RINNOVO DEL CCNL 2 LUGLIO 2004 – OMBRELLI E OMBRELLONI
RINNOVO DEL CCNL 2 LUGLIO 2004 – OMBRELLI E OMBRELLONI
Il 4 settembre 2008 l’Anpo e Filtea-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil hanno sottoscritto l’accordo per il rinnovo del Ccnl 2 luglio 2004 per i dipendenti delle aziende indu- striali che producono ombrelli e ombrelloni fabbricati con qualsiasi materia prima.
Il nuovo Ccnl decorre dal 1° aprile 2008 e avrà scadenza il 31 marzo 2010 per la parte economica e il 31 marzo 2012 per la parte normativa.
L’accordo prevede un incremento retributivo medio di 94 euro, che verrà erogato in 3 tranches: 38 euro dal 1° set- tembre 2008, 30 euro dal 1° aprile 2009, 26 euro dal 1°
dicembre 2009.
I nuovi minimi tabellari, che entreranno in vigore alle singole decorrenze, non hanno conglobato né la contin- genza, né l’EDR di 10,33 euro; conseguentemente, gli importi di questi due istituti dovranno essere erogati in modo a sé stante.
L’accordo disciplina l’apprendistato professionalizzante. Per l’attivazione e la decorrenza dell’istituto, le parti fan- no riferimento alla “Intesa di categoria sull’apprendistato professionalizzante” del 7 luglio 2006. La disciplina pre- vede la possibilità di convenire un periodo di prova di du- rata non superiore a quanto previsto per il livello corri- spondente alle mansioni che l’apprendista è destinato a svolgere (livello finale) e che, in ogni caso, non potrà su- perare i due mesi di prova.
Relativamente al contratto a termine, in attuazione del rinvio previsto dall’art. 5, comma 4-bis, terzo periodo, del d.lgs. n. 368/2001, come modificato dalla l. n. 247/2007, la durata massima dell’ulteriore successivo contratto a termine, in deroga al limite temporale massimo di 36 me- si, è pari ad un periodo non superiore a 8 mesi.
Le parti, modificando l’istituto del contratto a tempo par- ziale, hanno convenuto che le eventuali ore di lavoro sup- plementare prestate saranno compensate con la quota ora- ria di retribuzione diretta, maggiorata forfettariamente nella misura del 24% per comprendervi l’indennizzo e i riflessi degli istituti indiretti o differiti.
Infine, in materia di part-time, viene data alle parti la facol- tà di apporre al contratto di lavoro a tempo parziale o all’accordo di trasformazione del rapporto da tempo pieno a tempo parziale, clausole flessibili e/o clausole elastiche. Tanto le prime (che consentono la variazione della collo- cazione temporale della prestazione lavorativa) quanto le
seconde (che, per i rapporti di tipo verticale o misto, con- sentono la variazione in aumento della prestazione lavora- tiva) potranno essere attivate dal datore di lavoro con un preavviso minimo di tre giorni e dovranno prevedere, a ti- tolo di compensazione, il pagamento di una maggiorazione forfettaria del 15%. Per le clausole elastiche, il limite di massima variabilità in aumento della durata della presta- zione lavorativa è fissato al 50% dell’orario contrattuale.
CCNL AUTOSTRADE E TRAFORI 15 LUGLIO
2005 – RINNOVO BIENNIO ECONOMICO
Il 18 dicembre 2008 tra Xxxxxxxxx, Fise-Acap e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Trasporti, Sla-Cisal è stata rag- giunta l’intesa per il rinnovo del biennio economico del Ccnl 15 luglio 2005, scaduto il 31 dicembre 2007, per il personale dipendente da società e consorzi concessionari di autostrade e trafori.
Le parti hanno convenuto di rinnovare la sola parte eco- nomica, fissandone la scadenza al 31 dicembre 2009, fermo restando quanto pattuito con il Protocollo 25 no- vembre 2008 (su questa Rivista n. 10/08), e cioè l’inizio delle trattative nel mese di aprile 2009 per la definizione del nuovo Ccnl, che disciplinerà il rapporto di lavoro sia dei dipendenti di Autostrade che dei dipendenti di Anas, mediante la definizione di un contratto unico di settore.
L’accordo prevede la corresponsione, a copertura del pe- riodo 1° gennaio – 31 dicembre 2008, di un importo for- fettario una tantum di 1.200 euro lordi al livello C, da corrispondere nel mese di gennaio 2009 in un’unica solu- zione, a tutti i lavoratori a tempo indeterminato in forza del mese di gennaio 2009. Gli importi sono riproporzio- nati in relazione al periodo di lavoro effettivamente pre- stato.
L’aumento del minimo tabellare è fissato, a regime, a 150 euro al livello C distribuito in 3 tranches: 80 euro dal 1° gennaio 2009, 40 euro dal 1° luglio 2009, 30 euro dal 1°
dicembre 2009.
Infine, in tema di previdenza complementare, a decorrere dal 1° gennaio 2009, il lavoratore potrà optare per incre- mentare la contribuzione base sino al 2% a proprio carico e, in tal caso, la contribuzione a carico dell’azienda sarà pari al 2% con la stessa decorrenza indicata dal lavorato- re. L’aumento al 2% della contribuzione per la previdenza complementare a carico delle aziende scatterà in automa- tico per quei lavoratori che abbiano già optato per una
contribuzione a proprio carico aggiuntiva sino al 2% complessivo.
RINNOVO DEL CCNL 26 LUGLIO 2005 – PORTI
Il 22 dicembre 2008 si è conclusa la trattativa tra Assi- terminal, Assologistica, Assoporti, Fise-Uniport e Filt- Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti per il rinnovo del Ccnl dei la- voratori dei porti.
L’accordo decorre dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2012, sia per la parte normativa che per quella economi- ca.
E’ stato convenuto un incremento pari a 110 euro al 4° li- vello, suddivisi in 4 tranches nel biennio 2009-2010: 30
euro dal 1° gennaio 2009, 25 euro dal 1° luglio 2009, 30
euro dal 1° gennaio 2010, 25 euro dal 1° luglio 2010. Inoltre, in via eccezionale e senza che ciò costituisca mo- difica al modello contrattuale (Accordo Interconfederale 23 luglio 1993), si è concordato di determinare gli au- menti relativi anche al secondo biennio pari a 50 euro dal 1° gennaio 2011 e 52 euro dal 1° gennaio 2012, parame- trati al 4° livello.
In ogni caso, dopo il primo biennio, è previsto un incon- tro tra le parti al fine di verificare la situazione del settore e la dinamica retributiva, anche mediante l’analisi dell’andamento dell’inflazione registrata nell’anno 2009 e nell’anno 2010, misurata con l’indice di riferimento even- tualmente concordata tra tutte le parti sociali o, in assenza di accordo, sulla base dell’intesa tra gli stipulanti il Ccnl, con riferimento agli indici introdotti dall’Istat per l’anno 2009 e l’anno 2010.
PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA INDUSTRIALE DELLE AZIENDE DEL SETTORE TESSILE- ABBIGLIAMENTO- PELLI-CUOIO- CALZATURE- OCCHIALI –
15 DICEMBRE 2008
Il 15 dicembre 2008 Smi, Aimpes, Anci, Anfao, Tessilva- ri, Casartigiani, Claai, Cna Federmoda, Confartigianato Moda e Filtea-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil hanno sotto- scritto un Protocollo d’intesa sulla politica industriale, per esprimere una comune valutazione sugli effetti della crisi globale, finanziaria, economica e sociale sulle aziende industriali ed artigiane della filiera produttiva italiana del tessile-abbigliamento-pelli-cuoio-calzature-occhiali.
Le parti hanno formulato proposte al Governo, chiedendo, da un lato, interventi che stimolino i consumi e i redditi e, dall’altro, misure di accompagnamento per il rafforza- mento della capacità produttiva.
Tra le proposte si individuano il sostegno alla genitoriali- tà, tramite la deducibilità fiscale per le spese di abbiglia- mento dell’infanzia; la “rigenerazione delle strutture di accoglienza turistica”, volta all’incentivazione fiscale de- gli acquisti di prodotti tessili per la ristrutturazione- ammodernamento delle strutture turistico-alberghiere; la riqualificazione della domanda pubblica di prodotti del tessile-abbigliamento-pelli-cuoio-calzature-occhiali, me- diante bandi e appalti pubblici in grado di valorizzare la qualità data dalle produzioni italiane in modo da incenti- vare l’innovazione tecnologica e di prodotto; le misure di agevolazione fiscale per i prodotti che attestano il rispetto delle norme eco-tossicologiche europee e degli standard sociali, in particolare in materia di salute e sicurezza sul lavoro; la valorizzazione del lavoro femminile attraverso adeguate agevolazioni, sia a vantaggio delle lavoratrici che delle aziende; la valorizzazione dell’innovazione tipi- ca del settore, tramite la concessione anche per tali attività del credito di imposta e delle altre incentivazioni all’innovazione; sostegno alle iniziative volontarie di cer- tificazione dei prodotti con particolare riferimento a quel- le tese a tracciare il processo produttivo.
Obiettivo del settore è difendere e valorizzare la qualità
delle produzioni italiane e tutelare la trasparenza del commercio internazionale mediante regole eque e di reci- procità a vantaggio dei consumatori.
INCONTRO GOVERNO- PARTI SOCIALI 22
GENNAIO 2008 – POLITICHE PER L’ECONOMIA SOCIALE DI MERCATO
Il 22 gennaio, il Governo ha convocato, a Palazzo Chigi, tutte le parti sociali per discutere delle “politiche per l’economia sociale di mercato” più opportune per fron- teggiare la difficile situazione economica.
All’incontro, presieduto dal Sottosegretario alla Presiden- za del Consiglio, Xxxxxx Xxxxx, erano presenti i Ministri dell’Economia, Xxxxxx Xxxxxxxx e del Lavoro, Xxxxxxxx Xxxxxxx, nonché il Ministro per gli Affari Regionali, Raf- faele Fitto ed i Presidenti delle Regioni in quanto si face- va seguito all’incontro, sugli stessi temi, fra Governo e Conferenza delle Regioni.
Il Ministro Xxxxxxxx ha fatto il punto della situazione tracciando alcune possibili ulteriori linee di intervento. Dopo gli stanziamenti già definiti per le infrastrutture e le banche, il Ministro Xxxxxxxx ha sottolineato la necessità di definire le risorse per ammortizzatori sociali e politiche
industriali. Sulla questione delle risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali e gli ulteriori interventi di politica industriale, è stato confermato l’avvio di una discussione positiva con le Regioni che già nel corso della prossima settimana dovrebbe giungere a prime concrete conclusio- ni. Su queste basi poi si svilupperà il confronto con le parti sociali.
Il Ministro del Xxxxxx Xxxxxxx ha illustrato le “Linee gui- da per la tutela attiva della disoccupazione” che, basate su “un progetto solidale tra istituzioni ed attori sociali”, prendono le mosse dall’ “interesse del Paese a conservare la propria potenziale capacità produttiva della quale il ca- pitale umano è componente primaria. Ciò significa man- tenere quante più persone inserite nel sistema produttivo e garantire ad esse un reddito combinato con attività effica- ci di apprendimento per essere preparati a ripartire”.
Secondo Xxxxxxx, le criticità di cui tener conto riguarda- no:
a) l’ampia platea di lavoratori subordinati che non acce- dono ai trattamenti di CIG e di mobilità ed un segmento di lavoratori indipendenti che si trovano in condizione di dipendenza socio-economica da un solo committente;
b) l’inurbamento di molti di essi che accentua le difficoltà nella disoccupazione;
c) la bassa professionalità di molti con particolare riguar- do a giovani, donne ed anziani.
Le risposte alle suddette criticità devono essere organiz- zate in termini tali da evitare:
1) la deresponsabilizzazione delle imprese rispetto alle lo- ro risorse umane;
2) la produzione di un bacino di nuovi assistiti dei quali risulti difficile il reimpiego;
3) un livello insostenibile di spesa pubblica alla luce della dimensione del debito pubblico accumulato.
Le proposte del Ministro consistono nella:
1. devoluzione alle Regioni e alle parti sociali territoriali della funzione di valutazione e negoziazione delle richie- ste di protezione per i lavoratori in esubero strutturale o congiunturale, sulla base di un accordo quadro e di intese specifiche per ciascuna Regione utili a combinare risorse finanziarie di diversa provenienza e ad integrare compe- tenze e procedure;
2. ricerca di soluzioni tali da mantenere la più ampia base occupazionale distribuendo su molti lavoratori il minor
monte di ore lavorate o riconducendo i lavoratori disoc- cupati in contesti produttivi del settore privato anche me- diante forme di tirocinio;
3. capacità di coniugare integrazione al reddito, servizi di accompagnamento al lavoro e attività di apprendimento;
4. estensione potenziale a tutti i lavoratori subordinati del- le forme di integrazione del reddito, confermando i criteri di accesso;
5. tutela attiva dei collaboratori a monocommittenza;
6. previsione di trattamenti economici progressivamente calanti;
7. effettività delle sanzioni applicate a coloro che rifiuta- no una offerta “congrua” di lavoro o di formazione.
Nel documento governativo, poi, sono indicate le possibi- li fonti per le risorse finanziare ed i criteri per le attività di apprendimento, precisando infine che si tratta di un per- corso non semplice né scontato nella sua efficacia.
Tutta la materia formerà oggetto di successivo specifico confronto sia con le Regioni che con le parti sociali.
Rispetto agli interventi sugli ammortizzatori sociali, Con- findustria ha presentato alcune proposte, ritenendo fon- damentale che il sistema si basi sul principio secondo cui il diritto a percepire qualsiasi trattamento di sostegno al reddito sia subordinato alla immediata disponibilità del lavoratore a proposte di occupazione e/o a percorsi di ri- qualificazione professionale.
Le proposte intendono introdurre misure destinate ad ave- re una validità limitata al biennio 2009-2010, non doven- dosi, in prospettiva, rinunciare a perseguire una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali che tenga conto della necessità di coniugare politiche attive e politiche passive, universalità delle tutele e rispetto del principio secondo cui tutti debbono concorrere equamente a soste- nere i costi del sistema di welfare.
Confindustria propone di intervenire sugli ammortizzatori sociali esistenti secondo criteri ed indirizzi che si possono così riassumere:
• garantire equità di trattamento a tutti i lavoratori dell’impresa o occupati nell’impresa nelle situazioni di crisi, nel momento in cui questa ricorra alla cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria. Ciò significa intervenire a favore di lavoratori con contrat- to di apprendistato e lavoratori in somministrazione, ancorché dipendenti delle “Agenzie di lavoro interi-
nale”;
• prevedere per gli apprendisti uno specifico strumento di sostegno al reddito o l’estensione del trattamento di cassa integrazione ordinaria o straordinaria a fronte del versamento di una contribuzione a carico del dato- re di lavoro che opti per tale soluzione;
• prevedere per i lavoratori con contratto di sommini- strazione, per il periodo coincidente con la missione e, pertanto, fino alla scadenza del relativo contratto, uno specifico strumento di sostegno al reddito con fi- nanziamento a carico della cassa integrazione in de- roga;
• potenziare la cassa integrazione guadagni ordinaria in analogia con quanto fatto dal legislatore in occasioni di situazioni di crisi meno gravi della attuale. In parti- colare: rimodulare i massimali in funzione del reddito dei lavoratori, applicando una aliquota fiscale con- venzionale; incrementare la durata del sostegno al reddito elevando a 104 le settimane di cassa integra- zione fruibili consecutivamente o nel triennio; rendere più favorevole il criterio di computo dei periodi di fruizione del trattamento ordinario di integrazione sa- lariale considerando come settimana di cassa solo quella in cui vi sia stata una riduzione di orario di ammontare pari al 25% dell’orario settimanale relati- vo ai lavoratori occupati nell’unità produttiva e com- putando, comunque, le riduzioni inferiori ai fini del computo dei periodi massimi fruibili;
• potenziare, per il prossimo biennio, l’estensione della
durata massima del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria. In particolare: elevare dagli attuali 36 a 42 il numero dei mesi per i quali è possi- bile fruire del trattamento di integrazione, fermo re- stando, come oggi previsto, l’arco temporale di rife- rimento del quinquennio; elevare da 12 a 18 mesi la durata massima degli interventi di cassa straordinaria a fronte del riconoscimento ministeriale dello stato di crisi aziendale; rimodulare i massimali in funzione del reddito dei lavoratori, applicando una aliquota fiscale convenzionale;
• mantenere lo strumento della cassa integrazione in de- roga, strumento che, nato per affrontare situazioni di crisi settoriali o territoriali, ha comunque consentito di affrontare con successo situazioni di particolare
gravità;
• semplificare il ricorso ai contratti di solidarietà acce- lerando le procedure per la loro concessione e ren- dendo disponibile lo sgravio contributivo sulle retri- buzioni corrisposte durante il periodo di solidarietà;
• evitare di introdurre elementi coercitivi o vincolanti finalizzati ad imporre il ricorso a questo ammortizza- tore sociale. Lo strumento, infatti, pur essendosi di- mostrato in talune circostanze una valida alternativa alla cassa integrazione, non può assolutamente essere considerato un rimedio generalizzabile;
• potenziare l’intervento di sostegno al reddito che si attua attraverso la disoccupazione ordinaria allungan- do il periodo di erogazione di quattro mesi;
• semplificare, in particolare, i presupposti per accedere all’indennità di disoccupazione da parte dei giovani, fino a 30 anni di età, disoccupati ammettendoli alla indennità di disoccupazione, per il biennio 2009- 2010, pur in presenza di requisiti contributivi ridotti della metà.
NUOVO CCNL UNICO DELLA MOBILITA’
Per quanto concerne la vicenda relativa al Ccnl della mo- bilità, il Ministero dei Trasporti, preso atto della perma- nente diversità delle posizioni espresse dalle associazioni datoriali e dalle organizzazioni sindacali nel corso del confronto avviato il 17 novembre e proseguito nel mese di dicembre, ha convocato nuovamente le parti l’8 xxxxx- io u.s.
Al termine dell’incontro, il Ministero e le parti sociali han- no convenuto di procedere ad una verifica, da effettuarsi in sede tecnica, finalizzata alla ricognizione e comparazione dei costi delle attuali discipline normative ed economiche dei settori ferroviario e autoferrotranviario e alla valutazio- ne degli eventuali costi di un contratto unico.
Nel corso degli incontri, tenutisi il 12, 14, 15 e 16 xxxxx- io in sede ministeriale, sono state valutate prioritariamen- te le normative (campo di applicazione; decorrenza e du- rata; sistema delle relazioni industriali e diritti sindacali; mercato del lavoro) che potrebbero essere disciplinate nella parte comune senza costi aggiuntivi.
La verifica si è successivamente estesa tanto agli istituti di carattere economico (struttura della retribuzione; mag-
giorazioni; livello medio) quanto alle normative aventi ri- flessi economici, sulla base di dati forniti dalle associa- zioni datoriali al Ministero.
Completata la fase di verifica tecnica, secondo Federtra- sporto e le organizzazioni sindacali le differenze di costo tra i Ccnl delle attività ferroviarie e degli autoferrotran- vieri, non impedirebbero l’avvio di un negoziato finaliz- zato ad un Ccnl unico di settore, mentre Anav e Asstra hanno mantenuto la propria posizione critica, rilevando insormontabili differenze di costo tra i due settori e rite- nendo quindi necessario procedere ai rinnovi separati dei due Ccnl attualmente applicati.
Successivamente, il Ministero ha convocato, in seduta plenaria, le associazioni datoriali e i sindacati per il 29 gennaio, con l’obiettivo di pervenire alla sottoscrizione di un “Protocollo di intesa” e consentire l’avvio di merito del negoziato.
Nel corso dell’incontro, il Ministero ha consegnato un’ipotesi di Protocollo che delimitava la trattativa per il Ccnl della mobilità a soli quattro punti comuni (campo di applicazione; decorrenza e durata; sistema delle relazioni industriali e diritti sindacali; mercato del lavoro), rinvian- do le questioni fondamentali (orario, inquadramento, sala- ri) ai rinnovi dei Ccnl di settore, a conclusione dei quali le parti avrebbero verificato le condizioni per ampliare la parte comune del Ccnl della mobilità, anche con riferi- mento all’introduzione delle c.d. “clausole sociali”.
Inoltre l’ipotesi ministeriale prevedeva la corresponsione di una una tantum a copertura della vacanza contrattuale per l’anno 2008.
In merito, mentre Anav e Asstra hanno espresso un giudi- zio di praticabilità, Federtrasporto e le organizzazioni sin- dacali hanno manifestato il proprio dissenso sul testo pro- posto che - tanto per l’insufficienza dei contenuti della parte comune, quanto per la mancanza della definizione di un preciso percorso negoziale per il futuro ampliamen- to degli istituti comuni - sanciva di fatto il definitivo ab- bandono del progetto di unificazione dei due settori.
Inoltre, le organizzazioni sindacali hanno evidenziato la necessità di un maggiore impegno del Governo riguardo alle “clausole sociali” e la definizione dei tempi e delle modalità di corresponsione degli aspetti contrattuali di ca- rattere economico con riferimento all’anno 2008.
Alla luce di tali posizioni e dopo una lunga discussione, si
è convenuto di aggiornare l’incontro al 30 gennaio.
Il Ministero ha successivamente annullato detta convoca- zione, informando che Asstra e Anav avevano inaspetta- tamente comunicato di ritenere il confronto per il Ccnl della mobilità già concluso con esito negativo e di voler procedere alla convocazione dei sindacati per il rinnovo del Ccnl del proprio settore.
Ferma restando la disponibilità di Federtrasporto a prose- guire nella ricerca di una positiva soluzione, le organizza- zioni sindacali, con lettera del 2 febbraio u.s., hanno chie- sto al Ministro Xxxxxxxx l’immediata ripresa del confron- to, stigmatizzando la gravità della decisione di Asstra e Anav di ritenere fallita la mediazione ministeriale.