PARTE PRIMA - DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI CAPO 1 - NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO
Indice
PARTE PRIMA - DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI CAPO 1 - NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO
Art. 1 OGGETTO DELL’APPALTO 4
Art. 2 AMMONTARE DELL’APPALTO 7
Art. 3 MODALITÀ DI STIPULAZIONE DEL CONTRATTO 8
Art. 4 CATEGORIA PREVALENTE, CATEGORIE SCORPORABILI E SUBAPPALTABILI 8
Art. 5 GRUPPI DI LAVORAZIONI OMOGENEE, CATEGORIE CONTABILI 8
CAPO 2 – DISCIPLINA CONTRATTUALE
Art. 6 INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO E DEL CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO 9
Art. 7 DOCUMENTI CHE FANNO PARTE DEL CONTRATTO 9
Art. 8 DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L’APPALTO 9
Art. 9 FALLIMENTO DELL’APPALTATORE 10
Art. 10 RAPPRESENTANTE DELL’APPALTATORE E DOMICILIO; DIRETTORE DI CANTIERE 10
Art. 11 NORME GENERALI SUI MATERIALI, I COMPONENTI, I SISTEMI E L'ESECUZIONE 10
Art. 12 CONVENZIONI EUROPEE IN MATERIA DI VALUTA E TERMINI 10
CAPO 3 - TERMINI PER L’ESECUZIONE
Art. 13 CONSEGNA E INIZIO DEI LAVORI 11
Art. 14 TERMINI PER L'ULTIMAZIONE DEI LAVORI 11
Art. 15 PROROGHE 11
Art. 16 SOSPENSIONI ORDINATE DAL DIRETTORE DEI LAVORI 12
Art. 17 SOSPENSIONI ORDINATE DAL R.U.P 12
Art. 18 PENALI IN CASO DI RITARDO 13
Art. 19 PROGRAMMA ESECUTIVO DEI LAVORI DELL'APPALTATORE E CRONOPROGRAMMA 13
Art. 20 INDEROGABILITÀ DEI TERMINI DI ESECUZIONE 14
Art. 21 RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER MANCATO RISPETTO DEI TERMINI 15
CAPO 4 - DISCIPLINA ECONOMICA
Art. 22 ANTICIPAZIONE 16
Art. 23 PAGAMENTI IN ACCONTO 16
Art. 24 PAGAMENTI A SALDO 17
Art. 25 RITARDI NEL PAGAMENTO DELLE RATE DI ACCONTO 17
Art. 26 RITARDI NEL PAGAMENTO DELLA RATA DI SALDO 18
Art. 27 REVISIONE PREZZI 18
Art. 28 CESSIONE DEL CONTRATTO E CESSIONE DEI CREDITI 18
CAPO 5 - CONTABILIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI LAVORI
Art. 29 LAVORI A MISURA 20
Art. 30 LAVORO A CORPO 20
Art. 31 LAVORI IN ECONOMIA 20
Art. 32 VALUTAZIONE DEI MANUFATTI E DEI MATERIALI A PIÈ D’OPERA 21
CAPO 6 - CAUZIONI E GARANZIE
Art. 33 CAUZIONE PROVVISORIA 21
Art. 34 GARANZIA FIDEIUSSORIA O CAUZIONE DEFINITIVA 21
Art. 35 RIDUZIONE DELLE GARANZIE 22
Art. 36 OBBLIGHI ASSICURATIVI A CARICO DELL’IMPRESA 22
CAPO 7 - DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE
Art. 37 Variazione dei lavori 24
Art. 38 Varianti per errori od omissioni progettuali 24
Art. 39 Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi 24
CAPO 8 - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA
Art. 40 NORME DI SICUREZZA GENERALI 25
Art. 41 SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO 25
Art. 42 PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO 25
Art. 43 MODIFICHE E INTEGRAZIONI AL PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO 25
Art. 44 PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA 25
Art. 45 OSSERVANZA E ATTUAZIONE DEI PIANI DI SICUREZZA 26
CAPO 9 - DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO
Art. 46 SUBAPPALTO 27
Art. 47 RESPONSABILITÀ IN MATERIA DI SUBAPPALTO 28
Art. 48 PAGAMENTO DEI SUBAPPALTATORI 29
CAPO 10 - CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE D'UFFICIO
Art. 49 ACCORDO XXXXXXX E TRANSAZIONE 30
Art. 50 DEFINIZIONE DELLE CONTROVERSIE 30
Art. 51 CONTRATTI COLLETTIVI E DISPOSIZIONI SULLA MANODOPERA 30
Art. 52 RISOLUZIONE DEL CONTRATTO - ESECUZIONE D'UFFICIO DEI LAVORI 31
CAPO 11 - DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE
Art. 53 Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione 33
Art. 54 Termini per il collaudo o per l’accertamento della regolare esecuzione 33
Art. 55 Presa in consegna dei lavori ultimati 33
CAPO 12 - NORME FINALI
Art. 56 ONERI E OBBLIGHI A CARICO DELL’APPALTATORE 34
Art. 57 OBBLIGHI SPECIALI A CARICO DELL’APPALTATORE 35
Art. 58 PROPRIETÀ DEI MATERIALI DI SCAVO E DI DEMOLIZIONE 35
Art. 59 UTILIZZO DI MATERIALI RECUPERATI O RICICLATI 36
Art. 60 CUSTODIA DEL CANTIERE 36
Art. 61 CARTELLO DI CANTIERE 36
Art. 62 SPESE CONTRATTUALI, IMPOSTE, TASSE 36
PARTE SECONDA/1 - PRESCRIZIONI TECNICHE OPERE EDILI CAPO 13 – DESCRIZIONE DELLE OPERE COMPRESE NELL’APPALTO
Art.63 - ELENCO OPERE IN APPALTO 37
38
CA38PO 14 – QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
Art. 64 - ACQUA, CALCE, LEGNATI XXXXXXXXX, XXXXXXXXX X XXXXX 00
Art. 65 - SABBIA, GHIAIA, PIETRE NATURALI, MARMI 40
Art. 66 - LATERIZI E BLOCCHI FORATI 41
Art. 67 - MATERIALI FERROSI E METALLI VARI 41
Art. 68 – LEGNAMI 41
Art. 69 - MATERIALI PER PAVIMENTAZIONE 42
Art. 70 - COLORI E VERNICI 42
Art. 71 - MATERIALI DIVERSI 42
Art. 72 - TUBAZIONI 42
CAPO 15 – MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO
Art. 73 - DEMOLIZIONI E RIMOZIONI 43
Art. 74 – SCAVI IN GENERE 44
Art. 00 - XXXXX X XXXXXXXXXXXX (XXXXX GENERALI) 44
Art. 76 – OPERE IN C.A 45
Art. 77 - MURATURE IN GENERE (NORME GENERALI) 45
Art. 78 - PARETI DI UNA TESTA ED IN FOGLIO CON XXXXXXX FORATI 46
Art. 79 - INTONACI 46
Art. 80 – CONTROSOFFITTI 47
Art. 81 - PAVIMENTI e RIVESTIMENTI DI PARETI IN PIASTRELLE 48
Art. 82 – PAVIMENTI E RIVESTIMENTI DI PARETI IN MATERIALE VINILICO 49
Art. 83 - OPERE DA XXXXXX E STAGNAIO IN GENERE 50
Art. 84 - INFISSI E MANUFATTI IN LEGNO - NORME GENERALI 52
Art. 85 – ACCESSORI SERVIZI IGIENICI 52
Art. 86 - OPERE DA PITTORE NORME GENERALI 54
Art. 87 - SISTEMI DI ESECUZIONI DELLE COLORITURE 54
Art. 88 – XXXXXXX XXXXXXXX XXXXXXXXXXXX 00
PARTE SECONDA/2 - PRESCRIZIONI TECNICHE IMPIANTI TERMOFLUIDICI
Art. 89 - OGGETTO DELL'APPALTO 56
Art. 90.- DESIGNAZIONE DELLE OPERE DA ESEGUIRE 56
Art. 91 - OSSERVANZA DI LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI 58
Art. 92 – GENERALITA’ 60
Art. 93 - QUALITA' E PROVENIENZA DEI COMPONENTI - CONDIZIONI GENERALI D'ACCETTAZIONE E
PROVE DI CONTROLLO CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI 63
Art. 94 - DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L’APPALTO EMODO DI VALUTARE I LAVORI 73
PARTE SECONDA/2 - PRESCRIZIONI TECNICHE IMPIANTI ELETTRICI
Art. 95 - OPERE ELETTRICHE IN APPALTO 118
Art. 96 - ELENCO DEGLI ELABORATI GRAFICI DEL PROGETTO 120
Art. 97 - QUALITA' E PROVENIENZA DEI MATERIALI 121
Art. 98 - PRESCRIZIONI AMMINISTRATIVE 121
Art. 99 - DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI E NORME DI RIFERIMENTO 122
Art. 100 - DESCRIZIONE DELLE OPERE DA REALIZZARE 123
Art. 101 - CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’IMPIANTO E CALCOLI 133
Art. 102 - CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI E DEI COMPONENTI 136
ALLEGATI
Tabella A – Categoria prevalente e categorie scorporabili e subappaltabili dei lavori 148
Tabella B – Gruppi di lavorazioni omogenee – Categorie contabili 149
Tabella C – Elementi principali della composizione dei lavori 150
Tabella D – Riepilogo degli elementi principali del contratto 151
Tabella E – Elenco degli elaborati integranti il progetto 000
Xxxxxxx X – Cartello di cantiere 154
ABBREVIAZIONI
- Codice dei contratti (decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE);
- Legge n. 2248 del 1865 (legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F);
- Decreto n. 494 del 1996 (decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494, come modificato dal decreto legislativo 19 novembre 1999, n. 528 - Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili);
- Regolamento generale (decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 - Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici);
- D.P.R. n. 34 del 2000 (decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34 - Regolamento per l'istituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di lavori pubblici);
- Capitolato generale d’appalto (decreto ministeriale - lavori pubblici - 19 aprile 2000, n. 145);
- D.P.R. n. 222 del 2003 (decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 2003, n. 222 - Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili …);
- R.U.P. (Responsabile unico del procedimento di cui all’articolo 10 del Codice dei contratti e agli articoli 7 e 8 del d.P.R. n. 554 del 1999);
- DURC (Documento unico di regolarità contributiva): il documento attestate la regolarità contributiva previsto dall’articolo 3, comma 8, lett. b-bis) e b-ter), del decreto legislativo n. 494 del 1996, come modificato dall'articolo 86, comma 10, del decreto legislativo n. 276 del 2003 e dall’articolo 20, comma 10, del decreto legislativo n. 251 del 2004; previsto altresì dall'articolo 2 del decreto-legge 25 settembre 2002, n. 210, convertito dalla legge 22 novembre
2002, n. 266.
PARTE PRIMA
DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI
CAPO 1 - NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO
Art. 1 - Oggetto dell’appalto
1. L’oggetto dell’appalto consiste nell’esecuzione di tutti i lavori e forniture necessari per la realizzazione dell’intervento di cui al comma 2.
2. L’intervento è così individuato:
a) denominazione conferita dalla Stazione appaltante: "adeguamento centrale termica – frigorifera e rilevazione incendi umanizzazione – spogliatoio personale e adeguamento impianti e vigili del fuoco, presidio ospedaliero santo spirito di Casale Monferrato"-ASL AL
b) descrizione sommaria: Il progetto "adeguamento centrale termica – frigorifera e rilevazione incendi umanizzazione – spogliatoio personale e adeguamento impianti e vigili del fuoco" del Presidio Ospedaliero prende in esame ed interviene su alcune aree e reparti che sono individuati in:
- ATRIO DI INGRESSO
- REPARTO DI OCULISTICA
- ACCESSO DIALISI E NEFROLOGIA
- NUOVI SPOGLIATOI
Schematicamente, suddivise per area di intervento, le opere previste nell’appalto possono riassumersi:
RISTRUTTURAZIONE REPARTO DI OCULISTICA
le opere previste nel progetto possono riassumersi:
- rimozione completa degli infissi esterni, con pulizia e adattamento del telaio fisso in legno e predisposizione per il suo rivestimento; rimozione di tutti gli infissi interni compresivi del controtelaio;
- demolizione dei tavolati per una diversa disposizione interna dei locali;
- taglio di murature a sezione obbligata per formazione di nuovi vani porta interni;
per l’apertura di questi vani realizzati internamente su muri portanti, seppure di piccole luci mt. 0.90 e mt 1.20, si è provveduto alla verifica dimensionale delle travature metalliche (putrelle) da porre in sito come architravi, creando una nuova continuità senza creare danno alle strutture.
- rimozione di tutti i pavimenti e relativi sottofondi nei locali igienici;
- rimozione del rivestimento di piastrelle da ogni locale;
- spicconatura degli intonaci sotto ai rivestimenti;
- rimozione di tutti i sanitari esistenti e dei termosifoni;
- demolizione di tutti i battiscopa;
- taglio dei solai per passaggio tubazioni ed impianti. Sono interventi limitati al semplice passaggio di tubazioni di sezione limitata e pertanto non comportano instabilità alla rimanete struttura. Vengono localizzati in prossimità dell’ambulatori di campimetria;
- trasporto a discarica dei materiali di risulta ad eccezione dei termosifoni che dovranno essere depositati in area individuata dall’ufficio tecnico del Presidio Ospedaliero;
- esecuzione di tramezzi in mattoni forati spess. cm. 12 per una diversa disposizione degli spazi interni;
- chiusura con muri a cassavuota dei vani porta sulle pareti di spessore 20/50 cm;
- intonacatura al civile di tutti i tramezzi sia di nuova realizzazione che preesistenti curando in modo particolare i raccordi con l’intonaco esistente, la formazione delle zanche per il raccordo con i soffitti e la rifinitura dei vani porta, intonaco a frattazzo in corrispondenza delle pareti rivestite;
- esecuzione di rivestimenti in piastrelle di ceramica smaltata 20x20 altezza cm. 210 per i servizi igienici, per tutti i servizi igienici e locale cucina;
- esecuzione di pavimenti in grès smaltato monocottura 20x20 nei nuovi servizi igienici;
- esecuzione di pavimenti e rivestimenti in idoneo materiale vinilico, secondo i colori e gli schemi stabiliti in progetto. Tale pavimento dovrà essere posato sul pavimento esistente reso perfettamente rasato con l’impiego di cementi autolivellanti, al fine di garantire una posa perfetta e complanare della pavimentazione stessa. La zoccolatura perimetrale sarà realizzata a sguscio per un altezza non inferiore, dal piano di calpestio, a cm 10. Nei locali ambulatorio, nel corridoio, e nei locali ad uso del personale è previsto il rivestimento delle pareti in materiale vinilico sino ad un’altezza di mt.2.10, con sguscio;
- fornitura e posa di porte interne tamburate spessore 45mm con specchiature piene, rivestite in laminato plastico con falso telaio in legno di abete, ottomani ed imprimitura ad olio. Maniglie satinate complete di serratura, con fascia paracolpi e griglia di ventilazione 15x30; sopraluce fisso con vetro trasparente di sicurezza 3+3.
- fornitura e posa di tutti i serramenti esterni comprensivi delle tapparelle secondo gli schemi dell’abaco allegato;
- fornitura e posa di controtelai in lamiera per porte scorrevoli a scomparsa (tipo scrigno);
- fornitura e posa di porte REI 60;
- fornitura e posa di tutti i sanitari e relativa rubinetteria, rubinetteria di intercettazione, secondo gli elaborati di progetto; i tutti i bagni è prevista la fornitura e la posa di specchi reclinabili, ed in quelli per disabili sono previsti gli idonei supporti sia verticali che orizzontali; dovrà essere fornito e posato un lavaocchi a piedistallo in acciaio zincato;
- esecuzione di impianto idrico-sanitario e relative opere murarie,
- esecuzione di impianto e apparecchiature elettriche e relative opere murarie
- esecuzione di impianto di riscaldamento/raffrescamento e relative opere xxxxxxx x
- impianto di trattamento dell’aria e relative opere murarie
- esecuzione di rivestimento murale policromo completo di fissativo di fondo per la realizzazione di zoccolature altezza 2.00 al lordo degli zoccoletti battiscopa su tutte le pareti.
- tinteggiatura all’acqua (idropittura) di tutte le rimanenti parti.
- esecuzione dell’impianto di rivelazioni e segnalazioni fumi e incendi e relative opere murarie
- fornitura e posa di controsoffitto in pannelli 60x60 cm, fonoassorbenti e tagliafuoco, completa di tutto il reparto;
- rasatura per eliminazione delle disuguaglianze degli intonaci eseguite sulle vecchie superfici intonacate. Sono previsti ulteriori piccoli interventi al Piano seminterrato per la costruzione di un locale per la sistemazione dei Quadri elettrici di padiglione, lavori consistenti nella suddivisione di un locale esistente con muratura e porte REI 120.
Al piano primo invece occorre delimitare con muratura e opprtune serrande tagliafuoco il cavedio per il passaggio delle tubazione alla UTA che trova posta nel sottotetto.
NUOVI SPOGLIATOI
- rimozione completa degli infissi esterni, con pulizia e adattamento del telaio fisso in legno e predisposizione per il suo rivestimento; rimozione di tutti gli infissi interni compresivi del controtelaio;
- demolizione dei tavolati per una diversa disposizione interna dei locali;
- taglio di murature a sezione obbligata per formazione di un nuovo vano porta interno e apertura di porta esterna e finestra;
- rimozione di pavimenti e relativi sottofondi nelle zone di tutti i servizi igienici, spogliatoi maschile e femminili, bagno primario e antibagno, locale medici spogliatoi medici;
- rimozione dei rivestimenti di piastrelle esistenti e rimozione del rivestimento plastico del corridoio;
- spicconatura degli intonaci sotto ai rivestimenti e sui muri ammalorati;
- rimozione di tutti i sanitari esistenti;
- demolizione di tutti i battiscopa;
- taglio delle murature per passaggio tubazioni ed impianti. Sono interventi limitati al semplice passaggio di tubazioni di sezione limitata e pertanto non comportano instabilità alla rimanete struttura.
- trasporto a discarica dei materiali di risulta ad eccezione di quanto sarà indicato dal DL che dovrà essere depositato in area individuata nel Presidio Ospedaliero;
- esecuzione di tramezzi in mattoni forati spess. cm. 12 per una diversa disposizione degli spazi interni;
- realizzazione di vespaio areato e soletta sul vano ex centrale termica;
- intonacatura al civile di tutti i tramezzi sia di nuova realizzazione che preesistenti curando in modo particolare i raccordi con l’intonaco esistente, la formazione delle zanche per il raccordo con i soffitti e la rifinitura dei vani porta, intonaco a frattazzo in corrispondenza delle pareti rivestite; intonaco traspirante sulle pareti ammalo rate ed in presenza di umidità ascendente;
- esecuzione di rivestimenti in piastrelle di ceramica smaltata 20x20 altezza cm. 210 per tutti i servizi igienici e gli spogliatoi;
- esecuzione di pavimenti in grès smaltato monocottura 30x30 in tutti i locali, secondo i colori e gli schemi stabiliti in progetto. Tale pavimento dovrà essere posato sul pavimento esistente reso perfettamente rasato con l’impiego di cementi autolivelllanti, al fine di garantire una posa perfetta e complanare della pavimentazione stessa. La zoccolatura perimetrale sarà realizzata a sguscio per un altezza non inferiore, dal piano di calpestio, a cm 10.
- fornitura e posa di porte interne tamburate spessore 45mm con specchiature piene, rivestite in laminato plastico con falso telaio in legno di abete, ottomani ed imprimitura ad olio. Maniglie satinate complete di serratura, con fascia paracolpi e griglia di ventilazione 15x30;
- fornitura e posa di controtelai in lamiera per porte scorrevoli a scomparsa (tipo scrigno);
- fornitura e posa di porte REI 60/120;
- fornitura e posa di tutti i serramenti esterni comprensivi dei vetri;
- fornitura e posa di tutti i sanitari e relativa rubinetteria, rubinetteria di intercettazione, secondo gli elaborati di progetto; i tutti i bagni è prevista la fornitura e la posa di specchi reclinabili, ed in quelli per disabili sono previsti gli idonei supporti sia verticali che orizzontali; dovrà essere fornito e posato un lavaocchi a piedistallo in acciaio zinacato;
- esecuzione di impianto idrico-sanitario e relative opere murarie
- esecuzione di impianto e apparecchiature elettriche e relative opere murarie
- esecuzione di impianto di riscaldamento/raffrescamento e relative opere xxxxxxx x
- impianto di trattamento dell’aria e relative opere murarie
- esecuzione di rivestimento murale policromo completo di fissativo di fondo per la realizzazione di zoccolature altezza 2.10 al lordo degli zoccoletti battiscopa su tutte le pareti.
- tinteggiatura all’acqua (idropittura) di tutte le rimanenti parti.
- esecuzione dell’impianto di rivelazioni e segnalazioni fumi e incendi e relative opere murarie
- fornitura e posa di controsoffitto in pannelli 60x60 cm, fonoassorbenti e tagliafuoco, completa di tutto il reparto;
- rasatura per eliminazione delle disuguaglianze degli intonaci eseguite sulle vecchie superfici intonacate.
ACCESSO DIALISI E NEFROLOGIA
- ampliamento dell’attuale sbarco delle autoambulanze, realizzato mediante struttura in c.a. con copertura a tetto piano opportunamente impermeabilizzato;
- rimozione degli infissi esterni del locale ambulatorio e chiusura del vano con muratura cassa vuota con interposto isolante termico;
- demolizione del tavolato interno verso il corridoio per permettere l’accesso alla rampa esistente di collegamento al piano primo;
- taglio di murature a sezione obbligata per la formazione di una nuova apertura nel locale ambulatorio attiguo all’area di intervento;
- rimozione dei relativi sottofondi nelle zone dei servizi igienici;
- esecuzione di tramezzi in mattoni forati spess. cm. 12 per una diversa disposizione suddivisione degli spazi interni;
- chiusura con muri a cassavuota intorno all’ampliamento sulle pareti di spessore 25 cm;
- intonacatura al civile di tutti i tramezzi di nuova realizzazione curando in modo particolare i raccordi con l’intonaco esistente, la formazione delle zanche per il raccordo con i soffitti e la rifinitura dei vani porta, intonaco a frettazzo in corrispondenza delle pareti rivestite; intonaco della pareti sulla rampa e sul soffitto della stessa e dei locali ingresso autoambulanza;
- fornitura e posa di controsoffitto in pannelli 60x60 cm, fonoassorbenti e tagliafuoco, nel locale area riposo e nei servizi igienici;
- esecuzione di rivestimenti in piastrelle di ceramica smaltata 20x20 altezza cm. 210 per i servizi igienici, e relativo antibagno;
- esecuzione di pavimenti in grès smaltato monocottura 20x20 nei nuovi servizi igienici, e relativo antibagno;
- esecuzione di pavimenti in klinker 20x20/30x30 nell’area attesa e nel locale sbarco autoambulanze;
- fornitura e posa di porte interne tamburate spessore 45mm con specchiature piene, rivestite in laminato plastico con falso telaio in legno di abete, ottomani ed imprimitura ad olio. Maniglie satinate complete di serratura, con fascia paracolpi e griglia di ventilazione 15x30; e dove previsto sopraluce fisso con vetro trasparente di sicurezza 3+3.
- fornitura e posa di porte REI;
- fornitura e posa di tutti i sanitari e relativa rubinetteria, rubinetteria di intercettazione, secondo gli elaborati di progetto; nel bagno per disabili sono previsti gli idonei maniglioni, supporti ed impugnature sia verticali che orizzontali; dovrà inoltre essere fornito di specchio reclinabile;
- esecuzione di impianto idrico-sanitario e relative opere murarie
- esecuzione di impianto e apparecchiature elettriche e relative opere murarie
- esecuzione di impianto di riscaldamento/raffrescamento e relative opere murarie
- impianto di trattamento dell’aria e relative opere murarie
- esecuzione di rivestimento murale policromo completo di fissativo di fondo per la realizzazione di zoccolature altezza 2.00 al lordo degli zoccoletti battiscopa su tutte le pareti.
- tinteggiatura all’acqua (idropittura) di tutte le rimanenti parti.
- esecuzione dell’impianto di rivelazioni e segnalazioni fumi e incendi e relative opere murarie
- rasatura per eliminazione delle disuguaglianze degli intonaci eseguite sulle vecchie superfici intonacate;
- fornitura e posa di due portoni ad impacchettamento verticale per transito veicolare (Ingresso ed uscita autombulanze);
- fornitura e posa di serramenti in alluminio, elettrocolore bianco, con i relativi vetri;
ATRIO DI INGRESSO
- ampliamento dell’attuale ingresso principale dell’Ospedale, per realizzare un nuovo locale portineria centralino realizzato mediante struttura mista in c.a. e carpenteria metallica, con copertura a tetto con manto in lamiera grecata;
- rimozione degli infissi esterni comprese le porte dell’accesso principale;
- demolizione del tavolato interno verso il cortiletto in aderenza all’ampliamento;
- taglio di murature a sezione obbligata per la formazione di una nuova apertura dal corridoio attiguo all’area di intervento;
- rimozione dei relativi sottofondi nella zona del servizio igienico che prospetta sul corridoio;
- tramezzatrura con pareti in cartongesso;
- fornitura e posa di controsoffitto in cartongesso, isolato termicamente, fonoassorbenti e tagliafuoco, nel locale in ampliamento;
- esecuzione di rivestimenti in piastrelle di ceramica smaltata 20x20 altezza cm. 210 per i servizi igienici, e relativo antibagno;
- esecuzione di pavimenti sopraelevato in marmo bianco di carrara nell’area in ampliamento;
- lucidatura dei pavimenti in marmo esistenti;
- Fornitura e posa di tutte le vetrate e tutti i serramenti esterni secondo l’abaco di progetto;
- esecuzione di rivestimento murale policromo completo di fissativo di fondo per la realizzazione della tinteggiatura complessiva degli ambienti;
- esecuzione di impianto idrico-sanitario e relative opere murarie
- esecuzione di impianto e apparecchiature elettriche e relative opere murarie
- esecuzione di impianto di riscaldamento/raffrescamento e relative opere murarie
- impianto di trattamento dell’aria e relative opere murarie
c) ubicazione: Presidio Ospedaliero Santo Spirito – Xxx Xxxxxxxx 0 – Xxxxxx Xxxxxxxxxx (Xx)
3. Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto e secondo le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo con i relativi allegati, con riguardo anche ai particolari costruttivi e ai progetti esecutivi degli impianti tecnologici e relativi calcoli dei quali l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.
4. L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e l’appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.
5. Trova sempre applicazione l’articolo 1374 del codice civile.
Art. 2 - Ammontare dell’appalto
1. L’importo dell’appalto posto a base dell’affidamento è definito come segue:
Importi in euro | |||
Num. | A corpo | TOTALE | |
a) | Importo esecuzione lavori | 1.554.525,00 | |
b) | Oneri per attuazione piani di sicurezza | 35.000,00 | |
a) + b) | IMPORTO TOTALE | 1.589.525,00 |
2. L’importo contrattuale corrisponde all’importo dei lavori di cui al comma 1, lettera a), al quale deve essere applicato il ribasso percentuale sul medesimo importo offerto dall’aggiudicatario in sede di gara, aumentato dell’importo di cui al comma 1, lettera b), relativo agli oneri per la sicurezza e la salute nel cantiere di cui al comma 3.
3. L’importo di cui al comma 1, lettera b), relativo agli oneri per la sicurezza e la salute nel cantiere, non è soggetto ad alcun ribasso di gara, ai sensi dell'articolo 131, comma 3, primo periodo, del Codice dei contratti, dell’articolo 7, comma 4, del d.P.R. n. 222 del 2003 e dell'articolo 12, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494.
Art. 3 - Modalità di stipulazione del contratto
1. Il contratto è stipulato “a corpo” ai sensi dell’articolo 53, comma 4, terzo periodo, del Codice dei contratti, e dell’articolo 45, comma 6, del regolamento generale
2. L’importo del contratto, come determinato in sede di gara, resta fisso e invariabile, senza che possa essere invocata da alcuna delle parti contraenti alcuna successiva verificazione sulla misura o sul valore attribuito alla quantità.
3. Il ribasso percentuale offerto dall’aggiudicatario in sede di gara si estende e si applica ai prezzi unitari in elenco, utilizzabili esclusivamente ai fini di cui al comma 4.
4. I prezzi unitari di cui al comma 3, ancorché senza valore negoziale ai fini dell’appalto e della determinazione dell’importo complessivo dei lavori, sono vincolanti per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili ai sensi dell’articolo 132 del Codice dei contratti, e che siano estranee ai lavori già previsti nonché ai lavori in economia.
5. I rapporti ed i vincoli negoziali di cui al presente articolo si riferiscono ai lavori posti a base d'asta di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), mentre per gli oneri per la sicurezza e la salute nel cantiere di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), costituiscono vincolo negoziale l'importo degli stessi (per la parte a corpo) e i loro prezzi unitari (per la parte in economia) indicati a tale scopo dalla Stazione appaltante negli atti progettuali e in particolare, rispettivamente, nella descrizione nella parte a corpo e nell'elenco dei prezzi unitari per le parti in economia, relative agli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza.
Art. 4 - Categoria prevalente, categorie scorporabili e subappaltabili
1. Ai sensi dell’articolo 3 del d.P.R. n. 34 del 2000 e in conformità all’allegato «A» al predetto regolamento, i lavori sono classificati nella categoria prevalente di opere generali «OG 1».
2. Ai sensi degli articoli 72, 73 e 74 del regolamento generale, le parti di lavoro appartenenti alle categorie diverse da quella prevalente, con i relativi importi, sono indicate nella tabella «A», allegata al presente capitolato quale parte integrante e sostanziale. Tali parti di lavoro sono scorporabili e, a scelta dell’impresa, subappaltabili, alle condizioni di legge e del presente capitolato, fatti salvi i limiti, i divieti e le prescrizioni di cui ai commi successivi.
3. Le strutture, gli impianti e le opere speciali di cui al combinato disposto degli articoli 37, comma 11, del Codice dei contratti e 72, comma 4, del regolamento generale, di importo superiore al 15% dell’importo a base di gara, indicati nel bando di gara, devono essere realizzati dall’appaltatore solo se in possesso degli specifici requisiti di qualificazione per la relativa categoria; in caso contrario il concorrente è obbligato a costituire un’associazione temporanea di tipo verticale e i predetti lavori devono essere realizzati da un’impresa mandante in possesso dei requisiti necessari. Per tali strutture, impianti e opere speciali è vietato il subappalto. I predetti lavori costituenti strutture, impianti e opere speciali, con i relativi importi, sono individuati nella tabella «A» allegata al presente capitolato.
Art. 5 - Gruppi di lavorazioni omogenee, categorie contabili
1. I gruppi di lavorazioni omogenee di cui all’articolo 132, comma 3, del Codice dei contratti, all’articolo 45, commi 6, 7 e 8, e all’articolo 159 del regolamento generale, all’articolo 10, comma 6, del capitolato generale d’appalto e all’articolo 37 del presente capitolato, sono indicati nella tabella «B», allegata allo stesso capitolato speciale quale parte integrante e sostanziale.
CAPO 2 – DISCIPLINA CONTRATTUALE
Art. 6 - Interpretazione del contratto e del capitolato speciale d'appalto
1. In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto vale la soluzione più aderente alle finalità per le quali il lavoro è stato progettato e comunque quella meglio rispondente ai criteri di ragionevolezza e di buona tecnica esecutiva.
2. In caso di norme del presente capitolato tra loro non compatibili o apparentemente non compatibili, trovano applicazione in primo luogo le norme eccezionali o quelle che fanno eccezione a regole generali, in secondo luogo quelle maggiormente conformi alle disposizioni legislative o regolamentari oppure all'ordinamento giuridico, in terzo luogo quelle di maggior dettaglio e infine quelle di carattere ordinario.
3. L'interpretazione delle clausole contrattuali, così come delle disposizioni del presente capitolato, è fatta tenendo conto delle finalità del contratto e dei risultati ricercati con l'attuazione del progetto approvato; per ogni altra evenienza trovano applicazione gli articoli da 1362 a 1369 del codice civile.
Art. 7 - Documenti che fanno parte del contratto
1. Xxxxx parte integrante e sostanziale del contratto d’appalto, ancorché non materialmente allegati:
a) il capitolato generale d’appalto approvato con decreto ministeriale 19 aprile 2000, n. 145, per quanto non in contrasto con il presente Capitolato speciale o non previsto da quest’ultimo;
b) il presente capitolato comprese le tabelle allegate allo stesso, con i limiti, per queste ultime, descritti nel seguito in relazione al loro valore indicativo;
c) tutti gli elaborati grafici del progetto esecutivo, ivi compresi i particolari costruttivi, i progetti delle strutture e degli impianti, le relative relazioni di calcolo e la perizia geologica, come elencati nell’allegata tabella E, ad eccezione di quelli esplicitamente esclusi ai sensi del successivo comma 3;
d) l’elenco dei prezzi unitari;
e) il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 12, del decreto legislativo n. 494 del 1996 e agli articoli 2, 3 e 4, del d.P.R. n. 222 del 2003, e le proposte integrative al predetto piano di cui all’articolo 131, comma 2, lettera a), del Codice dei contratti;
f) il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 131, comma 2, lettera c), del Codice dei contratti e all’articolo 6 del d.P.R. n. 222 del 2003;
g) il cronoprogramma di cui all’articolo 42 del regolamento generale.
2. Sono contrattualmente vincolanti tutte le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e in particolare:
a) la legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F, per quanto applicabile;
b) il Codice dei contratti, approvato con decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;
c) il regolamento generale approvato con d.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554, per quanto applicabile;
d) il decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 e successive modifiche e integrazioni;
e) il regolamento approvato con d.P.R. 3 luglio 2003, n. 222.
3. Non fanno invece parte del contratto e sono estranei ai rapporti negoziali:
a) il computo metrico e il computo metrico estimativo;
b) le tabelle di riepilogo dei lavori e la loro suddivisione per categorie omogenee, ancorché inserite e integranti il presente capitolato; esse hanno efficacia limitatamente ai fini dell’aggiudicazione per la determinazione dei requisiti soggettivi degli esecutori, ai fini della definizione dei requisiti oggettivi e del subappalto, e, sempre che non riguardino il compenso a corpo dei lavori contrattuali, ai fini della valutazione delle addizioni o diminuzioni dei lavori all’articolo 132 del Codice dei contratti;
c) le quantità delle singole voci elementari rilevabili dagli atti progettuali, e da qualsiasi altro loro allegato.
Art. 8 - Disposizioni particolari riguardanti l’appalto
1. La sottoscrizione del contratto da parte dell’appaltatore equivale a dichiarazione di perfetta conoscenza e incondizionata accettazione anche dei suoi allegati, della legge, dei regolamenti e di tutte le norme vigenti in materia di lavori pubblici, nonché alla completa accettazione di tutte le norme che regolano il presente appalto, e del progetto per quanto attiene alla sua perfetta esecuzione.
2. Ai sensi dell’articolo 71, comma 3, del regolamento generale, l’appaltatore dà atto, senza riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilità degli atti progettuali e della documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato dei luoghi, delle condizioni pattuite in sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori, che, come da apposito verbale sottoscritto col R.U.P., consentono l’immediata esecuzione dei
lavori.
Art. 9 - Fallimento dell’appaltatore
1. In caso di fallimento dell’appaltatore la Stazione appaltante si avvale, senza pregiudizio per ogni altro diritto e azione a tutela dei propri interessi, della procedura prevista dagli articoli 136 e 138 del Codice dei contratti.
2. Qualora l’esecutore sia un’associazione temporanea, in caso di fallimento dell’impresa mandataria o di una impresa mandante trovano applicazione rispettivamente i commi 18 e 19 dell’articolo 37 del Codice dei contratti.
Art. 10 - Rappresentante dell’appaltatore e domicilio; direttore di cantiere
1. L’appaltatore deve eleggere domicilio ai sensi e nei modi di cui all’articolo 2 del capitolato generale d’appalto; a tale domicilio si intendono ritualmente effettuate tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal contratto.
2. L’appaltatore deve altresì comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 3 del capitolato generale d’appalto, le generalità delle persone autorizzate a riscuotere.
3. Qualora l’appaltatore non conduca direttamente i lavori, deve depositare presso la Stazione appaltante, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 4 del capitolato generale d’appalto, il mandato conferito con atto pubblico a persona idonea, sostituibile su richiesta motivata della Stazione appaltante. La direzione del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell’impresa o da altro tecnico. L’assunzione della direzione di cantiere da parte del direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel cantiere, con l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal delegato anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere.
4. L’appaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del cantiere. Il direttore dei lavori ha il diritto di esigere il cambiamento del direttore di cantiere e del personale dell’appaltatore per disciplina, incapacità o grave negligenza. L’appaltatore è in tutti i casi responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di detti soggetti, nonché della malafede o della frode nella somministrazione o nell’impiego dei materiali.
5. Ogni variazione del domicilio di cui al comma 1, o delle persona di cui ai commi 2, 3 o 4, deve essere tempestivamente notificata Stazione appaltante; ogni variazione della persona di cui al comma 3 deve essere accompagnata dal deposito presso la Stazione appaltante del nuovo atto di mandato.
Art. 11 - Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione
1. Nell'esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, anche relativamente a sistemi e subsistemi di impianti tecnologici oggetto dell'appalto, devono essere rispettate tutte le prescrizioni di legge e di regolamento in materia di qualità, provenienza e accettazione dei materiali e componenti nonché, per quanto concerne la descrizione, i requisiti di prestazione e le modalità di esecuzione di ogni categoria di lavoro, tutte le indicazioni contenute o richiamate contrattualmente nel presente capitolato di appalto, negli elaborati grafici del progetto esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata allo stesso capitolato.
2. Per quanto riguarda l’accettazione, la qualità e l’impiego dei materiali, la loro provvista, il luogo della loro provenienza e l’eventuale sostituzione di quest’ultimo, si applicano rispettivamente gli articoli 15, 16 e 17 del capitolato generale d’appalto.
Art. 12 – Convenzioni europee in materia di valuta e termini
1. Tutti gli atti predisposti dalla Stazione appaltante per ogni valore in cifra assoluta indicano la denominazione in euro.
2. Tutti gli atti predisposti dalla Stazione appaltante per ogni valore contenuto in cifra assoluta, ove non diversamente specificato, devono intendersi I.V.A. esclusa.
3. Tutti i termini di cui al presente capitolato d’oneri, se non diversamente stabilito nella singola disposizione, sono computati in conformità al Regolamento CEE 3 giugno 1971, n. 1182.
CAPO 3 - TERMINI PER L’ESECUZIONE
Art. 13 - Consegna e inizio dei lavori
1. L’esecuzione dei lavori ha inizio dopo la stipula del formale contratto, in seguito a consegna, risultante da apposito verbale, da effettuarsi non oltre 45 giorni dalla predetta stipula, previa convocazione dell’esecutore.
2. E’ facoltà della Stazione appaltante procedere in via d’urgenza, alla consegna dei lavori, anche nelle more della stipulazione formale del contratto, ai sensi degli articoli 337, secondo comma, e 338 della legge n. 2248 del 1865, degli articoli 109, comma 4, secondo periodo, e 129, commi 1 e 4, del regolamento generale e dell’articolo 11, commi 10 e 12, del Codice dei contratti; in tal caso il direttore dei lavori indica espressamente sul verbale le lavorazioni da iniziare immediatamente.
3. Se nel giorno fissato e comunicato l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori, il direttore dei lavori fissa un nuovo termine perentorio, non inferiore a 5 giorni e non superiore a 15; i termini per l’esecuzione decorrono comunque dalla data della prima convocazione. Decorso inutilmente il termine di anzidetto è facoltà della Stazione appaltante di risolvere il contratto e incamerare la cauzione, ferma restando la possibilità di avvalersi della garanzia fideiussoria al fine del risarcimento del danno, senza che ciò possa costituire motivo di pretese o eccezioni di sorta. Qualora sia indetta una nuova procedura per l’affidamento del completamento dei lavori, l’aggiudicatario è escluso dalla partecipazione in quanto l’inadempimento è considerato grave negligenza accertata.
4. L'appaltatore deve trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denunzia di inizio lavori effettuata agli enti previdenziali, assicurativi ed antinfortunistici, inclusa la Cassa edile ove dovuta; egli trasmette altresì un originale del DURC in data non anteriore a tre mesi da quella del verbale di consegna; il DURC è altresì trasmesso in occasione di ciascun pagamento in acconto o a saldo, in relazione anche alle eventuali imprese subappaltatrici che abbiano personale dipendente.
5. Le disposizioni sulla consegna si applicano anche alle singole consegne frazionate, relative alle singole parti di lavoro nelle quali questo sia frazionato, come previsto dal progetto esecutivo e dall’articolo 63 della parte seconda del presente capitolato, oppure in presenza di temporanea indisponibilità di aree ed immobili; in tal caso si provvede ogni volta alla compilazione di un verbale di consegna provvisorio e l’ultimo di questi costituisce verbale di consegna definitivo anche ai fini del computo dei termini per l’esecuzione, se non diversamente determinati. Il comma 2 del presente articolo si applica anche alle singole parti consegnate, qualora l’urgenza sia limitata all’esecuzione di alcune di esse.
Art. 14 - Termini per l'ultimazione dei lavori
1. Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in giorni 350 (trecentocinquanta) naturali consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori.
2. Nel calcolo del tempo di cui al comma 1 è tenuto conto delle ferie contrattuali.
3. L’appaltatore si obbliga alla rigorosa ottemperanza del cronoprogramma dei lavori che potrà fissare scadenze inderogabili per l’approntamento delle opere necessarie all’inizio di forniture e lavori da effettuarsi da altre ditte per conto della Stazione appaltante oppure necessarie all’utilizzazione, prima della fine dei lavori e previo certificato di collaudo, riferito alla sola parte funzionale delle opere.
Art. 15 - Proroghe
1. L’appaltatore, qualora per causa a esso non imputabile, non sia in grado di ultimare i lavori nel termine contrattuale di cui all’articolo 14, può chiedere la proroga, presentando apposita richiesta motivata almeno 45 giorni prima della scadenza del termine di cui all’articolo 14.
2. In deroga a quanto previsto al comma 1, la richiesta può essere presentata anche qualora manchino meno di 45 giorni alla scadenza del termine di cui all’articolo 14, comunque prima di tale scadenza, qualora le cause che hanno determinato la richiesta si siano verificate posteriormente; in questo caso la richiesta deve essere motivata anche in relazione alla specifica circostanza della tardività.
3. La richiesta è presentata al direttore di lavori il quale la trasmette tempestivamente al R.U.P., corredata dal proprio parere; qualora la richiesta sia presentata direttamente al R.U.P. questi acquisisce tempestivamente il parere del direttore dei lavori.
4. La proroga è concessa o negata con provvedimento scritto del R.U.P. entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta; il R.U.P. può prescindere dal parere del direttore dei lavori qualora questi non si esprima entro 10 giorni e può discostarsi dallo stesso parere; nel provvedimento è riportato il parere del direttore dei lavori qualora questo sia difforme dalle conclusioni del R.U.P.
5. Nei casi di cui al comma 2 i termini di 30 giorni e di 10 giorni di cui al comma 4 sono ridotti rispettivamente a 10 giorni e a 3 giorni; negli stessi casi qualora la proroga sia concessa formalmente dopo la scadenza del termine di cui all’articolo 14, essa ha effetto retroattivo a partire da tale ultimo termine.
6. La mancata determinazione del R.U.P. entro i termini di cui al presente articolo costituisce rigetto della richiesta.
7. Trova altresì applicazione l’articolo 26 del capitolato generale d’appalto.
8. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ad eventuali proroghe parziali relative alle soglie temporali intermedie previste dal programma esecutivo dei lavori di cui all’articolo 19; in tal caso per termine di ultimazione di cui all’articolo 14 si intende il termine intermedio previsto dal predetto articolo 19, comma 4 e il periodo di proroga è proporzionato all’importo dei lavori per l’ultimazione dei quali è concessa la proroga.
Art. 16 - Sospensioni ordinate dal direttore dei lavori
1. Qualora cause di forza maggiore, condizioni climatologiche oggettivamente eccezionali od altre circostanze speciali che impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d’arte, la direzione dei lavori d’ufficio o su segnalazione dell’appaltatore può ordinare la sospensione dei lavori redigendo apposito verbale sentito l’appaltatore; costituiscono circostanze speciali le situazioni che determinano la necessità di procedere alla redazione di una variante in corso d’opera nei casi previsti dall’articolo 132, comma 1, lettere a), b), c) e d), del Codice dei contratti; per le sospensioni di cui al presente articolo nessun indennizzo spetta all’appaltatore.
2. Il verbale di sospensione deve contenere:
a) l’indicazione dello stato di avanzamento dei lavori;
b) l’adeguata motivazione a cura della direzione dei lavori;
c) l’eventuale imputazione delle cause ad una delle parti o a terzi, se del caso anche con riferimento alle risultanze del verbale di consegna o alle circostanze sopravvenute.
3. Il verbale di sospensione è controfirmato dall’appaltatore, deve pervenire al R.U.P. entro il quinto giorno naturale successivo alla sua redazione e deve essere restituito controfirmati dallo stesso o dal suo delegato; qualora il R.U.P. non si pronunci entro 5 giorni dal ricevimento, il verbale si dà per riconosciuto e accettato dalla Stazione appaltante.
4. Qualora l’appaltatore non intervenga alla firma del verbale di sospensione o rifiuti di sottoscriverlo, oppure apponga sullo stesso delle riserve, si procede a norma dell’articolo 165 del regolamento generale.
5. In ogni caso la sospensione opera dalla data di redazione del verbale, accettato dal R.U.P. o sul quale si sia formata l’accettazione tacita; non possono essere riconosciute sospensioni, e i relativi verbali non hanno alcuna efficacia, in assenza di adeguate motivazioni o le cui motivazioni non siano riconosciute adeguate da parte del R.U.P.
6. Il verbale di sospensione ha efficacia dal quinto giorno antecedente la sua presentazione al R.U.P., qualora il predetto verbale gli sia stato trasmesso dopo il quinto giorno dalla redazione oppure rechi una data di decorrenza della sospensione anteriore al quinto giorno precedente la data di trasmissione.
7. Non appena cessate le cause della sospensione il direttore dei lavori redige il verbale di ripresa che, oltre a richiamare il precedente verbale di sospensione, deve indicare i giorni di effettiva sospensione e il conseguente nuovo termine contrattuale dei lavori differito di un numero di giorni pari all’accertata durata della sospensione.
8. Il verbale di ripresa dei lavori è controfirmato dall’appaltatore e trasmesso al R.U.P.; esso è efficace dalla data della sua redazione; al verbale di ripresa dei lavori si applicano le disposizioni ei cui ai commi 3 e 4.
9. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche a sospensioni parziali e riprese parziali che abbiano per oggetto parti determinate dei lavori, da indicare nei relativi verbali; in tal caso il differimento dei termini contrattuali è pari ad un numero di giorni costituito dal prodotto dei giorni di sospensione per il rapporto tra l’ammontare dei lavori sospesi e l'importo totale dei lavori previsto nello stesso periodo secondo il programma esecutivo dei lavori di cui all’articolo 19.
Art. 17 - Sospensioni ordinate dal R.U.P.
1. Il R.U.P. può ordinare la sospensione dei lavori per cause di pubblico interesse o particolare necessità; l’ordine è trasmesso contemporaneamente all’appaltatore e al direttore dei lavori ed ha efficacia dalla data di emissione.
2. Lo stesso R.U.P. determina il momento in cui sono venute meno le ragioni di pubblico interesse o di particolare necessità che lo hanno indotto ad ordinare la sospendere i lavori ed emette l’ordine di ripresa, trasmesso tempestivamente all’appaltatore e al direttore dei lavori.
3. Per quanto non diversamente disposto dal presente articolo, agli ordini di sospensione e di ripresa emessi dal R.U.P. si applicano le disposizioni dell’articolo 16, commi 2, 4, 7, 8 e 9, in materia di verbali di sospensione e di ripresa dei lavori, in quanto compatibili.
4. Qualora la sospensione, o le sospensioni se più di una, durino per un periodo di tempo superiore ad un quarto della durata complessiva prevista dall’articolo 14, o comunque quando superino 6 mesi complessivamente, l'appaltatore può richiedere lo scioglimento del contratto senza indennità; la Stazione appaltante può opporsi allo scioglimento del contratto ma, in tal caso, riconosce al medesimo la rifusione dei maggiori oneri derivanti dal prolungamento della sospensione oltre i termini suddetti, iscrivendoli nella documentazione contabile.
Art. 18 - Penali in caso di ritardo
1. Nel caso di mancato rispetto del termine stabilito per l’ultimazione dei lavori, per ogni giorno naturale consecutivo di ritardo viene applicata una penale pari allo 1. per mille (euro ……... e centesimi
…………………….. ogni mille) dell’importo contrattuale………………., corrispondente a euro ……………..
In relazione all’esecuzione della prestazione articolata in più parti frazionate, come previsto dal progetto esecutivo e dall’articolo 63 della parte seconda del presente capitolato, nel caso di ritardo rispetto ai termini di una o più d’una di tali parti le penali di cui al comma precedente si applica ai rispettivi importi.
2. La penale, nella stessa misura percentuale di cui al comma 1, trova applicazione anche in caso di ritardo:
a) nell’inizio dei lavori rispetto alla data fissata dal direttore dei lavori per la consegna degli stessi, qualora la Stazione appaltante non si avvalga della facoltà di cui all’articolo 13, comma 3;
b) nella ripresa dei lavori seguente un verbale di sospensione, rispetto alla data fissata dal direttore dei lavori;
c) nel rispetto dei termini imposti dalla direzione dei lavori per il ripristino di lavori non accettabili o danneggiati.
d) nel rispetto delle soglie temporali fissate a tale scopo nel cronoprogramma dei lavori;
3. La penale irrogata ai sensi del comma 2, lettera a), è disapplicata e, se, già addebitata, è restituita, qualora l’appaltatore, in seguito all’andamento imposto ai lavori, rispetti la prima soglia temporale successiva fissata nel programma dei lavori di cui all’articolo 19.
4. La penale di cui al comma 2, lettera b) e lettera d), è applicata all’importo dei lavori ancora da eseguire; la penale di cui al comma 2, lettera c) è applicata all’importo dei lavori di ripristino o di nuova esecuzione ordinati per rimediare a quelli non accettabili o danneggiati.
5. Tutte le penali di cui al presente articolo sono contabilizzate in detrazione in occasione del pagamento immediatamente successivo al verificarsi della relativa condizione di ritardo.
6. L’importo complessivo delle penali irrogate ai sensi dei commi 1 e 2 non può superare il 10 per cento dell’importo contrattuale; qualora i ritardi siano tali da comportare una penale di importo superiore alla predetta percentuale trova applicazione l’articolo 21, in materia di risoluzione del contratto.
7. L’applicazione delle penali di cui al presente articolo non pregiudica il risarcimento di eventuali danni o ulteriori oneri sostenuti dalla Stazione appaltante a causa dei ritardi.
Art. 19 – Programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore e cronoprogramma
1. Entro 30 giorni dalla stipula del contratto, e comunque prima dell'inizio dei lavori, l'appaltatore predispone e consegna alla direzione lavori un proprio programma esecutivo dei lavori, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa; tale programma deve riportare per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l'ammontare presunto, parziale e progressivo, dell'avanzamento dei lavori alle date contrattualmente stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento deve essere coerente con i tempi contrattuali di ultimazione e deve essere approvato dalla direzione lavori, mediante apposizione di un visto, entro cinque giorni dal ricevimento. Trascorso il predetto termine senza che la direzione lavori si sia pronunciata il programma esecutivo dei lavori si intende accettato, fatte salve palesi illogicità o indicazioni erronee incompatibili con il rispetto dei termini di ultimazione.
2. Il programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore può essere modificato o integrato dalla Stazione appaltante, mediante ordine di servizio, ogni volta che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori e in particolare:
a) per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al contratto;
b) per l'intervento o il mancato intervento di società concessionarie di pubblici servizi le cui reti siano coinvolte in qualunque modo con l'andamento dei lavori, purché non imputabile ad inadempimenti o ritardi della Stazione appaltante;
c) per l'intervento o il coordinamento con autorità, enti o altri soggetti diversi dalla Stazione appaltante, che abbiano giurisdizione, competenze o responsabilità di tutela sugli immobili, i siti e le aree comunque interessate dal cantiere; a tal fine non sono considerati soggetti diversi le società o aziende controllate o partecipate dalla Stazione appaltante o soggetti titolari di diritti reali sui beni in qualunque modo interessati dai lavori intendendosi, in questi casi, ricondotta la fattispecie alla responsabilità gestionale della Stazione appaltante;
d) per la necessità o l'opportunità di eseguire prove sui campioni, prove di carico e di tenuta e funzionamento degli impianti, nonché collaudi parziali o specifici;
e) qualora sia richiesto dal coordinatore per la sicurezza e la salute nel cantiere, in ottemperanza all'articolo 5 del decreto n. 494 del 1996. In ogni caso il programma esecutivo dei lavori deve essere coerente con il piano di sicurezza e di coordinamento del cantiere, eventualmente integrato ed aggiornato.
3. I lavori sono comunque eseguiti nel rispetto del cronoprogramma predisposto dalla Stazione appaltante e integrante il progetto esecutivo; tale cronoprogramma può essere modificato dalla Stazione appaltante al verificarsi delle condizioni di cui al comma 2.
4. Ai fini dell’applicazione delle penali di cui all’articolo 18, comma 2, lettera d), si tiene conto del rispetto delle seguenti soglie del predetto programma, considerate inderogabili, a partire dalla data di consegna dei lavori:
a) Ristrutturazione reparto di Oculistica entro 150 (centocinquanta)giorni
b) Nuovi spogliatoi entro giorni 120 (centoventi)
c) Atrio di Ingresso giorni 110 (centodieci)
d) Accesso dialisi e nefrologia giorni 120 (centoventi)
Art. 20 – Inderogabilità dei termini di esecuzione
1. Non costituiscono motivo di differimento dell'inizio dei lavori, della loro mancata regolare o continuativa conduzione secondo il relativo programma esecutivo o della loro ritardata ultimazione:
a) il ritardo nell'installazione del cantiere e nell'allacciamento alle reti tecnologiche necessarie al suo funzionamento, per l'approvvigionamento dell'energia elettrica e dell'acqua;
b) l’adempimento di prescrizioni, o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal direttore dei lavori o dagli organi di vigilanza in materia sanitaria e di sicurezza, ivi compreso il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, se nominato;
c) l'esecuzione di accertamenti integrativi che l'appaltatore ritenesse di dover effettuare per la esecuzione delle opere di fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati dalla direzione dei lavori o espressamente approvati da questa;
d) il tempo necessario per l'esecuzione di prove sui campioni, di sondaggi, analisi e altre prove assimilabili;
e) il tempo necessario per l'espletamento degli adempimenti a carico dell'appaltatore comunque previsti dal presente capitolato;
f) le eventuali controversie tra l’appaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri incaricati dall’appaltatore né i ritardi o gli inadempimenti degli stessi soggetti;
g) le eventuali vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale dipendente;
h) le sospensioni disposte dalla Stazione appaltante, dal Direttore dei lavori, dal Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione o dal R.U.P. per inosservanza delle misure di sicurezza dei lavoratori nel cantiere o inosservanza degli obblighi retributivi, contributivi, previdenziali o assistenziali nei confronti dei lavoratori impiegati nel cantiere;
i) le sospensioni disposte dal personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale in relazione alla presenza di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria o in caso di reiterate violazioni della disciplina in materia di superamento dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale, ai sensi dell’articolo 36-bis, comma 1, della legge 4 agosto 2006, n. 248.
2. Non costituiscono altresì motivo di differimento dell'inizio dei lavori, della loro mancata regolare o continuativa conduzione secondo il relativo programma o della loro ritardata ultimazione i riardi o gli inadempimenti di ditte, imprese, fornitori, tecnici o altri, titolari di rapporti contrattuali con la Stazione appaltante, se l’appaltatore non abbia tempestivamente denunciato per iscritto alla Stazione appaltante medesima le cause imputabili a dette ditte, imprese o fornitori o tecnici.
3. Le cause di cui ai commi 1 e 2 non possono costituire motivo per la richiesta di proroghe di cui all’articolo 15, di sospensione dei lavori di cui all’articolo 16, per la disapplicazione delle penali di cui all’articolo 18, né per l’eventuale risoluzione del Contratto ai sensi dell’articolo 21.
Art. 21 - Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini
1. L’eventuale ritardo imputabile all’appaltatore nel rispetto dei termini per l’ultimazione dei lavori o delle scadenze esplicitamente fissate allo scopo dal programma temporale superiore a 120 (centoventi) giorni naturali consecutivi produce la risoluzione del contratto, a discrezione della Stazione appaltante e senza obbligo di ulteriore motivazione, ai sensi dell’articolo 136 del Codice dei contratti.
2. La risoluzione del contratto trova applicazione dopo la formale messa in mora dell’appaltatore con assegnazione di un termine per compiere i lavori e in contraddittorio con il medesimo appaltatore.
3. Nel caso di risoluzione del contratto la penale di cui all’articolo 18, comma 1, è computata sul periodo determinato sommando il ritardo accumulato dall'appaltatore rispetto al programma esecutivo dei lavori e il termine assegnato dal direttore dei lavori per compiere i lavori con la messa in mora di cui al comma 2.
4. Sono dovuti dall’appaltatore i danni subiti dalla Stazione appaltante in seguito alla risoluzione del contratto, comprese le eventuali maggiori spese connesse al completamento dei lavori affidato a terzi. Per il risarcimento di tali danni la Stazione appaltante può trattenere qualunque somma maturata a credito dell’appaltatore in ragione dei lavori eseguiti nonché rivalersi sulla garanzia fideiussoria.
CAPO 4 - DISCIPLINA ECONOMICA
Art. 22 - Anticipazione
1. Ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito con modificazioni dalla legge 28 maggio 1997, n. 140, non è dovuta alcuna anticipazione.
2. L’anticipazione è revocata qualora l’esecuzione del contratto non prosegua secondo gli obblighi pattuiti e, in tale caso, spettano alla Stazione appaltante anche gli interessi legali sulle somme anticipate.
3. Sull’importo di ogni certificato di pagamento è operata la trattenuta di un importo percentuale pari alla percentuale dell’anticipazione a titolo di graduale recupero della medesima.
4. Ai sensi dell’articolo 102, commi 1 e 2, del regolamento generale, l’erogazione dell’anticipazione è subordinata alla prestazione, da parte dell’impresa, di apposita garanzia, alle seguenti condizioni:
a) importo garantito almeno pari all’anticipazione, maggiorato dell’I.V.A. all’aliquota di legge, maggiorato altresì del tasso legale di interesse applicato al periodo necessario al recupero dell’anticipazione stessa in base al cronoprogramma dei lavori;
b) la garanzia può essere ridotta gradualmente in corso d’opera, in proporzione alle quote di anticipazione recuperate in occasione del pagamento dei singoli stati di avanzamento;
c) la garanzia deve essere prestata mediante presentazione di atto di fideiussione rilasciato da una banca o da un intermediario finanziario autorizzato o polizza fideiussoria rilasciata da impresa di assicurazione, conforme alla scheda tecnica 1.3, allegata al decreto ministeriale 12 marzo 2004, n. 123, in osservanza delle clausole di cui allo schema tipo 1.3 allegato al predetto decreto.
Art. 23 - Pagamenti in acconto
1. Le rate di acconto sono dovute ogni qualvolta l’importo dei lavori eseguiti, contabilizzati ai sensi degli articoli 29, 30, 31 e 32, al netto del ribasso d’asta, comprensivi della quota relativa degli oneri per la sicurezza e al netto della ritenuta di cui al comma 2, e al netto dell’importo delle rate di acconto precedenti, raggiungono un importo non inferiore
al 20 % (venti per cento) dell’importo contrattuale.
2. A garanzia dell’osservanza delle norme e delle prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori, sull’importo netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50 per cento, ai sensi dell’articolo 7, comma 2, del capitolato generale d’appalto, da liquidarsi, nulla ostando, in sede di conto finale.
3. Entro 45 (quarantacinque) giorni dal verificarsi delle condizioni di cui al comma 1, il direttore dei lavori redige la contabilità ed emette lo stato di avanzamento dei lavori, ai sensi dell’articolo 168 del regolamento generale, il quale deve recare la dicitura: «lavori a tutto il » con l’indicazione
della data di chiusura.
4. Entro lo stesso termine di cui al comma 3 il R.U.P. emette il conseguente certificato di pagamento, ai sensi dell’articolo 169 del regolamento generale, il quale deve esplicitamente il riferimento al relativo stato di avanzamento dei lavori di cui al comma 3, con l’indicazione della data di emissione.
5. La Stazione appaltante provvede al pagamento del predetto certificato entro i successivi 30 giorni, mediante emissione dell’apposito mandato e alla successiva erogazione a favore dell’appaltatore, previa presentazione di regolare fattura fiscale.
6. Qualora i lavori rimangano sospesi per un periodo superiore a 90 giorni, per cause non dipendenti dall’appaltatore e comunque non imputabili al medesimo, l’appaltatore può chiedere ed ottenere che si provveda alla redazione dello stato di avanzamento prescindendo dall’importo minimo di cui al comma 1.
7. In deroga alla previsione del comma 1, qualora i lavori eseguiti raggiungano un importo pari o superiore al 90% (novanta per cento) dell’importo contrattuale, può essere emesso uno stato di avanzamento per un importo inferiore a quello minimo previsto allo stesso comma 1, ma non superiore al 95% (novantacinque per cento) dell’importo contrattuale. Non può essere emesso alcun stato di avanzamento quando la differenza tra l’importo contrattuale e i certificati di pagamento già emessi sia inferiore al 20% (veenti per cento) dell’importo contrattuale medesimo. L’importo dei lavori residuo è contabilizzato nel conto finale e liquidato ai sensi dell’articolo 24. Ai fini del presente comma per importo contrattuale si intende l’importo del contratto originario eventualmente adeguato in base all’importo degli atti di sottomissione approvati.
8. Ai sensi dell’articolo 35, comma 32, della legge 4 agosto 2006, n. 248, l’emissione di ogni certificato di pagamento è subordinata all’acquisizione del DURC e all’esibizione da parte dell’appaltatore della documentazione attestante che la corretta esecuzione degli adempimenti relativi al versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente, dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi
obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti, nonché gli eventuali subappaltatori ai sensi degli articoli 47, commi 4, 5 e 6, e 48, commi 2 e 3, del presente Capitolato.
Art. 24 - Pagamenti a saldo
1. Il conto finale dei lavori è redatto entro 45 giorni dalla data della loro ultimazione, accertata con apposito verbale; è sottoscritto dal direttore di lavori e trasmesso al R.U.P.; col conto finale è accertato e proposto l’importo della rata di saldo, qualunque sia il suo ammontare, la cui liquidazione definitiva ed erogazione è subordinata all’emissione del certificato di cui al comma 3 e alle condizioni di cui al comma 4.
2. Il conto finale dei lavori deve essere sottoscritto dall’appaltatore, su richiesta del R.U.P., entro il termine perentorio di …… giorni; se l'appaltatore non firma il conto finale nel termine indicato, o se lo firma senza confermare le domande già formulate nel registro di contabilità, il conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il R.U.P. formula in ogni caso una sua relazione al conto finale.
3. La rata di saldo, unitamente alle ritenute di cui all’articolo 23, comma 2, nulla ostando, è pagata entro 90 giorni dopo l’avvenuta emissione del certificato di collaudo provvisorio previa presentazione di regolare fattura fiscale.
4. Il pagamento della rata di saldo non costituisce presunzione di accettazione dell’opera, ai sensi dell’articolo 1666, secondo comma, del codice civile; il pagamento è disposto solo a condizione che l’appaltatore presenti apposita garanzia fideiussoria ai sensi dell'articolo 141, comma 9, del Codice dei contratti e dell’articolo 102, comma 3, del regolamento generale.
5. Ai sensi dell’articolo 102, comma 3, del regolamento generale, la garanzia fideiussoria di cui al comma 4 deve avere validità ed efficacia fino a due anni dopo l’emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione e alle seguenti condizioni:
a) importo garantito almeno pari all’importo della rata di saldo, maggiorato dell’I.V.A. all’aliquota di legge, maggiorato altresì del tasso legale di interesse applicato al periodo di due anni;
b) la ha efficacia dalla data di erogazione della rata di saldo e si estingue due anni dopo l’emissione del certificato di collaudo provvisorio;
c) la garanzia deve essere prestata mediante presentazione di atto di fideiussione rilasciato da una banca o da un intermediario finanziario autorizzato o polizza fideiussoria rilasciata da impresa di assicurazione, conforme alla scheda tecnica 1.4, allegata al decreto ministeriale 12 marzo 2004, n. 123, in osservanza delle clausole di cui allo schema tipo 1.4 allegato al predetto decreto.
6. Salvo quanto disposto dall’articolo 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità ed i vizi dell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dal soggetto appaltante prima che il certificato di collaudo o il certificato di regolare esecuzione assuma carattere definitivo.
7. L’appaltatore e il direttore dei lavori devono utilizzare la massima diligenza e professionalità, nonché improntare il proprio comportamento a buona fede, al fine di evidenziare tempestivamente i vizi e i difetti riscontabili nonché le misure da adottare per il loro rimedio.
8. Ai sensi dell’articolo 35, comma 32, della legge 4 agosto 2006, n. 248, il pagamento a saldo è subordinato all’acquisizione del DURC e all’esibizione da parte dell’appaltatore della documentazione attestante che la corretta esecuzione degli adempimenti relativi al versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente, dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti, nonché gli eventuali subappaltatori ai sensi degli articoli 47, commi 4, 5 e 6, e 48, commi 2 e 3, del presente Capitolato.
Art. 25 – Ritardi nel pagamento delle rate di acconto
1. Non sono dovuti interessi per i primi 45 giorni intercorrenti tra il verificarsi delle condizioni e delle circostanze per l’emissione del certificato di pagamento ai sensi dell’articolo 23 e la sua effettiva emissione e messa a disposizione della Stazione appaltante per la liquidazione; trascorso tale termine senza che sia emesso il certificato di pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura stabilita con apposito decreto ministeriale di cui all’articolo 133, comma 1, del Codice dei contratti.
2. Non sono dovuti interessi per i primi 30 giorni intercorrenti tra l’emissione del certificato di pagamento e il suo effettivo pagamento a favore dell’appaltatore; trascorso tale termine senza che la Stazione appaltante abbia provveduto al pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura stabilita con apposito decreto ministeriale di cui all’articolo 133, comma 1, del Codice dei contratti.
3. Il pagamento degli interessi di cui al presente articolo avviene d’ufficio in occasione del pagamento, in acconto o a saldo, immediatamente successivo, senza necessità di domande o riserve; il pagamento dei predetti interessi prevale sul pagamento delle somme a titolo di esecuzione dei lavori.
4. E’ facoltà dell’appaltatore, trascorsi i termini di cui ai commi precedenti, oppure nel caso in cui l'ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il certificato o il titolo di spesa, raggiunga il quarto dell'importo netto contrattuale, di agire ai sensi dell'articolo 1460 del codice civile, rifiutando di adempiere alle proprie obbligazioni se la Stazione appaltante non provveda contemporaneamente al pagamento integrale di quanto maturato; in alternativa, è facoltà dell’appaltatore, previa costituzione in mora della Stazione appaltante, promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del contratto, trascorsi 60 giorni dalla data della predetta costituzione in mora, in applicazione dell’articolo 133, comma 1, del Codice dei contratti.
Art. 26 – Ritardi nel pagamento della rata di saldo
1. Per il pagamento della rata di saldo in ritardo rispetto al termine stabilito all'articolo 24, comma 3, per causa imputabile alla Stazione appaltante, sulle somme dovute decorrono gli interessi legali.
2. Qualora il ritardo nelle emissioni dei certificati o nel pagamento delle somme dovute a saldo si protragga per ulteriori 60 giorni, oltre al termine stabilito al comma 1, sulle stesse somme sono dovuti gli interessi di mora.
Art. 27 - Revisione prezzi
1. Ai sensi dell’articolo 133, commi 2 e 3 del Codice dei contratti, e successive modifiche e integrazioni, è esclusa qualsiasi revisione dei prezzi e non trova applicazione l’articolo 1664, primo comma, del codice civile.
2. Ai sensi dell’articolo 133, commi 4, 5, 6 e 7, del Codice dei contratti, in deroga a quanto previsto dal comma 1, qualora il prezzo di singoli materiali da costruzione, per effetto di circostanze eccezionali, subisca variazioni in aumento o in diminuzione, superiori al 10 per cento rispetto al prezzo rilevato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nell'anno di presentazione dell'offerta con apposito decreto, si fa luogo a compensazioni, in aumento o in diminuzione, per la percentuale eccedente il 10 per cento, alle seguenti condizioni:
a) le compensazioni in aumento sono ammesse con il limite di importo costituito da:
a1) somme appositamente accantonate per imprevisti, nel quadro economico dell’intervento, in misura non inferiore all'1 per cento dell'importo dei lavori, al netto di quanto già eventualmente impegnato contrattualmente per altri scopi o con altri soggetti;
a2) eventuali altre somme a disposizione della stazione appaltante per lo stesso intervento nei limiti della relativa autorizzazione di spesa;
a3) somme derivanti dal ribasso d'asta, qualora non ne sia stata prevista una diversa destinazione; a4) somme disponibili relative ad altri interventi ultimati di competenza della stazione appaltante nei
limiti della residua spesa autorizzata e disponibile;
b) all’infuori di quanto previsto dalla lettera a), non possono essere assunti o utilizzati impegni di spesa comportanti nuovi o maggiori oneri per la stazione appaltante;
c) la compensazione è determinata applicando la percentuale di variazione che eccede il 10 per cento al prezzo dei singoli materiali da costruzione impiegati nelle lavorazioni contabilizzate nell'anno solare precedente al decreto ministeriale, nelle quantità accertate dal Direttore dei lavori;
d) le compensazioni sono liquidate senza necessità di iscrizione di riserve ma a semplice richiesta di una delle parti, accreditando o addebitando il relativo importo, a seconda del caso, ogni volta che siano maturate le condizioni di cui al presente comma, entro i successivi 60 (sessanta giorni), a cura della direzione lavori qualora non sia ancora stato emesso il certificato di collaudo provvisorio o il certificato di regolare esecuzione, a cura del responsabile del procedimento in ogni altro caso;
3. Fermo restando quanto previsto al comma 2, qualora, per cause non imputabili all’appaltatore, la durata dei lavori si protragga fino a superare i due anni dal loro inizio, al contratto si applica il prezzo chiuso, consistente nel prezzo dei lavori al netto del ribasso d’asta, aumentato di una percentuale, determinata con decreto ministeriale, da applicarsi, nel caso in cui la differenza tra il tasso di inflazione reale e il tasso di inflazione programmato nell’anno precedente sia superiore al 2 per cento, all’importo dei lavori ancora da eseguire per ogni anno intero previsto per l’ultimazione dei lavori stessi.
Art. 28 - Cessione del contratto e cessione dei crediti
1. E’ vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario è nullo di diritto.
2. E’ ammessa la cessione dei crediti, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 117 del Codice dei contratti e della legge 21 febbraio 1991, n. 52, a condizione che il cessionario sia un istituto bancario o un intermediario finanziario iscritto nell’apposito Albo presso la Banca d’Italia e che il contratto di cessione, in originale o in copia autenticata, sia trasmesso alla Stazione appaltante prima o contestualmente al certificato di pagamento sottoscritto dal R.U.P.
CAPO 5 - CONTABILIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI LAVORI
Art. 29 - Lavori a misura
1. Qualora in corso d’opera debbano essere introdotte variazioni ai lavori ai sensi degli articoli 37 o 38, e per tali variazioni ricorrano le condizioni di cui all’articolo 45, comma 9, del regolamento generale, per cui risulti eccessivamente oneroso individuarne in maniera certa e definita le quantità e pertanto non sia possibile la loro definizione nel lavoro “a corpo”, esse possono essere preventivate a misura. Le relative lavorazioni sono indicate nel provvedimento di approvazione della perizia con puntuale motivazione di carattere tecnico e con l'indicazione dell'importo sommario del loro valore presunto e della relativa incidenza sul valore complessivo del contratto.
2. Nei casi di cui al comma 1, qualora le variazioni non siano valutabili mediante i prezzi unitari rilevabili dagli atti progettuali o di gara, si procede mediante la formazione dei nuovi prezzi ai sensi dell’articolo 39, fermo restando che le stesse variazioni possono essere predefinite, sotto il profilo economico, con atto di sottomissione “a corpo”.
3. Non sono comunque riconosciuti nella valutazione ingrossamenti o aumenti dimensionali di alcun genere non rispondenti ai disegni di progetto se non saranno stati preventivamente autorizzati dalla Direzione lavori.
4. Nel corrispettivo per l’esecuzione degli eventuali lavori a misura s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal presente capitolato e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali.
5. La contabilizzazione delle opere e delle forniture verrà effettuata applicando alle quantità eseguite i prezzi unitari netti desunti dall’elenco dei prezzi unitari di cui all’articolo 3, comma 3, del presente capitolato.
6. Gli eventuali oneri per la sicurezza che fossero individuati a misura in relazione alle variazioni di cui al comma 1, sono valutati sulla base dei relativi prezzi di elenco, oppure formati ai sensi del comma 2, con le relative quantità.
Art. 30 - Lavori a corpo
1. La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date nell’enunciazione e nella descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori.
2. Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal presente capitolato e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni tecnicamente e intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell'opera appaltata secondo le regola dell'arte.
3. La contabilizzazione dei lavori a corpo è effettuata applicando all’importo netto di aggiudicazione le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro indicate nella tabella «B», allegata al presente capitolato per farne parte integrante e sostanziale, di ciascuna delle quali va contabilizzata la quota parte in proporzione al lavoro eseguito.
4. L’elenco dei prezzi unitari e il computo metrico hanno validità ai soli fini della determinazione del prezzo a base d’asta in base al quale effettuare l’aggiudicazione, in quanto l'appaltatore era tenuto, in sede di partecipazione alla gara, a verificare le voci e le quantità richieste per l’esecuzione completa dei lavori progettati, ai fini della formulazione della propria offerta e del conseguente corrispettivo.
5. Gli oneri per la sicurezza, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), come evidenziati al rigo b) della tabella
«B», integrante il presente capitolato, sono valutati in base all'importo previsto separatamente dall'importo dei lavori negli atti progettuali e sul bando di gara, secondo la percentuale stabilita nella predetta tabella «B», intendendosi come eseguita e liquidabile la quota parte proporzionale a quanto eseguito.
Art. 31 - Lavori in economia
1. La contabilizzazione dei lavori in economia è effettuata secondo i prezzi unitari contrattuali per l'importo delle prestazioni e delle somministrazioni fatte dall'impresa stessa, con le modalità previste dall’articolo 153 del regolamento generale.
2. Gli oneri per la sicurezza, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), come evidenziati al rigo b) della tabella
«B», integrante il presente capitolato, per la parte eseguita in economia, sono contabilizzati separatamente con gli stessi criteri.
Art. 32 - Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera
1. Non sono valutati i manufatti ed i materiali a pié d’opera, ancorché accettati dalla direzione dei lavori.
CAPO 6 - CAUZIONI E GARANZIE
Art. 33 - Cauzione provvisoria
1. Ai sensi dell’articolo 75, commi 1 e 2, del Codice dei contratti e dell’articolo 100 del Regolamento generale, è richiesta una cauzione provvisoria di euro 34.348,31, pari al 2% (due per cento) dell’importo preventivato dei lavori da appaltare, comprensivo degli oneri per la sicurezza, da prestare al momento della presentazione dell’offerta.
2. Ai sensi dell’articolo 100 del Regolamento generale, la cauzione provvisoria di cui al comma 1 può essere prestata:
a) in contanti o in titoli del debito pubblico garantiti dallo Stato al corso del giorno del deposito, presso una sezione di tesoreria provinciale o presso le aziende autorizzate, a titolo di pegno a favore della stazione appaltante;
b) mediante fideiussione bancaria o polizza assicurativa fideiussoria in conformità alla scheda tecnica 1.1, allegata al decreto del ministero delle attività produttive 12 marzo 2004, n. 123, in osservanza delle clausole di cui allo schema tipo 1.1allegato al predetto decreto, integrata dalla clausola esplicita di rinuncia all'eccezione di cui all'articolo 1957, comma 2, del codice civile, in conformità all’articolo 75, commi 4, 5, 6 e 8, del Codice dei contratti;
3. La cauzione provvisoria, se prestata nelle forme di cui al comma 2, lettera a), deve essere accompagnata dall’impegno di un fideiussore verso il concorrente a rilasciare garanzia fideiussoria a titolo di cauzione definitiva nel caso di aggiudicazione da parte del concorrente dell’appalto o della concessione.
4. Sono vietate forme di cauzione diverse da quelle di cui al comma 2 e, in particolare, è vietata la cauzione prestata mediante assegni di conto di corrispondenza o assegni circolari.
5. In caso di associazione temporanea di imprese la garanzia deve riportare l’indicazione di tutte le imprese associate.
Art. 34 - Garanzia fideiussoria o cauzione definitiva
1. Ai sensi dell’articolo 113, comma 1, del Codice dei contratti, e dell’articolo 101 del regolamento generale, è richiesta una garanzia fideiussoria, a titolo di cauzione definitiva, pari al 10% (dieci per cento) dell’importo contrattuale; qualora l’aggiudicazione sia fatta in favore di un'offerta inferiore all’importo a base d’asta in misura superiore al 10 per cento, la garanzia fideiussoria è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10 per cento; qualora il ribasso sia superiore al 20 per cento, l'aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso eccedente la predetta misura percentuale.
2. La garanzia fideiussoria è prestata mediante atto di fideiussione rilasciato da una banca o da un intermediario finanziario autorizzato o polizza fideiussoria rilasciata da un’impresa di assicurazione, in conformità alla scheda tecnica 1.2, allegata al d.m. n. 123 del 2004, in osservanza delle clausole di cui allo schema tipo 1.2 allegato al predetto decreto, integrata dalla clausola esplicita di rinuncia all'eccezione di cui all'articolo 1957, comma 2, del codice civile, in conformità all’articolo 113, commi 2 e 3, del Codice dei contratti. La garanzia è presentata in originale alla Stazione appaltante prima della formale sottoscrizione del contratto, anche limitatamente alla scheda tecnica.
3. La garanzia è progressivamente svincolata a misura dell'avanzamento dell'esecuzione, nel limite massimo del 75 per cento dell'iniziale importo garantito; lo svincolo è automatico, senza necessità di benestare del committente, con la sola condizione della preventiva consegna all'istituto garante, da parte dell'appaltatore o del concessionario, degli stati di avanzamento dei lavori o di analogo documento, in originale o in copia autentica, attestanti l'avvenuta esecuzione.
4. La garanzia, per il rimanente ammontare residuo del 25 per cento, cessa di avere effetto ed è svincolata automaticamente all'emissione del certificato di collaudo provvisorio oppure del certificato di regolare esecuzione; lo svincolo e l’estinzione avvengono di diritto, senza necessità di ulteriori atti formali, richieste, autorizzazioni, dichiarazioni liberatorie o restituzioni.
5. La Stazione appaltante può avvalersi della garanzia fideiussoria, parzialmente o totalmente, per le spese dei lavori da eseguirsi d’ufficio nonché per il rimborso delle maggiori somme pagate durante l’appalto in confronto ai risultati della liquidazione finale; l’incameramento della garanzia avviene con atto unilaterale della Stazione appaltante senza necessità di dichiarazione giudiziale, fermo restando il diritto dell’appaltatore di proporre azione innanzi l’autorità giudiziaria ordinaria.
6. La garanzia fideiussoria è tempestivamente reintegrata nella misura legale di cui al combinato disposto dei commi 1 e 3 qualora, in corso d’opera, sia stata incamerata, parzialmente o totalmente, dalla Stazione appaltante; in caso di variazioni al contratto per effetto di successivi atti di sottomissione, la medesima garanzia può essere ridotta in caso di riduzione degli importi contrattuali, mentre non è integrata in caso di aumento degli stessi importi fino alla concorrenza di un quinto dell’importo originario.
Art. 35 – Riduzione delle garanzie
1. Ai sensi degli articoli 40, comma 7, e 75, comma 7, del Codice dei contratti, l'importo della cauzione provvisoria di cui all’articolo 33 e l'importo della garanzia fideiussoria di cui all’articolo 34 sono ridotti al 50 per cento per i concorrenti ai quali sia stata rilasciata, da organismi accreditati ai sensi delle norme europee della serie UNI CEI EN 45012 e della serie UNI CEI EN ISO/IEC 17000, la certificazione del sistema di qualità conforme alle norme europee della serie UNI CEI ISO 9001:2000, oppure la dichiarazione della presenza di elementi significativi e tra loro correlati di tale sistema, di cui all’articolo 2, comma 1, lettera q) oppure lettera r), del d.P.R. n. 34 del 2000.
2. In caso di associazione temporanea di concorrenti di tipo orizzontale le riduzioni di cui al presente articolo sono accordate qualora il possesso del requisito di cui al comma 1 sia comprovato da tutte le imprese in associazione.
3. In caso di associazione temporanea di concorrenti di tipo verticale le riduzioni di cui al presente articolo sono accordate esclusivamente per le quote di incidenza delle lavorazioni appartenenti alle categorie assunte integralmente da imprese in associazione in possesso del requisito di cui al comma 1; tale beneficio non è frazionabile tra imprese che assumono lavorazioni appartenenti alla medesima categoria.
4. Il possesso del requisito di cui al comma 1 è comprovato dall’annotazione in calce alla attestazione SOA ai sensi dell’articolo 4, comma 3, del d.P.R. n. 34 del 2000.
5. In deroga a quanto previsto dal comma 4, il possesso del requisito di cui al comma 1 può essere comprovato dalla certificazione rilasciata dall’organismo accreditato qualora:
a) l’impresa abbia utilizzato, per la gara e per l’eventuale aggiudicazione, una qualificazione per una classifica non superiore alla II;
b) l’impresa sia in possesso di attestazione SOA in corso di validità ma il possesso del requisito di cui al comma 1 non sia stato ancora annotato sulla predetta attestazione, a condizione che l’impresa abbia già presentato istanza alla SOA per il relativo aggiornamento;
c) l’impresa non sia tenuta al possesso dell’attestazione SOA.
6. In caso di avvalimento ai sensi dell’articolo 49 del Codice dei contratti, per beneficiare della riduzione di cui al comma 1, il requisito della qualità deve essere posseduto in ogni caso dall’impresa partecipante e aggiudicataria, indipendentemente dalla circostanza che sia posseduto dall’impresa ausiliaria. L’impresa ausiliaria deve essere in possesso del predetto requisito solo in relazione all’obbligo di cui all’articolo 4 del
d.P.R. n. 34 del 2000. (i)
Art. 36 - Obblighi assicurativi a carico dell’impresa
1. Ai sensi dell’articolo 129, comma 1, del Codice dei contratti, e dell’articolo 103, del regolamento generale, l’appaltatore è obbligato, contestualmente alla sottoscrizione del contratto, a produrre una polizza assicurativa che tenga indenne la Stazione appaltante da tutti i rischi di esecuzione e che preveda anche una garanzia di responsabilità civile per danni causati a terzi nell’esecuzione dei lavori. La polizza assicurativa è prestata da un’impresa di assicurazione autorizzata alla copertura dei rischi ai quali si riferisce l'obbligo di assicurazione.
2. La copertura delle predette garanzie assicurative decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alle ore 24 del giorno di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione e comunque decorsi 12 (dodici) mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato; in caso di emissione di collaudo provvisorio o di certificato di regolare esecuzione per parti determinate dell’opera, la garanzia cessa per quelle parti e resta efficace per le parti non ancora collaudate; a tal fine l’utilizzo da parte della Stazione appaltante secondo la destinazione equivale, ai soli effetti della copertura
assicurativa, ad emissione del certificato di collaudo provvisorio. Il premio è stabilito in misura unica e indivisibile per le coperture di cui ai commi 3 e 4. Le garanzie assicurative sono efficaci anche in caso di omesso o ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte dell'esecutore fino ai successivi due mesi e devono essere prestate in conformità allo schema-tipo 2.3 allegato al d.m. n. 123 del 2004.
3. La garanzia assicurativa contro tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati deve coprire tutti i danni subiti dalla Stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti e opere, anche preesistenti, salvo quelli derivanti da errori di progettazione, insufficiente progettazione, azioni di terzi o cause di forza maggiore; tale polizza deve essere stipulata nella forma
«Contractors All Risks» (C.A.R.) e deve:
a) prevedere una somma assicurata non inferiore a: euro 2.600.000,00 , di cui partita 1) per le opere oggetto del contratto: euro 1.600.000,00
partita 2) per le opere preesistenti: euro 600.000,00,
partita 3) per demolizioni e sgomberi: euro 400.000,00.
b) essere integrata in relazione alle somme assicurate in caso di approvazione di lavori aggiuntivi affidati a qualsiasi titolo all’appaltatore.
4. La garanzia assicurativa di responsabilità civile per danni causati a terzi (R.C.T.) deve essere stipulata per una somma assicurata (massimale/sinistro) non inferiore ad euro 2.000.000 (euro duemilioni)
5. Qualora il contratto di assicurazione preveda importi o percentuali di scoperto o di franchigia, queste condizioni:
a) in relazione all’assicurazione contro tutti i rischi di esecuzione di cui al comma 3, tali franchigie o scoperti non sono opponibili alla Stazione appaltante;
b) in relazione all’assicurazione di responsabilità civile di cui al comma 4, tali franchigie o scoperti non sono opponibili alla Stazione appaltante.
6. Le garanzie di cui ai commi 3 e 4, prestate dall’appaltatore coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese subappaltatrici e subfornitrici. Qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di concorrenti, giusto il regime delle responsabilità disciplinato dall’articolo 37, comma 5, del Codice dei contratti, e dall’articolo 108, comma 1, del regolamento generale, le stesse garanzie assicurative prestate dalla mandataria capogruppo coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese mandanti.
7. Qualora il contratto di assicurazione relativo alla polizza indennitaria decennale preveda importi o percentuali di scoperto o di franchigia, queste condizioni:
a) in relazione all’assicurazione contro tutti i rischi di esecuzione di cui al comma 8, lettera a), tali franchigie o scoperti non sono opponibili alla Stazione appaltante;
b) in relazione all’assicurazione di responsabilità civile di cui al comma 8, lettera b), tali franchigie o scoperti non sono opponibili alla Stazione appaltante.
CAPO 7 - DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE
Art. 37 - Variazione dei lavori
1. La Stazione appaltante si riserva la facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell’appalto quelle varianti che a suo insindacabile giudizio ritenga opportune, senza che per questo l’impresa appaltatrice possa pretendere compensi all’infuori del pagamento a conguaglio dei lavori eseguiti in più o in meno con l’osservanza delle prescrizioni ed entro i limiti stabiliti dagli articoli 10 e 11 del capitolato generale d’appalto, dagli articoli 45, comma 8, 134 e 135 del regolamento generale e dall'articolo 132 del Codice dei contratti.
2. Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di qualsiasi genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della direzione lavori, recante anche gli estremi dell’approvazione da parte della Stazione appaltante, ove questa sia prescritta dalla legge o dal regolamento.
3. Qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere presentato per iscritto alla direzione lavori prima dell’esecuzione dell’opera oggetto della contestazione. Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, qualora non vi sia accordo preventivo scritto prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali richieste.
4. Non sono considerati varianti ai sensi del comma 1 gli interventi disposti dal direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio, che siano contenuti entro un importo non superiore al 10 per cento delle categorie di lavoro dell’appalto, come individuate nella tabella «B» allegata al presente capitolato, e che non comportino un aumento dell’importo del contratto stipulato.
5. Sono ammesse, nell’esclusivo interesse della Stazione appaltante, le varianti, in aumento o in diminuzione, finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità, sempre che non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto. L’importo in aumento relativo a tali varianti non può superare il 5 per cento dell’importo originario del contratto e deve trovare copertura nella somma stanziata per l’esecuzione dell’opera.
6. Salvo i casi di cui ai commi 4 e 5, è sottoscritto un atto di sottomissione quale appendice contrattuale, che deve indicare le modalità di contrattazione e contabilizzazione delle lavorazioni in variante.
Art. 38 – Varianti per errori od omissioni progettuali
1. Qualora, per il manifestarsi di errori od omissioni imputabili alle carenze del progetto esecutivo, si rendessero necessarie varianti che possono pregiudicare, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera oppure la sua utilizzazione, e che sotto il profilo economico eccedano il quinto dell’importo originario del contratto, la Stazione appaltante procede alla risoluzione del contratto con indizione di una nuova gara alla quale è invitato l’appaltatore originario.
2. In tal caso la risoluzione del contratto comporta il pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10 per cento dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dell’importo del contratto originario
3. Nei casi di cui al presente articolo i titolari dell’incarico di progettazione sono responsabili dei danni subiti dalla Stazione appaltante; ai fini del presente articolo si considerano errore od omissione di progettazione l’inadeguata valutazione dello stato di fatto, la mancata od erronea identificazione della normativa tecnica vincolante per la progettazione, il mancato rispetto dei requisiti funzionali ed economici prestabiliti e risultanti da prova scritta, la violazione delle norme di diligenza nella predisposizione degli elaborati progettuali.
Art. 39 - Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi
1. Le eventuali variazioni sono valutate mediante l'applicazione dei prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale come determinati ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4.
2. Qualora tra i prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale come determinati ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4, non siano previsti prezzi per i lavori in variante, si procede alla formazione di nuovi prezzi, mediante apposito verbale di concordamento, con i criteri di cui all’articolo 136 del regolamento generale.
CAPO 8 - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA
Art. 40 - Norme di sicurezza generali
1. I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e igiene.
2. L’appaltatore è altresì obbligato ad osservare scrupolosamente le disposizioni del vigente Regolamento Locale di Igiene, per quanto attiene la gestione del cantiere.
3. L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli appositi piani per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate.
4. L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione di quanto stabi- lito nel presente articolo.
5. L’appaltatore informa le lavorazioni nonché le lavorazioni da lui direttamente subappaltate al criterio
«incident and injury free».
Art. 41 - Sicurezza sul luogo di lavoro
1. L'appaltatore è obbligato a fornire alla Stazione appaltante, entro 30 giorni dall'aggiudicazione, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e una dichiarazione in merito al rispetto degli obblighi assicurativi e previdenziali previsti dalle leggi e dai contratti in vigore.
2. L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui al decreto legislativo n. 81/2008, nonché le disposizioni dello stesso decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere.
Art. 42 – Piano di sicurezza e di coordinamento
1. L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di sicurezza e di coordinamento predisposto dal coordinatore per la sicurezza e messo a disposizione da parte della Stazione appaltante, ai sensi del decreto legislativo 81/2008.
2. L’obbligo di cui al comma 1 è esteso altresì alle eventuali modifiche e integrazioni approvate o accettate dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione .
Art. 43 – Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza e di coordinamento
1. L’appaltatore può presentare al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di sicurezza e di coordinamento, nei seguenti casi:
a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie oppure quando ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;
b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.
2. L'appaltatore ha il diritto che il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione si pronunci tempestivamente, con atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle proposte presentate; le decisioni del coordinatore sono vincolanti per l'appaltatore.
3. Qualora entro il termine di tre giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte dell’appaltatore, prorogabile una sola volta di altri tre giorni lavorativi, il coordinatore per la sicurezza non si pronunci:
a) nei casi di cui al comma 1, lettera a), le proposte si intendono accolte;
b) nei casi di cui al comma 1, lettera b), le proposte si intendono rigettate.
4. Nei casi di cui al comma 1, lettera a), l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni non può in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo.
5. Nei casi di cui al comma 1, lettera b), qualora l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni comporti maggiori oneri a carico dell'impresa, e tale circostanza sia debitamente provata e documentata, trova applicazione la disciplina delle varianti.
Art. 44 – Piano operativo di sicurezza
1. L'appaltatore, entro 30 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima dell'inizio dei lavori, deve predisporre e consegnare al direttore dei lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza, redatto ai sensi dell’articolo 6 del d.P.R. n. 222 del 2003, comprende il documento di valutazione dei rischi di cui all'articolo 4, commi 1, 2 e 7, e gli adempimenti di cui all’articolo 7, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e contiene inoltre le notizie di cui all’articolo 4, commi 4 e 5 dello stesso decreto, con riferimento allo specifico cantiere e deve essere aggiornato ad ogni mutamento delle lavorazioni rispetto alle previsioni.
2. Ai sensi dell’articolo 131 del Codice dei contratti l’appaltatore è tenuto ad acquisire i piani operativi di sicurezza redatti dalle imprese subappaltatrici di cui all’articolo 46, comma 4, lettera d), sub. 2), del presente Capitolato, nonché a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani operativi di sicurezza compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore.
3. Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e di coordinamento di cui al Dlgs 81/2008.
Art. 45 – Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza
1. L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui al decreto legislativo n.81/2008.
2. I piani di sicurezza devono essere redatti in conformità alle direttive 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1989, 92/57/CEE del Consiglio, del 24 giugno 1992, alla relativa normativa nazionale di recepimento, al d.P.R. n. 222 del 2003 e alla migliore letteratura tecnica in materia.
3. L'impresa esecutrice è obbligata a comunicare tempestivamente prima dell'inizio dei lavori e quindi periodicamente, a richiesta della Stazione appaltante o del coordinatore, l'iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la dichiarazione circa l'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali. L’affidatario è tenuto a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In caso di associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria capogruppo. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori.
4. Il piano di sicurezza e di coordinamento ed il piano operativo di sicurezza formano parte integrante del contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto.
CAPO 9 - DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO
Art. 46 - Subappalto
1. Tutte le lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano sono scorporabili o subappaltabili a scelta del concorrente, ferme restando le prescrizioni di cui all’articolo 4 del presente capitolato, l’osservanza dell’articolo 118 del Codice dei contratti, come di seguito specificato:
a) ai sensi dell’articolo 37, comma 11, del Codice dei contratti, è vietato il subappalto o il subaffidamento in cottimo dei lavori costituenti strutture, impianti e opere speciali, di cui all’articolo 72, comma 4, del regolamento generale, di importo superiore al 15% dell’importo totale dei lavori in appalto;
b) è vietato il subappalto o il subaffidamento in cottimo dei lavori appartenenti alla categoria prevalente per una quota superiore al 30 per cento, in termini economici, dell’importo dei lavori della stessa categoria prevalente;
c) i lavori delle categorie generali diverse da quella prevalente, nonché i lavori costituenti strutture, impianti e opere speciali, di cui all’articolo 72, comma 4, del regolamento generale, di importo superiore al 10% dell’importo totale dei lavori oppure a 150.000 euro ma non superiore al 15% dell’importo totale, a tale fine indicati nel bando, devono essere obbligatoriamente subappaltati, qualora l’appaltatore non abbia i requisiti per la loro esecuzione; il subappalto deve essere richiesto e autorizzato unitariamente con divieto di frazionamento in più subcontratti o subaffidamenti per i lavori della stessa categoria;
d) fermo restando il divieto di cui alla lettera a), i lavori delle categorie diverse da quella prevalente e a tale fine indicati nel bando o nel presente capitolato possono essere subappaltati o subaffidati in cottimo per la loro totalità.
2. L’affidamento in subappalto o in cottimo è consentito, previa autorizzazione della Stazione appaltante, alle seguenti condizioni:
a) che l’appaltatore abbia indicato all’atto dell’offerta i lavori o le parti di opere che intende subappaltare o concedere in cottimo; l’omissione delle indicazioni sta a significare che il ricorso al subappalto o al cottimo è vietato e non può essere autorizzato;
b) che l’appaltatore provveda al deposito di copia autentica del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante almeno 20 giorni prima della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative lavorazioni subappaltate, unitamente alla dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di collegamento, a norma dell’articolo 2359 del codice civile, con l’impresa alla quale è affidato il subappalto o il cottimo; in caso di associazione temporanea, società di imprese o consorzio, analoga dichiarazione dev’essere effettuata da ciascuna delle imprese partecipanti all’associazione, società o consorzio.
c) che l’appaltatore, unitamente al deposito del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante, ai sensi della lettera b), trasmetta alla Stazione appaltante:
1) la documentazione attestante che il subappaltatore è in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente per la partecipazione alle gare di lavori pubblici, in relazione alla categoria e all’importo dei lavori da realizzare in subappalto o in cottimo;
2) una o più dichiarazioni del subappaltatore, rilasciate ai sensi degli articoli 46 e 47 del d.P.R. n. 445 del 2000, attestante il possesso dei requisiti di ordine generale e assenza della cause di esclusione di cui all’articolo 38 del Codice dei contratti.
d) che non sussista, nei confronti del subappaltatore, alcuno dei divieti previsti dall’articolo 10 della legge
n. 575 del 1965, e successive modificazioni e integrazioni; a tale scopo, qualora l’importo del contratto di subappalto sia superiore ad euro 154.937,07, l’appaltatore deve produrre alla Stazione appaltante la documentazione necessaria agli adempimenti di cui alla vigente legislazione in materia di prevenzione dei fenomeni mafiosi e lotta alla delinquenza organizzata, relativamente alle imprese subappaltatrici e cottimiste, con le modalità di cui al d.P.R. n. 252 del 1998; resta fermo che, ai sensi dell’articolo 12, comma 4, dello stesso d.P.R. n. 252 del 1998, il subappalto è vietato, a prescindere dall’importo dei relativi lavori, qualora per l’impresa subappaltatrice sia accertata una delle situazioni indicate dall'articolo 10, comma 7, del citato d.P.R.
3. Il subappalto e l’affidamento in cottimo devono essere autorizzati preventivamente dalla Stazione appaltante in seguito a richiesta scritta dell'appaltatore; l’autorizzazione è rilasciata entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta per non più di 30 giorni, ove ricorrano giustificati motivi; trascorso il medesimo termine, eventualmente prorogato, senza che la Stazione appaltante abbia provveduto, l'autorizzazione si intende concessa a tutti gli effetti qualora siano verificate tutte le condizioni di legge per l’affidamento del subappalto. Per i subappalti o cottimi di importo inferiore al 2% dell’importo contrattuale o di importo inferiore a 100.000 euro, i termini per il rilascio dell’autorizzazione da parte della Stazione appaltante sono ridotti della metà
4. L’affidamento di lavori in subappalto o in cottimo comporta i seguenti obblighi:
a) l’appaltatore deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, i prezzi risultanti dall’aggiudicazione ribassati in misura non superiore al 20 per cento;
b) nei cartelli esposti all’esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte le imprese subappaltatrici, completi dell’indicazione della categoria dei lavori subappaltati e dell’importo dei medesimi;
c) le imprese subappaltatrici devono osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si svolgono i lavori e sono responsabili, in solido con l’appaltatore, dell’osservanza delle norme anzidette nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell’ambito del subappalto;
d) le imprese subappaltatrici, per tramite dell’appaltatore, devono trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori in subappalto:
1) la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la Cassa edile, assicurativi ed antinfortunistici; devono altresì trasmettere, a scadenza trimestrale e, in ogni caso, alla conclusione dei lavori in subappalto, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva;
2) copia del piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 131, comma 2, lettera c), del Codice dei contratti in coerenza con i piani predisposti dall’appaltatore ai sensi degli articoli 42 e 44 del presente Capitolato.
5. Le presenti disposizioni si applicano anche alle associazioni temporanee di imprese e alle società anche consortili, quando le imprese riunite o consorziate non intendono eseguire direttamente i lavori scorporabili.
6. Ai fini del presente articolo è considerato subappalto qualsiasi contratto avente ad oggetto attività ovunque espletate che richiedano l'impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo superiore al 2 per cento dell'importo dei lavori affidati o di importo superiore a 100.000 euro e qualora l'incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore al 50 per cento dell'importo del contratto di subappalto.
7. I lavori affidati in subappalto non possono essere oggetto di ulteriore subappalto pertanto il subappaltatore non può subappaltare a sua volta i lavori. Fanno eccezione al predetto divieto le fornitura con posa in opera di impianti e di strutture speciali individuate con apposito regolamento; in tali casi il fornitore o il subappaltatore, per la posa in opera o il montaggio, può avvalersi di imprese di propria fiducia per le quali non sussista alcuno dei divieti di cui al comma 2, lettera d). È fatto obbligo all'appaltatore di comunicare alla Stazione appaltante, per tutti i sub-contratti, il nome del sub-contraente, l'importo del sub-contratto, l'oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati.
Art. 47 – Responsabilità in materia di subappalto
1. L'appaltatore resta in ogni caso responsabile nei confronti della Stazione appaltante per l'esecuzione delle opere oggetto di subappalto, sollevando la Stazione appaltante medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori subappaltati.
2. Il direttore dei lavori e il R.U.P., nonché il coordinatore per l’esecuzione in materia di sicurezza di cui all’articolo 5 del decreto n. 494 del 1996, provvedono a verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilità e del subappalto.
3. Il subappalto non autorizzato comporta inadempimento contrattualmente grave ed essenziale anche ai sensi dell’articolo 1456 del codice civile con la conseguente possibilità, per la Stazione appaltante, di risolvere il contratto in danno dell’appaltatore, ferme restando le sanzioni penali previste dall’articolo 21 della legge 13 settembre 1982, n. 646, come modificato dal decreto-legge 29 aprile 1995, n. 139, convertito dalla legge 28 giugno 1995, n. 246 (ammenda fino a un terzo dell’importo dell’appalto, arresto da sei mesi ad un anno).
4. Ai sensi dell’articolo 35, commi da 28 a 30, della legge 4 agosto 2006, n. 248, l'appaltatore risponde in solido con il subappaltatore della effettuazione e del versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e del versamento dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti a cui è tenuto il subappaltatore.
5. La responsabilità solidale viene meno se l'appaltatore verifica, acquisendo la relativa documentazione prima del pagamento del corrispettivo al subappaltatore, che gli adempimenti di cui al comma 4 connessi con le prestazioni di lavoro dipendente affidati in subappalto sono stati correttamente eseguiti dal subappaltatore. L'appaltatore può sospendere il pagamento del corrispettivo al subappaltatore fino all'esibizione da parte di quest’ultimo della predetta documentazione.
6. Gli importi dovuti per la responsabilità solidale di cui al comma 4 non possono eccedere complessivamente l'ammontare del corrispettivo dovuto dall'appaltatore al subappaltatore.
Art. 48 – Pagamento dei subappaltatori
1. La Stazione appaltante provvede a corrispondere direttamente ai subappaltatori e ai cottimisti l’importo dei lavori eseguiti dagli stessi; l’aggiudicatario è obbligato a trasmettere alla Stazione appaltante, tempestivamente e comunque entro 20 (venti) giorni dall’emissione di ciascun stato di avanzamento lavori, una comunicazione che indichi la parte dei lavori eseguiti dai subappaltatori o dai cottimisti, specificando i relativi importi e la proposta motivata di pagamento.
2. I pagamenti al subappaltatore, comunque effettuati, sono subordinati all’acquisizione del DURC del subappaltatore e all’accertamento che lo stesso subappaltatore abbia effettuato il versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e il versamento dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei dipendenti a cui è tenuto il subappaltatore.
3. Qualora l’appaltatore non provveda nei termini agli adempimenti di cui ai commi 1 e 3, la Stazione appaltante può imporgli di adempiere alla trasmissione entro 10 (dieci) giorni, con diffida scritta e, in caso di ulteriore inadempimento, comunicare la sospensione dei termini per l’erogazione delle rate di acconto o di saldo fino a che l’appaltatore non provveda.
4. Ai sensi dell’articolo 17, ultimo comma, del d.P.R. n. 633 del 1972, aggiunto dall’articolo 35, comma 5, della legge 4 agosto 2006, n. 248, gli adempimenti in materia di I.V.A. relativi alle fatture quietanziate di cui al comma 1, devono essere assolti dall’appaltatore principale.
CAPO 10 - CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE D'UFFICIO
Art. 49 - Accordo bonario
1. Ai sensi dell’articolo 240, commi 1 e 2, del Codice dei contratti, qualora, a seguito dell’iscrizione di riserve sui documenti contabili, l’importo economico dei lavori comporti variazioni rispetto all’importo contrattuale in misura superiore al 10% (dieci per cento) di quest'ultimo, il R.U.P. deve valutare immediatamente l’ammissibilità e la non manifesta infondatezza delle riserve ai fini dell’effettivo raggiungimento della predetta misura.
2. Il R.U.P. può nominare una commissione, ai sensi dell’articolo 240, commi 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 14, del Codice dei contratti, e immediatamente acquisisce o fa acquisire alla commissione, ove costituita, la relazione riservata del direttore dei lavori e, ove nominato, del collaudatore, e, qualora non ritenga palesemente inammissibili e non manifestamente infondate le riserve, formula una proposta motivata di accordo bonario.
3. La proposta motivata di accordo xxxxxxx è formulata e trasmessa contemporaneamente all’appaltatore e alla Stazione appaltante entro 90 giorni dall’apposizione dell’ultima delle riserve. L’appaltatore a la Stazione appaltante devono pronunciarsi entro 30 giorni dal ricevimento della proposta; la pronuncia della Stazione appaltante deve avvenire con provvedimento motivato; la mancata pronuncia nel termine previsto costituisce rigetto della proposta.
4. La procedura può essere reiterata nel corso dei lavori una sola volta. La medesima procedura si applica, a prescindere dall’importo, per le riserve non risolte al momento dell’emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione.
5. Sulle somme riconosciute in sede amministrativa o contenziosa, gli interessi al tasso legale cominciano a decorrere 60 giorni dopo la data di sottoscrizione dell’accordo bonario, successivamente approvato dalla Stazione appaltante, oppure dall’emissione del provvedimento esecutivo con il quale sono state risolte le controversie.
6. Ai sensi dell’articolo 239 del Codice dei contratti, anche al di fuori dei casi in cui è previsto il ricorso all’accordo bonario ai sensi dei commi precedenti, le controversie relative a diritti soggettivi derivanti dall'esecuzione del contratto possono sempre essere risolte mediante atto di transazione, in forma scritta, nel rispetto del codice civile; qualora l’importo differenziale della transazione ecceda la somma di
100.000 euro, è necessario il parere dell'avvocatura che difende la stazione appaltante o, in mancanza, del funzionario più elevato in grado, competente per il contenzioso. Il dirigente competente, sentito il R.U.P., esamina la proposta di transazione formulata dal soggetto aggiudicatario, ovvero può formulare una proposta di transazione al soggetto aggiudicatario, previa audizione del medesimo.
7. La procedura di cui al comma 6 può essere esperita anche per le controversie circa l’interpretazione del contratto o degli atti che ne fanno parte o da questo richiamati, anche quando tali interpretazioni non diano luogo direttamente a diverse valutazioni economiche.
8. Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Stazione appaltante.
Art. 50 - Definizione delle controversie
1. Ove non si proceda all’accordo bonario ai sensi dell’articolo 49 e l’appaltatore confermi le riserve, trova applicazione il comma 2.
2. La definizione di tutte le controversie derivanti dall'esecuzione del contratto è attribuita al Foro competente di Casale Monferrato.
3. Viene pertanto formalmente esclusa la competenza arbitrale prevista dall’art. 241 e seguenti del D:Lgs. 163/2006 nonché ai sensi delle norme del titolo VIII, libro 4° del C.p.C.
Art. 51 - Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera
1. L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti in materia, nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare:
a) nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si obbliga ad applicare integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori;
b) i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche qualora non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura o dalle dimensioni dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;
c) è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell’osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto non sia stato autorizzato non esime l’appaltatore dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della Stazione appaltante;
d) è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia previdenziale, assistenziale, antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.
2. In caso di inottemperanza, accertata dalla Stazione appaltante o a essa segnalata da un ente preposto, la Stazione appaltante medesima comunica all’appaltatore l’inadempienza accertata e procede a una detrazione del …… (ii) per cento sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso di esecuzione, oppure alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono ultimati, destinando le somme così accantonate a garanzia dell’adempimento degli obblighi di cui sopra; il pagamento all’impresa appaltatrice delle somme accantonate non è effettuato sino a quando non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.
3. Ai sensi dell’articolo 13 del capitolato generale d’appalto, in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente, qualora l’appaltatore invitato a provvedervi, entro quindici giorni non vi provveda o non contesti formalmente e motivatamente la legittimità della richiesta, la Stazione appaltante può pagare direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, anche in corso d'opera, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all'appaltatore in esecuzione del contratto.
4. In ogni momento il Direttore dei Lavori e, per suo tramite, il R.U.P., possono richiedere all’appaltatore e ai subappaltatori copia del libro matricola, possono altresì richiedere i documenti di riconoscimento al personale presente in cantiere e verificarne la effettiva iscrizione nei libri matricola dell’appaltatore o del subappaltatore autorizzato.
5. Ai sensi dell’articolo 36-bis, commi 3, 4 e 5, della legge 4 agosto 2006, n. 248, l’appaltatore è obbligato a fornire a ciascun soggetto occupato una apposita tessera di riconoscimento, impermeabile ed esposta in forma visibile, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. L’appaltatore risponde dello stesso obbligo anche per il personale dei subappaltatori autorizzati. I lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento. Agli stessi obblighi devono ottemperare anche i lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri e il personale presente occasionalmente in cantiere che non sia dipendente dell’appaltatore o degli eventuali subappaltatori (soci, artigiani di ditte individuali senza dipendenti, professionisti, fornitori esterni e simili); tutti i predetti soggetti devono provvedere in proprio.
6. Qualora l’appaltatore abbia meno di dieci dipendenti, in sostituzione degli obblighi di cui al comma 5, deve annotare su apposito registro di cantiere vidimato dalla Direzione provinciale del lavoro territorialmente competente, da tenersi sul luogo di lavoro in posizione protetta e accessibile, gli estremi del personale giornalmente impiegato nei lavori. I lavoratori autonomi e il personale presente occasionalmente in cantiere che non sia dipendente dell’appaltatore o degli eventuali subappaltatori, deve provvede all’annotazione di propria iniziativa.
7. La violazione degli obblighi di cui ai commi 5 e 6 comporta l’applicazione, in capo al datore di lavoro, della sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 500 per ciascun lavoratore. Il lavoratore munito della tessera di riconoscimento di cui al comma 3 che non provvede ad esporla è punito con la sanzione amministrativa da euro 50 a euro 300. Nei confronti delle predette sanzioni non è ammessa la procedura di diffida di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124.
Art. 52 - Risoluzione del contratto - Esecuzione d'ufficio dei lavori
1. La Stazione appaltante ha facoltà di risolvere il contratto mediante semplice lettera raccomandata con messa in mora di 15 giorni, senza necessità di ulteriori adempimenti, nei seguenti casi:
a) xxxxx nell'esecuzione dei lavori o reati accertati ai sensi dell’articolo 136 del Codice dei contratti;
b) inadempimento alle disposizioni del direttore dei lavori riguardo ai tempi di esecuzione o quando risulti accertato il mancato rispetto delle ingiunzioni o diffide fattegli, nei termini imposti dagli stessi provvedimenti;
c) manifesta incapacità o inidoneità, anche solo legale, nell’esecuzione dei lavori;
d) inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e le assicurazioni obbligatorie del personale;
e) sospensione dei lavori o mancata ripresa degli stessi da parte dell’appaltatore senza giustificato motivo;
f) rallentamento dei lavori, senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la realizzazione dei lavori nei termini previsti dal contratto;
g) subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto o violazione di norme sostanziali regolanti il subappalto;
h) non rispondenza dei beni forniti alle specifiche di contratto e allo scopo dell’opera;
i) nel caso di mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e la salute dei lavoratori di cui al decreto legislativo n. 626 del 1994 o ai piani di sicurezza di cui agli articoli 42 e seguenti del presente capitolato, integranti il contratto, e delle ingiunzioni fattegli al riguardo dal direttore dei lavori, dal
R.U.P. o dal coordinatore per la sicurezza.
2. Il contratto è altresì risolto in caso di perdita da parte dell'appaltatore, dei requisiti per l'esecuzione dei lavori, quali il fallimento o la irrogazione di misure sanzionatorie o cautelari che inibiscono la capacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
3. Nei casi di rescissione del contratto o di esecuzione di ufficio, la comunicazione della decisione assunta dalla Stazione appaltante è fatta all'appaltatore nella forma dell'ordine di servizio o della raccomandata con avviso di ricevimento, con la contestuale indicazione della data alla quale avrà luogo l'accertamento dello stato di consistenza dei lavori.
4. In relazione a quanto sopra, alla data comunicata dalla Stazione appaltante si fa luogo, in contraddittorio fra il direttore dei lavori e l'appaltatore o suo rappresentante oppure, in mancanza di questi, alla presenza di due testimoni, alla redazione dello stato di consistenza dei lavori, all'inventario dei materiali, delle attrezzature dei e mezzi d’opera esistenti in cantiere, nonché, nel caso di esecuzione d’ufficio, all’accertamento di quali di tali materiali, attrezzature e mezzi d’opera debbano essere mantenuti a disposizione della Stazione appaltante per l’eventuale riutilizzo e alla determinazione del relativo costo.
5. Nei casi di rescissione del contratto e di esecuzione d'ufficio, come pure in caso di fallimento del- l'appaltatore, i rapporti economici con questo o con il curatore sono definiti, con salvezza di ogni diritto e ulteriore azione della Stazione appaltante, nel seguente modo:
a) ponendo a base d’asta del nuovo appalto l’importo lordo dei lavori di completamento da eseguire d’ufficio in danno, risultante dalla differenza tra l’ammontare complessivo lordo dei lavori posti a base d’asta nell’appalto originario, eventualmente incrementato per perizie in corso d’opera oggetto di regolare atto di sottomissione o comunque approvate o accettate dalle parti, e l’ammontare lordo dei lavori eseguiti dall’appaltatore inadempiente medesimo;
b) ponendo a carico dell’appaltatore inadempiente:
1) l’eventuale maggiore costo derivante dalla differenza tra importo netto di aggiudicazione del nuovo appalto per il completamento dei lavori e l’importo netto degli stessi risultante dall’aggiudicazione effettuata in origine all’appaltatore inadempiente;
2) l’eventuale maggiore costo derivato dalla ripetizione della gara di appalto eventualmente andata deserta, necessariamente effettuata con importo a base d’asta opportunamente maggiorato;
3) l’eventuale maggiore onere per la Stazione appaltante per effetto della tardata ultimazione dei lavori, delle nuove spese di gara e di pubblicità, delle maggiori spese tecniche di direzione, assistenza, contabilità e collaudo dei lavori, dei maggiori interessi per il finanziamento dei lavori, di ogni eventuale maggiore e diverso danno documentato, conseguente alla mancata tempestiva utilizzazione delle opere alla data prevista dal contratto originario.
6. Il contratto è altresì risolto qualora, per il manifestarsi di errori o di omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera oppure la sua utilizzazione, come definiti dall’articolo 132, comma 6, del Codice dei contratti, si rendano necessari lavori suppletivi che eccedano il quinto dell’importo originario del contratto. In tal caso, proceduto all’accertamento dello stato di consistenza ai sensi del comma 3, si procede alla liquidazione dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10 per cento dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dell’importo del contratto.
CAPO 11 - DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE
Art. 53 - Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione
1. Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dell’impresa appaltatrice il direttore dei lavori redige, entro 10 giorni dalla richiesta, il certificato di ultimazione; entro trenta giorni dalla data del certificato di ultimazione dei lavori il direttore dei lavori procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere eseguite.
2. In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati e verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal direttore dei lavori, fatto salvo il risarcimento del danno dell’ente appaltante. In caso di ritardo nel ripristino, si applica la penale per i ritardi prevista dall’apposito articolo del presente capitolato, proporzionale all'importo della parte di lavori che direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque all'importo non inferiore a quello dei lavori di ripristino.
3. L’ente appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha avuto esito positivo, oppure nel termine assegnato dalla direzione lavori ai sensi dei commi precedenti.
4. Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione; tale periodo cessa con l’approvazione finale del collaudo da parte dell’ente appaltante, da effettuarsi entro i termini previsti dal presente capitolato.
Art. 54 - Termini per il collaudo o per l’accertamento della regolare esecuzione
1. Il certificato di collaudo è emesso entro il termine perentorio di sei mesi dall’ultimazione dei lavori ed ha carattere provvisorio; esso assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso tale termine, il collaudo si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro i successivi due mesi. Qualora il certificato di collaudo sia sostituito dal certificato di regolare esecuzione, questo deve essere emesso entro tre mesi dall’ultimazione dei lavori.
2. Durante l’esecuzione dei lavori la Stazione appaltante può effettuare operazioni di collaudo volte a verificare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati progettuali, nel presente capitolato o nel contratto.
Art. 55 - Presa in consegna dei lavori ultimati
1. La Stazione appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere appaltate anche subito dopo l’ultimazione dei lavori.
2. Qualora la Stazione appaltante si avvalga di tale facoltà, che viene comunicata all’appaltatore per iscritto, lo stesso appaltatore non può opporvisi per alcun motivo, né può reclamare compensi di sorta.
3. Egli può però richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, onde essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse.
4. La presa di possesso da parte della Stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato dalla stessa per mezzo del direttore dei lavori o per mezzo del R.U.P., in presenza dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.
5. Qualora la Stazione appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere dopo l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto alla gratuita manutenzione fino ai termini previsti dal presente capitolato.
CAPO 12 - NORME FINALI
Art. 56 - Oneri e obblighi a carico dell’appaltatore
1. Oltre agli oneri di cui al capitolato generale d’appalto, al regolamento generale e al presente capitolato, nonché a quanto previsto da tutti i piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori, sono a carico dell’appaltatore gli oneri e gli obblighi che seguono.
a) la fedele esecuzione del progetto e degli ordini impartiti per quanto di competenza, dal direttore dei lavori, in conformità alle pattuizioni contrattuali, in modo che le opere eseguite risultino a tutti gli effetti collaudabili, esattamente conformi al progetto e a perfetta regola d’arte, richiedendo al direttore dei lavori tempestive disposizioni scritte per i particolari che eventualmente non risultassero da disegni, dal capitolato o dalla descrizione delle opere. In ogni caso l’appaltatore non deve dare corso all’esecuzione di aggiunte o varianti non ordinate per iscritto ai sensi dell’articolo 1659 del codice civile;
b) i movimenti di terra e ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere attrezzato, in relazione alla entità dell’opera, con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite, ponteggi e palizzate, adeguatamente protetti, in adiacenza di proprietà pubbliche o private, la recinzione con solido steccato, nonché la pulizia, la manutenzione del cantiere stesso, l’inghiaiamento e la sistemazione delle sue strade, in modo da rendere sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone addette ai lavori tutti, ivi comprese le eventuali opere scorporate o affidate a terzi dallo stesso ente appaltante;
c) l’assunzione in proprio, tenendone indenne la Stazione appaltante, di ogni responsabilità risarcitoria e delle obbligazioni relative comunque connesse all’esecuzione delle prestazioni dell’impresa a termini di contratto;
d) l’esecuzione, presso gli Istituti autorizzati, di tutte le prove che verranno ordinate dalla direzione lavori, sui materiali e manufatti impiegati o da impiegarsi nella costruzione, compresa la confezione dei campioni e l’esecuzione di prove di carico che siano ordinate dalla stessa direzione lavori su tutte le opere in calcestruzzo semplice o armato e qualsiasi altra struttura portante, nonché prove di tenuta per le tubazioni; in particolare è fatto obbligo di effettuare almeno un prelievo di calcestruzzo per ogni giorno di getto, datato e conservato;
e) le responsabilità sulla non rispondenza degli elementi eseguiti rispetto a quelli progettati o previsti dal capitolato.
f)il mantenimento, fino all’emissione del certificato di collaudo della continuità degli scoli delle acque e del transito sugli spazi, pubblici e privati, adiacenti le opere da eseguire;
g) il ricevimento, lo scarico e il trasporto nei luoghi di deposito o nei punti di impiego secondo le disposizioni della direzione lavori, comunque all’interno del cantiere, dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e approvvigionati o eseguiti da altre ditte per conto dell’ente appaltante e per i quali competono a termini di contratto all’appaltatore le assistenze alla posa in opera; i danni che per cause dipendenti dall’appaltatore fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti devono essere ripristinati a carico dello stesso appaltatore;
h) la concessione, su richiesta della direzione lavori, a qualunque altra impresa alla quale siano affidati lavori non compresi nel presente appalto, l’uso parziale o totale dei ponteggi di servizio, delle impalcature, delle costruzioni provvisorie e degli apparecchi di sollevamento per tutto il tempo necessario all’esecuzione dei lavori che l’ente appaltante intenderà eseguire direttamente oppure a mezzo di altre ditte dalle quali, come dall’ente appaltante, l’impresa non potrà pretendere compensi di sorta, tranne che per l’impiego di personale addetto ad impianti di sollevamento; il tutto compatibilmente con le esigenze e le misure di sicurezza;
i) la pulizia del cantiere e delle vie di transito e di accesso allo stesso, compreso lo sgombero dei mate- riali di rifiuto lasciati da altre ditte;
l) le spese, i contributi, i diritti, i lavori, le forniture e le prestazioni occorrenti per gli allacciamenti provvisori di acqua, energia elettrica, gas e fognatura, necessari per il funzionamento del cantiere e per l’esecuzione dei lavori, nonché le spese per le utenze e i consumi dipendenti dai predetti servizi; l’appaltatore si obbliga a concedere, con il solo rimborso delle spese vive, l’uso dei predetti servizi alle altre ditte che eseguono forniture o lavori per conto della Stazione appaltante, sempre nel rispetto delle esigenze e delle misure di sicurezza;
m) l’esecuzione di un’opera campione delle singole categorie di lavoro ogni volta che questo sia previsto specificatamente dal presente capitolato o sia richiesto dalla direzione dei lavori, per ottenere il relativo nullaosta alla realizzazione delle opere simili;
n) la fornitura e manutenzione dei cartelli di avviso, fanali di segnalazione notturna nei punti prescritti e quanto altro indicato dalle disposizioni vigenti a scopo di sicurezza, nonché l’illuminazione notturna del cantiere;
o) la costruzione e la manutenzione entro il recinto del cantiere di spazi idonei ad uso ufficio del personale di direzione lavori e assistenza, arredati, illuminati e provvisti di armadio chiuso a chiave, tavolo, sedie, macchina da scrivere, macchina da calcolo e materiale di cancelleria;
p) la predisposizione del personale e degli strumenti necessari per tracciamenti, rilievi, misurazioni, prove e controlli dei lavori tenendo a disposizione del direttore dei lavori i disegni e le tavole per gli opportuni raffronti e controlli, con divieto di darne visione a terzi e con formale impegno di xxxxxxxsi dal riprodurre o contraffare i disegni e i modelli avuti in consegna;
q) la consegna, prima della smobilitazione del cantiere, di un certo quantitativo di materiale usato, per le finalità di eventuali successivi ricambi omogenei, previsto dal presente capitolato o precisato da parte della direzione lavori con ordine di servizio e che viene liquidato in base al solo costo del materiale;
r) l’idonea protezione dei materiali impiegati e messi in opera a prevenzione di danni di qualsiasi natura e causa, nonché la rimozione di dette protezioni a richiesta della direzione lavori; nel caso di sospensione dei lavori deve essere adottato ogni provvedimento necessario ad evitare deterioramenti di qualsiasi genere e per qualsiasi causa alle opere eseguite, restando a carico dell’appaltatore l’obbligo di risarcimento degli eventuali danni conseguenti al mancato od insufficiente rispetto della presente norma;
s) l’adozione, nel compimento di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie a garantire l’incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché ad evitare danni ai beni pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute nelle vigenti norme in materia di prevenzione infortuni; con ogni più ampia responsabilità in caso di infortuni a carico dell’appaltatore, restandone sollevati la Stazione appaltante, nonché il personale preposto alla direzione e sorveglianza dei lavori.
2. L’appaltatore è tenuto a richiedere, prima della realizzazione dei lavori, presso tutti i soggetti diversi dalla Stazione appaltante (Consorzi, rogge, privati, Provincia, gestori di servizi a rete e altri eventuali soggetti coinvolti o competenti in relazione ai lavori in esecuzione) interessati direttamente o indirettamente ai lavori, tutti i permessi necessari e a seguire tutte le disposizioni emanate dai suddetti per quanto di competenza, in relazione all’esecuzione delle opere e alla conduzione del cantiere, con esclusione dei permessi e degli altri atti di assenso aventi natura definitiva e afferenti il lavoro pubblico in quanto tale.
Art. 57 - Obblighi speciali a carico dell’appaltatore
1. L'appaltatore è obbligato:
a) ad intervenire alle misure, le quali possono comunque essere eseguite alla presenza di due testimoni qualora egli, invitato non si presenti;
b) a firmare i libretti delle misure, i brogliacci e gli eventuali disegni integrativi, sottopostogli dal direttore dei lavori, subito dopo la firma di questi;
c) a consegnare al direttore lavori, con tempestività, le fatture relative alle lavorazioni e somministrazioni previste dal presente capitolato e ordinate dal direttore dei lavori che per la loro natura si giustificano mediante fattura;
d) a consegnare al direttore dei lavori le note relative alle giornate di operai, di noli e di mezzi d'opera, nonché le altre provviste somministrate, per gli eventuali lavori previsti e ordinati in economia nonché a firmare le relative liste settimanali sottopostegli dal direttore dei lavori.
3. L’appaltatore deve produrre alla direzione dei lavori un’adeguata documentazione fotografica relativa alle lavorazioni di particolare complessità, o non più ispezionabili o non più verificabili dopo la loro esecuzione oppure a richiesta della direzione dei lavori. La documentazione fotografica, a colori e in formati riproducibili agevolmente, reca in modo automatico e non modificabile la data e l’ora nelle quali sono state fatte le relative riprese.
Art. 58 – Proprietà dei materiali di scavo e di demolizione
1. I materiali provenienti dalle escavazioni e dalle demolizioni sono di proprietà della Stazione appaltante.
2. In attuazione dell’articolo 36 del capitolato generale d’appalto i materiali provenienti dalle escavazioni devono essere trasportati e regolarmente accatastati in cantiere o nelle pubbliche discariche, a cura e spese dell’appaltatore, intendendosi quest’ultimo compensato degli oneri di trasporto e di accatastamento con i corrispettivi contrattuali previsti per gli scavi.
3. Al rinvenimento di oggetti di valore, beni o frammenti o ogni altro elemento diverso dai materiali di scavo e di demolizione, o per i beni provenienti da demolizione ma aventi valore scientifico, storico, artistico, archeologico o simili, si applica l’articolo 35 del capitolato generale d’appalto.
Art. 59 – Utilizzo di materiali recuperati o riciclati.
1. Il progetto non prevede categorie di prodotti (tipologie di manufatti e beni) ottenibili con materiale riciclato, tra quelle elencate nell’apposito decreto ministeriale emanato ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d), del decreto del ministero dell’ambiente 8 maggio 2003, n. 203.
Art. 60 – Custodia del cantiere
1. E’ a carico e a cura dell’appaltatore la custodia e la tutela del cantiere, di tutti i manufatti e dei materiali in esso esistenti, anche se di proprietà della Stazione appaltante e ciò anche durante periodi di sospensione dei lavori e fino alla presa in consegna dell’opera da parte della Stazione appaltante.
Art. 61 – Cartello di cantiere
1. L’appaltatore deve predisporre ed esporre in sito numero 6 esemplari del cartello indicatore, con le dimensioni di almeno cm. 100 di base e 200 di altezza, recanti le descrizioni di cui alla Circolare del Ministero dei LL.PP. dell’1 giugno 1990, n. 1729/UL, curandone i necessari aggiornamenti periodici.
2. Il cartello di cantiere è fornito in conformità alle indicazioni fornite dalla D.L.
Art. 62 – Spese contrattuali, imposte, tasse
1. Sono a carico dell’appaltatore senza diritto di rivalsa:
a) le spese contrattuali;
b) le tasse e gli altri oneri per l’ottenimento di tutte le licenze tecniche occorrenti per l’esecuzione dei lavori e la messa in funzione degli impianti;
c) le tasse e gli altri oneri dovuti ad enti territoriali (occupazione temporanea di suolo pubblico, passi carrabili, permessi di scarico, canoni di conferimento a discarica ecc.) direttamente o indirettamente connessi alla gestione del cantiere e all’esecuzione dei lavori;
d) le spese, le imposte, i diritti di segreteria e le tasse relativi al perfezionamento e alla registrazione del contratto.
2. Sono altresì a carico dell’appaltatore tutte le spese di bollo per gli atti occorrenti per la gestione del lavoro, dalla consegna alla data di emissione del certificato di collaudo.
3. Qualora, per atti aggiuntivi o risultanze contabili finali determinanti aggiornamenti o conguagli delle somme per spese contrattuali, imposte e tasse di cui ai commi 1 e 2, le maggiori somme sono comunque a carico dell’appaltatore e trova applicazione l’articolo 8 del capitolato generale d’appalto.
4. A carico dell'appaltatore restano inoltre le imposte e gli altri oneri, che, direttamente o indirettamente gravino sui lavori e sulle forniture oggetto dell'appalto.
5. Il presente contratto è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (I.V.A.); l’I.V.A. è regolata dalla legge; tutti gli importi citati nel presente capitolato si intendono I.V.A. esclusa.
PARTE SECONDA/1 PRESCRIZIONI TECNICHE OPERE EDILI
CAPO 13 – DESCRIZIONE DELLE OPERE COMPRESE NELL’APPALTO
Art.63 - ELENCO OPERE IN APPALTO
Il progetto "adeguamento centrale termica – frigorifera e rilevazione incendi umanizzazione – spogliatoio personale e adeguamento impianti e vigili del fuoco" del Presidio Ospedaliero prende in esame ed interviene su alcune aree e reparti che sono individuati in:
- ATRIO DI INGRESSO
- REPARTO DI OCULISTICA
- ACCESSO DIALISI E NEFROLOGIA
- NUOVI SPOGLIATOI
Per tali interventi si prevede che le disposizioni sulla consegna, andamento, ultimazione si applicano anche alle singole consegne frazionate, relative alle singole parti di lavoro nelle quali questo sia frazionato, come previsto dal progetto esecutivo.
RISTRUTTURAZIONE REPARTO DI OCULISTICA
le opere previste nel progetto possono riassumersi:
- rimozione completa degli infissi esterni, con pulizia e adattamento del telaio fisso in legno e predisposizione per il suo rivestimento; rimozione di tutti gli infissi interni compresivi del controtelaio;
- demolizione dei tavolati per una diversa disposizione interna dei locali;
- taglio di murature a sezione obbligata per formazione di nuovi vani porta interni;
per l’apertura di questi vani realizzati internamente su muri portanti, seppure di piccole luci mt. 0.90 e mt 1.20, si è provveduto alla verifica dimensionale delle travature metalliche (putrelle) da porre in sito come architravi, creando una nuova continuità senza creare danno alle strutture.
- rimozione di tutti i pavimenti e relativi sottofondi nei locali igienici;
- rimozione del rivestimento di piastrelle da ogni locale;
- spicconatura degli intonaci sotto ai rivestimenti;
- rimozione di tutti i sanitari esistenti e dei termosifoni;
- demolizione di tutti i battiscopa;
- taglio dei solai per passaggio tubazioni ed impianti. Sono interventi limitati al semplice passaggio di tubazioni di sezione limitata e pertanto non comportano instabilità alla rimanete struttura. Vengono localizzati in prossimità dell’ambulatori di campimetria;
- trasporto a discarica dei materiali di risulta ad eccezione dei termosifoni che dovranno essere depositati in area individuata dall’ufficio tecnico del Presidio Ospedaliero;
- esecuzione di tramezzi in mattoni forati spess. cm. 12 per una diversa disposizione degli spazi interni;
- chiusura con muri a cassavuota dei vani porta sulle pareti di spessore 20/50 cm;
- intonacatura al civile di tutti i tramezzi sia di nuova realizzazione che preesistenti curando in modo particolare i raccordi con l’intonaco esistente, la formazione delle zanche per il raccordo con i soffitti e la rifinitura dei vani porta, intonaco a frattazzo in corrispondenza delle pareti rivestite;
- esecuzione di rivestimenti in piastrelle di ceramica smaltata 20x20 altezza cm. 210 per i servizi igienici, per tutti i servizi igienici e locale cucina;
- esecuzione di pavimenti in grès smaltato monocottura 20x20 nei nuovi servizi igienici;
- esecuzione di pavimenti e rivestimenti in idoneo materiale vinilico, secondo i colori e gli schemi stabiliti in progetto. Tale pavimento dovrà essere posato sul pavimento esistente reso perfettamente rasato con l’impiego di cementi autolivellanti, al fine di garantire una posa perfetta e complanare della pavimentazione stessa. La zoccolatura perimetrale sarà realizzata a sguscio per un altezza non inferiore, dal piano di calpestio, a cm 10. Nei locali ambulatorio, nel corridoio, e nei locali ad uso del personale è previsto il rivestimento delle pareti in materiale vinilico sino ad un’altezza di mt.2.10, con sguscio;
- fornitura e posa di porte interne tamburate spessore 45mm con specchiature piene, rivestite in laminato plastico con falso telaio in legno di abete, ottomani ed imprimitura ad olio. Maniglie satinate complete di serratura, con fascia paracolpi e griglia di ventilazione 15x30; sopraluce fisso con vetro trasparente di sicurezza 3+3.
- fornitura e posa di tutti i serramenti esterni comprensivi delle tapparelle secondo gli schemi dell’abaco allegato;
- fornitura e posa di controtelai in lamiera per porte scorrevoli a scomparsa (tipo scrigno);
- fornitura e posa di porte REI 60;
- fornitura e posa di tutti i sanitari e relativa rubinetteria, rubinetteria di intercettazione, secondo gli elaborati di progetto; i tutti i bagni è prevista la fornitura e la posa di specchi reclinabili, ed in quelli per disabili sono previsti gli idonei supporti sia verticali che orizzontali; dovrà essere fornito e posato un lavaocchi a piedistallo in acciaio zincato;
- esecuzione di impianto idrico-sanitario e relative opere murarie,
- esecuzione di impianto e apparecchiature elettriche e relative opere murarie
- esecuzione di impianto di riscaldamento/raffrescamento e relative opere xxxxxxx x
- impianto di trattamento dell’aria e relative opere murarie
- esecuzione di rivestimento murale policromo completo di fissativo di fondo per la realizzazione di zoccolature altezza 2.00 al lordo degli zoccoletti battiscopa su tutte le pareti.
- tinteggiatura all’acqua (idropittura) di tutte le rimanenti parti.
- esecuzione dell’impianto di rivelazioni e segnalazioni fumi e incendi e relative opere murarie
- fornitura e posa di controsoffitto in pannelli 60x60 cm, fonoassorbenti e tagliafuoco, completa di tutto il reparto;
- rasatura per eliminazione delle disuguaglianze degli intonaci eseguite sulle vecchie superfici intonacate. Sono previsti ulteriori piccoli interventi al Piano seminterrato per la costruzione di un locale per la sistemazione dei Quadri elettrici di padiglione, lavori consistenti nella suddivisione di un locale esistente con muratura e porte REI 120.
Al piano primo invece occorre delimitare con muratura e opprtune serrande tagliafuoco il cavedio per il passaggio delle tubazione alla UTA che trova posta nel sottotetto.
NUOVI SPOGLIATOI
- rimozione completa degli infissi esterni, con pulizia e adattamento del telaio fisso in legno e predisposizione per il suo rivestimento; rimozione di tutti gli infissi interni compresivi del controtelaio;
- demolizione dei tavolati per una diversa disposizione interna dei locali;
- taglio di murature a sezione obbligata per formazione di un nuovo vano porta interno e apertura di porta esterna e finestra;
- rimozione di pavimenti e relativi sottofondi nelle zone di tutti i servizi igienici, spogliatoi maschile e femminili, bagno primario e antibagno, locale medici spogliatoi medici;
- rimozione dei rivestimenti di piastrelle esistenti e rimozione del rivestimento plastico del corridoio;
- spicconatura degli intonaci sotto ai rivestimenti e sui muri ammalorati;
- rimozione di tutti i sanitari esistenti;
- demolizione di tutti i battiscopa;
- taglio delle murature per passaggio tubazioni ed impianti. Sono interventi limitati al semplice passaggio di tubazioni di sezione limitata e pertanto non comportano instabilità alla rimanete struttura.
- trasporto a discarica dei materiali di risulta ad eccezione di quanto sarà indicato dal DL che dovrà essere depositato in area individuata nel Presidio Ospedaliero;
- esecuzione di tramezzi in mattoni forati spess. cm. 12 per una diversa disposizione degli spazi interni;
- realizzazione di vespaio areato e soletta sul vano ex centrale termica;
- intonacatura al civile di tutti i tramezzi sia di nuova realizzazione che preesistenti curando in modo particolare i raccordi con l’intonaco esistente, la formazione delle zanche per il raccordo con i soffitti e la rifinitura dei vani porta, intonaco a frattazzo in corrispondenza delle pareti rivestite; intonaco traspirante sulle pareti ammalo rate ed in presenza di umidità ascendente;
- esecuzione di rivestimenti in piastrelle di ceramica smaltata 20x20 altezza cm. 210 per tutti i servizi igienici e gli spogliatoi;
- esecuzione di pavimenti in grès smaltato monocottura 30x30 in tutti i locali, secondo i colori e gli schemi stabiliti in progetto. Tale pavimento dovrà essere posato sul pavimento esistente reso perfettamente rasato con l’impiego di cementi autolivelllanti, al fine di garantire una posa perfetta e complanare della pavimentazione stessa. La zoccolatura perimetrale sarà realizzata a sguscio per un altezza non inferiore, dal piano di calpestio, a cm 10.
- fornitura e posa di porte interne tamburate spessore 45mm con specchiature piene, rivestite in laminato plastico con falso telaio in legno di abete, ottomani ed imprimitura ad olio. Maniglie satinate complete di serratura, con fascia paracolpi e griglia di ventilazione 15x30;
- fornitura e posa di controtelai in lamiera per porte scorrevoli a scomparsa (tipo scrigno);
- fornitura e posa di porte REI 60/120;
- fornitura e posa di tutti i serramenti esterni comprensivi dei vetri;
- fornitura e posa di tutti i sanitari e relativa rubinetteria, rubinetteria di intercettazione, secondo gli elaborati di progetto; i tutti i bagni è prevista la fornitura e la posa di specchi reclinabili, ed in quelli per disabili sono
previsti gli idonei supporti sia verticali che orizzontali; dovrà essere fornito e posato un lavaocchi a piedistallo in acciaio zinacato;
- esecuzione di impianto idrico-sanitario e relative opere murarie
- esecuzione di impianto e apparecchiature elettriche e relative opere murarie
- esecuzione di impianto di riscaldamento/raffrescamento e relative opere xxxxxxx x
- impianto di trattamento dell’aria e relative opere murarie
- esecuzione di rivestimento murale policromo completo di fissativo di fondo per la realizzazione di zoccolature altezza 2.10 al lordo degli zoccoletti battiscopa su tutte le pareti.
- tinteggiatura all’acqua (idropittura) di tutte le rimanenti parti.
- esecuzione dell’impianto di rivelazioni e segnalazioni fumi e incendi e relative opere murarie
- fornitura e posa di controsoffitto in pannelli 60x60 cm, fonoassorbenti e tagliafuoco, completa di tutto il reparto;
- rasatura per eliminazione delle disuguaglianze degli intonaci eseguite sulle vecchie superfici intonacate.
ACCESSO DIALISI E NEFROLOGIA
- ampliamento dell’attuale sbarco delle autoambulanze, realizzato mediante struttura in c.a. con copertura a tetto piano opportunamente impermeabilizzato;
- rimozione degli infissi esterni del locale ambulatorio e chiusura del vano con muratura cassa vuota con interposto isolante termico;
- demolizione del tavolato interno verso il corridoio per permettere l’accesso alla rampa esistente di collegamento al piano primo;
- taglio di murature a sezione obbligata per la formazione di una nuova apertura nel locale ambulatorio attiguo all’area di intervento;
- rimozione dei relativi sottofondi nelle zone dei servizi igienici;
- esecuzione di tramezzi in mattoni forati spess. cm. 12 per una diversa disposizione suddivisione degli spazi interni;
- chiusura con muri a cassavuota intorno all’ampliamento sulle pareti di spessore 25 cm;
- intonacatura al civile di tutti i tramezzi di nuova realizzazione curando in modo particolare i raccordi con l’intonaco esistente, la formazione delle zanche per il raccordo con i soffitti e la rifinitura dei vani porta, intonaco a frettazzo in corrispondenza delle pareti rivestite; intonaco della pareti sulla rampa e sul soffitto della stessa e dei locali ingresso autoambulanza;
- fornitura e posa di controsoffitto in pannelli 60x60 cm, fonoassorbenti e tagliafuoco, nel locale area riposo e nei servizi igienici;
- esecuzione di rivestimenti in piastrelle di ceramica smaltata 20x20 altezza cm. 210 per i servizi igienici, e relativo antibagno;
- esecuzione di pavimenti in grès smaltato monocottura 20x20 nei nuovi servizi igienici, e relativo antibagno;
- esecuzione di pavimenti in klinker 20x20/30x30 nell’area attesa e nel locale sbarco autoambulanze;
- fornitura e posa di porte interne tamburate spessore 45mm con specchiature piene, rivestite in laminato plastico con falso telaio in legno di abete, ottomani ed imprimitura ad olio. Maniglie satinate complete di serratura, con fascia paracolpi e griglia di ventilazione 15x30; e dove previsto sopraluce fisso con vetro trasparente di sicurezza 3+3.
- fornitura e posa di porte REI;
- fornitura e posa di tutti i sanitari e relativa rubinetteria, rubinetteria di intercettazione, secondo gli elaborati di progetto; nel bagno per disabili sono previsti gli idonei maniglioni, supporti ed impugnature sia verticali che orizzontali; dovrà inoltre essere fornito di specchio reclinabile;
- esecuzione di impianto idrico-sanitario e relative opere murarie
- esecuzione di impianto e apparecchiature elettriche e relative opere murarie
- esecuzione di impianto di riscaldamento/raffrescamento e relative opere murarie
- impianto di trattamento dell’aria e relative opere murarie
- esecuzione di rivestimento murale policromo completo di fissativo di fondo per la realizzazione di zoccolature altezza 2.00 al lordo degli zoccoletti battiscopa su tutte le pareti.
- tinteggiatura all’acqua (idropittura) di tutte le rimanenti parti.
- esecuzione dell’impianto di rivelazioni e segnalazioni fumi e incendi e relative opere murarie
- rasatura per eliminazione delle disuguaglianze degli intonaci eseguite sulle vecchie superfici intonacate;
- fornitura e posa di due portoni ad impacchettamento verticale per transito veicolare (Ingresso ed uscita autombulanze);
- fornitura e posa di serramenti in alluminio, elettrocolore bianco, con i relativi vetri;
ATRIO DI INGRESSO
- ampliamento dell’attuale ingresso principale dell’Ospedale, per realizzare un nuovo locale portineria centralino realizzato mediante struttura mista in c.a. e carpenteria metallica, con copertura a tetto con manto in lamiera grecata;
- rimozione degli infissi esterni comprese le porte dell’accesso principale;
- demolizione del tavolato interno verso il cortiletto in aderenza all’ampliamento;
- taglio di murature a sezione obbligata per la formazione di una nuova apertura dal corridoio attiguo all’area di intervento;
- rimozione dei relativi sottofondi nella zona del servizio igienico che prospetta sul corridoio;
- tramezzatrura con pareti in cartongesso;
- fornitura e posa di controsoffitto in cartongesso, isolato termicamente, fonoassorbenti e tagliafuoco, nel locale in ampliamento;
- esecuzione di rivestimenti in piastrelle di ceramica smaltata 20x20 altezza cm. 210 per i servizi igienici, e relativo antibagno;
- esecuzione di pavimenti sopraelevato in marmo bianco di carrara nell’area in ampliamento;
- lucidatura dei pavimenti in marmo esistenti;
- Fornitura e posa di tutte le vetrate e tutti i serramenti esterni secondo l’abaco di progetto;
- esecuzione di rivestimento murale policromo completo di fissativo di fondo per la realizzazione della tinteggiatura complessiva degli ambienti;
- esecuzione di impianto idrico-sanitario e relative opere murarie
- esecuzione di impianto e apparecchiature elettriche e relative opere murarie
- esecuzione di impianto di riscaldamento/raffrescamento e relative opere murarie
- impianto di trattamento dell’aria e relative opere murarie
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CAPO 14 – QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
Art. 64 - ACQUA, CALCE, LEGNATI IDRAULICI, POZZOLAME E GESSO
a) Acqua. L'acqua dovrà essere dolce, limpida e scevra da materie terrose.
b) Calce. Le calci aeree ed idrauliche dovranno rispondere ai requisiti di accettazione vigenti al momento dell'esecuzione dei lavori.
La calce grassa in zolle dovrà provenire da calcari puri, essere di recente, perfetta ed uniforme cottura, non bruciata né vitrea né pigra ad idratarsi ed infine di qualità tale che, mescolata con la sola quantità di acqua dolce necessaria alla estinzione, si trasformi completamente in una pasta soda a grassello tenuissimo, senza lasciare residui maggiori del 5% dovuti a parti non bene decarburate, siliciose od altrimenti inerti.
La calce viva in zolle al momento dell'estinzione dovrà essere perfettamente anidra; sarà rifiutata quella ridotta in polvere o sfiorita, e perciò si dovrà provvedere la calce viva a misura del bisogno e conservarla in luoghi asciutti e ben riparati dall'umidità.
Dopo l'estinzione la calce dovrà conservarsi in apposite vasche impermeabili rivestite di tavole o di muratura, mantenendola coperta con uno strato di arena. La calce grassa destinata agli intonaci dovrà essere spenta almeno sei mesi prima dell'impiego, quella destinata alle murature da almeno 15 giorni.
c) Leganti idraulici. - I cementi, da impiegare in qualsiasi lavoro, dovranno rispondere alle norme di accettazione di cui al D.M. 3 giugno 1968 ed alle altre norme vigenti in materia. Essi dovranno essere conservati in modo da restare perfettamente riparati dall'umidità.
Art. 65 - SABBIA, GHIAIA, PIETRE NATURALI, MARMI
a) Ghiaia, pietrisco e sabbia. - Le ghiaie, i pietrischi e la sabbia da impiegarsi nella formazione dei calcestruzzi, dovranno avere le qualità stabilite dal D.M. 14 febbraio 1992 che approva le "Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche".
La sabbia dovrà essere costituita da grani di dimensioni tali da passare attraverso uno staccio con maglie circolari del diametro di 2 mm per murature in genere e del diametro di 1 mm per gli intonaci e murature di parametro od in pietra da taglio.
L'accettabilità della sabbia a punto di vista e contenuto in materie organiche verrà definita con i criteri indicati nell'allegato 1 del già citato D.M. 3 giugno 1968 sui requisiti di accettazione dei cementi e nelle altre norme vigenti in materia.
Per quanto riguarda le dimensioni delle ghiaie e dei pietrischi, gli elementi di essi dovranno essere tali da passare attraverso un vaglio a fori circolari del diametro:
di 5 cm se si tratta di lavori correnti di fondazione o di elevazione, muri di sostegno, piedritti, rivestimenti di scarpe e simili;
di 4 cm se si tratta di volti di getto;
da 1 a 3 cm se si tratta di cappe di volti o di lavori in cemento armato od a pareti sottili;
Gli elementi più piccoli delle ghiaie e dei pietrischi non devono passare in un vaglio a maglie rotonde di un centimetro di diametro, salvo quando vanno impiegati in cappe di volti od in lavori in cemento armato od a pareti sottili, nei quali casi sono ammessi anche elementi più piccoli.
b) Pietre naturali. - Le pietre naturali da impiegarsi nella murature e per qualsiasi altro lavoro, dovranno essere a grana compatta e monde da cappellaccio, esenti da piani ti sfaldamento, da screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego, offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere soggette, ed avere un'efficace adesività alle malte.
Saranno assolutamente escluse le pietre marnose e quelle alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua occorrente.
Le pietre da taglio, oltre a possedere i requisiti ed i caratteri generali sopra indicati, dovranno avere struttura uniforme scevre da fenditure, cavità e litoclasi, sonore alla percussione e di perfetta lavorabilità.
I marmi dovranno essere della migliore qualità, perfettamente sani, senza scaglie, brecce, vene, spaccature, nodi, peli od altri difetti che ne infirmino l'omogeneità e la solidità. Non saranno tollerate stuccature, tasselli, scheggiature.
Art. 66 - LATERIZI E BLOCCHI FORATI
I laterizi da impiegare per lavori di qualsiasi genere, dovranno corrispondere alle norme per l'accettazione di cui al X.X. 00 novembre 1939, n. 2233 e al D.M. 14 febbraio 1992, ed alle norme U.N.I. vigenti.
I mattoni per uso corrente dovranno essere parallelepipedi, di lunghezza doppia della larghezza (salvo diverse proporzioni dipendenti da uso locale), di modello costante.
I blocchi forati di calcestruzzo leggero e argilla espansa per le pareti tagliafuoco dovranno essere certificati a resistenza REI 120.
Art. 67 - MATERIALI FERROSI E METALLI VARI
a) Materiali ferrosi. - I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature, paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili.
Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dal citato 14 febbraio 1992, ed alle norme U.N.I. vigenti, e presentare inoltre, a seconda della loro qualità, i seguenti requisiti:
1° Ferro. - Il ferro dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di marcatissima struttura fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di screpolature, senza saldature aperte, e senza altre soluzioni di continuità.
2° Acciaio trafilato o laminato. - Tale acciaio, nella varietà dolce (cosiddetto ferro omogeneo), semiduro e duro, dovrà essere privo di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di continuità. In particolare, per la prima varietà sono richieste perfette malleabilità e lavorabilità a freddo e a caldo, senza che ne derivino screpolature o alterazioni; esso dovrà essere altresì saldabile e non suscettibile di prendere la tempera; alla rottura dovrà presentare struttura lucente e finemente granulare.
3° Acciaio fuso in getti. - L'acciaio in getti per cuscinetti, cerniere, rulli e per qualsiasi altro lavoro, dovrà essere di prima qualità, esente da soffiature e da qualsiasi altro difetto.
4° Ghisa. - La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace, leggermente malleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; di frattura grigia finemente granosa e perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capaci di menomarne la resistenza. Dovrà essere inoltre perfettamente modellata.
E' assolutamente escluso l'impiego di ghise fosforose.
b) Metalli vari.- Il piombo, lo zinco, lo stagno, il rame e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare nelle costruzioni devono essere delle migliori qualità, ben fusi o laminati a seconda della specie di lavori a cui sono destinati, e scevri da ogni impurità o difetto che ne vizi la forma, o ne alteri la resistenza o la durata.
Art. 68 - LEGNAMI
I legnami, da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano, dovranno rispondere a tutte le prescrizioni di cui al D.M. 30 ottobre 1972 ed alle norme U.N.I. vigenti, saranno provveduti fra le più scelte qualità della categoria prescritta e non presenteranno difetti incompatibili con l'uso a cui sono destinati.
I legnami destinati alla costruzione degli infissi dovranno essere di prima scelta, di struttura e fibra compatta e resistente, non deteriorata, perfettamente sana, dritta, e priva di spaccature sia in senso radiale che circolare. Essi dovranno essere perfettamente stagionati, ammenochè non siano stati essiccati artificialmente, presentare colore e venatura uniforme, essere privi di alburno ed esenti da nodi, cipollature, buchi, od altri difetti.
Il tavolame dovrà essere ricavato dalle travi più dritte, affinché le fibre non riescano mozze dalla sega e si ritirino nelle connessure.
Nei legnami grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato, tutte le facce dovranno essere spianate e senza scarniture, tollerandosene l'alburno o lo smusso in misura non maggiore di un sesto del lato della sezione trasversale.
I legnami a spigolo vivo dovranno essere lavorati e squadrati a sega con le diverse facce esattamente spianate, senza rientranze o risalti, e con gli spigoli tirati a filo vivo, senza alburno né smussi di sorta.
Art. 69 - MATERIALI PER PAVIMENTAZIONE
I materiali per pavimentazione dovranno corrispondere alle norme di accettazione di cui al X.X. 00 novembre 1939 n. 2234 ed alle norme U.N.I. vigenti.
Art. 70 - COLORI E VERNICI
I materiali impiegati nelle opere da pittore dovranno essere sempre della migliore qualità.
a) Olio di xxxx xxxxx. - L'olio di xxxx xxxxx sarà ben depurato, di colore assai chiaro e perfettamente limpido, di odore forte ed amarissimo al gusto, scevro da adulterazioni con olio minerale, olio di pesce, ecc. Non dovrà lasciare alcun deposito né essere rancido, e disteso sopra una lastra di vetro o di metallo dovrà essiccare completamente nell'intervallo di 24 ore. Avrà acidità nella misura del 7%, impurità non superiori all' 1% ed alla temperatura di 15°C presenterà una densità compresa fra 0,91 e 0,93.
b) Biacca. - La biacca o cerussa (carbonato basico di piombo) deve essere pura, senza miscele di sorta e priva di qualsiasi traccia di solfato di bario.
c) Minio. - Sia di piombo (sesquiossido di piombo) che di alluminio (ossido di alluminio) dovrà essere costituito da polvere finissima e non contenere colori derivati dall'anilina, né oltre il 10% di sostanze estranee (solfato di bario, ecc.).
d) Colori all'acqua, a colla o ad olio. - Le terre coloranti destinate alle tinte all'acqua, a colla o ad olio, saranno finemente macinate e prive di sostanze eterogenee e dovranno venire perfettamente incorporate nell'acqua, nelle colle e negli oli, ma non per infusione. Potranno essere richieste in qualunque tonalità esistente.
e) Vernici. - Le vernici che si impiegheranno per gli interni saranno a base di essenza di trementina e gomme pure e di qualità scelta; disciolte nell'olio di lino dovranno presentare una superficie brillante.
E' escluso l'impiego di gomme prodotte da distillazione.
Le vernici speciali eventualmente prescritte dalla Direzione lavori dovranno essere fornite nei loro recipienti originali chiusi. La vernice intumescenti per le porte tagliafuoco dovrà essere certificato per resistenza REI 120.
Art. 71 - MATERIALI DIVERSI
a) Vetri e cristalli. - I vetri e cristalli dovranno essere, per le richieste dimensioni, di un sol pezzo, di spessore uniforme, di prima qualità, perfettamente incolori, molto trasparenti, privi di scorie, bolle, soffiature, ondulazioni, nodi, opacità lattiginose, macchie e di qualsiasi altro difetto.
b) Materiali ceramici. - I prodotti ceramici più comunemente impiegati per apparecchi igienico-sanitari, rivestimento di pareti, tubazioni ecc., dovranno presentare struttura omogenea, superficie perfettamente liscia, non scheggiata e di colore uniforme, con lo smalto privo assolutamente di peli, cavillature, bolle, soffiature o simili difetti.
Art. 72 - TUBAZIONI
a) Tubi di ghisa. - I tubi di ghisa saranno perfetti in ogni loro parte, esenti da ogni difetto di fusione, di spessore uniforme e senza soluzione di continuità. Prima della loro messa in opera, a richiesta della Direzione dei lavori, saranno incatramati a caldo internamente ed esternamente.
b) Tubi di acciaio. I tubi di acciaio dovranno essere trafilati e perfettamente calibrati.
Quando i tubi di acciaio saranno zincati dovranno presentare una superficie ben pulita e scevra da grumi; lo strato di zinco sarà di spessore uniforme e ben aderente al pezzo, di cui dovrà ricoprire ogni parte.
c) Tubi di PVC. - I tubi di PVC dovranno essere ottenuti per estrusione a garanzia di una calibratura perfetta e continua e devono soddisfare le norme UNI vigenti e risultare idonei alle prove prescritte dalla Norma UNI 7448/75:
1) scarichi per acque fredde: devono essere realizzati con tubi che corrispondano alla Norma UNI 7443/75 ed avere gli spessori del tipo 301 e con pezzi speciali che rispettino la norma UNI 7444/75;
2) scarichi per acque calde: devono essere realizzati con tubi che corrispondano alla Norma UNI 7443/75 ed avere gli spessori del tipo 302 e con pezzi speciali che rispecchino la Norma UNI 7444/75.
Essi sono adatti al convogliamento di fluidi caldi a flusso continuo e temperatura di 70°C, ed a flusso intermittente fino alla temperatura di 95°C, condizioni sufficienti a consentire lo smaltimento delle acque delle utenze domestiche;
3) condotte interrate: devono corrispondere alla Norma UNI 7447/75;
4) adduzione e distribuzione di acqua in pressione: devono essere realizzate con tubi che corrispondano alla Norma UNI 74441/75 per tipi, dimensioni, caratteristiche, ed alla circolare del Ministero della sanità n. 125 del 18 luglio 1967 che disciplina la utilizzazione di PVC per tubazione di acqua potabile.
I pezzi speciali destinati a queste condotte devono corrispondere alla norma UNI 7442/75.
d) Tubi di polietilene e polipropilene. - I tubi devono essere confezionati con materiali opportunamente stabilizzato per resistere all'invecchiamento ed avere caratteristiche tali da soddisfare i requisiti tipici e risultare idonei alle prove prescritte alle norme in vigore:
1) condotte di scarico anche interrate: le tubazioni devono corrispondere alle norme in vigore;
2) adduzione e distribuzione di acque in pressione: le tubazioni devono corrispondere alle norme in vigore ed alla circolare del Ministero della sanità, n. 135 del 28 ottobre 1960 che disciplina la utilizzazione dei tubi in plastica per il trasporto di acqua potabile.
CAPO 15 – MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO
Art. 73 - DEMOLIZIONI E RIMOZIONI
Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc., sia in rottura che parziali o complete, devono essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non provocare danni, da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo. Rimane pertanto vietato di gettare dall'alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati o guidati in basso, e di sollevare polvere, per il che tanto le murature quanto i materiali di risulta dovranno essere opportunamente bagnati.
Nelle demolizioni o rimozioni l'Impresa deve inoltre provvedere alle eventuali necessarie puntellature per sostenere le parti che devono restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali tutti devono ancora potersi impiegare utilmente, sotto pena di rivalsa di danni a favore dell'Amministrazione appaltante.
Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte. Quando, anche per mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni con particolare riferimento alle strutture confinanti, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell'Impresa, senza alcun compenso, ricostruite e rimesse in ripristino le parti indebitamente demolite.
Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della Direzione dei lavori, devono essere opportunamente scalcinati, puliti, custoditi, trasportati ed ordinati nei luoghi deposito che verranno indicati dalla Direzione stessa, usando cautele per non danneggiarli sia nello scalcinamento, sia nel trasporto, sia nel loro assestamento e per evitarne la dispersione.
Detti materiali restano tutti di proprietà dell'Amministrazione appaltante, la quale potrà ordinare all'Impresa di impiegarli in tutto o in parte nei lavori appaltati.
I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre dall'Impresa essere trasportati fuori del cantiere nei punti indicati od alle pubbliche discariche.
L’appalto prevede la demolizione di alcune tramezzature interne di vario spessore; nelle murature perimetrali devono realizzarsi un ampliamento del vano finestra esistente al piano interrato del locale medici del reparto di odontostomatologia con relativa bocca di lupo e sono previste in tutti i reparti nuove aperture con tagli a sezione obbligata delle murature;sono altresì previsti fori e passaggi per le tubazioni elettriche, dell’aria e
della climatizzazione; devono essere rimossi sia l’impianto di riscaldamento esistente che le condutture di scarico che i sanitari.
Sono compresi nell’appalto la rimozione dei rivestimenti e dei pavimenti indicati sulle tavole grafiche, con la spicconatura degli intonaci sottostanti i rivestimenti.
ART. 74 – SCAVI IN GENERE
Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro a mano o con mezzi meccanici dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla Direzione dei lavori.
Nell'esecuzione degli scavi in genere I'Impresa dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti e franamenti, restando essa, oltreché totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere, altresì obbligata a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate.
L'Impresa dovrà inoltre provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi nei cavi.
Le materie provenienti dagli scavi in genere, ove non siano utilizzabili, o non ritenute adatte, a giudizio insindacabile della Direzione, ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate a rifiuto fuori della sede del cantiere, ai pubblici scarichi, ovvero su aree che l'Impresa dovrà provvedere a sua cura e spese.
Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere utilizzate per rinterri esse dovranno essere depositate in luogo adatto, accettato dalla Direzione dei lavori, per essere poi riprese a tempo opportuno.
In ogni caso le materie depositate non dovranno riuscire di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti alla superficie.
Art. 00 - XXXXX X XXXXXXXXXXXX (XXXXX GENERALI)
I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione delle malte e dei conglomerati, secondo le particolari indicazioni che potranno essere imposte dalla Direzione dei lavori o stabilite nell'elenco prezzi dovranno corrispondere alle seguenti proporzioni:
a) Malta comune.
Xxxxx spenta in pasta 0,25 ÷ 0,40 mc.
Sabbia 0,85 ÷ 1,00 mc.
b) Malta comune per intonaco rustico (rinzaffo).
Xxxxx spenta in pasta 0,20 ÷ 0,40 mc.
Sabbia 0,90 ÷ 1,00 mc.
c) Malta comune per intonaco civile (stabilitura).
Xxxxx spenta in pasta 0,35 ÷ 0,45 mc.
Sabbia vagliata.....................................0,800 mc.
d) Malta bastarda.
Malta di cui alle lettere a), e), g)............…..1,00 mc Agglomerante cementizio a lenta presa.......1,50 q
e) Malta cementizia per intonaci.
Agglomerante cementizio a lenta presa........6,00 q Sabbia.......................................………........1,00 mc
f) Malta fina per intonaci.
Malta di cui alle lettere c), f), g) vagliata allo staccio fino
g) Malta per stucchi.
Xxxxx spenta in pasta.......................…........0,45 mc
Polvere di marmo...........................….........0,90 mc
h) Conglomerato cementizio per muri e fondazioni. Cemento.................................………… 250 q Sabbia.......................................…….…... ...0,40 mc Xxxxxxxxx e ghiaia.......................…….......... 0,80 mc
i) Conglomerato cementizio per pilastri, travi e cordoli.
Cemento..............................………….... 300 q Sabbia.......................................……….........0,40 mc
Xxxxxxxxx e ghiaia........................……......... ..0,80 mc
l) Conglomerato cementizio per strutture sottili. Cemento...........................……….............. 350 q
Sabbia.......................................……….........0,40 mc
Xxxxxxxxx e ghiaia...............…….....................0,80 mc
Quando la Direzione dei lavori ritenesse di variare tali proporzioni, l'Impresa sarà obbligata ad uniformarsi alle prescrizioni della medesima, salvo le conseguenti variazioni di prezzo in base alle nuove proporzioni previste. I materiali, le malte ed i conglomerati, esclusi quelli forniti in sacchi di peso determinato, dovranno ad ogni impasto essere misurati con apposite casse, della capacità prescritta dalla Direzione dei lavori, che l'lmpresa sarà in obbligo di provvedere e mantenere a sue spese costantemente su tutti i piazzali ove verrà effettuata la manipolazione.
I materiali componenti le malte cementizie saranno prima mescolati a secco, fino ad ottenere un miscuglio di tinta uniforme, il quale verrà poi asperso ripetutamente con la minore quantità di acqua possibile, ma sufficiente, rimescolando continuamente.
Nella composizione di calcestruzzi con malte di calce comune od idraulica, si formerà prima l'impasto della malta con le proporzioni prescritte, impiegando la minore quantità di acqua possibile, poi si distribuirà la malta sulla ghiaia o pietrisco e si mescolerà il tutto fino a che ogni elemento sia per risultare uniformemente distribuito nella massa ed avviluppato di malta per tutta la superficie.
Per i conglomerati cementizi semplici od armati gli impasti dovranno essere eseguiti in conformità alle prescrizioni contenute nel D.M. 14 febbraio 1992.
Gli impasti, sia di malta che di conglomerato, dovranno essere preparati soltanto nella quantità necessaria, per l'impiego immediato, cioè dovranno essere preparati volta per volta e per quanto possibile in vicinanza del lavoro. I residui di impasto che non avessero, per qualsiasi ragione, immediato impiego dovranno essere gettati a rifiuto, ad eccezione di quelli formati con calce comune, che potranno essere utilizzati però nella sola stessa giornata del loro confezionamento.
ART. 76 - OPERE IN CEMENTO ARMATO
1) Generalità
Nell'esecuzione delle opere in cemento armato l'Impresa dovrà attenersi strettamente a tutte le norme contenute nella L. 5 novembre 1971, n. 1086 e nel D.M. 14 febbraio 1992, concernenti le opere stesse e quelle a struttura metallica.
Tutte le opere in cemento armato facenti parte dell'opera appaltata saranno eseguite in base agli elaborati del progetto esecutivo.
Tale fatto non esonera in alcun modo l'Impresa dalle responsabilità ad essa derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto, restando contrattualmente stabilito che, l'Impresa stessa rimane unica e completa responsabile delle opere, con particolare riferimento alla qualità dei materiali e alla loro esecuzione; di conseguenza essa dovrà rispondere degli inconvenienti che avessero a verificarsi, di qualunque natura, importanza e conseguenze essi potessero risultare.
L'appaltatore è tenuto a provvedere a suo esclusivo carico alle spese relative alla prescritta denuncia delle opere in c.a. o in ferro al competente ufficio regionale e alle prestazioni di mano d'opera e di materiali per l'esecuzione dei collaudi delle opere in c.a. da eseguirsi da parte di un ingegnere incaricato da parte dell'Ente appaltante, nonché dell'esecuzione delle prove di resistenza dei materiali mediante l'invio dei provini ai laboratori autorizzati, il tutto secondo la normativa vigente.
L'onorario per il collaudatore delle opere in c.a. sarà a carico dell'Ente appaltante.
Non potranno essere iniziati i getti senza che la Direzioni Lavori abbia potuto provvedere al controllo delle armature in ferro, che dovranno essere poste nei casseri ben legate in tutti gli incroci e nelle staffe.
2) Prescrizioni per opere particolari
Le opere in c.a. da prevedersi possono riassumersi in:
Opere da realizzarsi per l’accesso al reparto Dialisi e nefrologia:
- Fondazioni continue e travi
- Pilastri;
- Vespaio areato;
- Solaio di copertura in latero cemento Opere di nuova costruzione atrio di ingresso:
- Fondazioni con travi
- pilatri
- Solaio piano intermedio con travetti prefabbricati in c.a. Soletta su vespaio per i nuovi spogliatoi.
Art. 77 - MURATURE IN GENERE (NORME GENERALI)
Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle voltine, sordine, piattabande, archi e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori:
per il passaggio dei tubi, dell'acqua potabile, canne, e tubazioni di scarico; per le condutture elettriche;
per le imposte delle volte e degli archi;
per gli zoccoli, arpioni di porte e finestre, zanche, soglie, ringhiere, davanzali, ecc.. Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature già eseguite. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente.
La Direzione stessa potrà ordinare che sulle aperture di vani di porte e finestre siano collocati degli architravi in cemento armato delle dimensioni che saranno fissate in relazione alla luce dei vani, allo spessore del muro e al sovraccarico.
I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata in appositi bagnaroli e mai per aspersione.
Essi dovranno mettersi in opera con le connessure alternate in corsi ben regolari e normali alla superficie esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure.
La larghezza della connessura non dovrà essere maggiore di 8 né minore di 5 mm.
I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od alla stuccatura.
Art. 78 - PARETI DI UNA TESTA ED IN FOGLIO CON XXXXXXX XXXXXX
Le pareti di una testa ed in foglio verranno eseguite con mattoni scelti, esclusi i rottami, i laterizi incompleti e quelli mancanti di qualche spigolo.
Tutte le dette pareti saranno eseguite con le migliori regole dell'arte, a corsi orizzontali ed a perfetto filo, per evitare la necessità di forte impiego di malta per l'intonaco.
Nelle pareti in foglio, quando la Direzione dei lavori lo ordinasse, saranno introdotte nella costruzione intelaiature in legno attorno ai vani delle porte, allo scopo di poter fissare i serramenti al telaio, anziché alla parete, oppure ai lati od alla sommità delle pareti stesse, per il loro consolidamento, quando esse non arrivano fino ad un'altra parete od al soffitto.
Quando una parete deve eseguirsi fin sotto al soffitto, la chiusura dell'ultimo corso sarà bene serrata, se occorre, dopo congruo tempo con scaglie e cemento.
Le nuove pareti saranno in mattoni forati spess. cm. 8 e/o cm12 secondo le indicazioni di progetto
La chiusura delle scanellature per incasso di scarichi e canne sarà eseguita in mattoni e/o con tavelle in cotto.
Art. 79 - INTONACI
Gli intonaci in genere dovranno essere eseguiti, dopo avere rimossa dai giunti delle murature la malta poco aderente, ed avere ripulita e abbondantemente bagnata la superficie della parete stessa.
Gli intonaci, di qualunque specie siano (lisci, a superficie rustica, a superficie spruzzata, per cornici e quanto altro), non dovranno mai presentare peli, crepature irregolarità negli allineamenti e negli spigoli, od altri difetti.
Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovranno essere demoliti e rifatti dall'Impresa a sue spese.
La calce da usarsi negli intonaci dovrà essere estinta da almeno tre mesi per evitare scoppiettii, sfioriture e screpolature, verificandosi le quali sarà a carico dell'Impresa il fare tutte le riparazioni occorrenti.
Ad opera finita l'intonaco dovrà avere uno spessore non inferiore ai 15 mm.
Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure con opportuno arrotondamento a seconda degli ordini che in proposito darà la Direzione dei lavori.
Particolarmente per ciascun tipo d'intonaco si prescrive quanto appresso:
a) Intonaco grezzo o arricciatura. - Predisposte le fasce verticali, sotto regolo di guida, in un numero sufficiente, verrà applicato alle murature un primo strato di malta, detto rinzaffo, gettato con forza in modo che possa penetrare nei giunti e riempirli. Dopo che questo strato sarà alquanto asciutto, si applicherà su di esso un secondo strato della medesima malta che si stenderà con la cazzuola o col frattone stuccando ogni fessura e togliendo ogni asprezza, sicché le pareti riescano per quanto possibile regolari.
b) Intonaco comune o civile - Appena l'intonaco grezzo avrà preso consistenza, si distenderà su di esso un terzo strato di malta fina che si conguaglierà con le fasce di guida per modo che l'intera superficie risulti
piana ed uniforme, senza ondeggiamenti e disposta a perfetto piano verticale o secondo le superfici degli intradossi.
Tutti i tramezzi di nuova costruzione saranno intonacati al civile. Particolare cura dovrà essere adottata per i raccordi di detto intonaco con quello esistente, così come per i raccordi tra le pareti e soffitti
c) Intonaco per il trattamento di murature umide
Preparazione dei supporti
La prima operazione consiste nel rimuovere i pannelli che rivestono i muri del corridoio, in modo da valutare lo stato del supporto sottostante. E’ ipotizzabile che si debba procedere alla rimozione totale degli intonaci ed al rifacimento degli stessi come segue.
L’intonaco o malta degradati devono essere asportati totalmente per almeno 50 cm al di sopra della linea visibile d’umidità e comunque per un’altezza minima non inferiore a 3 volte lo spessore della muratura.
Rimuovere la malta di fuga con l’impiego di piccoli martelli pneumatici o con l’uso di mazzette e scalpelli, per una profondità di 1 cm circa.
Lavare le superfici con idropulitrice per rimuovere i sali e le incoerenze presenti.
Eseguire un trattamento contro le efflorescenze saline utilizzando un PRIMER ANTISALE (emulsione a base organosilossanico oligomerico con caratteristiche inibitorie nei confronti dell’insorgenza di sali). Applicare il prodotto in una unica mano mediante pennello, pennellessa o rullo.
Procedere alla posa, con la tecnica del “fresco su fresco”, (con il Primer Antisale ancora bagnato), di un deumidificante (malta a base di cemento ferrico pozzolanico ad elevatissima resistenza ai solfati da utilizzare come sprizzo su murature in mattone o pietra prima dell’applicazione della malta da risanamento su murature con risalita capillare d’acqua ricca di sali minerali) la boiacca deve essere proiettata contro la superficie da trattare, distribuendola in modo regolare e con copertura del fondo discontinua.
Dopo aver atteso almeno 24 ore ed aver preventivamente inumidito le superfci, procedere alla posa, dell’intonaco (intonaco deumidificante premiscelato composto da sabbie quarzifere con appropriata curva granulometrica, leganti idraulici selezionati ed inerti alleggeriti che conferiscono all’impasto una elevata porosità pari al 43% circa del volume) in spessore minimo di 2 cm senza compattare ne frattazzare in modo da mantenerlo soffice e non compromettere le caratteristiche di macroporosità indispensabili per un’ottimale azione deumidificante.
Art. 80 - CONTROSOFFITTI
Tutti i locali indicati nelle Tavole di progetto saranno dotati di controsoffitto realizzato in lastre di fibre minerali fonoisolanti e termoisolanti cm 60*60 e struttura portante in profili di lamierino zincato nascosto mediante applicazione delle lastre avvitate alla struttura con giunti coperti da appositi nastri mascherati con stuccatura.
Saranno dotati di botole di ispezione e eventualmente di giunti di dilatazione secondo le disposizioni della D.L.
a) modalità di realizzazione
La struttura metallica portante si compone di:
- elementi primari realizzati in acciaio galvanizzato da 75/100 di spessore profilati a doppia T perfettamente simmetrica posta ad interasse di 1,20 e 1,25 ml.
- sospensione munita di dado autobloccante per la regolazione del livello mediante viti di congiunzione da agganciare a scatto ai profili a doppia T primari; tali sospensioni sono nella misura di una ogni 3,60 mq di controsoffitto.
- elementi secondari da innestare ogni 60 cm negli appositi allogiamenti degli elementi primari perpendicolarmente in modo da realizzare un perfetto allineamento degli elementi primari e secondari e quindi un unico piano per il fissaggio delle lastre.
Le lastre di spessore mm 15 circa da avvitare alla struttura metallica con giunti mascherati con apposito nastro e stuccatura.
L’opera (struttura e lastra) dovrà essere interrotta da giunti di dilatazione secondo le indicazioni della D.L.
La mascheratura dei giunti verrà realizzata con un profilo fissato da una sola parete. A controsoffittatura ultimata verranno inseriti, secondo il numero e le posizioni concordate con la D.L. in relazione ai passaggi delle tubazioni degli impianti, le botole di ispezione costituite dallo stesso materiale del controsoffitto, posizionate in appositi intagli da praticare tra due profili. Saranno dotati di riquadri in lamierino, clips di bloccaggio con viti.
b) Collaudi
I controsoffitti dovranno corrispondere alle seguenti specifiche:
- Aspetto della superficie: lo stato delle superfici della faccia a vista deve essere tale da permettere l’applicazione delle finiture senza necessità di altri lavori preparatori se non quelli previsti in relazione al tipo
di finitura scelta; in particolare dopo il trattamento dei giunti, la superficie non deve più presentare né polverulenza né fori;
- Planarità della superficie: si applica un regalo di 20 cm di lunghezza sulla superficie del controsoffitto: i punti sporgenti e quelli rientranti non devono essere superiori a 1 mm e non ci devono essere lunghi cambiamenti di pendenza fra le lastre;
- Planarità generale: il regolo da applicare alla superficie del controsoffitto deve essere di 2 ml di lunghezza: facendolo correre sul controsoffitto non devono riscontrarsi scarti superiori ai 5 mm tra i punti sporgenti e quelli rientranti;
- orizzontalità: lo scarto di livello da un piano di riferimento deve essere inferiore a 3 mm/m² senza tuttavia superare i 2 cm.
Art. 81 - PAVIMENTI e RIVESTIMENTI DI PARETI IN PIASTRELLE
La posa in opera dei pavimenti di qualsiasi tipo o genere dovrà venire eseguita in modo che la superficie risulti perfettamente piana ed osservando scrupolosamente le disposizioni che, di volta in volta, saranno impartite dalla Direzione dei lavori.
I singoli elementi dovranno combaciare esattamente tra di loro, dovranno risultare perfettamente fissati al sottostrato e non dovrà verificarsi nelle connessure dei diversi elementi a contatto la benché minima ineguaglianza.
I pavimenti si addentreranno per 15 mm entro l'intonaco delle pareti, che sarà tirato verticalmente sino al pavimento, evitando quindi ogni raccordo o guscio.
Nel caso in cui venga prescritto il raccordo, debbono sovrapporsi al pavimento non solo il raccordo stesso, ma anche l'intonaco per almeno 15 mm.
I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, lavorati e senza macchie di sorta.
Resta comunque contrattualmente stabilito che per un periodo di almeno dieci giorni dopo l'ultimazione di ciascun pavimento, I'Impresa avrà l'obbligo di impedire l'accesso di qualunque persona ai locali; e ciò anche per pavimenti costruiti da altre Ditte. Ad ogni modo, ove i pavimenti risultassero in tutto o in parte danneggiati per il passaggio abusivo di persone e per altre cause, l'Impresa dovrà a sua cura e spese ricostruire le parti danneggiate.
L'Impresa ha l'obbligo di presentare alla Direzione dei lavori i campioni dei pavimenti che saranno prescritti.
a) Sottofondi. - Il piano destinato alla posa dei pavimenti, di qualsiasi tipo essi siano, dovrà essere opportunamente spianato mediante un sottofondo in guisa che la superficie di posa risulti regolare e parallela a quella del pavimento da eseguire ed alla profondità necessaria.
Il sottofondo potrà essere costituito, secondo gli ordini della Direzione dei lavori, da un massetto di calcestruzzo idraulico o cementizio o da un gretonato, che dovrà essere gettato in opera a tempo debito per essere lasciato stagionare per almeno 10 giorni. Prima della posa del pavimento le lesioni eventualmente manifestatesi nel sottofondo saranno riempite e stuccate con un beverone di calce o cemento, e quindi vi si stenderà, se prescritto, lo spianato di calce idraulica (camicia di calce) dello spessore da 1,5 a 2 cm.
c) Prescrizioni particolari. - Per le esecuzioni di pavimenti si richiama l'obbligo del rispetto di quanto stabilito dalle leggi per minorati fisici e relativi regolamenti di attuazione con particolare riferimento alle disposizioni riguardanti le pavimentazioni antisdrucciolevoli.
d) Definizione pavimentazione antisdrucciolevole. - La pavimentazione antisdrucciolevole deve avere un coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della British Ceramic Research Association Ltd. (B.C.R.A.) Rep. CEC.6/81, superiore ai seguenti valori:
- 0.40 per elemento scivolante cuoio su pavimentazione asciutta;
- 0.40 per elemento scivolante gomma dura standard su pavimentazione bagnata. Le ipotesi di condizione della pavimentazione (asciutta o bagnata) debbono essere assunte in base alle condizioni normali del luogo ove sia posta in opera.
Gli strati di supporto della pavimentazione devono essere idonei a sopportare nel tempo la pavimentazione ed i sovraccarichi previsti nonché ad assicurare il bloccaggio duraturo degli elementi costituenti la pavimentazione stessa. Gli elementi costituenti una pavimentazione devono presentare giunture inferiori a mm. 5, stilate con materiali durevoli, essere piani con eventuali risalti di spessore non superiore a mm. 2 .
I rivestimenti in piastrelle di ceramica smaltata dei servizi dovranno essere eseguiti a perfetta regola d'arte, con il materiale prescelto dall'Amministrazione appaltante, e conformemente ai campioni che verranno volta a volta eseguiti, a richiesta della Direzione dei lavori e secondale indicazioni del progetto.
Particolare cura dovrà porsi nella posizione in sito degli elementi, in modo che questi a lavoro ultimato risultino perfettamente aderenti al retrostante intonaco.
Pertanto, i materiali porosi prima del loro impiego dovranno essere immersi nell'acqua fino a saturazione, e dopo aver abbondantemente innaffiato l'intonaco delle pareti, alle quali deve applicarsi il rivestimento, saranno allettati con malta cementizia normale, nella quantità necessaria e sufficiente.
Gli elementi del rivestimento dovranno perfettamente combaciare fra loro e le linee dei giunti, debitamente stuccate con cemento bianco o diversamente colorato, dovranno risultare, a lavoro ultimato, perfettamente allineate. I rivestimenti dovranno essere completati con tutti gli eventuali gusci di raccordo ai pavimenti ed agli spigoli, con eventuali listelli, cornici, ecc.
A lavoro ultimato i rivestimenti dovranno essere convenientemente lavati e puliti.
Art. 82 – PAVIMENTI E RIVESTIMENTI DI PARETI IN MATERIALE VINILICO
Tutti i locali previsti negli elaborati grafici, saranno pavimentati con idoneo pavimento in materiale vinilico , secondo i colori e gli schemi stabiliti in progetto , previa campionatura dei medesimi da parte dalla Direzione Lavori. Tale pavimento dovrà essere posato successivamente alla predisposizione di adeguato massetto di sottofondo , quest’ultimo perfettamente rasato con l’impiego di cementi autolivellanti, al fine di garantire una posa perfetta e complanare della pavimentazione stessa. La zoccolatura perimetrale sarà realizzata a sguscio per una altezza non inferiore , dal piano di calpestio , a cm 10.
Sono da rivestire , per una altezza di cm 210 , tutti i tramezzi interni dei locali infermeria e capo sala del Soc Riabilitazione e recupero funzionale, degli ambulatori, della sterilizzazione e dei corridoi di odontostomatologia, nel Cup dovranno essere rivestite le pareti del box di ginecologia, della tao e dei box prelievi. Tale rivestimento sarà da predisporre con materiale vinilico similare a quello previsto per la pavimentazione.
Nel dettaglio pertanto , le quanto sopra descritto comprende :
perfezionamento superficiale del sottofondo, con la finalità di eliminare eventuali imperfezioni , mediante stesa di autolivellante , per la perfetta complanarità del piano di posa pavimentazione.
La pavimentazione vinilica , antisdrucciolo , in teli , sarà costituita da una mescola omogenea di vinile (K70) , quarzo , granuli abrasivi di ossido di alluminio , in tutto lo spessore e carburo di silicio. La struttura , per garantire una maggiore stabilità , sarà rinforzata da fibra di vetro. L’effetto antisdrucciolo dovrà essere garantito dall’intera struttura del pavimento. Il prodotto conterrà nella mescola , un battericida permanente che ne garantirà l’igenicità ed avrà un emissione di sostanze tossiche organiche (V.O.C.) non superiore a 100 μg / mq x ora .
Dovrà essere prodotto da azienda che operi in regime di qualità controllata e certificata ISO 14001 , ISO 9002 ed EN 29002. Verrà fornito in rotoli di altezza mt 2.00 , lunghezza ml 20 , spess. mm 2 e peso 2,3 kg/mq. Dovrà essere posato in modo da creato il minor numero di giunzioni possibili e le stesse dovranno tra di loro , essere saldate a caldo in modo da creare una superficie unita ed impermeabile ; il pavimento dovrà essere risvoltato a parete. Il coefficiente d’attrito dovrà essere certificato secondo B.C.R.A. e non dovrà essere inferiore a 0,62 (asciutto) e secondo T.R.R.L. pendulum test non inferiore a 64 (asciutto) e 39 (bagnato).
Il pavimento avrà un ottima resistenza all’usura e dovrà essere classificato nel gruppo T secondo EN 660-2 e secondo il test SATRA dopo 500.000 passaggi di una suola in poliuretano caricata con 75 kg il pavimento non dovrà dare alcun segno di usura. Il pavimento dovrà essere prodotto con la tecnologia “ EASY CLEAN ” al fine di rendere estremamente semplici le operazioni di pulizia e manutenzione dello stesso . Il pavimento dovrà essere conforme a quanto previsto dal DL 626/94 , rispettare i coefficienti di attrito del D.L. 13/89 e l’igienicità prevista dal D.L. 155/97 (HACCP). La pavimentazione dovrà essere accompagnata dai certificati relativa a :
* certificazione di classe I di reazione al fuoco ;
* certificazione di non tossicità ;
* certificazione antisdrucciolo ; Per i rivestimenti:
in teli , sarà costituita da una mescola omogenea di vinile (K70) , quarzo colorato, granuli abrasivi di ossido di alluminio (nella percentuale non inferiore all’8% ), in tutto lo spessore e carburo di silicio. Sarà supportata da una trama tessuta in fibra di vetro , rinforzata da poliestere, posta alla base. L’effetto antisdrucciolo dovrà essere garantito dall’intera struttura del pavimento. Il prodotto conterrà nella mescola , un battericida permanente che ne garantirà l’igenicità ed avrà un emissione di sostanze tossiche organiche (V.O.C.) non superiore a 100 μg / mq x ora .
Dovrà essere prodotto da azienda che operi in regime di qualità controllata e certificata ISO 14001 , ISO 9002 ed EN 29002. Verrà fornito in rotoli di altezza mt 2.00 , lunghezza ml 20 , spess. mm 2 e peso 2,6 kg/mq. Dovrà essere posato in modo da creato il minor numero di giunzioni possibili e le stesse dovranno tra
di loro , essere saldate a caldo in modo da creare una superficie unita ed impermeabile ; il pavimento dovrà essere risvoltato a parete. Il coefficiente d’attrito dovrà essere certificato secondo B.C.R.A. e non dovrà essere inferiore a 0,84 (asciutto) e 0,73 (bagnato) e secondo T.R.R.L. pendulum test non inferiore a 66 (asciutto) e 42 (bagnato).
Il pavimento avrà un ottima resistenza all’usura e dovrà essere classificato nel gruppo T secondo EN 660-2 e secondo il test SATRA dopo 500.000 passaggi di una suola in poliuretano caricata con 75 kg il pavimento non dovrà dare alcun segno di usura. Il pavimento dovrà essere prodotto con la tecnologia “ EASY CLEAN ” al fine di rendere estremamente semplici le operazioni di pulizia e manutenzione dello stesso . Il pavimento dovrà essere conforme a quanto previsto dal DL 626/94 , rispettare i coefficienti di attrito del D.L. 13/89 e l’igienicità prevista dal D.L. 155/97 (HACCP). La pavimentazione dovrà essere accompagnata dai certificati relativa a :
* certificazione di classe I di reazione al fuoco ;
* certificazione di non tossicità ;
* certificazione antisdrucciolo ;
Art. 83 - OPERE DA XXXXXX E STAGNAIO IN GENERE
I manufatti in latta, in lamiera di ferro nera o zincata, in ghisa, in zinco, in rame, in piombo, in ottone, in alluminio o in altri metalli dovranno essere delle dimensioni e forme richieste, nonché lavorati a regola d'arte, con la maggiore precisione.
Detti lavori saranno dati in opera completi di ogni accessorio necessario al loro perfetto funzionamento, come raccordi di attacco, coperchi, viti di spurgo in ottone o bronzo, pezzi speciali e sostegni di ogni genere (braccetti, grappe, ecc.). Saranno inoltre verniciati con una mano di minio di piombo ed olio di xxxx xxxxx, od anche con due mani di vernice comune, a seconda delle disposizioni della Direzione dei lavori.
Le giunzioni dei pezzi saranno fatte mediante chiodature, ribattiture, o saldature, secondo quanto prescritto dalla stessa Direzione ed in conformità ai campioni, che dovranno essere presentati per l'approvazione.
Nei lavori in metallo, questo deve essere lavorato diligentemente con maestria, regolarità di forme e precisione di dimensioni, secondo i disegni di progetto con particolare attenzione nelle saldature e bollature. I fori saranno tutti eseguiti col trapano, le chiodature, ribattiture, ecc. dovranno essereperfette, senza sbavature; i tagli essere rifiniti a lima.
Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino imperfezione od indizio d'imperfezione. L'Impresa sarà in ogni caso obbligata a controllare gli abachi ed a rilevare sul posto le misure esatte delle diverse opere essendo essa responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per l'omissione di tale controllo in quanto gli abachi hanno valore puramente indicativo.
In particolare si prescrive:
Porte interne – dovranno essere forniti e posati controtelai per le porte a scomparsa; il controtelaio metallico in lamiera aluzinc, avente sede internq di mm 54/69/89 per parete interna divisoria formata da laterizi forati di cm 6/8/10/12 con spessore complessivo finito di mm125/145 idoneo per l’alloggiamento all’interno di una porta (anta unica) o di due porte (modello anta doppia) scorrevole/i, rigida/e, a scomparsa. Il controtelaio deve essere certificato e munito di garanzia scritta.
Carpenteria metallica per la realizzazione della struttura portante verticale, orizzontale per il sostegno dei solai e del tetto della parte in ampliamento dell’atrio di ingresso.
Nei lavori in metallo, questo deve essere lavorato diligentemente con maestria, regolarità di forme eprecisione di dimensioni, secondo i disegni di progetto con particolare attenzione nelle saldature e bollature. I fori saranno tutti eseguiti col trapano, le chiodature, ribattiture, ecc. dovranno essere perfette, senza sbavature; i tagli essere rifiniti a lima.
Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino imperfezione od indizio d'imperfezione. L'Impresa sarà in ogni caso obbligata a controllare gli abachi ed a rilevare sul posto le misure esattedelle diverse opere essendo essa responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per l'omissione di tale controllo in quanto gli abachi hanno valore puramente indicativo.
In particolare si prescrive:
a) Serramenti esterni - I serramenti (finestre e porte vetrate) saranno fabbricati con profili di alluminio estruso ossidati anodicamente, elettrocolorati con colore bianco o a scelta della D.L.. Devono essere protetti a cura dell’impresa in modo che durante la posa o la verniciatura dei locali non possano essere danneggiati da acidi od alcali.
L’amministrazione si riserva il diritto di chiedere, a spese dell’impresa, prove dello spessore del materiale.
I serramenti e gli elementi che li compongono dovranno essere concepiti e montati in modo da sopportare senza subire rotture né deformazioni le vibrazioni dovute alla circolazione ed all’azione del vento, in particolare non dovrà verificarsi la rottura delle parti vetrate.
I serramenti, completi di controtelaio a murare in profilato a sezione aperta in acciaio zincato, dovranno essere dotati di pannelli a doppi cristalli con intercapedine d’aria disidratata, vetro tipo 44.1/12/44.1posto in modo da evitare la rottura delle lastre sia per effetto delle dilatazioni termiche che, per le normali deformazioni dovute all’azione del vento o alle normali vibrazioni ed urti dovuti all’utenza.
Gli alloggiamenti per i vetri dovranno essere realizzati in modo da consentire una facile posa in opera degli stessi ed un completo riempimento degli spazi a mezzo dei materiali di tenuta.
La porzione di cerniera applicata alla parte fissa di serramento deve potersi smontare senza asportare il serramento del vano.
Le cremonesi devono essere pure smontabili anche nel caso siano incassate nei tubolari.
I serramenti dovranno impedire l’ingresso dell’acqua piovana all’interno dei locali anche in caso di pioggia accompagnata dal vento.
I giunti tra i profili dovranno interrompere la superficie degli elementi di telaio secondo tracce filiformie rettilinee.
Viti, rivetti e tutti gli altri elementi di collegamento meccanico, nel limite del possibile, dovranno essere evitati nelle parti visibili a serramento chiuso.
Il collegamento dei pezzi speciali e degli accessori deve essere fatto in modo che non restino tracce discontinue sulla superficie dopo la finitura.
Inoltre i serramenti in alluminio dovranno essere a taglio termico:
serramenti realizzati con profilati estrusi in lega di alluminio EN AW 6060.
Il telaio fisso ha una profondità totale di 65 mm, mentre il telaio mobile - per garantire una maggiore resistenza alla pressione dinamica del vento - una profondità di 70 mm .
L’aletta di sovrapposizione interna al muro ha dimensione mm. 22 .
I profilati sono di tipo isolato avendo la sagoma composta da due estrusi in alluminio collegati meccanicamente e separati termicamente mediante listelli in materiale plastico che riducono lo scambio termico tra le masse metalliche. L’interruzione del ponte termico è ottenuta dall’ interposizione dei listelli separatori composti da poliammide rinforzato con fibra di vetro e caratterizzati da un basso valore di conduttività termica..
Le dimensioni dei listelli sono di 30 mm in altezza e di 1.8mm di spessore, il loro bloccaggio è meccanico mediante rollatura dall’ esterno, previa zigrinatura delle sedi in alluminio per evitare scorrimenti.
Il sistema di tenuta all’aria è a giunto aperto, cioè una guarnizione centrale in EPDM inserita nel telaio fisso avente l’ aletta di tenuta in appoggio diretto sul piano del profilato mobile. Nella traversa inferiore fissa saranno praticate le asole per lo scarico dell’ acqua; gli angoli saranno sigillati con mastici per evitare infiltrazioni di aria e acqua.
Nella traversa inferiore delle ante mobili nel caso di utilizzo di vetri isolanti, saranno praticati due fori di aerazione per la zona perimetrale del vetro.
Il serramento finito dovrà presentare la superficie esterna piana con fughe di 6mm tra un profilato e l’ altro mentre all’ interno il piano individuato dalle parti apribili potrà essere complanare o sporgere di7mm rispetto a quello delle parti fisse.
I fermavetri saranno installati mediante uno scatto ottenuto per elasticità del materiale con sedi per l’ inserimento delle guarnizioni di tenuta del vetro.
Accessori e guarnizioni dovranno essere quelli studiati e realizzati per questa serie.
Per quanto riguarda la tenuta all’aria (UNI EN 12207, UNI EN 1026), all’acqua (UNI EN 12208, UNI EN 1027) ed al vento ( UNI EN 12211, UNI EN 12210) i serramenti dovranno garantire la seguente classe di tenuta: Permeabilità all’ aria = Classe 4
Tenuta all’ acqua = Classe E 1050 Resistenza ai carichi del vento = Classe C5
c) Porte antincendio e maniglione antipanico - Saranno eseguiti in lamiera d’acciaio a doppiopannello con isolante termico idrofugo, completi di serratura atermica, con molle regolabili per la chiusura automatica e profilo di guarnizione antifumo e dovranno essere accompagnate da certificato di resistenza al fuoco REI 60- 90 o 120 secondo le disposizioni indicate nei disegni.
Anche le porte antifuoco esistenti saranno sostituite con quelle sopradescritte in quanto non rispondenti alle norme vigenti.
Le porte antincendio segnate sui disegni con maniglione antipanico dovranno essere dotate di serratura per funzionamento antipanico. Tale maniglione con scrocco laterale, cilindro esterno con funzionamento dall’interno avrà barra orizzontale in acciaio cromato con apertura della porta dall’esterno in alcuni casi con maniglia e chiave.
Le porte antincendio saranno verniciate con vernici intumescenti certificate classe REI 120 applicata a spruzzo previo preventivo trattamento con primer.
d) Ringhiere e cancellate in ferro profilato - Saranno costruiti a perfetta regola d'arte, secondo i disegni particolari e le indicazioni che verranno indicati all'atto esecutivo. Essi dovranno presentare tutti i regoli ben diritti, spianati ed in perfetta composizione. I tagli delle connessure per i ferri incrociati mezzo a mezzo dovranno essere della massima precisione ed esattezza, ed il vuoto di unodovrà esattamente corrispondere al pieno dell'altro, senza la minima ineguaglianza o discontinuità.
Dovranno essere sottoposte a trattamento di zincatura a caldo con immersione in bagno di zinco fuso a 430-
440 gradi previo sgrassaggio con sostanze caustiche, decappaggio e lavaggio. I vari pezzi non potranno essere saldati dopo la zincatura sopradescritta, ma fissati con bulloni e viti. Prima del processo di zincatura potrà essere richiesto dalla D.L. una campionatura.
La zincatura a caldo deve essere certificata dalla ditta esecutrice della stessa.
Prima della coloritura del tipo micaceo dovrà essere stesa una mano di cromato di zinco.
La separazione tra la rampa di arrivo dalla strada ed il cortile sarà realizzata con l’esecuzione di una cancellata (posta in opera sul muretto di destra della rama) simili a quelle esistenti, comunque del peso non inferiore a kg/mq 25. La rampa per i disabili sarà protetta sul lato libero da una ringhiera a disegno semplice a linee diritte del peso di almeno kg/mq 16.
Opere da vetraio
Le lastre di vetro saranno di norma chiare, del tipo indicato nell'elenco prezzi ed abaco dei serramenti; salvo più precise indicazioni che saranno impartite all'atto della fornitura dalla Direzione dei lavori.
I vetri dei serramenti esterni (vetro camera) saranno montati con guarnizione interna in PVC e sigillatura esterna di resine siliconiche, in modo da evitare la rottura delle lastre sia per effetto delle dilatazioni termiche che per le normali deformazioni dovute all'azione del vento o alle normali vibrazioni ed urti dovuti all'utenza ove richiesto, ad esempio nei bagni e nelle cucine, uno dei cristalli sarà in vetro opaco a scelta della D.L..
Art. 84 - INFISSI E MANUFATTI IN LEGNO - NORME GENERALI
Essi saranno sagomati e muniti degli accessori necessari, secondo i disegni di dettaglio, i campioni e le indicazioni che darà la Direzione dei lavori.
Il legname dovrà essere perfettamente lavorato e piallato e risultare, dopo ciò, dello spessore richiesto.
Tutti gli accessori, ferri ed apparecchi di chiusura, di sostegno, di manovra, ecc., dovranno essere, prima della loro applicazione, accettati dalla Direzione dei lavori. La loro applicazione ai vari manufatti dovrà venire eseguita a perfetto incastro, per modo da non lasciare alcuna discontinuità, quando sia possibile, mediante bulloni a viti.
Per ogni serratura di porta od uscio dovranno essere consegnate due chiavi.
Ciascun manufatto in legno o serramento dovrà essere sottoposto all'esame ed all'accettazione provvisoria della Direzione dei lavori, la quale potrà rifiutare tutti quelli che fossero stati verniciati o coloriti senza tale accettazione.
L'accettazione dei serramenti e delle altre opere in legno non è definitiva se non dopo che siano stati posti in opera, e se, malgrado ciò, i lavori andassero poi soggetti a fenditura e screpolature, incurvamenti e dissesti di qualsiasi specie, prima che l'opera sia definitivamente collaudata, l'Impresa sarà obbligata a rimediarvi, cambiando a sue spese i materiali e le opere difettose.
Ad integrazione delle presenti norme si fa riferimento all’abaco dei serramenti interni, per le dimensioni, i telai ed i sensi di apertura.
Sono previsti la fornitura e posa di tutti i controtelai in legno per le porte interne.
Tutte le porte interne, saranno in legno con rivestimento in laminato plastico , a singolo o doppio battente , come da indicazioni progettuali.
Art. 85 – ACCESSORI SERVIZI IGIENICI
Per l’impianto idrico-sanitario si rimanda agli articoli successivi, in questo articolo sono previste le caratteristiche degli accessori e sanitari che dovranno essere impiegati nei bagni, negli spogliato, nei locali sporco/vuotatoioi e nei bagni assistiti.
Gli apparecchi sanitari dovranno essere delle primarie marche nazionali; saranno in porcellana bianca o perfettamente compatta, senza incrinature o cavilli assolutamente impermeabili ed intaccabili dagli acidi.
La rubinetteria sarà del tipo pesante.
Per i suddetti apparecchi e per la rubinetteria, dovranno essere presentati i campioni da accettare dalla Direzione Lavori.
Gli apparecchi dovranno corrispondere ai campioni depositati ed approvati dalla Direzione Lavori e dovranno essere dati in opera completamente funzionanti e pronti all'uso.
In particolare per dimensione e altezza dovranno rispettare le norme specifiche di cui alla legge per il superamento delle barriere architettoniche.
Lavabo: Lavabo ergonomico tipo PONTE XXXXXX serie ERGONOMICA realizzato in ceramica smaltata bianca con appoggiagomiti incorporati, opportunamente concavo nel fronte per l’accostamento della persona, predisposto per l’installazione con tasselli di fissaggio, mensole fisse e meccanismi d’inclinazione, il tutto secondo le norme UNI vigenti; Dimensioni di massimo ingombro: 66 x 57;
Mensole:Coppia di mensole fisse per lavabo disabili serie ERGONOMICA tipo PONTE XXXXXX, realizzate in acciaio FE37 verniciato con polveri epossidiche in colore bianco; Dimensioni di massimo ingombro: cm. 4,5 x 36 x H. cm. 14,5;
Miscelatore: Miscelatore monocomando per lavabo realizzato in ottone cromato con leva clinica; Dimensioni di xxxxxxx xxxxxxxx: 18.6 x h .cm. 20.3;
Sifone: sifone a snodo, tubo diametro 1”1/4, bianco;
Vaso: Vaso d’appoggio tipo PONTE XXXXXX serie ERGONOMICA con apertura frontale, altezza bordo cm. 49 e scarico a pavimento. Realizzato in vitreous-china bianco completo di bacino, sifone idraulico, sistema di distribuzione dell’acqua incorporato (brida) destinato al lavaggio delle pareti interne e alla pulizia, superficie destinata al contatto con l’acqua di lavaggio e scarico dei rifiuti liscia, quote di raccordo predisposte per il collegamento con le tubazioni di scarico, il tutto secondo le norme UNI vigenti; Dimensioni di massimo ingombro: cm. 59 x 36 x h. cm. 50
Sedile: Copriwater tipo PONTE XXXXXX serie ERGONOMICA realizzato in legno laccato bianco con apertura frontale; Dimensioni di massimo ingombro: cm. 37 x 45
Cassetta: Cassetta di risciacquamento in ABS esterna a bassa e media posizione con pulsante sopra il coperchio, capacità 6/9 litri, completa di pulsante di scarico ad incasso bianco con tubo corrugato passacavo e tubicino trasparente per passaggio aria, rubinetto di alimentazione, tubo di scarico e batteria di scarico interna con galleggiante ad alimentazione laterale;Dimensioni di massimo ingombro: cm. 44 x 13 x H. cm. 39,8
Miscelatore: Miscelatore termostatico a parete con regolazione della temperatura da 20° a 45° , realizzato in ottone cromato; Dimensioni di massimo ingombro: cm. 27.5 x 9;
Doccetta: boccetta a pulsante con tubo flessibile in PVC cl. VO e gancio, colori bianco e cromo, rispondente alla norma UNI 1113;
Piatto Doccia: Piatto doccia a filo pavimento tipo PONTE XXXXXX serie 420 in vetroresina, completo di aletta perimetrale per saldatura coibentazione con scarico centrale, con sifone ribassato con piletta; Dimensioni di massimo ingombro: cm. 90 x 90
Miscelatore: miscelatore termostatico da incasso, in ottone con finitura cromata, dimensioni mm 155*155*135; con doccetta a telefono cromata;
Maniglioni: Maniglione lineare tipo PONTE XXXXXX serie TUBOCOLOR di sicurezza con terminale curvato senza giunture, realizzato in tubo di acciaio zincato spessore mm. 2.5, rivestito con guaina di p.v.c da mm. 3, per un diametro finale di mm. 33, completo di piastre di fissaggio in acciaio zincato da mm. 4 di spessore, predisposte con 11 fori per il fissaggio, retro guarnizioni di livellamento e borchie anteriori spaccate e asportabili in nylon; certificato TÜV (capacità di tenuta Kg. 150) a norma EN 12182-1999, CONFORMITA’ CE, MDD 93/42 CEE Dimensioni di xxxxxxx xxxxxxxx: cm. 60 e cm 40
Corrimano di sicurezza tipo PONTE XXXXXX serie TUBOCOLOR con montante, con terminale curvato senza giunture, realizzato in tubo di acciaio zincato spessore mm. 2.5, rivestito con guaina di p.v.c da mm. 3, per un diametro finale di mm. 33, completo di piastre di fissaggio in acciaio zincato da mm. 4 di spessore, predisposte con 11 fori per il fissaggio, retro guarnizioni di livellamento e borchie anteriori spaccate e asportabili in nylon; certificato TÜV (capacità di tenuta Kg. 150) a norma EN 12182-1999, CONFORMITA’ CE, MDD 93/42 CEE; Dimensioni di xxxxxxx xxxxxxxx: cm. 35 x 66 dx
Impugnatura di sicurezza tipo PONTE XXXXXX serie TUBOCOLOR di tipo ribaltabile con porta rotolo, curvata senza giuntura, realizzata in tubo di acciaio zincato da spessore mm. 2.5, rivestita con guaina di p.v.c da mm. 3, per un diametro finale di mm. 33, ancorata a muro mediante una piastra in acciaio inox AISI 304 predisposta di 4 fori per fissaggio completa di placca di copertura, meccanismo di bloccaggio in posizione verticale con regolazione della resistenza al movimento a mezzo di frizione in teflon;certificato TÜV (capacità di tenuta Kg. 150) a norma EN 12182-1999, CONFORMITA’ CE, MDD 93/42 CEE; Dimensioni di xxxxxxx xxxxxxxx: cm. 80
Corrimano di sicurezza verticale tipo PONTE XXXXXX serie TUBOCOLOR da parete a parete completo di scorrevole doccia (telefono doccia e tubo flessibile non forniti), con terminale curvato senza giunture, realizzato in tubo di acciaio zincato spessore mm. 2.5, rivestito con guaina di p.v.c da mm. 3, per un diametro finale di mm. 33, completo di piastre di fissaggio in acciaio zincato da mm. 4 di spessore, predisposte con 11 fori per il fissaggio, retro guarnizioni di livellamento e borchie anteriori spaccate e asportabili in nylon;CONFORMITA’ CE; Dimensioni di massimo ingombro: H. cm. 120
Vasca: vasca sollevabile in altezza, in vtr rinforzato, a doppia scocca, colore bianco, sollevabile in altezza tramite attuatore elettrico a 24 v gestito da pannello elettronico di controllo su quadro di comando. Discesa di emergenza comandata da un gruppo di continuità interno. Miscelatore termostatico con dispositivo antiscottatura, boccette per lavaggio e disinfezione. Segnalazione su pannello di controllo del livello di disinfettante, shampoo, sapone. I comandi delle funzioni sono in parte manuali ed in parte elettronici.
Seggiolino ribaltabile: Seggiolino doccia tipo PONTE XXXXXX serie TUBOCOLOR di tipo ribaltabile con appoggi a parete mediante supporti sottostanti, con seduta in doghe di nylon rinforzato, realizzato in tubo di acciaio curvato senza giuntura, realizzato in tubo di acciaio zincato da spessore mm. 2.5, rivestito con guaina di p.v.c da mm. 3, per un diametro finale di mm. 33; ancorata a muro mediante una piastra in acciaio inox AISI 304 predisposta di 4 fori per fissaggio completa di placca di copertura, meccanismo di bloccaggio in posizione verticale con regolazione della resistenza al movimento a mezzo di frizione in teflon;certificato TÜV (capacità di tenuta Kg. 150) a norma EN 12182-1999, CONFORMITA’ CE, MDD 93/42 CEE; Dimensioni di xxxxxxx xxxxxxxx: cm. 39 x 35; Dimensioni seduta: 35 x 35
Art. 86 - OPERE DA PITTORE NORME GENERALI
Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente ed accuratissima preparazione delle superfici, e precisamente da raschiature, scrostature, eventuali riprese di spigoli tutto quanto occorre per uguagliare le superfici medesime.
Successivamente le dette superfici dovranno essere perfettamente levigate con carta vetrata e, quando trattasi di coloriture o verniciature, nuovamente stuccate, quindi pomiciate e lisciate, previa imprimitura, con modalità e sistemi atti ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro.
Speciale riguardo dovrà aversi per le superfici da rivestire con vernici. Per le opere in legno, la stuccatura ed imprimitura dovrà essere fatta con mastici adatti, e la levigatura e rasatura delle superfici dovrà essere perfetta.
Per le opere metalliche la preparazione delle superfici dovrà essere preceduta dalla raschiatura delle parti ossidate.
La scelta dei colori è dovuta al criterio insindacabile della Direzione dei lavori e non sarà ammessa alcuna distinzione tra colori ordinari e colori fini, dovendosi in ogni caso, fornire i materiali più fini e delle migliori qualità.
Le successive passate di coloriture ad olio e verniciatura dovranno essere di tonalità diverse, in modo che sia possibile, in qualunque momento, controllare il numero delle passate che sono state applicate.
In caso di contestazione, qualora I'Impresa non sia in grado di dare la dimostrazione del numero di passate effettuate, la decisione sarà a sfavore dell'Impresa stessa. Comunque essa ha l'obbligo, dopo l'applicazione di ogni passata e prima di procedere all'esecuzione di quella successiva, di farsi rilasciare dal personale della Direzione dei lavori una dichiarazione scritta.
Prima d'iniziare le opere da pittore, l'Impresa, ha inoltre l'obbligo di eseguire nei luoghi e con le modalità che le saranno prescritti, i campioni dei vari lavori di rifinitura, sia per la scelta delle tinte che per il genere di esecuzione, e di ripetere eventualmente con le varianti richieste, sino ad ottenere l'approvazione della Direzione dei lavori. Essa dovrà infine adottare ogni precauzione e mezzo atti ad evitare spruzzi o macchie di tinte o vernici sulle opere finite (pavimenti, rivestimenti, infissi, ecc.), restando a suo carico ogni lavoro necessario a riparare i danni eventualmente arrecati.
Art. 87 - SISTEMI DI ESECUZIONI DELLE COLORITURE
a) Tinteggiatura a tempera. - Le tinteggiature a tempera e la relativa preparazione consiste in:
1) spolveratura e raschiatura delle superfici;
2) prima stuccatura a gesso e colla;
3) levigamento con carta vetrata;
4) applicazione di due mani di tinta a tempera.
b) Rivestimento murale policromo:
1) preparazione del fondo con fissativo;
2) applicazione di due riprese di idropittura;
3) dispersione a spruzzo di una fase a solvente di colori diversi costituente un film lavabile di elevata resistenza all’abrasione, di assetto satinato, insaponabile e di spess. non superiore di 4/10 di mm. circa;
c) Previsioni di progetto:
Tutti gli intonaci interni saranno tinteggiati come previsti al comma a).
Le pareti saranno protette alla base di zoccolatura (h. 1.60 ml. al lordo degli zoccoletti battiscopa) con rivestimento di cui al comma b).
Art. 88 – PORTONI INGRESSO AUTOAMBULANZE
Inserimento di n 2 portoni per l’ingresso autoambulanze, aventi le seguenti caratteristiche: STRUTTURA PORTANTE:
realizzata in lamiera elettrozincata, pressopiegata, con trave superiore autoportante;
rullo di raccolta delle cinghie montato su supporti a cuscinetto oscillante e sistema di sicurezza anticaduta;
doppia guarnizione sui montanti per consentire una maggior durata del manto; montaggio frontale con fissaggio alle strutture esistenti.
VELOCITA’ DI APERTURA: ca. 1 metro al secondo.
MANTO:formato da telo di tessuto poliestere, spalmato in PVC, di tipo antistrappo, colore a Vs. scelta, resistente alla fiamma - classe 2 secondo D.M. del 26.06.84 - con rinforzi ogni 40/50 cm. costituiti da tubi di irrigidimento in acciaio e tappi laterali antisfregamento; il manto è munito di tre file di oblò trasparenti rettangolari mm 1.000 x 300 .
CINGHIE DI SOLLEVAMENTO DEL TELO, di tipo antistrappo, ad altissima resistenza.
IMPIANTO ELETTRICO:apparecchiature a bordo (motoriduttore, finecorsa, barriere di sicurezza anticesoiamento) premontate e cablate con cavi non propaganti incendio secondo norme CEI 20-22;
quadro di comando in cassetta di materiale plastico IP 54, con scheda elettronica, a norme C.E., comando di apertura automatico e chiusura temporizzata; inversione di sicurezza del moto con comando temporizzato; ausiliari in bassa tensione;
sul portello del quadro di comando sono collocati:
- pulsante manuale di apertura;
- pulsante d’emergenza a ritenuta.
MOTORIZZAZIONE ELETTROMECCANICA COSTITUITA DA: motoriduttore trifase 400 V - 50 Hz, autofrenante (con freno elettromagnetico in c.a.), con sblocco manuale del freno e possibilità di manovra a mano in caso di mancanza di corrente mediante manovella agente direttamente sul motoriduttore
microinterruttore di fine corsa a due contatti (livello minimo a pavimento e livello massimo in altezza). lampeggiante di segnalazione del ciclo di funzionamento.
Le componenti elettromeccaniche sono conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle vigenti direttive CEE.
Ogni porta sarà quindi fornita completa di dichiarazione “CE” di conformità e sulla stessa sarà collocata la prevista targa con marchio “CE”.
SISTEMI DI SICUREZZA & IDENTIFICAZIONE :Ogni porta dovrà essere munita di una coppia di fotocellule di sicurezza anticesoiamento realizzate ed installate in conformità alle norme vigenti.
Ogni porta dovrà essere munita di targa del costruttore ed di etichetta di identificazione con marchio CE, di etichette d’uso, segnalazione ed avvertenze.
Ogni porta dovrà essere munita di sistema d’apertura manuale in conformità con le norme vigenti.
SISTEMI D’APERTURA :Pulsante d’apertura sul portello del quadro elettrico e - Radar lato anteriore e posteriore;
DIMENSIONI:
Larghezza utile mm 3.800 Altezza utile mm 3.400 Larghezza totale mm 4.200 Altezza totale mm 4.200 Colori a scelta della D.L.
PARTE SECONDA/2
PRESCRIZIONI TECNICHE IMPIANTI TERMOFLUIDICI
Art. 89 - OGGETTO DELL'APPALTO
Il lavoro da eseguire alle condizioni del presente Capitolato deve comprendere la fornitura e posa in opera per l’impianto di riscaldamento, raffrescamento, estrazione aria ed idrosanitario e così come descritti al punto 2.4.
La forma, le dimensioni, gli elementi costruttivi, nonché l’orientamento dell’edificio e dei vari locali e vani, risultano dalle tavole di disegno allegato. Oggetto del presente appalto sono anche tutte quelle opere le quali, anche se non specificatamente indicate nella descrizione e nei disegni di progetto sono tuttavia necessarie per consegnare le opere appaltate ultimate in ogni loro parte funzionanti e collaudabili.
Art. 90.- DESIGNAZIONE DELLE OPERE DA ESEGUIRE
Il lavoro da eseguire alle condizioni del presente Capitolato deve comprendere la fornitura e posa in opera per l’impianto di riscaldamento, raffrescamento, estrazione aria ed idrosanitario e gas medicinali, consistente essenzialmente in quanto segue:
OCULISTICA
nuovo gruppo generatore di acqua a 80-70 °C mediante scambiatore a piastre alimentato sul primario da acqua surriscaldata in apposito locale per l’intero fabbisogno termico, tubazioni e collettori per l’adduzione dell’acqua calda e refrigerata negli impianti, delle reti di scarico nella fognatura più prossima.
elettropompe (ivi compreso quelle di riserva) complete di idrometri e saracinesche di intercettazione e delle pompe elettriche per i circuiti primari e secondari, nonché i filtri e valvole di ritegno;
di tutte le tubazioni (riscaldamento, idrosanitario) complete dei pezzi di raccordo e congiunzione e cioè, manicotti, gomiti, nipples, riduzioni, controdadi, fermatubi, flange, bulloni, staffe, etc. ed accessori come compensatori di dilatazione, valvole e saracinesche alla base delle colonne montanti di spurgo e discendenti e, ove occorrano, scaricatori automatici per la regolazione ed il sezionamento dei vari circuiti;
rivestimento con materiale coibente (del quale dovranno essere precisate le caratteristiche) delle condutture correnti in locali non riscaldati;
corpi scaldanti (radiatori, ventilconvettori) completi di ogni accessorio come: valvole regolatrici, reti di scarico d'aria oppure valvole d'aria per casi particolari, bocchettoni di raccordo e mensole di sostegno;
verniciatura a due mani con antiruggine di tutte le tubazioni e staffaggi; rete di scarico condensa dei ventilconvettori;
apparecchiature di regolazione e controllo con i rispettivi indicatori, di eventuali comandi automatici di valvole, regolatori e stabilizzatori di temperatura;
impianti di raffreddamento dell’acqua costituiti da: frigorifero condensato ad aria con le rispettive trasmissioni, tubazioni del fluido frigorifero termicamente isolate ove occorra, completi di tutti gli apparecchi di sicurezza e protezione nonché di tutti gli accessori da posizionare all’esterno;
gruppi di trattamento aria, dei filtri delle batterie di preraffreddamento, postriscaldamento, deumidificazione e riscaldamento, dei separatori di gocce, dei sistemi di umidificazione completi di termometri dopo ogni scambio termico nel sottotetto;
dei ventilatori di mandata e di estrazione con i motori e le trasmissioni relative, dei raccordi, delle serrande di regolazione e di intercettazione della circolazione dell’aria, delle portine di ferro di ispezione e manutenzione, nonché di ogni altro accessorio;
canali dell’aria metallici completi di adeguato isolamento termico sia in mandata che in ripresa;
le bocchette di immissione e di estrazione dell’aria, delle serrande manuali o motorizzate di intercettazione e di regolazione delle canalizzazioni nonché di tutti gli apparecchi di manovra e protezione, relativi alle canne e bocchette di circolazione dell’aria, nonché delle serrande tagliafuoco;
delle bocchette di transito su tutte le porte sui corridoi e dei bagni ciechi; delle apparecchiature di regolazione manuali o automatiche;
dei nuovi impianti di distribuzione dell’acqua calda sanitaria;
esecuzione di staffaggi con opportuni profilati di acciaio nero oltre sostegno di tubazioni ed apparecchiature varie e dove occorra la riposizione dei passaggi sulla struttura esistente verniciata con due riprese di antiruggine;
quadri elettrici di comando e regolazione;
dichiarazione di conformità e/o Certificazione di tutti gli impianti eseguiti INGRESSO DIALISI E NEFROLOGIA
Installazione di unità termoventilante con presa aria esterna per il ricambio aria dei locali. Circolatore gemellare, completo di saracinesche di intercettazione e giunti antivibranti.
Tubazioni (riscaldamento e idrosanitario) complete dei raccordi, manicotti, gomiti, flange e bulloni; Coibentazione con armaflex finiture in isogenopak;
Corpi scaldanti (radiatori), fan coils, aerotermi e lame d’aria completi di ogni accessorio. Verniciatura a due mani con antiruggine di tutte le tubazioni e staffaggi;
Rete di scarico condensa della termoventilante;
Apparecchiature di regolazione e controllo con i rispettivi indicatori, di eventuali comandi automatici di valvole, regolatori e stabilizzatori di temperatura;
Collegamento alle tubazioni dei fluidi caldo e freddo esistenti;
Canali dell’aria metallici completi di adeguato isolamento termico sia in mandata che in ripresa;
Le bocchette di immissione e di estrazione dell’aria, delle serrande manuali o motorizzate di intercettazione e di regolazione delle canalizzazioni nonché di tutti gli apparecchi di manovra e protezione, relativi alle canne e bocchette di circolazione dell’aria, nonché delle serrande tagliafuoco;
Delle bocchette di transito su tutte le porte sui corridoi e dei bagni ciechi; Delle apparecchiature di regolazione manuali o automatiche;
Dei nuovi impianti di distribuzione dell’acqua calda sanitaria;
Esecuzione di staffaggi con opportuni profilati di acciaio nero oltre sostegno di tubazioni ed apparecchiature varie e dove occorra la riposizione dei passaggi sulla struttura esistente verniciata con due riprese di antiruggine;
Quadretto elettrico di comando e regolazione;
Dichiarazione di conformità e/o Certificazione di tutti gli impianti eseguiti SPOGLIATOI
Unità trattamento d’aria;
elettropompe (ivi compreso quelle di riserva) complete di idrometri e saracinesche di intercettazione e delle pompe elettriche per i circuiti primari e secondari, nonché i filtri e valvole di ritegno;
di tutte le tubazioni (riscaldamento, idrosanitario) complete dei pezzi di raccordo e congiunzione e cioè, manicotti, gomiti, nipples, riduzioni, controdadi, fermatubi, flange, bulloni, staffe, etc. ed accessori come compensatori di dilatazione, valvole e saracinesche alla base delle colonne montanti di spurgo e discendenti e, ove occorrano, scaricatori automatici per la regolazione ed il sezionamento dei vari circuiti;
rivestimento con materiale coibente (del quale dovranno essere precisate le caratteristiche) delle condutture correnti in locali non riscaldati;
corpi scaldanti (radiatori) completi di ogni accessorio come: valvole regolatrici, reti di scarico d'aria oppure valvole d'aria per casi particolari, bocchettoni di raccordo e mensole di sostegno;
verniciatura a due mani con antiruggine di tutte le tubazioni e staffaggi; rete di scarico condensa delle batterie;
apparecchiature di regolazione e controllo con i rispettivi indicatori, di eventuali comandi automatici di valvole, regolatori e stabilizzatori di temperatura;
collegamento alle reti di distribuzione del fluido caldo e freddo esistenti;
canali dell’aria metallici completi di adeguato isolamento termico sia in mandata che in ripresa;
le bocchette di immissione e di estrazione dell’aria, delle serrande manuali o motorizzate di intercettazione e di regolazione delle canalizzazioni nonché di tutti gli apparecchi di manovra e protezione, relativi alle canne e bocchette di circolazione dell’aria, nonché delle serrande tagliafuoco;
delle bocchette di transito su tutte le porte sui corridoi e dei bagni ciechi; delle apparecchiature di regolazione manuali o automatiche;
dei nuovi impianti di distribuzione dell’acqua calda sanitaria;
esecuzione di staffaggi con opportuni profilati di acciaio nero oltre sostegno di tubazioni ed apparecchiature varie e dove occorra la riposizione dei passaggi sulla struttura esistente verniciata con due riprese di antiruggine;
quadri elettrici di comando e regolazione;
dichiarazione di conformità e/o Certificazione di tutti gli impianti eseguiti
ATRIO INGRESSO
Installazione di una piccola unità di trattamento aria;
Realizzazione impianti di riscaldamento con radiatori per zona centralino e servizi igienici; Installazione di piccola macchina frigorigena con motocondensante esterno autonomo;
Realizzazione impianti di estrazione dai servizi igienici mediante canalizzazione, valvole di aspirazione e ventilatore.
Art. 91 - OSSERVANZA DI LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI
91.1 Generalità
La ditta assuntrice ha l'obbligo di osservare, oltre le norme del presente capitolato, anche le leggi, i decreti ed i regolamenti vigenti su scala nazionale e comunale, relativi alle assicurazioni sociali, alla prevenzione infortuni ed antincendio.
Le modalità di esecuzione degli impianti e le caratteristiche dei materiali e delle apparecchiature fornite devono rispondere a quanto richiesto dalle Norme CEI, con particolare riferimento ai fascicoli 11-12,
64-8 e 70-1, dell'Istituto Italiano del marchio di Qualità (I.M.Q.) e delle disposizioni di legge vigenti: Leggi: 1/03/68 n. 186 - 19/06/55 n. 518 - D.P.R.
91.1.1 Riepilogo dei fondamentali riferimenti legislativi (Xxxxx, regi decreti, decreti presidenziali, decreti ministeriali) che riguardano normative ed aspetti della prevenzione incendi, della prevenzione infortuni e sicurezza dell'ambiente di lavoro
1 - Legge 27 dicembre 1941, n. 1570 (G.U. n. 27 del 3 febbraio 1942): "Nuove norme per l'organizzazione dei servizi antincendi".
2 -R.D.7 novembre 1942, (G.U. n. 8 del 12 gennaio 1943): "Approvazione delle norme per l'esecuzione, il collaudo e l'esercizio degli impianti tecnici che interessano gli edifici pregevoli per arte o storia e quelli destinati a contenere biblioteche, archivi, musei, gallerie. collezioni e oggetti d'interesse culturale".
3 -D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 (Supp. Ord. G.U. n.158 del 12 luglio 1955): "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro".
4 - D.P.R. 7 gennaio 1956, n. 164 (Supp. Ord. G.U. n. 78 del 31 marzo 1956): "Norme per la prevenzione degli infortuni nelle costruzioni".
5 - D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303 (Supp. Ord. G.U. n. 105 del 30 aprile 1956): "Norme generali per l'igiene del lavoro".
6 - D.P.R. 20 marzo 1956, n. 320 (Supp. Ord. G.U. n. 109 del 5 maggio 1956): "Norme per la prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro in sotterraneo".
7- X.X.X. 00 xxxxxx 0000, x. 000 (X.X. n. 212 del 4 settembre 1959): "Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione incendi, al preventivo esame e al collaudo del Comando del Corpo dei Vigili del Fuoco".
8- Legge 13 luglio 1966, n. 615 (G.U. n. 201 del 1 agosto 1966): "Provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico".
9- Legge 1 marzo 1968, n. 168 (G.U. n. 77 del 23 marzo 1968): "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici" e relativi norme CEI. 10- D.P.R. 22 dicembre 1970, n. 1391 (Supp. Ord. G.U. n. 59 dell'8 marzo 1971):"Regolamento per l'esecuzione della legge 13 luglio 1966, n. 615, recante provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici".
11- D.P.R. 15 aprile 1971, n. 322 (Supp. Ord. G.U. n. 145 del 9 giugno 1971): "Regolamento per l'esecuzione della legge 13 luglio 1966, n. 615 recante provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore delle industrie".
12-D.M. 2 agosto 1973, (G.U. n. 208 dell'11 agosto 1973): "Modifiche all'allegato B al regolamento per l'esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 6 maggio 1940, n. 635".
13- D.M. 18 ottobre 1973, (G.U. n. 273 del 22 ottobre 1973): "Modifiche all'allegato B al regolamento per l'esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 6 maggio 1940, n. 635".
14- D.M. 18 settembre 1975, (G.U. n. 253 del 22 settembre 1975): "Disposizioni integrative del decreto ministeriale 18 ottobre 1973, recante modificazioni all'allegato B al regolamento per l'esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 6 maggio 1940, n. 635".
15- D.M. 1 dicembre 1975, (G.U. n. 33 del 6 febbraio 1976): "Norme di sicurezza per apparecchi contenuti liquidi caldi in pressione" e relative e successive specificazioni tecniche.
16- D.M. 20 gennaio 1982, (G.U. n. 60 del 3 marzo 1982):
"Aggiornamento delle tariffe per i servizi a pagamento resi a privati dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e determinazione di quelle relative all'impiego degli antincendi aeroportuali".
17- D.M. 16 febbraio 1982, (G.U. n. 98 del 9 aprile 1982): "Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi".
18- D.P.R. 29 luglio 1982, n. 577 (G.U. n. 229 del 20 agosto 1982): "Approvazione del regolamento concernente l'espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendi".
19- D.P.R. 8 giugno 1982, n. 524 (G.U. n. 218 del 10 agosto 1982 rettificato nella G.U. n. 206 del 28 luglio 1983) sull'adeguamento della segnaletica di sicurezza alle direttive CEE.
20- Legge 2 maggio 1983, n. 178 (G.U. n. 131 del 14 maggio 1983): "Interpretazione autentica dell'art. 7 del D.P.R. 27/4/1955, n. 547, concernente norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro".
21- D.M. 16 novembre 1983, (G.U. n. 339 del 12 dicembre 1983): "Elenco delle attività soggette nel campo dei rischi di incendi rilevanti all'esame degli ispettori regionali o interregionali ai sensi dell'art. 19 del D.P.R. 29 luglio 1982, n. 577".
22- D.M. 26 giugno 1984, (Supp. Ord. G.U. n. 234 del 25 agosto 1984): "Classificazione di relazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi".
23- D.M. 14 gennaio 1985, (G.U. n. 16 del 19 gennaio 1985) relativo alla classificazione di alcuni materiali ai fini della prevenzione incendi.
24-D.M. 4 febbraio 1985, (G.U. n. 49 del 226 febbraio 1985) recante norme transitorie sull'uso di materiali classificati per la reazione al fuoco in data antecedente al D.M. 26 giugno 1984.
25-Legge 5 marzo 1990, n. 46: "Norme per la sicurezza degli impianti" e successivo D.Lgs 37/08.
26- Legge 9 gennaio 1991 n. 10: "Norme per l'attuazione del Piano Energetico Nazionale in materia di uso razionale dell'Energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia".
27- D.P.R. 412/93: “Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4 comma 4 della Legge 9 gennaio 1991 n.10”.
28- Deliberazione del Consiglio Regionale 22/02/2000 n. 616 - 3149.
29- X.Xxxxx 192/05: “Attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia”. 30- X.Xxxxx n.311/06 “Rendimento energetico nell’edilizia”
31- D.Legvo n. 59/09 Linee guida Nazionali per l’applicazione del D.Lgvo 192/05
Norme in materia di prevenzione infortuni:
D.P.R. 27.4.1955 N. 547;
D.P.R. 7.1.1965 N. 164;
D.P.R. 20.3.1956 N. 320;
Legge n. 186 del 01.03.68.
D.P.R. 447/92: "Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n. 46 in materia di sicurezza degli impianti".
X.Xxxx 81/08 e s.m.i.
D.G.R. 46 – 11968 Agosto 2009
E' a carico dell'impresa appaltatrice e di sua esclusiva spettanza l'attuazione delle misure di sicurezza previste dai suddetti Decreti, ivi compreso il controllo dell'idoneità dei mezzi di protezione da lei adottati o messi a sua disposizione; - D.P.R. 19.3.1956 N. 303 Norme Generali per l'igiene del Lavoro, - Norme di sicurezza d’impianti termici; Ministero dell'Interno, Circolare Ministeriale n. 40 del 28 maggio 1968, ed altre successive leggi e disposizioni;
- Norme del Comitato Termotecnico Italiano (C.T.I.) in materia d’installazione d’impianti di ventilazione e d’impianti di riscaldamento; in assenza di norme definitive si fa’ riferimento alle norme provvisorie ed ai progetti di norme;
- Norme CEI per gli impianti elettrici, nella versione più aggiornata (richiamate dalla legge 186/68).
In caso di discordanza tra i suddetti documenti fa’ in ogni caso testo l'interpretazione della Direzione Lavori.
Art. 92 - GENERALITA’
Generalità
a) La realizzazione degli impianti dovrà rispettare le normative vigenti in Italia relative agli impianti termici, elettrici, alla riduzione dei consumi energetici ed alla sicurezza. Le opere dovranno essere eseguite sulla base e nel rispetto delle condizioni tecniche progettuali di cui al successivo capitolo "Dati tecnici di progetto" e secondo quanto riportato sui disegni allegati.
Dovranno essere rispettate le disposizioni del D.P.R. 14/1/97 approvato con Deliberazione del C. R. 22/2/2000 n. 616 – 3149.
Il progetto e la realizzazione inoltre dovranno essere eseguiti secondo le buone regole dell'arte assicurando il coordinamento con le altre attività impiantistiche presenti e l'integrazione con le opere civili, nel rispetto delle disposizioni della Direzione Lavori.
La relazione descrittiva e i disegni allegati alla presente, intendono rappresentare un progetto per la realizzazione dell'opera.
L'impresa esecutrice dovrà eseguire i lavori a regola d'arte utilizzando la propria capacità ed esperienza in modo da assicurare il risultato tecnico-operativo richiesto.
La fornitura si ritiene completa di tutti gli accessori, collaudato e funzionante secondo il criterio delle "chiavi in mano".
b) Requisiti minimi - tecnologici
Caratteristiche microclimatiche
Temperatura interna invernale Non inferiore a 20 °C Temperatura interna estiva Non superiore a 27 °C
Umidità relativa 40% - 60%
Numero ricambi aria/ora2 v/h per gli uffici
normali (anche non forzata per le strutture esistenti) 5 v/h negli ambulatori
10 v/h per i servizi igienici e spogliatoi Velocità dell’aria0,05 – 0,15 m/s
Pressione positiva o neutra per gli uffici Negativa per i laboratori
Classe di purezza filtrazione con filtri a media efficienza per gli uffici; ultrafiltri per i laboratori
c) Il controllo della temperatura
I valori di temperatura saranno quelli previsti dalla norma Regionale n. 616/2002. La temperatura sarà regolata in funzione della temperatura esterna.
Il sistema sarà costituito da una valvola miscelatrice motorizzata che permette di miscelare l’acqua di mandata con quella di ritorno della caldaia, collegata a un pannello regolatore elettronico il quale, a sua volta, è collegato a una sonda di temperatura esterna e a una sonda posta sulla tubazione di mandata dell’acqua calda. La sonda esterna invia al regolatore un segnale elettrico proporzionale alla temperatura esterna mentre quella di mandata, del tipo a contatto o a immersione, invia un segnale proporzionale alla temperatura dell’acqua di mandata. Il circuito elettronico del regolatore, compensando questi due segnali, stabilisce se la quantità di calore erogato all’impianto è insufficiente o esuberante mettendo in azione il servomotore della valvola miscelatrice, aumentando o diminuendo la mandata di acqua calda proveniente dalla caldaia.
Il regolatore elettronico sarà corredato di programmatore orario per ottenere una temperatura diurna e una notturna diverse. Il termostato della caldaia provvede allo spegnimento del bruciatore quando la valvola miscelatrice non utilizza l’acqua calda della caldaia e fa ricircolare tutta l’acqua di ritorno.
d) Sistema di distribuzione
I fluidi saranno prelevati dalle tubazioni esistenti che alimenteranno dei collettori per impianti monotubo. I radiatori saranno collegati con un sistema modulare ai collettori.
Vaso di espansione chiuso a diaframma o autopressurizzato. La capacità del vaso di espansione deve contenere la dilatazione dell’acqua contenuta nell’impianto senza che la pressione del vaso stesso superi la pressione di progetto.
I vasi di espansione autopressurizzati e collegati, durante il funzionamento, ad una sorgente di pressione esterna devono essere provvisti dei dispositivi di sicurezza di cui al D.M. 25 maggio 1974.
Per i F.C. a parete sarà realizzato un impianto che servirà l’impianto per l’acqua refrigerata in estate.
I gruppi di pompaggio dovranno essere corredati di saracinesche di intercettazione, filtri e valvole di ritegno flangiate PN10 complete di controflange piane, bulloni e guarnizioni.
Le reti di distribuzione saranno realizzate in tubo nero senza saldatura (tipo Mannesmann), complete di dispositivi di intercettazione e sicurezza e collegheranno le unità centrali con le varie utenze dell’impianto.
Gli impianti dovranno inoltre essere corredati di sistemi di regolazione, vasi di espansione, accessori e strumentazione di sicurezza secondo le norme vigenti.
Le tubazioni dovranno essere tutte supportate e staffate con ganci, pendolini x xxxxxxx onde permettere la dilatazione e la posa del coibente senza alcuna interruzione.
Le reti di distribuzione dell’impianto dell’acqua calda avranno le stesse caratteristiche dell’impianto dell’acqua refrigerata.
Per entrambi l’isolamento termico avverrà con materiale tipo Armaflex negli spessori di legge e nelle parti in centrale e quelle correnti all’esterno con finitura in lamierino d’alluminio.
e) Fan-Coils ed UTV
Saranno utilizzati dei ventilconvettori alti parete ad integrazione del mantenimento della temperatura
f) Regolazione
Eventuali sistemi di regolazione avviamento automatico dovranno essere di tipo elettronico per il controllo ed indicazione dei valori di temperatura ed umidità interna per i canali posizionati sul quadro centralizzato. Lo stesso dicasi per la regolazione delle valvole a tre vie installate sulle batterie dell’acqua.
I ventilconvettori sono dotati di termostato di regolazione con comando remoto.
g) Impianto antincendio
E’ sufficiente quello già esistente.
REPARTO OCULISTICA
a) Riscaldamento invernale
Il fluido caldo per il riscaldamento invernale viene prodotto per mezzo di uno scambiatore a piastre alimentato dall’impianto di acqua surriscaldata già esistente.
Gli apparecchi di produzione del fluido caldo alimentano le seguenti utenze:
- circuito radiatori;
- circuito ventilconvettori;
- batterie (UTA) (riscaldamento e post-riscaldamento);
Le tubazioni correranno seguendo il tracciato segnato sulle tavole nel sottotetto e in controsoffitto, fino in prossimità delle batterie di trattamento dell’aria che saranno sull’ultimo solaio sotto la copertura.
b) Raffreddamento estivo
Sarà installato un frigorifero condensato ad aria, nel giardino adiacente, in prossimità del corridoio che funge da passerella pedonale. Una tubazione interrata convoglierà il fluido raffreddato alla sottocentrale.
c) Impianto di distribuzione
I fluidi caldo e freddo prodotti come avanti descritto, vengono inviati alle batterie ai fan-coils e ai radiatori mediante una rete di distribuzione per mezzo di circuiti secondari azionati da apposite pompe.
L’alimentazione dei fan-coils e dei radiatori avviene mediante due circuiti distinti.
Dalla tubazione principale si staccheranno le mandate ed i ritorni delle colonne che alimenteranno i collettori o i singoli corpi scaldanti.
Nei punti in cui le tubazioni attraverseranno dei giunti antisismici saranno installati giunti a monte ed a valle del giunto.
d) Impianto radiatori
L’impianto a radiatori sarà generalmente utilizzato nei servizi igienici. Saranno costituiti da piastre di ghisa e saranno sospesi dal pavimento, fissati ai muri su adatte mensole e muniti di ogni accessorio.
e) Rete della condensa
Sarà realizzata o nel pavimento o a soffitto del piano sottostante. In ogni punto avrà una pendenza non inferiore al 1%.
Lo scarico avverrà nella rete fognaria o pluviale più prossima. Nel primo caso occorrerà inviarlo a valle di uno scarico di un lavabo sifonato.
Sarà usato tubo tipo in polietilene.
Particolare cura dovrà essere usata per il collegamento tra la vasca raccolta condensa e tubazione in modo da non schiacciare le tubazioni stesse.
f) Impianto di produzione e distribuzione acqua calda sanitaria L’acqua calda sarà prelevata dall’impianto di distribuzione esistente.
Si prevede la tinteggiatura con antiruggine dell’impianto esistente e rifacimento della coibentazione del piano interrato fino al 2° piano.
Ogni servizio avrà all’ingresso una valvola di intercettazione per ciascun circuito dell’acqua calda e fredda ed inoltre ogni apparecchio avrà un piccolo rubinetto di intercettazione sia sul caldo che sul freddo.
g) Impianto ad aria
L’aspirazione dell’aria esterna avverrà direttamente dall’esterno. L’aria verrà prelevata dall’esterno al piano copertura ove sarà posizionata la UTA e da qui distribuita al piano interessato come indicato in disegno attraverso un apposito cavedio.
La distribuzione avverrà nel controsoffitto del corridoio.
Il collegamento tra i canali e le bocchette verrà effettuato mediante tubi flessibili o canali di lamiera. Ciascuna bocchetta sarà provvista, a monte, di una serranda di regolazione. L’estrazione dai corridoi e dai servizi avverrà meccanicamente. La distribuzione della canalizzazione è visibile dalle tavole di disegno.
La UTA sarà provvista di recuperatore di calore aria-aria.
I tre locali al di là del corridoio saranno alimentati dalla medesima sottocentrale per quanto riguarda i fluidi caldo e freddo.
La parte aria sarà gestita invece da una piccola U.T.A. indipendente posta all’esterno.
ZONA AMBULANZE
Occorre trattare due zone: una “aperta” in cui arrivano le ambulanze ed una di attesa e riposo.
La zona di arrivo ambulanze sarà trattata solo d’inverno. Saranno installati due aerotermi da 20 kW ciascuno collegati ad un termostato ambiente per mantenere la zona ad una temperatura accettabile (attorno ai 15°C), e due lame d’aria fredda in occasione dell’apertura delle porte al momento dell’entrata o dell’uscita delle ambulanze.
Il locale riposo invece sarà trattato con una piccola moto ventilante che garantisca 2 volumi/h di ricambio e con Fan-coils per la gestione della temperatura.
Nel servizio igienico sono previsti solo dei radiatori ed un impianto temporizzato indipendente e di estrazione dell’aria.
I fluidi caldo e freddo verranno prelevati dalle reti esistenti: il fluido caldo dalla rete principale che corre al piano sottostante, il fluido freddo dal locale adiacente ove è situata una macchina di trattamento aria.
SPOGLIATOI
a) Impianto ad aria
Per questa zona è prevista una macchina di trattamento aria con recuperatore che garantisca 10 vol/h di ricambio.
La U.T.A. sarà posta all’esterno in cortile, e le canalizzazioni correranno nell’intercapedine aperta a fianco della manica. Si immetteranno negli ambienti in corrispondenza delle travi principali.
I fluidi caldo e freddo saranno prelevati da una adiacente sottocentrale che deve essere realizzata e che a sua volta sarà alimentata dalle reti esistenti.
b) Impianto radiatori
Trattandosi di spogliatoi è previsto solo l’impianto di riscaldamento invernale a radiatori, mentre per l’estate è sufficiente il ricambio di aria trattata.
c) Impianto idrosanitario
Sia per l’alimentazione dell’acqua calda e fredda, che per gli scarichi saranno utilizzate le reti esistenti. Xxxxxxx rifatte solo le distribuzioni interne.
ATRIO PRINCIPALE DI INGRESSO
Trattandosi di una nuova appendice dell’Ospedale, solo per il prelievo del fluido caldo, sarà utilizzata la rete esistente.
All’interrato si dovrà ricavare un piccolo locale adiacente la sottocentrale esistente in cui collocale le apparecchiature necessarie (pompe, collettori, vasi, ecc.). Il fluido freddo sarà prodotto da un piccolo moto condensante posto all’esterno in giardino.
Anche l’impianto di ventilazione sarà dipendente; la macchina di trattamento aria sarà anch’essa all’esterno in adiacenza alla nuova costruzione. La distribuzione avverrà mediante un canale microforato. La ripresa sarà invece localizzata e la porte saranno provviste di griglie di transito.
Art. 93 - QUALITA' E PROVENIENZA DEI COMPONENTI CONDIZIONI GENERALI D'ACCETTAZIONE E PROVE DI CONTROLLO
CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI
93.1 - Osservazioni generali
Le specifiche tecniche contenute nella presente sezione sono relative alle caratteristiche tecniche dei vari manufatti ed apparecchiature costituenti gli impianti.
Le caratteristiche prestazionali degli impianti e la loro composizione sono descritte nelle specifiche tecniche principali.
93.2 - Qualità dei componenti
I componenti da impiegare per i lavori di cui all'appalto dovranno corrispondere, come caratteristiche, a quanto stabilito nelle leggi e regolamenti ufficiali vigenti in materia ed a quanto prescritto nel seguito; in mancanza di particolari prescrizioni, dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio.
In ogni caso i componenti, prima della posa in opera, dovranno essere riconosciuti idonei ed accettati dalla Direzione Lavori.
Quando la Direzione Xxxxxx abbia rifiutato una qualsiasi provvista come non atta all'impiego, l'Impresa dovrà sostituirla con altra che corrisponda alle caratteristiche volute.
Nonostante l'accettazione dei manufatti da parte della Direzione Lavori, l'Impresa resta totalmente responsabile della riuscita delle opere anche per quanto può dipendere dai componenti stessi. L'Impresa sarà obbligata a prestarsi in ogni tempo alle prove dei componenti impiegati o da impiegare, sottostando a tutte le spese per il prelievo, la formazione e l'invio di campioni nonché per le corrispondenti prove ed esami.
93.3 - Tubazioni in acciaio nero senza saldature (Xxxxxxxxxx)
a) Impiego
Saranno utilizzate per tutte le reti d’acqua per il riscaldamento e refrigerata, salvo prescrizioni particolari da vedere caso per caso.
I campioni saranno prelevati in contraddittorio.
Degli stessi potrà essere ordinata la conservazione nei locali indicati dalla Direzione dei Lavori, previa apposizione di sigilli e firme del Direttore dei Lavori e dell'Impresa e nei modi più adatti a garantirne le caratteristiche.
Le diverse prove ed esami sui campioni saranno effettuate presso Laboratori Ufficiali o comunque graditi alla Direzione Lavori ed alla stazione appaltante.
I risultati ottenuti in tali laboratori saranno i soli riconosciuti validi dalle due parti e ad essi esclusivamente si farà riferimento a tutti gli effetti del presente appalto.
Con riferimento a quanto sopra stabilito i componenti da impiegare nei lavori dovranno corrispondere ai requisiti nel seguito fissati.
Le tubazioni nere non dovranno avere diametro inferiore ½".
b) Formazione delle reti
Le giunzioni mediante saldatura dovranno essere eseguite con cura; le testate da saldare dovranno essere raddrizzate e smussate.
La saldatura dovrà penetrare in tutto lo spessore del tubo e con regolarità, senza diminuirne lo spessore. Le saldature dovranno essere pulite da ossidi e gocce di metallo.
I raccordi agli apparecchi o rubinetterie saranno eseguiti con pezzi montanini (in ghisa malleabile a vite o con flange a collare da saldare in acciaio forgiato secondo i diametri e le pressioni d’esercizio). Le tubazioni non dovranno avere curve a piccolo raggio né brusche variazioni di sezione.
Le curve dovranno essere normalmente di tipo stampato da saldare. Potranno essere ottenute con piegatura del tubo a freddo o a caldo fino al diametro di 40 mm. Sulle curve non sono ammesse variazioni di sezione.
c) Posa
Le tubazioni saranno posate:
- in uno spazio che permetta il loro montaggio e la posa dell'isolamento termico; Inoltre:
- le tubazioni orizzontali avranno una pendenza che permetterà lo sfogo d'aria e lo scarico dell'acqua per vuotare il circuito;
- le frecce e le contropendenze non sono ammesse;
- le tubazioni verticali dovranno essere montate in modo che l'asse tra i due punti fissi sia perfettamente verticale;
- i supporti dovranno essere in numeri sufficienti e conformi alle norme.
Dovranno essere disposti in modo da permettere la libera dilatazione senza affaticamento dei giunti e raccordi, senza deformazioni anormali e senza rumori. Si dovranno usare supporti elastici, dove necessario, ed in particolare per i raccordi alle macchina ruotanti o per quelle montate su appoggi elastici. Normalmente i supporti elastici saranno applicati fino ad una distanza di 10 m dalle macchine ruotanti. I supporti elastici dovranno essere montati già in pretensione per evitare sbattimenti troppo forti.
Si preferiscono sostegni con collarino e pendolino.
Con tubazioni isolate, i supporti elastici dovranno essere provvisti di dispositivi per evitare il danneggiamento dell'isolamento sotto l'azione del peso e delle dilatazioni longitudinali. Non sono ammesse interruzioni dell'isolamento sui supporti.
Con tubazioni non isolate, sarà prevista nei supporti una protezione a base di gomma o feltro tra il tubo ed il supporto.
d) Dilatazioni
La libera dilatazione dovrà essere permessa sia dal tracciato delle tubazioni sia da appropriati dispositivi (dilatatori a lira, compensatori di dilatazione a soffietto).
I punti fissi saranno previsti nei raccordi, negli apparecchi ed in tutti i punti dove sarà necessario.
Gli apparecchi non dovranno essere assolutamente soggetti a carichi dovuti alle dilatazioni delle reti. I punti fissi dovranno resistere agli sforzi senza permettere scivolamenti delle tubazioni.
Saranno ottenuti con collari piatti o con altri sistemi efficienti, ancorati alle strutture principali dei fabbricati. In caso di saldatura alle tubazioni la saldatura dovrà essere di tipo elettrico, I punti fissi unidirezionali che permettono determinati spostamenti, saranno disposti in modo che sia mantenuto l'allineamento delle tubazioni senza danneggiare le stesse o l'isolamento.
I dilatatori a lira od i compensatori di dilatazione a soffietto saranno montati con una pretensione corrispondente alla metà dello spostamento che devono compensare.
Le dilatazioni dovranno prodursi senza sforzi che danneggino parti del sistema e senza provocare deformazioni permanenti.
e) Passaggi di tubazioni attraverso pareti o pavimenti
Tutti i passaggi attraverso pareti o pavimenti, dovranno avvenire preferibilmente entro tronchi di tubo in acciaio zincato.
Quando più tronchi dovranno essere sistemati uno vicino all'altro, saranno fissati ad un supporto comune che manterrà gli interassi ed il parallelismo tra i vari tronchi.
Per attraversamenti di pareti in cemento, le tubazioni dovranno essere inserite in aperture opportunamente lisciate.
I tronchi usciranno dai muri o dai pavimenti finiti per una lunghezza di 25 mm.
Il vuoto rimasto dei tronchi dopo l'inserimento dei tubi sarà riempito con materiale elastico ed incombustibile e quindi sarà sigillato per ottenere una tenuta stagna.
Per i passaggi attraverso giunti di dilatazione saranno previsti due tronchi separati, uno per ognuna delle due parti separate dal giunto.
Attorno alle tubazioni ci dovrà essere un certo spazio per tenere conto dei movimenti delle due parti affacciate sul giunto.
L'isolamento non deve essere interrotto nei passaggi attraverso pareti o pavimenti.
f) Lavaggio
Prima del riempimento con acqua, le tubazioni dovranno essere soffiate con aria compressa in modo da asportare eventuali residui di lavorazione.
Inoltre l'intero impianto dovrà essere lavato tramite completo riempimento d’acqua per almeno due volte.
g) Saldature su tubazioni in acciaio nero
Le estremità delle tubazioni da saldare, qualora non siano già preparate in Ferriera, dovranno essere tagliate con cannello da taglio e poi rifinite a mola secondo DIN 2559 e cioè:
- spessore sino a 4 mm: sfacciatura piana, distanza fra le testate prima della saldatura 1,5 - 4 mm;
- spessore superiore a 4 mm: svasatura conica a 30 gradi, distanza fra le testate prima della saldatura 1,5
- 3 mm.
Le saldature dovranno essere eseguite a completa penetrazione.
Per tubazioni di diametro uguale o superiore a 2", e' prescritta la saldatura elettrica in corrente continua.
Gli elettrodi dovranno essere omologati I.S.P.E.S.L.; prima passata E 447 3010 (UNI 5132), seconda passata e successiva E 44L 4820 (UNI 5132), oppure corrispondenti secondo ASTM.
In caso d’insufficiente penetrazione od eccessivo disallineamento dei lembi, sarà' imposto il rifacimento della saldatura, previa asportazione con mola a disco della saldatura difettosa.
h) Tubazioni in acciaio zincato
Le tubazioni in acciaio zincato dovranno appartenere al tipo UNI 3824, trafilato con zincatura a bagno di forte spessore.
Salvo casi eccezionali, per i quali dovrà essere richiesta esplicita autorizzazione, le tubazioni non potranno essere curvate o piegate.
I cambiamenti di direzione ed i collegamenti saranno realizzati con raccordi zincati in ghisa malleabile con bordi rinforzati.
Tra i raccordi saranno sempre preferibili le curve ai gomiti laddove possibile.
Per il dimensionamento delle tubazioni d’adduzione acqua potabile si raccomanda una velocità dell'acqua tra 0,8 m/s e 1,8 m/s.
Le tubazioni dovranno essere sostenute con adeguati supporti apribili a collare, disposti in numero adeguato per impedire flessioni di qualsiasi genere, sia nel caso di posa verticale che nel caso di posa orizzontale.
I sostegni dovranno essere sempre tali da non trasmettere rumori e vibrazioni impiegando sempre del materiale antivibrante tra tubazioni e supporti.
I sostegni inoltre dovranno consentire la facile esecuzione del rivestimento isolante per tutte le tubazioni senza interruzioni.
I collari di fissaggio dovranno essere preferibilmente zincati. Le mensole e le staffe in ferro nero saranno verniciate con due mani di minio previa accurata pulizia delle superfici da verniciare.
Nel caso di posa incassata in pavimento od a pareti le tubazioni dovranno essere rivestite con nastratura o guaine aventi la duplice funzione di proteggere le superfici contro eventuali aggressioni di natura chimica e di consentire una sufficiente dilatazione delle reti.
Una particolare cura dovrà essere posta nella posa delle tubazioni percorse da fluidi a temperature diverse al fine di evitare mutue influenze nelle temperature stesse.
i) Tubazioni in polipropilene
Tutte le operazioni di montaggio e di verifica funzionali degli scarichi dovranno essere eseguite adottando le buone regole dell'arte e rispettando pienamente le prescrizioni riportate nei manuali delle case costruttrici.
l) Tubazioni in rame
- I tubi in rame per la distribuzione dai collettori ai ventilconvettori saranno isolati con il massimo potere coibente tipo WICU-373.
93.4 - Valvolame
In linea generale dovrà essere impiegato valvolame che assicuri la perfetta tenuta nel tempo anche con manovre poco frequenti: pertanto, salvo specifica autorizzazione, non saranno impiegate saracinesche a tenuta metallica, siano esse in ghisa a flange o in bronzo a manicotti.
Per l’intercettazione di tutte le tubazioni e per l'intercettazione di tutte le partenze dai collettori
- dovranno essere adottate valvole d’intercettazione a sfera, con corpo in bronzo, sfera in acciaio inox, e attacchi filettati per diametri da diametro ½" a diametro 2";
- dovranno essere adottate valvole d’intercettazione a sfera, con corpo in ghisa, sfera in acciaio inox, PN 10 e attacchi flangiati per diametri da DN 65 a DN 150;
- La guarnizione delle diverse valvole dovrà essere idonea per le pressioni a temperature effettive d’esercizio. Per gli organi d’intercettazione a manicotti dovrà essere sempre previsto a monte e/o a valle un bocchettone a tre pezzi che ne consenta il facile montaggio.
Il valvolame dovrà appartenere al tipo PN 10.
- Le valvole di sicurezza dovranno essere con corpo in ottone, omologate ISPESL attacchi a manicotto filettati e scarico convogliato visibile.
93.5 - Canalizzazioni di trasporto aria
I canali di trasporto aria dovranno essere costruiti in lamiera zincata a sezioni rettangolare. Per i particolari non descritti in questo punto si dovrà fare riferimento alle norme ASHRAE. Canali rettangolari con pressione statica fino a 50 mm c.a.
Per questi canali gli spessori minimi ammessi sono i seguenti:
8/10 mm per canali aventi il lato magg. inf. a 500 mm 10/10 mm per canali aventi il lato magg. inf. a 1000 mm 10/10 mm per canali aventi il lato magg. inf. a 1400 mm
Per i canali per i quali non e' richiesta una tenuta perfetta, le giunzioni possono essere del tipo a baionetta secondo le norme ASHRAE, con l'impiego di mastice plastico per la chiusura d’eventuali piccole aperture.
Negli attraversamenti dei vari piani e dei muri tagliafuoco dovranno essere previste le serrande tagliafuoco. Per i canali che devono essere a perfetta tenuta le giunzioni dovranno essere fatte con flange e guarnizioni.
I pannelli dei canali aventi dimensioni maggiori di 500 mm devono essere irrigiditi con scanalature stampate diagonalmente a croce di Sant'Xxxxxx.
La profondità delle scanalature dovrà essere sufficiente per evitare vibrazioni delle lamiere specialmente all'arresto od alla messa in marcia dei ventilatori.
Le scanalature sporgeranno verso l'esterno per i canali a valle del ventilatore e verso l'interno per i canali a monte del ventilatore.
I tronchi di canali con distacchi, aperture per bocchette e curve dove non e' possibile stampare le scanalature, devono essere costruiti con lamiere di spessore maggiore di 2/10 mm rispetto a quanto sopra specificato.
Le variazioni di sezione e di forma, le derivazioni, le curve ed i particolari costruttivi dovranno essere conformi alle norme ASHRAE.
Ove i canali attraversino strutture tagliafuoco devono essere provvisti di serrande tagliafuoco - REI 120°. I canali di ripresa nei corridoi non dovranno essere posti contro il soffitto. Occorre lasciare uno spazio di almeno 5 cm. per permettere il passaggio delle tubazioni elettriche.
Nei tratti “a vista” i canali saranno di sezione circolare a doppio profilo con interposto isolamento e finitura esterna elicoidale, Tutti i canali “a vista” saranno verniciati con n.1 mano di apprettante e n. 2 mani di vernice secondo indicazioni della D.L.
93.6 - Caratteristiche del circuito acqua sanitaria Temperatura a regime dell’acqua sanitaria e dell’acqua calda
- Per l’acqua da bere, si deve ritenere quella rilevata con termometro posto sulla conduttura di alimentazione di tutti gli impianti di acqua, subito dopo il contatore;
- per l’acqua calda, si stabilisce quella di 50°C , da rilevarsi con termometro posto sul tubo di uscita subito dopo il generatore dell’acqua calda stessa.
Condutture
A) Caratteristiche generali.
L’insieme delle condutture di adduzione dell’acqua si deve prevedere suddiviso nelle seguenti reti, indipendenti tra loro:
1) rete per l’impianto igienico-sanitario;
2) rete per l’acqua calda.
La rete per l’impianto igienico-sanitario, potrà essere realizzata con tubi in acciaio zincato per diametri uguali o superiori a 1” in PVC pesante per acqua calda per diametri inferiori a 1”.
La rete per l’acqua calda deve essere prevista a circolazione continua in modo che l’acqua, coll’apertura di qualsiasi sbocco di erogazione della rispettiva rete, defluisca (entro non più di 15 secondi) alla temperatura di regime, con la tolleranza di 1°C.
Subito dopo il contatore, da installarsi dall’Ente fornitore dell’acqua, si deve sistemare un rubinetto d’intercettazione che dia la possibilità di isolare, dalla rete esterna di alimentazione, l’insieme delle condutture delle suindicate reti.
Ogni colonna deve essere munita, al suo inizio, di un rubinetto d’intercettazione che permetta di isolare la colonna stessa senza, per questo, turbare il normale funzionamento delle altre colonne.
L’apertura o la nicchia occorrente nel muro per la manovra dall’esterno di detto rubinetto, deve essere munita, a filo del muro, di telaio e sportello di lamiera di ferro (verniciata nelle parti nascoste e sulla faccia interna con due mani di antiruggine ed esternamente con tre mani, di cui una di antiruggine e due di vernice resistente al calore e all’umidità e del colore da indicarsi dalla Direzione dei Lavori) con chiusura a chiave asportabile.
I tubi delle condutture delle reti qui sopra indicate devono essere in idoneo materiale di plastica tipo pollina. Ogni servizio delle parti comuni sarà dotato di rubinetto con portagomma per il lavaggio del pavimento.
B) Posizione
Le condutture debbono seguire il minimo percorso compatibilmente al migliore funzionamento degli impianti ed essere disposte in modo non ingombrante e facilmente ispezionabile.
Le condutture interrate, all’esterno dell’edificio, devono ricorrere ad una profondità dal piano stradale non minore di 0,7 m. Quelle non interrate, all’interno dell’edificio, si devono disporre lungo le pareti evitando, per quanto possibile, la disposizione sotto i pavimenti e i soffitti.
Le altre condutture, nei piani intermedi, invece, devono essere sottotraccia o in cunicolo.
C) Diametri interni.
I diametri interni dei tubi, delle condutture di adduzione dell’acqua, sono calcolati in modo da rispettare i dati di progetto ed in particolare:
1)la pressione dell’acqua all’uscita dal contatore, da collocarsi dall’Ente fornitore dell’acqua si deve ritenere di 4 Kg/cm 2;
2) la velocità dell’acqua nelle condutture deve risultare superiore a 0,25 m/s per evitare eccessive incrostazioni ed inferiore a 2,00 m/s per evitare i colpi d’ariete;
3) il carico disponibile ad ogni sbocco di erogazione deve essere di almeno mezzo metro d’acqua;
4) la portata in litri al minuto primo, di ciascuno degli sbocchi di erogazione degli apparecchi, prese e bocche di cui appresso, deve risultare uguale a quella indicata a fianco degli stessi apparecchi, prese, ecc., con una tolleranza in più o in meno del 5%:
water 6
orinatoi 3
lavabi 6
bagni 20
docce 15
lavandini 10
fontanelle di acqua da bere 3
Tenendo conto che le suindicate portate debbono essere garantite con l’apertura contemporanea, per ogni colonna di adduzione dell’acqua, di 1/3 degli sbocchi di erogazione serviti dalla colonna medesima.
D) Isolamento termico.
Le condutture della rete per l’acqua calda, ovunque occorra, devono essere accuratamente rivestite con idoneo materiale isolante termico in modo da mantenere l’acqua alla rispettiva temperatura di regime. Il rivestimento, dove necessario, deve essere esternamente protetto dalle azioni meccaniche e dall’umidità.
Il rivestimento stesso si deve applicare prima di quello di protezione dagli agenti esterni di cui alla seguente lett. E del presente articolo se le condutture sono interrate.
E) Protezione esterna.
I tubi, i raccordi e gli organi di fissaggio delle condutture, devono avere la loro superficie esterna convenientemente protetta dagli agenti esterni in relazione alla loro posizione e ai materiali di cui sono costituiti
F) Verniciatura esterna.
I tubi, i raccordi e gli organi di fissaggio delle condutture in cunicolo o in vista, ad eccezione di tutti i tubi, i raccordi di grès, si devono verniciare a due mani, con vernice resistente al calore e all’umidità, sulla protezione di cui alla precedente lettera E del presente articolo o sulla superficie esterna, a seconda che tale protezione sia o meno prescritta.
93.7 - Ventilatori centrifughi
In funzione del tipo d’applicazione, potranno essere ad aspirazione semplice o doppia costruiti in lamiera d’acciaio di forte spessore e comunque tale da non produrre vibrazioni e pulsazioni alle condizioni di pressione e portata d’aria massima prevista nelle singole installazioni.
Sia la chiocciola sia la girante ed il basamento saranno accuratamente verniciati e protetti per resistere, in funzione del tipo d’aria trattata e dell’ambiente circostante, alla corrosione ed alla formazione della ruggine. Le giranti dovranno essere bilanciate sia in modo statico sia dinamico a tutte le velocità di funzionamento.
I cuscinetti saranno del tipo con lubrificazione permanente, stagni contro la penetrazione di polvere.
La scelta del tipo di girante da adottare (a pala in avanti, a pala indietro piena o a profilo alare) sarà effettuata in funzione del tipo d’applicazione e delle prestazioni richieste e comunque sarà tale da garantire un buon rendimento ed una bassa rumorosità.
In particolare, per rientrare nei limiti di rumorosità previsti, potrà essere necessario installare tronchi afonici sulla bocca aspirante e premente o ricorrere ad altri sistemi d’isolamento acustico.
L’azione d’ogni ventilatore avverrà per mezzo di trasmissione con puleggia a gole e cinghie trapezoidali in numero sufficiente.
Tutte le cinghie dovranno avere la stessa tensione. Il loro numero minimo sarà di due; comunque in ogni caso sarà dimensionato per trasmettere una potenza almeno pari al 150% della potenza del motore.
La trasmissione a cinghie e pulegge sarà protetta da un carter, in accordo con le norme antinfortunistiche. I ventilatori saranno sempre completi di giunti antivibranti e di supporti antivibranti.
I ventilatori di grossa dimensione ed i relativi motori poggeranno su basamenti di calcestruzzo, di dimensione e peso adatti, sotto i quali dovrà essere interposto un opportuno strato di materiale antivibrante non deteriorabile nel tempo.
In aggiunta, tra il basamento di calcestruzzo e quello proprio del ventilatore, saranno posti i supporti antivibranti.
A fianco d’ogni ventilatore dovrà essere installato un interruttore di sicurezza.
La potenza di targa del motore dovrà essere superiore di almeno 20% della potenza massima assorbita dal ventilatore.
I ventilatori d’estrazione dovranno essere provvisti d’idoneo sistema fonoassorbente.
93.8 - Elettropompe
Le elettropompe, saranno doppie o gemellari ad asse orizzontale.
Avranno un campo di funzionamento da -15 a + 120 °C con motore elettrico a quattro poli, e sarà protetto da un salvamotore e saranno complete di giunto motore - pompa e basamento con bulloni di fondazione.
Le elettropompe per acqua calda e fredda dovranno essere in ghisa PN 10. Ogni pompa dovrà essere corredata di due valvole di sezionamento, filtro, valvola di ritegno, collettori d’aspirazione e di mandata nel caso di pompe accoppiate, termometri e manometri.
Dovrà inoltre essere previsto il collegamento gocciolatoio alla rete di scarico con tubazioni in acciaio zincato. Dovranno essere previsti gli ammortizzatori a monte ed a valle di ciascuna pompa.
Deve essere prevista la coibentazione di tutte le valvole, valvole di ritegno e filtri con Armaflex e scatole smontabili.
93.9 - Ventilconvettori
Le rese dei ventilconvettori si devono intendere nel seguente modo:
resa estiva alla velocità media e riferita al solo calore sensibile. Per le specifiche vedi schede allegate.
93.10 - Radiatori
Saranno utilizzati radiatori a piastre in ghisa, della migliore qualità, a norme UNI 6514/69 FA77 completi di valvole termostatiche sulla mandata, detentori e valvole manuali di sfogo aria.
Per le specifiche vedi schede allegate.
93.11 - Sfiati colonne
Alla sommità delle colonne e punti alti dovranno essere previsti opportuni sistemi di sfiato.Per le colonne di maggiori dimensioni, si adotteranno barilotti costituiti da tronco di tubo di diametro non inferiore a 80 mm. con fondi bombati saldati lungo circa 500 mm.
Saranno dotati di rubinetto d’intercettazione e valvole automatiche di sfiato.
93.12 Motori
Se non diversamente indicato i motori: s’intendono con costruzione del tipo chiuso con camicia esterna autoventilata, asincroni trifasi.
La tensione d’esercizio s’intende 380V alla frequenza di 50 Hz. Gli avvolgimenti saranno isolati in classe E.
Il grado di protezione minimo sarà IP44 mentre la morsettiera avrà grado di protezione IP45.
Se non diversamente indicato, saranno a sei poli con velocità' di 500 giri/min. e soddisferanno alle unificazioni UNEL-MEC.
La morsettiera sarà munita di morsetto di terra e dovrà consentire l'alimentazione dei cavi sia dall'alto sia dal basso. Avrà gli imbocchi adatti a ricevere i raccordi in pressofusione.
Saranno a doppia gabbia di scoiattolo per motori, con potenza inferiore a 40 KW.
Per potenze superiori a 2.5 KW, la tensione d’esercizio s’intende quella con collegamento degli avvolgimenti a triangolo.
I motori previsti per il funzionamento a doppia velocità' dovranno avere di norma gli avvolgimenti separati.
a) Alimentazione motori ed apparecchiature di protezione
Tutti i collegamenti ai motori od alle apparecchiature di comando, controllo o regolazione dovranno essere realizzati tramite conduttori flessibili, inguainati entro tubazione in acciaio zincato flessibile ricoperta in vipla nel solo tratto vicino al motore, con una lunghezza minima di 50 cm.
A scelta dell'installatore, se non specificato, potranno essere impiegati conduttori rigidi sino in prossimità del motore.
Oppure potranno essere impiegati conduttori flessibili per tutta l'estensione della linea dal quadro di comando e protezione.
Tutte le interconnessioni saranno realizzate con manicotti pressatubo in fusione.
Le apparecchiature di regolazione o le basette dei motori che non sono idonee a ricevere il tubo flessibile tramite bocchettone, come sopra descritto, devono essere adattate dall'Installatore.
L'impiego dei conduttori flessibili comporta altresì l'adozione di capicorda a pressione, ad occhiello aperto o similari, su tutte le terminazioni.
Tutti i motori che, per qualsiasi motivo, non sono visibili dal rispettivo quadro d’alimentazione, dovranno essere muniti di sezionatore, posto nella vicinanza dei motori stessi.
A seguito approvazione della D.L., se non esistono indicazioni in merito, potranno essere adottati blocchi a chiave sul circuito degli ausiliari.
Se non diversamente prescritto i motori saranno alimentati nel seguente modo:
- i motori con potenza inferiore a 0.16 HP saranno protetti con fusibili e comandati da interruttore senza prevedere la protezione termica;
- i motori di potenza uguale o superiore a 0.16 HP saranno protetti da interruttori automatici magnetotermici o da fusibili.
Per distanze superiori a 30 m e per motori di potenza sino a 3 HP la protezione dovrà essere effettuata anche nei pressi del motore con interruttore automatico magnetotermico.
I motori di pompe (o con funzionamento similare) con potenza inferiore a 20 KW ed i motori di ventilatori con potenza inferiore a 15 KW potranno essere alimentati con partenza in corto circuito.
I motori con potenza superiore a quella sopra indicata e fino ad una potenza inferiore a 150 KW saranno alimentati con avviatore stella - triangolo.
I motori con potenza uguale o superiore a 150 KW saranno alimentati con avviatore stella - triangolo a transizione chiusa.
Per i motori di potenza superiore a 75 KW, oltre alle normali protezioni, occorrerà prevedere pure la protezione mediante termistore.
93.13 - Estrattori
I ventilatori da canale sono centrifughi a semplice aspirazione, con girante a pale avanti. La cassa rettangolare in robusta lamiera zincata.
Il motore del tipo a settore rotante, classe di isolamento B-IP44, con velocità regolabile , mediante regolatore a taglio di fase.
Tutti i motori sono protetti con termocontatti di salvaguardia, i quali interrompono il funzionamento in caso di sovraccarichi termici.
I torrini di estrazione avranno involucro rettangolare, realizzato in alluminio resistente alla corrosione, dotato di due uscite contrapposte di espulsione aria protette dagli agenti atmosferici per mezzo di una griglia di forma aerodinamica.
La girante centrifuga a pale rovesce, è direttamente accoppiata al rotore di un motore con velocità variabile a 100%: l’assieme motore-girante dinamicamente equilibrato in base allo standard G 2.5.
Le bocche di espulsione aria sono protette dagli agenti atmosferici, in caso di fermata del ventilatore, per mezzo di serrande automatiche a gravità che impediscono l’ingresso di pioggia, neve o aria fredda.
Il telaio di base in lamiera zincata adatto per il fissaggio ad un basamento.
L’involucro è realizzato in modo che le singole parti esterne ed interne, girante compresa, possano essere tolte o ripiegate per permettere accesso, manutenzione e sostituzione facili .
Il motore, di tipo B 5 protetto a standard IP 54, è adeguatamente raffreddato ad aria mediante un impianto separato.
93.14 - Isolamenti termici
a) Isolamento di tubazioni trasporto acqua
Per gli isolamenti termici dovrà essere integralmente rispettata la Legge n.10 del gennaio 1991 ed il D.P.R. n.1052 del 28 giugno 1977.
Durante la stesura dell’isolante dovrà essere curata con assoluto rigore la continuità della coibentazione nelle curve e negli attraversamenti di solai e pareti.
Gli isolamenti dovranno essere realizzati in base a quanto verrà da volta in volta indicato con riferimento a quanto specificato nelle seguenti prescrizioni:
- Manicotti flessibili tubolari. In polietilene espanso a cellule chiuse tipo ARMAFLEX (o similare) con la barriera al vapore incorporato (densità minima: 30 Kg/mc), di tipo non infiammabile (classe 1) protette con lamierino d’acciaio zincato in C.T. nei passaggi all’esterno e interrati.
In controsoffitto saranno finiti con plastica rigida e contraddistinti con fascette blu (ritorno) e rosse (andata). I manicotti dovranno essere infilati nelle tubazioni prima del loro montaggio.
Nel caso in cui gli stessi siano tagliati il taglio dovrà essere incollato con apposito collante e rivestito con l’apposito nastro adesivo.
Tutte le tubazioni di distribuzione dovranno essere coibentate.
Nel caso in cui siano da coibentare tubazioni di trasporto fluidi non completate dalla Legge 10/91 e successivi decreti di spessori un uso del coibente dovranno essere quelli riportati nella seguente tabella:
Diametro tubazione Spessore isolante (in mm)
In pollici colonne in mm per tubazioni in
per colonne entro
per colonne entro
vista | muri esterni | muri interni | |||
1/2” | 21.3 | 13 | 9 | 6 | |
3/4” | 26.9 | 19 | 13 | 9 | |
1” | 33.7 | 19 | 13 | 9 | |
1” 1/4 | 42.4 | 19 | 13 | 9 | |
1” 1/2 | 48.3 | 19 | 13 | 9 | |
2” | 60.3 | 32 | 19 | 9 | |
2” 1/2 | 76.1 | 32 | 19 | 9 | |
3” | 88.9 | 32 | 19 | 9 | |
3” 1/2 101.6 | 32 | 19 | 9 | ||
4” 114.3 | 32 | 19 | 9 | ||
6” 168.3 | 32 | 19 | 9 | ||
8” 219.1 | 32 | 19 | 9 | ||
10” 273.0 | 32 | 19 | 9 | ||
12” e 232.9 e oltre oltre | 32 | 19 | 9 |
- Finitura dell’isolamento per le parti a cielo aperto, protezione dell’isolante con lamierino d’alluminio (purezza 99,9%), calandrato e bordato sui lati, fissato con viti autofilettanti cromate.
Le curve dovranno essere eseguite a spicchi.
Le apparecchiature con pezzi speciali smontabili dovranno essere dotate d’opportuni collari interni di sostegno privi di ponte termico.
Lo spessore dell’alluminio non dovrà essere inferiore a 6/10 per le reti e 8/10 millimetro per le apparecchiature.
Per le parti non all’aperto: nastratura con benda in PVC flessibile per tutte le parti non in vista; finitura con ISOGENOPAC per le parti in vista.
La plastica dovrà essere di colore rosso per le tubazioni di mandata acqua calda e di colore blu per le tubazioni di ritorno. Per il circuito invernale e parte di circuito comune.
Per il circuito d’acque refrigerate sarà di colore verde la mandata e di colore blu il ritorno. Il rivestimento dovrà essere completato con collarini di metallo su tutte le testate.
La coibentazione dei canali avverrà mediante lastre di polietilene espanso a cellule chiuse a struttura reticolata aventi le seguenti caratteristiche:
- protezione contro la condensa
- conducibilità termica 0,034 W/m °C a 50 °C
- campo di temperatura da -80 a +90 °C
- autoestinguente classe 1.
Lo spessore da porre in opera è stabilito dall’art. 12 del D.P.R. 1052/77.
L’applicazione avverrà mediante incollaggio e sarà finita mediante idoneo nastro adesivo in PVC e, ove necessario, con rete metallica a maglie larghe.
Nelle zone d’attraversamento dei locali all’aperto i canali di mandata saranno ulteriormente rifiniti con lamierino d’alluminio.
93.15 - Termometri
I termometri dovranno essere del tipo a quadrante diametro 100 in vetro con gambo sensibile immerso.
A fianco d’ogni termometro sarà predisposto, se indicato, pozzetto termometrico per controllo con termometro campione.
Saranno montati termometri su ogni collettore, a monte ed a valle d’ogni trattamento dei fluidi e su ciascun circuito d’utenza.
93.16 - Manometri
I manometri dovranno essere del tipo con viti di ritaratura a quadrante diametro 150 mm, in bagno di glicerina, completo di ricciolo e rubinetto a 3 vie.
Xxxxxxxx e xxxxxxxxx in rame su acqua calda e fredda ed in acciaio per vapore.
Saranno montati i manometri su ogni collettore, a monte ed a valle d’ogni apparecchiatura e su ciascun circuito d’utenza.
93.17 - Organi periferici e di controllo Sonde di temperatura
Il controllo della temperatura dell'aria e dell'acqua, negli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento, avverrà mediante sonde di temperatura aventi le sottoindicate caratteristiche:
Le sonde possono essere:
del tipo attivo (alimentazione 15V cc dal regolatore) e generare un segnale, variabile da 0 a 10 Vcc, che sia direttamente proporzionale alla variazione della temperatura;
del tipo passivo (NTC)
Custodia in materiale plastico (IP 54 per canale/tubazione, IP 30 per ambiente); Morsetti ad innesto per sonde ambiente, a vite per gli altri tipi di applicazione;
Per i modelli da ambiente devono essere disponibili accessori quali la manopola per la ritaratura;
Sonde di umidità
Il controllo dell'umidità dell'aria in impianti di ventilazione e condizionamento, avverrà mediante sonde di umidità aventi le sottoindicate caratteristiche:
Le sonde devono essere
di tipo attivo (alimentazione 15V cc dal regolatore) e generare un segnale da 0 a 10 Vcc con un campo 10...90% UR;
Elemento sensibile capacitivo a lamine dorate; Custodia in materiale plastico.
Termostati
Il controllo della temperatura in condotte d'aria o tubazioni d'acqua del tipo ON/OFF, sarà effettuato tramite termostati aventi le seguenti caratteristiche:
Elemento sensibile a bulbo (per termostati a capillare); a carica liquida o con polmone a tensione di vapore (per termostati ambiente); a bulbo rigido (per termostato ad inserzione diretta);
Campo di funzionamento adeguato alle escursioni della variabile controllata; Differenziale fisso o regolabile fra gli stadi;
Capillare di collegamento a bulbo o di media;
Riarmo manuale o automatico in funzione dell'utilizzo;
Interruttore/i micro SPDT (in deviazione), con portata dei contatti 15 A a 220Vca; Custodia con grado di protezione IP 30;
Umidostati
La regolazione a due posizioni dell'umidità avverrà per mezzo di umidostati da ambiente o da canale. Le caratteristiche richieste sono:
Elemento sensibile a Capelli (per umidostato da parete), a fibra sintetica (per umidostato da condotte); Campo di misura 0...90% UR (ambiente), 35...95% UR (condotte);
Differenziale fisso o regolabile fra gli stadi; Interruttore/i SPDT (in deviazione);
Custodia con grado di protezione IP 20 (per umidostato ambiente), IP 65 (per umidostato da condotte); Manopola esterna.
Pressostati differenziali
Il controllo di pressione d'aria positive, negative o differenziali, dovrà essere realizzato mediante pressostati differenziali per aria aventi le sottoindicate caratteristiche:
Elemento sensibile a diaframma;
Campo di misura adeguato alle escursioni della variabile controllata; Differenziali fisso o a riarmo manuale;
Interruttore micro SPDT (in deviazione).
Servomotori per serrande
Per il comando ON-OFF o modulante delle serrande, si dovranno considerare servocomandi aventi le seguenti caratteristiche:
Motore reversibile 24V-50Hz, comandato ON/OFF da termostato o modulante con segnale a 3 punti oppure modulante con segnale 0..10 Vcc / 4..20mA da regolatore;
Coppia torcente motrice adeguata alle dimensioni della serranda secondo le indicazioni fornite dal costruttore;
Corsa angolare di 90°;
Custodia con grado di protezione IP44 (IP54 con pressacavi PG11); Ritorno a molla ove necessario o richiesto;
Levismi e accessori per applicazioni speciali.
Valvole di regolazione
Le valvole di regolazione dovranno essere disponibili nelle versioni:
2 vie N.A.
2 vie N.C.
3 vie Miscelatrici
3 vie Deviatrici (per corpi flangiati)
I corpi valvola dovranno essere costruiti in:
Bronzo 85-5-5-5 con attacchi filettati PN16 per dimensioni da DN 15 a DN 50 (da Kv 0,25 a Kv 40) Ghisa nodulare GGG40 con attacchi flangiati PN16 da DN 50 a DN 100 (da Kv 40 a Kv 160).
Per la gamma filettata la sede e l'otturatore saranno in ottone, lo stelo sarà in acciaio inossidabile. Per la gamma flangiata la sede, l'otturatore e lo stelo saranno in acciaio inox.
La caratteristica delle valvole sarà Lineare o Equipercentuale in relazione allo schema di regolazione adottato. Le valvole saranno motorizzate con servomotori 0...10V cc (con o senza ritorno a molla)
Specifiche per l'installazione
Trattandosi di apparecchiature a microprocessore per la loro installazione si dovranno rispettare le seguenti indicazioni:
I regolatori non dovranno essere montati negli scomparti di potenza dei quadri elettrici dove ci siano convertitori di frequenza o apparecchiature funzionanti a taglio di fase.
Per evitare che i cavi provenienti dal campo, subiscano interferenze elettriche, rispettare le seguenti indicazioni:
ridurre al minimo possibile la lunghezza dei cavi; usare cavi "twisted";
mantenere i percorsi dei cavi a basso voltaggio ad una distanza adeguata dai cavi di alimentazione o di potenza;
mantenere i percorsi dei cavi a basso voltaggio a debita distanza da trasformatori o generatori di frequenza; usare cavi schermati in ambienti in cui vi sono elevati campi magnetici (la
schermatura deve essere messa a terra solo nel quadro dove è installato il regolatore); Al trasformatore che alimenta i regolatori, non devono essere collegati carichi induttivi.
Tipologie di cavi
Ingressi analogici da sonde:
4 x 0,8 twistato con schermatura.
Uscite di comando e ingressi digitali:
cavo con isolamento adeguato agli ambienti interessati e di sezione idonea agli apparati controllati.
93.18 - Impianti e forniture speciali
93.18.1 Specifiche generali
Gli impianti speciali comprendono tutti gli impianti ed i dispositivi la cui installazione risulta necessaria per la rispondenza alle normative vigenti in materia di sicurezza, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro e di quant’altro indispensabile per dare l’opera funzionale e completa.
Dovranno essere eseguiti secondo norme di buona tecnica ed a regola d’arte.
I materiali dovranno essere di tipo approvato ed i dettami di calcolo degli impianti dovranno fare riferimento a quanto previsto dal Concordato Italiano Incendi e/o alle direttive C.E.A. (Comitè Europeen des Assurancens).
Restando valide inoltre tutte le indicazioni già citate nel presente Capitolato Particolare d’Appalto.
93.18.2 Estintori
Sono di tipo omologato da Ministero dell’Interno ai sensi del D.M. 20/12/1982 e la loro ultima verifica dovrà essere stata effettuata 30 giorni dal termine ultimo di consegna concordato con D.L..
Essi verranno consegnati e posizionati nella loro ubicazione definitiva, corredati di scheda di verifica, numerati con identivo numero – secondo le indicazioni ricevute dalla D.L. sull’apparecchio e sul cartello fissato a parete.
a) portatili: di tipo pressurizzato a polvere P diametro 6 x, idonei per i fuochi di classe ABC e con potere estinguente pari a 13A e 89B; compresi di 6/9 Kg di estinguente; valvola di sicurezza, staffa di ancoraggio fissata ad altezza 1,50 metri dal piano pavimento, prex 12 bar; tolleranza di riempimento 2% corredati delle necessarie certificazioni di collaudo.
b) carrellati: di tipo pressurizzato a CO2 K50K idonei per fuochi di classe BC e completi di 50 Kg di estinguente; con scarica intercettabile, bombole collaudate a 25A bar, carrello in tubolare d’acciaio smaltato rosso e ruote gommate; valvole in ottone UNI 2012, manichetta flessibile in gomma alta prex, cono gasificatore dielettrico, ugello in ottone, valvole a servocomando; corredati delle necessarie certificazioni di collaudo.
93.18.3 Cartellonistica
Realizzata in conformità al disposto del D.P.R. 524 dell’8/6/1982, Direttiva CEE n. 79/640 ed alla Norma UNI 7544, mediante cartelli in lamiera di alluminio smaltata a fuoco e seriegrafata, soprattutto per quanto concerne una agevole segnalazione di vie di esodo, mezzi portatili e fissi di estinzione incendi, apparecchiature di sicurezza, pozzetti di terra, ect…
I formati usati e le posizioni di fissaggio (a parete o a soffitto) devono essere le più facili da recepire e devono essere sempre percepibili da almeno 10 metri di distanza, salvo diverse e più restrittive indicazioni della D.L..
Art. 94 - DISPOSIZIONI PARTICOLARI
5.1 Verifiche e prove di collaudo
Durante l’esecuzione dei lavori, in modo che risultino completate subito dopo l’ultimazione dei lavori stessi, si dovranno effettuare le verifiche e le prove preliminari sotto specificate.
Le modalità d’esecuzione dei lavori e delle verifiche dovranno essere conformi alle norme ASSITAL e UNI/CEI/CTI vigenti. A tali norme saranno conformi anche i collaudi definitivi.
a) Verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura dei materiali ,costituenti gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali.
b) Prova idraulica delle condutture, prima della posa degli isolamenti e della chiusura delle tracce, ad una pressione di almeno 4 kg/cmq superiore a quella corrispondente alla pressione normale d’esercizio e mantenendo tale pressione per 12 ore. Si ritiene positivo l’esito della prova quando non si verifichino perdite o deformazioni permanenti.
c) Prove di tenuta a caldo e di dilatazione, per controllare gli effetti della dilatazione nelle condutture degli impianti, con una temperatura pari a +5 gradi C. rispetto a quella di progetto, mantenendo la stessa per tutto il tempo necessario ad un’accurata ispezione delle condutture e dei serbatoi. Si ritiene positivo il risultato quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a perdite e deformazioni permanenti.
d) Prova preliminare di circolazione del fluido (dopo effettuate le prove) ad una temperatura del fluido uguale a quella precedente di regime. Si ritiene positivo l’esito della prova quando, a tutte le utenze, il fluido arriva alla temperatura prescritta.
e) Prova preliminare di circolazione del fluido freddo. Si ritiene positivo l’esito della prova quando il fluido arriva a tutte le utenze degli impianti nelle quantità prescritte.
f) Verifica e collaudo dei serbatoi in pressione in conformità a quanto prescritto dal Regolamento 12 maggio 1937, n.824 dell’ISPESL (ex ANCC).
g) Verifica preliminare intesa ad accertare che il montaggio degli apparecchi, rubinetterie, intercettazioni etc., sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta delle giunzioni degli apparecchi, rubinetterie etc. con le condutture sia perfetta e che il funzionamento di ciascuna parte d’ogni singolo apparecchio, rubinetto, presa, etc... sia regolare e corrispondente ai dati prescritti. Le verifiche e le prove preliminari di cui sopra saranno eseguite dagli incaricati della D.L. in contraddittorio con l’Impresa. Di esse e dei risultati ottenuti si compilerà
di volta in volta regolare verbale. Solo a completamento con l’esito soddisfacente delle suddette prove si passerà al collaudo definitivo degli impianti.
5.2 Opere murarie
Dal presente appalto è compresa di tutte le opere murarie, l’esecuzione connesse alla realizzazione degli impianti.
Sono quindi a carico della Ditta appaltatrice l’esecuzione di tutti gli interventi sulle opere e strutture murarie di minore entità, quali:
- fissaggio di staffe e sostegni per tubazioni e apparecchiature con tasselli ad espansione.
- fori d’attraversamento di tubazioni, canaline, cavi, conduttori, etc... sia in parete sia nei solai.
- apertura di tracce sul pavimento e nelle pareti per il posizionamento di tubazioni, canali etc...
- ponteggi esterni di facciata e ponteggi interni.
- gli attraversamenti dei canali nelle pareti divisorie.
Sarà ugualmente a carico della Ditta appaltatrice l’esecuzione di necessari lavori di ripristino. Gli oneri per tali interventi debbono intendersi inclusi nel prezzo complessivo dell’impianto.
5.3 Schede tecniche
Le schede tecniche dei materiali sono di seguito allegate.
94. INDICE DELLE SCHEDE TECNICHE
1. UNITA’ TRATTAMENTO ARIA – REPARTO OCULISTICA
2. UNITA’ TRATTAMENTO ARIA – SPOGLIATOI
3. UNITA’ TRATTAMENTO ARIA – OCULISTICA – XXXXX - XXXXXXXXX
0. VALVOLE DI REGOLAZIONE
5. SERVOMOTORE PER SERRANDE
6. RADIATORE IN GHISA
7. CANALI D’ARIA
8. COIBENTAZIONE TERMICA ED ACUSTICA PER CANALI D’ARIA
9. SERRANDA TAGLIAFUOCO
10. XXXXXXXXX IMMISSIONE ED ESTRAZIONE ARIA
11. GRIGLIE DI PRESA ARIA ESTERNA ED ESPULSIONE
12. GRIGLIE DI TRANSITO IN ALLUMINIO
13. TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO
14. TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
15. VALVOLAME
16. STAFFAGGI E VERNICIATURE
17. COIBENTAZIONE TERMICA E ANTISTILLICIDIO PER TUBAZIONI ACQUA REFRIGERATA E ACQUA POTABILE
18. COIBENTAZIONE TERMICA PER TUBAZIONI CONVOGLIANTI ACQUA CALDA
19. TARGHETTE INDICATRICI
20. DISPOSITIVI DI CONTROLLO
21. ESTINTORE PORTATILE
22. VALVOLE DI VENTILAZIONE PER SERVIZI IGIENICI
23. DIFFUSORI MULTIDIREZIONALI
24. RUBINETTERIA
94. 25. ELETTROPOMPE DI CIRCOLAZIONE
94. 26. FAN COIL VERTICALI
94. | 27. | SCAMBIATORE A PIASTRE |
94. | 28. | REFRIGERATORI ACQUA |
94. | 29. | LAME D’ARIA |
94. | 30. | AEROTERMI |
94. | 31. | SISTEMI DI REGOLAZIONE |
94. SCHEDA TECNICA M1
UNITA’ DI TRATTAMENTO ARIA – REPARTO OCULISTICA
CENTRALE TRATTAMENTO ARIA
Sandwich PLAST.ext./XXXX.xxx. Profilo 35 Spessore pannello 46 mm
Pannello INTERNO: Lamiera in acciaio Lega Peroluman Pannello ESTERNO: Lamiera preplastificata
Isolamento: Poliuretano Espanso autoest. in classe 1
95 SERRANDE
In ferro zincato.
96 BATTERIA DI PRERISCALDAMENTO ad ACQUA
Pacco con tubi in Cu e alette in Al.
Dim. Pacco 480Hx950 portata (m³/h) 4.200 2.56 V (m/s) 2761 l/h
Potenzialità: 31.31 Kw
Ranghi: 2
T. aria in ingresso: 1°C (U.R. 80%)
T. aria in uscita: 23 °C (U.R. 19%)
T. acqua in ingresso: 80°C
T. acqua in uscita: 70 °C
97 BATTERIA DI RAFFREDDAMENTO ad ACQUA
Pacco con tubi in Cu e alette in Al.
Dim. Pacco 480Hx950 portata (m³/h) 4.200 2.56 V (m/s) 6.427 l/h
Potenzialità: 37,39 Kw
Ranghi: 7
T. aria in ingresso: 32°C (U.R. 50%)
T. aria in uscita: 16 °C (U.R. 97%)
T. acqua in ingresso: 7°C
T. acqua in uscita: 12 °C
SEZIONE UMIDIFICAZIONE
A vapore con alimentazione tramite produttore di vapore del tipo ad elettrodi immersi completo di lancia per la distribuzione del vapore
Vasca di raccolta acqua in lamiera di acciaio zincato completa di attacchi idrici. Separatore di gocce 2 Pieghe
Produttore KT 5 – 380V, capacità 10.08 [Kg/h].
98 BATTERIA DI POST RISCALDAMENTO ad ACQUA
Pacco con tubi in Cu e alette in Al.
Dim. Pacco 480Hx950 portata (m³/h) 4.200 2.56 V (m/s) 1.539 l/h
Potenzialità: 17.45 Kw
Ranghi: 2
T. aria in ingresso: 23°C (U.R. 80%)
T. aria in uscita: 35 °C (U.R. 40%)
T. acqua in ingresso: 80°C
T. acqua in uscita: 70 °C
99 SEZIONE VENTILANTE DI MANDATA
Ventilatore a pale rovesce
Portata | N° Giri Rendim. [%] | P. Ass. [kW] | P. st. ut. [Pa] | P. st. tot. [Pa] | P. Totale [Pa] | Lw dB(A) |
4.200 m³/h | 2.947 rpm 74 | 2.07 kW | 000 Xx | 000 Xx | 0000 Xx | 88,61 dB(A) |
Motore Installato | 3,00 kW | 4POLI | 230/400/3/50 |
Spettro sonoro in banda d'ottava | |||||||||
Frequenza | Hz | 63 | 125 | 250 | 500 | 1000 | 2000 | 4000 | 8000 |
Lw | dB | 85,0 | 88,00 | 88,0 | 86,0 | 84,0 | 81,0 | 73,0 | 68,0 |
Livello pressione sonora a 1,0 [m] dall'unità in mandata dB(A): 89.96
100 SEZIONE VENTILANTE DI RIPRESA- ESPULSIONE ARIA
Ventilatore a pale rovesce
Portata | N° Giri Rendim. [%] | P. Ass. [kW] | P. st. ut. [Pa] | P. st. tot. [Pa] | P. Totale [Pa] | Lw dB(A) |
4.200 m³/h | 1.438 rpm 63 | 2,38 kW | 302 Pa | 300 Pa | 650 Pa | 77,69 dB(A) |
Motore Installato | 1,50 kW | 4POLI | 230/400/3/50 |
Spettro sonoro in banda d'ottava | |||||||||
Frequenza | Hz | 63 | 125 | 250 | 500 | 1000 | 2000 | 4000 | 8000 |
Lw | dB | 80,0 | 79,00 | 76,0 | 74,0 | 73,0 | 71,0 | 67,0 | 63,0 |
Livello pressione sonora a 1,0 [m] dall'unità in mandata dB(A): 89.96
94. SCHEDA TECNICA M2
UNITA’ DI TRATTAMENTO ARIA - SPOGLIATOI
CENTRALE TRATTAMENTO ARIA
Sandwich PLAST.ext./XXXX.xxx. Profilo 35 Spessore pannello 46 mm
Pannello INTERNO: Lamiera in acciaio Lega Peroluman Pannello ESTERNO: Lamiera preplastificata
Isolamento: Poliuretano Espanso autoest. in classe 1
101 SERRANDE
In ferro zincato.
102 BATTERIA DI PRERISCALDAMENTO ad ACQUA
Pacco con tubi in Cu e alette in Al.
Dim. Pacco 480Hx1050 portata (m³/h) 5.000 2.76 V (m/s) 5.522 l/h
Potenzialità: 62.63 Kw
Ranghi: 3
T. aria in ingresso: -2°C (U.R. 80%)
T. aria in uscita: 35 °C (U.R. 7%)
T. acqua in ingresso: 80°C
T. acqua in uscita: 70 °C
103
BATTERIA DI RAFFREDDAMENTO ad
ACQUA
Pacco con tubi in Cu e alette in Al.
Dim. Pacco 480Hx1.050 portata (m³/h) 5.000 2.76 V (m/s) 5.083 l/h
Potenzialità: 29,57 Kw
Ranghi: 4
T. aria in ingresso: 32°C (U.R. 50%)
T. aria in uscita: 20 °C (U.R. 88%)
T. acqua in ingresso: 7°C
T. acqua in uscita: 12 °C
SEZIONE UMIDIFICAZIONE
A vapore con alimentazione tramite produttore di vapore del tipo ad elettrodi immersi completo di lancia per la distribuzione del vapore
Vasca di raccolta acqua in lamiera di acciaio zincato completa di attacchi idrici. Separatore di gocce 2 Pieghe
Produttore KT 5 – 380V, capacità 18.00 [Kg/h].
104 SEZIONE VENTILANTE DI MANDATA
Ventilatore a pale rovesce
Portata | N° Giri Rendim. [%] | P. Ass. [kW] | P. st. ut. [Pa] | P. st. tot. [Pa] | P. Totale [Pa] | Lw dB(A) |
5.000 m³/h | 2.893 rpm 77 | 2.10 kW | 000 Xx | 000 Xx | 0000 Xx | 88,32 dB(A) |
Motore Installato | 3,00 kW | 4POLI | 230/400/3/50 |
Spettro sonoro in banda d'ottava | |||||||||
Frequenza | Hz | 63 | 125 | 250 | 500 | 1000 | 2000 | 4000 | 8000 |
Lw | dB | 83,0 | 85,0 | 83,0 | 86,0 | 84,0 | 81,0 | 73,0 | 67,0 |
105 SEZIONE VENTILANTE DI RIPRESA- ESPULSIONE ARIA
Ventilatore a pale rovesce
Portata | N° Giri Rendim. [%] | P. Ass. [kW] | P. st. ut. [Pa] | P. st. tot. [Pa] | P. Totale [Pa] | Lw dB(A) |
3.400 m³/h | 1.225 rpm 62 | 0,71 kW | 185 Pa | 250 Pa | 467 Pa | 73,92 dB(A) |
Motore Installato | 1,10 kW | 4POLI | 230/400/3/50 |
Spettro sonoro in banda d'ottava | |||||||||
Frequenza | Hz | 63 | 125 | 250 | 500 | 1000 | 2000 | 4000 | 8000 |
Lw | dB | 76,0 | 759,00 | 72,0 | 70,0 | 69,0 | 67,0 | 63,0 | 59,0 |
94. SCHEDA TECNICA M3
UNITA’ DI TRATTAMENTO ARIA – OCULISTICA – ATRIO - AMBULANZE
CENTRALE TRATTAMENTO ARIA
Sandwich PLAST.ext./XXXX.xxx. Profilo 35 Spessore pannello 26 mm
Pannello INTERNO: Lamiera in acciaio Lega Peroluman Pannello ESTERNO: Lamiera preplastificata
Isolamento: Poliuretano Espanso autoest. in classe 1
106 SERRANDE
In ferro zincato.
107 BATTERIA DI PRERISCALDAMENTO ad ACQUA
Pacco con tubi in Cu e alette in Al.
Dim. Pacco 300Hx650 portata (m³/h) 600 0.85 V (m/s) 1.001 l/h
Potenzialità: 12.24 kW
Ranghi: 3
T. aria in ingresso: -8°C (U.R. 80%)
T. aria in uscita: 52.39 °C (U.R. 2%)
T. acqua in ingresso: 80°C
T. acqua in uscita: 70 °C
108 BATTERIA DI RAFFREDDAMENTO ad ACQUA
Pacco con tubi in Cu e alette in Al.
Dim. Pacco 300Hx650 portata (m³/h) 600 0.85 V (m/s) 1.001 l/h
Potenzialità: 5,82 kW
Ranghi: 3
T. aria in ingresso: 35°C (U.R. 50%)
T. aria in uscita: 20 °C (U.R. 86%)
T. acqua in ingresso: 7°C
T. acqua in uscita: 12 °C
SEZIONE UMIDIFICAZIONE
A vapore con alimentazione tramite produttore di vapore del tipo ad elettrodi immersi completo di lancia per la distribuzione del vapore
Vasca di raccolta acqua in lamiera di acciaio zincato completa di attacchi idrici. Separatore di gocce 2 Pieghe
Produttore KT 5 – 380V, capacità 1,44 [kg/h].
109 SEZIONE VENTILANTE DI MANDATA
Ventilatore a pale rovesce
Portata | N° Giri Rendim. [%] | P. Ass. [kW] | P. st. ut. [Pa] | P. st. tot. [Pa] | P. Totale [Pa] | Lw dB(A) |
600 m³/h | 1.709 rpm 47 | 0.11 kW | 6 Pa | 121 Pa | 327 Pa | 69,6 dB(A) |
Motore Installato | 0,18 kW | 4POLI | 230/400/3/50 |
Spettro sonoro in banda d'ottava | |||||||||
Frequenza | Hz | 63 | 125 | 250 | 500 | 1000 | 2000 | 4000 | 8000 |
Lw | dB | 72,0 | 71,00 | 68,0 | 66,0 | 65,0 | 63,0 | 59,0 | 55,0 |
110 SEZIONE VENTILANTE DI RIPRESA- ESPULSIONE ARIA
Ventilatore a pale rovesce
Portata | N° Giri Rendim. [%] | P. Ass. [kW] | P. st. ut. [Pa] | P. st. tot. [Pa] | P. Totale [Pa] | Lw dB(A) |
600 m³/h | 1.355 rpm 51 | 0,07 kW | 6 Pa | 0 Pa | 206 Pa | 62,97 dB(A) |
Motore Installato | 0,12 kW | 4POLI | 230/400/3/50 |
Spettro sonoro in banda d'ottava | |||||||||
Frequenza | Hz | 63 | 125 | 250 | 500 | 1000 | 2000 | 4000 | 8000 |
Lw | dB | 65,0 | 64,00 | 61,0 | 59,0 | 58,0 | 56,0 | 52,0 | 48,0 |
94. SCHEDA TECNICA M4
VALVOLE DI REGOLAZIONE
Le valvole di regolazione dovranno essere disponibili nelle versioni:
- a 2 Vie N.A.
- a 2 Vie N.C.
- a 3 Vie Miscelatrici
- a 3 Vie Deviatrici
I corpi valvola per mobiletti dovranno essere costituiti in ottone con attacchi filettati PN16 per dimensioni DN 15/20; gli organi interni in ottone con stelo in acciaio inox.
E’ altresì richiesto il modello a 3 Vie Miscelatrici con by-pass incorporato (N.A. o N.C. in funzione delle applicazione).
I corpi valvola dovranno essere costituiti in bronzo o ghisa sferoidale con attacchi filettati PN16 per dimensioni da DN 15 a DN 50, in ghisa con attacchi flangiati PN16 da DN 65 a DN 150.
La sede e l’otturatore saranno in ottone (con sede sostituibile), lo stelo sarà in acciaio inossidabile. Quanto richiesto dal processo, i corpi valvola dovranno essere costituiti in acciaio GS-C25 con attacchi flangiati PN40 con dimensioni da DN 100 (valvole a 3 Vie).
La sede e l’otturatore saranno in acciaio inox (con sede sostituibile), lo stelo sarà in acciaio inox.
La caratteristica delle valvole sarà lineare o Equipercentuale in relazione allo schema di regolazione adottato.
Quando richiesto o in funzione del fluido adottato nell’impianto, potranno montarsi sul corpo valvola o organi interni accessori quali:
alette di raffreddamento, guarnizioni di glicerina, etc.
Le valvole saranno motorizzate indifferentemente con servomotori elettrici incrementali a 3 punti, proporzionali 0..10V cc (con o senza ritorno a molla), o magnetici (0..20 PWM), per le sole valvole da mobiletto.
Ove necessario o richiesto, si avrà la possibilità di montare accessori quali: comando manuale, contatti ausiliari, potenziometro di feed back.
94. SCHEDA TECNICA M5
SERVOMOTORE PER SERRANDE
Per il comando ON/OFF o Modulante delle serrande, si dovranno considerare servocomandi aventi le seguenti caratteristiche:
- motore reversibile 24V – 50Hz, comando ON/OFF o Modulante con segnale a 3 punti oppure modulante con segnale 0..10V cc da regolare o termostato;
- coppia torcente motrice adeguata alle dimensioni della serranda secondo le indicazioni fornite dal costruttore;
- corsa angolare di 90°;
- custodia con grado di protezione IP 54;
- ritorno a molla ove necessario o richiesto;
- levismi e accessori per applicazioni speciali.
SCHEDA TECNICA M6
RADIATORE IN GHISA
Dovranno essere installati radiatori in ghisa realizzato piastre di qualità con pressione di esercizio non inferiore a 6 bar.
Le teste dovranno avere un raggio di curvatura di 25 mm.
Gli elementi, i relativi tappi e le mensole di sostegno dovranno essere verniciati con polveri epossidiche bianche colore bianco RAL 9010.
Ogni radiatore dovrà essere corredato di:
- valvola a squadra o dritta con valvola termostatica
- detentore a squadra
- mensole di sostegno
- valvola di sfogo
Le rese termiche di ogni singolo elemento calcolato con ∆T = 50°C non dovranno essere inferiori a:
TIPO | WATT |
835/3 | 111 |
835/4 | 139 |
622/4 | 110 |
522/5 | 119 |
La valvola termostatica deve mantenere costante il valore impostato di temperatura. Sarà costituita da:
- un corpo in ottone UNI EN 12165;
- asta di comando dell’otturatore in acciaio inox;
- campo di taratura 5°- 100° C;
- comando termostatico con sensore incorporato ed elemento sensibile a liquido.
94. SCHEDA TECNICA M7
CANALI D’ARIA
MATERIALI E SPESSORI
Dovranno essere in lamiera zincata, a sezione rettangolare. Per
- 6/10 per i canali aventi il lato maggiore inferiore a 500 mm.;
- 8/10 per i canali aventi il lato maggiore inferiore a 1000 mm.;
- 10/10 per i canali aventi il lato maggiore inferiore a 1450 mm.;
- 12/10 per i canali aventi il lato maggiore superiore a 1450 mm.;
POSA
Le giunzioni dei canali rettangolari potranno essere del tipo a baionetta o del tipo a flangia.
Per i canali per i quali non e' richiesta una tenuta perfetta, le giunzioni possono essere del tipo a baionetta secondo le norme ASHRAE, con l'impiego di mastice plastico per la chiusura d’eventuali piccole aperture.
Negli attraversamenti dei vari piani e dei muri tagliafuoco dovranno essere previste le serrande tagliafuoco.
Per le congiunzioni del tipo a baionetta dovranno essere usati appositi pezzi a nipples infilati nei due tronchi da congiungere, previa spalmatura con mastice.
Il fissaggio dovrà essere fatto con rivettature. Dovrà essere assicurata la perfetta tenuta all’aria. Per le congiunzioni del tipo a flangia è previsto l’inserimento tra le flange di unione di una g
Tutti i canali dovranno essere staffati al soffitto o alle pareti con i profilati metallici, opportunamente irrigiditi in modo da evitare alcun afflosciamento o vibrazione delle lamiere.
Per i canali installati in vista dovrà essere posta particolare cura nella realizzazione degli staffiggi e delle giunzioni in modo da assicurare un effetto estetico apprezzabile.
I prezzi speciali (curve, raccordi, disgiunzioni, restringimenti, ecc.) relativi ai canali di distribuzione dell’aria dovranno essere realizzati secondo i migliori accorgimenti costruttivi in grado di garantire un corretto flusso dell’aria con ridotte perdite di carico.
Non saranno in alcun caso accettati stacchi a 90°, curve ad angolo retto e derivazioni brusche. Qualora problemi di spazio impediscano di realizzare i pezzi speciali così come indicato a progetto, si dovrà fare uso di alette deflettrici a profilo alare e/o serrandine multiple captatrici.
94. SCHEDA TECNICA M8
COIBENTAZIONE TERMICA ED ACUSTICA PER CANALI D’ARIA
Tutti i canali di mandata e di ripresa aria dovranno essere coibentati termicamente ed antistillicidio mediante lastre in materiale espanso a cellule chiuse incollate all’esterno delle condotte, unite con apposito nastro alle estremità.
Le condotte di espulsione e di presa aria esterna dovranno essere coibentate termicamente limitatamente nel tratto tra i condizionatori ed i recuperatori.
In corrispondenza del tratto terminale le condotte di espulsione dovranno essere coibentate acusticamente all’interno mediante idoneo materassino fonoassorbente ignifugo omologato in classe 1 incollato e trapuntato.
Tutte le condotte in vista dovranno essere rifinite con lamierino d’alluminio.
In particolare i canali esposti alle intemperie dovranno essere rifiniti in lamierino d’alluminio con giunti siliconati a tenuta d’acqua.
Caratteristiche del materiale:
λ = < = 0,04 W / m °K a 20 °C
s = 19 mm.
SCHEDA TECNICA M9
SERRANDA TAGLIAFUOCO
Serranda tagliafuoco omologata in classe REI 120 a sezione quadrangolare con cassa avente profondità di 300 mm.
L’involucro e la pala tampone dovranno essere realizzati in fibrosilicato ad alta densità.
La flangia di raccordo ai canali, e la piastra di rotazione ed i comandi dovranno ed i comandi dovranno essere realizzati in lamiera zincata.
Il montaggio dovrà essere eseguito con la pala a filo muro.
La chiusura della pala dovrà avvenire mediante disgiuntore a fusibile metallico con punto di fusione a 71 °C, oppure per l’intervento di un rilevatore di fumo inserito nel canale in prossimità della serranda stessa.
Fusibile e rivelatore dovranno essere forniti insieme alla serranda.
La serranda dovrà essere inoltre fornita completa di servocomando elettrico a due posizioni con ritorno a molla e di interruttori di fine corsa per segnalazione dello stato aperto/chiuso, per un sistema di supervisione centralizzato.
94 SCHEDA TECNICA M10
XXXXXXXXX IMMISSIONE ED ESTRAZIONE ARIA
Bocchette di mandata e ripresa aria in alluminio anodizzato complete di controtelaio, eventuali serrande di taratura, e di tutti gli accessori per la corretta installazione nelle posizioni previste.
Le principali caratteristiche tecniche sono le seguenti:
BOCCHETTE DI MANDATA
Diffusore circolare a coni regolabili a flusso variabile completo di controtelaio con collare, serranda di taratura a comando micrometrico e deflettore.
Dovrà essere dimensionato per una velocità nel collo del diffusore non superiore a 2,5 m/s e con rumorosità non superiore a 35 dB (A).
BOCCHETTE DI RIPRESA
Ripresa dall’alto
Diffusore circolare a coni fissi e flusso costante completo di controtelaio con collare e serranda di taratura a comando micrometrico.
Dovrà essere dimensionato per una velocità nel collo del diffusore non superiore a 2,0 m / s.
Ripresa dal basso
Griglie di ripresa verticale ad alette inclinate fisse, parallele al lato corto, passo 19 mm, completa di controtelaio e serrande di taratura ad alette con rotazione contraria imperniate sui lati lunghi.
Estrazione servizi
Griglie di ripresa ad alette inclinata fisse, parallele al lato lungo, passo 19 mm., completo di controtelaio e serranda di tiratura ad alette con rotazione contraria, imperniate sui lati lunghi.
94. SCHEDA TECNICA M11
GRIGLIE DI PRESA ARIA ESTERNA ED ESPULSIONE
Dovranno essere costituite da una intelaiatura esterna in acciaio zincato e verniciato, di spessore minimo 10/10 mm., da una rete di protezione antitopo in acciaio zincato e verniciato all’esterno, di una serie di alette fisse in lamiera di acciaio zincato e verniciato di robusto spessore, disposte con inclinazione di 45°, in modo da impedire l’entrata di acqua.
Le singole parti della griglia saranno imbullonate tra di loro o saldate.
In questo caso la zincatura dovrà essere fatta a saldatura avvenuta.
Qualora la griglia sia collegata ad un canale, tra la griglia ed il canale dovrà essere previsto un tronco della lunghezza minima di 30 cm, in lamiera zincata e dello spessore stesso del canale, inclinato verso l’alto di un angolo di 25 °, per impedire eventuale trasporto d’acqua nel canale.
La griglia dovrà essere posta ad un’altezza tale da impedire l’accumulo di neve davanti ad essa.
Le griglie dovranno essere di tipo acustico cioè adatte ad abbattere in parte il livello di rumorosità prodotto dai ventilatori e dall’aria.
94. SCHEDA TECNICA M12
GRIGLIE DI TRANSITO IN ALLUMINIO
La costruzione in alluminio estruso anodizzato, in colore naturale.
Le alette, disposte in senso orizzontale, presentano un particolare profilo antiluce, il passo è di 20 mm. Il montaggio è previsto su porte, pareti divisorie, ecc...
SISTEMA DI FISSAGGIO
Il fissaggio è previsto mediante viti in vista attraverso opportuni fori svasati nella cornice e controcornice.
DIMENSIONI
Le griglie di transito sono realizzate in dimensioni nominali (B x h) da 300x100 mm a 600x300 mm.
94. SCHEDA TECNICA M13
TUBAZIONI ACCIAIO NERO SENZA SALDATURE
a) IMPIEGO
Saranno utilizzate per tutte le reti d’acqua per il riscaldamento e refrigerata, salvo prescrizioni particolari da vedere caso per caso.
I campioni saranno prelevati in contraddittorio.
Degli stessi potrà essere ordinata la conservazione nei locali indicati dalla Direzione dei Lavori, previa apposizione di sigilli e firme del Direttore dei Lavori e dell'Impresa e nei modi più adatti a garantirne le caratteristiche.
Le diverse prove ed esami sui campioni saranno effettuate presso Laboratori Ufficiali o comunque graditi alla Direzione Lavori ed alla stazione appaltante.
I risultati ottenuti in tali laboratori saranno i soli riconosciuti validi dalle due parti e ad essi esclusivamente si farà riferimento a tutti gli effetti del presente appalto.
Con riferimento a quanto sopra stabilito i componenti da impiegare nei lavori dovranno corrispondere ai requisiti nel seguito fissati.
Le tubazioni nere non dovranno avere diametro inferiore ½".
b) FORMAZIONE DELLE RETI
Le giunzioni mediante saldatura dovranno essere eseguite con cura; le testate da saldare dovranno essere raddrizzate e smussate.
La saldatura dovrà penetrare in tutto lo spessore del tubo e con regolarità, senza diminuirne lo spessore. Le saldature dovranno essere pulite da ossidi e gocce di metallo.
I raccordi agli apparecchi o rubinetterie saranno eseguiti con pezzi montanini (in ghisa malleabile a vite o con flange a collare da saldare in acciaio forgiato secondo i diametri e le pressioni d’esercizio). Le tubazioni non dovranno avere curve a piccolo raggio né brusche variazioni di sezione.
Le curve dovranno essere normalmente di tipo stampato da saldare. Potranno essere ottenute con piegatura del tubo a freddo o a caldo fino al diametro di 40 mm. Sulle curve non sono ammesse variazioni di sezione.
c) POSA
Le tubazioni saranno posate:
- in uno spazio che permetta il loro montaggio e la posa dell'isolamento termico; Inoltre:
- le tubazioni orizzontali avranno una pendenza che permetterà lo sfogo d'aria e lo scarico dell'acqua per vuotare il circuito;
- le frecce e le contropendenze non sono ammesse;
- le tubazioni verticali dovranno essere montate in modo che l'asse tra i due punti fissi sia perfettamente verticale;
- i supporti dovranno essere in numeri sufficienti e conformi alle norme.
Dovranno essere disposti in modo da permettere la libera dilatazione senza affaticamento dei giunti e raccordi, senza deformazioni anormali e senza rumori. Si dovranno usare supporti elastici, dove necessario, ed in particolare per i raccordi alle macchina ruotanti o per quelle montate su appoggi elastici. Normalmente i supporti elastici saranno applicati fino ad una distanza di 10 m dalle macchine ruotanti. I supporti elastici dovranno essere montati già in pretensione per evitare sbattimenti troppo forti.
Si preferiscono sostegni con collarino e pendolino.
Con tubazioni isolate, i supporti elastici dovranno essere provvisti di dispositivi per evitare il danneggiamento dell'isolamento sotto l'azione del peso e delle dilatazioni longitudinali. Non sono ammesse interruzioni dell'isolamento sui supporti.
Con tubazioni non isolate, sarà prevista nei supporti una protezione a base di gomma o feltro tra il tubo ed il supporto.
d) DILATAZIONI
La libera dilatazione dovrà essere permessa sia dal tracciato delle tubazioni sia da appropriati dispositivi (dilatatori a lira, compensatori di dilatazione a soffietto).
I punti fissi saranno previsti nei raccordi, negli apparecchi ed in tutti i punti dove sarà necessario.
Gli apparecchi non dovranno essere assolutamente soggetti a carichi dovuti alle dilatazioni delle reti. I punti fissi dovranno resistere agli sforzi senza permettere scivolamenti delle tubazioni.
Saranno ottenuti con collari piatti o con altri sistemi efficienti, ancorati alle strutture principali dei fabbricati. In caso di saldatura alle tubazioni la saldatura dovrà essere di tipo elettrico, I punti fissi unidirezionali che permettono determinati spostamenti, saranno disposti in modo che sia mantenuto l'allineamento delle tubazioni senza danneggiare le stesse o l'isolamento.
I dilatatori a lira od i compensatori di dilatazione a soffietto saranno montati con una pretensione corrispondente alla meta' dello spostamento che devono compensare.
Le dilatazioni dovranno prodursi senza sforzi che danneggino parti del sistema e senza provocare deformazioni permanenti.
e) PASSAGGI DI TUBAZIONI ATTRAVERSO PARETI O PAVIMENTI
Tutti i passaggi attraverso pareti o pavimenti, dovranno avvenire preferibilmente entro tronchi di tubo in acciaio zincato.
Quando più tronchi dovranno essere sistemati uno vicino all'altro, saranno fissati ad un supporto comune che manterrà gli interassi ed il parallelismo tra i vari tronchi.
Per attraversamenti di pareti in cemento, le tubazioni dovranno essere inserite in aperture opportunamente lisciate.
I tronchi usciranno dai muri o dai pavimenti finiti per una lunghezza di 25 mm.
Il vuoto rimasto dei tronchi dopo l'inserimento dei tubi sarà riempito con materiale elastico ed incombustibile e quindi sarà sigillato per ottenere una tenuta stagna.
Per i passaggi attraverso giunti di dilatazione saranno previsti due tronchi separati, uno per ognuna delle due parti separate dal giunto.
Attorno alle tubazioni ci dovrà essere un certo spazio per tenere conto dei movimenti delle due parti affacciate sul giunto.
L'isolamento non deve essere interrotto nei passaggi attraverso pareti o pavimenti.
f) LAVAGGIO
Prima del riempimento con acqua, le tubazioni dovranno essere soffiate con aria compressa in modo da asportare eventuali residui di lavorazione.
Inoltre l'intero impianto dovrà essere lavato tramite completo riempimento d’acqua per almeno due volte.
g) SALDATURE SU TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO
Le estremità delle tubazioni da saldare, qualora non siano già preparate in Ferriera, dovranno essere tagliate con cannello da taglio e poi rifinite a mola secondo DIN 2559 e cioè:
- spessore sino a 4 mm: sfacciatura piana, distanza fra le testate prima della saldatura 1,5 - 4 mm;
- spessore superiore a 4 mm: svasatura conica a 30 gradi, distanza fra le testate prima della saldatura 1,5 - 3 mm.
Le saldature dovranno essere eseguite a completa penetrazione.
Per tubazioni di diametro uguale o superiore a 2", e' prescritta la saldatura elettrica in corrente continua.
Gli elettrodi dovranno essere omologati I.S.P.E.S.L.; prima passata E 447 3010 (UNI 5132), seconda passata e successiva E 44L 4820 (UNI 5132), oppure corrispondenti secondo ASTM.
In caso d’insufficiente penetrazione od eccessivo disallineamento dei lembi, sarà' imposto il rifacimento della saldatura, previa asportazione con mola a disco della saldatura difettosa.
h) TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
Le tubazioni in acciaio zincato dovranno appartenere al tipo UNI 3824, trafilato con zincatura a bagno di forte spessore.
Salvo casi eccezionali, per i quali dovrà essere richiesta esplicita autorizzazione, le tubazioni non potranno essere curvate o piegate.
I cambiamenti di direzione ed i collegamenti saranno realizzati con raccordi zincati in ghisa malleabile con bordi rinforzati.
Tra i raccordi saranno sempre preferibili le curve ai gomiti laddove possibile.
Per il dimensionamento delle tubazioni d’adduzione acqua potabile si raccomanda una velocità dell'acqua tra 0,8 m/s e 1,8 m/s.
Le tubazioni dovranno essere sostenute con adeguati supporti apribili a collare, disposti in numero adeguato per impedire flessioni di qualsiasi genere, sia nel caso di posa verticale che nel caso di posa orizzontale.
I sostegni dovranno essere sempre tali da non trasmettere rumori e vibrazioni impiegando sempre del materiale antivibrante tra tubazioni e supporti.
I sostegni inoltre dovranno consentire la facile esecuzione del rivestimento isolante per tutte le tubazioni senza interruzioni.
I collari di fissaggio dovranno essere preferibilmente zincati. Le mensole e le staffe in ferro nero saranno verniciate con due mani di minio previa accurata pulizia delle superfici da verniciare.
Nel caso di posa incassata in pavimento od a pareti le tubazioni dovranno essere rivestite con nastratura o guaine aventi la duplice funzione di proteggere le superfici contro eventuali aggressioni di natura chimica e di consentire una sufficiente dilatazione delle reti.
Una particolare cura dovrà essere posta nella posa delle tubazioni percorse da fluidi a temperature diverse al fine di evitare mutue influenze nelle temperature stesse.
i) TUBAZIONI IN POLIPROPILENE
Tutte le operazioni di montaggio e di verifica funzionali degli scarichi dovranno essere eseguite adottando le buone regole dell'arte e rispettando pienamente le prescrizioni riportate nei manuali delle case costruttrici.
l) TUBAZIONI IN RAME
- I tubi in rame per la distribuzione dai collettori ai ventilconvettori saranno isolati con il massimo potere coibente tipo WICU-373.
94. SCHEDA TECNICA M14
TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
- TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO Fe 00 trafilato senza saldatura, dimensioni secondo UNI 3824.
- CURVE E RACCORDERIA in ghisa malleabile dimensioni secondo UNI.
Le curve inserite sulle tubazioni di adduzione gas naturale dovranno avere il raggio di curvatura pari a 1,5 D.
- GIUNZIONI vite e manicotto.
- PROVA IDRAULICA DI TENUTA:
modalità indicate nella scheda M19
- IMPIEGO:
• reti acqua potabile trattata;
• reti di adduzione gas nei tratti compresi tra il collettori di distribuzione e i singoli generatori di calore.
94. SCHEDA TECNICA M15
VALVOLAME
Il valvolame è previsto in ghisa e bronzo. Il valvolame in ghisa sarà del tipo a flange; il valvolame in bronzo sarà del tipo pesante con attacchi filettati.
Di norma si prescrivono valvole a sfera per tutti i diametri.
L’impiego del valvolame a flange è previsto per diametri superiori al DN 32.
Sui collettori è, per uniformità, richiesta l’installazione di valvolame a flange anche per piccoli diametri.
Sulle tubazioni acqua potabile fredda, calda e ricircolo sono previste valvole di intercettazione a sfera con corpo in ottone ed attacchi filettati ad eccezione di quelle installate sui gruppi di pompaggio.
Le valvole di commutazione stagionale dovranno essere del tipo in acciaio a sfera con attacchi flangiati.
Sulle reti di distribuzione, nei punti più alti e dove occorre, dovranno essere previsti sfilati d’aria, nei punti più bassi scarichi d’acqua, così come indicato sui disegni di progetto.
Per gli sfiati d’aria si dovranno adottare valvole automatiche a galleggiante dotate di rubinetto di intercettazione a sfera.
Per gli attacchi d’acqua si dovranno adottare rubinetti a maschio completi di chiavi di manovra, con scarico convogliato alla rete di raccolta prevista.
VALVOLAME IN BRONZO E XXXXXX
- VALVOLE A SFERA:
• corpo in ottone;
• sfera in ottone cromato;
• guarnizioni delle sedi e guarnizioni di tenuta dello stelo in teflon;
• pressione massima ammissibile = 10 bar;
• temperatura di esercizio = 100 °C
• giunzioni filettate.
- SERACINESCHE DI INTERCETTAZIONE, XXXXXXXXX DI ARRESTO A STELO INCLINATO, VALVOLE DI TARATURA A STELO INCLINATO:
• corpo e coperchio in bronzo di fusione;
• otturatore in bronzo per le saracinesche ed a piatello con guarnizione per le valvole a stelo inclinato;
• pressione ammissibile = 10 bar;
• temperatura di esercizio = 100 °C;
• giunzioni filettate.
- RUBINETTI A MASCHIO:
• corpo e coperchio in bronzo di fusione;
• otturatore a maschio in ottone;
• tenuta verso l’esterno mediante bussola precompressa con guarnizione;
• pressione massima ammissibile = 980 kPa;
• temperatura di esercizio = 100 °C;
• dotati di chiave quadra e portagomma;
• giunzioni filettate.
VALVOLAME IN GHISA
- VALVOLE A SFERA DI TIPO PESANTE:
• corpo in ottone sbiancato;
• sfera in ottone cromato;
• guarnizioni delle sedi e guarnizioni di tenuta dello stelo in teflon;
• pressione massima ammissibile = 10 bar;
• temperatura di esercizio = 100 °C;
• flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.
- FILTRI:
• corpo e coperchio in ghisa;
• cestello filtrante in acciaio inox 18/8;
• pressione massima ammissibile = 10 bar;
• temperatura di esercizio = 100 °C;
• flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.
- GIUNTI ANTIVIBRANTI:
• corpo elastico di forma sferica, in gomma, con rete di supporto in nylon e filo d’acciaio;
• pressione massima ammissibile = 10 bar;
• temperatura di esercizio = 100 °C;
• flange dimensionate secondo UNI PN 10:
- VALVOLE DI RITEGNO:
• corpo e battente in ghisa;
• sede di tenuta nel corpo con anello in bronzo;
• tenuta sull’otturatore in gomma dura;
• pressione massima ammissibile = 10 bar;
• temperatura di esercizio = 100 °C;
• flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.