SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA
DELLA CASSA PER I SERVIZI ENERGETICI E AMBIENTALI
(C.S.E.A.) 2018
Determinazione del 21 gennaio 0000, x. 0
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SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA
DELL’ENTE CASSA PER I SERVIZI ENERGETICI E
AMBIENTALI (C.S.E.A.)
2018
Relatore: Consigliere Xxxxx Xxxxxxxxx
Ha collaborato
per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati:
Dott. Xxxxxx Xx Xxxx
Determinazione n. 6/2020
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
nell'adunanza del 21 gennaio 2020;
visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214; viste le leggi 21 marzo 1958, n. 259 e 14 gennaio 1994, n. 20;
vista la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di Stabilità 2016) che ha trasformato la Cassa conguaglio per il settore elettrico in ente pubblico economico, denominato “Cassa per i servizi energetici e ambientali” (C.S.E.A.);
visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 maggio 2018, con il quale la Cassa per i servizi energetici e ambientali – C.S.E.A. è stata assoggettata al controllo della Corte dei conti, da esercitarsi con le modalità previste dall’art. 12 della predetta legge n. 259 del 1958; vista la determinazione n. 106 del 6 novembre 2018, con la quale questa Sezione ha disciplinato le modalità di esecuzione degli adempimenti, da parte dell’Amministrazione, per l’esercizio del controllo;
visto il conto consuntivo dell’Ente suddetto, relativo all’esercizio finanziario 2018, nonché le annesse relazioni degli organi amministrativi e di revisione, trasmessi alla Corte in adempimento dell’art. 4 della citata legge n. 259 del 1958;
esaminati gli atti;
udito il relatore Consigliere Xxxxx Xxxxxxxxx e, sulla sua proposta, discussa e deliberata la relazione con la quale la Corte, in base agli atti ed agli elementi acquisiti, riferisce alle Presidenze delle due Camere del Parlamento il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Ente per l’esercizio 2018;
ritenuto che, assolti così gli adempimenti di legge si possa, a norma dell’art. 7 della citata legge
n. 259 del 1958, comunicare alle dette Presidenze, il conto consuntivo - corredato delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione - e la relazione come innanzi deliberata, che alla presente si unisce quale parte integrante;
P. Q. M.
comunica alle Presidenze delle due Camere del Parlamento, insieme al conto consuntivo per l’esercizio 2018 – corredato delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione - l’unita relazione con la quale la Corte riferisce sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Cassa per i servizi energetici e ambientali – C.S.E.A.
XXXXXXXXX PRESIDENTE
Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx
Depositata in segreteria il 29 gennaio 2020
SOMMARIO
3. STRUTTURA ORGANIZZATIVA E PERSONALE 9
7. ANALISI ECONOMICO PATRIMONIALE 23
7.1 Bilancio di esercizio 2018 23
7.1.2 Contenuto e forma del bilancio 23
8.1Stato patrimoniale - Attivo 25
tato patrimoniale - Passivo 30
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 – Emolumenti per gli organi 7
Tabella 2 - Consistenza del personale della CSEA suddivisa per livelli contrattuali 12
Tabella 3 - Consistenza del personale in servizio 12
Tabella 4 - Costi per il personale 13
Tabella 5 - Quantificazione somme erogate per il personale in distacco dalla GSE 15
Tabella 6 – Contratti con importi più rilevanti 22
Tabella 7 - Stato patrimoniale Attivo 25
Tabella 8 - Stato patrimoniale – Passivo 30
Tabella 9 – Conto economico 32
Tabella 10 – Anticipazioni 36
Tabella 11 Rendiconto finanziario 37
PREMESSA
Con la presente relazione la Corte dei conti riferisce al Parlamento, ai sensi dell’art. 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, il risultato del controllo eseguito, con le modalità di cui all’art 12 della predetta legge, sulla gestione finanziaria dell’Ente Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (C.S.E.A.) per l’esercizio 2018, nonché sui fatti più rilevanti intervenuti fino a data recente.
La C.S.E.A., in precedenza denominata “Cassa conguaglio per il settore elettrico”, a seguito della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità per il 2016) è stata trasformata in Ente Pubblico Economico e, successivamente, assoggettata al controllo della Corte dei conti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 maggio del 2018.
Trattasi, pertanto, del primo esercizio la cui gestione finanziaria è soggetta al controllo di questa Corte dei conti.
1. CONSIDERAZIONI GENERALI
La C.C.S.E. (oggi “C.S.E.A.”) è stata istituita il 1° settembre del 1961 con provvedimento del CIP – Comitato interministeriale dei prezzi – n. 941 con la denominazione di “Fondo di compensazione per l’unificazione delle tariffe elettriche e con il compito di compensare le perdite delle imprese minori, derivanti dall’unificazione delle tariffe elettriche, in tutto il territorio nazionale”.
Con il provvedimento del CIP n. 34 del 6 luglio 1974, istitutivo del c.d. “sovrapprezzo termico”, la Cassa ha assunto il nome di “Cassa conguaglio per il settore elettrico”, con funzioni finalizzate al rimborso dei maggiori oneri di produzione dell’energia gravanti sulle imprese termoelettriche per il rincaro degli olii combustibili.
Le originarie funzioni perequative si sono, nel tempo, ampliate con nuove e differenti attività, in linea con l’evoluzione del quadro regolatorio, riguardanti la produzione, trasmissione, distribuzione e vendita dell’energia elettrica e del gas. Infine, con legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono state trasferite all’Autorità per la Regolazione dell’Energia, Reti e Ambiente (A.R.E.R.A.) anche le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici. La
C.C.S.E. ha assunto, dunque, un ruolo anche nella materia del servizio idrico integrato.
L’art. 1, comma 670, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (Legge di stabilità per il 2016), ha disposto la trasformazione della C.C.S.E. in Ente pubblico economico, con la denominazione di Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (C.S.E.A.), con autonomia organizzativa, tecnica e gestionale.
La trasformazione è stata disposta al fine di migliorare i saldi di finanza pubblica, di razionalizzare e potenziare le attività svolte a favore delle imprese nei settori energetici (energia elettrica, gas e sistema idrico) e di valorizzare i ricavi delle attività economiche di accertamento, riscossione, versamento, supporto finanziario, informatico e amministrativo.
A seguito della trasformazione, l’Ente è stato dotato di un patrimonio iniziale di cento milioni di euro, costituito con provvedimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Attualmente, la C.S.E.A. è dunque un ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza dell’ARERA (Autorità di Regolazione dell’Energia, Reti e Ambiente) e del Ministero
dell’Economia e delle Finanze e opera nei settori dell’energia elettrica, del gas e dei servizi idrici, amministrando i conti di gestione dei cosiddetti “oneri generali di sistema”1
L’Ente, dopo la modifica, non è più ricompreso nell’ambito di applicazione del d. lgs. n. 165
del 2001 (testo Unico del Pubblico Impiego).
Le fonti regolamentari interne dell’Ente sono lo Statuto, il Regolamento di organizzazione e
funzionamento e il Regolamento di amministrazione e contabilità.
Lo Statuto è stato approvato con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 1° giugno del 2016, sentita l’Autorità vigilante.
Il Regolamento di organizzazione e di funzionamento è stato approvato con Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 22 febbraio del 2017, sentita l’Autorità, mentre il Regolamento di amministrazione e contabilità, deliberato il 28 novembre del 2017 dal Comitato di Gestione, è stato approvato con deliberazione dell’Autorità n. 297/2017/A del 28 aprile 2017, d’intesa con il M.E.F.
Infine, con delibera del 24 aprile del 2018, ai sensi dell’art. 10 del Regolamento di organizzazione e funzionamento della CSEA, è stato approvato il Codice Etico dell’ente.
A seguito della trasformazione della Cassa conguaglio per il settore elettrico – CCSE in ente pubblico economico, disposta, come già indicato, dall’art. 1, comma 670, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità per il 2016), è stato necessario un riassetto istituzionale per adattare le regole operative alla nuova forma dell’Ente, tra cui il passaggio dalla contabilità finanziaria – ex d.P.R. 27 febbraio 2003, n. 97 – alla contabilità civilistica in applicazione del D. lgs. 18 agosto 2015, n. 139, del D. lgs. 31 maggio 2011, n. 91 e del D.M. 27 marzo 2013 già a decorrere dal bilancio 2017.
1 Per oneri generali di sistema si intendono le componenti per la copertura di costi per attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale; essi sono applicati come maggiorazione della tariffa di distribuzione, all’interno dei servizi di rete, in maniera differenziata per tipologia di utenza e sono distinti in oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione (ASOS) e Rimanenti oneri generali (ARIM).
Il gettito è trasferito su appositi conti di gestione istituiti presso la C.S.E.A., fatta eccezione che per la componente ASOS che affluisce, per oltre il 90%, direttamente al G.S.E. e l’elemento ASRIM della componente ARIM per il quale i distributori versano alla C.S.E.A. la differenza tra il gettito raccolto e i costi sostenuti per il riconoscimento del bonus.
1.1 Funzioni della CSEA
Nel xxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx Xxxxx xx sono considerevolmente ampliate, a seguito
delle disposizioni dell’ARERA e del Ministero dello Sviluppo Economico (XX.XX.).
La funzione principale della C.S.E.A. è la riscossione, dagli operatori dei settori dell’energia elettrica, del gas e dei servizi idrici, di corrispettivi tariffari accessori ai servizi erogati e presenti nelle bollette dei clienti finali, quali gli “oneri generali di sistema” (nota 1) e “ulteriori componenti”.
I proventi della riscossione garantiscono l’erogazione dei contributi e degli incentivi a favore dei soggetti aventi diritto. Le regole della riscossione sono fissate da norme di rango primario e da provvedimenti regolatori di ARERA, che ha, altresì, disposto la costituzione di distinti “conti di gestione” presso la C.S.E.A. per raccogliere il gettito di detti corrispettivi ed effettuare le relative erogazioni.
I proventi sono destinati a finalità pubblicistiche, essendo volti ad assicurare il sussidio alle fonti rinnovabili, all’efficienza energetica, all’interrompibilità, alle perequazioni generali e specifiche, alla ricerca di sistema elettrico nazionale, al “decommissioning” nucleare, alla realizzazione di progetti a favore dei consumatori, alle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia (c.d. “energivori”), e al riconoscimento del c.d. “bonus elettrico, gas e idrico” in favore di soggetti in condizioni di disagio fisico ed economico.
In tale contesto, la C.S.E.A. svolge l’istruttoria, sia come controllo interno, sia a supporto dell’attività dell’ARERA e di accertamento, verificando la correttezza formale e sostanziale delle dichiarazioni trasmesse dagli operatori, anche a mezzo di ispezioni (art. 1, comma 5, lett. A) dello statuto).
Sul tema delle ispezioni ci si soffermerà più avanti (cap. 4).
Oltre ai compiti istituzionali sopra menzionati, la Cassa gestisce, tra l’altro, il sistema di erogazione del bonus sociale idrico, il sistema indennitario del gas, il censimento e la gestione operativa delle agevolazioni dei soggetti a forte consumo di energia, le agevolazioni per le popolazioni colpite da eventi sismici, le anticipazioni finanziarie in favore della Terna S.p.A., del Gestore dei Mercati Energetici - G.M.E., dell'Acquirente Unico – AU S.p.A., la perequazione idrica, i progetti a vantaggio dei consumatori, la raccolta di dati tecnici e patrimoniali per la determinazione delle tariffe di distribuzione elettrica per le imprese con meno di 25.000 clienti, la riforma della Ricerca di Sistema del settore elettrico.
A seguito della riforma degli oneri generali di settore elettrico, in vigore dal 1° gennaio 2018, sono stati poi rivisitati i compiti della Cassa in relazione all’attività di riscossione del relativo gettito.
Conseguenzialmente, i conti gestiti dall’ente sono aumentati dai 6 del 1999 agli attuali 59, con relativo aumento dei flussi finanziari e del numero delle operazioni in entrata ed uscita. Oltre a detti conti, sui quali, nel 2018, sono state svolte circa 30 mila operazioni con flussi complessivi di quasi 15,5 miliardi di euro, la C.S.E.A. gestisce un conto corrente presso Poste Italiane per l’erogazione del bonus gas e un conto corrente presso la Banca d’Italia, utilizzato per effettuare il versamento al bilancio dello Stato di somme previste da specifiche disposizioni normative.
I conti sono assai differenti per volumi, stagionalità e volatilità delle movimentazioni, con necessità di ricorrere ad anticipazioni tra i vari conti, regolate da provvedimenti dell’ARERA (Testi Unici Integrati).
La C.S.E.A. è stata inclusa nell’elenco ISTAT delle amministrazioni pubbliche sin dal 2007. Di conseguenza, ai sensi del d.l. 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 e del d.l. 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, è soggetta ai tetti di spesa per i c.d. “consumi intermedi” e alla c.d. “spending review”.2
2 L’ente è, altresì, sottoposto al controllo successivo sulla gestione da parte della Corte dei conti a seguito dell’inserimento nella programmazione dei controlli della Sezione Controllo sulle Amministrazioni centrali dello Stato, con delibera n. 1 del 2018.
2. ORGANI
Sono organi della CSEA, ai sensi dell’art. 2 dello statuto, il Presidente, il Comitato di gestione
e il Collegio dei revisori.
Il Presidente ha la legale rappresentanza della CSEA e sovrintende al suo funzionamento, convoca e presiede il Comitato di gestione (art. 3.1, dello statuto). Il Presidente è nominato per un triennio dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (nel prosieguo, anche, ARERA), d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze (nel prosieguo anche MEF) ed è scelto fra persone dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza in una o più tra le seguenti materie: economia, diritto, contabilità e finanza, energia, servizi idrici, ambiente (art. 4.1 dello statuto).
Il Presidente, nominato di intesa con il MEF con la deliberazione ARERA n. 105 del 14 marzo 2016 e che avrebbe raggiunto la scadenza del suo mandato in data 3 aprile 2019, ha rassegnato le dimissioni in data 19 ottobre 2018, contemporaneamente a uno dei componenti del Comitato di gestione.
A seguito di tali dimissioni, in applicazione dell’art. 6.3 dello statuto,3 l'Autorità, per assicurare lo svolgimento delle attività della Cassa, ha nominato un Commissario con deliberazione n. 575 del 13 novembre 2018, tutt’ora in carica.
Il Commissario, in caso di contemporanea vacanza di almeno due dei componenti del Comitato di gestione, svolge le funzioni attribuite dallo statuto al Presidente e al Comitato di gestione per assicurare lo svolgimento delle attività della CSEA nelle more della nomina di un nuovo Comitato di gestione.
Il Comitato di gestione ha poteri di programmazione e di indirizzo ed esercita tutte le funzioni della Cassa che non siano attribuite dallo statuto ad altri organi. É composto dal Presidente e da altri due componenti, nominati per un triennio dall’Autorità, d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze e scelti fra persone dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza in una o più tra le seguenti materie: economia, diritto, contabilità e finanza, energia, servizi idrici, ambiente (art. 4.1 dello statuto).
3 Qualora cessi dalla carica il Presidente o un componente, l'Autorità, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, procede alla sua sostituzione. Nel caso di contemporanea vacanza di almeno due dei componenti del Comitato di gestione, l'Autorità, per assicurare lo svolgimento delle attività della Cassa, procede tempestivamente alla nomina di un Commissario e, ai sensi del precedente art. 4, comma 1, procede alla nomina di un nuovo Comitato di gestione.
Il Collegio dei revisori è composto dal Presidente, da due componenti effettivi e da due supplenti nominati, per un triennio, con decreto del MEF d’intesa con l’ARERA (art. 5.1 dello Statuto). I componenti sono scelti tra gli iscritti al registro dei revisori legali o tra i dirigenti del Ministero dell'economia e delle finanze o di pubbliche amministrazioni operanti nei settori attinenti a quello di attività della Cassa (art. 5.3 dello statuto).
Il Collegio dei revisori in carica è stato nominato con decreto del MEF del 22 gennaio 2018 per un triennio.
I Revisori svolgono le funzioni dei sindaci delle società per azioni secondo le disposizioni del Codice civile, in quanto compatibili con la particolarità dell'ordinamento e del funzionamento della CSEA, nonché i compiti previsti dall'art. 20, del decreto legislativo 30 giugno 2011, n. 123 (art. 5.2 dello statuto).
Nel corso del 2018 si sono tenute 17 riunioni del Comitato di gestione e, dopo la nomina del Commissario, 3 riunioni commissariali.
Il Commissario, tempestivamente, convoca il Direttore generale, il Collegio dei revisori e il Magistrato della Corte dei conti delegato titolare al controllo dell’ente. Alla riunione commissariale è presente il funzionario responsabile dell’Area legale e contratti, che ne cura la verbalizzazione, nonché i rappresentanti degli Uffici che hanno svolto l’istruttoria dei punti all’ordine del giorno o che comunque sono stati responsabili della relativa pratica.
Il Collegio dei revisori ha tenuto, poi, 7 riunioni.
Tabella 1 – Emolumenti per gli organi
Inc. % | ||||||||
Organi | 2017 | 2018 | Var. ass. | Var.% | 2017 | 2018 | ||
Presidente/ Commissario | 81.631,99 | 74.354,16 | -7.278 | -8,92 | 47,31 | 50,13 | ||
Comitato di gestione | ||||||||
Componente | 49.074,41 | 39.115,84 | -9.959 | -20,29 | 28,44 | 26,37 | 2017 | 2018 |
Componente | 41.832,96 | 34.860,80 | -6.972 | -16,67 | 24,25 | 23,50 | Inc. % | |
Totale | 172.539,36 | 148.330,80 | -24.209 | -14,03 | 100,00 | 100,00 | 69,47 | 68,93 |
Collegio dei revisori | ||||||||
Presidente | 24.300,00 | 24.300,00 | 0 | 0,00 | 32,05 | 36,34 | ||
Componente (2017) | 27.748,91 | 0,00 | -27.749 | -100,00 | 36,60 | 0,00 | ||
Componente | 23.760,00 | 23.504,69 | -255 | -1,07 | 31,34 | 35,15 | 2017 | 2018 |
Componente (2018) | 0,00 | 19.068,75 | 19.069 | #DIV/0! | 0,00 | 28,51 | Inc. % | |
Totale | 75.808,91 | 66.873,44 | -8.935 | -11,79 | 100,00 | 100,00 | 30,53 | 31,07 |
Totale | 248.348,27 | 215.204,24 | -33.144 | -13,35 | 100,00 | 100,00 |
Il totale degli emolumenti per gli organi decresce, nel 2018, del 13,3 per cento (-33.144 euro in valore assoluto); i totali delle voci che compongono il dato generale, “Comitato di gestione” e “Collegio dei revisori”, rispecchiano l’andamento in diminuzione con importi, in valore assoluto, pari, rispettivamente, a -24.209 euro e a -8.935 euro. Il decremento rilevato è riconducibile, in massima parte, alle dimissioni del Presidente e di un componente del Comitato di gestione, avvenute nell’ottobre del 2018, che hanno causato lo scioglimento dell’organo e la successiva nomina, avvenuta nel novembre dello stesso anno, del Commissario.
La gestione commissariale si è protratta anche nell’esercizio 2019, concentrando i poteri devoluti, per statuto, al Comitato di gestione (organo collegiale) in un organo monocratico. La mancata nomina di un nuovo Comitato di gestione, da parte dell’Autorità vigilante ARERA, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, non è in linea con la previsione dell’art.
n. 6.3 dello statuto, il quale prevede la nomina del Commissario in caso di “temporanea”
vacanza di almeno due componenti del Comitato di gestione.
Si segnala che l’attuale Commissario della Cassa è dipendente dell’Autorità vigilante ARERA. Il Commissario, infatti, ha dichiarato, all’atto dell’assunzione dell’incarico, di essere alle dipendenze di ARERA con funzioni di Consigliere giuridico e, ad interim, di Direttore della Direzione legale e della Direzione comunicazione.
Al Commissario, per l’espletamento del relativo incarico presso la C.S.E.A., viene erogato un compenso annuo di 62.749,50 euro lordi (pari al compenso lordo annuo previsto per il Presidente del Comitato di gestione); pertanto, l’importo dovuto per il 2018 è pari a 8.251,68 euro, oltre al rimborso delle spese di missione e di permanenza del Commissario in Roma, come stabilito dall’accordo tra l’ARERA e la C.S.E.A. (nota del Vicedirettore della Direzione Affari Generali e Risorse dell’ARERA in data 14 febbraio 2019)4.
4 Sia il Commissario che il Direttore generale dispongono di una carta di credito per le spese di trasferta, soggetta a rendicontazione; per il Direttore generale è prevista anche un’assicurazione sanitaria di categoria “AESM/ACEM”ai sensi del contratto collettivo di riferimento (Dirigenti del Settore Industria).
3. STRUTTURA ORGANIZZATIVA E PERSONALE
Il Regolamento di organizzazione e funzionamento dell’Ente prevede che la Cassa si avvalga di un Direttore generale, nominato dal Comitato di gestione, con l’approvazione dell’ARERA per un periodo non superiore a cinque anni.
Il Direttore generale è responsabile del funzionamento dell’Ente ed è preposto alla direzione e al controllo delle attività degli uffici della C.S.E.A.. Esercita, inoltre, i poteri di spesa ai sensi dell’art. 4.2 del Regolamento.
Il Direttore generale è stato nominato per un triennio con delibera del Comitato di gestione dell’11 maggio 2018, approvata dall’ARERA. L’incarico decorre dal 1° giugno 2018 per una durata di tre anni, rinnovabili per ulteriori due anni.
A seguito delle dimissioni del Direttore generale è stato nominato un nuovo Direttore generale nella seduta commissariale del 28 ottobre 2019, nomina approvata dall’ARERA con delibera del 30 ottobre successivo. Ai sensi dell’art. 2 del contratto stipulato l’11 novembre 2019, l’incarico ha durata triennale con decorrenza in pari data.
Con deliberazione del 23 novembre 2017 l’ARERA ha approvato, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del Regolamento di organizzazione e funzionamento della C.S.E.A., la nuova organizzazione degli Uffici della Cassa, assunta con deliberazione del Comitato di gestione del 25-26 settembre 2017.
L’Ente ha, quindi, iniziato la riorganizzazione del personale in servizio che, fino all’entrata in vigore della legge di stabilità per il 2016, era interamente distaccato da altre società pubbliche (Gestore dei servizi energetici – G.S.E- S.p.A., Acquirente Unico – AU S.p.A., Società di gestione impianti nucleari – Sogin S.p.A.).
Sono state dunque avviate procedure di selezione pubblica, per titoli ed esami, finalizzate alla copertura del fabbisogno di organico, riconoscendo un titolo preferenziale, ma non essenziale, ai candidati che avevano prestato servizio presso la Cassa per un periodo di almeno dodici mesi antecedente alla data di scadenza del termine utile per la presentazione della candidatura. Tali procedure sono state avviate nel corso della seconda metà del 2018 e sono proseguite anche nella prima metà del 2019.
Attualmente, la struttura della Cassa è organizzata in sette Aree: Audit (con funzione di supporto del Direttore generale e dell’organo di indirizzo politico con competenza sui controlli interni); Legale, Contratti e Segreteria degli Organi collegiali; Sistemi Informativi; Personale;
Regolazione ricerca di sistema e sviluppo; Elettricità Gas e Ambiente e Amministrazione; Bilancio, Finanza e Controllo (Unità organizzative di primo livello).
Vi sono, poi, cinque uffici, dipendenti dall’Area di rispettiva pertinenza: Ricerca di sistema, dipendente dalla Regolazione, ricerca di sistema e sviluppo; Perequazioni, Elettricità, Gas e Idrico, dipendente dall’Area Elettricità, Gas e Ambiente e Amministrazione; Contabilità e Bilancio, dipendente dall’Area Bilancio, Finanza e Controllo.
Con la nuova organizzazione sono state individuate una nuova Area tecnico-operativa con riferimento anche alla vocazione ambientale della C.S.E.A., in attesa del riconoscimento di un ruolo della Cassa anche nel settore dei rifiuti, e un’Area dedicata alla “Regolazione, Ricerca di Sistema e Sviluppo” con il compito di curare sia la ricerca di sistema sia le nuove attività al fine di promuovere il ruolo della C.S.E.A. presso l’Autorità regolatrice ARERA e presso le altre istituzioni nonché presso gli operatori del settore e i media.
Inoltre, a seguito della costituzione di un organico proprio della Cassa, con correlativa
riduzione del personale distaccato, è stata istituita un’Area Personale.
I controlli interni sono assicurati dall’Area Audit, a supporto del Direttore generale, mentre il
controllo di gestione è affidato all’Area Amministrazione, Bilancio, Finanza e controllo.
Come stabilito dall’art. 1, comma 5, della legge n. 190 del 2012 e dai Piani Nazionali Anticorruzione (PNA) adottati dall’ANAC, la CSEA, con delibera del Comitato di gestione in data 29 gennaio 2018, ha adottato un Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT) con il compito di valutare il diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione, indicando gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio per il triennio 2018-2020. Con successiva delibera del Comitato di gestione del 27 giugno 2018 è stato nominato il nuovo Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, individuato nel Direttore generale della Cassa.
Il Piano è stato aggiornato nel corso del 2018 e, con delibera commissariale del 25 gennaio del 2019, è stato adottato il nuovo PTPCT tenendo conto delle novità normative intervenute, con particolare riferimento alle nuove Linee guida approvate dall’ANAC con delibera n. 1134 dell’8 novembre del 2017 e del Piano Nazionale Anticorruzione approvato dall’ANAC con delibera n. 1074 del 21 novembre 2018.
Le misure di contrasto della corruzione sono volte all’adozione di strumenti organizzativi,
procedurali e di informatizzazione/automazione di alcuni processi della Cassa, particolarmente esposti al rischio di corruzione.
Le misure in materia di trasparenza hanno seguito quanto programmato nella specifica sezione del PTCT.
Successivamente alla chiusura dell’esercizio in esame, nella riunione commissariale del 28
maggio 2019, è stato nominato, con decreto del Commissario, ai sensi dell’art. 6, comma 1, lett.
B) del D. lgs. n. 231 del 2001, l’Organismo di Vigilanza (ODV) per il periodo 1° luglio 2019/31 dicembre 2020, composto da un membro esterno scelto per la particolare competenza in materia di risk management e Modelli di organizzazione ai sensi del d. lgs. n. 231 del 2001, dal responsabile dell’Area Audit e da un membro del Collegio dei revisori in carica.
3.1 Personale
La consistenza dell’organico del personale è fissata, dall’art. 3.1 del Regolamento di
organizzazione e funzionamento, in 60 unità, escluso il Direttore generale.
Il personale, ai sensi dell’art. 21 del C.C.N.L. del Comparto elettrico, è diviso in due gruppi (Gruppo “A” e Gruppo “B”), mentre la disciplina dei quadri è regolata dal successivo art. 22. In base a tale suddivisione i dipendenti hanno, sostanzialmente, tutti mansioni di concetto (categoria “As” e “BS”); alcuni, poi, svolgono funzioni direttive di particolare importanza o per la loro ampiezza e natura, o per la rilevante dimensione dell’unità cui sono preposti, in relazione alla struttura aziendale, ovvero per il contenuto specialistico delle suddette mansioni (categorie “AS Superiore – ASS; BS Superiore “BSS”). Nel Gruppo A è prevista anche una ulteriore classificazione dei dipendenti che hanno anche facoltà di rappresentanza dell’azienda e di sovrintendenza e coordinamento di altri lavoratori nonché contenuto specialistico delle mansioni particolarmente elevato.
I Gruppi A e B comprendono complessivamente 36 dipendenti. I quadri, a loro volta, disciplinati dall’art. 22 del contratto, si dividono in tre sottogruppi a seconda dei livelli di responsabilità assunti e contano complessivamente 6 dipendenti. Il Direttore Generale è computato al di fuori dell’organico dei dipendenti, trattandosi di dirigente a tempo determinato e il cui trattamento retributivo è disciplinato dal C.C.N.L. Dirigenti dell’Industria. Nella seguente tabella viene sintetizzato quanto su esposto.
Tabella 2 - Consistenza del personale della CSEA suddivisa per livelli contrattuali
Livelli | n. dipendenti |
QSL | 1 |
QS | 4 |
Q | 1 |
ASS | 6 |
AS | 3 |
A1S | 4 |
A1 | 14 |
BSS | 8 |
BS | 1 |
totale | 42 |
Escluso il Direttore Generale
La tabella che segue riporta i dati relativi alla consistenza del personale comprensiva di unità distaccate dalla GSE5.
Tabella 3 - Consistenza del personale in servizio
Denominazione* | 2017 | 2018 | Var.ass. |
CSEA | 17 | 42 | 25 |
GSE | 31 | 7 | -24 |
SOGIN | 2 | 0 | -2 |
Totale | 50 | 49 | -1 |
*GSE: Gestore Servizi Energetici; SOGIN: Società Gestione Impianti Nucleari
Il rapporto di lavoro del personale dipendente è regolato dalla disciplina privatistica e dalla contrattazione collettiva del settore elettrico (comparto di provenienza del personale distaccato).
Ai sensi dell’art. 1, comma 520, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, è stato attribuito all’ARERA il monitoraggio dell’andamento e dell’attuazione degli interventi di miglioramento del sistema idrico (in particolare, degli acquedotti), avvalendosi anche della CSEA, con possibilità di adeguamento della pianta organica di quest’ultimo ente nei limiti della disponibilità del bilancio della Cassa.
Nel corso del 2017 la C.S.E.A., quindi, ha proceduto alla selezione pubblica del personale con
l’obiettivo di ricostituire la consistenza organica minima di 53 unità, con tre procedure
5 L’apparente discrepanza tra il numero di dipendenti pari a 42 unità, riportato nella tabella n. 2 e quello riportato nella tabella n. 3 pari a 49 unità deriva dalla collocazione nei ruoli della GSE delle 7 unità riportate nella tabella
n. 3 e quindi non incluse nell’organico della CSEA.
xxxxxxxxx, nelle quali è stato riconosciuto titolo preferenziale al personale distaccato da altri enti, in particolare dal GSE S.p.A., previo parere positivo dell’Avvocatura dello Stato del 21 marzo 2016.
In data 28 gennaio 2018 è stato approvato un piano delle assunzioni, con l’avvio di tre procedure di selezione di personale senza la previsione di alcun titolo preferenziale in favore del personale distaccato.
L’organico dell’ente si è quindi attestato, al 31 dicembre 2018, su 49 unità, escluso il direttore generale, comprensive di 7 unità ancora in distacco dalla GSE; ne consegue che le unità effettivamente inquadrate nella CSEA sono pari a 42.
Nell’organico del personale non vi sono posizioni dirigenziali (fatta eccezione che per il Direttore generale, considerato fuori organico); l’unico dirigente, distaccato dal G.S.E., risulta cessato il 30 aprile 2018.
Le assenze del personale in servizio, alla data del 31 dicembre 2018, sono quantificate dall’Ente in complessive ore 17.040,27 (pari a 2.249,14 giorni che divisi per il numero delle risorse è pari a una media di 53,55 giorni pro capite).6
Alla data del 31 dicembre 2018 la voce “costi per il personale” ammonta ad euro 4.478.773 (costi per il personale proprio pari a 2.994.991 euro e costi per il personale distaccato e interinale pari a 1.483.782 euro). Nella seguente tabella sono riportati i dati relativi.
Tabella 4 - Costi per il personale
Inc. % | ||||||
2017 | 2018 | Var.ass. | Var.% | 2017 | 2018 | |
Xxxxxx e stipendi* | 632.167 | 2.287.753 | 1.655.586 | 261,89 | 14,37 | 51,08 |
Oneri sociali | 120.973 | 484.699 | 363.726 | 300,67 | 2,75 | 10,82 |
Trattamenti di fine rapporto | 14.484 | 40.809 | 26.325 | 181,75 | 0,33 | 0,91 |
Trattamento di quiescenza e simili | 0 | 67.114 | 67.114 | 0,00 | 1,50 | |
Altri costi | 25.148 | 114.616 | 89.468 | 355,77 | 0,57 | 2,56 |
Totale costo personale proprio | 792.772 | 2.994.991 | 2.202.219 | 277,79 | ||
Costi del personale distaccato e interinale | 3.606.874 | 1.483.782 | -2.123.092 | -58,86 | 81,98 | 33,13 |
Costo complessivo | 4.399.646 | 4.478.773 | 79.127 | 1,80 | 100,00 | 100,00 |
Numero dipendenti | 51 | 49 | -2 | -3,92 | ||
Costo unitario medio | 86.268 | 91.404 | 5.136 | 5,95 |
*La voce comprende gli emolumenti per il Direttore generale pari a 178.956 euro per il 2017 e a 184.026 euro per il 2018.
6 Le assenze si suddividono in 4.877,80 ore per ferie, ivi comprese le festività soppresse, 1.143,14 ore per malattia, ivi comprese le visite mediche del personale (in applicazione della legge n. 104 del 5 febbraio del 1992) e 11.019,33 ore di altri permessi e assenze retribuiti e non retribuiti (maternità, matrimonio, congedo parentale, permessi per allattamento, permessi studio, permessi lutto, permessi per esami, donazione sangue, seggi elettorali, aspettativa non retribuita).
In dettaglio, a seguito dell’implementazione del piano delle assunzioni, dal 2017 al 2018 l’organico è aumentato di n. 2 unità passando da 49 a 51, mentre i costi, globalmente considerati e ricomprendenti anche gli emolumenti corrisposti al Direttore generale, sono in linea tra i due esercizi. Infatti, all’aumento del 261,8 per cento del costo per il personale dipendente dell’ente (da 632.167 euro a 2.287.753 euro), ha fatto riscontro la diminuzione del 58,8 per cento (2.123.092 euro in valore assoluto) dei costi per il personale distaccato e interinale (da 3.606.874 euro a 1.483.782 euro). Inoltre, nell’esercizio 2018 vi è stato un aumento per le erogazioni del trattamento di fine rapporto e la corresponsione del trattamento di quiescenza, non erogato nel corso dell’esercizio precedente, a seguito delle dimissioni di alcuni dipendenti, di altre uscite, di rientri del personale distaccato presso le società cedenti. Il dato del costo unitario medio cresce del 5,9 per cento (da 86.268 euro a 91.404 euro).
A seguito della riunione commissariale del 21 dicembre 2017 è stato deliberato di riconoscere ai lavoratori distaccati un’indennità integrativa, inizialmente commisurata ad un importo pari a due mensilità annue per 12 mensilità, con un minimo di mezza mensilità per i distacchi che non hanno proseguito rientrando i lavoratori anticipatamente presso l’ente di appartenenza. Si è deciso di erogare ai lavoratori distaccati un incentivo ad personam (sostitutivo della mensilità erogabile a seguito dei processi di valutazione di tutto il personale) nonché una mensilità della retribuzione per indennizzare la perdita di chances di crescita professionale nell’ambito dell’ente concedente (GSE). Nel verbale della riunione si è ritenuto che la permanenza dei lavoratori distaccati in C.S.E.A. avrebbe rappresentato, infatti, un ostacolo alla loro crescita professionale nell’ente di provenienza (GSE).
Successivamente, con accordo tra la C.S.E.A., rappresentata dal Presidente, e le organizzazioni sindacali di settore, è stato stabilito di erogare ai dipendenti distaccati dal GSE presso la C.S.E.A., dalla data del 1° febbraio 2018, due indennità una tantum pari alla metà della retribuzione mensile lorda (una con la retribuzione del mese di marzo 2018 e una con la retribuzione del mese di ottobre 2018 per i lavoratori che al momento dell’elaborazione del cedolino risultino ancora in distacco) e un’indennità integrativa mensile pari a 1/9 dell’importo di una retribuzione mensile lorda e mezza, a decorrere dal 1° febbraio 2018 e fino al termine del distacco.
L’erogazione, che è stata oggetto di un accordo con le organizzazioni sindacali, avrebbe dovuto
essere effettuata non dalla C.S.E.A. ma dall’ente distaccante dei lavoratori, il GSE.
Al riguardo, osserva la Sezione che la prestazione lavorativa presso C.S.E.A., dalla quale i dipendenti distaccati percepiscono una retribuzione in linea con il contratto di comparto, potrebbe essere compensata indipendentemente dalla corresponsione di incentivi che si configurano come emolumenti non correlati ad una maggiore produttività dei lavoratori.
Nella seguente tabella sono riportati i dati, forniti dall’Ente, relativi alla quantificazione delle dette indennità per l’esercizio in esame.
Tabella 5 - Quantificazione somme erogate per il personale in distacco dalla GSE - 2018
Periodo | n. dipendenti | indennità distaccati | una tantum distaccati | totale |
Marzo | 20 | 21.154,82 | 31.732,22 | 52.887,04 |
Aprile | 20 | 10.702,50 | 10.702,50 | |
Maggio | 18 | 8.870,71 | 8.870,71 | |
Giugno | 18 | 8.870,71 | 8.870,71 | |
Luglio | 11 | 5.694,19 | 5.694,19 | |
Agosto | 11 | 5.694,19 | 5.694,19 | |
Settembre | 11 | 5.694,19 | 5.694,19 | |
Ottobre | 11 | 5.694,19 | 17.082,52 | 22.776,71 |
Novembre | 7 | 3.623,76 | 3.623,76 | |
Dicembre | 7 | 3.623,76 | 3.623,76 | |
Totale | 79.623,02 | 48.814,74 | 128.437,76 |
Il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato ai dipendenti della Cassa è quello del comparto elettrico, rinnovato in data 15 gennaio 2017 per il triennio 2016/2019. Tra le novità da segnalare, rispetto al contratto precedente, scaduto nel 2016, vi sono gli aumenti retributivi scaglionati in due tranche, quelli legati alla produttività e in fine una maggiore attenzione al
welfare mediante incrementi destinati alla previdenza integrativa e alla sanità integrativa, nonché al fondo per la premorienza.
Nel CCNL è stato poi previsto che il trasferimento dei lavoratori possa essere deliberato soltanto a seguito di provvedimenti motivati e previa corresponsione di indennità nel caso di superamento del limite minimo di 30 km. di distanza dalla precedente sede di lavoro.
4. VERIFICHE E ISPEZIONI
Lo statuto dell’ente, all’art. 1, prevede che la Cassa svolga “attività di accertamento, verificando la correttezza formale e di merito delle dichiarazioni trasmesse dagli operatori dei settori regolati ed esercitando i necessari poteri di controllo, anche tramite lo svolgimento di ispezioni”.7
Il procedimento ispettivo consiste in una preliminare attività istruttoria di acquisizione diretta di notizie volte sia all’accertamento della conformità a legge dell’operato dei soggetti verificati, sia al controllo dell’esattezza di dati trasmessi documentalmente. La finalità degli accertamenti ispettivi è la verifica della veridicità e rispondenza degli elementi riportati dalle imprese regolate nelle dichiarazioni inviate alla Cassa, all’analisi dei bilanci energetici, alla verifica della modalità di applicazione delle componenti tariffarie.
Oltre alle verifiche ispettive interne, l’ARERA conferisce alla C.S.E.A. specifici incarichi da eseguire congiuntamente con l’Autorità e il Nucleo speciale per l’energia e il sistema idrico della Guardia di Finanza.
Tra i compiti ispettivi affidati alla Cassa dal legislatore vi è anche il controllo dei progetti finanziati dalla Ricerca di sistema nel settore elettrico per accertare l’ammissibilità, la pertinenza e la congruità delle spese documentate e il conseguimento dei risultati intermedi e finali.
Nel corso dell’anno 2018, sulla base del Piano delle attività ispettive approvato dal Comitato di gestione della C.S.E.A., sono state svolte 16 verifiche ispettive con sopralluoghi presso le imprese interessate, di cui 7 in collaborazione con XXXXX e Guardia di Finanza.
I risultati hanno permesso di riscontrare alcune discrepanze tra i dati dichiarati e quelli emersi dall’esame dei sistemi di fatturazione delle aziende; l’errata attribuzione della competenza dei volumi dichiarati; nel settore idrico, l’invio delle dichiarazioni a C.S.E.A. sulla base delle somme derivanti dai volumi incassati anziché sulla base dei volumi fatturati; dichiarazioni
7 Ai sensi del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 123, relativo ai procedimenti amministrativi concernenti gli interventi di sostegno pubblico per lo sviluppo delle attività produttive, ivi compresi gli incentivi, i contributi, le agevolazioni, le sovvenzioni e i benefici di qualsiasi genere concessi da amministrazioni pubbliche, all’art. 8 comma 1 “Il soggetto competente...può disporre in qualsiasi momento ispezioni, anche a campione, sui programmi e le spese oggetto di intervento, allo scopo di verificare lo stato di attuazione, il rispetto degli obblighi previsti dal provvedimento di concessione e la veridicità delle dichiarazioni e informazioni prodotte dall’impresa beneficiaria”.
errate nella raccolta dei dati degli investimenti nell’attività di distribuzione dell’energia elettrica (RAB) che hanno determinato l’inserimento in RAB di incrementi patrimoniali maggiori di quelli correttamente attribuibili.
I soggetti incorsi in tali verifiche negative hanno provveduto a regolarizzare la propria posizione ad eccezione di un Comune, nei confronti del quale l’ARERA ha avviato un procedimento sanzionatorio con la determina in data 12 marzo 2019.
Nella riunione commissariale del 25 febbraio 2019 è stato approvato un Piano delle verifiche ispettive che prevede un notevole incremento delle attività (dalle 18 programmate nel 2018, di cui 16 svolte, alle 30 per l’anno 2019, ripartite nei settori elettrico, gas, idrico, perequazioni e Ricerca di Sistema).
Il programma tende ad una verifica globale, nell’arco di un quinquennio, delle maggiori imprese dei settori regolati, con particolare attenzione ad eventuali irregolarità o ritardi negli obblighi verso la Cassa, sia dal punto di vista contabile che documentale; alla localizzazione sul territorio nazionale, alla tipologia di impresa e all’eventuale esistenza di specifiche problematiche.
I risultati di tali controlli, con particolare riferimento agli esiti e all’eventuale contenzioso davanti al giudice amministrativo e ordinario nonché all’eventuale applicazione di sanzioni da parte dell’Autorità saranno sottoposti a monitoraggio da parte dell’area audit.
L’incombenza di supportare stabilmente il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) è stata affidata all’area audit per il monitoraggio dell’attuazione delle relative misure, nonché dell’adempimento degli obblighi di pubblicazione ai sensi della normativa in materia di trasparenza (d. lgs. 14 marzo 2013, n. 33 e s.m.i.)8.
La C.S.E.A. ha, inoltre, adottatoun “Modello di Organizzazionee Gestione 231” perrafforzare il sistema di governance e i presìdi di controllo volti a prevenire e contrastare l’eventuale commissione di reati previsti dal d. lgs. 8 giugno 2001, n. 231.
8 Il Responsabile dell'Area Audit, nella riunione commissariale del giorno 18 settembre 2019, ha presentato la Relazione annuale 2018 (periodo di riferimento 1° gennaio 2018/31 dicembre 2018), redatta nel luglio 2019, nella quale ha dato conto delle metodologie adottate e delle verifiche seguite, nonché nel dettaglio dei risultati dell'attività svolta con riferimento a tutti i processi rilevanti (Entrate, Erogazioni ed Acquisti). Per maggiore dettaglio si rinvia alla relazione.
5. CONTENZIOSO
La C.S.E.A. ha in corso 44 giudizi (dato aggiornato al 28 febbraio 2019), per lo più riferiti ad impugnazioni avverso le deliberazioni dell’ARERA ed atti conseguenti della C.S.E.A.. Nel 2018 sono state instaurate 21 nuove controversie, di cui 4 concluse e una per la quale si è deciso di non procedere alla costituzione in giudizio.
Il contenzioso tributario è elevato ed ha ad oggetto le impugnazioni avverso le cartelle di pagamento notificate da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione cui è stato affidato il recupero coattivo dei crediti dell’ente, ai sensi del D.D. del M.E.F. del 12 aprile 2018. L’oggetto del contenzioso riguarda per lo più la determinazione della sorte capitale e degli interessi del credito.
La C.S.E.A. è stata altresì convenuta in giudizi civili ed amministrativi attinenti agli oneri generali del sistema elettrico; in particolare, è stata chiamata, in qualità di terzo, unitamente al
G.S.E. S.p.a., da parte di un distributore di energia al fine di corrispondere al venditore delle somme a titolo di oneri generali di sistema.
Il giudice amministrativo, in particolare, nell’ambito della controversia avente ad oggetto l’impugnativa della deliberazione n. 50 del 1° febbraio 2018 dell’ARERA sul meccanismo di reintegro degli oneri generali di sistema non riscossi dai distributori elettrici, ha respinto la domanda e ha evidenziato che la delibera pone a carico, legittimamente, dei clienti finali il pagamento delle morosità, ma solo a seguito dell’infruttuoso esperimento di azioni di recupero del credito da parte dei distributori. Seguendo la sentenza C-189/15 della Corte Europea di Giustizia, è stato precisato che gli oneri di sistema non hanno natura di imposte indirette ma vengono trasferiti sui conti di gestione istituiti dalla Cassa e posti a carico definitivo dei clienti finali nell’ambito di un rapporto di tendenziale natura sinallagmatica con le prestazioni fornite, mancando, per tali corrispettivi, un sistema di riscossione assimilabile a quello relativo alle entrate tributarie.
Nel corso del 2018 l’Ente, per la prima volta, è stato autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri a costituirsi parte civile in un procedimento penale per il reato di truffa per la vendita di titoli di efficienza energetica (“c.d. “certificati bianchi”). Tuttavia, tutti gli imputati, ad eccezione di uno, hanno chiesto ed ottenuto l’applicazione della pena, ai sensi dell’art. 444
c.p.p. Per l’imputato rimanente l’Avvocatura dello Stato, cui è affidato il patrocinio dell’Ente,
ha ritenuto preferibile non proseguire con la costituzione di parte civile stante la verosimile infruttuosità della relativa azione.
Nell’ambito dell’attività di recupero crediti la C.S.E.A. è coinvolta in 20 procedure concorsuali
pendenti (dato aggiornato al 28 febbraio 2019) di cui una avviata nel 2018.
6. ATTIVITÀ CONTRATTUALE.
Nel 2018 l’Ente ha concluso 108 contratti, per lo più relativi a procedure in affidamento diretto ai sensi dell’art. 36, comma 2, lett. a) del d. lgs. n. 50 del 2016. Le tipologie di forniture riguardano principalmente l’acquisto di macchinari per uffici e affini (fax, toner, distruggi documenti) nonché acquisto di licenze di aggiornamento software, rinnovo antivirus e servizi di evoluzione del sistema contabile. Inoltre, sono stati conclusi contratti per la manutenzione ordinaria dell’immobile e di piccolo economato (servizio di cancelleria, servizio catering per auguri natalizi), di pubblicità dei vari avvisi di selezione del personale, dell’istituto tesoriere e per il reclutamento di personale in servizio temporaneo.
Nel dettaglio, i contratti più onerosi, che superano la soglia di affidamento diretto, rientrando quindi nelle ipotesi di cui alla lettera b) della citata disposizione normativa, sono i seguenti:
1. Acquisto di licenze di manutenzione per apparati CITRIX.
L’acquisto ha ad oggetto licenze e apparati Citrix, quale infrastruttura di filtraggio attivo e riconoscimento di eventuali minacce, al fine di proteggere i sistemi informativi della CSEA sia dal punto di vista dell’integrità dei dati conservati, che della disponibilità dei sistemi stessi.
Il criterio di aggiudicazione della procedura in commento, ai sensi dell’art. 95, comma 4 del D.Lgs. n. 50/2016, è quello del prezzo più basso, trattandosi di fornitura con caratteristiche standardizzate. L’acquisto è stato formalizzato su MePA a seguito di Richiesta di Offerta a cinque operatori economici. Tutti gli operatori economici invitati hanno presentato offerta ed è risultata aggiudicataria la Enterprice Solutions.
2. Acquisto della Piattaforma virtuale F5 Network BIG IP VE
L’acquisto ha ad oggetto la soluzione tecnologica F5 BIG IP VE e relative licenze, al fine di incrementare la sicurezza degli applicativi C.S.E.A.. Il criterio di aggiudicazione della procedura, ai sensi dell’art. 95, comma 4 del d.lgs. n. 50/2016, è quello del prezzo più basso, trattandosi di fornitura con caratteristiche standardizzate. L’acquisto è stato formalizzato su MePA a seguito di Richiesta di Offerta a sei operatori economici. Tutti gli operatori economici invitati hanno presentato offerta ed è risultata aggiudicataria l’offerente il prezzo più basso.
3. Affidamento del servizio di evoluzione del sistema contabile SAP della C.S.E.A..
Il servizio prevede l’ottimizzazione del sistema SAP della C.S.E.A. in relazione a: automazione della gestione dei pagamenti; piena implementazione della contabilità civilistica, del relativo piano dei conti e della gestione delle anagrafiche contabili; gestione della fatturazione elettronica, split payment e di ulteriori aggiornamenti normativi in divenire; interfaccia contabile con il sistema di payroll e gestione delle presenze; modifica o estensione dell’operatività della Cassa ad altri settori (es: gestione nuovi oneri generali di
sistema); evoluzione della reportistica a fini interni (es. personale, crediti, tempistica di pagamento, costi) ed esterni (verso AEEGSI, MEF, ISTAT); predisposizione della relazione sulla gestione, nota integrativa e report di bilancio con acquisizione diretta dei dati; manutenzione ordinaria e straordinaria del sistema. Il servizio è stato aggiudicato, all’esito di procedura negoziata, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Sono stati invitati a presentare offerta tutti i sei operatori economici che hanno manifestato interesse a partecipare. Delle tre offerte presentate il servizio è stato affidato all’offerta ritenuta più vantaggiosa.
4. Affidamento del servizio di evoluzione sistema SAS della C.S.E.A.
Il servizio prevede l’ottimizzazione del sistema SAS della C.S.E.A. in relazione a: gestione ordinaria e straordinaria della piattaforma SAS di amministrazione; installazione di nuove Release e migrazione Applicativa dalla attuale versione SAS 9.2 alla versione SAS 9.4 con
migrazione di tutti i progetti e report realizzati; Data Management (Banca Dati RNA), con personalizzazione Data Surveyor for SAP (Connettore dati per SAP) per i processi di ETL da SAP a SAS a seguito degli adeguamenti dei flussi finanziari ed evolutive del sistema contabile SAP; analisi, progettazione e sviluppo di interfacce software della piattaforma SAS con soluzioni di terze parti, anche esterne alla CSEA; reportistica e manutenzione evolutiva della precedente reportistica realizzata con SAS Visual Analytics negli ambiti delle evoluzioni del sottostante sistema informativo C.S.E.A.; attività di supporto agli utenti e training on the job per nuove funzionalità.
Il servizio è stato aggiudicato, all’esito di procedura negoziata, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Sono stati invitati a presentare offerta i tre operatori economici che hanno manifestato interesse a partecipare. Dei due offerenti è stata prescelta la proposta ritenuta economicamente più vantaggiosa.
Nella seguente tabella sono riportati i contratti la cui spesa è compresa tra i 164.000 euro e i
34.100 euro.
Tabella 6 – Contratti con importi più rilevanti
Oggetto | Procedura di scelta del contraente | Importo (Iva esclusa) | Data stipula/decorrenza | Data conclusione servizi/consegna fornitura |
Acquisto della Piattaforma virtuale F5 Network BIG IP VE | Procedura negoziata ex art. 36, comma 2, lett. b) X.Xxx. 50/2016 - RdO prezzo più basso MePA | 164.400 | 28/03/2018 | 27/03/2019 |
Servizio di evoluzione del sistema contabile SAP | Procedura negoziata ex art. 36, comma 2, lett. b) D.Lgs. n. 50/2016 | 140.000 | 29/10/2018 | 29/10/2020 |
Servizio di evoluzione sistema SAS | Procedura negoziata ex art. 36, comma 2, lett. b) D.Lgs. n. 50/2016 | 140.000 | 01/12/2018 | 31/12/2019 |
Licenze di Manutenzione per apparati CITRIX. | Procedura negoziata ex art. 36, comma 2, lett. b) D.Lgs. n. 50/2016 - Richiesta di Offerta (RdO) su MePA | 90.100 | 27/02/2018 | 31/12/2018 |
Servizio di somministrazione di lavoro | Affidamento diretto ex art. 36, comma 2, lett. a) X.Xxx. n. 50/2016, a seguito di procedura comparativa | 39.800 | 07/09/2018 | 31/12/2018 |
Servizio di somministrazione di lavoro | Affidamento diretto ex art. 36, comma 2, lett. a) D.Lgs. n. 50/2016, a seguito di procedura comparativa | 39.500 | 31/07/2018 | 31/12/2018 |
Acquisto Firewall CSEA | Affidamento diretto ex art. 36, comma 2, lett. a) D.Lgs. n. 50/2016 - RdO prezzo più basso MePA | 39.500 | 18/12/2018 | 31/12/2018 |
Acquisto Licenza Software VOIP Call Manager CISCO 15 mesi | Affidamento diretto ex art. 36, comma 2, lett. a) D.Lgs. n. 50/2016 - OdA su MePA | 39.000 | 31/10/2018 | 31/01/2020 |
Hardware centralino VOIP CSEA | Affidamento diretto ex art. 36, comma 2, lett. a) X.Xxx. n. 50/2016 - OdA su MePA | 38.500 | 13/11/2018 | 21/12/2018 |
Acquisto licenza Software Appalti & Contratti | Affidamento diretto ex art. 36, comma 2, lett. a) D.Lgs. n. 50/2016 - RdO prezzo più basso MePA | 34.100 | 12/12/2018 | 31/12/2018 |
7. ANALISI ECONOMICO PATRIMONIALE
7.1 Bilancio di esercizio 2018
Il bilancio è stato redatto ai sensi dell’art. 9 dello statuto dell’Ente, approvato dal MEF con decreto del 1° giugno del 2016 e, nel rispetto delle disposizioni del regolamento di amministrazione, è stato approvato dall’Ente nella riunione commissariale in data 29 aprile 2019. L'ARERA ha rilasciato l'intesa al MEF per l'approvazione del bilancio 2018 e copertura dei relativi costi di funzionamento per l'esercizio 2018 con deliberazione n. 299 in data 9 luglio 2019; Il MEF ha approvato il bilancio con nota RGS in data 13 novembre 2019.
7.1.2 Contenuto e forma del bilancio
Come si è detto, la C.S.E.A. adotta la tipologia di contabilità civilistica ai sensi dell’art. 2426 del Codice civile.
Il bilancio del 2018 è stato adottato seguendo i criteri di valutazione previsti dall’art. 2426 del Codice civile, come integrati dai principi contabili nazionali, nel rispetto del principio di prudenza e nella prospettiva della continuità. I criteri di valutazione tengono conto delle modifiche apportate al Codice civile e ai principi contabili emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) dal d. lgs. 18 agosto 2015, n. 139, che ha recepito la Direttiva contabile n. 34/2013/UE, le cui disposizioni si applicano al bilancio degli esercizi dal 1° gennaio 2016.
Il bilancio è composto dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dalla nota integrativa e dal rendiconto finanziario. È accompagnato dalla relazione sulla gestione, che evidenzia le principali attività svolte dall’Ente nell’esercizio, e dalla relazione del Collegio dei revisori, nonché dal conto consuntivo in termini di cassa di cui all’art. 9, primo e secondo comma, del
D.M. del 27 marzo del 2013. Sono altresì allegati al bilancio il rapporto sui risultati, in conformità con le linee guida generali di cui al D.P.C.M. del 18 settembre 2012 (recante “Definizione delle linee guida generali per l’individuazione dei criteri e delle metodologie per la costruzione di un sistema di indicatori ai fini della misurazione dei risultati attesi dai programmi di bilancio, ai sensi dell’art. 23 del d. lgs. 31 maggio 2011 n. 91”).
Il Collegio dei revisori, con la relazione in data 19 aprile del 2019, ha espresso parere favorevole
all’approvazione del bilancio per l'esercizio 2018, tenuto conto del rispetto delle norme del
Codice civile, del regolamento di amministrazione e contabilità, dello Statuto dell'ente nonché
delle indicazioni formulate dai principi contabili nazionali dell'OIC e dei principi contabili generali previsti dall'art. 2, comma 2, allegato 1 del d. lgs. 31 maggio 2011, n. 91. Il Collegio ha altresì considerato le riduzioni previste dalla normativa vigente in materia ai sensi delle Leggi finanziarie 27 dicembre 2006, n. 296, 24 dicembre 2007 n. 244, delle leggi 6 agosto n. 133 del
2008, legge del 30 luglio n. 122 del 2010 e successive modifiche, dal d.l. n. 95 del 2012 convertito dalla legge 7 agosto n. 135 del 2012, c.d. “spending review” e dal d.l. n. 66 del 2014 convertito dalla legge 23 giugno n. 89 del 2014.
8. STATO PATRIMONIALE
8.1 Stato patrimoniale - Attivo
Nella seguente tabella sono riportati i dati relativi all’attivo dello Stato patrimoniale. In ordine
alle più significative poste evidenziate si osserva quanto segue:
Tabella 7 - Stato patrimoniale Attivo
ATTIVO | 2017 | 2018 | Var. ass. | Var.% |
B) Immobilizzazioni | ||||
I) Immobilizzazioni immateriali | 1.797.419 | 1.632.806 | -164.613 | -9,16 |
II) Immobilizzazioni materiali | 515.121 | 539.312 | 24.191 | 4,70 |
III) Immobilizzazioni finanziarie | 80.764 | 273.853 | 193.089 | 239,08 |
Totale Immobilizzazioni | 2.393.304 | 2.445.971 | 52.667 | 2,20 |
C) Attivo circolante | ||||
II) Crediti con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo | ||||
2) crediti verso utenti | 856.055 | 856.055 | 0 | 0,00 |
3) crediti per trasferimenti correnti | 197.604.206 | 485.251.665 | 287.647.459 | 145,57 |
7) crediti per proventi da attività finanziarie | 63.866.810 | 60.160.250 | -3.706.560 | -5,80 |
8) crediti verso l'erario | 373.011 | 294.000 | -79.011 | -21,18 |
10) crediti per attività svolta per c/terzi | 231.089 | 192.401 | -38.688 | -16,74 |
11) crediti verso altri | 215.167.062 | 240.632.471 | 25.465.409 | 11,84 |
Totale crediti | 478.098.233 | 787.386.842 | 309.288.609 | 64,69 |
IV) Disponibilità liquide di cui: | ||||
1) depositi bancari | 4.185.656.886 | 2.352.936.009 | -1.832.720.877 | -43,79 |
3) denaro e valori in cassa | 1.623 | 1.865 | 242 | 14,91 |
4) presso Banca d'Italia | 430.000.162 | 1.000.000.800 | 570.000.638 | 132,56 |
Totale disponibilità liquide | 4.615.658.671 | 3.352.938.674 | -1.262.719.997 | -27,36 |
Totale attivo circolante | 5.093.756.904 | 4.140.325.516 | -953.431.388 | -18,72 |
Totale Attivo | 5.096.150.208 | 4.142.771.487 | -953.378.721 | -18,71 |
In ordine alle più significative delle poste evidenziate nella tabella può osservarsi quanto segue.
Immobilizzazioni
Le immobilizzazioni immateriali e materiali sono iscritte al costo di acquisto o di produzione, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione ai sensi dell’art. 2426, I comma, n. 1) del Codice civile. Il costo è stato sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio, in relazione con la residua possibilità di utilizzo. Il criterio di ammortamento è quello a quote costanti sulla base dei relativi periodi di utilità futura. Il costo viene svalutato in caso di perdite durevoli di
valore e ripristinato, ridotto dei soli ammortamenti, al venir meno, in tutto o in parte, delle cause della svalutazione operata. Il totale delle immobilizzazioni, nel 2018, si incrementa del 2,2 per cento passando da 2.393.304 euro del 2017 a 2.445.971 euro del 2018 (52.667 euro in valore assoluto); l’incremento è dovuto a vari fattori, di seguito riportati, interni alle tipologie delle immobilizzazioni.
Immobilizzazioni immateriali
Le immobilizzazioni immateriali ammontano a 1.632.806 euro e diminuiscono a seguito dei movimenti dell’esercizio che hanno prodotto un saldo negativo, pari a 164.613 euro, derivante da maggiori ammortamenti pari a 1.046.000 euro, al netto di minori incrementi pari a 881.0009 con uno scostamento negativo, rispetto all’esercizio precedente (1.797.419 euro) del 9,2 per cento.
Le immobilizzazioni immateriali hanno riguardato la realizzazione di importanti progetti tra cui: “Energivori”, “Bonus Sociale”, “Sistema Indennitario”, “Progetto raccolta dati per il riconoscimento di costi di distribuzione alle imprese con meno di 25.000 clienti”, “Progetto d’interfaccia con la Banca Dati RNA-Registro nazionale aiuti di Stato”, Implementazione del meccanismo “Oneri di Sistema” sulla suite applicativa gestionale.
Importanti investimenti sono stati poi realizzati sul fronte del rafforzamento della difesa infrastrutturale e dei servizi erogati mediante acquisto dei pacchetti Application Firewall, backup, apparati di rete, Voip ecc.) dovuti alla crescita della complessità del Sistema informativo all’interno della Server Farm della C.S.E.A..
Immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali ammontano, nel 2018, a 539.312 euro a fronte dei 515.121 euro dell’esercizio precedente (+4,7 per cento). I movimenti dell’esercizio mostrano incrementi pari a 381.000 euro e ammortamenti per 357.000 euro; il saldo tra le due poste contabili produce un valore positivo pari a 24.191 euro. Le immobilizzazioni materiali sono costituite dai beni mobili di proprietà dell’ente e da apparecchiature di hardware, che hanno comportato rilevanti
investimenti informatici, a supporto dei pacchetti software già menzionati tra le immobilizzazioni immateriali.
9 Dati riportati nella tabella n. 3 pag. 49 della relazione dell’Ente.
Immobilizzazioni finanziarie
Le immobilizzazioni finanziarie, che nel 2017 ammontavano a 80.764 euro, sono più che triplicate nell’esercizio successivo essendo pari a 273.853 euro (+193.089 euro in valore assoluto); l’importo è costituito in parte dai prestiti erogati ai dipendenti in accordo con la normativa contrattuale di riferimento (acquisto prima casa, importanti necessità familiari ecc.) e in parte dai finanziamenti acquisiti contestualmente ai transiti dei dipendenti dal Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. e dall’Acquirente Unico S.p.A. Questo spiega l’importante incremento, rispetto all’esercizio precedente.
I crediti sono iscritti al valore di presumibile realizzo, ossia la differenza tra i valori nominali dei crediti commerciali e il Fondo svalutazione crediti portato in diretta diminuzione della corrispondente voce dell’attivo. La relativa voce di bilancio è chiarita nella nota integrativa, nella quale sono specificate le singole voci che compongono quella generale.
Il totale dell’attivo circolante, pari a 4,1 miliardi nel 2018, decresce del 18,7 per cento rispetto al 2017 (-953,4 milioni in valore assoluto). Il totale dei crediti per l’esercizio 2018 ammonta a 787,4 milioni pari al +64,7 per cento rispetto al 2017; la sua composizione è data da elementi di natura diversa10 tra i quali la parte più consistente deriva dai così detti “proventi istituzionali” formati da crediti verso privati, imprese e Comuni, ma non ancora versati alla data di chiusura dell’esercizio. Nel dettaglio si rileva un aumento consistente, pari al 145,5 per cento, dei “crediti per trasferimenti correnti” (da 197,6 milioni nel 2017 a 485,2 nel 2018) e di quelli “verso altri” che passano dai 215,5 milioni nel 2017 ai 240,6 milioni nell’esercizio successivo con un incremento pari a 25,5 milioni in valore assoluto. I primi comprendono i crediti vantati dall’Ente nei confronti delle imprese e degli enti regolati alla data del 31 dicembre 2018; sono costituiti sia dai crediti dell’esercizio 2018, derivanti dal gettito, sia da quelli dell’esercizio precedente al netto del fondo svalutazione crediti che, nel 2018, ammonta a 51.073.000 euro (+13,2 per cento) rispetto al 2017, in cui ammontava a 45.096.000 euro, con un incremento - in valore assoluto pari a 5.976.957 euro; l’importo è corrispondente all’accantonamento effettuato
10 Il totale è così suddiviso: 6 per cento interessi bancari maturati nel 2018 e incassati nel gennaio 2019 pari a 43 milioni; 10 per cento relativo a crediti derivanti da indebite percezioni dei recuperi CIP6/92 pari a 80 milioni circa; 24 per cento derivanti da attività finanziarie relative a crediti vantati nei confronti di Acquirente Unico S.p.a. (delib. ARERA 822/2016) per circa 170 milioni, di Abbanoa S.p.a. (delib. ARERA 188/2015) per 22,5 milioni circa e, in fine, della Società Exergia S.p.a. (riscossione prevista per il 2022 come da piano concordato) pari a circa 158 mila euro; 60 per cento proventi istituzionali.
nell’esercizio 2018 in relazione all’utilizzo di indicatori in grado di evidenziare il probabile
deterioramento degli stessi crediti, come previsto dal principio contabile OIC n. 15.
L’incremento del 2018 rispetto all’esercizio precedente risente di due importanti fenomeni: a) la revisione della modalità di riconoscimento dell’agevolazione alle imprese a forte consumo di energia elettrica (c.d. energivori), ai sensi dell’art. 7 della delibera ARERA 921/2017/R/ee che ha previsto che le imprese rientranti in Classi di agevolazione VAL versino direttamente alla Cassa “il livello di contribuzione agli oneri per le fonti rinnovabili e la cogenerazione CIP 6/92”; tale operazione è stata ultimata a ridosso della chiusura di esercizio, generando un incrementodeicrediti; b) gli effetti del calendariorelativoalle dichiarazioni: lascadenzadelle competenze di fine 2017 è ricaduta nel primo giorno lavorativo del 2018 (2 gennaio 2018) generando una riduzione dei crediti iscritti nell’esercizio 2017. Parte di questi crediti (circa 200 milioni) sono stati incassati nel corso del primo trimestre del 2019.
La voce crediti verso utenti che si riferisce alle sanzioni comminate dall’Ente ai debitori morosi
resta invariata rispetto all’esercizio precedente ed è pari a 856.055 euro.
Le restanti voci dell’attivo circolante decrescono, nel 2018, in varia misura: a) crediti per proventi da attività finanziarie, pari a 60,1 milioni nel 2018 e a 63,8 milioni nel 2017(-5,8 per cento), composti principalmente dagli interessi bancari maturati sulle somme in deposito (pari a 43.088.000 euro nel 2018 e a 47.873.000 euro nel 2017) e dagli interessi attivi di mora (16.952.000 euro nel 2018 e 15.344.000 euro nel 2017) nonché dai crediti maturati sull’attività di anticipazione finanziaria dovuti da Acquirente Unico S.p.A. pari a 120.000 euro contro i
113.000 euro dell’esercizio precedente11; b) crediti verso l’erario, pari a 294.000 euro a fronte dei 373.011 euro del 2017 (-21,2 per cento), comprendono crediti relativi all’IRES e all’IRAP; c) crediti per attività svolta per conto terzi, pari a 192.401 euro nel 2018 contro i 231.089 euro del 2017 (-16,7 per cento), formati da importi, relativi al contributo delle imprese energivore, versati alla C.S.E.A. e finalizzati alla copertura dei costi delle stesse; d) crediti per attività svolte per conto terzi pari a 192.000 euro costituiti dai crediti in relazione al contributo, a copertura dei costi, delle imprese a forte consumo di energia elettrica, secondo quanto stabilito dalla delibera AEEGSI (ARERA) 635/2014/R/EEL per le annualità di competenza 2013 e 2014, dalla delibera 801/2016/R/EEL per il 2015 e dalla delibera 655/2017/R/EEL per il 2016.
11 Dati desunti dalla tabella n. 8 a pagina 52 della nota integrativa inviata dall’Ente.
Il totale delle disponibilità liquide, pari a 3,3 miliardi nel 2018, decresce del 27,3 per cento (-1,3 miliardi in valore assoluto) principalmente a causa della diminuzione della voce “depositi bancari” che passa da 4.185.656.886 euro nell’esercizio 2017 a 2.352.936.009 euro con una variazione assoluta pari a 1.832.720.877 euro (-43,8 per cento); di contro la voce relativa ai depositi presso la Banca d’Italia, costituita da depositi bancari, denaro e valori in cassa e conto Banca d’Italia (tesoreria dello Stato), cresce di più del doppio (da 430 milioni nel 2017 a 1 miliardo nel 2018). Con riguardo alla voce appena citata l’Ente ha specificato, nella relazione al bilancio, che nell’esercizio 2018 è stato chiamato a versare, a favore del bilancio dello Stato, somme a titolo sia provvisorio (1,9 miliardi circa) sia definitivo (2,9 miliardi circa).
Anche nel 2018 l’Ente, a inizio esercizio, ha dovuto versare temporaneamente 430 milioni (100 milioni ai sensi dell’art. 2, comma 2, del d.l. n. 98 del 2016, convertito con modificazioni dalla legge n. 151 del 2016, come modificato dall’art. 66, comma 2-bis del d.l. n. 50 del 2017, convertito con modificazioni dalla legge n. 96 del 2017; 250 milioni ex art. 20, comma 5, lettera i), del d.l. n. 148 del 2017, convertito con modificazioni dalla legge n. 172 del 2017; 80 milioni ex art. 11, comma 11, del d.l. n. 8 del 2017, convertito con modificazioni dalla legge n. 45 del 2017, abrogato dall’art. 20, comma 4, del d.l. n. 148 del 2017, convertito con modificazioni dalla
legge n. 172 del 2017).
Nel corso del 2018, la Cassa ha proseguito nella politica di rafforzamento del recupero crediti sia attraverso attività stragiudiziale sia attraverso le procedure coattive tramite l’Agenzia delle Entrate – Riscossione; tale ultima attività, iniziata nel 2017, ha coinvolto circa 50 imprese. L’incasso complessivo si attesa a circa 4,5 milioni rispetto ai 4,4 milioni dell’esercizio precedente.
In particolare, nel corso dell’esercizio si è concluso il recupero relativo ad Alcoa Trasformazioni
S.r.l. a seguito di un accordo transattivo firmato dalla società con l’ARERA, previo parere positivo dell’Avvocatura dello Stato, in data 21 dicembre 2017. A seguito di ciò, nel mese di gennaio del 2018 Alcoa ha provveduto a regolare le proprie partite economiche con la C.S.E.A. per circa 17,5 milioni. La Cassa ha provveduto ad un ulteriore recupero pari a 19.154.326,54 euro nel corso dell’esercizio. Numerosi sono poi i casi di recupero crediti relativi a importi indebitamente percepiti da imprese sottoposte a procedure concorsuali ovvero subordinati alla definizione dei contenziosi amministrativi o comunque all’esito della definizione del contenzioso. I relativi importi sono indicati al punto 5 della relazione sulla gestione, cui si
rinvia per un maggiore dettaglio.
8.2 Stato patrimoniale - Passivo
Il prospetto che segue espone i dati relativi al passivo dello stato patrimoniale.
Tabella 8 - Stato patrimoniale – Passivo
PASSIVO | 2017 | 2018 | Var. ass. | Var.% |
A) Patrimonio netto | ||||
I. Fondi di dotazione | 100.000.000 | 100.000.000 | 0 | 0,00 |
IV. Riserva legale | 19.544 | 41.778 | 22.234 | 113,76 |
IX. Xxxxxx (disavanzo) economico di esercizio | 444.676 | 311.107 | -133.569 | -30,04 |
Totale | 100.464.220 | 100.352.885 | -111.335 | -0,11 |
B) Fondi per rischi e oneri | ||||
4a) Per altri rischi e oneri futuri | 1.657.734.331 | 952.503.731 | -705.230.600 | -42,54 |
4b) Fondo premi aziendali e altre indennità | 207.000 | 450.000 | 243.000 | 117,39 |
Totale | 1.657.941.331 | 952.953.731 | -704.987.600 | -42,52 |
C) Trattamento di fine rapporto | 78.522 | 73.987 | -4.535 | -5,78 |
D) Debiti con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio | ||||
7) Debiti verso fornitori | 356.091 | 498.533 | 142.442 | 40,00 |
12) Debiti tributari | 12.454.096 | 11.173.803 | -1.280.293 | -10,28 |
14) Altri debiti: | 3.324.855.947 | 3.077.718.552 | -247.137.395 | -7,43 |
Totale | 3.337.666.134 | 3.089.390.888 | -248.275.246 | -7,44 |
Totale passivo e patrimonio netto | 5.096.150.207 | 4.142.771.491 | -953.378.716 | -18,71 |
Il totale del patrimonio netto ammonta, nell’esercizio 2018, a 100.352.885 euro e diminuisce, rispetto al precedente esercizio, di 111.335 euro (-0,1 per cento); il leggero decremento deriva da varie movimentazioni quali: la destinazione di quota parte dell’utile 2017 (22.000 euro) alla riserva legale, come previsto dall’art. 2430 del codice civile; la destinazione della restante parte dell’utile 2017 (422.000 euro) alle entrate del bilancio dello Stato (delibera della C.S.E.A. del 24 aprile 2018, resa attuativa dalla comunicazione di approvazione del bilancio 2017 da parte del MEF in data 12/12/2018, d’intesa con l’ARERA) e la rilevazione dell’utile dell’esercizio 2018, pari a 311.000 euro. Si rileva una riduzione dell’utile di esercizio rispetto al 2017 (311.107 euro a fronte di 444.676 euro, - 133.569 euro in valore assoluto).
I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività di natura determinata, certe o probabili, con data di sopravvenienza o ammontare determinati.
I fondi per rischi sono passività potenziali connesse a situazioni già esistenti alla data di bilancio ma caratterizzate da uno stato di incertezza, il cui esito dipende dal verificarsi o meno di uno o più eventi in futuro.
I fondi per oneri sono passività di natura determinata ed esistenza certa, connesse a obbligazioni già assunte alla data del bilancio, ma che avranno manifestazione numeraria negli esercizi successivi (cfr. Principio contabile OIC n. 31 “Fondi per rischi e oneri e Trattamento di fine rapporto”).
Il fondo, nel 2018, ammonta a 952.953.731 euroediminuisce di 704.987.600 eurorispetto al 2017 (- 42,5 per cento) come evidenziato in dettaglio nella relativa tabella. In particolare, il fondo oneri per erogazioni istituzionali future subisce la maggiore diminuzione (-705.230.600 euro) a seguito della differenza negativa tra i costi istituzionali rispetto ai ricavi istituzionali (art. 9, V comma, Statuto). Il fondo per il personale, in applicazione del principio di contabilità civilistica, si incrementa dell’accantonamento di competenza del 2018 per 450.000 euro e si decrementa a seguito del rilascio dell’accantonamento effettuato negli esercizi precedenti per
207.000 euro.
L’accantonamento del trattamento di fine rapporto è pari ad 73.987 euro e la relativa movimentazione è indicata nella tabella 16 a pagina 56 della relazione inviata dall’Ente. Si registra, rispetto all’esercizio precedente, una diminuzione di 4.535 euro (-5,8 per cento). La differenza è imputabile ad accantonamenti - pari a 41.000 euro - relativi alla quota di TFR maturata dal personale ed iscritta nella voce B9 c) del Conto economico e ad utilizzi per 46.000 euro a seguito di cessazione del rapporto di lavoro.
Il totale dei debiti ammonta a 3.089.390.888 euro, nel 2018, a fronte dei 3.337.666.134 euro
dell’esercizio precedente (-248.275.246 euro in valore assoluto).
La voce “debiti verso fornitori” si riferisce a fatturazioni per l’acquisizione di beni e servizi di competenza dell’anno 2018 con manifestazione finanziaria nei primi mesi dell’anno 2019. La voce ammonta a 498.533 euro, con un incremento di 142.442,00 euro rispetto all’esercizio 2017 (+ 40 per cento).
I debiti tributari costituiti dalle ritenute alla fonte relative agli interessi attivi bancari di competenza dell’esercizio 2018 e incassati nell’esercizio successivo, ammontano e 11.173.803 euro con diminuzione di 1.280.239 euro rispetto all’esercizio precedente, a seguito della diminuzione delle giacenze bancarie e dei relativi interessi attivi, come già esposto nella voce “Disponibilità liquide”.
I debiti diversi si riferiscono ai versamenti da effettuarsi alle imprese ed enti locali relativi a
componenti negativi di reddito di competenza dell’anno 2018 che avranno manifestazione finanziaria in periodi successivi. Nell’esercizio di riferimento, la voce in esame ammonta a
3.077.718.552 euro(-247.137.395; -7,43 per cento). Le sotto voci “debiti per trasferimenti correnti ad altre imprese”, “debiti per trasferimenti correnti a comuni” e “debiti per trasferimenti correnti a province” avranno manifestazione finanziaria in periodi successivi12.
La voce relativa al debito verso il Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. ammonta ad 2.729.213.000 euro, come confermato dallo stesso Xxxxxxx nel marzo del 2019.
8.3 Conto economico
Nella seguente tabella sono riportati i dati relativi al conto economico.
Tabella 9 – Conto economico
A) VALORE DELLA PRODUZIONE | 2017 | 2018 | Var. ass. | Var.% |
1) Ricavi e proventi | ||||
c) contributi in conto esercizio | 2.710.405.772 | 2.049.535.149 | -660.870.623 | -24,38 |
d) contributi da imprese | 4.864.256.798 | 5.276.582.316 | 412.325.518 | 8,48 |
f) ricavi per cessioni di prodotti e prestazioni di servizi | 591.877 | 346.349 | -245.528 | -41,48 |
5) Altri ricavi e proventi con separata indicazione del contributo di competenza dell'esercizio | 7.788.433 | 830.217.948 | 822.429.515 | 10.559,63 |
Totale valore della produzione | 7.583.042.880 | 8.156.681.762 | 573.638.882 | 7,56 |
B) Costi della produzione | ||||
6) Per acquisto materie prime, sussidiarie, di consumo, merci | 62.065 | 71.223 | 9.158 | 14,76 |
7) Per servizi | 4.607.722 | 2.744.385 | -1.863.337 | -40,44 |
8) Per godimento di beni terzi | 481.745 | 399.807 | -81.938 | -17,01 |
9) Per il personale | 792.772 | 2.994.991 | 2.202.219 | 277,79 |
10) Ammortamenti e svalutazioni | 10.020.799 | 7.380.284 | -2.640.515 | -26,35 |
11) Variazioni rimanenza mat. prime, sussid., consumo, merci. | 0 | |||
12) Accantonamento per rischi | 0 | |||
13) Altri accantonamenti | 0 | |||
14) Oneri diversi di gestione | 7.618.322.899 | 8.180.583.112 | 562.260.213 | 7,38 |
Totale costi della produzione | 7.634.288.002 | 8.194.173.802 | 559.885.800 | 7,33 |
Differenza tra valore e costi della produzione | -51.245.122 | -37.492.040 | 13.753.082 | 26,84 |
C) Proventi e oneri finanziari | 64.941.731 | 49.513.245 | -15.428.486 | -23,76 |
16) Altri proventi finanziari | ||||
d) proventi diversi dai precedenti | 65.057.767 | 49.513.245 | -15.544.522 | -23,89 |
17) (-) Interessi e altri oneri finanziari | 0 | |||
a) interessi passivi | -116.036 | 0 | 116.036 | 100,00 |
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+/-C+7-D) | 13.696.609 | 12.021.205 | -1.675.404 | -12,23 |
20) imposte sul reddito d'esercizio | -13.251.935 | -11.710.100 | 1.541.835 | 11,63 |
21) Utile (perdite) dell'esercizio | 444.674 | 311.105 | -133.569 | -30,04 |
12 Le voci riportate e i relativi importi sono rappresentati nella tabella n. 19 a pagina 57 della relazione fornita
dall’Ente.
Il conto economico si è chiuso con un utile d’esercizio pari a 311.105 euro con un decremento
del 30 per cento rispetto al 2017 (444.674 euro).
Nella voce del “Valore della produzione” confluiscono i ricavi e i proventi per l’attività istituzionale e per quella di funzionamento. Il totale del valore della produzione aumenta del 7,5 per cento (573.638.882 euro in valore assoluto), passando da 7,6 miliardi nel 2017 a 8,1 miliardi nel 2018. I ricavi derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi, pari a 7.575.254.447 euro nel 2017 e a 7.326.463.814 euro nel 2018, sono il risultato della sommatoria delle tre voci: contributi in conto esercizio, contributi da imprese e ricavi per cessione di prodotti e prestazioni di servizi. Nel dettaglio i contributi in conto esercizio diminuiscono, rispetto al 2017, del 24,4 per cento a causa dell’andamento delle regolazioni con il GSE S.p.A. Il loro totale, nel 2018, è formato per 2.042.502.681 euro da contributi in conto esercizio per l’attività istituzionale e per 7.032.468 euro per contributi in conto esercizio per l’attività di funzionamento, trattandosi di ricavi commissionali riconosciuti ai sensi della delibera ARERA
n. 457/2018/I. I contributi da imprese aumentano dell’8,5 per cento (412.325.518 euro in valore assoluto) e in fine ricavi per cessioni di prodotti e prestazioni pari a 346.349 euro, presentano una flessione del 41,5 per cento rispetto all’esercizio precedente il cui ammontare è pari a 591.877 euro; la voce comprende i ricavi per i servizi alle imprese “energivore” in conformità alla delibera dell’ARERA n. 467/2013.
La voce altri ricavi e proventi, sia per l’attività istituzionale che per quella di funzionamento, ha avuto un incremento pari a 822.429.515 euro in valore assoluto rispetto all’esercizio 2017, passando da 7.788.433 euro a 830.217.948 euro (10.559,63 per cento) la sua composizione è dovuta principalmente al rilascio del Fondo oneri per erogazioni istituzionali future per 705.230.600 euro come previsto dall’art. 9, quinto comma, dello Statuto13.
I costi della produzione sono analiticamente illustrati nella nota integrativa in bilancio, che indica altresì le fonti dei costi gestionali (norme primarie o delibere dell’ARERA) nonché le casistiche individuabili.
Il totale dei costi della produzione si incrementa del 7,3 per cento passando da 7,6 miliardi nel 2017 a 8,2 miliardi nell’esercizio successivo; da ciò deriva che, come già accaduto nel 2017, il saldo tra valore della produzione e costi sia di segno negativo e pari a 37.492.040 euro.
13 Art. n. 9 comma 5:” Le riscossioni e le erogazioni istituzionali non hanno effetti sul conto economico ai fini della determinazione del risultato di esercizio”
Tutte le voci dei costi sono inferiori rispetto all’esercizio 2017, tranne quella per il personale e
quella per i costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci.
Anche i costi per servizi appaiono in diminuzione rispetto all’esercizio precedente (-40,4 per cento), fatta eccezione per la voce “consulenze, collaborazioni, altre prestazioni di lavoro” (+60,6 per cento) e, lievemente, per l’acquisizione di servizi (+5,9 per cento). Dall’istruttoria svolta è emerso che in relazione alla voce B7C del conto economico, relativamente ai Costi della produzione per servizi, “Consulenze, Collaborazioni ed altre prestazioni di lavoro”, in forte aumento rispetto all’esercizio precedente, il valore a consuntivo 2018 di 689.262 euro va letto distinguendo tra attività di “funzionamento” pari a circa 225.315 euro e la parte “istituzionale” pari a circa 463.946 euro. Nella parte di funzionamento, in particolare, le principali voci di spesa riguardano: supporto contabile e fiscale, adeguamento regolamento UE sul GDPR, certificazioni ISO, servizio monitoraggio parlamentare, analisi modello organizzativo e pesatura delle posizioni, perizie immobiliari per la concessione di finanziamenti ai dipendenti. In relazione a quest’ultima voce si osserva che le perizie immobiliari richieste nell’interesse dei dipendenti dovrebbero essere pagate da questi ultimi e rientrare nel TAEG di interesse richiesto per l’erogazione del finanziamento.
Per quanto concerne, invece, la parte istituzionale una considerevole porzione di tale importo
- 420 mila euro - riguarda l’attività di valutazione di esperti di settore relativi alle seguenti componenti tariffarie: A5 “Ricerca di sistema” per 350 mila euro; A2 “Decommissioning nucleare” per 45 mila euro; UC3 “Perequazione specifica aziendale” per 25 mila euro.
Si tratta, tra l’altro, di incarichi professionali affidati per lo svolgimento di attività di valutazioni tecniche in c.d. “avvalimento” da parte di ARERA per loro natura esclusi, in quanto obbligatori ex lege, dall’ambito di applicazione dei limiti di spesa di cui all’art. 1, comma 11, della l. n. 311/2004, oltre che ai successivi provvedimenti atti a disciplinare i limiti di spesa della Pubbliche amministrazioni.14 La parte restante, circa 43 mila euro, riguarda altre prestazioni di lavoro in relazione ai settori regolati.
Per quanto riguarda i costi del personale distaccato e interinale, l’andamento in forte diminuzione rispetto all’esercizio precedente (e speculare rispetto all’aumento del costo del personale dipendente) deriva, come già esposto al punto 3, dall’”assorbimento” del personale
14 Cfr. D.L. n. 78 del 2010, recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività
economica.
distaccato, per la quasi totalità, a seguito delle procedure di selezione indette nel corso dell’esercizio, ovvero con l’assunzione di personale esterno al posto del personale distaccato rientrato presso l’ente datore di lavoro.
La voce “Costi per servizi”, in diminuzione di 1.863.337 euro, riguarda l’acquisizione dei servizi di telefonia, custodia e sorveglianza, pulizia degli ambienti di lavoro, energia elettrica e manutenzione dell’immobile.
La voce “Costi per il godimento di beni di terzi”, relativa all’attività di funzionamento, ammonta per la quasi totalità ai costi di locazione passiva dell’immobile ad uso strumentale, sede dell’ente, e per 7.000 euro agli oneri relativi all’utilizzo di hardware e software. A seguito dell’accordo con la società proprietaria dell’immobile è stata stabilita, alla scadenza del contratto di locazione, la corresponsione di un’indennità di occupazione in misura ridotta e commisurata al canone ritenuto congruo dall’Agenzia del Demanio, scontato del 15 per cento, con un risparmio di circa 80.000 euro su base annua. L’accordo è scaduto il 31 marzo 2019 e, in considerazione di tale evento, i vertici dell’Ente avevano emanato, all’inizio del 2018, un avviso di indagine di mercato per la ricerca, finalizzata all’acquisto, di un immobile da adibire alla propria sede, per un importo massimo di 15 milioni. Alla data di redazione della presente relazione la ricerca di un immobile adatto e che presenti le caratteristiche imprescindibili di sicurezza anche ambientale ha avuto esito infruttuoso.
Anche gli ammortamenti e le svalutazioni sono diminuiti del 26,4 per cento rispetto all’esercizio precedente, passando dai 10.020.799 euro, ai 7.380.284 euro (-2.640.515 in valore assoluto), a seguito dell’aumento della svalutazione dei crediti e delle disponibilità liquide. Il saldo della voce “Proventi e oneri finanziari” con separata indicazione di quelli da imprese, pari a 49.513.245 euro è in decremento del 23,7 per cento (-15.428.486 euro in valore assoluto rispetto all'esercizio 2017) in conseguenza della diminuzione dei depositi bancari, che hanno generato minori interessi attivi così come gli interessi di mora e gli interessi sulle anticipazioni finanziarie alle imprese, come prima indicato. Le anticipazioni alle imprese sono analiticamente indicate; nel corso del 2018 è proseguito il meccanismo di anticipazioni verso Acquirente Unico S.p.A. (delibera di ARERA n. 822/2016), imputate al conto del “Market Coupling” già istituito presso la C.S.E.A.; per I sistemi solidaristici di perequazione economica
e finanziaria del settore idrico è proseguito il rimborso dell'anticipazione deliberata nei
confronti di Abbanoa (delibera dell'ARERA n. 188 del 2015)
Tabella 10 – Anticipazioni
2017 | 2018 | ||
Delibera | Fattispecie | Interessi maturati | Interessi maturati |
560/2012 | Market Coupling | 168.579,58 | |
822/2016 | Acquirente unico (MGP) | 1.081.733,81 | 563.852,74 |
188/2016 | Abbanoa | 502.358,74 | 319.546,23 |
Totale complessivo | 1.752.672,13 | 883.398,97 |
Le imposte sul reddito dell'esercizio, pari a 11.710.100 euro, comprendono le imposte relative all'attività di funzionamento dell'ente, pari a 417.732 euro e le imposte generate dall'attività istituzionale, pari a 11.292.368 euro con una diminuzione dell’11,6 per cento rispetto all'esercizio precedente. Le prime, derivanti dall’attività di funzionamento sono composte da Ires per 304.000 euro; imposte anticipate Ires (determinate in base alle differenze temporanee deducibili negli esercizi successivi) relative all'accantonamento al fondo per il personale per
108.000 euro, Irap pari a 294.000 euro. Le differenze con l'esercizio precedente per Ires e Irap hanno generato sopravvenienze attive. Le seconde, generate dall'attività istituzionale, si riferiscono principalmente alle ritenute sugli interessi attivi percepiti dall'ente a seguito dell'erogazione anticipata dei contributi alle imprese e riconducibile all'esercizio di imprese commerciali di cui all'art. 5 del d.P.R. n. 917 del 1986 (T.U.I.R.), come chiarito dall'Agenzia delle Entrate, Direzione centrale normativa, nella risposta all'interpello n. 934-438/2013 in data 22 ottobre 2013.
L'Ires istituzionale, pari a 212.000 euro, è stata calcolata, applicando l'aliquota del 24 per cento, sugli interessi attivi maturati al 31 dicembre 2018 e su quelli maturati alla medesima data nei confronti del gestore Abbanoa (77.000 euro).
Il risultato di esercizio, calcolato prima delle imposte, è stato pari a 12.021.205 euro, con una diminuzione rispetto al precedente esercizio di 1.675,404 euro (-12,2 per cento).
L'utile di esercizio è stato pari a 311.015 euro, con una diminuzione, rispetto all'esercizio precedente, pari a 133.569 euro (-30 per cento), e la destinazione di quota parte dell'utile è stata destinata a riserva con imputazione della differenza al bilancio dello Stato.
8.4 Rendiconto finanziario
Nella tabella che segue sono indicati i dati del 2018 posti a confronto con l'esercizio precedente.
Tabella 11 Rendiconto finanziario parte prima
2017 | 2018 | Var. ass. | Var.% | |
A. Flussi finanziari derivanti dell’attività operativa (metodo diretto) | ||||
Incassi da clienti | 0 | 0 | 0 | |
Altri incassi | 7.796.825.399 | 7.157.521.578 | -639.303.821 | -8,20 |
(Pagamenti a fornitori per acquisti di beni e servizi) | 1.150.008 | 954.289 | -195.719 | -17,02 |
(Pagamenti al personale) | 4.538.935 | 4.767.093 | 228.158 | 5,03 |
(Altri pagamenti) | 7.291.854.996 | 8.438.633.640 | 1.146.778.644 | 15,73 |
(Imposte pagate sul reddito) | 0 | 628.309 | 628.309 | |
Interessi incassati | 19.398.446 | 40.708.457 | 21.310.011 | 109,85 |
Dividendi incassati | 0 | 0 | 0 | |
Flusso finanziario dell’attività operativa (tot A) | 518.679.906 | -1.246.124.987 | -1.764.804.893 | -340,25 |
B. Flussi finanziari derivanti dall’attività di investimento | ||||
Immobilizzazioni materiali | ||||
(Investimenti) | 217.283 | 273.529 | 56.246 | 25,89 |
Disinvestimenti | 0 | 0 | 0 | |
Immobilizzazioni immateriali | ||||
(Investimenti) | 654.809 | 904.640 | 249.831 | 38,15 |
Disinvestimenti | 0 | 0 | ||
Immobilizzazioni finanziarie | ||||
(Investimenti) | 0 | 99.643 | 99.643 | |
Disinvestimenti | 0 | 0 | ||
Attività finanziarie non immobilizzate | 0 | |||
(Investimenti) | 459.408.879 | 151.288.051 | -308.120.828 | -67,07 |
Disinvestimenti | 408.464.053 | 136.599.163 | -271.864.890 | -66,56 |
(Acquisizione o cessione di rami d’azienda al netto delle disponibilità liquide) | 0 | 0 | ||
Flusso finanziario dall’attività di investimento (TOT B) | 51.816.918 | 15.966.700 | -35.850.218 | -69,19 |
Il saldo dei flussi finanziari derivanti dall'attività operativa registra un forte decremento passando da 518.679.906 euro del 2017 a -1.246.753.296 euro (-1.765.433.202 euro in valore assoluto), dovuto alla diminuzione degli incassi e all’aumento dei pagamenti. In dettaglio si rileva una diminuzione dell’8,2 per cento degli incassi (639.303.821 euro in valore assoluto), dei pagamenti ai fornitori per beni e servizi del 17 per cento e un incremento del 5 per cento dei pagamenti al personale, del 15,7 per cento degli altri pagamenti. Si incrementano del 109,8 per cento degli interessi incassati, derivanti dalle ingenti giacenze a inizio esercizio, che ammontano a 40,7 milioni nel 2018 a fronte dei 19,4 milioni del 2017.
Il totale dei flussi finanziari derivanti dall'attività di investimento decresce del 69,2 per cento (35.850.218 euro in valore assoluto) a causa dalla diminuzione della voce “attività finanziarie non immobilizzate” che vede calare gli investimenti del 67 per cento e i disinvestimenti del 66,5 per cento. Riguardo alle immobilizzazioni materiali si rileva un aumento di uscite per investimenti pari al 25,9 per cento, aumento riscontrato anche per le immobilizzazioni immateriali con il 38,1 per cento.
Tabella 12 – Rendiconto finanziario parte seconda
2017 | 2018 | Var. ass. | Var.% | |
C. Flussi finanziari derivanti dall’attività di finanziamento | ||||
Mezzi di terzi | 0 | |||
Incremento (decremento) debiti a breve verso banche | 0 | 0 | 0 | |
Accensione finanziamenti | 0 | 0 | 0 | |
(Rimborso finanziamenti) | 0 | 0 | 0 | |
Mezzi propri | 0 | |||
Aumento di capitale a pagamento | 0 | 0 | 0 | |
(Rimborso di capitale) | 0 | 0 | 0 | |
Cessione (acquisto) di azioni proprie | 0 | 0 | 0 | |
(Dividendi (e acconti su dividendi) pagati) | 370.000 | 0 | -370.000 | -100,00 |
Flusso finanziario dall’attività di finanziamento (TOT C) | 370.000 | 0 | -370.000 | -100,00 |
Incremento (decremento) delle disponibilità liquide (A ± B ± C) | 466.492.988 | -1.262.091.687 | -1.728.584.675 | -370,55 |
Disponibilità liquide al 1° gennaio | ||||
depositi bancari e postali | 4.149.163.979 | 4.615.657.048 | 466.493.069 | 11,24 |
assegni | ||||
denaro e valori in cassa | 1.704 | 1.623 | -81 | -4,75 |
Totale | 4.149.165.683 | 4.615.658.671 | 466.492.988 | 11,24 |
Disponibilità liquide al 31 dicembre | ||||
depositi bancari e postali | 4.615.657.048 | 3.352.936.810 | -1.262.720.238 | -27,36 |
assegni | ||||
denaro e valori in cassa | 1.623 | 1.865 | 242 | 14,91 |
Totale | 4.615.658.671 | 3.352.938.675 | -1.262.719.996 | -27,36 |
Il totale delle disponibilità liquide decresce, tra il 2017 e il 2018, del 27,4 per cento (1.262.719.996 euro in valore assoluto), a causa dell’utilizzo del “fondo erogazione istituzionali future” per controbilanciare l’aumento del prezzo delle materie prime avvenuto nella seconda parte dell’esercizio 2018.
9. CONCLUSIONI
L’utile di esercizio della C.S.E.A., nel 2018, è stato pari a 311.107 euro, con una riduzione rispetto all’anno precedente (133.569 euro in valore assoluto). L’utile di esercizio, come
previsto dalla comunicazione dell’ARERA del 29 marzo 2018, protocollo C.S.E.A. n. 1795/2018, è determinato dalla differenza tra i ricavi ed i costi imputabili alla sola gestione economica dell’ente, con esclusione delle entrate da attività istituzionali, compresi i proventi finanziari.
Tale riduzione è giustificata da un saldo negativo della gestione caratteristica15, in particolare, come si evince dal conto economico, dei ricavi per cessioni di prodotti e prestazioni di servizi derivanti dall’attività funzionale dell’Ente (41,48 per cento pari a 245.528 euro). Tali valori rispecchiano la diminuzione degli incassi dell’attività operativa dell’ente, pari a 639.303.821 euro in valore assoluto (8,2 per cento) come si evince dal rendiconto finanziario 16.
I ricavi e i proventi sono determinati, essenzialmente, in base all’aliquota commissionale determinata dall’ARERA ai sensi dell’art. 7, comma 2, del Regolamento di amministrazione e contabilità. Per l’esercizio 2018 l’ARERA, con la deliberazione n. 457 del 2018, ha determinato il prelievo di natura commissionale nella misura dello 0,044 per mille del valore complessivo degli importi di riscossioni ed erogazioni al netto delle partite di giro registrate per l’esercizio 2017. La diminuzione dell’aliquota commissionale ha determinato la riduzione del 23,7 per cento dei proventi finanziari (15.428.486 euro in valore assoluto) e conseguentemente dell’utile di esercizio, tenuto conto che, ai sensi dell’art. 9, comma 5, dello Statuto, “le erogazioni istituzionali non hanno effetto sul conto economico ai fini della determinazione del risultato di esercizio”; il saldo tra entrate e uscite dell’attività istituzionale alimenta o riduce il fondo oneri per erogazioni istituzionali.
La determinazione dell’aliquota commissionale da parte dell’ARERA soltanto nella seconda metà dell’esercizio rende difficile la pianificazione operativa dell’Ente, da effettuarsi mediante la redazione del progetto di budget economico annuale entro il 30 novembre di ciascun anno ai sensi dell’art. 9, primo comma, del R.A.C.
Il patrimonio netto è diminuito, rispetto al precedente esercizio, di 111.335 euro (0,1 per cento); la diminuzione è dovuta alla destinazione di quota parte dell’utile 2017 (22.000 euro) alla
15 Differenza tra valore della produzione e costi generali dei ricavi e proventi.
16 Rendiconto finanziario metodo diretto:” Pagamenti a fornitori per acquisti di beni e servizi”.
riserva legale, come previsto dall’art. 2430 del codice civile; alla destinazione della restante parte dell’utile 2017 (422.000 euro) alle entrate del bilancio dello Stato (delibera della C.S.E.A. del 24 aprile 2018, resa attuativa dalla comunicazione di approvazione del bilancio 2017 da parte del MEF in data 12 dicembre 2018, d’intesa con l’ARERA) e alla rilevazione dell’utile dell’esercizio 2018, pari a 311.105 euro.
In particolare, sono stati versati, temporaneamente, sia 430 milioni alla fine del 2017 - recuperati all’inizio del 2018 - sia 1 miliardo alla fine del 2018, recuperato all’inizio del 2019 suddiviso in 900 milioni come previsto dall’art.2 del d.l. n. 135 del 14 dicembre 2018, recante “disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione” e 100 milioni come previsto dall’art. 2 del d.l. n. 98 del 2016 recante
“disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del
Gruppo ILVA”.
Nel corso dell’esercizio, inoltre, sono stati versati a titolo definitivo al bilancio dello Stato: 135 milioni ai sensi dell’art. 1, comma 298, della legge n. 311 del 30 dicembre 2004 e dell’art. 1,
comma 493, della legge n. 266 del 23 dicembre 2005; 29 milioni ai sensi della legge n. 221 del
2012 recante “Misure urgenti per la crescita del paese”.
La C.S.E.A. ha inoltre operato le riduzioni previste dal d.l. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010 n. 122, intitolato “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica” come specificato dalla circolare n. 33 del 2011 della Ragioneria generale dello Stato, e le riduzioni disposte dal d.l. n. 95 del 6 luglio 2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 135 del 2012, (“spending review”) che impone una riduzione di almeno il 10 per cento delle spese per consumi intermedi sostenute nel 2010, come specificato nella circolare n. 31 del 2012 della Ragioneria generale dello Stato. L’Ente ha altresì applicato l’ulteriore riduzione del 5 per cento disposta dal d.l. n. 66 del 2014, convertito dalla legge n. 89 del 2014 entrato in vigore a fine aprile del 2014, con conseguente versamento nel corso dell’esercizio.
Si rilevano profili di criticità per il perpetuarsi della gestione commissariale dell’Ente, dovuta non a problematiche gestionali ma esclusivamente alle dimissioni di due componenti del Comitato di gestione, transitati ai vertici del G.S.E.
Ulteriore aspetto meritevole di considerazione è l’appartenenza organica del Commissario
nominato all’ente vigilante ARERA, con commistione tra ente controllante ed ente controllato.
Questa Corte rileva che al personale distaccato dal G.S.E. risultano erogati emolumenti al di fuori di previsioni normative e del contratto collettivo di settore.
Inoltre, l’ente ha sostenuto, in proprio, le spese per le perizie su immobili concessi ai dipendenti
dell’Ente a garanzia dei mutui contratti con la C.S.E.A.
CORTE DEI CONTI - SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
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