Regione Abruzzo
Accordo di Partenariato 2014-2020
Strategia nazionale per le Aree interne
Regione Abruzzo
Strategia Regionale per le Aree Interne
Strategia Area Interna:
“Gran Sasso -Valle Subequana”
(Nuova Versione 04 maggio 2020)
INDICE | ||
1. | L’AREA PROGETTO: CONDIZIONI INIZIALI E TENDENZE EVOLUTIVE SENZA INTERVENTO | pag. 03 |
1.1 | Inquadramento territoriale | pag. 03 |
1.2 | Le criticità | pag. 04 |
1.3 | Le tendenze evolutive senza intervento | pag. 08 |
1.4 | Il sistema gravitazionale: Area di Progetto e Area di Interazione | pag. 10 |
2. | LO SCENARIO DESIDERATO E I RISULTATI ATTESI: LE INVERSIONI DI TENDENZA CHE SI VOGLIONO PROVOCARE | pag. 10 |
3. | IL SEGNO DI UNA SCELTA PERMANENTE | pag. 14 |
4. | LA STRATEGIA D’AREA E GLI ATTORI COINVOLTI | pag. 17 |
4.1 | La Visione strategica | pag. 17 |
4.2 | Gli attori coinvolti | pag. 34 |
4.3 | Concatenazione logica e temporale degli interventi | pag. 36 |
5. | L’ORGANIZZAZIONE PROGRAMMATICA E FINANZIARIA | pag. 36 |
6. | LE MISURE DI CONTESTO | pag. 40 |
7. | IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DELLA STRATEGIA D’AREA E LE MODALITA’ PARTECIPATIVE PER L’ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA D’AREA | pag. 41 |
7.1 | Il processo di costruzione della strategia d’area e le modalità partecipative e di coordinamento per l’attuazione della strategia d’area | pag. 41 |
8. | LA STRATEGIA IN UN MOTTO E SUA BREVE DESCRIZIONE a mo' di efficace sintesi finale | pag. 44 |
ALLEGATO STATISTICO | ||
CRONOPROGRAMMA FINANZIARIO | ||
SCHEDE INTERVENTO | ||
ALLEGATO 2 – PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI - QUADRO INDICATORI |
1. L’AREA PROGETTO: CONDIZIONI INIZIALI E TENDENZE EVOLUTIVE SENZA
INTERVENTO
1.1. Inquadramento territoriale
L’area interna “Gran Sasso-Subequana” è costituita da 24 comuni (Acciano, Calascio, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel del Monte, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequo, Collepietro, Fagnano Alto, Fontecchio, Xxxxxxxx Aterno, Goriano Sicoli, Xxxxxx Aterno, Navelli, Ofena, Prata d'Ansidonia, San Benedetto in Perillis, San Pio delle Camere, Santo Stefano di Sessanio, Secinaro, Tione degli Abruzzi, Villa Santa Lucia degli Abruzzi), di cui 14 ultraperiferici, ubicati nella parte centrale della provincia dell’Aquila (per approfondire i dati di contesto cfr. l’Allegato Statistico).
L’area ha una popolazione complessiva di 8.744 abitanti (il 2,9% della provincia dell’Aquila) ed una superficie territoriale di 650 kmq, il 12,9% della superficie provinciale, con una densità abitativa pari a 13,4 (Anno 2018) per Kmq, la più bassa tra le 5 aree interne abruzzesi, contro i 59,67 della Provincia di L’Aquila e i 121,9 della Regione Abruzzo.
I 24 comuni dell’area dal un punto di vista morfologico, sono parte di due distinti contesti vallivi: la zona del Gran Sasso che ha una superficie di 399,62 kmq, 4.640 abitanti ed una densità abitativa di 11,6 ab/kmq e la Valle Subequana, kmq 251,01, abitanti 4.104, densità abitativa 16,3.
L’area si estende tra due imponenti massici montuosi e comprende la parte sud-est del Gran Sasso e la parte nord-est del Sirente. La zona del Gran Sasso si caratterizza per un assetto insediativo costituito, a monte, da nuclei urbani ubicati al di sopra dei mille metri di altitudine, mentre lungo la Piana di Navelli i centri urbani, arroccati attorno all’antico castello medioevale, si sviluppano orientativamente tra i 750 ed i 900 metri. Nella zona alle pendici est del Sirente, nel medio Aterno e nella Valle Subequana, gli insediamenti, escluso Secinaro, sono ubicati a quote molto più basse, tra i
500 ed i 700 metri. Sia la Piana di Navelli che la Valle Subequana hanno storicamente costituito snodo di collegamento tra zone diverse. La Piana di Navelli, da sempre luogo di passaggio della transumanza, è l’asse di collegamento tra l’aquilano ed il pescarese, mentre la Valle Subequana è la naturale cerniera tra i territori aquilano, peligno e marsicano. La parte più a est dei Piani di Navelli è traversata dal breve ma copioso fiume Tirino, mentre la valle dell’Aterno è interamente solcata dal fiume omonimo che ne ha condizionato gli insediamenti. I centri urbani dell’area interna, tutti molti piccoli sotto il profilo demografico, si caratterizzano per una logica insediativa medievale con carattere difensivo e di fortificazioni. Molte sono le frazioni e le piccole località. Tale situazione produce dispersione di abitanti sul territorio, difficoltà nei collegamenti, con conseguente isolamento sociale e fisico. L’area è articolata in due zone che pur manifestando problematiche sotto l’aspetto dell’integrazione, hanno però in comune un coordinamento delle associazioni, appartengono ad un
unico GAL, il “Gran Sasso-Velino”; i comuni della zona Subequana sono inclusi nello stesso “Contratto di Fiume”. Ciascuna sub-area fa riferimento a un sistema turistico locale, ognuno animato da una DMC. Quasi, tutto il territorio, ben 19 comuni, ad esclusione dei comuni di Xxxxxx Aterno, Secinaro, Collepietro, Calascio e San Benedetto in Perillis è stato inserito nel cratere sismico determinato dal sisma dell’aprile 2009. L’economia, piuttosto fragile, è alimentata da piccole aziende dedite all’agricoltura, all’allevamento, a cui si affiancano piccole attività di servizi. Mancano insediamenti industriali di rilievo; l’occupazione prevalente deriva dall’edilizia e dal commercio. In entrambi i settori sono impegnati circa il 25% degli occupati dell’area. A fronte delle grandi potenzialità, la ricettività turistica alberghiera è piuttosto ridotta. Infatti, l’offerta turistica risulta piuttosto contenuta. Anche la domanda turistica appare debole. Nonostante ciò il turismo manifesta segnali di crescita, in particolar modo nell’area del Gran Sasso, dove il 7,2% degli occupati del settore si dedica all’attività sportiva, in gran parte legata allo sport di montagna. Il comparto agricolo pur in declino, attestato dalla diminuzione della SAU, manifesta segnali di vivacità soprattutto per quanto riguarda le potenzialità delle produzione di qualità, ed una certa capacità di tenuta: la diminuzione dei conduttori con attività lavorativa parzialmente svolta in azienda tra il 2000 e il 2010 è minore della media delle aree interne. La pastorizia, in particolare nell’area del Gran Sasso, ha una buona rilevanza e grandi potenzialità. Il digital divide rete fissa e mobile (% di popolazione non raggiunta da banda larga) è molto più alto della media Aree Interne Abruzzesi e nazionale e costituisce una rilevante criticità.
Il patrimonio naturale e culturale
L’area, ricompresa all’interno di un Parco Nazionale, il “Gran Sasso-Laga” e un Parco Regionale, il “Sirente-Velino”, è ricca di storia, cultura, tradizioni e emergenze archeologico-monumentali e naturali che la caratterizzano come “unica” per le sue peculiarità.
Sotto l’aspetto naturalistico come anticipato, l’area vanta la presenza di due parchi che generano una grande varietà floristica e faunistica. Le imponenti vette de Gran Sasso e del Sirente, gli altipiani di Campo Imperatore e del Sirente, costituiscono emergenze di particolare rilievo. La zona Subequana è attraversata dal fiume Aterno, il principale fiume d’Abruzzo, che con le sue acque ha inciso in maniera netta l’ambiente fisico ed è stato per molto tempo strumento economico principale per i piccoli centri distribuiti lungo il suo asse. Xxxxxx, centrali, concerie, pesca, irrigazione costituivano i principali asset economici del fiume. L’altro corso d’acqua il Tirino, molto copioso e particolarmente adatto per la canoa, segna il confine sud orientale dell’area e del PNGSL.
Di particolare rilevo le foreste ubicate nell’area del Sirente.
L’ingente patrimonio culturale è caratterizzato dalla presenza di ben 198 chiese, 45 castelli, 86 palazzi storici, 17 borghi di rilievo e 5 interessanti aree archeologiche. Nella zona Subequana, all’architettura canonica (i complessi ecclesiastici della Collegiata di Santa Xxxxx del Ponte ed il Convento di San Xxxxxxxxx a Castelvecchio Subequo, dove sono condensati gli stili dell’architettura abruzzese medioevale e rinascimentale, assumono valenza archetipica), si affianca un’architettura minore spesso in simbiosi con l’ambiente, come mulini, antichi ponti, le cosiddette Pagliare ed altre importanti emergenze quali chiese, castelli, l’elegante fontana di Fontecchio. Nella zona del Gran Sasso di particolare rilievo le chiesa di San Xxxxxx ad Oratorium di Capestrano, gioiello medioevale, le splendide chiese di Bominaco, l’oratorio di San Pellegrino e la chiesa di Santa Xxxxx Assunta (Caporciano), torri imponenti e castelli, in primis quello di Calascio, location di numerosi film.
Il templio italico di Castel di Ieri, il sito archeologico di Campo Valentino di Xxxxxx, le rovine di Peltinium a Prata d’Ansidonia arricchiscono ulteriormente l’area sotto il profilo del patrimonio culturale.
Di particolare rilievo i borghi, in primis Santo Stefano di Sessanio, San Benedetto in Perillis, Rocca, il borgo di Goriano Sicoli, immortalato da X.X Xxxxxx.
Ad oggi i variegati beni naturali e culturali sono debolmente valorizzati, le sporadiche iniziative turistiche sono poche incisive e non in grado di promuovere nella sua interezza l’offerta turistica dell’area e di movimentare le presenza turistiche ancora piuttosto contenute come si evince dalle tabelle riportate nell’allegato statistico. Nonostante le suddette criticità in questi ultimi anni si nota una nuova attenzione a tale emergenze. E’ su questa volontà di intrapresa che bisogna far leva, attraverso azioni formative e di sistema, per una piena valorizzazione dei beni culturali e ambientali dell’area e per lo sviluppo del turismo. La rivitalizzazione dei borghi, la realizzazione di una sentieristica d’area, la valorizzazione ai fini turistici di strutture pubbliche – rifugi, case cantoniere, stazioni – assumono una grande significatività per lo sviluppo sostenibile ed integrato del settore.
1.2. Le criticità
La situazione demografica è piuttosto compromessa. Tutti i comuni, tranne Castelvecchio Subequo, sono sotto i 1.000 abitanti, 6 comuni hanno meno di 200 abitanti; 3 meno di 300; 4 meno di 400; 4
meno di 500, 4 meno di 600, 1 meno di 700, solo 1 tra 800 e 900 abitanti.
La popolazione si caratterizza per la numerosa presenza di anziani, il 32% del totale, attestata da altissimi indici di vecchiaia. Il territorio ha subito un profondo processo di spopolamento. Nell’arco di mezzo secolo ha perso il 64% degli abitanti. Tutti i comuni hanno fatto registrare un vero e proprio “tracollo” demografico (cfr. Tabelle Demografiche nell’Allegato Statistico) con percentuali di diminuzione di popolazione sopra al 50% con punte di oltre il 70% nei comuni più eccentrici: Calascio, Carapelle Calvisio, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio, San Benedetto in Perillis,
Tione, Acciano, e addirittura l’84% a Villa Santa Lucia degli Abruzzi. Nell’ultimo decennio l’area ha subito un’ulteriore diminuzione di popolazione oltre il 6%, in particolar modo nella zona Subequana dove la variazione negativa è stata quasi del 10%. Parallelamente allo spopolamento si è verificato un progressivo aumento dell’indice di vecchiaia, pari a 361, un valore altissimo, ancora più accentuato nella zona Subequana ( 383), mentre nella zona del Gran Sasso è leggermente più contenuto (344). Il suddetto indice raggiunge cifre elevatissime nei comuni più piccoli (Acciano, Tione, Caporciano, San Benedetto in P., Villa Santa Lucia d. A.). L’alto Indice di Vecchiaia deriva, da un lato, dal calo delle nascite, dall’altro, dall’esodo della popolazione più giovane, causato dalla rarefazione dei servizi e dall’assenza di opportunità di lavoro, soprattutto per coloro che sono dotati di alti titoli di studio. Al processo di spopolamento è associata la riduzione, soprattutto nell’ultimo decennio, della qualità/quantità di servizi di base erogati, in parte conseguenza dell’adeguamento a una popolazione decrescente o stazionaria, in parte per effetto di una razionalizzazione condotta in base ai criteri della riduzione dei costi effettuata in modo lineare.
Il calo demografico è parzialmente arginato dalla presenza di immigrati, piuttosto numerosi nella zona del Gran Sasso, dove la percentuale è pari a 14,4%, con punte di oltre il 18% a San Pio delle Camere e addirittura quasi il 22% a Castel del Monte, mentre nella Subequana solo a Xxxxxxxx Aterno la prenza di immigrati supera le due cifre (14,4%). Nell’Area Interna nel suo complesso la % di popolazione immigrata è pari a 10,4%, le presenze maggiori sono costituite da Romeni, seguiti dai Montenegrini, i primi lavorano soprattutto in edilizia, i secondi nella pastorizia. Negli ultimi 10 anni la popolazione immigrata è cresciuta notevolmente in tutti i comuni, complessivamente nell’area interna è aumentata del 18,%, più precisamente 19,6% nella zona del Gran Sasso e 8% in quella Subequana.
Il sistema dell’istruzione dell’area si articola in 3 istituti comprensivi, due con sedi in comuni esterni all’area (Raiano e San Xxxxxxxx-Rocca di Mezzo). Gli iscritti in totale sono 1.675 di cui, meno della metà (723) provenienti dai 24 comuni dell’area interna. Nell’area non vi sono scuole di II^ grado. La popolazione scolastica è addensata in 40 edifici ed in 106 classi, di cui 6 edifici e 54 classi ubicati nei comuni dell’area interna. Tutti gli indici relativi all’istruzione sono più negativi rispetto a quelli medi delle aree interne abruzzesi, dell’Abruzzo, delle zone interne italiane, dell’Italia. La scuola primaria è presente solo nel 20% dei comuni: Capestrano, San Pio delle Camere, Castelvecchio S., Goriano S., Fontecchio; la scuola secondaria inferiore nei comuni di Capestrano, San Pio delle Camere, e Castelvecchio S. Pertanto, anche la % di alunni residenti nello stesso comune della scuola è piuttosto bassa, pari al 50%. Il n. medi di alunni per scuola è di gran luogo inferiore agli altri contesti territoriali presi a riferimento. Il tasso di mobilità degli insegnanti, pari a 13 risulta altissimo, oltre 3 volte quello medio abruzzese e nazionale e delle aree interne abruzzesi e nazionali. Parimenti alta, rispetto agli altri contesti, è la percentuale di pluriclassi (40%). Mentre dato più confortante è costituito dalla % delle classi a tempo pieno, migliore della media delle aree interne regionali e abruzzese, anche se inferiore a quella media aree interne italiana. Nella scuola primaria, guardando ai Test INVALSI, la preparazione è buona sia in italiano che in matematica. I risultati di 72,3 per l'italiano e 53,7 per la matematica, sono entrambi superiori alla media aree interne regionale ( 72,8 italiano e 53,5 matematica) e nazionale ( 71,3 italiano e 53,6 matematica). Particolarmente elevata è la presenza di alunni extracomunitari pari complessivamente al 17,8% ma con punte di quasi il 32% nell’I.C. di Navelli, del 14,6% in quello di San Demetrio e del 10% nell’I.C. U.Postiglione” di Raiano. I progetti di integrazioni attivati appaiono deboli e disorganici e caratterizzati da un ruolo passivo da parte delle famiglie di provenienza degli alunni. Il processo di integrazione e lo scambio interculturale fra ragazzi italiani e stranieri risultano difficili. Tra gli alunni extracomunitati la percentuale di ritardi scolastici dovuti a bocciature o ripetenze, aumenta al crescere dell’età. Il divario tra gli studenti italiani e non italiani è notevole. Le cause del ritardo scolastico sono dovute a diversi fattori, in primo luogo la famiglia. Prevalentemente figli di operai/pastori i ragazzi immigrati hanno genitori non in grado di aiutarli. Si pone, pertanto l’esigenza di favorire, attraverso specifiche azioni, processi di integrazione/intercultura e di affrontare il problema non in riferimento alla singola scuola ma alla totalità dell’area interna. Ulteriori criticità dell’area sono costitute dall’alto rischio di dispersione scolastica dovuto a negative situazione socio- culturali e del disagio sociale. Il territorio offre pochi luoghi di aggregazione culturale, ricreativi o sportivi, destinati alle fasce di età preadolescenziale e adolescenziale. Scarso è il contributo di associazioni culturali in grado di proporre attività che contribuiscano alla crescita psicofisica dei ragazzi. Per quanto attiene alle “Dotazioni Multimediali per la Didattica”, nell’area la % classi con dispositivi di proiezione interattivi LIM o proiettori interattivi alternativi alle stesse LIM è pari al 32,1, una % più alta di quella delle AI abruzzesi e dell’Abruzzo e più contenuta di quella nazionale. Molto bassa invece è la % di aule in rete wireless, così come il rapporto alunni/PC. Il servizio trasportistico in molti casi non è funzionale al tempo prolungato. Il rapporto scuola-comunità risulta piuttosto debole, sotto vari aspetti.
La sanità dell’Area – inserita in due distretti, Sulmona 6 comuni (Castel di I., Castelvecchio S., Gagliano A., Goriano S., Molina A., Secinaro) e L’Aquila 19 - è fortemente condizionata dalla rilevante presenza di popolazione anziana, in costante aumento, e caratterizzata da un altro numero di ricoveri impropri. Il tasso di ospedalizzazione della popolazione ultra settantacinquenne registra valori in linea con la media aree interne abruzzesi e italiane, mentre l’altissimo valore del tasso di
ospedalizzazione evitabile rivela un alto numero di ricoveri impropri e le difficoltà dei presidi sanitari locali e dell’assistenza domiciliare, nonostante la % anziani >=65 anni residenti trattati in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) risulti molto più alta di tutti i contesti territoriali di riferimento. L’intervallo di allarme target, pari a 25 minuti, è in linea con la media delle aree interne abruzzesi, ma più alto di quello nazionale e italiano. Quindi, pur se non particolarmente negativo deve essere progressivamente ridotto avvicinandolo alle medie degli altri contesti territoriali. Il numero medio di pazienti per medico è migliore di quello di contesti territoriali di riferimento, mentre criticità manifesta il numero medio di pazienti per pediatra di base di libera scelta, più basso del valore medio delle aree interne abruzzesi. La debole relazione ospedale-territorio, la diradata presenza di strutture residenziali e semiresidenziali, l’alta % di anziani che vivono da soli, la insufficiente integrazione sanità-sociale sono ulteriori segnali di scarsa efficacia del sistema. La presenza di piccoli nuclei abitati in zone difficili da raggiungere costituisce un problema che deve essere adeguatamente affrontato attraverso un rafforzamento del trasporto dedicato.
Pr quanto riguarda il sistema della mobilità, sotto l’aspetto trasportistico l'area può essere suddivisa in 4 sub aree, ciascuna delle quali fa riferimento ad un polo: Castelvecchio Subequo e Navelli, ricompresi nell'area, X. Xxxxxxxx né Vestini e Barisciano, comuni esterni dall'area. Le 4 sub aree hanno come poli di riferimento le città dell’Aquila e Sulmona. Attualmente il Trasporto scolastico è gestito in ogni polo in modo diverso. In particolare il polo scolastico di Navelli non risulta organizzato in modo coordinato poiché ogni Comune lo ha organizzato in maniera autonoma. Risulta assente in tutte le sub aree la disponibilità di trasporto scolastico per attività extracurricolari pomeridiane. Per quanto riguarda il Trasporto ferroviario, la linea ferroviaria Sulmona–L’Aquila, dove il target di utenza prevalente è costituito da pendolari, è scarsamente valorizzata sotto l’aspetto turistico. Alcune stazioni lungo la Subequana sono chiuse e gli orari non sono in sintonia con le esigenze dei visitatori. La linea ferrovia Roma-Pescara, tocca la stazione di Goriano Sicoli, ma nonostante alcuni progetti a riguardo ad oggi nel piccolo borgo, reso famoso da Echer, non si ferma nessun treno. Il Trasporto su gomma è affidato alla società TUA, il vettore con la distribuzione più capillare che riesce solo in parte a soddisfare le esigenze dell’area. Inoltre, occorre sottolineare che una volta giunti al terminal dei bus di Collemaggio dell’Aquila è difficoltoso spostarsi verso i luoghi strategici della città. I presidi ASL collocati nei poli delle sub aree sono raggiungibili con le corse di linea. La Distanza media in minuti dei comuni non polo dal polo più vicino ponderata per la popolazione è più alta dei contesti territoriali abruzzesi presi a riferimento. Nell’area l’utilizzo del mezzo privato è sempre più esteso. Come emerge dal rapporto SISTAN sul censimento degli spostamenti giornalieri della popolazione, in tutti i comuni dell’area, la percentuale di utilizzo dei bus o treno è sempre inferiore al 24%. Invece, le percentuali di utilizzo del mezzo privato superano il 50
%. Tutti i comuni dell’area appartengono a “Zone potenzialmente a domanda debole” in cui le condizioni di offerta dei servizi di trasporto risultano più onerose a causa di insediamenti dispersi, caratterizzati dalla presenza di popolazione anziana, ubicati in zone montane che determinano un allungamento dei tempi di percorrenza ed un aumento dei costi di esercizio. Attualmente il sistema di trasporto non risulta flessibile e rispondente alle necessità delle tipologie di target presente nel territorio. L’attuale sistema di trasporto non è in sintonia con le esigenze dei principali target di utenze: residenti, lavoratori, studenti, anziani, visitatori, e quindi con scuola, sanità, turismo. Il servizi per i residenti è reso difficoltoso dalla presenza di minuscoli centri, ubicati in posizione eccentrica. Gli studenti hanno difficoltà a raggiungere le sedi scolastiche nel pomeriggio; i giovani non hanno servizi dedicati. Piuttosto debole è il trasporto per gli anziani, sia per raggiungere i centri ospedalieri che per esigenze legate al commercio. Ormai in quasi tutti centri si assiste ad una rarefazione degli esercizi commerciali che costringe gli anziani a recarsi con auto propria nei centri commerciali ubicati i nelle vicinanze. Mentre per i turisti andrebbero valorizzate le tratte ferroviarie. Nei tavoli e nei focus group gli operatori hanno denunciato la grave criticità relativa alla difficoltà per i turisti di raggiungere i borghi dell’area. La rete di mobilità lenta è ancora poco sviluppata e valorizzata, nonostante grandi potenzialità.
Inoltre, a supporto del processo di associazionismo inerente la Protezione Civile, verrà messo a punto un intervento finalizzato ad assicurare la percorribilità del sistema viario – Mobilità Sicura - con particolare riferimento agli assi stradali di collegamento con strutture strategiche di protezione Civile del comprensorio, in caso di eventi calamitosi. Tale scheda è collocata nell’ambito dell’ associazionismo.
Lo sviluppo locale, si addensa attorno al settore primario ed al turismo.
Il settore agricolo attraversa una fase di indebolimento, evidenziata dalla diminuzione della SAU (- 12,5% tra il 2000-2010), produzione di qualità̀ inferiori alla media regionale (percentuale DOP e/o IGP pari al 6,6 %, contro il 13% delle aree interne abruzzesi) e soprattutto da una forte diminuzione dei giovani conduttori agricoli ( con età fino a 39 anni). Purtroppo, la superficie agricola utilizzata (SAU) per via dello spopolamento si riduce notevolmente di anno in anno, l’ultimo censimento ne rileva 25.551,98 ha di cui 19.095 a prati permanenti e pascoli, mentre quella coltivata a seminativi è pari 5.983,43 ettari. Le difficoltà nel ricambio generazionale accentuano l’abbandono di aree un tempo coltivate. Le criticità espresse dai giovani conduttori riguardano, principalmente, la complessità burocratica e l’assenza di formazione e assistenza tecnica qualificata ed accessibile. Le
imprese si sentono abbandonate a se stesse soprattutto nella fase di accesso al mercato. Ciò porta i piccoli imprenditori ad abbandonare, appena si creano nuove opportunità lavorative, l’attività agricola portandosi via tutto il bagaglio di cultura e conoscenze.
Pertanto, senza intervento, si accentuerà la riduzione della superficie coltivabile e in assenza di mirate azioni di strutturazione le filiere delle produzioni tipiche, potenzialmente di grande rilevanza, non riusciranno a decollare. Il settore zootecnico, di grandi rilevanza soprattutto nell’area del Gran Sasso, attestato da un altissimo indice di “Allevamenti su totale aziende agricole” e da una rilevante “Percentuale prati permanenti e pascoli su SAU” (entrambi gli indici sono molto più alti rispetto a tutti i contesti territoriali di riferimento) necessita di azioni di rafforzamento. La pastorizia si potrebbe prestare anche ad un’azione di valorizzazione turistica, facendo leva sul forte richiamo storico-culturale della transumanza. Le foreste, ubicate soprattutto nelle boscose zone del Sirente, gestite con criteri sorpassati, necessitano di una forte azione di innovazione, orientata a favorire una gestione unitaria del patrimonio boschivo, a fa gemmare star-up nel settore - oggi le aziende boschive sono pochissime -, a consolidare la filiera bosco-legno-energia-servizi ecosistemici, a valorizzare il bosco sotto il profilo turistico. Il contratto di fiume “Aterno” è rimasto sulla carta Più in generale occorre favorire la multifunzionalità dell’azienda agricola, ad oggi ancora poco sviluppata, attivando processi di integrazioni tra agricoltura ed altri settori. In primis il turismo. Solo così si creano le condizioni per favorire la condensazione nell’area di un originale distretto rural-turistico, potenzialmente sviluppabili visto la considerevole rilevanza de “l’Indice di importanza del settore agricolo”, molto più alto di tutti i contesti territoriali presi a riferimento. In sintesi l’agricoltura non è pienamente valorizzata, le aziende sono sottodimensionate e le relazioni tra turismo, ristorazione, produzioni tipiche e zootecnia sono ancora deboli. L’acceso ai mercati è piuttosto tradizionale e la multifunzionalità è appannaggio solo di poche aziende. Manca un razionale ed organico sistema di formazione e assistenza per gli operatori del settore.
Il settore turistico manifesta diffuse criticità. L’offerta turistica, piuttosto contenuta, è costituita da 3 alberghi e 56 strutture extralberghiere concentrate soprattutto, ben 44, nell’area del Gran Sasso. 1/4 dei comuni dell’Area è privo di qualsiasi struttura ricettiva. Estesa invece è l’offerta di seconde case – le numerose potenzialità ricettive offerte da strutture pubbliche dismesse e da rifugi di quota attualmente non sono valorizzate - che attesta il tasso di ricettività a valori piuttosto alti, anche se inferiore a quello medio delle aree interne italiane. Anche il tasso di turisticità si attesta su valori alti. Balza in evidenza la grande disomogeneità, sia sotto il profilo dell’offerta che nella domanda turistica, tra le varie zone dell’area. Il numero dei posti letto disponibili è, infatti, disomogeneo non solo tra le due macro-zone che compongono l’area interna, ma anche tra i cinque sub-distretti - Gran Sasso, Piana di Navelli, Conca di Ofena, Valle dell’Aterno e Conca Subequana (cfr. Tab. Allegato Statistico)– in cui si articola il territorio sotto il profilo turistico. Si riscontra una forte differenza fra il distretto del Gran Sasso (4 comuni, circa 800 abitanti e 494 posti letto, con 4707 arrivi e 7460 presenze nel 2017) ed i restanti (complessivamente, 20 comuni, 7500 abitanti, 381 posti letto, con circa 816 arrivi e 1.856 presenze nel 2017). La piana di Xxxxxxx e la Valle Aterno registrano presenze un po’ maggiori mentre le due conche di Ofena e Subequana sono in fondo alla classifica. Un dato, comune fra Gran Sasso e tutte le altre aree è il drastico calo di arrivi e presenze nel periodo 2015-2017, anni che hanno subìto i contraccolpi negativo dei numerosi eventi sismici. Un dato su cui riflettere è che la sub-area del Gran Sasso, col suo turismo “verde” somma presenze analoghe a quelle di una località celebrata per lo sci come Ovindoli. Nel complesso il numero delle presenze risulta piuttosto basso. In totale 9.316 nell’anno 2017, di cui 6.691 turisti provenienti dalle regioni italiane, quasi la metà dal vicino Lazio, e 2.625 dall’estero, con prevalenza dei tedeschi, quasi ¼, seguiti dai britannici. Dalle presenze emerge la scarsa capacità della zona Subequana di attrarre turisti, sia italiani che esteri. Infatti, la zona “cattura solo l’11 dei turisti italiani e solo il 6% di quelli stranieri. Una fortissima sproporzione, una gran disomogeneità di flussi, che genera situazioni paradossali come quella di Rocca Calascio con 70.000 presenze estive ma una ricaduta minima sul borgo di Calascio, dove parcheggiano i visitatori e partono le navette. Oppure la ben nota X. Xxxxxxx di S. che si contrappone al vicinissimo splendido centro storico di Castelvecchio C., sostanzialmente deserto. Comunque, occorre rilevare che non è facile stimare bene i flussi, dato che molti turisti sfuggono alle statistiche perché ospiti di appartamenti in affitto, una forma di ospitalità sempre più comune che, anche a seguito del restauri post sisma, sta generando un dumping sui prezzi rispetto alle strutture consolidate.
Un problema molto sentito nell’area è quello dei trasporti a servizio del settore, oggi molto carenti. In molti borghi mancano i servizi base per il turista: condizione prima per il loro ri-lancio è la nascita di punti multi-servizio nei centri storici e la manutenzione di strade e sentieri, spesso abbandonati e sporchi. Carenti pure le aree di sosta per camper che spesso sostano senza regole ed hanno problemi per smaltire i liquami. Scarsa la copertura internet e 4G: un ostacolo al turismo last-minute o all’uso di app per audio-guide. Poco è stato fatto per un marketing continuativo e competente. Quasi assente il marketing “tribale” verso specifici target se non su iniziativa di singoli. La presenza di due DMC e due parchi non ha fatto la differenza in questo senso. Non si è riusciti a costruire un’offerta turistica integrata e l’usufruibilità dei beni ambientali e storico-culturali risulta piuttosto ridotta, soprattutto per utenza fragile – portatori di handicapp, ecc. -. Le reti di collegamento tra gli
attori del settore e tra questi e attori di settori contigui sono inesistenti, con conseguente deboli processi di integrazione. Le politiche di promozione inefficaci e dispersive, manca un marchio unico in grado di facilitare e integrare la comunicazione. Il livello di professionalità degli addetti al settore è ancora insufficiente. Scarso è l’utilizzo delle nuove tecnologie telematiche da parte degli operatori del settore. In sintesi, tranne poche eccezioni, si nota l’assenza di una cultura turistica diffusa e di un’identità territoriale unitaria.
1.3. Le tendenze senza intervento
Le tendenze evolutive di medio periodo dell’area risentono della negativa situazione economico- sociale e delle numerose criticità emerse nella fase di analisi.
La combinazione di spopolamento ed invecchiamento pregiudica fortemente l’evoluzione demografica, soprattutto dei centri più piccoli. Esiste una relazione doppia tra i due fenomeni, nel senso che lo spopolamento genera l’invecchiamento e viceversa. Ad allontanare i giovani dai comuni dell’area contribuisce ulteriormente la rarefazione dei servizi e la mancanza di occasione di lavoro. Pertanto, tenendo conto delle attuali tendenze demografiche l’area continuerà, alla luce del costante calo delle nascite e delle persistenze emigrazione della popolazione giovanile, soprattutto di quella fornita di più alti titoli di studio, a spopolarsi. L’immigrazione, in costante crescita in questi ultimi anni, potrà solo parzialmente arginare il calo dei residenti. Oltretutto i trend di aumento della popolazione immigrata nei prossimi anni probabilmente si ridurranno drasticamente. La popolazione continuerà a decrescere soprattutto nei comuni più piccoli e più deboli sotto il profilo della composizione demografica, i giovani seguiteranno a soddisfare i loro progetti di vita al di fuori dell’area, compromettendo la rivitalizzazione dell’economia e l’avvio di processi di innovazione economico-produttiva. Ciò comporterà una probabile riduzione, quali-quantitativa, dei servizi essenziali, che a sua volta genererà un’ulteriore perdita di popolazione.
L’istruzione risentirà estesamente del forte calo demografico che avrà un impatto negativo sulla popolazione scolastica la quale nei prossimi anni continuerà a diminuire come si evince dalla tabella successiva.
Nati nei comuni dell’Area interna Gran Sasso- Valle Subequana negli ultimi 6 anni (2014-2019) | |||||||
COMUNI | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | Totale |
ACCIANO | 1 | 0 | 0 | 2 | 2 | 3 | 8 |
CASTEL DI IERI | 1 | 3 | 2 | 2 | 1 | 3 | 12 |
CASTELVECCHIO SUBEQUO | 8 | 4 | 6 | 5 | 3 | 5 | 31 |
FAGNANO ALTO | 3 | 4 | 2 | 3 | 2 | 1 | 15 |
FONTECCHIO | 1 | 2 | 2 | 2 | 4 | 0 | 11 |
XXXXXXXX ATERNO | 0 | 0 | 1 | 4 | 3 | 1 | 9 |
GORIANO SICOLI | 1 | 1 | 4 | 3 | 3 | 4 | 16 |
XXXXXX ATERNO | 1 | 3 | 3 | 2 | 4 | 3 | 16 |
SECINARO | 0 | 1 | 3 | 0 | 1 | 0 | 5 |
TIONE DEGLI ABRUZZI | 1 | 0 | 2 | 1 | 1 | 1 | 6 |
Totale Valle Subequana | 17 | 18 | 25 | 24 | 24 | 21 | 129 |
CALASCIO | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 1 |
CAPESTRANO | 4 | 8 | 4 | 5 | 5 | 3 | 29 |
CAPORCIANO | 1 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 3 |
CARAPELLE CALVISIO | 0 | 2 | 1 | 0 | 0 | 0 | 3 |
XXXXXX XXX XXXXX | 0 | 1 | 0 | 6 | 4 | 6 | 22 |
XXXXXXXXXXXXX XXXXXXXX | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 | 4 |
COLLEPIETRO | 1 | 2 | 0 | 0 | 0 | 1 | 4 |
NAVELLI | 4 | 2 | 4 | 4 | 3 | 1 | 18 |
OFENA | 2 | 3 | 7 | 3 | 1 | 3 | 19 |
PRATA D’ANSIDONIA | 3 | 5 | 1 | 1 | 2 | 2 | 14 |
SAN BENEDETTO IN PERILLIS | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 0 | 2 |
XXX XXX XXXXX XXXXXX | 0 | 7 | 6 | 8 | 6 | 5 | 37 |
SANTO STEFANO DI SESSANIO | 0 | 1 | 2 | 0 | 1 | 0 | 4 |
VILLA SANTA LUCIA d. A. | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 2 |
Totale Gran Sasso | 27 | 35 | 26 | 30 | 22 | 22 | 162 |
TOTALE COMPLESIVO | 44 | 53 | 51 | 54 | 46 | 43 | 291 |
Fonte: Demoistat |
Ciò comporterà una ulteriore diminuzione dei plessi scolastici già piuttosto rarefatti e non presenti in molti paesi e un probabile aumento delle pluriclassi. Il servizio dell’istruzione, quindi, causa la forte emorragia demografica ed le tendenze ministeriali a aumentare il n. di alunni minimo per classe, rischia un’ulteriore rarefazione. Ciò si ripercuoterà negativamente sulla qualità della vita dei residente e scoraggerà nuove residenze.
Così come l’istruzione anche la sanità sarà negativamente influenzata dai trend demografici dell’area che, senza intervento, porteranno ad un ulteriore incremento della popolazione anziana, e quindi ad un conseguente aumento dei residenti in condizione di fragilità. Ciò comporterà un inevitabile aumento dei ricoveri e più in generale accentuerà il ricorso alla consultazione di medicina generale. In tale quadro, alla luce della particolarità della situazione e in assenza di interventi
finalizzati all’assistenza delle persone fragili, la spesa sanitaria lieviterà sicuramente ed il tasso di ospedalizzazione evitabile già molto alto tenderà ulteriormente ad aumentare. Senza interventi correttivi inerenti il miglioramento dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), il rafforzamento dei presidi territoriali e senza azioni integrativi tra sfera sociale e sfera sanitaria, le inefficienze del sistema sanitario si accentueranno. In assenza di interventi volti a rafforzare il servizio di pediatria, la cui rarefazione ha provocato recenti rimostranze dei sindaci, la permanenza delle giovani coppie nell’area sarà ulteriormente compromessa a tutto danno della tenuta demografica. In conclusione se non verranno attivate azioni di sistema, fondate sulla territorializzazione delle prestazioni, sul miglioramento delle dotazioni tecnologico-strumentali, su adeguati servizi di trasporto per le persone fragili, sull’integrazione socio-sanitaria, le inefficienze del servizio sanitario provocheranno una fuga di residenti, soprattutto di quelli che vivono nei comuni più piccoli e più difficilmente raggiungibili.
Attualmente il sistema della mobilità dell’area non assicura ai principali target di utenza, costituiti da anziani, studenti, lavoratori, turisti, un servizio adeguato. Senza interventi le criticità del sistema trasportistico costituiscono un ulteriore motivo per abbandonare l’area. Così come è organizzato il sistema non riesce a rispondere ad esigenze diversificate.
Per quanto riguarda gli anziani, la fascia di popolazione più numerosa che tenderà nei prossimi anni ad aumentare, l’attuale servizio senza intervento non è adeguato alle loro particolari esigenze, sia sotto il profilo sanitario che sotto altri profili. Molti anziani, soprattutto quelli con minor reddito hanno difficoltà a raggiungere luoghi dove poter far acquisti visto il progressivo venir meno di attività commerciali nei piccoli centri. Senza azioni correttivi gli anziani avranno sempre più difficoltà a vivere nei piccoli centri dell’area.
L’attuale sistema di trasporto, molto concentrato nelle ore mattutine, impedisce di poter attuare gli interventi previsti nella strategia per il servizio scuola. Pertanto, senza interventi specifici, sarà impossibile allungare le ore della didattica e fare attività alternative nel pomeriggio. In sintesi, le innovative attività previste verranno vanificate dall’impossibilità degli studenti di poter raggiungere i plessi scolastici nelle ore pomeridiane. Ma oltre che gli studenti l’attuale sistema di trasporto penalizza i residenti interessati a partecipare alle attività formative ipotizzate.
Senza interventi specifici l’elevato utilizzo del mezzo privato da parte dei lavoratori tenderà ad aumentare, aumentando i costi per le famiglie ed i rischi.
Attualmente, come denunciato dagli operatori, il servizio di mobilità non soddisfa le esigenze dei turisti e l’utilizzo turistico di specifici vettori quali la ferrovia L’Aquila-Sulmona è piuttosto ridotto. Un’ulteriore criticità, che impone interventi mirati, riguarda la mobilità lenta, attualmente poco sviluppata, nonostante le grandi potenzialità dell’area.
Pertanto, l’attuale articolazione del sistema della mobilità contribuisce ad abbassare la qualità della vita dell’area e senza interventi efficaci le sue inefficienze ne accentueranno lo spopolamento.
Nel settore agricolo l’assenza di azioni correttive porterà inevitabilmente ad un’ulteriore diminuzione della superficie coltivabile e i giovani si allontaneranno ulteriormente dall’agricoltura, con ricadute negative sulla tenuta demografica dell’area. La mancanza di interventi adeguati impedirà la strutturazione delle filiere delle produzioni tipiche, che necessitano di interventi inerenti l’aspetto produttivo e commerciale. L’assenza di azioni specifici per il settore zootecnico, dove l’area ha una particolare vocazione, non consentirà al comparto di fare quel salto di qualità necessario per fargli assumere una configurazione più innovativa. Analoga azioni di innovazione richiede il comparto forestale che senza specifici interventi continuerà ad essere gestito con logiche ormai sorpassate non più aderenti alla realtà. La multifunzionalità delle aziende agricole, di particolare importanza per l’area, oggi appannaggio di poche unità produttive, per essere sviluppata richiede adeguati interventi, finalizzati a integrare il settore, a monte e a valle, ed a coniugarlo con il turismo e la ristorazione. In sintesi senza efficaci azioni correttive e in assenza di azioni formative dirette agli agricoltori ed agli allevatori e finalizzate ad innalzare le loro competenze, non sarà possibile far gemmare un organico distretto turistico-rurale che costituisce uno dei capisaldi della strategia d’area.
Senza interventi adeguati il settore turistico manterrà l’attuale dualismo che vede arrivi e presenze concentrati solo in poche sub-zone dell’area. In altri termini in assenza di interventi correttivi la gran parte del territorio, in particolar modo l’area Subequana, sarà progressivamente marginalizzato sotto il profilo turistico. In generale, senza azioni mirate l’area non ha le energie per valorizzare i tanti beni culturali e ambientali, di sviluppare la mobilità lenta e di mettere a sistema la distintiva offerta turistica. In assenza di un robusto sviluppo del settore sarà difficile trovare occasioni di lavoro adeguate per i giovani e quindi di trattenerli nell’area. Sotto questo aspetto particolar rilevanza assumono le azioni di formazione e di accompagnamento imprenditoriale fondamentali per innovare il sistema turistico nel suo complesso.
In sintesi senza un organico progetto sarà difficile aumentare gli afflussi turistici nell’area, sia di italiani che stranieri, nonostante la sempre più estesa propensione dei turisti a soggiornare nei borghi.
In ultimo anche il contesto produttivo nella sua interezza richiede azioni correttive senza le quali sarà difficile attivare processi di innovazione. Il sistema locale delle piccole imprese, addensate soprattutto in edilizia e nel commercio, come attestano i relativi indici di specializzazione, in assenza
di specifici interventi e senza ricambio generazionale non potrà stare a passo con la concorrenza. La carenza di offerta di lavoro che scoraggia la permanenza nell’area dei giovani, e la difficoltà di questi ultimi a valorizzare sotto l’aspetto imprenditoriale le risorse locali, impone specifici azione di formazione e accompagnamento, senza le quali sarà difficile invertire le negative tendenze in atto. Grande rilevanza assume la sfida della digitalizzazione. Ciò impone di risolvere, a monte, la questione del Digital Divide, tenuto conto sia dell’alta percentuale di popolazione non raggiunta da banda larga (Digital divide rete fissa e mobile che raggiunge una quota circa 4 volte superiore a quello medio delle aree interne nazionali), sia della bassa percentuale di popolazione raggiunta da banda larga su rete fissa non inferiore a 20 mbps (attualmente pari solo all’8%, un valore 5 volte inferiore a quello medio delle aree interne italiane).
1.4. Il sistema gravitazionale: Area di Progetto e Area di Interazione
Per quanto attiene, ai processi di gravitazione, l’Area ha due centri gravitazionali, L’Aquila e Sulmona. Al capoluogo regionale fanno riferimento per i servizi di rango maggiore tutti i comuni dell’area del Gran Sasso e i comuni più a nord della Valle dell’Aterno, Fagnano Alto, Fontecchio, Acciano, Tione. Mentre i comuni a sud, Secinaro, Xxxxxx Aterno Castelvecchio Subequo, Xxxxxxxx Aterno, Goriano Sicoli, Caste di Ieri, gravitano storicamente su Sulmona. Pertanto l’area strategica di riferimento comprende i poli urbani di L’Aquila e Sulmona erogatori di tutti i principali servizi e luoghi di studio e di lavoro per la maggior parte dei residenti dell’Area Interna. All’interno dell’area sono due i centri che forniscono servizi di rango intermedio (scuole, distretti sanitari, supermercato, banche ecc.): San Pio delle Camere e Castelvecchio Subequo, a cui si aggiunge X. Xxxxxxxx né Vestini, comune contiguo all’area. L’Aquila si caratterizza per la presenza di realtà industriali particolarmente avanzate, addensate nel settore farmaceutico (Menarini, Dompè, Sanofi) ed elettronico, a cui si affiancano importanti strutture di ricerca: l’università dell’Aquila, il Gran Sasso Science Institute - istituzione di grande prestigio che, fra l’altro ha un dipartimento di scienze sociali che si occupa di aree interne-. Il tessuto industriale di Sulmona in questi ultimi anni si è progressivamente impoverito. Tra le grandi imprese si annoverano in primis la Magneti Marelli, azienda di automotive. A ovest dell’area target, a ridosso della parte più a nord della Subequana, nell’altipiano delle Rocche – comuni di Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Ovindoli - si è sviluppato un piccolo distretto turistico della neve che fa perno sugli impianti di risalita di Ovindoli e Campo Felice. Nel disegnare l’area di gravitazione funzionale prossima all’area target si è fatto riferimento ai rapporti in essere, inerenti il lavoro, i servizi, in particolar modo istruzione e salute, le collaborazioni istituzionali e amministrative, tra l’Area Interna ed i poli gravitazionali di L’Aquila e Sulmona.
2. LO SCENARIO DESIDERATO E I RISULTATI ATTESI: LE INVERSIONI DI TENDENZA CHE SI VOGLIONO PROVOCARE
La capillare azione di concertazione sul territorio e gli incontri diretti avuti con i diversi attori territoriali, affiancata da una profonda lettura statistico-economica delle caratteristiche dell’area, hanno consentito di definire le principali direttrici di sviluppo da perseguire per invertire le tendenze in atto e per avviare azioni di sviluppo ed innovazione.
Lo scenario desiderato è la progressiva “ri-costruzione”, nell’ottica della sostenibilità, dell’economia rurale, ed il miglioramento della vivibilità dell’area, arricchendo e potenziando l’offerta dei servizi primari: scuola, sanità, mobilità.
La sfida è di attivare dinamiche volte alla gemmazione di un peculiare “Distretto Turistico-Rurale” in grado di favorire uno sviluppo di qualità dell’area, facendo leva sulle capacità e potenzialità dell’agricoltura e del turismo di generare sviluppo economico e sociale e di migliorare la qualità della vita delle popolazioni rurali agendo sui servizi essenziali.
Il nuovo scenario deve esaltare e promuovere l’originale mosaico rurale che connota l’area e rinverdire, in un’ottica nuova, la pluralità delle micro-filiere produttive e le molteplici culture rurali - costituite da saperi, know-how, reti, da riscoprire e attualizzare -, rimettendo in moto le filiere agricolo-zootecniche, che da sempre hanno contribuito ad alimentare l’economia dell’area, e coniugandole con il turismo. Il settore turistico deve contribuire ad affermare la multifunzionalità e l’eco-compatibilità dell’azienda agricola e a diffondere e promuovere i diversificati prodotti tipici locali. Il comunitarismo, il senso di appartenenza, costituiscono riferimento per strutturare una moderna ed efficace reti di servizi in grado di migliorare la vivibilità dell’area e di favorire il positivo dispiegamento delle attività produttive.
Le inversioni delle tendenze che si vogliono generare, fanno leva, pertanto su due macro direttrici:
- Miglioramento, sotto il profilo quali-quantitativo, dei servizi primari.
- Valorizzazione ed innovazione delle molteplici ed originali risorse territoriali
Tali direttrici, strettamente interconnesse, interdipendenti e concatenate, hanno costituito il riferimento primario per definire la strategia dell’area “Gran Sasso-Valle Subequana, la cui elaborazione ha richiesto un preventivo lavoro di scavo delle storia economica e sociale dell’area, nella convinzione che la ri-costruzione delle traiettorie di sviluppo di un territorio deve trovare ancoraggio nella sua storia, nella sua cultura, nei suoi saperi, nella sua identità. Solo così è possibile rinvigorire e far emergere energie latenti sedimentate nel territorio e favorire processi di sviluppo endogeno.
Un ulteriore caposaldo della strategia è il consolidamento di logiche di rete. Il “fare rete” è la quintessenza del cambiamento, lo strumento più importante per promuovere innovative strategie di coesione, sviluppando logiche collaborative tra tutti gli attori della filiera cognitiva e favorendo la “ri- cucitura” territoriale. Sotto tale aspetto diventa dirimente unire in logiche di rete i tanti e suggestivi borghi dell’area, dotandoli di nuovi servizi di base e inserendoli in un sistema sentieristico d’area. Il binomio borghi + sentieri si presta ad interessanti azioni di valorizzazione turistica. Rilevanza centrale assume, per il positivo dispiegamento della strategia d’area, la formazione, che va orientata verso i settori a vocazione territoriale e utilizzata come leva per promuovere sviluppo e impresa, estendendo il tradizionale rapporto “formazione-occupazione” al più complesso rapporto “formazione-sviluppo locale”. La formazione, quindi, deve essere concepita come uno strumento atto a sostenere i processi di sviluppo endogeno, puntando sulla stretta integrazione tra politiche di sviluppo e politiche del lavoro e a diffondere la cultura d’impresa.
Nuova ruralità e turismo sono gli assi portanti della strategia di rilancio dell’area che compendia il benessere dei residenti, attraverso l’innalzamento della qualità e della quantità dei servizi di cittadinanza, e nel contempo azioni volte a favorire la permanenza/il rientro delle giovani generazioni nei comuni di residenza, facendo leva sul miglioramento del contesto e sulla creazione di nuova occupazione. La creazione di nuove opportunità di lavoro, anche abituando alla pluriattività, intimamente coesa alle aree interne, è l’unico modo per trattenere sul territorio i residenti, frenando l’esodo demografico, e nel contempo di attrarre nuovi residenti e far tornare i discendenti degli emigrati sparsi nel mondo, portandoli a vivere esperienze nel loro territorio d'origine. La ripresa demografica presuppone la capacità di favorire la permanenza o il rientro della popolazione giovane presso le comunità locali, contrastando, da un lato, l’emigrazione dei giovani, dall’altro, la disoccupazione giovanile. Solo la presenza dei giovani può attivare fenomeni di ri- generazione dei comuni dell’area, soprattutto di quelli più piccoli, e riattivare positive dinamiche sociali e culturali. L’universo giovanile assume significativa rilevanza nell’attuazione dei diversi interventi, la presenza dei giovani nell’area risulta irrinunciabile. Essa va incentivata puntando sulla stretta integrazione tra politiche di sviluppo e politiche del lavoro a favore dei giovani, migliorando la qualità della vita e rafforzando il valore dell’appartenenza, il legame tra giovani e territorio. I giovani devono assumere una funzione centrale per la rinascita, con connotatati moderni ed innovativi, dell’economia e della poliedrica cultura locale.
Riepilogando l’inversione delle negative tendenze in atto presuppone:
- Garantire ed innovare i servizi di cittadinanza, il benessere dei residenti e arrestare il declino demografico;
- Rivitalizzare le filiere locali, facendo leva sull’integrazione, su processi di
distrettualizzazione e di rete e agendo sulla leva formativa;
- Favorire la permanenza/il rientro dei giovani sul territorio creando nuove occasione di lavoro e trasformandoli in catalizzatori/attrattori di nuove residenze.
Insieme con gli attori territoriali coinvolti nell’elaborazione della strategia, sono state individuate, per i servizi essenziali e lo sviluppo locale, le macro azioni da intraprendere per addivenire al consolidamento dello scenario desiderato e per favorire le inversioni auspicate.
Nell’Istruzione in primis occorre lavorare sulle competenze degli allievi al fine di migliorare ulteriormente i risultati dei test INVALSI, in particolar modo in italiano e matematica. Parallelamente occorre innovare ed allargare le esperienze didattiche, attivare spazi laboratoriali, investire sulle nuove tecnologie, creare spazi per attività culturali, ludico-ricreative, lavorare sul potenziamento della conoscenza della lingua inglese e favorire anche lo studio del tedesco (i turisti tedeschi e austriaci rappresentano la quota maggiore dell’utenza turistica estera). Occorre sfruttare gli spazi della scuola per attività extracurricolari pomeridiane che riguardino sia gli studenti (con laboratori musicali, ambientali, artistici, ecc.) che la formazione degli adulti. L’utilizzo innovativo e il potenziamento delle strutture sportive esistenti nelle scuole potrebbero offrire a studenti e adulti un’offerta diversificata e specialistica di sport. Per favorire la rinascita dell’A.I., la scuola deve configurarsi, quindi, come agenzia culturale del territorio, punto di sperimentazione didattico- culturale, centro di formazione permanente e diventare un polo di promozione culturale, incontro e aggregazione, luogo fisico e spazio simbolico ove organizzare attività culturali, convegni, mostre, rappresentazioni teatrali e musicali, percorsi d’istruzione e formazione, di lifelong-learning, coinvolgendo anche le organizzazioni del terzo settore, gli imprenditori e gli operatori economici del territorio, le associazioni di categoria. È fondamentale che la scuola diventi luogo di educazione, inclusione e benessere sociale dove docenti, studenti e famiglie possano trovare motivazione e stimoli costanti per l’arricchimento personale e professionale anche oltre l’orario delle attività curriculari. In altri termini la scuola si deve configurare come polo culturale di riferimento e leva dello sviluppo e della crescita del territorio, strutturando percorsi di polifunzionalità degli istituti scolastici aprendoli ad attività extracurriculari. La scuola deve promuovere l’inclusione sociale e culturale, al fine di favorire processi di inclusione, anche alla luce della rilevante presenza di popolazione immigrata. In primis si pone l’esigenza di favorire l’inclusione degli alunni extracomunitari e delle loro famiglie favorendo la frequenza a corsi gratuiti di italiano per stranieri soprattutto per le donne. La scuola deve accompagnare virtuosamente i processi di valorizzazione delle vocazioni e delle potenzialità locali, attivando percorsi formativi mirati allo sviluppo di competenze spendibili nel settore agricolo, turistico e artigianale. Un’attenzione specifica va assegnata alle nuove tecnologie che facilitano lo scambio di conoscenze e competenze e favoriscono la formazione a distanza. Tecnologia e potenziamento delle conoscenze linguistiche possono costituire lo strumento per valorizzare in maniera innovativa il know-how territoriale, le tradizioni tipiche e le produzioni locali. La scuola deve diventare un centro di diffusione delle nuove tecnologie, trasmettendo sul territorio una nuova e consapevole cultura tecnologica. È fondamentale, pertanto, rafforzare e migliorare la strumentazione tecnologica e la didattica laboratoriale per favorire sperimentazioni calibrate su una realtà territoriale caratterizzata dalla presenza di pluriclassi, da un notevole numero di alunni stranieri e da un elevato pendolarismo degli studenti. La tecnologia può contribuire ad attenuare le criticità derivanti dalla distanza e dall’accessibilità favorendo un uso alternato di didattica frontale e a distanza, anche per ovviare all’interruzione delle attività scolastiche in caso di condizioni metereologiche avverse o di impossibilità a raggiungere i plessi da parte degli studenti, attraverso metodologie didattiche basate sul tutoring, sulla cooperazione, sull’apprendimento a distanza.
Nella salute occorre ridurre il tasso di ospedalizzazione evitabile molto più alto del valore medio delle aree interne. I due Poliambulatori Distrettuali di X. Xxxxxxxx ne' Vestini e Castelvecchio Subequo e il sub-distretto di Capestrano offrono un numero limitato di servizi di base. Ciò determina una migrazione di pazienti dall'area verso i centri ospedalieri limitrofi. La tardiva risposta alle esigenze di pronto intervento è causata, oltre che dalla carenza di servizi sanitari offerti nell'area, soprattutto da un servizio di trasporto non in sintonia con le esigenze sanitarie dei residenti che rende difficoltoso il trasferimento tempestivo dei pazienti nei limitrofi poli ospedalieri.
Nella salute si pone la necessità di soddisfare le esigenze socio-sanitarie della popolazione anziana, gestire le emergenze e risolvere i problemi di mobilità delle persone fragili. Gli interventi nell’ambito sanitario devono essere fortemente integrati con la programmazione socio-sanitaria regionale e locale. Sarà necessario “Gestire i pazienti cronici il più possibile a domicilio”, promuovendo un nuovo modello di assistenza domiciliare, garantendo servizi coerenti con i bisogni socio-assistenziali e potenziando le funzioni dei MMG. Nel contempo occorre garantire strutture sicure, moderne, dotate di tecnologie all’avanguardia. Si prevede il rafforzamento dei presidi sanitari, anche sotto l’aspetto delle dotazioni, con il conseguente potenziamento dei servizi offerti dagli ambulatori distrettuali al fine di ridurre il pendolarismo dei pazienti, integrandoli con un servizio di telemedicina che assume una significativa rilevanza alla luce delle caratteristiche insediative dell’area e dell’alto indice di vecchiaia. Sotto l’aspetto sociale, in sintonia con il Piano Sociale Regionale, saranno promossi Interventi e servizi per la non autosufficienza e Strategie per l’invecchiamento attivo. Per evitare duplicazione di interventi ed aumentare l’efficacia degli interventi si prevede l’attivazione di una “Rete interistituzionale d’area dei servizi sanitari socio-sanitari e assistenziali” finalizzata, attraverso processi di integrazione funzionale, al rafforzamento dei servizi offerti e alla concentrazione degli interventi sulla popolazione fragile costituita in particolar modo da anziani. Sarà prevista una forte integrazione tra dimensione sanitaria e dimensione sociale e si favorirà la presa in carico delle cosiddette “fragilità”, integrando l’azione del Medico di Medicina Generale con quella assistenziale svolta dagli infermieri. Queste due figure professionali hanno una significativa rilevanza nello sviluppo operativo dell’azione. Il programma di tele-salute e di tele-assistenza, che include un
servizio di diagnostica mobile, verrà realizzato in raccordo con il Piano Sanitario Regionale. Per contrastare i ritardi nel pronto intervento verranno incrementate le postazioni di 118 presenti a Castelvecchio Subequo e San Xxxxxxxx ne’ Vestini con convenzioni specifiche con la ASL al fine di rafforzare il servizio di emergenza-urgenza. In raccordo con la programmazione regionale sociale è previsto un intervento focalizzato sull’Invecchiamento Attivo, attraverso lo sviluppo di un’azione di “Promozione attiva della salute”. Di grande rilevanza, alla luce delle criticità emerse in fase di scouting e l’attivazione di un “Servizio di trasporto per utenza fragile” destinato alle persone con ridotte capacità motorie, anziani e svantaggiati - soprattutto ad alta fragilità sanitaria – ed ai residenti che vivendo in condizione di isolamento abitativo e/o disagio sociale, incontrano ostacoli e difficoltà nell’accesso ai servizi territoriali sociali e distrettuali e non possono usufruire dei mezzi pubblici a causa delle varie difficoltà nell'accesso fisico agli stessi. Verrà attivato un servizio di trasporto per disabili, anziani e persone svantaggiate razionalizzando i punti di raccolta, agevolando gli spostamenti dell’utenza e favorendo la mobilità verso gli ambulatori distrettuali.
Nella mobilità verrà garantito un servizio di trasporto flessibile, supportando efficacemente le azioni definite negli altri ambiti progettuali, rispondendo alle esigenze delle quattro principali categorie di utenza - studenti, anziani, lavoratori, turisti -, scoraggiando l'uso dell'auto privata e promuovendo l'utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili. Verrà assicurato ai residenti un trasporto collettivo, flessibile ed a chiamata, rispondente alle esigenze del contesto. Le nuove modalità di trasporto dovranno favorire nuove attività occupazionali non solo nella gestione diretta di alcuni servizi trasportistici a chiamata ma anche nei settori collegati, in primis nell’ambito delle nuove imprese commerciali e di servizio che verranno attivate nei pressi delle fermate\stazioni. Lo sviluppo degli interventi richiederà una forte azione di collegamento e integrazione con i comuni, la Regione, le Ferrovie Ciò al fine di razionalizzare le corse esistenti del servizio autobus, tramite accordo con la società di trasporti TUA, assicurando almeno 1corsa\l’ora che congiunga i sub poli con l'Aquila e Sulmona. A supporto del TPL verrà avviato un servizio di bus navetta a chiamata sia verso i poli delle sub aree che verso L’Aquila e Sulmona. Si prevede l'acquisto di 1 bus navetta per ciascuna delle due sub aree. La gestione del servizio verrà garantita attraverso un’applicazione per smartphone e un numero verde diretto ad un centro unico di prenotazione. Anche per il trasporto scolastico si avvierà un servizio più flessibile e coordinato, replicando quello già in uso a Fontecchio\San Xxxxxxxx, garantendo, nel contempo, il servizio per le attività extracurricolari pomeridiane. Per il trasporto scolastico occorre prevedere un supporto di Information Technology, soprattutto per rafforzare il coordinamento del servizio tra Comuni. Inoltre si dovrà prevedere l’acquisto di un mezzo scuolabus per le aree che ne sono sprovviste, che dovrà essere dotato di pedana di sollevamento per disabili. Per un supporto più specifico al target di popolazione più fragile (anziani e disabili) verrà introdotto il taxi sociale in grado di garantire il collegamento con le strutture sanitarie locali (ASL), con gli ospedali di L’Aquila e Sulmona in raccordo con gli orari del TPL. Verranno promosse, di concerto con i Comuni, politiche Comunali di incentivazione all’uso dei mezzi pubblici, tramite campagne informative e particolari scontistiche (per età, per esempio) in accordo con TUA. Per una più efficace gestione del sistema della mobilità si farà ricorso ad un Mobility Manager che sarà gestito in comune con le altre 4 aree regionali (si veda in proposito la scheda M1 “Servizio associato di Mobility Manager” dell’AI “Val Fino-Vestina”). Verrà potenziata la mobilità turistica sia attraverso il rafforzamento delle infrastrutture di mobilità lenta, sia rafforzando la valenza turistica della ferrovia L'Aquila con Sulmona e della fermata di Goriano Sicoli lungo la tratta Roma-Pescara, consentendo fermate a chiamata e favorendo l'integrazione con itinerari ciclo-pedonali. Saranno previsti, in accordo con l’amministrazione ferroviaria, interventi sulle 5 stazioni ferroviarie presenti nell’area Subequana, arredandole in modo confortevole, dotandole di biglietteria automatica e configurandole come un presidio di accoglienza turistica. Verrà inoltre attivato un servizio di Electric bike sharing presso le piazze principali dei comuni dell’area ed in corrispondenza delle stazioni ferroviarie. Parallelamente andranno messi a sistema percorsi pedonali e cicloturistici per collegare le stazioni con i borghi e con siti di interesse turistico, prevedendo inoltre la loro intersezione con stazioni ferroviarie e\o fermate dell’autobus. Occorre rafforzare e mantenere il servizio di navetta già presente per Rocca Calascio, e garantire che sia i bus che i treni consentano il trasporto bici a bordo.
Nello sviluppo locale occorre attivare interventi in grado di favorire processi di innovazione territoriale e di distrettualizzazione delle filiere produttive target in grado di favorire la rivitalizzazione dell’area e la creazione di nuove opportunità di lavoro. In particolar modo, in agricoltura, saranno sostenute le produzioni locali, favorendo la strutturazione di filiere corte, incentivando le produzioni tipiche locali – Distretto delle produzioni di eccellenza - di qualità e attivando mirate azioni per l’aggregazione delle aziende, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti. Nella zootecnica, per la rilevanza che assume nell’area, si favorirà l’aumento del numero dei capi allevati, la produzione di formaggio. Grande importanza assume l’aumento della SAU, la multifunzionalità delle aziende, fondamentale per fare dell’area un originale “Distretto Turistico- Rurale”. Verranno forniti servizi reali agli agricoltori, attraverso la costituzione di un “Laboratorio per una governance imprenditoriale” in forma di living lab del settore, in grado di promuovere innovazione e sostenibilità. Le azioni formative hanno una grande significatività per innovare e rafforzare il settore primario. Di concerto con il Gal “Gran Sasso-Velino” verranno attivate specifiche e mirate azioni finalizzate alla qualificazione, ed innovazione di prodotto e di processo e alla
riqualificazione in chiave zootenico-turistica di strutture in quota (rifugi). Tenuto conto delle indicazioni degli attori locali saranno attivati interventi per il settore forestale. Nella zone della Subequana le foreste rappresentano una grande opportunità per favorire la caratterizzazione del paesaggio e per lo sviluppo di start up innovative nel settore in grado di creare nuovi posti di lavoro. Il bosco può diventare, inoltre, elemento cardine nello sviluppo del turismo esperienziale, non prescindendo da una gestione attiva e consapevole delle risorse forestali, efficientando le funzioni ecologiche svolte dal bosco stesso. Ulteriore obiettivo sarà quello di identificare il potenziale della filiera bosco-legno-energia-servizi ecosistemici del territorio, individuare le soluzione tecniche e i percorsi amministrativi più adeguati per valorizzarla. Gli interventi promossi a favore del settore agricolo sono finalizzati a favorire un’agricoltura, estensiva e sostenibile, la salvaguardia del paesaggio e la tenuta del territorio. La sfida è di sostenere la rivalutazione culturale del ruolo degli agricoltori e di allargare la base occupazionale, favorendo l’ingresso dei giovani nel settore, ma anche dei meno giovani come forma di integrazione al reddito. Le azioni nel settore agricole, sviluppate di concerto con il Gal “Gran Sasso-Sirente”, saranno affiancate da interventi che incideranno sulla sfera “Sociale”, orientati a sviluppare l’agricoltura sociale, la diversificazione, la multifunzionalità, il social housing, e su quelle turistica.
Nel turismo l’obiettivo è di rendere usufruibili e attrattivi i distintivi beni culturali e ambientali dell’area e di integrarli con la gastronomia e la vacanza attiva, puntando sul “turismo esperienziale” e sulla personalizzazione dell’offerta. La sfida è costituire un originale “Distretto Turistico” rendendo attrattivo tutto il territorio, superando così il forte dualismo nelle presenze tra alcuni siti particolarmente attrattivi e zone ad oggi poco frequentate dai turisti come la Valle Subequana. L’attivazione del distretto presuppone la strutturazione di forme di “governance” orizzontali con la partecipazione attiva degli operatori che si riuniranno per ambiti geografici e tematici. La strategia d’azione parte dalla rivitalizzazione dei borghi, che hanno una grande capacità evocativa e costituiscono l’ossatura turistica dell’area, accompagnata dalla messa a sistema del distintivo patrimonio culturale costituito da chiese e castelli e dalla valorizzazione dei principali asset ambientali (Campo Imperatore e le vie d’acqua). Assume grande significatività per lo sviluppo del turismo l’attivazione di un sistema di trasporti in sintonia con le esigenze del turista. La carenza di ricettività in alcune zone può essere superando attraverso una riconversione del patrimonio pubblico (scuole dismesse, case cantoniere, stazioni, ecc) e dell’ingente patrimonio privato. Tali interventi saranno accompagni da mirate ed integrate campagne di marketing e da un’efficace azione di assistenza agli operatori, pubblici e privati, ed alle nuove imprese. Lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali assume una grande rilevanza non solo per il decollo del settore, ma anche per trattenere i giovani nell’area. Per lo sviluppo del turismo particolare rilevanza può assumere il progetto Restart, rivolto ai comuni del cratere aquilano ed agli operatori privati, che farà leva su progetti strategici e porterà nell’area cospicui finanziamenti.
La disponibile di rilevanti fondi del POR FSE Abruzzo 2014-2020 consente di sviluppare interventi focalizzati su Lavoro, Cultura d’Impresa, Economia Sociale, a supporto dello sviluppo della strategia. Gli interventi previsti in tale ambito sono finalizzati ad innalzare le competenze dei residenti nell’area, in particolar modo giovani, degli occupati e dei disoccupati, dei dipendenti degli enti locali, a rafforzare l’economia sociale ed i processi di inclusione, e soprattutto a diffondere la cultura d’impresa. Sotto tale ultimo aspetto la sfida è di favorire la nascita e consolidamento di micro, piccole e medie imprese nei settori a vocazione territoriale - turismo, agroalimentare, artigianato – e nei servizi. L’intervento nel suo complessa intreccia percorsi di informazione, orientamento, formazione, tirocini brevi, accompagnamento al lavoro o alla creazione di impresa, e assistenza post start up.
2. IL SEGNO DI UNA SCELTA PERMANENTE
Nell’area sono in atto numerose forme di aggregazione (cfr. Appendice Statistica, dove in una specifica tabella, per ciascuno dei comuni dell’area interna, sono riportate - riferimento DL 95/2012- le principali forme di associazionismo presenti, le tipologie di servizi gestite ed i comuni coinvolti, anche esterni all’area ). Le soluzioni adottate, però, alla luce della grande estensione dell’area, della particolare organizzazione territoriale, della presenza di comuni piuttosto piccoli, appaiono in certi casi non molto razionali. Emerge una grande eterogeneità nella gestione dei principali uffici comunali, nella gestione del servizio di trasporto per gli studenti e nell’erogazione dei servizi digitali a cittadini e imprese. Ad oggi le aggregazioni più efficaci e che generano economie di scala riguardano i servizi sociali e l’erogazione delle relative prestazioni, gestita dall’ECAD “Montagne Aquilane”, attraverso le due Comunità Montane e il servizio intercomunale di auto compostaggio domestico e raccolta differenziata gestito per la totalità dei comuni, escluso S. Pio delle Camere, da Ecogest.
Ai fini della Strategia Aree Interne, l’area deve possedere il pre-requisito della gestione associata di
almeno due funzioni/servizi prima della sottoscrizione dell’Accordo di Programma.
A seguito del processo di concertazione e tenuto conto di alcune particolari specificità dell’area sono stati individuati i seguenti servizi da gestire in modo coordinato tra i 24 comuni:
- la Protezione Civile - pianificazione della protezione civile ed il coordinamento dei primi soccorsi -;
- il Catasto.
A quest’ultima funzione fondamentale si affianca il Miglioramento dei sistemi informativi della PA.
Inoltre, è prevista la gestione associata della programmazione e della progettazione,
attraverso l’attivazione dell’Ufficio di Governance.
Sulla Protezione Civile già in passato ci sono stati tentativi di una gestione comune. Oggi, anche alla luce dei continui eventi sismici, di più frequenti e disastrosi eventi metereologici, l’esigenza è ancora più avvertita. La scopo è di creare una collaborazione sinergica tra i Comuni dell’area finalizzata alla realizzazione di una Rete di Coordinamento delle Emergenze, che vada a coordinare tutte le associazioni di volontariato presenti sul territorio. Tale esigenza è fortemente sentita al fine di assicurare un adeguato livello di presidio territoriale e di risposta alle emergenze, soprattutto per le realtà comunali più piccole e isolate, attraverso il coordinamento complessivo delle azioni di risposta alle diverse calamità. Le Amministrazioni aderenti hanno maturato la convinzione che la gestione associata della funzione di pianificazione della protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi possa garantire le necessarie sinergie di intervento e la messa a disposizione di tutti i mezzi e le risorse utili a fronteggiare le emergenze. Allo stesso modo, il coordinamento delle Organizzazioni di volontariato di protezione civile potrà consentire di migliorare l’efficacia delle azioni di primo soccorso. La gestione associata della funzione presuppone, a monte, un’azione di monitoraggio e studio dei piani comunali in essere, nonché la ricognizione di tutti i mezzi e uomini a disposizione di ogni singolo Ente in caso di evento emergenziale al fine di poter valutare la dotazione complessiva dell’area. Xxxxxx rilevanza assume lo studio delle problematiche che interessano il territorio e che accomunano tutti gli enti afferenti alla strategia, con particolare riferimento alla rete viaria. Una efficace gestione dell’emergenza è basata innanzitutto sul ripristino immediato della percorribilità del sistema di interconnessione viario tra le strutture deputate alle gestione dell’emergenza e fra tali strutture ed il sistema viario di accesso ai contesti urbani. A valle dello studio verrà predisposto un Piano Intercomunale per ciascuna delle due macrozone: Subequana e Gran Sasso. Successivamente sarà elaborato il “Piano coordinato d’Area” per la gestione associata della funzione di Protezione Civile che abbraccia tutti i 24 comuni afferenti all’area. Tale strumento si configura come un Piano di Coordinamento per le Emergenze in cui definire, in maniera condivisa, tutte le attività e le procedure che dovranno essere adottate per fronteggiare un evento calamitoso e per garantire l'effettivo ed immediato impiego delle risorse necessarie al superamento dell'emergenza ed il ritorno alle normali condizioni di vita. L’innalzamento delle competenze dei dipendenti pubblici coinvolti sarà facilitato da una specifica azione formativa prevista nella Scheda II.3.4, “L’organizzazione in comune del servizio d protezione civile e la gestione degli eventi calamitosi”, finanziata con il FSE.
Come anticipato alla gestione del Servizio in forma Associata del Catasto, si affianca il Miglioramento dei sistemi della PA e dei servizi digitali per cittadini e imprese. Ciò, in quanto, la realizzazione di uno sportello per la gestione del servizio in forma associata intercomunale del Catasto - ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente, in applicazione dei principi di adeguatezza e di sussidiarietà - è strettamente connessa alla messa in rete dei servizi informativi e all’adozione di tecnologie finalizzate a migliorare i servizi di “e- government” rivolti a cittadini e imprese. L’attivazione delle nuove tecnologie indirizzare a potenziare i servizi di “e-government” assume significativa rilevanza alla luce della vastità del territorio dell’area Interna “Gran sasso – Valle Subequana” e della scarsa densità abitativa. L’area è costituita da 24 comuni, articolati in numerose frazioni, spesso situate in posizione eccentrica, e in numerose case sparse. La digitalizzazione dei processi amministrativi ed il potenziamento dei servizi digitali offerti a cittadini ed imprese, facilita l’attivazione dello Sportello Unico Catastale, il quale consente una gestione del servizio efficiente e rispondente ad esigenze particolari, che per la loro natura tecnica o per le loro caratteristiche organizzative, non possono essere svolte con la necessaria efficacia, efficienza ed economicità dal singolo Comune. Nel contempo la digitalizzazione dei processi amministrativi contribuisce a migliorare la qualità della vita dei cittadini e le performance delle imprese locali. L’implementazione dell’intervento facilita, altresì, la messa a punto delle azioni di protezione civile e la gestione territoriale. Con riferimento all’attuazione della Strategia d’Area,
la gestione associata del catasto consentirà di raccogliere preziose informazioni e di attivare servizi anche per i settori agricoltura e turismo. L’innalzamento delle competenze dei dipendenti pubblici coinvolti sarà facilitato da una specifica azione formativa prevista nella Scheda II.3.4, “Rafforzamento delle competenze degli operatori pubblici”, all’interno della quale uno specifico intervento è dedicato a “La qualificazione degli operatori pubblici nell’ambito dei processi di digitalizzazione”, finanziata con il FSE.
La finalità dell’Ufficio di Governance è, da un lato, di sovrintendere lo sviluppo della strategia e supportare efficacemente la realizzazione degli interventi definiti, dall’altro di sviluppare nuova progettualità, a valere su linee di finanziamento regionali, nazionali e comunitarie, in sintonia con la strategia di Area, e di valorizzare il patrimonio il variegato pubblico.
Tale ufficio, che si gioverà del miglioramento dei servizi digitali, faciliterà la messa a punto di organiche azioni di protezione civile e la gestione in comune delle risorse forestali e della sentieristica, dei rifugi, delle ex scuole dismesse e delle strutture turistiche comunali e delle C.M. In altri termini l’Ufficio di Governance, costituisce lo strumento per facilitare la gestione in comune, attraverso specifiche convenzioni che verranno sottoscritte nei prossimi anni, di alcune importanti funzioni le quali hanno significativi riverberi sui processi di sviluppo messi in atto con la SNAI. Tali funzioni, definite Non Fondamentali dal DL 95/2012, attengono a:
• le risorse forestali e la sentieristica,
• i rifugi, le ex scuole dismesse, le strutture turistiche comunali e delle C.M., ecc.,
• lo sviluppo economico locale,
• la promozione dei prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro utile/cibo di prossimità,
• le gestioni agro-pastorali, i prati, i pascoli, l'agricoltura e la zootecnia montana.
L’obiettivo dei suddetti futuri processi di aggregazione è di dar vita ad una programmazione e gestione, in raccordo con gli altri livelli di programmazione regionali, statali e comunitari, di servizi strategici che hanno un rilevante impatto sullo Sviluppo Rurale e più in generale sulla promozione e la tutela della montagna (art. 44, II comma della Costituzione) e sul settore turistico.
La struttura organizzativa e le funzioni dell’Ufficio di Governance verranno definite attraverso processi partecipativi che coinvolgeranno amministratori e dipendenti degli Enti locali dell’Area.
L’attivazione dell’Ufficio di Governance favorirà l’attuazione integrata e coordinata dei progetti in fieri sul territorio, che costituiscono importanti forme di collaborazione tra comuni:
• il Gal “Gran Sasso Velino”, Gruppo di azione locale nato nel’ambito del programma di iniziativa Leader. Giuridicamente è una società mista a capitale diffuso con istituzioni pubbliche e rappresentanze di operatori privati. Il Gal, parte attiva nello sviluppo della Strategia dell’area “Gran Sasso- Velino”, promuove lo sviluppo rurale dei comuni attraverso strategie innovative focalizzate sulla valorizzazione dell’identità locale, lo sviluppo delle piccole imprese agro-alimentari ed artigianali, la qualità dei prodotti e la multifunzionalità delle imprese agricole, l’agricoltura sociale;
• il “Contratto del Fiume Aterno” a cui hanno aderito, attraverso una specifica consiliare, i seguenti comuni dell’area: Acciano, Castelvechio Subequo, Fagnano, Fontecchio, Xxxxxx Aterno, Tione degli Abruzzi;
• il Progetto “La Foresta Modello”, a cui hanno aderito 15 comuni di cui 9 dell’area interna (Acciano, Caporciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Xxxxxx Aterno, Prata d'Ansidonia, San Benedetto in Perillis, Secinaro, Tione degli Abruzzi).
Nella successiva tabella le convenzione sono associate alla delibera di approvazione di ciascuno dei
24 comuni dell’area.
Comune | Convenzione Gestione Associata | Convenzioni: Protezione Civile/ Catasto Introperaperabità- Miglioramento de sistemi informativi/Ufficio di Governance | ||
Data Delibera | N. Delibera | Data Delibera | X. Xxxxxxxx | |
Acciano | 30-10-2019 | 33 | ||
Calascio | 29-11-2019 | 18 | ||
Capestrano | 29-11-2019 | 18 | ||
Caporciano | 18-10-2019 | 16 | ||
Carapelle Calvisio | 29-11-2019 | 17 | ||
Xxxxxx xxx Xxxxx | 00-00-0000 | 00 | ||
Xxxxxx xx Xxxx | 27-09-2019 | 21 | ||
Castelvecchio Calvisio | 16-12-2019 | 21 | ||
Castelvecchio Subequo | 10-12-2019 | 16 | ||
Collepietro | 27-11-2019 | 21 | ||
Fagnano Alto | 18-12-2019 | 27 | ||
Fontecchio | 18-12-2019 | 28 |
Xxxxxxxx Aterno | 13-12-2019 | 33 | ||
Goriano Sicoli | 16-12-2019 | 23 | ||
Xxxxxx Aterno | 19-10-2019 | 17 | ||
Navelli | 25-10-2019 | 23 | ||
Ofena | 27-11-2019 | 22 | ||
Prata d'Ansidonia | 26-11-2019 | 29 | ||
San Benedetto in Perillis | 14-10-2019 | 20 | ||
San Pio delle Camere | 12-10-2019 | 21 | ||
Santo Stefano di Sessanio | 29-11-2019 | 47 | ||
Secinaro | 30-11-2019 | 10 | ||
Tione degli Abruzzi | 25-11-2019 | 27 | ||
Villa Santa Lucia degli Abruzzi | 26-11-2019 | 19 |
Di seguito viene riportato il quadro riepilogativo della situazione prevista per la sottoscrizione
dell’Accordo di programma.
Convenzione | Comuni aderenti | Funzioni/Servizi | |
Convenzione Approvata | Convenzione da approvare | ||
Convenzione per l’attuazione della Strategia “Gran Sasso- Subequana” | Tutti i comuni dell’area | Attuazione della strategia in modo coordinato e associato | |
Convenzione | Tutti i comuni dell’area | Esercizio in forma Associata della rete di coordinamento delle emergenze dell’area “Gran Sasso- Subequana” | |
Convenzione | Tutti i comuni dell’area | Esercizio in forma Associata per il miglioramento dei servizi associati: Sportello Unico per la gestione del Catasto e Sistemi Informativi dell’area “Gran Sasso-Subequana” | |
Convenzione | Tutti i comuni dell’area | Esercizio in forma Associata per la gestione associata della programmazione e della progettazione dell’area “Gran Sasso-Subequana” |
4. LA STRATEGIA D’AREA E GLI ATTORI COINVOLTI
4.1 La Visione strategica
Il processo strategico ipotizzato intreccia il miglioramento della vivibilità dell’area con nuovi sentieri di sviluppo economico, ancorati alla storia dell’area ed alle sue distintive peculiarità. L’obiettivo primario è, da un lato, di potenziare ed integrare i servizi primari, scuola, sanità, trasporti, da cui dipende la qualità della vita anche rafforzando l’economia sociale, dall’altro, di “ri-costruire” antiche filiere economico-produttive attraverso azioni di innovazione, distrettualizzazione, ri-cucitura territoriale, al fine di favorire la nascita di nuove occasioni di lavoro soprattutto per i giovani. Le particolari condizioni demografiche dell’area a la continua rarefazione della popolazione possono essere contrastate favorendo il rientro dei giovani e attivando azioni di rigenerazione. La strategia si basa sul coinvolgimento attivo dei diversi attori territoriali, pubblici e privati; sulla promozione di logiche collaborative e di rete nella gestione dei servizi locali; sulla riscoperta identitaria del variegato patrimonio materiale ed immateriale dell’area; sulla ricostruzione della molteplici culture rurali, costituite da saperi e know-how mai scomparsi. In tale quadro la leva formativa assume una significativa rilevanza quale strumento non solo per innalzare le competenze ma per favorire processi di riappropriazione identitaria e la valorizzazione del variegato patrimonio culturale e ambientale locale. La rivitalizzazione dei borghi, l’ossatura portante della fitta trama urbana, assume un ruolo rilevante poiché coniuga l’offerta di servizi con lo sviluppo.
La strategia è finalizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici: Rafforzamento/innovazione dei servizi primari Rafforzamento/innovazione dell’economia sociale
Innalzamento delle competenze del territorio Ricostruzione/innovazione dell’economia agricola Strutturazione di un sistema turistico diffuso Attivazione di processi di associazione dei servizi Creazione di nuove opportunità di lavoro.
La strategia, pertanto è incentrata sui seguenti Assi, ognuno dei quali si articola in Ambiti Tematici:
I. Servizi:
1. Istruzione - Formazione degli Adulti
2. Sanità
3. Mobilità
II. Sviluppo Locale:
1. Risorse Agricole e Forestali
2. Turismo
3. Lavoro, Cultura d’Impresa, Economia Sociale
III. Associazionismo:
1. Processi Associativi e Governance
IV. Assistenza Tecnica
1. Supporto Tecnico all’Attuazione della Strategia
Di seguito, per ciascuno dei seguenti Assi, sono riportati: ambito tematico, risultato atteso, progetti, attori coinvolti
ASSE I: SERVIZI
Ambito tematico I.1: Istruzione – Formazione degli Adulti
La scuola si deve configurare come polo culturale di riferimento e leva dello sviluppo e della crescita del territorio, strutturando percorsi di polifunzionalità degli istituti scolastici, aprendoli ad attività extracurriculari. La scuola deve diventare un polo di sperimentazione didattico-culturale, favorire processi di inclusione, anche alla luce della rilevante presenza di popolazione immigrata, e accompagnare virtuosamente i processi di valorizzazione delle vocazioni e delle potenzialità locali attraverso un’adeguata offerta formativa. Inoltre, la scuola deve aiutare a sviluppare il senso civico delle nuove generazioni e contribuire a ricostruire il capitale sociale territoriale favorendone l’inclusione. Un’attenzione specifica va assegnata alle nuove tecnologie che facilitano lo scambio di conoscenze e competenze e favoriscono la formazione a distanza. Si prevedono i seguenti 4 interventi operativi:
I.1.1/2/3 Potenziamento offerta formativa/ Miglioramento delle competenze degli alunni: ampliamento tempo scuola e innovazione didattica
L’estensione del tempo scuola e la riorganizzazione dell’attività didattica, al fine di favorire il successo degli studenti, deve essere accompagnato da una vision innovativa della scuola. Essa deve configurarsi come agenzia culturale del territorio e diventare un centro di promozione culturale, incontro e aggregazione, luogo fisico e spazio simbolico ove organizzare attività culturali, convegni, mostre, rappresentazioni teatrali e musicali, percorsi d’istruzione e formazione, di lifelong-learning, coinvolgendo anche tutti gli attori coerenti per sviluppare una proposta formativa integrata.
Ciascuno dei tre istituti coinvolti- che attiveranno una “Rete delle Scuole dell’area” - svilupperà il seguente intervento operativo:
• Potenziamento dell’offerta formativa (I.C. Navelli, I.1.1 )
• Miglioramento delle competenze degli alunni e attivazione di laboratori (I.C. “Postiglione”,
Xxxxxx, X.1.2)
• Miglioramento delle competenze degli allievi (I.C. San Xxxxxxxx – Rocca di Mezzo, I.1.3).
I suddetti interventi+ operativi contemplano lo sviluppo delle seguenti azioni:
• riorganizzazione del tempo scuola e potenziamento della didattica laboratoriale, prolungamento
dell’orario dedicato alla didattica con attività laboratoriali di musica, teatro, motori, artigianato, e
discipline che possano sviluppare la creatività e l’espressione culturale;
• accrescimento delle competenze di italiano, matematiche e logico-digitali;
• potenziamento delle ore di formazione per la lingua inglese e attivazione di corsi di formazione linguistica in tedesco;
• aggiornamento dei docenti su approcci e metodologie innovative della didattica;
• realizzazione di laboratori innovativi e di aule 3.0;
• promozione degli spazi degli edifici scolastici per la presentazione di libri, attività sociale e culturali, incontri della comunità, laboratori, concerti, spettacoli anche nelle fasce orarie serali.
I.1.4 e I.I.6 La scuola nel territorio: Tecnologia e Inclusione (I.C. Navelli) - Società della conoscenza e infrastrutture tecnologiche (I.C. San Xxxxxxxx – Rocca di Mezzo)
La scuola deve trasmettere sul territorio una nuova e consapevole cultura tecnologica e favorire un uso intelligente e innovativo delle nuove tecnologie. È fondamentale rafforzare e migliorare la strumentazione tecnologica e la didattica laboratoriale per favorire sperimentazioni calibrate su una realtà territoriale caratterizzata dalla presenza di pluriclassi, da un elevato numero di alunni stranieri e da un rilevante pendolarismo degli studenti. La tecnologia può contribuire a migliorare e riorganizzare gli ambienti di apprendimento e promuovere la trasformazione dell’organizzazione scolastica verso un “learning organization” nella quale gli alunni possono essere protagonisti attivi del proprio apprendimento. Per rendere i plessi scolastici più attrattivi, ampliare l’offerta didattica e favorire innovativi processi di apprendimento verranno allestite Aule 3.0 e Laboratorio Innovativi – Tecnologici, Musicali, Artistici, ecc. - dotati di moderne dotazioni in grado contribuire alla ridefinizione degli spazi scolastici da un punto di vista concettuale e operativo, sulla base delle opportunità che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione offrono ed alla trasformazione ed alla flessibilità degli ambienti di apprendimento. Saranno inoltre allestite Aule Polifunzionali/Polivalenti, adeguatamente attrezzate – palco modulare, proiettore e grande schermo, ecc. - che verranno utilizzate anche dagli adulti, e migliorate le attrezzature sportive. Saranno, inoltre, attivati Laboratori di educazione al patrimonio culturale, di Educazione Alimentare, di Intercultura. Gli interventi operativi proposti dai tre Istituti Comprensivi coinvolti, che mixano inclusione-tecnologia-formazione degli adulti, prevedono:
• l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche
• l’integrazione della didattica tradizionale con metodologie innovative
• l’allestimenti di innovativi spazi funzionali per la didattica: aule 3.0, laboratori tecnologici, aule polivalenti, impianti sportivi.
La tecnologia e l’adeguamento degli spazi assurge anche a strumento per favorire l’inclusione.
I.1.5 L’inclusione sociale e culturale degli allievi, delle famiglie, delle comunità locali (I.C.
“X. Xxxxxxxxxxx” di Xxxxxx)
La scuola può rappresentare un elemento fondamentale per attrarre nuove compagini demografiche e trattenere in modo efficace le comunità residenti. Considerando il tasso di presenza di comunità straniere nell’A.I. si pone la necessità di definire una serie d’interventi che mirino alla creazione di una società multiculturale in cui tutti possano avere accesso alla cultura e alle possibilità di crescita personale e professionale. In primis si pone l’esigenza di favorire processi d’inclusione sociale e culturale per gli alunni e le loro famiglie favorendo la frequenza a corsi gratuiti di italiano per stranieri soprattutto per le donne. Parimenti si pone l’esigenza di favorire i processi di apprendimento di alunni che presentano specifiche problematiche.
Gli interventi operativi proposti dai tre Istituti Comprensivi coinvolti, che mixano inclusione- tecnologia-formazione degli adulti, si articolano nelle seguenti azioni:
• progetti e laboratori di inclusione e intercultura, sia nelle ore curricolari, che extracurricolari;
• percorsi per l’insegnamento dell’italiano L2
• corsi di lingua italiana per le famiglie degli alunni e più in generale per stranieri
• formazioni dei docenti sui temi e le problematiche, relative all’Inclusione e l’Intercultura
• sviluppo di relazioni interculturali basate sulla comunicazione, la conoscenza e il confronto tra culture diverse
• attivazione di sportelli di ascolto per l’accoglienza e il supporto alle famiglie straniere presenti nel territorio animati da mediatori culturali.
I.1.7 Laboratori formativi per gli adulti
Per supportare il processo di crescita complessiva del territorio la scuola deve configurarsi anche come luogo di formazione degli adulti, in collaborazione con il CPIA e altre strutture formative che
operano nell’area strategica e favorire la conoscenza del territorio, aprendo un dialogo costante con il mondo del lavoro. Ciò al fine di consentire, da un lato, alla popolazione adulta, di arricchire il proprio bagaglio di competenze per vivere con pienezza la contemporaneità, dall’altro, per favorire, attraverso la conoscenza del territorio e del contesto produttivo, lo sviluppo di nuove attività occupazionali/d’impresa, valorizzando le risorse locali.
Pertanto, verranno organizzati laboratori di inglese ed informatica i quali oltre ad aumentare le capacità di comunicazione, facilitano l’accesso a numerosi servizi. Parallelamente si attiveranno laboratori su tematiche inerenti la storia, la cultura ed ai beni culturali ed ambientali e laboratori sull’artigianato locale. I primi, oltre a consentire una più approfondita conoscenza del territorio, possono stimolare l’avviamento di piccole attività d’impresa; i secondi sono, invece, finalizzati alla trasmissione di saperi/know-how artigiani: adulti del territorio che hanno acquisito esperienze sul campo affiancheranno i docenti. A tali laboratori potranno partecipare anche studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria.
L’obiettivo è il rafforzamento della preparazione culturale, l’educazione alla cittadinanza attiva e responsabile, offrendo alla numerosa popolazione adulta dell’Area Interna occasioni formative su tematiche di particolare interesse, e di favorire lo sviluppo di piccole attività collegate alle vocazioni territoriali.
L’intervento operativo è articolato in Laboratori Formativi focalizzati sulle seguenti tematiche:
• informatica
• inglese
• storia e cultura del territorio
• patrimonio culturale e naturale
• artigianato locale.
Tale azione verrà ulteriormente sviluppata nell’ambito dell’Asse II, Ambito tematico, “Lavoro, Cultura
d’Impresa, Economia Sociale”, interventi Operativi II.3.1 e II.3.3.
Per favorire la sinergia tra gli I.C. coinvolti, e tra questi ed il CPIA, l’integrazione degli interventi inerenti l’istruzione ed una loro positiva ricaduta sul territorio, verrà sottoscritto un accordo di rete tra gli attori della formazione coinvolti. La “Rete form@tiva per il Territorio dell’Area Interna “Gran Sasso-Valle Subequana” attiverà ed alimentarà relazioni stabili con il tessuto imprenditoriale locale e con il variegato mondo del terzo settore proponendo percorsi formativi rispondenti a reali bisogni e vocazioni dell'area. La Rete si propone di intervenire con una visione d’insieme sia sull’innovazione dei percorsi formativi che sui processi di razionalizzazione dei servizi scolastici e formativi, nella prospettiva di costruire approcci sinergici in grado di contribuire a invertire le dinamiche di riduzione e dispersione della popolazione scolastica e depauperamento del capitale umano. La Rete metterà in atto azioni relative al monitoraggio periodico dell’attuazione degli interventi; realizzerà workshop territoriali di condivisione delle esperienze e buone pratiche connesse all’attuazione degli interventi, allo scambio di esperienze didattiche e professionali, nonché degli esiti dell’azione di monitoraggio e predisposizione dei relativi strumenti correttivi; coinvolgerà le agenzie del territorio (servizi sociosanitari, associazionismo, volontariato, ecc.), in modo da facilitare l’integrazione dei servizi in ambito scolastico. La Rete, inoltre, favorirà la disseminazione delle esperienze formative e dei materiali e l’attivazione di rapporti di partenariato efficaci con altri attori territoriali. Infine, la Rete promuoverà azioni finalizzate alla conoscenza, fruizione, tutela, promozione e valorizzazione del territorio di riferimento ed alla riscoperta del know-how territoriale.
Nella tabella di seguito riportata, sono sintetizzate le suddette azioni:
Ambito Tematico: Istruzione – Formazione degli Adulti | |||
Risultato Atteso | Codice Scheda Intervento | Titolo Scheda Intervento | Attori coinvolti |
Trasformazione della scuola in agenzia culturale del territorio, | I.1.1 | Potenziamento offerta formativa (I.C. Navelli) | Regione Abruzzo, Ufficio Scolastico Regionale Istituto Comprensivo di Navelli Istituto Comprensivo “X. Xxxxxxxxxxx” di Raiano Istituto Comprensivo di San Xxxxxxxx-Rocca di Mezzo CPIA |
miglioramento delle | |||
competenze degli allievi, | Miglioramento delle | ||
aumento della funzionalità dei plessi, | I.1.2 | competenze degli alunni. Attivazione Laboratori (I.C. | |
“X.Xxxxxxxxxxx” di Xxxxxx) |
inclusione degli alunni stranieri, | Miglioramento delle | ||
diffusione della società della | I.1.3 | competenze degli alunni (I.C. | |
conoscenza e adozione di | Xxx Xxxxxxxx – Xxxxx di | ||
approcci | Mezzo) | ||
didattici innovativi; rafforzamento del rapporto scuola-territorio e formazione degli adulti | I.1.4 | La scuola nel territorio: Tecnologia e Inclusione (I.C. Xxxxxxx) | |
L’inclusione sociale e | |||
culturale degli allievi, delle | |||
I.1.5 | famiglie, delle comunità locali | ||
(I.C. “X. Xxxxxxxxxxx” di | |||
Xxxxxx) | |||
I.1.6 | Società della conoscenza e infrastrutture tecnologiche (I.C. San Demetrio – Rocca di Mezzo) | ||
I.1.7 | Laboratori formativi per gli | ||
adulti |
ASSE I: SERVIZI
Ambito tematico I.2: Sanità
Gli interventi operativi si focalizzano sulle principali problematiche dell’area emerse dall’analisi e dallo scouting: esigenze socio-sanitarie della popolazione anziana, gestione delle emergenze, mobilità delle persone fragili. Tale strategia è fortemente raccordata con la programmazione socio-sanitaria regionale e locale. Gli interventi definiti di concerto tra ASL1 “Avezzano-L’Aquila-Sulmona” e gli Ambiti Distrettuali Sociali di L’Aquila e Sulmona, prevedono una forte integrazione tra dimensione sanitaria e dimensione sociale, nonché tra la rete dei presidi socio assistenziali pubblici e del privato sociale presente nell’area, ed un costante raccordo con il Piano Sanitario Regionale. Si prevedono i seguenti 4 interventi operativi:
I.2.1 Potenziamento dei servizi di prossimità
Durante l’istruttoria delle schede per la salute è stata dichiarata la Pandemia da Coronavirus. Al momento non è possibile prevedere gli impatti degli esiti di tale evento sul sistema sanitario, nazionale, regionale e locale, una volta terminata l’emergenza.
Al momento, pertanto, tutto il personale sanitario è impegnato in prima linea sul fronte della gestione sanitaria dell’emergenza Covid-19 e risulta impossibile completare la fase istruttoria e definire con precisione tutte le schede ed i relativi importi finanziari.
Alla luce di tale particolare situazione ed al fine di allocare in maniera ottimale le numerose risorse dedicate al sistema sanitaria dell’Area Interna, si propone di vincolare circa 1/3 delle somme disponibili ad uno specifico intervento da definire prima della sottoscrizione dell’APQ - anche attraverso valutazione della trasferibilità di buone pratiche già adottate da altre aree interne in Abruzzo e/o altra Regione - limitandosi, in questa fase ad individuare possibili aree di intervento:
• Telemedicina (in ragione della possibilità di potenziare eventuali reti cliniche e/o di migliorare il collegamento tra i servizi). La telemedicina può assumere una significativa rilevanza alla luce delle caratteristiche insediative e demografiche dell’area interna, caratterizzate dalla presenza di numerosi piccoli nuclei abitati e da un elevato numero di anziani;
• Potenziamento dell’Infermieristica di famiglia (in ragione del fatto che in media un IFEC riesce a seguire 400 abitanti);
• Rafforzamento dei servizi di emergenza-urgenza, anche valutando il potenziamento delle attività attualmente svolte dalla Croce Verde/Croce Rossa con convenzioni specifiche al fine di rafforzare il servizio di emergenza-urgenza;
• Eventuali altre aree tematiche suggerite dalla ALS1 e/o da altri “attori” del settore.
1.2.2 - Miglioramento e Potenziamento dei servizi sanitari di specialistica e infermieristica di famiglia
L’obiettivo dell’intervento è di favorire, da un lato, l’integrazione e il rafforzamento dei servizi offerti dall’altro, la concentrazione degli interventi sulla popolazione fragile. La presa in carico delle cosiddette “fragilità”, sarà assicurata integrando l’azione del Medico di Medicina Generale con quella svolta dagli specialisti di riferimento, coadiuvati da personale infermieristico. Il rafforzamento dei presidi territoriali, integrato con un servizio di telemedicina, contribuisce a migliorare l’efficienza del sistema sanitario, arginando la migrazioni dei pazienti dell’area verso i centri ospedalieri limitrofi, con conseguente diminuzione del tasso di ospedalizzazione. L’intervento operativo, finalizzato a ridurre il pendolarismo dei pazienti ed al rafforzamento della diagnostica specialistica e del servizio domiciliare, si articola nelle seguenti azioni:
• rafforzamento dei presidi sanitari, anche sotto l’aspetto delle dotazioni, con il conseguente potenziamento dei servizi offerti dagli ambulatori distrettuali e dai distretti socio-sanitari dell'Area integrandoli con un innovativo servizio di telemedicina;
• riorganizzazione del personale medico specialistico e attivazione di azioni formative per medici e infermieri, formando i cosiddetti Infermiere di Comunità e di famiglia, figura professionale che segue il paziente al suo domicilio, in famiglia, nella sua vita quotidiana, in stretta collaborazione con tutti gli altri professionisti impegnati nel percorso assistenziale, al fine di intercettare e se possibile prevenire i suoi bisogni di salute. L’infermiere di comunità favorisce la deospedalizzazione, presidia l’efficacia dei piani terapeutico-assistenziali, supporta la famiglia contribuendo a migliorare la qualità di vita della persona del paziente e dei suoi familiari;
• attivazione dell’ambulatorio di MMG – continuità assistenziale H24;
• attivazione di programmi di tele-salute e di tele-assistenza, che includono un servizio di diagnostica mobile che assumono una significativa rilevanza alla luce delle caratteristiche insediative dell’area e dell’alto indice di vecchiaia;
• incremento delle postazioni di 118 presenti a Castelvecchio Subequo, Navelli e San Demetrio ne’ Vestini con convenzioni specifiche con la ASL al fine di rafforzare il servizio di emergenza - urgenza. Ciò implica la formazione del personale nel territorio ed il potenziamento dei servizi di Croce Rossa, Croce Verde e Telesoccorso.
I.2.3 Piano di Prevenzione sanitaria in raccordo con la programmazione regionale volto a favorire
l’invecchiamento attivo, attraverso lo sviluppo delle seguenti azioni:
• “promozione attiva della salute”
• prevenzione geriatrica e della demenza (palestra della mente)
• promozione di stili di vita adeguati (attività motorie, alimentazione)
• azioni specifiche di prevenzione cardio-vascolare
• potenziamento delle attività dei MMG in relazione agli stili di vita salutari.
Parallelamente saranno promossi interventi finalizzati a potenziare gli interventi del Sert sul territorio ed a arginare il disagio giovanile, l’alcolismo e le ludopatie.
I.2.4 Implementazione di una “Rete interistituzionale d’area dei servizi sanitari, socio- sanitari e assistenziali” attivando centri socio-sanitari in raccordo con le cooperative sociali al fine di favorire l’integrazione sanità/sociale.
Ciò al fine di fornire risposte unitarie ai bisogni socio-sanitari di persone fragile di tutte le fasce d’età
attraverso l’attivazione di:
• Centri ad alta integrazione socio-sanitaria rivolta ad anziani, giovani, disabili, famiglie e minori fragili in luoghi che verranno individuati dai comuni;
• Centri diurni socio-sanitari presso Comuni in cui sono presenti strutture Sanitarie e socio- sanitarie, finalizzati a consentire azioni di supporto e riabilitazione di utenti fragili di tutte le fasce di età.
Lo sviluppo operativo di tale intervento comporta una forte collaborazione con l’ECAD, le cooperative sociali, gli Ambiti Distrettuali di L’Aquila e Sulmona0, la Asl1 Avezzano-L’Aquila- Sulmona.
I.2.5 “Servizio di trasporto per particolari categorie di utenza -utenza fragile”
L’intervento proposto, che integra aspetti sanitari e aspetti sociali, è dedicata all’attivazione di uno specifico servizi di trasporto per utenza fragile. Tale servizio è destinato alle persone con ridotte capacità motorie, anziani e svantaggiati - soprattutto ad alta fragilità sanitaria – ed ai residenti che vivendo in condizione di isolamento abitativo e/o disagio sociale, incontrano ostacoli e difficoltà nell’accesso ai servizi territoriali sociali e distrettuali e non possono usufruire dei mezzi pubblici a causa delle varie difficoltà nell'accesso fisico ai servizi di trasporto pubblico. I suddetti soggetti hanno spesso difficoltà ad usufruire dei mezzi pubblici, che non sempre sono attrezzati ad accogliere persone con disabilità. Verrà, pertanto, attivato un servizio di trasporto per disabili, anziani e persone svantaggiate razionalizzando i punti di raccolta, agevolando gli spostamenti dell’utenza e favorendo la mobilità verso gli ambulatori distrettuali. Lo sviluppo operativo dell’azione prevede una stima – attraverso un’indagine mirata - delle persone che hanno necessità del servizio, l’acquisto di mezzi per trasporti speciali e efficacemente attrezzati per persone fragili e l’affidamento del servizio. Il Servizio di Trasporto è riservato ai residenti in possesso dei requisiti previsti, che ne fanno esplicita richiesta. La richiesta per il servizio di trasporto può essere inoltrata per specifici e definiti periodi e deve essere adeguatamente programmata.
Ambito Tematico: Sanità | |||
Risultato Atteso | Codice Scheda Intervento | Titolo Scheda Intervento | Attori coinvolti |
Rafforzamento, miglioramento e innovazione dell’offerta di servizi sanitari con presa in carico del cittadino dall’infanzia all’età adulta, soprattutto delle componenti sociali più fragili; Miglioramento e ottimizzazione dei servizi di emergenza urgenza riducendo i tempi di soccorso; Miglioramento delle azioni di prevenzione socio-sanitaria; Miglioramento della mobilità sanitaria | I.2.1 | Potenziamento dei servizi di prossimità | Regione Abruzzo, ALS Avezzano- L’Aquila-Sulmona, Ambiti Distrettuali, Presidi Sanitari locali, Comuni dell’Area Interna Comunità Montane dell’Area Interna, Cooperative Sociali. |
I.2.2 | Miglioramento e Potenziamento dei servizi sanitari di specialistica e infermieristica di famiglia | ||
I.2.3 | Piano di Prevenzione sanitaria | ||
I.2.4 | Integrazione Sanità- Sociale | ||
I.2.5 | Servizio di Trasporto per particolari categorie di utenza |
ASSE I: SERVIZI
Ambito tematico I.3: Mobilità
La sfida è di garantire un servizio di trasporto flessibile, supportando efficacemente le azioni definite negli altri ambiti progettuali, rispondendo alle esigenze delle quattro principali categorie di utenza :
studenti, anziani, lavoratori, turisti; scoraggiando l'uso dell'auto privata; promuovendo l'utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili. Si prevedono i seguenti quattro interventi operativi:
I.3.1 Mobilità Collettiva
L’area Gran Sasso-Subequana è caratterizzata dalla presenza di numerosi piccoli nuclei abitati, spesso privi di esercizi commerciali, dove vivono molti anziani i quali, nella maggioranza dei casi, hanno difficoltà non solo a recarsi nei presidi sanitari ma anche ai vicini uffici pubblici (comunali, postali, ecc.,) e ai centri commerciali limitrofi. L’attuale servizio pubblico non è in grado di soddisfare efficacemente le suddette esigenze, nonché i bisogni di mobilità dei turisti. Per attenuare tale criticità, a supporto del TPL, occorre implementare un sistema di trasporto pubblico efficiente e flessibile, che vada a potenziare quello già presente nell’area. L’obiettivo è di costruire un sistema di trasporto capillare con mezzi piccoli in grado di raggiungere tutti i comuni dell’area creando inoltre punti di interscambio con il servizio TUA e scoraggiare l’uso della l’auto privata, puntando su un servizio di mobilità flessibile in grado di rispondere alle esigenze dei diversi target della popolazione.
Verrà attivato un servizio di bus navetta a chiamata sia verso i poli delle sub aree che verso L’Aquila e Sulmona, integrato con quello esistente. Si prevede l'acquisto di 1 bus navetta per ciascuna delle due sub aree. La gestione del servizio verrà garantita attraverso un’applicazione per smartphone e un numero verde diretto ad un centro unico di prenotazione. Tramite applicazione smartphone si potranno acquistare biglietti, unici per bus/treno, consultare orari, verificare la fermata più vicina e seguire il percorso del bus in tempo reale. Per un ulteriore supporto ai bisogni di mobilità dei diversi target verrà introdotto il taxi sociale in grado di garantire il collegamento con le strutture sanitarie locali (ASL), con gli ospedali di L’Aquila e Sulmona in raccordo con gli orari del TPL e con gli Uffici Pubblici ed i Centri Commerciali.
Per una più efficace gestione del sistema della mobilità si farà ricorso ad un Mobility Manager che sarà gestito in comune con le altre 4 aree regionali ( si veda in proposito la scheda M1 “Servizio associato di Mobility Manager” dell’A.I. “Val Fino-Vestina”).
I.3.2 Mobilità scolastica
Attualmente il trasporto scolastico è gestito in ogni polo in modo diverso. Oltre alla mancanza di un razionale coordinamento del servizi risulta assente, in tutte le due sub aree, la disponibilità del trasporto scolastico per attività extracurricolari pomeridiane. Per migliorare la mobilità scolastica verrà avviato un servizio più flessibile e coordinato, garantendo, nel contempo, il servizio per le attività extracurricolari pomeridiane. E’ previsto un supporto di Information Technology, soprattutto per rafforzare il coordinamento del servizio tra Comuni e tra Comuni ed istituti Comprensivi. Saranno acquistati mezzi scuolabus per le aree che ne sono sprovviste, che dovranno essere dotato di pedana di sollevamento per disabili. Nel contempo verranno migliorati gli scuolabus oggi esistenti, dotandoli di seggiolini. Inoltre, è prevista la presenza di un accompagnatore/trice per permettere in sicurezza il trasporto dei bambini al nido.
I.3.3 Mobilità Turistica
L’intervento è finalizzato alla creazione di un sistema di trasporto turistico che favorisca una migliore accessibilità per tutti i target di utenza ai borghi dell’Area Interna ed a valorizzare sotto il profilo turistico le tratte ferroviarie dell’area, attraversata da una panoramica linea ferroviaria che collega L’Aquila con Sulmona e dall’importante linea Roma – Pescara che prevede una fermata nel comune di Goriano Sicoli. Saranno previsti, in accordo con l’amministrazione ferroviaria, interventi sulle stazioni ferroviarie presenti nell’area, arredandole in modo confortevole, dotandole di totem informativi e configurandole come un presidio di accoglienza turistica. Ciò favorirà l’attivazione di un sistema di trasporto turistico intermodale in grado di assicurare il collegamento tra le stazioni ferroviarie dell’area - prevedendo fermate a chiamata in alcuni periodi dell’anno - con i borghi storici, l’ossatura dell’Area, e le attrazioni turistiche. Ciò implica il miglioramento della rete ciclo-pedonale. Verrà inoltre introdotto un servizio di Electric bike sharing in corrispondenza delle stazioni ferroviarie. Si propone la promozione dell’uso della bicicletta elettrica quale mezzo da integrare con i mezzi pubblici tradizionali nei comuni dell’area. A tal riguardo in determinati centri sarà possibile affittare biciclette elettriche. Nei suddetti centri verrà attivata una piccola officina di riparazione biciclette ed un presidio turistico. All’officina di riparazione sarà collegato un servizio mobile che potrà soccorrere i ciclisti lungo i percorsi. Il noleggio biciclette verrà effettuato attraverso l’applicazione web che gestisce anche il trasporto collettivo dell’area. In alcuni centri saranno potenziati i centri turistici, appoggiandosi sulle associazioni\Pro-Loco esistenti. Le associazioni oltre ad assicurare il presidio turistico attivo, garantiranno il servizio di gestione del bike sharing. Lo sviluppo della mobilità a due ruote e pedonale implica il miglioramento dei percorsi cicloturistici e sentieristici presenti nell’area.
Ambito Tematico: Mobilità | |||
Risultato Atteso | Codice Scheda | Titolo Scheda Intervento | Attori coinvolti |
Intervento | |||
Coordinamento dei sistemi di trasporto su gomma, su rotaia e ciclo-pedonali su tutto il territorio; Attivazione di un sistema di trasporto a chiamata; Informatizzazione del servizio; Riduzione dell’uso dell’auto privata; Aumento dell'accessibilità turistica dell’area, in particolar modo dei borghi e miglioramento dell’accessibilità dei poli scolastici; Valorizzazione turistica delle due tratte ferroviarie che attraversano l’area e rafforzamento della mobilità dolce. | I.3.1 | Mobilità collettiva | Regione Abruzzo, TUA, Trenitalia, Servizi trasportistici privati, Comuni Associazioni Pendolari |
I.3.2 | Mobilità scolastica | ||
I.3.3 | Mobilità turistica |
ASSE II: SVILUPPO LOCALE
Ambito tematico II.1: Risorse Agricole e Forestali
L’agricoltura ha una significativa rilevanza nel complesso processo di rivitalizzazione dell’area, dove prevale un’agricoltura estensiva e sostenibile che ben si coniuga con il turismo enogastronomico legato a produzioni pregiate e diversificate. Il territorio e ben vocato per un’agricoltura di nicchia e di valore, con volumi di prodotto limitati che si prestano ad essere valorizzati in loco attraverso offerte di territorio. La diversità di ambienti e di altitudine tra le diverse zone, rendono l’Area Interna adatta per una pluralità di prodotti. La parte più montana, a più alta quota e più ricca di pascoli, mostra possibilità di sviluppo sia per l'allevamento zootecnico estensivo - bovino nelle zone meno impervie, ovicaprino nelle altre – che nell’area ha da sempre una notevole rilevanza, sia per le produzioni tipiche, come ad esempio le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, coltivate a 1500 metri. Da L'Aquila verso la Valle dell'Aterno fino alla Valle Subequana il territorio presenta significative potenzialità e risorse, un tempo valorizzate, oggi da recuperare come: colture vegetali, cereali e legumi, piante officinali, zafferano, orti anche con funzioni sociali e colture arboree (mandorleti, noceti, mele antiche). La piana di Ofena, Capestrano e Tione degli Abruzzi manifestano vocazione per le produzioni di qualità di vino e olio. Nel comparto zootecnico, che ha un significativo rilievo nell’area, sotto il profilo economico e culturale – transumanza -, si rende necessario il supporto alla produzione del formaggio e la realizzazione di mattatoi e laboratori mobili per la trasformazione delle carni. Inoltre, l’area dispone di un ricco e variegato patrimonio forestale. Le foreste rappresentano una grande opportunità per favorire la caratterizzazione del paesaggio e per lo sviluppo di start up innovative nel settore in grado di creare nuovi posti di lavoro. Il bosco può diventare, inoltre, elemento cardine nello sviluppo del turismo esperienziale, non prescindendo da una gestione attiva e consapevole delle risorse forestali, efficientando le funzioni ecologiche svolte dal bosco stesso. L’obiettivo è di identificare il potenziale della filiera bosco-legno-energia-servizi ecosistemici del territorio, individuare le soluzioni tecniche e i percorsi amministrativi più adeguati per valorizzarla.
Alla luce di tali caratteristiche occorre supportare la ripresa del settore primario, rafforzando le aziende esistenti e favorendo un estendimento della superficie coltivabile, attraverso la rimessa a coltura di terreni abbandonati, e l’aumento del numero dei capi allevati. Parallelamente occorre lavorare sull’integrazione e sulla multifunzionalità dell’azienda agricole e forestali in un’ottica d complementarietà con gli interventi sul turismo e della ristorazione, attraverso la realizzazione di percorsi del gusto, di laboratori di trasformazione, di promozione del turismo lento. Sotto tale aspetto grande rilevanza assume la valorizzazione delle produzioni tipiche locali, la cooperazione di filiera attraverso lo sviluppo di nuove forme di collaborazione tra aziende agricole e tra queste ed aziende di altri settori, in primis il turismo. Il miglioramento del settore primario presuppone l’offerta di servizi alle imprese, l’accompagnamento e la consulenza, il presidio efficace della fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione ed un’efficace azione di formazione per gli operatori agricoli ed agrituristici. Occorre ridare vitalità alla filiera, favorire l’aggregazione di piccole imprese agroalimentare, riavvicinare i giovani al settore primario e accompagnare la vitalità imprenditoriale che esprimono i residenti immigrati: il 9,6% di imprese del territorio è diretta da
immigrati. Per rivitalizzare, sotto il profilo socio-culturale l’ambiente rurale, un importante ruolo avranno le Cooperative di Comunità ed il tutor di comunità rurale. Tale azione di inclusione sociale si collega ad una specifica Misura del PSR.
Si prevedono i seguenti due interventi operativi gestiti dal Gal “Gran Sasso-Velino, parte integrante della programmazione del Piano di Sviluppo Locale del Gal Gran Sasso Velino, coerenti con il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020.
II.1.1 Distretto delle produzioni di eccellenza
L’intervento è finalizzato a favorire la diversificazione e la multifunzionalità delle aziende agricole/zootecniche dell’area ed a configurare l’area come un originale Distretto delle Produzioni di Eccellenza. L’obiettivo è, da un lato, aumentare la SAU, trattenere sul territorio il valore di origine delle produzioni, promuovere i prodotti, trasformarli e commercializzarli ma anche raccontarli, dall’altro, di generare una distintiva visione dell’area, dando alla stessa una riconoscibile identità addensata sulla sostenibilità e le produzioni di eccellenza. L’intervento include l’attivazione di un “Laboratorio per una governance imprenditoriale”, in forma di living lab, sotto forma di start-up, capace di favorire politiche aggregative tra tutti gli operatori del settore, promuovere innovazione e sostenibilità attraverso la formazione, l’accompagnamento e la consulenza, e di seguire efficacemente le fasi della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli/zootecnici.
Verranno attuate, in stretto raccordo con la programmazione Leader e con altre azioni della strategia, le seguenti azioni:
• diversificazione e multifunzionalità dell’azienda agricola;
• valorizzazione dei pascoli montani, dei rifugi, delle acque;
• formazione, consulenza e scambio di buone prassi;
• centri dimostrativi pronti a cuocere e pret a manger per produzioni agricole, zootecniche e della selvaggina;
• attivazione di una piattaforma a supporto dello sviluppo del Distretto delle Produzioni di Eccellenza;
• attivazione di un sistema di tracciabilità.
II.1.2 Foresta Modello -Valorizzazione servizi ecosistemici
L’intervento è finalizzato ad attivare un’aggregazione capace di individuare un modello innovativo di Gestione delle Foreste dell’Area attraverso la sperimentazione di nuovi modelli e l’adesione ad una “Rete Mediterranea delle Foreste Modello” - standard internazionale di origine canadese -. L’intervento favorisce il consolidamento di una filiera locale del legno, la sperimentazione di una gestione sostenibile dei boschi prevedendo tagli mirati con un minor impatto sull’ecosistema bosco e azioni per la valorizzazione turistica delle foreste.
L’intervento, a monte, contempla l’animazione territoriale finalizzata a coinvolgere gli attori del settore e la strutturazione di un Gruppo di Lavoro con compiti di pianificazione e governance, a valle azioni di capillare informazione e disseminazione dei risultati conseguiti.
L’intervento si articola nei seguenti sub interventi:
II.1.2.a Foresta Modello-Valorizzazione servizi ecosistemici
II.1.2.b Foresta Modello e turismo rurale.
Lo sviluppo operativo di entrambi i due suddetti interventi si basa su un’articolata serie di azioni
strettamente collegate, parte integrante di specifiche misure del PSL del GAL Gran Sasso Velino.
II.1.2.a Foresta Modello-Valorizzazione servizi ecosistemici
Le foreste dell’area, ubicate soprattutto nelle boscose zone del Sirente, oggi non gestite, necessitano di una forte azione di innovazione. L’intervento proposto è orientato, da un lato, a favorire una gestione unitaria e razionale del patrimonio boschivo, anche ai fini della sicurezza delle popolazioni residenti, dall’altro, a far diventare il bosco un’opportunità su cui far leva per favorire la gemmazione di star-up nel settore e consolidare la filiera bosco-legno-energia-servizi ecosistemici.
Le azioni operative sono focalizzare sulle seguenti macrotematiche:
• legname da opera: innovazione della filiera e nuovi design;
• efficientamento energetico del territorio attraverso la valorizzazione della filiera agro- forestale,
• viaggio tra natura e cultura – walkabout,
• foresta ed acque: realizzazioni di interventi mirati: Parco fluviale del paesaggio
L’ultima azione si raccordo con la Scheda II.2.3. Il popolo delle Acque.
II.1.2.b Foresta Modello e turismo rurale
L’intervento proposto è orientato, da un lato, a consolidare una gestione unitaria e razionale del patrimonio rurale locale e a rafforzare la proposta turistica, dall’altro, a favorire la destagionalizzazione integrando tutte le risorse presenti sul territorio: il bosco con la gastronomia, gli edifici rurali ed i rifugi, i sistemi fluviali, la rete sentieristica orizzontale e verticale. Per supportare la strutturazione della “Foresta Modello” si favorirà il consolidamento e la nascita di Cooperative di Comunità e saranno attivati interventi di Social Housing.
Le azioni operative sono focalizzare sulle seguenti macrotematiche:
• Quotarifugi
• Cucinabruzzo
• Ruralita' verticale
• Start_up_outdoor
• Fonti energetiche rinnovabili per una mobilità alternativa
• Cooperative di Comunità
• Casa&Bottega Social housing in xxxxxx xxxxxxx, xxxxxxxxxxx, xxxx xxx xxxxxxxxx x xxxxxxxxxxxxx xxxxxx
• Riqualificazione sostenibile in chiave energetica di edifici rurali per utilizzo sociale a beneficio della comunità.
Tali azioni si raccordano fortemente con gli interventi preposti per il settore turistico, in particolare con le Schede II.2.1 Borghi Vivi, II.2.2 Montagna Aperta, II.2.3. Il popolo delle Acque, nonché con la Scheda I.3.4 Mobilità dolce: sentieri nel parco regionale “Sirente-Velino”, nel parco Nazionale “Gran Sasso-Laga” e anello trekking
Le azioni relative alle Cooperative di Comunità ed al Social Housing potranno trovare supporto negli interventi formativi previsti nelle schede II.3.2 Economia Sociale: rafforzamento delle imprese sociali e delle organizzazioni del terzo settore, mentre la scheda II.3.3 Formazione e vocazioni territoriali: interventi formativi professionalizzanti, include una specifica azione formativa dedicata alla “Foresta Modello”.
Al fine di favorire la gemmazione di nuove start up, è previsto, per ciascun intervento, un adeguato percorso di accompagnamento e assistenza nella fase di sviluppo agli “attori” coinvolti. Ciascuno intervento potrà giovarsi delle azioni formative previste nella Scheda II.3.3 Formazione e vocazioni territoriali: interventi formativi professionalizzanti.
La realizzazione dei suddetti interventi contribuirà all’affermazione e allo sviluppo dell’Agricoltura Sociale, che sarà supportato dalla nascita di Cooperative di Comunità a da interventi di Social Housing in raccordo con le Schede Operative II.2.1. e III.3.2.
Per favorire l’accesso ai terreni agricoli e necessario che i comuni dell’area si impegnino, facendo leva su altre risorse, per attivare interventi di riordino della viabilità rurale a servizio delle aziende e del turismo. L’efficace dispiegamento delle azioni previste per il settore agricolo nel suo complesso presuppone, pertanto, una efficiente viabilità rurale. Occorre attuare, in tempi brevi, la manutenzione del sistema viario interpoderale che va mantenuto integro e pulito, così da agevolare le aziende agricole esistenti e favorire la messa a coltura di nuovi terreni. Nel contempo una viabilità rurale efficiente potrebbe ben prestarsi a essere utilizzata anche per finalità turistiche attraverso la realizzazione di percorsi del gusto e di turismo lento.
Come già evidenziato, gli interventi previsti in tale ambito verranno attuati, sulla base delle indicazioni regionali, del Gal “Gran Sasso-Velino” facendo leva sulle previste nell’ambito della Misura 19 del PSR.
Ambito Tematico: Risorse Agricole e Forestali | |||
Risultato Atteso | Codice Scheda Intervento | Titolo Scheda Intervento | Attori coinvolti |
Valorizzazione delle produzioni tipiche locali di qualità, | II.1.1 | Distretto delle produzioni di eccellenza | Regione Abruzzo, Gal “Gran Sasso-Velino”, Associazioni Agricole, |
II.1.2a | Foresta modello- |
aumento della multifunzionalità e della | Valorizzazione servizi ecosistemici | Imprese agricole, zootecniche, | |
competitività delle | agroalimentari e forestali, | ||
aziende agricole; | Operatori agrituristici e | ||
valorizzazione delle | della ristorazione | ||
foreste; sviluppo del | Ordini professionali: | ||
turismo rurale e dell’agricoltura sociale | II.1.2b | Foresta Modello e turismo rurale | agronomici, forestali, Cooperative di Comunità |
Asse II: Sviluppo Locale Ambito tematico II.2: Turismo
Il territorio si caratterizza per una pluralità di risorse turistiche. I borghi, costituiscono uno degli elementi più identitari dell’Area. Tra tre sono i luoghi più celebrati: Santo Stefano di Sessanio, ormai decollato col suo albergo diffuso; Rocca Calascio, oggetto di un interminabile pellegrinaggio estivo “mordi e fuggi” e le Grotte di Stiffe, contigue all’area, che attirano 40-50.000 visitatori l’anno. A tali emergenze si affiancano due aree protette - Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e Parco Naturale Regionale del Sirente Velino - che interessano gran parte dell’Area Interna e rappresentano grandi attrattori potenziali in un contesto nazionale caratterizzato da flussi di turisti dei parchi in costante aumento. I fiumi Aterno e Tirino costituiscono importanti vettori ambientali e potenziali attrattori turistici. Una fitta rete di sentieri storici, interessanti ma poco conosciuti, si snoda fra paesaggi suggestivi, alcuni caratterizzato dalla presenza di corsi d’acqua e di foreste. Fra questi, i Tratturi nella piana di Navelli e il Cammino di Xxxxxxxxx X sull’Aterno, pure attraversato dal cammino di San Xxxxxxx che poi raggiunge Capestrano. La varietà di paesaggi, consente, infine, la produzione di alimenti tradizionali molto diversificati che possono sostenere programmi legati a degustazioni, corsi e visite e possono integrarsi con i prodotti turistici all’aria aperta ( cfr. Ambito Agricoltura). La strategia ipotizzata si basa sulle cinque azioni fortemente integrate. Esse si coordinano e si integrano perfettamente con le linee guida del programma Restart ( cfr. Cap. 6) e con gli interventi previsti negli interventi II.3.1 e II.3.3, i quali consentono, uno, di coprire i costi di avvio delle nuove attività, l’altro di rafforzare le competenze degli operatori turistici. Ciò in quanto gli interventi previsti nel settore turistico devono essere sostenuti da efficaci azioni di assistenza agli operatori ed alle nuove imprese (comprese le “Cooperative di Comunità”) con formazione e tutoraggio sia sotto il profilo normativo che amministrativo e di marketing. La costruzione di una rete di centri multi-servizio, il rafforzamento delle imprese turistiche esistenti e la costituzione di nuove imprese nel settore, l’affermazione di produttori agricoli d’eccellenza, la valorizzazione/manutenzione dei sentieri, l’attivazione di servizi navetta, di cooperative di comunità, la migliore fruibilità delle emergenze storico-architettoniche, specifiche e mirate azioni di marketing, favoriranno la costituzione di un vero e proprio “Distretto Turistico Rurale”, all’interno del quale saranno attuate forme di “governance” orizzontali con la partecipazione attiva degli operatori che si riuniranno per ambiti geografici e tematici.
II.2.1 Borghi Vivi
La mancanza di alcuni importanti servizi base, caratteristica di molti borghi dell’area, costituisce un ostacolo al loro sviluppo turistico. Per attenuare tale criticità e per rendere i borghi più attraenti, sia per i residenti che per i turisti, e favorire il re-insediamento di nuovi residenti si prevede l’attivazione, in via sperimentale in 5 Centri multi-servizio. Lo sviluppo operativo del progetto prevede:
• la valorizzazione di strutture pubbliche ( tra cui strutture di proprietà comunale) non utilizzate;
• la realizzazione di “pacchetti casa e bottega” ;
• il recupero e la riqualificazione dei sentieri in raccordo con la scheda I.3.4.
• il supporto, anche con l’ausilio di altri interventi previsti nella strategia, allo sviluppo
dell’imprenditorialità, privilegiando forme sociali.
II.2.2 Montagna Aperta: Campo Imperatore
L’area interna, pur caratterizzata da importanti montagne d’interesse naturalistico, vede solo un certo sviluppo turistico nelle zone del Gran Sasso e, per i mesi invernali, un modesto turismo dello sci nella zona che circonda l’arrivo della funivia del Gran Sasso d’Italia. Ampi margini d’incremento turistico potenziale sono legati allo sci da fondo ed escursionismo, in particolare nell’area di Campo Imperatore - il Tibet dell’Abruzzo -, che costituisce un importante attrattore naturale dell’area, location di molti film famosi. La valorizzazione di Campo Imperatore nel periodo invernale ha positive ricadute sui borghi sottostanti l’altipiano. Verrà sviluppato il seguente intervento operativo:
• miglioramento dell’accessibilità di Xxxxx imperatore per lo sci da fondo attraverso l’acquisto della attrezzatura stagionale per le piste da fondo, la ricostruzione del Rifugio San Xxxxxxxxx da attrezzare come punto multi-servizi, l’organizzazione di navette invernali (integrate col sistema di trasporti precedentemente illustrato) per portare a Campo Imperatore gli sciatori, acquisto di un gatto delle nevi per battitura piste e per soccorso;
II.2.3 Montagna Aperta: Rifugi
Nell’area ampi margini d’incremento turistico potenziale sono legati al turismo-natura, all’escursionismo estivo di media ed alta montagna, ai trekking fra rifugi, allo sci da fondo, allo sci alpinismo ed allo sci escursionismo. Sono queste tipologie di turismo che, se ben gestite con competenza e continuità, consentono un allungamento della stagione turistica e una destagionalizzazione dei flussi. Per cogliere queste opportunità, è necessario quindi recuperare e rilanciare i rifugi esistenti e gli immobili di proprietà pubblica parte d’insediamenti montani che possano essere adibiti a rifugi così da promuovere il turismo dei rifugi di media montagna ed i relativi trekking. In particolare per i rifugi montani l’obiettivo è quello di renderli più accoglienti e più facilmente fruibili così da renderli utilizzabili per programmi continuativi e di natura anche commerciale. Pertanto, verrà sviluppato il seguente intervento operativo:
• recuperare e rilanciare i rifugi esistenti, in particolare quelli di alta quota, e gli immobili di proprietà pubblica d’insediamento montano che possano essere adibiti a rifugi così da promuovere il turismo dei rifugi ed i relativi trekking. L’obiettivo è di migliorare la rete dei rifugi di alta quota e renderli più attraenti, più accoglienti e più facilmente fruibili al fine di poterli utilizzare per programmi continuativi e di natura anche commerciale.
L’intervento, fortemente collegato alla scheda I.3.4 relativa alla sentieristica, presuppone la
creazione di entità a cui affidare la gestione dei rifugi e delle attività collegate.
II.2.4 Il popolo delle acque
L’intervento è finalizzato a favorire, in sintonia con il progetto Restart, un uso plurimo delle acque del territorio – per scopi turistico-ricreativi, agricoli, civili, ambientali - in sintonia con i moderni canoni della sostenibilità ambientale. Verranno sviluppate due macro-azioni:
• realizzazione, lungo il corso dell’Aterno, di una serie di laghetti che possono avere un uso molteplice: attrattore turistico con aree da picnic, aree didattiche, sito per birdwatching per le specie palustri, di fitodepurazione a valle dei depuratori, di mitigazione delle inondazioni, per attingere acqua con gli elicotteri in caso d’incendio;
• realizzazione degli stagni in quota degli altipiani della Pagliare, di Santo Stefano e di Calascio. Gli stagni di montagna, invece, rivestono un ruolo fondamentale sia per le specie selvatiche sia per l’abbeverata del bestiame domestico ma sono al tempo stesso degli elementi paesaggistici importanti che arricchiscono e diversificano il paesaggio, rendendolo molto più attrattivo sotto il profilo turistico.
Sono previste anche delle piccole opere per consentire un più agevole accesso al fiume e la sosta dei turisti e dei partecipanti a programmi di educazione ambientale. Infine sono previsti tre interventi puntuali su:
- il laghetto di Calascio
- il laghetto di Capodacqua (Capestrano)
- il depuratore di Santo Stefano di Sessanio.
II.2.5 Beni Culturali per tutti
L’area si caratterizza per una molteplice varietà di beni culturali. Oggi la maggior parte di essi hanno difficoltà di accesso, sia per mancanza di personale che li tenga aperti, si per carenza di quelle infrastrutture minime che rendono i luoghi di visita più accoglienti e i beni culturali più leggibili.
Inoltre in pressoché nessuno di essi esistono strutture per l’accesso per i disabili motori e cartelli per i non vedenti. L’obiettivo, pertanto, è di sperimentare un percorso a tappe, attrezzato, che consenta ai portatori di handicap la visita ai beni culturali dell’area e di rendere i beni culturali “classici” più usufruibili attraverso l’allestimento di piccole aree picnic ed accoglienza, fornendo le informazioni di base su singoli beni culturali con pannelli informativi innovativi, dotati anche di descrizioni in Braille per i non vedenti. Lo sviluppo operativo dell’intervento consentirà una maggiore accessibilità e fruibilità - sia per ospiti normodotati che per diversamente abili -, così da farne attrattori turistici distintivi per il territorio. I beni culturali sui quali si intende intervenire, diffusi in tutta l’area interna, dovranno essere designati in seguito ad un attento studio di fattibilità. I beni più rilevanti del territorio che potrebbero essere considerati per interventi di accessibilità per disabili e per realizzare le altre infrastrutture sono i seguenti:
• Chiese e castello di Bominaco (Caporciano);
• Castello di Capestrano;
• Borgo di Rocca Calascio (Calascio);
• Conventi di San Xxxxxxxxxx di Castel Vecchio Subequo;
• Fontana monumentale di Fontecchio;
• Chiesa di S.Xxxxx Xxxxxxxxxx (San Pio delle Camere);
• Borgo di Fagnano Alto;
• Castello di Beffi (Acciano).
L’intervento presuppone il coinvolgimento attivo della rete di cooperative di comunità e di guide turistiche ed escursionstiche professionali presenti sul territorio che verranno promosse e sostenute attraverso gli interventi II.3.1-2-3. Tali professionisti dovranno farsi carico dell’apertura dei beni culturali solitamente inaccessibili, previo accordi con gli enti religiosi o laici che li gestiscono o ne sono proprietari. Inoltre, l’intervento prevede azioni di valorizzazioni di alcune specifiche e peculiari emergenze territoriali:
- sistemi di emungimento delle acque sotterranee che hanno garantito, per secoli,
l’approvvigionamento idrico alle comunità locali;
- sistemi di terrazzamento con pietre a secco.
II.2.6 Mobilità dolce: sentieri nel parco regionale “Sirente-Velino”, nel parco Nazionale
“Gran Sasso-Laga” e anello trekking
L’area dispone di una diffusa rete sentieristica, presente su tutto il territorio ma generalmente poco usufruibile. I sentieri attraversano i due parchi dell’Area, paesaggi suggestivi ed incontrano borghi medievali arricchiti da distintive emergenze, costituite da torri e castelli medievali, chiese ed eremi. È inoltre presente una fitta rete di sentieri storici. Fra questi, i Tratturi nella piana di Navelli e il Cammino di Xxxxxxxxx X sull’Aterno, attraversato anche dal cammino di San Xxxxxxx che poi raggiunge Capestrano.
La proposta di intervento ha l’obiettivo di valorizzare i percorsi esistenti, collegarli e attrezzarli per favorire un forte richiamo turistico sia locale che nazionale ed internazionale, attrezzando significativi tracciati ambientali e storici. In particolare verranno realizzati in collaborazione con i parchi e specifiche Associazioni:
• sentieri didattici tematici nel Parco Regionale Sirente Velino,
• sentieri tematici nel Parco Nazionale Gran Sasso-Laga,
• un anello trekking che congiunge un tratto del Cammino di Xxxxxxxxx X con un tratto di Tratturo Magno.
II.2.7 Marketing per il turismo
La scarsa visibilità del territorio e la mancanza di una chiara identità riconosciuta suggeriscono di rafforzare l’immagine dell’area ed accreditarla non come terra dell’abbandono ma come sistema di comunità con una buona qualità della vita che si prende cura del territorio e di chi lo visita. Sotto l’aspetto operativo si propone di:
• definire una linea di comunicazione condivisa per tutto il territorio;
• elaborare un piano di MKT Turistico centrato sul “prendersi cura”, sulla sostenibilità, sul viaggiare senz’auto ecc.
Ambito Tematico: Turismo | |||
Risultato Atteso | Codice Scheda Intervento | Titolo Scheda Intervento | Attori coinvolti |
Rafforzare/migliorare l’usufruibilità e l’accessibilità sostenibile | II.2.1 | Borghi vivi | Regione Abruzzo, parco Naz. Gran Saso- Laga e Parco Regionale Sirente-Velino |
II.2.2 | Montagna Aperta: Campo Imperatore |
dei borghi, delle eccellenze ambientali e dei luoghi di interesse culturale; favorire un’immagine distintiva del territorio, accreditandolo non come area dell’abbandono ma come sistema di comunità con una buona qualità della vita che si prende cura del territorio e di chi lo visita; aumentare gli afflussi turistici nell’area. | II.2.3 | Montagna Aperta: Rifugi | Gal “Gran Sasso-Velino”, D.M.C. D.M.C. “Distretto Turistico Montano Gran Sasso d’Italia” e “AQ Abruzzo Qualità”; Associazioni turistiche, Imprese turistiche, Operatori agrituristici e della ristorazione Cooperative di Comunità |
II.2.4 | Il Popolo delle acque | ||
II.2.5 | Beni Culturali per tutti | ||
II.2.6 | Mobilità dolce: sentieri nel parco regionale “Sirente- Velino”, nel parco Nazionale “Gran Sasso-Laga” e anello trekking | ||
II.2.7 | Marketing per il Turismo |
Asse II: Sviluppo Locale
Ambito tematico II.3: Lavoro, cultura d’impresa, economia sociale
Per arginare la costante emorragia demografica e per favorire la permanenza dei residenti, soprattutto i giovani, nell’area è necessario favorire nuova imprenditorialità, rafforzare il tessuto produttivo ed allargare la base occupazionale. Assume, pertanto, grande rilevanza la formazione al fine, da un lato, di innalzare le competenza di lavoratori e imprenditori, dall’altro, far acquisire abilità pratiche e metodologiche propedeutiche alla valorizzazione degli asset locali attraverso azioni a favore delle sviluppo d’impresa. Inoltre, essa può costituire un valido supporto per rafforzare l’economia sociale e per favorire l’inclusione attiva, l’occupabilità delle persone svantaggiate, la promozione dell’innovazione sociale ed il rafforzamento del terzo settore in raccordo con la programmazione sociale e socio-sanitaria dell’area interna “Gran Sasso-Valle Subequana” e con l’azione delle organizzazioni del terzo settore. Attraverso la formazione si vuole promuovere la cultura dell’apprendimento e dell’innovazione e favorire la strutturazione di una comunità solidale e della conoscenza. Facendo leva sulle significative risorse del POR FSE Abruzzo 2014-2020, verranno sviluppati i seguenti due interventi, ognuno focalizzato su uno specifico tema:
II.3.1 Percorsi di sostegno alla creazione d’impresa/al lavoro autonomo e all’inserimento lavorativo
L’intervento formativo ha l’obiettivo prioritario di favorire la nascite di nuove imprese/generare lavoro autonomo nei settori a vocazione territoriale e nell’ambito dell’economia sociale e di accompagnare il ricambio generazionale. Nel contempo l’intervento si propone di favorire l’inserimento delle persone alla ricerca prima occupazione e dei disoccupati nelle aziende dell’Area Interna e dell’area strategica. La proposta, include percorsi integrati di informazione, orientamento, formazione, accompagnamento imprenditoriale nella fase di star-up. I destinatari verranno inseriti in un processo di accompagnamento in grado di orientare positivamente le loro scelte a garanzia del successo delle iniziative.
L’intervento si sostanzia nella concessione di aiuti in regime “de minimis” per la creazione d’impresa nei settori Artigianato, Commercio, Servizi, Economia Sociale, Libere Professioni, finalizzati all’acquisizione di beni di investimento e alla copertura delle spese gestionali per il primo anno di attività.
L’intervento consente di migliorare la vivibilità dei borghi dell’area favorendo la nascita di imprese di servizi, in grado di migliorare la usufruibilità e l’attrattività degli stessi.
II.3.2 Formazione e vocazioni territoriali: interventi formativi professionalizzanti
L’area dispone di numerosi asset territoriali costituti da variegati beni culturali, ambientali e da borghi di pregio ad oggi poco valorizzati. Anche le buone potenzialità dell’area nel comparto agricolo, zootecnico e forestale sono solo in parte valorizzate. Inoltre, coloro che operano nei settori del turismo, del primario e dell’artigiano, spesso non hanno il know-how adeguato. L’intervento, pertanto, è finalizzato a promuovere azioni formative professionalizzanti connesse con le vocazioni territoriali in stretta connessione con i fabbisogni espressi dai diversi attori locali. L’azione formativa contribuisce, non solo a fornire ai partecipanti il know-how per operare con successo nei comparti a vocazione territoriale, ma favorisce lo sviluppo della cultura d’impresa ed a sensibilizza al lavoro autonomo. Gli interventi formativi proposti, nel quadro definito dalla strategia di sviluppo, sono inseriti nelle seguenti filiere di specificità locale:
• Agroalimentare-Filiera legno;
• Turismo e Servizi al turista;
• Beni Culturali e Ambientali;
• Artigianato/Commercio.
L’azione è coerente con la strategia e si propone, da un lato, di rafforzare le competenze, dall’altro, di valorizzare i numerosi beni locali, contribuendo così ad allargare la base occupazionale.
Nella tabella di seguito riportata, sono sintetizzate le suddette azioni.
Ambito Tematico: Lavoro, Cultura d’Impresa, Economia Sociale | |||
Risultato Atteso | Codice Scheda Intervento | Titolo Scheda Intervento | Attori coinvolti |
Innalzare le competenze, favorire lo sviluppo della cultura d’impresa e la nascita di nuove imprese e la valorizzazione degli asset locali; sviluppare l’economia sociale. | II.3.1 | Percorsi di sostegno alla creazione d'impresa / al lavoro autonomo e all’inserimento lavorativo | Regione Abruzzo Comuni dell’Area Istituti scolastici CPIA Università Centri per l’Impiego Organizzazioni datoriali Organizzazioni del Terzo Settore |
II.3.2 | Formazione e vocazioni territoriali: interventi formativi professionalizzanti |
Asse III: Associazionismo
Ambito tematico III.1: Processi Associativi e Governance
La strategia prevede di associare le funzioni inerenti i servizi di Protezione Civile, lo Sportello Unico per la gestione del Catasto e dei Sistemi Informativi, nonché l’Integrazione degli uffici tecnici, ai fini della gestione associata della programmazione e della progettazione, attraverso l’attivazione di un Ufficio di Governance. Per favorire tali aggregazioni, occorre rafforzare la capacità di pianificazione negli interventi di protezione civile degli enti locali dell’area, associare le funzioni catastali e favorire il miglioramento dei sistemi informativi della PA, rafforzando, nel contempo, sotto il profilo tecnico-procedurale i processi di digitalizzazione. Ciò consente l’ottimizzazione dei Piani di Protezione Civile e di gestire con efficacia le diverse emergenze di protezione civile e di fornire efficaci servizi di “e-government” a cittadini ed imprese, di grande rilevanza in un territorio così complesso e articolato. Nel contempo la digitalizzazione consente un miglioramento dei servizi di istruzione, sanità e mobilità e favorisce l’azione di programmazione e monitoraggio della strategia aree interne da parte degli enti locali. Si prevedono i seguenti interventi:
III.1.1 Mobilità sicura - Miglioramento dei servizi associativi per garantire l'accessibilità dell'Area
L’area Interna, colpita pesantemente dal terremoto della primavera del 2009, presenta ulteriori elementi di fragilità sotto il profilo idrogeologico e dell’assetto viario e necessita di una migliore organizzazione in caso di calamità naturali alla luce delle sue particolari caratteristiche insediative. L’area è costituita da 24 comuni, 14 dei quali classificati “periferici”, articolati in numerose frazioni, spesso situate in posizione eccentrica, e in numerose case sparse. La densità abitativa è pari a 13,4 abitanti (Anno 2018) per Kmq, la più bassa tra le 5 aree interne abruzzesi. La bassa densità abitativa, associata ad una trama urbana caratterizzata da piccoli insediamenti, spesso situati ad alta quota, influenzano gli spostamenti quotidiani dei residenti che avvengono su gomma utilizzando il trasporto pubblico o privato. L’efficacia del trasporto è fortemente condizionata dalla rete stradale che in alcune sub aree si caratterizza per uno basso livello di interconnessione e caratteristiche plano-altimetriche notevolmente condizionate dall’orografia e dalle rilevanti pendenze. Le infrastrutture stradali minori, quelle che collegano i piccoli insediamenti, non versano in buone condizioni a causa della carenza di manutenzione e di continui fenomeni franosi. Pertanto, la percorribilità della rete stradale dell’Area Interna diventa particolarmente difficoltosa nei periodi invernali a causa della neve e del ghiaccio. In questi ultimi anni, per la siccità estiva, anche gli incendi costituiscono un pericolo sempre più incombente. In tale quadro e per fronteggiare adeguatamente eventuali emergenze, si pone l’esigenza di ottimizzare le risorse umane e strumentali, garantendo la massima flessibilità operativa, definendo un chiaro quadro di responsabilità. Ciò impone l’attivazione di un Piano Strategico Intercomunale, finalizzato a coordinare le diverse attività e le diverse procedure da implementare per fronteggiare adeguatamente i diversi eventi calamitosi che possono colpire il territorio. L’obiettivo è di garantire il veloce ritorno alle condizioni ottimali di vita dei residenti ed alla piena usufruibilità di tutti i servizi. Poiché l’area è divisa in due ambiti territoriali, l’area del Gran Sasso e quella della Valle Subequana, si procederà
alla elaborazione di un “Piano Intercomunale” afferente a ciascuna delle suddette due aree, per poi arrivare a definire un unico piano per i 24 comuni. Lo sviluppo del suddetto intervento contempla innalzamento delle competenze dei dipendenti pubblici nei diversi ambiti della Protezione Civile, attraverso un’azione di formazione affiancamento.
III.1.2 Miglioramento dei servizi associati: Sportello Unico per la gestione del Catasto e Sistemi Informativi
La realizzazione di uno sportello per la gestione del servizio in forma associata intercomunale del Catasto è strettamente connessa al miglioramento ed alla messa in rete dei sistemi informativi. L’attivazione dello sportello unico catastale consente una gestione del servizio efficiente e rispondente ad esigenze particolari, che per la loro natura tecnica o per le loro caratteristiche organizzative, non possono essere svolte con la necessaria efficacia, efficienza ed economicità dal singolo Comune. Il miglioramento e la messa in rete dei sistemi informativi assume significativa rilevanza alla luce della vastità del territorio e della scarsa densità abitativa. L’area è costituita da 24 comuni, articolati in numerose frazioni spesso situate in posizione eccentrica e in numerose case sparse.
L’intervento, finalizzato a rafforzare le performance della PA dell’area, sotto il profilo operativo, prevede, a monte, una fase propedeutica finalizzata ad effettuare una mappatura del software e dell’hardware ed a monitorare l’attuale livello di erogazione dei servizi digitali, anche alla luce delle esigenze di cittadini ed imprese. Nell’ambito di tale fase, attraverso una capillare azione concertativa che coinvolgerà amministratori, uffici tecnici e altri stakeholder territoriali, si individueranno i processi e i servizi prioritari sui quali investire in termini di procedure digitali. Il check-up consentirà, a valle, di ridisegnare processi e procedure e di efficientare l’erogazione del servizio catastale ed i processi di digitalizzazione, attraverso la razionalizzazione dei sistemi informativi, la standardizzazione dei livelli di erogazione del servizio e l’adeguamento delle reti e delle dotazioni informatico-digitali attraverso l’acquisto di hardware e software. Con riferimento all’attuazione della Strategia d’Area, la gestione associata delle funzioni individuate consentirà di raccogliere preziose informazioni e di attivare servizi anche per i settori agricoltura e turismo. L’intervento contempla un’azione di formazione e affiancamento dei tecnici degli Enti Locali dell’area, in grado di far acquisire adeguate competenze operative e metodologiche.
III.1.3 L’integrazione degli uffici tecnici: la gestione associata della programmazione e della progettazione e attivazione dell’Ufficio di Governance
La strategia prevede di costituire un Ufficio di Governance per la gestione del progetto aree interne e per favorire processi di progettazione integrata tra i diversi uffici tecnici a valere su risorse regionali, nazionali e comunitarie.
Inoltre, per favorire l’efficace dispiegamento della strategia di coesione e per un approccio organico allo sviluppo locale in un contesto territoriale esteso e diversificato come quello dell’Area “Gran Sasso-Subequana”, si prevede di valorizzare e gestire in comune alcune importanti beni che hanno significativi riverberi sui processi di sviluppo messi in atto con la SNAI.
L’Ufficio di Governance consente, pertanto, di gestire/coordinare la strategia del progetto aree interne, attivare nuove progettazioni e gestire con logiche imprenditoriali il diversificato patrimonio pubblico ( ex scuole dismesse, rifugi, camping, ecc.). L’attivazione dell’Ufficio di Governance presuppone di integrare, progressivamente, gli uffici tecnici, migliorandone gli standard di efficacia ed efficienza, favorendo specializzazioni e nuovi ambiti progettuali e la gestione informatizzata del territorio.
Il modello di riferimento per l’attivazione dell’Ufficio di Governance è quello delineato nel progetto “SUST – Strategia Unitaria di Sviluppo Territoriale”, elaborato da alcuni comuni dell’area e finanziato dalla Regione Abruzzo nell’ambito delle iniziative di “Empowerment delle istituzioni locali”. La finalità del progetto Empowerment è di integrare gli uffici tecnici, migliorandone gli standard di efficacia ed efficienza, favorendo specializzazioni e nuovi ambiti progettuali, in primis i fondi comunitari, e la gestione informatizzata del territorio (dotazione di banche dati cartografiche digitalizzate e georeferenziate). Le modalità operative dell’ufficio prevedono il coinvolgimento attivo nelle attività di tutti i portatori di interesse dell’area coinvolti nella SNAI. Lo sviluppo operativo dell’intervento contempla l’attivazione di un percorso di formazione e accompagnamento finalizzato a:
• rafforzare le competenze dei dipendenti dei comuni e delle due Comunità Montane, nei seguenti ambiti: progettazione, comunitaria e nazionale, gestione, coordinamento e rendicontazione di progetti complessi, gestione e valorizzazione del patrimonio pubblico;
• definire, attraverso un processo partecipato e condiviso, le modalità di funzionamento ed
i fabbisogni di professionalità dell’Ufficio di Governance.
La suddetta azione formativa è specificatamente prevista nella Scheda III.1.2 “L’integrazione degli uffici tecnici: la gestione associata della programmazione e della progettazione”, finanziata con il FSE.
Ambito Tematico: Processi Associativi e Governance | |||
Risultato Atteso | Codice Scheda Intervento | Titolo Scheda Intervento | Attori coinvolti |
Garantire una mobilità sicura dell’area in caso di | Mobilità sicura - | Regione Abruzzo CM “Sirentina” CM “Aquilana” Comuni dell’Area Interna Imprese Cittadini Associazioni | |
eventi calamitosi | Miglioramento dei | ||
III.1.1 | servizi associativi per garantire | ||
l'accessibilità | |||
dell'Area | |||
Attivazione di uno Sportello associato del Catasto | Miglioramento dei | ||
e miglioramento dei sistemi della P.A e dei servizi digitali a favore di cittadini ed imprese | III.1.2 | servizi associati: Sportello Unico per | |
la gestione del | |||
Catasto e Sistemi | |||
Informativi | |||
Integrazione degli Uffici tecnici e rafforzamento | L’integrazione degli | ||
delle competenze dei dipendenti comunali | uffici tecnici: la | ||
dell’area nella progettazione, nella gestione dei | gestione associata | ||
progetti e nella valorizzazione del patrimonio | della | ||
pubblico. | III.1.3 | programmazione e | |
della progettazione | |||
e attivazione | |||
dell’Ufficio di | |||
Governance |
Asse IV: Assistenza Tecnica
Ambito Tematico IV.1 Supporto tecnico all’attuazione della strategia
L’efficace attuazione della strategia presuppone l’attivazione di una governance efficace, in grado di attuare le azioni previste dal documento strategico, nel rispetto del cronoprogramma definito, dei risultati attesi e degli obblighi previsti con la sottoscrizione dell’APQ. La strategia prevede vari livelli di governance: centrale, regionale, di area. La governance di area, come quella dei livelli superiori, deve dotarsi di una struttura tecnica funzionale, formata da consulenti esterni e personale dei comuni coinvolti e della Comunità Montana, in grado, da un lato di implementare ed attuare le schede operative, dall’altro, di raccordarsi armonicamente con i livelli superiori. La pianificazione ed il coordinamento delle strategia aree interne si attuerà attraverso l’implementazione di un Ufficio di Governance, al quale sarà affidato l’importante compito di supportare la realizzazione operativa degli interventi definiti nella strategia, favorendo il dialogo tra i diversi enti e l’interoperabilità dei diversi sistemi informativi. Il modello di riferimento per l’attivazione dell’Ufficio di Governance è quello delineato nel progetto “SUST – Strategia Unitaria di Sviluppo Territoriale”, elaborato da alcuni comuni dell’area e finanziato dalla Regione Abruzzo nell’ambito delle iniziative di “Empowerment delle istituzioni locali”. La finalità è di integrare, progressivamente, gli uffici tecnici, migliorandone gli standard di efficacia ed efficienza, favorendo specializzazioni e nuovi ambiti progettuali e la gestione informatizzata del territorio. Inoltre, attraverso tale ufficio sarà possibile gestire in comune, attraverso specifiche convenzioni, le risorse forestali e la sentieristica, i rifugi, le ex scuole dismesse, le strutture turistiche comunali e delle C.M., ecc., lo sviluppo economico locale, la promozione dei
prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro utile/cibo di prossimità, le gestioni agro-pastorali, i prati, i pascoli, l'agricoltura e la zootecnia montana.
IV.1.1: Supporto Tecnico all’Attuazione della Strategia
L’Assistenza Tecnica include l’attivazione dell’Ufficio di Governance e le seguenti attività operative:
• supporto tecnico-metodologico nella realizzazione operativa dell'APQ ed efficace coordinamento delle diverse attività previste;
• supporto al Comune di Xxxxxx Aterno - comune capofila-, al Sindaco referente e alle altre strutture tecniche, nell’efficace assolvimento degli obblighi definiti dall’APQ;
• monitoraggio della Strategia
• capillare attività di animazione e informazione ai soggetti attuatori e ai potenziali beneficiari degli interventi, attraverso specifici strumenti;
• comunicazione, promozione e diffusione dei risultati, al fine di divulgare efficacemente gli interventi sviluppati e far conosce ai diversi livelli - locale, regionale e nazionale - le buone pratiche scaturite dalla realizzazione degli interventi;
• sviluppo di azioni finalizzate al coinvolgimento dei cittadini e degli amministratori nei processi di attuazione della Strategia;
• attività di scouting finanziario a sostegno di ulteriori iniziative coerenti con la Strategia definita;
• attività di affiancamento ai diversi uffici coinvolti nell’attuazione della strategia, al fine di
rafforzare la capacità amministrativa, di gestione e diffusione dei risultati degli stessi.
Ambito Tematico: Supporto Tecnico all’Attuazione della strategia | |||
Risultato Atteso | Codice Scheda Intervento | Titolo Scheda Intervento | Attori coinvolti |
Attivazione Ufficio di Governance; Attuazione | Ufficio di Governance | ||
della strategie e delle relative schede operative in | (Comune Capofila) | ||
ottemperanza del cronoprogramma definito, del | |||
budget e degli indicatori previsti per misurare i risultati attesi; capillare ed efficace diffusione delle informazioni a tutti gli attori locali coinvolti direttamente ed | IV.1.1 | Supporto Tecnico all’Attuazione della Strategia | |
indirettamente – stakeholder - nella strategia | |||
d’area; supporto operativo e metodologico ai | |||
soggetti locali coinvolti nel processo di attuazione | |||
e gestione della Strategia. |
4.2 Gli attori coinvolti
Gli “attori” coinvolti nello sviluppo della strategia avranno, direttamente ed indirettamente, un ruolo di rilievo nella realizzazione operativa dei singoli interventi.
Nelle successive tabelle, per ciascun ambito tematico, sono indicati gli attori ed il ruolo svolto nello sviluppo del progetto.
Istruzione | |
Attore | Ruolo |
Regione Abruzzo – Assessorato Diritto all’Istruzione | Competente nella organizzazione delle sedi scolastiche. |
Ufficio Scolastico Regionale | Attuatore delle politiche scolastiche nazionali e degli ordinamenti scolastici e nella organizzazione delle sedi scolastiche. |
Istituto Comprensivo di Navelli | Competenze nell’istruzione primaria e secondaria di I grado. |
Istituto Comprensivo di San Xxxxxxxx-Rocca di Mezzo | Competenze nell’istruzione primaria e secondaria di I grado. |
Istituto Comprensivo “X. Xxxxxxxxxxx” di Raiano | Competenze nell’istruzione primaria e secondaria di I grado. |
CPIA | Competenze nella formazione degli adulti, italiani ed immigrati |
Sanità | |
Attore | Ruolo |
Regione Abruzzo – Assessorato | Programmazione e attuazione della medicina |
Programmazione Sanitaria Azienda Sanitaria ASL 1 Avezzano-Sulmona- L’Aquila Aree distrettuali L’Aquila e Sulmona | territoriale e attivazione e pianificazione delle postazioni di 118 per il problema dell’emergenza- urgenza. |
Direttore del Distretto sanitario L’Aquila e Sulmona e responsabili dei presidi di Castelvecchio Subequo e Navelli | Programmazione e attuazione dei piani sociali di zona, prestazione di servizi sociali e socio-assistenziali in stretta sinergia con le aree distrettuali sanitarie |
Comunità Montana “Sirentina” | Attuazione politiche sociali |
Comunità Montana “Montagna Aquilana” (ECAD) | Attuazione politiche sociali |
Associazioni di pronto soccorso, Associazioni di volontariato, Cooperative sociali, Associazioni di cittadini utenti. | Attuazione politiche sociali |
Mobilità | |
Attore | Ruolo |
Regione Abruzzo – Dipartimento Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica – Servizio di Trasporto Pubblico | Competente nella organizzazione del TPL locale. |
Regione Abruzzo – Dipartimento Protezione Civile | Competente nella pianificazione/organizzazione degli interventi di Protezione Civile |
Società Unica Abruzzese di Trasporto (T.U.A.) | Gestione ed esecuzione del servizio di Trasporto Pubblico Locale nel territorio regionale (Gomma e Ferro). |
Provincia dell’Aquila | Gestione e manutenzione strade |
Aziende locali in possesso di km di TPL | Gestione ed esecuzione del servizio di Trasporto Pubblico Locale su gomma. |
Trenitalia | Gestione tratte ferroviarie Roma-Pescara e L’Aquila- Sulmona |
Comitati Pendolari | Gradimento del livello quali-quantitativo del servizio trasportistico |
Sviluppo Locale | |||||||
Attore | Ruolo | ||||||
Regione Abruzzo – Dipartimento della Presidenza e Rapporti con l’Europa | Coordinamento dei fondi per lo sviluppo comunitari e nazionali | ||||||
Regione Abruzzo – Assessorato Aree Interne | Programmazione della Regione. | delle | politiche | per | le | zone | interne |
Regione Abruzzo – Dipartimento Politiche Comunitarie | Attuatore dei Fondi FSC | ||||||
Regione Abruzzo – Dipartimento Politiche di Sviluppo Rurale e della Pesca | Attuatore del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 | ||||||
Regione Abruzzo – Dipartimento Sviluppo Economico, Politiche del Lavoro, Istruzione, Ricerca e Università | Attuatore di alcune azioni della programmazione 2014- 2020 del POR FSE | ||||||
Soprintendenze ai Beni Architettonici Ambientali, | Culturali, | Archeologici, | Competenza sul patrimonio storico culturale e ambientale | ||||
G.A.L. “Gran Sasso-Velino” | Società Consortile per l’attuazione del programma Leader competente nell’animazione e azioni territoriali per lo sviluppo rurale. | ||||||
D.M.C. D.M.C. “Distretto Turistico Montano Gran Sasso d’Italia” e “AQ Abruzzo Qualità” | Compagnia di Destinazione mista pubblico-privata, ha competenze sull’organizzazione turistica del territorio. | ||||||
Parco Nazionale “Gran Sasso-Laga” | Ente competente nella protezione e fruizione dell’ambiente “Parco”. | ||||||
Parco Regionale “Sirente-Velino” | Ente competente nella protezione e fruizione dell’ambiente “Parco”. | ||||||
Confederazioni Agricole CIA, Coldiretti, Confagricoltura | Consulenza nella programmazione dei fondi destinati l’agricoltura, gestione | ||||||
Consorzi forestali, | Gestione delle Foreste | ||||||
Associazioni di categoria | Tutela degli imprenditori associati e Consulenza nella programmazione dei fondi, gestione | ||||||
Associazioni e Cooperative di produttori, Pro loco e | Consulenza e gestione |
Associazioni culturali, mondo dell’associazionismo culturale ambientale e sportivo. | |
Imprenditori Agricoli, turistici, ecc | Sviluppo progetti d’impresa |
4.3 Concatenazione logica e temporale degli interventi
Lo sviluppo temporale del progetto si articola in 3 macrofasi, strettamente collegate:
Fase di Lancio: attivazione dell’Ufficio di Piano presso il comune di Xxxxxx Aterno/CM “Sirentina” e di azioni di promozione;
Sviluppo Operativo dei progetti: progettazione ed esecuzione dei progetti (gare di appalto, direzione lavori, esecuzione, collaudo);
Monitoraggio - Follow-Up: Verifica dello sviluppo dei progetti e della loro ricaduta. La tabella di seguito riportata esplicita il cronoprogramma temporale.
SVILUPPO TEMPORALE DEL PROGETTO | ||||||||||||||||||||
FASI/ AREE TEMATICHE | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 | |||||||||||||||
PROGETTAZIONE | ||||||||||||||||||||
FASE DI LANCIO | ||||||||||||||||||||
FASE OPERATIVA | ||||||||||||||||||||
Istruzione – Formazione degli Adulti | ||||||||||||||||||||
Sanità | ||||||||||||||||||||
Mobilità | ||||||||||||||||||||
Sviluppo Locale: Risorse Agricole e Forestali | ||||||||||||||||||||
Sviluppo Locale: Turismo | ||||||||||||||||||||
Sviluppo Locale: Lavoro, cultura d’impresa, economia sociale | ||||||||||||||||||||
Associazionismo: Processi Associativi e Governance | ||||||||||||||||||||
Assistenza Tecnica: Supporto Tecnico all’attuazione della Strategia | ||||||||||||||||||||
MONITORAGGIO /FOLLOW-UP |
4.L’ORGANIZZAZIONE PROGRAMMATICA E FINANZIARIA
Le risorse pubbliche disponibili per lo sviluppo del progetto sono declinate in 28 interventi/azioni progettuali che sono riferibili ad un articolata serie di risultati attesi: si deve avere conto che non solo un singolo risultato può essere conseguito per effetto di più azioni, come è ampiamente intuitivo, ma anche che uno stesso intervento/azione può traguardare il conseguimento di più di un risultato.
Le risorse per l’attuazione della strategia sono le seguenti:
- PORFSE 2014-2020
- PSR FEASR 2014-2020
- Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020
- Fondi per le politiche ordinarie previsti dalla Legge di Stabilità
- altre eventuali risorse al livello regionale e locale (pubbliche e private).
L’area Gran Sasso-Subequana dispone di 7,52 milioni di euro, così ripartiti:
- FSE euro 1.150.000
- FEASR euro 600.000, a valere sul PSL del Gal “Gran Sasso-Velino”
- FSC euro 2.050.000
- Legge di Stabilità euro 3.760.000
Di seguito è riportato, per ciascuno degli ambiti individuati, il riepilogo degli interventi con la specificazione del costo, della fonte finanziaria e del soggetto attuatore.
ISTRUZIONE – FORMAZIONE DEGLI ADULTI | ||||||||
Intervento | Costo Totale | Fonte Finanziaria | Soggetto Attuatore | |||||
Codice Scheda | Titolo Scheda | |||||||
I.1.1 | Potenziamento offerta formativa (I.C: Navelli) | 200.000,00 | Legge Stabilità | di | I.C. Navelli | |||
I.1.2 | Miglioramento delle competenze degli alunni e attivazione laboratori (I.C. “X.Xxxxxxxxxxx” di Raiano) | 120.000,00 | Legge di Stabilità | I.C. “X.Xxxxxxxxxxx” Raiano | ||||
I.1.3 | Miglioramento delle competenze degli allievi (I.C. San Xxxxxxxx – Rocca di Mezzo) | 160.000,00 | Legge di Stabilità | I.C. Xxx Xxxxxxxx-Xxxxx di M. | ||||
I.1.4 | La scuola Navelli) | nel | territorio | (I.C. | 240.000,00 | Legge di Stabilità | I.C. Navelli | |
I.1.5 | L’inclusione culturale e sociale degli allievi, delle famiglie e delle comunità locali (I.C. “X.Xxxxxxxxxxx” di Raiano) | 140.000,00 | Legge di Stabilità | I.C. “X. Xxxxxxxxxxx” Raiano | ||||
I.1.6 | Società della conoscenza e infrastrutture tecnologiche (I.C. San Xxxxxxxx – Rocca di Mezzo) | 110.000,00 | Legge di Stabilità | I.C. Xxx Xxxxxxxx-Xxxxx di M. | ||||
I.1.7 | Laboratori formativi per gli adulti | 80.000,00 | Legge di Stabilità | CPIA | ||||
Totale | 1.050.000,00 |
SANITA’ | |||||||
Intervento | Costo Totale | Fonte Finanziari a | Soggetto Attuatore | ||||
Codice Scheda | Titolo Scheda | ||||||
I.2.1 | Miglioramento dei servizi di prossimità | 450.000,00 | Legge Stabilità | di | ALS 1 Avezzano- Sulmona | L’Aquila | – |
I.2.2 | Miglioramento e Potenziamento dei servizi sanitari di specialistica e infermieristica di famiglia | 350.000,00 | Legge Stabilità | di | ALS 1 Avezzano- Sulmona | L’Aquila | – |
I.2.3 | Piano di Prevenzione sanitaria | 60.000,00 | Legge di Stabilità | ALS 1 Avezzano- Sulmona | L’Aquila | – | |
I.2.4 | Implementazione di una “Rete Interistituzionale” d’area dei servizi sanitari socio-sanitarie assistenziali” | 170.000,00 | Legge di Stabilità | Comunità Montana “Sirentina” | |||
I.2.5 | Servizio di trasporto per particolari categorie di utenza | 210.000,00 | Legge di Stabilità | Comunità Montana “Sirentina” | |||
Totale | 1.240.000,00 |
MOBILITA’ | ||||
Intervento | Costo Totale | Fonte Finanziaria | Soggetto Attuatore | |
Codice Scheda | Titolo Scheda |
I.3.1 | Mobilità collettiva | 550.000,00 | Legge di Stabilità | Comune capofila |
I.3.2 | Mobilità scolastica | 100.000,00 | Legge di Stabilità | Comune capofila |
I.3.3 | Mobilità turistica | 450.000,00 | Legge di Stabilità | Comune capofila |
Totale | 1.100.000,00 |
RISORSE AGRICOLE E FORESTALI | ||||||
Intervento | Costo Totale | Fonte Finanziaria | Soggetto Attuatore | |||
Codice Scheda | Titolo Scheda | |||||
II.1.1 | Distretto delle produzioni di eccellenza | 260.000,00 | XXX XXXXX 0000-0000, regione Abruzzo | Gal Velino” | “Gran | Sasso- |
II.1.2a | Foresta Modello-Valorizzazione servizi ecosistemici | 70.000,00 | XXX XXXXX 0000-0000, regione Abruzzo | Gal Velino” | “Gran | Sasso- |
II.1.2b | Foresta Modello e turismo rurale | 270.000,00 | XXX XXXXX 0000-0000, regione Abruzzo | Gal Velino” | “Gran | Sasso- |
Totale | 600.000 |
TURISMO | ||||
Intervento | Costo Totale | Fonte Finanziaria | Soggetto Attuatore | |
Codice Scheda | Titolo Scheda | |||
II.2.1 | Borghi Vivi | 300.000,00 | Fondo Sviluppo e Coesione 2014- 2020 Regione Abruzzo | Comune capofila |
II.2.2 | Montagna Aperta: Campo Imperatore | 170.000,00 | Fondo Sviluppo e Coesione 2014- 2020 Regione Abruzzo | Comune capofila |
II.2.3 | Montagna Aperta: Rifugi | 150.000,00 | Fondo Sviluppo e Coesione 2014- 2020 Regione Abruzzo | Comune capofila |
II.2.4 | Il popolo delle Acque | 480.000,00 | Fondo Sviluppo e Coesione 2014- 2020 Regione Abruzzo | Comune capofila |
II.2.5 | Beni culturali per tutti | 360.000,00 | Fondo Sviluppo e Coesione 2014- 2020 Regione Abruzzo | Comune capofila |
II.2.6 | Mobilità dolce: sentieri nel parco regionale “Sirente-Velino”, nel parco Nazionale “Gran Sasso-Laga” e anello trekking | 320.000,00 | Fondo di Coesione | Comune capofila |
II.2.7 | Marketing del turismo | 30.000,00 | Fondo Sviluppo e Coesione 2014- 2020 Regione Abruzzo | Comune capofila |
Totale | 1.810.000 |
LAVORO, CULTURA D’IMPRESA, ECONOMIA SOCIALE | ||||
Intervento | Costo Totale | Fonte Finanziaria | Soggetto Attuatore | |
Codice Scheda | Titolo Scheda | |||
II.3.1 | Percorsi di sostegno alla creazione d'impresa/al lavoro autonomo e all’inserimento lavorativo | 956.000,00 | POR FSE Regione Abruzzo 2014-2020 | Comune Capofila |
II.3.2 | Formazione e Vocazioni territoriali: Interventi formativi professionalizzanti | 140.000,00 | POR FSE Regione Abruzzo 2014-2020 | Comune Capofila |
Totale | 1.096.00 |
PROCESSI ASSOCIATIVI E GOVERNANCE | ||||
Intervento | Costo Totale | Fonte Finanziaria | Soggetto Attuatore | |
Codice Scheda | Titolo Scheda | |||
III.1.1 | Mobilità Sicura– Miglioramento dei servizi associativi per garantire l’accessibilità dell’Area | 185.000,00 | Legge di Stabilità | Comune capofila |
III.1.2 | Miglioramento dei servizi associati: Sportello Unico per la gestione del Catasto e Sistemi Informativi | 200.000,00 | FSC | Comune capofila |
III.1.3 | L’integrazione degli uffici tecnici: la gestione associata della programmazione e della progettazione e attivazione dell’Ufficio di Governance | 54.000,00 | FSE | Comune capofila |
Totale | 439.000,00 |
SUPPORTO TECNICO ALL’ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA | ||||
Intervento | ||||
Codice Scheda | Titolo Scheda | Costo Totale | Fonte Finanziaria | Soggetto Attuatore |
IV.1.1 | Supporto Tecnico all’attuazione della strategia | 185.000,00 | Legge di Stabilità | Comune capofila |
Totale | 185.000,00 |
QUADRO FINANZIARIO COMPLESSIVO | ||||||
LEGGE di STABILITA’ | POR FSE | POR FEASR | FONDO SVILUPPO E COESIONE | TOTALE | ||
I.1 | Servizi: Istruzione – Formazione Adulti | 1.050.000,0 | 1.050.000,0 | |||
I.2 | Servizi: Sanità | 1.240.000,0 | 1.240.000,0 | |||
I.3 | Servizi: Mobilità | 1.100.000,0 | 1.100.000,0 |
II.1 | Sviluppo Locale: Risorse Agricole e Forestali | 600.000,0 | 600.000,0 | |||
II.2 | Sviluppo Locale: Turismo | 1.810.000 | 1.810.000,0 | |||
II.3 | Sviluppo Locale: Lavoro, Cultura D’impresa, Economia Sociale | 1.096.000,0 | 1.096.000,0 | |||
III | Associazionismo :Processi Associativi e Governance | 185.000,00 | 54.000 | 200.000 | 439.000,0 | |
IV | Assistenza Tecnica: Supporto Tecnico all’Attuazione della strategia | 185.000,00 | 185.000,0 | |||
TOT. | 3.760.000 | 1.150.000,0 | 600.000,00 | 2.010.000,0 | 7.520.000,0 |
6. LE MISURE DI CONTESTO
Agli interventi specificamente previsti nella strategia si affiancano misure di contesto che contribuiscono, in maniera variabile, al raggiungimento dei Risultati Attesi. L’attuazione di tali misure, pur non dipendendo direttamente dalla strategia, concorre allo sviluppo dell’area. La sfida che si pone è di collegare armonicamente le misure di contesto alla strategia, evitando duplicazioni e cercando di massimizzarne gli effetti.
In particolare, concorrono al conseguimento dei risultati attesi previsti dalla strategia Aree Interne le seguenti Misure:
Master Plan Abruzzo - Patto per il Sud
Il Master Plan, approvato dalla regione Abruzzo nell’aprile del 2016, articolato in IV Assi – Infrastrutture, Turismo e Cultura, Sviluppo Economico e Produttivo, Ambiente - compendia interventi di grande rilevanza strategica che impattano positivamente su alcune aree tematiche della strategia Aree Interne. Di grande rilevanza per l’area sono gli “Interventi di valorizzazione e sviluppo turistico strategico integrato e sostenibile con recupero di borghi di aree interne, rilancio delle micro imprese”. Nell’ambito di tale intervento, di importo pari a 11 milioni di euro, è prevista la realizzazione di una pista ciclabile nei comuni adiacenti al fiume Aterno che riguarda il corso dell’Alto Aterno, del Medio Aterno e della Subequana. Quindi sono coinvolti i 10 comuni che ricadono nel zona della Subequana. I fondi devono essere erogati. Il comune di Acciano sta sviluppando, nell’ambito dell’iniziativa “6000 campanili”, un progetto di riqualificazione urbana (1.000.000 di euro).
Banda larga
Con la realizzazione della sottomisura 7.3 del POR FEASR - Sostegno per l'installazione, il miglioramento e l'espansione di infrastrutture a banda larga e di infrastrutture passive per la banda larga, nonché la fornitura di accesso alla banda larga e ai servizi di pubblica amministrazione online
– aumenterà la copertura delle aree bianche delle zone rurali C e D (interne della Regione Abruzzo) con una infrastruttura fissa per fornire servizi a banda ultralarga. La sottomisura, in sintonia con le indicazioni dell’Agenda Digitale Europea, è finalizzata a ridurre il Digital Divide attraverso l’attivazione di interventi di sviluppo, integrazione, miglioramento delle infrastrutture pubbliche ed a migliorare l’accesso ad internet a banda larga veloce (minimo 30 Mbps) e ultralarga (minimo 100 Mbps). L’intervento faciliterà l’attivazione di alcuni specifiche azioni previsti nella strategia area interne e più in generale consentirà di migliorare la qualità della vita, la competitività e l’attrattività dell’area nel suo complesso.
Realizzazione di nuovi Polo Scolastici
Il comune di Castelvecchio Subequo ha avuto un finanziamento per le scuole di oltre 4 milioni di euro. Il comune di Capestrano ha avuto un finanziamento di € 2.400.000 (complessivi) per la ricostruzione ex novo del plesso scolastico- Al momento sono in corso verifiche in merito al grado di vulnerabilità. Nel plesso scolastico del comune di Navelli sono stati effettuati i lavori, valore € 1.200.000, nell’ambito del progetto “Abruzzo scuola sicura”. Nel comune di Fontecchio è stato finanziato un progetto per Xxxxx Xxxx finanziato dall’ufficio per la ricostruzione ma non ancora realizzato. Il comune di Castelvecchio Subequo dispone di un finanziamento, post sisma 2009, per ricostruire ex novo le scuole, la realizzazione non è ancora cominciata. Nel comune di Goriano Sicoli l’edificio della scuola primaria è stato donato da una COOP del Nord-Est Italia, dopo il sisma del 2009. Si è in attesa dle finanziamento. La scuola materna è stata realizzata, dopo il sisma del 2009, grazie ad una donazione del Comune di Varese e ad un finanziamento a carico del Comune di
Goriano Sicoli.
Restart Abruzzo: i 56 comuni del cratere aquilano, tra cui appunto 19 dell’area interna (esclusi Calascio, Collepietro, Xxxxxx Aterno, San Benedetto in Perillis, Secinaro), sono coinvolti nella realizzazione di 8 Progetti integrati diretti a potenziare il: 1).Turismo storico, culturale e religioso (aree archeologiche,castelli, fortificazioni, patrimonio architettonico e culturale di alto valore; attrattive di interesse storico-religioso); 2) Turismo naturalistico: parchi e riserve naturali, i percorsi storico ambientali (tratturo magno e la via della Lana) e la montagna (ad esempio le stazioni sciistiche e l’ippovia del Gran Sasso); 3)Turismo dei borghi, delle tradizioni popolari ed enogastronomico: (potenziamento dei borghi storici, delle feste/sagre popolari, delle produzioni tipiche di alta qualità). I distretti che riguardano l’area sono il 4, 6, 7 e 8: Castel del Monte, Goriano Sicoli, Navelli, Xxxxxxxxxx.Xx progetto è gestito dai Comuni del cratere, Formez PA e USRC. Il progetto movimenterà oltre 1 milione di euro a comune nell’arco di alcuni anni. Ad oggi i comuni hanno presentato i progetti esecutivi. Con il finanziamento di Restart dello scorso anno il comune di Xxxxxxxx Aterno ha attivato un Campus universitario permanente,
Nei primi mesi del 2020 i comuni completeranno l’iter di definizione delle azioni da inserire nel programma Restart che si richiamano alle linee guida definite dal Formez prima esplicitate. I diversi segmenti turistici promossi dal progetto devono essere sostenuti da un efficace azione di assistenza agli operatori ed alle nuove imprese (comprese le “Cooperative di Comunità”) con formazione e tutoraggio sia sotto il profilo normativo che amministrativo e di marketing.
Parallelamente all’intervento per i comuni un altro progetto Restart è destinato alle aziende e prevede investimenti finalizzati a rafforzare l'attrattività e l'offerta turistica del territorio del cratere sismico aquilano. Esso è rivolto alle imprese che intendono realizzare, nel territorio del cratere, programmi di investimento finalizzati a rafforzare l'attrattività e l'offerta turistica del territorio, attraverso la valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale, la creazione di micro- sistemi turistici integrati con accoglienza diffusa; la commercializzazione dell'offerta turistica attraverso progetti e servizi innovativi.
Viabilità, I comuni della Valle Subequana hanno avuto finanziamenti dalla provincia per la messa in sicurezza della strade provinciali 9 e 11 , mente l’Anas ha finanziato 7 km di Tiburtina. La provincia dell’Aquila ha attivato un progetto di 2 milioni di euro per la messa insicurezza della strada regionale 261.
7. IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DELLA STRATEGIA D’AREA E LE MODALITA’ PARTECIPATIVE PER L’ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA D’AREA
7.1 Il processo di costruzione della strategia d’area e le modalità partecipative e di
coordinamento per l’attuazione della strategia d’area
L’animazione territoriale, diffusa e capillare, è stata avviata nell’autunno 2014. Il 19 novembre, a Fontecchio, si è svolto il primo Focus Group, alla presenza dei portatori di interesse locali, dei rappresentanti istituzionali, del comitato tecnico aree interne e del già Ministro F. Barca. Da allora, si sono svolti numerosi incontri tra i sindaci dell’aerea, con le scuole e con gli attori del settore sanitario e dello sviluppo locale finalizzati, da un lato, a divulgare il progetto, dall’altro, a raccogliere dati e definire interventi operativi. Amministrazioni comunali, dirigenti scolastici, responsabili sanitari ed esperti del settore dei trasporti, imprese, associazioni, produttori e artigiani sono stati coinvolti in attività di analisi e discussione sui temi della SNAI, con particolare riferimento alle 3 macroaree di servizi individuate dalla strategia e allo sviluppo locale. Numerosi sono stati anche gli incontri con i referenti della Regione Abruzzo e delle altre Aree interne della Regione. L’attività di animazione è stata propedeutica all’elaborazione della Bozza di Strategia elaborata nel 2016. Da allora, sistematici incontri tra amministratori hanno contribuito a diffondere e far acquisire la “filosofia” SNAI nei 24 comuni dell’ampia area. Di seguito sono illustrati gli incontri tematici relativi ai 3 macro-servizi, allo Sviluppo Locale e all’Associazionismo.
Fase 1: incontri per la redazione della Bozza di Strategia.
Luogo e data | X. Xxxxxxxxx in Perillis 07.11.2018 |
Ambito Tematico | Associazionismo |
Argomenti | Il tema dell’Associazionismo, a lungo dibattuto prima e parallelamente alla SNAI, è stato oggetto di confronto approfondito in vista del Focus Group del nov. 2014. |
Partecipanti | Sindaci |
Risultati | Alla presenza di numerosi amministratori locali e segretari comunali, si sono riprese le fila della discussione sulla gestione associata, modalità, tempi e forme. Rispetto all’approccio di 4 |
anni prima, la consapevolezza degli amministratori è notevolmente aumentata e numerose sono state le tappe percorse. |
Luogo e data | Secinaro, 14.12.2018 |
Ambito Tematico | Servizio Mobilità |
Argomenti | Articolazione del sistema di trasporto dell’area: criticità. |
Partecipanti | amministratori, pendolari, operatori privati, la società regionale di trasporto pubblico. |
Risultati | Configurazione di un sistema di trasporti locali scolastico, turistico, di pendolari più rispondente alle esigenze dei fruitori. |
Luogo e data | Secinaro, Comunità Montana “Sirentina”, 18.12.2018 |
Ambito Tematico | Servizio Istruzione |
Argomenti | Le questioni affrontate sono state: le pluriclassi, il trasporto degli alunni, il tempo scuola, l’integrazione, il ruolo della tecnologia nella didattica. |
Partecipanti | Dirigenti Scolastici; Insegnanti, Sindaci; USR. |
Risultati | Definizione di azioni di miglioramento del sistema dell’istruzione |
Luogo e data | Santo Stefano di Sessanio, 18.12.2018 |
Ambito Tematico | Sviluppo Locale |
Argomenti | Agricoltura al mattino e il turismo nel pomeriggio. |
Partecipanti | operatori del settore, associazioni, amministratori locali, istituzioni universitarie |
Risultati | I partecipanti hanno vivacizzato l’incontro, analizzato lucidamente la situazione e individuato progetti operativi. In particolare è emersa la necessità di tener conto degli interessanti percorsi di pianificazione partecipata che si stanno conducendo nell’area. |
Luogo e data | Navelli, 20.12.2018 |
Ambito Tematico | Servizio Sanità |
Argomenti | Scouting sulla Salute; assetto dei servizi socio-sanitario. Gli enti d’ambito appena riformati, la Regione da poco uscita dal Commissariamento, la razionalizzazione dei presidi, il cambio di dirigenza delle Asl sono tutti elementi che hanno condizionato la discussione sulle ipotesi di riorganizzazione dei servizi sul territorio. |
Partecipanti | Regione Abruzzo; Dirigenti “Avezzano-L’Aquila-Sulmona”; Dirigente Distretto Sanitario; Medici di base, farmacie, Responsabile Servizio Infermieri; Operatori Sanitari; Associazioni di Volontariato; |
Risultati | Definizione di azioni di miglioramento del sistema della sanità |
Luogo e data | San Xxxxxxxx nei Vestini, Istituto comprensivo X.Xxxxxxxx né V./Rocca di Mezzo,, 18.01.2019 |
Ambito Tematico | Servizio Istruzione |
Argomenti | Sistema Istruzione |
Partecipanti | Dirigenti Scolastici; Insegnanti, Sindaci; USR. |
Risultati | definizione condivisa di strategie e azioni specifiche inerenti il sistema dell’istruzione e questioni da discutere con l’USR |
Fase 2: incontri per la redazione del Preliminare di Strategia.
Luogo e data | Secinaro, Comunità Montana “Sirentina”, 28.02.2019 |
Ambito Tematico | Tutti gli ambiti |
Argomenti | Modalità di sviluppo del Documento di Strategia Preliminare |
Partecipanti | Sindaci, Assistenza Tecnica |
Risultati | Definizione delle tappe di realizzazione del documento strategico preliminare |
Luogo e data | L’Aquila, Regione Abruzzo, 06.03.2019 |
Ambito Tematico | Tutti gli ambiti |
Argomenti | Incontro con A.T Roma e regione Abruzzo per riavvio progetto |
Partecipanti | Sindaci, Regione, Assistenza Tecnica Roma, Assistenza tecnica Abruzzo |
Risultati | Definizione delle tempistiche di realizzazione del Documento Strategico Preliminare |
Luogo e data | L’Aquila, Sede USR, 15.04.2019 |
Ambito Tematico | Istruzione |
Argomenti | Informazioni sullo sviluppo del Documento di Strategia Preliminare inerente il Sistema dell’istruzione |
Partecipanti | USR, Assistenza Tecnica Aree Interne |
Risultati | Acquisizione Informazioni e Integrazione Documento di Strategia Preliminare inerente l’Istruzione |
Fase 3: incontri per la redazione della Strategia.
Luogo e data | L’Aquila, Regione Abruzzo, 16.04.2019 |
Ambito tematico | Sviluppo Locale/Risorse Umane |
Argomenti | Modalità di utilizzo dei Fondi FSE |
Partecipanti | Assessore Liris, Funzionario Regione Abruzzo; Sindaci, Ass.Tec. delle A.I. Abruzzesi |
Risultati/impegni | Ripartizione dei Fondi FSE per Asse/misura ed elaborazione della relativa Scheda Progetto |
Luogo e data | L’Aquila, Regione Abruzzo, 02.05.2019 |
Ambito tematico | Istruzione e Formazione degli Adulti |
Argomenti | Modalità di utilizzo dei Fondi FSE |
Partecipanti | Regione Abruzzo; Assistenza Tecnica delle Aree Interne Abruzzesi |
Risultati/impegni | Ripartizione dei Fondi FSE per Asse/misura ed elaborazione della relativa Scheda Progetto |
Luogo e data | San Xxxxxxxx nei Vestini, Istituto comprensivo X.Xxxxxxxx né V./Rocca di Mezzo,, 05.06.2019 |
Ambito Tematico | Servizio Istruzione |
Argomenti | Illustrazione Preliminare e sviluppo strategia per l’Istruzione |
Partecipanti | Dirigenti, Insegnanti, Assistenza Tecnica delle Aree Interne Abruzzesi |
Risultati | Definizione degli impegni degli I.C. nel processo di sviluppo della Strategia |
Luogo e data | Secinaro , Comunità Montana “Sirentina”, 12.06.2019 |
Ambito tematico | Tutti gli ambiti |
Argomenti | Illustrazione del Documento Strategico Preliminare, con particolare riferimento all’Istruzione; Illustrazione del processo metodologico per elaborare la Strategia e delle schede Intervento |
Partecipanti | Assessore Liris, Funzionario Regione Abruzzo; Sindaci, Assistenza Tecnica delle Aree Interne Abruzzesi |
Risultati/Impegni | Definizione degli impegni dei sindaci nell’ambito del processo di sviluppo della Strategia |
Luogo e data | Secinaro, Comunità Montana, 26.10. 2019 (Convegno) |
Ambito tematico | Lavoro – Sviluppo Locale |
Argomenti | Le nuove opportunità di lavoro per l’area interna “Gran Sasso-Subequana”, collegate alle vocazioni territoriali |
Partecipanti | Regione, comuni, rappresentanti di sindacati ed imprese, cooperative sociali, giovani |
Risultati/Impegni | Sindacati, imprese e rappresentanti dei comuni hanno manifestato disponibilità ad attivare un Tavolo Unitario sul lavoro nelle Aree Interne, con particolare riferimento ai giovani; i sindaci di L’Aquila e Sulmona si sono impegnati a armonizzare la programmazione dei servizi scolastici, sanitari e della mobilità con la strategia dell’A.I. “Gran Sasso-Subequana” |
Luogo e data | Pescara, Regione Abruzzo, sede Giunta, 04.12.2019 |
Ambito tematico | Tutti gli ambiti |
Argomenti | Illustrazione dello stato di avanzamento della strategia nelle 5 Aree Interne regionali |
Partecipanti | Dirigenti Regionali, Sindaci dei comuni Capofila, Assistenza Tecnica delle Aree Interne |
Risultati/Impegni | Condivisione della Strategia ed assunzione di impegni da parte della regione Abruzzo in relazione a: Gestionale per il caricamento dei dati; fondi FSC 2014-2020; gli incontri con i Manager delle ALS coinvolte nel progetto; i progetti a valere sul POR FSE 2014-2020, le Misure Leader relativa alle aree interne. |
Luogo e data | L’Aquila, ALS, 17.12. 2019 |
Ambito tematico | Sanità-Sociale |
Argomenti | Illustrazione delle Schede Operative relative all’Ambito “Sanità-Sociale” dell’Area Interna “Gran Sasso-Subequana |
Partecipanti | Manager della ALS1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona, Dirigenti della ALS1 e dei presidi dell’area, Sindaco comune Capofila, Ass. Tec. delle Aree Interne “Gran Sasso-Subequana” e “Giovenco-Roveto” |
Risultati/Impegni | Condivisione delle Schede Operative e prima definizione degli impegni della ALS1 nello sviluppo operativo delle Schede relative al settore Sanità-Sociale |
Luogo e data | L’Aquila, ALS, 21.02. 2020 |
Ambito tematico | Sanità-Sociale |
Argomenti | Illustrazione delle Schede Operative relative all’Ambito “Sanità-Sociale” dell’Area Interna “Gran Sasso-Subequana |
Partecipanti | Dirigenti e funzionari dei distretti di L’Aquila e Sulmona, Ass. Tecnica |
Risultati/Impegni | Integrazione delle Schede Operative |
Come evidenziato, l’attuazione della Strategia si base sulla Convenzione approvata da tutti i comuni
dell’Area.
Il processo attuativo, partecipato e condiviso, si articola nelle seguenti Fasi:
elaborazione, approvazione, sviluppo operativo, monitoraggio e rendicontazione, della Strategia di Area con l'ausilio del supporto tecnico;
promozione e attivazione di reti cooperative tra i diversi attori locali coinvolti nella strategia e azioni di promozione e sensibilizzazione finalizzate a far aderire alla Strategia di Area altri soggetti anche attraverso l’offerta di servizi innovativi;
azioni finalizzate a reperire finanziamenti e azioni di formazione e consulenza.
8. LA STRATEGIA IN UN MOTTO E SUA BREVE DESCRIZIONE a mo' di efficace sintesi finale
MANEBIMUS - HIC MANEBIMUS OPTIME – Qui staremo benissimo Il coraggio e l'ostinazione di coloro che scelgono non solo di restare nell’area “Gran Sasso-Subequana”, ma anche di rivitalizzarla è condensabile nell’affermazione/monito: Xxxxxxxxx, perché qui staremo benissimo. E’ il restare, il viverci che fa la differenza. Xxxxxx, restando con le idee, le capacità professionali, le intraprendenze si dà senso agli investimenti, alla permanenza dei servizi. Stando e decidendo di restare, non solo scuole, ambulatori, treni e negozi hanno ancora e più senso, ma acquistano e riacquistano funzione sociale anche terreni e monumenti, boschi e chiese. Il paesaggio culturale è vissuto, i luoghi sono manutesi dall'uso, nelle case sono presenti residenti attivi, aperti al futuro, capaci, come un tempo, di intraprendere, di valorizzare in termini nuovi la propria terra anche facendo leva sulle opportunità offerte da investimenti pubblici.Xxxxxxxxx è un auspicio, un appello, un momento di chiamata alla lotta, al contrasto di un nemico, di un avversario, invisibile ma implacabile, il noi sottinteso e l'ottimismo della prospettiva danno coraggio a chi è combattuto tra le mille difficoltà e la profonda convinzione, il sentimento, che sarebbe giusto restare, ri-cominciare. Chi resta deve sentirsi piccola/grande parte di un processo collettivo di rinascita, dare un proprio originale contributo alla soluzione dei problemi semplicemente continuando ad essere ciò che è sedimentato nella nostra identità: essere terre accoglienti, sane, accessibili e belle.