ACCORDO DI PROGRAMMA FINALIZZATO ALL’ATTIVAZIONE
ACCORDO DI PROGRAMMA FINALIZZATO ALL’ATTIVAZIONE
DELLA “RETE DI RISERVE “Alpi Ledrensi” (L.P. 23 maggio 2007 n. 11)
SUL TERRITORIO DEI COMUNI DI
Ledro, Riva Del Garda, Bondone, Tenno e Storo
Premesso che:
1. il territorio delle Alpi Ledrensi si caratterizza per l’elevata estensione e continuità di habitat naturaliformi e per la presenza di elementi naturalistici di pregio eccezionale; questi aspetti sono il frutto di vari fattori tra cui la posizione geografica, le vicende della storia naturale, le interazioni tra l’uomo e l’ambiente naturale;
2. in particolare, un elemento naturale di pregio è rappresentato dalla concentrazione di endemismi floristici insubrici, con valori di biodiversità ai massimi livelli sia rispetto al territorio provinciale che a livello di arco alpino;
3. questo territorio è anche sede di imponenti flussi migratori di avifauna, trovandosi lungo la rotta russo-ispanica; nello specifico, lungo i valichi delle Alpi Ledrensi si concentra il maggior flusso migratorio post riproduttivo dell’intero arco alpino;
4. la copertura del suolo nettamente dominante (oltre il 90%) è rappresentata da foreste, praterie alpine, pascoli, rocce ed arbusteti; questi habitat sono luoghi vitali per numerose specie animali indicati dalla Dir. Uccelli, tra cui numerose specie di rapaci, galliformi, picidi;
5. la valenza naturalistica dell’area è riconosciuta a livello internazionale a vari livelli; la tradizionale ricerca floristica si protrae da secoli e coinvolge numerosi specialisti internazionali ed università europee; il sito di Lago d’Ampola rientra nei primi documenti di protezione dell’ambiente prodotti a livello nazionale nei primi anni Settanta; l’Unione Europea individua e tutela direttamente tre ampie aree e ben otto diversi siti di interesse europeo;
6. in questo contesto si inserisce la storica attività del Museo Tridentino di Scienze Naturali che fin dagli anni ’40 attiva una serie di ricerche a sfondo archeologico ed ambientale nell’area di Ledro, attualmente affiancate da attività finalizzate alla divulgazione ed alla didattica;
7. più recentemente, sono state avviate forme congiunte di gestione dei territori silvo-pastorali attraverso l’istituzione delle Associazioni Forestali di Ledro, Basso Chiese e Alto Garda, nella prospettiva di superare l’aspetto aziendale nella gestione delle risorse naturali ed operare invece su un piano ambientale;
8. le Amministrazioni comunali di Ledro, Riva Del Garda, Bondone, Tenno e Storo desiderano uno sviluppo delle proprie comunità che sia sostenibile nel tempo, conscio della storia delle proprie comunità e dei valori che essa ha lasciato in eredità e rispettoso delle peculiarità ambientali presenti sul proprio territorio;
9. in data 6 settembre 2013 i soggetti firmatari del presente Accordo di programma hanno sottoscritto, congiuntamente ai Comuni di Comano terme, Bleggio sup., Dorsino, Fiavè, X.Xxxxxxx in Banale, Stenico, e al Parco Naturale Adamello Brenta, a Ingarda trentino, all’ApT Terme di Comano e Dolomiti di Brenta e al Consorzio Turistico Valle di Ledro il Protocollo di intesa per la candidatura del territorio dell'ecomuseo della Judicaria "dalle Dolomiti al Garda" e della rete di riserve delle Alpi ledrensi a Riserva della Biosfera.
Preso atto che:
- la Legge Provinciale 23 maggio 2007 n. 11 “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette” contempla la possibilità di attivare su base volontaria, previa stipula di un apposito “Accordo di Programma”, una “Rete di riserve” in virtù della quale i Comuni Amministrativi territorialmente interessati divengono soggetto responsabile per la conservazione delle aree protette presenti sul proprio territorio e per la predisposizione del relativo piano di gestione;
- sul territorio dei comuni di Ledro, Riva Del Garda, Bondone, Tenno e Storo sono presenti le seguenti aree protette:
• Siti di Interesse Comunitario: IT3120093 Crinale Pichea – Rocchetta; IT3120096 Bocca di Caset; IT3120127 Monti Tremalzo e Tombea; IT120076 Lago d’Ampola
• Zone di Protezione Speciale: IT3120093 Crinale Pichea – Rocchetta; IT3120096 Bocca di Caset; IT3120094 Alpe di Storo e Bondone
• Riserva provinciale Lago d’Ampola e Riserva locale Laghetti
- l’art. 48, comma 2 della legge provinciale 11/2007 e s.m. riconosce che: ‘in relazione alle iniziative già avviate da parte dei Comuni rispondono a requisiti territoriali per il riconoscimento di parchi naturali locali i territori del Monte Bondone, del Monte Baldo, dell’area Cadria-Tenno- Misone …”
- il primo “Atto di indirizzo sullo sviluppo sostenibile” adottato dalla Giunta Provinciale il 28 giugno 2000 per definire i caratteri specifici dello sviluppo sostenibile del territorio trentino nel decennio 2000 – 2010, cui fa seguito il documento programmatico PASSO – Patto per lo Sviluppo Sostenibile del Trentino “2020 e oltre” che fornisce indicazioni e impegni su strategie sostenibili di lungo periodo individuando vari obiettivi ed azioni, tra cui:
• Obiettivo B1 - Accelerare l’attuazione del PUP per quanto riguarda la pianificazione del paesaggio e il consolidamento delle rete ecologica nonché attuare quanto previsto delle Linee guida forestali;
• Obiettivo B2 - Sviluppare la rete delle riserve;
• Azione B2.2 - Concretizzare le misure di conservazione attiva, dando impulso alla redazione di piani di gestione delle reti di riserve ed alle azioni di monitoraggio degli habitat e delle specie Natura 2000;
• Obiettivo B5 - Promuovere un modello aggiornato di sviluppo turistico sostenibile e competitivo del territorio provinciale;
• Azione B5.3 - Diffondere il modello CETS (Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette) come strumento integrato di partecipazione degli attori territoriali e di misurazione delle performance della sostenibilità e competitività del turismo;
• Obiettivo D2 - Consolidare la partecipazione della società civile all’elaborazione delle decisioni pubbliche anche attraverso l’inclusione digitale e il miglioramento delle competenze nell’uso delle nuove tecnologie;
• Azione D2.1 - Definire ed utilizzare procedure di consultazione e partecipazione dei cittadini ai processi di pianificazione e alle scelte relative alla sostenibilità del Trentino;
- le Amministrazioni Comunali di Ledro, Riva Del Garda, Bondone, Tenno e Storo e l’Amministrazione Provinciale hanno manifestato la volontà congiunta di attivare una “Rete di riserve” sul territorio dei comuni coinvolti quale primo passo in direzione dell’istituzione del l’eventuale Parco Naturale Locale delle Alpi Ledrensi;
- le stesse Amministrazioni, ai sensi dell’Art. 49 della L.P. 11/07, prendono atto della possibile istituzione di un Parco Agricolo di
Ledro e considerano la necessità di una forte integrazione con la sua gestione futura;
- l’Amministrazione Separata di Uso Civico Ville del Monte, proprietaria di parte della ZSC/ZPS Crinali di Pichea Rocchetta in Comune di Tenno, ha manifestato parere negativo alla partecipazione all’Accordo di programma e quindi nessun intervento verrà realizzato sul territorio di sua proprietà senza previa autorizzazione.
si conviene e si stipula il presente “Accordo di Programma” che è articolato come di seguito:
CAPO I – Obiettivi e Pianificazione Art. 1 - Obiettivi dell’Accordo di Programma
1. Il presente Accordo di Programma concerne la realizzazione di una gestione unitaria e coordinata delle aree protette presenti sul territorio montano dei Comuni Amministrativi di Ledro, Riva Del Garda, Bondone, Tenno e Storo finalizzata alla conservazione attiva delle stesse, alla tutela e al miglioramento dello stato di conservazione delle emergenze ambientali che ne hanno giustificato l’istituzione e alla loro valorizzazione in chiave educativa e ricreativa.
2. In particolare l’Accordo di programma è finalizzato all’ottenimento dei seguenti obiettivi generali:
a. la salvaguardia, il sostegno e la promozione delle tradizionali attività che fanno riferimento all’uso civico, alla selvicoltura, all’allevamento zootecnico, al pascolo, all’agricoltura di montagna, al taglio del fieno, alla raccolta del legnatico, alla caccia, alla pesca, alla raccolta dei funghi e dei frutti del bosco e all’apicoltura, nonché le attività ricreative, turistiche e sportive compatibili, come elementi costitutivi fondamentali per la presenza antropica nelle aree di montagna;
b. il mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente le specie e gli habitat dei siti Natura 2000 di cui alle direttive europee Uccelli (79/409/CEE) e Habitat (92/43/CEE), diffonderne la conoscenza e promuoverne il rispetto tra cittadini e ospiti con campagne di sensibilizzazione, attività didattiche mirate, e la costituzione di
percorsi didattico-fruitivi, ove ciò non incida negativamente sull'esigenza primaria di conservazione;
c. il promuovere la rete di riserve in un'ottica di valorizzazione del turismo sostenibile inteso come “qualsiasi forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette” (Fonte CETS);
d. il promuovere la partecipazione di cittadini e portatori di interesse e la diffusione di tutte le informazioni e i dati relativi alla rete di riserve in forma fruibile anche a non tecnici;
e. il qualificare e diversificare l'offerta turistica sostenibile riconoscendo il territorio come primo fattore di attrattiva.
3. Fatte salve decisioni assunte dalla Conferenza della Rete per sanare puntuali situazioni eccezionali, nel perseguire tali obiettivi, l'istituzione della “Rete di Riserve Alpi Ledrensi” non saranno introdotti ulteriori vincoli e divieti rispetto a quelli già stabiliti dalla normativa comunitaria, nazionale e provinciale e per le specifiche tipologie di aree presenti nella rete di riserve, in materia di gestione del territorio e di svolgimento delle attività tradizionali.
4. Gli obiettivi generali elencati saranno perseguiti sulla base delle strategie definite nel progetto d'attuazione della rete di riserve, allegato sostanziale del presente Accordo.
5. Quanto sopra dettagliato sarà realizzato in accordo con quanto prescritto sia dalla legislazione provinciale e nazionale che dalle Direttive comunitarie.
6. Resta aperta la possibilità di partecipazione attiva alla Rete di Riserve nonché al futuro Parco Naturale Locale ai Comuni amministrativi limitrofi che desiderassero associarsi al progetto.
Art. 2 - Progetto d'attuazione della Rete di Riserve
Al presente Accordo di programma viene allegato il progetto di attuazione della “Rete di riserve Alpi Ledrensi” che ne costituisce parte integrante e sostanziale. Tale documento, include:
Il contesto territoriale
Il contesto amministrativo e le Aree Protette Le valenze naturalistiche
Aspetti programmatici Istituzioni e programmi rilevanti
La proposta di area della Rete di Riserve
Il programma di interventi triennale
Le attività previste
La sintesi degli interventi per gruppi di finanziatori Il piano finanziario
La governance
Gli indirizzi del piano di gestione
Obiettivi da raggiungere Linee guida e strategie
Riferimenti tecnico-istituzionali L’Area della Rete e la Connettività Alcuni contenuti funzionali Aspetti di peculiare interesse
Art. 3 – Linee di indirizzo per il piano di gestione
1. Il piano di gestione della rete di riserve assume come contenuti sostanziali le strategie attuative e le azioni contenute del progetto d'attuazione di cui all'art. 2 per ampliarne e svilupparne i contenuti specifici, con particolare attenzione alle misure di conservazione dei siti Natura 2000 inclusi nella rete.
2. In fase di elaborazione del piano di gestione potrà essere valutata, con l'accordo unanime di tutte le parti, l'inclusione nella rete di riserve di ulteriori aree, a partire da quelle indicate nel progetto d'attuazione di cui all'art. 2 senza che questo modifichi la validità del presente Accordo di programma.
3. Per l'elaborazione del piano di gestione della rete di riserve sarà assicurata la partecipazione da parte dei diversi attori locali dando concreta attuazione agli organi di gestione previsti al Capo II del presente Accordo, nella prospettiva di stimolarne il ruolo attivo nella fase di attuazione delle diverse azioni e di perseguire una reale sostenibilità del piano.
4. Il piano di gestione della rete di riserve verrà elaborato ai sensi del “Regolamento concernente le procedure per l’individuazione delle Zone speciali di conservazione e delle Zone di protezione speciale, per l’adozione e l’approvazione delle relative misure di conservazione e dei piani di gestione delle aree protette provinciali, nonché la composizione, le funzioni e il funzionamento della cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai e le disposizioni per la valutazione di incidenza (articoli 37, 38, 39, 45, 47 e 51 della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11)” del 23 dicembre 2008.
5. Il dettaglio delle linee di indirizzo per il Piano di gestione è contenuto nel Progetto di Attuazione allegato al presente documento.
6. Il Progetto LIFE+ T.E.N. (Trentino Ecological Network), cofinanziato dall’Unione Europea, prevede due specifiche Azioni, siglate C.2 e C.19, finalizzate alla realizzazione sul territorio dell’Alpe di Ledro rispettivamente di un inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività e di un progetto integrato di salvaguardia degli habitat e di sviluppo socio-economico. Xxxx Xxxxxx, che saranno perseguite secondo un approccio partecipativo, costituiranno una fondamentale premessa per la redazione di un Piano di gestione.
7. Il Piano di gestione approfondirà in linea tecnica la fattibilità di un Parco naturale agricolo da istituirsi ai sensi dell’art. 49 della legge provinciale 11/2007, che si interfaccerà con la Rete di riserve e le cui finalità ne assumeranno un ruolo complementare.
3 bis Riserva della Biosfera Unesco
Il territorio compreso nella rete di Riserve delle Alpi ledrensi è incluso nel perimetro dell’area candidata ad essere designata come Riserva della Biosfera Unesco “Alpi Ledrensi e Judicaria - dalle Dolomiti al Garda”. In considerazione della forte coincidenza, in termini di finalità generali e di approccio verso una tutela attiva integrata con le tematiche dello sviluppo sostenibile, tra il Programma MAB dell’Unesco e l’istituto della Rete di riserve disciplinato dalla L.P. 11/07, si ritiene che la costituzione della rete di Riserve Alpi ledrensi rappresenti un mattone fondamentale per una gestione coerente ed efficace anche della Riserva della Biosfera, con cui operare in piena sinergia. A questo fine, si dà atto della necessità di una forte integrazione in materia di strumenti di pianificazione e di struttura della governance al fine di evitare ridondanze, contenere i costi gestionali e coordinare in una visione unitaria gli obiettivi di tutela, di sviluppo, di ricerca ed educazione da promuovere sul territorio.
Art. 4 Parco naturale locale
1. L'istituzione della “Rete di riserve Alpi Ledrensi” è premessa per l’eventuale evoluzione in Parco Locale ai sensi dell’art. 48 della legge provinciale 11/2007 ed eventuali successive modificazioni.
2. L’eventuale cambio di denominazione della Rete di riserve Alpi Ledrensi in Parco naturale locale delle Alpi Ledrensi avverrà nel rispetto integrale di quanto previsto dal precedente art. 1 comma 3.
Art. 5 Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette
La Rete di riserve Alpi Ledrensi dichiara sin da ora la propria intenzione di avviare il processo di adesione alla Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette promuovendo l’adeguamento della propria offerta turistica agli standard previsti da tale strumento, condividendone i contenuti e le finalità. Tale processo dovrà in ogni caso svilupparsi in coerenza con la strategia provinciale di sviluppo del turismo sostenibile nelle aree protette.
Art. 6 Cartellonistica
Si conviene che agli effetti comunicativi saranno utilizzati i loghi e le tipologie di cartellonistica contenuti nel “Manuale di riferimento per l’immagine coordinata delle reti di riserve del Trentino” approvato dalla cabina di regia per le aree protette.
Art. 7. Azioni prioritarie per il primo triennio
1. Sono previste le seguenti azioni prioritarie per il primo triennio di attività della Rete di riserve Alpi Ledrensi:
Interventi di Conservazione Habitat:
A1. Miglioramenti ambientali a fini faunistici; es taglio dei mughi e degli arbusteti in quota (Ledro, Riva, Bondone, Tenno);
A2. Ampliamento pascoli (Ledro, Riva, Storo Bondone);
A3. Miglioramenti pascolo con sfalcio infestanti e arbusti (Ledro, Riva, Storo e Bondone);
A4. Disciplinare gestione del pascolo comprensivo di Piano di pascolamento e attività di concertazione (Riva, Storo, Bondone, Tenno).
Interventi di Conservazione Specie:
B1. Piano dei miglioramenti ambientali a fini faunistici (Riva, Bondone, Tenno);
B2. Progettazione e realizzazione sottopassi permanenti per migrazioni stagionali anfibi;
B3. Studio migrazione postriproduttiva dell’avifauna. Interventi di Valorizzazione a fini fruitivi e culturali:
C1. Allestimenti informativi su ambiente e alpeggio presso Alpo di Bondone;
C2. Realizzazione sentiero Ponale Xxxxxx di Ledro; C3. Ristrutturazione Sentiero della Pace;
C4. Completamento intervento presso Plò (Ledro) con attrezzature per didattica e arredo per fruizione;
C5. Allestimento informativo e ristrutturazione presso valico di Caset (Ledro);
C6. Completamento allestimenti presso centro Tremalzo e realizzazione giardino botanico (Ledro).
Interventi di Promozione, Divulgazione, Promozione:
D1. Realizzazione documentazione rivolta al turismo (depliant e booklet);
D2. Cartellonistica info ai confini della rete lungo le SP oppure lungo le Strade forestali alle entrate in ZSC/ZPS;
D3. Censimento e studio archeo sperimentale delle carbonaie;
D4. Creazione sito web su Rete di riserve Alpi Ledrensi, in raccordo con siti APT e Consorzi Proloco e con Rete di Riserve provinciale;
D5. Attività formativa per gruppi di operatori (amministratori, guide territorio, operatori turistici);
D6. Attività formativa per scuole con definizione di programmi orientati alle scuole elementari e medie;
D7. Attività formativa per allevatori ed agricoltori su gestione malghe, modi di valorizzazione agricoltura a fini di promozione territorio e rapporto con turismo;
D8. Promozione e realizzazione attività didattica presso Centro X. Xxxxxxx, Bocca di Caset, Ampola;
D9. Estensione ai comuni limitrofi a Ledro del progetto “Conoscenza del territorio”;
D10. Gestione iniziative della Rete Museale di Ledro.
Attività Generali:
E1. Avvio processo definizione Carta Europea del Turismo Sostenibile;
E2. Inventario azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività dei sistemi territoriali (Life+ TEN)
E3. Realizzazione di progetti integrati di salvaguardia degli habitat e di sviluppo socio economico, comprese attività partecipative (Life+ TEN)
E4. Redazione Piano di Gestione pluriennale della RR; E5. Impiego di un coordinatore e relative spese;
E6. Spese generali (ufficio, trasporti).
Art. 8 – Risorse Finanziarie per il primo triennio
1. Le ipotesi di spesa per l’attuazione della Rete di riserve Alpi Ledrensi per il primo triennio di vigenza del presente Accordo di Programma sono esposte nell’Allegato Progetto di Attuazione – Piano Finanziario. In sintesi esse sono ripartite come di seguito dettagliato.
2. Per la realizzazione delle azioni prioritarie di cui all'art. 7 e per il funzionamento ordinario della rete di riserve è prevista l'attivazione di diversi canali di finanziamento così ripartiti:
a. risorse ex art. 96 L.P. 23 maggio 2007 n. 11 pari a 120.000 euro nel rispetto dei criteri stabiliti dalla D.G.P. 1043/2012 del 25.05.2012;
b. attuazione diretta con fondi del progetto Life+ TEN (Trentino Ecological Network) delle azioni E2 e E3: euro 17.500 per l’inventario (azione E2 di competenza dell’I.D. Valorizzazione della rete delle aree protette) ed euro 50.000 per il progetto di sviluppo locale sostenibile (azione E3 di competenza del Museo delle Scienze);
c. cofinanziamento da parte della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro pari a 120.000 euro comprensivo anche delle quote di cofinanziamento per la partecipazione ai bandi del P.S.R.;
d. cofinanziamento da parte del Consorzio dei Comuni del B.I.M. Sarca - Mincio – Garda pari a 90.000 euro comprensivo anche delle quote di cofinanziamento per la partecipazione ai bandi del P.S.R.;
e. cofinanziamento da parte del Consorzio dei Comuni del B.I.M. Chiese pari a 30.000 euro comprensivo anche delle quote di cofinanziamento per la partecipazione ai bandi del P.S.R.;
f. ricorso alle misure del Piano di Sviluppo Rurale per la realizzazione delle azioni A1, A2, A3, C5, C6, a partire dal 2014; pari a 164.000 euro;
g. attuazione diretta da parte del Servizio Foreste delle azioni di conservazioni habitat per quanto riguarda la sola realizzazione nell'ambito dei propri programmi d'intervento, per le azioni A1, A2; pari a 30.000 euro;
h. attuazione diretta da parte del Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale tramite il cosiddetto “Progettone” delle azioni C2, C3, nell'ambito dei propri programmi d'intervento; pari a 300.000 euro;
i. attuazione diretta da parte del MUSE delle azioni B3, D8, D9, D10, nell'ambito dei propri programmi d'intervento pari a 135.000 euro.
3. Per quanto riguarda le risorse ex art. 96 della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11 in sede di elaborazione del programma d'azione le spese discrezionali verranno contenute nel limite massimo del 10% della spesa complessiva a carico del bilancio provinciale in coerenza con quanto stabilito dalla D.G.P. 1043/2012 del 25.05.2012.
CAPO II - Organizzazione
Art. 9. Strutture organizzative della rete
1. La Rete delle Riserve Alpi Ledrensi è organizzata nelle seguenti strutture:
a. Conferenza della Rete;
b. il Presidente della Rete;
c. il Forum Territoriale.
2. Essi sono affiancati da un Comitato Tecnico e da un Coordinatore tecnico che svolgono attività di gestione, coordinamento e supporto alle strutture della rete.
3. Per la partecipazione alle strutture organizzative della rete non è previsto alcun compenso.
Art. 10. La Conferenza della Rete
1. La Conferenza della Rete è composta da:
a. il Presidente della Rete;
b. il Sindaco di ciascun Comune aderente alla Rete delle Riserve (escluso il capofila) o un consigliere con delega assessorile;
c. l’Assessore all’Ambiente delle Comunità di valle di Giudicarie e Alto Garda;
d. il Presidente del BIM Sarca e BIM Chiese o loro delegati.
2. La Conferenza della Rete elegge al proprio interno il Vicepresidente. Questi, oltre a svolgere i compiti che gli sono delegati dal Presidente, lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.
3. Le funzioni di Segretario della Conferenza della Rete sono svolte dal Coordinatore tecnico.
4. La Conferenza della Rete è costituita per la durata dell’Accordo di Programma e svolge le seguenti funzioni:
a. coordina l’organizzazione, il personale e la gestione finanziaria;
b. verifica lo stato di attuazione del Piano di gestione;
c. nomina o revoca il Coordinatore tecnico determinandone i compiti e il compenso e i membri del Comitato Tecnico;
x. decide in ordine a deleghe di particolari funzioni al Coordinatore tecnico;
e. approva il programma d’azione quale strumento per stabilire gli interventi da realizzarsi annualmente e definire le attività di partecipazione e comunicazione ad essi collegate;
f. stabilisce la composizione, la durata e l’attività del Forum Territoriale e ne valuta le proposte;
g. stabilisce il numero, luogo e programma per le attività di divulgazione delle attività e il coinvolgimento dei cittadini alla Rete;
x. approva una relazione annuale sullo stato di attuazione della Rete;
i. decide e stabilisce ogni altro aspetto riferibile alla governance della Rete;
j. adotta una prima bozza del piano di gestione da sottoporre a tutti i soggetti firmatari dell'Accordo di programma per giungere a una seconda adozione del piano da trasmettere da parte dell’Ente capofila alla Provincia per l'approvazione definitiva ai sensi dell'art. 11 del “Regolamento concernente le procedure per l’individuazione delle Zone speciali di conservazione e delle Zone di protezione speciale, per l’adozione e l’approvazione delle relative misure di conservazione e dei piani di gestione delle aree protette provinciali, nonché la composizione, le funzioni e il funzionamento della cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai e le disposizioni per la valutazione di incidenza (articoli 37, 38, 39, 45, 47 e 51 della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11)”;
x. decide nel merito delle proposte elaborate dal Gruppo di Lavoro della rete e/o Laboratorio, qualora queste si discostino dagli indirizzi approvati;
l. decide in merito alla redazione del piano di gestione della rete di riserve.
5. La Conferenza della Rete è convocata almeno tre volte l'anno dal Presidente e ogni qualvolta questi lo ritenga opportuno o su richiesta di almeno quattro componenti.
6. La Conferenza della Rete decide a maggioranza dei presenti; in caso di parità prevale il voto del Presidente; per la validità delle sedute della Conferenza della Rete è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti.
7. Alle sedute della Conferenza della Rete potrà partecipare a discrezione del Presidente o della maggioranza dei membri, con voto consultivo uno o più rappresentanti scientifici e/o esperti esterni alle Amministrazioni, membri del Comitato Tecnico o del Forum Territoriale.
8. Le decisioni assunte dalla Conferenza della Rete saranno attuate attraverso determinazioni adottate dai funzionari del Comune capofila.
9. Ai membri della Conferenza della Rete non spettano rimborsi per l’attività svolta.
Art. 11. Presidente della Rete
1. Le funzioni di Presidente della Rete delle Riserve sono esercitate dal Sindaco del Comune capofila di cui al successivo art. 12, che la rappresenta.
2. Il Presidente rimane in carica per la durata dell’Accordo di Programma e può essere riconfermato alla scadenza del mandato.
3. Il Presidente:
a. convoca e presiede la Conferenza della Rete ed il Forum, predisponendone l'ordine del giorno;
b. sovrintende all'andamento generale della Rete;
c. presenta alla Conferenza della Rete la relazione annuale sullo stato di attuazione e sull’attività svolta;
d. affida al Coordinatore tecnico il coordinamento e la direzione delle attività della Rete;
e. partecipa al coordinamento provinciale delle aree protette;
f. garantisce la trasparenza delle decisioni e delle informazioni tra gli organi di gestione della rete.
Art. 12. Comune capofila
1. Il Comune Capofila, soggetto responsabile della Rete delle riserve ai sensi dell’articolo 47, comma 5 della L.P.11/07, è individuato nel Comune di Ledro.
2. Esso è il referente della Provincia Autonoma di Trento per gli aspetti finanziari e per tutti gli adempimenti necessari al funzionamento della Rete. In particolare l'ente capofila si occupa di curare:
a. l’esecuzioni delle disposizioni e delle decisioni impartite dalla Conferenza della Rete e dal suo Presidente in collaborazione con il Coordinatore;
b. la gestione amministrativa con la predisposizione e l’assunzione di tutti i provvedimenti formali ed adempimenti necessari al funzionamento della rete;
c. gli aspetti finanziari e la gestione contabile ed in particolare colloca nel proprio bilancio gli stanziamenti necessari sulla base del piano finanziario approvato dalla Conferenza della Rete e provvede ad imputare le spese ed ad introitare le entrate, ad effettuare le variazioni di bilancio necessarie, a predisporre i rendiconti necessari per l’introito dei vari finanziamenti ed i riparti con gli enti firmatari sulla base dei criteri stabiliti dal presente Accordo di programma o, in mancanza, dalla Conferenza della Rete della rete.
3. Per la gestione della rete, l’Ente capofila potrà:
a. avvalersi delle attrezzature, del personale e dei servizi messi a disposizione anche degli altri enti sottoscrittori dell’Accordo, previa decisione della Conferenza della Rete;
b. affidare a uno o più enti firmatari, integralmente o parzialmente, anche mediante delega, l’esercizio della propria competenza in particolare in materia di interventi ricadenti nell’ambito dei rispettivi territori, di cui sarà responsabile attuatore. L’atto di affidamento delle competenze, che deve essere accettato dall’ente destinatario, ne determina le modalità di esercizio e i rapporti tra le amministrazioni. L’Ente capofila assicura all’ente destinatario, la disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle competenze trasferite.
4. L'ente capofila provvederà a richiedere il finanziamento agli enti firmatari come segue:
a. alla PAT secondo quanto previsto dalla D.G.P. n. 1043 del 25.05.2012;
b. alle Comunità Alto Garda e Ledro e delle Giudicarie, ai BIM del Chiese e del Sarca Mincio, sulla base di quanto dettagliato all'art. 6 risorse finanziarie, entro il mese di novembre di ogni anno con il pagamento da effettuarsi entro la fine di ogni anno.
Art. 13. Forum Territoriale
1. Al fine di condividere il progetto della Rete di riserve Alpi Ledrensi e realizzarlo con la massima partecipazione possibile viene istituito il Forum Territoriale con lo scopo di sensibilizzare e coinvolgere la popolazione e i vari portatori di interesse delle realtà economiche, sociali e ambientali. Il Forum Territoriale collabora con la Conferenza della Rete per assicurare la più ampia partecipazione dei cittadini alla Rete delle Riserve e può essere consultato dalla medesima per esprimere parere su tutti gli aspetti che riguardano la Rete di riserve.
2. Il Forum non prevede una selezione dei partecipanti sulla base di criteri di rappresentatività, bensì promuove una partecipazione inclusiva volta alla valorizzazione delle idee e alla ricerca di soluzioni condivise anche tra i diversi interessi: la sintesi e validazione finale delle proposte elaborate resta in capo alla Conferenza della Rete mentre sono demandate al Comitato Tecnico le necessarie verifiche di fattibilità tecnica, amministrativa ed economica. La Conferenza della Rete si impegna a presentare al Forum le proprie decisioni, argomentandone le ragioni laddove queste si discostino dalle proposte strutturate tramite il lavoro del Laboratorio.
3. Al Forum Territoriale partecipano le associazioni più rappresentative portatrici di interessi nel campo della conservazione della natura, gestione delle risorse naturali, agricoltura, caccia, pesca, legno, acqua, usi civici, turismo ed altre di significativa attinenza ai fattori che caratterizzano la Rete.
4. La composizione viene definita e può essere modificata dalla Conferenza della Rete.
5. Il Forum Territoriale viene convocato dal Presidente della Rete, che la presiede, almeno due volte all’anno e ogniqualvolta lo richieda
almeno la metà dei componenti. Le riunioni del Forum Territoriale sono pubbliche e saranno tenute a rotazione nelle varie sedi comunali per favorire la partecipazione ed il coinvolgimento.
Art. 14. Comitato Tecnico
1. La Conferenza della Rete nomina un Comitato Tecnico il quale:
a. formula pareri sul Piano di gestione e sulla sua attuazione;
b. istruisce parere non vincolante sul coordinamento delle progettualità ricadenti nel territorio della rete di riserve;
c. esprime valutazioni circa i risultati conseguiti nello svolgimento delle attività della Rete e dei monitoraggi previsti;
d. propone iniziative alla Conferenza della Rete e al suo Presidente per lo sviluppo della Rete;
e. vigila sull’attuazione del Piano di gestione con particolare attenzione alle aree protette e agli habitat sensibili alla vita di specie vulnerabili o rare. Esso collabora inoltre con il Presidente e il Coordinatore tecnico al fine di assicurare una corretta gestione degli studi e della divulgazione dei risultati raggiunti;
f. verifica che la gestione della Rete sia coerente con la finalità di conservazione della Natura, con particolare riferimento ai siti Natura 2000;
g. elabora la relazione annuale sullo stato di attuazione della rete da presentare alla Conferenza della Rete che contiene uno specifico capitolo sullo stato di conservazione delle ZSC redatto dalle componenti provinciali del Gruppo di lavoro;
h. predispone una relazione annuale sullo stato di attuazione della Rete, con particolare riferimento agli aspetti connessi alla tutela dei Siti di Natura 2000, nonché una rendicontazione finanziaria degli interventi attuati;
i. monitora in itinere lo stato di attuazione del piano di gestione e del programma di azione con particolare attenzione alle aree protette.
2. Il Comitato Tecnico ha durata triennale. Ne fanno parte:
a. tre esperti scelti dalla Conferenza della Rete, tra cui un rappresentante di APT o Consorzio Pro Loco;
b. tre funzionari in rappresentanza di ciascuna delle strutture provinciali competenti in materia di Conservazione della Natura, Foreste e Agricoltura individuati dall’Amministrazione provinciale.
3. Le funzioni di Segretario e Coordinatore del Comitato Tecnico sono svolte dal Coordinatore tecnico che ha il compito di convocare e presiedere le riunioni del Comitato stesso.
4. Il Comitato Tecnico è convocato almeno tre volte all’anno.
5. Ai membri del Comitato Tecnico non spetta compenso per l’attività svolta.
6. Il supporto tecnico specialistico al Gruppo di Lavoro è garantito dalle competenze presenti all’interno delle strutture locali (Comuni e Comunità di valle) e messe a disposizione della rete dagli enti di appartenenza. I tecnici degli enti sono invitati a partecipare al Comitato sulla base dell'ordine del giorno. Qualora si dovessero manifestare particolari esigenze tecniche non coperte dai funzionari degli enti, è facoltà della Conferenza della Rete individuarle all’esterno secondo le procedure di legge. Le attività tecniche di supporto alla rete di riserve sono svolte dai funzionari nell'ambito delle loro mansioni ordinarie previste dall’ente di appartenenza pertanto non spetta ulteriore compenso. In caso di necessità l’Ente capofila può avvalersi di consulenze specialistiche esterne, entro i limiti del budget stabilito dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 1043/2012.
Art. 15. Coordinatore tecnico
1. La Conferenza della Rete individua il Coordinatore tecnico della Rete di Riserve (di seguito denominato Coordinatore) il quale coordina e dirige le attività della Rete a lui affidate, vigilando sull'osservanza di tutte le norme concernenti l'ordinamento e il funzionamento della Rete.
2. Il Coordinatore svolge i seguenti compiti:
a. svolge le funzioni di Segretario della Conferenza della Rete e del Comitato Tecnico e forum territoriale
b. cura l'esecuzione delle disposizioni a lui impartite dal Presidente e delle decisioni della Conferenza della Rete;
c. sovrintende all'attività della Rete, ivi compresa quella demandata a terzi e ne riferisce al Presidente e alla Conferenza della Rete verso i quali ne è responsabile;
d. svolge le funzioni di networker e animatore della rete;
e. cura gli aspetti di comunicazione e di informazione con le comunità locali e con i portatori di interessi
f. presenta alla Conferenza della Rete della rete la relazione annuale sullo stato di attuazione delle rete elaborata dal Comitato Tecnico;
g. partecipa ai lavori del Coordinamento provinciale delle aree protette del Trentino.
h. esercita ogni altro compito inerente alla gestione della Rete che gli sia attribuito dalla Conferenza della Rete e che non sia riservato a un altro organo;
i. svolge altresì i compiti in ordine a deleghe di particolari funzioni affidategli dalla Conferenza della Rete e partecipa al coordinamento.
3. Per la gestione amministrativa e contabile il Coordinatore della Rete potrà avvalersi, previo assenso della Conferenza della Rete, di a professionalità, interne agli Enti aderenti all’Accordo, fatta salva la necessità di avvalersi di soggetti esterni, rimanendo comunque nell'ambito dei limiti del budget previsto dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 1043/2012. .
4. Il Coordinatore è nominato dalla Conferenza della Rete preferibilmente fra coloro che risiedono in uno dei Comuni della Rete. Può essere individuato fra il personale dei Comuni che partecipano all’Accordo o tra figure esterne alla Pubblica Amministrazione tramite la stipula di un contratto di tipo privatistico, entro i limiti del budget stabilito dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 1043/2012.
CAPO III – Norme finali
Art. 16. Durata e modalità di rinnovo dell’Accordo di Programma ed aggiornamento del programma finanziario
1. Il presente Accordo di Programma ha durata triennale dalla data della sottoscrizione e risulta rinnovato alla scadenza per periodi di tempo di tre anni, salvo recesso scritto da parte anche di uno solo dei sottoscrittori da comunicarsi almeno sei mesi prima della data di scadenza, ed a condizione che i Soggetti finanziatori approvino un nuovo programma finanziario con i relativi stanziamenti, in relazione alle previsioni del piano di gestione della rete di riserve, anche solo adottato.
2. I Soggetti finanziatori dell’Accordo di programma, su proposta dell’ente capofila, possono approvare d’intesa in corso d’anno gli aggiornamenti e le variazioni del programma finanziario.
3. I Soggetti firmatari si impegnano a fare parte della Rete nel triennio dell’Accordo ed a favorire l’entrata di nuovi Comuni limitrofi alla scadenza dello stesso.
Art. 17. Modalità di modifica dell’Accordo di Programma
1. Il presente Accordo di Programma potrà essere oggetto di modifica solo ed esclusivamente se ciò sarà conseguente alla comune ed esplicita volontà di tutti i soggetti firmatari dello stesso.
Art. 18. Composizione delle controversie
1. In caso di controversie sull’interpretazione del presente Accordo di Programma che non siano risolvibili in via bonaria, le Amministrazioni Comunali e gli altri Enti che partecipano allo stesso unitamente all’Amministrazione Provinciale nomineranno di comune accordo un collegio arbitrale; in mancanza di accordo il collegio arbitrale sarà nominato dal Presidente del Tribunale di Trento su istanza della parte più diligente. L’arbitrato è disciplinato dagli artt. 806 e seguenti del Codice di procedura civile.
Trento, lì
Provincia Autonoma di Trento Il Presidente della Giunta Provinciale (Xxxxxxx Xxxxxx) | |
Comune di Ledro Il Sindaco (Xxxxxxx Xxxxx) | |
Comune di Tenno Il Sindaco (Xxxxx Xxxxx) | |
Comune di Riva del Garda Il Sindaco (Xxxxxxxxx Xxxxxxx) | |
Comune di Storo Il Sindaco (Xxxxxxx Xxxxxxxxxx) | |
Comune di Bondone Il Sindaco (Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx) | |
Comunità Alto Garda e Ledro Il Presidente (Xxxxxxxx Xxxxxxxx) | |
Comunità delle Giudicarie Il Presidente (Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx) | |
XXX Xxxxx Xxxxxx Il Presidente (Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx) | |
BIM Chiese Il Presidente (Xxxxxxx Xxxxxxxxx) | |
XXXX Xxxxx Il presidente (Xxxxxxx Xxxxxxxxxx) |