Agenzia per la Coesione Territoriale Ministero dell’Istruzione
Agenzia per la Coesione Territoriale Ministero dell’Istruzione
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Ministero della Salute
Regione Lombardia Sindaco del Comune di Taceno (Lc)
Accordo di programma quadro Regione Lombardia
“ AREA INTERNA – Alto Lago di Como e Valli del Lario”
Roma, luglio 2020
Premesse giuridiche nazionali e comunitarie
VISTA la legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche, recante “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso agli atti amministrativi”;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367 e successive modifiche, concernente “Regolamento recante semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa e contabili”;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 e successive modifiche, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale;
VISTO l’articolo 2, comma 203 della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e successive modifiche, che definisce gli strumenti di programmazione negoziata;
VISTA in particolare, la lettera c) del medesimo comma 203 che definisce e delinea i punti cardine dell’Accordo di Programma Quadro quale strumento della programmazione negoziata, dedicato all’attuazione di una Intesa istituzionale di programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati e che fissa le indicazioni che l’Accordo di Programma deve contenere;
VISTO l’articolo 15, comma 4, del decreto legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, che integra l’articolo 2, comma 203,
lettera b), della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e l’articolo 10, comma 5, del DPR 20
aprile 1994, n. 367;
VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modifiche, recante “Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa”;
VISTA la legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modifiche, recante “Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e controllo”;
VISTO il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”;
VISTA la delibera CIPE del 21 marzo 1997, n. 29, concernente la disciplina della programmazione negoziata ed in particolare il punto 1, lettera b), in cui è previsto che gli Accordi di Programma Quadro da stipulare dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli organi periferici dello Stato, gli enti locali, gli enti sub-regionali, gli enti pubblici ed ogni altro soggetto pubblico e privato interessato al processo e contenere tutti gli elementi di cui alla lettera c), comma 203, dell’articolo 2 della legge n. 662/1996;
VISTO l’articolo 1, comma 245, legge 27 dicembre 2013, n. 147, in cui si prevede che il monitoraggio degli interventi cofinanziati dall'Unione europea per il periodo 2014/2020, a valere sui fondi strutturali, sul FEASR e sul FEAMP, nonché degli interventi
complementari previsti nell'ambito dell'Accordo di partenariato finanziati dal Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, ai sensi del comma 242, è assicurato dal Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;
VISTO l’articolo 1, comma 703, lett. l, legge 23dicembre 2014, n. 190, in cui si prevede che per la verifica dello stato di avanzamento della spesa riguardante gli interventi finanziati con le risorse del FSC, le amministrazioni titolari degli interventi comunicano i relativi dati al sistema di monitoraggio unitario di cui all'articolo 1, comma 245, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, sulla base di un apposito protocollo di colloquio telematico;
VISTA la delibera CIPE n. 9/2015 – punto 5, in cui si prevede che gli interventi della Strategia Nazionale per lo sviluppo delle Aree Interne del Paese siano monitorati nella banca dati unitaria secondo le regole di monitoraggio delle risorse aggiuntive;
VISTA la delibera CIPE n. 10/2015, in cui si prevede che le Amministrazioni titolari dei programmi di azione e coesione assicurano la rilevazione periodica dei dati di avanzamento finanziario, fisico e procedurale a livello di singola operazione, alimentando regolarmente il sistema unico di monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato (RGS)-IGRUE;
VISTO il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 recante “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”;
VISTA la delibera CIPE del 15 febbraio 2000, n. 12 (banca dati investimenti pubblici: codifica) che prevede l’approfondimento delle problematiche connesse all’adozione di un codice identificativo degli investimenti pubblici e la formulazione di una proposta operativa;
VISTA la delibera CIPE del 27 dicembre 2002, n. 143 che disciplina le modalità e le procedure per l’avvio a regime del sistema CUP (Codice Unico di Progetto) in attuazione dell’articolo 11 della legge n. 3/2002 “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione”;
VISTA la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione” e in particolare l’articolo 11 (Codice unico di progetto investimenti pubblici) che prevede che ogni nuovo progetto di investimento pubblico, nonché ogni progetto in corso di attuazione alla data del 1 gennaio 2003 sia dotato di un “Codice unico di progetto” che le competenti amministrazioni o i soggetti aggiudicatari richiedono in via telematica secondo la procedura definita dal CIPE;
VISTO il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”, nonché il Regolamento di esecuzione ed attuazione, di cui al decreto del Presidente della Repubblica
5 ottobre 2010, n. 207 per le parti non ancora superate dai provvedimenti attuativi del predetto d.lgs n. 50/2016 ;
VISTO il decreto Legislativo 19 aprile 2017, n. 56 recante “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50”;
VISTA la delibera CIPE 22 marzo 2006, n. 14, con la quale sono state definite le procedure da seguire per la Governance degli APQ, ed in particolare il punto 1.1.2 che recita:
Per ogni Accordo di programma quadro (APQ) viene inoltre costituito un "Tavolo dei sottoscrittori”, composto dai firmatari o da loro delegati, con il compito di esaminare le proposte, provenienti dal Responsabile dell’APQ e dai sottoscrittori, utili al procedere degli interventi programmati e quindi decidere in materia di:
a) riattivazione o annullamento degli interventi;
b) riprogrammazione di risorse ed economie;
c) modifica delle coperture finanziarie degli interventi;
d) promozione di atti integrativi o passaggio di interventi dalla sezione “programmatica” a quella “attuativa”;
e) attivazione di eventuali procedure di accelerazione delle fasi attuative da parte delle stazioni appaltanti, anche attraverso la facoltà di modificare, mediante le risorse premiali, la quota di cofinanziamento a carico dei soggetti attuatori degli interventi.
VISTA la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante “Legge di contabilità e finanza pubblica”, come modificata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39;
VISTA la legge 13 agosto 2010, n. 136, recante “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia”, ed in particolare l’art. 3 riguardante la “tracciabilità dei flussi finanziari”;
VISTO il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri;
VISTO il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 e successive modifiche, recante “Disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali, a norma dell’art. 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;
VISTO il decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 (in G.U. 30 ottobre 2013, n.255) e, in particolare, l’articolo 10 che istituisce l’Agenzia per la Coesione Territoriale, sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato e che stabilisce il riparto delle funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia;
VISTO il decreto legge 12 luglio 2018, n.86 convertito con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 97, che inserisce all’art. 4-ter il riordino delle competenze dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 luglio 2014 (G.U. n. 191/2014), recante l’approvazione dello statuto dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 dicembre 2014 (G.U. n.15/2015) che, in attuazione dell’art. 10 del citato decreto-legge n. 101/2013, istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il Dipartimento per le Politiche di Coesione;
VISTA la Carta della governance multilivello in Europa, RESOL-V-012 adottata dal Comitato delle Regioni dell’UE il 3 aprile 2014;
VISTO il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
VISTO il regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006;
VISTO il regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
VISTO il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio;
VISTO il regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014 della Commissione, del 25 febbraio 2014 , recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell'ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;
VISTO il regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE);
VISTA la legge 27 dicembre 2013, n. 147, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)”, nonché la legge 27 dicembre 2013, n. 148, che approva il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016, per il periodo di programmazione 2014/2020;
VISTO, in particolare, l’articolo 1, commi 13, 14, 15, 16 e 17 della citata legge di stabilità 2014, che stabilisce quanto segue:
a)“13. Al fine di assicurare l’efficacia e la sostenibilità nel tempo della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese, in coerenza con l’Accordo di partenariato per l’utilizzo dei fondi a finalità strutturale assegnati all’Italia per il ciclo di programmazione 2014-2020, è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per l’anno 2014 e di 43,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, a carico delle disponibilità del Fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183”;
b)“14. Le risorse di cui al comma 13 sono destinate al finanziamento di interventi pilota per il riequilibrio dell’offerta dei servizi di base delle aree interne del Paese, con riferimento prioritariamente ai servizi di trasporto pubblico locale ivi compreso l’utilizzo dei veicoli a trazione elettrica, di istruzione e socio-sanitari, secondo i criteri e le modalità attuative previste dall’Accordo di partenariato”;
c)“15. L’attuazione degli interventi, individuati ai sensi del comma 14, è perseguita attraverso la cooperazione tra i diversi livelli istituzionali interessati, fra cui il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministero della salute, mediante la sottoscrizione di accordi di programma- quadro di cui all’articolo 2, comma 203, lettera c) , della legge 23 dicembre 1996, n. 662, in quanto applicabile, con il coordinamento del Ministro per la Coesione Territoriale che si avvale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale”;
d)“16. I criteri generali per l’individuazione delle aree interne ai sensi del comma 13, interessate dai progetti pilota di cui al comma 14, sono definiti con l’Accordo di partenariato”
e)“17. Entro il 30 settembre di ciascun anno, il Ministro per la Coesione Territoriale presenta al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) i risultati degli interventi pilota posti in essere nel periodo di riferimento, ai fini di una valutazione in ordine a successivi rifinanziamenti dell'autorizzazione di spesa di cui al comma 13”.
VISTO il decreto del Capo del Dipartimento dello sviluppo e la coesione economica di cui all’art. 10 del decreto legge n. 101 del 2013 sopra citato, adottato in data 9 ottobre 2014 e recante disciplina del Comitato nazionale Aree Interne;
VISTA la nota n.10646 del 12 novembre 2014 della Direzione Generale per la Politica Regionale Unitaria Comunitaria del Dipartimento dello sviluppo e la coesione economica (DPS) recante “elementi da inserire nei programmi operativi per la strategia Aree Interne”;
VISTA la legge 7 aprile 2014, n. 56, recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” (G.U. n. 81 del 7 aprile 2014), in particolare i commi da 104 a 141 dell’art. 1 e successive modifiche, in materia di unione di comuni e gestione associata di funzioni;
CONSIDERATO che il perseguimento dell’obiettivo di coesione territoriale, volto a rallentare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, è presente nella “Strategia nazionale per le Aree Interne del Paese” – parte integrante del Piano Nazionale di Riforma (Documento di Economia e Finanza 2014 – Sez. III; Documento di Economia e Finanza 2015 – Sez. III - Piano nazionale di Riforma - Sez. IV - Appendice al PNR, allegati, nonché nella Relazione sugli interventi nelle Aree sottoutilizzate – stato di attuazione della SNAI);
VISTO l’Accordo di Partenariato Italia 2014-2020, adottato con decisione dalla Commissione Europea il 29 ottobre 2014, che prevede – al punto 3.1.6 – un approccio integrato volto ad affrontare le sfide demografiche delle Regioni o a rispondere a esigenze specifiche di aree geografiche caratterizzate da gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici di cui all’art. 174 del TFUE;
CONSIDERATO che l’Accordo di Partenariato, nell’ambito della Strategia Nazionale “Aree interne”, declina per la Strategia Aree Interne due classi di interventi:
1) Prima classe di interventi - Adeguare i servizi essenziali salute, istruzione e mobilità, attraverso il:
a) miglioramento della qualità e quantità dei servizi per l’istruzione (incentivi per ridurre la mobilità degli insegnanti, riorganizzazione e realizzazione di nuove sedi scolastiche, etc.), per la salute (telemedicina, servizi di emergenza, diagnostica mobile per i cittadini, etc.) e per la mobilità (servizi di trasporto polifunzionali, collegamenti con le stazioni ferroviarie, etc.). Tali interventi aggiuntivi vengono realizzati con le risorse a valere dal Fondo di rotazione di cui all’art. 1, comma 13, della Legge di stabilità per il 2014 e con altre risorse, anche comunitarie, e saranno realizzati da Regioni, Enti locali ed Enti pubblici, che assumono l’impegno, nell’ambito delle rispettive responsabilità di missione, a renderli permanenti qualora risulti positiva una valutazione dell’efficacia, condivisa dal livello ministeriale, anche al fine di riorientare la distribuzione delle risorse ordinarie su nuovi modelli organizzativi emergenti dall’attuazione della Strategia, finanziabili con le risorse rinvenienti dai risparmi degli eventuali disinvestimenti di cui sia emersa l’evidenza;
b) monitoraggio della rete dei servizi delle aree interne, delle diverse soluzioni individuate per garantirne l’offerta, delle modalità di accesso e della qualità dei servizi stessi, valutando lo specifico impatto delle nuove normative su tali aree.
2) Seconda classe di interventi – Progetti di sviluppo locale. A tal fine sono stati identificati cinque fattori latenti di sviluppo:
a) tutela del territorio e comunità locali;
b) valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;
c) sistemi agro-alimentari e sviluppo locale;
d) risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile;
e) saper fare e artigianato.
RILEVATO che l'Accordo di Partenariato prevede il finanziamento, per le aree progetto selezionate, attraverso tutti i fondi comunitari disponibili (FESR, FSE e FEASR) e le risorse stanziate dalla Legge di Stabilità n. 147/2013 che troveranno puntuale riferimento in accordi espliciti (Accordi di Programma Quadro appartenenti alla strumentazione nazionale) fra Enti locali, Regioni e Amministrazioni centrali;
CONSIDERATO che le “Aree Interne” sono rappresentate da quei Comuni significativamente distanti dai centri di offerta dei servizi essenziali, che hanno subito nel corso del tempo un processo di marginalizzazione e declino demografico e le cui importanti potenzialità vanno recuperate e valorizzate con politiche integrate;
ATTESO che la Strategia nazionale per le Aree Interne è avviata e governata dai Ministeri responsabili per il coordinamento dei fondi comunitari e per i tre servizi essenziali considerati (Istruzione, Salute e Mobilità), d'intesa con le Regioni ed in cooperazione con ANCI e il coordinamento del Comitato tecnico Aree Interne;
CONSIDERATO che il coordinamento di FSE è transitato all’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) a norma dell’articolo 9 del d.lgs. n. 150/2015;
VISTA la nota informativa del 24 novembre 2014 del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, concernente la governance per l’impiego delle risorse stanziate dall’articolo 1, comma 13, della legge 147/2013 e destinate alla realizzazione degli interventi attuativi della Strategia nazionale per le Aree Interne (SNAI);
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio del 15 dicembre 2014, recante “Trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed all’Agenzia per la Coesione Territoriale, ai sensi dell’articolo 10, comma 5, del decreto- legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n.
125” pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 gennaio 2015;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio del 15 dicembre 2014 che reca la “Disciplina dei compiti e delle attività del Dipartimento per le Politiche di Coesione” pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 gennaio 2015;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 febbraio 2014, n. 72, recante “Regolamento di organizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla
legge 7 agosto 2012, n. 135”;
VISTO il decreto ministeriale 4 agosto 2014, n. 346, il quale, in attuazione del D.P.C.M. n. 72/2014 individua gli Uffici di livello dirigenziale non generale nei quali si articolano le Direzioni generali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ne determina i relativi compiti;
VISTA la legge 23 dicembre 2014, n. 190, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)” e in particolare l’articolo 1, commi 674 e 675, che stabilisce quanto segue:
“674. Ai fini del rafforzamento della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese, l'autorizzazione di spesa di cui al comma 13 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, è incrementata di ulteriori 90 milioni di euro per il triennio 2015-2017.
675. Per effetto di quanto disposto dal comma 674 del presente articolo, l'autorizzazione di spesa a favore delle aree interne, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, è pari, complessivamente, a 180 milioni di euro, di cui 3 milioni di euro per l'anno 2014, 23 milioni di euro per l'anno 2015, 60 milioni di euro per l'anno 2016 e 94 milioni di euro per l'anno 2017.”
VISTO il regolamento dell’Agenzia per la Coesione Territoriale sul quale il Comitato Direttivo, istituito con DPCM 2 aprile 2015 e registrato alla Corte dei Conti il 12 maggio 2015, ha espresso parere favorevole nella seduta del 29 maggio 2015;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio del 15 dicembre 2014 di modifica al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° ottobre 2012, recante l’ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede l’introduzione dell’articolo 24-bis, concernente il Dipartimento per le Politiche di Coesione;
CONSIDERATO che al Dipartimento per le Politiche di Coesione è affidata l’alta sorveglianza sulle politiche di coesione di cui la Strategia nazionale per le Aree Interne e le iniziative collegate alla sua attuazione sono parte integrante;
VISTA la delibera del CIPE n. 9 del 28 gennaio 2015, pubblicata sulla G.U. del 20 aprile 2015, Serie Generale n. 91 e recante “Programmazione dei fondi strutturali di investimento europei 2014-2020. Accordo di partenariato - Strategia Nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese: indirizzi operativi” che approva gli indirizzi operativi della Strategia nazionale per le Aree Interne e provvede al riparto di 90 milioni di euro per il triennio 2014-2016 a valere sulla legge di stabilità 2014;
VISTA la delibera del CIPE n. 43 del 10 agosto 2016, pubblicata nella G.U. del 27 dicembre 2016 con oggetto: “Accordo di partenariato ‐ Strategia Nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese. Ripartizione delle risorse stanziate con la legge 23 dicembre 2014, n. 190”, che ripartisce le risorse previste dalla Legge di stabilità 2015 a favore di interventi pilota in 23 aree progetto e che regolamenta la governance delle risorse, le modalità di trasferimento e monitoraggio;
VISTA la delibera CIPE n. 80 del 7 agosto 2017 recante disposizioni su “Accordo di Partenariato - Strategia Nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese - Ripartizione delle risorse stanziate con la legge di stabilità 2016 e semplificazione del processo di attuazione, con particolare riguardo alle aree colpite dal sisma del 2016”, modificativa ed integrativa della Delibera CIPE n. 9/15;
VISTA la delibera CIPE n. 52 del 25 ottobre 2018 recante disposizioni su “Accordo di Partenariato - Strategia Nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese - Ripartizione delle risorse stanziate con la legge di bilancio 2018 per il triennio 2019 – 2021 e modifica delle modalità di trasferimento delle risorse”;
VISTA la delibera CIPE n. 72 del 21 novembre 2019, pubblicata in G.U. del 12 marzo 2020, recante disposizioni su “Accordo di partenariato - Strategia Nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese - Modifica dei termini per la sottoscrizione degli accordi di programma quadro”, per cui sono prorogati al 31 dicembre 2020 i termini di
scadenza per la sottoscrizione degli Accordi di Programma Quadro fissati dalle delibere n. 9 del 2015, n. 43 del 2016, n. 80 del 2017 e n. 52 del 2018;
VISTA la nota del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, protocollata in data 09.08.18 - AOODPIT.Reg.Uff. U.0002729 avente ad oggetto gli adempimenti di cui al punto 4 Delibera Cipe del 7 agosto 2017, n. 80;
VISTA l’Intesa n.82/CSR del 10 luglio 2014, concernente il Patto della salute 2014 - 2016 e in particolare gli atti di indirizzo che declinano interventi anche puntuali per le aree interne;
VISTA l’Intesa n.160/CSR del 15 settembre 2016, concernente il Piano Nazionale della Cronicità;
VISTA l’Intesa n.123/CSR del 7 luglio 2016 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul Patto per la Sanità digitale di cui all’art.15, comma 1 dell’Intesa n. 82/CSR del 10 luglio 2014, concernente il nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016;
VISTA la nota del Ministero della Salute - Direttore Generale della Programmazione Sanitaria n. 29962-P del 17 ottobre 2016 recante “Strategia nazionale per le Aree Interne ed interventi in campo sanitario”;
VISTE le linee guida di giugno 2015 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Programmazione 2014-2020 – Strategia Nazionale Aree Interne Agricoltura, Foreste e Sviluppo Rurale;
VISTA la legge 13 luglio 2015, n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” (15G00122) (GU Serie Generale n.162 del 15-7-2015) e, in particolare, le Linee guida che nel contesto de “La Buona Scuola”, declinano interventi nelle aree–progetto;
VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 140 del 21 ottobre 2019, pubblicato in G.U. al n. 290 del 11 dicembre 2019 e recante “Regolamento concernente l'organizzazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca”;
VISTA la legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge di stabilità' 2016) pubblicata sulla GU n. 302 del 30-12-2015 - Suppl. Ordinario n. 70;
VISTO, in particolare, l’articolo 1, commi 811 e 812, della citata legge di stabilità 2016, che stabilisce quanto segue:
811. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 13, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificata dall'articolo 1, comma 674, della legge 23 dicembre 2014,
n. 190, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, relativa agli interventi a favore dello sviluppo delle aree interne, è incrementata di 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018.
812. Per effetto di quanto disposto dal comma 811, l'autorizzazione di spesa a favore delle aree interne, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione della citata legge n. 183 del 1987, è pari, complessivamente, a 190 milioni di euro, ripartiti come segue: 16 milioni di euro per l'anno 2015, 60 milioni di euro per l'anno 2016, 94 milioni di euro per l'anno 2017 e 20 milioni di euro per l'anno 2018.
VISTA la legge 11 dicembre 2016 n. 232, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”, pubblicata in G.U. il 21 dicembre 2016, n. 297 S.O. 57;
VISTA la legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di bilancio 2018), e, in particolare, l’art.1, commi 895 e 896, che stabilisce quanto segue:
895. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 13, della legge 27 dicembre 2013,
n. 147, come modificata dall'articolo 1, comma 811, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, relativa agli interventi a favore dello sviluppo delle aree interne, é incrementata di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e di 31,18 milioni di euro per l'anno 2021.
896. Per effetto di quanto disposto dal comma 895, l'autorizzazione di spesa a favore delle aree interne, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui alla citata legge n. 183 del 1987, e' pari, complessivamente, a 281,18 milioni di euro. La ripartizione delle risorse, definita all'articolo 1, comma 812, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e' modificata come segue: 16 milioni di euro per l'anno 2015, 60 milioni di euro per l'anno 2016, 94 milioni di euro per l'anno 2017, 20 milioni di euro per l'anno 2018, 30 milioni di euro per l'anno 2019, 30 milioni di euro per l'anno 2020 e 31,18 milioni di euro per l'anno 2021.
VISTA la legge 27 dicembre 2019, n. 160, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022”, pubblicata in
G.U. il 30 dicembre 2019, n. 304.
Attività del Comitato tecnico Aree Interne e relative istruttorie regionali
VISTO il “Rapporto finale di istruttoria per la selezione dell’Area Interna Alto Lago di Como e Valli del Lario inviato a Regione Lombardia in data 31 ottobre 2016 (DPCOE- 0002908-P-31/10/2016);
VISTA la nota del coordinatore del Comitato tecnico Aree Interne del 10 luglio 2018 (prot. DPCOE-0002469-P-11/07/2018), con la quale si dà comunicazione dell’approvazione della strategia d’Area “Alto Lago di Como e Valli del Lario” e della idoneità della stessa ai fini della sottoscrizione dell’APQ;
VISTE le linee guida per costruire una “Strategia di area-progetto” versione novembre 2014, redatte dal Comitato tecnico Aree Interne e pubblicato nella specifica sezione del sito dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
CONSIDERATO che il Comitato, come previsto dall’Accordo di partenariato 2014 - 2020 e dalla delibera CIPE n. 9/2015 e s.m.i., con il monitoraggio e la valutazione in itinere del
rispetto dei tempi previsti e degli esiti, assicura la coerenza ai risultati attesi della strategia allegata.
Premesse giuridiche regionali
RICHIAMATE:
- la DGR n.4803 del 08 febbraio 2016 “Modalità operative per l’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne in Lombardia. Quadro finanziario, procedure di selezione e spese ammissibili per le azioni attuative delle strategie “Aree Interne”, criteri per l’individuazione delle nuove “Aree Interne””;
- la DGR n.5799 del 18 novembre 2016, con cui la Giunta Regionale ha individuato i territori di “Appennino Lombardo – Alto Oltrepò Pavese”, (composto dai Comuni di Bagnaria, Borgoratto Mormorolo, Brallo di Pregola, Fortunago, Menconico, Montesegale, Ponte Nizza, Rocca Susella, Romagnese, Ruino, Santa Margherita di Staffora, Val di Nizza, Valverde, Varzi, Zavattarello) e “Alto Lago di Como e Valli del Lario” (composto dai Comuni di Cremia, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garzeno, Gera Lario, Livo, Montemezzo, Musso, Peglio, Pianello del Lario, Sorico, Stazzona, Trezzone, Vercana, Gravedona ed Uniti, Bellano, Casargo, Colico, Cortenova, Crandola Valsassina, Dervio, Xxxxx, Esino Lario, Introzzo, Margno, Pagnona, Parlasco, Premana, Sueglio, Taceno, Tremenico, Vendrogno, Vestreno) quali nuove Aree Interne di Regione Lombardia;
VISTE
- la Legge Regionale 11 dicembre 2017, n. 31 che ha provveduto ad istituire il comune di Valvarrone mediante la fusione dei comuni di Introzzo, Tremenico e Vestreno, in provincia di Lecco;
- la Legge Regionale 30 dicembre 2019, n. 25 che ha provveduto all’incorporazione del comune di Vendrogno nel comune di Bellano, in provincia di Lecco;
CONSIDERATO che per i territori delle Aree individuate con la citata DGR 5799/2016, è stato sviluppato il percorso di costruzione delle strategie locali di sviluppo e di individuazione delle operazioni attuative attraverso la cooperazione e la partecipazione, per ciascun territorio, dei Comuni individuati dalla medesima DGR, delle rispettive Comunità Montane, di Regione Lombardia, del Comitato Nazionale Aree Interne, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Ministero della Salute, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
RICHIAMATA la DGR 7586 del 18 dicembre 2017 “Modalità operative per l’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne in Lombardia. Quadro finanziario, procedure di selezione e spese ammissibili per le azioni attuative delle strategie “Nuove Aree Interne””, la quale ha:
- determinato il quadro delle risorse finanziarie per l’attuazione della strategia aree interne a valere sui fondi SIE 2014-2020 con riferimento allenuove aree interne;
- definito le procedure di selezione, la disciplina in materia di aiuti di stato e le spese ammissibili per le azioni attuative delle strategie di sviluppo delle aree interne;
- approvato lo schema di convenzione che sarà sottoscritto da Regione Lombardia con ciascun comune capofila delle nuove aree interne di “Appennino Lombardo – Alto Oltrepò Pavese” e “Alto Lago di Como e Valli del Lario”;
- individuato il dirigente pro tempore dell’Unità Organizzativa Programmazione e Coordinamento SIREG quale Responsabile del Procedimento, ai fini dell’istruttoria delle proposte di strategia e delle operazioni attuative delle stesse, presentate dalle Aree Interne selezionate;
- demandato al Gruppo di Lavoro interdirezionale costituito con Decreto del Direttore Centrale Programmazione, Finanza e Controllo di gestione n. 633 del
24 gennaio 2017 e confermato con Decreto n.16040 del 13 dicembre 2017, l’istruttoria delle proposte di strategia e delle operazioni attuative delle stesse, presentate dalle Aree Interne selezionate in base ai criteri definiti nell’Allegato 2 della citata DGR;
VISTO il Decreto del Dirigente della Unità Organizzativa Programmazione e Coordinamento SIREG n. 17021 del 28 dicembre 2017 “Procedure e modalità per la selezione delle operazioni in attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne in Lombardia – Nuove Aree Interne” che ha provveduto ad approvare il dettaglio delle procedure di selezione, la disciplina in materia di aiuti di stato e le spese ammissibili per le azioni attuative delle strategie di sviluppo nelle aree interne;
PRESO ATTO, che nel rispetto delle procedure definite dal Decreto 17021/2017, i territori di “Appennino Lombardo – Alto Oltrepò Pavese” e “Alto Lago di Como e Valli del Lario”, costituiti in partenariato e rappresentati rispettivamente dal Sindaco Capofila di Varzi e dal Sindaco Capofila di Taceno, hanno provveduto ad inviare le proposte di Strategia d’Area e le schede operazione attuative della stessa tramite la piattaforma regionale digitale SIAGE;
VISTO il Decreto del Dirigente della Unità Organizzativa Programmazione e Coordinamento SIREG n. 1664 dell’8 febbraio 2018 con il quale sono stati approvati gli esiti della procedura di selezione delle operazioni in attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne in Lombardia per le nuove aree interne “Appennino Lombardo – Alto Oltrepò Pavese” e “Alto Lago di Como e Valli del Lario”;
CONSIDERATO che, con riferimento alla proposta di Strategia d’Area “Appennino Lombardo – Alto Oltrepò Pavese” e alle schede operazione attuative della strategia stessa, il Comitato Tecnico Aree Interne (d’ora in poi CTAI) di cui alla Delibera CIPE n°9 del 28 gennaio 2015, con nota DPCOE n.529 del 14 febbraio 2018 ha provveduto all’esame della stessa documentazione inviata a Regione tramite SIAGE, chiedendo di apportare minime variazioni alla Strategia e alle schede operazione successivamente perfezionate;
VISTA la DGR 7883 del 26 febbraio 2018 che, ad esito delle attività di selezione, ha approvato lo schema di convenzione tra Regione Lombardia e Comune di Taceno per l’attuazione del progetto d’Area Interna Alto Lago di Como e Valli del Lario recante in allegato la Strategia d’Area e le relative schede descrittive dei progetti attuativi della strategia;
PRESO ATTO che la convenzione, di cui alla DGR 7883/2018 è stata sottoscritta, da Regione Lombardia e dal Comune di Taceno, in qualità di Capofila del partenariato dell’area interna “Alto Lago di Como e valli del Lario”, in data 28 febbraio 2018;
VISTA la nota del Dipartimento per le Politiche di Coesione – Comitato Tecnico Aree Interne (DPCOE-0002469-P-11/07/2018) con la quale il CTAI ha approvato la strategia ritenendola idonea alla del relativo Accordo di Programma Quadro previsto dalla Delibera CIPE n. 9/2015;
VISTE le seguenti deliberazioni dei Comuni dell’Area Interna Alto Lago di Como e Valli del Lario:
- Comune di Bellano delibera C.C. n. 5 del 22 febbraio 2018;
- Comune di Casargo delibera C.C. n. 10 del 26 febbraio 2018;
- Comune di Colico delibera C.C. n. 8 del 23 febbraio 2018;
- Comune di Cortenova delibera C.C. n. 4 del 20 febbraio 2018;
- Comune di Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx xxxxxxxx X.X. x. 00 del 23 febbraio 2018;
- Comune di Cremia delibera C.C. n. 2 del 22 febbraio 2018;
- Comune di Dervio delibera C.C. n. 15 del 26 febbraio 2018;
- Comune di Domaso delibera C.C. n. 7 del 26 febbraio 2018;
- Comune di Dongo delibera C.C. n. 2 del 19 febbraio 2018;
- Comune di Xxxxx delibera C.C. n. 3 del 22 febbraio 2018;
- Comune di Dosso del Liro delibera X.X. x. 0 xxx 00 xxxxxxxx 0000;
- Xxxxxx xx Xxxxx Xxxxx delibera C.C. n. 6 del 26 febbraio 2018;
- Comune di Garzeno delibera C.C. n. 7 del 27 febbraio 2018;
- Comune di Gera Lario delibera C.C. n. 2 del 24 febbraio 2018;
- Comune di Gravedona ed Uniti delibera C.C. n. 14 del 26 febbraio 2018;
- Comune di Livo delibera C.C. n. 9 del 20 febbraio 2018;
- Comune di Margno delibera C.C. n. 5 del 22 febbraio 2018;
- Comune di Montemezzo delibera C.C. n. 6 del 22 febbraio 2018;
- Comune di Musso delibera C.C. n. 10 del 23 febbraio 2018;
- Comune di Pagnona delibera C.C. n. 17 del 27 febbraio 2018;
- Comune di Parlasco delibera C.C. n. 2 del 23 febbraio 2018;
- Comune di Peglio delibera C.C. n. 9 del 20 febbraio 2018;
- Comune di Pianello del Lario delibera X.X. x. 0 xxx 00 xxxxxxxx 0000;
- Xxxxxx xx Xxxxxxx delibera C.C. n. 2 del 26 febbraio 2018;
- Comune di Sorico delibera C.C. n. 2 del 22 febbraio 2018;
- Comune di Xxxxxxxx xxxxxxxx X.X. x. 00 del 22 febbraio 2018;
- Comune di Sueglio delibera C.C. n. 6 del 20 febbraio 2018;
- Comune di Taceno delibera C.C. n. 5 del 27 febbraio 2018;
- Comune di Trezzone delibera C.C. n. 2 del 23 febbraio 2018;
- Comune di Valvarrone delibera C.P. n. 6 del 20 febbraio 2018;
- Comune di Vendrogno delibera X.X. x. 0 xxx 00 xxxxxxxx 0000;
- Xxxxxx xx Xxxxxxx delibera C.C. n. 8 del 23 febbraio 2018;
che hanno provveduto ad individuare il Sindaco protempore del Comune di Taceno quale capofila dell’Area Interna, delegandolo altresì alla firma dell’Accordo di programma
Quadro di cui alla Delibera CIPE 9/2015, come ribadito dalla convenzione del 28 febbraio 2018;
VISTA la DGR 3311 del 30-06-2020 che ha provveduto ad:
- approvare lo schema di Accordo di Programma Quadro tra Stato italiano, Regione Lombardia e Comune di Taceno per l’attuazione del progetto d’area interna “Alto Lago di Como e valli del Lario”, recante in allegato la Strategia d’Area e le schede operazione attuative della Strategia stessa parte integrante e sostanziale della deliberazione;
- individuare il Direttore della Direzione Generale Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni quale Responsabile Unico delle Parti (RUPA) per conto di Regione Lombardia, per le attività definite dal testo dell’“Accordo di programma quadro Xxxxxxx Xxxxxxxxx - Xxxx Xxxxxxx Xxxx Xxxx xx Xxxx e valli del Lario”, delegandolo alla firma dell’Accordo stesso;
- individuare il Dirigente dell’Unità Organizzativa “Interventi di sviluppo dei territori montani, risorse energetiche e rapporti con le province autonome” quale Responsabile Unico dell’Accordo (RUA), per le attività definite dal testo dell’“Accordo di programma quadro Xxxxxxx Xxxxxxxxx - Xxxx Xxxxxxx Xxxx Xxxx xx Xxxx x xxxxx xxx Xxxxx”;
Tutto ciò premesso
L’Agenzia per la Coesione Territoriale Il Ministero dell’Istruzione
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali Il Ministero della Salute
La Regione Lombardia
Il Sindaco del Comune di Taceno
Soggetto capofila dell’Area Interna Alto Lago di Como e valli del Lario
Stipulano il seguente ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO
Articolo 1
Recepimento delle premesse e degli allegati
1. Le premesse e gli allegati costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto.
2. Ne costituiscono allegati:
a) la “strategia d’area” Allegato 1), che inquadra e motiva l’azione e i risultati che si intendono raggiungere nell’area e, richiama, in formato essenziale, i contenuti del programma degli interventi e degli impegni di cui al punto b), nonché le schede intervento di cui al punto c);
b) il “programma degli interventi” Allegato 2), che contiene l’insieme degli interventi finanziati (progetti-operazioni) l’interrelazione tra interventi/altri impegni e risultati attesi, gli indicatori di risultato pertinenti con le fonti, i target.
Esso costituisce il progetto integrato d’area rilevante per l’attuazione e contiene inoltre i seguenti sotto allegati:
2a) relazioni tecniche sintetiche per singolo intervento/bando; 2b) piano finanziario per annualità.
c) l’elenco degli “interventi cantierabili” Allegato 3) che riporta il titolo di ciascun intervento/bando, il CUP, il soggetto attuatore, l’oggetto del finanziamento, il costo, la copertura finanziaria con l’indicazione delle fonti, lo stato procedurale al momento della sottoscrizione, la modalità procedurale attuativa.
Ai sensi del Punto 4 della Delibera n. 52/2018, le Amministrazioni regionali assicurano, per tutti gli interventi, il monitoraggio tramite la Banca Dati Unitaria (BDU) operante presso il MEF-IGRUE. Le “schede monitoraggio” che costituiscono l’oggetto su cui si attiveranno le procedure attuative per l’impiego delle risorse finanziarie previste dal presente Accordo e che saranno monitorate in corso d’attuazione nel sistema di monitoraggio unitario 2014-2020 delle politiche di coesione, riprendono, per ciascun intervento (singolo progetto/operazione/insieme di progetti/operazioni omogenei), e completano i dati anticipati nella strategia d’area di cui all’Allegato 1) nonché alcuni elementi presenti nel programma degli interventi di cui all’Allegato 2). In particolare, le schede riportano l’indicazione specifica con denominazione e descrizione sintetica di ciascun intervento finanziato; la tipologia dell’intervento; la localizzazione dell’intervento; il costo pubblico di ciascun intervento e l’indicazione del costo privato ove pertinente; gli indicatori di realizzazione con la quantificazione; gli indicatori di risultato cui è collegato l’intervento tra quelli già descritti nell’Allegato 2); il cronoprogramma; le modalità e responsabilità di monitoraggio dell’intervento, nonché tutti gli elementi utili alla corretta definizione e completa informazione di struttura e avanzamento procedurale, finanziario e fisico del progetto/operazione da trasmettere al sistema unitario di monitoraggio.
Articolo 2 Definizioni
Ai fini del presente Accordo di Programma Quadro si intende:
a) per “Accordo”, il presente Accordo di programma quadro – Regione Lombardia – “Area Interna Alto Lago di Como e Valli del Lario”;
b) per “Parti”, i soggetti sottoscrittori del presente Accordo;
c) per “Strategia d’area”, la strategia validata dal Comitato tecnico Aree Interne e approvata dalla Regione che indica, in particolare, i risultati che si intendono raggiungere in termini di qualità di vita dei cittadini e le azioni da porre in essere (Allegato 1 all’Accordo);
d) per “intervento”, ciascun progetto/operazione finanziato/a con risorse pubbliche (in tutto o in parte) del presente Accordo;
e) per “tipologia di intervento” la classificazione dell’intervento quali lavori, forniture di beni e servizi, trasferimenti a persone e imprese, assistenza tecnica;
f) per “Programma di interventi” l’insieme degli interventi finanziati e degli impegni di regolazione e pianificazione presi nel presente Accordo (Allegato 2 all’Accordo);
g) per “interventi cantierabili” quelli per i quali lo stato della progettazione rende possibile esperire la procedura di gara;
h) per “Sistema di Monitoraggio Unitario”, la banca dati unitaria (BDU) operante presso RGS-IGRUE ovvero il sistema ricevente i dati di monitoraggio di tutti gli interventi, progetti/operazioni, attinenti al complesso delle politiche di coesione comunitarie e nazionali;
i) per “Gestione Progetti” o altro sistema mittente idoneo, gli applicativi informatici di monitoraggio dell’attuazione degli interventi/progetti-operazioni;
j) per “Soggetto Capofila”, il Sindaco a cui i comuni dell’area progetto affidano il ruolo di rappresentante dell’area con atto di natura negoziale;
k) per “Soggetto attuatore”, la stazione appaltante/centrale di committenza;
l) per “Soggetto beneficiario” quello identificato in base alle disposizioni dell’articolo 2 punto 10 del regolamento (UE) n. 1303/2013 e successive modificazioni e integrazioni;
m) per “Responsabile Unico delle Parti” (RUPA), il rappresentante di ciascuna parte, incaricato di vigilare sull’attuazione di tutti gli impegni assunti nel presente atto dalla Parte rappresentata e di ottemperare agli altri compiti previsti nell’Accordo per tale figura;
n) per “Responsabile Unico dell’Attuazione dell’Accordo di Programma Quadro” (RUA), il soggetto incaricato dall’Amministrazione regionale del coordinamento sulla complessiva attuazione dell’Accordo;
o) per “Responsabile dell’intervento”, il soggetto individuato nell’ambito dell’organizzazione del soggetto attuatore quale "Responsabile Unico del procedimento" ai sensi del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;
p) per “Amministrazione capofila”, l’amministrazione regionale o la Provincia Autonoma competente per gli adempimenti di cui al punto 4 della Delibera Cipe n. 80/2017;
q) per “Tavolo dei Sottoscrittori”, l’organismo composto dai soggetti sottoscrittori, o loro delegati, che assumono impegni vincolanti ai sensi del presente Accordo;
r) per “Comitato tecnico Aree interne”, il Comitato di cui all’Accordo di Partenariato 2014-2020 (paragrafo 3.1.6) formalmente adottato dalla Commissione Europea il 29 ottobre 2014, già previsto dal Decreto del Capo Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del 9 ottobre 2014 n. 18 e dalla Delibera del CIPE del 28 gennaio 2015 n. 9;
s) per “Sistema di gestione e controllo” (SIGECO) il sistema di procedure individuato in ambito regionale o nazionale (a seconda dei casi) e le relative autorità a ciò deputate che accertano la correttezza delle operazioni gestionali, la verifica delle irregolarità, la congruità e l’ammissibilità della spesa.
Articolo 3 Finalità e Oggetto
1. Il presente Accordo è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi della strategia d’area Regione Lombardia – “Area Interna Alto Lago di Como e Valli del Lario” mediante l’attuazione degli impegni e degli interventi inclusi nell’Allegato 2.
2. La strategia individua gli obiettivi di rafforzamento e trasformazione da perseguire nell’area e le azioni corrispondenti (incluse tipologie di intervento da rendere permanenti sulla base di una valutazione positiva di efficacia nel lungo periodo), capaci di massimizzare il potenziale endogeno innovativo dell’area e consentire l’apporto delle risorse e delle competenze esterne all’area medesima.
3. La strategia esplicita gli assetti istituzionali derivanti dai processi di associazionismo funzionali all’efficacia dei processi decisionali complessivi e agli interventi previsti.
Articolo 4 Copertura finanziaria
La copertura finanziaria degli interventi di cui al presente Accordo ammonta ad euro 20.425.760,00 ed è assicurata dalle seguenti risorse:
a) Legge di Stabilità 2014 (L. 147/27 dicembre 2013): euro 3.740.000,00;
b) POR FESR: euro 9.500.000,00;
c) POR FSE: euro 2.880.000,00;
d) PSR FEASR: euro 2.831.000,00;
e) Risorse pubbliche locali: euro 1.474.760,00
Articolo 5 Obblighi delle Parti
1. Le Parti si impegnano, nello svolgimento dell’attività di competenza, a rispettare e a far rispettare tutti gli obblighi previsti nell’Accordo. A tal fine, ogni soggetto sottoscrittore individua un “Responsabile Unico delle parti” (RUPA) e conviene che il rispetto della tempistica indicata nei cronoprogrammi costituisce elemento prioritario ed essenziale per l’attuazione del Programma di interventi oggetto del presente atto. Eventuali modifiche sulla tempistica indicata nei cronoprogrammi vanno presentate nella verifica semestrale di cui alla lett. e) comma 5 del presente articolo ovvero, nel caso di urgenza, comunicata tempestivamente al Tavolo dei sottoscrittori di cui all'art.6.
2. In particolare le Parti si obbligano, in conformità alle funzioni e ai compiti assegnati dalla normativa vigente, all’effettuazione delle seguenti attività, nel rispetto dei tempi definiti per ciascun intervento, anche in fase di realizzazione:
a) L’Agenzia per la Coesione Territoriale, ferma restando la competenza delle Amministrazioni e dei soggetti preposti alla realizzazione degli interventi garantisce l’alta vigilanza sul complessivo processo di attuazione dell’Accordo e di
tutti gli altri atti di competenza nelle materie oggetto dell’Accordo, secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli allegati, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
b) il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per quanto di competenza, promuove ogni azione utile a: garantire l’esecuzione degli interventi da parte dei livelli competenti di cui all’Allegato 2 e il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantire le previste attività e istruttorie tecniche necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
c) Il Ministero dell’Istruzione, fermo restando che l’esecuzione degli interventi è in carico alle istituzioni scolastiche o agli Enti competenti in qualità di attuatori, promuove, per quanto di propria competenza, ogni azione utile a: garantire l’impulso all’esecuzione degli interventi da parte dei livelli istituzionali competenti di cui all’Allegato 2 e il supporto alla valutazione dell’efficacia degli interventi, a carico degli enti attuatori, al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantire il supporto per le previste attività e istruttorie tecniche eventualmente necessarie al rilascio dei pertinenti pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché, laddove necessario e se disponibili, l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
d) Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, garantisce il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi di cui all’Allegato 2, per quanto di competenza, e al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce le previste attività e istruttorie tecniche necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
e) Il Ministero della Salute, Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, ferme restando le competenze in capo alle Regioni ed alle Aziende Sanitarie, promuove ogni azione utile a: garantire l’esecuzione degli interventi da parte dei livelli istituzionali competenti di cui all’Allegato 2 e il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi, al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantire le attività e le istruttorie tecniche eventualmente necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché, laddove necessario, l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
f) L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, garantisce il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi di cui all’Allegato 2 per quanto di competenza al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce le previste attività e istruttorie tecniche necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati
all’art.1 del presente Accordo, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
g) Il Soggetto Capofila attiva tutte le necessarie misure organizzative (risorse strumentali, tecniche e di personale) necessarie alla gestione del piano degli interventi e degli impegni previsti dal presente accordo; garantisce la piena collaborazione, in qualità di Soggetto capofila, con gli Enti di cui al presente articolo; garantisce il rispetto dei termini concordati ed indicati nelle schede intervento (Allegato 2a); l’utilizzo, laddove sia possibile, degli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti; l’attivazione ed utilizzo a pieno ed in tempi rapidi di tutte le risorse finanziarie individuate nel presente accordo, per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento; rimuove gli eventuali ostacoli, diffonde tra la popolazione la opportuna informazione e comunicazione in merito alle finalità e ai risultati ottenuti dalla Strategia; mette a disposizione degli altri Enti le informazioni e i dati necessari alla verifica del raggiungimento dei risultati attesi di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo;
h) Regione Lombardia garantisce il coordinamento operativo dell’esecuzione del programma di interventi dell’Accordo ai fini di promuovere le tempistiche e le procedure indicate negli allegati, la tempestiva selezione delle operazioni ove pertinente, conformemente alle norme previste dai programmi (POR e PSR) e al cronoprogramma dei diversi interventi, le modalità valutative di efficacia degli interventi al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce l’aggiornamento dei dati di monitoraggio anche tramite proprio sistema informativo mittente (SIAGE), per il trasferimento al Sistema di monitoraggio unitario presso IGRUE; garantisce il compimento di tutti gli atti occorrenti per il rilascio nei tempi previsti degli atti approvativi, autorizzativi, pareri e di tutti gli altri atti di propria competenza, ai sensi della normativa vigente, nelle materie oggetto del presente Accordo, secondo le indicazioni e la tempistica indicati e l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali; assicura, altresì, il coordinamento e la collaborazione con gli Enti locali e ogni altro Ente su base regionale, nonché l’informazione, al fine di assicurare la condivisione degli obiettivi e, ove necessario, favorire il rilascio di atti di competenza di tali Enti ai sensi della normativa vigente entro i termini previsti; garantisce altresì il flusso delle risorse finanziarie di competenza e assicura la messa a regime dell’intervento qualora la propria valutazione di efficacia sia positiva. A tal fine, l’autorità regionale competente individua un “Responsabile Unico dell’Attuazione dell’Accordo di Programma Quadro” (RUA), che interagisce con i "Responsabili dell’intervento", nel rispetto di quanto prescritto dall’Accordo e conformemente a quanto previsto nell’atto negoziale sottoscritto con il capofila in data 28 febbraio 2018.
In qualità di amministrazione capofila degli interventi assicura la gestione dei flussi finanziari di cui al punto 4 della Delibera CIPE del 28 gennaio 2015 n. 9, come sostituito dal punto 4 della Delibera CIPE del 7 agosto 2017 n. 80, a sua volta sostituito dal punto 4 della Delibera CIPE del 25 ottobre 2018, n. 52, con particolare riferimento alle richieste di assegnazione delle risorse finanziarie per ciascuna area progetto e per ciascun intervento, alle azioni di monitoraggio tramite la Banca Dati Unitaria IGRUE e all’adozione di sistemi di gestione e controllo.
3. Le Parti, ciascuna per quanto di competenza, sulla base delle dichiarazioni del soggetto attuatore di ciascuna componente progettuale di cui agli allegati 2 e 3 e considerati le prerogative e gli obblighi del ruolo delle Autorità di gestione dei programmi SIE 2014-2020, ove pertinente, garantiscono:
a) per le risorse pubbliche a copertura dell’intervento, la sostenibilità finanziaria dell’intervento, in ordine alla disponibilità di risorse per un ammontare sufficiente a garantirne la completa realizzazione;
b) la sostenibilità gestionale dell’intervento, in ordine alla capacità del soggetto/soggetti preposto/i a garantirne la piena e corretta utilizzazione, una volta ultimato.
4. Entro il 30 giugno di ogni anno su proposta del RUA, sarà sottoposto all’approvazione del Tavolo dei Sottoscrittori l’aggiornamento degli impegni assunti dalle singole parti rispetto ai tempi di rilascio degli atti di approvazione, di autorizzazione e dei pareri, nonché alla progettazione e realizzazione degli interventi, all’attivazione delle occorrenti risorse e a tutti gli altri atti di competenza nelle materie oggetto del presente Accordo.
5. Le Parti si impegnano, inoltre, a:
a) fare ricorso a forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, attraverso strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa;
b) promuovere ed accelerare per quanto di propria competenza, le procedure amministrative per attuare il presente Accordo anche presso gli altri Enti ed Amministrazioni coinvolte;
c) rimuovere tutti gli ostacoli che potranno sorgere in ogni fase di esecuzione degli impegni assunti per la realizzazione degli interventi, accettando, in caso di inerzia, ritardo o inadempienza accertata, i poteri sostitutivi e le misure di cui all’art. 13;
d) eseguire, con cadenza periodica e, comunque, al fine di garantire gli adempimenti di cui alla successiva lettera e), tutte le attività di monitoraggio utili a procedere periodicamente alla verifica dell’Accordo, anche al fine di attivare prontamente tutte le risorse per la realizzazione degli interventi;
e) procedere, con periodicità semestrale, alla verifica dell’Accordo, anche al fine di attivare prontamente tutti i provvedimenti necessari per la realizzazione degli interventi;
f) effettuare i controlli necessari al fine di garantire la correttezza e la regolarità della spesa.
Articolo 6
Impegni dei soggetti sottoscrittori e governance dell’Accordo
1. Le parti convengono la costituzione del Tavolo dei Sottoscrittori, composto dai firmatari, o da loro delegati, con il compito di esaminare le proposte, provenienti dai RUPA, utili al procedere degli interventi programmati e quindi decidere, sentito il Comitato tecnico Aree Interne, in materia di:
a) riattivazione o annullamento degli interventi;
b) riprogrammazione di risorse ed economie;
c) modifica delle coperture finanziarie degli interventi;
d) promozione di atti integrativi;
e) attivazione di eventuali procedure di accelerazione delle fasi attuative da parte delle stazioni appaltanti.
2. Le parti convengono che, per le questioni inerenti l’attuazione degli interventi a valere sui Programmi operativi regionali e sul PSR, che non incidono in modo sostanziale sulla “Strategia d’area”, saranno convocati, sentito il Comitato tecnico Aree Interne, solo ed esclusivamente i soggetti interessati e competenti per materia/fonte di finanziamento. Le risultanze dei lavori e delle decisioni assunte in questa sede ristretta saranno trasmesse al Tavolo dei Sottoscrittori nella sua composizione e rappresentanza più ampia mediante un’informativa tecnica.
3. Ciascun soggetto sottoscrittore del presente Accordo s’impegna a svolgere le attività di propria competenza e in particolare:
a) ad attivare e a utilizzare appieno e in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie individuate nel presente accordo per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento, soprattutto rispettando i termini concordati ed indicati negli allegati del presente accordo;
b) a porre in essere ogni misura necessaria per la programmazione, la progettazione e l'attuazione delle azioni concordate, utilizzando anche forme di collaborazione e coordinamento, in particolare con il ricorso, laddove sia possibile, agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei processi di decisione e controllo previsti dalla vigente normativa, eventualmente utilizzando gli accordi di cui alla legge 7 agosto 90 n. 241;
c) ad attivare tutte le iniziative necessarie per un coordinamento degli altri interventi pertinenti con la Strategia, in modo tale da massimizzare complementarità e sinergie tra interventi diversi;
d) a proporre gli eventuali aggiornamenti e modifiche da sottoporre al Tavolo dei Sottoscrittori di cui al punto1;
e) a provvedere affinché vi sia un’organizzazione adeguata ad alimentare il monitoraggio, ognuno per le proprie competenze, in base alle indicazioni fornite dal CIPE in materia di risorse aggiuntive e secondo il protocollo stabilito per la trasmissione di dati alla BDU - protocollo unico di colloquio (PUC) da RGS- IGRUE e da ciascun programma operativo e dal programma di sviluppo rurale;
f) a porre in essere ogni iniziativa finalizzata a prevenire, sanzionare e rimuovere eventuali casi di abusi ed irregolarità nell’attuazione degli interventi e nell’utilizzo delle relative risorse finanziarie, anche nel rispetto della normativa in materia di anticorruzione.
4. Ai sensi del punto 4, penultimo comma della Delibera CIPE n. 52/2018, la documentazione relativa all’attuazione degli interventi, alle spese sostenute ed ai controlli svolti è custodita dai Soggetti Attuatori e dalle Regioni e messa a disposizione per eventuali controlli successivi da parte degli organismi competenti;
5. All’Agenzia per la Coesione Territoriale spetta:
a) la verifica del monitoraggio in base all’ alimentazione della banca dati;
b) la convocazione del tavolo dei sottoscrittori ad eccezione dei casi di cui al punto 2;
c) la trasmissione al MEF (Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – IGRUE) delle richieste di assegnazione delle risorse nazionali da destinare in favore di ciascuna area progetto, secondo le disposizioni della Delibera CIPE n. 9/2015, come modificata dalle Delibere CIPE n. 80/2017 e n. 52/2018.
6. Le Parti convengono di assicurare opportune sedi di comunicazione, condivisione e dibattito con la comunità territoriale interessata in ordine a impostazione, progressi e criticità dell’attuazione degli interventi e impegni previsti nella Strategia d’Area e nel presente Accordo.
Articolo 7 Responsabile Unico della Parte
Ciascun RUPA si impegna a vigilare sull’attuazione di tutti gli impegni che competono alla Parte da esso rappresentata, intervenendo con i necessari poteri di impulso e coordinamento.
Articolo 8 Responsabile Unico dell’Accordo
1. Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull’attuazione del presente Accordo la Regione, tenendo conto della valenza degli interventi, individua quale Responsabile Unico dell’attuazione dell’Accordo (RUA) il Dirigente dell’Unità Organizzativa “Interventi di sviluppo dei territori montani, risorse energetiche e rapporti con le province autonome” di Regione Lombardia, Architetto Xxxxxx Xxxxxxx.
2. Al RUA viene conferito specificatamente il compito di:
a) rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori, richiedendo, se del caso, la convocazione del Tavolo dei sottoscrittori;
b) coordinare il processo complessivo di realizzazione degli interventi previsti nel presente Atto attivando le risorse tecniche e organizzative necessarie alla sua attuazione;
c) promuovere, in via autonoma o su richiesta dei Responsabili dei singoli interventi, di cui al successivo articolo 9, le eventuali azioni ed iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori;
d) monitorare in modo continuativo lo stato di attuazione dell'Accordo;
e) coordinare il capofila ed i Responsabili dei singoli interventi nelle attività dell'Accordo secondo le modalità definite nell’atto negoziale di cui alla Delibera CIPE 9/2015 e s.m.i. ed inoltre nell’immissione dei dati per l’attuazione ed il monitoraggio dei singoli interventi;
f) verificare il completo inserimento e la validazione dei dati di monitoraggio nel Sistema informativo di riferimento, secondo le procedure previste;
g) individuare ritardi e inadempienze assegnando al soggetto inadempiente, se del
caso, un congruo termine per provvedere; decorso inutilmente tale termine, segnalare tempestivamente l'inadempienza al Tavolo dei sottoscrittori;
h) comunicare ai Soggetti responsabili di intervento, nei modi e nelle forme di rito, i relativi compiti di cui al successivo articolo 9.
Articolo 9
Responsabile dell’attuazione dei singoli interventi
1. Il Responsabile di intervento, ad integrazione delle funzioni previste come Responsabile del procedimento art. 31 del D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 , attesta la congruità dei cronoprogrammi indicati nelle relazioni tecniche di competenza e predispone la redazione della scheda-intervento, assumendo la veridicità delle informazioni in esse contenute.
2. Inoltre, nel corso del monitoraggio svolge i seguenti ulteriori compiti:
a) pianificare il processo operativo teso alla completa realizzazione dell'intervento attraverso la previsione dei tempi, delle fasi, delle modalità e dei punti cardine, adottando un modello metodologico di pianificazione e controllo riconducibile al project management;
b) organizzare, dirigere, valutare e controllare l'attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’intervento;
c) monitorare costantemente l'attuazione degli impegni assunti dai soggetti coinvolti nella realizzazione dell'intervento, ponendo in essere tutte le azioni opportune e necessarie al fine di garantire la completa realizzazione dello stesso nei tempi previsti e segnalando tempestivamente al, capofila, al RUA ed al RUPA gli eventuali ritardi e/o ostacoli tecnico - amministrativi che ne dilazionano e/o impediscono l'attuazione;
d) provvedere al monitoraggio dell’intervento inserendo i dati richiesti nel Sistema informativo di riferimento;
e) trasmettere al RUA e al RUPA, con cadenza annuale, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, una relazione esplicativa, contenente la descrizione dei risultati conseguiti e le azioni di verifica svolte, comprensive di ogni informazione utile a definire lo stato di attuazione dello stesso, nonché l'indicazione di ogni ostacolo amministrativo, finanziario o tecnico che si frapponga alla realizzazione dell'intervento e la proposta delle relative azioni correttive.
Articolo 10
Passaggio allo stato “cantierabile”
I progetti che fanno parte del programma degli interventi (Allegato 2) “non cantierabili” al momento della sottoscrizione del presente APQ che, ove in possesso di tutti i requisiti, acquisiscono successivamente la condizione di cantierabilità, entrano a far parte dell’Allegato 3 previa comunicazione del RUA, che dovrà altresì provvedere all’invio al Tavolo dei Sottoscrittori dell’elenco aggiornato dell’Allegato 3.
Articolo 11
Trasparenza, monitoraggio e informazione
1. La Regione trasmette all’Agenzia per la Coesione Territoriale un rapporto di monitoraggio sull’attuazione degli interventi e i risultati raggiunti che viene inoltrato anche al Comitato tecnico Aree Interne come stabilito dal punto 5 della Delibera CIPE
n.9 del 2015 e s.m.i..
2. Il programma di interventi, di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, in tutte le sue componenti finanziate è oggetto di monitoraggio secondo le regole del Sistema unico di monitoraggio delle politiche di coesione. Il coordinamento delle attività necessarie per il monitoraggio, la validazione e il trasferimento delle informazioni al predetto sistema è affidato al RUA.
3. Il Progetto integrato d’area interna Alto Lago di Como e Valli del Lario è riportato nella sua denominazione quale “progetto complesso” nella relativa tavola ricognitiva ai fini del monitoraggio unitario e le sue componenti progettuali, oggetto di finanziamento, saranno pertanto le “operazioni/progetti” da considerare in tale monitoraggio e in esplicito collegamento con il relativo progetto complesso, come previsto dal sistema di monitoraggio che in tale modo ne preserva la visione unitaria.
5. Le informazioni riferite agli obiettivi, alla realizzazione, agli indicatori di risultato ed ai risultati del presente Accordo saranno ampiamente pubblicizzate anche sulla base del piano di comunicazione relativo all’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne predisposto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Articolo 12
Sistema di gestione e controllo (SIGECO)
1. Le Singole Amministrazioni titolari degli interventi, ivi compresi quelli di assistenza tecnica, assicurano la messa in opera di sistemi di gestione e controllo efficaci ed idonei a garantire il corretto utilizzo delle risorse finanziarie attribuite.
2. Per gli interventi finanziati con fondi SIE si applica il SIGECO dello specifico programma operativo.
Articolo 13
Riprogrammazione delle economie, poteri sostitutivi in caso di inerzia, ritardo ed inadempimento e modifiche dell’Accordo
1. Le economie derivanti dall’attuazione degli interventi individuati nel presente Accordo sono soggette alle procedure di riprogrammazione proprie della fonte finanziaria di riferimento, così come individuate nei SIGECO e nei manuali delle procedure specifiche.
2. L’esercizio dei poteri sostitutivi si applica in conformità con quanto previsto dall’ordinamento vigente. L’inerzia, l’omissione e l’attività ostativa riferite alla verifica e al monitoraggio da parte dei soggetti responsabili di tali funzioni costituiscono fattispecie di inadempimento agli effetti del presente Accordo.
3. In caso di mancato rispetto dei cronoprogrammi, l’Agenzia per la Coesione Territoriale richiede al Comitato tecnico Aree Interne di esprimere un parere in ordine alle eventuali modifiche dell’Accordo da sottoporre al Tavolo dei Sottoscrittori.
Articolo 14
Modalità di trasferimento delle risorse e certificazione delle spese
1. Le Parti convengono che per ogni distinta fonte finanziaria restano valide, ai sensi della normativa vigente le procedure di trasferimento delle risorse, di controllo, di rendicontazione, nonché di certificazione delle spese tipiche della fonte di finanziamento.
2. Per le risorse di cui all’art. 1, comma 13, della legge di stabilità n. 147/2013 e successive modifiche ed integrazioni, si rinvia alle modalità definite dal punto 4 della Delibera CIPE n. 9/2015, come modificata dalle Delibere CIPE n. 80/2017 e n. 52/2018.
3. Per quanto non espressamente previsto dal presente articolo si rinvia al XX.XX.XX. di cui all’articolo 12 co.2.
Articolo 15
Prevenzione e repressione della criminalità organizzata e dei tentativi di infiltrazione mafiosa
Le Parti si obbligano al rispetto della normativa sulla tracciabilità finanziaria prevista dalla legge 13 agosto 2010, n.136 e successive modifiche ed integrazioni
Articolo 16 Disposizioni generali e finali
1. Il presente Accordo è vincolante per tutti i soggetti sottoscrittori. Previo consenso dei soggetti sottoscrittori, possono aderire all’Accordo stesso altri soggetti pubblici e privati rientranti tra quelli individuati alla lettera b) del punto 1.3. della Delibera CIPE
n. 29 del 21 marzo 1997 la cui partecipazione sia rilevante per la compiuta
realizzazione dell’intervento previsto dal presente Atto. L’adesione successiva determina i medesimi effetti giuridici della sottoscrizione originale.
2. Le Parti si impegnano, per quanto di propria competenza, a promuovere e ad accelerare, anche presso gli altri Enti ed Amministrazioni coinvolte, le procedure amministrative per attuare il presente Accordo.
3. Ogni eventuale modifica regolamentare inerente la disciplina degli “Accordi di programma quadro” e le materie oggetto degli stessi si intende automaticamente recepita.
Roma, luglio 2020
Firmato digitalmente
Agenzia per la Coesione Territoriale Direttore Area Progetti e Strumenti Xxxx. Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxx X’Xxxxxx
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Direttore Generale per i sistemi di trasporto ad impianti fissi e il trasporto pubblico locale
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Direttore Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali
Ministero dell’Istruzione
Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro
Direttore Generale
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale,
Ministero della Salute
Direttore Generale della programmazione sanitaria
Regione Lombardia
Direttore Generale Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni Xxxx. Xxxx Xxxxxxxx
Soggetto Capofila – Comune di Taceno
Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxx
Accordo di programma quadro Regione Lombardia
“ AREA INTERNA
Alto Lago di Como e Valli del Lario”
Allegato 1 Strategia d’Area
Roma, luglio 2020
Alto Lago di Como
e Valli del Lario
STRATEGIA D’AREA
Comune di Taceno (Capofila)
Rev. 07/01/2018
Alto Lago di Como e Valli del Lario
Referente Politico: Sindaco del Comune di Taceno, Xxxxxx Xxxxxx.
Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato e portato il proprio contributo allo sviluppo della Strategia d’area Alto Lago di Como e Valli del Lario, in particolare:
Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, Presidente Xxxxx Xxxxxxxxxx; Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, Presidente Xxxxx Xxxxx.
Si ringraziano inoltre: i Sindaci e gli Amministratori dei Comuni di Bellano, Casargo, Xxxxxx, Cortenova, Crandola Valsassina, Cremia, Dervio, Domaso, Dongo, Xxxxx, Dosso del Liro, Esino Lario, Garzeno, Gera Lario, Gravedona ed Uniti, Livo, Margno, Montemezzo, Musso, Pagnona, Parlasco, Peglio, Pianello del Lario, Premana, Sorico, Xxxxxxxx, Xxxxxxx, Xxxxxxxx, Valvarrone, Vendrogno, Vercana.
I referenti di: Istituti scolastici Comprensivi, Istituto Superiore Xxxxx Xxxx, CFPA Casargo, IAL Gravedona, Centro per l’impiego della Provincia di Lecco, Piano di Zona, Gestioni Associate e rappresentanti del terzo settore, ATS Brianza, ATS Montagna e loro uffici, Agenzia di Bacino per la Mobilità Como Lecco Varese, uffici delle Comunità Montane, uffici dei Comuni, imprenditori e aziende dell’area, Consorzio Forestale Lario Intelvese, Autorità di Bacino, CCIAA di Como e Lecco, Univer Lecco, Politecnico di Milano – sede di Lecco, CNR – sede di Lecco, Regione Lombardia e Comitato Nazionale Aree Interne.
17 febbraio 2018
2
Alto Lago di Como e Valli del Lario
Sommario
1.2 Tendenze evolutive senza intervento 10
2. Lo scenario desiderato e i risultati attesi 12
3. Il segno di una scelta permanente: la condivisione di funzioni e servizi 17
4. La Strategia d’Area e gli attori coinvolti 20
5. L’organizzazione programmatica e finanziaria 33
7. Il processo di costruzione della Strategia d’Area e le modalità partecipative per la sua attuazione 38
3
Alto Lago di Como e Valli del Lario
L’area interna Alto Lago di Como e Valli del Lario si sviluppa a cavallo tra le province di Como e di Lecco, estendendosi dalle sponde lacuali alle Valli più interne, con una superficie complessiva di 450 kmq e 39.333 abitanti, ed è ricompresa tra la Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio (Como) e la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone Val d’Esino e Riviera (Lecco). L’area interessa 341 Comuni, suddivisi tra la sponda comasca e quella lecchese.
Rientrano sotto la provincia di Como: Cremia, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garzeno, Gera Lario, Gravedona ed Uniti, Livo, Montemezzo, Musso, Peglio, Pianello del Lario, Sorico, Stazzona, Trezzone e Vercana; sotto la provincia di Lecco: Bellano, Casargo, Colico, Cortenova, Crandola V., Dervio, Xxxxx, Esino Lario, Introzzo, Margno, Pagnona, Parlasco, Premana, Sueglio, Taceno, Tremenico, Vendrogno e Vestreno. Il soggetto capofila è individuato nel Comune di Taceno (Lc).
A livello orografico, l’area è caratterizzata da una ristretta fascia pianeggiante rivierasca incuneata tra le montagne delle Prealpi, che qui si sviluppano con vallate parallele tra loro. Un contesto che, nel suo insieme, è accomunato dalla presenza di indiscutibili emergenze paesaggistiche, naturali e culturali, con piccoli borghi lungo le sponde e a mezza quota. Un territorio che trova nella propria varietà l’elemento di specificità che accomuna tutti gli Enti: l’alta differenza di altimetria presente su ogni territorio (è possibile passare in pochi km da 200 metri a 1500/2000 metri slm) rende affini le problematiche che le amministrazioni e ai rispettivi cittadini si trovano a dover affrontare giornalmente.
1 In fase di selezione (settembre 2016) i Comuni appartenenti all’area erano 34, ma a seguito della fusione dei Comuni di Introzzo, Tremenico e Vestreno nel neocostituito Comune di Valvarrone (gennaio 2018), l’aggregazione conta attualmente 32 Comuni.
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
La densità abitativa media è molto bassa, 87,28 abitanti per kmq, con superfici comunali modeste (il Comune di Gravedona ed Uniti è il più esteso con 39,85 kmq). A conferma di tale dispersione degli insediamenti, l’analisi ISFORT evidenzia la presenza di 51 centri abitati e di 50 nuclei, con una popolazione che vive in case sparse pari a 1,5%.
Questi dati portano ad inquadrare un contesto caratterizzato dalla presenza di molti piccoli Comuni: su 34, 23 Amministrazioni (68%) hanno una popolazione inferiore a 1.000 abitanti e 10 (29%), tutti collocati nella
zona montana, inferiore a 300. Colico, punto di raccordo tra le due sponde, nonché polo principale sul quale convergono una serie di servizi, con i suoi 7.719 residenti è il primo per popolazione (raccogliendo il 19,6% di tutta l’area). La tendenza demografica (2006/2014) evidenzia come siano gli ambiti più marginali dell’area (vallate e mezza costa) a registrare il maggiore decremento della popolazione. In alcuni piccoli Comuni la percentuale di spopolamento nel periodo raggiunge valori superiori al 20% (Peglio – 21,1%; Tremenico - 20,5%).
Allo spopolamento dei Comuni più piccoli e di montagna, si abbina una tendenza allo spostamento verso i poli rivieraschi e i capoluoghi (esterni all’area). Eloquente, nello stesso periodo, la crescita di Colico che segna un incremento del +12% della popolazione e dell’adiacente Sorico, con +7.8%.
Ulteriore elemento di riflessione è rappresentato dall’innalzamento dell’indice di vecchiaia, in particolare nei centri più piccoli, con una media di 195,5% (contro una media provinciale che si attesta su 154,5% per Lecco e 154,1% per Como). La popolazione degli ultra-sessantacinquenni rappresentano il 24,52%, contro quella di giovani e minori, che costituisce il 12,5% della popolazione totale.
Questi valori sono indice sintomatico di uno squilibrio generazionale, ancora una volta più marcato nei comuni interni e montani, che porta con sé il conseguente rischio di una perdita della fascia attiva della popolazione, oltre che di un incremento della domanda di accesso a servizi sanitari, sociosanitari e assistenziali, con problematiche nella continuità delle cure e nella tempestività degli interventi nelle situazioni di emergenza. Ulteriore criticità, legata all’invecchiamento della popolazione e allo spopolamento delle terre di mezza costa, si ritrova in un progressivo venir meno delle occasioni di socialità e di aggregazione. Elementi questi che coinvolgono direttamente le due ATS (Brianza e Xxxxxxxx), in collaborazione con gli Ambiti e i Piani di Zona. Queste condizioni sociali comportano l’esigenza di una rilettura sia dei bisogni di salute della popolazione, sia della rete di offerta dei servizi, alla luce dei mutamenti socio demografici ed epidemiologici caratterizzati da un incremento di prevalenza delle condizioni di cronicità e di fragilità che richiedono spesso interventi complessi, multiprofessionali e di lunga durata. Il territorio di montagna, in particolare, presenta elevati indici di bisogno clinico-assistenziali con elevata prevalenza di soggetti in condizioni complesse di polipatologia e di fragilità e/o disabilità caratterizzate da un quadro evolutivo ingravescente, come documentato dagli indicatori derivanti dalla Banca Assistiti regionale.
Tali condizioni si rendono particolarmente critiche in un’area vasta come quella dell’Alto lago di Como e Valli del Lario, caratterizzata da eccezionali difficoltà di accesso ai servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali, con importanti problematiche sia in termini di continuità delle cure e di tempestività
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
degli interventi nelle situazioni di emergenza, sia in termini di appropriatezza nel ricorso alla rete dei servizi ospedalieri e di residenzialità sociosanitaria. Le condizioni di fragilità derivanti dalla caratteristiche socio- demografiche dell’area sono documentate anche da elevati tassi di ospedalizzazione dei residenti, che presentano valori medi superiori a 160 x 1.000 con aree territoriali che evidenziano rapporti standardizzati di ospedalizzazione superiori a 150 rispetto al valore di riferimento regionale.
Il maggior ricorso al ricovero ospedaliero deriva peraltro anche dalle oggettive difficoltà di accesso ai servizi specialistici legate sia alle distanze sia alle problematiche condizioni di viabilità presenti nel territorio.
I dati relativi alla popolazione giovanile mostrano, inoltre, la crescita del fenomeno dei NEET, con riferimento alla fascia di età compresa tra i 14 e i 24 anni, che dal 3% nel 2008 è salita al 15% nel 2012. Peraltro molti giovani, pur risultando formalmente residenti nei comuni del territorio, in realtà vivono e studiano in Svizzera o nei capoluoghi provinciali, realtà che assicurano un’offerta più ampia di servizi e opportunità di studio-lavoro. Infatti, mentre si registra la chiusura dei piccoli plessi scolastici - con livelli significativi di dispersione scolastica e di turnover dei docenti -, si riscontra un’offerta formativa legata alla presenza di un unico istituto di istruzione superiore a Colico (Istituto Xxxxx Xxxx), con un potenziale ulteriore scollamento fra la domanda di competenze e un’offerta formativa coerente.
A lato di queste tendenze demografiche, che comportano importanti ricadute sui cambiamenti organizzativi e nella distribuzione dei servizi nell’area, un ulteriore elemento che contribuisce ad inquadrare le condizioni di intervento, riguarda l’assetto territoriale complessivo che presenta uno sviluppo concentrato esclusivamente lungo gli assi longitudinali Nord-Sud (Alto Lago- Colico- Valtellina e Lecco-Alta Valsassina), a discapito degli assi trasversali Est-Ovest (rapporto Lago-Montagna).
Il sistema della mobilità, influenzato da tale struttura territoriale, presenta un’accessibilità frammentata e molto limitata in alcuni punti, sia sotto il profilo prettamente infrastrutturale (con collegamenti viabilistici che devono coprire dislivelli anche di 1.000 metri tra le sponde lacuali e i Comuni più interni), sia da un punto di vista immateriale, per quanto riguarda la connettività digitale, con la presenza di “aree bianche” in particolare per quanto attiene le quote più alte e gli
insediamenti minori.
L’area sulla sponda orientale del Lago di Como si è consolidata negli anni come quella con la maggio dotazione di infrastrutture per la mobilità, prima con la realizzazione della linea ferroviaria Milano-Lecco–Colico-Sondrio, poi con la realizzazione della SS36. L’elemento di unione tra le sponde del lago di Como è, da sempre la navigazione, sia di carattere privato che di trasporto pubblico.
Questi dati vanno letti in parallelo con la crescita della domanda di mobilità per gli spostamenti quotidiani casa – scuola – lavoro:
• Oltre il 60% dei residenti (provincia di Como 44% Lecco 43,44%) in età attiva si sposta per studio e per lavoro; rispetto al 2001 il valore è aumentato di 5 punti, superando ampiamente la media nazionale 24,2%. Questo è riconducibile alle crescenti opportunità offerte dal lavoro transfrontaliero ma anche alle scarse opportunità occupazionali offerte
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
dal territorio (il frontalierato comporta un pendolarismo di raggio medio lungo e i permessi erogati per i comuni in questione sono 1.106, pari al 5,69% della popolazione residente);
• Circa il 46,5% dei residenti in Alto Lago ed il 43% dei residenti in Valsassina si sposta giornalmente per studio o lavoro, con un utilizzo del mezzo pubblico scarso (10%);
• la percentuale di popolazione che in non più di 30 minuti riesce a raggiungere la stazione ferroviaria di riferimento (con l’auto) è pressoché uguale a zero (contro una media delle aree interne della Lombardia vicina al 70%). Un fatto che, di per sé, costituisce un ulteriore incentivo all’utilizzo del solo mezzo privato, con le note conseguenze negative sull’efficienza e la sicurezza complessive del sistema: dato che trova conferma in un tasso di motorizzazione pari a 57,3 autovetture ogni 100 abitanti, con un tasso di incidentalità al 2015 significativamente più alto rispetto alla media regionale e nazionale
A fronte di questa crescente ma frammentata domanda di mobilità i servizi di TPL, gestiti dall’Agenzia di Bacino per la Mobilità Como Lecco Varese, faticano ad offrire risposte adeguate, facendo registrare elevati tempi di percorrenza anche per tragitti di pochi km, oltre che lasciare fasce orarie e zone territoriali (frazioni comunali) completamente scoperte, questo soprattutto a discapito della popolazione anziana che finisce col risultare molto isolata.
I servizi di mobilità nell’area dell’Alto Lago sono di fatto soggetti ad un dualismo che vede:
• da un lato le linee di TPL extraurbano, strutturate sostanzialmente per un’utenza scolastica, seppur con forti criticità che devono condurre ad una riflessione più generale anche sulle politiche di conciliazione famiglia – lavoro, in particolare nei periodi di chiusura delle scuole. Importante sottolineare come il servizio di TPL non abbia quasi nessun valore a livello turistico (nei weekend o nei periodi festivi alcune corse vengono soppresse);
• dall’altro la navigazione lacuale, ad oggi intesa esclusivamente – al contrario del TPL - come navigazione turistica che tanto da essere ridotta (o sospesa del tutto in alcuni scali) nel periodo invernale, senza che l’offerta esistente riesca peraltro a risultare del tutto soddisfacente, in termini di orari, di comuni coperti e di intermodalità con altri sistemi di trasporto pubblico, e quindi non percorribile come forma alternativa/integrativa di spostamento.
Questi dati relativi alla mobilità, portano ad evidenziare un ulteriore tratto distintivo dell’area, che interessa il profilo occupazionale.
Si registra infatti una ridotta capacità di auto-contenimento della domanda e dell’offerta di posti di lavoro all’interno dei propri sistemi locali del lavoro e quindi un’interazione economica e sociale forte, nei confronti di altre aree territoriali. Come si evince dalla tabella sotto riportata, i Comuni dell’area interna, secondo la classificazione Istat 2011, rientrano all’interno di tre diversi Sistemi Locali del Lavoro (Lecco, Morbegno e Menaggio), caratterizzati da un indice di intensità relazionale interna2 molto vicino ad una media del 50% (fa eccezione il SLL di Lecco che si attesta poco sopra il 62%).
2 Indice registra la % di flussi che connettono comuni diversi interni al SLL
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
Comuni | SLL | Auto - contenimen to domanda posti di lavoro | Auto - contenime nto offerta posti di lavoro | Indice intensità relazionale all’interno del SLL | Indice di consistenza delle relazioni interne al SLL |
Cremia, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garzeno, Livo, Musso, Peglio, Pianello del Lario, Stazzona, Vercana, Gravedona ed Uniti | MENAGGIO | 0,82 | 0,71 | 47,4 | 35,9 |
Gera Lario, Montemezzo, Sorico, Trezzone, Colico, Dervio, Xxxxx, Introzzo, Sueglio, Tremenico, Vestreno | MORBEGNO | 0,82 | 0,79 | 52,6 | 40,6 |
Bellano, Casargo, Cortenova, Crandola Valsassina, Esino Lario, Margno, Pagnona, Parlasco, Premana, Taceno, Vendrogno | LECCO | 0,81 | 0,75 | 62,4 | 50,5 |
Sebbene non si tratti di una debolezza in sé – la presenza di relazioni con altri sistemi territoriali è comunque indice di una relativa apertura del sistema locale - tale valore dimostra come la restante quota del 50% “subisca” il potere attrattore di Sistemi Locali del lavoro esterni all’area, non controbilanciato da una consistenza analoga delle relazioni in entrata. All’interno del SLL3 si registra peraltro valori ulteriormente inferiori, segno di molte relazioni monodirezionali (in uscita) dai comuni montani verso quelli della sponda lacuale e della pianura.
Ciò nonostante l’Alto Lago di Como e Valli del Lario è un’area dove sono presenti anche importanti realtà imprenditoriali, che hanno nel tempo saputo evolversi ed innovare, mantenendo la propria presenza sul territorio e operando su scala anche internazionale. Si tratta, infatti, di una delle più antiche aree d’industrializzazione d’Italia con una storia molto importante soprattutto in alcuni settori (valvole, forbici, coltelli ed energia). Il comparto delle costruzioni, l’industria metalmeccanica, energetica, della lavorazione del ferro, lame e forbici (con realtà come Premax, ODE, ATV, Vibar per citarne solo alcune) sono, insieme al commercio, all’agricoltura e alle imprese turistiche, le attività di più lunga tradizione e tipiche del territorio.
Questi dati trovano riscontro anche nell’incidenza dell’occupazione nei vari settori che mostra una prevalenza per il settore industriale (44,6%), contro un settore agricolo tradizionale che incide solo per il 3% dell’occupazione. La presenza nell’area di distretti produttivi le cui produzioni sono riconosciute a livello internazionale pone tuttavia l’accento su esigenze specifiche, legate a servizi di ricerca ma anche di formazione, nonché di capitale umano qualificato, per poter continuare ad essere competitivi rimanendo sul territorio, potenziando processi di messa in rete e di innovazione.
Questa vocazione industriale ha portato per lungo tempo a sottovalutare il potenziale turistico di questo territorio, che rappresenta invece oggi una crescente componente del suo sistema economico. Il settore turistico è connotato da differenti situazioni:
3 Rapporto tra numero connessioni esistenti tra coppie di comuni e numero massimo di connessioni possibili
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
• la vicinanza con un polo attrattore di primario rilievo come quello dell’area centrale del lago di Como (Tremezzo – Bellagio – Varenna) rispetto al quale relazionarsi e interagire in una logica di complementarietà d’offerta;
• l’esigenza di riscoprire gli ambiti vallivi come potenziale turistico da mettere in relazione con l’offerta lacuale;
• l’opportunità di consolidare l’offerta delle sponde lacuali, che stanno vivendo un periodo di espansione e che necessitano di caratterizzarsi, guardando ad un turismo esperienziale e outdoor, che permetta di valorizzarne al meglio le risorse;
• l’esigenza di raccordare le molteplici risorse all’interno di una cornice univoca di comunicazione e promozione, per la valorizzazione del patrimonio storico, culturale, religioso, non sempre adeguatamente conosciuto e promosso, con il conseguente sottoutilizzo di spazi di pregio e difficoltà nell’intercettare un turismo potenzialmente interessato alla dimensione culturale locale.
Rispetto a questo ultimo punto, un’esperienza rilevante è data dalla recente costituzione della Rete di Imprese Montagne Lago di Como, volta a promuovere servizi diffusi per l’ospitalità turistica.
Da ultimo l’area interna registra una progressiva frammentazione delle aziende agricole (in aumento numericamente ma di dimensioni micro e piccole), con l’abbandono di alcune fasce di terreni coltivati, sia lungo le sponde lacuali (spesso soggette ad uno sviluppo immobiliare legato a seconde case), sia nei contesti montani, con una produzione agricola molto bassa, a fronte di ampie risorse (quali ad esempio foreste, alpeggi…) che risultano sottoutilizzate. Ciò determina una diffusa difficoltà nel presidio del territorio, che necessita al contrario di particolare attenzione in quanto connotato da un elevato rischio idrogeologico, che mette spesso a rischio le principali arterie di collegamento.
In sintesi, i punti di debolezza dell’Alto Lago di Como e Valli del Lago possono essere individuati come segue:
ELEMENTI DI CRITICITA’ | ||
TERRITORIO | ECONOMIA | SOCIETÀ |
Sistema della mobilità frammentato, | Cambiamenti nei trend turistici | Tendenza all’abbandono delle aree |
non in grado di rispondere alle | rispetto ai quali l’area necessita di | più interne da parte dei giovani per |
effettive esigenza dell’area | riorganizzare la propria offerta | motivi di studio, e non rientro: |
mancanza di una visione per il futuro, | ||
alto tasso di dispersione scolastica | ||
Xxxxxxxxx abbandono nella cura dei | Divario tra formazione dei giovani ed | Xxxxxx conoscenza da parte dei |
terreni agricoli, con conseguente | esigenze delle imprese nei settori | giovani delle potenzialità latenti del |
aumento dei dissesti e avanzamento del bosco. Perdita di identità. | industriali e turistici | territorio |
Relazioni territoriali che non | Esigenza di iniziative che supportino / | Tendenza all’invecchiamento della |
considerano il rapporto tra lago e | attirino l’imprenditorialità giovanile | popolazione, con conseguente |
montagna | esigenza di maggiori servizi | |
Il lago che, da elemento di unione di | Forte presenza di imprese individuali | Assenza di un canale di accesso |
un tempo, si è progressivamente | che faticano a innovare, fare rete e | unitario ai servizi sociosanitari, |
attestato come fattore di divisione | creare massa critica | offerta frammentata ed estrema differenziazione dei soggetti |
erogatori |
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
Progressivo abbandono dei centri minori e di mezza costa a favore dei poli principali
Esigenza di iniziative che stimolino il raccordo tra aziende – formazione – centri di ricerca
Elevata frammentazione dell’assetto organizzativo e della governance pubblica
Per contro le potenzialità sono rappresentate da:
POTENZIALITA’ RICONOSCIUTE | ||
TERRITORIO | ECONOMIA | SOCIALE |
Notevoli risorse legate al patrimonio | Presenza di realtà industriali leader a | Identità storico – culturale che |
ambientale, paesaggistico e culturale diffuso | livello internazionale | presenta ampi margini di valorizzazione |
Sviluppo della filiera bosco legno, | Trend in crescita per il turismo legato | Tenuta complessiva del livello di |
presenza di importanti risorse energetiche legate alle rinnovabili | all’offerta outdoor ed esperienziale (itinerari) | popolazione nell’area |
Vicinanza con sistemi attrattori | Risorse alternative in grado di | Vivacità e presenza del mondo |
(urbani es. Milano), turistici (es. | integrare l’offerta estiva, per una | dell’associazionismo, collaborazione |
Centro lago di Como) | destagionalizzazione delle presenze | con il pubblico |
1.2 Tendenze evolutive senza intervento
Come già indicato nel Preliminare di Strategia, appare utile ricordare che l’area dell’Alto Lago di Como e Valli del Lario ha sviluppato nel tempo un’immagine “pubblica” significativamente differente rispetto a quelle che sono le condizioni effettive del contesto locale. Xxxxxxxxx, infatti, al suo interno realtà imprenditoriali di respiro internazionale, si affaccia sul Lago di Como - il cui patrimonio paesaggistico e culturale è notoriamente apprezzato da turisti di tutto il mondo -, può vantare la presenza di risorse ambientali uniche (il Pian di Spagna è uno dei siti Ramsar4) ed è vicina a poli urbani di medie dimensioni (come Lecco, Como e Sondrio).
Questi elementi tendono a non far percepire un sistema locale che al suo interno registra, invece, significativi squilibri ed elementi di fragilità dei sistemi di relazione, sia al proprio interno che con i sistemi territoriali esterni. Per quanto non siano presenti i tratti di isolamento e di forte perifericità che connotano altre aree interne regionali e nazionali, la complessa orografia dei luoghi ha condizionato nel tempo lo sviluppo di questo territorio, facendo registrare negli ultimi anni un progressivo acuirsi di contraddizioni e vincoli, a danno delle risorse e del potenziale presente.
Sotto il profilo strettamente geografico e morfologico, la presenza di valli isolate si associa a processi di spopolamento e invecchiamento; d’altro canto, il lago – un tempo elemento di continuità spaziale e di collegamento – si è via via trasformato in un elemento di divisione, anche a causa di un sistema di mobilità
4 La Convenzione di Ramsar “Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale” è stata firmata nel febbraio 1971: si pone come obiettivo la tutela internazionale delle zone umide mediante la loro individuazione e delimitazione, lo studio dell'avifauna e la messa in atto di programmi che ne consentano la conservazione degli habitat, della flora e della fauna.
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
frammentato e precario, che condiziona pesantemente le condizioni di vita dei residenti, limitando l’accessibilità a servizi primari quali istruzione e sanità. Vi sono poi ampie porzioni del territorio montano boschivo in situazione di abbandono, con i conseguenti rischi di disordine idraulico e dissesto idrogeologico.
Si tratta di tendenze che rischiano di compromettere nel medio – lungo periodo la tenuta complessiva di questa area, inficiandone le capacità di promuovere uno sviluppo competitivo ed armonico delle proprie risorse, anche in relazione a contesti limitrofi maggiormente strutturati.
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
2. Lo scenario desiderato e i risultati attesi
A fronte dell’inquadramento sopra riportato, lo scenario che s’intende perseguire fa leva su di una serie di elementi rilevanti emersi sia dall’analisi delle tendenze in atto, sia dal percorso di co-progettazione e che connotano la struttura dell’area dell’Alto Lago di Como e le sue prospettive di cambiamento.
Nello specifico tali leve sono identificabili in:
1. elevato contenuto di capitale cognitivo, legato in particolare a:
a. forte rilevanza - in termini economici e di forza – lavoro – della filiera cognitiva legata ai settori della meccanica/meccatronica e dei servizi alla filiera dell’energia;
b. vicinanza con importanti poli universitari (sede territoriale di Lecco del Politecnico di Milano) e della ricerca (CNR, sede di Lecco);
c. orientamento a “fare impresa”, trasversale ai diversi settori;
2. alta dotazione di capitale ecosistemico, legato al sistema lago – montagna, di grande valore in termini:
a. qualità ed attrattività dei paesaggi;
b. dotazione di risorse naturali (acque, foreste);
c. biodiversità ed agro-biodiversità;
3. robusta dotazione di capitale sociale e relazionale, rappresentato da:
a. inclinazione alla partecipazione attiva sui temi della crescita sostenibile (sociale, economica ed organizzativa), fondata sulla tutela e la valorizzazione delle risorse del territorio ed orientata alla ricerca di soluzioni condivise;
b. rilevante capacità auto-organizzativa di importanti segmenti del partenariato territoriale, con particolare riguardo alla valorizzazione turistica del territorio.
A tali elementi fanno da contraltare alcuni rilevanti fattori di criticità:
1. una domanda di risorse umane di forte qualità tecnica – da parte di tutti i settori - ma ancora poco organizzata e che non trova adeguata risposta nel sistema educativo e della formazione; ad essa fa fronte specularmente la frammentazione dell’offerta educativa e formativa di risposta alla domanda espressa dagli attori territoriali, caratterizzata altresì da sotto-dotazione delle strutture formative (con particolare riguardo ai laboratori necessari per la simulazione della realtà aziendale);
2. un sistema dell’accessibilità fisica ampiamente sotto-dimensionato rispetto alle esigenze effettive, che trova elementi di cesura territoriale (invece che di unione e continuità) da un lato nella presenza del lago, dall’altro nella barriera morfologica rappresentata da un montagna ripida e non facilmente accessibile. Le ricadute di tali carenze si fanno sentire pesantemente sui giovani studenti che, per raggiungere le scuole superiori e gli istituti universitari, sono costretti a spostamenti quotidiani dai tempi estremamente lunghi (aggravati anche da una mancata armonizzazione degli orari tra servizi automobilistici-ferrovia-scuola);
3. l’ostacolo della forte frammentazione che, a partire da quella delle amministrazioni territoriali, pervade trasversalmente molti ambiti: la governance intercomunale, le proprietà fondiarie, il tessuto
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
produttivo, il sistema della mobilità, le relazioni tra Valli e sponde lacuali, la promozione turistica. Ad essa fa riscontro una propensione alla cooperazione istituzionale ancora debole, rispetto all’esigenza di “crescita di scala” del territorio, che dovrà svilupparsi a partire dalle gestioni associate, nonostante le geometrie variabili di oggi, le differenze tra la sponda orientale e quella occidentale, i vincoli oggettivi dati dalle ridotte capacità organizzative e gestionali di strutture comunali di piccole micro dimensioni, che faticano a trovare al loro interno soggetti più strutturati e in grado di assumersi la leadership.
Tali elementi concorrono nell’insieme a tracciare l’immagine di un territorio con significative risorse sottoutilizzate, rispetto alle quali attivare modelli alternativi a quelli attuali per rispondere innanzitutto all’esigenza di accesso della popolazione ai servizi essenziali, quale precondizione per scongiurare il circolo vizioso dell’abbandono, specie delle aree di mezza costa, più fragili e marginali.
Ciò costituisce altresì condizione per il rilancio dell’area nel suo complesso, in quanto sistema territoriale capace di individuare obiettivi comuni, che portino il territorio nel suo insieme ad un salto di carattere intellettuale nella gestione delle risorse disponibili.
Appare del tutto evidente come il focus prioritario in questo scenario debbano essere i giovani e i portatori di nuove idee ed energie creative.
Espresso in termini di risultati attesi, lo scenario perseguito può essere sintetizzato come segue:
a. Pubbliche Amministrazioni dalle funzioni razionalizzate, in un quadro di associazionismo rafforzato
L’Alto Lago di Como e Valli del Lario registra una forte la consapevolezza dell’esigenza di rifondare il proprio modello organizzativo, al fine di superare quegli ostacoli che limitano la vivibilità, lo sviluppo economico e sociale del territorio. Tale operazione è condizione per un cambiamento perseguito in maniera integrata, nella cui cornice collocare le azioni di trasformazione.
Il punto d’innesco del cambiamento risiede nella riorganizzazione e rafforzamento dei servizi per favore della comunità locale, superando la frammentazione e favorendone l’accessibilità da parte dei cittadini. Priorità assoluta in tal senso è rappresentata dalla volontà delle Amministrazioni Locali di migliorare la cooperazione e le prassi associative tra Comuni, necessarie per una maggiore funzionalità della governance locale.
La graduale azione di riorganizzazione e riprogrammazione delle funzioni (i servizi catastali, la protezione civile, la gestione della normativa sismica, la promozione turistica) ha il duplice scopo di generare economie
- eliminando le duplicazioni e ottimizzando le risorse da investire nel potenziamento dei servizi alla comunità e di assicurare un adeguato livello di presidio territoriale anche per le realtà comunali più piccole.
Il processo di sviluppo dell’associazionismo, funzionale alla sostenibilità nel tempo del processo di attuazione della Strategia, richiede di migliorare ed attualizzare le competenze di amministratori e funzionari delle Pubbliche Amministrazioni coinvolte: sotto questo profilo, un contributo importante sarà legato alla realizzazione di percorsi di capacity building che coinvolgano gli amministratori e i funzionari impegnati nell’attuazione di tale processo di cambiamento.
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
b. Eccellenze produttive territoriali dalla competitività consolidata, più capaci di fare rete con gli istituti di formazione e gli enti di ricerca, in un quadro di occupabilità dei giovani migliorata
Nell’Alto Lago della tradizione artigianale e industriale (il “saper fare”) che ha connotato nei secoli lo sviluppo del territorio, è necessario “portare a sistema” ogni iniziativa e risorsa di cui l’area dispone, in modo da acquisire massa critica e favorire la crescita di scala.
Il superamento della frammentazione implica anche una riorganizzazione delle forze propulsive in forma integrata e innovativa, capitalizzando le buone pratiche ed alimentando un processo di emersione delle eccellenze, verso una specializzazione del territorio: si tratta di una condizione per riagganciare le aree più marginali e interne (borghi di mezza costa e terre alte) in una relazione di scambio e reciprocità con le fasce lacuali, promuovendo network e conoscenza diffusa per generare innovazione e competitività del sistema imprenditoriale.
L’approccio alla costruzione di reti, punto d’attacco della Strategia per potenziare i servizi alla comunità, viene traslato anche ai settori economici più avanzati e innovativi, segnatamente le eccellenze dell’area ovvero la meccanica/meccatronica ed il settore dei servizi per l’energia5, che marcano un’esigenza forte di integrazione.
Far sì che queste realtà produttive di eccellenza permangano nell’area dell’Alto Lago, con l’indotto che ne consegue in termini occupazionali e di promozione internazionale dell’area, è precondizione di qualsiasi processo di crescita del territorio: per questo motivo va alimentata una relazione di scambio tra tali attori della produzione e della ricerca, positiva e collaborativa, che consideri opportunamente il valore aggiunto che queste imprese portano all’area ed il sostegno che il contesto socio-istituzionale può offrire loro.
In queste filiere, la riduzione della frammentazione si declina nell’attivazione di sistemi d’interazione stabili, anche nel rapporto impresa/impresa e impresa/ricerca: la possibilità di confronto verso realtà di primario rilievo esterne all’area, quali l’ICMATE - CNR e il Politecnico di Milano nelle sedi territoriali di Lecco, è una delle leve sulle quali si è deciso di investire, così come lo sviluppo di reti d’impresa finalizzate a sostenere processi di cross-technology (es. ricerca sui materiali) per incrementare la competitività e il livello di specializzazione del cluster territoriale nel suo insieme.
c. Accresciute occasioni d’impiego connesse all’innovazione, con rilancio delle eccellenze della filiera agroalimentare ed un presidio rafforzato del presidio e dei livelli di sicurezza del territorio
La filiera agroalimentare si caratterizza per delle produzioni di rilievo e identitarie (quali le produzioni DOP e IGT, di olio, vini e formaggi): sono tuttavia ad oggi realtà di nicchia, ma con un significativo valore ecosistemico, sia rispetto al presidio del territorio rurale in cui si inseriscono, sia rispetto alla valorizzazione di un sapere immateriale e identitario legato all’area dell’Alto Lago.
La possibilità di generare meccanismi virtuosi tra queste produzioni e il settore turistico, è quindi tesa ad un aumento di visibilità, nonché di innovazione delle filiere, che porti da un lato ad un rilancio dei prodotti di montagna delle filiere corte e circuiti Km0, dall’altro ad una riorganizzazione delle connessioni commerciali tra gli ambiti vallivi e quelli rivieraschi.
5 Produzione di flange, filiera delle forbici e dei coltelli della Valsassina, aziende leader nel settore energetico, del biomedicale e nei servizi dell’area di Colico e Dongo.
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
La scelta di supportare queste produzioni va di pari passo con la volontà di incentivare le occasioni di recupero e di presidio del territorio (alpeggi, malghe e terrazzamenti), quali opportunità di avvio di nuove attività per i giovani.
d. Un’offerta turistica più integrata, per una comunicazione distintiva dell’area nel quadro di un’organizzazione sistemica dei servizi di accoglienza e soggiorno
Sotto il profilo della valorizzazione turistica, il territorio dell’Alto Lago di Como si misura innanzitutto con il modello proposto dalla fascia centrale del Lago, spiccatamente orientata a un turismo internazionale di massa e meno propenso a un tipo di turismo esperienziale ed autentico. Il confronto – e lo stimolo che ne deriva – non può che condurre a un disegno di promozione turistica e culturale che si sviluppi in un rapporto di complementarietà e di integrazione.
Sotto questo profilo, le opportunità di vivere il territorio e le sue peculiarità si fondano su elementi di un patrimonio naturale e identitario più fragile, riconducibile ad elementi paesaggistici minori (terrazzamenti, lavatoi, fontanili, edicole votive, ma anche piccoli borghi ricchi di storia e cultura, sentieri, aree di tutela ambientale): si tratta di risorse che necessitano di azioni di salvaguardia e ricomposizione coerente all’interno di rinnovate proposte di circuiti integrati tra lago e valli, che vedano anche nella dimensione degli sport all’aperto (quali vela, trekking, ciclismo, mountain bike) un’occasione di diversificazione e di destagionalizzazione delle presenze.
Da questo punto di vista, le neocostituite reti di impresa nel settore turistico (attive sia nell’area della Valsassina, sia nella sponda lacuale comasca) sono modelli da percorrere, rafforzare ed estendere, al fine di ridurre la frammentazione del sistema economico locale e porre le basi per l’attivazione di sistemi di interazione stabili. Perché ciò sia possibile, si tratta ancora una volta di ragionare in una logica di networking, e di far crescere nel partenariato locale quelle competenze di carattere manageriale e imprenditoriale, oggi carenti.
e. Un’offerta scolastica potenziata, per favorire il radicamento territoriale della cittadinanza già insediata e per un’attrattività rafforzata
Nel quadro dello scenario delineato ai punti precedenti, un impegno e centrale è rivolto alla scuola, primaria e secondaria, perché rafforzi il proprio ruolo come soggetto promotore di cittadinanza attiva e di relazioni tra famiglie, studenti e realtà locali, pubbliche e private. Un punto di riferimento, aggregativo e inclusivo, teso ad ascoltare il fabbisogno della comunità locale, per intercettare progettualità e risorse, traducendole in opportunità di formazione e di crescita del capitale umano.
Il ruolo della scuola è nodale: è la formazione superiore (Istituto Xxxxx Xxxx di Colico) ad essere chiamata ad un dialogo teso a rafforzare il rapporto con le imprese dell’area, in primo luogo nei settori della meccanica/meccatronica e dell’energia, dove realtà produttive d’eccellenza ed internazionalizzate ricercano nel rapporto con l’istituto superiore e la formazione professionale la possibilità di introdurre giovani adeguatamente preparati, anche mediante il potenziamento delle opportunità di formazione in azienda (alternanza scuola - lavoro), oltre che di formazione continua per i dipendenti.
Ulteriori ambiti rispetto ai quale la formazione è chiamata ad un aggiornamento sono quelli riconducibili alle filiere agro-alimentare ed agro-forestale e al turismo, fronti che, sebbene meno impattanti rispetto alle filiere della meccanica e meccatronica, nell’Alto Lago mostrano un potenziale inespresso, da riattivare.
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La scuola dunque come luogo d’aggregazione per i ragazzi, ma anche ponte reale con il mondo del lavoro, con percorsi di formazione rinnovati e coerenti rispetto alle esigenze e ai temi identitari dell’area.
f. Condizioni migliori di inclusione sociale, con servizi più robusti per i soggetti in condizione di cronicità e fragilità, erogati da un sistema socio-sanitario e assistenziale più efficace
Lo sviluppo di servizi alla comunità è occasione per intercettare e consolidare le reti informali, i rapporti fra i soggetti della cooperazione e le numerose piccole realtà di volontariato, che operano in particolare nei centri minori, perché queste energie non vadano disperse ma trovino uno spazio di relazione vivo, all’interno del quale potersi muovere e alimentare, in un rapporto di integrazione rispetto all’intervento pubblico e con un’azione complementare alle attività dei piani di zona (in particolare per politiche giovanili e anziani). Intercettare il contributo di queste risorse del territorio è fondamentale per attivare misure di supporto leggero e prevenire fragilità e solitudine sempre più diffuse, promuovendo occasioni di inclusione e aggregazione.
Le risposte ai bisogni delle persone che vivono nell’Alto Lago e nelle Valli sono, in alcuni casi, anche sperimentali e innovative, ideate in un'ottica di integrazione e di appropriatezza degli interventi, al fine di semplificare e qualificare l’accesso ai servizi di cura. In questa logica, si inserisce il rafforzamento del modello innovativo PreSST (Presidio Socio-Sanitario Territoriale) attualmente in sperimentazione in Valsassina, per promuovere un “patto di cura” che valorizzi, all’interno della rete di offerta dei servizi, il sistema di relazioni fondato sul rapporto di fiducia esistente tra i medici di famiglia, che operano nella comunità locale, ed i loro assistiti, per la rilevazione dei bisogni e la gestione della domanda di salute/assistenza delle persone residenti.
g. Un’area più accessibile, con sistemi di mobilità adattati alle geografie specifiche e ai nodi del territorio
Condizione perché la scuola, elemento trasversale al conseguimento dei risultati attesi, possa riposizionare il proprio ruolo, è la sua accessibilità e raggiungibilità, supportando le famiglie nello sforzo di conciliazione degli orari, tra gli impegni di lavoro e cura: un obiettivo che va perseguito rafforzando il sistema del trasporto pubblico locale, che metta al centro la scuola per agevolare gli studenti, le loro famiglie ed i docenti, rendendo altresì possibile la partecipazione ad attività extracurricolari (sport, competenze digitali, studio delle lingue, attività culturali e sociali).
Assunta la centralità della scuola nel ripensamento dei servizi delle linee automobilistiche del TPL, a partire dai nodi territoriali e di interscambio (Colico), è tuttavia necessario pensare ad un sistema di mobilità che risponda alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione residente, superando l’isolamento nei centri minori di mezza costa e delle valli e rafforzando il raccordo tra le sponde lacuali.
Non meno importante, risulta il ripensamento della mobilità a fini turistici, favorendo l’intermodalità e superando l’attuale dualismo esistente tra TPL (studenti, lavoratori) e Navigazione (turisti).
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
3. Il segno di una scelta permanente: la condivisione di funzioni e servizi
Per comprendere la portata e la direzione delle scelte effettuate dall’area dell’Alto Lago di Como e Valli del Lario circa la gestione di funzioni e servizi, è utile richiamare alcuni elementi – chiave di contesto.
Come visto, l’area si caratterizza per comuni di dimensione molto piccola6, che faticano ad attivare gestioni associate. A fine del 2016, è stata avviata un’unione tra Bellano e Vendrogno, voluta per migliorare la gestione dei servizi e del personale in capo ai due Enti. Risale al 2011 la formalizzazione della fusione di Comuni che ha dato vita al Comune di Gravedona e Uniti, mentre nel corso del 2017 i Comuni di Introzzo, Tremenico e Vendrogno hanno dato vita ad un importante processo di fusione, che ha visto l’istituzione del nuovo Comune di Valvarrone (formalmente riconosciuto da gennaio 2018).
Dei 34 Comuni dell’area, 30 sono in obbligo di Legge circa l’attivazione di una gestione associata dei servizi. Si evidenzia come tutti i Comuni abbiano almeno 3 convenzioni in essere, mentre 14 Enti hanno più di 6 funzioni gestite in forma associata (2 dei quali con popolazione superiore a 3.000 abitanti). Frammentario anche il quadro delle convenzione attive, di numero elevato, con scadenze temporali diverse e riferite a soggetti differenti.
Attualmente, le funzioni associate riguardano principalmente l’ambito scolastico e nello specifico la gestione del trasporto scolastico, del servizio mensa, la gestione degli edifici in co-proprietà. Una simile azione è già stata condotta per quanto riguarda l’istruzione, con un riordino degli istituti comprensivi sui due territori provinciali che ha dato vita ai 5 poli attuali.
Le aggregazioni delle funzioni avvengano di fatto per zone omogenee: per questo motivo sul territorio sono attive delle gestioni associate tra i Comuni della Valsassina (Cortenova, Premana, etc), della zona del Lario Orientale (da Bellano a Colico), Dongo – Gravedona ed Uniti – Domaso.
Rispetto alla gestione associata dei servizi da parte degli Enti, spesso un motivo di rinuncia è dovuto a problemi di ordine tecnico, legati all’esigenza di dover interfacciare dei sistemi digitali differenti presenti nei diversi Comuni (in particolare due, PA e Halley): si tratta di un limite prettamente tecnico, che porta con sé ricadute in termini di costo e di esigenze diverse di formazione dei dipendenti, abituati a lavorare con un software differente.
Le due Comunità Montane gestiscono, per tutti i Comuni le funzioni riferite a Protezione Civile, Stazione Unica Appaltante e Servizi Sociali. La Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio gestisce già dei servizi di gestione associata per tutti i Comuni che la compongono, mentre la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esine e Riviera non dispone di un servizio associato per tutti gli Enti del territorio.
Nell’area sono presenti due Distretti Socio Sanitari regolamentati con Accordi di Programma che scadono nel 2017, e che afferiscono a due differenti Agenzie per la Tutela e la Salute (Agenzia per la Tutela della
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il 44% ha una popolazione complessiva inferiore ai 500 abitanti, il 23,5% tra i 500 e i 100 abitanti, il 20,6% tra i 1.000 e i 3.000 abitanti, l’8,8% tra i
3.000 e i 5.000 abitanti, il 3% sopra i 5.000 abitanti
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Salute della Brianza e Agenzia per la Tutela della Salute della Montagna). Si tratta di due realtà di recente costituzione (Legge regionale 23/2015, di Riforma del Sistema Socio Sanitario della Lombardia).
Non tutti i Comuni dispongono di un servizio di polizia locale, che garantirebbe una migliore copertura del territorio, ora marginale e sui centri maggiori, nei periodi a più alta affluenza turistica ed renderebbe possibile il pattugliamento notturno ed un miglioramento complessivo della sicurezza urbana.
Il trasporto pubblico locale attualmente è gestito da un’unica Agenzia del bacino di Varese – Como - Lecco, entrata in vigore a seguito dell’istituzione regionale nel dicembre 2015. Tra i compiti dell’Agenzia quello di attivare gli appalti per l’erogazione del servizio relativo alle autolinee di trasporto nell’area dell’Alto Lago. E’ invece di competenza ministeriale la gestione della navigazione lacuale, mediante la Gestione Navigazione Laghi, Ente Governativo (ex l. 614/57) che opera l'esercizio delle linee di navigazione7.
Riguardo allo Sportello Unico Attività Produttive, ogni comune presenta un proprio SUAP, per la maggior parte convenzionati con “impresainungiorno” (xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx) reso disponibile da Camera di Commercio per la gestione informatica delle pratiche.
L’area sconta anche l’inadeguatezza degli uffici postali: ci sono in tutto 24 sportelli, di cui 13 hanno un orario ridotto (sono aperti a giorni alterni).
L’area ha necessita quindi di dare vita ad una struttura organizzativa che sia in grado di gestire servizi in gestione associata, tenendo ben presente i temi - chiave, emersi durante il processo di lavoro:
1) l’abitabilità dei territori: i servizi associati come opportunità per incrementare i livelli di servizi alla cittadinanza che vive nell’area;
2) la volontarietà: riflessione sulle funzioni che effettivamente portano un valore aggiunto all’area, a prescindere dall’obbligatorietà delle stesse;
3) l’Industrializzazione dei servizi: se gestiti in forma associata, comportano un vantaggio economico agli Enti, senza ripercussioni negative sulle strutture (es. gestione del personale, servizi catastali)
Relativamente alle scelte operata dall’area, per lo sviluppo delle funzioni che i 34 Comuni andranno ad organizzare in forma associata, si delinea il seguente quadro:
• Protezione Civile: piano di protezione civile generale, vista anche la tipologia di possibili scenari di rischio comuni a tutto il territorio (in particolare idrogeologico, idraulico, incendi boschivi) per un maggiore coordinamento dei diversi presidi territoriali, anche in relazione ai macchinari, alle dotazioni disponibili, ai centri operativi dislocati nell’area;
• Gestione integrata e unitaria dei servizi catastali: si tratta di una funzione che, se gestita unificandone il bacino d’utenza, porterà forti vantaggi per il territorio, sia sotto il profilo della gestione delle proprietà fondiarie (ad es. a beneficio della filiera legata al bosco), sia sotto il profilo dei costi, in relazione alla diminuzione del costo unitario di gestione delle pratiche, specie in relazione alla possibilità di erogazione online di servizi da parte della PA. Di particolare rilievo, sotto questo profilo, l’impatto potenziale dell’azione sulla gestione del presidio della sicurezza territoriale, resa più difficile dalla frammentazione della proprietà.
• Normativa legata alla sismica: verrà attivato un modello di coordinamento degli uffici competenti, in collaborazione con gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, riguardo alle linee di indirizzo e coordinamento per l’esercizio delle funzioni trasferite ai comuni in materia sismica (Zonazione sismica D.G.R. n. 5001/2016 ai sensi della l.r. 33/2015);
7
Il servizio di navigazione per l’area sia molto carente, contribuendo così rafforzare la divisione tra le due sponde, oltre che penalizzare da un punto
di vista turistico l’offerta dell’area rispetto alla fascia del centro lago.
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• Promozione turistica integrata del territorio: verrà avviato un percorso stabile di aggregazione e integrazione per raggiungere una maggiore efficacia nell’azione di promozione, che permetta di generare economie di scala e aumentare la visibilità sul mercato turistico attraverso strategie di marketing e di comunicazione condivise a beneficio dell’intera area. L’obiettivo è consolidare le potenzialità turistiche dell’area, migliorando la qualità dei prodotti turistici e favorendo la loro integrazione, sia tipologica che territoriale (es. lago e monti).
Contestualmente all’approvazione della Strategia d’Area, infatti, i Comuni approveranno le Convenzioni necessarie per l’attivazione delle funzioni sopra indicate: le azioni di formazione, che interesseranno tutti i Comuni dell’area e le due Comunità Montane, saranno pertanto realizzate parallelamente alla progressiva riorganizzazione dei servizi.
Le Convenzioni dovranno risultare attive entro i primi 6 mesi del 2018.
Infine, si ritiene di sottolineare come, in prospettiva, sarà considerata l’opzione di una gestione associata delle seguenti tipologie di servizi:
• i servizi informatici, con particolare riguardo all’esigenza di interfacciamento dei differenti sistemi digitali differenti presenti nei Comuni (in particolare due, PA e Halley): un limite tecnico che può condizionare l’efficace progresso nell’integrazione di rilevanti servizi di gestione territoriale quali ad es. i servizi catastali e/o di gestione della normativa sismica;
• la polizia locale, in vista dell’estensione della copertura del servizio anche ai centri che attualmente ne sono sprovvisti, nella chiave di una più efficace gestione dei flussi turistici ed in generale del miglioramento delle condizioni complessive di sicurezza urbana.
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4. La Strategia d’Area e gli attori coinvolti
La capacità di aumentare il livello di competitività del sistema economico si articola lungo una filiera che, partendo dalla qualificazione dei servizi alla comunità, giunge a sostenere azioni di sviluppo in una relazione biunivoca e di rafforzamento reciproco.
Il diagramma che segue opera una ricucitura in uno schema concettuale unitario dei diversi ambiti d’intervento della Strategia, già individuati dal Preliminare e qui riconfermati, e delle relative proposte progettuali: a partire dal tema dei servizi, la Strategia intende agire su di una serie diversificata di aspetti, affrontandoli in modo organico per “fare massa critica” e, nell’insieme, consentire di accrescere il livello di attrattività e competitività del sistema territoriale dell’area.
Gli elementi fondanti della Strategia possono essere schematizzati come segue:
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Com’è possibile apprezzare dallo schema, i tre ambiti portanti della strategia - coesione volta a ricomporre la frammentazione, liberare energie, sostenere le eccellenze - intercettano due priorità date da:
- Il potenziamento delle reti territoriali, per una riorganizzazione delle funzioni e delle relazioni che superi le attuali condizioni di frammentazione e ponga le basi per una visione di sistema dell’area;
- il lavoro sui giovani e con i giovani, per rafforzarne le competenze e le capacità per stare sul mercato del lavoro, ma anche per accrescerne la consapevolezza e la proattività circa le opportunità effettive che l’Alto Lago può offrire quanto ad opportunità di vita e di lavoro.
Precondizione perché la Strategia possa trovare attuazione è data, inoltre, dallo sviluppo delle condizioni di mobilità, per un territorio che divenga più accessibile per i cittadini e i lavoratori, più fruibile da parte dei visitatori ed in definitiva più unitario, superando le barriere che l’esperienza ha mostrato essere non solo fisiografiche ma anche organizzative.
Priorità e precondizioni guardano nell’insieme ad una maggiore e migliore valorizzazione di quanto già c’è, ma anche a promuovere la nascita e la crescita di nuove economie, legate alle risorse più strettamente ancorate alla storia e alle caratteristiche del territorio. Ci si riferisce alle azioni di potenziamento delle eccellenze produttive industriali, che tanto modellano l’economia e il mercato del lavoro locale, senza le quali le condizioni di sostenibilità territoriale sarebbero fortemente compromesse: si tratta di eccellenze che, per poter mantenere la propria condizione e posizione sui mercati internazionali sui quali competono, necessitano sia di rafforzare sostanzialmente la ricerca industriale finalizzata all’innovazione nei processi, nei prodotti e nell’organizzazione; sia la formazione dei lavoratori, per renderli più capaci di coniugare i saperi tradizionali con le opportunità dalla ricerca stessa.
Accanto ad esse dovranno crescere e rafforzarsi tutte quelle componenti del capitale di conoscenza locali che, sebbene costituiscano un valore e una grande opportunità, ancora “eccellenze” non sono, in termini di scala produttiva, capacità di creare occupazione, costituirsi come leva di attrazione, capace di intercettare i flussi – di persone, conoscenza, capitali – che attraversano il territorio. Le nuove economie, legate ad un recupero e valorizzazione delle produzioni agro-alimentari che porta con sé anche:
- il recupero di capacità di presidiare il contesto rurale e montano, facendo economia sia della salvaguardia della sua sicurezza, sia sull’uso sostenibile e produttivo delle risorse dell’ecosistema forestale, nell’ambito della filiera bio-energetica e della produzione di materiali da costruzione di qualità;
- la cura e valorizzazione della bellezza del territorio, il più immateriale dei servizi ecosistemici, ma anche ciò che ne fa l’attrattività per eccellenza, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di un’offerta turistica che integra le opportunità offerte dal lago con quelle della montagna.
Tutto ciò rappresenta un processo di sostanziale crescita di scala da parte della comunità nel suo insieme: una crescita che non può in alcun modo prescindere – e qui sta la “cornice” in cui i pilastri ed ognuno dei campi d’azione prefigurati si inseriscono – dalla crescita di scala della cooperazione fra gli attori locali, sia per quel che riguarda il sistema pubblico e l’efficienza economica e l’efficacia operativa dei servizi che eroga, sia di quello privato, dei cittadini organizzati, che insieme al settore pubblico (le amministrazioni locali associate, la scuola) deve diventare il “motore” della crescita, operando per rafforzare i servizi con iniziative che “coprono” laddove il pubblico “non arriva” ma anche per generare idee di nuove economie, che fanno tesoro delle innovazioni che il sistema pubblico apporterà alla dinamica del contesto della comunità dell’Alto Lago.
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In altri termini, attraverso l’impianto strategico descritto, si tratta di far sì che le diverse componenti del territorio dell’Alto Lago inizino effettivamente a comportarsi come un “sistema”, in cui tutti gli attori, a lato degli obiettivi che gli sono propri in base alle loro caratteristiche e funzioni di soggetto pubblico o privato, perseguano obiettivi collettivi di crescita sostenibile dell’intera comunità territoriale.
Il rapporto tra i risultati attesi e gli interventi previsti dalla Strategia d’Area è il seguente:
A. Razionalizzare le funzioni in forma associata, aumentare il livello di associazionismo tra gli Enti locali
Come visto, il superamento della frammentazione nella governance locale riveste un ruolo prioritario per l’area. Per questo motivo si prevede, a valle di un percorso di analisi dell’attuale assetto organizzativo degli Enti e delle funzioni a oggi gestite in forma associata, la progettazione della riorganizzazione di tali servizi su scala inter-comunale, in funzione della domanda espressa dall'utenza, del recupero di efficienza e della riduzione dei costi.
I servizi che saranno prioritariamente oggetto di riprogrammazione riguardano: protezione civile, catasto, normativa sismica (scheda 1.1), e promozione turistica (scheda 8.4), per i quali le 32 amministrazioni intendono sostenere uno sviluppo univoco. Le economie attivabili dalla messa a regime di questa nuova governance saranno l’occasione per potenziare i servizi esistenti, prioritariamente protezione civile e polizia locale.
Il processo di potenziamento e di sviluppo dell’associazionismo dovrà essere sostenuto attraverso azioni di di capacity bulding, rivolte alla formazione degli amministratori e dei funzionari coinvolti nel percorso, al fine di sostenere il rinnovo del modello organizzativo, contribuendo a sviluppare reti e progetti integrati per l’area. La riorganizzazione delle funzioni e dei servizi dovrà, inoltre, essere accompagnata con azioni di informazione, sensibilizzazione e di empowerment della comunità locale, tese sia a comunicare le rinnovate modalità di accesso ai servizi, sia ad alimentare il coinvolgimento e la promozione di una cittadinanza attiva (schede 1.1, 1.2)
Schede progetto riferite a questo risultato atteso:
1.2 Supporto alla gestione, coordinamento e attuazione della Strategia d'area
B. Potenziare l’offerta scolastica per favorire il radicamento territoriale delle popolazioni insediate (e delle nuove popolazioni)
La promozione di una cittadinanza attiva vede nell’istituzione scolastica un riferimento prioritario. Tra le azioni che interesseranno gli Istituti comprensivi (primarie di primo e secondo grado), la scelta di rinnovare il rapporto istituzione-territorio costituirà un elemento di base, trovando nella scuola un luogo aperto al dialogo e attento alle esigenze del contesto locale: per questo motivo si prevede l’attivazione di percorsi di conciliazione dei tempi di lavoro/cura familiare (scheda 2.3).
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1.1
Capacity building per amministratori e funzionari, per il miglioramento delle competenze e capacità
gestionali e progettuali.
Formazione per dirigenti e funzionari sulle nuove gestioni associate per protezione civile, catasto, sismica
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Da questo punto di vista, l’obiettivo è quello di allineare al meglio le proposte degli orari di pre-scuola e post-scuola, e le attività extracurriculari al fine di sostenere le famiglie, che spesso - lavorando al di fuori dell’area – faticano a gestire queste situazioni. Le attività extracurricolari riguarderanno anche i periodi di vacanza e di sospensione delle attività scolastiche, con proposte che spaziano da laboratori artistici e culturali, ad attività sportive e ricreative, anche orientate a sostenere la conoscenza del territorio (natura, itinerari, storia, ecc.), da realizzare in collaborazione con le realtà associative locali (terzo settore, ma anche parrocchie, associazioni musicali e sportive).
Per quanto attiene le primarie di primo e secondo grado, un ulteriore punto di intervento sarà dato dal potenziamento della formazione di base (matematica, lingue, area digitale), al fine di rafforzare le competenze degli alunni su quei temi che, attualmente, risultano più carenti e che rappresentano invece un bagaglio di conoscenze indispensabile per i futuri percorsi di studi o lavorativi di ciascun studente, anche con l’attivazione di metodi sperimentali di insegnamento della lingua inglese (modello CLIL) e delle competenze tecnologiche e di programmazione (schede 2.1 e 2.2).
Schede progetto riferite a questo risultato atteso:
2.1 Potenziamento lingua inglese
2.2 Didattica delle discipline STEM integrata con le Nuove Tecnologie
2.3 Servizi di conciliazione famiglia - lavoro
C. Aumentare il livello di accessibilità dell’area, in relazione alle geografie specifiche definite dal sistema di trasporto pubblico locale e ai nodi territoriali
Il potenziamento dell’accessibilità scolastica (anche alla luce delle proposte di apertura in orari extra scolastici), come più in generale il tema della mobilità nell’intera area, risulta un tassello fondamentale della Strategia. Per agire in tal senso sono state individuati tre distinti ambiti di intervento che riguardano:
• i collegamenti TPL lungo le principali direttrici (D35 e C10)
• i collegamenti TPL lungo tracciati secondari
• il raccordo con la Navigazione Lago di Como
In considerazione delle diverse caratteristiche che l’area presenta sul lato comasco e su quello lecchese, si è scelto di concentrare l’azione ai due assi di forza, che rappresentano i tracciati sui quali si raccordano anche i collegamenti minori: la direttrice Lecco – Taceno - Premana linea D35, la direttrice Como – Menaggio - Colico linea C10. L’obiettivo che si intende perseguire è quello di strutturare questi due collegamenti come R-link, ovvero come servizi di forza su relazioni di bacino cadenzate (punta e morbida) ed integrate con il Servizio Ferroviario Regionale, definendo standard per i servizi feriali e festivi.
Saranno inoltre interessati da un processo di riorganizzazione e potenziamento anche i collegamenti secondi, in particolare si prevede una migliore strutturazione delle linee : X00 Xxxxxxx - Xxxxxxx - Xxxxx Xxxxx, X00 Xxxxxxx - Xxxxx – Avano, X00 Xxxxxxx – Vendrogno, X00 Xxxxxxx – Premana, C17 Dongo –
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Garzeno, C18 Dongo – Livo. Queste linee si raccordano con le due principali, andando quindi a sviluppare un disegno unitario della mobilità locale.
Poiché l’intento è quello di andare oltre l’attuale frammentazione, si promuoverà un tavolo di lavoro comune tra TPL, Navigazione ed Enti locali, al fine di verificare le possibilità di raccordo e di potenziamento dei servizi sia a favore dei residenti (es. cittadini della sponda comasca che potrebbero accedere con maggiore semplicità alla linea ferroviaria tra Colico e Lecco), sia per i turisti (itinerari integrati tra le due sponde).
Schede progetto riferite a questo risultato atteso:
3.1 Potenziamento servizio TPL lungo le principali direttrici di collegamento dell’area interna
D. Aumentare i servizi finalizzati alla presa in carico di soggetti in condizione di cronicità e fragilità da parte del sistema socio-sanitario e assistenziale, migliorando le condizione di inclusione sociale
L’attenzione alla comunità locale si declina di linee di intervento specifiche che riguardano:
• Sulla sponda lecchese il sostegno all’implementazione del PreSST di Introbio e all’attivazione di un nuovo PreSST a Bellano; sulla sponda comasca lo sviluppo di una rete integrata di servizi di teleassistenza, con punto di riferimento in Gravedona presso l’Ospedale Moriggia Pelascini (schede
4.1 e 4.2). I due interventi proposti si articolano in più linee di azione, rivolte al rafforzamento dell’assistenza territoriale nell’area interna, in forte integrazione con l’assistenza ospedaliera in coerenza con le recenti normative regionali sulla presa in carico dai pazienti in condizioni di cronicità e fragilità (DGR 6164/2017 e s.m.i). A fronte di un’esigenza comune, i due ambiti propongono l’attivazione di differenti modelli sperimentali: da un lato il potenziamento del Presst (storicamente il polo di Introbio costituisce un punto di riferimento univoco per il territorio, che integra la propria azione attraverso l’attività dei MMG e dei servizi sociali); dall’altro un modello a rete che si sviluppa nelle valli attraverso la collaborazione con i punti di riferimento locali (es. MMG, servizi sociali, ma anche farmacie, consultori, ...). Entrambi i modelli vedono l’impiego di supporti di natura tecnologica (piattaforma informatica/condivisione di informazioni, teleconsulto e prenotazione), e supporto allo sviluppo della telemedicina e teleassistenza;
• a corredo di questa linea di intervento, verranno potenziati i servizi di custodia sociale indirizzati alle face più fragili della popolazione, quali anziani e disabili, nell'ottica della prevenzione sociale attraverso la figura del “custode sociale” quale forma di sostegno leggero: un operatore sociale vicino ai cittadini (scheda 4.3). A titolo esemplificativo, i servizi che potranno essere così attivati saranno finalizzati a:
o Ascoltare le richieste e le problematiche degli anziani soli e persone disabili, per attivare la rete tesa alla risoluzione del bisogno rilevato;
o Sostenere il care giver mediante l’ integrazione e l’implementazione del SAD e CDD con le figure di professionali a supporto della famiglia che decide di gestire al domicilio i parenti;
o Facilitare l'accesso e l'utilizzo corretto dei Servizi Pubblici e/o Privati sul territorio, con una azione di informazione, di orientamento e di accompagnamento.
Schede progetto riferite a questo risultato atteso:
4.1 Dalla cura al prendersi cura: sviluppo del modello PreSST (Introbio e Bellano)
4.2 Dalla cura al prendersi cura: sviluppo di una rete integrata di servizi di teleassistenza
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
4.3 Custodia sociale (anziani e disabili)
E. Consolidare la competitività delle eccellenze produttive territoriali, attraverso un aumento della capacità di fare rete azienda/azienda, azienda/istituti di formazione, azienda /enti di ricerca, con la finalità di migliorare l’occupabilità dei giovani nell’area
Per le scuole medie e superiori saranno promossi interventi a contrasto della dispersione scolastica con un potenziamento degli interventi di orientamento. Particolarmente significativa risulterà l’organizzazione di momenti di incontro studenti - imprenditori, per favorire le occasioni conoscenza reciproca; l’organizzazione di eventi specifici di promozione verso il territorio e le famiglie con Open Day dedicati, sul modello de ‘La notte dei ricercatori’ (scheda 5.1). Al fine di sostenere l’allineamento dell’offerta formativa rispetto alle vocazioni imprenditoriali dell’area, inoltre, si attiverà un potenziamento dei percorsi scolastici presso I.I.S. Xxxxx Xxxx di Colico, attraverso: il potenziamento delle dotazioni tecnologiche presso i poli scolastici, per un uso integrato delle nuove tecnologie(schede 5.2 e 5.3); 2) l’attivazione di percorsi di formazione dei docenti e il potenziamento dell’offerta formativa extra-curricolare per gli studenti, anche per il rafforzamento delle competenze di base (vd. formazione linguistica).
Fondamentale risulterà anche l’attivazione di un Tavolo Permanente Scuola – Impresa, per creare ambiti stabili di dialogo e steering educativo/formativo tra istituti superiori e realtà imprenditoriali (filiera meccanica / meccatronica ed energetica), in merito ai profili professionali ricercati e alla gestione del passaggio scuola/impresa.
Guardando al lato impresa, inoltre, uno spazio di azione prioritario per la Strategia è quello di supporto all’attivazione di percorsi stabili di dialogo tra il sistema imprenditoriale della meccanica / meccatronica
/energia e i centri di ricerca, per sostenere l’innovazione in particolare sui temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità delle produzioni. Per questo è prevista una linea di intervento dedicata (scheda 5.4), volta alla costituzione di aggregazioni partenariali tra le aziende delle filiere territoriali e gli Enti di ricerca, azione che permetterà anche di alimentare un ambiente di conoscenza reciproca e di stimolo a processi di cross- technology tra imprese.
A corredo di queste linee di intervento si prevedono inoltre interventi di formazione continua, sia per la valorizzazione delle competenze del capitale umano, sia per accompagnare in percorsi di reiserimento lavorativo soggetti in difficoltà (schede 5.5 – 5.6).
Da ultimo, al fine di sostenere i processi di innovazione e di autoimpiego, è stata introdotta anche una linea di intervento dedicata ai giovani, per l’avvio di nuove imprese (scheda 5.7).
Schede progetto riferite a questo risultato atteso:
5.1 Potenziamento orientamento
5.2 Potenziamento tecnologico dell’Istituto Superiore Xxxxx Xxxx: laboratorio di elettrotecnica e di tecnologie dell’automazione
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5.3
Potenziamento tecnologico dell’Istituto Superiore Xxxxx Xxxx:
a) allestimento laboratorio tecnologico
b) nuovo laboratorio cad-cam
c) potenziamento officina meccanica
d) formazione personale scolastico
Alto Lago di Como e Valli del Lario
e) tavolo permanente scuola-aziende
5.4 Sostegno alle aggregazioni tra imprese e enti di ricerca per il processi di ricerca e sviluppo
5.5 A Riqualificazione delle competenze per l’accesso all’occupazione (Dote Unica Lavoro)
5.5. B Formazione continua per l’adattamento di lavoratori e imprese
5.6 B Formazione continua per l’accrescimento delle competenze della forza lavoro nell’area interna
5.7 Start up, giovani e competitive
F. Aumentare le occasioni di impiego connesse all’innovazione e rilancio delle eccellenze della filiera agroalimentare, valorizzando le “produzioni eroiche” ; Contrastare il dissesto idrogeologico rafforzando il presidio ed innalzando i livelli di sicurezza del territorio, valorizzando i servizi ecosistemici e incentivando l’uso sostenibile delle risorse rinnovabili
Attraverso le misure del FEASR, saranno promosse progettualità volte a:
• la valorizzazione dei presidi nelle aree montane – segnatamente rifugi e alpeggi - quali opportunità per l’insediamento di nuove attività imprenditoriali legate alle economie della natura, sia sotto un profilo di fruibilità turistica, sia come punti di riferimento per la cura del territorio e la valorizzazione delle produzioni tipiche e di pregio dell’area, di cui sostenere la distribuzione e la diffusione attraverso nuovi canali che operino sulla connessione commerciale tra aree di montagna e rivierasche;
• il potenziamento del catasto dei terreni con l’attivazione di uno sportello integrato, preliminare alla mappatura delle aree abbandonate, che permetta di sostenere percorsi di associazionismo fondiario e la riattivazione delle proprietà boschive, come precondizione per promuovere investimenti sulle risorse rinnovabili, in particolare sul potenziamento della filiera bosco-legno- energia, grazie l’azione dei due Consorzi Forestali. Si tratta di un’azione che porta a valutare la sostenibilità di una visione in cui il bosco, da patrimonio oggi sottoutilizzato, attraverso modelli di riqualificazione ecologica del bosco diviene risorsa da valorizzare come fonte di energia rinnovabile, sia da parte della pubblica amministrazione che del settore produttivo privato. Ugualmente, costituisce occasioni di rafforzamento del presidio in contrasto al dissesto idrogeologico, con incentivi per professioni legati alla cura del territorio (agricoltori di montagna; manutenzione del territorio, imprese boschive).
Schede progetto riferite a questo risultato atteso:
6.1 Interventi per lo sviluppo delle filiere agro-silvo-pastorali
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5.6 A
Formazione permanente e di specializzazione per l’accrescimento delle competenze della forza lavoro
nell’area interna
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G. Promuovere l'efficienza nell'uso delle risorse
Questa linea di intervento, inizialmente non prevista dal Preliminare di Strategia, è stata inserita per sostenere il processo di rinnovamento e ammodernamento della pubblica amministrazione locale, attraverso un uso efficiente delle risorse. Le attività previste riguardano l’efficientamento energetico di una serie di strutture pubbliche (scuole, spazi polifunzionali e municipi), che sono state selezionate per il valore simbolico che rivestono per l’area nell’erogazione di servizi alla comunità (schede 7.2 – 7.7).
A titolo esemplificativo, verrà riqualificato da un punto di vista energetico il municipio di Introzzo che, nei prossimi mesi diverrà la sede del neocostituito Comune di Valvarrone.
E’ inoltre previsto un intervento per l’efficientamento dell’illuminazione pubblica a Colico (scheda 7.1), in aree limitrofe al polo di intervento previsto per il rinnovamento dell’offerta turistica (scheda 8.2 A).
Schede progetto riferite a questo risultato atteso:
7.1 Illuminazione pubblica - vie accesso Ex Cariboni
7.2 Efficientamento energetico Municipio
7.3 Efficientamento energetico - Scuola
7.4 Efficientamento energetico - Struttura polifunzionale
7.5 Efficientamento energetico strutture scolastiche
7.6 Riqualificazione energetica dell'edificio comunale
7.7 Interventi per l'efficientamento energetico nei piccoli comuni
H. Aumentare il livello di integrazione dell’offerta turistica, per una comunicazione integrata e distintiva dell’area, e un’organizzazione sistemica dei servizi di accoglienza e delle proposte di soggiorno
Come visto, il turismo rappresenta un segmento importante dell’economia della fascia lacuale, mentre vi sono ampi margini di miglioramento e di sviluppo nelle aree più interne, di mezza costa e vallive, rimaste fino ad oggi ai margini dei principali flussi turistici. Attraverso la Strategia si mira quindi a potenziare le relazioni territoriali - oggi deboli - tra lago e valli in un’ottica integrata e di sistema, che permetta al tempo stesso di:
• Diversificare e ampliare le proposte di soggiorno e di visita, andando ad intercettare segmenti differenti rispetto a quelli tradizionali;
• Sostenere uno sviluppo maggiormente equilibrato tra i diversi contesti locali;
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• Incrementare la capacità di promozione e valorizzazione integrata delle risorse, innescando un sistema di rimandi e di interazioni tra i poli principali (culturali, ambientali, paesaggistici) e il patrimonio identitario minore diffuso sul territorio (piccoli borghi, alpeggi, chiese, ...);
• contribuire ad incrementare le presenze turistiche nella fascia montana, assicurando una percorrenza tra lago e montagna e mettendo a regime una maglia di tracciati e itinerari che permetta di scoprire il territorio.
L’obiettivo è infatti quello di valorizzare una serie di risorse già presenti, rispetto ai quali intervenire con azioni di recupero e riqualificazione (sul fronte infrastrutturale, progetti 8.1, 8.2 e 8.3) e un’attività coordinata di comunicazione e promozione (sul lato immateriale, progetto 8.4), dei servizi e delle competenze (schede 8.5, 8.6).
Per quanto attiene gli interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio esistente, il disegno complessivo prevede il potenziamento degli itinerari ciclabili ed escursionistici tra lago e valli, sulle due sponde del lago, la valorizzazione del polo centrale di Colico come snodo della rete e come punto di accesso “da terra” al territorio e la valorizzazione dell’Orrido di Bellano quale “vetrina” dell’area per un’utenza proveniente dal Lago.
A livello esemplificativo il disegno d’insieme è il seguente:
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Schede progetto riferite a questo risultato atteso:
8.1 Valorizzazione di un percorso ciclo-pedonale di mezza costa in Alto Lario
8.2 A Ex Cariboni - riqualificazione a fini turistici
8.2 B Orrido 2.0
8.3 In bici tra Lago&Monti
8.4 Promozione istituzionale integrata per l'area interna
8.5 Turismo e attrattività - competitività delle imprese turistiche
8.6 Chef Galbia - IFTS
La Strategia delineata in queste pagine è il risultato di un percorso di ascolto, confronto e co-progettazione avuto con molteplici attori del territorio, sia pubblici che privati, organizzato da Regione Lombardia in stretta collaborazione con il Comune di Taceno e le due Comunità Montane Valli del Lario e del Ceresio e Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera.
Alla luce di quanto emerso nei diversi momenti di confronto, i temi sviluppati all’interno della strategia vedono il contributo significativo dei partner di progetto indicati nella tabella sottostante.
ATTORI COINVOLTI RUOLO
ATS Montagna, ATS Brianza, Gestioni Associate, Agenzia Le Tre Pievi
I soggetti di riferimento per il settore socio sanitario hanno curato lo sviluppo delle proposte progettuali inserite nella Strategia, raccordando la loro azione con quella degli Enti locali partner.
Associazioni di categoria (industria, artigianato, commercio, turismo, agricoltura)
Diverse associazioni di categoria hanno partecipato all’azione di coprogettazione, portando il proprio contributo nella messa a punto delle possibili piste di lavoro individuate tramite il preliminare di strategia. Importante rapporto con questi soggetti che abbracciano diverse realtà economiche del territorio, e che potranno rappresentare sia canali di comunicazione, sia partner delle iniziative volte al rafforzamento del tessuto imprenditoriale locale.
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Comuni e Comunità Montane
I 32 Comuni e le 2 Comunità Montane hanno sensibilizzato i propri
interlocutori e partecipato attivamente all’intero processo, sia per quanto riguarda lo sviluppo di progettualità proprie, sia per assicurare il maggior raccordo e coordinamento possibile con i diversi stakeholders.
CCIAA Como e Lecco
La CCIAA ha rappresentato un importante punto di riferimento e di confronto
per approfondire la conoscenza del contesto di intervento e le dinamiche in divenire per quanto attiene i processi di innovazione e sviluppo competitivo in essere.
Alto Lago di Como e Valli del Lario
Politecnico di Milano, polo territoriale di Lecco
Il Politecnico di Milano, Polo Territoriale di Lecco, intende sostenere la strategia mettendo a disposizione le proprie competenze per favorire una maggior specializzazione delle imprese della filiera della meccanica
CNR – Sede di Lecco Il CNR, sede di Lecco, intende sostenere la strategia mettendo a disposizione le
proprie competenze per favorire una maggior specializzazione delle imprese della filiera della meccanica
Centro per l’impiego della Provincia di Lecco
Struttura di riferimento per il territorio della Provincia di Lecco che partecipa alla Comitato d’Indirizzo con la rete scolastica, con gli enti locali e le organizzazioni datoriali, per l’orientamento della didattica e per il supporto all’inserimento lavorativo
Istituti Comprensivi primo e secondo I 6 Istituti comprensivi dell’area (Bellano, Colico, Cremeno, Dongo, Gravedona grado e Uniti, Premana) hanno partecipato attivamente allo sviluppo delle proposte
di intervento inerenti l’ambito della formazione.
Istituto di Istruzione Superiore e IEFP
Xxxxx Xxxx di Colico
L’Istituto d’Istruzione Superiore “Xxxxx Xxxx” di Colico, unico istituto
d’istruzione superiore dell’area, avrà un ruolo fondamentale nell’attuazione della strategia per quanto concerne l’attivazione di percorsi di formazione maggiormente qualificanti e in linea con le richieste delle imprese.
Centro di Formazione Professionale Alberghiero (CFPA) di Casargo
Il CFPA di Casargo, istituito nel 1973, eroga attività formative nel settore alimentare e della ristorazione. Dal 2009 le attività formative sono gestite dall’Azienda Speciale della Provincia di Lecco A.P.A.F. Il Centro si pone come obiettivo quello di fornire una formazione di qualità in linea con le esigenze delle aziende, è chiaro quindi come sia interessato a sostenere la strategia per quanto concerne l’attivazione di percorsi di formazione maggiormente qualificanti e in linea con le richieste delle imprese.
IAL Lombardia srl Impresa Sociale sede di Gravedona
L’Ente Regionale IAL Lombardia è presente a Gravedona dal 1974 e si occupa (corsi di formazione nel settore dell’acconciatura, specializzazione nel restauro del mobile, a.s.a o.s.s).
Consorzio Forestale Lecchese Il Consorzio Forestale Lecchese intende sostenere la strategia nell’attività di
valorizzazione e tutela del proprio patrimonio naturale e identitario attraverso il sostegno alla nascita di nuove professioni o alla specializzazione di quelle esistenti.
30
Imprenditori e imprese dell’area
Molteplici sono state le realtà private che hanno partecipato all’individuazione
dei fabbisogni dell’area, portando la propria esperienza diretta sul territorio e ponendosi quali interlocutori con i quali portare avanti alcune delle azioni previste dalla Strategia, dal settore turistico e quelli dell’industria. Le realtà di eccellenza presenti sul territorio hanno collaborato attivamente a questo riguardo, in particolare per i temi legati all’innovazione, allo sviluppo di reti e allo sviluppo del capitale umano.
Consorzio Forestale Lario Ceresio
Istituito nel 2012 come forma di associazionismo tra enti pubblici, proprietari e
conduttori forestali, il Consorzio Forestale Lario Ceresio si pone l’obiettivo di rilanciare quelle attività e quei servizi volti a tutelare il patrimonio forestale. Intende sostenere la strategia nell’attività di valorizzazione e tutela del proprio patrimonio naturale e identitario attraverso il sostegno alla nascita di nuove professioni o alla specializzazione di quelle esistenti.
Associazione Promozione Domaso
Associazione di promozione turistica presente sul territorio di Domaso,
intende sostenere la strategia nell’individuazione di un piano di marketing condiviso per la messa a punto di un programma integrato di valorizzazione
Alto Lago di Como e Valli del Lario
turistica del territorio.
Lombardia Film Commission, sezione di Lecco
Fondazione Non profit volta a promuovere il territorio lombardo attraverso la realizzazione di film, fiction TV, documentari. Intende sostenere la strategia promuovendo e comunicando il valore del patrimonio naturalistico e culturale posseduto dal territorio in un ottica di valorizzazione turistica condivisa.
Rete di Impresa Montagne lago di Como
Rete di Imprese (140) nata dopo 10 anni di attività volontaristica per garantire una promozione del territorio più professionale. La sede si trova a Crandola Valsassina, ma il territorio di riferimento si estende dalla Valle al lago, comprendendo anche Lecco. Intende sostenere la strategia nell’individuazione di un piano di marketing condiviso per la messa a punto di un programma integrato di valorizzazione turistica del territorio.
Associazione Lake Como Enjoy Experience
Associazione sportiva dilettantistica di Dervio che offre servizi di scoperta del territorio attraverso la barca a vela, le bici e le passeggiate. Intende sostenere la strategia nell’individuazione di un piano di marketing condiviso per la messa a punto di un programma integrato di valorizzazione turistica del territorio.
Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori
L’Autorità di Bacino del Lario e dei laghi minori è un Ente Pubblico costituito nel 2012, dai Comuni e le Province rivierasche che intende sostenere la strategia per quanto riguarda la promozione di una navigazione veloce e piccola da attivare sul lago di Como, quale messo di spostamento sia per i turisti che per i residenti.
Agenzia di Bacino per la mobilità Como Lecco Varese
L’Agenzia, in collaborazione con la DG Trasporti di Regione Lombardia, ha curato lo sviluppo della proposta di intervento inserita nella Strategia, con l’intenzione di assicurare un riscontro ai molti fabbisogni emersi dal territorio.
Provincia di Lecco Settore Trasporti Il supporto della Provincia di Lecco sarà fondamentale per riuscire a sostenere
la Strategia nelle azioni volte a ripensare la mobilità territoriale in relazione alle geografie specifiche definite dal sistema di trasporto pubblico locale, attraverso l’utilizzo di forme alternative di mobilità (car sharing, auto/navette elettriche, bus a chiamata).
Associazione Bucaneve Associazione sorta per iniziativa dell'Amministrazione Comunale con lo scopo
di contenere i costi di trasporto alunni alle vicine scuole elementari di Premana, divenuti troppo gravosi da sostenere per le famiglie. Il Comune ha fornito il mezzo di trasporto e ne sostiene le spese di manutenzione straordinaria, mentre sono a carico dell'associazione i costi di gestione ordinaria. L’associazione eroga il servizio per i bambini delle scuole primarie, che vengono accompagnati a scuola da volontari, incaricati della guida del mezzo e dell’accompagnamento ai bambini. Il servizio è organizzato su turni dei volontari, da lunedì a venerdì nei mesi di scuola, permettendo di coprire gli spostamenti della mattina e gli eventuali rientri del pomeriggio.
Si tratta indubbiamente di un modello interessante e significativo, nato dal basso e in risposta ad un concreto problema, rispetto al quale la comunità si è attivata autonomamente. Un modello che si regge su volontariato e su disponibilità economiche minime, e per questo potenzialmente molto fragile,
31
Visit Gravedona ed Uniti
Rete di operatori turistici che intendono sostenere la strategia
nell’individuazione di un piano di marketing condiviso per la messa a punto di un programma integrato di valorizzazione turistica del territorio.
IMAGO
Società di guide e operatori turistici attiva sul Lago di Como dal 1992. Intende
sostenere la strategia nell’individuazione di un piano di marketing condiviso per la messa a punto di un programma integrato di valorizzazione turistica del territorio e di specializzazione delle figure professionali.
Alto Lago di Como e Valli del Lario
che merita però di essere approfondito per valutarne al scalabilità ad altri servizi (es. trasporto anziani, scuole superiori, ecc.) e contesti.
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
5. L’organizzazione programmatica e finanziaria
A conferma della coerenza con i documenti di programmazione già posti in essere dalla Regione (es. POR, PSR), gli interventi previsti dalla Strategia d’Area potranno beneficiare di diversi fondi della programmazione 2014/2020, oltre quelli previsti dalla Legge di Stabilità, nel rispetto della logica e coerenza degli interventi stessi con le azioni o misure dei diversi livelli di programmazione.
Il quadro finanziario di riepilogo è il seguente:
AMBITO DI INTERVENTO COFINANZIAMENTO RISORSE PROPRIE TOTALI | |||||||
LEGGE DI STABILITA' | Sanità | € | 800.000,00 | € | - | € | 800.000,00 |
Istruzione | € | 1.050.000,00 | € | 111.760,00 | € | 1.161.760,00 | |
TPL | € | 1.890.000,00 | € | 5.000,00 | € | 1.895.000,00 |
FESR | Asse I | € 1.500.000,00 | € 1.500.000,00 | € 3.000.000,00 |
(50% da bando) | ||||
Asse III | € 1.750.000,00 | % da bando | € 1.750.000,00 | |
Asse IV | € 1.500.000,00 | € 385.000,00 | € 1.885.000,00 | |
Asse VI | € 4.750.000,00 | € 874.000,00 | € 5.624.000,00 | |
FSE | Asse I | € 250.000,00 | € - | € 250.000,00 |
Asse II | € 750.000,00 | % da bando | € 750.000,00 | |
Asse III | € 1.380.000,00 | € 99.000,00 | € 1.479.000,00 | |
Asse IV | € 500.000,00 | € - | € 500.000,00 | |
FEASR | Misure varie | € 0 | % da bando | € 0 |
TOTALI | € 16.120.000,00 | € 2.974.760,00 | € 19.094.760,00 |
Nel dettaglio:
Cod. | Risultato atteso | Sch. | Titolo dell'operazione | Costo Complessivo | Dettaglio linea di finanziamento |
A | Razionalizzare le funzioni in forma associata, aumentare il livello di associazionismo tra gli Enti locali | 1.1 | Capacity building per amministratori e funzionari, per il miglioramento delle competenze e capacità gestionali e progettuali. Formazione per dirigenti e funzionari sulle nuove gestioni associate per protezione civile, catasto, sismica | € 500.000,00 | FSE RL - ASSE IV |
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
1.2 Supporto alla gestione, coordinamento e attuazione della Strategia d'area | € 120.000,00 | FESR RL - ASSE VI | ||
Potenziare l’offerta | 2.1 Potenziamento lingua inglese | € 463.900,00 | Istruzione | |
scolastica per | 2.2 Didattica delle discipline STEM integrata con le Nuove Tecnologie | € 414.700,00 | Istruzione | |
B | favorire il radicamento | |||
territoriale delle | ||||
popolazioni | 2.3 Servizi di conciliazione famiglia - lavoro | € 400.000,00 | FSE RL - ASSE II | |
insediate (e delle | ||||
nuove popolazioni) |
Aumentare il livello di accessibilità
dell’area, in relazione alle
C geografie specifiche definite
dal sistema di trasporto pubblico locale e ai nodi territoriali
3.1
Potenziamento servizio TPL lungo le principali direttrici di collegamento dell’area interna
€ 1.895.000,00
Trasporti
Aumentare i servizi finalizzati alla | 4.1 Dalla cura al prendersi cura: sviluppo | € | Salute | |
presa in carico di | del modello PreSST (Introbio e Bellano) | 400.000,00 | ||
soggetti in | ||||
condizione di | ||||
D | cronicità e fragilità da parte del sistema socio- | 4.2 Dalla cura al prendersi cura: sviluppo del modello PreSST e teleassistenza | € 400.000,00 | Salute |
sanitario e | ||||
4.3 Custodia sociale (anziani e disabili) | € 350.000,00 | FSE RL - ASSE II | ||
assistenziale, | ||||
migliorando le | ||||
condizione di | ||||
inclusione sociale |
Consolidare la competitività delle eccellenze produttive territoriali,
E attraverso un aumento della capacità di fare rete azienda/azienda, azienda/istituti di
5.1 Potenziamento orientamento
Potenziamento tecnologico
5.2
dell’Istituto Superiore Xxxxx Xxxx:
laboratorio di elettrotecnica e di tecnologie dell’automazione
€ Istruzione 73.250,00
€ Istruzione 40.735,00
34
Alto Lago di Como e Valli del Lario
formazione, azienda /enti di ricerca, con la finalità di migliorare
l’occupabilità dei giovani nell’area; Aumentare delle opportunità occupazionali, in particolare per i
giovani, attraverso allo sviluppo di
5.3
Potenziamento tecnologico
dell’Istituto Superiore Xxxxx Xxxx:
a) allestimento laboratorio tecnologico
b) nuovo laboratorio cad-cam
c) potenziamento officina meccanica
d) formazione personale scolastico
e) tavolo permanente scuola-aziende
Riqualificazione delle competenze per
€ Istruzione 169.220,00
nuove competenze e nuovi percorsi professionali
5.5
l’accesso all’occupazione (Dote Unica Lavoro)
€
250.000,00
FSE RL - ASSE I
5.7 Start up, giovani e competitive € 550.000,00
FESR RL - ASSE III
7.1 Illuminazione pubblica - vie accesso Ex Cariboni
€ 100.000,00
FESR RL - ASSE IV
Promuovere
G l'efficienza nell'uso delle risorse
7.3 Efficientamento energetico - Scuola (Margno)
7.5 Efficientamento energetico strutture scolastiche (Dongo e Peglio)
€ 190.000,00
€ 470.000,00
FESR RL - ASSE IV
FESR RL - ASSE IV
7.7
Interventi per l'efficientamento energetico nei piccoli comuni (Livo,
€ FESR RL - ASSE IV 425.000,00
Musso, Montemezzo, Trezzone)
35
5.4
Sostegno alle aggregazioni tra imprese
e enti di ricerca per il processi di ricerca e sviluppo
€
3.000.000,00
FESR RL - ASSE I
5.6
Formazione continua per
l’accrescimento delle competenze della forza lavoro nell’area interna
€ FSE RL - ASSE III 1.050.000,00
F
Aumentare le
occasioni di impiego connesse all’innovazione e rilancio delle eccellenze della filiera agroalimentare, valorizzando le “produzioni
eroiche” -
Incentivando l’uso sostenibile delle risorse rinnovabili
6.1
Interventi per lo sviluppo del sistema
agro-silvo-pastorale dell’Alto lago di Como e Valli del Lario ai fini della valorizzazione e ripresa delle attività agricole tradizionali e di una miglior gestione del territorio
€ 0
(riserve su
bando)
FEASR varie
Misure
7.2
Efficientamento energetico Municipio
(Introzzo)
€ FESR RL - ASSE IV 270.000,00
7.4
Efficientamento energetico - Struttura
polifunzionale (Dorio)
€ FESR RL - ASSE IV 200.000,00
7.6
Riqualificazione energetica dell'edificio
comunale (Cremia)
€ FESR RL - ASSE IV 230.000,00
Alto Lago di Como e Valli del Lario
Aumentare il livello | 8.1 Valorizzazione di un xxxxxxxx xxxxx- xxxxxxxx xx xxxxx xxxxx xx Xxxx Xxxxx | € 2.500.000,00 | FESR RL - ASSE VI | |
di integrazione dell’offerta turistica, per una | 8.2 A Ex Cariboni - riqualificazione a fini turistici | € 954.000,00 | FESR RL - ASSE VI | |
comunicazione integrata e | 8.2 B Orrido 2.0 | € 500.000,00 | FESR RL - ASSE VI | |
H | distintiva dell’area, e | 8.3 In bici tra Lago&Monti | € 1.200.000,00 | FESR RL - ASSE VI |
un’organizzazione sistemica dei servizi di | 8.4 Promozione istituzionale integrata per l'area interna | € 350.000,00 | FESR RL - ASSE VI | |
accoglienza e delle proposte di soggiorno | 8.5 Turismo e attrattività - competitività delle imprese turistiche | € 1.200.000,00 | FESR RL - ASSE III | |
8.6 Chef Galbia - IFTS | € 429.000,00 | FSE RL - Asse III |
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
Ai fini della corretta riuscita della Strategia è importante tenere in considerazione come questa si inserisca all’interno di un contesto che dimostra di avere una buona capacità e vivacità progettuale e che sempre di più si sta attivando e attrezzando per creare delle reti partenariali che riescano a rispondere concretamente alle opportunità di crescita e di sviluppo offerte su scala regionale e nazionale.
Sono diverse, infatti, le iniziative sorte negli ultimi anni da cui è possibile trarre degli spunti in termini costruttivi e con cui sarà utile e necessario confrontarsi al fine di mettere a reddito le varie attività realizzate, in essere e da realizzare per generare delle economie di scala. Dal confronto sarà possibile innescare, sia un miglioramento dei servizi, che una concentrazione delle risorse finanziarie.
Nell’area insistono infatti le seguenti iniziative:
• Ecosistema innovazione Lecco: un progetto di open innovation promosso da Regione Lombardia e Camera di Commercio di Lecco. Obiettivo quello di sostenere lo sviluppo innovativo delle MPMI del territorio. Un progetto pilota, prima sperimentazione della legge regionale “Lombardia è ricerca e innovazione”, parte dall’ascolto delle esigenze del sistema imprenditoriale locale con l’obiettivo di sostenere processi di sviluppo competitivo e di innovazione tecnologica;
• Post Wikimania 2016: a seguito dell’evento mondiale tenutosi a Esino Lario nel 2016, sono state attivate sul territorio, con il supporto di Regione Lombardia, una serie di azioni di supporto allo sviluppo dell’area, sotto il profilo delle dotazioni tecnologiche e attraverso la selezione di una serie di interventi di interesse prioritario per l’accessibilità e il turismo;
• Ciclovia Vento / Brezza: la Provincia di Lecco ha partecipato all’iniziativa sostenuta da Fondazione Cariplo per lo sviluppo di un itinerario cicloturistico dalla Valtellina fino al Po, contribuendo per la parte del tracciato che da Colico (punto di raccordo con il Sentiero Valtellina), si sviluppa verso Lecco;
• Interreg Italia – Svizzera: sono molteplici i progetti promossi dal territorio per la partecipazione al programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera, volti alla valorizzazione turistica e alla tutela delle risorse naturali ed identitarie, nonché allo sviluppo delle imprese.
37
Alto Lago di Como e Valli del Lario
La definizione del Preliminare di Strategia ha portato ad attivare un processo di confronto e dibattito, internamente all’area, che ha visto il coinvolgimento di molteplici stakeholder, tanto referenti istituzionali, quanto soggetti privati. Il percorso svolto è stato improntato alla volontà di intercettare le differenti e variegate realtà che animano e che convivono in questa area interna: non solo quindi un confronto di carattere istituzionale ma un processo ampio, che ha riscontrato un rilevante interesse in termini di partecipazione (oltre 350 persone hanno preso parte ai diversi incontri di coprogettazione e di approfondimento progettuale).
Il Preliminare di Xxxxxxxxx ha quindi permesso di fissare in modo chiaro delle linee di riferimento forti e condivise, che di fatto sono state sostanzialmente confermate nel passaggio dai risultati attesi declinati nel Preliminare alla selezione delle azioni possibili per il raggiungimento di tali risultati, riportate nella presente Strategia.
In questo percorso, non si può non considerare come la numerosità dei soggetti in gioco abbia comportato un rilevante sforzo di sintesi e, via via, di progressivo riallineamento rispetto ai capisaldi tracciati dal Preliminare di Strategia, al fine di scongiurare il più possibile processi di frammentazione o parcellizzazione degli interventi in relazione alle risorse disponibili. Da questo punto di vista un significativo esempio positivo è stato offerto dall’attività del gruppo di lavoro delle scuole: gli istituti hanno colto l’opportunità della Strategia per sviluppare un approccio univoco e d’area, scegliendo di convergere su una rosa selezionata di ambiti di intervento propedeutici alla visione complessiva della Strategia stessa, coerentemente con le criticità che qui si intendono affrontare. Non da meno, il gruppo di lavoro ha saputo mettersi in relazione con altre realtà locali (oltre a quelle scolastiche), secondo un approccio di rete e di apertura, che costituisce un elemento imprescindibile e generativo al quale l’intera Strategia d’area tende.
Il processo di passaggio dal Preliminare alla Strategia è stato condotto in tempi relativamente ristretti, a partire da giugno 2017 prevalentemente con approfondimenti progettuali mirati, per entrare nel merito delle azioni, della loro articolazione e del loro contributo rispetto al raggiungimento dei risultati attesi: promozione turistica, organizzazione dei servizi sociali, ma anche interventi di completamento degli itinerari ciclabili, di sperimentazione sul fronte dell’istruzione, di soddisfacimento del fabbisogno formativo.
L’esigenza di procedere secondo un calendario di attività ben definito, se da un lato ha comportato uno sforzo ingente da parte dell’area (a titolo esemplificativo nel periodo tra luglio e dicembre 2017 si sono svolti incontri di approfondimento progettuale tra Comuni, scuole, rappresentati degli ambiti sociali e sanitari, referenti della mobilità, rilievi e sopralluoghi nei luoghi di intervento, verifiche interne con Regione Lombardia, ...), dall’altro ha contribuito a muovere l’intero ambito dell’area Alto Lago di Como e Valli del Lario verso un obiettivo comune. I tempi ristretti hanno sotteso l’esigenza di far maturare rapidamente le scelte, valorizzando il ruolo proattivo dei vari soggetti coinvolti.
Nella prima fase di attività, svolta nel primo semestre del 2017 per lo sviluppo del Preliminare, sono stati realizzati 8 focus group di confronto aperti ai possibili stakeholders:
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
DATA | LUOGO | TEMA |
14 gennaio 2017 | Xxxxxxxxx ed Uniti | Avvio della coprogettazione |
17 febbraio 2017 | Colico | Focus Group Filiera Meccanica‐Meccatronica‐Energetica‐ |
Biomedicale e Istruzione‐Formazione Focus Group Filiera Agro‐alimentare, Filiera Bosco‐Legno‐ Energia e Istruzione‐Formazione | ||
25 febbraio 2017 | Sorico | Focus Group Xxxxxxx x xxxxxxxxxxxxxx xxx xxxxxxxxxx |
0 marzo 2017 | Xxxxxx | Xxxxxx di lavoro sviluppo Associazionismo, Governance e Capacity Bulding Servizi Socio Assistenziali |
3 marzo 2017 | Lecco | Mobilità e Trasporti |
15 marzo 0000 | Xxxxxx | Presentazione prima bozza del preliminare con Regione Lombardia e CNAI |
24 marzo 2017 | Bellano | Presentazione ai Comuni della proposta di Preliminare |
19 giugno 2017 | Gravedona ed Uniti | Presentazione pubblica del Preliminare di Strategia approvato |
La seconda fase per il passaggio dal Preliminare alla Strategia ha visto un prevalere di incontri mirati di approfondimento progettuale e la realizzazione tavoli di lavoro ristretti, che si sono svolti tra luglio e dicembre 2017.
Dopo la presentazione pubblica del Preliminare di Strategia (Gravedona il 19 giugno 17), si è infatti proceduto organizzando il lavoro in sottogruppi, assicurando tuttavia per il tramite del Capofila la massima circolazione possibile delle informazioni circa l’avanzamento delle attività. Tra giugno e dicembre le proposte territoriali sono state raccolte e condivise per individuare, tra gli interlocutori, quelli interessati a mettersi in gioco e portare, con la propria esperienza, un contributo proattivo alla definizione e nella successiva attuazione della Strategia, nonché verificate rispetto ai criteri di ammissibilità previsti dalle linee di finanziamento regionali e ministeriali. Da questo punto di vista significativo è stato anche l’impegno dei 34 Comuni coinvolti e delle 2 Comunità Montane che hanno animato un percorso di mediazione, di responsabilizzazione e di graduale incremento del livello di consapevolezza del processo in atto, delle sue finalità più ampie: uno sviluppo che, portando a ragionare in un’ottica di medio – lungo termine, ha obbligato a spostare l’attenzione dalla contingenza di breve periodo a favore di una riflessione di più ampio raggio, riconducendo ad un punto di sintesi diverse istanze avanzate dal territorio. Tale punto di sintesi è infatti stato individuato nella conferma della volontà di sostenere un modello di sviluppo integrato e condiviso, rappresentato nella Strategia. E’ obiettivo del partenariato promotore quello di organizzare un prossimo momento pubblico di informazione (tendenzialmente per il mese di febbraio 2018), al fine di aggiornare circa lo stato dei lavori e le prossime attività previste.
L’impianto partecipativo fino a qui adottato dovrà rappresentare un punto fermo anche per la fase attuativa della Strategia, con l’obiettivo di attivare e migliorare progressivamente i processi di capacity- building che, per le caratteristiche dell’area, costituiscono un obiettivo sfidante. Mantenere un alto livello di partecipazione/interazione degli attori coinvolti (organizzazioni ed individui) nell’ambito economico, istituzionale, sociale rappresenta un traguardo da raggiungere, per sostenere il rinnovamento delle modalità di articolazione dell’assetto territoriale nel medio lungo periodo. Un processo quindi volto ad alimentare la coesione sociale, contribuendo alla crescita della comunità.
In particolare, stante la complessità dell’area interna e l’articolazione delle linee strategico-progettuali previste, sarà necessario assicurare:
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
• una leadership forte, condivisa fra le Comunità Montane e riconosciuta dalle Amministrazioni Locali;
• la rappresentatività effettiva e permanente dei singoli attori istituzionali e del partenariato economico - sociale, per assicurare una trasmissione continua ed efficace delle decisioni condivise nell’ambito del partenariato;
• la costituzione di opportuni ambiti di confronto con soggetti esterni all’area, per assicurare la relazione dell’Alto Lago e Valli del Lario con il sistema territoriale più ampio.
A tale riguardo si prevede di:
• Assicurare la visibilità, la comunicazione e la promozione del percorso intrapreso, dello stato di avanzamento e dei risultati via via conseguiti: nella fase attuativa sarà quindi utile proseguire nell’organizzazione di momenti di informazione pubblica che, oltre ad avere una funzione informativa, avranno una finalità di networking ed una connotazione formativa per i partecipanti. Questi momenti potranno avere sia carattere istituzionale che informale, grazie alla collaborazione e alla condivisione con i soggetti della Strategia. L’obiettivo è quello di continuare ad alimentare l’azione di dialogo e di integrazione comprensoriale innescata, con momenti costanti di confronto. Stante l’ampiezza dell’area e la numerosità dei soggetti coinvolti, si ritiene fondamentale che la comunicazione non sia attivata solo dal soggetto capofila, ma che siano piuttosto gli stessi promotori delle azioni previste a raccontare l’esperienza in atto e a condividerne via via i risultati, le eventuali criticità riscontrate e le nuove idee che via via scaturiranno: in questo modo si mira anche a rafforzare il senso di comunità, e per raggiungere tale fine potremo sfruttare anche strumenti informali di comunicazione, come i social network;
• Attivare un punto di supporto al coordinamento: così come per la fase di coprogettazione, i soggetti coinvolti e il referente politico potranno fare riferimento ad un supporto tecnico, che verrà attivato presso la Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio. In accordo con le specifiche procedurali fissate dall’Accordo di Programma Quadro, sarà infatti necessario disporre di un punto di riferimento per il raccordo operativo (rendicontazione delle spese, raccolta dei dati di monitoraggio, stato di avanzamento delle progettualità rispetto alle tempistiche previste). Quest’azione di supporto sarà aperta e indirizzata a tutti gli stakeholders della strategia e contribuirà anche all’azione di promozione;
• Realizzare le azioni di monitoraggio e di valutazione dei risultati via via conseguiti e darne evidenza: gli indicatori che sono stati selezionati saranno monitorati in base alle attività previste da ciascun intervento e raccolti all’interno del punto di coordinamento perché possano essere oggetto di riflessione e di valutazione rispetto all’andamento nel tempo della Strategia.
In generale, si tratta quindi di dare vita ad un processo organizzativo in grado di generare e gestire tempestivamente l’informazione e la conoscenza necessari per assicurare una coerente attuazione della Strategia.
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Alto Lago di Como e Valli del Lario
8. La Strategia in un motto
Il motto per l’area Alto Lago di Como e Valli del Lario è così declinato:
In questa gioco di parole si vuole infatti porre l’attenzione sia sulle componenti geografiche distintive del territorio, sia sulla visione di cambiamento che l’area intende promuovere a partire dalla risorsa più importante per il suo futuro, i suoi giovani.
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Accordo di programma quadro Regione Lombardia
“ AREA INTERNA
Alto Lago di Como e Valli del Lario”
Allegato 2 Programma d’interventi
Roma, luglio 2020
ALLEGATO 2
Quadro Indicatori
Strategia Alto Lago di Como e Valli del Lario
Codice risultato atteso | Risultato atteso | Codice indicatore di risultato | Indicatore di risultato | Definizione | Fonte | Baseline | Obiettivi al 2023 | Codice intervento | Titolo dell'operazione | Codice indicatore | Indicatore di realizzazione | Obiettivo al 2023 |
A | Razionalizzare le funzioni in forma associata, aumentare il livello di associazionismo tra gli Enti locali | A1 | Pubbliche amministrazioni beneficiarie dei progetti che al termine dell'intervento hanno migliorato la propria capacità amministrativa | Numero di pubbliche amministrazioni beneficiarie dei progetti che al termine dell'intervento hanno migliorato la propria capacità amministrativa | Rilevazione diretta | 70% | 80% | 1.1 | Azioni per lo sviluppo della capacità amministrativa | A1.1 | Numero di Pubbliche Amministrazioni coinvolte per il miglioramento della capacità amministrativa | 34 |
1.2 | Coordinamento, monitoraggio e rendicontazione delle azioni attuative per la Strategia d’Area | A1.2 | Progettazione e realizzazione di servizi | 1 | ||||||||
B | Potenziare l’offerta scolastica per favorire il radicamento territoriale delle popolazioni insediate (e delle nuove popolazioni) | B1 | Quota di insegnanti che hanno partecipato ad attività di formazione e aggiornamento | Numero insegnanti | Rilevazione diretta | 70% | 80% | 2.1 | Potenziamento lingua inglese | B1.1 | Realizzazione di sistemi e applicativi informatici | 55 |
Competenze degli allievi in matematica – Classe II secondaria II grado; | Punteggio medio e deviazione standard del test di matematica – per le classi rilevanti di ogni ordine e grado | Invalsi annuale | 56,5 | 59,0 | 2.2 | Didattica delle discipline STEM integrata con le Nuove Tecnologie | B1.2 | Realizzazione di sistemi e applicativi informatici | 7 | |||
Competenze degli allievi in matematica – Classe III secondaria I grado; | 54,8 | 56,6 | ||||||||||
Competenze degli allievi in matematica – Classe V primaria | 55,82 | 57,6 | ||||||||||
B2 | Nuclei familiari partecipanti che al termine dell'intervento dichiarano una migliorata gestione dei "tempi di vita e di lavoro" | Nuclei familiari partecipanti | Rilevazione diretta | 0 | 200 | 2.3 | Servizi di conciliazione famiglia - lavoro | B2.1 | N. partecipanti - Nuclei famigliari con figli (coppie e monogenitori) | 450 | ||
C | Aumentare il livello di accessibilità dell’area, in relazione alle geografie specifiche definite dal sistema di trasporto pubblico locale e ai nodi territoriali | C1 | Utilizzo di servizi TPL innovativi per la mobilità sostenibile | Numero di persone che usufruiscono di servizi di TPL innovativi sul totale della popolazione residente | Rilevazione diretta Agenzia di Bacino | 14% | 20% | 3.1 | Potenziamento servizio TPL lungo le principali direttrici di collegamento dell’area interna | C1.1 | Estensione dell’intervento in lunghezza (bus/km annui) | 250.000 |
D | Aumentare i servizi finalizzati alla presa in carico di soggetti in condizione di cronicità e fragilità da parte del sistema socio-sanitario e assistenziale, migliorando le condizione di inclusione sociale | D1 | Anziani trattati in assistenza domiciliare socio - assistenziale | n. persone | Rilevazione diretta | 950 | 1300 | 4.1 | Dalla cura al prendersi cura: sviluppo del modello PreSST (Introbio e Bellano) | D1.1 | Popolazione coperta dai servizi sanitari migliorati | 20.000 |
880 | 1000 | 4.2 | Dalla cura al prendersi cura: una rete integrata di servizi rete di teleassistenza | D1.1 | Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati | 1.200 | ||||||
D2 | Partecipanti svantaggiati impegnati nella ricerca di un lavoro in un percorso di istruzione/formazione, nell'acquisizione di una qualifica, in un'occupazione, anche autonoma, al momento della conclusione della loro partecipazione all'intervento | persone partecipanti | Rilevazione diretta | 50 | 65 | 4.3 | Potenziamento dei servizi di custodia sociale | D2.1 | partecipanti adulti con ridotta autonomia | 30 | ||
D3 | (Anziani) Nuclei familiari partecipanti che al termine dell'intervento dichiarano una migliorata gestione dei "tempi di vita e di lavoro" | persone partecipanti | Rilevazione diretta | 150 | 180 | D2.2 | Nuclei famigliari con figli (coppie e monogenitori) | 45 | ||||
E | Consolidare la competitività delle eccellenze produttive territoriali, attraverso un aumento della capacità di fare rete azienda/azienda, azienda/istituti di formazione, azienda /enti di ricerca, con la finalità di migliorare l’occupabilità dei giovani nell’area | E1 | Successo formativo dei percorsi di istruzione tecnici e professionale | Numero di diplomati presso i percorsi di istruzione tecnica e professionale sul totale dei diplomati | Rilevazione diretta | 65% | 70% | 5.1 | Potenziamento orientamento | E1.1 | Durata in ore | 12 |
5.2 | Potenziamento tecnologico dell’Istituto Superiore Xxxxx Xxxx: laboratorio di elettrotecnica e di tecnologie dell’automazione | E1.2 | Realizzazione di sistemi e applicativi informatici (n.) | 1 | ||||||||
5.3 | Potenziamento tecnologico dell’Istituto Superiore Xxxxx Xxxx: a) ALLESTIMENTO LABORATORIO TECNOLOGICO b) NUOVO LABORATORIO CAD-CAM c) POTENZIAMENTO OFFICINA MECCANICA d) FORMAZIONE PERSONALE SCOLASTICO e) TAVOLO PERMANENTE SCUOLA-AZIENDE | E1.2 | Realizzazione di sistemi e applicativi informatici (n.) | 1 | ||||||||
E2 | Imprese che hanno svolto attività di R&S in collaborazione con soggetti esterni | N. imprese | Rilevazione diretta | 3 | 15 | 5.4 | Bando per il sostegno alle aggregazioni tra imprese e enti di ricerca per il processi di ricerca e sviluppo | E2.1 | Numero di imprese che cooperano con istituti di ricerca | 7 | ||
E3 | Partecipanti che hanno un lavoro, anche autonomo, entro i 6 mesi successivi alla fine della loro partecipazione | Var% livello occupazionale | Rilevazione diretta | nd | 20% | 5.5 | Riqualificazione delle competenze per l’accesso all’occupazione (Dote Unica Lavoro) | E 3.1 | Disoccupati compresi i disoccupati di lungo periodo | 50 | ||
Partecipanti che completano il percorso di formazione | Soggetti partecipanti | Rilevazione diretta | nd | 80% | 5.6 | Formazione continua per l’accrescimento delle competenze della forza lavoro nell’area interna | E 3.2 | Lavoratori, compresi i lavoratori autonomi | 150 | |||
E4 | Tasso di sopravvivenza delle imprese nei 5 anni successivi | n. imprese | Registro delle imprese | 49% | 55% | 5.7 | Start up, giovani e competitive | E 4.1 | Numero di imprese che ricevono sovvenzioni | 10 | ||
F | Aumentare le occasioni di impiego connesse all’innovazione e rilancio delle eccellenze della filiera agroalimentare, valorizzando le “produzioni eroiche” ; Contrastare il dissesto idrogeologico rafforzando il presidio ed innalzando i livelli di sicurezza del territorio, valorizzando i servizi ecosistemici e incentivando l’uso sostenibile delle risorse rinnovabili | F1 | Grado di apertura commericale del comparto agro-alimentare | n. addetti settore | Registro delle imprese | nd | 10% | 6.1 | Interventi per lo sviluppo del sistema agro-silvo-pastorale dell’Alto lago di Como e Valli del Lario ai fini della valorizzazione e ripresa delle attività agricole tradizionali e di una miglior gestione del territorio | F1.1 | Numero di nuove imprese che ricevono sostegno | 5 |
G | Promuovere l'efficienza nell'uso delle risorse | G1 | Consumi di energia elettrica per illuminazione pubblica per superficie dei centri abitati | GWh/km2 | Dati comunali | 31,20 | 21,4 | 7.1 | Riqualificazione illuminazione pubblica xxxxx xx xxxxxx xx xxxxxxx xxx'xxxx dell’Ex Cariboni | G1.1 | Punti illuminanti / luce oggetto di intervento | 32 |
G2 | Edifici pubblici in classe energetica E, F, G | n. edifci | Rilevazione diretta | 10 | - | 7.2 | Intervento finalizzato alla riqualificazione energetica dell'edificio comunale polifunzionale | G2.1 | Superficie oggetto dell’intervento (mq) | 150 | ||
7.3 | Riqualificazione energetica Scuola dell'infanzia | G2.1 | Superficie oggetto dell’intervento (mq) | 350 | ||||||||
7.4 | Riqualificazione energetica edificio pubblico polifunzionale | G2.1 | Superficie oggetto dell’intervento (mq) | 200 | ||||||||
7.5 | Interventi per l’efficientamento energetico strutture scolastiche | G2.1 | Superficie oggetto dell’intervento (mq) | 2.000 | ||||||||
7.6 | Efficientamento energetico dell'edificio comunale | G2.1 | Superficie oggetto dell’intervento (mq) | 300 | ||||||||
7.7 | Interventi per l'efficientamento energetico nei piccoli comuni | G2.1 | Superficie oggetto dell’intervento (mq) | 500 | ||||||||
H | Aumentare il livello di integrazione dell’offerta turistica, per una comunicazione integrata e distintiva dell’area, e un’organizzazione sistemica dei servizi di accoglienza e delle proposte di soggiorno | H1 | Indice di domanda culturale del patrimonio statale e non statale | numero di visitatori negli istituti statali e non statali per istituto | Istat / Mibact | 21,7 | 22,5 | 8.1 | Itinerari ciclo-pedonali di mezza costa per la valorizzazione dell'Alto Lario | H1.1 | Superficie oggetto dell’intervento (mq) | 52.500 |
8.2 A | Ex Cariboni - riqualificazione a fini turistici | H1.2 | Mq superficie oggetto di intervento | 4.800 | ||||||||
8.2 B | Orrido 2.0 | H1.2 | Mq superficie oggetto di intervento | 200 | ||||||||
8.3 | In bici tra Lago&Monti | H1.1 | Superficie oggetto dell’intervento (mq) | 37.500 | ||||||||
8.4 | Promozione integrata per l’area Alto Lago di Como e Valli del Lario | H1.3 | n. di servizi progettati e realizzati in forma integrata per l’area interna | 10 | ||||||||
H2 | Tasso di turisticità | Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante | Rilevazione diretta | 110.000 | 10% | 8.5 | Turismo e attrattività - supporto alla competitività delle imprese turistiche dell'area interna | E3.1 | Numero di imprese che ricevono un sostegno | 25 | ||
H3 | Successo formativo dei percorsi di istruzione tecnici e professionale | Numero di diplomati presso i percorsi di istruzione tecnica e professionale sul totale dei dipl omati | Rilevazione diretta | 65% | 70% | 8.6 | CHEF GALBIA IFTS - Tecniche di progettazione e realizzazione di processi artigianali e di trasformazione agroalimentare con produzioni tipiche del territorio e della tradizione enogastronomica | E1.5 | Partecipanti inattivi e lavoratori, compresi i lavoratori autonomi | 50 |
ALLEGATO 2
Programma Interventi
Strategia Alto Lago di Como e Valli del Lario
Xxxxxx intervento | Titolo dell'operazione | Soggetto Attuatore | Settori di intervento | Amministrazione Capofila | Data inizio intervento | Data fine intervento | Costo Complessivo | Legge di Stabilità | FESR | FSE | FEASR | Altro (Risorse proprie soggetti promotori) | |||||||||
1.1 | Azioni per lo sviluppo della capacità amministrativa | Regione Lombardia | 01/12/2019 | 31/12/2021 | € | 500.000,00 | € | - | € | - | € | 500.000,00 | € | - | € | - | |||||
1.2 | Coordinamento, monitoraggio e rendicontazione delle azioni attuative per la Strategia d’Area | Comunità Montana Lario e Ceresio | 01/02/2018 | 01/10/2022 | € | 120.000,00 | € | - | € | 120.000,00 | € | - | € | - | € | - | |||||
2.1 | Potenziamento lingua inglese | Istituto Comprensivo Colico | Istruzione | Regione Lombardia | 01/09/2017 | 30/06/2022 | € | 463.900,00 | € | 418.210,00 | € | - | € | - | € | - | € | 45.690,00 | |||
2.2 | Didattica delle discipline STEM integrata con le Nuove Tecnologie | Istituto Comprensivo Colico | Istruzione | Regione Lombardia | 01/09/2017 | 30/06/2022 | € | 414.700,00 | € | 374.130,00 | € | - | € | - | € | - | € | 40.570,00 | |||
2.3 | Servizi di conciliazione famiglia - lavoro | Partenariati territoriali composti da Enti pubblici locali, enti accreditati per la Gestione delle Unità di Offerta sociali e socio-sanitarie, terzo settore, enti religiosi | 01/03/2018 | 30/03/2022 | € | 400.000,00 | € | - | € | - | € | 400.000,00 | € | - | % da bando | ||||||
3.1 | Potenziamento servizio TPL lungo le principali direttrici di collegamento dell’area interna | Agenzia del Trasporto Pubblico del bacino di Como Lecco Varese | Mobilità | Regione Lombardia | 01/06/2019 | 31/08/2022 | € | 1.895.000,00 | € | 1.890.000,00 | € | - | € | - | € | - | € | 5.000,00 | |||
4.1 | Dalla cura al prendersi cura: sviluppo del modello PreSST (Introbio e Bellano) | ATS Brianza Monza Lecco | Salute | Regione Lombardia | 01/09/2017 | 31/12/2022 | € | 400.000,00 | € | 400.000,00 | € | - | € | - | € | - | € | - | |||
4.2 | Dalla cura al prendersi cura: una rete integrata di servizi rete di teleassistenza | ATS Montagna | Salute | Regione Lombardia | 01/02/2018 | 31/12/2022 | € | 400.000,00 | € | 400.000,00 | € | - | € | - | € | - | € | - | |||
4.3 | Potenziamento dei servizi di custodia sociale | Ente capofila (Comune, Comunità Montana, Consorzio, Azienda speciale) dell’accordo di programma di Ambito/Ambiti | 01/03/2018 | 30/03/2022 | € | 350.000,00 | € | - | € | - | € | 350.000,00 | € | - | % da bando | ||||||
5.1 | Potenziamento orientamento | Istituto Comprensivo Colico | Istruzione | Regione Lombardia | 01/09/2017 | 30/06/2022 | € | 73.205,00 | € | 66.205,00 | € | - | € | - | € | - | € | 7.000,00 | |||
5.2 | Potenziamento tecnologico dell’Istituto Superiore Xxxxx Xxxx: laboratorio di elettrotecnica e di tecnologie dell’automazione | Istituto Istruzione Superiore Xxxxx Xxxx di Colico | Istruzione | Regione Lombardia | 01/09/2017 | 30/06/2022 | € | 40.735,00 | € | 37.235,00 | € | - | € | - | € | - | € | 3.500,00 | |||
5.3 | Potenziamento tecnologico dell’Istituto Superiore Xxxxx Xxxx: a) ALLESTIMENTO LABORATORIO TECNOLOGICO b) NUOVO LABORATORIO CAD-CAM c) POTENZIAMENTO OFFICINA MECCANICA d) FORMAZIONE PERSONALE SCOLASTICO e) TAVOLO PERMANENTE SCUOLA-AZIENDE | Istituto Istruzione Superiore Xxxxx Xxxx di Colico | Istruzione | Regione Lombardia | 01/09/2017 | 30/06/2022 | € | 169.220,00 | € | 154.220,00 | € | - | € | - | € | - | € | 15.000,00 | |||
5.4 | Bando per il sostegno alle aggregazioni tra imprese e enti di ricerca per il processi di ricerca e sviluppo | Partenariati composti da PMI in associazione con Organismi di ricerca e/o Grandi Imprese | 01/03/2018 | 31/12/2021 | € | 1.500.000,00 | € | - | € | 1.500.000,00 | € | - | € | - | % da bando | ||||||
5.5 | Riqualificazione delle competenze per l’accesso all’occupazione (Dote Unica Lavoro) | Operatori accreditati | 01/03/2018 | 30/03/2022 | € | 250.000,00 | € | - | € | - | € | 250.000,00 | € | - | € | - |
Programma Interventi
Strategia Alto Lago di Como e Valli del Lario
Codice intervento | Titolo dell'operazione | Soggetto Attuatore | Settori di intervento | Amministrazione Capofila | Data inizio intervento | Data fine intervento | Costo Complessivo | Legge di Stabilità | FESR | FSE | FEASR | Altro (Risorse proprie soggetti promotori) | ||||||||
5.6 | Formazione continua per l’accrescimento delle competenze della forza lavoro nell’area interna | Operatori accreditati | 01/03/2018 | 30/03/2022 | € | 1.050.000,00 | € | - | € | - | € | 1.050.000,00 | € | - | € | - | ||||
5.7 | Start up, giovani e competitive | Giovani imprenditori | 01/03/2018 | 31/12/2021 | € | 550.000,00 | € | - | € | 550.000,00 | € | - | € | - | % da bando | |||||
6.1 | Interventi per lo sviluppo del sistema agro-silvo-pastorale dell’Alto lago di Como e Valli del Lario ai fini della valorizzazione e ripresa delle attività agricole tradizionali e di una miglior gestione del territorio | Enti locali, aziende agricole, Consorzi (come da specifiche delle singole Misure) | 01/03/2018 | 31/12/2020 | € | 2.831.000,00 | € | - | € | - | € | - | € | 2.831.000,00 | % da bando | |||||
7.1 | Riqualificazione illuminazione pubblica xxxxx xx xxxxxx xx xxxxxxx xxx'xxxx dell’Ex Cariboni | Comune di Colico | 13/11/2017 | 30/05/2020 | € | 100.000,00 | € | - | € | 95.000,00 | € | - | € | - | € | 5.000,00 | ||||
7.2 | Intervento finalizzato alla riqualificazione energetica dell'edificio comunale polifunzionale | Comune di Valvarrone | 01/09/2017 | 31/12/2020 | € | 270.000,00 | € | - | € | 235.000,00 | € | - | € | - | € | 35.000,00 | ||||
7.3 | Riqualificazione energetica Scuola dell'infanzia | Comune di Margno | 01/09/2017 | 31/12/2019 | € | 190.000,00 | € | - | € | 170.000,00 | € | - | € | - | € | 20.000,00 | ||||
7.4 | Riqualificazione energetica edificio pubblico polifunzionale | Comune di Xxxxx | 01/12/2017 | 30/06/2020 | € | 200.000,00 | € | - | € | 200.000,00 | € | - | € | - | € | - | ||||
7.5 | Interventi per l’efficientamento energetico strutture scolastiche | CM Valli del Lario e del Ceresio | 01/12/2017 | 31/12/2019 | € | 470.000,00 | € | - | € | 300.000,00 | € | - | € | - | € | 170.000,00 | ||||
7.6 | Efficientamento energetico dell'edificio comunale | Comune di Cremia | 01/12/2017 | 31/01/2021 | € | 230.000,00 | € | - | € | 130.000,00 | € | - | € | - | € | 100.000,00 | ||||
7.7 | Interventi per l'efficientamento energetico nei piccoli comuni | CM Valli del Lario e del Ceresio | 01/12/2017 | 31/01/2021 | € | 425.000,00 | € | - | € | 370.000,00 | € | - | € | - | € | 55.000,00 | ||||
8.1 | Itinerari ciclo-pedonali di mezza costa per la valorizzazione dell'Alto Lario | CM Valli del Lario e del Ceresio (in raccordo con i Comuni di Cremia, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garzeno, Gera Lario, Gravedona ed Uniti, Livo, Montemezzo, Musso, Peglio, Pianello del Lario, Sorico, Stazzona, Trezzone e Vercana). | 01/02/2018 | 31/10/2020 | € | 2.500.000,00 | € | - | € | 2.100.000,00 | € | - | € | - | € | 400.000,00 | ||||
8.2 A | Ex Cariboni - riqualificazione a fini turistici | Comune di Colico | 01/10/2017 | 31/10/2020 | € | 954.000,00 | € | - | € | 954.000,00 | € | - | € | - | € | - | ||||
8.2 B | Orrido 2.0 | Unione dei Comuni di Bellano e Vendrogno | 01/02/2018 | 30/01/2020 | € | 500.000,00 | € | - | € | 336.000,00 | € | - | € | - | € | 164.000,00 | ||||
8.3 | In bici tra Lago&Monti | CM Valsassina, Valvarrone, d'Esino e Riviera (in raccordo con i Comuni di Dervio, Sueglio, Introzzo, Tremenico, Vestreno, Premana, Pagnona, Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxx, Xxxxxxx, Xxxxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxxx, Xxxxxxxxx, Xxxxx Xxxxx) | 01/10/2017 | 31/10/2020 | € | 1.200.000,00 | € | - | € | 1.010.000,00 | € | - | € | - | € | 190.000,00 | ||||
8.4 | Promozione integrata per l’area Alto Lago di Como e Valli del La | Comunità Montana Valsassina, Valvarrone Val d’Esino e Riviera (LC) | 01/02/2018 | 31/12/2020 | € | 350.000,00 | € | - | € | 230.000,00 | € | - | € | - | € | 120.000,00 | ||||
8.5 | Turismo e attrattività - supporto alla competitività delle imprese turistiche dell'area interna | PMI | 01/03/2018 | 31/12/2021 | € | 1.200.000,00 | € | - | € | 1.200.000,00 | € | - | € | - | % da bando | |||||
8.6 | CHEF GALBIA IFTS - Tecniche di progettazione e realizzazione di processi artigianali e di trasformazione agroalimentare con produzioni tipiche del territorio e della tradizione enogastronomica | Fondazioni ITS o Associazioni Temporanee di Scopo (ATS) | 01/03/2018 | 30/09/2021 | € | 429.000,00 | € | 330.000,00 | € | 99.000,00 |
€ | 20.425.760,00 | € | 3.740.000,00 | € | 9.500.000,00 | € | 2.880.000,00 | € | 2.831.000,00 | € | 1.474.760,00 |
TOTALE
Accordo di programma quadro Regione Lombardia
“ AREA INTERNA
Alto Lago di Como e Valli del Lario”
Allegato 2a Relazioni tecniche
Roma, luglio 2020
Allegato 2a
Scheda Intervento - Relazione tecnica e cronoprogramma
ID SIAGE | 703821 |
Area interna | Alto Lago di Como e Valli del Lario |
1. Codice intervento e Titolo | 1.1 Azioni per lo sviluppo della capacità amministrativa |
2. Costo e copertura finanziaria | Costo progetto: 500.000,00 € Richiesta cofinanziamento: 500.000,00 € Fonte cofinanziamento: FSE Azione POR: FSE ASSE IV Risorse Proprie: 0,00 € Altre risorse: 0,00 € Fonte altre risorse: - |
3. Oggetto dell'intervento | capacity building |
4. Soggetto Beneficiario/attuatore | Denominazione ente: Regione Lombardia - DG Enti locali, montagna e piccoli comuni Nome: Attilio Cognome: Fontana Indirizzo: presso sede di Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxx xx Xxxxxxxxx 0 Codice Fiscale: 80050050154 |
5. Target dell’operazione | Amministratori e dipendenti dei Comuni e delle pubbliche amministrazioni dell’area interna |
6. CUP | da acquisire |
7. Localizzazione principale intervento | Provincia: Lecco Comune: Casargo Indirizzo: Località Piazzo CAP: 23831 |
8. Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | La Strategia Nazionale Aree Interne mira a rafforzare i territori più marginali, sostenendo percorsi di sviluppo locale integrato che vedano nel potenziamento dell’associazionismo una componente imprescindibile a supporto del processo di crescita delle aree. Come riportato dall’Agenda promossa da ANCI nell’ottobre 2018 a supporto della SNAI, l’esigenza di alimentare sistemi intercomunali permanenti per dare maggiore forza politica e tecnica ai Comuni (soprattutto quelli minori), rappresenta un punto di lavoro prioritario. Il rafforzamento di questi territori passa inoltre dalla possibilità di migliorarne la capacità amministrativa e progettuale, sviluppandone le competenze in tal senso. Il tema della programmazione/ gestione delle risorse pubbliche è infatti di vitale importanza per contesti come quelli delle aree interne, caratterizzati dalla presenza di Comuni di piccole dimensioni con amministrazioni che faticano a presidiare l’insieme delle funzioni e dei servizi previsti in capo all’ente. Queste dinamiche sono particolarmente sfidanti in contesi interni e montani, in considerazione delle specificità del territorio e della crescente contrazione delle risorse disponibili, che impone un incremento di efficienza gestionale e organizzativa. Gli amministratori e i dipendenti dei piccoli comuni, infatti, al pari dei centri maggiori e più strutturati, hanno il compito non solo di front office verso i cittadini (relazione che - in paesi con pochi abitanti - è più che mai diretta e immediata), ma anche di coordinare e gestire i processi di sviluppo, affrontandoli secondo una visione di medio - lungo termine. Oltre alla gestione ordinaria, quindi, gli amministratori sono chiamati ad impostare politiche e percorsi che intercettino i cambiamenti in atto, trasformandoli opportunità ed in coerenza con le aree di riferimento ma confrontandosi con i vincoli dei bilanci comunali e i limiti delle risorse a disposizione. Al tempo stesso dipendenti, tecnici e amministrativi, che spesso nei piccoli Comuni lavorano in più Enti contemporaneamente (es. ufficio tecnico), sono chiamati a relazionarsi da un lato con le politiche definite dagli amministratori, dall’altro con l’utenza dei cittadini e –infinea confrontarsi con la normativa di riferimento dei diversi settori e i relativi aggiornamenti. L’approccio metodologico proposto dalla SNAI ha messo in luce come il presidio di questi processi presenti l’esigenza per gli amministratori comunali e i dipendenti delle PAL di disporre di buone capacità per il governo del territorio, ma anche conoscenze, competenze, attitudini ed aggiornamento in termini di programmazione, progettazione e gestione amministrativa: la qualità e la preparazione dell’amministrazione va sempre più di pari passo con la forza dei territori amministrati, per superare la gestione dell’emergenza contingente (vd. tema del rischio idrogeologico, organizzazione della protezione civile, ecc.) e ragionare piuttosto su uno scenario di cambiamento di più ampio respiro, in una logica di sviluppo sostenibile. La volontà di lavorare in rete, l’attenzione a modelli di collaborazione pubblico-privato, la capacità di operare per aumentare l’attrattività dei territori sono elementi che concorrono a rafforzare la governance: in questo contesto, l’esperienza degli Enti partecipi del processo della Strategia Nazionale Aree Interne rappresenta un contributo di forte interesse, che può essere valorizzato attraverso l’attivazione di momenti di formazione e di confronto dedicati. L’obiettivo centrale sarà pertanto la crescita delle professionalità degli amministratori e dei dipendenti pubblici ai quali le mutazioni del contesto chiedono sempre più di trasformarsi in manager della PA caratterizzati da competenze trasversali e da una visione evolutiva, integrata e di lungo periodo della loro mission lavorativa. |
9. Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | Al fine di supportare la messa a punto e l’adozione di nuovi modelli organizzativi, che comporteranno l’introduzione di importanti elementi di cambiamento e di rinnovamento nella gestione dei servizi (sia internamente agli Enti, sia nei confronti dell’utenza), si ritiene necessario avviare una progressiva azione di empowerment e di capacity bulding. Nello specifico si prevede di costruire un piano per il rafforzamento amministrativo della PAL delle aree interne, sulla base delle esigenze dei singoli territori attraverso: Studio della struttura, dell’assetto organizzativo, delle dotazioni strumentali materiali, degli strumenti di governo in relazione alle funzioni esercitate dalla PAL e ai bisogni espressi dal territorio; - Elaborazione ed attuazione di un piano di formazione e tutoring volto a sostenere l’acquisizione di competenze su temi specifici e, in un’ottica di riorganizzazione complessiva, sulla gestione ed organizzazione trasversale degli uffici. Di fondamentale rilevanza sarà la promozione della crescita professionale del target di intervento; - Definizione di una proposta organica di ottimizzazione gestionale dei servizi e delle funzioni degli enti; - Accompagnamento e start up di nuove forme di associazionismo tra enti (rafforzamento, semplificazione, razionalizzazione e riorganizzazione amministrativa). L’intero piano di rafforzamento amministrativo, in ogni suo punto, sarà costruito con la PAL, condiviso e basato su impegni reciproci tra le parti coinvolte nella sua redazione ed attuazione, costituendo un patto per il rafforzamento amministrativo. Essenziale sarà pertanto l’attività di accompagnamento ed affiancamento in loco. Per il dettaglio delle singole attività si rimanda alla scheda allegata. |
10. Risultati attesi | Attraverso la proposta si intende sostenere il disegno e l’attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne laddove prevede il potenziamento dell’associazionismo. I risultati attesi sono quindi riassumibili in: • Rafforzamento della professionalità e delle competenze di amministratori e dipendenti pubblici anche in un’ottica di crescita manageriale; Miglioramento del livello e della qualità dei servizi erogati alla pubblica amministrazione locale; • Miglioramento del livello di cooperazione tra le pubbliche amministrazioni locali; • Superamento della frammentazione amministrativa e incremento della capacità di programmazione a livello locale; L’attivazione della proposta di formazione inoltre, potrebbe risultare estendibile e replicabile anche al di fuori di Regione Lombardia su altri contesti interessati a livello nazionale dalla SNAI, andando quindi ad animare un modello a rete, che sia a sostegno delle aree impegnate nel processo di attuazione della strategia. |
11. Indicatori di realizzazione e Risultato | Indicatori di Risultato Indicatore: Numero di pubbliche amministrazioni beneficiarie dei progetti che al termine dell'intervento hanno migliorato la propria capacità amministrativa Baseline: 70% Anno di riferimento (Baseline): 2014 Valore obiettivo: 80% Anno di riferimento (Valore Obiettivo): 2023 |
2022
11. Indicatori di realizzazione e Risultato | Indicatori di realizzazione Indicatore: Numero di pubbliche amministrazioni che hanno ricevuto supporto per il miglioramento della capacità amministrativa Baseline: 0 Anno di riferimento (Baseline): 2018 Valore obiettivo: 34 Anno di riferimento (Valore Obiettivo): 2023 |
12. Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Regione Lombardia promuoverà, attraverso procedure ad evidenza pubblica per l’acquisizione di servizi, il percorso di selezione del soggetto che sarà demandato alla realizzazione dell’intervento come declinato nel punto 9 “Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica)”. Fatti salvi i contenuti progettuali, RL può riservarsi il ricorso a strumenti alternativi – utili all’erogazione del servizio – quali convenzioni, accordi di collaborazione o l’affidamento a Enti/soggetti in house |
13. Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Livello unico di progettazione (dlgs 50/2016). In caso di ricorso a affidamenti “in house” verrà definito un adeguato piano di lavoro. |
14. Progettazione attualmente disponibile | Progetto preliminare al livello unico di progettazione |
15. Responsabile dell'Attuazione/RUP | Nome: Xxxx Xxxxxxx: Dainotti Indirizzo: presso sede di Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxx xx Xxxxxxxxx 0 Codice Fiscale: XXXXXX00X00X000X |
2022
Piano Finanziario Tipologie di spesa
Voci di Spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | - | 0,00€ |
Spese tecniche | - | 0,00€ |
Opere civili | - | 0,00€ |
Opere di riqualificazione ambientale | - | 0,00€ |
Imprevisti | - | 0,00€ |
Oneri per la sicurezza | - | 0,00€ |
Acquisto terreni | - | 0,00€ |
Acquisto beni/forniture | - | 0,00€ |
Acquisizione servizi | Preparazione (ideazione e progettazione) Realizzazione (docenze, materiali, utilizzo attrezzature) Diffusione dei risultati (incontri e seminari, pubblicazioni) | 500.000,00€ |
Spese pubblicità | - | 0,00€ |
Spese notarili | - | 0,00€ |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica / Livello unico di progettazione | 01/12/2019 | 31/12/2019 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | ||
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/servizi | 01/12/2019 | 31/12/2019 |
Esecuzione | 01/01/2020 | 31/12/2021 |
Collaudo/funzionalità | 30/11/2021 | 31/12/2021 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Spesa prevista |
I trimestre | 2020 | 62.500,00 € |
II trimestre | 2020 | 62.500,00 € |
III trimestre | 2020 | 62.500,00 € |
IV trimestre | 2020 | 62.500,00 € |
I trimestre | 2021 | 62.500,00 € |
II trimestre | 2021 | 62.500,00 € |
II trimestre | 2021 | 62.500,00 € |
IV trimestre | 2021 | 62.500,00 € |
Scheda Intervento - Relazione tecnica e cronoprogramma
ID SIAGE | 704411 |
Area interna | Alto Lago di Como |
1. Codice intervento e Titolo | 1.2 Coordinamento, monitoraggio e rendicontazione delle azioni attuative per la Strategia d’Area |
2. Costo e copertura finanziaria | Costo progetto: 120.000,00 € Richiesta cofinanziamento: 120.000,00 € Fonte cofinanziamento: FESR Azione POR: FESR ASSE VI - VI.6.c.1.2 Risorse Proprie: 0,00 € Altre risorse: 0,00 € Fonte altre risorse: - |
3. Oggetto dell'intervento | Attività di coordinamento, monitoraggio e rendicontazione delle azioni previste dalla Strategia d’Area, a supporto del Capofila e del partenariato promotore. |
4. Soggetto Beneficiario/attuatore | Denominazione ente: Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio (CO) Nome: Xxxxx Xxxxxxx: Xxxxx Xxxxxxxxx: Xxx Xxxxxx Xxxxxxx 0, 00000 Xxxxxxxxx e Uniti Codice Fiscale: 93011440133 |
5. Target dell’operazione | I Comuni, le Comunità Montane e gli altri soggetti pubblici coinvolti nell’attuazione della Strategia |
6. CUP | B54G18000000002 |
7. Localizzazione principale intervento | Provincia: Como Comune: Gravedona ed Uniti Indirizzo: Xxx Xxxxxx Xxxxxxx 0 CAP: 22015 |
8. Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | La Strategia d’Area prevede una serie di risultati attesi, da raggiungere tramite una pluralità di azioni, che coinvolgono diversi soggetti del territorio. L’attuazione del percorso complessivo comporta un’attività di governance e di coordinamento che sarà svolta dal Capofila, in accordo con i soggetti locali. Le azioni previste dalla Strategia potranno essere implementate grazie al sostegno di diverse linee di finanziamento ministeriali e regionali e l’accesso a queste risorse prevede il rispetto di una serie di impegni da parte degli Enti e dei soggetti territoriali coinvolti, definite nell’ambito dell’AdPQ. Per la realizzazione delle attività, l’attuazione dei progetti e il riconoscimento delle risorse previste, sono infatti stabilite specifiche procedure di rendicontazione e di monitoraggio, che fanno riferimento tanto agli strumenti di programmazione negoziata, quanto ai bandi di contributo dei programmi operativi. Per supportare il partenariato promotore nella gestione degli aspetti procedurali risulta quindi utile prevede l’istituzione di un punto di raccordo e di coordinamento delle attività, che affianchi il partenariato nelle varie fasi di sviluppo dell’AdPQ, dalla progettazione operativa degli interventi fino al monitoraggio dei risultati nel tempo. L’intervento di supporto al coordinamento, gestione e monitoraggio dei progetti si configura quindi come un’azione di interesse per l’intera area, volta a garantire la coerenza dei costi rispetto alle attività preventivate e il monitoraggio circa lo stato di avanzamento delle attività e i risultati attesi. |
9. Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | L’attività prevede: 1)Supporto al coordinamento del partenariato. La strategia delle Aree Interne si presenta come uno strumento complesso. L’obiettivo finale e valore aggiunto dell’iniziativa, è quello di valutare i risultati conseguiti attraverso la Strategia nel suo insieme. A tale fine l’azione di coordinamento del partenariato si articolerà in: Istituzione di un modello di coordinamento tecnico delle relazioni tra la Comunità Montana e i partner: L’approccio partecipativo adottato per la messa a punto della strategia sarà confermato come metodo di lavoro nell’attuazione dei progetti. Si prevede la messa a punto di un modello di coordinamento tecnico per l’organizzazione dei rapporti interni attraverso dei gruppi tematici che vedano il coinvolgimento dei partner. a) Assemblea dei partner: aperta a tutti i partner della Strategia d’Area, ha funzione informativa e di mantenimento di contatti e relazioni interprogettuali; b) Tavolo di coordinamento: composto dalle Comunità Montane, dal Capofila che lo presiede, da un rappresentante politico e da un referente tecnico dei progetti. Ha lo scopo di coordinare la gestione degli aspetti operativi (attuazione e monitoraggio dei progetti); c) Gruppi di lavoro tematici: composti dai partner secondo una suddivisione tematica per sviluppare la trasversalità dei progetti; d) Segreteria tecnica: costituita presso la Comunità Montana, è il punto di riferimento operativo per i partner e punto di collegamento tra quelli territoriali e i referenti tecnici regionali e ministeriali. Sviluppo di cronoprogrammi di dettaglio per un monitoraggio puntuale delle attività: Per la gestione delle attività la segreteria tecnica procederà alla definizione di cronoprogrammi di lavoro, redatti per evidenziare tempistiche/scadenze così da monitorare gli indicatori previsti dalla Strategia.L’obiettivo è quello di disporre di un quadro puntuale delle attività per sviluppare eventuali azioni correttive. 2)Supporto al monitoraggio e alla rendicontazione delle spese. Attività di informazione ai partner relativamente alle procedure di rendicontazione da adottare, in coerenza con le procedure stabilite dal Ministero e da Regione Lombardia: fin dall’avvio del Programma sarà previsto un percorso volto a fornire informazioni per la gestione degli aspetti amministrativi in modo che tutti i partner provvedano a predisporre la necessaria documentazione nei tempi previsti. Attività di preverifica formale e sostanziale della documentazione prodotta dai partner ai fini della rendicontazione delle spese: La segreteria tecnica supporterà gli Enti nel controllo/verifica della documentazione prodotta segnalando carenze/imprecisioni. Definizione di una procedura di gestione del flusso documentale tra i partner e il capofila, in relazione alle scadenze di rendicontazione previste dal Ministero e da Regione Lombardia: verrà stabilita una procedura di gestione del flusso documentale, correlata alle metodologie di rendicontazione richieste dai 2 Enti erogatori. Supporto operativo ai partner nella compilazione dei modelli di monitoraggio e di rendicontazione forniti da Regione Lombardia e dal Ministero:La segreteria tecnica, sulla base del materiale fornito dai partner,curerà la predisposizione delle rendicontazioni periodiche.Con cadenza trimestrale i partner compileranno un format di monitoraggio finanziario per poter disporre di un quadro tempestivamente aggiornato dell’avanzamento di spesa e definire per tempo eventuali correzioni. 3)Supporto per eventuali esigenze di aggiornamento/rimodulazione in itinere del programma di interventi. Supporto al gruppo di partenariato nella gestione delle richieste di avanzamento di spesa e nella predisposizione di eventuali richieste di modifica o di proroga: la segreteria tecnica effettuerà la verifica del raggiungimento delle quote di avanzamento di spesa necessarie per le richieste di acconto/saldo e curerà la gestione di eventuali richieste di modifica del budget/proroga. |
10. Risultati attesi | Attraverso l’azione di mira a raggiungere un complessivo rafforzamento del livello di integrazione d’area, nonché uno sviluppo armonico, coerente e tempestivo delle progettualità. |
11. Indicatori di realizzazione e Risultato | Indicatori di Risultato Indicatore: Pubbliche amministrazioni beneficiarie dei progetti che al termine dell'intervento hanno migliorato la propria capacità amministrativa Baseline: 70% Anno di riferimento (Baseline): 2017 Valore obiettivo: 80% Anno di riferimento (Valore Obiettivo): 2023 |
11. Indicatori di realizzazione e Risultato | Indicatori di realizzazione Indicatore: Servizi progettati e realizzati Baseline: 0 Anno di riferimento (Baseline): 2017 Valore obiettivo: 1 Anno di riferimento (Valore Obiettivo): 2023 |
12. Modalità previste per l'attivazione del cantiere | L’attività sarà svolta sia attraverso personale interno agli enti che curerà l’attuazione degli interventi, sia attraverso procedure di acquisizione dei servizi esterni. La presente scheda è quantificata solo per la parte relativa al servizio esterno di assistenza tecnica. |
13. Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Livello unico di progettazione |
14. Progettazione attualmente disponibile | Livello unico di progettazione |
15. Responsabile dell'Attuazione/RUP | Nome: Xxxx Xxxxxxx: Xxxxx Xxxxxxxxx: Xxx Xxxxxx Xxxxxxx, 0 – 22015 Gravedona ed Uniti (Co) Codice Fiscale: XXXXXX00X00X000X |
2020
2020
Piano Finanziario Tipologie di spesa
Voci di Spesa | Descrizione | Valuta |
Opere di riqualificazione ambientale | / | 0,00€ |
Imprevisti | / | 0,00€ |
Costi del personale | / | 0,00€ |
Spese tecniche | / | 0,00€ |
Opere civili | / | 0,00€ |
Oneri per la sicurezza | / | 0,00€ |
Acquisto terreni | / | 0,00€ |
Acquisto beni/forniture | / | 0,00€ |
Acquisizione servizi | Servizio di assistenza al coordinamento, monitoraggio e rendicontazione degli interventi | 120.000,00€ |
Spese pubblicità | / | 0,00€ |
Spese notarili | / | 0,00€ |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica/Livello unico di progettazione | 01/02/2018 | 30/06/2018 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | ||
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/servizi | 01/07/2018 | 31/10/2018 |
Esecuzione | 01/11/2018 | 01/10/2022 |
Collaudo/funzionalità | 01/09/2022 | 01/10/2022 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Spesa prevista |
IV trimestre | 2018 | 48.000,00 € |
IV trimestre | 2019 | 24.000,00 € |
IV trimestre | 2020 | 24.000,00 € |
III trimestre | 2022 | 24.000,00 € |
Scheda Intervento - Relazione tecnica e cronoprogramma
ID SIAGE | 704477 |
Area interna | Alto Lago di Como e Valli del Lario |
1. Codice intervento e Titolo | 2.1 Potenziamento lingua inglese |
2. Costo e copertura finanziaria | Costo progetto: 463.900,00 € Richiesta cofinanziamento: 418.210,00 € Fonte cofinanziamento: Legge di stabilità Azione POR: MIUR Risorse Proprie: 45.690,00 € Altre risorse: 0,00 € Fonte altre risorse: - |
3. Oggetto dell'intervento | Sviluppo delle competenze di base |
4. Soggetto Beneficiario/attuatore | Denominazione ente: Istituto di Istruzione Superiore Xxxxx Xxxx di Colico Nome: Catia Xxxxxxxx Xxxxxxx: Baroncini Indirizzo: Xxx Xx Xxxxxxxx, 0 - Xxxxxx Codice Fiscale: 92038240138 Email: xxxx000000@xxxxxxxxxx.xx PEC: xxxx000000@xxx.xxxxxxxxxx.xx |
5. Target dell’operazione | Alunni frequentanti gli Istituti Comprensivi dell’Area Interna: - Fascia 3-6: scuola dell’infanzia - fascia 6-10: scuola primaria - fascia 11- 14: scuola secondaria di I grado Studenti frequentanti l’Istituto Superiore Xxxxx Xxxx di Colico (fascia 14- 19): - Istruzione e Formazione Regionale: ⮚ qualifica triennale: figura operatore elettrico ⮚ qualifica triennale: figura operatore meccanico ⮚ diploma: tecnico Automazione Industriale - Istruzione Professionale Statale: indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica - Istruzione Tecnica/settore economico: Indirizzo Turismo - Istruzione Tecnica/settore tecnologico: indirizzi Informatica e Telecomunicazioni - Meccanica Meccatronica Energia. |
6. CUP | 000000000000000 |
7. Localizzazione principale intervento | Le sedi delle 7 Istituzioni scolastiche coinvolte, ossia: - Istituto Comprensivo Colico: Xxx xx xxxxx, 00 - 00000 Xxxxxx (XX) - Istituto Comprensivo di Bellano: Xxx XX Xxxxxxxxx, 0 - 00000 Xxxxxxx (XX) - Istituto Comprensivo di Premana: Xxx Xxxxxxx Xxxx, 0 - 00000 Xxxxxxx (XX) - Istituto Comprensivo di Cremeno: Xxxxxx Xxxxxxxxx, 0 - 00000 Xxxxxxx (XX) - Istituto Comprensivo di Gravedona ed Uniti: Xxx Xxxx - 00000 Xxxxxxxxx (XX) - Istituto Comprensivo di Dongo: Xxx Xxxxxx Xxxxxxx - 00000 Xxxxx (XX) - Istituto di Istruzione Superiore Xxxxx Xxxx di Colico: Xxx xx Xxxxxxxx, 0 - 00000 Xxxxxx (XX) |
8. Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | La Strategia Alto lago di Como e Valli del Lario vede tra i risultati attesi quello del potenziamento dell’offerta scolastica per favorire lo sviluppo delle competenze di base e il radicamento delle famiglie residenti, facendo sì che possano contare su un’offerta scolastica qualitativa. In coerenza con tale visione di cambiamento, l’intervento qui presentato è frutto della coprogettazione che gli istituti hanno realizzato e che ha interessato tutte le scuole dell’area. In particolare l’intervento interessa le seguenti realtà: L’Istituto Comprensivo Statale “Galilei” di Colico si articola in 4 plessi: - 2 scuole dell’Infanzia (la sede di Curcio con 67 alunni; la sede di Villatico con 43 alunni); - 1 scuola primaria, attualmente con 376 alunni in 16 classi, cui si aggiungerà una nuova classe prima, dall’a. s. 2020-21; - 1 scuola secondaria di I grado, con 226 alunni in 9 classi. Tutti i plessi sono collocati nel Comune di Colico. L’Istituto Comprensivo Statale di Bellano, istituito nel 1998, accoglie un’utenza proveniente da ben 12 comuni, 6 situati sulla riva orientale del lago di Como e 6 situati nelle valli interne. La situazione attuale è la seguente: - n. 2 scuole dell’Infanzia, situate nei Comuni di Dervio e Valvarrone - n. 5 scuole primarie, situate nei comuni di Bellano, Dervio, Esino Lario, Lierna e Vestreno - n. 3 scuole secondarie di primo grado, situate nei comuni di Bellano, Dervio e Lierna. La popolazione scolastica prevista per l’a.s. 2020/2021 è di 725 alunni: 74 iscritti alle scuole dell’infanzia in 4 sezioni; 389 iscritti alla scuola primaria in 23 classi (di cui 3 pluriclassi) e 262 iscritti alla scuola secondaria di primo grado in 14 classi. L’Istituto Comprensivo Statale di Premana, istituito nel 1998, accoglie un’utenza proveniente da 5 comuni tutti situati nelle valli interne. La situazione attuale è la seguente: - n. 1 scuole dell’Infanzia, situata nel Comune di Margno - n. 2 scuole primarie, situate nei comuni di Casargo e Premana - n. 1 scuola secondaria di primo grado, situata nel comune di Premana La popolazione scolastica prevista per l’a.s. 2020/2021 è di 293 alunni: 21 iscritti alle scuole dell’infanzia in 3 sezioni; 157 iscritti alla scuola primaria in 9 classi (di cui 1 pluriclassei) e 115 iscritti alla scuola secondaria di primo grado in 6 classi. L’Istituto Comprensivo di Cremeno si articola in 10 sedi: 3 scuole dell’infanzia, 5 scuole primarie e 2 scuole secondaria di I grado. Tre sedi (due infanzie e una primaria) sono situate in Comuni appartenenti all’Area Interna (Taceno e Cortenova); la popolazione scolastica prevista per l’a.s. 2020/21 dei plessi interessati al progetto è la seguente: - scuola dell’infanzia di Taceno 19 alunni; - scuola dell’infanzia di Cortenova 45 alunni; - scuola primaria di Cortenova 95 alunni. L’Istituto Comprensivo di Gravedona ed Uniti si articola su 12 sedi: - n. 5 scuole dell’infanzia, - n. 5 scuole primarie - n. 2 scuole secondarie di I grado Queste sedi sono collocate in 6 diversi comuni dell’Alto Lario occidentale, tutti rientranti nell’area interna: Gravedona ed Uniti, Domaso, Vercana, Peglio, Gera Lario e Sorico. Gli alunni confluiscono inoltre dai comuni di Trezzone Montemezzo, Dosso Liro e Livo. La popolazione scolastica prevista per l’a.s. 2020/2021 è di 845 alunni: |
- 164 iscritti alle scuole dell’infanzia - 420 iscritti alla scuola primaria - 261 iscritti alla scuola secondaria di primo grado L’Istituto Comprensivo di Dongo si articola in 5 sedi: 1 scuola dell’infanzia, 2 scuole primarie e 2 scuole secondarie di I grado, tutte situate in Comuni dell’Area Interna, per un totale di 389 alunni. L'Istituto di istruzione Superiore Xxxxx Xxxx è situato nel comune di Colico (LC) e accoglie studenti di un ampio bacino territoriale, essendo situato in un'area di convergenza di tre province, Lecco, Sondrio e Como. Molti dei propri studenti (quasi il 50%) risiede nei Comuni dell’Area Interna. L'offerta formativa di questo Istituto si articola in: - 1 indirizzo di istruzione professionale statale: Manutenzione e assistenza tecnica - 3 indirizzi di istruzione tecnica in particolare: 1 del settore economico Turismo e 2 del settore tecnologico (informatica e Telecomunicazioni - Meccanica e Meccatronica) - 3 corsi di istruzione-formazione regionale (IeFP): figura elettrico e meccanico triennali; tecnico dell’automazione industriale quarto anno. I corsi di Istruzione e Formazione Professionale Regionale rispondono ai livelli di competenze europea EQF3, per l’Attestato di Qualifica figura operatore Elettrico/ Meccanico, ed EQF 4 per il diploma di Tecnico dell’Automazione Industriale. La Strategia d’area evidenzia come molte aziende dell’Alto Lago di Como rappresentano un’eccellenza, in particolare nei settori della meccanica, meccatronica e dell’energia. Queste imprese stanno vivendo importanti sviluppi con apertura ai mercati esteri e di conseguenza i loro contatti e scambi commerciali con operatori/soggetti internazionali sono diventati attività ordinarie. L’azione promossa dalla Strategia è ideata al fine di sostenere il permanere di queste realtà industriali che connotano l’economia dell’area (vd. schede 5.1, 5.2, 5.3 e 5.4). Inoltre l’Alto Lario si distingue per risorse naturali, ambientali, artistico- culturali: queste richiamano un discreto flusso turistico, con un respiro anche internazionale. Le potenzialità di sviluppo per tutte le aziende aventi tangenze con il settore turistico sono reali (vd. schede 8.1, 8.2, 8.3, 8.4 e 8.5). Il mercato del lavoro locale richiede quindi lavoratori più e meglio formati rispetto alle competenze in lingua inglese. Il progetto Potenziamento della lingua inglese vuole essere una sperimentazione di continuità verticale, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di II grado: partendo da un primo approccio alla seconda lingua mediante una pluralità di canali ludico, sensoriali, motori, musicali, fondamentali per promuovere interesse/curiosità per una lingua diversa, si accompagnerà lo sviluppo linguistico verso crescenti livelli di rielaborazione ed interiorizzazione di modalità di comunicazione e di regole, applicate in modo sempre più autonomo e consapevole. È particolarmente importante costruire l’approccio alla lingua L2 fin dall’infanzia, perché il bambino a questa età è particolarmente ricettivo, la mente è aperta ad assimilare nuovi stimoli linguistici che andranno a plasmare il suo modo d’essere e la sua disponibilità ad apprendere nuovi linguaggi in un contesto europeo ed extraeuropeo. I bambini fin dai 3 anni verranno perciò immersi in un contesto comunicativo madrelingua significativo e ludico. Appropriarsi spontaneamente di modelli di pronuncia e di intonazione per attivare più naturalmente un sistema plurilingue è il primo approccio a conseguire le competenze di cittadinanza attiva. |
9. Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | Finalità: Obiettivo dell’intervento è quello di qualificare le competenze in lingua inglese degli alunni-studenti. Si mira inoltre a qualificare le competenze linguistiche e metodologiche del personale docente della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I e II grado. Obiettivi: Alunni-studenti: Bambini/e Scuola dell’infanzia: - sperimentano la pluralità linguistica; - familiarizzano con la lingua inglese in contesti improntati al fare; - arricchiscono lo sviluppo cognitivo; - sviluppano progressivamente l’acquisizione e la manipolazione degli elementi linguistici specifici della lingua straniera. Bambini/e Scuola primaria: - ampliano il proprio lessico, arricchiscono le espressioni, acquisiscono maggior fluency nella comunicazione spontanea in L2; - maturano una maggior sicurezza in sé; - sviluppano e rafforzano le competenze di “oral comprehension” e “oral production”; - usano l’inglese con maggiore spontaneità e minori inibizioni. - potenziano competenze e abilità in vista della somministrazione della prova INVALSI di inglese nella quinta classe della primaria. Ragazzi/e Scuola Secondaria di I grado: - interagiscono in brevi conversazioni anche con docenti madrelingua su temi anche non noti riguardanti gli ambiti personali e la vita quotidiana; - producono testi orali e scritti di varia tipologia e genere su argomenti noti d’interesse personale e sociale, anche utilizzando strumenti tecnologici/digitali; - hanno la possibilità di migliorare la propria abilità di interazione e di certificare i progressi fatti nelle prime fasi di apprendimento della lingua confrontandosi con esaminatori riconosciuti in ambito europeo (Livello A2 - CEFR/KET). - potenziano competenze e abilità in vista della somministrazione della prova ( computer based) INVALSI di inglese nella classe terza della scuola secondaria di primo grado Studenti/studentesse Scuola Secondaria di II grado: - al termine del 1^biennio acquisiscono competenze orali e scritte di comprensione e di produzione di livello B1, in linea col Quadro Comune Europeo di riferimento; - entro la fine del 2^biennio acquisiscono competenze orali e scritte di comprensione e di produzione di livello B2, in linea col Quadro Comune Europeo di riferimento. ano competenze e abilità in vista della somministrazione della prova INVALSI di inglese nella quinta classe della primaria. Ragazzi/e Scuola Secondaria di I grado: - interagiscono in brevi conversazioni anche con docenti madrelingua su temi anche non noti riguardanti gli ambiti personali e la vita quotidiana; - producono testi orali e scritti di varia tipologia e genere su argomenti noti d’interesse personale e sociale, anche utilizzando strumenti tecnologici/digitali; - hanno la possibilità di migliorare la propria abilità di interazione e di certificare i progressi fatti nelle prime fasi di apprendimento della lingua confrontandosi con esaminatori riconosciuti in ambito europeo (Livello A2 - CEFR/KET). - potenziano competenze e abilità in vista della somministrazione della prova ( computer based) INVALSI di inglese nella classe terza della scuola secondaria di primo grado Studenti/studentesse Scuola Secondaria di II grado: - al termine del 1^biennio acquisiscono competenze orali e scritte di comprensione e di produzione di livello B1, in linea col Quadro Comune Europeo di riferimento; - entro la fine del |
2^biennio acquisiscono competenze orali e scritte di comprensione e di produzione di livello B2, in linea col Quadro Comune Europeo di riferimento. Personale docente Secondo i diversi ordini scolastici, - i docenti potenziano le loro competenze espositive e comunicative in lingua inglese; - i docenti apprendono la progettazione di interventi-lezioni secondo la metodologia CLIL a partire dalla scuola primaria; - i docenti elaborano un portfolio delle competenze in lingua inglese secondo una logica di continuità verticale; - i docenti sperimentano attività di formazione in una dimensione europea attraverso scambi di esperienze (job shadowing). Modalità di sostegno e potenziamento della lingua inglese dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di II grado: articolazione della proposta progettuale - Avvio attività ludico-espressive-linguistiche nella scuola dell’infanzia - Nei primi anni della scuola primaria l’approccio ludico espressivo si arricchirà interfacciandosi con le nuove tecnologie della comunicazione e con attenzione al lessico specifico informatico - Sperimentazione di lezioni CLIL nella scuola primaria (a partire dalla classe 4^) - Fruizione di spettacoli in lingua inglese - Affiancamento del docente di lingua inglese con docente madrelingua a partire dalla scuola secondaria di I grado - Estensione dei corsi di preparazione alle certificazioni linguistiche internazionali: KET, PET, FCE - Acquisizione certificazioni linguistiche: KET, PET, FCE - Scambi linguistici o settimane all’estero - Gemellaggi con scuole europee (Progetti E-twinning e/o Progetti di scambio già attivi in collaborazione con alcune Amministrazioni Comunali) - Formazione personale docente: - Formazione personale docente: azioni “locali”/a distanza e di mobilità transnazionale (KA1 Erasmus Plus già attivo – LEADING INNOVATIVE TEACHING”- LIT). - Rinnovo laboratori linguistici. Modalità di gestione: Coordinamento dei Piani triennali dell’offerta formativa delle 7 istituzioni scolastiche coinvolte, puntando ad una unitaria-condivisa gestione delle azioni progettuali e ad una comune erogazione di corsi di formazione, distinti per ordine di scuola. Monitoraggio: Le istituzioni scolastiche condurranno una costante attività di monitoraggio secondo la seguente tempistica: | |||
Risultato da monitorare | soggetto | tempistica | |
Miglioramento degli esiti | Equipe | Quadrimestrale | |
di | pedagogiche/Co | Annuale | |
apprendimento in lingua | nsigli di Classe | ||
inglese | |||
Aumento del numero di | |||
alunni in possesso di | |||
certificazioni linguistiche | |||
internazionali | |||
(KET, PET, FCE) | |||
Aumento del numero di | |||
docenti in formazione |
Al fine dell’elaborazione della presente proposta, si è scelto di parametrare l’attività sui 5 anni, sia per coerenza rispetto all’orizzonte temporale della Strategia d’Area, sia per assicurare la copertura di un intero ciclo scolastico della xxxxxxxx. Xx specifica inoltre che, stante la rilevanza del tema per il territorio, è obiettivo dei soggetti proponenti quello di dare seguito alle attività anche oltre il termine temporale della presente scheda, prevedendo l’inserimento della programmazione dell’offerta nei PTOF e attivandosi per la ricerca di eventuali risorse aggiuntive (es. partecipazione a bandi) che, nei prossimi anni, possano assicurare continuità d’azione. | |||
Si specifica che i destinatari delle attività formative previste nel quinquennio sono: | |||
Istituto | Docenti | Alunni | |
ICS Cremeno | 22 | 64 bambini delle scuole per l’infanzia 95 alunni delle scuole primarie | |
ICS Galilei di Colico | 10 | 110 bambini delle scuole per l’Infanzia 376 alunni delle scuole primarie 226 alunni delle scuole secondaria di primo grado | |
IC Vitali di Bellano | 8 | 74 bambini delle scuole per l’Infanzia 389 alunni delle scuole primarie 62 alunni delle scuole secondaria di primo grado | |
IC Xxxxxxxx XXXXX di Premana | 4 | 21 bambini delle scuole per l’Infanzia | |
157 alunni delle scuole primarie | |||
115 alunni delle scuole secondaria di primo grado | |||
IIS Xxxxx Xxxx Colico | 10 | 265 alunni scuola secondaria di II grado con 2 corsi per ciascuna annualità | |
IC Dongo | 5 | 12 bambini della scuola per l’infanzia | |
205 alunni della scuola primaria |
172 alunni della scuola secondaria di primo grado | ||||
IC Gravedona Ed Uniti | 7 | 60 bambini della scuola per l’infanzia | ||
100 alunni della | ||||
scuola primaria | ||||
261 alunni della scuola secondaria di primo grado | ||||
totale | 66 | 2.964 alunni | ||
Di seguito si riporta il dettaglio utilizzato per la quantificazione dei costi attesi: Servizi esterni: - esperto esterno madrelingua o interno selezionato con bando per avvio ad attività ludico-espressive-comunicative nella scuola dell’ infanzia | ||||
n. Istituti Comprensivi | Previsione di spesa per ciascuna scuola (€) | Annualità | Importo totale € | |
5 | 1.000 | 5 | 25.000 | |
IC Cremeno (2 sezioni a Cortenova, 1 a Taceno) | Previsione di spesa per ciascuna scuola (€) | Annualità | Importo totale € | |
120 ore annue | 4.200 € (costo h applicato 35 €) 200 | 5 | 21.000 | |
A questo riguardo si specifica che IC Cremeno ha in passato già attivato esperienze di potenziamento linguistico, e si è quindi ritenuto opportuno proseguire rispetto al processo tracciato; mentre per gli altri 5 comprensivi si prevede che possa essere individuato un unico supporto esterno ad hoc che possa svolgere l’attività, ottimizzando l’impiego delle risorse disponibili. | ||||
- esperto madrelingua con approccio ludico e ICT | ||||
IC Cremeno (Primaria di Cortenova, 1, 2 e3 classe) ) | Previsione di spesa per ciascuna scuola (€) | Annualità | Importo totale € | |
120 ore annue | 4.200 € (costo h applicato 35 €) | 5 | 21.000 | |
- esperto CLIL | ||||
IC Xxxxxxx (Xxxxxxxx xx Xxxxxxxxx, 0 e 5 classe) | Previsione di spesa per ciascuna scuola (€) | Annualità | Importo totale € |
80 ore annue | 2.800 € (costo h applicato 35 €) | 5 | 14.000 | ||
- spettacoli in lingua inglese/azione gestita con fondi delle Istituzioni Scolastiche - docente madrelingua a partire dalla scuola secondaria di I grado: 1 ora per 20 settimane (gennaio - maggio) Classi 1-2-3 SSIG (scuola secondaria I grado) Istituto Comprensivo Statale Galilei di Colico: | |||||
n. settimane | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
20 | 10 | 35 | 5 | 35.000 | |
Istituto Comprensivo Statale “Mons. Vitali” di Bellano: | |||||
n. settimane | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
20 | 10 | 35 | 5 | 35.000 | |
Istituto Comprensivo Statale “Xxxxxxxx XXXXX” di Premana | |||||
n. settimane | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
20 | 5 | 35 | 5 | 17.500 | |
Istituto Comprensivo di Gravedona ed Uniti | |||||
n. settimane | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
20 | 14 | 35 | 5 | 49.000 | |
Istituto Comprensivo di Dongo | |||||
n. settimane | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
20 | 10 | 35 | 5 | 35.000 | |
corsi di preparazione alle certificazioni linguistiche internazionali: KET, PET, FCE classi 3^ SSIG (scuola secondaria I grado) Istituto Comprensivo Statale Galilei di Colico: | |||||
n. ore per annualità | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
20 | 5 | 35 | 5 | 10.500 | |
Istituto Comprensivo Statale “Mons. Vitali” di Bellano: |
n. ore per annualità | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
20 | 4 | 35 | 5 | 14.000 | |
Istituto Comprensivo Statale “Xxxxxxxx XXXXX” di Premana: | |||||
n. ore per annualità | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
20 | 2 | 35 | 5 | 7.000 | |
Istituto Comprensivo di Gravedona ed Uniti: | |||||
n. ore per annualità | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
10 | 4 | 35 | 5 | 7.000 | |
Istituto Comprensivo di Dongo: | |||||
n. ore per annualità | n. classi | costo orario in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
20 | 3 | 35 | 5 | 10.500 | |
- Esami di certificazioni linguistiche KET, PET, FCE. classi 3^ SSIG (scuola secondaria I grado) Istituto Comprensivo Statale Galilei Colico: | |||||
x. xxxxxx | n. classi | costo certificazione KET in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
6 | 3 | 90 | 5 | 8.100 | |
Istituto Comprensivo Statale “Mons. Vitali” Bellano | |||||
x. xxxxxx | n. classi | costo certificazione KET in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
6 | 4 | 90 | 5 | 10.800 | |
Istituto Comprensivo Statale “ Xxxxxxxx XXXXX” di Premana: | |||||
x. xxxxxx | n. classi | costo certificazione KET in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
6 | 2 | 90 | 5 | 5.400 | |
Istituto Comprensivo di Gravedona ed Uniti: (esame KET) | |||||
x. xxxxxx | n. classi | costo certificazione KET in euro | n. annualità | importo totale in euro | |
6 | 4 | 90 | 5 | 10.800 | |
Istituto Comprensivo di Dongo: |
n. alunni | n. classi | costo certificazione KET in euro | n. annualità | importo totale in euro | ||
6 | 3 | 90 | 5 | 8.100 | ||
Istituto di Istruzione Superiore Xxxxx Xxxx di Colico: ENTRO 1^BIENNIO | ||||||
n. studenti | n. classi 2^ | costo certificazione PET in euro | annualità | n. studenti biennio | importo totale in euro | |
5 | 5 | 97 | 5 | 125 | 12.125 | |
ENTRO 2^ BIENNIO | ||||||
n. studenti | n. classi 4^ | costo certificazione FCE in euro | annualità | n. studenti quinquennio | importo totale in euro | |
75 | 4 | 178 | 5 | 140 | 24.920 | |
progetti E-twinning - scambi linguistici - settimane all’ester azione gestita con fondi delle Istituzioni Scolastiche | ||||||
formazione del personale scolastico formazione “locale”/A DISTANZA: azione gestita con fondi MIUR mobilità transnazionale: azione KA1 Erasmus Plus già attivo “LEADING INNOVATIVE TEACHING”- LIT | ||||||
Beni materiali IC Dongo Per rinnovo e adeguamento laboratorio linguistico: | ||||||
Attrezzature/beni 25 postazioni (tavoli componibili con sedie e cattedra) + 25 pc con cuffie con microfono | Importo (€) 21.000 | |||||
SmartClass+ laboratorio linguistico multipiattaforma | 3.000 | |||||
Stampante multifunzione wi-fi | 1.000 | |||||
DISPLAY INTERATTIVO SMART MX – 75” (175x107 cm) multitouch risoluzione 4K UHD con player Android integrato per usare il display come lavagna interattiva e navigare in Internet anche senza Pc | 4.000 | |||||
Unità mobile ricarica e alloggiamento TeachBusSix dispositivi (notebook15,6”/tablets/notebook) | 1.000 | |||||
SBUTOTALE | 30.000 € |
IIS Xxxxx Xxxx – Laboratorio linguistico digitale Adeguamento attuale laboratorio linguistico a servizio di tutti gli studenti dell’Istituto secondo una logica di laboratorio multifunzione e con possibilità di apertura al territorio. Mantenendo l’arredamento, si assicurano i seguenti interventi/beni di investimento: | ||
Attrezzature/beni | Importo (€) | |
ri-cablaggio laboratorio in categoria 6 | 7.000 | |
switch e armadio rach | 4.435 | |
30 PC completi di monitor | 18.000 | |
monitor interattivo LED FULL HD - 90’’ | 6.000 | |
infrastruttura audio-video multimediale per attività d’aula o da remoto | 9.720 | |
SUB TOTALE | 45.155 | |
10. Risultati attesi | - Miglioramento degli esiti di apprendimento in lingua inglese lungo il percorso formativo dello studente. - Aumento del numero di alunni in possesso di certificazioni linguistiche internazionali di lingua inglese (KET, PET. FCE). | |
11. Indicatori di realizzazione e Risultato | Indicatori di Risultato Indicatore: Quota di insegnanti che hanno partecipato ad attività di formazione e aggiornamento. Fonte: Miur annuale Baseline: 70% Anno di riferimento (Baseline): 2017 Valore obiettivo: 80% Anno di riferimento (Valore Obiettivo): 2022 | |
11. Indicatori di realizzazione e Risultato | Indicatori di realizzazione Indicatore: Realizzazione di sistemi e applicativi informatici (n.) (Cup da aggiornare) Baseline: nd Anno di riferimento (Baseline): 2017 Valore obiettivo: 55 Anno di riferimento (Valore Obiettivo): 2022 | |
12. Modalità previste per l'attivazione del cantiere | I percorsi qui presentati dovranno essere recepiti dei PTOF, in modo che gli istituti possano procedere nello svolgimento delle attività secondo il cronoprogramma e le modalità (personale docente interno o esterno) previste. | |
13. Progettazione necessaria per l'avvio dell'affidamento | Progettazione formativa di dettaglio |
14. Progettazione attualmente disponibile | Progettazione preliminare |
15. Responsabile dell'Attuazione/RUP | Nome: Catia Xxxxxxxx Xxxxxxx: Baroncini Indirizzo: Xxx Xx Xxxxxxxx, 0 - Xxxxxx Codice Fiscale: 92038240138 Email: xxxx000000@xxxxxxxxxx.xx PEC: xxxx000000@xxx.xxxxxxxxxx.xx |
Piano Finanziario Tipologie di spesa
Voci di Spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | Segreteria organizzativa, monitoraggio, Rendicontazione (280 ore totali, costo orario 25 €) | 7.000,00€ |
Spese tecniche | / | 0,00€ |
Opere civili | / | 0,00€ |
Opere di riqualificazione ambientale | / | 0,00€ |
Imprevisti | / | 0,00€ |
Oneri per la sicurezza | / | 0,00€ |
Acquisto terreni | / | 0,00€ |
Acquisto beni/forniture | Materiali per laboratorio linguistico; Postazioni digitali | 75.1555,0 € |