Contract
Ragione sociale | XXXXX XXXXXXX E FIGLI SRL |
Sede Legale | Xxx xxx Xxxxxxxx, x. 0 00000 Xxxxxxx Xxxxxx (XX) |
Sede Operativa | Xxx xxx Xxxxxxxx, x. 0 00000 Xxxxxxx Xxxxxx (XX) |
Tipo di installazione | Esistente “non già soggetta ad A.I.A.” ai sensi dell’art. 5, comma 1, lett. i-quinquies, del D.Lgs. 152/2006 |
Codice e attività IPPC | 5.3.b) Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una capacità superiore a 75 Mg al giorno, che comportano il ricorso ad una o più delle seguenti attività ed escluse le attività contemplate dalla direttiva 91/271/CEE: iv) trattamento in frantumatori di rifiuti metallici, compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti. |
Attività non IPPC | Raccolta, trasporto e messa in riserva (R13), deposito preliminare (D15) di rifiuti solidi speciali non pericolosi. Recupero R12 di rifiuti metallici comprendente attività di pretrattamento quali selezione/cernita con eventuale adeguamento volumetrico, propedeutiche all’attività di recupero effettuata presso altri impianti. Recupero di rifiuti metallici (R4) tramite cernita, selezione e riduzione volumetrica (cesoiatura). Lavorazione meccanica di ossitaglio Attività commercializzazione di metalli (EoW) |
Varianti richieste | - dismissione di una linea di ossitaglio con disattivazione degli impianti di abbattimento emissioni in atmosfera e rispettivo punto di emissione precedentemente autorizzato con sigla E1; - individuazione di una nuova area di deposito di materiali recuperati e/o End of Waste, individuata come “Zona D12”; - rivalutazione dei CER autorizzati; - dismissione cesoia mobile; - progetto di adeguamento della rete delle acque meteoriche e dell’area dell’impianto di distribuzione carburante; - Inserimento nuova zona di messa in riserva “A3”; - Revisione zone di messa in riserva A1 e A2; - Modifica gestione zona “D10”, con possibilità di dedicarla anche alla messa in riserva di rifiuti oltre che al deposito di materiali recuperati/EoW; |
A. QUADRO AMMINISTRATIVO - TERRITORIALE
4
A 1. Inquadramento del complesso e del sito 4
A.1.1 Inquadramento del complesso ippc
4
A.1.2 Inquadramento geografico – territoriale del sito
6
A 2. Stato autorizzativo ed autorizzazioni sostituite dall’AIA 8
B. QUADRO ATTIVITA’ DI GESTIONE RIFIUTI
9
B.1 Descrizione delle operazioni svolte e dell’impianto 9
B.2 Materie Prime ed Ausiliarie 24
B.3 Risorse idriche ed energetiche 25
27
C.1 Emissioni in atmosfera e sistemi di contenimento 27
C.2 Emissioni idriche e sistemi di contenimento 31
C.3 Emissioni sonore e sistemi di contenimento 36
C.4 Emissioni al suolo e sistemi di contenimento 37
C.7 Rischi di incidente rilevante 39
39
D.3 Applicazione dei principi di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento in atto e programmate 51
E.1.1 Valori limite di emissione
52
E.1.2 Requisiti e modalità per il controllo
52
E.1.3 Prescrizioni impiantistiche
53
54
E.2.1 Valori limite di emissione
54
E.2.2 Requisiti e modalità per il controllo
55
E.2.3 Prescrizioni impiantistiche
55
56
57
E.3.2 Requisiti e modalità per il controllo
57
57
E.4 Suolo e acque sotterranee 58
E.5.1 Requisiti e modalità per il controllo
59
E.5.2 Attività di gestione rifiuti autorizzata
59
64
E.7 Monitoraggio e Controllo 66
E.8 Prevenzione e Gestione degli eventi emergenziali 67
E.9 Interventi sull’area alla cessazione dell’attività 67
E.10 Applicazione dei principi di prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento e relative tempistiche 68
F.1 Finalità del monitoraggio 69
F.2 Chi effettua il self-monitoring 69
F.3 PARAMETRI DA MONITORARE 69
69
69
70
70
70
71
72
72
73
F.4.1 Individuazione e controllo sui punti critici
74
F.4.2 Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, etc.)
77
78
A. QUADRO AMMINISTRATIVO - TERRITORIALE
A 1. Inquadramento del complesso e del sito
A.1.1 Inquadramento del complesso ippc
Xxxxx Xxxxxxx e Figli Srl è un’azienda a conduzione familiare che opera nel campo della gestione rifiuti dal 1979.
L’Azienda era autorizzata alla gestione di rifiuti non pericolosi con iscrizione (posizione nr.16) al registro Provinciale delle imprese che effettuano attività di recupero ai sensi prima dell’art.33 comma 1 del D.Lgs 5 febbraio 1997, n. 22, e poi degli artt.214 e 216 del D.Lgs 152/2006 (operazioni R13 e R4 - procedure semplificate).
Successivamente la medesima attività, con integrazione di quantitativi trattati, tipologie rifiuti ed operazioni svolte, è stata ricondotta al regime ordinario dell’art.208 del d.lgs 152/2006 con la prima autorizzazione provinciale n. 320 del 15.05.2009 che prevede l’effettuazione di attività di recupero R13 e R4 e di smaltimento D15 di rifiuti speciali non pericolosi.
Con Provvedimento Dirigenziale n° 130 del 27.03.2014, la Provincia ha rilasciato autorizzazione a varianti all’impianto consistenti sia in modifiche strutturali/impiantistiche (dismissione alcuni impianti e inserimento nuovo mulino frantumatore e relativo impianto di aspirazione e abbattimento emissioni in atmosfera) sia di gestione dei rifiuti (aggiornamento operazioni svolte con inserimento R12, nuovo CER, modifica aree di stoccaggio e rideterminazione quantitativi rifiuti stoccati).
Relativamente alle emissioni in atmosfera la ditta era autorizzata con Decreto Regionale n° 1539 del 17.03.1999 relativamente alla sola attività di ossitaglio (non IPPC) presente nell’impianto. Successivamente con Provvedimento Dirigenziale n° 519 del 18.09.2008 la Provincia ha autorizzato le modifiche sostanziali agli impianti ossitaglio ai sensi dell’art. 269 del D.Lgs. 152/06.
Con Provvedimento n° 316 del 10.07.2013, la Provincia ha autorizzato (art. 269 del D.Lgs. 152/06) la modifica sostanziale per le emissioni provenienti dal nuovo mulino frantumatore di cui all’autorizzazione gestione rifiuti n° 130 del 27.03.2014 sopra citata.
L’Azienda è strutturata principalmente per il trattamento finalizzato al recupero (mediante attività di selezione e adeguamento volumetrico), di rifiuti metallici da avviarsi a successivi riutilizzatori finali.
L’impianto è costituito da un’area al cui interno sono presenti un capannone adibito alla gestione rifiuti, un capannone attualmente adibito a reparto ossitaglio, e un’area esterna scoperta impermeabilizzata in calcestruzzo adibita allo stoccaggio dei rifiuti.
L’attività di stoccaggio e trattamento è effettuata essenzialmente in periodo diurno, dalle ore 07.30 alle ore 19.00. L’Azienda impiega ad oggi 15 addetti in totale.
L’installazione IPPC è interessata dalle seguenti attività:
N. ordine attività IPPC | Codici Ippc | Tipologia Impianto (secondo la denominazione presente nel Catasto Georeferenziato Rifiuti) | Operazioni autorizzate con AIA (Allegato B e/o C – allegato alla parte IV del d.lgs. 152/06) | Capacità autorizzata | Rifiuti Speciali NP | Rifiuti Speciali P | Rifiuti Urbani |
1 | 5.3 b) 4) | b) Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una capacità superiore a 75 Mg al giorno, che comportano il ricorso ad una o più delle seguenti attività ed | R13 – D15 R12 - R4 | 60.000 t/anno 200 t/giorno Potenzialità massima frantumatore 15t/h | X | X |
escluse le attività di trattamento delle acque reflue urbane, disciplinate al paragrafo 1.1 dell'Allegato 5 alla Parte Terza: IV) trattamento in frantumatori di rifiuti metallici, compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti. | |||||||
N. ordine attività NON IPPC | Codice ISTAT | Attività NON IPPC | |||||
2 | 38.32.1 | Raccolta, trasporto e messa in riserva (R13), deposito preliminare (D15) di rifiuti solidi speciali non pericolosi. Recupero R12 di rifiuti metallici comprendente attività di pretrattamento quali selezione/cernita con eventuale adeguamento volumetrico, propedeutiche all’attività di recupero effettuata presso altri impianti. Recupero di rifiuti metallici (R4) tramite cernita, selezione e riduzione volumetrica (cesoiatura). | |||||
3 | 38.32.1 | Lavorazione meccanica (ossitaglio) | |||||
4 | 38.32.1 | Attività di commercializzazione metalli (EoW) |
Tabella A1 – Attività IPPC e NON IPPC
L’attività IPPC indicata nella tabella soprastante è effettuata mediante mulino a martelli, con indicata dichiarata potenzialità teorica di targa massima di 15 ton/ora.
In considerazione delle effettive attività aziendali, la ditta individua un quantitativo massimo di rifiuti trattabili con il suddetto impianto pari a 25 ton/giorno e 7.500 ton/anno.
Per le operazioni di recupero rifiuti R12-R4 connesse ai restanti trattamenti (non IPPC) di selezione, cernita, vagliatura, cesoiatura, la ditta individua una potenzialità complessiva pari a 175 ton/giorno e
52.500 ton/anno.
Il quantitativo autorizzato complessivo è pari a 200 t/h e 60.000 t/anno.
Le altre attrezzature e/o macchinari hanno le seguenti potenzialità di targa: impianto di frantumazione potenzialità oraria: 15 t/h
presso-cesoia potenzialità oraria: 10-40 t/h
impianto costituito da trasportatore a nastro e vaglio potenzialità oraria: 10 t/h
La ditta svolge inoltre, in apposito reparto, lavorazioni meccaniche di ossitaglio.
L’attività di ossitaglio, attività di taglio lineare o sagomato, è effettuata con impianti di ossitaglio a controllo numerico. Gli operatori del reparto, secondo indicazioni riportate su report di lavoro predisposti da programma dedicato, eseguono schematicamente le seguenti diverse necessarie operazioni:
- prelievo della materia prima dal luogo di stoccaggio;
- controllo corretta identificazione e spessore;
- posizionamento sul bancale della macchina;
- impostazione dei parametri fondamentali di attività della macchina e caricamento del programma di lavoro (dischetto con nexting di lavoro della macchina);
- avvio della lavorazione;
- controllo dell’avanzamento del lavoro della macchina di xxxxxxxxxx;
- identificazione di ogni singolo pezzo ossitagliato che si separa dalla lamiera madre;
- controlli di conformità (controlli dimensionali) dei pezzi generati e registrazione degli esiti;
- posizionamento a bordo macchina di ogni singolo pezzo in attesa della chiusura del lotto. Per l’attività di ossitaglio la ditta ha adottato procedure operative.
La condizione dimensionale dell’insediamento industriale è descritta nella tabella seguente:
Superficie totale | Superficie coperta | Superficie scolante m2 (*) | Superficie scoperta impermeabilizzata m2 | Superficie scoperta permeabile m2 | Anno costruzione installazione | Ultimo ampliamento |
11.930 | 3.463 | 6.944 | 6.944 | 1.523 | 1979 | 2012 |
(*) Così come definita all’art.2, comma 1, lettera f) del Regolamento Regionale n. 4 recante la disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne.
Tabella A2 – Condizione dimensionale dello stabilimento
A.1.2 Inquadramento geografico – territoriale del sito
Il complesso IPPC risulta individuato ai mappali n. 2272, 3315, 2674, 1007 foglio n.9, del censuario catastale del Comune di Bosisio Parini.
L’intera area del complesso ha Destinazione d’uso “Zona D1 produttivo industriale “, come individuata nel PGT approvato con Deliberazione Comunale n. 16 del 22.06.2013.
L’intero territorio del Comune di Bosisio Parini ha notevole interesse pubblico ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n.42, “codice dei beni culturali e del paesaggio” e quindi anche i mappali interessati dal complesso IPPC sono sottoposti a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa.
Nello specifico ricade nelle categorie geografiche indicate come bellezze d’insieme:
- i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, ivi comprese le zone d’interesse archeologico (comma 1, lettera c – art. 136 d.lgs. 42 del 2004);
- le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze (comma 1, lettera d – art. 136 d.lgs. 42 del 2004);
Dal punto di vista paesaggistico oltre al vincolo sopra citato non si hanno altri vincoli o elementi paesaggistici (naturalistici o architettonici) degni di rilievo.
Le coordinate riferite all’ingresso principale dell’insediamento sono:
Coordinate UTM 32 WGS84 | Coordinate geografiche |
Est: 523195.309 Nord: 5071695.720 | Longitudine 9° 17’ 54.5064’’ E Latitudine: 45° 47’ 54.3591’’ N |
I territori limitrofi hanno la seguente destinazione d’uso:
Destinazione d’uso dell’area secondo il PGT approvato con Deliberazione Comunale n. 16 del 22.06.2013 | Destinazioni d’uso principali | Distanza minima dal perimetro dell’installazione (metri) |
Zona D1 produttivo industriale | a confini sud / nord / est | |
Zona D4 aree complementari al produttivo | a confine est | |
E2 aree agricole e boscate di valore paesaggistico ed ecologico | a confini nord / ovest | |
E3 aree agricole non boscate di valore paesaggistico ed ecologico | a circa 10 mt dal perimetro nord |
Tabella A3 – Destinazioni d’uso nel raggio di 500 m
Parte dell’area dell’insediamento ove sono ubicati gli uffici, una porzione del capannone ossitaglio, alcune aree di stoccaggio e una porzione dell’area di adeguamento volumetrico tramite presso-cesoia ricadono all’interno della Distanza di Prima Approssimazione (DpA) di un elettrodotto (linea da 132 KV) come riportata sulla Tavola PR6 bis del PGT di Bosisio Parini.
Tipo di vincolo | Distanza minima del vincolo dal perimetro dell’installazione | Norme di riferimento | note |
complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, ivi comprese le zone d’interesse archeologi | Incluso | comma 1, lettera c – art. 136 d.lgs. 42 del 2004 | |
bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze | Incluso | comma 1, lettera d – art. 136 d.lgs. 42 del 2004 |
Tabella A3bis – Aree soggette a vincoli ambientali nel territorio circostante (R=500 m)
Verifica presenza criteri localizzativi escludenti ai sensi dell’ art. 13, comma 5 del Programma Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR), approvato con DGR n. 1990 del 20/06/14.
Con riferimento a quanto previsto dall’ art. 13, comma 5 del Programma Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR), approvato con DGR n. 1990 del 20/06/14 ritenendo che il rilascio della presente AIA sia del tutto assimilabile ad una procedura di rinnovo del titolo autorizzativo, e stato chiesto alla Ditta, con nota della Direzione generale Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile – Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali di Regione Lombardia prot.n. T1.2015.0024375 del 14.05.2015, verifica puntuale di eventuali criteri localizzativi escludenti di cui al Programma medesimo, trasmessa dalla medesima con nota del 15.06.2015 in atti reg. n. T1.2015.0029654 del 16.06.2015. La Ditta ha dichiarato la sola presenza di criteri penalizzanti relativi ai vincoli di cui alla tabella sopra riportata (A3bis).
La Provincia di Lecco con pervenuta in atti reg. .n. T1.2015.0033629 del 29.06.2015 ha dichiarato che il sito in cui ricade l’azienda non ricade in nessun fattore escludente.
A 2. Stato autorizzativo ed autorizzazioni sostituite dall’AIA
La tabella seguente riassume lo stato autorizzativo dell’impianto produttivo in esame.
Settore | Norme di riferimento | Ente competente | Numero autorizzazione | Data di emissione | Scadenza | Note | N. ordine attività IPPC e non | Sost. da AIA |
ARIA | D.Lgs. 152/06 e s.m.i. | Provincia di Lecco | Provvedimenti Dirigenziali n.519 del 18.09.2008 | 18.09.2008 - 10.07.2013 | 18.09.2023 | SI | ||
e n.316 del | ||||||||
10.07.2013 | ||||||||
Rinnovo in | ||||||||
ACQUA | Regolamento | corso presso ATO | ||||||
Autorizzazione scarico acque | Regionale n.4 del | Lario Reti Holding SpA | Atto n. 3126 del 08.07.2008 | 08.07.2008 | 08.07.2012 | di Lecco – istanza | SI | |
meteoriche | 26.03.2006 | prot.32204 del | ||||||
04.07.2013 | ||||||||
Provvedimenti | ||||||||
RIFIUTI | X.Xxx. 152/06 e s.m.i. | Provincia di Lecco | Dirigenziali n.320 del 15.05.2009 e n. 130 del | 00.00.0000 - 00.00.0000 | 15.05.2019 | 1,2,3 | SI | |
27.03.2014 | ||||||||
Provvedimento | ||||||||
n. 30 del | ||||||||
Autorizzazione paesaggistica | artt. 146 e 159 del D.Lgs 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m.i. | Provincia di Lecco | 03.09.2008 prot. n. 43384 Confermata con parere ambientale favorevole della | NO | ||||
Provincia in data | ||||||||
11.06.2013 | ||||||||
Prevenzione incendi | DPR n. 151 del 01/08/11 | Comando Provinciale VV.FF. Lecco | Pratica VV.FF. n. 24317 Nulla Osta n.988 del 06.02.2012 | 06.02.2012 | - | NO |
Tabella A4 – Stato autorizzativo
L’Azienda è stata oggetto di verifica di assoggettabilità alla VIA (esclusione) con nota Regione Lombardia prot.21842 del 3 ottobre 2008.
La ditta è in possesso delle seguenti certificazioni:
Certificazione n° | Data rilascio | Data scadenza |
ISO 9001:2008 n. 220 | 16.06.2014 | 16.06.2017 |
L’Azienda è inoltre in possesso della Certificazione n.036/2011 rilasciata in data 14.10.2011 di cui al Regolamento europeo n. 333/2011, al fine di definire la cessazione della qualifica di rifiuto dei materiali recuperati. Tale Certificazione è stata aggiornata con certificato Rev. N° 1 del 13.10.2014 valido fino al 12.10.2017.
Con la presente istruttoria si valuta la richiesta di autorizzazione alle seguenti modifiche non sostanziali:
• dismissione di una linea di ossitaglio con disattivazione degli impianti di abbattimento emissioni in atmosfera e rispettivo punto di emissione precedentemente autorizzato con sigla E1;
• individuazione di una nuova area di deposito di materiali recuperati e/o End of Waste, individuata come “Zona D12”;
• rivalutazione dei CER autorizzati;
• dismissione cesoia mobile;
• progetto di adeguamento della rete delle acque meteoriche e dell’area dell’impianto di distribuzione carburante;
• inserimento nuova zona di messa in riserva “A3”;
• revisione delle zone di messa in riserva A1 e A2;
• modifica gestione zona “D10”, con possibilità di dedicarla anche alla messa in riserva oltre che al deposito di materiali recuperati/EoW.
Le modifiche sopra descritte non comportano aumento della quantità complessiva di rifiuti sottoposti a messa in riserva.
La ditta ha infatti rivisto e modificato i quantitativi in t e m3 delle aree A1 che passano rispettivamente da 426 t a 286 t e da 1280 m3 a 1090 m3 e A2 da 195 t a 145 t e da 584 m3 a 434 m3.
Varia invece la superficie complessiva destinata a R13 che passa da 585 m2 a 697 m2 .
La precedente area definita A3 e destinata alla messa in riserva dei RAEE risulta attualmente rinominata area A4 senza alcuna modifica.
Tutti i dati di consumo, trattamento rifiuti ed emissione che vengono riportati di seguito nell’allegato fanno riferimento all’anno produttivo 2013 o 2014.
Con istruttoria tecnica effettuata dai preposti uffici della Struttura Autorizzazioni e Certificazioni di Regione Lombardia rispetto alla richiesta di assoggettabilità a VIA con nota prot.n. 21842 del 03.10.2008 è stato determinato il non assoggettamento alla procedura di VIA Regionale.
B. QUADRO ATTIVITA’ DI GESTIONE RIFIUTI
B.1 Descrizione delle operazioni svolte e dell’impianto
Le operazioni di recupero e smaltimento individuate per le attività svolte nell’insediamento sono le seguenti:
• D15: Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).
• R13: Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti);
• R4: Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici;
• R12: Operazioni preliminari precedenti al recupero, incluso il pretrattamento come, tra l’altro, la cernita, la frammentazione, la compattazione, la pellettizzazione, l’essiccazione, la triturazione, il condizionamento, il ricondizionamento, la separazione, il raggruppamento prima di una delle operazioni indicate da R1 a R11.
Sui rifiuti in ingresso all’impianto vengono effettuate le seguenti operazioni:
Operazioni autorizzate | Quantità massima di stoccaggio autorizzata (m3) | Capacità autorizzata di trattamento (t/g o t/h) | Capacità autorizzata di trattamento annuo (t/a) | Stato fisico | Modalità di stoccaggio |
R13 (messa in riserva) | 2.258 m3 | - | - | solidi | cumuli, cassonetti o container |
X00 (xxxxxxxx preliminare) | 300 m3 | - | - | solidi | cumuli, cassonetti o container |
R4 – R12 | - | 200 t/giorno | 60.000 t/anno | solidi | - |
Tabella B1 – operazioni autorizzate
N° sezione o area | Tipologia rifiuti / prodotti | Operazioni svolte autorizzate | Area destinata allo stoccaggio m2 | Quantitativi di stoccaggio autorizzati | |
m3 | t | ||||
Area A1 (area impermeabilizzata scoperta) | rifiuti non pericolosi | R13 | 320 m2 | 1090 m3 | 286 t |
Area A2 (area impermeabilizzata scoperta) | rifiuti non pericolosi | R13 | 146 m2 | 434 m3 | 145 t |
Area A3 (area impermeabilizzata scoperta) | rifiuti non pericolosi | R13 | 29 m2 | 80 m3 | 40 t |
Area A4 (area impermeabilizzata coperta) | rifiuti non pericolosi costituiti da RAEE | R13 | 28 m2 | 94 m3 | 30 t |
Area B (area impermeabilizzata scoperta) | rifiuti non pericolosi | R13-D15 | 91 m2 | 300 m3 | 100 t |
Area C1 (area impermeabilizzata scoperta) | rifiuti non pericolosi | R12-R4 | 435 m2 | - | |
Area C2 (area impermeabilizzata scoperta) | rifiuti non pericolosi | R12-R4 | 110 m2 | - | |
Area C3 (area impermeabilizzata coperta) | rifiuti non pericolosi - Materiali recuperati / end of | R12-R4 | 147 m2 | - |
waste | |||||
Aree D1-D2-D3-D4-D5-D6 (aree impermeabilizzate scoperte) | Materiali recuperati / end of waste | R4 | Complessivi 2204 m2 | Complessivi 12400 m3 | Complessivi 4440 t |
Aree D7-D8-D9-D11-D12 (aree impermeabilizzate coperte) | Materiali recuperati / end of waste | R4 | Complessivi 915 m2 | Complessivi 6050 m3 | Complessivi 1970 t |
Area D10 (area impermeabilizzata coperta) | rifiuti non pericolosi Materiali recuperati / end of waste | R13 R4 | 85 m2 | 300 m3 | 150 t |
Area E (area impermeabilizzata scoperta) | Deposito temporaneo di rifiuti speciali di produzione propria | - | 90 m2 | - | |
TOTALE R13 | 2258 m3 | 651 t | |||
TOTALE X00 | 000 m3 | 100 t |
Tabella B2 – descrizione per singola sezione di trattamento/stoccaggio
I tipi di rifiuti in ingresso sottoposti alle varie operazioni sono individuati dai seguenti codici CER:
CODICE CER | DESCRIZIONE RIFIUTO | R13 | R4 | D15 | R12 |
010408 | Scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce 010407 | X | X | ||
010409 | scarti di sabbia e argilla | X | X | ||
010410 | polveri e residui affini, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 | X | X | ||
020104 | rifiuti plastici | X | |||
020110 | rifiuti metallici | X | X | X | |
020199 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a terre da coltivo, derivanti da pulizia di materiali vegetali eduli e dalla battitura della lana sucida) | X | X | ||
030101 | scarti di corteccia e sughero | X | |||
030105 | segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 030104 | X | |||
040209 | rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) | X | |||
040221 | rifiuti da fibre tessili grezze | X |
CODICE CER | DESCRIZIONE RIFIUTO | R13 | R4 | D15 | R12 |
040222 | rifiuti da fibre tessili lavorate | X | |||
070213 | rifiuti plastici | X | |||
100210 | scaglie di laminazione | X | |||
100299 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a rifiuti di ferro, acciaio e ghisa, limitatamente a cascami di lavorazione) | X | X | X | |
100305 | rifiuti di allumina | X | |||
100316 | scorie diverse da quelle di cui alla voce 10 03 15 | X | |||
100504 | altre polveri e particolato | X | |||
100511 | scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 05 10 | X | |||
100601 | scorie della produzione primaria e secondaria | X | |||
100602 | impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria | X | |||
100699 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a schiumature, granelle e colaticci di rame secondario e sue leghe) | X | |||
100899 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a rifiuti di metalli non ferrosi o lor leghe, limitatamente a cascami di lavorazione) | X | X | X | |
100906 | forme e anime da fonderia inutilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 05 | X | |||
100908 | forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 100907 | X | |||
101006 | forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 05 | X | |||
101008 | forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 07 | X | |||
101112 | rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11 11 | X | |||
101311 | rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci 10 13 09 e 10 13 10 | X | X | ||
110299 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a rifiuti fini di ottone) | X | |||
110501 | zinco solido | X | X | X | |
110599 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe, limitatamente a cascami di lavorazione) | X | X | X | |
120101 | limatura e trucioli di materiali ferrosi * | X | X | X |
CODICE CER | DESCRIZIONE RIFIUTO | R13 | R4 | D15 | R12 |
120102 | polveri e particolato di materiali ferrosi (limitatamente agli scarti di lavorazione ferrosi in piccole dimensioni – viene sottoposto a recupero esclusivamente se allo stato fisico non polverulento) * | X | X | X | |
120103 | limatura, scaglie e polveri di metalli non ferrosi * | X | X | X | |
120104 | polveri e particolato di materiali non ferrosi (limitatamente agli scarti di lavorazione non ferrosi in piccole dimensioni – viene sottoposto a recupero esclusivamente se allo stato fisico non polverulento) * | X | X | X | |
120105 | limatura e trucioli di materiali plastici | X | |||
120113 | Rifiuti di saldatura | X | |||
120117 | residui di materiale di sabbiatura, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 16 | X | X | ||
120199 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a cascami di lavorazione ferrosi – es. spezzoni – residui di stampo) | X | X | X | |
150101 | imballaggi in carta e cartone | X | |||
150102 | imballaggi in plastica | X | |||
150103 | imballaggi in legno | X | |||
150104 | imballaggi metallici* | X | X | X | |
150105 | imballaggi compositi | X | |||
150106 | imballaggi in materiali misti* | X | X (limitatamente alla frazione metallica) | X | |
150107 | imballaggi in vetro | X | |||
150109 | imballaggi in materiale tessile | X | |||
150203 | assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 150202 | X | X | ||
160103 | pneumatici fuori uso | X | |||
160112 | pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 160111 | X | |||
160116 | serbatoi per gas liquefatto (limitatamente ai serbatoi bonificati e certificati gas-free) | X | X | X | |
160117 | metalli ferrosi | X | X | X | |
160118 | metalli non ferrosi | X | X | X | |
160119 | plastica | X |
CODICE CER | DESCRIZIONE RIFIUTO | X00 | X0 | X00 | X00 |
000000 | vetro | X | |||
160122 | componenti non specificati altrimenti (limitatamente a spezzoni di cavo di rame ricoperto da riparazione o demolizione veicoli, carcasse metalliche in ghisa o alluminio, parti meccaniche di veicoli quali motori, alberi, ecc.. bonificate e private di ogni loro contenuto pericoloso) | X | X | X | |
160214 | Non RAEE - apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 160209 a 160213 (limitatamente a “utensili industriali fissi di grandi dimensioni” sottoponibili a disassemblaggio per la separazione delle parti recuperabili) | X | X | X | |
160214 | RAEE – apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 160209 a 160213 | X | |||
160216 | componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 160215 (limitatamente a carcasse metalliche ferrose o non ferrose dal disassemblaggio delle apparecchiature elettroniche bonificate e private di ogni loro contenuto pericoloso, spezzoni di cavo con il conduttore di alluminio o di cavo ricoperto, provenienti da demolizione o manutenzione di apparecchiature elettroniche) | X | X | X | |
160801 | catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne 16 08 07) | X | X | ||
160803 | catalizzatori esauriti contenenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specificati altrimenti | X | X | ||
160804 | catalizzatori liquidi esauriti per il cracking catalitico (tranne 16 08 07) | X | X | ||
170101 | cemento | X | X | ||
170102 | mattoni | X | X | ||
170103 | mattonelle e ceramiche | X | X | ||
170107 | miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 170106 | X | X | ||
170201 | legno | X | |||
170202 | vetro | X | |||
170203 | plastica | X | |||
170302 | miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 | X | X |
CODICE CER | DESCRIZIONE RIFIUTO | X00 | X0 | X00 | X00 |
170401 | Rame, bronzo, ottone | X | X | ||
170402 | Alluminio | X | X | X | |
170403 | Piombo | X | X | X | |
170404 | Zinco | X | X | X | |
170405 | ferro e acciaio | X | X | X | |
170406 | Stagno | X | X | X | |
170407 | metalli misti | X | X (Reg. UE n° 333/11 e D.M. 05.02.1998) | X | |
170411 | cavi, diversi da quelli di cui alla voce 170410 | X | |||
170604 | materiali isolanti diversi da quelli di cui alla voce 170601 e 170603 | X | X | ||
170802 | materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 170801 | X | X | ||
170904 | Rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione , diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903 | X | X | ||
190102 | materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti (limitatamente ai rifiuti ferrosi separati direttamente presso gli impianti di incenerimento) | X | X | X | |
191001 | rifiuti di ferro e acciaio | X | X | X | |
191002 | rifiuti di metalli non ferrosi | X | X | X | |
191201 | Carta e cartone | X | |||
191202 | metalli ferrosi | X | X | X | |
191203 | metalli non ferrosi | X | X | X | |
191204 | plastica e gomma | X | |||
191205 | Vetro | X | |||
191207 | Legno diverso da quello di cui alla voce 191206 | X | |||
191208 | prodotti tessili | X | |||
191212 | Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211 (limitatamente ai rifiuti misti provenienti da impianti di trattamento rifiuti speciali non pericolosi, esenti da componenti putrescibili e destinati a impianti di recupero/smaltimento finale) | X | X |
CODICE CER | DESCRIZIONE RIFIUTO | R13 | R4 | D15 | R12 |
200101 | Carta e cartone | X | |||
200102 | Vetro | X | |||
200110 | abbigliamento | X | |||
200111 | prodotti tessili | X | |||
200136 | RAEE - apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 200121, 200123 e 200135 | X | |||
200138 | legno, diverso da quello di cui alla voce 200137 | X | |||
200139 | plastica | X | |||
200140 | Metalli | X | X | X | |
200202 | terra e roccia | X | X | ||
200307 | rifiuti ingombranti | X | X |
Tabella B3 – descrizione operazioni per CER
Si elencano di seguito le tipologie di rifiuti potenzialmente sottoponibili all’operazione di recupero R4 nell’ambito dell’attività IPPC (trattamento nel frantumatore).
Resta inteso che questi ed altri rifiuti possono essere sottoposti ad operazione di recupero R4 al fine di pervenire alla produzione di EoW anche attraverso le sole restanti attività non IPPC (trattamenti di cernita, vagliatura, cesoiatura), in funzione della loro pezzatura e tipologia merceologica nel rispetto del Reg.UE n° 333/11 e delle norme UNI per altri prodotti (STAGNO: UNI 10432, PIOMBO: UNI EN 12861 e ZINCO: UNI EN 12441).
Elenco rifiuti sottoponibili a trattamento nel frantumatore metalli
Codice CER | Descrizione rifiuto |
020110 | rifiuti metallici |
100299 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a rifiuti di ferro, acciaio e ghisa, limitatamente a cascami di lavorazione) |
100899 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe, limitatamente a cascami di lavorazione) |
110599 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe, limitatamente a cascami di lavorazione) |
120101 | limatura e trucioli di materiali ferrosi * |
120103 | limatura e trucioli di materiali non ferrosi * |
120199 | rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a cascami di lavorazione ferrosi es. spezzoni – residui di stampo) |
150104 | imballaggi metallici* |
150106 | imballaggi in materiali misti (limitatamente alla frazione metallica)* |
160116 | serbatoi per gas liquido (limitatamente ai serbatoi bonificati e certificati gas-free) |
160117 | metalli ferrosi |
160118 | metalli non ferrosi |
170402 | Alluminio |
170405 | ferro e acciaio |
191001 | rifiuti di ferro e acciaio |
191002 | rifiuti di metalli non ferrosi |
191202 | metalli ferrosi |
191203 | metalli non ferrosi |
Tabella B3bis – descrizione CER sottoposti a frantumazione
* Al fine del rispetto del divieto di cui all’All.I, x.xx 2.3 del Reg. Ue. N. 333/2011 i codici CER 120101, 120102, 120103, 120104, sono trattabili come R4 limitatamente a limatura, scaglie e polveri non contenenti fluidi quali oli o emulsioni oleose e i codici 150104 e 150106 sono accettabili in R4 solo se i fusti o contenitori non hanno contenuto oli o vernici.
L’Azienda effettua controlli radiometrici su tutti i carichi di rottami metallici in ingresso e in uscita tramite un portale fisso posto all’ingresso in corrispondenza della pesa. E’ inoltre previsto l’utilizzo di uno strumento portatile con il quale vengono integrati i controlli radiometrici effettuati col portale nel caso di riscontro di un segnale di allarme. Le modalità di effettuazione delle verifiche sono riportate nel documento redatto e sottoscritto da Xxxxxxx Qualificato incaricato dalla ditta e denominato: “Procedura operativa – Sorveglianza radiometrica su rottami e altri materiali metallici di risulta destinati allo stabilimento di Xxxxxxx Xxxxxx (LC) (ex art. 157 D.Lgs 230/95 e s.m.i.” – Versione 00 approvata in data 29/01/15 e relativi allegati.
La ditta ha inoltre individuato un’area, posta all’interno del capannone ossitaglio, destinata alla sosta dei carichi durante le verifiche e all’isolamento del materiale contaminato in attesa di smaltimento o decadimento fisico (tavola PO CR01).
La ditta ha adottato una procedura operativa per il controllo/monitoraggio ai sensi del Regolamento 333/2011 delle fasi di accettazione dei rifiuti in ingresso impianto e del materiale “non più rifiuto” in uscita prevedendo registrazioni delle attività svolte tramite specifica modulistica a tal fine predisposta.
All’interno del complesso IPPC sono presenti anche alcune strutture di servizio quali gli uffici amministrativi ed i locali deposito attrezzature.
Le attività di recupero e smaltimento sono effettuate nelle zone individuate nella planimetria generale (tav 05 dell’agosto 2014 – aggiornamento giugno 2015) con disposizione delle zone operative.
In ausilio all’attività svolta, per la movimentazione dei rifiuti sono in uso le seguenti attrezzature: muletti, caricatori, pale, polipo meccanico, mezzi per trasporto su gomma, nr. 4 carroponte posizionati all’interno dei due capannoni.
L’attività di stoccaggio e trattamento è effettuata essenzialmente in periodo diurno, dalle ore 07.30 alle ore 19.00.
Descrizione delle attività di recupero/smaltimento effettuate:
L’operazione di deposito preliminare (D15) dei rifiuti non pericolosi consisterà nello stoccaggio (in alternativa al deposito dei rifiuti sottoposti a messa in riserva -R13-) nell'apposita area B. La modalità di deposito prevista è in cumuli e/o container e/o cassonetti, allo scoperto su area impermeabilizzata. Successivamente, i rifiuti oggetto di deposito preliminare, verranno ceduti accompagnati dal formulario di identificazione o altro equipollente documento, ad altri impianti autorizzati o comunicati che ne effettueranno le operazioni di smaltimento in conformità a quanto prescritto dalle specifiche autorizzazioni e/o norme tecniche.
L’operazione di messa in riserva (R13) dei rifiuti non pericolosi consisterà nello stoccaggio nelle apposite aree X0, X0, X0, X0, X00 x X. Xx modalità di deposito prevista è in cumuli e/o container e/o cassonetti, allo scoperto o al coperto su area impermeabilizzata. Successivamente, i rifiuti oggetto di messa in riserva qualora non avviati direttamente a recupero [R12 – R4] all’interno dell’installazione IPPC, verranno ceduti accompagnati dal formulario di identificazione o altro equipollente documento, ad altri impianti autorizzati o comunicati che ne effettueranno le operazioni di recupero in conformità a quanto prescritto dalle specifiche autorizzazioni e/o norme tecniche.
L’operazione preliminare precedente al recupero (R12), consiste in un’attività di pre-trattamento a cui verranno sottoposti i rifiuti non pericolosi destinati al recupero e per le quali la ditta avrà effettuato la preliminare operazione di R13. L’attività consisterà nell’effettuare delle preliminari operazioni di separazione, cernita e/o adeguamento volumetrico, senza tuttavia alterare la qualifica di rifiuto delle frazioni ottenute. Attività quest’ultime da effettuarsi nelle zone C. I rifiuti prodotti, prevalentemente recuperabili, identificabili in preponderanza con i codici CER 19 XX XX, saranno successivamente conferiti ad altri impianti autorizzati [es. art. 208 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.] e/o iscritti [art. 216 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.].
Le operazioni di recupero R12 effettuate su materiali ferrosi/non ferrosi saranno finalizzate ad ottenere rifiuti omogenei da avviarsi ad altri impianti autorizzati che ne completino le operazioni di recupero.
L’operazione di recupero (R4) effettuata sui rifiuti identificati merceologicamente come metalli e compositi metallici, consisterà:
• in una preliminare attività di selezione/cernita manuale e/o meccanica, volta ad eliminare eventuali impurità ed espletata con l’ausilio dei mezzi in dotazione;
• nell’eventuale adeguamento volumetrico dei rifiuti mediante l’uso di:
. presso cesoia fissa adibita alle operazioni di taglio dei rifiuti metallici;
. impianti mobili di trattamento : nastro, vaglio;
. frantumatore (mulino a martelli) adibito all’adeguamento volumetrico di rifiuti metallici e di prodotti ottenuti dalle operazioni di recupero al fine di ottimizzare la successiva fase di trasporto. L’impianto di frantumazione è costituito da alimentatore metallico, frantoio con scarico inferiore alimentato da motore elettrico. Il rottame metallico è caricato nel frantumatore, con il controllo da parte dell’operatore, per mezzo dell’alimentatore metallico che accompagna il materiale sino alla rampa di scivolo che ha lo scopo di portare il materiale nel rullo di alimentazione, dove viene compresso fino ad uno spessore di ca. 500 mm., misura necessaria per permettere al rottame di entrare nel mulino. La rotazione del rullo di alimentazione viene controllata dall’operatore del mulino. Il rullo di alimentazione viene alzato ed abbassato per mezzo di cilindri idraulici controllati ed azionati dall’operatore del mulino. Alla base della sede del frantoio si trovano gli incudini e le griglie, sostituibili che hanno la capacità di dare la densità richiesta del prodotto finale richiesto. La parte
superiore del mulino è completata da una piastra di chiusura. Il materiale frantumato uscito dalle griglie cade su un nastro trasportatore vibrante, che lo scarica sul trasportatore a nastro brandeggiante in uscita. L’impianto di frantumazione è dotato di aspirazione localizzata che convoglia a un sistema di abbattimento a umido (emissione E4);
• nella verifica di conformità dei materiali ottenuti alle norme tecniche e/o regolamenti di riferimento al fine di attribuire al materiale la qualifica di cessato rifiuto ai sensi dell’art. 184 ter del D.Lgs. 152/06 e
s.m.i. per il successivo reimpiego nell’industria metallurgica.
Schemi a blocchi dei processi svolti:
n. 1 - attività di messa in riserva [R13] e/o deposito preliminare [D15]
Applicazione Procedure di emergenza
FLUSSO DELLE PROCEDURE DI ACCETTAZIONE DEL RIFIUTO IN INGRESSO
Rinvenimento di Rifiuti radioattivi
Arrivo dei rifiuti presso l’impianto
Verifica documentazione e natura dei rifiuti con corrispondenza del codice cer attribuito dal produttore. Per i Rifiuti di natura ferrosa non ferrosa, anche controllo radiometrico
NO
è conforme?
Carico respinto E annotazione sul
registro degli eventi
Comunicazione alla
SI provincia, entro 24 ore,
con trasmissione del
formulario relativo al carico respinto
Accettazione e pesatura
uscita dei mezzi vuoti
Il rifiuto viene scaricato e stoccato in contenitori e/o cumuli, nelle rispettive aree previste
per la messa in riserva [R13] e/o il deposito preliminare [D15]
arrivo dei mezzi vuoti
Carico e
pesatura
Uscita del carico
FLUSSO DEL TRAFFICO
n. 2 - Attività di recupero [R12]
FLUSSO delle MOVIMENTAZIONI DEL RIFIUTO
Il rifiuto viene caricato dalle zone di messa in riserva [R13] e trasportato nelle zone adibite al trattamento (zone C)
In apposita area C svolgimento delle operazioni preliminari di recupero consistenti
nell’attivita’ di separazione e cernita e/o adeguamento volumetrico [R12]
Deposito dei rifiuti derivanti dal trattamento. [R13-D15]
arrivo dei mezzi vuoti
Carico e
pesatura
uscita del carico
n. 3 - Attività di riciclo/recupero [R4] -
FLUSSO DELLE OPERAZIONI VOLTE AL RECUPERO
Il rifiuto preliminarmente sottoposto all'operazione di messa in riserva [R13], viene sottoposto alle operazioni di recupero nelle zone adibite al trattamento (zone C)
- stoccaggio nelle rispettive zone di competenza (zone D)
In apposita area svolgimento delle operazioni di recupero [R4] consistenti nell’attività di selezione, cernita, eventuale adeguamento volumetrico
- Per i rifiuti di natura ferrosa e per i rifiuti di alluminio e leghe di alluminio , si procede
nella verifica di conformità dei materiali ottenuti alle norme tecniche di riferimento mediante l'applicazione delle procedure previste nell'ambito del sistema di gestione della qualità che verrà istituito ai sensi del regolamento UE n° 333/2011;
- Per i metalli di natura diversa rispetto a quelli dei punti precedenti, metalli per i quali non si applica il sistema di gestione qualità, si procede con la verifica delle norme tecniche di riferimento [UNI - EURO] per la produzione di materiale per il quale sia cessata la qualifica di rifiuto
Deposito dei rifiuti derivanti dal trattamento. [R13 - D15]
arrivo dei mezzi vuoti
uscita del carico
Carico e
pesatura
n. 4 - attività di deposito di Materiali Recuperati e/o E.o.W ritirate da terzi
FLUSSO DEL TRAFFICO
Arrivo dei materiali presso l’impianto
Verifica documentazione accompagnatoria e natura del materiale
Il materiale viene scaricato e stoccato in cumuli e/o container e/o cassonetti, nelle rispettive aree previste per il deposito delle MATERIALI RECUPERATI/EoW, in attesa di essere
commercializzati all’ingrosso.
arrivo dei mezzi vuoti
Carico E
pesatura
Uscita del carico
FLUSSO DEL TRAFFICO
Tipologia di rifiuti in ingresso | Operazioni autorizzate | modalità di stoccaggio e caratteristiche stoccaggio | Quantità massima di stoccaggio autorizzata per gruppi omogenei di rifiuti in ingresso | Quantità totale massima di stoccaggio di rifiuti in ingresso autorizzata |
Rifiuti non pericolosi | R13 | Stoccaggio in cumuli, cassonetti o container su aree pavimentate in cls scoperte (piazzale) Zone A1 – A2 – A3 | Rifiuti metallici (ferrosi e non ferrosi) 1864 m3 | R13: 2258 m3 D15: 300 m3 |
R13 | Stoccaggio in cumuli, cassonetti o container su area pavimentata in cls coperta (capannone) Zona A4 | RAEE 94 m3 | ||
R13-D15 | Stoccaggio in cumuli, cassonetti o container su area pavimentata in cls allo scoperto (piazzale) Zona B | Rifiuti vari 300 m3 |
Tabella B4 – Tabella di sintesi per singola attività di gestione rifiuti
B.2 Materie Prime ed Ausiliarie
Le materie prime principali in ingresso al complesso IPPC sono costituite fondamentalmente dai rifiuti descritti nel paragrafo “B.1 Descrizione delle operazioni svolte e dell’impianto”.
Sono poi utilizzati i prodotti di seguito meglio specificati nella tabella sottostante, ovvero si riportano le informazioni relative alle materie ausiliarie, intese come reagenti, oli, lubrificanti, gasolio, prodotti impiegati all’interno del complesso.
Presso la ditta è presente un serbatoio per lo stoccaggio dell’ossigeno liquido, utilizzato per le linee di ossitaglio, della capacità di 3000 lt , ubicato in prossimità del confine nord-est.
E’ inoltre presente un serbatoio interrato da 5.000 lt per lo stoccaggio del gasolio per rifornimento mezzi aziendali.
Vengono di seguito indicate le materie prime utilizzate presso l’impianto ed i quantitativi relativi all’anno 2014.
Materie Ausiliarie | Quantità Annua Mediamente utilizzata (Kg) | Stato fisico | Modalità e caratteristich di stoccaggio | Quantità massima di toccaggi |
Olii | 1.000 | liquido | Fusti/cisterne al coperto collocati su vasca grigliata a tenuta | 1.200 Kg |
Grassi | 700 | Solido | Fusti al coperto collocati su vasca grigliata a tenuta | 100 Kg |
Ossigeno tecnico | 36 mc (a regime) | liquido | serbatoio | 3 m3 |
Gasolio rifornimento mezzi | 80,9 m3 | liquido | Serbatoio interrato | 5 m3 |
Tabella B5 – Caratteristiche materie prime ausiliarie
B.3 Risorse idriche ed energetiche
Consumi idrici
L’approvvigionamento idrico avviene mediante acquedotto pubblico. L’acqua prelevata viene utilizzata sia a scopo domestico (servizi igienici e spogliatoi) sia per l’alimentazione dei sistemi antincendio. Una quota, dichiarata dalla ditta non quantificabile ma comunque di modesta entità, viene utilizzata per il reintegro del fluido utilizzato nel “lavatore venturi”, componente dell’impianto di abbattimento emissioni dell’impianto di frantumazione (E4)
L’attività di stoccaggio e trattamento rifiuti non prevede utilizzi di acqua. La tabella seguente riporta i consumi idrici relativi all’anno 2013.
Fonte | Prelievo annuo 2013 |
Usi domestici + antincendio + reintegro scrubber | |
Acquedotto | 915 m3 |
Tabella 10 – Approvvigionamenti idrici
Xxxxxxx energetici
Le fonti energetiche utilizzate presso l’insediamento sono:
• gas metano per l’alimentazione dell’impianto termico per il riscaldamento degli uffici, degli spogliatoi e dell’acqua dei servizi igienici; per le operazioni di taglio dei metalli con cannello; per le operazioni di ossitaglio;
• energia elettrica utilizzata negli uffici, per l’alimentazione dei macchinari utilizzati nel processo di gestione dei rifiuti e per il funzionamento dei presidi di abbattimento delle emissioni;
• gasolio per autotrazione.
La seguente tabella descrive le caratteristiche specifiche dell’impianto ed il relativo consumo annuo di combustibile indipendentemente dal quantitativo di rifiuti gestiti.
Produzione di energia | |||||
No ordine attività IPPC e non | Impianto | Combustibile | Energia termica | ||
Tipologia | Consumo annuo (m3) | Potenza nominale di targa (kW) | Energia prodotta (kWh/anno) | ||
1 IPPC 2 e 4 non IPPC | Caldaia uffici amministrativi | metano | * | 28.5 kW | * |
3 non IPPC | Caldaia uffici Reparto ossitaglio | metano | 26.5 kW |
Tabella 11 – Produzione di energia termica non ad uso tecnologico
* il consumo annuo ad oggi non è stimabile in quanto il dato rilevabile dalla relativa fatturazione 2013 è comprensivo di tutti i consumi complessivi di metano (riscaldamento, taglio, ossitaglio).
La tabella seguente riepiloga i consumi energetici nel corso degli ultimi anni suddivisi per fonte energetica, elettricità e gasolio (combustibile utilizzato per il funzionamento dei mezzi per la movimentazione interna al complesso IPPC dei rifiuti) in rapporto con le quantità di rifiuti trattati:
Fonte energetica | Anno 2013 | |
Quantità di energia consumata (KWh) | Quantità energia consumata per quantità di rifiuti trattati (KWh/t) | |
Elettrica | 663.017 | 16 |
Fonte energetica | Anno 2013 | |
Quantità di energia consumata (m3/anno) | Quantità energia consumata per quantità di rifiuti trattati (m3/t) | |
Gasolio | 224 * | 0,0054 |
Fonte energetica | Anno 2013 | |
Quantità di energia consumata (m3/anno) | Quantità energia consumata per quantità di rifiuti trattati (m3/t) | |
Metano | 5.887 ** | 0,14 |
Tabella 12 – Consumo energia in relazione ai rifiuti trattati
* dato cumulativo comprensivo di consumo per automezzi trasporto rifiuti e caricatori per movimentazione interna (pale, ragni)
** dato cumulativo comprensivo di tutti i consumi complessivi di metano, anche non direttamente connessi al trattamento rifiuti (riscaldamento, taglio, ossitaglio)
B.4 Indicazioni su eventuali fasi di avvio, arresto e malfunzionamento
Gestione Fasi Avvio-Arresto e Malfunzionamento.
Alla luce delle indicazioni riportate nell’allegato B alla DGR 8/8831/2008, l’impianto in oggetto rientra nella casistica individuata come “impianti semplici per i quali non esistono in genere problematiche particolari legate soprattutto alle fasi di avvio e arresto”.
Pertanto il Gestore si atterrà alle seguenti condizioni:
⮚ il Gestore dell’Installazione IPPC comunicherà tempestivamente all’Autorità Competente eventuali inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull’ambiente, secondo quanto previsto dall’art.29-decies, comma 3c) del D.Lgs 152/2006. In tali casi la comunicazione, da trasmettere anche all’Autorità di controllo ed al Comune, riporterà:
- la causa del malfunzionamento;
- le azioni intraprese per la mitigazione degli impatti e per il ripristino del normale funzionamento;
- i risultati della sorveglianza delle emissioni;
- il riavvio degli impianti.
⮚ il Gestore del complesso IPPC assicurerà:
- il rispetto dei valori limite nelle condizioni di avvio, arresto e malfunzionamento fissati nel quadro prescrittivi E per le componenti aria, acqua e rumore;
- la riduzione, in caso di impossibilità del rispetto dei valori limite, delle produzioni fino al raggiungimento dei valori limite richiamati o la sospensione delle attività oggetto del superamento dei valori limite stessi;
- il fermo, in caso di guasto, avaria o malfunzionamento dei sistemi di contenimento delle emissioni in aria o acqua, dei cicli produttivi o degli impianti ad essi collegati entro 60 minuti dalla individuazione del guasto.
C.1 Emissioni in atmosfera e sistemi di contenimento
Presso il centro gestito dalla Xxxxx Xxxxxxx e Figli Srl sono presenti le seguenti fonti di emissione in atmosfera:
• E2-E3 derivanti dalle operazioni di taglio termico di lamiere metalliche. Queste ultime vengono tagliate su tavoli di ossitaglio con un sistema computerizzato allo scopo di ottenere particolari metallici richiesti dai clienti. Ogni banco di ossitaglio è posto sotto aspirazione con due punti di captazione separati. Ciascuna di queste coppie di captazioni viene trattata in sistemi di abbattimento indipendenti e quindi convogliate in un unico punto di emissione.
• una (E4) derivante dal mulino a martelli utilizzato per la frantumazione di rifiuti metallici o di articoli metallici (materiali recuperati-EoW) derivanti dal ciclo di recupero, per adeguarli alle esigenze delle acciaierie a cui è destinato il materiale.
L’impianto di abbattimento polveri ad umido da mulino di frantumazione - lavatore venturi è costituito da :
- un ciclone collegato direttamente alla bocca del mulino mediante un tubo che ha il compito di aspirare la polvere emessa in fase di lavorazione del mulino. Su tale tubazione è presente un “disco di rottura” a protezione dell’impianto in caso di eventi emergenziali. Questo ciclone ha la funzione di separare i materiali pesanti che vengono convogliati in una tramoggia per poi essere scaricati in un cassone, mentre le polveri sottili vengono aspirate nuovamente e convogliate nella torre di lavaggio: il lavatore venturi;
- il lavatore venturi è costituito da una gola venturi con il suo diffusore verticale sormontato da un captatore di gocce elio centrifugo. L’aria parzialmente filtrata, emessa dalla parte superiore attraversa un involucro contenente uno strato di palline ( totale corpi di riempimento 15.000) che fungono anch’esse da filtro, passa attraverso un separatore di gocce che ha la funzione di trattenere le particelle di acqua. Infine l’aria depurata viene espulsa dal camino completo di regolare portella per presa campioni, posto sulla parte terminale del lavatore venturi. Il ventilatore può essere settato manualmente su due diverse velocità (lento = 8.000 Nm3/h e veloce = 10.000 Nm3/h).
I reflui vengono scaricati in una vasca di raccolta e decantazione ove sono posizionati dei setti di sfioro da dove, tramite un estrattore fanghi a catena (draga fanghi), i fanghi vengono convogliati in una vasca di raccolta di circa 2 m3. La vasca è dotata di scarico di fondo con saracinesca.
La vasca di raccolta fanghi è dotata di copertura metallica al fine di evitare l’ingresso di acqua meteorica. Il troppo pieno di detta vasca è collegato a una cisternetta da 1 m3 dalla quale l’acqua decantata viene reimmessa nell’impianto di abbattimento.
Per l’emissione E1, già oggetto di autorizzazione ai sensi dell’art.269 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 con Provvedimento Dirigenziale della Provincia di Lecco n.519 del 18.09.2008, è prevista la disattivazione a seguito della dismissione della relativa linea di ossitaglio (linee 1 e 2) .
La seguente tabella riassume le emissioni atmosferiche dell’impianto convogliate in atmosfera:
Attività IPPC/ non IPPC | Sigla Emissione | Provenienza | Portata Nm3/h | Durata (h/giorno) | T °C | Inquinanti monitorati | Sistemi di abbattimento | Altezza camino (m) | Diametro sezione camino (mm) | |
Sigla | Descrizione | |||||||||
Non IPPC n. 3 | E2 | M2 | Linea ossitaglio 3 (tavolo ossitaglio) | 18.000 | 8 | 40°C | Polveri / nebbie oleose IPA | Filtro a cartucce | 14 | 1000 |
E3 | M3 | Linea ossitaglio 4 (tavolo ossitaglio) | 18.000 | 8 | 40°C | Polveri / nebbie oleose IPA | Filtro a cartucce | 14 | 1000 | |
Polveri | ||||||||||
IPPC n.1 | E4 | M4 | Mulino a martelli per la frantumazion e di metalli | 10.000 | 4 | ambiente | ∑Pb, Cr tot, Cu, Ni | Abbattitore ad umido scrubber venturi | 14 | 550 |
Tabella C1 – Emissioni in atmosfera convogliate
Sono inoltre presenti gli impianti ad inquinamento scarsamente rilevante di seguito elencati:
• due caldaie impiegate per la produzione di energia termica finalizzata al riscaldamento dei locali adibiti ad uffici amministrativi e spogliatoi;
• macchinari per lo svolgimento di operazioni di manutenzione interna, comprese eventuali attività di saldatura occasionale/saltuaria, presenti nel reparto attrezzeria o manutenzione dello stabilimento
Le caratteristiche dei sistemi di abbattimento a presidio delle emissioni convogliate sono riportate di seguito:
Sigla emissione | E2 |
Portata max di progetto (aria: Nm3/h; acqua: m3/h) | 18.000 |
Tipologia del sistema di abbattimento | Filtro a cartucce |
Materiale di costruzione del camino | Lamiera zincata |
Inquinanti abbattuti | Polveri / nebbie oleose |
Perdita di carico (mm c.a.) | Pressostato differenziale |
Consumo d’acqua (m3/h) | / |
Gruppo di continuità (combustibile) | / |
Sistema di riserva | / |
Manutenzione ordinaria (ore/settimana) | 1 |
Manutenzione straordinaria (ore/anno) | In caso di emergenza |
Sistema di Monitoraggio in continuo | No |
Indicazioni relative al sistema di abbattimento | Conforme DGR 7/13943 del 01.08.2003 scheda D.MF.02 |
Varie | Il filtro a cartucce è preceduto da una precamera di separazione che separa le polveri più grossolane |
Sigla emissione | E3 |
Portata max di progetto (aria: Nm3/h; acqua: m3/h) | 18.000 |
Tipologia del sistema di abbattimento | Filtro a cartucce |
Materiale di costruzione del camino | Lamiera zincata |
Inquinanti abbattuti | Polveri / nebbie oleose |
Perdita di carico (mm c.a.) | Pressostato differenziale |
Consumo d’acqua (m3/h) | / |
Gruppo di continuità (combustibile) | / |
Sistema di riserva | / |
Manutenzione ordinaria (ore/settimana) | 1 |
Manutenzione straordinaria (ore/anno) | In caso di emergenza |
Sistema di Monitoraggio in continuo | No |
Indicazioni relative al sistema di abbattimento | Conforme DGR 7/13943 del 01.08.2003 scheda D.MF.02 |
Varie | Il filtro a cartucce è preceduto da una precamera di separazione che separa le polveri più grossolane |
Sigla emissione | E4 |
Portata max di progetto (aria: Nm3/h; acqua: m3/h) | Portata massima : 10.000 Nm3/h |
Tipologia del sistema di abbattimento | Ad umido |
Materiale di costruzione del camino | Acciaio |
Inquinanti abbattuti | Polveri |
Rendimento medio garantito (%) | 90% |
Rifiuti prodotti dal sistema | 300 Kg/a fanghi |
Perdita di carico (mm c.a.) | Pressostato differenziale |
Consumo d’acqua (m3/h) | |
Gruppo di continuità (combustibile) | / |
Sistema di riserva | / |
Manutenzione ordinaria (ore/settimana) | 1 |
Manutenzione straordinaria (ore/anno) | In caso di emergenza |
Sistema di Monitoraggio in continuo | No |
Indicazioni relative al sistema di abbattimento | Conforme DGR IX/3552 del 30.05.2012 scheda AU.SV.01 |
Varie | - Velocità di attraversamento effluente gassoso nella gola: 30 m/sec - Portata del fluido abbattente: 2 m31000 m3 di effluente - Sistemi di controllo: contaore, pressostato differenziale |
Tabella C2 – Sistemi di abbattimento emissioni in atmosfera
Caratteristiche dell’impianto di abbattimento posto a presidio delle emissioni E2-E3:
DEPOLVERATORE A SECCO A MEZZO FILTRANTE | |
Tipo di abbattitore | Filtro a cartucce |
Tipo di tessuto filtrante | Micro fibra cellulosa |
Granulometria tessuto filtrante | 130 g/m2 |
Diametro/altezza cartuccia | 323 mm / 600 mm |
Numero cartucce | 12 |
Sup. Filtrante totale | 252 m2 |
Velocità di filtrazione | 0,01 m/sec |
Granulometria particelle | <10 μg |
Sistemi di controllo | Centralina elettronica con incorporato modulo ΔP con allarme ottico |
Sistemi di pulizia/manutenzione | Lavaggio in controcorrente con aria compressa |
Tabella C2 bis – Sistemi di abbattimento emissioni in atmosfera
C.2 Emissioni idriche e sistemi di contenimento
Il ciclo produttivo della Ditta non prevede utilizzo di acqua, i reflui decadenti dall’attività sono civili e meteoriche come di seguito illustrato:
⮚ le acque meteoriche provenienti dalle coperture degli edifici sono raccolte in canali-pluviali e mediante condotte orizzontali in P.V.C. sono convogliate, senza essere sottoposte ad alcun tipo di trattamento, nella tombinatura comunale di via del Caminanz;
⮚ le acque meteoriche provenienti dai piazzali, pavimentati in cls, sono recapitate in griglie di raccolta, queste a loro volta collegate, prima dell’immissione nella fognatura di via del Caminanz:
- per gli scarichi S1 ed S3 a due rispettivi impianti di trattamento (sigle TA1 e TA3) costituiti ognuno da una vasca sedimentatrice del diametro di cm 150 con un’altezza di cm 200 e da un disoleare del diametro di cm 200 con un’altezza di cm 200, nonché da un pozzetto per prelievi tipo Firenze da cm 50x50,
- per lo scarico S2, ad un impianto di disoleazione monoblocco (sigla TA2), anch’esso munito di un pozzetto ispezionabile;
Tali acque vengono scaricate nella fognatura in continuo.
⮚ le acque reflue domestiche proveniente dai servizi igienici a disposizione del personale sono inviate in fognatura.
L’impianto di depurazione al quale recapitano le acque reflue attraverso la fognatura comunale, è l’impianto sovracomunale ubicato in Comune di Valmadrera.
Le caratteristiche principali degli scarichi decadenti dall’insediamento produttivo sono descritte nel seguente schema:
Sigla scarico | Coordinate UTM32 WGS84 | Tipologie acque scaricate | Frequenza dello scarico | Recettore | Sistema di abbattimento |
S1 | X: 523.159,996 Y: 5.071.677,339 | Meteoriche xxxxxxxx x xxxxx xxxxxxxxx xxxxxxx | Ad ogni evento meteorico | Fognatura nera | Impianto TA1: Dissabbiatore / desoleatore |
Acque nere civili dai servizi igienici | saltuario | Nessuno | |||
S2 | X: 523.182,706 Y: 5.071.683,347 | Meteoriche piazzali | Ad ogni evento meteorico | Fognatura nera | Impianto TA2: Disoleatore monoblocco |
Acque nere civili dai servizi igienici | saltuario | Nessuno | |||
S3 | X: 523.253,379 Y: 5.071.712,417 | Meteoriche xxxxxxxx (xxxxxxxx xxxx xxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxx) | Ad ogni evento meteorico | Fognatura nera | Impianto TA3: Dissabbiatore / desoleatore |
Acque nere civili dai servizi igienici capannone ossitaglio | saltuario | Nessuno | |||
S4 | X:523.308,409 Y:5.071.733,584 | Acque nere civili dai servizi igienici (edificio interno proprietà lato est ma non in uso all’attività) | saltuario | Fognatura nera | Nessuno |
S5 | X: 523.151,886 Y: 5.071.678,776 | Meteoriche coperture (parte capannoni interno proprietà lato ovest non in uso all’attività) | Ad ogni evento meteorico | Fognatura bianca | Nessuno |
S6 | X: 523.173,891 Y: 5.071.684,562 | Meteoriche coperture (parte capannoni interno proprietà lato ovest non in uso all’attività) e palazzina uffici | Ad ogni evento meteorico | Fognatura bianca | Nessuno |
S7 | X: 523.254,360 Y: 5.071.716,717 | Meteoriche coperture (capannoni frantumatore e ossitaglio), porzione di piazzale lato nord in prossimità E4, area terra battuta lato est | Ad ogni evento meteorico | Fognatura bianca | Disoleatore a setti su linea acque porzione piazzale lato nord |
S8 | X: 523.318,922 Y: 5.071.784,101 | Meteoriche coperture (edificio interno proprietà lato est non in uso all’attività) | Ad ogni evento meteorico | Corso d’acqua superficiale (Roggia dei Livelli) | Nessuno |
Tabella C5 – Emissioni idriche stato di fatto
Le acque di scarico (tavola 07 Stato di fatto del 09.06.2015) che decadono dall’insediamento sono costituite da:
a) acque domestiche dei servizi igienici;
b) acque meteoriche di dilavamento dei piazzali e coperture.
a) acque domestiche
Le acque provenienti dai servizi igienici, vengono immesse nella rete di fognatura pubblica nera a sud del perimetro dell’impianto (punti di scarico S1, S2, S3 e S4);
b) acque meteoriche
Le acque meteoriche vengono immesse nella rete di pubblica fognatura nera se provenienti da pizzali e nella rete di fognatura pubblica bianca se provenienti da coperture, tranne che per lo scarico S8 che recapita direttamente nel corso d’acqua denominato “Roggia dei Livelli”.
Le acque meteoriche provengono:
b 1) piazzali lato nord e ovest (sup. 3150 m2) ove sono presenti gli stoccaggi dei rifiuti e dei materiali recuperati/EoW, area trattamento con vaglio mobile (C2), area impianto abbattimento emissioni (E4) e acque drenaggio collina, queste ultime previo pompaggio; le acque vengono raccolte tramite griglie e caditoie e convogliate all’impianto di trattamento TA1 - punto di scarico S1;
b 2) piazzali parte della zona centrale impianto (sup. 790 m2) ove sono presenti gli stoccaggi dei rifiuti e dei materiali recuperati/EoW e le acque della pesa, queste ultime previo pompaggio; le acque vengono raccolte tramite griglie e caditoie e convogliate all’impianto di trattamento TA2 – punto di scarico S2;
b 3) piazzali parte della zona centrale e lato sud-est (sup. 2280 m2) ove sono presenti gli stoccaggi dei rifiuti e delle materiali recuperati/EoW, zona distribuzione carburante e dell’area di trattamento con presso - cesoia, queste ultime previo pompaggio; le acque vengono raccolte tramite griglie e caditoie e convogliate all’impianto di trattamento TA3 – punto di scarico S3;
b 4) coperture della parte capannoni interno proprietà lato ovest non in uso all’attività – punto di scarico S5;
b 5) coperture parte capannoni interno proprietà lato ovest non in uso all’attività e palazzina uffici – punto di scarico S6;
b 6) coperture capannoni frantumatore e ossitaglio, porzione di piazzale lato nord in prossimità E4 previo trattamento in disoleatore a setti, area terra battuta lato est; le acque vengono raccolte tramite pluviali, griglie e caditoie – punto di scarico S7;
b 7) coperture edificio interno proprietà lato est non in uso all’attività – punto di scarico S8.
La ditta ha presentato progetto di adeguamento della rete delle acque meteoriche ai sensi del R.R. 04/06. Il progetto prevede la separazione e il trattamento delle acque di prima pioggia e seconda pioggia oltre che l’adeguamento della zona dell’impianto di distribuzione carburante .
A seguito della realizzazione di tale adeguamento le caratteristiche principali degli scarichi decadenti dall’insediamento produttivo risulteranno quelle descritte nel seguente schema:
Sigla scarico | Coordinate UTM32 WGS84 | Tipologie acque scaricate | Frequenza dello scarico | Recettore | Sistema di abbattimento |
S1 | X:523.159,996 Y:5.071.677,339 | Acque nere civili dai servizi igienici | saltuario | Fognatura Nera | Nessuno |
S2 | X: 523.182,706 Y:5.071.683,347 | Acque nere civili dai servizi igienici | saltuario | Fognatura Nera | Nessuno |
S3 | X:523.253,379 Y:5.071.712,417 | Meteoriche di prima pioggia (impianto TA4) | Ad ogni evento meteorico | Fognatura Nera | Disoleatore con filtro a coalescenza Vasca di Ossigenazione Filtro sabbia e carboni |
Acque nere civili dai servizi igienici capannone ossitaglio | saltuario | Nessuno | |||
S4 | X:523.308,409 Y:5.071.733,584 | Acque nere civili dai servizi igienici (edificio interno proprietà lato est ma non in uso all’attività) | saltuario | Fognatura Nera | Nessuno |
S5 | X:523.151,886 Y:5.071.678,776 | Meteoriche coperture (parte capannoni interno proprietà lato ovest non in uso all’attività) | Ad ogni evento meteorico | Fognatura bianca | Nessuno |
S6 | X: 523.173,891 Y:5.071.684,562 | Meteoriche coperture (parte capannoni interno proprietà lato ovest non in uso all’attività) e palazzina uffici | Ad ogni evento meteorico | Fognatura bianca | Nessuno |
S7 | X:523.254,360 Y:5.071.716,717 | Meteoriche coperture (capannoni frantumatore e ossitaglio), area terra battuta lato est, acque drenaggio collina | Ad ogni evento meteorico | Fognatura bianca | Nessuno |
S8 | X:523.318,922 Y:5.071.784,101 | Meteoriche coperture (edificio interno proprietà lato est non in uso all’attività) | Ad ogni evento meteorico | Corso d’acqua superficiale (Roggia dei Livelli) | Disoleatori + disoleatori con filtro a coalescenza |
Acque di seconda pioggia (impianto TA4) | Ad ogni evento meteorico solo a vasche di prima poggia piene |
Tabella C5/a – Emissioni idriche stato di progetto
Nella documentazione progettuale di adeguamento della rete delle acque meteoriche le superfici scolanti dei piazzali afferenti ai singoli sistemi di trattamento (tavola n° 08a Stato di progetto del 09.06.2015) risultano così variate:
Superfici scolanti piazzali stato di fatto | Superfici scolanti piazzali stato di progetto | |||
impianto TA1 | 3150 m2 | piazzale TA1 | 2670 m2 | Totale TA1+TA2 3460 m2 |
impianto TA2 | 790 m2 | piazzale TA2 | 790 m2 | |
impianto TA3 | 2880 m2 | piazzale TA3 | 3360 m2 | |
Totale: 6820 m2 | Totale: 6820 m2 |
Descrizione del processo di trattamento delle acque di prima e seconda pioggia – stato di progetto
Le acque meteoriche da sottoporre a trattamento, provenienti da ciascun piazzale, vengono collettate da apposite griglie e recapitate nei relativi pozzetti deviatori.
In particolare è stato previsto di trattare in due rami paralleli dell'impianto di trattamento denominato TA4 le acque provenienti dai piazzali TA1+TA2 e quelle provenienti dal piazzale TA3. Verrà pertanto realizzato un deviatore al quale pervengono le acque dei piazzali TA1+TA2 e un secondo deviatore al quale pervengono le acque del solo piazzale TA3.
Ciascun deviatore è provvisto di un ingresso opportunamente dimensionato e di n.2 uscite (una per le acque di prima pioggia e una per le acque di seconda pioggia); le due uscite sono poste a due quote differenti e opportunamente dimensionate sia in termini di sezione che di quota di scorrimento.
Le acque di prima pioggia percorrono l’uscita posta a quota inferiore e raggiungono la/le vasche di accumulo, dimensionate in conformità al R.R. Lombardia n. 4 del 24/3/06. Non appena si attiva la condizione di “alto livello” all’interno di ciascuna vasca di accumulo, una valvola a clapet di non ritorno, posta nella tubazione in ingresso, interrompe automaticamente l’ingresso delle acque meteoriche all’interno delle vasche di accumulo. A questo punto tutte le acque meteoriche in arrivo al pozzetto deviatore (seconde piogge) prendono l’uscita più alta e vengono, per il caso in esame, trattate in un sistema di disoleazione descritto nel seguito, per poi essere recapitate nella fognatura bianca comunale. Lo stadio successivo è costituito dalle vasche di accumulo della prima pioggia, il cui ultimo stadio è dotato di sistema di pompa e galleggianti e di sonda esterna di prima pioggia che comanda lo scarico delle acque di prima pioggia in fognatura nera solo dopo 96 ore di tempo asciutto. È trasmesso segnale al quadro tramite sistema di rilevazione arrivo prima pioggia che permette di trattenere nella vasca di accumulo solo il volume della prima pioggia per i tempi prefissati dalla centralina del quadro elettrico di gestione delle attrezzature.
Le acque di seconda pioggia separate sono inviate a due trattamenti di disoleazione (DIS01+FIL1 e DIS02+FIL2) e quindi recapitate tramite un unico pozzetto di campionamento (PC2P) allo scarico in corso d’acqua superficiale “Roggia dei Livelli”.
Le acque di prima pioggia stoccate nei due rispettivi accumuli sono pompate, (con la portata di ca. 3 l/sec) nell’impianto di trattamento TA4, costituito da un disoleatore con filtro a coalescenza (dimensionato secondo le norme UNI EN 858-1 UNI EN 858-2) uno stadio di ossigenazione costituito da un’elettrosoffiante che rilascia aria compressa, a bassa pressione, a un tappeto di n.16 ossigenatori
zavorrati installati sul fondo della vasca e da un ulteriore stadio di trattamento di filtrazione a sabbia e carboni attivi.
Lo stadio di filtrazione a carboni attivi è del tipo a flusso ascendente e può essere alimentato semplicemente per gravità, senza l’ausilio di stazioni di sollevamento ulteriori, quindi contenendo i costi energetici. Il filtro è costituito sia da sabbia (quarzite finissima, pirolusite) che da carbone attivo, in grado di adsorbire idrocarburi residui, solventi. E’ presente nella composizione del filtro anche una miscela di biossidi atti a trattenere il Ferro (e altri metalli) disciolti nelle acque meteoriche. Il grado di selettività del filtro nei confronti delle Sostanze in Sospensione è dell’ordine dei 50 μm.
Il recapito finale per le acque di prima pioggia depurate, tramite il pozzetto di campionamento (PC1P), sarà la fognatura nera nel punto di scarico S3 indicato nella tavola 08a "planimetria rete fognaria - Stato di progetto" datata 09.06.2015.
I punti di recapito S1, S2 saranno utilizzati esclusivamente per le acque reflue domestiche.
Lo schema di funzionamento del trattamento delle acque di prima e di seconda pioggia è riportato nella Tavola 08b – Stato di progetto del 09.06.2015.
Si riporta di seguito la tabella riepilogativa dei sistemi di trattamento delle acque di prima e seconda pioggia (impianto TA4):
impianto TA4 | Acque da piazzale TA3 | DEV 1: ACC1/ACC1’/ACC1’’/ACC1’’’ DISO 1 | POZZETTO DEVIATORE n° 1 VASCA 1.50X1.50m H= 1.50 m BACINO ACCUMULO AREA 3360 m2 4 VASCHE 2.40X3.40m H= 2.0m VASCA DISOLEAZIONE 2.40X3.40m H= 2.0m |
FIL 1 | VASCA CON FILTRO A COALESCENZA 2.40X3.40m h=2.0m | ||
PC2P | POZZ. CAMPIONAM. ACQUE SECONDA PIOGGIA 1.70X1.90m h=2.0m | ||
Acque da piazzale TA1 e TA2 | DEV 2: ACC2/ACC2’/ACC2’’/ACC2’’’ DISO 2 | POZZETTO DEVIATORE n° 1 VASCA 1.50X1.50m H= 1.50 m BACINO ACCUMULO AREA 3460 m2 4 VASCHE 2.40X3.40m H= 2.0m VASCA DISOLEAZIONE 2.40X3.40m H= 2.0m | |
FIL 2 | VASCA CON FILTRO A COALESCENZA 2.40X3.40m h=2.0m | ||
PC2P | POZZ. CAMPIONAM. ACQUE SECONDA PIOGGIA 1.70X1.90m h=2.0m | ||
Trattamento finale acque di prima pioggia | DES 1 AERAT CAR I P PC1P | SEPARAT. OLII CON FILTRO A COALESCENZA 2.3X2.3m H= 2.0m VASCA AERAZIONE OSSIDAZIONE METALLI 2.3X2.3m H= 2.0m FILTRO SABBIA E CARBONI 1.90X2.30m H= 2.0m POZZ. CAMPIONAM. ACQUE PRIMA PIOGGIA 1.0X1.0m h=1.50m |
Viene inoltre prevista nei sistemi di trattamento sopra descritti la posa di cuscini oleoassorbenti.
Il progetto prevede inoltre l’adeguamento dell’area dell’impianto privato di distribuzione carburante.
La piazzola del distributore carburante sarà delimitata da un cordolo/dosso di contenimento e dotata di una griglia di raccolta delle acque meteoriche, di una vasca a tenuta della capacità di 1mc e da un pozzetto con elettrovalvola, quest'ultima azionata da una centralina elettronica, la quale, durante le fasi di carico del serbatoio o di rifornimento, posizionerà l'elettrovalvola in modo che eventuali fuoriuscite di carburante siano raccolte nella vasca a tenuta. Quando sulla piazzola non sono in corso le operazioni sopra descritte, le acque meteoriche saranno raccolte dalla griglia e incanalate verso il pozzetto DEV3 dell'impianto di trattamento TA3 (vedi Tavola n° 9 “Progetto di adeguamento impianto di distribuzione carburante” datata 09.06.2015.
C.3 Emissioni sonore e sistemi di contenimento
Il Comune di Xxxxxxx Xxxxxx ha approvato il Piano di zonizzazione acustica con Delibera del C.C. n. 19 del 29/4/14; l’installazione è inserita in zona di classe VI con limiti assoluti di immissione diurno e notturni di 70 dBA e limiti di emissione diurni e notturni di 65 dBA. In tale classe acustica non risulta applicabile il limite differenziale di immissione presso gli edifici presenti a uso abitativo e/o ad uso uffici delle attività
produttive limitrofe. Una porzione della ditta ove sono presenti aree di stoccaggio rifiuti e materiali recuperati/EoW è inserita in classe V.
La ditta risulta posta a confine con un’area collocata in classe V di decadimento acustico ai fini di evitare salti di classe con le restanti aree circostanti con destinazioni d’uso diverse dal produttivo.
⮚ L’insediamento in oggetto confina:
• a sud e a est con aree poste in Classe VI “Aree esclusivamente industriali”;
• a nord e ovest con aree poste in Classe V “Aree prevalentemente industriali”;
⮚ I ricettori più sensibili alla rumorosità del nuovo insediamento che si possono individuare nelle aree circostanti, consistono nei seguenti spazi abitativi:
• Abitazioni: non sono presenti edifici adibiti ad abitazione in un raggio di almeno 200 m.
• Locali di lavoro: tra i ricettori sensibili risultano i locali produttivi e relativi uffici delle aziende limitrofe.
⮚ Le principali sorgenti di rumore generate dalla Ditta sono riconducibili a
• macchine ed impianti facenti parte integrante del ciclo di lavorazione (principalmente semoventi gommati dotati di polipi, pressa cesoia, mulino a martelli) nonché dai mezzi in transito da e per l’impianto;
• impianti di abbattimento emissioni atmosfera sia lato ossitaglio (emissioni E1 – in dismissione, E2 ed E3) sia lato frantumatore (mulino a martelli – emissione E4) nonché le ventole raffreddamento a servizio della presso - cesoia.
La valutazione di impatto acustico è stata effettuata nel mese di agosto 2014 e successivamente integrata con nuove valutazioni nel febbraio e nel maggio 2015. Sono stati evidenziati livelli che risultano inferiori ai limiti di legge attualmente vigenti per l’area di appartenenza dell’impianto e per le aree adiacenti sia per ciò che riguarda i valori di immissione assoluti e differenziali, sia per ciò che riguarda i valori di emissione.
C.4 Emissioni al suolo e sistemi di contenimento
Tutte le attività di gestione rifiuti nonché di carico/scarico riguardano rifiuti allo stato solido e sono effettuate esclusivamente su aree opportunamente pavimentate ed impermeabilizzate. Nell’insediamento è prevista la presenza di materiale assorbente da utilizzare nel caso di sversamenti accidentali.
Le aree drenanti sono opportunamente delimitate da cordoli in cls.
Nell’insediamento è installato un impianto di distribuzione carburanti ad uso privato con annesso serbatoio interrato destinato allo stoccaggio di gasolio per autotrazione.
Il serbatoio interrato, con capacità di 5000 lt, a parete singola è stato installato nel 1980. Nel 2009 è stato sottoposto ad un intervento di risanamento consistente nel rivestimento interno con PLT telato.
Ogni due anni viene sottoposto a controlli di tenuta.
C.5 Produzione Rifiuti
La Ditta prevede di generare rifiuti in seguito all’esercizio delle operazioni R12 e R4 (nel caso in cui non si riscontri la corrispondenza alle norme e condizioni disposte dall’art. 184 ter del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.,
non consentendone la cessazione di qualifica di rifiuto). I rifiuti prodotti, decadenti dalle sopra citate attività, identificabili prevalentemente con i codici 19 XX XX, saranno sottoposti l’operazione di deposito temporaneo ai sensi dell’art. 183, comma 1, lettera bb) del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., nella zona “E”.
I rifiuti decadenti soggiacenti al regime di deposito temporaneo, verranno ceduti, accompagnati da regolare documento di trasporto (formulario di identificazione, allegato VII e/o modalità previste dal Sistema Telematico di Tracciabilità dei Rifiuti (SISTRI), ad altri impianti di recupero e/o smaltimento.
Si riporta di seguito tabella non esaustiva dei rifiuti prodotti dall’installazione.
Codice CER | Descrizione rifiuto | Stato fisico | Modalità di stoccaggio e caratteristiche del deposito | Destino finale |
130507* | acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua | Liquido | Ottenuti dalle periodiche operazioni di pulizia delle vasche di desolazione e direttamente conferite dallo spurghista | R |
160304 | rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03 | Fangoso palabile | D | |
191202 | rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti | solidi | Zona E dell’impianto in cumuli o container | R |
Tabella C6 – Caratteristiche rifiuti prodotti
C.6 Bonifiche
Lo stabilimento è stato soggetto alle procedure di cui al titolo V della Parte IV del D.Lgs.152/06 relativo alle bonifiche dei siti contaminati.
A seguito di sversamento di gasolio da Caterpillar 330, dichiarato dalla ditta causato da un furto a opera di ignoti, nel mese di Novembre 2014, la ditta ha eseguito un intervento di messa in sicurezza di emergenza consistente nella pulizia e decorticazione di una porzione di terreno, posto nel piazzale lato nord della ditta, che era stato interessato dallo sversamento. L’intervento di messa in sicurezza si è positivamente concluso (nota ARPA prot.n. 17272 del 10.02.2015).
Presso la ditta era stata svolta nell’anno 2008 una precedente attività di indagine dei terreni a seguito di perdite dal serbatoio interrato di gasolio. In base ai risultati analitici delle analisi di parte e di ARPA che non hanno evidenziato in alcuno dei punti indagati superamenti delle C.S.C. di riferimento, colonna B della Tabella 1 dell’Allegato 5 al Titolo V, parte IV del D.Lgs. 152/06 e smi, per i parametri indagati (Idrocarburi C>12, Idrocarburi C<12, BTEX, metalli e IPA) si erano ritenute concluse le indagini e chiuso il procedimento per assenza di contaminazione (nota ARPA prot.n. 153448 del 31.10.2008).
Nella nota ARPA sopracitata si evidenziava comunque la presenza per il parametro Idrocarburi C>12 di valori prossimi al limite per la destinazione d’uso commerciale/industriale del sito che rilevavano quindi una alterazione della matrice terreno. In relazione alle modalità di campionamento (sondaggio inclinato) e quindi alla mancanza di informazioni in merito agli strati di terreno immediatamente al di sotto del piano di posa del serbatoio si evidenziava la necessità, al momento della rimozione del serbatoio o in occasione di eventuali movimentazioni di terreno in prossimità dello stesso, di effettuazione di ulteriori approfondimenti di indagine.
C.7 Rischi di incidente rilevante
L’azienda ha dichiarato che, considerata la natura non pericolosi dei rifiuti gestiti, l’installazione non è assoggettata agli obblighi di cui al D.Lgs.334/99.
D.1 Applicazione delle MTD
Nel seguito si presenta una valutazione di dettaglio con le Migliori Tecniche Disponibili (MTD) indicate nel capitolo 5.1 del documento “Reference Document on Best Available Techniques for the Waste Treatments Industries - Final Draft” dell’agosto 2006, evidenziando in particolare l’applicazione o meno delle MTD così individuate al contesto in esame, con le relative modalità di applicazione adottate.
BAT GENERALI: GESTIONE AMBIENTALE | |||
n. | MTD | STATO DI APPLICAZIONE | NOTE |
1 | Implementazione e mantenimento di un Sistema di Gestione Ambientale a. Definizione di una politica ambientale b. Pianificazione e emissione di procedure c. Attuazione delle procedure d. Verifica delle prestazioni e adozione di misure correttive eventuali e. Recensione del top managment | PARZIALMENTE APPLICATA | L’Azienda non è attualmente in possesso di certificazioni ambientali (ma solo della qualità ISO 9001) è comunque in possesso di procedure operative per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Verranno implementati gli aspetti ambientali legati alle manutenzioni |
2 | Assicurare la predisposizione di adeguata documentazione di supporto alla gestione delle attività a. descrizione dei metodi di trattamento dei rifiuti e delle procedure adottate b. schema di impianto con evidenziati gli aspetti ambientali rilevanti e schema di flusso dell’installazione c. reazioni chimiche e loro cinetiche di reazione/bilancio energetico; d. correlazione tra sistemi di controllo e monitoraggio ambientale; e. procedure in caso di malfunzionamenti, avvii e arresti; f. manuale di istruzioni; g. diario operativo; h. relazione annuale relativa all’attività svolta e ai rifiuti trattati con un bilancio trimestrale dei rifiuti e dei residui. | PARZIALMENTE APPLICATA | La necessaria documentazione di supporto alla gestione delle attività è archiviata presso gli Uffici aziendali (piano di emergenza, manuali di istruzioni, diari operativi ecc) Data la natura a tecnologia semplice dei trattamenti effettuati non è necessaria specifica documentazione descrittiva, schemi, diagrammi d’impianto. Le procedure di trattamento adottate ai fini del recupero dei rottami ferrosi e di alluminio sono adeguatamente predisposte e conservate secondo regolamento UE n° 333/2011 . |
3 | Adeguate procedure di servizio che riguardano la manutenzione periodica, la formazione dei lavoratori in materia di salute, sicurezza e rischi ambientali | APPLICATA | E’ stato redatto e viene costantemente aggiornato il documento della valutazione dei rischi, che prevede la regolare formazione dei lavoratori in relazione ai rischi per la salute, la sicurezza, i rischi ambientali. |
4 | Avere uno stretto rapporto con il produttore del rifiuto per indirizzare la qualità del rifiuto prodotto su standard compatibili con | APPLICATA | Nel corso del pluriennale esercizio dell’attività sono stati consolidati e mantenuti costanti |
l’impianto | i rapporti con specifici produttori di rifiuti che assicurano la qualità del rifiuto su standard compatibili con l’impianto. | ||
5 | Avere sufficiente disponibilità di personale adeguatamente formato | APPLICATA | Il personale è in numero sufficiente ed è costantemente formato attraverso corsi di addestramento previsti dall’attuale normativa (es. R.E. 333/2011 o D.lgs. 81/08 agg. D.lgs. n. 106 agosto 2009) |
BAT GENERALI: RIFIUTI IN INGRESSO | |||
n. | MTD | STATO DI APPLICAZIONE | NOTE |
6 | Avere una buona conoscenza dei rifiuti in ingresso, in relazione anche alla conoscenza dei rifiuti in uscita, al tipo di trattamento da effettuare, alle procedure attuate, al rischio. | APPLICATA | Nel corso del pluriennale esercizio dell’attività l’Azienda ha acquisito la massima esperienza e conoscenza relativamente alle tipologie di rifiuti conferiti all’impianto ed ai trattamenti che necessitano. Sarà inoltre garantito il costante supporto informativo circa i rifiuti, il trattamento e le procedure attuate attraverso la consulenza di studio specializzato. |
7 | Attuare procedure di pre accettazione dei rifiuti così come indicato: a. test specifici sui rifiuti in ingresso in base al trattamento che subiranno; b. assicurasi che siano presenti tutte le informazioni necessarie a comprendere la natura del rifiuto; c. metodologia utilizzata dal produttore del rifiuto per il campionamento rappresentativo; d. in caso di intermediario, un sistema che permetta di verificare che le informazioni ricevute siano corrette; e. verificare che il codice del rifiuto sia conforme al catalogo Europeo dei Rifiuti; f. in caso di nuovi rifiuti, avere una procedura per identificare il trattamento più opportuno in base al CER. | APPLICATA | L’Azienda ha implementato le procedure di pre accettazione previste in funzione degli specifici rifiuti in ingresso: - dalla d.g.r. n. VIII/010222 del 28.09.2009, |
8 | Implementare delle procedure di accettazione dei rifiuti così come indicato a. un sistema che garantisca che il rifiuto accettato all’installazione abbia seguito il percorso della BAT 7; b. un sistema che preveda l’arrivo dei rifiuti solo se l’installazione è in grado di trattarli, per capacità e codice/trattamento (ad es. sistema di prenotazioni); | APPLICATA | L’Azienda ha implementato le procedure di accettazione previste in funzione degli specifici rifiuti in ingresso: - dalla d.g.r. n. VIII/010222 del 28.09.2009, - dal regolamento UE n° 333/2011. |
c. procedura contenente criteri chiari e univoci per il respingimento del carico di rifiuti in ingresso e procedura per la segnalazione alla A.C.; d. sistema per identificare il limite massimo consentito di rifiuti che può essere stoccato in impianto; e. procedura per il controllo visivo del carico confrontandolo con la documentazione a corredo | |||
9 | Implementare procedure di campionamento diversificate per le tipologie di rifiuto accettato. Tali procedure di campionamento potrebbero contenere le seguenti voci: a. procedure di campionamento basate sul rischio. Alcuni elementi da considerare sono il tipo di rifiuto e la conoscenza del cliente (il produttore del rifiuto) b. controllo dei parametri chimico-fisici rilevanti. Tali parametri sono associati alla conoscenza del rifiuto in ingresso. c. registrazione di tutti i materiali di scarto che compongono il rifiuto d. disporre di differenti procedure di campionamento per liquidi e solidi e per contenitori grandi e piccoli, e per piccoli laboratori. e. Procedura particolareggiata per campionamento di rifiuti in fusti f. campione precedente all’accettazione g. conservare la registrazione h. un sistema per determinare/ registrare: − un luogo adatto per i punti di prelievo; − la capacità del contenitore di campionamento; − il numero di campioni e grado di consolidamento; − le condizioni al momento del campionamento - la posizione più idonea per i punti di campionamento i. un sistema per assicurare che i campioni di rifiuti siano analizzati; j. nel caso di temperature fredde, potrebbe essere necessario un deposito temporaneo allo scopo di permettere il campionamento dopo lo scongelamento. Questo potrebbe inficiare l’applicabilità di alcune delle voci indicate in questa BAT. | APPLICATA | Prima della ricezione dei rifiuti presso l’impianto, ad eccezione di quelli classificabili merceologicamente, la Ditta verifica l'accettabilità degli stessi mediante acquisizione di idonea certificazione riportante le caratteristiche chimico fisiche dei rifiuti in oggetto (scheda descrittiva e/o risultanze analitiche e/o dichiarazione del produttore). Tale operazione viene eseguita per ogni conferimento di partite di rifiuti ad eccezione di quelli che provengono continuativamente da un ciclo tecnologico ben definito (in tal caso la verifica è semestrale). |
10 | L’installazione deve avere almeno: |
a. un laboratorio di analisi, preferibilmente in sito soprattutto per i rifiuti pericolosi; b. un’area di stoccaggio rifiuti per la quarantena; c. una procedura da seguire in caso di conferimenti di rifiuti non conformi (vedi BAT 8c); d. Stoccare il rifiuto presso il deposito pertinenente solo dopo aver passato le procedure di accettazione; e. identificare l’area di ispezione, scarico e campionamento su una planimetria di sito; f. sistema chiuso per il drenaggio delle acque (vedasi anche BAT n. 63) g. adeguata formazione del personale addetto alle attività di campionamento, controllo e analisi (vedasi BAT n.5); h. sistema di tracciabilità del rifiuto (mediante etichetta o codice) per ciascun contenitore. L’identificazione conterrà almeno la data di arrivo e il CER (vedasi BAT 9 e 12) | APPLICATA | a. L’Azienda si avvale di laboratori qualificati esterni per le eventuali analisi chimiche sui rifiuti. b. Qualora il carico ad un controllo radiometrico risultasse non conforme, esso non viene respinto, ma trattenuto in attesa della verifica dell’anomalia da parte dell’esperto qualificato. Il carico viene isolato e gestito secondo le indicazioni fornite dall’esperto qualificato e dagli Enti competenti. La ditta ha individuato area per il confinamento del materiale contaminato in attesa di smaltimento o decadimento fisico. c. Sono stabilite le procedure da seguire in caso di conferimenti di rifiuti non conformi (respingimento al produttore e segnalazione del fatto alla Provincia competente entro 24 ore) d. Il rifiuto viene depositato in stoccaggio solo dopo aver passato le procedure di accettazione. e. L’area di ispezione e campionamento è individuata presso la zona di conferimento – pesatura, mentre le aree di scarico sono individuate presso le rispettive aree individuate in planimetria generale f. Il sistema fognario delle aree operative non è chiuso ermeticamente in quanto strutturato per consentire lo scarico delle acque meteoriche presso i recapiti previsti. g. Il personale addetto è adeguatamente formato e con esperienza pluriennale nel settore h. I rifiuti sono stoccati anche in cumuli, per tipologie merceologicamente omogenee, presso le rispettive aree |
(univocamente individuate ed idoneamente contrassegnate al fine di rendere nota la natura del rifiuto ivi depositato)). I contenitori dei rifiuti ove presenti saranno depositati, per categorie merceologiche omogenee all'interno dell'area idoneamente contrassegnata al fine di rendere nota la natura del rifiuto ivi depositato. | |||
BAT GENERALI: RIFIUTI IN USCITA | |||
11 | Analizzare i rifiuti in uscita secondo i parametri rilevanti per l’accettazione all’impianti di destino | APPLICATA | Ove necessario e richiesto dagli impianti di destino, è prevista l’esecuzione di analisi dei rifiuti in uscita |
BAT GENERALI: SISTEMA DI GESTIONE | |||
n. | MTD | STATO DI APPLICAZIONE | NOTE |
12 | Sistema che garantisca la tracciabilità del rifiuto mediante i seguenti elementi: a. documentare i trattamenti e i bilanci di massa; b. realizzare la tracciabilità dei dati attraverso diversi passaggi operativi (pre-accettazione, accettazione, trattamento ecc.) I record sono in genere tenuti per un minimo di sei mesi dopo che i rifiuti è stato spedito; c. registrazione delle informazioni sulle caratteristiche dei rifiuti e la sua gestione ( ad es. mediante il numero di riferimento risalire alle varie operazioni subite e ai tempi di residenza nell’impianto); d. avere un database con regolare backup. Il sistema registra: data di arrivo del rifiuto, i dettagli produttore e dei titolari precedenti, l’identificatore univoco, i risultati pre-accettazione e di analisi di accettazione, dimensioni collo, trattamento | APPLICATA | Nelle operazioni di presa in carico sul registro di carico e scarico sarà annotata la sigla di identificazione dell’area di stoccaggio ove i rifiuti saranno collocati successivamente alle procedure di accettazione. |
13 | Avere ed applicare delle procedure per l’eventuale miscelazione dei rifiuti al fine di ridurre il numero dei rifiuti miscelabili ed evitare l’aumento delle emissioni derivanti dal trattamento | NON APPLICABILE | Non è prevista l’effettuazione di operazioni di miscelazione rifiuti. |
14 | Avere procedure per la separazione dei diversi rifiuti e la verifica della loro compatibilità (vedasi anche BAT n. 13 e 24c) tra cui: a. registrare parametri di sicurezza, | APPLICATA | In fase di stoccaggio i rifiuti saranno mantenuti separati per tipologie merceologiche omogenee; nel caso di stoccaggio in cumuli la |
operativi e altri parametri gestionali rilevanti; b. separazione delle sostanze pericolose in base alla loro pericolosità e compatibilità | separazione ove necessaria sarà effettuata attraverso pareti mobili (es. new jersey). | ||
15 | Avere un approccio di continuo miglioramento dell’efficienza del processo di trattamento del rifiuto | APPLICATA | Il raggiungimento dei massimi livelli di efficienza dei processi di trattamento (cernita e adeguamento volumetrico) è necessario per massimizzare le quote di materiali recuperati |
16 | Piano di gestione delle emergenze | APPLICATA | La ditta ha predisposto il piano di gestione delle emergenze nel contesto della valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e dell'istanza ai sensi dell'art. 208 del d.lgs. 152/06 |
17 | Tenere un registro delle eventuali emergenze verificatesi | APPLICATA | E’ disponibile un registro dove sono annotate le eventuali emergenze verificatesi |
18 | Considerare gli aspetti legati a rumore e vibrazioni nell’ambito del SGA | APPLICATA | Sono previsti periodici monitoraggi del rumore negli ambienti lavorativi ai sensi del D.Lgs. 81/08 titolo VIII capo secondo. Non sono presenti in impianto apparecchiature suscettibili di dare origine a vibrazioni dannose comunque verificabili ai sensi del D.Lgs. 81/08 titolo VIII capo primo e capo terzo.. |
19 | Considerare gli aspetti legati alla futura dismissione dell’impianto | APPLICATA | E’ stato predisposto il piano di ripristino ambientale, nel contesto dell'autorizzazione richiesta ai sensi dell'art. 208 del d.lgs. 152/06, a fine esercizio. |
BAT GENERALI: UTILITIES E LA GESTIONE DELLE METERIE PRIME | |||
20 | Fornire una ripartizione dei consumi e produzione di energia per tipo di sorgente (energia elettrica, gas, rifiuti ecc.) a. fornire le informazioni relative al consumo di energia in termini di energia erogata; b. fornire le informazioni relative all'energia esportata dall'installazione; c. fornire informazioni sul flusso di energia (per esempio, diagrammi o bilanci energetici) mostrando come l'energia viene utilizzata in tutto il processo. | APPLICATA | I dati su consumi di materia prima e consumi e produzione di energia sono sempre disponibili presso gli uffici aziendali ed inseriti periodicamente nell’applicativo AIDA. |
21 | Incrementare continuamente l’efficienza energetica mediante: a. lo sviluppo di un piano di efficienza energetica; b. l’utilizzo di tecniche che riducono il consumo di energia; c. la definizione e il calcolo del | APPLICATA | L’efficienza energetica è monitorata al fine di valutarne costantemente le possibilità di incremento |
consumo energetico specifico dell'attività e la creazione di indicatori chiave di performance su base annua (vedasi anche BAT 1.k e 20). | |||
22 | Determinare un benchmarking interno (ad esempio su base annua) del consumo di materie prime (vedasi anche BAT 1.k e i limiti di applicabilità identificati al punto 4.1.3.5 del BRef) | APPLICATA | I dati su consumi di materia prima sono continuamente monitorati |
23 | Considerare la possibilità di utilizzare i rifiuti come materia prima per il trattamento di altri rifiuti | NON APPLICABILE | Non è previsto il recupero interno di rifiuti originati dalle proprie attività |
BAT GENERALI: STOCCAGGIO E MOVIMENTAZIONE | |||
24 | Applicare le seguenti regole allo stoccaggio dei rifiuti: a. individuare aree di stoccaggio lontano da corsi d'acqua e perimetri sensibili, e in modo tale da eliminare o minimizzare la doppia movimentazione dei rifiuti nell'impianto; b. assicurare che il drenaggio dell’area di deposito possa contenere tutti i possibili sversamenti contaminanti e che i drenaggio di rifiuti incompatibili non possano entrare in contatto tra loro; c. utilizzando un'area dedicata e dotata di tutte le misure necessarie per il contenimento di sversamenti connesse al rischio specifico dei rifiuti durante la cernita o il riconfezionamento; d. manipolazione e stoccaggio di materiali maleodoranti in recipienti completamente chiusi o in edifici chiusi collegati ad un sistema di aspirazione ed eventuale abbattimento; e. assicurare che tutte le tubazioni di collegamento tra serbatoi possano essere chiuse mediante valvole; f. prevenire la formazione di fanghi o schiume che possono influenzare le misure di livello nei serbatoi (ad es. prelevando i fanghi per ulteriori e adeguati trattamenti e utilizzando agenti antischiuma) g. attrezzare serbatoi e contenitori dotati di misuratori di livello e di allarmi con opportuni sistemi di abbattimento quando possono essere generate emissioni volatili. Questi sistemi devono essere sufficientemente robusti (in grado di funzionare se è presente fango e schiuma) e regolarmente mantenuti; h. lo stoccaggio di rifiuti liquidi organici con un punto di infiammabilità basso deve essere tenuto sotto atmosfera di azoto. Ogni serbatoio è messo in una zona di ritenzione impermeabile. I gas effluenti vengono raccolti e trattati. | APPLICATA | a. Gli stoccaggi vengono effettuati all'interno dell'insediamento che è localizzato distante dai corsi d'acqua. La gestione aziendale privilegia la conclusione del ciclo di recupero dei rifiuti preliminarmente sottoposti all'operazione di deposito preliminare o messa in riserva b. I sistemi di drenaggio (rete di raccolta delle acque meteoriche) sono strutturati in modo tale da intercettare tutti i possibili reflui contaminati. c. Tutte le aree di stoccaggio sono adeguatamente pavimentate in cls che garantisce adeguate caratteristiche di impermeabilità in funzione della natura dei rifiuti stoccati. d. Non è previsto il ritiro di rifiuti odorigeni. e. Non sono previsti collegamenti fra i serbatoi f. Non sono previsti stoccaggi di rifiuti suscettibili di formare fanghi o schiume g. Non sono previsti stoccaggi di rifiuti che generino emissioni volatili |
h. Non sono stoccati rifiuti liquidi organici con basso valore di flashpoint | |||
25 | Collocare tutti i contenitori di rifiuti liquidi separatamente in aree di stoccaggio impermeabili e resistenti ai materiali conservati | NON APPLICABILE | Non sono previsti stoccaggi di rifiuti liquidi |
26 | Applicare specifiche tecniche di etichettatura per serbatoi e tubazioni di processo: a. etichettare chiaramente tutti i contenitori indicando il loro contenuto e la loro capacità in modo da essere identificati in modo univoco. I serbatoi devono essere etichettati in modo appropriato sulla base del loro contenuto e loro uso; b. garantire la presenza di differenti etichettature per rifiuti liquidi e acque di processo, combustibili liquidi e vapori di combustione e su tali etichette deve esseress per riportata anche la direzione del flusso (p.e.: flusso in ingresso o in uscita); c. registrare per tutti i serbatoi, identificati in modo univoco, i seguenti dati: capacità, anno di costruzione, materiali di costruzione; registrare e conservare i programmi ed i risultati delle ispezioni, le manutenzioni, le tipologie di rifiuto che possono essere stoccate/trattate nel serbatoi, compreso il loro punto di infiammabilità | NON APPLICABILE | Non è previsto l’uso di contenitori fissi e di tubazioni. |
27 | adottare misure per evitare problemi che possono essere generati dal deposito / accumulo di rifiuti. Questo può essere in conflitto con la BAT 23 quando i rifiuti vengono usati come reagente (vedere Sezione 4.1.4.10) | APPLICATA | L’impianto è progettato per prevenire problemi legati allo stoccaggio dei rifiuti, essendo previste aree dedicate, di adeguate dimensioni ed idoneamente attrezzate |
28 | Applicare le seguenti tecniche alla movimentazione/gestione dei rifiuti: a. Disporre di sistemi e procedure in grado di assicurare che i rifiuti siano trasferiti in sicurezza agli stoccaggi appropriati b. Avere un sistema di gestione delle operazioni di carico e scarico che tenga in considerazione i rischi associati a tali attività c. garantire che una persona qualificata frequenti il sito dove è detenuto il rifiuto per verificare il laboratorio e la gestione del rifiuto stesso. d. Assicurare che tubazioni, valvole e connessioni danneggiate non vengano utilizzate e. Captare gas esausti da serbatoi e | APPLICATA | a. I rifiuti sono trasferiti in sicurezza agli stoccaggi appropriati mediante l’utilizzo di idonee apparecchiature di movimentazione. b. I rischi associati alle attività di carico e scarico sono valutati all’interno dello specifico documento di valutazione e descrizione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. L’impianto è progettato per minimizzare i rischi per l’ambiente in fase di carico e scarico. c. Sopralluoghi presso i conferitori |
contenitori durante la movimentazione/ gestione di rifiuti liquidi; f. Scaricare rifiuti solidi e fanghi che possono dare origine a dispersioni in atmosfera in ambienti chiusi, dotati di sistemi di aspirazione e trattamento delle emissioni eventualmente generate (ad esempio gli odori, polveri, COV). g. Adottare un sistema che assicuri che l’accumulo di scarichi diversi di rifiuti avvenga solo previa verifica di compatibilità | d. Non vengono utilizzate tubazioni e valvole di collegamento per la movimentazione dei rifiuti. e. Non è prevista la gestione di rifiuti liquidi che diano luogo ad emissioni in atmosfera. f. Non sono conferibili all’impianto rifiuti solidi e fanghi che possono dare origine a dispersioni in atmosfera. g. L’accumulo dei diversi carichi di rifiuti avviene in funzione della valutazione della loro compatibilità e dell’omogeneità | ||
29 | Assicurarsi che le eventuali operazioni di accumulo o miscelazione dei rifiuti avvengano in presenza di personale qualificato e con modalità adeguate (ad esempio sotto aspirazione) | APPLICATA | Le operazioni di accumulo dei rifiuti avvengono in presenza di personale qualificato e con modalità adeguate. Non è prevista l'attività di miscelazione di rifiuti. |
30 | Assicurare che la valutazione delle incompatibilità chimiche guidi la gestione dello stoccaggio dei rifiuti (vedasi anche BAT 14) | NON APPLICABILE | La natura dei rifiuti gestiti non implica problematiche di incompatibilità chimica in fase di stoccaggio. |
31 | Gestione dei rifiuti in contenitori/container: a. stoccarli sotto copertura sia in deposito che in attesa di analisi; le aree coperte hanno bisogno di ventilazione adeguata b. mantenere l'accesso alle aree di stoccaggio dei contenitori di sostanze che sono noti per essere sensibili al calore, luce e acqua: porre tali contenitori sotto copertura e protetti dal calore e dalla luce solare diretta. | APPLICATA | E’ previsto lo stoccaggio di rifiuti in contenitori sia al coperto che allo scoperto; è comunque sempre assicurata la costante accessibilità alle aree di stoccaggio attraverso l’individuazione di idonei percorsi di viabilità interna. |
BAT GENERALI: ALTRE TECNICHE COMUNI NON MENZIONATE SOPRA | |||
32 | Effettuare le operazioni di triturazione e simili in aree dotate di sistemi di aspirazione e trattamento aria | APPLICATA | La frantumazione dei rifiuti metallici è effettuata in area dotata di aspirazione e trattamento emissioni |
33 | Effettuare operazioni di triturazione e simili di rifiuti infiammabili o sostanze molto volatili in atmosfera inerte | NON APPLICABILE | Non sono effettuate operazioni di triturazione dei rifiuti infiammabili |
34 | Per i processi di lavaggio, applicare le seguenti specifiche indicazioni: a. identificare i componenti che potrebbero essere presenti nelle unità che devono essere lavate (per es. i solventi); b. trasferire le acque di lavaggio in appositi stoccaggi e trattarle allo stesso modo dei rifiuti da cui sono stati derivati | NON APPLICABILE | Non sono effettuate operazioni di lavaggio |
c. utilizzare per il lavaggio le acque reflue già trattate nell’impianto di depurazione anziché utilizzare acque pulite prelevate appositamente ogni volta. L’acqua reflua così risultante può essere a sua volta trattata nell’impianto di depurazione o riutilizzata nell’installazione. | |||
BAT GENERALI: EMISSIONI IN ATMOSFERA | |||
35 | Limitare l’utilizzo di contenitori senza coperchio o sistemi di chiusura a. non permettendo ventilazione diretta o scarichi all'aria ma collegando tutte le bocchette ad idonei sistemi di abbattimento durante la movimerntazione di materiali che possono generare emissioni in aria (ad esempio odori, polveri, COV); b. mantenendo rifiuti o materie prime sotto copertura o nella confezione impermeabile (vedasi anche BAT 31.a) c. collegando lo spazio di testa sopra le vasche di trattamento (ad es. di olio) ad un impianto di estrazione ed eventualmente di abbattimento | APPLICATA | E’ previsto l’uso di contenitori aperti per rifiuti solidi che non danno luogo ad emissioni odorigene. Per i rifiuti pulverulenti il conferimento presso l'impianto avverrà in contenitori chiusi |
36 | Operare in ambienti dotati di sistemi di aspirazione o in depressione e trattamento aria, in particolare in relazione alla movimentazione e gestione di rifiuti liquidi volatili. | NON APPLICABILE | Non sono movimentati rifiuti liquidi volatili e non vi è la necessità di operare in ambienti dotati di sistemi di aspirazione |
37 | Prevedere un sistema di aspirazione carboni attivi) a servizio di serbatoi specifici | NON APPLICABILE | Non sono necessari sistemi di trattamento a servizio di contenitori specifici |
38 | Garantire il corretto funzionamento delle apparecchiature di abbattimento aria e dei supporti esausti relativi | APPLICATA | La ditta possiede di un Registro di controllo impianto di aspirazione nel quale vengono annotati periodicamente il controllo e le manutenzioni effettuate |
39 | Adottare sistemi di lavaggio per il trattamento degli effluenti inorganici gassosi. Installare eventualmente un sistema secondario in caso di effluenti molto concentrati | APPLICATA | Le emissioni provenienti dal mulino di frantumazione sono trattate con sistema di abbattimento prescritto |
40 | Adottare una procedura di rilevamento perdite di arie esauste e quando sono presenti: a. numerose tubature e serbatoi con elevate quantità di stoccaggio e b. sostanze molto volatili che possono generare emissioni fuggitive e contaminazioni al suolo dopo ricaduta questo può essere un elemento del SGA (vedere BAT n.1) | APPLICATA | La ditta esegue periodicamente la manutenzione parziale con controllo delle apparecchiature pneumatiche ed elettriche, nonché periodici controlli dei motori dei ventilatori, delle pompe e degli organi di trasmissione (cinghie, pulegge, cuscinetti ecc..) al servizio del sistema d'estrazione e depurazione dell'aria. |
41 | Ridurre le emissioni in atmosfera, ai seguenti livelli: | APPLICATA | Le emissioni provenienti dal mulino di frantumazione sono |
trattate con sistema di abbattimento prescritto e periodicamente monitorate | |||
BAT GENERALI: GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE | |||
42 | Ridurre l’utilizzo e la contaminazione dell’acqua mediante: a. l’impermeabilizzazione del sito e utilizzando metodi di conservazione degli stoccaggi; b. lo svolgimento regolari controlli sui serbatoi specialmente quando sono interrati; c. la separazione delle acque a seconda del loro grado di contaminazione (acque dei tetti, acque di piazzale, acque di processo); d. la realizzazione, ove non presente, di un bacino di raccolta di sicurezza; e. regolari controlli sulle acque, allo scopo di ridurne i consumi e prevenirne la contaminazione; f. separare le acque di processo da quelle meteoriche. (vedasi anche BAT n. 46) | APPLICATA | Le attività previste nell’impianto non contemplano l’uso di acqua di processo. I consumi di risorse idriche, dovuti a quelli civili ed alle operazioni di lavaggio delle pavimentazioni, saranno oggetto di monitoraggio. La ditta ha inoltrato un progetto di adeguamento della rete delle acque meteoriche al R.R. 04/06 e dell’area dell’impianto privato di distribuzione carburante |
43 | Avere procedure che garantiscano che i reflui abbiano caratteristiche idonee al trattamento in sito o allo scarico | APPLICATA | Le acque meteoriche opportunamente raccolte dalle caditoie prima del recapito al ricettore finale subiscono un processo di trattamento |
44 | Evitare che i reflui bypassino il sistema di trattamento | APPLICATA | Le acque sono raccolte e convogliate tramite le tubazioni interrate all'impianto di trattamento |
45 | Predisporre e mantenere in uso un sistema di intercettazione delle acque meteoriche che decadono su aree di trattamento, che possano entrare in contatto con sversamenti di rifiuti o altre possibili fonti di contaminazione. Tali reflui devono tornare all’impianto di trattamento o essere raccolti | APPLICATA | Le acque meteoriche che possano entrare in contatto con sversamenti di rifiuti o altre possibili fonti di contaminazione sono intercettabili attraverso i sistemi di trattamento posti a monte dei punti di scarico. |
46 | Avere reti di collettamento separate per reflui a elevato carico inquinante e reflui a ridotto carico inquinante. | NON APPLICABILE | Alla luce della natura dell’attività non risulta necessaria la distinzione di reti di collettamento separate. |
47 | Avere una pavimentazione in cemento nella zona di trattamento con sistemi di captazione di sversamenti e acqua meteorica. Prevedere l’intercettazione dello scarico collegandolo al sistema di monitoraggio in automatico almeno del pH che può arrestare lo stesso per superamento della soglia (vedasi anche | APPLICATA | La pavimentazione di deposito e trattamento rifiuti è in calcestruzzo. Tutte le acque provenienti dalle superfici scolanti sono raccolte ed avviate al sistema di trattamento. |
Parametro | Livello di emissione associato all’utilizzo della BAT (mg/Nm3) |
VOC | 7-20I |
PM | 5-20 |
I Per bassi carichi di VOC, la fascia alta del range può essere estesa a 50 |
BAT n. 63) | |||
48 | raccogliere l'acqua piovana in un bacino per il controllo, il trattamento se contaminata e ulteriori usi. | NON APPLICABILE | Non è previsto il riutilizzo delle acqua nei cicli produttivi |
49 | Massimizzare il riutilizzo di acque reflue trattate e acque meteoriche nell’impianto | NON APPLICABILE | Non è previsto l’utilizzo di acqua nei cicli produttivi |
50 | Condurre controlli giornalieri sull’efficienza del sistema di gestione degli effluenti e mantenere un registro dei controlli effettuati, avendo un sistema di controllo dello scarico dell’effluente e della qualità dei fanghi. | PARZIALMENTE APPLICATA | L’efficienza del sistema di gestione degli scarichi viene controllata con periodicità variabile in funzione degli eventi meteorici |
51 | Identificare le acque reflue che possono contenere sostanze pericolose e metalli, separare i flussi delle acque reflue in base al grado di contaminazione e trattare le acque in situ o fuori sede | NON APPLICABILE | |
52 | A valle degli interventi di cui alla BAT n. 42, selezionare ed effettuare l’opportuna tecnica di trattamento per ogni tipologia di acque reflue. | APPLICATA | I reflui civili, di prima pioggia e di seconda pioggia sono sottoposti a specifici trattamenti di depurazione. |
53 | Attuare delle misure per aumentare l’affidabilità del controllo richiesto e le prestazioni dell’abbattimento. | APPLICATA | I sistemi di raccolta e trattamento vengono periodicamente sottoposti a pulizia e controllo di efficienza |
54 | Individuare i principali costituenti chimici dell’effluente trattato (compresa la costituzione del COD) per valutare il destino di queste sostanze nell’ambiente | APPLICATA | |
55 | Effettuare gli scarichi delle acque reflue dopo aver completato il processo di trattamento e aver svolto i relativi controlli | APPLICATA | Lo scarico verrà effettuato a completamento del trattamento depurativo. Il controllo della qualità degli scarichi viene eseguito periodicamente |
56 | raggiungere i seguenti valori di emissione di acqua prima dello scarico applicando una opportuna combinazione di tecniche menzionate nelle sezioni 4.4.2.3 e 4.7. | APPLICATA | |
BAT GENERALI: GESTIONE DEI RESIDUI DI PROCESSO GENERATO | |||
57 | Definire un piano di gestione dei residui come parte del SGA tra cui: a. tecniche di pulizia di base (vedasi BAT 3) b. tecniche di benchmarking interni | APPLICATA | I rifiuti prodotti delle operazioni di recupero saranno gestiti nelle rispettive zone operative ed avviati ad altri impianti autorizzati che ne |
parametro | Valori di emissione associati all'utilizzo delle BAT (ppm) |
COD | 20 – 120 |
BOD | 2 -20 |
Metalli pesanti (Cr, Cu, Ni, Pb, Zn) | 0,1-1 |
Metalli pesanti | |
altamente tossici | |
As | <0.1 |
Hg | 0.01-0.05 |
Cd | <0.1-0.2 |
Cr(VI) | <0.1-0.4 |
(vedasi BAT 1.k e 22) | completeranno il recupero e/o lo smaltimento | ||
58 | Massimizzare l’uso di imballaggi riutilizzabili (contenitori, IBC, ecc) | APPLICATA | |
59 | Riutilizzare i contenitori se in buono stato e inviarli al trattamento più appropriato non più riutilizzabili | APPLICATA | |
60 | Monitore ed inventariare i rifiuti presenti nell’impianto, sulla base degli ingressi e di quanto trattato (vedasi BAT 27) | APPLICATA | I dati sulla qualità e quantità dei rifiuti presenti in impianto saranno costantemente noti e monitorati |
61 | Riutilizzare il rifiuto prodotto in una attività come materia prima per altre attività (vedasi BAT 23) | NON APPLICABILE | I rifiuti prodotti verranno avviati ad altri impianti autorizzati che ne completeranno il recupero e/o lo smaltimento |
BAT GENERALI: CONTAMINAZIONE DEL SUOLO | |||
62 | Assicurare il mantenimento in buono stato delle superfici, la loro pronta pulizia in caso di perdite o sversamenti e garantire il mantenimento della rete di raccolta dei reflui | APPLICATA | L’impianto e le relative strutture sono oggetto di costante controllo e manutenzione al fine di mantenere le aree in condizioni ottimali |
63 | Dotare il sito di pavimentazioni impermeabili e servite da reti di drenaggio | APPLICATA | Il sito è completamente dotato di pavimentazione impermeabile e servita da rete di raccolta reflui |
64 | Contenere le dimensioni del sito e minimizzare l’utilizzo di vasche/serbatoi e tubazioni interrate | APPLICATA | Il sito è di dimensioni contenute e non sono utilizzate vasche e strutture interrate per lo stoccaggio di rifiuti |
Tabella D1 – Stato di applicazione delle BAT
D.2 Criticità riscontrate
Le acque meteoriche provenienti dai piazzali dell’impianto sono recapitate tramite 3 singoli impianti di trattamento di disoleazione e/o dissabbiatura in pubblica fognatura nera. Tali acque vengono scaricate nella fognatura in continuo. Anche le acque di drenaggio della collina retrostante l’impianto vengono raccolte e inviate a uno dei sistemi esistenti di dissabbiatura/disoleazione per essere poi convogliate in pubblica fognatura nera.
La ditta ha presentato progetto di adeguamento della rete delle acque meteoriche ai sensi del R.R. 04/06. Il progetto prevede la separazione e il trattamento delle acque di prima pioggia e seconda pioggia, oltre che l’adeguamento della zona dell’impianto di distribuzione carburante attualmente non dotata di sistemi di sicurezza per il contenimento di eventuali sversamenti.
D.3 Applicazione dei principi di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento in atto e programmate
⮚ Misure in atto
La gestione degli impianti e dei sistemi di stoccaggio presenti presso il centro avviene nel rispetto delle norme di legge e delle prescrizioni contenute nei provvedimenti autorizzativi; sono stati adottati opportuni accorgimenti atti ad evitare eventuali diffusioni di sostanze inquinanti nell’ambiente circostante.
⮚ Misure di miglioramento programmate dalla Azienda
MATRICE / SETTORE | INTERVENTO | MIGLIORAMENTO APPORTATO | TEMPISTICA |
ACQUA | Progetto di adeguamento rete acque meteoriche ai sensi del R.R. 04/06 e di adeguamento area impianto privato di distribuzione carburante | Trattamento in specifici impianti delle acque di prima e seconda pioggia dei piazzali prima del loro recapito in pubblica fognatura e corso d’acqua superficiale. Eliminazione dell’apporto di acque di drenaggio della collina in pubblica fognatura nera. Adozione di sistemi di sicurezza a presidio dell’impianto privato di distribuzione carburanti. | 31 dicembre 2015 |
Tabella D2 – Misure di miglioramento programmate
E. QUADRO PRESCRITTIVO
E.1 Aria
E.1.1 Valori limite di emissione
Nella tabella sottostante si riportano i valori limite per le emissioni in atmosfera.
EMISSIONE | PROVENIENZA | PORTATA [Nm3/h] | DURATA [h/g] | INQUINANTI | VALORE LIMITE [mg/Nm3] |
Descrizione | |||||
E2 | Linea ossitaglio 3 (tavolo ossitaglio) | 18.000 | 8 | Polveri totali *Xxxxxx xxxxxx *XXX | 00 *xx valutare dopo monitoraggio |
E3 | Linea ossitaglio 4 (tavolo ossitaglio) | 18.000 | 8 | Polveri totali *Xxxxxx xxxxxx *XXX | 00 *xx valutare dopo monitoraggio |
E4 | Mulino a martelli per la frantumazione di metalli | 10.000 | 4 | Polveri totali Metalli | 10 ∑ Pb, Cr tot, Cu, Ni 0,05 |
Tabella E1 – Emissioni in atmosfera
E.1.2 Requisiti e modalità per il controllo
I) Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti di campionamento devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio e controllo.
II) I controlli degli inquinanti dovranno essere eseguiti nelle più gravose condizioni di esercizio dell’impianto di trattamento rifiuti per le quali lo stesso è stato dimensionato ed in relazione alle sostanze effettivamente impiegate nel ciclo tecnologico e descritte nella domanda di autorizzazione.
III) I punti di emissione devono essere chiaramente identificati mediante apposizione di idonee segnalazioni.
IV) L’accesso ai punti di prelievo deve essere garantito in ogni momento e deve possedere i requisiti di sicurezza previsti dalle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
V) I risultati delle analisi eseguite alle emissioni devono riportare i seguenti dati:
a. Concentrazione degli inquinanti espressa in mg/Nm3;
b. Portata dell’aeriforme espressa in Nm3/h;
c. Il dato di portata deve essere inteso in condizioni normali (273,5°K e 101,323 kPa);
d. Temperatura dell’aeriforme espressa in °C;
e. Ove non indicato diversamente, il tenore dell’ossigeno di riferimento è quello derivante dal processo.
VI) nei rapporti di prova degli autocontrolli per il monitoraggio delle emissioni in atmosfera dovranno essere indicati sempre i codici CER dei rifiuti o le tipologie di materiali recuperati/EoW trattati o i cicli di lavorazione in atto e le condizioni operative in attività durante i campionamenti.
VII) nel rapporto di prova relativo all’emissione E4 dovrà essere riportata l’indicazione relativa al settaggio del ventilatore.
E.1.3 Prescrizioni impiantistiche
VIII) Tutte le emissioni tecnicamente convogliabili (art. 270 del D.Lgs. 152/06) dovranno essere presidiate da un idoneo sistema di aspirazione localizzato ed inviate all’esterno dell’ambiente di lavoro. Qualora un dato punto di emissione sia individuato come “non tecnicamente convogliabile” fornire motivazioni tecniche mediante apposita relazione
IX) Devono essere evitate emissioni diffuse e fuggitive, sia attraverso il mantenimento in condizioni di perfetta efficienza dei sistemi di captazione delle emissioni, sia attraverso il mantenimento strutturale degli edifici che non devono permettere vie di fuga delle emissioni stesse e con l’utilizzo di buone pratiche di gestione.
X) Gli interventi di controllo e di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzati al monitoraggio dei parametri significativi dal punto di vista ambientale dovranno essere eseguiti secondo quanto ri- portato nel piano di monitoraggio. Essi dovranno essere annotati su apposito registro, d otato di pagine numerate, ove riportare la data di effettuazione, il tipo di intervento effettuato (ordinario, straordinario), una descrizione sintetica dell’intervento e l’indicazione dell’autore dell’intervento; tale registro dovrà essere tenuto a disposizione delle autorità preposte al controllo e utilizzato per la elaborazione dell'albero degli eventi necessario alla valutazione della idoneità delle tempistiche e degli interventi. Nel caso in cui si rilevi per una o più apparecchiature, connesse o indip endenti, un aumento della frequenza degli eventi anomali, le tempistiche di manutenzione e la gestione degli eventi dovranno essere riviste in accordo con ARPA territorialmente competente.
XI) Tutti i sistemi di contenimento delle emissioni in atmosfera adottati successivamente alla data di entrata in vigore della D.G.R. 30 maggio 2012, n. VII/3552 devono almeno rispondere ai requisiti tecnici e ai criteri previsti dalla stessa. Gli impianti di abbattimento esistenti devono essere rispondenti almeno ai requisiti e criteri tecnici di cui alla DGR VII/13943 del 01.08.2003.
XII) Per ciò che concerne le molestie olfattive il Gestore dovrà porre in atto tutte le misure per la loro minimizzazione.
XIII) La ditta dovrà dare applicazione alla DGR 15.02.12 n° IX/3018 in merito alle caratterizzazioni delle emissioni odorigene, nei casi previsti dalla medesima delibera.
XIV) Dovrà essere comunicata agli Enti interessati l’avvenuta dismissione dell’emissione E1 a seguito della dismissione della relativa linea di ossitaglio (linee 1 e 2).
XV) Gli effluenti gassosi non devono essere diluiti più di quanto sia inevitabile dal punto di vista tecnico e dell’esercizio secondo quanto stabilito dall’art. 271, commi 12 e 13, del D.Lgs. 152/06 e
s.m.i. (ex art. 3 comma 3 del D.M. 12/7/90).
XVI) I reflui derivanti dagli impianti di abbattimento funzionanti secondo un ciclo ad umido, qualora necessario, dovranno essere avviati al trattamento esterno come rifiuti liquidi.
XVII) I punti di prelievo devono essere adeguatamente raggiungibili e l’accesso deve possedere i requisiti di sicurezza previsti dalle normative vigenti;
XVIII) Tutti i condotti di adduzione e di scarico che convogliano gas, fumo e polveri, devono essere provvisti ciascuno di fori di campionamento dal diametro di 100 mm. In presenza di presidi depurativi, le bocchette di ispezione devono essere previste a monte ed a valle degli stessi. Tali fori, devono essere allineati sull’asse del condotto e muniti di relativa chiusura metallica. Nella definizione della loro ubicazione si deve fare riferimento alle norme UNI En 15259:08 requisiti delle sezioni e dei siti di misurazione e UNI En 16911 – 1:13 determinazione manuale ed automatica della velocità e della portata. Laddove le norme tecniche non fossero attuabili, l’esercente potrà applicare altre opzioni (opportunamente documentate) e concordate con ARPA.
XIX) Qualunque interruzione nell'esercizio degli impianti di abbattimento necessaria per la loro manutenzione o dovuta a guasti accidentali, qualora non esistano equivalenti impianti di abbattimento di riserva, deve comportare la fermata, limitatamente al ciclo tecnologico ed essi collegato, dell'esercizio degli impianti industriali, dandone comunicazione entro le otto ore successive all’evento all’Autorità Competente, al Comune e ad ARPA. Gli impianti potranno essere riattivati solo dopo la rimessa in efficienza degli impianti di abbattimento a loro collegati.
E.2 Acqua
E.2.1 Valori limite di emissione
I) Per lo scarico delle acque meteoriche contaminate di prima pioggia recapitate in pubblica fognatura nera il Gestore dell’insediamento IPPC dovrà assicurare il rispetto dei valori limite imposti dalla colonna “scarico in pubblica fognatura” della Tabella 3, Allegato 5, parte Terza del D.Lgs. 152/06.
Limite di portata
Lo scarico delle acque meteoriche contaminate di prima pioggia in pubblica fognatura, deve rispettare il valore di portata massima (Qmax) di 21.6 mc/h (6 lt/secondo) coincidente con la portata massima oraria di progetto dell’impianto di trattamento.
II) Per lo scarico delle acque di seconda pioggia recapitante in corso d’acqua superficiale il Gestore dell’insediamento IPPC dovrà assicurare il rispetto dei valori limite della colonna scarico in acque superficiali della Tabella 3, Allegato 5, parte Terza del D.Lgs. 152/06.
III) Sui referti di analisi devono essere chiaramente indicati:
a. la data, l’ora, la modalità di effettuazione del prelievo, il punto di prelievo;
b. le condizioni meteorologiche e le eventuali precipitazioni, sia al momento del prelievo, sia nelle 12 ore precedenti il prelievo stesso;
c. le condizioni operative dell’impianto di rifiuti e del sistema di separazione e trattamento della prima pioggia.
d. la data e l’ora di effettuazione dell’analisi;
IV) secondo quanto disposto dall’art. 101, comma 5, del D.Lgs. 152/06, i valori limite di emissione non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo. Non è comunque consentito diluire con acque di raffreddamento, di
lavaggio o “vergini” prelevate esclusivamente allo scopo gli scarichi parziali contenenti le sostanze indicate ai numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 12, 15, 16, 17 e 18 della tabella 5 dell'Allegato 5 relativo alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06, prima del trattamento degli scarichi parziali stessi per adeguarli ai limiti previsti dal presente decreto.
E.2.2 Requisiti e modalità per il controllo
V) Quale punti di campionamento delle acque sopra indicate si assumono i pozzetti di campionamento con la sigla PC1P per le acque di prima pioggia e con la sigla PC2P per la seconda pioggia posti a valle dei sistemi di trattamento e come indicati nella tavola n° 08a datata 09.06.2015.
VI) Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti di campionamento devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio;
VI) l’accesso ai punti di prelievo deve essere a norma di sicurezza secondo le norme vigenti;
VII) i prelievi ai fini del controllo della conformità dello scarico delle acque di prima pioggia dovranno essere riferiti di norma a campioni medio compositi nell’arco di tre ore, in concomitanza di un evento meteorico significativo;
VIII) i prelievi ai fini del controllo della conformità dello scarico delle acque di seconda pioggia dovranno essere riferiti di norma a campioni istantanei durante gli eventi meteorici;
VIII) I controlli degli inquinanti dovranno essere eseguiti nelle più gravose condizioni di esercizio dell’impianto di trattamento rifiuti o, per le meteoriche, in concomitanza di un evento meteorico significativo.
IX) I sistemi di misura (contatori volumetrici totalizzatori) devono essere mantenuti in perfetta efficienza prevedendo la regolare manutenzione e taratura; la documentazione comprovante gli interventi effettuati (rapportino di intervento, certificato di taratura, ecc.) deve essere tenuta a disposizione degli Enti di controllo così come i dati memorizzati. Eventuali guasti e/o anomalie delle strumentazioni di misura dovranno essere segnalati entro 48 ore dall’accadimento e inoltrando successiva comunicazione dell’avvenuto ripristino nei tempi tecnici strettamente necessari, all’Autorità AIA, all’ARPA Dipartimento Provinciale di Lecco ed al gestore del Servizio Idrico Integrato.
E.2.3 Prescrizioni impiantistiche
X) I pozzetti di prelievo campioni devono essere a perfetta tenuta, mantenuti in buono stato e sempre facilmente accessibili per i campionamenti, ai sensi del D.Lgs. 152/06, Titolo III, Capo III, art. 101; periodicamente dovranno essere asportati i fanghi ed i sedimenti presenti sul fondo dei pozzetti stessi.
XI) Il progetto di adeguamento della rete delle acque meteoriche e dell’area dell’impianto di distribuzione carburante dovrà essere attuato entro il 31.12.2015 e dell’avvenuta realizzazione dovrà essere data comunicazione agli Enti interessati correlandola di idonea documentazione fotografica (che comprovi la realizzazione dei manufatti).
XII) lo scarico delle acque di prima pioggia dovrà essere quantificabile tramite l’installazione di sistemi di misura (contatori volumetrici).
XIII) lo svuotamento della vasca di prima pioggia dovrà essere programmato in modo da garantire lo svuotamento completo della stessa trascorse le 96 ore dalla fine dell’evento meteorico.
XIV) dovranno essere installati allarmi sui sistemi di sollevamento delle acque di prima pioggia e sui disoleatori delle sezioni di trattamento di prima e seconda pioggia.
XV) la vasca a tenuta dell’area di rifornimento gasolio per autotrazione deve essere mantenuta vuota al fine di garantirne la massima capacità di accumulo;
XVI) dovrà essere predisposta e inoltrata agli Enti competenti procedura operativa relativa alle modalità di gestione dell’impianto di rifornimento carburanti ad adeguamento realizzato. Tale procedura dovrà prevedere anche la verifica del sistema di contenimento di guardia idraulica (vasca interrata), con tempistica periodica e a seguito di ogni episodio di sversamento, prevedendo altresì l’eventuale aspirazione dei reflui presenti con gestione e smaltimento degli stessi nel rispetto della normativa sui rifiuti.
XVII) in merito ai 3 esistenti impianti di trattamento delle acque meteoriche dovranno essere realizzati i seguenti interventi:
- mantenuto il loro funzionamento, quale ulteriore stadio di trattamento delle acque meteoriche prima della separazione della prima pioggia, qualora nel corso delle opere di adeguamento della rete delle acque si rilevi tecnicamente attuabile tale possibilità e dovranno essere in tal caso sigillate le esistenti tubazioni di collegamento alla pubblica fognatura; a seguito di tale intervento dovrà essere inoltrata agli Enti competenti nuova planimetria aggiornata della rete fognaria nell’ambito della comunicazione di cui alla precedente prescrizione E.2.3 punto XIII),
oppure,
- puliti, bonificati e bypassati in attesa della loro rimozione che dovrà avvenire in occasione del rifacimento della porzione di pavimentazione in cls dei piazzali in prossimità degli impianti stessi; dell’avvenuta realizzazione di tali interventi dovrà essere data comunicazione agli Enti interessati
XVIII) Gli scarichi devono essere conformi alle norme contenute nel Regolamento Locale di Igiene ed alle altre norme igieniche eventualmente stabilite dalle autorità sanitarie e devono essere gestiti nel rispetto del Regolamento del Gestore della fognatura
XIX) Il Gestore dovrà adottare tutti gli accorgimenti atti ad evitare che qualsiasi situazione prevedibile possa influire, anche temporaneamente, sulla qualità degli scarichi; qualsiasi evento accidentale (incidente, avaria, evento eccezionale, ecc.) che possa avere ripercussioni sulla qualità dei reflui scaricati, dovrà essere comunicato tempestivamente all’Autorità competente per l’AIA, al dipartimento ARPA competente per territorio, al Gestore della fognatura/impianto di depurazione e all’Ufficio d’Ambito; qualora non possa essere garantito il rispetto dei limiti di legge, l'autorità competente potrà prescrivere l'interruzione immediata dello scarico nel caso di fuori servizio dell'impianto di depurazione. La comunicazione di cui sopra dovrà includere esaurienti motivazioni riguardo all’evento precisando la durata presumibile del guasto o disservizio. A risoluzione del disservizio e riattivato lo scarico ne dovrà essere data comunicazione agli Enti interessati allegando referto analitico relativo all’effluente finale in uscita dallo scarico comprovante l’avvenuto ritorno a regime degli impianti di trattamento.
XX) Devono essere adottate, tutte le misure gestionali ed impiantistiche tecnicamente realizzabili, necessarie all’eliminazione degli sprechi ed alla riduzione dei consumi idrici anche mediante l’impiego delle MTD per il ricircolo e il riutilizzo dell’acqua.
XXI) L’insediamento dovrà essere conforme a quanto indicato nella planimetria agli atti, limitatamente a ciò che riguarda la posizione dei punti di scarico, i tracciati delle reti di raccolta delle acque reflue e delle acque meteoriche, i pozzetti d’ispezione e le griglie o caditoie di raccolta delle acque, nonché per quanto riguarda i sistemi di trattamento delle acque scaricate; qualora siano apportate modifiche allo stato di fatto dell’insediamento relativamente ai punti di cui sopra, dovrà essere comunicata tale variazione preventivamente all’Autorità competente ed all’ARPA
Dipartimento Provinciale di Lecco, allegando la documentazione concernente le variazioni e le modifiche che s’intendono apportare ed allegando nuova planimetria.
E.3 Rumore
La ditta risulta inserita ai sensi del Piano di zonizzazione acustica del Comune di Bosisio Parini in classe VI “aree esclusivamente industriali”.
I valori limite di riferimento, che devono essere, rispettati, relativamente alla zonizzazione acustica esistente anche intorno all’impianto, sono riportati nella tabella seguente:
Classi di destinazione d'uso del territorio | Valori limite assoluti di emissione Leq in dB(A) | Valori limite assoluti di immissione Leq in dB (A) | ||
Tempi di riferimento | Tempi di riferimento | |||
diurno | notturno | diurno | notturno | |
(06.00-22.00) | (22.00-06.00) | (06.00-22.00) | (22.00-06.00) | |
Classe VI – Aree esclusivamente industriali | 65 | 65 | 70 | 70 |
Classe V - Aree prevalentemente industriali | 65 | 55 | 70 | 60 |
Classe IV aree d’intensa attività umana | 60 | 50 | 65 | 55 |
I limiti di rumore da rispettare oltre a quanto sopra riportato previsti dal piano di zonizzazione acustica comunale sono inoltre i limiti stabiliti dal D.P.C.M. 14.11.1997 per il limite differenziale di immissione presso eventuali recettori.
E.3.2 Requisiti e modalità per il controllo
I) Le modalità di presentazione dei dati delle verifiche di inquinamento acustico vengono ri portati nel piano di monitoraggio.
II) Le rilevazioni fonometriche dovranno essere eseguite nel rispetto delle modalità previste dal D.M. del 16 marzo 1998 da un tecnico competente in acustica ambientale deputato all’indagine
III) Prima della riattivazione delle lavorazioni meccaniche di ossitaglio, attualmente dichiarate non effettuate dalla ditta, dovrà essere effettuata una Valutazione Previsionale di Impatto Acustico al fine di verificare il rispetto di tutti i limiti di rumore vigenti. Le valutazioni dovranno essere svolte nelle condizioni di piena operatività e nella situazione più gravosa di esercizio al fine di quantificare la rumorosità globale determinata dall’attività lavorativa della ditta nel suo complesso. Qualora gli esiti delle campagne di misura di cui sopra evidenzino criticità tali da comportare il superamento dei limiti, sia assoluti sia differenziali, stabiliti dalla normativa vigente la documentazione di impatto acustico dovrà essere accompagnata dall’indicazione delle misure previste per consentire il rispetto dei limiti e del termine temporale entro il quale il Gestore dichiara di eseguire tali interventi.
IV) Qualora si intendano realizzare modifiche agli impianti o interventi che possano influire sulle emissioni sonore, previo invio della comunicazione alla Autorità competente prescritta al successivo punto E.6. I), dovrà essere redatta, secondo quanto previsto dalla DGR n.7/8313
dell’8/03/2002, una valutazione previsionale di impatto acustico, provvedendo a concordare con il Comune e ARPA recettori e punti di misura. Una volta realizzate le modifiche o gli interventi previsti, dovrà essere effettuata una campagna di rilievi acustici al perimetro dello stabilimento , presso i recettori/punti di cui sopra ed eventualmente altri punti sensibili da concordare con il Comune ed ARPA. Quanto sopra al fine di verificare il rispetto dei limiti di emissione e di immissione sonora, nonché il rispetto dei valori limite differenziali di immissione. Sia la valutazione previsionale di impatto acustico sia i risultati dei rilievi effettuati, contenuti all’interno di una valutazione di impatto acustico, devono essere presentati all’Autorità Competente, all’Ente comunale territorialmente competente e ad ARPA. Qualora gli esiti delle campagne di misura di cui sopra evidenzino criticità tali da comportare il superamento dei limiti, sia assoluti sia differenziali, stabiliti dalla normativa vigente la documentazione di previsione/impatto acustico dovrà essere accompagnata dall’indicazione delle misure previste per consentire il rispetto dei limiti e del termine temporale entro il quale il Gestore dichiara di eseguire tali interventi.
E.4 Suolo e acque sotterranee
I) Devono essere mantenute in buono stato di pulizia le griglie di scolo delle pavimentazioni interne ai fabbricati e di quelle esterne nonché le pavimentazioni stesse.
II) le pavimentazioni di tutte le sezioni dell’impianto (aree di transito, di sosta e di carico/scarico degli automezzi, area di rifornimento carburante, di stoccaggio e trattamento) devono essere sottoposte a periodico controllo e ad eventuale manutenzione al fine di garantire l’impermeabilità delle relative superfici, effettuando sostituzioni e/o interventi di ripristino del materiale impermeabile se deteriorato o fessurato., ivi comprese eventuali canaline/caditoie di raccolta reflui;
III) Qualsiasi sversamento, anche accidentale, deve essere contenuto e ripreso, per quanto possibile, a secco, e comunque nel rispetto delle procedure di intervento che la Ditta deve predisporre per tali casi. Qualora non ancora presenti dovranno essere adottate entro 3 mesi dal rilascio dell’AIA.
IV) presso l’impianto dovrà essere sempre presente materiale assorbente e contenitori a tenuta, per il confinamento, in situazioni di emergenza, di sostanze liquide inquinanti eventualmente sversate;
V) nel corso delle opere necessarie all’adeguamento della rete delle acque meteoriche e dell’area dell’impianto privato di distribuzione carburanti che comportano movimentazioni di terreno in prossimità del serbatoio interrato di gasolio dovranno essere effettuati approfondimenti di indagine dei terreni stessi. Tali approfondimenti (campionamenti/analisi dei terreni) dovranno essere eseguiti in contradditorio con il Dipartimento di ARPA competente per territorio e dovranno essere preventivamente concordati con un anticipo di almeno 15 giorni lavorativi.
VI) In merito alla gestione dei materiali da scavo derivanti dalla realizzazione delle opere di adeguamento della rete delle acque meteoriche e dell’area dell’impianto privato di distribuzione carburanti dovranno essere osservate, in relazione alla volumetria del materiale prodotto, le disposizioni di cui all’art. 41 bis della L. 98/2013 o del D.M. 161/2012. Tale materiale potrà inoltre essere gestito quale rifiuto ai sensi della normativa vigente in materia.
VII) Le caratteristiche tecniche, la conduzione e la gestione e l’eventuale dismissione dei serbatoi fuori terra ed interrati e delle relative tubazioni accessorie devono essere conformi a quanto disposto dal Regolamento Locale d’Igiene - tipo della Xxxxxxx Xxxxxxxxx (Xxxxxx XX, xxx. 0, art.
2.2.9 e 2.2.10), ovvero dal Regolamento Comunale d’Igiene, dal momento in cui venga approvato, e secondo quanto disposto dal Regolamento regionale n. 2 del 13 Maggio 2002, ar t. 10, nonché dal piano di monitoraggio e controllo del presente decreto, secondo le modalità previste nelle procedure operative adottate dalla Ditta. Indirizzi tecnici per la conduzione,
l’eventuale dismissione, i controlli possono essere ricavati dal doc umento “Linee guida – Xxxxxxxx interrati” pubblicato da ARPA Lombardia (Marzo 2013).
VIII) La capacità del bacino di contenimento dei serbatoi fuori terra deve essere pari all’intero volume del serbatoio. Qualora in uno stesso bacino di contenimento vi siano più serbatoi la capacità del bacino deve essere uguale alla terza parte di quella complessiva effettiva dei serbatoi e comunque non inferiore alla capacità del più grande dei serbatoi.
IX) la ditta deve segnalare tempestivamente all’Autorità Competente ed agli Enti competenti ogni eventuale incidente o altro evento eccezionale che possa causare inquinamento del suolo. La comunicazione ed i successivi adempimenti dovranno essere conformi a quanto prescritto dall’art. 242 del D.Lgs.152/06 s.m.i.
X) Xxxxx diverse disposizioni nazionali/regionali che dovessero intervenire successivamente, il Gestore dovrà eseguire, entro 3 mesi dalla notifica del presente atto, la verifica della sussistenza dell’obbligo di presentazione della relazione di riferimento (Allegato 1 DM 272/14) di cui all’art. 5, comma 1, lettera v-bis) del d.lgs. n. 152/06 e presentarne gli esiti all’Autorità Competente ai sensi dell’art.3 comma 2 dello stesso decreto. In caso di verifica positiva, il gestore è tenuto a presentare all’Autorità Competente la relazione di riferimento redatta secondo i criteri stabiliti dal DM 272/14, entro 12 mesi dalla data di notifica del presente atto.
E.5 Rifiuti
E.5.1 Requisiti e modalità per il controllo
I rifiuti in entrata ed in uscita dall’impianto e sottoposti a controllo, le modalità e la frequenza dei controlli, nonché le modalità di registrazione dei controlli effettuati, devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio.
E.5.2 Attività di gestione rifiuti autorizzata
I) La gestione deve essere effettuata in conformità a quanto previsto dal d.lgs. 152/06 e da altre normative specifiche relative all’attività in argomento e, in ogni caso, deve avvenire senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare:
a) senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora;
b) senza causare inconvenienti da rumori o odori;
c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente.
II) Le tipologie di rifiuti in ingresso all’impianto, le operazioni e i relativi quantitativi, nonché la localizzazione delle attività di stoccaggio e recupero dei rifiuti devono essere conformi a quanto riportato nel paragrafo B.1.
III) Possono essere ritirati, stoccati, sottoposti a trattamento esclusivamente i rifiuti così come individuati e catalogati nella tabella B3 del § B.1 con le relative descrizioni e limitazioni.
IV) Prima della ricezione dei rifiuti all'impianto, l’impresa deve verificare l’accettabilità degli stessi, oltre che secondo le procedure in essere ai sensi del Reg. UE n. 333/2011, mediante le seguenti procedure:
a) verifica radiometrica secondo procedura specifica;
b) acquisizione del relativo formulario di identificazione o scheda SISTRI e/o di idonea certificazione analitica riportante le caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti;
c) qualora si tratti di rifiuti non pericolosi per cui l'Allegato D alla Parte IV^ del d.lgs. 152/06 preveda un CER “voce a specchio" di analogo rifiuto pericoloso, lo stesso potrà essere accettato solo previa verifica analitica della "non pericolosità" e/o verifica visiva e documentale di corrispondenza del rifiuto ritirato al CER assegnato.
Le verifiche analitiche di cui ai punti b) e c) dovranno essere eseguite per ogni conferimento di partite di rifiuti ad eccezione di quelle che provengono continuativamente da un ciclo tecnologico ben definito e conosciuto (singolo produttore), nel qual caso la verifica dovrà essere almeno semestrale.
V) le operazioni di stoccaggio e di trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi, dovranno essere effettuate unicamente nelle aree individuate sulla planimetria Tavola 05 dell’agosto 2014 – aggiornamento giugno 2015 “Planimetria Generale con disposizione delle zone operative (Stato di progetto)”, scala 1:200, mantenendo la separazione per tipologie omogenee e la separazione dei rifiuti dai prodotti originati dalle operazioni di recupero che hanno cessato la qualifica di rifiuti;
VI) Il deposito temporaneo dei rifiuti deve rispettare la definizione di cui all’art. 183, c.1, lettera bb) del D. Lgs. 152/06;
VII) I rifiuti devono essere stoccati per categorie omogenee e devono essere contraddistinti da un codice C.E.R., in base alla provenienza e alle caratteristiche del rifiuto stesso;
VIII) Nell’impianto non possono essere effettuate operazioni di miscelazione e raggruppamento di rifiuti aventi CER diversi e/o diverse caratteristiche di pericolosità, anche con sostanze o materiali, se non preventivamente autorizzati secondo le specifiche stabilite dalla DGR n. 3596/12 così come modificata con DGR n. 127/13 e DDS n. 1795 del 04/03/2014, fatte salve le operazioni di miscelazione prima del trattamento all’interno del medesimo impianto, come precisato nell’Allegato A, Punto 2 “Esclusioni” del citato DDS n.1795/14.
IX) le pavimentazioni di tutte le sezioni dell’impianto (aree di transito, di sosta e di carico/scarico degli automezzi, di stoccaggio provvisorio e trattamento) devono essere sottoposte a periodico controllo e ad eventuale manutenzione al fine di garantire l’impermeabilità delle relative superfici;
X) le operazioni di recupero di materia (R4) da effettuarsi presso l’impianto devono essere finalizzate esclusivamente all’ottenimento di prodotti e materie prime che rispettino quanto previsto all’art. 184-ter del d.lgs. 152 del 3 aprile 2006 e dai Regolamenti comunitari e/o Decreti ministeriali “End of Waste” emanati per le tipologie di rifiuti pertinenti all’attività svolta presso l’insediamento N. 333/2011 - ferro acciaio ed alluminio e dalle più recenti revisioni delle Norme UNI per altri prodotti (STAGNO: UNI 10432, PIOMBO: UNI EN 12861 e ZINCO: UNI EN 12441).
XI) I rottami metallici di ferro, acciaio e alluminio, di cui al regolamento UE n° 333/2011 fino alla cessione al successivo detentore (vendita) mantengono la qualifica di rifiuto e sono gestiti come R4 all’interno delle aree D, separati fisicamente dalle materie prime/EoW ritirati da terzi (commercializzazione) e identificati con opportuna cartellonistica.
XII) I rifiuti non pericolosi posti in messa in riserva (R13) dovranno essere sottoposti alle operazioni di recupero presso il proprio sito o destinati ad impianti di recupero di terzi entro massimo sei (6) mesi dalla data di accettazione degli stessi nell’impianto; in tal senso i rifiuti recuperati ai sensi dei Reg. Ue. N. 333/2011 devono essere ceduti ad altro detentore (vendita) entro massimo sei (6) mesi dalla data di accettazione degli stessi nell’impianto;
XIII) ogni partita di rottami metallici assoggettati al N. 333/2011 che hanno cessato la qualifica di rifiuti, al momento dell’invio ai detentori successivi deve essere altresì accompagnata dalla dichiarazione di conformità predisposta dal produttore (gestore impianto) secondo i modelli allegati ai sopraccitati regolamenti comunitari.
XIV) Qualora il materiale in uscita non risulti conforme alle specifiche previste dalle norme di settore dovrà essere gestito come rifiuto.
XV) Per i materiali in ingresso all’impianto già EoW ritirati da terzi deve essere acquisita dai produttori documentazione relativa all’attestazione di certificazione in corso di validità nonché dichiarazione di conformità ai sensi del Reg. UE 333/2011. Per i materiali recuperati in ingresso all’impianto dovrà essere acquisita dai produttori documentazione attestante il rispetto delle specifiche norme tecniche di settore.
XVI) l’Installazione dovrà tenere presso l'impianto, a disposizione degli Enti di controllo:
• originale dell’attestazione di conformità, rilasciato da organismo preposto riconosciuto, atto a dimostrare la conformità del sistema di gestione della qualità in attuazione a quanto disposto dall’art. 6 del regolamento (UE) n. 333/2011 del Consiglio del 31 marzo 2011;
• protocollo di accettazione e gestione dei rifiuti elaborato secondo i contenuti stabiliti dalla
d.g.r. n. 10222/2009 e delle integrazioni previste dal presente Allegato tecnico;
XVII) I rifiuti sottoposti esclusivamente ad operazioni di stoccaggio provvisorio (R13, D15) devono mantenere invariato il proprio CER attribuito al momento del conferimento al centro;
XVIII) dovrà essere rispettata la DGR n° 8/10222/2009 “ inerenti le procedure per l’accettazione e la gestione di rottami metallici ferrosi e non ferrosi”.
XIX) l’impianto deve essere dotato di idoneo sistema di pesatura dei rifiuti in ingresso e/o in uscita;
XX) Qualora il carico di rifiuti sia respinto, il gestore dell’impianto deve comunicarlo alla Provincia di Lecco, entro e non oltre 24 ore trasmettendo fotocopia del formulario di identificazione o scheda SISTRI;
XXI) i rifiuti non pericolosi destinati, presso l’installazione, alla messa in riserva (R13) o al deposito preliminare (D15), possono essere ritirati a condizione che l’Installazione, prima dell’accettazione degli stessi, chieda le specifiche del rifiuto medesimo in relazione all’accordo scritto stipulato con il soggetto finale terzo che ne effettuerà le effettive operazioni di recupero o smaltimento finale;
XXII) nelle aree autorizzate devono essere stoccate provvisoriamente solo le tipologie di rifiuti non pericolosi e le quantità indicate; tutte le operazioni di stoccaggio ed in particolare la messa in riserva (R13) ed il deposito preliminare (D15) devono essere effettuate in conformità a quanto previsto dalla circolare n. 4 approvata con d.d.g. 7 gennaio 1998, n. 36, ed in particolare dalle “norme tecniche” che, per quelle non indicate, modificate, integrate o sostituite dal presente atto, si intendono, per quanto applicabili alle modalità di stoccaggio individuate dall’Impresa, tutte richiamate;
XXIII) devono essere adottate tutte le cautele per impedire il rilascio di fluidi pericolosi e non pericolosi, la formazione degli odori e la dispersione di aerosol e di polveri; al riguardo i contenitori in deposito (rifiuti) in attesa di trattamento, devono essere mantenuti chiusi;
XXIV) le superfici e/o le aree interessate dalle movimentazioni, dal ricevimento, dallo stoccaggio provvisorio, dal trattamento, dalle attrezzature (compresi i macchinari utilizzati nei cicli di trattamento) e dalle soste operative dei mezzi operanti a qualsiasi titolo sul rifiuto, devono essere impermeabilizzate, possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti e delle sostanze contenute negli stessi e realizzate in modo tale da facilitare la ripresa dei possibili sversamenti, nonché avere caratteristiche tali da convogliare le acque e/o i percolamenti in pozzetti di raccolta a tenuta o ad idoneo ed autorizzato sistema di trattamento;
XXV) le aree funzionali dell’impianto utilizzate per lo stoccaggio e trattamento devono essere adeguatamente contrassegnate con appositi cartelli indicanti la denominazione dell’area, la natura e la pericolosità dei rifiuti depositati/trattati; devono inoltre essere apposte tabelle riportanti le norme di comportamento del personale addetto alle operazioni di gestione. Le aree dovranno inoltre essere facilmente identificabili, anche mediante apposizione di idonea segnaletica a pavimento;
XXVI) Lo stoccaggio dei rifiuti effettuato in cumuli nelle aree dedicate, deve avvenire con modalità atte ad evitare la miscelazione e mantenendo il deposito separato.
XXVII) Lo stoccaggio deve essere realizzato in modo da non modificare le caratteristiche dei rifiuti in ingresso all’impianto compromettendone il successivo recupero e deve essere mantenuto per categorie omogenee.
XXVIII) I rifiuti prodotti dall’attività di cernita dovranno essere depositati con opportuna cautela in relazione alla loro eventuale possibilità di rilasciare sostanze inquinanti.
XXIX) le aree di messa in riserva devono essere separate da quelle di deposito preliminare e pertanto la ditta dovrà provvedere ad adeguare l’area “B” separando fisicamente le aree destinate all’R13 da quelle destinate al D15 dei rifiuti speciali non pericolosi.
XXX) l’area D10 nella quale viene previsto sia il deposito di rifiuti sia di materiali recuperati/EoW potrà essere utilizzata per le diverse tipologie solo a rotazione; non dovranno mai essere contemporaneamente presenti rifiuti e materiali recuperati/EoW.
XXXI) i contenitori utilizzati per lo stoccaggio dei rifiuti devono essere adeguatamente contrassegnati al fine di rendere nota la natura e la pericolosità dei rifiuti, oltre a riportare sigla di identificazione che deve essere utilizzata per la compilazione dei registri di carico e scarico;
XXXII) se il deposito dei rifiuti avviene in recipienti mobili questi devono essere provvisti di:
• idonee chiusure per impedire la fuoriuscita del contenuto;
• accessori e dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e di svuotamento;
• mezzi di presa per rendere sicure ed agevoli le operazioni di movimentazione;
XXXIII) i recipienti, fissi e mobili, comprese le vasche ed i bacini, destinati a contenere rifiuti devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi. I rifiuti incompatibili, suscettibili cioè di reagire pericolosamente tra di loro, dando luogo alla formazione di prodotti esplosivi, infiammabili e/o pericolosi, ovvero allo sviluppo di notevoli quantità di calore, devono essere stoccati in modo da non interagire tra loro;
XXXIV) la movimentazione dei rifiuti deve essere effettuata con mezzi e sistemi che non consentano la loro dispersione e non provochino cadute e fuoriuscite;
XXXV) L’impianto deve essere in possesso dei requisiti previsti dal D. Lgs. 49/2014 – Allegati VII e VIII (modalità di gestione e requisiti tecnici) per l’attività di raccolta / conferimento / messa in riserva dei RAEE.
XXXVI) il Gestore deve valutare la compatibilità dei diversi rifiuti che potrebbero essere presenti in qualsiasi momento nella medesima area di stoccaggio e che potrebbero determinare potenziali situazioni di pericolo nel caso venissero a contatto tra loro (ad esempio a seguito di urti e/o rotture dei contenitori). Nel caso di rifiuti risultati incompatibili fra loro in base alle valutazioni di cui sopra, deve essere predisposta ed inserita nel Protocollo di Gestione dei Rifiuti un’adeguata procedura per lo stoccaggio in sicurezza dei rifiuti (ad esempio la previsione di aree di stoccaggio distinte e separate).
XXXVII) i rifiuti in uscita dal centro, accompagnati dal formulario di identificazione o dalla scheda movimentazione SISTRI, devono essere conferiti a soggetti autorizzati a svolgere operazioni di recupero o smaltimento, evitando ulteriori passaggi ad impianti di messa in riserva e/o di deposito preliminare, se non collegati a terminali di smaltimento di cui ai punti da D1 a D12 dell’allegato B e/o di recupero di cui ai punti da R1 a R11 dell’allegato C alla Parte Quarta del D.lgs. 152/06. Per i soggetti che svolgono attività regolamentate dall’art. 212 del citato decreto legislativo gli stessi devono essere in possesso di iscrizioni rilasciate ai sensi del D.M. 120/14.
XXXVIII) L'Installazione è comunque soggetta alle disposizioni in campo ambientale, anche di livello regionale, che hanno tra le finalità quella di assicurare la tracciabilità dei rifiuti stessi e la loro corretta gestione, assicurando il regolare rispetto dei seguenti obblighi:
• tenuta della documentazione amministrativa costituita dai registri di carico e scarico di cui all'art. 190 del d.lgs. 152/06 e dei formulari di identificazione rifiuto di cui al successivo articolo 193, nel rispetto di quanto previsto dai relativi regolamenti e circolari ministeriali;
• qualora la Società sia soggetta, ovvero voglia adempiere, in forma volontaria, alla gestione amministrativa dei rifiuti (alternativa ai registri di carico e scarico e ai formulari) mediante il Sistema di controllo della tracciabilità (SISTRI) di cui agli artt. 188 -bis e 188- ter del D.lgs. 152/06 e del D.M. 18.02.2011, n.52, entro la data di completa operatività dello stesso, dovrà iscriversi ed attuare gli adempimenti e le procedure previste da detta norma e dai regolamenti attuativi;
• iscrizione all'applicativo X.X.XX. (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale di cui all'art. 18, comma 3, della l.r. 26/03) attraverso la richiesta di credenziali da inoltrare all'Osservatorio Provinciale sui Rifiuti e compilazione della scheda impianti secondo le modalità e tempistiche stabilite dalla d.g.r. n. 2513/11;
XXXIX) Secondo quanto prescritto dal d.lgs. 230/95, al fine di prevenire qualsiasi contaminazione aziendale, devono essere integralmente applicate le procedure di radioprotezione. Le modalità di effettuazione delle verifiche sono riportate nel documento redatto e sottoscritto da Xxxxxxx Qualificato incaricato dalla ditta e denominato: “Procedura operativa – Sorveglianza radiometrica su rottami e altri materiali metallici di risulta destinati allo stabilimento di Xxxxxxx Xxxxxx (LC) (ex art. 157 D.Lgs 230/95 e s.m.i.” – Versione 00 approvata in data 29/01/15 e relativi allegati. Dovrà inoltre essere osservato quanto previsto dal “Piano di intervento per la messa in sicurezza in caso di rinvenimento o di sospetto di presenza di sorgenti orfane o materia radioattiva nel territorio della provincia di Lecco” che la Prefettura di Lecco ha approvato definitivamente nell’anno 2009.
XL) I controlli radiometrici devono essere eseguiti, (vedi procedura operativa sopra richiamata) anche sui carichi di rifiuti/materiali recuperati/EoW in uscita dall’impianto.
XLI) L’area, posta all’interno del capannone ossitaglio e individuata nella tavola XX XX00, destinata all’isolamento temporaneo del carico fermato e all’isolamento del materiale contaminato in attesa di smaltimento o decadimento fisico deve essere sempre mantenuta libera.
XLII) Deve essere tenuta una registrazione dell’esito delle misure fatte in caso di riscontro di anomalie radiometriche a disposizione degli organi di vigilanza.
XLIII) Tutta la documentazione relativa alle rilevazioni effettuate, i resoconti di prova e le carte degli strumenti devono essere conservati, in forma cartacea o in forma di file elettronico, per almeno 3 anni presso la sede dell’impianto.
XLIV) La procedura di radioprotezione dovrà essere rivalutata ed eventualmente sottoposta a revisione dopo la pubblicazione della nuova versione della norma UNI10897 attualmente in revisione, provvedendo, nel caso, a inoltrare agli Enti competenti la nuova versione della procedura revisionata.
XLV) L’azienda dovrà provvedere a mantenere aggiornata la documentazione inerente le autorizzazioni degli impianti di smaltimento e/o recupero finale ai quali sono destinati i rifiuti ritirati e/o prodotti.
XLVI) Restano in capo al Gestore eventuali oneri e gli obblighi derivanti dalla normativa REACH
XLVII) Entro 3 mesi dalla notifica del presente decreto, il Gestore dell’impianto dovrà verificare l’eventuale modifica all’esistente documento “Protocollo gestione rifiuti” e, se del caso, trasmettere all’Autorità Competente ed all’Autorità di controllo, che potrà avvalersi di ARPA, il documento rielaborato, nel quale vengono racchiuse tutte le procedure adottate dal Gestore per la caratterizzazione preliminare, il conferimento, l’accettazione, il congedo dell’automezzo, i tempi e le modalità di stoccaggio dei rifiuti in ingresso all’impianto ed a fine trattamento, nonché le procedure di trattamento a cui sono sottoposti i rifiuti e le procedure di certificazione dei rifiuti
trattati ai fini dello smaltimento e/o recupero. Altresì, tale documento deve tener conto delle prescrizioni gestionali già inserite nel quadro prescrittivo del presente documento. Pertanto l’impianto deve essere gestito con le modalità in esso riportate.
XLVIII) Il Protocollo di gestione dei rifiuti potrà essere revisionato in relazione a mutate condizioni di operatività dell’impianto o a seguito di modifiche delle norme applicabili di cui sarà data comunicazione all’Autorità competente e al Dipartimento ARPA competente territorialmente.
XLIX) Viene determinata in € 149.387,84 l'ammontare totale della fideiussione che la ditta deve prestare a favore dell’Autorità competente, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; la fideiussione deve essere prestata ed accettata in conformità con quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/04. La mancata presentazione della suddetta fideiussione entro il termine di 90 giorni dalla data di comunicazione del presente provvedimento, ovvero la difformità della stessa dall’allegato A alla
d.g.r. n. 19461/04, comporta la revoca del provvedimento stesso come previsto dalla d.g.r. sopra citata.
Operazione | Rifiuti | Quantità | Costi |
R13* | Non pericolosi | 2.258 m3 | 39.880,80 |
D15 | Non pericolosi | 300 m3 | 52.986,00 |
R4/R12 | Non pericolosi | 60.000 t/a | 56.521,04 |
AMMONTARE TOTALE | 149.387,84 |
(*) comprensivo dell'applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei rifiuti in accettazione all'impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come disposto dalla D.G.R. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempire nell'avviare a recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva, dovrà effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Lecco e prestare una garanzia senza riduzione
LVI) Devono essere adottati tutti gli accorgimenti possibili per ridurre al minimo la quantità di rif iuti prodotti, nonché la loro pericolosità.
LVII) La gestione dei rifiuti dovrà essere effettuata da personale edotto del rischio rappresentato dalla loro movimentazione e informato della pericolosità dei rifiuti; durante le operazioni gli addetti dovranno disporre di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) in base al rischio valutato;
LVIII) Per i rifiuti da imballaggio devono essere privilegiate le attività di riutilizzo e recupero. E’ vietato lo smaltimento in discarica degli imballaggi e dei contenitori recuperati, ad eccezione degli scarti derivanti dalle operazioni di selezione, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio. E’ inoltre vietato immettere nel normale circuito dei rifiuti urbani imballaggi terziari di qualsiasi natura.
LIX) i rifiuti identificati con i codici CER 20xxxx, definiti dalla regolamentazione tecnica vigente come urbani, inclusi quelli da raccolta differenziata, possono essere ritirati qualora provenienti:
a. da Comuni, Associazioni di Comuni, Comunità Montane, Imprese gestori del servizio pubblico o loro concessionari e derivanti da raccolte selezionate, centri di raccolta ed infrastrutture per la raccolta differenziata di rifiuti urbani;
b. da Imprese gestori di impianti di stoccaggio provvisorio conto terzi di rifiuti urbani;
c. da Imprese, qualora i rifiuti non siano identificabili con CER rientranti nelle altri classi; in tal caso dovrà essere garantita mediante idonea documentazione (formulario di identificazione/scheda SISTRI) la tracciabilità dei relativi flussi;
PRESCRIZIONI PER PARTICOLARI CATEGORIE DI RIFIUTI
LX) In relazione ai CER generici 160122 – Componenti non specificate altrimenti e 160216 – Componenti rimosse da apparecchiature fuori uso diverse da quelli di cui alla voce 160215 è necessario che la documentazione obbligatoria finalizzata alla tracciabilità dei rifiuti (registro di carico / scarico, formulario - SISTRI) riporti la specifica aggiuntiva che caratterizzi univocamente il rifiuto.
LXI) Il conferimento all’impianto dei rifiuti con CER 1912… - Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (es. selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti, può essere consentito qualora siano eseguite operazioni di recupero ulteriori e diverse da quelle già effettuate presso l’impianto di provenienza. Il passaggio tra siti adibiti all’effettuazione dell’operazione R13 è consentita esclusivamente per una sola volta ed ai soli fini di eseguire una operazione propedeutica al recupero (cernita o selezione o riduzione volumetrica/frantumazione dei rifiuti).
LXII) Gli pneumatici fuori uso dovranno essere protetti dalle precipitazioni meteoriche per evitare la proliferazione di insetti.
LXIII) Il conferimento all’impianto dei rifiuti di cui al CER 160116 – Serbatoi per gas liquefatto è subordinato all’acquisizione della certificazione gas-free. .
LXIV) le procedure e le verifiche sui rifiuti devono prestare particolare attenzione alla qualità dei rifiuti in ingresso costituiti da limature / trucioli / scaglie che non devono contenere oli e/o emulsioni oleose. Altresì non possono essere utilizzati fusti e contenitori che contengono o hanno contenuto oli o vernici.
LXV) Qualora i rifiuti di cui ai CER 120102 – Polveri e particolato di materiali ferrosi, 120104 – Polveri e particolato di materiali non ferrosi e 120113 – Rifiuti di saldatura presentino una componente polverulenta dovranno essere stoccati in contenitori chiusi e sigillati e gli stessi potranno essere sottoposti esclusivamente all’operazione di messa in riserva (R13).
LXVI) i codici CER 120101, 120102, 120103, 120104, sono trattabili come R4 limitatamente a limatura, scaglie e polveri non contenenti fluidi quali oli o emulsioni oleose.
LXVII) Il codice CER 150104 e il codice CER 150106 risulta accettabile per il trattamento di recupero R4 solo se i fusti o contenitori non hanno contenuto oli o vernici.
LXVIII) I rifiuti sottoposti alle operazioni di selezione/cernita propedeutiche al recupero (R12) in uscita dall’impianto manterranno la classificazione di rifiuto attenendosi a quanto previsto dalla disciplina di settore.
LXIX) Deve essere eseguita la registrazione di carico e scarico dei rifiuti (o del registro cronologico previsto dal sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti - SISTRI) sottoposti a trattamento R12 e di quelli che non perdono il proprio stato in modo da rendere rintracciabile il percorso seguito all’interno dell’impianto dall’ingresso alla destinazione finale.
LXX) La dichiarazione di conformità che accompagna la partita di rottami metallici prodotti dall’impianto deve riportare la conformità del materiale non rifiuto alla specifica settoriale o alla norma di riferimento in funzione del riutilizzo previsto, unitamente alle eventuali principali disposizioni tecniche di una specifica del cliente.
LXXI) Per quanto concerne i rifiuti in uscita dall’impianto ai quali, a seguito di operazioni di recupero, è attribuito il CER 191212, è necessario che il registro di carico/scarico e il formulario (e/o SISTRI)
riportino annotazioni che identifichino con chiarezza la natura del rifiuto (es. CER in ingresso all’impianto).
LXXII) I rifiuti classificati come RAEE ai sensi del D.Lgs 49/2014 potranno essere sottoposti esclusivamente ad operazioni di messa in riserva (R13), non possono essere svolte operazioni di rimozione di componenti, smontaggio o disassemblaggio delle apparecchiature.
LXXIII) Le aree utilizzate per la messa in riserva dei rifiuti devono mantenere una separazione fisica tra le due categorie di rifiuti metallici (ferrosi e non ferrosi). Altresì dovrà essere garantita la separazione delle differenti tipologie di rifiuti (a titolo esemplificativo: 110501 - Zinco solido, 170402 – Alluminio, 170401 – Rame, bronzo, ottone) depositate all’interno delle macro aree.
LXXIV) I reflui derivanti dalla pulizia dei disoleatori – decantatori e dei pozzetti/griglie/ caditoie/guardia idraulica e i cuscini oleoassorbenti collocati nei sistemi di trattamento delle acque di prima e seconda pioggia, costituiscono rifiuto e pertanto dovranno essere assoggettati alla normativa di settore; i dati dovranno essere riportati sul registro di carico e scarico (o del registro cronologico previsto dal sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti - SISTRI), con annotazioni che evidenziano la formazione del rifiuto connessa alle operazioni di manutenzione dei sistemi di trattamento/contenimento.
LXXV) Dovrà essere prevista la verifica del sistema di contenimento di guardia idraulica (vasca interrata), che verrà realizzata a presidio dell’impianto di distribuzione carburanti con tempistica periodica e a seguito di ogni episodio di sversamento, prevedendo altresì eventuale aspirazione dei reflui presenti con gestione e smaltimento degli stessi nel rispetto della normativa sui rifiuti.
E.6 Ulteriori prescrizioni
I) Ai sensi dell’art.29-nonies del Titolo III bis, della parte seconda del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., il gestore è tenuto a comunicare all'Autorità competente e ad ARPA variazioni nella titolarità della gestione dell'impianto ovvero modifiche progettate dell'impianto siano esse di carattere sostanziale o non sostanziale.
II) Il Gestore del complesso IPPC deve comunicare tempestivamente all'Autorità Competente, al Comune, alla Provincia e ad ARPA eventuali inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente nonché eventi di superamento dei limiti prescritti.
III) Ai sensi dell’art 29-decies comma 5, del Titolo III bis, della parte seconda del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., al fine di consentire le attività dei commi 3 e 4, il gestore deve fornire tutta l'assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all'impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria ai fini del presente decreto.
E.7 Monitoraggio e Controllo
I) Il monitoraggio e controllo dovrà essere effettuato seguendo i criteri individuati nel piano relativo descritto al paragrafo F. Tale Piano verrà adottato dal Gestore a partire dalla data di rilascio del decreto di Autorizzazione.
II) Le registrazioni dei dati previsti dal Piano di monitoraggio devono essere tenuti a disposizione degli Enti responsabili del controllo e devono essere messi a disposizione degli Enti mediante la compilazione per via telematica dell’applicativo denominato “AIDA” (disponibile sul sito web di ARPA Lombardia all' indirizzo: xxx.xxxxxxxxxxxxx.xx/xxxx) secondo quanto disposto dalla Regione Lombardia con Decreti della D.G. Qualità dell’Ambiente n. 14236 del 3 dicembre 2008 n. 1696 del 23 febbraio 2009 e con decreto n 7172 del 13 luglio 2009.
III) Sui referti di analisi devono essere chiaramente indicati: l’ora, la data, la modalità di effettuazione del prelievo, il punto di prelievo, la data e l’ora di effettuazione dell’analisi, gli esiti relativi e devono essere firmati da un tecnico abilitato.
E.8 Prevenzione e Gestione degli eventi emergenziali
I) Il gestore deve mantenere efficienti tutte le procedure per prevenire gli incidenti (pericolo di incendio e scoppio e pericoli di rottura di impianti, fermata degli impianti di abbattimento, reazione tra prodotti e/o rifiuti incompatibili, sversamenti di materiali contaminanti in suolo e in acque superficiali, anomalie sui sistemi di controllo e sicurezza degli impianti produttivi e di abbattimento, adeguato equipaggiamento di protezione personale per gli operatori-autorespiratori in zone di facili accesso in numero congruo), e garantire la messa in atto dei rimedi individuati per ridurre le conseguenze degli impatti sull’ambiente.
II) Il Gestore del complesso IPPC deve comunicare tempestivamente all'Autorità Competente, al Comune, alla Provincia e ad ARPA eventuali inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente, nonché eventi di superamento dei limiti prescritti, indicando:
a. cause
b. aspetti/impatti ambientali derivanti
c. modalità di gestione/risoluzione dell’evento emergenziale
d. tempistiche previste per la risoluzione/ripristino
E.9 Interventi sull’area alla cessazione dell’attività
I) Deve essere evitato qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva delle attività e il sito stesso deve essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale secondo quanto disposto all’art.6, comma 16, lettera f) del D.Lgs. n.152/06.
II) La ditta dovrà a tal fine inoltrare, all’Autorità Competente, ad ARPA ed al Comune, non meno di 6 mesi prima della comunicazione di cessazione dell’attività, un Piano di Indagine Ambientale dell’area a servizio dell’insediamento all’interno del quale dovranno essere codificati tutti i centri di potenziale pericolo per l’inquinamento del suolo, sottosuolo e delle acque superficiali e/o sotterranee quali, ad esempio, impianti ed attrezzature, depuratori a presidio delle varie emissioni, aree di deposito o trattamento rifiuti, serbatoi interrati o fuori terra di combustibili o altre sostanze pericolose e relative tubazioni di trasporto, ecc.., documentando i relativi interventi programmati per la loro messa in sicurezza e successivo eventuale smantellamento.
Tale piano dovrà:
a. identificare ed illustrare i potenziali impatti associati all’attività di chiusura;
b. programmare e temporizzare le attività di chiusura dell’impianto comprendendo lo smantellamento delle parti impiantistiche, del recupero di materiali o sostanze stoccate ancora eventualmente presenti e delle parti infrastrutturali dell’insediamento;
c. identificare eventuali parti dell’impianto che rimarranno in situ dopo la chiusura/smantellamento motivandone la presenza e l’eventuale durata successiva, nonché le procedure da adottare per la gestione delle parti rimaste;
d. verificare ed indicare la conformità alle norme vigenti all’atto di predisposizione del piano di dismissione/smantellamento dell’impianto;
e. indicare gli interventi in caso si presentino condizioni di emergenza durante la fase di smantellamento.
Le modalità esecutive del ripristino finale e del recupero ambientale dovranno essere attuate previo nulla-osta dell’Autorità Competente, sentita ARPA, fermi restando gli obblighi derivanti dalle vigenti normative in materia..
Il ripristino finale e il recupero ambientale dell’area ove insiste l’impianto devono essere effettuati secondo quanto previsto dal progetto approvato in accordo con le previsioni contenute nello strumento urbanistico vigente.
Il titolare della presente autorizzazione dovrà, ai suddetti fini, eseguire idonea investigazione delle matrici ambientali tesa a verificare il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di siti inquinati e comunque di tutela dell’ambiente.
Nelle valutazioni del piano di ripristino ambientale dovranno essere tenuti in considerazione i dati emersi dalle indagini sui terreni già effettuate in contraddittorio con ARPA per gli eventi accaduti negli anni 2008 e 2014 (sversamenti/perdite gasolio) nonché dai successivi approfondimenti di indagini richiesti a seguito di quanto evidenziato da ARPA nel 2008 in relazione alle movimentazioni di terreno in prossimità del serbatoio interrato di gasolio che si renderanno necessarie per la realizzazione del progetto di adeguamento delle acque meteoriche e dell’area dell’impianto di distribuzione carburanti, inoltrato nell’istanza di AIA di cui trattasi.
All’Autorità Competente per il controllo, avvalendosi di ARPA, è demandata la verifica dell’avvenuto ripristino ambientale da certificarsi al fine del successivo svincolo della garanzia finanziaria, a cura dell’Autorità Competente.
E.10 Applicazione dei principi di prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento e relative tempistiche
Il Gestore dovrà rispettare le seguenti scadenze realizzando, a partire dalla data di rilascio della presente autorizzazione, quanto riportato nella tabella seguente:
INTERVENTO | TEMPISTICHE |
Progetto di adeguamento rete acque meteoriche ai sensi del R.R. 04/06 e di adeguamento area impianto privato di distribuzione carburante | 31 dicembre 2015 |
Verifica sussistenza relazione di riferimento | Tre mesi dalla notifica del presente atto |
Presentazione “Protocollo gestione rifiuti” | Tre mesi dalla notifica del presente atto |
F. PIANO DI MONITORAGGIO
F.1 Finalità del monitoraggio
La tabella seguente specifica le finalità del monitoraggio e dei controlli attualmente effettuati e di quelli proposti per il futuro.
Obiettivi del monitoraggio e dei controlli | Monitoraggi e controlli | |
Attuali | Proposte | |
Valutazione di conformità all’AIA | X | |
Aria | X | X |
Acqua | X | X |
Suolo | ||
Rifiuti | X | X |
Rumore | X | X |
Raccolta di dati nell’ambito degli strumenti volontari di certificazione e registrazione (EMAS, ISO) | X | X |
Raccolta di dati ambientali nell’ambito delle periodiche comunicazioni (es. INES) alle autorità competenti | X | |
Raccolta di dati per la verifica della buona gestione e l’accettabilità dei rifiuti per gli impianti di trattamento e smaltimento | X | X |
Tab. F1 - Finalità del monitoraggio
F.2 Chi effettua il self-monitoring
La tabella rileva, nell’ambito dell’auto-controllo proposto, chi effettua il monitoraggio.
Gestore dell’impianto (controllo interno) | X |
Società terza contraente (controllo interno appaltato) |
Tab. F2 - Autocontrollo
F.3 PARAMETRI DA MONITORARE
La tabella F.3 individua le modalità di monitoraggio sulle materie (prodotti intermedi/sottoprodotti/scarti di produzione) derivanti dal trattamento dei rifiuti:
n.ordine Attività IPPC e non | Identificazione della materia recuperata | Anno di riferimento | Quantità annua totale recuperata (t/anno) | Quantità specifica (t materia/t rifiuto trattato) | % di recupero sulla quantità annua di rifiuti trattati |
X | x | X | X | x | X |
Tab. F3 – Recuperi di materia
La tabella F4 indica le sostanze pericolose impiegate nel ciclo produttivo per cui sono previsti controlli.
N. ordine attività IPPC e non | Nome della sostanza | Anno di riferimento | UM | Quantità annua totale | Quantità specifica (UM/t prodotto) |
1,2 | Gasolio | X | l | X | X |
Olii | X | Kg | |||
Grassi | X | Kg | X | X | |
3 | Ossigeno tecnico (a ripresa attività) | X | m3 | X | X |
Tabella F4 - Impiego di sostanze
La tabella F5 individua il monitoraggio dei consumi idrici che si intende realizzare per l’ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica.
Tipologia | Anno di riferimento | Fase di utilizzo | Frequenza di lettura | Consumo annuo totale (m3/anno) |
Acqua prelevata da acquedotto | X | Uso civile + antincendio+ reintegro scrubber | annuale | X |
Tab. F5 - Risorsa idrica
Le tabelle F6 riassume gli interventi di monitoraggio previsti ai fini della ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa energetica:
Tipologia risorsa energetica | Anno di riferimento | Tipo di utilizzo | Frequenza di rilevamento | Consumo annuo totale (KWh – m3/anno) | Consumo Annuo specifico (KWh/t di rifiuto trattato) | Consumo annuo per fasi di processo (KWh – m3/anno) |
elettrica | X | trattamento rifiuti ed uso uffici | annuale | X | X | |
metano | X | uso uffici (+ ossitaglio a ripresa attività) | annuale | X | ||
gasolio | X | Movimentazione rifiuti | annuale | X | X |
Tab. F6 – risorsa energetica
La seguente tabella individua per ciascun punto di emissione, in corrispondenza dei parametri elencati, la frequenza del monitoraggio ed il metodo utilizzato:
Parametro | Emissione | Modalità di controllo | Metodi (**) |
Discontinuo | |||
Portata Polveri | E2 | Annuale | |
Nebbie oleose* IPA* | E3 | * Monitoraggio il primo anno dalla ripresa dell’attività | Polveri: UNI EN 13284-1 – metodo manuale Nebbie oleose: NIOSH 5026:1994 |
IPA: UNI EN 1948-1+DM 25/08/2000 GU n°125 23/09/2000 All.3 Metalli: UNI EN 14385:2004 | |||
Portata Polveri | |||
∑Xx, Xx xxx, Xx, Xx | X0 | Annuale |
Tab. F7- Inquinanti monitorati
(**) In accordo a quanto riportato nella nota “Definizione di modalità per l’attuazione dei Piani di Monitoraggio e Controllo “ di ISPRA prot. 18712 dell’1/6/11 i metodi di campionamento ed analisi devono essere basati su metodiche riconosciute a livello nazionale o internazionale. Le attività di laboratorio devono essere eseguite preferibilmente in strutture accreditate secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 per i parametri di interesse e, in ogni modo, i laboratori d’analisi essere dotati almeno di un sistema di gestione della qualità certificato secondo la norma ISO 9001.
Per gli scarichi di acque meteoriche, in corrispondenza dei parametri elencati, la tabella riportata di seguito specifica la frequenza del monitoraggio ed il metodo utilizzato:
Parametri | Punti di prelievo | Punti di prelievo | Modalità di controllo (*) | Metodi (*) | |
PC1P acque prima pioggia | PC2P acque seconda pioggia | Discontinuo | |||
Acque prima pioggia | Acque seconda pioggia | ||||
Volume acqua (m3/anno) | X | Annuale | / | ||
pH | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.2060 |
conducibilità | X | X | Semestrale | Annuale | APAT - IRSA CNR 2030:2003 |
Solidi sospesi totali | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.2090/B |
COD | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.5130 |
Alluminio | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.3020 |
Cromo (Cr) e composti | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.3020 |
Ferro | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.3020 |
Nichel (Ni) e composti | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.3020 |
Piombo (Pb) e composti | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.3020 |
Rame (Cu) e composti | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.3020 |
Zinco (Zn) e composti | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.3020 |
Idrocarburi totali | X | X | Semestrale | Annuale | APAT-IRSA CNR n.5160 |
Tab. F8- Inquinanti monitorati
(*) In accordo a quanto riportato nella nota “Definizione di modalità per l’attuazione dei Piani di Monitoraggio e Controllo “ di ISPRA prot. 18712 dell’1/6/11 i metodi di campionamento ed analisi devono essere basati su metodiche riconosciute a livello nazionale o internazionale. Le attività di laboratorio devono essere eseguite preferibilmente in strutture accreditate secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 per i parametri di interesse e, in ogni modo, i laboratori d’analisi essere dotati almeno di un sistema di gestione della qualità certificato secondo la norma ISO 9001.
La ditta eseguirà una nuova valutazione di impatto acustico in caso di modifiche sostanziali dell’impianto e prima della riattivazione del reparto ossitaglio.
La Tabella F9 riporta le informazioni che la Ditta fornirà in riferimento alle indagini fonometriche previste e/o prescritte:
Codice univoco identificativo del punto di monitoraggio | Descrizione e localizzazione del punto (al perimetro/in corrispondenza di recettore specifico: descrizione e riferimenti univoci di localizzazione) | Categoria di limite da verificare (emissione, immissione assoluto, immissione differenziale) | Classe acustica di appartenenza del recettore | Modalità della misura (durata e tecnica di campionamento) | Campagna (Indicazione delle date e del periodo relativi a ciascuna campagna prevista) |
X | X | X | X | X | X |
Tab. F9 – Verifica d’impatto acustico
Nella tabella successiva si riportano i controlli radiometrici sui rifiuti in ingresso e sui materiali recuperati in uscita:
Materiale controllato | Modalità di controllo | Frequenza controllo | Modalità di registrazione dei controlli effettuati |
Rottame metallico in genere + RAEE | Strumentale (portale + strumentazione portatile) | Ad ogni conferimento | Documento di trasporto Stampa report portale in caso di anomalie Registrazione in forma cartacea/elettronica |
Rifiuti e/o materiali recuperati/EoW | Strumentale (portale) | Ad ogni uscita | Documento di trasporto Stampa report portale in caso di anomalie Registrazione in forma cartacea/elettronica |
Tab. F10 – Controllo radiometrico
Le tabelle F11 e F12 riportano il monitoraggio delle quantità e le procedure di controllo sui rifiuti in ingresso ed uscita dal complesso.
CER autorizzati | Operazione autorizzata | Caratteristiche di pericolosità e frasi di rischio | Quantità annua (t) trattata | Quantità specifica (t di rifiuto in ingresso/t di rifiuto trattato) | Eventuali controlli effettuati | Frequenza controllo | Modalità di registrazione dei controlli effettuati | Anno di riferimento |
X | R/D | X | X | X | X | X | X | X |
CER autorizzati | Operazione autorizzata | Verifica delle caratteristiche di pericolosità e frasi di rischio | Quantità annua (t) trattata | Eventuali controlli effettuati | Frequenza controllo | Modalità di registrazione dei controlli effettuati | Anno di riferimento |
Tutti | R/D | X | Rispetto quantitativi in autorizzazione | Visivo, strumentale, analitico | Ad ogni conferimento | Cartaceo o informatico | Ogni anno |
Tab. F11 – Controllo rifiuti in ingresso
CER | Caratteristiche di pericolosità e frasi di rischio | Quantità annua prodotta (t) | Quantità specifica ( t di rifiuto prodotto / t di rifiuto trattato) | Eventuali controlli effettuati | Frequenza controllo | Modalità di registrazione dei controlli effettuati | Anno di riferimento |
Nuovi Codici Specchio | Verifica analitica della non pericolosità | Una volta | Cartaceo da tenere a disposizione degli enti di controllo | ||||
X | X | X | X | X |
CER | Quantità annua prodotta (t) | Controllo analitico della non pericolosità | Frequenza controllo | Modalità di registrazione dei controlli effettuati | Anno di riferimento |
Rifiuti non pericolosi con codice a specchio | X | X | Semestrale | Cartaceo o informatico da tenere a disposizione degli enti di controllo | X |
Rifiuti pericolosi | X | / | / Alla produzione | Cartaceo o informatico da tenere a disposizione degli enti di controllo | X |
Rifiuti non pericolosi | X | X caratterizzazione | Semestrale | Cartaceo o informatico da tenere a disposizione degli enti di controllo | X |
Tab. F12 – Controllo rifiuti in uscita
I rifiuti prodotti possono essere gestiti in deposito temporaneo secondo le modalità previste dall’art. 183 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.
F.4 Gestione dell’impianto
F.4.1 Individuazione e controllo sui punti critici
Le seguenti tabelle specificano i sistemi di controllo previsti sui punti critici, riportando i relativi controlli (sia sui parametri operativi che su eventuali perdite) e gli interventi manutentivi.
Impianto | Parametri/Fasi | Frequenza dei controlli | Modalità di controllo | Modalità di registrazione dei controlli |
Controllo alimentatore metallico (tubazioni motore idraulico) | ||||
Controllo scivolo di carica (tubazioni varie) | ||||
Controllo corpo frantoio (funzionamento dispositivi di sicurezza, tubazioni varie, corretta posizione e bilanciamento del rotore, stato usure varie) | ||||
Controllo pin-puller (tubazioni, verifica connettore pulsantiera) | ||||
Controllo motore (verifica livello olio e filtro olio) | ||||
Impianto di trattamento: Mulino frantumatore | Controllo centrali oleodinamiche (verifica livelli olio, funzionamento sonde temperatura cuscinetti, collegamento tubazioni, filtri olio scambiatori) | |||
(come da contratto di manutenzione ed assistenza esterna prot. D0054 del 22.03.2013) | Controllo alimentatore vibrante (stato delle molle e collegamenti elettrici) | mensili | Visivo, strumentale | Registro cartaceo |
Controllo impianto di aspirazione (stato tubazioni e dell’acqua della vasca, impianti idrico, corretto funzionamento rotocella, ventilatore) | ||||
Controllo nastro sotto ciclone (funzionamento emergenze, posizionamento protezioni, centratura tappeto in gomma, livello olio, ventola raffreddamento motore, usura tappeto in gomma, rulli “folli”) | ||||
Controllo generale quadro elettrico | ||||
Controllo nastro proler brandeggiante (funzionamento emergenze, posizionamento protezioni, centratura tappeto in gomma, livello olio, ventola raffreddamento motore, usura tappeto in gomma, rulli “folli”) |
Impianto di trattamento: Presso cesoia fissa | Controllo generale parti meccaniche, motori, quadri elettrici | annuale | Visivo, strumentale | Registro cartaceo |
Sistemi di abbattimento emissioni gassose | Controllo apparecchiature pneumatiche ed elettriche | Quindicinale, | Visivo, strumentale | Registro cartaceo |
Controllo efficienza pressostati/allarme (E2, E3, E4) | semestrale | Visivo, strumentale | Registro cartaceo | |
Scrubber (E4) | mensile | Visivo, strumentale | Registro cartaceo | |
Sistemi di raccolta e convogliamento acque meteoriche | Controllo / pulizia e griglie, canaline interrate, altre caditoie di raccolta acque meteoriche di dilavamento superfici scolanti | mensile | Visivo | Registro |
Controllo dei condotti di entrata e uscita dei pozzetti deviatori | Mensile | visivo | Registro | |
Controllo presenza in superficie di sostanze galleggianti o altro materiale (pozzetti deviatori e vasche di accumulo) | Mensile | visivo | Registro | |
Controllo presenza sul fondo di depositi (pozzetti deviatori e vasche di accumulo) | Mensile | visivo | Registro | |
Controllo spie allarmi | Giornaliero | visivo | Registro | |
Sistemi di abbattimento emissioni idriche Come da libretto uso e manutenzione impianto di separazione e trattamento prima pioggia e seconda pioggia | ||||
Controllo attrezzature elettromeccaniche | Semestrale | Visivo, strumentale | Registro | |
Controllo disoleatori prima e seconda pioggia | Mensile | visivo | Registro | |
Controllo vasca ossidazione prima pioggia Controllo spie Controllo filtro | Giornaliero Trimestrale | visivo | Registro | |
Controllo funzionalità sistemi aerazione | Semestrale | |||
Controllo sezione di filtrazione a carboni attivi | Semestrale | visivo | Registro | |
Verifica efficienza | ||||
Controlli pozzetti finali di ispezione prima e seconda pioggia | mensile | visivo | Registro | |
Controllo cuscini assorbenti | mensile | visivo | Registro |
Tab. F13 – Controlli sui punti critici
Impianto | Parametri/Fasi | Frequenza di manutenzione | Modalità di manutenzione | Modalità di registrazione delle manutenzioni |
alimentatore metallico | Ingrassaggio cuscinetti, regolazione tiraggio tapparelle, serraggio viti motore | |||
scivolo di carica | Ingrassaggi perni, serraggio piastre e viti | |||
Impianto di | corpo frantoio | Serraggio piastre e tiranti, ingrassaggio perni, serraggio coperchio cassa e cassa su cavalletto | ||
pin-puller | Ingrassaggio perno | |||
trattamento: | ||||
Mulino frantumatore | motore | Ingrassaggio albero motore, serraggio viti, eventuale sostituzione olio scambiatore | Registro | |
(come da contratto di manutenzione ed assistenza esterna | mensile | Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti prodotti | ||
centrali oleodinamiche | eventuale sostituzione oli | |||
alimentatore vibrante | Serraggio viti | |||
prot. D0054 del 22.03.2013) | impianto di aspirazione | Ingrassaggio supporto alberi, eventuale pulizia ventilatore | ||
nastro sotto ciclone | Ingrassaggio supporti alberi, eventuale pulizia ventola raffreddamento motore, eventuale pulizia rulli “folli” | |||
generale quadro elettrico | Eventuale pulizia prese d’aria | |||
nastro proler brandeggiante | Ingrassaggio supporti alberi, ruote brandeggio e ralla brandeggio, eventuale pulizia ventola raffreddamento motore, eventuale pulizia rulli “folli” | |||
Impianto di trattamento: Presso cesoia fissa | parti meccaniche, motori, quadri elettrici | annuale | Ingrassaggio parti mobili, eventuali sostituzione oli, pulizia | Registro Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti |
prodotti | ||||
Sistemi di abbattimento emissioni gassose | apparecchiature pneumatiche ed elettriche | All’occorrenza | Eventuale pulizia | Registro |
pressostati/allarme (E2, E3, E4) sistemi filtranti | All’occorrenza | Eventuale pulizia | Registro | |
Scrubber (E4) | mensile | Ingrassaggio supporto alberi, eventuale pulizia ventilatore | Registro | |
Sistemi di raccolta e convogliamento acque meteoriche | griglie, canaline interrate, altre caditoie di raccolta acque meteoriche di dilavamento superfici scolanti | All’occorrenza (almeno annuale) | Eventuale pulizia | Registro Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti prodotti |
Sistemi di abbattimento emissioni idriche Come da libretto uso e manutenzione impianto di separazione e | condotti di entrata e uscita dei pozzetti deviatori | All’occorrenza | Eventuale pulizia | Registro Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti prodotti |
pozzetti deviatori e vasche di accumulo presenza in superficie di | All’occorrenza | Eventuale pulizia | Registro Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti |
trattamento prima pioggia e seconda pioggia | sostanze galleggianti o altro materiale | prodotti | ||
pozzetti deviatori e vasche di accumulo presenza sul fondo di depositi | All’occorrenza | Eventuale pulizia | Registro Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti prodotti | |
spie allarmi | All’occorrenza | Contatto diretto con ditta assistenza esterna | Registro | |
attrezzature elettromeccaniche | All’occorrenza a seguito controlli | Eseguiti da ditta di assistenza esterna | Registro | |
disoleatori prima e seconda pioggia | Trimestrale o all’occorrenza annuale | Pulizia filtri Svotamento eccesso olii | Registro Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti prodotti | |
Trimestrale | ||||
vasca ossidazione prima pioggia | Semestrale (da personale di ditta di assistenza esterna) | Pulizia filtro soffiante Funzionalità sistema di aerazione | Registro | |
sezione di filtrazione a carboni attivi Verifica efficienza | Triennale o all’occorrenza (da personale di ditta di assistenza esterna) | Rigenerazione/Sostituzione filtro a carboni attivi | Registro Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti prodotti | |
pozzetti finali di ispezione prima e seconda pioggia | All’occorrenza | pulizia | Registro Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti prodotti | |
cuscini assorbenti | All’occorrenza Triennale o all’occorrenza | Pulizia sostituzione | Registro Contestuale annotazione su registro di c/s dei rifiuti prodotti |
Tab. F14– Interventi di manutenzione dei punti critici individuati
F.4.2 Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, etc.)
Si riportano la frequenza e la metodologia delle prove programmate delle strutture adibite allo stoccaggio e sottoposte a controllo periodico (anche strutturale).
Aree stoccaggio | |||
Tipo di controllo | Frequenza | Modalità di registrazione | |
Vasche | Verifica d’integrità strutturale | annuale | Registro |
Platee di contenimento Pavimentazioni aree interne ed esterne | Verifica integrità strutturale | Triennale (o in caso di necessità da riscontri da controlli visivi) | Registro |
Verifica integrità | controllo visivo Settimanale | ||
Controllo stato pulizia | controllo visivo Giornaliero |
Bacini di contenimento | Prove di tenuta | annuale | Registro |
Serbatoi | Prove di tenuta e verifica d’integrità strutturale | secondo quanto indicato dal Regolamento Comunale d’Igiene (vengono effettuate prove di tenuta sul serbatoio del gasolio di norma ogni 2 anni) | Registro (Certificato di collaudo serbatoio) |
Fusti | Verifica integrità | mensile | Registro in caso di anomalie |
Altro | / | / | / |
Tab. F15– Tabella aree di stoccaggio
Riferimenti planimetrici
CONTENUTO PLANIMETRIA | SIGLA |
Planimetria generale dell’insediamento, con destinazione d’uso delle aree interne del complesso suddivise per attività IPPC e accessorie e punti emissione in atmosfera | Tav 05 agosto 2014 aggiornamento giugno 2015 |
Rete xxxxxxxx (xxxxx xxxxxxxxxx, xxxxxx) | Xxx. 00x aggiornamento 9 giugno 2015 Stato di progetto |