ACCORDO INTERCONFEDERALE CONFARTIGIANATO IMPRESE
Accordo Interconfederale sulla Formazione continua con le Confederazioni Nazionali degli Artigiani, Roma 18 aprile 2007
ACCORDO INTERCONFEDERALE CONFARTIGIANATO IMPRESE
Cgil Cna Cisl
Casartigiani Uil
Claai
Premessa
LA FORMAZIONE CONTINUA
Le Organizzazioni artigiane Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai e le Organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, in coerenza con l’Accordo interconfederale del 2 febbraio 1993 sulle politiche formative nelle imprese artigiane e dell’Accordo interconfederale del 6 giugno 2001 di costituzione del Fondo Artigianato Formazione – Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua nelle imprese artigiane -, ribadiscono l’importanza delle politiche formative nel quadro di relazioni sindacali mirate allo sviluppo della competitività delle imprese, alla valorizzazione delle risorse umane e alla crescita delle capacità professionali dei lavoratori dipendenti.
La formazione continua, nel più generale sistema della formazione professionale, rappresenta uno degli strumenti fondamentali per sostenere le esigenze di sviluppo, adeguamento, innovazione e competitività delle imprese e delle competenze professionali dei lavoratori rispetto alle nuove tecnologie, all’introduzione di nuove strategie organizzative finalizzate ad una costante ed elevata qualità dei prodotti e dei servizi nonché alle relative innovazioni di prodotto e di processo.
L’avvio dei Fondi interprofessionali per la formazione continua si inserisce in uno scenario, nazionale e comunitario, altamente complesso. Da un lato, la riforma costituzionale in senso federale avviata nel nostro paese che ha profondamente modificato le competenze istituzionali in materia di istruzione e formazione professionale, dall’altro, i nuovi obiettivi, anche quantitativi, assunti nell’ambito della rinnovata strategia di Lisbona, rispetto alla quale i dati a disposizione sulla formazione continua in Italia dimostrano che siamo ancora agli ultimi posti nell’U.E. rispetto alla percentuale di imprese e lavoratori coinvolti in attività formative, con un particolare riferimento alle piccole e micro imprese.
È per questo che CONFARTIGIANATO, CNA, CASARTIGIANI E CLAAI e Cgil, Cisl, Uil, alla luce dell’esperienza maturata nel primo biennio di attività del Fondo, condividono la necessità di sottoscrivere un Accordo per l’avvio di una nuova fase di sperimentazione per l’utilizzo delle risorse a regime e del relativo modello organizzativo per rafforzare il modello di formazione continua nel comparto artigiano, tendendo a coinvolgere tutte le imprese aderenti e i lavoratori dipendenti delle stesse.
I risultati raggiunti nel primo triennio di sperimentazione dell’attività del Fondo sono rilevanti sia in termini di imprese aderenti che di lavoratori coinvolti nelle attività di formazione continua. Il Fondo
ha emanato inviti a copertura integrale delle risorse di start-up e di quelle derivanti dalle adesioni 2004. Ad oggi, il numero dei lavoratori di imprese aderenti è pari a circa 766.000 e per l’attività a livello decentrato il Fondo ha attivato Comitati paritetici e Gruppi tecnici di valutazione in tutte le Regioni.
Le richiamate Parti sociali, nell’ambito delle rispettive competenze, ravvisano anche la necessità di avviare un proficuo dialogo con il governo e con le Regioni, al fine di rafforzare il modello di formazione continua nel comparto artigiano.
In quest’ottica il 15 marzo 2006 è stato sottoscritto un Accordo tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Coordinamento delle Regioni e Parti Sociali per un sistema integrato di formazione continua.
L’Accordo intende avviare un percorso finalizzato alla costituzione di un sistema nazionale di formazione continua che coordini i compiti e le azioni dei diversi soggetti coinvolti.
In particolare, l’Accordo, pur riconoscendo il differente ruolo svolto dai diversi soggetti operanti in tale sistema, prevede l’impegno di tutti a programmare in modo coerente gli interventi allo scopo di assicurare, attraverso l’utilizzo sinergico di tutte le risorse per la formazione (FSE, Leggi 236/93 e 53/2000, Fondi interprofessionali ecc.), una risposta alle esigenze formative di imprese e lavoratori.
La realizzazione di un sistema integrato e coordinato di formazione continua comporta la necessità di individuare modalità operative idonee alla condivisione delle informazioni (sistema di monitoraggio) nonché l’impegno a favorire la presenza in ogni Regione (ove già non ci fossero) di referenti di ciascun Fondo interprofessionale
Con riferimento ai temi dell’accreditamento dei soggetti che erogano formazione e della certificazione delle competenze, l’Accordo prevede la ripresa di un confronto per rivedere, coerentemente ai principi comunitari di qualità dell’offerta e di trasparenza, l’insieme dei sistemi di accreditamento con particolare riferimento alla formazione continua nonché l’impegno a realizzare attività formative nella prospettiva di un costituendo sistema di certificazione delle competenze concordato a livello nazionale.
Si tratta di aspetti importanti connessi all’erogazione della formazione, rispetto ai quali va profuso un rinnovato impegno delle parti sociali per un confronto con tutti i soggetti coinvolti ai diversi livelli di competenze in materia.
Lo stesso Accordo, infine, prevede il rafforzamento della dimensione tecnica ed operativa dell’Osservatorio nazionale sulla formazione continua attraverso l’attivazione di un tavolo tecnico di coordinamento nell’ambito del quale individuare e definire procedure che raccordino la programmazione regionale con le scelte dei Fondi, analizzare ed approfondire le tematiche maggiormente rilevanti ed elaborare proposte atte a migliorare le rispettive attività.
Tra le priorità di confronto, va sicuramente ricompresa la definizione di nuove modalità di semplificazione delle procedure relative ai Fondi Interprofessionali e la garanzia di risorse aggiuntive (anche attraverso opportune modifiche legislative) per il cofinanziamento alle Regioni del Fondo sociale europeo.
In questo scenario di relazioni e di riconsiderazione complessiva degli strumenti finanziari occorre traguardare l’obiettivo di giungere alla formulazione di una offerta formativa adeguata ed allargata che contribuisca a rafforzare l’accesso alla formazione dei cittadini e a sostenere la competitività delle imprese.
Il presente Accordo ha carattere sperimentale e scadrà improrogabilmente il 30 novembre 2008; 90 giorni prima della scadenza le parti si incontreranno per una verifica di merito.
MODELLO ORGANIZZATIVO
Coerentemente con gli obiettivi sopra individuati, la finalità generale del Fondo Artigianato Formazione è quella di promuovere, realizzare e diffondere iniziative di formazione continua all’interno di piani formativi condivisi tra le parti, volte alla valorizzazione delle risorse umane ed allo sviluppo dei settori di attività dell’artigianato.
Per garantire il pieno raggiungimento delle finalità individuate, il Fondo dovrà dotarsi di una struttura efficiente, di regole e procedure che, sulla base dell’esperienza maturata in questo primo triennio, garantiscano una sempre maggiore semplificazione e flessibilità sia nella fase di selezione e di finanziamento dei piani formativi che nella fase di monitoraggio quantitativo e qualitativo.
In particolare, l’offerta diffusa ed articolata di formazione alle imprese ed ai lavoratori richiede un’attività di analisi e di monitoraggio continuo e sistematico (anche attraverso opportune metodologie e strumenti di analisi) della domanda e della percezione che le imprese ed i lavoratori hanno del vantaggio competitivo offerto dal Fondo in termini di adeguatezza dei piani formativi e dei relativi progetti rispetto alla domanda aggregata, trasparenza e semplicità delle procedure di valutazione e controllo e di specifico supporto progettuale.
L’obiettivo è quello di operare con una sempre maggiore efficienza ed efficacia, utilizzando procedure di gestione delle attività per processi, sia rispetto al funzionamento degli Organi del Fondo che della struttura nazionale.
Nel confermare quanto contenuto nel regolamento del Fondo in materia di compiti della Direzione si istituisce il Comitato di Direzione al fine di creare un forte momento di condivisione e sintesi delle attività della struttura operativa nazionale.
Il Comitato di Direzione è composto dal Direttore e dai responsabili delle aree del Fondo (amministrazione, valutazione e monitoraggio qualitativo, controllo e monitoraggio quantitativo, promozione).
Il Comitato di Direzione ha funzioni di programmazione e controllo dell’attività, condivide gli indirizzi strategici ed operativi approvati rispettivamente dall’Assemblea e dal Consiglio di Amministrazione e li traduce in piani operativi.
Per ciascuna Area del Fondo viene individuato un Responsabile che gestisce le attività ed i processi aziendali attribuiti nel rispetto degli indirizzi e degli obiettivi indicati dal Consiglio di Amministrazione.
Per una migliore funzionalità esterna del Fondo (capacità di individuazione di strategie ed obiettivi realmente condivisi per l’aggregazione della domanda e dell’offerta di formazione) nonché per aumentare l’efficacia e la coerenza strategica delle attività poste in essere rispetto ai soci costituenti e rispetto alle strutture territoriali del Fondo stesso, le parti firmatarie valutano fondamentale la previsione di momenti di confronto con cadenza almeno annuale tra le parti sociali, con l’insieme delle articolazione regionali e delle categorie interessate allo sviluppo dei processi di formazione continua.
A tal fine, si prevede la costituzione dei seguenti organismi di carattere consultivo:
• Consulta delle parti sociali;
• Consulta delle Articolazioni Regionali;
• Consulta delle Categorie.
La Consulta delle parti sociali è composta da rappresentanti delle Organizzazioni imprenditoriali e sindacali costituenti il Fondo designati secondo le norme interne delle parti stesse.
La Consulta ha il compito di individuare gli indirizzi strategici del Fondo.
Al fine di permettere ai componenti la Consulta l’esercizio delle proprie funzioni, le parti concordano che sia resa disponibile ai componenti medesimi tutta la documentazione necessaria e, comunque richiesta, già trasmessa ai componenti del Consiglio di Amministrazione.
La Consulta delle Articolazioni regionali è composta dai due referenti del Comitato paritetico delle Articolazioni regionali del Fondo o, comunque, da due rappresentanti designati rispettivamente uno da parte datoriale e uno da parte sindacale, tra i componenti delle articolazioni regionali.
La Consulta ha i seguenti compiti:
• esaminare le strategie e gli indirizzi annuali riguardanti gli interventi di formazione;
• verificare l’attuazione delle strategie e degli indirizzi;
• proporre, nel rispetto alle disposizioni previste dalla normativa e dalle intese delle parti sociali, possibili semplificazioni operative e procedurali;
• proporre modalità di raccordo con le istituzioni regionali, le università, le strutture formative e con i livelli regionali e territoriali delle parti sociali costituenti il Fondo stesso;
• socializzare le esperienze poste in essere e le buone prassi.
La Consulta delle categorie è composta pariteticamente dai rappresentanti delle categorie dei soci fondatori designati dagli stessi.
La Consulta ha i seguenti compiti:
• esaminare le strategie e gli indirizzi annuali sulla formazione che interessano le singole categorie e/o settori;
• verificare l’attuazione delle strategie e degli indirizzi;
• socializzare le esperienze e le buone prassi.
Le parti sociali definiranno la regolamentazione necessaria per il funzionamento delle Consulte e del Comitato di direzione.
Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto di quanto sopra rappresentato, predisporrà il dettaglio del modello organizzativo e degli organici necessari al conseguimento degli obiettivi, sulla base delle indicazioni di carattere generale poste in essere dalle parti sociali.
ATTIVITÀ NAZIONALI RISORSE NAZIONALI
Si conferma la percentuale del 10% dell’ammontare annuo complessivo di risorse derivanti dal gettito delle adesioni al Fondo. Le spese relative alla gestione non potranno superare il tetto stabilito dalle disposizioni normative.
ATTIVITÀ NAZIONALE DI VERIFICA E CONTROLLO
La verifica ed il controllo sui progetti formativi avverrà attraverso la predisposizione di un apposito sistema interno.
1. visite in itinere
- - il Fondo svolge verifiche in itinere, su di un campione significativo di progetti presso i soggetti titolari delle attività. Per lo svolgimento di tali attività il Fondo si avvale di una struttura tecnica esterna, individuata attraverso apposite procedure in relazione all’entità delle risorse necessarie. Il Fondo predispone il campione e coordina l’attività;
2. Verifiche amministrativo-contabili:
- - il Fondo svolge il controllo amministrativo-contabile finale su tutti i progetti finanziati e valida la rendicontazione finale, avvalendosi di una struttura tecnica esterna, individuata attraverso apposita procedura, in relazione all’entità delle risorse necessarie. Il Fondo predispone gli orientamenti, le modalità e coordina l’iniziativa.
Lo svolgimento delle suddette attività (verifica e controllo) comporta la necessità che il livello nazionale predisponga il sistema e coordini la fase di attuazione/implementazione dello stesso al fine di garantire efficienza ed omogeneità.
L’effettuazione, da parte della struttura tecnica esterna, dell’attività di controllo e verifica riguarda le attività svolte su tutti i soggetti titolari di progetto.
Il Consiglio di Amministrazione del Fondo, sulla base dei costi effettivamente sostenuti, stabilirà i criteri per l’imputazione delle risorse necessarie all’attività di controllo e verifica tra il livello nazionale e territoriale, in relazione alle attività effettivamente svolte dai o per i diversi livelli di competenza (nazionale e territoriale) ed in relazione ai progetti effettivamente verificati e controllati.
ATTIVITÀ NAZIONALE DI MONITORAGGIO
Ai fini del monitoraggio sull’attuazione degli interventi e dei risultati conseguiti, il Fondo è impegnato a partecipare ed implementare il sistema di monitoraggio del Ministero del Lavoro:
- - il Fondo realizza le attività di monitoraggio secondo le specifiche indicate dal Ministero del Lavoro;
- - predispone attività di analisi dei contenuti e degli indirizzi delle attività realizzate, finalizzate a definire e/o riposizionare la programmazione delle strategie e iniziative annuali;
- - predispone analisi sugli effetti prodotti dalla formazione su imprese e lavoratori;
- - coordina e integra l’insieme delle attività di monitoraggio, analisi e valutazione generale delle attività;
- - predispone iniziative di diffusione e buone prassi.
Lo svolgimento dell’attività di monitoraggio comporta la necessità che il livello nazionale predisponga il sistema e coordini la fase di attuazione/implementazione dello stesso al fine di garantire efficienza ed omogeneità.
L’implementazione del sistema di monitoraggio presuppone la raccolta dei dati richiesti a livello territoriale.
ATTIVITÀ NAZIONALE DI VALUTAZIONE
Il livello nazionale del Fondo può finanziare interventi di formazione e azioni di sistema nazionali. L’avvio di tali attività comporta la necessità di apprestare, anche a tale livello, una procedura di valutazione.
La medesima esigenza riguarda tutti gli interventi che, pur essendo realizzati a livello territoriale per le caratteristiche specifiche delle attività da realizzare (ad esempio, azioni di sistema del livello regionale, i piani di settore etc.), comportano una valutazione nazionale.
A tal fine, il Fondo si avvarrà di un Gruppo tecnico di valutazione.
Il Gruppo tecnico di valutazione è nominato dal Consiglio di Amministrazione del Fondo su designazione delle parti sociali nazionali costituenti il Fondo stesso. La nomina dei componenti riguarda le singole attività di valutazione di volta in volta stabilite dallo stesso Consiglio di Amministrazione.
Il Consiglio di Amministrazione definirà le specifiche competenze dei componenti che dovranno possedere una comprovata esperienza in materia di formazione. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione definirà le ragioni di incompatibilità che dovranno essere applicate per la nomina. Al fine di evitare possibili conflitti di interesse il Consiglio di Amministrazione definirà le ragioni di incompatibilità che dovranno essere applicate per la nomina dei componenti.
Ai componenti del Gruppo tecnico di valutazione è affidato il compito di effettuare l’istruttoria di ammissibilità e la valutazione dei progetti presentati secondo le procedure ed i criteri adottati dal Fondo.
Le modalità di riconoscimento dei compensi per l’attività del Gruppo di valutazione sono decise dal Fondo utilizzando i medesimi criteri riguardanti il riconoscimento dei costi di personale delle articolazioni regionali.
Il Consiglio di Amministrazione del Fondo, sulla base costi effettivamente sostenuti, stabilirà i criteri per il riparto dei costi relativi all’attività di valutazione tra il livello nazionale e territoriale del Fondo in relazione alle attività di valutazione effettivamente svolta.
PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI FORMAZIONE PRESENTATI SU INVITI CON RIPARTIZIONE REGIONALE
Sulla base degli esiti positivi e delle criticità emerse dalla sperimentazione realizzata attraverso gli Inviti con ripartizione regionale delle risorse viene individuata una procedura di valutazione dei Progetti che, coerentemente con l’impianto organizzativo, esplicita i ruoli ed i compiti dei due livelli di funzionalità del Fondo,nazionale e regionale.
Presupposti di tale procedura sono:
- - la costituzione, a livello nazionale e di ciascuna regione dei Gruppi Tecnici di Valutazione;
- - la definizione di finalità, priorità ed indirizzi ad entrambi i livelli;
- - la costruzione di un sistema che, pur esplicandosi a livello nazionale e regionale, realizzi standard omogenei nella valutazione delle proposte progettuali.
In presenza di Articolazioni Regionali costituite ed operanti alla scadenza di presentazione delle proposte progettuali, i Progetti sono ritenuti ammissibili e valutati dal Gruppo Tecnico di Valutazione istituito presso ciascuna Articolazione.
La valutazione dei Progetti sarà effettuata sulla base dei criteri e pesi generali previsti nell’Invito.
Al termine dell’attività di valutazione il Gruppo Tecnico di Valutazione redigerà un verbale di esito finale di valutazione e lo trasmetterà al Comitato Paritetico dell’Articolazione Regionale.
Il Gruppo Tecnico di Valutazione istituito presso la sede Nazionale effettua la verifica di conformità dei Progetti agli Indirizzi Nazionali del Fondo, nonché una verifica a campione degli atti amministrativi realizzati a livello regionale.
Laddove dalla verifica a campione dovessero riscontrarsi difformità, il Fondo invierà apposita richiesta all’Articolazione per un supplemento dell’attività già svolta, allegando specifica nota del Gruppo Tecnico Nazionale relativa alle difformità riscontrate.
A seguito del supplemento di attività, il Comitato Paritetico invierà al Fondo comunicazione di modifica ovvero di conferma del verbale di predisposizione della graduatoria inizialmente inviato.
Nel caso in cui il Comitato Paritetico confermi, motivando la decisione, la graduatoria inizialmente predisposta, il Gruppo Tecnico di Valutazione Nazionale verifica le motivazioni addotte e, laddove non accettate, procede alla istruttoria di ammissibilità e valutazione dei Progetti presentati nella Regione interessata dal supplemento di procedura.
ATTIVITÀ REGIONALI RISORSE REGIONALI
Si conferma la percentuale del 90% dell’ammontare annuo complessivo di risorse derivanti dal gettito delle adesioni al Fondo così ripartito:
- - non meno del 90% per la realizzazione, sulla base di specifici progetti, di piani formativi aziendali, territoriali, settoriali, regionali e interregionali, concordati tra le parti.
- - fino al 10% per lo svolgimento delle attività delle articolazioni regionali. Nell’ambito di tale quota, secondo le determinazioni del Consiglio di Amministrazione potranno essere imputati i costi della attività di controllo e verifica svolte dalla struttura esterna e di valutazione in relazione ai progetti effettivamente controllati e verificati e all’attività di valutazione svolta.
Le spese relative alla gestione non potranno superare il tetto stabilito dalle disposizioni normative.
Il Consiglio di Amministrazione del Fondo potrà effettuare una verifica delle procedure amministrativo-contabili poste in essere nel primo periodo di sperimentazione, soprattutto per agevolare e, ove possibile snellire, l’attività delle Articolazioni regionali.
FINANZIAMENTO ATTIVITÀ ARTICOLAZIONI REGIONALI
Il finanziamento viene riconosciuto in misura percentuale sulla base delle attività effettuate, per le quali vengono previsti compensi diretti, verificabili e rendicontabili.
Le attività ed i costi riconoscibili sono:
▪ ▪ Attività del comitato paritetico
▪ ▪ Attività di valutazione e monitoraggio
▪ ▪ Segreteria e supporti operativi
▪ ▪ Spese generali
▪ ▪ Promozione
Il Consiglio di Amministrazione, sulla base delle attività formative programmate ovvero delle modalità di programmazione adottate, potrà stabilire diverse modalità di distribuzione delle risorse nonché l’erogazione di anticipi a favore delle articolazioni regionali a valere sulle risorse disponibili, al fine di garantire il funzionamento delle articolazioni regionali.
Per le realtà che non raggiungono un livello di adesioni, definito nella misura di 7.500 dipendenti da imprese aderenti, il Fondo nazionale interverrà attraverso la messa a disposizione di un plafond pari a 10.000 € annui per il funzionamento di ciascuna articolazione regionale interessata.
ARTICOLAZIONI REGIONALI
LA STRUTTURA DELL’ARTICOLAZIONE REGIONALE
A livello regionale il Fondo opera attraverso le Articolazioni Regionali, le cui funzioni andranno implementate al fine di valorizzarne il ruolo e le attività.
Le Articolazioni sono soggette ai seguenti principi ed alle seguenti disposizioni di funzionamento.
I. I. L’Articolazione Regionale è una articolazione interna del Fondo Artigianato Formazione ai sensi del comma 7° dell’art.118 L.388/2000; essa non possiede autonomia di spesa e non può intraprendere, in nessun caso, attività che impegnino il CdA del Fondo ed il Fondo stesso a qualsiasi titolo, salvo deroghe esplicitamente espresse. Essa opera a norma dello Statuto e del Regolamento.
II. II. L’Articolazione Regionale è costituita da:
a) il Comitato Paritetico
b) il Gruppo Tecnico di Valutazione
Per lo svolgimento dei propri compiti, le articolazioni regionali potranno avvalersi delle strutture degli Enti Bilaterali presenti sul territorio.
COMITATO PARITETICO
1. Il Comitato Paritetico è composto da un minimo di sei soggetti indicati dalle parti sociali regionali.
Il Consiglio di Amministrazione del Fondo nomina i componenti del Comitato Paritetico dell’Articolazione Regionale, su indicazione delle parti sociali regionali.
La nomina dei componenti ha, di norma, validità triennale.
2. Al Comitato Paritetico sono affidati i compiti di indagine, orientamento, promozione, predisposizione e definizione della graduatoria dei progetti presentati nella regione di competenza dall’Articolazione, nonché le attività di monitoraggio da realizzarsi secondo le modalità e le indicazioni del Fondo. Inoltre, alla luce della necessaria considerazione delle eventuali specificità regionali, il Comitato Paritetico può supportare il Fondo nella definizione degli indirizzi e nella programmazione periodica delle attività.
3. Il Comitato Paritetico si rapporta con le istituzioni regionali, le università, le strutture formative e con i livelli regionali e territoriali delle parti sociali costituenti il Fondo stesso.
4. Il Comitato Paritetico è tenuto a rapportarsi con la struttura nazionale del Fondo, informandola tempestivamente di ogni eventuale criticità e problematica che dovesse evidenziarsi nell’esercizio di tutti i compiti e di tutte le funzioni assegnati al Comitato stesso.
5. Il Comitato Paritetico ha l’obbligo di comunicare tempestivamente al Fondo ogni notizia su eventuali irregolarità nella gestione dei progetti finanziati dal Fondo stesso.
GRUPPO TECNICO DI VALUTAZIONE
1. Il Gruppo Tecnico di Valutazione è composto dai soggetti indicati dalle parti sociali regionali.
Il Consiglio di Amministrazione del Fondo nomina i componenti del Gruppo Tecnico di Valutazione su designazione delle parti sociali regionali. La nomina dei componenti ha, di norma, validità triennale.
2. Ai componenti il Gruppo Tecnico di Valutazione è affidato il compito di effettuare l’istruttoria di ammissibilità e la valutazione dei progetti presentati all’Articolazione Regionale, secondo le procedure ed i criteri adottati dal Fondo, nonché di supportare il Comitato Paritetico nelle attività di monitoraggio.
3. Il Gruppo tecnico di valutazione valuta i progetti di formazione sulla base dei criteri stabiliti a livello nazionale ed integrati da eventuali specificità locali.
Nel corso della presente sperimentazione, il Consiglio di Amministrazione definirà criteri omogenei riguardanti le specifiche competenze dei componenti dei Gruppi tecnici di valutazione che dovranno possedere una comprovata esperienza in materia di formazione.
Al fine di evitare possibili conflitti di interesse il Consiglio di Amministrazione definirà le ragioni di incompatibilità che dovranno essere applicate per la nomina dei componenti.
Entro la scadenza del presente Accordo tutti i componenti dovranno rispettare i requisiti stabiliti.
MONITORAGGIO
Le Articolazioni regionali, sulla base delle apposite indicazioni fornite dal Fondo:
- - contribuiscono a fornire i dati di monitoraggio richiesti semestralmente dal Ministero del Lavoro;
- - predispongono un monitoraggio periodico (annuale) sulle attività realizzate, al fine di:
a) a) valutare gli impatti delle attività sul contesto locale;
b) b) favorire la implementazione della programmazione nazionale, individuando i fabbisogni specifici;
c) c) sostenere la programmazione integrata degli interventi, tra Fondo e livelli istituzionali di riferimento;
d) d) diffondere buone prassi;
e) e) sostenere lo sviluppo di piani/progetti in una ottica di programmazione a medio termine;
f) f) predispone analisi sugli effetti prodotti dalla formazione su imprese e lavoratori;
Le analisi e le elaborazioni dei dati quali-quantitativi oggetto delle attività di monitoraggio verranno svolte dal Gruppo Tecnico di Valutazione , che ne consegnerà i risultati al Comitato Paritetico per le determinazioni di propria competenza.
MODALITÀ DI SOTTOSCRIZIONE E PRESENTAZIONE DEI PIANI E PROGETTI
Le parti concordano di avviare la seguente procedura di carattere sperimentale per la sottoscrizione dei Piani e la presentazione dei Progetti.
I Piani formativi sono sottoscritti dalle parti sociali ai diversi livelli. I progetti di formazione dovranno allegare o indicare il Piano a cui fanno riferimento.
Le parti concordano di attivare un percorso di condivisione al fine di garantire la coerenza delle iniziative di formazione continua agli indirizzi, finalità e priorità individuate nei piani.
I.
La condivisione delle iniziative di formazione continua si concretizza attraverso la sottoscrizione di un apposito verbale di accompagnamento dei singoli progetti da parte delle organizzazioni sindacali costituenti il Fondo e di almeno una parte datoriale.
I soggetti titolati alla redazione dei verbali di condivisione dei progetti formativi per le organizzazioni sindacali sono individuati nei delegati di bacino nominati o eletti ai sensi dell’accordo interconfederale del 21 luglio 1988 e successive modifiche e comunicati all’articolazione regionale del Fondo.
In assenza dei delegati di bacino la competenza è affidata alle organizzazioni sindacali territoriali/regionali.
A fronte di progetti aziendali presentati per conto di una impresa nella quale sia presente la RSU la procedura di condivisione è di competenza di questa ultima.
I progetti che rispondono ai requisiti di condivisione sopra elencati possono essere presentati senza alcun ulteriore passaggio in occasione delle scadenze degli inviti emanati dal Fondo.
II.
In assenza del percorso di condivisione di cui al punto I., i soggetti che intendono presentare progetti di formazione in occasione degli inviti dovranno inoltrare alle Articolazioni regionali del Fondo copia del progetto e del piano a cui si riferisce entro 15 giorni lavorativi dalla scadenza del singolo invito.
L’articolazione, ricevuta la documentazione, entro 3 giorni lavorativi, la trasmette a tutte le parti sociali regionali.
Le parti sociali organizzano, nei 7 giorni lavorativi successivi, un riscontro congiunto del progetto, nelle sedi e con i soggetti individuati a livello regionale, direttamente con il soggetto presentatore.
Nel caso di mancato diniego, formale e motivato, da esprimersi nel termine di cui al periodo precedente, il soggetto presentatore può procedere, nei termini di scadenza dell’invito, a presentare il progetto di formazione.
III.
I progetti conformi ai requisiti minimi contenuti negli inviti e nelle disposizioni normative relative alla presentazione delle iniziative formative sono comunque ammissibili.
IV.
Il Consiglio di Amministrazione, nella formulazione degli inviti definirà criteri premiali finalizzati ad incentivare la condivisione delle iniziative formative nelle imprese aderenti al Fondo.
La valutazione terrà conto, pertanto, di specifici criteri di premialità ed in particolare, nel caso in cui il progetto sia condiviso dalle RSU o delegati di bacino o, in loro assenza dalle organizzazioni sindacali territoriali/regionali, verrà assegnata la massima premialità.
Nel caso in cui la condivisione del progetto sia successiva all’inoltro alle articolazioni regionali del Fondo potrà essere assegnata una premialità inferiore.
V.
Al fine di promuovere una maggiore diffusione delle opportunità di formazione continua, per la presentazione dei progetti relativi a piani formativi settoriali (nazionali e regionali) la procedura sperimentale prevede anche la pubblicazione dei Piani settoriali (nazionali o regionali) sottoscritti dalle parti sociali, a cura del Fondo nazionale su proprio sito internet, da effettuarsi almeno 60 gg. dalla scadenza dei singoli inviti.
PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’
Per quanto riguarda la periodicità degli inviti, sia delle attività di formazione che per quelle propedeutiche e di sistema, il Consiglio di Amministrazione, stabilisce una programmazione di lungo periodo (almeno annuale) per facilitare la pianificazione dell’attività a livello territoriale. Ove possibile, saranno effettuati Inviti di formazione aperti a cadenza mensile.
Nell’ambito delle attività formative, il Consiglio di Amministrazione, sulla base delle esigenze sia qualitative che quantitative del livello di spesa, potrà diversificare le tipologie di intervento prevedendo azioni di formazione, anche di categoria e/o di settore, azioni di sistema, attività sperimentali e progetti di formazione collegati ad interventi a fronte di sospensione dell’attività lavorativa.
PROCEDURE PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI
Al momento della presentazione dei progetti settoriali e territoriali dovranno essere allegate dichiarazioni di interesse relative al 50% delle aziende partecipanti ai corsi.
Entro 5 gg. lavorativi dall’avvio del singolo progetto, o se il progetto si articola in più corsi, di ogni singolo corso dovranno essere comunicati al Fondo Nazionale i nomi delle imprese e dei lavoratori che parteciperanno alle attività.
Ogni altro aspetto organizzativo-gestionale legato alla realizzazione dei progetti è rinviato al dispositivo dei singoli inviti deliberati dal Consiglio di Amministrazione.
COFINANZIAMENTO
Le parti convengono di proseguire l’attività di sperimentazione delle misure di finanziamento e di cofinanziamento dei progetti del Fondo per tutto il periodo di validità del presente Accordo.
TEMPI DI VALUTAZIONE E APPROVAZIONE DEI PROGETTITenuto conto di eventuali esigenze emerse durante il primo biennio di sperimentazione del Fondo, il Consiglio di Amministrazione del Fondo potrà ridefinire i tempi di valutazione dei Progetti da parte delle
Articolazioni regionali e del Nucleo Tecnico Nazionale, anche abbreviando quelli in precedenza stabiliti. In ogni caso, i tempi di valutazione e approvazione dei Progetti dovranno essere uniformi sia per il livello territoriale che nazionale.
RISORSE NON UTILIZZATE
Al termine del periodo di sperimentazione le risorse non utilizzate a seguito di mancata presentazione di progetti, rinuncia o assenza dei requisiti di rendicontazione verranno accantonate e rese disponibili per inviti che privilegino la sperimentabilità, la qualità e l’innovazione degli interventi a diversi livelli.