SVILUPPO TECNOLOGICO ED INTERVENTI NEL SETTORE AERONAUTICO
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
SVILUPPO TECNOLOGICO ED INTERVENTI NEL SETTORE AERONAUTICO
1
Deliberazione 17 ottobre 2018, n. 20/2018/G
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
SVILUPPO TECNOLOGICO
ED INTERVENTI NEL SETTORE AERONAUTICO
Relatore
Cons. Xxxxx Xxxxxx
Hanno collaborato: Xxxxxxx Xxxxx e Xxxxxxxxx Xxxx.
SOMMARIO
Pag.
* * *
Relazione 13
Sintesi 15
CAPITOLO I - Introduzione 17
CAPITOLO II - Quadro di riferimento normativo 19
1. Premessa 19
2. La l. n. 808/1985 ed i successivi decreti ministeriali di attuazione
(d.m. nn. 173 e 174/2010) 21
3. Le innovazioni procedurali ed amministrative introdotte con il successivo
d.m. 3 luglio 2015 concernenti l’ambito civile 26
CAPITOLO III - L’iter di approvazione dei progetti 31
1. Il ruolo del Comitato per lo sviluppo dell’industria aereonautica 31
2. L’iter di approvazione dei progetti 32
2.1. I progetti approvati in ambito “civile” ed i progetti approvati in ambito
“sicurezza nazionale” nel periodo 2008-2014 33
2.2. La successione fra la disciplina ex d.m. n. 173/2010 e quella ex
d.m. 3 luglio 2015 33
2.3. Gli ultimi progetti approvati 35
2.4. I progetti denominati “code” 36
CAPITOLO IV - I progetti finanziati ai sensi della l. n. 266/1997 39
1. Premessa 39
2. La l. 7 agosto 1997, n. 266 39
3. Il programma Eurofighter 40
3.1. Il finanziamento del programma Efa 41
4. Il programma Tornado 42
4.1. Il finanziamento del programma Tornado 43
5. Il programma NH 90 ed il suo finanziamento 43
CAPITOLO V - Quadro contabile 47
1. Gli stanziamenti 47
1.1. I capitoli di finanziamento 47
2. Le modalità di finanziamento dei progetti approvati ex l. n. 808/1985 49
2.1. I (ri)finanziamenti della l. n. 808/1985 50
3. I finanziamenti dei progetti ex l. n. 266/1997 51
3.1. I (ri)finanziamenti della l. n. 266/1997 52
4. Lo stato attuale dei progetti finanziati 52
4.1. Periodo 2004-2007 53
4.2. Periodo 2008-2014 54
4.3. I progetti approvati nel 2015 55
4.4. Gli ultimi progetti approvati dal Comitato del 19 dicembre 2017 56
5. Riepilogo circa lo stato attuale dei progetti 57
CAPITOLO VI - La restituzione dei finanziamenti da parte delle imprese 63
1. Le modalità di restituzione delle somme da parte delle imprese 63
2. Le restituzioni dei finanziamenti per progetti in ambito civile 64
3. La restituzione dei finanziamenti per progetti in ambito sicurezza nazionale:
i diritti di regia (royalties) 69
4. Le attività di monitoraggio e controllo 71
4.1. Il monitoraggio 71
4.2. I controlli 77
CAPITOLO VII - I risultati 81
1. Gli strumenti di valutazione dell’efficacia dei progetti 81
2. Le relazioni annuali al Parlamento sullo stato dell’industria aeronautica 82
CAPITOLO VIII - Conclusioni e raccomandazioni 85
1. Considerazioni 85
2. Raccomandazioni 87
* * *
INDICE DELLE TABELLE
Tabella n. 1 - Confronto tra il d.m. n. 173 ed il d.m. n. 174/2010 23
Tabella n. 2 - Confronto tra il d.m. n. 173/2010 ed il d.m. 3 luglio 2015 26
Tabella n. 3 - Approvazioni periodo 2008-2016 36
Tabella n. 4 - Rifinanziamento l. n. 808/1985 50
Tabella n. 5 - Situazione progetti approvati - Anni 2004-2007 54
Tabella n. 6 - Progetti approvati - Anni 2008-2014 55
Tabella n. 7 - Progetti approvati nel 2015 56
Tabella n. 8 - Quadro riepilogativo delle autorizzazioni di spesa in corrispondenza dei singoli piani di gestione - L. n. 808/1985, art. 3, lett. a) - Realizzazione
progetti R&S tecnologico industria aeronautica 59
Tabella n. 9 - Riepilogo progetti finanziati - Anni 2004-2017 60
Tabella n.10 - Risorse finanziarie bilancio Mise - Programmi ex art. 4, comma 3, l. n.
266/1997 - Eurofigther, Elicottero NH 90 e Tornado. Leggi autorizzative dettaglio cap. 7421, p.g. 20 61
Tabella n. 11 - Totale restituzioni progetti ambito civile 66
Tabella n. 12 - Nuova tabella totale restituzioni - Progetti civili 67
Tabella n. 13 - Totale delle restituzioni versate sul cap. 3597, p.g. 1 “Restituzione allo
Stato dei finanziamenti di cui all'art. 3, 1° comma, lett. a),
l. n. 808/1985” 67
Tabella n. 14 - Nuova tabella totale restituzioni - Progetti sicurezza nazionale 68
Tabella n. 15 - Totale restituzioni programmi sicurezza nazionale 70
* * *
INDICE DEGLI ALLEGATI
Allegato n. 1 - Progetti approvati 2008-2014 in ambito civile 91
Allegato n. 2 - Progetti approvati 2008-2014 in ambito sicurezza nazionale 101
Allegato n. 3 - Progetti approvati 2015 civili (d.m. 3 luglio 2015) 125
Allegato n. 4 - Progetti approvati 2015 sicurezza nazionale (d.m. n. 174/2010) 129
Allegato n. 5 - Schede Mise - Programma Eurofighter con tabelle Difesa 133
Allegato n. 6 - Schede Mise - Programma Tornado con tabelle Difesa 145
Allegato n. 7 - Scheda programma NH 90 con tabelle Difesa 149
Allegato n. 8 - Leggi autorizzative capp. 7420 e 7421 - Anno 2013 - Capitoli dell'Azione 3.
Realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico dell'industria aeronautica - L. n. 808/1985, art. 3, comma 1, lett. a) 155
Allegato n. 9 - Leggi autorizzative capp. 7420 e 7421 - Anno 2014 - Capitoli dell'Azione 3.
Realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico dell'industria aeronautica - L. n. 808/1985, art. 3, comma 1, lett. a) 159
Allegato n. 10 - Leggi autorizzative capp. 7420 e 7421 - Anno 2015 - Capitoli dell'Azione 3.
Realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico dell'industria aeronautica - L. n. 808/1985 art. 3, comma 1, lett. a) 163
Allegato n. 11 - Leggi autorizzative capp. 7420 e 7421 - Anno 2016 - Capitoli dell'Azione 3.
Realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico dell'industria aeronautica - L. n. 808/1985, art. 3, comma 1, lett. a) 167
Allegato n. 12 - Cap. 7421 - Anno 2013 - Capitolo dell'Azione 4. Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore aereospazio, della sicurezza e della difesa - D.l. n. 321/1996, art. 5 e l. n. 266/2005, art. 1,
comma 95 171
Allegato n. 13 - Cap. 7420 - Anno 2013 - Capitolo dell'Azione 4. Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore aereospazio, della sicurezza e della difesa - D.l. n. 321/1996, art. 5 e l. n. 266/2005, art. 1,
comma 95 175
Allegato n. 14 - Cap. 7421 - Anno 2014 - Capitolo dell'Azione 4. Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore aereospazio, della sicurezza e della difesa - D.l. n. 321/1996, art. 5 e l. n. 266/2005, art. 1,
comma 95 179
Allegato n. 15 - Cap. 7420 - Anno 2014 - Capitolo dell'Azione 4. Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore aereospazio, della sicurezza e della difesa - D.l. n. 321/1996, art. 5 e l. n. 266/2005, art. 1,
comma 95 183
Allegato n. 16 - Cap. 7421 - Anno 2015 - Capitolo dell'Azione 4. Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore aereospazio, della sicurezza e della difesa - D.l. n. 321/1996, art. 5 e l. n. 266/2005, art. 1,
comma 95 187
Allegato n. 17 - Cap. 7420 - Anno 2015 - Capitolo dell'Azione 4. Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore aereospazio, della sicurezza e della difesa - D.l. n. 321/1996, art. 5 e l. n. 266/2005, art. 1,
comma 95 191
Allegato n. 18 - Cap. 7421 - Anno 2016 - Capitolo dell'Azione 4. Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore aereospazio, della sicurezza e della difesa- D.l. n. 321/1996, art. 5 e l. n. 266/2005, art. 1,
comma 95 195
Allegato n. 19 - Cap. 7420 - Anno 2016 - Capitolo dell'Azione 4. Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore aereospazio, della sicurezza e della difesa - D.l. n. 321/1996, art. 5 e l. n. 266/2005, art. 1,
comma 95 199
Allegato n. 20 - Nuovo capitolo di spesa 7423 - Anno 2017 - Interventi nei settori
industriali ad alta tecnologia 203
Allegato n. 21 - Mutui stipulati per programma Efa (anni 2004-2014) 209
Allegato n. 22 - Mutui stipulati per programma Efa (anni 2015-2021) 213
Allegato n. 23 - Progetti periodo 0000-0000 000
Allegato n. 24 - Totale restituzioni progetti ambito civile 229
Allegato n. 25 - Totale restituzioni programmi sicurezza nazionale 235
Allegato n. 26 - Lettera richiesta restituzione (progetti ambito civile parzialmente
rimborsati) 245
Allegato n. 27 - Lettera richiesta restituzione (progetti ambito civile non rimborsati) 249
Allegato n. 28 - Lettera richiesta restituzione (progetti ambito sicurezza nazionale non rimborsati) 253
Allegato n. 29 - Lettera richiesta restituzione (progetti ambito sicurezza nazionale
parzialmente rimborsati) 257
DELIBERAZIONE
Deliberazione n. 20/2018/G
REPUBBLICA ITALIANA
la Corte dei conti
Sezione centrale di controllo
sulla gestione delle amministrazioni dello Stato Collegi congiunti
Adunanza del 10 settembre 2018 Presieduta dal Presidente Xxxxxxx X’XXXXX
Composta dai magistrati:
Consiglieri Xxxxxxxxx XXXXXXXX, Xxxxxxx XX XXXXXXX, Xxxxxxx XXXXXXX, Xxxxxx XXXXXXX, Xxxxx XXXX, Xxxxx XXXXXXXX,
Xxxxxx XXXXXXXX, Xxxxxxx XXXXXX, Xxxxx XXXXXX, Xxxxx XXXXXXX, Xxxx Xxxx XXXXX, Xxxxxxx XXXXXXX
Primo referendario Xxxxx XXXXXXXX
Visto l’art. 100, c. 2, Cost.;
***
vista la l. 14 gennaio 1994, n. 20 e, in particolare, l’art. 3, c. 4, ai sensi del quale la Corte dei conti svolge il controllo sulla gestione delle amministrazioni pubbliche, verificando la corrispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge e valutando comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell’azione amministrativa;
vista la deliberazione della Sezione in data 26 gennaio 2017, n. 1/2017/G, con la quale è stato
approvato il programma di controllo sulla gestione per l’esercizio 2017;
vista la relazione, presentata dal cons. Xxxxx Xxxxxx, che illustra gli esiti dell’indagine
condotta in merito allo “Sviluppo tecnologico ed interventi nel settore aeronautico”;
vista l’ordinanza n. 29 in data 7 agosto 2018, con la quale il presidente della Sezione ha convocato i Collegi congiunti per l’adunanza del 10 settembre 2018, al fine della pronuncia sulla gestione in argomento;
vista la nota n. 2839 del 21 agosto 2018, con la quale il Servizio di segreteria per le adunanze ha trasmesso la relazione ai seguenti uffici:
- Ministero dello sviluppo economico-Gabinetto del Ministro;
- Ministero dello sviluppo economico-Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese;
- Ministero dello sviluppo economico-Divisione IX-Industrie aerospazio difesa e sicurezza;
- Ministero dello sviluppo economico-Organismo indipendente di valutazione della
performance;
- Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dello sviluppo economico;
- Ministero della difesa-Capo di Gabinetto del Ministro;
- Ministero della difesa-Ufficio del Capo di Stato Maggiore della Difesa;
- Ministero della difesa-Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica;
- Ministero della difesa-Direzione generale degli armamenti aeronautici;
- Ministero dell’economia e delle finanze-Gabinetto del Ministro;
- Ministero dell’economia e delle finanze-Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;
- Ministero dell’economia e delle finanze-Ispettorato generale del bilancio (Xxx); udito il relatore, cons. Xxxxx Xxxxxx;
uditi, in rappresentanza delle amministrazioni convocate:
- per il Ministero dello sviluppo economico-Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese, il xxxx. Xxxxxxx Xxxxx, direttore generale;
- per il Ministero della difesa-Ufficio del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il ten col.
Xxxxxxxxxx xxx Xxxxx;
- per il Ministero della difesa-Direzione generale degli armamenti aeronautici, il ten. col.
Xxxxxxx Xxxxxxxxx e il xxxx. Xxxxxx Xxxxxx, dirigente;
- per il Ministero della difesa-Segretariato generale, il ten. col. Xxxxx Xxxxxxx;
vista la memoria del Ministero dello sviluppo economico-Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese - prot. n. 0321822-04-09-2018, acquisita al protocollo della Corte con il n. 2904 del 5 settembre 2018;
vista la memoria postuma del Ministero dell’economia e delle finanze n. 214835 del 2 ottobre;
DELIBERA
di approvare, con le modifiche apportate dal Collegio nella Camera di consiglio, la relazione concernente lo “Sviluppo tecnologico ed interventi nel settore aeronautico”.
La presente deliberazione e l’unita relazione saranno inviate, a cura della Segreteria della Sezione, alla Presidenza del Senato della Repubblica e alla Presidenza della Camera dei deputati, nonché alle seguenti amministrazioni:
- Presidenza del Consiglio dei ministri-Segretariato generale;
- Ministero dello sviluppo economico-Gabinetto del Ministro;
- Ministero dello sviluppo economico-Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese;
- Ministero dello sviluppo economico-Divisione IX-Industrie aerospazio difesa e sicurezza;
- Ministero dello sviluppo economico-Organismo indipendente di valutazione della
performance;
- Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dello sviluppo economico;
- Ministero della difesa-Capo di Gabinetto del Ministro;
- Ministero della difesa-Ufficio del Capo di Stato Maggiore della Difesa;
- Ministero della difesa-Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica;
- Ministero della difesa-Direzione generale degli armamenti aeronautici;
- Ministero dell’economia e delle finanze-Gabinetto del Ministro;
- Ministero dell’economia e delle finanze-Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;
- Ministero dell’economia e delle finanze-Ispettorato generale del bilancio (Igb). Le amministrazioni interessate:
adotteranno, entro trenta giorni dalla ricezione della presente relazione, l’eventuale provvedimento motivato previsto dall’art. 3, c. 64, l. 24 dicembre 2007, n. 244, ove ritengano di non ottemperare ai rilievi formulati;
comunicheranno alla Corte e al Parlamento, entro sei mesi dalla data di ricevimento della presente relazione, le misure consequenziali adottate ai sensi dell’art. 3, c. 6, l. 14 gennaio 1994, n. 20, come modificato dall’art. 1, c. 172, l. 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006).
La presente deliberazione è soggetta a obbligo di pubblicazione, ai sensi dell’art. 31 d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 (concernente il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”).
La presente relazione sarà inviata, altresì, alle Sezioni riunite in sede di controllo.
Il relatore Il presidente
x.xx Romano x.xx D’Auria
Depositata in segreteria il 17 ottobre 2018 La dirigente
x.xx Troccoli
RELAZIONE
Sintesi
La deliberazione n. 1/2017/G di questa Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato ha disposto lo svolgimento di una indagine sul tema “Sviluppo tecnologico ed interventi nel settore aeronautico”.
Il quadro normativo di riferimento, rappresentato principalmente dalla l. n. 808/1985 e dalla l. n. 266/1997, nonché da plurimi decreti applicativi, costituisce un articolato sistema finalizzato, nel suo complesso, a sostenere interventi indirizzati allo sviluppo tecnologico del settore aereonautico (le cui risorse sono allocate sul cap. 7420) ed alla realizzazione di programmi fondamentali per la sicurezza nazionale (cap. 7421 e 7423 dal 2017).
La costante evoluzione delle norme riguardanti il tema delle agevolazioni in esame dà conto, nella sua complessità, delle reiterate difficoltà e discrasie nel tempo emerse a seguito dell’applicazione delle singole disposizioni; ciò ha determinato lo stratificarsi di regimi differenziati e coesistenti che rendono l’attuale disciplina frammentaria fino a rendere, talvolta, problematica l’emersione di informazioni anche elementari.
L’istruttoria condotta ha evidenziato, nella sostanza, un regolare e costante svolgimento da parte del Mise delle fasi gestionali relative all’esame dei progetti di possibile finanziamento ed alla concessione ed erogazione dei conseguenti benefici; altrettanto non può dirsi per le successive fasi dei medesimi procedimenti, specie per quanto attiene alla restituzione da parte delle imprese delle accordate agevolazioni finanziarie. La difficoltà, rappresentata dal Dicastero, a resocontare compiutamente su questo tema, in particolare circa la pianificazione delle previste restituzioni, ha fatto emergere l’assenza di una situazione puntualmente aggiornata, dovuta al mancato, efficace esercizio della pur prevista azione di monitoraggio di tali delicati adempimenti. Tale constatazione, da un lato sorprende, in quanto la problematica era già stata rilevata in due precedenti relazioni della Corte rispettivamente del 2003 e del 2009, e, dall’altro, ha indotto l’amministrazione stessa ad avviare, nel febbraio del 2018, una rinnovata, formale interlocuzione con le imprese, nel tentativo di superare le loro precedenti risposte “reticenti e parziali” al fine di ricostruire, insieme con esse, un affidabile punto di situazione. Ad oggi non sono pervenuti aggiornamenti definitivi riguardo gli esiti dell’iniziativa assunta.
Altrettanto carenti sono risultate le fasi del controllo e della verifica dell’efficacia delle
azioni di sostegno svolte, e segnatamente:
- i controlli condotti dagli uffici del Mise si sono confermati quali meri accertamenti di regolarità amministrativa aventi ad oggetto, di norma, i soli consuntivi presentati dalle imprese ai fini della liquidazione dei finanziamenti, mentre non è risultata svolta presso le aziende alcuna attività di verifica, coeva o successiva alle erogazioni dei finanziamenti, nonostante la normativa in vigore lo consenta;
- circa la verifica dell’efficacia delle azioni, il Ministero ha comunicato di non disporre di strumenti idonei e di non avere svolto nessuno studio finalizzato a verificare con criteri “scientifici” l’impatto della l. n. 808/1985, nonostante l’argomento fosse stato oggetto di specifico rilievo nell’accennata relazione della Corte del 2003.
Considerato che quanto emerso lascia adito a perplessità che, allo stato delle informazioni disponibili, non possono essere superate, le raccomandazioni conclusive della relazione indicano i tempi e i modi con cui il Ministero è, ancora una volta, chiamato a dare urgente e definitiva soluzione alle gravi discrasie rilevate.
CAPITOLO I INTRODUZIONE
Con la deliberazione n. 1/2017/G la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti ha determinato per lo svolgimento dell’indagine recante “Sviluppo tecnologico ed interventi nel settore aeronautico”.
La gestione degli interventi volti alla realizzazione degli obiettivi contenuti all’interno della Missione 011 “Competitività e sviluppo delle imprese” e, in particolare, del Programma 005 “Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d’impresa e movimento cooperativo” è affidata al Ministero dello sviluppo economico.
Le risorse finanziarie sono allocate sui capitoli 7420 e 7421 e, dal 2017, sul cap. 7423 con l’obiettivo – in estrema sintesi – di promuovere e sostenere progetti di ricerca e di sviluppo nel settore aerospaziale al fine di consolidare ed accrescere il patrimonio tecnologico nazionale e la competitività del sistema produttivo nel settore e, dunque, delle imprese che in esso svolgono prevalentemente attività industriale nel settore.
La presente relazione analizza, in conformità alle autorizzazioni di spesa, le procedure attuate per la scelta dei programmi da finanziare, il loro stato di realizzazione, le attività volte ad erogare i benefici, nonché quelle poste in essere dal Ministero per la loro prevista restituzione e, infine, l’impatto delle azioni intraprese per il sostegno del settore aeronautico. Da segnalare che, sul tema delle spese correnti relative al funzionamento del Comitato per lo sviluppo dell’industria aeronautica (Cap. III, par. 1) e sulla rinegoziazione dei mutui nel caso dei contributi pluriennali al finanziamento dei programmi per la difesa e la sicurezza nazionale (Cap. V, par. 3), il Ministero dell’economia e delle finanze, non intervenuto all’adunanza del 10 settembre u.s., nella quale è stata discussa la presente relazione, ha fatto pervenire una memoria postuma in data 2 ottobre 2018 nella quale ha ribadito la propria posizione, formalizzata nel corso dell’istruttoria, di contrarietà alle proposte normative presentate dal Mise per il finanziamento del Comitato, per mancanza di copertura o per inidoneità della stessa. Ha altresì affermato che la medesima copertura finanziaria potrà essere ricercata nell’ambito della prossima legge di stabilità, ovvero mediante il ricorso alle disponibilità, se presenti, derivanti dalle procedure di cui ai commi 4 e 5 dell’art. 34-ter l. n.
196/2009. Ha rinviato alle valutazioni che il Dipartimento del tesoro vorrà fornire alla Corte circa la problematica della rinegoziazione dei mutui relativi alla l. n. 266/1997.
Ambedue le tematiche potranno essere valutate in sede di esame delle misure conseguenziali adottate dall’amministrazione in esito alla presente relazione.
CAPITOLO II
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
Sommario: 1. Premessa. - 2. La l. n. 808/1985 ed i successivi decreti ministeriali di attuazione (d.m. nn. 173 e 174/2010). - 3. Le innovazioni procedurali ed amministrative introdotte con il successivo d.m. 3 luglio 2015 concernenti l’ambito civile.
1. Premessa
L’analisi muove dalla ricostruzione dell’impiego delle somme stanziate sui capitoli 7420 e 7421 che – come accennato nell’introduzione – hanno la finalità di sostenere gli interventi indirizzati allo sviluppo tecnologico del settore aereonautico (cap. 7420) ed alla realizzazione di programmi fondamentali per la sicurezza nazionale (cap. 7421 e 7423 dal 2017).
Gli stanziamenti sul cap. 7420 sono autorizzati in virtù del disposto del d.l. 17 giugno 1996, n. 321, convertito con modificazioni dalla l. 8 agosto 1996, n. 421, che prevede (art. 5) il rifinanziamento degli interventi “per le finalità di cui all'art. 3, comma 1°, lett. a), l. 24 dicembre 1985, n. 808, secondo i criteri e le modalità di cui all'art. 2, comma 6, d.l. 23 settembre 1994, n. 547, convertito, con modificazioni, dalla l. 22 novembre 1994, n. 644”; gli stanziamenti sul cap. 7421, invece, sono disposti in virtù di quanto statuito dalla l. 7 agosto 1997, n. 266 (art. 4, comma 3), che reca l’autorizzazione di un limite di impegni decennale allo scopo di “garantire un qualificato livello della presenza italiana nei programmi aeronautici di elevato contenuto tecnologico, connessi alle esigenze della difesa aerea nazionale e realizzati nel contesto dell'Unione europea. A tal fine il Ministro del tesoro è autorizzato ad effettuare operazioni di mutuo in relazione al predetto limite di impegno (…) nonché per corrispondere le quote di competenza italiana del programma Efa (European fighter aircraft) in conformità alle indicazioni del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministero della difesa, che tengano conto dell'avanzamento progettuale”. Tale ultima disposizione è stata poi rifinanziata dall’art. 2, comma 890, l. n. 244/2007.
Il focus della l. n. 266/1997 è concentrato sulla partecipazione nazionale ai programmi aeronautici europei ad elevato contenuto tecnologico ed è stata a totale carico del Ministero della difesa fino al 2011, mentre, dal 2012, le relative risorse sono state attribuite al Ministero per lo sviluppo economico per il finanziamento di programmi aeronautici
sovranazionali quali “Efa”, “Tornado” ed “NH 90”.
Si tratta, nel caso di specie, di somme che hanno finanziato e finanziano progetti che rimontano nel tempo e che – come peraltro evidenziato nella stessa nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2017 – si caratterizzano per gli elevati costi di studio e progettazione, per i lunghi periodi di sviluppo, per l’alto rischio e per i loro rendimenti a lungo termine: per tali motivi, considerati gli ingenti oneri correlati ai progetti – oneri che le imprese non sono in grado di sostenere per intero – lo Stato ha ritenuto di intervenire a loro sostegno.
Questo lo scenario rispetto al quale la l. n. 808/1985 rappresenta lo strumento fondamentale di politica industriale per il settore, il cui apporto è stato di riconosciuta importanza per lo sviluppo ed il consolidamento del patrimonio tecnologico competitivo del Paese a livello internazionale.
Nel corso del tempo, tuttavia, tale normativa originaria ha avuto necessità di ripetuti adeguamenti e precisazioni sia per la genericità di alcuni dei suoi contenuti, che hanno reso indispensabile l’emanazione di diversi decreti ministeriali di regolamentazione, sia per la necessità di renderla più efficace rispetto alle rapide evoluzioni del mercato industriale ad alto contenuto tecnologico.
Nel corso dell’istruttoria, infatti, è stato rappresentato dal competente dicastero che inizialmente le domande di finanziamento venivano accolte senza che neppure vi fosse un bando cui fare riferimento quale disciplina dei contenuti dei progetti stessi; inoltre, le pertinenti risorse finanziarie sono state rese disponibili con soluzioni di continuità, e ciò ha reso complessa l’ultimazione di molti progetti poi definiti, per tali motivi, progetti “code”.
La presente indagine, proprio per la segnalata complessità della normativa di riferimento, ha inteso verificare altresì quanto era già emerso all’attenzione della Corte nel 2009, e rimarcato nelle relative conclusioni attraverso un monito alla necessità di perfezionare il pertinente sistema di monitoraggio e controllo1.
1 Stralcio dell’indagine della Corte n. 9/2009 avente ad oggetto gli “Interventi agevolativi per il settore aereonautico”: “… Pur considerata la complessità delle citate rilevazioni e la circostanza che le valutazioni risentono della particolare configurazione degli interventi realizzati, relativi a progetti la cui dimensione comporta costi elevati con ritorni economici di lungo periodo, valutabili all’incirca in quindici anni , il quadro di analisi sottoposto appare ancora meritevole di approfondimenti ulteriori da parte dell'Amministrazione poiché la dinamica fortemente evolutiva del contesto internazionale, nel quale le cooperazioni industriali così agevolate vanno a realizzarsi, suggerisce un progressivo perfezionamento di modelli di monitoraggio e controllo dei risultati, nonché in ordine alla influenza ricevuta e/o fornita dal settore aeronautico in relazione ad altri comparti di attività, quali quello della Difesa e della ricerca scientifica”.
2. La l. n. 808/1985 ed i successivi decreti ministeriali di attuazione (d.m. nn. 173 e 174/2008)
Il Ministero, nel premettere che la l. n. 808/1985 sostiene progetti di ricerca e sviluppo delle imprese del settore aeronautico riguardanti sia il cosiddetto “ambito civile” che quello della “sicurezza nazionale” – distinzione che sarà approfondita successivamente – ha precisato che delle tre tipologie di finanziamento previste dall’art. 3, comma 1 (lett. a, b e c)2, da molto tempo ne è praticata solo una, quella introdotta dalla lett. a), che autorizza finanziamenti agevolati a tasso zero. Ha soggiunto che, per quanto riguarda le altre due, il contributo in conto interessi di cui alla lett. b) è stato attivato solo nella fase di iniziale di applicazione della legge, mentre il contributo previsto dal medesimo art. 3, lett. c), non risulta essere stato mai concesso. Affermazione, questa, che desta non poche perplessità in ordine alla mancata attuazione di previsioni di legge.
I due citati ambiti di intervento delle agevolazioni sono stati differenziati, anche formalmente, nella delibera del Cipe n. 28 del 22 marzo 2006, ed ancor meglio distinti nel 2010, con i successivi d.m. nn. 173 e 174, rispettivamente indirizzati all’ambito civile ed a quello di sicurezza nazionale.
2 L. n. 808/1985, art. 3, c. 1: “Per le finalità di cui all'art. 1, alle imprese nazionali partecipanti a programmi in collaborazione internazionale per la realizzazione di aeromobili, motori, equipaggiamenti e materiali aeronautici, possono essere concessi:
a) finanziamenti per l'elaborazione di programmi e l'esecuzione di studi, progettazioni, sviluppi, realizzazione di prototipi, prove, investimenti per industrializzazione ed avviamento alla produzione fino alla concorrenza dei relativi costi, inclusi i maggiori costi di produzione sostenuti in relazione all'apprendimento precedente al raggiungimento delle condizioni produttive di regime;
b) contributi in conto interessi, non superiori al 60 per cento del tasso di riferimento di cui all'art. 20 d.p.r. 9 novembre 1976, n. 902, sui finanziamenti concessi da istituti di credito, per lo svolgimento dell’attività di produzione di serie, nella misura del 70 per cento del costo del programma di produzione considerato e per un periodo massimo di cinque anni. Per le iniziative localizzate nei territori di cui all'art. 1 del testo unico delle leggi sugli interventi nel Mezzogiorno, approvato con il d.p.r. 6 marzo 1978, n. 218, la misura è rispettivamente elevata al 70 per cento e all'80 per cento;
c) contributi in conto interessi sui finanziamenti per un periodo massimo di dieci anni di istituti di credito relativi a dilazioni di pagamento ai clienti finali, nelle misure necessarie ad allineare le condizioni del finanziamento a quelle praticate dalle istituzioni finanziarie nazionali delle imprese estere partecipanti al programma”.
Tale partizione si è resa necessaria soprattutto in relazione, ed a seguito, di una importante indagine della Commissione europea sul regime di aiuti della l. n. 808/1985, avviata nel 2003 e conclusasi nel 20083.
In particolare, i contenuti più rilevanti dei due citati regolamenti sono compendiati nella seguente tabella riepilogativa, che ne evidenzia similitudini e differenze. La conoscenza di tali dati risulta metodologicamente importante per una migliore comprensione dell’analisi e dei rilievi che verranno successivamente sviluppati nella presente relazione.
3 Indagine della Commissione europea sul regime di aiuti della l. n. 808/1985. La Commissione europea chiese formalmente all’Italia, conformemente alle norme in materia di aiuti di Stato previste dal trattato Ce, di adoperarsi affinchè i prestiti concessi dalla l. n. 808/1985 a favore delle attività di R&S nel settore aereonautico venissero rimborsati integralmente. Una indagine, avviata nel 2003, aveva infatti permesso di concludere che i prestiti, per un valore superiore a 450 milioni di euro all’epoca concessi a 17 progetti individuali di ricerca e sviluppo (R&S), non erano conformi alle norme vigenti in materia di aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo e, pertanto, dovevano essere modificati. Le condizioni imposte dalla Commissione, con la decisione dell’11 marzo 2008, e accettate dall’Italia, garantirono il rimborso integrale dei prestiti entro due mesi dalla data di adozione di quella decisione.
Nel dettaglio, la l. n. 808/1985 era stata sottoposta – all’atto della sua emanazione e proprio allo scopo di verificarne la compatibilità con la normativa comunitaria in materia di concorrenza – alle valutazioni della Commissione europea che aveva approvato il relativo regime nel 1986 (lettera SG (86) 5685 del 14 maggio 1986). Nel 2000, a seguito di una denuncia, la Commissione aprì una indagine preliminare circa l’applicazione della legge. A conclusione di questa prima fase venne aperto un procedimento di indagine formale relativo a sei casi di aiuto di importo elevato (lettera del 1° ottobre 2003); peraltro, il Commissario per la concorrenza pro tempore aveva già riconfermato (dicembre 2002) la compatibilità della l. n. 808/1985 con la disciplina comunitaria (e, in particolare, con la normativa del 1996 relativa agli aiuti di Stato alla R&S). Nel 2005 (con decisione del 22 giugno) la Commissione – a seguito di “osservazioni” presentate dal governo francese, e da terzi coperti da anonimato che avevano insinuato dubbi – ampliò l’ambito di applicazione del procedimento estendendolo oltre i sei casi originari. Nel corso di tale fase del procedimento furono oggetto di indagine appunto diciassette progetti che avevano beneficiato di aiuti ai sensi della l. n. 808/1985. Dall’indagine vennero comunque esclusi i progetti rilevanti ai fini della sicurezza nazionale. Con la richiamata decisione dell’11 marzo 2008, la Commissione concluse che gli aiuti concessi dall’Italia per i sopraindicati progetti di ricerca e sviluppo nel settore aeronautico erano, sì, compatibili con il mercato comune a norma dell’art. 87, paragrafo 3 del Trattato, ma (si badi bene) subordinatamente alla tempestiva attuazione dei rimborsi previsti. La richiamata decisione permise la riattivazione degli interventi agevolativi, che erano rimasti bloccati.
Dato che per alcuni progetti, peraltro, era emerso che, di fatto, con la concessione dell’aiuto erano stati superati i limiti di intensità massima dell’aiuto ammessa in base alla normativa comunitaria, la medesima decisione dispose per questi ultimi il rimborso con immediatezza dell’intero debito, oltre alla corresponsione di interessi compensativi dell’eccesso di aiuto.
Tabella n. 1 - Confronto tra il d.m. n. 173 ed il d.m. n. 174/2010
D.m. n. 173/2010 (ambito civile) | D.m. n. 174/2010 (ambito sicurezza nazionale) | |
Relazione con normativa comunitaria | • Regolamento Ce n. 800 della Commissione Europea relativo alla compatibilità di alcune categorie di aiuti con il mercato comune in applicazione degli artt. 87 e 88 del trattato Ce (regolamento generale di esenzione per categoria) • Decisione della Commissione europea C (2008) 3359 del 1° luglio 2008 con la quale l’aiuto di Stato n. 1010/2008 Italia-aiuto alla ricerca e sviluppo al settore aereonautico, è stato ritenuto compatibile con il trattato Ce in virtù dell’art. 87, par. 3 • I progetti approvati dal Comitato sono notificati o comunicati alla Ce | Non applicabile |
Presupposto normativo | L. n. 808/1985, interventi nel settore civile | Deliberazione Cipe n. 28/2006 recante aggiornamento delle direttive per gli interventi nel settore aerospaziale L. n. 808/1985, interventi per progetti di ricerca e sviluppo nell’area, di esclusiva competenza nazionale, della sicurezza nazionale |
Obiettivi | Integrazione in via sussidiaria dell’investimento delle imprese operanti in Italia con attività preponderante nel settore aerospaziale per progetti di ricerca e sviluppo nel settore aerospaziale in conformità alla disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato in vigore dal 1° gennaio 2007 | Progetti di ricerca e sviluppo funzionali alla sicurezza nazionale |
Soggetti ammissibili | Imprese operanti in Italia | • imprese operanti in Italia con attività prevalente nel settore aerospaziale • in possesso di qualificazione “Allied Assurance Publication” • svolgimento, nel triennio precedente la domanda, di attività per la fornitura di beni o servizi all’amministrazione Difesa (l. n. 185 del 9 luglio 1990) |
Progetti ammissibili | • Ricerca industriale (nuove conoscenze da utilizzarsi per nuovi prodotti o processi, o per il miglioramento di processi preesistenti) • Sviluppo sperimentale • Studi di fattibilità tecnica preliminari all’attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale | Sono considerati funzionali alla sicurezza nazionale i progetti che rispondono ad almeno una delle seguenti condizioni: • a) progetti finalizzati allo sviluppo di prodotti o sistemi funzionali ad esigenze operative di breve o medio periodo di enti istituzionalmente preposti alla tutela degli interessi della sicurezza nazionale; • b) progetti finalizzati allo sviluppo e dimostrazione – tramite banchi prova – di tecnologie direttamente funzionali a ricerche e sviluppi relativi a prodotti o sistemi di interesse della sicurezza nazionale • c) progetti o sistemi funzionali a requisiti operativi delle Forze armate nazionali • d) progetti analoghi di Operating Nato Staff Target od Occar Gli interventi di cui alla l. n. 808 del 1985 sono ammessi limitatamente alle seguenti attività • progetti finalizzati allo sviluppo di prodotti o sistemi funzionali ad esigenze operative di breve o medio periodo di enti istituzionalmente preposti alla tutela degli interessi della sicurezza nazionale; • b) progetti finalizzati allo sviluppo e dimostrazione di tecnologie direttamente funzionali a ricerche e sviluppi relativi a prodotti o sistemi di interesse della sicurezza nazionale; • c) progetti o sistemi funzionali a requisiti operativi delle Forze armate nazionali • d) progetti analoghi di Operating Nato Staff Target od Occar |
Segue tabella n. 1
D.m. n. 173/2010 (ambito civile) | D.m. n. 174/2010 (ambito sicurezza nazionale) | |
Requisiti | • Capacità tecnica, scientifica ed economica del proponente • Assunzione da parte dell’impresa dell’effettivo rischio industriale • Contenuto innovativo dei progetti riferito a prodotti o processi • Effetto di incentivazione verificabile attraverso elementi oggettivi idonei ad indicare un effettivo cambiamento del livello di attività di ricerca e sviluppo svolto dall’impresa beneficiaria. | Idem |
Criteri di valutazione | • Accrescimento patrimonio tecnologico • Funzionalità tecnologica • Impatto significativo di accrescimento nelle aree riconosciute dalla Ce con industrializzazione inferiore alla media nazionale • Impatto significativo sui livelli di occupazione qualificata • Elevato rischio tecnologico • Elevato rischio in relazione ai tempi di ritorno dell’investimento in considerazione delle caratteristiche dei prodotti e processi che potranno utilizzare i risultati conseguiti • Distinzione tra progetto molto innovativo ed innovativo | • idem • idem • idem • idem • idem • funzionalità – per progetti relativi a componenti, meccanici ed elettronici – a progetti relativi a sistemi o sottosistemi che siano stati già riconosciuti funzionali alla sicurezza nazionale (v. ante) • idem |
Finanziamento | • Finanziamento concesso senza corresponsione di interessi di entità commisurata ai costi ammissibili • Percentuale massima costi ammissibili pari al: - 95% e 80% per grandi imprese in relazione alla qualifica del progetto “molto innovativo” o innovativo - al 100% e all’85% per le Pmi | • finanziamento concesso di entità commisurata ai costi ammissibili idem |
Provvedimento di concessione | Il provvedimento di concessione contiene le modalità, il piano di restituzione dei finanziamenti con indicazione delle rate e delle scadenze. Rate calcolate con criteri di progressività in rapporto a scaglioni di avanzamento che tengono conto delle previsioni di incassi totali per la vendita dei prodotti utilizzanti i risultati del progetto di ricerca e sviluppo. Possono essere ammesse anche frazioni di attività riferite a periodi determinati | La Dir. gen. politica industriale e competitività, al fine della verifica per l’ammissibilità, chiede documentazione agli Stati Maggiori delle Forze armate o alle Dg tecniche della Difesa; può altresì chiedere all’impresa ulteriori dati e relazioni sui progetti. Il provvedimento di concessione contiene: • l’ammontare dei costi • gli interventi • le modalità delle erogazioni • i diritti di regia conseguenti alla vendita dei prodotti utilizzanti la tecnologia sviluppata con il progetto. Possono essere ammesse anche frazioni di attività riferite a periodi determinati |
Segue tabella n. 1
D.m. n. 173/2010 (ambito civile) | D.m. n. 174/2010 (ambito sicurezza nazionale) | |
Restituzione finanziamenti | Inizio delle restituzioni previsto dall’anno successivo al completamento delle erogazioni dei finanziamenti. Il piano può essere modificato nel limite del massimale fissato, qualora si verifichino: • l’aumento del profilo di rischio del progetto • l’aumento del budget di spesa preventivato • la contrazione dei risultati di mercato attesi o la dilazione del tempo del loro conseguimento | Pagamento di diritti di regia, fino a concorrenza dell’importo degli interventi fruiti in relazione alle vendite dei prodotti utilizzanti le tecnologie sviluppate nell’ambito dei progetti finanziati. Diritti di regia definiti come “quote degli incassi delle vendite dei prodotti di cui sopra, con esclusione delle vendite agli enti preposti alla sicurezza nazionale, applicando aliquote anche differenziate secondo scaglioni di avanzamento degli incassi determinati considerando la previsione degli incassi totali valutata dal Comitato” L'impresa beneficiaria di interventi per progetti presenta entro il 30 giugno di ciascun anno, alla Direzione generale, dichiarazione relativa agli eventuali incassi conseguiti nel precedente anno solare in relazione all'utilizzo commerciale dei risultati del progetto. I versamenti sono da effettuarsi con inizio l’anno successivo al completamento dell’erogazione dei finanziamenti. In caso di programmi con intervento frazionato, i versamenti decorrono dall’anno successivo all’ultima erogazione riguardante l’intero progetto. Non concedibili a imprese che abbiano ottenuto e successivamente non rimborsato aiuti di Stato dichiarati illegali o incompatibili dalla Ce |
Monitoraggio e controllo | La Direzione cura, con cadenza periodica, il monitoraggio delle vendite di prodotti e accerta la consistenza degli incassi al fine della verifica di eventuali scostamenti. Primo monitoraggio da effettuarsi entro il primo quinquennio dal momento in cui era previsto l’inizio delle vendite. Possibilità di ridefinizione delle condizioni e modalità di restituzione in caso di scostamento negativo superiore al 30%. Il DG ha la facoltà di disporre accertamenti in corso di progetto sia sul suo stato di realizzazione sia sulla congruità, se necessario nominando una Commissione di controllo composta da funzionario qualificato della direzione generale, un tecnico del Comitato per lo sviluppo dell’industria aeronautica, un esperto esterno munito di laurea in discipline giuridico-economiche | Il DG ha la facoltà di disporre accertamenti in corso di progetto sia sul suo stato di realizzazione sia sulla congruità; se necessario attraverso la nomina di una Commissione di controllo composta da funzionario qualificato della direzione generale, un tecnico del Comitato, un esperto esterno munito di laurea in discipline giuridico-economiche |
Anticipi rimborsabili | Previsti per progetti con particolari elementi di rischio. Sottoposti a valutazione del Comitato se ritenuto che gli incassi derivanti dall’utilizzo dei prodotti conseguiti con il progetto possano essere inferiori al 50% degli obiettivi stimati ed indicati nel provvedimento di concessione. In caso di incassi superiori al previsto, obbligo di corresponsione all’erario di diritti di regia pari all’1% dei ricavi. In caso di utilizzo inferiore, possibilità di esonero dall’integrale rimborso dell’anticipo ricevuto comunque garantito in proporzione al grado di successo | Nessuna previsione |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su decreti ministeriali.
3. Le innovazioni procedurali ed amministrative introdotte con il successivo d.m. 3 luglio 2015
concernenti l’ambito civile
Il Mise, con riguardo al proprio d.m. 3 luglio 2015, che ha introdotto un nuovo regime di aiuti in ambito civile rispetto a quello disciplinato dal d.m. n. 173/2010, ha comunicato come le difficoltà incontrate nel corso degli anni di applicazione delle precedenti normative sui finanziamenti nel settore nonché le osservazioni e la nuova disciplina dell’Unione europea (Regolamento Ue n. 651/2014), abbiano a suo tempo indotto l’amministrazione ad avviare l’iter di adozione di un nuovo regime, che si è concretizzato e formalizzato con il richiamato
d.m. del 3 luglio 2015.
In particolare, quest’ultimo ha introdotto importanti modifiche al precedente d.m. n.
173/2010 (di seguito poste a confronto nella tabella n. 2).
Tabella n. 2 - Confronto tra il d.m. n. 173/2010 ed il d.m. 3 luglio 2015
D.m. 3 luglio 2015 | D.m. n. 173/2010 | |
Presentazione progetti | Attivazione di specifici bandi per la presentazione dei progetti e delle domande di finanziamento (art. 9). Nei bandi vanno inseriti i criteri di presentazione, le percentuali di finanziamento e dei costi, il limite dei finanziamenti in base alle disponibilità finanziarie | Procedura a sportello “permanente”, senza evidenza pubblica |
Fatturato medio delle imprese interessate al finanziamento | Determinato, nel biennio antecedente la presentazione della domanda per almeno il 50% (25% per le Pmi) da attività di costruzione trasformazione e manutenzione di aeromobili, motori, sistemi ed equipaggiamenti aerospaziali | Determinato, nel triennio antecedente la presentazione della domanda per almeno il 50% (25% per le Pmi) da attività di costruzione trasformazione e manutenzione di aeromobili, motori, sistemi ed equipaggiamenti aerospaziali |
Costo del progetto | Progetti con costi di entità inferiore a 1 milione di euro se presentati da singole imprese o di 2 milioni di euro se presentati da imprese associate | Nessuna previsione |
Durata del progetto | Non inferiore a 2 anni e non superiore ai 5 prorogabile per massimo 1 anno |
Segue tabella n. 2
% di finanziamento massima concedibile4 | ||
Tipologia imprese | D.m. 3 luglio 2015 | D.m. n. 173/2010 |
Progetti in forma associata di grandi imprese | 80% | 95% o 80% A seconda si trattasse di progetti molto innovativi o innovativi |
Progetti in forma associata di piccole e medie imprese | 85% | 100% o 85% A seconda si trattasse di progetti molto innovativi o innovativi |
% di restituzione | ||
Tipologia imprese | D.m. 3 luglio 2015 | D.m. n. 173/2010 |
Restituzione per le grandi imprese | 90% dell’importo liquidato da rendere in quote annuali costanti distribuite in un arco temporale corrispondente alla durata dell’erogazione (mediamente 10/15 anni) a decorrere dall’anno successivo all’ultima erogazione | Restituzione integrale dei finanziamenti senza corresponsione di interessi, di entità commisurata all’ammontare dei costi ammissibili, calcolate in quote secondo criteri di progressività in rapporto a scaglioni di avanzamento tenendo conto delle previsioni di incassi totali per la vendita dei prodotti utilizzanti i risultati |
Pmi | 80% dell’importo liquidato da rendere in quote annuali costanti distribuite in un arco temporale corrispondente alla durata dell’erogazione (mediamente 10 anni). L’erogazione ha luogo in un arco temporale di 1-2 anni. |
D.m. 3 luglio 2015 | D.m. n. 173/2010 |
Controllo: possibilità di disporre, anche a campione e in qualsiasi momento, accertamenti sul rispetto dei requisiti e delle condizioni di fruizione (art. 10) | Controllo: un breve riferimento, all’interno dell’art. 8, che poneva a carico del direttore generale la facoltà di disporre successivi accertamenti in corso di progetto sia sulla rispondenza dello stesso che sulla congruità delle risultanze economiche del progetto con gli obiettivi e direttive del Ministro |
Monitoraggio: la Direzione generale può chiedere alle imprese beneficiarie dati e informazioni sullo stato di avanzamento e sull’attuazione e sui risultati dei progetti finanziati (art. 10) | Monitoraggio: la Direzione generale cura con cadenza periodica il monitoraggio riguardante l'andamento delle vendite dei prodotti utilizzanti i risultati del progetto accertando la consistenza degli incassi registrati allo scopo di verificare l'eventuale sussistenza di scostamenti rispetto all'ammontare degli incassi originariamente previsti (art. 6, comma 10). Possibilità di ridefinizione delle quote, in caso di scostamenti >del 30 per cento rispetto alle previsioni delle condizioni e modalità di restituzione |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su decreti ministeriali.
4 Le diverse percentuali di restituzione previste nel decreto 2015, rispetto al 2010, come ha riferito il Dicastero, sono state introdotte allo scopo di “compensare” il ridotto beneficio del finanziamento a tasso zero in una fase ormai persistente di bassi tassi di interesse.
L’amministrazione ha altresì dichiarato di aver introdotto, nel corso degli ultimi cinque anni, le innovazioni e semplificazioni sul piano procedurale e della prassi amministrativa, di seguito riepilogate:
a) la semplificazione e standardizzazione della modulistica, sia in fase di presentazione dei progetti, sia per le rendicontazioni dei costi/spese sostenuti;
b) la disponibilità sul proprio sito web di tutta la relativa documentazione normativa e la modulistica;
c) l’utilizzo della pec per l’invio della corrispondenza relativa alle domande di finanziamento, alla presentazione dei progetti, ed alle eventuali, successive interlocuzioni;
d) l’approvazione, da parte del Comitato, del progetto nella sua interezza e per tutta la sua durata e non per ciascuna annualità di costi/attività, come avveniva in precedenza, anche al fine di limitare il proliferare del numero dei progetti approvati ed in corso di attuazione;
e) l’erogazione del finanziamento per le Pmi tendenzialmente in un’unica soluzione per ciascuno stato di avanzamento annuale, anziché in 15 anni, anche al fine di prevenire il disallineamento fra la pianificazione dei costi e la disponibilità delle relative risorse, con negativo impatto sulle realtà aziendali interessate;
f) il sistematico ricorso alla procedura prevista dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2014 per i progetti in ambito “sicurezza nazionale”, cui consegue l’esonero dal rispetto della normativa sul divieto degli aiuti di Stato5.
L’amministrazione, e per essa il Comitato dell’industria aereonautica, ha fatto riferimento a questo nuovo regime di aiuti, che, si ripete, riguarda i progetti in ambito civile, sia per il finanziamento di parte dei 41 progetti approvati dal Comitato dell’industria aeronautica il 15 luglio 2015 (e di cui si dirà in seguito), sia in relazione al nuovo ed ultimo bando (emanato con d.d. 22 maggio 2017), per il quale il termine di presentazione delle domande è scaduto il 30 settembre 2017.
A parere del Ministero, le modifiche introdotte – che, come riportato nella precedente
5 Nelle premesse della citata direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri si legge “Visto il par. 1, art. 346, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che consente agli Stati membri di derogare alle regole del mercato interno ed in particolare autorizza gli Stati membri a non fornire informazioni la cui divulgazione sia considerata contraria agli interessi essenziali della propria sicurezza (lett. a) e ad adottare specifiche misure ritenute necessarie alla tutela degli interessi essenziali della propria sicurezza e che si riferiscano alla produzione o al commercio di armi, munizioni o materiale bellico (lett. b)”.
tabella di confronto, prevedono anche una maggiorazione del beneficio per i progetti presentati da imprese in forma associata (in particolare per le Pmi) – hanno avuto un riscontro positivo, in particolare da parte delle Pmi, alle quali viene riconosciuto un ulteriore beneficio economico rispetto al sistema precedente; inoltre, il processo di revisione del regime di aiuti, accompagnato da significative innovazioni procedurali e amministrative, dovrebbe essere in grado, secondo il medesimo dicastero, di consentire il superamento delle criticità emerse nel corso degli anni.
L’attivazione di bandi, in precedenza mai praticata, e la possibilità per il Comitato di approvare i progetti, una sola volta per tutta la loro durata, in luogo del precedente sistema che voleva l’approvazione per ogni singolo anno di attività/costi di ricerca e sviluppo, secondo la medesima autorità, è ragionevole ritenere comporti una notevole semplificazione, anche per le imprese beneficiarie.
Considera questa Sezione come la descritta evoluzione della disciplina riguardante il tema delle agevolazioni in esame evidenzi, nella sua complessità, le reiterate difficoltà e discrasie nel tempo emerse a seguito dell’applicazione delle singole disposizioni, nonché le ripetute ricerche di soluzioni a numerose ed oggettive problematiche.
Il susseguirsi di modifiche rispetto a procedimenti di notevole durata ha determinato, da un lato, lo stratificarsi di regimi differenziati e coesistenti che rendono la descritta disciplina, nel suo complesso non del tutto perspicua, eccessivamente prolungata nella sua attuazione (mediamente 10-15 anni) e certamente frammentaria; dall’altro, ha molto aumentato la difficoltà a comporre dati di conoscenza dei procedimenti omogenei e definitivi, nella misura in cui – come verrà in seguito relazionato – le richiamate, ricorrenti modifiche hanno reso, e rendono, talvolta problematica persino l’emersione di informazioni elementari ma indispensabili a governare i procedimenti.
Ciò è quanto accaduto, per esempio, con specifico riguardo al tema dei ratei di restituzione delle agevolazioni erogate in “ambito civile”. La loro pianificazione dovrebbe essere di per sé disponibile ed agevolmente ricostruibile attraverso l’esame dei singoli atti, considerato che nel citato d.m. n. 173, che ne disciplina l’ambito applicativo, è previsto, infatti, che ogni singolo provvedimento di concessione contenga le modalità ed il piano di restituzione dei finanziamenti, con indicazione delle relative rate e scadenze.
CAPITOLO III
L’ITER DI APPROVAZIONE DEI PROGETTI
Sommario: 1. Il ruolo del Comitato per lo sviluppo dell’industria aeronautica. - 2. L’iter di approvazione dei progetti. - 2.1. I progetti approvati in ambito “civile” ed i progetti approvati in ambito “sicurezza nazionale” nel periodo 2008-2014. - 2.2. La successione fra la disciplina ex d.m. n. 173/2010 e il d.m. 3 luglio 2015. - 2.3. Gli ultimi progetti approvati. - 2.4. I progetti denominati “code”.
1. Il ruolo del Comitato per lo sviluppo dell’industria aeronautica
La valutazione dei progetti, ai sensi dell’art. 2 l. n. 808/19856, è affidata al Comitato per
lo sviluppo dell’industria aeronautica (di seguito Comitato).
E’ ivi previsto che i componenti effettivi e supplenti del Comitato, siano nominati per un triennio. Dall’esame della documentazione acquisita durante l’istruttoria, con particolare riguardo alla composizione della Commissione per l’esame della documentazione progettuale finalizzata all’approvazione, è emerso che la stessa Commissione, già nominata per il triennio 2014-2016, è stata rinnovata, confermando alcuni dei suoi componenti, per il triennio 2017-2019. L’Amministrazione, interpellata al riguardo, ha dichiarato di aver interpretato la norma nel senso che essa “non prevede un divieto di rinnovo per i componenti dell’organo scaduto e, sotto questo profilo, è da considerarsi di stretta interpretazione e, con riguardo all’osservazione circa le modalità di rinnovo (tacito o automatico) ha soggiunto “il Comitato è stato rinnovato con atto esplicito (d.m. 22 dicembre 2016) e di ritenere che non sussista alcun impedimento di carattere normativo al rinnovo per un ulteriore triennio dell’incarico di componente del Comitato”7.
Ha poi soggiunto che la conferma per il triennio 2017-2019 di alcuni componenti della
6 Art. 2, l. n. 808/1985. “Per assicurare la coordinata e razionale applicazione degli interventi di cui all'art. 3, è istituito il Comitato per lo sviluppo dell'industria aeronautica presieduto dal Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato o da un sottosegretario da lui delegato e composto da un rappresentante per ciascuno dei Ministeri degli affari esteri, della difesa, dell'industria, del commercio e dell'artigianato, del commercio con l'estero e delle partecipazioni statali, un rappresentante dell'ufficio del Ministro per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica e un rappresentante dell'ufficio del Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno nonché da tre esperti, scelti tra persone di qualificata esperienza nel settore e non legate da rapporti di dipendenza o di partecipazione a consigli di amministrazione di aziende del settore.
Per ogni componente effettivo è nominato un supplente. I componenti effettivi e supplenti del Comitato sono nominati per un triennio con decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato” (…).
7 Nota Mise prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 19 marzo 2018.
Commissione (peraltro già effettuata nei trienni 2006-2009 e 2010-2012)8 , in particolare dei componenti esperti, è avvenuta tenuto conto dei risultati ottenuti nel triennio precedente, ritenuti dall’amministrazione particolarmente proficui e costruttivi; tale soluzione avrebbe consentito, a parere della stessa, continuità operativa alla macchina già collaudata ed integrata con gli uffici del Ministero assicurando la riduzione dei tempi procedurali, di analisi e valutazione dei progetti, ridotti a tre mesi, e l’avvio del bando in termini di sei mesi, con scelta peraltro approvata dall’autorità politica.
Prescindendo dall’assunto che le norme di stretta interpretazione sono, in genere, quelle che stabiliscono una deroga sostanziale a principi generali, e che tale connotazione non si riscontra affatto nel disposto letterale dell’art. 2 l. n. 808/1985, le considerazioni rassegnate non possono essere condivise poiché, se è vero che la disposizione de qua non prevede espliciti divieti di rinnovo, e dunque nulla dispone al riguardo del tema in parola, è altrettanto vero che, proprio per tale circostanza, nel caso non può che trovare applicazione la regola di buona amministrazione per cui la ricostituzione degli organi scaduti debba avvenire con le garanzie di imparzialità dell’organizzazione amministrativa eventualmente già seguite dall’amministrazione. Nel caso di specie, invece, non risulta che, quanto agli esperti, l’ultima costituzione del Comitato sia stata preceduta, come avvenuto nel 2014, da una rinnovata procedura di avviso pubblico, avendo l’amministrazione semplicemente confermato le professionalità già prescelte nel 2014.
A tal riguardo, la stessa amministrazione ha definito come “innovativo” esercizio di “trasparenza” la scelta operata nel 2014 di tali esperti attraverso avviso pubblico, confermando, poi, in sede di adunanza pubblica l’intento di adottare la medesima impostazione del 2014, ovvero procedura selettiva ad evidenza pubblica, per il prossimo rinnovo del Comitato.
2. L’iter di approvazione dei progetti
Secondo quanto comunicato dal Ministero, il parere emesso dal Comitato fa seguito ad una preliminare attività, svolta dagli uffici in stretta collaborazione con i componenti esperti del Comitato, consistente nella predisposizione di singole schede istruttorie nelle
8 Nota Mise prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 5 febbraio 2018.
quali sono riportati i contenuti e gli obiettivi del progetto, i costi ammissibili, l’iter istruttorio e le eventuali richieste alle imprese e corrispondenti risposte in termini preparatori delle valutazioni del Comitato. Durante il procedimento, le schede sono poste anticipatamente a disposizione di tutti i componenti del Comitato unitamente alla documentazione progettuale, affinché essi possano vagliare tutti gli elementi utili ad una completa valutazione tecnico-amministrativa, ai fini della formulazione del giudizio finale e collegiale di approvazione o meno dell’iniziativa.
La Sezione ha acquisito ed esaminato alcuni fascicoli che documentano tali lavori, senza riscontrare irregolarità.
2.1. I progetti approvati in ambito “civile” ed i progetti approvati in ambito “sicurezza nazionale” nel periodo 2008-2014
Il d.m. 10 settembre 2010, n. 173, è stato il regolamento di riferimento per la presentazione e successiva approvazione dei progetti in ambito “civile” ed ha avuto piena vigenza fino al 31 dicembre 2014, prima di essere sostituito dal più volte citato d.m. 3 luglio 2015.
L’allegato n. 1 riassume e descrive, sia pure sinteticamente, secondo i dati forniti dal Ministero, l’elenco dei progetti in ambito civile attualmente seguiti dal ministero stesso, a partire dal 2008 e fino al 2014 in applicazione della disciplina di cui al d.m. n. 173/2010: si tratta di 100 approvazioni, che hanno comportato finanziamenti concessi pari ad euro 473.632.821, finanziamenti consuntivati pari ad euro 448.248.502,79, e somme erogate pari ad euro 280.706.727,89.
Nel medesimo periodo, il Ministero ha comunicato che le approvazioni per progetti in ambito sicurezza nazionale assommano a 276, con finanziamenti concessi pari ad euro 3.058.803.996, finanziamenti consuntivati pari ad euro 2.856.763.357,97, e somme erogate pari ad euro 1.806.760.794,47.
L’allegato n. 2 riassume l’elenco di tali ultimi progetti, sia pur sinteticamente, secondo i
dati forniti dal Ministero.
2.2. La successione fra la disciplina ex d.m. n. 173/2010 e quella ex d.m. 3 luglio 2015
L’istruttoria ha confermato quanto emerso in sede di analisi normativa, nel senso che,
per ricostruire una situazione completa e veritiera, occorre tener distinti il periodo di vigenza del d.m. n. 173/2010 da quello del successivo d.m. 3 luglio 2015. Tale distinguo si rende necessario sia per le modalità stesse di approvazione dei progetti, sia per le modalità di erogazione finanziamenti, nonché per le altre significative differenze con implicazioni giuridiche, finanziarie e contabili dimostrate nella tabella sinottica di confronto fra il regime di aiuto ex d.m. n. 173/2010 e il d.m. 3 luglio 2015 (v. precedente tabella n. 2).
A dimostrazione della complessità di tale passaggio, il Ministero stesso ha comunicato di aver ricevuto, al riguardo, diverse richieste di chiarimento da parte delle imprese, che hanno consentito di ricostruire e distinguere le diverse situazioni che si sono determinate nei due distinti periodi e, segnatamente, ha riepilogato come segue la successione fra le due discipline.
I periodo (vigenza d.m. n. 173/2010)
E’ tale quello riferito ai progetti soggetti alla precedente normativa, il cui iter di approvazione si è concluso nel 2014 (quelli definiti progetti “code” sono specificatamente esaminati nel successivo paragrafo) con approvazione delle tranche di progetto a periodicità, di massima annuale; peraltro, secondo la normativa all’epoca vigente, il Comitato, rispetto ai progetti, attribuiva il giudizio di “innovativi” e “molto innovativi” (giudizio che determinava l’applicazione di differenti percentuali di finanziamento) in osservanza di quanto al riguardo disposto dalla richiamata delibera Cipe del 2006.
Si tratta di progetti alcuni dei quali sono ancora in fase di ultimazione, dal punto di vista realizzativo.
II periodo (vigenza d.m. 3 luglio 2015)
E’ il periodo relativo ai progetti approvati dal Comitato nel 2015 (e con concessione del finanziamento dal 2015), per i quali sono state adottate le nuove procedure, introdotte, in particolare, con il citato d.m. 3 luglio 2015.
In relazione a tale nuovo regime, il 15 luglio 2015 il Comitato ha approvato ulteriori 41 progetti sui 51 presentati alla valutazione; 10 non sono stati ammessi per mancanza dei requisiti soggettivi delle imprese proponenti, per rinuncia, per mancata risposta alle richieste di approfondimento e di documentazione integrativa dell’Ufficio. Vale la pena di specificare che dei citati 41 progetti approvati, 27 riguardano l’ambito civile (in realtà sono
48 le ditte interessate ma facenti riferimento a 27 progetti in ambito civile; alcune di esse legate in consorzio per attività inerenti il medesimo progetto, così come chiarito dall’amministrazione). I finanziamenti concessi per i medesimi 27 progetti ammontano complessivamente ad euro 171,7 milioni, dei quali già consuntivati 60,3 milioni, ed erogati 35 milioni; vi si aggiungono 14 progetti riguardanti l’ambito della sicurezza nazionale, a carattere strategico, come può riscontrarsi dai dati al riguardo sinteticamente comunicati dal Ministero e riepilogati negli allegati n. 3 e n. 4.
I finanziamenti concessi per i citati 14 progetti ammontano complessivamente ad euro 566 milioni; di questi, ne sono stati già consuntivati 233,3 milioni ed erogati 84 milioni.
A partire dal 2015, infine, va tenuto presente che sono stati finanziati tutti i progetti nella misura del 75 per cento dei costi ammessi, segnatamente per le annualità 2014, 2015, 2016.
2.3. Gli ultimi progetti approvati
In data 19 dicembre 2017 sono stati approvati dal Comitato gli ultimi progetti, a seguito del bando pubblicato nel mese di maggio del medesimo anno. Si tratta, come comunicato dal Ministero, di 20 progetti (che riguardano investimenti per un totale di 186.361.792 euro, distribuito nell’arco temporale 2017-2022), per i quali alcuni decreti di concessione dei finanziamenti, alla data della presente relazione, sono in corso di redazione.
Riepilogando, quindi, nel periodo 2008-2016 in ambito civile e di sicurezza nazionale, sono stati complessivamente varati 129 progetti, per un complessivo impegno di circa 3,5 miliardi; nel medesimo periodo, tuttavia, le relative approvazioni, sono avvenute per gli stessi progetti per più annualità e, pertanto, il numero dei progetti negli elenchi riportati in appendice assomma complessivamente a 376.
Tabella n. 3 -Approvazioni periodo 2008-2016
Periodo di riferimento | n. progetti approvati | ambito | Importo finanziato | Importo consuntivato | Importo erogato |
0000-0000 | 000 | Civile | 473.632.821,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,89 |
276 | S.N. | 3.058.803.996,00 | 2.856.763.357,97 | 1.806.760.794,47 | |
Totale approvazioni | 376 | 3.532.436.817,00 | 3.305.011.860,76 | 2.087.467.522,36 | |
2015-2016 | 27 | Civile | 171.771.632,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 |
14 | S.N. | 566.104.358,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
Totale approvazioni | 41 | 737.875.990,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Ministero dello sviluppo economico.
2.4. I progetti denominati “code”
Il Mise ha dedicato particolare attenzione alle specifiche riguardanti le modalità di finanziamento dei progetti ancora in corso di ultimazione al 2013 e, per tale motivo, definiti progetti “code”. Essi si riferiscono, dal punto di vista del finanziamento, alla prosecuzione di progetti in precedenza approvati e finanziati parzialmente, cioè solo per alcune annualità, data l’insufficienza delle relative risorse (in genere il finanziamento riguardava un anno di attività/costi di progetto). Le annualità successive, per tali progetti, sono state finanziate con decreti di concessione solo nel 2014 e 20169. Più nel dettaglio, premesso che il meccanismo di sostegno alle imprese è stato interrotto per carenza di finanziamenti negli anni dal 2011 al 2013, il Ministro dello sviluppo economico, solo a seguito del rifinanziamento della l. n. 808/1985 a valere sugli esercizi 2013 e ss., disposto con la l. 24 dicembre 2012, n. 228 - legge di stabilità 2013 tab. E (750 milioni in 15 anni), ha potuto emanare una direttiva, in data 6 novembre 2013, nella quale sono state individuate le filiere tecnologiche prioritarie ai fini della concessione dei futuri finanziamenti ex l. n. 808/1985 ed individuare e fissare, nel contempo, le specifiche quote delle nuove risorse da destinare alla conclusione dei precedenti progetti. Le aree tecnologiche individuate nel decreto risultano in sostanziale continuità con quelle prescelte negli anni precedenti, in particolare nel 2011.
Il Ministero ha anche soggiunto che il rifinanziamento dei progetti “code”, ha avuto
luogo in due momenti distinti:
I fase: approvazione, da parte del Comitato, in data 29 luglio 2014, della prosecuzione dei progetti che avevano avuto la loro iniziale approvazione a partire dal 2008 e fino al 2011 (nel 2008 ne erano stati approvati alcuni, altri nel 2009, nel 2010 e 2011 altri ancora). Il
9 Relazione Mise allegata a risposta prot. Corte dei conti del 5 febbraio 2018.
finanziamento è stato disposto con il richiamato stanziamento di 750 milioni in 15 anni posto a disposizione dalla legge di stabilità 2013 (l. n. 228/2012). Tale rifinanziamento (unito alla citata direttiva del Ministro) ha consentito, nel 2014, di proseguire il sostegno alle attività di progetto riferite agli anni 2012-2013;
II fase: il medesimo Comitato, ancora nel 2014, ha deliberato l’approvazione di 62 ulteriori progetti “code” per tutta la loro durata residua, fino alla conclusione prevista (più specificamente si trattava di diciannove progetti di prevista conclusione nel corso del 2012, quattordici di prevista conclusione nel 2013, dodici nel 2014, sei nel 2015, sette progetti nel 2016 e quattro nel 2018). Vale qui la pena di osservare che le risorse disponibili prima del rifinanziamento avrebbero consentito l’erogazione delle agevolazioni solo per le annualità 2012 e 2013 e che, per inciso, tale soluzione di continuità ha certamente impattato in modo negativo sulle imprese interessate, al di là della consapevolezza di tale eventualità che, secondo il Mise, avrebbe informato le scelte strategiche a suo tempo compiute delle aziende stesse. Sul piano pratico, il rifinanziamento dei progetti “code” ha comunque evitato che il Comitato esaminasse nuovamente i medesimi progetti per le successive annualità da finanziare e, secondo la medesima autorità ministeriale, costituisce una innovazione procedurale ma anche sostanziale, introdotta rispetto alle prassi precedenti.
Secondo quanto affermato dal Ministero, tale semplificazione ha sostanzialmente eliminato i cosiddetti progetti “code” ed è di fondamentale importanza, non solo per i meccanismi decisionali dell’amministrazione, ma anche per le imprese, cui tale innovazione avrebbe consentito di programmare in modo più efficace gli investimenti dal momento che esse hanno ora la cognizione che i progetti sono approvati nella loro totalità e finanziati per la loro intera durata.
Al riguardo, la Corte osserva che più che di una “semplificazione” procedurale, si è trattato dell’eliminazione di una duplicazione burocratica, indotta dalla temporanea carenza di risorse sufficienti a finanziare l’intero arco temporale dei progetti, e poco conforme ai criteri di logica ed economicità, che ha costretto il Comitato e gli uffici del Mise ad una “routine” tanto inutile quanto defatigante.
Si può pertanto così riepilogare il quadro di raccordo finanziario dei progetti “code” (e
dei nuovi progetti):
- progetti “code”: finanziamento annualità 2012 e 2013 attraverso circa 450 milioni di cui alla legge di stabilità 2013; completamento del finanziamento (annualità 2014 e ss. fino
alla conclusione) con circa 355 milioni della legge di stabilità 2014;
- nuovi progetti: finanziamento annualità 2014-2015-2016 con 300 milioni circa della legge di stabilità 2013 e con 440 milioni circa della legge di stabilità 2014; il completamento dei finanziamenti fino a conclusione dei progetti è sostenuto attraverso le risorse della legge di stabilità 2016 (725 milioni) nel corso del 2018, successivamente alla liquidazione dei consuntivi delle attività/costi di progetto 2016.
In conclusione, pur prendendo atto della gestione e della soluzione della complessa tematica dei progetti “code”, non può non osservarsi come la congiuntura dei mancati finanziamenti ed il suo successivo “recupero” abbiano impattato su procedure già di per sé articolate, determinando problematiche che hanno ulteriormente ridotto l’efficacia stessa del sostegno.
CAPITOLO IV
I PROGETTI FINANZIATI AI SENSI DELLA L. N. 266/1997
Sommario: 1. Premessa. - 2. La l. 7 agosto 1997, n. 266. - 3. Il programma Eurofighter. - 3.1. Il finanziamento del programma Efa. - 4. Il programma Tornado. - 4.1. Il finanziamento del programma “Tornado”. - 5. Il programma NH 90 ed il suo finanziamento.
1. Premessa
Come affermato nel precedente capitolo, il Ministero per lo sviluppo economico è direttamente competente nell’amministrazione delle risorse e nella gestione degli interventi in attuazione della l. n. 808/1985 e dei suoi successivi decreti applicativi; invece, per quelli riguardanti la difesa nazionale, è necessario anche il parere espresso del Ministero della difesa in relazione all’impatto e/o all’interesse che i progetti approvati possano suscitare in vista di future eventuali produzioni ed acquisizioni del ministero stesso10.
I programmi riguardanti la sicurezza nazionale, in applicazione del disposto di cui alle l. 7 agosto 1997, n. 266 e n. 266/2005, vengono finanziati dal Ministero per lo sviluppo economico nell’ambito dell’impiego delle risorse integrative nel proprio stato di previsione della spesa – recate dalla l. n. 208/2015 “Legge di stabilità 2016” - tabella E – sul capitolo 7421 del proprio bilancio.
2. La l. 7 agosto 1997, n. 266
La legge in argomento reca “Interventi urgenti per l’economia”: quelle contenute nell’art. 4, in particolare, sono rivolte ai programmi nel settore aeronautico.
Con il comma 311 di tale articolo, come accennato in precedenza, si è voluto garantire, con ingenti finanziamenti, la presenza italiana nei programmi di elevato contenuto tecnologico
10 Nota Ministero della difesa, prot. Corte dei conti n. 3743 del 19 ottobre 2017.
11 Art. 4, c. 3, l. n. 266/1997: “Per garantire un qualificato livello della presenza italiana nei programmi aeronautici di elevato contenuto tecnologico, connessi alle esigenze della difesa aerea nazionale e realizzati nel contesto dell'Unione europea, è autorizzato il limite di impegno decennale di lire 100 miliardi per l'anno 1998. A tal fine, il Ministro del tesoro è autorizzato ad effettuare operazioni di mutuo in relazione al predetto limite di impegno nonché per corrispondere le quote di competenza italiana del programma Efa (European fighter aircraft) in conformità alle indicazioni del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministero della difesa, che tengano conto dell'avanzamento progettuale”.
connessi alla difesa nazionale e realizzati in un contesto comunitario.
A tal fine sono state individuate le quote di competenza italiana rivolte alla produzione dell’Efa (European Fighter Aircraft) da realizzarsi in collaborazione tra l’allora Ministero dell’industria e quello della difesa.
Ricadenti nell’applicazione del medesimo art. 4, comma 3, in quanto riguardanti
aeromobili, oltre all’Efa 2000, sono le produzioni del Tornado e dell’NH 90.
I programmi di produzione dell’Efa e del Tornado sono gestiti dall’Agenzia Nato Netma mentre quello dell’NH 90 dall’Agenzia Nato Nahema.
3. Il programma Eurofighter
Si tratta dell’erede di un progetto risalente agli anni 70 che aveva l’obiettivo di realizzare (inizialmente in tre Paesi - Regno Unito, Francia e Germania) un nuovo velivolo da combattimento multiruolo, in sostituzione di flotte obsolete, tale da competere con i più moderni aerei Usa e Urss. Nacque quindi il progetto Eca (European combact fighter) al quale si aggiunsero successivamente l’Italia – che aveva necessità di sostituire i suoi antiquati F104 – e la Spagna12.
Nel 1983 la Francia si ritirò dal progetto, volendo realizzare un proprio programma nazionale (Acx Rafale) e fu quindi firmato un nuovo accordo per la realizzazione di un velivolo da difesa europeo “Eurofighter”; la progettualità fu ridenominata Efa, con la partecipazione delle industrie specializzate di quattro Paesi (Italia, Regno Unito, Germania e Spagna); i relativi studi di fattibilità si conclusero nel 1985.
Nel 1986 fu firmato il Memorandum of understanding (Mou 1) nel quale si stabilivano le diverse fasi di definizione, sviluppo, industrializzazione, produzione in serie ed infine di supporto in servizio; poi, con le successive integrazioni/modifiche all’accordo, sono stati definiti fasi e principi generali di ripartizione dei costi e del lavoro tra le Nazioni interessate. Con il Mou n. 6 del 1997 “Production Investment and Series Production” è stata disciplinata la produzione di 62013 velivoli, di cui 121 per l’Italia, in tre tranche, divenuti,
12 Nota Ministero della difesa, prot. Corte dei conti n. 3743 del 19 ottobre 2017 - Scheda Eurofighter.
13 Originariamente erano previste 765 unità, 165 in dotazione all’Italia e l’entrata in servizio del nuovo velivolo prevista per il 1995, ma le mutate situazioni geopolitiche, i ritardi realizzativi, l’incremento dei costi di produzione e la riduzione dei fondi alla Difesa, determinarono lo slittamento dei tempi di consegna prevista l’entrata in esercizio tra il 2000 ed il 2002.
con successivi aggiornamenti e accordi, 96, la cui consegna è così programmata:
- 1 tranche - 29 velivoli (dal 2003 al 2009) - tutti consegnati tra il 2003 ed il 2009;
- 2 tranche - 46 velivoli (dal 2008 al 2015) - tutti consegnati tra il 2008 ed il 2015;
- 3 tranche A - 21 velivoli (dal 2015 al 2017) - di cui consegnati 13 nel 2015;
- 3 tranche B -25 velivoli - l’ordine non è stato confermato e i paesi partecipanti hanno
deciso, al momento, di non esercitare l’opzione contrattuale.
La Netma14 stipula contratti con il consorzio industriale Eurofighter e gestisce direttamente i fondi resi disponibili dalle Nazioni interessate15. Cura quindi la gestione operativa e finanziaria del programma ed ha rapporti con le industrie aeronautiche delle quattro Nazioni coinvolte attraverso i due consorzi creati dalle stesse aziende, denominati Eurofighter GmbH e Eurojet GmbH.
Per le capacità operative raggiunte o che a breve saranno introdotte, e la necessità di molte Nazioni di dover sostituire la propria flotta di aerei da combattimento, la produzione rappresenta un notevole canale di export, come risulta dalle vendite già effettuate al Kuwait, all’Austria, all’Arabia Saudita ed all’Oman oltre alle trattative in corso con numerosi altri Stati. Per quanto riguarda gli aspetti relativi all’impatto occupazionale, è possibile rilevare che il programma coinvolge circa 1.700 addetti diretti (della società Xxxxxxxx) e circa 9.000 indiretti; sono circa 90 le imprese dell’indotto coinvolte nelle diverse attività del programma Efa. Si tratta, quindi, di un programma molto rilevante, non solo sotto il profilo della sicurezza nazionale, ma anche per quanto riguarda gli aspetti tecnologici e l’impatto economico e occupazionale sulle imprese del settore.
3.1. Il finanziamento del programma Efa
Il Ministero dello sviluppo economico ha riferito che sul proprio bilancio insistono
stanziamenti, sia in termini di contributi pluriennali (limiti d’impegno) per i quali è stata
14 Nato Eurofighter 2000 and Tornado Management Agency (Netma) è un’agenzia intergovernativa che è organo di gestione per il programma Eurofighter Typhoon Weapon System a quattro nazioni. E’ composta da rappresentanti civili e militari delle nazioni partecipanti: Regno Unito, Germania, Italia e Spagna. Netma è stato istituito nel 1996 per sostituire due ex organizzazioni: la Nato Multirole Combat Aircraft Development and Production Management Agency (Namma) e la Nato Efa Development Development and Logistics Management Agency (Nefma). È responsabile dello sviluppo e della produzione congiunti del Typhoon e dell'aereo da combattimento multiruolo della Nato, ovvero il Paxxxxx Xxxxxxx.
00 Xota Ministero della difesa, prot. Corte dei conti n. 3743 del 19 ottobre 2017 - Scheda Difesa su Eurofighter, pag. 5.
adottata la procedura della convenzione ex art. 5 della l. n. 421/1996, sia in termini di stanziamenti annuali per i quali è stata adottata una diversa procedura, attraverso l’emissione di ordini di accreditamento al funzionario delegato della Difesa delle somme richieste dalle agenzie intergovernative che curano la gestione operativa e finanziaria dei programmi finanziati.
La liquidazione delle somme ha luogo a seguito di autorizzazioni trasmesse dalla Direzione generale degli armamenti aeronautici del Ministero della difesa a seguito di specifica chiamata fondi da parte delle agenzie Nato: Netma (Nato Eurofighter Tornado Management Agency) e Nahema (Nato Helicopter Management Agency) cui è rispettivamente affidata la gestione operativa e finanziaria dei programmi.
Le “calls for funds” si basano sui piani di spesa preventivi, connessi all’avanzamento delle attività programmate annualmente, predisposti dalle stesse agenzie e approvati dai competenti organismi intergovernativi.
Il Mise, una volta ricevuta la richiesta dal Ministero dalla difesa unitamente alla “calls for funds”, dispone l’emissione degli ordinativi di accreditamento a favore dei funzionari delegati designati i quali, tramite l’emissione di ordinativi di pagamento, accreditano i fondi alle agenzie stesse.
Nell’allegato n. 5 sono riportate le schede descrittive dell’intero programma.
4. Il programma Tornado
Il programma Tornado è stato sottoscritto nel 1969 dal Regno Unito, dalla Germania e dall’Italia per dotare le rispettive aeronautiche militari di un velivolo multiruolo-ognitempo con capacità di “interdizione, attacco, difesa aerea, ricognizione e soppressione delle difese aeree nemiche”16.
Anche questo programma, fin dal suo avvio, è stato regolato da una serie di documenti intergovernativi, “Mou” (Memorandum of understanding) che hanno accompagnato le varie fasi di realizzazione del progetto, in relazione al suo sviluppo, al “Production Investment”, all’industrializzazione, alla produzione di serie ed infine al supporto in servizio. Il programma è attualmente regolato dalle condizioni definite nel “Mou 14” (“In Service
16 Nota Ministero della difesa, prot. Corte dei conti n. 3743 del 19 ottobre 2017 - Scheda Difesa su Tornado.
Support of the Tornado W/S”) con emendamento 5, in scadenza al 31 marzo 2019.
Per la realizzazione del programma è stato costituito tra le società costruttrici il consorzio Panavia (per l’Italia partecipa la società Xxxxxxxx s.p.a., già Xxxxxx Xxxxxxxxx s.p.a.), che ha prodotto, per le tre Nazioni partecipanti, un totale di 854 velivoli Tornado a partire dal 1980, di cui 99 velivoli acquisiti dall’Italia.
La flotta Tornado italiana è stata completata con la consegna dell’ultimo velivolo nel
1989 e ad oggi consiste in 37 velivoli il cui impiego è previsto fino al 2027.
Attualmente, i velivoli Tornado italiani sono oggetto di un intenso programma di ammodernamento (“Mid Life Update” - It-Mlu) diretto a migliorarne l’affidabilità e la manutenibilità nonchè l’implementazione con sistemi di armamento, ricognizione e comunicazione intelligenti di ultima generazione, anche allo scopo di assorbire i ritardi e le rimodulazioni relativi al progetto F35.
4.1. Il finanziamento del programma Tornado
Il programma Tornado è stato a totale carico del bilancio del Ministero della difesa sino al 2011; dal 2012 il Mise supporta l’esigenza finanziaria del programma con i fondi di cui alla l. n. 266/1997.
Per questo programma è ancora l’agenzia Netma che cura la gestione operativa e finanziaria e quindi i rapporti con le industrie aeronautiche delle Nazioni coinvolte attraverso il consorzio Panavia.
Nell’allegato n. 6 sono riportate le schede descrittive dell’intero programma.
5. Il programma NH 90 ed il suo finanziamento
Il programma NH 90 è un programma di cooperazione internazionale avviato nella seconda metà degli anni 80 da Italia, Germania, Francia e Olanda, che hanno concordato di studiare e sviluppare un elicottero che rispondesse alle esigenze operative degli anni 2000.
Formalmente nasce il 1° settembre 1992, con la firma del contratto di progetto e sviluppo dell'elicottero NH 90 tra l'agenzia Nato Nahema (Nato Helicopter Management Agency costituita tra i quattro suddetti paesi) su approvazione del Consiglio dell’Alleanza atlantica e il consorzio industriale Nhi (Nato Helicopter Industries) incaricato di realizzare il
programma e costituito dai principali costruttori di elicotteri delle nazioni acquirenti; per
l’Italia partecipa la società Xxxxxxxx s.p.a. (già Xxxxxx Xxxxxxxx s.p.a.).
L’agenzia Nahema, la cui struttura è composta da personale proveniente dalle quattro Nazioni partecipanti, sviluppa la propria attività finanziaria grazie ad un bilancio operativo approvato su base annuale, nell’ambito del quale sono definiti gli obblighi finanziari di ciascun paese.
Nei primi anni 2000 si sono uniti al programma anche il Belgio e il Portogallo;
quest’ultimo, successivamente, si è ritirato dal progetto nel 2014.
L’NH 90 è un elicottero medio (circa 9.000 Kg) nelle due versioni principali, navale e terrestre. A tutt’oggi sono stati commissionati dalle quattro Nazioni citate 345 elicotteri, di cui consegnati 190, oltre a 192 elicotteri commissionati da altri paesi.
Nell'ambito del contratto di produzione, per l’Italia è prevista la fornitura di 116
elicotteri, di cui consegnati 63.
Nel coxxx xxxxx xxxx, xx xxxxx xxxxxxxxx, più volte è stato riesaminato lo stato del programma e il relativo fabbisogno finanziario anche al fine di allineare il profilo di spesa del programma con le effettive disponibilità indicate dallo Stato Maggiore della difesa (Smd). Le spese da effettuare anno per anno sono sancite dall’approvazione del Budget operativo (Ob) da parte dell’Head of Delegation, su proposta dell’agenzia Nahema relativamente all’anno in corso. In base all’Ob, Nahema invia una richiesta di fondi (Cff - Call for Funds) che, “girata” allo Stato Maggiore della difesa ed al Mise, determina la liquidazione dei fondi previsti.
Nell’ allegato n. 7 sono riportate le schede descrittive dell’intero programma.
In conclusione, la gestione dei programmi di cui alla l. n. 266/1997, risulta essere affidata a strutture sovranazionali intergovernative, che annualmente presentano (in linea con i rispettivi Mou firmati da ciascun rappresentante nazionale che disciplinano i settori), le richieste di fondi (Cff - Call for Funds) cui il Mise dà seguito, rendendo disponibili le risorse richieste sulla base di una programmazione pluriennale, concordata e controllata a livello nazionale dai dicasteri competenti; ciò premesso, non avendo dato luogo l’analisi della tematica a perplessità ed osservazioni, e considerato, altresì, che essa è oggetto di costante monitoraggio, a cadenza annuale da parte della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali, nel merito non si è dato corso ad ulteriori approfondimenti.
A margine può comunque annotarsi che alcune forniture previste dai programmi, nel tempo, hanno registrato ritardi o difficoltà in relazione a rimodulazioni delle risorse stanziate dalle Nazioni consorziate, oppure rallentamenti delle attività di sviluppo dei progetti stessi.
Dal 2013 le risorse finanziarie a copertura dei suddetti programmi fanno capo al capitolo 7421 del Ministero dello sviluppo economico17.
17 Programmi finanziati con le risorse integrative disposte dalle l. n. 266/1997, n. 266/2005, dalla legge di stabilità n. 208 del 28 dicembre 2015 e dalla legge di stabilità 2017, n. 232 dell’11 dicembre 2016.
CAPITOLO V QUADRO CONTABILE
Sommario: 1. Gli stanziamenti. - 1.1. I capitoli di finanziamento. - 2. Le modalità di finanziamento dei progetti approvati ex l. n. 808/1985. - 2.1 I (ri)finanziamenti della l. n. 808/1985. - 3. I finanziamenti dei progetti ex l.
n. 266/1997. - 3.1. I (ri)finanziamenti della l. n. 266/1997. - 4. Lo stato attuale dei progetti finanziati. - 4.1. Periodo 2004-2007. - 4.2. Periodo 2008-2014. - 4.3. I progetti approvati nel 2015. - 4.4. Gli ultimi progetti approvati dal Comitato del 19 dicembre 2017. - 5. Riepilogo circa lo stato attuale dei progetti.
1. Gli stanziamenti
La normativa a supporto degli interventi gestiti del Ministero dello sviluppo economico e finalizzati allo sviluppo tecnologico del settore aereonautico, per quanto di interesse ai fini della presente indagine, trova il suo impianto strutturale sia nella l. n. 808/1985, sul finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo delle imprese del settore aeronautico, sia nella
l. n. 266/1997, finalizzata a garantire il richiamato qualificato livello della presenza italiana nei programmi aeronautici di elevato contenuto tecnologico connessi alle esigenze della difesa aerea nazionale e realizzati nel contesto dell'Unione europea.
Su tale quadro sono intervenute, poi, le diverse disposizioni che hanno autorizzato il rifinanziamento degli interventi (anche quelli programmati e interrotti per carenza fondi).
1.1. I capitoli di finanziamento
Per quanto riguarda gli aspetti della gestione finanziaria e di bilancio inerenti la tematica, l’amministrazione ha precisato che, con l’attuazione del bilancio per azioni, ha provveduto, d’accordo con la Ragioneria generale, a distinguere più nettamente le attività riguardanti la gestione della l. n. 808/1985 da quelle riguardanti il finanziamento dei programmi per la difesa e la sicurezza nazionale (l. n. 421/1996, l. n. 266/1997, l. n. 266/2005,
l. n. 147/2013). Sono state individuate, pertanto, due distinte azioni, oltre a una terza riferita al pagamento dei mutui relativi al finanziamento dei programmi per la difesa.
Questa distinzione ha trovato riscontro anche sul piano del bilancio, per cui alla l. n. 808/1985 fa capo, dal 2017, il nuovo capitolo di bilancio 7423, sul quale sono state trasferite tutte le risorse in precedenza allocate sul capitolo 7421 e su cui, per l’avvenire, saranno stanziate tutte le nuove risorse.
Il capitolo 7420 finanzia, invece, gli interventi per l’innovazione del sistema produttivo del settore aerospazio, della sicurezza e della difesa ex art. 5 d.l. n. 321/1996, convertito dalla l. n. 421/1996, e con l’art. 1, comma 95l, della l. n. 266/2005.
In particolare, le risorse allocate sul cap. 7420 sono destinate al rifinanziamento degli interventi previsti dall’art. 5 d.l. 17 giugno 1996, n. 321, convertito dalla l. 8 agosto 1996,
n. 421, che richiama a sua volta le finalità espresse dall’art. 3, c. 1, lett. a), l. 24 dicembre 1985, n. 808, consistenti nello sviluppo tecnologico del settore aeronautico (attraverso finanziamenti per l'elaborazione di programmi e l'esecuzione di studi, progettazioni, sviluppi, realizzazione di prototipi, prove, investimenti per industrializzazione ed avviamento alla produzione fino alla concorrenza dei relativi costi, inclusi i maggiori costi di produzione sostenuti in relazione all'apprendimento precedente al raggiungimento delle condizioni produttive di regime).
Per quanto riguarda il quadro finanziario complessivo dei capitoli 7420 e 7421, riportato nelle tabelle di cui agli allegati da 8 a 20, va precisato, con riguardo alla l. n. 808/1985, che le risorse assegnate al cap. 7420 (p.g. 7) sono riferite al solo stanziamento della l. n. 140/1999; gli stanziamenti successivi sono affluiti sul cap. 7421.
Attraverso il capitolo 7421 sono quindi finanziati, sia gli interventi destinati alla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico dell’industria aereonautica ex l. n. 808/1985 (Azione 3), sia gli interventi per l’innovazione del sistema produttivo del settore aerospazio della sicurezza e della difesa ex l. n. 321/1996, art. 5, e l. n. 266/2005, art. 1, comma 95 (Azione 4).
Le risorse allocate sul cap. 7421 sono generalmente finalizzate al sostegno alle attività economiche e produttive; tuttavia, per la presente indagine risultano di diretto interesse esclusivamente quelle dedicate al perseguimento delle finalità espresse dall’art. 4, comma 3,
l. 7 agosto 1997, n. 266, rifinanziata dall’art. 2, comma 180, l. 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), in quanto volte alla realizzazione di un programma fondamentale per la sicurezza nazionale per esigenze di difesa aerea e per la promozione, in un contesto europeo, dello sviluppo delle imprese italiane di alta tecnologia.
Il Ministero, nell’ambito dell’attività istruttoria, ha chiarito che “Al riguardo, i quattro limiti di impegno autorizzati sono stanziati ed impegnati, per euro 200 milioni, sul cap. 7420 (xx.xx. 4, 41 e 42), ora capp. 9707 e 5312 (xx.xx. 1, 2 e 3) e per euro 50 milioni, sul cap. 7421 (p.g. 14), ora capp. 9706 e 5311 (p.g. 1); gli stanziamenti diretti insistono sul cap. 7421 (p.g.
20)”. In merito a questi ultimi, si rammenta che le risorse sono accreditate a favore del funzionario delegato della Difesa. Relativamente ai tre limiti di impegno, previsti dalla l. n. 289/2002, art. 79, e dalla l. n. 350/2003, art. 4 (tabelle di cui agli allegati nn. 22 e 23), si evidenzia che tali risorse sono assorbite interamente dagli oneri di ammortamento per capitale ed interessi derivanti dall’accensione dei mutui stipulati dalla società Xxxxxxxx s.p.a., a seguito dell’autorizzazione del Mise e del Mef, per il programma Efa.
Gli stanziamenti disposti con le l. n. 244/2007 (anno 2012), n. 183/2011 (anni 2013-2016) e n. 208/2015 (anni 2016-2021), sono stati in parte rimodulati e riallocati, nell’ambito di quanto previsto dall’art. 4, comma 3, l. n. 266/1997. C’è stata, al riguardo, un’intesa politica tra i due dicasteri al fine di razionalizzare le risorse stesse.
Le risorse del capitolo 7421 sono confluite, nel bilancio 2017, nel capitolo 7423.
2. Le modalità di finanziamento dei progetti approvati ex l. n. 808/1985
I progetti finanziati ex l. n. 808/1985 riguardano sia “l’ambito civile” sia l’ambito della “sicurezza nazionale”, rispettivamente regolati, come già detto nel capitolo dedicato alla ricostruzione del quadro normativo, dai d.m. n. 173/2010 (fino al 2015, anno nel quale è subentrato il nuovo d.m. 3 luglio 2015) e dal d.m. n. 174/2010.
Gli stanziamenti sulla l. n. 808/1985 sono disposti nella forma di contributi pluriennali18, anche detti (nel passato) “limiti d’impegno”19. I finanziamenti sono stati perciò erogati alle imprese beneficiarie inizialmente in quote annuali per una durata sostanzialmente corrispondente alla durata dei contributi pluriennali (in genere 15 anni); tale procedura è stata recentemente modificata con le varianti introdotte con particolare riguardo alle Pmi, in virtù delle quali l’erogazione, dal 2014, avviene in un’unica soluzione o, al massimo, in 2- 3 anni, con un significativo vantaggio d’impresa.
Questa è stata una delle soluzioni, ricercate e riferite dall’amministrazione, per ridurre l’impatto negativo sulle Pmi di tempi di finanziamento eccessivamente lunghi, tenuto conto
18 Nota Ministero dello sviluppo economico, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
19 I contributi pluriennali sono definiti dalla circolare n. 11 del 4 marzo 2013 della Ragioneria generale dello Stato come “autorizzazioni pluriennali di spesa per le quali la legge autorizzativa stabilisce un importo annuale sempre identico ed un periodo di durata pluriennale (di norma non inferiore a dieci anni) che può essere ricondotto ad un piano di ammortamento, attesa la possibilità di attualizzazione di detti contributi, previa apposita autorizzazione”. Rif. relazione Mise, prot. Corte dei conti n. 319 del 5 febbraio 2018.
delle ridotte dimensioni dei loro progetti e delle maggiori difficoltà finanziarie in cui in genere tali tipologie di imprese, secondo quanto riferito dal Mise, devono operare. Al riguardo, va notato che la modifica decisa nel 2014 in favore delle Pmi, è stata introdotta con d.m. e, dunque, in presenza della relativa disponibilità finanziaria, avrebbe potuto intervenire anche ben prima.
Per le grandi imprese il nuovo regime di aiuti adottato con il d.m. 3 luglio 2015 ha, invece, disposto la restituzione del finanziamento in rate costanti in un arco temporale corrispondente alla durata dell’erogazione.
Il Ministero – nonostante abbia inteso non attribuire eccessiva rilevanza alla soluzione di continuità dei finanziamenti verificatasi fra il 2011 ed il 2013 – indica tuttavia come tema di fondamentale importanza, ai fini dell’efficacia dell’intervento20, proprio la continuità delle risorse finanziarie.
2.1. I (ri)finanziamenti della l. n. 808/1985
Come in precedenza riferito incidentalmente, a partire dalla legge di stabilità per il 2013 si è cercato di dare continuità ai finanziamenti della l. n. 808/1985, che ha così potuto continuare ad operare sostenuta dagli interventi che si riepilogano nella tabella che segue21.
Tabella n. 4 - Rifinanziamento l. n. 808/1985
(dati in milioni di euro)
legge di stabilità 201322 (l. 24 dicembre 2012, n. 228) | 750 | in 15 anni |
legge di stabilità 201423 (l. 27 dicembre 2013, n. 147) | 800 | in 20 anni (rimodulati in 15 anni con la L.S. 2015) |
legge di stabilità 2016 (l. 28 dicembre 2015, n. 208) | 725 | in 15 anni (dal 2018, anticipato al 2017 con la L.S. 2017) |
legge di bilancio 2017 (l. 11 dicembre 2016, n. 232, art. 1, comma 140) | 700 | in 10 anni dal 2018 (d.p.c.m. in corso di perfezionamento) |
Fonte: dati forniti dal Ministero dello sviluppo economico.
20 Nota Ministero dello sviluppo economico, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
21 Nota Ministero dello sviluppo economico, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
22 Con la L.S. 2013 è stato disposto il rifinanziamento dell’art. 3, primo comma, lett. a), l. n. 808/1985, di contributi per 750 milioni, così distribuiti: 10 milioni di euro per il 2013, 50 milioni di euro per gli anni 2014 e 2015 e 640 milioni di euro distribuiti nelle annualità dal 2016-2028. Tali somme risultano iscritte sul cap. 7421
p.g. 21 dello stato di previsione del Mise.
23 Con la L.S. 2014 è stato disposto il rifinanziamento dell’art. 3, primo comma, lett. a), l. n. 808/1985, di due contributi ventennali (in seguito ripartiti in 15 anni) per 800 milioni di euro, così distribuiti: 30 milioni di euro a decorrere dal 2014 e 10 milioni a decorrere dal 2015.
3. I finanziamenti dei progetti ex l. n. 266/1997
Come in precedenza accennato, nel bilancio del Mise, gli stanziamenti a sostegno delle finalità di cui alla l. n. 266/1997 sono registrati in termini di contributi pluriennali con l’emissione di ordini di accreditamento al funzionario delegato della Difesa, delle somme richieste dalle agenzie intergovernative che curano la gestione operativa e finanziaria dei programmi finanziati24.
Diversamente dai finanziamenti ex l. n. 808/1985, nel caso dei contributi pluriennali per il finanziamento dei programmi per la difesa e la sicurezza nazionale, ai sensi delle l. n. 421/1996, n. 266/1997 e n. 266/2005, è stato autorizzato il ricorso a mutui attraverso il sistema bancario, con interessi a carico del bilancio dello Stato. In altri termini, per questi programmi, nell’ipotesi che i tempi di realizzazione fossero risultati non compatibili con la disponibilità di risorse finanziarie, allocate su un arco temporale molto più lungo e tale da rendere problematico procedere al pagamento diretto degli stati di avanzamento lavori, è stato ammesso, sin dal 1997, il ricorso a mutui – poi effettivamente stipulati – che, come accennato, gravano ora sui contributi pluriennali sia per la parte capitale che per la parte interessi, assorbendo integralmente i limiti di impegno previsti dalle l. n. 289/2002, art. 79, e n. 350/2003, art. 4. Il riepilogo dei mutui è riportato negli allegati n. 21 e n. 22.
Nonostante l’accennata previsione sia esplicitamente contemplata dall’art. 4, comma 3, l.
n. 266/1997, si ritiene che tale situazione abbia finito con il rappresentare un elemento di minore efficacia del sistema, dal momento che i finanziamenti concessi sono stati erogati attraverso quote annuali in un arco temporale che coincide, sostanzialmente, con l’articolazione temporale dei contributi pluriennali (in genere 13-15 anni)25. Infatti, nonostante il mercato del credito negli ultimi anni abbia offerto concrete opportunità, l’erogazione del finanziamento in un arco temporale così lungo comporta necessariamente una riduzione dell’effetto del beneficio per le imprese, che, nel frattempo, possono aver dovuto già sostenere gli investimenti con i relativi costi e spese.
Si ritiene che tali ricadute negative risultino solo parzialmente compensate da altre agevolazioni, quali le richiamate riduzioni percentuali del finanziamento gravato dall’obbligo di restituzione.
24 Nota Ministero dello sviluppo economico, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
25 Nota Ministero dello sviluppo economico, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
La rilevanza del tema è tale da rendere attuale una riflessione da parte del Ministero circa la prospettiva di avviare azioni intese a raggiungere la rinegoziazione dei mutui in essere.
3.1. I (ri)finanziamenti della l. n. 266/1997
Come già accennato nel precedente paragrafo a proposito degli impieghi per l’acquisto degli Eurofighter, Tornado e NH 90, gli stanziamenti diretti al rifinanziamento della l. n. 266/1997, disposti con le l. n. 244/2007 (anno 2012), n. 183/2011 (anni 2013-2016) e n. 208/2015 (anni 2016-2021), sono stati in parte rimodulati e riallocati.
Il Mise, d’intesa con il Ministero della difesa, ha precisato di essersi adoperato al fine di razionalizzare l’impiego delle risorse stesse oltre a quelle del Ministero della difesa per l’attuazione di importanti accordi internazionali. Nello specifico, attraverso una verifica dello stato di avanzamento del programma Efa, sono state individuate risorse da riallocare nella partecipazione ai programmi aeronautici europei (Tornado e NH 90) ad elevato contenuto tecnologico. Dal 2012 pertanto le risorse stanziate sul capitolo 7421 p.g. 20 sono assegnate ai tre programmi aeronautici sovranazionali Efa, Tornado e XX 0000, assorbendo finanziamenti che – come verrà successivamente dettagliato nell’ulteriore sviluppo della presente relazione – si anticipa assommano, in applicazione dell’art. 4, comma 3, l. n. 266/199727, ad oltre 12 miliardi.
4. Lo stato attuale dei progetti finanziati
Considerato che la precedente indagine della Corte sul tema (v. nota 1) aveva come ultimo anno di analisi il 2008, sono state chieste al Ministero informazioni riferite ai progetti attualmente ancora in corso.
L’amministrazione, nel rispondere che poteva fornire dati solo a partire dal 2004 (pur a fronte di procedimenti che erano iniziati prima del 2004 stesso), in quanto primo anno dal quale tali dati sono stati informatizzati (a partire dal 2016), ha trasmesso documentazione e tabelle che distinguono tra i progetti riferiti al periodo 2004-2007, i progetti riferiti al
26 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
27 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017, all. 2.
periodo 2008-2014, ed i progetti approvati dal 201528, in relazione alle esposte modifiche normative e regolamentari.
Gli allegati 1 e 2 contengono il riepilogo dei progetti finanziati, secondo quanto comunicato dal Ministero, distinti fra conclusi ed ancora in corso ove il termine “concluso” sta ad indicare i progetti per i quali le attività di ricerca e sviluppo finanziate sono terminate. Con questo non si intende dire – prosegue il Dicastero – che siano concluse anche le erogazioni dei finanziamenti: ciò in considerazione del fatto che i finanziamenti sono concessi ed erogati attraverso “contributi pluriennali”, cioè risorse finanziarie articolate, sul bilancio dello Stato, su un arco temporale medio lungo (generalmente 15 anni). Un progetto, pertanto, può concludersi in un arco temporale di 5-6 anni ma le erogazioni delle quote del finanziamento possono protrarsi per molti anni ancora oltre la sua conclusione realizzativa”29.
4.1. Periodo 2004-2007
Si tratta sia di progetti ormai conclusi nel senso appena indicato ovvero, come già accennato, per i quali sono in corso le restituzioni delle quote residue dei finanziamenti concessi.
L’amministrazione ha confermato al riguardo che, relativamente al periodo considerato, si tratta di progetti presentati senza che uno specifico bando ne delimitasse i contenuti e, conseguentemente, nel tempo, si sono manifestate discrasie. Talvolta i progetti si sono rivelati sovrastimati. Ha precisato, inoltre, che, fino all’emanazione dei d.m. n. 173 e n. 174/2010, non esisteva una netta distinzione tra ambito civile e di sicurezza nazionale.
Ha altresì riferito30 che la prassi ora in vigore è stata introdotta nei procedimenti per l’accorrenza ai finanziamenti solo dal 2015 quando, con il d.m. del 3 luglio del medesimo anno, è stata introdotta l’attivazione di bandi per la presentazione dei progetti e delle domande di finanziamento (art. 9).
Le informazioni trasmesse dall’amministrazione hanno consentito di ricostruire, per il periodo in esame, 138 approvazioni, per somme concesse pari ad oltre 1.040 milioni,
28 Nota Mise, trasmessa via mail, prot. Corte dei conti n. 988 del 19 marzo 2018. 29 Nota Mise, trasmessa via mail, prot. Corte dei conti n. 988 del 19 marzo 2018. 30 Nota Mise, prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 5 febbraio 2018.
consuntivate per euro 996,1 milioni, e liquidate per euro 979,6 milioni, complessivamente ripartite come di seguito rappresentate, mentre l’elenco completo ed analitico dei progetti cui sono riferite è contenuto nella tabella di cui all’allegato n. 23.
Tabella n. 5 - Situazione progetti approvati - Anni 2004-2007
N. progetti approvati | Somme concesse | Somme consuntivate | Somme liquidate | |
sicurezza nazionale | 00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,02 |
civile | 00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,81 |
Totale | 138 | 1.040.583.670,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,83 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Ministero dello sviluppo economico, tab. 2 A.
Circa le 138 approvazioni, 19 riguardano progetti che hanno la fine impegno prevista per il 2018; inoltre, per 3 progetti, non avendo le imprese beneficiarie trasmesso rendicontazioni o avendo trasmesso rendicontazioni inferiori, le somme non erogate sono passate in economia di bilancio.
Per quanto riguarda l’anno 2007, il Dicastero ha dichiarato che per tale anno non sono stati emanati decreti di concessione dei finanziamenti né convocate riunioni del Comitato31.
4.2. Periodo 2008-2014
Per il periodo 2008-2014, i progetti sostenuti risultano 129; tuttavia, poiché per i motivi descritti nel cap. II, par. 2.3, in quegli anni le approvazioni avvenivano su più annualità, con riferimento ai 129 progetti le approvazioni complessivamente deliberate assommano a 376: di queste, 119 si riferiscono a progetti conclusi e 257 a quelli in corso (per i quali sono ancora in corso erogazioni a sostegno)32.
Le informazioni al riguardo trasmesse dall’amministrazione possono riassumersi nella
successiva tabella.
31 Nota Mise, prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 5 febbraio 2018.
32 Nota Mise, prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 19 marzo 2018 e nota per atti prot. Corte dei conti n. 72060990 del 6 aprile 2018, relativa all’incontro avvenuto con l’amministrazione in data 21 marzo 2018.
Tabella n. 6 - Progetti approvati - Anni 2008-2014
PROGETTI APPROVATI 2008-2014 | Finanziamento Concesso | Finanziamento Consuntivo | Liquidato | |
376 (*) | 3.532.436.817,00 | 3.305.011.860,76 | 2.087.467.522,36 | |
CONCLUSI AMBITO CIVILE | 38 | 216.026.396,00 | 208.732.682,25 | 144.305.546,62 |
CONCLUSI AMBITO SICUREZZA NAZIONALE | 81 | 807.766.043,00 | 778.274.685,20 | 449.591.513,91 |
TOTALE | 119 | 1.023.792.439,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,53 |
Progetti in corso | 257 | 2.508.644.378,00 | 2.318.004.493,31 | 1.493.570.461,83 |
Di cui: | ||||
REVOCATI/ SOSPESI | 00 | 00.000.000,00 | 120.942,00 | 54.644,00 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Ministero dello sviluppo economico.
(*) Il dato si riferisce a 129 progetti varati, in più tranche, per un totale di 376 approvazioni.
Le tabelle di cui agli allegati n. 1 e 2 contengono il riepilogo dei progetti approvati.
4.3. I progetti approvati nel 2015
Come accennato, nella riunione del 15 luglio 2015 il Comitato ha approvato 41 progetti per investimenti pari a 1,9 miliardi di euro, distribuiti in un arco temporale di durata media dei progetti di cinque anni. Le risorse finanziarie disponibili hanno consentito il finanziamento dei primi tre anni di attività33 (2014-2015-2016) per 1 miliardo di euro circa. Sono stati concessi, infatti, alla fine del 2015, finanziamenti per circa 740 milioni di euro (pari al 75 per cento degli investimenti ammissibili). Essi gravano, in parte sullo stanziamento della legge di stabilità 2013 (299 milioni), in parte su quello della legge di stabilità 2014 (418 milioni) ed in piccola quota sulle riassegnazioni delle restituzioni (23 milioni, utilizzati per le Pmi).
Le risorse della legge di stabilità 2013 sono state destinate, in ossequio al disposto della richiamata direttiva del Ministro dello sviluppo economico (d.m. 6 novembre 2013), per una quantità non superiore al 70 per cento dei fondi ai cosiddetti progetti “code” e, per una quota non inferiore al 30 per cento, ai nuovi progetti. La prosecuzione del finanziamento dei progetti, fino a conclusione, sarà disposta successivamente alla rendicontazione delle attività già finanziate, utilizzando le risorse della legge di stabilità 2016 (725 milioni).
33 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
Nel 2015 sono stati finanziati i progetti approvati nel 2011 e non ancora completamente finanziati per le annualità di progetto 2014 e successive fino alla loro conclusione, con le restanti risorse della legge di stabilità 2014 (354 milioni)34.
Riepilogando, le approvazioni effettuate nel 2015 hanno riguardato 41 nuovi progetti ed alcune code di progetti precedentemente approvati; 27 sono nuovi progetti che ricadono sotto la disciplina del d.m. 3 luglio 2015 e 14, in quanto riguardanti la sicurezza nazionale, e come tali regolati dal d.m. n. 174/2010. Per quanto riguarda i 27 nuovi progetti in ambito civile, va precisato che alla loro realizzazione partecipano 34 diverse imprese ma, poiché alcune di esse risultano in forma associata per la realizzazione dello stesso progetto, i nuovi progetti sostanzialmente approvati in ambito civile sono 27 e non 34 (due di essi peraltro risultano già oggetto di revoca); 26 sono code di precedenti progetti (di cui 4 riguardanti l’ambito civile e 22 la sicurezza nazionale).
Per 35 di questi sono già stati presentati consuntivi riferibili alle annualità 2014-201535. La successiva tabella n. 7 riassume l’elenco dei citati 41 progetti, secondo i dati di sintesi forniti dal Ministero. Le tabelle di cui agli allegati 3 e 4 elencano analiticamente i progetti
approvati.
Tabella n. 7 - Progetti approvati nel 2015
N. | TIPOLOGIA | CONCESSO | CONSUNTIVO | LIQUIDATO |
25 | programmi civili | 164.510.958,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 |
2 | revoche | 7.260.674,00 | ||
14 | programmi s.n. | 566.104.358,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 |
41 | TOT. NUOVI PROGETTI | 737.875.990,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 |
4 | code civili | 32.690.764,00 | 00.000.000,00 | 0.000.000,00 |
22 | code s.n. | 274.583.583,00 | 164387375 | 44.711.405,00 |
TOTALI | 1.045.150.337,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati del Ministro dello sviluppo economico.
4.4. Gli ultimi progetti approvati dal Comitato del 19 dicembre 2017
Il Comitato per l’industria aereonautica, il 19 dicembre 2017, ha approvato venti nuovi progetti alla cui copertura finanziaria si dovrà provvedere con le somme derivanti dalle
34 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
35 Relazione trasmessa dal Mise in allegato alla risposta prot. Corte dei conti del 5 febbraio 2018.
restituzioni dei finanziamenti pregressi ex l. n. 808/1985 riassegnate alla spesa negli esercizi finanziari 2016 e 2017. Le somme relative all’es. 2016 sono state impegnate in data 21 dicembre 2017 al fine di evitarne il passaggio in economia e, alla data del 19 maggio 2018, cui si riferiscono i dati suesposti, risultavano ancora in corso di formalizzazione i decreti di concessione dei finanziamenti.
Il totale dei finanziamenti ammonta a 142,4 milioni di euro.
5. Riepilogo circa lo stato attuale dei progetti
Riepilogando, come indicato dall’amministrazione nel corso dell’istruttoria, dei 376 progetti seguiti e riferiti al periodo 2008-2014, 119 (di cui 38 riferiti all’ambito civile e 81 a quello della sicurezza nazionale) sono stati definiti dall’amministrazione come “conclusi”, con ciò indicando progetti per i quali sono terminate le attività di ricerca e sviluppo finanziate ma non necessariamente completate le erogazioni. Ciò implica, come accennato, che un progetto possa essersi concluso in un lasso di tempo di 5-6 anni ma che le erogazioni dei finanziamenti si protraggano per molti anni oltre tale conclusione36. Il successivo obbligo di restituzione del finanziamento ricevuto decorre, poi, dall’anno successivo all’erogazione dell’ultima quota annuale.
A tali progetti vanno ad aggiungersi quelli approvati dal Comitato il 15 luglio 2015 (riferiti al bando emanato con d.d. 20 dicembre 2013) nonché la prosecuzione dei cosiddetti progetti “code” per la parte residua e non ancora finanziata.
Infine, in data 19 dicembre 2017, sono stati approvati altri venti progetti (riferiti al d.d. emanato il 22 maggio 2017) che saranno finanziati con le somme provenienti dalla restituzione dei finanziamenti l. n. 808/1985 che sono state riassegnate alla spesa per gli esercizi finanziari 2016 e 2017.
Di seguito, le tabelle nn. 8 e 9 riassumono gli stanziamenti disposti in favore della l. n. 808/1985 nel periodo 2004-2018 per un ammontare pari a 5.760,5 milioni ed una effettiva erogazione di fondi pari a 3.238,2 milioni (per approfondimenti dal 2013 in poi si vedano gli allegati da 8 ad 11).
I dati riferibili, invece, ai finanziamenti della l. n. 266/1997 e rivolti ai programmi Efa, Tornado e NH 90, come da riepilogo nella successiva tabella 10, ammontano, nel periodo 2008-2017 – come anticipato – a 12.358 milioni, con erogazioni pari a 9.937 milioni.
Tabella n. 8 - Quadro riepilogativo delle autorizzazioni di spesa in corrispondenza dei singoli piani di gestione - L. n. 808/1985, art. 3, lett.a) - Realizzazione progetti R&S tecnologico industria aeronautica
CAP | PG | Autorizzazione di spesa | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | 2028 | 2029 | 2030 | 2031 | 2032 | TOTALI | ||
* 7421 | 1 | 7421 | 1 | L.F. n.388/2000 art.144 comm 3 punto 1 - L.F. n.350/2003 art.4 comma 176, punto 5, 6 | 154.136.97 5 | 154.136.937 | 154.136.975 | 130.896.37 7 | 82.349.466 | 40.000.000 | 30.000.000 | 745.656.730 | |||||||||||||
7423 | 2 | LB 2017 - art. 1, comma 140 | 20.000.000 | 40.000.000 | 50.000.000 | 80.000.000 | 80.000.000 | 80.000.000 | 50.000.000 | 50.000.000 | 50.000.000 | 50.000.000 | 50.000.000 | 50.000.000 | 50.000.00 0 | 700.000.000 | |||||||||
7421 | 8 | 7423 | 4 | LF 2007 - art. 1, comma 883, punto A -dal 2014 rimodulato con L.S. 2014 | 40.000.0000 | 42.860.000 | 42.860.000 | 41.430.000 | 38.570.000 | 38.570.000 | 38.570.000 | 38.570.000 | 38.570.000 | 360.000.000 | |||||||||||
7421 | 9 | 7423 | 5 | LF 2007 - art. 1, comma 883, punto B -dal 2014 rimodulato con L.S. 2014 | 40.000.000 | 40.684.000 | 40.456.000 | 40.228.000 | 39.772.000 | 39.772.000 | 39.772.000 | 39.772.000 | 39.772.000 | 39.772.000 | 400.000.000 | ||||||||||
7421 | 10 | 7423 | 6 | LF 2007 - art. 1, comma 883, punto C- dal 2014 rimodulato con L.S. 2014 | 40.000.000 | 43.912.000 | 41.956.000 | 40.978.000 | 39.022.000 | 39.022.000 | 39.022.000 | 39.022.000 | 39.022.000 | 39.022.000 | 39.022.000 | 440.000.000 | |||||||||
7421 | 11 | 7423 | 7 | LF 2007 - art. 1, comma 884, punto A - riduzione dal 2010 con DL 135/2009 art. 3 comma 3-bis | 876.000 | 876.038,00 | 876.038 | 876.038 | 876.038 | 876.038 | 876.0380 | 876.038 | 876.038 | 7.884.304 | |||||||||||
7421 | 12 | 7423 | 8 | LF 2007 - art. 1, comma 884, punto B - riduzione dal 2010 eseguita con DL 135/2009 art. 3 comma 3-bis | 11.233.000 | 11.233.000 | 11.233.000 | 11.233.000 | 11.233.000 | 11.233.000 | 11.233.000 | 11.233.000 | 11.233.000 | 11.233.000 | 112.330.000 | ||||||||||
7421 | 13 | 7423 | 9 | LS 2011 - art. 1, comma 57- -dal 2014 rimodulato con L.S. 2014 | 32.361.000 | 43.680.000 | 38.641.000 | 35.501.000 | 29.221.000 | 29.221.000 | 29.221.000 | 29.221.000 | 29.221.000, | 24.426.000 | 14.564.000 | 335.278.000 | |||||||||
7421 | 21 | 7423 | 10 | LS 2013 + LB 2017 (LS2013:750) + (LB2017:725) | 10.000.000 | 50.000.000 | 50.000.000 | 50.000.000 | 75.000.000 | 93.809.737 | 100.000.000 | 100.000.000 | 100.000.000 | 100.000.000 | 100.000.00 0 | 100.000.00 0 | 100.000.000 | 100.000.00 0 | 100.000.00 0 | 90.000.000 | 50.000.000 | 50.000.00 0 | 50.000.00 0 | 25.000.000 | 1.493.809.73 7 |
7421 | 22 | 7423 | 11 | LS 2014 - art. 1, comma 38, punto A | 30.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 40.000.000 | 10.000.000 | 600.000.000 | ||||
7421 | 23 | 7423 | 12 | LS 2014 - art. 1, comma 38, punto B | 13.000.000 | 13.000.000 | 13.000.000 | 13.000.0000 | 13.000.000 | 13.000.0000 | 13.000.000 | 13.000.000 | 13.000.000 | 13.000.000 | 13.000.000 | 13.000.000 | 13.000.000 | 13.000.000 | 18.000.000 | 200.000.000 | |||||
7421 | 24 | 7423 | 13 | Restituzioni - art1 comma 30 LS 2014 | 7.254.056 | 15.862.342 | 84.058.063 | 86.742.530 | 193.916.991 | ||||||||||||||||
328.606.97 5 | 424.636.031 | 449.021.35 5 | 488.200.47 8 | 455.786.03 4 | 365.503.775 0 | 381.694.038 | 361.694.038 | 391.694.038 | 347.453.000 | 286.586.00 0 | 203.000.00 0 | 203.000.000 | 203.000.00 0 | 203.000.00 0 | 193.000.00 0 | 128.000.000 | 100.000.00 0 | 50.000.00 0 | 25.000.000 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati del Ministero dello sviluppo economico.
Tabella n. 9 - Riepilogo progetti finanziati - Anni 2004-2017
Situazione progetti anni 2004-2006(*) | Tipologia | N. progetti | Somme concesse | Somme consuntivate | Somme liquidate |
Tot. progetti civili e sicurezza nazionale | 138 | 1.040.583.670 | 996.127.625,00 | 000.000.000,83 | |
Situazione progetti anni 2008-2014 | idem | 129 | 3.532.436.817 | 3.305.011.860 | 2.087.467.522,36 |
Progetti del 15/7/2015 | idem | 41 (**) | 1.045.150.337 | 484.962.460 | 119.180.920,00 |
Progetti 2017 in corso di formalizzazione | idem | 20 | 142.400.000 | ||
Totale progetti | 328 | 5.760.570.824,00 | 4.786.101.945,28 | 3.238.238.829,19 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati del Ministero dello sviluppo economico.
(*) Si precisa che nel 2007 non sono stati emanati decreti di concessione dei finanziamenti né convocate riunioni del Comitato37. (**) Per due progetti è stata disposta la revoca.
37 Nota Mise, prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 5 febbraio 2018.
Tabella n. 10 - Risorse finanziarie bilancio Mise - Programmi ex art. 4, comma 3, l. n. 266/1997 - Eurofigther, elicottero NH 90 e Tornado - Leggi autorizzative dettaglio cap. 7421 p.g. 20
(in milioni di euro)
Programmi finanziati | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 | 2024 | ||
Limiti di impegno autorizzati con leggi: 289/2002 - 350/2003 - 266/2006 4 limiti di impegno quindicennali a partire dall’anno 2004, 2005, 2006 e 2007 | 250 | 250 | 250 | 250 | 250 | 250 | 250 | 250 | 250 | 250 | 250 | 150 | 100 | 50 | |||||
STANZIAMENTI DIRETTI | |||||||||||||||||||
A | L.F. 244/2007 art. 2 c. 180 | EUROFIGTHER | 318 | 468 | 918 | 1.100 | 1.100 | ||||||||||||
B | L.F. 244/2007 tabella F ha trasformato in stanziamento annuale il limite di impegno di cui alla L.F 296/2006 art. 1 c. 885 - di 40 mio x 15 anni | EUROFIGTHER | 600 | ||||||||||||||||
C | L.F. 244/2007 tabella F ha trasformato in stanziamento annuale il limite di impegno di cui alla L.F 296/2006 - art. 1 c. 885 - di 30 mio x 15 anni | EUROFIGTHER | 450 | ||||||||||||||||
D | Legge di stabilità 183/2011 tab E ha ridotto i 1.100 Mio della legge 244 a 1.000 Mio e rifinanziato dal 2013 al 2018 | -100 | |||||||||||||||||
1.100 | 1.200 | 1.200 | 1.200 | 1.200 | 1.200 | ||||||||||||||
E | TOTALE RISORSE =A+B+C+D-100 | 918 | 918 | 918 | 1.100 | 1.000 | 1.100 | 1.200 | 1.200 | 1.200 | 1.200 | 1.200 |
segue tab. n. 10
Programmi finanziati | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 | 2024 | ||
F | D.L.215/2011, art. 5 comma 4, ha ridotto lo stanziamento di cui alla legge di stabilità 183/2011 per finanziare la legge 421/1996 di 25 Mio e di 125 Mio | -25 | -25 | -25 | -25 | -25 | -125 | -125 | |||||||||||
G | TOTALE RISORSE = E-F | 918 | 918 | 918 | 1.100 | 975 | 1.075 | 1.175 | 1.175 | 1.175 | 1.075 | 1.075 | |||||||
H | Legge di stabilità 228/2012 tab E ha rimodulato, dal 2014 al 2021, le somme di cui alla L.F 244/2007 come modificate dal D.L. 215/2011 | -171 | -150 | -318 | -358 | -575 | 512 | 525 | 535 | ||||||||||
I | TOTALE RISORSE = G - + H | 918 | 918 | 918 | 1.100 | 975 | 1.075 | 1.004 | 1.025 | 857 | 717 | 500 | 512 | 525 | 535 | ||||
L | Legge di stabilità 147/2013 tab E ha nuovamente rimodulato le somme di cui alla L.F 244/2007 | -100 | -100 | ||||||||||||||||
M | TOTALE RISORSE = I – L | 918 | 918 | 918 | 1.100 | 975 | 1.075 | 1.004 | 925 | 757 | 717 | 500 | 512 | 525 | 535 | ||||
N | Attribuzione risorse M per finanziamento programmi NH 90 Tornado e Efa | NH 90 | 5,5 | 82 | 139 | 77 | 80 | ||||||||||||
Tornado | 91,5 | 100 | 95 | 80 | |||||||||||||||
Eurofigther | 878 | 893 | 770 | 768 | 677 | 717 | 500 | 512 | 525 | 535 | |||||||||
O | RISORSE RESIDUE = M- N | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||
P | Legge di stabilità 208/2015 tab E, ha rifinanziato la legge 244/2007 | 280 | 280 | 280 | 250 | 250 | 300 | ||||||||||||
Q | Attribuzione risorse P - Convenzione del 28/10/2016 dettaglio nota difesa segretariato Difesa del 29/09/2016 finanziamento programmi: XX 00 x XXXXXXX | XX 90 | 200 | 200 | 200 | 200 | 200 | 200 | |||||||||||
R | RISORSE RESIDUE = P-Q | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
S | Taglio eseguito dal MEF - art. 13 del DL 50/2017 | -9 | |||||||||||||||||
T | Legge di Bilancio 232/2016 art. 21 ha rifinanziato la legge 244 art. 2 c 180 | 300 | 300 | 300 | |||||||||||||||
U | TOTALE STANZIAMENTI DIRETTI CAPITOLO = M+P-S+T | 918 | 918 | 918 | 1.100 | 975 | 1.075 | 1.004 | 925 | 1.037 | 988 | 780 | 762 | 775 | 835 | 300 | 300 | 300 | |
V | TOTALE IMPEGNATO/ASSEGNATO | 918 | 918 | 918 | 1.100 | 975 | 1.075 | 1.004 | 925 | 1.037 | 988 | 780 | 762 | 775 | 835 | ||||
Z | TOTALE LIQUIDATO | 918 | 918 | 918 | 1.100 | 975 | 1.075 | 1.004 | 925 | 1.037 | 1.067,75 | ||||||||
TOTALE XXXXXXXXXXXX XXX XXXXXXXX 0000 XX 20 | 1.168 | 1.168 | 1.168 | 1.350 | 1.225 | 1.325 | 1.254 | 1.175 | 1.287 | 1.238 | 1.030 | 912 | 875 | 885 | 300 | 300 | 300 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati del Ministero dello sviluppo economico.
CAPITOLO VI
LA RESTITUZIONE DEI FINANZIAMENTI DA PARTE DELLE IMPRESE
Sommario: 1. Le modalità di restituzione delle somme da parte delle imprese. - 2. Le restituzioni dei finanziamenti per progetti in ambito civile. - 3. La restituzione dei finanziamenti per progetti in ambito sicurezza nazionale: i diritti di regia (royalties). - 4. Le attività di monitoraggio e controllo. - 4.1. Il monitoraggio. - 4.2. I controlli.
1. Le modalità di restituzione delle somme da parte delle imprese
L’attenzione è stata posta, nel corso dell’indagine, anche sul controllo della gestione contabile e finanziaria dei contributi, ai fini della necessaria verifica circa lo stato di restituzione delle somme che le imprese beneficiarie hanno ricevuto, nel tempo, per le attività di ricerca e sviluppo di progetti, sia in ambito civile che in ambito di sicurezza nazionale.
A tale proposito, vanno nuovamente sottolineati i diversi regimi cui sono sottoposti i finanziamenti erogati, a seconda che insistano in ambito civile ovvero di sicurezza nazionale. Nei due casi, le modalità di restituzione delle somme sono previste dal d.m. n. 173 (successivamente sostituito dal d.m. 3 luglio 2015) e dal d.m. n. 174/2010 che – come già esposto – rispettivamente regolamentano i due settori richiamati.
In tale distinta prospettiva sono state redatte anche le tabelle di seguito inserite, che fanno comune riferimento allo stato dei rimborsi dei finanziamenti erogati, ma sono separate per meglio evidenziare i dati riguardanti l’ambito civile e quelli riguardanti la sicurezza nazionale38.
38 In una circostanza, peraltro, come riferito dal Mise, i dati riguardanti le tabelle non sono stati inseriti singolarmente secondo la prevista specifica, bensì riportati come “rimborsi cumulativi” perché effettuati dalla società Xxxxxxxx (ex Finmeccanica) e dalla soc. GeAvio senza una puntuale indicazione dei progetti cui si riferiscono. Ciò ha reso necessaria un’attività da parte dell’amministrazione (tuttora in corso) volta all’approfondimento con le società per addivenire alla puntuale attribuzione degli importi ai progetti”.
2. Le restituzioni dei finanziamenti per progetti in ambito civile
Il dm. n. 173/2010 fissava inizialmente la concessione dei finanziamenti alle grandi imprese nella misura del 95 per cento e 85 per cento dei costi ammissibili, rispettivamente, per i progetti risultati molto innovativi oppure innovativi mentre, per le Pmi, le percentuali di finanziamento erano fissate, dal medesimo d.m., in relazione agli stessi criteri, nel 100 per cento e nell’85 per cento. In entrambe le casistiche era prevista la restituzione dell’intero importo erogato.
Riguardo alle modalità di restituzione delle somme, all’art. 6 il d.m. n. 173/2010 disponeva – con una sorta di rimando mobile – che essa dovesse avvenire, senza corresponsione di interessi, secondo le modalità e le tempistiche indicate nel relativo provvedimento di concessione.
Una circostanza di grande importanza in quanto ha inciso, ed incide, in maniera decisiva sia sull’entità delle restituzioni che sulla relativa attività di monitoraggio, è risultata la previsione, contenuta nel medesimo art. 6 del decreto stesso, in base alla quale le rate “sono calcolate secondo criteri di progressività in rapporto a scaglioni di avanzamento tenendo conto delle previsioni di incassi totali per la vendita dei prodotti utilizzanti i risultati del progetto di ricerca e sviluppo” (art. 6, c. 7, d.m. n. 173/2010). Non verificandosi tali previsioni, a determinate condizioni, le imprese possono richiedere ed ottenere modifiche alle condizioni di rientro fissate.
Su questa premessa, l’istruttoria ha evidenziato che la stretta correlazione delle restituzioni alle previsioni di vendita ha permeato l’intero sistema di una condizione di alea, e quindi di continua rivedibilità che, oltre a mal conciliarsi con le esigenze di stabilità ed affidabilità della contabilità pubblica, avrebbe comunque richiesto, per una efficace gestione dell’istituto e delle relative procedure, un monitoraggio assolutamente costante nonché reattivo a qualsiasi aggiornamento o novità.
Inoltre, la previsione, su un piano sistemico, del termine per l’inizio delle restituzioni (art. 6, c. 7, del citato decreto) fissato all’anno successivo al completamento delle erogazioni, che, come accennato, inizialmente venivano scaglionate sulla base delle relative disponibilità in tempi lunghi pari, a 10-15 anni, ha determinato una notevole dilatazione della complessiva tempistica dei procedimenti, possibilmente nel loro ciclo completo, pari ad una durata di circa 30 anni. E’ manifesto come un tale intervallo temporale porti a scontare i cicli
economici, molto più brevi, che ormai da tempo caratterizzano l’attuale scenario
macroeconomico.
Quanto al tema specifico, solo recentemente e, per riscontrare le ripetute richieste di questa Sezione, l’amministrazione ha comunicato che il tentativo di avviare un monitoraggio sulle restituzioni dovute dalle imprese beneficiarie dei contributi39 – dalla stessa posto in essere nel triennio 2014-2016 e di cui si dirà più diffusamente in apposito, successivo paragrafo – si è concluso con risposte elusive e comunque insoddisfacenti.
Va poi soggiunto, per altro verso, che la durata di tali finanziamenti, distribuita su arco temporale di 15 anni con stime di rimborso di pari o superiore durata40, di per sé si presta a significative varianti di situazione, dovute a congiunture come il fallimento di imprese e progetti, alle rapide evoluzioni tecnologiche, etc., ed al riguardo è lo stesso Ministero ad aver comunicato che “L’erogazione del finanziamento in un arco temporale così lungo comporta necessariamente una riduzione dell’effetto del beneficio per le imprese, che nel frattempo hanno già sostenuto gli investimenti con i relativi costi e spese”41.
Tale consapevolezza, osserva questa Sezione, avrebbe suggerito a maggior ragione dei monitoraggi maggiormente frequenti ed incisivi, considerato che il disposto dell’art. 6, c. 1042, per la flessibilità della previsione, ha comunque riservato all’amministrazione grande discrezionalità al riguardo. Su un piano più generale, peraltro, va rilevato come il termine per l’avvio del primo monitoraggio di cui al d.m. n. 173/2010 (art. 6, comma 10) – fissato entro cinque anni dal termine stabilito per l’inizio delle vendite – risulti in sé eccessivamente elastico, e possa aver indotto l’amministrazione ad intraprendere le proprie iniziative, al riguardo, quando già le previsioni di vendita poste alla base del piano di rientro potevano da tempo essersi già rivelate inadeguate.
In conclusione, sul piano meramente contabile, la tabella n. 11, aggiornata al febbraio 2018 dal Mise, dimostra la sola situazione complessiva delle effettive erogazioni corrisposte
39 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
40 Nota Mise, prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 5 febbraio 2018.
41 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
42 L’art. 6, c. 10, del d.m. n. 17/2010, impone alla Direzione generale per la politica industriale di curare “con cadenza periodica il monitoraggio riguardante l’andamento delle vendite dei prodotti utilizzanti i risultati del progetto accertando la consistenza degli incassi registrati, allo scopo di verificare l’eventuale sussistenza di scostamenti rispetto all’ammontare degli incassi originariamente previsti. Il primo monitoraggio viene effettuato entro il primo quinquennio dal momento in cui, secondo il piano esaminato in sede di procedura di concessione, era previsto l’inizio delle vendite (….)”.
e delle restituzioni di tali erogazioni rispetto ai soli progetti civili. In essa sono state considerate tutte le imprese beneficiarie per le quali, conclusi i progetti ed erogati per intero i finanziamenti, sono maturati i tempi per l’avvio delle restituzioni.
Tabella n. 11 - Totale restituzioni progetti ambito civile
TOTALE EROGATO | TOTALE RESTITUZIONI | % di RESTITUZIONE | ||
Totale generale | 712.152.170,00 | 000.000.000,56 | 32,97% |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati del Ministero dello sviluppo economico.
Di essa si evidenzia, in estrema sintesi, che, a fronte di 712,1 milioni erogati, ne sono stati sin qui restituiti 234,8 milioni, pari al 32,97 per cento. Più nel particolare, si segnala che sul totale dei 50 progetti presi a base per l’elaborazione della tabella appena richiamata (i cui dati sono analiticamente riportati nell’allegato n. 24), 11 di essi hanno ricevuto l’ultima erogazione di fondi nel 2016; per gli altri, le erogazioni sono state completate già da tempo mentre le restituzioni, invece, risultano per la gran parte non effettuate: infatti, per i restanti 39 progetti, solo in quattro casi esse sono state concluse per la totalità, o quasi, degli importi erogati; al fine di meglio comprendere ed approfondire tali dati, è stato sottoposto al Ministero l’ulteriore schema di tabella (tabella 12), nella quale si chiedeva di specificare, per i progetti in ambito civile, in aggiunta ai dati già comunicati, ulteriori informazioni relativamente alle somme da restituire e alla puntuale indicazione delle relative modalità e tempistiche sin qui rimasta senza riscontro. Si ritiene che l’amministrazione non sia stata in grado di fornire gli ulteriori elementi richiesti e che, anche a seguito di tale verificata condizione, abbia assunto l’iniziativa di interloquire con le imprese interessate al fine di avviare un approfondimento del quadro complessivo delle restituzioni, iniziativa meglio descritta al successivo paragrafo 4.1, dedicato all’attività di monitoraggio.
Tabella n. 12 - Nuova tabella totale restituzioni - Progetti civili
nuove colonne da riempire | ||||||||||||
Ditta | Programma | sn/civ | ultima eroga zione | Totale erogato | totale restitu zioni | % di restituzione incamerata | somma da rimborsare | data di decorrenza della prima rata | n. rate | importo rata | n. rate rimborsate | importo finanzia mento rimborsato |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su tabella del Ministero dello sviluppo economico.
Atteso che tali restituzioni sono versate nel capitolo di entrata 3597, intitolato “Restituzioni allo Stato dei finanziamenti di cui all’art. 3, primo comma, lett. a), l. n. 808/1985”, è stata comunque effettuata una ricognizione su tale capitolo di entrata attraverso l’applicativo Sicr che ha evidenziato la situazione, di seguito trascritta attraverso la successiva tabella 13, ove i relativi valori, complessivamente considerati, non coincidono, in quanto superiori, con i totali indicati nelle tabelle 8 e 9.
Il Ministero, al riguardo, ha motivato come riportato a piè di pagina43; del contenuto di tali affermazioni questa Sezione prende atto.
Tabella n. 13 - Totale delle restituzioni versate sul cap. 3597 p.g. 1 “Restituzione allo
Stato dei finanziamenti di cui all'art. 3, 1° comma, lett. a), l. n. 808/1985”
Anno | Competenza | Residui anno precedente | Totale versamenti |
2007 | 64.312.676,28 | 64.312.676,28 | |
2008 | 374.748.490,00 | 374.748.490,00 | |
2009 | 103.873.677,66 | 103.873.677,66 | |
2010 | 20.532.415,55 | 200.378,00 | 00.000.000,79 |
0000 | 00.000.000,38 | 224.481,00 | 00.000.000,95 |
0000 | 00.000.000,44 | 264.088,00 | 00.000.000,03 |
0000 | 00.000.000,22 | 241.945,00 | 00.000.000,13 |
0000 | 00.000.000,83 | 352.535,00 | 00.000.000,14 |
0000 | 00.000.000,35 | 404.517,00 | 00.000.000,79 |
0000 | 00.000.000,04 | 268.169,00 | 00.000.000,95 |
0000 | 00.000.000,43 | 274.785,00 | 00.000.000,09 |
totale | 858.440.486,18 | 274.785,00 | 000.000.000,81 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati applicativo Sicr.
43 Alla richiesta di delucidazioni circa la difformità fra le cifre restituite fra il 2008 ed il 2017, il Mise ha risposto con mail, prot. Corte dei conti n. 2029 in data 29 maggio 2018, nella quale ha chiarito che alla cifra prima segnalata, pari appunto a 234.804.950,56 euro, “vanno aggiunti circa 500 milioni di euro, per restituzioni effettuate, nel periodo 2008-2017 da alcune imprese (Alenia, Agusta, Thales Alenia Space, Piaggio, Avio), relativamente a sedici progetti finanziati con la l. n. 808/1985, a seguito della procedura di infrazione e della conseguente decisione del 2008 della Commissione europea. Queste restituzioni sono concentrate negli anni 2008-2009, ma sono proseguite, nel rispetto della decisione della Commissione, anche negli anni successivi, sia pure con importi ridotti. Poiché queste restituzioni (con calcolo degli interessi composti) sono da considerare a carattere “straordinario” perché effettuate in conseguenza di una sanzione per mancato rispetto della normativa sugli aiuti di Stato, non risultano essere state inserite nella tabella 4A, inviata alla Corte, che riguarda esclusivamente le restituzioni effettuate dalle imprese a titolo di rimborso ordinario dei finanziamenti”.
Per quanto riguarda la medesima tematica delle restituzioni in ambito sicurezza nazionale, dall’esame dei dati analitici esposti nell’allegato n. 25, anche per questo settore emerge che vi figurano numerose imprese che hanno ricevuto l’ultima erogazione in anni ormai risalenti, cioè fra il 2003 ed il 2008: induce a perplessità considerare che per diverse di esse la percentuale di restituzione dei contributi ricevuti risulti pari allo zero o poco più44.
Si uniscono, per completezza, gli schemi delle ulteriori tabelle, anche in questo caso sottoposte all’amministrazione al fine di avviare i necessari approfondimenti di situazione, la cui richiesta di compilazione, per le ultime sei colonne dello schema, non ha avuto sin qui riscontro (tabella n. 14).
Tabella n. 14 - Nuova tabella totale restituzioni - Progetti sicurezza nazionale
nuove colonne da riempire | ||||||||||||
Ditta | Programma | Sn/civ | ultima erogazione | totale erogato | totale restituzioni | % di restituzione | somma da rimborsare | data di decorrenza della prima rata | n. rate | importo rata | n. rate rimborsate | Importo finan ziamento rimborsato |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su tabella Ministero dello sviluppo economico.
La carenza di risorse, nonostante la lentezza dei rientri, ha indotto il legislatore ad approvare una norma – contenuta nella legge di stabilità 2014 (art. 1, c. 30) – in virtù della quale le somme via via restituite dalle imprese vengono riassegnate al bilancio del Mise per le medesime finalità. Tale meccanismo, impiegato per lo più per i finanziamenti ex l. n. 808, è attualmente ancora utilizzato, ed anzi con esso, a partire dal 2015, sono stati finanziati i progetti delle Pmi attivati con i nuovi bandi ed approvati.
Per ultimo, va osservato che per nessuno dei progetti approvati con il decreto 3 luglio 2015, la cui durata dovrebbe, appunto, mediamente attestarsi intorno ai cinque anni con finanziamenti pari a circa 1,9 miliardi di euro, è ancora maturato il termine per l’inizio delle relative restituzioni.
44 Si tratta nello specifico delle ditte corrispondenti nella tabella ai nn. 1, 5, 15, 16, 20, 23, 24, 25, 26, 27, 34,
36, 47, 48, 49 e 50.
3. La restituzione dei finanziamenti per progetti in ambito sicurezza nazionale: i diritti di regia (royalties)
Altrettanto complesso da analizzare e da ricostruire si è rivelato il tema delle restituzioni dei finanziamenti erogati per progetti in ambito di sicurezza nazionale.
Come affermato dall’amministrazione45, tale rimborso avviene in conformità al disposto della delibera Cipe del 2006 – ripreso dal d.m. n. 174/2010 – attraverso il meccanismo delle “royalties” sulle vendite dei prodotti generati dai programmi finanziati.
Riguardo l’esatta definizione dell’istituto, l’Avvocatura di Stato46 , su richiesta del Mise, ha formalizzato il proprio parere.
In sostanza, si è adottata, in ambito di progetti riguardanti la sicurezza nazionale, una modalità di rimborso delle erogazioni calcolata su una percentuale degli incassi derivanti dalle vendite effettive dei prodotti che utilizzano le tecnologie sviluppate nell’ambito del progetto finanziato47. Il fatto che i rimborsi si basino sulle vendite effettive e non su dati previsionali, come per l’ambito civile, costituisce uno dei principali elementi distintivi fra le due tipologie di procedimento.
Il Ministero ha ipotizzato una parziale analogia con l’istituto delle royalties, per come conosciuto e vigente in altri paesi.
I relativi rimborsi, da parte delle imprese, è previsto si avviino dall’anno successivo all’ultima erogazione del finanziamento (come anche per i progetti in ambito “civile”) e, secondo l’art. 5, comma 3, del relativo d.m. n. 174/2010, è stabilito che ammontino all’intero importo degli interventi fruiti48 commisurato all’ammontare dei costi ammissibili49. Anche per questa tematica, sul piano meramente contabile, la tabella che segue, elaborata dal Mise su specifica richiesta di questa Sezione, dimostra la sola situazione delle effettive restituzioni
45 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
46 Con parere reso il 7 settembre 2016 – dopo aver esaminato le peculiarità delle due diverse forme di restituzione indicate dalla l. n. 808/1985 a seconda che si tratti di progetti in ambito civile o per la sicurezza nazionale – l’Avvocatura si è espressa come segue: “Per progetti di ricerca e sviluppo nell'ambito civile, ai sensi dell'art. 6, comma 7, d.m. n. 173/2010, le rate per la restituzione del finanziamento sono calcolate, secondo criteri di progressività in rapporto a scaglioni di avanzamento, tenendo conto delle previsioni di incassi totali per la vendita dei prodotti utilizzanti i risultati del progetto di ricerca e sviluppo. I diritti di regia sono definiti come quote di incassi delle vendite dei prodotti indicati applicando aliquote anche differenziate secondo scaglioni di avanzamento”.
47 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 319 del 5/2/2018.
48 D.m. n. 174/2010, art. 7.
49 D.m. n. 174/2010, art. 5, comma 3.
delle erogazioni corrisposte e, in estrema sintesi, rappresenta l’elenco di tutte le imprese beneficiarie per le quali, conclusi i progetti ed erogati per intero i finanziamenti, sono maturati i tempi per l’avvio delle restituzioni. A fronte di 1,268 milioni erogati, ne sono stati sin qui restituiti 112.271 milioni, pari all’8,85 per cento di quanto liquidato.
Tabella n. 15 - Totale restituzioni programmi sicurezza nazionale
TOTALE EROGATO | TOTALE RESTITUZIONI | % di restituzione | |
Totale generale | 1.268.001.089,35 | 112.271.951,20 | 8,85% |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Ministero dello sviluppo economico.
Sul piano generale, affermato che i diritti di regia assumono la natura giuridica di vere e proprie royalties, e cioè costituiscono una percentuale sugli utili delle vendite “(…), al quesito posto dal Mise riguardo l'ipotesi della restituzione parziale del finanziamento nel caso in cui le vendite non producano i ricavi attesi, ancora l’Avvocatura ha chiarito che “il rimborso dei finanziamenti in ambito di sicurezza nazionale deve essere versato in relazione alle vendite effettive (o <<incassi effettuati>> come precisato nei predetti decreti) e che si deve ritenere l'andamento del mercato una circostanza capace di incidere sulla dinamica della restituzione del contributo”.
Nel merito, prima di altre considerazioni, va sottolineato come, a seguito del parere dell’Avvocatura, possa affermarsi che, se le vendite non si realizzano secondo le tempistiche e con i volumi attesi, vada ammessa la possibilità di una rimodulazione dei tempi per il rimborso del contributo (peraltro esplicitamente prevista dal d.m. n. 173/2010, art. 6, cc. 10 e 11). La medesima Avvocatura, nel citato parere, ha inoltre affermato che “per l'evenienza in cui, neanche a seguito della rimodulazione dei termini di restituzione del finanziamento siano raggiunti i volumi di vendita attesi e ciò dipenda da gravi inadempienze del beneficiario, si dovrebbe procedere alla revoca del contributo, non avendo questo consentito il raggiungimento degli obiettivi che avevano giustificato l'intervento sussidiario dello Stato, con il conseguente recupero delle somme presso l'impresa beneficiaria50”.
50 Inoltre, la medesima Avvocatura, premesso che per i progetti in ambito sicurezza nazionale il rimborso dei finanziamenti è connesso all’andamento delle vendite e quindi al fatturato rinveniente dalla commercializzazione dei prodotti sussidiati dallo Stato, ha formalizzato il proprio negativo parere circa il
Si tratta di conclusioni di cui è agevole cogliere la prospettiva e le implicazioni in relazione alla situazione emersa e descritta circa il tema delle restituzioni, caratterizzato dalla provvisorietà dei dati contabili di riferimento ottenuti e che lascia spazio a dubbi circa le attività nel tempo svolte dall’amministrazione per curare i legittimi interessi dell’erario ad incamerare le previste restituzioni. Una situazione più analitica rispetto ai dati in tabella n. 12 circa le restituzioni nel settore dei programmi per la sicurezza nazionale è riportata nell’allegato n. 25, dal quale si evince che sussistono 63 progetti, dei quali solo 14 hanno registrato l’ultima erogazione di fondi nel 2016; per tutti gli altri, le erogazioni sono state completate già da tempo mentre le restituzioni, invece, risultano per la gran parte non adempiute. Come si può rilevare dal medesimo allegato n. 25, dei restanti 49 progetti, solo per uno di essi l’amministrazione ha incamerato l’intero importo erogato; di contro ve ne sono diversi, le cui erogazioni sono state concluse fra il 1995 ed il 2008, che ad oggi presentano restituzioni pari a zero ovvero a percentuali minime (segnatamente i progetti nn. 3, 5, 6, 14, 15, 16, 17, 19, 21, 22, 23, 25, 30, 32, 35, 36, 38, 39, 42, 49, 51, 52, 53, 54, 57,
58 e 61 del citato allegato n. 25).
4. Le attività di monitoraggio e controllo
4.1. Il monitoraggio
I dati acquisiti dalla Corte sui monitoraggi svolti dall’amministrazione sulle attività oggetto di finanziamento, indirizzati a conoscere, anche nel merito, sia lo stato di avanzamento dei diversi progetti, sia gli effetti scaturiti da tali finanziamenti con riferimento alle vendite generanti la possibilità di restituzione, sono risultati tardivi e di esito insoddisfacente, come risulta da quanto di seguito riportato.
L’amministrazione ha affermato di aver intrapreso l’attività di monitoraggio51 a partire dal 2012, di averla proseguita nel 2014 e 2016 e di avere, attualmente, in avanzata fase, un lavoro di ricognizione su tutti i progetti finanziati, al fine di “avviare” gli opportuni riscontri
quesito posto dal Mise, inteso a conoscere se ad un negativo andamento del mercato potesse conseguire l’affievolimento dell’obbligo di restituzione del finanziamento statale, in quanto l’art. 9, lett. c), della l. n. 808/1985, non ammette l’ipotesi di restituzioni parziali del finanziamento ma lascia alla discrezionalità amministrativa la sola scelta delle “condizioni e modi per la restituzione”.
51 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017, prot. n. 319 del 5 febbraio 2018.
con le imprese beneficiarie in merito alle restituzioni effettuate e da effettuare. L’amministrazione stessa ha ripetuto che la complessità del tema è soprattutto legata al fatto “che solo a partire dal 2004 esistono, presso l’ufficio competente, archivi informatici dei dati riguardanti i finanziamenti e che per quelli concessi in precedenza esiste solo documentazione cartacea”.
Tali tentativi di monitoraggi, ha altresì spiegato il Ministero, “non hanno avuto a base l’intento di effettuare controlli specifici sulle imprese e/o sui progetti”52 quanto, piuttosto, sono dipesi dall’esigenza di approfondire, sul piano quantitativo, attraverso l’acquisizione di dati e informazioni, il tema della restituzione dei finanziamenti su cui non esisteva una banca dati organizzata”.
Come già rilevato nella precedente relazione della Corte del 2009 (v. nota 1), ha soggiunto il Mise, “il monitoraggio presso le imprese, se pur avviato con la consapevolezza dei limiti dello strumento, è stata la prima modalità attraverso la quale il Dicastero ha cercato di acquisire dati sulle restituzioni effettuate e da effettuare e sulle vendite dei prodotti sviluppati con i progetti finanziati”.
Gli esiti dei primi monitoraggi (in particolare quelli del 2014-2016) sono stati ritenuti insufficienti dal Dicastero perché al questionario somministrato alle imprese, contenente un modello di rilevazione dati, queste hanno risposto in modo reticente e parziale53. Nella relazione trasmessa dal Ministero si legge, infatti, che la “risposta delle imprese è stata molto variegata, e nel complesso, poco soddisfacente54; una parte ha risposto che non c’erano contratti in essere e che non erano in grado di fornire previsioni, un’altra parte ha fornito dati precisando che, rispetto alle previsioni, le vendite effettive erano state inferiori, in conseguenza della difficile fase economica, una residua parte non ha risposto”.
La reticenza di alcune imprese è stata ricondotta all’amministrazione55 a ragioni diverse
52 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 1339 dell’11 aprile 2018.
53 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017 e nota prot. Corte dei conti n. 319 del 5 febbraio 2018.
54 Nota Mise, prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 5 febbraio 2018.
55 Nota Mise, prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 5 febbraio 2018: poiché la normativa (d.m. n. 173/2010) contempla la possibilità di rimodulare il piano di rimborso definito in via presuntiva al momento della concessione, qualora le vendite effettive abbiano un andamento nettamente inferiore, il Ministero ha dichiarato di volersi attenere a tale disposizione per “evitare che in alcune situazioni il rimborso dei finanziamenti possa rivelarsi particolarmente oneroso o addirittura insostenibile per la solidità e stabilità di alcune aziende, fermo restando l’obbligo alla restituzione”. La disposizione era presente sia nel d.m. n. 173/2010, sia nel successivo dm. 3 luglio 2015, laddove è “prevista la possibilità di modificare il piano delle restituzioni (che è per rate annuali costanti)
che, tuttavia – ad avviso di questa Sezione – non giustificano un tale comportamento in considerazione del fatto che le regole per l’accesso ai finanziamenti e relative restituzioni stabilivano e stabiliscono la totale trasparenza sui dati di previsione di vendite e di vendite (effettive) ed, in generale, su tutta la documentazione ed i luoghi interessati dalle procedure in essere, e che tali regole erano comunque ben note alle stesse imprese essendo state a suo tempo esplicitamente accettate e condivise con il Ministero; è stato affermato, infatti, che le imprese “tendono a non rivelare dati relativi alle vendite, o a sottostimarli per ovvie ragioni, sia perché li considerano patrimonio privato, sia per ragioni legate ai finanziamenti di cui alla l. n. 808/1985, i cui rimborsi sono comunque agganciati alle vendite”.
Preso atto dei limitati risultati dei precedenti tentativi di monitoraggio, l’amministrazione ha soggiunto – come accennato – di aver avviato nel 2016 un ulteriore lavoro di ricognizione e ricostruzione di un quadro attendibile e completo sul tema delle restituzioni. Ne è derivata, in primis, la realizzazione della banca dati mancante e, successivamente, nel febbraio 2018 – durante l’istruttoria di questa Corte sul tema – l’invio di una lettera a tutte le imprese cui le erogazioni erano state completate entro il 2016, riguardante le restituzioni dei finanziamenti ricevuti. Il contenuto di tali lettere, per l’ambito civile, per alcune è di carattere interlocutorio con richieste di precisazioni sullo stato dei progetti; in altre, il Dicastero partecipa alle imprese la possibilità di richiedere la rimodulazione del piano di rimborso, per altre ancora conferma l’allineamento delle restituzioni rispetto a quanto rimborsato56.
Alle imprese in difficoltà – come riferito dal Dicastero – sono state proposte due diverse soluzioni: o la rimodulazione del piano di rimborso con un aumento della sua durata non superiore comunque al 40 per cento con rate calcolate sulla base delle medesime aliquote, oppure la rimodulazione del piano di rimborso in rate annuali costanti per la durata complessiva di 24 anni57. Quanto all’ambito di sicurezza nazionale, il Dicastero, nelle proprie lettere, nell’invitare le imprese a restituire le rate di finanziamento previste, ha richiesto altresì la compilazione di un modello di verifica-aggiornamento dei piani delle vendite fino
per motivate ragioni di carattere straordinario”; tuttavia, come dichiarato dallo stesso Ministero, nessuna impresa beneficiaria ha mai richiesto la rimodulazione del piano delle restituzioni anche se tale meccanismo potrebbe consentire di diluire l’onere delle restituzioni in un momento di particolare, sfavorevole congiuntura. 56 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 1339 dell’11 aprile 2018.
57 Nota per atti n. 7206990 del 6 aprile 2018 in esito all’incontro tenutosi con l’amministrazione in data 21
marzo 2018.
al 2021 (che potrebbe preludere ad un’applicazione dei principi interpretativi-applicativi per ultimi richiamati sul tema dall’Avvocatura generale e dunque determinare ulteriori slittamenti delle previste restituzioni). Negli allegati da 26 a 29, copia di alcune tipologie delle citate lettere, consegnate dall’amministrazione in occasione della riunione svolta con i rappresentanti del Mise in data 21 marzo 2018.
Il Ministero, nell’aprile 2018, ha comunicato di non aver ancora ricevuto riscontro completo alle proprie richieste da parte delle imprese e di non essere, quindi, in condizione di trarre gli esiti della propria iniziativa.
Per ultimo, nel mese di luglio58 l’amministrazione ha reso noto di aver acquisito le risposte di “quasi tutte le imprese” e da alcune di queste ha ricevuto anche i rimborsi delle somme dovute. Ha tuttavia precisato che le risposte, non essendo puntuali, necessitano di ulteriori approfondimenti tuttora in corso.
L’amministrazione ha altresì dichiarato di avere (ora) un quadro abbastanza chiaro della situazione dei rimborsi, di cui tuttavia non ha fornito alcuna specifica analitica, ma ha soggiunto che le situazioni più complesse riguardano i finanziamenti dei progetti in ambito sicurezza nazionale per effetto del complesso sistema di restituzione basato sui diritti di regia.
Inoltre, il Ministero ha comunicato che quasi tutte le imprese gravate da obblighi di restituzione hanno ottenuto ulteriori finanziamenti per altri progetti, diversi da quelli oggetto di richiesta di rimborso, e per i quali risultano ancora debitori di quote. Per tali imprese, pertanto, ha disposto la sospensione delle erogazioni dei nuovi finanziamenti in attesa del saldo di quanto dovuto a tutela dell’incertezza della loro corresponsione, e, al fine di consentire alle imprese di provvedere alle restituzioni in argomento, di avere allo studio meccanismi giuridici di compensazione tra i nuovi finanziamenti da erogare ed i rimborsi da ottenere.
Si osserva, al riguardo di quanto riferito, che l’affermazione del carattere “straordinario59” della restituzione dei finanziamenti, espresso dall’amministrazione, lascia perplessi, in quanto trattasi di somme dovute e si ritiene che, alla stregua degli
58 Nota di aggiornamento trasmessa con prot. Corte dei conti n. 2619 del 25 luglio 2018.
59 Stralcio della nota di aggiornamento: “Da una valutazione complessiva degli aspetti sopra considerati ed allo scopo di consentire alle imprese coinvolte, in particolare alle Pmi, di poter “affrontare” finanziariamente un impegno di carattere straordinario, qual è quello che si prospetta con le restituzioni ...”.
aggiornamenti ricevuti e descritti, non siano superate le perplessità circa la situazione
registrata attraverso l’indagine.
In altri termini, osserva questa Corte, sono ancora indefiniti, sia l’effettiva programmazione delle restituzioni, sia il rispetto (o meno) della tempistica delle restituzioni delle ingenti cifre dovute all’erario.
Su quanto sin qui ricostruito ed esposto, corre l’obbligo di svolgere alcune osservazioni: il tenore elusivo delle risposte di molte imprese è stato certamente agevolato dal mancato tempestivo ed efficace esercizio, da parte del Ministero, delle facoltà attribuite alla propria competente direzione generale sia dal d.m. n. 173/2010 (nel più volte citato art. 6, comma 10) che dal d.m. n. 174/2010, i quali imponevano i monitoraggi con cadenza periodica proprio al fine di verificare l’andamento delle vendite e la consistenza degli incassi al fine di individuare, per tempo, eventuali scostamenti; peraltro, se l’amministrazione avesse preteso una puntuale applicazione della normativa vigente, anche solo con riguardo agli obblighi di comunicazione annualmente previsti per le imprese alla Direzione generale del Mise (di cui al d.m. n. 174/2010, art. 7 comma 4)60 circa gli eventuali incassi conseguiti nel precedente anno solare in relazione all’utilizzo commerciale dei risultati del progetto, già questo adempimento, di per sé, avrebbe introdotto un elemento di chiarificazione del sistema che, al riguardo, rimane invece opaco. Insomma, un preciso adempimento di tali obblighi di comunicazione avrebbe consentito, da un lato, la tempestiva verifica dei risultati economici dei progetti finanziati, dall’altro avrebbe impedito alle imprese di sottrarsi, come successivamente avvenuto, alle dirette richieste comunicazioni dei risultati delle vendite e, conseguentemente, della quantificazione delle somme dovute in ragione dei diritti di regia. Inoltre, tornando ai termini previsti per l’avvio del monitoraggio, la dizione “entro il primo quinquennio dal momento in cui era previsto l’inizio delle vendite” è talmente ampia che ben si sarebbe prestata ad iniziative da avviare, secondo una cura diligente, dopo uno o al massimo due anni dall’immissione sul mercato del nuovo prodotto; e neppure è dato comprendere, dai dati forniti, quale sia stata la cadenza periodica adottata dal Ministero trascorso il primo quinquennio. In più va considerato che fra i programmi segnalati ve ne sono diversi in cui gli ultimi finanziamenti sono stati erogati fra il 1995 ed il 2008; rispetto
60 D.m. n. 174/2010, art. 7, comma 4: “L'impresa beneficiaria di interventi per progetti di cui all'art. 2 presenta, entro il 30 giugno di ciascun anno, alla direzione generale, dichiarazione relativa agli eventuali incassi conseguiti nel precedente anno solare in relazione all'utilizzo commerciale dei risultati del progetto”.
a tali procedimenti, al più, le rate di restituzione avrebbero dovuto cominciare ad essere versate rispettivamente dal 1997 e dal 2010: non è chiaro, dunque, per quali motivi molte di queste restituzioni, alla stregua di quanto comunicato dal Mise, non siano mai cominciate e perché il monitoraggio (da ritenere avviato, a termini vigenti, almeno nel 2002 e nel 2015) non abbia a suo tempo rilevato ed affrontato tale situazione, nella considerazione che l’unica possibile, legittima spiegazione all’assenza totale di restituzioni riguarda la previsione di cui al d.m. n. 174/2010, art. 7, comma 361, che, tuttavia, concerne il solo ambito della sicurezza nazionale, e dunque non risulta idonea a giustificare l’ampiezza del fenomeno rilevato.
Per ultimo, la minore attenzione dedicata al monitoraggio riguardante il regolare flusso delle restituzioni dei finanziamenti da parte delle imprese, dal 2015 ad oggi, può aver sottratto risorse all’intero sistema della l. n. 808/1985, con danni ad altre imprese, in quanto i rientri delle somme erogate – come evidenziato dal Dicastero – in tale periodo hanno rappresentato risorse con cui sostenere i successivi progetti (art. 1, comma 30, legge di stabilità 2014).
Considerato che una buona parte della normativa regolamentare all’esame è in vigore da
circa otto anni, oltre a rilevare l’insufficienza degli strumenti attuativi predisposti, può
61 Art. 7 d.m. n. 174/2010: Disciplina dei diritti di regia:
1. Le imprese realizzatrici di progetti di cui all'art. 2 oggetto di interventi a valere sulla l. n. 808 del 1985 sono tenute, in relazione a vendita di prodotti utilizzanti le tecnologie sviluppate nell'ambito dei medesimi progetti, al pagamento all'erario di diritti di regia, fino a concorrenza dell'importo degli interventi fruiti.
2. I diritti di regia sono definiti nel provvedimento di cui all'art. 6, comma 4, come quote degli incassi delle vendite dei prodotti indicati sopra applicando aliquote anche differenziate secondo scaglioni di avanzamento degli incassi. Tali scaglioni sono determinati considerando la previsione di incassi totali valutata dal Comitato.
3. Nel provvedimento di cui all'art. 6, comma 4, ai fini del calcolo dei diritti di regia, dal totale degli incassi previsti può essere esclusa la parte relativa a vendite ad enti istituzionalmente preposti alla tutela degli interessi della sicurezza nazionale. In tale caso, l'impresa beneficiaria non effettua il versamento di diritti di regia che si riferiscono agli incassi relativi alle vendite ai predetti enti.
4. L'impresa beneficiaria di interventi per progetti di cui all'art. 2 presenta, entro il 30 giugno di ciascun anno, alla direzione generale, dichiarazione relativa agli eventuali incassi conseguiti nel precedente anno solare in relazione all'utilizzo commerciale dei risultati del progetto.
5. I diritti di regia sono versati presso la Tesoreria provinciale dello Stato (stato di previsione delle entrate del Ministero dell'economia e delle finanze) con riferimento agli incassi ricevuti in ciascun anno solare, entro il successivo 31 luglio. La quietanza del versamento viene presentata entro il successivo 30 settembre al Ministero per lo sviluppo economico-Direzione generale per la politica industriale e la competitività.
6. I versamenti dei diritti di regia hanno inizio l'anno successivo al completamento dell'erogazione dei finanziamenti di cui all'art. 3, comma 1, lett. a), l. n. 808 del 1985. I versamenti dei diritti di regia precedentemente maturati sono effettuati in quattro quote eguali, di cui la prima versata l'anno successivo al completamento della erogazione dei finanziamenti.
7. Nel caso di programmi per i quali l'intervento è stato frazionato ai sensi dell'art. 6, comma 5, il direttore generale dispone che l'inizio del versamento dei diritti di regia abbia luogo l'anno successivo all'ultima erogazione dei finanziamenti riguardanti l'intero progetto.
affermarsi che non sia stata la mancanza di un “data base” a rendere difficile il monitoraggio, bensì l’assenza di un reale monitoraggio abbia consentito il protrarsi della mancanza del richiamato supporto informatico.
Inoltre, la carenza dell’azione di monitoraggio, ad oggi ancora persistente62, non ha permesso l’evidenziazione degli eventuali presupposti per la revoca dei finanziamenti previsti dall’art. 4, comma 5, lett. c)63, l. n. 808/1985, poi integrato e precisato dall’art. 9 d.lgs. n. 123/1998, ed infine richiamata dal vigente decreto (per il finanziamento in ambito civile) del 3 luglio 2015 all’art. 11, lett. b) e c).
4.2. I controlli
Su un piano generale, verifiche, ispezioni ed attività di vigilanza, condotte attraverso procedure prestabilite, permettono di valutare irregolarità capaci di compromettere la
62 Essa non può, infatti, ritenersi superata – ad oggi – dalla descritta iniziativa del febbraio 2018 dell’invio
delle lettere ricognitive alle imprese, tardiva e sin qui non risolutoria.
63 Art. 4, comma 5, lett. c), l. n. 808/1985, “le condizioni ed i modi per la restituzione allo Stato dei finanziamenti di cui all'art. 3, primo comma, lett. a), senza corresponsione di interessi, mediante quote sul ricavato della vendita dei prodotti oggetto del programma in collaborazione, determinate in relazione ai previsti risultati commerciali ed economici” e art. 9 d.lgs. n. 123/1998, intitolato “Revoca dei benefici e sanzioni”, che dispone come di seguito:
1. In caso di assenza di uno o più requisiti, ovvero di documentazione incompleta o irregolare, per fatti comunque imputabili al richiedente e non sanabili, il soggetto competente provvede alla revoca degli interventi e, in caso di revoca dal bonus fiscale, ne dà immediata comunicazione al Ministero delle finanze.
2. In caso di revoca degli interventi, disposta ai sensi del comma 1, si applica anche una sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma in misura da due a quattro volte l'importo dell'intervento indebitamente fruito.
3. Qualora i beni acquistati con l'intervento siano alienati, ceduti o distratti nei cinque anni successivi alla concessione, ovvero prima che abbia termine quanto previsto dal progetto ammesso all'intervento, è disposta la revoca dello stesso, il cui importo è restituito con le modalità di cui al comma 4.
4. Nei casi di restituzione dell'intervento in conseguenza della revoca di cui al comma 3, o comunque disposta per azioni o fatti addebitati all'impresa beneficiaria, e della revoca di cui al comma 1, disposta anche in misura parziale purché proporzionale all'inadempimento riscontrato, l'impresa stessa versa il relativo importo maggiorato di un interesse pari al tasso ufficiale di sconto vigente alla data dell'ordinativo di pagamento, ovvero alla data di concessione del credito di imposta, maggiorato di cinque punti percentuali. In tutti gli altri casi, la maggiorazione da applicare è determinata in misura pari al tasso ufficiale di sconto.
5. Per le restituzioni di cui al comma 4, i crediti nascenti dai finanziamenti erogati ai sensi del presente decreto legislativo sono preferiti a ogni altro titolo di prelazione da qualsiasi causa derivante, ad eccezione del privilegio per spese di giustizia e di quelli previsti dall'art. 2751-bis c.c. e fatti salvi i diritti preesistenti dei terzi. Al recupero dei crediti si provvede con l'iscrizione al ruolo, ai sensi dell'art. 67, comma 2, d.p.r. 28 gennaio 1988, n. 43, delle somme oggetto di restituzione, nonché delle somme a titolo di rivalutazione e interessi e delle relative sanzioni.
6. Le somme restituite ai sensi del comma 4 sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per incrementare la disponibilità di cui all'art. 10, comma 2.
realizzazione dei piani operativi ed anche strategici.
Nel corso dell’indagine è stato confermato che i controlli che vengono condotti negli uffici della direzione preposta consistono in meri accertamenti di regolarità amministrativa ed hanno ad oggetto, di norma, i soli consuntivi presentati dalle imprese ai fini della liquidazione dei finanziamenti. Non è contemplata, o comunque non è stata dichiarata, alcuna verifica coeva o successiva ai finanziamenti presso le aziende, e le erogazioni hanno dunque luogo a seguito di positiva verifica della annuale presentazione dello stato di avanzamento lavori e della connessa documentazione unitamente alla relazione tecnica sullo stato di realizzazione del progetto, cui si aggiunge la possibilità di richiedere, da parte della direzione competente, ulteriori integrazioni documentali64.
Tale prassi non garantisce, a parere di questa Corte, la puntuale verifica dei risultati conseguiti o in corso di conseguimento dai progetti oggetto di finanziamento e, sollecitata a chiarimenti sul punto, l’amministrazione ha dichiarato che “la specificità e l’elevato livello tecnologico del settore, e quindi dei progetti finanziati, sono tali che non è possibile ipotizzare un efficace sistema di controllo “fisico” senza ricorso a competenze tecniche e professionali specifiche. Lo schema organizzativo e funzionale sul quale il Mise intende impostare questa attività è di effettuare i controlli puntuali, anche fisici, anche a campione, sui progetti finanziati attraverso apposite commissioni con le competenze necessarie sul piano tecnico”65; a tali argomentazioni, il Mise ha altresì aggiunto che è chiaro come tali competenze tecniche, di livello universitario, non siano disponibili presso il Ministero e debbano essere ricercate all’esterno e con la previsione di compensi per le relative attività. Al riguardo, si osserva, che debba ritenersi probabile che tali professionalità possano essere reperite in taluni enti pubblici di ricerca o in università. A tale proposito, ancora il Mise ha soggiunto di aver più volte sollecitato il Mef, cui ha sottoposto diverse proposte normative finalizzate a porre in essere più efficaci forme di controllo, richiedendo l’accantonamento di una quota minima delle risorse di cui alla l. n. 808/1985, segnalando, altresì, come quest’ultimo dicastero non abbia condiviso l’iniziativa.
Il Mef66, dal canto suo, ha interloquito al riguardo comunicando di aver ricevuto, dal
64 Nota per atti n. 7206990 del 6 aprile 2018 in esito all’incontro tenutosi con l’amministrazione in data 21
marzo 2018.
65 Nota Mise, prot. Corte dei conti n. 3707 del 16 ottobre 2017.
66 Chiesti con nota prot. n. 4360/2017.
Mise, una proposta67 volta a destinare la somma di 200.000 euro (da trarre dalle somme stanziate sulla l. n. 808/1985) ad attività di monitoraggio, controllo e valutazione, nonché per il funzionamento del Comitato, ma di aver tuttavia espresso, al riguardo, parere di non concordanza poiché la copertura – per come configurata – avrebbe utilizzato fondi stanziati in conto capitale che, a norma delle vigenti leggi di contabilità, non possono essere utilizzati per scopi diversi, e di aver quindi invitato il Ministero per lo sviluppo economico a riformularla, suggerendo l’utilizzo di procedure di riassegnazione dei residui passivi perenti (art. 34-ter , commi 4 e 5, l. n. 196/2009).
Ad oggi il Mise non ha formulato ulteriori proposte ma ha soggiunto di averle allo studio. Il tema delle forti carenze emerse in punto di monitoraggio, controllo e restituzione induce, peraltro, a riconsiderare brevemente il pregresso contenzioso con la Commissione
europea di cui si è fatto cenno alla nota 3 del cap. II, par. 3.
Giova osservare, al riguardo, che, nel corso della richiamata procedura di infrazione, la Commissione ha sì riconosciuto che l’aiuto concesso (granted) dall’Italia ai progetti di ricerca e sviluppo del settore aeronautico può essere considerato compatibile ai sensi dell’art. 87 (c. 3, lett. c), del Trattato comunitario e con i quadri di sostegno alla ricerca e sviluppo del 1986 e del 1996, ma solo a condizione che le imprese interessate effettuino nei tempi e nelle forme previste i rimborsi dovuti. Da tale richiamo discende la sensibilità, anzi l’impellenza della tematica dell’attuazione di un efficace controllo sulle restituzioni poiché una perdurante assenza di puntuali verifiche induce a riflettere sulla probabilità che, nel tempo, possano riprodursi fenomeni tali da richiamare nuovamente l’attenzione della Commissione europea sul delicato tema, che è certamente oggetto di attenzione anche in ambito internazionale.
Quanto alla descritta soluzione legislativa auspicata dal Mise per avviare i controlli più efficaci (prescindendo68 dalla descritta e risalente dinamica interministeriale che si auspica possa comunque essere ora portata a definitiva conclusione in tempi brevi), è il caso di osservare che procedure di verifica e controllo, proprio nelle fasi successive all’erogazione
67 Nota Mef, prot. Xxxxx xxx xxxxx x. 000 del 7 marzo 2018.
68 Per inciso può rilevarsi che una modifica che introducesse delle commissioni di tecnici incaricati di verifiche sui luoghi dietro corrispettivo, mal si concilierebbe con l’attuale sistema per quanto attiene, in particolare, alla posizione dei componenti del Comitato per lo sviluppo aereonautico, anch’essi caratterizzati da alta professionalità che, ad oggi, svolgono tali incombenze senza alcun compenso e con sufficiente accorrenza di aspiranti all’incarico.
dei finanziamenti, sono già eseguibili ai sensi della normativa vigente, sia in ambito civile che in ambito sicurezza nazionale, rispettivamente ai sensi degli artt. 8 comma 7, e 6 comma 8, dei più volte citati d.m. n. 173/2010 e n. 174/201069: le previsioni attribuiscono al direttore generale la facoltà di disporre successivi accertamenti, in corso di progetto, sulla corrispondenza del suo svolgimento tecnico – ricorrendone i presupposti – anche attraverso una specifica, qualificata commissione.
Non è superfluo rimarcare che, in assenza di una azione di controllo costante ed efficace, è altresì problematico dare attuazione all’art. 11 d.m. 3 luglio 2015, attualmente vigente in ambito civile, che enuncia dettagliatamente tutti i motivi di revoca delle agevolazioni, inserendovi la mancata restituzione per oltre un anno delle rate di finanziamento agevolato70; nel merito va soggiunto che, attraverso gli elementi forniti dal Mise, non è dato evincere che una tale fattispecie sia sin qui emersa.
69 - D.m. n. 173/2010, art. 8, comma 7: “ Il direttore generale ha la facoltà di disporre successivi accertamenti, in corso di progetto, sia sulla corrispondenza dello svolgimento tecnico sia sulla congruità delle risultanze economiche del progetto in esame con gli obiettivi e le direttive del Ministro dello sviluppo economico. In particolare, per specifici progetti nei quali ricorrono una o più delle seguenti caratteristiche: a) hanno particolare rilevanza internazionale ovvero economica; b) interessano la partecipazione di altre imprese italiane; c) sono stati oggetto di più di una richiesta di pianificazione dell'importo delle singole annualità di spesa, l'accertamento viene svolto da una commissione presieduta da un funzionario, munito di laurea in ingegneria, della Direzione generale e composta da almeno uno degli esperti tecnici del Comitato nonché da un altro componente esterno munito di laurea giuridico-economica”;
- d.m. n. 174/2010, art. 6, comma 8 “Il direttore generale ha la facoltà di disporre successivi accertamenti, in corso di progetto, sia sulla corrispondenza dello svolgimento tecnico sia sulla congruità delle risultanze economiche del progetto in esame con gli obiettivi e le direttive del Ministro dello sviluppo economico. In particolare, per specifici progetti nei quali ricorrano una o più delle seguenti caratteristiche: a) abbiano particolare rilevanza ai fini della sicurezza nazionale; b) interessino la partecipazioni di altre imprese italiane;
c) siano stati oggetto di più di una richiesta di ri-pianificazione dell'importo delle singole annualità di spesa, l'accertamento viene svolto da una commissione presieduta da un funzionario, munito di laurea in ingegneria, della Direzione generale e composta da almeno uno degli esperti tecnici del Comitato nonché da un altro componente esterno munito di laurea giuridico-economica.
70Art. 11 d.m. 3 luglio 2015 - Revoche: “Ai sensi dell'art. 9 d.lgs. 31 marzo 1998, n. 123, il Ministero può disporre inoltre la revoca del finanziamento concesso nel caso di:
a) verifica dell'assenza di uno o più requisiti di ammissibilità, sia soggettivi che riferiti al programma, ovvero di documentazione irregolare per fatti imputabili al soggetto beneficiario e non sanabili;
b) mancata realizzazione del programma, fatti salvi casi di forza maggiore o comunque non prevedibili;
c) sopravvenute modifiche societarie tali da compromettere o rendere impossibile il completamento del programma finanziato e/o la restituzione del finanziamento concesso.
CAPITOLO VII I RISULTATI
Sommario: 1. Gli strumenti di valutazione dell’efficacia dei progetti. - 2. Le relazioni annuali al Parlamento
sullo stato dell’industria aeronautica.
1. Gli strumenti di valutazione dell’efficacia dei progetti
Nel corso dell’istruttoria è stato altresì chiesto all’amministrazione quali strumenti siano stati impiegati per la valutazione dell’efficacia dei risultati perseguiti attraverso i progetti finanziati, considerato che il raggiungimento degli obiettivi indicati dalla l. n. 808/1985 è stato solo deduttivamente accennato dal Dicastero, avuto riguardo alla sostanziale tenuta del settore in un contesto di prolungata crisi.
Sul punto, il Ministero ha dichiarato di non disporre di tali strumenti e di non avere svolto nessuno studio finalizzato a verificare con criteri “scientifici” l’impatto della l. n. 808/1985. Si ritiene, invece, fondamentale che l’amministrazione si attivi allo scopo di dotarsi di tali strumenti e capacità, mancanti i quali è esposta al rischio – attuale – di impegnare ingenti somme senza alcuna possibilità di verifiche dei risultati conseguiti effettivamente
pertinenti ai progetti finanziati.
Va peraltro rimarcato come tale ultima affermazione del Dicastero induca a perplessità in relazione al disposto dell’art. 3, comma 3, lett. e), d.m. n. 173/2010, che, per l’ambito civile, stabilisce come i progetti possano essere ammessi ai benefici solo se ”l’effetto di incentivazione degli interventi è verificabile attraverso elementi oggettivi attestanti un significativo cambiamento dei livelli di attività e di ricerca e sviluppo svolti dall’impresa beneficiaria quali l’aumento delle dimensioni del ritmo o dell’obiettivo del progetto o l’aumento dell’importo totale della spesa di ricerca e sviluppo”.
Del resto, sia la relazione della Corte del 2009, più volte citata, sia una ulteriore precedente relazione, la n. 21 del 2003, recante “Promozione dello sviluppo tecnologico dell’industria aeronautica ed aumento dei livelli di occupazione nel settore di cui alla l. 24 dicembre 1985, n. 808”, avevano concordemente affermato che il sistema di monitoraggio e controllo dell’istituto in esame presentava gravi falle, tali da impedire una compiuta
valutazione dei risultati complessivamente ottenuti71.
2. Le relazioni annuali al Parlamento sullo stato dell’industria aeronautica
Previste dall’art. 2 l. n. 808/1985, risultano sottoposte regolarmente alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica fino al 2008; successivamente, ne è stata presentata una il 29 aprile 2015 a firma del ministro pro tempore riguardante il periodo dal 2009 al 2013, mentre altre due, rispettivamente il 1° agosto 2016 ed il 21 novembre 2017, e riguardanti il 2015 e il 2016, sono state presentate a firma del successivo ministro pro tempore. Ad oggi non risulta formalizzata la relazione riferita all’anno 2017.
In particolare, in ambedue le ultime relazioni (come in molte delle precedenti) vi è una partizione dedicata all’applicazione della l. n. 808/1985 e, in ambedue i documenti, pur senza affermare un diretto rapporto causa-effetto fra le agevolazioni ed il sostegno alle imprese di settore concesso, è sottolineato come la sostanziale tenuta del settore stesso, in anni di grave crisi, andasse riferita anche agli interventi finanziati per lo sviluppo del settore aeronautico. Di tali relazioni preme qui sottolineare anche la concorde valutazione e posizione programmatica espressa, negli ultimi otto anni (2009-2015) proprio con riguardo al sistema di monitoraggio e controllo.
Invero, tutte e tre le ultime relazioni citate portano letteralmente all’attenzione del Parlamento quanto di seguito evidenziato: “Dal punto di vista della funzionalità complessiva del sistema di intervento della l. n. 808/1985, si ribadisce quanto già segnalato nella relazione dello scorso anno come un elemento di forte criticità, ovvero l’assenza di veri e propri controlli sui progetti finanziati, al di là di quelli svolti di carattere amministrativo. Un sistema di monitoraggio, controllo e valutazione sui progetti finanziati è indispensabile,
71 In tal senso l’affermazione contenuta nella relazione del 2003 che rilevò: “Obiettive difficoltà, allo svolgimento dell’indagine ed all’ottenimento di significativi riscontri sull’attività svolta e sui risultati conseguiti, sono scaturite dalla sostanziale assenza di stabilizzati moduli di monitoraggio e controllo nonché di strumenti econometrici di valutazione dei risultati come, peraltro, riconosciuto dalla stessa amministrazione e di cui, invece, essa doveva dotarsi da subito in base ai principi stessi di buona amministrazione. Per rendere maggiormente comprensibili le difficoltà in cui la Corte si è trovata ad operare, basti considerare che l’amministrazione non ha saputo o voluto fornire dati di base riferiti alla quota totale di mercato, al valore del segmento o del settore. In una situazione del genere è evidente che le conclusioni cui si giunge non possono avere un carattere di definitività sul reale o sull’effettivo andamento della gestione e sui risultati legislativamente fissati.
Tuttavia, può considerarsi definito un giudizio critico sul modo di organizzare i presidi di verifica, controllo e
monitoraggio che andavano organizzati per conseguire, in modo appropriato, le finalità poste dalla legge. Tutto ciò ha comportato un risultato, nel complesso, insoddisfacente”.
non solo per intercettare situazioni <<anomale>>, ma, soprattutto, per valutare l’impatto effettivo degli interventi. Si cercherà di trovare soluzioni tecnicamente adeguate anche su questo piano …” (relazione per il 2015, pag. 31).
Ed anche la relazione per il 2016 ripete “Si deve ancora una volta sottolineare l’esigenza di attivare un sistema di monitoraggio, controllo e valutazione sui progetti finanziati non solo per intercettare situazioni <<anomale>> ma anche per valutare l’impatto effettivo degli interventi.
Sono state ripetutamente presentate proposte di norme per poter svolgere in modo efficace questa importante funzione; in particolare, le proposte normative prevedono che una quota minima di risorse nell’ambito degli stanziamenti della l. n. 808/1985 venga destinata annualmente all’attività di controllo, monitoraggio e valutazione; tuttavia – ad oggi – non è stato possibile avviare queste iniziative. Si cercherà di trovare soluzioni tecnicamente adeguate anche su questo piano …” (relazione per il 2016).
A tale riguardo, deve sottolinearsi come, rispetto ai costanti e coerenti intendimenti governativi, non siano sopraggiunti, fino ad oggi, gli auspicati interventi idonei ad avviare a soluzione le problematiche conseguenti all’assenza, dichiarata da anni, di un sistema di monitoraggio, controllo e valutazione dei progetti finanziati; d’altro canto, neppure va sottaciuto come, nelle more di tale intervento, le competenti strutture, e segnatamente la Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese e la dipendente Divisione IX-Industrie aerospazio difesa e sicurezza, nonché il Mise stesso, non abbiano assunto, nel tempo, e nell’ambito delle proprie competenze, misure gestionali ed organizzative tali da incidere in maniera efficace sui dichiarati limiti del citato sistema in punto di governance dei procedimenti di finanziamento, quali mirati reclutamenti di professionalità competenti nel settore, potenziamenti anche temporanei (task force) delle risorse a disposizione della IX Divisione72, ad es. per una tempestiva organizzazione della banca dati non istituita, per l’aggiornamento dei dati riguardanti le restituzioni, per l’applicazione della prevista e citata facoltà di effettuare accertamenti sulle imprese, anche
72 Dalla relazione della Corte del 2009, più volte citata, si evince che a quel momento il personale addetto allo specifico settore consisteva in un dirigente di II fascia, un funzionario e quattro impiegati – supportati da sette elementi del Ministero della difesa – mentre ad oggi sono in forza alla IX Divisione, a fronte di un organico complessivo sensibilmente diminuito a 2.759 unità a tempo indeterminato (come risultante dalla tabella 1 del conto annuale del personale 2016 del Mise redatto ai sensi dell’art. 16, commi 1 e 2, d.lgs. 14 marzo 2013, n.
33) undici unità, di cui una dirigenziale.
in corso di progetto.
Né, d’altronde, risulta – alla stregua di quanto riferito – che le reiterate dichiarazioni ufficiali sulla totale carenza del citato sistema di monitoraggio e controllo abbiano determinato iniziative correttive da parte sia dell’Oiv del Mise che dall’Ucb presso il medesimo dicastero73.
Vale qui la pena di sottolineare come anche la citata relazione della Corte n. 21/2003/G avesse a suo tempo segnalato proprio la seguente criticità: “Poco si è potuto acquisire, anche per la scarsa collaborazione offerta dall’amministrazione, circa i motivi che hanno ritardato o impedito la riscossione dei rimborsi dei finanziamenti, che dovevano essere restituiti allo Stato”; ciò consente di constatare come, trascorsi quindici anni dal rilievo, la situazione, per lo specifico aspetto dei rimborsi, non sia molto migliorata a causa delle descritte, persistenti e generalizzate fragilità organizzative.
Non meno incisivi e tuttora condivisibili risultano anche gli ulteriori rilievi, espressi nella medesima relazione del 2003, circa l’impianto legislativo della l. n. 808/1985 e le risorse, umane ed organizzative, chiamate ad attuarlo ove, secondo la menzionata relazione della Corte, “l’incidenza delle numerose modifiche normative ha prodotto variazioni significative rispetto agli obiettivi che la norma principale si era posta. Le motivazioni delle insufficienti risposte istruttorie vanno ricercate anche nel fatto che le rilevate incidenze dell’innovazione normativa richiedono paralleli adeguamenti da parte dell’amministrazione, che hanno tardato, di volta in volta, a tradursi in concreto. Essa avrebbe dovuto organizzarsi al fine di costituire, anche attraverso metodiche di controllo interno e vigilanza, strumenti econometrici di controllo dei risultati attesi”.
73 La relazione n. 21/2003 ha a suo tempo evidenziato come il tema non fosse mai stato preso in considerazione dagli atti del Servizio di controllo interno del Ministero dell’industria.
CAPITOLO VIII CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI
Sommario: 1. Conclusioni. - 2. Raccomandazioni.
1. Conclusioni
L’attività istruttoria svolta, principalmente orientata all’esame delle azioni poste in essere dal competente Dicastero nel settore fra il 2008 ed il 2018, permette di formulare le seguenti considerazioni conclusive:
- l’impianto delle disposizioni finalizzate al sostegno e sviluppo dell’industria aerospaziale, dopo oltre trent’anni di applicazione, risulta ancora complesso, stratificato, non privo di dannose soluzioni di continuità, ed incardinato su procedimenti eccessivamente lunghi nonché di difficile applicabilità, anche con riferimento ai controlli, nonostante gli sforzi di semplificazione posti in essere dal Mise;
- la sola fase dell’iter di approvazione dei progetti da finanziare è risultata adeguata, sia rispetto ai tempi che al rispetto delle previsioni che la regolano, eccezion fatta per il rinnovo della Commissione per lo sviluppo dell’industria aeronautica, operato al termine del 2016, in carenza di adeguata pubblicità per la scelta degli esperti;
- la fase dell’erogazione dei contributi, di contro, non è stata accompagnata da alcuna
concreta verifica sui luoghi di sviluppo (on site) della ricerca e/o di produzione;
- altrettanto problematica è risultata la fase delle restituzioni dei finanziamenti ricevuti dalle imprese (e relativa verifica), fino a determinare il Mise, nel febbraio 2018, ad interloquire con queste ultime al fine di tentare, per la terza volta, una ricostruzione attuale e completa, da cui poter muovere per arrivare a chiarire una situazione contabile e gestionale non aggiornata e limitatamente affidabile;
- per quanto attiene al rifinanziamento della l. n. 808/1985 fra il 2008 ed il 2014 sono stati approvati complessivamente 129 progetti (attraverso 376 approvazioni da parte del Comitato) riguardanti l’ambito civile e quello della sicurezza nazionale; le relative approvazioni concluse (nel senso che sono state ultimate le previste erogazioni) risultano 119, mentre 257 sono tuttora in corso, e 12 sono state sospese o revocate;
- nel 2015 sono stati approvati 41 nuovi progetti alla cui attuazione partecipano 48
imprese, 27 di questi riguardano l’ambito civile, 14 quello della sicurezza nazionale.
Sono state altresì approvate per la parte residua, code di progetti precedentemente approvati per i quali si sono resi disponibili finanziamenti:
- nel 2017 sono stati approvati ulteriori venti progetti il cui iter procedurale risulta in corso di definitivo perfezionamento;
- i citati progetti riferiti al periodo 2008-2014 riguardano finanziamenti concessi per oltre 3,5 miliardi, consuntivati per 3,3 miliardi di euro e liquidati per 2 miliardi;
- i progetti approvati nel 2015 riguardano finanziamenti per 1 milione di euro, sin qui
consuntivati per oltre 484 milioni e liquidati per l’importo di 171 milioni;
- i progetti approvati nel 2017 riguardano finanziamenti per 142 milioni;
- complessivamente, nell’intero periodo considerato (2004-2018), tenuto altresì conto dei residui di progetti precedentemente approvati ma non ancora completamente finanziati (progetti code), i finanziamenti concessi assommano a 5,7 miliardi, di cui 3,2 miliardi risultano già erogati;
- in assenza di dati riguardanti le previsioni delle restituzioni delle somme erogate, il Ministero ha fornito quelle relative ai rientri effettivi sin qui registrati sul piano contabile, significando che, per i progetti seguiti (distinti fra quelli in ambito civile e di sicurezza nazionale, ma qui complessivamente considerati), le restituzioni assommano a 347 milioni rispetto a 1,9 miliardi effettivamente erogati, con una percentuale, soggiunge questa Sezione, di rientri pari al 17,53 per cento, derivante dalla media delle restituzioni sia in ambito civile che di sicurezza nazionale, rispettivamente pari al 32,97 per cento ed all’8,85 per cento;
- l’attività di monitoraggio è risultata, e risulta, particolarmente lacunosa e trascurata, nonostante le relative inefficienze fossero state segnalate e stigmatizzate dalla Corte fin dal 2003 e non permette di esprimere una completa valutazione, specie in punto delle doverose azioni da svolgere per stimolare le restituzioni delle agevolazioni ma, per la sua inconsistenza, induce a considerare possibili, anzi probabili ritardi di tali adempimenti, sin qui non emersi e dunque non affrontati e gestiti;
- l’attività di controllo, come più volte affermato dallo stesso Xxxxxxxxx, non ha mai riguardato concrete verifiche ma solo riscontri amministrativi documentali, e non ha attinto alcuna delle fasi dei procedimenti successivi all’erogazione dei contributi
nonostante la vigente normativa attribuisca all’amministrazione tali facoltà;
- la verifica dell’efficacia dei finanziamenti, tale da analizzare l’effettivo impatto delle agevolazioni concesse rispetto agli obiettivi fissati dalla legge, non è stata condotta secondo criteri scientificamente strutturati, sebbene anche tale rilevante carenza fosse stata segnalata da questa Corte sin dal 2003;
- rispetto a tali inadempienze l’amministrazione, alla stregua di quanto riferito, ha assunto iniziative discontinue e comunque non risolutive, senza che le criticità via via emerse divenissero oggetto di interventi, da parte delle diverse autorità competenti, finalizzati a dare loro compiuta soluzione, essendosi limitati gli attori ad evidenziare, nel tempo, le descritte insufficienze in diversi atti ufficiali che, peraltro, non risultano aver avuto alcun seguito.
2. Raccomandazioni
La consistenza dei rilievi emersi e, principalmente, il persistere da diversi anni delle criticità via via evidenziatesi impongono, ad avviso di questa Sezione, un forte impegno dell’amministrazione:
- a dare immediato corso, superando ogni difficoltà, ad iniziative che, nei tempi il più possibile contenuti, e, comunque, inderogabilmente entro il termine fissato dall’art. 3, comma 6, l. 14 gennaio 1994, n. 20, per gli adempimenti conseguenziali:
1) definiscano in maniera conclusiva e dettagliata le situazioni relative alle restituzioni scadute e non effettuate, ne analizzino le ragioni ed assicurino le attività da intraprendere, a norma vigente, per il loro recupero;
2) diano compiuta attuazione agli obblighi di monitoraggio e controllo previsti dalla normativa vigente;
3) compongano un quadro gestionale e contabile che dia modo a questa Sezione di meglio esprimersi sulla regolarità della gestione in esame;
4) rendano possibile una valutazione, fondata su criteri ostensibili e verificabili, dell’impatto degli interventi effettuati;
5) costituiscano, sul piano organizzativo, garanzia che il settore, diversamente da quanto sin qui accaduto, sia effettivamente governato non solo nella fase delle approvazioni dei progetti e dell’erogazione dei benefici, ma, anche, per quanto
attiene ai successivi adempimenti a carico delle imprese;
6) con riguardo ai mutui, data la loro rilevanza, si ritiene necessaria una riflessione da parte del Ministero circa l’avvio di iniziative rivolte alla rinegoziazione di quelli in essere, attesa l’attuale tendenza favorevole dei tassi di interesse;
7) a riconsiderare, parallelamente e su un piano più generale, l’intero impianto della l.
n. 808/1985, al fine di verificare se, valutate le emerse e sin qui non superate difficoltà applicative, non risulti conforme a logica ed efficienza modificarlo, avvicinandolo al più recente sistema di agevolazioni alle imprese, denominato “industria 4.074” introdotto dalla legge di bilancio 2017 (art. 57, comma 3-quater), decisamente più snello e che meno sembra necessitare di complesse disposizioni attuative che il Dicastero fatica a governare, in modo da incentivare in maniera più agevole, diretta e tempestiva le imprese interessate, ferma rimanendo la necessità di previsioni speciali per i programmi di sicurezza nazionale, atteso il ben più complesso apprezzamento da porre a monte della fattibilità e della realizzazione dei pertinenti progetti.
74 Il Piano nazionale Industria 4.0, approvato con la legge di bilancio 2017, si articola in una serie di misure a sostegno della produttività, della flessibilità e della competitività dei prodotti, al fine di sfruttare le opportunità offerte da questa nuova rivoluzione industriale. I super-ammortamenti, già introdotti con la legge di stabilità 2016, sono stati confermati e potenziati. Inoltre, si è introdotto un ampio pacchetto di provvedimenti: misure di stimolo agli investimenti innovativi e rafforzamento delle competenze (Scuola digitale ed Alternanza scuola lavoro), nonché misure di finanza per la crescita.
ALLEGATI
Allegato 1
Progetti approvati 2008-2014 in ambito civile
Allegato 1 - Progetti approvati 2008-2014 in ambito civile
Società | Progetto | CIV/SN | Concessione | Comitato | SIRGS | Capitolo | P.G. | Anni_costi Progetto | Fine_impegno Erogazione | Finanziamento Concesso | Finanziamento Consuntivo | Liquidato | Stato progetto | |
1 | XXXXXX XXXXXXXX | Nuovo modello di elicottero da trasporto Light Intermediate AW169 | CIV - DM 173/2010 | 07/06/2012 | 2011 | 2585 | 7421 | 13 | 2010-2011 | 2023 | 24.249.210,00 | 00.000.000,00 | 12.478.987,00 | |
2 | XXXXXX XXXXXXXX | Nuovo modello di elicottero da trasporto Light Intermediate AW169 | CIV - DM 173/2010 | 16/10/2014 | 2014 | 5094 | 7421 | 21 | 2012-2013 | 2026 | 78.318.577,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
0 | XXXXXX XXXXXXXX | XXX – Ricerca e Sviluppo nelle aree tecnologiche della Meccanica del Volo e dei sistemi di Trasmissione del Moto di nuova generazione | CIV - DM 173/2010 | 16/02/2010 | 2009 | 184 | 7421 | 8 | 2007-2009 | 2021 | 10.139.250,00 | 10.137.636,00 | 6.775.400,00 | |
0 | XXXXXX XXXXXXXX | XXX – Ricerca e Sviluppo nelle aree tecnologiche della Meccanica del Volo e dei sistemi di Trasmissione del Moto di nuova generazione | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5922 | 7421 | 10 | 2010 | 2023 | 2.798.880,00 | 2.798.880,00 | 1.600.374,00 | concluso |
5 | ALENIA AERMACCHI | A380 GP 7200 | CIV - DM 173/2010 | 16/02/2010 | 2009 | 190 | 7421 | 10 | 2006 | 2023 | 2.994.000,00 | 2.991.537,56 | 1.709.415,56 | concluso |
6 | ALENIA AERMACCHI | Sezione 15 di fusoliera velivolo Airbus A380 | CIV - DM 173/2010 | 19/12/2008 | 2008 | 6983 | 7421 | 9 | 2006-2008 | 2022 | 117.554.150,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,42 | concluso |
7 | ALENIA AERMACCHI | Studio di fattibilità per tecnologie innovative nell’integrazione di sistemi propulsivi per velivoli business jet | CIV - DM 173/2010 | 16/02/2010 | 2009 | 189 | 7421 | 10 | 2009 | 2023 | 145.500,00 | 145.172,25 | 82.952,25 | |
8 | ALENIA AERMACCHI | Studio di fattibilità per tecnologie innovative nell’integrazione di sistemi propulsivi per velivoli business jet | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5928 | 7421 | 10 | 2010 | 2023 | 872.760,00 | 789.196,35 | 453.994,35 | |
9 | ALENIA AERMACCHI | Studio di fattibilità per tecnologie innovative nell’integrazione di sistemi propulsivi per velivoli business jet | CIV - DM 173/2010 | 23/09/2011 | 2011 | 2786 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 557.790,00 | 401.622,00 | 222.258,00 | concluso |
10 | G.S.E. | GSE06 progettazione, sviluppo e realizzazione dei prototipi di rack per l’installazione degli apparati avionici di aerodine | CIV - DM 173/2010 | 16/12/2009 | 2009 | 10289 | 7421 | 8 | 2007-2009 | 2021 | 2.697.600,00 | 2.647.009,00 | 1.167.511,00 | fallimento società |
11 | GE AVIO | Dimostratore tecnologico e tecnologie abilitanti di trasmissioni meccaniche per nuove architetture motore | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5944 | 7421 | 8 | 2010 | 2021 | 919.800,00 | 394.529,83 | 294.777,19 | |
12 | GE AVIO (AVIO PROP) | Tecnologie innovative per la realizzazione free form di componenti aerospaziali con geometrie complesse quali pale di turbine aeronautiche o giranti per propulsori spaziali | CIV - DM 173/2010 | 09/11/2010 | 2010 | 6214 | 7420 | 7 | 2010 | 2015 | 2.425.080,00 | 2.425.080,00 | 2.425.080,00 | |
13 | GE AVIO (AVIO PROP) | Tecnologie innovative per la realizzazione free form di componenti aerospaziali con geometrie complesse quali pale di turbine aeronautiche o giranti per propulsori spaziali | CIV - DM 173/2010 | 20/10/2014 | 2014 | 5218 | 7421 | 21 | 2012-2013 | 2026 | 1.969.742,00 | 1.815.957,00 | 273.188,00 | concluso |
14 | GEMELLI | Studio e progettazione di un sistema interfonico digitale di comunicazione per elicotteri | CIV - DM 173/2010 | 16/10/2014 | 2014 | 5076 | 7421 | 8 | 2012 | 2015 | 317.439,00 | 317.439,00 | 317.439,00 | Concluso |
Segue allegato n. 1
Società | Progetto | CIV/SN | Concessione | Comitato | SIRGS | Capitolo | P.G. | Anni_costi Progetto | Fine_impegno Erogazione | Finanziamento Concesso | Finanziamento Consuntivo | Liquidato | Stato progetto | |
15 | GEMELLI | Studio e progettazione di un sistema, con configurazione a stella, per gestione di comunicazioni dati e segnali vocali per impieghi su elicotteri | CIV - DM 173/2010 | 14/09/2011 | 2011 | 2561 | 7421 | 13 | 2011 | 2016 | 199.720,00 | 198.033,00 | 198.033,00 | |
16 | GEMELLI | Studio e progettazione di un sistema, con configurazione a stella, per gestione di comunicazioni dati e segnali vocali per impieghi su elicotteri | CIV - DM 173/2010 | 16/10/2014 | 2014 | 5081 | 7421 | 8 | 2012-2013 | 2013 | 1.396.595,00 | 1.308.026,00 | 1.308.026,00 | |
17 | GEMELLI | Studio e progettazione di un sistema, con configurazione a stella, per gestione di comunicazioni dati e segnali vocali per impieghi su elicotteri (A169) | CIV - DM 173/2010 | 02/09/2015 | 2014 | 2831 | 7421 | 1 | 2014 | 2014 | 479.330,00 | 467.497,00 | 467.497,00 | concluso |
18 | GEVEN | Ricerca e sviluppo di metodologie tecnologicamente innovative per la realizzazione di sistemi di isolamento termoacustico e pannelli in materiale composito per pavimenti di cellule di grandi velivoli commerciali | CIV - DM 173/2010 | 16/12/2009 | 2009 | 10297 | 7421 | 8 | 2009 | 2015 | 628.000,00 | 604.552,80 | 604.552,80 | |
19 | GEVEN | Ricerca e sviluppo di metodologie tecnologicamente innovative per la realizzazione di sistemi di isolamento termoacustico e pannelli in materiale composito per pavimenti di cellule di grandi velivoli commerciali | CIV - DM 173/2010 | 05/11/2010 | 2010 | 5977 | 7420 | 7 | 2010 | 2015 | 3.063.750,00 | 3.016.696,48 | 3.016.696,48 | |
20 | GEVEN | Ricerca e sviluppo di metodologie tecnologicamente innovative per la realizzazione di sistemi di isolamento termoacustico e pannelli in materiale composito per pavimenti di cellule di grandi velivoli commerciali | CIV - DM 173/2010 | 14/09/2011 | 2011 | 2605 | 7421 | 13 | 2011 | 2016 | 2.186.490,00 | 2.027.883,00 | 2.027.883,00 | |
21 | GEVEN | Ricerca e sviluppo di metodologie tecnologicamente innovative per la realizzazione di sistemi di isolamento termoacustico e pannelli in materiale composito per pavimenti di cellule di grandi velivoli commerciali | CIV - DM 173/2010 | 16/10/2014 | 2014 | 5136 | 7421 | 13 | 2012 | 2014 | 843.658,00 | 774.013,00 | 774.013,00 | concluso |
22 | MAGNAGHI AERONAUTICA | AW 149 - Sistema carrelli di atterraggio per elicotteri multi-funzione e multi-ruolo da trasporto leggero | CIV - DM 173/2010 | 14/09/2011 | 2011 | 2566 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 2.759.400,00 | 2.759.400,00 | 1.485.827,00 | |
23 | MAGNAGHI AERONAUTICA | AW 149 - Sistema carrelli di atterraggio per elicotteri multi-funzione e multi-ruolo da trasporto leggero | CIV - DM 173/2010 | 20/10/2014 | 2014 | 5250 | 7421 | 21 | 2012-2013 | 2026 | 5.196.479,00 | 4.929.828,00 | 1.726.929,00 | Concluso |
24 | MAGNAGHI AERONAUTICA | Sistema carrelli atterraggio per velivoli di GRANDI dimensioni e regionali per impiego anche di tipo militare | CIV - DM 173/2010 | 16/02/2010 | 2009 | 178 | 7421 | 10 | 2009 | 2023 | 850.400,00 | 838.518,87 | 477.942,00 |
Segue allegato n. 1
Società | Progetto | CIV/SN | Concessione | Comitato | SIRGS | Capitolo | P.G. | Anni_costi Progetto | Fine_impegno Erogazione | Finanziamento Concesso | Finanziamento Consuntivo | Liquidato | Stato progetto | |
25 | MAGNAGHI AERONAUTICA | Sistema carrelli atterraggio per velivoli di GRANDI dimensioni e regionali per impiego anche di tipo militare | CIV - DM 173/2010 | 05/11/2010 | 2010 | 5986 | 7421 | 10 | 2010 | 2023 | 2.652.400,00 | 2.638.536,08 | 1.509.654,08 | |
26 | MAGNAGHI AERONAUTICA | Sistema carrelli atterraggio per velivoli di GRANDI dimensioni e regionali per impiego anche di tipo militare | CIV - DM 173/2010 | 14/09/2011 | 2011 | 2562 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 1.879.020,00 | 1.879.020,00 | 1.011.780,00 | |
27 | MAGNAGHI AERONAUTICA | Sistema carrelli atterraggio per velivoli di GRANDI dimensioni e regionali per impiego anche di tipo militare | CIV - DM 173/2010 | 20/10/2014 | 2014 | 5253 | 7421 | 21 | 2012-2013 | 2026 | 3.319.674,00 | 3.236.519,00 | 1.125.014,00 | |
28 | MAGNAGHI AERONAUTICA | Sistema carrelli atterraggio per velivoli di GRANDI dimensioni e regionali per impiego anche di tipo militare | CIV - DM 173/2010 | 16/02/2016 | 2014 | 108 | 7421 | 21 | 2014 | 2027 | 1.361.315,00 | 1.265.013,00 | 650.606,00 | concluso |
29 | MECAER | Programma per la realizzazione di sistemi integrati per la dissipazione di energia in ambito aeronautico (A149) | CIV - DM 173/2010 | 14/09/2011 | 2011 | 2581 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 2.306.070,00 | 2.178.032,00 | 1.255.000,00 | |
30 | MECAER | Programma per la realizzazione di sistemi integrati per la dissipazione di energia in ambito aeronautico (A149) | CIV - DM 173/2010 | 20/10/2014 | 2014 | 5224 | 7421 | 21 | 2012 | 2026 | 1.402.233,00 | 1.249.081,00 | 445.702,00 | concluso |
31 | MICROTECNICA | Sistema idraulico ad alta efficienza ed affidabilità per il business jet Piaggio Aero P1XX | CIV - DM 173/2010 | 05/11/2010 | 2010 | 5992 | 7420 | 7 | 2010 | 2015 | 269.800,00 | 142.734,38 | 142.734,38 | |
32 | MICROTECNICA | Sistema idraulico ad alta efficienza ed affidabilità per il business jet Piaggio Aero P1XX | CIV - DM 173/2010 | 23/09/2011 | 2011 | 2798 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 62.410,00 | 50.368,00 | 19.982,00 | concluso |
33 | MICROTECNICA | Sistemi attuazione rotore principale e rotore di coda per l'elicottero "Light Twin Plus XX9" | CIV - DM 173/2010 | 05/11/2010 | 2010 | 5994 | 7420 | 7 | 2010 | 2015 | 929.100,00 | 805.657,37 | 805.657,37 | |
34 | MICROTECNICA | Sistemi attuazione rotore principale e rotore di coda per l'elicottero "Light Twin Plus XX9" | CIV - DM 173/2010 | 23/09/2011 | 2011 | 2803 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 1.029.510,00 | 760.206,00 | 419.699,00 | |
35 | MICROTECNICA | Sistemi attuazione rotore principale e rotore di coda per l'elicottero "Light Twin Plus XX9" | CIV - DM 173/2010 | 16/10/2014 | 2014 | 5130 | 7421 | 21 | 2012-2013 | 2026 | 235.465,00 | 235.465,00 | 81.273,00 | concluso |
36 | XXXXXX | Processo innovativo per il trattamento superficiale ad elevata precisione di componenti aeronautici strutturali e dinamici (A149) | CIV - DM 173/2010 | 14/10/2014 | 2014 | 4960 | 7421 | 13 | 2012 | 2014 | 923.250,00 | 920.998,00 | 920.998,00 | Concluso |
37 | O.M.A. | Studio e ricerca finalizzati allo sviluppo di moduli integrati di fusoliera per velivoli commerciali di piccole e medie dimensioni e velivoli da trasporto | CIV - DM 173/2010 | 16/12/2009 | 2009 | 10223 | 7421 | 8 | 2009 | 2021 | 427.500,00 | 307.533,51 | 215.986,31 | |
38 | O.M.A. | Studio e ricerca finalizzati allo sviluppo di moduli integrati di fusoliera per velivoli commerciali di piccole e medie dimensioni e velivoli da trasporto | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5845 | 7421 | 10 | 2010 | 2023 | 5.272.500,00 | 2.196.546,64 | 1.358.483,38 | |
39 | O.M.A. | Studio e ricerca finalizzati allo sviluppo di moduli integrati di fusoliera per velivoli commerciali di piccole e medie dimensioni e velivoli da trasporto | CIV - DM 173/2010 | 23/09/2011 | 2011 | 2799 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 959.220,00 | 959.220,00 | 516.502,00 | concluso |
Segue allegato n. 1
Società | Progetto | CIV/SN | Concessione | Comitato | SIRGS | Capitolo | P.G. | Anni_costi Progetto | Fine_impegno Erogazione | Finanziamento Concesso | Finanziamento Consuntivo | Liquidato | Stato progetto | |
40 | O.M.A. | Studio e ricerca finalizzato allo sviluppo di servosistemi frenanti ad azionamento elettrico per rotori di elicottero | CIV - DM 173/2010 | 23/09/2011 | 2011 | 2788 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 899.430,00 | 684.591,00 | 376.881,00 | |
41 | O.M.A. | Studio e ricerca finalizzato allo sviluppo di servosistemi frenanti ad azionamento elettrico per rotori di elicottero | CIV - DM 173/2010 | 16/10/2014 | 2014 | 5137 | 7421 | 21 | 2012-2013 | 2026 | 764.920,00 | 712.286,00 | 250.857,00 | Concluso |
42 | O.M.A. | Studio e ricerca finalizzato allo sviluppo di servosistemi frenanti ad azionamento elettrico per rotori di elicottero | CIV - DM 173/2010 | 05/05/2016 | 2014 | 1059 | 7423 | 10 | 2014 | 2027 | 316.141,00 | 314.472,00 | 73.191,00 | |
43 | O.M.A. | Tecnologie innovative per lo sviluppo di inversori di spinta per motori a getto con spinta da 4.600 a 12.000 libbre | CIV - DM 173/2010 | 23/09/2011 | 2011 | 2800 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 968.410,00 | 670.791,00 | 372.638,00 | |
44 | O.M.A. | Tecnologie innovative per lo sviluppo di inversori di spinta per motori a getto con spinta da 4.600 a 12.000 libbre | CIV - DM 173/2010 | 16/10/2014 | 2014 | 5099 | 7421 | 21 | 2012-2013 | 2026 | 1.869.838,00 | 1.199.638,00 | 477.833,00 | |
45 | O.M.A. | Tecnologie innovative per lo sviluppo di inversori di spinta per motori a getto con spinta da 4600 a 12000 libbre | CIV - DM 173/2010 | 05/05/2016 | 2014 | 1054 | 7423 | 10 | 2014 | 2027 | 1.103.685,00 | 592.123,00 | 255.518,00 | Concluso |
46 | O.M.A. SUD | VELIVOLO SURVEYOR | CIV - DM 173/2010 | 16/02/2010 | 2009 | 158 | 7421 | 10 | 2009 | 2023 | 3.130.400,00 | 2.807.410,07 | 2.205.822,20 | |
00 | X.X.X. XXX | XXXXXXXX XXXXXXXX | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5855 | 7420 | 7 | 2010 | 2015 | 3.004.850,00 | 2.991.421,19 | 2.991.421,19 | |
00 | X.X.X. XXX | XXXXXXXX XXXXXXXX | CIV - DM 173/2010 | 30/09/2011 | 2011 | 2912 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 2.231.170,00 | 1.399.124,00 | 683.081,00 | concluso |
49 | PIAGGIO A.I. | Nuove tecnologie motoristiche finalizzate alla realizzazione di componenti di motori aeronautici | CIV - DM 173/2010 | 24/02/2010 | 2009 | 251 | 7421 | 10 | 2009 | 2023 | 3.751.800,00 | 3.625.453,90 | 1.812.726,90 | |
50 | PIAGGIO A.I. | Nuove tecnologie motoristiche finalizzate alla realizzazione di componenti di motori aeronautici | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5865 | 7420 | 7 | 2010 | 2015 | 2.413.600,00 | 2.413.318,10 | 2.413.318,10 | |
51 | PIAGGIO A.I. | Nuove tecnologie motoristiche finalizzate alla realizzazione di componenti di motori aeronautici | CIV - DM 173/2010 | 23/09/2011 | 2011 | 2782 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 640.200,00 | 431.845,00 | 208.655,00 | concluso |
52 | PIAGGIO A.I. | Studi per la realizzazione di un'ala transonica | CIV - DM 173/2010 | 16/12/2009 | 2009 | 10174 | 7421 | 8 | 2007-2009 | 2021 | 12.253.600,00 | 00.000.000,00 | 0.000.000,22 | |
53 | PIAGGIO A.I. | Studi per la realizzazione di un'ala transonica | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5859 | 7420 | 7 | 2010 | 2015 | 873.050,00 | 849.551,35 | 849.551,35 | concluso |
54 | PIAGGIO A.I. | Studio di una piattaforma di virtual engineering per la definizione, validazione e verifica di un velivolo business jet | CIV - DM 173/2010 | 24/02/2010 | 2009 | 266 | 7421 | 10 | 2008-2009 | 2023 | 11.477.600,00 | 10.983.693,44 | 5.491.850,44 | |
55 | PIAGGIO A.I. | Studio di una piattaforma di virtual engineering per la definizione, validazione e verifica di un velivolo business jet | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5862 | 7421 | 8 | 2010 | 2021 | 1.140.000,00 | 1.139.723,61 | 689.384,61 | concluso |
56 | PIAGGIO A.I. | Studio sulle tecnologie per la realizzazione di una fusoliera per un business jet | CIV - DM 173/2010 | 24/02/2010 | 2009 | 250 | 7421 | 10 | 2007-2009 | 2023 | 12.091.200,00 | 00.000.000,00 | 0.000.000,68 | concluso |
Segue allegato 1
Società | Progetto | CIV/SN | Concessione | Comitato | SIRGS | Capitolo | P.G. | Anni_costi Progetto | fine_impegno Erogazione | Finanziamento Concesso | Finanziamento Consuntivo | Liquidato | stato progetto | |
57 | SALVER | CSERIES -Programma di sviluppo della tecnologia componenti alari per velivoli da trasporto di medie dimensioni - | CIV - DM 173/2010 | 16/02/2010 | 2009 | 183 | 7421 | 8 | 2009 | 2021 | 1.526.400,00 | 1.479.944,57 | 986.556,00 | |
58 | SALVER | CSERIES -Programma di sviluppo della tecnologia componenti alari per velivoli da trasporto di medie dimensioni - | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5879 | 7421 | 10 | 2010 | 2023 | 2.785.400,00 | 2.646.688,35 | 1.523.304,33 | |
59 | SALVER | CSERIES -Programma di sviluppo della tecnologia componenti alari per velivoli da trasporto di medie dimensioni - | CIV - DM 173/2010 | 14/09/2011 | 2011 | 2570 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 2.482.140,00 | 2.452.523,00 | 1.321.722,00 | |
60 | SALVER | CSERIES -Programma di sviluppo della tecnologia componenti alari per velivoli da trasporto di medie dimensioni - | CIV - DM 173/2010 | 20/10/2014 | 2014 | 5307 | 7421 | 21 | 2012-2013 | 2026 | 3.569.213,00 | 3.002.122,00 | 1.090.115,00 | concluso |
61 | SALVER | ECS - Sviluppo della tecnologia avanzata dell'Enviromental Control System per velivoli ad alte prestazioni e lungo raggio | CIV - DM 173/2010 | 16/12/2009 | 2009 | 10199 | 7421 | 8 | 2008-2009 | 2021 | 10.818.400,00 | 9.419.782,84 | 6.557.252,56 | |
62 | SALVER | ECS - Sviluppo della tecnologia avanzata dell'Enviromental Control System per velivoli ad alte prestazioni e lungo raggio | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5882 | 7420 | 7 | 2010 | 2015 | 3.689.800,00 | 3.578.211,89 | 3.578.211,89 | |
63 | SALVER | ECS - Sviluppo della tecnologia avanzata dell'Enviromental Control System per velivoli ad alte prestazioni e lungo raggio | CIV - DM 173/2010 | 14/09/2011 | 2011 | 2573 | 7421 | 13 | 2011 | 2023 | 2.339.570,00 | 2.339.059,00 | 1.259.503,00 | |
64 | SALVER | ECS - Sviluppo della tecnologia avanzata dell'Enviromental Control System per velivoli ad alte prestazioni e lungo raggio | CIV - DM 173/2010 | 20/10/2014 | 2014 | 5198 | 7421 | 21 | 2012 | 2026 | 1.546.296,00 | 1.512.642,00 | 525.301,00 | concluso |
65 | SALVER | Programma di sviluppo della tecnologia superfici mobili alari e stabilizzatore per velivoli affari di medio-grandi dimensioni | CIV - DM 173/2010 | 16/02/2010 | 2009 | 561 | 7421 | 10 | 2009 | 2023 | 458.400,00 | 446.328,80 | 253.942,00 | |
66 | SALVER | Programma di sviluppo della tecnologia superfici mobili alari e stabilizzatore per velivoli affari di medio-grandi dimensioni | CIV - DM 173/2010 | 03/11/2010 | 2010 | 5878 | 7421 | 10 | 2010 | 2023 | 1.689.100,00 | 1.613.942,50 | 928.229,50 |