Le misure di self cleaning nel Codice dei Contratti Pubblici
Le misure di self cleaning nel Codice dei Contratti Pubblici
CAPITOLO I - CONTESTO E PANORAMICA DELL’ISTITUTO
1. Premessa
1.1 Evoluzione storica della disciplina dei requisiti del contraente nella tradizione giuridica italiana
1.2 I requisiti del contraente secondo il diritto europeo
1.3 (segue) validità temporale delle cause escludenti nel diritto europeo
1.4 L’art. 80 d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50
1.5 Raffronto tra la legislazione italiana sui requisiti del contraente e la legislazione europea
1.6 (segue) il dibattito sulla violazione del divieto di c.d. gold plating
1.7 Il principio di continuità nel possesso dei requisiti
2. Self cleaning nel diritto positivo
2.1 Self cleaning nelle direttive europee: il Considerando 102
2.2 (segue) l’art. 57, paragrafi 6 e 7
2.3 Un potenziale antecedente del self cleaning in Italia
2.4 Recepimento dell’istituto nell’art. 80 del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50
2.5 Ambito di applicazione e limiti legislativi del self cleaning
2.6 (segue) conseguenze interdittive in relazione agli illeciti professionali
2.7 (segue) la limitazione positiva dell’art. 80, comma XI
CAPITOLO II - PROFILI PROBLEMATICI DELL’ISTITUTO
1. Momento ultimo per l’adozione della misura
1.1 Premessa al primo paragrafo
1.2 Linee Guida ANAC e prassi amministrativa
1.3 L’indirizzo giurisprudenziale prevalente
1.4 L’orientamento della dottrina
1.5 Un’interpretazione sistematica dell’art. 80, comma IV
1.6 I risultati dell’analisi sul termine per l’adozione delle misure
2. La valutazione della stazione appaltante
2.1 La valutazione della stazione appaltante e il principio del contraddittorio
2.2 I principi alla base delle Linee Guida Anac
2.3 Le eccezioni al principio del contraddittorio
2.4 Osservazioni conclusive relative alla valutazione della stazione appaltante
3. La motivazione del provvedimento di valutazione della misura
3.1 La motivazione secondo l’art. 80, comma VIII e le Linee Guida
3.2 I due orientamenti della dottrina
3.3 (segue) i principi alla base dell’orientamento “moderno"
4. Il rapporto tra stazione appaltante ed operatore economico
4.1 L’art. 80, comma XII: il problema delle condotte mendaci e il silenzio del legislatore
4.2 Le tesi della dottrina
4.3 L’elemento temporale nelle false dichiarazioni disciplinate dall’art. 80 comma XII
4.4 La portata delle false dichiarazioni nelle interpretazioni della giurisprudenza
CAPITOLO III - L’IMPEGNO DEL CONCORRENTE
1. Le condotte di ravvedimento dell’operatore economico
1.1 Premessa al terzo capitolo
1.2 La nozione di self cleaning secondo la giurisprudenza: una prima distinzione
1.3 La rinnovazione degli organi sociali
1.4 (segue) il criterio dell’effettività nella rinnovazione degli organi sociali
1.5 (segue) un’ipotesi di misura effettiva
1.6 Altre misure di self cleaning: i programmi di compliance e i codici di condotta
1.7 Le peculiarità della misura di self cleaning disciplina dall’art. 80 comma IV
2. Applicazione misure di self cleaning e modelli di cui al d.lgs. 231/2001
2.1 Premessa al secondo paragrafo
2.2 Il d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231: la normativa sulla responsabilità degli enti
2.3 (segue) la distinzione tra l’art. 6 e 7 del d.lgs. 231/2001
2.4 (segue) una duplice soluzione al dubbio interpretativo
2.5 Il modello organizzativo nelle pronunce giurisprudenziali
3. L’impegno del concorrente secondo l’Anac e il riferimento provvedimenti di carattere organizzativo
3.1 Le Linee Guida n. 6 dell’Autorità anticorruzione
3.2 Le condotte riparatorie descritte dalle Linee Guida
3.3 L’incidenza dei pareri del Consiglio di Stato sull’elenco delle condotte riparatorie
3.4 I successivi interventi di modifica alle Linee Guida
3.5 Le considerazioni espresse dalla dottrina in merito alle condotte riparatore previste dalle Linee Guida
3.6 (segue) la rivendicazione dell’autonomia dell’istituto del self cleaning rispetto alla normativa sulla responsabilità degli enti
CAPITOLO IV - IL SELF CLEANING NEGLI ORDINAMENTI STRANIERI: ANALOGIE E DIFFERENZE NEL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE
1. Premessa al quarto capitolo
2. L’ordinamento francese
2.1 Il recepimento delle direttive europee in Francia
2.2 Il Code de la commande publique
3. L’ordinamento inglese
3.1 L’attuazione delle direttive con il Public Contracts Regulations
3.2 (segue) la dettagliata disciplina del self cleaning
CAPITOLO V - ULTERIORI LOGICHE DI SELF CLEANING NELL’ORDINAMENTO ITALIANO
1. Considerazioni introduttive
2. Una logica di self cleaning in altri ambiti del diritto amministrativo
2.1 Il ravvedimento operoso in diritto tributario
2.2 Le analogie e le differenze tra i due istituti
3. L’applicazione delle norme premiali nel diritto penale
3.1 Il self cleaning e il diritto penale
3.2 La riabilitazione penale
3.3 La normativa penale del giudice di pace
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