concernente le attività di VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO e le forme di DIVULGAZIONE DELLE INDAGINI nell’ambito del progetto denominato
Commissario delegato calamita’ naturali in Regione Toscana
O.C.D.P.C .611-2019
ACCORDO ex articolo 25, comma 14 del D. Lgs. 50/2016
concernente le attività di VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO e le forme di DIVULGAZIONE DELLE INDAGINI nell’ambito del progetto denominato
AREZZO - REGIONE TOSCANA, Direzione Difesa del Suolo e protezione Civile, SETTORE GENIO CIVILE VALDARNO SUPERIORE - PROCEDURA VERIFICA PREVENTIVA INTERESSE
ARCHEOLOGICO, ai sensi Art. 25 D.Lgs. 50/2016, relativamente agli interventi dei torrenti Valtina,
-Bicchieraia, Vingone e Gaglioffo.
L’anno 2021 (duemilaventuno)
tra
MINISTERO DELLA CULTURA ̵ SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI SIENA,
GROSSETO E AREZZO con sede in Siena, via di Città 138/140 (di seguito “Soprintendenza”), rappresentata dal Soprintendente ad interim Arch. Xxxxxxxx Xxxxxxxx
e
COMMISSARIO DELEGATO CALAMITÀ IN REGIONE TOSCANA A SEGUITO DELL’EVENTO ALLUVIONALE DEL LUGLIO 2019, D.LGS. N. 1/2018 - OCDPC 611/2019 C/O REGIONE TOSCANA - GIUNTA REGIONALE, DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO E PROTEZIONE CIVILE, SETTORE GENIO CIVILE VALDARNO SUPERIORE, SEDE DI AREZZO - VIA ARRIGO TESTA, 2 52100 AREZZO (DI SEGUITO “COMMISSARIO”) RAPPRESENTATO DALL’XXX. XXXXXXXXX XXXXXXXXX
VISTO il D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio" e ss.mm.ii. (di seguito Codice) e in particolare l’articolo 28, comma 4, che prevede misure cautelari e preventive a tutela del patrimonio archeologico;
VISTO il Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” (di seguito Nuovo Codice Appalti) e in particolare l’articolo 25 relativo alla verifica preventiva dell'interesse archeologico in materia di lavori pubblici;
VISTO che l’articolo 25, comma 14 del Nuovo Codice Appalti prevede che il Soprintendente competente del territorio del Ministero della cultura e l’Amministrazione Appaltante stipulino un apposito accordo al fine di disciplinare le forme di coordinamento e di collaborazione in relazione alle attività di archeologia preventiva, nonché per regolamentare le forme di documentazione e divulgazione dei risultati delle indagini;
VISTA la circolare n. 10/2012 della Direzione Generale per le Antichità recante indicazioni operative in merito alle procedure di archeologia preventiva;
VISTA la circolare n. 1/2016 della Direzione Generale per le Antichità “Disciplina del procedimento di cui all’articolo 28, comma 4, del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e dagli articoli 95 e 96 del Decreto Legislativo 14 aprile 2006, n.163, per la verifica preventiva dell’interesse archeologico, sia in sede di progetto preliminare che in sede di progetto definitivo ed esecutivo, delle aree prescelte per la localizzazione delle opere pubbliche o di interesse pubblico di cui all’annesso Allegato 1”;
VISTO il DM del 23/1/2016 “Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi dell’art. 1, comma 327, della legge 28 dicembre 2015, n. 208” a seguito del quale è stata modificata l’articolazione degli uffici delle Soprintendenze;
CONSIDERATO che nell’ambito degli interventi di riduzione del rischio residuo nelle aree colpite dall’evento del 27 e 28 luglio 2019 nelle Provincie di Arezzo e Firenze, sono previsti i seguenti progetti:
- Riassetto idraulico del t. Valtina nel tratto finale e del t. Vingone nel tratto a valle della confluenza, sistemazione del reticolo delle acque basse: CUP J13H20000270001 (codice D2019EAR0001)
- Consolidamento arginale del Torrente Xxxxxx-Bicchieraia nella città di Arezzo: CUP D13H20000190002 (codice D2019EAR0004);
- Intervento sistemazione idraulica del t. Vingone nel tratto a monte della confluenza con il t. Valtina: CUP J13H20000280001 (codice D2019EAR0005);
- Sistemazione idraulica del fosso Gaglioffo, affluente destro del x. Xxxxxx: CUP J13H20000290001 (codice D2019EAR0009).
CONSIDERATO che per la realizzazione di tali interventi, il soggetto attuatore individuato con Ordinanza commissariale n. 82/2020 è il Commissario Delegato che si avvale del Settore Regionale Genio Civile Valdarno Superiore;
CONSIDERATO che per l’attuazione degli interventi il Commissario delegato può avvalersi delle deroghe normative previste dall’Ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione Civile n. 611 del 17.10.20219, tra le quali quella all’art. 25 del D.Lgs 50/2016 allo scopo di autorizzare la semplificazione e l'accelerazione della procedura concernente la valutazione dell'interesse archeologico e le fasi di verifica preventiva della progettazione e di approvazione dei relativi progetti;
CONSIDERATO che nella propria ordinanza n. 82/2020 il Commissario delegato ha disciplinato la deroga al suddetto articolo come di seguito riportato: “Nell’ambito della procedura di cui all’art. 6 dell’ O.C.D.P.C. n. 611/2019 e con i tempi ivi indicati, in deroga all’art. 25 del D.Lgs. n. 50/2016, è ricondotta l’intera procedura di verifica preventiva di interesse archeologico. A tal fine, qualora la documentazione progettuale, redatta anche da soggetti diversi da quelli di cui al comma
1 del citato art. 25, o comunque le informazioni in possesso del Soprintendente evidenzino un interesse archeologico, il Soprintendente formula le necessarie indicazioni progettuali, eventualmente prescrivendo la sorveglianza archeologica durante determinate e specifiche fasi di scavo oppure, previa specifica motivazione, specifiche e limitate indagini archeologiche da effettuarsi successivamente all’approvazione del progetto, anche contestualmente all’esecuzione dei lavori”
CONSIDERATO che data l’ubicazione dei lavori il rischio archeologico è valutato dalla Soprintendenza competente come alto anche in assenza di relazione di VPIARCH, essendo localizzati in area sottoposta a vincolo archeologico ex DM 16.06.1995 (Bagnoro) e in corrispondenza di un tratto noto dell’acquedotto vasariano interrato;
RITENUTO opportuno definire un rapporto di collaborazione tra le parti che sia funzionale a meglio ottemperare ad entrambe le esigenze di tutela archeologica e di salvaguardia della vita umana a cui gli interventi in oggetto sono finalizzati;
IN RIFERIMENTO agli incontri intercorsi on line e alla nota del 28.04.2021 trasmessa via PEC e acquisita al protocollo Sabap-SI 11397 del 29.04.2021 con la quale il Commissario inoltrava il Piano di Indagini Archeologiche Preventive, redatto dal Dott. Xxxxxxx Xxxx, in relazione agli interventi di cui sopra (di seguito Progetti);
LE PARTI FIRMATARIE CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE
Articolo 1 - Principi generali
Le parti si impegnano, nel rispetto delle disposizioni di legge e nell'ambito delle proprie funzioni, a sostenere e sviluppare in un rapporto di leale collaborazione le attività e iniziative di seguito descritte. A tal fine la Soprintendenza e il Commissario nominano un Responsabile, che per il Commissario coincide con il
R.U.P. del servizio, mentre per la Soprintendenza con il Funzionario Archeologo Responsabile del Procedimento.
Articolo 2 – Definizione degli Interventi
Gli Interventi di archeologia preventiva consistono nell’esecuzione di saggi archeologici e, ove necessario, sondaggi e scavi anche in estensione (di seguito Interventi).
Il Piano di Indagini Archeologiche Preventive, redatto dal Dott. Xxxxxxx Xxxx, trasmesso dal Commissario e relativo alle aree interessate dagli interventi oggetto del presente accordo, prevede:
- Intervento di riassetto idraulico del t. Valtina nel tratto finale e del t. Vingone nel tratto a valle della confluenza, sistemazione del reticolo delle acque basse: CUP J13H20000270001 (codice D2019EAR0001): esecuzione e sorveglianza di saggi, ove necessario, sondaggi e scavi, archeologici e geologici ;
- Consolidamento arginale del Torrente Xxxxxx-Bicchieraia nella città di Arezzo: CUP D13H20000190002 (codice D2019EAR0004): redazione di relazione di valutazione preventiva del rischio archeologico;
- Intervento sistemazione idraulica del t. Vingone nel tratto a monte della confluenza con il t. Valtina: CUP J13H20000280001 (codice D2019EAR0005): sorveglianza di saggi, sondaggi e scavi geologici;
- Intervento sistemazione idraulica del fosso Gaglioffo, affluente destro del x. Xxxxxx: CUP J13H20000290001 (codice D2019EAR0009): esecuzione e sorveglianza di saggi, ove necessario, sondaggi e scavi, archeologici e geologici;
Se dai sondaggi dovessero emergere elementi archeologicamente significativi in giacitura primaria, sarà chiesta al Commissario la disponibilità di eseguire scavi anche in estensione con modalità che saranno concordate tra le parti in seguito.
Articolo 3 – Aree degli Interventi
Le aree di intervento coincidono con quanto indicato nel piano di indagini preventive.
Per l’effettuazione degli interventi il Commissario predispone, ove necessario, quanto necessario per l’occupazione temporanea e sostiene i relativi oneri economici; i cantieri sono allestiti nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza (D. Lgs. n. 81/2008; articoli 39, 151 del DPR. n. 207/2010; D. Lgs. 50/2016 e ss.mm.ii.) a cura e spese del Commissario.
Articolo 4 – Durata degli Interventi
Gli interventi di cui al precedente art. 2 dovranno essere avviati in tempi e modi da concordarsi fra le parti, e comunque l’inizio degli Interventi verrà comunicato dal Commissario alla Soprintendenza entro minimo 15 giorni prima del loro avvio.
Articolo 5 – Monitoraggio dei lavori in corso d’opera
Date le caratteristiche dei Progetti potrà essere disposta per ogni attività di scavo e movimento terra nella fase esecutiva del progetto la sorveglianza continua dei lavori di scavo in corso d’opera da parte di professionisti archeologi.
Articolo 6 – Documentazione
La documentazione completa relativa agli interventi di cui all'articolo 2 e alla sorveglianza di cui all'articolo 5 sarà consegnata dal Commissario alla Soprintendenza entro e non oltre 6 (sei) mesi dal termine dei singoli interventi. Un estratto significativo di tale documentazione sarà consegnato entro 30 (trenta) giorni dalla fine dei singoli Interventi di cui all’articolo 2, per consentire l'elaborazione, da parte del direttore scientifico della Soprintendenza della relazione archeologica definitiva di cui al comma 9 dell’art. 25 del Nuovo Codice Appalti affinché possano essere dettate le prescrizioni per il progetto esecutivo.
La documentazione degli Interventi di cui agli articoli 2 e 5, che comprende la schedatura dei reperti mobili rinvenuti, dovrà essere redatta sulla base degli standard catalografici ICCD utilizzando le schede in uso presso la Soprintendenza.
Gli elaborati forniti dovranno rispondere ai seguenti requisiti generali:
Testi e schede di Unità Stratigrafica: su supporto cartaceo ed elettronico, in formati aperti o comuni: .odt, .rtf.,
.doc; eventuali tabelle in formato .ods o .xls.
Documentazione di rilievo grafico: su supporto cartaceo (rilievi di base in scala 1:100 per posizionamento e georiferimento sulla cartografia di progetto; rilievi di dettaglio in scala 1:20, eventualmente in scala più grande per casi particolari, da concordare) ed elettronico (elaborazioni da CAD in doppio formato .dwg e .dxf, file GIS: shapefile su proiezione specificata UTM32-ED50 e UTM-WGS84);.
Documentazione grafica di materiali mobili e fotografie: su supporto cartaceo ed elettronico; immagini raster con risoluzione ad almeno 300 dpi per fotografie e ad almeno 600 dpi per disegni al tratto destinati alla pubblicazione, in formato .tif o .jpg; immagini vector in formato .svg o .eps.
Rilievi, piante, fotografie, tavole, tabelle etc. devono essere numerate progressivamente, in gruppi tra loro distinti, e corredate di un indice generale con didascalia per ciascun numero.
I soggetti incaricati saranno tenuti ad inviare settimanalmente con modalità da concordare agli Uffici periferici del MIC un sintetico report riguardante l’avanzamento delle attività.
Articolo 7 - Direzione degli interventi
Per gli Interventi indicati al precedente art. 2, il Commissario assicura, nel rispetto della normativa vigente in materia, una frequente presenza del RUP, che svolge anche le funzioni di Direttore dell’esecuzione.
Per le attività indicate al precedente art. 5, il Commissario assicura, nel rispetto della normativa vigente in materia, una frequente presenza del Direttore dei Lavori e del Responsabile della Sicurezza.
In entrambi i casi, il funzionario incaricato della Soprintendenza è responsabile della direzione scientifica dei sondaggi eseguiti durante l’indagine anche in relazione ai successivi eventuali interventi di tutela e valorizzazione dei beni archeologici rinvenuti.
Ferma restando la direzione scientifica della Soprintendenza, il Commissario e la medesima Soprintendenza valutano congiuntamente l’organizzazione dei singoli cantieri in riferimento agli aspetti inerenti gli interventi archeologici.
Articolo 8 - Esecuzione degli interventi e oneri economici
Le attività di cui agli articoli 2 e 5, sono poste totalmente a carico del Commissario senza alcun onere per il Ministero della Cultura.
Qualora fossero rinvenuti dei reperti e si rendesse necessaria la documentazione, lo studio post- scavo, la documentazione e la pubblicazione dei risultati quant’altro necessario sarà computata una apposita previsione di spesa e definite le azioni previste dall’art.25 comma 14 del Codice Gli scavi archeologici, di cui all’articolo 2, sono eseguiti da imprese selezionate dal Commissario in possesso dei requisiti di legge; il direttore tecnico dei lavori di scavo archeologico, ai sensi dell’articolo 248, comma 5 del DPR 207/2010 è un soggetto in possesso dei titoli previsti dal D.M. 20 marzo 2009, n. 60 e cioè diploma di laurea e diploma di specializzazione in archeologia o dottorato di ricerca in archeologia, o titolo di studio estero equipollente.
I soggetti incaricati delle attività di sorveglianza in corso d'opera, di cui all'articolo 5, devono essere in possesso dei requisiti previsti dalla L. 110/2014 e successivi decreti attuativi DM 244/2019: di laurea di vecchio ordinamento, specialistica o magistrale in Archeologia, o di titolo estero considerato equipollente. Devono inoltre avere comprovata competenza nel settore della ricerca archeologica ed esperienza di partecipazione ad attività di sorveglianza archeologica in xxxxx x’xxxxx xx xxxxxx 00 (xxxxx) mesi.
I curricula dei soggetti incaricati saranno preventivamente trasmessi alla Soprintendenza, che potrà così verificare il possesso dei requisiti di cui sopra.
L’organigramma del cantiere, a seconda della complessità dei lavori, potrà prevedere, previo accordo fra le parti figure di specialisti in discipline affini e/o correlate individuate dalla Soprintendenza i cui nominativi verranno comunicati dalla Soprintendenza al Commissario al fine della loro autorizzazione all’ingresso in cantiere.
Le date di inizio e termine degli interventi di cui all'articolo 2 sono registrate congiuntamente dal R.U.P. del Commissario e dal direttore scientifico della Soprintendenza.
Articolo 9 – Esiti degli Interventi
Gli Interventi previsti al precedente articolo 2 si concludono con la relazione archeologica definitiva, elaborata dal direttore scientifico della Soprintendenza, sulla base della documentazione presentata dal Commissario, secondo le modalità di cui all'articolo 6. Tali relazioni sono approvate dal Soprintendente e trasmesse al Commissario entro 60 (sessanta) giorni dalla chiusura delle indagini archeologiche preventive o nell’ambito del parere in sede di Conferenza di Servizi sul progetto esecutivo.
Le relazioni contengono una descrizione analitica delle indagini eseguite secondo i seguenti livelli di rilevanza archeologica del sito e dettano le conseguenti prescrizioni:
caso a) contesti in cui le indagini di archeologia preventiva esauriscono l'esigenza di tutela e si considera chiusa con esito negativo la procedura, salvo quanto previsto dall’articolo 5 circa il monitoraggio in corso d’opera.
caso b) contesti che non evidenzino reperti leggibili come complesso strutturale unitario per i quali sono possibili interventi di reinterro oppure smontaggio-rimontaggio e musealizzazione in altra sede rispetto a quella
di rinvenimento. In tal caso la Soprintendenza detta le prescrizioni necessarie ad assicurare la conoscenza, la conservazione e la protezione dei rinvenimenti archeologicamente rilevanti, salve le misure di tutela eventualmente adottabili ai sensi del Codice relativamente a singoli rinvenimenti o al loro contesto.
caso c) complessi la cui conservazione non può essere altrimenti assicurata che in forma contestualizzata mediante l’integrale mantenimento in sito. Le prescrizioni sono incluse nei provvedimenti di assoggettamento a tutela dell'area interessata dai rinvenimenti e la Soprintendenza avvia il procedimento di dichiarazione di cui agli articoli 12 e 13 del Codice.
In tal caso le prescrizioni potrebbero comportare l'imposizione di varianti al progetto in sede di esecutivo. Xxxxx restando gli obblighi di legge per la tutela del bene le parti (Soprintendenza e Commissario) si impegnano a:
1.concordare le azioni di protezione da mettere in atto nell’ambito del progetto;
2.trovare adeguate soluzioni tecniche che possibilmente non comportino interruzione dei cantieri;
3.assicurare la rapida prosecuzione dei lavori.
Articolo 10 – Conservazione dei reperti
Il Commissario si impegna a garantire il ricovero temporaneo, per un periodo massimo pari alla durata dei lavori, dei reperti rinvenuti durante gli interventi di cui agli articoli 2 e 5 in locali idonei per conservazione e sicurezza ed accessibili al Personale della Soprintendenza e ai soggetti incaricati delle suddette attività e della schedatura dei reperti. A cura di questi ultimi sarà inoltre redatto giornalmente un elenco dei reperti rinvenuti depositati. Su richiesta del direttore scientifico della Soprintendenza, il Commissario periodicamente ed in ogni caso a lavori ultimati, effettuerà il trasporto dei materiali archeologici rinvenuti presso la sede definitiva, che dovrà essere individuata dalla Soprintendenza prima della fine dei lavori, anche in accordo con l’Agenzia del Demanio territorialmente competente.
Articolo 11 – Scoperta fortuita
Qualora si sia proceduto alla esecuzione di tutte le fasi previste agli articoli 2, 5 e si dovesse comunque verificare il caso di un rinvenimento fortuito successivo al nulla osta ai lavori in Progetto, fermo restando il disposto degli articoli 90 e ss. del Codice e in particolar modo l’obbligo di denuncia e di conservazione, la Soprintendenza detterà le modalità ed i tempi di svolgimento dei necessari interventi di ricerca e tutela.
Articolo 12 – Divulgazione dei risultati delle indagini
Ogni diffusione di notizie agli organi di informazione sotto il profilo della cronaca (comunicati stampa, conferenze stampa, servizi informativi sul cantiere) è fornita congiuntamente dalla Soprintendenza e dal Commissario.
Inoltre i soggetti sottoscrittori si impegnano, in concomitanza con lo svolgimento degli interventi, a pubblicare brevi notizie, sui rispettivi siti web, il cui testo sarà elaborato congiuntamente tra Soprintendenza e il Commissario.
Articolo 13 – Obblighi di riservatezza
Con la sottoscrizione del presente accordo, il Commissario si impegna all’osservanza della riservatezza su notizie, dati, informazioni di cui venga a conoscenza o che le siano comunicati in ragione del presente accordo – ad eccezione di quanto previsto dalla normativa che disciplina l’accesso agli atti - e di cui, pertanto, si impegna a non dare diffusione salvo esplicita autorizzazione da parte della Soprintendenza
Soprintentente SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI SIENA, AREZZO E GROSSETO | IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL CONTRATTO COMMISSARIO DELEGATO - OCDPC 611/2019 C/O REGIONE TOSCANA - GIUNTA REGIONALE, DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO E PROTEZIONE CIVILE, SETTORE GENIO CIVILE VALDARNO SUPERIORE |
ARCH. XXXXXXXX XXXXXXXX | XXX. XXXXXXXXX XXXXXXXXX |
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