INDICE
INDICE
1 PREMESSA 3
2 PARTE PRIMA – PRESCRIZIONI INTEGRATIVE GENERALI
DI APPALTO 4
2.1 1 PRESCRIZIONI INTEGRATIVE GENERALI DI APPALTO 4
2.1.1 Note generali 4
2.1.2 Elaborati di progetto 4
2.1.3 Criteri di valutazione della fornitura 4
2.1.4 Leggi, norme e regolamenti 4
2.2 Disegni di cantiere e di montaggio 5
2.3 Verifica del progetto esecutivo. 8
2.4 Documentazione per pratiche burocratiche 8
2.5 1.8 Documentazione finale 8
2.5.1 Note generali 8
2.5.2 Disegni finali 9
2.5.3 Documentazione varia relativa agli impianti 9
2.6 Scelta ed approvazione dei materiali 10
2.6.1 Qualità e provenienza dei materiali 10
2.6.2 Marche e modelli 11
2.6.3 Materiali in cantiere 11
2.7 Campioni 12
2.8 Buone regole dell'arte 12
2.9 Tarature, prove e collaudi 12
2.10 Verifiche e prove da prevedere 13
2.11 Consistenza delle verifiche e prove preliminari 14
2.11.1 Verifiche in officina 14
2.11.2 Prove in fabbrica 14
2.11.3 Verifiche e prove in corso d'opera 14
2.11.4 Messa a punto, taratura ed avviamenti 14
2.11.5 Opere da ricoprire 15
2.11.6 Prove in loco degli impianti termofluidici 15
2.12 Consistenza delle verifiche e prove finali 16
2.12.1 Note generali 16
2.12.2 Esami a vista 17
2.12.3 Prove e misure 18
2.12.4 Documentazione da allegare 18
PARTE SECONDA – DESCRIZIONE IMPIANTI 20
2.12.5 Reti idriche di adduzione riserve idriche 20
2.13 Impianti antincendio 20
2.13.1 Normativa di riferimento 20
2.13.2 Impianto antincendio con idranti 20
2.13.3 Mezzi di estinzione portatile. 21
PARTE TERZA – SPECIFICHE TECNICHE 22
3 SPECIFICHE TECNICHE 22
3.1 Note generali 22
3.2 Tubazioni 22
3.2.2 Tubazioni PEAD 22
3.2.3 Valvole a sfera 23
3.2.4 Xxxxxxxxx a maschio 23
3.3 Apparecchiature antincendio 24
3.3.1 Gruppo attacco motopompa VV.F. 24
3.3.2 Cassette antincendio 24
3.3.3 Cassetta portamanichette 24
3.4 Sistemi di misura 24
PARTE QUARTA - COMPUTO METRICO ESTIMATIVO DI
OFFERTA 28
4 COMPUTO METRICO ESTIMATIVO DI OFFERTA 28
PARTE QUINTA - NORME PER LA MISURAZIONE E
VALUTAZIONE DEI LAVORI 29
5 NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI
LAVORI 29
5.1 Note generali 29
5.2 Tubazioni 29
5.2.1 Tubazioni in acciaio nero o in acciaio zincato 29
5.2.2 Tubazioni in acciaio zincato UNI EN 10255:2005 S.M. 29
PARTE SESTA – ELENCO MARCHE 31
6 ELENCO MARCHE 31
6.1 Note generali 31
6.2 Distinta apparecchiature e materiali 31
1 PREMESSA
Il presente fascicolo "Capitolato Speciale d'Appalto parte contiene la
descrizioni impianti, le prescrizioni tecniche generali e particolari per la fornitura e messa in opera degli Impianti Antincendio e Irrigazione pel Parco in oggetto.
Le scelte di progetto e le caratteristiche degli impianti sono state definite con la progettazione generale, tenendo presente sia le esigenze di servizio sia gli aspetti distributivi generali del complesso.
Gli impianti devono essere realizzati secondo le prescrizioni degli elaborati di progetto e le indicazioni riportate sui disegni allegati.
2 PARTE PRIMA – PRESCRIZIONI INTEGRATIVE GENERALI DI APPALTO
2.1 1 PRESCRIZIONI INTEGRATIVE GENERALI DI APPALTO
2.1.1 Note generali
Il presente capitolo "Prescrizioni Integrative Generali di Appalto" completa le prescrizioni amministrative che regolano l'appalto e che sono contenute nel Capitolato Speciale di Appalto - Parte I.
2.1.2 Elaborati di progetto
I documenti di progetto che sono stati elaborati specificatamente per gli Impianti Termofluidici sono:
• Computo Metrico di Progetto (CMT)
• Computo Metrico Estimativo di Offerta (CMO)
• Piano di Manutenzione (PDM)
• Elaborati grafici.
2.1.3 Criteri di valutazione della fornitura
Sono comprese le opere e spese previste ed impreviste necessarie per la fornitura, installazione e messa in opera degli Impianti Antincendio e Irrigazione, che devono essere consegnati completi di ogni loro parte secondo le specifiche della documentazione di progetto e secondo le migliori regole d'arte.
Gli impianti devono essere consegnati in condizioni di perfetto funzionamento e collaudabili.
Si ricorda espressamente che l'Appaltatore deve obbligatoriamente e senza alcun aumento di prezzo apportate tutte quelle modifiche ed integrazioni per cantierizzare il progetto (materiali di completamento, accessori di montaggio, ecc.) che dovessero emergere per necessità durante il corso dei lavori e fossero indispensabili al raggiungimento dello scopo prefisso.
L'Appaltatore ha la responsabilità del corretto funzionamento degli impianti ed ha l'onere della verifica di tutti i calcoli e dimensionamenti di progetto.
2.1.4 Leggi, norme e regolamenti
Gli impianti devono essere realizzati in ogni loro parte e nel loro insieme in conformità alle leggi, norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti, agenti in campo nazionale e locale, preposti dalla legge al controllo ed alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzione:
• Normative ISPESL, ASL e ARPA;
• Normative vigenti sul contenimento dei consumi energetici (Legge 10/91, X.Xxx, n.192/2005 e successivi aggiornamenti)
• Leggi e decreti
• Disposizioni dei vigili del fuoco di qualsiasi tipo;
• Norme CEI per tutta la parte elettrica degli impianti;
• Norme UNI
• Legge 5 marzo 1990 n.46 "Norme per la sicurezza degli impianti" e relativo decreto di
attuazione
• Regolamento e prescrizioni Comunali relative alla zona di realizzazione dell'opera. L'Appaltatore deve consegnare alla D.L. tutta la documentazione relativa (certificati, libretti, ecc.).
Tutti i componenti elettrici devono essere, ove possibile, provvisti del marchio di qualità (IMQ). Tutti i componenti di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore devono essere omologati,
secondo le prescrizioni della Legge 10 e del relativo regolamento di esecuzione, del D.Lgs. n.192/2005, del D.Lgs. n.311/2006 e successivi aggiornamenti, e ciò deve essere documentato dai certificati di omologazione (e/o di conformità dei componenti ai prototipi omologati) che l'Appaltatore deve fornire alla D.L..
Si precisa che l'Appaltatore deve assumere in loco, sotto la sua completa ed esclusiva responsabilità, le necessarie informazioni presso le sedi locali ed i competenti uffici dei vari Enti e di prendere con essi ogni necessario accordo inerente la realizzazione degli impianti.
Tutte le spese inerenti la messa a norma degli impianti, comprese quelle maggiori opere non espressamente indicate nel progetto ma richieste dagli Enti di cui sopra, e le spese per l'ottenimento dei vari permessi (relazioni, disegni, ecc.) e dell'agibilità degli impianti sono a completo carico dell'Appaltatore che, al riguardo non può avanzare alcuna pretesa di indennizzo o
di maggior compenso, ma anzi deve provvedere ad eseguirle con la massima sollecitudine, anche
se nel frattempo fosse già stato emesso il certificato di ultimazione dei lavori.
In caso di emissione di nuove normative l'Appaltatore è tenuto a darne immediata comunicazione alla D.L. e deve adeguarvisi; il costo supplementare verrà riconosciuto se la data di emissione della Norma risulterà posteriore alla data della firma del contratto di appalto.
Tutte le documentazioni di cui sopra devono essere riunite in una raccolta, suddivisa per tipi di apparecchiature e componenti, e consegnata alla D.L..
2.2 Disegni di cantiere e di montaggio
La documentazione tecnica del progetto esecutivo illustra le caratteristiche dell'opera, le modalità esecutive, i dati dimensionali dei vari componenti e contiene i disegni esecutivi per la realizzazione delle opere.
L'Appaltatore deve redigere, in concomitanza dell'acquisto di apparecchiature e materiali e prima della realizzazione dei lavori, i disegni costruttivi di cantiere e di montaggio e sottoporli alla D.L. per approvazione (cantierizzazione del progetto).
L'Appaltatore è perfettamente in grado di elaborare i disegni costruttivi di cantiere, in tutte le sue parti, senza ulteriori indicazioni ed in conformità con quanto previsto nel progetto.
Dimensioni, ubicazioni e quote nei disegni costruttivi di cantiere devono essere verificati sul posto dall'Appaltatore.
I disegni costruttivi di cantiere devono essere conformi ai disegni e specifiche di progetto, nonché a tutta la documentazione contrattuale ed alle indicazioni della D.L..
I disegni costruttivi di cantiere devono rispettare fedelmente quanto si va a realizzare ed essere accompagnati da dettagli tecnici, da tabelle, da cataloghi tecnici e da ogni altro genere di documentazione utile per dare alla D.L. gli elementi per l'approvazione; essi devono tenere conto di tutti i dati acquisiti in cantiere.
L'approvazione da parte della D.L. di tali disegni, schemi e dettagli non esonera l'Appaltatore dalla
sua responsabilità per qualsiasi errore dei propri elaborati e per deviazioni dalle Norme vigenti e/o
dalla documentazione di progetto, a meno che l'Appaltatore abbia informato per iscritto la D.L. di tali deviazioni e ne abbia ricevuto per iscritto la necessaria approvazione.
L'Appaltatore deve ripresentare i disegni a cui siano state apportate correzioni, senza per questo acquisire alcun diritto a compensi supplementari, sino al conseguimento dell'approvazione definitiva; questa in ogni caso non solleva l'Appaltatore dalla responsabilità per la perfetta esecuzione delle opere, essendo tale approvazione data sostanzialmente alla loro impostazione concettuale ma non al dimensionamento delle apparecchiature ed a tutti i dettagli costruttivi.
Oltre ai normali disegni costruttivi di cantiere e di montaggio l'Appaltatore deve fornire i disegni quotati per la realizzazione di opere murarie necessarie quali ad esempio basamenti, cunicoli, ecc.; inoltre deve dare l’indicazione sui disegni dei carichi statici e dinamici delle macchine, le potenze e le caratteristiche dei vari motori e/o macchine, le modalità di montaggio e di ancoraggio alle strutture.
Il progetto costruttivo di cantiere consiste quindi nei disegni di dettaglio e di montaggio di tutte le opere appaltate (piante e sezioni generiche in scala 1:50; piante e sezioni centrali tecnologiche in scala 1:20; particolari di montaggio singole apparecchiature in scale 1:10 o 1:20; particolari di realizzazione opere di carpenteria come staffe, basamenti metallici, ecc. in scala 1:5 o 1:10; opere murarie come cunicoli, basamenti, ecc. in scala 1:20).
Per disegni di dettaglio e di montaggio si intendono:
• piante e sezioni in scala opportuna, dove siano riportati canalizzazioni, tubazioni, unità di trattamento aria, apparecchi terminali, ecc., gli accessori di montaggio, i sistemi di sostegno ed ancoraggio ed ogni altro elemento utile alla definizione degli impianti, quotati rispetto ai solai, alle pareti, al pavimento, agli assi strutturali o ad altri impianti. Devono essere indicati sulle piante gli ingombri o i vincoli imposti da opere civili o di finitura e da altri impianti;
• piante e sezioni delle centrali, in scala opportuna, con indicati i percorsi delle reti, gli ingombri effettivi delle macchine, ecc. (con le relative zone di rispetto) e le quote di installazione di tutti gli impianti e dei vari accessori. Devono essere redatte piante delle centrali con l’indicazione dei basamenti e delle opere accessorie necessarie per l’installazione degli impianti con particolari costruttivi quotati;
• particolari di dettaglio dei cavedi degli impianti in scala opportuna, con gli ingombri dei vari componenti che vi sono all'interno; inoltre le sezioni ai vari piani e nei punti di uscita dai cavedi delle tubazioni, ecc.. Devono anche essere redatti particolari di eventuali grigliati di accesso;
• disegni quotati per la realizzazione di opere murarie necessarie quali ad esempio basamenti,
cunicoli, forometrie, ecc. con indicati gli elementi strutturali, le finiture. Su tutti i disegni devono essere indicati i riferimenti a piante e sezioni.
Le soluzioni con cui sono state risolte interferenze fra i vari impianti devono essere esplicate con sezioni e particolari.
L’elaborazione dei disegni di cantiere va inoltre completata con la verifica degli ingombri di altri impianti presenti negli stessi cavedi, piani o centrali (anche se non facenti parte del presente appalto, ma successivamente ordinati dal Committente, anche ad appaltatori terzi), per controllarne le interferenze e per individuare percorsi ottimali per ciascuna rete, alla luce anche delle effettive dimensioni delle apparecchiature e macchine acquistate. Devono pertanto essere confrontati i disegni dell’impiantista elettrico con quelli dell’impiantista termofluidico o con altri impiantisti coinvolti per definire le zone interessate da ciascuna rete, i relativi spazi accessori e di montaggio. Tale verifica deve portare all'eventuale elaborazione di ulteriori disegni di dettaglio con evidenziate queste mutue interferenze.
Ogni qualvolta risulti necessario, o su richiesta della D.L., devono essere forniti dall’Appaltatore i calcoli di verifica delle strutture adottate.
Tutti i disegni di dettaglio e di montaggio, una volta approvati dalla D.L., fanno parte del progetto di cantierizzazione.
Per una completa verifica di quantità e tipologia di materiali ed apparecchiature installate (sia l’appalto di tipo a forfait, o a misura, o altro), a semplice richiesta della D.L., tutte le piante, schemi ed eventuali sezioni interessate devono contenere tabelle con l’indicazione per ogni apparecchiatura e materiale di:
• simbolo e/o sigla del componente
• quantità degli elementi contenuti nel disegno
• codice di identificazione del prezzo unitario di riferimento o eventuale precisazione di nuovo prezzo
• marca
• modello.
Modifiche e lavori non previsti possono succedersi varie volte nel corso dei lavori e l'Appaltatore deve procedere ai successivi aggiornamenti del progetto senza pretendere alcun indennizzo aggiuntivo.
L'Appaltatore può redigere il proprio progetto in fasi successive e concordate con la D.L.. Tali fasi devono risultare in seguito all'esame del Programma Lavori dettagliato sottoposto dall'Appaltatore ed accettato dalla D.L..
Gli elaborati per l'approvazione vanno consegnati alla D.L. in triplice copia; una viene restituita firmata ed approvata (eventualmente con commenti), oppure approvata con commenti (necessaria ritrasmissione), oppure non approvata. In questi ultimi due casi l'Appaltatore non può procedere con i relativi lavori, ma deve sottoporre nuovi elaborati ed è responsabile per i ritardi che ci potranno essere rispetto al Programma Lavori concordato.
Nel caso dell'approvazione con commenti (necessaria ritrasmissione) l'Appaltatore deve apportare le modifiche richieste e quindi procedere nel lavoro.
È comunque stabilito che l'Appaltatore non può procedere ad alcun lavoro se non è in possesso
dei relativi disegni di progetto e di cantiere approvati e firmati dalla D.L..
Si precisa che tutte le approvazioni non corresponsabilizzano minimamente la D.L. sul buon funzionamento degli impianti e sulla rispondenza degli stessi in termini di collaudo in corso d'opera e finale, la cui responsabilità resta completamente a carico dell'Appaltatore.
2.3 Verifica del progetto esecutivo
L’Appaltatore è tenuto a verificare il progetto nei suoi calcoli, dimensionamenti e ingombri.
La D.L. discuterà con l’Appaltatore le eventuali osservazioni e deciderà in piena autonomia quali di esse possano essere prese in considerazione.
In ogni caso l’Appaltatore si assume la responsabilità della perfetta esecuzione e funzionamento finale delle opere e quindi anche del progetto e dei calcoli relativi.
Resta espressamente inteso che l’approvazione del progetto di dettaglio da parte della D.L., comprese le eventuali modifiche in corso d’opera richieste dalla D.L. e concordate con l’Appaltatore, non esonera in alcun modo l’Appaltatore stesso dalle responsabilità di qualsiasi genere, fino al termine del periodo di garanzia, per qualunque inconveniente che si verificasse nelle opere stesse e/o per loro causa nelle strutture e negli arredamenti dell’edificio.
2.4 Documentazione per pratiche burocratiche
È compito dell'Appaltatore:
• redigere progetti, calcoli, relazioni, disegni e qualunque altro elaborato necessario per ottenere tutte le licenze, approvazioni, autorizzazioni e collaudi da parte di Comune, ASL, ARPA, VV.F., ISPESL, Ministeri, Enti fornitori, ecc. fino al completamento dell’iter burocratico
• fornire certificazioni ed omologazioni necessarie durante l’esecuzione delle opere a giudizio della D.L. e secondo quanto richiesto dal presente capitolato e dalla Normativa vigente;
• fornire alla D.L. la suddetta documentazione nel numero di copie richieste da inoltrare agli Enti di controllo;
• seguire le pratiche fino al completamento dell'iter burocratico (ISPESL, ecc.);
• sostenere le spese per l'esame dei progetti da parte dei vari Enti e quelle per gli eventuali professionisti che firmeranno i documenti;
• procedere alla stesura finale dei documenti secondo Legge 10/91, D.Lgs. n.192/2005, D.Lgs. n.311/2006, da presentare in Comune in conformità a quanto precisato nel D.P.R. 412 del 26/08/93 e successive emissioni, secondo i modelli approvati con Decreto del Ministero dell’Industria del 13/12/93, aggiornati con le eventuali variazioni avvenute in corso d’opera;
• rilasciare una dichiarazione che riepiloghi tutte le apparecchiature soggette ad omologazione. Detta dichiarazione deve elencare: tipo di dispositivo, marca, numero di omologazione, termine di validità.
2.5 1.8 Documentazione finale
2.5.1 Note generali
A lavori ultimati l'Appaltatore deve fornire la documentazione finale qui sotto elencata, dopo aver eseguito tutte le prove, misure, tarature e verifiche di funzionamento degli impianti.
La mancata consegna di tale documentazione rende l'Appaltatore responsabile per i conseguenti
ritardi che vi possano essere rispetto ai termini contrattuali.
Tutta la documentazione deve essere fornita alla D.L. prima della emissione dei verbali relativi ai collaudi tecnico funzionali provvisori.
Su tutti i disegni ed elaborati forniti dall'Appaltatore deve figurare la targhetta fornita o concordata con la D.L..
Una prima copia della documentazione sopradescritta deve essere consegnata alla D.L. per l'esecuzione delle prove e verifiche preliminari.
Successivamente, a verifiche ultimate, l'Appaltatore deve rielaborare la documentazione apportando le eventuali annotazioni o correzioni introdotte durante l'esecuzione delle prove e verifiche preliminari.
La documentazione finale deve quindi essere raccolta in robusti contenitori ad anelli.
Ogni contenitore deve riportare in etichetta l'oggetto del contenuto e al suo interno deve essere riportato l'indice dei documenti contenuti.
L'Appaltatore deve fornire le seguenti copie:
• n.4 copie su carta della documentazione finale
• n.1 copia su supporto informatico (CD-Rom) dei disegni costruttivi in formato .DWG.
2.5.2 Disegni finali
I disegni finali di cantiere devono essere aggiornati e perfettamente corrispondenti alle opere realizzate con l'indicazione del tipo e delle marche di tutte le apparecchiature, componenti e materiali installati.
Particolare cura va riservata al posizionamento esatto, in pianta e nelle sezioni, degli impianti.
Il numero dei disegni finali emessi per la realizzazione dei lavori deve essere pari a quello consegnato per la gara di appalto, integrato da tavole P&I per ogni schema funzionale di centrale o di UTA (redatto in funzione del sistema di regolazione e di supervisione scelto), da piante con indicata la distribuzione FM all'interno delle centrali in genere nonché da sezioni e dettagli utili per la migliore comprensione degli impianti.
In particolare gli schemi dei quadri elettrici devono essere completi delle tabelle relative a tutte le indicazioni tecniche per l'identificazione dei componenti installati ed alle caratteristiche degli stessi, nonché al tipo di sezione e di formazione delle linee in arrivo e in partenza e di tutti gli schemi relativi agli ausiliari necessari.
2.5.3 Documentazione varia relativa agli impianti
2.5.3.1.1 Manuali vari, dichiarazioni, certificazioni
Nel "Piano di manutenzione dell'opera (fascicolo allegato alla documentazione di appalto)", sono dettagliatamente descritti i documenti che devono essere elaborati e raccolti dall'Appaltatore e quindi consegnati alla D.L.
In particolare devono inoltre essere fornite:
• specifiche d'avviamento impianti
• specifiche di prova
• specifiche di funzionamento
• relazione di calcolo.
La relazione di calcolo che l'Appaltatore deve consegnare alla D.L. prima di iniziare i lavori deve essere redatta sulla base di quella fornita in fase di gara, aggiornata con eventuali varianti concordate.
Se le varianti sono decise durante il corso dei lavori, è sufficiente che l'Appaltatore emetta di volta in volta dei fogli di aggiornamento, che vanno allegati al fascicolo originale a cura della D.L..
2.5.3.1.2 Schemi nei locali tecnici
In ogni centrale, sottocentrale e locale tecnico va fornito ed installato a parete un pannello con gli schemi delle relative apparecchiature ed impianti. Tipo e caratteristiche dei pannelli sono da concordare con la D.L.. Gli schemi sono in copia eliografica. Qualora non fosse possibile installare disegni su pannelli, vanno forniti entro robuste cartelle di plastica.
Questi disegni sono da considerarsi in aggiunta a quelli precedentemente richiesti.
2.5.3.1.3 Liste ricambi, materiali di consumo ed attrezzi
Devono essere fornite:
• una lista completa delle parti di ricambio consigliate per un periodo di conduzione di tre anni, con la precisa indicazione di marche, numero di catalogo, tipo e riferimento ai disegni finali. Accanto al nome di ogni singola ditta fornitrice di materiali deve essere riportato indirizzo, numero di telefono e, possibilmente, di telex e fax, al fine di reperire speditamente le eventuali parti di ricambio;
• una lista completa di materiali di consumo, quali olii, grassi, gas, ecc. con precisa indicazione di marca, tipo e caratteristiche tecniche;
• una lista completa di attrezzi, utensili e dotazioni di rispetto necessari alla conduzione ed ordinaria manutenzione, ivi inclusi eventuali attrezzi speciali per il montaggio e smontaggio degli impianti.
2.5.3.1.4 Nulla-osta
Devono essere forniti i nulla-osta degli Enti preposti alla operatività degli impianti.
2.5.3.1.5 Dichiarazione di conformità
Deve essere fornita la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati in accordo alle prescrizioni dell'Art.9 della Legge 5 Marzo 1990 n.46 e successivi aggiornamenti, con indicata la compatibilità con eventuali impianti preesistenti.
2.6 Scelta ed approvazione dei materiali
2.6.1 Qualità e provenienza dei materiali
Tutti i materiali, componenti e le loro parti, opere e manufatti, devono risultare rispondenti alle norme emanate dai vari organi, enti ed associazioni che ne abbiano titolo, in vigore al momento dell'aggiudicazione dei lavori o che vengano emanate prima dell'ultimazione dei lavori stessi.
Tutti i materiali impiegati devono rispondere alle norme UNI, CNR, CEI, di prova e di accettazione, ed alle tabelle UNEL in vigore, nonché alle altre norme e prescrizioni richiamate
nelle norme tecniche.
Ogni approvazione rilasciata dalla D.L. non costituisce implicita autorizzazione in deroga alle norme tecniche, facenti parte degli elaborati contrattuali, a meno che tale eventualità non venga espressamente citata e motivata negli atti approvativi.
2.6.2 Marche e modelli
La scelta delle marche e dei modelli delle apparecchiature e dei componenti da impiegare nell'esecuzione delle opere in oggetto è eseguita dalla D.L. subito dopo la consegna dei lavori in base agli elenchi contenuti nella documentazione di progetto o a quelli proposti dall'Appaltatore. Le marche proposte devono essere distribuite ed assistite in Italia da emanazioni dirette della casa madre, in modo che sia garantita il più possibile la continuità dell'assistenza.
L'Appaltatore è tenuto a compilare le apposite schede di "Sottomissione dei materiali" (praticamente una per ogni voce di EDV), fornite dalla D.L. o concordate con la medesima. Ogni sottomissione deve avere la relativa approvazione scritta da parte della D.L..
La D.L. si riserva 20 giorni per tale approvazione.
I materiali devono essere forniti da fabbricanti aventi:
• riconosciuta reputazione per prodotti di qualità superiore, di facile messa in opera, durevoli e che richiedano minima manutenzione
• ampie possibilità di produzione e spedizione per rispettare i programmi di realizzazione stabiliti.
Le consegne devono essere effettuate:
• in imballaggi o recipienti originali, sigillati con indicazioni di nomi, marca di fabbrica, tipo, qualità, classe e altre notizie utili;
• nelle quantità, intervalli e scadenze concordate per evitare qualsiasi ritardo nell'avanzamento dei lavori in cantiere.
L'Appaltatore deve anche presentare all'approvazione della D.L. i sistemi di ancoraggio, di sospensione ed il mensolame per il sostegno delle tubazioni, delle canalizzazioni e delle varie linee.
Resta inteso che la scelta di ogni materiale è vincolante per l'Appaltatore, che non può sollevare alcuna pretesa o richiesta di maggior prezzo.
2.6.3 Materiali in cantiere
Dopo il loro arrivo in cantiere tutti i materiali, le apparecchiature ed i componenti da impiegare nell'esecuzione delle opere devono essere approvati dalla D.L. che ne verifica la rispondenza al verbale e alle prescrizioni contrattuali.
L'approvazione da parte della D.L. nulla toglie alla responsabilità dell'Appaltatore sull'esecuzione dei lavori, sulla rispondenza delle opere eseguite alle norme contrattuali e sul buon funzionamento degli impianti.
La D.L. ha la facoltà di rifiutare quei materiali o componenti, o apparecchiature che, anche se già posti in opera, non abbiano ottenuto l'approvazione di cui sopra o non rispondano alle norme contrattuali.
La D.L. può pertanto a suo insindacabile giudizio ordinare la sostituzione degli impianti non conformi, restando inteso che tutte le spese per tale sostituzione sono a carico dell'Appaltatore.
2.7 Campioni
La D.L. può richiedere campionatura di tutti i materiali previsti nell'esecuzione delle opere.
In particolare l'Appaltatore, oltre che l'approvazione tecnica, deve richiedere anche quella estetica di tutti i materiali ed apparecchiature in vista (elenco avente carattere esemplificativo e non esaustivo):
• verniciature di reti e altre apparecchiature in vista (colore)
• apparecchi sanitari
• rubinetteria
• cassette antincendio.
Quanto richiesto deve essere etichettato con le seguenti indicazioni: tipo ed altri mezzi di identificazione, nome e località del cantiere, numero d'ordine e/o richiesta di offerta, data ed altre indicazioni utili.
Dopo l'approvazione da parte della D.L. tali campioni servono quale base di riferimento per materiali e/o manufatti da fornire.
Relativamente ai materiali ed alle apparecchiature per i quali non è possibile una campionatura e per quelli di cui non è richiesta la campionatura, devono comunque essere forniti nome, marca di fabbrica, tipo e tutte le altre informazioni utili.
2.8 Buone regole dell'arte
Gli impianti devono essere realizzati, oltre che secondo le prescrizioni della documentazione di progetto, anche secondo le buone regole dell'arte, intendendosi con tale denominazione tutte le norme più o meno codificate di corretta esecuzione dei lavori.
Ad esempio tutte le rampe di tubazioni devono avere gli assi allineati; i collettori devono avere gli attacchi raccordati e gli assi dei volantini delle valvole d'esclusione delle linee in partenza e/o arrivo devono essere allineati; tutti i rubinetti di sfiato di tubazioni o serbatoi devono essere in posizione facilmente accessibile, senza necessità d'uso di scale o altro; tutti i serbatoi, le pompe, le apparecchiature di regolazione, i collettori e le varie tubazioni in arrivo/partenza devono essere provvisti di targa d'identificazione in plexiglas, con tutte le indicazioni necessarie (circuito, portata, prevalenza, capacità ecc.) e così via.
Tutte le cassette elettriche di derivazione devono avere i lati verticali a piombo, essere allineate (alla stessa distanza da soffitto o pavimento) ed essere installate in posizioni facilmente accessibili.
All’interno delle cassette e alle estremità deve essere lasciata una certa “ricchezza” dei cavi in modo da consentire la variazione dei collegamenti; e così via.
Tutto quanto sopra è ovviamente compreso nel prezzo di appalto dei lavori.
2.9 Tarature, prove e collaudi
Devono essere effettuate le operazioni di taratura, regolazione e messa a punto di ogni parte dell'impianto.
È compito dell'Appaltatore:
• eseguire i collaudi ordinati dalla D.L. o dal Collaudatore
• eseguire tutte le prove e collaudi previsti nella documentazione di progetto. L'Appaltatore
deve informare per iscritto la D.L., con almeno una settimana di anticipo, quando l'impianto è predisposto per le prove in corso d'opera e per le prove di funzionamento
• sostenere le spese per i collaudi provvisori e definitivi, restando escluso solo l'onorario per il Collaudatore ufficiale
• sostenere le spese per il Collaudatore qualora i collaudi si dovessero ripetere per esito negativo
• mettere a disposizione della D.L. gli apparecchi e gli strumenti di misura e controllo e la necessaria mano d'opera per le misure e le verifiche in corso d'opera ed in fase di collaudo dei lavori eseguiti.
Elenco strumenti indispensabili che si intendono utilizzare per le prove e verifiche dei vari componenti, con i relativi certificati di calibrazione in data non superiore ad 1 anno (elenco avente carattere indicativo e non esaustivo):
• sonde campione di temperatura e umidità relativa
• misuratori di portata aria
• pressostato differenziale con generatori di pressione
• fonometro integratore (almeno di classe I secondo standard IEC nx651 del 1979 e nx804 del 1985) adatto alla misurazione della Leq (A) e completo di stampante
• manometri campione
• multimetri per analisi reti elettriche (pinza amperometrica, misuratore impedenza anello di guasto, misuratore di isolamento, misuratore della resistenza elettrica dei conduttori equipotenziali).
L'esito favorevole di prove e verifiche non esonera l'Appaltatore da ogni responsabilità nel caso che, nonostante i risultati ottenuti, non si raggiungano i prescritti requisiti nelle opere finite.
Gli oneri per quanto sopraddetto sono inclusi in tutti i prezzi unitari di appalto.
2.10 Verifiche e prove da prevedere
L'esecuzione dei lavori richiede una consegna provvisoria e una consegna definitiva degli impianti.
Per la consegna provvisoria, da farsi appena ultimati i lavori, sono previste:
• verifiche in officina
• prove in fabbrica
• verifiche e prove in corso d'opera
• messa a punto, tarature ed avviamenti
• verifiche e prove preliminari.
Per la consegna definitiva, da farsi dopo la consegna provvisoria, sono previste:
• verifiche e prove finali.
Tutte le verifiche e prove devono essere fatte a cura dell'Appaltatore in contraddittorio con la D.L. o con il Collaudatore.
Gli oneri per tali verifiche e prove sono inclusi in tutti i prezzi unitari di appalto
2.11 Consistenza delle verifiche e prove preliminari
2.11.1 Verifiche in officina
Vengono effettuate alla presenza della D.L. ed hanno per oggetto la verifica dello stato di avanzamento delle forniture, con possibilità di collaudo di alcuni componenti.
I responsabili del Committente e la D.L. deve godere di libero accesso alle officine dell'Appaltatore
e dei suoi subfornitori.
Le verifiche in officina interessano principalmente l'assemblaggio di parti di impianto prefabbricate.
Per i materiali e le apparecchiature sottoposti a collaudo da parte di Enti ufficiali devono essere forniti i certificati.
2.11.2 Prove in fabbrica
Vengono effettuate alla presenza di responsabili del Committente, sui prodotti finiti.
In particolare vengono provati presso le officine dei costruttori, sottoponendoli alle prove di accettazione previste dalle Norme ISPESL, UNI e CEI, i seguenti componenti (elenco avente carattere indicativo e non esaustivo):
• serbatoi in pressione
• valvole di sicurezza
• vasi di espansione
• gruppi refrigeratori
• unità centrali di trattamento aria
• silenziatori, diffusori (relativamente ai livelli sonori)
• quadri di bassa tensione (Norme CEI 1÷13 e successive modifiche s.s.m.m).
Devono essere redatti i verbali dei collaudi eseguiti, contenenti le indicazioni sulle modalità di esecuzione, sui risultati ottenuti e sulla rispondenza alle prescrizioni della documentazione di progetto.
I verbali devono essere consegnati al termine delle verifiche e prove.
2.11.3 Verifiche e prove in corso d'opera
Sono le verifiche e prove funzionali in corso d'opera da eseguirsi secondo le richieste ed indicazioni
della D.L., registrandone i risultati su schede fornite dalla D.L. stessa.
Al termine di ciascuna verifica o prova viene steso un Verbale di Verifiche e Prove in Corso d'Opera che va poi allegato al Certificato di Ultimazione Lavori.
2.11.4 Messa a punto, taratura ed avviamenti
Si intendono tutte quelle operazioni atte a rendere gli impianti perfettamente funzionanti, compreso il bilanciamento dei circuiti d'acqua, il bilanciamento delle distribuzioni dell'aria e relativa taratura, la taratura delle regolazioni, ecc., il funzionamento delle apparecchiature alle condizioni previste.
Tutti i risultati delle operazioni di messa a punto, prove, tarature ed avviamenti degli impianti devono essere riportate su piante, schemi e schede da concordare con la D.L.. Le piante e
schemi, eventualmente in scala ridotta, devono formare una serie a sé stante con precisato sul cartiglio che sono state usate per le tarature e devono contenere tutte le indicazioni atte a comprendere dove e come sono state effettuate le tarature stesse e/o le misure.
Le verifiche vengono effettuate alla presenza di responsabili dell'Appaltatore e della D.L. o del Collaudatore ufficiale sugli impianti completi o parti di essi.
2.11.5 Opere da ricoprire
L'Appaltatore deve dare piena opportunità di verificare, misurare e provare qualsiasi lavoro prima che sia ricoperto o comunque posto fuori vista, notificandolo per iscritto almeno con 48 ore di anticipo.
La D.L. dà corso alla verifica, misura o prova, a meno che notifichi all'Appaltatore di non considerarlo necessario.
2.11.6 Prove in loco degli impianti termofluidici
2.11.6.1.1 Note generali
Vengono effettuate sugli impianti completi o parte di essi.
Le verifiche e le prove preliminari di cui in appresso si devono in ogni caso effettuare durante l'esecuzione delle opere ed in modo che esse risultino completate prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori.
Tali prove e verifiche devono accertare inoltre la rispondenza degli impianti alle disposizioni di legge, alla normativa di settore e a tutto quanto richiesto negli elaborati di appalto, tenuto conto di eventuali modifiche concordate in corso d'opera, sia per quanto riguarda l'efficienza delle singole parti che la loro installazione.
2.11.6.1.2 Verifica quantitativa e qualitativa
È la verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura del materiale costituente gli impianti quantitativamente e qualitativamente corrisponda alle prescrizioni contrattuali e che la posa in opera ed il montaggio di apparecchiature, materiali ed ogni altro componente dell'impianto sia corretto.
2.11.6.1.3 Tubazioni
a) Prova idraulica a freddo con tubazioni ancora in vista e prima che si proceda a verniciature e coibentazioni; la prova deve essere fatta, se possibile, mano a mano che si esegue
l'impianto, ed in ogni caso ad impianto ultimato, prima di effettuare le prove di cui alla seguente lettera b), ad una pressione di 1,5 volte superiore a quella corrispondente alla pressione massima di esercizio (ma comunque non inferiore a 6 bar), e mantenendo tale pressione per ore 24 (ventiquattro).
Tutte le tubazioni in prova, complete di valvole rubinetti o altri organi di intercettazione mantenuti in posizione "aperta", devono avere le estremità chiuse con tappi a vite o flange, in modo da costituire un circuito chiuso; dopo aver riempito il circuito stesso, si sottopone a pressione la rete o parte di essa a mezzo di una pompa idraulica munita di manometro, inserita in un punto qualunque del circuito.
Si ritiene positivo l'esito della prova quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti.
Per le tubazioni che corrono in cavedi chiusi od in tracce le prove devono essere eseguite prima della chiusura.
È inteso che le prove siano eseguite prima della posa dell'eventuale isolamento.
b) prova preliminare di circolazione, tenuta e dilatazione con fluidi scaldanti e raffreddanti, per controllare gli effetti della dilatazione nelle condutture dell'impianto, portando la temperatura nelle apparecchiature di trasformazione ai valori previsti e mantenendola per tutto il tempo necessario per l'accurata ispezione di tutto il complesso delle condutture e dei corpi scaldanti o refrigeranti.
L'ispezione si deve iniziare quando la rete e le apparecchiature di trasformazione abbiano raggiunto lo stato di regime.
Si ritiene positivo il risultato delle prove quando in tutte indistintamente le apparecchiature l'acqua arrivi alla temperatura stabilita, quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a fughe o deformazioni permanenti e quando i vasi di espansione contengano a sufficienza tutte le variazioni di volume dell'acqua dell'impianto.
2.11.6.1.4 Impianti spegnimento incendio a manichette
Per gli impianti antincendio a manichette, oltre a quanto prescritto dalle Norme UNI EN 12845 e UNI 10779 del 2002 e s.s.m.m., devono essere eseguite anche le seguenti prove:
a) prova di funzionamento della rete, per accertare che l'impianto sia in grado di erogare la portata alla pressione stabilita quando sia funzionante un numero di erogazioni pari a quelle previste dai coefficienti di contemporaneità. Per tale prova si devono aprire un numero di utenze pari a quello stabilito dal coefficiente di contemporaneità, calcolato per il numero totale di idranti installati;
b) verifica nelle condizioni suddette che la portata e la pressione all'idrante più sfavorito sia quella prescritta, e che la portata totale misurata all'organo erogatore non sia inferiore alla portata prevista, in rapporto alle utenze funzionanti. La prova può essere ripetuta distribuendo le utenze in modo da verificare il corretto dimensionamento delle varie colonne montanti, sempre nelle condizioni di contemporaneità previste.
2.12 Consistenza delle verifiche e prove finali
2.12.1 Note generali
Il Collaudatore o la D.L., a opere completamente ultimate e funzionanti e dopo che siano state eseguite positivamente le prove e verifiche preliminari di cui al precedente articolo, procede in contraddittorio con l’Appaltatore alle "verifiche e prove finali" di funzionamento, intese ad accertare la corrispondenza delle opere eseguite a tutte le condizioni contrattuali. Ciò deve avvenire nei tempi e secondo le modalità contrattuali.
Fatto salvo quanto diversamente dovesse disporre il Collaudatore o la D.L., le verifiche e prove finali si suddividono in due parti:
• esami a vista che, avvalendosi della documentazione "as built", accertino che i componenti
dei vari impianti siano conformi alle richieste di contratto, alle prescrizioni di sicurezza, siano stati scelti correttamente ed installati secondo normativa, siano integri in modo da non compromettere la sicurezza;
• prove e misure per accertare la rispondenza delle parti di impianto ai dati progettuali ed alla normativa in vigore.
Tali verifiche e prove finali vengono effettuate utilizzando personale ed apparecchiature messe a disposizione dall’Appaltatore.
Resta stabilito che qualsiasi onere per l'esecuzione delle verifiche e prove finali è completamente a carico dell'Appaltatore.
In particolare, per le verifiche e prove finali degli impianti di climatizzazione occorre procedere a: Verifica invernale
La verifica invernale ha luogo entro la prima stagione invernale corrente successiva all'emissione del Certificato di Ultimazione Lavori, in un periodo da fissarsi fra il 1° gennaio e il 28 febbraio.
Verifica estiva
La verifica estiva ha luogo entro la prima stagione estiva corrente successiva all'emissione del Certificato di Ultimazione Lavori, in un periodo da fissarsi fra il 15 giugno ed il 30 agosto.
Verifica di mezza stagione
Dove il funzionamento con caratteristiche di mezza stagione sia prolungato oppure significativo per la tipologia dell'impianto, la D.L. può richiedere una verifica anche in questi periodi.
I periodi sono precisati dalla D.L. a seconda dell'ubicazione dell'impianto.
Le apparecchiature della regolazione automatica devono essere provate e verificate alla presenza
di un tecnico specialista della ditta fornitrice dei materiali.
2.12.2 Esami a vista
Sono da eseguirsi i seguenti esami (elenco avente carattere esemplificativo e non esaustivo):
• verifica corretta installazione macchine ed apparecchiature
• verifica corretta distribuzione reti idriche ed aerauliche
• verifica staffe, mensole e sostegni in generale di macchine, tubazioni, canalizzazioni, ecc.
• verifica isolamenti
• verifica chiusure tagliafuoco
• presenza e corretta messa in opera di valvole di sezionamento e di taratura
• identificazione dei vari componenti e dei circuiti idrici ed aeraulici
• corretta installazione elementi in campo
• presenza di schermi, cartellonistica e di informazioni analoghe
• agevole accessibilità dell’impianto per interventi operativi e di manutenzione. In particolare per gli impianti elettrici relativi agli impianti termofluidici:
• metodi di protezione contro i contatti diretti ed indiretti compresa la misura delle distanze (barriere, involucri, ecc.)
• scelta dei conduttori per la portata e la caduta di tensione
• scelta e taratura dei dispositivi di protezione e di segnalazione
• presenza e corretta messa in opera dei dispositivi di sezionamento o di comando
• scelta dei componenti elettrici e delle misure di protezione idonei con riferimento alle influenze esterne
• identificazione dei conduttori di neutro e di protezione
• identificazione dei circuiti, ecc.
• idoneità connessioni dei conduttori.
2.12.3 Prove e misure
Sono le seguenti (elenco avente carattere esemplificativo e non esaustivo):
• misure termoigrometriche
• prove funzionamento macchine (scambiatori, gruppi frigoriferi, UTA, unità terminali in genere, elettropompe, ecc.)
• misure portata e velocità aria dei canali
• misure portata aria su organi di diffusione e di aspirazione e velocità aria in ambiente
• verifica capacità serbatoi e vasche
• misure portata acqua
• prove di avviamento e funzionamento elettropompe
• prove di avviamento e funzionamento ventilatori
• prove di funzionamento indicatori di livello, valvole a galleggiante, ecc.
• misure livelli di pressione sonora in ambiente ed all'esterno
• verifica taratura strumentazione e sonde in campo
• prove funzionali dei sistemi di regolazione, sicurezza e controllo
• prove funzionali del sistema di supervisione e controllo.
In particolare per gli impianti elettrici relativi agli impianti termofluidici:
• verifica continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali
• misura resistenza di isolamento dell’impianto elettrico
• verifica protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione
• prove di polarità
• prova di tensione applicata
• prove di funzionamento
• verifica protezione contro gli effetti termici
• prove caduta di tensione
• verifica assorbimento di corrente.
Inoltre per i singoli componenti degli impianti vengono effettuate in linea di massima le seguenti misure e prove (a titolo esemplificativo sono indicati alcuni componenti):
Elettropompe di circolazione:
• portata del fluido
• prevalenza
• intensità di corrente assorbita durante il funzionamento
• manovra completa di apertura e chiusura valvolame
• livello di rumorosità.
2.12.4 Documentazione da allegare
L’Appaltatore prima delle verifiche e prove ufficiali con il Collaudatore o con la D.L. deve eseguire
quelle proprie per verificare la perfetta rispondenza degli impianti ai dati progettuali. L'Appaltatore deve pertanto predisporre tutta la documentazione relativa a tarature, prove e verifiche, con i risultati ottenuti nelle varie fasi, corredata anche da apposite schede (da definire con la D.L.), diagrammi, calcoli, curve di intervento e di tutto quanto può servire al controllo dei risultati ottenuti.
Tale documentazione può essere anche quella utilizzata per la consegna provvisoria, eventualmente integrata e completata con le messe a punto richieste dalla D.L. o con altre prove, verifiche e misure resesi necessarie successivamente.
La documentazione sopradescritta deve precisare, tra l'altro, condizioni termoigrometriche esterne ed interne di ogni ambiente nei vari giorni di rilievo, portate aria di ogni componente aeraulico (bocchette, diffusori, ecc.), portate e velocità aria e acqua dei tratti principali e secondari delle reti, valori di assorbimento dei motori elettrici, valori di rumorosità misurati nei vari ambienti, valori di pressione misurati nei vari ambienti (ove richiesti), curve di funzionamento elettropompe e ventilatori, stati psicrometrici UTA, elenco punti controllati, ecc. e quanto altro necessario ai controlli in esame.
A supporto della documentazione sopraddetta deve essere consegnata una apposita serie di piante e schemi as-built (eventualmente anche in formato ridotto), con precisato sul cartiglio che tali disegni sono stati usati per le tarature, messe a punto, verifiche, prove e misure e devono contenere tutte le informazioni richieste, comprese le indicazioni dei punti di misura.
Si procede inoltre ad un esame generale e dettagliato delle opere realizzate e ad una verifica della
loro conformità ai disegni di progetto e schemi di principio imposti e alle norme e regolamenti in vigore.
PARTE SECONDA – DESCRIZIONE IMPIANTI
2.12.5 Reti idriche di adduzione riserve idriche
Le reti idriche partono dall’acquedotto per alimentare le due riserve idriche interrate da 20 mc cada una.
Hanno essenzialmente uno sviluppo orizzontale interrate.
Le derivazioni ai singoli pozzetti interrati saranno intercettabili con valvole a sfera e attacco portagomma.
2.13 Impianti antincendio
2.13.1 Normativa di riferimento
Per la progettazione dell’impianto con idranti si è fatto riferimento alla Norma UNI 10779/2002 ed alla norma UNI 9490.
2.13.2 Impianto antincendio con idranti
2.13.2.1.1 Dati tecnici di progetto
• Idrante UNI 45 EN 671/2:
- Portata unitaria 120 l/min
- Pressione utile minima 2 bar
• Idrante soprassuolo UNI 9485/100/ADR:
- Portata unitaria per attacco UNI 70 300 l/min
- Pressione utile minima 3 bar
• Portata massima contemporanea per idranti UNI 45 pari a 6x120 = 720 l/min
2.13.2.1.2 Note generali
L’impianto antincendio con idranti è previsto a protezione del padiglione e del piano interrato. Per la protezione esterna dei fabbricati sono previsti idranti soprassuolo UNI EN 14384 – 100 – ADR con cassette portamanichette UNI70. Tali idranti sono collocati nelle aree antistanti i fabbricati a distanze comprese tra i 5 e i 10 metri ed a distanze reciproche di circa 60 metri.
Per quanto riguarda la protezione interna del padiglione e del piano interrato sono stati previsti idranti UNI 45 EN 671/2 (ad incasso per il piano interrato, da esterno per il padiglione).
Tali idranti sono collocati nei fabbricati in modo da garantire la copertura di tutta l'area.
Si deve a questo punto evidenziare che la Norma UNI 10779 prevede la non contemporaneità di funzionamento delle due situazioni progettuali relative alle protezioni esterne ed interne e la scelta, tra le due, della situazione più gravosa.
Ne consegue che i dati progettuali dell’impianto antincendio con idranti in termini di portata, e riserva idrica sono quelli relativi alla protezione esterna.
Riassumendo:
• portata massima contemporanea 720 l/min
• pressione utile su idrante UNI 45 sfavorito 2 bar
Relativamente alle modalità costruttive dell’impianto c’è da dire che è prevista la realizzazione di una rete esterna, con configurazione ad anello chiuso, con tubazioni in polietilene A.D. UNI EN 12201 PN 16.
L'alimentazione dell'impianto si deriva dall'anello esistente a protezione del padiglione 2, come indicato negli elaborati grafici.
Tramite pozzetto con valvole di sezionamento, in cunicolo si alimentano con una distribuzione a spina tutte le utenze antincendio del padiglione.
Le derivazioni agli idranti del piano interrato e del padiglione sono realizzate attraverso i cunicoli tecnici del piano interrato.
La rete interna è prevista con tubazioni in acciaio zincato UNI EN 10255 serie media.
È prevista infine l’installazione di un gruppo motopompa VV.F. con n. 2 attacchi UNI 70, sempre in pozzetto, in un luogo di facile accessibilità.
2.13.3 Mezzi di estinzione portatile
Sia nel padiglione che al piano interrato è prevista, ad integrazione degli impianti di estinzione con acqua, l’installazione di estintori portatili a polvere polivalente di tipo omologato.
In particolare sono previsti estintori con capacità di estinzione pari a 13 A/89 B/C in ragione di uno ogni 250 m² circa nel padiglione e in posizioni di facile visibilità e lungo le vie di esodo per il piano interrato.
La funzionalità delle apparecchiature di regolazione è evidenziata nei disegni di progetto.
PARTE TERZA – SPECIFICHE TECNICHE
3 SPECIFICHE TECNICHE
3.1 Note generali
Le Specifiche Tecniche che seguono rappresentano quelle minime richieste per apparecchiature e materiali.
Essendo di carattere generale, esse possono talvolta comprendere apparecchiature e materiali non previsti nell’appalto.
Nel caso vengano richieste caratteristiche diverse da quelle indicate in queste prescrizioni, esse saranno chiaramente precisate negli altri elaborati di progetto.
Eventuali varianti rispetto a quanto specificato nelle presenti prescrizioni, nella Descrizione Impianti e/o sui disegni di progetto dovranno essere evidenziate in offerta e potranno essere accettate, ad insindacabile giudizio dell'Ente Appaltante (E.A.), solo se ben documentate e giustificate.
3.2 Tubazioni
3.2.1.1.1 Tubazioni in acciaio zincato
Le tubazioni in acciaio zincato devono essere di tipo Mannesmann s.s. UNI EN 10255 SL (serie leggera) o SM (serie media), fortemente zincate internamente ed esternamente, filettate a vite e manicotto oppure flangiate.
a) Giunzioni
I giunti tra i tubi in ferro zincato possono essere eseguiti mediante filettatura o flangiatura o mediante l'utilizzo di giunti di tipo victaulic
b) Raccordi
I raccordi devono essere in ghisa malleabile zincata del tipo con bordo.
3.2.2 Tubazioni PEAD
3.2.2.1.1 Note generali
Le tubazioni in polietilene alta densità (PEAD), ricavate per estrusione devono corrispondere sia alle prescrizioni igienico sanitarie riportate nella circolare n.102 del 02/12/78 del Ministero della sanità sia alle seguenti norme:
UNI EN 12201-1 del 2004 per condotte in pressione;
UNI 7613/7615, tipo 303 per condotte di scarico interrate e per fognature;
UNI EN 1519-1 del 2001 per condotte di scarico all'interno dei fabbricati, fino a 100°C; UNI EN 1555 1-5 del 2004 per condotte di gas combustibili interrate.
La fornitura comprende i pezzi speciali, gli ancoraggi, i supporti e tutti gli accessori.
3.2.3 Valvole a sfera
Sono normalmente usate come organi di intercettazione per le reti di acqua fredda, calda, refrigerata, glicolata e, in opportuna versione, per reti gas.
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
• passaggio totale
• pressione nominale PN 16
• corpo in ottone
• sfera in ottone cromato
• guarnizione di tenuta sulla sfera in PTFE
• leva di comando in lega d'alluminio, plastificata, con boccola distanziatrice ove sia richiesta la coibentazione
• attacchi a manicotto filettati gas femmina
• temperatura max d'esercizio 100°C.
Nel caso di impiego per reti gas, sull'asta va prevista la tenuta con anelli O-Ring in VITON. Se espressamente richiesto, devono essere adottati attacchi flangiati unificati.
3.2.3.1.1 Valvole di ritegno a disco
Sono il tipo da usare normalmente, salvo specifiche richieste alternative contenute negli altri elaborati.
Caratteristiche costruttive, salvo particolari prescrizioni:
• pressione nominale PN 16
• corpo in ottone o in ghisa per diametri superiori al DN 100
• otturatore a disco in acciaio inox o a cono in ghisa per diametri superiori al DN 100
• molla in acciaio inox
• superfici di tenuta sul corpo e sull'otturatore lappate
• tenuta morbida in EPDM, per esercizio fino a 120°C, oppure in VITON fino a 200°C
• attacchi filettati nel caso di designazione del DN in pollici, oppure tipo wafer nel caso di designazione in millimetri
• temperatura max d'esercizio 120°C oppure 200°C a seconda del tipo di tenuta.
3.2.4 Xxxxxxxxx a maschio
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
• pressione nominale PN 10
• tipo a 2 o, se richiesto, a 3 vie
• qualora sia richiesta l'esecuzione flangiata, sono in ghisa con maschio in bronzo
• qualora sia richiesta l'esecuzione filettata, sono completamente in bronzo
• tipo con premistoppa e vite spingimaschio se in ghisa o con premistoppa a calotta se in bronzo
• temperatura max d'esercizio a 120°C.
3.3 Apparecchiature antincendio
3.3.1 Gruppo attacco motopompa VV.F.
Se non diversamente indicato è previsto un unico attacco. In casi particolari gli attacchi possono essere 2 o più.
Comprende:
• attacco/attacchi motopompa UNI 70
• saracinesca di intercettazione
• valvola di scarico e di sicurezza
• manometro a quadrante
• scritta segnaletica regolamentare di individuazione.
Se non diversamente indicato, il gruppo si intende completo di cassetta portagruppo completa di portina di protezione e serratura
3.3.2 Cassette antincendio
3.3.2.1.1 Cassetta UNI 45
Comprende:
• cassetta in lamiera verniciata, colore rosso, dim. indicative 70x110x23 cm, con antina in alluminio anodizzato, vetro opaco, serratura di blocco e scritte segnaletiche regolamentari
• attacco idrante DN 40x1" ½
• saracinesca in bronzo a manicotti DN 1" ½
• raccordo in 3 pezzi
• lancia in rame-ottone
• manichetta in fibra poliestere gommata internamente e rivestita esternamente in resina poliuretanica, per pressioni fino a 25 bar - lunghezza 20 m. Se espressamente indicato, vanno previste manichette di lunghezza diversa (15, 25,30 metri).
3.3.3 Cassetta portamanichette
Cassetta portamanichette per idrante soprassuolo per applicazione esterna, su colonnina di supporto, eseguita in lamiera di acciaio verniciata, dim. 490x720x300 mm circa, con portello portavetro in alluminio anodizzato, con serratura e vetro completa di:
• n.2 lance in xxxxxx - xxxx
• n.2 manichette 70 mm in nylon gommato da m 20. Se espressamente indicato vanno previste manichette di lunghezza diversa (15, 25, 30 metri)
3.4 Sistemi di misura
Le unità di misura utilizzate negli elaborati di progetto fanno riferimento al "Sistema Internazionale di Unità di Misura" (Sistema S.I.), adottato nella XI Conferenza Generale di Pesi e Misure (C.G.P.M.) e successive modifiche od estensioni.
Per la migliore comprensione viene fornita la tabella seguente indicante le grandezze S.I. fondamentali e principali derivate.
Per le grandezze non contemplate nel sistema S.I., si fa riferimento ai simboli di più corrente utilizzo (*).
Unità S.I.
Grandezza
Simbolo Denominazione Note Lunghezza m
mm km metro
millimetro chilometro
Area m² metro quadrato Volume m³ metro cubo Tempo (durata) s
min h
d a
secondo minuto ora giorno anno
1 min = 60 s
1 h = 60 min
1 d = 24 h
Velocità m/s metro al secondo
Accelerazione m/s² metro al secondo quadrato Velocità di rotazione rad/s
giro/s (*) giro/min (*)
radianti al secondo giro al secondo giro al minuto
1 giro/s=2π·rad/s
1 giro/min=2π/60·rad/s Frequenza Hz hertz 1 Hz = 1/s Unità S.I.
Grandezza
Simbolo Denominazione Note Massa kg
g t
chilogrammo grammo tonnellata
1 t = 1 Mg = 1000 kg
Forza - peso X xxxxxx 1 N = 1 kg · m/s² Portata in volume m³/s
1/h (*)
metri cubi al secondo litri all'ora
1 m³/s = 3,6 x 10³ m³/h 1 l/s = 3,6 m³/h
1 m³/s = 3,6 x 106 l/h
Portata in massa kg/s chilogrammi al secondo Pressione Pa pascal 1 Pa = 0,145 x 10-³ psi
1 Atm (tec) = 9,8·104 Pa 1 Atm (tec) = 0,98 bar bar (*) bar 1 bar = 105 Pa 1 bar = 10,2 mH²O
1,02 mH²O = 10 kPa = 104
Pa
Lavoro - energia Calore - entalpia
J joule 1 J = 1 N·m 1 kJ = 0,239 kcal
1 kJ = 0,952 BTU
Potenza meccanica W watt 1 W = 1 J/s 1 kW = 1,36 CV
1 kW = 1,34 HP
elettrica termica W
W
watt watt
1 kW = 863 kcal/h
1 kW = 3438 BTU/h
1 kcal/h = 1,163 kW
Momento di una forza N·x xxxxxx per metro 1 N·m = 0,102 kgf·m Temperatura termodinamica,
temperatura Kelvin
K kelvin T = temp. Kelvin
Temperatura Celsius °C grado Celsius t = temp. Celsius t = T-273,15
Potere calorifico Entalpia massica
J/kg joule al chilogrammo Coefficiente di trasmissione termica
W/(m²·K) watt al metro quadrato e al grado kelvin
1 kW/(m²·K) = 863 kcal/(m²·h·°C)
Calore specifico J/(kg·K) joule al chilogrammo e al grado kelvin
103 J/(kg·K) = 0,239
kcal/(kg·°C)
Corrente elettrica (intensità) A ampére Tensione elettrica V volt 1 V = 1W/A Resistenza elettrica,
impedenza, reattanza
Ω ohm 1 Ω = 1 V/A
Capacità elettrica F farad 1 F = 1 C/V Intensità luminosa cd candela
Flusso luminoso lm lumen
Luminanza cd/m2 candele al metro quadrato Illuminamento lx lux
Intensità acustica W/m2 watt al metro quadrato Livello di pressione sonora dBa (*) decibel a
PARTE QUARTA - COMPUTO METRICO ESTIMATIVO DI OFFERTA
4 COMPUTO METRICO ESTIMATIVO DI OFFERTA
L'offerta deve essere redatta compilando il fascicolo Computo Metrico Estimativo di Offerta (CMO).
Non sono accettate altre forme di presentazione. Tale computo è senza quantità.
È compito dell’Appaltatore riportare tutte le quantità che ritiene più opportune.
Tutti gli importi si intendono comprensivi di ogni onere e prestazione necessari per dare gli impianti in opera finiti e perfettamente funzionanti secondo i criteri generali e particolari della Documentazione di Appalto; sono esclusi gli oneri per la sicurezza interna.
I prezzi nel CMO devono essere identici ai corrispondenti nell’Elenco Descrittivo Voci (EDV), che sono richiamati ad ogni posizione.
Sono incluse le opere di assistenza muraria, da valutare con opportune voci.
Nel CMO le varie voci sono indicate in forma sintetica; infatti caratteristiche particolari e generali, modalità di funzionamento, dimensionamenti ed accessori sono precisati negli altri elaborati di progetto.
I criteri di misurazione di materiali ed apparecchiature sono precisati nel capitolo "Norme per la Misurazione e Valutazione dei Lavori".
Nel CMO deve essere precisato anche l'onere della sicurezza interna, valutato con un prezzo forfettario. Tale onere deve essere approvato dall’Ente Appaltante in fase di offerta prima della firma del contratto.
L'onere della sicurezza interna concorre, con l'onere per la fornitura e posa in opera dei materiali, a formare il totale complessivo dei lavori.
L'onere della sicurezza interna non è però soggetto all'eventuale ribasso o sconto in fase di trattativa finale.
Il fascicolo CMO è consegnato in formato Excel per poter essere compilato integralmente dell’Appaltatore.
PARTE QUINTA - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI
5 NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI
5.1 Note generali
I prezzi di ogni singolo materiale ne comprendono la fornitura e posa in opera.
Nei singoli prezzi si intendono già conteggiate anche quelle opere e quegli accessori che, pur non essendo espressamente menzionati, sono però indispensabili per la completezza ed il buon funzionamento delle apparecchiature e degli impianti
Nei singoli prezzi è compreso il materiale d'uso e consumo e l'attrezzatura in normale dotazione ai
montatori, nonché l'onere per il fissaggio su qualsiasi tipo di struttura in acciaio, in tradizionale, in calcestruzzo, ecc. di profilati ed apparecchiature in genere tramite tappi ad espansione, chiodi a sparo, zanche, opere di xxxxxxxxx, cravatte, morsetti, ecc..
Nei singoli prezzi unitari devono intendersi compresi gli oneri derivanti da staffe, mensole, tiranti, pezzi speciali, curve, guide, guarnizioni, sfridi di lavorazione, accessori, ecc..
Si ricorda particolarmente che per tutti gli impianti devono essere usati supporti modulari zincati, come già descritto.
Sono infine compresi nei singoli prezzi unitari viaggi, trasporti e imballi, trasferte, scarichi per materiale e manovalanza.
Le norme di misurazione e valutazione lavori che seguono servono ad illustrare i criteri che sono stati seguiti in fase di computazione per la determinazione delle varie quantità utilizzando disegni e schemi di progetto, e nello stesso tempo precisano i criteri da osservare per la contabilizzazione
dei materiali ed apparecchiature nel caso di varianti in più o in meno introdotte in corso d’opera.
5.2 Tubazioni
5.2.1 Tubazioni in acciaio nero o in acciaio zincato
Sono valutate a peso, misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera lungo l'asse, e moltiplicando le lunghezze, senza alcuna maggiorazione, per il peso derivato dalle rispettive tabelle UNI (di seguito riportate).
Non concorrono a costituire lunghezza, e quindi peso, gli oneri derivanti da staffe, mensole, tiranti, pezzi speciali quali curve, gomiti, riduzioni, imbuti, punti fissi, guide, flange, bulloni, guarnizioni, sfridi di lavorazione. Tali oneri si intendono compensati nei prezzi unitari.
5.2.2 Tubazioni in acciaio zincato UNI EN 10255:2005 S.M.
Per le tubazioni in acciaio zincato UNI EN 10255:2005 serie media con zincatura a Norme UNI EN
10240, ai diametri nominali corrispondono i seguenti diametri esterni, spessori e pesi (con
estremità filettate e manicottate):
Diametro nominale Diametro esterno per spessore Peso kg/m DN 15 21,3 x 2,6 mm 1,27
DN 20 26,9 x 2,6 mm 1,63
DN 25 33,7 x 3,2 mm 2,51
DN 32 42,4 x 3,2 mm 3,23
DN 40 48,3 x 3,2 mm 3,71
DN 50 60,3 x 3,6 mm 5,24
DN 65 76,1 x 3,6 mm 6,72
DN 80 88,9 x 4,0 mm 8,74
DN 100 114,3 x 4,5 mm 12,80
DN 125 139,7 x 5,0 mm 17,30
DN 150 165,1 x 5,0 mm 20,80
PARTE SESTA – ELENCO MARCHE
6 ELENCO MARCHE
6.1 Note generali
È obiettivo del Committente installare apparecchiature di grandissima affidabilità e prodotte da costruttori al massimo livello nazionale ed internazionale.
In sede di presentazione dell'offerta, la Ditta concorrente deve fare riferimento all'elenco marche fornito. Tale elenco stabilisce un livello qualitativo tecnico minimo dei prodotti da utilizzarsi nella realizzazione dei lavori.
Per la definizione delle marche sono utilizzati i seguenti due criteri:
1° Criterio
• le marche indicate non in grassetto precisano lo standard del prodotto e rappresentano quelle proposte dal Committente
• altre marche possono essere proposte in alternativa o in sostituzione di quelle già indicate, purché abbiano le stesse caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali. In qualsiasi caso le nuove marche devono essere corredate già in fase di offerta, di una esauriente documentazione tecnica e di certificazioni della loro rispondenza alla normativa vigente, nonché di una dettagliata relazione in cui vengano illustrate le ragioni per cui si consigliano detti materiali.
2° Criterio
• le marche indicate in grassetto sono invece insindacabili
Marche e tipi definitivi saranno stabiliti in accordo con il Committente prima della firma del contratto.
Il Committente si riserva il diritto di rifiutare marche e tipi che ritenesse non adatti alle caratteristiche ed all'affidabilità dell'impianto.
In caso di aggiudicazione l'Appaltatore deve presentare campioni per i materiali accessori e per quelli di cui il Committente ne facesse richiesta.
In particolare, criterio qualificante per la scelta delle macchine e apparecchiature in genere, deve essere la silenziosità.
Nella scelta delle marche infine il numero dei costruttori, sempre nell'ambito di quelli indicati, deve essere ridotto al minimo al fine di uniformare l'insieme e di facilitare la manutenzione.
6.2 Distinta apparecchiature e materiali
Elettropompe sommerse
WIlo, Grundfoss, Salmsonn, ecc
Tubazioni in acciaio zincato Dalmine, Arvedi, ecc
Tubazioni in polietilene A.D. per reti di scarico Unidelta, Geberit, ecc
Idranti, cassette, attacchi motopompa Bocciolone, Xxxxxxx, ecc
Valvolame
Xxxxxx, Rubinetterie Bresciane, Xxxxxxxxx, ecc