COMUNE DI CESENA (FC)
COMUNE DI CESENA (FC)
NUOVA SEDE COMMISSARIATO P.S. DI CESENA
FO 9/31 – M.U. INT_PROVV 15675/2016 + INT_PROVV 49681/2018
Lavori di ristrutturazione edilizia, previa demolizione e ricostruzione, delle palazzine H e H1 all’interno del CAPS di Cesena, da adibire a sede del Commissariato della Polizia di Stato di Cesena – Lotto 1
CUP: D16G16063020001 | CIG: 7268082301 |
Committente / Locatario | Gruppo di Progettazione |
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia - Xxxxxx Xxxxxxx - Sede coordinata di Bologna Responsabile Unico del Procedimento - Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxx Dirigente - Ing. X. Xxxxxxxxx Xxxxxx C.F./P.iva 80075190373 | Coordinamento Generale Geologia Ing. Stefano La Motta Geol. Xxxxx Xxxxxxx Progettazione Architettonica Archeologia Arch. Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxx.ssa Xxxxx Xxxxxxx Giovane Professionista Arch. Xxxxxx Xxxxx |
Progettazione Strutturale | |
Xxx. Xxxxx Xxxxxx | |
Progettazione Impianti Elettrici e Speciali | |
Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxx | |
Progettazione Impianti Termo Fluidici | |
Xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx | |
Prevenzione Incendi | |
Xxx. Xxxxxx Xxxxx | |
Coordinatore per la Sicurezza in Fase di Progettazione | |
Arch. Xxxxxxxx Xx Xxxxx |
PROGETTO ESECUTIVO
0 GENERALE
Relazioni
Capitolato Speciale d'Appalto - Parte Tecnica - Impianti Elettrici
19/06/2020
Scala : ---
Sub.
00 | 19/06/2020 | Emissione iniziale PE | PE-G-00-0017 00 | ||
Codice Elaborato Rev. |
CC: 18-0082 Nome File: 18-0082_Commissariato_Cesena_SERVER.rvt
SOMMARIO
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – IMPIANTI ELETTRICI 5
1 SCOPO E OGGETTO DELL’APPALTO 5
2 SCOPO DELLA FORNITURA E LIMITI DI BATTERIA 5
3 LINEE GUIDA PROGETTUALI 6
4 PRESCRIZIONI GENERALI 8
4.1 PERTINENZA 8
4.2 OPERE INCLUSE 8
4.3 NORME CHE REGOLANO LA PROGETTAZIONE E L’ESECUZIONE DEI LAVORI 10
4.3.1 Indice delle principali disposizioni legislative 11
4.3.2 Indice delle principali disposizione normative 12
4.4 QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI 15
4.5 VERIFICHE E CERTIFICAZIONI RIGUARDANTI GLI IMPIANTI ELETTRICI 16
4.5.1 Documentazione tecnica e certificazioni 16
4.5.2 Marcatura e conformità dei materiali 16
4.5.3 Certificazione D.M. 37/08, altri verbali e certificazioni 17
4.5.4 Prove e verifiche preliminari 17
4.5.5 Verifica provvisoria, consegna e norme per il collaudo 18
5 ONERI ED OBBLIGHI DIVERSI A CARICO DELL’APPALTATORE 24
5.1 RAPPORTI CON GLI ENTI 24
5.2 ONERI VARI 24
5.3 CATALOGO ELETTRICO 24
5.4 MANUALE OPERATIVO 25
5.5 COLLAUDO FINALE 25
5.6 GARANZIA 26
5.7 UNIFICAZIONE CHIAVI E SISTEMI DI APERTURA 26
6 ONERI ED OBBLIGHI SPECIFICI PER IMPIANTI ELETTRICI 27
6.1 DOCUMENTAZIONE TECNICA 27
6.2 INSTALLAZIONE IMPIANTI 27
6.3 TARATURE, PROVE E COLLAUDI 28
6.4 VARIE 29
6.5 DISEGNI COSTRUTTIVI DI CANTIERE 29
6.6 DOCUMENTAZIONE FINALE 29
6.7 BUONE REGOLE DELL'ARTE 30
6.8 CORRISPONDENZA PROGETTO - ESECUZIONE 30
6.9 IDENTIFICAZIONE APPARECCHIATURE 31
6.10 VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI 31
6.11 VISITE E XXXXXXXX' DI COLLAUDO 31
6.12 MATERIALI DI RISPETTO 31
7 DISCIPLINARE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE 33
7.1 GENERALITA’ 33
7.2 FORNITURA DI SERVIZI ELETTRICI E DI TELECOMUNICAZIONE 34
7.3 DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E DELLE LINEE DI SEGNALE 34
7.3.1 Quadri elettrici 36
7.3.2 Modalità realizzative all’interno dei controsoffitti 37
7.4 COMANDI DI EMERGENZA 38
7.5 IMPIANTO DI MESSA A TERRA 39
7.6 PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE 39
7.7 DISTRIBUZIONE TERMINALE 40
7.8 ILLUMINAZIONE DI INTERNI 41
7.8.1 Gestione e controllo illuminazione 42
7.9 ILLUMINAZIONE ESTERNA 43
7.10 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA 43
7.11 IMPIANTO TRASMISSIONE FONIA-DATI 44
7.12 IMPIANTO XX.XX. E VIDEOCITOFONICO SU IP 46
7.13 IMPIANTO ANTINTRUSIONE E CONTROLLO ACCESSI 46
7.14 IMPIANTO RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO 47
7.15 IMPIANTO XX.XX 47
7.16 SISTEMA DI DIFFUSIONE SONORA PER EVACUZIONE (EVAC) 49
8 SPECIFICHE TECNICHE PER QUADRI ELETTRICI 51
8.1 GENERALITÀ 51
8.2 INTERRUTTORI AUTOMATICI SCATOLATI 52
8.3 INTERRUTTORI AUTOMATICI MODULARI 53
8.4 APPARECCHIATURE AUSILIARIE 54
8.4.1 Fusibili 54
8.4.2 Teleruttori 54
8.4.3 Relè ausiliari 54
8.4.4 Relè termici diretti 55
8.4.5 Trasformatori di tensione 55
8.4.6 Trasformatori amperometrici 56
8.4.7 Manipolatori, pulsanti e spie 56
8.4.8 Morsetti 57
8.4.9 Barrature 58
8.4.10 Capicorda 58
8.4.11 Multimetri digitali 58
9 SPECIFICHE TECNICHE PER DISTRIBUZIONE ELETTRICA 59
9.1 CAVI PER ENERGIA 59
9.2 TUBAZIONI PROTETTIVE 62
9.3 XXXXXXXXXX XXXXXXXXX 00
9.4 CASSETTE DI DERIVAZIONE 66
9.5 PUNTI LUCE, COMANDO E PRESA 68
10 SPECIFICA TECNICA PER APPARECCHI ILLUMINANTI 71
11 SPECIFICA TECNICA PER ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA 73
12 SPECIFICA TECNICA PER IMPIANTO FOTOVOLTAICO 75
13 SPECIFICA TECNICA PER CABLAGGIO STRUTTURATO 79
13.1 SPECIFICHE DEI MATERIALI 79
13.1.1 Prese di telecomunicazione 79
13.1.2 Distribuzione orizzontale 80
13.1.3 Cordoni di permutazione 80
13.1.4 Pannelli guida cavi 81
13.1.5 Passacavi verticali 81
13.2 INSTALLAZIONE DEI MATERIALI 82
13.3 STANDARD DI CABLAGGIO 82
13.4 CERTIFICAZIONE E GARANZIA 83
14 SPECIFICA TECNICA PER IMPIANTO TELEVISIVO 85
15 SPECIFICA TECNICA PER IMPIANTO DI MESSA A TERRA 87
15.1 COLLETTORI DI TERRA 87
15.2 CONDUTTORI DI TERRA E DI PROTEZIONE 88
15.3 COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI 89
15.4 GIUNZIONI 89
15.5 PROTEZIONE CON SISTEMA DI SPD 90
16 SISTEMA XX.XX 90
17 GRUPPO STATICO DI CONTINUITÀ 94
18 GRUPPO ELETTROGENO 95
19 RIVELAZIONE-ALLARME INCENDI 98
PAGINA VUOTA
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – IMPIANTI ELETTRICI
1 SCOPO E OGGETTO DELL’APPALTO
Il presente documento descrive i prodotti e le soluzioni tecnologiche occorrenti per eseguire gli impianti elettrici e speciali della seguente opera: realizzazione della Nuova Sede del Commissariato della Polizia di Stato di Cesena, con ristrutturazione edilizia, mediante demolizione e ricostruzione delle palazzine H e H1.
Nel complesso l'intervento consta di due stralci, come meglio evidenziato negli elaborati di progetto, ma il presente progetto riguarda esclusivamente il primo stralcio e prevede la realizzazione di due edifici strutturalmente giuntati tra loro ma comunicanti, così da costituire un unico organismo edilizio.
Scopo del presente documento è quello di fornire le indicazioni e le prescrizioni in ordine agli elementi prestazionali degli impianti elettrici e speciali da realizzarsi all’interno del suddetto edificio.
In particolare, esso ha come obiettivo la definizione di:
a) limiti di fornitura;
b) documentazione di progetto;
c) procedure di collaudo;
d) requisiti di apparecchiature, materiali e criteri per l'esecuzione degli impianti.
Ulteriormente, il presente Capitolato definirà tutti gli oneri a carico dell’impresa e/o della ditta che eseguirà gli impianti elettrici e speciali.
Le prescrizioni riportate nella presente specifica tecnica devono intendersi mandatorie. In altri termini, non saranno accettate soluzioni che prevedono l’impiego di sistemi ed apparati non conformi alle indicazioni funzionali e prestazionali evidenziate nei paragrafi seguenti.
2 SCOPO DELLA FORNITURA E LIMITI DI BATTERIA
Le tipologie impiantistiche che fanno parte del progetto saranno le seguenti:
▪ predisposizione cavidotti per ingresso linee telefoniche e fibra ottica degli operatori di rete;
▪ predisposizione cavidotto per ingresso linea di bassa tensione, dalla cabina di trasformazione prevista nel lotto 2;
▪ la fornitura e posa del gruppo elettrogeno;
▪ installazione gruppo di continuità a servizio delle prese energia delle postazioni ufficio;
▪ installazione gruppo di continuità a servizio delle utenze della sala TLC e corpo di guardia;
▪ installazione quadro commutazione e smistamento principale e quadri elettrici secondari e terminali;
▪ Interfaccia con impianto previsto nel secondo lotto;
▪ Cavi e conduttori di potenza per alimentazione elettrica;
▪ Cavi e conduttori di segnale a servizio degli impianti speciali ed ausiliari;
▪ distribuzione dei circuiti di illuminazione e forza motrice;
▪ impianto di messa a terra e protezione contro le scariche atmosferiche;
▪ impianto elettrico di alimentazione per impianti di ventilazione e climatizzazione;
▪ impianto elettrico di alimentazione per impianti di elevazione;
▪ impianto di illuminazione ordinaria e di sicurezza (compresi apparecchi illuminanti);
▪ impianto di cablaggio strutturato (telefonia e trasmissione dati) compreso delle parti attive;
▪ impianto XX.XX. completo di telecamere ripresa, apparati NVR, workstation e software
▪ impianto di rivelazione ed allarme d’incendio;
▪ impianto antintrusione e di controllo accessi;
▪ impianto allarme EVAC e gestione delle emergenza vocale;
▪ impianto di ricezione e distribuzione del segnale TV digitale terrestre-satellitare;
▪ impianto videocitofonico con apparecchi IP-POE;
▪ sistema di gestione dell’illuminazione;
▪ impianto fotovoltaico.
▪ La predisposizione per impianto gestione file/utenti per la sala, e dei relativi monitor
▪ La predisposizione per monitor XX.XX., nella sala apparati
Dalla fornitura e dall’installazione rimangono escluse le seguenti parti o componenti, ovvero ne risulta effettuata la sola predisposizione :
o i monitor dell’impianto 43” XX.XX. per la sala operativa e telecontrollo;
o il sistema di gestione file/utenti per la sala, e dei relativi monitor
o il banco operatore della sala telecontrollo;
3 LINEE GUIDA PROGETTUALI
Le scelte tipologiche e funzionali e le caratteristiche degli impianti elettrici e speciali sono state definite tenendo presente sia le esigenze funzionali di servizio sia gli aspetti distributivi generali del complesso. In particolare, la progettazione di cui trattasi è stata sviluppata secondo i criteri sinteticamente riportati nel seguito.
Le scelte impiantistiche adottate, sono tali da soddisfare specifiche esigenze di comfort visivo e di utilizzo, secondo quanto richiesto dal Committente ed in conformità alla normativa vigente.
Particolare rilievo merita l’aspetto della facilità di manutenzione ordinaria e della possibilità di efficace individuazione degli eventuali guasti e rapidità di intervento, spesso fonte di gravissimi disagi anche per impianti correttamente dimensionati.
Particolare riguardo è dato a questo aspetto, consentendo facili accessi, totale ispezionabilità, standardizzando il più possibile le apparecchiature, concentrando i punti di più frequente manutenzione.
La scelta dei componenti degli impianti, come peraltro le soluzioni tecniche adottate, sono mirate a realizzare impianti, che nella loro semplicità di funzionamento e qualità dei componenti, incidano sensibilmente sulla riduzione dei costi di gestione e manutenzione.
Grazie alle soluzioni adottate, gli impianti risulteranno infatti facilmente accessibili, con particolare attenzione alle dimensioni dei componenti e alle misure dei relativi scartamenti, per consentire agevole accesso, manutenzione, sostituzione di parti.
Sono stati adottati quegli accorgimenti che oltre a garantire il miglior comfort, come detto, siano in grado di garantire la sicurezza delle persone, la facile pulizia dei vari componenti preservandoli da prematuri inconvenienti.
La distribuzione dell’energia sarà tale da consentire, nei limiti del possibile, una più che sufficiente parzializzazione di funzionamento suddivisa per zone, come pure in caso di guasto riducendo al minimo il disservizio solo alla zona interessata dal guasto.
Sotto il profilo energetico sono state privilegiate quelle soluzioni che consentano una elevata efficienza dell’impianto in relazione ai prelievi di energia, come meglio esplicitato nel paragrafo successivo.
In considerazione della sua destinazione d’uso, del numero di persone che potrebbero essere contemporaneamente presenti e/o dell’elevato tempo di sfollamento, secondo la norma CEI 64-8 l’edificio è da considerare “ ambiente a maggior rischio in caso di incendio” di tipo A.
Pertanto gli impianti elettrici dovranno essere realizzati in particolare secondo le prescrizioni della succitata norma CEI 64-8 – Sezione 751.
4 PRESCRIZIONI GENERALI
4.1 PERTINENZA
Tutte le apparecchiature ed i materiali degli impianti elettrici e speciali dovranno essere di qualità tale da essere installati in maniera da rispondere pienamente alle caratteristiche richieste dalla miglior pratica civile nonché in accordo alle pertinenti leggi e regolamenti in vigore.
La D.L. ha la facoltà di giudicare in modo inappellabile circa la provenienza ed accettazione dei materiali e forniture; inoltre potrà sottoporre a prove e verifiche i materiali impiegati e tutte le spese relative saranno a carico della Ditta appaltatrice.
Apparecchiature e materiali difettosi o danneggiati durante l'installazione o le prove di collaudo dovranno essere sostituite o riparate in maniera che incontri l'approvazione della Direzione Lavori.
4.2 OPERE INCLUSE
Il presente Disciplinare Descrittivo e Prestazionale comprende tutte le opere e spese previste ed impreviste necessarie per la fornitura, installazione e messa in opera degli impianti elettrici, che dovranno essere consegnati completi in ogni loro parte secondo le prescrizioni tecniche e le migliori regole d'arte.
Gli impianti alla consegna dovranno essere in condizioni di perfetto funzionamento e collaudabili, e ciò nonostante qualsiasi deficienza di previsione ancorché i relativi progetti fossero stati approvati dalla Committente o dalla D.L.
Si ricorda espressamente che la Ditta dovrà obbligatoriamente e senza alcun aumento di prezzo apportare tutte quelle modifiche, integrazioni anche di materiali che dovessero emergere per necessità durante il corso dei lavori e che siano indispensabili al raggiungimento dello scopo prefisso.
Saranno riconosciute economicamente soltanto quelle opere che esuleranno dagli scopi indicati e che siano ordinate per iscritto dalla D.L.; a titolo esemplificativo e non esaustivo, si elencano alcune prestazioni che devono intendersi a carico dell'Appaltatore:
• tutte le opere necessarie per il perfetto fissaggio di tutti i componenti quali staffe, tasselli ad espansione ecc.
• tutte le opere murarie quali aperture di fori e tracce per il passaggio di tubazioni e canalizzazioni, la protezione delle tubazioni posate sui solai con malta cementizia subito dopo la posa, fissaggio di mensole, di organi di sostegno, di supporti e quant’altro occorrente.
• inserimento di guaine in PVC nell'attraversamento di strutture murarie. Il passaggio delle tubazioni attraverso pareti o compartimenti antincendio contigui dovrà essere sigillato con materiale REI 120.
• fornitura e l'installazione di tutte le opere di sostegno delle apparecchiature e delle tubazioni.
L'Appaltatore avrà l'obbligo di controllare e garantire la corretta esecuzione e funzionalità di tutte le opere elettriche a servizio degli impianti in oggetto, anche se eseguite da altra ditta e a tal proposito non saranno ammesse contestazioni di competenza.
Anche quando non espressamente specificato, gli impianti devono essere dotati dei necessari dispositivi per una esecuzione a regola d'arte, quali ad esempio sistemi di fissaggio, sigillature non propaganti l'incendio specie negli attraversamenti di compartimentazione, ecc.
Il montaggio degli impianti elettrici descritti nella presente specifica dovrà essere fatto rispettando un costante coordinamento con il montaggio degli altri impianti previsti nell'immobile al fine di ottenere sia una buona integrazione generale salvaguardando la piena funzionalità e manutenibilità, sia un buon risultato estetico.
L'Appaltatore deve tenere in debito conto e considerare che, nell'ambito del presente appalto, sono comprese una parte di attività che servono all'installazione di impianti facente parte di altri Appaltatori, quali ad esempio gli Appaltatori che predispongono il sistema di impianti idrico-sanitari, l'impianto di condizionamento dell'aria, ecc.
Pertanto, mentre è fatto obbligo all'Appaltatore di realizzare percorsi di posa cavi, supporti, ecc. (come esplicato dai disegni allegati), lo stesso deve assumere, in accordo con gli altri Appaltatori coinvolti, la corresponsabilità del coordinamento e della buona realizzazione dell'impiantistica dell'insieme dei sistemi, concordando, ogniqualvolta si ritenesse necessario, le soluzioni più idonee.
Oltre a quanto già precisato nel si intendono a carico dell’Appaltatore, nell’esecuzione degli impianti elettrici, i seguenti oneri aggiuntivi:
a) fornitura e posa in opera delle carpenterie necessarie per gli impianti quali staffe, telai, sostegni ed accessori di ogni altro genere, nonché di tutti i materiali di consumo occorrenti per una regolare installazione;
b) predisposizioni e messa terra, durante la costruzione, delle tubazioni, delle canalizzazioni, dei macchinari, delle apparecchiature e delle carpenterie metalliche, in completa osservanza delle norme antinfortunistiche vigenti.
L’Appaltatore fornirà tutte indistintamente le opere di assistenza muraria necessarie per dare gli impianti assunti in condizioni di perfetto funzionamento e ciò qualunque possa essere lo stato di avanzamento di costruzione e grado di finitura dell’edificio all’atto dell’installazione dei vari impianti o delle singole parti di essi.
Per opere di assistenza muraria devono intendersi:
− l’esecuzione di tracce di qualsiasi spessore e tipo sulle partizioni interne verticali ed orizzontali e sui tamponamenti esterni in laterizio (strutture o elementi esterni prefabbricati in c.a. esclusi) e successivo ripristino dell’elemento edile alle proprie condizioni originarie;
− tutte le predisposizioni in corso d’opera;
− l’esecuzione di tutte le forometrie necessarie al passaggio di reti impiantistiche di qualsiasi tipo, forma e dimensione da eseguirsi sulle partizioni interne verticali o orizzontali e sui tamponamenti esterni in laterizio e successivi ripristini e riprese;
− l’esecuzione di pozzetti, nicchie, etc., per ispezioni, apparecchi di controllo e misura, etc.;
− l’esecuzione di basamenti delle varie apparecchiature;
− le prestazioni di ponti e di sostegni di servizio occorrenti per l’esecuzione degli impianti;
− ogni altra e qualsiasi opera di assistenza muraria comunque necessaria alla corretta installazione degli impianti oggetto di appalto.
4.3 NORME CHE REGOLANO LA PROGETTAZIONE E L’ESECUZIONE DEI LAVORI
Tutti gli impianti dovranno progettati e realizzati nel pieno rispetto delle norme vigenti e completi, in ogni loro parte, di tutti gli accessori prescritti dalla normativa e dalla buona tecnica, anche se non espressamente menzionati nei successivi articoli.
Stante la responsabilità dell’Appaltatore circa il rispetto delle specifiche tecniche, nell’esecuzione delle opere in appalto, l’Appaltatore è soggetto all’osservanza di ogni Norma di Legge, Decreto o Regolamento vigente o che siano emesse in corso d’opera, in tema di lavori pubblici o che abbiano comunque applicabilità con i lavori di cui trattasi.
Gli impianti devono essere realizzati a regola d'arte, giusta prescrizione della legge 186 del 1° marzo 1968. Si intendono realizzati a regola d’arte gli impianti eseguiti seguendo le indicazioni delle NORME CEI e UNI.
Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono inoltre corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione del progetto generale ed in particolare essere conformi a:
• D.M. 37/08;
• prescrizioni delle norme CEI e UNI;
• prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei Vigili del Fuoco.
• prescrizioni degli standard internazionali per le telecomunicazioni;
• regolamenti e prescrizioni delle Autorità e Amministrazioni locali;
• prescrizioni dell’INAIL.
Qualora risulti che gli impianti realizzati non siano stati eseguiti a termine di contratto e secondo regola d’arte, ovvero non rispondenti alle Normative CEI, alla legislazione vigente e normative specifiche, la D.L. ordinerà all’Appaltatore i provvedimenti atti e necessari per eliminare le irregolarità, e ciò a completa cura e spese per l’Appaltatore stesso, senza che questa possa pretendere alcun onere aggiuntivo.
Saranno inoltre a carico dell’Appaltatore tutte le eventuali modifiche che dovessero essere apportate su richiesta degli Enti ispettivi o di controllo, anche se nel frattempo fosse stato emesso il certificato di ultimazione lavori.
Si precisa che dovrà essere cura dell’Appaltatore assumere in loco, sotto la propria completa ed esclusiva responsabilità, le necessarie informazioni presso le sedi locali ed i competenti uffici dei sopraelencati Enti, nonché prendere con essi ogni necessario accordo inerente alla realizzazione ed al collaudo degli impianti.
Si elencano di eseguito a titolo non esaustivo le principali leggi, decreti, circolari, norme e guide CEI riguardanti gli impianti elettrici negli edifici ad uso terziario e simili:
La progettazione ed i lavori di esecuzione oggetto del presente Disciplinare, sono sottoposti a tutte le disposizioni di legge, provvedimenti ministeriali e circolari interessanti il presente appalto.
4.3.1 Indice delle principali disposizioni legislative
Legge 01/03/1968 n° 186 | Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici e elettronici |
D.Lgs. 9 aprile 2008 n° 81 | Attuazione dell’art.1della legge 3 agosto 2007 n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro |
D.Lgs 31/07/1997 n° 277 | Modificazioni al decreto legislativo 25/11/1996 n° 626 recante attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione |
Legge 18/10/1977 n° 791 G.U. n° 298 del 2/11/1977 G.U. n° 305 del 9/11/1977 | Attuazione delle direttive CEE 73/23 relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico |
D.Lgs. 25/11/1996 n° 626 G.U. n° 293 del 14/12/96 | Attuazione della direttiva europea 93/68 che revisiona la direttiva 73/23 bassa tensione |
D.M. 08/03/1985 | Direttive urgenti prevenzioni incendi |
D.M. 16/02/1982 - G.U. n° 98 del 9/4/82 | Modificazioni del Decreto Ministeriale 27/9/65 |
D.M. 23/07/1979 - G.U. n° 19 del 21/1/80 | Designazione degli organismi incaricati di rilasciare certificati e marchi ai sensi della Legge n° 791 del 1977 |
D.M.10/04/1984 | Eliminazione dei radiodisturbi provocati dagli apparecchi di illuminazione per lampade fluorescenti |
Legge 28/02/1986 n° 41 D.P.R. 27/04/1978 n° 384 Legge 09/01/1982 n° 13 D.M: 14/06/89 n° 236 | In materia di superamento delle barriere architettoniche |
D.Lgs. 14/08/96 n° 493 | Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro |
D.M. 10/03/1998 | Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro |
D.P.R. 22/10/2001 n° 462 | Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a |
terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi | |
D.Lgs. 12/1/1996 n° 615 | Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989, in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata ed integrata dalla direttiva 92/31/CEE del Consiglio del 28 aprile 1992, dalla direttiva 93/68/CEE del Consiglio del 22 luglio 1993 e dalla direttiva 93/97/CEE del consiglio del 29 ottobre 1993 |
D.M. 22/01/2008 n° 37 | Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecis, comma 13, lettera a) della legge n°248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici |
D.P.R. 01/8/2011 n° 151 | Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto- legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.122”- Norme prevenzione incedi D.M. 26 agosto 1992 |
Decreto 22 febbraio 2006 | Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici |
4.3.2 Indice delle principali disposizione normative
Xxxxx XX 00000 (CEI 99-2) | Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata |
Xxxxx XX 00000 (CEI 99-3) | Messa a terra degli impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata |
Norme CEI 11-20 | Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria |
Norme CEI 11-25 | Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifase a corrente alternata |
Guida CEI 11-28 | Guida d'applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali a bassa tensione |
Norma CEI 16-6 | Codice di designazione dei colori |
Norme C.E.I. 17-5 | Apparecchiatura a bassa tensione – Parte 2: Interruttori automatici |
Norme CEI EN 61439-1 | Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Regole generali |
Norme CEI EN 61439-2 | Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 2: Quadri di potenza |
Norme CEI 17-41 | Contattori elettromeccanici per usi domestici e similari |
Norme CEI 17-44 | Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1: Regole generali |
Norme CEI del comitato tecnico CT20 | Cavi per energia e segnalamento |
Norme CEI 20-21 | Calcolo delle portate dei cavi elettrici. Parte 1: in regime permanente |
Norme CEI 20-22 | Prove d’incendio su cavi elettrici |
Norme CEI 20-35 | Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni di incendio |
Norme CEI 20-42/1 | Calcolo delle portate dei cavi elettrici. Regime di carico ciclico per cavi con tensione inferiore o uguale a 18/30 kV |
Norme CEI 20-45 | Cavi isolati con mescola elastomerica, resistenti fuoco, non propaganti l’incendio, senza alogeni (LSHO) con tensione nominale U0/U di 0,6/1 kV |
Norme CEI 23-3 | Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per gli impianti domestici e similari |
Norme CEI 23-9 | Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare |
Norme CEI 23-12 | Spine e prese per uso industriale |
Norme CEI 23-31 | Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso porta cavi e porta apparecchi |
Norme CEI 23-32 | Sistemi di canali in materiale plastico isolante e loro accessori ad uso porta cavi e porta apparecchi per soffitto e parete e successive varianti |
Norme CEI 23-42 | Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari - Parte 1: Prescrizioni generali |
Norme CEI 23-44 | Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari - Parte 1: Prescrizioni generali |
Norme CEI 23-46 | Sistemi di canalizzazione per cavi - Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati |
Norme CEI 23-50 | Spine e prese per usi domestici e similari - Parte 1: Prescrizioni generali |
Norme CEI 23-51 | Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare |
Norme CEI 34-21 CEI EN 60598-1 | Apparecchi di illuminazione - Parte I: Prescrizioni generali e prove |
Norme CEI 34-22 CEI EN 00000-0-00 | Apparecchi di illuminazione - Parte 2-22: Prescrizione particolare - Apparecchi di emergenza |
Norme CEI EN 60204-1 CEI 44-5 | Sicurezza del macchinario - Equipaggiamento elettrico delle macchine - Parte 1: Regole generali |
Norme CEI 64-8 | Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua |
Norme CEI 64-11 | Impianti elettrici nei mobili |
Norme CEI 64-12 | Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario |
Norme CEI 64-14 | Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori |
Norme CEI 64-50 | Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri generali |
Norme CEI 70-1 | Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) |
Norme CEI 81-10/1 CEI EN 62305-1 | Protezione contro i fulmini - Parte 1: Principi generali |
Norme CEI 81-10/2 CEI EN 62305-2 | Protezione contro i fulmini - Parte 2: Valutazione del rischio |
Norme CEI 81-10/3 CEI EN 62305-3 | Protezione contro i fulmini - Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone |
Norme CEI 81-10/4 CEI EN 62305-4 | Protezione contro i fulmini - Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture |
Norme CEI 81-30 | Protezione contro i fulmini – Reti di localizzazione fulmini (LLS) – Linee guida per l’impiego di sistemi LLS per l’individuazione dei valori di NG |
Norma CEI 0-10 | Guida alla manutenzione degli impianti elettrici |
Norme CEI 0-16 | Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica |
Norme CEI 0-21 | Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica |
Norme CEI-UNEL Tab. 00721 | Colori di guaina dei cavi elettrici |
Norme CEI-UNEL Tab. 00722 | Identificazione delle anime dei cavi |
Norme CEI-UNEL Tab. 35011 | Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione |
Norme CEI-UNEL Tab. 35012 | Contrassegni e classificazione dei cavi in relazione al fuoco |
Norme CEI-UNEL Tab. 35023 | Cavi per energia isolati con gomma o con materiale termoplastico aventi grado di isolamento non superiore a 4 - Cadute di tensione |
Norme CEI-UNEL Tabelle 35024/1, 35024/2, 35026, 35027, 35028/2, 35028/3, 35029/2, 35029/3 | Portate di corrente in regime permanente dei cavi per posa in aria e posa interrata |
Norme UNI EN 12464-1 | Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 1: Posti di lavoro in interni |
Norme UNI EN 12464-2 | Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 2: Posti di lavoro in esterno |
Norme UNI 11222 | Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici - Procedura per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo |
Norme UNI EN 1838 | Applicazione dell’illuminotecnica - Illuminazione di emergenza |
Norme UNI 9795 | Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme incendio - Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore, rivelatori ottici lineari di fumo e punti di segnalazione manuali |
UNI ISO 7240-19 | Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio - Parte 19: Progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei sistemi di allarme vocale per scopi d'emergenza |
UNI EN 54-4 | Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 4: Apparecchiatura di alimentazione |
UNI EN 54-16 | Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 16: Apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale |
UNI EN 54-24 | Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 24: Componenti di sistemi di allarme vocale – Altoparlanti |
D.M. 26/08/1992 | Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica |
Norme CEI 103-1 | Fascicolo completo e successivi aggiornamenti: Impianti telefonici interni |
Norma CEI 306-6 | Tecnologia dell’informazione – Sistemi di cablaggio strutturato |
4.4 QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
Standard e qualità delle varie apparecchiature dovranno essere approvate dalla Committente la quale si riserva l’accettazione ovvero il rifiuto dei materiali proposti, senza che questo costituisca motivo, da parte dell’Appaltatore, per l’avanzamento di richieste di maggior compenso, oltre i prezzi di offerta.
Gli oneri derivanti dalla eventuale applicazione delle prescrizioni di cui sopra saranno a totale carico dell‘Appaltatore.
Tutte le apparecchiature ed i materiali impiegati per la realizzazione dei lavori in appalto dovranno essere di primaria marca, corredati da garanzia di lunga durata e di buon funzionamento.
Potranno essere di produzione nazionale od estera, ma per tutti l’Appaltatore dovrà garantire il facile reperimento sul mercato interno del ricambio di parti e di singoli sottocomponenti soggetti ad usura, nonché l’esistenza di un servizio di assistenza e manutenzione.
Nella scelta dei materiali, anche non univocamente specificati negli elaborati di gara, si prescrive che:
a) tutti i materiali dovranno essere esenti da qualsiasi difetto qualitativo e di lavorazione;
b) tutti i materiali e gli apparecchi impiegati nell’impiantistica elettrica dovranno essere idonei all’ambiente in cui saranno installati, e dovranno essere tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all’umidità alle quali potranno essere esposti durante l’esercizio;
c) tutti i materiali dovranno avere caratteristiche, dimensioni rispondenti alle relative Norme CEI e alle Tabelle di unificazione CEI-UNEL se esistenti per tali categorie di materiali;
d) tutti i materiali e gli apparecchi destinati ad essere utilizzati in bassa tensione (50-100 V in c.a. ; 75- 1500 V in c.c.) dovranno essere rispondenti alla Legge 18/10/77 n.791 e al D.Lgs. 25/11/96 n.626 (per quanto previsto dal campo di applicazione degli stessi) e pertanto provvisti della marcatura CE.
e) tutti gli apparecchi devono riportare i dati di targa ed eventuali istruzioni d’uso utilizzando la simbologia CEI e la lingua italiana.
4.5 VERIFICHE E CERTIFICAZIONI RIGUARDANTI GLI IMPIANTI ELETTRICI
4.5.1 Documentazione tecnica e certificazioni
Prima dell’esecuzione di ciascuna tipologia di opere, l’Impresa deve fornire alla Direzione Lavori la documentazione tecnica che attesti la qualità e le caratteristiche dei materiali e dei prodotti impiegati e la rispondenza degli stessi ai requisiti richiesti dal progetto e dal Capitolato.
Immediatamente dopo la realizzazione di ciascuna tipologia di opere, l’impresa deve fornire alla Direzione Lavori idonee certificazioni attestanti l’idoneità delle opere eseguite - per caratteristiche dei materiali, prodotti e manufatti impiegati e per le modalità di esecuzione e posa in opera - alle richieste del progetto, del Capitolato e delle normative vigenti.
La consegna delle suddette certificazioni da parte dell’Impresa alla Direzione Lavori dovrà essere effettuata con le seguenti modalità:
a) le certificazioni relative ai materiali, prodotti e manufatti dovranno essere consegnate alla Direzione Lavori al momento della fornitura degli stessi;
b) le certificazioni relative alla esecuzione e posa in opera dovranno essere consegnate alla Direzione Lavori al completamento di ciascuna lavorazione;
c) le certificazioni di carattere generale, inerenti l’intero appalto, dovranno essere consegnate alla Direzione Lavori a fine lavori.
In mancanza della consegna delle certificazioni di cui ai precedenti punti a) e b), la Direzione Lavori non inserirà nella contabilità del S.A.L. successivo gli importi corrispondenti alle lavorazioni delle quali mancano le certificazioni.
In mancanza della consegna delle certificazioni di cui al precedente punto c), la Direzione Lavori non considererà ultimati i lavori.
4.5.2 Marcatura e conformità dei materiali
Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all’ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute alla umidità alle quali possono essere esposti durante l’esercizio.
Nel caso di prodotti industriali la rispondenza può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.
Tutti i materiali elettrici dovranno essere muniti della marcatura CE in conformità al D. Lgs 25.11.1996, n° 626.
Tutti i materiali elettrici devono essere conformi alle norme CEI ed alle tabelle di unificazione UNEL.
Gli altri materiali devono essere conformi alle norme UNI. La conformità alle norme deve essere dimostrata da idonea documentazione.
L’appaltatore è tenuto a comunicare in tempo utile alla Direzione Lavori e almeno 15 giorni prima del loro impiego le caratteristiche e la provenienza dei materiali predisposti in cantiere. I materiali che non fossero ritenuti idonei saranno rifiutati e dovranno essere dall’Appaltatore fatti allontanare immediatamente dal cantiere senza che possa comunque pretendere alcun compenso essendo insindacabile il giudizio della Direzione Lavori. L’accettazione da parte della Direzione Lavori non solleva in nessun modo la responsabilità totale dell’Appaltatore per la perfetta stabilità e riuscita del lavoro.
4.5.3 Certificazione D.M. 37/08, altri verbali e certificazioni
Al momento del completamento delle opere impiantistiche l’Impresa rilascerà le certificazioni richieste dal
D.M. 37/08 secondo le modalità e le caratteristiche richieste.
L’appaltatore dovrà inoltre rilasciare i verbali, i documenti e le certificazioni relativi all’installazione e/o esecuzione di specifiche apparecchiature o parti di impianti richiesti dalla D.L., quali ad esempio:
− dichiarazione di conformità dei quadri elettrici installati;
− dichiarazione di conformità dell’impianto di rivelazione incendi alla norma UNI 9795 nonché le relative certificazioni dei singoli componenti di tale impianto;
− dichiarazione di conformità dell’impianto di messa a terra e misura del valore di resistenza di terra;
− verbale di messa in servizio e collaudo dell’impianto di rivelazione incendi;
− verbale di messa in servizio e collaudo dell’impianto di illuminazione di sicurezza;
− verbale di messa in servizio e collaudo dell’impianto di diffusione sonora per messaggistica di emergenza;
− verbale di messa in servizio e collaudo del sistema di supervisione e controllo dell’edificio.
L'Impresa sarà altresì obbligata a prestarsi in ogni tempo, e a tutte sue spese, alle prove alle quali la Direzione dei Lavori riterrà di sottoporre i materiali da impiegare, o anche già impiegati dall'impresa stessa in dipendenza del presente appalto. Dette prove dovranno essere effettuate da un laboratorio ufficialmente autorizzato, quando ciò sia disposto da leggi, regolamenti e norme vigenti, o manchino in cantiere le attrezzature necessarie.
Le verifiche potranno consistere nell'accertamento della rispondenza dei materiali impiegati o pronti ad essere posti in opera con quelli stabiliti, nel controllo delle installazioni secondo le disposizioni convenute (posizioni, percorsi, ecc.), nonché in prove parziali di isolamento e di funzionamento ed in tutto quello che può essere utile allo scopo sopra accennato.
4.5.4 Prove e verifiche preliminari
Saranno eseguite in corso d’opera, e a totale onere della Ditta Appaltatrice, tutte quelle verifiche e prove tecniche ritenute opportune dalla D.L..
Le verifiche e le prove preliminari, dovranno essere effettuate durante il corso dei lavori e completate prima dell’esecuzione del collaudo finale ovvero prima della dichiarazione di ultimazione lavori.
L’Appaltatore avrà l’obbligo di realizzare le verifiche preliminari la messa in servizio degli impianti realizzati, così come richiesto dalle normative e leggi vigenti in materia. In particolare si richiamano alcune norme specifiche di riferimento:
− CEI 64-8/6 Impianti elettrici utilizzatori - capitolo 61: Verifiche
− Guida CEI 64-56: CAP. 6: Verifiche.
− altre norme UNI, CEI, VV.F., ecc…
Si richiama l’elenco di riferimento (non esaustivo) delle stesse:
1) Esame a vista
2) Verifica del tipo e dimensionamento dei componenti dell'impianto e dell'apposizione dei contrassegni di identificazione
3) Verifica della sfilabilità dei cavi
4) Prova di continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e supplementari
5) Misura della resistenza di isolamento dell’impianto elettrico
6) Verifica della separazione dei circuiti
7) Misura dell’impedenza dell’anello di guasto e verifica del coordinamento delle protezioni
8) Misura dell’impianto di terra
9) Prove di polarità
10) Misura delle cadute di tensione
11) Verifica delle protezioni contro i corto circuiti ed i sovraccarichi
12) Verifica delle protezioni contro i contatti indiretti
13) Prove di funzionamento
L'esecutore deve produrre una documentazione scritta sul risultato delle verifiche con i relativi libretti delle misure effettuate/verbali di prova e tutti gli elaborati grafici, schemi ed altre adatte indicazioni che rivelino la natura e la formazione dei circuiti, visualizzino anche in dettaglio i circuiti elettrici realizzati; tali schemi od elaborati grafici debbono essere conformi alle prescrizioni del CT del CEI.
Ove si trovi da eccepire in merito ai risultati delle prove, o delle verifiche, perché non conformi ai dati tecnici di progetto e/o alle prescrizioni del presente Disciplinare, non verrà data l’autorizzazione all’esecuzione del collaudo finale e quindi non verrà emesso il verbale di ultimazione lavori finché da parte dell’Appaltatore non siano state eseguite tutte le modifiche, aggiunte, riparazioni e sostituzioni ritenute necessarie.
4.5.5 Verifica provvisoria, consegna e norme per il collaudo
Ogni onere per l'esecuzione dei collaudi (manovalanza, energia elettrica, acqua, calore, mezzi d'opera, ecc.) si intende a completo carico dell'appaltatore. Per quanto si riferisce alle operazioni di collaudo specifiche per le opere relative agli impianti si stabilisce quanto segue:
In particolare dovranno essere eseguite le verifiche e prove preliminari secondo quanto sopra specificato.
In relazione alle opere, alla fine dei lavori la D.L. rilascerà, dopo aver verificato la corretta esecuzione delle opere, il certificato di regolare esecuzione.
4.5.5.1. Norme generali
Per le prove di funzionamento e di rendimento delle apparecchiature e degli impianti, prima di iniziarle, il collaudatore dovrà verificare che le caratteristiche della corrente di alimentazione, disponibile al punto di consegna (specialmente tensione, frequenza e potenza), siano conformi a quelle previste nel presente Disciplinare e cioè a quelle in base alle quali furono progettati ed eseguiti gli impianti.
Qualora le anzidette caratteristiche della corrente di alimentazione (se non prodotta da centrale facente parte dell'appalto) all'atto delle verifiche o del collaudo non fossero conformi a quelle contrattualmente previste, le prove dovranno essere rinviate a quando sia possibile disporre di corrente d'alimentazione avente tali caratteristiche, purché ciò non implichi dilazione della verifica provvisoria o del collaudo definitivo superiore a un massimo di 15 giorni.
Nel caso vi sia al riguardo impossibilità dell'Azienda elettrica distributrice o qualora l'Amministrazione appaltante non intenda disporre per modifiche atte a garantire un normale funzionamento degli impianti con la corrente di alimentazione disponibile, potranno egualmente aver luogo sia le verifiche in corso d'opera, sia la verifica provvisoria a ultimazione dei lavori, sia il collaudo definitivo. Il Collaudatore, tuttavia, dovrà tenere conto, nelle verifiche di funzionamento e nella determinazione dei rendimenti, delle variazioni delle caratteristiche della corrente disponibile per l'alimentazione rispetto a quelle contrattualmente previste secondo le quali gli impianti sono stati progettati ed eseguiti.
Per le verifiche in corso d'opera, per quella provvisoria a ultimazione dei lavori e per il collaudo definitivo, la Ditta appaltatrice è tenuta, a richiesta dell'Amministrazione appaltante, a mettere a disposizione normali apparecchiature e strumenti adatti per le misure necessarie, senza potere per ciò accampare diritti a maggiori compensi.
Se in tutto o in parte gli apparecchi utilizzatori e le sorgenti di energia non sono inclusi nelle forniture comprese nell'appalto, spetterà all'Amministrazione appaltante provvedere a quelli di propria competenza qualora essa desideri che le verifiche in corso d'opera, quella provvisoria a ultimazione dei lavori e quella di collaudo definitivo, ne accertino la funzionalità.
Qualora alla visita di collaudo emergesse il bisogno di qualche lavoro di completamento o di riparazione, ciò si farà constatare in apposito verbale nel quale verrà pure fissata la data entro cui dette opere dovranno essere eseguite.
Il "nulla osta" del collaudo stesso verrà in tal caso sospeso fino a constatazione che l'Assuntore abbia ottemperato alle prescrizioni che gli sono state impartite, pena l'applicazione delle penali comminate nel presente Disciplinare e la facoltà dell'esecuzione d'ufficio in caso di ritardo.
Ad onta del collaudo restano sempre ferme le garanzie e le responsabilità di legge. Indipendentemente dalle prove di funzionamento effettuate dalla Direzione dei Lavori, la Ditta assuntrice dovrà a sue cure e spese provvedere ai collaudi degli uffici pubblici di vigilanza (P.M.P., I.N.A.I.L., S.M.P.I.L., VVFF) e consegnare alla Direzione Lavori, prima del collaudo definitivo di cui sopra, i relativi verbali.
La Ditta dovrà dare preavviso scritto alla Direzione Lavori della data in cui avverranno i collaudi di cui sopra.
4.5.5.2. Verifica provvisoria e consegna degli impianti
Dopo l'ultimazione dei lavori e il rilascio del relativo certificato da parte della Direzione dei lavori, l'Amministrazione appaltante ha la facoltà di prendere in consegna gli impianti, anche se il collaudo definitivo degli stessi non abbia ancora avuto luogo.
In tal caso, però, la presa in consegna degli impianti da parte dell'Amministrazione appaltante dovrà essere preceduta da una verifica provvisoria degli stessi, che abbia esito favorevole.
Qualora l'Amministrazione appaltante non intenda avvalersi della facoltà di prendere in consegna gli impianti ultimati prima del collaudo definitivo, può disporre affinché dopo il rilascio del certificato di ultimazione dei lavori si proceda alla verifica provvisoria degli impianti.
È pure facoltà della Ditta appaltatrice chiedere che, nelle medesime circostanze, la verifica provvisoria degli impianti abbia luogo.
La verifica provvisoria accerterà che gli impianti siano in condizione di poter funzionare normalmente, che siano state rispettate le vigenti norme di legge per la prevenzione degli infortuni e in particolare dovrà controllare:
− lo stato di isolamento dei circuiti;
− la continuità elettrica dei circuiti;
− il grado di isolamento e le sezioni dei conduttori;
− l'efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni del massimo carico previsto;
− misura della caduta di tensione
− verifica dell'efficienza delle protezioni contro i corto circuiti ed i sovraccarichi
− verifica della protezione contro i contatti indiretti
− verifica della protezione contro i contatti diretti
La verifica provvisoria ha lo scopo di consentire, in caso di esito favorevole, l'inizio del funzionamento degli impianti a uso degli utenti ai quali sono destinati.
A ultimazione della verifica provvisoria, l'Amministrazione appaltante prenderà in consegna gli impianti con regolare verbale.
4.5.5.3. Collaudo definitivo degli impianti
Il collaudo definitivo dovrà avere inizio e concludersi entro il termine di mesi sei dalla data di ultimazione dei lavori.
Il collaudo definitivo dovrà accertare che gli impianti e i lavori, per quanto riguarda i materiali impiegati, l'esecuzione e la funzionalità siano in tutto corrispondenti a quanto precisato nel presente Disciplinare Prestazionale, tenuto conto di eventuali modifiche concordate in sede di aggiudicazione dell'appalto o nel corso dell'esecuzione dei lavori.
1) Si dovrà procedere alle seguenti verifiche di collaudo:
− rispondenza alle disposizioni di legge;
− rispondenza alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco;
− rispondenza alle prescrizioni particolari concordate in sede di offerta;
− rispondenza alle norme CEI relative al tipo di impianto, come di seguito descritto.
In particolare, nel collaudo definitivo dovranno effettuarsi le seguenti verifiche:
− che siano state osservate le norme tecniche generali richiamate dal presente Disciplinare;
− che gli impianti e i lavori siano corrispondenti a tutte le richieste e alle preventive indicazioni, inerenti lo specifico appalto;
− i materiali impiegati nell'esecuzione degli impianti, dei quali siano stati presentati i campioni, siano corrispondenti ai campioni stessi;
− inoltre, nel collaudo definitivo dovranno ripetersi i controlli prescritti per la verifica provvisoria.
Anche del collaudo definitivo verrà redatto regolare verbale.
2) Esame a vista.
Deve essere eseguita un'ispezione visiva per accertarsi che gli impianti siano realizzati nel rispetto delle prescrizioni delle Norme generali, delle Norme degli impianti di terra e delle Norme particolari riferentesi all'impianto installato. Il controllo deve accertare che il materiale elettrico, che costituisce l'impianto fisso, sia conforme alle relative Norme, sia stato scelto correttamente e installato in modo conforme alle prescrizioni normative e non presenti danni visibili che ne possano compromettere la sicurezza.
Tra i controlli a vista devono essere effettuati i controlli relativi a:
− protezioni, misura di distanze nel caso di protezione con barriere;
− presenza di adeguati dispositivi di sezionamento e interruzione, polarità, scelta del tipo di apparecchi e misure di protezione adeguate alle influenze esterne, identificazione dei conduttori di neutro e protezione, fornitura di schemi, cartelli ammonitori, identificazione di comandi e protezioni, collegamenti dei conduttori.
È opportuno che tali esami inizino durante il corso dei lavori.
3) Verifica del tipo e dimensionamento dei componenti dell'impianto e dell'apposizione dei contrassegni di identificazione
Si deve verificare che tutti i componenti dei circuiti messi in opera nell'impianto utilizzatore siano del tipo adatto alle condizioni di posa e alle caratteristiche dell'ambiente, nonché correttamente dimensionati in relazione ai carichi reali in funzionamento contemporaneo, o, in mancanza di questi, in relazione a quelli convenzionali.
Per cavi e conduttori si deve controllare che il dimensionamento sia fatto in base alle portate indicate nelle tabelle CEI-UNEL; inoltre si deve verificare che i componenti siano dotati dei debiti contrassegni di identificazione, ove prescritti.
4) Verifica delle sfaldabilità dei cavi
Si deve estrarre uno o più cavi dal tratto di tubo o condotto compreso tra due cassette o scatole successive e controllare che questa operazione non abbia provocato danneggiamenti agli stessi. La verifica va eseguita su tratti di tubo o condotto per una lunghezza pari complessivamente a una percentuale compresa tra l'1% e il 5% della lunghezza totale. A questa verifica prescritta dalle norme CEI 11-11 (Impianti elettrici degli edifici civili) si devono aggiungere, per gli impianti elettrici negli edifici prefabbricati e nelle costruzioni modulari, le verifiche relative al rapporto tra diametro interno del tubo o condotto e quello del cerchio circoscritto al fascio di cavi in questi contenuto, e al dimensionamento dei tubi o condotti.
Quest'ultima verifica si deve effettuare a mezzo di apposita sfera come descritto nelle norme CEI per gli impianti sopraddetti.
5) Misura della resistenza di isolamento
Si deve eseguire con l'impiego di un ohmmetro la cui tensione continua sia di circa 125 V, nel caso di misura su parti di impianto di categoria O, oppure su parti di impianto alimentate a bassissima tensione di sicurezza, e di circa 500 V, nel caso di misura su parti di impianto di 1a categoria.
La misura si deve effettuare tra l'impianto (collegando insieme tutti i conduttori attivi) e il circuito di terra, e fra ogni coppia di conduttori tra loro e, durante lo svolgimento della stessa, gli apparecchi utilizzatori devono essere disinseriti. La misura è relativa a ogni circuito, intendendosi per circuito la parte di impianto elettrico protetto dallo stesso dispositivo di protezione.
I valori minimi ammessi per costruzioni tradizionali sono:
− 400.000 ohm per sistemi a tensione nominale superiore a 50 V;
− 250.000 ohm per sistemi a tensione nominale inferiore o uguale a 50 V.
I valori minimi ammessi per costruzioni prefabbricate sono:
− 250.000 ohm per sistemi a tensione nominale superiore a 50 V;
− 150.000 ohm per sistemi a tensione nominale inferiore o uguale a 50 V.
6) Misura delle cadute di tensione
La misura delle cadute di tensione deve essere eseguita tra il punto di inizio dell'impianto e il punto scelto per la prova; si inseriscono un voltmetro nel punto iniziale ed un altro nel secondo punto (i due strumenti devono avere la stessa classe di precisione).
Devono essere alimentati tutti gli apparecchi utilizzatori che possono funzionare contemporaneamente: nel caso di apparecchiature con assorbimento di corrente istantaneo si fa riferimento al carico convenzionale scelto come base per la determinazione delle sezioni delle condutture.
Le letture dei due voltmetri si devono eseguire contemporaneamente e si deve procedere poi alla determinazione della caduta di tensione percentuale.
7) Verifica delle protezioni contro i corto circuiti e i sovraccarichi Si deve controllare che:
a) il potere di interruzione degli apparecchi di protezione contro i cortocircuiti sia adeguato alle condizioni dell'impianto e della sua alimentazione;
b) la taratura degli apparecchi di protezione contro i sovraccarichi sia correlata alla portata dei conduttori protetti dagli stessi.
8) Verifica delle protezioni contro i contatti indiretti.
Devono essere eseguite le verifiche dell'impianto di terra descritte nelle norme per gli impianti di messa a terra (norme CEI 64-8). Si devono effettuare le seguenti verifiche:
a) esame a vista dei conduttori di terra e di protezione. Si intende che andranno controllate sezioni, materiali e modalità di posa nonché lo stato di conservazione sia dei conduttori che delle giunzioni. Occorre inoltre controllare che i conduttori di protezione assicurino il collegamento tra i conduttori di terra e il morsetto di terra degli utilizzatori fissi e il contatto di terra delle prese a spina;
b) misura del valore di resistenza di terra dell'impianto, che andrà effettuata con appositi strumenti di misura o con il metodo voltamperometrico utilizzando un dispersore ausiliario e una sonda di tensione, che vanno posti a una sufficiente distanza dall'impianto di terra e tra loro. Si possono ritenere ubicati in modo corretto quando siano sistemati a una distanza dal suo contorno pari a 5 volte la dimensione massima dell'impianto stesso; quest'ultima, nel caso di semplice dispersore a picchetto, può assumersi pari alla sua lunghezza. Una pari distanza deve essere mantenuta tra la sonda di tensione e il dispositivo ausiliario;
c) controllo, in base ai valori misurati, del coordinamento degli stessi con l'intervento nei tempi previsti dei dispositivi di massima corrente o differenziale. Per gli impianti con fornitura in media tensione, detto valore va controllato in base a quello della corrente convenzionale di terra, da richiedersi al distributore di energia elettrica;
d) quando occorre, misure delle tensioni di contatto e di passo, che vengono di regola eseguite da professionisti, ditte o enti specializzati. Le Norme CEI 64-8 forniscono le istruzioni necessarie per effettuare le suddette misure;
e) nei locali da bagno, la verifica della continuità del collegamento equipotenziale tra le tubazioni metalliche di adduzione e di scarico delle acque, tra le tubazioni e gli apparecchi sanitari, tra il collegamento equipotenziale e il conduttore di protezione. Tale controllo è da eseguirsi prima della muratura degli apparecchi sanitari.
5 ONERI ED OBBLIGHI DIVERSI A CARICO DELL’APPALTATORE
5.1 RAPPORTI CON GLI ENTI
Saranno a carico dell’Appaltatore tutte le spese dovute al rapporto con gli Enti che a vario titolo verranno interessanti dalla progettazione, dalla realizzazione dei lavori e dalle relative autorizzazioni.
All’Appaltatore è richiesta inoltre la stesura, la compilazione e la preparazione di tutta la documentazione da presentarsi ai sopracitati Enti.
5.2 ONERI VARI
Oltre agli oneri generali definiti nel Capitolato Speciale d’appalto parte prima e agli altri indicati precedentemente, in particolare per le opere relative agli impianti elettrici, l’Appaltatore avrà a suo carico anche i seguenti oneri di cui dovrà tener conto nella formulazione del progetto esecutivo:
a) l’ottemperare a tutti gli adempimenti previsti dalle Norme di Prevenzione Incendi, Norme CEI e dalle vigenti disposizioni per la esecuzione, verifica e collaudo degli impianti;
b) la redazione delle varie dichiarazioni di conformità di tutti i lavori eseguiti alle Norme di Legge vigenti con particolare attenzione alle norme di prevenzione incendi, igiene pubblica e medicina del lavoro, nonché di tutti gli adempimenti previsti dal D.M. 22/01/2008, n. 37 e successivo regolamento di attuazione;
c) la progettazione esecutiva con relazioni di calcolo, dimensionamenti e verifiche di tutti gli impianti e la redazione, a fine lavori, di tutti i rilievi e i disegni aggiornati con indicata la esatta posizione di tutti gli impianti e gli schemi degli stessi, così come realizzati (AS BUILT). Tali elaborati saranno consegnati alla stazione appaltante in triplice copia firmata da tecnici professionisti, abilitati e iscritti ai rispettivi ordini professionali.
5.3 CATALOGO ELETTRICO
Prima della stesura del verbale di ultimazione dei lavori, l’Appaltatore dovrà aver provveduto alla elaborazione ed alla consegna in triplice copia del Catalogo elettrico relativo alle apparecchiature utilizzate sugli impianti in oggetto; esso comprenderà:
a) letteratura tecnica dettagliata relativa alle principali apparecchiature (cataloghi e listini tecnici dei fornitori);
b) lista dei disegni (con numero e titolo) compresi quelli dei fornitori;
c) disegni degli impianti eseguiti, “come costruiti”, suddivisi per tipo di impianto, comprensivi sia dei distributivi orizzontali che verticali, dei disegni meccanici ed elettrici di tutti i quadri esistenti con le relazioni finali di calcolo, dimensionamento e verifica di tutte le grandezze e dei componenti elettrici.
d) disegni di tutte le reti di polifore eseguite, “come costruite”, suddivise per tipologie, con le precise indicazioni dei pozzetti, delle tubazioni con relative profondità e con indicazione di posizione, ove esistessero interferenze con altre tubazioni (gas, fognature, acquedotto, ecc.).
e) consegna di tutta la documentazione sopra descritta su copia normale e su supporto informatico con l’uso di programma assistito (AUTOCAD) nella versione in possesso del Committente alla data di consegna;
f) documentazione fotografica a colori degli impianti, da realizzarsi in corso di esecuzione ed installazione, con particolare riferimento a percorsi, scavi, attraversamenti e coesistenza con altri tipi di impianti nonché alla posa del sistema disperdente di terra;
g) relazione finale di xxxxxxx, dimensionamento e verifica di tutte le grandezze e componenti elettrici;
h) istruzioni di manutenzione.
5.4 MANUALE OPERATIVO
Prima della stesura del verbale di ultimazione dei lavori, il Concessionario dovrà aver provveduto alla compilazione ed alla consegna in triplice copia del Manuale Operativo relativo agli impianti eseguiti.
In particolare il manuale dovrà contenere una descrizione sintetica del funzionamento dei singoli impianti e delle principali apparecchiature.
Dovrà, inoltre, essere redatta la descrizione delle operazioni da compiersi in fase di avviamento iniziale e di quelle da effettuarsi ad intervalli periodici, secondo le norme vigenti e i criteri di buon funzionamento.
Infine dovrà essere redatto l’elenco di tutte le operazioni di ordinaria manutenzione e della frequenza degli interventi.
5.5 COLLAUDO FINALE
Si procederà al collaudo delle opere nel periodo successivo all’ultimazione dei lavori seguendo le norme UNI, CEI e tutte quelle stabilite in accordo con i collaudatori incaricati dalla Amministrazione Appaltante o richieste esplicitamente dalla D.L. in fase di contratto o durante l’esecuzione dei lavori.
Il Collaudo sarà effettuato solo dopo l’avvenuto rilascio da parte degli Enti e Assicurazioni menzionati nel presente Capitolato, dei relativi collaudi e licenze ove prescritti.
L’Appaltatore, oltre ad essere responsabile della perfetta manutenzione delle opere fino al collaudo, salvo il normale deperimento ed eventuali danni dovuti a colpa o ad uso di terzi, sarà poi tenuto ad eseguire i lavori di riparazione e modificazione che in sede di collaudo saranno giudicati necessari.
Il certificato di collaudo, ancorché positivo, non ha valore assolutorio nei riguardi della perfetta esecuzione delle opere ed osservanza delle norme del Capitolato.
5.6 GARANZIA
Tutti gli impianti oggetto del presente appalto nel loro complesso ed in ogni loro singola parte e apparecchiatura, saranno garantiti dall’Appaltatore nella maniera più ampia e completa, sia per la qualità dei materiali che per il montaggio ed il regolare funzionamento dal giorno dell’ultimazione fino al collaudo, ed in seguito per il periodo minimo di due anni a decorrere dalla data di buon esito dello stesso collaudo dove non diversamente specificato nel seguito.
Più precisamente verrà garantito dall’Appaltatore l’ottenimento delle prestazioni dell’impianto nel suo complesso e nelle sue componenti fondamentali e delle singole apparecchiature nel campo di regolazione stabilito, nelle condizioni nominali di funzionamento.
Per garanzia si intende (entro i termini citati) l'obbligo che incombe alla ditta appaltatrice di riparare tempestivamente a sue spese (compresi gli oneri di ricerca e verifica), tutti i guasti e imperfezioni che si manifestano negli impianti e apparecchiature per difetto della qualità dei materiali o di montaggio.
Sono esclusi dalle garanzie i materiali soggetti ad usura nel funzionamento, per i quali occorre predisporre la normale manutenzione.
5.7 UNIFICAZIONE CHIAVI E SISTEMI DI APERTURA
Dovranno essere previsti in offerta sistemi unificati di chiavi, serrature, porte e portelli, al fine di semplificare le operazioni di gestione e manutenzione degli edifici.
Tali sistemi prevederanno in particolare l’adozione di chiavi universali e normalizzate per i diversi insiemi di locali, apparecchiature o funzioni e riguarderanno in particolare:
− centrali e locali tecnici
− cavedi di ispezione
− quadri elettrici generali, di distribuzione e di piano e relative portelle
− centrali di controllo
− box telefonici, centraline e sottoquadri dei diversi sottosistemi previsti
− portelle e pareti di ispezione
− portelli e pannelli di pareti attrezzate
− eventuali sportelli delle nicchie di alloggiamento di idranti ed estintori
I sistemi adottati dovranno consentire l’accesso al solo personale autorizzato secondo le rispettive competenze e specificazioni tecniche.
6 ONERI ED OBBLIGHI SPECIFICI PER IMPIANTI ELETTRICI
Si intendono a carico dell'Appaltatore, e quindi compresi nei compensi del contratto di fornitura, tutti gli oneri necessari per dare gli impianti ultimati e funzionanti, ed in particolare gli oneri riportati nei seguenti paragrafi.
6.1 DOCUMENTAZIONE TECNICA
1) Fornitura, a lavori ultimati, di tre copie di tutti i disegni aggiornati AS BUILT (compresi i particolari costruttivi) in formato cartaceo oltre ad una copia su supporto elettronico (CD o DVD); fornitura del manuale di conduzione e manutenzione completi come descritto al capitolo relativo nella parte tecnica.
2) Presentazione di studi, calcoli, certificazioni e omologazioni necessarie durante l'esecuzione delle opere a giudizio della D.L. e secondo quanto richiesto dal presente Capitolato e dalla Normativa Vigente.
3) Presentazione di tutti gli elaborati tecnici (disegni, relazioni ecc.) e quant'altro occorra per l'ottenimento dei permessi e delle concessioni dei vari Enti preposti (VV.F., INAIL, ecc.) e/o delle associazioni tecniche aventi il compito di esercitare controlli di qualsiasi genere.
4) Sono inoltre comprese le spese da sostenere per l'esame dei progetti da parte dei predetti Enti e le spese per gli eventuali professionisti che firmeranno detti documenti.
5) Presentazione della documentazione (libretti di uso e manutenzione), certificazioni e delle specifiche tecniche delle varie apparecchiature prima della installazione delle stesse.
6) Rilascio di una dichiarazione che riepiloghi tutte le apparecchiature soggette ad omologazione (detta dichiarazione dovrà elencare: il tipo di dispositivo, la marca, il n. di omologazione e il termine di validità); nonché presentazione dei certificati di omologazione e dei libretti di uso e manutenzione delle suddette apparecchiature.
7) Rilascio di una "dichiarazione di conformità", in ottemperanza al D.M. 37/08, attestante che l’impianto elettrico è stato realizzato conformemente alla regola dell’arte e che tutti i materiali ed apparecchiature installate sono conformi alle vigenti normative tecniche e di sicurezza.
8) Graficizzazione di tutte le eventuali varianti che venissero decise durante il corso dei lavori; i disegni dovranno essere redatti al momento della decisione di variante.
9) Presentazione, prima della stipula del contratto ovvero della consegna dei lavori, del programma dei lavori; redazione settimanale di dettagliata relazione, da presentarsi alla D.L., sullo stato di avanzamento dei lavori in cui siano chiaramente evidenziati:
a. eventuali scostamenti rispetto al programma lavori;
b. cause degli eventuali ritardi od anticipi registrati;
c. previsioni sullo svolgimento futuro dei lavori.
6.2 INSTALLAZIONE IMPIANTI
1) Fornitura e trasporto a piè d'opera di tutti i materiali e mezzi d'opera occorrenti per l'esecuzione dei lavori franchi di ogni spesa d'imballaggio, trasporto, imposte, ecc.
2) Eventuale sollevamento in alto e montaggio dei materiali compresi quelli forniti direttamente alla Committente a mezzo di operai specializzati, aiuti e manovali.
3) Smontaggio eventuali apparecchiature installate provvisoriamente e rimontaggio secondo il progetto definitivo.
4) Smontaggio e rimontaggio delle apparecchiature che possono compromettere, a giudizio insindacabile della D.L., la buona esecuzione di altri lavori in corso.
5) Protezione mediante fasciature, copertura ecc. degli apparecchi e di tutte le parti degli impianti per difenderli da rotture, guasti, manomissioni ecc., in modo che a lavoro ultimato il materiale sia consegnato come nuovo.
6) Le pulizie di tutti i residui delle lavorazioni nei locali interessati dalla esecuzione dei lavori.
7) Le operazioni di pulizia, ripristini e verniciatura che dovessero essere ripetuti in conseguenza di esecuzione ritardata di impianti e modifiche per aderire alle prescrizioni del Capitolato.
8) Le pulizie interne ed esterne di tutte le apparecchiature, i componenti e le parti degli impianti, secondo le modalità prescritte dai costruttori, dalla D.L., dal Capitolato Tecnico o dalla migliore tecnica, prima della messa in funzione.
9) Montaggio e smontaggio di tutte le apparecchiature che per l'esecuzione della verniciatura finale richiedessero una tale operazione.
10) Custodia ed eventuale immagazzinamento dei materiali.
11) Il trasporto nel deposito indicato dalla D.L. della campionatura dei materiali ed apparecchiature eventualmente presentati in corso di gara o su richiesta della D.L. durante l'esecuzione dei lavori.
12) Lo sgombero a lavori ultimati delle attrezzature e dei materiali residui.
13) Tutti gli oneri, nessuno escluso, inerenti l'introduzione ed il posizionamento delle apparecchiature nei luoghi previsti dal progetto.
14) La fornitura e la manutenzione in cantiere e nei locali ove si svolge il lavoro di quanto occorra per l'ordine e la sicurezza, come ad esempio: cartelli di avviso, segnali di pericolo diurni e notturni, protezioni e quant'altro venisse particolarmente indicato dalla D.L. a scopo di sicurezza.
15) Approvvigionamenti ed utenze provvisorie di energia elettrica, acqua e telefono compresi allacciamenti, installazione, linee, utenze, consumi, smobilizzi ecc.
16) Coordinamento delle eventuali attrezzature di cantiere (gru, montacarichi, ecc.) con quelle che già operano nel cantiere in oggetto, restando la Committente sollevata da ogni responsabilità od onere derivante da eventuale mancato o non completo coordinamento.
6.3 TARATURE, PROVE E COLLAUDI
1) Operazioni di taratura, regolazione e messa a punto di ogni parte dell'impianto.
2) La messa a disposizione della D.L. degli apparecchi e degli strumenti di misura e controllo e della necessaria mano d'opera per le misure e le verifiche in corso d'opera ed in fase di collaudo dei lavori eseguiti.
3) Collaudi che la Ditta deve eseguire in corso d'opera.
4) Esecuzione di tutte le prove e collaudi previsti dal presente Capitolato. La Ditta dovrà informare per iscritto la D.L., con almeno una settimana in anticipo, quando l'impianto sarà predisposto per le prove in corso d'opera e per le prove di funzionamento.
5) Spese per i collaudi provvisori e definitivi.
6) Spese per i collaudatori qualora i collaudi si dovessero ripetere per esito negativo.
6.4 VARIE
1) Le spese di trasporto, viaggi, vitto ed alloggio per il personale addetto ai lavori.
2) Tutte le spese relative alle imposte, tasse, diritti e contributi di qualunque genere inerenti o conseguenti alla fornitura ed alla installazione degli impianti con esclusione dell'IVA che resta a carico della Committente.
6.5 DISEGNI COSTRUTTIVI DI CANTIERE
La Ditta installatrice dovrà presentare, prima dell'inizio dei lavori, tutti i disegni di montaggio: schemi quadri elettrici, particolari di montaggio singole apparecchiature (scala 1:10 o 1:20), particolari di realizzazione opere di carpenteria come traliccio metallico, ecc. (scala adeguata 1:5 o 1:10).
I disegni, come pure i vari tabulati, dovranno riportare il tipo e le caratteristiche delle apparecchiature che saranno installate.
La D.L. si riserva il diritto di chiedere i disegni costruttivi di cantiere che riterrà opportuno. Tali disegni devono risultare coordinati con i disegni delle opere civili e delle altre opere impiantistiche.
Tutti gli elaborati prodotti dovranno essere approvati dalla Committente e dalla Direzione Lavori.
Si precisa che tale approvazione non corresponsabilizza sul funzionamento degli impianti e sulla rispondenza degli stessi in termini di collaudo in corso d'opera e finale, la cui responsabilità resta completamente a carico dell'Impresa.
I disegni di cui sopra dovranno essere in triplice copia.
Tali disegni inoltre dovranno essere continuamente aggiornati con le eventuali varianti.
Resta comunque inteso che i lavori potranno iniziare solo dopo la consegna alla Committente di quanto sopra.
Si riterrà la Ditta impiantistica responsabile per eventuale mancanza di tempestività nel fornire tale documentazione, se le prestazioni richieste ad altre Ditte dovessero subire delle maggiorazioni imputabili a quanto sopra.
6.6 DOCUMENTAZIONE FINALE
Subito dopo l'ultimazione dei lavori, la Ditta dovrà provvedere a quanto segue:
1) Consegnare alla Stazione Appaltante tutte le documentazioni, riunite in una raccolta, di cui detto agli artt. precedenti.
2) Consegnare alla Stazione Appaltante tutti i nulla osta ed i permessi necessari rilasciati degli enti preposti (INAIL, VV.F., ecc.) il cui ottenimento, compreso l’espletamento di tutte le pratiche di qualsiasi tipo, è a carico della Ditta stessa.
3) Redigere i disegni finali di progetto degli impianti, così come sono stati realmente eseguiti, completi di piante, sezioni, schemi, ecc., il tutto quotato, in modo da poter verificare in ogni momento le reti e gli impianti stessi. Di tali disegni la Ditta dovrà fornire alla Stazione Appaltante tre copie complete e il supporto elettronico.
4) Fornire alla Committente in duplice copia una monografia sugli impianti eseguiti, con tutti i dati tecnici, dati di taratura, istruzioni per la messa in funzione dei vari impianti e apparecchiature, norme di manutenzione e manuali di servizio.
Alla fine della monografia, in apposita cartella, saranno contenuti i depliant illustrativi delle singole apparecchiature con le relative norme di installazione, messa in funzione, manutenzione e, per ogni macchina, un elenco dei pezzi di ricambio consigliati dal costruttore per un periodo di funzionamento di due anni.
La Committente prenderà in consegna gli impianti solo dopo l'ultimazione degli stessi e dopo che la Ditta avrà ottemperato ai punti 1, 2, 3 e 4 di cui sopra.
La Committente si riserva la facoltà, una volta ultimati i lavori, di imporre alla Ditta la messa in funzione degli impianti, rimanendo la Ditta stessa unica responsabile e con la totale conduzione e manutenzione, ordinaria e straordinaria in completo carico della Ditta stessa, fino all'espletamento di quanto esposto ai punti di cui sopra, cioè fino a quando la Committente potrà prendere in consegna gli impianti.
Si rammenta che la garanzia sui lavori decorrerà a partire dalla data della consegna ufficiale.
6.7 BUONE REGOLE DELL'ARTE
Gli impianti dovranno essere realizzati, oltre che secondo le prescrizioni da presente Capitolato, anche secondo le buone regole dell'arte, intendendosi con tale denominazione tutte le norme più o meno codificate di corretta esecuzione dei lavori.
6.8 CORRISPONDENZA PROGETTO - ESECUZIONE
Gli impianti dovranno essere realizzati in conformità al progetto: la Ditta, nell'esecuzione, non dovrà apportare di propria iniziativa alcuna modifica, rispetto al progetto (ciò per quanto riguarda dimensioni e/o tracciati di condutture o altro) se non dettata da inconfutabili esigenze tecniche e/o di cantiere, e comunque sempre previa approvazione scritta della D.L..
Qualora la Ditta avesse eseguito delle modifiche senza la prescritta approvazione, sarà in facoltà della D.L. ordinarne la demolizione ed il rifacimento secondo progetto, e ciò a completa cura e spese della Ditta.
6.9 IDENTIFICAZIONE APPARECCHIATURE
Tutte le apparecchiature dovranno essere contrassegnate per mezzo di denominazioni e sigle accompagnate da numeri, tali riferimenti dovranno essere gli stessi che figureranno sugli schemi e sulle tabelle.
La Ditta dovrà fornire le apposite targhette da montare sui quadri elettrici che dovranno essere pantografate. Non sono ammessi contrassegni riportati con vernice o con targhette adesive.
I simboli dovranno essere di altezza non inferiore a 1 cm.
Il criterio da usare nell'impostazione dei contrassegni dovrà essere di massima razionalità e logicità e non dare adito a confusioni.
6.10 VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI
Si intendono tutte quelle operazioni atte a rendere l'impianto perfettamente funzionante, comprese le prove prima delle finiture, il bilanciamento dei circuiti, il funzionamento di tutte le apparecchiature alle condizioni previste.
Le verifiche saranno eseguite in contraddittorio con la Ditta e verbalizzate.
La verifica accerterà che gli impianti siano in condizione di poter funzionare normalmente, che siano state rispettate le norme CEI 64-8 ed in particolare dovrà controllare:
a) esame a vista: dovrà accertare che i componenti elettrici siano:
− conformi alle prescrizioni di sicurezza e progettuali;
− scelti e messi in opera correttamente;
− non danneggiati in modo visibile;
b) prove:
− continuità dei conduttori di protezione e equipotenziali;
− misura della resistenza di terra;
− verifica del funzionamento dei dispositivi di protezione a corrente differenziale;
− misura della resistenza d’isolamento
− verifica funzionale.
6.11 VISITE E XXXXXXXX' DI COLLAUDO
Il collaudo avverrà non appena redatto il verbale di ultimazione dei lavori.
Le prove di collaudo dovranno essere eseguite da tecnico abilitato secondo quanto previsto dalle Norme CEI, così come le certificazioni ed i verbali rilasciati.
6.12 MATERIALI DI RISPETTO
Vengono date, a titolo esemplificativo e non esaustivo, le seguenti indicazioni:
a) fusibili con cartuccia a fusione chiusa, per i quali dovrà essere prevista, come minimo, una scorta pari al 20% di quelli in opera;
b) bobine di automatismi, per le quali dovrà essere prevista una scorta pari al 10% di quelle in opera, con minimo almeno di un'unità;
c) una terna di chiavi per ogni serratura di eventuali armadi;
d) lampadine per segnalazioni, di cui dovrà essere prevista una scorta pari al 10% di ogni tipo di quelle in opera;
e) vetrini di chiusura dei comandi di emergenza a rompere e dei pulsanti di segnalazione di allarme incendi o similari, di cui dovrà essere prevista una scorta pari al 20% di ogni tipo di quelli in opera.
7 DISCIPLINARE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
7.1 GENERALITA’
1. Il Direttore dei lavori, al termine dei lavori, richiederà il rapporto di verifica degli impianti elettrici e raccoglierà la documentazione per la successiva gestione e manutenzione.
2. Gli impianti elettrici devono essere realizzati a regola d'arte in rispondenza alla legge n. 186/68 e al D.M.
n. 37/08 e s.m.i.. Si considerano a regola d'arte gli impianti elettrici realizzati secondo le norme CEI applicabili, in relazione alla tipologia di edificio, di locale o di impianto specifico oggetto del progetto.
3. Saranno inoltre rispettate le disposizioni del DM del 16 febbraio 1982 e della legge n. 818 del 7 dicembre 1984, del D.M. Interno 26 agosto 1992.
4. Sarà utilizzato materiale elettrico costruito a regola d'arte ovvero sullo stesso materiale deve essere stato apposto un marchio che ne attesti la conformità, ovvero quest’ultimo deve aver ottenuto il rilascio di un attestato di conformità da parte di uno degli organismi competenti per ciascuno degli stati membri della Comunità Economica Europea, oppure deve essere munito di dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore. I materiali non previsti nel campo di applicazione della legge 18 ottobre 1977, n. 791 e per i quali non esistono norme di riferimento devono comunque essere conformi alla legge n. 186/68.
5. Tutti i materiali devono essere esenti da difetti qualitativi e di lavorazione.
6. Per gli impianti elettrici, nel caso più generale, è indispensabile l'analisi dei carichi previsti e prevedibili per la definizione del carico convenzionale dei componenti e del sistema. Con riferimento alla configurazione e costituzione degli impianti, che saranno riportate su adeguati schemi e planimetrie, è necessario il dimensionamento dei circuiti sia per il funzionamento normale a regime, che per il funzionamento anomalo per sovracorrente.
7. Ove non diversamente stabilito, la caduta di tensione nell'impianto non deve essere superiore al 4% del valore nominale.
8. I componenti devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive norme e scelti e messi in opera tenendo conto delle caratteristiche di ciascun ambiente, secondo le norme CEI di riferimento.
9. È indispensabile che l'esecuzione del sistema dispersore proprio debba aver luogo durante la prima fase delle opere edili durante la quale è ancora possibile interrare i dispersori stessi senza particolari opere di scavo o di infissione e quando inoltre, se del caso, possono essere eseguiti i collegamenti dello stesso ai ferri dei plinti di fondazione, utilizzando così dispersori naturali.
10. I collegamenti di equipotenzialità principali devono essere eseguiti in base alle prescrizioni della norma CEI di riferimento.
11. Occorre preoccuparsi del coordinamento per la realizzazione dei collegamenti equipotenziali, richiesti per tubazioni metalliche o per altre masse estranee all'impianto elettrico che fanno parte della costruzione; è opportuno che siano assegnate le competenze di esecuzione.
12. Si raccomanda una particolare cura nella valutazione dei problemi di interferenza trai vari impianti tecnologici interrati ai fini della corrosione. Si prescrive inoltre la misurazione della resistività del terreno.
13. L’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche deve essere realizzato in conformità alle disposizioni del D.M. n. 37/08 e s.m.i. ovvero valutare le condizioni di autoprotezione dell’edificio, attenendosi alle disposizioni prescritte dalle norme CEI 81-10 e CEI 81-30.
14. Tutti i quadri elettrici saranno comprensivi di circuiti ausiliari anche se non espressamente realizzati negli elaborati di progetto.
7.2 FORNITURA DI SERVIZI ELETTRICI E DI TELECOMUNICAZIONE
1. L’Energia Elettrica per il funzionamento del fabbricato sarà fornita in bassa tensione attraverso un media tensione con trasformazione realizzata in cabina prevista nel lotto funzionale 2.
2. A carico del presente lotto 1, dalla cabina di trasformazione di cui a punto precedente al quadro di commutazione e smistamento, posto in prossimità dal GE, è prevista la posa della polifora con dimensioni come da elaborati; la linea di alimentazione di potenza dal power center di cabina al quadro di commutazione è finanziata in altro lotto funzionale (lotto 2)
3. Sono a carico dell’Appaltatore tutti gli oneri per la realizzazione del collegamento verso il centro stella dell’edificio A, con la posa di fibra ottica multimodale come da elaborati di progetto per la interfaccia verso la rete dal comprensorio CAPS.
4. Sono a carico dell’Appaltatore tutti gli oneri per la realizzazione delle vie cavo interrate per l’ingresso nell’edificio della linea di alimentazione elettrica nonché per l’ingresso dei collegamenti in fibra ottica o cavo telefonico.
7.3 DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E DELLE LINEE DI SEGNALE
1. I cavidotti dovranno essere distinti per la posa di linee di energia e di segnale, anche come pozzetti di derivazione.
2. E’ parte dell’appalto la fornitura e la posa della via cavi e dei pozzetti per la predisposizione dell’ingresso fonia e dati da operatore telefonico istituzionale (che sarà lasciato vuoto) con pozzetto posato a margine del lotto per allacciamento indipendente alla rete telefonica e/o a banda larga.
3. L’energia elettrica pervista per il funzionamento del lotto 1 sarà distribuita su rete privilegiata (rete- gruppo) e su due UPS (UPS centro TLC e UPS servizi) con un carico stimato massimo pari a 90kW. La fornitura e posa della sorgente di energia (trasformatore) e delle relative protezioni di media tensione risulta a carico del lotto funzionale
4. Il quadro di commutazione e di smistamento (Q.COM.-SMI) dovrà tener conto delle opere necessarie alla alimentazione del lotto 2. Sono in questa fase previste le protezioni sul quadro e le vie cavi relative, fino al pozzetto individuato in planimetria. I conduttori di alimentazione verso i quadri del lotto 2 sono esclusi dal presente progetto
5. Dal quadro generale del (Q.G.L1) sono alimentati in maniera radiale i sotto quadri principali, come evidenziato dallo schema a blocchi dell’impianto energia, ed i due UPS a servizio del fabbricato
6. La distribuzione all’interno del nuovo edificio avverrà essenzialmente entro i c/soffitti dei due piani di intervento.
7. Le linee elettriche principali di energia e di segnale all’interno dell’edificio saranno posate mediante il supporto di passerelle portacavi a filo di acciaio, opportunamente staffate all’interno dei volumi controsoffittati e dei cavedi verticali.
8. Dovranno essere previste canalizzazioni distinte per linee di energia e di segnale.
9. In corrispondenza degli attraversamenti di pareti tagliafuoco sarà previsto il ripristino della compartimentazione tramite riempimento delle forature con appositi sacchetti di materiale intumescente certificati e posati a regola d’arte.
10. È prevista la posa della fibra ottica multimodale verso il centro stella del comprensorio, realizzata con cavo in fibra multimodale
11. È prevista al distribuzione della rete TC-IP mediante la posa di cavo in fibra multimodale verso l’armadio del piano primo.
12. È prevista la distribuzione della rete telefonica con la posa di cavo multicoppia in rame, dal permutatore previsto nel centro stella, verso gli armadi di permutazione secondari
13. Nella distribuzione principale andranno previsti gli appositi stacchi per la successiva integrazione delle vie cavo nel lotto funzionale 2, sia della distribuzione dei segnali informatici che per la distribuzione degli impianti speciali (impianto EVAC, impianto antintrusione, impianto rivelazione ed allarme incendio)
7.3.1 Quadri elettrici
1. Il quadro di commutazione e smistamento (Q.COM.-SMI) andrò installato in vano tecnico protetto, posto in prossimità del GE. – sarà composto di due sezioni energia normale, a monte della telecommutazione e sezione privilegiata rete-gruppo. È composto da armadio in lamiera a pavimento, con dimensioni rilevabili dagli elaborati di progetto, ed avrà di protezione non inferiore ad IP55.
2. Il quadro generale del (Q.G.L1) sarà installato in apposito vano tecnico al piano rialzato dell’edificio, ricavato sotto la rampa scale. – sarà composto da 2 sezioni distinte: sezione privilegiata rete-gruppo oltre alla sezione continuità. È composto da armadio in lamiera a pavimento, con dimensioni rilevabili dagli elaborati di progetto, ed avrà grado di protezione IP40.
3. Il quadro a servizio del piano primo (Q.PP-L1) sarà installato nel cavedio tecnico ricavato in prossimità della scala. Sarà composto da 2 sezioni distinte: sezione privilegiata rete-gruppo e sezione continuità. È composto da cassetta in lamiera a pavimento, con dimensioni rilevabili dagli elaborati di progetto, ed avrà grado di protezione IP40.
4. Il quadro a servizio della zona passaporti (Q.PAS) del piano terra è collocato nel back office dell’ufficio. . Sarà composto da 2 sezioni distinte: sezione privilegiata rete-gruppo e sezione continuità. È composto da cassetta in lamiera a pavimento, con dimensioni rilevabili dagli elaborati di progetto, ed avrà grado di protezione IP40.
5. Il quadro del corpo di guardia (Q.CDG.) è collocato all’interno del rispettivo vano. Sarà composto da 2 sezioni distinte: sezione privilegiata rete-gruppo e sezione continuità. È composto da cassetta in lamiera a parete, con dimensioni rilevabili dagli elaborati di progetto, ed avrà grado di protezione IP40.
6. Il quadro a servizio della sala TLC (Q.TLC) è collocato entro la sala apparati e telecomunicazioni. Sarà composto da 2 sezioni distinte: sezione privilegiata rete-gruppo e sezione continuità. È composto da cassetta in lamiera pavimento, con dimensioni rilevabili dagli elaborati di progetto, ed avrà grado di protezione IP40.
7. Il quadro a servizio degli impianti meccanici (Q.LTI-L1) è collocato entro il vano tecnico posto al piano primo. È composto da 1 sezioni (sezione privilegiata rete-gruppo e sezione continuità). È composto da cassetta in lamiera pavimento, con grado di protezione IP55.
8. Il quadro inverter, a servizio del campo fotovoltaico posto nel lotto 1, andrà installato nella terrazza tecnica del piano primo. Composto da cassetta in PVC IP65 conterrà il dispositivo di sezionamento a monte dell’inverter e le protezioni lato c.c.; da tale quadro è prevista la linea di alimentazione verso il quadro di parallelo degli impianti fotovoltaico (previsto nel secondo lotto funzionale)
9. I quadri avranno tipicamente struttura modulare in carpenteria metallica e saranno dotati di porta trasparente con grado di protezione IP40 (fatto salvo i quadro inverter sopramenzionato);
10. Le portelle dei quadri saranno dotate di serratura di sicurezza in modo da limitarne la fruibilità al solo personale di servizio.
11. I cablaggi interni saranno eseguiti con appositi sistemi di cablaggio prefabbricati e/o con conduttori tipo FG17 450/750V (CPR Cca-s1,d1,a1) conforme alle norme CEI 20-38. Le sezione dei conduttori saranno tali da assicurare l’alimentazione del carico convenzionale nel rispetto delle norme vigenti in accordo con le norme CEI - UNEL n. 35024/1.
12. I quadri garantiranno idonea riserva (circa il 20-30%); sia per quanto riguarda la portata delle sbarre e/o dei sistemi di cablaggio interni, sia per quanto riguarda lo spazio disponibile all'interno delle canalizzazioni, sia per quanto riguarda la disponibilità di spazio per l'installazione di nuove apparecchiature; in alcuni casi sono già previste le predisposizioni cablate (interruttori di scorta o disponibili).
13. Internamente i quadri saranno dotati di apposite guide per l’attacco degli interruttori modulari, questi saranno protetti contro i contatti diretti da apposite piastre di chiusura dotate di finestrature idonee alla fuoriuscita delle levette di comando; il cablaggio interno degli interruttori dovrà essere ordinato ed i singoli conduttori saranno dotati di appositi sistemi di identificazione.
14. I quadri saranno dotati di targhette di identificazione, morsettiere componibili siglate secondo codici in accordo con gli schemi elettrici di progetto.
15. Il potere di interruzione degli interruttori sarà superiore alla corrente di corto circuito prevista nel punto di installazione degli stessi con riferimento alla Icu (CEI-EN 60947-2); i vari interruttori inoltre garantiranno la protezione delle varie linee dalle sovracorrenti in accordo con quanto indicato nella norma CEI 64-8 sez. 431.
16. I vari componenti e apparecchiature saranno della stessa casa costruttrice, al termine dell’esecuzione dovranno essere prodotte le certificazioni che ne attestino la rispondenza alla norme specifiche di prodotto applicabili; si verificherà il buon funzionamento di tutte le apparecchiature le cui funzioni dovranno essere chiaramente e univocamente identificate.
17. Tutte le linee saranno protette dai sovraccarichi e dai cortocircuiti a mezzo di interruttori automatici magnetotermici con idonea portata elettrica e potere di interruzione del cortocircuito.
18. La protezione dai contatti diretti sarà realizzata con isolamento totale delle parti attive o con involucri apribili solo con attrezzo ed eventi grado di protezione IPXXD; per la protezione dai contatti indiretti saranno installati interruttori differenziali ad alta sensibilità coordinati con l’impianto di terra.
7.3.2 Modalità realizzative all’interno dei controsoffitti
1. Le linee dorsali e le derivazioni sono realizzate con cavi multipolari, provvisti di conduttore PE giallo- verde nel caso dei circuiti di energia destinati ad utilizzatori in classe I.
2. Le tipologie di cavi previste per la realizzazione delle linee dorsali sono le seguenti:
− | per circuiti f.m. e illuminazione | FG16OM16 06/1kV |
− | per circuiti illuminazione di sicurezza | XXX00XX00 06/1kV |
− | per circuiti diffusione sonora EVAC | FTE4OM1 100/100V PH120 |
− | per circuiti di comando DALI | FG16OM16 06/1kV |
3. Le derivazioni sono realizzate a partire da scatole di derivazione isolanti da installare sul fianco delle passerelle porta-cavi.
4. Le tipologie di cavi per le derivazioni sono le stesse indicate per le dorsali, ad eccezione delle derivazioni (tratto terminale) per gli apparecchi illuminanti di sicurezza per le quali è ammesso l’utilizzo del cavo tipo FG16OM16.
5. I raccordi cavo-scatola di derivazione devono garantire un grado di protezione non inferiore a IP5X.
6. Per le derivazioni di lunghezza superiore a 2 metri si devono utilizzare guide-cavi protettive mediante tubazioni isolanti rigide fissate a soffitto.
7. Le morsettiere relative ai circuiti di sicurezza devono essere realizzate in materiale ceramico a garanzia della resistenza al fuoco.
7.4 COMANDI DI EMERGENZA
1. Sono previsti opportuni interruttori di emergenza per lo sgancio a distanza della tensione di alimentazione generale dell’edificio o di specifiche utenze, quale l’impianto fotovoltaico.
2. Il comando di emergenza potrà essere realizzato con un comando diretto o a distanza. Il comando diretto consiste nell’installazione di un interruttore di potenza (interruttore magnetotermico, differenziale puro, interruttore di manovra) che seziona tutto l’impianto con l’intercettazione della linea entrante nell’edificio o nel comparto. Il comando a distanza agisce su una bobina di minima tensione oppure su una bobina a lancio di corrente, associate all’interruttore principale.
3. Il comando a distanza sarà realizzato mediante l’uso di bobine a sicurezza positiva insensibili alle interruzioni del circuito di alimentazione.
4. I comandi di emergenza saranno realizzati a mezzo di pulsanti ad accesso protetto in posizione segnalata mediante cartello indicatore con scritta bianca su sfondo rosso.
5. Sono previsti comandi dedicati alla rete elettrica privilegiata, al sistema fotovoltaico ed agli UPS (andranno ad agire sui contatti EPO degli UPS). Tutti i comandi di sgancio sono collocati all’interno del corpo di guardia
7.5 IMPIANTO DI MESSA A TERRA
1. L'impianto di messa a terra sarà eseguito con particolare cura secondo le norme CEI 64.8, al fine di rendere equipotenziali le masse metalliche.
2. L'impianto disperdente sarà realizzato mediante corda interrata in rame nudo di sezione 50 mm², composta da almeno 7 fili elementari di diametro non inferiore a 1,8 mm., con collegamento alla struttura in cemento armato utilizzata come dispersore di fatto
3. L’impianto di terra andrà integrato con la corda di rame prevista nel lotto funzionale 2, ove l’impianto di terra si estende a perimetro su tutto il corpo di fabbrica (la configurazione finale sarà del tipo ad anello perimetrale all’edificio).
4. L’impianto di dispersione perimetrale all’edificio sarà collegato in più punti ai ferri di armatura delle strutture.
5. Nella realizzazione del collegamento dei ferri della armatura, si dovrà considerare gli stessi come facenti parte dell’impianto LPS (calate naturali); dovrà essere quindi garantita la continuità dei ferri medesimi (tipicamente di quattro ferri ai bori del pilastro) mediante brasatura o saldatura
6. Dovranno essere realizzati i collegamenti equipotenziali principali delle tubazioni idriche e gas entranti nell’edificio. Dovranno inoltre essere collegati al sistema di messa a terra:
- le canalizzazioni portacavi;
- le carpenterie dei quadri elettrici;
- le strutture degli armadi di trasmissione dati;
- i poli di terra delle prese di corrente e di tutte le apparecchiature elettriche ad allaccio diretto.
7.6 PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE
1. Il nuovo edificio è da considerarsi “autoprotetto”, avendo sviluppato il calcolo in conformità alla norma CEI EN 62305-2 e risultando il rischio calcolato inferiore a quello tollerato di un ordine di grandezza.
2. Dato il rischio residuo e la probabilità di danno Nd, per le antenne di telecomunicazioni si prevede la protezione mediante asta di captazione dedicata alla antenna medesima. L’asta dovrà avere altezza sufficiente a far ricadere, all’interno del cono di protezione, la antenna radio.
3. L’elemento di captazione e la calata dovranno risultare debitamente isolati dalla antenna, per evitare scariche laterali
4. Nella realizzazione della struttura in CA andranno previsti idonei punti fissi di terra per l’utilizzo dei pilatri del c.a. come calate naturali, sia alla base degli stessi per collegamento con la corda di rame nudo perimetrale che al colmo per la connessione con la fune di aldrey di collegamento con la antenna di protezione
5. In corrispondenza di tutti i quadri elettrici sarà necessario installare scaricatori di sovratensione in classe I+II installati nel quadro generale e classe II nei quadri che collegano utilizzatori sensibili.
6. In corrispondenza degli ingressi della rete telefonica in rame si dovrà prevede la installazione di idonei dispositivi di protezione (scaricatori specifici per reti telefoniche)
7. Nella zona del corpo di guardia e della sala TLC si dovrà garantire, tramite gli scaricatori posti sul quadro di pertinenza, la protezione delle apparecchiature elettroniche, verificando il coordinamento energetico degli scaricatori e la lunghezza massima della linea sottoposta
7.7 DISTRIBUZIONE TERMINALE
1. La tipologia dell’immobile e la tecnologia costruttiva prevista permettono la realizzazione di un impianto elettrico relativamente semplice con distribuzione principale delle vie cavi realizzata in passerelle portacavi in controsoffitto e distribuzione terminale in tubazioni da incasso entro pareti cave di cartongesso. Sono quindi previste tubazioni (tipicamente tubo in PVC Ø25 e Ø32).e cassette di derivazione dedicate ai vari sistemi elettrici.
2. Le scatole di derivazione da incasso in pareti cave saranno realizzate con idoneo grado di protezione in materiale plastico con grado di resistenza al filo incandescente 850°C (norma CEI-EN 60670-1) mentre le tubazioni saranno in materiale plastico con grado di resistenza al filo incandescente 750°C (norma CEI-EN 61386-1).
3. Le cassette installate per le derivazioni eseguite lungo le passerelle dorsali saranno in tecnopolimero 650°C del tipo halogen free secondo norma EN 60754-2, con pareti lisce per innesto a raccordo e coperchi ciechi per un grado di protezione non inferiore a IP4X.
4. I collegamenti dovranno essere effettuati esclusivamente entro scatole di derivazione.
5. La distribuzione secondaria, in derivazione da ciascun quadro di locale o dalla dorsale principale, sarà realizzata completamente con tubazioni in PVC ed apparecchiature racchiuse in custodie da interno, con grado di protezione complessivo non inferiore ad IP4X.
6. Saranno previsti tubazioni distinte per i vari impianti, in modo da non creare interferenze sia dal punto di vista esecutivo che funzionale. Non saranno mai realizzati cavidotti comuni per sistemi a tensioni diverse.
7. Le apparecchiature saranno del tipo civile montate in custodie da incasso in materiale termoplastico autoestinguente, fissate ad un telaio auto portante e corredate di placca di finitura.
8. Ciascun punto presa o di comando per le accensioni farà capo direttamente alle varie scatole di distribuzione predisposte nei vari ambienti; non è ammessa la distribuzione in entra/esci tra le varie scatole portafrutto e tanto meno è consentita la realizzazione di connessioni all’interno delle suddette scatole.
9. Negli ambienti con destinazione vani tecnici la distribuzione terminale sarà del tipo a vista con tubazioni rigide in PVC pesante autoestinguente attestate a cassette di derivazione da parete dello stesso materiale. I collegamenti fra cassette e tubazioni saranno realizzati con opportuni raccordi in PVC autoestinguente atti a garantire un grado di protezione non inferiore a IP55.
10. Gli apparecchi di comando e le prese serie civile saranno contenuti in idonee cassette in vista e supportati da apposita staffa con bloccaggio a vite alla cassetta stessa e coperti da apposita placca di materiale plastico con membrana di silicone, bloccata anch’essa alla cassetta con viti. Anche in questo caso saranno previste tubazioni distinte per i vari impianti.
11. Nella sala operativa la distribuzione della forza motrice avverrà per mezzo di appositi sistemi di canalizzazione in plastica porta-apparecchi e porta-cavi a parete e/o a battiscopa, conformi alla normativa XXX XX 00000.
7.8 ILLUMINAZIONE DI INTERNI
1. Gli apparecchi di illuminazione dovranno essere previsti di sorgenti luminose LED con utilizzo prevalente di reattori digitali dimmerabili in tecnologia DALI. Fanno eccezione i locali WC ed i bagni, oltre ai locali tecnici per i quali le sorgenti LED saranno con alimentatore elettronico ad output fisso.
2. Tutti gli apparecchi di illuminazione avranno potenze e caratteristiche illuminotecniche tali da soddisfare i criteri stabiliti nella norma UNI EN 12464-1, in particolare saranno soddisfatti i seguenti parametri illuminotecnici minimi:
UNI EN 12464-1 | ||||
Tipo di interno, compito o attività | 𝐸𝑚 | 𝑈𝐺𝑅𝐿 | 𝑈0 | 𝑅𝑎 |
Corridoi, scale | 100 | 25 | 0,40 | 40 |
Ascensori | 100 | 25 | 0,40 | 80 |
Guardaroba, toilette, bagni | 200 | 25 | 0,40 | 80 |
Sale conferenze e riunioni | 500 | 19 | 0,60 | 80 |
Ricezione (reception) | 300 | 22 | 0,60 | 80 |
Sale d’ingresso | 100 | 22 | 0,40 | 80 |
Scrittura, dattilografia, lettura, elaborazione dati | 500 | 19 | 0,60 | 80 |
dove:
𝐸𝑚 è l’illuminamento medio mantenuto [lx];
𝑈𝐺𝑅𝐿 è il valore limite di abbagliamento molesto;
𝑈0 è l’uniformità di illuminamento;
𝑅𝑎 è l’indice di resa del colore.
La tipologia degli apparecchi illuminanti da utilizzare nell’ambito del presente appalto, dovrà necessariamente soddisfare i requisiti prestazionali previsti dal DM 11/10/2017 in tema di prestazioni energetiche (≥ 80lm/W), unitamente ai requisiti qualitativi indicati dallo stesso decreto CAM (CRI ≥ 90) e dalla norma UNI EN 12464-1 in tema di prestazioni illuminotecniche
7.8.1 Gestione e controllo illuminazione
1. Nell’ottica di efficienza energetica richiesta in base alla norma UNI EN 15232, il sistema di illuminazione sarà nel suo complesso regolato da una serie di automatismi che lo rendono classificabile di tipo B.
E’ previsto infatti un rilievo automatico delle presenze in ambiente mediante sensori opportunamente distribuiti e posizionati. Fanno eccezione:
a. i locali tecnici;
b. i locali WC.
per i quali saranno installati comandi solamente di tipo manuale (per il punto A) o sensori presenza temporizzata (per il punto B).
2. Nei seguenti ambienti:
- uffici,
- sala TLC,
- corpo di xxxxxxx,
- sala operativa;
- sala attesa e back office dell’ufficio passaporti
è stato previsto un sistema di controllo della luce diurna tramite sensori di presenza e luminosità che leggeranno gli apporti di luce naturale all’interno dei singoli ambienti e sulla base di questi valori saranno regolati i flussi delle sorgenti luminose in modo da garantire i valori di illuminamento necessari.
Tale sistema è del tipo stand alone e creerà per ogni ufficio il rispettivo ramo DALI
Negli ambienti citati sarà possibile anche controllare manualmente il livello di illuminazione mediante pulsanti, che agiranno direttamente sul sensore di luminosità a presenza.
3. Rivelatori di presenza per installazione a soffitto o a parete in scatola 503 si dovranno prevedere in tutti i locali in cui è plausibile un transito di persone saltuario o comunque limitato, quali:
- Bagni;
4. La messa in opera del sistema deve comprende la programmazione dei singoli sensori secondo le indicazioni della D.L.
7.9 ILLUMINAZIONE ESTERNA
1. Tutti gli apparecchi illuminanti installati in esterno saranno del tipo con sorgente a LED.
2. L’accensione degli apparecchi sarà in notturna a comando automatico con consenso da interruttori orari di tipo astronomico, opportunamente programmato.
3. L’impianto di illuminazione esterna sarà conforme alla legge regionale Xxxxxx Xxxxxxx n.19/2003 “Norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico” e alla 3^ direttiva applicativa di giunta regionale DGR n.1732//2015.
7.10 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
1. Per il servizio di illuminazione di sicurezza si adotterà un sistema ad alimentazione centralizzata tipo CLS in grado di fornire alimentazione in 24 Vcc SELV, certificato XXX XX 00000 e soddisfacente le prescrizioni delle normative di settore CEI EN 50172, 50272-2 e 62304, con test automatici e monitoraggio di tutti gli apparecchi singolarmente senza aggiunta di ulteriori cavi oltre a quelli di alimentazione.
2. Gli apparecchi utilizzati per l’illuminazione di sicurezza devono integrare la tecnologia Power LED, I modi di funzionamento (permanente, non permanente, accensione tramite comando esterno e valore di dimmerazione) potranno essere programmati in modo indipendente per ogni singolo apparecchio, direttamente dalla centrale.
3. La disposizione e la potenza degli apparecchi soddisferanno i requisiti della norma UNI 1838 e del D.M. 26/08/1992. L’illuminazione di emergenza sarà garantita su tutte le vie di fuga con un valore di illuminamento medio mantenuto non inferiore a 5 lx a 1 m da pavimento. Le uscite di sicurezza saranno indicate mediante apposita segnaletica conforme al D.Lgs 493/96.
4. Il sistema entra in funzione automaticamente entro un intervallo di tempo inferiore a 0,5” in caso di mancanza della tensione di rete, avvertita e segnalata alle centrali mediante appositi dispositivi da montare a valle degli interruttori generali dei quadri elettrici di zona.
5. Le linee di alimentazione dorsali, sviluppate a partire dalle centrali del sistema, devono essere realizzate mediante cavo bipolare resistente al fuoco XXX00XX00 di sezione 2,5 mmq.
6. Per le derivazioni terminali all’interno dei comparti è ammesso l’utilizzo di cavi ordinari di sezione 1,5mm² .
7. Per ogni via di esodo e zona comune dovranno essere portate almeno due linee distinte dalla centrale del sistema in modo da avere una ridondanza funzionale in caso di guasto dell’una o dell’altra di queste.
8. Gli interruttori differenziali a protezione dei circuiti luce dei vari ambienti dovranno essere dotati di contatto di scattato relè da riportare agli ingressi disponibili sulla centrale del sistema in modo che, in caso di intervento, gli apparecchi del sistema di sicurezza siano programmati per accendersi nell’ambiente corrispondente.
9. La programmazione delle centrale dovrà prevedere che, in caso di intervento di un qualsiasi differenziale a protezione dei circuiti luce del compartimento, si accenda l’illuminazione di sicurezza all’interno del medesimo.
10. La programmazione delle centrali dovrà prevedere che, sulla base di un contatto riportato dal sistema di automazione di edificio, l’illuminazione si attiva come illuminazione di servizio notturna in funzione degli orari lavorativi.
11. La messa in opera del sistema deve comprende la programmazione delle centrali e l’avviamento degli impianti nonché il loro collaudo, la verifica funzionale, la preparazione delle mappe grafiche e il loro inserimento nel sistema di supervisione di edificio.
7.11 IMPIANTO TRASMISSIONE FONIA-DATI
1. L'impianto di rete passiva per la gestione dati e fonia deve essere realizzato con materiali UTP in categoria 6A, secondo gli standard ISO/IEC.
2. Il rack Centro Stella dovrà essere collegato con un cavo dorsale in fibra ottica multimodale OM450-125 a 6 coppie al centro stella del CAPS
3. Negli armadi sono previsti idonei patch panel ottico completo di NR. 16 porte tipo SC per fibra ottica multimodale OM4 50-125
4. Nel centro stalla sono previsti 3 armadi di rete. 1 armadio 1000x600x47 unità e due armadi 600x600x42 unità
5. È prevista la posa Nr.2 Switch di backbone (uno dedicato alla rete dati, uno per rete TVCC), con garanzia a vita, layer 3 di tipo managed con 16 porte SFP+ e relativi 16 miniGBIC LC-S
6. Per ogni armadio va previsto Nr.1 Switch dedicato alla TVCC, dotato di garanzia a vita, layer 3 di tipo managed 48 porte RJ45 cat.6 10/100/1000 POE+, completo di nr.4 porte sfp+ e relativi 4 miniGBIC (LCSX)
7. Nellal’armadio XX.XX. andrà collocato Nr.1 Switch dedicato alla TVCC, dotato di garanzia a vita, layer 3 di tipo managed 48 porte RJ45 cat.6 10/100/1000 POE+, completo di nr.4 porte sfp+ e relativi 4 miniGBIC (LCSX)
8. Ogni armadio sarà completato di pannelli passacavi, ripiani, patch-cord rj45 cat.6a dati (variabili in numero in base alla distribuzione orizzontale da gestire), patch-cord rj45 cat.3 telefoniche, patch-cord fibra ottica multimodale OM4 50-125 LC-SC
9. Per ogni armadio di permutazione, di centro stella o dell’impianto XX.XX. è prevista la posa di nr 2 multipresa elettrica (ognuna da nr.8 prese UNEL 10-16A), alimentate entrambe dal quadro elettrico di riferimento, l’una dalla sezione privilegiata (solo gruppo elettrogeno), l’altra dalla sezione continuità assoluta
10. I cavi per la fonia/dati saranno posati in opportune canalizzazioni in modo da non superare i 90 metri (limite massimo di attenuazione del segnale di derivazione per ogni singolo punto rete in rame).
11. I collegamenti per la connessione delle singole postazioni lavoro saranno realizzati mediante cavi UTP ENHANCED a quattro coppie twistate non schermati di categoria 6A.
12. I cavi dovranno risultare con guaina compatibile con il regolamento CPR ovvero con caratteristiche tipo Cca-s1,d1,a1 o superiori ai fini del gocciolamento, propagazione dell’incendio, fumi e gas tossici e corrosivi.
13. Le postazioni di lavoro sono state concordate, e consistono tipicamente in una postazione ogni 6 m² circa, dotata di :
n. 1 punto dati dedicato alla telefonia;
n. 2 punto dati dedicato alla connettività;
14. Il sistema dovrà essere comunque funzionale a qualsiasi futura implementazione.
15. I pannelli di permutazione da alloggiare all’interno degli armadi concentratori dovranno essere idonei per l’installazione in rack e contenere 24 porte di comunicazione. I pannelli saranno in versione adeguata alla categoria 6, in linea con il tipo di rete da installare, e predisposti per l’apposizione delle etichette e delle icone di identificazione.
16. Le prese in campo saranno dotate di connettori modulari jack RJ45, da inserire all’interno di un dell’apposito telaio, con postazioni dotate tipicamente di 3 prese, fissata alla scatola porta apparecchi. Le mascherine saranno predisposte per l’apposizione delle etichette e delle icone di identificazione. I connettori RJ45 permetteranno di collegare indifferentemente tutti gli apparecchi che condividono le risorse della rete, quali, computer e telefono.
17. Per il banco operativo del corpo di guardia le prese dati, derivate dal pavimento flottante, dovranno presentare idonea ricchezza di cavo per permettere lo spostamento delle stesse sul banco medesimo
18. Ogni presa dati e/o ogni trunk di fibra dovrà essere corredata da apposita certificazione dell’impianto, redatta con idonea strumentazione.
7.12 IMPIANTO XX.XX. E VIDEOCITOFONICO SU IP
1. È prevista la posa di 5 posti esterni videocitofonici nativi IP, tipo antivandalo, sugli accessi principali, completi di telecamera di ripresa a grandangolo 2 Mp. Il sistema farà capo all’NVR del sistema XX.XX. che avrà funzione di memoria eventi
2. L'impianto di rete passiva per la gestione dei posti esterni sarà con materiali UTP in categoria 6A, secondo gli standard ISO/IEC, con caratteristiche tipo Cca-s3,d1,a3
3. I posti interni (nr 3) saranno con monitor da touch da 7”, ed avranno standard sip
7.13 IMPIANTO ANTINTRUSIONE E CONTROLLO ACCESSI
1. È prevista la fornitura e posa di Centrale antintrusione in tecnologia IP con software di monitoraggio e gestione da installare su PC dedicato, con comunicatore digitale incorporato, con moduli RIO sino a 264 ingressi (sono previsti 10 moduli I/O remoti).
2. La centrale antintrusione gestirà, tramite appositi moduli in campo e lettori badge, gli accessi principali
3. Su tutti gli infissi perimetrali è prevista la posa in opera di Rivelatore di impatto e vibrazioni triassiale con analisi del segnale a microprocessore, con contatto magnetico di stato
4. Con la fornitura della centrale è previsto il SW di supervisione, comprensivo mappe grafiche, per il controllo su PC dei vari accessi, della aree e delle zone.
5. Sono previsti, per i varchi indicati sugli elaborati di progetto, I moduli controllo varchi connessi alle linee bus; consentono di ottenere un controllo degli accessi totalmente integrato, con verifica dello stato porte e possibilità di comandare (attivare/disattivare) alcune zone o aree dell’impianto
6. È prevista la fornitura e posa di lettore/scrittore per trasponder, per abilitazione delle tessere di accesso
7. Nei corridoio e nei locali del piano terra sono previsti sensori doppia tecnologia ( PIR e Microonda ) con antimascheramento
8. Sono previste sirene interne, e sirena esterna completa di batteria tampone
9. I cavi di alimentazione e ed interfaccia dell’impianto antintrusione dovranno transitare in apposita via cavo.
10. È previsto combinatore telefonico GSM/GPR con PSTN
11. Sono previsti in sensori magnetici su tutte le porte di accesso al locale armeria ed altri locali sensibili, interfacciati al sistema antintrusione
7.14 IMPIANTO RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO
1. È prevista l’installazione la realizzazione di un impianto di rivelazione automatica di incendio realizzato secondo le UNI 9795.
2. La centrale prevista è una centrale a 4 loop, in grado di interconnettere e controllare i sensori del presente lotto ed i sensori del lotto funzionale 2
3. Sono previsti rivelatori puntiformi di fumo in tutti gli ambienti, fatto salvo il locale tecnologico del piano primo
4. Tutti i c/soffitti e gli spazi nascosti sono controllati da rivelatori di fumo. Gli stessi saranno collocati secondo le planimetrie di progetto e nel rispetto della UNI 9795
5. Il sistema canalizzato di ventilazione è controllato mediante sensori completi di camera di analisi, sia sul ramo della mandata che sul ramo della ripresa
6. Gli allarmi ottico acustici sono controllati e derivati, come alimentazione, dal loop (tecnologia power loop). Sarà possibile controllare i toni (preallarme e allarme) nonché inibire il tono di allarme al funzionamento della centrale EVAC
7. La centrale di diffusione sonora è interconnessa e collegata funzionalmente alla centrale di rivelazione incendio;
7.15 IMPIANTO XX.XX.
1. È prevista l’installazione di un impianto XX.XX. utilizzando materiali e tecnologie di prodotto già in uso presso il centro addestramento della Polizia di Stato.
2. L’impianto prevede la fornitura e posa di nr 1 NVR con 12 Terabyte di storage (7 gg di delle immagini registrate), in grado di gestire le telecamere previste sul progetto del lotto 1 e le telecamere previste nel progetto del lotto 2
3. Per la XX.XX. è previsto idoneo armadio ove collocare NVR, la alimentazione elettrica (da rete UPS e da rete/GE).
4. Tutte le telecamere previste avranno tecnologia IP POE; le telecamere da esterno dovranno essere di tipo bullet da esterno 4MP con ottica 3.3-9mm con video-analisi di tipo evoluto, (controllo oggetti nell’area; permanenza ingiustificata di oggetti; gli oggetti attraversano il fascio; l’oggetto appare o entra nell’area; l’oggetto non è presente nell’area, gli oggetti entrano/escono dall’area, l’oggetto si ferma nell’area, direzione violata, rilevamento di manomissione) e dovranno avere garanzia del produttore di almeno 5 anni;
5. Le telecamere fisse da interno avranno tecnologia IP POE; dovranno essere dome fissa da interno 4MP con ottica 3.3-9mm con video-analisi ed avere video-analisi di tipo evoluto, (controllo oggetti nell’area; permanenza ingiustificata di oggetti; gli oggetti attraversano il fascio; l’oggetto appare o entra nell’area; l’oggetto non è presente nell’area, gli oggetti entrano/escono dall’area, l’oggetto si ferma nell’area, direzione violata, rilevamento di manomissione) e dovranno avere garanzia del produttore di almeno 5 anni;
6. Le telecamere FISH da interno avranno tecnologia IP POE, avere ottica da 12.0 MP, Day/Night, 1.45mm f/2.2, Integrated IR. con video-analisi ed avere video-analisi di tipo evoluto, (controllo oggetti nell’area; permanenza ingiustificata di oggetti; gli oggetti attraversano il fascio; l’oggetto appare o entra nell’area; l’oggetto non è presente nell’area, gli oggetti entrano/escono dall’area, l’oggetto si ferma nell’area, direzione violata, rilevamento di manomissione) e dovranno avere garanzia del produttore di almeno 3 anni;
7. Il software previsto per le telecamere, o epr ogni videocitofono controllato ed integrato sul sistema, dovrà essere compatibile ed avere completa interoperabilità con quanto già in essere presso il CAPS; dovrà garantire la gestione di telecamere con risoluzione da VGA a 30 megapixel, supporto per telecamere MJPEG, MPEG-4, H.264, H.265, JPEG2000, supporto per telecamere ONVIF con gestione del doppio streaming
8. Il Software di gestione video potrà gestire almeno 300 telecamere per ogni Server
9. L’operatore dovrà poter creare in maniera dinamica e grafica differenti viste, anche da più NVR contemporanei, e dovrà poter accedere contemporaneamente a immagini in live e in registrato nella stessa vista anche della stessa telecamera
10. Il Software dovrà essere dotato di funzioni di ricerca evoluta, basate su anteprime immagini, su motion, su eventi di analisi video e possibilità di ricerca sul registrato tra tutte le telecamere del sistema di un oggetto (persona o veicolo) di interesse (fino a 250 telecamere per sito)
11. Il Sistema deve essere in grado di gestire la funzionalità di Face Recognition, creando piú liste di soggetti e catturare l’attenzione dell’operatore nel caso in cui un soggetto venga riconosciuto con un livello di confidenza impostabile. Per ciascun server, deve essere possibile analizzare fino a 50 telecamere contemporaneamente per funzionalità di face recognition, e 150 telecamere per ricerche di similitudine
7.16 SISTEMA DI DIFFUSIONE SONORA PER EVACUZIONE (EVAC)
1. È prevista l’installazione di un impianto di diffusione sonora per l’evacuazione degli occupanti l’edificio in caso di emergenza. I criteri di progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dell’impianto devono essere conformi alla norma UNI ISO 7240-19.
2. L’impianto è costituito da un sistema a zone ridondate A/B con linee altoparlanti a 100V e fa capo ad una centrale in esecuzione rack 19” composta da amplificatori ad alta efficienza, un controllore a matrice e il gruppo di alimentazione di sicurezza.
3. Il controllore è idoneo per sistemi a 5 zone (ridondate A/B) estendibili, con microfono Vigili del Fuoco incorporato, booster integrato da 120 W; riproduttore digitale di messaggi integrato, completa supervisione del sistema e delle linee altoparlanti; possono essere connesse fino a 8 basi microfoniche con cavo cat.5 schermato intestato con connettori RJ-45. 12 contatti in ingresso per chiamate di servizio o di emergenza, 4 contatti in uscita, porta USB per programmazione via software (incluso); modalità di funzionamento a 1 o 2 canali per la diffusione contemporanea di messaggi e musica di sottofondo; completo di staffe per montaggio a rack e cavo USB inclusi. 3 U rack; conforme e certificato secondo la norma EN 60849 ed EN 54-16.
4. L’amplificatore ha una potenza di 120 W ed è provvisto di doppio canale in ingresso con funzione di priorità, uscita con priorità controllata, ingresso 100V per riamplificare segnale audio, uscite altoparlante 100V-70V-8 ohm, alimentazione back up 24Vcc, regolazione del volume , supervisione unità, monitor presenza tono pilota per sorveglianza di linea. 2 unità rack; conforme e certificato EN54-16.
5. Il gruppo di alimentazione di sicurezza comprende un carica-batterie certificato da rack, interamente conforme e certificato secondo lo standard EN 54‑4; è un dispositivo intelligente controllato tramite microprocessore, atto a garantire al sistema autonomia di almeno 30 minuti e ricarica automatica degli accumulatori entro 12 ore, completo di batterie di come da elaborati.
6. L’armadio rack 19” 24U dovrà essere cablato e collaudato in laboratorio da tecnici specializzati.
7. Negli ambienti saranno montati altoparlanti a cassa certificati EN54-24 in ABS con griglia in metallo, aventi le seguenti prestazioni: potenza 6W (6-3-1,5-0,75W). SPL 1m/1KHz a 6W/1W: 102dB/94dB; risposta in frequenza: 160Hz / 20KHz; angolo di apertura orizzontale a 1KHz /4KHz: 180°/85°; angolo di apertura verticale a 1KHz /4KHz: 180°/98°. Saranno fissati a parete medianti una coppia di viti in dotazione.
8. Per l’esecuzione dei collegamenti è richiesto l’impiego di un cavo resistente al fuoco del tipo FTE4OM1 PH30, a bassa capacità e con guaina di colorazione viola in Duraflam LSZH idoneo alla posa in interni ed in esterni, conforme alle norme CEI 20-105V1, EN50200, CEI EN 00000-0-00.
9. L’impianto è distribuito in modo da essere udibile in tutti gli ambienti con un minimo di 65 dB.
10. L’impianto sarà suddiviso in 5 zone, le seguenti: 1^ piano rialzato zona passaporti;
2^ uffici del piano rialzato; 3^ uffici del piano primo
Oltre ad avere altre due zone predisposte per il secondo lotto funzionale
Ciascuna zona deve essere completamente indipendente dalle altre, sia come possibilità di inviare messaggi che come test di funzionamento delle linee.
11. In ciascuna zona è prevista la stesura di due linee distinte di altoparlanti al fine di garantire la ridondanza funzionale dell’impianto, come previsto dalla normativa specifica, in maniera tale da non perdere totalmente il messaggio in caso di guasto di una linea di altoparlanti.
12. La programmazione dei messaggi è automatizzata ma in ogni caso è possibile controllare i messaggi pre-registrati, la loro diffusione selettivamente nelle diverse zone e le istruzioni in tempo reale per mezzo delle consolle microfoniche posizionata nell’edificio. Le postazioni microfoniche hanno priorità d’accesso al sistema di allarme vocale, con la possibilità di prevalere su ogni altra comunicazione.
13. La messa in opera del sistema comprende la programmazione della centrale, il collaudo e la certificazione ai sensi della norma CEI EN 60849 nonché la verifica funzionale e il controllo dei parametri di intelligibilità del parlato.
8 SPECIFICHE TECNICHE PER QUADRI ELETTRICI
8.1 GENERALITÀ
I quadri elettrici destinati alla protezione delle linee di distribuzione in bassa tensione dovranno essere realizzati con carpenteria modulare componibile di tipo sporgente, adatti per l'installazione all'interno a parete o a pavimento a seconda delle dimensioni.
Essi dovranno essere rispondenti alle prescrizioni di legge e conformi alle norme CEI EN 61439 e saranno costituiti da:
1) Contenitore modulare (o eventualmente più contenitori accostati e collegati fra loro) in lamiera di acciaio di spessore non inferiore a 1,2 mm, saldata ed accuratamente verniciata a forno internamente ed esternamente con smalti a base di resine epossidiche previo trattamento antiruggine.
Per consentire l'ingresso dei cavi, il contenitore sarà dotato, sui lati inferiore e superiore, di aperture chiuse con coperchio fissato con viti o di fori pretranciati.
2) Pannelli di fondo oppure intelaiatura per consentire il fissaggio degli apparecchi o delle guide profilate di tipo unificato. Il pannello di fondo sarà in lamiera di acciaio verniciata a forno o zincata e passivata, e dovrà essere regolabile in profondità.
L’intelaiatura sarà in lamiera zincata e passivata o in profilato di alluminio anodizzato, ed oltre alla regolazione in profondità dovrà consentire anche di variare in senso verticale la posizione di apparecchi e/o guide profilate.
3) Pannelli di chiusura frontali in lamiera di acciaio di spessore minimo 1,5 mm, ribordata e verniciata internamente ed esternamente come descritto per i contenitori.
I pannelli saranno modulari, in modo da costituire una chiusura a settori del quadro.
Saranno ciechi se destinati a chiudere settori non utilizzati del quadro, o settori contenenti morsettiere o altri apparecchi su cui non sia normalmente necessario agire oppure dotati di finestrature che consentano di affacciare la parte anteriore degli apparecchi fissati sulle guide o sul pannello di fondo.
4) Porte anteriori con vetro temperato saldate ribordate ed irrigidite, protette con lo stesso trattamento superficiale sopra descritto.
Esse dovranno comunque essere dotate di guarnizioni in gomma antinvecchiante, di maniglie in materiale isolante e di serrature con chiave.
Il quadro dovrà prevedere differenti scomparti, ciascuno predisposto per una specifica funzione (porta strumenti, vano morsettiere, vano barrature, vano interruttori, etc.) e ciascuno ampliabile a più moduli base per adattarsi alle esigenze di apparecchiature di taglie differenti.
I moduli base destinati agli interruttori modulari passo 17,5 mm. andranno sfruttati non totalmente, ma alternando ad un settore occupato uno libero. La profondità del quadro dovrà risultare non inferiore a 250 mm.
I cablaggi dei circuiti ausiliari dovranno essere eseguiti con conduttori flessibili isolati in cavo tipo FS17 o similare aventi sezioni non inferiori a 1,5 mm2, dotati di capicorda a compressione isolati e di collari di identificazione. Essi dovranno essere disposti in maniera ordinata e, per quanto possibile, simmetrica entro canalette in PVC munite di coperchio e ampiamente dimensionate.
Le canalette dovranno essere fissate al pannello di fondo mediante viti autofilettanti, o con dado x xxxxxxx, interponendo in tutti i casi una rondella. Non è ammesso l'impiego di canalette autoadesive.
Particolare cura dovrà essere osservata nell'esatta ripartizione del carico su tutte le fasi.
Tutte le apparecchiature dovranno essere dotate di targhette per l'identificazione dell'utenza la dicitura riportata sulle targhette dovrà corrispondere a quella riportata sullo schema del quadro.
Gli eventuali trasformatori per l'alimentazione dei circuiti ausiliari dovranno essere di sicurezza (secondo CEI 64-8) e venire installati nella parte alta del quadro e la carpenteria in tale zona dovrà prevedere una adeguata ventilazione; detti trasformatori dovranno avere il neutro o la presa centrale efficacemente connessa a terra. Non sono ammessi autotrasformatori.
Qualora esistano sullo stesso quadro tensioni differenti o apparecchiature che, pur avendo le stesse tensioni, appartengono a sistemi differenti (ad esempio alimentazione da rete e da gruppo di continuità), queste dovranno risultare completamente segregate e separate dalle altre ed alloggiate entro scomparti a loro uso esclusivo privi di comunicazioni con i restanti scomparti i percorsi dei conduttori di sistemi differenti dovranno essere effettuati con canaline o tubazioni in metallo con grado di protezione non inferiore ad IP44. Il quadro dovrà avere all'interno una tasca per il contenimento dello schema elettrico quotato ed all'esterno su una delle pareti accessibili una targa metallica pantografata indicante:
nome del costruttore
data di costruzione
numero di identificazione
grado di protezione
tensione di impiego
corrente di corto circuito presunta
Gli stessi dati andranno riportati in chiaro sullo schema contenuto nella tasca interna.
8.2 INTERRUTTORI AUTOMATICI SCATOLATI
Gli interruttori automatici scatolati dovranno essere installati, collegati e collaudati in conformità con le norme CEI applicabili in vigore ed in particolare con le seguenti:
CEI 17-5 Apparecchiatura a bassa tensione parte II. Interruttori automatici;
CEI 17-11 Apparecchiature a bassa tensione parte III. Interruttori di manovra - sezionatori, interruttori di manovra - sezionatori e unità combinate con fusibili;
CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) - parte I. Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS).
Gli interruttori dovranno essere installato all'interno di un quadro elettrico per bassa tensione. Le condizioni di installazione da considerare saranno le seguenti:
Temperatura ambiente massima 40°C Temperatura ambiente minima -5°C Umidità relativa massima 90%
Gli interruttori dovranno essere costruiti da una scatola isolante a struttura portante in materiale vetropoliestere o equivalente di spessore tale da garantire l'indeformabilità nelle condizioni più gravose di corto circuito.
Gli sganciatori dì massima corrente del tipo elettromagnetico saranno ammessi per interruttori magnetotermici con corrente nominale fino a 250A.
La protezione contro il sovraccarico dovrà essere realizzata con dispositivo termico a soglia regolabile realizzato con lamina bimetallica, la protezione contro il corto circuito dovrà essere realizzata con dispositivo magnetico a soglia fissa, lo sganciatore dovrà proteggere anche il neutro.
Gli interruttori con corrente nominale uguale o superiore a 400A dovranno essere equipaggiati con sganciatori di massima corrente con tecnologia elettronica a microprocessore. L'alimentazione sarà fornita direttamente dai trasformatori di corrente dello sganciatore.
Gli sganciatori differenziali, per interruttori con correnti nominali fino a 250A, dovranno essere montati sugli interruttori automatici in modo tale da abbinare in un unico apparecchio la funzione differenziale e la funzione di protezione contro le sovracorrenti.
Gli sganciatori dovranno essere realizzati con tecnologia elettronica analogica, saranno alimentati direttamente dalla rete e la funzionalità dovrà essere garantita anche con una sola fase in tensione e in presenza di correnti unidirezionali pulsanti con componenti continue.
Si dovrà controllare costantemente le condizioni di funzionamento dell'apparecchio mediante pulsante di prova del circuito elettronico ed indicatore magnetico di intervento differenziale.
Gli sganciatori dovranno essere realizzati in conformità a:
IEC 947-2 appendice B;
IEC 255-4 e EEC 1000 per la protezione contro gli sganci intempestivi; IEC 755 per l'insensibilità alle componenti continue.
I contatti ausiliari dovranno realizzare la segnalazione elettrica dello stato di funzionamento dell'interruttore:
aperto/chiuso dovrà indicare la posizione dei contatti dell'interruttore;
intervento sganciatore dovrà segnalare l'apertura dell'interruttore per intervento di una protezione (massima corrente o differenziale).
8.3 INTERRUTTORI AUTOMATICI MODULARI
Gli interruttori automatici modulari dovranno essere installati, collegati e collaudati in conformità con le norme CEI applicabili in vigore ed in particolare con le seguenti:
CEI 23-3 Interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e similari per tensione nominale superiore a 415V in corrente alternata.
CEI 17-5 Apparecchiatura a bassa tensione parte 2^ - interruttori automatici.
CEI 17-11 Apparecchiature a bassa tensione parte 3^ - interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra - sezionatori e unità combinate con fusibili.
CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) - parte 1^ - apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)
L'interruttore dovrà essere installato all'interno di un quadro elettrico per bassa tensione. Le condizioni di installazione sono le seguenti:
Temperatura ambiente massima 40°C Temperatura ambiente minima -5°C
Umidità relativa massima 90%
Gli interruttori dovranno essere costruiti da un involucro auto estinguente ed atossico realizzato per stampaggio di resina termoindurente, parte meccanica del tipo autoportante senza vincoli meccanici specifici con l'involucro.
Secondo l'impiego specifico a cui sono destinati i relè termici ed elettromagnetici dovranno avere caratteristiche d'intervento corrente/tempo appropriate. Le caratteristiche ammesse saranno le seguenti:
caratteristica B: comando e protezione di circuito ohmici (illuminazione, prese di corrente, riscaldamento, elettrodomestici)
caratteristica C: comando e protezione di circuiti ohmico induttivi (illuminazione, riscaldamento, piccoli motori)
caratteristica D: comando e protezione di circuiti fortemente induttivi (trasformatori, motori, ecc). Dovrà essere possibile realizzare interruttori automatici differenziali attraverso l'assemblaggio di un interruttore automatico e di un blocco differenziale in grado di rilevare le correnti differenziali e comandare l'apertura dell'interruttore.
La gamma di blocchi differenziali dovrà essere completa:
1) blocchi per correnti alternate;
2) blocchi per correnti alternate pulsanti e componenti continue;
3) blocchi selettivi per correnti alternate pulsanti e componenti continue.
Dovranno, inoltre essere dotati di dispositivi per la segnalazione di intervento, il ripristino e la prova di funzionamento.
L'interruttore potrà essere equipaggiato con un blocchetto di contatti ausiliari per segnalare la posizione dei contatti dell'interruttore e l’intervento di una protezione.
8.4 APPARECCHIATURE AUSILIARIE
8.4.1 Fusibili
I fusibili da impiegarsi saranno conformi alla Pubblicazione IEC 269-2 per installazioni industriali.
Essi potranno essere impiegati solamente a protezione di circuiti ausiliari, installati in abbinamento a basi portafusibili sezionabili.
8.4.2 Teleruttori
I teleruttori da impiegarsi dovranno avere le seguenti caratteristiche: esecuzione compatta su guida DIN grado protezione morsetti IP20 tensione di alimentazione bobina come da circuiti aux di comando tensione di isolamento 660 V
categoria di impiego AC2 - AC3 categoria di impiego contatti ausiliari AC11
8.4.3 Relè ausiliari
I relè ausiliari da impiegarsi dovranno avere le seguenti caratteristiche: tensione di isolamento 660 V
categoria di impiego AC11
esecuzione su zoccolo per guida DIN grado protezione morsetti IP20 tensione di alimentazione bobina come da circuiti aux di comando
Per i relè, le correnti nominali di impiego si intendono riferite ad un servizio a carico di 120 cicli/h; la classe di durata meccanica sarà 1 (in milioni di cicli di manovra a vuoto).
8.4.4 Relè termici diretti
I relè termici diretti di sovraccarico saranno bimetallici, tripolari, provvisti di protezione contro la mancanza di fase ed a ripristino manuale. Essi saranno regolabili mediante un dispositivo graduato ed opereranno almeno su un contatto in scambio.
Salvo diversamente richiesto i relè termici saranno compensati rispetto alla temperatura dell’aria ambiente per variazioni da – 5° C a + 50° C ed avranno caratteristiche come indicato nella Tabella VII della Pubblicazione IEC 292-1.
Nei relè per avviamento "normale", per un valore di corrente pari a 6 volte il valore di regolazione, non si avrà l’intervento dei relè in meno di 5 secondi considerando gli stessi a una temperatura iniziale pari alla temperatura ambiente di + 40 C.
Nei relè per avviamento "pesante", per un valore di corrente pari a 6 volte il valore di regolazione, non si avrà l’intervento dei relè in meno di 12 secondi considerando gli stessi a una temperatura iniziale pari alla temperatura ambiente di + 40 C.
L’intervento a regime termico (a caldo) avverrà approssimativamente per valori di corrente maggiori o uguali a 1/4 del corrispondente valore di intervento a freddo, cioè con relè alla temperatura ambiente.
Si dovranno impiegare idonei salvamotori con sganciatori termici ritardati, uno per ogni fase, del tipo regolabile e sganciatori elettromagnetici fissi istantanei.
Il comando sarà del tipo a pulsante fino ad una corrente di impiego di 12A, del tipo a levetta per correnti superiori.
Dovranno inoltre rispondere ai seguenti requisiti: tensione di isolamento 660 V
tensione nominale 660 V
temperatura ammissibile -20’C +55’C potere di interruzione minimo senza fusibili 10kA
Tutti i salvamotori, infine, dovranno essere dotati di contatti ausiliari.
8.4.5 Trasformatori di tensione
I trasformatori di tensione per il comando degli ausiliari dovranno avere le seguenti caratteristiche:
a) Comando apparecchiature ausiliarie in genere tensione primaria 220/380;
tensione secondaria 12-0-12 V oppure 55-0-55 V;
isolamento conduttori classe B;
tensione di prova 4 kV per 1’;
isolamento con resina poliestere.
I trasformatori di alimentazione di più circuiti, saranno dimensionati in modo che con il contatore o interruttore a più elevato assorbimento, in chiusura; con tutti gli altri contatori o interruttori chiusi e le relative lampade di segnalazione accese; la tensione disponibile sul secondario non sia inferiore al 95 % della
tensione nominale. Nei casi particolari in cui sia prevista la richiusura contemporanea di più circuiti, saranno considerati in chiusura tutti i contatori o interruttori del gruppo di circuiti più gravoso.
I trasformatori monofasi saranno previsti per l’allacciamento primario tra fase e fase.
b) Alimentazione apparecchiature con necessità integrale di isolamento dal restante impianto
Caratteristiche analoghe a quelle precedentemente descritte eccezion fatta per la tensione secondaria, che dovrà essere uguale a quella normalizzata per gli utensili elettrici in uso nei reparti di lavorazione (comunque inferiore ai 50V) e i due avvolgimenti dovranno essere comunque separati elettricamente da una parte metallica connessa all’impianto di terra, che in caso di guasto impedisca il loro collegamento.
Nel caso a) la presa di 0, centro dell’avvolgimento secondario, dovrà essere messa a terra.
Nel caso b) dovrà essere collegato a terra lo schermo metallico interposto tra i due avvolgimenti; qualora nel caso b) trattasi di trasformatori non omologati come trasformatori di sicurezza, anche in tale caso una presa dell’avvolgimento secondario dovrà essere collegata a terra.
Detti trasformatori saranno del tipo ad avvolgimento separato, il grado minimo di protezione sarà IP20.
8.4.6 Trasformatori amperometrici
I trasformatori amperometrici circuiti BT dovranno rispondere ai seguenti requisiti: tensione massima di riferimento isolamento 0,6 kV
tensione di prova 3 kV a 50 Hz per 1’
corrente nominale secondaria 5 A.
Le correnti nominali termiche di corto circuito per i tipi superiori a 1000 A potranno essere comprese tra 80 e 100 Ipn.
8.4.7 Manipolatori, pulsanti e spie
Tutti i manipolatori, i pulsanti e le spie di segnalazione dovranno essere del tipo modulare, adatti per il posizionamento ed il fissaggio su guida DIN; le categorie di impiego dei manipolatori e dei pulsanti è AC11 con tensione di isolamento 230 V c.a.
Le correnti nominali di impiego (Ie) saranno almeno di 1 A a 120 V c.c. o 5 A a 220 V c.a. e comunque adatti alle caratteristiche di impiego; i pulsanti saranno posizionati e colorati in relazione alla loro funzione.
Salvo diversamente indicato di volta in volta o nelle norme di riferimento, saranno usati i seguenti colori in conformità con la pubblicazione IEC 73:
- ROSSO: arresto normale o arresto di emergenza in questo secondo caso con xxxxxxx a fungo;
- VERDE: marcia o chiusura.
I colori grigio e nero potranno essere usati per altri scopi.
Le lampade di segnalazione dovranno funzionare con tensione di alimentazione pari a quella utilizzata per i circuiti ausiliari di comando, ma la loro tensione nominale dovrà essere superiore onde allungarne notevolmente la durata di funzionamento.
Tutte le lampade di segnalazione di un quadro saranno in un unico tipo e caratteristiche.
Salvo diversamente indicato di volta in volta o nelle norme di riferimento, saranno usati i seguenti colori in conformità con la Pubblicazione IEC 73.
Nel caso di impiego di segnalazioni luminose realizzate con diodi LED, i colori dovranno essere il più possibile riconducibili a quelli qui di seguito elencati:
- lampada BIANCA: interruttore o contattore chiuso (in posizione di servizio);
- lampada ROSSA: interruttore o contattore aperto per intervento protezioni e bloccato;
- lampada VERDE: interruttore o contatore aperto pronto per la chiusura utilizzabile anche per indicare condizioni normali di esercizio);
- lampada GIALLA: preallarme od indicazione anormale di funzionamento;
- lampada BLU: richiesta intervento operatore.
La lampada rossa sarà azionata dai relè di protezione o dai relè di blocco che, quando ripristinati, faranno spegnere la lampada rossa ed accendere quella verde.
8.4.8 Xxxxxxxx
Tutti i morsetti combinabili dovranno possedere le seguenti caratteristiche:
- tipo con attacchi a vite su entrambi i lati;
- provvisti di identificazione alfanumerica del circuito asservito;
- adatti per il fissaggio su barre DIN 35-45277;
- serraggio con piastrina serrafilo;
- viti di serraggio accessibili solo con cacciavite;
- corpo isolante in melanina od altro materiale avente medesimi requisiti d’isolamento;
- corpo conduttore in lega rame-zinco con trattamento di nichelatura;
- tensione nominale 750 V;
- tensione di prova 3000 V.
I morsetti di connessione sia principali che ausiliari saranno adatti per il tipo ed il materiale dei conduttori previsti.
I morsetti non facenti parte delle singole apparecchiature, saranno di tipo ad elementi componibili montati su profilati standard e raggruppati in morsettiere identificate con un codice riportato su una apposita targhetta.
La composizione delle morsettiere per le connessioni esterne sarà studiata in relazione alla funzione dei collegamenti ed in modo da realizzare connessioni il più possibile adiacenti dei conduttori di uno stesso cavo.
L’isolante dei morsetti sarà in melamina od altra plastica ad alta densità. La massa di stampaggio non conterrà sostanze organiche.
Le morsettiere saranno ubicate in modo da garantire un sufficiente spazio per l’esecuzione delle terminazioni dei cavi e del loro fissaggio, un facile accesso alle terminazioni ed una agevole lettura dei collari di identificazione.
Saranno previsti morsetti di riserva nelle morsettiere per le connessioni esterne, nella quantità di almeno il 10 %.
I morsetti dei circuiti amperometrici tra i TA ed i dispositivi di protezione e controllo e tutti i morsetti amperometrici delle morsettiere per le connessioni esterne, saranno di tipo cortocircuitabile, sezionabile e con presa a spina per i puntali di strumenti portatili.
I secondari dei TA non utilizzati e le eventuali prese di rapporto addizionali saranno connessi alla morsettiera di uscita. I morsetti amperometrici non utilizzati saranno chiusi in corto circuito.
I morsetti dei circuiti voltmetrici tra i TV ed i dispositivi di protezione e controllo e tutti i morsetti delle morsettiere per le connessioni esterne, saranno di tipo sezionabile.
Tutti i morsetti relativi ai circuiti di comando e segnalazione saranno singolarmente numerati con numeri progressivi; i morsetti di potenza, quelli per le voltmetriche e le amperometriche saranno contrassegnati come previsto nelle norme di riferimento.
8.4.9 Barrature
Tutte le barrature in rame dei vari quadri dovranno essere del tipo a spigoli arrotondati, stagnate nei punti di collegamento, corredate di ammaraggi e protezioni isolanti sulle parti normalmente in tensione, sostenute da portasbarre in resarm o sicodur.
Tutte le bullonature di giunzione e di derivazione di dette sbarre dovranno essere del tipo zincocadmiate con rondelle antisvitamento, dadi e bulloni a testa esagonale.
8.4.10 Capicorda
Si dovranno adottare esclusivamente capicorda del tipo pinzabile a pressione, preisolati per le sezioni inferiori o uguali a 6 mm2, rivestiti di isolante, autostringenti per quelli di sezione superiore.
Non sono ammessi capicorda con serraggio a bulloni.
Ad ogni capocorda dovrà corrispondere un solo conduttore.
8.4.11 Multimetri digitali
Funzione e impiego: misurano le principali grandezze di una rete elettrica di tipo monofase o trifase con o senza neutro distribuito mediante utilizzo di TA x/5A, predisposti per comunicazione su rete Modbus.
Caratteristiche:
- poli: 1P+N, 3P, 3P+N;
- classe di precisione 0,5S;
- tensione di impiego (Ue) F-N/F-F: da 3x100/173 V AC a 3x277/480 V AC;
- frequenza: 50/60 Hz;
- alimentazione ausiliaria: da 80 a 580 V AC, da 100 a 300 V CC;
- utilizzo anche mediante trasformatore di tensione;
- corrente massima: 6 A;
- capacità; totale contatore: 99.999.999,9 kWh - 99.999.999,9 MWh;
- segnale impulsivo kWh,
- segnale impulsivo kVarh;
- memoria del profilo di xxxxxx.
9 SPECIFICHE TECNICHE PER DISTRIBUZIONE ELETTRICA
9.1 CAVI PER ENERGIA
I materiali devono essere progettati, costruiti e collaudati in conformità con le norme CEI e EN applicabili in vigore. Dovranno anche essere considerate le tabelle UNEL applicabili e tutte le norme inerenti ai componenti ed ai materiali utilizzati nonché le norme di legge per la prevenzione degli infortuni.
I materiali devono essere provvisti, ove applicabile, di marchio IMQ.
I conduttori, se non diversamente specificato, devono essere in rame.
I conduttori impiegati nell’esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti normative, con particolare riferimento a quanto indicato dal Comitato Tecnico CEI 16 e dalle tabelle CEI UNEL 00722.
I colori normalizzati previsti dalle norme CEI per la distinzione dei singoli conduttori saranno:
- giallo/verde per il conduttore di terra e di protezione;
- blu chiaro per il conduttore di neutro;
- nero, grigio, marrone per i conduttori attivi di fase a 230/400V.
Non è ammesso l'uso dei colori azzurro e giallo verde per nessun altro servizio, nemmeno per gli impianti ausiliari.
I cavi possono essere installati secondo le modalità di posa previste dalla norma CEI 64-8. In particolare deve essere rispettato quanto segue:
a) per posa su passerelle o canali, i cavi devono essere posati in modo ordinato;
b) nei tratti verticali, i cavi devono essere fissati alle passerelle o ai canali con collari atti a sostenerne il peso; i collari devono essere installati ogni metro di lunghezza del cavo oppure di più cavi se appartenenti alla stessa linea.
Le sezioni minime dei conduttori dei circuiti di potenza saranno 2,5 mmq, mentre per i circuiti ausiliari di comando e segnalazione dovranno essere utilizzate condutture con sezioni non inferiori a 1,5 mmq.
Il dimensionamento dei cavi, oltre a quanto detto precedentemente, deve essere eseguito in virtù anche della massima c.d.t. ammessa dalle norme CEI, nonché della massima portata in regime permanente in relazione alle rispettive condizioni di posa ed in virtù della classificazione dell’ambiente. In particolare dovranno essere rispettati i seguenti valori massimi ai fini della valutazione della c.d.t.:
4% per i circuiti di forza motrice; 4% per i circuiti di illuminazione.
Tutte le connessioni dei vari circuiti dovranno essere eseguite all’interno delle apposite cassette di derivazione con morsetti trasparenti del tipo a vite unica conformi alle norme CEI ed in grado di assicurare un’idonea protezione dai contatti diretti in caso di manutenzione all’interno della scatola stessa; i circuiti solamente in transito all’interno delle scatole, dovranno essere privi di morsetti di collegamento.
Non saranno accettate giunzioni nelle passerelle portacavi.
Le connessioni dell’impianto di dispersione di terra, dovranno essere eseguite con appositi capicorda a pressione meccanica imbullonati e protetti contro la corrosione; le derivazioni dal conduttore principale di protezione dovranno essere eseguite con morsetti del tipo passante.
La sezione occupata dai cavi non dovrà superare il 50% della sezione utile della passerella o canale. Il raggio di curvatura dei cavi deve tenere conto di quanto specificato dai costruttori.
La sezione dei conduttori delle linee principali e dorsali deve rimanere invariata per tutta la loro lunghezza. I cavi devono essere siglati ed identificati con fascette segnacavo come segue:
- su entrambe le estremità;
- in corrispondenza di ogni cassetta di derivazione;
- ogni 20 m lungo le passerelle portacavi;
- in corrispondenza di ogni cambio di percorso.
Su tali fascette dovrà essere precisato il numero di identificazione della linea e la sigla del quadro che la alimenta. dovranno essere siglati anche tutti i conduttori degli impianti ausiliari in conformità agli schemi funzionali costruttivi.
Per ogni linea di potenza facente capo a morsetti entro quadri elettrici o cassette la siglatura dovrà essere eseguita come segue: siglatura della linea sul morsetto e sul conduttore.
Il decreto legislativo n.106/2017 vieta a partire dal 9 agosto 2017 l’installazione di cavi non conformi al Regolamento UE "CPR" n. 305/2011 immessi sul mercato dopo il primo luglio 2017.
I cavi non ancora disponibili al momento della redazione del progetto potranno essere prescritti dal professionista e installati purché immessi sul mercato prima del primo luglio. I cavi acquistati prima del primo luglio potranno essere utilizzati senza limiti di tempo. Tuttavia dovranno essere impiegati cavi CPR corrispondenti qualora questi dovessero rendersi disponibili sul mercato prima dell’esecuzione dell’impianto. La Norma CEI UNEL 35016 fissa, sulla base delle prescrizioni normative installative CENELEC e CEI, le quattro classi di reazione al fuoco per i cavi elettrici in relazione al Regolamento Prodotti da Costruzione (UE 305/2011), che consentono di rispettare le prescrizioni installative nell’attuale versione della Norma CEI 64- 8.
La Norma CEI UNEL si applica a tutti i cavi elettrici, siano essi per il trasporto di energia o di trasmissione dati con conduttori metallici o dielettrici, per installazioni permanenti negli edifici e opere di ingegneria civile con lo scopo di supportare progettisti ed utilizzatori nella scelta del cavo adatto per ogni tipo di installazione.
CLASSIFICAZIONE DI REAZIONE AL FUOCO | LUOGHI | CAVI | |||
Requisito principale | Classificazione aggiuntiva | Tipologie degli ambienti di installazione | Designazione CPR (Cavi da utilizzare) | ||
Fuoco (1) | Fumo (2) | Gocce (3) | Acidità (4) | ||
B2ca | s1a | d1 | a1 | • Aerostazioni • Stazioni Ferroviarie • Stazioni Marittime • Metropolitane in tutto o in parte sotterranee • Gallerie stradali di lunghezza superiore ai 500m • Ferrovie superiori a 1000m | FG 18OM16 1- 0,6/1 kV FG 18OM18 - 0,6/1 kV |
Cca | s1b | d1 | a1 | • Strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o residenziale a ciclo continuativo e/o diurno • Case di riposo per anziani con oltre 25 posti letto • Strutture sanitarie che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di | FG16OM16 - 0,6/1 kV |
FG17 - 450/750 V X00X0-X Xxxx0 |
laboratorio • Locali di spettacolo e di intrattenimento in genere impianti e centri sportivi, palestre, sia di carattere pubblico che privato • Alberghi • Pensioni • Motel • Villaggi alberghi • Residenze turistico-alberghiere • Studentati • Villaggi turistici • Agriturismi • Ostelli per la gioventù • Rifugi alpini • Bed & breakfast • Dormitori • Case per ferie con oltre 25 posti letto • Strutture turistico-ricettive all’aria aperta (campeggi, villaggi turistici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 400 persone • Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti • Asili nido con oltre 30 persone presenti • Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all’ingrosso al dettaglio, fiere e quartieri fieristici • Aziende ed uffici con oltre 300 persone presenti • Biblioteche • Archivi • Musei • Gallerie • Esposizioni • Mostre • Edifici destinati ad uso civile, con altezza antincendio superiore a 24m. | 450/750 V | ||||
Cca | s3 | d1 | a3 | • Edifici destinati ad uso civile, con altezza antincendio inferiore a 24m • Sale d’attesa • Bar • Ristoranti • Studi medici. | FG16OR16 - 0,6/1 kV |
FS17 - 450/750 V | |||||
Eca | - | - | - | • Altre attività: installazioni non previste negli edifici di cui sopra e dove non esiste rischio di incendio e pericolo per persone e/o cose. | H05RN – F; H07RN - F H07V-K; H05VV-F |
Le tipologie dei cavi saranno scelte in relazione alla tabella sopra riportata ed in particolare:
a) se posati in canale saranno utilizzati cavi multipolari per energia isolati in gomma etilpropilenica ad alto modulo di qualità G16 sotto guaina termoplastica di qualità R16, realizzati con conduttori flessibili di rame rosso ricotto, classe 5, tipo FG16OR16 (tensione nominale 06/1 kV, temperatura massima di esercizio 90°C, temperatura minima di esercizio -15°C, temperatura minima di posa 0°C, temperatura massima di corto circuito 250°C, sforzo massimo alla trazione 50 N/mm2), del tipo non propaganti l'incendio a ridotta emissione di gas corrosivi;
b) se posati in tubazione cavi unipolari per energia con isolamento termoplastico di qualità S17, tipo FS17 (tensione nominale 450/750V, temperatura massima di esercizio 70°C, temperatura minima di posa 5°C, sforzo massimo di trazione 50 N/mm2);
c) per circuiti di sicurezza saranno utilizzati cavi multipolari per energia isolati in gomma elastomerica ad alto modulo di qualità G18 sotto guaina termoplastica LSZH di qualità M16, realizzati con conduttori flessibili di rame rosso ricotto, classe 5, tipo XXX00XX00 (tensione nominale 06/1 kV, temperatura massima di esercizio 90°C, temperatura minima di esercizio -15°C, temperatura minima di posa 0°C, temperatura massima di corto circuito 250°C, sforzo massimo alla trazione 50 N/mm2), con caratteristiche aggiuntive di resistenza al fuoco.
Per la posa in canalizzazioni interrate o soggetta agli agenti atmosferici, sarà necessario l’impiego esclusivo di cavi isolati in gomma etilpropilenica reticolata G16; nel caso specifico di zone soggette all’azione di roditori, si raccomanda l’impiego di cavi corredati di armatura a fili o a nastri in acciaio.
9.2 TUBAZIONI PROTETTIVE
I materiali dovranno essere progettati, costruiti e collaudati in conformità con le norme CEI/UNEL applicabili in vigore ed in particolare con le seguenti:
CEI EN 50086-1 (CEI 23-39) Prescrizioni generali
CEI EN 00000-0-0 (CEI 23-54) Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori
CEI EN 00000-0-0 (CEI 23-55) Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e auto-rinvenenti e accessori
CEI EN 00000-0-0 (CEI 23-56) Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili e accessori CEI EN 00000-0-0 (CEI 23-46) Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati
Devono altresì essere considerate ed applicate tutte le norme di legge per la prevenzione degli infortuni. I materiali devono essere provvisti, ove applicabile, di marchio IMQ.
È prevista la posa in opera delle seguenti tubazioni:
tubazioni rigide e/o guaine flessibili di PVC autoestinguente in vista o negli spazi nascosti all’interno di controsoffitti e pavimenti sopraelevati;
tubazioni pieghevoli di PVC autoestinguente in posa fissata all’interno delle pareti divisorie del tipo in cartongesso o attrezzate;
tubazioni pieghevoli di PVC autoestinguente autorinvenente in posa incassata nei getti di xxxxxxxxxxxx.
Le tubazioni isolanti dovranno essere posate nel rispetto delle seguenti condizioni:
- incasso sottotraccia: non ammessi accavallamenti e percorsi obliqui;
- incasso in massetto: fissaggio e allettamento per una corretta incorporazione nel sottofondo, percorsi regolari, eventuali accavallamenti (da evitare come regola) eseguiti con gli appostiti flessibili;
- percorsi in vista; fissati con gli appositi supporti ad evitare formazioni di anse; supporto fissato alle strutture con tasselli metallici;
- ingresso nelle cassette: eseguito con appositi raccordi ed adattatori, realizzando il grado di protezione meccanica previsto; filo pilota: infilato in ogni tubazione non utilizzata.
Per la realizzazione degli impianti all’interno di pareti divisorie del tipo in cartongesso o attrezzate oppure in posa incassata nei getti di calcestruzzo, saranno utilizzate canalizzazioni in tubo di pvc autoestinguente di tipo pieghevole pesante, corredato di cassette di derivazione apribili con attrezzo e custodie di apparecchiature per installazione a parete, anch’esse realizzate in materiale autoestinguente e certificate dal costruttore per la resistenza alla prova con filo incandescente a 850°C.
I tubi da annegare sotto calcestruzzo o materiale equivalente devono risultare del tipo pieghevole auto- rinvenente in materiale plastico colore arancione (CEI 23-17).
Per la realizzazione degli impianti a vista all’interno di ambienti o locali in cui non vi siano problemi di possibili danneggiamenti meccanici, saranno utilizzate canalizzazioni in tubo a vista di PVC autoestinguente di tipo rigido con eventuali raccordi in guaina flessibile del medesimo materiale, corredato di cassette di derivazione apribili con attrezzo e custodie di apparecchiature per installazione a parete, anch’esse realizzate in materiale autoestinguente e certificate dal costruttore per la resistenza alla prova con filo incandescente a 850°C.
Le tubazioni saranno fissate a parete od a soffitto con appositi supporti a scatto o a collare ad intervalli non superiori a 50 cm; nelle variazioni di direzione o nel raccordo con custodie per apparecchiature e cassette di derivazione, dovranno essere impiegati unicamente accessori certificati dal costruttore per l’ottenimento del grado di protezione necessario alle condizioni d’installazione; non è ammessa la successione di più curve (max 180°) senza l’interposizione di scatole di derivazione.
Per la separazione dei circuiti di potenza dagli impianti complementari (segnalazioni, illuminazione di sicurezza, illuminazione ordinaria, diffusione sonora, ecc.), dovranno essere realizzate tubazioni separate ed esclusive per ogni tipo di impianto con colorazioni distinte.
Il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei conduttori in esso contenuti.
Negli attraversamenti di pareti e solai con particolare grado di resistenza al fuoco (REI) dovranno essere impiegati dei prodotti di riempimento con pari caratteristiche di resistenza.
Negli attraversamenti di pareti e solai ordinari dovrà essere assicurata la continuità della canalizzazione; l’attraversamento di una parete interposta a cassette di derivazione o a scatole porta frutti, dovrà essere realizzato con tubi murati che assicurino la separazione dei circuiti ed il grado di protezione dai contatti diretti richiesto.
Per quanto concerne condotti di altra forma (non circolare) si raccomandano le stesse indicazioni sopra riportate. La sezione del condotto non dovrà comunque risultare inferiore a n.2 volte l'area della sezione netta occupata dai cavi elettrici.
I tubi da posare in vista in ambienti speciali, per es. ove presente pericolo di esplosione o in ambienti che presentano possibilità di danneggiamenti meccanici, dovranno risultare in metallo.
II tubo impiegato in questa modalità di posa dovrà avere le seguenti caratteristiche ed essere certificato per le seguenti prove:
- materiale: acciaio zincato;
- normativa: XXX 00-00, XXX 00-00, XXX 00-00;
- schiacciamento: superiore a 4000 N su 5 cm a 20°C;
- caratteristiche elettriche: continuità elettrica R < 5mfì/m;
- resistenza alla corrosione: a media protezione sia interna che esterna.
9.3 PASSERELLE PORTACAVI
I materiali devono essere progettati, costruiti e collaudati in conformità con le norme CEI/UNEL applicabili in vigore ed in particolare con le seguenti:
CEI EN 50086-1 (CEI 23-39) Prescrizioni generali
CEI EN 50085-1 (CEI 23-58) Sistemi di canali e di condotti per installazioni elettriche CEI 23-31 Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi
CEI 23-32 Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi per soffitto e parete
CEI EN 61537 Sistemi di passerelle portacavi
Devono altresì essere considerate ed applicate tutte le norme di legge per la prevenzione degli infortuni. I materiali devono essere provvisti, ove applicabile, di marchio IMQ.
È prevista la posa in opera delle seguenti canalizzazioni:
passerelle asolate in lamiera di acciaio zincato, installate in vista ai livelli interrati;
passerelle in filo d’acciaio zincato, installate in vista all'interno di cavedi, controsoffitti o al disotto di pavimenti sopraelevati.
Le passerelle asolate, conformi a CEI 23-31, saranno in lamiera d’acciaio zincata con zincatura sendzimir ottenuta per immersione della lamiera in bagno di zinco fuso prima della lavorazione secondo UNI EN 10142, dotate di marchio IMQ, complete di dispositivo di messa a terra per la continuità elettrica con piastrina di rame, prive di superfici abrasive e taglienti. Inoltre:
- fianchi anche per i pezzi speciali di raccordo;
- asole 25x7 mm per la ventilazione dei cavi, sul piano di base;
- coperchi con bordatura sui fianchi per l'assemblaggio con la passerella e con i pezzi speciali ad incastro "autoreggente" senza ausilio di clips o viteria, rimovibile con attrezzo;
- giunzioni di testa sui pezzi rettilinei e sui raccordi, del tipo ad incastro maschio-femmina, come pure per i coperchi; utilizzo di giunti rettilinei solo nel caso di accoppiamento maschio-maschio,
- area anulare a rilievo appositamente forata o provvista di nottolino filettato M5 (a seconda se si tratti del giunto maschio o del giunto femmina), sia per passerelle sia per i coperchi e pezzi speciali, per la corretta connessione elettrica di messa a terra.
Le passerelle a filo impiegate nella succitata modalità di posa dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- passerella portacavi a filo di acciaio saldato con bordo di sicurezza;
- materiale: acciaio elettrozincato/acciaio galvanizzato a caldo/INOX 304-316;
- peso specifico: da 1,5 a 4 kg/m;
- resistenza al fuoco.
e provviste dei seguenti accessori a completamento montaggio:
- giunzioni rapide senza viti che garantiscono continuità elettrica in acciaio elettrozincato o galvanizzate a caldo;
- supporti/staffature da fissare a muro, plafone e/o struttura metallica (passo/campata da 1,5 a 2,5 m.) tali da garantire un carico di 100 kg/m per quanto concerne le passerelle di larghezza 500 mm, posate con supporti a 2,0 m. ed un carico di 50 kg/m se riferito a passerelle di larghezza di 200 mm, posate con supporti a 2,0 m. comunque tali da supportare le passerelle con il massimo carico possibile;
- elementi di fissaggio;
- accessori per variazioni di piano, preparazione curve a grande e piccolo raggio;
- giunti equipotenziali;
- supporti per scatole di derivazione.
La serie di passerelle comprenderà tutti gli accessori quali curve, giunti, incroci, ecc. già prefabbricati tali da rendere agevole l'installazione. Tutti i pezzi speciali (curve, incroci, derivazioni, riduzioni, setti separatori, ecc.) dovranno essere di tipo prefabbricato con le stesse caratteristiche dei tratti rettilinei.
Le passerelle saranno disposte in vista a parete ed a plafone con percorsi paralleli o complanari.
I collegamenti tra i vari elementi devono essere realizzati con giunti fissati con bulloni; non è ammessa la saldatura né l’impiego di rivetti.
Particolare attenzione deve essere posta nella realizzazione della curvatura delle passerelle, che non dovrà comunque mai avere raggio inferiore a 10 volte il diametro della sezione del cavo maggiore.
Dovrà essere garantita la continuità elettrica delle passerelle metalliche. II collegamento alla rete di terra sarà realizzato con ponticelli equipotenziali, all'inizio e alla fine del tratto di passerella in uscita dai quadri.
Ogni 20 m e in corrispondenza di ogni cambio di percorso, tutte le passerelle dovranno riportare una etichetta di identificazione che ne dichiari il contenuto. Le passerelle di potenza saranno comunque distinte per tipologia di cavo trasportato: potenza (correnti forti) e impianti speciali (correnti deboli).
I supporti possono essere fissati con chiodi sparati o tasselli metallici ad espansione, in corrispondenza del cemento armato oppure essere murate nelle strutture in laterizio oppure saldate o avvitate ai profilati di strutture in ferro.
Dovranno essere adottati opportuni accorgimenti atti a garantire l'assorbimento delle eventuali dilatazioni lineari.
Dovranno essere adottati opportuni accorgimenti negli attraversamenti zone con presenza di giunti di dilatazione.
Se installati sotto pavimento galleggiante, le passerelle dovranno essere distanziati dal pavimento grezzo di almeno 30 mm.
In generale le passerelle non saranno dotate di coperchio fatto salvo le seguenti eccezioni:
a) in zone di passaggio ad altezza inferiore ai 2,5 m
b) in ambienti con possibilità di danneggiamenti meccanici (per es. nelle autorimesse).
Il materiale di tali coperchi sarà di acciaio zincato (stesso materiale delle passerelle); le dimensioni compatibili con quelle delle passerelle. L'assiemaggio dei coperchi dovrà essere eseguito in modo tale da non impedire la naturale ventilazione dei cavi.
E' ammesso il taglio a misura degli elementi rettilinei con ripristino della zincatura a freddo o verniciatura sulle superfici del taglio. Gli eventuali spigoli vivi devono essere smussati o protetti in modo da evitare di danneggiare le guaine dei cavi, in particolare durante la posa.
Al fine di garantire l’integrità dell’isolamento dei cavi da eventuali abrasioni derivanti da adattamenti o tagli realizzati in opera, tutte le lamiere devono essere opportunamente sbavate o ribordate; in qualsiasi caso non sono ammessi cambiamenti di direzione o di piano con angoli vivi di curvatura a 90 gradi.
Dopo eventuali asportazioni della zincatura per lavorazioni eseguite in cantiere, si dovrà ripristinare l'escoriazione tramite verniciatura utilizzando vernici a forte concentrazione di zinco organico.
Le passerelle dovranno essere assiemate in modo tale da permettere una facile posa e rimozione dei cavi e tale da evitare che la prossimità di altri componenti impiantistici possa portare ad un declassamento delle caratteristiche nominali. Nel caso di montaggio di passerelle sovrapposte, si dovrà rispettare la distanza minima di 250 mm tra i fondi delle passerelle stesse.
Nei tratti verticali delle canalizzazioni, tutti i cavi devono essere ammarati con fascette in materiale termoplastico anti allentamento in modo da scongiurare eventuali tensioni od allentamenti delle condutture; tutte le canalizzazioni devono essere corredate di coperchio di protezione.
Devono essere previsti i necessari collegamenti di terra ed equipotenziali.
Negli attraversamenti di pareti e solai con particolare grado di resistenza al fuoco (REI), devono essere impiegati dei prodotti di riempimento con pari caratteristiche di resistenza.
La posa in opera delle condutture all’interno delle canalizzazioni dovrà avvenire con un certo ordine, evitando accavallamenti e giri tortuosi del conduttore, salvaguardando il coefficiente di riempimento.
All’interno di canalizzazioni metalliche dovranno essere posate unicamente delle condutture a doppio isolamento 0.6/1 kV, ad eccezione dei cavi GV in N07G9-K.
All’interno delle canalizzazioni metalliche, non è ammessa alcun tipo di derivazione delle condutture.
L’uscita del cavo deve essere realizzata anch’essa a mezzo pressacavi, per salvaguardare l’integrità dell’isolamento da possibili danneggiamenti od incisioni.
Non è ammessa la derivazione singola dalla canalizzazione di conduttori unipolari ma unicamente raggruppati agli altri conduttori dello stesso circuito; in caso di necessità di tale realizzazione ed in caso di condutture con sezioni superiori ai 16mm², occorre predisporre una flangia di materiale isolante completa di pressacavi da fissare sulla canalizzazione, dopo averne predisposto l’asolatura.
Nel caso in cui si installino in edifici in zone ove sia richiesta la protezione sismica, lo staffaggio dovrà essere eseguito in conformità con quanto richiesto dalle Leggi e dalle Norme Tecniche vigenti.
Gli installatori degli impianti, a proprio onere e cura e conformemente a quanto consentito dalle linee guida ATC 51-2, dovranno redigere a firma di tecnico abilitato il progetto degli elementi di sostegno e collegamento degli impianti stessi e degli impianti alla struttura principale ai sensi del cap. 7.2.4 del D.M. 14/01/2008.
Il progetto di cui sopra sarà sottoposto, preventivamente alla realizzazione, al giudizio e alla formale accettazione della Direzione Lavori.
Gli staffaggi e le guide metalliche saranno in acciaio zincato per esecuzioni all'esterno e dovranno essere lavorati agli utensili prima della zincatura.
All'Appaltatore è fatto obbligo di utilizzare al massimo accessori standard specifici, dei più qualificati produttori in acciaio zincato.
9.4 CASSETTE DI DERIVAZIONE
Le cassette vanno costruite e collaudate in conformità con le norme CEI o con le altre norme specifiche applicabili.
I materiali devono essere provvisti di marchio IMQ qualora applicabili. Devono altresì essere considerate ed applicate tutte le norme di legge per la prevenzione degli infortuni.
Le cassette di derivazione impiegate in modalità di posa ad incasso dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- forma quadrata o rettangolare.
- utilizzo della cassetta: ad ogni derivazione/smistamento di conduttori;
- grado di protezione: IP 40;
- materiale plastico, autoestinguente, resistente agli urti e munite di forature prestabilite per il fissaggio dei tubi;
- coperchio fissato con viti in acciaio a filo muro.
- possibilità di inserimento di separatori, per ottenere scomparti separati per servizi fra loro non compatibili.
- imbocchi tondi o rettangolari a frattura.
- complete di morsetti antiaflentanti in numero e sezione adeguati ai cavi o conduttori che vi fanno capo.
Le scatole di derivazione impiegate in modalità di posa a vista sporgente dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- forma quadrata o rettangolare.
- utilizzo della cassetta: ad ogni derivazione/smistamento di conduttori;
- grado di protezione: IP 55;
- materiale plastico resistente agli urti e autoestinguente per la connessione con tubi in PVC;
- coperchio fissato con viti in acciaio;
- fissaggio delle cassette mediante tasselli ad espansione (non in materiale plastico) o su supporti compatibilmente con le strutture di supporto stesse
- imbocchi attuabili con passacavi e gradino facilmente sostituibili con pressatubi, o pressacavi, o raccordi filettati conformemente al tipo di collegamento e al grado di protezione IP richiesto.
- accessoriabili in relazione alle dimensioni con piastre di fondo fissate con viti.
- complete di morsetti antialtettanti, in numero e sezione adeguati ai cavi o conduttori che vi fanno capo e (se richiesto) di morsetto esterno/interno di terra.
Le scatole di derivazione impiegate in ambienti con pericolo di esplosione dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- utilizzo della cassetta: ad ogni derivazione/smistamento di conduttori;
- esecuzione: EEx-d IIC T5 IP65
- materiale: lega leggera di alluminio, viteria esterna in acciaio inossidabile;
- costruzione: coperchio accoppiato al corpo mediante filettatura
- imbocchi per entrata di cavo tangenziali e per entrata di cavo radiali
- filettatura: imbocchi UNI 6125-74/NPT ANSI B2.1 - 1/2"-3/4"-1"-1 1/4"-1 1/2"-2"
- morsetto interno ed esterno per messa a terra
- guarnizioni di tenuta
- fissaggio delle cassette mediante tasselli ad espansione (non in materiale plastico) o su supporti compatibilmente con le strutture di supporto stesse.
Utilizzazione delle cassette: ogni volta che deve essere eseguita una derivazione o uno smistamento dei conduttori, o che lo richiedano le dimensioni, o la lunghezza di un tratto di tubazione, affinché i conduttori contenuti nella tubazione siano agevolmente sfìlabili.
Utilizzazione delle cassette in corrispondenza degli attraversamenti di pareti nel caso di installazioni in vista. Conduttori all'interno delle cassette: legati e disposti in modo ordinato; se interrotti, essi devono essere collegati alle morsettiere IP20.
Tutte le cassette vanno contrassegnate sul coperchio con apposita sigla per individuare il servizio di appartenenza; non è ammesso far transitare dalla stessa cassetta conduttori appartenenti ad impianti o servizi diversi, salvo i casi in cui siano presenti i separatori.
Non è ammesso il passaggio all'interno della stessa cassetta di conduttori a tensione differente o comunque appartenenti ad impianti non omogenei.
Tutte le viterie, bullonerie ed accessori metallici dovranno essere in acciaio inox;
Ogni connessione elettrica sarà effettuata in modo da assicurare un contatto stabile e meccanicamente solido, pertanto viene raccomandato l'uso di connettori a compressione.
I morsetti dovranno essere dimensionati in funzione delle correnti in transito. II fissaggio del conduttore al morsetto dovrà essere garantito mediante serraggio di vite non direttamente premente sullo stesso.
9.5 PUNTI LUCE, COMANDO E PRESA
Gli apparecchi di comando e prese da installare nei locali ad uso civile dovranno essere di tipo a modulo largo, con placca di copertura, fissata a scatto, in tecnopolimero.
La tipologia, la forma ed i colori saranno scelti dalla D.L. a seguito di opportuna campionatura da parte della Ditta esecutrice prima della loro posa in opera.
I materiali devono essere progettati, costruiti e collaudati in conformità con le norme CEI o con altre norme specifiche applicabili in vigore. Tutti gli apparecchi devono essere marcati IMQ o con contrassegno equivalente.
I punti luce dovranno essere realizzati in maniera diversa a seconda del tipo di apparecchio illuminante utilizzato.
Tutti i punti luce dovranno comprendere una scatola terminale, da incasso o sporgente, installata in prossimità dell'apparecchio.
Negli impianti totalmente in vista, esposti o nel controsoffitto, le scatole terminali saranno fissate alla struttura dell'edificio.
Gli apparecchi di comando da incasso dovranno essere fissati con viti su scatole in materiale isolante incassate, rettangolari o quadrate.
Più apparecchi vicini, anche se appartenenti a circuiti diversi, dovranno essere installati su un unico supporto.
Il conduttore di terra dovrà essere portato anche ai supporti ed alle protezioni metalliche degli organi di comando (placche, cestelli, ecc.), ad esclusione degli apparecchi certificati in Classe II (doppio isolamento) o Classe III (bassissima tensione di sicurezza).
La portata nominale minima degli interruttori deve essere di 10 A in c.a., con isolamento 250 Vac. Devono essere conformi alle prescrizioni della norma CEI 23-9.
Gli interruttori devono essere adatti a sopportare le sovracorrenti di chiusura e di apertura sui carichi induttivi (lampade a fluorescenza). Nella scelta degli interruttori si deve tenere conto del declassamento dovuto al tipo di carico alimentato.
L'altezza di installazione delle prese non deve essere inferiore a 175 mm dal piano del pavimento finito (tradizionale o sopraelevato).
Le prese del tipo da incasso ed eventuali interruttori associati dovranno essere installati entro scatole “porta- frutto” in materiale termoplastico di tipo incassato dotate di mostrina di copertura.
Per il tipo da incasso vale quanto segue:
a) norme specifiche di riferimento: CEI 23-5 “Presa a spina per usi domestici e similari”;
b) ogni presa deve essere di tipo monofase bivalente da 10/16 A con poli (o alveoli) allineati, più polo di terra centrale oppure tipo P30 con poli di terra laterali. La portata nominale di corrente è riferita alla tensione di 250 V.
Per il tipo sporgente per usi industriali, interbloccate, vale quanto segue:
a) norme specifiche di riferimento: CEI 23-12 “Prese a spina per usi industriali”;
b) ogni presa deve essere di tipo bipolare o tripolare più polo di terra, con portate nominali di corrente riferite alle tensioni di 230 V (colore blu), 400 V (colore rosso) e 24 V (colore viola);
c) ogni presa deve essere completa di interruttore di blocco, atto a permettere l'inserimento/disinserimento della spina solo a circuito aperto;
d) la protezione può essere costituita da interruttore magnetotermico o da fusibili;
e) le prese a 24 V devono risultare complete di trasformatore 220/24 V di sicurezza.
Per le prese per uso industriale, interbloccate, la presa, l'interruttore di blocco e l'organo di protezione dovranno essere installati entro scatole in materiale termoplastico di tipo sporgente, complete di coperchio di protezione a molla. Tale sistema nella sua globalità dovrà garantire un grado di protezione minimo IP55.
Fanno eccezione le prese per uso industriale installate all’esterno sulle coperture dell’edificio per le quali dovranno essere adottati involucri in alluminio con grado di protezione IP67.
Gli apparecchi di comando per uso industriale saranno inseriti in scatole di PVC rinforzato per montaggio sporgente a parete. Le scatole dovranno essere dotate di sportelli di chiusura per ottenere il grado di protezione minimo IP 55.
Gli imbocchi dovranno essere filettati per raccordo a tubi oppure provvisti di pressatubi.
3.6. Compartimentazioni REI
Per la chiusura resistente al fuoco di aperture su pareti o solai per passaggio di tubazioni affiancate, canali, cavi e simili, dovranno essere impiegati materiali aventi resistenza al fuoco pari almeno a quella della parete o del solaio interessati e indicata negli altri elaborati di progetto.
Tali materiali potranno essere utilizzati, a seconda dei casi e in funzione della grandezza del foro da chiudere, sotto forma di:
- intonaci e malte incombustibili;
- spugne e vernici intumescenti;
- pannelli incombustibili;
- guarnizioni e collari intumescenti;
- mastici, stucchi e sigillanti intumescenti;
- sacchetti intumescenti;
- sistemi passacavo/tubo incombustibili.
Tutti i materiali dovranno, in ogni caso, avere caratteristiche atossiche, essere inodori, non igroscopici e privi di amianto e/o di qualsiasi altro componente inquinante e non ammesso dalla vigente legislazione.
La posa dovrà essere eseguita seguendo scrupolosamente le istruzioni relative al materiale utilizzato, sagomando quest’ultimo intorno a tubazioni e canali per quanto possibile, sigillando accuratamente gli spazi rimasti aperti.
Prima della posa dei materiali antifuoco si dovrà procedere ad una accurata pulizia superficiale dei cavi/tubi/canali, eliminando la polvere, ogni materiale improprio, eventuali depositi chimici e/o grassi, ed assicurandosi che tutte le superfici da trattare siano ben asciutte.
Al termine dei lavori dovrà essere fornita la seguente documentazione:
a) certificazione relativa ai test di resistenza al fuoco rilasciato da laboratorio autorizzato secondo D.M. 26/03/1985 e Legge 818 del 07/12/1984;
b) bolla (o documento di trasporto) di consegna del materiale;
c) dichiarazione di conformità nella quale si certifica che il materiale fornito dall’appaltatore (con specificato il numero di bolla o documento di trasporto) è conforme alle caratteristiche descritte negli elaborati del certificato di prova;
d) dichiarazione di corretta messa in opera (condizioni di installazione equivalenti alle condizioni di prova) corredata di mappatura grafica con l’indicazione dei punti di ripristino codificati e relativa modalità di esecuzione.
10 SPECIFICA TECNICA PER APPARECCHI ILLUMINANTI
Gli apparecchi e i sistemi di illuminazione sono definiti sulla base di standard qualitativi e/o di integrazione architettonica.
Si richiede il ricorso alle più moderne tecnologie di sorgenti luminose a LED e sistemi di accensione finalizzate al risparmio energetico e gestionale.
Si richiamano qui di seguito le principali norme che si applicano alla presente specifica:
- CEI 34-21, 34-22, 34-23: Apparecchi illuminanti: Parte 1ª - Prescrizioni generali e prove; Parte 2ª - Prescrizioni particolari. Apparecchi di emergenza; Parte 3ª - Prescrizioni particolari- Apparecchi fissi per uso generale
- EN 55015: Limits and methods of measurement of radio disturbance characteristics of electrical lighting and similar equipment
- XXX XX 00000: Disturbi nelle reti di alimentazione prodotti da apparecchi elettrodomestici e da equipaggiamenti elettrici simili
- CEI EN 60598 (fascicoli vari) Apparecchi di illuminazione
Tutti gli apparecchi impiegati dovranno essere adatti all'ambiente in cui sono installati e avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all’umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio.
I materiali e le apparecchiature dovranno essere corredate del marchio di qualità IMQ e corrispondenti alle specifiche costruttive delle norme CEI nonché essere dotate di marcatura CE relativa alla normalizzazione europea.
Xxxxxxx apparecchio dovrà essere completo e funzionante in ogni sua parte, caratterizzato da robustezza, precisione di lavorazione e accuratezza di finitura, esente da vibrazioni e rumori dovuti a reattori.
Sarà anche equipaggiato con lampade e integralmente cablato, provvisto di morsettiera sia per i collegamenti interni che per il collegamento ai punti luce predisposti e, ove previsto, al bus DALI.
I tubi fluorescenti lineari saranno ad accensione normale, avranno diametro di 16 mm, saranno caratterizzati da alta efficienza luminosa e da elevata resa cromatica, con temperatura di colore 4000 K o altra a scelta della D.L.
Gli involucri metallici e le parti metalliche internamente accessibili per la manutenzione dovranno essere collegati in modo permanente e sicuro a un morsetto di terra. Il conduttore di protezione non avrà sezione inferiore a 1,5 mmq e sarà contraddistinto da rivestimento isolante giallo-verde.
Tutte le apparecchiature accessorie contenute nell'apparecchio illuminante, quali accenditore, condensatore, reattore, zoccoli e relativi elementi per l'innesto e l'interconnessione dovranno risultare facilmente smontabili e sostituibili: l'uso di rivettature o "pinzature" e' esplicitamente vietato.
I cablaggi interni dovranno essere realizzati con conduttori in rame, aventi sezione non inferiore a 1 mmq.
Il cassonetto metallico o in resina, costituente il corpo dell'apparecchio illuminante, dovrà essere corredato di guarnizione elastica, di materiale antinvecchiante, posta in adeguata sede, coerentemente al grado di protezione IP prescritto per ciascun tipo di apparecchio.
Anche l'entrata del cavo di alimentazione dovrà corrispondere al grado di protezione IP prescritto.
I cassonetti metallici dovranno essere realizzati con lamiera di acciaio, trattata e preparata, verniciata a fuoco o con altro procedimento di pari efficacia, con tinta grigia o nera o altra da definirsi in sede contrattuale.
I cassonetti in resina dovranno essere realizzati con l'impiego di resina poliestere rinforzata da fibre di vetro autoestinguente.
Per la posa in opera degli apparecchi illuminanti risultano a carico dell'Appaltatore i materiali e le opere accessorie necessarie per una corretta installazione di quanto specificato nel seguito. In particolare, a puro titolo indicativo, si ricordano:
- staffaggi e strutture varie di supporto;
- materiali di consumo;
- eventuali strutture di rinforzo e/o appoggio al controsoffitto;
- fornitura, per gli apparecchi da incasso nel controsoffitto, di una presa a spina irreversibile con collegamento fino alla presa, per facilitare la rimozione dell'apparecchio;
- pulizia accurata degli schermi e dei riflettori prima della messa in servizio.
Dovrà essere garantito il corretto dimensionamento e le prestazioni di tutte le forniture alle condizioni di funzionamento previste nei documenti contrattuali.
Dovrà inoltre essere garantita la buona qualità e costruzione dei materiali; si dovranno sostituire o riparare durante il periodo sopraccitato gratuitamente nel più breve tempo possibile quelle parti che per cattiva qualità di materiale, per difetto di lavorazione o per imperfetto montaggio si dimostrassero difettose. Tali lavori dovranno essere eseguiti presso le officine del costruttore oppure sul luogo di installazione.
II costruttore/fornitore dovrà adottare tutte le misure atte ad evitare rischi di danneggiamento o deterioramento durante il trasporto. In ogni caso dovrà tener conto sia della permanenza dei in ambienti umidi e polverosi, sia del carico e scarico anche in condizione di pioggia.
I componenti e le apparecchiature dovranno essere fissate e bloccate in modo da sopportare le vibrazioni e gli urti dovuti al trasporto ed alle necessarie azioni di movimentazione con mezzi di sollevamento per il carico, lo scarico e l'installazione.
11 SPECIFICA TECNICA PER ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
La presente specifica è volta a studiare e risolvere i problemi relativi all’illuminazione di sicurezza, nell’ottica di assicurare all’uomo adeguate condizioni visive in caso di emergenza.
Il sistema ad alimentazione centralizzata per l’illuminazione di emergenza dovrà fornire alimentazione in 24 V DC SELV a tutti i livelli della struttura. In particolare per ogni via di esodo maggiore di 20 m gli apparecchi di illuminazione saranno installati alternativamente su due circuiti separati, in ottemperanza alla VII edizione della norma CEI 64-8.
Entrambi i sistemi dovranno garantire il monitoraggio di tutti gli apparecchi senza l‘aggiunta di ulteriori cavi per la trasmissione dei dati, oltre a quelli di alimentazione.
Gli apparecchi utilizzati per l’illuminazione di emergenza dovranno integrare la tecnologia POWER LED, con grandi vantaggi per quanto riguarda la durata di vita delle sorgenti luminose,
I modi di funzionamento, permanente, non permanente, accensione tramite comando esterno, come anche il valore di dimmerazione, dovranno poter essere programmabili in modo indipendente per ogni singolo apparecchio, direttamente sulla centrale. Gli apparecchi alimentati in 24V dovranno poter essere associabili in 4 gruppi di comando, indipendentemente dal circuito elettrico di appartenenza.
La centrale 24 V dovrà incorporare una unità di comando dotata di display LCD a 4 linee alfanumerico, sul quale potranno essere fatte direttamente le programmazioni relative agli indirizzamenti degli apparecchi e relativi modi di funzionamento.
Dovrà essere possibile impostare e comandare test di funzionamento come anche quelli di autonomia delle batterie, come anche effettuare la lettura dei risultati stessi, che verranno conservati nel diario della centrale per un periodo maggiore di due anni.
I circuiti alimentano e controllano gli apparecchi di emergenza esclusivamente con tecnologia Power Led.
- monitoraggio sino a 20 apparecchi per circuito con visualizzazione dello stato di ogni singolo dispositivo;
- possibilità di combinare sullo stesso circuito funzionamento in modo Permanente, Non Permanente e Permanente con interruttore. Non è necessario effettuare altri collegamenti.
- tensione in modalità batteria: 24 V DC;
- attivazione circuiti (rete/batteria) per funzionamento in emergenza (tempo di commutazione entro 400 ms);
- selezione da utente del modo di funzionamento Permanente, Non Permanente, Permanente con interruttore;
- fusibili separati per alimentazione di rete e batteria (due poli);
- fusibili facilmente accessibili sul fronte della centrale;
- indicazioni LED su ogni modulo per lo stato dei circuiti;
- interfaccia PS/2 integrata di serie consente di collegare una normale tastiera per immetter il testo d’informazioni sulle varie lampade
Sul fronte della centrale dovranno essere facilmente visibili led luminosi di differenti colori, come indicatori di:
- funzionamento ordinario con alimentazione di rete;
- funzionamento in emergenza con alimentazione da batteria;
- guasto, con indicazione del circuito.
La navigazione dei menù e la programmazione del monitoraggio individuale degli apparecchi tramite indirizzamento univoco dei singoli apparecchi di emergenza, come anche il modo di funzionamento, la dimmerazione, l’associazione in gruppi di comando, impostazione dei test di funzionamento e durata delle batterie, definizione della tipologia di inibizione/blocco della centrale, selezione della lingua dovranno poter avvenire direttamente sulla centrale stessa.
Il sistema è concepito per l’utilizzo di lampade di emergenza sorgente led, indirizzabili e regolabili singolarmente direttamente dalla centrale.
Il sistema completamente indipendente permette di miscelare liberamente sullo stesso circuito lampade utilizzate solo in emergenza, lampade a luce permanente e lampade per illuminazione generale pilotate da interruttore, suddivise su 4 circuiti di uscita in 24Volt SELV (III).
La centrale è dotata di Display in chiaro con 4 x 20 caratteri, in diverse lingue, dove leggere le informazioni dettagliate dello stato delle lampade per un massimo di 20 lampade per circuito.
Le informazioni vengono registrate sul libro di bordo con memoria maggiore di 2 anni, e stampabile direttamente tramite inoWEB.
Dati tecnici della centrale CLS 24 POWER:
- funzione di sorveglianza singola delle lampade di emergenza e di segnalazione
- batterie OGI-V 24V, 24Ah
- adatta al montaggio a parete dimensioni 800 x 400 x 170 mm.
- fusibile 2,5AT/250V, 6,3 x 32;
- corrente fornita 3A max. per circuito;
- numero circuiti 4 24Volt SELV (III);
- numero max. lampada per circuito 20;
- blocco batteria OGiV 48 Ah / 24V con autonomia: 1 h (12 A) - 3 h (11,6 A) - 8 h (5,2 A);
- tempo ricarica: 10 h.
- Ingresso per inibizione F+/F-: connessione su apposito loop di appositi interruttori di inibizione, blocco centrale
- Monitoraggio fase SL-/SL-: loop a 24V dedicato per l’attivazione del sistema in emergenza in caso di corto circuito o circuito aperto.
- Connessione relè:
n. 3 contatti in apertura privi di potenziale per le indicazioni max. 24V, 1A DC;
n. 1 contato in apertura/chiusura opzionale programmabile privo di potenziale max. 24V, 1A DC
- Connessione ingressi:
n. 4 ingressi a 230V programmati (anche con funzione invertita) per il comando di accensione di n. 4 gruppi di lampade, associabili mezzo software.
Nei sistemi sono utilizzate solamente batterie ermetiche al piombo senza manutenzione.
- bassa emissione gas;
- garanzia 5 anni;
- auto scarica ridotta;
- progettate secondo i requisiti DIN;
- sistema di ricarica brevettato.
12 SPECIFICA TECNICA PER IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Lo scopo della presente specifica è di definire le indicazioni di buona pratica e di normativa da rispettare nella progettazione e nella realizzazione di impianti fotovoltaici destinati a operare in parallelo alla rete elettrica di distribuzione.
L’impianto fotovoltaico è un sistema di produzione di energia elettrica mediante conversione diretta della radiazione solare in elettricità (effetto fotovoltaico), esso è costituito dal generatore fotovoltaico e dal gruppo di conversione.
Il generatore fotovoltaico dell’impianto è l’insieme dei moduli fotovoltaici, collegati in serie/parallelo per ottenere la tensione/corrente desiderata.
La potenza nominale (o massima, o di picco, o di targa) del generatore fotovoltaico è la potenza determinata dalla somma delle singole potenze nominali (o massime, o di picco o di targa) di ciascun modulo costituente il generatore fotovoltaico, misurate nelle condizioni standard di riferimento.
Le condizioni standard si verificano con un irraggiamento verticale di 1000 W ad una temperatura di 25° ed una air mass di 1,5 in assenza di vento.
Il gruppo di conversione (inverter) è l’apparecchiatura elettronica che converte la corrente continua (fornita dal generatore fotovoltaico) in corrente alternata per la connessione alla rete.
Il progetto segue le indicazioni normative del DM 19 febbraio 2007 e s.m.i. e di tutte le altre norme in vigore nella Repubblica italiana per quanto di competenza. In particolare:
- norme CEI/IEC per la parte elettrica convenzionale;
- norme CEI/IEC e/o JRC/ESTI per i moduli fotovoltaici;
- UNI 10349 per il dimensionamento del generatore fotovoltaico;
- UNI/ISO per le strutture meccaniche di supporto e di ancoraggio dei moduli fotovoltaici;
- norme IEC 439 per i quadri elettrici,
- norme CEI 110-1, le CEI 110-6 e le CEI 110-8 per la compatibilità elettromagnetica (EMC) e la limitazione delle emissioni in RF;
- CEI 11-20: Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di -e II categoria;
- CEI EN 60904-1 (CEI 82-1): Dispositivi fotovoltaici Parte 1: Misura delle caratteristiche fotovoltaiche tensione-corrente;
- CEI EN 60904-2 (CEI 82-2): Dispositivi fotovoltaici -Parte 2: Prescrizione per le celle fotovoltaiche di riferimento;
- CEI EN 60904-3 (CEI 82-3): Dispositivi fotovoltaici -Parte 3: Principi di misura per sistemi solari fotovoltaici per uso terrestre e irraggiamento spettrale di riferimento;
- CEI EN 61727 (CEI 82-9): Sistemi fotovoltaici (FV) - Caratteristiche dell'interfaccia di raccordo con la rete;
- CEI EN 61215 (CEI 82-8): Moduli fotovoltaici in silicio cristallino per applicazioni terrestri. Qualifica del progetto e omologazione del tipo;
- CEI EN 61646 (CEI 82-12): Moduli fotovoltaici (FV) a film sottile per usi terrestri -Qualifica del progetto e approvazione di tipo;
- CEI EN 50380 (CEI 82-22): Fogli informativi e dati di targa per moduli fotovoltaici;
- CEI 82-25: Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle reti elettriche di Media e Bassa tensione;
- IEC 00000-0-000 Electrical installations of buildings -Part 7-712: Requirements for special installations or locations Solar photovoltaic (PV) power supply systems.
- CEI EN 62093 (CEI 82-24): Componenti di sistemi fotovoltaici - moduli esclusi (BOS) Qualifica di progetto in condizioni ambientali naturali;
Ai fini della Prevenzione Incendi dovranno essere rispettate tutte le indicazioni contenute nella Guida per l’Installazione degli Impianti Fotovoltaici – Edizione 2012 emanata dal Ministero degli Interni. In particolare l’area in cui è installato il generatore e i suoi accessori dovrà essere segnalata con apposita cartellonistica conforme al D.lgs. 81/2008.
Qualora le sopra elencate norme tecniche siano modificate o aggiornate, si applicano le norme più recenti. Si applicano inoltre, per quanto compatibili con le norme sopra elencate, i documenti tecnici emanati dalle società di distribuzione di energia elettrica riportanti disposizioni applicative per la connessione di impianti fotovoltaici collegati alla rete elettrica.
Il generatore fotovoltaico deve essere ottenuto collegando in parallelo un numero opportuno di stringhe. Ciascuna stringa, sezionabile e, quando necessario, provvista di diodo di blocco, deve essere costituita dalla serie di singoli moduli fotovoltaici. Ciascun modulo deve essere provvisto di diodi di by-pass. Il parallelo delle stringhe deve essere provvisto di protezioni contro le sovratensioni e di idoneo sezionatore per il collegamento al gruppo di conversione.
Devono essere inoltre compresi uno o più quadri elettrici denominati Quadri di campo, QC, all’interno del quale ciascuna stringa è collegata ad un sezionatore adatto alla tensione continua a circuito aperto. Le stringhe, collegate in parallelo con un sezionatore generale per il collegamento all’inverter, devono avere i terminali positivi connessi ad opportuni diodi di blocco. I terminali di ogni stringa nel quadro di campo devono essere connessi a terra tramite scaricatori di sovratensione. Gli ingressi e le uscite devono essere provvisti di relativi passacavo, il quadro deve essere con grado di protezione IP65, conforme alla norma EN 60439-1 e IEC 439-1 e comunque adeguato alle caratteristiche ambientali del suo sito d’installazione.
Il gruppo di conversione deve essere idoneo al trasferimento della potenza dal generatore fotovoltaico alla rete, in conformità ai requisiti normativi tecnici e di sicurezza applicabili. I valori della tensione e della corrente di ingresso del gruppo di conversione devono essere compatibili con quelli del generatore fotovoltaico, mentre i valori della tensione e della frequenza in uscita devono essere compatibili con quelli della rete alla quale viene connesso l’impianto. Il gruppo di conversione dovrebbe preferibilmente essere basato su inverter a commutazione forzata con tecnica PWM, deve essere privo di clock e/o riferimenti interni, e deve essere in grado di operare in modo completamente automatico e di inseguire il punto di massima potenza (MPPT) del generatore fotovoltaico.
Il dispositivo di interfaccia, sul quale agiscono le protezioni, così come previste dalla norma CEI 0-16, sarà di norma esterno al gruppo di conversione. Dette protezioni, comunque, devono essere corredate di certificazione emessa da un organismo accreditato.
Il convertitore dovrà ripartire automaticamente entro pochi secondi dal ristabilimento dei normali valori di rete di frequenza e tensione. Il convertitore dovrà essere munito di un sistema di auto test che lo escluda in caso di guasto interno permanente e che prevenga ogni riavvio automatico. Le protezioni termiche disposte sui componenti di potenza dovranno limitare l’uscita di potenza in caso di surriscaldamento della macchina. La macchina dovrà rimanere fuori servizio fino a che la temperatura dei componenti controllati rientrerà nei valori normali. In seguito, il convertitore dovrà automaticamente riprendere la sua normale attività.
Il conduttore di uscita dovrà essere connesso all’inverter con un connettore multipolare con grado di protezione almeno IP 65. La tensione di isolamento dei connettori dovrà essere idonea a sopportare la
tensione di rete con protezione in Classe II. Questo connettore dovrà essere posto verticalmente (con una tolleranza di ±30°) e orientato verso il basso e avere una capacità di corrente nominale maggiore della massima corrente di uscita dell’inverter.
Dovrà essere previsto un funzionamento totalmente automatico. Quando la potenza del campo fotovoltaici supera la potenza minima che può essere fornita (1-2 % Pn) la sequenza ON del convertitore deve avviarsi automaticamente per la fornitura di corrente alla rete. Viceversa, laddove la fornitura di energia andasse sotto i valori minimi consentiti, il convertitore dovrà disconnettersi dalla rete e rimanere in attesa. I valori della soglia ON/OFF dovranno avere un’isteresi e un tempo di sfasamento per evitare oscillazioni.
La verifica tecnico-funzionale dell’impianto consiste in:
a ) verifica della continuità elettrica e le connessioni tra moduli;
b) verifica della messa a terra di masse e scaricatori;
c) verifica dell’isolamento dei circuiti elettrici dalle masse;
d) verifica del corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico nelle diverse condizioni di potenza generata e nelle varie modalità previste dal gruppo di conversione (accensione, spegnimento, mancanza rete, ecc.);
1) condizione Pcc > 0,85*Pnom *I / ISTC dove:
- Pcc è la potenza in corrente continua (in kW) misurata all’uscita del generatore fotovoltaico, con precisione migliore del ± 2%;
- Pnom è la potenza nominale (in kW) del generatore fotovoltaico;
- I è l’irraggiamento (in W/m²) misurato sul piano dei moduli, con precisione migliore del ± 3%, tale condizione deve essere verificata per I > 600 W/m² ;
- ISTC, pari a 1000 W/m², è l’irraggiamento in condizioni di prova standard;
2) condizione Pca > 0,9*Pcc
dove Pca è la potenza attiva in corrente alternata (in kW) misurata all’uscita del gruppo di conversione della corrente generata dai moduli fotovoltaici continua in corrente alternata, con precisione migliore del 2%. La misura della potenza Pcc e della potenza Pca deve essere effettuata in condizioni di irraggiamento (I) sul piano dei moduli superiore a 600 W/m².
Qualora nel corso di detta misura venga rilevata una temperatura di lavoro dei moduli, misurata sulla faccia posteriore dei medesimi, superiore a 40 °C, è ammessa la correzione in temperatura della potenza stessa. In questo caso la condizione a) precedente diventa:
3) verifica modificata della condizione Pcc>(1-Ptpv-0,08)*Pnom *I/Istc
Ove Ptpv indica le perdite termiche del generatore fotovoltaico mentre tutte le altre perdite del generatore stesso (ottiche, resistive, caduta sui diodi, difetti di accoppiamento) sono tipicamente assunte pari all'8%. Le perdite termiche del generatore fotovoltaico Ptpv, possono essere determinate da:
Ptpv = (Tcel -25) * y / 100 dove:
- Tcel è la temperatura della cella misurata da un sensore termoresistivo applicato sul retro;
- y coefficiente di temperatura di potenza fornito dal costruttore; oppure da:
Ptpv = [Tamb -25 + (NOCT -20) * I / 800] * y / 100 dove:
- Tamb è la temperatura ambiente media tra faccia e retro;
- y coefficiente di temperatura di potenza;
- NOCT è la temperatura nominale di lavoro della cella fornita dal costruttore.
Deve inoltre essere prevista la capacità di monitorare e contabilizzare l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e gestire le segnalazioni del sistema, i relativi allarmi e le anomalie.
13 SPECIFICA TECNICA PER CABLAGGIO STRUTTURATO
Il sistema di cablaggio strutturato ha lo scopo di ripartire i segnali di fonia e dati in ingresso in un edificio ai vari utenti della rete. Ciò avviene mettendo in comunicazione l’armadio di permutazione centralizzato con gli armadi ripartitori collocati ai vari piani dell’edificio e attraverso una distribuzione orizzontale che porta il segnale di ogni armadio di piano alle singole prese utente.
Un sistema di cablaggio strutturato è caratterizzato in particolare dalla possibilità di sfruttare le stesse connessioni, lo stesso sistema di distribuzione e gli stessi connettori terminali per la trasmissione di segnali di tipo differente. La trasparenza dei diversi protocolli è la caratteristica principale che lo differenzia rispetto ai sistemi di cablaggio tradizionali e consentirà di supportare anche servizi quali la distribuzione di servizi video, la gestione della sicurezza e della comunicazione, la building automation.
Pur riconducendosi a caratteristiche standardizzate per procedure realizzative e componentistica utilizzata, l’impianto sarà personalizzato in funzione della tipologia degli apparati, delle dimensioni, della disposizione logistica ed utilizzo del sistema, e comunque in modo tale da avere le seguenti caratteristiche:
L’intero sistema di cablaggio strutturato dovrà poter essere gestito da un punto unico mediante strumenti che possano garantire la riconfigurabilità della rete, garantendo un sufficiente grado di funzionalità e sicurezza ed incrementando le prestazioni generali del sistema informatico
Il sistema di cablaggio dovrà supportare qualsiasi mezzo trasmissivo, permettendo il trasporto di qualsiasi segnale analogico o digitale generato da un qualsiasi tipo di apparato conforme agli standard internazionalmente riconosciuti (quali ad esempio segnali telefonici, video, dati, ecc.) e dovrà integrare sistemi trasmissivi operando la condivisione della stessa infrastruttura, composta da rete ed apparati, mantenendo autonomi i collegamenti
La realizzazione dovrà risultare semplice e rapida rispetto alle precedenti architetture, dovrà utilizzare attrezzature semplici e poco costose, garantendo una crescita modulare della rete
Dovrà supportare un ambiente informatico multivendor per sistemi provenienti da fornitori diversi, con la necessità sempre maggiore di definire sistemi in isole o reti locali virtuali
È previsto un sistema di cablaggio strutturato in categoria 6. Il sistema di cablaggio strutturato deve rispettare pienamente gli standard ed avere un’architettura aperta come definito dallo standard ISO/OSI.
I lavori dovranno essere eseguiti a regola d’arte ed i materiali usati dovranno essere installati secondo le regole indicate dal produttore. E’ titolo preferenziale essere Installatori Certificati del sistema di cablaggio che s’intende offrire.
Deve essere inoltre compreso ogni onere per l’ingegnerizzazione, la programmazione, il collaudo e la messa in esercizio.
13.1 SPECIFICHE DEI MATERIALI
13.1.1 Prese di telecomunicazione
Tutte le prese usate per terminare i cavi di distribuzione orizzontale dovranno essere di categoria 6A tipo RJ45 schermato.
I telaietti portaprese dovranno essere flessibili, minimo 2 alloggiamenti, tali da poter ospitare prese RJ45 o connettori per fibra ottica senza dover sostituire il telaietto stesso (il connettore RJ45 e quello SC doppio dovranno occupare lo stesso spazio).
Tutte le prese RJ45 schermate soddisferanno le caratteristiche trasmissive definite nelle norme ISO/IEC 11801, EN 50173, e conforme alla categoria 6A secondo EIA/TIA.
La presa RJ45 permetterà l’installazione di meccanismi di riconoscimento senza compromettere le proprie prestazioni.
Un’etichetta per ogni presa mostrerà la mappatura di terminazioni, in accordo con le norme EIA/TIA 568A e B.
Ogni presa potrà essere dotata di un sistema di codifica rimovibile, che preverrà visivamente (a mezzo di codice colori) ed eviterà meccanicamente una connessione scorretta di apparati attivi.
L’adattatore per la presa RJ45 sarà dotato di finestra di etichettatura, con etichetta rimovibile.
A garanzia della performance dei singoli link e quindi del sistema di cablaggio, la presa RJ45, dovrà inoltre:
- essere di un unico e solo tipo nell’intero sistema, utilizzabile sia lato PdL che lato armadio-ripartitore;
- semplicemente e rapidamente connettorizzabile, senza l’utilizzo di particolari attrezzi. La connessione dovrà inoltre avvenire per mezzo di un sistema che garantisca, in fase di installazione, la riduzione al minimo necessario della dipanatura delle coppie del cavo attestato sulla presa;
- permettere, in caso di particolari condizioni installative, l’utilizzo di un accessorio per l’ottimizzazione di una uscita radiale del cavo dal connettore.
13.1.2 Distribuzione orizzontale
I cavi per la distribuzione orizzontale saranno conformi alle norme IEC 46C/462 e IEC 603-1.
La topologia della distribuzione orizzontale sarà stellare, con concentrazione delle linee d’utente nei locali tecnici su permutatori per rame, i permutatori verranno alloggiati all’interno di armadi rack 19”
Il percorso del locale tecnico alla presa d’utente avverrà nelle canalizzazioni previste. Pannelli di permutazione
Nei ripartitori dovranno essere installati pannelli di permutazione per prese RJ45 (patch panel), metallici di colore nero, installabili su rack 19” e che avranno le seguenti caratteristiche:
- adatti all’installazione di prese UTP o FTP, in qualsiasi categoria;
- forniti vuoti, per consentire l’installazione delle prese una ad una e nell’esatto numero necessario;
- a 16, 24 o 32 prese, con ingombro rispettivamente di 1 unità rack per la prima e seconda soluzione e 2 unità per la terza;
- piano di fissaggio prese rientrato, rispetto ai montanti rack della carpenteria, al fine di ottimizzare la curvatura delle patch-cord in prossimità delle prese e quindi migliorare l’organizzazione delle stesse;
- completi di organizzatore dei cavi per il fissaggio e l’organizzazione dei cavi in uscita dalle prese;
Per i pannelli a 16 e 32 prese, identificazione delle singole prese per mezzo di appositi supporti colorati (blu, verde, rosso, giallo), completi di sportellino trasparente di protezione della presa e di foro per il fissaggio di moltiplicatori di linea.
13.1.3 Cordoni di permutazione
Il sistema sarà dotato di patch-cord con categoria minima pari alla categoria del sistema, dello stesso costruttore dell’intero sistema a cablaggio strutturato e del tipo accessoriabile con coperture colorate (blu, giallo, verde, rosso) per le spine RJ45.
Per i ripartitori saranno fornite della lunghezza necessaria a permutare le prese più lontane secondo un cablaggio ordinato.
Per i posti di lavoro saranno fornite di lunghezza pari a 3 metri. Armadi di concentrazione
Saranno costituiti da lamiera di acciaio piegata e saldata con rivestimento a base di poliestere, di colore predominante RAL7035, tenuta agli impatti meccanici esterni IK08, carico ammissibile di almeno 250kg, fianchi asportabili senza attrezzo con sistema di aggancio e sgancio rapido e dotati di porta a vetro.
Dette carpenterie devono essere dotate dei seguenti accessori:
- zoccolo in lamiera di acciaio piegata h=100mm;
- piedini antivibrazione o rotelle per una facile movimentazione;
- tetto in lamiera con spazzole per entrata cavi;
- piastra di chiusura tetto con fori di aerazione;
- coperture laterali verticali per lo spazio tra montanti e fianchi dell’armadio (nel caso di armadi l=800mm);
- piano d’appoggio a mensola con fessure di ventilazione;
- montanti verticali supplementari (per l’installazione di ripiani a maggiore carico), montanti parziali e traverse per il loro montaggio;
- ripiano orizzontale forato con portata di almeno 50kg;
- ripiano estraibile forato con portata di almeno 30kg;
- cassetto su guide scorrevoli con portata di almeno 20kg;
- pannelli per apparecchiature modulari DIN.
13.1.4 Pannelli guida cavi
Al fine di permettere una buona organizzazione del cablaggio ed una corretta tenuta dei cordoni di permutazione all’interno dei ripartitori, dovrà essere installato un adeguato numero di pannelli guida cavi, in prossimità di pannelli di permutazione (patch-panel, moduli telefonici, ecc.) e parti in generale destinate ad accogliere permutazioni.
Questi potranno essere del tipo:
- ad anelli incompleti, di altezza “rack” pari ad 1 unità, dotati di tre anelli di tenuta e di fessure “mangia cavi” per l’inserimento dei cordoni verso l’interno della carpenteria;
- a 4 anelli incompleti e di altezza “rack” pari a 2 unità;
- ad intercalare “mangia cavi”, di altezza “rack” pari ad 1 unità, realizzato con fessure per l’inserimento dei cordoni di permutazione verso l’interno della carpenteria e dotate di sistema di protezione a spazzole.
Posizionamento, quantità e scelta dei pannelli guidacavi dovranno essere effettuati in modo da permettere l’organizzazione del massimo numero di permutazioni prevedibili per le parti (patch-panel, moduli telefonici, hub, ecc.) cui i rispettivi pannelli sono dedicati.
13.1.5 Passacavi verticali
All’interno dei ripartitori, dovrà essere installato un adeguato numero di anelli passacavi per l’organizzazione dei cordoni di permutazione negli spostamenti in verticale.
Detti passacavi saranno del tipo ad anello incompleto, fissati frontalmente sui montanti verticali rack e di dimensione adeguata ad ospitare le massimo numero di permutazioni previste e predisposte.
13.2 INSTALLAZIONE DEI MATERIALI
Utilizzare componenti certificati dal costruttore come di una determinata categoria non è sufficiente affinché l’intero sistema sia conforme ai parametri della categoria voluta. E’ inoltre necessario il rispetto di determinate norme d’installazione, nonché di eventuali specifiche indicazioni del costruttore dei materiali.
Alcune regole d’installazione che assicurano la realizzazione a regola d’arte dell’impianto, con particolare riferimento alla parte di cablaggio in rame, sono:
1. Durante la posa, i cavi devono essere srotolati ed accompagnati al fine di evitare rotture, torsioni, trazioni e deformazioni alle coppie interne. Evitare tassativamente di calpestare i cavi.
2. Nel fissaggio di cavi o fasci di cavi, evitare di strozzare gli stessi con collari o fascette, ma lasciare sempre del gioco.
3. Nella posa dei cavi in canalizzazioni, evitare gli spigoli vivi e mantenere raggi di curvatura generosi (6 - 8 volte il diametro del cavo).
4. In caso il cavo si danneggi durante la posa (torsioni, rotture, tagli, etc.), deve essere sostituito, mai riparato!
5. Installare i cavi il più lontano possibile da sorgenti di disturbo elettromagnetico.
6. Separare fisicamente i cavi di segnale da quelli di alimentazione (utilizzando tubazioni separate o canaline a due scomparti).
7. Rispettare tassativamente la massima lunghezza ammessa di 90m per il link (tratta tra la presa RJ45 del PdL e la rispettiva presa sul quadro ripartitore).
In corso d’opera dovranno essere etichettati con criterio logico e razionale tutti i link realizzati. Detta etichettatura dovrà essere riportata su ogni presa, sia lato PdL che lato ripartitori.
La numerazione adottata sarà la stessa riportata sui report di certificazione che saranno rilasciati alla Committente ad impianto ultimato.
13.3 STANDARD DI CABLAGGIO
Sarà responsabilità del fornitore comprovare le certificazioni attestanti che il sistema di cablaggio sia conforme agli standard appropriati e più recenti, quali:
□ ANS/TIA/EIA-568-B-2-1
□ EIA/TIA 568 e 569: Commercial Building Telecommunication Wiring Standard
□ EIA/TIA 568/A: Commercal Building Telecommunication Wiring Standard
□ IEC 603-7 Part 7: Detail Specification for Connectors
□ ISO 8877: Information Processing System-Interface Connector and Contact Assignment
□ ISO/IEC 11801: Generic Cabling for Building (for category 6e system performance and applications classifications)
□ XXX/XXX XX-0000 (ex 658): Commercial Building Telecommunications Cabling
□ EIA/TIA Bulletin TSB-40A: Additional Trasmission Specifications for 000 Xxx XXX connections
□ CENELEC pr. EN 00000-00000-00000: Cable Specification for Workarea and Orizontal campus/riser backbone
□ EN 50173-European Standard (latest edition)
□ Pr. EN 50174-European Standard
□ EN 50169-European Standard (latest edition)
□ EN 50167-European Standard (latest edition)
□ EN 50168-European Standard (latest edition)
□ CCITT I.430
13.4 CERTIFICAZIONE E GARANZIA
In ottemperanza a quanto previsto dalla normativa ISO/IEC 11801, ogni singola tratta sia in cavo UTP di cat.6 che in cavo in fibra ottica da 12 o 2 fibre multimodali 50/125 µm dovrà essere certificata per attestarne la rispondenza alle caratteristiche minime richieste dalla stessa normativa. Di ogni certificazione dovrà essere rilasciata la stampa originale, prodotta dagli strumenti di misura utilizzati.
Certificazione parte in rame
Certificazione con strumenti ad alta precisione, secondo ISO/IEC 11801 per cavi binati di categoria 6, dalla quale dovranno risultare:
- nominativo dell’azienda certificatrice
- nominativo dell’operatore
- tipologia, numero di serie, revisione software dello strumento utilizzato
- numero identificativo della tratta testata
- tipo di test effettuato (link in classe De)
- mappatura dei collegamenti
- lunghezza di ogni singola coppia
- resistenza, impedenza e capacità di ogni singola coppia
- valore massimo di attenuazione per ogni singola coppia e relativa frequenza di test
- valore massimo del cross-talk loss per ogni possibile combinazione di coppie
- valore minimo di ACR per ogni possibile combinazione di coppie
- valore minimo di Power Sum Next per ogni possibile combinazione di coppie
- valore minimo Power Sum ACR per ogni possibile combinazione di coppie
- valore minimo di ELFEXT e Power Sum ELFEXT per ogni possibile combinazione di coppie
- valore minimo di Return Loss per ogni possibile combinazione di coppia
- valore minimo di DELAY (Ritardo) per ogni possibile combinazione di coppia
- valore minimo di SKEW (Deriva) per ogni possibile combinazione di coppia
Le misure dovranno essere eseguite con apposito strumento certificatore, idoneo alla certificazione in categoria 6, con il fine di:
a) verificare la corretta installazione dei cavi e la corretta esecuzione delle connessioni
b) certificare la conformità del sistema di cablaggio realizzato allo standard della categoria 6.
Dovrà essere rilasciata, alla Committente, la stampa originale delle misure e rispettivi valori misurati, per ogni singolo punto del sistema.
A garanzia della perfetta connettorizzazione e stato dei cavi a fibra ottica posati, dovrà essere eseguita prova strumentale di ogni singola fibra, rilasciando, alla Committente, la stampa originale delle misure effettuate.
Al fine di assicurare il mantenimento delle prestazioni del sistema nel tempo, tutto il sistema di cablaggio strutturato dovrà essere garantito direttamente dal costruttore per un totale di anni 20 (venti).
14 SPECIFICA TECNICA PER IMPIANTO TELEVISIVO
Gli impianti di ricezione e distribuzione dei segnali televisivi devono essere costruiti secondo quanto prevedono le normative vigenti. L’ente normatore di queste attività è il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI). Le norme CEI prescrivono adeguate caratteristiche elettriche e meccaniche cosicché l’impianto sia in grado di soddisfare i requisiti di funzionalità e di sicurezza che anche la legge impone (D.: 37/08).
Le principali norme CEI di riferimento per gli impianti d’antenna sono le seguenti:
• Norma XXX XX 00000 “Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi” Parti 1-10
• Guida 100-7 per l’applicazione delle norme sugli impianti di ricezione televisiva
• Guida CEI 100-140 per la scelta e l’installazione dei sostegni d’antenna per la ricezione televisiva L’impianto di ricezione dei segnali TV può avere realizzazioni molto diverse in funzione delle situazioni ambientali nelle quali si trova ad operare. Schematizzando si possono evidenziare le seguenti funzioni:
i. Sistema di antenne per la ricezione dei segnali
ii. Terminale di testa
iii. Impianto di edificio
iv. Ricevitore (STB)
L’installatore, prima di cominciare i lavori, deve conoscere le frequenze e le polarizzazioni dei segnali che deve rendere disponibili al cliente e valutare da quale direzione arrivano nel sito di intervento.
Particolare importanza hanno le norme relative alle connessioni di terra per la messa in sicurezza degli impianti e per la protezione contro le scariche atmosferiche. Fare riferimento alla guida 100-7 per la scelta dei sostegni da utilizzare in funzione della posizione, dell’altezza, della velocità del vento, ecc.
Prestare la massima attenzione ai materiali utilizzati, in particolare ai cavi, che devono essere il più possibile resistenti all’acqua, all’umidità, allo smog. Utilizzare pertanto cavi prodotti con espansione del dielettrico a gas, con guaina resistente all’umidità con elevato coefficiente di schermatura e bassa attenuazione.
Xxxxxxx i cavi con mezzi idonei (fascette), prestando attenzione a non deformare il cavo per eccesso di compressione. Evitare che i cavi portino l’acqua nei condotti che permettono l’inserimento nell’edificio. Proteggere le connessioni delle antenne ai cavi in modo che non si formino ossidi dannosi al sistema ricevente. Particolare importanza ha la connessione degli schermi dei cavi. Utilizzare connettori corretti per il diametro dei cavi, per evitare stress meccanici o possibilità di passaggio dell’umidità nelle connessioni degli schermi; anche in questo caso è importante proteggere il connettore adeguatamente dagli agenti atmosferici.
Si raccomanda di utilizzare partitori e derivatori di qualità che garantiscano la corretta attenuazione e compatibilità elettromagnetica, cavi con coefficiente di schermatura adeguato, minimo 75 dB.
La posa dei cavi deve essere effettuata con cura, evitando stiramenti che possono cambiare le caratteristiche radioelettriche dei cavi stessi oltre ad invecchiarli precocemente. Una particolare cura deve essere posta per la connessione delle calze schermanti che deve essere realizzata a regola d’arte, per evitare che dopo poco tempo l’impianto abbia a subire interferenze e a patire maggiormente i disturbi impulsivi a causa delle peggiorate condizioni di schermatura.
Si raccomanda di garantire il corretto livello e la corretta equalizzazione dei segnali alle prese terminali. Si raccomanda inoltre di garantire il corretto isolamento radioelettrico fra le prese terminali, per evitare che un ricevitore difettoso danneggi la ricezione di altri apparati.
I punti in cui il segnale ricevuto deve essere conforme con le specifiche del sistema ricevente sono le prese alle quali si deve collegare il STB. In questi punti deve infatti poter essere garantita la qualità necessaria con riferimento ai seguenti parametri:
• Livello del segnale
• Disequalizzazione del canale
• Livello canali adiacenti
• Rapporto C/N (Carrier/Noise)
• CSI (Channel Status Notification)
• MER (Modular Error Ratio)
• BER (Bit Error Ratio)
• Costellazione
• Noise Margin
L’indicazione degli standard di riferimento dei componenti prescelti è direttamente riportata nel computo metrico allegato alla documentazione di progetto (elaborato Ele-03), che è da ritenersi parte integrante della presente specifica tecnica.
15 SPECIFICA TECNICA PER IMPIANTO DI MESSA A TERRA
L'impianto di terra sarà costituito dall'insieme di dispersori intenzionali e di fatto, conduttori di terra e di protezione, collettori di terra e giunzioni, installati e collegati con le seguenti finalità:
- limitare i valori delle tensioni di passo e contatto, entro valori previsti dalle norme CEI;
- egualizzare i potenziali delle masse e delle masse estranee;
- assicurare il corretto intervento delle protezioni dai contatti indiretti: messa a terra di protezione di tutte le parti di impianto e di funzionamento dei circuiti e degli apparecchi utilizzatori, degli involucri metallici delle apparecchiature che, in caso di guasto, potrebbero trovarsi in tensione con conseguente pericolo di contatti indiretti.
L'impianto di terra dovrà soddisfare i requisiti stabiliti dalle normative applicabili, in particolare dalle norme CEI 11-37, 11-1, 64-12, 64-8 nonché dalle regole tecniche di connessione di impianti di utente alla rete elettrica di distribuzione in media tensione.
Sulla base dei dati statistici e delle normative vigente in materia sarà condotta un’analisi del rischio secondo la procedura indicata in CEI 81-10/2, i cui risultati permetteranno di valutare l’opportunità o meno di ricorrere a sistemi di protezione esterni (LPS), atte a ridurre il rischio sia di danno materiale che di pericolo per le persone.
Indipendentemente dai risultati dell’analisi del rischio si adotteranno protezioni interne contro le sovratensioni generate da fulminazioni di tipo indiretto, a protezione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche presenti, e saranno sfruttate al meglio le protezioni naturali degli edifici costituite dall’insieme degli elementi strutturali metallici per la protezione contro gli effetti elettromagnetici generati dalla corrente di fulmine.
15.1 COLLETTORI DI TERRA
II dispersore di terra esterno risulterà collegato, in più punti, al collettore principale di terra, situato nella cabina di trasformazione.
I collettori di terra principali saranno collegati in più punti al dispersore ed alle armature dei pilastri in cemento armato o delle strutture in ferro, con apposito piatto in rame.
Ai collettori di terra principali saranno attestati i seguenti conduttori:
- collegamenti a terra della rete di distribuzione principale di dorsale di allacciamento equipotenziale dei collettori di terra distribuiti nei vari piani dell'edificio;
- collegamenti a terra di tutte le masse metalliche estranee presenti all'interno dei locali.
I collettori di terra saranno costituiti da sbarre in rame accessibili, di dimensioni sufficienti a consentire il collegamento di tutti i conduttori di terra previsti.
Le dimensioni minime dei dispersori sono desunte dalle norme CEI 11-1 e CEI 64-8.
I collettori di terra secondari di piano e/o di edificio saranno collegati all'impianto di terra principale nel modo seguente:
- con rete derivata dalle colonne montanti per il collegamento dei collettori di terra secondari, in corda di rame isolata, di colore giallo/verde.
Ai collettori di terra saranno collegati anche i conduttori di protezione PE dei cavi di alimentazione dei rispettivi quadri elettrici di piano ed i conduttori di protezione PE dei cavi di distribuzione derivati dagli stessi quadri.
In generale, tutte le derivazioni saranno realizzate con morsetti a pettine per conduttori nudi o con morsettiere unipolari a più vie se si utilizzeranno conduttori isolati, in modo da poter disconnettere le derivazioni senza interrompere la dorsale.
La sezione del conduttore di protezione principale sarà invariata per tutta la lunghezza del collegamento.
Gli elementi metallici (per esempio armadi, involucri, rack) ed il conduttore di protezione (PE) dell’impianto interno devono essere connessi alla rete di interconnessione equipotenziale realizzando una configurazione a stella (vds. CEI EN 62305-4 Fig. 9).
I collettori equipotenziali devono essere installati per connettere:
– il conduttore di protezione PE,
– gli elementi metallici degli impianti interni (per esempio armadi, involucri, racks), Per realizzare una efficace equipotenzializzazione occorre rispettare i seguenti criteri:
– interconnettere i collettori equipotenziali al sistema di dispersori con percorsi per quanto possibile brevi;
– usare materiali e dimensioni dei collettori equipotenziali conformi alle prescrizioni della CEI 62305-4 Art. 5.5;
– connettere gli SPD al collettore equipotenziale ed ai conduttori attivi con connessioni più corte possibili al fine di minimizzare le cadute di tensione induttive;
– minimizzare sul lato protetto dell’impianto (a valle degli SPD), gli effetti della mutua induzione riducendo l’area delle spire o installando cavi schermati o passerelle metalliche.
I materiali, le dimensioni e le condizioni d’impiego dei componenti delle interconnessioni equipotenziali devono essere conformi alla CEI EN 62305-3 ed alle specifiche del presente documento.
La minima sezione delle interconnessioni equipotenziali deve essere conforme alla Tab. 1 della medesima norma.
Gli SPD devono essere dimensionati in accordo con l’Art. 7 della CEI EN 62305-4.
15.2 CONDUTTORI DI TERRA E DI PROTEZIONE
Compito di questi conduttori sarà quello di collegare i collettori principali o secondari di messa a terra con le apparecchiature, le strutture metalliche ed i nodi equipotenziali di terra previsti all'interno dei quadri elettrici di piano/zona.
I conduttori di terra e di protezione avranno una sezione adeguata a sopportare le eventuali sollecitazioni meccaniche alle quali potrebbero essere sottoposti in caso di guasti, calcolata e/o dimensionata secondo quanto stabilito dalle norme CEI.
In particolare, per le caratteristiche ed il dimensionamento dei conduttori di protezione PE, si farà riferimento alla documentazione esecutiva relativa agli impianti di distribuzione illuminazione e forza motrice.
La sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all’impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata nella tabella; se dall’applicazione della tabella risulta una sezione non unificata deve essere adottata la sezione unificata immediatamente superiore al valore calcolato.
S ≤ 16 Sp = S
16 < S ≤ 35 Sp = 16 S > 35 Sp = S/2
S: sezione del conduttore di fase
Sp: sezione minima del corrispondente conduttore di protezione
Quando un unico conduttore di protezione deve servire più circuiti utilizzatori, la tabella si applica con riferimento al conduttore di fase di sezione più elevata; le grandezze sono espresse in mm². I valori della tabella sono validi solo se il conduttore di protezione è costituito dallo stesso materiale dei conduttori di fase. Quando il conduttore di protezione non è parte integrante dello stesso cavo di alimentazione o della stessa tubazione contenente i conduttori di fase, la sua sezione non sarà mai inferiore a 2,5 mm² e corredata di protezione meccanica.
15.3 COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI
Tutte le masse estranee e le tubazioni metalliche accessibili destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque, i canali di condizionamento, ecc. esistenti nell'area dell'impianto elettrico utilizzatore saranno collegate all'impianto di terra.
I morsetti di collegamento alle masse estranee ed alle tubazioni assicureranno un contatto sicuro nel tempo. In particolare saranno eseguiti i collegamenti equipotenziali, con connessione all'impianto di terra, per:
a) tubazioni in ingresso ed uscita dalle centrali;
b) canalizzazioni in lamiera nel locale sottocentrale termica;
c) tubazioni metalliche nei cunicoli;
d) tubazioni per ventilconvettori;
e) tubazioni all'ingresso dei servizi igienici, se metalliche (solamente per bagni contenenti docce o vasche);
f) strutture metalliche di supporto di controsoffitti e pavimenti sopraelevati;
g) sistemi di canalizzazioni portacavi metallici.
La sezione minima dei conduttori equipotenziali di terra per le masse estranee non sarà mai inferiore a16 mm² e sarà sempre corredata di protezione meccanica.
La sezione dei conduttori equipotenziali principali non sarà inferiore a 25 mm².
Il collegamento equipotenziale supplementare può essere assicurato da masse estranee, purché soddisfino le condizioni specificate dall’art. 543.2.4 della norma CEI 64-8.
15.4 GIUNZIONI
Le giunzioni saranno in genere eseguite con appositi morsetti a bulloni serrati con chiavi dinamometriche o mediante saldatura autogena o alluminotermica. Esse dovranno garantire:
- bassa resistenza di contatto;
- elevata resistenza meccanica;
- elevata resistenza alla corrosione.
Gli accorgimenti da adottare per evitare le corrosioni di natura chimica ed elettrochimica saranno i seguenti:
- utilizzare come dispersori materiali metallici omogenei;
- per connettere metalli diversi, utilizzare morsetti in materiali speciali che riducono le coppie elettrochimiche e proteggere la giunzione con nastratura autovulcanizzante o similare;
- evitare l’interramento di corde e picchetti di rame nelle immediate vicinanze di strutture interrate di ferro o acciaio.
Nelle cassette di derivazione, o dove il conduttore di protezione presenta un andamento a rimbalzo, deve essere impiegato un unico morsetto o capocorda a pressione (sono esclusi i morsetti con serraggio a vite) che raggruppi tutti i conduttori derivati.
15.5 PROTEZIONE CON SISTEMA DI SPD
La protezione degli impianti interni contro gli impulsi consiste nell’installazione di un sistema di SPD, formato da SPD coordinati, sia per le linee di energia che per quelle di segnale.
Il criterio generale per il coordinamento degli SPD è lo stesso per entrambi i casi, ma a causa della grande diversificazione degli impianti elettronici e delle loro caratteristiche (analogici o digitali, c.c. o c.a., bassa o alta frequenza) le regole per la scelta e l’installazione degli SPD sono diverse da quelle applicate per la scelta di SPD relativi solo agli impianti di potenza.
I requisiti di prova degli SPD devono essere conformi a:
– CEI EN 61643-1 per gli impianti di potenza,
– CEI EN 61643-21 per impianti di telecomunicazione di segnalazione.
La scelta e l’installazione di un Sistema di SPD devono essere conformi a:
– CEI EN 61643-12 e CEI 64-8 per la protezione degli impianti di potenza,
– CEI EN 61643-22 per la protezione di impianti di telecomunicazione di segnalazione.
L’efficienza di un sistema di SPD dipende non solo dalla scelta appropriata degli SPD ma anche dalla loro corretta installazione. Tra gli aspetti da considerare vi sono:
– il punto d’installazione degli SPD;
– i conduttori di connessione;
– la distanza di protezione, determinata dai fenomeni di oscillazione;
– la distanza di protezione, determinata dai fenomeni d’induzione.
L’ubicazione degli SPD dovrebbe essere conforme all’Art. D.1.2 della CEI EN 62305-4 ed è principalmente determinata dalla:
– specifica sorgente di danno (per esempio fulminazione diretta della struttura, S1; diretta sulla linea, S3, al suolo in prossimità della struttura, S2, o al suolo in prossimità di una linea, S4);
– più vicina possibilità di scaricare la corrente impulsiva a terra (il più vicino possibile al punto d’ingresso della linea nella struttura).
I conduttori di connessione dell’SPD devono aver le sezioni minime specificate nella Tab. 1 della CEI EN 62305-4.
16 SISTEMA XX.XX.
L’impianto XX.XX: dovrà basarsi su tecnologia, materiali e software avente integrazione e caratteristiche equivalente a quanto presente in essere presso il CAPS
Il Software di video management previsto a progetto è il sistema Avigilon Control Center Enterprise “ACC7- ENT” o tecnicamente equivalente ed integrabile a mezzo di personalizzazioni con quanto in uso
Le caratteristiche minime a pena di esclusione, saranno:
Gestione di telecamere con risoluzione da VGA a 30 megapixel, supporto per telecamere MJPEG, MPEG-4, H.264, H.265, JPEG2000, supporto per telecamere ONVIF con gestione del doppio streaming;
Piattaforma certificata Onvif, con supporto dei Profili S, T e G. Software con interfaccia in lingua italiana.
Il Software di gestione video sara’ basato su architettura server client; dovra’ essere disponibile inoltre l’accesso da thin client basato su web browser (Chrome e Safari), senza necessita’ di installare plug-in e di aprire porte nel firewall basandosi su HTTPS.
Dovranno essere disponibili APP per sistemi mobili iOS e Android senza costi aggiuntivi.
Il SW dovra’ essere licenziato solo in base di telecamere connesse e non richiedere licenze aggiuntive per la centralizzazione di piu’ Server/NVR e/o licenze per client e/o APP.
Il Software di gestione video potra’ gestire almeno 300 telecamere per ogni Server, almeno 10.000 telecamere per sito, contenente 100 server;
Il Software dovra’ permettere la configurazione del failover tra piu’ server, sia nella configurazione con un server aggiuntivo in “hot stand-by”, sia ridistribuendo il carico delle telecamere sui restanti server online del sito. Deve essere possibile configurare per ciascuna telecamera fino a due server di failover (secondo e terzo livello), impostando un livello di prioritá per ciascuna. Il sistema deve aggiornare automaticamente i permessi, le viste salvate etc. con la nuova configurazione del sito, senza che l’operatore debba modificare alcun parametro. Nel momento in cui il server guasto sia ripristinato, l’operatore accedendo alla timeline delle registrazioni dovra’ visualizzare il flusso video registrato proveniente sia dal server primario che da quello di failover,
Da ogni client su workstation, webclient e APP dovra’ essere possibile collegarsi ad un numero illimitato di siti, anche aventi differenti edizioni di licenze.
Dovrá essere possibile autenticarsi tramite Client utilizzando autenticazione a due fattori e definire un metro di complessitá delle password.
Il software di gestione video dovra’ essere dotato di tecnologia HDSM 2.0 (o tecnologia equivalente) per l’ottimizzazione della gestione della banda tra server e client. Non deve essere svolta alcuna attivitá di transcodifica, il server trasmette al client le immagini con una risoluzione adeguata al dettaglio richiesto, e nel caso di massimo dettaglio (con risoluzione a partire da 4MP) inviare al client solo la porzione dell’immagine richiesta e non tutto il flusso video.
Dovra’ essere possibile gestire lo stesso flusso alla massima definizione sia in live che in registrato; L’operatore dovra’ poter creare in maniera dinamica e grafica differenti viste, anche da piu’ NVR contemporanei, e dovra’ poter accedere contemporanamente a immagini in live e in registrato nella stessa vista anche della stessa telecamera.
Il Software dovra’ avere (per la gestione delle immagini in controluce) la possibilita’ di gestire in maniera dinamica l’Istogramma delle immagini, schiarendo o scurendo le zone sottoesposte o sovraesposte nel momento in cui l’operatore zooma, per fare emergere dettagli del video difficili da vedere con le impostazioni predefinite, sia per immagini live che registrate per telecamere da 1MP a 30MP;
L’interfaccia utente deve avere la possibilitá di utilizzare la funzione di Centro dell’Attenzione, per cui tutte le telecamere vengono rappresentate come esagoni, il cui colore cambia a seconda della gravitá dell’evento che si sta verificando (motion, analisi video, allarme, soggetto riconosciuto con funzione di face recognition...). Deve essere possibile richiamare automaticamente il popup del video live degli eventi di maggiore interesse, e visualizzare con un click la clip che ha generato l’evento.
L’operatore deve poter scegliere l’interfaccia client con un tema chiaro o scuro, per adattarsi meglio alle condizioni di illuminazione ambientale.
Il Software dovra’ essere dotato di funzioni di ricerca evoluta, basate su anteprime immagini, su motion, su eventi di analisi video e possibilita’ di ricerca sul registrato tra tutte le telecamere del sistema di un oggetto (persona o veicolo) di interesse (fino a 250 telecamere per sito);
In particolare la ricerca per eventi di analisi video dovra’ poter essere effettuata su qualsiasi telecamere creando aree di ricerca e periodo di permanenza dell’oggetto classificato (persona o veicolo) nell’area, senza la necessita’ di configurare a priori gli eventi di analisi.
Il Software dovra’ inoltre includere la possibilita’ di ricerca su tutte le telecamere del sito “per apparenze” con affinamenti successivi per oggetti classificati (persone o veicoli), con ricerca a partire da un singolo fotogramma o dalla descrizione testuale dell’oggetto da ricercare;
Con telecamere compatibili, deve essere possibile effettuare la ricerca per descrizione, indicando per esempio la tipologia del veicolo (auto, camion, bus, moto e bici) e il colore, oppure per le persone sulla base del genere, colore capelli, vestiti ed etá. La classificazione deve essere fatta direttamente dalla telecamera per ottenere le massime prestazioni. Nel caso in cui la telecamera non sia dotata di analisi video nativamente, puó essere abilitata con delle limitazioni tramite l’uso di Artificial Intelligence Appliance.
dovra’ inoltre essere presente la possibilita’ di ricerca per “Unusual Motion Detection (rilevamento di movimento anomalo, per periodo della giornata, tipo di movimento, direzione) senza necessita’ di configurare e definire gli eventi a posteriori, oppure per Unusual Activity Detection (rilevamento di un comportamento insolito di una persona o veicolo);
Il Sistema deve essere in grado di gestire la funzionalitá di Face Recognition, creando piú liste di soggetti e catturare l’attenzione dell’operatore nel caso in cui un soggetto venga riconosciuto con un livello di confidenza impostabile. Per ciascun server, deve essere possibile analizzare fino a 50 telecamere contemporaneamente per funzionalitá di face recognition, e 150 telecamere per ricerche di similitudine.
Dovra’ essere possibile configurare l’obbligo di autenticazione di due utenti differenti (“operatore” e “supervisore”) per l’accesso alle registrazioni e il software dovra’ permettere la possibilita’ di indagini collaborative tra piu’ utenti;
Il software dovra’ permettere l’esportazione delle registrazioni in formato proprietario e/o in formati standard. In caso di esportazione in formato proprietario dovra’ essere disponibile un player gratuito scaricabile e/o esportabile in modo integrato nel filmato salvato.
Dovra’ essere possibile esportare in un unico file in formato nativo, diverse clip provenienti da diversi intervalli temporali di diverse telecamere del sistema, evitando cosí di dover esportare tutto l’intervallo temporale per tutte le telecamere interessate all’evento. Nel caso di esportazione effettuata a partire da ricerche per similitudine, deve essere possibile mascherare su piú telecamere lo sfondo per motivi di privacy, e lasciare visibile solamente il soggetto di interesse.
Dal filmato esportato in formato nativo, tramite l’apposito player, dovra’ essere possibile eseguire nuove ricerche, o procedere ad una nuova esportazione. Il filmato esportato in formato nativo deve poter essere protetto da password.
Il Software deve permettere l’integrazione con sistemi di Controllo Accessi e dovra’ avere la disponibilita’ di REST API per integrazione di sistemi di terze parti.
Integrandosi con il sistema di Controllo Accessi, deve essere possibile effettuare la ricerca di un’identitá, per visualizzare le immagini associate ad accessi negati o autorizzati. L’operatore deve poter inoltre sbloccare i
varchi a partire dalla visualizzazione della telecamera associate, e in un pannello dedicato visualizzare tutte le attivitá relative uno specifico varco.
Per motivi di privacy, deve essere possibile mettere in standby una telecamera, inibendo la visualizzazione delle immagini live a tutti gli operatori e disattivando per quel momento la registrazione.
Gli aggiornamenti Software delle release all’inteno della stessa major release dovranno essere gratuiti; il software non deve prevedere canoni ricorrenti obbligatori. Accesso al supporto tecnico gratuito per tutti gli utilizzatori della soluzione, H24/7.
Telecamera dome fissa da interno 4MP con ottica 3.3-9mm con video-analisi (caratteristiche minime a pena di esclusione) Modello Avigilon 4.0C-H5A-D1-IR o equivalente
Telecamera IP Day/Night, risoluzione minima 4 Megapixel; corpo in plastica e alluminio, con range di temperatura di funzionamento da -40° a +65°; °; Sensibilitá minima 0.03 lux in modalitá colori, 0.015 in modalitá monocromatica. Obiettivo P-Iris F1.3 vari-focale motorizzato e regolabile da remoto 3.3-9mm.
Alimentazione PoE 802.3af/ 12VDC/ 24VAC
Tecnologia IR illuminazione adattiva ad infrarossi abilitata; IR integrato con lunghezza d’onda di 850 nm, distanza di illuminazione fino a 35 m a 0 lux.
Tecnologia tipo LightCatcher (o tecnologia equivalente), per assicurare eccezionali dettagli di immagine anche in aree scarsamente illuminate luce;
Range dinamico con Tecnologia a tripla esposizione da 126dB.
Compressione MJPEG H.264/H.265 Tecnologia HDSM SmartCodec o equivalente per ridurre i requisiti di larghezza di banda e archiviazione; supporto alla Tecnologia HDSM sul software di gestione video per l’ottimizzazione della banda tra Server e Client;
Algoritmi di video analisi di nuova generazione basata su reti neurali, per la gestione dei seguenti comportamenti:
- Oggetti nell’area; permanenza ingiustificata di oggetti; gli oggetti attraversano il fascio; l’oggetto appare o entra nell’area; l’oggetto non e’ presente nell’area, gli oggetti entrano/escono dall’area, l’oggetto si ferma nell’area, direzione violata, rilevamento di manomissione.
Gestione e configurazione degli eventi a bordo della telecamera e gestione e configurazione delle regole e delle azioni sul software di VMS.
La telecamera deve effettuare la classificazione di persone e veicoli in automatico, ed inviare al VMS le relative informazioni e il dettaglio del volto in alta qualitá (se compatibile).
Protezione con password, crittografia HTTPS, autenticazione codifica, autenticazione WS, log accesso utente, autenticazione basata su porta 802.1x
Conformità ONVIF con la versione 1.02, 2.00, Profilo S e Profilo T.
Protocolli supportati: XXx0, XXx0, XXXX, XXXXX, XXXX, XXX, XXX, RTSP, RTCP, RTP, TCP, UDP, IGMP,
ICMP, DHCP, Zeroconf, ARP.
Dotata di porta USB per utilizzo di adattatore wifi per accesso all’interfaccia web di configurazione per facilitare l’installazione e la configurazione;
Prodotti ad alta affidabilità con garanzia del produttore di almeno 5 anni. Comprensiva di accessori per installazione a regola d’arte a superficie
Telecamera bullet da esterno 4MP con ottica 3.3-9mm con video-analisi (caratteristiche minime a pena di esclusione) Modello Avigilon 4.0C-H5A-BO1-IR o equivalente
Telecamera IP Day/Night, risoluzione minima 4 Megapixel; corpo in alluminio, con range di temperatura di funzionamento da -40° a +65°; Sensibilitá minima 0.03 lux in modalitá colori, 0.015 in modalitá monocromatica. Obiettivo P-Iris F1.3 vari-focale motorizzato e regolabile da remoto 3.3-9mm.
Grado di protezione per condizioni atmosferiche IP66 e IP67, contro gli impatti IK10; Alimentazione PoE 802.3af/ 12VDC/ 24VAC
Tecnologia IR illuminazione adattiva ad infrarossi abilitata; IR integrato con lunghezza d’onda di 850 nm, distanza di illuminazione fino a 50 m a 0 lux.
Tecnologia tipo LightCatcher (o tecnologia equivalente), per assicurare eccezionali dettagli di immagine anche in aree scarsamente illuminate luce;
Range dinamico con Tecnologia a tripla esposizione da 126 dB.
Compressione MJPEG H.264/H.265 Tecnologia HDSM SmartCodec o equivalente per ridurre i requisiti di larghezza di banda e archiviazione; supporto alla Tecnologia HDSM 2.0 sul software di gestione video per l’ottimizzazione della banda tra Server e Client;
Algoritmi di video analisi di nuova generazione basata su reti neurali, per la gestione dei seguenti comportamenti:
- Oggetti nell’area; permanenza ingiustificata di oggetti; gli oggetti attraversano il fascio; l’oggetto appare o entra nell’area; l’oggetto non e’ presente nell’area, gli oggetti entrano/escono dall’area, l’oggetto si ferma nell’area, direzione violata, rilevamento di manomissione.
Gestione e configurazione degli eventi a bordo della telecamera e gestione e configurazione delle regole e delle azioni sul software di VMS.
La telecamera deve effettuare la classificazione di persone e veicoli in automatico, ed inviare al VMS le relative informazioni e il dettaglio del volto in alta qualitá (se compatibile).
Protezione con password, crittografia HTTPS, autenticazione codifica, autenticazione WS, log accesso utente, autenticazione basata su porta 802.1x
Conformità ONVIF con la versione 1.02, 2.00, Profilo S e Profilo T.
Protocolli supportati: XXx0, XXx0, XXXX, XXXXX, XXXX, XXX, XXX, RTSP, RTCP, RTP, TCP, UDP, IGMP,
ICMP, DHCP, Zeroconf, ARP.
Dotata di porta USB per utilizzo di adattatore wifi per accesso all’interfaccia web di configurazione per facilitare l’installazione e la configurazione;
Prodotti ad alta affidabilità con garanzia del produttore di almeno 5 anni. Comprensiva di accessori per installazione a regola d’arte a superficie
17 GRUPPO STATICO DI CONTINUITÀ
Gruppo statico di continuità modulare trifase-trifase (di seguito denominato UPS) dotato delle seguenti principali caratteristiche:
- Potenza nominale del sistema: 20 kVA
- Potenza attiva nominale del sistema: 20 kW
- Ingresso: 380-400-415V 3Ph+N+PE; 50/60 Hz
- Uscita: 380-400-415V 3Ph+N+G; 50/60Hz
- Efficienza in Doppia Conversione fino a 96.2%
- Efficienza in Eco Mode fino a 99%
- Fattore di potenza in ingresso: > 99%
- Distorsione della corrente in ingresso (THDi): 3% max
- Autonomia: 10 minuti
18 GRUPPO ELETTROGENO
Il Gruppo Elettrogeno sarà un generatore insonorizzato, con distribuzione Trifase ed alimentazione Diesel, completo di marmitta e scarico in acciaio inox fino alla copertura del fabbricato, dotato di quadro di controllo e avviamento automatico, pompa di caricamento del gasolio. Questo gruppo sarà posizionato in esterno in accordo con quanto indicato nelle planimetrie di progetto.
- Frequenza Hz 50
- Tensione V 400
- Fattore di potenza cos ϕ 0.8
- Fasi 3
- Potenza
- Potenza nominale massima LTP kVA 275.00
- Potenza nominale massima LTP kW 220.00
- Potenza servizio continuo PRP kVA 251.48
- Potenza servizio continuo PRP kW 201.18
COMPLETO DEGLI ACCESSORI QUALI:
• Supporti antivibranti opportunamente dimensionati
• Piedi di supporto
• Sensore del livello di minimo carburante
• Cofanatura insonorizzata, realizzata con pannelli modulari in acciaio zincato opportunamente trattati per resistere alla corrosione ed a condizioni ambientali aggressive, fissati e sigillati consentono di avere una completa tenuta
Marmitta residenziale ad alta attenuazione del rumore fornita montata e integrata nella cofanatura, completa di tubazione di scarico dei fumi in acciaio inox fino alla copertura del fabbricato, dotata di idoneo camino
Il gruppo sarà dotato di serbatoio in grado di garantire al 75% del carico 12 ore di funzionamento continuato; sarà infine dotato di pompa di caricamento del gasolio per il rifornimento dello stesso in caso di necessità
Il quadro di controllo e protezione a bordo macchina sarà dotato di protezione per guasti verso terra (tarabile e regolabile in tempo e corrente) e del pannello integrato e connesso al generatore, con modulo di controllo a microprocessore che raccoglie tutti i circuiti elettronici di comando, controllo e segnalazione
Le caratteristiche principali del gruppo elettrogeno sono:
Sistema di raffreddamento Acqua Numero e disposizione cilindri 6 in linea Cilindrata cm³ 7150
Aspirazione Turbo intercooled Regolatore di velocità Elettronico
Potenza serv. continuo (albero motore) PRP kW 227 Potenza massima (albero motore) LTP kW 250 Capacità carter olio l 29
Consumo olio lubrificante @ PRP (max) % 0.10 Capacità circuito refrigerante l 32
Carburante Diesel
Consumo specifico carburante @ 75% PRP g/kWh 217 Consumo specifico carburante @ PRP g/kWh 204 Sistema di avviamento Elettrico
Potenza del sistema de avviamento kW 5 Circuito Elettrico V 24 EQUIPAGGIAMENTO MOTORE
Standards
Le prestazioni del motore sono conformi alle normative ISO 3046, BS 5514 e DIN 6271. I valori sono riportati secondo la normativa ISO 8528. Il controllo dei giri del motore è conforme alla ISO 3046/IV, class A1 e ISO 8528-5 class G3.
Blocco motore
• Blocco cilindri con ottimale distribuzione di forza
• Bielle in acciao forgiato
• Anelli di compressione Keystone di lunga durata
• Valvole e guide sostituibili Sistema di iniezione del carburante
• Common rail
• Prefiltro di carburante con separatore d’acqua
• Pompa di iniezione
• Filtro di carburante Sistema di lubrificazione
• Pompa olio rotativa azionata dall’albero motore
• Asta controllo livello olio Sistema di raffreddamento
• Pompa del liquido refrigerante
• Efficiente sistema di raffreddamento ottenuto attraverso opportuni condotti di
distribuzione dell’acqua all’interno del blocco cilindrico Sistema di scarico
• Filtro d’aria a due stadi con ciclone Alternatore Mecc Alte
Modello ECO38-1LN/4 Tensione V 400
Frequenza Hz 50
Fattore di potenza cos ϕ 0.8 Tipo Senza Spazzole
Poli 4
Standard AVR DSR Variazione tensione % 1 Efficiency @ 75% load % 93.7 Classe H
Protezione IP 23
ASAMENTO REALIZZATO CON PROFILI SALDATI, COMPLETO DI:
• Supporti antivibranti opportunamente dimensionati
• Piedi di supporto
SERBATOIO DEL CARBURANTE INTEGRATO COMPLETO DI:
• Bocchettone di riempimento
• Sfiato per l'aria
• Sensore del livello di minimo carburante
• Pompa di caricamento del gasolio da serbatoio supplementare COFANATURA:
• Cofanatura insonorizzata, realizzata con pannelli modulari in acciaio zincato opportunamente trattati per resistere alla corrosione ed a condizioni ambientali aggressive, fissati e sigillati consentono di avere una completa tenuta
• Facile accessibilità al gruppo per interventi di manutenzione grazie a: larghe porte di accesso laterali complete di cerniere in acciaio inossidabile e maniglie con serratura. Pannelli modulari smontabili tramite apposite viti protette da tappi in materiale plastico (smontabili)
• Xxxxxxxx comandi protetto da apposito sportello con oblò trasparente e chiusura a chiave
• Presa d’aria laterale opportunamente protetta e insonorizzata
• Ganci di sollevamento laterali a tre posizioni. Lunghezza (L) mm 3951
Larghezza (W) mm 1438 Altezza (H) mm 2085 Peso (a secco) Kg 2990
Capacità serbatoio carburante l 636 Potenza acustica (LWA) dBA 97 Pressione acustica a 7 m dB(A) 68
Xxxxxxxx integrato e connesso al generatore, con modulo di controllo a microprocessore che raccoglie tutti i circuiti elettronici di comando, controllo e
segnalazione STRUMENTAZIONE DIGITALE
• Tensione generatore (3 fasi)
• Tensioni rete
• Frequenza generatore
• Corrente generatore (3 fasi )
• Tensione batteria
• Potenza (kVA - kW - kVAr)
• Fattore di potenza Cos φ
• Conta-ore
• Giri motore r.p.m.
• Livello carburante (%)
• Temperatura motore COMANDI E ALTRO
• Selettore di alimentazione (0/I)
• Pulsanti modalità di funzionamento: OFF, MAN (manuale), AUT (automatico),TEST
• Pulsanti:marcia e arresto,chiusura teleruttore rete,chiusura teleruttore generatore,selezione misure, reset allarmi
• Disponibile avviamento da remoto
• Allarme acustico
• Ricarica automatica della batteria
• RS232 Porta di comunicazione
• Password settabile con vari livelli di accesso PROTEZIONI CON ALLARME
• Motore: basso livello carburante, bassa pressione olio, alta temperatura motore
• Generatore : sovra\sotto tensione, sovraccarico, sovra\sotto frequenza, avviamento fallito, sovra\sotto tensione della batteria
PROTEZIONI CON ARRESTO
• Motore: basso livello di carburante, bassa pressione dell’olio, alta temperatura del motore
• Generatore : sovra\sotto tensione, sovraccarico, sovra\sotto frequenza, mancato avviamento, sovra\sotto tensione della batteria
• Interruttore magnetotermico : III poli
• Protezione differenziale ALTRE PROTEZIONI
• Pulsante arresto di emergenza
• Pannello protetto da apposito sportello con oblò trasparente e chiusura a chiave
19 RIVELAZIONE-ALLARME INCENDI
I sistemi antincendio saranno costituiti da un impianto di rivelazione degli incendi, progettato e realizzato a norma UNI 9795, edizione ottobre 2013.