Società per azioni quotata tenutasi il giorno 29 aprile 2006 REPUBBLICA ITALIANA
Repertorio n. 24047 Raccolta n. 9506 Verbale dei lavori dell’Assemblea Ordinaria dei soci della
“BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.A.”
Società per azioni quotata tenutasi il giorno 29 aprile 2006 REPUBBLICA ITALIANA
L'anno duemilasei (2006) il giorno sei (6) del mese di maggio, in Siena, in Xxx xxx Xxxxxxxxx x.000, nel mio studio.
Avanti a me, Dottor Xxxxx Xxxxxx, Notaio in Siena, iscritto al Collegio Notarile dei Distretti Riuniti di Siena e Montepulciano, è presente il Signor:
- Xxxx. Xxxx Xxxxx Xxxxxxx, nato a Siena il 23 aprile 1948, domiciliato in Siena Xxxxxx Xxxxxxxxx x. 0, che dichiara di possedere i requisiti che non rendono obbligatoria l'assistenza dei testimoni e di non richiederla e della cui identità personale io Notaio sono certo.
Il predetto comparente ed io Notaio, tramite il presente atto, procediamo come segue a redigere il verbale dei lavori dell' Assemblea Ordinaria di prima convocazione della Società "Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.", con sede in Siena Xxxxxx Xxxxxxxxx x. 0, capitale sociale Euro 2.025.988.746,00, interamente versato, Codice Fiscale e partita IVA 00884060526, iscritta con lo stesso numero presso il Registro delle Imprese della Provincia di Siena, aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena - codice Banca 1030.6, Codice Gruppo 1030.6 - (in appresso indicata anche come "Società" o "BMPS" od altresì, semplicemente, come "Banca"), assemblea che diamo atto essersi svolta in data 29 aprile 2006 in Siena Xxxxx Xxxxxxx
x. 00, nei locali della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., della quale il Xxxx. Xxxx Xxxxx Xxxxxxx ha svolto, ai sensi dell'art.12 dello Statuto Sociale quale Presidente pro- tempore del Consiglio di Amministrazione di essa Società, la funzione di Presidente ed io Notaio, su richiesta di esso Presidente, quella di Segretario:
Apertisi i lavori assembleari alle ore 9 minuti 49 ed assunte le suddette funzioni, il Presidente, ai sensi del ricordato art. 12 dello Statuto Sociale, sceglie fra gli azionisti presenti i Signori Xxxxxxxx Xxxx e Xxxx Xxxxxx per svolgere la funzione di scrutatori.
Il Presidente dà atto che:
- del Consiglio di Amministrazione sono presenti i Signori: Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, Xxxxx Xxxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxx, Xxxxxxxxx
Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxxx mentre hanno giustificato la loro assenza i Consiglieri Xxxx Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxxx e Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx;
- del Collegio Sindacale sono presenti i Sindaci effettivi Signori Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx, Presidente, Xxxxxx Xxxxxxxx e Xxxxxxxx Xxxxxxxx;
- è presente il Direttore Generale Xxxxxx Xxxxxx. Il Presidente comunica:
- di aver consentito l’ingresso nella sala assembleare ad alcuni esperti, analisti finanziari e giornalisti accreditati, e rappresentanti della Società di Revisione, invitati ad assistere all'Assemblea anche in conformità alle raccomandazioni CONSOB, riconoscibili da apposito tesserino;
- di aver consentito l’ingresso nella sala assembleare ad alcuni dirigenti e dipendenti della Banca che ha ritenuto utile far partecipare alla presente Assemblea in relazione agli argomenti da trattare, nonché a rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali aziendali. Segnala la presenza in sala di dipendenti della Banca e di altri collaboratori esterni, parimenti riconoscibili da appositi tesserini, comunicando che tale personale è presente per far fronte alle esigenze tecniche ed organizzative dei lavori e che tutte le persone citate sono state, così come gli azionisti, regolarmente individuate ed accreditate.
L’elenco di tali soggetti viene allegato sotto la lettera "A" alla presente verbalizzazione.
Quindi il Presidente dichiara che sono stati perfezionati tutti gli adempimenti previsti dalla legge e, in particolare, dalle norme di cui al D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 – Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria - e dalle relative disposizioni di attuazione e che l’assemblea è stata convocata in sede ordinaria, a norma dell’art. 12 del vigente Statuto Sociale, in prima convocazione per il giorno 29 aprile 2006 ore 9,30 in Siena, Viale Mazzini n. 23, giorno e luogo in cui si è tenuta l'assemblea, mediante avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (n. 73 Parte II - Foglio delle inserzioni-) del giorno 28 marzo 2006, Inserzione S-2602, e successiva integrazione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (n. 78 Parte II - Foglio delle inserzioni-) del giorno 3 aprile 2006, Inserzione S- 2961.
Si trascrive qui di seguito l'Ordine del Giorno di cui al suddetto avviso:
1) Bilancio di esercizio al 31.12.2005; relazione degli
amministratori sulla gestione; relazione della società di revisione; relazione del Collegio Sindacale: deliberazioni relative. Bilancio consolidato al 31.12.2005.
2) Determinazione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2006-2007-2008.
3) Determinazione del numero dei Vice Presidenti per gli esercizi 2006-2007-2008.
4) Nomina, per gli esercizi 2006-2007-2008, dei membri del Consiglio di Amministrazione.
5) Scelta, tra i membri del Consiglio di Amministrazione, del Presidente, nonchè dei Vice Presidenti nel numero determinato dall'assemblea.
6) Determinazione dei compensi ai membri del Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 27, n. 1 dello statuto sociale.
7) Nomina, per gli esercizi 2006-2007-2008, del Presidente e degli altri membri del Collegio Sindacale, nonchè dei Sindaci supplenti.
8) Determinazione dei compensi ai membri del Collegio Sindacale ai sensi dell'art. 27, n. 1 dello statuto sociale.
9) Deliberazioni in ordine all'acquisto e vendita di azioni proprie ex articoli 2357 e 2357 ter del Codice Civile.
10) Riforma del sistema esattoriale D.L. 203/2005: deliberazioni conseguenti in ordine al ramo aziendale relativo alle Gestioni Dirette.)
Il Presidente dichiara altresì che:
- l’avviso di convocazione è stato comunicato alla Borsa Italiana S.p.A. in data 27 marzo 2006 e pubblicato in data 29 marzo 2006 sul quotidiano "Il Sole 24 Ore";
- sono stati regolarmente espletati gli altri adempimenti informativi previsti dal Regolamento CONSOB degli Emittenti n. 11971, mediante tempestivo deposito presso la sede sociale e la Borsa Italiana S.p.A., a disposizione del pubblico, della documentazione prevista dalla normativa vigente.
Rammenta, in particolare, che sono rimasti depositati presso la Sede Sociale, come lo sono tutt'ora, e presso la Borsa Italiana S.p.A.:
- dal giorno 30 marzo 2006, per quanto attiene al primo punto all'ordine del giorno:
a) Relazioni degli Amministratori sull'esercizio 2005: relazione consolidata sull'andamento della gestione e relazione sull'andamento della gestione dell'impresa;
b) Bilancio di esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A al 31.12.2005 (Prospetti di bilancio e nota integrativa);
c) Proposta per l'Assemblea relativa all'approvazione del Bilancio ed alla distribuzione dell'utile a remunerazione del capitale;
d) Bilancio consolidato al 31.12.2005 del Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena (Prospetti di bilancio e nota integrativa);
nonchè il regolamento disciplinante lo svolgimento dell'Assemblea ordinaria e straordinaria, e in quanto compatibile, delle assemblee speciali di categoria;
- dal giorno 13 aprile 2006:
- per quanto attiene al primo punto all'ordine del giorno:
a) relazione del Collegio Sindacale, redatta ai sensi degli artt. 2429 Cod. Civ. e 153 del D. Lgs. 58/98, all'assemblea degli azionisti convocata per l'approvazione del bilancio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. chiuso al 31.12.2005;
b) relazione della Società di Revisione ai sensi dell'art. 156 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 sul bilancio di esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A chiuso al 31 dicembre 2005;
c) relazione della Società di Revisione, ai sensi dell'art.
156 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, sul bilancio consolidato del Gruppo Monte dei Paschi di Siena chiuso al 31 dicembre 2005;
d) prospetti riepilogativi dei dati essenziali degli ultimi bilanci;
- le relazioni degli amministratori relative alle proposte formulate dal Consiglio di Amministrazione inerenti il nono e il decimo punto all’ordine del giorno.
Il Presidente ricorda, inoltre, che:
- ad oggi il capitale della società ammonta ad Euro 2.025.988.746,00
(duemiliardiventicinquemilioninovecentottantottomilasettecento quarantasei virgola zero zero), interamente versato ed è suddiviso in n. 2.448.491.901
(duemiliardiquattrocentoquarantottomilioniquattrocentonovantun omilanovecentouno)azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,67 (zero virgola sessantasette) ciascuna, da n. 565.939.729 (cinquecentosessanta- cinquemilioninovecentotrentanovemilasettecentoventinove) azioni privilegiate del valore nominale di euro 0,67 (zero virgola sessantasette) ciascuna e da n. 9.432.170 (novemilioniquattrocentotrentaduemilacentosettanta) azioni di risparmio sempre del valore nominale di euro 0,67 (zero virgola sessantasette) ciascuna;
- la Società si avvale per questa Assemblea di un sistema per la rilevazione elettronica delle presenze e del voto, per cui è stato distribuito ai soci o loro delegati partecipanti all’Assemblea, un apparecchio denominato televoter, il cui contatto con l’apposito lettore, in entrata o in uscita dall’area assembleare, consente di appurare in tempo reale la consistenza del capitale rappresentato in assemblea, il nominativo dei soci presenti o rappresentati, dei loro delegati e delle azioni rispettivamente portate;
- avvalendosi del predetto sistema, viene redatto l’elenco nominativo dei soci intervenuti, di persona o per delega, con l’indicazione per ciascuno di essi del numero delle azioni di pertinenza e che verrà allegato alla verbalizzazione della presente Assemblea, conformemente a quanto previsto dal citato Regolamento CONSOB degli Emittenti.
Il Presidente comunica che sulla base delle risultanze fornite da tale sistema, in questo momento - sono le ore nove e minuti cinquantadue (h 09 m 52) -, sono presenti o regolarmente rappresentati nella sala n. 507 azionisti o aventi diritto al voto per azionisti, portatori, complessivamente, di n. 1.832.924.964 azioni ordinarie, pari al 74,859344% del capitale sociale rappresentato da tali azioni. In particolare, sono presenti n. 87 soci in proprio, portatori di n. 1.394.040.593 azioni ordinarie e n. 420 soci per delega, portatori di n. 438.884.371 azioni ordinarie, come da certificazioni conformi all'art. 34 del Regolamento CONSOB n.11768.
E' presente all'assemblea il rappresentante comune degli azionisti di risparmio Dottor Xxxxxxxxx Xxxxxxx.
Il Presidente comunica che:
- è stata verificata l’osservanza delle norme e delle prescrizioni previste dalla legge e dallo statuto sociale in ordine all’intervento dei soci in assemblea e al rilascio delle deleghe; quest’ultime nei termini di cui all’art. 2372 del Codice Civile e al Regolamento CONSOB n. 11768;
- le deleghe vengono acquisite agli atti sociali;
- in ottemperanza a quanto richiesto dall’art. 85 del Regolamento CONSOB n. 11971, secondo le risultanze del libro soci, integrate dalle altre comunicazioni ricevute ai sensi della normativa vigente, ed in base alle altre informazioni a disposizione, gli unici azionisti che partecipano direttamente o indirettamente in misura superiore al 2% del capitale sociale, rappresentato da azioni con diritto di voto, sono:
* Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Quest’ultima possiede direttamente n. 1.199.761.031 azioni ordinarie, pari al 49,00%
del capitale sociale rappresentato da tali azioni, nonché n. 565.939.729 azioni privilegiate, pari al 100% del capitale sociale rappresentato da tali azioni. Si informa inoltre che la Fondazione Monte dei Paschi di Siena possiede indirettamente ulteriori n. 3.800.000 azioni ordinarie tramite BMPS S.p.A. per le quali non può essere esercitato il diritto di voto (artt. 2357 ter e 2359 bis del codice civile);
* Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxx che ha segnalato il superamento della soglia del 2% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto, dichiarando, con ultima comunicazione del 26 maggio 2004 di possedere indirettamente tramite Società appartenenti al proprio Gruppo,
n. 115.500.000 azioni ordinarie, pari al 4,72% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, al 3,83% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea straordinaria e al 3,82% del capitale totale della Società;
* J.P. Xxxxxx Xxxxx & Co. - New York, che ha segnalato per conto del Gruppo J.P. Xxxxxx, il superamento della soglia del 2% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto, dichiarando, con ultima comunicazione del giorno 21 aprile 2006 di possedere n. 78.914.232 azioni ordinarie, pari al 3,223% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, al 2,618% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea straordinaria e al 2,61% del capitale totale della società;
* Hopa S.p.A. - Holding di Partecipazioni aziendali, che ha segnalato il superamento della soglia del 2% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto, dichiarando, con comunicazione del 26 aprile 2004 di possedere direttamente n. 73.463.100 azioni ordinarie, pari al 3,00% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, al 2,437% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea straordinaria e al 2,429% del capitale totale della società;
- Unicoop Firenze - Società Cooperativa ha segnalato, il superamento della soglia del 2% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto, dichiarando, con comunicazione del 29 dicembre 2005 di possedere n. 73.159.575 azioni ordinarie, pari al 2,988% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, al 2,427% del capitale sociale
rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea straordinaria e al 2,419% del capitale totale della società.
Per quanto concerne l’esistenza di sindacati di voto o di blocco o, comunque, di patti parasociali o di patti e accordi di alcun genere in merito all’esercizio dei diritti inerenti alle azioni o al trasferimento delle stesse e di cui all’art.
122 del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria, il Presidente rende noto che la Società ha ricevuto le seguenti comunicazioni:
* in data 12 gennaio 2004 conferma dell’avvenuto rinnovo tacito per la durata di ulteriori tre anni del patto di consultazione, stipulato tra n. 54 azionisti in data 14 gennaio 2001, inviato alla Banca d’Italia ed alla CONSOB e depositato per l’iscrizione nel Registro delle Imprese di Siena in data 26 gennaio 2001 ed avente attualmente ad oggetto e vincolate n. 78.888.676 azioni ordinarie della Banca, corrispondenti a circa il 3,24% del capitale sociale ordinario, patto concernente l’esercizio di voto in Assemblea ed la vendita e/o disposizione delle azioni ordinarie della Banca, e relativamente al quale è stato comunicato che aderiscono:
Azionista percentuale sul totale azioni Ordinarie al 12 gennaio 2004
Xxxxxxx Xxxxx 0,30
Xxxxxxxxx Xxxxxx 0,21
Xxxxxxxxx Xxxxx 0,13
Xxxxxxxxx Xxxxx 0,13 Montinari Xxxxxxxx Xxxxxx 0,20
Xxxxxxxxx | Xxxxxxxxxx | 0,14 | |
Xxxxxxxxx | Xxxxxx | 0,14 | |
Xxxxxx Xxxx | 0,22 | ||
Xxxxxxx Xxxxxxx | 0,60 | ||
Xxxxxxx Xxxxxxx | 0,17 | ||
Xxxxxxxxxx Xxxxxx | 0,13 | ||
Xxxxxxxxx Xxxxxx | 0,11 | ||
Xxxxxxxxx Xxxxxxx | 0,11 |
oltre a numero 41 altri azionisti detentori, ciascuno, di partecipazioni inferiori allo 0,1%, (per complessive 15.839.864 azioni) pari, in totale, allo 0,65% delle azioni ordinarie. Quindi, il totale generale è di circa il 3,24% e complessivamente, n. 54 azionisti ordinari.
* in data 18 aprile 2006, comunicazione relativa all’esistenza di un patto parasociale (il “Patto”) stipulato il 14 aprile 2006, avente ad oggetto la presentazione
congiunta delle liste di candidati alle cariche di membri del consiglio di amministrazione e di membri del collegio sindacale, nonché l’esercizio congiunto del diritto di voto in merito ai punti n. 3, n. 4, n. 5 e n. 7 all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci della Banca Monte dei Paschi di Siena
S.p.A. convocata per i giorni 29 e 30 aprile 2006. I Partecipanti al Patto sono
Azionista percentuale sul capitale ordinario BMPS VIAFIN S.r.l 0,388%
FINCAL 2000 S.p. 3,675%
Emera Società per Azioni 0,449%
Mantegna 87 S.r.l. 0,204% Hopa Società per Azioni
– Holding di Partecipazioni Aziendali 3% FinGruppo Holding S.p.A. 0,168%
GP Finanziaria S.p.A 1,277%
Armonia S.r.l. 0,122%
Xxxxx Xxxxxxx 0,30%
Xxxxx Xxxxxxxxx 0,12 %
Xxxxxx Xxxxxxxxx 0,20%
Xxxxx Xxxxxxxxx 0,20%
Xxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxx 0,20%
Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx 0,14%
Xxxxxx Xxxxxxxxx 0,14%
Xxxx Xxxxxx 0,22%
Xxxxxxx Xxxxxxx 0,16%
Xxxxxxx Xxxxxxx 0,60%
Xxxxxx Xxxxxxxxxx 0,13%
Xxxxxx Xxxxxxxxx 0,11%
Xxxxxxx Xxxxxxxxx 0,11%
Xxxxxx Xxxxxxxxxxx 0,11%
oltre a n. 36 altri soci detentori di partecipazioni inferiori allo 0,1% (per complessive 15.509.380 azioni) pari, in totale, allo 0,63%. Il totale generale è di circa il 12,653%;
* in data 18 aprile 2006, comunicazione relativa all’esistenza di un accordo fra soci (l’ “Accordo”) stipulato il 14 aprile 2006, avente ad oggetto esclusivamente alcune previsioni in merito alle modalità di presentazione delle liste di candidati alle cariche di membri del consiglio di amministrazione e di membri del collegio sindacale, nonché l’esercizio del diritto di voto in merito ai punti n. 2, n. 4 e n. 7 all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. convocata per i giorni 29 e 30 aprile 2006. I partecipanti all’Accordo sono:
Azionista percentuale sul capitale ordinario di BMPS Viafin S.r.l. 0,388%
FINCAL 2000 S.p. 3,675%
Emera Società per Azioni 0,449%
Mantegna 87 S.r.l. 0,204% Hopa Società per Azioni –
Holding di Partecipazioni Aziendali 3% FinGruppo Holding S.p.A. 0,168%
GP Finanziaria S.p.A 1,277%
Armonia S.r.l. 0,122%
Xxxxx Xxxxxxx 0,30%
Xxxxx Xxxxxxxxx 0,12%
Xxxxxx Xxxxxxxxx 0,20%
Xxxxx Xxxxxxxxx 0,20%
Xxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxx 0,20%
Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx 0,14%
Xxxxxx Xxxxxxxxx 0,14%
Xxxx Xxxxxx 0,22%
Xxxxxxx Xxxxxxx 0,16%
Xxxxxxx Xxxxxxx 0,60%
Xxxxxx Xxxxxxxxxx 0,13%
Xxxxxx Xxxxxxxxx 0,11%
Xxxxxxx Xxxxxxxxx 0,11%
Xxxxxx Xxxxxxxxxxx 0,11%
Unicoop Firenze società cooperativa
di consumo a mutualità prevalente 2,99% Unipol Assicurazioni S.p.A 2,45%
oltre a n. 36 altri azionisti detentori di partecipazioni inferiori allo 0,1% (per complessive 15.509.380 azioni) pari, in totale, allo 0,63% e quindi per un totale generale di circa il 18,093%.
Il Presidente invita chi avesse ulteriori comunicazioni da fare, con riferimento all’esistenza di patti di cui all’art.
122 del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria a volerle effettuare.
Nessuno chiede la parola.
Il Presidente ricorda che non risulta vi sia stata alcuna sollecitazione o raccolta di deleghe di voto ai sensi degli artt. 136 e seguenti del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria.
Ricorda, inoltre, che, ai sensi dell’art. 9 dello Statuto vigente, nessun socio, ad eccezione dell’Istituto conferente, può possedere, a qualsiasi titolo, azioni ordinarie in misura superiore al 4% del capitale della Società. Il diritto di voto inerente le azioni detenute in eccedenza rispetto al limite
massimo sopra indicato non può essere esercitato.
Il Presidente invita tutti i partecipanti all’Assemblea a voler rendere nota l’eventuale esistenza di situazioni che importino il superamento del limite di possesso azionario fissato dall’art. 9 dello Statuto, e, in particolare, a voler dichiarare se alcuno detenga azioni della Società anche tramite fiduciarie e/o interposta persona ed inoltre se alcuno detenga azioni della Società per conto di altri soci, in misura tale da superare il limite statutario citato. Nessuno chiede la parola.
Sempre il Presidente richiede formalmente che tutti i partecipanti all’assemblea dichiarino l'eventuale esistenza di situazioni che impediscano loro l'esercizio del diritto di voto ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e dello statuto sociale, facendo presente che le azioni per le quali non può essere esercitato il diritto di voto sono, comunque, computabili ai fini della regolare costituzione dell’Assemblea.
Nessuno chiede la parola. Il Presidente constata che:
- si è provveduto ad accertare l'identità e la legittimazione di tutti gli intervenuti a partecipare all’assemblea nei modi previsti dalle norme vigenti;
- è stato raggiunto il quorum costitutivo previsto per le assemblee ordinarie di prima convocazione, essendo intervenuti azionisti, o aventi diritto al voto per azionisti, che rappresentano più della metà del capitale sociale avente diritto al voto nelle assemblee ordinarie.
Quindi, essendo state rispettate le formalità di convocazione e di comunicazione ed essendo stato raggiunto il quorum previsto dalla legge e dallo Statuto, il Presidente dichiara l'assemblea regolarmente costituita in sede ordinaria in prima convocazione, per discutere e deliberare sugli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno.
Prima di procedere all’esame dei punti all’Ordine del Giorno, il Presidente espone ai presenti le modalità tecnico-pratiche con le quali si svolgerà l'Assemblea.
Richiama, quindi, l'attenzione dei presenti sulle indicazioni riportate nella documentazione contenuta nella cartella loro consegnata all’atto del ricevimento, nella quale cartella sono contenuti:
1) Regolamento Assembleare.
2) Nota sulle modalità di votazione.
3) Testo statuto vigente.
4) Curricula dei candidati alla carica di Amministratore e
Sindaco.
5) Copie relazioni e proposte del Consiglio di Amministrazione circa gli argomenti all’Ordine del Giorno.
6) Schede d’intervento.
7) Pro-memoria sulle misure di sicurezza negli ambienti assembleari.
Una copia di tale documentazione si allega al presente verbale sotto la lettera "B".
Il Presidente precisa che l'area assembleare è costituita da distinti locali identificati rispettivamente come:
- auditorium - dove è posto il tavolo di presidenza;
- tensostruttura - allestita nello spazio posto in prossimità dell'auditorium stesso;
- ante auditorium - attrezzata nello spazio antistante l'auditorium medesimo, i quali locali sono attrezzati in modo da permettere di seguire puntualmente i lavori assembleari.
Sempre il Presidente evidenzia che verrà utilizzata, per le votazioni, apposita procedura elettronica mediante apparecchio televoter che è stato consegnato a ciascun azionista o delegato, nel quale è memorizzato il codice di identificazione del Socio e delle relative azioni rappresentate. Tale apparecchio è strettamente personale e le manifestazioni di voto devono essere effettuate personalmente dal titolare dello stesso.
Ricorda, ancora, che:
- i portatori di xxxxxxx, che intendono esprimere voti diversificati su una stessa proposta dovranno recarsi in ogni caso alle postazioni di "voto assistito", segnalate da apposito cartello;
- coloro che intendono effettuare interventi sono invitati a compilare l'apposita "scheda per richiesta di intervento" predisposta per ciascun argomento all’Ordine del Giorno, indicando le proprie generalità, consegnandola poi presso la postazione "Raccolta interventi", presso il tavolo di presidenza;
- al fine di consentire la più ampia partecipazione al dibattito, il Presidente invita a formulare interventi che siano strettamente attinenti ai punti all’Ordine del Giorno e il più possibile contenuti nella durata, riservandosi di dare indicazioni sulla durata massima degli interventi prima dell'apertura della discussione su ciascun punto all'Ordine del Giorno, tenendo conto della rilevanza dell'argomento in discussione e del numero delle richieste di intervento depositate;
- gli interventi saranno effettuati esclusivamente dalla
postazione posta in contiguità del tavolo di Presidenza, nei limiti di tempo che saranno dallo stesso Presidente indicati, trascorsi i quali, previo preavviso, sarà interrotta la funzione audio e, conseguentemente, la relativa verbalizzazione;
- le risposte alle eventuali richieste dei soci verranno, di regola, fornite al termine di tutti gli interventi. Sono consentiti brevi interventi di replica;
- gli interventi saranno riportati nel verbale in forma sintetica, con l’indicazione nominativa degli intervenuti, delle risposte ottenute e delle eventuali repliche.
Informa, infine, che si procede a registrazione su nastro dell’andamento dei lavori, al solo fine di agevolare la verbalizzazione: il nastro sarà distrutto dal notaio, una volta completata la verbalizzazione.
Il Presidente prega gli intervenuti di non assentarsi, ricordando che, se dovessero farlo, sono invitati a passare dall’apposito portale – già utilizzato all’ingresso – usando il televoter per segnalare il momento di uscita e quello del successivo rientro nell’area assembleare, e ciò ai fini della esatta costante rilevazione dei presenti e del relativo numero delle azioni partecipanti alle singole votazioni, come disposto dalla normativa CONSOB.
Il Presidente dichiara aperti i lavori assembleari in sede ordinaria.
Prima di passare all'esame ed alla discussione degli argomento posti all'ordine del giorno, il Presidente ritiene, per conoscenza dell'Assemblea, di dover comunicare quanto segue: "1) Comunicazione sulla "Corporate Governance"
La Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha aderito fin dal marzo 2001 al Codice di Autodisciplina delle Società Quotate per costituire un adeguato sistema di corporate governance e ne ha dato attuazione ai principi ispiratori. Tale adesione è stata confermata nel marzo 2003 a fronte dell'aggiornamento del luglio 2002 del Codice stesso.
Per quanto attiene l'esercizio 2005, la Banca ha provveduto a dare informativa sul proprio sistema di "Corporate Governance" mediante un'apposita relazione depositata presso la sede sociale insieme all'altra documentazione assembleare e trasmessa a Borsa Italiana S.p.A. a disposizione del pubblico. Tale relazione è altresì contenuta in apposito capitolo intitolato "La Corporate Governance" nella Relazione Consolidata sull'andamento della gestione, consegnatavi all'atto del ricevimento in assemblea."
Il Presidente dichiara aperti i lavori in sede ordinaria,
passando ad esaminare il primo argomento posto all'ordine del giorno:
"1)Bilancio di esercizio al 31.12.2005; relazione degli amministratori sulla gestione; relazione della società di revisione; relazione del Collegio Sindacale: deliberazioni relative. Bilancio consolidato al 31.12.2005."
Il Presidente, ricordato nuovamente che gli adempimenti informativi previsti dalla legge sono stati regolarmente espletati mediante deposito della documentazione di bilancio, propone, se non vi sono opposizioni, di dare lettura di alcune "Considerazioni di sintesi del Presidente del Consiglio di Amministrazione" delle quali invita a distribuire copie ai presenti.
Nessuno opponendosi, terminata la distribuzione ai presenti delle suddette copie, il Presidente procede a dare lettura di dette considerazioni secondo il testo che qui di seguito si trascrive:
"Signori azionisti,
nel 2005 l’economia mondiale ha continuato ad espandersi a ritmi di poco inferiori a quelli dell’anno precedente (+4,4% rispetto al 2004, prendendo a riferimento la variazione percentuale del prodotto interno lordo in termini reali), trainata ancora una volta dal significativo profilo di crescita degli Stati Uniti (+3,5%) e dei Paesi asiatici, in particolare della Cina (+9,8%) e dell’India (+7,6%). In questo favorevole contesto internazionale, peraltro, la cosiddetta Area Euro ha continuato a realizzare uno sviluppo contenuto (+1,3%) e risultati ancora più deludenti (0,0%) ha conseguito il nostro Paese, appesantito da una sfavorevole dinamica dei consumi interni e degli investimenti interni e da un contributo negativo degli scambi con l’estero, gravati dai noti problemi di competitività nonostante il deprezzamento intervenuto nel rapporto di cambio tra euro e dollaro.
Anche il quadro dei mercati finanziari ha continuato ad essere complessivamente favorevole. I mercati azionari e i mercati obbligazionari, infatti, hanno fatto registrare buone performance sia negli Stati Uniti d’America, sia in Asia, sia in Europa, mostrando un significativo incremento delle quotazioni in queste ultime due aree geografiche. Per quanto riguarda il nostro Paese, in particolare, il mercato azionario ha realizzato una significativa crescita delle quotazioni e un elevato incremento degli scambi e della capitalizzazione, mentre il mercato dei titoli a reddito fisso è stato caratterizzato da una sensibile diminuzione delle emissioni nette di corporate bond.
Con riferimento alla realtà italiana, il descritto non brillante andamento dell’economia reale e la positiva dinamica dei mercati finanziari hanno inevitabilmente condizionato anche le linee di sviluppo dell’attività bancaria. Rappresentati in termini stilizzati, i principali profili evolutivi hanno riguardato il proseguimento della crescita dei volumi intermediati, l’ulteriore riduzione degli spread tra tassi d’interesse sull’attività tradizionale, la significativa ripresa della domanda di investimenti finanziari a rischio, pur in un quadro ancora fortemente orientato verso forme d’impiego del risparmio molto liquide e a rendimento pressochè garantito.
Nell’ambito del richiamato non facile contesto economico e finanziario, il Gruppo e la Banca hanno conseguito risultati molto importanti sotto il duplice profilo della crescita dei risultati economici e dello sviluppo dei volumi operativi.
Prima di passare ad esaminare i relativi dati reddituali e patrimoniali, è opportuno premettere che il bilancio consolidato del 2005 è il primo bilancio del Gruppo redatto secondo i principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standard Board (d’ora in avanti IAS). Gli IAS hanno introdotto nuovi concetti e nuove logiche nella redazione del bilancio di esercizio, segnatamente realizzando il trapasso da criteri contabili prudenziali e fondati su una prevalente valutazione al costo a criteri contabili attenti soprattutto all’ottica degli investitori e fondati su una prevalente valutazione al cosiddetto fair value. La forte discontinuità rispetto al passato è stata opportunamente disciplinata dalla normativa, in particolare attraverso un principio che regola la transizione dai vecchi ai nuovi criteri e la cui applicazione ha comportato la rielaborazione del bilancio 2004 secondo le nuove regole, con la conseguente possibilità di disporre di almeno un anno di informazioni omogenee e, quindi, comparabili.
Nel 2005, l’utile netto del Gruppo (riferito, al pari di tutti i risultati economici del Gruppo e della Banca che saranno successivamente esposti, a conti economici riclassificati con criteri gestionali e opportunamente resi omogenei, come accennato poco sopra, per rendere possibile il confronto anno su anno) ha raggiunto i 790,2 milioni di euro, evidenziando una significativa crescita, rispetto al 2004, sia in termini assoluti (+235,4 milioni di euro), sia in termini relativi (+42,4%) e configurandosi come il miglior risultato di sempre nella storia dello stesso Gruppo. Al contempo rilevante è stato anche l’utile netto della Banca che, attestandosi sui
368,7 milioni di euro, ha fatto registare una diminuzione, sempre rispetto al 2004, sia dei valori assoluti (-68,1 milioni di euro), sia dei valori relativi (-15,6%), diminuzione peraltro spiegata dalla cosiddetta fiscalità passata da valori positivi a valori negativi sia per il venir meno di alcuni benefici di cui era stato possibile usufruire nel 2004, sia per l’emergere degli effetti indotti sui valori contabili dagli IAS.
Gli andamenti di sintesi sin qui delineati hanno trovato puntuale riflesso nell’indice del ROE i cui valori, calcolati in riferimento al patrimonio medio, sono, tra il 2004 e il 2005, aumentati dall’8,2% all’11,6% per il Gruppo e diminuiti dal 10,9% al 6,1% per la Banca.
A determinare l’andamento del profilo reddituale complessivo hanno contribuito, come sempre in passato, circostanze di varia natura e di diverso segno, tra le quali, in particolare, il miglioramento del risultato dell’attività d’intermediazione creditizia, il positivo apporto delle attività di servizio, l’andamento più favorevole del complesso delle attività d’intermediazione finanziaria, il leggero peggioramento dell’insieme delle rettifiche di valore su crediti e su attività finanziarie, la perdurante positiva dinamica degli oneri operativi, l’ulteriore rallentamento delle rettifiche su attività materiali e immateriali, il mutato contributo delle componenti extra-operative, l’apporto non più positivo della fiscalità. Ciascuna di queste circostanze sarà successivamente approfondita attraverso una lettura scalare del conto economico della Banca e del Gruppo, lettura che partirà dai risultati delle attività tipiche e si addentrerà poi nella considerazione delle performance delle altre diverse aree di attività in maniera da ricostruire passo per passo la formazione dell’utile netto.
Iniziando, dunque, dall’attività d’intermediazione creditizia, il miglioramento della relativa performance è sintetizzato dall’aumento del margine d’interesse, attestatosi a 1.314,3 milioni di euro a livello di Banca e a 2.578,1 milioni di euro a livello di Gruppo, corrispondenti ad un incremento relativo, rispetto al 2004, dell’8,5% e, rispettivamente, del 7,3%. Tali favorevoli andamenti si spiegano essenzialmente con il significativo sviluppo intervenuto nei volumi delle masse intermediate che ha più che compensato la flessione intervenuta nel livello dello spread tra tassi attivi e tassi passivi.
Passando a considerare le attività di servizio, il loro positivo apporto è comprovato dalla crescita, rispetto al
2004, delle commissioni nette (+11,2% per la Banca e +8,3% per il Gruppo) nell’ambito delle quali lo sviluppo ha interessato sia le commissioni da servizi bancari tradizionali, sia le commissioni da gestione del risparmio, sia le commissioni del comparto esattoriale. A seguito di tale positivo apporto, un significativo incremento ha conseguentemente interessato il margine d’intermediazione primario, rappresentato dalla somma algebrica del margine d’interesse e delle commissioni nette, il quale si è attestato a 2.227,5 milioni di euro per la Banca e a 4.359,4 milioni di euro per il Gruppo, corrispondenti ad un incremento relativo, rispetto al 2004, del 9,6% e, rispettivamente, del 7,7%.
Relativamente al complesso delle attività d’intermediazione finanziaria, il loro andamento più favorevole rispetto al 2004 è comprovato dalla significativa crescita del risultato netto prodotto dall’attività di trading e da quella di movimentazione delle partecipazioni, nonché, limitatamente al Gruppo, dall’ulteriore incremento del saldo della gestione assicurativa. A seguito di tali dinamiche, il margine della gestione finanziaria della Banca e il margine della gestione finanziaria e assicurativa del Gruppo hanno raggiunto i 2.663,8 milioni di euro e, rispettivamente, i 4.727,5 milioni di euro, corrispondenti ad una crescita relativa, a confronto con il 2004, del 7,2% e, rispettivamente, del 7,4%.
Prendendo ora in considerazione l’insieme delle rettifiche di valore su crediti e su attività finanziarie, il loro complessivo peggioramento è dipeso essenzialmente dalla significativa crescita delle rettifiche per deterioramento delle attività finanziarie a sua volta conseguente alla svalutazione della partecipazione nel capitale di Hopa S.p.A. resa opportuna dai recenti, improvvisi, considerevoli e peculiari eventi che hanno caratterizzato quest’ultima, i suoi azionisti e le loro controparti finanziarie anche con riferimento, seppur non esclusivo, all’investimento in Telecom Italia. Per quanto riguarda, infatti, le rettifiche per deterioramento dei crediti, esse, al contrario, sono risultate in significativo calo rispetto al 2004, principalmente a seguito del miglioramento della qualità del portafoglio prestiti, a sua volta favorita dall’entrata a regime dei nuovi processi di erogazione e di monitoraggio.
Il descritto non positivo andamento delle suddette rettifiche di valore ha ovviamente penalizzato il risultato della gestione finanziaria a livello di Banca e il risultato della gestione finanziaria e assicurativa a livello di Gruppo. Tali risultati, comunque, attestandosi il primo a 2.358,8 milioni
di euro e il secondo a 4.161,4 milioni di euro, hanno fatto registare, rispetto al 2004, un significativo miglioramento, misurato da una crescita relativa del 6,7% e, rispettivamente, del 7,6%.
Prendendo ora in esame gli oneri operativi, la loro perdurante positiva dinamica è comprovata dal proseguimento della tendenza alla riduzione già manifestatasi negli ultimi due anni e tradottasi nel 2005 in un’ulteriore diminuzione, rispetto al 2004, pari, in termini relativi, al -1,2% a livello di Banca e al -1,3% a livello di Gruppo. Tale importante risultato riflette l’obiettivo di efficientamento operativo previsto dal Piano Industriale 2003-2006 e si deve anche alla continuazione delle iniziative strutturali di riduzione delle spese avviate a partire dal 2002. Più in particolare, l’interpretazione del favorevole andamento complessivo degli oneri operativi passa per l’esame della dinamica delle singole componenti di costo che consente di cogliere il diverso contributo di ognuna di esse al raggiungimento del risultato complessivo.
Relativamente ai “costi del personale”, si segnala il proseguimento della tendenza alla diminuzione avviatasi nell’esercizio precedente, in particolare una loro riduzione, rispetto al 2004, sia a livello di Banca (-3,0%), sia a livello di Gruppo (-1,5%). Tali riduzioni assorbono gli effetti del rinnovo del CCNL e riflettono il complesso delle iniziative avviate già nel 2003 in tema sia di riduzione e di ricomposizione degli organici, in particolare tramite il Piano di Esodo Incentivato e il Fondo di Solidarietà, sia di riduzione delle correlate componenti di costo.
Per quanto riguarda le “altre spese amministrative”, emerge, al contrario, un’inversione del trend discendente degli anni passati, segnatamente un loro incremento, rispetto al 2004, sia a livello di Banca (+4,8%), sia a livello di Gruppo (+4,8%). Tale incremento, comunque, appare in discreta parte ascrivibile a tipologie di costi configurabili come spese di investimento, in particolare agli oneri connessi alla campagna istituzionale di comunicazione, all’espansione della rete territoriale e allo sviluppo dei business in rapida crescita.
A completare il quadro degli oneri operativi, concorrono, infine, le “rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali”, le quali hanno confermato il chiaro andamento discendente dell’anno precedente, in particolare diminuendo, rispetto al 2004, in misura significativa sia a livello di Banca (-62,0%), sia a livello di Gruppo (-27,7%).
Le dinamiche sin qui rappresentate dei ricavi e dei costi si
sono ovviamente riflesse sull’andamento dell’indicatore sintetico noto come indice di cost/income, diminuito, rispetto al 2004, dal 71,9% al 66,2% per la Banca e dal 70,6% al 64,8% per il Gruppo.
Sempre per effetto dei descritti andamenti dei ricavi e dei costi, anche il risultato operativo netto è risultato più brillante dell’anno precedente, attestandosi a 594,6 milioni di euro a livello di Banca e a 1.096,7 milioni di euro a livello di Gruppo, corrispondenti ad una crescita, sempre rispetto al 2004, del 39,4% e, rispettivamente, del 44,2%.
Continuando a leggere i risultati economici in forma scalare, le poste successive da considerare attengono le componenti extra-operative rappresentate dagli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri e da altri proventi/oneri di gestione, dalle rettifiche di valore dell’avviamento, dagli utili o perdite da cessione di investimenti o di partecipazioni. Tali componenti presentano un valore negativo sia a livello di Banca sia a livello di Gruppo, peraltro con una diversa dinamica rispetto al 2004, in particolare aumentando del 9,2% per la Banca e riducendosi del 96,3% per il Gruppo.
A seguito degli andamenti rappresentati, l’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte, che differisce dal risultato operativo netto proprio per la considerazione delle suddette componenti extra operative, si attesta a 470,5 milioni di euro per la Banca e a 1.095,2 milioni di euro per il Gruppo, facendo emergere importanti miglioramenti rispetto al 2004, misurati da un tasso di crescita del 50,4% per la Banca e del 52,1% per il Gruppo.
A completare il quadro interpretativo che porta all’utile netto finale, concorrono, infine, le risultanze della fiscalità. Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente sono risultate pari a 101,8 milioni di euro per la Banca e a 281,5 milioni di euro per il Gruppo rispetto, a confronto con l’anno precedente, ad un apporto positivo di 123,8 per la Banca e ad un onere di 152,1 per il Gruppo. L’inversione di segno riguardante la fiscalità del bilancio individuale si spiega con il venir meno dei benefici fiscali goduti l’anno precedente.
In estrema sintesi, dunque, la lettura scalare del conto economico della Banca e del Gruppo offre indicazioni di grande soddisfazione: tutti i margini della gestione caratteristica risultano in miglioramento, gli oneri operativi mostrano una dinamica ancora in flessione, il risultato operativo netto e l’utile al lordo delle imposte presentano significativi
incrementi in termini assoluti e in termini relativi. A livello di Gruppo, inoltre, cresce in misura rilevante anche l’utile netto. Ne consegue che l’unica criticità riguarda l’andamento di quest’ultimo risultato a livello di Banca. Come già evidenziato, peraltro, la diminuzione, rispetto al 2004, dell’utile netto di quest’ultima non sottointende alcuna patologia in quanto ascrivibile al mutato impatto della fiscalità.
Considerazioni parimenti lusinghiere rispetto a quelle fin qui esposte in rapporto ai dati di conto economico devono essere formulate relativamente ai valori dello stato patrimoniale espressivi dell’andamento dei volumi operativi. Sotto questo profilo, infatti, tutti i principali aggregati (raccolta, impieghi e patrimonio) hanno presentato, in linea di stretta continuità con gli anni passati, una dinamica positiva, andando a collocarsi su valori di fine periodo superiori rispetto a quelli dell’anno precedente.
Iniziando dall’analisi dell’andamento della raccolta, la raccolta complessiva da clientela ha fatto registrare un buon incremento, rispetto al 2004, sia per la Banca (+6,7%) sia per il Gruppo (+4,7%), riflettendo la significativa crescita della raccolta diretta e il discreto sviluppo della raccolta indiretta.
La raccolta diretta (+8,7% per la Banca e +6,5% per il Gruppo) ha progredito in maniera apprezzabile soprattutto attraverso le obbligazioni collocate presso la clientela retail e i depositi a breve. Le percentuali di sviluppo appena indicate risultano di tutto rispetto e testimoniano ancora una volta della forza competitiva della Banca e del Gruppo. A conferma di ciò, la quota di mercato domestica del Gruppo è cresciuta passando dal 6,58% della fine del 2004 al 6,62% della fine del 2005.
Più riflessivo, ma parimenti positivo, l’andamento della raccolta indiretta (+4,9% per la Banca e +3,2% per il Gruppo). Tale andamento ha riflesso soprattutto lo sviluppo della componente del risparmio gestito (+9,6% per la Banca e
+11,6% per il Gruppo), mentre la componente amministrata è risultata in sostanziale stasi per la Banca (+1,6%) e in diminuzione per il Gruppo (-2,6%). Tutto ciò in linea con l’azione portata avanti dalle reti commerciali in termini di accompagnamento del processo di allocazione/riallocazione del risparmio verso forme di investimento maggiormente qualificate e comunque coerenti con il profilo di rischio della clientela. Quest’ultimo aspetto è confermato dall’analisi dell’andamento delle diverse componenti dello stesso risparmio gestito che
presentano tutte una dinamica in espansione. In particolare, prendendo a riferimento le variazioni degli stock rispetto alla fine del 2004, le componenti più vivaci sono risultate quella delle polizze vita e fondi pensione (+13,3% per la Banca e +14,2% per il Gruppo) e quella delle gestioni patrimoniali (+10,4% per la Banca e +15,2% per il Gruppo), mentre più riflessivo è stato lo sviluppo della componente fondi comuni di investimento mobiliare e sicav (+4,5% per la Banca e +6,0% per il Gruppo). Considerazioni analoghe emergono dall’analisi dei flussi di collocamento. Nell’ambito di una crescita complessiva, rispetto al 2004, pari al 56,0% per la Banca e al 40,4% per il Gruppo, la componente polizze vita e fondi pensione è risultata infatti in ulteriore significativa espansione (+48,6% per la Banca e +22,0% per il Gruppo), mentre la componente gestioni patrimoniali e quella fondi comuni di investimento mobiliare e sicav hanno fatto registare importanti inversioni di tendenza rispetto ai valori negativi di deflusso dell’anno precedente. Su livelli significativi, in sostanziale continuità con il 2004, anche i flussi di collocamento delle obbligazioni strutturate e lineari.
Altrettanto positiva, al pari di quanto già evidenziato per la raccolta complessiva, è risultata la dinamica degli impieghi all’economia. Non ostante la persistente debolezza della congiuntura economica, infatti, essi sono cresciuti in maniera significativa, rispetto al 2004, sia a livello di Banca (+8,7%), sia a livello di Gruppo (+9,0%). Lo sviluppo delle masse creditizie ha continuato a riflettere le tradizionali politiche di rigore e di selettività, portate avanti, peraltro, sempre coniugando le logiche di ottimizzazione dei portafogli in termini di rendimento e di rischio con la costante attenzione al sostegno delle esigenze finanziarie del settore produttivo. La dinamica complessiva, inoltre, è stata ancora una volta trainata dalla componente a medio e a lungo termine. Con riferimento al Gruppo, infatti, quest’ultima è cresciuta, rispetto al 2004, del 13,3%, mentre la componente a breve è aumentata del 5,0%. L’aumento della componente a breve, peraltro, è risultato superiore a quello medio del sistema. Ne è conseguito un aumento della quota di mercato del Gruppo sia nel comparto specifico (dal 6,34% al 6,50%), sia nell’ambito più generale degli impieghi domestici vivi (dal 6,23% al 6,29%).
Come in passato, la politica degli affidamenti del Gruppo è stata portata avanti nel rispetto delle linee-guida stabilite dalla Capogruppo, in particolare orientandosi verso il
miglioramento della qualità del portafoglio impieghi e il conseguente contenimento del costo del credito. In tale contesto il Gruppo ha proseguito anche nel 2005 nell’attività volta alla re-ingegnerizzazione dei processi di erogazione, monitoraggio e controllo del credito con l’obiettivo primario di aumentarne l’efficacia e l’efficienza anche attraverso l’utilizzo delle metriche introdotte dal Nuovo Accordo sull’Adeguatezza Patrimoniale delle Banche (Basilea 2), ovviamente passando per l’indispensabile validazione da parte dell’Organo di Vigilanza.
Più in generale, la politica degli affidamenti ha continuato ad essere ispirata ai tradizionali criteri di prudenza e di selettività. Di conseguenza la qualità del credito è rimasta elevata e di ciò offrono conferma i relativi indicatori. Pur in un contesto di andamento dell’economia reale che ha continuato ad essere caratterizzato, come già evidenziato in precedenza, da un profilo di crescita contenuto e dal persistere di importanti situazioni di crisi nel mondo delle imprese, apprezzabili miglioramenti, rispetto al 2004, hanno fatto registare sia il rapporto tra sofferenze nette e impieghi verso la clientela (passato dall’1,9% all’1,5% nella Banca e dal 2,1% all’1,9% nel Gruppo), sia il rapporto tra sofferenze e incagli netti e impieghi verso la clientela (passato dal 3,2% al 2,3% nella Banca e dal 3,7% al 3,1% nel Gruppo).
Passando a considerare gli aggregati patrimoniali, la situazione della Banca e quella del Gruppo devono essere interpretate alla luce degli effetti prodotti dalla prima applicazione dei nuovi principi contabili IAS e dalla conseguente entrata in vigore delle nuove segnalazioni di vigilanza. In questo caso, trattandosi di dati extra- contabili, i termini di confronto non sono proponibili in maniera rigorosa e, quindi, l’analisi deve essere circoscritta ai valori puntuali al 31 dicembre 2005. A quella data il patrimonio di vigilanza della Banca e quello del Gruppo si sono attestati a 7.965,5 milioni di euro e, rispettivamente, a 7.752,5 milioni di euro. A determinare il valore di quest’ultimo hanno contribuito movimenti di diversa natura e di diverso segno, alcuni riconducibili agli effetti derivanti dall’applicazione degli IAS, altri riguardanti l’esercizio dell’opzione put ex Bam. Con riferimento agli indici di patrimonializzazione, il Tier 1 Ratio si è posizionato al 10,68% per la Banca e al 6,51% per il Gruppo, mentre il Total Risk Ratio si è collocato al 14,25% per la Banca e al 9,16% per il Gruppo. Più in sintesi alla fine del 2005
l’eccedenza patrimoniale della Banca era pari a circa 4.200 milioni di euro e quella del Gruppo a 1.073 milioni di euro.
Con riferimento al controllo dei rischi, essi hanno continuato ad essere gestiti secondo la visione integrata propria del processo di risk management. Le tipologie di rischio oggetto di attenzione sono varie ed estese, riguardando, in particolare, il rischio di credito, i rischi di mercato, il rischio di tasso, il rischio di liquidità, il rischio del portafoglio partecipazioni, il rischio di controparte ed emittente, i rischi operativi, i rischi relativi alle imprese di assicurazione, il rischio di business, i rischi reputazionali. Per ciascuna delle suddette tipologie sono utilizzati specifici modelli e metodologie di misurazione e di monitoraggio che, anche nel 2005, sono stati oggetto di messa a punto e di aggiornamento lungo la linea del progressivo adeguamento a quanto richiesto dalle normative e a quanto realizzato dalla best practice internazionale. Nell’anno trascorso è anche proseguito lo sviluppo delle metriche di misurazione del capitale economico inteso quale ammontare di risorse patrimoniali minime necessarie per la copertura di eventuali perdite generate dal manifestarsi delle differenti tipologie di rischio.
Ulteriori e più specifiche considerazioni sulla gestione possono essere sviluppate con riferimento alla ripartizione dell’operatività del Gruppo per Aree d’Affari. Sotto questo profilo il bilancio 2005 presenta la novità, anch’essa conseguente ai nuovi principi contabili IAS, della cosiddetta informativa di settore (Segment Reporting). Quest’ultima è articolata in termini di rappresentazione primaria e di rappresentazione secondaria. Relativamente alla rappresentazione primaria, il Gruppo MPS ha adottato il business approach optando per la ripartizione dei risultati in base ai settori di attività attraverso i quali si esplica l’operatività consolidata e arrivando ad identificare, in particolare, i seguenti settori: Retail Banking, Private Banking, Corporate Banking, Investment Banking, Altri Settori, Corporate Center. Relativamente alla rappresentazione secondaria, il Gruppo MPS ha scelto il criterio geografico orientandosi per la scomposizione dei risultati in termini di Italia e di Estero e, quindi, enucleando, di fatto, l’Area Attività Internazionali. La complessiva mappatura delle Aree d’Affari derivante dall’applicazione dei suddetti criteri ricalca quella del 2004, ma, ovviamente, risulta diversa da quest’ultima sotto il duplice profilo delle modalità di aggregazione/disaggregazione e dei criteri di rilevazione dei
dati. Da ciò è conseguita la necessità dell’effettuazione di opportune ricostruzioni pro forma al fine di rendere possibili i raffronti anno su anno. Sulla base di questa precisazione metodologica, la successiva analisi approfondirà la situazione delle Aree d’Affari seguendo lo schema conseguente al descritto sviluppo dell’informativa di settore in termini di informativa primaria e di informativa secondaria.
Cominciando dal Settore Retail Banking, esso ha continuato ad attuare nel corso del 2005 una politica commerciale orientata a rafforzare ulteriormente il rapporto fiduciario con la clientela intensificando le logiche relazionali e agendo sullo sviluppo dei modelli di servizio e sull’innovazione dei prodotti.
L’efficacia dell’azione commerciale ha prodotto un’importante crescita dei volumi del Settore, sia sul versante della gestione del risparmio, sia su quello dell’erogazione del credito, segnatamente con riferimento ai mutui per l’acquisto di immobili e ai prestiti personali al consumo. Di piena soddisfazione anche i risultati reddituali: sia il margine della gestione finanziaria e assicurativa, pari a 1.871,5 milioni di euro, corrispondenti al 39,6% dei ricavi complessivi del Gruppo, sia il risultato operativo netto, pari a 527,4 milioni di euro, corrispondenti al 48,1% del risultato operativo netto del Gruppo, si sono posizionati su livelli superiori a quelli del 2004 (+5,8% e, rispettivamente,
+25,3%). Più in generale, la performance del Settore è misurata, nei limiti in cui i successivi dati incorporano aspetti strutturali specifici dei singoli business e sono privi di un raffronto di sistema, da un tasso di rendimento corretto per il rischio sul capitale (il cosiddetto RAROC) pari al 24,1% (9,0% con riferimento al Gruppo) e da un cost/income del 66,0% (64,8% con riferimento al Gruppo).
Relativamente alle società che fanno capo al Settore Retail Banking, sono da segnalare i risultati particolarmente positivi di Xxxxxx.xx, di MP Asset Management SGR e di tutte le società del comparto assicurativo (MP Vita, Monte Paschi Life, Monte Paschi Assicurazione Danni e QuadrifoglioVita), i cui volumi e margini sono significativamente cresciuti rispetto al 2004. Ancora una volta diversa è risultata, invece, la situazione di MPS Banca Personale. Anche nel 2005, infatti, il risultato economico di tale Banca è risultato negativo, ma la perdita si è ulteriormente ridotta rispetto all’anno precedente (da 49,7 milioni di euro a 38,0 milioni di euro) e, soprattutto, si è registrata una significativa crescita del risparmio gestito
(+43,0%).
Passando a considerare il Settore Private Banking, esso, costituito come Area nel 2004, ha orientato la sua attività nel 2005 soprattutto nella direzione dello sviluppo del modello di servizio e dell’arrichimento dei prodotti. Sul piano più strettamente organizzativo è anche da segnalare l’avvio del potenziamento delle strutture dedicate attraverso il Piano di apertura di nuovi Centri Private che, entro il 2006, comporterà l’apertura di 10 nuovi Centri Private presso la Banca Monte dei Paschi di Siena e di 2 nuovi Centri Private presso la Banca Agricola Mantovana.
La qualità e l’incisività dell’azione svolta hanno prodotto buoni risultati: sia il margine della gestione finanziaria e assicurativa, pari a 117,7 milioni di euro, corrispondenti al 2,5% dei ricavi complessivi del Gruppo, sia il risultato operativo netto, pari a 51,2 milioni di euro, corrispondenti al 4,7% del risultato operativo netto del Gruppo, si sono posizionati su livelli superiori a quelli del 2004 (+11,8% e, rispettivamente, +35,3%). Più in generale, la performance del Settore è misurata, con i limiti metodologici prima indicati, da un RAROC pari al 274,0% (9,0% con riferimento al Gruppo) e da un cost/income del 56,5% (64,8% con riferimento al Gruppo). Passando ad analizzare il Settore Corporate Banking, esso ha operato lungo tre principali linee d’azione: quella dell’ulteriore potenziamento dei modelli di servizio, quella dell’innovazione di prodotto, quella dello sviluppo di iniziative in collaborazione con enti e associazioni di categoria.
Il complesso delle suddette azioni si è tradotto in un’importante crescita dei volumi intermediati dal Settore (il quale, peraltro, a livello di dati patrimoniali ed economici, non comprende il comparto Large Corporate e Istituzioni Finanziarie, configurato come una specifica Area dal 1° luglio 2005, e contabilmente rilevato nel Settore Altri Settori), in particolare con riferimento ai mutui e ai crediti specializzati. Di soddisfazione anche i risultati reddituali: sia il margine della gestione finanziaria e assicurativa, pari a 1.836,0 milioni di euro, corrispondenti al 38,8% dei ricavi complessivi del Gruppo, sia il risultato operativo netto, pari a 514,5 milioni di euro, corrispondenti al 46,9% del risultato operativo netto del Gruppo, si sono posizionati su livelli superiori a quelli del 2004 (+2,3% e, rispettivamente,
+37,6%). Più in generale, la performance del Settore è misurata, sempre con i limiti di metodo in precedenza indicati, da un RAROC pari al 5,6% (9,0% con riferimento al
Gruppo) e da un cost/income del 54,9% (64,8% con riferimento al Gruppo).
Relativamente alle società che fanno capo al Segmento Corporate Banking sono da sottolineare i risultati particolarmente positivi di MPS Banca per l’Impresa i cui volumi e margini sono cresciuti rispetto all’anno precedente. Più riflessivo invece l’andamento di MPS Leasing & Factoring il cui risultato netto è comunque passato dal valore negativo del 2004 al valore positivo, se pur contenuto (0,23 milioni di euro), del 2005.
Passando a considerare il Settore Investment Banking, è innanzitutto da rammentare che esso presidia comparti diversi rappresentati dalle attività di finanza proprietaria e di gestione del portafoglio titoli, dalle attività di tesoreria e dalle attività di gestione integrata dell’attivo e del passivo (il cosiddetto asset-liability management).
Nel complesso i risultati del Settore possono essere considerati soddisfacenti. Sotto il profilo reddituale, infatti, sia il margine della gestione finanziaria e assicurativa, pari a 351,9 milioni di euro, corrispondenti al 7,4% dei ricavi complessivi del Gruppo, sia il risultato operativo netto, pari a 258,3 milioni di euro, corrispondenti al 23,6% del risultato operativo netto del Gruppo, si sono posizionati su livelli superiori a quelli del 2004 (+1,3% e, rispettivamente, +6,7%). Più in generale, del resto, la performance del Settore è misurata, sempre con i limiti di metodo in precedenza indicati, da un RAROC pari al 44,5% (9,0% con riferimento al Gruppo) e da un cost/income del 28,8% (64,8% con riferimento al Gruppo).
Passando ad esaminare il Settore Altri Settori, è in primo luogo da ricordare che esso aggrega le attività dell’Area Riscossione Tributi, dell’Area Attività Internazionali, dell’Area Large Corporate e Istituzioni Finanziarie. L’aggregazione, comunque, vale solo ai fini dell’esposizione e dell’interpretazione dei dati patrimoniali e reddituali. Per quanto riguarda gli sviluppi intervenuti nei contenuti delle attività, infatti, appare opportuno procedere distintamente per ciascuna delle suddette Aree e ciò sia a ragione della loro evidente eterogeneità, sia in rapporto alla già evidenziata collocazione dell’Area Attività Internazionali nell’informativa di settore secondaria e dell’Area Large Corporate e Istituzioni Finanziarie nel contesto del Settore Corporate Banking.
Relativamente all’Area Riscossioni Tributi, è innanzitutto utile rammentare che il proseguimento anche nel 2005
dell’opera di efficientamento dei processi produttivi ha consentito di realizzare risultati significativi e comunque superiori a quelli raggiunti l’anno precedente. Il fatto più importante, peraltro, è stato l’emanazione del provvedimento legislativo che avvia la riforma del sistema esattoriale e che comporta, a decorrere dal 1° ottobre 2006, la soppressione del sistema di affidamento in concessione ai privati del servizio nazionale della riscossione e il conseguente passaggio delle aziende esattoriali sotto il controllo di una società a maggioranza di capitale pubblico denominata Riscossione S.p.A.. In questo contesto, il Gruppo MPS ha scelto la strada dell’uscita totale dal settore nel senso che ha deciso di cedere il 100,0% delle partecipazioni detenute nella Gerit, nella Sorit e nella Padana Riscossioni e l’intero ramo esattoriale gestito in forma diretta, nonché di rinunciare alla possibilità, consentita dal provvedimento in questione, di trattenere presso di sé le attività relative alla fiscalità locale. Per quanto riguarda la controllata Montepaschi Serit, si immagina un’analoga operazione di cessione, ma in base alla specifica normativa emanata dalla Regione Autonoma Sicilia e, quindi, senza il coinvolgimento di Riscossioni S.p.A.. In contropartita della vendita dei suddetti altri asset, il Gruppo riceverà invece azioni di Riscossioni S.p.A., liquidabili senza perdite entro il 31 dicembre 2010. La cessione delle attività di riscossione prevede, ovviamente, anche il passaggio al settore pubblico dell’organico delle strutture alienate. Per quanto riguarda i dipendenti delle gestioni dirette, peraltro, è ancora in corso di svolgimento un negoziato con le organizzazioni sindacali per addivenire ad una soluzione di equilibrio tra il punto di vista dell’azienda e quello dei lavoratori interessati.
Per quanto riguarda l’Area Attività Internazionali, si
accennava prima alla sua collocazione nell’ambito dell’informativa secondaria di settore con riferimento alla scomposizione dei risultati relativamente all’Italia da una parte e all’Estero dall’altra. Quest’ultima rappresentazione offre innanzitutto conferma del fatto che il Gruppo MPS esprime la quasi totalità della propria operatività nel mercato domestico. In tale mercato, infatti, è realizzato il 97,3% del risultato operativo netto. Relativamente all’attività con l’estero, l’Area Attività Internazionali ha continuato ad operare soprattutto nella direzione di supportare l’operatività sui mercati esteri della clientela domestica, in particolare con riferimento allo sviluppo e al seguimento dei processi di internazionalizzazione delle
imprese.
Relativamente alle performance, il complesso delle filiali estere e delle banche controllate, ha conseguito risultati apprezzabili in termini sia di volumi sia di margini. Per quanto concerne i volumi, la raccolta complessiva ha segnato un significativo progresso rispetto al 2004, mentre sul versante degli impieghi è proseguita l’intensa attività di riqualificazione del portafoglio avviata da tempo. Per quanto riguarda i margini, il margine della gestione finanziaria e assicurativa si è attestato, a fine 2005, a 108,7 milioni di euro, corrispondenti al 2,3% dell’equivalente margine complessivo di Gruppo, con un incremento dell’1,1% rispetto all’anno precedente, mentre il risultato operativo netto è risultato pari a 29,1 milioni di euro, corrispondenti al 2,6% del margine operativo netto del Gruppo, e il cost/income è stato dell’83,0% (64,8% con riferimento al Gruppo).
Per quanto concerne le società che fanno capo all’Area Attività Internazionali, Monte Paschi Belgio ha proseguito il processo di ristrutturazione e di razionalizzazione realizzando un importante rafforzamento dei mezzi patrimoniali e un utile netto (3,8 milioni di euro) in linea con le previsioni del Piano Industriale, mentre Monte Paschi Banque è ritornata in utile con un apporto reddituale netto di 6 milioni di euro.
A completamento del Settore Altri Settori, resta da esaminare l’andamento dell’Area Large Corporate e Istituzioni Finanziarie. L’Area in esame ha realizzato significativi risultati in termini di volumi e di margini, in particolare attraverso un’importante crescita della raccolta e degli impieghi e un margine della gestione finanziaria e assicurativa in forte sviluppo (+55,2%) rispetto al 2004.
In aggiunta ai Settori corrispondenti alle Aree d’Affari sin qui esaminate, l’informativa di settore primaria riguarda, infine, anche il centro di governo operativo del Gruppo rappresentato dal Corporate Center. Le relative informazioni compaiono per la prima volta e si presentano piuttosto sommarie. Da esse emergono, comunque, un margine della gestione finanziaria e assicurativa di 17,9 milioni di euro e un risultato operativo netto negativo pari a 334,9 milioni di euro, quest’ultimo da interpretare in riferimento alla prevalente natura di centro di costo della suddetta struttura. Nell’ambito del Corporate Center, un comparto che merita un rilievo particolare e in linea di stretta continuità con le analisi degli anni precedenti è quello dell’Area Partecipazioni. Nel corso del 2005, l’Area in esame ha
proseguito nell’opera di razionalizzazione del portafoglio da essa gestito, in particolare pervenendo a dismissioni per un valore complessivo di cessione pari a 67,3 milioni di euro ed incassando dividendi extragruppo e utili da partecipazioni di minoranza per complessivi 50 milioni di euro. Nell’ambito delle dismissioni, quelle più importanti hanno riguardato le partecipazioni nella Lucchini S.p.A., nella Banca Italease S.p.A., nella Banque du Sud in Tunisia, nella Alpha Bank Romania in Romania. A queste si sono aggiunte agli inizi del 2006 quelle delle partecipazioni nella Fiat S.p.A. e nella
B.N.L. S.p.A..
A completamento delle informazioni fornite sui principali comparti di attività del Gruppo, restano da segnalare i contributi apportati dalle banche commerciali. Sotto questo profilo, posto che i risultati della Banca Monte dei Paschi di Siena sono stati analiticamente esposti in precedenza, rimangono da precisare le performance della Banca Toscana e della Banca Agricola Mantovana. La Banca Toscana ha fatto registrare, rispetto al 2004, una moderata flessione della raccolta complessiva (-1,5%), una buona crescita degli impieghi (+11,6%) e un utile netto in aumento (+14,6% corrispondente ad un valore assoluto al 31 dicembre 2005 di 100,5 milioni di euro). La Banca Agricola Mantovana ha realizzato, sempre rispetto al 2004, un calo della raccolta complessiva (-2,6%), una buona crescita degli impieghi (+11,7%) e un utile netto in significativo aumento (+57,0% corrispondente ad un valore assoluto al 31 dicembre 2005 di 90,5 milioni di euro).
Terminata l’analisi delle Aree d’Affari e delle principali unità del Gruppo, ulteriori significativi aspetti della gestione che meritano di essere approfonditi riguardano i canali distributivi, il patrimonio clienti e le risorse umane. Per quanto riguarda i canali distributivi, nel 2005 è continuato il processo volto allo sviluppo e alla razionalizzazione della struttura di rete e al miglioramento qualitativo e tecnologico delle sue modalità di funzionamento. Sotto il primo profilo è stato portato ulteriormente avanti il “Programma di espansione territoriale e di razionalizzazione della rete di vendita” (più semplicemente Piano Sportelli 2004-2006) di cui diremo successivamente. Sotto il secondo profilo è proseguita la reingegnerizzazione dei processi produttivi ed è stata ulteriormente sviluppata l’integrazione dei canali telematici nell’ottica da sempre seguita della cosiddetta multicanalità integrata.
Nell’ambito delle linee generali di indirizzo prima esposte,
la rete distributiva del Gruppo si è ancor più consolidata in termini di consistenza e razionalizzata in termini di articolazione per canali. Dal 2004 al 2005, infatti, se da un lato sono diminuiti (di 20 unità) il numero degli uffici dei promotori finanziari (pari, a fine 2005, a 139 unità a presidio dell’attività di 662 promotori finanziari), quello (di 20 unità) degli ATM (pari, a fine 2005, a 2.179 unità) e quello (di 607 unità) dei POS (pari, a fine 2005, a 70.181 unità) ed è rimasto invariato il numero delle dipendenze estere (pari, a fine 2005, a 30 unità), dall’altro è aumentato (di 57 unità) il numero degli sportelli domestici (pari, a fine 2005, a 1.862 unità). A completare il quadro descritto concorre il sistema dei canali telematici che era alimentato, alla fine del 2005, da 663.499 contratti in essere (al netto dei contratti di telephone banking).
Nell’ambito del potenziamento tecnologico dei canali telematici, particolare attenzione ha continuato ad essere dedicata al potenziamento dei servizi di pagamento per la clientela retail e per la clientela corporate. Relativamente ai primi si segnala, in particolare, l’avvio di un piano globale di rinnovamento delle apparecchiature ATM e il completamento del processo di restyling del sito di Internet Banking. Per quanto riguarda i secondi si rammentano le numerose iniziative commerciali orientate alla diffusione di servizi di incasso e pagamento a forte carattere di innovazione, in particolare con riferimento alle carte di credito e alle carte di debito.
La struttura dei canali distributivi del Gruppo è completata dalla rete estera diretta e indiretta, la prima composta, alla fine del 2005, da 4 filiali e da 8 uffici di rappresentanza, la seconda articolata, alla stessa data, sui
18 sportelli delle due banche controllate dal Gruppo, Monte Paschi Banque e Monte Paschi Belgio. Nel 2005 la suddetta rete ha continuato ad essere interessata dal processo di razionalizzazione avviato già dal 2003. In particolare, per quanto riguarda la rete indiretta sono state cedute, come già ricordato in precedenza, le partecipazioni di minoranza nella Banque du Sud e nell’Alpha Bank Romania, mentre relativamente alla presenza diretta, è proseguita l’attuazione del piano di presenza internazionale definito nel 2004 e che prevede il mantenimento del presidio delle più importanti piazze finanziarie estere e il riorientamento della presenza del Gruppo sui mercati a maggiore potenziale di crescita e di maggiore interesse per la clientela domestica, più precisamente individuati nelle aree del Bacino del
Mediterraneo, dell’Europa Centro Orientale e dell’Estremo Oriente, attraverso lo sviluppo di forme d’intervento cosiddette “leggere”. In coerenza con questi indirizzi, sono stati sviluppati interventi specifici a livello sia di filiali, sia di uffici di rappresentanza, sia di accordi commerciali. Relativamente alle filiali, nel 2005 sono state chiuse quelle di Madrid e di Singapore ed è stato contemporaneamente rafforzato il ruolo commerciale delle altre filiali posizionate nelle più importanti piazze finanziarie estere (Francoforte, Hong Kong, Londra e New York); in questo contesto è stata disposta la trasformazione in filiale dell’attuale ufficio di rappresentanza di Shanghai. Per quanto riguarda gli altri uffici di rappresentanza, tra il 2005 e gli inizi del 2006, sono stati aperti i nuovi uffici di Casablanca, di Canton e di Mumbai, è stata inaugurata la nuova sede dell’ufficio di Mosca. Con riferimento agli accordi commerciali, si segnala la formalizzazione degli accordi con il gruppo bancario belga KBC che ha portato all’ apertura dell’ufficio di Bratislava a cui seguirà nel secondo semestre del 2006 quella dell’ufficio di Praga e con il gruppo bancario francese BNP Paribas riguardante la presenza di desk operativi in alcune banche di Paesi del Bacino del Mediterraneo. Questi nuovi accordi si affiancano a quelli già esistenti con Citigroup relativamente ad alcuni Paesi dell’Europa dell’Est e completano un quadro fatto anche di accordi con altre banche in Romania, in Spagna, in Cina, negli Stati Uniti, in Brasile, in Turchia, in Marocco, in Egitto e in Algeria.
La descritta struttura dei canali distributivi serviva, alla
fine del 2005, un patrimonio di clienti rappresentato, a livello di Gruppo, da 4.120.000 unità (+20.000 unità rispetto al 2004) che salgono a 4.460.000 (+60.000 unità rispetto al 2004) considerando nel computo anche i clienti gestiti direttamente dalla Xxxxxx.xx. In termini di composizione percentuale per segmento, i 4.120.000 clienti riferibili alle reti commerciali del Gruppo erano composti per il 91,0% da clienti Retail, per l’1,0% da clienti Private, per l’8,0% da clienti Corporate.
Passando al tema delle risorse umane, un aspetto cruciale è stato quello del proseguimento della tendenza, avviatasi nel 2003 e continuata nel 2004, alla riduzione del personale. Nel 2005, infatti, l’organico del Gruppo è diminuito di 302 unità, che si aggiungono alle 258 unità e alle 630 unità venute meno nel 2004 e, rispettivamente nel 2003. Nell’ultimo triennio, dunque, il personale del Gruppo si è ridotto di
1.190 unità che salgono a 1.497 considerando anche le risorse
operanti con contratti di formazione lavoro presso il comparto della Riscossione Tributi. A seguito dei suddetti movimenti, l’organico complessivo del Gruppo al 31 dicembre 2005 risultava, misurato in termini di personale a libro paga, pari a 26.542 unità. La dinamica rappresentata ha continuato a riflettere il percorso di contenimento e di ricomposizione degli organici a suo tempo definito e teso a migliorare la flessibilità gestionale e la struttura dei costi attraverso uscite di dipendenti ad elevata anzianità, realizzate per effetto di cessazioni “naturali” e tramite l’attivazione di appositi strumenti tecnici (Piani di Esodo Incentivato e Fondo di Solidarietà, che nel triennio 2003-2005 hanno alimentato uscite di risorse in numero pari a 1.920 unità), in parte compensate da entrate legate all’assunzione di risorse giovani ad elevato potenziale che sono confluite pressochè esclusivamente nella rete commerciale.
Al di là dei descritti interventi in materia di riduzione e di ricomposizione degli organici, la politica di gestione delle risorse umane ha continuato a sviluppare altre linee di azione collegate al perseguimento di obiettivi più prettamente qualitativi inerenti la crescita delle competenze professionali e la riqualificazione delle risorse. Le suddette ulteriori linee di azione hanno riguardato, in particolare, il potenziamento degli interventi di formazione, lo sviluppo del modello di gestione basato sulle competenze, l’applicazione operativa del nuovo sistema incentivante.
La richiamata attenzione allo sviluppo del personale conduce, come sempre in passato, al tema più generale della centralità delle persone, evocando, quindi, il tradizionale impegno della Banca e del Gruppo sul fronte della responsabilità sociale. Tale impegno rappresenta un tratto caratteristico della strategia della Banca e del Gruppo e si traduce nello sforzo continuo di coniugare al meglio i tipici obiettivi aziendali della crescita e della creazione del valore con un sistema di valori attento al sociale e rispettoso dell’ambiente. Nel corso del 2005 la Banca e il Gruppo hanno ulteriormente intensificato questo sforzo sviluppando specifici interventi a livello di strategia aziendale, di scelte organizzative, di politica dei prodotti e dei servizi, di adesione a programmi e ad iniziative esterne. Al profilo della responsabilità sociale sono anche da ricondurre le numerose iniziative in campo culturale, artistico, musicale, scientifico e sportivo, nonché quelle volte alla salvaguardia e all’arricchimento del patrimonio artistico, storico, numismatico e librario della Banca. Di tutto quanto fatto in materia di responsabilità
sociale offre ampia documentazione l’edizione 2004 del Bilancio Socio-Ambientale, la quinta della specie presentata nell’autunno dello scorso anno e alla quale ovviamente si rinvia per gli opportuni approfondimenti
Al tema della responsabilità sociale è logico raccordare anche la problematica dei reclami relativi ai piani finanziari e ai prodotti strutturati. Nel corso del 2005, il fenomeno si è ulteriormente ridimensionato perdendo di significatività sia in termini di flussi di reclami, sia in rapporto all’evoluzione positiva degli asset sottostanti e in presenza di congrui fondi rischi ed oneri a presidio dei residui correlati rischi. In buona sostanza ha trovato sempre più conferma nei fatti la linea sostenuta da sempre dalla Banca relativamente alla piena validità giuridica e finanziaria di tutti i prodotti del Gruppo e all’interpretazione delle criticità manifestatesi come conseguenti alle indiscutibili problematicità che avevano in qualche caso caratterizzato le politiche commerciali e di collocamento.
La suddetta linea è stata ricondotta alla più generale politica di centralità della clientela che, come si accennava prima, tradizionalmente caratterizza la Banca e il Gruppo. Questa politica ha trovato un logico compendio anche nella comunicazione istituzionale, in particolare nella campagna pubblicitaria centrata sul messaggio “una banca fatta di persone” e che girava intorno allo slogan “le persone contano più dei numeri”. La campagna ha ricevuto un notevole apprezzamento e ha permesso sia di incrementare il patrimonio di immagine della Banca, sia di supportare l’attività commerciale della rete. Il successo ottenuto è da aggiungere ai numerosi riconoscimenti ricevuti nel 2005 dall’Area Comunicazione per la qualità delle campagne pubblicitarie e per l’efficacia della comunicazione esterna.
Passando a considerare il profilo industriale e quello strategico, è importante ricordare che tutte le azioni sviluppate dalla Banca e dal Gruppo nel 2005 hanno continuato ad essere improntate alla progressiva ulteriore implementazione del Piano Industriale 2003-2006. In questa logica l’obiettivo ultimo perseguito è rimasto quello della configurazione del Gruppo MPS quale primario gruppo nazionale, strategicamente indipendente e capace di creare valore e le linee di intervento hanno continuato ad interessare la crescita interna e la crescita esterna da un lato e il miglioramento della performance operativa dall’altro.
Per quanto riguarda la crescita, l’attenzione è stata rivolta soprattutto al profilo della crescita interna in quanto quello
della crescita esterna ha continuato ad essere fortemente condizionato da un contesto di riferimento incerto e che è stato reso ancora più turbolento dalle vicende giudiziarie della scorsa estate.
Relativamente alla crescita interna, è proseguita l’implementazione del “Piano Sportelli 2004-2006”, già citato in precedenza. Il Piano ha l’obiettivo di ottimizzare la presenza complessiva sul territorio nazionale delle banche commerciali, anche con riferimento ai rispettivi territori di tradizionale insediamento e prevede per la fine del 2006 l’apertura di 144 nuovi sportelli, il trasferimento di 47 sportelli tra comuni diversi e la delocalizzazione di 26 sportelli all’interno dello stesso comune. Ad oggi sono già stati realizzati 75 nuove aperture, 31 trasferimenti e 17 delocalizzazioni.
Relativamente alla crescita esterna, le incertezze del contesto di riferimento hanno suggerito di procedere con grande prudenza.
In primo luogo si è dunque cercato di dare seguito a quanto prospettato nel lavoro di consulenza svolto nel 2004 da parte di un importante advisor internazionale in termini di approfondimento delle opportunità di sviluppo, anche tramite alleanze e rapporti di partnership, in settori specifici e ad alto potenziale di crescita, segnatamente nei settori del credito al consumo, della bancassicurazione e dell’asset management. In particolare la Direzione Generale ha portato avanti un’attenta attività esplorativa per verificare la concreta fattibilità di accordi di collaborazione industriale e commerciale con importanti controparti internazionali leader nei comparti del credito al consumo e dell’asset management. Da tale attività non sono conseguiti sviluppi specifici, mentre risultati concreti sono derivati dall’avvio di progetti già da tempo allo studio. In particolare, nel campo del credito al consumo è stata formalizzata una partnership con Unicoop Firenze per la costituzione di una società, pariteticamente partecipata dalla stessa Unicoop Firenze e da Xxxxxx.Xx, preposta alla gestione delle nuove carte Socio Coop e alla promozione dei prodotti e dei servizi del Gruppo presso gli stessi soci cooperativi, mentre nel campo della bancassicurazione si è provveduto a manifestare ad Unipol, relativamente alla Quadrifoglio Vita S.p.A., di cui il Gruppo MPS detiene, attraverso la Banca Agricola Mantovana, il 50,0% del capitale sociale, l’interesse a rilevare l’ulteriore 50,0% detenuto dalla stessa Unipol.
Al contesto della crescita esterna è possibile riportare la
decisione del rinnovo per un quinquennio dei patti parasociali con la Fondazione Monte di Parma relativamente alla partecipazione di minoranza (poco più del 49,0%) detenuta dal Gruppo MPS nel capitale della Banca Monte Parma S.p.A.. Tale decisione, infatti, si è tradotta in una significativa revisione di diversi aspetti del precedente accordo e si è accompagnata alla previsione di una prospettiva di consolidamento e di sviluppo della Banca Monte Parma nel suo territorio di riferimento con conseguente possibilità per il Gruppo MPS di incrementare la presenza commerciale nella relativa area geografica.
Alla stessa logica è possibile ricondurre la decisione di sottoscrivere l’aumento di capitale relativo alla quota di minoranza (25,0%) detenuta dal Gruppo nel capitale della Banca Popolare di Spoleto S.p.A.. La decisione in questione, infatti, si pone in linea di stretta coerenza con quella assunta nel 2004 relativamente al rinnovo dei patti parasociali con la Spoleto Crediti e Servizi, azionista di maggioranza assoluta della Banca Popolare di Spoleto, e all’ingresso della Banca Monte dei Paschi di Siena nel capitale della stessa Spoleto Crediti e Servizi per una quota pari a circa il 28,8%.
Nel quadro in esame è opportuno collocare anche la gestione della partecipazione della Banca Monte dei Paschi di Siena nel capitale della Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.. Tale gestione si è sviluppata in linea con le decisioni assunte in argomento l’anno precedente. In particolare, la Banca Monte dei Paschi di Siena ha mirato alla salvaguardia del valore patrimoniale della propria partecipazione e ha mantenuto un atteggiamento di neutralità rispetto alla contesa apertasi in ordine al controllo della Banca Nazionale del Lavoro. Da tutto ciò sono conseguite le decisioni di volta in volta assunte nel corso del 2005 e agli inizi del 2006, in particolare quella inerente il riacquisto del prestito obbligazionario convertibile in azioni della Banca Nazionale del Lavoro emesso nel 2004 e la contestuale stipula di contratti di opzioni a copertura del rischio di oscillazione del titolo BNL e di un contratto di prestito titoli accessorio alle opzioni e di pari durata tutti con controparte Deutsche Bank, quella relativa alla risoluzione anticipata della convenzione parasociale a suo tempo sottoscritta con la Banca Popolare di Vicenza e, infine, quella riguardante la definitiva vendita alla stessa Deutsche Bank della partecipazione in questione. Quest’ultima operazione ha consentito, in particolare, la realizzazione di una plusvalenza al netto delle imposte nell’ordine di circa 50
milioni di euro.
In qualche modo correlata alle descritte modalità di gestione della partecipazione nel capitale della Banca Nazionale del Lavoro, può essere considerata anche la decisione assunta in ordine alla partecipazione della Banca Monte dei Paschi di Siena nel capitale di Finsoe S.p.A.. Sotto questo profilo, infatti, Xxxxxx ha proposto nel luglio 2005 un aumento di capitale finalizzato al sostegno dell’offerta pubblica di acquisto lanciata dalla controllata Unipol sulla Banca Nazionale del Lavoro e la Banca Monte dei Paschi di Siena, se da un lato si è espressa a favore del suddetto aumento di capitale, dall’altro ha rinunciato all’esercizio dei diritti di opzione relativi alla partecipazione detenuta nel capitale della stessa Finsoe anche in rapporto alla posizione di neutralità assunta rispetto alla contesa all’epoca in atto per il controllo della Banca Nazionale del Lavoro. Ovviamente a seguito della rinuncia all’esercizio dei diritti d’opzione, la partecipazione della Banca Monte dei Paschi di Siena nel capitale di Finsoe si è diluita scendendo dal 39,0% al 27,8%. Le decisioni assunte in ordine al suddetto aumento di capitale di Finsoe sono risultate indipendenti dall’evoluzione dei rapporti di collaborazione con il gruppo Finsoe-Unipol sottesi al patto parasociale a suo tempo sottoscritto dalla Banca Monte dei Paschi di Siena con Holmo S.p.A., azionista di maggioranza assoluta di Finsoe. Da questo punto di vista, infatti, il patto in esame non è stato disdettato nei termini previsti e la sua scadenza, originariamente fissata al 6 febbraio 2006, è stata prorogata, per comprensibili ragioni di opportunità tecnica legate alle complesse vicende che hanno interessato il Gruppo Finsoe-Unipol, una prima volta al 15 aprile 2006 e una seconda volta al 15 ottobre 2006.
Al contesto della crescita esterna, è infine riconducibile la
decisione dell’ottobre 2005 di presentare un’offerta non vincolante per l’acquisto di una quota di controllo nel capitale della Romanian Saving Bank, quarto operatore bancario della Romania, paese appartenente ad un’area geografica, quella dell’Europa Orientale, individuata dal Piano Industriale come una delle aree di possibile sviluppo della presenza del Gruppo all’estero. Successivamente, peraltro, l’emergere di alcune criticità relativamente al posizionamento della suddetta banca e ai profili contrattuali della transazione, nonché i valori di prezzo relativamente alti proposti da altri potenziali acquirenti hanno indotto a rinunciare alla presentazione di un’offerta vincolante. Una decisione di immediato non interesse, infine, è stata anche
assunta relativamente alla Vojvodjanska Bank operante in Serbia. Le strutture competenti della Banca, comunque, hanno continuato e continuano a monitorare i processi di privatizzazione delle banche operanti nelle aree geografiche di interesse del Gruppo per la verifica di eventuali ulteriori opportunità che si dovessero manifestare. Sotto questo profilo il Consiglio di Amministrazione della Banca ha suggerito di dedicare particolare attenzione nell’immediato futuro alla valutazione delle possibili modalità di sviluppo della nostra presenza in Cina tenuto conto delle grandi potenzialità di crescita di questo Paese e dell’assoluta rilevanza di quanto già fatto fino ad ora dal Gruppo in questa realtà attraverso una presenza che risale agli inizi degli anni novanta ed è articolata su quattro unità rappresentate dalla filiale di Hong Kong e dagli uffici di rappresentanza di Pechino, di Canton e di Shanghai, quest’ultimo in corso di trasformazione in filiale.
Passando a considerare la seconda linea di azione, quella del miglioramento della performance operativa, essa ha continuato ad essere portata avanti in profondità e con incisività agendo, come previsto dal Piano Industriale, sulle leve dello sviluppo della produttività commerciale, del miglioramento dell’efficienza operativa e dell’ottimizzazione della gestione dei rischi. L’azione si è fondata su un’intensa attività progettuale. In particolare, i circa 40 progetti, individuati al momento dell’approvazione del Piano, sono in avanzato stato di realizzazione e oltre la metà di essi risulta completata.
In parallelo all’attuazione delle descritte linee di azione, l’implementazione del Piano Industriale ha riguardato anche la messa a punto della struttura complessiva del Gruppo e dei correlati assetti organizzativi. Su entrambi i fronti gli interventi sono stati numerosi e, al di là degli accenni fatti in precedenza e allo scopo di rappresentare un quadro organico, essi meritano di essere descritti con maggior dettaglio.
Relativamente alla struttura complessiva, gli interventi hanno continuato ad andare nella direzione della razionalizzazione e hanno interessato, in particolare, il campo delle attività immobiliari, quello delle attività internazionali e quello dei servizi di monetica.
Per quanto riguarda il comparto immobiliare, si rammentano i seguenti interventi:
- l’acquisizione da parte della Banca Monte dei Paschi di Siena di una partecipazione di minoranza (15,14%) nel capitale della Sansedoni S.p.A., società controllata dalla Fondazione
Monte dei Paschi di Siena e preposta alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà e allo sviluppo di progetti immobiliari a destinazione mista, tramite un’operazione di scissione parziale del patrimonio immobiliare non strumentale della MPS Immobiliare a favore della stessa Sansedoni;
- la costituzione della Valorizzazioni Immobiliari S.p.A. attraverso lo scorporo degli immobili non strumentali confluiti nella MPS Immobiliare a seguito della fusione per incorporazione della Padana Immobiliare e l’assunzione del 100,0% del capitale da parte della Banca Monte dei Paschi di Siena e con la mission di valorizzare e dismettere gli immobili non strategici e di valorizzare il patrimonio immobiliare di terzi a garanzia dei crediti non performing;
- la decisione di effettuare una prossima ulteriore operazione di scissione parziale del patrimonio immobiliare da parte della Valorizzazioni Immobiliari a favore della Sansedoni in previsione dell’ingresso nel capitale di quest’ultima di un importante partner industriale e in maniera da mantenere pressochè inalterata la quota di partecipazione della Banca Monte dei Paschi di Siena nella stessa Sansedoni.
Per quanto concerne il comparto delle attività internazionali, si segnalano le seguenti azioni:
- la definitiva messa a punto del progetto per la costituzione di Monte Paschi Xxxxxx X.X.X. controllata al 100,0% da Monte Paschi Banque mediante lo scorporo del ramo d’azienda costituito dalla filiale di Monaco di quest’ultima e con la mission della valorizzazione dei servizi off shore del Gruppo nell’ambito del Private Banking;
- la chiusura delle filiali di Singapore e di Madrid, l’avvio della procedura per la trasformazione in filiale dell’ufficio di rappresentanza di Shanghai, l’apertura dei nuovi uffici di rappresentanza di Casablanca, di Canton, di Mumbai e di Brastislava.
Relativamente al comparto dei servizi di monetica, si rammentano le seguenti decisioni:
- l’incremento della partecipazione al capitale di Si Holding, holding del Gruppo CartaSi, dal 5,91% al 19,99% nell’ambito di un accordo con altre banche azioniste della suddetta società finalizzato all’acquisizione del controllo della stessa e alla successiva revisione della governance e del progetto industriale dell’iniziativa;
- l’attribuzione a Xxxxxx.Xx della sperimentazione di una soluzione interna di gruppo avente per oggetto un numero prefissato di carte di credito charge.
Per quanto riguarda gli assetti organizzativi del Gruppo, gli indirizzi seguiti hanno continuato ad andare nella direzione tracciata da tempo del rafforzamento del modello multimercato da un lato e della razionalizzazione del corpo delle strutture centrali di direzione dall’altro.
Sotto il primo profilo sono da ricordare i seguenti fatti:
- la creazione della nuova Area Large Corporate e Istituzioni Finanziarie, per trasferimento per intero dell’omonimo Servizio prima ricompreso all’interno dell’Area Commerciale Corporate, collocata a riporto diretto del Direttore Generale e preposta alla gestione accentrata dei processi commerciali e creditizi con le imprese e con le istituzioni del relativo segmento di clientela;
- la costituzione del Servizio Investor Relations, per trasferimento delle funzioni già svolte dal Servizio Pianificazione e Controllo di Gestione, collocato in posizione di staff rispetto al Direttore Generale e preposto alla gestione a livello di Gruppo delle relazioni e della comunicazione con i principali investitori e operatori della comunità finanziaria nazionale e internazionale.
Sotto il secondo profilo, merita sottolineare la progressiva implementazione del progetto di snellimento delle strutture centrali di direzione, in particolare, attraverso il lavoro dei cantieri attivati a valle della decisione, assunta dal Consiglio di Amministrazione nel marzo 2005, di accentrare presso il Corporate Center alcune attività in precedenza svolte dalle banche commerciali e di rivedere il dimensionamento di altre strutture organizzative centrali delle suddette banche non interessate dagli interventi di accentramento, con conseguente correlata revisione dell’assetto dello stesso Corporate Center e delle Direzioni Generali delle banche coinvolte. Come già ricordato l’anno scorso, i processi descritti mirano a razionalizzare il complessivo assetto organizzativo del Gruppo, riducendo le diseconomie prodotte dalle duplicazioni e dalle sovrapposizioni di strutture, ma, al tempo stesso, salvaguardando l’autonomia direzionale delle banche interessate e il loro ruolo di presidio dei mercati di riferimento.
Passando a considerare la corporate governance complessiva della Banca e del Gruppo, i fatti rilevanti intervenuti nel 2005 hanno riguardato:
- i mutamenti intervenuti nella composizione del Consiglio di Amministrazione a seguito delle dimissioni dei Consiglieri Xxxxxx Xxxxxx ed Xxxxx Xxxxxxxxx e della conseguente nomina,
ai sensi dell’art. 2386 del Codice Civile, dei nuovi Consiglieri Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxxx e Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx e nella composizione del Comitato Esecutivo a seguito delle citate dimissioni del Consigliere Xxxxxx Xxxxxx e della nomina in sua sostituzione del Consigliere Xxxxxxxx Xxxxxxx;
- la numerosità, ancora una volta molto elevata, delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo, risultate pari, nel corso dell’anno, a n.26 sedute e, rispettivamente, a n.45 sedute;
- l’intensa attività dei quattro Comitati (Comitato per la Remunerazione, Comitato per il Controllo Interno, Comitato per la Responsabilità Sociale di Impresa e Comitato per la Comunicazione) svolgenti funzioni consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione, in particolare di quella del Comitato del Controllo Interno il cui Regolamento, tra l’altro, è stato integrato in funzione del recepimento di quanto stabilito relativamente ai meccanismi relazionali tra Consiglio di Amministrazione, Presidenza, Comitato e funzione di Internal Auditing.
Le strutture di governance hanno potuto contare, come sempre in passato, sul fondamentale supporto dell’Area Legale e Societario.
La complessiva buona situazione della Banca e del Gruppo trova conferma nell’andamento borsistico del titolo. Nel 2005, infatti, l’azione Banca Monte dei Paschi di Siena ha realizzato una brillante performance, chiudendo l’anno con una quotazione di 3,95 euro (+50,3% rispetto alla fine del 2004) e facendo registrare una quotazione massima di 4,17 euro il 28 novembre 2005 e una quotazione minima di 2,43 euro il 20 gennaio 2005. Tale incremento è risultato sensibilmente superiore a quelli messi a segno nello stesso periodo sia dall’indice Mibtel (+13,8%), sia dall’indice Mib30 (+13,3%), sia dall’indice Mibbanche (+30,7%). Gli scambi medi giornalieri sono stati pari a circa 9,3 milioni di pezzi con massimi di 68,7 milioni circa di pezzi nel mese di ottobre e minimi da 1,8 milioni di pezzi nel mese di dicembre. A fine dicembre 2005 la capitalizzazione complessiva della Banca era pari a circa 11,9 miliardi di euro rispetto ai 7,9 del 2004. Sempre alla fine dell’anno scorso l’azione Banca Monte dei Paschi di Siena quotava, in termini di multipli di mercato, 15,1 volte gli utili attesi rispetto al valore di 13,3 del 2005 e 1,64 volte il patrimonio netto per azione rispetto al valore di 1,2 dell’anno precedente. L’andamento favorevole del titolo è proseguito anche in questo primo scorcio del 2006 con una quotazione massima di 4,81 euro il 22 marzo ultimo scorso
e, in base alle informazioni trasmesse dai competenti uffici della Banca, con una performance di periodo (31 dicembre 2005-27 aprile 2006) pari al 20,0% superiore a quelle realizzate dal Mibtel (+10,7%), dal Mib30 (+8,8%) e dal Mibbanche (+11,5%).
Favorevoli anche i giudizi delle principali agenzie di rating le quali hanno tutte confermato le valutazioni in essere sul debito a breve e sul debito a medio termine. Standard & Poor’s, inoltre, nel mese di dicembre ha rivisto al rialzo l’outlook portandolo da “negativo” a “stabile” sia sulla Capogruppo Banca Monte dei Paschi di Siena sia sulle controllate Banca Agricola Mantovana e Banca Toscana. Nell’ambito dell’attività di investor relations, infine, da segnalare in termini positivi gli ulteriori sviluppi intervenuti nella continuità e nell’intensità dei rapporti con il mercato
Signori Azionisti,
è ancora una volta motivo di grande soddisfazione e di legittimo orgoglio averVi potuto rappresentare un esercizio nel quale, non ostante le numerose criticità dello scenario economico di riferimento, la Banca Monte dei Paschi di Siena e il Gruppo MPS
- hanno realizzato risultati economici di grande rilievo e volumi operativi in significativa crescita;
- hanno ulteriormente portato avanti l’implementazione del Piano Industriale, agendo sia sulle politiche di gestione sia sugli assetti organizzativi e conseguendo performance significative in termini di maggiore efficienza e di maggiore efficacia;
- hanno monitorato con attenzione l’evolversi dello scenario bancario di riferimento, evitando il coinvolgimento in situazioni ambigue e rischiose e mantenendo intatte le aspirazioni strategiche alla crescita.
Il divenire dei fatti, peraltro, è continuo e questo obbliga ad andare avanti proseguendo nell’ordinaria attività di gestione e nella messa a punto della visione dei possibili futuri sviluppi industriali e strategici.
In coerenza con tutto ciò, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, nella seduta del 18 gennaio 2006, ha varato, con riferimento allo sviluppo dell’ordinaria attività di gestione, un budget che appare, come sempre negli ultimi anni, ambizioso e sfidante e particolarmente attento al controllo della dinamica dei costi.
In particolare, gli obiettivi qualificanti da perseguire nel 2006 riguardano la crescita della redditività, l’incremento
delle quote di mercato e l’espansione del patrimonio clienti. Le linee d’azione coerenti con tali obiettivi sono state declinate attraverso specifiche direttrici operative che riguardano la valorizzazione del potenziale insito nella clientela esistente, il proseguimento della crescita per linee interne, lo sviluppo e la diversificazione delle fonti di ricavo, il contributo strutturale delle aree di business non commerciali, l’ottimizzazione dei livelli di spesa e di servizio e del capitale allocato.
Le indicazioni di larga massima che emergono in relazione all’andamento della gestione in questi primi mesi del 2006 fanno intravedere uno sviluppo gestionale in linea con quanto prefigurato nella pianificazione operativa dell’esercizio.
Per quanto riguarda, infine, i possibili sviluppi industriali e strategici, è utile ricordare che l’ultima parte del 2005 e la prima parte del 2006 sono state dedicate alla messa a punto da parte della Direzione Generale, con il supporto di una primaria società di consulenza, di alcune ipotesi di aggiornamento e di revisione del Piano Industriale in essere. Il lavoro svolto ha portato alla predisposizione di un documento di linee-guida che il Consiglio di Amministrazione in carica ha approvato il 3 aprile 2006 con l’intenzione di offrire al Consiglio di Amministrazione che sarà nominato dall’odierna Assemblea un’utile base per la stesura del nuovo Piano Industriale 2006-2009 secondo indirizzi e tempi che sono stati ovviamente rimessi alle scelte del nuovo organo collegiale. Le suddette linee-guida, inoltre, sono state volutamente delineate in riferimento all’ipotesi di perimetro invariato del Gruppo e in questo senso sono centrate su interventi di ottimizzazione del modello di business e della struttura di macchina e non contengono nè ipotesi di crescita esterna, nè proiezioni di natura quantitativa.
Qui termina la rappresentazione del 2005 e del primo quadrimestre del 2006. Con l’esercizio 2005, peraltro, giunge a compimento anche il mandato triennale dell’attuale Consiglio di Amministrazione e, per quanto riguarda il sottoscritto, un periodo lungo nove anni, dei quali un anno e poco più di due mesi svolti come Consigliere di Amministrazione e i restanti sette anni e poco più di nove mesi effettuati nella veste di Presidente.
Ovviamente non sta a me fare bilanci ed esprimere valutazioni su quanto fatto dal Consiglio di Amministrazione negli ultimi tre anni e dal sottoscritto, insieme ai Consigli di Amministrazione che si sono succeduti nel tempo, negli oltre sette anni e mezzo di Presidenza. Credo, però, che mi sia
consentito manifestare il mio personale stato d’animo. Sotto questo profilo sento il dovere di esprimere, da un lato la mia più viva riconoscenza per tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza e per tutti coloro che mi hanno aiutato a viverla con entusiasmo e con partecipazione, dall’altro la mia grande soddisfazione per riuscire a poter consegnare a chi verrà dopo una Banca e un Gruppo sani dal punto di vista gestionale, saldi nei loro valori e nei loro principi, indipendenti dal punto di vista strategico.
Di tutto questo, naturalmente, occorre rendere merito anche al management e a tutto il personale. Permettetemi di farlo stringendo in un abbraccio simbolico i tre Direttori Generali con cui ho avuto l’opportunità di lavorare nel lungo periodo della mia Presidenza: Xxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxx De Xxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxx. Tre uomini profondamente diversi sotto il profilo caratteriale, ma tutti con grandi capacità professionali e, soprattutto, egualmente impegnati a cercare di fare grandi la Banca e il Gruppo.
Signori Azionisti
In sintesi, il quadro complessivo della Banca e del Gruppo che emerge alla fine di queste considerazioni appare molto positivo e in netto miglioramento se posto a confronto con il recente passato. I punti di forza sono ulteriormente aumentati rispetto al 2004 e i punti di debolezza appaiono superabili, peraltro con il limite rappresentato da un contesto economico di riferimento che rimane fortemente permeato da fattori di incertezza. Ovviamente per il prossimo futuro occorre anche immaginare il delinearsi di una volontà forte capace di sciogliere i nodi strategici che fino ad ora hanno condizionato lo sviluppo dimensionale della Banca e del Gruppo.
Per i grandi risultati raggiunti nell’esercizio appena trascorso, un ringraziamento non di maniera, ma sentito e profondo va a tutto il Personale della Banca e del Gruppo. Le nostre risorse umane rappresentano il vero patrimonio, quel patrimonio la cui importanza non è misurabile in termini contabili, ma con riferimento a grandi valori di cui le donne e gli uomini del Gruppo MPS sono portatori e che si chiamano professionalità, impegno, dedizione, spirito di appartenenza. Il ringraziamento è da intendersi esteso alle Rappresentanze Sindacali, le quali hanno continuato a svolgere il ruolo centrale che tradizionalmente appartiene loro, interloquendo con la Direzione e con il Consiglio di Amministrazione in maniera dialettica e tutelando ovviamente gli interessi dei lavoratori, ma sempre attraverso un rapporto fondato sul
rispetto reciproco e orientato al perseguimento dei superiori interessi della Banca e del Gruppo.
Un grande ringraziamento desidero rivolgerlo anche alla Direzione e a tutto il management, che hanno continuato a spendersi per la Banca e per il Gruppo con grande dedizione e mettendo in campo competenze e impegno non comuni. Un ringraziamento del tutto particolare va al Direttore Generale Xxxxxx Xxxxxx che ha mantenuto fede al suo stile di direzione asciutto e riservato, ma contraddistinto anche da un impegno e da una professionalità che hanno avuto un peso determinante nel raggiungimento dei grandi risultati che oggi sottoponiamo all’approvazione di questa Assemblea.
La mia riconoscenza va anche ai colleghi del Consiglio di Ammnistrazione che hanno continuato ad assicurare un sostegno sincero e disinteressato alla Presidenza e hanno offerto alla Banca e al Gruppo il supporto della loro grande esperienza e delle loro variegate competenze.
Un ultimo sentito ringraziamento desidero indirizzarlo al Collegio Sindacale per l’azione di controllo, rigorosa e puntuale come sempre, svolta nell’interesse della Banca e del Gruppo. Un pensiero particolare sento il dovere di rivolgerlo al Presidente del Collegio, avv. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx. Anche Lui oggi porta a termine il suo impegno protrattosi per tre mandati. In questi nove anni ha rappresentato, per me e per i Consigli di Amministrazione che si sono succeduti, un punto di riferimento fondamentale per professionalità, per rigorosità e per serietà. Grazie di cuore, Presidente, a titolo personale e a nome della Banca e del Gruppo.
Signori Azionisti,
quanto realizzato nel 2005 costituisce una base importante per poter guardare al futuro con serenità e con fiducia.
La Banca e il Gruppo sono attesi da sfide e da appuntamenti importanti ai quali non è più possibile sottrarsi.
Permettetemi di concludere esprimendo una certezza, formulando un augurio e manifestando una speranza.
La certezza riguarda l’oggi: una Banca e un Gruppo autonomi e indipendenti, che rappresentano una primaria realtà finanziaria del Paese e che sono apprezzati sul mercato per i risultati conseguiti e per la capacità competitiva espressa.
L’augurio tocca il domani: che i risultati e le performance possano essere ancora più brillanti e che la Banca e il Gruppo possano crescere in termini dimensionali e nella considerazione del mercato.
La speranza non ha un tempo, è quella di sempre. Per manifestarla, permettetemi di fare proprie le parole che il
Consiglio di Amministrazione che oggi chiude il suo mandato ha lasciato impresse nel documento, richiamato in precedenza, sulle linee-guida del prossimo Piano Industriale, in particolare relativamente alla cosiddetta visione a tendere del Gruppo MPS: un “conglomerato finanzario strategicamente autonomo e indipendente con obiettivi di crescita coerenti con la propria vocazione industriale, valorizzabile attraverso integrazioni e alleanze su scala nazionale e anche internazionale”.
Grazie per l’attenzione."
Terminata la lettura, il Presidente Xxxx Xxxxx Xxxxxxx invita il Presidente del Collegio Sindacale a dare lettura della Relazione dei Sindaci.
Il Presidente del Collegio Sindacale, Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx, procede quindi a dare lettura della Relazione dei Sindaci secondo il seguente testo:
"RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI CONVOCATA PER L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO DELLA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA CHIUSO AL 31.12.2005, REDATTA AI SENSI DELL’ART. 2429 DEL CODICE CIVILE E DELL’ART.
153 DEL DECRETO LEGISLATIVO DEL 24 FEBBRAIO 1998 N. 58 "Signori Azionisti,
il perimetro di riferimento nel quale si è svolta, nel trascorso esercizio, l’attività istituzionale di questo Collegio Sindacale è stato caratterizzato da numerose evoluzioni normative, peraltro tuttora in atto.
Particolarmente significativo è stato, in proposito, il processo di convergenza a livello comunitario delle norme di redazione dei bilanci e dell’informativa finanziaria delle imprese, culminato con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS che ha comportato un impegno non indifferente per l’intero Sistema creditizio e, quindi, anche per la Vs. Banca, a motivo delle conseguenti importanti modifiche intervenute nella rappresentazione delle transazioni, nella valutazione delle attività e delle passività e nella struttura stessa dei bilanci.
Nel contempo la Vs. Società, nel corso del 2005, ha proseguito nella implementazione dell’articolato elenco di attività progettuali fissate dal Piano Industriale 2003-2006 tese ad ottimizzare la gestione dei rischi e ad accrescere, sotto il profilo organizzativo, la capacità di servizio e di soddisfazione della clientela attraverso azioni di efficientamento delle funzioni operative ed amministrative e di contenimento dei costi.
Questi argomenti, qui sinteticamente indicati, trovano
peraltro maggiore sviluppo nelle relazioni sulla gestione d’impresa e del Gruppo che accompagnano i bilanci dell’esercizio 2005, a noi trasmessi nei termini di legge.
Vi confermiamo che i nostri compiti sono stati svolti in attinenza al Codice Civile, ai Decreti Legislativi 385/1993 (T.U.B.) e 58/1998 (T.U.F.), alle norme statutarie ed a quelle emesse dalle Autorità pubbliche che esercitano attività di vigilanza e di controllo. Si è altresì tenuto conto dei “Principi di comportamento del Collegio Sindacale” raccomandati dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri e Periti Commerciali.
Ciò premesso, si riferisce circa l’attività conclusa da questo Collegio Sindacale nel corso del 2005.
Abbiamo partecipato a tutte le assemblee dei Soci ed alle riunioni, convocate di norma con cadenza settimanale, del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo, tenutesi rispettivamente in numero di 26 e di 45. Gli argomenti posti all’ordine del giorno in tali sedi, sono stati preventivamente esaminati dai Sindaci e, quando ritenuto necessario, sono stati oggetto di approfondimento anche richiedendo maggiori informazioni agli Organi della Banca o alle competenti funzioni della stessa, al fine di espletare con adeguatezza i compiti di vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione.
Si dà atto che gli Organi amministrativi, nel rispetto delle previsioni dell’art. 150, comma 1 del Decreto Legislativo 58/1998 e dell’art. 17, comma 3 dello Statuto, hanno fornito informazioni sull’attività svolta anche nell’esercizio delle deleghe all’interno della Capogruppo e sulle operazioni di maggiore rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dalla Banca e dalle altre società del Conglomerato. Al riguardo il Collegio ha potuto constatare che tutte le operazioni sono state deliberate e poste in essere in conformità alla legge ed allo Statuto sociale e che rispondono all’interesse della Società. Inoltre non sono risultate manifestatamente imprudenti, azzardate o mancanti delle necessarie informazioni nel caso di sussistenza di interessi degli amministratori oppure in contrasto con le delibere assunte dalla Assemblea né sono apparse tali da compromettere l’integrità del patrimonio aziendale. Il Collegio ha poi verificato che tutte le operazioni effettuate fossero coerenti con il programma industriale della Società e risultassero sostenibili in relazione al sistema organizzativo presente in Azienda.
Si segnalano alcune delle operazioni più significative
effettuate nel corso del 2005 alle quali è stato peraltro riservato più ampio spazio nell’informativa societaria.
E’ stata acquisita un’interessenza di circa il 15% nella Sansedoni Spa, mediante conferimento di immobili non strumentali attuato attraverso una scissione parziale della controllata MPS Immobiliare Spa proprietaria dei beni apportati. Un ulteriore investimento di una certa significatività ha riguardato l’adesione, da parte della Banca, all’aumento di capitale sociale della partecipata Banca Popolare di Spoleto Spa, mentre la controllata Xxxxxx.xx Spa ha costituito, pariteticamente con Unicoop Firenze, la Integra Spa con l’obiettivo di curare l’emissione, la gestione ed il collocamento di nuove carte di debito.
Circa le operazioni portate a termine con “parti correlate”, abbiamo provveduto a verificare l’avvenuto rispetto dei criteri di trasparenza e di correttezza sostanziale e procedurale indicati dalla normativa di riferimento, ovvero dall’art. 2391 bis del Codice Civile, dalla Delibera Consob n. 11971 del 14 Maggio 1999 e successive modifiche, dal Codice di Autodisciplina delle Società Quotate cui a suo tempo la Banca ha aderito e da quello, più specifico (Codice di comportamento per le operazioni con “Parti Correlate”), adottato dalla Vs. Società con delibera consiliare del 6 Marzo 2003. Sulle operazioni della specie, comprese quelle infragruppo, non abbiamo mosso rilievi perché definite sostanzialmente di natura ordinaria in quanto rientranti nell’ambito della normale operatività ed eseguite nel rispetto dei valori espressi dal mercato e sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica.
Peraltro siamo stati informati che nel 2° semestre è stata deliberata, da parte della controllata MPS Banca per l’Impresa Spa, un’operazione di finanziamento di € 5.000.000,00 a favore della MPS Tenimenti Fontanafredda e Chigi Saracini Spa (interamente posseduta dalla Banca) che presentava tratti di inusualità in relazione alla tipologia della garanzia a presidio di detta concessione. La citata Società erogante ha infatti provveduto ad inviare una comunicazione alla Capogruppo ai sensi dell’art. 4.3 del citato Codice di comportamento per le operazioni con “Parti Correlate”, codificando detta operazione come “rilevante”.
In ogni caso la Capogruppo non ha ritenuto che ciò comportasse obblighi di informativa al mercato ai sensi dell’art. 71 bis del Regolamento Consob n. 11971 in quanto eseguita nell’interesse sociale del Gruppo e non in grado di incidere in maniera significativa sulla situazione economico
patrimoniale e finanziaria della Società.
In coerenza con quanto precisato, si dà atto che nelle relazioni sulla gestione viene precisato che nessuna delle operazioni effettuate nell’esercizio ha comportato i citati adempimenti previsti dal sopra richiamato Regolamento Consob.
Con riferimento alle operazioni compiute con i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo della Banca o di società del Gruppo, si è vigilato affinché queste fossero istruite e deliberate nel rispetto dell’art.
136 del Decreto Legislativo 385/1993 (T.U.B.) e delle Istruzioni di Vigilanza, norme che prevedono, come noto, il voto unanime degli Organi amministrativi e di tutti i Sindaci, fermi restando gli obblighi previsti dal Codice Civile in materia di interessi degli amministratori.
Si precisa inoltre che la medesima procedura viene applicata anche a chi svolge funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso società del Gruppo, per gli atti posti in essere con la Banca medesima o con altre società del Conglomerato.
In tali casi le operazioni vengono anch’esse deliberate dagli Organi amministrativi delle rispettive società controllate con il voto favorevole di tutti i Sindaci e sottoposte sistematicamente all’assenso della Capogruppo.
* * *
In attuazione del programma di lavoro pianificato all’inizio dell’anno e volto precipuamente ad acquisire cognizione circa l’adeguatezza della struttura organizzativa, del sistema di controllo interno e di quello amministrativo contabile, si sono collegialmente condotte visite in loco ad uffici centrali del Corporate Center e della Divisione Banca Commerciale, a stabilimenti periferici in Italia ed all’estero ed a strutture esattoriali a gestione diretta. Nelle varie circostanze citate si sono pure tenuti incontri con i responsabili delle funzioni aziendali interessate, ottenendo ulteriori informazioni, dati e programmi operativi.
Le risultanze di tali attività, condotte di norma con l’assistenza delle competenti funzioni dell’Area Controlli Interni (Corporate Center) e di quelle della Direzione Audit (Divisione Banca Commerciale), sono state riportate nel Libro delle adunanze e delle deliberazioni del Collegio Sindacale dove, nel corso del 2005, sono state trascritte n. 39 verbalizzazioni in totale, di cui n. 14 hanno riguardato specificamente le verifiche di seguito indicate.
In particolare il programma annuale di revisione ha interessato le aree “Organizzazione e Tecnologie” e
“Riscossione Tributi” del Corporate Center, la Direzione Retail della Divisione Banca Commerciale, il Servizio Ragioneria per gli aspetti amministrativi e contabili più avanti riferiti, filiali ed unità periferiche domestiche, la concessione esattoriale di Roma e la succursale estera di Londra.
Al riguardo precisiamo che presso l’Area Organizzazione e Tecnologie è stata condotta una complessa ed articolata verifica, eseguita in più fasi, sui meccanismi che governano i progetti strategici avviati nel Gruppo, finalizzati alla implementazione di sistemi avanzati per la gestione dei rischi, in coerenza con la regolamentazione bancaria di prossima attuazione nell’ambito del “Nuovo Accordo sul Capitale” formulato dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria.
In proposito diamo atto che la Direzione Generale della Vs. Banca ha da tempo costituito il “Comitato Guida Basilea II” con la finalità di supportare, accompagnare e verificare il percorso progettuale ed il processo di cambiamento organizzativo finalizzato al raggiungimento delle scelte di modello definite che pongono come obiettivo primario l’ottenimento della validazione da parte della Banca d’Italia dell’approccio di tipo “avanzato” per i rischi di credito ed i rischi operativi, nonché la validazione del modello interno per quelli di mercato.
La suddetta verifica ha portato il Collegio a formulare alcune raccomandazioni - peraltro prontamente recepite dalla Direzione assieme alle indicazioni fornite a sua volta dalla Banca d’Italia - ed a impostare poi il seguimento periodico dell’intero progetto. Ad oggi si può quindi constatare che il programma Xxxxxxx XX appare avviato nella direzione più rispondente alle esigenze della Banca ed ai suggerimenti indicati dall’Organo di Vigilanza e da questo stesso Xxxxxxxx, sia in termini temporali di realizzazione del progetto che in quelli più prettamente a valenza tecnica.
Un’altra tematica oggetto di approfondimento da parte di questo Collegio Sindacale è stata quella legata al rispetto degli obblighi connessi con la trasparenza bancaria regolata da numerose leggi e norme di settore tra cui ricordiamo in particolare il Decreto Legislativo n. 385/1993 (T.U.B.), la Direttiva del CICR del 4.3.2003, le Istruzioni di Vigilanza. All’interno della Banca, il presidio operativo centrale di tale materia è affidato alla Direzione Retail. Il quadro che è emerso a seguito del citato intervento di revisione, ha posto in evidenza una situazione sostanzialmente confortante in
relazione alla qualità del lavoro svolto da tale struttura di Direzione, con le pertinenti attività condotte con attenzione e puntualità, nonché con una corretta impostazione delle necessarie azioni per la rimozione di talune criticità, peraltro talvolta riscontrate in alcune dipendenze periferiche. A quest’ultimo riguardo i Xxxxxxx hanno evidenziato alle competenti funzioni che l’osservanza delle norme in tema di “trasparenza” consente di stabilire un rapporto tra banca e cliente improntato alla chiarezza ed alla completezza di informazione, elementi peraltro basilari anche per mitigare gli effetti dei rischi reputazionali o economici in caso di contestazioni. Tali osservazioni sono state pienamente condivise dalla Direzione che si è prontamente attivata per introdurre i necessari accorgimenti organizzativi tesi a superare le eccezioni - come già accennato - talvolta presenti in talune unità periferiche che in ogni caso sono risultate di limitata entità rispetto ai volumi operativi complessivi.
Per quanto concerne le verifiche effettuate presso la rete domestica e le strutture esattoriali, si è potuto constatare, dagli accertamenti eseguiti a campione, la sostanziale regolarità che ha caratterizzato l’andamento delle varie unità visitate.
Non si è tuttavia mancato di segnalare quegli aspetti suscettibili di ulteriori attenzioni, con specifico riferimento ai controlli di linea, alla tempestività nella revisione delle pratiche di fido ed alla erogazione dei servizi di investimento alla clientela.
A quest’ultimo proposito è stata raccomandata una responsabile cura nella puntuale individuazione del profilo di rischio degli investitori e nella fase successiva di sottoscrizione della contrattualistica da parte degli stessi, con particolare riguardo alle operazioni in conflitto di interessi ed a quelle indicate come “non adeguate”.
Dobbiamo comunque dare atto che le problematiche che nei precedenti esercizi hanno originato un sensibile flusso di reclami relativamente al collocamento di alcuni prodotti finanziari, possono ritenersi in via di conclusione, attesa l’avvenuta riconduzione nei limiti fisiologici delle contestazioni mosse dalla clientela, così come rilevata nell’ultima parte dell’esercizio.
Infine, in aderenza alle Istruzioni di Vigilanza ed in particolare ai previsti “Controlli sulle succursali estere” (Titolo IV, Cap. 11, Sezione II), è stata eseguita una verifica, come sopra detto, presso la filiale di Londra il cui
esito è risultato regolare. Nell’occasione si è tuttavia evidenziata la necessità di adottare più incisive iniziative atte ad incrementare ulteriormente le sinergie con la Rete Italia della Banca e, quindi, a concretizzare la programmata strategia aziendale a supporto della internazionalizzazione della clientela domestica.
* * *
Questo Collegio ha costantemente interagito con l’Area Controlli Interni del Corporate Center e con la Direzione Audit della Divisione Banca Commerciale, ossia con le strutture centrali che esercitano le funzioni di controllo.
Da queste, oltre ad aver ricevuto la necessaria assistenza operativa per l’esecuzione delle sopra riferite verifiche, abbiamo acquisito tutti i rapporti ispettivi contenenti gli esiti degli accertamenti che tali funzioni, secondo le proprie competenze, hanno effettuato nel corso dell’anno. Tale attività è risultata in linea con l’Audit Plan per l’esercizio 2005 trasmesso alla Consob nei termini previsti dalla vigente normativa. Xxxxxxx altresì ricevuto i rapporti speciali redatti al verificarsi di eventi particolari e quindi non rientranti nel citato piano di lavoro programmato.
Tutti i suddetti documenti sono stati prontamente esaminati dal Collegio e gli aspetti di maggiore rilievo sono stati oggetto di specifiche adunanze le cui conclusioni, quando ritenuto necessario, sono state portate all’attenzione degli Organi della Banca perché questi assumessero le conseguenti iniziative di pertinenza; circa le medesime materie, qualora prescritto dalla normativa primaria o secondaria vigente, sono state inoltrate le previste segnalazioni alle competenti Autorità pubbliche.
Nel corso delle su riferite attività abbiamo avuto modo di valutare anche l’affidabilità e l’efficienza del sistema dei controlli adottato dalla Banca, ritenendolo idoneo a garantire il normale presidio dei rischi ed il rispetto delle previste procedure e normative interne ed esterne, primarie e secondarie.
Parimenti si è riscontrata l’adeguatezza del sistema amministrativo contabile della Società, sia sulla base di accertamenti direttamente condotti da questo Collegio - come già accennato - presso il Servizio Ragioneria Generale del Corporate Center ed altre pertinenti strutture che tramite il periodico scambio di informazioni (previsto dall’art. 150, comma 3 del Decreto Legislativo 58/1998) con la KPMG Spa, cui è affidata la revisione contabile del bilancio.
Si è così potuto constatare la presenza di un livello di
efficienza idoneo ad assicurare la corretta rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società quale risulta appunto dai bilanci, individuale e consolidato, relativi all’esercizio chiuso al 31.12.2005. Tali documenti, che recepiscono l’introduzione dei nuovi principi contabili internazionali, presentano infatti i requisiti formali e sostanziali previsti dalla normativa di riferimento, generale e speciale, attualmente in vigore. Più in particolare si dà atto che gli schemi di bilancio e la nota integrativa sono coerenti con quanto prescritto dalla circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 Dicembre 2005 e tengono conto delle disposizioni transitorie emesse dallo stesso Organo di Vigilanza, volte a ridurre, per il solo esercizio 2005, il contenuto delle informazioni di bilancio ed a fornirne talune in forma descrittiva.
Si segnala poi che a seguito della più volte citata adozione dei nuovi principi contabili internazionali (IAS/IFRS), gli Amministratori hanno proceduto ad adeguare, sulla base di specifiche perizie professionali delle quali abbiamo preso cognizione, la valutazione degli immobili e delle opere d’arte di proprietà al valore equo.
Si rende inoltre noto che, nel corso del 2005, questo Collegio non ha ricevuto, dalla suddetta KPMG Spa, alcuna segnalazione su fatti ritenuti censurabili ai sensi dell’art. 155, comma 2 del sopra richiamato Decreto Legislativo 58/1998.
Quale Collegio Sindacale della Capogruppo, abbiamo infine attuato una precisa attività di coordinamento con gli omologhi Organi delle principali società del perimetro creditizio, favorita anche dalla presenza nei Collegi Sindacali delle principali controllate di membri di questo stesso Collegio.
* * *
In tema di previdenza complementare, la Banca ha effettuato, nell’ultima parte dell’esercizio, una variazione organizzativa costituendo una nuova specifica struttura collocata nell’ambito dell’Area Commerciale Retail e quindi a stretto contatto con il mercato, in modo da cogliere tempestivamente le opportunità di business che si andranno a delineare. Abbiamo potuto verificare che l’intervento attuato non ha generato interferenze a livello normativo o incompatibilità gestionali ed è risultato coerente con il contesto operativo in cui intende muoversi il Gruppo teso a confermare la propria leadership nel mercato della previdenza.
Abbiamo pure eseguito presso il nuovo Servizio cui è affidato il seguimento e la direzione delle attività amministrative e contabili della suddetta attività, specifici accertamenti, con
esito favorevole, sui fondi pensione aperti “Paschi Previdenza” e “Kaleido”, i cui rendiconti per l’esercizio 2005 sono acclusi al bilancio della Banca, ai sensi della delibera 17.6.1998 della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione.
Allegati alla Nota integrativa si trovano altresì i Rendiconti annuali al 31.12.2005 relativi al Fondo Pensione “Trattamento pensionistico complementare a contribuzione definita per i dipendenti della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa divenuti tali dal 1°.1.91” ed al “Fondo Integrativo di Previdenza del personale del Servizio Riscossione Tributi”, redatti in conformità alle disposizioni emanate dalla suddetta Commissione. Si precisa inoltre che nell’ambito del previsto riassetto della previdenza complementare aziendale, per il primo dei due fondi appena citati, si è concluso l’iter per la sua esternalizzazione, attribuendo allo stesso autonomia soggettiva e patrimoniale rispetto all’Azienda di credito, ferma restando la piena continuità del regime previdenziale in essere e l’invarianza degli impegni datoriali.
Tale manovra di riassetto della forma pensionistica avrà peraltro efficacia nel prossimo esercizio.
* * *
Fino alla data di redazione della presente Relazione, non sono pervenute denunce ex art. 2408 del Codice Civile, mentre nel corso dell’esercizio sono stati indirizzati a questo Collegio, generalmente per conoscenza, alcuni esposti che non hanno peraltro avuto per oggetto materie o circostanze degne di particolare menzione. Il Collegio si è tuttavia attivato per verificare il fondamento di quanto evidenziato dagli esponenti e per promuovere, se del caso, la rimozione delle cause all’origine delle richieste medesime, in special modo quando riferibili ad aspetti organizzativi interni.
Circa lo svolgimento dell’attività sociale dell’esercizio 2005, possiamo attestare che, sulla base dei controlli effettuati e delle informazioni ottenute, non sono state rilevate, nel complesso, omissioni, fatti censurabili o irregolarità meritevoli di segnalazione agli azionisti.
Si informa inoltre che non risulta che gli Amministratori si siano avvalsi dell’esercizio della deroga di cui all’art. 2423, comma 4 del Codice Civile.
Con riguardo alla relazione redatta dalla Società di revisione ai sensi dell’art. 156 del Decreto Legislativo 58/1998, si prende atto che è stato espresso un giudizio senza rilievi e non si segnala la presenza di richiami di informativa.
In ossequio alla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 Aprile 2001, si informa che la Vs. Banca, nel corso dell’esercizio
2005, ha conferito alla KPMG Spa, in aggiunta alla revisione contabile nonché ad altre attività per cui l’intervento del revisore dipende da specifiche normative di settore (vedasi al riguardo i compiti svolti in funzione della c.d. “First Time Adoption”), l’incarico concernente lo svolgimento di attività finalizzate alla emissione dell’attestazione di conformità procedurale sul Bilancio Socio Ambientale al 31.12.2004. Per tale attività la Società di revisione ha percepito onorari pari a Euro 19.000,00.
Inoltre, su richiesta di questo Collegio, la Direzione ci ha comunicato che la Banca nel 2005 ha conferito alcuni incarichi a società legate alla citata KPMG Spa. Di seguito si fornisce specifica delle attività svolte e dei relativi onorari comprensivi di IVA:
* KPMG Fides Servizi di Amministrazione S.p.A. Servizio Ragioneria Generale
Servicer Amministrativo per veicoli: Ulisse 2, Tiziano Finance, Siena Mortgages 01-2 e Siena Mortgages 03-4. Trattasi di spese obbligatorie e autorizzate in anni precedenti. Euro 111.152,52
* KPMG Business Advisory Services S.p.A.
- Servizio Risk Management
Impatto quantitativo valutazione rischi di credito
Modello accentrato di market risk management Euro 191.952,00
- Staff area organizzazione e Tecnologie
Modello Organizzativo di risk management di Gruppo, processi di market risk management Euro 335.400,00
* K Studio Associato (network KPMG) Servizio Legale
Assistenza Direzionale Euro 28.603,43
Per completezza si precisa che, nel corso dell’esercizio, non si sono verificati casi che richiedessero il rilascio, sia da parte della Società di revisione che di questo Collegio, di pareri obbligatori ai sensi di legge.
* * *
Abbiamo poi provveduto a verificare che la Banca, in ossequio alle norme di legge ed alle disposizioni Consob, avesse impartito opportune istruzioni alle controllate relativamente alle informazioni che le medesime devono inviare alla Capogruppo per consentire di assolvere gli obblighi di comunicazione stabiliti dall’art. 114, comma 2 del Decreto Legislativo 58/1998. Al riguardo si è costatato che la normativa interna introdotta dalla Banca prevede espressamente che le controllate – nel caso in cui siano anch’esse soggette ai suddetti obblighi – debbono preventivamente informare la
Capogruppo; ciò al fine di valutare l’opportunità di inoltrare al mercato un comunicato congiunto.
Come è noto, la Società, sin dal 2001, ha aderito al Codice di Autodisciplina del Comitato per la Corporate Governance delle società quotate introdotto a completamento della normativa primaria e secondaria prevista dal Decreto Legislativo 58/1998 e dai conseguenti regolamenti della Consob e della Banca d’Italia.
In tale ambito sono stati quindi costituiti i Comitati per il “Controllo Interno”, per la “Remunerazione”, per la “Comunicazione” ai quali si è aggiunto, più di recente, quello per la “Responsabilità Sociale d’Impresa” il cui regolamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca nel 1° semestre del 2005. Si dà atto che detti Comitati – alle cui riunioni, quando previsto, ha partecipato il Presidente del Collegio Sindacale o un Sindaco da questi delegato – hanno adempiuto con sistematicità ai propri compiti.
Inoltre, con delibera 1° Aprile 2004 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Modello Organizzativo ex Decreto Legislativo 231/2001 inteso come insieme di regole operative e norme deontologiche adottate all’interno della Banca in funzione delle specifiche attività svolte e dei relativi rischi connessi.
Con la stessa delibera, il Consiglio di Amministrazione ha affidato al Comitato per il Controllo Interno - individuato quale organismo di vigilanza previsto dall’art. 6, comma 1, lettera b) del Decreto Legislativo 231/2001 - il compito di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del “Modello 231” e di curarne l’aggiornamento.
Infine la Banca ha adottato dal 2002 il “Codice di comportamento sull’internal dealing” che disciplina gli obblighi informativi relativi alle operazioni compiute dalle
c.d. “Persone Rilevanti” e dal 2003 il “Codice di comportamento per le operazioni con parti correlate”, oggetto di interventi di adattamento nel corso del 2005, alla luce delle sopraggiunte modifiche al Regolamento Emittenti emanato dalla Consob.
* * *
Nella considerazione di quanto precede e presa visione delle relazioni redatte dalla Società di revisione, il Collegio Sindacale, per quanto di propria competenza, nel precisare di non avere proposte da rappresentare all’Assemblea ai sensi dell’art. 153, comma 2 del Decreto Legislativo n. 58/1998, non rileva motivi ostativi all’approvazione del bilancio che Vi viene presentato dal Consiglio di Amministrazione con la
correlata Relazione sulla gestione e la proposta di distribuzione dell’utile formulata dal Consiglio medesimo.
Si ricorda infine che, con la presente Assemblea, scade il mandato a suo tempo conferitoci e, nel ringraziare per la fiducia accordata, Vi invitiamo a provvedere alla nomina del Collegio Sindacale per il prossimo triennio secondo le norme vigenti in materia.
IL COLLEGIO SINDACALE
Siena, 13 Aprile 2006"
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Con riferimento all'adempimento previsto dalla comunicazione Consob 96003558/1996, il Presidente comunica che per l'attività di revisione contabile del bilancio civilistico e consolidato della Banca e del Gruppo MPS al 31 dicembre 2005, la Società KPMG S.p.A. ha impiegato, complessivamente, n. 4.700 ore per un corrispettivo di Euro 572.832, spese, contributo Consob e I.V.A. comprese.
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Su invito del Presidente, io Notaio procedo alla lettura della relazione e relativo giudizio della Società di Revisione secondo il seguente testo:
"Relazione della società di revisione ai sensi dell’art. 156 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n.58
Agli Azionisti della
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d’esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla relativa nota integrativa, della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. chiuso al 31 dicembre 2005. La responsabilità della redazione del bilancio compete agli amministratori della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. E’ nostra la responsabilità del giudizio professionale espresso sul bilancio e basato sulla revisione contabile. Il suddetto bilancio d’esercizio è stato preparato per la prima volta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europa.
Il nostro esame è stato condotto secondo i principi e i criteri per la revisione contabile raccomandati dalla CONSOB. In conformità ai predetti principi e criteri, la revisione è stata pianificata e svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il bilancio d’esercizio sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Il procedimento di revisione comprende l’esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi
probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel bilancio, nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli amministratori. Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l’espressione del nostro giudizio professionale.
La responsabilità dei lavori di revisione contabile dei bilanci di alcune società controllate e collegate, per quanto riguarda importi delle partecipazioni che rappresentano il 50% ed il 3% rispettivamente della voce partecipazioni e del totale attivo, è di altri revisori.
Il bilancio d’esercizio presenta ai fini comparativi i dati corrispondenti dell’esercizio precedente predisposti in conformità ai medesimi principi contabili ad eccezione degli effetti dell’applicazione dei principi contabili internazionali IAS 32, IAS 39 e IFRS 4 che, in accordo con la scelta consentita dal principio contabile IFRS 1, sono applicati a partire dall’1 gennaio 2005. Inoltre, la nota integrativa, nell’allegato intitolato “L’adozione dei nuovi principi contabili IAS/IFRS”, illustra gli effetti della transizione agli International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea. L’informativa presentata nel suddetto allegato è stata da noi esaminata ai fini dell’espressione del giudizio sul bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2005.
A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. al 31 dicembre 2005 è conforme agli International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea; esso pertanto è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico, le variazioni del patrimonio netto ed i flussi di cassa della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. per l’esercizio chiuso a tale data.
Firenze, 13 aprile 2006 KPMG S.p.A.
Xxxxxxx Xxxxxxxxxx Xocio"
Il Presidente dichiara aperta la discussione riguardo al primo punto all'ordine del giorno rinnovando l'invito ai soci che intendano prendere la parola di prenotarsi mediante la compilazione della "scheda per richiesta di intervento", presso l'apposita postazione, ed, altresì, invitandoli a formulare interventi che siano strettamente attinenti al punto all’Ordine del Giorno e il più possibile contenuti nella
durata.
Tenuto conto del numero (trentuno) delle richieste di intervento e dell'argomento in discussione, il Presidente chiede agli intervenendi di contenere ciascun intervento nell'ambito di cinque minuti.
Interviene il Socio Xxxx Xxxxxxx xlle ore 12 e minuti 8.
Il socio rileva che l’applauso fragoroso che ha salutato le ultime parole delle considerazioni del Presidente voleva indubbiamente essere un gesto di ringraziamento nei confronti di quest’ultimo, una dimostrazione di gratitudine per quanto fatto in questi nove lunghi anni, e per il Bilancio di quest’anno, non solo il migliore, come è già stato detto nella relazione, di tutta la storia del Monte dei Paschi di Siena, ma anche, a giudizio del socio, il migliore nel settore bancario relativamente all’ esercizio 2005. Il socio si sofferma, poi, sull’ “exploit” della quotazione del titolo, ricordando che Xxxxxxx Xxxxx xone per esso un “target” di 5 Euro, e sul rapporto capitalizzazione/patrimonio netto, che, sostiene, decisamente a favore del Monte dei Paschi rispetto ad altre banche, essendo pari ad 1,6 mentre quello delle altre banche di pari dimensioni è dell’ 1,8 o addirittura dell’ 2,1. Il socio si dichiara soddisfatto dei risultati, a suo dire dimostrazione manifesta che per avere una banca solida, una banca redditizia, una banca condotta con rigore, non necessariamente bisogna crescere a dimensioni superiori e si complimenta, inoltre, perchè è stato conservato, mantenuto, rafforzato il valore assoluto dell’autonomia, dell’indipendenza da condizionamenti, da volontà altrui.
Il socio ricorda, poi, il settennato di presidenza del Presidente uscente. Rammenta i periodi a suo dire non facili “dei prodotti ad alta ingegnerizzazione”, periodi tuttavia superati egregiamente, acquisendo il rafforzamento del favore presso l’opinione pubblica, nell’immagine nei risparmiatori e nei clienti. Ricorda quindi il periodo della “new economy”, quando sembrava che la banca dovesse farsi esclusivamente via internet, mentre, poi, i fatti hanno dimostrato che la banca si fa ancora egregiamente con gli sportelli “di mattoni e calcina”. Un settennato che il socio giudica pertanto non facile, ma coronato in modo egregio, grazie agli uomini della Banca, ai dipendenti, alla Direzione Generale, ai Vice Direttori Generali, al Consiglio d’ Amministrazione, alla Presidenza.
Il socio conclude citando Saxxx Xxxxxxxx x come essa, nello scrivere ai governanti dell’epoca, evocasse lo spirito di giustizia, dove per spirito di giustizia deve intendersi il
rigore, la coerenza, e l’onestà morale, materiale e intellettuale, e ringraziando la dirigenza della Banca per aver perseguito il bene comune, il bene della Banca, il bene della Città, il bene degli azionisti, il bene dei dipendenti. Interviene il socio Xxxxxxxxx Xxxxxxx xlle ore 12 e minuti 18, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Signor Presidente, Sixxxx Xirettore Generale, Signori Soci, il mio intento, con questo intervento, è di dare un contributo costruttivo per lo sviluppo della nostra banca, per la grande importanza che essa riveste, non solo come per tutte le società, per gli azionisti che vi hanno investito le proprie risorse e per il management e il personale che vi dedicano la loro professionalità, ma anche per questa città così profondamente legata, da sempre, sotto il profilo economico, sociale e culturale. Se sono costretto a sottolineare alcuni dei punti di debolezza che anche questo bilancio presenta, non è per la volontà di suscitare polemiche o esprimere delle critiche, ma esclusivamente perché è proprio dall’analisi delle difficoltà e degli errori compiuti che possiamo trarre le indicazioni per ottenere i migliori successi e individuare le più valide correzioni alla strategia di sviluppo che tutti vogliamo vedere percorsa con successo dal nostro gruppo bancario. Penso sia utile spendere anzitutto qualche parola sull’indirizzo strategico della crescita secondo il modello del "polo aggregante", un indirizzo che già dal 1999 è stato ritenuto come il più consono per le nostre caratteristiche e il più coerente con la volontà di mantenere il forte valore della tradizione e del marchio del Monte dei Paschi e del suo legame con il territorio in cui affondano le nostre radici. Siamo stati fermi negli ultimi quattro anni, ci siamo attardati senza esito sull’operazione Banca Nazionale del Lavoro senza individuare alternative, dobbiamo ora guardarci intorno per dare corpo a quella strategia e studiare nuove opportunità rivolgendoci soprattutto, come ho anche già suggerito sulla stampa, a realtà con noi compatibili sotto il profilo della dimensione e delle caratteristiche di mercato e con noi sinergiche per eventuali penetrazioni anche sui mercati internazionali. Connesso a questo argomento, vi è sicuramente una ridefinizione delle strategie delle partecipazioni, soprattutto di quelle che hanno comportato e comportano un maggiore impiego delle nostre risorse. Sappiamo che Hopa, nella quale abbiamo impegnato 363 milioni di euro registrando una perdita che questo bilancio quantifica in 128 milioni, oltre a non produrre risultati reddituali positivi,
non ha nemmeno prodotto quei rapporti con il mondo finanziario che si attendevano, visti gli esiti processuali che stanno interessando i trascorsi protagonisti. In Finsoe, abbiamo investito 598 milioni, una cifra considerevole che peraltro non ci ha messo al riparo dal rapporto privilegiato che questa partecipata ha stabilito con la BNP Paribas riguardo ad una serie di settori che spaziano dall’asset management a quello assicurativo ed a quello del credito al consumo. Pex Xxxxxxxxx, una partecipazione da 328 milioni costituita per effettuare la dismissione dell’investimento in San Paolo Imi e che doveva giungere a scadenza nel maggio 2005, sarebbe utile chiarire i motivi per cui è stata rinnovata per altri quattro anni nonostante alla scadenza si fosse presumibilmente in utile. Riguardo alla partecipazione in Banca d’Italia, che storicamente era valorizzata per poco più di 3.800 (tremilaottocento) euro, sarebbe utile conoscere per quale importo viene appostata in questo bilancio, viste le notizie di stampa che indicavano una rivalutazione ben al di sopra delle indicazioni governative e degli analisti. Sempre per limitarsi alle partecipazioni più rilevanti, dovremmo forse meglio precisare la nostra strategia riguardo al mantenimento degli investimenti nelle Assicurazioni Generali, che ammontavano a 453 (quattrocentocinquantatré) milioni, come pure dovremmo prendere atto di non avere ottenuto i migliori risultati nelle dismissioni di FIAT e Banca Nazionale del Lavoro. Con la FIAT registriamo un risultato negativo di 82 (ottantadue) milioni, per due terzi determinati dalla perdita per minor quotazione rispetto al prezzo di carico e ad un terzo per la mancata realizzazione delle quotazioni successive alla vendita. Per la BNL, c’è da notare che pur di dare un segnale inequivocabile di voler uscire dall'operazione, abbiamo rinunciato ad aderire all’OPA lanciata da Unipol e a quella successiva del BNP PARIBAS; si è affermato che comunque abbiamo un utile dalla rinegoziazione delle opzioni che correttamente viene riportato a bilancio, ma del cui costo non viene fatta alcuna precisazione. Per completare la mia riflessione sulla politica delle partecipazioni, non posso evitare di segnalare che la relazione al bilancio cita la avvenuta vendita, si presume verso il giugno dello scorso anno, di una partecipazione in Banca Italease S.p.A. che ha portato un profitto di 12,3 (dodici virgola tre) milioni. L’andamento delle quotazioni da allora ad oggi ha visto però il valore dell’azione salire da circa 9,30 (nove virgola trenta) euro a circa 50 (cinquanta) euro, il che ci dice che la vendita avrebbe potuto riservarci ben altre soddisfazioni:
quasi 140 (centoquaranta) milioni di plusvalenze. Come voglio rimarcare che dietro l’affermazione della relazione sull’esito dell’opzione ex put BAM per cui avremmo registrato un impatto negativo sul patrimoni di base, c’è un perdita di circa 92 milioni di euro.
Non viene invece precisato da quale livello di prezzo potremmo beneficiare del futuro apprezzamento del titolo attraverso il contratto derivato stipulato con J.P. Morgan. In ampia sintesi, possiamo notare che ben un quarto del capitale economico del gruppo è imputabile a rischio di partecipazioni e a rischi finanziari; se pure una parte di questi ultimi è da ascrivere al comparto assicurativo, resta il fatto di una componente di rischio eccessivamente elevata rispetto all’attività creditizia. Inutile star qui a recriminare sulle responsabilità di controllo che fanno capo al socio di maggioranza; quello che interessa questa assemblea è capire quali siano le scelte che il nuovo consiglio di amministrazione, che si insedia in questa sede, intende assumere per smobilizzare quelle partecipazioni che non hanno più un significato strategico e che, allo stesso tempo, producono un'incidenza negativa sul bilancio sia per la bassa remunerazione che per i costi che si vanno ad affrontare allo scopo di procurarsi nuovo patrimonio, oltre a considerare i rischi connessi agli investimenti così concentrati.
È un chiarimento importante, anche perché il livello di patrimonializzazione mostra indici tra i più bassi del settore, in aperta contraddizione con le caratteristiche storiche della nostra banca. Nonostante le ragguardevoli rivalutazioni degli immobili e delle opere d’arte rese possibili dalle nuove normative, il nostro Tier1 pare sufficiente soltanto a permettere una crescita modesta e non per effettuare quelle acquisizioni che dovrebbero rendere concreta la strategia dello polo aggregante.
Purtroppo questa situazione patrimoniale risente di scelte assunte anche nei passati esercizi in merito a una forte riduzione degli accantonamenti e, almeno in un caso, dall’aver sostanzialmente azzerato il fondo rischi bancari generali attingendo ben 300 (trecento) milioni di euro. La nuova stesura del bilancio 2005 non consente di vedere in modo analitico come si è agito in questa occasione, ma pare di cogliere un atteggiamento in linea con quello dei precedenti esercizi, visto che, ad esempio, si vedono decrescere rettifiche sui crediti e gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri, per un totale di 175 (centosettantacinque) milioni, pure in presenza di una crescita degli impieghi e di
una stagnazione dell’economia domestica.
Sempre sul terreno di una particolare attenzione alla solidità patrimoniale, credo sia giusto domandarsi quanto sia opportuno, alla luce della circolare della Banca d’Italia del
31 marzo scorso, iscrivere a conto economico l’esenzione fiscale relativa alla rivalutazione degli immobili, producendo in questo esercizio un maggiore utile di 140 (centoquaranta) milioni che andrà a pesare in diminuzione sul risultato dell’esercizio 2006.
Con queste breve premesse, sbaglieremmo oggi se ci dovessimo soltanto vantare della crescita degli utili e dei ricavi, indubbiamente elevata ma al di sotto della media di crescita delle banche maggiori, e non analizzassimo con obiettività i nostri dati depurandoli dalla crescita che il settore ha registrato nella sua generalità e dagli effetti derivanti dall’applicazione degli Ias.
Da anni, è noto, non abbiamo tanto scommesso sull’incremento dei volumi d’affari, che anzi hanno talvolta segnato nel passato tendenze al contenimento, quanto su una riduzione dei costi così da migliorare un cost/income che indica un assorbimento del 65% dei ricavi, situazione migliore solo rispetto alla BNL ed alla Popolare Italiana.
Su questo fronte si è molto lavorato soprattutto per una riduzione dei costi del personale che in effetti ha prodotto dei risultati quantitativi, ma a discapito spesso dell’operatività della rete e causando non pochi scompensi sia nelle elevate professionalità che nel disequilibrio nella distribuzione delle risorse umane tra le strutture centrali e quelle periferiche. Anche in questo bilancio notiamo che i risparmi ottenuti sul costo del personale, che vengono ancora perseguiti sia a scapito dei dipendenti che, come è scritto ad altro punto dell’ordine del giorno, del personale esattoriale, non hanno consentito di ridurre le spese amministrative in quanto non compensano una crescita delle "altre spese", delle quali vengono date nella relazione alcune credibili motivazioni, per certi versi nuove rispetto agli analoghi risultati degli anni precedenti, ma non per questo maggiormente appaganti.
Se vogliamo brevemente richiamare il piano industriale, la cui citazione quest’anno sembra accuratamente evitata nel testo di bilancio, uno dei suoi punti di maggiore intervento era rappresentato proprio dalle azioni sia per snellire il personale che per riallocarlo, riducendone la presenza nelle strutture centrali e potenziando quelle commerciali. Purtroppo anche quest’anno vediamo invece una nuova crescita degli
organici del corporate center, che ormai sfiora le 1.200 unità, con percentuali che negli ultimi tre anni sono costantemente aumentate, nonostante tale struttura fosse nata in funzione di una possibilità di aggregazione con BNL che, come è noto, non si è realizzata. Vi è anzi da osservare che, a questo ulteriore appesantimento quantitativo, si è aggiunta proprio in questi giorni una crescita della consistenza numerica del management con l’effettuazione di significativi incrementi di ruolo.
Un ultimo elemento che ritengo meritevole di accenno è rappresentato dalla crescita nella quotazione del titolo che finalmente si è manifestata negli ultimi dodici mesi dopo tre anni di sofferenze. Di ciò dobbiamo essere ovviamente soddisfatti, ma non dobbiamo sottovalutare come, almeno in parte, questo risultato è legato ad aspettative del mercato di vederci svolgere un ruolo di preda rispetto ad azioni aggregative da parte di soggetti più forti così come è stato annotato da Lei, Signor Presidente, nel corso della presentazione alla stampa di questo bilancio.
Signor Presidente, Sixxxx Xirettore Generale, Signori Soci, spero che le vostre repliche consentano di chiarire questi aspetti che ho portato alla vostra attenzione e di votare favorevolmente l’approvazione del bilancio 2005 con serenità e convinzione. Non mi resta che concludere pertanto questo mio contributo auspicando che la nostra banca sappia sviluppare un nuovo progetto industriale, che consenta di vederci crescere sul mercato, di individuare valide alleanze che non mettano a repentaglio la nostra identità ed autonomia, di svolgere sempre più un positivo ruolo sociale sia nell’offerta dei prodotti che nella creazione di stabile e qualificata occupazione."
Interviene il socio Xxxxxxxx Xxxxxxxx xlle ore 12 e minuti 31, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Signor Presidente, Sixxxxx Xxxxxxxxx, ricordo che faccio parte del "Pad", Piccolo Azionariato Dipendenti del Monte dei Paschi. Recentemente mi sono sentito con molti neoassunti e giovani dipendenti, ho avuto modo di raccogliere le loro osservazioni e classificare i loro problemi. Credo che l’eccellente risultato conseguito dalla nostra banca si possa anche collegare a questi giovani che oltre ad essersi impegnati con ammirevole entusiasmo, hanno collaborato con i più anziani, permettendo il raggiungimento degli obiettivi fissati. Ne ho assaporato la loro voglia di impegnarsi, lo stimolo a crescere professionalmente, la disponibilità alla
formazione, tutti aspetti positivi indispensabili per raggiungere quei risultati che il Presidente ci ha esposto nella relazione. Ma non è tutto oro quello che luccica. Arrivare alla fine mese per molti di loro, economicamente parlando, è sempre più difficile viste le spese che devono sostenere lavorando fuori Regione e a lungo andare lavorare e non riuscire a monetizzare da quel lavoro e da quell’impegno un profitto dignitoso sta diventando un boomerang che prima o poi potrebbe ritorcersi contro la stessa banca, creando svantaggi.
Le esigenze di avvicinarsi alla propria casa, che è sempre esistita, oggi più di ieri sta diventando una scelta obbligata per ridurre gli onerosi costi e poter tirare avanti con dignità. In questa cornice, il quadro di riferimento tende a sbiadirsi e non possono di certo gli incentivi che generalmente tendono a favorire e premiare i più anziani che sono meglio posti professionalmente o la prospettiva di una carriera che è vista lontana e sempre più irta di difficoltà, che possono alleviare il disagio giornaliero.
Il Presidente non ha, giustamente, fornito dati sulle rinunce alla chiamata della banca, i dati sulle dimissioni nelle prime settimane, nei primi mesi, nel primo o nei primissimi anni... sono numeri impressionanti in continua crescita. Quindi, siccome si parla di un capitale umano di fondamentale importanza, ed il Presidente nella relazione l’ha giustamente sottolineato, forse è il caso che si faccia qualcosa in questa direzione. E poiché siamo dinanzi a un’assemblea di azionisti ci rivolgiamo quindi alla Fondazione, e a tutti i maggiori azionisti privati affinchè prendano in considerazione una proposta: quella di creare un fondo per il sostegno di chi è costretto a lavorare fuori Regione.
Come finanziare questo fondo? Il dividendo, l’anno scorso fu di 0,086 (zero virgola zero ottantasei) euro, circa 167 (centosessantasette) delle vecchie lire, quest’anno dovrebbe essere di 0,11 (zero virgola undici), sempre in lire circa 212 (duecentododici). Rinunciando a 4 (quattro) lire, potremmo avere un fondo che permetterebbe di dare un contributo affitto di circa 100 (cento) - 150 (centocinquanta) euro al mese a questi generalmente giovani colleghi, diciamo per tre - quattro anni. Ci dobbiamo pensare seriamente se vogliamo continuare a guardare al futuro con ottimismo.
Se dai dati dell’ultimo concorso, anche confrontati con quelli dei concorsi precedenti, risulta che ci sono più rinunce, quali scenari dobbiamo attenderci per il domani se oggi non ci muoviamo per prevenire e contrastare il fenomeno. Ma queste
non sono le uniche preoccupazioni, ci sono anche altri problemi, legati all’operatività che mi corre obbligo illustrare. Sono le difficoltà operative in cui versano i quadri direttivi responsabili di filiale. Devo necessariamente fare una premessa, che riguarda il contesto economico generale, contesto dagli scenari indubbiamente difficili da interpretare con situazioni geopolitiche con forti criticità e con un andamento dell’economia europea al di sotto delle aspettative, di pari passo con il resto del mondo. Il mercato retail risente di queste tensioni e il cliente retail appare indeciso o titubante, chiede interventi di breve periodo in attesa di verificare quelli che saranno i possibili sviluppi.
Il mondo corporate, l’azienda, vive un momento particolarmente delicato e per sfruttare le poche opportunità offerte dalla situazione economica nel suo complesso ci chiede risposte veloci e decisioni al fulmicotone. Questo è il mercato generale. A livello aziendale a fronte di una richiesta sempre più pressante di risposte veloci sia nella concessione di fidi che nella negoziazione delle condizioni, nelle direzioni di capogruppo e da parte della stessa Direzione Generale, si assumono comportamenti decisamente in controtendenza con il mercato.
I titolari di filiale che durante i corsi di formazione ed in sede di riunione vengono indicati come il fulcro della filiale, in realtà vengono esautorati a vantaggio dell’accentramento dei poteri sempre più in Direzione Generale. Da tempo la Direzione Generale sta riorganizzando il comparto della concessione del credito, a nostro avviso peggiorandolo sensibilmente. Non si sa più di chi è l’autonomia delle posizioni grazie alla sovrapposizione fra le diverse procedure. La razionalizzazione del settore ha portato solo confusione ed incertezza. L’adozione di sistemi di proposte invece di facilitare il compito dei titolari, lo ha appesantito con una lunga serie di adempimenti che portano via tempo; tempi, peraltro, che la Direzione Generale ha anche cercato più volte di misurare.
Oltre alle autonomie sulla concessione degli affidamenti, recentemente, e con l’intento di arginare il fenomeno dei controallineamenti sui tassi e sulle condizioni che regolano i rapporti con la clientela, si è pensato bene di suggerire ai titolari di capogruppo, una soluzione che riteniamo inutile e dannosissima: togliere quelle risicate autonomie che hanno i titolari di filiale attinenti alle condizioni. Così facendo il titolare di filiale che viene rimbalzato su qualsiasi aspetto della gestione, sta diventando solo un parafulmine il cui
unico potere è rimasto quello di trascinarsi sul luogo di lavoro e atteggiarsi a capo. Fra le indicazioni utili al conseguimento degli obiettivi annuali, viene richiesto loro di fare sviluppo... con cosa si pensa che uno acquisisca nuova clientela... offrendogli nastrini colorati o condizioni migliori rispetto alle altre banche? In queste condizioni operative che a nostro avviso andranno a degenerare ed a produrre costi operativi non quantificabili e costi enormi in quanto ad opportunità che ci lasceremo sfuggire, voglio vedere quanti saranno affascinati dallo svolgere la funzione di titolare di filiale. Voglio vedere chi vorrà continuare ad andare a letto con i problemi dei clienti e della filiale nel suo complesso, chi vorrà continuare a sentirsi trattato come una pezza da piedi rivoltato come un calzino.
Oggi vogliamo far passare una cultura “clientocentrica” e porre le necessità del cliente al centro di tutto. Ma alla fine ci si scontra con una realtà completamente diversa e il dualismo creato tra il mondo Corporate e il mondo Retail ai miei occhi, ma non solo ai miei, appare solo come un modo per sistemare tutti i mega-dirigenti, oltre che a seguire sempre le solite dannose mode. Alla fine dei salmi abbiamo due direzioni generali che forse fra sé nemmeno si parlano e spesso per raggiungere un obiettivo di budget e quindi una promozione passano sopra a tante cose fino ad arrivare a prevedere l’aumento di tutte le commissioni che subdolatamente non hanno bisogno della comunicazione in Gazzetta Ufficiale... Se questa è banca etica.
La concentrazione dei poteri in aree sempre più grandi, invece di snellire l’attività l’ha resa farraginosa ed invece di creare quella che il Direttore Generale Xxxxxx xhiama la “banca corta”, ha creato solo molta confusione. E in questa confusione i colleghi che fanno i titolari non sanno più a quale santo votarsi. Forse un ritorno al passato con strutture decisionali decentrate sarebbe auspicabile.
Prima di concludere un ultimo suggerimento da proporre. Il premio fedeltà per i clienti. Il "PAD" vedrebbe in questa iniziativa un importante veicolo promozionale che proprio per le sue caratteristiche sarebbe una carta fondamentale che la rete può sfruttare per ridurre le chiusure dei conti correnti e fidelizzare ancora di più la clientela creando un allargamento di quello che comunemente viene definito “lo zoccolo duro”. Potrebbe scattare dopo venti, venticinque o trenta anni di possesso in un conto corrente e potrebbe, volendo, essere intervallato da un mini “premio fedeltà”. Cosa si intende con questo termine: sono molte le iniziative
abbinabili, si va da una carta speciale a costo zero, o con un costo simbolico, che a sua volta potrebbe essere dirottato per finanziare iniziative etico – sociali. Con quest’ultima annotazione concludo e nel concludere, confermo il voto favorevole del "PAD" per l’approvazione del Bilancio di esercizio 2005.
Un’ultimissima cosa: un saluto al Presidente Xxxxxxx, ringraziandolo a nome del Piccolo Azionariato Dipendenti per il lavoro, l’impegno e la serietà profusa in questi anni alla guida della Banca."
Interviene il Signor Xxxxxxx Xxxxxxxx per Unicoop Firenze alle ore 12 e minuti 41, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Il sistema bancario nazionale esce da una vicenda che segna la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova. È finita l’epoca di un sistema protetto e nello stesso tempo rigorosamente pilotato, durante la quale è mancata, tra l’altro, una graduale iniezione di concorrenza esterna che avrebbe stimolato una più decisa evoluzione positiva del sistema stesso. Dopo le ultime vicende, e con l’avvento della nuova guida in Banca d’Italia, il futuro sembra promettere cambiamenti ben più veloci e consistenti rispetto al passato.
Il Monte deve attrezzarsi rapidamente per le nuove sfide che lo attendono e fare scelte importanti, coerenti con le politiche che vorrà esprimere. Negli ultimi tre anni nel Gruppo si sono verificati sensibili cambiamenti, più di quanto possa sembrare dall’esterno. Oggi è più solido, è cresciuta la redditività e c’è un clima diverso. È variato il peso della Fondazione in termini di voti assembleari. Sono cambiati alcuni soggetti in giuoco, espressione degli azionisti, ed i pesi relativi. E' cresciuta soprattutto la potenzialità evolutiva del Gruppo e si sono create condizioni oggettive e soggettive nuove per il suo ulteriore sviluppo. Anche nel mondo cooperativo di cui Unicoop Firenze fa parte possiamo osservare variazioni di rilievo rispetto al passato. È iniziato un nuovo corso tra le cooperative nella loro organizzazione di rappresentanza. E' completamente cambiato il vertice nel gruppo Unipol. C'è un impegno diretto delle grandi cooperative sulle scelte di fondo relative alla Finanza.
Le esperienze fin qui fatte e i cambiamenti intervenuti ci hanno convinto che era utile presentare una nostra lista. Attribuiamo a questa scelta una valenza tutta cooperativa, ma la consideriamo anche un contributo di chiarezza teso a sottolineare la nostra esigenza di coerenza ed ancora più di autonomia. Quando abbiamo assunto questa decisione, teniamo a
precisarlo, l’abbiamo fatto senza chiedere aiuto ad alcuno, mettendo in conto di rischiare anche una presenza nel futuro Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena. E ciò perché abbiamo ritenuto la nostra autonomia molto più importante di un pur importante posto in Consiglio d’Amministrazione. Un azionista come Unicoop Firenze, in quanto impresa, non può non avere a cuore la redditività dell’investimento fatto in Banca Monte dei Paschi di Siena. Ma la nostra è una cooperativa che associa un milione di persone e quindi è fortemente interessata al ruolo che il Monte vuol giocare in futuro come "player finanziario", nei confronti dei risparmiatori e dei propri clienti, oltre che nel rapporto con il territorio sul quale è insediato, rapporto che noi vorremmo ulteriormente consolidare ed estendere.
Il Gruppo Monte dei Paschi a noi sta particolarmente a cuore e vogliamo vederlo crescere, non ci accontentiamo di vederlo lievitare. Crediamo necessario avere sempre presente ciò che il Monte vuole rappresentare nel medio-lungo periodo. La crescita quantitativa a nostro avviso non sarà sufficiente. Il futuro del Monte si giocherà soprattutto sulla crescita qualitativa e sulla sua capacità di rapportarsi alle varie componenti della società.
La crescita dimensionale di efficienza deve quindi trasformarsi in ulteriore incremento di redditività, ma deve anche tradursi in un miglior servizio e migliori condizioni per i risparmiatori e per i clienti della banca. Occorreranno scelte chiare, che facciano intravedere dove intendiamo andare, come andarci e con quali compagnie vogliamo farlo.
In ogni caso Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha scelto fra l'altro un messaggio pubblicitario facente riferimento al valore delle persone, deve spingere l’acceleratore per evidenziare sempre più la coerenza fra messaggi inviati e comportamenti concreti. E' quindi assolutamente necessario tenere sempre in debito conto le esigenze ed i desideri dei clienti, e sarà decisivo farlo potendo contare sulla motivazione e sull’apporto convinto dei nostri collaboratori. Ciò corrisponde senza dubbio alle aspirazioni di chi vive in questo territorio, di cui il Monte è espressione, ma anche di coloro che nel Monte lavorano. E proprio su questi ultimi dobbiamo fare affidamento. Senza la professionalità, la fiducia e la motivazione dei nostri collaboratori, a tutti i livelli, non ci saranno grandi prospettive. Essi sanno che il loro futuro sarà condizionato dal far parte o meno di un Gruppo Bancario-Assicurativo vincente. Ma questo Gruppo sarà vincente solo se essi ci crederanno. E per crederci hanno
bisogno di una missione chiara e credibile, di scelte coerenti, di essere coinvolti a tutti i livelli, di una guida affidabile.
Fare affidamento sulle persone e sulle idee corrisponde a nostro avviso a una visione moderna e vincente dell’impresa in quanto tale. Se poi l’impresa vuole avere anche un serio contenuto di socialità, da questa visione pensiamo non si possa assolutamente prescindere.
Diventa quindi più che mai importante un rapporto di alto profilo, ai massimi livelli, con le stesse organizzazioni sindacali. Un rapporto improntato alla chiarezza e al rigoroso rispetto dei ruoli che significa, per fare un esempio, che il management dev’essere scelto dal Consiglio di Amministrazione senza interferenze. Il rapporto con il sindacato è da considerare fisiologicamente soggetto ogni tanto anche a confronti duri. Ma lo scontro, normale in un rapporto dialettico tra rappresentanze ed interessi non sempre convergenti, dev’ essere considerato una parentesi rispetto alla costante volontà di un confronto serio, nell'interesse dell'impresa e di coloro che ci lavorano. Per passare dai desideri alle realizzazioni concrete, siamo convinti che si debba conquistare nuova fiducia con decisioni coerenti e con l’esempio. Si impongono scelte chiare della proprietà, ancor prima che del management. In questo quadro, sarà utile tarare meglio i ruoli del Consiglio di Amministrazione e del management stesso. Per questo pensiamo che il nuovo Consiglio di Amministrazione, massima espressione della proprietà, debba tra l’altro dotarsi della struttura necessaria per poter guidare la funzione di auditing e all’interno di essa, un processo di periodico controllo della "costumer-satisfaction", e del "clima" esistente tra i dipendenti delle società del gruppo. Si tratta a nostro parere del modo migliore e più realistico per offrire al management un concreto ed importante contributo nell'impegno che l'accresciuta concorrenza e le crescenti esigenze dei clienti richiederanno.
Per quanto ci riguarda, fino a quando rimarremo nella
compagine nazionale di Banca Monte dei Paschi di Siena, faremo il possibile per l’affermazione di queste idee e comunque, cercheremo di costituire un costante stimolo positivo affinchè questo gruppo, diventi sì ancora più grosso, ma soprattutto diventi ancora più grande."
Alle ore 12.49 si è allontanato il Presidente del Collegio Sindacale Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx.
Interviene il socio Xxxxx Xxxxxxxxxxx alle ore 12 e minuti 50, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato
al Notaio verbalizzante:
"Buongiorno Presidente, Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, Signor Direttore Generale, Signori Soci. Sono stato uno dei grandi azionisti storici di Banca Agricola Mantovana ed ora di Banca Monte dei Paschi di Siena, dopo l'operazione di ingresso di Banca Agricola Mantovana nel Gruppo Monte dei Paschi. Un’operazione utile per entrambi: a BAM che ha trovato nel Gruppo le risorse e le sinergie operative necessarie per eccellere in un mercato finanziario sempre più competitivo, alla Banca del Monte dei Paschi che da questa operazione ha tratto un nuovo slancio per qualificarsi come uno dei più importanti Gruppi bancari del nostro Paese. Intervengo oggi per testimoniare la mia personale soddisfazione per gli ottimi risultati conseguiti dal Gruppo: risultati storici, ai quali hanno contribuito anche la Banca Agricola, di cui sono Consigliere, e Intermonte SIM di cui sono Presidente. Sono azionista, amministratore di società del Gruppo, ma soprattutto un imprenditore di un Gruppo industriale che opera a livello mondiale. E proprio come imprenditore, avendo a che fare quotidianamente con budget e numeri di bilancio, valuto con grande soddisfazione i risultati conseguiti dal Gruppo Monte dei Paschi di Siena, frutto di un grande lavoro di "squadra" e della costante ricerca di miglioramento dei profitti con recuperi di efficienza e con un forte sviluppo dell’attività commerciale." Aggiunge, quindi, rispetto al testo riportato nell'intervento scritto: "Ci potrà essere qualche ombra nella gestione del Monte dei Paschi ma tutti coloro che presiedono e dirigono delle aziende non sempre ottengono il 100% dei risultati positivi, chi fa qualche volta sbaglia, ma il concetto che dobbiamo applicare è vedere il risultato globale e i numeri globali, come abbiamo detto, sono molto, molto soddisfacenti." Riprende quindi come segue la lettura dell'intervento scritto: "I risultati di esercizio, positivi per buona parte del sistema bancario italiano, sono più che eccellenti anche per il "Monte", che sono sicuro potrà ulteriormente distinguersi grazie alle sue caratteristiche alle sue peculiarità distintive di forte radicamento territoriale, anche mediante le sue banche controllate. Da tempo seguo con molto interesse il Gruppo MPS e sono certo che il prossimo Piano Industriale, a cui si sta lavorando, darà ancora maggiori soddisfazioni agli azionisti, ai dipendenti e in generale a tutti gli "stakeholder". Lo storico risultato del 2005, con un utile netto di quasi 800 milioni di euro, deve dunque rafforzare in tutti il convincimento che il "Monte" può e deve porsi nuovi e più sfidanti traguardi. Il risultato dimostra la grande
capacità del Gruppo di creare valore per gli azionisti i quali, oltre a ricevere un utile più che raddoppiato rispetto al 2004, negli ultimi mesi hanno potuto apprezzare le brillanti performance del titolo che sono convinto presenti ulteriori potenzialità di crescita." Aggiunge, quindi, rispetto al testo riportato nell'intervento scritto: "Il mercato è sincero: se il nostro titolo nel 2005 ha guadagnato più del 50% (cinquanta per cento), e negli ultimi tre quattro mesi di quest’anno circa il 20% (venti per cento), di più di quello che hanno guadagnato le altre società in generale e anche le banche, bene ha fatto il Presidente Xxxxxxx a dirlo, vuol dire che la Banca è ben gestita e che ha operato certamente bene." Riprende quindi come segue la lettura dell'intervento scritto: "c’è una rete ben radicata sul territorio, dipendenti attivi, operosi e fortemente motivati a perseguire lo sviluppo aziendale, un management di alto livello. Il mercato crede nelle capacità del Gruppo di orientare strategicamente la propria attività e di consolidare ulteriormente le performance: ciò è dimostrato dall'andamento del titolo che premia storia, professionalità e potenzialità dell’azienda. Come ho già detto il "Monte" ha voluto e saputo creare anche un forte legame con le realtà territoriali, favorendo il potenziamento delle reti distributive e mettendo a disposizione della clientela servizi e prodotti evoluti, concorrendo così alla formazione di nuovo valore aggiunto. Tutto ciò senza trascurare le istanze del territorio, in perfetta armonia con lo spirito di un forte senso di Responsabilità Sociale, e rivolgendo una particolare attenzione e qualificanti iniziative in campo sociale, scientifico e culturale" Aggiunge, quindi, rispetto al testo riportato nell'intervento scritto: " e mi riferisco particolarmente al territorio mantovano per il quale il Monte dei Paschi ha elargito importanti somme" Riprende quindi come segue la lettura dell'intervento scritto: "A tale riguardo mi preme ricordare che la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Banca Monte dei Paschi di Siena, confermando la loro storica cultura di forte legame con il territorio e le Istituzioni Locali, in questi anni hanno dato dimostrazione di grande attenzione al contesto mantovano anche mediante l'erogazione di importanti iniziative e progetti per la valorizzazione del territorio mantovano. Credo che anche il Gruppo Monte dei Paschi di Siena, con tutte le sue realtà bancarie, sia nelle condizioni di rafforzare e valorizzare il forte legame tra impresa e credito, per sviluppare sinergie e valorizzare adeguatamente le eccellenze. Come imprenditore non posso che
essere ottimista anche se la situazione economica interna non sta vivendo una fase di espansione e tante piccole medie e aziende italiane si stanno interrogando sulle prospettive future. La stessa Confindustria giudica che Banche più aperte alla concorrenza sono la condizione imprescindibile per aumentare la competitività del nostro sistema finanziario che deve crescere in termini di prodotti, operatori e dimensioni." Aggiunge, quindi, rispetto al testo riportato nell'intervento scritto: " Essere competitivi vuol dire investire, investire vuol dire avere istituti che danno fido agli imprenditori corretti e coraggiosi che investono in modo razionale. Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda a noi imprenditori mantovani, la Banca Monte dei Paschi è una banca molto attiva ed è sempre vicina a noi quando chiediamo aiuti finanziari, una volta dimostrato che i finanziamenti che potremmo ottenere sono finalizzati a investimenti che ci permetteranno di aumentare la qualità e la produttività e di competere, che è essenziale per le industrie italiane se vogliamo riagganciare i nostri concorrenti europei e se vogliamo aumentare la produttività e l’utile. Riprende quindi come segue la lettura dell'intervento scritto: "Occorre credere nel rilancio dello sviluppo e degli investimenti: Perché ciò avvenga è però necessario un vero e proprio salto culturale perché queste nuove scelte non si improvvisano, ma devono essere vissute con grande partecipazione. Come imprenditore auspico che la nostra banca consegua nuovi grandi risultati di crescita. Gli investitori hanno dimostrato molta attenzione e saranno disponibili a seguire la Banca su un programma di crescita sfidando il campo nazionale e non solo. Anch’io, con grande fiducia ed interesse, confido che la futura compagine amministrativa, anche attraverso un nuovo Piano Industriale, possa portare il nostro Gruppo a nuovi ambiziosi traguardi. Ancora tanti successi devono essere alla nostra portata perché l'azienda e - perché no - gli azionisti lo meritano. Auguri di buon lavoro; l’imprenditore e l’azionista vi seguirà con rinnovato entusiasmo." Preannuncia quindi il proprio voto favorevole all'approvazione del Bilancio.
Interviene il Signor Xxxxxx Xxxxxx per delega di Xxxxxxxx
Xxxxxxxxxx alle ore 13 e minuti 01, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante: "Signor Presidente, Direttore Generale, Signori Soci, buongiorno.
Ho vissuto, a suo tempo, con grande entusiasmo l’operazione di integrazione di Banca Agricola Mantovana con Monte dei Paschi di Siena . Sono affezionato a Banca Agricola Mantovana che,
grazie all’ingresso nel Gruppo, si è molto rafforzata e oggi, anche grazie alla sua posizione geografica, è diventata una testa di ponte del Gruppo in Alta Italia.
Signor Presidente, ho sentito con soddisfazione il risultato del bilancio consolidato 2005, che si presenta come il migliore in assoluto della sua cinquecentenaria storia. Mi complimento con tutti gli Amministratori e il Management per questo eccellente bilancio che presenta alcuni indicatori economici di rilievo assoluto. L’utile netto è di oltre 790 (settecentonovanta) milioni con una crescita superiore del 40% (quaranta per cento), ma quello che più interessa a noi azionisti è il dividendo di 0,13 (zero virgola tredici) euro per azione, più che raddoppiato rispetto al 2004.
Anche la raccolta diretta, pur in un momento di competitività sui mercati, è cresciuta del 6,5% (sei virgola cinque per cento), consentendo così alle Banche del Gruppo di alimentare un serbatoio importante per incrementare gli impieghi in favore del sistema economico produttivo (+9%). A questo proposito auspico che il credito, anche in previsione dell’introduzione sui mercati delle norme previste da Basilea 2, possa continuare a essere sempre più orientato alle piccole e medie imprese.
Per anni ho guidato un’associazione di piccoli imprenditori commerciali e so quanto sia importante il sistema bancario per la nascita, crescita e consolidamento delle piccole attività imprenditoriali, in stretta collaborazione con il sistema dei Consorzi Fidi. Noto con piacere che anche il Roe (ritorno sul capitale investito) è salito, circa il 12% (dodici per cento), posizionandosi molto vicino ai risultati prefissati. Ho sentito anche nella relazione che è in previsione per l’anno in corso l’apertura di oltre settanta nuovi sportelli; auspico che in tale programma sia compresa anche la rete Banca Agricola Mantovana, che ha dimostrato di saper operare con grande efficacia nei propri territori di insediamento.
Come imprenditore, utente dei servizi della Banca Agricola Mantovana, e quindi del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, mi posso dichiarare soddisfatto della grande attenzione e professionalità che ricevo quotidianamente non solo dalla Direzione Generale, ma anche dai più giovani e motivati collaboratori di filiale." Aggiunge, quindi, rispetto al testo riportato nell'intervento scritto: "Ecco, oggi ci troviamo di fronte ad una banca aperta, l’imprenditore ha con molta facilità la possibilità di poter ricevere consigli, di alta professionalità dalla Direzione Generale, inoltre anche le filiali e le agenzie hanno subito una trasformazione inserendo
giovani motivati che hanno dato incremento e anche il livello culturale di questi giovani è sicuramente alto.
Anche il sistema informatico io lo ritengo molto utile, anche se forse qualche piccola modifica dovrà essere fatta, ma è un sistema che consente all’imprenditore, anche se non è eccessivamente addentro ai sistemi informatici, terminali e computer, di dialogare tranquillamente, operare con la banca." Riprende quindi come segue la lettura dell'intervento scritto: "
Auspico quindi che nel Piano Industriale che sarà esaminato dal nuovo Consiglio di Amministrazione della Capogruppo siano previste per la Banca Agricola Mantovana linee di sviluppo che, all’interno di una strategia complessiva di Gruppo, confermino quella indipendenza operativa e commerciale necessaria per fornire alla clientela servizi efficaci e risposte rapide sul territorio.
Oltre alle eccellenti performance economiche, per le quali io mi compiaccio con gli amministratori e già anticipo il mio parere favorevole all’approvazione del bilancio, mi preme anche testimoniare come tutti gli impegni assunti nel 1999 in occasione dell’OPA amichevole su Banca Xxxxxxxx Xxxxxxxxx sono stati tutti onorati e rispettati anche sostenendo importanti attività della comunità mantovana; ciò va a merito di tutti i protagonisti di quella felice operazione. La sensibilità per il territorio è dimostrata da tanti interventi concreti effettuati sia dalla Banca che dalla Fondazione Monte dei Paschi, ricordo, ad esempio e con piacere, il sostegno a tante iniziative quale la mostra sui Gonzaga, la costruzione del "Palabam", il restauro di tanti beni artistici e l'ultimo importante contributo per l'Università di Mantova e sono convinto che questa attenzione continuerà nel tempo già a cominciare dalla prossima mostra su Xxxxxx Xxxxxxxx.
Auspico, peraltro, che si possa continuare con lo stesso spirito anche per il futuro, ricordando che ogni intervento sul territorio può fungere da volano per la creazione di nuovo valore e per consolidare il forte senso di appartenenza della comunità mantovana e degli operatori economici a Banca Agricola Mantovana e alla casa comune del Gruppo Monte dei Paschi di Siena." Conclude, quindi, ringraziando il Presidente, tutto il Consiglio, per l’ottimo bilancio e gli ottimi risultati.
Interviene il Signor Xxxxxxxx Xxxxxxxxx per delega di Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx alle ore 13 e minuti 09, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Signor Presidente, Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, Signor Direttore Generale, Signori azionisti,
sono un imprenditore mantovano che, tra l’altro, svolge un ruolo pubblico. Da qualche anno sono Presidente della Fondazione Università di Mantova, una struttura ancora giovane che sta rapidamente crescendo attraverso alleanze mirate con il Politecnico di Milano e le Università degli Studi di Pavia e di Brescia. Una Fondazione Universitaria che, come tutte quelle operanti nel nostro Paese, vive di sostegni pubblici, sempre più esigui.
In questo momento di tagli alla finanza pubblica, confido, pertanto molto sui contributi privati e delle Fondazioni Bancarie per completare il progetto di sviluppo del polo universitario mantovano. Vedo con piacere, quindi, come il miglioramento dei conti economici del Gruppo Bancario al quale appartiene Banca Agricola Mantovana, che anche nel 2005 ha fornito un buon apporto al reddito di esercizio, proceda di pari passo con un più accentuato utilizzo e investimento delle risorse a favore della comunità.
I più recenti bilanci sociali, non solo della Capogruppo ma pure di Banca Agricola Mantovana, ne sono una concreta testimonianza. Ho almeno un duplice motivo per complimentarmi, in occasione dell’odierna Assemblea, con il Gruppo Monte dei Paschi di Siena e apprezzare la generosità con la quale sta guardando al territorio mantovano. Mi riferisco alla vasta eco positiva suscitata dall’intervento delle Banche del Gruppo e della Fondazione Monte dei Paschi per il sostegno, concesso a suo tempo ad una grande mostra, "La Celeste Galleria", che nel 2003 ha battuto, con oltre 530.000 presenze, ogni record di visitatori in Italia, contribuendo a consacrare il territorio mantovano in un contesto di respiro internazionale, con notevoli ricadute economiche sulla città.
Ma più recentemente debbo sottolineare la generosità con la quale l’Azionista di maggioranza del Gruppo, (la Fondazione Monte dei Paschi di Siena) e Banca Agricola Mantovana hanno voluto sostenere il progetto di ampliamento della nuova sede dell’Università di Mantova; intervento che è stato da poco celebrato in un convegno pubblico, alla presenza dei Presidenti Avvocato Xxxxxxx e Professor Xxxxxxx, che ringrazio, nonché delle maggiori autorità istituzionali mantovane e dei rappresentanti di tutte le associazioni economiche di categoria. Le testimonianze espresse nel corso del convegno hanno suggellato nuovamente, seppur ve ne fosse stato bisogno, l’alleanza Siena - Mantova non solo sul piano bancario, ma anche sul terreno culturale e scientifico. Sono
socio di Banca Monte Paschi di Siena molto attento pertanto alla patrimonializzazione dell’Azienda e alla politica dei dividendi, ma ritengo fondamentale, per le realtà territoriali del Gruppo, questi segnali di presenza nei confronti di progetti non strettamente finanziari ma che riguardano la crescita complessiva del territorio.
Mi sento pertanto in dovere di ringraziare sentitamente, anche come mantovano, i Presidenti Avvocato Xxxxxxx e Professor Xxxxxxx e il Direttore Generale, Dottor Xxxxxx per la costante attenzione e lungimiranza dimostrate. Mi complimento dunque per il bilancio presentato ed esprimo la mia valutazione positiva sullo stesso.
Interviene il Signor Xxxxxxx Xxxxxxx per delega di Taggia CVI- Consultadoria e Partecipaoes Unipessoal LDA alle ore 13 e minuti 13.
L’intervenuto si complimenta per i brillanti risultati di bilancio di quest’anno, e sottolinea di essere presente come azionista, ma anche e soprattutto come imprenditore internazionale, dichiarando che il suo gruppo industriale ha, in questo momento, quattro stabilimenti in Cina, uno in Xxxxx e uno in corso di costruzione in India e che ciò gli da la possibilità di colloquiare con parecchi gruppi bancari internazionali, ottenendo le loro proposte ed i loro servizi. Attraverso questa sua attività, dice di essersi potuto rendere conto dei limiti del sistema bancario italiano, soprattutto per gli imprenditori italiani, per la loro necessità di avere una sempre migliore assistenza sui mercati internazionali. Infatti, a suo giudizio, mentre essere presenti sul territorio italiano è relativamente facile, esplorare i mercati internazionali, collocarvisi, promuovere le aziende italiane e sostenerle strategicamente è molto più impegnativo, facendo presente che “il servizio estero di un gruppo bancario moderno non si debba limitare a operazioni tradizionali”.
Si complimenta, poi, per i nuovi sportelli aperti dalla Banca in Cina ed in India, poiché iniziative lanciate attraverso “un contenitore international partner”, e pertanto assai valide, auspicandosi il loro sviluppo.
Si dice convinto che la continuazione della presenza a Singapore, per un Gruppo che vuol essere presente in Cina e in India, sia determinante, rammentando che la maggior parte dei gruppi bancari mondiali offre servizi da Singapore, servizi sia di off-shore, sia per le aziende indiane che cinesi. Il socio sostiene poi che in un’epoca di mercati sempre più globalizzati, un gruppo bancario di rilievo debba configurarsi soprattutto come un vero e proprio “global player”,
soprattutto riguardo ai mercati di sbocco.
Quindi l’intervenuto rappresenta come le imprese italiane necessitino di servizi sempre più specialistici, soprattutto nell’assistenza ai progetti di investimento interni ed esterni e rammenta come un importante gruppo bancario olandese, già presente sul territorio italiano e col quale dichiara di aver preso contatti, gli abbia fatto presente che, normalmente, sull’estero, ci siano solo due o al massimo tre banche, che seguono i progetti di investimento aziendali, che partecipano alla loro discussione e che li appoggiano nel loro sviluppo internazionale. L’intervenuto ritiene che questo sia un dato molto importante, un approccio diverso del mondo bancario mondiale: poter analizzare e concordare gli obiettivi insieme con l’imprenditoria.
Sottolinea, quindi, l’importanza dei servizi professionali che le banche, e soprattutto la Banca MPS, devono essere in grado di offrire per recuperare i problemi legati al “nanismo” delle imprese, al passaggio generazionale ed alla gestione degli “assets” finanziari. Ritiene di poter affermare che in tutte queste attività le banche italiane stiano scontando ritardi di competenza.
Si complimenta del fatto che il Gruppo MPS si stia muovendo sulle strategie internazionali e sulle strutture operative estere, che devono essere ancora più efficaci, soprattutto nei Paesi di nuova industrializzazione. Quanto al mercato interno, afferma che il Gruppo MPS ne sia sempre più leader, avendo individuato in esso la giusta direzione e sostiene che i risultati lo stiano premiando. Auspica, quindi, che il prossimo piano industriale, oltre a delineare obiettivi di significativa crescita interna, si ponga anche sfide e obiettivi di valorizzazione internazionale, adottando una forte politica di rafforzamento con strutture operative efficaci nei Paesi con alti tassi di crescita, quali, ad esempio, India e Cina.
Conclude complimentandosi ancora con gli amministratori e con il management di Banca MPS per i risultati raggiunti, ritenendo che ottenere ancora più utili sarà la conseguenza logica di due elementi: essere attori e non convenuti, nell’ambito del processo di aggregazione bancaria italiana, essere attori e non convenuti nel processo di globalizzazione internazionale.
Interviene il Signor Xxxxxxx Xxxxxxxxx per delega di De Angelis Xxxxxx alle ore 13 e minuti 20, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Signor presidente, Xxxxxxx Xxxxxxxxx,
intervengo sia personalmente che come rappresentante, come gli altri anni, della Federconsumatori, che è una associazione di consumatori che voi ben conoscete. Ancora nel recente passato, le imprese e, quindi anche le banche si chiedevano se gli interessi principali che l’impresa avesse il compito di tutelare fossero esclusivamente quelli degli azionisti, oppure quelli degli altri cosiddetti "stakeholder", cioè i dipendenti, i fornitori e i clienti. In altre parole per anni si sono contrapposti due modelli di capitalismo, quello anglosassone nel quale è solamente all’azionista che l’impresa deve attribuire ricchezza e il cosiddetto capitalismo renano, che ha cercato, a volte faticosamente, di coniugare gli opposti, o apparentemente opposti interessi. Il problema cui sopra ho fatto cenno, non è solamente teorico e non è una mera riflessione di un consumerista che si illude che si possano creare dei modelli di capitalismo, di impresa, di mercato compatibili con la socialità. Si tratta, invece, di un problema serio e attuale, in particolare per un settore, unico in Italia nel mondo dell’economia e dell’impresa, quello bancario che sviluppa, a differenza degli altri settori che sono in netto declino o in difficoltà, profitti stratosferici. In altre parole questi profitti così rilevanti sono tutto frutto di una migliore gestione che è intervenuta in questi ultimi anni dell’impresa bancaria, o sono ancora in parte frutto di inconciliabili rendite di posizione o di trattamenti economici ... spalmati sulla clientela che producono dei profitti, come detto enormi, ma che nel presente non vanno a beneficio dei clienti e non comportano un miglioramento delle condizioni economiche che ci si sarebbe potuto e dovuto aspettare da un’accentuata concorrenza e da un’apertura dei mercati?
Quella che oggi è chiamata con brutto nome, e che farebbe
rabbrividire l’Einaudi, “l’Industria Bancaria”, non ha ancora trovato nel nostro Paese un giusto equilibrio tra profitto, sviluppo e responsabilità sociale dell’impresa" - aggiunge rispetto al testo scritto - "Nonostante degli esperimenti interessanti compiuti anche da questo Gruppo". Riprende quindi come segue la lettura dell'intervento scritto: "Saremmo ingenerosi, tuttavia, a dire che in questi primi anni del 2000 non si sia operato per cercare di cambiare o comunque di trovare nuovi modelli di sviluppo dell’impresa bancaria, che possono realmente riportare la banca ad essere considerata, come nel passato, un soggetto cui fidarsi e confidare e, non un’impresa calata in dinamiche di ricerca spasmodica di
profitto con contenuti a volte poco etici. I grandi gruppi bancari del nostro Paese (tra i quali il Gruppo MPS) infatti hanno capito che dagli errori del passato si possono costruire con i consumatori e le loro associazioni nuove relazioni, andare verso nuovi scenari, ove soprattutto la corretta informazione del consumatore sui prodotti bancari e finanziari non viene considerata più quasi un "vulnus" per la banca, ma un incentivo per meglio produrre servizi bancari e finanziari. Ricordo che il Gruppo MPS, in questa strada di sperimentazione ed innovazione è stata apripista, partendo dall'esperimento della Commissione paritetica per alcuni prodotti finanziari nel 2003, al laboratorio consumeristico permanente, che insieme alle associazioni di consumatori, studia nuove modalità di essere Banca, in un corretto rapporto con i clienti, di ecologia contrattuale e di innovatività in prodotti finanziari rivolti alle famiglie e alle fasce deboli. Ricordo, ancora il Codice etico che la SGR del Gruppo, prima SGR in Italia ha recentemente varato - aggiunge rispetto al testo scritto - insieme a parti sociali, associazioni consumatori e alla società civile - riprende quindi come segue la lettura del testo scritto: "Badate bene Signori Azionisti, tutte queste iniziative non sono marginali o comunque avulse dal così detto "Core Business" della Banca, ma rappresentano un lungimirante tentativo di saper interpretare prima degli altri il futuro e, quindi, forse domani prima degli altri di essere una grande banca che sa produrre valore non solo per gli azionisti, secondo il modello anglosassone, ma anche per i consumatori e cioè i clienti. Ancora però, bisognerà fare e, lo scorso anno l’ho accennato e la recente legge sul Risparmio lo ha ribadito: è necessario incoraggiare e rafforzare la democrazia azionaria ed è necessario rafforzare il sistema di controlli delle minoranze nei collegi sindacali e la nomina di veri amministratori indipendenti. Ma tutto ciò potrà essere oggetto di analisi e di studio nel corso del 2006 e forse all’Assemblea del 2007 si potrà dare conto di quello che si è fatto in merito. Concludo: c’è ancora molto da fare, quindi, e la Federconsumatori crede che il Gruppo MPS, possa essere candidato nel nostro Paese, forse a non essere il primo gruppo bancario, pur se ci auguriamo il contrario, ma ad essere realmente una banca vicina al gente, alle loro speranze, ai loro progetti e alle fasce più deboli della Società: i giovani che soffrono oggi di un precariato cronico, come lo definirebbe Epifani, gli anziani che non avranno più assistenza e dovranno ipotecarsi la casa per poter vivere, gli immigrati regolari e comunque la società reale e non quella
dei "furbetti" dei tanti quartieri d'Italia. Sappiamo che in questa banca vi sarà un avvicendamento al vertice: vogliamo esprimere al Professor Xxxxxxx la nostra autentica stima e gratitudine per l’apertura e la lungimiranza dimostrata verso il mondo dei consumatori che ha consentito di fare tutto ciò di cui ho parlato". Esprime quindi nei confronti dell'Avvocato Xxxxxxx il suo augurio di buon lavoro, certi che la sua futura guida non potrà che comportare ulteriori proficue sperimentazioni per una banca vicina ai consumatori e alla società civile."
Interviene il Signor Xxxxxxxx Xxxxxx per Assogestioni alle ore 13 e minuti 27, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Sono Xxxxxxx Xxxxxx e intervengo a nome della Assogestioni, l'Associazione Italiana del Risparmio Gestito, che riunisce e rappresenta tutte le SGR e SICAV italiane, nonché un cospiscuo numero di SIM, banche, assicurazioni, oltre ad alcuni intermediari finanziari stranieri.
La Assogestioni rappresenta una industria che gestisce oltre mille miliardi di euro ed ha tra le sue finalità statutarie quella di "assumere la rappresentanza degli interessi degli Associati, curandone la promozione e la tutela", nonché di "promuovere le iniziative per la crescita ordinata, stabile ed efficiente dei mercati finanziari". E' nell’intento di adempire a questi suoi compiti che l’Assogestioni interviene nelle assemblee delle principali società italiane quotate. Il presente intervento riguarda la gestione di questa società e si compone di due parti: la prima relativa agli assetti statutari, con particolare riferimento alle norme statutarie preordinate alla tutela delle minoranze e agli adeguamenti che si renderanno necessari a seguito all’approvazione della recente legge sulla tutela del risparmio (L. n. 262/2005); la seconda direttamente riferita al recepimento della nuova versione del Codice di autodisciplina delle società quotate - da poche settimane emanata da Borsa S.p.A. - con alcune richieste di chiarimento in merito alla "governance" della società, pur descritte in maniera apprezzabile nella relazione annuale sul sistema di Corporate Governance predisposta dal Consiglio di Amministrazione.
Al riguardo Assogestioni desidererebbe innanzitutto conoscere se Banca Monte dei Paschi di Siena già abbia istituito dei gruppi di lavoro per recepire tali ultime novità normative. Per quanto concerne, dunque, le modifiche statutarie che per legge dovranno essere effettuate entro il 12 gennaio 2007, Assogestioni formula le seguenti osservazioni: quanto al voto
di lista per le elezioni degli amministratori - ora reso obbligatorio dalla legge sulla tutela del risparmio - l'Associazione rinnova il suo apprezzamento per la scelta, già compiuta da Banca Monte dei Paschi di Siena in anticipo rispetto all'introduzione della legge sul risparmio, di avere introdotto il voto di lista anche per le elezioni degli amministratori, fissando inoltre una soglia di possesso azionario per la presentazione delle liste dei candidati che, essendo stabilita nella misura dell'1,5% (uno virgola cinque per cento), risulta in linea con le migliori pratiche nazionali ed è inferiore a quella del 2,5% (due virgola cinque per cento) stabilita, quale tetto massimo, dalla legge sulla tutela del risparmio.
Quanto poi alle modalità di votazione - per cui, com’è noto, la nuova legge impone uno scrutinio segreto - Assogestioni raccomanda che, in linea con quanto previsto dal nuovo Codice di autodisciplina delle società quotate, il Presidente dell'Assemblea segnali comunque agli azionisti la facoltà di dichiarare il proprio voto al fine di rendere il procedimento assembleare il più trasparente e funzionale, ciò che sarebbe particolarmente opportuno da parte degli azionisti maggiormente qualificati; anche per quanto concerne poi le elezioni dei sindaci attraverso il voto di lista, in modo da assicurare la nomina di un sindaco di minoranza, Assogestioni apprezza che - pur non constando obblighi di legge al riguardo
- lo statuto della Banca Monte dei Paschi di Siena abbia previsto, in analogia con le elezioni degli amministratori, una soglia di possesso azionario per la presentazione delle liste dei candidati nella misura dell’1,5% (cinque per cento). Con particolare riferimento, inoltre, al ruolo del Presidente del collegio sindacale - che come è noto la legge sul risparmio riserva al sindaco designato dalla minoranza - è opinione di Assogestioni che per dare esecuzione a tale previsione sarebbe opportuno, benché in principio non necessario, un adeguamento statutario a tale norma: dovendo questa, in effetti, ritenersi di immediata applicabilità, nella misura in cui la sua operatività non risulti subordinata all’emanazione del pur previsto regolamento della Consob relativo alle modalità di elezione dei sindaci. Venendo alla seconda parte di questo intervento, quella relativa alla auspicata attuazione della nuova versione del Codice di autodisciplina, con riferimento al consiglio di amministrazione, Assogestioni rinnova - come già fatto nel passato - da una parte il suo apprezzamento per il funzionamento del Consiglio di Amministrazione, di cui si sono
registrate riunioni molto numerose e con un buon livello di partecipazione dei singoli componenti; d’altra parte, però va rinnovata anche qualche perplessità in merito alla composizione del Consiglio - se non altro di quello uscente - tuttora composto da amministratori tutti definiti non esecutivi, benchè poi alcuni di essi compongano il comitato esecutivo della società, definito allora "esecutivo" soltanto in quanto organo collegiale. Tale impostazione, pur formalmente corretta secondo il previgente Codice Preda, appare ad Assogestioni potenzialmente contraddittoria; dovendosi inoltre considerare che secondo il nuovo Codice di autodisciplina devono ritenersi amministratori esecutivi - tra l’altro - gli amministratori che "fanno parte del comitato esecutivo dell’emittente". D’altra parte, a fronte della designazione, da parte della relazione sulla corporate governance resa dalla società, di tutti gli amministratori come "indipendenti", occorre pur ricordare che tale requisito, secondo il nuovo Codice di autodisciplina, andrebbe verificato avendo maggiormente riguardo alla sostanza che alla forma; e che in proposito il requisito dell'indipendenza viene tendenzialmente escluso in capo a chi figuri quale esponente di rilievo di società controllanti, controllate o collegate a quella di cui si è amministratore. Tali evidenziate "peculiarità" della composizione del consiglio, rischiano allora di rendere problematica l'applicazione effettiva di previsioni del Codice di autodisciplina, che sembrano invece sempre presupporre una netta distinzione, all’interno del Consiglio di Amministrazione, tra amministratori esecutivi e non, e poi fra amministratori indipendenti e non. Così, ad esempio, non sembra poter trovare effettiva applicazione la previsione di una prassi di consultazione preventiva alle riunioni del Consiglio di Amministrazione fra i soli amministratori indipendenti (così "board of indipendent directors"), affidandone poi il coordinamento ad uno di loro, chiamato ad assumere le funzioni di "lead indipendent director". Figura, questa, la cui introduzione viene generalmente auspicata da Assogestioni, in quando necessaria istanza di bilanciamento fra amministratori esecutivi e non e, più in generale, idonea a realizzare un punto di riferimento e di coordinamento delle istanze degli amministratori non esecutivi e di quelli, in particolare, che fra di essi che siano anche indipendenti. Mi avvio a concludere, riferendomi poi alla nomina dei comitati consultivi, riguardo alla quale ancora una volta l’associazione da una parte apprezza l’operato della Banca Monte Paschi di Siena per aver già da
tempo opportunamente provveduto a rendere operativi non soltanto quelli - per la remunerazione ed il controllo interno
- imposti dalla legge, ma ne abbia istituiti anche di ulteriori - come quello, che ci ricordava prima il Presidente del Collegio Sindacale, per la responsabilità sociale di impresa e la comunicazione; essendosi inoltre registrata, di tutti questi comitati, un'alta frequenza di riunioni e un buon livello di partecipazione dei singoli componenti. D’altro lato, però, quanto alla composizione di tali comitati, ancora deve rilevarsi come - stante la formale definizione di ciascun amministratore come non esecutivo e indipendente - risulti di difficoltosa verifica l'effettiva applicazione delle previsioni del Codice di Autodisciplina che impongono una partecipazione a tali comitati di amministratori non esecutivi e indipendenti, in quanto ben distinti da quelli esecutivi e non indipendenti."
Interviene Xxxxxxx Xxxxxxxxx per delega di Xxxxxx Xxxxxx alle ore 13 e minuti 35.
L’ intervenuto si complimenta per i risultati di bilancio, in particolare per l' avanzo netto di 790 milioni di Euro, nonchè per la brillante performance del titolo sul mercato azionario e per la promozione del rating ottenuta dal Monte dei Paschi: Il miglior risultato, come è stato detto e riaffermato, nella lunga storia del Monte dei Paschi di Siena. A giudizio del socio tutto ciò fa giustizia di un luogo comune molto diffuso e cioè che il Gruppo Monte dei Paschi sia, infondo, una banca troppo grande per essere nel novero delle banche regionali, ma, nello stesso tempo, ancora troppo piccola per essere considerata tra i pochi protagonisti del sistema bancario italiano in grado di competere adeguatamente sul mercato europeo e sul mercato globale: una dimensione, insomma, che non potrebbe esprimere redditività adeguata, e necessiterebbe, quindi, di una qualche urgente opera di fusione. L’ intervenuto augura aggregazioni, alleanze, purché siano fatte e non subite e soprattutto purché non diluiscano e non affievoliscano quel rapporto profondo con la città e il territorio, che permea la storia del Monte dei Paschi di Siena e ne costituisce la peculiarità.
Sostiene, quindi, che anche il capitalismo anglosassone, ormai diventato il modello universale del capitalismo globale, comincia a rendersi conto che un’impresa non è una "commodity", non è un bene, una proprietà di dominio esclusivo degli azionisti, ma è una “community”, una comunità, un soggetto e non un oggetto, una comunità che è fatta di capitale, di lavoro e che interagisce, organicamente e
profondamente, con i fornitori, i clienti, i consumatori, ma anche col territorio inteso come ambiente e come comunità e istituzioni pubbliche che di quel territorio sono espressione. Pertanto, affermato che quanto sopra costituisce il patrimonio genetico della Banca Monte dei Paschi di Siena, raccomanda di mantenere il rapporto con le comunità, non solo quella senese, ma anche quelle di quei luoghi ove la banca o le banche del gruppo operano.
L’ intervenuto, quindi, rilevato dal bilancio un aumento degli sportelli, chiede di conoscere la logica strategica dell’espansione della rete, sia interna che estera.
Dopo aver notato con soddisfazione nel bilancio la significativa diminuzione delle rettifiche dei crediti, dei flussi di contenzioso e incaglio, del rapporto tra sofferenze nette e impieghi, chiede di sapere, concludendo, se l’applicazione dei criteri e delle regole di Basilea 2 abbia comportato qualche forma di stretta del credito per obbedire ai nuovi parametri.
Interviene il socio Avv. Xxxxxxx Xxxxxxxxx alle ore 13 e minuti 42.
Il socio rammenta di aver sentito parlare di “Banca legata alle persone”, e quindi dichiara di essere, oltrechè azionista della Banca, socio della Arit - associazione di risparmiatori imprenditori traditi -, risparmiatori imprenditori che sono stati, afferma testualmente:" traditi in maniera selvaggia e spudorata dalla Banca Monte dei Paschi”.
Rivolgendosi al Presidente, dice di ritenere che quest'ultimo certamente xxxxxxx, afferma testualmente il socio: "il contenzioso che è in essere e essendo un contenzioso la parola ovviamente la lasciamo ai Giudici".
Quindi il socio fa presente che il suo odierno intervento è effettuato - testualmente -: " non per mettere in evidenza che dirigenti della Capogruppo di Arezzo, dirigenti dell’ufficio borsa titoli del Monte dei Paschi Capogruppo di Arezzo, hanno perpetrato per anni operazioni speculative, altamente speculative, con firme false, firme fotocopiate, in danno di quegli imprenditori, alcuni anche “monobanca”, che per 10 – 15
– 20 anni si erano fidati del Monte dei Paschi", quanto, volendo che esso venga considerato afferente all' oggetto dell’ odierna delibera, per conoscere perchè non abbia trovato nella nota integrativa alcun riferimento allo stanziamento per eventuali situazioni risarcitorie, atteso che quella da lui citata è una associazione cui aderiscono numerose persone e imprenditori e che, dichiara testualmente: "il valore delle operazioni “operate”, fatte ed eseguite con firme false ed
ormai accertate anche con perizie contabili, in processi penali con perizie calligrafe, superava nel 2001 gli 800 miliardi di lire, quindi non si tratta di una “questioncina”, di un decreto ingiuntivo e di una semplice opposizione, come ordinariamente molte banche hanno."
Il socio sostiene ancor più grave, auspicandosi, dichiara testualmente: "che gli azionisti del Monte dei Paschi si rendano effettivamente conto di cosa c’è al di sotto di un bellissimo libro rilegato", il fatto di non aver trovato nel bilancio alcun riferimento a tre interrogazioni parlamentari presentate nel 2005, nelle quali viene chiesto, sulla base di accertamenti della Guardia di Finanza e dell' Audit interno del Monte dei Paschi, la revoca dell’autorizzazione all’esercizio del credito della Banca Monte dei Paschi; interrogazioni parlamentari depositate da tempo, in attesa di risposta dal Ministero dell’Economia. Situazione questa che, sostiene, dovrebbe essere molto importante per chi investe sul Monte dei Paschi, mentre di essa, come detto, non vi è traccia e notizia nel Bilancio.
Conclude il socio facendo presente all' Assemblea che sia l'associazione Arit che lui stesso, quale suo socio e consulente, hanno a disposizione, per chi lo desideri, copia delle citate interrogazioni parlamentari.
Interviene l’ Avv. Xxxxxxxx Xxxxx per delega di Bologni Alba alle ore 13 e minuti 47.
L’ intervenuto, con riferimento a quanto già esposto dall’azionista precedente, e fermo restando, afferma, che sulle richiamate vicende giudiziarie la parola spetterà ai magistrati, chiede di conoscere, con riguardo ai profili dell' attività di intermediazione finanziaria svolta dalla Banca MPS verso gli operatori, con particolare riguardo agli strumenti derivati “ad alto rischio”, ed al servizio di audit interno e di ispezione della Banca, quali provvedimenti siano stati adottati sotto il profilo risarcitorio e sotto il profilo interno da parte della Banca Monte dei Paschi. Si chiede l’ intervenuto, se, alla luce di quanto, a suo dire, è già avvenuto ed è già oggetto di alcuni accertamenti anche peritali, sia intenzione della Banca Monte dei Paschi rafforzare ed investire fortemente sulla formazione degli addetti al servizio di intermediazione finanziaria per il collocamento di prodotti ad alto rischio, in modo da offrire ai soci, agli utenti della banca un servizio adeguato alle aspettative, e non, afferma testualmente: "un servizio così poco decoroso, come quello che è apparso essere stato fornito nelle occasioni che sono oggetto di inchieste giudiziarie".
L’ intervenuto si auspica, quindi, facendo sempre riferimento alla voce di Xxxxxxxx già richiamata dal socio precedentemente intervenuto, Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx, che la Banca voglia investire maggiormente, sia sotto il profilo della formazione degli incaricati, ma, ancor di più, sotto il profilo dell’audit interno e del servizio di ispezione, poiché, a suo giudizio, dalle vicende da lui evocate è emerso che forse il danno avrebbe potuto essere evitato o quanto meno limitato, se, afferma testualmente: "il servizio di audit avesse operato nell’interesse dell’utente e del socio con maggior celerità".
L’ intervenuto conclude affermando che quanto da lui fatto presente non toglie, dichiara testualmente: " che il Monte dei Paschi è sicuramente una bella realtà, però, come in tutte le belle realtà ci sono in essa aspetti negativi che tutti i soci, tutti gli investitori e tutti gli utenti hanno il diritto di conoscere" e dichiarandosi disponibile a fornire, a chi lo desideri, tutta la documentazione probante quanto oggi da lui esposto.
Interviene il socio Xxxxx Xxxxxxxx alle ore 13 e minuti 51.
Il socio esordisce augurandosi che tutti gli interventi effettuati, con particolare riferimento agli ultimi due, siano stati tutti eseguiti con scopo collaborativo. Afferma che quella evocata è una vicenda dolorosa, da lui non conosciuta prima di oggi, e preoccupante. Sostiene, quindi, il socio che, di fronte a delle falsificazioni, i tanti tipi di controlli che esistono nel Gruppo MPS, ricordati dal Presidente del Collegio Sindacale, non possono essere sufficienti.
Richiamandosi agli interventi dei soci Marcegaglia e Xxxxxxx, sostiene che la problematica che la Banca dovrà affrontare a livello internazionale sarà quella della globalizzazione, dell' affermazione all’estero e di non diventare preda nel futuro.
Contrapponendosi a precedenti interventi, sostiene essere ingiustificato sostenere che una partecipazione (Italease) non avrebbe dovuto essere ceduta perchè oggi ha raggiunto una maggiormente quotazione, in quanto è stata comunque conseguita una plusvalenza senz’altro da apprezzare.
Il socio rammenta, poi, le ottime performances registrate nel bilancio in approvazione, commentando con favore la riduzione di sofferenze nette su crediti verso clientela, pari all' 1,9%, dato, questo, afferma il socio, assai inferiore a quello fatto registrare dalle altre banche.
Chiede, poi, di essere informato sull' attività di cartolarizzazione dei crediti garantiti da ipoteche
immobiliari.
Il socio, concludendo, si sofferma sull'attività internazionale, dichiarando di apprezzare l' iniziativa recentemente presa in India, con l'apertura di una prestigiosa sede di rappresentanza e chiede notizie sulle linee guida di sviluppo dell'attività della Banca sull'estero. Rivolge, in fine, il proprio saluto e ringraziamento al Consiglio uscente ed in particolare al Presidente Xxxx. Xxxxxxx.
Interviene il socio Xxxx Xxxxxxxxxx alle ore 14 ed minuti 01. Il socio fa presente che la gran parte dei presenti nell'odierno consesso assembleare sono, come lui, lavoratori del comparto riscossione e tributi, che, in quanto anche azionisti della Banca, traggono ovviamente un giudizio positivo dal bilancio in approvazione, seppur con qualche riserva, poichè, afferma testualmente: "chiunque abbia più di
14 anni sa che i bilanci sono sempre il frutto, o quasi sempre il frutto, di alcune alchimie."
Chiede, quindi, il socio perché rispetto ad un bilancio così faraonico, ben giudicato dai grandi azionisti, che hanno ringraziato per i grandi investimenti fatti dalla Banca in alcune zone specifiche, in particolare nel mantovano, i lavoratori delle concessioni, del servizio riscossione tributi del Monte dei Paschi di Siena, si trovino di fronte una Banca che, afferma testualmente: " pensa di comportarsi così come le persone per bene un tempo si comportavano, passando la domenica davanti alla Parrocchia del quartiere e lasciando la mancia al poverello che chiedeva l’elemosina."
Afferma quindi il socio che i lavoratori del comparto esattoriale non chiedono l’elemosina, ma rivendicano 80 anni di appartenenza alla Banca, durante i quali il comparto esattoriale "ha fatto", per molti esercizi, i bilanci dell' azienda, facendo guadagnare ad essa molto denaro e comunque mai provocando rimesse. Prosegue il socio sostenendo che i lavoratori del comparto esattoriale non possono essere trattati come mendicanti, ma che debbono essere trattati con rispetto per quello che hanno dato e che potrebbero dare ancora all' Azienda. Quindi essi richiedono alla Banca adeguata serietà al tavolo della trattativa.
Afferma il socio che non sia un problema per la Banca arrivare ad una soluzione, ritenendo che sia solamente una questione di volontà. Conclude, quindi, asserendo che gli esattoriali saranno, come oggi, presenti in tutti i momenti importanti dell' Azienda fino a quando non sarà risolta la loro vertenza, richiedendo maggiore giustizia nei loro confronti e
riconoscimento per tutto quanto essi hanno dato all'Azienda. Interviene il socio Xxxxxxxx Xxxxx alle ore 14 e minuti 05, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Signor Presidente, Signori Soci, buongiorno.
Chi vi sta parlando lo fa nella doppia veste di azionista e di lavoratore di questa azienda, anche se, in questo momento, il lavoratore esattoriale del Monte dei Paschi di Siena ha il sopravvento sull’azionista. Infatti, come altri colleghi hanno precedentemente illustrato, il Monte dei Paschi di Siena sta cedendo il ramo d’azienda riscossione tributi che attualmente occupa circa ottocento colleghi. Anche chi vi parla è fra questi ottocento ai quali si prospetta, per la mancanza di volontà del Monte dei Paschi di Siena di giungere a un accordo onorevole per tutte le parti in causa, un futuro a dir poco preoccupante.
Di fronte a questa assemblea riteniamo importante sottolineare alcune cose: il comparto esattoriale, oggi riscossione tributi, ha rappresentato, nel corso degli ultimi ottanta anni, l’immagine positiva del Monte dei Paschi di Siena; di più, fatto ancor più significativo per un’assemblea di azionisti, l’attività di riscossione è spesso risultata una delle poche voci attive di bilancio, offrendo tra l’altro un patrimonio di liquidità spesso fondamentale; dopo tanti anni di "vacche grasse", la riforma del sistema della riscossione varata dal Ministro Xxxxx nel novanta ha determinato, indubbiamente, una riduzione dei profitti derivanti da detta attività. Ciò nondimeno, in virtù di meccanismi di ristorno previsti, la stessa attività non ha mai gravato sul conto economico della banca; in ogni caso, a partire dal 1995, le organizzazioni sindacali hanno dimostrato una volontà collaborativa rispetto agli obiettivi aziendali di ridurre il costo del personale, consentendo attraverso diversi meccanismi di accompagno, la fuoriuscita di personale dal servizio attivo.
A questo è corrisposta la parificazione, pressochè totale, dei due diversi contratti integrativi; nel duemila, allo scopo di adeguarsi a quanto previsto dalla riforma Visco in merito alla societarizzazione delle attività, nonché in previsione di una ulteriore riforma del sistema, fu sottoscritto, in data 14 febbraio, un accordo che sanciva l’appartenenza al Monte dei Paschi dei lavoratori del comparto riscossione; oggi, nonostante questi accordi, il Monte dei Paschi di Siena si rifiuta di riconoscere tale status e intende cedere insieme al ramo d’azienda i lavoratori in esso impiegati, proponendo di
estrarre a sorte cento fortunati che potranno rimanere in banca, subendo però una mobilità feroce, e offrendo a chi transiterà fuori dal Monte dei Paschi una mancia di circa diecimila euro lordi; tale intenzione dell’attuale dirigenza appare assolutamente offensiva. Inoltre, due accadimenti ne aggravano l’iniquità. Nel corso del duemilacinque cento lavoratori metalmeccanici della Saped sono stati assunti in banca, senza subire mobilità, nonostante avessero perso, in ogni grado di giudizio, la causa di lavoro intentata contro il Monte dei Paschi di Siena; pur non essendo importante, considerata la particolare storia del comparto riscossione del Monte dei Paschi di Siena, tutte le aziende bancarie che sino ad oggi hanno operato nel comparto riscossione hanno adottato misure più favorevoli ai propri dipendenti. Chiediamo a tutta l’assemblea degli azionisti di manifestare il proprio sostegno a questa nostra battaglia. Lo chiediamo come lavoratori interessati a questa vicenda, ma anche come azionisti che intendono tutelare, quanto meno, il buon nome e la storia di questa azienda, grazie molte."
Interviene il Signor Xxxxxxxx Xxxxxxx alle ore 14 e minuti 11,
dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Signori azionisti, Signor Presidente, Signor Direttore Generale,
sono un piccolo azionista dipendente esattoriale, ho seguito con interesse gli interventi sin qui svolti. Tutti o quasi si sono congratulati per il risultato di bilancio.
Mi ha colpito l’intervento di un grande azionista imprenditore che, giustamente orgoglioso, dichiarava di essere titolare di decine di imprese e di fatturare annualmente milioni di euro, me ne rallegro con lui e gli formulo i migliori auguri per il futuro, anche lui si congratulava con il Consiglio di Amministrazione della Banca.
Io sono, come ho detto, un piccolo azionista dipendente che ha cinquantacinque anni ed è da trentacinque che contribuisce allo sviluppo di questa banca con il proprio impegno lavorativo e non mi congratulo affatto con questo Consiglio di Amministrazione che ha deciso di alienarmi cedendomi a terzi, in quanto il Monte, cogliendo al volo l’occasione che gli fornisce l’attuanda riforma della riscossione dei tributi, non intende riconoscere non solo le assicurazioni date nel corso di decine di anni di confronti con le Organizzazioni Sindacali per il riconoscimento del ruolo unico, ma oggi non riconosce neppure quanto negoziato con le rappresentanze del personale, accordi scritti e ratificati dal Consiglio di Amministrazione.
Sosteniamo che gli ottocento esattoriali che hanno una loro storia, una loro professionalità e una loro dignità, sono a tutti gli effetti dipendenti della banca."
Interviene il socio Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx alle ore 14 e minuti 14.
Egli premette di essere, oltrechè un azionista, un lavoratore e rappresentante della Fisac CGIL dei lavoratori esattoriali delle gestioni dirette del Monte dei Paschi di Siena, intervenuti numerosi nel presente consesso assembleare per dare voce e forza alla loro protesta.
Si complimenta con la Banca, col Consiglio di Amministrazione per il mantenimento degli impegni nei confronti del mondo imprenditoriale, come ricordato nei precedenti interventi, mentre, viceversa, lamenta il mancato mantenimento di un impegno sottoscritto dal Consiglio di Amministrazione tramite l’accordo del 10 dicembre 2003, che mirava a rafforzare le garanzie tramite l’applicazione dell’esercizio del diritto di opzione per tutti i dipendenti delle gestioni dirette esattoriali. Il socio lamenta altresì il fatto che oggi non si possa celebrare con soddisfazione la firma di un accordo a seguito all’applicazione di una riforma, una riforma contestata dai lavoratori nei metodi e nei modi, una riforma che di fatto, per quanto riguarda le banche, agevola e crea grandi prospettive, così come è scritto anche all’interno della relazione di bilancio, ma che per molti lavoratori, come quelli delle gestioni dirette, rappresenta, dichiara testualmente il socio: " un salto nel buio con forti ripercussioni sul piano economico e delle prospettive anche delle famiglie dei circa 800 dipendenti interessati." Lamenta, poi, il socio che la vertenza non è stata ancora chiusa, non per colpa delle organizzazioni sindacali ma per colpa, dichiara testualmente: " di una sbagliata condotta di questa dirigenza aziendale". Sostiene poi il socio che una banca che si rispetti, una banca che sia etica, così come si vuole fregiare di essere il Monte dei Paschi di Siena, deve previamente rispettare gli impegni presi soprattutto nei confronti dei lavoratori, perché i lavoratori sono quella componente essenziale e fondamentale che produce ricchezza, grazie alla quale anche quest’anno l’area della riscossione tributi è riuscita a raggiungere risultati positivi rispetto all’esercizio 2004 per un ulteriore 4%. A giudizio del socio, tale risultato positivo è stato possibile grazie alla volontà, all’abnegazione dei lavoratori ed agli accordi sindacali, che sono stati corollario e conseguenza del citato accordo del 10 dicembre 2003, mentre altrettanto positivo non
sarà il bilancio del prossimo anno, che, a suo parere, mirerà sicuramente all’incasso del risparmio del costo del lavoro di quegli 800 dipendenti.
Il socio sostiene, quindi, che proprio grazie agli accordi sindacali ed al percorso negoziale è stato possibile ottenere una forte riduzione del personale, con l'adozione di strumenti quali il fondo esuberi, posto non a totale carico dell’ Azienda, ma a carico, soprattutto, dei lavoratori del settore, che ha consentito a tale settore aziendale di continuare a rimanere in utile e di aumentare anno per anno la presenza positiva del settore.
Prosegue il socio dichiarando di voler denunciare il fatto che non è stato dato corso, durante l'esercizio passato, a quella politica di sviluppo di alcuni settori che potevano dare sfogo, occupazione e ricollocazione al personale della riscossione tributi, con ciò volendosi riferire alla fiscalità locale. Lamenta il socio che il settore sia stato lasciato, a suo dire, allo sbando, xxxxxxxx contratti ed avviandosi, come indica la relazione di bilancio, alla dismissione e non allo scorporo dell’attività di fiscalità locale. Fa presente, quindi, ai soci della Banca come sia, a suo avviso, preoccupante avere rinunziato alla riscossione della fiscalità locale nel Comune di Roma.
Conclude il socio salutando il Consiglio di Amministrazione uscente poichè artefice e protagonista, insieme ai lavoratori ed alle organizzazioni sindacali, della definizione dell'accordo sopra richiamato e, rivolgendosi al nuovo Consiglio di Amministrazione, chiede ad esso di "ritessere le fila" per trovare una soluzione positivamente concertata con le organizzazioni sindacali e con i lavoratori, nel rispetto degli accordi presi.
Interviene il Prof. Xxxxxxxxxx X'Xxxx per Investimenti Sud Italia alle ore 14 e minuti 20.
Il Prof. D’Atri dichiara di non valutare positivamente, al contrario di altri azionisti, i risultati di bilancio, in particolare per l' impatto degli IAS sull’operatività, per le immobilizzazioni finanziarie iscritte come disponibili per la vendita ma non effettivamente disponibili. Quindi chiede di sapere, in particolare, come sia stata valutata la partecipazione in Banca d’Italia.
A giudizio dell’ intervenuto il problema fondamentale della Banca è quello della governance ed in particolare l’assenza di un amministratore delegato, problema che, sostiene, rimarrà tale fin quando i soci della Banca non decideranno di trasformarla in una vera azienda, valorizzando quello che in
essa c'è di buono. L'intervenuto esprime quindi un giudizio negativo sull'operato del Consiglio di Amministrazione, poiché, a suo giudizio, non è riuscito a "trasformare" la Banca, a sfruttare a pieno tutte le sue potenzialità.
Chiede quindi: di avere illustrazione della situazione del cosiddetto “caso Bagaglino”; di conoscere chi ha valutato e come la partecipazione Italease al momento della cessione; di conoscere le motivazioni per cui tra il 15 e il 20 ottobre c’è stato un picco nell’andamento del "value rate risk" della Banca; di conoscere lo stato delle azioni revocatorie Parmalat e di illustrare il parere circa i rischi connessi; di conoscere le motivazioni del contratto di finanziamento di 600 milioni ad Olimpia, chi ha deciso il tasso dello 0,50%, perché sia stata ritenuta idonea la garanzia di 230 mila azioni Telecom, non sufficienti a garantire l’importo finanziato, e comunque di conoscere l’esposizione complessiva verso il Gruppo Olimpia-Telecom-Pirelli; di conoscere la ragione tecnica del contratto con Deutsch Bank; chiede, ancora, di conoscere la definizione e lo stato dell’azione di responsabilità verso alcuni ex amministratori, su cui è stato deliberato nell’ultima Assemblea; di conoscere come è stato determinato l'incremento dei valori immobiliari consolidato nel bilancio da parte degli amministratori, chi abbia effettuato le valutazioni peritali e che cosa abbiano comportato; di conoscere le strategie ed i valori associati alle operazioni sugli immobili che la Banca sta conducendo con le società della Fondazione; di conoscere informazioni di dettaglio sulla Santorini Limited; di conoscere il perché di compensi extra alla società di revisione per 700 mila euro; di sapere se sono state esaminate alternative e sono stati richiesti preventivi ad altri soggetti per le stesse prestazioni, ed in particolare in che cosa è consistita la consulenza direzionale; di conoscere l’elenco dei contenziosi legali con particolare riferimento a quelli evocati nei precedenti interventi, ritenendo grave che di questi non ci sia traccia nel Bilancio e che siano stati resi noti a tutti gli azionisti solo in questa sede assembleare attraverso i suddetti interventi; di conoscere l' elenco dei contenziosi "cosiddetti" commerciali, cioè non ancora sfociati in specifiche azioni legali, il loro importo e rischio; di sapere il ruolo obiettivo della partecipazione in Popolare di Spoleto, e poi, in particolare perché sia stata acquisita una quota in una società cooperativa, la Crediti e Servizi, nella quale, ritiene di affermare, si dispone di un solo voto; di conoscere - giudicando questo un punto cruciale - dati,
possibilmente dettagliati per giorno, circa le operazioni effettuate sulle azioni proprie con la JP Morgan, la loro incidenza sul value rate risk, il loro esito e lo stato attuale. Richiede, quindi, che sia fatta dall' organo amministrativo e direzionale una dichiarazione esplicita circa l' assoluta non conoscenza di operazioni anomale sui volumi del titolo in concomitanza di quelle effettuate con JP Morgan, che hanno fatto sì che il beneficio dell’operazione effettuata si concretizzasse rapidamente a favore della stessa JP Morgan, e di conoscere quale sia stato il vantaggio per la Banca. Il socio chiede di conoscere se la Dirigenza sapesse che il titolo si sarebbe rivalutato e, in questo caso, giudica un errore aver venduto le azioni nel range da 3 a 3,40 Euro , oppure se non lo conoscesse.
L’intervenuto chiede quindi di sapere se il Collegio Xxxxxxxxx abbia avuto modo di verificare le operazioni sul titolo compiute dell’amministratore Xxxxxx, a suo dire temporalmente coincidenti con quelle effettuate su azioni proprie e che hanno prodotto per lui una consistente plusvalenza. Rivolge, quindi, al Consiglio di Amministrazione la richiesta di sapere se era a conoscenza delle operazioni dell’amministratore Xxxxxx e se quest'ultimo avesse avuto informazioni diverse rispetto agli altri amministratori.
Il Prof. D’Atri giudica "incerti" alcuni dati ed informazioni contenuti nel Bilancio e da ciò ritiene di poter dedurre che il Consiglio di Amministrazione del Monte dei Paschi non sembra operare nell’interesse esclusivo dell’azienda bancaria; quanto, piuttosto, afferma testualmente l’intervenuto: " sembra muoversi per altri interessi".
Egli sostiene poi che, se da un lato alcuni clienti sono venuti in assemblea asserendo di essere stati truffati e dall'altro sono stati prestati soldi per gli affari dell’amministratore Xxxxxx, il risultato è che, testualmente: "abbiamo preso dei soldi da alcuni clienti, per darli ad altri". Il Prof. D’Xxxx dichiara che con ciò non intende accusare di "furto" la dirigenza, ma che questo è il risultato di fondo e ciò non va bene, perchè, afferma testualmente: "non va bene il Bilancio di una Banca che rischia di essere considerata la Banca del “quartierino”". Il socio richiama, quindi, la disciplina della responsabilità di tutti gli amministratori, anche di quelli che non partecipano direttamente, e la nuova legislazione in merito al conflitto di interessi degli amministratori, augurandosi che non debbano essere i giudici, testualmente: " a dover sistemare gli affari economici". Il socio invita, quindi, la dirigenza a migliorare
la gestione della Banca ed a pronunziarsi sulla veridicità, o meno, di quanto asserito nei precedenti interventi circa la falsità di alcune firme su contratti con clienti. A giudizio del socio, testualmente: " se ci sono firme false, c’è una responsabilità che non è solo di chi l’ha poste: la responsabilità è vostra." Conclude il socio affermando che con ciò non intende offendere la dirigenza, ma la vuole invitare a prendere provvedimenti.
Interviene il socio Xxxxx Xxxxxxxx alle ore 14 e minuti 34.
I socio si chiede se, a fronte della campagna pubblicitaria incentrata sul concetto di “una banca fatta di persone”, campagna che, si dice nella relazione del Presidente, ha ricevuto un notevole apprezzamento ed ha permesso sia di incrementare il patrimonio di immagine della Banca, sia di supportare l’attività commerciale della rete, la Banca abbia veramente investito nelle persone che la costituiscono.
Rilevato che il comparto esattoriale ha portato dei contributi notevoli all’interno dei vari bilanci, e che anche in quello del 2005 ha dato un considerevole apporto, si chiede come potrà la Banca cercare di risanare le perdite che avrà nel prossimo Bilancio, considerato che è stato deciso di dismettere il ramo aziendale legato alla riscossione della fiscalità locale, ramo di particolare importanza e possibilità reddituale. Rimarca, come fatto da altri, che la perdita di un cliente così importante come il Comune di Roma sarà sicuramente uno svantaggio per l’azienda. Suggerisce, quindi, il socio di risparmiare sulla campagna pubblicitaria e di investire veramente sulle persone dell’azienda, che costituiscono il vero patrimonio della Banca. Sostiene, poi, che un’azienda che scrive un accordo e non lo onora è un’azienda in pericolo, poiché nessuno si fiderà di un’azienda di credito che non rispetta gli impegni presi con i propri lavoratori.
Non si può dimenticare, prosegue il socio, che l’azienda ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali, cioè coloro che rappresentano il patrimonio dell’azienda, degli accordi estremamente importanti negli anni 2000, 2002 e 2003. Tali accordi miravano non solo a garantire il personale, ma anche, sostiene, a smaltire una notevole mole di lavoro ferma negli armadi dell’azienda, consentendo a quest’ ultima di portare a bilancio i conseguenti proventi reddituali.
Il socio afferma che, a fronte di tale richiesta dell’azienda, da parte del sindacato sono state chieste garanzie di carattere contrattuale per quanto riguardava il futuro dei lavoratori e che futuro dei lavoratori doveva significare
cercare soluzioni legate allo sviluppo, consentendo ai lavoratori esattoriali di poter rimanere in ogni caso all’interno dell’azienda attraverso la possibilità di esercitare il diritto di opzione. Dopo di che il patto è stato rispettato dai lavoratori, prosegue il socio, ma non lo è stato da parte dell’ azienda: nel momento stesso in cui bisogna discutere del futuro dei lavoratori esattoriali, l’azienda dice che se i lavoratori escono e vanno alla società mista, pubblica – privata, Riscossione S.p.A., vengono offerti in prima istanza 5.500 euro, e poi 10.000 euro. Afferma, quindi, il socio che questo non era il patto sottoscritto tra azienda e organizzazioni sindacali.
Ritiene il socio che se si vuole tutelare l’immagine dell’ azienda, occorre cominciare a modificare il modo di fare nei confronti dei lavoratori, nei confronti di quel patrimonio che più volte è stato richiamato in questa sede, sforzandosi di trovare soluzioni che siano adeguate per quanto riguarda le professionalità che ci sono, e non cercando soltanto di dismettere il settore ed i lavoratori che ad esso appartengono.
Rivolgendosi agli azionisti, il socio continua affermando che una dismissione come quella che l’ azienda sta facendo del ramo esattoriale, porterà sicuramente notevoli problemi nel bilancio 2006, perché così viene abbandonato il Comune di Roma, cliente che ritiene estremamente importante per quanto riguarda la fiscalità locale e innescherà contenziosi con gli 800 dipendenti nei cui confronti non è stato rispettato l’accordo.
Prosegue il socio illustrando che anche i sindacati confederali, che hanno manifestato in più di un’occasione la volontà di dare all’azienda un supporto teso a migliorare i conti economici, oggi si trovano in netto disagio di fronte al mancato rispetto degli impegni che sono stati presi, di cui il socio richiede nuovamente l’adempimento da parte dell’azienda.
Afferma il socio che la garanzia per gli esattoriali è quella del diritto di opzione con facoltà, quindi, di optare per la permanenza nel comparto bancario della Banca Monte dei Paschi di Siena, ed è questa la garanzia contenuta negli accordi presi e che la Banca deve rispettare.
Concludendo, il socio afferma che la Banca, in questo momento, sta apparendo agli occhi dell’opinione pubblica, per ciò che concerne il comparto esattoriale, come un’azienda che non sta rispettando gli impegni presi: se si vuole essere anche sotto questo aspetto irreprensibili, bisogna cercare di onorare ciò che è stato sottoscritto, modificando sostanzialmente ciò che
è stato fatto fino ad ora, dando cioè la possibilità a tutti gli 800 dipendenti di poter optare per poter entrare nella Banca.
Interviene il socio Xxxxxxx Xxxxxxxx alle ore 14 e minuti 44, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Signor Presidente, Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, Signor Direttore Generale, Signori Soci, il 2005 sarà senz’altro ricordato come l’anno dei record per la Banca Monte dei Paschi di Siena e, probabilmente, anche per gli emolumenti del management, giustificati comunque dai risultati ottenuti. Tuttavia, la soddisfazione del piccolo azionista, quale io sono, non bilancia assolutamente la forte delusione del lavoratore di questa banca, "figlio" di questo territorio, al quale la banca è da sempre legata, con il quale da sempre interagisce e dal quale direi è, in qualche modo, dipendente. Non posso infatti ritenermi soddisfatto dello sperperarsi di peculiarità della banca quali tradizione, eticità, senso di appartenenza, riconoscimento delle risorse umane come valore aggiunto, solo strumentalmente e troppo raramente evocate e per il cui recupero era stata scelta, o per meglio dire ripescata, la gran parte del management uscente. La ben nota riforma della riscossione non arriva a noi come un fulmine a ciel sereno. Da anni, infatti, era ormai nell’aria ed i suoi tratti salienti erano ben noti sia ai vertici della banca che ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
Vero è che, sin dall’ormai lontano 1996, fu avviato, per le concessioni gestite direttamente dalla banca, un percorso negoziale azienda – organizzazioni sindacali, il quale, da allora ha prodotto ben cinque accordi propedeutici a quello, definitivo, stipulato il 10 dicembre 2003 (cioè ben due anni prima della riforma) sul cosiddetto "diritto di opzione." Detto percorso, basato su una strategia aziendale volta al raggiungimento di economie di scala e riduzione dei costi, ebbe come strumenti operativi un piano industriale e un piano operativo di settore e doveva condurre, al verificarsi dell’evento, a una gestione dell’accordo che salvaguardasse e rafforzasse le potenziali aree di business legate a prospettive non tradizionali della riscossione tributi (rapporti con gli enti e fiscalità locale). Tutto ciò è stato assolutamente disatteso, in primo luogo dallo stesso management proponente. A partire dai piani sopra citati, per l’attuazione dei quali non è stato reso operativo nemmeno uno dei trentadue progetti di lavoro previsti.
Non si è poi nemmeno tentata la ricerca di una sinergia con
l’ufficio enti della Banca e con le pubbliche amministrazioni mentre altre realtà, ad esempio Unicredito, costituivano, successivamente all’emanazione della citata riforma della riscossione, apposite società per la prosecuzione e lo sviluppo dell’area di business rappresentata dalla fiscalità locale.
Si sono utilizzate false affermazioni per giustificare scelte e atteggiamenti che nulla hanno a che vedere né con i più volte sbandierati valori del territorio, dell'etica, della tradizione, né, tantomeno, con la vocazione al business e al risultato economico. Affermazioni che, da una parte, hanno fatto perdere clienti prestigiosi e di dimostrata redditività e, dall’altra, hanno originato e alimentato il pericoloso clima di tensione esistente nelle relazioni tra l’azienda e le organizzazioni sindacali.
Affermazioni che riconoscono nelle memorie al Consiglio di Amministrazione la validità dell’accordo, disconoscendolo invece negli incontri con le rappresentanze dei lavoratori, tramite la formulazione di proposte in palese contrasto con la storia delle relazioni sindacali al Monte dei Paschi di Siena. Una fra tutte l’assurda richiesta di contingentamento del personale fruitore dell’accordo, con il prospettato ricorso ad un eventuale sorteggio in caso di esubero di richieste e di esercizio del diritto di opzione rispetto al contingente ipotizzato. Si aggiunge così, nell’anno magico per la Banca Monte dei Paschi di Siena, un altro record: il primo tentativo, da parte di questa Direzione Generale, di venire meno non solo ai propri valori fondanti e tradizionali, ma addirittura ad un accordo sindacale da quest’Azienda preparato, proposto e sottoscritto. Tutto ciò nonostante la riforma della riscossione, con tutte le carenze e le mancate risposte al Paese su questioni cruciali come la riscossione dei tributi e il recupero dell’evasione fiscale, rappresenti per la Banca Monte dei Paschi di Siena una vera e propria "manna": abbattimento di rischi patrimoniali per centinaia di milioni di euro, recupero delle anticipazioni erogate agli enti, uscita assolutamente indolore dal settore. Settore peraltro da sempre fonte di debito per l'azienda, comunque in utile nonostante una pluriennale azione di depauperamento e svilimento delle attività operata dal legislatore con il varo di norme sempre più penalizzanti.
Mi chiedo, quindi, se non si nascondano finalità ben diverse e addirittura estranee al bene della banca e delle comunità locali a cui essa fa riferimento. Lo dico anche a fronte dei precisi pronunciamenti del Sindaco e del Presidente della
Provincia, nonché dei Consigli Comunale e Provinciale, espletati attraverso l’approvazione di specifici ordini del giorno, nei quali si prende atto dell’esistenza dell’accordo del 2003 e della trattativa in essere su di esso basata, manifestando al contempo l’auspicio per un positivo esito della stessa. Sarà un caso che questa squallida vicenda si è svolta e non si è ancora chiusa nel corso di una lunghissima e infuocata campagna elettorale che nel Comune di Siena non si è ancora esaurita?
Auspico, pertanto, che il nuovo Consiglio d’Amministrazione, il suo Presidente, nonché le sensibilità sindacali in esso rappresentate, la futura Direzione Generale, supportati dalle istituzioni cittadine, sensibili anch’esse, per i trascorsi personali di alcuni dei loro membri, alle legittime istanze dei lavoratori, si adoperino senza più alcun indugio per la positiva chiusura di una delle pagine più buie e incresciose della storia della banca."
Interviene il socio Xxxxxxxx Xxxxxxxx alle ore 14 e minuti 51, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Buongiorno a tutti. Signor Presidente e Signori Azionisti del Monte dei Paschi di Siena, chi vi sta parlando lo fa nella doppia veste di azionista e lavoratore di quest’azienda, anche se, in questo momento, il lavoratore esattoriale del Monte dei Paschi di Siena ha il sopravvento sull’azionista. Infatti, come altri colleghi hanno precedentemente illustrato, il Monte dei Paschi di Siena sta cedendo il ramo d’azienda Riscossione Tributi che attualmente occupa circa ottocento colleghi. Anche chi vi parla è tra questi ottocento ai quali si prospetta, per la mancanza di volontà del Monte dei Paschi di Siena, di giungere ad un accordo onorevole per tutte le parti in causa, un futuro a dir poco preoccupante. Di fronte a quest’Assemblea riteniamo importante sottolineare alcune cose: il comparto esattoriale, oggi Riscossione Tributi, ha rappresentato, nel corso degli ultimi ottant’anni, l’immagine positiva del Monte dei Paschi di Siena; di più, fatto ancora più significativo per un’assemblea di azionisti, l’attività di riscossione è risultata spesso una delle poche voci attive di bilancio, offrendo tra l’altro un patrimonio di liquidità spesso fondamentale; dopo tanti anni di "vacche grasse", la riforma del sistema della riscossione varata dal Ministro Visco nel novanta ha determinato, indubbiamente, una riduzione dei profitti derivanti da detta attività. Ciò nondimeno, in virtù dei meccanismi di ristorno previsti, la stessa attività non ha mai gravato sul conto economico della banca; in ogni caso, a
partire dal 1995, le organizzazioni sindacali hanno dimostrato una volontà collaborativa rispetto agli obiettivi aziendali di ridurre il costo del personale, consentendo attraverso diversi meccanismi di accompagno, la fuoriuscita di personale dal servizio attivo. A questo è corrisposto la parificazione, pressoché totale, dei due diversi contratti integrativi; nel duemila, allo scopo di adeguarsi a quanto previsto dalla Riforma Visco in merito alla societarizzazione delle attività, nonché in previsione di una ulteriore riforma del sistema, fu sottoscritto, in data 14 febbraio, un accordo che sanciva l’appartenenza al Monte dei Paschi dei lavoratori del compartimento Riscossione; oggi, nonostante questi accordi, il Monte dei Paschi di Siena si rifiuta di riconoscere tale status ed intende cedere insieme al ramo d’azienda i lavoratori in esso impiegati, proponendo di estrarre a sorte cento fortunati che potranno rimanere in banca, subendo però una mobilità feroce, e offrendo a chi transiterà fuori dal Monte dei Paschi di Siena una mancia di circa diecimila mila euro lordi; tale intenzione dell’attuale dirigenza appare assolutamente offensiva. Inoltre due accadimenti ne aggravano l’iniquità. Nel corso del duemilacinque cento lavoratori metalmeccanici della Saped sono stati assunti in banca, senza subire mobilità, nonostante avessero perso, in ogni grado di giudizio, la causa di lavoro intentata contro il Monte dei Paschi di Siena; pur non essendo importante, considerata la particolare storia del comparto Riscossione del Monte dei Paschi di Siena, tutte le aziende bancarie che sino ad oggi hanno operato nel comparto Riscossione, hanno adottato misure più favorevoli ai propri dipendenti. Chiediamo a tutta l’Assemblea degli azionisti di manifestare il proprio sostegno a questa nostra battaglia. Lo chiediamo come lavoratori interessati a questa vicenda, ma anche come azionisti che intendono tutelare, quantomeno, il buon nome e la storia dell’azienda.
Non posso che essere preoccupato come azionista per l’effetto
negativo che avrà sulla Borsa l’azione giudiziale che gli ottocento dipendenti del comparto esattoriale attiveranno presso la magistratura. Vi ringrazio per l’attenzione." Interviene il socio Xxxxxxxx Xxxxxxxx alle ore 14 e minuti 56, dando come segue lettura del documento scritto poi consegnato al Notaio verbalizzante:
"Signor Presidente, Signor Direttore Generale, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, sono Xxxxxxxx Xxxxxxxx, azionista e dipendente della Banca Monte dei Paschi di Siena - Ufficio Riscossione dei Tributi. Sono portatore di più di cento deleghe formali, e
soprattutto, quale responsabile sindacale della C.I.S.L. del Monte dei Paschi di Siena, rappresento centinaia di lavoratori dipendenti. Il prossimo primo ottobre la Banca ha deciso di cedere il settore Tributi alla Riscossione S.p.A., attuando il decreto Legge n. 203/2005 che tuttavia non sancisce un obbligo nei confronti dell’azienda. Il fatto ha diverse letture: 1) sul piano squisitamente tecnico – economico, mi sento in dovere di denunciare che da tre o quattro anni nulla si è fatto per rilanciare un settore che nel passato – neanche tanto lontano - ha contribuito ad arricchire i bilanci della banca (Roma non è la Sicilia!).
Il settore esattoriale per la componente fiscalità non erariale gestisce (o meglio gestiva!) la riscossione di oltre duemilacinquecento enti con i quali la banca in senso stretto potrebbe sviluppare rapporti di grande interesse e con reciproca soddisfazione (intendo dire degli enti e della banca, vedi il Comune di Roma). Perché con grande fretta si è voluto cedere tutto: contratti e rapporti solidi costruiti con anni di lavoro e di dedizione di tutti i dipendenti? 2)Eppure solo pochi anni fa (gestione De Bustis - Primavera) sono stati pagati trentasette miliardi delle vecchie lire italiane alla Banca di Roma per conservare la Concessione di Roma: era un affare mantenere la Concessione o c’era qualche oscuro interesse a pagare i trentasette miliardi?
3) Sotto l’aspetto patrimoniale capisco il desiderio di aderire alla sanatoria, ma desidero rammentare che dal 1999 la banca ha fatto una politica di pulizia radicale dei rischi patrimoniali; in tal senso, se non erro, le varie relazioni di bilancio degli anni passati davano assicurazioni. Era una bugia allora, o la decisione mostra una fretta sconsiderata?
4) Rapporti con il personale: è bene sottolineare che il personale dell’Ufficio Riscossione Tributi è sempre stato considerato dipendente della banca (in quanto Area del Corporate). Gli accordi sindacali sottoscritti negli ultimi anni 2000/2002, e l’ultimo del 10 dicembre 2003 consentono ai dipendenti l’esercizio del diritto di opzione. La banca è sotto organico come denunciano le varie rappresentanze sindacali. Non è affrettata la decisione di cedere tutto il personale senza consentire - in modo pretestuoso - l’esercizio del diritto garantito dagli accordi? Siamo sicuri, Signori azionisti, di vincere le centinaia di cause che verranno promosse? 5) La lettura politica: un soggetto forte esterno alla banca chiede ed ottiene quanto desidera; oggi tocca ai dipendenti esattoriali pagare il conto salato, ma con questa politica domani a chi toccherà? Già si sentono strane voci di