BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2019
Società per azioni
CAPITALE SOCIALE EURO 3.290.500 I.V.
SEDE LEGALE MILANO – XXXXXXXX XX XXXXXXXXXXX 0/0 COD. FISCALE E P. IVA 06108080968
BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2019
REDATTO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI (IAS/IFRS)
Consiglio di amministrazione
Xxxxxxx Xxx Presidente
Xxxxxxxxxx Xxxxxx Vice Presidente
Xxxx Xxxx Xxxxxxx Consigliere
Xxxxxx Xxxxxxx Consigliere
Xxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxx Consigliere
Xxxxx Xxxxxxx Consigliere
Xxxxxx Xxxxxxxx Consigliere
Collegio Sindacale
Xxxxxxxx Xxxx Presidente
Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Effettivo
Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxx Effettivo
Xxxxxxxx Xxxx Sindaco Supplente
Xxxxxxxx Xxxxxxx Sindaco Supplente
Società di Revisione
Kpmg S.p.A.
INDICE | |||
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO | pag. | 6 | |
BILANCIO AL 31.12.2019 | |||
PROSPETTI DI BILANCIO | |||
Stato Patrimoniale | pag. | 19 | |
Conto Economico | pag. | 20 | |
Prospetto della redditività complessiva | pag. | 21 | |
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto | pag. | 22 | |
Rendiconto finanziario | pag. | 24 | |
NOTA INTEGRATIVA | |||
PARTE A | |||
Politiche contabili | |||
A.1 Parte generale | pag. | 27 | |
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio | pag. | 36 | |
A.4 Informativa sul fair value | pag. | 49 |
PARTE B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale | ||
ATTIVO | ||
Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide | pag. | 57 |
Sezione 2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | pag. | 58 |
Sezione 4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | pag. | 61 |
Sezione 8 Attività materiali | pag. | 65 |
Sezione 9 Attività immateriali | pag. | 66 |
Sezione 10 Le attività fiscali e le Passività fiscali | pag. | 67 |
Sezione 12 Altre attività pag. 69
PASSIVO
Sezione 1 | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | pag. 70 |
Sezione 2 | Passività finanziarie di negoziazione | pag. 71 |
Sezione 6 | Passività fiscali | pag. 73 |
Sezione 8 | Altre passività | pag. 73 |
Sezione 9 | Trattamento di fine rapporto del personale | pag. 74 |
Sezione 11 | Patrimonio | pag. 76 |
Sezione 12 Patrimonio pertinenza di terzi pag. 77
PARTE C - Informazioni sul Conto Economico
Sezione 1 | Risultato netto dell’attività di negoziazione | pag. | 80 |
Sezione 5 | Commissioni | pag. | 81 |
Sezione 6 | Interessi | pag. | 82 |
Sezione 7 | Dividendi e proventi simili | pag. | 83 |
Sezione 8 | Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento | pag. | 84 |
Sezione 9 | Spese amministrative | pag. | 85 |
Sezione 10 | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | pag. | 87 |
Sezione 11 | Rettifiche di valore nette su attività materiali | pag. | 88 |
Sezione 12 | Rettifiche di valore nette su attività immateriali | pag. | 88 |
Sezione 13 | Altri proventi e oneri di gestione | pag. | 89 |
Sezione 18 | Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente | pag. | 90 |
PARTE D - Altre informazioni
Sezione 1 | Riferimenti specifici sulle attività svolte | pag. | 92 |
Sezione 2 | Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura | pag. | 97 |
Sezione 3 | Informazioni sul patrimonio | pag. | 109 |
Sezione 4 | Prospetto analitico della redditività complessiva | pag. | 112 |
Sezione 5 | Operazioni con parti correlate | pag. | 113 |
Sezione 7 | Informativa sul leasing | pag. | 113 |
Sezione 8 | Altri dettagli informativi | pag. | 114 |
ALLEGATI
Relazione del Collegio Sindacale Relazione della Società di Revisione
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE 2019
Signori Azionisti,
Il bilancio consolidato del gruppo Intermonte Holding Sim (di seguito anche il “Gruppo Intermonte” o il “Gruppo”) chiude il 2019 con un utile netto di Euro 5.343.257, che rappresenta un ottimo risultato considerando il quadro economico generale di riferimento
1 | LO SCENARIO MONDIALE E FINANZIARIO |
1.1 L'Economia internazionale
L’economia mondiale nel 2019 è cresciuta del +2,9%, meno del 2018 (+3,6%) e al livello minimo dalla crisi del 2008-2009; hanno rallentato sia i Paesi sviluppati, +1,7% dal +2,2% del 2018, che i Paesi Emergenti, passati dal +4,5% al +3,7%.
Nessuno tra i maggiori paesi del mondo ha migliorato il proprio ritmo di crescita, Solo l’UK ha mantenuto la crescita dell’anno precedente al +1,3%; gli Stati Uniti hanno registrato +2,3% (dal +2,9% del 2018), l’area Euro è passata dal +1,9% al +1,2%, il Japan dal +1,0% al +0,9% e il Canada dal +1,9% al +1,5%.
Tra i Paesi Emergenti la Cina è cresciuta del +6,1%, dal +6,6% del 2018, la Russia è passata dal +2,3% al
+1,1%, l’India dal +6,8% al +4,8%, il Brasile dal +1,3% al +1,2% del 2018 e l’Arabia Saudita dal +2,4%
del 2018 al +0,2%.
Nonostante le forti incertezze che incombevano sulle economie mondiali, ereditate dall’ anno precedente, le prospettive di crescita all’inizio dell’anno erano solo di poco inferiori a quelle del 2018. Man mano che passavano i mesi, però, i due principali organismi internazionali, - OCSE e FMI – tagliavano le stime di crescita mondiale dal 3,3% iniziale al 2,9% di fine 2019.
Il protrarsi della “trade war” innescata da Xxxxx contro i principali partner commerciali degli USA - Cina in primis – si traduceva via via in una contrazione del commercio globale ed al crollo degli indicatori manifatturieri, specie nei paesi a maggiore vocazione di export (Eurozona e Germania), La conseguente frenata della crescita economica veniva accompagnata da un forte rallentamento delle pressioni inflazionistiche; le previsioni passavano dal +1,7% di inizio anno al +1,4% di fine 2019 per i paesi sviluppati e dal +4,9% al +4,6% per le Economie emergenti, Il protrarsi dei tempi per la soluzione della questione Brexit in UK, peggioravano il “sentiment” internazionale. Così che le Banche Centrali, preoccupate per il negativo evolversi della situazione, a metà anno invertivano la direzione della Politica Monetaria, passando velocemente dalla normalizzazione dei tassi ad un rinnovato approccio espansivo, tradottosi nella seconda parte dell’anno in svariati tagli dei tassi ed al rinnovo dei programmi di QE più o meno esplicitati.
Il petrolio (Xxxxx) nei primi mesi dell’anno, favorito dal taglio alla produzione dell’OPEC e dalle crisi in Venezuela e Libia che provocano una riduzione delle estrazioni, saliva dai 50 US$ di inizio anno ai massimi dell’anno a 75 US$ tra aprile e metà maggio. Successivamente invertiva la rotta; il prezzo iniziava a scendere fino a metà agosto, tornando poco sopra le quotazioni iniziali, per poi recuperare negli ultimi mesi dell’anno e chiudere intorno a 68 US$. La media annua, così, diminuiva a 64,3 US$ dai 71,2 US$ del 2018.
Il dollaro ha avuto nella prima parte dell’anno una forte volatilità all’interno di un trend ascendente che lo ha portato dai circa 1,14 US$/Eu iniziali a 1,11 US$/Eu a inizio giugno - con il minima dell’anno registrato a 1,152 US$/Eu nella seconda settimana di gennaio. Dopo una discesa che lo portava a 1,138 US$/Eu verso fine giugno, ricominciava a salire fino al massimo dell’anno a 1,09 US$/Eu a fine settembre. Il trend, infine, si invertiva così da chiudere il 2019 a 1,122 US$/Eu, con una rivalutazione finale del 2% rispetto all’Euro nel corso del 2019.
La Sterlina, influenzata dalle continue discussioni sulla Brexit, che portavano anche al cambio della guida del governo UK, dopo un iniziale periodo di svalutazione recuperava terreno, man mano che si avvicinava un accordo definitivo per l’uscita dalla UE; chiudeva così l’anno rivalutandosi del 5,5% rispetto all’Euro. Lo Yen nel corso dell’anno ha registrato una minima rivalutazione verso il US$: +1,0%.
Infine lo Yuan; utilizzato dal Governo cinese come strumento per contrastare i dazi imposti dagli USA, si è svaluto del 1,5% nei confronti della divisa americana, rimanendo per diversi mesi - da agosto in poi – sopra la soglia considerata “critica” dagli USA dei 7,0 CNY/US$.
L’oro, che a inizio anno prezzava 1280 US$/oncia è rimasto nel range 1260 – 1350 US$/oncia in tutta la prima metà dell’anno, con valori minimi intorno a 1269 US$/oncia tra aprile e maggio. Le crescenti incertezze sull’andamento economico e i vari focolai di tensione tra diversi paesi, facevano rialzare le quotazioni fino a un massimo di 1550 US$/oncia agli inizi di settembre, per poi finire l’anno a 1520 US$/oncia.
I tassi d’interesse nel corso dell’anno sono scesi ovunque, con variazioni più o meno accentuate nei diversi paesi, La Fed, per i rischi sulla crescita globale e l’incertezza della politica commerciale, tra luglio e ottobre ha tagliato per tre volte di 0,25% i tassi ufficiali, portando la forbice dei tassi dal 2,25%- 2,50% al 1,50%-1,75%. Dal canto suo la BCE ha ridotto solo una volta a settembre il tasso sui depositi, passando da -0,4% a -0,5% ma lasciando invariato il tasso di rifinanziamento allo 0%. Anche nel 2019 il commercio mondiale è stato una delle principali cause del rallentamento economico. Le conseguenze della guerra Commerciale innescata dal Presidente americano Xxxxx già nel 2018, con l’imposizione di dazi a diversi paesi, in difesa delle produzioni nazionali, ha fortemente pesato anche nel 2019 sul ritmo di crescita del Commercio Mondiale, passato dal +3,7% del 2018 al +1,0% del 2019. A farne le spese sono stati soprattutto i paesi emergenti dove il commercio è sceso al +0,4% dal +4,6% dell’anno prima, mentre nelle economie avanzate è sceso al +1,3% dal +3,2% del 2018.
1.2 L’area Euro
L’area Euro nel 2019 ha rallentato il passo ed è cresciuta del +1,2% dal +1,9% del 2018.
Dopo un inizio anno confortante, con tutti i principali paesi che registravano una crescita nel 1Q19 più marcata dei trimestri precedenti, sostenuti dalle condizioni di finanziamento favorevoli, ulteriori incrementi dell’occupazione e delle retribuzioni e da prezzi più contenuti dei prodotti energetici, già dal secondo trimestre rallentavano e la crescita rimaneva debole fino alla fine dell’anno.
Il rallentamento dell’economia cinese e la debolezza nel settore automobilistico europeo pesavano sui produttori di beni strumentali e intermedi, in particolare sull’economia tedesca, molto esposta – come l’Italia - alle esportazioni. Risultavano meno colpite Francia e Spagna, che hanno una quota maggiore di servizi e beni di consumo.
Così la Germania chiudeva l’anno con solo un +0,6% di crescita, dal +1,5% del 2018; la Francia registrava +1,3% dal +1,7% del 2018, la Spagna +2,0% dal +2,4% del 2018 e l’Italia +0,2% dal +0,8% dell’anno precedente.
Concluso a dicembre 2018 il piano di QE iniziato nel 2015 con lo scopo di riportare l’inflazione vicino al 2,0%, livello considerato ottimale per una solida crescita economica, la BCE, preso atto che la situazione economica si stava di nuovo involvendo, adottava nel corso dell’anno altri strumenti di politica monetaria, convenzionali e non. Oltre ad aver continuato a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza, in giugno annunciava un nuovo programma di TLTRO (III) e in settembre annunciava un taglio del tasso di interesse sui depositi di 10 bps, portandolo al -0,50% e un nuovo piano di QE da 20 Mld
Euro/mese a partire da novembre. Queste sono state le ultime decisioni del Consiglio guidato da X. Xxxxxx, il cui mandato è terminato a fine ottobre.
Nel complesso si può affermare che nel 2019 la politica monetaria della BCE se da una parte ha avuto successo per i mercati finanziari dall’altra non lo è stata per l’economia reale.
La ripresa graduale dell’inflazione, uno dei benefici del piano di QE, infatti, si interrompeva nei primi mesi del 2019 quando si invertiva di nuovo i trend, così che la media d’anno si riduceva al +1,2%, dal
+1,8% del 2018.
Relativamente ai principali paesi della Eurozona, in media d’anno i prezzi hanno registrato +1,4% in Germania, +1,1% in Francia, +0,7% in Spagna, e +0,6% in Italia.
Il mercato del lavoro è ancora in miglioramento; la disoccupazione è scesa al 7,6% dal 8,2% del 2018, nell’area Euro, ed è in calo in tutti i paesi, Rimane comunque alta in Grecia (17,2%), Spagna (14,1%), Italia (10,0%) e Francia (8,5%) mentre, Olanda (3,4%), Norvegia (3,4%) e Germania (5,0%) sono i paesi più virtuosi.
Sono anche migliorati i Conti Pubblici: il rapporto Deficit/PIL, in continua diminuzione dai massimi del 2009, è arrivato al -0,8% dal -0,5% del 2018, Alcuni paesi sono addirittura in surplus: prime fra tutte la Germania (+1,4%) e l’Olanda (+1,1%), Sono ancora in deficit, ma hanno migliorato il loro rapporto, la Francia (-2,6% da -2,7% del 2018), la Spagna (-2,7% dal -3,1%) e l’Italia (-2,0% dal -2,4% del 2018).
Nel 2019 è diminuito il rapporto Debito Pubblico/PIL dell’area: 85,1% dal 86,7% del 2018, grazie alla Germania che è passata dal 60,9% del 2018 al 59,1% e alla Spagna scesa dal 97,6% al 96,6%, In Italia, invece, è salito dal 132,2% al 136,0%, mentre è in continua crescita in Francia al 99,6% dal 98,4% del 2018.
1.3 La situazione italiana
Anche nel 2019 l’Italia è stato il paese europeo a crescita più bassa: +0,2% dal +1,8% del 2018.
Dopo una prima metà dell’anno in leggero recupero (+0,1% YoY) e un 3Q più promettente (+0,5%), negli ultimi 3 mesi dell’anno la crescita tornava a zero, deludendo ogni aspettativa di ripesa.
La fiducia dei Consumatori e delle Imprese ha continuato a diminuire per tutto l’anno, influenzata sia dalle “criticità” internazionali sia dai problemi interni al Paese, dove un Governo sempre più litigioso aveva varato un Manovra di Xxxxxxxx ben poco incentrata sulla crescita. Il ciclo economico, sebbene andato via via deteriorandosi nel corso dell’anno, è stato sostenuto dalla domanda estera, con le esportazioni cresciute del +2,0%, più delle importazioni (+1,3%), Questo buon risultato, nonostante la diminuzione del Commercio internazionale, è in buona parte dovuto alle barriere tariffarie tra USA e Cina che hanno consentito al nostro paese un aumento delle esportazioni nel mercato americano di quei prodotti colpiti dai dazi cinesi. La Bilancia Commerciale ha chiuso il 2019 con un surplus di 52 Mld Euro, maggiore dei 39.3 mld Euro dell’anno prima, così che il contributo della domanda estera alla crescita del PIL è stato del +0,2%.
La domanda interna, invece, è stata penalizzata dalle scorte che con un contributo negativo del -0,7% hanno azzerato la crescita dei Consumi (+0,5%) e degli Investimenti (+1,9%), comunque entrambe inferiori a quelle del 2018.
La produzione industriale italiana ha registrato variazioni negative (YoY) mese dopo mese, chiudendo l’anno in rosso a -1,3%, dopo quattro anni di ripresa.
Nonostante l’economia praticamente ferma, i conti pubblici non ne hanno risentito. Il deficit di bilancio è rimasto al 2,2% in rapporto al PIL, come nel 2018, aiutato sia dalla minor spesa per interessi (tassi più bassi) che dalle entrate tributarie (la fatturazione elettronica ha ridotto l’evasione fiscale). Il rapporto Xxxxxx/PIL, invece, è cresciuto ancora: dal 132,2% del 2018 al 136,0%.
La pressione fiscale è rimasta tra le più alte d’Europa, ma ha comunque continuato a scendere: è stata del 39,5% del PIL, rispetto al 41,8% del 2018.
Continua a migliorare il mercato del lavoro: gli occupati sono aumentati di 136,000 unità a fine anno, con il tasso d’occupazione salito dal 58,7% del 2018 al 59,2% mentre il tasso di disoccupazione è sceso in corso d’anno dal 10,4% al 9,8%: la media annua è stata del 10,0% dal 10,6% del 2018, Migliora anche la
disoccupazione giovanile, che rimane comunque molto alta: ha registrato 28,9% a dicembre dal 31,9% di fine 2018.
Le retribuzioni orarie dei lavoratori sono cresciute in media d’anno del +1,1%, dopo il +1,5% registrato nel 2018 e +0,5% nel 2017.
1.4 I mercati finanziari
Dopo il 2018, anno-no per le Borse mondiali, ben altra cosa è stato il 2019 con gran parte dei principali indici mondiali ai massimi storici; tutti i listini hanno chiuso l’anno con segno positivo e con variazioni a doppia cifra.
Saliti costantemente per i primi 4 mesi dell’anno i listini confermavano il detto “Sell in May and go away”, scendendo per tutto il mese e segnando un minimo proprio il 31 maggio, Riprendevano il trend ascendente fino all’ultima settimana di luglio per poi stornare fino a metà agosto. Da lì in avanti il trend positivo riprendeva deciso fino a fine anno, con alcune brevi battute d’arresto nella seconda metà di settembre e di novembre. I listini europei, giapponesi ed americani raggiungevano i massimi sul finire dell’anno, mentre i principali asiatici non riuscivano più a superare il picco di fine aprile.
Le Borse Americane sono state le migliori dell’anno, superando più volte il massimo storico (Nasdaq
+35,9% e S&P +29,6%), A seguire, tra i principali listini mondiali le migliori performance del 2019 le ha registrate il Brasile (+31,6%), la Borsa Italiana (FTSE Mib +28,3%) e quella Francese (+27,9%), Meno positive, invece, le Borse di Hong Kong (+11,0%) per i disordini sociali, quella inglese (+12,7%) – Brexit-No-Brexit) e Spagnola (+13,2%) elezioni e incertezza politica.
La Borsa italiana è stata una delle migliori dell’anno. Il recupero dai minimi della fine anno 2018 è derivato si da questioni prettamente “tecniche” - un riposizionamento da iper-venduto – sia dal nuovo atteggiamento molto più “dovish” delle Banche Centrali e da un clima più sereno sul fronte della guerra commerciale tra USA e Cina. Un deciso cambiamento su questo fronte provocava, poi, lo storna di maggio, con la Cina che cambiava atteggiamento verso Xxxxx, facendo deprezzare lo Yuan, riducendo gli acquisti di treasury americani e mettendo pressione sul petrolio. Al pari di tutti i listini mondiali anche la Borsa italiana si riprendeva a Giugno grazie al principio del “tanto peggio – tanto meglio”, che ha poi caratterizzato tutta la seconda parte dell’anno; i mercati azionari ogniqualvolta la situazione internazionale peggiorava e le attese di ripresa svanivano, scommettevano su interventi di politica monetaria più accomodanti e concreti da parte delle Banche Centrali. I listini italiani successivamente venivano influenzati dalla situazione politica interna, che vedeva prima la minaccia della Commissione Europea di aprire una procedura di infrazione per debito eccessivo, poi la crisi di Governo Lega-5 stelle con il rischio di elezioni anticipate ed infine la nascita di un nuovo Governo 5 stelle – PD, più gradito ai mercati finanziari.
Così il 2019 finiva sui livelli massimi grazie anche al rasserenamento sui due temi internazionali che hanno influenzato gli ultimi due anni: l’ormai raggiunto accordo tra USA e Cina sulla fase-1 della guerra commerciale e il definitivo accordo tra UK e Unione Europea sulla Brexit. A questi si aggiungevano tre motivazioni domestiche: la modifica alla legge sui PIR approvata dal Parlamento, effettiva da inizio 2020, che ha spinto molti investitori ad anticipare l’entrata nelle Mid-Small Caps, due grosse operazioni di M&A (Fiat Chrysler-Peugeot e LVMH-TIFFANY) che hanno ravvivato il mercato azionario e l’approvazione della Legge di Bilancio che scongiurava anche per quest’anno l’aumento dell’IVA.
Alla fine i listini italiani sono saliti tutti oltre il 20% con l’indice delle Blue Chips (FTSE Mib) miglior performer (+28,3%), e a seguire quello delle Small Caps (FTSE Italia Small Caps: +28,1%) e FTSE Italia Star (+28,0%).
I settori che hanno meglio performato sono stati gli Industrial Capital Goods (+54,6%) grazie ai titoli tecnologici, gli Asset Managers (+54,4%), i Consumers (+40,4%), le Utilities (+31,5%) e le Insurances (+22,7%), Sono cresciuti meno i titoli Energy (+3,2%), penalizzati dall’andamento del petrolio e i Media (+12,1%) per la minor spesa pubblicitaria.
Alla stessa stregua, i mercati obbligazionari hanno registrato un anno ampiamente positivo, sostenuti dall’espansione dei bilanci delle principali Banche Centrali. Ciò ha spinto al ribasso i rendimenti dei titoli
decennali, con il Bund tedesco arrivato addirittura in territorio negativo già nel primo trimestre dell’anno. Nel Mercato dei Titoli di Stato italiani il rendimento del Benchmark 10y, ha iniziato l’anno al 2,75% per poi scendere fino al 0,80% all’inizio di Settembre; è successivamente risalito per chiudere l’anno a 1,42%.
Lo spread BTP-Bund, rimaneva nel range 250 – 300 b.p. nella prima metà dell’anno (con un massimo a 289 b.p., nei primi giorni di febbraio) per poi scendere - tranne un altro picco a metà agosto per la crisi di Governo – fino a 160 b.p. a fine anno.
Nel 2019 gli scambi azionari della Borsa Italiana sono ammontati a 547.4 mld Eu, in diminuzione rispetto ai 626.5 mld Eu del 2018, con oltre 64.3 ml di contratti.
La media giornaliera degli scambi è diminuita a 2.17 mld dai 2.50 mld Eu del 2018.
A fine anno le società quotate sul mercato principale - XXX - xxxxx 000 x 000 xxx XxX Xxxxxx, per un totale di 374 società.
Per quanto riguarda i flussi di investimento, nel 2019 si evidenziano 41 ammissioni di cui 35 IPO: sono state stata quotate al listino principale 4 nuove società (Nexi, Italian Exhibition Group, Newlat Food e Sanlorenzo) e altre 31 sui listini secondari. Il totale della raccolta da parte delle 35 IPO è stata 2,5 mld, Ci sono state, inoltre, 6 ammissioni derivanti da fusioni e business combinations: 3 sul MTA e 3 sul AIM Italia.
Nel corso dell’anno si registrano i passaggi di mercato di 4 società dal AIM Italia al MTA, segmento STAR: WIIT, Cellularline, Alkemy e Orsero.
Sono state effettuate 10 operazioni di aumento di capitale e collocamenti che hanno raccolto complessivamente 363 ml Eu; l’unico di un certo rilievo è stato quello di Juventus (300 ml Eu).
Le operazioni di OPA sono state 14, che hanno restituito al mercato un ammontare di circa 864 ml Eu; le principali sono state quelle di Ansaldo STS, Parmalat, Saes Getters e Sias.
Il monte dividendi distribuito nel 2019 dalle società italiane quotate è ammontato a 23.9 mld Eu, dai 19.5 mld Eu del 2018 e 18.4 mld Eu del 2017.
La capitalizzazione delle società quotate sul mercato principale - MTA - si è attestata a 637.8 mld Eu, di cui 41.8 mld relativi alle società dello STAR. Le 132 società quotate all’AIM Italia hanno capitalizzato 6,6 mld Euro, Complessivamente Il totale della Mkt Cap della Borsa Italiana è stato 644.4 mld Euro pari al 37,2% circa del PIL italiano.
Andamento del mercato azionario e dei principali indicatori macroeconomici nel 2019
2019 | Mercato Azionario | PIL | Inflazione |
Italia | +28,3% | 0,2% | 0,6% |
Germania | +21,5% | 0,6% | 1,4% |
Francia | +27,9% | 1,3% | 1,1% |
U,K, | +12,7% | 1,3% | 1,8% |
USA | +29,6% | 2,3% | 1,8% |
Japan | +18,2% | 1,0% | 0,5% |
Area Euro | +25,5% | 1,2% | 1,3% |
China | +21,9% | 6,1% | 2,9% |
2 GRUPPO INTERMONTE
2.1 Intermonte Holding Sim
Nel 2020 è proseguita l’attività di trading in quote di emissione e in strumenti derivati ad esse connessi che ha ancora riguardato prevalentemente l’operatività di arbitraggio in conto proprio tra quote e derivati, anche se si è assistito ad un aumento dell’attività con i clienti.
Il contributo al risultato è stato di quasi mezzo milione di euro, cui va sommato l’utile derivante dalla restante attività di negoziazione in strumenti finanziari per arrivare ad un risultato netto complessivo di euro 623.281.
Il risultato economico è stato positivamente influenzato dall’attività di holding di partecipazioni in quanto la Società, che detiene 36.113.207 di azioni di Intermonte SIM, pari all’85,85% delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2019, a seguito della distribuzione da parte della società di un dividendo di 6.982.492 Euro, ha incassato nell’esercizio 2019 un importo di pertinenza pari a 5.994.792 euro.
Le spese per il personale sono state 228.547 euro, mentre le altre spese amministrative si attestano a Euro 206.282.
A seguito dell’adesione a tale opzione non seguita dagli altri soci, la quota di controllo è aumentata sia in termini assoluti (36.113.207 azioni) sia in termini percentuali (85,85%) e quindi la Società mantiene la qualifica di Capogruppo di gruppo di SIM ai sensi del Regolamento della Banca d’Italia in materia di Vigilanza Prudenziale per le SIM del 24 ottobre 2007.
2.2. Intermonte Sim
L’anno 2019 ha visto una continuazione, seppure in forma attenuata, dei trend negativi che avevano impattato l’attività di intermediazione nel 2018, dovuto alla introduzione e implementazione della MIFID 2. I volumi intermediati sul mercato azionario sono rimasti molto deboli, con un recupero nella seconda parte dell’anno che non ha però compensato il forte calo del primo semestre. Allo stesso tempo, le modifiche introdotte dal legislatore a inizio anno ai PIR hanno finito per azzerare completamente l’appeal di questo prodotto per le case prodotto ed hanno avuto anzi un effetto negativo particolarmente accentuato, registrando quasi un miliardo di euro di riscatti dopo i risultati positivi degli anni precedenti. Il tutto in un contesto peraltro molto positivo per il mercato azionario, che ha goduto una performance positiva tra le più alte d’Europa.
Il rallentamento dei PIR ha influito anche sull’attività di investment banking ed in particolare il mercato delle IPO ha subito un brusco rallentamento nel 2019, con solo 2.5mld di euro raccolti, ma di cui la sola IPO di Nexi ne ha rappresentati ben 2.2mld.
In generale quindi il 2019 è stato ancora un anno difficile per le attività della SIM, anche se la seconda parte dell’anno ha mostrato qualche segnale di miglioramento, complice anche uno scenario politico leggermente meno avverso di quello che ha caratterizzato il 2018 e la prima metà del 2019.
2.2.1 Le attività commerciali
Intermediazione
Il mercato azionario italiano ha continuato a mostrare una forte debolezza nei volumi intermediati, malgrado la performance dell’indice abbiano posto l’Italia tra i primi posti in Europa nel 2019. In particolare, secondo i dati ufficiali di Assosim i volumi intermediati per conto terzi sul principale mercato azionario italiano MTA erano in calo del 11% nel 2010, con una seconda parte dell’anno migliore della prima, ma non tale da invertire il trend di ribasso per tutto l’anno. La scarsa partecipazione degli investitori alla pur buona performance dell’anno è spiegata da due fattori: 1) una continua disaffezione degli investitori esteri verso il nostro paese, aggravata dalle incertezze politiche che hanno caratterizzato la situazione politica italiana almeno fino ad agosto (rottura della Lega con i 5 Stelle e formazione di un nuovo governo percepito dal mercato per essere meno anti-europeista); 2) il mancato contributo dei fondi PIR, che avrebbero dovuto funzionare da “stabilizzatori” sul segmento delle mid-small caps ed invece sono stati fortemente penalizzati dai cambiamenti normativi di inizio anno, che ne hanno azzerato l’appeal commerciale e hanno portato a riscatti stimati a quasi un miliardo di euro nel 2019.
In questo contesto il 2019 ha visto ancora un po’ di pressione lato pricing della ricerca in ottica MIFID 2, consolidando il trend di dumping effettuato dai grandi broker internazionali a danno degli operatori specializzati, come Intermonte. Anche se tale trend sembra essere in attenuazione rispetto al 2018, i prezzi a cui la ricerca viene offerta da grosse società internazionali continua ad essere nettamente inferiore ai prezzi attesi e, soprattutto, a quelli praticati mediamente dai broker specializzati, rafforzando il dubbio di politiche di dumping volte ad attrarre clienti sulle piattaforme di internalizzazione di queste grandi case, con commissioni nominali modeste compensate da spread di negoziazione.
Oltre a questo fenomeno, in un contesto di generale debolezza sui volumi intermediati dagli investitori istituzionali, si sono ulteriormente rafforzati gli operatori specializzati retail che hanno guadagnato ancora quota di mercato a scapito degli operatori che si rivolgono a clientela istituzionale.
A questo si è aggiunto un trend, oramai manifesto da anni e che ha assunto proporzioni importanti, che vede un’avanzata dei prodotti quantitativi e degli algoritmi a scapito dei fondi classici di stockpicking attivo, che rappresentano la grossa base della clientela della società. Basti a questo scopo osservare il forte aumento dell’attività su ETF e le percentuali raggiunte dalle società di trading algoritmico sui volumi scambiati nei mercati azionari.
L’insieme dei fattori sopra citati ha impattato quindi in maniera ulteriormente negativa il 2019, con un trend sui ricavi da intermediazione azionaria ancora in calo in un contesto che rimane difficile. Notiamo invece come altri segmenti, in particolare l’attività di intermediazione su derivati e ETF, si sia dimostrata molto più resiliente rispetto al trend sull’azionario italiano.
Verso il fine anno si è vista però un’inversione di tendenza e da novembre l’attività di intermediazione ha avuto finalmente un segno positivo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Riteniamo che le attese positive per un rispristino dei PIR versione 3.0, dopo le modiche normative effettuate ad inizio anno che hanno di fatto congelato il mercato e contribuito anzi a
consistenti riscatti dai fondi, stia riportando un po’ di interesse degli investitori verso un segmento, quello delle small caps, che storicamente ha offerto ritorni interessanti agli investitori. In questo ambito, l’attesa ripartenza dei nuovi fondi PIR, per i quali è stato introdotto un nuovo vincolo più stringente a investire in società di piccola capitalizzazione, è una notizia positiva per la nostra società che ha un forte posizionamento sia come ricerca ed intermediazione che come investment banking proprio su questo segmento.
Un altro fattore di supporto per il business l’anno prossimo dovrebbe venire dai nuovi accordi di intermediazione stretti con alcune banche retail, resi possibili dagli investimenti nella nuova tecnologia di intermediazione effettuati nel 2019.
Il grafico sotto riportato mostra l'andamento delle commissioni sui titoli azionari e obbligazionari nel corso dell'anno 2019
ANDAMENTO DELLE COMMISSIONI EURO/000
Corporate Finance
Il 2019 è stato caratterizzato da condizioni di mercato incerte, che hanno reso difficile l’accesso ai mercati dei capitali, azionari ed obbligazionari, in particolare da parte di piccole e medie imprese. I ricavi della Divisione per il 2019 sono risultati sostanzialmente stabili rispetto al 2018. Il 2019 ha visto solo 4 IPO sul mercato principale ed un numero elevato di operazioni di dimensioni molto contenute su AIM Italia.
Nonostante il perdurare di difficili condizioni di mercato, Intermonte ha portato a termine alcune importanti operazioni nel corso del 2019, a testimonianza di una leadership di mercato nel segmento small e midcaps anche in condizioni di mercato complesse, avendo agito come Global Coordinator e Sponsor nella IPO di Italian Exhibition Group su MTA, e come Global coordinator nell’IPO di Iervolino Entertainment su AIM Italia. Intermonte ha altresì agito come Sponsor nelle ammissioni a MTA - Star di Cellularline, Wiit ed Alkemy, ed ha svolto il ruolo di bookrunner nel collocamento di una quota del 2% circa di Falck Renewables.
Nel segmento “Debt Capital Markets” Intermonte ha guidato come sole bookrunner l’emissione obbligazionaria di Iervolino Entertainment ed ha gestito le emissioni ABS di Locam ed SCY Space.
Nel campo dell’M&A Intermonte ha agito come advisor di Saes Getters nell’OPA su azioni proprie della società, come advisor di CDP nell’operazione Progetto Italia, ha assistito Hitachi nell’OPA su Ansando STS e Sunrise Investments nell’OPA e conseguente delisting di Italiaonline.
L’attività di Specialista e Corporate Broker per le società italiane quotate è proseguita con successo nel corso del 2019, ma ha visto una leggera contrazione dei contratti a causa di offerte pubbliche e conseguente delisting di 3 società.
Complessivamente i ricavi dell’anno della divisione sono stati di circa Euro 7.000.000, sostanzialmente stabili rispetto al 2018.
Informativa e analisi finanziaria online
La divisione Websim, per ciò che riguarda il segmento piattaforme online Banche, ha proseguito l’erogazione del servizio a tre principali clienti istituzionali, FinecoBank, Poste Italiane e Banca Generali. Invariato l’ammontare complessivo rispetto all’anno precedente per quanto riguarda i tre rapporti attivi.
E’ aumentato invece l’apporto degli emittenti di Certificate e ETF che ha in parte mitigato il calo dei predetti contribuenti.
Il contributo complessivo della Clientela Istituzionale è stato pari a circa 607 mila Euro, in decremento rispetto ai 747 mila dell’anno scorso. A tale ammontare va però aggiunto il contributo derivante dall’attività di marketing sui Certificate svolta dalla nuova divisione TIE, che ha più che compensato il venir meno di alcuni contratti di divulgazione editoriale sui Certificate.
Con riferimento ai Clienti Retail, il contributo del segmento in termini di ricavi ammonta a circa 258 mila Euro ed è risultato in calo rispetto al 2018 (309 mila Euro) per effetto della fase di transizione dal vecchio al nuovo sito che ha compromesso per qualche mese la normale attività commerciale.
L’attività RIRP (Retail Investor Research Provider) per gli emittenti ha generato un fatturato di circa 480 mila Euro, con un andamento in crescita rispetto ai circa 444 mila Euro dell’anno precedente, grazie alla stipula di contratti pluriennali che ha mitigato il mancato rinnovo da parte di alcune controparti.
Complessivamente i ricavi netti della divisione sono stati pari a 1.341 mila Euro, in contrazione del 10% circa rispetto ai circa 1.500 mila Euro registrati nel 2018.
Si precisa che il dato finale non tiene conto del contributo della nuova divisione TIE, scorporata nel corso del 2019. A parità di perimetro, ovvero accludendo il contributo di TIE, i ricavi risultano in incremento rispetto all’anno scorso.
Ancora debole il contributo dell’attività di raccolta tramite progetti di Crowdfunding, sulla quale la società ha investito nel corso dell’anno confidando in ritorni già nel prossimo esercizio.
Partecipazioni
IL Gruppo Intermonte SIM detiene una partecipazione totalitaria in JPP Euro-Securities, società operante a New York che aveva la funzione di consentire, suo tramite, l’operatività nei confronti dei clienti residenti in USA per quanto riguarda in particolare azioni di emittenti italiani. A seguito della riduzione dei flussi di ordini provenienti dal Nord America la SIM ha deciso di mettere in liquidazione la società che ha cessato a metà dicembre la ogni attività. Il servizio di “chaperone” nei confronti di Intermonte ai sensi della Rule 15 – 6 (a) (3) viene dal dicembre scorso svolto da altro broker locale su base di una semplice relazione commerciale.
La partecipazione nella società, iscritta a bilancio per Euro 622.169 evidenzia al 31 dicembre 2019 un patrimonio netto di $ 743.882 che al cambio di detta data (1,1234) ammonta a Euro 622.169, mentre nel 2018 ammontava a $ 1.959.777 che al cambio di detta data (1,145) ammontava a Euro 1.711.596. La riduzione è stata determinata dalla delibera di distribuzione di riserve per $1,5 milioni, parte da utili ($ 945.926) e parte di capitale ($ 554.075), presa in previsione della cessazione dell’attività e della messa in liquidazione, nonché della svalutazione effettuata nell’esercizio anch’essa nella prospettiva della cancellazione il prossimo anno.
I rapporti con la partecipata, fino a quando è stata in attività, erano regolati a condizioni di mercato.
2.2.2 Evoluzione prevedibile della gestione
In un contesto competitivo che rimane estremamente complesso individuiamo tuttavia qualche segnale positivo che ci fa essere più ottimisti per il 2020. Chiaramente la nostra attività resta legata ad un generale maggiore appeal dell’Italia, che dal punto di vista macro continua a sottoperformare il resto dell’Europa. Tuttavia, un ridotto rischio politico potrebbe beneficiare un ulteriore ridimensionamento dello spread BTP/BUND e dovrebbe agire come catalizzatore per attrarre gli investitori esteri, che continuano a latitare dal nostro mercato.
Questo è particolarmente rilevante al fine di un ritorno di un mercato più vivace per le IPO di società medio piccole, mercato su cui nel 2019 hanno pesato sia l’assenza di investitori PIR che, in maniere molto più importante, quelli esteri. La ripresa dei fondi PIR dovrebbe certamente agire da stabilizzatore per l’attività di mercato primario e un ritorno di interesse da parte degli investitori esteri potrebbe completare il circolo virtuoso, riportando interesse e liquidità sul segmento delle mid small caps, che a sua volta beneficerebbe l’appeal delle IPO per le società quotande.
Come accennato in precedenza gli investimenti in nuovi sistemi di trading e di interconnessione su nuovi mercati, entrati in vigore a fine 2019, dovrebbero incrementare l’efficienza dei servizi offerti e quindi la possibilità di aprire nuove relazioni commerciali e la penetrazione sui clienti esistenti. Questo vale per i mercati azionari e forse ancor di più per quelli obbligazionari e dei derivati.
In questo contesto si ritiene che l’attività di intermediazione sulle diverse asset class possa aver toccato un bottom nel 2019 e dare qualche segnale di miglioramento nel 2020. Attese positive ci sono anche dal contributo dal segmento dei derivati azionari europei, il cui set up operativo è stato completato a fine 2019.
Un miglioramento più consistente è atteso dall’attività di investment banking, sia lato ECM che M&A/Advisory. In quest’ultimo segmento si nota come la pipeline di mandati a inizio anno sia promettente, ferma restando la naturale mortalità degli stessi legati alla natura del business di M&A. La divisione Websim resta al momento più resiliente al contesto generale mentre aspettative positive sono riposte nella nuova divisione TIE, creata a metà 2019, dedicata ai consulenti finanziari con un focus particolare sul mondo dei certificati. Gli ultimi mesi del 2019 mostrano un appeal verso questo tipo di prodotto da parte del mondo private banking, che è un interlocutore relativamente nuovo per la SIM cui offrire informazione su strumenti finanziari in un mondo MIFID 2 che richiede sempre più contenuti in grado di rendere appealing il servizio di consulenza.
L’ultima settimana di febbraio ha visto, peraltro, un repentino cambio di prospettiva con l’escalation dell’epidemia di coronavirus in Italia e poi in vari altri stati, con pesantissime ripercussioni a livello economico globale, ma soprattutto nazionale per la vocazione turistica del nostro Paese.
La tenuta delle previsioni sopra riportate dipenderà dalla possibilità di tenere sotto controllo l’espansione della malattia e dall’attuazione di concrete forme di intervento di politica economica in grado di attenuare gli effetti del rallentamento causato dalle misure di prevenzione e dal mutamento degli stili di vita.
2.2.3 L’attività di ricerca e sviluppo
In un contesto di mercato particolarmente sfidante, l'attività di analisi fondamentale si è confermata elemento caratterizzante e strategico dell’attività di intermediazione della SIM. Nel 2019 l'attività dell'Ufficio Studi ha mantenuto livelli produttivi elevati, confermando gli usuali elevati standard per quello che concerne la ricerca su titoli Italiani pur in presenza di alcuni cambi ed uscite all’interno del team. Oltre all'informativa mattutina, l'Ufficio Studi ha redatto a favore della clientela della Società aggiornamenti sugli emittenti, pezzi settoriali, ricerche tematiche, per una produzione totale di 731 report per un totale di circa 5397 pagine, in leggero calo rispetto all’anno precedente.
Nel corso dell’anno è stato confermato l'impegno nell’organizzazione di eventi e presentazioni societarie, permettendo al management delle società emittenti l’esposizione di business plan e risultati economici e finanziari a favore dei principali investitori istituzionali in numerosi eventi nel corso dell’intero anno. Meritano di essere menzionati l’evento organizzato in collaborazione con Borsa Italiana e dedicato alle società italiane nel settore infrastrutture che ha beneficiato anche del patrocinio della Cassa Depositi e Prestiti e del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico. L’evento rappresenta ormai un punto di riferimento consolidato per gli emittenti e gli investitori domestici ed internazionali interessati al settore ed attira sempre maggiore interessa anche per l’accresciuto interesse per il settore ‘green’. Importanti conferenze, anch’esse organizzati in collaborazione con Borsa Italiana, sono gli ‘Italian Equity Roadshow’ nelle primarie piazze finanziarie di Londra e New York che stanno diventando appuntamenti fissi che consentono alle principali società quotate italiane di incontrare investitori istituzionali esteri. Infine, l’evento “Eccellenze del made in Italy” ha raggiunto nel 2019 la sua decima edizione e si è tenuto a Torino con una significativa presenza di emittenti ed investitori. Come consuetudine, l’evento raccoglie le società quotate medio piccole per le quali il gruppo Intermonte da un importante sostegno in termini di visibilità e liquidità. Il contesto complessivo ha continuato ad essere impattato negativamente dall’introduzione della normativa MIFID 2 che si dimostra un elemento di forte criticità nell’interazione con i clienti soprattutto internazionali e di cui si auspica una complessiva revisione nel prossimo futuro. Alla luce di questi impatti negativi, l’attività di Ricerca risulta essere sotto pressione con uscite di analisti esperti difficili da rimpiazzare. La revisione della legge sui PIR ha bloccato l’attività di raccolta in questo importante segmento nel corso del 2019, ciononostante Intermonte ha mantenuto inalterato l’impegno nel segmento degli emittenti di piccola e media capitalizzazione che rappresentano un carattere distintivo della società, che si propone con successo come punto di riferimento per gli investitori sul mercato italiano. Intermonte si conferma anche per il 2019 come l’intermediario con il numero maggiore di società
quotate oggetto di copertura sul mercato italiano.
Nel corso del 2019 il reparto di Information Technology è stato particolarmente impegnato in molteplici attività, sia di aggiornamento e adeguamento dei sistemi, sia di sviluppo di nuovi progetti.
L’adozione del nuovo sistema di trading LIST, e conseguente dismissione di EasyTrade, è stato certamente il progetto più importante ed impegnativo dell’intero anno 2019.
In particolare LIST è stato completamente integrato nel Middle Office di Intermonte. Inoltre la sincronizzazione con gli account e le sigle dei clienti è stata completamente automatizzata. Particolare cura è stata impiegata per realizzare i controlli automatici, sia per quanto riguarda i contratti eseguiti sui mercati che per i filtri dei vari operatori. Infine LIST è stato integrato nel Record Keeping Arkivy e nel servizio TCA. Tutte le postazioni interne (circa 40) sono state installate con Coherence, come pure i clienti interconnessi. La connessione diretta a Xxxxxxxxx è stata completamente riprogettata per LIST.
Il vecchio sistema MAR/MAD di IF Informatica è stato completamente sostituito con Lookout di LIST e le transazioni provenienti da sistemi esterni (ORC, EasyTrade Scalper) sono stati integrati.
Un nuovo servizio di trading per il desk Bond (ALLQ) è stato realizzato con LIST (CP). Il desk può quotare strumenti e/o ricevere RFQ dai clienti. Inoltre un cliente è stato interconnesso al sistema e può quotare i propri strumenti sotto il controllo di Intermonte.
Il sito WEBSIM è stato completamente aggiornato e ridisegnato. Per il CRM è stato attivato il modulo di gestione degli eventi.
Parecchi sistemi/servizi sono stati aggiornati e/o sostituiti con prodotti più performanti ed efficienti:
- Lo storage IBM V7000 è stato espanso con altri 2 TB ridondati
- Il server Exchange di posta è stato aggiornato ed integrato con Enterprise Vault
- Il sistema di backup Veem, la centrale telefonica CISCO, il sistema Varonis sono stati aggiornati I PC meno recenti sono stati sostituiti con altri più performanti, per un totale di circa 47 unità.
E’ stato completato internamente un complesso progetto di Middle Office che consente di gestire in completa autonomia le conferme e le istruzioni di regolamento. Il Middle Office è stato oggetto di numerosissime migliorie e nuove funzionalità.
2.2.4.Gestione del rischio
In ottemperanza a quanto prescritto dal 3° comma, punto 6-bis- a) e b) dell’art. 2428 del Codice Civile, si fornisce informativa in merito alla gestione dei rischi, anche finanziari. La Società attribuisce valenza primaria alla misurazione, alla gestione e al controllo dei rischi, quali attività necessarie a garantire una creazione di valore sostenibile nel tempo ed a consolidare la reputazione del gruppo Intermonte sul mercato di riferimento.
In quest’ottica, è stata effettuata un’accurata identificazione (in base alla propria operatività, alle proprie caratteristiche e al proprio mercato di riferimento) dei possibili rischi da sottoporre a valutazione, al fine di poter determinare se il capitale complessivo detenuto dal gruppo risulta essere adeguato a fronteggiare tutti i rischi rilevanti cui è, o potrebbe essere, esposta la Società. I risultati di questa analisi fanno ritenere che il gruppo è in grado di fronteggiarli, confermando pertanto i presupposti della propria continuità.
Il Patrimonio Netto a fine periodo, senza considerare l’utile generato nel corso dell’esercizio, ammonta a circa 68 milioni di Euro. Il Gruppo, pur disponendo, grazie a rapporti storici con il Gruppo Monte Paschi di Siena, di notevoli affidamenti che ne garantiscono ampiamente le necessità finanziarie, costituite principalmente dal versamento dei margini alla Cassa di Compensazione e Garanzia ed alle ulteriori garanzie dalla stessa richieste per l’attività di negoziazione sulla Borsa Italiana a due giorni e per l’attività di investimento in conto proprio, gode di ampio credito presso altre banche con cui ha diverse linee di credito peraltro poco utilizzate.
Il Gruppo persegue strategie di gestione del proprio capitale e della liquidità prudenziali, soggette a procedure di controllo dei rischi stringenti e lungimiranti, volte a rafforzare costantemente il patrimonio della società affinché la stessa sia sempre pronta a cogliere le occasioni future di business.
Il Consiglio di Amministrazione ritiene pertanto che il Gruppo possegga un capitale e un patrimonio adeguati ad operare e sia comunque in grado di proseguire la propria attività anche qualora dovesse prospettarsi uno scenario futuro in peggioramento con una contrazione considerevole dei flussi finanziari.
Per ulteriori dettagli sulla gestione del rischio, si rimanda alla sezione 2 parte D della nota integrativa.
3. AZIONI PROPRIE
Al 31 dicembre 2019 risultavano 63.941 azioni proprie il cui costo, pari ad euro 1.392.192, è stato portato in detrazione dal patrimonio netto.
4. EVENTI SALIENTI VERIFICATESI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
In relazione alla diffusione del Coronavirus, Il Gruppo Intermonte si è immediatamente attivato adottando tutte le misure necessarie, nel rispetto delle direttive sanitarie impartite dalle autorità, al fine di garantire la piena operatività, tutelando la salute e la sicurezza dei propri dipendenti e collaboratori.
Il Gruppo ha avviato un’analisi dei rischi e dei possibili effetti, in diversi scenari, che le misure adottate in Italia e all’estero potrebbero avere sugli equilibri economico-patrimoniali, attualmente non quantificabili dato il livello di incertezza. L’evento non ha comportato rettifiche delle poste di bilancio in quanto non esistente alla data di chiusura dell’esercizio (“non-adjusting event”).
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Xxxxxxx Xxx
Milano, 6 marzo 2020
Unità di Euro
Voci dell'attivo | 31 12 2019 | 31 12 2018 | |
10 | Cassa e disponibilità liquide | 19.890 | 10.831 |
20 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: | 135.543.090 | 164.939.147 |
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 135.543.090 | 164.939.147 | |
b) attività finanziarie designate al Fair value | |||
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | |||
40 | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | 100.949.197 | 80.947.461 |
a) crediti vs banche | 60.538.945 | 68.398.478 | |
b) crediti verso società finanziarie | 37.857.741 | 10.254.209 | |
c) crediti verso clientela | 2.552.511 | 2.294.774 | |
80 | Attività materiali | 5.809.637 | 475.406 |
90 | Attività immateriali | 113.856 | 227.359 |
100 | Attività fiscali | 3.077.224 | 4.003.478 |
a) correnti | 2.541.538 | 3.383.038 | |
b) anticipate | 535.686 | 620.440 | |
120 | Altre attività | 44.074.119 | 13.524.452 |
TOTALE ATTIVO | 289.587.013 | 264.128.134 |
Voci del passivo e del patrimonio netto | 31 12 2019 | 31 12 2018 | |
10 | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 121.956.850 | 73.059.480 |
a) debiti | 121.956.850 | 73.059.480 | |
b) titoli in circolazione | |||
20 | Passività finanziarie di negoziazione | 74.721.565 | 97.418.420 |
60 | Passività fiscali | 1.995.227 | 1.945.203 |
a) correnti | 1.908.562 | 1.859.816 | |
b) differite | 86.665 | 85.387 | |
80 | Altre passività | 11.331.789 | 11.799.774 |
90 | Trattamento di fine rapporto del personale | 30.603 | 30.778 |
100 | Fondi per rischi e oneri: | 1.405.171 | 1.113.963 |
c) altri fondi rischi ed oneri | 1.405.171 | 1.113.963 | |
110 | Capitale | 3.290.500 | 3.290.500 |
120 | Azioni proprie | (1.392.192) | (1.395.706) |
150 | Riserve | 60.563.232 | 61.868.647 |
170 | Utile (Perdita) d'esercizio | 5.343.256 | 4.525.987 |
180 | Patrimonio di pertinenza di terzi | 10.341.012 | 10.471.088 |
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO | 289.587.013 | 264.128.134 |
Voci | 31 12 2019 | 31 12 2018 | |
10 | Risultato netto dell’attività di negoziazione | 5.437.428 | (1.306.424) |
50 | Commissioni attive | 25.931.302 | 27.867.190 |
60 | Commissioni passive | (2.067.791) | (1.568.208) |
70 | Interessi attivi e proventi assimilati | 1.396.728 | 2.534.293 |
80 | Interessi passivi e oneri assimilati | (2.141.432) | (1.740.290) |
90 | Dividendi e proventi simili | 7.472.812 | 8.348.013 |
110 | MARGINE DI INTERMEDIAZIONE | 36.029.047 | 34.134.574 |
120 | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di.: | (183.814) | 7.140 |
b) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (183.814) | 7.140 | |
130 | RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA | 35.845.233 | 34.141.714 |
140 | Spese amministrative: | (25.809.608) | (26.148.331) |
a) spese per il personale | (16.009.978) | (16.574.717) | |
b) altre spese amministrative | (9.799.630) | (9.573.614) | |
150 | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | (625.000) | (150.000) |
160 | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | (922.893) | (190.584) |
170 | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | (236.530) | (260.698) |
180 | Altri proventi e oneri di gestione | (5.581) | 124.629 |
190 | COSTI OPERATIVI | (27.599.612) | (26.624.984) |
240 | UTILE(PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE | 8.245.621 | 7.516.730 |
250 | Imposte sul reddito dell'esercizio dell’operatività corrente | (2.046.925) | (2.161.043) |
260 | UTILE(PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE | 6.198.696 | 5.355.687 |
280 | UTILE(PERDITA) D'ESERCIZIO | 6.198.696 | 5.355.687 |
290 | Utile (Perdita d'esercizio) di pertinenza di terzi | 855.440 | 829.700 |
300 | UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO | 5.343.256 | 4.525.987 |
Voci | 31/12/2019 | 31/12/2018 | |
10. | Utile (Perdita) d’esercizio | 6.198.696 | 5.355.687 |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico | |||
20. | Titoli di capitale designati al f.v. con impatto sulla redditività complessiva | ||
30. | Passività finanziarie designate al f.v. con impatto a c.e. (variazioni del proprio merito creditizio) | ||
40. | Copertura di titoli di capitale designati al f.v. con impatto sulla redditività complessiva | ||
50. | Attività materiali | ||
60. | Attività immateriali | ||
70. | Piani a benefici definiti | ||
80. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | ||
90. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | ||
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | |||
100. | Coperture di investimenti esteri | ||
110. | Differenze di cambio | ||
120. | Copertura dei flussi finanziari | ||
130. | Strumenti di copertura (elementi non designati) | ||
140. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al f.v. con impatto sulla redditività complessiva. | ||
150. | Attività non correnti in via di dismissione | ||
160. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | ||
170. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | ||
180. | Redditività complessiva (voce 10+170) | 6.198.696 | 5.355.687 |
190. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | 855.440 | 829.700 |
200. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo | 5.343.256 | 4.525.987 |
€/000 | ||||||||||||||
Esistenze al 31/12/2018 | Modifica saldi apertura | Esistenze al 01/01/2019 | Allocazione risultato esercizio precedente | Variazioni dell'esercizio | Patrimonio netto del gruppo al 31/12/2019 | Patrimonio netto di terzi al 31/12/2019 | ||||||||
Variazioni di riserve | Operazioni sul patrimonio netto | Redditivita' consolidata complessiva esercizio 2019 | ||||||||||||
Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Emissione nuove azioni | Acquisto azioni proprie | Distrib. Straord. Dividendi | Variaz. Str. Di Capitale | Altre variazioni | ||||||||
Capitale | 3.291 | 3.291 | 3.291 | 6.500 | ||||||||||
Sovrapprezzi di emissione | - | - | - | 2.693 | ||||||||||
Riserve: | 1.667 | |||||||||||||
a) di utili | 51.533 | 51.533 | (3.836) | 47.697 | ||||||||||
b) altre | 10.335 | 10.335 | 2.531 | 12.866 | ||||||||||
Riserve da Valutazione: | ||||||||||||||
Strumenti di capitale | ||||||||||||||
Azioni proprie | (1.396) | (1.396) | 4 | (1.392) | (1.375) | |||||||||
Utile (Perdita) di esercizio | 4.526 | 4.526 | (4.526) | 6.199 | 5.343 | 856 | ||||||||
Patrimonio netto del gruppo | 68.289 | 68.289 | - | (4.526) | (1.305) | - | 4 | - | - | - | 5.343 | 67.805 | ||
Patrimonio netto di terzi | 10.471 | 10.471 | (830) | (156) | - | - | 856 | 10.341 |
€/000 | ||||||||||||||
Esistenze al 31/12/2017 | Modifica saldi apertura | Esistenze al 01/01/2018 | Allocazione risultato esercizio precedente | Variazioni dell'esercizio | Patrimonio netto del gruppo al 31/12/2018 | Patrimonio netto di terzi al 31/12/2018 | ||||||||
Variazioni di riserve | Operazioni sul patrimonio netto | Redditivita' consolidata complessiva esercizio 2018 | ||||||||||||
Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Emissione nuove azioni | Acquisto azioni proprie | Distrib. Straord. Dividendi | Variaz. Str. Di Capitale | Altre variazioni | ||||||||
Capitale | 3.291 | 3.291 | 3.291 | 6.500 | ||||||||||
Sovrapprezzi di emissione | - | - | - | 2.693 | ||||||||||
Riserve: | 1.823 | |||||||||||||
a) di utili | 52.740 | 52.740 | (1.207) | 51.533 | ||||||||||
b) altre | 16.808 | 16.808 | (6.473) | 10.335 | ||||||||||
Riserve da Valutazione: | ||||||||||||||
Strumenti di capitale | ||||||||||||||
Azioni proprie | (28) | (28) | (1.368) | (1.396) | (1.375) | |||||||||
Utile (Perdita) di esercizio | 11.489 | 11.489 | (11.489) | 5.356 | 4.526 | 830 | ||||||||
Patrimonio netto del gruppo | 84.300 | 84.300 | - | (11.489) | (7.680) | - | (1.368) | - | - | - | 4.526 | 68.289 | ||
Patrimonio netto di terzi | 11.974 | 11.974 | (2.377) | (1.941) | 3.308 | (1.323) | 830 | 10.471 |
A. ATTIVITA' OPERATIVA | 31 12 2019 | 31 12 2018 |
1. Gestione | 31.403.703 | 30.487.053 |
interessi attivi incassati (+) | 1.532.690 | 2.670.255 |
interessi passivi pagati (-) | (2.067.791) | (1.740.290) |
dividendi e proventi simili | 7.472.812 | 8.348.013 |
commissioni nette (+/-) | 24.130.820 | 26.566.291 |
spese per il personale (-) | (12.454.949) | (13.019.688) |
altri costi (-) | 9.510.109 | 9.802.237 |
altri ricavi (+) | 5.621.242 | 315.583 |
imposte e tasse (-) | (2.341.230) | (2.455.348) |
2. Liquidità generata/assorbita delle attività finanziarie | (18.313.439) | 33.040.699 |
attività finanziarie detenute per la negoziazione | 9.812.140 | (28.604.219) |
attività finanziarie valutate costo ammortizzato | 1.497.834 | 40.335.452 |
altre attività | (29.623.413) | 21.309.466 |
3. Liquidità generata/assorbita delle passività finanziarie | 22.136.684 | (18.109.857) |
passività finanziarie valutate costo ammortizzato | 48.897.370 | (47.358.271) |
passività finanziarie di negoziazione | (22.696.855) | 39.664.582 |
passività finanziarie designate al fair value | 0 | |
altre passività | (4.063.831) | (10.416.168) |
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa | 35.226.948 | 45.417.895 |
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | ||
1. Liquidità generata da: | (5.220.728) | 169.977 |
vendite di attività materiali | (5.334.231) | 117.899 |
vendite di attività immateriali | 113.503 | 52.078 |
2. Liquidità assorbita da: | (1.159.423) | (1.159.423) |
acquisti di attività materiali | (922.893) | (922.893) |
acquisti di attività immateriali | (236.530) | (236.530) |
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento | (6.380.151) | (989.446) |
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | ||
emissione/acquisti di azioni proprie | (3.514) | (1.367.216) |
distribuzione dividendi e altre finalità | (6.883.531) | (57.737.432) |
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | (6.887.045) | (59.104.648) |
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO | 21.959.752 | (14.676.199) |
Riconciliazione | 2018 | |
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio* | 21.570.216 | 36.246.415 |
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio | 21.959.752 | - 14.676.199 |
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio | 43.529.968 | 21.570.216 |
* Importo delle disponibilità liquide e della voce Crediti verso banche e enti finanziari per depositi e conti correnti |
NOTA INTEGRATIVA
PARTE A
POLITICHE CONTABILI
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
A.1 – PARTE GENERALE
Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili Internazionali
Il presente bilancio è redatto secondo i principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), così come omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. La Società ha adottato i principi contabili internazionali ai sensi dell’art. 4, comma 4, del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005.
L’applicazione dei principi contabili internazionali è stata effettuata facendo riferimento anche al “Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (Framework).
In assenza di un principio o di una interpretazione applicabile specificamente ad una operazione, altro evento o circostanza, la Direzione Aziendale può fare uso del proprio giudizio nell’interpretare le modalità operative di applicazione del principio contabile, al fine di fornire una informativa:
▪ rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte degli utilizzatori;
▪ attendibile, in modo che il bilancio:
o rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale - finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari dell’entità;
o rifletta la sostanza economica delle operazioni, altri eventi e circostanze, e non meramente la forma legale;
o sia neutrale, cioè scevro da pregiudizi;
o sia prudente;
o sia completo con riferimento a tutti gli aspetti rilevanti.
Nell’esercitare il giudizio descritto, la Direzione Aziendale può fare riferimento e considerare l’applicabilità delle seguenti fonti, riportate in ordine gerarchicamente decrescente:
▪ le disposizioni e le guide applicative contenute nei Principi e Interpretazioni che trattano casi simili o correlati;
▪ le definizioni, i criteri di rilevazione ed i concetti di misurazione per la contabilizzazione delle attività, delle passività, dei ricavi e dei costi contenuti nel Quadro sistematico.
Nell’esprimere un giudizio la Direzione Aziendale può inoltre considerare le disposizioni più recenti emanate da altri organismi preposti alla statuizione dei principi contabili che utilizzano un Quadro sistematico concettualmente simile per sviluppare i principi contabili, altra letteratura contabile e prassi consolidate nel settore.
Nel Bilancio d’impresa, ai fini di presentazione e misurazione, sono stati seguiti i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni emanate dall’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologate dall’Unione Europea e le disposizioni previste dalle “Istruzioni per la redazione del bilancio e dei rendiconti degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari” emanate dalla Banca d’Italia in data 30 novembre 2018. Gli specifici principi contabili sono stati applicati con continuità, e si dichiara che non sono state compiute deroghe all'applicazione di principi contabili IAS/IFRS.
Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati ed in vigore al 1° gennaio 2019 il cui elenco è riportato di seguito.
Principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicati dal 1° gennaio 2019
Nell’ambito della normativa contabile relativa ai principi contabili internazionali, applicabile obbligatoriamente e per la prima volta a partire dal 1° gennaio 2019, si segnala come siano entrati in vigore alcuni importanti principi contabili, di seguito descritti nei loro principali aspetti.
IFRS 16 “Leasing”
Il contratto in essere per la Società è riconducibile all’immobile ad uso strumentale.
Il leasing è definito come quel contratto la cui esecuzione dipende dall’uso di un bene identificato e che attribuisce il diritto di controllare l’utilizzo del bene per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.
Il principio contabile internazionale IFRS 16 si applica a tutte le transazioni che prevedono un diritto ad utilizzare il bene, indipendentemente dalla forma contrattuale, i.e. leasing finanziario o operativo, affitto o noleggio. Rimangono esclusi dall’applicazione del principio i contratti con durata inferiore ai 12 mesi o che abbiano un valore unitario a nuovo del bene oggetto di leasing di modesto valore.
Il principio IFRS 16 impone la rilevazione iniziale di un’attività, che rappresenta il diritto di utilizzo (“Right of use” o “RoU”) del bene oggetto di locazione e, in contropartita una passività rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri previsti dal contratto di leasing (Lease Liability).
In sede di prima applicazione, secondo quanto previsto dal principio nelle disposizioni transitorie C3, la Società ha optato per l’adozione dell’approccio Modified B che consente di rilevare l’effetto cumulativo dell’applicazione iniziale del principio alla data di applicazione iniziale e di non riesporre i dati comparativi del bilancio di prima applicazione dell’IFRS 16.
La Società ha deciso di avvalersi degli espedienti pratici previsti dall’IFRS 16 in caso di adozione dell’approccio Modified, ossia di non applicare le disposizioni previste dal principio ai leasing la cui durata termina entro 12 mesi dalla data dell'applicazione iniziale, contabilizzando quindi tali leasing come leasing a breve termine. Infine, in linea con quanto previsto dal Principio IFRS 16 al par.5, la Società ha escluso dalla rilevazione del RoU e della Lease Liability i leasing in cui l’attività sottostante è di modesto valore.
Per quanto riguarda le misurazioni successive alla rilevazione iniziale dei contratti di leasing:
A. il diritto d’uso è stato oggetto di ammortamento lungo la durata del contratto o la vita utile del bene (sulla base dello IAS 16);
B. la passività è stata progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa sono stati rilevati gli interessi passivi che sono, pertanto, sono stati imputati separatamente a conto economico.
Alla luce di tali considerazioni, non sono stati rilevati impatti a Patrimonio Netto in sede di prima applicazione del principio; in particolare la prima applicazione del principio, secondo l’approccio selezionato, ha determinato un incremento:
1. delle passività finanziarie, a seguito dell’iscrizione del debito verso il locatore, per un importo pari a Euro 6 milioni circa; e
2. delle attività, a seguito dell’iscrizione del diritto d’uso del bene, per un valore pari a Euro 6 milioni circa.
L’impatto derivante dall’applicazione dell’IFRS 16 non ha modificato in maniera apprezzabile l’adeguatezza del capitale regolamentare.
Nella seguente rappresentazione tabellare sono evidenziate le singole voci di bilancio impattate dalla modifica dei saldi di apertura.
Tabella di raccordo dello Stato Patrimoniale al 1° gennaio 2019 | 31/12/2018 | IFRS 16 | 01/01/2019 |
- | |||
Voce 80 - Attività materiali | 428.454 | 6.108.266 | 6.536.720 |
TOTALE ATTIVO | 244.916.374 | 6.108.266 | 251.024.640 |
- | |||
Voce 10 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 59.216.205 | 6.108.266 | 65.324.471 |
TOTALE PASSIVO | 244.916.374 | 6.108.266 | 251.024.640 |
- |
Oltre a quanto sopra descritto, sono inoltre applicabili obbligatoriamente e per la prima volta, a partire dal 2019 alcune modifiche, nessuna delle quali di particolare rilevanza per la Società, apportate a principi contabili già in vigore.
Titolo documento | Data emissione | Data di entrata in vigore | Data di omologazione | Regolamento UE e data di pubblicazione |
IFRS 16 – Leasing | gennaio 2016 | 1° gennaio 2019 | 31 ottobre 2017 | (UE) 2017/1986 9 novembre 2017 |
Elementi di pagamento anticipato con compensazione negativa (Modifiche all’IFRS 9) | ottobre 2017 | 1° gennaio 2019 | 22 marzo 2018 | (UE) 2018/498 26 marzo 2018 |
Interpretazione IFRIC 23 – Incertezza sui trattamenti ai fini dell’imposta sul reddito | giugno 2017 | 1° gennaio 2019 | 23 ottobre 2018 | (UE) 2018/1595 24 ottobre 2018 |
Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2015- 2017, che comporta modifiche a: - IFRS 3 Aggregazioni aziendali – Partecipazione detenuta precedentemente in una joint operation; - IFRS 11 Partecipazione detenuta precedentemente in un’attività a controllo congiunto; - IAS 12 Imposte sul reddito- Gli effetti fiscali dei pagamenti su strumenti finanziari classificati come equity; - IAS 23 Oneri finanziari – Oneri finanziari capitabilizzabili. | dicembre 2017 | 1° gennaio 2019 | 14 marzo 2019 | (UE) 2019/412 15 marzo 2019 |
Modifica, riduzione o estinzione del piano (Modifiche allo IAS 19) | febbraio 2018 | 1° gennaio 2019 | 13 marzo 2019 | (UE) 2019/402 14 marzo 2019 |
Interessenze a lungo termine in società collegate e joint venture (Modifiche allo IAS 28) | ottobre 2017 | 1° gennaio 2019 | 8 febbraio 2019 | (UE) 2019/237 11 febbraio 2019 |
Principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo il 1° gennaio 2019
Nuovi principi omologati dalla Commissione Europea, non adottati dalla Società in via anticipata, efficaci per periodi successivi al 1° gennaio 2019
Nel corso del 2019 sono stati omologati i seguenti regolamenti (applicabili dal 1 gennaio 2020):
o Regolamento n. 2075/2019: con il regolamento del 29 novembre 2019, applicabile a partire dal 1° gennaio 2020, sono state recepite alcune
modifiche agli IFRS relative ai riferimenti al quadro concettuale (“Conceptual Framework”). Le modifiche mirano ad aggiornare in diversi Principi Contabili e in diverse interpretazioni i riferimenti ai quadri precedenti, sostituendoli con i riferimenti al quadro concettuale rivisto a marzo 2018. Si ricorda che il Conceptual Framework non è un Principio contabile e pertanto non è oggetto di omologazione, mentre il documento in oggetto, proprio in quanto va a modificare alcuni IAS/IFRS, è oggetto di omologazione.
o Regolamento n. 2104/2019: con il regolamento del 29 novembre 2019, applicabile a partire dal 1° gennaio 2020, sono state adottate talune modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio e allo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori con l’obiettivo di chiarire la definizione di informazione materiale e per migliorarne la comprensione. Viene evidenziato che la materialità dipende dalla natura e dalla rilevanza dell’informazione o da entrambe. L’entità, inoltre, verifica se un’informazione, sia individualmente che in combinazione con altre informazioni, è materiale nel contesto complessivo del bilancio. Vengono poi forniti alcuni esempi in cui l’informazione è oscurata, ad esempio qualora transazioni e/o eventi dissimili siano impropriamente aggregati oppure quando, viceversa, fatti simili disaggregati. Analogamente la comprensibilità delle informazioni materiali è ridotta quando queste siano “nascoste” da informazioni immateriali.
o Con il Regolamento (UE) n. 2020/34 del 15 gennaio 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 16 gennaio 2020, è stato adottato il documento emesso dallo IASB sulla “Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (modifiche all’IFRS 9 Strumenti finanziari, allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione e all’IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative)”. Tale riforma dei tassi di interesse, ancora in corso a livello mondiale, ha creato delle incertezze sulla tempistica e sull’ammontare dei flussi finanziari futuri connessi ad alcuni strumenti finanziari con il conseguente rischio di dover interrompere le relazioni di copertura designate in accordo allo IAS 39 o all’IFRS 9. Secondo lo IASB, interrompere le relazioni di copertura per via di tali incertezze non fornisce informazioni utili agli utilizzatori del bilancio, pertanto ha introdotto delle modifiche specifiche allo IAS 39, all’IFRS 9 e all’IFRS 7, che forniscono delle deroghe durante il periodo di incertezza. Lo IASB ha quindi emendato l’IFRS 9, lo IAS 39 e l’IFRS 7 per consentire alle entità di non interrompere le operazioni di copertura, fino a quando non sia stata completata la riforma degli indici di riferimento per il calcolo dei tassi di interesse. In particolare, sono state introdotte delle deroghe temporanee all’applicazione delle disposizioni specifiche in materia di contabilizzazione delle operazioni di copertura (hedge accounting) dell’IFRS 9 e dello IAS 39, da applicare obbligatoriamente a tutte le operazioni di copertura direttamente impattate dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse.
Le modifiche sono applicabili retrospettivamente a partire dai bilanci che
iniziano da o dopo il 1° gennaio 2020 ed è consentita l’applicazione anticipata.
Documenti non ancora omologati dall’UE al 31 dicembre 2019
Si segnalano infine alcuni documenti che saranno applicabili solo dopo l’avvenuta omologazione da parte dell’UE.
Titolo documento | Data emissione da parte dello IASB | Data di entrata in vigore del documento IASB | Data di prevista omologazione da parte dell’UE |
Standards | |||
IFRS 17 Insurance Contracts | maggio 2017 | 1° gennaio 2021 (*) | TBD |
Amendments | |||
Definition of business (Amendments to IFRS 3) | Ottobre 2018 | 1° gennaio 2020 | Q1 2020 |
(*) Si segnala che nel mese di giugno 2019, lo IASB ha pubblicato un exposure draft che include alcune modifiche all’IFRS 17 e il differimento dell’entrata in vigore del nuovo principio contabile al 1° gennaio 2022.
Sezione 2 – Principi generali di redazione
Il presente bilancio e la relativa nota integrativa sono stati redatti in unità di Euro.
Il bilancio è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, il risultato economico dell'esercizio e i flussi finanziari della Società.
In particolare, nella sua redazione si è fatto riferimento alle caratteristiche qualitative richiamate dai principi contabili:
- Significatività: l’omissione o l’errata esposizione possono influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori del bilancio, mentre errori di scarsa rilevanza non invalidano l’attendibilità dello stesso;
- Attendibilità: il bilancio presenta la situazione patrimoniale-finanziaria e il risultato economico rappresentando fedelmente gli effetti delle operazioni aziendali poste in essere nell’esercizio e, in particolare, nel rilevare i fatti di gestione nelle scritture contabili, si è data rilevanza al principio della sostanza economica rispetto a quello della forma.
Il bilancio d’esercizio trova corrispondenza nella contabilità aziendale, che rispecchia integralmente le operazioni poste in essere nell’esercizio, ed è stato redatto applicando i postulati fondamentali previsti dai principi contabili di riferimento ed, in particolare, quello della competenza (l’effetto degli eventi e operazioni viene contabilizzato quando essi si verificano e non quando si manifestano i correlati incassi e pagamenti).
I dati presenti negli schemi ufficiali di bilancio al 31 dicembre 2019 sono confrontati con il 31 dicembre 2018.
Le attività e le passività, i costi e i ricavi non possono essere fra loro compensati, salvo che ciò sia ammesso o richiesto dai principi contabili internazionali o dalle disposizioni contenute nella Istruzioni emanate dalla Banca d’Italia.
Nello stato patrimoniale e nel conto economico non sono indicati i conti che non presentano importi. Se un elemento dell'attivo o del passivo ricade sotto più voci dello stato patrimoniale, nella nota integrativa è annotato, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del bilancio, la sua riferibilità anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto. Nel conto economico e nella relativa sezione della nota integrativa i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati fra parentesi.
In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005, il bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto. In particolare il bilancio e la nota integrativa sono redatti in unità di euro salvo diverse indicazioni, eventuali valori decimali sono arrotondati all’unità di euro.
Il bilancio è stato redatto nella prospettiva della continuità dell’attività aziendale, secondo il principio della contabilizzazione per competenza economica, nel rispetto del principio di rilevanza e significatività dell’informazione, della prevalenza della sostanza sulla forma e nell’ottica di favorire la coerenza con le presentazioni future. La Società come da statuto ha scadenza 2050.
Le voci di natura o destinazione dissimile sono state presentate distintamente.
Gli eventuali fatti successivi che, ai sensi del principio IAS 10, comportano l’obbligo di eseguire una rettifica, sono stati analizzati e conseguentemente recepiti. I fatti successivi che non comportano rettifica e che quindi riflettono circostanze che si sono verificate successivamente alla data di riferimento sono oggetto di informativa in nota integrativa nella corrispondente sezione della relazione sulla gestione, quando rilevanti e quindi in grado di influire sulle decisioni economiche degli utilizzatori.
.
Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Non si segnalano eventi successivi verificatisi dopo la chiusura dell’esercizio.
Sezione 4 – Altri aspetti
Stime e valutazioni
La predisposizione del bilancio consolidato richiede di formulare valutazioni, stime e ipotesi che influenzano l’applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati nel periodo. Le stime e le relative ipotesi si basano su esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per determinare il valore contabile delle attività e delle passività non facilmente desumibile da altre fonti. Tali stime e ipotesi sono riviste regolarmente e comunque ad ogni data di predisposizione dell’informativa finanziaria.
Nella redazione del presente bilancio consolidato si è preso atto dei nuovi principi contabili internazionali e delle modifiche di principi contabili già in vigore, come precedentemente indicato nella “Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili Internazionali”
Con riferimento in particolare al paragrafo 125 dello IAS 1, si rimanda ai paragrafi “Rischi connessi all’attività aziendale”.
Sezione 5 – Area e metodi di consolidamento
1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva
Il bilancio consolidato include le risultanze patrimoniali ed economiche di Intermonte Holding SIM S.p.A. e delle società da questa direttamente o indirettamente controllate.
Denominazioni imprese | Se de op ert iva | Sede legale | Tipo di rapport o | Rapporto di partecipazione | Disponibilit à voti % | |
Impresa partecipante | Quota % | |||||
A. Imprese consolidate integralmente | ||||||
1. Intermonte Sim | Milano | Milan o | 1 | Intermonte Holding | 85.85% | 85.85 % |
2. JPP Eurosecurities | New York | New York | 1 | Intermonte Sim | 100,00 0% | 100,000 % |
1 - maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
Per società controllate si intendono tutte le società su cui la Controllante ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le politiche finanziarie ed operative al fine di ottenere i benefici derivanti dalle sue attività.
Nel valutare l’esistenza del controllo, si prendono in considerazione anche le imprese nelle quali la Controllante, direttamente o indirettamente, possiede più della metà dei diritti di voto. Nella valutazione dei diritti di voto si tiene conto anche dei diritti “potenziali” che siano correntemente esercitabili o convertibili in diritti di voto effettivi in qualsiasi momento.
Al fine di verificare l’esistenza del controllo quindi, si considerano i seguenti fattori:
• il potere sull’entità oggetto di investimento;
• l’esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento;
• la capacità di esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi rendimenti.
Metodi di consolidamento
• Metodo del consolidamento integrale : Le partecipazioni controllate sono consolidate con il metodo del consolidamento integrale. Il consolidamento integrale prevede l’aggregazione “linea per linea” degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle situazioni contabili delle società controllate. A tal fine sono apportate le seguenti rettifiche:
- il valore contabile delle partecipazioni detenute dalla Capo Gruppo e la corrispondente parte del patrimonio netto sono eliminati;
- la quota di patrimonio netto e di utile o perdita d’esercizio di pertinenza di terzi è rilevata in voce propria.
I saldi e le operazioni infra Gruppo, compresi i ricavi, i costi e i dividendi, sono integralmente eliminati. I risultati economici di una controllata acquisita nel corso del periodo sono inclusi nel bilancio consolidato a partire dalla data della sua acquisizione.
Le situazioni contabili utilizzate nella preparazione del bilancio consolidato sono redatte alla stessa data. Il bilancio consolidato è redatto utilizzando principi contabili uniformi per operazioni e fatti simili. Se una controllata utilizza principi contabili diversi da quelli adottati nel bilancio consolidato, sono apportate le necessarie rettifiche alla sua situazione contabile ai fini del consolidamento. La conversione dei valori di bilancio della JPP Eurosecurities in Euro è stata effettuata utilizzando il cambio medio dell’esercizio 2019 con riferimento alle poste di Conto economico e il cambio di fine esercizio 2019 con riguardo alle poste di Stato patrimoniale.
2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l’area di consolidamento
Rispetto al 31 dicembre 2018 l’area di consolidamento non ha subito modifiche.
A2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
Di seguito sono descritti i principi contabili che sono stati adottati con riferimento alle principali voci patrimoniali dell’attivo e del passivo per la redazione del bilancio d’impresa al 31 dicembre 2019.
1- Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
a) criteri di iscrizione
L’iscrizione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, detenute dalla Società ai fini della negoziazione nell’ambito di un Business Model “Trading”, avviene alla data di regolamento con riferimento ai titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione con riguardo ai contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono rilevate al costo, inteso come il fair value dello strumento senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a Conto economico.
b) criteri di classificazione
Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include: - le attività finanziarie detenute per la negoziazione, essenzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione; - le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano i requisiti per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Si tratta di attività finanziarie i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell’interesse sull’importo del capitale da restituire (cd. “SPPI test” non superato) oppure che non sono detenute nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model “Hold to Collect”) o il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che mediante la vendita di attività finanziarie (Business model “Hold to Collect and Sell”); - le attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie così definite al momento della rilevazione iniziale e ove ne sussistano i presupposti. In relazione a tale fattispecie, un’entità può designare irrevocabilmente all’iscrizione un’attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico se, e solo se, così facendo elimina o riduce significativamente un’incoerenza valutativa.
c) criteri di cancellazione
La voce accoglie, inoltre, i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. E’ possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato stabiliti nel seguente modo:
• per strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati liquidi: il prezzo di riferimento;
• per strumenti finanziari non quotati o quotati su mercati illiquidi: il miglior prezzo in denaro esposto sul circuito Reuters con verifica della congruità dello stesso mediante confronto dei corrispondenti prezzi del circuito Bloomberg. In caso di discordanza superiore al 2% un’ulteriore verifica mediante richiesta di quotazione a tre market maker attivi sullo strumento in questione ritenuti affidabili.
In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi generalmente accettati e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili.
I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, restano iscritti al valore di costo, rettificato a fronte di perdite per riduzione di valore. Tali perdite per riduzione di valore non sono ripristinate.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, che non si sono modificati a seguito dell’introduzione dell’IFRS 9, si rinvia alla Sezione “A.4 Informativa sul Fair Value” della Parte A della nota integrativa.
d) criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
e) criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value delle attività finanziarie sono rilevati nella voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione” di conto economico.
2– Attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
a) criteri di cancellazione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
b) criteri di classificazione
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni: - l’attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l’incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente che mediante la vendita (Business model “Hold to Collect and Sell”), e - i termini contrattuali dell’attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell’interesse sull’importo del capitale da restituire (cd. “SPPI test” superato). Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l’opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare, vengono inclusi in questa voce: - i titoli di debito che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI; - le interessenze azionarie, non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, che non sono detenute con finalità di negoziazione, per cui si è esercitata l’opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva; - i finanziamenti che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI, incluse le quote dei prestiti sindacati sottoscritti che, sin dall’origine, vengono destinate alla cessione e che sono riconducibili ad un Business model Hold to Collect and Sell.
La Società non ha avuto movimentazione della voce nell’esercizio in corso.
c) criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a Conto Economico degli impatti derivanti dall’applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell’impairment e dell’eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto finché l’attività finanziaria non viene cancellata. Al momento della dismissione, totale o parziale, l’utile o la perdita cumulati nella
riserva da valutazione vengono riversati, in tutto o in parte, a Conto Economico.
d) criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
3– Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
a) criteri di iscrizione
L’iscrizione in bilancio avviene per un credito alla data di erogazione, quando il creditore acquisisce un diritto al pagamento delle somme contrattualmente pattuite, mentre per un titolo di debito alla data di regolamento.
Il valore iniziale è quantificato sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari normalmente all’ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo strumento e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
I contratti di riporto, il prestito titoli e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate nel bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti.
b) criteri di classificazione
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni: - l’attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l’incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model “Hold to Collect”), e - i termini contrattuali dell’attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell’interesse sull’importo del capitale da restituire (cd. “SPPI test” superato).
I crediti includono i crediti verso la clientela e gli enti finanziari, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine e il prestito titoli.
c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento – calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. L’effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residua attesa del credito.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti a breve termine, per i quali l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione risulta trascurabile.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore.
La rettifica di valore è iscritta a conto economico nella voce Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. La componente della rettifica riconducibile all’attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza secondo il meccanismo del tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore.
Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
d) criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
4– Partecipazioni
a) criteri di iscrizione
La voce comprende le partecipazioni detenute in società, collegate ed in joint venture; tali partecipazioni all’atto della rilevazione iniziale sono iscritte al costo di acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili.
b) criteri di classificazione
Ai fini della classificazione in tale voce, sono considerate controllate le entità per le quali si detiene il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali al fine di ottenere benefici dalla sua attività. Ciò avviene quando sono detenuti direttamente e/o indirettamente più della metà dei diritti di voto ovvero in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.
Sono considerate entità a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali, parasociali o di altra natura per la gestione paritetica dell’attività e la nomina degli amministratori.
Le entità collegate sono quelle in cui si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e le società che per particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato, debbono considerarsi sottoposte ad influenza notevole.
Nell’ambito di tali classificazioni si prescinde dall’esistenza o meno di personalità giuridica e nel computo dei diritti di voto sono considerati anche i diritti di voto potenziali correntemente esercitabili.
c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Se esistono evidenze oggettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una perdita di valore, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell’investimento.
Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.
I proventi relativi a tali investimenti sono contabilizzati a conto economico solo nella misura in cui sono corrisposti dalla partecipata dividendi generati successivamente alla data di acquisizione. I dividendi percepiti in eccesso rispetto agli utili generati successivamente alla data di acquisizione sono considerati come realizzo della partecipazione e sono dedotti dal costo della stessa.
d) criteri di cancellazione
Le partecipazioni vengono cancellate dal bilancio quando vengono trasferiti sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad esse connesse.
5 - Attività materiali
a) criteri di iscrizione
Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. Gli oneri finanziari sono contabilizzati secondo il trattamento contabile di riferimento previsto dallo IAS 23 e quindi rilevati come costo nell’esercizio in cui essi sono sostenuti.
b) criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Tra le attività materiali sono altresì ricompresi i diritti d’uso acquisiti con il leasing e relativi all’utilizzo di attività materiali (per il locatario) e le attività concesse in leasing operativo (per il locatore) di cui all’IFRS 16.
Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Le immobilizzazioni materiali, sono valutate al costo, al netto degli ammortamenti e di eventuali perdite di valore.
Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti in ottemperanza al disposto di cui allo IAS 16. La vita utile delle attività materiali soggette ad ammortamento viene periodicamente sottoposta a verifica e, in caso di variazione sostanziale delle stime iniziali, viene conseguentemente modificata anche la relativa quota di ammortamento.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, viene verificata la presenza di eventuali segnali di impairment, ovvero di indicazioni che dimostrino che un’attività possa aver subito una perdita di valore.
In caso di presenza dei segnali suddetti, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al minore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico nella voce “Rettifiche di valore nette su attività materiali”.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.
d) criteri di cancellazione
Un'immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.
6 - Attività immateriali
a) criteri di iscrizione
Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito. Sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell’attività immateriale è rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto. L’avviamento è iscritto tra le attività quando deriva da una operazione di aggregazione d’impresa secondo i criteri di determinazione previsti dal principio contabile IFRS 3, quale eccedenza residua tra il costo complessivamente sostenuto per l’operazione ed il fair value netto delle attività e passività acquistate.
Se il costo sostenuto risulta invece inferiore al fair value delle attività e passività acquisite, la differenza negativa (c.d. “badwill”) viene iscritta direttamente a conto economico.
b) criteri di classificazione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile. Qualora la vita utile sia indefinita non si procede all’ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell’adeguatezza del valore di iscrizione delle immobilizzazioni. Le attività immateriali originate da software sviluppato internamente ed acquisito da terzi sono ammortizzate in quote costanti a decorrere dall’ultimazione ed entrata in funzione delle applicazioni in base alla relativa vita utile. Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico nella voce rettifiche di valore nette su attività immateriali, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore recuperabile.
L’avviamento iscritto non è soggetto ad ammortamento ma a verifica periodica della tenuta del valore contabile, eseguita con periodicità annuale od inferiore in presenza di segnali di deterioramento del valore. A tal fine vengono identificate le unità generatrici di flussi finanziari cui attribuire i singoli avviamenti.
L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell’avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell’unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, rappresentato dal valore attuale dei flussi Di cassa stimati per gli esercizi di operatività dell’unità generatrice di flussi finanziari e derivanti dalla sua dismissione al termine della vita utile. Le
conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico. Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.
c) criteri di cancellazione
Un'immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri.
7- Fiscalità corrente e differita
a) criteri di iscrizione
Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione nel bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti.
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.
L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.
In particolare la fiscalità corrente accoglie il saldo netto tra le passività correnti dell’esercizio e le attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti e dagli altri crediti d’imposta per ritenute d’acconto subite.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee – senza limiti temporali – tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.
Le attività per imposte anticipate vengono iscritte nel bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Società, per effetto dell’esercizio dell’opzione relativa al “consolidato fiscale”, di generare con continuità redditi imponibili positivi. Le passività per imposte differite vengono iscritte nel bilancio, con le sole eccezioni delle riserve in sospensione d’imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d’iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale operando le compensazioni a livello di medesima imposta e per ciascun esercizio tenendo conto del profilo temporale di rientro previsto.
Negli esercizi in cui le differenze temporanee deducibili risultano superiori alle differenze temporanee tassabili, le relative imposte anticipate sono iscritte nell’attivo dello stato patrimoniale tra le attività fiscali differite. Per contro, negli esercizi in cui le differenze temporanee tassabili risultano superiori alle differenze temporanee deducibili, le relative imposte differite sono iscritte nel passivo dello stato patrimoniale tra le passività fiscali differite.
b) criteri di classificazione e di valutazione
Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. La consistenza del fondo imposte viene inoltre adeguata per far fronte agli oneri che potrebbero derivare da accertamenti già notificati o comunque da contenziosi in essere con le autorità fiscali.
c) criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Qualora le attività e passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito.
Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico (quali, ad esempio, le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto.
8 - Altre attività
La presente voce include le attività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo dello stato patrimoniale.
9 - Fondi per rischi e oneri
Gli accantonamenti al fondo per rischi ed oneri vengono effettuati esclusivamente quando:
• esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
• è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione; e
• può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando un tasso di sconto che riflette, ove adeguato, i rischi specifici delle passività.
Gli accantonamenti effettuati a fronte dei fondi per rischi e oneri sono rilevati a conto economico nella voce Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri. Quando viene effettuata l’attualizzazione degli accantonamenti, l’incremento dovuto al trascorrere del tempo è rilevato come onere finanziario nel conto economico.
Nella voce Fondi per rischi e oneri sono inclusi i fondi relativi a Benefici a lungo termine trattati dallo IAS 19 e i fondi per rischi e oneri trattati dallo IAS 37.
A fronte di passività solo potenziali e non probabili, non viene rilevato alcun accantonamento, ma viene fornita comunque una descrizione della natura della passività in Nota Integrativa, quando ritenuta rilevante.
10 - Trattamento di fine rapporto
A partire dal 1° gennaio 2007 la Legge Finanziaria 2007 e relativi decreti attuativi, hanno introdotto modificazioni nella disciplina del TFR, tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di TFR possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche complementari oppure mantenuti in azienda (nel qual caso quest’ultima verserà i contributi TFR ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS).
L’importo delle quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1° gennaio 2007, nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS, è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali.
11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
a) criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte ed è effettuata sulla base del fair value delle passività medesime, normalmente pari all’ammontare incassato, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
b) criteri di classificazione
La voce “Debiti” comprende i debiti verso banche, enti finanziari e clientela. Sono inoltre inclusi i debiti per operazioni di pronti contro termine e prestito titoli. Le operazioni di pronti contro termine prevedono l’obbligo o la facoltà di rivendita a termine. La voce “Debiti” include altresì la passività iscritta in accordo con l’IFRS 16.
c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.
d) criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte.
12 - Passività finanziarie di negoziazione
a) criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari in oggetto sono iscritti alla data di sottoscrizione o alla data di emissione ad un valore pari al fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi. In tale categoria di passività sono, in particolare, inclusi i contratti derivati di trading con fair value negativo, nonché i derivati impliciti con fair value negativo presenti in contratti complessi - in cui il contratto primario è una passività finanziaria - ma non strettamente correlati agli stessi.
b) criteri di classificazione
In questa categoria sono classificati le vendite di titoli di capitale supportate dal diritto a ricevere tali titoli tramite contrato di prestito titoli, e il valore negativo dei contratti derivati, ad eccezione di quelli designati come strumenti di copertura.
c) criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi generalmente accettati e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili.
d) criteri di cancellazione
Le passività finanziarie vengono cancellate quando risultano scadute od estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.
e) criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value delle passività finanziarie sono rilevati a Conto Economico.
13– Altre passività
La presente voce include le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale.
14 - Operazioni in valuta
a) criteri di iscrizione
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
b) criteri di classificazione, di valutazione, di cancellazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste monetarie di bilancio espresse in valuta estera vengono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.
15 – Altre informazioni
Costi e ricavi
I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile, sulla base di quanto disposto dal Principio IFRS 15.
I costi sono rilevati in conto economico quando ha luogo un decremento di benefici economici che comporta un decremento di attività o un incremento di passività.
Gli interessi attivi e passivi provenienti dagli strumenti valutati con il criterio del costo ammortizzato, sono imputati al conto economico sulla base del tasso di interesse effettivo dello strumento.
I dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione.
I ricavi derivanti dall’intermediazione o emissione di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra il prezzo della transazione e il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato nel quale lo strumento è negoziato, altrimenti sono distribuiti nel tempo tenendo conto della durata e della natura dello strumento.
I proventi relativi a strumenti finanziari per i quali la suddetta misurazione non è possibile affluiscono al conto economico lungo la durata dell’operazione.
Il risultato netto dell’attività di negoziazione comprende il risultato della valutazione della compravendita di titoli non ancora regolati alla data del bilancio.
16 – Utilizzo di stime
La redazione del bilancio e della relativa nota integrativa in applicazione degli IFRS richiede da parte degli amministratori il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull’informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data di bilancio. Le stime e le assunzioni utilizzate sono basate sull’esperienza e su altri fattori considerati rilevanti. I risultati che si consuntiveranno potrebbero pertanto differire da tali stime. Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione ad esse apportate sono riflesse a conto economico nel periodo in cui avviene la revisione di stima se la revisione stessa ha effetti solo su tale periodo, o anche nei periodi successivi se la revisione ha effetti sia sull’esercizio corrente, sia su quelli futuri.
A3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’ FINANZIARIE
La Società non ha effettuato riclassifiche di attività finanziarie né nell’esercizio in corso, né nel corso degli esercizi precedenti.
A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE Informativa di natura qualitativa
L’IFRS 13 – “Fair Value Measurement” definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Tale valore si configura quindi come un c.d. “exit price” che riflette le caratteristiche proprie dell’attività o della passività oggetto di valutazione che sarebbero considerate da un operatore terzo di mercato (c.d. market participant view).
La valutazione al fair value si riferisce ad una transazione ordinaria eseguita o eseguibile tra i partecipanti al mercato, dove, per mercato si intende:
il mercato principale, cioè il mercato con il maggior volume e livello di transazioni per l’attività o la passività in questione al quale la SIM ha accesso; o, in assenza di un mercato principale, il mercato più vantaggioso, cioè quello nel quale è possibile ottenere il prezzo più alto per la vendita di un’attività o il prezzo di acquisto più basso per una passività, tenendo in considerazione anche i costi di transazione e i costi di trasporto.
Con l’intento di massimizzare la coerenza e la comparabilità delle misurazioni dei fair value e della relativa informativa, l’IFRS 13 statuisce una gerarchia del fair value (già introdotta dall’ IFRS 7), che suddivide in tre livelli i parametri utilizzati per misurare il fair value.
Tale classificazione ha l’obiettivo di stabilire una gerarchia in termini di oggettività del fair value in funzione del grado di discrezionalità adottato, dando la precedenza all’utilizzo di parametri osservabili sul mercato che riflettono le assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nella valutazione delle attività e passività.
La gerarchia del fair value è definita in base ai dati di input (con riferimento alla loro origine, tipologia e qualità) utilizzati nei modelli di determinazione del fair value e non in base ai modelli valutativi stessi; in tale ottica viene data massima priorità agli input di livello 1.
Fair value determinato sulla base di input di livello 1
Il fair value è determinato in base ad input osservabili, ossia prezzi quotati in mercati attivi per lo strumento finanziario, ai quali l’entità può accedere alla data di valutazione dello strumento. L’esistenza di quotazioni in un mercato attivo costituisce la migliore evidenza del fair value e pertanto tali quotazioni rappresentano gli input da utilizzare in via prioritaria nel processo valutativo.
Ai sensi dell’IFRS 13 il mercato è definito attivo quando la frequenza ed il volume delle transazioni per un’attività/passività è tale da garantire, su base continuativa, le informazioni necessarie per la sua valutazione.
In particolare sono considerati quotati in un mercato attivo i titoli azionari e obbligazionari quotati su mercati regolamentati (es. MOT/MTS) e quelli non quotati su mercati regolamentati per i quali sono disponibili con continuità, dalle principali piattaforme di contribuzione, prezzi che rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato.
Il fair value dei titoli quotati su mercati regolamentati è rappresentato, di norma, dal prezzo di riferimento rilevato all’ultimo giorno lavorativo del periodo di reporting sui rispettivi mercati di quotazione; per quelli non quotati su mercati regolamentati il fair value è rappresentato dal prezzo dell’ultimo giorno di transazione ritenuto rappresentativo sulla base delle policy interne.
Con riferimento agli altri strumenti finanziari con input di livello 1, quali ad esempio, derivati, exchange trade fund, fondi immobiliari quotati, il fair value è rappresentato dal prezzo di chiusura rilevato il giorno cui si riferisce la valutazione.
Fair value determinato sulla base di input di livello 2
Qualora non si riscontrino prezzi rilevabili su mercati attivi, il fair value è determinato tramite modelli valutativi che adottano input di mercato.
La valutazione viene effettuata attraverso l’utilizzo di parametri che siano osservabili, direttamente o indirettamente, quali ad esempio:
prezzi quotati su mercati attivi per attività o passività similari;
prezzi denaro e prezzi lettera su circuiti OTC quotati da diversi market makers (tipicamente per le obbligazioni);
parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, prezzo di riferimento del sottostante, tassi di default.
In funzione di quanto sopra, la valutazione risultante dalla tecnica adottata prevede un’incidenza marginale di input non osservabili in quanto i più
rilevanti parametri utilizzati per la sua determinazione risultano attinti dal mercato e i risultati delle metodologie di calcolo utilizzate replicano quotazioni presenti su mercati attivi.
Sono inclusi nel livello 2:
- derivati OTC;
- titoli obbligazionari;
- crediti e debiti.
Fair value determinato sulla base di input di livello 3
La valutazione viene determinata attraverso l’impiego di input significativi non desumibili dal mercato che pertanto comportano l’adozione di stime ed assunzioni interne.
Sono compresi nel livello 3 della gerarchia del fair value:
- titoli di capitale emessi da società defaultate;
- titoli obbligazionari emessi da società defaultate
- crediti e debiti.
Si precisa infine che il fair value è classificato nel livello 3 laddove risultante dall’utilizzo di parametri di mercato significativamente rettificati per riflettere aspetti valutativi propri dello strumento oggetto di valutazione.
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati
Nel presente paragrafo vengono fornite informazioni relative alle tecniche di valutazione e agli input utilizzati ai fini della determinazione del fair value per quanto riguarda le attività e le passività oggetto di valutazione al fair value in bilancio e per quelle per le quali il fair value viene fornito solo ai fini di informativa, ricomprese nei livelli 2 e 3.
Attività e Passività oggetto di valutazione al fair value
Derivati OTC
La metodologia adottata per il calcolo del fair value dei derivati OTC prevede l’utilizzo di modelli a formula chiusa forniti da Bloomberg. In particolare, i principali modelli di pricing utilizzati per i derivati OTC sono: Black Xxxxxxx, Trinomial, Black Xxxxxxx Continuous.
I modelli di pricing implementati per i derivati sono utilizzati con continuità temporale e sono soggetti a verifiche periodiche volte a valutarne la consistenza nel tempo.
I dati di mercato utilizzati per il calcolo del fair value dei derivati sono classificati, secondo la loro disponibilità, in:
prezzi di strumenti quotati: tutti i prodotti quotati dalle principali borse internazionali o sulle principali piattaforme di data providing;
parametri di mercato disponibili su piattaforme di info providing: tutti gli strumenti che, pur non quotati su un mercato ufficiale, sono prontamente
disponibili presso circuiti di info providing, attraverso la contribuzione, garantita nel continuo, da parte di diversi broker/market maker.
Titoli obbligazionari
La procedura di stima del fair value adottata da Intermonte SIM per i titoli obbligazionari prevede che la Società utilizzi, nell’ordine, i prezzi con fonte BVAL o CBBT o BGN forniti da Bloomberg (prezzi denaro per le attività e prezzi lettera per le passività) su circuiti OTC quotati da diversi market makers. Tali prezzi non sono prezzi operativi sul mercato obbligazionario, ma sono medie stimate sulla base dei partecipanti diretti alla quota del titolo in quel determinato giorno.
Crediti e Debiti
Per tali voci, prevalentemente a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approssimazione del fair value. Vi rientrano tutti i crediti e i debiti di funzionamento, connessi con la prestazione di attività e servizi finanziari. Il fair value così determinato è stato convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 2 per le banche e gli enti finanziari e del livello 3 nei confronti della clientela nella gerarchia del fair value.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
Intermonte SIM si è dotata di specifiche policy per la determinazione delle valutazioni al fair value, che hanno trovato formalizzazione in appositi regolamenti oggetto di approvazione da parte dei compenti Organi aziendali, anche alla luce delle modifiche introdotte dall’IFRS 9. Tali policy hanno la finalità di garantire un’applicazione corretta e coerente nel tempo delle previsioni dell’IFRS 13 nonché identificano gli input di livello 3 utilizzati.
Per gli strumenti finanziari oggetto di valutazione al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia del fair value, non viene prodotta l’analisi di sensitività perché le modalità di quantificazione del fair value non permettono di sviluppare ipotesi alternative in merito agli input non osservabili utilizzati ai fini della valutazione oppure perché gli effetti derivanti dal cambiamento di tali input non sono ritenuti rilevanti.
A.4.3 Gerarchia del fair value
In conformità all’IFRS 13 gli input delle tecniche di valutazione adottate per determinare il fair value delle attività e passività finanziarie vengono classificati in 3 livelli:
Livello 1: se lo strumento finanziario è quotato in un mercato attivo;
Livello 2: se il fair value è misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;
Livello 3: se il fair value è calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato;
per maggiori informazioni sui modelli adottati si veda quanto precedentemente riportato.
In ottemperanza a quanto disposto dal par. 93, lettera c) dell’IFRS 13, si informa che, nel corso dell’esercizio, non si sono verificati trasferimenti di attività o passività fra il Livello 1 e il Livello 2.
In ottemperanza a quanto disposto dal par. 93, lettera e), iv) dell'IFRS 13, si informa che, nel corso dell'esercizio, si sono verificati trasferimenti di attività finanziarie, rappresentate da obbligazioni, dal Livello 1 al Livello 3 a seguito di delisting delle società emittenti per Euro 513.000.
Informativa di natura quantitativa
A.4.5 Gerarchia del Fair Value
A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value
31/12/2019 | 31/12/2018 | |||||
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value | Livello1 | Livello2 | Livello3 | Livello1 | Livello2 | Livello3 |
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: | 134.947.358 | 227.712 | 368.020 | 164.680.957 | 249.845 | 8.345 |
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 134.947.358 | 227.712 | 368.020 | 164.680.957 | 249.845 | 8.345 |
b) attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - |
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - | - | - | - | - |
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - | - | - | - | |
3. Derivati di copertura | ||||||
4. Attività materiali | ||||||
5. Attività Immateriali | ||||||
Totale | 134.947.358 | 227.712 | 368.020 | 164.680.957 | 249.845 | 8.345 |
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura | 74.143.187 | 441.287 | 137.091 | 96.995.310 | 285.987 | 137.123 |
Totale | 74.143.187 | 441.287 | 137.091 | 96.995.310 | 285.987 | 137.123 |
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | Attività finanziarie valutate al f.v. con impatto sulla redditività complessiva | Derivati di copertura | Attività materiali | Attività immateriali | ||||
Totale | Di cui a:) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | Di cui b:) Attività finanziarie designate al fair value | Di cui c:) Altre attività finanziarie obbligatoriament e valutate al f.v. | |||||
l. Esistenze iniziali | 8.345 | 8.345 | ||||||
2. Aumenti | 513.000 | 513.000 | ||||||
2.1. Acquisti | ||||||||
2.2. Profitti imputati a: | - | |||||||
2.2.1 Conto economico | - | |||||||
di cui: plusvalenze | ||||||||
2.3. Trasferimenti da altri livelli | 513.000 | 513.000 | ||||||
2.4. Altre variazioni in aumento | - | |||||||
3. Diminuzioni | (153.330) | (153.330) | ||||||
3.1. Vendite | (5.330) | (5.330) | ||||||
3.2. Rimborsi | - | |||||||
3.3. Perdite imputate a: | (148.000) | (148.000) | ||||||
3.3.1. Conto economico | - | |||||||
di cui: minusvalenze | (148.000) | (148.000) | ||||||
3.4. Trasferimenti ad altri livelli | - | |||||||
4. Rimanenze finali | 368.015 | 368.015 |
A.4.5.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Passività finanziarie detenute per lanegoziazione | Passività finanziarie designate al fair value | Derivati di copertura | |
l. Esistenze iniziali | 137.123 | ||
2. Aumenti 2.1. Emissioni 2.2. Perdite imputate a: 2.2.1 Conto economico di cui:minusvalenze 2.2.2 Patrimonio netto 2.3. Trasferimenti da altri livelli 2.4. Altre variazioni in aumento | - | - | - |
3. Diminuzioni 3.1. Rimborsi 3.2. Riacquisti 3.3. Profitti imputati a: 3.3.1 Conto economico di cui: plusvalenze 3.3.2 Patrimonio netto 3.4. Trasferimenti ad altri livelli 3.5. Altre variazioni in diminuzione | (32) (32) (32) | - | - |
4. Rimanenze finali | 137.091 | - | - |
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||||
VB | L 1 | L 2 | L 3 | VB | L 1 | L 2 | L 3 | |
1. Att. fin. Valutate al costo ammortizzato 3. Att. Materiali detenute a scopo di inv. 4. Att. non corr.e gruppi di att. in dism. | 100.949.197 | - | 98.397.283 - | 2.551.914 | 80.947.461 | - | 78.652.687 - | 2.294.774 |
Totale | 100.949.197 | - | 98.397.283 | 2.551.914 | 80.947.461 | - | 78.652.687 | 2.294.774 |
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2. Pass. associate ad att. in via di dismissione | 121.956.850 | - | 121.340.253 - | 616.597 | 73.059.480 | - | 71.705.905 | 1.353.575 |
Totale | 121.956.850 | - | 121.340.253 | 616.597 | 73.059.480 | - | 71.705.905 | 1.353.575 |
Legenda
VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1
L2 = Livello 2 L3 = Livello 3
A.5 - Informativa sul c.d. “Day one profit/loss”
Secondo quanto disposto dal par. 28 dell’IFRS 7, il Gruppo dichiara di non aver posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario, una differenza tra il prezzo di transazione ed il valore dello strumento ottenuto attraverso una tecnica di valutazione interna.
INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE |
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 | ||
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione | ||
31 12 2019 | 31 12 2018 | |
Affrancatrice postale | 937 | 1.274 |
Cassa | 12.721 | 3.000 |
Cassa valuta | 6.232 | 6.557 |
Totale | 19.890 | 10.831 |
Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20
2.1 Composizione delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Voci/Valori | 31/12/2019 | 31/12/2018 | ||||
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
A. Attività per cassa | ||||||
1. Titoli di debito | 14.304.074 | 35.119 | 368.002 | 35.173.578 | 1.970 | 3.002 |
1.1 titoli strutturati | ||||||
1.2 altri titoli di debito | 14.304.074 | 35.119 | 368.002 | 35.173.578 | 1.970 | 3.002 |
2. Titoli di capitale | 60.019.621 | 00 | 00.000.000 | 5.343 | ||
3. Quote di OICR | 951.433 | 2.608.148 | ||||
4. Finanziamenti | ||||||
5. Altri | 18.392.593 | 10.768.509 | ||||
Totale A | 93.667.721 | 35.119 | 368.020 | 89.272.991 | 1.970 | 8.345 |
B. Strumenti derivati | - | - | ||||
1. Derivati finanziari | 41.279.637 | 192.593 | 75.407.966 | 247.875 | ||
1.1 di negoziazione | 41.279.637 | 192.593 | 75.407.966 | 247.875 | ||
1.2 connessi con la fair value | ||||||
1.3 altri | ||||||
2. Derivati creditizi | ||||||
2.1 di negoziazione | ||||||
2.2 connessi con la fair value option | ||||||
2.3 altri | ||||||
Totale B | 41.279.637 | 192.593 | - | 75.407.966 | 247.875 | - |
Totale A+B | 134.947.358 | 227.712 | 368.020 | 164.680.957 | 249.845 | 8.345 |
Tra le attività finanziarie di Livello 1 sono inclusi titoli di debito, titoli di capitale e strumenti finanziari derivati quotati su mercati attivi
Le attività finanziarie di Livello 2 , residuali, includono obbligazioni in prevalenza bancarie (nazionali e internazionali) non quotate su mercati attivi ma inserite in circuiti OTC da market maker/broker; inoltre sono presenti strumenti derivati OTC, costituiti da opzioni put e call su valute e commodities e titoli bancari. Per quanto riguarda le tecniche di valutazione si rimanda a quanto riportato nella tabella A.4.5.1
Tra le attività finanziarie di Livello 3, sono presenti obbligazioni e quote OICR non quotate o con prezzi fermi da più di due settimane. Per quanto riguarda le tecniche di valutazione si rimanda a quanto riportato in calce alla tabella A.4.5.1.
2.2 Strumenti finanziari derivati
Attività sottostanti/Tipologie derivati | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||||
Over the counter | Mercati organizzati | Over the counter | Mercati organizzat i | |||||
Controparti centrali | Senza controparti centrali | Controparti centrali | Senza controparti centrali | |||||
Con accordi di compensazion e | Senza accordi di compensa zione | Con accordi di compensazio ne | Senza accordi di compensazi one | |||||
1. Titoli di debito e tassi di interesse | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
2. Titoli di capitale e indici azionari | ||||||||
−Valore nozionale | 22.975.000 | 41.279.637 | 15.975.000 | |||||
−Fair value | 192.593 | 41.279.637 | 247.875 | |||||
3. Valute e oro | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
4. Crediti | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
5. Merci | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
6. Altri | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
Totale | - | 192.593 | - | 41.279.637 | - | 247.875 | - | - |
La riga "Titoli di capitale e indici azionari" è valorizzata per un fair value di Euro 192.593 a fronte di un valore nozionale pari a Euro 22.975.000, e fa interamente riferimento a opzioni call e put su azioni
2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 |
A. ATTIVITA' PER CASSA | ||
1. Titoli di debito | 14.707.195 | 35.178.549 |
a) Amministrazioni pubbliche | 10.335.615 | 24.869.954 |
b) Banche | 2.412.949 | 5.035.811 |
c) Altre società finanziarie | 299.759 | |
di cui: imprese di assicurazioni | ||
d) Società non finanziarie | 1.958.631 | 4.973.025 |
2. Titoli di capitale | 78.412.232 | 51.496.608 |
a) Amministrazioni pubbliche | ||
b) Banche | 18.779.882 | 1.005.508 |
c) Altre società finanziarie | 6.043.336 | 14.252.387 |
di cui: imprese di assicurazioni | 2.511 | 113.666 |
d) Società non finanziarie | 6.120.188 | |
d) Altri | 47.468.826 | 36.238.713 |
3. Quote di O.I.C.R. | 951.433 | 2.608.148 |
4. Finanziamenti | - | - |
a) Amministrazioni pubbliche | ||
b) Banche | ||
c) Altre società finanziarie | ||
di cui: imprese di assicurazioni | ||
d) Società non finanziarie | ||
e) Famiglie | ||
Totale A | 94.070.860 | 89.283.305 |
B. STRUMENTI DERIVATI | 41.472.230 | 75.655.842 |
a) Controparti centrali | ||
b) Altre | ||
Totale B | 41.472.230 | 75.655.842 |
Totale A + B | 135.543.090 | 164.939.147 |
La classificazione delle attività finanziarie per debitori/emittenti è stata effettuata secondo i criteri previsti dalla Banca d'Italia. Si precisa che non risultano in essere titoli di capitale da soggetti classificati a sofferenza o a inadempienza probabile.
Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 40
4.1 Dettaglio della voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" : Crediti verso banche
Composizione | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||||||||
Valore di bilancio | Fair Value | Valore di bilancio | Fair Value | |||||||||
Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | |
1. Finanziamenti | 60.538.945 | - | - | - | 60.538.945 | - | 68.398.478 | - | - | - | 68.398.478 | - |
1.1 Depositi e conti correnti | 12.760.343 | 12.760.343 | 12.184.366 | 12.184.366 | ||||||||
1.2 Crediti per servizi | 10.949.633 | - | - | - | 10.949.633 | - | 11.260.037 | - | - | - | 11.260.037 | - |
negoziazione | 10.949.633 | 10.949.633 | 11.260.037 | 11.260.037 | ||||||||
raccolta ordini | ||||||||||||
consulenza | ||||||||||||
collocamento | ||||||||||||
1.3 Pronti contro termine | 36.828.969 | - | - | - | 36.828.969 | - | 44.954.075 | - | - | - | 44.954.075 | - |
-di cui: su titoli di Stato | ||||||||||||
-di cui: su altri titoli di debito | ||||||||||||
-di cui: su titoli di capitale | 36.828.969 | 36.828.969 | 44.954.075 | 44.954.075 | ||||||||
1.4. Altri finanziamenti | ||||||||||||
2. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
2.1 Titoli strutturati | ||||||||||||
2.2 Altri titoli di debito | ||||||||||||
Totale | 60.538.945 | - | - | - | 60.538.945 | - | 68.398.478 | - | - | - | 68.398.478 | - |
Per tali voci, prevalentemente a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approssimazione del fair value. Vi rientrano tutti i crediti, connessi con la prestazione di attività e servizi finanziari. Il fair value così determinato è stato convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 2 nella gerarchia di fair value. In particolare trattasi di rapporti di conto corrente intrattenuti presso istituti di credito. Sono inoltre presenti depositi presso Banche per l'operatività in derivati, crediti per servizi di negoziazione prestati a Istituti di credito e di crediti derivanti da operazioni di negoziazione in attesa di perfezionamento. Sono inoltre presenti operazioni di prestito titoli azionari depositati presso Monte Titoli o presso depositario estero.
23
61
4.2 Dettaglio della voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" : Crediti verso società finanziarie
Composizione | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||||||||
Valore di bilancio | Fair Value | Valore di bilancio | Fair Value | |||||||||
Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | |
1. Finanziamenti | 37.857.741 | - | - | - | 37.857.741 | - | 10.254.209 | - | - | - | 10.254.209 | - |
1.1 Depositi e conti correnti | 30.749.735 | 30.749.735 | 9.375.019 | 9.375.019 | ||||||||
1.2 Crediti per servizi | 5.117.892 | - | - | - | 5.117.892 | - | 879.190 | - | - | - | 879.190 | - |
negoziazione | 5.117.892 | 5.117.892 | 879.190 | 879.190 | ||||||||
raccolta ordini | ||||||||||||
consulenza | ||||||||||||
collocamento | ||||||||||||
1.3 Pronti xxxxxx xxxxxxx | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
-xx cui: su titoli di Stato | ||||||||||||
-di cui: su altri titoli di debito | ||||||||||||
-di cui: su titoli di capitale | ||||||||||||
1.4. Altri finanziamenti | 1.990.114 | 1.990.114 | - | - | ||||||||
2. Titoli di xxxxxx | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
0.0 Titoli strutturati | ||||||||||||
2.2 Altri titoli di debito | ||||||||||||
Totale | 37.857.741 | - | - | - | 37.857.741 | - | 10.254.209 | - | - | - | 10.254.209 | - |
Per tali voci, prevalentemente a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approssimazione del fair value. Vi rientrano tutti i crediti di funzionamento, connessi con la prestazione di attività e servizi finanziari. Il fair value così determinato è stato convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 2 nella gerarchia di fair value.Trattasi in prevalenza di depositi presso Cassa di compensazione per l'operatività su derivati. Sono inoltre presenti operazioni di negoziazione in attesa di perfezionamento, crediti verso clienti istituzionali per commissioni relative ai servizi prestati.
23
62
Composizione | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||||||||
Valore di bilancio | Fair Value | Valore di bilancio | Fair Value | |||||||||
Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | |
1. Finanziamenti | 2.552.511 | - | - | - | 597 | 2.551.914 | 2.294.774 | - | - | - | - | 2.294.774 |
1.1 Depositi e conti correnti | ||||||||||||
1.2 Crediti per servizi | 0.000.000 | - | - | - | 000 | 2.052.540 | 1.814.780 | - | - | - | - | 1.814.780 |
negoziazione | 597 | 597 | ||||||||||
raccolta ordini | ||||||||||||
consulenza | 2.052.540 | 2.052.540 | 1.814.780 | 1.814.780 | ||||||||
collocamento | ||||||||||||
1.3 Pronti xxxxxx xxxxxxx | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
-xx cui: su titoli di Stato | ||||||||||||
-di cui: su altri titoli di debito | ||||||||||||
-di cui: su titoli di capitale | ||||||||||||
1.4. Altri finanziamenti | 499.374 | 499.374 | 479.994 | 479.994 | ||||||||
2. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
2.1 Titoli strutturati | ||||||||||||
2.2 Altri titoli di debito | ||||||||||||
Totale | 0.000.000 | - | - | - | 000 | 2.551.914 | 2.294.774 | - | - | - | - | 2.294.774 |
Per tali voci, prevalentemente a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approssimazione del fair value. Il fair value così determinato è stato convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value.Trattasi di crediti derivanti dall'attività di consulenza relativa ad attività di Specialist, Nomad, Collocamento, Advisory, Liquidity provider, ecc.
4.4 Dettaglio della voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" : Xxxxxx xxxxx e rettifiche di valore complessive
Valore Lordo | Rettifiche di valore complessive | Write-off parziali complessivi | ||||||
Secondo stadio | Terzo stadio | Primo stadio | Secondo stadio | Terzo stadio | ||||
Primo stadio | di cui: Strumenti con basso rischio di credito | |||||||
Titoli di debito | ||||||||
Finanziamenti | 109.363.878 | 260.132 | 262.132 | |||||
Totale 2019 | 109.363.878 | 260.132 | 262.132 | |||||
Totale 2018 | 80.795.961 | 151.500 | 190.873 | |||||
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate |
L’assenza di rettifiche di valore riferite alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato classificate nel “Primo stadio” riviene dalla scadenza “a breve” dei medesimi, e dal fatto che essi risulteranno essere stati incassati per la maggior parte al termine del I trimestre 2020. Si precisa che, a fronte di un ammontare di attività finanziare valutate al fair value pari ad Euro 109.364.000 , più dell’85% trattasi di rapporti di conto corrente e operazioni di prestito tioli azionari. Con riferimento alle rettifiche di valore sulle attività finanziarie classificate in “stage 3”, invece, la percentuale di copertura risulta essere pari al 100% circa.
Sezione 8 - Attività materiali - Voce 80
8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
Attività\Valori | Totale 31 12 2019 | Totale 31 12 2018 |
1. Attività di proprietà | ||
a) terreni | ||
b) fabbricati | ||
c) mobili | 8.993 | 11.071 |
d) impianti elettronici | 166.706 | 189.249 |
e) altre | 214.701 | 275.086 |
2. Attività acquisite in leasing finanziario | ||
a) terreni | ||
b) fabbricati | ######### # | |
c) mobili | ||
d) impianti elettronici | ||
e) altre | ||
Totale | 5.809.637 | 475.406 |
La variazione è quasi esclusivamente ascrivible all'iscrizione del "Right of Use" asset in accordo con il nuovo principio contabile internazione IFRS 16 applicabile a partire dal 1 gennaio 2019 ed è riferito all'immobile in cui la Società svolte la propria attività.
8.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici | Altre | Totale | |
A. Esistenze iniziali lorde | 11.071 | 189.249 | 275.086 | 475.406 | ||
A.1 Riduzioni di valore totali nette | ||||||
A.2 Esistenze iniziali nette | - | 11.071 | 189.249 | 275.086 | 475.406 | |
B. Aumenti | 6.130.964 | - | 99.915 | 26.245 | 6.257.124 | |
B.1 Acquisti | - | 99.915 | 26.245 | 126.160 | ||
B.2 Spese per migliorie capitalizzate | ||||||
B.3 Riprese di valore | ||||||
B.4 Variazioni positive di fair value | ||||||
imputate a: | ||||||
a) patrimonio netto | ||||||
b) conto economico | ||||||
B.5 Differenze positive di cambio | ||||||
B.6 Trasf. da imm. det. a scopo di inv. | ||||||
B.7 Altre variazioni | 6.130.964 | 6.130.964 | ||||
C. Diminuzioni | (711.727) | (2.078) | (122.458) | (86.630) | (922.893) | |
C.1 Vendite | 0 | |||||
C.2 Ammortamenti | (711.727) | (2.078) | (122.458) | (86.630) | (922.893) | |
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento | ||||||
imputate a: | ||||||
a) patrimonio netto | ||||||
b) conto economico | ||||||
C.4 Variazioni negative di fair value | ||||||
imputate a: | ||||||
a) patrimonio netto | ||||||
b) conto economico | ||||||
C.5 Differenze negative di cambio | ||||||
C.6 Trasferimenti a : | ||||||
a) attività materiali detenute a scopo di investimento | ||||||
b) attività in via di dismissione | ||||||
C.7 Altre variazioni | ||||||
D. Rimanenze finali nette | 5.419.237 | 8.993 | 166.706 | 214.701 | 5.809.637 | |
D.1 Riduzioni di valore totali nette | ||||||
D.2 Rimamenze finali lorde | 5.419.237 | 8.993 | 166.706 | 214.701 | 5.809.637 |
Le immobilizzazioni materiali sono iscritte in Bilancio al costo e ammortizzate in funzione dell'effettivo deperimento tecnico-economico. Non è mai stata effettuata alcuna rivalutazione.
8.7 Impegni per l'acquisto di attività materiali (IAS 16/74 C)
Si informa che, ai sensi di quanto disposto dai par. 74 c) dello IAS 16, la Società non ha sottoscritto impegni/ordini per l’acquisto di attività materiali.
Sezione 9 - Attività immateriali - Voce 90
9.1 Composizione delle "Attività immateriali"
Voci | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||
Attività valutate al costo | Attività valutate al fair value | Attivita' valutate al costo | Attivita' valutate al fair value | |
1. Avviamento | - | - | ||
2. Altre attività immateriali | 113.856 | 227.359 | ||
2.1 generate internamente | ||||
2.2 altre | 113.856 | 227.359 | ||
TOTALE | 113.856 | 227.359 |
Le "Attivtà immateriali" iscritte in bilancio sono principalmente rappresentate da licenze software, valutate al costo.
9.2 "Attivita immateriali" variazioni annue
Totale | |
A. Esistenze iniziali | 227.359 |
B. Aumenti | 123.027 |
B.1 Acquisti | |
B.2 Riprese di valore | |
B.3 Variazioni positive di fair value | |
- a patrimonio netto | |
- a conto economico | |
B.4 Altre variazioni | |
C. Diminuzioni | (236.530) |
C.1 Vendite | |
C.2 Ammortamenti | |
C.3 Rettifiche di valore | |
- patrimonio netto | |
- conto economico | |
C.4 Variazioni negative di fair value | |
- a patrimonio netto | |
- a conto economico | |
C.5 Altre variazioni | |
D. Rimanenze finali | 113.856 |
Sezione 10 - Attività fiscali e Passività fiscali - Voce 100 dell'attivo e voce 60 del passivo
10.1 Composizione della voce 120 "Attività fiscali: correnti e anticipate":
"Attività fiscali: imposte correnti":
31 12 2019 | 31 12 2018 | |
Acconti IRES | 1.938.956 | 2.753.575 |
Acconti IRAP | 294.619 | 417.790 |
Acconto imposta rivalutazione TFR | 323 | 940 |
Acconto ritenuta plusvalenze | 286.303 | 196.990 |
Altri crediti e ritenute da recuperare in sede di dichiarazione dei redditi | 21.337 | 13.743 |
Attività per imposte correnti | 2.541.538 | 3.383.038 |
Gli effetti della fiscalità sono stati contabilizzati secondo modalità coerenti con quelle di registrazione degli eventi o delle transazioni che le hanno originate.
Le attività e le passività sono state determinate applicando ai valori nominali delle differenze temporanee le aliquote fiscali d’imposta che saranno in vigore nei periodi in cui si verificheranno le inversioni delle medesime differenze temporanee, tenendo conto delle disposizioni fiscali esistenti alla data di redazione del Bilancio.
"Attività fiscali: imposte anticipate":
31 12 2019 | 31 12 2018 | |||
IRAP | IRES | IRAP | ||
Avviamenti | - | - | ||
Oneri relativi al personale | 199.541 | 267.351 | ||
Svalutazione crediti emittenti | 32.572 | 32.572 | ||
Raccolta rifiuti | - | 932 | ||
Spese manutenzione | 432 | 864 | ||
Spese miglioria locali di terzi | 33.141 | 162.721 | ||
Fondo rischi | 270.000 | 156.000 | ||
Attività per imposte anticipate | 535.686 | - | 620.440 | - |
TOTALE | 535.686 | 620.440 |
Si segnala che la Società non ha attività fiscali anticipate relative alla Legge 214/2011.
10.2 Composizione della voce 60 "Passività fiscali: correnti e differite":
"Passività fiscali: imposte correnti":
31 12 2019 | 31 12 2018 | |
Debiti IRES | 1.908.562 | 1.738.805 |
Debiti IRAP | 121.011 | |
Passività per imposte correnti | 1.908.562 | 1.859.816 |
"Passività fiscali: imposte differite":
31 12 2019 | 31 12 2018 | |
Dividendi | 86.665 | 85.387 |
Passività per imposte correnti | 86.665 | 85.387 |
10.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) | ||||
31 12 2019 | 31 12 2018 | |||
IRES | IRAP | IRES | IRAP | |
1. Esistenze iniziali | 620.440 | - | 831.374 | 1.444 |
2. Aumenti | ||||
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio: | ||||
a) relative a precedenti esercizi | 394 | |||
b) dovute al mutamento di criteri contabili | ||||
c) riprese di valore | ||||
d) altre | 121.482 | |||
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | ||||
2.3 Altri aumenti | ||||
3. Diminuzioni | (1.444) | |||
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio: | ||||
a) rigiri | (277.094) | (322.250) | ||
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | ||||
c) dovute al mutamento di criteri contabili | ||||
d) altre | 214.420 | |||
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | ||||
3.3 Altre diminuzioni: | ||||
a) Trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 | ||||
b) Altre | (22.080) | (10.560) | ||
4. Esistenze finali | 535.686 | - | 620.440 | - |
TOTALE | 535.686 | 620.440 | ||
10.4 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico) | ||||
31 12 2019 | 31 12 2018 | |||
IRES | IRAP | IRES | IRAP | |
1. Esistenze iniziali | 85.387 | - | 134.660 | - |
2. Aumenti | 86.665 | 85.387 | ||
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio: | ||||
a) relative a precedenti esercizi | ||||
b) dovute al mutamento di criteri contabili | ||||
c) altre | ||||
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | ||||
2.3 Altri aumenti | ||||
3. Diminuzioni | (85.387) | 0 | ||
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio: | ||||
a) rigiri | (134.660) | |||
b) dovute al mutamento di criteri contabili | ||||
c) altre | 0 | |||
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | |||
3.3 Altre diminuzioni: | ||||
4. Esistenze finali | 86.665 | - | 85.387 | - |
TOTALE | 86.665 | 85.387 |
Sezione 12 - Altre attività - Voce 120
12.1 Composizione della voce 120 "Altre attività"
31 12 2019 | 31 12 2018 | |
Depositi cauzionali | 300 | 300 |
Depositi pagati a organismi di compensazione per operazioni in derivati | 43.692.000 | 13.045.000 |
Risconti attivi | 314.144 | 404.927 |
Altre attività | 67.675 | 74.225 |
Totale | 44.074.119 | 13.524.452 |
L'importo di Euro 43.692.000 è relativo al deposito per "default fund" in essere presso la Cassa di Compensazione e Garanzia, a seguito dell’operatività in derivati svolta dalla Società.
I “risconti attivi” sono calcolati su costi sostenuti finanziariamente nel corso dell’esercizio corrente ma che hanno, in tutto o in parte, competenza in periodi successivi.
Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10
1.1 Composizione delle "Passività finanziarie al costo ammortizzato": Debiti
Voci | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||
Verso | Verso enti | Verso | Verso | Verso enti | Verso | |
banche | finanziari | clientela | banche | finanziari | clientela | |
1. Finanziamenti | 104.141.505 | 603.965 | 60.981.109 | - | ||
1.1 Pronti contro termine | 55.747.807 | - | - | 36.795.592 | - | - |
-di cui: su titoli di Stato | 2.305.375 | |||||
-di cui: su altri titoli di debito | ||||||
-di cui: su titoli di capitale | 53.442.432 | 36.795.592 | ||||
1.2 Finanziamenti | 48.393.698 | - | 603.965 | 24.185.517 | ||
2. Altri debiti | 5.506.504 | 9.973.805 | 750.991 | 1.353.575 | ||
3. Altri debiti | 9.085.258 | 2.606.986 | 12.632 | |||
Totale | 118.733.267 | 2.606.986 | 616.597 | 70.954.914 | 750.991 | 1.353.575 |
Fair value - livello 1 | ||||||
Fair value - livello 2 | 118.733.267 | 2.606.986 | 70.954.914 | 750.991 | ||
Fair value - livello 3 | 616.597 | 1.353.575 | ||||
Totale fair value | 118.733.267 | 2.606.986 | 616.597 | 70.954.914 | 750.991 | 1.353.575 |
In merito ai debiti verso banche ed enti finanziari, data la disponibilità a vista degli importi e la natura delle controparti, si è ritenuto il fair value in linea con il rispettivo valore contabile e convenzionalmente classificabile come “Livello 2”.Trattasi in prevalenza di rapporti di conto corrente intrattenuti presso istituti di credito e operazioni di prestito titoli su titoli di capitale. I finanziamenti comprendono le linee di credito e finanziamenti con istituti di credito e con la Capogruppo. Gli altri debiti sono relativi a operazioni di negoziazione in attesa di perfezionamento. Per quanto concerni i debiti verso clientela trattasi prevalentemente di valori con scadenza nel breve periodo il cui valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approsimazione del fair value e convenzionalmente sono stati classificati a livello 3. Si informa che non sono presenti debiti verso promotori finanziari nè debiti subordinati.
Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 20
2.1 Composizione delle "Passività finanziarie di negoziazione" | ||||||||||
Passività | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||||||
Fair value | Fair value | |||||||||
L1 | X0 | X0 | XX | XX | X0 | X0 | X0 | FV | VN | |
A. Passività per cassa | ||||||||||
1. Debiti | ||||||||||
2. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | ||||
- Obbligazioni | ||||||||||
-strutturate | ||||||||||
-altre obbligazioni | - | - | ||||||||
- Altri titoli | 18.318.430 | 137.091 | 18.455.521 | 13.355.142 | 27.311.473 | 137.123 | 27.448.596 | - | ||
-strutturati | ||||||||||
-altri | 18.318.430 | 137.091 | 18.455.521 | 13.355.142 | 27.311.473 | 137.123 | 27.448.596 | |||
Totale A | 18.318.430 | - | 137.091 | 18.455.521 | 13.355.142 | 27.311.473 | - | 137.123 | 27.448.596 | - |
B. Strumenti derivati | - | - | - | |||||||
1. Derivati finanziari | 55.824.757 | 441.287 | 56.266.044 | 1.410.857.339 | 69.683.837 | 285.987 | 69.969.824 | |||
- di negoziazione | 55.824.757 | 441.287 | 56.266.044 | 1.410.857.339 | 69.683.837 | 285.987 | 69.969.824 | |||
-connessi con la fair value option | ||||||||||
- altri | ||||||||||
2. Derivati creditizi | ||||||||||
- di negoziazione | ||||||||||
-connessi con la fair value option | ||||||||||
- altri | ||||||||||
Totale B | 55.824.757 | 441.287 | - | 56.266.044 | 1.410.857.339 | 69.683.837 | 285.987 | - | 69.969.824 | - |
Totale A+B | 74.143.187 | 441.287 | 137.091 | 74.721.565 | 1.424.212.481 | 96.995.310 | 285.987 | 137.123 | 97.418.420 | - |
FV* = Fair Value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione VN = Valore nominale/nozionale
Tutti gli strumenti finanziari iscritti tra le passività finanziarie per la negoziazione sono valorizzati al loro fair value .
Nella sottovoce "Altri titoli" sono iscritte le vendite di titoli di capitale supportate dal diritto a ricevere tali titoli tramite contratti di prestito titoli. Si informa che non sono presenti passività finanziarie subordinate o strutturate.
2.4 Passività finanziarie di negoziazione: strumenti finanziari derivati
Attività sottostanti/Tipologie derivati | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||||
Over the counter | Mercati organizzati | Over the counter | Mercati organizzati | |||||
Controparti centrali | Senza controparti centrali | Controparti centrali | Senza controparti centrali | |||||
Con accordi di compensazione | Senza accordi di compensazione | Con accordi di compensazione | Senza accordi di compensazi one | |||||
7. Titoli di debito e tassi di interesse | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
8. Titoli di capitale e indici azionari | ||||||||
−Valore nozionale | 12.375.000 | 1.398.482.339 | 10.450.000 | 1.082.567.489 | ||||
−Fair value | 441.287 | 55.824.757 | 285.987 | 69.683.837 | ||||
9. Valute e oro | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
10. Crediti | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
11. Merci | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
12. Altri | ||||||||
−Valore nozionale | 19.035 | |||||||
−Fair value | 19.035 | |||||||
Totale | - | 441.287 | - | 55.824.757 | - | 285.987 | - | 69.702.872 |
La riga "Titoli di capitale e indici azionari" è valorizzata per un fair value di Euro 441.287, a fronte di un valore nozionale pari a Euro 12.375.000, e fa interamente riferimento a opzioni call e put su azioni.
Sezione 6 - Passività fiscali - Voce 60
Vedi sezione 10 dell'attivo
Sezione 8 - Altre passività - Voce 80
8.1 Composizione della voce "Altre passività"
31 12 2019 | 31 12 2018 | |
Debiti tributari verso l'Erario | 798.091 | 751.135 |
Debiti verso enti previdenziali | 565.820 | 553.102 |
Debiti verso il personale e collaboratori | 7.215.634 | 7.915.539 |
Debiti verso fornitori | 834.738 | 699.265 |
Debiti per fatture da ricevere | 395.405 | 321.932 |
Risconti passivi non riconducibili a voce propria | 1.035.981 | 1.385.469 |
Debiti fiscalità estera | 59.365 | 35.472 |
Altri debiti | 426.755 | 137.860 |
Totale | 11.331.789 | 11.799.774 |
Le “altre passività” sono costituite prevalentemente dai debiti verso personale e comprendono l'importo certo del bonus di competenza 2018 da liquidarsi negli anni successivi, da risconti passivi su ricavi che hanno già avuto manifestazione finanziaria ma sono di competenza, in tutto o in parte, dell’esercizio successivo, debiti verso fornitori per fatture già ricevute, stanziamenti per competenza di fatture non ancora ricevute dai fornitori alla data di chiusura del bilancio, debiti verso Erario ed enti previdenziali, principalmente per ritenute IRPEF e contributi INPS relativi al personale dipendente.
Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90
9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
Totale 31 12 2019 | Totale 31 12 2018 | |
A. Esistenze iniziali | 30.778 | 33.486 |
B Aumenti | 449 | 14.363 |
B.1 Accantonamento dell'esercizio | ||
B.2 Altre variazioni in aumento | ||
C Diminuzioni | (624) | (17.071) |
C.1 Liquidazioni effettuate | ||
C.2 Altre variazioni in diminuzione | ||
D. Esistenze finali | 30.603 | 30.778 |
A partire dall' 1 gennaio 2007 con la Legge Finanziaria 2007 e relativi decreti attuativi i nuovi flussi di TFR possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche complementari oppure mantenuti in azienda (nel qual caso quest’ultima verserà i contributi TFR ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS). I flussi destinati alla previdenza complementare non transitano dal fondo TFR. Le variazioni intervenute si riferiscono alle liquidazioni effettuate durante l'esercizio del TFR rimasto in azienda.
Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100
10.1 Composizione dei "Fondi per rischi e oneri"
Totale 31 12 2019 | Totale 31 12 2018 | |
1. Impegni e garanzie rilasciate | ||
2. Fondi di quiescenza aziendali | ||
3. Altri fondi per rischi ed oneri | 1.405.171 | 1.113.963 |
3.1 controversie legali e fiscali | ||
3.2 oneri per il personale | 280.171 | 163.963 |
3.3 altri | 1.125.000 | 950.000 |
Totale | 1.405.171 | 1.113.963 |
La voce accoglie principalmente stanziamenti per oneri potenziali connessi a contenziosi in essere con controparti terze ovvero con ex-dipendenti.
10.2 "Fondi di quiescenza aziendale" e "Altri fondi per richi e oneri": variazioni annue
Fondi di quiescenza | Altri fondi per rischi ed oneri | Totale | |
A. Esistenze iniziali | 163.963 | 950.000 | 1.113.963 |
B. Aumenti | 256.258 | 625.000 | |
B.1 Accantonamento dell'esercizio | 881.258 | ||
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo | 0 | ||
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | ||
B.4 Altre variazioni in aumento | 0 | ||
C. Diminuzioni | (140.050) | (450.000) | (590.050) |
C.1 Utilizzo dell'esercizio | |||
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | |||
C.3 Altre variazioni in diminuzione | |||
D. Rimanenze finali | 280.171 | 1.125.000 | 1.405.171 |
I fondi relativi ad "oneri per il personale" si riferiscono ai premi di fidelizzazione da corrispondere ad alcune figure chiave della Società al raggiungimento di un periodo minimo di permanenza nella stessa. L'utilizzo dell'esercizio pari a € 18.000 fa riferimento a liquidazioni del periodo.
Tra gli accantonamenti a fondo rischi per contenziosi si segnala un accantonamento pari a euro 500.000 a seguito dell’avvio di un’indagine, avviata negli ultimi mesi del 2019, in merito all’utilizzo di taluni dati di un mercato e a probabile analoga azione anche da parte di altri mercati i restanti euro 125.000 per un contenzioso con software house, fornitrice del dismesso sistema di trading, per presunto mancato rispetto dei termini di disdetta.
Sezione 11 - Patrimonio - Voci 110, 120, 130, 140, 150 e 160
11.1 Composizione della voce 110 "Capitale"
31 12 2019 | |||||
Importo | n. azioni | Valore nominal e unitario | posseduto da | ||
% | nominativo | ||||
1, Capitale | 3.290.500 | 3.290.500 | 1 | 100% | |
1.1.Azioni ordinarie | |||||
Azioni Ordinarie | |||||
Totale capitale | 3.290.500 | 3.290.500 | 100,00% |
Il capitale sottoscritto è costituito da 3.290.500 azioni ordinarie da nominali Euro 1,00 e risulta interamente versato.
11.2 Composizione della voce 120 "Azioni Proprie"
Voci/Valori | 31 12 2019 | ||
n. azioni | Valore unitario | Importo | |
1. Azioni proprie | 63.941 | 21,77 | 1.392.192 |
1.1 Azioni ordinarie | |||
Totale capitale | 63.941 | 1.392.192 |
Patrimonio del gruppo - Voci 120, 160 e 170
15.1 Patrimonio del gruppo: composizione
Voci/Valori | 31 12 2019 | 31 12 2018 |
1. Capitale | 3.290.500 | 3.290.500 |
2. Sovrapprezzi di emissione | 0 | 0 |
3. Riserve | ||
a) di utili | 47.697.137 | 51.533.037 |
b) altre | 12.866.095 | 10.335.610 |
4. (Azioni proprie) | (1.392.192) | (1.395.706) |
a) capogruppo | (1.392.192) | (1.395.706) |
b) controllate | 0 | |
5. Riserve da valutazione | 0 | 0 |
6. Strumenti di capitale | 0 | |
7. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza del gruppo | 5.343.256 | 4.525.987 |
Totale | 67.804.796 | 68.289.428 |
Patrimonio di pertinenza di terzi - Voce 180
12.1 Com posizione del "Patrimonio di pertinenza di terzi"
Voci/Valori | Totale | Totale |
31 12 2019 | 31 12 2018 | |
1) Capitale | 6.499.802 | 6.499.802 |
2) Azioni proprie | (1.374.504) | (1.374.504) |
3) Strumenti di capitale | ||
4) Sovrapprezzi di emissione | 2.395.546 | 2.693.387 |
5) Riserve | 1.964.728 | 1.822.703 |
6) Riserve da valutazione | ||
7) Utile (Perdita) dell'esercizio | 855.440 | 829.700 |
Totale | 10.341.012 | 10.471.088 |
La voce "azioni proprie" comprende le azioni riacquistate, per la quota computabile ai terzi in base agli equity ratio specifici.
PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2019 | |||||
intermonte holding | intermonte sim | jpp eurosecuritie s | elisione e aggiustamen ti da consolidame nto | totale 31/12/2019 | |
Capitale: | 3.290.500 | 45.950.000 | 15.859 | (45.965.859) | 3.290.500 |
Sovrapprezzi di emissione | 16.935.184 | 396.403 | (17.331.587) | - | |
Riserve: | |||||
a) di utili | 29.438.142 | 13.577.365 | 165.955 | 4.515.675 | 47.697.137 |
b) altre | 12.866.095 | - | 12.866.095 | ||
Riserve da Valutazione: | - | ||||
Strumenti di capitale | |||||
Acconto su dividendi | - | ||||
Azioni proprie | (1.392.192) | (9.716.982) | 9.716.982 | (1.392.192) | |
Utile (Perdita) di esercizio | 6.232.669 | 6.319.660 | 83.953 | (7.293.026) | 5.343.256 |
TOTALE | 50.435.214 | 73.065.227 | 662.170 | (56.357.815) | 67.804.796 |
INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO |
Sezione 1 - Risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 10
1.1 Composizione del "Risultato netto dell'attività di negoziazione"
Voci\Compnenti reddituali | Plusvalenze | Utili da negoziazione | Minusvalenze | Perdite da negoziazione | Risultato netto |
1. Attività finanziarie di negoziazione | |||||
1.1 Titoli di debito | 88.035 | 4.777.211 | (383.483) | (469.052) | 4.012.711 |
1.2 Titoli di capitale e quote di O.I.C.R. | 1.162.292 | 15.672.783 | (1.311.446) | (21.399.134) | (5.875.505) |
1.3 Altre attività | 16 | (329.932) | (237.634) | (567.550) | |
2. Passività finanziarie di negoziazione | |||||
2.1 Titoli di debito | |||||
2.2 Debiti | |||||
2.3 Altre passività | |||||
3. Attività e passività finanziarie: | 24.853 | 24.853 | |||
differenze di cambio | |||||
4. Derivati finanziari | 29.230.983 | 107.734.676 | (47.904.420) | (81.218.320) | 7.842.919 |
- Su titoli di debito e tassi di interesse | |||||
- Su titoli di capitale e indici azionari | |||||
- Su valute e oro | |||||
- Altri | |||||
5. Derivati su crediti | |||||
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option | |||||
Totale | 30.481.326 | 128.209.523 | (49.929.281) | (103.324.140) | 5.437.428 |
Non sono presenti svalutazioni o perdite da negoziazione riconducibili alle attività di evidente scarsa qualità creditizia del debitore (emittente o controparte)
Sezione 5 - Commissioni - Voci 50 e 60
5.1 Composizioni delle "Commissioni attive"
Dettaglio | Totale 31 12 2019 | Totale 31 12 2018 |
1. Negoziazione per conto proprio | ||
2. Esecuzione di ordini per conto dei clienti | 14.026.507 | 15.591.815 |
3. Collocamento e distribuzione | ||
- di titoli | 911.916 | 2.163.394 |
- di servizi di terzi | ||
- gestioni di portafogli | ||
- gestioni collettive | 41.207 | 115.915 |
- prodotti assicurativi | ||
- altri | ||
4. Gestione di patrimonii | ||
- propria | ||
- delegata da terzi | 262.746 | 254.420 |
5. Ricezione e trasmissioni di ordini | 88.330 | 72.789 |
6. Consulenza in materia di investimenti | 5.096.386 | 5.304.712 |
7. Consulenza in materia di struttura finanziaria | 5.502.144 | 4.362.740 |
8. Gestione di sistemi multeraterali di negoziazione | ||
9. Custodia e amministrazione | ||
10. Negoziazione di valute | ||
11. Altri servizi | 2.066 | 1.405 |
Totale | 25.931.302 | 27.867.190 |
Le commissioni attive dell'esercizio derivano in prevalenza dalla attività di negoziazione per conto della clientela.
5.2 Composizioni delle "Commissioni passive"
Dettaglio | Totale 31 12 2019 | Totale 31 12 2018 |
1. Negoziazione per conto proprio | (136.495) | (124.835) |
2. Esecuzione di ordini per conto dei clienti | (1.661.211) | (1.243.509) |
3. Collocamento e distribuzione | ||
- di titoli | (81.128) | (16.907) |
- di servizi di terzi | ||
- gestioni di portafogli | ||
- altri | ||
4. Gestione di patrimonii | ||
- propria | ||
- delegata da terzi | (52.404) | (10.872) |
5. Raccolta ordini | (6.966) | (7.360) |
6. Consulenza in materia di investimenti | (4.795) | (5.120) |
7. Custodia e amministrazione | ||
8. Altri servizi | (124.792) | (159.605) |
Totale | (2.067.791) | (1.568.208) |
Sezione 6 - Interessi - Voci 70 e 80
6.1 Composizione degli "Interessi attivi e proventi assimilati"
Voci/Forme tecniche | Titoli di debito | Finanziamenti | Altre operazioni | Totale | Totale |
31 12 2019 | 31 12 2018 | ||||
1. Att. fin. valutate al f.v. con impatto a conto economico: | 1.299.802 | - | - | 1.299.802 | 2.379.097 |
1.1 Att. Fin. detenute per per la negoziazion | 1.299.802 | - | - | 1.299.802 | 2.379.097 |
1.2 Att. Fin. designate al f.v. | |||||
1.3 Att. Fin. Obbligatoriamente valutate al f.v. | |||||
2. Att. fin. Valutate al f.v. con impatto sulla redditività complessiva | |||||
3. Att. fin. Valutate al costo ammortizzato: | - | - | 96.926 | 96.926 | 124.362 |
3.1. Crediti verso banche | 38.727 | 38.727 | 25.040 | ||
3.2 Crediti verso società finanziarie | 34.509 | 34.509 | 53.796 | ||
3.3. Crediti verso clientela | 23.690 | 23.690 | 45.526 | ||
4. Derivati di copertura | - | - | - | ||
5. Altre attività | - | 30.834 | |||
6. Passività finanziarie | |||||
Totale | 1.299.802 | - | 96.926 | 1.396.728 | 2.534.293 |
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired |
La voce include principalmente interessi attivi su titioli obbligazionari detenuti per la negoziazione. Non risultano in essere interessi attivi su attività finanziarie impaired.
6.4 Composizione della voce 80 "Interessi passivi e oneri assimilati"
Voci/Forme tecniche | Pronti contro termine | Altri Finanziamenti | Titoli | Altre operazioni | Totale | Totale |
31 12 2019 | 31 12 2018 | |||||
1. Pass.fin. valutate al costo ammortizzato | (980.226) | (361.376) | - | (324.746) | (1.666.348) | (1.421.470) |
1.1. Verso banche | (980.226) | (361.376) | (324.746) | (1.666.348) | (1.421.470) | |
1.2 Verso società finanziarie | 0 | |||||
1.3. Verso clientela | 0 | 0 | ||||
1.4. Titoli in circolazione | ||||||
2. Pass. fin. di negoziazione | 0 | |||||
3. Pass. fin. designate al fair value | ||||||
4. Altre passività | (475.084) | (475.084) | (318.820) | |||
5. Derivati di copertura | ||||||
6. attività finanziarie | 0 | |||||
Totale | (980.226) | (361.376) | - | (799.830) | (2.141.432) | (1.740.290) |
La voce include principalmente interessi passivi derivanti in prevalenza da operazioni di prestito titoli.
Sezione 7 - Dividendi e proventi simili - Voce 90
7.1 Composizione dei "Dividendi e proventi simili"
Voci / Proventi | Totale | Totale | ||
31 12 2019 | 31 12 2018 | |||
Dividendi | Proventi da quote di O.I.C.R. | Dividendi | Proventi da quote di O.I.C.R. | |
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 7.472.812 | 8.348.013 | ||
2. Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | ||||
3. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | ||||
4. Partecipazioni | ||||
Totale | 7.472.812 | 8.348.013 |
I dividendi si riferiscono in prevalenza a quanto di competenza per l'esercizio 2019 in relazione ai titoli di proprietà in portafoglio.
Ai sensi del paragrafo 11A, lettera D dell'IFRS7, come stabilito da normativa, i dividendi relativi agli investimenti eliminati nell'esercizio risultano essere Euro 203.728 e quelli relativi agli investimenti posseduti alla data di chiusura dell'esercizio risultano essere Euro 7.269.084.
Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - Voce 120
8.1 Composizione delle "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"
Voci/Rettifiche | Rettifiche di valore | Riprese di valore | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||
Primo stadio | Secondo stadio | Terzo Stadio | Primo e secondo stadio | Terzo stadio | ||||
Write-off | Altre | |||||||
1. Titoli di debito | (183.814) | (183.814) | 7.140,00 | |||||
2. Finanziamenti | ||||||||
Totale | (183.814) | 0 | (183.814) | 7.140,00 |
Le rettifiche di valore effettuate nell'esercizio si riferiscono a svalutazioni di crediti verso clientela del settore Corporate.
Sezione 9 - Spese amministrative - Voce 140
9.1 Composizione della voce 140a "Spese per il personale"
Tipologia di spesa / Settori | Totale31/12/2019 | Totale 31/12/2018 |
1. Personale dipendente | ||
a) xxxxxx e stipendi | (12.118.664) | (11.513.676) |
b) oneri sociali | (2.365.063) | (2.447.000) |
c) indennità di fine rapporto | (456.390) | (475.193) |
d) spese previdenziali | ||
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale | (1.681) | |
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili | ||
- a contribuzione definita | ||
- a benefici definiti | ||
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: | ||
- a contribuzione definita | ||
- a benefici definiti | ||
h) altre spese | (269.341) | (950.156) |
2. Altro personale in attività | (57.759) | (56.990) |
3. Amministratori e sindaci | (742.761) | (1.130.021) |
4. Personale collocato a riposo | ||
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende | ||
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società | ||
Totale | (16.009.978) | (16.574.717) |
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
ANNO 2019 | ANNO 2018 | |
dirigenti | 19 | 18 |
quadri direttivi | 58 | 62 |
restante personale | 54 | 51 |
totale | 131 | 131 |
Il numero medio dei dipendenti è stato calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero dei mesi lavorati sull’anno.
9.3 Composizione della voce 140b "Altre spese amministrative" | ||
Voci/Valori | 31 12 2019 | 31 12 2018 |
Compensi a professionisti esterni | (936.137) | (689.119) |
Contratto | 0 | (31.101) |
Imposte indirette e tasse | (170.881) | (237.132) |
Affitti immobili e spese condominiali | (281.227) | (959.551) |
Appalto pulizie locali | (45.004) | (54.900) |
Spese energetiche | (68.794) | (71.977) |
Spese telefoniche | (57.367) | (81.254) |
Premi di assicurazioni | (59.378) | (48.558) |
Materiali per ufficio | (59.231) | (69.259) |
Abbonamenti ed acquisto pubblicazioni | (29.369) | (55.916) |
Spese rappresentanza e omaggi superiori a 50 Euro | (518.787) | (565.014) |
Oneri per viaggi e missioni | (180.721) | (186.690) |
Spese per pubblicità e pubblicazioni | (14.428) | (39.632) |
Contributi associazioni di categoria | (245.295) | (232.178) |
Manutenzione mobili e impianti | (123.636) | (132.431) |
Servizi informativi | (2.765.994) | (2.620.576) |
Spese accesso al mercato | (3.750.867) | (3.022.799) |
Altre spese hardware e software | (458.080) | (453.896) |
Altre | (34.434) | (21.631) |
Totale | (9.799.630) | (9.573.614) |
Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Voce 150
10.1 Composizione della voce 150 "Accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri"
Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | |
Accantonamento Fondo Rischi | (625.000) | (150.000) |
Totale | (625.000) | (150.000) |
L'accantonamento è riconducibile ad una stima relativa alle spese per controversie legali.
Sezione 11 - Rettifiche di valore nette su attività materiali - Voce 160
11.1 Composizione delle "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali" | ||||
Voci/Rettifiche e riprese di valore | Ammortamento | Rettifiche di valore per deterioramento | Riprese di valore | Risultato netto |
31 12 2019 | ||||
1 Di proprietà | ||||
- Ad uso funzionale | (211.166) | (211.166) | ||
- Per investimento | ||||
2 Acquisite in leasing finanziario | ||||
- Ad uso funzionale | (711.727) | (711.727) | ||
- Per investimento | ||||
Totale | (922.893) | (922.893) |
Le immobilizzazioni materiali sono ammortizzate in funzione dell'effettivo deperimento tecnico-economico.
Non è stato necessario apportare svalutazioni agli asset di proprietà iscritti in bilancio dal momento che non sono stati identificati indicatori di impairment.
Sezione 12 - Rettifiche di valore nette su attività immateriali - Voce 170
12.1 Composizione delle "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali"
Voci/Rettifiche e riprese di valore | Ammortamento (a) | Rettifiche di valore per deterioramento (b) | Riprese di valore ( c ) | Risultato netto |
31 12 2019 | ||||
1. Avviamento | (236.530) | 0 | 0 | |
2. Attività immateriali | ||||
2.1 Di proprietà | ||||
- Generate internamente | (236.530) | |||
- Altre | ||||
2.2 Acquisite in leasing finanziario | ||||
Totale | (236.530) | 0 | (236.530) |
Le immobilizzazioni immateriali sono ammortizzate in funzione dell'effettivo deperimento tecnico-economico.
Non è stato necessario apportare svalutazioni agli asset di proprietà iscritti in bilancio dal momento che non sono stati identificati indicatori di impairment ai sensi dello IAS 36.
13.1 Composizione degli "Altri proventi e oneri di gestione" | ||
Altri proventi | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 |
Altri ricavi | 242.410 | 465.058 |
Totale | 242.410 | 465.058 |
Altri oneri | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 |
Spese e commissioni bancarie | (182.513) | (164.196) |
Altri oneri | (65.478) | (176.233) |
Totale | (247.991) | (340.429) |
Sezione 18 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - voce 250 | ||||||
18.1 Composizione delle " Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" | ||||||
Totale | Totale | |||||
31 12 2019 | 31 12 2018 | |||||
IRES | IRAP | ALTRE | IRES | IRAP | ALTRE | |
1. Imposte correnti | (1.884.829) | 0 | (20.990) | (1.738.805) | (121.011) | (26.413) |
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi | (7.488) | 11.993 | 792 | |||
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio | ||||||
3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio | ||||||
per crediti d'imposta di cui alla legge 214/2011 | ||||||
4. Variazione delle imposte anticipate | (62.674) | (200.768) | (1.444) | |||
5. Variazione delle imposte differite | (70.944) | (85.387) | ||||
(2.025.935) | 0 | (20.990) | (2.012.967) | (121.663) | (26.413) | |
7. Imposte di competenza dell'esercizio | (2.046.925) | (2.161.043) | ||||
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio | ||||||
Voci/Valori | 31 12 2019 | |||||
(A) Utili (Perdite) al lordo delle imposte dall'operatività corrente | 6.198.696 | |||||
(B) Utili (Perdite) al lordo delle imposte delle attività non correnti in via di dismissione | ||||||
(A+B) Xxxxx (Perdite) al lordo delle imposte | 6.198.696 | |||||
Aliquota fiscale corrente IRES (%) | 24,0% | |||||
Onere fiscale teorico | - 1.487.687 | |||||
IRAP | 20.990 | |||||
Differenze permanenti | - 572.740 | |||||
Svalutazioni/riprese di valore di attività per imposte anticipate e attività per imposte anticipate precedentemente non iscritte | ||||||
Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi | (7.488) | |||||
Altro | ||||||
Imposte sul reddito dell'esercizio | - 2.046.925 | |||||
di cui: | - 2.046.925 | |||||
Imposte sul reddito dell'esercizio dall'operatività corrente | ||||||
Imposte sul reddito dell'esercizio delle attività non correnti in via di dismissione |
ALTRE INFORMAZIONI |
A. Attività di negoziazione in conto proprio | ||
A.1 Attività di negoziazione in conto proprio | ||
Controvalore | ||
Operazioni con controparti del gruppo | Operazioni con altre controparti | |
A - Acquisti nell'esercizio | ||
A1. Titoli di debito | ||
A2. Titoli di capitale | 11.338.320 | |
A3. Quote di O.I.C.R. | 48.056 | |
A4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | 719.289.607 | |
- derivati creditizi | ||
B - Vendite nell'esercizio | ||
B1. Titoli di debito | ||
B2. Titoli di capitale | 11.337.654 | |
B3. Quote di O.I.C.R. | 50.319 | |
B4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | 470.574.550 | |
- derivati creditizi | ||
B. Attività di esecuzione di ordini per conto dei clienti | ||
B.1 Attività di esecuzione di ordini per conto dei clienti | ||
Controvalore | ||
Operazioni con controparti del gruppo | Operazioni con altre controparti | |
A - Acquisti nell'esercizio | ||
A1. Titoli di debito | 7.181.846.291 | |
A2. Titoli di capitale | 8.728.119.004 | |
A3. Quote di O.I.C.R. | 2.714.409.278 | |
A4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | 00.000.000.000 | |
- derivati creditizi | ||
B - Vendite nell'esercizio | ||
B1. Titoli di debito | 7.055.987.910 | |
B2. Titoli di capitale | 8.797.754.742 | |
B3. Quote di O.I.C.R. | 2.441.091.748 | |
B4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | 00.000.000.000 | |
- derivati creditizi |
C. Attività di gestione di portafogli
C.1 Valore complessivo delle gestioni di portafoglio
Totale 31/12/2018 | Totale 31/12/2017 | |||
Gestione proprie | Gestioni ricevute in delega | Gestione proprie | Gestioni ricevute in delega | |
1. Titoli di debito | 8.190.563 | 4.559.596 | ||
di cui titoli di stato | 3.268.700 | 2.041.010 | ||
2. Titoli di capitale | 30.722.407 | 21.697.844 | ||
3. Quote di O.I.C.R. | ||||
4. Strumenti derivati | ||||
- derivati finanziari | 1.650 | 15.384 | ||
- derivati creditizi | ||||
5.Altre attività | ||||
6. Passività | ||||
Totale Portafofogli gestiti | - | 38.912.970 | - | 26.257.440 |
C.2 Gestioni proprie e ricevute in delega : operatività nell'esercizio
Controvalore | |||
Gestione proprie | Gestioni ricevute in delega | Operazioni con la SIM | |
A. Gestioni proprie | |||
A.1 Acquisti nell'esercizio | |||
A.2 Vendite nell'esercizio | |||
B. Gestioni ricevute in delega | |||
B.1 Acquisti nell'esercizio | 35.931.173 | ||
B.2 Vendite nell'esercizio | 33.255.857 |
C.3 Gestioni proprie : raccolta netta e numero contratti
Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | |
Raccolta nell'esercizio | ||
Rimborsi nell'esercizio | ||
Numero di contratti |
D.1 Collocamento con e senza garanzia | ||
Controvalore | Totale | Totale |
2019 | 2018 | |
1. Titoli collocati con garanzia: | 12.558.000 | |
1.1 Titoli strutturati | ||
- a valere su operazioni curate da società del gruppo | ||
- a valere su altre operazioni | ||
1.2 Altri titoli | ||
- a valere su operazioni curate da società del gruppo | ||
- a valere su altre operazioni | ||
Totale titoli collocati con garanzia (A) | - | 12.558.000 |
2. Titoli collocati senza garanzia: | 28.485.300 | 35.040.000 |
2.1 Titoli strutturati | ||
- a valere su operazioni curate da società del gruppo | ||
- a valere su altre operazioni | ||
2.2 Altri titoli | ||
- a valere su operazioni curate da società del gruppo | ||
- a valere su altre operazioni | ||
Totale titoli collocati senza garanzia (B) | 28.485.300 | 35.040.000 |
Totale titoli collocati (A+B) | 28.485.300 | 47.598.000 |
E. Attività di ricezione e trasmissione ordini
E.1 Attività di ricezione e trasmissione ordini
Controvalore | ||
Operazioni con controparti del gruppo | Operazioni con altre controparti | |
A - Ordini acquisti intermediati nell'esercizio | ||
A1. Titoli di debito | 83.611.064 | |
A2. Titoli di capitale | 30.802.241 | |
A3. Quote di O.I.C.R. | ||
A4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | ||
- derivati creditizi | ||
A5.Altro | ||
B - Ordini di vendita intermediati nell'esercizio | ||
B1. Titoli di debito | 80.444.179 | |
B2. Titoli di capitale | 32.738.141 | |
B3. Quote di O.I.C.R. | ||
B4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | ||
- derivati creditizi | ||
B5.Altro |
Nel corso dell'esercizio 2018 non sono state effettuate operazioni con controparti di gruppo, similmente a quanto accaduto nel precedente esercizio
F. Consulenza in materia di:
Controvalore | |
Attività di consulenza corporate | 5.502.144 |
Informativa e analisi finanziaria online istituzionali | 1.082.416 |
Informativa e analisi finanziaria online retail | 258.378 |
Consulenza strumentale | 2.674.243 |
Consulenza alla gestione | 1.081.348 |
Totale | 10.598.529 |
H. Custodia e amministrazione di strumenti finanziari | |
- titoli di terzi depositati presso terzi | 90.954.116 |
- titoli di proprieta' depositati presso terzi | 64.896.679 |
- di cui | |
titoli di stato | 9.057.920 |
obbligazioni | 5.512.423 |
azioni e quote | 50.027.026 |
altri | 299.310 |
L. Impegni | |
La società non ha nessun impegno. |
SEZIONE 2 - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
PREMESSA
Nella società esistono una funzione di risk-management che applica controlli di secondo livello all’attività aziendale e una funzione di revisione interna che applica i controlli di terzo livello. Entrambe le funzioni sono indipendenti l’una dall’altra e rispondono al Consiglio di Amministrazione societario. Verifiche sindacali sul loro operato vengono effettuate con cadenza almeno trimestrale.
Intermonte ha una cultura aziendale di “rischio contenuto”, trattandosi di una società di tipo cooperativo in cui il management è anche il principale azionista.
Il modello di business della società porta a identificare nel rischio di posizione e nel rischio di credito e controparte i principali rischi aziendali.
Il primo rischio deriva dal fatto che il gruppo, attraverso la propria controllata Intermonte Sim, gestisce in conto proprio parte del proprio patrimonio ed è dal 2013 market maker su IDEM. Questo ha comportato un aumento della rischiosità delle posizioni in derivati, con un modesto aumento del rischio complessivo del portafoglio di negoziazione.
Il secondo rischio deriva dall’attività principale di Intermonte Sim come intermediario sui mercati italiani, principalmente il mercato azionario (MTA) e dall’attività di negoziazione in conto proprio di derivati OTC fatti con la propria clientela.
La funzione di Risk Management giornalmente monitora la situazione di rischiosità del portafoglio di negoziazione e l’affidamento della clientela e delle controparti con cui Intermonte lavora, comunicando all’organo decisionale aziendale (Comitato Esecutivo) le situazioni di eventuali superamenti dei limiti vigenti. Le decisioni in merito sono responsabilità del comitato, il quale comprende i principali membri del comitato direttivo di Intermonte Sim. Idonee procedure aziendali sono state redatte a riguardo, riepilogando tutti i limiti in essere e tutti i poteri spettanti al comitato.
2.1 RISCHI DI MERCATO
2.1.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Nell’ambito dei rischi di mercato, definiamo il rischio di tasso di interesse come il rischio di subire perdite causato da un’avversa variazione del livello dei tassi di interesse.
L’esposizione del gruppo Intermonte a tale rischio è strettamente correlata alla componente obbligazionaria e alla componente in derivati su titoli azionari del portafoglio di proprietà. Le obbligazioni in portafoglio sono costituite principalmente da titoli di debito governativo (principalmente depositate in Cassa di Compensazione e Garanzia) e debito corporate (senior o subordinato), non coperte al rischio tasso. La componente derivativa è invece composta da opzioni su single stock, con scadenza fino a 5 anni, per la quale la copertura del rischio tasso avviene tramite futures su titoli di stato. La gestione di questo rischio risulta assai semplificata dall’assenza in portafoglio di prodotti derivati su tasso e su volatilità (quali per esempio caps, floors, swaptions, etc.). Per finanziare l’operatività della proprietà e quella di negoziazione in conto proprio, Intermonte Sim utilizza sia mezzi propri sia capitale di terzi, ricorrendo ai finanziamenti bancari in conto corrente e al mercato del prestito titoli. Le operazioni di finanziamento ed impiego della liquidità mediante l’utilizzo di questi strumenti finanziari sono sempre di breve durata (mediamente 2 settimane per i pronti contro termine e 1 mese per il prestito titoli) e a tasso variabile.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Portafoglio di negoziazione: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
Tipologia | A vista | Fino a 3 mesi | Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi | Da oltre 6 mesi fino a 1 anno | Da oltre 1 anno fino a 5 anni | Da oltre 5 anni fino a 10 anni | Oltre 10 anni | Durata indeterminata |
1. Attività | ||||||||
1.1 Titoli di debito | 1.235.314 | 740.393 | 479.849 | 2.511.084 | 9.640.239 | |||
1.2 Altre attività | 19.092.598 | 60.271.067 | ||||||
2. Passività 2.1 Debiti 2.2 Titoli di debito 2.3 Altre passività | 18.455.521 | |||||||
3. Derivati finanziari | ||||||||
3.1 Con titolo sottostante | ||||||||
- Opzioni | ||||||||
Posizioni lunghe | 32.663.138 | 127.076.303 | 50.264.720 | 28.716.472 | ||||
Posizioni corte | 49.175.590 | 173.142.664 | 14.770.474 | 1.631.906 | ||||
- Altri | ||||||||
Posizioni lunghe | 11.062.020 | 49.310.069 | 4.344.930 | 551.460 | ||||
Posizioni corte | 63.524.059 | 1.023.480 | 720.940 | |||||
3.2 Senza titolo sottostante | ||||||||
- Opzioni | ||||||||
Posizioni lunghe | 166.177.672 | 26.885.828 | 22.248.403 | 36.836.897 | 128.825.967 | |||
Posizioni corte | 214.797.095 | 20.272.123 | 55.479.335 | 45.223.030 | 45.203.184 | |||
- Altri | ||||||||
Posizioni lunghe | 51.204.787 | 111.247.197 | 4.800.000 | 25.382.500 | 3.433.700 | 800.000 | ||
Posizioni corte | 4.063.397 | 105.087.255 | 5.717.532 | 24.000.000 | 33.300.000 | 19.600.000 | 5.100.000 |
2. Portafoglio immobilizzato: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle altre attività e passività finanziarie
Voci/durata residua | A vista | Fino a 3 mesi | Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi | Da oltre 6 mesi fino a 1 anno | Da oltre 1 anno fino a 5 anni | Da oltre 5 anni fino a 10 anni | Oltre 10 anni | Durata indeterminata |
1. Attività 1.1 Titoli di debito 1.2 Altre attività | 144.333.906 | |||||||
2. Passività 2.1 Debiti 2.2 Titoli di debito 2.3 Altre passività | 122.260.200 | |||||||
3. Derivati 3.1 Posizioni lunghe 3.2 Posizioni corte |
3. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di tasso di interesse
La gestione del rischio di tasso di interesse per la Sim è regolata da un’apposita procedura interna “Gestione Rischi Portafoglio” approvata dal Consiglio di Amministrazione. Tale documento stabilisce le modalità da seguire e i limiti da rispettare per l’assunzione di tutti i rischi di mercato nell’ambito dell’attività di investimento in conto proprio.
Le analisi principali riguardanti il rischio di tasso di interesse vengono effettuate sia utilizzando alcuni indicatori sulla composizione del portafoglio (limiti di rating, di tipologia di debito governativo o corporate, di debito subordinato, di esposizione obbligazionaria complessiva netta e lorda, di assorbimento di liquidità, di duration), sia controllando la massima perdita potenziale dei portafogli (Value at Risk). Per la misurazione del VAR, calcolato su un orizzonte temporale di due settimane al 99% di probabilità, il Risk Management utilizza un software fornito da Bloomberg attraverso la funzione <PORT>.
La verifica e il rispetto dei limiti viene effettuata giornalmente dalla funzione di Risk Management e comunicata al Comitato Esecutivo. Eventuali superamenti sono poi riportati alla prima sessione utile del Consiglio di Amministrazione.