Società per azioni quotata tenutasi il giorno 24 aprile 2008 REPUBBLICA ITALIANA
Repertorio n. 26554 Raccolta n.11324 Verbale dei lavori dell’Assemblea Ordinaria dei soci della
“BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.A.”
Società per azioni quotata tenutasi il giorno 24 aprile 2008 REPUBBLICA ITALIANA
L'anno duemilaotto (2008) il giorno sette (7) del mese di maggio, in Siena, Piazza Salimbeni n. 3, presso la sede della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A..
Davanti a me, Dottor Xxxxx Xxxxxx, Notaio in Siena, iscritto al Collegio Notarile dei Distretti Riuniti di Siena e Montepulciano, è presente il Signor:
- Avv. Xxxxxxxx XXXXXXX, nato a Catanzaro il 20 luglio 1962, domiciliato, per la carica, in Siena Xxxxxx Xxxxxxxxx x. 0, della cui identità personale io Notaio sono certo ed il quale dichiara di possedere i requisiti per i quali non è obbligatoria l'assistenza dei testimoni e di non richiederla.
Il predetto comparente ed io Notaio, tramite il presente atto, procediamo come segue a redigere il verbale dei lavori dell'Assemblea ordinaria di prima convocazione della Società "BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.A.", con sede in Siena,
Xxxxxx Xxxxxxxxx x. 0, Xxxxxxxx sociale Euro 2.229.674.645,35
- interamente versato, Codice Fiscale e partita IVA 00884060526, iscritta con lo stesso numero presso il Registro delle Imprese della Provincia di Siena, aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena - codice Banca 1030.6, Codice Gruppo 1030.6 - (in appresso indicata anche come "Società" o "BMPS" od altresì, semplicemente, come "Banca"), assemblea che diamo atto essersi svolta in data 24 aprile 2008 in Siena Xxxxx Xxxxxxx x. 00, nei locali della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., della quale l'Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx ha svolto, ai sensi dell'art.12 dello Statuto Sociale, quale Presidente del Consiglio di Amministrazione di essa Società, la funzione di Presidente ed io Notaio, su richiesta di esso Presidente, quella di Segretario:
Iniziati i lavori assembleari alle ore nove e minuti venti (h
9 m 20) ed assunte le suddette funzioni, il Presidente, ai sensi del ricordato art. 12 dello Statuto Sociale, sceglie fra gli azionisti presenti i Signori Xxxxx Xxxxxxxx e Xxxx Xxxxxx per svolgere la funzione di scrutatori.
Il Presidente dà atto che:
- del Consiglio di Amministrazione sono attualmente presenti i Signori, oltre ad esso Presidente i Consiglieri Xxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxxxxx, Xxxxx Xxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxx;
- del Collegio Sindacale sono presenti i Sindaci effettivi Signori Prof. Di Xxxxx Xxxxxxx, Presidente, Xxxxxx Xxxxxxxx e
Xxxxxxxx Xxxxxxxx;
- è presente il Direttore Generale Xxxxxxx Xxxxx. Il Presidente comunica:
- di aver consentito l’ingresso nella sala assembleare ad alcuni esperti analisti finanziari, giornalisti accreditati e rappresentanti della Società di revisione, invitati ad assistere all'Assemblea anche in conformità alle raccomandazioni CONSOB, riconoscibili da apposito tesserino;
- di aver consentito l’ingresso nella sala assembleare ad alcuni dirigenti e dipendenti della Banca, che ha ritenuto utile far partecipare alla presente Assemblea in relazione agli argomenti da trattare, nonché a rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali aziendali. Segnala, infine, la presenza in sala di dipendenti della Banca e di altri collaboratori esterni, parimenti riconoscibili da appositi tesserini, comunicando che tale personale è presente per far fronte alle esigenze tecniche ed organizzative dei lavori e che tutte le persone citate sono state, così come i Signori azionisti, regolarmente individuate ed accreditate.
L’elenco di tali soggetti viene allegato sotto la lettera "A" alla presente verbalizzazione.
Il Presidente informa che, ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), i dati dei partecipanti all’assemblea sono raccolti e trattati dalla Banca esclusivamente ai fini dell’esecuzione degli adempimenti assembleari e societari obbligatori.
Sempre il Presidente dichiara:
- che sono stati perfezionati tutti gli adempimenti previsti dalla legge e, in particolare, dalle norme di cui al D. Lgs.
24 febbraio 1998 n. 58 – Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria - e dalle relative disposizioni di attuazione.
Al riguardo, precisa quanto segue:
- l’assemblea è stata convocata in sede ordinaria a norma dell’art.12 del vigente Statuto Sociale, mediante pubblicazione dell’avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (n. 33 Parte II - Foglio delle Inserzioni
-) del giorno 18 marzo 2008, Inserzione S-082235.
Si trascrive qui di seguito l'Ordine del Giorno di cui al suddetto avviso:
"- Bilancio di esercizio al 31.12.2007; relazione degli amministratori sulla gestione; relazione della società di revisione; relazione del Collegio Sindacale: deliberazioni relative. Bilancio consolidato al 31.12.2007; relazione degli amministratori sulla gestione; relazione della società di revisione.
- Deliberazioni in ordine all'acquisto e vendita di azioni proprie ex articoli 2357 e 2357 ter del Codice Civile".
Il Presidente dichiara, altresì, che:
- l’avviso di convocazione è stato comunicato alla Borsa Italiana S.p.A. in data 27 marzo 2008 e altresì pubblicato in data 18 marzo 2008 sul quotidiano “Il Sole 24 Ore”;
- sono stati regolarmente espletati gli altri adempimenti informativi previsti dal Regolamento CONSOB degli Emittenti n. 11971, mediante tempestivo deposito presso la sede sociale e la Borsa Italiana S.p.A., a disposizione del pubblico, della documentazione prevista dalla normativa vigente.
Rammenta, in particolare, che sono rimasti depositati presso la Sede Sociale, come lo sono tutt'ora, e presso la Borsa Italiana S.p.A.:
- dal giorno 28 marzo 2008 e per quanto attiene al primo punto all'ordine del giorno:
a) Relazione e Xxxxxxxx consolidato al 31 dicembre 2007;
b) Relazione e Bilancio della Capogruppo Bancaria Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. al 31 dicembre 2007;
c) Proposta per l'Assemblea relativa alla destinazione dell’utile e distribuzione dividendi 2007;
nonchè il regolamento disciplinante lo svolgimento dell'Assemblea ordinaria e straordinaria, e, in quanto compatibile, delle assemblee speciali di categoria;
- dal giorno 8 aprile 2008, sempre per quanto attiene al primo punto all'ordine del giorno:
1. relazione del Collegio Sindacale all'assemblea degli azionisti convocata per l'approvazione del bilancio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. chiuso al 31 dicembre 2007, redatta ai sensi degli artt. 2429, comma 3 del Cod. Civ. e 153, comma 1 del D. Lgs. 58/98;
2. relazione della Società di Revisione ai sensi dell'art.
156 del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 sul bilancio di esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. chiuso al 31 dicembre 2007;
3. relazione della Società di Revisione sempre ai sensi dell'art. 156 del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 sul bilancio consolidato del Gruppo Monte dei Paschi di Siena chiuso al 31 dicembre 2007;
4. prospetti riepilogativi dei dati essenziali degli ultimi bilanci approvati delle società controllate e collegate, così come dettagliati negli elenchi allegati,
nonché dal giorno 10 aprile 2008, per quanto attiene al secondo punto all'ordine del giorno, la relazione degli Amministratori relativa alla proposta formulata dal Consiglio di Amministrazione.
Il Presidente comunica che:
- ad oggi il capitale della Società ammonta ad Euro 2.229.674.645,35, interamente versato ed è suddiviso in n. 2.752.500.706 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,67 (zero virgola sessantasette) ciascuna, da n. 565.939.729 azioni privilegiate del valore nominale di euro 0,67 (zero
virgola sessantasette) ciascuna e da n. 9.432.170 azioni di risparmio sempre del valore nominale di euro 0,67 (zero virgola sessantasette) ciascuna;
- la Società si avvale per questa Assemblea di un sistema per la rilevazione elettronica delle presenze e del voto. Pertanto è stato distribuito ai soci o loro delegati partecipanti all’Assemblea, un apparecchio denominato televoter, il cui contatto con l’apposito lettore, in entrata o in uscita dall’area assembleare, consente di appurare in tempo reale la consistenza del capitale rappresentato in Assemblea, il nominativo dei soci presenti o rappresentati, dei loro delegati e delle azioni rispettivamente portate;
- avvalendosi del predetto sistema, viene redatto l’elenco nominativo dei soci intervenuti, di persona o per delega, con l’indicazione per ciascuno di essi del numero delle azioni di pertinenza e che verrà allegato alla verbalizzazione della presente Assemblea, conformemente a quanto previsto dal citato Regolamento CONSOB degli Emittenti;
- sulla base delle risultanze fornite da tale sistema, in questo momento - sono le ore nove e minuti ventidue (h 9 m 22)
-, sono presenti o regolarmente rappresentati nella sala n.
103 azionisti o aventi diritto al voto per azionisti, portatori, complessivamente di n. 1.621.408.904 azioni ordinarie, pari al 58,906757% del capitale sociale rappresentato da tali azioni.
In particolare, sono presenti n. 42 soci in proprio, portatori di n. 1.229.489.735 azioni ordinarie e n. 61 soci per delega, portatori di n. 391.919.169 azioni ordinarie, come da comunicazioni conformi all'art. 23 del Regolamento relativo alla disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione - Provvedimento congiunto Banca d’Italia - Consob del 22 febbraio 2008 -.
Il Presidente comunica che:
- è stata verificata l’osservanza delle norme e delle prescrizioni previste dalla legge e dallo statuto sociale in ordine all’intervento dei soci in assemblea e al rilascio delle deleghe; quest’ultime nei termini di cui all’art. 2372 del Codice Civile e delle disposizioni regolamentari vigenti;
- le deleghe vengono acquisite agli atti sociali;
- in ottemperanza a quanto richiesto dall’art. 85 del Regolamento CONSOB n. 11971, secondo le risultanze del libro soci, integrate dalle altre comunicazioni ricevute ai sensi della normativa vigente, ed in base alle altre informazioni a disposizione, gli unici azionisti che partecipano direttamente o indirettamente in misura superiore al 2% del capitale sociale, rappresentato da azioni con diritto di voto, sono:
* Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Quest’ultima possiede direttamente n. 1.199.761.031 azioni ordinarie, pari al
43,588% del capitale sociale rappresentato da tali azioni, n. 565.939.729 azioni privilegiate, pari al 100% del capitale sociale rappresentato da tali azioni. Si informa, inoltre, che la Fondazione Monte dei Paschi di Siena possiede indirettamente ulteriori n. 12.015.126 azioni ordinarie tramite BMPS S.p.A., per le quali non può essere esercitato il diritto di voto (artt. 2357 ter e 2359 bis del codice civile) nonchè n. 9.231.530 azioni di risparmio, pari al 97,873% del capitale sociale rappresentato da tali azioni;
- J.P. Xxxxxx Xxxxx & Co.: che ha superato la soglia del 2% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto, possedendo n. 295.236.070 azioni ordinarie, pari al 10,726% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, al 8,897% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea straordinaria e al 8,872% del capitale totale della società. Di tale partecipazione J.P. Xxxxxx Xxxxx & Co. detiene indirettamente tramite JPMorgan Securities Ltd, la nuda proprietà mentre l’usufrutto è costituito a favore di BMPS. Il diritto di voto relativo a tali azioni, spettante all’usufruttuario, risulta sospeso, fintantoché il diritto di usufrutto a favore di BMPS sarà in essere;
- AXA SA che ha superato la soglia del 2% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto, possedendo direttamente e indirettamente, tramite Società appartenenti al proprio Gruppo, n. 120.928.175 azioni ordinarie, pari al 4,393% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, al 3,644% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea straordinaria e al 3,633% del capitale totale della società;
* Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxx, che ha segnalato il superamento della soglia del 2% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto, dichiarando, con ultima comunicazione del 26 maggio 2004 di possedere indirettamente tramite Società appartenenti al proprio Gruppo,
n. 115.500.000 azioni ordinarie, pari al 4,20% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, al 3,48% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea straordinaria e al 3,47% del capitale totale della Società;
- Unicoop Firenze - Società Cooperativa che possiede n.
88.159.575 azioni ordinarie, pari al 3,20% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, al 2,66% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea straordinaria e al 2,65% del capitale totale della Società;
- Xxxxx Xxxxxxx S.p.A. che possiede n. 79.592.890 azioni ordinarie, pari al 2,892% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, al 2,399% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi il diritto di voto nell'Assemblea straordinaria e all' 2,392% del capitale totale della società.
Per quanto concerne l’esistenza di sindacati di voto o di blocco o, comunque, di patti parasociali o di patti e accordi di alcun genere in merito all’esercizio dei diritti inerenti alle azioni o al trasferimento delle stesse e di cui all’art.
122 del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria, il Presidente rende noto che la Società ha ricevuto le seguenti comunicazioni:
* in data 17 gennaio 2007 avvenuta stipula in data 15 gennaio 2007 di un nuovo patto di consultazione per la durata di tre anni tra n. 50 azionisti della Banca, avente ad oggetto n. 81.851.786 azioni ordinarie della Banca, corrispondenti al 3,34% del capitale sociale ordinario e al 2,71% della azioni con diritto di voto, patto concernente regole di comportamento e pattuizioni per l’esercizio del diritto di voto e la vendita e/o disposizione delle azioni ordinarie della Banca;
* in data 3 aprile 2008, avvenuta sottoscrizione in data 29 marzo 2008 di un accordo modificativo del suddetto patto di consultazione stipulato in data 15 gennaio 2007 tra n. 50 azionisti della Banca, accordo modificativo inerente la vendita o la cessione in tutto o in parte, anche a termine, delle azioni e eventuali strumenti finanziari vincolati al patto, la vendita o cessione della nuda proprietà e/o dell’usufrutto di tutto o parte delle azioni vincolate al patto, la conclusione di contratti d’opzione o di swap, il diritto di voto su azioni costituite in garanzia o pegno e, in generale, le comunicazioni inerenti dette operazioni.
E’ stato comunicato che aderiscono al suddetto patto di consultazione i seguenti azionisti:
Azionista Percentuale su n. 2.457.264.636 azioni ordinarie esistenti
al 29 marzo 2007
Xxxxxxx Xxxxxxx | 0,5947% |
Xxxxxxx Xxxxx | 0,3026% |
Xxxxxx Xxxx | 0,2185% |
Xxxxxxxxx Xxxxx | 0,1991% |
Xxxxxxxxx Xxxxx | 0,1991% |
Montinari Xxxxxxxx Xxxxxx | 0,1949% |
Xxxxxxx Xxxxxxx | 0,1638% |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx | 0,1392% |
Xxxxxxxxx Xxxxxx | 0,1392% |
Xxxxxxxxxx Xxxxxx | 0,1273% |
Xxxxxxxxx Xxxxx | 0,1210% |
Xxxxxxxxx Xxxxxx | 0,1131% |
Xxxxxxxxx Xxxxxxx 0,1056%
oltre a numero 37 altri azionisti detentori, ciascuno, di partecipazioni inferiori allo 0,1%, pari, in totale, allo 0,7172% delle azioni ordinarie. Quindi complessivamente n. 50 azionisti ordinari.
Il Presidente invita chi avesse ulteriori comunicazioni da fare, con riferimento all’esistenza di patti di cui all’art.
122 del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria, a volerle effettuare.
Nessuno chiede la parola.
Il Presidente ricorda che non risulta vi sia stata alcuna sollecitazione o raccolta di deleghe di voto ai sensi degli artt. 136 e seguenti del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria.
Ricorda, inoltre, che, ai sensi dell’art. 9 dello Statuto vigente, nessun socio, ad eccezione dell’Istituto conferente, può possedere, a qualsiasi titolo, azioni ordinarie in misura superiore al 4% del capitale della Società. Il diritto di voto inerente le azioni detenute in eccedenza rispetto al limite massimo sopra indicato non può essere esercitato.
Il Presidente invita tutti i partecipanti all’Assemblea a voler rendere nota l’eventuale esistenza di situazioni che importino il superamento del limite di possesso azionario fissato dal citato art. 9 dello Statuto, e, in particolare, a voler dichiarare se alcuno detenga azioni della Società anche tramite fiduciarie e/o interposta persona ed inoltre se alcuno detenga azioni della Società per conto di altri soci, in misura tale da superare il limite statutario citato. Nessuno chiede la parola.
Sempre il Presidente richiede formalmente che tutti i partecipanti all’assemblea dichiarino l'eventuale esistenza di situazioni che impediscano loro l'esercizio del diritto di voto ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e dello statuto sociale, facendo presente che le azioni per le quali non può essere esercitato il diritto di voto sono, comunque, computabili ai fini della regolare costituzione dell’Assemblea.
Nessuno chiede la parola. Il Presidente constata che:
- si è provveduto ad accertare l'identità e la legittimazione di tutti gli intervenuti a partecipare all’assemblea nei modi previsti dalle norme vigenti;
- è stato raggiunto il quorum costitutivo previsto per le assemblee ordinarie di prima convocazione, essendo intervenuti azionisti o aventi diritto al voto per azionisti, che rappresentano più della metà del capitale sociale avente diritto al voto nelle assemblee ordinarie.
Quindi, essendo state rispettate le formalità di convocazione e di comunicazione ed essendo stato raggiunto il quorum
previsto dalla legge e dallo Statuto, dichiara l'assemblea regolarmente costituita in sede ordinaria in prima convocazione, per discutere e deliberare sugli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno.
Prima di procedere all’esame dei punti all’Ordine del Giorno, il Presidente ritiene opportuno dare alcune informazioni in merito alle modalità di svolgimento dell'Assemblea.
Richiama, quindi, l'attenzione dei presenti sulle indicazioni riportate nella documentazione contenuta nella cartella loro consegnata all’atto del ricevimento, nella quale cartella sono contenuti:
1) Regolamento Assembleare.
2) Nota sulle modalità di votazione.
3) Testo statuto vigente.
4) Copie relazioni e proposte del Consiglio di Amministrazione circa gli argomenti all’Ordine del Giorno.
5) Schede d’intervento.
6) Pro-memoria sulle misure di sicurezza negli ambienti assembleari.
Una copia di tale documentazione si allega al presente verbale sotto la lettera "B".
Il presidente precisa che il fascicolo relativo al bilancio annuale e consolidato dell’esercizio 2007, anch’esso consegnato all’atto del ricevimento, contiene e recepisce, rispetto al fascicolo depositato in data 28 marzo 2008, talune rettifiche apportate alle tabelle inerenti le operazioni con Parti Correlate.
Tali rettifiche si sono rese necessarie a seguito dell’accertamento di un errore materiale intervenuto nelle procedure di estrazione delle operazioni con Parti Correlate e conseguente, in particolare, alla codifica di talune posizioni individuali al momento dell’immissione dei dati nella procedura informatica.
Le tabelle come sopra rettificate sono state depositate in data 15 aprile 2008 presso la sede sociale e presso la Borsa Italiana.
Una copia di tale documentazione si allega al presente verbale sotto la lettera "C".
Il Presidente ricorda che verrà utilizzata anche per le votazioni apposita procedura elettronica mediante l'apparecchio televoter, che è stato consegnato a ciascun azionista o delegato, nel quale è memorizzato un codice di identificazione del Socio e delle relative azioni rappresentate. Tale apparecchio è strettamente personale e le manifestazioni di voto devono essere effettuate personalmente dal titolare dello stesso. Il voto si svolgerà in modo palese, tramite alzata di mano da parte prima dei favorevoli, poi dei contrari e infine degli astenuti.
Gli azionisti saranno quindi invitati a far rilevare
elettronicamente il loro voto tramite il televoter, premendo il tasto corrispondente alla scelta effettuata.
Dopo aver verificato la propria scelta sul display (SI – NO – ASTENUTO) ed eventualmente dopo averla corretta, gli azionisti dovranno premere il tasto INVIO.
Il Presidente ricorda, ancora, che:
- i portatori di deleghe che, in ragione di diversi soggetti rappresentati, intendono esprimere voti diversificati su una stessa proposta dovranno recarsi in ogni caso alla postazione di “voto assistito”, posta in adiacenza della Presidenza;
- coloro che intendono effettuare interventi sono invitati a compilare l'apposita “scheda per richiesta di intervento” predisposta per gli argomenti all'Ordine del Giorno, indicando le proprie generalità, recandosi poi con il proprio televoter presso la postazione "Raccolta interventi", ubicata all'ingresso della sala assembleare, per consegnarla;
- al fine di consentire la più ampia partecipazione al dibattito, il Presidente invita a formulare interventi che siano strettamente attinenti agli argomenti all’Ordine del Giorno e il più possibile contenuti nella durata, riservandosi al riguardo di dare indicazioni sulla durata massima degli interventi prima dell’apertura della discussione, tenendo conto della rilevanza dell’argomento e del numero delle richieste d’intervento depositate;
- le risposte alle eventuali richieste dei soci verranno, di regola, fornite al termine di tutti gli interventi. Sono consentiti anche brevi interventi di replica. Di regola gli interventi saranno effettuati nell’apposita postazione situata a fianco del tavolo di presidenza;
- gli interventi orali saranno riportati nel verbale in forma sintetica, con l’indicazione nominativa degli intervenuti, delle risposte ottenute e delle eventuali repliche.
Prega gli intervenuti di non assentarsi, ricordando che, se dovessero farlo, sono invitati a passare dall’apposito portale
– già utilizzato all’ingresso – usando il televoter per segnalare il momento di uscita e quello del successivo rientro nell’area assembleare, e ciò ai fini della esatta costante rilevazione dei presenti e del relativo numero delle azioni partecipanti alle singole votazioni, come disposto dalla normativa CONSOB.
Il Presidente dichiara quindi aperti i lavori in sede ordinaria.
Prima di passare all'esame ed alla discussione degli argomenti posti all'ordine del giorno, il Presidente ritiene opportuno portare a conoscenza dell'Assemblea la seguente comunicazione: "1) Comunicazione sulla "Corporate Governance"
La Banca ha sostanzialmente conformato il proprio sistema di governo societario alle disposizioni previste dal Codice di Autodisciplina. Con riferimento al confronto tra il sistema di
governo societario di BMPS e le raccomandazioni previste dal Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione dell'Emittente, all'esito della ricognizione del modello organizzativo esistente all'interno del Gruppo MPS ha aderito con delibera del 5 aprile 2007, quale punto di riferimento per un’efficace “Corporate Governance”, al Codice di Autodisciplina per le Società Quotate approvato nel marzo 2006 dal “Comitato per la Corporate Governance delle Società Quotate”. In particolare, l’Emittente ha:
- istituito il Comitato per il Controllo Interno ed il Comitato per la remunerazione;
- nominato un responsabile dei rapporti con gli investitori istituzionali e con gli altri soci;
- adottato un regolamento in materia di operazioni con parti correlate.
In particolare l’adesione al Codice si sostanzia nella chiara distinzione dei ruoli e delle responsabilità, nell’appropriato bilanciamento dei poteri, nell’equilibrata composizione degli organi societari, e poggia i suoi fondamentali organizzativi sull’efficacia dei controlli, sul presidio di tutti i rischi aziendali, sull’adeguatezza dei flussi informativi e sulla responsabilità sociale d’impresa.
Inoltre, BMPS ha adottato anche un modello organizzativo, approvato dal Consiglio di Amministrazione (il “Modello Organizzativo”). Il Modello Organizzativo mira ad assicurare la messa a punto di un sistema modulato sulle specifiche esigenze determinate dall’entrata in vigore del D.Lgs. 231/2001 concernente la responsabilità amministrativa delle società per i reati commessi da soggetti apicali o sottoposti. Il Modello Organizzativo prevede un sistema di controllo e disciplinare idoneo a rilevare e sanzionare il mancato rispetto delle misure in esso indicate. La funzione di vigilanza viene svolta dal Comitato per il Controllo Interno, la cui autonomia ed indipendenza, già garantita dal fatto di essere composto da amministratori indipendenti e non esecutivi, è ulteriormente garantita dall’attribuzione al medesimo di specifici poteri di iniziativa e di controllo.
Per quanto attiene l'esercizio 2007, la Banca ha provveduto a dare informativa sul proprio sistema di "Corporate Governance" mediante un'apposita relazione, approvata dal Consiglio in data 25 marzo 2008 e depositata presso la sede sociale insieme all'altra documentazione assembleare e trasmessa a Borsa Italiana S.p.A. a disposizione del pubblico. Tale relazione è altresì contenuta in apposito capitolo intitolato "Relazione sul governo societario” nella Relazione sulla gestione del Gruppo, consegnatavi all'atto del ricevimento in assemblea." Ultimata la comunicazione che precede, il Presidente procede come segue a dare lettura del primo punto all'ordine del giorno:
"1) Bilancio di esercizio al 31.12.2007; relazione degli amministratori sulla gestione; relazione della società di revisione; relazione del Collegio Sindacale: deliberazioni relative. Bilancio consolidato al 31.12.2007; relazione degli amministratori sulla gestione; relazione della società di revisione."
Il Presidente, ricordato nuovamente che gli adempimenti informativi previsti dalla legge sono stati regolarmente espletati mediante deposito della documentazione di bilancio, propone all'Assemblea, se non vi sono opposizioni, di procedere a dare lettura solamente si alcune sue sintetiche considerazioni sull'esercizio 2007.
Nessuno opponendosi, il Presidente procede a dare lettura delle sue considerazioni che di seguito si riportano:
"Signori azionisti,
dodici mesi fa il Consiglio di Amministrazione e il management della Banca si sono presentati all’Assemblea avendo assunto - con il Piano Industriale 2006-2009 - la responsabilità di realizzare una profonda riorganizzazione del Gruppo Mps, per garantire una prospettiva di rafforzamento dei risultati reddituali e di sviluppo aziendale, in risposta alle crescenti pressioni del contesto competitivo.
Il bilancio 2007 rappresenta numeri e fatti che testimoniano la bontà di quelle scelte strategiche e la capacità del Gruppo di mantenere le promesse. Risultati che nascono dalla volontà di essere leader, di non subire ma di precorrere il cambiamento, portando il Gruppo su livelli di eccellenza ulteriori in un continuo confronto con ciò che muta intorno a noi.
Il Piano Industriale 2006-2009 poneva al centro del cammino di sviluppo una profonda riflessione su come oggi, e nel prossimo futuro, fosse possibile coniugare con successo il paradigma della Banca Universale che avevamo ereditato dal passato.
Si trattava in altri termini di ripercorrere anni di storia e di evoluzione, di cogliere le inevitabili contraddizioni, di individuare le nuove e inespresse potenzialità, alla luce dei profondi cambiamenti che nel frattempo si erano susseguiti.
Nuovi criteri contabili, utili non solo a determinare il patrimonio di vigilanza, rendevano il capitale ancora più prezioso; l’andamento più erratico dei mercati e un’elevata sofisticazione nell’ambito dell’attività finanziaria imponevano nuove attenzioni e nuove risorse nella gestione del risparmio dei nostri clienti; la maggiore consapevolezza del pubblico in ordine ai propri diritti dinanzi ad un operatore finanziario necessitavano di un nuovo schema di relazioni tra banca e cliente; l’insieme di questi e di altri fattori portarono ad individuare nel legame allora esistente tra produzione e distribuzione in capo al medesimo soggetto il nodo gordiano da recidere se avessimo voluto presentarci ai
nuovi mercati, ai nuovi clienti, ai nuovi criteri contabili, in grado di competere con i migliori.
Questa scelta è stata portata avanti con determinazione, e nel corso del primo semestre di quest’anno avrà compimento.
Avremo allora un Gruppo con la totalità del capitale investito nel core business e in grado di offrire al proprio cliente, in un determinato intervallo spazio temporale, il miglior prodotto assicurativo, il migliore prodotto di gestione del risparmio, la migliore consulenza.
Si è trattato di un percorso faticoso, ma di grande soddisfazione, che oggi pone il Gruppo oltre i tradizionali conflitti di interesse propri della classica banca universale. L’utile dello scorso esercizio segna un nuovo record storico e
- aspetto se possibile ancora più importante - viene confermato il sentiero di crescita sostenibile della Banca.
Sostenibilità, è questo il parametro fondamentale rispetto al quale vogliamo misurarci. Lo avevamo detto: non saremo ossessionati dalla performance straordinaria di un momento, bensì dalla capacità di creare valore - stabilmente - nel corso del tempo, per coloro che ci affidano i loro capitali e per tutti gli altri portatori di interessi.
La tensione verso il prossimo conto economico è l’indispensabile pungolo dell’operare quotidiano che il Monte dei Paschi sa coniugare, in un’ottica di medio e lungo termine, con quella visione prospettica degli eventi che ha guidato la Banca per oltre cinque secoli e che le consente oggi di proporsi, orgogliosamente, come una “storia italiana - di successo - dal 1472”.
Una visione condivisa dai nostri azionisti - in primo luogo la Fondazione - che hanno confermato il loro supporto, non privo di quel giusto spirito critico che porta a soppesare l’immediato con il futuro, gli investimenti e i rischi con le aspettative di ritorno.
Lo stabile sostegno da parte degli azionisti di riferimento è stata la condizione necessaria per attuare quegli interventi che rendono oggi il Gruppo MPS profondamente diverso da ciò che era, di certo in grado di rispondere adeguatamente al nuovo scenario, rispetto al quale altrimenti sarebbe stato tagliato fuori.
L’implementazione, anticipata rispetto ai tempi previsti, del Piano 06-09 ha infatti consentito di realizzare un radicale cambiamento organizzativo e commerciale. Le attività sono state focalizzate sul core business; le potenzialità commerciali sono state rafforzate ampliando la rete distributiva e migliorando i modelli di servizio; il livello di efficienza è cresciuto, tanto che grazie ad una rigida disciplina sui costi è tornato il segno meno davanti alla variazione degli oneri operativi, come avevamo promesso ai mercati.
L’avvio di MPS Capital Services Banca per le Imprese e la realizzazione della joint venture con Axa ci hanno consentito di avviare un percorso di ampliamento, riqualificazione e specializzazione della nostra offerta, con positivi ritorni commerciali già evidenti.
Una serie di altre operazioni di grande rilievo strategico sono in fase di chiusura, prima fra tutte la riconfigurazione del comparto dell’asset management; con la costituzione di un polo indipendente che nasce dalla cessione della maggioranza della nostra Sgr diamo una risposta industriale innovativa rispetto ad un comparto in flessione da tre anni e ci poniamo all’avanguardia rispetto alla soluzione del problema del conflitto d’interessi fra chi produce e chi distribuisce.
E’ stato questo lavoro, realizzato nell’ ultimo anno e mezzo, che ha consentito alla Banca di avere capacità nuove grazie alle quali cogliere, alla fine del 2007, una importante - essenziale - operazione di crescita esogena che ha posto le premesse per la definizione di un nuovo Piano Industriale. Gli obiettivi del precedente Piano sarebbero stati raggiunti, magari anche in anticipo rispetto al previsto. Ma cosa avrebbe trovato il Monte dei Paschi dietro a quel traguardo? La prospettiva di un declino era più che un rischio.
Il significato dell’acquisizione di Antonveneta - che è una banca retail, non un oggetto estraneo alla realtà del Monte dei Paschi - non sta, infatti, semplicemente nell’ampliamento del perimetro distributivo quanto nel fatto che essa costituisce l’opportunità per ripensare la configurazione dell’intero Gruppo MPS e compiere un altro, deciso, passo in avanti in termini di integrazione, di snellezza e di efficienza.
Nel 2007, l’attività economica mondiale ha registrato una crescita (+4,9%) ancora positiva, risentendo, tuttavia, nella seconda metà dell’anno del rallentamento delle maggiori economie in concomitanza con una ripresa delle tensioni inflazionistiche.
La crisi che ha colpito i mercati finanziari – tale da spingere le banche centrali ad iniezioni di liquidità senza precedenti - ha avuto un impatto sul generale clima di fiducia. Il conseguente e inevitabile aumento dell’avversione al rischio si è riflesso in un ampliamento degli spread e nell’aumento del costo del funding che ha contribuito ad amplificare il rallentamento congiunturale.
Si è trattato, si tratta, di una crisi grave, che vede partire i suoi prodromi nel mondo della finanza, per proseguire nei suoi effetti nel campo dell’economia reale.
Xxxxxxx assistito al declino rovinoso di un modello fondato su leve finanziarie prive di rapporto con la realtà, talmente avviluppato su sé stesso da non comprendere come la generazione di rischi in capo a chi non avrebbe subito gli
effetti degli stessi avrebbe determinato la totale deresponsabilizzazione dell’operatore primario.
Collocare il mutuo e rivenderlo, e su quel singolo rischio creare decine di ulteriori prodotti che quale sottostante continuano ad avere quel rischio che nulla ha più a che fare con chi lo ha originato.
Si è prodotto un ciclo che inevitabilmente ha portato a non riuscire a comporre più il paradigma dell’equilibrio fra il rischio e l’adeguato rendimento.
La reazione è stata ancora più profonda della ferita inferta, tanto da arrivare al punto di non riuscire più a distinguere la qualità, che pur resta abbondante, da ciò che in realtà non vale più nulla o molto poco.
Dovremo imparare, definitivamente, che la finanza trova il suo posto all’interno di una moderna economia di mercato solo se resta a servizio della crescita reale, favorendone l’andamento e ampliando le possibilità di tutti i nuovi attori possibili; se al contrario la finanza diventa il sistema per garantire una crescita fondata esclusivamente su leve insostenibili, essa rappresenterà una droga che, svaniti gli effetti, lascerà il soggetto a cui è stata applicata più debole e vulnerabile.
Negli ultimi mesi la dinamica dei prezzi ha ripreso ad accelerare - alimentata dall’aumento del costo dell’energia e delle materie prime agricole – e la BCE ha portato il tasso di riferimento dal 3,5% al 4% nell’ambito di una congiuntura ritenuta ancora solida. La Fed che ha per mandato obiettivi più ampi - oltre alla stabilità dei prezzi persegue la crescita e livelli occupazionali sostenibili - ha invece ridotto il tasso di riferimento al 4,25% nel 2007 e successivamente fino al 2,25%.
In questo panorama l’Italia conferma le sue carenze strutturali – la dinamica della produttività è dal 2001 la più bassa tra i 30 paesi Ocse - che la rendono maggiormente vulnerabile agli shock esterni e ne abbassano il potenziale di sviluppo. Nel 2007 il PIL è cresciuto dell’1,5% e si è confermato il gap negativo rispetto alla congiuntura europea. Il tasso d’inflazione si è avvicinato al 3% a fine anno con rialzi dei prezzi concentrati su beni e servizi primari che hanno causato l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie. L’andamento delle esportazioni è invece risultato positivo a conferma delle potenzialità e della capacità di reazione delle nostre imprese.
Per l’industria bancaria il 2007 è stato un anno in cui è proseguito il processo di consolidamento: la quota dei primi 5 gruppi è salita dal 41% al 54% sugli sportelli e dal 55% ad oltre il 61% sull’attivo.
La crescita dei volumi intermediati e del margine di interesse si è mantenuta significativa; più contenuta è risultata l’espansione dei ricavi da servizi, condizionati dalle
difficoltà del mercato del risparmio gestito, mentre una flessione ha riguardato i profitti dell’attività di negoziazione. A fronte di un ulteriore miglioramento nella struttura dei costi operativi, specie per le banche maggiori, si è registrato un incremento delle rettifiche e degli accantonamenti.
Nel complesso la redditività delle banche ha mostrato una sostanziale tenuta con impatti limitati della crisi dei mercati finanziari. Le conseguenze sulle banche italiane della carenza di liquidità è stata contenuta, per una serie di fattori: una bassa esposizione, diretta e indiretta, verso i mutui subprime; una buona capacità di funding garantita anche dall’elevata incidenza dei depositi della clientela fra le fonti di raccolta; ratio patrimoniali adeguati che esprimono una crescente sensibilità nei confronti della gestione del capitale.
La crescita degli impieghi si è mantenuta vivace (+10,6%) sostenuta in particolare dalla domanda di credito delle imprese non finanziarie. Le banche hanno accompagnato il sistema produttivo anche attraverso un ulteriore potenziamento delle attività nell’area della finanza d’impresa, contribuendo a migliorare la qualità del rapporto con la clientela corporate, come confermato dall’aumento dell’incidenza dei prestiti a medio-lungo termine (che ha superato, a fine 2007, il 60%) e dalla riduzione del fenomeno del multi affidamento.
I prestiti alle famiglie sono risultati, invece, in rallentamento. La crescita dei mutui e del credito al consumo è scesa sotto il 10% annuo, una tendenza dovuta all’indebolimento del comparto immobiliare e all’aumento dei tassi di interesse. Il livello di indebitamento in termini di incidenza sul reddito ha continuato ad aumentare (passando, tra il 2000 e il 2007, da circa il 30% al 50%) rimanendo comunque inferiore a quello registrato in media nell’Area-Euro che arriva al 90%.
Gli indicatori di rischiosità del credito si sono confermati su livelli contenuti; il rapporto fra prestiti in sofferenza e totale dei finanziamenti è sceso al 3,3% dal 3,5% di un anno prima, anche grazie alle operazioni di cartolarizzazione. La normativa di Basilea 2, entrata in vigore il 1° gennaio 2008, contribuisce a far evolvere le regole di valutazione del merito creditizio verso modalità che, in media, avranno effetti positivi in termini di assorbimento di capitale per le banche e di condizioni del credito per le imprese, che verranno premiate in funzione di una rappresentazione reale e trasparente dei fatti aziendali e dal loro reale livello di patrimonializzazione.
Il livello di competizione fra le banche si è accentuato, con effetti sul pricing: il differenziale dei tassi tra i prestiti a breve e l’Euribor è ulteriormente sceso, collocandosi, in
media annua, a 2,25 punti percentuali rispetto ai 2,68 medi del 2006.
Si è ridotta la propensione al risparmio delle famiglie (al 7% circa, un livello nettamente inferiore al 20% di inizio anni novanta); la preferenza per gli strumenti più “tranquilli” (titoli di Stato e obbligazioni bancarie) ha contribuito a prolungare la difficile fase del gestito. La raccolta diretta bancaria ha evidenziato, in corso d’anno, una progressiva decelerazione. Al rallentamento dei conti correnti, il cui incremento annuo è sceso sotto il 5%, si è contrapposta l’accelerazione delle obbligazioni (aumentate di oltre il 12%).
I flussi di investimento verso i prodotti del gestito risultano, nel complesso, negativi, per via dei riscatti nei fondi comuni e nelle gestioni individuali e della diminuzione della nuova produzione della bancassicurazione.
Le Banche, quindi hanno svolto appieno il loro ruolo. Molte cose devono migliorare nel rapporto tra banche e clienti, e molte di queste cose devono farle le banche; ho fiducia che presto sia possibile varare un piano di nuove iniziative in tal senso. Ciò detto e sottolineato, occorre ribadire che il nostro sistema bancario sta attraversando senza grandi scossoni una crisi senza precedenti, segno questo di qualità e di stabilità, ulteriore prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, della centralità di quest’asset per il nostro Paese. Per tale ragione troviamo difficile comprendere i motivi che hanno prodotto negli ultimi anni provvedimenti oggettivamente penalizzanti a carico del sistema rispetto alle legislazioni di cui godono i nostri concorrenti europei. A volte i successi economici del comparto sembrano causa di tali attenzioni, quasi siano una colpa da nascondere o a cui ovviare, piuttosto che un risultato di cui andare tutti fieri e da promuovere e incentivare.
Signori azionisti, è in questo contesto, particolarmente complesso, che nel 2007 la Banca e il Gruppo MPS hanno conseguito risultati eccellenti: l’utile - di Gruppo - è stato di oltre 1.437 milioni di euro (+58% sul 2006) e il ROE è salito al 19,8%. La creazione di valore, misurata in termini di AVA (Annual Value Added), è risultata pari a 468 milioni (+15,4% su base omogenea), con un Raroc del 12,1%.
Il titolo BMPS al 31 dicembre 2007 ha chiuso a 3,68 Euro (- 25,6% rispetto ad inizio anno, -6,8% rispetto ad inizio 2006), risentendo anche della generale correzione dei mercati nel secondo semestre.
Le politiche gestionali adottate nell’esercizio 2007 hanno consentito di crescere sia dal lato dei ricavi (il Risultato Operativo Netto è aumentato del 6,7% a 1.477,6 milioni di euro) sia dal lato dell’efficienza (il cost/income si attesta al 58,4% contro 59,6% del 2006).
Il dividendo proposto - 0,21 euro per azione - è pari a quasi quattro volte quello del 2003, è in crescita del 23,5% sull’anno appena passato ed esprime un rendimento sul prezzo dello scorso lunedì 21 aprile (2,81 Euro) pari a circa il 7,47%.
Questi sono i fondamentali valori economici che confermano come il primo riferimento del nostro operare sia il mercato, la creazione di valore e la remunerazione del capitale.
L’analisi della performance economica e finanziaria deve essere necessariamente integrata con i risultati che dimostrano la continua attenzione che la Banca riserva a tutti i suoi stakeholder, valorizzando la centralità del cliente, l’attenzione al personale e una concreta sensibilità verso la responsabilità ambientale.
Il valore aggiunto complessivo - tra dividendi, stipendi, tasse e liberalità – ha raggiunto i 3,3 miliardi (+6% rispetto al 2006). La particolare attenzione alla qualità delle relazioni con i clienti si è riflessa in un aumento dell’indice di soddisfazione (da 75% a 78%) e in una diminuzione dei reclami (-9%). L’investimento per lo sviluppo delle competenze interne (5,6 milioni, +17% sul 2006) ha consentito di aumentare del 60% le ore di formazione procapite. Anche sul fronte della tutela dell'ambiente sono stati raggiunti importanti ulteriori miglioramenti, ad esempio il ricorso sempre più ingente alle fonti rinnovabili ci ha consentito di portare al 96% la quota dell’energia elettrica “pulita” contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 del 22,8%. Grazie ai risultati commerciali conseguiti nel corso del 2007 il Gruppo ha consolidato l’inserimento nei principali segmenti di business e ha incrementato il proprio patrimonio relazionale con quasi 303.000 nuovi clienti (compresi i circa
145.000 di Biverbanca) che hanno portato lo stock complessivo ad oltre 4.815.000 unità. La crescita quantitativa della base di clientela si è accompagnata ad un ulteriore miglioramento della qualità della relazione: il tasso di retention è passato dal 93,5% al 94,9%, quello di acquisition dal 7,1% all’8,3%. E’ proseguito lo sviluppo dei canali distributivi (tradizionali e virtuali) che insieme all’acquisizione di Biverbanca e di Banca Antonveneta ci permette di rafforzare la nostra capacità di penetrazione in molte aree geografiche e in particolare in quelle più dinamiche del Paese.
Diverse sono state le realizzazioni finalizzate allo sviluppo dei canali diretti e alla loro integrazione con la rete territoriale, ad esempio la Filiale del Futuro, la firma digitale retail o l’ampliamento della nostra offerta online. Alle iniziative volte allo sviluppo dei servizi basati sulla multicanalità si è voluto dare particolare risalto veicolandole, a partire da luglio 2007, sotto il brand name “Infinita”.
Relativamente al settore delle carte di pagamento lo stock delle carte distribuite dalle banche del Gruppo risulta in aumento dell’ 8,1%, attestandosi a oltre 2,3 milioni di unità. Un particolare successo l’ha avuto il Servizio Spider che consente di effettuare le principali transazioni attraverso l’utilizzo dei canali remoti di internet e mobile banking.
Nell’attività di gestione del risparmio il Gruppo MPS, pur dovendo fronteggiare le criticità che in questo comparto hanno continuato ad interessare l’intero Sistema, ha collocato nuovi prodotti per oltre 9,8 miliardi. Nella bancassicurazione – beneficiando, a seguito della partnership con il gruppo assicurativo AXA, dell’innovazione e dell'ampliamento della gamma di soluzioni disponibili per la clientela - si conferma il nostro posizionamento tra i leader del mercato con una quota di mercato sulla nuova produzione che nel 2007 si colloca al 6,3%. Nei primi due mesi dell’anno la dinamica delle nostre soluzioni assicurative ha inoltre evidenziato un trend positivo in controtendenza rispetto al momento di generalizzata difficoltà del settore.
La raccolta complessiva del Gruppo, superiore a 213 miliardi di euro, è stata sostenuta anzitutto della dinamica della raccolta diretta (+20,6% con una quota di mercato pari a circa il 6,2% sostanzialmente in linea con quella di inizio anno). Rispetto alla raccolta indiretta (+1,3%) si è evidenziata una crescita della componente amministrata - che ha assorbito la flessione del gestito - nell’ambito della quale è proseguita, da parte delle reti, la riallocazione verso forme a maggiore valore aggiunto comunque sempre coerenti con il profilo di rischio della clientela.
Lo sviluppo della raccolta diretta è da leggere in chiave positiva anche per il contributo che ha dato per il consolidamento della posizione di liquidità, rafforzata dall’attuazione di iniziative destinate ad incrementare la consistenza della counterbalancing capacity (l’ammontare delle attività stanziabili per ottenere anticipazioni dalla Bce) che ha raggiunto gli 8 miliardi circa a fine gennaio 2008. In generale l’obiettivo, realizzato, è stato quello di aumentare il grado di flessibilità del bilancio, in piena coerenza con le indicazioni di Banca d’Italia, al fine di minimizzare i rischi potenziali correlati alla crisi di liquidità in atto sui mercati.
I finanziamenti all’economia hanno superato i 106 miliardi di euro, in aumento del 15,6% rispetto al 31/12/06. La componente domestica degli impieghi vivi cresce intorno al 13% (per una quota di mercato che si attesta al 6,6%); particolarmente positivo è stato lo sviluppo degli aggregati che fanno riferimento ai mutui alla clientela retail ed al credito al consumo.
La Banca conferma la sua vocazione retail e a questa fascia di
clientela (che rappresenta il 97% dei clienti delle reti commerciali) anche nel 2007 ha dedicato una particolare attenzione commerciale. Ad esempio nel settore dei mutui, con iniziative che favoriscono la “portabilità” dei mutui e che, in coerenza con le tendenze del mercato, consentono una maggiore flessibilità dei prodotti per incontrare le esigenze di specifici segmenti, come le giovani coppie, i lavoratori a tempo indeterminato, la clientela Senior. Oppure nell’ambito dei canali telematici, dove l’aumento di oltre il 35% dei contratti di Home Banking e Mobile Banking premia il continuo sforzo di miglioramento di questo canale, strategico per la qualità del servizio al cliente.
Le suddette dinamiche si sono tradotte in un apprezzabile sviluppo delle componenti reddituali, in primo luogo quelle di “primaria qualità”, il cui sviluppo è determinante per alimentare la redditività futura. Il margine di interesse a 2.944,5 milioni cresce dell’ 8,5%, mentre le commissioni nette si portano a oltre 1,5 miliardi (+1,7% rispetto a fine 2006). Il margine di intermediazione primario evidenzia così un progresso del 6,1% annuo, con un apporto in forte accelerazione nel 4° trimestre (+8,2%).
Come è tradizione per la nostra Banca, è proseguita l’implementazione di una politica particolarmente attenta alla qualità del credito, che è fondamentale per non vedere pregiudicata la redditività realizzata nella parte alta del conto economico. Lo sviluppo degli impieghi si è in effetti coniugato con una riduzione dell’incidenza dei crediti deteriorati netti (dal 4,18% al 3,68%) e il miglioramento dei presidi a copertura dei rischi (aumentati al 39,4%).
Nel 2007 si registrano rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti per 552 milioni di euro, per un tasso di provisioning pari a circa 52 b.p. che conferma il consolidamento dei positivi risultati conseguiti dal Gruppo in termini di ottimizzazione della qualità del portafoglio creditizio e sconta una particolare prudenza in funzione di uno scenario congiunturale assai incerto (in termini ricorrenti il dato si attesta a 47 b.p.). Le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie presentano un saldo negativo per 37,7 milioni di euro, dovuto principalmente all’aggiornamento della valutazione nella partecipazione Hopa (svalutazione per circa 34 milioni di euro).
Uno dei dati più rilevanti è la riduzione (-0,2%) registrata dagli oneri operativi, grazie alle iniziative, attuate con rigore, volte al contenimento strutturale della spesa che pure, anche nel 2007, assorbe le iniziative correlate all’implementazione anticipata del Piano Industriale. Particolarmente incisiva è stata l’azione sul costo del personale, che – pur avendo assorbito i costi “una tantum”
relativi al rinnovo contrattuale nonché gli oneri straordinari per le cessazioni agevolate - a livello di Gruppo ha registrano una flessione del -0,7%, da ricondurre soprattutto ai benefici strutturali delle manovre di contenimento e ricomposizione degli organici con consistenti uscite di risorse con elevata anzianità e grado.
Completano il quadro reddituale l’aggregato dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni, che ammonta a 156,3 milioni di euro ed il risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie che, avendo inevitabilmente risentito della situazione di criticità dei mercati, si attesta a 354,7 milioni di euro contro i 530,6 di fine 2006.
Sotto il profilo patrimoniale, a fine esercizio 2007 l’aggregato di vigilanza calcolato tenendo conto degli effetti derivanti dall’applicazione dei principi contabili internazionali Ias/Ifrs e in base agli schemi previsti dal 12° aggiornamento della circolare Banca d'Italia n.155 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali" è risultato pari a 9.577,7 mln di euro, in crescita di 771 mln di euro (+8,75%).
Nel corso dell’esercizio è proceduta a ritmo sostenuto l’implementazione del Piano Industriale 2006-2009. Nel confronto con i target di fine piano i principali obiettivi risultano già conseguiti con percentuali elevate: il 93% sugli sportelli, il 101% sui costi operativi, l’86% sul cost/income, quasi il 90% sulla raccolta totale e poco meno del 100% sugli impieghi.
Per arrivare a tale risultato è stato innanzitutto realizzato il ridisegno della Capogruppo Bancaria, della Direzione Rete e delle 9 Aree Territoriali della Rete BMPS che hanno sostituito le preesistenti 21 Capogruppo, conseguendo pienamente i previsti obiettivi di razionalizzazione strutturale e di efficientamento. Coerentemente con gli obiettivi posti dal Piano Sportelli di Gruppo lo scorso anno sono state aperte 98 nuove filiali che hanno consentito di portare a 2.094 gli sportelli domestici (compresa Biverbanca) contro i 1.903 di fine 2006.
Le manovre del personale hanno determinato, al netto di Biverbanca, una riduzione dell’organico del Gruppo che si è attestato a 24.167 unità rispetto alle 24.348 del 31/12/2006; compresa Biver la consistenza di fine periodo è pari a 24.863 unità. In particolare la riduzione del numero dei Dirigenti è stata pari a 70 unità dopo quella di 150 relativa al 2006. A fronte di 987 cessazioni vi sono state 806 assunzioni con uno sbilancio di 181 unità, contro le 38 del 2006.
Previa adeguata attività di riqualificazione professionale,
396 risorse (739 dal 2006) sono state ricollocate a favore delle Reti, con una contestuale diminuzione del personale
delle Strutture Centrali (-871 unità nel 2007 che salgono a - 1.874 nel biennio). Complessivamente il rapporto tra risorse di back e front office che è ulteriormente sceso dal 30% al 25%.
L’azienda ha nelle risorse umane il suo asset più prezioso ed ha l’assoluto interesse a far emergere le migliori professionalità, ovunque si trovino, e a dare loro il giusto riconoscimento. A questo sono stati finalizzati gli interventi sui percorsi di carriera per le Aree Professionali e sulla qualità del Management - con specifica attenzione alla valutazione sia attuale che prospettica di tutti i Dirigenti del Gruppo – nonché la definizione del modello di gestione dei Piani di Sviluppo per i Ruoli ad alto impatto sul business.
Le attività di Cost Management hanno generato iniziative di efficientamento delle spese per circa il 60% dell’obiettivo di fine piano. E’ stata condotta inoltre una capillare azione di space management, finalizzata alla razionalizzazione degli spazi immobiliari (sia di proprietà che in locazione), in seguito alla quale sono stati individuati ca. 59.000 mq. di superfici da dismettere.
Per quanto attiene il controllo di gestione - sotto la guida del nostro CFO Xxxx. Xxxxxxxxx - è ormai in corso di completamento la realizzazione del “Numerificio” quale fabbrica unica a livello di Gruppo di tutti i dati gestionali e di budget, attraverso l’utilizzo di una nuova piattaforma di Corporate Performance Management.
Nel corso del 2007 è altresì proseguito il programma per l’allineamento al Nuovo Accordo sull’Adeguatezza Patrimoniale (Basilea 2), con l’obiettivo di ottenere l’approvazione, da parte dell’Autorità di Vigilanza, dei modelli interni di tipo “avanzato” che consentiranno significativi risparmi in termini di assorbimenti di capitale.
Sul fronte commerciale, a seguito dell’affinamento dei criteri di segmentazione, si è provveduto ad una completa revisione del Modello di Servizio per i clienti Small Business. E’ stato inoltre elaborato ed attivato il Modello di Servizio Key Clients per il seguimento della clientela appartenente ai segmenti Large Corporate, PMI ad alto potenziale, Enti ad elevata complessità gestionale e Istituzioni Finanziare di elevato standing.
Sempre con riferimento alla clientela corporate la costituzione di “MPS Capital Services Banca per le Imprese” - che integra le competenze specialistiche di Banca Impresa e di MPS Finance in un piattaforma unica di Gruppo - consente di riqualificare l’offerta su servizi e prodotti ad alto valore aggiunto.
Per quanto attiene l’attività finanziaria per il Wealth Management è stata realizzata la nuova piattaforma applicativa di Advisory per i segmenti Retail, Private e della Promozione
Finanziaria. Il lancio della piattaforma sulle Reti Commerciali del Gruppo, nel primo trimestre 2008, ci consente di svolgere l’attività di consulenza alla clientela nel pieno rispetto della direttiva MIFID. Si è poi concluso l’accentramento presso la Capogruppo Bancaria di tutte le attività inerenti alle Gestioni Patrimoniali nonché il riassetto della controllata MP Fiduciaria.
L’azione di razionalizzazione e potenziamento delle fabbriche sta dando corpo alla scelta strategica - tesa a conseguire l’eccellenza nel servizio - di focalizzare risorse ed energie sul core business, sulla distribuzione e sulla consulenza adottando, dove opportuno, iniziative di partnership o modelli di tipo open architecture al fine di mettere a disposizione della clientela un’offerta composta dal meglio presente sul mercato.
Il modello non è quello del “supermarket”: la Banca mantiene la consapevolezza e il controllo di quanto produce e distribuisce. L’apertura a prodotti di terzi non è indiscriminata ma frutto di una preventiva e accurata selezione dell’esistente, integrata con un’attenta assistenza al cliente per individuare la soluzione più adatta alle sue caratteristiche e disponibilità.
In questo quadro si inserisce l’accordo di partnership con AXA
- nel settore assicurativo vita e danni e nel settore della previdenza complementare - che ha significativamente rafforzato il posizionamento competitivo di BMPS nella bancassicurazione. Sotto il profilo societario l’operazione si è realizzata con la cessione, nell’ottobre 2007, al Gruppo Axa del il 50% del capitale sociale di MP Vita e MP Danni per un prezzo di acquisto, rispettivamente, di circa 970 e 180 milioni di euro. Per aumentare la presenza nel mercato dell’asset gathering, nel corso del primo trimestre 2008 è stata inoltre perfezionata l’acquisizione della rete di promozione finanziaria di AXA-Sim e sono ora in corso di completamento le attività finalizzate all’integrazione in MPS Banca Personale.
Il rapporto fra il Monte dei Paschi e Axa si fonda su una relazione strategica - che va al di là delle operazioni realizzate – basata sulla condivisione della visione industriale di lungo periodo, come chiaramente testimoniato dal fatto che Axa abbia deciso di investire nel capitale della nostra Banca acquisendo una partecipazione non marginale.
In data 4 giugno 2007 il Gruppo ha acquistato da Intesa- SanPaolo il 55% del capitale sociale di Biverbanca (dotata di
105 filiali ubicate in Piemonte, Lombardia, Lazio e Val d'Aosta), quota che attualmente è salita al 59%. Nell’esercizio la Banca MPS ha ceduto a Holmo Spa una quota - pari al 14,839% - della propria partecipazione detenuta in Finsoe Spa, l’interessenza residua (13%) è essa stessa in via
di dismissione.
MPS Finance Banca Mobiliare SpA, inoltre, ha aderito all’offerta pubblica di scambio sulle azioni Borsa Italiana SpA ricevendo azioni di London Stock Exchange GRP PLC per una quota del 2,9% del relativo capitale sociale; tale partecipazione è stata successivamente ceduta per un controvalore di 195 milioni di euro.
E’ in corso di finalizzazione il riassetto del business dell’asset management, con la costituzione di un soggetto indipendente tramite la cessione della quota di maggioranza della nostra Sgr a partner industriali e finanziari. Questo progetto - “pionieristico” per il nostro mercato - risponde ad un esigenza reale degli investitori, la cui evidente disaffezione nasce da un’offerta caratterizzata da costi alti e rendimenti insufficienti: una combinazione il cui superamento non è agevole laddove vi siano quei conflitti di interesse - fra chi produce e chi distribuisce – alla cui risoluzione lo stesso Governatore ha più volte invitato gli operatori.
Procede, infine, la realizzazione della joint venture di MPS Gestione Crediti Banca con un nuovo partner societario per la gestione dei non performing loan attraverso una piattaforma che non sarà esclusivamente captive ma che dovrà sviluppare una linea di business autonoma.
Un dato che sintetizza efficacemente l’impatto di queste iniziative è quello della percentuale di capitale allocato al core business che, pari al 67% nel 2005, salirà ad oltre il 90% con il completamento del programma di asset disposal.
La mission del Gruppo MPS - “creare valore per gli azionisti ponendo attenzione prioritaria alla soddisfazione dei clienti, allo sviluppo professionale delle persone e agli interessi di tutti gli stakeholders” - riflette la consapevolezza della complementarietà che esiste fra gli aspetti economici e finanziari dell’azienda e quelli che attengono al rapporto con gli interessi collettivi.
Coerentemente, anche nell’anno passato l’impegno è stato verso un sempre maggiore allineamento di questi due aspetti. Ne è un segno il fatto che il Bilancio sulla responsabilità Sociale 2007 – sviluppato mantenendo un costante dialogo con le Organizzazioni Sindacali, con le Associazioni dei Consumatori, con le principali società del Terzo Settore, con analisti nazionali e internazionali - viene consegnato, oggi, durante l’Assemblea che approva il Bilancio di esercizio, per consentire a tutti gli stakeholder di avere una visone complessiva dell’Identità del Monte dei Paschi.
La recente approvazione del Codice Etico e del Piano Strategico sulla Responsabilità Sociale sono un’ulteriore conferma del percorso di integrazione dei temi della corporate social responsibility nella visione industriale di medio-lungo
termine del Gruppo MPS.
Il Piano Industriale 2006-2009 è nato dalla consapevolezza del rischio di rimanere indietro rispetto ad un contesto in rapida evoluzione.
In un breve lasso di tempo lo scenario è però nuovamente profondamente cambiato, ponendo la Banca di fronte ad un bivio.
Da un lato vi era la possibilità di mantenere la strada intrapresa. Un’alternativa per certi versi più comoda nel breve periodo: i risultati di questo bilancio 2007, lo abbiamo detto, indicano che probabilmente sarebbero stati centrati tutti gli obiettivi previsti. Ma il prezzo sarebbe stato quello di accumulare un gap rispetto ai migliori competitors che, domani, sarebbe stato impossibile colmare.
La scelta è stata quindi per una nuova proposta industriale, che si configura come un’ulteriore, decisa, spinta verso la crescita dimensionale, il ribilanciamento della presenza territoriale, il miglioramento qualitativo e quantitativo degli attivi, la rifocalizzazione dell’uso del capitale, la disciplina dei costi.
Una scelta importante, difficile ma ponderata, presa nel segno della continuità: l’operazione Antonveneta consente di accelerare e “dare scala” al processo - già in atto con il PI 06-09 - di focalizzazione sul business bancario. Un’opportunità che abbiamo potuto sfruttare grazie al lavoro fatto nell’anno e mezzo precedente; Antonveneta va, infatti, ad inserirsi in una “macchina” che dal lato produttivo, industriale e commerciale è già pronta per un salto di qualità ulteriore.
La nuova fisionomia del Gruppo che andiamo a costruire – delineata chiaramente dal Piano Industriale 2008-2011 - è quella di un unico grande soggetto bancario di respiro nazionale accompagnato da due banche che, valorizzando il loro particolare radicamento territoriale, specializzano la propria azione su aree specifiche del Paese con grandi potenzialità di sviluppo.
Banca Toscana e Banca Agricola Mantovana hanno realizzato un percorso virtuoso. La creazione di una entità unica con BMPS non è la soluzione ad una situazione di difficoltà bensì un processo di ottimizzazione della presenza territoriale del Gruppo finalizzata a portare a fattor comune le capacità distributive, senza perdere in alcun modo la forte relazione che le due banche sono state capaci di costruire nei rispettivi territori di riferimento.
Si mette dunque di nuovo mano alle fondamenta della Banca, per farla crescere e svilupparla su basi solide, assicurando - nel confronto con un mercato più aperto, competitivo e con player che a loro volta aumentano dimensioni ed efficienza – il mantenimento della capacità di creazione durevole di valore.
Si tratta quindi di un nuovo cammino possibile grazie a quello che è stato realizzato tra il 2006 e il 2007.
Il Gruppo, il suo Managment si è misurato con obiettivi ambiziosi e li ha centrati entro i termini previsti, oggi si propone per una profonda trasformazione che ponga il Monte Dei Paschi in grado di essere ancora protagonista nei prossimi anni.
Le aziende vivono trasformandosi, pensando a sé stesse e trovando la forza la fantasia di cambiare. Ogni storia di successo ha un termine se non trova la forza dentro di sé di modificare quello che è per rischiare su quello che dovrà essere.
Questo senso di cambiamento può rimanere fine a sé stesso se non trova solidi punti di riferimento nell’identità profonda che ogni azienda porta con sé.
Il Monte è stata e sarà una grande banca retail.
Oggi si trova a declinare questa identità in un contesto nuovo, diverso da tutti quei contesti che l’hanno visto protagonista, nel ripensare a sé stesso si modifica profondamente, raggiunge nuove dimensioni, supera vecchi schemi, trova una strada originale per continuare ad esercitare il ruolo di protagonista.
La necessità di questa trasformazione si trova quindi nel dna del gruppo, nella Sua storia; oggi con il nuovo Piano industriale non stiamo rinunciando a qualcosa di noi, piuttosto lo stiamo riscoprendo, aggiungendo a quanto eravamo quello che vorremo essere.
Gli obiettivi che ci poniamo sono importanti: a fine piano l’utile dovrà salire a 2,2 miliardi e il cost/income scendere fino al 47%. Per farcela potremo contare su forti sinergie di costo, su una governance più semplice ed efficiente, sull’accentramento delle responsabilità, su un’azione commerciale più specializzata ed efficace, su un rapporto fra direzioni e rete che assicura una maggiore qualità del servizio ed un arricchimento dell’offerta, con l’obiettivo prioritario di sviluppare e valorizzare il patrimonio relazionale con la clientela.
In questo ambito ognuno dovrà ripensare il proprio ruolo con coraggio e lungimiranza. Lo “scatto in avanti” che chiediamo al management è significativo ma è certamente comparabile alla fiducia che ci è stata accordata al momento dell’aumento di capitale.
Non saranno quindi possibili incertezze o ritardi. La specializzazione del servizio rappresenta l’architrave insostituibile su cui si fonda gran parte della sostenibilità del nuovo Piano Industriale. Questa fase apre quindi grandi opportunità di crescita manageriale per chi vorrà capirne e interpretarne pienamente il senso.
Ai Soci, come detto, è stato chiesto un grande sforzo; essi
hanno risposto positivamente con un impegno che non avrebbe senso di essere se non per una piena condivisione del progetto, il cui valore, è bene ribadirlo, non si limita alle sinergie del soggetto acquisito - che pure vi sono, e molte – ma è espresso dalle sinergie che vengono liberate nell’intero Gruppo MPS.
Compiamo un passaggio storico in un momento di mercato particolarmente difficile, che sarebbe stato comunque tale a prescindere dall’acquisizione di Antonveneta. La differenza sta nel fatto che tale operazione, grazie allo sviluppo dimensionale e la crescita di efficienza che determina, rappresenta il presupposto per quel recupero di valore che, trascorsa l’attuale fase congiunturale negativa, certamente premierà coloro che avranno saputo mantenere un chiaro focus sul business “reale”.
A conferma di ciò, una delle banche d’affari leader a livello mondiale – Goldman Sachs International - ha recentemente rialzato il giudizio sul Monte dei Paschi da neutral a buy sulla scorta di un’analisi in cui si sottolinea come la Banca sia particolarmente ben posizionata in una prospettiva post- crisi proprio perché sta attuando processi di “ristrutturazione”, in specie attraverso politiche di riduzione dei costi e di non core asset disposal. Il report evidenzia come la Banca beneficerà dell’operazione Antonveneta, grazie ad un significativo rafforzamento competitivo attraverso l’acquisto di un soggetto con elevate potenzialità di crescita e che esprime forti sinergie con il Gruppo MPS.
Signori azionisti, nel corso del 2007 il Monte dei Paschi ha proseguito, con successo, il percorso di ristrutturazione e crescita delineato nel Xxxxx Xxxxxxxxxxx 00-00.
Il merito dei risultati conseguiti, delle iniziative portate a termine e di quelle nel frattempo avviate, deve essere attribuito a tutti i nostri dipendenti e alla loro capacità di lavorare insieme.
Qualche giorno fa nel percorrere qualche chilometro in auto con il Dott. Vigni ragionavamo su come le cose che sono state realizzate trovassero, nel loro insieme, coinvolta l’intera squadra di top management del Gruppo.
Tutti in questa fase hanno dato un contributo insostituibile, e senza che questo abbia determinato un rallentamento dell’attività commerciale o una difficoltà di relazione tra i protagonisti.
Questo vuole dire avere una squadra, grandi professionisti, ognuno padrone della sua specialità, ma nello stesso tempo in grado di lavorare insieme interagendo serenamente.
Questa è la storia di questi due anni.
Resto del tutto convinto che da soli nella vita non si fa
niente, e chi pensa di stare e di decidere da solo è destinato a fare poca strada.
E’ in primo luogo sulla qualità delle nostre risorse che facciamo affidamento per affrontare, certi del successo, una nuova stagione di cambiamento.
Impegnativa ma certamente stimolante, con la consapevolezza dell’importanza che essa riveste per il futuro del valore e dell’autonomia della nostra Banca.
L’obiettivo non è fare una rivoluzione; dopo ogni rivoluzione c’è sempre il Xxxxxxxxx di turno, con i duplice esito: lui finisce a Sant’Elena, e chi resta deve fare i conti con il Congresso di Vienna.
Noi vogliamo realizzare una profonda riforma fondata sulle capacità delle persone.
Avremo una grande Banca con insegna Monte dei Paschi per tutto il Paese, avremo una grande Banca nel triveneto con l’insegna Antonveneta, avremo un importante presidio in Piemonte con Biver Banca.
Avremo, e abbiamo, fabbriche prodotto in joint venture con i migliori operatori internazionali.
Avremo, e abbiamo, strutture centrali più leggere e una maggiore forza vendita.
Avremo riscritto il paradigma della banca universale - avendolo fatto per primi - partendo dalla più antica Banca del mondo.
Ciascuno di noi ha una sua parte nel processo di trasformazione che abbiamo di fronte ed ognuno – il management per primo - deve dare il proprio contributo sapendo che adesso anche i dettagli diventano preziosi.
Abbiamo assunto un nuovo impegno con il mercato e con noi stessi sulla base di obiettivi ambiziosi ma ragionevoli, che verranno raggiunti mettendo in campo responsabilità, determinazione e lavoro di squadra."
Terminato il proprio intervento, il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx invita il Presidente del Collegio Sindacale a dare lettura della Relazione dei Sindaci.
Il Presidente del Collegio Sindacale, Dott. Xxxxxxx Xx Xxxxx, dato atto che l'integrale testo della Relazione dei Sindaci è contenuta nel fascicolo di bilancio regolarmente depositato, procede a dare lettura della seguente sua sintesi:
"Signori Azionisti,
nel trascorso esercizio la Vs. Banca si è sviluppata attraverso una struttura organizzativa e distributiva profondamente rinnovata nell’assetto e nelle responsabilità per meglio supportare l’attuazione delle strategie declinate nel Piano Industriale 2006-2009 focalizzate in particolare sull’innovazione di prodotti e servizi e sulla crescita dimensionale. Le attività propedeutiche al raggiungimento di tali obiettivi hanno peraltro registrato nel corso del 2007
una forte accelerazione grazie all’attivazione di importanti partnership strategiche sulle fabbriche prodotto e di servizio ed all’avvio di altrettanto importanti acquisizioni che consentono al Gruppo MPS di assumere il ruolo di “terzo Polo” sul mercato nazionale.
Tali tematiche trovano più avanti specifici riferimenti e risultano comunque adeguatamente approfondite nelle relazioni sulla gestione che accompagnano i bilanci dell’esercizio 2007.
* * *
I nostri compiti sono stati svolti conformemente al ruolo istituzionale che ci compete e cioè in attinenza al Codice Civile, ai Decreti Legislativi n. 385/1993 (T.U.B.) e n. 58/1998 (T.U.F.), alle norme statutarie ed a quelle emesse dalle Autorità pubbliche che esercitano attività di vigilanza e di controllo.
Ciò premesso, fornisco, riassumendole, le informazioni che tengono conto, in particolare, delle comunicazioni Consob al riguardo.
1. Il Collegio Sindacale ha partecipato alle n. 4 assemblee dei Soci ed alle n. 29 riunioni del Consiglio di Amministrazione tenutesi nel corso dell’esercizio.
2. Si dà atto che la frequenza con cui si sono tenute le sopra indicate riunioni, ha assorbito l’esigenza di ricevere attraverso nota scritta le previste informazioni trimestrali da parte degli Organi amministrativi. In tali sedi, infatti, sono state presentate, anche oralmente, esaurienti relazioni sull’attività svolta e sulle operazioni di maggiore rilievo.
A parere di questo Collegio, tali operazioni sono state deliberate e poste in essere in conformità alla legge ed allo Statuto sociale e rispondono all’interesse della Società. Inoltre non sono risultate manifestamente imprudenti, azzardate o mancanti delle necessarie informazioni nel caso di sussistenza di interessi degli amministratori oppure in contrasto con le delibere assunte dall’Assemblea né sono apparse tali da compromettere l’integrità del patrimonio aziendale. Il Collegio ha poi verificato che tutte le operazioni effettuate non fossero incoerenti con il programma industriale della Società e risultassero sostenibili in relazione al sistema organizzativo presente in Azienda.
3. In particolare – a riprova della coerenza col piano industriale e della relativa sostenibilità - si segnalano alcune delle operazioni più significative effettuate o avviate durante il 2007, precisando peraltro che l’argomento è riferito in modo più ampio e completo nell’informativa societaria.
a) Gruppo AXA: nel Marzo 2007 è stato stipulato un accordo con AXA S.A. per la realizzazione di una partnership strategica di lungo periodo nel bancassurance vita e danni e nella previdenza complementare. Nell’ambito di tale operazione
è stato inoltre siglato l’accordo di acquisizione totalitaria di AXA Sim, Società operante nell’asset gathering.
b) Biverbanca (Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli Spa): in data 4 Giugno 2007 è stato sottoscritto un accordo quadro che ha portato all’acquisizione da parte di BMPS della partecipazione in Biverbanca detenuta da Intesa Sanpaolo Spa. Nel contempo è stata concordata la cessione a quest’ultima del ramo di azienda di Banca Depositaria.
c) MPS Capital Services Banca per le Imprese Spa: Società che ha variato la propria denominazione sociale nei termini suddetti a seguito di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 7 Giugno 2007 di un progetto di integrazione tra MPS Banca per l’Impresa e MPS Finance realizzata attraverso scissione parziale dell’attività di capital markets di MPS Finance Spa a beneficio di MPS Banca per l’Impresa Spa.
d) Monte Paschi Asset Management SGR Spa: in data 28 Giugno 2007 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato il riassetto del comparto Asset Management la cui realizzazione è propedeutica alla creazione di un polo specializzato nelle gestioni attive, in partnership con altri soci. La nuova struttura si qualificherà come player indipendente nella prospettiva di una quotazione in borsa.
e) Banca Antonveneta Spa: in data 8 Novembre 2007 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato favorevolmente sul progetto di acquisizione del Gruppo Antonveneta, al netto della controllata Interbanca, autorizzando la sottoscrizione di un accordo quadro preliminare con il Banco Santander S.A.
4. In tema di operazioni con “parti correlate”, il Consiglio di Amministrazione ha adeguato il “Codice di Comportamento per le Operazioni con Parti Correlate” alle variazioni interne intervenute.
Possiamo quindi dare atto che le operazioni della specie, comprese quelle infragruppo, rispettano i criteri di trasparenza e di correttezza sostanziale e procedurale e rientrano nell’ambito della ordinaria operatività in quanto eseguite nel rispetto dei valori espressi dal mercato e deliberate sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica.
5. Non risultano perfezionate operazioni di natura atipica e/o inusuale, comprese quelle infragruppo o con parti correlate.
6. Si dà atto che la Banca, a seguito delle modifiche apportate all’art. 136 del Decreto Legislativo n. 385/1993 (T.U.B.) ha prontamente recepito le variazioni intervenute.
Il Collegio ha vigilato, con particolare attenzione, affinché le operazioni compiute con i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo della Banca o di
società del Gruppo, fossero sempre poste in essere nel rispetto del citato art. 136 TUB.
7. Il Collegio Sindacale, nel corso del secondo anno del proprio mandato ha proseguito nelle attività di verifica facendo riferimento al programma di lavoro pianificato, tendente ad accertare, tra l’altro, l’adeguatezza del sistema dei controlli interni e della struttura organizzativa dell’Azienda in relazione alle dimensioni ed alle caratteristiche dell’attività sociale.
Nell’esercizio 2007 il Collegio ha tenuto incontri con i Responsabili delle funzioni interessate alla governance dei progetti “Basilea” diretti a monitorare lo stato di avanzamento dei lavori finalizzati a ricevere, da parte della Banca d’Italia, l’autorizzazione all’utilizzo dei sistemi interni di misurazione dei rischi per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte, appunto, dei rischi di credito ed operativi.
Nella seconda parte dell’anno il Collegio, su richiesta della stessa Banca d’Italia, ha condotto uno specifico approfondimento sul processo di svolgimento dell’operatività in derivati all’interno del Gruppo riscontrando positiva l’azione attuata dalla Banca tendente a contenere la rischiosità insita in tale segmento di mercato. Nell’occasione è stato tuttavia raccomandato di assicurare nel continuo il monitoraggio dell’efficacia dell’intero impianto di risk management, con particolare riguardo al costante aggiornamento dei modelli di pricing.
8. In aderenza alle Istruzioni di Vigilanza ed in particolare ai previsti controlli sulle succursali estere (Titolo IV, Cap. 11, Sezione II) sono state eseguite verifiche presso le filiali di Londra, di Hong Kong, di Shanghai, di New York e di Francoforte sul Meno e presso le Rappresentanze di Guangzhou, di Mosca e di Istanbul.
Al riguardo si dà atto dell’andamento sostanzialmente regolare delle stesse, sia dal punto di vista della rispondenza operativa che dell’adeguatezza gestionale.
9. Tra le altre attività espletate nel corso dell’esercizio, questo Collegio segnala di aver scambiato informazioni con i corrispondenti organi di alcune controllate in merito all’andamento generale dell’attività sociale, così come previsto dall’art. 151, comma 2 del Decreto Legislativo n. 58/98.
10. Abbiamo costantemente interagito con l’Area Controlli Interni dalla quale, oltre ad aver ricevuto la necessaria assistenza operativa per l’esecuzione delle sopra riferite verifiche, abbiamo acquisito tutti i rapporti ispettivi contenenti gli esiti degli accertamenti che tale Funzione ha effettuato nel corso dell’anno e sono state inoltrate, quando ritenuto necessario, le previste segnalazioni alle competenti
Autorità pubbliche.
Nel corso delle su riferite attività, abbiamo quindi avuto modo di valutare l’affidabilità e l’efficienza del sistema dei controlli adottato dalla Banca, non solo in funzione della propria configurazione aziendale, ma anche quale struttura posta al vertice di un Gruppo bancario.
Inoltre abbiamo potuto accertare che l’attività di audit viene pianificata a livello di Gruppo sulla base di variabili di contesto esterne ed interne, ovvero, tenendo conto, nel primo caso, delle evoluzioni normative, delle indicazioni degli Organi di vigilanza e del contesto competitivo e, nel secondo, delle strategie aziendali e dei conseguenti profili operativi e di rischio che ne derivano.
Nell’ambito delle strutture e delle funzioni di controllo interne all’Azienda ed in aderenza alle Disposizioni di Vigilanza emanate nel Luglio 2007 ed al successivo Regolamento congiunto della Banca d’Italia e della Consob ai sensi dell’art. 6, comma 2 bis del Testo Unico della Finanza del 2 Novembre 2007, ha assunto particolare rilevanza la nomina del Responsabile della Funzione di Conformità (Compliance) e la costituzione di uno specifico Staff con responsabilità esercitate a livello di Gruppo in tema di controllo del rischio di non conformità da esercitarsi attraverso il presidio dei cambiamenti strutturali in modo da adeguare il sistema aziendale all’evoluzione delle norme esterne.
Sui presupposti sopra indicati, il sistema dei controlli interni - nel suo insieme - può quindi essere ritenuto idoneo a garantire il presidio dei rischi ed il rispetto delle previste procedure.
11. Parimenti abbiamo provveduto a riscontrare l’adeguatezza del sistema amministrativo contabile della Società, sia sulla base di accertamenti direttamente condotti da questo Collegio che tramite il periodico scambio di informazioni con la KPMG Spa, quale revisore del Gruppo.
Rendiamo altresì noto che questo Collegio non ha ricevuto, dalla suddetta Società di revisione, alcuna segnalazione su fatti ritenuti censurabili.
Abbiamo quindi vigilato sulla impostazione generale data al bilancio, sulla sua complessiva conformità alla legge per quello che concerne la sua formazione e struttura. Per quanto di competenza, si è quindi constatata la presenza di un livello di efficienza idoneo ad assicurare la corretta rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società quale risulta appunto dai bilanci, individuale e consolidato, relativi all’esercizio chiuso al 31 Dicembre 2007.
Si ricorda che la Vs. Società nell’Assemblea tenutasi in data
20 Giugno 2007, ha adeguato lo Statuto per recepire la Legge 262/2005 (modificata dal Decreto Legislativo 29 Dicembre 2006
n. 303) che ha inserito nel Testo Unico della Finanza l’art.
154 bis inerente l’introduzione, nell’organizzazione aziendale delle società quotate in Italia, la figura del “Dirigente Preposto” cui è affidata la responsabilità di predisporre la redazione della documentazione contabile dell’impresa.
Questa nuova funzione e le attività operative ad essa connesse hanno dunque contribuito a rafforzare ulteriormente la Governance dei Controlli della Banca e del Gruppo, fornendo infatti una visione degli ambiti aziendali rilevanti ai fini della predisposizione dei documenti contabili e dotando lo stesso Dirigente Preposto di uno strumento efficace per attestare la veridicità e la correttezza del bilancio e delle altre informazioni di carattere finanziario. Le caratteristiche personali del Dirigente Preposto e le relative attribuzioni sono state da noi esaminate e valutate positivamente.
12. Abbiamo provveduto a verificare che la Banca, in ossequio alle norme di legge ed alle disposizioni Consob, avesse impartito opportune istruzioni alle controllate relativamente alle informazioni che le medesime devono inviare alla Capogruppo al fine di valutare l’opportunità di inoltrare al mercato un comunicato congiunto.
13. Nel corso della redazione di questa Relazione è pervenuta una denuncia ex art. 2408 del Codice Civile da parte del Socio Sig. Xxxxx Xxxx. Dall’esame della stessa e dagli approfondimenti subito effettuati dai Sindaci, è emerso che quanto esposto dal medesimo si configura sostanzialmente come un reclamo attinente a problematiche personali derivanti dal suo status di cliente della Banca. Si tiene inoltre a comunicare che in data 18 Aprile 2008, successivamente alla data di deposito della presente Relazione, è pervenuta al Presidente del Collegio Sindacale un’ulteriore denuncia ex art. 2408 c.c. da parte del medesimo Sig. Xxxxx Xxxx. Tuttavia, anche in questa occasione si è potuto appurare che i fatti denunciati dal Sig. Bava si configurano quali reclami relativi a situazioni personali e che, dunque, non possono essere inquadrati tra i fatti censurabili disciplinati dall’art. 2408 c.c..
Si segnala, inoltre, che nel corso dell’anno sono stati indirizzati a questo Collegio, in taluni casi solo per conoscenza, vari esposti che non hanno invero avuto per oggetto materie o circostanze degne di particolare menzione. I Sindaci si sono comunque attivati per verificare il fondamento di quanto evidenziato dagli esponenti e per promuovere, se del caso, la rimozione delle cause all’origine delle richieste medesime, in special modo quando riferibili ad aspetti organizzativi interni. In un caso è stato comunque ritenuto opportuno rispondere per iscritto direttamente all’interessato.
14. Con riguardo alla relazione redatta dalla già citata Società di revisione ai sensi dell’art. 156 del Decreto Legislativo n. 58/1998, si prende atto che è stato espresso un giudizio senza rilievi e non si segnala la presenza di richiami di informativa.
La Vs. Banca, nel corso dell’esercizio 2007, ha conferito alla KPMG Spa, in aggiunta alla revisione contabile, l’incarico concernente l’esecuzione di attività finalizzate allo svolgimento di alcune procedure di verifica concordate con la Banca medesima sul Bilancio Socio Ambientale del Gruppo MPS per l’esercizio chiuso al 31 Dicembre 2006. Per tale attività la Società di revisione ha percepito un corrispettivo di Euro 40.000,00 (escluso di IVA).
Inoltre, sono stati conferiti ulteriori incarichi a società legate alla KPMG Spa che hanno comportato per la Banca l’esborso di onorari, comprensivi di IVA, pari a complessivi Euro 790.233,65.
15. Si precisa che, nel corso dell’esercizio, non si sono verificati casi che richiedessero il rilascio, da parte della citata Società di revisione, di pareri obbligatori ai sensi di legge. Questo Collegio Sindacale è stato invece chiamato ad esprimere il proprio parere obbligatorio in merito ai seguenti argomenti:
- valutazione circa la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio per valutare l’indipendenza dei propri membri (Codice di Autodisciplina delle società quotate - Criterio applicativo 3.C.5);
- ulteriore incarico affidato alla Società di revisione KPMG di cui al precedente punto 14. Parere espresso ai sensi della Comunicazione Consob n. 97001574 del 20.2.1997 (Raccomandazioni in materia di controlli societari);
- nomina del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari secondo quanto previsto dall’art. 31 del Titolo XVI dello Statuto della Banca che recepisce gli obblighi del disposto legislativo dell’art. 154 bis del Testo Unico della Finanza;
- nomina del Responsabile della Funzione di Conformità (Compliance) secondo quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza n. 688006 del 10.7.2007 e ricomprese nel Regolamento della Banca d’Italia e della Consob ai sensi dell’art. 6, comma 2 bis, del Testo Unico della Finanza pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2.11.2007.
16. Abbiamo vigilato sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste dal Codice di Autodisciplina.
Al riguardo si ricorda che, a seguito della intervenuta profonda revisione di tali principi, avvenuta nel corso del 2006 ad opera del “Comitato per la Corporate Governance delle
Società Quotate”, la Vs. Banca ha provveduto ad aderire, con specifica delibera assunta in data 5 Aprile 2007, al nuovo Codice, quale punto di riferimento per un’efficace “Corporate Governance”.
Con riferimento al Criterio applicativo 3.C.5 inserito in detto Codice, il Collegio Sindacale è chiamato a verificare l’osservanza dello stesso e quindi delle procedure di accertamento adottate dal Consiglio di Amministrazione per valutare l’indipendenza dei propri membri.
Al riguardo la Vs. Banca ha riconosciuto che un numero adeguato di amministratori non esecutivi è in possesso dei requisiti di indipendenza, come specificato nella Relazione sul governo societario.
Sulla corretta applicazione di detti criteri, il Collegio Sindacale, tenute presenti le norme contenute nel Codice di Autodisciplina pubblicato nel Marzo 2006 ed avuto riguardo più alla sostanza che alla forma, ha ritenuto che per tali amministratori possa escludersi la sussistenza di situazioni tali da poterne condizionare attualmente l’autonomia di giudizio.
17. Si informa inoltre che, nell’ambito di tale Codice, operano i Comitati per il “Controllo Interno”, per la “Remunerazione”, per la “Comunicazione” e per la “Responsabilità Sociale d’Impresa”.
Si riscontra che detti Comitati – alle cui riunioni, quando previsto, ha partecipato il Presidente del Collegio Sindacale o un Sindaco da questi delegato – hanno adempiuto con sistematicità e rigore ai propri doveri.
Si segnala pure che, con delibera consiliare del 10 Maggio 2007, la Vs. Banca ha ravvisato l’opportunità di integrare il proprio Regolamento del Comitato per il Controllo Interno per uniformarlo alle prescrizioni introdotte dal Codice di Autodisciplina per le società quotate cui, come già detto, la Banca ha aderito con delibera del Consiglio di Amministrazione del 5 Aprile 2007.
Al Comitato per il Controllo Interno è pure affidato il compito di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del “Modello Organizzativo ex Decreto Legislativo n. 231/2001” nonché di curarne l’aggiornamento.
18. A conclusione della presente Relazione ed in considerazione di quanto in essa contenuto, possiamo attestare che, sulla base dei controlli effettuati e delle informazioni ottenute, non sono state rilevate, nello svolgimento dell’attività sociale dell’esercizio 2007, omissioni, fatti censurabili o irregolarità meritevoli di specifica segnalazione agli azionisti.
19. Il Collegio Sindacale, esaminato il contenuto delle relazioni redatte dalla Società di revisione KPMG, preso atto delle attestazioni rilasciate congiuntamente dal Consiglio di
Amministrazione e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, non rileva motivi ostativi all’approvazione del bilancio che Vi viene presentato dal Consiglio di Amministrazione con la correlata Relazione sulla gestione e la proposta di distribuzione dell’utile formulata dal Consiglio medesimo."
Ultimata la lettura di quanto sopra, con riferimento all'adempimento previsto dalla comunicazione Consob DAC 96003558/1996 punto D. 1.1., il Presidente comunica che per l'attività di revisione contabile del bilancio civilistico e consolidato della Banca e del Gruppo MPS al 31 dicembre 2007, la Società KPMG S.p.A. ha impiegato ad oggi, complessivamente,
n. 6.864 ore per un corrispettivo di Euro 404.600,00 al netto di I.V.A. e spese.
..°°.. ..°°.. ..°°..
Il Presidente procede quindi alla lettura della relazione e relativo giudizio della Società di Revisione secondo il seguente testo:
"Agli Azionisti della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
1. Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla relativa nota integrativa, della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. chiuso al 31 dicembre 2007. La responsabilità della redazione del bilancio compete agli amministratori della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.. E' nostra la responsabilità del giudizio professionale espresso sul bilancio e basato sulla revisione contabile.
2. II nostro esame è stato condotto secondo i principi e i criteri per la revisione contabile raccomandati dalla Consob. In conformità ai predetti principi e criteri, la revisione è stata pianificata e svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il bilancio d'esercizio sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Il procedimento di revisione comprende l'esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel bilancio, nonché la valutazione dell'adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli amministratori. Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l'espressione del nostro giudizio professionale.
Per il giudizio relativo al bilancio dell'esercizio precedente, i cui dati sono presentati ai fini comparativi, si fa riferimento alla relazione da noi emessa in data 11 aprile 2007.
3. A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. al 31 dicembre 2007 è
conforme agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005; esso pertanto è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico, le variazioni del patrimonio netto ed i flussi di cassa della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. per l'esercizio chiuso a tale data.
Firenze, 3 aprile 2008 KPMG S.p.A.
Xxxxxx Xxxxx Socio"
Il Presidente dichiara quindi aperta la discussione sul primo punto all'ordine del giorno, rinnovando l'invito ai soci che intendano prendere la parola di prenotarsi mediante la compilazione della "scheda per richiesta di intervento" presso l'apposita postazione ed invitandoli a formulare interventi che siano strettamente attinenti al punto all’Ordine del Giorno.
Il Presidente invita quindi a prendere la parola il socio Signor Xxxxxxx Xxxxxxx (sono le ore dieci e minuti cinquanta - h 10 m 50) il quale procede a dare lettura del proprio intervento scritto qui di seguito riportato:
"Siamo oggi chiamati in assemblea a discutere e approvare un bilancio la cui principale caratteristica viene indicata nell’utile "record" registrato e nella conseguente misura record del dividendo distribuito agli azionisti.
Ventuno centesimi di euro sono in effetti un importo significativo da apprezzare, pur nella clima di grande preoccupazione per il grave calo della quotazione del titolo che, rispetto a due anni fa, ha perso quasi il 40%, mentre il settore bancario italiano si è limitato a un meno 13,5%. Ma non è utile soffermarsi tanto sul dividendo attuale, vistoso per chi ha investito negli ultimi mesi, molto meno vistoso per chi comprò a 5 e più euro. Piuttosto voglio richiamare la vostra attenzione sui dividendi che ci attendono già dal prossimo anno sulla base di dati ed elementi che sono a voi tutti noti.
Il primo fatto riguarda l’imminente "annacquamento" delle nostre azioni. Se oggi capitalizziamo 8,7 miliardi di euro dobbiamo collocare altri 5 miliardi di nuove azioni ad un prezzo prevedibilmente "con sconto" rispetto alla quotazione del momento dell’emissione, la quantità di azioni risulterà quasi raddoppiata e quindi l’utile del prossimo anno, se ripetuto ai livelli record di quest’anno, produrrà un dividendo pressochè dimezzato. Sappiamo inoltre che l’acquisto di Antonveneta, oltre a richiedere l’aumento di capitale, produce alla nostra azienda un elevato indebitamento il cui costo per interessi andrà sensibilmente ad incidere sull’utile
e quindi sul dividendo stesso. Vediamo le tre componenti di debito:
1. Il prestito convertibile di un miliardo con durata limitata sino all’eventuale conversione, paga 425 basis points sull’Euribor, cioè il 9%, producendo circa 90 milioni annui di interessi che graveranno a lungo sui nostri bilanci;
2. Il prestito subordinato "upper Tier II" di due miliardi della durata di 10 anni, paga 250 basis points sull’Euribor a
6 mesi, cioè il 7,30%, pari a 146 milioni annui di interessi;
3. Il prestito ponte che assiste le dismissioni di assets per 2 miliardi, considerando i tassi correnti di mercato per tali operazioni, non pagherà meno del 6% e non si estinguerà certo prima della fine del 2009. Il costo per interessi sull’intero importo è di 120 milioni.
Mi direte che il totale di circa 360 milioni di euro (circa 700 miliardi delle vecchie dimenticate lire) è poca cosa rispetto all’utile attuale di 1.437 milioni, ma faccio pur sempre notare che si tratta di un quarto di questo importo.
Un importo, di 1.437 milioni dell’utile 2007, che è, per così dire, "viziato" dalla presenza di una posta straordinaria proveniente della vendita di una quota significativa del nostro comparto assicurativo ad AXA, ben 735 milioni, in assenza del quale non si sarebbe potuto assolutamente parlare di "record". Infatti, l’utile dell’operatività corrente, al netto delle dismissioni, è quest’anno calato da 787 milioni a 717, con arretramento di 70 milioni.
Il maggior carico per interessi di 360 milioni, se lo raffrontiamo a queste ulteriori cifre, porterà quindi nel 2008 a dimezzare l’utile corrente registrato quest’anno "sforbiciando" ulteriormente il dividendo sino a ridurlo a quasi un quarto del valore attuale. So bene che si tratta di un "conto della serva", nel quale non ho voluto aggiungere, in negativo, i migliori introiti dalle partecipazioni legati alla politica di dismissioni e che già quest’anno, seppure in quota minima, si sono registrati con la vendita ad AXA nel quarto trimestre.
Ma penso già di sapere che, per almeno due anni, questo quadro a tinte fosche può essere tranquillamente contraddetto. In fondo stiamo per vendere 2 miliardi di assets e qualcosa "colerà" pure sul conto economico. Almeno fin quando resterà ancora qualcosa da vendere. Il problema, quando si presenterà, lo affronteranno i futuri azionisti ed i futuri amministratori.
Ma per la collettività dei dipendenti presenti e passati di questa azienda che l’hanno portata ai traguardi attuali, per la collettività senese che attraverso la Fondazione fa affidamento su un continuo rafforzamento, per il tessuto imprenditoriale di questo territorio locale ed interregionale che necessita dell’autorevole presenza di un istituto bancario
come il nostro, potrebbe essere amaro il risveglio da questa ubriacatura di utili costruiti sull’indebolimento patrimoniale."
Il Presidente invita quindi a prendere la parola il socio Signor Xxxxxx Xxxxxxxx (sono le ore dieci e minuti cinquantaquattro - h 10 m 54-), il quale procede a dare lettura del proprio intervento scritto qui di seguito riportato:
"Dai commenti di analisti finanziari e quotidiani economici specializzati, oltre che dalla pessima risposta delle quotazioni di borsa del titolo MPS, sembra che l’attuale management abbia compiuto gravi errori di valutazione, non riuscendo a comprendere un contesto economico mondiale con evidenti e particolari difficoltà, soprattutto per il settore bancario. Il MPS ha ritenuto comunque giusto spendere una cifra maggiore del suo attuale valore di borsa l’acquisizione di una banca con la metà dei suoi sportelli e che è già stata al centro di alcuni imbarazzanti rumors; una cifra anomala, anche in considerazione del fatto che l’Antonveneta era valutata dai mercati 6,64 miliardi di Euro contro i 9 miliardi pagati dal MPS. Non solo, la Santander ha inoltre avuto l’accortezza di tenersi Interbanca, ovvero il corporate di Antonveneta, unico settore importante della banca padovana, recentemente ceduto a GE Commercial Finance per 1 miliardo di Euro, a conferma delle nostre dichiarazioni sul minor valore di Antonveneta, e andando di fatto a potenziare un concorrente di MPS nell’area di nord-est. Se MPS riteneva Interbanca non utile alla propria strategia poteva sicuramente non acquisirla, ma, come minimo, era doveroso procedere ad una ricontrattazione del costo totale. Voglio anche ricordare che negli ultimi due anni, che hanno visto l’alternarsi di varie, quanto discutibili proprietà, l’Antonveneta ha perso circa il 30% della sua clientela, difficilmente recuperabile in considerazione che l’area di nord est viene considerata piuttosto ostica a conquiste di questo tipo, soprattutto da parte di banche politicizzate come MPS.
Dopo avere fatto questo affare, Santander ha avuto anche la
spregiudicatezza di entrare nel capitale di MPS, comprando a prezzi ormai stracciati l’1%, reinvestendo una minima parte di quanto incassato e, probabilmente, con la prospettiva di crescere ancora, finendo per occupare un ruolo significativo nel CDA della Banca MPS con i soldi ricevuti dallo stesso MPS, non spendendo niente di tasca propria ma addirittura guadagnandoci; più o meno come hanno fatto AXA e i vari soci privati, tutti ora dotati di enorme liquidità che potrebbero utilizzare per ottenere il controllo della Banca.
A fine marzo scorso, l’indice del settore bancario a 6 mesi, più o meno il tempo che ci separava dalla sciagurata acquisizione, registrava un calo di ca. il 25%, vale a dire
che, in questa media, il valore di Antonveneta era di altri 2,25 miliardi di Euro inferiore al prezzo pagato da MPS, vale a dire che, se il MPS, invece di avere fretta di concludere un’inopportuna ed intempestiva acquisizione avesse fatto corrette valutazioni, comprando il 31.3, il MPS avrebbe potuto risparmiare una cifra di questa portata; in considerazione del già enunciato maggiore esborso di ca. 2,36 miliardi di euro rispetto al valore attribuito dai mercati ad Antonveneta, addirittura senza tenere conto di Interbanca, sono stati praticamente gettati xxx xxxxx 0,0 xxxxxxxx di euro, ovvero il 50% del prezzo pagato. E di questo denaro gettato chi ne risponde? A chi si devono rivolgere gli azionisti per essere risarciti dell’enorme danno economico subito? A quali analisti si sono affidati la Banca MPS e la Fondazione MPS per valutare questa acquisizione? Si è reso conto il Presidente della Fondazione MPS che, aderendo a questo assurdo aumento di capitale, anticipa e xxxxxxx circa 10 anni di dividendi, più o meno sicuri, con ritorni non certi e non garantiti. Abbiamo inoltre appreso che la Fondazione MPS ha ora ridotto la sua partecipazione in MPS; questo è un atto gravissimo, un tradimento degli impegni presi dal Presidente con la Comunità non diluiremo in nessun caso la nostra partecipazione.
Dal punto di vista dell’utile “record” dell’esercizio 2007 rimango stupito di come si voglia, o si possa, informare male gli azionisti con tanta disinvoltura. Si sbandierano inventati risultati eccezionali a fronte di un utile dell’operatività corrente che vede una contrazione di circa il 20% rispetto all’anno precedente. Ricordiamo infatti che dei 1.437 milioni dichiarati, ben 735 derivano dalla svendita di MPVita. Non solo ma, a fronte di questo inopportuno indebolimento patrimoniale, oltretutto riguardante un asset che produceva buoni utili operativi che non ritroveremo nei prossimi bilanci, per fare la solita bella figura, il CDA ha pensato bene di elargire questi “finti” utili invece di destinarli oculatamente a riserva; in un contesto che vede una particolare difficoltà e volatilità del settore bancario, un forte impegno finanziario della Banca e un’urgente necessità di innovazione ed investimenti in tecnologie, appare assurdo, e anomalo per il sistema bancario di riferimento, distribuire circa la metà degli utili agli azionisti. Si sta così distruggendo un patrimonio, accumulato nei secoli da generazioni di senesi onesti e capaci, per regalarlo ai sempre più privilegiati soci privati e alla Fondazione MPS, che oltretutto lo utilizza sempre maggiormente per erogazioni a fine politico al di fuori del territorio di riferimento, in contrasto con il suo stesso statuto. Lasciando eventualmente ad altri il compito di chiedere ulteriori chiarimenti sulle varie componenti del bilancio, sono solo a richiedere informazioni su alcune spese amministrative che mi sembrano
significative: prima di tutto un chiarimento sul vistoso aumento (circa il 61%) della voce Pubblicità con l’indicazione dei soggetti destinatari e i relativi importi. Altri chiarimenti alle voci Affitti immobili banca, Compensi a professionisti esterni, Trasporti, Xxxxxxxx spese auto e viaggio ai dipendenti, spese di rappresentanza, altre; se la trattazione e l’esposizione di questi punti è ritenuta troppo lunga sono a chiedere che mi vengano prodotti i tabulati e i rendiconto con il dettaglio delle varie voci.
Ci risulterebbe che i direttori delle Filiali MPS siano, per così dire, fortemente sollecitati a vendere ai propri clienti dei prodotti AXA-MPS con rendimenti inferiori ad altri prodotti sul mercato, favorendo di fatto il nuovo socio forte del MPS, che dopo avere ottenuto il consistente pacchetto di MPVita ad un prezzo sicuramente favorevole, sembra stia già dettando le condizioni per garantirsi ulteriori guadagni.
Che tipo di rischio si descrive ai correntisti proponendoli ora delle obbligazioni subordinate tipo upper tier two, ad alto rischio e ad alto rendimento per i clienti e quindi ad alto costo per la Banca, sembra sottoscrivibili solo con denaro fresco? E’ vero che, come per i tristemente noti XxXxx e Xxxxxx, vengono proposti ai clienti prestiti fino a 30.000 euro a tasso agevolato per l’acquisto di queste obbligazioni? Risulterebbe inoltre che alcune aziende del nord, allettate dai tassi esorbitanti, che la Banca è stata costretta ad applicare alle obbligazioni per riuscire a piazzarle nei mercati, acquisiscano finanziamenti anche in altre banche per acquistare queste obbligazioni, riuscendo così a realizzare interessanti plusvalenze. Quale sarà quindi il costo di questa offerta di obbligazioni per la Banca, e, soprattutto che ricaduta avrà sugli utili futuri? I conteggi da me effettuati indicherebbero delle pesanti ricadute.
Voglio ricordare ai sempre presenti “adulatori professionisti”, che nella precedente assemblea mi hanno accusato pateticamente di sfascismo verso la Banca solo perché tentavo di mettere in guardia dai rischi dell’operazione Antonveneta, che il sottoscritto, a differenza di loro, ha mosso simili critiche anche in tutte le varie fasi della scellerata operazione ex Banca 121; purtroppo anche in quel caso la storia sembra avere dato pienamente ragione alle mie tesi. Questo dimostra che la Banca non si difende con la fedele acquiescenza o con il discutibile, e forse vantaggioso, assenso acritico, ma invece con la coerenza e il coraggio di manifestare le proprie opinioni e le proprie convinzioni. Non si potrà dire che tutti i Senesi sono stati passivi davanti a scelte così dubbie per la sorte della loro Banca.
Nell’assemblea del 6 marzo il Presidente ha parlato di scelte coraggiose e di piena assunzione del rischio. Ma di cosa si sta parlando? Il rischio lo hanno corso e lo correranno gli
azionisti del MPS, i dipendenti del gruppo MPS e i cittadini di Siena e Provincia, anzi lo stanno già scontando con l’enorme perdita del titolo e lo pagheranno ancora di più, se non avranno la possibilità o la volontà di sottoscrivere l’aumento di capitale, quando incasseranno i futuri dividendi che saranno frazionati in un numero di azioni notevolmente maggiore; ma, anche sottoscrivendo, avranno un ritorno sul capitale investito sicuramente meno interessante di quello ottenuto fino ad oggi. Qual’è invece il rischio a cui va incontro il management? Ci risulterebbe che gli emolumenti degli amministratori hanno avuto un costante incremento, addirittura il Presidente nei primi otto mesi del 2006 si è quasi raddoppiato il compenso rispetto al suo predecessore, per non parlare del cumulo di più incarichi. Dal bilancio 2007 apprendiamo che questi aumenti continuano, soprattutto a favore di alcuni componenti del CDA e, soprattutto, a favore del Direttore Generale, che sembra venga premiato in base ad un utile generato soprattutto da plusvalenze e svendita di patrimonio; questo nonostante l’invito da me fatto nella precedente assemblea di bilancio a rivedere contratti anomali e sovradimensionati. Se il premio fosse invece stato legato al valore del titolo, forse il Direttore Generale avrebbe dovuto restituire qualcosa. Ricordiamo a questo proposito l’impegno preso dal CDA a dimettersi in caso di non apprezzamento del titolo; sappiamo tutti come è andata, e come sta andando, ma i componenti del CDA sono rimasti attaccati alle poltrone e agli spropositati compensi. Tralasciamo ogni commento sulle recenti nomine dei vari CDA delle controllate, basate ancora una volta sull’appartenenza partitica, senza tenere in alcun conto la trasparente selezione delle competenze e delle professionalità, il principio dell'unicità degli incarichi, dell’equità dei compensi, del ricambio dei ruoli e della valorizzazione dei legami con il territorio. Sono nuovamente a richiedere maggiori informazioni sulla voce di bilancio denominata “dirigenti con responsabilità strategiche”, il cui costo è troppo alto per mantenere una copertura che appare misteriosa e quindi poco trasparente: chi sono, cosa fanno e perché percepiscono cifre così importanti. Ricordo che alla stessa domanda fatta nella scorsa assemblea di bilancio non ho avuto risposta; ritengo inaccettabile che non vengano fornite importanti informazioni richieste ufficialmente da un socio. Rimango inoltre in attesa di una risposta alla domanda fatta nella scorsa assemblea del 6 marzo sull’eventuale utilizzo di personale mandato in quiescenza e richiamato a sopperire alcune problematiche alle quali sembra non siano in grado di fare fronte gli attuali quadri; e, se ciò rispondesse al vero, con quale strumento normativo siano stati inquadrati.
E’ poi sorprendente il balletto dei numeri fatto dal
Presidente nell’assemblea del 6 marzo: ci vorrebbe fare
credere di avere fatto un buon affare pagando 9 miliardi di euro i 1.000 sportelli di Antonveneta, distribuiti in tutto il territorio italiano rapportandoli, non correttamente, ad altri sportelli (tipo Banca Marche) che Credit Agricole valuterebbe (ma non compra) una cifra simile o altri Istituti che hanno pagato cifre comunque inferiori. Si dimentica di dire che quasi sempre in queste acquisizioni si parla di sportelli puliti e non, come nel caso Antonveneta, con l’accollo degli enormi costi della Direzione Generale e dei Centri Elettronici. A questo proposito vogliamo ricordare che gli sportelli toscani delle Banche Popolari sono stati recentemente acquistati dal Credem per circa 5 milioni ciascuno e i 186 sportelli di Unicredit a una media di circa 4 milioni.
Sono stati poi citati i rating di alcune agenzie internazionali (quasi tutte coinvolte nella ricapitalizzazione con notevoli vantaggi economici), non spiegando che questa valutazione è la più teorica di tutte e, forse, anche interpretabile in modo soggettivo in base alle esigenze dei mercati. Ho invece portato dati certi di primari gruppi finanziari e quotidiani specializzati internazionali sulla reale perdita di valore dei titoli del MPS, molto al di sopra dello specifico settore bancario.
Volevo brevemente tornare su di un altro passaggio dell’assemblea di marzo. Il Presidente ci ha detto che fino ad un anno e mezzo fa la Banca era carente di persone e di tutta una serie di assets organizzativi che impedivano una buona redditività e la crescita della Banca. A questo proposito cito testualmente quanto detto dal Presidente: “in un anno e mezzo di attività dell’attuale dirigenza, la Banca abbia persone e mezzi in grado di gestire questa situazione”, “un anno e mezzo fa la Banca non aveva un grande partner assicurativo”, “non aveva compreso fino in fondo come sviluppare il polo dell’asset management”, "non era realizzato fino in fondo il rinnovamento sostanziale del Gruppo”. Ritengo che siano parole chiare ed inequivocabili su di un giudizio negativo dell’operato del precedente CDA; il problema più rilevante è che il Presidente della Fondazione MPS, ente controllante la Banca, che avrebbe dovuto avere proprio il compito di vigilanza e controllo sulla sua corretta gestione, e che ha sempre pubblicamente elogiato il vecchio CDA approvandone l’operato con votazioni favorevoli al Bilancio e ai Piani Industriali, era, guarda caso, proprio colui che ora sembra biasimarlo così apertamente. Non solo ma notiamo una non tanto velata critica anche sulla gestione degli immobili tenuta dai precedenti CDA, ai quali sembra addebitato il fatto di avere mantenuto proprietà immobiliari che generavano perdite. La sommaria ed inopportuna svendita di storici immobili, decisa dall’attuale CDA, oltre a dimostrare la non condivisione di
questa gestione, sembra indicare chiaramente la differenza di attenzione a privilegiare l’aspetto etico della Banca sia sul lato dell’immagine che della storia, nonostante una costosa campagna pubblicitaria basata proprio sulle antiche tradizioni che contraddistinguevano il MPS. Invito l’attuale Presidente della Fondazione ad un attento controllo sul mantenimento del patrimonio della Banca, come dettato dall’art. 3 dello statuto della stessa Fondazione MPS."
Il Presidente invita quindi a prendere la parola il socio Signor Xxxxxxxxx Xxxxxx (sono le ore undici e minuti sei - h
11 m 06) il quale procede a dare lettura del proprio intervento scritto qui di seguito riportato:
"Il nostro Bilancio 2007 ancora non risente degli effetti dell’operazione Antonveneta, ma questa operazione ha certamente un peso determinante sulla quotazione dell’azione e sulle prospettive che la nostra azienda ha davanti, per cui ritengo che sia pertinente e necessario commentare brevemente le caratteristiche di tale acquisto.
Ci dicono alcuni commenti della stampa specializzata che l’operazione ha aggravato alcuni rischi finanziari che erano già presenti al momento dell’acquisto, consistenti nel rendere più oneroso il classamento dei Bond e nell’aver complicato la cessione degli asset.
Gli stessi commentatori ci hanno ricordato che esistono anche importanti rischi industriali, in quanto la rete Antonveneta, compresa la ex rete della conglobata Banca Nazionale dell’Agricoltura, restano emanazione dello stile di Xxxxxxxx, e che la rivoluzione tentata per due anni dalla Abn Amro non ha avuto successo, come ci dicono i risultati negativi del Bilancio 2007. Non ritengo azzardato affermare che l’acquisto dell’Antonveneta si è rivelato da subito sbagliato sia nei tempi che nell'importo.
Per quanto riguarda i tempi noi sappiamo che in novembre:
- era già presente un rallentamento dell’economia ed erano visibili i segni della recessione americana;
- allo stesso tempo, la crisi dei Subprime era già nota da 6 mesi, e che questa aveva già e avrebbe ancora più reso turbolento il sistema bancario italiano.
Una turbolenza ed una incertezza sulle prospettive che sconsiglia di avventurarsi in onerose operazioni di espansione, tanto che, ad esempio, la stessa BNP, agli inizi di febbraio, ha escluso categoricamente di compiere operazioni di sviluppo esterno, affermando, come ha riportato la stampa, che "chi compra a questi prezzi cede tutto il valore, anche quello futuro, a chi vende lo sportello o la banca".
Dobbiamo, quindi, entrare nel merito del prezzo da noi pagato per l’acquisto, 9 miliardi di euro. Per fugare ogni dubbio al riguardo basta leggere sul sito del Banco Santander, una breve nota la cui semplice traduzione dall’inglese ci dice: "la
Banca Italiana Antonveneta è stata inoltre inizialmente assegnata al Banco Santander, che l’ha quindi venduta al Monte dei Paschi di Siena per 2,4 miliardi di euro in più dell’ammontare assegnato al momento dell’offerta". Il Santander, cioè, nei soli 2 mesi da quando in settembre si aggiudica Antonveneta per un valore di 6,6 miliardi, decide di liberarsene e la ricolloca a 9 miliardi, trattenendosi, dobbiamo ricordare, il settore Corporate della banca veneta, già scorporato come Interbanca ed il cui valore è poi risultato intorno al miliardo di euro.
Congratulazioni a questi banchieri che in soli 2 mesi portano a casa un guadagno di quasi il 60% e di queste dimensioni, ma qualunque persone di buon senso sa che in una transazione, se una parte guadagna tanto è sempre a scapito della controparte. Si disse all'epoca che un costo di 9 milioni a sportello non era poi esagerato rispetto al mercato. Su questo basta osservare che a novembre il nostro Gruppo capitalizzava 12,5 miliardi ed aveva circa 2 mila sportelli, quindi un valore medio a sportello intorno a 6 milioni. Poi abbiamo visto Unicredit vendere 186 sportelli "puliti" cioè senza l’aggravio di direzioni generali e centri elettronici, per 747 milioni, un prezzo a sportello intorno ai 4 milioni. E non deve essere certo un prezzo ridicolo, considerando che poco più di 4 milioni valgono ora anche gli sportelli Monte rispetto alla capitalizzazione attuale.
Se poi consideriamo che Antonveneta ha chiuso il 2007 in perdita, dobbiamo prendere atto che stiamo, in sintesi, pagando 9 milioni sportelli che non producono utile mentre abbiamo nel Monte sportelli che valgono 4 milioni ma che ci hanno portato un utile "record" come viene affermato in questa sede.
Il nostro ultimo piano industriale, quello varato successivamente all’acquisto, pare disinteressarsi di questi aspetti, prefigura una crescita dei rendimenti del comparto Antonveneta che diventa stratosferica se rapportata agli ultimi risultati e, soprattutto, se confrontata con le tendenze manifestate negli ultimi anni dalla banca che abbiamo acquistato.
Nel quadriennio 2004–2007 l’Antonveneta ha infatti visto ridurre la raccolta diretta da 36,3 miliardi a 25,1 con meno 30,8%, ridurre gli impieghi alla clientela da 34,7 a 30,6 miliardi, con un meno 11,8% nè sono migliori i dati economici e patrimoniali.
Ci attendiamo dall’acquisto grandi sinergie e un rafforzamento in un’area strategica dell’economia italiana. Questo è l’ultimo aspetto sul quale voglio richiamare l’attenzione dei soci. Si sottace infatti che oltre ai circa 350 sportelli presenti nel nord est, certamente preziosi anche se sovrastati da un ben più consistente rete delle banche concorrenti,
abbiamo acquistato anche 56 sportelli nella fascia Toscana/Umbria/Marche, dove certo non era necessario rafforzare la nostra presenza, e 113 tra il Lazio e la Campania, dove già abbiamo una buona rete. Ma suscitano dubbi ancora più consistenti i 71 sportelli acquistati in Puglia, dove alla nostra presenza tradizionale si era da tempo aggiunta la rete ex 121, i 28 sportelli della Calabria e, dulcis in fundo, i 96 della Sicilia.
E, voglio sottolineare a conclusione, anche tutti questi sportelli in area a basso interesse strategico, contribuiscono al prezzo medio di 9 milioni di euro a sportello".
Il Presidente invita quindi a prendere la parola il socio Signor Xxxxxx Xxxxx (sono le ore undici e minuti quattordici - h 11 m 14-) il quale procede a dare lettura del proprio intervento scritto qui di seguito riportato:
"L’assemblea di bilancio è, soprattutto per i soci, il momento per esaminare e dibattere sullo stato di salute e sulle prospettive dell’azienda in cui tutti noi abbiamo investito dei capitali e nella quale taluni di noi, dipendenti, ex dipendenti, cittadini senesi, abbiamo dedicato attenzione, sostegno o direttamente la propria attività lavorativa.
Noi azionisti, troppo spesso, ci fermiamo ai risultati acquisiti ed anche su di essi non stiamo troppo a sottilizzare: stacchiamo oggi un dividendo di 21 centesimi ad azione, lo rapportiamo a quanto abbiamo speso per singola azione e chi più chi molto meno siamo comunque tutti contenti. C’è da dire anche sotto un profilo strettamente utilitaristico in questa assemblea c’è poco da stare allegri. Il Consiglio di Amministrazione, nel periodo intercorso dal suo insediamento, ed in particolare il Presidente, avevano preso degli impegni con l’assemblea per garantire ed enfatizzare il valore delle nostre azioni, e il risultato di questi due anni è stato drammatico.
La quotazione delle nostre azioni, nonostante qualche lieve recupero in prossimità di questa scadenza, è da troppi mesi in caduta libera, soprattutto da quando, nel novembre scorso, è stata annunciata l’operazione di acquisto della Banca Antonveneta.
Ora, tutti sappiamo che una quotazione azionaria, oltre a scontare le tendenze generali della Borsa, risente in gran parte delle "aspettative" del mercato sulle prospettive a breve e medio termine della singola Società.
Se vogliamo allora correttamente analizzare l’andamento della nostra azione da quando si è insediato il nuovo Consiglio di amministrazione dobbiamo riferirci al 30 giugno del 2006, quando era stato appena illustrato il nuovo piano industriale, approvato appunto il 27 giugno; a quella data l’azione Monte aveva chiuso a 4 euro e 70.
Da allora vi è stata anche una stagione di crescita della
quotazione, ben oltre i 5 euro, e quindi una discesa, che, appunto, si è accentuata dal mese di novembre e ci ha condotto a chiudere a 2 euro e 859 venerdì 18 aprile. La nostra perdita di valore nel periodo è stata nel 39,17%, la perdita media del settore bancario italiano è stato del 13,48% e quindi il nostro differenziale negativo è stato del 25,69%.
Per parlare di valori la nostra capitalizzazione, che nel 2006 era di 14,25 miliardi di euro, è scesa a 8,67 miliardi con una perdita che per 1,92 miliardi è da attribuire alla difficoltà di mercato e per 3,66 miliardi va attribuita direttamente alla strategia seguita dalla nostra Banca.
E' pur vero, verrà fatto notare, che nel periodo sono stati pagati i dividendi, ma se consideriamo anche questi valori il divario negativo con il sistema bancario invece di diminuire aumenta.
Per quelli di noi che hanno creduto agli obiettivi illustrati due anni fa ed hanno investito a quei prezzi, la perdita patrimoniale è enorme, e in buona parte, per circa due terzi, attribuibili a responsabilità interne.
Per quelli che oggi vogliono dare ulteriormente credito ai nuovi obiettivi dichiarati dopo l’annuncio dell’acquisto di Antonveneta, si tratta di sottoscrivere nuove azioni, annacquare la perdita e sperare nella nuova promessa di futura crescita.
Per la nostra Banca di cui siamo soci si è trattato di una perdita di valore che non resta priva di pesanti effetti pratici, tra i quali voglio sottolineare il fatto che il nostro valore di borsa è adesso inferiore a quei 9 miliardi di euro che andiamo a spendere per un’azienda che ha la metà dei nostri sportelli.
Sulle prospettive che ci attendono, riguardo al valore delle nostre azioni, vedo che i vertici aziendali sono molto attenti ai pochi pareri positivi e quasi offesi dai numerosi pareri negativi, alcuni dei quali devono essergli addirittura sconosciuti, visto che si è provveduto ad oscurare dalla rete Internet aziendale alcuni dei siti finanziari più critici verso le scelte più recenti.
Tra chi manifesta fiducia spicca la Goldman Sachs, che la scorsa settimana ha dato un’indicazione (buy).
Ma forse, in questo caso, la cosiddetta “muraglia cinese” tra l’attività di analisi e quella di investment si è un po’ sgretolata, visto che Goldman svolge il ruolo di global coordinator del collocamento dei 5 miliardi della nuova emissione azionaria. In pratica chi deve vendere le azioni e si è impegnata a tenersi l’eventuale invenduto ci dice che conviene acquistare.
Tra chi è meno entusiasta voglio invece citare Standard & Poor's che poco prima, sui giornali del 28 marzo, ha espresso una out-look negativo sul Montepaschi motivandolo con il
rischio che il Gruppo non sia in grado di ristabilire i livelli patrimoniali previsti dal piano industriale varato dopo la fusione e per gli impatti negativi che essi avranno sulla redditività nel caso non si ottengano le sinergie legate a questa operazione.
Ma gli amministratori ed il management sono convinti di riuscire a gestire le enormi difficoltà che hanno di fronte e sono stati autorizzati a proseguire nella strada intrapresa. Voglio allora analizzare brevemente il Bilancio 2007, i cui dati ancora non hanno risentito dell’operazione Antonveneta e ci permettono quindi di fare dei raffronti con i bilanci precedenti e con la concorrenza.
Riguardo al risultato finale del bilancio, il miliardo e 453 milioni di utile della capogruppo, osservo che anche quest’anno, come gli anni precedenti, è fortemente rimpolpato da poste che nulla hanno a che vedere con la nostra attività di impresa. Ci sono stati anni in cui abbiamo attinto alle riserve, altri in cui abbiamo lesinato sugli accantonamenti, il 2007 è stato uno degli anni in cui abbiamo profittato delle dismissioni.
L’utile dell’operatività corrente, il rigo prima delle dismissioni, indica infatti un importo di 717 milioni, 70 milioni meno dell’anno precedente.
Se non avessimo venduto la quota di controllo delle attività assicurative ad AXA il bilancio di quest’anno sarebbe stato in calo.
Non mi soffermo, per rispetto della disponibilità di tempo degli altri soci, sul dettaglio di singole poste del bilancio, ma devo almeno osservare che, a fronte di un modesto miglioramento del margine di intermediazione, circa 70 milioni, pari ad un aumento dell’1,47%, si riscontra invece un incremento di circa 200 milioni delle spese generali, e quindi dei costi operativi, nonostante la lieve riduzione delle spese per il personale determinata, dall’allontanamento dal servizio delle fasce di lavoratori più anziane ma anche più professionalizzate.
Dopo l’esodo incentivato di circa 65 dirigenti nel 2006, anche il 2007 ha visto infatti l’allontanamento dal lavoro di circa
280 dipendenti dalle strutture di direzione del Gruppo, con una procedura che per la prima volta nella storia del Monte si è avvalsa della minaccia di licenziamento, minaccia che mi risulta essere stata attuata in una ventina di casi e che ha dato origine a cause legali di dubbio esito.
Anche il 2008 si sta aprendo con un nuovo esodo, questa volta volontario, ma di proporzioni ben più consistenti, proseguendo una strategia che fino ad oggi, non ha ancora portato ad apprezzabili benefici al conto economico, vista la connessa erogazione di incentivi economici, ma che allo stesso tempo sta stravolgendo non solo il patrimonio di conoscenze
accumulato da questi strati lavorativi, ma anche una cultura aziendale ed un modo di essere che ha finora contraddistinto la nostra azienda.
Tornando ai dati, dal 2006 al 2007, se escludiamo l’avventura intrapresa con Antonveneta, non si trova traccia dei risultati che il piano industriale pretendeva di raggiungere rapidamente attraverso lo sviluppo "per linee interne" e la strategia dello "stand alone", che ancora ad agosto sembrava l’unica che si volesse percorrere.
La sostanziale ininfluenza di quel piano industriale sarà d’ora in poi cancellata dall’operazione Antonveneta, che lascerà un segno indelebile e vistoso sulla nostra azienda ma è doveroso prenderne atto in questa assemblea come segno dell’attendibilità dei nostri piani industriali.
Vi cito, a sostegno di questa mia pesante affermazione, alcuni dati desunti da una recente pubblicazione di “Mondo Economico”, che ha effettuato un raffronto tra le prime 13 banche in Italia, direi con occhio benevolo nei nostri confronti, visto che, per il totale dell’attivo, raccolta e impieghi della clientela ci ha già attribuito i volumi della Banca Antonveneta che devono ancora essere incorporati.
Dalle tabelle di questa pubblicazione vediamo anzitutto che il nostro margine di intermediazione ha segnato un incremento dell’1,8% sul 2006, ponendoci al terz’ultimo posto tra le 13 banche.
Il risultato corrente lordo è diminuito dell'1,8%.
Il cost income al 58,4% è in leggero calo rispetto al 59,6 dell’anno precedente, ma ci colloca a metà classifica.
Del risultato netto dell’operatività corrente ho già accennato, e la riduzione di 70 milioni ci porta in fondo alla classifica.
In terz’ultima posizione siamo per il Roe all’8,8 e nei "ratios" patrimoniali.
La terza posizione la raggiungiamo invece, ma c’è poco da essere soddisfatti, nella percentuale dei crediti in sofferenza.
Come vedete, si tratta di pochi elementi sottaciuti o minimizzati dalla relazione del Presidente, ma estremamente preoccupanti e comprensibili a tutti. Su di essi non mi dilungo a sviluppare requisitorie, ben più adatte alle capacità oratorie degli avvocati, ma li ho voluti elencare con la pignoleria tipica del ragioniere, che è appunto il titolo di studio che posseggo, con il quale ho contribuito a questa azienda per tutta la mia vita lavorativa. Non c’è in me alcuna soddisfazione nel dover sottolineare in questa assemblea i punti critici di una gestione che considero deleteria ma io, e tutti quelli che con il loro lavoro hanno contribuito allo sviluppo di questa banca, abbiamo a cuore il suo futuro e non possiamo limitarci al mugugno ed accettare la dilagante
omertà.
Concludo con la mia convinzione sullo "stato di salute" della nostra società: mi sembra preoccupante che, accanto al capezzale dell’atleta malato, si continui a dimostrare tanta tracotante sicurezza e a iscriverlo a nuove e impegnative competizioni come se fosse in piena forma.
Con questi metodi, troppo spesso, l’atleta finisce per soccombere ed il bello è che la colpa sarà data solo a lui e non a quelli che avrebbero dovuto avere maggiori attenzioni e cautele.
Purtroppo siamo soci di un’azienda le cui quote di maggioranza sono in mano ad una fondazione che, come tutte le fondazioni, così ci dicono autorevoli commenti della stampa specializzata, ha l’interesse principale ad ottenere utili per mantenere elevate le erogazioni e quindi indiscusso il proprio potere.
La stessa Banca d’Italia ha additato questo problema ed avrebbe preferito che si fosse invece irrobustito il patrimonio delle banche in vista di possibili periodi di crisi.
Ma questa lungimiranza non sarà certo apprezzata in questa sala e penso di poter già ora annunciare il mito voto contrario all’approvazione di un bilancio che guarda più alle aspettative di guadagno immediato e agli interessi dei soci che non hanno bisogno di disinvestire a breve, piuttosto che porre al primo punto la solidità futura della società ed i valori patrimoniali che vi abbiamo affidato."
Il Presidente invita quindi a prendere la parola il socio Signor Xxxx Xxxxx Xxxxxxxxxx (sono le ore undici e minuti ventisette - h 11 m 27-)
Il socio ricorda di essere intervenuto a tutte le assemblee della Banca fin dalla prima, tranne una volta perchè ammalato, e di aver spesso portato vementi critiche, anche come Presidente dell' Associazione ex dipendenti esattoriali, ma altresì di aver orgogliosamente difeso in più occasioni il Monte dei Paschi.
Il socio afferma, a riguardo di quanto lamentato nei precedenti interventi in merito alla acquisizione della Banca 121, che tale Banca non sarebbe stata comprata se il Comune di Siena, al tempo, avesse detto di no.
Interviene il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx, invitando il socio ad attenersi all'ordine del giorno.
Proseguendo nel suo intervento, il socio Xxxxxxxxxx afferma che il Monte dei Paschi ha avuto momenti anche più difficili, quando ha intrapreso avventure che nei secoli lo hanno fatto grande e si dice convinto che il titolo risalirà perchè la Banca è e sarà solida e che attaccare la Banca e la Fondazione è autolesionismo. Il socio si dice felice che si sia evitata l'aggregazione con la Banca Nazionale del Lavoro, che avrebbe fatto perdere, a suo giudizio, l'originalità, la peculiarità e
la caratteristica di polo aggregante. Quindi giudica che l'operazione Antonveneta rientri, con tutte le manovre finanziarie per sostenerla, nel quadro dell'attività storica del Monte dei Paschi che ha sempre acquistato e venduto secondo quello che il mercato, l'interesse della Banca e il suo consolidamento comportavano.
Il socio si congratula con il Presidente, con il Direttore Generale e con il Consiglio per l'operazione con Axa, che giudica di prestigio, di rafforzamento e di sicuro sviluppo e li invita a continuare a tenere presente, come è stato fatto, il valori che stanno alle radici della Banca.
Il socio dice di apprezzare la pubblicazione del bilancio sociale oggi distribuito ed il concetto, già posto alla base del piano industriale, degli "scatti in avanti", dell' aggiungere a quello che eravamo quello che dovremo essere e conclude complimentandosi col Direttore Generale per la sua attività e per il fatto che provenga dall'interno della Banca. Il socio preannunzia quindi il proprio voto favorevole all'approvazione del bilancio.
Il Presidente invita quindi a prendere la parola il socio Signor Xxxxx Xxxxxxxx (sono le ore undici e minuti trentotto
- h 11 m 38-).
L' intervenuto rileva che nelle considerazioni svolte dal Presidente si evidenziano gli inconvenienti che si stanno verificando sul nostro mercato a riguardo del risparmio gestito. Al riguardo, chiede di conoscere quali sono i motivi, a giudizio del Presidente e del Direttore Generale, che determinano questa situazione e quale dovrebbe essere, sempre a giudizio dei suddetti, l'idoneo intervento legilsativo per porvi rimedio, sperando il socio che il mondo politico voglia venire incontro a tali problematiche, che non sono soltanto bancarie ma sono soprattutto problemi dei risparmiatori.
Sempre al riguardo delle considerazioni svolte dal Presidente, si sofferma sul punto ove è stato affermato che è difficile comprendere i motivi che hanno prodotto negli ultimi anni provvedimenti oggettivamente penalizzanti a carico del sistema bancario italiano, rispetto alla legislazione di cui godono i concorrenti europei. In proposito l'intervenuto chiede di conoscere quale è stato nella materia l'intervento dell'ABI e delle altre associazioni bancarie.
Il socio chiede quindi notizie sulla visita fatta dal Presidente a Padova, di cui è stata data notizia sulla stampa, sui contatti avuti in tale occasione con esponenti della Confindustria locale, sullo spirito di collaborazione sul quale Banca MPS possa contare nella creazione di quella Banca di Nord Est, della Nuova Banca Antonveneta da parte del mondo imprenditoriale locale. Il socio giudica che Banca Antonveneta abbia avuto, dopo la morte di Xxxxxxxx, una carenza nel management, e ciò soprattutto nel periodo di appartenenza a
ABN Amro e chiede se Banca Antonveneta, nell'ambito del Gruppo MPS, sia in grado di poter far fare un "balzo in avanti", giudicando che ce ne siano tutte le possibilità: in proposito dice di aver verificato personalmente nei contatti avuti che il personale di Xxxxxxxxxx, scontento per la situazione pregressa, come si stia ritrovando fiducia a seguito della notizia dell'acquisizione da parte di Banca MPS.
L'intervenuto si sofferma poi sulle critiche rivolte in altri interventi all'operazione Antonveneta. A giudizio del socio è ovvio che nell' efattuarla vi saranno degli oneri finanziari e che si dovrà andare incontro a sacrifici, realizzando delle attività di valore, ma rileva che nessuno degli intervenuti che hanno manifestato contrarietà all'operazione Antonveneta ha dato un'indicazione alternativa sul futuro della Banca, soprattutto tenendo conto del 'bivio' per le scelte strategiche a cui aveva fatto riferimento il Presidente durante l'assemblea del 6 marzo 2008. L'intervenuto chiede di sapere se quanto illustrato dal Presidente nell'Assemblea del
6 marzo possa essere oggi confermato, dicendosi convinto che allo stato attuale non ci sia altra alternativa di sopravvivenza per la Banca rispetto alla scelta adottata. Concludendo, l'intervenuto sottolinea come elemento positivo che i soci di maggioranza abbiano comprato il titolo agli attuali prezzi e che si accingono a sottoscrivere l'aumento di capitale sociale, perchè ciò convalida il fatto che il programma sia valido: afferma che Banca Antonveneta non è Banca 121 e che questo debba essere totalmente e assolutamente chiaro e giudica, infine, che l'attuale perdita di quotazione del titolo, superiore a quella avuta da altri titoli bancari, sia ampiamente giustificata di fronte ad un operazione così importante, i cui risultati si potranno vedere solo a media- lunga scadenza.
Ultimato l'intervento di Xxxxxxxx Xxxxx, interviene (sono le ore undici e minuti cinquantaquattro - h 11 e m 54-) il socio Xxxx Xxxxxx Xxxxxx.
Il socio, dopo aver osservato che a suo giudizio la realtà della Banca non sia espressa nel 'bel discorso' tenuto dal Presidente, ma che si possa in verità comprendere leggendo i Media, navigando sul Web e soprattutto analizzando la quotazione del titolo in borsa, che un anno fa valeva circa 5 euro oggi ne vale meno di 3, e dopo aver ricordato di essere portavoce della associazione Arit, Associazione risparmiatori imprenditori traditi, traditi nella fiducia dal Monte dei Paschi e dal proprio Xxx nell'ambito di quello che è stato definito dalla Banca il 'Caso Arezzo', dice di voler portare l'attenzione sull' etica, sulla trasparenza e sulla strategia che la Banca Monte dei Paschi attua nei confronti dei propri clienti. Quindi il socio procede a dare lettura dell' intervento scritto che di seguito integralmente si trascrive,
come anche da sua richiesta:
"Signor Presidente e membri del Consiglio, scripta manent. Quello che è stato fatto rimane nella storia, la grande Banca nella quale si falsifica e fotocopia la firma della clientela voi l’avete classificato (caso Arezzo). Rimarrà nella storia anche quello che voi, Signor Presidente e Cda, avete e non avete fatto per risolvere i problemi che sono derivati dalla garibaldina operatività della Banca che dirigete.
Signor Presidente e Signori membri, basta con la retorica e la falsità.
Voi tutti avete dei doveri verso i soci e verso i clienti, pertanto date una risposta a tutte le seguenti domande punto per punto, senza aspettare le sentenze (vista la gravità).
1) sono o no obbligatorie le firme del cliente e quella del responsabile della Banca sui contratti bancari? Risposta.
2) se sì, perché molti dei suddetti contratti non recano la firma del cliente o del funzionario, e a volte, nessuna delle due? Risposta.
3) siete ormai a conoscenza che in MPS si falsificavano le firme del cliente? Risposta.
4) siete ormai a conoscenza che in MPS si fotocopiavano le firme del cliente? Risposta.
5) in MPS, è per caso legale e consueto stornare contratti da un cliente ad un altro? Risposta.
6) siete ormai a conoscenza che tutti i contratti che sono stati stornati sul mio conto corrente, provenienti da un altro
D.T. (n. 1460/15513) di pertinenza del Signor Xxxxxxx Xxxxxxxxx sono negativi ovvero in perdita per me? Risposta.
7) a tale riguardo consegno copia del contratto che voi mi avete consegnato, su uno, quello del 3/04/2000 delle ore 10.05 vi si può leggere il numero 1460/15513 di pertinenza del signor Xxxxxxxxx come si può verificare e leggere dalle sommarie informazioni rilasciate alla Polizia tributaria, alla firma cliente vi si legge quella del funzionario direttore xxxx. Xxxxxxxxx.
8) voi sapete, vero, che dietro ogni contratto viene stampata la matricola dell’operatore dipendente Mps? Risposta.
9) sapete che le matricole che hanno operato nel mio D.T. a mia insaputa sono 500953 - 411850 - 314397 - 394180 - 164032
- 167346? Risposta.
10) come socio oggi, xxxxxx conferma, al signor Presidente e al Cda, davanti a questa assemblea, a chi appartengono le sopramenzionate matricole e se corrispondono ai nomi che si trovano dietro la copia dei contratti. Risposta.
10/B) perché le sopracitate matricole responsabili di questi reati infami, così grandi, chiamati da voi o dai sindacati "lavoratori", ancora sono al loro posto di lavoro e presenti in MPS? Risposta.
11) potete spiegare in questa assemblea a che tipo di lavoro
appartiene la falsificazione della firma e del contratto? Risposta.
12) voi non avete attuato prima ed ora nessuna politica di trasparenza verso il cliente e nessun provvedimento verso il "lavoratore" perché? Risposta.
13) se li avete attuati, cosa avete fatto verso il "lavoratore" e cosa verso il cliente? Risposta.
14) se invece non avete attuato alcun provvedimento verso i falsificatori, spiegatene oggi in assemblea il motivo? Risposta.
15) non avendo preso provvedimenti, sorgono spontaneamente (automaticamente) dei sospetti sul vostro controllo oppure il vostro operato. Potete quindi rispondere oggi una volta per tutte cosa avete fatto e come intendete procedere. Risposta.
16) visto che il Signor Xxxxxxxxx Xxxxxx già condannato in primo grado, ha dichiarato che era spesso assente, chi allora era il responsabile o suo sostituto? Risposta.
17) siete a conoscenza di tutte le mie richieste tramite raccomandata, a cui tra l'altro, non è mai seguita una vostra risposta? Eppure le mie richieste sono legittime, ho chiesto e chiedo solo quello che per legge mi spetta, copia di tutti i contratti transitati sul mio conto. Risposta.
18) siete a conoscenza vero che vi è stato ricorso per decreto ingiuntivo al Tribunale di Arezzo a tal proposito voi vi siete limitati solo a stampare, neanche completamente l’operatività da x/x x x.x. x, xxx xxxx xxxxxx xxxxx, avete fatto pure opposizione a tal decreto, chiedendo circa 5.000 euro di spese come se per stampare da file ci volessero settimane? Risposta.
19) voi sapete vero che una delle persone addette alla stampa da file non è altro che il Signor matricola 314397 il quale figura con la propria matricola su centinaia di contratti recanti la mia firma fotocopiata, falsificata o mancante? Risposta.
20) voi sapete vero che la prima copia di qualsiasi operazione bancaria è senza spesa? compreso l’estratto di conto le quali spese vengono addebitate sullo stesso. Risposta.
21) voi sapete vero che dentro la casella postale n. 98 aperta a mia insaputa confluiva tutta la corrispondenza compreso gli estratti conto e che io non ne sono mai venuto in possesso? Risposta.
22) voi sapete vero che solo poco tempo fa voi e solo voi avete svuotato tale casella inviandomi il contenuto (come da packing-list solo alcune decine di operazioni contro migliaia), perché? Risposta.
23) voi sapete vero che per l’operatività "cartacea" effettuata sulla filiale di Montevarchi vi è un altro ricorso per decreto ingiuntivo e questo esecutivo presso il Tribunale distaccato di tale filiale. Risposta.
24) voi sapete vero che tale decreto ingiuntivo essendo
esecutivo possiamo esercitarlo anche presso la sede?
25) voi avete letto la richiesta, era ed è tuttora, riguardante tutte le copie di tutte le operazioni (contratti) passate sul mio conto, potete oggi davanti a questa assemblea spiegare del perché ancora state negando le mie legittime richieste e del perché insistete a violare i miei diritti? Risposta.
26) visto che siete stati condannati in primo grado dal Tribunale Penale di Arezzo a rifondere i danni che i vostri dipendenti mi hanno provocato e che lo stesso Tribunale ha liquidato una provvisionale di oltre Euro 150.000,00, salvo il maggior danno, in quale posta di bilancio avete accantonato i fondi che serviranno per il risarcimento?
27) quali sono le vostre intenzioni? Ditelo, spiegate all’assemblea oggi riunita i motivi di un vostro comportamento e del perché state in tutti i modi mettendo in cattiva luce la Banca che dovreste redigere.
28) chiedo che il mio intervento venga messo agli atti e pertanto sia depositato e disponibile per la consultazione pubblica presso la camera di commercio!
29) vi informo, in caso le mie domande non trovassero la vostra risposta, chiederò ulteriori spiegazioni agli organi di vigilanza preposti!
Xxxx Xxxxxx Xxxxxx socio/cliente"
Ultimato l'intervento del socio Xxxxxx Xxxx Xxxxxx, interviene (sono le ore dodici e minuti otto - h 12 e m 08 -) la socia Xxxx Xxxxxxx.
La socia procede a dare lettura dell' intervento scritto che di seguito integralmente si trascrive, come anche da sua richiesta:
"Signor Presidente membri del Consiglio, scripta manent.
Oggi siamo davanti a tutti i soci che seguono la vita di questa nostra Banca, ci rendiamo conto dei danni di immagine e sul conto economico che una grande Banca subisce da dipendenti che falsificano firme o le fotocopiano e poi restano impuniti a loro posto o addirittura promossi?
Xxxxxx parlando di quello che è stato denominato all'interno il Caso Arezzo.
Sapete Voi tutti che le domande poste a questo Consiglio, come massimo organo della Banca MPS dovrebbero avere una risposta esauriente per dimostrare trasparenza e correttezza prima di tutto verso i soci e poi verso i clienti, attuali e potenziali.
Il Signor Presidente e Signori Xxxxxx prendono atto che risposte in merito a questioni stringenti anche dal punto di vista economico vengono trattate con superficialità, non ci necessita retorica, ma risposte chiare e semplici in merito alla realtà operativa del nostro core business, pertanto ora formulerò delle domande, anche tecniche, e se questo consiglio
non fosse in grado di rispondere chiedo che venga messo all'ordine del giorno del prossimo Consiglio la relazione di personale competente in merito alle mie questioni che hanno alla base la sola difesa degli interessi di noi azionisti, sia per il valore delle nostre azioni, sia per il controllo dell'eticità morale delle scelte che vengono attuate nella direzione di questo Gruppo.
1) Tra gli elementi necessari di un contratto bancario ritengo ci siano le firme del cliente e del delegato della banca, in caso di contratti non firmati, quali sono i rischi legali ed economici cui andiamo incontro? Risposta.
2) Come sono da considerare contratti in cui dei nostri dipendenti fotocopino firme dei clienti su contratti diversi? quali sono le sanzioni previste per coloro che compiono tale illecito? Risposta
3) Secondo il C.C.N.L. dei lavoratori quali sono le sanzioni per i dipendenti che falsificano firme dei clienti, e se questa circostanza viene accertata in sede giudiziale, come si attuano i provvedimenti nei confronti dei responsabili? Risposta
4) esistono provvedimenti cautelari per evitare che i dipendenti infedeli o disonesti continuino a operare in nome e per conto della Nostra Banca? Risposta
5) La procedura prevede che su ogni atto o contratto deve essere identificabile il dipendente che l’ha compiuto? Come avviene questo? Con la stampa della matricola? Che tipo di informazione riceve il cliente riguardo al dipendente con la sola matricola interna? Secondo disposizioni di legge, ha diritto il cliente a sapere le generalità di chi pone in essere operazioni per suo conto? Risposta
6) Quali sono le politiche per garantire al cliente la trasparenza dell’operatore che agisce in nome e per conto della Nostra Banca? Quali sono le garanzie e i metodi che vede il cliente? Risposta
7) In che modo vengono applicate e controllate le operazioni? Risposta
8) Quali sono le persone deputate a controllare i dipendenti, e se non controllano in maniera adeguata, si possono considerare complici del reato? Risposta
9) Xxxxx interessata a sapere in qualità di azionista, se ci sono stati provvedimenti nei confronti delle matricole, 500953
- 411850 - 314397 – 394180 - 164032 - 167346?
Vi ricordo che le citate matricole sono responsabili di vari reati. Risposta
10) Nell’organizzazione delle strutture operative, chi riveste il ruolo di sostituto del responsabile? E' munito di delega ad operare come titolare? se il titolare di un ufficio risulta presente, ma per attuare operazioni si trova fuori, è il sostituto che si trova in sede a decidere? Hanno valore le sue
decisioni o sono soggette al controllo del titolare?
11) Nel caso Arezzo il xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx ha dichiarato di trovarsi spesso fuori dalla sede per lavoro.
Chi era il suo sostituto designato? È possibile sapere quando è stato assente il Xxxx. Xxxxxxxxx e quando altri hanno operato a sua insaputa? Risposta
12) Xxxxxx presente a questo Consiglio di aver posto le stesse questioni in altre epoche e inviandole a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, di cui posso fornire prova, e non aver mai ottenuto alcun riscontro. Quali sono gli organi che possono rispondere alle mie questioni di azionista e cliente? Risposta
13) Siete a conoscenza che ci è stato imposto con il Decreto Ingiuntivo del Tribunale di Arezzo di fornire tutte le copie dei contratti relativi al Caso Arezzo? Siete a conoscenza che la risposta è stata solo parziale, cioè limitata alla stampa delle operatività da c.c. e d.t. e che è stata fatta opposizione al decreto? Ritenete questo un comportamento etico e portatore di una buona immagine? Risposta
14) E’ possibile che i dipendenti che si sono resi responsabili di illeciti poi siano gli stessi che effettuano i controlli, o che forniscono risposte in merito a richieste della magistratura?
Il caso in questione esiste ed è relativo alla matricola numero 314397, il quale figura con la propria matricola su centinaia di contratti recanti la mia firma fotocopiata, falsificata o mancante?
si può configurare una responsabilità anche per la nostra Banca in caso il dipendente omettesse qualche atto? Risposta
15) Voi sapete, vero, che la prima copia di qualsiasi operazione bancaria è senza spesa, compreso l’estratto di conto le quali spese vengono addebitate sullo stesso. Risposta
16) Nel caso che un cliente non ricevesse comunicazioni postali per dolo dalla banca, quali possono essere legalmente i rischi per la nostra Banca? Risposta
17) Questo Consiglio è a conoscenza che il Tribunale distaccato di Montevarchi ha concesso un decreto ingiuntivo contro la Nostra Banca e che tale decreto è esercitabile presso la Nostra Sede sociale di Piazza Salimbeni, n. 3?
Non credete che possibili azioni mediatiche possano essere un grave danno per la Nostra Immagine? a tal proposito cito che un atto simile, promosso contro un’altra Banca di rilievo Nazionale come la Nostra, ha trovato ampio spazio nella stampa Nazionale, compreso l'articolo che ha trovato ampio consenso nella popolazione, che poi è la Nostra Clientela, il Nostro Patrimonio? Risposta.
18) Si possono negare le risposte ad un cliente o a un socio, se queste sono ritenute legittime?
In caso di impossibilità a rispondere nell’immediatezza quali
possono essere per questo Consiglio i tempi congrui? Risposta
19) Questo organo collegiale si assume la responsabilità di dare risposte alle mie domande, nell’interesse del controllo che ogni socio deve poter avere sull’operato della Nostra Banca?
20) Xxxxxx che il mio intervento venga messo agli atti e pertanto sia depositato e disponibile per la consultazione pubblica presso la Camera di Commercio.
21) Vi informo, in caso le mie domande non trovassero la vostra risposta, chiederò ulteriori delucidazioni agli organi di vigilanza preposti!
Xxxxxxx Xxxx socio/cliente"
Ultimato l'intervento del socio Xxxxxxx Xxxx, interviene (sono le ore dodici e minuti diciotto - h 12 m 18 -) la Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx per delega di Xxxxxx Xxxxxxxx.
La socia cita le inchieste della trasmissione "Report" e, più recentemente, gli articoli de "Il Sole 24 Ore" del 15 marzo 2008 e della rivista Panorama del 17 aprile del 2008, nei quali, afferma, si è potuto ascoltare e leggere che anche il Gruppo Monte dei Paschi non si è fatto mancare quella che definisce "la grande abbuffata" ai danni dei clienti, dicendo di volersi con ciò riferire al ciclone derivati. Chiede quindi se è questo uno "scherzo" riservato solo ai clienti azionisti del Monte dei Paschi ritenendo che, in questo caso, chi è presente in questa sede ha motivo di preoccuparsi, perchè gli azionisti hanno rapporti di conto corrente e devono cominciare ad allarmarsi considerando i modi, testualmente: "più disparati con cui sono state carpite le firme, e io sono una delle vittime dei derivati o altro".
L'intervenuta chiede quindi di conoscere quanti derivati e quanti prodotti di analogo tipo e rischio sono stati fatti sottoscrivere dai correntisti e come la Direzione di BMPS pensi di risolvere i problemi e quali danni possa avere la Banca se tutti coloro che hanno sottoscritto questo tipo di prodotti cominciano ad intraprendere azioni penali o civili.
Chiede poi di sapere se il bilancio del prossimo anno sarà così brillante come quello dell'anno passato, e con quale criterio sono stati individuati i soggetti a cui sono stati fatti sottoscrivere tali prodotti. In proposito l'intervenuta cita un articolo de "Il Sole 24 Ore" dell'8 marzo 2008, che, riferisce, riporta testualmente che i dirigenti di altri Istituti hanno individuato i correntisti come "mucche da mungere", e chiede di sapere se questo sia anche il pensiero di Banca MPS.
Se così è, sostiene l'intervenuta, non ci si deve poi stupire e quindi affermare che è inaccettabile il clima che si è creato intorno alle banche, come è stato affermato dal Presidente in una recente intervista.
Interviene il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx volendo
precisare che si tratta di una dichiarazione di cui rivendica la paternità.
Prosegue nel suo intervento la Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx, la quale fa presente che il Presidente ha detto, in tale intervista, che c'è un clima in questo Paese sulle banche che oggettivamente è inaccettabile e che non è inaccettabile solo per chi pro-tempore presiede una banca o per chi, come Xxxxxxxxxx Xxxx. Profumo, presiede un grandissimo Gruppo, ma che è inaccettabile per tutte quelle migliaia di persone che lavorano in banca e che sono stufe di essere considerate persone poco trasparenti. L'intervenuta chiede quindi al Presidente se la pensa ancora nello stesso modo, xxxxxx a suo giudizio il clima non le sembra cambiato.
Il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx risponde di continuare a pensarla nello stesso modo.
Prosegue quindi nel suo intervento la Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx chiedendosi, se si parla di trasparenza, perchè non vengono mai rilasciate le copie dei contratti nel momento in cui vengono sottoscritti, facendo presente che poi servono molti anni per riuscire a avere le copie di quanto sottoscritto. Lamenta la socia che la Banca è rimasta latitante alle sue innumerevoli raccomandate e che di solito le imprese considerano i clienti il loro patrimonio, mentre così non sembra essere per Banca MPS.
Lamenta ancora l'intervenuta che, mentre le firme dei clienti devono essere sempre molto chiare, quelle dei funzionari o comunque dei dipendenti sono sempre dei geroglifici, in modo che se si devono trovare i responsabili non si sa mai chi ha scritto quei contratti.
Chiede poi testualmente l'intervenuta: "Sempre sul tema trasparenza: come viene utilizzato lo strumento della Centrale Rischi dal Gruppo Monte dei Paschi? Le segnalazioni che vengono effettuate sono "discrezionali" o corrispondono alla reale situazione del correntista? Mi riferisco alle indicazioni di eventuali fideiussioni rilasciate, alla segnalazione dei cosiddetti 'prodotti derivati' che dovrebbe essere obbligatoria da parte dell'Istituto."
L'intervenuta fa presente che proprio grazie a tale segnalazioni ed alla loro puntualità il correntista può rivolgersi alla Banca d'Italia e conoscere la propria posizione.
L'intervenuta chiede quindi per quale motivo le segnalazioni da un mese all'altro "cambiano" e ciò anche per quanto riguarda le segnalazioni di eventuali fideiussioni rilasciate, che, testualmente: "ci sono, poi non ci sono più, poi spariscono, poi ricompaiono", mentre invece l'obbligo è quello di segnalare e di segnalare sempre, in modo che ogni correntista, recandosi in Banca d'Italia per chiedere la propria situazione, abbia l'idea e comunque possa capire
quante fideiussioni ha rilasciato, che contratti ha, se ha un derivato e per quale motivo viene mantenuto costantemente segnalato in Centrale Rischi. Afferma quindi l'intervenuta che ciò crea dei gravissimi problemi pregiudizievoli e che la Centrale Rischi è uno strumento fortissimo nelle mani delle banche, strumento che molti cominciano a denunciare. L'intervenuta chiede quindi di sapere se Banca MPS non ritenga l'utilizzo, che giudica effettuato in maniera distorta, della Centrale Rischi possa poi arrivare a ritorcersi contro di essa.
Interviene il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx chiedendo all'intervenuta di precisare quando, come e perchè la Banca avrebbe fatto un uso distorto della Centrale Rischi.
La Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx afferma che non è stato segnalato tutti i mesi che essa aveva sottoscritto un contratto "swap" e che ciò non le ha consentito di conoscere esattamente la sua situazione e che cosa aveva sottoscritto. L'intervenuta afferma, altresì, che le fideiussioni prestate una volta risultano e un'altra volta no, dichiarando di non comprenderne il motivo.
L'intervenuta afferma quindi di voler affrontare il tema, che ritiene emergente, e cioè il tema dell'usura bancaria. Chiede di sapere come la pensa a riguardo il Gruppo Monte dei Paschi, soprattutto ora che l' acquisizione di Antonveneta la vede implicata in alcuni processi; se il Gruppo Monte dei Paschi applica ancora ai correntisti la commissione di massimo scoperto e, qualora la applichi, se gli ha lasciato la sua natura iniziale e quindi la applica solo sulla parte non utilizzata del fido e tenuta a disposizione del correntista e pertanto solo per la differenza, oppure, com'è diventata prassi bancaria, l'applica sulla punta di massimo utilizzo sulla quale il correntista, però, già paga degli interessi, conseguendo da ciò che, in tal caso, il correntista paga su detto importo due volte: una per interessi ed una per la commissione.
L'intervenuta chiede quindi di sapere se, in sede di segnalazione alla Banca d'Italia dei tassi effettivamente applicati, la commissione di massimo scoperto viene rilevata separatamente, attenendosi quindi solo alle istruzioni della Banca d'Italia o, essendo un lucro, viene fatta rientrare nel costo del denaro, attenendosi con ciò alle disposizioni della norma antiusura introdotta nel 1996 con la Legge 108 e attenendosi, altresì, all'art. 644 del Codice Penale, dicendo che da tale comportamento sono conseguiti procedimenti penali in corso.
Interviene il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx facendo presente che nessuno di tali procedimenti interessa la Banca Monte dei Paschi.
La Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx dice di parlare di Antonveneta.
Il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx ricorda che Banca Atonveneta non è stata ancora acquistata e ribadisce che in tutti quei procedimenti non è coinvolta la Banca MPS, la quale è stata indagata ma poi stralciata.
La Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx dice che dal Sole 24 Ore del 15 marzo 2008 risulta che in Procura sono state avviate delle indagini su MPS.
Il Presidente invita l'intervenuta a voler distinguere tra indagini e procedimenti penali.
Conclude la Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx chiedendo se questo sia un modo etico di comportarsi e soprattutto se tutto questo stia portando vantaggi e porterà vantaggi agli azionisti e all'immagine della Banca.
Ultimato l'intervento della Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx, interviene (sono le ore dodici e minuti ventotto - h 12 m 28-) l'Avv. Xxxxxxx Xxxxxxxxx per delega della socia Signora De Angelis Aurora.
L' Avv. Xxxxxxxxx dichiara di intervenire come azionista, ma soprattutto quale rappresentante di un'associazione di consumatori, la Federconsumatori.
Si dice colpito da una frase che giudica molto significativa nel discorso del Presidente, ove ha sostenuto che questa è una Banca che è stata, è e sarà una grande Banca Retail e ciò significa che questa è una Banca che ha una grande vocazione per i consumatori, soprattutto all'indomani della situazione critica creatasi del 2003 a seguito del collocamento dei prodotti 'My way' e 'For you'. In quella fase, sostiene l'intervenuto, i consumatori hanno avuto con la Banca MPS un rapporto che probabilmente non è stato possibile avere con nessun' altra banca europea.
Dopo una situazione di patologia affrontata, per la prima volta in Italia, nei cosiddetti 'tavoli di conciliazione paritetici' è stato creato tra consumatori e Banca MPS il laboratorio 'Consumer Lab', unico in Italia ed in Europa e che ha prodotto grandi risultati. Il laboratorio, illustra l'intervenuto, consiste in un piccolo 'parlamentino' composto da quasi 15 associazioni di consumatori, pressochè tutte le associazioni di consumatori, nel quale sono state affrontate tutte le tematiche critiche del rapporto banca-cliente, sono state esaminate le clausole vessatorie e sono state quindi eliminate dai contratti, è stato esaminato tutto ciò che riguarda la formazione del personale, per dare ad esso una coscienza 'consumeristica': gli stessi rappresentanti dei consumatori hanno potuto tenere le lezioni al personale. Sono state poi esaminate con Banca MPS tutte le situazioni che riguardano i contratti per le fasce sociali, i contratti di conto corrente, e la problematica attinente alla 'Mifid'. Continua l'intervenuto illustrando che con il Monte dei Paschi è stato addirittura possibile creare una documentazione,
regolarmente consegnata agli sportelli, che non è un 'depliant' promozionale della Banca, ma è un documento rivolto alla clientela per illustrare che cos'è la Mifid e quali sono i nuovi diritti che sono attribuiti tramite la Mifid.
L'intervenuto afferma di voler tornare al tema della giornata e cioè al bilancio, ma anche, gli pare di poter affermare, l'acquisizione di Antonveneta. Come rappresentante di una associazione di consumatori, ritiene di non poter considerare in modo specifico ai numeri e in particolare se il Monte dei Paschi ha la capacità finanziaria per acquisire l'Antonveneta: questa, ritiene, è una problematica di competenza della Banca Monte dei Paschi; ma dice di credere che, nell'ambito dell'operazione Antonveneta, Banca Monte dei Paschi sta giocando bene le sue carte. Ritiene, dal punto di vista di rappresentante di una associazione di consumatori, che l'acquisizione di Antonveneta sia positiva poichè produce un aumento di 1.000 sportelli per Banca MPS, dove è certo che, come Associazione di consumatori, saranno adottati comportamenti veramente vantaggiosi per i consumatori così come già avvenuto nell'ambito del Gruppo Monte dei Paschi.
L' intervenuto afferma poi che, naturalmente, ciò non esclude che si possano verificare situazioni patologiche come quelle evocate in questa assemblea e che dice di aver di sovente incontrato nella sua attività professionale, poichè, afferma, quando il rapporto, come spesso succede, fra il cliente e banca diviene un rapporto corrente, capita che alcune firme vengono prese in modo "un po' leggero: poi quando il rapporto diventa patologico tutto viene negato e tutto viene chiaramente posto in un'altra luce".
L'intervenuto, concludendo il suo intervento, richiamato il sovraindebitamento delle famiglie italiane, chiede in particolare al Dott. Xxxxx, quale Direttore Generale di una grande banca retail, di voler effettuare una proposta importante per aiutare le famiglie a risanare le loro posizioni debitorie, e ciò nell'interesse non solo di quest'ultime ma dell'intero sistema.
Ultimato l'intervento dell' Avv. Xxxxxxxxx Xxxxxxx, interviene (sono le ore dodici e minuti trentasei - h 12 m 36-) il socio Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx, il quale dà lettura dell'intervento scritto che di seguito si trascrive:
"Mi presento: Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx, pensionato della B.T., già piccolo azionista della Banca Toscana ed ora del Monte dei Paschi a seguito dell’avvenuto, a suo tempo, concambio delle azioni.
Per quanto riguarda il bilancio, che è al primo posto dell’ordine del giorno, approvo fin d'ora la distribuzione del dividendo proposto di 0,21, in quanto consente una discreta, anzi una buona, remunerazione del mio piccolo capitale in
azioni del Monte, anche se al momento diminuito ma che certamente si rivaluterà. Credo che tale remunerazione possa soddisfare anche grossi azionisti e, in particolare, la Fondazione. Mi fa piacere ricordare che a detta remunerazione ha contributo anche l’utile di 125 milioni conseguito dalla Banca Toscana di proprietà del Monte al 100/100.
Poiché desidero che il Monte continui a conseguire ed a distribuire utili, mi permetto di fare una richiesta, o meglio, di dare un piccolo suggerimento agli alti vertici di Rocca Salimbeni qui presenti. Ricordo che la Banca Toscana fu salvata dal Monte nella grande crisi degli anni ‘30 ma che successivamente, a differenza di altre banche acquistate dal Monte, ha sempre portato utili, tanto che qualcuno a suo tempo disse: "la Banca Toscana è la vigna in Chianti del Monte"; altri "è la gallina dalle uova d’oro".
Ritengo, ora, che la coraggiosa acquisizione di Antonveneta consenta al Monte di fare un salto dimensionale e non di restare al palo rispetto ai due colossi Unicredit - Capitalia ed Intesa-San Paolo.
Nel comunicato stampa che illustra l’operazione di inserimento di Antonveneta nel Gruppo Monte, leggesi: "razionalizzazione della rete con l'integrazione di Banca Agricola Mantovana, Banca Toscana ed Antonveneta in MPS (tutelando il valore dei marchi), con Antonveneta e nuova Banca focalizzata sul nord est".
Mi permetto di commentare tale frase.
Tutelando il valore dei marchi è scritto tra parentesi.
Se si intende come spiegazione di completamento bene; meno bene se si intende come particolare di minore importanza. Ritengo infatti di non poter essere smentito se dico che il "marchio", come qualsiasi marchio, se affermato e conosciuto, è un valore, un valore che va tutelato e salvaguardato.
Il marchio Banca Toscana va mantenuto soprattutto in Toscana dov'é un marchio ben noto e apprezzato dalla piccola e media imprenditorialità; è in Toscana, dove la Banca è nata e si è sviluppata che ha la più affezionata clientela; ci sono i rapporti iniziati dai nonni, passati ai figli, ai nipoti.
Soprattutto prima degli anni ‘70 – ‘80 quando la Banca operava solo in Toscana ed era più autonoma rispetto all’azionista di maggioranza, il Monte dei Paschi, era agile e pronta a soddisfare le richieste dei Clienti; poi, espandendosi fuori regione, ha perso, purtroppo, di quella snellezza che la caratterizzava.
Mi ricordo che un tempo i Clienti operanti con più banche mi dicevano: "sì la banca tal dei tali mi dà questo, mi dà quest'altro, ma quando ho veramente bisogno la Banca Toscana è sempre pronta a soddisfare velocemente - richiamo l'attenzione sul velocemente - le mie richieste". Mi piacerebbe poter tornare a sentire tali commenti.
Ecco che allora, concludendo, suggerirei di mantenere ovviamente il "marchio", e di concedere alle filiali operanti in Toscana una discreta autonomia decisionale, così che possono tornare ad operare con quella snellezza che, a suo tempo, la caratterizzava.
Per far ciò suggerirei - qualora ciò non fosse già stato previsto - di creare, per le filiali operanti in Toscana, una direzione ad hoc, una specie di capogruppo con poteri decisionali. Concludo auspicando che così le filiali con marchio Banca Toscana possano continuare a fare utili nell’interesse del Gruppo.
Grazie a tutti per l’attenzione prestatami ed agli alti vertici di Rocca Salimbeni, per l’attenzione che spero vorranno porre a questo mio modesto suggerimento."
Ultimato l'intervento del socio Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx, interviene (sono le ore dodici e minuti quarantuno - h 12 m 41-) il socio Xxxxxxxx Xxxxxxxx, il quale dà lettura dell'intervento scritto che di seguito si trascrive:
"Signor Presidente, Signori azionisti, l’associazione P.A.D. che rappresento, puntualmente da 7 anni, è presente a questa assemblea e c’era anche nelle ultime due che abbiamo fatto quella di dicembre e quella di marzo. Volutamente, in quelle occasioni, non abbiamo fatto interventi perché volevamo appurare se oltre a noi, c’era qualcuno che parlasse a favore dei dipendenti.
Abbiamo sentito esporre problemi sociali, ambientali, personali, ma purtroppo, con amarezza, abbiamo constatato che siamo i soli a spendere in questa sede, qualche parola per la categoria al di là dei soliti ringraziamenti di rito per il lavoro svolto. A dicembre avremmo voluto esprimere il nostro personale dispiacere nel constatare che i dipendenti accreditati dal 3% al 5%, che potrebbe significare un importante azionista dopo la Fondazione, non riescono per pigrizia o incapacità, a dare forza e significato a questo loro possesso azionario.
Eppure, secondo molti analisti, il futuro del mondo del lavoro parrebbe muoversi verso una tendenza nella quale i dipendenti sempre più si fonderanno con la propria azienda responsabilizzandosi maggiormente nella conduzione delle strategie che dovrebbero condurre a obiettivi sempre più prestigiosi e di reciproca soddisfazione.
A marzo, in occasione dell’assemblea straordinaria, avremmo detto che avevamo già dato indicazioni di sottoscrivere l’eventuale aumento di capitale poichè questo era quello che volevano i vertici della Banca, le sue organizzazioni sindacali, le istituzioni e le forze politiche locali. La parola d’ordine era: mantenere la propria identità.
Per identità si intende dove la Banca è nata, è cresciuta, si è sviluppata e intende mantenere la propria residenza.
E mantenere la propria identità di certo xxxxx. Va da sé che anche noi dipendenti lo volevamo.
Oggi siamo di fronte ad un bilancio ottimo e ne siamo orgogliosi e nel dirlo penso a quei lavoratori, ai dipendenti, a quelle aziende che non l’hanno raggiunto e alle difficoltà che ne derivano e che tal volta sfociano in decisioni poco signorili e in situazioni difficili da gestire.
Signor Presidente, quando avremo votato questo bilancio e dopo che sarà decollata l’operazione Antonveneta, sarebbe il caso di rimettere i piedi per terra e di riparlare anche delle piccole cose, perché a noi interessano pure quelle.
Condizioni:
chiediamo una revisione completa di tutte le condizioni al personale migliorandole, a partire dai mutui.
Salute:
ci domandiamo perché, i colleghi assicurativi vedi ad esempio tutto il Gruppo Generali, usufruisce di un rimborso totale delle spese dentistiche e da noi neanche se ne parla, ma senza andare tanto lontano basta guardare le BCC, le piccole Banche di Credito Cooperativo che, tramite la loro cassa mutua, creano un plafond per singolo dipendente che vale per tutta la vita lavorativa.
Si potrebbe fare la stessa cosa, creare un plafond fisso per le spese dentistiche.
Polizze RC auto:
non è competitiva, ci sono compagnie assicurative che per telefono ci fanno tariffe migliori della nostra ex Ticino, ora Axa.
Non conosco un assicurativo che non fa la polizza con la propria assicurazione visto le condizioni che gli vengono praticate, conosco invece molti colleghi che non le fanno con questa banca.
Chiediamo quindi di intervenire perché ci sia convenienza a sottoscriverla senza doverci rivolgere altrove.
Ci sarebbero anche altre cose da dire, ma intanto concentriamoci su queste, interveniamo su queste, che è già un bel passo in avanti.
Prima di chiudere questo intervento, e nel dichiarare il nostro voto favorevole, vorrei rivolgermi al D.G. chiedendogli la disponibilità di 5 minuti per esporgli un’idea che nasce dalle difficoltà giornaliere di alcuni nostri associati.
Queste problematiche analizzate e adeguatamente sviluppate potrebbero, secondo le nostre proiezioni, permettere alla banca di aprire 100.000 nuovi c/c entro l’anno.
Per ovvi motivi non è il caso di esporla pubblicamente, per questo le chiedo un brevissimo incontro in modo che dopo lei con il suo staff la possiate ponderare.
Auguro a tutti i soci una buona giornata."
Ultimato l'intervento del socio Xxxxxxxx Xxxxxxxx, (sono le
ore dodici e minuti cinquanta - h 12 m 50 -) il Signor Xxxxxxx Xxxxxxxxx per delega del Signor Xxxxxx Xxxxxx.
L'intervenuto si complimenta con le considerazioni svolte dal Presidente e dice che il suo intervento è motivato dalle contestazioni rivolte in precedenza da alcuni azionisti, volendo tuttavia escludere da novero di quest'ultimi i soci che hanno fatto riferimento al 'Caso di Arezzo', che ritiene essere un caso umano che si dovrebbe cercare di risolvere in qualche modo, tutelando gli interessi della Banca ma tenendo conto anche del danno d'immagine che una situazione del genere determina.
Volendosi riferire agli interventi critici svolti da alcuni soci l'intervenuto li giudica, testualmente: "irti di numeri e anche pervasi, a tratti, di una certa "vis" polemica toscana, dall'antico vizio toscano del parteggiare", e ritiene opportuno che siano in merito svolte alcune pacate riflessioni.
L'intervenuto ritiene che il 2007 sia stato un anno "gonfio di cose": un dividendo da record, l'annunzio dell'accordo per l'acquisizione di Antonveneta.
A proposito dell'utile, sostiene l'intervenuto che se è vero che ad esso concorrono in larga parte introiti da alienazioni, è anche vero che non è aumentato solo l'utile, ma sono aumentati gli impieghi, è aumentato il portafoglio clienti, è aumentata la raccolta, è aumentato il margine di interesse, è aumentato il margine di intermediazione; la raccolta è aumentata preservandone la qualità, se è vero che c'è stata una riduzione dei crediti in sofferenza.
Quanto all' acquisizione di Antonveneta, l'intervenuto ritiene che tutti possano convenire su un fatto: Banca Monte dei Paschi si trovava ad un bivio, era una banca troppo piccola per poter competere con le grandi e non era abbastanza piccola da potersi racchiudere come fosse una piccola banca popolare o di credito cooperativo, che non può essere scalata; nelle dimensioni del Monte dei Paschi o si veniva acquisiti o si acquisiva e di occasioni per acquisire sul mercato non è che ce ne fossero tante.
Relativamente al prezzo dell'acquisizione di Antonveneta ritiene l'intervenuto che, secondo certi parametri, possa ritenersi elevato, ma che un prezzo non debba essere considerato in un certo determinato momento, ma nel divenire nelle potenzialità che la conseguente acquisizione comporta, e si chiede quanto varrà Antonveneta tra 3, 4 o 5 anni, quando le turbolenze sui mercati finanziari saranno finite.
L'intervenuto giudica positivamente il fatto che Antonveneta, come Banca MPS, è una banca radicata sul territorio. La vecchia Banca Antoniana e Veneta, afferma, per Padova e per larga parte del Veneto significava "la Banca", e se è vero che questo radicamento ha subito una certa eclissi negli ultimi
tempi per le vicende a tutti note, è anche vero che il Veneto o, meglio, l'Italia Nord-Orientale, è una delle zone economiche di maggior pregio, di maggior sviluppo attuale e anche potenziale, è una zona che traina l'economia italiana.
L'intervenuto si complimenta, poi, per il bilancio sociale di Banca MPS, dicendo che se anche oggi tutte le banche presentano un bilancio sociale, per Banca MPS è un'altra cosa, perchè l'etica e la visione sociale è nel "DNA" del Monte dei Paschi. In particolare, rileva con favore e sempre nell'ambito del bilancio sociale: il sostegno alle piccole imprese e alle microimprese, incitando a che la Banca persegua concretamente questi scopi; il tema dell'energia e dell'ambiente, argomenti che oggi hanno una rilevanza vitale; la creazione di nidi aziendali, che giudica una opera sociale; l'indebitamento delle famiglie, altro tema che rischia di diventare a poco a poco drammatico.
Ultimato l'intervento del Signor Xxxxxxx Xxxxxxxxx, interviene (sono le ore tredici e minuti zero - h 13 m 00) il socio Signor Xxxx Xxxxxxx.
L'intervenuto ritiene che sia giusto, pur essendo l'assemblea odierna convocata per l'approvazione del bilancio, parlare di Antonveneta, stante l'importanza dell'operazione.
Rileva quindi l' intervenuto che i premi che ha riscosso la gestione sociale del Monte dei Paschi siano più eloquenti circa la Banca delle lamentele di alcuni soci-clienti. Questo perchè in una grande banca, fatta dei numeri che sono stati esposti, ci sono anche 'xxxx xxxxx' come in ogni famiglia. D'altro canto, afferma l'intervenuto, ci sono anche molti clienti contenti di come sono stati trattati dalla Banca e che non hanno preso la "briga" di intervenire in assemblea.
L'intervenuto si complimenta col Dottor Querci del comitato per la responsabilità sociale di impresa e, al contempo, con i numeri che ha sentito esporre: 13,1% in più degli impieghi, 17,8% in più di raccolta diretta, 22% in più di erogazione mutui, 31,5% in più di leasing stipulati, 18,6% in più nelle operazioni di factoring, ritenendo che queste siano cose che non si improvvisano, ma che sono frutto di impegno e di professionalità.
In merito alle osservazioni fatte da alcuni circa il fatto che gli utili siano stati raggiunti vendendo immobili, osserva l'intervenuto che questo è un movimento che la Banca deve fare per realizzare utili quando gli immobili raggiungono una certa valutazione.
Anche per quanto concerne la vendita del comparto assicurativo, ritiene che la Banca MPS abbia dovuto scegliere: rilevato che c'era chi aveva competenze specifiche maggiori nel settore assicurativo è stato più che legittimo concentrarsi sul "core business", che è la Banca retail.
L'intervenuto giudica che la redazione del bilancio è avvenuta
nel rispetto della normativa, con l'adozione di particolari cautele per assicurare contenuti, legalità, correttezza, lealtà, trasparenza nell'attività societarie sensibile e per tale motivo disciplinata dalla legge.
L'intervenuto conclude affermando che l'attenzione nella redazione al Bilancio c'è stata, che è stata fatta una buona "performance", che i soci possono sentirsi sufficientemente garantiti sul fatto che il futuro della Banca è in buone mani e questo anche per quanto concerne le operazioni con 'parti correlate', che giudica per Banca MPS assolutamente in linea e al di sotto di quelle realizzate presso le altre banche italiane.
Ultimato l'intervento del socio Xxxxxx Xxxxxxx Xxxx interviene (sono le ore tredici e minuti sei - h 13 m 06-) il socio Signor Aldo Bompani.
Il socio dichiara di voler rispondere a chi lo accusa di essere troppo amico della Banca Monte dei Paschi di Siena, di non essere amico della Banca, ma di esserne "innamorato".
Dichiara, quindi, di non potersi esimere dall'effettuare alcune osservazioni in merito a quanto ha sentito dire negli intervennti di alcuni soci.
Quanto alle lamentele in ordine alla quotazione del titolo, afferma il socio che nelle medie a cui è stato fatto riferimento ci sono anche situazioni di banche soggette ad OPA, come Cassa di Risparmio di Firenze, che indubbiamente non ha registrato flessioni di sorta; ci sono poi situazioni di banche con minore livello di flottante e pertanto meno sensibili ai movimenti recessivi. Ritiene il socio che, sostanzialmente, il risultato non è diverso tra chi abbia anni fa investito sul titolo BMPS rispetto a chi lo abbia fatto sul titolo UNICREDIT e che si debba tener presente il fatto che Banca MPS sta eseguendo un aumento di capitale, invitando ad osservare cosa è successo due o tre giorni fa al titolo della Royal Bank of Scotland a seguito del lancio di un grosso aumento di capitale.
Sulla valutazione degli sportelli Antonveneta, il socio rileva come sia errato confrontarne il costo a sportello con quello di ciascuno degli sportelli che vengono venduti dalle banche a seguito dei rilievi dell' Antitrust, poichè, chiaramente, in tale ultimo caso non si tratta degli sportelli migliori.
Quanto alle osservazioni fatte circa i compensi di amministratori e dirigenti, il socio ritiene di ritenerli assolutamente adeguati ed inferiori a quelli riconosciuti in altre banche.
Quanto all' intervento ed al giudizio di Goldman Sachs, banca quest'ultima che il socio afferma essere rimasta forse meno incisa e meno vulnerabile al fenomeno dei 'Subprime' rispetto ad altre banche americane e angloamericane e pertanto da ritenersi tutt'altro che sprovveduta, ritiene che al momento
in cui ha deciso di sostenere Banca MPS, lo ha fatto valutandone i pro e i contro: quindi non c'è da meravigliarsi se poi, pur mantendo l' indipendenza del proprio giudizio, vada a suggerire l'investimento nei titoli BMPS. Il socio ritiene che nel giudizio positivo di Goldman Sachs influisca anche quello dato da Axa: tutti i giorni i giornali riportano dichiarazioni dei vertici di Axa, nelle quali si giudica favorevolmente la scelta del sodalizio che è stato creato con Banca Monte dei Paschi, nell'attualità e nelle prospettive future.
Il socio ritiene, poi, di giudicare inopportuni gli interventi effettuati da alcuni soci dove si sono riportati casi personali, poichè non è quella assembleare la sede idonea.
Il socio si complimenta, quindi, del bilancio sociale di Banca MPS, dicendo di credere nell'affermazione in esso contenuta secondo cui lo sviluppo del piano strategico sulla responsabilità sociale si affianca e si integra sempre più con le scelte industriali ed approva il fatto che si vada verso la separazione tra società di gestione di risparmio e Banca.
Chiede quindi il socio di sapere quale assetto sarà dato ad Antonveneta, per soddisfare quelle aspirazioni manifestate nella precedente assemblea del 6 marzo 2008 da alcuni soci.
Concludendo, il socio ringrazia gli amministratori per la progressione del dividendo in questi ultimi anni e ritiene che, se tale progressione continuerà, si arriverà in pochi anni ad un dividendo di 50 centesimi di euro ad azione.
Ultimato l'intervento del socio Xxxxxxx Xxxx, interviene (sono le ore tredici e minuti venti - h 13 m 20 -) il Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena Xxxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx, il quale dà lettura dell'intervento scritto che di seguito si trascrive:
"Signor Presidente del Consiglio di Amministrazione, Signor Direttore Generale, Signori Consiglieri, Signor Presidente del Collegio Sindacale e Xxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, gentili ospiti.
Al termine di un anno cruciale per il futuro del Monte, ci ritroviamo a commentare i risultati di un esercizio, il 2007, in cui la Banca ha saputo produrre - anche grazie ad alcune componenti straordinarie - il miglior bilancio della propria secolare storia, senza risentire oltre misura non soltanto della maggiore concorrenza determinata dai processi di aggregazione che hanno caratterizzato il sistema finanziario italiano, ma anche di un clima economico decisamente non favorevole e ancora minacciato dagli effetti, a medio e lungo termine, della crisi dei mutui iniziati negli Stati Uniti ma ormai diffusa su tutte le principali piazze mondiali.
E' evidente che l’esercizio da poco concluso debba essere letto come una svolta per l’avvio di una nuova fase di sviluppo e di crescita, non solo - come si dirà - grazie
all’acquisizione di Banca Antonveneta, ma anche mediante una maggiore focalizzazione sul core business dell’Istituto. In questo quadro, mi piace sottolineare alcuni dati di conto economico che appaiono in linea con tale lettura.
In primo luogo, la significativa crescita strutturale delle principali componenti di ricavo, con un margine di interesse che aumenta dell’8,5% e il margine di intermediazione in progresso del 6,1% rispetto al 2006: a fronte di spread costanti, infatti, il Monte ha visto, nel 2007, un aumento significativo delle masse intermediate.
Gli impieghi alla clientela crescono di oltre il 13% contro il 10% del dato medio di sistema, la raccolta diretta è in aumento di circa il 18% contro un dato medio inferiore all’8%, i flussi di erogazione di prestiti personali e mutui, nonché lo stipulato leasing, si incrementano con tassi compresi tra il 15% ed il 30% anno su anno.
In quest’ottica, si rileva, con particolare soddisfazione, il significativo aumento netto registrato dal patrimonio clienti. Tuttavia, se ancora una volta il settore retail si mostra decisamente positivo, si ritiene al contrario indispensabile un immediato miglioramento del tasso di incremento dei clienti anche negli altri settori, ed in particolare nel corporate banking.
Secondariamente, vorrei sottolineare il continuo processo di razionalizzazione dei costi, che rimangono sostanzialmente stabili rispetto al 2006 nonostante gli importanti investimenti in tecnologie informatiche, in promozione, in logistica necessaria all’apertura di 98 nuove filiali e di 6 centri private.
Infine, le importanti rettifiche su crediti, in crescita di quasi il 20% rispetto al dato del 2006, e gli accantonamenti netti a fondo rischi, spesati a conto economico per oltre 200 milioni di euro. Il costo del credito si attesta a 52 punti base, di cui però soltanto 47 per poste ricorrenti.
Si tratta, in sostanza, di una politica prudenziale e rigorosa che, da un lato, riflette la crisi che ha investito i mercati finanziari nel 2007 e che non potrà non incidere sulle performance delle imprese anche nel corso del 2008, ma che, dall’altro lato, si giustifica con la necessità per il Gruppo di procedere in modo rapido ed efficiente all’integrazione dei suoi asset con quelli di Banca Antonveneta.
Su tale operazione straordinaria la Fondazione si è già espressa nell’assemblea dello scorso 6 marzo considerandola in linea con le proprie previsioni strategiche e giudicandola un’opportunità unica di miglioramento del posizionamento competitivo del Monte in un settore, quello bancario, caratterizzato da un rapido processo di consolidamento sia a livello domestico sia internazionale. Grazie all’acquisizione di Antonveneta, infatti, il Gruppo MPS può consolidarsi quale
terzo gruppo bancario nazionale con oltre 6 milioni di clienti, beneficiando non soltanto di una significativa crescita dimensionale in termini di sportelli e di aggregati economici e patrimoniali, ma anche di un rafforzamento del proprio core business - in particolare del retail - in aree particolarmente dinamiche.
Quello che, in questa sede, mi sento di ribadire con forza è l’importanza dell’appoggio e del supporto che, sin dal primo momento, il principale azionista ha dato al management del Gruppo. Senza un socio forte e stabile, che amministra la propria quota non nell’ottica dei ritorni speculativi di breve periodo, ma giudicando l’andamento del Gruppo in relazione al suo potenziale prospettico di creazione di valore sul medio e lungo termine, l’acquisizione di Antonveneta non sarebbe stata possibile.
Col proprio convinto sostegno all’operazione, la Fondazione riafferma dunque la propria missione di conservazione del patrimonio economico ed ideale, di secolare legame con il proprio territorio, e dimostra, con i fatti, la propria assunzione di responsabilità in relazione alle sfide che attendono nei prossimi anni il Monte dei Paschi.
Tale sostegno si basa in primo luogo sulla fiducia negli amministratori e nel management della Banca, la cui performance, negli ultimi esercizi è stata decisamente positiva e si fonda, in particolare, su un Piano Industriale per il periodo dal 2008 al 2011 condivisibile nei contenuti e ragionevole nei principi di base, ed i cui risultati prospettici permetteranno alla Fondazione di incrementare la propria capacità di generazione di risorse disponibili per i suoi scopi istituzionali.
Il business plan è costruito sull’assunto di fondo che una trasformazione storica come quella determinata dall’inserimento di Antonveneta in Banca Monte dei Paschi è un’occasione irrinunciabile e irripetibile per procedere a una profonda ristrutturazione dell’intero Gruppo.
Ciò grazie alla focalizzazione del nuovo marchio nell’area del Nord Est e di quello di Biverbanca nel Piemonte, ed alla concentrazione delle altre banche rete (BT e BAM) nell'unica struttura societaria MPS.
Sarà così possibile procedere, oltre che alla razionalizzazione dell’assetto distributivo sul territorio, anche all’ulteriore ottimizzazione dell’assetto produttivo e della specializzazione al servizio del cliente.
Si proseguirà, inoltre, sul percorso di diversificazione strategica della distribuzione mediante l’apertura di canali innovativi, come ad esempio la Banca Infinita. Lo snellimento delle strutture centrali consentirà, per altro verso, di liberare risorse da destinare alle nuove opportunità create dal potenziamento qualitativo e quantitativo della rete
commerciale.
Nella valutazione complessiva del Piano restano non secondari anche i presidi di natura patrimoniale, che sono la base per successivi sviluppi dell’azienda: per questo sottolineo un obiettivo di Tier 1 atteso al 2011 superiore al 7%, con una qualità degli attivi a clientela che, attualmente, risulta assolutamente sotto controllo, ma che dovrà essere costantemente monitorata e rafforzata. Infine, un azionista stabile come la Fondazione non può non interessarsi anche alla politica dei dividenti prevista dalla Banca, soprattutto in relazione alla propria mission che è quella di generare risorse da distribuire nel quadro delle attività istituzionali dell'Ente.
Per questo accogliamo con soddisfazione la proposta di un pay- out medio del 50% dell’arco del Piano, in aumento rispetto al 45% circa dell’esercizio 2007.
La Fondazione, dunque, apprezza il Piano Industriale del Gruppo MPS per il periodo ma non per questo rinuncia alla propria prerogativa di azionista attento. che valuta e sempre più valuterà, il raggiungimento - anno per anno - di significative tappe intermedie che permettano al management del Monte di conseguire gli obiettivi prefissati o, ancor meglio, di superarli. In tale ottica vorrei fare riferimento al concetto di core business sviluppato dal Piano ed ai connessi programmi di razionalizzazione nella allocazione del capitale e di dismissione dell’attività non-core.
Sicuramente, l’attività propria del Gruppo MPS, anche in considerazione dell’integrazione con Antonveneta, sarà quella di grande banca retail a vocazione principalmente domestica. In questo senso, la Fondazione ha positivamente valutato le recenti scelte in ordine alla creazione di una joint venture con AXA nel campo della bancassicurazione, così da permettere alle due società importanti opportunità di cross-selling dei rispettivi prodotti, nonché di apertura delle proprie filiali a prodotti finanziari e piattaforme non creati direttamente dalle società prodotto interne, ma reperiti con criteri di eccellenza sul mercato tra i principi player del settore.
In primo luogo, si evince dal Piano, e si ribadisce in questa sede, l’importanza non soltanto del settore retail, ma anche del credito al consumo e del corporate banking, che devono essere considerati a tutti gli effetti come parte del core business del nuovo Gruppo. In particolare, per quanto attiene la direzione corporate, l’azionista ritiene necessario uno sforzo importante volto a sviluppare l’area in questione, soprattutto attraverso la nuova Mps Capital Services.
Lo stesso si dica per Xxxxxx.xx, per la quale vediamo favorevolmente percorsi di consolidamento e di crescita.
Più in generale, la Fondazione condivide lo sforzo per il necessario contenimento dei costi, per la razionalizzazione
della rete del Gruppo, per la ristrutturazione degli organici, ma ritiene che tali programmi debbano essere realizzati eliminando le sovrapposizioni senza sguarnire i presidi storici del Monte anche a livello territoriale.
Per quanto attiene il personale, la necessaria razionalizzazione dovrà tenere conto non soltanto dell'anzianità delle risorse, ma anche del loro merito aziendale e del loro know-how specifico, da realizzare anche attraverso una adeguata riqualificazione professionale dei dipendenti nel quadro del potenziamento delle aree core del Gruppo.
Inoltre, come ho accennato, il Piano Industriale prevede, correttamente, una ulteriore manovra di ottimizzazione dell’uso e della redditività del capitale. In tale ambito, sono previste alcune operazioni già nel corso del 2008, quali la dismissione parziale di Monte Paschi Asset Management a partner finanziari e industriale di primario standing con cui creare un nuovo soggetto leader di mercato, la creazione di una joint venture nel settore del recupero crediti, la dismissione di alcune attività non core, quale, ad esempio, parte del patrimonio di Mps Immobiliare ed altre iniziative.
La Fondazione ritiene opportuno che tali dismissioni avvengano, cercando tuttavia di mantenere sul territorio di riferimento del Monte, ed in particolare del Senese, il controllo degli asset a maggiore redditività prospettica, oltre che degli asset che possano, in futuro, rivelarsi strategici nel percorso di crescita economica della nostra Provincia.
Il nostro tessuto economico, infatti, esprime - a parere della Fondazione - una imprenditorialità capace di confrontarsi con alcune delle sfide in questione, in particolare per quanto attiene una gestione integrata degli immobili attualmente di proprietà del Gruppo e dei crediti problematici collegati a immobili a garanzia.
Al termine, nel preannunciare il nostro voto favorevole al Bilancio 2007, non mi resta che formulare il più vivo ringraziamento al Presidente Xxxxxxx, a tutto il Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale, al Direttore Generale Xxxxx ed a tutti i dipendenti del Monte, rinnovando loro non soltanto gli auguri di buon lavoro, ma anche l’appoggio ed il convinto sostegno della Fondazione e per le difficili sfide a cui nei prossimi mesi saranno chiamati a rispondere."
Ultimati gli interventi, interviene per le risposte il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx (sono le ore tredici e minuti quaranta - h 13 m 40-).
Quanto alle osservazioni sull'andamento del titolo, il Presidente osserva che per esprimere un giudizio realistico occorra determinare termini certi di inizio e di fine valutazione, poichè, altrimenti il paragone potrebbe non
essere probante.
Il Presidente osserva che, effettuando la comparazione partendo dalla valutazione del titolo all'inizio dell'anno, esso, rispetto all'indice bancario formato da Intesa San Paolo, Unicredit, Banco Popolare Italiana, Banca Popolare di Milano e Mediolanum, perde circa il 10% in più della media, cioè la diminuzione percentuale verificatasi al momento dell'annuncio dell'operazione.
A riguardo delle osservazioni del socio Parenti circa i costi dell'indebitamento derivante dal prestito ponte, il Presidente risponde in primo luogo che esso è stato effettuato a condizioni molto più favorevoli per la Banca rispetto a quelle dei primi due prestiti FRESH, e, in secondo luogo, che tali costi sono tutti considerati nel Piano Industriale 2008- 2011; pertanto essi sono allocati nel Piano Industriale ove sono controbilanciati dalle sinergie di costi e ricavi che l'operazione Antonveneta andrà a determinare.
Circa l'altra questione sulla quale si è acceso il dibattito assembleare, relativa all'utile normalizzato dell' esercizio 2007 e cioè dell'utile depurato dalle componenti positive di reddito costituite da plusvalenze, il Presidente ritiene sia giusto considerare le componenti negative di reddito straordinarie e cioè non ricorrenti, relativamente alle quali rammenta i casi Parmalat e Bell. Ciò detto il Presidente risponde che l'utile (normalizzato) è pari a 910 milioni di euro, a fronte dell'utile normalizzato dell' esercizio 2006 pari a circa 700 milioni di euro, con una crescita, pertanto, del 31%. Sempre con riferimento all'intervento del socio Xxxxxxx, rileva il Presidente che il dato più semplice per valutare un'azienda è il "fatturato" ed il "fatturato" della Banca è cresciuto del 6,1%, pari, all'incirca, alla crescita media delle Banche secondo la rivista Il Mondo. Banca MPS, osserva quindi il Presidente, non solo è cresciuta nella media delle banche italiane, ma ha avuto anche costi complessivi inferiori dello 0,2%, pur dovendosi tener presente che il 2007 è stato un anno particolare per le consulenze che la Capogruppo ha pagato con riferimento ad operazioni straordinarie.
Con riferimento alle obiezioni del socio Xxxxxxxx circa l'elevato costo per l'acquisto di Antonveneta, ricorda che quest'ultima viene venduta a Banca MPS da Abn Ambro e che se si vuole pertanto parlare di plusvalenze bisognerebbe, per Abn Ambro, fare riferimento al valore di carico che ha Abn Ambro rispetto all'operazione di acquisto da essa effettuata sul mercato tramite OPA. Per quanto riguarda il valore ipotetico che Santander ha indicato per Antonveneta, il Presidente dichiara che intende in questa sede rammentare la risposta già fornita in occasione dell'assemblea del 6 marzo scorso e cioè che questo è un valore teorico e meramente indicativo, perchè
era una parte di un'offerta più complessiva che riguardava anche altri assets di Abn, in particolare gli assets sudamericani, ed avendo Santander la possibilità di scegliere dove collocare il peso complessivo della sua offerta, aveva preferito collocarlo più sugli assets sudamericani temendo che Xxx facesse come aveva già fatto con Xxxxxxx, la Banca americana che era stata venduta nonostante l'inizio dell'offerta pubblica di acquisto ostile nei confronti di Xxx medesima, situazione da cui è seguita disputa giuridica che ha dato ragione ad Abn. Prosegue il Presidente affermando che, se si vuole comparare il valore di Antonveneta col valore delle banche nel mercato italiano, si deve tener presente le transazioni comparative. Al riguardo il Presidente invita a voler distinguere tra transazioni relative a singoli sportelli e transazioni relative a banche, perchè sono due entità diverse: gli sportelli singoli dovrebbero costare meno di una banca complessivamente intesa, perchè l'avviamento di una banca, che è per una parte determinato dal legame che i clienti hanno con la banca, è molto più facile da mantenere se viene acquisito un intero compendio aziendale piuttosto che parti di quel compendio, magari sparse per il territorio.
Sempre con riferimento all'intervento del socio Xxxxxxxx, il Presidente risponde che Banca Monte dei Paschi ha effettuato un forte investimento in pubblicità nel 2007 con spot in tv ma anche sulla stampa ed in internet e che l'aumento delle spese pubblicitarie è in gran parte derivante dalle fatture rimesse per la pubblicità televisiva dal Gruppo Mediaset, dalla Rai e dalle altre televisioni a diffusione nazionale e locale.
Quanto ai costi per affitti, il Presidente afferma che è vero che crescono di 6,5 milioni, ma è anche vero che la Banca ha aumentato di 100 unità il numero delle filiali e che anche per queste occorre ovviamente pagare un affitto. Un altro fattore che ha provocato l'aumento dei costi per affitti si ritrova nei rinnovi contrattuali, ove si è passati da contratti stipulati quanto meno 12 anni prima a contratti che vengono stipulati a condizioni che tengono conto della loro durata per i 12 anni successivi. Il Presidente ritiene, tuttavia, che nel campo della gestione degli immobili e dei costi per affitti ci sia un grande spazio per fare meglio.
Quanto ai costi per trasporti, il Presidente risponde che sono in leggera diminuzione per circa 80 mila Euro per Banca MPS, mentre crescono di 1,6 milioni a livello di Gruppo per effetto della crescita degli sportelli ed anche per trasporto di documenti.
Quanto alle spese di rappresentanza, il Presidente risponde che crescono nel Gruppo del 3,8% ed in Banca MPS di circa il 20%. Xxxx xxxxxxx, chiarisce il Presidente, sono soprattutto legati all'apertura delle nuove filiali.
Circa i compensi per professionisti, il Presidente risponde
che scendono sia in Banca Monte dei Paschi per la cifra non significativa di 100 mila euro e sia nel Gruppo per la cifra un po' più significativa di circa 11 milioni di euro.
Con riferimento ai costi per rimborsi e spese per viaggi dei dipendenti, il Presidente risponde che tale voce si è attestata nel 2007 a 24,9 milioni, con un' incidenza sul totale dei costi pari all'1%, e rammenta che tale voce comprende tutte le spese sostenute e rimborsate ai dipendenti per la mobilità fuori dalla propria sede di lavoro: rimborsi chilometrici, pedaggi autostradali, rimborsi parcheggi, rimborsi alberghi, rimborsi mezzi pubblici etc., con un incremento del 7,8% dovuto principalmente alla riorganizzazione delle aree territoriali che ha determinato una mobilità straordinaria all'interno della Banca.
Quanto alle osservazioni relative alla spinta data al collocamento dei prodotti assicurativi, risponde il Presidente che è stata la normale spinta commerciale che sulla rete viene fatta per ogni tipo di prodotto e ritiene che, quando saranno disponibili i risultati del primo trimestre 2008, si evidenzierà che la quota di mercato di Banca MPS è cresciuta in tale comparto e questo in un trimestre particolarmente complicato, come ritiene di poter affermare che Banca MPS vende prodotti assicurativi che rappresentano un "bench-mark" di eccellenza sul mercato italiano. In proposito, il Presidente ritiene opportuno sottolineare come i rendimenti delle gestioni separate dei prodotti tradizionali vita, durante i primi mesi dell'anno peraltro non ancora certificati, mostrano incrementi maggiori rispetto al precedente anno e comunque sempre in linea con i competitors di mercato.
Relativamente agli emolumenti corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategica, il Presidente illustra che sono composti da una 'RAL' - retribuzione annua lorda - che è correlata al valore medio del mercato ed alla loro posizione organizzativa, e da un premio variabile, che è fino a un massimo del 100% della RAL. Il 70% di questo premio è collegato agli obiettivi di budget e il 30% alla valutazione manageriale del soggetto.
Risponde ancora il Presidente che sono in essere 8 contratti a progetto stipulati con personale cessato per effetti di esodi di qualsiasi natura. Tali contratti durano 12 mesi e non sono rinnovabili.
Il Presidente afferma, quindi, che non si pensa di vendere gli immobili storici, ma ritiene che su questo si sia espresso più volte.
Quanto alla retribuzione del Direttore Generale, il Presidente risponde che, come si può leggere nel Bilancio, ha una 'RAL' di 909 mila euro. Ai soci che desiderassero un esempio comparativo, il Presidente fa presente che il Direttore
Generale di Intesa San Paolo, come riportato nel Bilancio 2007 della Società, ha una RAL di 1 milione e 250 mila euro ed un premio aziendale di rendimento a breve pari al 100% della RAL, dovendosi tener conto che Intesa San Paolo si avvale anche di un amministratore delegato e che pertanto tale ruolo non è comparabile con quello del Direttore Generale in Banca MPS.
Il Presidente illustra ancora che il premio aziendale di rendimento del Direttore Generale di Banca MPS è variabile a breve ed è pari al 100% della RAL, il 70% al raggiungimento di obiettivi e il 30% dipendente dalla valutazione manageriale e ricorda che il legame della retribuzione col raggiungimento degli obiettivi di budget è un' innovazione introdotta proprio per l'attuale Direttore Generale.
Quindi il Presidente illustra che, per quanto concerne la parte variabile, la retribuzione del Direttore Generale nel 2007, competenza 2006, è stata pari a 861 mila euro; nel 2008, competenza 2007, è stata di 1 milione e 416 mila euro, con una assegnazione di 500 mila euro da parte del Consiglio quale extra bonus in relazione alle operazioni straordinarie ed all'accelerazione dell'esecuzione del piano industriale registrata nel corso del 2007.
Con riferimento all'intervento del socio Xxxxxx, il Presidente osserva che non è ragionevole fare confronti fra sportelli e prezzi di sportelli, perchè potrebbero essere fatti anche a vantaggio dell'operazione varata da Banca MPS: gli sportelli di Intesa nel nord Italia sono stati venduti a 12 milioni di euro ciascuno, e non è ragionevole rapportare il costo di acquisizione degli sportelli di Antonveneta con quelli recentemente venduti da Unicredit, che erano situati in una parte diversa del Paese. Sempre in risposta al socio Xxxxxx, critico sull'operazione Antonveneta, il Presidente dichiara che intende chiarire quale sarà il destino di Antonveneta: Antonveneta diventerà una Banca del nord-est con più di 400 sportelli, mentre il resto dei circa 600 sportelli di Antonveneta verrà inserito in Banca Monte dei Paschi e questo significa completare quote di mercato in Lombardia, in Piemonte e in Xxxxxx Xxxxxxx e rafforzare la posizione di mercato del Gruppo MPS in Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, con la particolarità che il radicamento di Antonveneta in queste regioni non è sovrapposto a quello della Banca MPS. Quanto agli sportelli in Toscana di Antonveneta, il Presidente risponde che sono 21, cui si aggiunge uno sportello in Umbria, ed afferma che la percentuale del Gruppo MPS, comprensivo di Antonveneta, di copertura del mercato italiano sarà di circa il 10%.
Quanto all'intervento del socio Xxxxx, che ritiene il Presidente di poter sintetizzare e banalizzare nell'obiezione di aver fatto il piano industriale 2006/2009 poi morto prima di essere finito, e che, in questa logica, si possa pensare
che anche il Piano Industriale 2008/2011 possa essere sostituito prima del suo termine e così via, come è successo nel passato, il Presidente risponde che nella sua relazione si è cercato di dare atto, forse per la prima volta, di quelli che sono stati i risultati conseguiti con il bilancio 2007 rispetto al piano industriale 2006/2009. In proposito, il Presidente fa presente che Banca MPS, rispetto ai livelli prefissati per il 2009, è già nel 2007 all'87% del margine di intermediazione, al 101% dei costi operativi, all'86% del cost-income, all'88% della raccolta totale, al 97% degli impieghi, al 93% degli sportelli e che pertanto tale Piano Industriale poteva considerarsi prematuramente esaurito.
Quanto al giudizio di Goldman Sachs, rileva il Presidente che al momento ci sono 18 case che valutano il titolo MPS: 7 esprimono giudizio "hold", 7 "sell" e 4 "buy" e che nella sua esposizione avrebbe potuto scegliere di fare riferimento ad un qualsiasi altro dei 4 giudizi positivi, ma di avere scelto Goldman Sachs aspettandosi un'osservazione come quella fatta dal socio Xxxxx, un'osservazione che giudica motivata dal pregiudizio: Goldman Sachs è stata "brava" perchè è "global coordinator", sennonchè, osserva il Presidente, anche Xxxxxxx Xxxxx è "global coordinator" ed esprime al contrario un duro giudizio 'sell' .
A giudizio del Presidente, il tentativo di leggere qualsiasi cosa succeda nella Banca alla luce di un pensiero pregiudizievole, porta poi a contraddizioni di questo tipo, fermo restando che la ricerca di Goldman Sachs è tanto libera come quella di Xxxxxxx Xxxxx e in alcun modo influenzata dal fatto che Goldman Sachs, insieme a Xxxxxxx Xxxxx, è global coordinator dell' aumento di capitale in corso.
Quanto ai dati riferiti da 'Il Mondo', afferma il Presidente che in parte siano stati aggregati con quelli di Antonveneta, ed in parte no e crede che in proposito debba essere fatta chiarezza, ponendo in evidenza i 910 milioni di utile netto normalizzato di Banca MPS nel Bilancio 2007 che non corrispondono a quanto indicato dal Mondo perchè in tale periodico l'utile è stato normalizzato aggregandolo con Antonveneta, che non appartiene ancora al Gruppo MPS.
Quindi il Presidente, ringraziato il socio Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx per la consueta vis oratoria, rileva che il Xxxx. Xxxxx Xxxxxxxx ha posto questioni molto serie. Sicuramente, osserva il Presidente, l'armonizzazione fiscale dei nostri fondi consentirebbe una minore penalizzazione, ma ritiene di individuare le maggiori problematiche per il settore del risparmio gestito nel fatto che le gestioni costano molto e non rendono sufficentemente rispetto al costo ed altresì nella sussistenza del vincolo tra distribuzione e produzione esistente nel mercato italiano, secondo cui una grande banca retail si costruisce la sua piattaforma di assets management e
per un periodo distribuisce solo il proprio prodotto. Tale mancanza di autonomia, da una parte, e anche la mancanza del 'pungolo' del mercato, ha determinato, a giudizio del Presidente, qualche elemento di sofferenza: da qui la scelta della Banca, abbastanza innovativa e radicale, di costruire un soggetto indipendente sul mercato.
Quanto alle considerazioni del Xxxx. Xxxxx Xxxxxxxx circa gli interventi del legislatore nel settore Bancario, il Presidente osserva che quello che è avvenuto e dovrebbe avvenire, per certi aspetti, a danno del sistema bancario è sui giornali di tutti i giorni: di attualità, ad esempio, è il problema dell'I.V.A. infragruppo.
Sempre con riferimento a quanto richiesto dal Dottor Xxxxx Xxxxxxxx, il Presidente giudica con soddisfazione i contatti avuti nell'incontro di Padova, in special modo con la Confindustria padovana, illustrando di aver riscontrato, da parte di quel territorio e dei suoi imprenditori piccoli e meno piccoli, attenzione rispetto ad Antonveneta e la volontà di ritornare in relazione con essa. Illustra il Presidente che l'incontro si è protratto per 3 ore e mezza, dimostrando che non si è trattato di un un incontro formale, ma di un confronto dove sono stati esaminati anche problemi non secondari, rispetto, ad esempio, all'applicazione di Basilea 2 ed al patrimonio delle imprese. Il Presidente esprime soddisfazione a riguardo, ed afferma che continuerà a recarsi in futuro a Padova, ritenendo importante essere presente in quel territorio. Ringrazia quindi il Dott. Xxxxx, presente a Padova dal giorno successivo a quello della chiusura dell'accordo con Santander, per l'ottimo lavoro che sta facendo.
Quanto agli interventi dei soci Xxxx Xxxxxx Xxxxxx e Xxxx Xxxxxxx, il Presidente, dopo aver manifestato nei loro confronti solidarietà umana anche per la passione profusa nel perorare la propria causa, ricorda che tutte le loro domande sono oggetto di un accertamento davanti all'autorità giudiziaria, facendo presente che con tale risposta egli non intende sfuggire ad esse, ma solo ribadire che le risposte spettano adesso alla magistratura nei vari gradi di giudizio.
Quanto alla domanda della provenienza delle somme versate al socio Xxxxxx in esito alla provvisionale disposta dal Tribunale di Arezzo, il Presidente risponde che sono state prelevate dagli accantonamenti effettuati in relazione alle liti giudiziarie pendenti.
Per quanto riguarda il Decreto Ingiuntivo dal socio Xxxxxx, relativo alla produzione di documentazione, il Presidente risponde che la Banca non si è opposta, ma che il Giudice dovrebbe riconoscere il diritto della Banca ad ottenere il rimborso delle spese sostenute, così come disposto dall'articolo 119 del Testo Unico Bancario, avendo il socio
Failli fatto una richiesta di documentazione riguardante gli ultimi 10 anni dei suoi rapporti con la Banca.
Quanto all'intervento della Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx, il Presidente rappresenta che i contratti vengono consegnati al momento della stipula degli stessi, come dichiara che è stato fatto da BAM anche nei casi rammentati dall'intervenuta, la quale poi ha ottenuto una ulteriore copia a seguito di successiva richiesta.
Quanto alle sigle dei dipendenti sui contratti bancari, il Presidente rammenta che, come anche ricordato dal socio Xxxxxx, non ha importanza il fatto che siano illeggibili, perchè sul contratto c'è un codice che rende individuabile il dipendente che lo ha posto in essere.
Relativamente alle osservazioni sulla Centrale Rischi, il Presidente risponde che le segnalazioni sono gestite mediante procedure automatiche che acquisiscono i dati direttamente dai servizi con adeguati sistemi di controllo.
Circa la domanda relativa alle commissioni di massimo scoperto, il Presidente risponde che non rientra, secondo la normativa Bankit, nel calcolo del Taeg: la Banca applica la commissione di massimo scoperto in linea con le normative sull'usura specifiche per essa, che prevedono la segnalazione a parte di tale commissione. In proposito, il Presidente ricorda che anche di recente la Banca è stata stralciata da un procedimento penale che aveva coinvolto molti Istituti di credito, in quanto la sua procedura è risultata corretta.
In merito all' intervento dell'Avvocato Xxxxxxxxx, il Presidente esprime soddisfazione per il fatto che il Consumer Lab svolge a pieno il suo lavoro e preoccupazione per la struttura del debito delle famiglie ritenendo che su questo argomento occorra ragionare approfonditamente e ricorda che in proposito ci sarà una prossima riunione del Consumer Lab il 6 maggio. Il Presidente ricorda che, a differenza di quello che accade in Italia, in altri paesi il tavolo di discussione sull'argomento è stato triangolare, partecipandovi anche la parte pubblica. Il Presidente assicura, comunque, che dalla Banca farà tutto il possibile per risolvere e comunque per alleviare, questo problema, così come è stato fatto sui mutui, rinegoziando la loro durata e quindi riducendo sostanzialmente l'importo mensile della rata.
Relativamente all'intervento del socio Xxxxxxxxx, il Presidente rammenta che il nuovo modello organizzativo assicurerà per le filiali di Banca Toscana un modello che sia in grado di non perdere il legame tra la Banca ed il suo territorio. Il Presidente dichiara, quindi, di concordare sul fatto che le insegne ed i marchi sono un valore e che quindi non possono essere nè chiusi in un cassetto nè dimenticati, ma che vanno utilizzati laddove esprimono quel valore che hanno intrensicamente, come avviene per il marchio Banca Toscana
nelle sue zone tradizionali di radicamento in Toscana. Relativamente all' intervento del socio Xxxxxxxx, il Presidente rappresenta che i temi da lui affrontati - condizioni al personale, condizioni di polizze assicurative - sono temi che possono essere esaminati più propriamente sui tavoli di negoziazione tra Azienda, rappresentata dal Direttore Generale e dal Responsabile Xxxxxxx Xxxxx, ed i sindacati
Il Presidente dichiara di concordare con l'intervento del Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx, circa la necessità di porre attenzione ai temi etici, come già ricordato dal socio Xxxxxxxxx relativamente al Consumer Lab, di sostenere le piccole e medie imprese, di sviluppare i fondi etici, di cercare una soluzione all' indebitamento delle famiglie. Quanto alla soluzione del 'caso Arezzo' il Presidente dichiara che non può non prendere atto di quanto perorato dal Xxxx. Xxxxxxxxx.
Il Presidente ringrazia quindi il socio Xxxx Xxxxxxx per i suoi apprezzamenti di soddisfazione nei suoi confronti, nei confronti del Direttore Generale, della struttura della Banca ed assicura che si continuerà a lavorare per raggiungere i risultati prefissi: nessuno impone di redigere i Piani Industriali, ma questi vengono predisposti dalla dirigenza e dagli amministratori, con l'ausilio della consulenza, anche perchè i numeri in essi contenuti siano pubblici: se vengono raggiunti significa che dirigenti e amministratori hanno fatto il loro lavoro, altrimenti 'devono andare giustamente a casa'. In merito all'intervento del Prof. Xxxxxxx, il Presidente fa presente che sicuramente Antonveneta avrà la sua collocazione specifica in Triveneto, avrà una struttura giuridica, un Consiglio, un Presidente, un Direttore Generale e opererà in quel territorio come parte del Gruppo Monte dei Paschi, con sostanziale esclusiva territoriale nell'ambito del Gruppo sul Triveneto.
Il Presidente ringrazia quindi il Presidente della Fondazione Xxxx. Xxxxxxx per le parole che ha voluto usare nei suoi confronti, del Dottor Xxxxx e del Consiglio, ritenendo, altresì, che l'intervento della Fondazione è sempre un intervento di stimolo che induce a lavorare per migliorare: sono aumentati i clienti retail ed il Presidente ritiene di poter affermare che in futuro saranno aumentati ancora di più nel settore 'Corporate'.
Quindi il Presidente illustra che la sostanziale fusione fra MPS Finance e MPS Capital Service è legata proprio a cercare di migliorare sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo il lavoro della Banca rispetto alla filiera 'Corporate', e che nell'ultimo periodo si sono avuti anche i primi riscontri positivi nell'ambito del Comitato Strategico di Gruppo, ove l' Xxx. Xxxxxx, socio importante della Banca,
ma anche cliente che pretende molto in termini di rapidità, ha avuto modo di apprezzare i servizi corporate della Banca. Rimane tuttavia chiaro, afferma il Presidente, che quello Corporate sia un settore sul quale si deve investire di più.
Circa il piano di dismissioni, il Presidente ricorda che esse erano parte del piano industriale 2006-2009 ed attenevano alla focalizzazione della Banca rispetto al suo "core business", all' alleggerimento di attivi patrimoniali che non erano in linea con le necessità della Banca. Esse, illustra il Presidente, vengono realizzate tramite una procedura competitiva, con più parti, più offerte e ciò nella massima trasparenza: chi offre il miglior prezzo e chi ha la soluzione industriale migliore vince, normalmente chi ha la soluzione industriale migliore è anche in grado di fare il miglior prezzo, come ha fatto Axa. Il Presidente afferma, concludendo, che l'interesse della Banca è quello di ottenere il miglior prezzo possibile e il miglior socio industriale possibile, apparendo del tutto evidente che su questo punto il socio di riferimento ha la stessa identica opinione di chi protempore amministra la Banca.
Ultimate le risposte del Presidente Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx prende la parola per le risposte il Direttore Generale Xxxx. Xxxxxxx Xxxxx (sono le ore quattordici e minuti venti - h 14 m 20-).
Per quanto riguarda il tema della redditività del bilancio sottoposto all'approvazione dell'assemblea e della sua crescita, soprattutto relativamente al conto economico, il Direttore Generale crede che sia da ribadire che il Gruppo MPS ha fatto registrare un margine di intermediazione primario
- quello che il Presidente ha chiamato fatturato - in aumento del 6,1%. Al fine di mettere ordine alle statistiche ed ai confronti con gli altri, illustra il Direttore Generale, è stata presa in considerazione la media delle 6 maggiori banche del paese e proprio su questa variabile la loro media di crescita è stata del 6%. Banca MPS si pone quindi, afferma il Direttore Generale, al di sopra della media e precisamente al terzo posto. Per quanto riguarda i costi, l'altra variabile fondamentale su cui si misura la gestione e sulla quale è stata richiamata l'attenzione, risponde il Direttore Generale che, in linea con quanto annunciato nel piano industriale al secondo anno di attuazione, diminuiscono dello 0,2%: rispetto al campione delle 6 maggiori banche prese in considerazione, Banca MPS è seconda solo ad un altro player.
Il Direttore Generale tiene quindi ad evidenziare due elementi ai fini della crescita della redditività corrente: il divario tra margine di intermediazione primario e costi rispetto alla media e al trend registrato negli ultimi tempi, si sta allargando e si è allargato nel quarto trimestre, questo con una dinamica d'anno importante, considerando che la seconda
parte dell'anno è stata condizionata, a livello di sistema, da tutti i noti eventi di mercato. Il secondo elemento è che, sempre nell'ambito del confronto proposto col ricordato campione, nel quarto trimestre i dati migliorano, confermando che le dinamiche di sostenibilità del Gruppo sono crescenti, trimestre su trimestre.
Relativamente ai crediti verso clientela, illustra il Direttore Generale, la media della crescita del campione è pari all' 11,2%, mentre il Gruppo MPS è cresciuto del 13% e quanto alla voce "debiti verso clientela e titoli" il Monte è in testa con il 17%.
Con riferimento al bilancio altro elemento che il Direttore dichiara di voler mettere in evidenza e che dà sostegno a questi elementi di base e di sostenibilità dell'andamento del Gruppo, è che tutto questo è avvenuto in un quadro in cui il Gruppo stesso ha mantenuto la sua forte capacità di raccogliere clientela e ha migliorato la sua posizione di liquidità. Ciò intende riaffermare il Direttore Generale anche in risposta agli interventi nei quali è stato fatto riferimento agli impegni che Banca MPS ha davanti in questi giorni nell'ambito del finanziamento dell'operazione di acquisizione di Antonveneta. In proposito, a quanto già detto dal Presidente e cioè che è stato tutto debitamente considerato nel Piano Industriale, il Direttore Generale intende aggiungere e riaffermare che sotto il profilo della liquidità il Gruppo, proprio nel secondo semestre, grazie alla sua capacità di raccolta, ha migliorato il proprio profilo e i propri fondamentali, e che anche nei primi mesi del corrente anno questo profilo rimane ampiamente valido e consente di guardare ai prossimi impegni con serenità.
Volendo rispondere alle osservazioni circa il Piano Industriale ed in particolare alle obiezioni relative al maggior costo del 'funding', il Direttore Generale ripete che è stato ampiamente spiegato al mercato quali erano le linee che vanno a compensare questi maggiori oneri, in particolare ipotizzando una linea di diminuzione dei costi a livello di Gruppo ancora più accentuata rispetto a quella ottenuta nell' esercizio 2007.
Circa il tema della clientela, il Direttore Generale rappresenta che i clienti del Gruppo sono aumentati di 130 mila unità considerando solo le banche, e quindi escludendo i clienti di Consumit e coloro che si avvalgono solo di carte e di altri prodotti di credito al consumo. Tale aumento, illustra il Direttore Generale si è verificato in tutti i comparti: 125 mila unità in più nel 'private' ma anche con un aumento anche nel 'corporate', quindi con una media di crescita del patrimonio clienti del 3%, superiore anche questa al dato previsto nel Piano Industriale 2006-2009, che contava di avere, a fine 2009, 450 mila nuovi clienti. Il
Direttore Generale rappresenta che con quello che il Gruppo ha fatto nel 2006 e nel 2007 si sia attualmente in linea con il target previsto dal Piano Industriale, con una crescita mediamente distribuita per settori e quindi anche nel Corporate, che ha contribuito con 2 mila nuove aziende di livello medio - quindi non considerando le piccole aziende, unite al retail - con un incremento anche qui di oltre il 3%. Pur dichiarandosi sensibile ai richiami fatti, il Direttore Generale ritiene quindi di poter affermare che la struttura si è mossa anche nel comparto "Corporate".
Il Direttore Generale esprime la propria soddisfazione per il fatto che quanto illustrato sia avvenuto in un contesto in cui il tasso dei reclami è diminuito nettamente del 9%, dato quest'ultimo che assume maggior valore considerando che in questo periodo le politiche commerciali del Gruppo e quindi sia per quanto attiene al 'funding' sia per quanto attiene alla politica di inizio del rapporto con Axa ma anche per quanto concerne la politica di grande attenzione adottata relativamente al subordinato, confermano che il Gruppo si è mosso nei confronti del mercato in maniera coerente, secondo tutto quello che ha sempre annunciato e secondo quello che oggi, molto autorevolmente, ha rammentato il dottor Xxxxxxxxx citando il lavoro svolto con l'associazione dei consumatori.
Alla domanda della Signora Xxxxxxxx riguardo alle prospettive di vendita dei derivati ed a ciò che ha fatto a riguardo il Gruppo in questi anni, il Direttore Generale rispondere dando rassicurazione che il Gruppo si è mosso sulla vendita dei derivati in linea e coerentemente con questo tipo di politica, che è una politica basata sulle coperture reali e sui bisogni concreti delle aziende italiane: analizzando il numero dei contratti attuali del Gruppo su derivati, la maggior parte dei contratti presenta un risultato positivo. Ritiene, quindi, il Direttore Generale di poter affermare che gli impatti nell'esercizio in corso dipendenti da derivati sono assolutamente sotto controllo.
Relativamente alle osservazioni di alcuni soci secondo cui Antonveneta ha perso il 30% dei clienti nell'ultimo anno, risponde il Direttore Generale che Antonveneta ha perso il 3% dei clienti, mentre il Gruppo Monte li ha aumentati del 3%. Il Direttore Generale rammenta che sono state già illustrate le motivazioni di questo andamento, ed aggiunge che negli ultimi mesi - nei quali sottolinea, come già ricordato dal Presidente, che l'annunciato deal non è stato ancora concluso
- l'azione di Antonveneta ha ripreso anche dal lato commerciale e si è assistito a dinamiche di raccolta e di impieghi e ad una presenza sul mercato che lasciano guardare con fiducia al futuro del Gruppo in termini operativi, certamente partendo da quello che si è chiamato "risveglio di Antonveneta".
Ultimate le risposte del Direttore Generale prende la parola per le repliche (sono le ore quattordici e minuti ventisette h 14 m 27 -) il socio Semplici Xxxxxx.
Il socio lamenta che sia stato risposto da un lato che gli immobili storici non sono in vendita, mentre dall'altro che oggi è partita l'asta per la vendita del Palazzo di Via dei Normanni a Roma, che giudica essere un immobile storico.
Il socio afferma che con il suo intervento, al di là di ogni polemica, intende rivolgere la sua attenzione agli interssi dei piccoli azionisti, dei dipendenti e dei cittadini di Siena e che la sua volontà è quella di tutelare la Banca. Lamenta, quindi, che i compensi sono esagerati anche in rapporto all'attuale composizione del C.d.A., i cui membri, a suo giudizio, non hanno specifiche professionalità bancarie e dichiara di non condividere le risposte avute.
Interviene il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx, invitando il socio a valutare che la risposta data concerne unicamente i compensi del Direttore Generale.
Riprende la sua replica il socio Xxxxxx Xxxxxxxx riaffermando di aver ragione nel sostenere che le remunerazioni degli amministratori sono troppo elevate e che anche per il Direttore Generale, pur apprezzandone la persona, si sarebbero potute trovare sul mercato professionalità a minor costo. Il socio replica ancora che il paragone con le remunerazioni nel Gruppo Intesa San Paolo non sia calzante, perchè gruppo, quest'ultimo, di dimensioni superiori al Gruppo MPS.
Il socio dichiara di attendere di avere poi, magari in separata sede, i lunghi tabulati relativi alle spese amministrative.
Quindi il socio esprime perplessità sul bilancio etico della Banca, lamentando che esso non tenga conto della posizione assunta dalla Banca in merito allo sviluppo dell'aereoporto di Ampugnano. Afferma poi che i risultati positivi della Banca sono dovuti all'immagine del Monte che "nonostante tutto" ritiene ancora radicata nella clientela ed alla dedizione del personale, lamentando, altresì, che siano state licenziate valide figure professionali alle quali si è poi dovuto ricorrere tramite la stipula di contratti a termine.
Il socio lamenta ancora che è stato affermato dal Presidente che in un anno e mezzo di attività dell'attuale dirigenza della Banca si è stati in grado di gestire la situazione dovuta alla mancanza di un grande partner assicurativo, alla non ancora completa comprensione di come sviluppare il polo dell'asset management, ritendo che con ciò il Presidente ha rivolto un'accusa al precedente management.
Interviene il Presidente Avv. Xxxxxxxx Xxxxxxx, osservando che intendeva riferirsi a se stesso, poichè nel periodo indicato dal socio egli aveva appena assunto la carica di Presidente.
Interviene quindi per la replica il socio Xxxxxx Xxxx Xxxxxx
(sono le ore quattordici minuti trentasei - h 14 m 36 -).
Il socio lamenta di non aver avuto nessuna risposta e ritiene che, difronte a reati così palesi come la falsificazione delle firme, il cliente non debba rivolgersi alla magistratura, ma che, testualmente: "questi panni sporchi debbano essere lavati in casa".
Il socio afferma che le 'guerre' costano sia per le armi che per l'immagine di tutti i soggetti coinvolti e cita l'esempio di Xxxxxx Xxxxxxx, che riteneva di aver ragione ad invadere il Kuwait, ma che poi ha pagato cara la propria sfrontatezza. Avvisa quindi la Banca, i soci e il C.d.A. a non andare contro il popolo dei risparmiatori, poichè la Banca, come qualsiasi azienda, vive sulla clientela e l'etica, la trasparenza, la correttezza e l'onestà sono il suo fulcro.
Il socio afferma quindi che un Tribunale sardo, per la prima volta in Italia, ha condannato in primo grado due funzionari del Monte dei Paschi per il collocamento dei prodotti 'My way' e 'For you'. Pertanto, ammonisce di fare attenzione ad essere così forti e così determinati verso il cliente che definisce 'vessato'.
Il socio lamenta ancora che il Presidente non abbia risposto assolutamente a nessuna delle domande da lui rivoltegli, tenendo a sottolineare che è a suo giudizio un diritto del socio avere delle risposte senza dover ricorrere alla magistratura per farsi dare copia dei documenti relativi al suo rapporto con la Banca come cliente, copia che nel primo esemplare deve essere data gratuitamente.
Il socio ribadisce ancora che il Presidente e il CdA non possono lavarsi le mani, ma che debbano dare compiuta risposta alle sue domande.
Ultimata la replica del socio interviene (sono le ore quattordici e minuti quarantacinque - h 14 m 45 -) il Dott. Xxxxxxx Xx Xxxxx, Presidente del Collegio Sindacale, osservando che l'articolo 2370 del Codice Civile prevede la facoltà dei soci di intervenire in assemblea, mentre non esiste nessuna disposizione del Codice Civile che obbliga gli amministratori a rispondere alle domande dei soci.
Interviene per le repliche (sono le ore quattordici e minuti quarantasei - h 14 m 46 -) la Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx, la quale lamenta che al momento in cui ha inteso nominare Antonveneta è stata subito fermata venendole obiettato che l'acquisizione di tale banca da parte del Gruppo MPS non è stata ancora compiuta, ritenendo che con ciò il Presidente non abbia voluto sentire le cose che essa voleva dire. L'intervenuta conclude ringraziando il Dottor Xxxxx per la risposta, dichiarandosi contenta per il fatto che per il Gruppo MPS il problema derivati sia stato risolto, ma lamentando che, testualmente: 'Il Gruppo Monte dei Paschi, grazie ai derivati che mi ha carpito ha fatto fallire la mia
azienda, grazie mille'.
°°°°°°
Essendo terminati gli interventi richiesti, le risposte e le repliche, nessun altro azionista chiedendo la parola, il Presidente dichiara chiusa la discussione sul primo punto all'Ordine del Giorno.
Sempre il Presidente ricorda che, ai sensi dell'art.14 comma 7° dello Statuto " ... qualora una fondazione bancaria in sede di Assemblea ordinaria, secondo quanto accertato dal Presidente dell’Assemblea durante lo svolgimento di essa e immediatamente prima del compimento di ciascuna operazione di voto, sia in grado di esercitare, in base alle azioni depositate dagli azionisti presenti, il voto che esprime la maggioranza delle azioni presenti e ammesse al voto, il Presidente fa constatare tale situazione ed esclude dal voto la fondazione bancaria, ai fini della deliberazione in occasione della quale sia stata rilevata detta situazione, limitatamente a un numero di azioni che rappresentino la differenza più una azione fra il numero delle azioni ordinarie depositate da detta fondazione e l’ammontare complessivo delle azioni ordinarie depositate da parte dei rimanenti azionisti che siano presenti e ammessi al voto al momento della votazione."
Il Presidente comunica che si è, pertanto, provveduto ad accertare, tramite il sistema di rilevazione elettronico, se ricorra la fattispecie di esclusione dal voto prevista dal ricordato comma 7 dell'articolo 14 dello statuto.
Sulla base dei risultati forniti da tale sistema, il Presidente constata che il socio Fondazione Monte dei Paschi di Siena è in grado di esercitare, in base alle azioni depositate dagli azionisti presenti, il voto che esprime la maggioranza delle azioni presenti e ammesse al voto. Si procederà quindi ad escludere dal voto la Fondazione medesima ai fini dell'assumenda deliberazione, limitatamente a un numero di azioni che rappresentano la differenza più una azione fra il numero delle azioni ordinarie depositate da detta Fondazione e l’ammontare complessivo delle azioni ordinarie depositate da parte dei rimanenti azionisti presenti e ammessi al voto al momento della votazione.
Il Presidente pone in votazione la proposta del Consiglio di Amministrazione in merito all’approvazione del Bilancio, nonché la proposta di riparto dell’utile netto, di cui io Notaio, su invito del Presidente, procedo a dare lettura come segue:
"Proposta di destinazione dell'utile e di distribuzione dividendi 2007.
Vi invitiamo ad approvare il bilancio dell'esercizio costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto delle Variazioni di Patrimonio Netto con la relativa
movimentazione delle riserve, dal Rendiconto Finanziario e dalla Nota Integrativa, nonchè i relativi allegati e la Relazione sull'andamento della Gestione così come presentati dal Consiglio di Amministrazione, nel loro complesso e nelle singole appostazioni, e di attribuire l'utile dell'esercizio 2007 nei seguenti termini:
- Utile di esercizio Euro 637.518.704,58
- Residuo utile 2006 Euro 251.402,84 Euro
637.770.107,42
Destinazione:
* alla Riserva Legale Euro 419.088,89
* alla Riserva Statutaria Euro 159.442.526,86
- alla Riserva ex art. 13 D.Lgs n.124/93 Euro 1.816.252,72
Euro 476.092.238,95
Utilizzo della Riserva Straordinaria
(rinveniente da utili imputati direttamente a tale riserva nell'esercizio 2006 in quanto non distribuibili in quell'esercizio)
Azioni di risparmio:
Euro 164.500.000,00 Euro 640.592.238,95
- alle n. 9.432.170 azioni di risparmio (v.n. 6.319.553,90; val. unitario 0,67), in misura di Euro 0,2167 ad azione
Euro
2.043.951,24
Azioni Privilegiate:
- alle n. 565.939.729 azioni privilegiate (v.n. 379.179.618,43; val. unitario 0,67), in misura di Euro 0,2167 ad azione
Euro 122.639.139,27
Azioni Ordinarie (globale numero azioni emesse 2.457.264.636):
- alle n. 2.454.137.107 azioni ordinarie (v.n. 1.644.271.861,69; val. unitario 0,67), in misura di Euro 0,21 ad azione
Euro 515.368.792,47
- alle n. 50.000 azioni Conver. Fresch (v.n. 33.500,00 valore unitario 0,67) in misura di Euro 0,21 ad azione godimento da 20/9/2007 (gg.103)
Euro 2.963,01
- alle n. 33.383 azioni Conver. Xxxxxx (v.n. 22.366,61 valore unitario 0,67) in misura di Euro 0,21 ad azione godimento da 27/9/2007 (gg.96)
Euro 1.843,84
- alle n. 3.044.146 azioni Conver. Xxxxxx (v.n. 2.039.577,82 valore unitario 0,67) in misura di Euro 0,21 ad azione godimento da 28/9/2007 (gg.95)
Euro 166.385,51
- Residuo utile da riportare a nuovo Euro 369.163,61.
Se la proposta di ripartizione dell'utile di esercizio otterrà la Vostra approvazione il patrimonio netto alla data di chiusura del bilancio 2007 sarà il seguente:
Capitale:
- azioni ordinarie 1.646.367.306,12
- azioni di risparmio 6.319.553,90
- azioni privilegiate 379.179.618,43 2.031.866.478,45
Sovrapprezzo di emissione | 559.171.863,36 |
2.591.038.341,81 | |
Riserve di utili: | |
Riserva legale | 406.373.295,69 |
Riserva statutaria | 1.531.254.923,89 |
Riserva ex art. 13 L.124/93 | 9.513.547,30 |
Riserva azioni proprie | 91.933.317,56 |
Riserva Straordinaria | 1.394.999.041,20 |
Riserva ex art. 19 dlg 87/00 | 000.000.000,28 |
Riserva assegnazione utili dipendenti | 1.191.871,36 |
Xxxxxxx X.Xxx 000/00 (Xxxxxx) | 318.638.917,57 |
Utili/perdite portati a nuovo | 369.163,61 |
Riserva di utili disponibili FTA IAS | differenze HFT, cambi, |
coperture (art. 7 comma 3 D.Lgs 38/2005) | - 533.607.980,10 |
Riserva di utili disponibili FTA IAS storno fondi ammortamento (art. 7 comma 6 D.Lgs 38/2005) 18.941.876,84
Riserva di utili indisponibili residua da FTA IAS (art. 7 comma 7 D.Lgs 38/2005) - 446.708.737,73
Altre riserve: | |
Riserva L.218/90 (Amato) | 163.793.855,16 |
Avanzo di fusione | 606.614.835,15 |
Riserva da valutazione | 313.385.235,63 |
Strumenti di capitale | 70.411.547,47 |
Azioni proprie | - 91.933.317,56 |
Totale | 7.021.236.895,13" |
Ultimata la lettura, il | Presidente invita gli azionisti che |
approvano la proposta ad alzare la mano;
invita poi gli azionisti che non approvano la proposta ad alzare la mano;
invita, infine, gli azionisti che intendono astenersi ad alzare la mano.
Invita quindi gli azionisti a far rilevare elettronicamente il loro voto tramite il televoter, premendo il tasto corrispondente alla scelta effettuata.
Prega gli azionisti, dopo aver verificato la propria scelta sul display e, eventualmente, dopo averla corretta, di premere il tasto "INVIO".
Il Presidente, avuta comunicazione che tutti i presenti hanno espresso il loro voto, dichiara chiusa la votazione ed invita a procedere alle operazioni di spoglio.
Il Presidente, dato atto della presenza alla votazione - in
proprio o per delega, alle ore quattordici e minuti cinquantasette (h 14 m 57) - di n. 306 azionisti o aventi diritto al voto per azionisti, portatori di n. 1.637.299.965 azioni ordinarie, di cui n. 875.077.867 ammesse al voto, pari al 31,792103% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, precisa che sulla base dei dati evidenziati dal sistema di rilevazione elettronica, la Fondazione Monte dei Paschi di Siena è stata esclusa dal voto per n. 762.222.098 azioni ordinarie, che rappresentano la differenza più una azione fra n. 1.199.761.031 azioni ordinarie depositate da detta Fondazione e n. 437.538.934 azioni ordinarie, pari all’ammontare complessivo delle azioni ordinarie depositate da parte dei rimanenti azionisti presenti e ammessi al voto al momento della votazione.
Pertanto, sono state ammesse alla votazione n. 875.077.867 azioni ordinarie.
Sempre il Presidente comunica come segue i risultati della votazione:
* favorevoli n. 872.419.331
(ottocentosettantaduemilioniquattrocentodiciannovemilatrecento trentuno), pari al 99,696194% delle azioni ammesse alla votazione;
* contrari n. 2.323 (duemilatrecentoventitré), pari allo 0,000265% delle azioni ammesse alla votazione;
* astenuti n. 2.648.911
(duemilioniseicentoquarantottomilanovecentoundici), pari allo 0,302706% delle azioni ammesse alla votazione;
* non votanti n. 7.302 (settemilatrecentodue), pari allo 0,000834% delle azioni ammesse alla votazione.
Il Presidente dichiara, quindi, che l'Assemblea ha approvato il bilancio relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2007
e la ripartizione dell'utile come da proposta del Consiglio di Amministrazione.
Il Presidente passa quindi a dare lettura del secondo punto all'Ordine del Giorno:
"9) Deliberazioni in ordine all'acquisto e vendita di azioni proprie ex articoli 2357 e 2357 ter del Codice Civile." Interviene a questo punto il Signor Xxxxxxx Xxxxxxxxx, per delega del socio Xxxxxx Xxxxxx, il quale propone di non procedere alla lettura della relazione del Consiglio di Amministrazione relativamente a tale argomento.
Il Presidente chiede all'assemblea se vi sono opposizioni alla proposta del Signor Xxxxxxx Xxxxxxxxx.
Nessuno si oppone.
Pertanto il Presidente, ricordato che la relazione è stata messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e presso Borsa Italiana S.p.A., nonchè comunicata a CONSOB, dichiara aperta la discussione circa il secondo punto
all’Ordine del Giorno per la parte ordinaria. Nessun socio effettua interventi.
Il Presidente, ricordato quanto precedentemente illustrato circa le previsioni dell’art. 14, comma 7, dello statuto, constata che il socio Fondazione Monte dei Paschi di Siena è in grado di esercitare, in base alle azioni depositate dagli azionisti presenti, il voto che esprime la maggioranza delle azioni presenti e ammesse al voto. Dichiara quindi che si procederà ad escludere dal voto la Fondazione medesima ai fini dell'assumenda deliberazione, limitatamente a un numero di azioni che rappresentano la differenza più una azione fra il numero delle azioni ordinarie depositate da detta Fondazione e l’ammontare complessivo delle azioni ordinarie depositate da parte dei rimanenti azionisti presenti e ammessi al voto al momento della votazione.
Il Presidente pone in votazione la proposta del Consiglio di Amministrazione "Deliberazioni in ordine all’acquisto e vendita di azioni proprie ex artt. 2357 e 2357 ter del Codice Civile" di cui xx Xxxxxx, su invito del Presidente, procedo a dare lettura come segue:
"Signori Azionisti,
in considerazione di quanto esposto, alla luce del raggiungimento degli obiettivi a Voi indicati in occasione della precedente Assemblea ordinaria, e sulla base dell’esperienza positiva acquisita nel corso degli anni precedenti, in una fase di mercati caratterizzati da elevata volatilità, Vi invitiamo ad approvare la seguente proposta che sostituisce quella adottata, sulla stessa materia, dall’Assemblea del 27 Aprile 2007 anticipatamente rispetto alla scadenza dei previsti 18 mesi:
"L’Assemblea Ordinaria dei soci della Società, udita la proposta formulata dal Consiglio di Amministrazione,
DELIBERA:
1) di revocare, a far tempo dalla data della deliberazione assembleare medesima, per la parte non eseguita, la delibera relativa alla autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie adottata dall'Assemblea ordinaria degli azionisti del 27 aprile 2007;
2) di autorizzare, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2357 c.c., l’acquisto di azioni proprie della Banca, per il quantitativo, al prezzo, nei termini e con le modalità di seguito riportate:
- l’acquisto può essere effettuato in una o più volte, entro
18 mesi dalla data della presente deliberazione;
- il prezzo minimo di acquisto delle azioni ordinarie non potrà essere inferiore per più del 30% al prezzo ufficiale fatto registrare dal titolo nella riunione di Borsa antecedente ogni singola operazione di acquisto. Il prezzo massimo di acquisto non potrà essere superiore per più del 5%
al prezzo ufficiale fatto registrare dal titolo nella riunione di Xxxxx antecedente ogni singola operazione di acquisto;
- il numero massimo delle azioni acquistate non potrà essere complessivamente superiore a 70.000.000;
- gli acquisti di azioni proprie verranno effettuati nel rispetto delle disposizioni vigenti per le società quotate e cioè in conformità alle previsioni di cui agli artt. 132 del
D. Lgs. 58/98, 144 - bis del Regolamento 11971/99, nonché secondo le modalità stabilite dal regolamento di Borsa e di ogni altra norma applicabile ivi incluse le norme di cui alla Direttiva 2003/6/CE del 28 gennaio 2003 e le relative norme di esecuzione, comunitarie e nazionali;
3) di effettuare, ai sensi dell’art. 2357-ter, terzo comma, codice civile, ogni registrazione contabile necessaria o opportuna, in relazione alle operazioni sulle azioni proprie, nell'osservanza delle disposizioni di legge vigenti e degli applicabili principi contabili;
4) di autorizzare il Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’art. 2357-ter, comma 1, c.c., alla vendita di tutte o parte delle azioni proprie acquistate, anche prima di aver esaurito gli acquisti, in una o più volte, nel limite temporale di 18 mesi nelle sedi di negoziazione previste dal regolamento Consob n. 16191/2007 in attuazione della direttiva Mifid. Il prezzo minimo di vendita non potrà essere inferiore per più del 5% al prezzo ufficiale fatto registrare dal titolo nella riunione di Borsa antecedente ogni singola operazione di vendita;
5) di conferire al Presidente del Consiglio di Amministrazione e ai Vice Presidenti ogni più ampio potere affinché, anche disgiuntamente tra loro, diano esecuzione alla presente deliberazione con facoltà di apportarvi le modifiche o integrazioni che fossero eventualmente richieste dalle Autorità competenti, intervenendo alla stipulazione di ogni atto inerente e conseguente all'assunzione della presente deliberazione e provvedendo in genere a tutto quanto sia richiesto per la completa attuazione della presente deliberazione con ogni potere a tal fine necessario, utile e opportuno, nessuno escluso o eccettuato".
Ultimata la lettura, il Presidente comunica l'avvenuto ingresso nella sala assembleare dei Consiglieri Signori Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxx e Xxxxxxx Xxxxxxx e da atto della presenza del rappresentante comune degli azionisti di risparmio Xxxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx, e quindi invita gli azionisti che approvano la proposta ad alzare la mano;
invita poi gli azionisti che non approvano la proposta ad alzare la mano;
invita, infine, gli azionisti che intendono astenersi ad alzare la mano.
Invita quindi gli azionisti a far rilevare elettronicamente il
loro voto tramite il televoter, premendo, rispettivamente, il tasto "SI" per il voto favorevole, il tasto "NO" per il voto contrario ed il tasto "astenuto" per l'astensione.
Prega gli azionisti, dopo aver verificato la propria scelta sul display ("SI" – "NO" – "ASTENUTO") ed eventualmente dopo averla corretta, di premere il tasto "INVIO".
Il Presidente, avuta comunicazione che tutti i presenti hanno espresso il loro voto, dichiara chiusa la votazione ed invita a procedere alle operazioni di spoglio.
Il Presidente, dato atto della presenza alla votazione - in proprio o per delega, alle ore quindici e minuti sette (h 15 m 07) - di n. 295 azionisti o aventi diritto al voto per azionisti, portatori di n. 1.637.228.119 azioni ordinarie, di cui n. 874.934.175 ammesse al voto, pari al 31,786883% del capitale sociale rappresentato da azioni con diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, precisa che sulla base dei dati evidenziati dal sistema di rilevazione elettronica, la Fondazione Monte dei Paschi di Siena è stata esclusa dal voto per n. 762.293.944 azioni ordinarie, che rappresentano la differenza più una azione fra n. 1.199.761.031 azioni ordinarie depositate da detta Fondazione e n. 437.467.088 azioni ordinarie, pari all’ammontare complessivo delle azioni ordinarie depositate da parte dei rimanenti azionisti presenti e ammessi al voto al momento della votazione.
Pertanto sono state ammesse alla votazione n. 874.934.175 azioni ordinarie.
Sempre il Presidente comunica come segue i risultati della votazione:
* favorevoli n. 874.864.605
(ottocentosettantaquattromilioniottocentosessantaquattromilase
icentocinque), pari al 99,992049% | delle | azioni |
ammesse alla votazione; | ||
* contrari n. 0; | ||
* astenuti n. 62.545, pari allo | 0,007149% delle | azioni |
ammesse alla votazione; |
* non votanti n. 7.025, pari allo 0,000803% delle azioni ammesse alla votazione.
Xxxxxxxx, quindi, il Presidente che la proposta è stata approvata con il voto favorevole di tanti soci portatori della maggioranza delle azioni ordinarie ammesse al voto e che, pertanto, l'assemblea ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione sull'acquisto e vendita di azioni proprie ex articoli 2357 e 2357 ter del Codice Civile.
Il Presidente constata che è stata esaurita la trattazione del secondo ed ultimo punto posto all'ordine del giorno.
Il Presidente dichiara che, in conformità alle disposizioni regolamentari emanate dalla CONSOB e già più volte richiamate, saranno allegati al verbale dell’Assemblea:
(i) l’elenco degli azionisti intervenuti alla
riunione, con l’indicazione se in proprio o per delega (eventualmente degli usufruttuari e creditori pignoratizi nonché riportatori) e delle azioni possedute;
(ii) l’indicazione analitica delle partecipazioni alle votazioni, con indicazione di coloro che si sono allontanati prima di ciascuna votazione, ed il dettaglio dei voti espressi in ognuna di esse;
(iii) copia del bilancio approvato.
Non essendovi altro da deliberare e nessuno chiedendo la parola, il Presidente dichiara chiusi i lavori assembleari alle ore quindici e minuti nove (h 15 m 09), ringraziando gli intervenuti.
In conformità alle disposizioni regolamentari emanate dalla CONSOB, vengono allegati alla presente verbalizzazione:
- sotto la lettera "D" la situazione delle presenze all'atto di costituzione dell'assemblea;
- sotto la lettera "E", in unico inserto, l’elenco dei soci intervenuti in assemblea ordinati alfabeticamente, l'elenco dei deleganti e delegati, delle azioni rispettivamente possedute e di coloro che, rispetto al momento della costituzione, hanno fatto ingresso o si sono allontanati prima di ciascuna votazione, con evidenziazione degli eventuali usufruttuari, creditori pignoratizi nonché riportatori;
- sotto la la lettera "F" l'esito e l’indicazione analitica dei voti espressi relativamente alla prima votazione inerente l'approvazione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2007;
- sotto la lettera "G" l'esito e l'indicazione analitica dei voti espressi relativamente alla seconda votazione inerente l'acquisto e vendita di azioni proprie;
- sotto la lettera "H" il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2007.
Il comparente mi ha dispensato dalla lettura degli allegati, dichiarando di ben conoscerne il contenuto.
Richiesto io Notaio ho redatto il presente verbale, in massima parte scritto da persona di mia fiducia e per la restante parte da me personalmente scritto su quarantasette fogli, di cui occupa le prime centoottantacinque facciate per intero e parte della centoottantaseiesima.
L'atto è stato da me letto al comparente che, da me interpellato, lo approva e lo sottoscrive insieme a me Notaio alle ore undici e minuti cinquantacinque.
X.xx Xxxxxxxx Xxxxxxx
" Xxxxx Xxxxxx (sigillo)
PRESENTI IN/PER | AZIONI ORDINARIE | AZIONI PRIVILEGIATE | |||||
Proprio Delega | In proprio Per delega | In proprio Per delega | |||||
1 | 0 | XXXXXXXXX XXXXXXX | 1.210 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXX XXXXXXX | 9.784 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXXX XXXXXXXXX | 7.000 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXX XXXXX | 2.705 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | BOMPANI XXXX | 19.983 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXXXX XXXXX | 2.310 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 2 | XXXXXXX XXXXXXX | 0 | 19.178.500 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXX XXXXX | 5.357 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | CAPANNI LEARCO | 10 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | CAPITOLIUM SPA in persona di XXXX XXXXX | 25.500.000 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXXX XXXXX | 1.619 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXX XXXXXXX | 700 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 1 | XXXXXXXXX XXXXXXX | 0 | 10 | 0 | 0 | |
0 | 1 | XXXXXX XXXXX | 0 | 79.592.890 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXX XXXXXXX | 100 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXX XXXXXXXXX | 2.700 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXX XXXX XXXXXX | 200 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI in persona di XXXXXXX XXXXXXXXX | XXXXX | 1.199.761.031 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXXXXX XXXXXXXX | 9.276 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXX XXXX | 3.748 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 1 | XXXX XXXXX | 0 | 90.000.000 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXX XXXXXXXXX | 452 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 1 | XXXXXXX XXXXXXXX | 0 | 10 | 0 | 0 | |
1 | 0 | GRADI PAOLO | 2.180 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXX XXXXXXX | 1.000 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 47 | XXXXXXX XXXXXXXXXX | 577.230 | 81.235.982 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXX XXXX XXXXX | 300 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 1 | XXXXXXX XXXXXXX | 0 | 500 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXX XXXXXXXXX | 15.000 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXX XXXXXX | 2.442 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXX XXXXXX | 2.310 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXX XXXXX | 500 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXXXX XXXXXXX | 9.784 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXX XXXXXXXX | 11.520 | 0 | 0 | 0 | |
1 | 0 | XXXXXXXXXX XXXXX | 6.574 | 0 | 0 | 0 |
PRESENTI IN/PER | AZIONI ORDINARIE | AZIONI PRIVILEGIATE | ||||
Proprio Delega | In proprio Per delega | In proprio Per delega | ||||
0 | 1 | XXXX XXXXXX | 0 | 16.018.252 | 0 | 0 |
1 | 1 | XXXX XXX | 3.500.000 | 20.000 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXXXXXXXX XXXXX | 440 | 0 | 0 | 0 |
0 | 3 | XXXXXXXX XXXXX | 0 | 17.713.390 | 0 | 0 |
1 | 0 | PARENTI XXXXXXX | 4 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXXXXXXX XXXXX | 2.226 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXXXX XXXXXXXXXX | 7.863 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | PRIMAVERA PIERGIORGIO | 7.654 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXX XXXXXXXXX | 163 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXX XXXXXXXXXXX | 1.500 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXX XXXXXXXX | 7.705 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXXX XXXXXX | 100 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | SIMONCIOLI FRANCO | 400 | 0 | 0 | 0 |
0 | 1 | XXXXX XXXXX | 0 | 88.159.575 | 0 | 0 |
0 | 1 | XXXXXXXXX XXXXXXX | 0 | 60 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXXXX XXXXXX | 3.605 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXXXXX XXXXXXXX | 1.050 | 0 | 0 | 0 |
42 | 61 | Apertura Assemblea | 1.229.489.735 | 391.919.169 | 0 | 0 |
TOTALE COMPLESSIVO: 1.621.408.904 0 | ||||||
0 | -1 | XXXXXX XXXXX | 0 | -79.592.890 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXXXX XXXXX | -5.357 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | BOMPANI XXXX | -19.983 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXXXXX XXXXXXXXX | -7.000 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXXXXX XXXXXXX | -1.210 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXX XXXXXX | -2.442 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | PARENTI XXXXXXX | -4 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXX XXXXXX | -100 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXXXX XXXXXXX | -100 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXXX XXXXX | -500 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXX XXXXXXX | -700 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXX XXXXXXXXX | -452 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXX XXXXXXXXX | -2.700 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | GRADI XXXXX | -2.180 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXX XXXXXXXXXXX | -1.500 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXXXX XXXX XXXXX | -300 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXXXXXX XXXXXXX | -1.000 | 0 | 0 | 0 |
PRESENTI IN/PER | AZIONI ORDINARIE | AZIONI PRIVILEGIATE | ||||||
Proprio Delega | In proprio Per delega | In proprio Per delega | ||||||
-1 | 0 | XXXXXXXXXX XXXXX | -2.310 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | SEMPLICI XXXXXX | 1.110 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXXX XXXXXXX | 14.901 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXXXXX XXXXX | 4.457 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXXXXXXX XXXXXX | 1.210 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXXXX XXXXXX | 1 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXXX XXXXXXX | 7.301 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | BOLOGNI ALBA | 4.220 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXXXXX XXXXXXXXXX | 1.837 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | DI XXXXX XXXXXXX | 100 | 0 | 0 | 0 | ||
0 | 1 | XXXXXXXX XXXXXXXX | 0 | 300 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXXX XXXXXXXX | 1.210 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 30 | XXXXXXXX XXXXXXX | 1.619 | 88.603 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXX XXXXXXXX | 2.310 | 0 | 0 | 0 | ||
0 | 173 | XXXXXXX XXXXXXXX | 0 | 94.634.887 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXXX XXXXXXX (Riportatore) | 730.000 | 0 | 0 | 0 | ||
730.000 az. in garanzia a BANCA INTERMOBILIARE DI INVESTIMENTI E GESTIONI con diritto di voto al | ||||||||
datore del pegno | ||||||||
1 | 0 | XXXXXX XXXXXXX | 17.500 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXXXX XXXX | 1.250 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | GAGGIOLI XXXXX XXXXX | 1.405 | 0 | 0 | 0 | ||
1 | 0 | XXXX XXXXXXX | 17.568 | 0 | 0 | 0 | ||
42 | 264 | Bilancio d'esercizio al 31-12-2007 | 1.230.249.896 | 407.050.069 | 0 | 0 | ||
TOTALE COMPLESSIVO: | 1.637.299.965 | 0 | ||||||
-1 | 0 | XXXXXX XXXXXXX | -9.784 | 0 | 0 | 0 | ||
-1 | 0 | XXXXXX XXXX XXXXXX | -200 | 0 | 0 | 0 | ||
-1 | 0 | XXXXXXX XXXXXX | -1 | 0 | 0 | 0 | ||
-1 | 0 | BOLOGNI XXXX | -0.000 | 0 | 0 | 0 | ||
0 | -1 | XXXXXXXX XXXXXXXX | 0 | -300 | 0 | 0 | ||
-1 | 0 | XXXXX XXXXXXXX | -2.310 | 0 | 0 | 0 | ||
-1 | 0 | XXXXXXXXXXX XXXXX | -440 | 0 | 0 | 0 | ||
-1 | 0 | XXXXXXXXXX XXXXX | -6.574 | 0 | 0 | 0 | ||
0 | -1 | XXXXXXX XXXXXXXX | 0 | -10 | 0 | 0 | ||
-1 | 0 | XXXXX XXXXXXXX | -11.520 | 0 | 0 | 0 | ||
-1 | 0 | XXXXXX XXXXXXX | -17.500 | 0 | 0 | 0 |
PRESENTI IN/PER | AZIONI ORDINARIE | AZIONI PRIVILEGIATE | ||||
Proprio Delega | In proprio Per delega | In proprio Per delega | ||||
-1 | 0 | XXXXXXXXX XXXXX | -1.619 | 0 | 0 | 0 |
-1 | 0 | XXXX XXXXXXX | -17.568 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXXXXX XXXXXXX | 100 | 0 | 0 | 0 |
1 | 0 | XXXXXXX XXXX | 100 | 0 | 0 | 0 |
33 | 262 | Acquisto e vendita di azioni proprie | 1.230.178.360 | 407.049.759 | 0 | 0 |