giovedì 28 settembre 2017 - l'Adige - Pagina: 22 -
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Lavoro | Niente accordo sul contratto unico, la Provincia invita le società a disdire gli accordi di secondo livello
Partecipate, stop all’integrativo
Il tavolo delle trattative era saltato in estate e la proposta
- avanzata da una parte dei lavoratori - di un referendum sull’eventuale accordo è ormai affossata: il contratto integrativo unico che riguarda gli oltre 600 dipendenti delle società partecipate dalla Provincia non c’è e probabilmente non nascerà a breve. È delle scorse ore la comunicazione ufficiale firmata dal direttore generale Xxxxx Xxxxxxxxx e dal dirigente del Dipartimento organizzazione, personale e affari generali Xxxx Xxxxxx: l’invito agli enti strumentali è di «procedere alla disdetta o al recesso ai contratti
collettivi di lavoro di livello diverso dal primo, con effetto dal 31 dicembre 2017, al fine di adeguarli alle disposizioni che stabiliscono a carico della Provincia obblighi di contenimento della spesa».
Gli scontri sull’accordo e una politica del risparmio hanno portato i vertici della Provincia a questa decisione, che coinvolge oltre 600 dipendenti di Cassa del Trentino, Informatica Trentina, Itea, Patrimonio del Trentino, Trentino Network, Trentino riscossioni, Trentino Sviluppo, Trentino School of Management, Fondazione Demarchi, Fondazione Museo storico
del Trentino, Fondazione trentina Xxxxxx Xx Xxxxxxx. In attesa di un contratto unico, i lavoratori si ritroveranno con meno soldi in busta paga, per effetto della disdetta dei contratti di secondo livello che rappresentano circa il 10% dello stipendio. Le società partecipate attualmente hanno in vigore diversi contratti nazionali e integrativi aziendali. La decisione della Provincia, che pur era nell’aria, ha comunque sorpreso dipendenti e sindacati. Ciò che è avvenuto è una sorta di azzeramento del confronto. Ma la palla ora dovrebbe tornare al centro. La
discussione per definire il contratto unico per tutte le partecipare è partito più di un anno fa. In estate, in fase di definizione del confronto, l’ipotesi di accordo della Provincia non era piaciuta: il testo era stato inviato alle Confederazioni l’11 luglio
«spacciandolo come definitivo e persino condiviso, trattabile solo nei dettagli, invitando le organizzazioni sindacali a sottoscriverso entro fine mese», come aveva evidenziato la Fiom-Cgil del Trentino denunciando che da parte della Provincia era mancato «il rispetto dei lavoratori».
Palazzo della Provincia in piazza Dante (foto Xxxxx Xxxxxxxx)
- giovedì 28 settembre 0000 - XX X X X XX X - Xxxxxx: 15
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Società partecipate: stop agli integrativi
Ultimatum ai sindacati: per 700 dipendenti dal 31 dicembre scatterà il blocco dei rinnovi dei contratti di secondo livello
di Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxxx
◗ TRENTO
Società partecipate, stretta fi- nale per il contratto unico. Dal 31 dicembre 2017 la Provincia blocca i rinnovi contrattuali in- tegrativi di secondo livello. La lettera per i 12 enti strumenta- li, 700 dipendenti (è esclusa Trentino Trasporti), è arrivata ieri.
Dopo due anni e mezzo di trattative con i sindacati per ar- rivare ad un contratto unico di primo livello, la Provincia ap- plica quanto previsto dalla leg- ge del 2014, la disdetta degli in- tegrativi, e dà l’ultimatum ai sindacati: due mesi per riavvia- re la trattativa e trovare un ac- cordo. «E’ un atto dovuto» dice piazza Xxxxx. «Così si arriverà allo scontro» ribatte la Cgil. Og- gi le parti sociali dovranno fare il punto della situazione. A lo- ro la lettera inviata ai 12 Enti strumentali dalla Pat non è ar- rivata.
In calce alla comunicazione c’è la firma di Xxxxx Xxxxxxxxx,
Tra le 12 partecipate: Cassa del Trentino, Informatica Trentina, Itea, Patrimonio del Trentino
direttore generale della Provin- cia. E’ lui a spiegare la questio- ne secondo i dettami di un adeguamento necessario per il futuro e che, per gli attuali di- pendenti, non cambia nulla. Nulla eccetto, va da sè, gli au- menti previsti dall’integrativo.
«E’ un modo per accelerare l’intesa - dice senza mezzi ter- mini -. Non è un atto di forza ma un atto dovuto verso un contratto unico di primo livel- lo. L’integrativo sarà applicato in seguito». In due anni e mez- zo di trattativa, la Provincia no- ta come il sindacato si sia di- mostrato collaborativo, ma
sottolinea anche che la media- zione è impegnativa. Dodici società partecipate, dodici di- versi contratti. Il contratto uni- co a cui si tende dovrà trovare una via di mezzo. Ci sono con- tratti che sono più ricchi di al- tri. Qualche categoria potreb- be perdere potere economico, qualche altra guadagnarne. Ma questa sarà materia da trat- tare al tavolo con i sindacati.
Di certo questa decisione porterà ad un contratto unico che sarà applicato ai nuovi as- sunti. Gli attuali dipendenti delle 12 partecipate della Pro- vincia non perderanno nulla,
dopo il 31 dicembre. Invariato lo stipendio, l’integrativo di se- condo livello che hanno resta, ma il suo rinnovo viene blocca- to. Questo almeno fino a quan- do non sarà pronto il nuovo contratto unico di primo livel- lo. Xxxxxxxxx spiega ancora che il contratto unico sarà «miglio- rativo ripsetto a ciascun con- tratto di base di categoria». Prevede anche maggiori tute- le, essendo un contratto pro- vinciale. Obiettivi dichiarati dalla Provincia: razionalizza- zione, contenimento della spe- sa, mobilità dei dipendenti da una partecipata all’altra. «Un’
esigenza, oltre che un valore» chiude Xxxxxxxxx. Il contratto unico di primo livello per le partecipate riguarderà i nuovi assunti. Anche Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxxxxxx della Cgil non usa mezzi termini quando ribatte che «questa non può es- sere l’unica strada per il conte- nimento della spesa. Si arrive- rà allo scontro. Oggi dovremo confrontarci con tutte le asso- ciazioni di categoria. E’ una follia chiedere ad un sindacato di abbassare gli stipendi dei la- voratori. Non è disdettando gli integrativi che si trova una so- luzione».
- giovedì 28 settembre 2017 - CORRIERE DEL TRENTINO - Pagina: 11
Provincia
«Partecipate» Integrativo stop a fine anno
A
luglio non è arrivato l’assenso dei sindacati,
confederazioni e categorie, alla piattaforma per realizzare un contratto di lavoro unico per tutte le società partecipate dalla Provincia. Visto lo stallo, la direzione generale della Provincia, con Xxxxx Xxxxxxxxx, ha rotto gli indugi: stop a tutti i contratti integrativi dal 31 dicembre 2017. Una brutta sorpresa per circa 670 dipendenti, che in alcuni casi godono di contratti di secondo livello importanti.
«Gli enti strumentali devono procedere alla disdetta o al recesso dai contratti collettivi di lavoro di livello diverso dal primo, con effetto dal 31 dicembre 2017, al fine di adeguarli alle disposizioni che stabiliscono a carico della Provincia obblighi di contenimento della spesa». Le società coinvolte sono: Cassa del Trentino, Informatica Trentina, Itea, Patrimonio del Trentino, Trentino Network, Trentino riscossioni, Trentino sviluppo, Trentino school of management, Fondazione Xxxxxx Xxxxxxxx, Fondazione Museo storico del Trentino, Fondazione trentina Xxxxxx Xx Xxxxxxx. Alcune sigle e categorie sindacali avevano abbandonato il tavolo in disaccordo con i tagli richiesti dalla Provincia, ma forse la speranza era che l’ente pubblico non sarebbe arrivato a mettere in pratica quanto ha minacciato.
E. Orf.