ACCORDO DI PROGRAMMA PROVINCIALE
ACCORDO DI PROGRAMMA PROVINCIALE
per il coordinamento e l'integrazione dei servizi di cui alla Legge n. 104/92
Testo elaborato dal Gruppo di lavoro Interistituzionale Provinciale (GLIP) ai sensi della Legge n. 104/92, art. 15.
Piacenza, 29 novembre 2002
PREMESSA
1. FINALITÀ ' DELL 'ACCORDO Il presente Accordo di programma :
- aggiorna il testo dell'Accordo provinciale precedente, adeguandolo allo sviluppo della normativa
e alla riforma del sistema nazionale di istruzione nel frattempo intervenuta;1
- conferma la finalità generale propria del documento precedente: garantire tutte le condizioni operative e gli impegni per la più efficace integrazione scolastica degli alunni censiti ai sensi dell'art.3 della L.104/'92.
Il perseguimento non rinunciabile e determinato di tale finalità è operato attraverso la collaborazione intenzionale, puntuale e verifìcata di tutti gli Enti, pubblici e non, corresponsabili dei processi di integrazione.
Il presente Accordo vuole essere lo strumento operativo, analitico e formale di questa collaborazione intenzionale.
In quanto tale, esso si pone anche come quadro di riferimento per consolidare e rimotivare la cultura dell'accoglienza nella scuola di tutti e di ciascuno, privilegiando in particolare gli alunni che vivono una condizione personale di segnalata difficoltà.
2. CAMPO DI APPLICAZIONE
Le disposizioni e gli impegni contenuti in questo Accordo si applicano alle Scuole per l'infanzia, alle Scuole elementari, medie e superiori, statali e paritarie del territorio provinciale. Nei predetti ambiti e istituti di formazione, l'Accordo vuole garantire l'efficacia del diritto all'educazione e all'apprendimento per tutti gli alunni di cui sopra.
3. DESTINATARI
I primi destinatari dell'Accordo sono gli Enti sottoscrittori, con vincolo di obbligo per gli impegni in esso sottoscritti.
In senso sostanziale, l'Accordo è destinato a tutti gli operatori scolastici, sanitari e sociali, a tutte le famiglie, in quanto soggetti attivi e decisivi nel garantire l'efficacia dei percorsi di integrazione.
4. DURATA
Il presente Accordo ha validità triennale dalla data di sottoscrizione.
1 Legge n. 62 del 10.3.2002. Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio ed all’istruzione
PARTE 1 - INDIVIDUAZIONE DELL'ALUNNO COME PERSONA DI CUI ALLA LEGGE 104/92
Relativamente a questo adempimento:
A. L'AZIENDA SANITARIA LOCALE (UNITA’ OPERATIVA DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, PSICOLOGIA E RIABILITAZIONE DELL'ETA’ EVOLUTIVA)
assume i seguenti impegni:
- individua gli alunni che si trovano nella situazione di cui agli artt. 3, 4, 12 della legge n. 104/92 e redige la dichiarazione di individuazione. Tale dichiarazione :
▪ viene redatta su Modello 2 allegato al presente Accordo, a seguito di una richiesta della famiglia dell'alunno, al termine di percorsi di osservazione o diagnostici necessari;
▪ viene consegnata alla famiglia che avrà cura di presentarla alla scuola.
In qualsiasi momento del percorso scolastico dell'alunno, 1' Azienda Sanitaria Locale, sentita la famiglia, potrà redigere una comunicazione scritta con la quale notifica alla scuola, attraverso la famiglia, la cancellazione della dichiarazione di individuazione dell'alunno come persona di cui all'art. 3 della legge n. 104/92.
B. DIRITTO DELLA FAMIGLIA DI AVVALERSI DI SPECIALISTI PRIVATI
Per i casi che presentano una documentazione prodotta da altri servizi o centri, sia pubblici che privati accreditati, il servizio territoriale ASL provvede alla trasmissione della certificazione di persona con handicap, lasciando la responsabilità degli interventi connessi ai servizi o centri di riferimento.
Per la gestione del caso, il servizio territoriale interverrà solo su richiesta della famiglia qualora si attivi una collaborazione tra i centri di cui sopra e il servizio territoriale stesso.
Se la famiglia non intende avvalersi delle prestazioni terapeutiche della Azienda Sanitaria Locale, dovrà comunque garantire le condizioni affinché lo specialista che segue l'alunno presti la propria collaborazione e consulenza alla scuola per la redazione della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato.
C. LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE assumono i seguenti impegni : II dirigente scolastico:
- attiva, con il consenso della famiglia, la procedura di osservazione e di diagnosi approfondita presso i servizi ASL, sulla base di una proposta formulata dal Consiglio di classe a seguito della rilevazione di specifici problemi di apprendimento e/o comportamento. L’attivazione della procedura è fatta utilizzando il Modello S allegato (Allegato 1);
- in caso di esito negativo della procedura di osservazione e diagnosi, riceve comunicazione scritta dal Referente dell’ASL;
- fornisce alle famiglie interessate tutte le informazioni necessarie affinché possano accedere alle provvidenze previste dalla Legge 104/92;
- con il ricevimento della certificazione rilasciata dall'Azienda Sanitaria Locale, prende ufficialmente atto della presenza di un alunno in situazione di handicap e si attiva per predisporre quanto necessario per l’ accoglienza e la frequenza;
- organizza un incontro con la famiglia al fine di avviare la collaborazione e di ampliare le conoscenze riguardanti l'alunno anche in ambiti extra scolastici: contatta il Comune interessato nei casi in cui sia segnalata l'esigenza di personale assistenziale specialistico.
PARTE 2 - LA DOCUMENTAZIONE PREVISTA DALLA LEGGE 104/92
2.1. - DIAGNOSI FUNZIONALE
Relativamente a questo adempimento:
A. L'AZIENDA SANITARIA LOCALE (UNITA’ OPERATIVA DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, PSICOLOGIA E RIABILITAZIONE DELL'ETÀ EVOLUTIVA) assume i seguenti impegni:
- compila la Diagnosi Funzionale, utilizzando l'elenco dei contenuti minimi allegato al presente Accordo (Allegato 3), entro l'inizio dell'anno scolastico di prima frequenza o entro due mesi dalla dichiarazione di individuazione;
- aggiorna, informandone la famiglia, la Diagnosi Funzionale ad ogni passaggio di grado scolastico. L’aggiornamento, se necessario, sarà effettuato anche in un qualunque momento del percorso scolastico dell' alunno.
B. LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE si assumono i seguenti impegni :
- acquisiscono la diagnosi funzionale agli Atti e tengono conto delle informazioni in essa contenute per l'organizzazione e la predisposizione dei percorsi di integrazione.
2.2. - PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
Relativamente a questo adempimento :
A. L'AZIENDA SANITARIA LOCALE assume i seguenti impegni :
All’inizio del percorso scolastico o nell’anno della prima segnalazione dell’alunno in situazione di handicap, l’ASL trasmette alla scuola la documentazione predisposta per i minori in oggetto (dichiarazione di individuazione, diagnosi funzionale) permettendo in tal modo agli insegnanti di integrare le proprie osservazioni con i dati tecnico-sanitari dell’equipe socio-sanitaria.
B. Le ISTITUZIONI SCOLASTICHE assumono i seguenti impegni :
nel periodo settembre – novembre di ogni anno scolastico, il team docente programma le attività di osservazione delle relazioni e delle competenze dell’alunno, utilizzando tutte le informazioni a disposizione (sanitarie, familiari, extrascolastiche) e in propria autonomia.
Al termine di tale periodo di osservazione il team docente, in collaborazione con il referente A.U.S.L., con la famiglia ed il docente di sostegno, redige in forma scritta utilizzando il Modello allegato (Allegato 4), il Profilo Dinamico Funzionale. Tale documentazione è funzionale al successivo incontro con gli operatori ASL, con il personale assistenziale, di base e specialistico, e con i genitori, per la definizione del PEI.
L’ approvazione del Profilo Dinamico Funzionale è contestuale alla collegiale approvazione del PEI.
Il Profilo è firmato dal Coordinatore del Consiglio di classe, dal Docente di sostegno, dal Referente ASL e dalla famiglia. Esso viene aggiornato a conclusione della scuola dell’infanzia, elementare e media. L’aggiornamento , se opportuno, è effettuato in qualsiasi momento del percorso scolastico.
2.3. - PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
Relativamente a questo adempimento:
A LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE assumono i seguenti impegni: II Dirigente Scolastico :
1 assicura che il team docente, sulla base anche delle informazioni avute dal Referente ASL, dal personale assistenziale di base e specialistico, e dalla famiglia, elabori e verifichi, nei tempi concordati (quadrimestre o bimestre), il Piano Educativo Individualizzato (d’ora innanzi PEI), secondo il modello allegato (Allegato 5);
2 sollecita il team docente affinché il PEI abbia le caratteristiche di un vero progetto integrato, che tenga conto delle risorse esterne alla scuola, della collaborazione degli operatori dell'Azienda Sanitaria Locale, del parere dell'alunno stesso e della sua famiglia, del personale assistenziale e di eventuali associazioni di volontariato;
3 assicura che il PEI abbia i necessari collegamenti :
- con il Piano dell'offerta formativa dell'Istituto, nell'ottica di un disegno complessivo e coerente con le scelte educative, didattiche e organizzative della scuola;
- con la programmazione didattico-educativa di classe, della quale costituisce parte integrante e variabile personalizzata.
IL PEI è firmato dal Coordinatore del Consiglio di classe, dal Docente di sostegno, dal Referente ASL e dalla famiglia.
B. L'AZIENDA SANITARIA LOCALE (SERVIZIO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, PSICOLOGIA E RIABILITAZIONE DELL'ETÀ EVOLUTIVA)
assume i seguenti impegni:
1 partecipa alle riunioni scolastiche in cui si predispone e verifica il PEI, portando il proprio contributo e collaborando con la scuola e la famiglia per la sua realizzazione, illustrando anche i tempi e le modalità di svolgimento degli interventi terapeutici e riabilitativi di cui l'alunno può avere bisogno.
2 Partecipa alla elaborazione di un progetto unitario di integrazione dell'alunno in situazione di handicap, che allarghi al territorio il lavoro compiuto all'interno della scuola, favorendo la fruizione delle risorse del territorio.
3 Gli incontri di lavoro tra gli operatori Azienda Sanitaria Locale e la scuola si configurano nel numero minimo di due per ogni anno scolastico ad eccezione per gli alunni certificati per la prima volta o trasferiti da altra provincia, per i quali verranno concordate, con il Capo d’Istituto, modalità particolari, al fine della più approfondita conoscenza .
4. L’ASL garantisce le proprie prestazioni in modo uniforme sul territorio di competenza.
C. LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI Le amministrazioni comunali:
1. partecipano all’elaborazione e alla verifica del PEI nel caso di interventi che investono le competenze dell’Ente;
2. assicurano il personale di competenza, adeguatamente preparato, addetto all’assistenza specialistica, sulla base di un progetto individuale predisposto dalle singole scuole in cui siano definiti compiti e modalità di intervento delle figure educative e assistenziali2 ;
3. realizzano in modo coordinato, d'intesa con le Istituzioni Scolastiche e l'Amministrazione Provinciale, gli interventi di diritto allo studio ex L.R. 26/01 regolati dagli indirizzi regionali;
2 Legge 104/92, art. 13, c.2
4. garantiscono la collaborazione con le Istituzioni Scolastiche, nel rispetto delle reciproche competenze, per la realizzazione di esperienze integrate scuola/territorio;
5 procedono all'eliminazione progressiva delle barriere architettoniche negli edifici scolastici di competenza secondo un piano graduale di interventi. Gli Enti Locali intervengono comunque ogni qualvolta si verifìchi un reale impedimento di accesso agli edifìci scolastici;
6 predispongono adeguati servizi di trasporto per la frequenza scolastica e per esigenze connesse con la riabilitazione degli alunni in situazione di handicap;
7 concorrono alla fornitura alle scuole di attrezzature e ausili specifici per interventi didattici particolarmente mirati e personalizzati. In questa materia le decisioni degli Enti Locali fanno seguito a precise richieste avanzate dal Gruppo di lavoro costituito presso ogni Circolo o Istituto. Gli Enti Locali e l'ASL si terranno annualmente informati dei fondi erogati alle scuole per la parte propria e destinati all'acquisto di attrezzature e ausili di sostegno alla integrazione.
I Comuni possono inoltre prevedere l'assegnazione di personale educativo e/o di operatori specializzati sulla base di progetti integrati, qualora se ne ravvisi l'esigenza, e comunque nei limiti delle risorse disponibili 3
D. L' AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
L'Amministrazione Provinciale, nell'ambito degli interventi che le norme vigenti pongono a suo carico, si impegna a:
1 procedere, attraverso l'eliminazione delle barriere architettoniche, al progressivo miglioramento dell'accessibilità degli edifici scolastici di propria competenza da parte degli alunni in situazione di handicap;
2 programmare in modo coordinato con gli Enti Locali e le Istituzioni Scolastiche gli interventi di diritto allo studio di cui alla L.R.26/2001 regolati dagli indirizzi regionali;
3 garantire la collaborazione con l'Amministrazione scolastica ed i Comuni, nel rispetto delle proprie competenze, relativamente all'orientamento scolastico e professionale degli alunni in situazione di handicap, con particolare attenzione alle loro esigenze, al coinvolgimento delle famiglie e degli operatori sanitari che concorrono alla realizzazione del Programma educativo individualizzato;
4 garantire, attraverso il sistema provinciale degli Enti di Formazione accreditati, i necessari interventi di formazione professionale (nuovo obbligo formativo) e transizione al lavoro degli alunni in situazione di handicap anche attraverso la sperimentazione di nuove forme di integrazione tra scuola e formazione professionale, nel rispetto della normativa vigente;
5 favorire la frequenza da parte di alunni portatori di handicap alle attività programmate in collaborazione con il sistema scolastico garantendo l'effettiva integrazione e fruizione dei percorsi formativi;
6 attivare tutte le possibili azioni mirate a garantire il completamento del percorso scolastico intrapreso dall'alunno portatore di handicap al fine di evitare il fenomeno della dispersione scolastica;
7 garantire alle famiglie tutte le informazioni utili al fine di renderli partecipi delle opportunità, delle iniziative e degli interventi di competenza che sono attivati a favore di alunni portatori di handicap.
PARTE 3 - ORGANIZZAZIONE DELL'ATTIVITÀ' DIDATTICA NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE AUTONOME
A. LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE assumono i seguenti impegni: II Dirigente Scolastico:
1 assicura che, nell'esercizio dell'autonomia scolastica, come espressa nel Piano dell'Offerta Formativa, la flessibilità organizzativa e didattica (articolazione dei gruppi e delle classi/moduli curricolari, flessibilità del tempo scuola ) e la corresponsabilità di tutte le componenti scolastiche nella predisposizione del Piano dell'Offerta Formativa siano indirizzate a promuovere e garantire i processi di integrazione scolastica e la personalizzazione dei processi di insegnamento- apprendimento di tutti gli alunni, con particolare riguardo a coloro che si trovano in situazione di handicap;
2 assicura che nella predisposizione del Piano dell'Offerta Formativa siano esplicitati i percorsi e i progetti d'integrazione d'Istituto relativi agli alunni in situazione di handicap, in coerenza con il disegno complessivo delle scelte educative della scuola;
3 assicura altresì che, all'interno di un quadro organico delle risorse materiali e finanziarie presenti nell'Istituto, vengano individuate le modalità migliori di utilizzo delle medesime ai fini della realizzazione dei percorsi di integrazione e le ulteriori esigenze di attrezzature tecniche, di locali attrezzati, di sussidi, necessari per sostenere tali percorsi;
4 assicura che nel quadro della dotazione finanziaria complessiva dell'Istituto sia previsto l'utilizzo di risorse per l'acquisto di sussidi, attrezzature e ogni altro strumento legato alle attività didattiche e di laboratorio che si svolgano nell'ambito scolastico relativamente ai percorsi di integrazione attivati;
5 assicura che si costituisca ed operi all'interno dell'Istituto il Gruppo di lavoro per l'integrazione, delle cui proposte si tiene conto nell'elaborare il Piano dell'Offerta Formativa;
6 assicura la predisposizione dei progetti individuali in cui siano definiti compiti e modalità di impiego delle figure educative ed assistenziali necessarie;
7 assicura un utilizzo del personale in servizio nell'Istituto (docente, ATA, assistenziale) secondo criteri di funzionalità pedagogica e didattica4;
8 organizza le riunioni di lavoro comune per l’approvazione dei documenti previsti, concordando le date, gli orari, la sede e l’ordine del giorno con il Referente ASL.
B. L'AZIENDA SANITARIA LOCALE (SERVIZIO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE PSICOLOGIA E RIABILITAZIONE DELL'ETÀ EVOLUTIVA) assume i seguenti impegni:
1 fornisce adeguata consulenza e collaborazione, durante gli incontri di lavoro previsti, per facilitare la formazione di gruppi di lavoro e di attività nella classe, focalizzando in tal senso le esigenze dell'alunno;
2 assicura la collaborazione, durante gli incontri di lavoro previsti, per la individuazione di luoghi, spazi, attività idonee alla fattibilità di percorsi proposti dalla scuola;
3 fornisce indicazioni, in modo coordinato e integrato con l'istituzione scolastica, per l'acquisto e la fornitura di attrezzature ed ausili tecnici necessari alla realizzazione dei progetti d'integrazione scolastica
C. L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE E L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE concorrono, per quanto di propria competenza, secondo gli impegni assunti e di cui alla Parte 2 - Piano Educativo Individualizzato - punto 2.3, lettere C e D.
PARTE 4 - RISORSE PROFESSIONALI
4.1 - PERSONALE DOCENTE SPECIALIZZATO DI SOSTEGNO
A L'AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA PROVINCIALE (Centro Servizi Amministrativi, C.S.A.) assume i seguenti impegni:
tramite il Gruppo di Lavoro Provinciale per l'integrazione (G.L.H.) 5:
1 analizza le richieste documentate o i PEI presentati dalle Istituzioni Scolastiche e propone alla Direzione Scolastica Regionale il piano di riparto delle risorse professionali disponibili;
2 promuove iniziative provinciali ( seminari, convegni, corsi di alta qualificazione) che realizzino la cultura dell'integrazione.
B LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE assumono i seguenti impegni: II Dirigente Scolastico :
1 entro il termine di definizione dell'organico (normalmente il mese di marzo) presenta al GLH le richieste documentate o i PEI in ordine al fabbisogno di docenti di sostegno e di personale assistenziale per l'anno scolastico successivo;
2 ricevuta comunicazione del contingente assegnato di docenti di sostegno e di personale assistenziale, procede alla ripartizione delle risorse tra le classi coinvolte nel processo di integrazione, avvalendosi delle proposte dei docenti del Gruppo di studio e di lavoro6, sentito il parere del Collegio Docenti, in un quadro organico e coerente di utilizzo del personale;
3 assicura che all'interno del piano di formazione d'Istituto siano previsti momenti di formazione, di ricerca-azione, di riflessione, che favoriscano lo sviluppo di competenze specifiche relative all'integrazione;
C L'AZIENDA SANITARIA LOCALE :
collabora con l'istituzione scolastica per la formazione del personale, mettendo a disposizione le proprie competenze e professionalità.
4.2 PERSONALE ASSISTENZIALE
A. L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
Si impegna a favorire l'accesso dei Comuni alle informazioni e alle fonti di finanziamento disponibili.
Considera prioritari gli interventi e i progetti rientranti nel presente Accordo per quanto riguarda la ripartizione dei fondi del diritto allo studio. La sottoscrizione dell'Accordo di programma è, per i Comuni, condizione indispensabile per l’accesso ai fondi.
B. L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE del comune di residenza dell'alunno si impegna a :
fornire il personale assistenziale specialistico, tenuto conto del progetto individuale7, e della valutazione finale del PEI.
Può realizzare iniziative di aggiornamento e riqualificazione del personale assistenziale, anche con gli operatori delle altre istituzioni.
C. LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE assumono i seguenti impegni: II Dirigente Scolastico :
1. Si impegna a garantire l’assistenza di competenza, sulla base del PEI, in applicazione di quanto stabilito dal CCNL del Comparto e dal protocollo d’intesa tra il MIUR, l’ANCI, l’UPI, UNCEM e
6 legge 104/92, art 15, c.2
7 Si veda Parte 2, punto 2,3, lettera C
OOSS del 13 settembre 2000 8
2. segnala alle competenti Amministrazioni Comunali, entro il mese di marzo di ciascun anno, il fabbisogno di personale assistenziale specialistico attraverso i progetti individuali di cui al paragrafo B.
PARTE 5 – CONTINUITA’, NUOVO OBBLIGO SCOLASTICO E NUOVO OBBLIGO FORMATIVO
A. L'AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA PROVINCIALE, in accordo con la Provincia:
1 promuove appositi incontri tra le Istituzioni Scolastiche e i Centri di Formazione Professionale, al fine di realizzare percorsi integrati di istruzione e formazione;
2 promuove appositi incontri di informazione e orientamento, da svolgersi entro il mese di dicembre di ciascun anno, rivolto agli studenti soggetti all'obbligo formativo.
B. LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE assumono i seguenti impegni:
1 Continuità I Dirigenti delle scuole interessate al passaggio danno corso, previa intesa anche con i docenti interessati, alle forme obbligatorie di incontri e di consultazione tra il personale delle rispettive scuole e la famiglia, previste dall’art. 14 della Legge 104/92, al fine di predisporre le condizioni più favorevoli ad un percorso scolastico unitario e coerente. Nel passaggio dalla scuola media inferiore a quella superiore, il Dirigente della scuola di provenienza trasmette alla scuola di destinazione:
- copia integrale del PEI corredato di documentazione didattica significativa ai fini della redazione del nuovo PEI;
- la relazione finale valutativa del PEI.
2 Accoglienza Nel corso del primo anno della scuola superiore, i consigli di classe, che accolgono studenti in situazione di handicap, programmano, realizzano e verifìcano specifiche azioni di continuità e di orientamento, al fine di facilitare l'integrazione e motivare e sostenere la prosecuzione del percorso formativo;
3 Programmazione Educativa Individualizzata Nella definizione del Piano Educativo Individualizzato, prima della fine del percorso scolastico obbligatorio (obbligo scolastico), il consiglio di classe delinea possibili ipotesi del successivo percorso formativo ( proseguimento nell'istituzione scolastica fino all'acquisizione del titolo, all'acquisizione di crediti formativi, inserimento nell'apprendistato, passaggio alla Formazione professionale.... ...), in accordo con la famiglia, con lo studente stesso e con rapporto della consulenza del referente dell'ASL;
4 Percorsi Didattici Integrati con il Sistema della Formazione Professionale II Dirigente Scolastico qualora la Programmazione Educativa Individualizzata lo preveda, stipula apposite
8 Circolare MIUR prot.n.3390 del 30.11.2001 “Assistenza di base degli alunni in situazione di handicap”
convenzioni con i Centri di Formazione Professionale per la realizzazione di percorsi didattici integrati;
5 Orientamento alla scelta dei percorsi successivi alla frequenza scolastica I Consigli di Classe progettano, realizzano e verificano percorsi di orientamento in uscita dalla scuola secondaria inferiore e superiore, in accordo con lo studente e la sua famiglia, con la collaborazione degli operatori dell’Azienda Sanitaria Locale e avvalendosi del servizio provinciale per l’impiego e del servizio di orientamento della Amministrazione Provinciale;
6 Supporto all’integrazione nella scuola secondaria superiore (la figura del Tutor) Il Consiglio di classe, al fine di migliorare l’integrazione scolastica e sociale dello studente in situazione di handicap, formula, sentiti lo studente e la sua famiglia, un progetto , integrato nel PEI, che preveda la collaborazione di un giovane con funzione di tutor. Il Dirigente scolastico si impegna a individuare i giovani che possano assumere tale funzione. Allo scopo il Dirigente, anche nel quadro di accordi più ampi, può attivare un rapporto di collaborazione con le Facoltà di Scienze della Formazione, Psicologia e affini; nell’ambito di tali accordi l’esperienza di tutor può essere riconosciuta come “tirocinio” o “credito formativo” da parte dell’Università stessa. Al tutor, che deve essere iscritto al Registro di Volontariato Individuale, può essere riconosciuto un rimborso spese o una borsa di studio.
C. L’AZIENDA SANITARIA LOCALE :
1 Mette a disposizione le proprie competenze professionali, durante gli incontri di lavoro previsti, per la individuazione dei percorsi di orientamento, idonei alla realizzazione della Programmazione Educativa Individualizzata.
D. L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE :
1 finanzia, nell'ambito del nuovo obbligo scolastico e formativo, con il contributo del Fondo Sociale Europeo, percorsi di accoglienza, orientamento ed integrazione per alunni in situazione di handicap progettati con le Istituzioni Scolastiche e gli Enti di Formazione accreditati;
2 provvede affinché i corsi del sistema della Formazione Professionale prevedano l'integrazione dei giovani in situazione di handicap.
PARTE 6 - PERCORSI DI ALTERNANZA TRA LA SCUOLA E IL LAVORO
A. L'AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA PROVINCIALE, in accordo con la Provincia:
- attiva collaborazioni con Enti territoriali che supportano le esperienze di alternanza tra la scuola e il lavoro.
B. LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE assumono i seguenti impegni: II Dirigente Scolastico :
1 assicura che le esperienze di alternanza tra la scuola e il lavoro siano inserite in modo organico e coerente sia nel Piano dell'Offerta Formativa dell'Istituzione scolastica, sia nella Programmazione Educativa Individualizzata predisposta dai consigli di classe per lo studente in situazione di handicap;
2 assicura che il consiglio di classe indichi un suo componente come "responsabile didattico- organizzativo" al fine di seguire lo svolgimento dell'esperienza.
C. L'AZIENDA SANITARIA LOCALE :
- collabora con i consigli di classe nella progettazione, realizzazione e verifica di adeguati percorsi di alternanza all'interno della Programmazione Educativa Individualizzata
D L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE :
- collabora con l'Amministrazione Scolastica Provinciale, le Istituzioni Scolastiche, i Centri accreditati del Sistema della Formazione Professionale Regionale, gli Enti titolari dei servizi sociali al fine di sostenere le esperienze di alternanza tra la scuola e il lavoro degli studenti in situazione di handicap. Questa esperienza verrà considerata ai fini della compilazione delle schede professionali previste dalla legge 68/99 per l'avvio al lavoro.
PARTE 7 - CENTRI RISORSE PER L’INTEGRAZIONE
1 L’Amministrazione Scolastica Provinciale, d’intesa con le Istituzioni scolastiche presso cui hanno sede e gli Enti Locali del territorio, sostiene con azioni di consulenza, di collaborazione, di coordinamento, di promozione di scambi, nonché di attribuzione di fondi, il funzionamento dei Centri risorse per l’integrazione9 , così dislocati :
- Centro Risorse per l’Autismo e la Comunicazione Facilitata, presso il V° Circolo – Piacenza;
- Centro Risorse per la Dislessia e i Disturbi dell’Apprendimento, presso l’Istituto Comprensivo di Rottofreno – San Nicolò;
- Centro Risorse per le Tecnologie Didattiche, Informatiche e Multimediali, presso l’Istituto Comprensivo di Cadeo – Roveleto, 9
9 Istituiti con decreto del provveditore agli Sudi prot. N. 16728/31.10.2000
- Centro risorse per l’integrazione degli alunni disabili nella Scuola Secondaria Superiore presso l’ISISS “ Romagnosi-Casali” di Piacenza, sede associata di Via Piatti 3 ; 10
2 Compete ad ogni Centro definire un piano annuale di attività sulla base anche dei fondi disponibili e inviarlo entro il mese di novembre al GLIP, unitamente ad una sintetica valutazione del piano attuato nell’anno precedente.
3 Allo scopo di facilitare il coordinamento delle attività dei centri e lo scambio delle iniziative o esperienze poste in essere, il GLIP promuove almeno un incontro annuale dei coordinatori dei Centri medesimi.
PARTE 8 - MONITORAGGIO E VIGILANZA
1 COMPOSIZIONE DEL GLIP
Il GLIP è costituito, oltre che dalle componenti previste dalla Legge 104/92, dai rappresentanti :
− dei Dirigenti Scolastici
− dei Centri Risorse
− dei tre Comuni capofila di distretto.
2 MONITORAGGIO
Nell'ambito delle proprie attribuzioni il Gruppo di Lavoro Interistituzionale provinciale attiva operazioni di conoscenza, accertamento e monitoraggio continuo dei processi di integrazione scolastica. A tal fine individua ogni anno almeno una istituzione scolastica per grado di istruzione quale ambito di valutazione qualitativa dei processi di integrazione.
Tali operazioni di monitoraggio potranno essere adeguatamente finanziate e si concluderanno con una relazione finale sulla materia osservata, redatta dal gruppo di monitoraggio e consegnata al GLIP per le opportune considerazioni.
3 RAPPORTO ANNUALE
Il GLIP rende pubblico un rapporto annuale sullo stato di attuazione ed osservanza del presente Accordo da parte di tutti gli Enti interessati con riferimento all'ambito provinciale.
4 ORGANO DI VIGILANZA
La vigilanza sull' esecuzione dell'Accordo di programma e gli eventuali interventi sostitutivi si realizza in osservanza del D.Lgv. 18 agosto 2000 n. 267 c. 7 art. 34.
10 Istituito con atto dispositivo del Dirigente Scolastico dell’ISISS “Romagnosi- Casali” prot.n.3312 del 23.9.2002 ai sensi dell’art 7 (“Reti di scuole”) del DPR 275/99 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche”
5 DIFFUSIONE
L'Amministrazione scolastica provinciale, i Dirigenti scolastici, i Dirigenti dei Servizi ASL, i Sindaci dei Comuni firmatari, il Presidente della Provincia, attivano iniziative per la più puntuale conoscenza, presso il personale dipendente delle rispettive Amministrazioni e presso le famiglie, tramite anche le associazioni dei genitori, dei contenuti del presente Accordo.
NORMA TRANSITORIA
Si da atto che sino alla revisione delle certificazioni e/o diagnosi funzionali, relativamente alla specificazione delle prestazioni assistenziali richieste, viene mantenuto l’attuale supporto di assistenti comunali .
INDICE
PREMESSA | 2 |
PARTE 1 - INDIVIDUAZIONE DELL'ALUNNO COME PERSONA DI CUI ALLA LEGGE N. 104/92 | 3 |
PARTE 2 - LA DOCUMENTAZIONE PREVISTA DALLA LEGGE N. 104/92 | 4 |
PARTE 3 - ORGANIZZAZIONE DELL'ATTIVITÀ' DIDATTICA NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE AUTONOME | 8 |
PARTE 4 - LE RISORSE PROFESSIONALI | 9 |
PARTE 5 - CONTINUITÀ’, NUOVO OBBLIGO SCOLASTICO E NUOVO OBBLIGO FORMATIVO | 11 |
PARTE 6 - PERCORSI DI ALTERNANZA TRA SCUOLA E LAVORO | 12 |
PARTE 7 - CENTRI RISORSE PER L’INTEGRAZIONE | 13 |
PARTE 8 - MONITORAGGIO E VIGILANZA | 14 |
Norma transitoria | 15 |
ALLEGATI
1 | MODELLO S (RICHIESTA DI OSSERVAZIONE/CONSULENZA) |
2 | MODELLO PER LA DICHIARAZIONE DI INDIVIDUAZIONE |
3 | ELENCO DEI CONTENUTI MINIMI PER LA REDAZIONE DELLA DIAGNOSI FUNZIONALE |
4 | MODELLO PER IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE |
5 | MODELLO PER IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO COMPRENSIVO DELLA PROGETTAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA |
6 | SCADENZIARIO |
ALLEGATO 1
Timbro lineare dell’Istituzione Scolastica Autonoma
AL SERVIZIO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, RIABILITAZIONE E PSICOLOGIA DELL’ETA’ EVOLUTIVA
Azienda Unità Sanitaria Locale di Piacenza
OGGETTO : Richiesta di osservazione e diagnosi
Si segnala che l’alunno/a , nt. a
il , frequentante la classe/sezione
presso collegiale del Consiglio di classe, la seguente situazione :
, presenta, secondo la valutazione
I genitori dichiarano di essere stati informati di quanto sopra e di consentire alla presente richiesta. Luogo e data
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
I GENITORI
ALLEGATO 2
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - REGIONE XXXXXX XXXXXXX
AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE DI PIACENZA
(Costituita con decreto del Presidente della Regione n.566 del 23 Giugno 1994)
▪ AL PROVVEDITORATO STUDI DI PIACENZA
▪ ALLA DIR. DIDATTICA/PRESlDENZA
di
DOCUMENTO RISERVATO
( Coperto da segreto d'ufficio )
OGGETTO : Individuazione dei soggetti aventi diritto all'integrazione scolastica ( L.104/92 art.3 )
ALUNNO/A
NATO/A A ( ) il RESIDENTE A Via
DIAGNOSI
Sulla base dell’accertamento effettuato dal Servizio si attesta che l’alunno/a in oggetto è persona avente diritto agli interventi previsti dagli articoli 8,9,12 e 13 della L. 104/92, in base alla seguente diagnosi:
Le difficoltà riscontrate presentano carattere di gravità : | SI □ | NO □ |
L'alunno ha necessità di : A Sostegno didattico B Assistenza di base | C Assistenza specialistica |
Il presente documento ha validità per la frequenza scolastica fino a che non venga espressamente invalidato da altro documento
Operatori Referenti ;
Firma del Medico specialista nella patologia segnalata o dello Psicologo esperto dell’età evolutiva
(qualifica) (firma)
II sottoscritto genitore/tutore del minore in oggetto, esprime parere favorevole all’inoltro della presente alla scuola e/o all’Ente Locale per gli interventi di sostegno o assistenza e accompagnamento di competenza.
Data FIRMA
ALLEGATO 3
ELENCO DEI CONTENUTI PER LA REDAZIONE DELLA DIAGNOSI FUNZIONALE
La Diagnosi Funzionale è redatta su carta intestata dell'Azienda USL di Piacenza, Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile e Psicologia dell'Età Evolutiva.
Contiene in forma di relazione la descrizione del quadro clinico rilevato durante il percorso diagnostico, oltre ad alcune indicazioni prognostiche.
Nella Diagnosi Funzionale verranno elaborate, tra le aree sotto elencate, quelle ritenute di rilevanza ai fini della comprensione della personalità del Soggetto e ai fini della elaborazione dei documenti di programmazione educativa e didattica individualizzati :
AREA COGNITIVA, in questa sezione si descrivono le dotazioni di base e le entità cliniche delle condizioni di insufficienza mentale, con particolare riferimento alle capacità di integrazione cognitiva applicate a materiale logico-verbale e logico-operativo.
AREA LINGUISTICA: in questa sezione si descrivono i livelli di Comprensione verbale (lessicale e morfosintattica ), di Produzione verbale, rispetto allo sviluppo fonetico e fonologico, al patrimonio lessicale ed alla struttura sintattica, oltre che al livello semantico-pragmatico della comunicazione verbale, e l'uso di linguaggi alternativi e/o integrativi.
AREA NEUROPSICOL0GICA: in questa sezione si descrivono:
a) le caratteristiche della MEMORIA, in relazione alle dotazioni mnesiche a breve ed a lungo termine ed alle strategie di apprendimento di nuove informazioni;
b) le funzioni ATTENTIVE, in relazione alla focalizzazione ed al mantenimento dei livelli attentivi;
c) l'ORGANIZZAZIONE SPAZIO-TEMPORALE.
AREA DEGLI APPRENDIMENTI: in questa sezione si descrivono le acquisizioni di LETTURA, relativamente ai parametri di rapidità, correttezza e comprensione del testo scritto, SCRITTURA, relativamente all'evoluzione del grafismo e dell'ortografia, CALCOLO, relativamente all'acquisizione dei fatti numerici e delle procedure aritmetiche.
AREA SENSORIALE: in questa sezione si descrivono il tipo e il grado dei deficit visivo, uditivo o tattile e l'utilizzo di ausili.
AREA MOTORIO-PRASSICA: in questa sezione si descrivono la motricità globale, la motilità fine, le prassie ideativa e ideomotoria, costruttiva e del disegno.
AREA DELL'AUTONOMIA: in questa sezione si descrive il grado di autonomia personale e sociale.
AREA RELAZIONALE: in questa sezione si descrivono le modalità di relazione interpersonale ed il livello di funzionamento psicologico in relazione all'area del Sé, all' autostima, al rapporto oggettuale, alla tolleranza alle frustrazioni.
ALLEGATO 4
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
SCUOLA ………………………………………………………..
ALUNNO………………………………………………Classe …….. Sez. ………. A.S. ……………
AREA | Livelli attuali | Sviluppi possibili nel tempo medio | |
1 | Cognitiva | ||
2 | Linguistica | ||
3 | Neuropsicologica | ||
4 | Degli apprendimenti | ||
5 | Sensoriale | ||
6 | Motorio-prassica | ||
7 | Dell’autonomia | ||
8 | Relazionale |
Data
Coordinatore del Consiglio di classe ………………………………….
Referente A.U.S.L. Genitore
Docente di sostegno
ALLEGATO 5
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
SCUOLA ……………………………………………………. A.S. ………………..
ALUNNO …………………………………………………. Classe ……… Sez. …….
DOCUMENTAZIONE CONOSCITIVA | |||
Diagnosi funzionale | NO □ | SI □ | data |
Profilo dinamico funzionale | NO □ | SI □ | data |
Valutazione finale PEI | NO □ | SI □ | data |
Personale addetto all’assistenza di base | NO □ SI □ |
Personale addetto all’assistenza specialistica | NO □ SI □ |
Frequenza dell’alunno in relazione all’orario della classe : |
Predisposizione di risorse e strutture idonee alla regolare frequenza : |
Organizzazione dei servizi di trasporto, mensa, accompagnamento : |
Modalità, forme e tempi di collaborazione tra le varie componenti (team docente/consiglio di classe, ASL, Enti Locali , …) : |
Raccordi con il Gruppo H di Circolo/Istituto : |
Attività extrascolastiche seguite dall’alunno: |
Modalità e tempi di eventuali interventi riabilitativi o terapeutici : |
ALLEGATO 5 BIS
PROGETTO DIDATTICO PERSONALIZZATO
SCUOLA ……………………………………………………. A.S. ………………..
ALUNNO …………………………………………………. Classe ……… Sez. …….
− Situazione iniziale del soggetto
− Obiettivi formativi (abilità, conoscenze e competenze)
− Tempi settimanali o giornalieri in cui l’alunno opera nella classe intera, nel piccolo gruppo, in attività di laboratorio, in attività individuali specifiche
− Uso degli spazi, sussidi, arredi, utensili che si ritengono necessari all’attività, modalità di impiego e finalizzazione del loro uso
− Tempi, attività e spazi extrascolastici di cui si intende fruire
− Modalità di verifica dell’insegnamento/apprendimento
− Criteri di valutazione e compilazione dei documenti scolastici
Data ……………………
Il Coordinatore del Consiglio di classe ………………………………………
ALLEGATO 6
SCADENZIARIO
1-Richiesta dei docenti di sostegno al CSA da parte dei Dirigenti Scolastici: secondo disposizioni correnti
2-Nuove certificazioni da parte dell'ASL:
di norma nei tempi previsti per le iscrizioni
3-Richiesta del personale assistenziale specialistico all'Amministrazione Comunale competente: contestuale alla richiesta di cui al Punto 1
4-Istituzione posti di sostegno e nomina docenti da parte del CSA: secondo le disposizioni correnti
5-Nomina dei docenti di sostegno da parte dei Capi d'Istituto :
dopo il 31 luglio, per esigenze sopraggiunte
6-Nomina del personale assistenziale specialistico da parte delle Amministrazioni Comunali: all'inizio delle lezioni