ALLEGATI ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA PROVINCIALE
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ALLEGATI
ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA PROVINCIALE
PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DI ALLIEVI CON DISABILITÁ NELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO
CARATTERISTICHE DEL PERSONALE EDUCATIVO ASSISTENZIALE
1. L'individuazione del fabbisogno
L’esigenza di personale educativo ‐ assistenziale a sostegno di un allievo con disabilità, è individuata nel presente accordo all’articolo 14.
2. Ipotesi di profilo professionale
Il personale educativo‐ assistenziale è costituito da persone che: hanno compiuto il diciottesimo anno di età;
sono in possesso del diploma di Scuola Secondaria di II grado o di esperienze professionali riconosciute e documentabili.
Questo personale è distinto da quello docente, da quello in possesso di diploma di educatore professionale, da quello Ausiliario Tecnico e Amministrativo delle scuole e da altro personale con funzioni di natura squisitamente assistenziale.
Dati la varietà delle situazioni di fatto esistenti, il modo differente in cui tale personale viene reperito ed assunto, la molteplicità dei bisogni a cui è chiamato a rispondere, l'impossibilità di prefigurare compiutamene il quadro delle necessità che si debbono affrontare, l'assenza di un quadro normativo specifico, si ritiene opportuno individuare linee comuni per quanto attiene a:
il reperimento e l'assunzione;
aree educative di pertinenza del personale educativo ‐ assistenziale; attività di detto personale;
aree di formazione.
3. Reperimento del personale educativo ‐ assistenziale
Il reperimento di tale personale è a carico dell’Amministrazione Comunale. Nel caso in cui l’Amministrazione Comunale ricorra a personale proveniente da altro Ente (pubblico, privato, privato ‐ sociale, …), che svolga attività nel settore educativo assistenziale, resta fermo che il referente istituzionale, per ogni aspetto riguardante detto personale, è l’Amministrazione stessa, in quanto firmataria degli Accordi di Programma.
4. Aree di pertinenza del personale educativo ‐ assistenziale
L'esigenza di tale personale nel processo di integrazione nasce dalla necessità di proseguire ‐ nei momenti in cui non è presente il personale docente di sostegno ‐ un’azione diretta a dare risposta a bisogni materiali (cura della persona, deambulazione‐ attrazione di prassie, …) e ad esigenze immateriali (bisogno di comunicazione, riconoscimento del proprio corpo, riconoscimento del rapporto distanza ‐ vicinanza con le altre persone, relazioni partecipate, …).
Si deve tener conto che il personale educativo ‐ assistenziale viene assegnato in presenza di un alunno con deficit particolarmente grave e che non è possibile prefigurare in via generale un quadro organico ed esauriente di aree di intervento. Tali aree devono essere individuate e attivate nell'ambito della concreta
situazione scolastica a contatto con il soggetto interessato ed in relazione a quanto previsto nel Piano Educativo Individualizzato.
Risulta, pertanto, evidente che le aree di seguito individuate costituiscono un elenco indicativo:
autonomia personale sul piano delle risposte di base (mangiare, camminare, uso dei servizi, vestirsi, svestirsi, ...);
autonomia riguardante la conquista dello spazio circostante (esplorazione dell'ambiente scuola, esplorazione dell'ambiente circostante, prime escursioni nel mondo esterno, …);
uso di strumenti protesici;
ampliamento delle forme di comunicazione e relazioni già presenti nella persona in situazione di handicap;
inserimento sul piano sociale in situazioni ludiche, di routine, di attività di arricchimento del curricolo, … ;
prima conoscenza, anche in forma soltanto intuitiva, dello spazio, del tempo, dell'ordine, delle quantità delle cose ...
Si tratta, dunque, di aree di intervento che sono già state oggetto di specifica azione didattica, da parte dei docenti (curricolari e di sostegno). Il personale educativo ‐ assistenziale si inserisce nell'itinerario già avviato e privilegia gli aspetti più strettamente educativi, assistenziali e globali del progetto messo in campo. In genere questi interventi sono fondamentali per una effettiva integrazione scolastica.
5. Attività del personale educativo ‐ assistenziale
Sinteticamente il personale educativo ‐ assistenziale è tenuto a:
agire, in momenti collegati e distinti, ma non separati rispetto ai momenti specifici del personale docente (di norma è in servizio in tempi diversi da quelli in cui è in servizio il personale docente);.
costruire in accordo con i docenti di classe, un proprio piano di lavoro all'interno del Piano Educativo Individualizzato per l'alunno in situazione di handicap;
evitare una gestione puramente assistenziale dell’alunno in situazione di handicap pur costituendo essa la base da cui muovere;
assumere conoscenze complete sull’alunno in situazione di handicap in modo da possedere un quadro della sua personalità (più oltre la descrizione dei suoi deficit), partecipando ‐ qualora il Dirigente Xxxxxxxxxx lo ritenga opportuno ai lavori di messa a punto del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato;
garantire il massimo di segretezza professionale per tutto quanto si riferisce alle informazioni sull’alunno in situazione di handicap;
interagire con gli altri adulti presenti nell'ambito scolastico (docenti curricolari, docente di sostegno, personale ausiliario, educatori, …) e con il personale dei servizi del territorio;
proporre quanto ritenga utile, opportuno e vantaggioso per l’alunno in situazione di handicap nell'ambito del percorso scolastico;
collaborare con l'autorità scolastica nell'ambito delle attività previste dalla scuola in cui opera; sottoscrivere una dichiarazione di responsabilità per quanto si riferisce l'entrata in servizio e la
presenza a scuola;
partecipare alle attività di formazione e aggiornamento attivate espressamente per loro.
6. Aree di formazione professionale
Il personale educativo assistenziale ha il diritto ‐ dovere di partecipare, in orario regolarmente retribuito dall'Ente che lo ha assunto, a corsi di formazione e aggiornamento i cui contenuti di base sono i seguenti:
conoscenze di base circa la natura di alcuni deficit tipici degli alunni a cui si è assegnati;
prime nozioni riguardanti la comunicazione e l'interazione tra le persone in ambito educativo; conoscenza dei più diffusi sussidi protesici;
nozioni essenziali riguardanti aspetti fondamentali della crescita;
le principali dimensioni dello sviluppo (affettività, emotività, cognitività, relazionalità, …);
in particolare, le fasi fondamentali dello sviluppo percettivo ‐ motorio e cognitivo e di quello socio ‐ affettivo;
il sistema delle motivazioni;
conoscenza dei modi con cui si progetta, costruisce, conduce e verifica il Piano Educativo Individualizzato;
le modalità di osservazione dei processi e dei risultati.