Società per azioni quotata UNICA CONVOCAZIONE
Notai Associati
Repertorio n.34933 Raccolta n.16921
Verbale dei lavori dell’Assemblea Ordinaria dei soci della "BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.A."
Società per azioni quotata UNICA CONVOCAZIONE
tenutasi in Siena il giorno 14 aprile 2016 REPUBBLICA ITALIANA
L'anno duemilasedici (2016) il giorno undici (11) del mese di maggio in Firenze, Xxx xx' Xxxxxx x. 0/0, presso la locale Filiale di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. Davanti a me, Dottor Xxxxx Xxxxxx, Notaio in Siena, iscritto al Collegio Notarile dei Distretti Riuniti di Siena e Montepulciano, è presente il Signor:
- TONONI Dott. Xxxxxxx, nato a Trento il 22 agosto 1964, domiciliato per la carica in Siena Xxxxxx Xxxxxxxxx x. 0, della cui identità personale io Notaio sono certo ed il quale dichiara di possedere i requisiti per i quali non è obbligatoria l'assistenza dei testimoni e di non richiederla. Il predetto comparente ed io Notaio, tramite il presente atto, procediamo come segue a redigere il verbale dei lavori dell'Assemblea Ordinaria di unica convocazione della Società "BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.A.", con sede in Xxxxx,
Xxxxxx Xxxxxxxxx x. 0, capitale sociale Euro 9.001.756.820,70 - interamente versato - Codice Fiscale e partita IVA 00884060526, iscritta con lo stesso numero presso il Registro delle Imprese della Provincia di Siena, aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena - codice Banca 1030.6, Codice Gruppo 1030.6 - in appresso indicata anche come "Società" o "BMPS" od altresì, semplicemente, come "Banca"
-, assemblea che diamo atto essersi svolta in sede ordinaria in unica convocazione il giorno 14 aprile 2016 in Siena Xxxxx Xxxxxxx x. 00, nei locali della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., della quale il Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx ha svolto, ai sensi dell'art.12 dello Statuto Sociale e quale Presidente del Consiglio di Amministrazione di essa Società, la funzione di Presidente chiamando me Notaio ad assistervi.
Iniziati i lavori assembleari alle ore 9 (nove) e minuti 42 (quarantadue) ed assunta la suddetta funzione ai sensi dell'art. 12 dello Statuto Sociale, il Presidente fa presente che l’odierna Assemblea si svolgerà, oltre che ai sensi delle norme in vigore e dello Statuto Sociale, anche nel rispetto delle previsioni del vigente Regolamento Assembleare; sempre il Presidente, ai sensi del ricordato art. 12 dello Statuto Sociale, sceglie fra gli aventi diritto al voto presenti le Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx e Xxxxxxxx Xxxxxxxxx per svolgere la funzione di scrutatori.
Il Presidente dà atto che:
- del Consiglio di Amministrazione sono presenti - al momento - oltre ad esso Presidente, i Consiglieri Signori Xxxxxxxx Xxxxx, Amministratore Delegato, Xxxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxx Xxxxxxx e Xxxxx Xxxxx Xxxxxxxx;
- del Collegio Sindacale sono attualmente presenti i Sindaci effettivi Signori Xxxxx Xxxxxxxxxx, Presidente, e Xxxx Xxxxxxx.
Quindi il Presidente comunica quanto segue:
- come previsto dall’art. 2 del vigente Regolamento Assembleare, di aver consentito di essere presenti all'Assemblea a dirigenti o dipendenti della Banca o delle società del Gruppo Monte Paschi o di società controllate dalla Banca, a rappresentanti della società di revisione (per questi anche osservando le raccomandazioni Consob in materia) e ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali aziendali. I suddetti non hanno diritto di intervento, salvo quanto previsto dall’articolo 4, comma 4 del Regolamento Assembleare;
- sempre come previsto dall’art. 2 del Regolamento Assembleare e anche in conformità alle raccomandazioni Consob in materia, di aver consentito ad esperti, analisti finanziari e giornalisti accreditati, che hanno inoltrato richiesta in tal senso alla Banca, di assistere all'Assemblea quali semplici osservatori in un apposito spazio agli stessi riservato;
- sono presenti in sala dipendenti della Banca e altri collaboratori esterni per far fronte alle esigenze tecniche ed organizzative dei lavori;
- tutte le persone citate sono state, come gli aventi diritto al voto, regolarmente identificate ed accreditate e sono riconoscibili da appositi tesserini.
L’elenco di tali soggetti, a disposizione dei presenti, viene allegato sotto la lettera "A" al presente verbale.
Il Presidente informa quindi che, ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), i dati dei partecipanti all’assemblea sono raccolti e trattati dalla Banca esclusivamente ai fini dell’esecuzione degli adempimenti assembleari e societari obbligatori.
Il Presidente altresì dichiara:
- che sono stati perfezionati tutti gli adempimenti previsti dalla legge e, in particolare, dalle norme di cui al D. Lgs.
24 febbraio 1998 n. 58 – Testo Unico della Finanza (il "TUF" o anche "Testo Unico della Finanza"), dalle relative disposizioni di attuazione e dalle norme del Regolamento Consob 11971/1999 come successivamente modificato ed integrato (il "Regolamento Emittenti").
Al riguardo, precisa quanto segue:
- l’Assemblea è stata convocata in sede ordinaria, in Xxxxx
- Xxxxx Xxxxxxx 00 - il 14 aprile 2016 alle ore 9.30, in unica convocazione, a norma dell’art. 12 del vigente Statuto Sociale e dell’art. 125-bis del TUF, mediante pubblicazione dell’avviso in data 14 marzo 2016 sul sito Internet della Banca xxx.xxx.xx, e sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" in data
15 marzo 2016, per deliberare sui punti all'Ordine del Giorno di cui il Presidente procede a dare lettura come di seguito si trascrive:
"1. Bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2015, corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione, della Società di Revisione e del Collegio Sindacale; deliberazioni inerenti e conseguenti;
2. Relazione sulla remunerazione: deliberazione ai sensi del sesto comma dell’art. 123-ter del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 (Testo Unico della Finanza).
3. Proposta ai sensi del combinato disposto dell’art. 114-bis e dell’art. 125-ter del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 (Testo Unico della Finanza), per l’approvazione del piano di “performance shares” a favore di personale di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e delle società controllate ad essa facenti capo; deliberazioni inerenti e conseguenti."
Il Presidente ricorda inoltre che:
- l’avviso di convocazione è stato comunicato alla Borsa Italiana S.p.A. e alla Consob in data 14 marzo 2016 e depositato sul meccanismo di stoccaggio autorizzato "NIS - Storage" (xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxx);
- nell'avviso di convocazione è stata altresì segnalata la facoltà dei soggetti aventi diritto al voto di chiedere l'integrazione dell'ordine del giorno ovvero presentare proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 126-bis del TUF.
Il Presidente informa che non risultano pervenute alla Società richieste in tal senso.
Il Presidente ricorda che sono rimaste depositate - e lo sono tutt’ora - presso la Sede Sociale e presso la Borsa Italiana S.p.A., nonché messe a disposizione sul sito internet della Banca, xxx.xxx.xx, Sezione Investors - Corporate Governance – Assemblee e CdA:
* dal giorno 14 marzo 2016, le relazioni degli amministratori inerenti i punti all’ordine del giorno n. 2 e
n. 3, unitamente al documento informativo redatto ai sensi dell’articolo 84-bis del Regolamento Emittenti, relativo al piano di “performance shares”;
* dal giorno 16 marzo 2016, la relazione finanziaria annuale, comprendente:
- il progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015, con relativa proposta;
- il bilancio consolidato al 31 dicembre 2015;
- le relazioni sull’andamento della gestione, individuale e consolidata;
- l’attestazione di cui all’art. 154-bis, comma 5, del TUF;
- la relazione del Collegio Sindacale, redatta ai sensi dell’art. 2429, comma 3 del Cod. Civ. e dell’art.153, comma
1 del TUF - ;
- le relazioni della Società di Revisione, ai sensi degli artt. 14 e 16 del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 sul bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2015.
Sempre il Presidente dichiara che dal giorno 16 marzo 2016 sono, inoltre, rimasti depositati presso la sede sociale i prospetti riepilogativi dei dati essenziali degli ultimi bilanci approvati delle società controllate incluse nel perimetro di consolidamento e delle società collegate.
Il Presidente ricorda, inoltre, che sempre in data 14 marzo 2016 sono stati anche depositati e messi a disposizione sul sito internet della Banca xxx.xxx.xx (i) il vigente Regolamento Assembleare, (ii) i moduli che gli azionisti hanno la facoltà di utilizzare per il voto per delega e
(iii) le informazioni sull'ammontare del capitale sociale, con l'indicazione del numero di azioni in cui è suddiviso lo stesso.
Il Presidente ricorda ancora che:
- ad oggi il capitale della Banca ammonta a Euro 9.001.756.820,70, interamente versato, rappresentato da n. 2.932.079.864 azioni ordinarie senza valore nominale;
- la Società si avvale per questa Assemblea di un sistema per la rilevazione elettronica delle presenze e del voto. Pertanto è stato distribuito agli aventi diritto al voto o loro delegati partecipanti all'Assemblea, un apparecchio denominato radiovoter, il cui contatto con l’apposito lettore, in entrata o in uscita dall’area assembleare, consente di appurare in tempo reale la consistenza del capitale rappresentato in Assemblea, le variazioni delle presenze, nonchè il nominativo degli aventi diritto presenti o rappresentati, dei loro delegati e delle azioni rispettivamente portate;
- avvalendosi del predetto sistema, viene redatto l’elenco nominativo degli aventi diritto intervenuti, in proprio o per delega, con l’indicazione per ciascuno di essi del numero delle azioni di pertinenza, degli ingressi o allontanamenti eventualmente verificatisi prima di ciascuna votazione e che verrà allegato alla verbalizzazione della presente Assemblea, conformemente a quanto previsto dal citato Regolamento Emittenti.
Comunica il Presidente che sulla base delle risultanze fornite dal sistema, in questo momento ore 9 (nove) e minuti
48 (quarantotto) sono presenti o regolarmente rappresentati nella sala:
- n. 73 aventi diritto al voto in proprio per n. 44.305.425
azioni e n. 424 aventi diritto al voto per delega per n. 865.464.704 azioni, per complessive n. 909.770.129 azioni, pari al 31,028150% del capitale sociale, rappresentato da complessive n. 2.932.079.864 azioni ordinarie, relativamente ai quali è pervenuta la comunicazione prevista dall’art. 83
- sexies del TUF.
Il Presidente comunica inoltre che:
- è stata verificata l’osservanza delle norme e delle prescrizioni previste dalla legge e dallo Statuto sociale in ordine all’intervento degli aventi diritto al voto in Assemblea e al rilascio delle deleghe; quest’ultime nei termini di cui all’art. 2372 del Codice Civile, dell’art. 135-novies e dell’art. 135-undecies del TUF e delle disposizioni regolamentari vigenti;
- le comunicazioni e le deleghe vengono acquisite agli atti sociali;
- in ottemperanza a quanto richiesto dall’art. 85 del Regolamento Emittenti, secondo le risultanze del libro soci, integrate dalle altre comunicazioni ricevute ai sensi della normativa pro tempore vigente e in base alle informazioni a disposizione, i soggetti che partecipano direttamente o indirettamente in misura rilevante al capitale sociale (come indicate sul sito internet della CONSOB), rappresentato da azioni con diritto di voto, sono:
* Fintech Advisory Inc (in qualità di gestore della Fintech Investments Ltd, società controllante la Fintech Europe S.à r.l., a sua volta azionista dell’Emittente): per azioni pari al 4,50% del capitale sociale;
* Ministero dell'Economia e delle Finanze: per azioni pari al 4,024% del capitale sociale;
* AXA SA (in proprio e tramite società controllate) per azioni pari al 3,17% del capitale sociale;
* Classic Fund Management AG: per azioni pari al 2,008% del capitale sociale.
Il Presidente dichiara che non risulta l'esistenza di patti parasociali rilevanti ai sensi dell'art. 122 del TUF e che non risulta vi sia stata alcuna sollecitazione di deleghe di voto, ai sensi degli artt. 136 e seguenti del TUF.
Il Presidente informa che sono pervenute alla Banca le comunicazioni di avvenuta costituzione delle seguenti Associazioni di azionisti di BMPS:
- Associazione dei Piccoli Azionisti della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. – Azione Banca Monte dei Paschi di Siena;
- Associazione Azionisti per il Buongoverno del Monte dei Paschi di Siena.
Il Presidente ricorda che la richiesta di conferimento di deleghe ad associazioni di azionisti ai sensi dell'art. 141 TUF non costituisce sollecitazione per gli effetti di cui agli artt. 136 e seguenti del TUF.
Esponenti di tali Associazioni risultano delegati a rappresentare azionisti della Banca nella presente assemblea. Il Presidente comunica altresì che in conformità a quanto previsto dall’art.135-undecies del TUF, la Banca ha individuato come Rappresentante Designato per la presente assemblea la Società ComputerShare S.p.A., con sede legale in Xxx Xxxxxxx Xxxxxxxxxx x. 00 - 00000 Xxxxxx - qui rappresentata dal Sig. Xxxxxx Xxxxxxxxx cui sono state conferite n. 2 (due) deleghe.
Il Presidente ricorda che la delega al Rappresentante Designato ha effetto solo qualora siano impartite istruzioni di voto su tutte ovvero su alcune delle materie all'Ordine del Giorno.
Il Presidente ricorda, inoltre, che il Rappresentante Designato è tenuto a comunicare eventuali interessi che per conto proprio o di terzi abbia rispetto alle proposte di delibera all’ordine del giorno, nonché a dichiarare in assemblea, per la relativa verbalizzazione, il numero di voti espressi in modo difforme dalle istruzioni ricevute e le motivazioni del voto espresso in modo difforme.
Il Presidente richiede formalmente che tutti i partecipanti all’Assemblea dichiarino l’eventuale esistenza, anche in relazione alle materie all'ordine del giorno, di situazioni che impediscano o sospendano per essi l’esercizio del diritto di voto ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e dello Statuto.
Il Presidente dà atto che nessuno effettua dichiarazioni al riguardo.
Il Presidente constata che:
- si è provveduto ad accertare l’identità e la legittimazione di tutti gli intervenuti a partecipare all’Assemblea nei modi previsti dalle norme vigenti;
- le assemblee ordinarie in unica convocazione sono regolarmente costituite qualunque sia la parte di capitale rappresentata.
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Quindi essendo state rispettate le formalità di convocazione e di comunicazione, il Presidente dichiara l’Assemblea ordinaria regolarmente costituita in unica convocazione, per discutere e deliberare sugli argomenti iscritti all’ordine del giorno.
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Prima di procedere all’esame dei punti all’ordine del giorno, il Presidente rammenta come sia opportuno dare alcune informazioni in merito alle modalità dello svolgimento dell’Assemblea, richiamando l'attenzione sulle indicazioni riportate nella documentazione contenuta nella cartella consegnata all’atto del ricevimento, nella quale sono contenuti:
1) Avviso di convocazione;
2) Relazione sulla Remunerazione redatta ai sensi dell'art.
123 - ter del TUF;
3) Relazione del Consiglio di Amministrazione ai sensi dell’art. 125 ter del TUF;
4) Documento informativo redatto ai sensi dell’articolo 84-bis del Regolamento Emittenti, relativo al piano di “performance shares”;
5) Norme di comportamento in caso di emergenza;
6) Presentazione piano di emergenza;
7) Domande dei soci pervenute per iscritto prima dell’Assemblea e relative risposte.
Il Presidente comunica che presso la postazione raccolta interventi posta al lato del tavolo di Presidenza sono a disposizione degli aventi diritto al voto presenti, copie della seguente documentazione:
1) Schede per la richiesta d’intervento;
2) Regolamento assembleare;
3) Riferimenti normativi dei casi di esclusione/sospensione voto;
4) Guida per l’azionista della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.;
5) Statuto sociale vigente;
6) Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari ai sensi dell’art. 123-bis del TUF.
Copia di tutta la documentazione che precede raccolta, in unico inserto, viene allegata al presente verbale sotto la lettera "B".
All'atto del ricevimento sono state altresì messe a disposizione dei Soci copie del progetto di Bilancio al 31 dicembre 2015.
Viene allegata al presente verbale sotto la lettera "C" copia del progetto di bilancio al 31 dicembre 2015 posto in approvazione.
Il Presidente informa che per le votazioni verrà utilizzata apposita procedura elettronica mediante l’apparecchio radiovoter, che è stato consegnato all'atto del ricevimento a ciascun avente diritto al voto, nel quale è memorizzato un codice di identificazione del medesimo e delle relative azioni rappresentate. Tale apparecchio è strettamente personale e le manifestazioni di voto devono essere effettuate personalmente dal titolare dello stesso.
Il voto si svolgerà in modo palese: gli aventi diritto saranno invitati a far rilevare elettronicamente la loro espressione di voto tramite il radiovoter e secondo le seguenti modalità:
1. occorre premere il tasto “F” per l’espressione del voto favorevole, ovvero il tasto “C” per l’espressione del voto contrario, oppure il tasto “A” per dichiarare la propria astensione dal voto. In questa fase è possibile ancora modificare la scelta effettuata premendo semplicemente il
tasto relativo alla nuova scelta;
2. dopo aver verificato sullo schermo la scelta effettuata, si deve premere il tasto “OK” per esprimere definitivamente il proprio voto; sullo schermo compare la conferma del voto espresso. Da questo momento il voto espresso non è più modificabile se non recandosi alla postazione di “voto assistito”.
La procedura gestita da ComputerShare S.p.A. produce gli esiti delle votazioni e gli elenchi separati per le diverse manifestazioni di voto, che saranno allegati alla verbalizzazione della presente Assemblea conformemente a quanto previsto dal citato Regolamento Emittenti.
Sempre il Presidente ricorda che i portatori di deleghe che, in ragione di diversi soggetti rappresentati, intendano esprimere voti diversificati su una stessa proposta, dovranno recarsi in ogni caso alla postazione di “voto assistito”, posta in adiacenza al tavolo della Presidenza.
Inoltre, il Presidente fa presente che:
a. gli aventi diritto al voto che intendano effettuare interventi sono invitati (i) a recarsi con il proprio radiovoter presso la postazione “Raccolta interventi” ubicata all’ingresso della sala assembleare, (ii) a ritirare e compilare l'apposita “scheda per richiesta di intervento” predisposta per l'argomento all’Ordine del Giorno indicando le proprie generalità e (iii) a consegnarla presso la medesima postazione;
b. al fine di consentire la più ampia partecipazione al dibattito, invita a formulare interventi che siano strettamente attinenti all'argomento all’ordine del giorno e il più possibile contenuti nella durata; in proposito il Presidente si riserva di dare indicazioni sulla durata massima degli interventi prima dell'apertura delle discussione, tenendo conto della rilevanza dell'argomento e del numero delle richieste di intervento depositate;
c. le risposte alle eventuali richieste verranno, di regola, fornite al termine di tutti gli interventi. Sono consentiti anche brevi interventi di replica. Gli interventi dovranno essere effettuati nell’apposita postazione situata a fianco del tavolo della Presidenza, dotata di apparecchiatura microfonica, al fine di consentirne la verbalizzazione;
d. gli interventi orali saranno riportati nel verbale in forma sintetica, con l’indicazione nominativa degli intervenuti, delle risposte ottenute e delle eventuali repliche;
e. coloro che intendano far rilevare a verbale il proprio intervento in forma integrale sono pregati di richiederlo e di consegnare copia dell’eventuale testo scritto al Notaio, al fine di agevolare la verbalizzazione;
f. si procede alla registrazione dei lavori assembleari solo al fine di facilitarne la verbalizzazione; una volta
eseguita la verbalizzazione si procederà alla distruzione della registrazione.
Il Presidente prega gli intervenuti di non assentarsi; se dovessero farlo, sono invitati a passare dall’apposito portale – già utilizzato all’ingresso – usando il radiovoter per segnalare il momento di uscita e quello del successivo rientro nell’area assembleare, e ciò ai fini della esatta e costante rilevazione dei presenti e del relativo numero delle azioni partecipanti alle singole votazioni, come disposto dalla normativa CONSOB.
Il Presidente dichiara aperti i lavori assembleari.
Sempre il Presidente comunica che, come consentito dall’articolo 127-ter del TUF, sono state presentate domande per iscritto dall'azionista Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx.
Le domande stesse e le relative risposte sono state inserite nella cartella consegnata agli azionisti all’atto del ricevimento.
In proposito, il Presidente specifica che nel fornire le risposte ci si è attenuti alle seguenti linee guida:
- le informazioni fornite sono relative ai temi connessi all’ordine del giorno della presente Assemblea Ordinaria;
- le domande relative a business diversi da quello bancario non sono state esaminate;
- è stata fornita una risposta unitaria alle domande aventi lo stesso contenuto, ovvero vertenti sui medesimi argomenti;
- le domande aventi ad oggetto richieste su dati previsionali, obiettivi quantitativi concernenti l'andamento della gestione nonchè dati contabili di periodo non sono state oggetto di risposta, atteso quanto previsto dalla normativa Consob in materia;
- nella formulazione delle risposte, ove necessario, si è fatto rimando alle voci del Bilancio pertinenti, senza riportarle;
- per i temi trattati in comunicati stampa si farà rimando all’informativa già diffusa al pubblico;
- le informazioni coperte da accordi di riservatezza e/o tutelati dalla normativa sulla privacy, nonché relative ad affari societari coperti da confidenzialità non saranno oggetto di risposta.
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Prima di passare alla trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno, il Presidente dà lettura delle seguenti comunicazioni.
"RELAZIONE DI INTERNAL AUDIT SULLE POLITICHE E PRASSI DI REMUNERAZIONE
Le Disposizioni di Vigilanza della Banca d’Italia in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari prevedono che la funzione di Revisione Interna (Internal Audit) verifichi con frequenza almeno annuale la rispondenza delle prassi di
remunerazione alle politiche approvate dall’Assemblea degli azionisti e alle citate disposizioni. È altresì previsto che le evidenze riscontrate nel corso degli accertamenti e le eventuali anomalie siano portate a conoscenza degli Organi e delle Funzioni competenti per l’adozione delle eventuali misure correttive, e per la valutazione della rilevanza ai fini di una pronta informativa alla Banca Centrale Europea (BCE) o alla Banca d’Italia. Gli esiti della verifica sono portati annualmente a conoscenza dell’Assemblea.
“La funzione di Revisione Interna, in ottemperanza alle disposizione regolamentari, verifica annualmente la rispondenza della prassi di remunerazione alle politiche approvate dall’Assemblea.
In particolare, la funzione ha effettuato accertamenti sul rispetto delle regole aziendali, sui contratti di assunzione e di risoluzione del rapporto di lavoro, sulle erogazioni effettuate nell’anno; particolare attenzione è stata rivolta al cd. “personale più rilevante”.
Le verifiche effettuate attestano che la Banca ha attuato le politiche approvate dall’Assemblea dei soci nel 2015, nel rispetto delle disposizioni di Vigilanza vigenti pro-tempore. Nessuna deliberazione è stata assunta con riguardo alla componente variabile del “personale più rilevante”. Nel luglio è stata erogata “una tantum” a 1.178 risorse per un importo medio a dipendente di circa 2.500 euro lordi.
Per quanto riguarda il Top Management, su proposta del Comitato di remunerazione sentito il parere della funzione Compliance, il Consiglio di Amministrazione nel gennaio 2016 ha deliberato un aumento per alcune figure manageriali con l’obiettivo di retention e allineamento ai benchmark di mercato. Non sono stati invece attivati patti di stabilità per il Top management; sul tema l’Amministratore Delegato ha comunicato nel febbraio 2016 che tale strumento non sarà utilizzato per il futuro.
Per le funzioni di controllo, come previsto dalle politiche, sono state erogate le indennità di posizione ai dirigenti responsabili delle strutture di primo, secondo e terzo livello organizzativo. Ai responsabili di tali strutture non è stata corrisposta la componente variabile.
Le politiche di remunerazione 2016 presentate in Assemblea sono state deliberate dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 14 marzo 2016 sentito il parere del Comitato Remunerazione. Il Comitato ha preventivamente acquisito il parere di conformità dalla funzione di Compliance e la relazione sulla coerenza del sistema con gli obiettivi di propensione al rischio dalla funzione di Risk Management”.
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COMUNICAZIONE SULLA CORPORATE GOVERNANCE
Per quanto attiene all’esercizio 2015, la Banca ha dato informativa sul proprio sistema di governo societario e
assetti proprietari, mediante un’apposita Relazione, approvata dal Consiglio di Amministrazione della Banca in data 25 febbraio 2016, depositata presso la sede sociale, pubblicata sul sito internet della Banca xxx.xxx.xx e trasmessa a Borsa Italiana S.p.A., che è a disposizione del pubblico dal 16 marzo 2016.
La Banca ha sostanzialmente reso conforme il proprio sistema di governo societario alle disposizioni previste dal Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, ultima versione del luglio 2015, cui la Banca aderisce. L’adesione al Codice si sostanzia nella chiara distinzione dei ruoli e delle responsabilità, nell’appropriato bilanciamento dei poteri, nell’equilibrata composizione degli organi societari e poggia i suoi fondamenti organizzativi sull’efficacia dei controlli, sul presidio di tutti i rischi aziendali, sull’adeguatezza dei flussi informativi e sulla responsabilità sociale di impresa.
In particolare la Banca ha:
1. nominato l’Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e gestore dei rischi;
2. istituito i seguenti Comitati endoconsiliari:
a) Comitato Rischi;
b) Comitato Remunerazione;
c) Comitato Nomine (anche con il compito di svolgere le attività afferenti l’autovalutazione del Consiglio di Amministrazione); e
d) Comitato per le Operazioni con Parti Correlate;
3. adottato la “Global Policy in materia di operazioni con parti correlate e soggetti collegati, obbligazioni degli esponenti bancari” che racchiude in un unico documento le disposizioni a valere per il Gruppo sulla disciplina dei conflitti di interesse di cui:
− al Regolamento CONSOB n. 17221 / 2010, relativo
alla trasparenza e correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate poste in essere dalle società quotate;
− alla Circolare Banca d’Italia 263/2006 - Titolo V,
Capitolo 5, attuativa della delega attribuita dall’art. 53 del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (il “TUB”) in relazione alle condizioni e limiti per l’assunzione, da parte delle banche, di attività di rischio nei confronti di coloro che possono esercitare, direttamente o indirettamente, un’influenza sulla gestione della banca o del gruppo bancario nonché dei soggetti a essi collegati;
− all’art. 136 TUB in materia di obbligazioni degli
esponenti bancari.
Inoltre, la Banca ha adottato, con apposita delibera del Consiglio di Amministrazione, anche un modello di
organizzazione, gestione e controllo (il c.d. “Modello Organizzativo 231”), il quale mira ad assicurare un sistema modulato sulle specifiche esigenze determinate dall’entrata in vigore del D.Lgs. n. 231/2001, concernente la responsabilità amministrativa delle società per i reati commessi da soggetti apicali o persone sottoposte alla loro direzione o vigilanza.
Il Modello Organizzativo 231 prevede anche un sistema di controllo e disciplinare atto a contrastare la commissione dei reati e a rilevare e sanzionare l’eventuale mancato rispetto delle misure in esso indicate. La funzione di vigilanza sul funzionamento e l’osservanza del Modello Organizzativo 231 e la cura del suo aggiornamento vengono svolte da uno specifico Organismo di Vigilanza 231, la cui autonomia e indipendenza, già garantita dal fatto di essere composto da professionisti esterni e da un amministratore non esecutivo e indipendente, è ulteriormente rafforzata dall’attribuzione al medesimo Organismo di specifici poteri di iniziativa, di controllo e di autonomia di spesa.
Il Modello Organizzativo 231 della Banca, da ultimo aggiornato a ottobre 2013, in corso di revisione, è costituito dai seguenti documenti:
- Policy per la prevenzione dei rischi ex D.lgs 231/2001;
- Codice Etico di Gruppo.
Il Modello Organizzativo 231 comprende anche i protocolli, allegati alla citata Policy, che esplicitano, per ogni unità organizzativa aziendale, i “reati presupposto” teoricamente commissibili, i presidi di controllo in essere, i principi di comportamento da tenere nello svolgimento delle attività sensibili ed i riferimenti alla normativa interna aziendale che disciplina la materia.
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Il Presidente informa, infine, che con delibera del Consiglio di Amministrazione in data 14 marzo 2016 è stato approvato l’aggiornamento del “Progetto di governo societario” redatto sulla base delle Disposizioni di Vigilanza di Banca d’Italia, la cui prima versione era stata predisposta nel 2009; l’aggiornamento è stato effettuato a seguito delle modifiche organizzative e delle variazioni al perimetro del Gruppo Monte dei Paschi, nonché delle novità normative di recente intervenute.
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COMUNICAZIONE DI ADEGUAMENTO DEL COMPENSO ALLA SOCIETÀ DI REVISIONE LEGALE DEI CONTI
Informo che in data 31 luglio 2015 il Collegio Sindacale si è riunito per esaminare la lettera del 23 giugno 2015 fatta pervenire dalla Reconta Xxxxx & Young S.p.A. – società di revisione legale dei conti incaricata fino al bilancio al 31 dicembre 2019 – con la quale la medesima ha inoltrato una richiesta di integrazione dei corrispettivi, per le attività
di revisione svolte nell’esercizio 2015, rispetto a quanto incluso nella proposta iniziale del 14 dicembre 2010 approvata, su proposta motivata del Collegio Sindacale, dall’Assemblea degli azionisti della Banca tenutasi il 29 aprile 2011 e a quanto indicato nella lettera integrativa del 18 febbraio 2014, approvata dal Consiglio di Amministrazione nella riunione dell' 11 marzo 2014.
Tale integrazione, che si sostanzia in un aumento di Euro
35.000 (oltre IVA e spese), riguarda l’attività di revisione contabile del bilancio di esercizio al 31.12.2015 e le attività di verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili a seguito dell’operazione di fusione in BMPS di Xxxxxx.xx S.p.A. avvenuta nel corso del 2015. L’incremento orario è stato quantificato in 380 ore in più.
La normativa CONSOB consente che – laddove espressamente previsto dalla proposta iniziale della società di revisione
– al verificarsi di circostanze eccezionali od imprevedibili rispetto al momento della pattuizione, il compenso possa essere adeguato con delibera del Consiglio di Amministrazione, senza cioè sottoporlo nuovamente all’Assemblea dei soci. La stessa Commissione ha pure precisato che sarà poi cura del Presidente dell’Assemblea comunicare ai soci le modifiche e le integrazioni deliberate dal Consiglio medesimo.
Ciò premesso, i Xxxxxxx hanno dato atto che la richiesta della Reconta Xxxxx & Xxxxx S.p.A. possa rientrare nelle previsioni indicate nelle Comunicazioni CONSOB n. 96003558 e
n. 96003556 del 18 aprile 1996, in quanto la proposta di incarico iniziale datata 14 dicembre 2010, al capitolo VI, contiene le precisazioni che i tempi e i corrispettivi stimati “potranno essere rivisti” nel caso in cui si dovessero presentare circostanze eccezionali ed imprevedibili.
Conseguentemente i Xxxxxxx, constatando la legittimità formale della richiesta ed entrando nel merito dei contenuti, hanno verificato che le su riferite argomentazioni presentate a supporto delle richieste possano effettivamente inquadrarsi come “eccezionali” e “imprevedibili”. Il Collegio Sindacale con proposta del 30 ottobre 2015 ha pertanto proposto al Consiglio di Amministrazione di approvare l’integrazione dei corrispettivi previsti per lo svolgimento dell’incarico di revisione contabile, come richiesto dalla società Reconta Xxxxx & Young S.p.A..
Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 6 novembre 2015, preso atto della su esposta proposta del Xxxxxxxx Xxxxxxxxx, ha approvato l’incremento di Euro 35.000 (oltre IVA e spese) del compenso in favore di Reconta Xxxxx
& Xxxxx S.p.A. per l’esercizio 2015, fermo restando per gli altri aspetti la validità della delibera assembleare del 29 aprile 2011.
Il Presidente passa quindi alla trattazione del primo punto all'ordine del giorno dell'Assemblea.
"Punto 1) Bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2015, corredato dalle Relazioni del Consiglio di Amministrazione, della Società di Revisione e del Collegio Sindacale; deliberazioni inerenti e conseguenti."
Interviene fuori dalla postazione microfonica il Signor Xxxx Xxxxx XXXXXXXXXX chiedendo perchè non sia stato messo a disposizione dei soci il testo della sintesi che andrà ad esporre il Presidente così da poterlo meglio seguire.
Risponde il Presidente che è prevista solo l'illustrazione dell'AD, che la relazione del CDA è solo quella allegata al bilancio e che quanto andrà per dire è facilmente comprensibile.
Quindi il Presidente ricorda che gli adempimenti informativi previsti dalla legge sono stati regolarmente espletati mediante deposito della documentazione di bilancio, a norma di legge, con tempi e modalità precedentemente enunciati, in modo tale da consentire agli azionisti un meditato e tempestivo esame e, pertanto, la lettura integrale risulterebbe di fatto prolungata e ripetitiva.
Il Presidente dichiara quindi che intende astenersi dal procedere alla lettura integrale del testo della documentazione del bilancio di esercizio, messa a disposizione degli azionisti nei termini e con le modalità previste dalle normative vigenti.
Il Presidente, constatato che nessuno si oppone, chiede all’Amministratore Delegato di presentare il bilancio anche avvalendosi di slides.
Su invito del Presidente, alle ore 10 (dieci) e minuti 13 (tredici), prende quindi la parola l'Amministratore Delegato Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx, il quale procede all'illustrazione del bilancio con l'ausilio di alcune "slides" che vengono contestualmente proiettate nella sala.
Le stampe delle suddette "slides", riunite in un unico inserto, vengono allegate alla presente verbalizzazione sotto la lettera "D" per formarne parte integrante e sostanziale.
Ultimato l'intervento dell'Amministratore Delegato, il Presidente comunica che alle ore 9 (nove) e minuti 50 (cinquanta) hanno fatto ingresso nella sala assembleare il Sindaco Effettivo Xxxxx Xxxxxxxxx ed il Consigliere Xxxxxxxx Xxxxxxxx.
Su invito del Presidente, alle ore 10 (dieci) e minuti 46 (quarantasei), prende la parola il Presidente del Collegio Sindacale per l'intervento di sua competenza attinente al bilancio e che di seguito si riporta per come effettuato:
"Buongiorno a tutti. Signori azionisti, questo Collegio ha provveduto a depositare nei termini di legge la propria relazione, nella sua versione integrale, in data 15 marzo 2016. In questa sede darò invece lettura di una sintesi di tale relazione, soffermandomi sugli aspetti di rilievo e di maggiore interesse per gli azionisti, a cui rivolgo un saluto.
Nel corso del 2015 la Banca ha operato in un contesto macroeconomico in miglioramento.
Permangono tuttavia elementi di incertezza che ne condizionano le prospettive evolutive, unite alla consistenza ancora elevata dei prestiti deteriorati.
Il risultato dell’esercizio è stato positivo, in sede consolidata, per Euro mil. 388,1 e sul bilancio individuale per Euro mil. 416,6, tenendo conto degli effetti della contabilizzazione a "saldi chiusi" dell’operazione Alexandria, descritta più avanti ed anche in Nota integrativa. Tale contabilizzazione ha comportato un contributo positivo netto di Euro mil. 500 sull’esercizio ed effetti negativi imputati a patrimonio netto che, unitamente ad altre riserve negative, generano complessivamente perdite ed oneri da ripianare nei termini proposti dagli Amministratori.
Attività del Collegio Sindacale.
Preliminarmente si precisa che questo Collegio sindacale è stato nominato dall’Assemblea dei soci in data 16 aprile 2015. La presente Relazione riferisce tuttavia anche dell’attività di vigilanza espletata dal precedente Organo nel periodo 1° Gennaio – 16 Aprile 2015.
Dopo l’avvio del Meccanismo di vigilanza unico con l’attribuzione alla BCE di compiti specifici di vigilanza prudenziale, avvenuto com’è noto alla fine del 2014, è stata avviata da questo Collegio sindacale l’interlocuzione con il nuovo referente ed in particolare con il Joint Supervisory Team (JST), con il quale sono stati tenuti incontri e ne sono stati programmati di ulteriori per l’esercizio in corso.
Si evidenzia pure che nel 2015, a livello sistemico, è proseguito il complessivo processo di adeguamento e coordinamento della normativa bancaria nazionale, nell’ottica di pervenire al raggiungimento di un maggior livello di integrazione con l’assetto normativo ed istituzionale della vigilanza bancaria europea.
Al riguardo rileva, in particolare, il recepimento nell’ordinamento italiano della Bank Recovery and Resolution Directive finalizzata a stabilire una procedura armonizzata di prevenzione e gestione delle crisi delle imprese bancarie e finanziarie.
Nell’ambito del Gruppo MPS, le previsioni normative esposte hanno trovato recepimento in un apposito documento interno
che ha delineato il complessivo processo di Governo del Recovery Plan, definendo per ciascuna attività i ruoli e le responsabilità di riferimento.
L’azione di vigilanza assegnata istituzionalmente al Collegio sindacale è stata condotta seguendo un articolato programma operativo che è stato ripianificato al momento dell’insediamento del nuovo Organo di controllo, avvenuto, come detto, a seguito di delibera dell'Assemblea del 16 aprile 2015.
Nel corso dell’esercizio, sono state quindi tenute n. 67 adunanze, regolarmente convocate e costituite, nelle quali si è focalizzata l’attenzione su varie tematiche poste all’ordine del giorno, facendo intervenire di volta in volta i Responsabili delle funzioni di controllo e delle strutture di maggiore riferimento, i Collegi sindacali delle principali controllate e la Società di revisione.
Si è inoltre provveduto al rilascio di pareri e specifiche osservazioni e/o considerazioni sugli ambiti richiesti dagli Organi di vigilanza, oltre che dalle altre norme in vigore.
Abbiamo poi ricevuto ed analizzato i vari flussi informativi inviati periodicamente dalle funzioni di controllo ed abbiamo partecipato sistematicamente alle riunioni dei Comitati endoconsiliari che sono stati costituiti secondo la normativa di riferimento.
Con la collaborazione della Funzione di revisione interna sono state eseguite n. 8 verifiche presso strutture centrali e periferiche. Per queste ultime, il Collegio sindacale si è recato direttamente presso la rete sia domestica che estera.
In particolare, seguendo un criterio di priorità, le citate verifiche presso le strutture centrali hanno riguardato più fasi del processo del credito ed hanno avuto l’obiettivo di accertarne il grado di efficacia e di efficienza.
Abbiamo potuto constatare, con riferimento alla definizione delle politiche creditizie, una situazione di sostanziale presidio sugli indirizzi codificati e sulle metodologie in uso.
Ci siamo poi concentrati sul processo di valutazione del credito, focalizzando l’attenzione sulla stima analitica dell'esposizioni per cassa dei crediti verso la clientela classificata a sofferenza, il cui esito ha evidenziato la presenza di varie aree di miglioramento, scontando le complesse attività progettuali e riorganizzative in corso, peraltro attuate in coerenza con le azioni correttive indicate dalla BCE.
In ogni caso, il coverage del Gruppo risulta allineato o in alcuni casi superiore a quello di Sistema, e l’anzianità media delle posizioni in linea con quella delle altre banche.
La Direzione della Banca ha comunque sempre avuto ben presenti tutti gli aspetti qui rappresentati ed ha promosso
le iniziative idonee a avviare a soluzione i problemi.
Con riferimento al comparto estero, è stata condotta una verifica presso la filiale di New York, dalla quale è emerso un andamento regolare dell’operatività, prevalentemente conforme alle norme locali che ne regolano lo svolgimento oltre che a quelle interne, come peraltro hanno confermato le risultanze delle ispezioni effettuate nel corso del 2015 sia dalla Federal Reserve Bank of New York e dal New York State Department of Financial Service.
Per quanto attiene al Servizio antiriciclaggio si è dato atto dei miglioramenti registrati con riferimento al tasso di copertura della clientela con questionario di adeguata verifica, pure in presenza di un certo ritardo nel portare avanti le azioni di rimedio pianificate.
Osservazioni sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e in particolare sulle operazioni ed eventi di maggiore rilevanza.
La relazione sulla gestione riporta le operazioni e gli eventi di maggior rilievo verificatisi nel corso dell’esercizio.
In questa sede tra quelli più significativi segnaliamo che nel Dicembre 2015 la Banca ha preso atto che la Consob, con propria delibera, ha stabilito la non conformità del bilancio consolidato di esercizio 2014 e della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2015 con specifico ed esclusivo riferimento alla contabilizzazione delle poste contabili inerenti l’operazione "Alexandria". La citata operazione (posta in essere nel 2009 ed avente a oggetto investimenti in BTP in asset swap con scadenza 2034 del valore di Euro mld. 3) è stata chiusa anticipatamente, in accordo con la controparte Nomura International PLC, nel mese di Settembre 2015 ed ha consentito alla Banca di chiudere l’operazione con uno sconto, rispetto al pricing dell’operazione condiviso con la controparte, di Euro mil. 440, al netto del ristoro del funding benefit di Euro mil.
188 riconosciuto alla controparte medesima.
L’impatto economico della transazione rilevato nel bilancio 2015, dopo la citata variazione dell’impostazione contabile richiesta dalla Consob (impostazione a "saldi chiusi" o come derivato sintetico), è risultato positivo per Euro mil. 252 al lordo dell’effetto fiscale.
Operazioni infragruppo, con parti correlate, atipiche o inusuali e rientranti tra le obbligazioni degli esponenti bancari.
La Relazione sulla gestione, la Nota integrativa, le informazioni rese durante i lavori del Consiglio di Amministrazione e del Comitato esecutivo (fintanto esistente), nonché quelle ricevute dai vari responsabili delle funzioni di controllo e delle altre strutture di riferimento, dai collegi sindacali delle società controllate
e dalla Società di revisione, non hanno evidenziato l’esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali, comprese quelle infragruppo o con parti correlate che possano dare luogo a dubbi in ordine alla loro correttezza.
Il Collegio sindacale assicura infine di aver vigilato sul rispetto delle disposizioni concernenti le operazioni compiute con i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo della Banca o di società del Gruppo, affinché tali operazioni fossero sempre poste in essere nel rispetto dell’art. 136 del TUB, oltre che delle Istruzioni di vigilanza e formassero, in ogni caso, oggetto di deliberazione presa con il voto unanime dell’Organo amministrativo e del Collegio sindacale, fermi restando gli obblighi previsti dall’art. 2391 del Codice civile in materia di interessi degli amministratori.
Avuto quindi riguardo a quanto sopra, si conferma che i principi di corretta amministrazione risultano essere stati costantemente applicati.
Attività di vigilanza in particolare sull’adeguatezza del sistema dei controlli interni.
Nel corso dell’esercizio questo Collegio ha vigilato sull’adeguatezza e sul concreto funzionamento del sistema dei controlli interni nell’ottica di verificare che le procedure aziendali fossero in grado di garantire un efficiente monitoraggio dei fattori di rischio, nonché la pronta emersione e una corretta gestione delle criticità.
Si è pertanto costantemente interagito con tutte le funzioni coinvolte nel sistema dei controlli sia in modo diretto, attraverso incontri formali con i rispettivi responsabili, che indiretto, ovvero ricevendo dalle medesime strutture adeguati flussi informativi periodici o relativi a specifiche situazioni o andamenti aziendali.
Nell’ambito delle funzioni di controllo, rileva in particolare il ruolo dell’Audit, cui competono i controlli di 3° livello, assicurato dalla Direzione revisione interna, struttura indipendente da quelle operative. Questa costituisce la principale funzione di cui si avvale il Collegio Sindacale per l’espletamento dei propri compiti e, attraverso il suo responsabile, questo stesso Xxxxxx si mantiene informato sugli andamenti anomali, sulle violazioni delle procedure e della regolamentazione, nonché sulla funzionalità del complessivo sistema di controlli interni.
Dalla medesima funzione abbiamo dunque ricevuto la necessaria assistenza per l’esecuzione delle verifiche precedentemente riferite."
Interviene fuori dalla postazione microfonica il Signor Xxxxxx Xxxxxxxxx sostenendo che quanto espone il Presidente del Collegio Xxxxxxxxx non interessa gli azionisti e specialmente l’azionista di minoranza e chiede che se ne interrompa la lettura, dando maggiore spazio alle domande
pervenute dagli azionisti, che giudica interessanti, e alle relative risposte.
Il Presidente risponde all'intervenuto che quanto riferito dal Presidente del Collegio Xxxxxxxxx può interessare altri azionisti presenti e che non mancherà il tempo per la discussione. Invita quindi il Presidente del Collegio Sindacale a proseguire nel suo intervento.
Il Presidente del Collegio Xxxxxxxxx riprende come segue il suo intervento:
"Quanto alle funzioni di terzo livello (audit), abbiamo dunque ricevuto da esse la necessaria assistenza per l’esecuzione delle verifiche precedentemente riferite e siamo stati destinatari di rapporti ispettivi, selezionati sulla base di criteri di rilevanza condivisi, contenenti gli esiti degli accertamenti che tale Funzione ha effettuato nel corso dell’anno. In merito agli aspetti di rilievo emersi, ci siamo attivati affinché venissero assunte, dalle competenti funzioni, le necessarie azioni di rimedio, mentre con particolare riguardo agli adempimenti normativi in materia di antiriciclaggio, sono state predisposte le previste segnalazioni alle competenti autorità pubbliche. Questa specifica attività è stata condivisa anche dall’Organismo di vigilanza, ex D. lgs. 231/01 che ha sottoscritto le segnalazioni in parola. Nel corso del 2015 la Funzione di audit ha svolto, per la sola Capogruppo, n.
589 interventi di revisione su n. 567 programmati, con una percentuale di completamento dell’Audit Plan 2015 pari al 104%.
Più in generale sono risultate da rafforzare le strutture di controllo di primo livello.
Venendo alle funzioni di controllo di 2° livello, si riferisce quanto segue.
La Funzione di controllo dei rischi, svolta dalla Direzione rischi, a diretto riporto dell’Amministratore delegato, è coinvolta nella definizione del Risk Appetite Framework (RAF), di cui ne verifica nel continuo l’adeguatezza e le varie fasi che ne costituiscono il processo di gestione, nonché nella fissazione dei limiti operativi all’assunzione delle varie tipologie di rischio.
La revisione effettuata dall’Audit sul RAF ha consentito di apprezzare le scelte adottate e l’impostazione complessiva del framework metodologico. La suddetta Funzione, oltre a collaborare - come detto - alla definizione del RAF, è chiamata a fornire pareri preventivi sulle tematiche connesse alle cosiddette Operazioni di Maggiore Xxxxxxx oltre a svolgere specifiche attività di controllo sulle esposizioni creditizie relativamente alla valutazione della coerenza delle classificazioni, alla congruità degli accantonamenti ed all’adeguatezza del processo di recupero.
Sul processo di identificazione e gestione delle operazioni
della specie è stato espresso dalla Funzione di audit un parere positivo, soprattutto per la fase di execution.
Quanto invece alla Funzione di compliance, più di recente collocata a diretto riporto dell’Amministratore delegato, essa governa il rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, anche mediante il raccordo con le attività dei presidi organizzativi interni, incentrati sul controllo del rispetto di norme specialistiche. Ciò con l’intento di perseguire criteri di efficacia ed efficienza operativa in maniera integrale ed in linea con i requesiti regolamentari.
La Direzione revisione interna, a conclusione dell’attività svolta nel 2015, così come rappresentato al Collegio Sindacale nel corso di un’apposita audizione, ha confermato, attraverso la propria "Relazione" la complessiva adeguatezza circa il presidio dei rischi, esprimendo giudizio di "parzialmente favorevole".
Su questi presupposti e con particolare riferimento agli specifici contesti operativi analizzati ed alle conseguenti azioni correttive pianificate ed attuate, si ritiene che il sistema dei controlli interni consenta, nel suo complesso, di garantire il presidio dei rischi nonché la loro corretta gestione, così come previsto dalla normativa.
Attività di vigilanza sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo.
Nel corso dell'esercizio 2015, il Consiglio di amministrazione ha deliberato, in più fasi, di modificare la struttura organizzativa della Capogruppo, mediante manovre orientate a supporto delle strategie aziendali attraverso diversi ambiti di intervento che hanno principalmente interessato il rafforzamento e l’evoluzione delle modalità di governo della filiera creditizia, il potenziamento dell’adeguatezza organizzativa nel rispetto delle previsioni regolamentari, il miglioramento dell’efficacia commerciale e dell’efficienza operativa.
Il Collegio Sindacale, in relazione alle suddette iniziative assunte dalla Banca, ha rivolto particolare attenzione all’analisi di sostenibilità ed adeguatezza della struttura organizzativa, osservando che la sua ottimale realizzazione non potrà comunque prescindere dal rafforzamento dei sistemi informativi.
Attività di vigilanza sul sistema amministrativo contabile. Con riferimento all’attività di vigilanza sul sistema amministrativo contabile della Società, si è provveduto a valutarne l’adeguatezza sulla base degli accertamenti condotti direttamente da questo Collegio, oltre che tramite il periodico scambio di informazioni con la Società di revisione. Nel corso del 2015 non abbiamo ricevuto da detta Società segnalazioni su fatti ritenuti censurabili. Con essa abbiamo altresì avuto modo di condividere le procedure
adottate nella predisposizione del Bilancio e, pertanto, per quanto riguarda la sua formazione, possiamo dare atto della generale conformità alla legge ed ai provvedimenti normativi emanati in materia.
Il Collegio Sindacale, alla data di deposito della presente Relazione, ha ricevuto, da parte di un’associazione di azionisti, sottoscritta in proprio anche da singoli soci, una lettera raccomandata datata 22 febbraio 2016 indirizzata, tra gli altri, al Presidente del Collegio Sindacale.
Tale documento fa riferimento sia all’art. 2408 che all'art. 2409 del Codice Civile, ma in generale richiama la normativa italiana e comunitaria vigente ed è rivolta, come detto, non solo al Collegio Sindacale ma anche ad altri soggetti ed quindi è da ritenersi un intervento più ampio rispetto ad una denuncia pura e semplice ai sensi dell'art. 2408 del Codice civile.
Nel caso specifico non si tratta di fatti puntuali, ma di osservazioni di carattere generale che tra l’altro trovano già riscontro nella Relazione dei Documenti di bilancio.
Quanto invece alla asserita interrelazione tra l’ ammontare dei crediti deteriorati e la "mala gestio" nell’erogazione del credito, sebbene quanto affermato non esponga fatti specifici e dettagliati, ma abbia piuttosto un contenuto ampio e generico, si fa presente che a seguito delle varie attività di verifica effettuate dalla BCE nel 2014 e nel 2015 (AQR, SREP e follow up On site inspection), dalle risultanze delle stesse, non sono emersi aspetti che potrebbero configurare quanto affermato.
Nel corso dell’esercizio sono stati inoltre indirizzati a questo Collegio alcuni esposti che non hanno avuto per oggetto materie o circostanze che obblighino a una particolare menzione, giacché non rientrano nelle competenze specifiche dell’Organo di Controllo. Il Collegio ha tuttavia avuto premura di verificare il fondamento delle osservazioni ricevute, promuovendo, se del caso, la rimozione delle cause che avevano dato loro origine.
Sulla base delle illustrazioni che precedono, possiamo attestare che, nello svolgimento dell’attività sociale dell’esercizio 2015, non sono stati rilevati fatti censurabili o irregolarità meritevoli di specifica segnalazione agli azionisti od omissioni di rilievo.
Ciò posto, il Collegio Sindacale, esaminato il contenuto delle relazioni redatte dalla Società di revisione, preso atto delle attestazioni rilasciate congiuntamente da Consiglio di Amministrazione e dal Dirigente Preposto, non avendo proposte da formulare ai sensi dell’art. 153, comma 2, del TUF, esprime il proprio parere favorevole all’approvazione del bilancio ed alla copertura parziale della perdita residua nei termini proposti dagli
Amministratori."
°°°°°
Riprende la parola il Presidente rendendo noto che, con riferimento all'adempimento previsto dalla comunicazione Consob DAC 96003558 del 18 aprile 1996, punto D.1.1., per l'incarico di revisione contabile del bilancio civilistico e consolidato della Banca al 31 dicembre 2015, la Società Reconta Xxxxx & Young S.p.A. ha impiegato, complessivamente,
n. 9.550 ore per un corrispettivo di Euro 731.803,00 (settecentotrentunomilaottocentotré virgola zero zero) al netto di I.V.A. e spese.
°°°°°
Su invito del Presidente, prende la parola il Xxxx. Xxxxxxxxxxxx Xxxxxxxxx che, in rappresentanza della Società di Revisione Reconta Xxxxx & Young S.p.A., dà lettura della relazione e relativo giudizio della stessa secondo il testo di seguito trascritto:
"RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE INDIPENDENTE Al SENSI DEGLI ARTT. 14 E 16 DEL D.LGS. 27 GENN AIO 2010, N. 39.
Agli Azionisti della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. Relazione sul bilancio d'esercizio.
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2015, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla relativa nota integrativa.
Responsabilità degli amministratori per il bilancio d'esercizio.
Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05.
Responsabilità della società di revisione.
È nostra la responsabilità di esprimere un giudizio sul bilancio d'esercizio sulla base della revisione contabile. Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) elaborati ai sensi dell'art. 11, comma 3, del D.Lgs. 39/10. Tali principi richiedono il rispetto di principi etici, nonché la pianificazione e lo svolgimento della revisione contabile al fine di acquisire una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio non contenga errori significativi.
La revisione contabile comporta lo svolgimento di procedure volte ad acquisire elementi probativi a supporto degli importi e delle informazioni contenuti nel bilancio d'esercizio. Le procedure scelte dipendono dal giudizio
professionale del revisore, inclusa la valutazione dei rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Nell'effettuare tali valutazioni del rischio, il revisore considera il controllo interno relativo alla redazione del bilancio d'esercizio dell'impresa che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta al fine di definire procedure di revisione appropriate alle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno dell'impresa. La revisione contabile comprende altresì la valutazione dell'appropriatezza dei principi contabili adottati, della ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, nonché la valutazione della presentazione del bilancio d'esercizio nel suo complesso.
Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Giudizio.
A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. al 31 dicembre 2015, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data, in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05.
Richiami d'informativa.
Si richiama l'attenzione sui seguenti aspetti:
- la Società ha modificato la contabilizzazione dell'operazione "Alexandria", stipulata con Nomura International PLC nel 2009 e chiusa nel corso del 2015. Le ragioni di tale modifica e i relativi effetti sul bilancio d'esercizio sono illustrati nella Sezione "Rettifica dei saldi dell'esercizio precedente in conformità alle disposizioni dello IAS8 (Principi contabili, cambiamenti di stime contabili ed errori)" della nota integrativa;
- nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione gli amministratori informano in merito alla conclusione del Supervisory Review and Evaluation Process per l'anno 2015 ("SREP Decision") da parte della Banca Centrale Europea (BCE), che fissa il requisito patrimoniale minimo in termini di Common Equity Tier 1 Ratio. Con la medesima SREP Decision la BCE ha richiesto, tra l'altro, la prosecuzione delle iniziative volte a fronteggiare i crediti deteriorati, insieme ad iniziative di ristrutturazione, ivi incluse
operazioni | di | aggregazione. | Alla luce delle | azioni |
intraprese | a | fronte delle | richieste della | BCE e |
dell'aggiornamento delle previsioni pluriennali del Gruppo Montepaschi, che confermano il mantenimento dei requisiti patrimoniali richiesti, gli amministratori hanno redatto il
bilancio nel presupposto della continuità aziendale.
Il nostro giudizio non contiene rilievi con riferimento a tali aspetti.
Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari. Giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari con il bilancio d'esercizio.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere, come richiesto dalle norme di legge, un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e delle informazioni della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98, la cui responsabilità compete agli amministratori della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., con il bilancio d'esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. al
31 dicembre 2015. A nostro giudizio la relazione sulla gestione e le informazioni della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. al 31 dicembre 2015.
Milano, 15 marzo 2016 Reconta Xxxxx & Young S.p.A.
Xxxxxxxxxxxx Xxxxxxxxx, socio"
*******
Il Presidente dichiara quindi aperta la discussione circa il primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria, rinnovando l’invito a coloro che intendono prendere la parola a prenotarsi mediante la compilazione della “scheda per richiesta di intervento”, recandosi con il proprio radiovoter presso l’apposita postazione per consegnarla.
Ricorda che terminata la discussione si procederà alla votazione, previa lettura della relativa proposta del Consiglio di Amministrazione.
Il Presidente rinnova l’invito a formulare interventi che siano strettamente attinenti al punto all’ordine del giorno in trattazione e il più possibile contenuti nella durata.
Tenuto conto del numero delle richieste d’intervento e della rilevanza dell’argomento in discussione, il Presidente chiede a coloro che hanno intenzione di intervenire di contenere ciascun intervento nell’ambito di 10 (dieci) minuti, con eventuale successiva replica di ulteriori 3 (tre) minuti.
Il Presidente invita quindi gli interveniendi a prendere la parola nell'ordine che segue:
Prende la parola alle ore 11 (undici) e minuti 17 (diciassette) il Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx in rappresentanza della Fondazione Monte dei Paschi e svolge l'intervento di seguito riportato:
"Signor Presidente del Consiglio di Amministrazione, Signor Amministratore Delegato, Signori Consiglieri, Signori Sindaci, Signori Azionisti, nel preannunciare il voto favorevole ai punti all’ordine del giorno, la Fondazione Monte dei Paschi di Siena ritiene necessario svolgere alcune considerazioni sui rapporti tra le due istituzioni.
La Banca e la Fondazione sono accomunate non solo dalla denominazione, dall’origine legata alla legge Amato di privatizzazione degli enti pubblici creditizi e dal radicamento nel territorio storico di riferimento. Esse sono accomunate, altresì, dai percorsi paralleli di risanamento e di rilancio, ancorché su scala diversa, intrapresi negli ultimi anni, anche all’insegna della discontinuità, e che non sono ancora conclusi.
Per quanto riguarda la Fondazione, essa ha visto ridursi in parallelo la propria dotazione patrimoniale e la partecipazione azionaria nella banca conferitaria. La partecipazione ammontava al 33,5% a fine 2013, è scesa al 2,5% nel 2014, si è attestata nel 2015 all’1,49% in seguito all’ultimo aumento di capitale e all’entrata del Ministero dell’Economia e delle Finanze nella compagine degli azionisti.
Non è stato dunque reciso del tutto il filo che la lega alla banca conferitaria. Ciò, non solo in relazione alle attese della comunità locale, ma anche in conformità al proprio mandato statutario e a una visione strategica di investitori di lungo periodo attuata nel 2014 anche attraverso il patto di sindacato con BTG Pactual e Fintech Advisory Inc.
Negoziato in condizioni oggi non più ripetibili e giunto ormai alla sua scadenza naturale, il patto di sindacato ha consentito alla Fondazione di concorrere a determinare la designazione degli attuali componenti del Consiglio di Amministrazione della Banca. Ad essi esprimiamo ancora una volta piena fiducia.
I rapporti con i pattisti, nonché con gli altri azionisti di rilievo, sono stati costruttivi anche nei momenti più delicati. Anche ad essi va un ringraziamento per la fattiva collaborazione.
La Fondazione ha contribuito al successo degli ultimi aumenti di capitale con esborsi finanziari, considerate le attuali consistenze patrimoniali, molto rilevanti (125 milioni nel 2014, 22 milioni nel 2015 al netto delle vendite effettuate), pur sempre nel rispetto dei limiti di concentrazione degli investimenti previsto dal Protocollo sottoscritto dall’ACRI e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’aprile 2015.
A partire dal 2014 la Fondazione ha avviato, e
sta gestendo con determinazione, un contenzioso complesso nelle sedi civili e penali competenti correlato alle note vicende dell’acquisizione della Banca Antonveneta. Da esso la Fondazione si attende, pur con i tempi non brevi richiesti dalle procedure, un ristoro economico importante.
In attuazione dei principi di indipendenza organizzativa e funzionale posti dalla normativa di riferimento, la Fondazione negli ultimi anni ha cercato di porsi come diaframma tra istanze politico-territoriali e la gestione della Banca, senza per questo chiudersi nell’autoreferenzialità. Con gli enti designanti e con le altre istituzioni locali, la Fondazione intrattiene, infatti, rapporti costanti specie sul versante dei progetti elaborati con modalità innovative e di partecipazione, secondo una visione della Fondazione come catalizzatore delle migliori energie del territorio. Nelle settimane scorse la Fondazione ha organizzato con gli enti designanti e con un ampio gruppo di stakeholders incontri finalizzati a dibattere anche i rapporti tra Fondazione, Banca e territorio.
La Fondazione auspica e si aspetta che il
percorso di risanamento e di rilancio della Banca, che emerge anche dai dati di bilancio ora sottoposti ad approvazione, possa proseguire al fine di creare nuovo valore per gli azionisti, di ripristinare al più presto il flusso dei dividendi e di favorire lo sviluppo economico in particolare del territorio senese.
Anche eventuali operazioni strategiche di mercato, in linea con le indicazioni dell’Autorità europea di vigilanza, dovrebbero tener conto in modo adeguato delle aspettative reddituali e patrimoniali degli azionisti, nonché, per quanto possibile, del territorio storico di riferimento.
Nel rispetto dei vincoli normativi e degli impegni assunti con il Protocollo ACRI-MEF, la Fondazione continuerà a fare la propria parte, in particolare nella prospettiva di concorrere eventualmente a garantire, con le modalità più opportune, un assetto azionario della Banca più stabile.
La Fondazione, esprime il massimo apprezzamento per il lavoro svolto dai vertici, dalla dirigenza e dai dipendenti della Banca che sta producendo risultati positivi in termini di miglioramento della situazione patrimoniale e finanziaria, oltre che delle prospettive reddituali.
Per tutte queste considerazioni, come già
anticipato, la Fondazione si accinge a esprimere il voto favorevole su tutti i punti all’ordine del giorno della presente Assemblea."
Prende la parola alle ore 11 (undici) e minuti 23 (ventitré) l’Avv. Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“Signor Presidente, Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, Collegio Sindacale e Signori Azionisti,
devo dire che sono un “po’ frastornato” a sentir dire che “va tutto bene”.
Dico:
nel ‘97 il Monte dei Paschi era – io facevo all’epoca il consulente per alcuni Consiglieri e per il Presidente – la banca più capitalizzata d’Italia e d’Europa. Da quel momento in poi sono stati dilapidati o perduti 100 miliardi di euro: una cifra molto rilevante!
Come sono stati perduti questi miliardi?
- 20 miliardi era il patrimonio netto che aveva il Monte dei Paschi (circa 40.000 miliardi di vecchie lire), patrimonio che è stato lasciato dai vecchi amministratori e che oggi non esiste più;
- 20 miliardi sono stati impiegati per comprare Antonveneta. Continuo a leggere nei giornali che Antonveneta è costata 9 miliardi. È falso, perché il Monte ha dovuto impegnarsi a pagare anche 7,9 miliardi del famoso finanziamento che gli olandesi avevano dato all’operazione: con gli interessi siamo quindi a circa a 20 miliardi. Se qualcuno lo dubitasse, in sede di replica leggerò il comunicato stampa che fece il Monte al momento dell’acquisto nell’aprile del 2008.
- 50 miliardi sono i crediti deteriorati lordi che, anche se coperti dalle riserve, sono 50 miliardi che sono stati dati a chi poi non li ha restituiti, almeno fino ad oggi.
- 10 miliardi sono gli ultimi aumenti di capitale che i soci hanno sottoscritto.
Io mi sono costituito Parte civile a Milano in nome di 70-80 soci, e vi assicuro che faremo in modo di riavere questi soldi.
Allora dico: è un danno, è una situazione che deve sorprendere e non si può sentir dire che “è andato tutto bene e che va tutto bene”, perché questi 100 miliardi non ci sono più! Questa è la prima valutazione.
La seconda cosa che rappresento, che attiene a questioni giuridiche, è che il bilancio non può essere assolutamente approvato perché è falso! Non corrispondente al vero coscientemente, consapevolmente! Mi rivolgo agli ultimi amministratori nominati e mi rivolgo in particolare a Lei, Presidente, che è arrivato da poco: non prenda responsabilità per gli altri, valuti bene le cose, perché è assurdo che Lei si faccia carico di cose che non ha
provveduto a creare.
Perché è falso e non corrispondente al vero volontariamente questo bilancio?
Come dicevo per motivi giuridici innanzitutto: il Governo era intervenuto per eliminare il cosiddetto “falso valutativo”; non so se i presenti, anche se Consiglieri, lo sanno, altrimenti occorre che approfondiscano. Senonché la Corte di Cassazione, con una recentissima sentenza degli ultimi mesi a Sezioni Unite, ha stabilito e confermato che – nonostante che il Governo avesse cercato di toglierlo – il falso valutativo continua ad esistere ed è in continuità normativa con la precedente legislazione. Il falso valutativo si verifica in situazioni molto chiare: tra l’altro, quando si va fuori dai criteri tecnici generalmente accettati e cioè quando ce se ne discosta consapevolmente, senza darne adeguata informazione giustificativa, in modo da indurre concretamente in errore i destinatari delle comunicazioni.
Cosa significa “adeguata informazione”? L’ “adeguata informazione” deve risultare dal bilancio oppure deve e può risultare anche dalla nota integrativa? No! La nota integrativa è una spiegazione del bilancio, ma non può stravolgere le cifre del bilancio, non può prevedere che i dati del bilancio, come nel caso 416 milioni di utile di gestione, non ci sono più, spiegare perché, registrare che mancano ancora i soldi e concludere che bisogna portare a nuovo una perdita negativa di 237 milioni. No, la nota integrativa non lo può fare! Così come non lo potevano fare le “note pro forma”, barzelletta che fu inventata quando venne fuori l’altra barzelletta della cassaforte - perché questa è diventata la Banca della barzelletta - : arrivano i nuovi, mentre i vecchi sono cacciati via con gravi epiteti e sono per ora impuniti, non per sempre. Arrivano i nuovi, dicevo, e che fanno? Lasciano la cassaforte del Direttore Generale, che è andato xxx x xxxxx, xxxxxx per otto mesi!
Così come mi sembra una barzelletta la “nota pro forma”: infatti o si correggono i bilanci oppure si deve provvedere a fare le cose come stabilisce la legge, come stabiliscono le norme e pertanto si deve fare un’informativa adeguata! Da qui l’ultimo evento in ordine cronologico dello stravolgimento del bilancio tramite la nota integrativa!
Secondo me, nell’ambito della grande finanza, queste sono barzellette!
Io ho fatto delle domande e ho chiesto se vada bene aver corretto il bilancio del 2014 con incidenza però sul 2015; se è stata corretta la contabilizzazione di Alexandria, che era presente come attiva nel 2012 e nel 2013 – fatto che è contestato a Milano, per gli anni anteriori, ai precedenti amministratori - ho chiesto se erano falsi anche i bilanci di tali esercizi. Cosa mi ha risposto la Banca? - ed è bene
che chi è amministratore valuti questa cosa -, mi ha risposto che la validità delle scelte contabili effettuate – cioè a saldi aperti, e quindi presente nell’attivo nel conto economico e nel conto patrimoniale – è una valutazione, e bisognava andare a vedere l’interpretazione secondo la reale volontà delle parti. Veramente a me risulta che anche la Comunità europea abbia stabilito che si doveva seguire la sostanza, non la volontà, ripeto la sostanza del contratto: Qui invece mi si parla di valutazioni, ma abbiamo già visto che anche il falso valutativo è ritornato ad essere falso, come lo è sempre stato, ad opera delle Sezioni Unite.
Ritengo poi stupefacente oltrechè la risposta alla mia domanda scritta n. 1 anche quella alla mia domanda scritta n.10, ma valutate voi e speriamo che comprendiate quello che dico e non votiate a favore di questo bilancio.
Ultima barzelletta è quella della Consob, che doveva controllare e che si è accorta del fatto quando la Procura di Milano ha dato tutte queste informazioni. E’ una cosa incredibile che si dica che non si possedevano le evidenze anteriormente alla chiusura delle indagini. Non è vero!
La Banca sapeva che Alexandria era un derivato e lo sapeva dall’ispezione della Banca d’Italia del 17 aprile 2012, lo sapeva perché Nomura si era costituita in giudizio nel 2013 e aveva detto: ”guardate, noi questi famosi titoli di Stato al 2034 (che fanno – anzi facevano visto che adesso sono stati rimossi - parte del vostro patrimonio, per 3 miliardi) noi non si sono mai comprati e la Banca non li ha mai avuti.”
Quindi non è vero che la Banca non sapeva che Alexandria era un derivato, e non è vero che la Banca non sapeva che i titoli di Stato che contabilizzava al 2034 non sono mai esistiti, non sono mai stati comprati!
Come si fa a rispondere alla mia domanda dicendo: “noi non avevamo le evidenze, eccetera…” Ci sono documenti che dicono il contrario! l’inesistenza dei famosi titoli di Stato era solamente uno degli elementi da tenere in considerazione nel contesto della scelta se effettuare una contabilizzazione a saldi aperti - cioè conteggiandoli in tutte e due le voci del patrimonio, conto economico e conto patrimoniale - oppure a saldi chiusi e quindi da una parte sola.
Come fa una Banca, la terza banca d’Italia, una delle più grandi d’Europa, a rispondere così? Presidente Xxxxxx, com’è possibile? Chi ha preparato queste risposte? Si dice che il diritto si può tirare da tutte le parti, ma c’è un limite!
Quando si dimostra che i titoli di Stato, per 3 miliardi, che sono stati contabilizzati per anni nel bilancio, non potevano essere contabilizzati, e si risponde che “tutto sommato è un fatto secondario se c’erano o no”, si rimane veramente stupefatti
Io sono un modesto avvocato di provincia, e credo di aver
contribuito con la mia famiglia a fare grande la Banca: mio bisnonno è stato Presidente del Monte quando guadagnava miliardi. Mio nonno è stato Presidente del Monte quando guadagnava miliardi. Mio padre è stato dirigente dell’ufficio legale quando si è fatto lo Statuto che ci ha sempre tutelato, ci ha tutelato finché a Siena c’era il pluralismo democratico, mentre quando è arrivato a comandare uno solo, questi ha fatto tutto come gli è parso.
Invito il Collegio Sindacale a controllare quanto dico; ove necessitasse posso dare io i riferimenti, perché dalla “spezzettatura” del bilancio – magari voluta – potrebbe non essere chiaro e occorre andare con la lente di ingrandimento per ricercare: nota integrativa 197, parte B, informazioni sullo stato patrimoniale, 14.04, proposta di copertura delle perdite. La nota integrativa in questione dice: “guarda che c’è un bilancio che presenta apparentemente un utile di esercizio di 416.000.000, però non ci sono, perché bisogna portarli a detrazione di 708.002.756 di perdite da ripianare. Osservate che sono perdite in gran parte derivate da Alexandria: un gran guadagno non ci deve essere stato!
Altro risultato incredibile: la nota integrativa – ho detto
– non può stravolgere il bilancio. Secondo la nota integrativa rimangono ancora da riportare a nuovo, all’anno prossimo, 237.362.565 milioni di perdite. Questo significa che queste perdite le rivedremo in futuro e per recuperarle
– ed è questo l’elemento che doveva risultare dal bilancio, perché se lo avessero conosciuto tanti azionisti sarebbero fuggiti – non si potranno distribuire utili.
Quanto all’ultimo aumento di capitale - che praticamente è stato azzerato e molti di coloro che vi hanno contribuito si sono costituiti a Milano avvalendosi della mia difesa come di altri legali - cos’aveva detto la Banca Europea per far vedere che non andava tutto bene? In data 12 maggio ha approvato l’aumento di capitale e ha ribadito – questo è il comunicato della Banca del 27 novembre 2015 – che tale aumento da solo è insufficiente per la risoluzione dei problemi strutturali della Banca! Quindi la Banca Europea ha detto che con questi ultimi 3 miliardi non si faceva pari, non si faceva niente, che la Banca sarebbe rimasta in queste condizioni! Quanto ai crediti deteriorati, ha sottolineato la necessità di affrontare il problema delle partite anomale e della ristrutturazione; ma la ristrutturazione non si può fare perché nessuno ci mette le mani nel Monte dei Paschi, perché sa che tutti i soldi che ci mette li perde! La Banca Europea ha ribadito che la Banca deve affrontare il problema delle partite anomale: le partite anomale sono 50 miliardi ed è questo il problema!
Sono andato a vedere nel bilancio gli incassi da queste partite anomale – forse ho sbagliato perché non sono un contabile, sono un avvocato e basta – e ho visto che negli
incassi (pagina 241) c’è scritto che sono stati incassati 406.740.000 dalle sofferenze, importo che comprende 300 milioni ricavati dalla vendita pro soluto per 2 miliardi e rotti e chiedo di ciò conferma al Presidente “
Il Presidente risponde che è corretto.
Riprende l’Avv. Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX:
“Quindi dalla cessione si è ricavato il 16,5%. Come fate a presentare un bilancio dove ci sono 406 milioni di recuperi da 50 miliardi di crediti deteriorati e dire che va tutto bene? Come fate ad approvarlo anche voi Consiglieri! A me sembra una cosa da barzelletta!
Io comunque chiedo che l’Assemblea non voti il bilancio perché è falso, perché la nota integrativa dimostra che è falso. Gli amministratori sanno che non è corrispondente al vero e chiedo che venga proposta azione di responsabilità anche contro quest’ultimo Management, a cominciare dal dottor Xxxxxxx e dal dottor Xxxxx.”
Prende la parola alle ore 11 (undici) e minuti 44 il Xxxx. Xxxxx Xxxxxxxx in rappresentanza dell'Associazione dei Piccoli Azionisti della Banca Monte dei Paschi di Siena
S.p.A. Azione MPS e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
"Un cordiale buongiorno a tutti.
In questa occasione Azione MPS rappresenta i Piccoli Azionisti in Assemblea per l’undicesima volta consecutiva in quattro anni.
Molto è cambiato da quando abbiamo avviato la raccolta delle deleghe: prendiamo atto che questo bilancio è il primo a rivedere timidamente il segno strutturalmente positivo grazie all’impegno ed al sacrificio economico di tutti i dipendenti, ai quali va il nostro ringraziamento; auspichiamo un ritorno stabile e sostenibile ad un risultato di esercizio positivo, ottenuto attraverso l’oculata intermediazione creditizia che, oggi, le mode finanziarie vorrebbero far scomparire dall’attività bancaria.
Nel frattempo il valore delle azioni esistenti nel 2012 è stato azzerato, compreso quello rappresentato dal TFR esplicitamente richiesto ai dipendenti per finanziare l’acquisto di Antonveneta. E’ stato azzerato anche il controvalore del primo aumento da 5 miliardi, e la metà di quello da 3 miliardi, di neanche dieci mesi fa.
Con il crollo dei corsi azionari, innescato anche dall’uscita di importanti azionisti costretti a vendere per esigenza di liquidità immediata, ci saremmo aspettati, se non una corsa all’acquisto del titolo, un segnale di fiducia da parte dei principali Managers mediante impegno di parte delle proprie disponibilità, segnale diverso, e non in contrasto, con la rinuncia effettuata dal Presidente e dall’Amministratore Delegato alle rispettive indennità di carica, che abbiamo apprezzato.
Gli 8 miliardi di aumento di capitale sono in cassa, contribuiscono in modo determinante a mantenere elevati parametri di solvibilità della Banca, ma evidentemente non bastano al Mercato per riconoscere a noi Piccoli Azionisti che abbiamo creduto nella Banca, e che continuiamo a crederci, il valore del denaro investito. Non basta, non è mai bastato, a riconoscere alla collettività dei Piccoli Azionisti e dei dipendenti azionisti un ruolo nella governance almeno simbolico, se non commisurato a quel 32% di contributo all’aumento di capitale del giugno scorso. Nel Consiglio invece resta l’esponente di chi è uscito dalla Banca.
Citiamo quanto dichiarato nella scorsa Assemblea:
“Dal curriculum del dr. Xxxxxx emergono precedenti ed attuali esperienze nelle quali ha potuto approfondire sia la partecipazione azionaria dei dipendenti, sia le raccomandazioni di Borsa Italiana rivolte alla necessità di raggiungere una maggior democratizzazione della corporate governance attraverso la partecipazione assembleare, anche dei Piccoli Azionisti.
Ci aspettiamo, già in questa Assemblea, o nell’immediato seguito, segnali concreti per la ripresa delle necessarie attività previste dal Protocollo MPS/Piccoli Azionisti, fra cui, prioritaria, è la definizione condivisa delle modifiche statutarie previste dall’art. 136 del Testo Unico della Finanza per l’agevolazione della rappresentanza degli azionisti dipendenti. A questo aggiungiamo l’ormai inderogabile attuazione di piani di azionariato dei dipendenti, generalizzati, volontari ed incentivati, necessariamente condivisi con le rappresentanze sindacali dei dipendenti.”
Così il 15 settembre scorso.
Oggi chiediamo esplicitamente al Presidente Xxxxxx: C’è l’intenzione di tener fede agli impegni assunti dal Presidente Profumo con la sottoscrizione del Protocollo 10 Febbraio 2014 fra Banca MPS e le Associazioni di Piccoli Azionisti?
Restiamo in attesa di una Sua formale risposta in questa sede."
Prende la parola alle ore 11 (undici) e minuti 48 (quarantotto) l’Xxx. Xxxxxxxx XXXXXX per delega di Bluebell Partners LTD e svolge l'intervento che di seguito si riporta: “Buongiorno a tutti.
Xxxxxx Xxxxxx, so che Lei è Presidente di una società, che si chiama Prysmian ed è leader mondiale nel settore dei cavi, di cui io non so molto, però – mi corregga se sbaglio
– la materia prima di chi fa cavi sono i metalli, in pratica il rame.
Come ho già detto altre volte, la principale materia prima di chi fa banca è la fiducia: la fiducia è il presupposto
essenziale del fare credito. La fiducia è quella cosa per cui i correntisti, ogni mattina, decidono di non correre alla banca per ritirare i loro depositi; un fatto che, ove si verificasse, potrebbe mettere in ginocchio qualunque banca del mondo, comunque capitalizzata. Ma la fiducia è anche quell’elemento per cui, quando viene a mancare, il prezzo dell’azione quota in borsa a una frazione del patrimonio netto. Cosa vuol dire quando un’azione quota il 20% del “Book”? Vuol dire che il mercato esprime un giudizio molto chiaro: l’80% del “Book” non esiste o ha valore zero.
Dico questo perché andare a fondo su questa questione, e cioè capire se una banca capitalizza derivati come titoli di Stato, non è “accanimento terapeutico”, non è neanche una questione di etica e non è neanche una questione che riguarda i derivati: noi stiamo parlando del prezzo dell’azione, vogliamo capire se possiamo avere fiducia delle persone, che in concreto agiscono in nome e per conto di una banca che per anni contabilizza derivati come titoli di Stato. Quando sentite parlare di “saldi aperti e saldi chiusi” – ci siamo creati un gergo, sembra quasi che si dica “ho messo una cravatta rossa al posto di una cravatta blu, ma in fondo era pur sempre una cravatta” – si sta parlando, in realtà, di contabilizzare derivati come titoli di Stato.
Fatta questa premessa principalmente per il neo eletto Presidente Xxxxxx Xxxxxx, visto che qualcuno potrebbe pensare ‘questo signore viene ogni anno, parla di questa cosa e non sa parlare d’altro’, voglio far comprendere che riconduco sempre la questione al punto fondamentale, il problema fondamentale del Monte dei Paschi, ma che riguarda qualunque altra banca: possiamo fidarci?
Desidero partire da un fatto che è stato già richiamato e cioè il comunicato stampa emesso dalla Banca il 16 dicembre 2015 che dice: “Cari signori, cari soci, caro mercato, purtroppo ci siamo sbagliati”. Non voglio entrare nel perché e per come, non mi interessa, interesserà ad altri, ma la Banca ha contabilizzato miliardi di derivati come titoli di Stato. Il bilancio è non conforme, e non conforme vuol dire falso, falso vuol dire non conforme. Se qualcuno ha idee diverse, mi illumini. Un bilancio falso è una questione molto grave, una questione gravissima, ed io voglio che non sfuggano a nessuno le conseguenze meccanicistiche, l’”uno a uno” di causa/effetto, le conseguenze dirette e immediate che derivano dal riconoscimento che la Banca per anni, sotto la leadership dell’ex Presidente Profumo e del dottor Xxxxx
– che qui saluto –, ha contabilizzato derivati come titoli di Stato:
Prima conseguenza. Tutti i bilanci della Banca 2012, 2013, 2014 e la semestrale al 30 giugno 2015, erano falsi; seconda: la Banca ha fatto due aumenti di capitale, di 3 e di 5 miliardi – non vedo il dottor Xxxxxxx, che sento
sempre entusiasta degli investimenti della Fondazione, che dopo averli sottoscritti si sono azzerati, ma ognuno con i suoi soldi, ammesso che siano suoi e in effetti non sono suoi, fa quello che vuole - completamente azzerati nei sei mesi da quando sono stati eseguiti. Tali aumenti sono stati effettuati sulla base di bilanci civilistici non conformi, uguale falsi. Terza: la Banca, nel giugno del 2012 – tramite i suoi rappresentanti, nella circostanza ex Presidente Xxxxxxx e Dottor Xxxxx, che agiscono per suo nome e per suo conto – ha reso dichiarazioni non conformi e false in merito alla procedura degli aiuti di Stato, al Governo e al Parlamento. Infatti, la
Banca ha detto che gli aiuti di Stato – i Xxxxx Xxxx – servivano per ripianare un deficit di capitale che era costituito da minusvalenze sul portafoglio titoli. Peccato che quelle due operazioni di titoli, che hanno contribuito al deficit per 2,2 miliardi, sono derivati, quindi al Governo e al Parlamento, non solo a noi soci, sono state date rappresentazioni false.
Quarta: la Banca ha chiesto a noi soci di votare azioni di responsabilità contro i precedenti amministratori, quelli “cattivi”, per i quali non ho nessuna simpatia, o nessuna simpatia maggiore di quella che ho per quelli che sono venuti dopo di loro, e ha proposto azioni di responsabilità in maniera evidentemente inefficace e limitata. Infatti ha contestato la truffa extracontrattuale, quindi non ha contestato in maniera aggressiva ciò che andava contestato e cioè la cosiddetta truffa contrattuale.
Quinta: fatto ancora più grave - di cui continuamente mi chiedo “perché?” - perché non solo ha promosso cause in maniera inefficace e parziale e le ha transate a valore estremamente inferiore a quello che era il petitum, ma ha incluso previsioni di chiusura tombale, che ci vengono raccontate come assolutamente standard e che precludono a chi verrà dopo di loro – ed ho molte aspettative sul Presidente Xxxxxx, che non ha nulla a che fare con ciò - di chiedere quei danni che non sono stati chiesti. Quindi non solo la Banca non fa azioni efficaci, ma si affretta a chiuderle, impedendo che qualcuno possa fare poi azioni di rivalsa.
Sesta: la Banca ha comunicato informazioni che personalmente
ritengo idonee a influenzare in maniera diretta l’andamento del titolo, nel momento in cui ha comunicato di avere un rischio di trading, VaR, - Dott. Viola mi spieghi perché se erano derivati non dovevano essere derivati di negoziazione
- 20-30 volte inferiore ed ha raccontato di avere un Core Tier 1, la misura più restrittiva di capitale, molto maggiore di quella effettiva.
Se c’è qualcuno di voi che pensa che una banca, che dice di avere un VaR inferiore di un fattore di 10 o 20 volte
rispetto a quello che ha, e un capitale di Core Tier 1 superiore a quello che ha, non dia un’informazione materialmente rilevante anche ai fini della formazione dei prezzi, venga qui, si iscriva e me lo venga a spiegare!
Questi fatti – ed io sono intervenuto varie volte in merito nelle Assemblee della Banca – non sono delle ipotesi, sono delle conseguenze meccanicistiche: se quelle operazioni erano derivati - e non l’ho detto solo io, l’ha detto la Banca il 16 dicembre alle 10.00 di sera, notizia peraltro molto poco ripresa perché alle 10.00 di sera i giornali sono chiusi - tutto il resto è una conseguenza, non c’è discussione, non c’è niente da dire.
Ma il fatto ancor più grave è un altro: la consapevolezza con cui tutto questo è avvenuto, perché vede, Xxxxxx Xxxxx, i soci che ha davanti hanno speso 8 miliardi in aumenti di capitale.
Quando il Dottor Xxxxx scrive “io non lo sapevo, me l’ha detto la Consob, a cui l’ha detto la Procura” - perché sia chiaro che le funzioni di vigilanza in Italia oggi le fa la Procura – faccio presente che può dirlo a tanti, ma non a me e non ai soci presenti alle assemblee: sono intervenuto a censurare pesantemente il vostro operato, ci sono i verbali notarizzati e se qualcuno non ricorda se lo vada a vedere sul sito.
Non solo sono intervenuto in Assemblea, a fronte di verbali notarizzati, ma mi sono preso il disturbo – l’ho fatto con piacere – di mandare non so quanti esposti - 12, 16 - e che oggi deposito. Nulla di nuovo che il Consiglio di
Amministrazione non conosca.
Qualcuno potrebbe chiedere “va beh, Xxxxxx, ma lei chi è? Lei viene qua, ci fa questo discorso, ma lei chi diavolo è?”. Nessuno. Questo è il punto. Un signor Xxxxxxx è in grado di riconoscere che questi signori per anni hanno contabilizzato derivati come titoli di Stato.
Per fortuna persone molto più autorevoli di me l’hanno riconosciuto. Prima di me – lo ricordava Xxxxxxxx – l’ha riconosciuto la Banca d’Italia il 17 aprile del 2012, l’hanno riconosciuto le due banche: questi signori contabilizzavano derivati come titoli di Stato negoziati con banche, le quali hanno scritto “questi titoli di Stato non li abbiamo negoziati, erano derivati”.
L’hanno dichiarato Deutsche Bank e Nomura, l’ha dichiarato la Bafin, non Xxxxxx! l’ha dichiarato la BCE: “Noi dal punto di vista sostanzialistico i derivati di Alexandria li abbiamo trattati come derivati, non come titoli di Stato”.
L’ha dichiarato il Tribunale del Riesame, l’ha dichiarato qualunque CTU comunque intervenuto nelle cause a Firenze, a Milano e che si è occupato di questa vicenda, non io, e l’ha detto prima del 16 dicembre 2015.
Chiunque non sia stato pagato da questa Banca per esprimere
un giudizio su queste operazioni l’ha detto. Vi rendete conto che idiozia sia dire “Noi non potevamo saperlo, perché non sapevamo le intenzioni.”? Quindi nel bilancio ci sono una serie di operazioni che non so se sono contabilizzate o meno perché “non so le intenzioni di chi le ha fatte”. Ma vi ascoltate quando parlate? Xxxx, vi rendete conto cosa state dicendo?
Dovreste riconoscere che queste cose le ho dette, come le ha dette la BCE.
Inoltre queste operazioni sono derivati, non perché lo dico io o la BCE, ma perché è scritto nei contratti, che qui deposito, esattamente per 447 volte.
Allora, voi capite, la situazione è grave. Rimango esterrefatto, basito della relazione del Collegio sindacale: saldi aperti, saldi chiusi. Qui stiamo parlando di aver contabilizzato derivati come titoli di Stato, titoli che non esistevano, ed erano miliardi di derivati.
È evidente che io chiedo al Presidente di mettere ai voti dell’Assemblea l’azione di responsabilità contro l’ex Presidente Xxxxxxxxxx Xxxxxxx e contro l’Amministratore Delegato Xxxxxxxx Xxxxx. Le ultime parole le rivolgo ai soci e non tanto ai soci che vengono qui perché hanno sottoscritto, pagato e ognuno è libero di farlo – so che Xxxxxxx è molto contento visto che ritiene di rifarsi nel 2019 – ma al rappresentante del Tesoro, perché, vedete, noi oggi capiremo da che parte sta il Governo.
Noi oggi documenteremo se il Governo è disposto ad accettare che una banca possa falsificare i bilanci, presentare bilanci non conformi sistematicamente, sulla base di come deciderà di votare sull’azione di responsabilità: votandola, votando contro o astenendosi. Noi capiremo perfettamente qual' è il ruolo del Governo in questa vicenda, ed è cosa che mi interessa, perché le vicende del Monte dei Paschi le abbiamo capite tutti, non c’è nessuno che non lo abbia capito, non c’è nessuno che non abbia capito che qui siamo usi a contabilizzare i derivati come titoli di Stato, figuriamoci su tutto il resto! Magari tutto il resto è a posto, ma io che ne so se tutto il resto è a posto se persino i titoli di Stato non sono titoli di Stato?
Quindi, mi rivolgo a chiunque viene qui a votare con un mandato di rappresentanza: oggi non si può non votare, non venire o uscire; oggi si prenderà comunque una posizione: lo Stato ha il 4,02%. Penso che un voto corretto, perché questa materia è acclarata dalla Banca, sarebbe un segnale molto positivo per gli investitori internazionali, con i quali io quotidianamente mi raffronto, e un segnale di grande credibilità per il sistema bancario italiano. Vi ringrazio”.
Ultimato il suo intervento, l'Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxx deposita, chiedendone l'allegazione alla verbalizzazione dell'Assemblea, 3 (tre) volumi, che pertanto, come da sua
richiesta, si allegano al presente verbale sotto lettera "E" in un unico inserto.
Prende la parola alle ore 12 (dodici) e minuti 04 (quattro) il Signor Xxxxx Xxxxxxx, il quale effettua l'intervento di seguito riportato:
"Buongiorno. Dunque mi ha ispirato l’intervento, tra l'altro l' ascolto di una canzone bellissima ieri mattina alla radio. "Dimentichiamo tutto, Amen!"
Non parlo di bilancio e di dove devono essere contabilizzati quei titoli di cui ho sentito parlare.
- il 2015, iniziato bene con le Paschi a 2,01, scese poi con collassi seriali a 0,40, amen!
- i soliti interventi incensanti ben graditi al Presidente, amen!
- i giornali e le tv che citavano, fra i ribassi dei bancari, solo quelli delle Paschi, amen!
- l’inconsueto compito dell’AD Viola di fornire sull’uscio dati aziendali di cui è custode, amen!
- le critiche per le azioni date a Bankit in pagamento, amen!
- il R.D. 14-05-1863 che vietò ai nobili incarichi nel Monte! nobili che in tempi moderni sono appellati Deputati ed in genere scelti come proprie fotocopie dai loro nominanti, amen!
- le elargizioni annuali ai più devoti per averne consenso e voti, amen!
- i possibili rischi che le fondazioni dominassero le banche, emersi nel convegno organizzato nel 1997 dal Sanpaolo con Direttori Generali o Presidenti di banche o casse, amen!
- la foto del Presidente sul giornale del 24 settembre 2015 con la mano sulla testa, denotando grossi pensieri mai avuti alla Borsa, amen!
Sig. Presidente Xxxxxx grazie dell’ascolto ed auguri di successo per il nostro Monte!
NON DIMENTICHIAMO che il Monte è – come Xxxxxx Xxxxx diceva di Siena – immortale."
Prende la parola alle ore 12 (dodici) e minuti 8 (otto) il Signor Xxxxxxxx XXXXXXXXXX, che svolge il seguente intervento:
"Innanzitutto mi devo rammaricare, non so per quale motivo sia successo, che io ho mandato per posta certificata le domande scritte mie e anche un altro socio le ha mandate e non ci sono. Vi ho dato le copie e spererei che, prima della votazione, ci possano essere forniti i dati.
Signori Soci, Sig. Presidente e Sigg. Consiglieri, Sig. Amministratore Delegato, Sig. Presidente e Sigg. Membri del Collegio Sindacale, il Bilancio 2015, nella rappresentazione sottopostaci, mi è apparso “terribilmente di cattivo gusto” . Mi spiego meglio, facendo – come suol dirsi - un breve excursus:
1) Nel comunicato del 28.01.2016 BMPS riferiva:
Utile netto di esercizio pari a 390 milioni di euro includendo l’effetto della contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione c.d. Alexandria, effettuata su richiesta della Consob, pari a 500 milioni di euro.
2) Nel comunicato del 05.02.2016 BMPS riferiva ancora:
Utile netto di esercizio pari a 388 milioni di euro includendo l’effetto della contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione c.d. Alexandria, effettuata su richiesta della Consob, pari a 500 milioni di euro.
3) Con lettera del 20.02.16 l’Associazione Buongoverno MPS cui appartengo ( quella che il Collegio nella Sua relazione indica genericamente come “un’associazione di azionisti”) chiese alla Società di Revisione in persona del Socio Xxxxxxxxxxxx Xxxxxxxxx, al Presidente del Collegio Sindacale in persona della Professoressa Xxxxx Xxxxxxxxxx ed ad altri di 1) chiarire in modo chiaro e preciso i motivi per cui l’effetto dell’operazione Alexandria era stato riferito a conto economico”
4) Nel comunicato del 25.02.2016 BMPS ampliando la precedente comunicazione, Banca MPS riferiva:
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato oggi il progetto di bilancio d’esercizio della Banca e consolidato del Gruppo Montepaschi al 31 dicembre 2015, confermando i risultati già approvati dal Consiglio stesso e resi noti al mercato il 5 febbraio scorso, cui si rinvia.
La Banca ha chiuso il 2015 con un utile netto consolidato pari a 388 milioni di euro, includendo l’effetto della contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione c.d. Alexandria effettuata su richiesta della Consob."
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato di proporre all’Assemblea degli Azionisti di destinare l’utile netto di esercizio individuale della Capogruppo (pari a 416,6 milioni di euro), unitamente alle riserve disponibili (pari a 54 milioni di euro) a copertura parziale delle riserve negative (pari a 708 milioni di euro) riconducibili al restatement dell’operazione c.d. Alexandria e ai costi dell’aumento di capitale perfezionato nel 2015. La relativa proposta di deliberazione sarà sottoposta alla prossima Assemblea degli Azionisti della Banca e, qualora approvata, ne risulterà una riserva negativa residua pari a 237,4 milioni di euro".
N.B. Fino a questo punto si parla di riserve negative che, nella Nota Integrativa, poco dopo diventeranno perdite!!!
5) Nei documenti di bilancio messi disposizione nel marzo, alla pagina 196-Nota integrativa 14.4.c Proposta di copertura delle perdite ex. Art. 2427, c.22-septies C.C, si legge, infatti:
il presente bilancio si chiude con la rilevazione di un utile netto pari a 416.632.656 euro. Tuttavia, la
contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione Alexandria, meglio descritta nel capitolo “Rettifica dei saldi dell’esercizio precedente in conformità alle disposizioni dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori)”, ha comportato effetti negativi imputati a patrimonio netto per 619.232.917 euro. Inoltre, nel corso dell’esercizio 2015 sono stati sostenuti costi per l’aumento di capitale per 88.769.839 euro, imputati direttamente a patrimonio netto.
Ne consegue che al 31 dicembre 2015 risultano complessivamente perdite da ripianare per un importo di 708.002.756 euro. Pertanto, tenendo conto dell’utile netto di esercizio e delle riserve disponibili per la copertura delle perdite vi proponiamo di coprire parzialmente tale perdita mediante l’utile netto di esercizio di 416.632.656 euro, la Riserva sovrapprezzi di emissione per 6.325.105 euro, determinatasi a seguito della vendita dei diritti inoptati dell’aumento di capitale del giugno scorso, e l’avanzo di fusione di 47.682.430 euro, derivante dall’incorporazione di Xxxxxx.xx S.p.A.
A seguito dell’utilizzo di tali riserve la perdita da riportare a nuovo risulta pari a 237.362.565 euro.
Si evidenzia che la Banca mantiene l’obbligo di ricostituire la riserva ex art. 6 comma 1 lettera a) D. Lgs 38/2005 per un importo pari a 172.991.753 euro. Tale riserva deriva dalle plusvalenze degli strumenti finanziari in fair value option. L’obbligo di ricostituzione impedisce, fino a concorrenza della riserva, la distribuzione di utili futuri. Resta fermo che al 31 dicembre 2015 risultano iscritte riserve negative ex. art. 6 comma 1 lettera b) X.Xxx. 38/2005 e assimilabili per 173.401.126 euro.
Per quanto sopra esposto è di tutta chiarezza ed evidenza che il Bilancio 2015 della Capogruppo MPS si è chiuso con una perdita sostanziale di € mln. 237,3 anziché con un utile facciale di € mln. 416,6 come annunciato e ciò malgrado che
– a mio avviso molto inopinatamente – la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si sia attestata al 48,5% in riduzione di ben 48 p.b.rispetto al dicembre 2014 (con un evidente beneficio del bilancio 2015 dell’impresa, compreso tra € mln. 170-200).
Mentre preannuncio, per quel pochissimo che possa valere, il mio voto negativo, ritenendo che il Xxxxxxxx e la relazione non rappresentino fedelmente - nel senso chiaramente - la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultato economico, non avendo rispettato il principio della prevalenza della sostanza sulla forma, chiedo al Sig. Presidente Xxxx. Xxxxxx, al Sig. A.D. Dott. Viola ed al Sig. Presidente del Collegio Sindacale Prof.ssa Xxxxxxxxxx di fornire chiari e precisi chiarimenti, con ogni più ampia riserva da parte mia.
Siccome mi riservavo di leggere le risposte alle mie domande, ora vi leggo la domanda, a cui non ho avuto risposta e spererei di averla.
L’analisi complessiva della bozza di bilancio, con i due richiami di informativa da parte della società di revisione, unitamente al contenuto del comunicato 25 febbraio 2016, suscita non poche perplessità, ma soprattutto pone pesanti interrogativi a motivo della mancanza di chiarezza, in considerazione dei numerosi aggiustamenti, inspiegabili per il bilancio di una società quotata, e soprattutto soggetta a duplice, anzi, triplice vigilanza.
Prima di pervenire, tuttavia, a conclusioni affrettate, sottopongo la seguente domanda ripartendo dal patrimonio netto 31.12.2013, di cui la Consob non ha imposto di riscrivere. Confido che venga fornita risposta chiara ed esaustiva da diffondere unitamente al testo integrale della domanda per iscritto prima dell’inizio dell’Assemblea, cosa che non è avvenuta, non so il motivo.
La domanda: dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31.12.2013 – bilancio dell’impresa pagina 526 – risultava un patrimonio netto al 2013 di 4,5 miliardi e rotti. Dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31.12.2015 – bilancio dell’impresa pagina 33 – risulta un patrimonio netto di 8,5 miliardi. Risulterebbe, pertanto, una variazione positiva di 3,9 miliardi circa. Poiché nel periodo ci sono stati aumenti di capitale che la banca dichiara per 4.835 milioni, anche se poi erano 5, nel 2014, e 3.000 più 153 riservati al Tesoro nel 2015, per un totale di 7.988, ne consegue invece una distruzione di patrimonio di 4 miliardi e 18 milioni di euro nel periodo 00.00.0000 - 00.00.0000.
Chiedo cortesemente che venga fornita chiara e precisa dimostrazione di questa distruzione di patrimonio, di cui risulta necessaria analitica temporale elencazione. Perché agire una volta, quando fa comodo, sul conto economico, e altre volte, quando fa più comodo, sul patrimonio, non è corretto.
Quindi, se il Dottor Xxxxx, prima che andiamo via, e prima di mettere in votazione il bilancio, ci spiega come si è formata questa differenza di 4 miliardi e 18 milioni, sono contento, e spero siano contenti anche gli altri soci." L'intervenuto ha richiesto l'integrale verbalizzazione del suo intervento.
Prende la parola alle ore 12 (dodici) e minuti 21 (ventuno) il Signor Xxxxxx XXXXXXXX, e svolge il seguente intervento: "Può sembrare un’ossessione (e forse in parte lo è), ma anche in quest’Assemblea, a distanza di oltre 8 anni dalla scellerata operazione Antonveneta e dopo miei innumerevoli interventi in assemblea, tra i pochissimi negativi fatti in tempi anche pericolosi, mi tocca partire un’altra volta dal
capitolo Antonveneta, ovvero dalla vera causa di tutti i disastri che hanno colpito la Banca MPS, la Fondazione MPS, un intero territorio, e oggi, alla luce dei terremoti che stanno colpendo l’intero Sistema bancario italiano, si può dire tranquillamente, un’intera Nazione.
Sì perché questa è per alcuni, non per me, la vera novità, se così possiamo dire. Ormai le indagini, i processi, gli esposti di alcuni legali e associazioni cittadine, sembra che abbiano permesso di chiarire i vari inganni, le bugie e i comportamenti molto discutibili tenuti in questi anni da larga parte del mondo politico ed economico, a livello locale, nazionale e internazionale.
Purtroppo il fatto di aver scelto di ignorare o nascondere le verità che si celavano dietro l’operazione Antonveneta e procedere con operazioni spregiudicate, con bilanci oggi ritenuti falsi, con utili gonfiati e tanti altri artifici contabili e creativi – io lo dicevo dal 2009, ed è verbalizzato, che i bilanci erano falsi, rischiando anche minacce di querele da chi gestiva questa Banca -, a mio giudizio ha finito per contaminare anche l’attività e i patrimoni di altre banche minori, finendo per portare a rischi importanti per il nostro Paese.
Responsabilità di carattere politico e tecnico sono state infatti sistematicamente ignorate o coperte; dopo il disastro Antonveneta, che, a parte tante altre criticità, come ormai sappiamo, è stata pagata almeno dieci volte il suo valore, invece di dire la verità e fare chiarezza, si è preferito continuare a ingannare i cittadini con lo slogan “il Sistema Bancario italiano è solido”, e costringere la Banca MPS e la Fondazione MPS ad impiccarsi con aumenti di capitale “monstre”, drammatici per i piccoli azionisti falcidiati al 90%, emissione di obbligazioni subordinate a gogò, censurabili operazioni in derivati (alcune sembrerebbe anche fittizie), e altri effetti speciali di questo tipo, fresh, appunto derivati, Monti, Tremonti bond, tutta una serie di errori drammatici.
Invece di esigere spiegazioni da chi aveva il dovere di vigilare e controllare, cosa che sembrava e sembra fatta male o non fatta per niente, e aprire tutti i cassetti per capire dove, e da chi erano stati fatti errori o abusi, e portare le conseguenze in Tribunale, si è preferito fare finta di niente e tappare con la gomma i buchi della diga che stava mostrando gravi crepe; fino a che la diga non ha retto più ed è saltata. E purtroppo, come detto, l’ondata di piena sta mettendo in difficoltà anche altre banche, quasi tutte per gli stessi motivi, mancata vigilanza, mancati controlli, che vanno da gestioni politiche, e a volte dilettantistiche, dei CDA delle banche, da un diffuso abuso di strumenti finanziari rischiosi e spregiudicati, da aumenti di capitale assurdi ed estremamente penalizzanti per
i piccoli azionisti, fino alle erogazioni di credito poco controllate e forse concesse per motivi non legati a finalità aziendali, e/o coperte da adeguate garanzie, che hanno fatto esplodere in pochi anni il livello dei crediti deteriorati e delle sofferenze, oggi nuova “peste rossa” di Banca MPS e del Sistema Bancario italiano.
Possiamo quindi dire, che se i vari governi che si sono succeduti dal 2007 in poi, invece di far finta di niente, avessero raccolti gli allarmi, anche quelli lanciati a Siena in modo pubblico ed ufficiale nelle assemblee da alcuni piccoli azionisti e in Consiglio Comunale dalle Liste Civiche Senesi, e avessero messo in atto concrete azioni per arginare queste criticità e seri provvedimenti nei confronti di chi non aveva svolto correttamente il proprio dovere, probabilmente, se non sicuramente, oggi il Sistema Bancario italiano non sarebbe in queste condizioni. Non ci sarebbero state le crisi di tante altre banche, il censurabile decreto Xxxxx Xxxxxx e soprattutto dipendenti, azionisti e risparmiatori non avrebbero subito importanti mortificazioni, sia dal punto di vista professionale che economico.
Non solo, ma l’inerzia e la scarsa capacità e responsabilità di questi governi, e quindi dell’attuale sistema dei partiti, unite forse alla loro inaffidabilità e alla loro presunzione, con continui proclami sull’ipotetica solidità del sistema bancario italiano e con nessuna azione per la ricerca di responsabilità, è riuscita a far perdere alle nostre banche quei benefici di cui hanno goduto le banche degli altri paesi; praticamente dopo aver contribuito a salvare queste banche con i fondi europei, quindi anche nostri, ora non abbiamo più niente per salvare quelle italiane. Dei veri geni!!
Ora tocca ad Atlante, cosa dell’ultimo momento: insufficiente, poco chiaro, un provvedimento veramente tutto da vedere, sicuramente messo in atto prima di questa Assemblea; sembra quasi che ci sia un disegno in questo momento, perché oggi il Monte ha fatto un più 20%, altre banche uguale, sembra quasi strategica questa operazione: una tempestività e una fretta piuttosto curiosa. Speriamo che non sia l’ennesima presa in giro per i cittadini, e che funzioni. Siamo i primi a sperare che porti benefici alla Banca.
Di cosa si deve parlare oggi, se non di queste cose e di questi comportamenti? Comportamenti che purtroppo, dopo le gesta della tragica epopea Xxxxxxx, sono in qualche modo proseguiti anche dopo. Nel 2012 avevo fatto presente la mia comprensione verso il nuovo CDA, erede di disastri e macerie, e quindi in grosse difficoltà operative, ma avevo anche chiesto un cambio radicale di passo, soprattutto per quanto riguardava la trasparenza e l’accertamento delle
responsabilità. Devo dire, purtroppo, che dopo 4 anni non è successo quasi niente di tutto questo; anzi, a mio avviso, la scelta di portare a Siena Profumo - scelta a mio avviso politica - è servita solo ad una continuità, a tappare il coperchio con tutta una serie di passaggi strani, inclusa l’ipotesi di bilanci falsi o non congrui, e ad evitare che la Banca MPS potesse essere commissariata, cosa che poteva favorire quella ricerca di verità e responsabilità che sta accadendo in altre banche, ad esempio Banca Etruria. Si sarebbe evitato un ulteriore dissanguamento dei piccoli azionisti - in soli tre anni 10 miliardi di aumenti di capitale andati in fumo -, forse la chiusura di centinaia di Filiali, gli esodi, le esternalizzazioni di personale e la mortificazione di vedere la banca più antica, e una volta più solida, del mondo sbattuta in prima pagina come esempio di mala gestio e di speculazione finanziaria, bisognosa di aiuti di Stato e di fusioni, non più come Banca aggregante, ma come banca aggregata, con tutti i rischi conseguenti per la propria stabilità e per la propria identità territoriale.
La delusione è stata molta, considerando il fatto che ci aspettavamo dal nuovo CDA un concreto aiuto nella nostra azione, prevalentemente mirata alla legittima richiesta di risarcimento del danno subito dalla Banca MPS da parte dai vari Enti governativi che, a nostro giudizio, non avevano agito o avevano agito male in merito ai loro doveri di controllo e vigilanza (ricordiamo solo che la relazione sul disastroso stato di Antonveneta del marzo 2007 era firmata dalla Banca d'Italia, al pari dell’autorizzazione al suo acquisto da parte di Banca MPS). Un doveroso risarcimento che avrebbe permesso, e potrebbe ancora permettere, di rilanciare la Banca MPS e tutelare l’occupazione, i risparmi di famiglie e aziende e l’economia non solo del territorio ma dell'intero paese.
Così purtroppo non è stato.
Ci auguriamo che questa nuova dirigenza, il Presidente Xxxxxx, che finora non si è visto tanto,d’ora in poi possa portare a queste risposte.
Su questo aspetto preferisco fermarmi qui, anche per non aumentare la mia rabbia e la mia amarezza di senese e di ex Xxxxxxxxxxxxx; disposto ad essere ottimista, voglio credere che ci sia una strategia che porti al rilancio della Banca MPS, al suo rafforzamento e al mantenimento del suo ruolo e della sua presenza nel territorio sia a livello occupazionale che economico. Una strategia che comunque non può prescindere da un totale cambio di metodo e di persone, guardando all’ingresso di nuovi soci stabili e affidabili, e da un management di alto livello, meglio se attinto dalle tante professionalità interne al territorio e con profonda conoscenza della realtà MPS.
Anche per questo evito di entrare nel tema del bilancio,
cercando di cogliere alcuni aspetti positivi e tralasciando i più negativi.
Vorrei avere solo dei chiarimenti sull’utile 2015 in considerazione della rettifica apportata al bilancio 2014, e della relativa riserva passiva, passaggi che sembrano fatti su indicazione della Consob dopo i rilievi mossi in merito all’operazione in derivati.
Quindi voglio solo soffermarmi nuovamente su quello che attualmente ritengo il problema più rilevante, guarda caso anch’esso in gran parte ereditato da Antonveneta, ovvero i crediti deteriorati. Già nella scorsa assemblea chiesi dei chiarimenti su questo aspetto, che, nonostante cessioni di pacchetti, tra l’altro a prezzi convenienti per l’acquirente ma non per MPS, presenta un saldo ancora troppo elevato, con una percentuale di copertura addirittura se pur di poco diminuita. Xxxxxxxxx che sembra ormai chiaro che in questi anni la gestione del credito sia stata, diciamo, molto allegra, o molto mirata o poco professionale. Dopo i casi andati alla ribalta nazionale (Sorgenia, Amato e altri), ci può essere la sensazione che gran parte dei finanziamenti erogati da MPS, e finiti a sofferenze, siano stati destinati a persone e società amiche o con certe appartenenze partitiche, a prescindere da garanzie e adeguati controlli sul patrimonio e sulla solidità dei destinatari. Altro dubbio, in analogia con quanto sembra successo per altre banche, che parte di questi crediti deteriorati sia legato agli aumenti di capitale avvenuti: come abbiamo visto in alcune banche, davano soldi a delle aziende purché partecipassero all’aumento di capitale. E’ successo anche qui? Non lo so, non si è mai saputo.
Avevo chiesto di fare accertamenti specifici su questi aspetti, per fugare i dubbi che, mentre da una parte forse si negavano e si negano tuttora, anche piccoli crediti ad imprese ed imprenditori per vere necessità aziendali, mettendo in crisi territori e famiglie, si buttavano (e si buttano?) nel secchio enormi risorse sapendo che non sarebbero e non saranno mai state recuperate. Avevo chiesto che, se queste informazioni corrispondevano al vero, venissero attivati severi accertamenti sulle sofferenze, tesi a smentire queste illazioni o a intraprendere azioni per l’accertamento di eventuali procedure non corrette e responsabilità, suggerendo l’attivazione di uno specifico team di professionisti. A che punto siamo con questi controlli? Siete pronti a fornire elenchi dei casi di maggiore rilevanza e nominativi, evitando di trincerarsi dietro una presunta privacy, del tutto fuori luogo in un momento così delicato per banca MPS e Fondazione MPS? Non vorremmo che prevalesse anche oggi quella logica di tutela e di ingerenza di partiti e personaggi politici, cosa denunciata dai magistrati Senesi. Penso che sia il momento
di aprire tutti i cassetti, fare trasparenza sul passato e riportare la Banca all’etica e all’efficienza che la deve contraddistinguere.
Prendo atto della relazione odierna, ma non basta o, ancora, scusate, non mi fido.
Molto curioso il fatto che, mentre da un lato le relazioni del CDA e dei revisori enunciavano ed enunciano sempre dei controlli adeguati, dall’altro l’importo dei crediti deteriorati e delle inadempienze probabili aumentavano, e aumentano, vistosamente, e molti amministratori e dirigenti sono stati sanzionati dalla Banca d’Italia proprio per l'inadeguatezza nei controlli sul credito. Sanzioni che sembrano recentemente ribadite, se non ancora più motivate, anche in altri gradi di giudizio, cosa che potrebbe forse consentire alla Banca MPS il recupero delle somme anticipate per conto degli amministratori sanzionati.
Vorrei sapere se questa cosa è stata iniziata.
Ricordiamo che la concessione del credito è un aspetto rigorosamente normato dalla legge, sia per quanto riguarda chi autorizza la concessione del credito, sia per chi lo riceve.
E anche su questo aspetto confido oggi in risposte esaurienti.
Avrei tanto da dire in merito alla Fondazione MPS e al suo ruolo nella Banca e nel territorio.
Francamente non comprendo e non apprezzo il comportamento del Presidente della Fondazione che dopo aver parlato per primo va via senza ascoltare nessun intervento degli azionisti. Se questo vi sembra un rispetto, a me no!
Vorrei parlare della presunta autonomia della Fondazione, perché questa autoreferenzialità, che dice di non avere, l’ha tutta. Io non vedo questo comportamento trasparente per ora, ma comunque confido nella decisione, che sarebbe una cosa veramente di buonsenso, degli organi amministrativi di chiedere al Ministero delle Finanze lo scioglimento dell’attuale Fondazione, ormai simbolo di fallimento e mala gestio, e la creazione di una nuova più snella, più legata alla comunità senese e che possa portare veramente un cambiamento radicale a tutti questi otto anni di disgrazie.
Annuncio le mie perplessità anche su questo bilancio, per cui difficilmente potrò votare in modo positivo."
Prende la Parola alle ore 12 (dodici) e minuti 35 (trentacinque) il Signor Xxxxxx XXXXXXXXXX, il quale svolge l’intervento che di seguito si riporta:
“Nel capitolo sulle operazioni con parti correlate non trovo delle informazioni che in passato avevo rintracciato a riguardo della controllata MPS Capital Services: c’è l’informazione sull’avvenuta ricapitalizzazione di 1,2 miliardi, ma non trovo l’informazione sulle linee di credito accordate lo scorso anno, al contrario di quanto avvenuto
negli anni passati.
E’ da ricordare che Capital Services, negli ultimi due anni, è stata al primo posto nella classifica degli specialisti in titoli di Stato. Gli specialisti sono operatori che muovono ogni giorno masse rilevanti di denaro e di titoli, sia sul mercato primario che secondario. MPS Capital Services si è classificata al primo posto: tanto per dire Unicredit è quarto.
Del resto, nel consolidato, ci sono nell’attivo ancora circa
20 miliardi di titoli di Stato. Erano di più nel 2011, ma la cifra mi sembra sempre molto rilevante.
Quindi, per arrivare a questo primo posto, non credo che il solo capitale di MPS CS sia sufficiente, e sicuramente è molto finanziato dalla Capogruppo, come risultava dai bilanci degli anni scorsi, informazione che non ritrovo nel bilancio di quest’anno.
Io veramente non mi spiego e in questi anni non mi sono mai spiegato, com’è possibile che il Monte, di volta in volta, a seconda delle mozioni, degli interlocutori, debba essere aggregato, fuso ma volte viene detto anche di peggio, e, allo stesso tempo, c’è una controllata, appunto MPS Capital Services, che è il campione dei titoli di Stato. Certo al MEF sicuramente fa comodo, anche perché ha perso due operatori in questo elenco di specialisti.
Quindi ribadisco la mia domanda: di conoscere il livello dei crediti accordati dalla Capogruppo a Monte Paschi Capital Services. Grazie”
Prende la parola alle ore 12 (dodici) e minuti 38
(trentotto) il Signor Xxxxx XXXXX, il quale svolge l’intervento che, come anche da sua successiva richiesta, di seguito si riporta integralmente:
“La prima volta che mi sono presentato in questo posto l’ho definito un tempio dell’economia e della finanza: il tempio è rimasto e rimarrà, ma gli uomini dell’economia e della finanza se ne sono andati.
Scusatemi se dirò cose strane, ma ci dovrete riflettere sopra: l’azione Banca Monte dei Paschi, dopo che la Banca fu divisa dalla Fondazione, toccò un giorno il valore di Borsa di 6 euro. Sostengo che questi sono numeri che ci fanno capire e riflettere, non i tanti numeri di bilancio, le tante cose che avrebbero dovuto fare e non hanno fatto, che gli abbiamo detto ma non hanno sentito. Se quel giorno in Borsa Monte dei Paschi toccò 6 euro e poi oggi si ritrova così in basso, xxxxxxxx chiederci come stanno le cose e poi domandarsi anche perché ciò è avvenuto. Capire perché è avvenuto non è semplice. Io ritengo di poterlo dire in questa sede, se il tempo e le capacità me ne daranno atto: io nel tempo della scuola andavo a guardare le pecore e a tredici anni lavoravo in cava a spaccare la pietra con una mazza di nove chili, ma la mia cultura l’ho formata grande e
profonda nella mia casa, che non è una casa ma un albergo che ho fatto con le mie mani: ci vuole un tir per portare i libri, in stragrande maggioranza letti, e i giornali che ho e che ho tutti conservati perché sono memoria.
Dicevo che in Borsa il titolo era a 6 euro. Ho provato – speriamo che ci sia riuscito – a fare il calcolo di un cittadino che quel giorno avesse investito un milione di euro (un milione, bella cifra) e avesse tenuto le “bocce ferme”.
Pensavo di essermi sbagliato e per questo ho chiesto aiuto ad un’altra persona. Sapete il valore di quel milione di euro quanto sarebbe diventato oggi tenendo conto del prezzo ad azione di giovedì passato? 3.000 euro. Io avevo nel Monte dei Paschi un bel gruzzoletto, a “Porta a Porta” Vespa, che mi mandò per dieci secondi in trasmissione, si mise a ridere quando dissi, nell’intervista, che tra i soldi investiti e il mancato guadagno avevo perso tre milioni. Lui ha detto che con la vicentina ne avrebbe persi molti di più se non fosse riuscito a vendere in tempo. Ma non è che non ero riuscito a vendere il titolo Monte dei Paschi, in realtà io non volevo venderlo! perché il Monte dei Paschi era una banca anomala, era una fondazione, era una banca sociale, era una banca che distribuiva a chi più ne aveva bisogno i propri profitti, era la banca più antica. Anche a me ha dato la possibilità – e lo dissi qui un giorno – di mettere le ali, perché quando realizzai il mio albergo mi fece un bel mutuo, per quel momento era un bel mutuo, che ho restituito fino all’ultimo centesimo.
Ma cosa è avvenuto? Se quel milione sono diventati 3.000 euro, sicuramente ci saremo chiesti quale sia stato il motivo di tale distruzione di risorse e di ricchezza. Questa mattina è stato detto che la Banca ha distrutto 100 miliardi di euro. Penso che, difronte a questa distruzione, se non ci fosse stato qualcosa di più grande nell’Istituzione Monte dei Paschi sarebbe stato impossibile anche trovare persone disponibili ad entrare nel CDA. Rammento che negli anni ‘90 fu fatta una legge che stabiliva che le fondazioni dovevano separarsi dagli istituti bancari, perché le fondazioni sono una cosa di mezzo, gestivano una banca anomala, cioè che non aveva padroni e che non dava padroni, ma dava il proprio profitto alla comunità, sia per realizzare dei programmi, sia per poter sopravvivere: andava dalla realizzazione di grandi opere alla persona che non riusciva a vivere.
In questi ultimi trent’anni è molto cambiato il pensiero del genere umano e questo tipo di banca non stava più bene, la dicitura “coop” non sta più bene, le banche popolari non stanno più bene, si devono distruggere! Ricordo di aver detto - quando c’era il Presidente Xxxxxxx che mi disse: Barni, guardi cosa dice, stia attento - che il capitalismo era finito, che la morale e la società andava verso la
malavita organizzata. Adesso ci siamo dentro fino al collo, nessuna vergogna nel fare i bilanci falsi, nessuna vergogna se si viene presi con la mano nella marmellata! “Non è vero”, si dice. Ora basta dire “non è vero” e tutto va bene!
Siamo ancora in tempo a cambiare prima della nuova catastrofe! 1918-1945 ritorneranno molto presto. Voi che dirigete queste grandi società, svegliatevi!, perché torna il ’18 e il ’45 e credo che tutti abbiano da perdere, perché se questa è diventata la morale, presto si avranno situazioni in cui anche gli italiani per lavorare saranno trattati come schiavi!
Ora faccio un appello ai senesi: che si sveglino. Nello Statuto della Fondazione era stabilito, e non so da quando, ma da tanto tempo, che il Presidente doveva essere un senese. Senesi, perché in maggioranza siamo senesi e ancora la Fondazione che determinava le sorti della Banca era senese, mentre oggi non è più niente e si è ipotizzato addirittura di farla sciogliere d’autorità.
Noi abbiamo messo a governare questa Banca e questa Fondazione – e mi alzo in piedi –, un siciliano, un calabrese, un volterrano e un genovese che aveva promesso di farlo gratuitamente. Ragionate su questo aspetto. Non ora, perché la discussione deve continuare, ma stasera, quando siete davanti alla televisione, e svegliatevi! Fatevi le domande, ed evitiamo non più la fine della Fondazione e del Monte dei Paschi ormai verificata, ma una catastrofe superiore a quella del ’18 ed a quella del ’45, perché quella che verrà sarà peggiore.”
Prende la parola alle ore 12 (dodici) e minuti 53
(cinquantatré) la Signora Xxxxx Xxxxxxx XXXXX in rappresentanza dell'Associazione Buongoverno del Monte dei Paschi di Siena, la quale svolge l’intervento che, come anche da sua successiva richiesta, di seguito si riporta integralmente:
Buongiorno a tutti.
Partecipo a questa Assemblea dopo oltre 4 anni dalla costituzione dell’Associazione Buongoverno MPS che rappresento: 4 anni di impegno ed intenso lavoro per supportare e tutelare i nostri aderenti e per fare chiarezza sui molti lati oscuri che circondano la questione del dissesto della nostra Banca.
Siamo sempre stati convinti ed abbiamo sempre sostenuto, anche nelle scorse Assemblee, che la credibilità del Monte e la sua valorizzazione sul mercato si potessero ottenere solo con la pulizia totale, non solo del bilancio, a fronte di tanti sacrifici e alla fiducia chiesti ai dipendenti, agli azionisti e ai correntisti.
Oggi ci troviamo a votare sul bilancio 2015, che ci lascia perplessi ed amareggiati perché, davanti ad una chiusura con palese perdita sostanziale, il C.d.A. ha a suo tempo
dichiarato un risultato di facciata positivo, non ottemperando, a nostro parere, all’esigenza impellente di trasparenza.
La nostra Associazione, in questi anni, ha cercato di sollecitare l’intervento di diverse Autorità, sempre a tutela della Banca, con esposti ed istanze, ultima delle quali quella del 20.02.2016, articolata in 4 punti, in cui abbiamo chiesto:
al punto 1) che nella Relazione della Società di Revisione e in quella del Collegio Sindacale fossero in modo chiaro e preciso indicati i motivi per cui l’effetto dell’operazione Alexandria era stato riferito a conto economico (avuto presente che in precedenza era stata operata una rettifica dei saldi ai sensi dello IAS 8, con riferimento al patrimonio netto al 31.12.2015, ridotto di Euro mln. 327,8); al punto 2) che venisse accertato se, stante l’elevatissimo ammontare di crediti deteriorati, ciò fosse imputabile a "mala gestio" nell’erogazione del credito, in quella dei crediti anomali, e/o soprattutto in quella del recupero dei crediti NPL.
Sul primo punto prendiamo atto che il C.d.A ha ammesso, ancorché tardivamente, con un comunicato successivo già citato da Sestigiani ed ulteriori documenti di bilancio del mese di marzo, che al 31.12.2015 esistevano perdite da ripianare, in precedenza considerate "riserve negative", per la modica cifra di Euro mln. 708, passando così da un utile di esercizio annunciato di Euro mln. 390 ad una perdita di Euro mln. 237,4.
Sul secondo punto, ci ha sorpreso come in risposta il Collegio Sindacale abbia potuto asserire, a fronte di 46.862 Euro mld. di crediti deteriorati, che non vi sia stata mala gestio nell’erogazione del credito, tenuto conto delle Sanzioni comminate dagli Organi vigilanza, ma soprattutto che, anche nel 2015, risultano "passate" direttamente a sofferenza, da crediti in bonis, posizioni per Euro mln 800. Purtroppo i controlli arrivano sempre troppo tardi e la vigilanza non sempre sembra che funzioni in maniera efficace. Poiché è inimmaginabile che una posizione in bonis correttamente istruita passi "ex abrupto" a sofferenza, senza prima dar segni di deterioramento, appare legittimo pensare che debba esserci stata "mala gestio", o nell’erogazione del credito o nella gestione dello stesso. Noi siamo convinti che il perpetuarsi, nel corso anche di questi ultimi anni, di Bilanci rivisitati e corretti, a distanza di tempo, come anche quello del 2014 a fine 2015, su indicazione degli Organi di vigilanza, non giovi alla Banca, ma anzi ne peggiori l’immagine ben oltre i parametri oggettivamente negativi di bilancio.
Se è vero che la fiducia è l’elemento essenziale alla base di tutte le transazioni finanziarie, dare i suddetti segnali
al mercato significa minare drammaticamente la credibilità del Management, ma soprattutto, distruggere il patrimonio di serietà e affidabilità della Banca che generazioni di dipendenti hanno saputo costruire nel corso del tempo con enormi competenze.
Se è vero che l’elemento in assoluto che più grava sul bilancio del Monte è rappresentato dai crediti deteriorati ed in particolare dalle sofferenze, ci permettiamo di ricordare che la nostra Associazione, già nel corso del 2012, con una memoria di fine anno, in cui si dichiarava persona offesa nell’ambito dell’operazione BAV, e nei successivi interventi in Assemblea ne aveva rappresentato l’anomalo incremento, che appariva evidente nei Bilanci d’esercizio immediatamente successivi all’acquisizione di Banca Antonveneta.
Perché si è aspettato così tanto ad attivare una rete di recupero efficace? Con quali strutture si è provveduto o tentato di recuperare tali crediti? Si è utilizzata la rete delle filiali a tale scopo?
Risponde al vero che, fatto 100 il numero complessivo di pratiche in sofferenza, 50 hanno origine da Antonveneta, 15 da BAM, 15 da Banca Toscana e le rimanenti 20 da BMPS?
Quanti di questi crediti in sofferenza sono stati erogati a grandi prenditori? Quanti quelli attribuibili a famiglie e piccole e medie imprese?
Se è vero che gli acquirenti di questi crediti ritengono di poter ottenere notevoli margini di profitto dal prenderne carico, perché la Banca nel corso degli ultimi anni non ha provveduto e non si è attrezzata per tentarne in autonomia il recupero, ancorché parziale, riducendo in tal modo l’enorme volume di sofferenze?
I fatti ci inducono a pensare che l’attuale Management non
abbia affrontato tale complessa problematica in modo efficace.
Ci permettiamo quindi di richiedere segnali di un forte cambiamento in questo ambito, in luogo delle vendite sul mercato di tali crediti, a prezzi irrisori, per ricavare un po’ di liquidità.
L’Associazione ha valutato come segnale positivo la sentenza della Corte di Appello di Firenze del 23.02.16, che ha respinto il ricorso dei Sindaci Turchi, Di Tanno, Serpi, e di recente ha fatto affiggere i manifesti murali di cui sono disponibili immagini.
Auspichiamo che nel processo in corso a Milano anche l’Associazione venga ammessa come parte civile, oltre ai nostri associati, non solo senesi, che abbiamo coadiuvato in tale percorso, come riconoscimento dell’azione costruttiva ed incisiva svolta, nonostante la nostra base sociale si sia inevitabilmente ridotta a causa dello spianamento dei piccoli azionisti operato da parte della gestione
Xxxxxxx-Xxxxx, poi perseguito anche da quella Profumo-Viola, per effetto degli accorpamenti di azioni, a cui hanno fatto seguito ripetuti ed insufficienti aumenti di capitale.
Tuttavia, ciò non inficia la continuità del nostro operato, volto al controllo ed alla verifica dei bilanci della Banca, nell’interesse degli azionisti, certi che solo la trasparenza, la correttezza, il rispetto dei clienti e del mercato possano creare presupposti per una serie opera di risanamento del Monte, cercando di sviluppare ulteriormente la nostra azione anche fuori dall’ambito locale.
In questo contesto non posso che preannunciare voto contrario al Bilancio 2015.
Ringrazio per l’attenzione e chiedo che il presente intervento venga integralmente verbalizzato."
Prende la parola alle ore 13 (tredici) e minuti 03 (tre) il Signor Xxxx Xxxxx XXXXXXXXXX e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“Vorrei partire proprio dall’osservazione che faceva la Presidente del Buongoverno su quel 20% di crediti deteriorati erogati su Siena. Si racconta in giro che il Presidente, che comprò l’Antonveneta, ad una pletora di fantini, di saprofitelli che sono nella società senese, di pennivendoli dei media, pseudo giornalisti e anche analfabeti, palioti eccetera, disse: “il Monte non vi può fare più credito; ho amici in una banca qui nell’Arbia, vi mando lì”.
Ebbene hanno inchiodato anche quella piccola banca e, se non la compra un’altra BCC, rischia di andare a gambe ritte. Questo spiega, secondo me, anche il perché agli appelli sentiti, detti come si parla in famiglia, tipo quello di Barni, o alle mie richieste di incrementare le quote azionarie di proprietà della Fondazione, in questa Città si fa orecchi da mercanti. In quei 43 milioni di crediti incagliati e deteriorati c’è dentro Siena e stanno tutti zitti per questo e fanno orecchi da mercanti perché sono tutti ricoperti! Quando dici qualcosa di serio, trovano l’occasione per inveire: “Voi consiglieri comunali, provinciali, amministratori, contradaioli e priori, Voi la Città l’avete rovinata!” Invece sono stati loro a succhiare, a leccare e a lodare le scelte che vengono da lontano, e vengono da lontano seppure certificate. Appena è venuto, il Presidente Xxxxxx ci ha detto nella conferenza stampa, con molta sincerità ma con nostro grande dispiacere, che il “Monte fu di Siena – leggo testualmente – non è più la Banca di una Città, ma una Banca di importanza sistemica per il Paese, non più di Siena”. Questo ce l’aveva detto anche il Presidente della Fondazione, e così hanno agito nei fatti quando hanno fatto sempre orecchi da mercante.
Esemplifico: quando c’era la Presidente Xxxxx - anch’essa nel sistema, per carità - però non si piegò: la Fondazione
aveva il 4,5%, non l’1,43 come oggi, fece un patto di sindacato coi latino-americani e raggiunsero il 9,12%. Designarono, quale gruppo di maggioranza relativa, il Presidente e l’Amministratore Delegato. Oggi con l’1,43% credo che questo patto di sindacato per la Fondazione sia molto, molto più difficile, e mi domando perché nessuno, fuorché la gente della strada, i sinceri cittadini senesi, condivida la mia richiesta reiterata che la Fondazione riacquisti delle azioni del Monte. I cittadini la condividono, ma non la condivide chi ha debiti incagliati, né la condivide chi deve portare via per bene il Monte da Siena. Io ho sempre detto, e lo ripeto qui: la Fondazione Monte Paschi diversifichi al meglio gli investimenti fruttiferi, ovviamente respingendo ogni mal sopito egoismo localistico. Destini al contempo una percentuale sistematica e proporzionale degli utili al riacquisto di azioni della Banca per crescere di peso e presenza.
Questo sacrosanto rastrellamento di azioni è sempre possibile sul mercato secondario. Si tornerebbe così all’antica saggezza degli amministratori del rimpianto Istituto di credito di diritto pubblico, i quali accantonavano utili ben superiori al dovuto statutario, promuovendo la Banca di Siena tra le più patrimonializzate del mondo e senz’altro dell’Europa.
Il recupero di azioni del Monte dovrebbe essere vivamente sentito e incoraggiato dagli Enti istituzionali, dalle forze socio-politiche, in definitiva, dai senesi. Se io fossi stato il Sindaco di Siena avrei fatto una solenne riunione nella Sala del Mappamondo, delle nostre glorie, e avrei invitato enti che vengono dal medioevo e dal rinascimento, che sono tutt’ora vivi e vegeti e che hanno ricchezze enormi a Siena e in Toscana, avrei invitato i cittadini capienti, per capirsi, avrei fatto appello a tutti: consorziamoci in uno sforzo per acquistare azioni e per uscire da questo umiliante, vergognoso 1,43%.
Io l’ho detto, l’ho scritto, l’ho detto ai quattro venti, la gente per strada mi dice che ho ragione mentre qualche pezzo grosso mi ride nel viso, mi dice che sono un illuso. Ricordo che Xxxxxxxxx Xxxxxxx, negli anni novanta citati da Barni, andava a Roma insieme al Presidente della Provincia Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx e tornavano dicendo: “bisogna fare la S.p.A., perché con la S.p.A. ci sarà la Fondazione separata dalla Banca e la Fondazione avrà tanti soldi per la Città”. Avessimo mai fatto quell’errore maledetto, l’avessero mai fatto! Io ho lottato fino all’ultimo, insieme a pochi altri, perché questo non avvenisse, e invece il 14 di agosto del 1995, alla vigilia del Palio dell’ Assunta, nel pieno clima totalizzante del Palio, proprio mentre i senesi portavano il Palio nella processione dei Ceri e dei Censi alla Madonna del Voto, Regina di Siena e del suo antico Stato, a Rocca
Xxxxxxxxx andava in scena l’inizio del dramma, del tradimento: la deputazione amministratrice del glorioso Istituto di credito di diritto pubblico ne deliberò infatti la non obbligatoria – non obbligatoria – trasformazione in società per azioni.
Da allora ha inizio la privatizzazione della Banca di Siena, Dio non dia pace ad Amato e a Ciampi!
Inizia il percorso rovinoso, inizia il percorso rovinoso e tanto vessatorio per il Monte come non è mai stato per nessuna banca europea: per i Tremonti bond ha pagato interessi esosi ai limiti dell’usura, che vanno dal 9% a un crescente 15% annuo! mi meraviglio! Se fossi stato io Presidente o Direttore Generale, avrei preso un addetto giornalista bravo e l’avrei distaccato alla televisione, con il compito di rispondere tutte le volte che gli infami giornalisti prezzolati, pennivendoli anch’essi, della televisione di Stato dicevano che gli italiani avevano pagato il disastro del Monte.
Mentre il Monte ha reso fino all’ultimo euro! L’effetto è stato che il Tesoro è nel capitale. Io mi auguro che arrivi al 7% di cui si è parlato, perché ho meno paura del Tesoro in quanto, attraverso la democrazia, cioè attraverso i poteri locali che parlano con il Governo e con il Parlamento, il Tesoro può controllare di più, può garantire di più, può favorire la ripresa del Monte.
Va detto, per onestà, che lo scippo del Monte ha radici antiche, da Roma a Siena, da Francoforte a Bruxelles. Un dramma annunciato, studiato, preparato lentamente e cinicamente realizzato in tanti anni, dagli anni novanta in poi. E Siena, come ho detto, prima ha fatto l’acquiescente e poi la rassegnata, ma sono rassegnati i felloni, sono rassegnati quelli che non amano Siena e non amano il Monte!
La consecutio giornalistica dei documenti è spietata e
bisogna mettere insieme il filo di un racconto spesso didascalico, non oggettivamente ad oggi completo, per offrire un contributo utile alla memoria, per non dimenticare. Un contributo utile, seppur parziale, alla storia di scelte, di fatti, di tempi, di persone, da non relegare al dimenticatoio, come probabilmente vorrebbero quanti, da ex artefici o cortigiani degli artefici, oggi osano ergersi addirittura a giudici accusatori, sfacciati, moralistici: più sono colpevoli di saprofita approfittamento della Banca e più inveiscono e più predicano. Questo non mi meraviglia.
Queste persone non sono in quest’Aula e non si tratta di carta stampata. Gran parte dei moralisti è fra i debitori. Se gli incagli parlassero, si capirebbe perché tanti soloni fanno orecchie da mercante e si esentano da auspicare la ripresa della Banca.
Prima di smettere, mi corre un dovere: quello di ricordare
che la crisi del Monte si chiama anche Canicattì, 121, si chiama trasformazione in S.p.A., si chiama quotazione in Borsa. Da allora non si è avuto più bene. Si chiama orgia di approfittamento degli inadatti reggitori del nostro territorio nell’abbuffata sui soldi separati dalla Banca e messi nella Fondazione a loro disposizione. Così nacque la grandeur: il Comune e la Provincia spendevano e spandevano, un Sindaco chiedeva un lastricato, un altro chiedeva lampioni, un altro chiedeva il campanile insieme al prete e così via. Poi è avvenuto il disastro dell’Antonveneta, di cui i senesi onesti hanno saputo a cose fatte.
Quindi siamo al disastro di oggi. Xxxxx ha detto: con un miliardo si compra una banca che vale da 10 a 12.000 miliardi. Io chiedo al Presidente Xxxxxxx, al Presidente Xxxxxx e al Direttore Xxxxx di non prestarsi al gioco di una banca che verrà comprata con due soldi e una lira, probabilmente mentre i “personaggi” salgono sulla Chianti Banca o su altre banche.
Ho un dovere da compiere.
Devo dare atto, perché sono una persona corretta, al Presidente e al Direttore Generale Xxxxx che ieri l’altro ho ricevuto una telefonata dalla Signora Xxxxx Xxxx, che mi ha comunicato che agli ex dipendenti esattoriali ante 85, non coperti da accordo sindacale, e quindi non coperti da integrazione previdenziale sicura, ma legata alla delibera annuale del CdA o dell’Amministratore Delegato, è stata concessa la stessa integrazione pensionistica aziendale dell’anno scorso.
Ora sono 78 soltanto, l’anno scorso erano 85, e quindi è un fondo chiuso che si esaurisce da sé, ma la magnanimità dell’Istituto va riconosciuta.
Ringrazio a nome dell’Associazione Pensionati, di cui sono Presidente. Infatti dopo l’accordo del 24 di dicembre con i sindacati, che presenta ombre e luci, i dipendenti del Monte, a vari livelli, hanno fatto grossi sacrifici e comunque sono stati salvati da penalizzazioni questi poveri vecchi, il più giovane dei quali ha 91 anni.
Concludo dicendo: noi per il Monte e per Siena saremo ancora sulle barricate e non staremo zitti, mai!”
Prende la parola alle ore 13 (tredici) e minuti 21 (ventuno) il Signor Xxxxxxx XXXXXXX ed effettua l'intervento che di seguito si riporta:
"Caro Presidente e Gentilissimi Signori Soci,
formulo il presente intervento per conto di "Etica, dignità e valori - Associazione Stakeholders Aziende di Credito Onlus", che ha come scopo la promozione della finanza etica e della responsabilità sociale d’impresa nelle banche.
Lo scorso anno per offrire un contributo costruttivo nel difficile passaggio della vita gruppo Mps, ci siamo permessi di avanzare le seguenti proposte, al fine di valorizzare e
perseguire effettivamente la Responsabilità Sociale, in particolare proponevamo:
1) che la banca visualizzi nel suo bilancio sociale i derivati in essere, con l’impegno a ridurne l’utilizzo e la consistenza, affinché questi siano sempre funzionali ad attività trasparenti di copertura e, non ad attività speculative e poco trasparenti.
"Nel corso dell’esercizio 2015, il gruppo ha chiuso l’operazione Alexandria con un impatto derivante alla Riserva AFS negativa sui titoli di Stato Italia connessi alla detta transazione per -423 milioni."
Confidiamo in un'ampia informativa nella rendicontazione del bilancio sociale.
Proponevamo:
2) che il Monte nel mantenere i livelli di credito a favore dei suoi territori di radicamento si impegnasse e si impegni a promuovere un nuovo rating di affidabilità creditizia per il cliente prenditore (famiglie ed aziende) che tenga conto degli elementi di Responsabilità Sociale d'Impresa insiti nel valore del progetto imprenditoriale e non solo dei pur fondamentali indicatori economici, finanziari e di garanzie reali o personali sottostanti. Noi crediamo che chi abbia un progetto che crei occupazione, che promuove la tutela dell’ambiente e valorizza la Responsabilità Sociale d’Impresa vada premiato anche sul fronte della definizione del suo rating e del suo target di pricing. Infatti, siamo convinti che non perseguendo queste scelte si faccia poco per superare questa crisi lo dimostra il persistente periodo di difficoltà nell’accesso al credito che hanno le nuove generazioni, le start-up, le famiglie e le imprese.
Le Banche a vocazione etica (vedi il dato di Banca Prossima ad esempio che vanta percentuali intorno al 2% di perdite sui crediti erogati contro una media del sistema intorno al 15%) dimostrano, già oggi, che valorizzare le buone prassi imprenditoriali e sociali del cliente prenditore, fa crescere anche la sua affidabilità e lealtà a fronte agli impegni assunti con la banca.
Nel corso del 2015 abbiamo organizzato in collaborazione con MPS un convegno a Firenze proprio su questo importante tema e ci risulta che MPS abbia incaricato l’Università di Siena di studiare un nuovo rating di merito creditizio che possa accogliere elementi di Esg (environmental-social and governance).
Ci auguriamo pertanto che MPS non si sottragga all’esigenza di studiare un nuovo rating che premi i comportamenti virtuosi del prenditore di credito, che possa contribuire da un lato a servire meglio imprese e famiglie, dall’altro migliorare la qualità del credito erogato con effetti positivi in termini di minor rettifiche e di conto economico.
Proponevamo allora e proponiamo oggi:
3) Che il Monte si sappia relazionare con la dimensione dell’internazionalizzazione, accompagnando da un lato le PMI verso nuovi mercati e dall’altro rafforzando le relazioni internazionali con banche ed istituzioni finanziari dei paesi in via di sviluppo e di nuova industrializzazione al fine di avviare partnership societarie, economiche e finanziarie, al fine di aumentare le relazioni culturali per la promozione di politiche di buon vicinato e di pace.
La strada della collaborazione tra banche, anche con la costituzione di appositi consorzi tra Istituti, potrebbe rappresentare una risposta adeguata per una rinnovata presenza, a costi ridotti, delle nostre istituzioni finanziarie nelle aree delle economie a più alta crescita e di nuova industrializzazione.
Banca MPS potrebbe così valorizzare la sua storica presenza con 125 Filiale ed Uffici di Rappresentanza all’estero.
4) La crisi della finanza e l’andamento negativo dei mercati finanziari fa crescere nei risparmiatori la ricerca di prodotti finanziari sicuri, che diano anche un senso all’investimento oltre a guardare il rendimento peraltro sempre più spinto verso lo zero.
Auspichiamo che il Monte promuova con efficacia la Finanza Sociale.
Il rapporto OCSE dal titolo “Social Impact Investment. Building the evidence base”, certifica come il mondo impact investment sarà in forte crescita nei prossimi anni.
Questo report è stato sostanzialmente ignorato dal nostro paese e confidiamo che il Monte possa invece studiare la sua applicazione in Italia, alla luce anche della riforma in corso del terzo settore e l’introduzione nella nostra legislazione con l’ultima legge di stabilità, delle società benefit, che potrebbero spingere maggiormente lo studio di prodotti finanziari dedicati per tali istituzioni.
Tutto ciò non è solo un compito indifferibile ma è anche indispensabile visto se oggi 30 banche nel mondo valgono da sole il 76% del Pil mondiale (dati Sole24 ore 1° dicembre 2015).
L’ipertrofia della grande finanza non è stata affatto ridimensionata dalla crisi. Anzi.
Le grandi banche d’affari americane valgono al momento complessivamente da sole quanto il 90% del pil americano. Mentre le prime 4 grandi banche cinesi sommano esposizioni totali che valgono più del 20% in più di tutto il Pil cinese.
Anche la grande finanza inglese e francese insieme totalizzano oltre 3 volte la ricchezza lorda prodotta ogni anno dai 2 paesi Francia ed Inghilterra. Tutto ciò a scapito della ricchezza e dell’economia reale di tutti i popoli.
E’ indispensabile quindi invertire velocemente questo
sviluppo infernale basato solo sulla finanza e che si alimenta delle politiche espansive e monetarie delle banche centrali a tasso zero ma che non investono nell’economia reale, perché se mi finanzio gratis ed investo in strumenti finanziari sapendo che il guadagno è pressoché certo. Perché ridurre il rischio, se il rischio non c’è?
Ma che potrebbe accadere se un aumento dei tassi possa invertire queste dinamiche e possa provocare magari delle maxi-perdite deprezzando quegli asset finanziari nei portafogli delle 30 big bancarie ed istituzioni finanziarie che è costituito da una montagna di derivati (almeno 30 miliardi di dollari)?
Per questo è indispensabile per un operatore economico come Mps continuare a finanziare lo sviluppo dell’economia reale del suo territorio.
Nell’attività di Stakeholder Engagement svolta con il competente Ufficio CSR del gruppo bancario nel corso del 2015 abbiamo ulteriormente approfondito questi temi e ci aspettiamo che essi vengano rendicontati ed esaminati, in quanto non mere proposte pur legittime di un'associazione, ma piuttosto tematiche di interesse generale per il bene stesso del gruppo bancario.
Formuliamo i nostri più cari ringraziamenti per la cordiale attenzione ai soci, ai dipendenti ed alle autorità civili presenti ed ai responsabili istituzionali della banca e del gruppo.
Il simbolo di X.XX.XX è l’Araba Fenice che intende rappresentare la grandezza dell’etica, della dignità e dei valori, sempre presenti nella nostra quotidianità e sempre in grado di risorgere e di ricrescere, nonostante le infedeltà, le pochezze e gli errori della nostra condizione umana, quali doni divini."
Prende la parola alle ore 13 (tredici) e minuti 30 (trenta) il Signor Xxxxxxxx XXXXXXXX ed effettua l'intervento che di seguito si riporta:
“Sarò brevissimo. Una domanda tecnica, dopo averne ascoltate tante sul passato e sulle disgrazie del Monte.
Durante la presentazione fatta dal dottor Xxxxx, uno dei valori che è migliorato in questo quadriennio è l’elemento liquidità. A questo proposito volevo chiedere, in visione prospettica, che tipo di certezza hanno le obbligazioni, compresi i subordinati, in termini di restituzione; parlo di quelli a brevissimo termine, e quindi a due, tre anni.Grazie.”
Prende la parola alle ore 13 (tredici) e minuti 31 (trentuno) il Signor Xxxxxxxx XXXXXXX ed effettua l'intervento che di seguito si riporta:
“Devo dire che non volevo intervenire perché sono sempre intervenuto nelle precedenti Assemblee, ormai da diversi anni, quindi, devo dire la verità, ormai mi sono in parte
arreso. Per prima cosa volevo ringraziarLa, Presidente, per lo stile: eravamo abituati male, purtroppo, negli ultimi tempi, con l’arroganza del dottor Xxxxxxx. Quindi la ringrazio della sua gentilezza e della sua signorilità. Questo mi sembrava doveroso.
Intervengo solo per fare una domanda al dottor Xxxxx. Presidente, Lei non mi conosce: io sono un ex dirigente centrale Monte Paschi ed ho firmato per primo le dimissioni dopo due mesi dalla nomina dell’avvocato Xxxxxxx alla Presidenza del Monte.
Quando è arrivato il tandem Profumo-Xxxxx, e questo lo dico anche per i nuovi componenti il Consiglio di Amministrazione, nell’arco di sei mesi, un anno – ora le date esatte non le ricordo – sono stati azzerati tutti i vertici delle varie funzioni: la finanza, il personale ed altre. Sono stati sostituiti tutti perché ritenuti non all’altezza, diciamo incapaci, anche perché avete trovato, pare, in tutti gli uffici delle cose che non tornavano, che non erano state gestite a dovere.
Ora io domando, e poi termino subito il mio intervento: attualmente ricopro incarichi in alcune società e quando arrivo in una società e mi accorgo che non va bene niente, che tutte le funzioni in qualche modo hanno mostrato lacune e hanno portato anche a dei disastri, in genere il primo a pagare è l’auditing, l’ispettorato interno, come si diceva una volta.
Allora vorrei capire, se il dottor Xxxxx mi vorrà rispondere, per quale motivo dal 2006 ad oggi l’unica persona che è rimasta al suo posto al Monte dei Paschi è il capo dell’ispettorato. Non comprendo come dei manager come voi, come Lei ed anche come il Dottor Xxxxxxx, arrivate trovate una banca disastrata e lasciate il capo dell’auditing ancora al suo posto.
Se lei mi può dare una risposta, io la ringrazio infinitamente”.
Prende la parola alle ore 13 (tredici) e minuti 35 (trentacinque) il Signor Xxxx XXXXXXX ed effettua l'intervento che di seguito si riporta:
"Paragonando il Monte dei Paschi di Siena ad una nave, possiamo dire, in estrema sintesi, che è afflitta da due tremendi scogli: il problema delle sofferenze, acuito da più di un decennio di crisi e la classificazione a bilancio di derivati come Titoli di Stato.
Entrambi questi fattori hanno inciso nell’arenare la nave determinando conseguenze pesantissime che gravano sulla gestione e sul futuro. Poiché la competenza sulla correttezza della classificazione di poste a bilancio spetta agli organi competenti, nei confronti dei quali vi è dibattito aperto in altre sedi, vorrei esprimere qualche idea sui crediti non performanti che hanno fortemente
condizionato questo esercizio sulla soglia del nefasto problema del bail, un espediente nelle regole di un gioco - che si gioca prevalentemente a diversi livelli in una savana finanziaria violenta priva di regole - somigliante a quella Xxxxxxx che era soggetto mitologico notoriamente in grado di pietrificare chi la guardava.
L’Italia è in coda nel processo di sistemazione delle sofferenze e sino ad oggi ne ha pagato le conseguenze. Difficile comprendere perché lo Stato italiano non abbia seguito l’esempio degli altri paesi europei nel sistemare definitivamente i conti delle banche avviando il sostegno dell’economia reale. E’ così che Regno Unito, Germania, Francia e Spagna hanno potuto ricapitalizzare le proprie banche alla luce delle prescrizioni dell’Eba. I fondi speculativi notoriamente sono interessati al settore di non performing loans (Npl): nel 2005 il fondo Fortress acquisiva da Intesa Gestione Crediti un pacchetto di sofferenze di nominali 9 miliardi di euro al prezzo di 2 miliardi; nel 2013 il fondo Cerberus rilevava un pacchetto di crediti deteriorati da Lloyds Bank, pagando 325 milioni di sterline contro un valore lordo dei crediti pari a 527 milioni; nel 2015 il fondo Fortress ha acquisito Unicredit Credit Management Bank (con un portafoglio di oltre 40 miliardi di euro), incluso un ulteriore portafoglio di sofferenze di 2,4 miliardi di euro. Va inoltre considerato che i principali fondi internazionali hanno recentemente lanciato dei veicoli dedicati proprio al comparto dei Npl.
Tale soluzione "di mercato" avrebbe certo sollevato il governo italiano dalle problematiche in atto e dando immediata celerità al progetto e nuova linfa alla ripresa dell’economia reale, se solo non fosse in atto un tentativo, mal camuffato dietro alle retoriche liberiste, di pagare i pacchetti un corrispettivo troppo basso, imponendo un benchmark di rapina, al solo scopo di soddisfare indomabili appetiti di profitto, arrivando sino al punto di scardinare i bilanci delle Aziende di credito detentrici, ben sapendo che una quota a priori determinata di crediti inesigibili sarà annacquata in una opportuna quantità di crediti a fronte dei quali qualcosa in pentola può essere recuperato, stimando rischi e opportunità di profitto.
Un Xxxxxxxx che si aggira e ci attende su una Blackstone sembra appannaggio dantesco assai poco rassicurante sulle reali intenzioni di questi soggetti, che almeno non vengono più opportunamente identificati col nome di santi della religione...Le forti polemiche intervenute sul Fondo Atlante, la cui capienza sembra troppo gracile, avvalorano la sensazione che eventuali profitti sulla decomposizione creditizia debbano esser dati in pasto ai soliti animali spazzini, tanto che si affaccia il sospetto che la crisi debba perdurare sinché costoro non si siano ben pasciuti a
nostre spese, è così che i molti Cerberus procacciano tormenti alle popolazioni inermi.
Ritengo che per questo motivo sia opportuno affiancare altri strumenti a presidio di un benchmark sostenibile nei bilanci, per stabilizzare la situazione, almeno spendendo in comunicazione, visto che il credito è orientato dall’informazione, palesando che altri strumenti possono ricavarsi da altri settori, per esempio alcune partecipazioni di Cdp come indicato dal Professor Xxxxxxxxx Xxxxxxxx.
Talvolta far sapere che una cosa può essere fatta è più importante del farla, come hanno dimostrato ai mercati le esternazioni di Draghi."
Prende la parola alle ore 13 (tredici) e minuti 39 (trentanove) il Signor Xxxxxx XXXXXXXXX, il quale svolge l’intervento che di seguito si riporta:
“Dopo tutti questi interventi di particolare valore, sia dal punto di vista giuridico che bilancistico e contabile, io prendo la parola, come avrete potuto notare quando sono intervenuto per evitare le perdite di tempo del Collegio sindacale, per far capire quale sia l’interesse di un piccolo azionista.
Come piccolo azionista, ed i piccoli azionisti sono moltissimi, mi interessa la perdita di capitale: da un prezzo di carico di 5 euro ad azione si trova adesso a 0,50.
Ora, la prima domanda: visto il prezzo di carico medio dei piccoli azionisti vorrei sapere anche il prezzo di carico dell’azionista di maggioranza.
Ritengo molto grave che sia presente ancora nel Monte Paschi di Siena la Fondazione, perché, con tutto il rispetto per il territorio, questo non può avvenire con i soldi miei. Trovo tra gli azionisti la Banca Popolare di Stato della Cina, e AXA e mi chiedo se le loro strategie possano essere nell’interesse dell’azionista di minoranza e possano aiutare la banca a mantenere il valore del titolo.
Magari il Ministero del Tesoro, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, può dare un effettivo supporto. A me interessa, come piccolo azionista, capire cosa debbo fare. Vorrei anche capire perché il management viene eletto dall’azionista di maggioranza e quali sono gli interessi che vi stanno dietro. E’ qui che bisogna battere. Allora sì che possiamo ascoltare cosa dicono le funzioni di management e di controllo. Vorrei sapere perché l’azionista di maggioranza elegge questi signori. Che cos’hanno fatto? Si è parlato di questo Profumo: che ruolo ha avuto? Perché è stato pagato così bene? Conciliare il fattore lavoro con il fattore capitale è un problema grosso e fondamentale. Xxxxxxx è stato eletto, l’ha conciliato, è stato pagato, ma chi ha pagato è stato l’azionista di minoranza.
L’azionista di minoranza non ha proprio voglia di finanziare
queste strategie. E’ povera gente, sono risparmiatori umili. Voi per riequilibrare il fattore lavoro all’interno di un’azienda andate a racimolare soldi all’esterno, presso lavoratori all’interno ed all’esterno del Monte dei Paschi Ecco, sarebbe opportuno che mi fosse data una risposta. C’è proprio grande difficoltà a conciliare il fattore lavoro e il fattore capitale visto che ci sono tutti e due? Non si potrebbe intervenire in qualche modo anche a costo di ribellioni e battaglie profonde, ma in modo da convertire tutta la situazione? Altrimenti continuiamo! Profumo è stato un esempio, Xxxxxxx ha continuato a bilanciarsi e se n’è andato. Gli azionisti di maggioranza diranno: "come sei stato bravo, hai accontentato noi, non hai creato conflitto sociale a noi azionisti di maggioranza, però sei riuscito a racimolare soldi per mantenerci.”
Domanda: si stanno ancora mantenendo gli azionisti di maggioranza? A voi l’ardua sentenza"
Prende la parola alle ore 13 (tredici) e minuti 47 (quarantasette) il Signor Xxxxxxxxxx Xxxxx XXXXXXXXX per delega di Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxx ed effettua l'intervento che di seguito si riporta:
“Inizio unendomi al ringraziamento che ha fatto l’Amministratore delegato a tutti i collaboratori della società, a tutti i dipendenti, anche perché immagino veramente i momenti difficili che hanno dovuto affrontare in certi giorni, fra bail-in, Banca Etruria o quant’altro; quanto i loro telefoni siano stati caldi e abbiano dovuto saper convincere e rassicurare tutta la clientela. Estendo ovviamente i ringraziamenti anche a quelli del back office, come raccontava prima il nostro Amministratore Delegato.
Torno sulla gestione: In realtà i dati di bilancio che ci sono stati presentati oggi dimostrano come questa Banca stia proseguendo quel percorso di risanamento avviato negli ultimi anni. Può piacere o non piacere, ma secondo me i fatti sono questi. Oltretutto in un mercato, in un contesto che, diciamocelo, non è più quello di un tempo.
Veramente fare banca con i tassi così bassi – scusate il gioco di parole – è difficile più che mai: certamente era più facile recuperare un tempo quando c’era un differenziale dei tassi che permetteva redditività che, oggi come oggi, il settore bancario purtroppo non ha più.
Grazie a questi risultati, la Banca oggi riesce a giocare ancora in serie A. Forse non è pronta per lo scudetto, non è pronta per la Champions, per l’Europa League, però gioca in serie A, e vi gioca grazie alla rosa, al nuovo Presidente e grazie al suo allenatore.
Vorrei chiedere informazioni su un prodotto del vivaio, di cui oggi non si è parlato, e che è Widiba. Secondo me è un esempio chiaro di come questa Banca sia viva e stia guardando al futuro. Grazie.”
***
Alle ore 13 (tredici) e minuti 50 (cinquanta) i lavori assembleari vengono sospesi per 30 (trenta) minuti.
***
I lavori assembleari riprendono alle ore 14 (quattordici) e minuti 27 (ventisette) con le risposte del Presidente e dell'AD.
Prende quindi la parola per le risposte alle ore 14 (quattordici) e minuti 27 (ventisette) il Presidente e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“Ringrazio innanzitutto tutti gli azionisti che sono intervenuti per i loro commenti, le osservazioni ed anche per le domande. Inizierò con una brevissima introduzione, poi cederò la parola a Xxxxxxxx Xxxxx.
Faccio questa introduzione solo perché sono stato chiamato in causa almeno in un paio di passaggi. La prima volta dall’azionista Xxxxxxxx, il quale, cortesemente, mi ha suggerito di non assumermi responsabilità che non mi competono. Io invece me le assumo, perché il bilancio 2015 è un bilancio tutt’altro che falso, è un bilancio veritiero e quindi io me ne prendo la piena responsabilità, così come tutto il Consiglio di amministrazione che quel bilancio ha approvato.
Le riflessioni dell’azionista Xxxxxxxx sono naturalmente legittime, ma sono punti di vista che non necessariamente condivido. C’è stato però un passaggio, se mi consente azionista Xxxxxxxx, che mi è dispiaciuto: Lei ad un certo punto ha detto che la nostra è una banca da barzelletta, e questo non è vero e probabilmente è stato un fraintendimento. Il Monte dei Paschi non è una banca da barzelletta, ma è una banca molto seria. Lo ha dimostrato anche in questi ultimi mesi. Devo dire, io sono qui da poco ma ho visto all’opera il nostro Istituto in questi ultimi mesi: con tanti nostri dipendenti, a tutti i livelli, dai più alti ai più bassi, che hanno affrontato e gestito le preoccupazioni di molti clienti in una fase di mercato, come Lei sa, estremamente difficile, e lo hanno fatto con formidabile dedizione, di cui sono grato a nome di tutto il Consiglio di Amministrazione e davvero dal profondo del cuore. Lo hanno fatto con professionalità, con grande senso di attaccamento alla nostra Istituzione. Quindi una banca del genere certamente non è una banca da barzelletta.
Poi, prima di passare a Xxxxxxxx Xxxxx per le sue risposte, soltanto su un punto posso, forse, fornire io una riflessione e una risposta. Mi riferisco all’ intervento del Xxxx. Xxxxx Xxxxxxxx per l’Associazione Azione MPS, che chiedeva dell’avanzamento e dell’implementazione del protocollo sottoscritto un paio d’anni addietro dal mio predecessore Xxxxxxxxxx Xxxxxxx.
Lo abbiamo implementato, per quanto possibile fin qui. Per
esempio, rendendo più agevole la partecipazione dei piccoli azionisti all’Assemblea. Per quanto concerne gli altri interventi, ci stiamo lavorando ma non tutti sono agevoli. Lo scopo, che certamente condivido, è quello di aumentare il numero dei piccoli azionisti, per quanto sono già tanti, e soprattutto di agevolare la loro partecipazione alla vita sociale. Quando parlo di piccoli azionisti mi riferisco a tutti in senso lato, ma nello specifico, terrei a dire, che mi riferisco anche e soprattutto ai dipendenti o ex dipendenti, che credo possano portare un grande valore aggiunto alla Banca.
Ho vissuto in questi anni un’esperienza diversa dal Monte dei Paschi, ma in qualche modo, spero, assimilabile: sono stato Presidente, come lo sono tuttora, di una public company importante come Prysmian, che ha anch’essa un numero di dipendenti ragguardevole, circa ventimila. In questi anni abbiamo coinvolto nell’azionariato il 40% dei nostri dipendenti un po’ in tutti i Paesi del mondo. Penso sia un risultato abbastanza unico in Italia e mi piacerebbe tanto replicarlo al Monte dei Paschi. Le circostanze sono diverse, la situazione anche di mercato e congiunturale non è paragonabile, però lo spirito con cui non soltanto io, ma penso tutto il Consiglio di Amministrazione vuole lavorare, è proprio quello di avere un’interazione sempre maggiore tra la Banca, l’Istituzione e i dipendenti che vi lavorano.
Con questo cedo la parola a Xxxxxxxx.”
Prende la parola per le risposte alle ore 14 (quattordici) e minuti 30 (trenta) l’AD e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“Grazie.
Inizio dando una risposta congiunta all’Avvocato Xxxxxxxx e all’Xxx. Xxxxxx, che, a vario titolo e con motivazioni diverse, hanno messo in evidenza il problema della non conformità dei bilanci, legata al trattamento contabile dell’operazione Alexandria.
Questo è un argomento che è stato più volte oggetto di comunicazione esterna e circostanziato da parte della banca, spiegando fin dall’inizio la ratio della posizione assunta dalla Banca quando decise l’iniziativa - senza che vi fosse nessuna spinta da parte di alcun organo di vigilanza - di attuare il primo restatement di bilancio relativamente al 2012, esso portò a una rivisitazione dello stesso e quindi del patrimonio, per svariate centinaia di milioni di euro. Sicuramente ricorderete tutti quel momento: con il supporto sia delle strutture tecniche che di tutti i consulenti, di due società di revisione, e attraverso un intenso confronto con le Autorità di vigilanza, la Banca assunse la decisione di contabilizzare l’operazione Alexandria a saldi aperti – uso questo termine, Xxx. Xxxxxx, perché questo è il termine che usa anche l’Autorità di vigilanza e quindi non siamo noi
che ce lo “inventiamo” – comunicandolo attraverso i bilanci, tramite i comunicati stampa, i prospetti informativi, le discussioni assembleari. Xxxxxxx, in proposito, che questa è la quarta Assemblea su cui si discute intensamente di questo argomento e ritengo con ciò che la Banca abbia efficacemente spiegato perché all’epoca assunse tale posizione.
L’aspetto nuovo che oggi abbiamo sul tavolo rispetto all’Assemblea scorsa riguarda la delibera Consob dell’11 dicembre 2015, delibera di cui, mi scuserete, leggerò alcuni passaggi perché dall’intervento dell’Ingegner Xxxxxx ho avuto la sensazione, ma forse ho sbagliato io nell’interpretarlo, che avesse attribuito a noi alcuni passaggi che in realtà sono di Consob. Mi riferisco, in modo particolare, al concetto di “reale volontà negoziale delle parti”, che è un aspetto che è stato puntualmente indicato come dirimente e come elemento decisorio e che ha condotto Consob ad assumere la delibera di cui sto parlando.
Come dicevo, la Consob, con delibera dell’11 dicembre 2015, a conclusione dell’attività istruttoria svolta, ha accertato la non conformità del bilancio consolidato e di esercizio 2014 e della relazione finanziaria al 30 giugno 2015 – stiamo parlando del bilancio 2014 e della relazione semestrale 2015, e non altri bilanci – alle regole che ne disciplinano la redazione, segnatamente rispetto all’applicazione dello IAS 1, dello IAS 34 e dello IAS 39, con specifico ed esclusivo riferimento alla contabilizzazione a saldi aperti, anziché a saldi chiusi, e delle poste contabili riferite all’operazione Alexandria, peraltro chiusa – come ricorderete – al settembre 2015.
In tale delibera dello scorso dicembre, Xxxxxx precisa che è stata in grado di superare i profili e le incertezze interpretative connesse alla rilevazione contabile dell’operazione Alexandria solo alla luce – e riporto fedelmente il testo della delibera – “dei nuovi elementi informativi acquisiti per il tramite della Procura di Milano nel corso del 2015, che hanno consentito di valutare la reale volontà negoziale delle parti”.
Quindi solo l’interpretazione di tali nuove informazioni l’ha condotta a ritenere che la contabilizzazione dell’operazione Alexandria dovesse avvenire a saldi chiusi e non a saldi aperti.
Sempre Xxxxxx dice che la Banca ha già fornito, in un’apposita situazione economica patrimoniale consolidata proforma corredata dai dati comparativi, l’illustrazione degli effetti che una contabilizzazione a saldi chiusi avrebbe prodotto sulla situazione patrimoniale e sul conto economico, nonché sul patrimonio netto del bilancio consolidato e di esercizio 2014 e della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2015.
Lasciatemi sottolineare due aspetti. Il primo: la Banca, pur comprendendo la complessità dell’interpretazione dei principi contabili internazionali, in specie quando riferiti a operazioni di finanza strutturata quale l’operazione Alexandria, non ritiene che i presupposti tecnico-contabili, in base ai quali aveva provveduto alla contabilizzazione dell’operazione Alexandria nel bilancio di esercizio e consolidato chiuso al 31 dicembre 2012 post restatement, siano mutati, quantomeno fino a quando non è venuta a conoscenza dell’orientamento di Consob, maturatosi esclusivamente a seguito della conoscenza e interpretazione dei nuovi elementi acquisiti dalla Procura di Milano. La Banca, allo stato delle conoscenze attuali, non è in condizioni di confermare, né tantomeno di confutare, quanto sostenuto da Consob sulla base delle interpretazioni delle nuove informazioni acquisite per il tramite della Procura di Milano, in ordine alla reale volontà negoziale delle parti.
Io, Ingegner Xxxxxx, non c’ero a quell’epoca, non so se Lei c’era o meno. Certamente non c’ero io, e quindi non ero in grado di valutare la volontà delle parti ex ante all’epoca della negoziazione dell’operazione Alexandria, valutazione questa da cui Xxxxxx fa discendere la ravvisata necessità di contabilizzazione l’operazione Alexandria a saldi chiusi.
La Banca, peraltro, pur confermando la validità delle scelte contabili effettuate in occasione del restatement del 2012 e negli esercizi successivi, stante il quadro informativo pro tempore disponibile, preso atto, da un lato, della valutazione cui è pervenuta l’Autorità di vigilanza ad esito della propria interpretazione e del materiale emerso recentemente dalle indagini penali e, dall’altro lato, del fatto che l’operazione Alexandria, come detto, è stata chiusa nel corso del 2015, considerata altresì la controvertibilità di un’interpretazione quale quella sulla reale volontà delle parti nella definizione di un negozio giuridico, connotata da ineliminabili elementi di soggettività, ritiene di attenersi – ed è quello che abbiamo fatto col restatement – alle indicazioni dell’Autorità di vigilanza contenute nella delibera, e quindi di uniformarsi al contenuto della stessa.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, mi preme precisare – come peraltro riconosciuto dalla stessa Xxxxxx – che i prospetti pro forma legati ai bilanci e alle operazioni finanziarie periodiche pubblicati dal 31 dicembre 2012 in poi, hanno fornito al pubblico dettagliate informazioni sugli effetti della contabilizzazione a saldi chiusi dell’operazione Alexandria sulla situazione patrimoniale, sul conto economico, nonché sul patrimonio netto di Monte Paschi.
In relazione a quanto sopra, si ricorda che l’operato della Banca, e in particolare del nuovo management, fino ad oggi
non ha subito alcuna censura, né di carattere civile, amministrativo, né tantomeno penale da parte di nessuna delle Autorità a vario titolo intervenute nella valutazione dell’operazione. L’auspicio è che sia così anche per il futuro.
Quanto all’intervento del Rag. Xxxxxxxxxx, mi spiace per il contrattempo, ma, da una nostra verifica, è risultato che le sue domande non sono arrivate perché c’è stato un errore nella digitazione dell’indirizzo di posta elettronica (nel senso che è stato digitato postcert in luogo di postacert). Provo comunque a rispondere verbalmente anche se sarà complesso.”
Il Rag. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx dichiara che l’AD potrà rispondergli per iscritto anche dopo l’Assemblea.
L’AD fa presente che risponderà per iscritto per dare maggior contezza dei numeri e prosegue nelle risposte: “Il socio Xxxxxxxxxx mette in evidenza che, a fronte di un patrimonio al 31.12.2013 di 4,5 miliardi – arrotondo le cifre – e un patrimonio netto al 31.12.2015 di 8,5 miliardi, e a fronte nel frattempo dell’esistenza di due operazioni di aumento di capitale, per rispettivi 5 e 3 miliardi, facendo la somma algebrica mancano 4 miliardi. Ho qui disponibile la lista delle voci che definiscono la variazione del patrimonio netto. La posta più significativa è la perdita di esercizio 2014, che è ammontata a 5,5 miliardi, poi ci sono una serie di poste positive e negative di minore entità, che non sto a leggere, ma che comunque metto a disposizione del socio". Il documento messo a disposizione del socio si allega al presente verbale sotto la lettera "F".
Per quanto riguarda il socio Xxxxxx Xxxxxxxx, le domande sono sostanzialmente incentrate sulle azioni di responsabilità, ovvero su tutte quelle iniziative che la Banca dovrebbe fare, o dovrà fare, o doveva fare per tutelare i propri interessi e per chiedere il ristoro di eventuali danni subiti. I soci che hanno partecipato in questi quattro anni alle Assemblee ricorderanno che questo è stato un obiettivo che noi abbiamo voluto perseguire fin dal primo giorno: tutto è migliorabile, ciascuno di noi fa degli errori, ma non mi sento di dire che in questi anni la Banca sia stata inattiva nelle azioni di responsabilità. Quando si fanno azioni di responsabilità o si richiedono risarcimenti di danni, come voi mi insegnate, devono essere fatte - soprattutto le azioni di responsabilità - cum grano salis, perché azioni temerarie possono determinare dei rischi opposti in capo alla Banca.
Di azioni temerarie non ne abbiamo fatte, ma non siamo stati
certamente inattivi. Ricorderete che abbiamo fatto azioni contro Deutsche Bank e Nomura, che poi abbiamo transatto; contro Xxxxxxx e Vigni, e ricordo che quest’ultimo è stato condannato recentemente dal Tribunale di Firenze a un
risarcimento danni di 242 milioni, mentre l’azione nei confronti di Xxxxxxx continua ed è anch’essa a sentenza. Dopodiché ci siamo costituiti parte civile nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nei procedimenti penali in cui la Banca è parte lesa.
A questo riguardo vorrei ricordare al socio Xxxxxxxx che, per quanto attiene le autorità di vigilanza, al momento, in tutti i procedimenti, quest'ultime sono state individuate dalla Magistratura procedente quali parti lese.
Quanto al socio Xxxxxxxxxx, che chiede informazioni in merito alle linee di credito di Capital Services e chiede anche perché non compaiono nell’informativa inerente alle operazioni con parti correlate, faccio presente che in realtà, per l’esercizio 2014, venne indicato l’incremento dell’affidamento erogato a Capital Services, aumento che deriva da una delibera del 2014. Nel 2015 non sono state adottate altre delibere, non ci sono stati mutamenti su questo affidamento, e quindi l’affidamento è indicato nel saldo aggregato della tabella 2.1 della parte H, ma non c’è specifico riferimento ad esso perché non c’è stata variazione rispetto all’anno scorso.
Comunque, per dare un’informativa esaustiva, oggi i rapporti in essere con Capital Services sono costituiti da fidi e/o extra fidi di natura finanziaria a rischio pieno per 28 miliardi. 25 miliardi sono utilizzabili per operazioni di tesoreria - quindi money market e finanziamenti per cassa -
2 miliardi per linea di credito finanziaria a rischio pieno per operatività in derivati o di copertura per conto di clientela e 800 milioni per linea di credito finanziaria per operatività pronti contro termine e repo.
Vorrei sottolineare che il socio Xxxxxxxxxx ha fatto anche riferimento positivo al fatto che Capital Services è qualche anno che si distingue nell’attività del mercato dei titoli di Stato come uno dei principali “premier dealer”.
Preciso che il riferimento ai 20 miliardi di titoli di Stato in realtà non è riconducibile tutto a Capital Services, anzi, la gran parte è riconducibile al portafoglio titoli di proprietà che detiene stabilmente la Capogruppo, mentre la quota che Capital Services utilizza per l’attività di “market making” è decisamente più bassa.
Passando all’Associazione Buongoverno, rappresentata dalla Dottoressa Cambi, che richiede spiegazioni in merito a come una posizione da “in bonis” possa passare direttamente a sofferenza, senza che ci sia “mala gestio” nella fase di erogazione o di gestione del credito, faccio presente che gli 803 milioni di euro che erano classificati in bonis al 31.12.2014 e sono stati classificati a sofferenze nel corso del 2015, sono riferiti a posizioni che nel corso del 2015 sono state prima classificate da “in bonis” a inadempienze probabili. Successivamente, avendo subito una accelerazione
nel deterioramento, si è ritenuto, anche in ossequio alle nuove policy di classificazione emanate dalla banca sulla base delle indicazioni della BCE, di avviare e accelerare il recupero forzoso del credito stesso e conseguentemente di classificare tali posizioni a sofferenza.
Per quanto riguarda la domanda perché si sia aspettato così tanto per procedere al recupero dei crediti e quali sono le strutture deputate a tale attività, ritengo, per questo secondo quesito, di avere dato informativa adeguata nel corso della presentazione, quando ho rammentato quelle che sono le modifiche organizzative, gli interventi, procedurali e manageriali che abbiamo attivato in questi ultimi due anni. Tra l’altro, se non ricordo male, in una delle risposte alle domande scritte che sono state presentate, c’è un ampio dettaglio su quello che sono stati questi interventi. In ogni caso, ricordo che sono stati interventi di tipo organizzativo. Abbiamo implementato e rafforzato i processi e siamo intervenuti anche sulle persone, irrobustito la struttura manageriale della Direzione, che è preposta alla gestione di questa importante area della Banca.
Come ho detto nell’ambito della mia presentazione, i risultati incominciano a vedersi e quindi queste iniziative stanno portando dei risultati e credo che questo ci debba far stare moderatamente ottimisti sul futuro.
Per quanto riguarda i tempi, il tema dei tempi di recupero come noto sta diventando un tema di rilevanza nazionale. Avete certamente letto negli ultimi giorni sulla stampa la discussione e anche la possibilità che il Governo possa in tempi brevi emettere un decreto che intervenga sulle procedure giudiziali e concorsuali per accelerare i tempi di recupero.
Purtroppo l’Italia è un Paese, anche da questo punto di vista, con qualche debolezza: oggi noi abbiamo dei tempi di recupero medi che sono superiori ai sette anni, contro una media europea che è tra i due e i tre anni. Questo, evidentemente, non va bene e impatta anche sul valore e sull’ammontare delle sofferenze. Il fatto di avere dei tempi così lunghi rallenta altresì il processo di svuotamento di quel grande contenitore che è costituito dal portafoglio delle sofferenze.
In questo campo c’è da migliorarci, però c’è anche da considerare che potremmo migliorarci in modo significativo se questi procedimenti, questi interventi legislativi che sono stati già anticipati dal Governo, saranno poi nei fatti portati a compimento e quindi resi applicativi.
Quanto alla domanda sulla distribuzione delle pratiche in sofferenza tra banche incorporate, faccio presente che non disponiamo di questo dato, perchè andrebbe fatta una ricostruzione molto complicata e molto impegnativa. Quanto
invece alla domanda in merito alla distribuzione tra crediti in sofferenza erogati a grandi prenditori o a famiglie e PMI, ho a disposizione una prima ripartizione da approfondire che mi dice che il 20% del lordo di bilancio è ad oggi per posizioni con esposizione fino a 250.000 euro e l’80% del lordo di bilancio è per posizioni con esposizione maggiore di 250.000 euro.
Devo dire che questo è un livello che probabilmente dice poco o non dice abbastanza, perché dai 250.000 euro in su c’è il mondo: ci sono i grandi gruppi, ci sono le PMI, e quindi su questo chiedo alle strutture competenti che predispongano una risposta scritta più puntuale.
Per quanto riguarda il socio Xxxxxxxxxx, che mi chiede la percentuale di crediti deteriorati per la provincia di Siena, posso fornire un dato che è qui abbastanza prossimo a quello richiesto: l’area Toscana e Umbria, perché questa è l’area commerciale a cui fa riferimento Siena, contribuisce sul totale delle sofferenze al 31 dicembre 2015 per il 12,5%. Al socio Xxxxxxxx, che chiede lumi sulla liquidità, e in particolare sulla garanzia di rimborso dei prodotti obbligazionari, in particolare quelli a breve termine, rispondo con dei numeri: la Banca oggi ha dei ratios patrimoniali di tutto rispetto: un Core Tier 1 circa del 12%, dei livelli di liquidità assolutamente adeguati. Pertanto, guardando questi requisiti patrimoniali, ogni sottoscrittore di obbligazioni può tirare le proprie conclusioni sul grado di solidità, che dal mio punto di vista è molto elevato, della Banca.
D’altro canto, i mercati oggi esprimono anche rendimenti impliciti che, se uno vuole, possono essere una “proxy” della probabilità che il mercato attribuisce ad un non rimborso teorico delle obbligazioni. In ogni caso, ripeto, resta la mia personale affermazione che la solidità della Banca oggi è supportata dai numeri.
Il socio Xxxxxxx chiede spiegazioni in merito al fatto che, nell’ambito del profondo rinnovamento che ha riguardato il management, la struttura organizzativa della Banca, soprattutto per i ruoli dirigenziali nel corso di questi anni, il capo dell’ispettorato cioè dell’audit - e vorrei far presente che non è l’unico - è rimasto al suo posto, funzione che ricopre dal 2006.
Premetto che abbiamo fatto un profondo rinnovamento, diciamo a più “ondate” non in un’ottica di epurazione, ma in un’ottica di valutazione delle competenze, delle professionalità e delle esperienze, e che dov’era necessario rafforzare anche con dei cambiamenti questo è avvenuto in tutto l’arco temporale degli ultimi quattro anni.
Per quanto attiene in specifico a quanto segnalato dal socio, faccio presente che il processo di valutazione costante che svolgiamo per tutte le funzioni di ogni
livello, nel caso di Xxxxxxx ha evidentemente portato dei giudizi positivi. Negli approfondimenti che conducemmo negli anni passati, attraverso l’esame dei provvedimenti sanzionatori comminati alla Banca e ai suoi esponenti, devo dire che Xxxxxxx ha sempre svolto un ruolo attivo per segnalare anomalie e opacità nella gestione, che sono poi state oggetto di intervento da parte del nuovo management anche nel contesto del rinnovo manageriale.
Al socio Xxxxxxxxx, che chiede spiegazioni su come gli azionisti di maggioranza hanno eletto gli attuali Consiglieri, rammento che l’elezione dei Consiglieri è avvenuta sulla base delle liste presentate per l’Assemblea dell’aprile 2015, mentre il Presidente Xxxxxx è stato eletto
– ricordo – nell’Assemblea del settembre 2015.
Poiché c’è stato un altro caso di invio senza successo delle domande scritte, mi riferisco al socio Xxxxxxx Xxxxxx, faccio presente che io ho qui le risposte scritte, segnalando che è difficile rappresentarle a voce perché sono molto dettagliate, e sono prevalentemente quantitative e verranno inviate al socio Faleri. I dati quantitativi che attengono anche alle risposte alle domande del socio Xxxxxxxxxx sono stati precedentemente allegati sotto lettera "F".
Il socio Xxxxxxxxx chiede notizie su Widiba che come sapete è la nuova banca online che il Gruppo ha lanciato circa 19 mesi fa, partendo da zero. Credo che i riscontri che sta avendo sul mercato - sia qualitativi, che quantitativi -, confermino che è stata una buona operazione: tra l’altro un’operazione fatta all’inizio partendo da un’intensa attività di ascolto del mercato e della clientela. Abbiamo cercato di costruire una banca a misura delle esigenze dei clienti. L’abbiamo costituita con un importante impiego di risorse interne al Monte dei Paschi: tenete presente che su
160 persone circa 80 sono di provenienza Monte dei Paschi. Abbiamo investito per far partire questa nuova banca, compresi anche gli investimenti commerciali, circa 18 milioni di euro in quasi due anni. Una parte è andata a implementare applicazioni che vengono poi utilizzate anche dal Monte dei Paschi. Oggi abbiamo circa 140.000 clienti, 6,5 miliardi di masse. In Widiba è presente anche la rete di promotori finanziari che avevamo all’interno del Monte dei Paschi due anni. Mi sento di dire che è un’operazione che oggi evidenzia dei risultati positivi. L’auspicio è di continuare perché, come voi sapete, questo è un mercato molto importante e il Monte dei Paschi ha assolutamente bisogno di stare sul mercato più innovativo.
Si consideri poi che gran parte degli sviluppi degli applicativi che abbiamo fatto in Widiba saranno riversati nell’online del Monte dei Paschi.
Quindi Widiba funziona anche come laboratorio, seppur non
sia un laboratorio, perché è una banca a tutti gli effetti, dove molte delle applicazioni che sviluppiamo, con un certo lasso di tempo e con degli adattamenti vengono poi calate sul Monte dei Paschi, e quindi possono essere usufruiti dalla clientela online del Monte dei Paschi”.
***
Ultimate le risposte del Presidente e dell'AD il Presidente invita a prendere la parola nell'ordine in appresso riportato gli azionisti che intendono svolgere repliche, ricordando che il tempo concesso per ciascun intervento di replica sarà di 3 (tre) minuti.
Prende la parola alle ore 14 (quattordici) e minuti 58 (cinquantotto) il Signor Xxxxx XXXXX, il quale svolge l’intervento che, come anche da sua successiva richiesta, di seguito si riporta integralmente:
“Mi correggo per aver detto xxxxxxxxxx anziché sangimignanese, mi scuso per Volterra.
Poi volevo aggiungere solo due parole, di carattere generale e non solo sulla Banca. Come è possibile che le banche e i promotori, i vari suggeritori dicano ai risparmiatori di investire all’estero. Questo è il nostro guaio più grosso! Per la mia esperienza personale non mi riferisco al Monte dei Paschi, ma ad un’altra banca con cui lavoravo. Ma questa gente, ci si rende conto di cosa combina? Sono convinto che se tornassero tutti i soldi degli italiani – legalmente e illegalmente – mandati all’estero, il problema sarebbe risolto”.
Prende la parola alle ore 15 (quindici) e minuti 01 (uno) il Signor Xxxxxxxx XXXXXXXXXX, il quale svolge l’intervento che di seguito si riporta:
“Rispondo anche a nome dell’Associazione Buongoverno, perché la Presidente si è dovuta assentare per impegni scolastici.
Personalmente, Le dico, caro Dottor Xxxxx, che sinceramente sono insoddisfatto sia della risposta che dei dati che mi ha fornito. Mi riservo di approfondirli perché non mi tornano.
Sono insoddisfatto anche della risposta che ha dato all’Associazione Buongoverno. Xxxxxxxxxx e, eventualmente, Le faremo sapere per iscritto, perché sinceramente, anche se i nostri soci sono rimasti pochi e spianati, giudichiamo questo modo di procedere non lineare, torno a ripeterlo, non lineare, non corretto e quindi non va bene”.
Prende la parola alle ore 15 (quindici) e minuti 02 (due) l’Avv. Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“Presidente, mi permetto di rispondere a Lei, perché mi sembra di non aver detto che MPS sarebbe una banca barzelletta; mi sembra di aver fatto presente che nel tempo, dal 2012 ad oggi, ci sono state almeno tre dichiarazioni del management della Banca con tesi e riferimenti a mio avviso totalmente non corrispondenti al vero, quasi da apparire –
parlo di una valutazione politica mia, ovviamente – come una battuta scherzosa o addirittura una barzelletta. Ma non mi riferivo alla Banca.
E mi permetto, già che ci sono, di ricordare l’episodio della cassaforte del Direttore Generale chiusa per otto mesi, dal febbraio 2012 all’ottobre 2012. È una cosa, a mio avviso, totalmente assurda ed incredibile! Chiunque entra in una banca è la prima cosa che fa; io sono andato a suo tempo, quando ci fu il processo penale contro la Cassa di Prato, ad accompagnare i nuovi amministratori e, quando siamo arrivati, si sono messi i sigilli in tutte le casseforti e si sono aperte subito.
Seconda cosa la comunicazione “note pro forma”: Attenzione, dopo che fu aperta la cassaforte, trovati tutti i famosi doppi documenti eccetera - e non c’era nessun bisogno di trovarli per avere la certezza che si trattava di un derivato - abbiamo contabilizzato a saldi aperti e sappiamo adesso che fosse davvero necessario contabilizzare a saldi chiusi. E’ questa una cosa francamente poco accettabile e veramente eccessiva, perché le “note pro forma” non possono far parte dei documenti di un bilancio civile di una banca quotata e, pertanto, diventa quasi una cosa scherzosa, poiché non fanno parte del bilancio ufficiale. Questo non è un sistema di amministrare una banca, secondo me.
La terza cosa: Anche oggi ho sentito che Alexandria sarebbe un vantaggio. Ma prima si dice che ci sono riserve negative che incidono sul patrimonio, poi si dice che queste riserve negative diventano perdite negative, per il totale titoli di Stato mai acquistati, con conseguente depauperamento del patrimonio; riserve o perdite negative che non è stato possibile neppure coprire integralmente. La cosa più importante è che è stata omessa nel bilancio - e faccio in merito una valutazione di carattere politico, ma anche contabile – l’indicazione che finché queste riserve negative, cioè queste perdite non saranno – per 237 milioni
– ricoperte, la Banca, anche se farà miliardi di utili, non potrà distribuirli.
Ecco dunque che questi comportamenti possono apparire quasi come una tesi ironica o una battuta, e credo con ciò di essermi spiegato bene.”
Prende la parola alle ore 15 (quindici) e minuti 06 (sei) il Signor Xxxxxx SEMPLICI e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“Alcune considerazioni sulle risposte. Per quanto riguarda l’azione di responsabilità, prendo atto del vostro impegno, però non mi basta. Non mi basta perché sono cambiati anche i contesti: sono venute fuori in questi anni dalle indagini, dalle denunce, dagli esposti, delle novità su quelle che io considero responsabilità di Bankit e di Consob.
Pertanto mi aspetto da voi un comportamento più forte, meno
diplomatico. Vi capisco, ma voi rappresentate un Istituto, rappresentate azionisti, risparmiatori, dipendenti, non dovete avere paura di niente. Ora non voglio essere irrispettoso, ma se non c’era la pervicacia, la perseveranza della vedova Xxxxx, con tutto il rispetto per la Magistratura, probabilmente era finita lì; invece, grazie alla loro azione, grazie alla loro tenacia è stato riaperto il caso. Si vede che non sempre hanno ragione i Magistrati o alcuni Magistrati, per cui non trinceriamoci dietro al fatto che la Magistratura ha escluso responsabilità di Bankit. A mio giudizio, l’ha esclusa in maniera sbagliata, perché la relazione della Banca d’Italia ora è una cosa pubblica sullo stato di Antonveneta; l’autorizzazione all’acquisto di Antonveneta parlava di costo e non di spesa. Insomma, c’erano dei termini sui quali ci si poteva giocare sopra.
Per cui io vi invito a essere molto tenaci, perché qui è in ballo il futuro di una Banca. Col rimborso che ci potrebbe dare chi, secondo noi, non ha esplicato il compito di controllo e vigilanza, si potrebbe reperire fondi per far ripartire Banca e Fondazione.
Voi avete fatto il minimo sindacale, secondo me, e invece bisogna fare qualcosa di più.
Per quanto riguarda i crediti deteriorati, io avevo chiesto un’indagine sul pregresso, per capire come siamo arrivati a questa situazione. Non basta dire: ora si stanno facendo dei progressi. Bisogna capire, anche perché le sentenze nei confronti di certi amministratori e certi sindaci per omessa vigilanza sulla qualità del credito aprono dei grossi interrogativi per gli azionisti, e su questi noi vogliamo risposte. Vogliamo sapere se qualcuno è stato condannato per omissione, in quale caso preciso, in quale situazione. Non dovete trincerarvi dietro una presunta privacy, noi vogliamo sapere a chi sono stati dati i soldi, a chi non potevano essere dati e chi ha autorizzato queste cose. È semplice, basta rispondere a queste domande, e non rinviarle tutte le volte con frasi di circostanza. Vorrei che anche su questo foste un po’ più precisi da qui in avanti.
Vorrei sapere anche se sono stati fatti accertamenti su eventuali analogie con i fatti che abbiamo visto per Banca Etruria e altre banche, e cioè che sono stati concessi dei crediti in cambio di partecipazioni ad aumenti di capitale. Vorrei avere la certezza che nessun caso analogo è successo al Monte dei Paschi. Questa è una cosa che ritengo importante.
L’invito che faccio al nuovo Presidente è quello che feci a Profumo, purtroppo disatteso: qui siamo tutti a concorrere per rilanciare la Banca. Quello che vogliamo è un cambio di passo, perché errare è umano, perseverare è diabolico. Se si continua a fare le stesse cose e a non dare risposte la nostra paura è che non ci sia volontà di cambiare, e qui c’è
bisogno di un grande cambiamento.”
Prende la parola alle ore 15 (quindici) e minuti 10
(dieci) l’Xxx. Xxxxxxxx XXXXXX per delega di Bluebell Partners Ltd e svolge l'intervento che di seguito si riporta: “Dott. Xxxxx, Lei fa riferimento alla Consob, io faccio riferimento allo Statuto: la responsabilità di gestire la società spetta al Consiglio di Amministrazione. Noi oggi sappiamo che il Consiglio di Amministrazione ha presentato ai soci bilanci che la Banca stessa ci ha detto che non sono conformi. Se Lei ritiene che questa decisione sia frutto di errori da parte della Consob, faccia quello che ho fatto io nei vostri confronti: si fissi un incontro con la Procura di Milano, vedrà, sono molto attenti e l’ascolteranno con grande interesse.
Per quanto riguarda il tema saldi aperti e saldi chiusi, ritengo che questo sia un neologismo, un linguaggio che non trova alcun presupposto, se non nel modo di edulcorare quella che è la sostanza dei fatti: un’operazione in derivati – Le avevo chiesto di spiegarmi perché non sarebbe dovuta essere nel book di negoziazione – trattata e contabilizzata in modo da eludere la rilevazione del derivato.
E’ vero che fa parte della documentazione in alcuni riferimenti che tra l’altro riguardano la Consob, ma ritengo che se certe cose le dice qualsiasi massima autorità, e sono sbagliate, ho diritto come socio di venire qui e dirlo, soprattutto quando i fatti mi danno ragione.
Per quanto riguarda poi la complessità, è vero, il Dottor Xxxxx ha ragione: questa è un’operazione complessa. Voi, cari soci, siete uno spaccato della società civile, me compreso, e ci saranno tra voi varie professionalità; per tutti voi è un’operazione complessa, ma per chi fa finanza ed è pagato 2 milioni di euro l’anno per fare finanza e per essere l’Amministratore Delegato questa non è un’operazione complessa, è un’operazione banale.
Tra l’altro, siccome in ogni vicenda c’è un aspetto comico, ho colto la sua battuta, dottor Xxxxx: “io non c’ero quando è stata fatta, forse lei c’era” e rispondo di no, io non c’ero! Tutti sanno che non ho mai lavorato al Monte dei Paschi, non ho lavorato con nessuna delle banche che ha fatto quell’operazione. Perché so che quest’operazione è un derivato? Perché il 26 gennaio 2013 ho letto un’intervista al dottor Xxxxx di una quindicina di parole, di cui, tutte messe insieme, non ne facevano una che aveva senso.
Mi sono incuriosito: forse ho sbagliato a capire, ho pensato. Quindi “complessità” è un termine che lei non può usare, chiunque altro qui dentro, se non fa questo mestiere, può farlo, ma io a lei non glielo consento.
Per quanto riguarda poi il tema della volontà delle parti – e qua mi riallaccio al tema della Consob – non voglio
tediarvi, è una storia estremamente lunga. Quello che ha fatto la Xxxxxx non voglio discuterlo, perché nihil mortuis nisi bonum e qui non c’è il mio amico Xxxxxxxx Xxxxx, che è mio amico quanto il Dottor Xxxxx, per cui mi sembra veramente inelegante raccontare di responsabilità della Consob su quest’operazione.
Rimane un fatto certo, e io sono certo che il Presidente Xxxxxx - di cui peraltro voglio ringraziare l’eleganza con cui ha condotto questi lavori, senza nessuna necessità di piaggeria - vorrà ricordare all’Amministratore Delegato che l’esatta contabilizzazione di un’operazione, quale essa sia, come recita il Codice Civile, presuppone la prevalenza della sostanza sulla forma.
Dottor Xxxxx, sono quattro anni che io mi prendo il disturbo di venire a ricordarLe questo concetto e non ho sentito una sua parola che dicesse “sì, nella sostanza quest’operazione era un derivato; no, nella sostanza l’operazione non era un derivato”. La sostanza è talmente chiara ed è scritta nei contratti. Quando l’Avvocato Xxxxxxxx dice che “è un po’ una barzelletta”, colgo l’aspetto umoristico di tutta la questione perché non si può negare l’evidenza, si può negare solo a una persona che non è in grado di capire quei contratti.
Mi piace pensare che per 2 milioni di euro lei sa leggere un contratto ISDA molto meglio di me.
Questa non è una questione così difficile da appurare: Ho profuso il mio migliore impegno a favore della Banca, io non sono qui contro la Banca, io credo nella possibilità di ristrutturare questa Banca, ma occorre ripristinare delle relazioni di correttezza.
E allora, Xxxxxx Xxxxx, penso di avere chiesto a Lei e agli amministratori – mi corregga – quattro, cinque, sei volte perché a riga 33 di pagina 550 del bilancio 2012, a riga 30 di pagina 186 del bilancio 2013 sia scritto che “l’operazione si differenzia da un’operazione in derivati perché prevede a scadenza la consegna dei titoli”.
Dottor Xxxxx, io mi sono preso il disturbo di darle – guardate com’è comico – la copia dei contratti di Deutsche Bank, dov’è scritto espressamente che “le operazioni a scadenza vengono regolate per cassa”.
Quindi vi è volontà di scrivere una cosa non conforme. Invito il Presidente del Collegio Sindacale a rileggersi gli esposti in cui non ha trovato nulla di censurabile ed a rispondermi su questo specifico punto.
Ultima cosa che vorrei ricordare: penso di parlare in maniera educata, di dire cose precise e certamente mantengo il punto. Penso di intervenire corredando il tutto di documenti e di fatti, per cui lascio poco spazio alle repliche.
Ora la buona volontà e la buona fede dell’Amministratore
Delegato Xxxxxxxx Xxxxx e dell’ex Presidente Profumo, si è estrinsecata nel proporre una causa nei miei confronti per vedermi condannato al risarcimento di 30 milioni di euro, perché avrei, secondo l’impostazione della causa, diffamato la Banca nel sostenere la mia tesi che operazioni contabilizzate come titoli di Stato erano derivati. Ritengo questo un atto intimidatorio e non sono persona che si lascia intimidire, però un altro al mio posto avrebbe quantomeno subito il colpo.
Per cui, Xxxxxx Xxxxx, le sue riflessioni sulla Consob, le sue delucidazioni sull’espressa volontà delle parti, le considero ulteriore conferma di quanto dico.
Io apprezzerei molto – e qui chiudo – una sua parola in cui dica: “senta, caro Xxxxxx, Lei è un grande rompiscatole, viene qui, ci fa tutti questi grandi discorsi, ma sa una cosa? Lei aveva ragione”. Basta. Io sarei anche disposto a rinunciare a chiedere le azioni di responsabilità, ma Lei si deve alzare in piedi, deve chiedere scusa ai soci che hanno versato 8 miliardi sulla base di bilanci civilistici falsi, perché i prospetti pro forma non sono un bilancio civilistico ed io vengo, le stringo la mano e andiamo avanti sulle nostre cause, ma non chiedo l’azione di responsabilità.”
Prende la parola alle ore 15 (quindici) e minuti 18 (diciotto) il Xxxx. Xxxxx XXXXXXXX per l'Associazione Azione MPS, e svolge il seguente intervento:
"Ringrazio per la risposta che mi è stata fornita, che mi fa estremamente piacere. Ricordo, comunque, che il protocollo prevede modalità di lavoro comune per la definizione degli obiettivi. Quindi, a nome della nostra Associazione e del Conapa, confermo l’assoluta disponibilità a proseguire in direzione degli obiettivi definiti dal protocollo in modo condiviso, così come condivisa è stata la redazione del protocollo a suo tempo sottoscritto."
***
Essendo terminati gli interventi richiesti e le relative risposte, il Presidente dichiara chiusa la discussione sul primo punto all'ordine del giorno.
Il Presidente invita quindi gli azionisti a deliberare in merito all'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015 ed alla proposta di copertura delle perdite di cui procede a dare lettura come segue: quindi alla lettura della proposta di approvazione del Bilancio di esercizio al
31 dicembre 2015, nel testo che di seguito si riporta: "PROPOSTA DI COPERTURA DELLE PERDITE EX ART. 2427, C.22 - SEPTIES CODICE CIVILE".
Signori Soci,
il presente bilancio si chiude con la rilevazione di un utile netto pari a 416.632.656 euro. Tuttavia, la contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione
Alexandria, meglio descritta nel capitolo “Rettifica dei saldi dell’esercizio precedente in conformità alle disposizioni dello IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori)”, ha comportato effetti negativi imputati a patrimonio netto per 619.232.917 euro. Inoltre, nel corso dell’esercizio 2015 sono stati sostenuti costi per l’aumento di capitale per 88.769.839 euro, imputati direttamente a patrimonio netto.
Ne consegue che al 31 dicembre 2015 risultano complessivamente perdite da ripianare per un importo di 708.002.756 euro. Pertanto, tenendo conto dell’utile netto di esercizio e delle riserve disponibili per la copertura delle perdite vi proponiamo di coprire parzialmente tale perdita mediante l’utile netto di esercizio di 416.632.656 euro, la Riserva sovrapprezzi di emissione per 6.325.105 euro, determinatasi a seguito della vendita dei diritti inoptati dell’aumento di capitale del giugno scorso, e l’avanzo di fusione di 47.682.430 euro, derivante dall’incorporazione di Xxxxxx.xx S.p.A.
A seguito dell’utilizzo di tali riserve la perdita da riportare a nuovo risulta pari a 237.362.565 euro.
Si evidenzia che la Banca mantiene l’obbligo di ricostituire la riserva ex art. 6 comma 1 lettera a) D.Lgs. 38/2005 per un importo pari a 172.991.753 euro. Tale riserva deriva dalle plusvalenze degli strumenti finanziari in fair value option. L’obbligo di ricostituzione impedisce, fino a concorrenza della riserva, la distribuzione di utili futuri.
Resta fermo che al 31 dicembre 2015 risultano iscritte riserve negative ex. art. 6 comma 1 lettera b) X.Xxx. 38/2005 e assimilabili per 173.401.126 euro”.
Si precisa che per ragioni meramente espositive, i dati riportati nella proposta di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015, sono presentati con arrotondamento all'unità di Euro.
Prende la parola l’Avv. Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX per effettuare la dichiarazione di voto che di seguito si riporta:
“Anticipo il mio voto contrario, e lo motivo. Le precisazioni che ha or ora fatto puntualmente il management sono contenute nella nota integrativa, non nel bilancio. Ricordo che noi votiamo il bilancio e la nota integrativa fa parte del bilancio ma non può modificarlo o stravolgerlo. In concreto con la nota integrativa, a fronte di 416 milioni di utili risultanti dal bilancio, si dice che ci sono 708 milioni di perdite da ricoprire e che non si coprono nemmeno integralmente. Inoltre nel bilancio non c’è nemmeno scritto che, finché non si coprono, non si possono distribuire gli utili.
Dunque voterò contro al bilancio perché le note integrative possono essere solo integrazioni sotto forma di spiegazione, non possono modificare i dati di bilancio e quindi ciò è
contrario alla legge. In tal senso, voto contro a questo bilancio e invito tutti i soci a fare altrettanto.”
***
Quindi il Presidente invita i presenti a votare sulla proposta innanzi riportata, dopo aver loro riassunto le modalità di espressione del voto.
Ultimate le operazioni di conteggio, il Presidente, dato atto della presenza alla votazione - in proprio o per delega, alle ore quindici e minuti ventisei (h 15 m 26) - di
n. 476 aventi diritto al voto per n. 909.372.816 azioni, di cui n. 909.372.816 ammesse al voto, pari al 31,014599% sulle complessive n. 2.932.079.864 azioni, comunica come segue i risultati della votazione:
* favorevoli n. 909.265.434
(novecentonovemilioniduecentosessantacinquemilaquattrocentotr xxxxxxxxxxx) - ( 00,000000% (xxxxxxxxxxx virgola novecentottantottomilacentonovantadue per cento) delle azioni ammesse alla votazione)-;
* contrari n. 90.112 (novantamilacentododici) - (0,009909% (zero virgola zero zero novemilanovecentonove per cento) delle azioni ammesse alla votazione)-;
* astenuti n. 17.139 (diciassettemilacentotrentanove) - (0,001885% (zero virgola zero zero milleottocentottantacinque per cento)- delle azioni ammesse alla votazione) -;
* non votanti n. 131 (centotrentuno)-(0,000014% (zero virgola zero zero zero zero quattordici per cento)- delle azioni ammesse alla votazione)-.
Il Presidente dichiara, pertanto, che l'Assemblea ha approvato il bilancio relativo all'esercizio chiuso al 31
dicembre 2015 e la relativa proposta del Consiglio di Amministrazione con il voto favorevole della maggioranza assoluta delle azioni ammesse al voto.
***
DELIBERAZIONE IN MERITO ALL'AZIONE SOCIALE DI RESPONSABILITA' SU PROPOSTA DEGLI AVENTI DIRITTO AVV. XXXXX XXXXXX XXXXXXXX E XXX. XXXXXXXX XXXXXX EX ART. 2393 C.C.
A seguito delle richieste effettuate dagli intervenuti Avv. Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx e Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxx in sede di discussione sul bilancio 2015, il Presidente invita i
suddetti a ribadirle indicandone gli estremi, le motivazioni, allo stesso tempo specificando anche il numero delle azioni che i soci richiedenti posseggono. In particolare, richiede all'Avv.Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx ed all'Xxx.Xxxxxxxx Xxxxxx di specificare se le loro richieste sono congiunte o separate.
Prende la parola alle ore 15 (quindici) e minuti 31
(trentuno) l’Xxx. Xxxxxxxx XXXXXX per delega di Bluebell Partners Ltd. e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“Per prima cosa, la mia richiesta di azione di responsabilità è rivolta contro l’ex Presidente Xxxxxxx e l’Amministratore delegato Xxxxxxxx Xxxxx, e la considero corredata da circa 1200 pagine di documenti che ho consegnato al Notaio e che prego di allegare al verbale di Assemblea come parte integrante della mia richiesta. Considero, ovviamente, parte integrante della mia proposta anche tutti i miei interventi all’Assemblea del Monte Paschi, del 2013, del 2014 e del 2015.
I fatti li ho già raccontati, i fatti sono noti. Il presupposto è il riconoscimento da parte della Banca, il 16 dicembre 2015, di errori contabili. Questi errori contabili sono consistiti nella contabilizzazione di miliardi di derivati nella forma di “credit default swap”, come titoli di Stato. Questo è un fatto.
L’azione di responsabilità che io chiedo è evidente in relazione alla presentazione di bilanci non conformi, ed in particolare mi riferisco esclusivamente al bilancio 2012, al bilancio 2013, al bilancio 2014 e alla semestrale al 30 giugno 2015; quindi escludo il bilancio al 31 dicembre 2015, in cui questi errori sono stati riconosciuti e sanati.
I fatti ulteriori, conseguenza del riconoscimento avvenuto il 16 dicembre 2015, come ho già detto, sono consequenziali e meccanicistici e sono anche afferenti alla proposta, formulata all’Assemblea dei soci nel 2014 e nel 2015, di due aumenti di capitale, i quali evidentemente sono stati basati sulla presentazione di bilanci civilistici che oggi sappiamo non conformi.
Secondo: secondo presupposto sono le rappresentazioni con le quali la Banca ha corredato la richiesta di backstop pubblico, di aiuti di Stato, per com’è stata rappresentata dalla Banca d’Italia nel giugno del 2012 con lettera al Governo nella persona del Ministro dell’Economia e delle Finanze, nelle quali viene rappresentato che l’utilizzo e il ricorso degli aiuti di Stato era legato al ripianamento di un deficit di capitale costituito da minusvalenze sul portafoglio titoli di Stato.
La Banca ha dichiarato, nella relazione al punto 4 dell’Assemblea dei soci del 29 aprile 2013, che le due operazioni Alexandria e Xxxxxxxxx hanno contribuito per 2.2 miliardi all’EBA capital short full. I denari addizionali chiesti dallo Stato erano solo 2 miliardi, non 4, mentre gli altri 2 erano in sostituzione dei Tremonti Bond.
Pertanto, si deduce meccanicisticamente, sulla base delle informazioni date dal Monte dei Paschi di Siena, e sulla base delle informazioni contenute nella lettera della Banca d’Italia al Tesoro, che gli aiuti di Stato sono serviti per ripianare una perdita non contabilizzata in bilancio costituita da derivati contabilizzati come titoli di Stato.
Terzo: la Banca, pur essendone stata da me informata
attraverso numerosi esposti, ha transato con Deutsche Bank e Nomura con accordi tombali, che hanno escluso la possibilità di chiedere il risarcimento del danno a fronte della cosiddetta “truffa contrattuale”. Quindi, la Banca ha fatto azione nei confronti delle banche estere non contestando il fatto che queste famose operazioni - 5 miliardi, 2
miliardi contabilizzati come BTP 2031 e 3 miliardi come BTP 2034 - fossero in realtà derivati.
La Banca di questo ne aveva contezza, perché il 17 aprile 2012 otto ispettori della Banca d’Italia – vi tralascio i
nomi – hanno nel loro verbale allertato la Banca sulla possibilità che queste operazioni – in particolare si riferivano all’operazione Nomura – fossero derivati.
E’ evidente che nel momento in cui si fa un’azione legale contestando un fatto, ma non un altro, e poi lo si transa, lo si chiude a fronte di un accordo addirittura inferiore al risarcimento originariamente chiesto, includendo delle clausole che impediscono di chiedere danni nemmeno contestati, e tutto questo nella consapevolezza, quantomeno in via ipotetica, che le operazioni fossero derivati - c’è una sentenza della Cassazione, che riguarda una questione posta dal Tribunale del Riesame, in cui invita a valutare la responsabilità per cosiddetta “truffa contrattuale” – questa è una decisione potenzialmente in danno a tutti i soci.
Quarto: la Banca ha mantenuto la contabilizzazione delle operazioni, che oggi sappiamo difforme, ovvero non conforme ai principi contabili internazionali, mentre era stata espressamente invitata dalle Autorità di controllo - Banca d’Italia, Consob, IVASS - con la circolare n. 6 dell’8 marzo 2013, a rappresentare e contabilizzare l’operazione sulla base sostanzialistica della prevalenza della sostanza e della forma.
Le tre Autorità di controllo, nel ricordare alla Banca che la responsabilità del bilancio fosse integralmente in capo alla Banca stessa e non certo in capo alle Autorità di controllo, hanno spiegato che, ove la Banca avesse ritenuto che le operazioni, quale fosse la ragione, non erano sostanzialisticamente derivati, ma titoli di Stato, avrebbe dovuto fornire certamente prospetti pro forma, ma anche qualunque informazione necessaria che permettesse al mercato di capire quali sarebbero stati gli effetti ove queste operazioni si fossero successivamente rilevate, o fossero state ricaratterizzate, come derivati.
Nonostante le mie richieste, formulate più volte, e debitamente documentate, la Banca non ha fornito né l’indicazione del Core Tier 1 che, come i Consiglieri sanno, è la misura più restrittiva del capitale regolamentare, né la misura del VaR , cioè dei valori di rischio.
Questo evidentemente – mi riferisco in questo caso ai bilanci 2012 e 2013 – è un’omissione, che ha rappresentato
sottostima del rischio e sovrastima del capitale, certamente potenzialmente idonea a indurre in errore chiunque avesse venduto o comprato azioni, chiunque avesse sottoscritto gli aumenti di capitale immaginando un’esposizione di rischio VaR diversa da quella che ne sarebbe risultata attraverso la riclassificazione delle operazioni.
Stesso discorso per quanto riguarda il capitale regolamentare.
Chiedo l’azione di responsabilità non solo per questi motivi, ma anche alla luce del fatto che la consapevolezza che risulta dai documenti prodotti ci rende oggi impossibile dire che l’amministratore Xxxxxxxx Xxxxx e l’ex Presidente Xxxxxxx non fossero consapevoli, quantomeno in via ipotetica, delle considerazioni che sono state successivamente accettate dal Consiglio di Amministrazione della Banca.
Classifico il mio intervento anche come una denuncia ai sensi dell’articolo 2408, e invito i soci a votare come riterranno, sapendo che ognuno di noi è responsabile verso se stesso e maggiormente responsabile quando ha una funzione di rappresentanza.
Questo vale per tutti, vale per il Governo, vale per chiunque si trovi oggi a rappresentare qualcuno, perché evidentemente la responsabilità della rappresentanza è molto più importante di quella verso se stesso.
Chiedo anche – e finisco – se il Presidente riterrà opportuno, di consentire a chiunque voglia un tempo ragionevolmente sufficiente di sfogliare i tre volumi che io ho allegato con tutti i documenti da me prodotti, ove qualcuno avesse qualche interesse a farlo, in modo tale da esprimere un voto consapevole. Vi ringrazio”.
Il Presidente chiede all’intervenuto Xxxxxxxx Xxxxxx di ricordare agli altri azionisti il numero delle azioni da lui detenute o rappresentate.
Risponde Xxxxxxxx XXXXXX “Io intervengo in Assemblea rappresentando Bluebell Partners, e Bluebell Partners mi pare abbia 12 azioni del Monte dei Paschi…. Si 11 di troppo rispetto a quello che sto chiedendo.”
Prende la parola alle ore 15 (quindici) e minuti 40 (quaranta) l’Avv. Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“Innanzi tutto mi associo, con le mie azioni limitate, alla richiesta di proporre l’ azione di responsabilità, che dovrebbe votare l’Assemblea come formulata da Xxxxxx, e voglio proporre un’ulteriore motivo che è quello dei crediti deteriorati, che è un capitolo terribile della nostra Banca.
Nelle mie domande scritte, ho chiesto di sapere, fra l’altro, quali erano state le eventuali denunzie fatte, o quali fossero quelle da dover proporre, per mala gestio nell’erogazione del credito. Mi è stato detto e riferito che
non è stata fatta alcuna denuncia.
Nella risposta alla specifica mia domanda scritta - a pagina
15 delle relative risposte scritte della Banca - la Banca ha dichiarato di aver effettuato importanti cambiamenti manageriali e modifiche organizzative. Si legge anche che “i singoli comportamenti non in linea con le regole aziendali sono stati oggetto di puntuali provvedimenti disciplinari”. Non so se stamani sono riuscito con calma a spiegarlo bene, ma ho detto, ho cercato di spiegare, che la Suprema Corte –
ed è questa la ulteriore motivazione della richiesta di procedimenti disciplinari contro Xxxxx e Xxxxxxx –ha stabilito che chi chiede crediti e finanziamenti alla Banca senza avere la possibilità di restituirli, chi istruisce le pratiche, chi le propone, chi le delibera e chi eroga il credito, rispondono tutti di appropriazione indebita aggravata, che non è a querela: è aggravata e va d’ufficio.
Allora: se sono state violate le regole aziendali, se questi fatti sono stati oggetto di puntuali procedimenti disciplinari, se ci sono stati importanti cambiamenti per le mansioni organizzative e manageriali, credo che sarebbe stato conseguente che su 50 miliardi di euro dati a chi non poteva restituire, risultasse almeno una, dico una denuncia. Siccome non è stata fatta nemmeno una denunzia, ritengo che siamo in presenza di una omissione colposa del management della Banca nei confronti dei crediti deteriorati, in considerazione della loro enorme entità, dei cambiamenti e dei procedimenti disciplinari riferiti dall’attuale management.
Chiedo che l’Assemblea provveda a votare per vedere se gli amministratori della Banca si decidano a fare qualcosa, perché è assolutamente impensabile ed impossibile che si operi diversamente.
Io ho fatto consulenza, in passato, per i crediti deteriorati, e vi assicuro che spesso è stato possibile accertare delle irregolarità, perché senza la presenza di dipendenti che istruiscono tali pratiche, le propongono e le favoriscono quanto accaduto non è possibile. Ricordo – in particolare a beneficio del Dottor Xxxxxx che è arrivato ora
– che ci sono stati alcuni dirigenti della vecchia gestione che, pur di non essere costretti a sottoscrivere domande di fidi che non potevano essere restituiti e che per questo non volevano sottoscrivere, hanno dato le dimissioni e sono andati in pensione.
Dunque se, come Consiglio, mi dite che vi impegnate a controllare questa situazione con la massima attenzione che si deve a 50 miliardi di crediti, io rinuncio a richiedere all’Assemblea di votare sull’azione di responsabilità.
Xxxxxxx che non voglio impegni, ma una dichiarazione di intenti - che corrisponde, Dottor Xxxxx, anche a quello che mi avete scritto - di rivedere tutta la politica e di andare
a controllare non dico tutte, ma almeno le cento più rilevanti pratiche di fido che sono andate a crediti deteriorati. Vi ringrazio.”
Il Presidente chiede all’Avv. Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx di chiarire se la sua proposta di azione di responsabilità è rivolta agli amministratori Profumo e Xxxxx.
L’Avv Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX risponde affermativamente.
Il Presidente chiede all’Avv Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx di indicare il numero delle azioni da lui rappresentate o possedute.
Risponde l’Avv. Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX che la Banca lo sa.
Il Presidente fa presente che se il socio non ha nulla in contrario lo dirà lui.
L’Avv. Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX lo consente.
Il Presidente comunica che le azioni portate dal socio Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX sono 976.
***
Nessun altro chiedendo la parola, il Presidente pone in votazione la proposta dei Signori Avv.Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx e Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxx per Bluebell Partners Ltd ex art. 2393 C.C. nei confronti degli amministratori Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx e Xxxx. Xxxxxxxxxx Xxxxxxx.
Ultimate le operazioni di conteggio, il Presidente, dato atto della presenza alla votazione - in proprio o per delega, alle ore quindici e minuti cinquantuno (h 15 m 51) - di n. 471 aventi diritto al voto per n. 909.348.118 azioni, di cui n. 909.348.118 ammesse al voto, pari al 31,013757% sulle complessive n. 2.932.079.864 azioni, comunica come segue i risultati della votazione:
* favorevoli n. 80.222 (ottantamiladuecentoventidue) - 0,008822% (zero virgola zero zero ottomilaottocentoventidue per cento) delle azioni ammesse alla votazione)-;
* contrari n. 908.962.896
(novecentoottomilioninovecentosessantaduemilaottocentonovanta sei) - (99,957638 (novantanove virgola novecentocinquantasettemilaseicentotrentotto) delle azioni ammesse alla votazione)-;
* astenuti n. 294.019
(duecentonovantaquattromiladiciannove)- (0,032333% (zero virgola zero trentaduemilatrecentotrentatré per cento) - delle azioni ammesse alla votazione) -;
* non votanti n. 10.981 (diecimilanovecentottantuno) - (0,001208% (zero virgola zero zero milleduecentootto per cento) delle azioni ammesse alla votazione)-.
Il Presidente dichiara, pertanto, che l'Assemblea ha respinto a maggioranza la proposta dei Signori Avv.Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx e Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxx.
****
Prende la parola alle ore 15 (quindici) e minuti 53
(cinquantatré) l’AD e svolge l’intervento di seguito
riportato:
“Mi scuso con il socio Xxxxxxxx, avevo omesso di rispondere alla domanda sugli accertamenti per verificare se sono stati concessi crediti finalizzati alla sottoscrizione dell’aumento di capitale. Rispondo che non sono stati erogati finanziamenti propedeutici alla sottoscrizione dell’aumento di capitale”.
***
Il Presidente passa quindi alla trattazione del secondo punto all'ordine del giorno:
"Punto 2) Relazione sulla remunerazione: deliberazione ai sensi del sesto comma dell'art. 123 - ter del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 (testo Unico della Finanza)."
Il Presidente ricorda che la Relazione sulla remunerazione è stata depositata a norma di legge, con tempi e modalità precedentemente enunciati, in modo tale da consentire agli Azionisti un tempestivo e meditato esame e, pertanto, la sua lettura integrale risulterebbe di fatto prolungata e ripetitiva.
Il Presidente dichiara quindi che intende astenersi dal procedere alla lettura integrale del testo della Relazione sulla remunerazione redatta e messa a disposizione degli Azionisti nei termini e con le modalità previste dalle normative vigenti, limitandosi ad illustrare i passaggi più significativi della Relazione stessa.
Il Presidente, constatato che nessuno si oppone, procede quindi, all’illustrazione dei punti fondamentali della Relazione sulla Remunerazione, secondo il testo che di seguito si riporta:
"RELAZIONE SULLA REMUNERAZIONE 2016: SINTESI
La Relazione sulla Remunerazione adempie contestualmente agli obblighi informativi e di governance in materia di remunerazione di cui all’art. 123-ter del Testo Unico della Finanza per le società quotate ed alla normativa emanata da Banca d’Italia per il settore bancario.
In base alle regolamentazione CONSOB, infatti, l’Assemblea è chiamata ad esprimersi con “voto non vincolante” sulla politica di remunerazione dei componenti dell’organo di amministrazione, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche nonché sulle procedure utilizzate per l’adozione e l’attuazione di tale politica da parte del Gruppo.
Per le Disposizioni di Xxxxxxxxx in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari, invece, l’Assemblea, oltre alla facoltà di stabilire i compensi spettanti agli organi dalla stessa nominati, ha il compito di approvare:
-le politiche di remunerazione e incentivazione a favore dei componenti degli organi con funzione di supervisione
strategica, gestione e controllo e del restante personale;
- i piani di remunerazione basati su strumenti finanziari (es. stock option);
- i criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica.
La Relazione si articola in tre sezioni:
- la “Prima Sezione”, che riassume le informazioni qualitative relative alle politiche di remunerazione attuate dal Gruppo, sulla base delle linee guida approvate dall’Assemblea negli anni precedenti, e delinea le politiche in materia di remunerazione per il 2016;
- la “Seconda Sezione”, in cui vengono descritti i criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro e relativi limiti;
- la “Terza Sezione”, che fornisce indicazioni quantitative sulla struttura retributiva degli amministratori, dei sindaci e di tutti i dirigenti strategici ai fini CONSOB, nonché del “personale più rilevante” di cui alle Disposizioni di Xxxxxxxxx.
A sua volta la Prima Sezione – che l’Assemblea è chiamata ad approvare, come previsto dall’art.123-ter del TUF – è articolata in tre parti.
Nella prima parte sono descritte le Politiche di Remunerazione attualmente in uso in termini di:
- regole di governance (attori coinvolti e relativi ambiti di competenza);
- conformità ai requisiti normativi di riferimento, con richiamo al ruolo svolto dalle funzioni aziendali di controllo;
- destinatari, ovvero Amministratori, Sindaci e dipendenti (con focus, nell’ambito di questi ultimi, sul “personale più rilevante”);
- strumenti, rappresentati dalle componenti retributive fisse, variabili e dai benefits.
Nella seconda parte è rendicontata l’attuazione delle Politiche nell’esercizio 2015, attraverso gli interventi di politica retributiva più significativi: andamento nell’anno dei livelli retributivi medi per qualifica e area di attività; le iniziative incentivanti, limitate a pochi interventi a basso impatto sui costi, ma di forte valenza motivazionale su un numero ristretto di risorse meritevoli; gli effetti – in termini di componenti variabili – delle cessazioni e delle assunzioni effettuate nell’esercizio.
Infine, nella terza parte vengono tracciate le politiche di remunerazione che la Banca ed il Gruppo intendono attivare nel 2016, elaborate in coerenza con gli obiettivi strategici della Banca, al fine di valorizzare il merito e di sostenere la motivazione dei dipendenti, ma anche in ottica di
salvaguardia dell’appeal della Banca, in modo da attrarre e mantenere le professionalità adeguate alla complessità del suo business.
Con riferimento agli interventi programmati per l’anno, la Relazione riporta la decisione della Banca di attivare una prospettiva di componente variabile per tutti i dipendenti del Gruppo, peraltro in un contesto in cui a modalità di corresponsione tradizionali potranno affiancarsi strumenti non monetari coerenti con le politiche di welfare del Gruppo, in grado di massimizzare il valore reale dei livelli erogati.
La Seconda Sezione del documento contiene la proposta relativa ai criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica. In estrema sintesi, la politica di severance proposta, che conferma pedissequamente quella approvata lo scorso anno, applicabile solo nelle ipotesi di cessazione del rapporto di lavoro ad iniziativa aziendale senza giusta causa, prevede che:
- l’eventuale compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro sia determinato in funzione di fattori oggettivi – quali l’età, l’anzianità di servizio, il contributo dato all’Azienda – nonché di valutazioni in ordine ai motivi della cessazione del rapporto di lavoro ed ai potenziali rischi di controversie;
- l’entità dello stesso – comprensivo delle mensilità di preavviso e di severance – non superi un importo corrispondente a 24 mensilità di retribuzione (calcolata secondo i criteri di legge e di contratto collettivo).
La Terza ed ultima Sezione della Relazione illustra analiticamente i compensi corrisposti nell’esercizio 2015 ad Amministratori, Sindaci e Dirigenti Strategici (ai sensi dell’art. 123-ter del TUF), così come previsto dall’art.84-ter del Regolamento Emittenti, nonché i dati relativi al c.d. “personale più rilevante”, ai sensi delle Disposizioni di vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari."
Il Presidente dichiara quindi aperta la discussione circa il secondo punto all’ordine del giorno dell’assemblea.
Il Presidente invita quindi gli interveniendi, nell'ordine che segue, a prendere la parola.
Prende la parola alle ore 15 (quindici) e minuti 55 (cinquantacinque) l’Xxx. Xxxxxxxx XXXXXX per delega di Bluebell Partners Ltd ed effettua l'intervento che di seguito si riporta:
“Premetto che è una cosa estremamente impopolare: io non ho nessun problema a pagare l’Amministratore delegato di Goldman Sachs 23 milioni di dollari. Non ho nessun problema a pagare decine di milioni di dollari ad un amministratore
che produce profitti per i soci, che produce remunerazione adeguata per i dipendenti, che attraverso gli utili, e quindi le tasse, contribuisce allo sviluppo del Paese, soprattutto quando il mestiere è quello di fare banca.
Ritengo che in un’impresa privata esista un principio sano - lo diceva Xxxxxxx qualche giorno fa -: la ricchezza non è un reato, non è un illecito. E’ evidente che sia assolutamente legittimo che in una banca privata ci sia un livello di compensi corrispondente al valore che viene creato.
Detto questo, è evidente che se guardiamo ai risultati della Banca degli ultimi 4 anni e quindi di un periodo di tempo sufficientemente lungo, i risultati della gestione attuale, la cui guida operativa è statutariamente nelle mani dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale, poiché il Presidente ha un ruolo estremamente importante ma non gestionale, vediamo perdite di bilancio di circa 10 miliardi
e la distruzione del valore di borsa.
Se ricordo bene, quando il Dottor Xxxxx è arrivato al Monte dei Paschi - era il 12 gennaio del 2012 - la Banca capitalizzava circa 2,5-2,7 miliardi. Ci sono stati due aumenti di capitale di 8 miliardi. Non so cosa sta facendo in questo momento l’azione ma c’è stata una distruzione di valore di circa 9 miliardi.
A fronte di tutto questo, e in base alle politiche di remunerazione che sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione, i compensi dell’Amministratore Delegato cumulati negli ultimi quattro anni sono mediamente intorno ai 2 milioni di euro ad anno. Nei quattro anni stiamo parlando di 8 milioni di euro a fronte di 10 miliardi di perdita. Anche quest’anno, cumulando le cariche di Direttore Generale e Amministratore Delegato e il gettone di Widiba, siamo, direi, 1,9 milioni di euro.
Dopodiché leggo nella relazione che l’AD non prende compensi variabili. Mi piacerebbe che prendesse compensi variabili! Non vedo la ratio di non prendere compensi variabili e di guadagnare circa 2 milioni di euro ad anno, non vedo la corrispondenza tra una distruzione di valore patrimoniale per i soci e gli emolumenti percepiti, ai quali sono profondamente contrario.
E’ evidente che voterò contro la relazione sulla remunerazione.
Vorrei ricordare, da ultimo, che se si guarda alla principale banca italiana e il migliore amministratore delegato che l’Italia in questo momento è in grado di esprimere – e lo dico guardando ai risultati – cioè Intesa San Paolo e Xxxxx Xxxxxxx, i compensi 2015 di quest’ultimo sono, se ricordo bene, 2,3 milioni.
2,3 milioni verso 1,9 milioni: se li mettiamo in rapporto con i profitti di Intesa e i profitti di Monte dei Paschi, dovendo dividere per zero otteniamo un rapporto percentuale
infinito. Reputo che sia un compenso che non ha presupposto nei risultati conseguiti a beneficio dei soci e di tutti gli stakeholder, e lo trovo disallineato in termini relativi.” Prende la parola alle ore 16 (sedici) e minuti 01 (uno) il Xxxx. Xxxxx XXXXXXXX in rappresentanza dell'Associazione Azione MPS e svolge l'intervento di seguito riportato: "Interveniamo anche in relazione al terzo punto all’ordine del giorno, stante la connessione fra i due.
La politica retributiva del Gruppo è stata negli ultimi anni il motore principale della riduzione strutturale dei costi, insieme alla riduzione del numero dei dipendenti. Ancora oggi vediamo praticata la c.d. “solidarietà”, nell’ambito degli articolati accordi sindacali che hanno visto la completa rivisitazione della struttura retributiva della generalità dei Dipendenti, indice di una persistente crisi occupazionale.
L’attenzione delle Autorità e del Mercato sui livelli retributivi dei vertici aziendali, così come quella di noi Piccoli Azionisti, vedono oggi praticare una autolimitazione nelle retribuzioni di vertice, che abbiamo già avuto modo di apprezzare.
Vorremmo invece porre l’attenzione sulla questione che, da sempre, la nostra Associazione considera prioritaria: l’azionariato dei dipendenti in Banca MPS.
Ci saremmo aspettati, come auspicato in precedenti assemblee, che fossimo oggi convocati anche in sede straordinaria per la delibera di un aumento di capitale riservato ai dipendenti, al servizio di un piano partecipativo generalizzato, volontario ed incentivato in linea con le migliori pratiche europee. La d.ssa Xxxxxxx, che presiede il Comitato per le Remunerazioni, potrebbe fornire tutti i dettagli sull’operatività del piano AXA, rinnovato ogni anno con successo.
Il successivo passaggio imprescindibile sarebbe stato con le Organizzazioni Sindacali del Gruppo, per la definizione delle modalità di accesso ed eventualmente per combinare l’azionariato dei dipendenti con il pagamento del salario variabile, anche allo scopo di usufruire di tutte le agevolazioni fiscali messe a disposizione dallo Stato Italiano che, ad oggi, non vengono utilizzate.
Vediamo invece proporci le “shadow options” riservate al Personale rilevante per il pagamento di parte delle loro retribuzioni variabili, come richiesto dall’Unione Europea con la Direttiva CRD 4. Stiamo discutendo di un meccanismo introdotto per limitare il “risk appetite”, che in sostanza coniuga l’effetto incentivante con quello punitivo, vista la diretta correlazione con l’andamento borsistico del titolo.
Il segnale fornito è ben diverso rispetto a quello di un piano partecipativo generalizzato. E, anche alla luce delle ingenti perdite che i dipendenti più fidelizzati hanno
xxxxxx subìto, è proprio adesso, nel momento di massima crisi del titolo, che potrebbe essere utile pensare a far partecipare i dipendenti alla ripresa della Banca, non solo con sacrifici economici ed occupazionali".
Prende la parola per le risposte alle ore 16 (sedici) e minuti 04 (quattro) il Signor Xxxxxx SEMPLICI e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“Molto velocemente perché la voglia, dopo un’approvazione del bilancio al 99% da parte di tutti i soci presenti, senza nemmeno porsi un minimo di dubbio su quello che è successo, senza almeno astenersi, diventa sempre meno.
Ripeto quello che ho sempre detto su questo argomento a partire dal 2004. Secondo me le remunerazioni, un po’ sulle orme di quanto diceva il socio Xxxxxx, dovrebbero essere in gran parte correlate alle performance della Banca, perché vedere compensi così elevati a dirigenti strategici e amministratori a fronte di anni di bilanci disastrosi, se non falsi, e con prospettive ancora così incerte non è ammissibile. Vi inviterei al buonsenso, a fare veramente una riflessione se vale la pena dare piuttosto al personale, che avete così tanto elogiato anche oggi, un benefit in più, privilegiare competenze, professionalità, attività, e non posizioni apicali che oltretutto non hanno, secondo il mio giudizio, ottenuto quei risultati che ci aspettavamo e ci aspettiamo.
Questo è un’altra volta un invito al buonsenso. Devo dare atto che un in parte questo mio invito è stato seguito, quando suggerivo la non moltiplicazione delle cariche: c’erano amministratori che avevano due, tre, quattro cariche, cumulavano incarichi esagerati. Qualcosa in quel senso è stato fatto e ne prendo atto, come ne presi atto. Vi inviterei ad andare su questa strada. Secondo me, il Monte dei Paschi non può continuare a dare a chi non produce risultati utili alla società, agli azionisti, ai risparmiatori, compensi non adeguati ai risultati stessi. Occorre che ci sia veramente la ricerca di un qualcosa di nuovo anche in questo campo, un qualcosa di premiante, un qualcosa, ripeto, legato ai risultati.”
Prende la parola per le risposte alle ore 16 (sedici) e minuti 07 (sette) il Signor Xxxxx XXXXX e svolge l'intervento che di seguito si riporta integralmente come da sua richiesta:
“Per rimanere in coerenza con me stesso, anche se devo ammettere che i compensi del Monte dei Paschi sono stati sempre i più bassi, considerato che sono quattro anni che come azionista non mi arriva un centesimo e vengo qui a perdere tempo, credo che non si possa aderire alla proposta per cui siamo chiamati a votare, perché in ogni caso si tratta di molto denaro. Grazie se ci rinunciate”.
***
Essendo terminati gli interventi richiesti, constatato che non sono state formulate domande, il Presidente dichiara chiusa la discussione sul secondo punto all'ordine del giorno.
Si procede quindi alla votazione della proposta del CDA circa la Relazione sulla Remunerazione formulata secondo il testo che di seguito si riporta:
“Signori azionisti,
in merito a quanto sopra esposto Vi invitiamo ad approvare la seguente proposta:
L’Assemblea ordinaria dei Soci,
esaminata la proposta formulata dal Consiglio di Amministrazione all’interno della Relazione avente ad oggetto “RELAZIONE SULLA REMUNERAZIONE: deliberazione ai sensi del sesto comma dell’art. 123-ter del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 (Testo Unico della Finanza)”,
DELIBERA
- di approvare il contenuto della suddetta Relazione ed i criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto, dando mandato al Consiglio di Amministrazione di dare attuazione pratica ai principi nella stessa contenuti.
In conformità con quanto previsto dalle Disposizioni di Xxxxxxxxx, l’Assemblea dovrà essere periodicamente informata circa l’attuazione delle politiche adottate”.
Il Presidente invita pertanto ad esprimere il voto in merito alla proposta del Consiglio di Amministrazione relativa al secondo punto all'ordine del giorno, secondo la consueta procedura.
Ultimate le operazioni di conteggio, il Presidente, dato atto della presenza alla votazione - in proprio o per delega, alle ore sedici e minuti undici (h 16 m 11) - di n.
430 aventi diritto al voto per n. 909.170.401 azioni, di cui
n. 909.170.401 ammesse al voto, pari al 31,007696% sulle complessive n. 2.932.079.864 azioni ordinarie, comunica come segue i risultati della votazione:
* favorevoli n. 829.786.206
(ottocentoventinovemilionisettecentottantaseimiladuecentosei)
- (91,268502% (novantuno virgola duecentosessantottomilacinquecentodue per cento) delle azioni ammesse alla votazione) -;
* contrari n. 76.167.978
(settantaseimilionicentosessantasettemilanovecentosettantotto
)- (8,377745% (xxxx xxxxxxx trecentosettantasettemilasettecentoquarantacinque per cento)
delle azioni ammesse alla votazione) -;
* astenuti n. 3.181.080 (tremilionicentottantunomilaottanta)
- ( 0,349888% (zero virgola trecentoquarantanovemilaottocentottantotto per cento) delle
azioni ammesse alla votazione)-;
* non votanti n. 35.137 (trentacinquemilacentotrentasette) - (0,003865% (zero virgola zero zero tremilaottocentosessantacinque per cento) delle azioni ammesse alla votazione).
Il Presidente dichiara, quindi, che la proposta è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza assoluta delle azioni ammesse al voto.
****
Il Presidente passa quindi alla trattazione del terzo ed ultimo punto all'ordine del giorno:
"Punto 3) Proposta ai sensi del combinato disposto dell'art.
114 - bis e dell'art. 125 - ter del Decreto Legislativo n.
58 del 24 febbraio 1998 (Testo Unico della Finanza), per l'approvazione del piano di "performance shares" a favore di personale di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e delle società controllate ad essa facenti capo; deliberazioni inerenti e conseguenti".
Il Presidente ricorda che la Relazione sul terzo punto all’ordine del giorno, unitamente al documento informativo, è stata depositata a norma di legge, con tempi e modalità precedentemente enunciati, in modo tale da consentire agli Azionisti un tempestivo e meditato esame e, pertanto, la sua lettura integrale risulterebbe di fatto prolungata e ripetitiva.
Il Presidente dichiara quindi che intende astenersi dal procedere alla lettura integrale del testo della Relazione redatta e messa a disposizione degli Azionisti nei termini e con le modalità previste dalle normative vigenti, limitandosi ad illustrare i passaggi più significativi della Relazione e del Documento Informativo.
Il Presidente, constatato che nessuno si oppone, procede quindi alla lettura della sintesi della Relazione e del Documento Informativo, secondo il testo che di seguito si riporta:
"SINTESI RELAZIONE PUNTO 3 ALL’ORDINE DEL GIORNO
Le Politiche di Remunerazione di Gruppo – come rappresentate nella Relazione sulla remunerazione per il 2016 e deliberate dall’odierna Assemblea degli azionisti della Banca – prevedono, in adempimento a specifiche disposizioni emanate da Banca d’Italia, che parte della remunerazione variabile del “personale più rilevante” (ovvero quei soggetti la cui attività ha un impatto sul profilo di rischio del Gruppo) sia corrisposta in strumenti finanziari e, in particolare azioni, o strumenti ad esse collegati. Sottoponiamo pertanto all’approvazione dell’Assemblea un piano annuale di performance shares da utilizzare al predetto scopo per un controvalore complessivo pari ad Euro 1,2 milioni (“Piano di performance shares 2016” ovvero il “Piano”).
Le caratteristiche del Piano sono allineate a quanto
previsto dalla normativa applicabile in tema di remunerazioni, in particolare alle Disposizioni di Vigilanza di Banca d’Italia del 18 novembre 2014 in materia di Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione (cfr. Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 - Disposizioni di vigilanza per le banche - Titolo IV, Capitolo 2, Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione).
Si precisa, in via preliminare, che la Banca, non possiede azioni proprie e non ricorrono i presupposti di legge per poterne deliberare l’acquisto, pertanto il Piano è basato sull’attribuzione di strumenti finanziari in via sintetica (i.e. somme di danaro erogate a titolo di compenso variabile la cui oscillazione sia dipendente dal valore di mercato delle azioni ordinarie della Banca).
Ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e regolamentari, il Piano oggetto della relazione prevede il parere positivo del Comitato Remunerazione della Banca, ed il parere favorevole del Collegio Sindacale ai sensi dell’articolo 2389 del codice civile e l’ approvazione assembleare.
Si precisa altresì che la formula dell’erogazione delle performance shares, per quanto riguarda il top management verrà anche utilizzata al fine di coprire eventuali obblighi di corresponsione, come previsto dalla normativa vigente, di importi pattuiti a favore dei beneficiari anche in sede di accordo consensuale per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro (per la parte eccedente il costo del preavviso; cd. “Severance”).
I destinatari del Piano sono le risorse che, in base alla regolamentazione vigente e alle Politiche di Remunerazione, sono destinatarie di una quota di remunerazione variabile in strumenti finanziari. Tra di esse figurano le risorse incluse nel perimetro del “personale più rilevante” del Gruppo, individuate dagli organi delegati sulla base dei criteri stabiliti dalla normativa pro tempore vigente.
Fra i beneficiari del Piano figurano i seguenti componenti del Consiglio di Amministrazione: l’Amministratore Delegato (Xxxxxxxx Xxxxx) nonché l’Amministratore Delegato di Monte Paschi Capital Services S.p.A. (Xxxxxx Xxxxxxxxx) e di Widiba S.p.A. (Xxxxxx Xxxxxxxxx).
Tra i soggetti che svolgono funzioni di direzione che abbiano regolare accesso a informazioni privilegiate e possano adottare decisioni di gestione in grado di incidere sull'evoluzione e sulle prospettive future dell’emittente azioni indicati nell’articolo 152-sexies, comma 1, lettera c)-c.2, del Regolamento Emittenti (Deliberazione Consob 11971/1999, come successivamente modificata), oltre all’Amministratore Delegato della Banca e ai precedentemente elencati amministratori delegati delle società controllate
Monte Paschi Capital Services S.p.A. e Widiba S.p.A., figurano i “Dirigenti strategici” individuati ai sensi della normativa vigente nei responsabili della Direzione Retail e Rete (Xxxxx Xxxxxxxx), Vice Direzione Generale Crediti (Xxxxxx Xxxxxxxxx), Direzione Asset e Crediti Problematici (Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxx) e Direzione Corporate e Investment Banking (Xxxxxx Xxxxxxxxx). Si segnala che i dipendenti del Gruppo beneficiari del piano sono circa 200 – salvo possibili mutamenti che tale perimetro potrebbe subire
– e tra essi rientrano, Responsabili di Area, Responsabili di Servizio, Responsabili di Settore ed Addetti.
Il Piano consente di allinearsi a quanto richiesto dalla regolamentazione per l’erogazione di una quota della remunerazione variabile in strumenti equity, (nel caso di specie, mediante la corresponsione di somme di danaro correlate all’andamento del titolo azionario BMPS) su orizzonte temporale annuale, assoggettata a condizioni di performance, ossia alla sostenibilità di risultati positivi nel tempo.
Le condizioni di performance sono individuate dalle Politiche di Remunerazione pro tempore vigenti; a riguardo, le politiche retributive per il 2016, sottoposte alla approvazione dell’odierna Assemblea – nelle politiche di remunerazione – degli Azionisti prevedono che:
- il beneficiario alla data di assegnazione delle performance shares, non sia in periodo di preavviso per dimissioni volontarie né sia stato licenziato/revocato con giusta causa (fermo invece il mantenimento del diritto a ricevere le performance shares negli altri casi di cessazione del rapporto di lavoro);
- ad ogni assegnazione, siano verificate le condizioni di cd. malus, individuate dalle Politiche di Remunerazione pro tempore vigenti;
- il beneficiario non sia incorso in un significativo compliance breach, ovvero non sia stato soggetto a provvedimento disciplinare e non vengano riportate perdite riconducibili al suo operato.
Attraverso tali modalità, viene richiesto alle risorse destinatarie del Piano, coerentemente con il proprio ruolo ed attività effettuate all’interno del Gruppo, un comportamento incentivante nel mantenere una solida base di capitale, un elevato livello di liquidità, ed il controllo di tutti i rischi unitamente a risultati profittevoli, assicurando la sostenibilità di lungo periodo dei sistemi di remunerazione.
Si precisa che la data di riferimento per calcolare il numero delle azioni sintetiche da erogare al singolo beneficiario – determinato sulla base della media aritmetica dei prezzi rilevati nell’ultimo mese – sarà quella di determinazione della componente variabile ovvero di
sottoscrizione di accordi di Severance. Le assegnazioni relative al Piano di performance shares verranno comunicate al mercato ai sensi e per gli effetti delle vigenti disposizioni normative e regolamentari."
Il Presidente dichiara quindi aperta la discussione circa il terzo punto all’ordine del giorno dell’assemblea.
Il Presidente invita quindi gli interveniendi a prendere la parola nell'ordine di seguito riportato:
Prende la parola alle ore 16 (sedici) e minuti 19 (diciannove) il Signor Xxxx Xxxxx XXXXXXXXXX e svolge l'intervento che di seguito si riporta:
“A me sembra che, prevedendo benefici per duecento quadri e poi per i dirigenti, siamo sempre alle solite: si allarga la forbice fra chi avrà questi ulteriori benefici e chi lavora e si vede costretto, con vari piani industriali e con vari accordi sindacali come quello del 24 dicembre scorso, a non fruire di niente.
Quindi mi sembra una cosa che non sia da votare.
Prima, per la fretta di concludere, non ho domandato al Signor Direttore Generale e al Presidente, come si comporterà il Monte dei Paschi di fronte alle sentenze emesse dal Tribunale di Siena e di Roma a riguardo dei 1.096 dipendenti Fruendo. Direte non c’entra niente con l’argomento, ora no, ma col bilancio c’entrava. Chiedo se mi potete rispondere anche fuori dall’assemblea.
Vorrei in fine esprimere al Presidente il mio apprezzamento per l’eleganza con la quale ha diretto i lavori.”
Prende la parola alle ore 16 (sedici) e minuti 19 (diciannove) il Signor Xxxxx XXXXX e svolge l'intervento che di seguito si riporta integralmente come da sua richiesta: “Sempre per coerenza e sempre col dubbio di non aver capito: circa i 50 milioni di sofferenze, e lo avevo chiesto anche all’altra Assemblea, mi sembra di aver capito che nessuno, nessun dipendente è stato inquisito per non essere stato alle regole di dare dei soldi solo se ci sono garanzie. Mi sembra impossibile, soprattutto se quando lavorano si danno loro dei premi. A Siena erano abituati un pochino male: si prendevano tanti di soldi, ma perlomeno si faceva profitto.
Siccome sono quattro anni che come azionista non prendo niente ed è stato detto che il bilancio è falso e non si sono fatte rivalse sui dipendenti che non sono stati alle regole, propongo che trecento milioni siano dati agli azionisti. Chiedo l’integrale verbalizzazione dei miei interventi.”
Prende la parola alle ore 16 (sedici) e minuti 23 (ventitré) il Signor Xxxx XXXXXXX ed effettua l'intervento che di seguito si riporta:
“Se abbiamo ben compreso, sono 200 dirigenti. Immagino che sia tarato su percentuali prestabilite e comunque al fine della fidelizzazione ai risultati. Vedo che in caso di
provvedimenti disciplinari, o dimissioni, l'erogazione è soggetta a revoca. Ritengo che a questo punto si raggiunga un effetto che bisognerebbe parametrare, in grado, all’impatto derivante dalla consistenza di questa parte di emolumento variabile rispetto a una proiezione di stipendio medio. Comunque mi sembra che sia in linea con tutte le principali banche e quindi preannuncio che sono d'accordo.” Essendo ultimati gli interventi, constatato che non sono state formulate domande, il Presidente dichiara chiusa la discussione sul terzo punto all'ordine del giorno.
******
Il Presidente procede quindi alla lettura della proposta relativa alla relazione sui piani di performance shares, nel testo che di seguito si riporta:
“L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., udita la proposta del Consiglio di Amministrazione,
DELIBERA
(i) l’adozione di un piano che, in linea con la normativa vigente, preveda l’assegnazione di performance shares a selezionato personale del Gruppo, nei termini e con le modalità illustrati nella relazione del Consiglio di Amministrazione (e nel documento informativo messo a disposizione ai sensi della normativa applicabile in vista dell’odierna Assemblea);
(ii) di conferire disgiuntamente al Consiglio di Amministrazione, al Presidente e all’Amministratore Delegato con espressa facoltà di subdelega, ogni più ampio potere necessario o opportuno per:
a) dare esecuzione alla presente delibera, provvedendo all’informativa al mercato, alla redazione e/o finalizzazione di ogni documento necessario od opportuno in relazione all’attuazione del piano di performance shares, nonché adottare qualsiasi ulteriore provvedimento che si rendesse necessario, ovvero anche solo opportuno, per la realizzazione di quanto deliberato;
b) apportare alla presente delibera e ai documenti che ne costituiscono parte integrante le modifiche e/o integrazioni (che non alterino la sostanza della deliberazione) che si rendessero necessarie per l’adeguamento ad eventuali sopravvenienti disposizioni di legge, regolamenti, codici di autodisciplina o indicazioni degli enti regolatori e/o autorità di vigilanza.”
Il Presidente invita pertanto ad esprimere il voto in merito alla proposta del Consiglio di Amministrazione relativa al terzo punto all'ordine del giorno, di cui è stata data precedentemente lettura, secondo le modalità già illustrate.
Ultimate le operazioni di conteggio, il Presidente, dato
atto della presenza alla votazione - in proprio o per delega, alle ore sedici e minuti ventisette (h 16 m 27) - di
n. 427 aventi diritto al voto per n. 909.162.841 azioni, di cui n. 909.162.841 ammesse al voto, pari al 31,007438% sulle complessive n. 2.932.079.864 azioni ordinarie, comunica come segue i risultati della votazione:
* favorevoli n. 901.181.193
(novecentounomilionicentottantunomilacentonovantatré) - (99,122088% (novantanove virgola centoventiduemilaottantotto per cento) delle azioni ammesse alla votazione)-;
* contrari n. 5.588.861
(cinquemilionicinquecentottantottomilaottocentosessantuno)-
( 0,614726% (zero virgola seicentoquattordicimilasettecentoventisei per cento) delle azioni ammesse alla votazione)-;
* astenuti n. 2.355.388
(duemilionitrecentocinquantacinquemilatrecentottantotto)- (0,259072% (zero virgola duecentocinquantanovemilasettantadue per cento) delle azioni ammesse alla votazione)-;
* non votanti n. 37.399 (trentasettemilatrecentonovantanove)
- (0,004114% (zero virgola zero zero quattromilacentoquattordici per cento)delle azioni ammesse alla votazione)-.
Il Presidente dichiara, quindi, che la proposta è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza delle azioni ammesse al voto.
***
Il Presidente constata che è stata esaurita la trattazione dei punti all’ordine del giorno dell’Assemblea.
In conformità alle disposizioni regolamentari emanate dalla CONSOB e già più volte richiamate, il Presidente ricorda che saranno allegati al Verbale dell’Assemblea: l’elenco degli aventi diritto intervenuti alla riunione, con l’indicazione se in proprio o per delega (eventualmente degli usufruttuari e creditori pignoratizi nonché riportatori) e delle azioni possedute, l’indicazione analitica delle partecipazioni ad ogni votazione, con indicazione di coloro che si sono allontanati prima di ciascuna votazione, ed il dettaglio dei voti espressi.
Sempre il Presidente rammenta che alla verbalizzazione saranno altresì allegati: (i) copia del progetto di bilancio al 31 dicembre 2015; (ii) copia delle relazioni dell’Organo Amministrativo della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. sui punti all’ordine del giorno dell’odierna Assemblea; e
(iii) il documento informativo sul terzo punto all’ordine del giorno.
Null’altro essendovi da deliberare e nessuno chiedendo la parola, il Presidente dichiara conclusa l’Assemblea alle ore
16 (sedici) e minuti 30 (trenta).
***
In conformità alle disposizioni regolamentari emanate dalla CONSOB vengono allegati alla presente verbalizzazione:
- sotto la lettera "G" la situazione delle presenze all'atto di costituzione dell'assemblea;
- sotto la lettera "H" l’elenco degli aventi diritto
intervenuti | in assemblea | ordinati | alfabeticamente con |
indicazione | se in proprio | o per | delega, delle azioni |
rispettivamente portate e di coloro che, rispetto al momento della costituzione, hanno fatto ingresso o si sono allontanati prima di ciascuna votazione con evidenziazione degli eventuali usufruttuari, creditori pignoratizi nonché riportatori;
- sotto la lettera "I" l'elenco dei deleganti e delegati in assemblea ordinaria con indicazione delle azioni rispettivamente portate e con evidenziazione degli eventuali usufruttuari, creditori pignoratizi nonché riportatori;
- sotto la lettera "L", in un unico inserto, l'esito e l’indicazione analitica dei voti espressi nella votazione relativa al primo punto all'ordine del giorno concernente l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015;
- sotto la lettera "M", in un unico inserto, l'esito e l’indicazione analitica dei voti espressi nella votazione relativa all'azione di responsabilità;
- sotto la lettera "N", in un unico inserto, l'esito e l’indicazione analitica dei voti espressi nella votazione relativa al secondo punto all'ordine del giorno concernente la relazione sulla remunerazione;
- sotto la lettera "O", in un unico inserto, l'esito e l'indicazione analitica dei voti espressi nella votazione relativa al terzo punto all'ordine del giorno concernente l'approvazione del piano di "Performance shares".
Il comparente mi ha dispensato dalla lettura degli allegati, dichiarando di ben conoscerne il contenuto.
Richiesto io Notaio ho redatto il presente verbale, in massima parte scritto da persona di mia fiducia con mezzo meccanico e per la restante parte da me personalmente scritto su quarantotto fogli, di cui occupa le prime centoottantanove facciate per intero e parte della centonovantesima.
L'atto è stato da me letto al comparente che, da me interpellato, lo approva e lo sottoscrive insieme a me Notaio alle ore diciotto e minuti quarantatre (h 18 m 43).
X.xx Xxxxxxx Xxxxxx
" Xxxxx Xxxxxx (sigillo)