BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2020
Società per azioni
CAPITALE SOCIALE EURO 3.290.500 I.V.
SEDE LEGALE MILANO – XXXXXXXX XX XXXXXXXXXXX 0/0 COD. FISCALE E P. IVA 06108080968
BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2020
REDATTO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI (IAS/IFRS)
Consiglio di amministrazione
Xxxxxxx Xxx Presidente
Xxxxxxxxxx Xxxxxx Vice Presidente
Xxxx Xxxx Xxxxxxx Consigliere
Xxxxxx Xxxxxxx Consigliere
Xxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxx Consigliere
Xxxxx Xxxxxxx Consigliere
Xxxxxxx Xxxxxxx Consigliere
Collegio Sindacale
Xxxxxxxx Xxxx Presidente
Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Effettivo
Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxx Effettivo
Xxxxxxxx Xxxx Sindaco Supplente
Xxxxxxxx Xxxxxxx Sindaco Supplente
Società di Revisione
KPMG S.p.A.
INDICE | ||
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO | pag. | 6 |
BILANCIO AL 31.12.2020 | ||
PROSPETTI DI BILANCIO | ||
Stato Patrimoniale | pag. | 20 |
Conto Economico | pag. | 21 |
Prospetto della redditività complessiva | pag. | 22 |
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto | pag. | 23 |
Rendiconto finanziario | pag. | 25 |
NOTA INTEGRATIVA | ||
PARTE A | ||
Politiche contabili | ||
A.1 Parte generale | pag. | 28 |
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio | pag. | 37 |
A.4 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziari | pag. | 50 |
A.4 Informativa sul fair value | pag. | 50 |
PARTE B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale
ATTIVO
Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide pag. 58
Sezione 2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico pag. 59 Sezione 4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato pag. 62
Sezione 8 Attività materiali pag. 66
Sezione 9 Attività immateriali pag. 67
Sezione 10 Le attività fiscali e le Passività fiscali pag. 68
Sezione 12 Altre attività pag. 70
PASSIVO
Sezione 1 | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | pag. 71 |
Sezione 2 | Passività finanziarie di negoziazione | pag. 72 |
Sezione 6 | Passività fiscali | pag. 74 |
Sezione 8 | Altre passività | pag. 74 |
Sezione 9 | Trattamento di fine rapporto del personale | pag. 75 |
Sezione 10 | Fondo rischi e oneri | pag. 76 |
Sezione 11 | Patrimonio | pag. 77 |
Sezione 12 Patrimonio pertinenza di terzi pag. 78
PARTE C - Informazioni sul Conto Economico
Sezione 1 | Risultato netto dell’attività di negoziazione | pag. 81 |
Sezione 5 | Commissioni | pag. 82 |
Sezione 6 | Interessi | pag. 83 |
Sezione 7 | Dividendi e proventi simili | pag. 84 |
Sezione 8 | Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento | pag. 85 |
Sezione 9 | Spese amministrative | pag. 86 |
Sezione 10 | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | pag. 88 |
Sezione 11 | Rettifiche di valore nette su attività materiali | pag. 89 |
Sezione 12 | Rettifiche di valore nette su attività immateriali | pag. 89 |
Sezione 13 | Altri proventi e oneri di gestione | pag. 90 |
Sezione 18 | Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente | pag. 92 |
PARTE D - Altre informazioni
Sezione 1 | Riferimenti specifici sulle attività svolte | pag. 94 |
Sezione 2 | Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura | pag. 99 |
Sezione 3 | Informazioni sul patrimonio | pag. 111 |
Sezione 4 | Prospetto analitico della redditività complessiva | pag. 114 |
Sezione 5 | Operazioni con parti correlate | pag. 115 |
Sezione 7 | Informativa sul leasing | pag. 116 |
Sezione 8 | Altri dettagli informativi | pag. 117 |
ALLEGATI
Relazione del Collegio Sindacale Relazione della Società di Revisione
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE 2020
Signori Azionisti,
Il bilancio consolidato del gruppo Intermonte Holding Sim (di seguito anche il “Gruppo Intermonte” o il “Gruppo”) chiude il 2020 con un utile netto di Euro 7.752.586 che rappresenta un ottimo risultato considerando il quadro economico generale di riferimento
1 | LO SCENARIO MONDIALE E FINANZIARIO |
1.1 L'Economia internazionale
Nella storia dell’umanità il 2020 verrà ricordato per l’esplosione della pandemia da COVID-19 a livello mondiale. Il virus COVID-19, nemico invisibile e sconosciuto, ha colpito pian piano tutto il pianeta. L’unica arma che inizialmente l’uomo è stato in grado di usare è stata il “lock-down” che, quantomeno, ha permesso di limitarne la diffusione. Il lock-down ha bloccato gran parte delle attività dell’uomo, prima fra tutte l’attività economica. In tutti i principali paesi del mondo, tranne la Cina, nel 2020 si è registrata una decrescita economica. A seconda di come, quanto e quando si è diffuso il virus mortale, a seconda delle differenze delle popolazioni, a seconda di come è stata affrontata l’epidemia dai governanti e anche dalle popolazioni stesse, e infine anche a seconda delle situazioni socio economiche, la pandemia ha inciso sull’andamento delle economie delle varie aree del mondo e dei vari paesi. Così l’economia mondiale nel 2020 ha registrato una decrescita del - 3.5% (dal +2.8% del 2019); con i Paesi sviluppati a -4.9% (da +1.6% del 2019) e gli Emergenti al - 2.4% (da +3.6% del 2019).
Solo la Cina ha registrato una crescita economica (+2.3%), favorita sia dal buon effetto trascinamento dall’anno prima (GDP 2019 +6.0%) sia perché ha affrontato in modo “rigoroso” il lock-down, peraltro limitato ad alcune zone del paese, sia perché è uscita dall’epidemia prima degli altri paesi.
Tra i principali paesi sono stati pesantemente penalizzati il Regno Unito (-10.0% dal +1.4% del 2019) che ha inizialmente sottovalutato il problema, la Spagna (-11.1% dal +2.0% dell’anno prima), l’Italia (-8.9% dal +0.3%), la Francia -9.0% (dal +1.5%) e l’India (-8.0% dal +4.2%). Gli Usa hanno
registrato -3.4% (dal +2.2%), il Giappone -5.1% (da +0.3%) e la Germania -5.4% (dal +0.6%), con l’Area Euro che nel complesso è scesa del -7.2% (dal +1.3% del 2019).
Nel corso dell’anno i vari paesi hanno messo in atto svariate limitazioni alle normali attività dei cittadini e delle imprese a seconda del grado di diffusione del virus e alla sua contagiosità. L’epidemia è scoppiata in Cina all’inizio dell’anno e poi si è via via diffusa negli altri paesi grazie ai rapporti commerciali e agli spostamenti delle persone. Bloccando gran parte delle attività produttive e tutte le forme di contatto tra individui, tutti gli indicatori economici hanno subito forti riduzioni rispetto agli anni precedenti con andamenti molto simili nel corso dell’anno. A farne le spese è stato, in primis, il Commercio mondiale sceso in volume del -9.6% (economie avanzate - 10.1% ed economie emergenti -8.9%), interrompendo una crescita in atto da diversi anni.
La frenata della crescita economica è stata accompagnata da un rallentamento delle pressioni inflazionistiche soprattutto nei paesi sviluppati dove i prezzi dei beni di consumo sono aumentati solo del +0.7% (dal +1.4% del 2019) mentre nei paesi emergenti sono rimasti al +5.0% (dal +5.1% del 2019); nella media mondiale i prezzi sono aumentati del +3.2% dal +3.5% dell’anno prima.
La riduzione dei prezzi è derivata soprattutto dal petrolio che nel corso dell’anno è sceso di circa il 31%, passando da circa 60$ di inizio anno a 42$ al barile a fine 2020, con una forte discesa nella prima parte dell’anno fino al minimo del 21 aprile (poco sopra i 10$) per un eccesso di offerta rispetto a una domanda in forte contrazione, che ha portato alla saturazione dei siti di stoccaggio.
Le Banche Centrali hanno operato per tutto l’anno cercando di sostenere le economie pesantemente colpite dal diffondersi del virus, mantenendo ovunque un approccio espansivo, con qualche taglio dei tassi, il rinnovo dei programmi di QE più o meno esplicitati e altre operazioni “non convenzionali” che hanno avuto effetti positivi più sui mercati finanziari che non sull’economia reale, bloccata per diversi mesi dalle restrizioni per combattere il diffondersi del virus.
Il dollaro, dopo essere salito nei primi mesi, ha iniziato una fase discendente durata per tutto il resto dell’anno. L’immissione sul mercato di una massa di dollari senza precedenti, e la contemporanea “disaffezione” verso la valuta statunitense dei principali paesi detentori di riserve in dollari, legate anche alle politiche commerciali di Xxxxx, hanno fatto svalutare il biglietto verde nel 2020 rispetto a tutte le principali valute: del 9.8% verso Euro, del 5.0% verso lo Yen, del 3.0% verso la Sterlina e del 6.5 % vs lo Yuan.
L’oro, che a inizio anno prezzava 1.517 $/oncia ha registrato un minimo il 9 marzo a 1.470 $/oncia; è risalito fino al 6 agosto a 2.063 $/oncia per poi chiudere il 2020 a 1.898 $/oncia, apprezzandosi, quindi del 25%.
Come già successo nel 2019, i tassi d’interesse nel corso dell’anno sono scesi ovunque, con variazioni piuttosto contenute in quasi tutti i paesi. I tagli dei tassi ufficiali da parte delle Autorità Xxxxxxxxx sono stati limitati rispetto agli anni precedenti. I livelli di partenza dei tassi erano già estremamente bassi, in molti paesi addirittura negativi, per cui le Banche Centrali hanno ritenuto che l’utilizzo di strumenti alternativi e meno convenzionali di Politica Monetaria sarebbero stati più efficaci per rivitalizzare le economie.
La Fed e la Bank of England in marzo hanno tagliato due volte i tassi ufficiali: la BoE è passata dal 0.75% al 0.10%, mentre la Fed dal range 1.5%-1.75% al 0.0%-025%. La BCE, invece, non è intervenuta sul livello dei tassi, lasciandoli invariati per tutto il 2020
1.2 L’area Euro
L’area Euro, che nel 2019 era cresciuta del +1.3%, nel 2020 è scesa del -7.2%.
Dopo i primi due mesi di moderata crescita, sostenuti da condizioni di finanziamento favorevoli favorite dalla politica monetaria, le restrizioni imposte per contrastare il COVID-19 fermavano le attività produttive, con tempistiche diverse nei vari paesi a seconda del grado di diffusione del virus. Così già il 1Q del 2020 risultava in decrescita del -3.7% rispetto al precedente, per poi peggiorare nel 2Q: -11.7%. Finita la prima ondata della pandemia le attività produttive pian piano riprendevano così che il 3Q tornava positivo, +12.4% QoQ, rimanendo comunque inferiore al 2019 del -4.3% YoY. Con l’autunno la seconda ondata dei contagi pesava ancora sulle economie, ma in misura minore (-0.7% QoQ) dato che i Governi europei, grazie all’esperienza precedente, erano in grado di affrontare la situazione limitando gli effetti nocivi sull’economia. L’anno si è così chiuso con la Germania a -5.4%, la Francia a -9.0%, la Spagna a -11.1% e l’Italia a -8.9%.
La BCE è rimasta attiva per tutto l’anno per cercare di contrastare la precaria situazione economica adottando strumenti di politica monetaria convenzionali e non, tra cui: migliori condizioni e allungamento del TLTRO III, istituzione del PEPP (strumento specifico per contrastare l’emergenza pandemica) incrementato nel corso dell’anno, conferma e proroga del PAA (il cosiddetto QE). Tutte azioni e strumenti con l’intento di offrire liquidità al sistema economico nel tentativo di riportare l’area Euro su un percorso di crescita con un’inflazione vicina al 2.0%, obiettivo finale della BCE.
I prezzi, invece, sono rimasti compressi per tutto l’anno, soprattutto a causa dei prodotti energetici. L’inflazione europea dopo aver iniziato l’anno intorno al +1.1% andava via via riducendosi finendo in deflazione nell’ultimo trimestre (-0.3%) e chiudendo l’anno ad una media del +0.3%, dal +1.2% del 2019. Relativamente ai principali paesi della Eurozona, in media d’anno i prezzi hanno registrato +0.4% in Germania (dal +1.4% del 2019), +0.5% in Francia (da +1.3%), -0.3% in Spagna
(da +0.8%) e -0.2% in Italia (da +0.7%).
Man mano che la crisi pandemica si faceva più pesante i leader europei prendevano iniziative congiunte per arginare la crisi sanitaria ed economica, arrivando verso la fine di luglio, dopo lunghe trattative, all’accordo sul Next Generation Plan (NGEU), un piano da Euro 750 miliardi tra sovvenzioni e prestiti ai veri paesi, per rilanciare l’economia tramite investimenti per lo sviluppo soprattutto nell’economia verde e nella sostenibilità ambientale. Si dava, quindi una concretezza finanziaria al Green New Deal annunciato a inizio anno dalla von der Leyen, da poco insediata alla presidenza della Commissione Europea, e che era in via di definizione tramite i lavori sulla tassonomia.
Il mercato del lavoro è peggiorato: il tasso di disoccupazione dopo sei anni di miglioramenti è salito in tutti i paesi passando nell’Area Euro al +8.0% dal +7.6% del 2019.
La disoccupazione è molto alta in Grecia (17.2%), Spagna (15.6%), Austria (9.9%), Italia (9.1%) e Francia (8.2%); è più bassa, invece, in Olanda (3.8%), Danimarca (4.2%) e Germania (5.9%).
Netto anche il peggioramento dei Conti Pubblici; il rapporto Deficit/PIL, che era in diminuzione dal 2009, è salito al 9.5% dal 0.6% del 2019. In tutti i paesi il rapporto è peggiorato. La Germania rimane sempre la più virtuosa, anche se è passata dal surplus di 1.5% del 2019 al -6.4%. Negli altri principali paesi: Francia -10.9% (da -3.0%), Spagna -12.2% (dal -2.9%), Italia -11.2% (dal -1.6%),
Portogallo -8.0% (dal +0.1%) e Grecia -8.6% (dal +1.5%).
Il rapporto Debito Pubblico/PIL dell’area è passato al 102.5% dal 85.1% del 2019; In Germania è salito al 71.2% dal 59.6% del 2019, in Francia dal 98.1% al 118.4%, in Spagna dal 95.5% al
119.8% e in Italia dal 134.7% al 158.6%.
1.3 La situazione italiana
Nel 2020 l’Italia è stato uno dei paesi europei più penalizzati dall’epidemia COVID-19. Primo paese europeo dove si è diffuso il virus, importato nella seconda metà di febbraio dalla Cina, ha chiuso l’anno con un PIL in caduta del -8.9%. E’ stato anche il primo paese ad adottare quelle restrizioni alle attività produttive e il lock-down generale, risultate le uniche misure in grado di contrastare il diffondersi dell’epidemia. Iniziato l’anno con una economia poco più che stagnante – le stime di crescita 2020 erano intorno al +0.5%, dopo il +0.3% del 2019 - già verso fine febbraio i primi Centri previsionali abbassavano le stime, parlando di decrescita. A causa del lockdown iniziato il 24 febbraio il primo trimestre si chiudeva con una diminuzione del -5.6% YoY. Con tutte le attività ferme per l’intero periodo il 3Q20 risultava il peggiore dell’anno: -18.1% YoY. Migliorando la situazione sanitaria e quindi allentando le misure restrittive nei mesi estivi si registrava una ripresa parziale della attività produttive e il PIL del 3Q20 migliorava con una variazione positiva del +16.0% rispetto al trimestre precedente e -5.1% YoY. Purtroppo, una recrudescenza del virus – la “seconda ondata” – in autunno rallentava ancora l’economia e riportava il 4Q20 in rosso: -2.0% QoQ e -6.9% YoY. L’anno 2020, quindi, si concludeva con una decrescita del PIL del -8.9% YoY. Nessuna delle componenti della domanda interna del PIL si è salvata con i Xxxxxxx crollati del -10.0%, gli Investimenti del -9.0%. Un po' meglio ha fatto la Domanda Estera; essendo crollati i volumi sia delle Esportazioni (-15.0%) che delle Importazioni (-13.0%), il saldo positivo, inferiore a quello dell’anno prima, ha dato un contributo negativo - solo minimo - alla crescita del PIL.
Tutti gli altri indicatori economici hanno risentito di questa anomala situazione e hanno seguito un trend simile a quello appena descritto, alternando alti e bassi a seconda della situazione dei contagi e delle conseguenti azioni di contenimento.
La produzione industriale è scesa del -11.4%, risultando il peggior risultato dal 2009.
I conti pubblici, penalizzati dalle manovre di sostegno alle famiglie e alle attività produttive e commerciali, con sospensione delle scadenze fiscali sono pesantemente peggiorati: il deficit di bilancio è salito a circa il 11.2% del PIL (dal 1.6% del 2019) - nonostante la minor spesa per interessi grazie ai bassi tassi d’interesse – interrompendo quel difficile percorso di contenimento in corso da diversi anni per avvicinarsi ai criteri europei. Il rapporto Debito/PIL è cresciuto dal 134.7% del 2019 al 158.6% del PIL.
La pressione fiscale è rimasta tra le più alte d’Europa e ha ripreso a salire dopo diversi anni di contrazione: è stata pari al 42.5% del PIL, poco più alta del 2019 (42.4%).
Risultano piuttosto anomali i dati annuali del mercato del lavoro: sono scesi sia il tasso d’occupazione al 58.0% dal 58.9% del 2019 (gli occupati sono diminuiti di 444.000 unità a fine anno) sia il tasso di disoccupazione, passato al 9.0% dal 9.6% di fine 2019. Questa apparente anomalia è dovuta al fatto che sono aumentati gli “inattivi” - cioè persone che hanno smesso di cercare un lavoro, e che quindi non rientrano più tra i disoccupati – e che è in corso il blocco dei licenziamenti, una delle manovre a sostegno delle famiglie dei lavoratori.
Peggiora anche la disoccupazione giovanile, passata al 29.7% dal 28.4% di fine 2019.
Le retribuzioni orarie dei lavoratori sono cresciute in media d’anno del +0.6%, dopo il +1.1% registrato nel 2019. Dato che l’inflazione è scesa del -0.2% il potere d’acquisto delle famiglie nel 2020 è salito del +0.4%.
1.4 I mercati finanziari
Per le attività finanziarie il 2020 è stato un anno molto particolare. A differenza delle attività economiche produttive, che in genere richiedono la presenza umana e quindi sono state pesantemente colpite dalle restrizioni anti COVID-19, le attività finanziarie possono svolgersi on- line, senza contatti diretti, quindi senza presenza umana. I mercati finanziari, quindi, hanno funzionato regolarmente, e hanno beneficiato notevolmente della mole di liquidità immessa nell’economia dalle Banche centrali e dai Governi per far fronte alle difficoltà causate dall’epidemia.
Il trend delle Borse è stato abbastanza uniforme, comunque influenzato dalla diffusione del virus. Dopo un inizio positivo durato per quasi tutto il mese di febbraio, lo scoppio della pandemia faceva scendere pesantemente tutti i listini fino al minimo annuo toccato il 23 marzo. Da quel giorno il trend si invertiva ed il recupero proseguiva per il resto dell’anno, con alcuni mercati che sono saliti ben oltre i livelli di inizio anno, raggiungendo i massimi storici a fine 2020 - gli americani – altri che hanno comunque chiuso l’anno in positivo – Cina e Giappone - e altri ancora che hanno invece registrato performances negative – gli europei.
Il driver della crescita dei mercati è stata l’immensa mole di liquidità che le politiche monetarie delle Banche Centrali e quelle fiscali dei Governi con manovre di vario genere hanno immesso nel sistema nel corso dell’anno.
Tutti gli altri eventi che si sono succeduti nel corso dell’anno - a partire dall’accordo commerciale di primo livello tra Cina e USA di gennaio, per finire alla positiva conclusione della Brexit tra UK ed Europa di dicembre, con in mezzo la lunga campagna elettorale USA e l’elezione del nuovo presidente Xxxxx - hanno avuto impatti meno significativi e di più breve durata sul corso dei listini. Le Borse Americane sono state le migliori dell’anno, superando più volte il massimo storico fino alla fine dell’anno (Nasdaq +43.6%, S&P +16.6% e Russel +18.4%), sostenute anche dalle
imponenti operazioni di Buy back effettuate delle società. Positive anche Cina (+13.9%) e Giappone (+16.0%) mentre quasi tutte in negativo le Borse europee con UK -13.6%, Spagna - 15.2%, Francia -6.4% e Italia -5.6%. Positive, invece, Olanda +3.7% e Germania +0.4%.
Nella Borsa italiana si è contraddistinto l’Indice STAR che ha toccato il massimo storico a fine anno chiudendo a +14.1%. L’indice generale, FTSE All Shares è sceso del -5.6%, il listino delle Blue Chips a -5.4%, quello delle Mid Cap a -5.8% e delle Small Caps a -4.3%.
Guardando l’andamento dei singoli titoli e dei settori l’anno si può dividere in due parti. Inizialmente sono saliti i titoli Growth e quelli che dimostravano più forza nel resistere alla crisi in corso. Successivamente si è verificata una forte rotazione settoriale che ha favorito i titoli Value, che stavano a valutazioni molto attraenti, considerati i primi a ripartire a fine della crisi pandemica. Nel complesso gli investitori hanno puntato sui titoli legati alle tematiche ESG, all’e-commerce, alle energie rinnovabili, alla Digital Transformation, all’efficientamento energetico e alla Cyber security. Sono state penalizzate, invece, quelle con i dividendi bloccati dalle decisioni del regolatore europeo, dai bassi tasi d’interesse, dalla forza dell’Euro e dalla debolezza del prezzo del petrolio. Alla fine, i settori che hanno performato positivamente sono stati gli Industrial Capital Goods (+23.2%), i Consumers (+21.9%), le Utilities (+5.1%), i Ciclici (+4.0%) e gli Asset Managers (+1.0%). Al contrario hanno chiuso in negativo nell’ordine: Energy -33.4%, Media -28.2%, Banks - 22.0%, Insurances -20.7%, Real Estate -20.6%, Holdings -4.2% e Telecoms -1.8%.
I mercati obbligazionari hanno registrato un anno fortemente positivo, sostenuti dall’espansione dei bilanci delle principali Banche Centrali, che hanno via via calibrato i loro piani di acquisto in base alla situazione contingente. I rendimenti dei titoli decennali, scesi e risaliti al momento dello scoppio della pandemia, hanno poi seguito un andamento laterale, chiudendo comunque su livelli inferiori a quelli di inizio anno. Nel Mercato dei Titoli di Stato italiani il rendimento del Benchmark 10y ha iniziato l’anno al 1.40% e dopo aver registrato dei picchi tra marzo e aprile sopra al 2.0% ha iniziato a scendere fino al minimo di fine anno a 0.55%.
Lo spread BTP-Bund che a inizio anno era a 160 b.p. ha avuto forti oscillazioni tra febbraio e maggio toccando un massimo di 269 b.p. per poi scendere fino ai 112 b.p. di fine anno.
Nel 2020 gli scambi azionari della Borsa Italiana sono ammontati a 605 Miliardi di Euro, in aumento dai 547 miliardi di Euro del 2019, con oltre 88 milioni di contratti.
La media giornaliera degli scambi è salita a 2,37 Miliardi dai 2,17 miliardi di Euro del 2019.
A fine anno le società quotate sul mercato principale - XXX - xxxxx 000 e 134 sul mercato AlM Italia, per un totale di 377 Società.
I lock-down generali e parziali che si sono succeduti nel corso dell’anno hanno limitato le operazioni sul mercato, che sono state decisamente inferiori a quelle del 2019. Per quanto riguarda i flussi di investimento, nel 2020 si evidenziano 24 ammissioni di cui 22 IPO: al listino principale è stata quotata una nuova società (GVS) e altre 21 sul mercato AIM Italia. Il totale della raccolta da parte delle 22 IPO è stata di Euro 706 milioni. Ci sono state, inoltre, 2 ammissioni derivanti da fusioni e business combinations sul mercato AIM Italia.
Nel corso dell’anno si registrano i passaggi di mercato di 3 società dall’AIM Italia al MTA, e altre 2 dall’AIM Italia al segmento STAR.
Sono state effettuate 13 operazioni di aumento di capitale e collocamenti che hanno raccolto complessivamente 1,0 miliardo di Euro; l’unico di un certo rilievo è stato quello di BPER Banca (800 Mln di Euro).
Le operazioni di OPA sono state 12, che hanno restituito al mercato un ammontare di circa 1,0 Miliardo di Euro; le principali sono state quelle di UBI Banca e Molmed. Altre 3 operazioni sono ancora in corso e si concluderanno nel 2021.
Il monte dividendi distribuito nel 2020 dalle società italiane quotate è ammontato a circa 14,0 Miliardi di Euro, dai 23,9 Miliardi di Euro del 2019 e 19,5 Miliardi di Euro del 2018.
La capitalizzazione delle società quotate sul mercato principale - MTA - si è attestata a Euro 600,6 miliardi, di cui 47,9 miliardi di Euro relativi alle società dello STAR. Le 138 società quotate all’AIM Italia hanno capitalizzato Euro 5,8 Miliardi. Complessivamente il totale della Mkt Cap della Borsa Italiana è stato di Euro 607 miliardi pari al 37.0% circa del PIL italiano.
Andamento del mercato azionario e dei principali indicatori macroeconomici nel 2020
2020 | Mercato Azionario | PIL | Inflazione |
Italia | -5.6% | -8.9% | -0.2% |
Germania | +0.4% | -5.4% | 0.4% |
Francia | -6.4% | -9.0% | 0.5% |
U.K. | -14.3% | -10.0% | 0.9% |
USA | +16.3% | -3.4% | 1.2% |
Japan | +16.0% | -5.1% | 0.0% |
Area Euro | -1.2% | -7.2% | 0.3% |
China | +13.9% | 2.3% | 2.5% |
2 GRUPPO INTERMONTE
2.1 Intermonte Holding Sim
Nel 2020 è proseguita l’attività di trading in quote di emissione e in strumenti derivati ad esse connessi che ha ancora riguardato prevalentemente l’operatività di arbitraggio in conto proprio tra quote e derivati, anche se si è assistito ad un aumento dell’attività con i clienti.
Il risultato netto dall’attività di negoziazione in strumenti finanziari ha un risultato netto complessivo di Euro 199.847.
Il risultato economico, netto Euro 4.284.975, è stato positivamente influenzato dall’attività di holding di partecipazioni in quanto la Società, che detiene 36.113.207 di azioni di Intermonte SIM pari all’85,85% delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2020, a seguito della distribuzione da parte della società di un dividendo di Euro 5.047.585, ha incassato nell’esercizio 2020 un importo di pertinenza pari a Euro 4.333.585.
Le spese per il personale sono state Euro 228.869, mentre le altre spese amministrative si attestano a Euro 153.080.
A seguito dell’adesione a tale opzione non seguita dagli altri soci, la quota di controllo è aumentata sia in termini assoluti (36.113.207 azioni) sia in termini percentuali (85,85%) e quindi la Società mantiene la qualifica di Capogruppo di gruppo di SIM ai sensi del Regolamento della Banca d’Italia in materia di Vigilanza Prudenziale per le SIM del 24 ottobre 2007.
2.2. Intermonte Sim
L’anno 2020 è stato caratterizzato dalla pandemia da Covid-19, che ha impatto il mercato in maniera determinante a partire dal mese di febbraio. Dopo una partenza d’anno discreta, caratterizzata da una continuazione dei buoni trend evidenziati negli ultimi mesi del 2019 nelle aree intermediazione e investment banking, la fortissima volatilità indotta dallo shock improvviso della pandemia se, da un lato, ha dato impulso all’attività di intermediazione, dall’altro, ha pesantemente penalizzato molte strategie proprietarie e di fatto ha congelato lo sviluppo di nuove iniziative in diverse aree di attività a partire dall’investment banking.
La pronta risposta delle banche centrali ha messo un freno in tempi brevi al crollo dei mercati, mentre l’impatto molto negativo sull’economia reale ha richiesto più tempo a dispiegarsi. In questo contesto di grande volatilità, la SIM è riuscita a beneficiare del forte aumento dei volumi sull’attività di intermediazione nelle diverse asset class, mentre ha gestito la fase di grande volatilità sui mercati minimizzando l’impatto negativo di breve sui portafogli di proprietà, massimizzandone invece il recupero nei mesi successivi.
L’attività di investment banking è stata certamente penalizzata dal blocco delle IPO, dove la maggior parte dei processi di quotazione sono stati cancellati o rinviati, ma si è opportunisticamente ricollocata sull’attività di M&A, che è stata particolarmente florida visto che le aziende hanno reagito anche rapidamente alle mutate condizioni macro con un attivismo inconsueto.
Anche le attività più legate all’attività di consulenza, quali la divisione digitale e le attività di advisory e gestione, hanno subito un brusco stop nella prima parte dell’anno per poi riprendersi in maniera molto vivace nella seconda.
In generale quindi il 2020 è stato un anno estremamente sfidante che ha messo a dura prova la struttura della SIM. Quest’ultima ha tuttavia mostrato una grande capacità di assorbire gli shock avversi trasformandoli anzi in opportunità.
2.2.1 Le attività commerciali
Intermediazione
La forte volatilità indotta dalla pandemia ha impattato positivamente il mercato azionario italiano che, nonostante un altro anno di performance negativa intorno al -5%, ha chiuso l’anno con una crescita dei volumi (fonte Borsa Italiana) del +10.4%.
Altrettanto interessante è stata la crescita nel mercato delle obbligazioni governative e societarie, che ha visto una crescita dei volumi superiori al +7%, mentre il segmento degli ETF quotati (ETF Plus) ha avuto una crescita superiore al +25% (fonte Borsa Italiana).
Da un punto di vista qualitativo, l’interesse per il mercato azionario ha anche favorito alcune importanti operazioni di M&A quali Intesa-UBI, Fiat-Peugeot e Nexi-Sia, che hanno avuto nel complesso una buona ricezione da parte degli investitori. In generale la SIM ha visto un recupero di interesse da parte degli investitori anglosassoni, che erano stati poco presenti sul mercato domestico nel corso del 2018-19.
Il mercato delle IPO si è concentrato invece su operazioni di piccolissima dimensione nel segmento AIM (21 operazioni per un collocato medio intorno a Euro 6,4 milioni) e ha visto una sola IPO sul segmento principale MTA. Purtroppo, questa situazione continua ad essere un freno all’aumento di interesse da parte degli investitori esteri sul nostro mercato.
In questo contesto il 2020 ha visto ancora un po’ di pressione lato pricing della ricerca in ottica MIFID 2, consolidando il trend di dumping effettuato dai grandi broker internazionali a danno degli
operatori specializzati, come Intermonte. Anche se tale trend sembra essere in attenuazione rispetto al 2020, i prezzi a cui la ricerca viene offerta da grosse società internazionali continua ad essere nettamente inferiore ai prezzi attesi e, soprattutto, a quelli praticati mediamente dai broker specializzati, rafforzando il dubbio di politiche di dumping volte ad attrarre clienti sulle piattaforme di internalizzazione di queste grandi case, con commissioni nominali modeste compensate da spread di negoziazione.
Oltre a questo fenomeno, si sono ulteriormente rafforzati gli operatori specializzati retail che hanno guadagnato ancora quota di mercato a scapito degli operatori che si rivolgono a clientela istituzionale e che hanno beneficiato della fortissima volatilità in corso d’anno.
A questo si è aggiunta la conferma di un trend, oramai manifesto da anni ed in continua crescita, che vede un’avanzata dei prodotti quantitativi e degli algoritmi a scapito dei fondi classici di stockpicking attivo, che rappresentano la grossa base della clientela della Società e che hanno ulteriormente sofferto in un anno dall’andamento dei mercati così erratico. Basti a questo scopo osservare il forte aumento dell’attività su ETF e le percentuali raggiunte dalle società di trading algoritmico sui volumi scambiati nei mercati azionari.
L’insieme dei fattori sopra citati ha fatto sì che la crescita dei ricavi da intermediazione del 2020 fosse proporzionalmente inferiore rispetto al trend positivo sui volumi evidenziato dai dati ufficiali di Borsa Italiana. Una conferma positiva è venuta invece da altri segmenti, in particolare l’attività di intermediazione su derivati e ETF, che continuano a beneficiare di un interesse sostenuto da parte degli investitori.
Dopo un anno così turbolento, gli ultimi mesi dell’anno consentono di nutrire un minimo di ottimismo relativamente anche all’impulso che potrebbe arrivare alle IPO, e alle small caps in generale, dalle modifiche fiscali approvate relativamente ai PIR Alternativi, che hanno introdotto un importante agevolazione costituita dal credito di imposta su eventuali perdite fino al 20% per i sottoscrittori. I PIR, i quali hanno avuto un altro anno di flessione nella raccolta del 2020, restano uno strumento estremamente utile e di sostegno per il segmento delle small caps italiane che storicamente ha offerto ritorni interessanti agli investitori. In questo ambito, l’atteso rilancio dei nuovi fondi PIR, per i quali è previsto un nuovo vincolo più stringente all’investimento in società di piccola capitalizzazione, è una notizia positiva per la SIM che ha un forte posizionamento sia come ricerca ed intermediazione, sia come investment banking, proprio su questo segmento.
Il grafico sotto riportato mostra l'andamento delle commissioni sui titoli azionari e obbligazionari nel corso dell'anno 2020
ANDAMENTO DELLE COMMISSIONI EURO/000
commissioni totali
1800
1600
1400
1200
1000
commissioni totali
800
600
400
200
0
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
La nuova Divisione Digitale di Intermonte
Nel corso del 2020 Intermonte ha riorganizzato la divisione “Informativa ed analisi finanziaria online”. Questa divisione che opera sul mercato con il marchio Websim da oltre vent’anni, realizza contenuti di informativa ed analisi finanziaria divulgati online attraverso diverse modalità.
Alla luce della crescente importanza dei canali di comunicazione digitale, si è deciso di ampliare e rafforzare la divisione, dando vita alla nuova “Divisione Digitale di Intermonte (DDI)”.
La nuova divisione nel 2020 ha continuato ad operare con il marchio Websim, molto noto ed apprezzato dal mercato, a cui è stato affiancato il nuovo brand “T.I.E.”, acronimo di The Intermonte Eye. Il marchio Websim ha mantenuto al centro della sua azione la clientela retail, mentre T.I.E. è focalizzata sull’erogazione di servizi a favore dei consulenti finanziari.
Nel suo complesso la nuova Divisione Digitale di Intermonte ha realizzato nel 2020 ricavi pari a Euro 2.140.000 , con una crescita del 22% rispetto al 2019.
In particolare, sono aumentati i ricavi del segmento RIRP (Retail Investor Research Provider), che ha generato un fatturato di Euro 550.000, in aumento del 15% rispetto ai Euro 480.000 dell’anno precedente, evidenziando l’apprezzamento di questo particolare servizio anche in un anno particolarmente difficile per gli effetti della pandemia, che ha portato molte aziende a ridurre i piani di spesa non strettamente funzionali allo sviluppo del core business.
I servizi B2C si sono mantenuti sostanzialmente stabili rispetto all’esercizio precedente, con ricavi pari a Euro 280.000 . Dopo un difficile primo semestre causato dal negativo andamento della Borsa Italiana, che ha scoraggiato l’attività di trading sulle azioni di Piazza Affari, obiettivo principale di questa tipologia di clientela, la seconda parte dell’anno, soprattutto il quarto trimestre, ha evidenziato una buona ripresa del business conseguente al recupero del mercato.
Il B2B è stato il segmento con la crescita più marcata, grazie, da un lato, alla stabilità dei servizi erogati alle piattaforme di e-banking e, dall’altro, al significativo incremento dell’attività legata a certificates ed ETF (+56%). Nel suo insieme il segmento B2B ha realizzato Euro 1.310.000 di fatturato.
Corporate Finance
Il 2020 è stato caratterizzato da condizioni di mercato volatili legate alla pandemia COVID 19, che hanno reso discontinuo l’accesso ai mercati dei capitali, azionari ed obbligazionari, nonostante la forte ripresa dei mercati a partire dalla primavera. I ricavi della Divisione per il 2020 sono tuttavia cresciuti materialmente rispetto al 2019, grazie ad un significativo aumento delle attività di M&A ed ad alcune significative operazioni di collocamento azionario. Il 2020 ha visto solo 1 IPO sul mercato principale ed alcune operazioni di dimensioni molto contenute su AIM Italia.
Nonostante le difficoltà del 2020, Intermonte ha portato a termine alcune importanti operazioni nel corso dell’anno, a testimonianza di una leadership di mercato nel segmento small e midcaps anche in condizioni di mercato complesse e di un posizionamento sempre più consolidato come advisor di società oggetto di OPA non sollecitate o concordate.
Nell’ambito delle attività di Equity Capital Markets nel 2020 Intermonte ha agito come Global Coordinator nei collocamenti di TXT, Azimut, Guala Closures, Tinexta e ASTM, negli aumenti di capitale di Eprice e Tesmec, e come Joint Bookrunner nell’aumento di capitale BPER. Intermonte ha inoltre agito come Sponsor nel passaggio da AIM ad MTA di Somec.
Nel campo dell’M&A Intermonte ha agito come advisor di UBI Banca nell’ambito dell’OPAS promossa da Intesa Sanpaolo, come advisor di Retelit nell’OPA sulle azioni proprie della società, come advisor di Nova Re nell’ambito dell’aumento di capitale della società riservato ad un investitore strategico e come advisor di Aedes nell’aumento di capitale riservato ad Xxxxxxx X.x.X. Intermonte è stata inoltre nominata advisor di Credito Valtellinese nell’ambito dell’OPA lanciata da Credit Agricole Italia, operazione prevista per il 2021.
L’attività di Specialista e Corporate Broker per le società italiane quotate è proseguita con successo nel corso del 2020 e conta al 31 dicembre 2020 circa 50 contratti attivi.
Complessivamente i ricavi dell’anno della divisione sono stati di circa Euro 9.9 milioni, in crescita di circa il 40% rispetto al 2019.
2.2.2 Evoluzione prevedibile della gestione
Dall’esperienza estremamente complessa del 2020 possiamo individuare qualche segnale di ottimismo nei confronti sia della resilienza del nostro modello che, in generale, dello scenario per il 2021.
Chiaramente la velocità di uscita dalla pandemia, e la capacità di mantenerla sotto controllo in attesa di una copertura vaccinale adeguata, continuerà ad impattare significativamente almeno la prima parte dell’anno. Tuttavia, il supporto delle banche centrali e le positive attese sulle ricadute degli importanti piani di stimolo dovrebbero continuare a fare da catalizzatore per i mercati nei prossimi mesi. In questo contesto, l’appeal del mercato italiano rimane anche legato alle capacità del governo italiano di governare la crisi e di utilizzare al meglio le importanti risorse messe a disposizione dall’Europa.
In questo contesto ci aspettiamo che l’attività di intermediazione si normalizzi rispetto ai picchi di volatilità di cui ha beneficiato nel 2020, ma che tuttavia rimanga ben supportata sia da un maggior appeal del mercato azionario in generale che da un atteso ritorno di un mercato finalmente più vivace per le IPO di società medio-piccole, dopo 2 anni di quasi totale assenza di operazioni sopra una soglia ritenuta interessante per gli azionisti internazionali. In questo contesto, anche il rinnovato focus da parte di diversi gestori del risparmio domestici nei confronti del nuovo strumento PIR Alternativo, ben supportato da un robusto credito di imposta per i sottoscrittori in caso di perdite fino al 20%, potrebbe agire da catalizzatore. Allo stesso tempo, il sistema di trading e di interconnessione, entrato a regime nel 2020, dovrebbe incrementare l’efficienza dei servizi offerti e agevolare la possibilità di aprire nuove relazioni commerciali e la penetrazione sui clienti esistenti. Questo vale per i mercati azionari e forse ancor di più per quelli obbligazionari e dei derivati/ETF e la creazione nel corso del 2020 della divisone Global Markets evidenzia il focus dell’azienda ad investire in segmenti/persone che possono “levereggiare” sulla piattaforma tecnologica e sulle ampie relazioni commerciali di Intermonte per aumentare le occasioni di cross selling.
Ci aspettiamo un altro anno di buona performance anche per il segmento investment banking, che inizia l’anno con una discreta pipeline lato M&A ma che dovrebbe beneficiare qualora si consolidasse una ripartenza del mercato delle IPO in Italia.
La Divisione Digitale mostra interessanti prospettive di crescita: più resiliente Websim, che beneficia di una crescente attenzione del mondo retail a servizi finanziari aggiuntivi rispetto al trading online, mentre aspettative particolarmente positive sono riposte nella divisione TIE, dedicata ai consulenti finanziari con un focus particolare sul mondo dei certificati. Malgrado un forte calo dell’operatività nel primo semestre 2020, il recupero sequenziale evidenziato nel secondo semestre fa ben sperare per un’ulteriore crescita costante nel 2021. Si segnala che sono attualmente in corso di rinnovo due dei principali accordi con piattaforme di e-banking giunti a scadenza a dicembre 2020 e sono stati rinnovati sostanzialmente tutti i contratti di collaborazione con emittenti di ETF e Certificati, da cui ci attendiamo un ulteriore crescita del fatturato nell’esercizio in corso, mentre si prevedono ricavi stabili per l’attività B2C e RIRP.
In generale quindi, in un contesto di comunque limitata visibilità sul contesto generale che possa agire di supporto ad una crescita dei ricavi, l’anno 2021 dovrebbe essere un anno di investimenti votati soprattutto alla crescita ed alla maggiore diversificazione del business, “levereggiando” sui punti di forza di Intermonte quali posizionamento forte nel segmento del mid-small corporate, ampia base clienti, forte reputazione e capacità di adattarsi rapidamente ai mutamenti di scenario.
Ovviamente, la tenuta delle previsioni sopra riportate dipenderà anche dalla capacità e velocità di uscita dall’emergenza sanitaria in atto ormai da molto tempo e dall’attuazione di concrete forme di intervento di politica economica in grado di attenuare gli effetti del rallentamento causato dalle misure di prevenzione e dal mutamento degli stili di vita.
2.2.3 L’attività di ricerca e sviluppo
L’attività di ricerca, nell’ambito finanziario e tecnologico, nel corso del 2020, è proseguita malgrado le forti ripercussioni causate dalla crisi sanitaria, confermandosi elemento caratterizzante e strategico dell’attività di intermediazione della SIM. Già nel corso della seconda metà del mese di febbraio sono stati presi provvedimenti straordinari per ridurre la presenza di personale in ufficio favorendo l’attività di lavoro da remoto. E così per i mesi successivi, la presenza degli analisti in ufficio è stata estremamente ridotta, ma senza impatti significativi sui livelli di produttività e qualità della ricerca anche grazie al fondamentale supporto della tecnologia ed al pronto intervento di supporto del reparto IT. L’organico del team di ricerca si è mantenuto sostanzialmente stabile nel corso dell’anno ed ha continuato a supportare i clienti ed i colleghi commerciali in questo contesto
straordinario e di estrema emergenza. Oltre alla consueta informativa mattutina, l'Ufficio Studi ha redatto a favore della clientela della Società aggiornamenti sugli emittenti, un numero elevato di report settoriali e di indirizzo strategico per analizzare le implicazioni della crisi sanitaria per i mercati azionari ed i titoli quotati. Sono proseguite le ricerche tematiche con report di particolare interesse volti ad analizzare tematiche ambientali, sociali e di governance (c.d. ESG) che stanno diventando sempre più pervasive e strategiche per le scelte di investimento della clientela della Società. La produzione totale del 2020 è stata pari ad un totale di 750 report (731 nel 2019) per un totale di 5.756 pagine rispetto a 5.397 pagine dello scorso anno.
L’attività di organizzazione di eventi e presentazioni societarie ha subito un brusco impatto dall’esposizione della pandemia con la cancellazione di tutti gli eventi fisici previsti e pianificati a partire da fine febbraio. Tuttavia, dopo una prima fase di assestamento, l’utilizzo sempre più efficace di strumenti tecnologici di interazione ha permesso di organizzare un numero crescente, in corso d’anno, di incontri virtuali tra management delle società emittenti e investitori. Ciò ha consentito di mantenere aperti efficaci canali di comunicazione in un periodo di estrema incertezza, consentendo alle società di spiegare le implicazioni delle restrizioni e misure di contenimento della diffusione del virus sull’attività di business delle società. Gli eventi virtuali hanno consentito di superare le distanze geografiche rendendo più rapida l’interazione tra i vari soggetti. Tra gli eventi principali organizzati dall’ufficio studi ricordiamo diverse presentazioni di scenario sulle implicazioni per il mercato italiano della crisi sanitari ed eventi organizzati con partner istituzionali come la tradizionale ormai collaborazione con Borsa Italiana della settimana di incontri dedicati alle società quotate italiane e che raggiunge il suo apice con ‘Infrastructure Day’ che da anni raccoglie tra i suoi partecipanti le maggiori società italiane nel settore infrastrutture e che beneficia anche del patrocinio della Cassa Depositi e Prestiti e del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico. Intermonte sta, inoltre, attivamente approfondendo i temi ESG e ambientali e partecipa alla ‘Sustainability Week’ organizzata da Borsa Italiana oltre che studi tematici nei Quaderni di Ricerca elaborati in collaborazione con la School of Management della facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. E’ proseguita, ovviamente in modalità virtuale, l’organizzazione di importanti conferenze come gli ‘Italian Equity Roadshow’ nelle primarie piazze finanziarie di Londra e New York che rappresentano appuntamenti fissi che consentono alle principali società quotate italiane di incontrare investitori istituzionali esteri. Quest’anno è invece stata rimandata l’organizzazione dell’evento “Eccellenze del made in Italy” che è tra i più importanti vetrine in Italia per le società di media e piccola capitalizzazione e l’occasione per poter incontrare gli investitori professionali.
L’evento rappresenta un costante impegno da parte di Intermonte per sostenere l’aumento di visibilità e liquidità delle PMI quotate. La cancellazione dell’evento è stata sostituita da una serie di incontri virtuali, anche con caratterizzazione settoriale, presenziati dal management delle società medio piccole quotate. Il contesto complessivo, oltre che dalla pandemia, ha continuato a risentire degli effetti negativi dell’introduzione della normativa MIFID 2 che ha avuto conseguenze strutturali sulla numerosità e qualità della ricerca sui titoli di media e piccola capitalizzazione. E’ proseguito nel 2020 l’andamento negativo per la raccolta dei fondi PIR, focalizzati sull’investimento in titoli di media e piccola capitalizzazione. Tuttavia, gli interventi normativi approvati a fine 2020 che prevedono l’introduzione dei PIR c.d. alternativi, dei fondi ELTIF e la rimozione di alcuni elementi critici per i fondi PIR tradizionali, lasciano ben sperare per un andamento più positivo della raccolta nel corso del 2021. Nonostante le indubbie difficoltà generate dalla crisi pandemica e dalla MIFID 2, Intermonte ha rinnovato i suoi sforzi e l’impegno per mantenere alti livelli qualitativi e quantitativi nel segmento degli emittenti di piccola e media capitalizzazione che rappresentano un carattere distintivo della società, attivando inoltre in corso d’anno 8 nuove coperture che hanno portato il totale dei tioli attivamente coperti dall’Ufficio Studi a fine 2020 a 123.
Nel corso del 2020 il reparto di IT è stato impegnato in molteplici attività, sia di aggiornamento e adeguamento dei sistemi, sia di sviluppo di nuovi progetti.
L’emergenza COVID-19 ha impegnato particolarmente il dipartimento. A partire da febbraio 2020 sono state allestite le connessioni VPN per circa 100 utenti che si sono collegati da remoto.
Sono stati acquistati pc portatili, fissi, monitor e distribuiti agli utenti. In una seconda fase (settembre – ottobre) la dotazione per lo Smart Working è stata potenziata notevolmente con l’acquisto e la distribuzione di decine di pc All-In-One, fissi e portatili. La maggior parte degli schermi è stata sostituita con unità più grandi da 24”. A tutti gli utenti sono state distribuite cuffie e microfoni per partecipare alle call da remoto.
Il sistema di posta/office di Intermonte è stato sostituito con Office 365 in cloud, che ha consentito inoltre l’adozione dello strumento TEAMS (collaborazione). Gli apllicativi Excel, Word, etc. sono stati aggiornati all’ultima versione. Gli utenti in Smart Working possono inoltre utilizzare Jabber di Cisco che consente la chiamata telefonica da remoto, utilizzando il centralino e le linee fisse di Intermonte.
Il collegamento Internet è stato completamente ridisegnato, portando la capacità da 100Mbit a 400Mbit con doppia linea ridondata. Tutta la catena hardware è stata semplificata e le apparecchiature sono state sostituite con nuove unità più performanti.
I PC meno recenti sono stati sostituiti con altri più performanti, per un totale di 66 unità.
Il collegamento con le banche MPS e Widiba è stato portato a FIX con LIST e le vecchie apparecchiature AIX per TAS sono state dismesse.
Per quanto riguarda gli sviluppi software:
- L’applicativo PosKeeper è stato completamente rinnovato nella forma grafica e sono state aggiunte nuove funzionalità;
- Sono state aggiunte e completate le funzionalità relative alla generazione del Middle Office;
- E’ stata introdotta una nuova funzionalità di deal capture per il mercato obbligazionario;
- E’ stato sviluppato un innovativo progetto per la gestione dei derivati OTC (OTD) con segnalazione ad EMIR e gestione delle conferme alla clientela;
- Per MIFID 2 è stato sviluppato l’applicativo SFTR per la segnalazione del prestito titoli;
- Varie migliorie anche molto significative sono state apportate al middle office.
2.2.4.Gestione del rischio
In ottemperanza a quanto prescritto dal 3° comma, punto 6-bis- a) e b) dell’art. 2428 del Codice Civile, si fornisce informativa in merito alla gestione dei rischi, anche finanziari. La Società attribuisce valenza primaria alla misurazione, alla gestione e al controllo dei rischi, quali attività necessarie a garantire una creazione di valore sostenibile nel tempo ed a consolidare la reputazione del gruppo Intermonte sul mercato di riferimento.
In quest’ottica, è stata effettuata un’accurata identificazione (in base alla propria operatività, alle proprie caratteristiche e al proprio mercato di riferimento) dei possibili rischi da sottoporre a valutazione, al fine di poter determinare se il capitale complessivo detenuto dal gruppo risulta essere adeguato a fronteggiare tutti i rischi rilevanti cui è, o potrebbe essere, esposta la Società. I risultati di questa analisi fanno ritenere che il gruppo è in grado di fronteggiarli, confermando pertanto i presupposti della propria continuità.
Il Patrimonio Netto a fine periodo, senza considerare l’utile generato nel corso dell’esercizio, ammonta a circa Euro 70 milioni. Il Gruppo, pur disponendo, grazie a rapporti storici con il Gruppo Monte Paschi di Siena, di notevoli affidamenti che ne garantiscono ampiamente le necessità
finanziarie, costituite principalmente dal versamento dei margini alla Cassa di Compensazione e Garanzia ed alle ulteriori garanzie dalla stessa richieste per l’attività di negoziazione sulla Borsa Italiana a due giorni e per l’attività di investimento in conto proprio, gode di ampio credito presso altre banche con cui ha diverse linee di credito peraltro poco utilizzate.
Il Gruppo persegue strategie di gestione del proprio capitale e della liquidità prudenziali, soggette a procedure di controllo dei rischi stringenti e lungimiranti, volte a rafforzare costantemente il patrimonio della società affinché la stessa sia sempre pronta a cogliere le occasioni future di business.
Il Consiglio di Amministrazione ritiene pertanto che il Gruppo possegga un capitale e un patrimonio adeguati ad operare e sia comunque in grado di proseguire la propria attività anche qualora dovesse prospettarsi uno scenario futuro in peggioramento con una contrazione considerevole dei flussi finanziari.
Per ulteriori dettagli sulla gestione del rischio, si rimanda alla sezione 2 parte D della nota integrativa.
3. AZIONI PROPRIE
Al 31 dicembre 2020 risultavano 63.941 azioni proprie il cui costo, pari ad Euro 1.392.192, è stato portato in detrazione dal patrimonio netto.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Xxxxxxx Xxx
Xxxxxx, 00 febbraio 2021
Unità di Euro
Voci dell'attivo | 31 12 2020 | 31 12 2019 | |
10 | Cassa e disponibilità liquide | 10.520 | 19.890 |
20 | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: | 146.671.527 | 135.543.090 |
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 146.671.527 | 135.543.090 | |
b) attività finanziarie designate al Fair value | |||
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | |||
40 | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | 105.815.010 | 100.949.197 |
a) crediti vs banche | 63.012.556 | 60.538.945 | |
b) crediti verso società finanziarie | 39.232.938 | 37.857.741 | |
c) crediti verso clientela | 3.569.516 | 2.552.511 | |
80 | Attività materiali | 5.059.587 | 5.809.637 |
90 | Attività immateriali | 73.544 | 113.856 |
100 | Attività fiscali | 3.795.469 | 3.077.224 |
a) correnti | 3.201.191 | 2.541.538 | |
b) anticipate | 594.278 | 535.686 | |
120 | Altre attività | 16.308.155 | 44.074.119 |
TOTALE ATTIVO | 277.733.812 | 289.587.013 |
Voci del passivo e del patrimonio netto | 31 12 2020 | 31 12 2019 | |
10 | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 85.376.572 | 121.956.850 |
a) debiti | 85.376.572 | 121.956.850 | |
b) titoli in circolazione | |||
20 | Passività finanziarie di negoziazione | 93.561.540 | 74.721.565 |
60 | Passività fiscali | 3.210.607 | 1.995.227 |
a) correnti | 3.113.534 | 1.908.562 | |
b) differite | 97.073 | 86.665 | |
80 | Altre passività | 13.942.937 | 11.331.789 |
90 | Trattamento di fine rapporto del personale | 55.025 | 30.603 |
100 | Fondi per rischi e oneri: | 701.234 | 1.405.171 |
c) altri fondi rischi ed oneri | 701.234 | 1.405.171 | |
110 | Capitale | 3.290.500 | 3.290.500 |
120 | Azioni proprie | (1.392.192) | (1.392.192) |
150 | Riserve | 60.312.333 | 60.563.232 |
170 | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.752.586 | 5.343.256 |
180 | Patrimonio di pertinenza di terzi | 10.922.670 | 10.341.012 |
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO | 277.733.812 | 289.587.013 |
Voci | 31 12 2020 | 31 12 2019 | |
10 | Risultato netto dell’attività di negoziazione | 13.798.473 | 5.437.428 |
50 | Commissioni attive | 28.139.698 | 25.931.302 |
60 | Commissioni passive | (2.377.355) | (2.067.791) |
70 | Interessi attivi e proventi assimilati | 572.044 | 1.396.728 |
80 | Interessi passivi e oneri assimilati | (1.518.112) | (2.141.432) |
90 | Dividendi e proventi simili | 2.970.899 | 7.472.812 |
110 | MARGINE DI INTERMEDIAZIONE | 41.585.647 | 36.029.047 |
120 | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di.: | (337.482) | (183.814) |
b) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (337.482) | (183.814) | |
130 | RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA | 41.248.165 | 35.845.233 |
140 | Spese amministrative: | (28.070.904) | (25.809.608) |
a) spese per il personale | (19.728.246) | (16.009.978) | |
b) altre spese amministrative | (8.342.658) | (9.799.630) | |
150 | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | (100.000) | (625.000) |
160 | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | (921.591) | (922.893) |
170 | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | (85.781) | (236.530) |
180 | Altri proventi e oneri di gestione | 72.615 | (5.581) |
190 | COSTI OPERATIVI | (29.105.661) | (27.599.612) |
200 | Utili (Perdite) delle partecipazioni | 81.413 | |
240 | UTILE(PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE | 12.223.917 | 8.245.621 |
250 | Imposte sul reddito dell'esercizio dell’operatività corrente | (3.170.015) | (2.046.925) |
260 | UTILE(PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE | 9.053.902 | 6.198.696 |
280 | UTILE(PERDITA) D'ESERCIZIO | 9.053.902 | 6.198.696 |
290 | Utile (Perdita d'esercizio) di pertinenza di terzi | 1.301.316 | 855.440 |
300 | UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO | 7.752.586 | 5.343.256 |
Voci | 31/12/2020 | 31/12/2019 | |
10. | Utile (Perdita) d’esercizio | 9.053.902 | 6.198.696 |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico | |||
20. | Titoli di capitale designati al f.v. con impatto sulla redditività complessiva | ||
30. | Passività finanziarie designate al f.v. con impatto a c.e. (variazioni del proprio merito creditizio) | ||
40. | Copertura di titoli di capitale designati al f.v. con impatto sulla redditività complessiva | ||
50. | Attività materiali | ||
60. | Attività immateriali | ||
70. | Piani a benefici definiti | ||
80. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | ||
90. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | ||
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | |||
100. | Coperture di investimenti esteri | ||
110. | Differenze di cambio | ||
120. | Copertura dei flussi finanziari | ||
130. | Strumenti di copertura (elementi non designati) | ||
140. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al f.v. con impatto sulla redditività complessiva. | ||
150. | Attività non correnti in via di dismissione | ||
160. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | ||
170. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | ||
180. | Redditività complessiva (voce 10+170) | 9.053.902 | 6.198.696 |
190. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | 1.301.316 | 855.440 |
200. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo | 7.752.586 | 5.343.256 |
€/000 | ||||||||||||||
Esistenze al 31/12/2019 | Modifica saldi apertura | Esistenze al 01/01/2020 | Allocazione risultato esercizio precedente | Variazioni dell'esercizio | Patrimonio netto del gruppo al 31/12/2020 | Patrimonio netto di terzi al 31/12/2020 | ||||||||
Variazioni di riserve | Operazioni sul patrimonio netto | Redditivita' consolidata complessiva esercizio 2020 | ||||||||||||
Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Emissione nuove azioni | Acquisto azioni proprie | Distrib. Straord. Dividendi | Variaz. Str. Di Capitale | Altre variazioni | ||||||||
Capitale | 3.291 | 3.291 | 3.291 | 6.500 | ||||||||||
Sovrapprezzi di emissione | - | - | - | 2.396 | ||||||||||
Riserve: | 2.100 | |||||||||||||
a) di utili | 47.697 | 47.697 | (251) | 47.446 | ||||||||||
b) altre | 12.866 | 12.866 | - | 12.866 | ||||||||||
Riserve da Valutazione: | ||||||||||||||
Strumenti di capitale | ||||||||||||||
Azioni proprie | (1.392) | (1.392) | (1.392) | (1.375) | ||||||||||
Utile (Perdita) di esercizio | 5.343 | 5.343 | (5.343) | 9.053 | 7.752 | 1.301 | ||||||||
Patrimonio netto del gruppo | 67.805 | 67.805 | - | (5.343) | (251) | - | - | - | - | 7.752 | 69.963 | |||
Patrimonio netto di terzi | 10.341 | 10.341 | (855) | 135 | 1.301 | 10.922 |
€/000 | ||||||||||||||
Esistenze al 31/12/2018 | Modifica saldi apertura | Esistenze al 01/01/2019 | Allocazione risultato esercizio precedente | Variazioni dell'esercizio | Patrimonio netto del gruppo al 31/12/2019 | Patrimonio netto di terzi al 31/12/2019 | ||||||||
Variazioni di riserve | Operazioni sul patrimonio netto | Redditivita' consolidata complessiva esercizio 2019 | ||||||||||||
Riserve | Dividendi e altre destinazioni | Emissione nuove azioni | Acquisto azioni proprie | Distrib. Straord. Dividendi | Variaz. Str. Di Capitale | Altre variazioni | ||||||||
Capitale | 3.291 | 3.291 | 3.291 | 6.500 | ||||||||||
Sovrapprezzi di emissione | - | - | - | 2.693 | ||||||||||
Riserve: | 1.667 | |||||||||||||
a) di utili | 51.533 | 51.533 | (3.836) | 47.697 | ||||||||||
b) altre | 10.335 | 10.335 | 2.531 | 12.866 | ||||||||||
Riserve da Valutazione: | ||||||||||||||
Strumenti di capitale | ||||||||||||||
Azioni proprie | (1.396) | (1.396) | 4 | (1.392) | (1.375) | |||||||||
Utile (Perdita) di esercizio | 4.526 | 4.526 | (4.526) | 6.199 | 5.343 | 856 | ||||||||
Patrimonio netto del gruppo | 68.289 | 68.289 | - | (4.526) | (1.305) | - | 4 | - | - | - | 5.343 | 67.805 | ||
Patrimonio netto di terzi | 10.471 | 10.471 | (830) | (156) | - | - | 856 | 10.341 |
A. ATTIVITA' OPERATIVA | 31 12 2020 | 31 12 2019 |
1. Gestione | 23.230.117 | 31.403.703 |
interessi attivi incassati (+) | 131.623 | 1.532.690 |
interessi passivi pagati (-) | (1.517.839) | (2.067.791) |
dividendi e proventi simili | 2.970.899 | 7.472.812 |
commissioni nette (+/-) | 26.025.594 | 24.130.820 |
spese per il personale (-) | (12.339.871) | (12.454.949) |
altri costi (-) | (3.900.826) | 9.510.109 |
altri ricavi (+) | 14.289.983 | 5.621.242 |
imposte e tasse (-) | (2.429.446) | (2.341.230) |
2. Liquidità generata/assorbita delle attività finanziarie | 21.627.447 | (18.313.439) |
attività finanziarie detenute per la negoziazione | (15.413.684) | 9.812.140 |
attività finanziarie valutate costo ammortizzato | 9.993.412 | 1.497.834 |
altre attività | 27.047.719 | (29.623.413) |
3. Liquidità generata/assorbita delle passività finanziarie | (22.876.153) | 22.136.684 |
passività finanziarie valutate costo ammortizzato | (36.580.551) | 48.897.370 |
passività finanziarie di negoziazione | 18.839.975 | (22.696.855) |
passività finanziarie designate al fair value | 0 | 0 |
altre passività | (5.135.577) | (4.063.831) |
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa | 21.981.411 | 35.226.948 |
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | ||
1. Liquidità generata da: | 790.362 | (5.220.728) |
vendite di attività materiali | 750.050 | (5.334.231) |
vendite di attività immateriali | 40.312 | 113.503 |
2. Liquidità assorbita da: | (1.007.372) | (1.159.423) |
acquisti di attività materiali | (921.591) | (922.893) |
acquisti di attività immateriali | (85.781) | (236.530) |
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento | (217.010) | (6.380.151) |
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | ||
emissione/acquisti di azioni proprie | 0 | (3.514) |
distribuzione dividendi e altre finalità | (6.313.813) | (6.883.531) |
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | (6.313.813) | (6.887.045) |
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO | 15.450.588 | 21.959.752 |
Riconciliazione | 2019 | |
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio* | 43.529.968 | 21.570.216 |
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio | 15.450.588 | 21.959.752 |
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio | 58.980.556 | 43.529.968 |
* Importo delle disponibilità liquide e della voce Crediti verso banche e enti finanziari per depositi e conti correnti |
NOTA INTEGRATIVA
PARTE A
POLITICHE CONTABILI
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
A.1 – PARTE GENERALE
Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili Internazionali
Il presente bilancio è redatto secondo i principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), così come omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. La Società ha adottato i principi contabili internazionali ai sensi dell’art. 4, comma 4, del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005.
L’applicazione dei principi contabili internazionali è stata effettuata facendo riferimento anche al “Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (Framework).
In assenza di un principio o di una interpretazione applicabile specificamente ad una operazione, altro evento o circostanza, la Direzione Aziendale può fare uso del proprio giudizio nell’interpretare le modalità operative di applicazione del principio contabile, al fine di fornire una informativa:
▪ rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte degli utilizzatori;
▪ attendibile, in modo che il bilancio:
o rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale - finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari dell’entità;
o rifletta la sostanza economica delle operazioni, altri eventi e circostanze, e non meramente la forma legale;
o sia neutrale, cioè scevro da pregiudizi;
o sia prudente;
o sia completo con riferimento a tutti gli aspetti rilevanti.
Nell’esercitare il giudizio descritto, la Direzione Aziendale può fare riferimento e considerare l’applicabilità delle seguenti fonti, riportate in ordine gerarchicamente decrescente:
▪ le disposizioni e le guide applicative contenute nei Principi e Interpretazioni che trattano casi simili o correlati;
▪ le definizioni, i criteri di rilevazione ed i concetti di misurazione per la contabilizzazione delle attività, delle passività, dei ricavi e dei costi contenuti nel framework.
Nell’esprimere un giudizio la Direzione Aziendale può inoltre considerare le disposizioni più recenti emanate da altri organismi preposti alla statuizione dei principi contabili che utilizzano un framework concettualmente simile per sviluppare i principi contabili, altra letteratura contabile e prassi consolidate nel settore.
Nel bilancio consolidato, ai fini di presentazione e misurazione, sono stati seguiti i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni emanate dall’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologate dall’Unione Europea e le disposizioni previste dalle “Istruzioni per la redazione del bilancio e dei rendiconti degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari” emanate dalla Banca d’Italia in data 30 novembre 2018. Gli specifici principi contabili sono stati applicati con continuità, e si dichiara che non sono state compiute deroghe all'applicazione di principi contabili IAS/IFRS.
Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati ed in vigore al 1° gennaio 2020 il cui elenco è riportato di seguito.
Nell’ambito della normativa contabile relativa ai principi contabili internazionali, applicabile obbligatoriamente e per la prima volta a partire dal 1° gennaio 2020, si segnala che sono applicabili obbligatoriamente e per la prima volta, a partire dal 2020 alcune modifiche, nessuna delle quali di particolare rilevanza per la Società e le società del Gruppo, apportate a principi contabili già in vigore.
Titolo documento | Data emissione | Data di entrata in vigore | Data di omologazione | Regolamento UE e data di pubblicazione |
Modifiche ai riferimenti al Quadro Concettuale | marzo 2019 | 1° gennaio 2020 | 29 novembre 2019 | (UE) 2075/2019 6 dicembre 2019 |
Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio - Definizione di rilevante Modifiche allo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori - Definizione di rilevante | n.a. | 1° gennaio 2020 | 20 giugno 2019 | (UE) 2014/2019 26 giugno 2019 |
Modifiche all'IFRS 9 Strumenti finanziari - Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse Modifiche allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione - Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse Modifiche all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative - Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse | settembre 2019 | 1° gennaio 2020 | 15 gennaio 2020 | (UE) 34/2020 16 gennaio 2020 |
Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali: definizione di un'attività aziendale | ottobre 2018 | 1° gennaio 2020 | 21 aprile 2020 | (UE) 551/2020 22 aprile 2020 |
Modifiche all'IFRS 16 Leasing - Concessioni sui canoni connesse alla COVID-19 | maggio 2020 | 1° gennaio 2020 | 9 ottobre 2020 | (UE) 1434/2020 12 ottobre 2020 |
Principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo il 1° gennaio 2020
Nuovi principi omologati dalla Commissione Europea, non adottati dalla Società in via anticipata, efficaci per periodi successivi al 1° gennaio 2020
Nel corso del 2020 sono stati omologati i seguenti regolamenti (applicabili dal 1° gennaio 2021):
o Regolamento n. 2097/2020: con il regolamento del 15 dicembre 2020, applicabile a partire dal 1° gennaio 2021, sono state recepite alcune modifiche all'IFRS 4 Contratti assicurativi, tra cui la proroga dell’esenzione temporanea dall’applicazione dell’IFRS 9. Se a seguito di una nuova valutazione emerge che l’entità non possiede più i requisiti per l’esenzione temporanea dall’IFRS 9, l’entità può continuare ad applicare l’esenzione temporanea dall’IFRS 9 solo fino al termine dell’esercizio iniziato immediatamente dopo la nuova valutazione. L’entità deve in ogni caso applicare l’IFRS 9 per gli esercizi che hanno inizio il 1° gennaio 2023 o in data successiva. Per esempio, l’entità che ritiene di non possedere più i requisiti per l’esenzione temporanea dall’IFRS 9 in applicazione del paragrafo 20G, lettera a), il 31 dicembre 2018 (la fine del suo esercizio) è autorizzata a continuare ad applicare l’esenzione temporanea dall’IFRS 9 solo fino al 31 dicembre 2019.
o Regolamento n. 25/2021: il regolamento del 13 gennaio 2021, applicabile a partire dal 1° gennaio 2021, modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda il Principio contabile internazionale IAS 39 e gli International Financial Reporting Standard (IFRS) 4, 7, 9 e 16.
Le modifiche sono applicabili retrospettivamente a partire dai bilanci che iniziano da o dopo il 1° gennaio 2021 ed è consentita l’applicazione anticipata.
Documenti non ancora omologati dall’UE al 31 dicembre 2020
Si segnalano infine alcuni documenti che saranno applicabili solo dopo l’avvenuta omologazione da parte dell’UE.
Titolo documento | Data emissione da parte dello IASB | Data di entrata in vigore del documento IASB | Data di prevista omologazione da parte dell’UE |
Standards |
IFRS 17 Insurance Contracts | maggio 2017 | 1° gennaio 0000 | XXX |
XXX 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non- current | gennaio 2020 | 1° gennaio 0000 | XXX |
XXX 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non- current - Deferral of Effective Date | luglio 2020 | 1° gennaio 2021 | TBD |
IFRS 3 Business Combination | maggio 2020 | 1° gennaio 0000 | XXX |
XXX 16 Property, Plants and Equipment | maggio 2020 | 1° gennaio 0000 | XXX |
XXX 37 Provisions, Contingent Liabilities and Contingent Assets | maggio 2020 | 1° gennaio 2021 | TBD |
IFRS 17 Insurance Contracts | giugno 2020 | 1° gennaio 2021 | TBD |
Sezione 2 – Principi generali di redazione
Il presente bilancio e la relativa nota integrativa sono stati redatti in unità di Euro.
Il bilancio è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, il risultato economico dell'esercizio e i flussi finanziari della Società.
In particolare, nella sua redazione si è fatto riferimento alle caratteristiche qualitative richiamate dai principi contabili:
- Significatività: l’omissione o l’errata esposizione possono influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori del bilancio, mentre errori di scarsa rilevanza non invalidano l’attendibilità dello stesso;
- Attendibilità: il bilancio presenta la situazione patrimoniale-finanziaria e il risultato economico rappresentando fedelmente gli effetti delle operazioni aziendali poste in essere nell’esercizio e, in particolare, nel rilevare i fatti di gestione nelle scritture contabili, si è data rilevanza al principio della sostanza economica rispetto a quello della forma.
Il bilancio d’esercizio trova corrispondenza nella contabilità aziendale, che rispecchia integralmente le operazioni poste in essere nell’esercizio, ed è stato redatto applicando i postulati fondamentali previsti dai principi contabili di riferimento ed, in particolare, quello della competenza (l’effetto degli eventi e operazioni viene contabilizzato quando essi si verificano e non quando si manifestano i correlati incassi e pagamenti).
I dati presenti negli schemi ufficiali di bilancio al 31 dicembre 2020 sono confrontati con il 31 dicembre 2019.
Le attività e le passività, i costi e i ricavi non possono essere fra loro compensati, salvo che ciò sia ammesso o richiesto dai principi contabili internazionali o dalle disposizioni contenute nella Istruzioni emanate dalla Banca d’Italia.
Nello stato patrimoniale e nel conto economico non sono indicati i conti che non presentano importi. Se un elemento dell'attivo o del passivo ricade sotto più voci dello stato patrimoniale, nella nota integrativa è annotato, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del bilancio, la sua riferibilità anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto. Nel conto economico e nella relativa sezione della nota integrativa i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati fra parentesi.
In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005, il bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto. In particolare il bilancio e la nota integrativa sono redatti in unità di euro salvo diverse indicazioni, eventuali valori decimali sono arrotondati all’unità di euro.
Il bilancio è stato redatto nella prospettiva della continuità dell’attività aziendale, secondo il principio della contabilizzazione per competenza economica, nel rispetto del principio di rilevanza e significatività dell’informazione, della prevalenza della sostanza sulla forma e nell’ottica di favorire la coerenza con le presentazioni future. La Società come da statuto ha scadenza 2050.
Le voci di natura o destinazione dissimile sono state presentate distintamente.
Gli eventuali fatti successivi che, ai sensi del principio IAS 10, comportano l’obbligo di eseguire una rettifica, sono stati analizzati e conseguentemente recepiti. I fatti successivi che non comportano rettifica e che quindi riflettono circostanze che si sono verificate successivamente alla data di riferimento sono oggetto di informativa in nota integrativa nella corrispondente sezione della relazione sulla gestione, quando rilevanti e quindi in grado di influire sulle decisioni economiche degli utilizzatori.
.
Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Non si segnalano eventi successivi verificatisi dopo la chiusura dell’esercizio.
Sezione 4 – Altri aspetti
Stime e valutazioni
La predisposizione del bilancio consolidato richiede di formulare valutazioni, stime e ipotesi che influenzano l’applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati nel periodo. Le stime e le relative ipotesi si basano su esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per determinare il valore contabile delle attività e delle passività non facilmente desumibile da altre fonti. Tali stime e ipotesi sono riviste regolarmente e comunque ad ogni data di predisposizione dell’informativa finanziaria.
Nella redazione del presente bilancio consolidato si è preso atto dei nuovi principi contabili internazionali e delle modifiche di principi contabili già in vigore, come precedentemente indicato nella “Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili Internazionali”
Con riferimento in particolare al paragrafo 125 dello IAS 1, si rimanda ai paragrafi “Rischi connessi all’attività aziendale”.
Xxxxxx, incertezze e impatti dell’epidemia COVID-19
A seguito della diffusione della pandemia da COVID-19, Intermonte Holding SIM ha attivato con estrema tempestività una vasta serie di iniziative volte a tutelare la salute delle persone e dei clienti, ad assicurare la business continuity e il controllo dei rischi. Le azioni implementate a tutela della salute, insieme alle iniziative di business continuity, hanno riguardato
(i) la prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro, con l’adozione delle misure di protezione individuale e collettiva richieste al fine di rispondere adeguatamente alla costante evoluzione delle prescrizioni sanitarie a livello nazionale, locale e di settore in relazione allo sviluppo della situazione pandemica; (ii) l’applicazione su larga scala del lavoro flessibile, con i connessi investimenti a livello di dotazione informatiche, evoluzione dei processi operativi e potenziamento della rete informatica aziendale al fine di consentire l’accesso simultaneo a tutte le utenze; (iii) la realizzazione di interventi volti a favorire l’interazione digitale al fine di mantenere con i collocatori e la clientela istituzionale una intensa comunicazione.
Nell’anno 2020, l’attività della Società è risultata redditizia in continuità con i precedenti esercizi. Le misure sopra descritte poste in essere a seguito dell’emergenza COVID-19, l’evoluzione dell’operatività nei mesi futuri, la solida situazione economica, patrimoniale e finanziaria della SIM si ritiene
non espongano la Società a particolari rischi e incertezze confermandone la capacità di continuare a operare come un'entità in funzionamento.
Nell’esercizio 2020 Intermonte Holding SIM non ha effettuato cambiamenti delle stime contabili legate al COVID-19.
Emendamento del principio contabile IFRS 16
Nel 2020, la SIM non ha richiesto concessioni sui canoni per leasing.
Sezione 5 – Area e metodi di consolidamento
1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva
Il bilancio consolidato include le risultanze patrimoniali ed economiche di Intermonte Holding SIM S.p.A. e delle società da questa direttamente o indirettamente controllate.
Denominazioni imprese | Sede operativ a | Sede legale | Tipo di rapporto | Rapporto di partecipazione | Disponibilità voti % | |
Impresa partecipante | Quota % | |||||
A. Imprese consolidate integralmente | Milano | Milano | 1 | Intermonte Holding | 85.85% | 85.85% |
1. Intermonte Sim | ||||||
1 - maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
Per società controllate si intendono tutte le società su cui la Controllante ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le politiche finanziarie ed operative al fine di ottenere i benefici derivanti dalle sue attività.
Nel valutare l’esistenza del controllo, si prendono in considerazione anche le imprese nelle quali la Controllante, direttamente o indirettamente, possiede più della metà dei diritti di voto. Nella valutazione dei diritti di voto si tiene conto anche dei diritti “potenziali” che siano correntemente esercitabili o convertibili in diritti di voto effettivi in qualsiasi momento.
Al fine di verificare l’esistenza del controllo quindi, si considerano i seguenti fattori:
• il potere sull’entità oggetto di investimento;
• l’esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento;
• la capacità di esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi rendimenti.
Metodi di consolidamento
• Metodo del consolidamento integrale : Le partecipazioni controllate sono consolidate con il metodo del consolidamento integrale. Il consolidamento integrale prevede l’aggregazione “linea per linea” degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle situazioni contabili delle società controllate. A tal fine sono apportate le seguenti rettifiche:
- il valore contabile delle partecipazioni detenute dalla Capogruppo e la corrispondente parte del patrimonio netto sono eliminati;
- la quota di patrimonio netto e di utile o perdita d’esercizio di pertinenza di terzi è rilevata in voce propria.
I saldi e le operazioni infra Gruppo, compresi i ricavi, i costi e i dividendi, sono integralmente eliminati. I risultati economici di una controllata acquisita nel corso del periodo sono inclusi nel bilancio consolidato a partire dalla data della sua acquisizione.
Le situazioni contabili utilizzate nella preparazione del bilancio consolidato sono redatte alla stessa data. Il bilancio consolidato è redatto utilizzando principi contabili uniformi per operazioni e fatti simili. Se una controllata utilizza principi contabili diversi da quelli adottati nel bilancio consolidato, sono apportate le necessarie rettifiche alla sua situazione contabile ai fini del consolidamento
2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l’area di consolidamento
Rispetto al 31 dicembre 2019, la società JPP non è più nell’area di consolidamento a seguito della sua chiusura.
A2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
Di seguito sono descritti i principi contabili che sono stati adottati con riferimento alle principali voci patrimoniali dell’attivo e del passivo per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.
1- Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
a) criteri di iscrizione
L’iscrizione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, detenute dalla Società ai fini della negoziazione nell’ambito di un Business Model “Trading”, avviene alla data di regolamento con riferimento ai titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione con riguardo ai contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono rilevate al costo, inteso come il fair value dello strumento senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a Conto economico.
b) criteri di classificazione
Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include: - le attività finanziarie detenute per la negoziazione, essenzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione; - le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano i requisiti per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Si tratta di attività finanziarie i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell’interesse sull’importo del capitale da restituire (cd. “SPPI test” non superato) oppure che non sono detenute nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model “Hold to Collect”) o il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che mediante la vendita di attività finanziarie (Business model “Hold to Collect and Sell”); - le attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie così definite al momento della rilevazione iniziale e ove ne sussistano i presupposti. In relazione a tale fattispecie, un’entità può designare irrevocabilmente all’iscrizione un’attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico se, e solo se, così facendo elimina o riduce significativamente un’incoerenza valutativa.
c) criteri di valutazione
La voce accoglie, inoltre, i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. E’ possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato stabiliti nel seguente modo:
• per strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati liquidi: il prezzo di riferimento;
• per strumenti finanziari non quotati o quotati su mercati illiquidi: il miglior prezzo in denaro esposto sul circuito Reuters con verifica della congruità dello stesso mediante confronto dei corrispondenti prezzi del circuito Bloomberg. In caso di discordanza superiore al 2% un’ulteriore verifica mediante richiesta di quotazione a tre market maker attivi sullo strumento in questione ritenuti affidabili.
In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi generalmente accettati e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili.
I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, restano iscritti al valore di costo, rettificato a fronte di perdite per riduzione di valore. Tali perdite per riduzione di valore non sono ripristinate.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, che non si sono modificati a seguito dell’introduzione dell’IFRS 9, si rinvia alla Sezione “A.4 Informativa sul Fair Value” della Parte A della nota integrativa.
d) criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
e) criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value delle attività finanziarie sono rilevati nella voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione” di conto economico.
2– Attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
a) criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
b) criteri di classificazione
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni: - l’attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l’incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente che mediante la vendita (Business model “Hold to Collect and Sell”), e - i termini contrattuali dell’attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell’interesse sull’importo del capitale da restituire (cd. “SPPI test” superato). Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l’opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare, vengono inclusi in questa voce: - i titoli di debito che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI; - le interessenze azionarie, non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, che non sono detenute con finalità di negoziazione, per cui si è esercitata l’opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva; - i finanziamenti che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI, incluse le quote dei prestiti sindacati sottoscritti che, sin dall’origine, vengono destinate alla cessione e che sono riconducibili ad un Business model Hold to Collect and Sell.
La Società non ha avuto movimentazione della voce nell’esercizio in corso.
c) criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a Conto Economico degli impatti derivanti dall’applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell’impairment e dell’eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto finché l’attività finanziaria non viene cancellata. Al momento della dismissione, totale o parziale, l’utile o la perdita cumulati nella
riserva da valutazione vengono riversati, in tutto o in parte, a Conto Economico.
d) criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
3– Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
a) criteri di iscrizione
L’iscrizione in bilancio avviene per un credito alla data di erogazione, quando il creditore acquisisce un diritto al pagamento delle somme contrattualmente pattuite, mentre per un titolo di debito alla data di regolamento.
Il valore iniziale è quantificato sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari normalmente all’ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo strumento e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
I contratti di riporto, il prestito titoli e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate nel bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti.
b) criteri di classificazione
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni: - l’attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l’incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model “Hold to Collect”), e - i termini contrattuali dell’attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell’interesse sull’importo del capitale da restituire (cd. “SPPI test” superato).
I crediti includono i crediti verso la clientela e gli enti finanziari, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine e il prestito titoli.
c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento – calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. L’effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residua attesa del credito.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti a breve termine, per i quali l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione risulta trascurabile.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore.
La rettifica di valore è iscritta a conto economico nella voce Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. La componente della rettifica riconducibile all’attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza secondo il meccanismo del tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore.
Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
d) criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
4– Partecipazioni
a) criteri di iscrizione
La voce comprende le partecipazioni detenute in società, collegate ed in joint venture; tali partecipazioni all’atto della rilevazione iniziale sono iscritte al costo di acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili.
b) criteri di classificazione
Ai fini della classificazione in tale voce, sono considerate controllate le entità per le quali si detiene il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali al fine di ottenere benefici dalla sua attività. Ciò avviene quando sono detenuti direttamente e/o indirettamente più della metà dei diritti di voto ovvero in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.
Sono considerate entità a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali, parasociali o di altra natura per la gestione paritetica dell’attività e la nomina degli amministratori.
Le entità collegate sono quelle in cui si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e le società che per particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato, debbono considerarsi sottoposte ad influenza notevole.
Nell’ambito di tali classificazioni si prescinde dall’esistenza o meno di personalità giuridica e nel computo dei diritti di voto sono considerati anche i diritti di voto potenziali correntemente esercitabili.
c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Se esistono evidenze oggettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una perdita di valore, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell’investimento.
Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.
I proventi relativi a tali investimenti sono contabilizzati a conto economico solo nella misura in cui sono corrisposti dividendi generati successivamente alla data di acquisizione dalla partecipata. I dividendi percepiti in eccesso rispetto agli utili generati successivamente alla data di acquisizione sono considerati come realizzo della partecipazione e sono dedotti dal costo della stessa.
d) criteri di cancellazione
Le partecipazioni vengono cancellate dal bilancio quando vengono trasferiti sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad esse connesse.
5 - Attività materiali
a) criteri di iscrizione
Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. Gli oneri finanziari sono contabilizzati secondo il trattamento contabile di riferimento previsto dallo IAS 23 e quindi rilevati come costo nell’esercizio in cui essi sono sostenuti.
b) criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Tra le attività materiali sono altresì ricompresi i diritti d’uso acquisiti con il leasing e relativi all’utilizzo di attività materiali (per il locatario) e le attività concesse in leasing operativo (per il locatore) di cui all’IFRS 16.
Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Le immobilizzazioni materiali, sono valutate al costo, al netto degli ammortamenti e di eventuali perdite di valore.
Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti in ottemperanza al disposto di cui allo IAS 16. La vita utile delle attività materiali soggette ad ammortamento viene periodicamente sottoposta a verifica e, in caso di variazione sostanziale delle stime iniziali, viene conseguentemente modificata anche la relativa quota di ammortamento.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, viene verificata la presenza di eventuali segnali di impairment, ovvero di indicazioni che dimostrino che un’attività possa aver subito una perdita di valore.
In caso di presenza dei segnali suddetti, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al minore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico nella voce “Rettifiche di valore nette su attività materiali”.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.
d) criteri di cancellazione
Un'immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.
6 - Attività immateriali
a) criteri di iscrizione
Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito. Sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell’attività immateriale è rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto. L’avviamento è iscritto tra le attività quando deriva da una operazione di aggregazione d’impresa secondo i criteri di determinazione previsti dal principio contabile IFRS 3, quale eccedenza residua tra il costo complessivamente sostenuto per l’operazione ed il fair value netto delle attività e passività acquistate.
Se il costo sostenuto risulta invece inferiore al fair value delle attività e passività acquisite, la differenza negativa (c.d. “badwill”) viene iscritta direttamente a conto economico.
b) criteri di classificazione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile. Qualora la vita utile sia indefinita non si procede all’ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell’adeguatezza del valore di iscrizione delle immobilizzazioni. Le attività immateriali originate da software sviluppato internamente ed acquisito da terzi sono ammortizzate in quote costanti a decorrere dall’ultimazione ed entrata in funzione delle applicazioni in base alla relativa vita utile. Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico nella voce rettifiche di valore nette su attività immateriali, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore recuperabile.
L’avviamento iscritto non è soggetto ad ammortamento ma a verifica periodica della tenuta del valore contabile, eseguita con periodicità annuale od inferiore in presenza di segnali di deterioramento del valore. A tal fine vengono identificate le unità generatrici di flussi finanziari cui attribuire i singoli avviamenti.
L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell’avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell’unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, rappresentato dal valore attuale dei flussi Di cassa stimati per gli esercizi di operatività dell’unità generatrice di flussi finanziari e derivanti dalla sua dismissione al termine della vita utile. Le
conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico. Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.
c) criteri di cancellazione
Un'immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri.
7- Fiscalità corrente e differita
a) criteri di iscrizione
Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione nel bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti.
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.
L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.
In particolare, la fiscalità corrente accoglie il saldo netto tra le passività correnti dell’esercizio e le attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti e dagli altri crediti d’imposta per ritenute d’acconto subite.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee – senza limiti temporali – tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.
Le attività per imposte anticipate vengono iscritte nel bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Società, per effetto dell’esercizio dell’opzione relativa al “consolidato fiscale”, di generare con continuità redditi imponibili positivi. Le passività per imposte differite vengono iscritte nel bilancio, con le sole eccezioni delle riserve in sospensione d’imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d’iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale operando le compensazioni a livello di medesima imposta e per ciascun esercizio tenendo conto del profilo temporale di rientro previsto.
Negli esercizi in cui le differenze temporanee deducibili risultano superiori alle differenze temporanee tassabili, le relative imposte anticipate sono iscritte nell’attivo dello stato patrimoniale tra le attività fiscali differite. Per contro, negli esercizi in cui le differenze temporanee tassabili risultano superiori alle differenze temporanee deducibili, le relative imposte differite sono iscritte nel passivo dello stato patrimoniale tra le passività fiscali differite.
b) criteri di classificazione e di valutazione
Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote. La consistenza del fondo imposte viene inoltre adeguata per far fronte agli oneri che potrebbero derivare da accertamenti già notificati o comunque da contenziosi in essere con le autorità fiscali.
c) criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Qualora le attività e passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito.
Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico (quali, ad esempio, le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto.
8 - Altre attività
La presente voce include le attività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo dello stato patrimoniale.
9 - Fondi per rischi e oneri
Gli accantonamenti al fondo per rischi ed oneri vengono effettuati esclusivamente quando:
• esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
• è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione; e
• può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando un tasso di sconto che riflette, ove adeguato, i rischi specifici delle passività.
Gli accantonamenti effettuati a fronte dei fondi per rischi e oneri sono rilevati a conto economico nella voce Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri. Quando viene effettuata l’attualizzazione degli accantonamenti, l’incremento dovuto al trascorrere del tempo è rilevato come onere finanziario nel conto economico.
Nella voce Fondi per rischi e oneri sono inclusi i fondi relativi a Benefici a lungo termine trattati dallo IAS 19 e i fondi per rischi e oneri trattati dallo IAS 37.
A fronte di passività solo potenziali e non probabili, non viene rilevato alcun accantonamento, ma viene fornita comunque una descrizione della natura della passività in Nota Integrativa, quando ritenuta rilevante.
10 - Trattamento di fine rapporto
A partire dal 1° gennaio 2007 la Legge Finanziaria 2007 e relativi decreti attuativi, hanno introdotto modificazioni nella disciplina del TFR, tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, i nuovi flussi di TFR possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche complementari oppure mantenuti in azienda (nel qual caso quest’ultima verserà i contributi TFR ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS).
L’importo delle quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dal 1° gennaio 2007, nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS, è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali.
11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
a) criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte ed è effettuata sulla base del fair value delle passività medesime, normalmente pari all’ammontare incassato, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
b) criteri di classificazione
La voce “Debiti” comprende i debiti verso banche, enti finanziari e clientela. Sono inoltre inclusi i debiti per operazioni di pronti contro termine e prestito titoli. Le operazioni di pronti contro termine prevedono l’obbligo o la facoltà di rivendita a termine. La voce “Debiti” include altresì la passività iscritta in accordo con l’IFRS 16.
c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.
d) criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte.
12 - Passività finanziarie di negoziazione
a) criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari in oggetto sono iscritti alla data di sottoscrizione o alla data di emissione ad un valore pari al fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi. In tale categoria di passività sono, in particolare, inclusi i contratti derivati di trading con fair value negativo, nonché i derivati impliciti con fair value negativo presenti in contratti complessi - in cui il contratto primario è una passività finanziaria - ma non strettamente correlati agli stessi.
b) criteri di classificazione
In questa categoria sono classificati le vendite di titoli di capitale supportate dal diritto a ricevere tali titoli tramite contrato di prestito titoli, e il valore negativo dei contratti derivati, ad eccezione di quelli designati come strumenti di copertura.
c) criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi generalmente accettati e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili.
d) criteri di cancellazione
Le passività finanziarie vengono cancellate quando risultano scadute od estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.
e) criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value delle passività finanziarie sono rilevati a Conto Economico.
13– Altre passività
La presente voce include le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale.
14 - Operazioni in valuta
a) criteri di iscrizione
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
b) criteri di classificazione, di valutazione, di cancellazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste monetarie di bilancio espresse in valuta estera vengono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.
15 – Altre informazioni
Costi e ricavi
I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile, sulla base di quanto disposto dal Principio IFRS 15.
I costi sono rilevati in conto economico quando ha luogo un decremento di benefici economici che comporta un decremento di attività o un incremento di passività.
Gli interessi attivi e passivi provenienti dagli strumenti valutati con il criterio del costo ammortizzato, sono imputati al conto economico sulla base del tasso di interesse effettivo dello strumento.
I dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione.
I ricavi derivanti dall’intermediazione o emissione di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra il prezzo della transazione e il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato nel quale lo strumento è negoziato, altrimenti sono distribuiti nel tempo tenendo conto della durata e della natura dello strumento.
I proventi relativi a strumenti finanziari per i quali la suddetta misurazione non è possibile affluiscono al conto economico lungo la durata dell’operazione.
Il risultato netto dell’attività di negoziazione comprende il risultato della valutazione della compravendita di titoli non ancora regolati alla data del bilancio.
16 – Utilizzo di stime
La redazione del bilancio e della relativa nota integrativa in applicazione degli IFRS richiede da parte degli amministratori il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull’informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data di bilancio. Le stime e le assunzioni utilizzate sono basate sull’esperienza e su altri fattori considerati rilevanti. I risultati che si consuntiveranno potrebbero pertanto differire da tali stime. Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione ad esse apportate sono riflesse a conto economico nel periodo in cui avviene la revisione di stima se la revisione stessa ha effetti solo su tale periodo, o anche nei periodi successivi se la revisione ha effetti sia sull’esercizio corrente, sia su quelli futuri.
A3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’ FINANZIARIE
La Società non ha effettuato riclassifiche di attività finanziarie né nell’esercizio in corso, né nel corso degli esercizi precedenti.
A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE Informativa di natura qualitativa
L’IFRS 13 – “Fair Value Measurement” definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Tale valore si configura quindi come un c.d. “exit price” che riflette le caratteristiche proprie dell’attività o della passività oggetto di valutazione che sarebbero considerate da un operatore terzo di mercato (c.d. market participant view).
La valutazione al fair value si riferisce ad una transazione ordinaria eseguita o eseguibile tra i partecipanti al mercato, dove, per mercato si intende:
il mercato principale, cioè il mercato con il maggior volume e livello di transazioni per l’attività o la passività in questione al quale la SIM ha accesso; o, in assenza di un mercato principale, il mercato più vantaggioso, cioè quello nel quale è possibile ottenere il prezzo più alto per la vendita di un’attività o il prezzo di acquisto più basso per una passività, tenendo in considerazione anche i costi di transazione e i costi di trasporto.
Con l’intento di massimizzare la coerenza e la comparabilità delle misurazioni dei fair value e della relativa informativa, l’IFRS 13 statuisce una gerarchia del fair value (già introdotta dall’ IFRS 7), che suddivide in tre livelli i parametri utilizzati per misurare il fair value.
Tale classificazione ha l’obiettivo di stabilire una gerarchia in termini di oggettività del fair value in funzione del grado di discrezionalità adottato, dando la precedenza all’utilizzo di parametri osservabili sul mercato che riflettono le assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nella valutazione delle attività e passività.
La gerarchia del fair value è definita in base ai dati di input (con riferimento alla loro origine, tipologia e qualità) utilizzati nei modelli di determinazione del fair value e non in base ai modelli valutativi stessi; in tale ottica viene data massima priorità agli input di livello 1.
Fair value determinato sulla base di input di livello 1
Il fair value è determinato in base ad input osservabili, ossia prezzi quotati in mercati attivi per lo strumento finanziario, ai quali l’entità può accedere alla data di valutazione dello strumento. L’esistenza di quotazioni in un mercato attivo costituisce la migliore evidenza del fair value e pertanto tali quotazioni rappresentano gli input da utilizzare in via prioritaria nel processo valutativo.
Ai sensi dell’IFRS 13 il mercato è definito attivo quando la frequenza ed il volume delle transazioni per un’attività/passività è tale da garantire, su base continuativa, le informazioni necessarie per la sua valutazione.
In particolare, sono considerati quotati in un mercato attivo i titoli azionari e obbligazionari quotati su mercati regolamentati (es. MOT/MTS) e quelli non quotati su mercati regolamentati per i quali sono disponibili con continuità, dalle principali piattaforme di contribuzione, prezzi che rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato.
Il fair value dei titoli quotati su mercati regolamentati è rappresentato, di norma, dal prezzo di riferimento rilevato all’ultimo giorno lavorativo del periodo di reporting sui rispettivi mercati di quotazione; per quelli non quotati su mercati regolamentati il fair value è rappresentato dal prezzo dell’ultimo giorno di transazione ritenuto rappresentativo sulla base delle policy interne.
Con riferimento agli altri strumenti finanziari con input di livello 1, quali ad esempio, derivati, exchange trade fund, fondi immobiliari quotati, il fair value è rappresentato dal prezzo di chiusura rilevato il giorno cui si riferisce la valutazione.
Fair value determinato sulla base di input di livello 2
Qualora non si riscontrino prezzi rilevabili su mercati attivi, il fair value è determinato tramite modelli valutativi che adottano input di mercato.
La valutazione viene effettuata attraverso l’utilizzo di parametri che siano osservabili, direttamente o indirettamente, quali ad esempio:
prezzi quotati su mercati attivi per attività o passività similari;
prezzi denaro e prezzi lettera su circuiti OTC quotati da diversi market makers (tipicamente per le obbligazioni);
parametri osservabili quali tassi di interesse o curve di rendimento, volatilità implicite, prezzo di riferimento del sottostante, tassi di default.
In funzione di quanto sopra, la valutazione risultante dalla tecnica adottata prevede un’incidenza marginale di input non osservabili in quanto i più
rilevanti parametri utilizzati per la sua determinazione risultano attinti dal mercato e i risultati delle metodologie di calcolo utilizzate replicano quotazioni presenti su mercati attivi.
Sono inclusi nel livello 2:
- derivati OTC;
- titoli obbligazionari;
- crediti e debiti.
Fair value determinato sulla base di input di livello 3
La valutazione viene determinata attraverso l’impiego di input significativi non desumibili dal mercato che pertanto comportano l’adozione di stime ed assunzioni interne.
Sono compresi nel livello 3 della gerarchia del fair value:
- titoli di capitale emessi da società defaultate;
- titoli obbligazionari emessi da società defaultate
- crediti e debiti.
Si precisa infine che il fair value è classificato nel livello 3 laddove risultante dall’utilizzo di parametri di mercato significativamente rettificati per riflettere aspetti valutativi propri dello strumento oggetto di valutazione.
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati
Nel presente paragrafo vengono fornite informazioni relative alle tecniche di valutazione e agli input utilizzati ai fini della determinazione del fair value per quanto riguarda le attività e le passività oggetto di valutazione al fair value in bilancio e per quelle per le quali il fair value viene fornito solo ai fini di informativa, ricomprese nei livelli 2 e 3.
Attività e Passività oggetto di valutazione al fair value
Derivati OTC
La metodologia adottata per il calcolo del fair value dei derivati OTC prevede l’utilizzo di modelli a formula chiusa forniti da Bloomberg. In particolare, i principali modelli di pricing utilizzati per i derivati OTC sono: Black Xxxxxxx, Trinomial, Black Xxxxxxx Continuous.
I modelli di pricing implementati per i derivati sono utilizzati con continuità temporale e sono soggetti a verifiche periodiche volte a valutarne la consistenza nel tempo.
I dati di mercato utilizzati per il calcolo del fair value dei derivati sono classificati, secondo la loro disponibilità, in:
prezzi di strumenti quotati: tutti i prodotti quotati dalle principali borse internazionali o sulle principali piattaforme di data providing;
parametri di mercato disponibili su piattaforme di info providing: tutti gli strumenti che, pur non quotati su un mercato ufficiale, sono prontamente
disponibili presso circuiti di info providing, attraverso la contribuzione, garantita nel continuo, da parte di diversi broker/market maker.
Titoli obbligazionari
La procedura di stima del fair value adottata da Intermonte SIM per i titoli obbligazionari prevede che la Società utilizzi, nell’ordine, i prezzi con fonte BVAL o CBBT o BGN forniti da Bloomberg (prezzi denaro per le attività e prezzi lettera per le passività) su circuiti OTC quotati da diversi market makers. Tali prezzi non sono prezzi operativi sul mercato obbligazionario, ma sono medie stimate sulla base dei partecipanti diretti alla quota del titolo in quel determinato giorno.
Crediti e Debiti
Per tali voci, prevalentemente a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approssimazione del fair value. Vi rientrano tutti i crediti e i debiti di funzionamento, connessi con la prestazione di attività e servizi finanziari. Il fair value così determinato è stato convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 2 per le banche e gli enti finanziari e del livello 3 nei confronti della clientela nella gerarchia del fair value.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
Intermonte SIM si è dotata di specifiche policy per la determinazione delle valutazioni al fair value, che hanno trovato formalizzazione in appositi regolamenti oggetto di approvazione da parte dei compenti Organi aziendali, anche alla luce delle modifiche introdotte dall’IFRS 9. Tali policy hanno la finalità di garantire un’applicazione corretta e coerente nel tempo delle previsioni dell’IFRS 13 nonché identificano gli input di livello 3 utilizzati.
Per gli strumenti finanziari oggetto di valutazione al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia del fair value, non viene prodotta l’analisi di sensitività perché le modalità di quantificazione del fair value non permettono di sviluppare ipotesi alternative in merito agli input non osservabili utilizzati ai fini della valutazione oppure perché gli effetti derivanti dal cambiamento di tali input non sono ritenuti rilevanti.
A.4.3 Gerarchia del fair value
In conformità all’IFRS 13 gli input delle tecniche di valutazione adottate per determinare il fair value delle attività e passività finanziarie vengono classificati in 3 livelli:
Livello 1: se lo strumento finanziario è quotato in un mercato attivo;
Livello 2: se il fair value è misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;
Livello 3: se il fair value è calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato;
per maggiori informazioni sui modelli adottati si veda quanto precedentemente riportato.
In ottemperanza a quanto disposto dal par. 93, lettera c) dell’IFRS 13, si informa che, nel corso dell’esercizio, non si sono verificati trasferimenti di attività o passività fra il Livello 1 e il Livello 2.
In ottemperanza a quanto disposto dal par. 93, lettera e), iv) dell'IFRS 13, si informa che, nel corso dell'esercizio, si sono verificati trasferimenti di attività finanziarie, rappresentate da obbligazioni, dal Livello 1 al Livello 3 a seguito di delisting delle società emittenti per Euro 14.036.
A.4.5.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Passività finanziarie detenute per lanegoziazione | Passività finanziarie designate al fair value | Derivati di copertura | |
l. Esistenze iniziali | 137.091 | ||
2. Aumenti | 185.540 | - | - |
2.1. Emissioni | |||
2.2. Perdite imputate a: | 171.383 | ||
2.2.1 Conto economico | 135.572 | ||
di cui:minusvalenze | 35.811 | ||
2.2.2 Patrimonio netto | |||
2.3. Trasferimenti da altri livelli | 14.036 | ||
2.4. Altre variazioni in aumento | 121 | ||
3. Diminuzioni | (187.904) | - | - |
3.1. Rimborsi | |||
3.2. Riacquisti | (187.904) | ||
3.3. Profitti imputati a: | |||
3.3.1 Conto economico | 0 | ||
di cui: plusvalenze | |||
3.3.2 Patrimonio netto | |||
3.4. Trasferimenti ad altri livelli | |||
3.5. Altre variazioni in diminuzione | |||
4. Rimanenze finali | 134.727 | - | - |
A.5 - Informativa sul c.d. “Day one profit/loss”
Secondo quanto disposto dal par. 28 dell’IFRS 7, il Gruppo dichiara di non aver posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario, una differenza tra il prezzo di transazione ed il valore dello strumento ottenuto attraverso una tecnica di valutazione interna.
INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE |
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 | ||
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione | ||
31 12 2020 | 31 12 2019 | |
Affrancatrice postale | 497 | 937 |
Cassa | 6.435 | 12.721 |
Cassa valuta | 3.588 | 6.232 |
Totale | 10.520 | 19.890 |
Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20
2.1 Composizione delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Voci/Valori | 31/12/2020 | 31/12/2019 | ||||
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
A. Attività per cassa | ||||||
1. Xxxxxx di debito | 8.291.996 | 209.766 | 3.002 | 14.304.074 | 35.119 | 368.002 |
1.1 titoli strutturati | ||||||
1.2 altri titoli di debito | 8.291.996 | 209.766 | 3.002 | 14.304.074 | 35.119 | 368.002 |
2. Titoli di capitale | 82.221.361 | 00 | 00.000.000 | 18 | ||
3. Quote di OICR | 694.575 | 951.433 | ||||
4. Finanziamenti | ||||||
5. Altri | 696.591 | 18.392.593 | ||||
Totale A | 91.904.523 | 209.766 | 3.031 | 93.667.721 | 35.119 | 368.020 |
B. Strumenti derivati | - | - | ||||
1. Derivati finanziari | 45.442.585 | 9.111.622 | 41.279.637 | 192.593 | ||
1.1 di negoziazione | 45.442.585 | 9.111.622 | 41.279.637 | 192.593 | ||
1.2 connessi con la fair value | ||||||
1.3 altri | ||||||
2. Derivati creditizi | ||||||
2.1 di negoziazione | ||||||
2.2 connessi con la fair value option | ||||||
2.3 altri | ||||||
Totale B | 45.442.585 | 9.111.622 | - | 41.279.637 | 192.593 | - |
Totale A+B | 137.347.108 | 9.321.388 | 3.031 | 134.947.358 | 227.712 | 368.020 |
Tra le attività finanziarie di Livello 1 sono inclusi titoli di debito, titoli di capitale e strumenti finanziari derivati quotati su mercati attivi.
Le attività finanziarie di Livello 2 , residuali, includono obbligazioni in prevalenza bancarie (nazionali e internazionali) non quotate su mercati attivi ma inserite in circuiti OTC da market maker/broker; inoltre sono presenti strumenti derivati OTC, costituiti da opzioni put e call su valute e commodities e titoli bancari. Per quanto riguarda le tecniche di valutazione si rimanda a quanto riportato nella tabella A.4.5.1.
Tra le attività finanziarie di Livello 3, sono presenti obbligazioni e quote OICR non quotate o con prezzi fermi da più di due settimane. Per quanto riguarda le tecniche di valutazione si rimanda a quanto riportato in calce alla tabella A.4.5.1.
2.2 Strumenti finanziari derivati
Attività sottostanti/Tipologie derivati | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | ||||||
Over the counter | Mercati organizzati | Over the counter | Mercati organizzati | |||||
Controparti centrali | Senza controparti centrali | Controparti centrali | Senza controparti centrali | |||||
Con accordi di compensazion e | Senza accordi di compensa zione | Con accordi di compensazio ne | Senza accordi di compensazi one | |||||
1. Titoli di debito e tassi di interesse | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
2. Titoli di capitale e indici azionari | ||||||||
−Valore nozionale | 77.387.822 | 45.442.585 | 22.975.000 | 41.279.637 | ||||
−Fair value | 9.111.622 | 45.442.585 | 192.593 | 41.279.637 | ||||
3. Valute e oro | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
4. Crediti | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
5. Merci | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
6. Altri | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
Totale | - | 9.111.622 | - | 45.442.585 | - | 192.593 | - | 41.279.637 |
La voce "Titoli di capitale e indici azionari" è valorizzata per un fair value di Euro 9.111.622 a fronte di un valore nozionale pari a Euro 77.387.822, e fa interamente riferimento a opzioni call e put su azioni.
2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 |
A. ATTIVITA' PER CASSA | ||
1. Titoli di debito | 8.504.763 | 14.707.195 |
a) Amministrazioni pubbliche | 4.996.632 | 10.335.615 |
b) Banche | 2.325.111 | 2.412.949 |
c) Altre società finanziarie | 301.388 | |
di cui: imprese di assicurazioni | ||
d) Società non finanziarie | 881.632 | 1.958.631 |
2. Titoli di capitale | 82.917.983 | 72.292.044 |
a) Amministrazioni pubbliche | ||
b) Banche | 18.828.481 | 18.779.882 |
c) Altre società finanziarie | 5.690.499 | 6.043.336 |
di cui: imprese di assicurazioni | 2.516.231 | 2.511 |
d) Società non finanziarie | 27.328.379 | 6.120.188 |
d) Altri | 31.070.624 | 47.468.826 |
3. Quote di O.I.C.R. | 694.575 | 951.433 |
4. Finanziamenti | - | - |
a) Amministrazioni pubbliche | ||
b) Banche | ||
c) Altre società finanziarie | ||
di cui: imprese di assicurazioni | ||
d) Società non finanziarie | ||
e) Famiglie | ||
Totale A | 92.117.321 | 87.950.672 |
B. STRUMENTI DERIVATI | 54.554.207 | 41.472.230 |
a) Controparti centrali | ||
b) Altre | ||
Totale B | 54.554.207 | 41.472.230 |
Totale A + B | 146.671.528 | 129.422.902 |
La classificazione delle attività finanziarie per debitori/emittenti è stata effettuata secondo i criteri previsti dalla Banca d'Italia. Si precisa che non risultano in essere titoli di capitale da soggetti classificati a sofferenza o a inadempienza probabile.
Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 40
4.1 Dettaglio della voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" : Crediti verso banche
Composizione | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | ||||||||||
Valore di bilancio | Fair Value | Valore di bilancio | Fair Value | |||||||||
Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | |
1. Finanziamenti | 63.012.556 | - | - | - | 63.012.556 | - | 60.538.945 | - | - | - | 60.538.945 | - |
1.1 Depositi e conti correnti | 25.796.085 | 25.796.085 | 12.760.343 | 12.760.343 | ||||||||
1.2 Crediti per servizi | 5.787.044 | - | - | - | 5.787.044 | - | 10.949.633 | - | - | - | 10.949.633 | - |
negoziazione | 5.787.044 | 5.787.044 | 10.949.633 | 10.949.633 | ||||||||
raccolta ordini | ||||||||||||
consulenza | ||||||||||||
collocamento | ||||||||||||
1.3 Pronti contro termine | 31.429.427 | - | - | - | 31.429.427 | - | 36.828.969 | - | - | - | 36.828.969 | - |
-di cui: su titoli di Stato | ||||||||||||
-di cui: su altri titoli di debito | ||||||||||||
-di cui: su titoli di capitale | 31.429.427 | 31.429.427 | 36.828.969 | 36.828.969 | ||||||||
1.4. Altri finanziamenti | ||||||||||||
2. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
2.1 Titoli strutturati | ||||||||||||
2.2 Altri titoli di debito | ||||||||||||
Totale | 63.012.556 | - | - | - | 63.012.556 | - | 60.538.945 | - | - | - | 60.538.945 | - |
Per tali voci, prevalentemente a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approssimazione del fair value. Vi rientrano tutti i crediti, connessi con la prestazione di attività e servizi finanziari. Il fair value così determinato è stato convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 2 nella gerarchia di fair value. In particolare trattasi di rapporti di conto corrente intrattenuti presso istituti di credito. Sono inoltre presenti depositi presso Banche per l'operatività in derivati, crediti per servizi di negoziazione prestati a Istituti di credito e di crediti derivanti da operazioni di negoziazione in attesa di perfezionamento. Sono inoltre presenti operazioni di prestito titoli azionari depositati presso Monte Titoli o presso depositario estero.
23
62
4.2 Dettaglio della voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" : Crediti verso società finanziarie
Composizione | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | ||||||||||
Valore di bilancio | Fair Value | Valore di bilancio | Fair Value | |||||||||
Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | |
1. Finanziamenti | 39.232.938 | - | - | - | 39.232.938 | - | 37.857.741 | - | - | - | 37.857.741 | - |
1.1 Depositi e conti correnti | 33.173.951 | 33.173.951 | 30.749.735 | 30.749.735 | ||||||||
1.2 Crediti per servizi | 926.729 | - | - | - | 926.729 | - | 5.117.892 | - | - | - | 5.117.892 | - |
negoziazione | 926.729 | 926.729 | 5.117.892 | 5.117.892 | ||||||||
raccolta ordini | ||||||||||||
consulenza | ||||||||||||
collocamento | ||||||||||||
1.3 Pronti xxxxxx xxxxxxx | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
-xx cui: su titoli di Stato | ||||||||||||
-di cui: su altri titoli di debito | ||||||||||||
-di cui: su titoli di capitale | ||||||||||||
1.4. Altri finanziamenti | 5.132.258 | 5.132.258 | 1.990.114 | 1.990.114 | ||||||||
2. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
2.1 Titoli strutturati | ||||||||||||
2.2 Altri titoli di debito | ||||||||||||
Totale | 39.232.938 | - | - | - | 39.232.938 | - | 37.857.741 | - | - | - | 37.857.741 | - |
Per tali voci, prevalentemente a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approssimazione del fair value. Vi rientrano tutti i crediti di funzionamento, connessi con la prestazione di attività e servizi finanziari. Il fair value così determinato è stato convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 2 nella gerarchia di fair value.Trattasi in prevalenza di depositi presso Cassa di compensazione per l'operatività su derivati. Sono inoltre presenti operazioni di negoziazione in attesa di perfezionamento, crediti verso clienti istituzionali per commissioni relative ai servizi prestati.
23
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Composizione | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | ||||||||||
Valore di bilancio | Fair Value | Valore di bilancio | Fair Value | |||||||||
Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | Primo e secondo stadio | Terzo stadio | di cui: impaired acquisite o originate | L 1 | L 2 | L 3 | |
1. Finanziamenti | 3.569.516 | - | - | - | - | 3.569.516 | 2.552.511 | - | - | - | 597 | 2.551.914 |
1.1 Depositi e conti correnti | ||||||||||||
1.2 Crediti per servizi | 3.488.423 | - | - | - | - | 3.488.423 | 0.000.000 | - | - | - | 000 | 2.052.540 |
negoziazione | 597 | 597 | ||||||||||
raccolta ordini | ||||||||||||
consulenza | 3.488.423 | 3.488.423 | 2.052.540 | 2.052.540 | ||||||||
collocamento | ||||||||||||
1.3 Pronti xxxxxx xxxxxxx | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
-xx cui: su titoli di Stato | ||||||||||||
-di cui: su altri titoli di debito | ||||||||||||
-di cui: su titoli di capitale | ||||||||||||
1.4. Altri finanziamenti | 81.093 | 81.093 | 499.374 | 499.374 | ||||||||
2. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
2.1 Titoli strutturati | ||||||||||||
2.2 Altri titoli di debito | ||||||||||||
Totale | 3.569.516 | - | - | - | - | 3.569.516 | 2.552.511 | - | - | - | 597 | 2.551.914 |
Per tali voci, prevalentemente a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approssimazione del fair value. Il fair value così determinato è stato convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value.Trattasi di crediti derivanti dall'attività di consulenza relativa ad attività di Specialist, Nomad, Collocamento, Advisory, Liquidity provider, ecc.
4.4 Dettaglio della voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" : Xxxxxx xxxxx e rettifiche di valore complessive
Valore Lordo | Rettifiche di valore complessive | Write-off parziali complessivi | ||||||
Secondo stadio | Terzo stadio | Primo stadio | Secondo stadio | Terzo stadio | ||||
Primo stadio | di cui: Strumenti con basso rischio di credito | |||||||
Titoli di debito | ||||||||
Finanziamenti | 109.363.878 | 337.482 | ||||||
Totale 2020 | 109.363.878 | 337.482 | ||||||
Totale 2019 | 80.795.961 | 183.814 | ||||||
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate |
L’assenza di rettifiche di valore riferite alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato classificate nel “Primo stadio” riviene dalla scadenza “a breve” dei medesimi, e dal fatto che essi risulteranno essere stati incassati per la maggior parte al termine del I trimestre 2021. Si precisa che, a fronte di un ammontare di attività finanziare valutate al fair value pari ad Euro 109.364.000 , più dell’85% trattasi di rapporti di conto corrente e operazioni di prestito tioli azionari. Con riferimento alle rettifiche di valore sulle attività finanziarie classificate in “stage 3”, invece, la percentuale di copertura risulta essere pari al 100% circa.
Sezione 8 - Attività materiali - Voce 80
8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
Attività\Valori | Totale 31 12 2020 | Totale 31 12 2019 |
1. Attività di proprietà | ||
a) terreni | ||
b) fabbricati | ||
c) mobili | 7.847 | 8.993 |
d) impianti elettronici | 185.444 | 166.706 |
e) altre | 159.035 | 214.701 |
2. Attività acquisite in leasing finanziario | ||
a) terreni | ||
b) fabbricati | ######### ## | 5.419.237 |
c) mobili | ||
d) impianti elettronici | ||
e) altre | ||
Totale | 5.059.587 | 5.809.637 |
8.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici | Altre | Totale | |
X. Xxxxxxxxx iniziali lorde | 5.419.237 | 8.993 | 166.706 | 214.701 | 5.809.637 | |
A.1 Riduzioni di valore totali nette | ||||||
A.2 Esistenze iniziali nette | 5.419.237 | 8.993 | 166.706 | 214.701 | 5.809.637 | |
B. Aumenti | - | 968 | 142.739 | 27.834 | 171.541 | |
B.1 Acquisti | 968 | 142.739 | 27.834 | 171.541 | ||
B.2 Spese per migliorie capitalizzate | ||||||
B.3 Riprese di valore | ||||||
B.4 Variazioni positive di fair value | ||||||
imputate a: | ||||||
a) patrimonio netto | ||||||
b) conto economico | ||||||
B.5 Differenze positive di cambio | ||||||
B.6 Trasf. da imm. det. a scopo di inv. | ||||||
B.7 Altre variazioni | - | |||||
C. Diminuzioni | (711.976) | (2.114) | (124.001) | (83.500) | (921.591) | |
C.1 Vendite | (711.976) | (2.114) | (124.001) | (83.500) | (921.591) | |
C.2 Ammortamenti | 0 | |||||
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento | ||||||
imputate a: | ||||||
a) patrimonio netto | ||||||
b) conto economico | ||||||
C.4 Variazioni negative di fair value | ||||||
imputate a: | ||||||
a) patrimonio netto | ||||||
b) conto economico | ||||||
C.5 Differenze negative di cambio | ||||||
C.6 Trasferimenti a : | ||||||
a) attività materiali detenute a scopo di investimento | ||||||
b) attività in via di dismissione | ||||||
C.7 Altre variazioni | ||||||
D. Rimanenze finali nette | 4.707.261 | 7.847 | 185.444 | 159.035 | 5.059.587 | |
D.1 Riduzioni di valore totali nette | ||||||
D.2 Rimamenze finali lorde | 4.707.261 | 7.847 | 185.444 | 159.035 | 5.059.587 |
Le immobilizzazioni materiali sono iscritte in Bilancio al costo e ammortizzate in funzione dell'effettivo deperimento tecnico-economico. Non è mai stata effettuata alcuna rivalutazione.
8.7 Impegni per l'acquisto di attività materiali (IAS 16/74 C)
Si informa che, ai sensi di quanto disposto dai par. 74 c) dello IAS 16, la Società non ha sottoscritto impegni/ordini per l’acquisto di attività materiali.
Sezione 9 - Attività immateriali - Voce 90
9.1 Composizione delle "Attività immateriali"
Voci | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | ||
Attività valutate al costo | Attività valutate al fair value | Attivita' valutate al costo | Attivita' valutate al fair value | |
1. Avviamento | - | - | ||
2. Altre attività immateriali | 73.544 | 113.856 | ||
2.1 generate internamente | ||||
2.2 altre | 73.544 | 113.856 | ||
TOTALE | 73.544 | 113.856 |
Le "Attivtà immateriali" iscritte in bilancio sono principalmente rappresentate da licenze software, valutate al costo.
9.2 "Attivita immateriali" variazioni annue
Totale | |
X. Xxxxxxxxx iniziali | 113.856 |
B. Aumenti | 45.469 |
B.1 Acquisti | |
B.2 Riprese di valore | |
B.3 Variazioni positive di fair value | |
- a patrimonio netto | |
- a conto economico | |
B.4 Altre variazioni | |
C. Diminuzioni | (85.781) |
C.1 Vendite | |
C.2 Ammortamenti | |
C.3 Rettifiche di valore | |
- patrimonio netto | |
- conto economico | |
C.4 Variazioni negative di fair value | |
- a patrimonio netto | |
- a conto economico | |
C.5 Altre variazioni | |
D. Rimanenze finali | 73.544 |
Sezione 10 - Attività fiscali e Passività fiscali - Voce 100 dell'attivo e voce 60 del passivo
10.1 Composizione della voce 120 "Attività fiscali: correnti e anticipate":
"Attività fiscali: imposte correnti":
31 12 2020 | 31 12 2019 | |
Acconti IRES | 2.042.717 | 1.938.956 |
Acconti IRAP | 289.619 | 294.619 |
Acconto imposta rivalutazione TFR | 2 | 323 |
Acconto ritenuta plusvalenze | 856.134 | 286.303 |
Altri crediti e ritenute da recuperare in sede di dichiarazione dei redditi | 12.719 | 21.337 |
Attività per imposte correnti | 3.201.191 | 2.541.538 |
Gli effetti della fiscalità sono stati contabilizzati secondo modalità coerenti con quelle di registrazione degli eventi o delle transazioni che le hanno originate.
Le attività e le passività sono state determinate applicando ai valori nominali delle differenze temporanee le aliquote fiscali d’imposta che saranno in vigore nei periodi in cui si verificheranno le inversioni delle medesime differenze temporanee, tenendo conto delle disposizioni fiscali esistenti alla data di redazione del Bilancio.
"Attività fiscali: imposte anticipate":
31 12 2020 | 31 12 2019 | |||
IRAP | IRES | IRAP | ||
Oneri relativi al personale | 316.907 | 199.541 | ||
Svalutazione crediti emittenti | 109.075 | 32.572 | ||
Spese manutenzione | - | 432 | ||
Spese miglioria locali di terzi | - | 33.141 | ||
Fondo rischi | 168.296 | 270.000 | ||
Attività per imposte anticipate | 594.278 | - | 535.686 | - |
TOTALE | 594.278 | 535.686 |
Si segnala che la Società non ha attività fiscali anticipate relative alla Legge 214/2011.
10.2 Composizione della voce 60 "Passività fiscali: correnti e differite":
"Passività fiscali: imposte correnti":
31 12 2020 | 31 12 2018 | |
Debiti IRES | 3.022.872 | 1.908.562 |
Debiti IRAP | 90.662 | |
Passività per imposte correnti | 3.113.534 | 1.908.562 |
"Passività fiscali: imposte differite":
31 12 2020 | 31 12 2018 | |
Dividendi | 97.073 | 86.665 |
Passività per imposte correnti | 97.073 | 86.665 |
10.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) | ||||
31 12 2020 | 31 12 2019 | |||
IRES | IRAP | IRES | IRAP | |
1. Esistenze iniziali | 535.686 | - | 620.440 | |
2. Aumenti | ||||
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio: | ||||
a) relative a precedenti esercizi | 18.000 | |||
b) dovute al mutamento di criteri contabili | ||||
c) riprese di valore | ||||
d) altre | ||||
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | 327.847 | |||
2.3 Altri aumenti | ||||
3. Diminuzioni | (287.255) | |||
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio: | ||||
a) rigiri | (277.094) | |||
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | ||||
c) dovute al mutamento di criteri contabili | ||||
d) altre | 214.420 | |||
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | ||||
3.3 Altre diminuzioni: | ||||
a) Trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 | ||||
b) Altre | (22.080) | |||
4. Esistenze finali | 594.278 | - | 535.686 | - |
TOTALE | 594.278 | 535.686 | ||
10.4 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico) | ||||
31 12 2020 | 31 12 2019 | |||
IRES | IRAP | IRES | IRAP | |
1. Esistenze iniziali | 86.665 | - | 85.387 | - |
2. Aumenti | 86.665 | |||
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio: | ||||
a) relative a precedenti esercizi | ||||
b) dovute al mutamento di criteri contabili | ||||
c) altre | ||||
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | ||||
2.3 Altri aumenti | ||||
3. Diminuzioni | 0 | |||
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio: | ||||
a) rigiri | (85.387) | |||
b) dovute al mutamento di criteri contabili | ||||
c) altre | 0 | |||
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | |||
3.3 Altre diminuzioni: | ||||
4. Esistenze finali | 86.665 | - | 86.665 | - |
TOTALE | 86.665 | 86.665 |
Sezione 12 - Altre attività - Voce 120
12.1 Composizione della voce 120 "Altre attività"
31 12 2020 | 31 12 2019 | |
Depositi cauzionali | 300 | 300 |
Depositi pagati a organismi di compensazione per operazioni in derivati | 15.987.000 | 43.692.000 |
Risconti attivi | 283.067 | 314.144 |
Altre attività | 37.788 | 67.675 |
Totale | 16.308.155 | 44.074.119 |
L'importo di Euro 15.987.000 è relativo al deposito per "default fund" in essere presso la Cassa di Compensazione e Garanzia, a seguito dell’operatività in derivati svolta dalla Società.
I “risconti attivi” sono calcolati su costi sostenuti finanziariamente nel corso dell’esercizio corrente ma che hanno, in tutto o in parte, competenza in periodi successivi.
Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10
1.1 Composizione delle "Passività finanziarie al costo ammortizzato": Debiti
Voci | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | ||||
Verso | Verso enti | Verso | Verso | Verso enti | Verso | |
banche | finanziari | clientela | banche | finanziari | clientela | |
1. Finanziamenti | 70.963.674 | 4.301.092 | 104.141.505 | 603.965 | ||
1.1 Pronti contro termine | 65.958.768 | - | - | 55.747.807 | - | - |
-di cui: su titoli di Stato | 2.305.375 | |||||
-di cui: su altri titoli di debito | ||||||
-di cui: su titoli di capitale | 65.958.768 | 53.442.432 | ||||
1.2 Finanziamenti | 5.004.906 | - | 4.301.092 | 48.393.698 | - | 603.965 |
2. Altri debiti | 4.896.312 | 5.506.504 | ||||
3. Altri debiti | 2.855.706 | 1.961.485 | 398.303 | 9.085.258 | 2.606.986 | 12.632 |
Totale | 78.715.692 | 1.961.485 | 4.699.395 | 118.733.267 | 2.606.986 | 616.597 |
Fair value - livello 1 | ||||||
Fair value - livello 2 | 78.715.692 | 1.961.485 | 118.733.267 | 2.606.986 | ||
Fair value - livello 3 | 4.699.395 | 616.597 | ||||
Totale fair value | 78.715.692 | 1.961.485 | 4.699.395 | 118.733.267 | 2.606.986 | 616.597 |
In merito ai debiti verso banche ed enti finanziari, data la disponibilità a vista degli importi e la natura delle controparti, si è ritenuto il fair value in linea con il rispettivo valore contabile e convenzionalmente classificabile come “Livello 2”.Xxxxxxsi in prevalenza di rapporti di conto corrente intrattenuti presso istituti di credito e operazioni di prestito titoli su titoli di capitale. I finanziamenti comprendono le linee di credito e finanziamenti con istituti di credito. Gli altri debiti sono relativi a operazioni di negoziazione in attesa di perfezionamento. Per quanto concerne i debiti verso clientela trattasi prevalentemente di valori con scadenza nel breve periodo il cui valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approsimazione del fair value e convenzionalmente sono stati classificati a livello 3. Si informa che non sono presenti debiti verso promotori finanziari nè debiti subordinati.
Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 20
2.1 Composizione delle "Passività finanziarie di negoziazione" | ||||||||||
Passività | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | ||||||||
Fair value | Fair value | |||||||||
L1 | X0 | X0 | XX | XX | X0 | X0 | X0 | FV | VN | |
A. Passività per cassa | ||||||||||
1. Debiti | ||||||||||
2. Titoli di debito | 1.302 | 1.302 | - | - | - | - | ||||
- Obbligazioni | ||||||||||
-strutturate | ||||||||||
-altre obbligazioni | 1.302 | 1.302 | - | |||||||
- Altri titoli | 23.850.146 | 134.727 | 23.984.873 | 5.403.112 | 18.318.430 | 137.091 | 18.455.521 | 13.355.142 | ||
-strutturati | ||||||||||
-altri | 23.850.146 | 134.727 | 23.984.873 | 5.403.112 | 18.318.430 | 137.091 | 18.455.521 | 13.355.142 | ||
Totale A | 23.851.448 | - | 134.727 | 23.986.175 | 5.403.112 | 18.318.430 | - | 137.091 | 18.455.521 | 13.355.142 |
B. Strumenti derivati | - | - | ||||||||
1. Derivati finanziari | 61.123.360 | 8.452.005 | 69.575.365 | 782.747.512 | 55.824.757 | 441.287 | 56.266.044 | 1.410.857.339 | ||
- di negoziazione | 61.123.360 | 8.452.005 | 69.575.365 | 782.747.512 | 55.824.757 | 441.287 | 56.266.044 | 1.410.857.339 | ||
-connessi con la fair value option | ||||||||||
- altri | ||||||||||
2. Derivati creditizi | ||||||||||
- di negoziazione | ||||||||||
-connessi con la fair value option | ||||||||||
- altri | ||||||||||
Totale B | 61.123.360 | 8.452.005 | - | 69.575.365 | 782.747.512 | 55.824.757 | 441.287 | - | 56.266.044 | 1.410.857.339 |
Totale A+B | 84.974.808 | 8.452.005 | 134.727 | 93.561.540 | 788.150.624 | 74.143.187 | 441.287 | 137.091 | 74.721.565 | 1.424.212.481 |
FV* = Fair Value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione VN = Valore nominale/nozionale
Tutti gli strumenti finanziari iscritti tra le passività finanziarie per la negoziazione sono valorizzati al loro fair value .
Nella sottovoce "Altri titoli" sono iscritte le vendite di titoli di capitale supportate dal diritto a ricevere tali titoli tramite contratti di prestito titoli. Si informa che non sono presenti passività finanziarie subordinate o strutturate.
2.4 Passività finanziarie di negoziazione: strumenti finanziari derivati
Attività sottostanti/Tipologie derivati | Totale 31/12/2019 | Totale 31/12/2018 | ||||||
Over the counter | Mercati organizzati | Over the counter | Mercati organizzati | |||||
Controparti centrali | Senza controparti centrali | Controparti centrali | Senza controparti centrali | |||||
Con accordi di compensazione | Senza accordi di compensazione | Con accordi di compensazione | Senza accordi di compensazi one | |||||
7. Titoli di debito e tassi di interesse | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
8. Titoli di capitale e indici azionari | ||||||||
−Valore nozionale | 53.619.109 | 729.128.402 | 12.375.000 | 1.398.482.339 | ||||
−Fair value | 8.452.005 | 61.123.359 | 441.287 | 55.824.757 | ||||
9. Valute e oro | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
10. Crediti | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
11. Merci | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
12. Altri | ||||||||
−Valore nozionale | ||||||||
−Fair value | ||||||||
Totale | - | - | 8.452.005 | 61.123.359 | - | 441.287 | - | 55.824.757 |
La voce "Titoli di capitale e indici azionari" è valorizzata per un fair value di Euro 8.452.005, a fronte di un valore nozionale pari a Euro 53.619.109, e fa interamente riferimento a opzioni call e put su azioni.
Sezione 6 - Passività fiscali - Voce 60
Si veda sezione 10 dell'attivo
Sezione 8 - Altre passività - Voce 80
8.1 Composizione della voce "Altre passività"
31 12 2020 | 31 12 2019 | |
Debiti tributari verso l'Erario | 885.887 | 798.091 |
Debiti verso enti previdenziali | 551.710 | 565.820 |
Debiti verso il personale e collaboratori | 10.154.011 | 7.215.634 |
Debiti verso fornitori | 389.520 | 834.738 |
Debiti per fatture da ricevere | 355.336 | 395.405 |
Risconti passivi non riconducibili a voce propria | 1.185.961 | 1.035.981 |
Debiti fiscalità estera | 51.050 | 59.365 |
Altri debiti | 369.462 | 426.755 |
Totale | 13.942.937 | 11.331.789 |
Le “altre passività” sono costituite prevalentemente dai debiti verso personale e comprendono l'importo certo del bonus di competenza 2020 da liquidarsi negli anni successivi, da risconti passivi su ricavi che hanno già avuto manifestazione finanziaria ma sono di competenza, in tutto o in parte, dell’esercizio successivo, debiti verso fornitori per fatture già ricevute, stanziamenti per competenza di fatture non ancora ricevute dai fornitori alla data di chiusura del bilancio, debiti verso Erario ed enti previdenziali, principalmente per ritenute IRPEF e contributi INPS relativi al personale dipendente.
Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90
9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
Totale 31 12 2020 | Totale 31 12 2019 | |
X. Xxxxxxxxx iniziali | 30.603 | 30.778 |
B Aumenti | 24.449 | 449 |
B.1 Accantonamento dell'esercizio | ||
B.2 Altre variazioni in aumento | ||
C Diminuzioni | (27) | (624) |
C.1 Liquidazioni effettuate | ||
C.2 Altre variazioni in diminuzione | ||
D. Esistenze finali | 55.025 | 30.603 |
A partire dall' 1 gennaio 2007 con la Legge Finanziaria 2007 e relativi decreti attuativi i nuovi flussi di TFR possono essere indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche complementari oppure mantenuti in azienda (nel qual caso quest’ultima verserà i contributi TFR ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS). I flussi destinati alla previdenza complementare non transitano dal fondo TFR. Le variazioni intervenute si riferiscono alle liquidazioni effettuate durante l'esercizio del TFR rimasto in azienda.
Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100
10.1 Composizione dei "Fondi per rischi e oneri"
Totale 31 12 2020 | Totale 31 12 2019 | |
1. Impegni e garanzie rilasciate | ||
2. Fondi di quiescenza aziendali | ||
3. Altri fondi per rischi ed oneri | 701.234 | 1.405.171 |
3.1 controversie legali e fiscali | ||
3.2 oneri per il personale | 0 | 280.171 |
3.3 altri | 701.234 | 1.125.000 |
Totale | 701.234 | 1.405.171 |
La voce accoglie principalmente stanziamenti per oneri potenziali connessi a contenziosi in essere con controparti terze ovvero con ex-dipendenti.
10.2 "Fondi di quiescenza aziendale" e "Altri fondi per richi e oneri": variazioni annue
Fondi di quiescenza | Altri fondi per rischi ed oneri | Totale | |
X. Xxxxxxxxx iniziali | 280.171 | 1.125.000 | 1.405.171 |
B. Aumenti | 108.861 | 100.000 | |
B.1 Accantonamento dell'esercizio | 208.861 | ||
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo | 0 | ||
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | ||
B.4 Altre variazioni in aumento | 0 | ||
C. Diminuzioni | (389.032) | (523.766) | (912.798) |
C.1 Utilizzo dell'esercizio | |||
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | |||
C.3 Altre variazioni in diminuzione | |||
D. Rimanenze finali | 0 | 701.234 | 701.234 |
Sezione 11 - Patrimonio - Voci 110, 120, 130, 140, 150 e 160
11.1 Composizione della voce 110 "Capitale"
31 12 2020 | |||||
Importo | n. azioni | Valore nominal e unitario | posseduto da | ||
% | nominativo | ||||
1, Capitale | 3.290.500 | 3.290.500 | 1 | 100% | |
1.1.Azioni ordinarie | |||||
Azioni Ordinarie | |||||
Totale capitale | 3.290.500 | 3.290.500 | 100,00% |
Il capitale sottoscritto è costituito da 3.290.500 azioni ordinarie da nominali Euro 1,00 e risulta interamente versato.
11.2 Composizione della voce 120 "Azioni Proprie"
Voci/Valori | 31 12 2020 | ||
n. azioni | Valore unitario | Importo | |
1. Azioni proprie | 63.941 | 21,77 | 1.392.192 |
1.1 Azioni ordinarie | |||
Totale capitale | 63.941 | 1.392.192 |
Patrimonio del gruppo - Voci 120, 160 e 170
15.1 Patrimonio del gruppo: composizione
Voci/Valori | 31 12 2020 | 31 12 2019 |
1. Capitale | 3.290.500 | 3.290.500 |
2. Sovrapprezzi di emissione | 0 | 0 |
3. Riserve | ||
a) di utili | 47.446.238 | 47.697.137 |
b) altre | 12.866.095 | 12.866.095 |
4. (Azioni proprie) | (1.392.192) | (1.392.192) |
a) capogruppo | (1.392.192) | (1.392.192) |
b) controllate | 0 | |
5. Riserve da valutazione | 0 | 0 |
6. Strumenti di capitale | 0 | |
7. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza del gruppo | 7.752.586 | 5.343.256 |
Totale | 69.963.227 | 67.804.796 |
Patrimonio di pertinenza di terzi - Voce 180
12.1 Composizione del "Patrimonio di pertinenza di terzi"
Voci/Valori | Totale | Totale |
31 12 2020 | 31 12 2019 | |
1) Capitale | 6.499.802 | 6.499.802 |
2) Azioni proprie | (1.374.504) | (1.374.504) |
3) Strumenti di capitale | ||
4) Sovrapprezzi di emissione | 2.395.546 | 2.395.546 |
5) Riserve | 2.100.510 | 1.964.728 |
6) Riserve da valutazione | ||
7) Utile (Perdita) dell'esercizio | 1.301.316 | 855.440 |
Totale | 10.922.670 | 10.341.012 |
La voce "azioni proprie" comprende le azioni riacquistate, per la quota computabile ai terzi in base agli equity ratio specifici.
PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2020 | ||||
Intermonte Holding | Intermonte SIM | elisione e aggiustamenti da consolidamento | Totale 31/12/2020 | |
Capitale: | 3.290.500 | 45.950.000 | (45.950.000) | 3.290.500 |
Sovrapprezzi di emissione | 16.935.184 | (16.935.184) | - | |
Riserve: | ||||
a) di utili | 30.024.332 | 14.849.441 | 2.572.465 | 47.446.238 |
b) altre | 12.866.095 | - | 12.866.095 | |
Riserve da Valutazione: | - | |||
Strumenti di capitale | ||||
Acconto su dividendi | - | |||
Azioni proprie | (1.392.192) | (9.716.982) | 9.716.982 | (1.392.192) |
Utile (Perdita) di esercizio | 4.284.975 | 9.199.585 | (5.731.974) | 7.752.586 |
TOTALE | 49.073.710 | 77.217.228 | (56.327.711) | 69.963.227 |
INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO |
Sezione 1 - Risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 10
1.1 Composizione del "Risultato netto dell'attività di negoziazione"
Voci\Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da negoziazione | Minusvalenze | Perdite da negoziazione | Risultato netto |
1. Attività finanziarie di negoziazione | |||||
1.1 Titoli di debito | 750.978 | 3.827.338 | (440.528) | (808.184) | 3.329.604 |
1.2 Titoli di capitale e quote di O.I.C.R. | 5.432.981 | 17.371.156 | (2.507.560) | (24.288.033) | (3.991.456) |
1.3 Altre attività | 37.907 | 332.092 | 369.999 | ||
2. Passività finanziarie di negoziazione | |||||
2.1 Titoli di debito | |||||
2.2 Debiti | |||||
2.3 Altre passività | |||||
3. Attività e passività finanziarie: | (168.050) | (168.050) | |||
differenze di cambio | |||||
4. Derivati finanziari | 23.810.002 | 122.419.321 | (31.809.448) | (100.161.499) | 14.258.376 |
- Su titoli di debito e tassi di interesse | |||||
- Su titoli di capitale e indici azionari | |||||
- Su valute e oro | |||||
- Altri | |||||
5. Derivati su crediti | |||||
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option | |||||
Totale | 30.031.868 | 143.949.907 | (34.757.536) | (125.425.766) | 13.798.473 |
Non sono presenti svalutazioni o perdite da negoziazione riconducibili alle attività di evidente scarsa qualità creditizia del debitore (emittente o controparte).
LS'aemzimoonntear5e s-i Crifeormiscme aisllesieosnpois-iziVonoi cvier5so0"egru6p0pi di clienti" opportunamente ponderate secondo le vigenti istruzioni di
5.1 Composizioni delle "Commissioni attive"
Dettaglio | Totale 31 12 2020 | Totale 31 12 2019 |
1. Negoziazione per conto proprio | ||
2. Esecuzione di ordini per conto dei clienti | 15.305.638 | 14.026.507 |
3. Collocamento e distribuzione | ||
- di titoli | 366.290 | 911.916 |
- di servizi di terzi | ||
- gestioni di portafogli | ||
- gestioni collettive | 41.207 | |
- prodotti assicurativi | ||
- altri | ||
4. Gestione di patrimonii | ||
- propria | ||
- delegata da terzi | 759.855 | 262.746 |
5. Ricezione e trasmissioni di ordini | 9.946 | 88.330 |
6. Consulenza in materia di investimenti | 4.856.903 | 5.096.386 |
7. Consulenza in materia di struttura finanziaria | 6.838.892 | 5.502.144 |
8. Gestione di sistemi multeraterali di negoziazione | ||
9. Custodia e amministrazione | 430 | |
10. Negoziazione di valute | ||
11. Altri servizi | 1.744 | 2.066 |
Totale | 28.139.698 | 25.931.302 |
Le commissioni attive dell'esercizio derivano in prevalenza dalla attività di negoziazione per conto della clientela.
5.2 Composizioni delle "Commissioni passive"
Dettaglio | Totale 31 12 2020 | Totale 31 12 2019 |
1. Negoziazione per conto proprio | (108.567) | (136.495) |
2. Esecuzione di ordini per conto dei clienti | (2.139.458) | (1.661.211) |
3. Collocamento e distribuzione | ||
- di titoli | (19.278) | (81.128) |
- di servizi di terzi | ||
- gestioni di portafogli | ||
- altri | ||
4. Gestione di patrimonii | ||
- propria | ||
- delegata da terzi | (15.558) | (52.404) |
5. Raccolta ordini | (250) | (6.966) |
6. Consulenza in materia di investimenti | (4.635) | (4.795) |
7. Custodia e amministrazione | ||
8. Altri servizi | (89.609) | (124.792) |
Totale | (2.377.355) | (2.067.791) |
Sezione 6 - Interessi - Voci 70 e 80
6.1 Composizione degli "Interessi attivi e proventi assimilati"
Voci/Forme tecniche | Titoli di debito | Finanziamenti | Altre operazioni | Totale | Totale |
31 12 2020 | 31 12 2019 | ||||
1. Att. fin. valutate al f.v. con impatto a conto economico: | 466.794 | - | - | 466.794 | 1.299.802 |
1.1 Att. Fin. detenute per per la negoziazione | 466.794 | - | - | 466.794 | 1.299.802 |
1.2 Att. Fin. designate al f.v. | |||||
1.3 Att. Fin. Obbligatoriamente valutate al f.v. | |||||
2. Att. fin. Valutate al f.v. con impatto sulla redditività complessiva | |||||
3. Att. fin. Valutate al costo ammortizzato: | - | - | 82.339 | 82.339 | 96.926 |
3.1. Crediti verso banche | 8.883 | 8.883 | 38.727 | ||
3.2 Crediti verso società finanziarie | 73.456 | 73.456 | 34.509 | ||
3.3. Crediti verso clientela | - | 23.690 | |||
4. Derivati di copertura | - | - | - | ||
5. Altre attività | 22.911 | 22.911 | |||
6. Passività finanziarie | |||||
Totale | 466.794 | - | 105.250 | 572.044 | 1.396.728 |
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired |
La voce include principalmente interessi attivi su titioli obbligazionari detenuti per la negoziazione. Non risultano in essere interessi attivi su attività finanziarie impaired.
6.4 Composizione della voce 80 "Interessi passivi e oneri assimilati"
Voci/Forme tecniche | Pronti contro termine | Altri Finanziamenti | Titoli | Altre operazioni | Totale | Totale |
31 12 2020 | 31 12 2019 | |||||
1. Pass.fin. valutate al costo ammortizzato | (702.459) | - | (184.527) | (209.700) | (1.096.686) | (1.666.348) |
1.1. Verso banche | (702.459) | (184.527) | (209.700) | (1.096.686) | (1.666.348) | |
1.2 Verso società finanziarie | 0 | 0 | ||||
1.3. Verso clientela | 0 | 0 | ||||
1.4. Titoli in circolazione | ||||||
2. Pass. fin. di negoziazione | 0 | |||||
3. Pass. fin. designate al fair value | ||||||
4. Altre passività | (421.426) | (421.426) | (475.084) | |||
5. Derivati di copertura | ||||||
6. attività finanziarie | 0 | |||||
Totale | (702.459) | - | (184.527) | (631.126) | (1.518.112) | (2.141.432) |
La voce include principalmente interessi passivi derivanti in prevalenza da operazioni di prestito titoli.
Sezione 7 - Dividendi e proventi simili - Voce 90
7.1 Composizione dei "Dividendi e proventi simili"
Voci / Proventi | Totale | Totale | ||
31 12 2020 | 31 12 2019 | |||
Dividendi | Proventi da quote di O.I.C.R. | Dividendi | Proventi da quote di O.I.C.R. | |
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 2.970.899 | 7.472.812 | ||
2. Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | ||||
3. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | ||||
4. Partecipazioni | ||||
Totale | 2.970.899 | 7.472.812 |
I dividendi si riferiscono in prevalenza a quanto di competenza per l'esercizio 2020 in relazione ai titoli di proprietà in portafoglio.
Ai sensi del paragrafo 11A, lettera D dell'IFRS7, come stabilito da normativa, i dividendi relativi agli investimenti eliminati nell'esercizio risultano essere Euro 145.937 e quelli relativi agli investimenti posseduti alla data di chiusura dell'esercizio risultano essere Euro 2.824.961.
Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - Voce 120
8.1 Composizione delle "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"
Voci/Rettifiche | Rettifiche di valore | Riprese di valore | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | ||||
Primo stadio | Secondo stadio | Terzo Stadio | Primo e secondo stadio | Terzo stadio | ||||
Write-off | Altre | |||||||
1. Xxxxxx di debito | (337.482) | (337.482) | (183.814) | |||||
2. Finanziamenti | ||||||||
Totale | (337.482) | 0 | (337.482) | (183.814) |
Le rettifiche di valore effettuate nell'esercizio si riferiscono a svalutazioni di crediti verso clientela del settore Corporate.
Sezione 9 - Spese amministrative - Voce 140
9.1 Composizione della voce 140a "Spese per il personale"
Tipologia di spesa / Settori | Totale31/12/2020 | Totale 31/12/2019 |
1. Personale dipendente | ||
a) xxxxxx e stipendi | (15.488.906) | (12.118.664) |
b) oneri sociali | (2.388.914) | (2.365.063) |
c) indennità di fine rapporto | (475.019) | (456.390) |
d) spese previdenziali | ||
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale | ||
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili | ||
- a contribuzione definita | ||
- a benefici definiti | ||
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: | ||
- a contribuzione definita | ||
- a benefici definiti | ||
h) altre spese | (465.764) | (269.341) |
2. Altro personale in attività | (52.150) | (57.759) |
3. Amministratori e sindaci | (857.493) | (742.761) |
4. Personale collocato a riposo | ||
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende | ||
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società | ||
Totale | (19.728.246) | (16.009.978) |
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
ANNO 2020 | ANNO 2019 | |
dirigenti | 17 | 19 |
quadri direttivi | 56 | 58 |
restante personale | 53 | 54 |
totale | 126 | 131 |
Il numero medio dei dipendenti è stato calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero dei mesi lavorati sull’anno.
9.3 Composizione della voce 140b "Altre spese amministrative" | ||
Voci/Valori | 31 12 2020 | 31 12 2019 |
Compensi a professionisti esterni | (681.477) | (936.137) |
Contratto | 0 | |
Imposte indirette e tasse | (81.602) | (170.881) |
Affitti immobili e spese condominiali | (123.175) | (281.227) |
Appalto pulizie locali | (45.000) | (45.004) |
Spese energetiche | (60.548) | (68.794) |
Spese telefoniche | (49.775) | (57.367) |
Premi di assicurazioni | (54.895) | (59.378) |
Materiali per ufficio | (32.295) | (59.231) |
Abbonamenti ed acquisto pubblicazioni | (19.231) | (29.369) |
Spese rappresentanza e omaggi superiori a 50 Euro | (248.745) | (518.787) |
Oneri per viaggi e missioni | (30.511) | (180.721) |
Spese per pubblicità e pubblicazioni | (8.784) | (14.428) |
Contributi associazioni di categoria | (197.930) | (245.295) |
Manutenzione mobili e impianti | (111.962) | (123.636) |
Servizi informativi | (2.455.507) | (2.765.994) |
Spese accesso al mercato | (3.606.477) | (3.750.867) |
Altre spese hardware e software | (485.207) | (458.080) |
Altre | (49.537) | (34.434) |
Totale | (8.342.658) | (9.799.630) |
Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Voce 150
10.1 Composizione della voce 150 "Accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri"
Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | |
Accantonamento Fondo Rischi | (100.000) | (625.000) |
Totale | (100.000) | (625.000) |
L'accantonamento è riconducibile ad una stima relativa alle spese per controversie legali.
Sezione 11 - Rettifiche di valore nette su attività materiali - Voce 160
11.1 Composizione delle "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali" | ||||
Voci/Rettifiche e riprese di valore | Ammortamento | Rettifiche di valore per deterioramento | Riprese di valore | Risultato netto |
31 12 2020 | ||||
1 Di proprietà | ||||
- Ad uso funzionale | (209.615) | (209.615) | ||
- Per investimento | (711.976) | (711.976) | ||
2 Acquisite in leasing finanziario | ||||
- Ad uso funzionale | 0 | |||
- Per investimento | ||||
Totale | (921.591) | (921.591) |
Le immobilizzazioni materiali sono ammortizzate in funzione dell'effettivo deperimento tecnico-economico.
Non è stato necessario apportare svalutazioni agli asset di proprietà iscritti in bilancio dal momento che non sono stati identificati indicatori di impairment.
Sezione 12 - Rettifiche di valore nette su attività immateriali - Voce 170
12.1 Composizione delle "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali"
Voci/Rettifiche e riprese di valore | Ammortamento (a) | Rettifiche di valore per deterioramento (b) | Riprese di valore ( c ) | Risultato netto |
31 12 2020 | ||||
1. Avviamento | (85.781) | 0 | 0 | |
2. Attività immateriali | ||||
2.1 Di proprietà | ||||
- Generate internamente | (85.781) | |||
- Altre | ||||
2.2 Acquisite in leasing finanziario | ||||
Totale | (85.781) | 0 | (85.781) |
Le immobilizzazioni immateriali sono ammortizzate in funzione dell'effettivo deperimento tecnico-economico.
Non è stato necessario apportare svalutazioni agli asset di proprietà iscritti in bilancio dal momento che non sono stati identificati indicatori di impairment ai sensi dello IAS 36.
13.1 Composizione degli "Altri proventi e oneri di gestione" | ||
Altri proventi | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 |
Altri ricavi | 466.111 | 242.410 |
Totale | 466.111 | 242.410 |
Altri oneri | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 |
Spese e commissioni bancarie | (325.694) | (182.513) |
Altri oneri | (67.802) | (65.478) |
Totale | (393.496) | (247.991) |
Sezione 14 - Utile (perdite) delle partecipazioni - Voce 200 | ||
14.1 "Composizione degli utili(perdite) delle partecipazioni | ||
Voci | Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 |
1. Proventi | 81.413 | - |
1.1 Rivalutazioni | ||
1.2 Utili da cessione | ||
1.3 Riprese di valore | ||
1.4 Altri proventi | 81.413 | - |
2. Oneri | 0 | |
2.1 Svalutazioni | ||
2.2 Perdite da cessione | ||
2.3 Rettifiche di valore da deterioramento | ||
2.4 Altri oneri | ||
Risultato netto | 81.413 | - |
Sezione 18 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - voce 250 | ||||||
18.1 Composizione delle " Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" | ||||||
Totale | Totale | |||||
31 12 2020 | 31 12 2019 | |||||
IRES | IRAP | ALTRE | IRES | IRAP | ALTRE | |
1. Imposte correnti | (3.022.872) | (90.662) | (1.884.829) | 0 | (20.990) | |
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi | (7.488) | |||||
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio | ||||||
3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio | ||||||
per crediti d'imposta di cui alla legge 214/2011 | ||||||
4. Variazione delle imposte anticipate | 40.592 | (62.674) | ||||
5. Variazione delle imposte differite | (97.073) | (70.944) | ||||
(3.079.353) | (90.662) | 0 | (2.025.935) | 0 | (20.990) | |
7. Imposte di competenza dell'esercizio | (3.170.015) | (2.046.925) | ||||
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio | ||||||
Voci/Valori | 31 12 2020 | |||||
(A) Utili (Perdite) al lordo delle imposte dall'operatività corrente | 9.053.902 | |||||
(B) Utili (Perdite) al lordo delle imposte delle attività non correnti in via di dismissione | ||||||
(A+B) Xxxxx (Perdite) al lordo delle imposte | 9.053.902 | |||||
Aliquota fiscale corrente IRES (%) | 24,0% | |||||
Onere fiscale teorico | - 2.172.936 | |||||
IRAP | - | |||||
Differenze permanenti | - 997.079 | |||||
Svalutazioni/riprese di valore di attività per imposte anticipate e attività per imposte anticipate precedentemente non iscritte | ||||||
Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi | 0 | |||||
Altro | ||||||
Imposte sul reddito dell'esercizio | - 3.170.015 | |||||
di cui: | - 3.170.015 | |||||
Imposte sul reddito dell'esercizio dall'operatività corrente | ||||||
Imposte sul reddito dell'esercizio delle attività non correnti in via di dismissione |
ALTRE INFORMAZIONI |
A. Attività di negoziazione in conto proprio | ||
A.1 Attività di negoziazione in conto proprio | ||
Controvalore | ||
Operazioni con controparti del gruppo | Operazioni con altre controparti | |
A - Acquisti nell'esercizio | ||
A1. Titoli di debito | ||
A2. Titoli di capitale | 7.669.726 | |
A3. Quote di O.I.C.R. | 92.647 | |
A4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | 1.103.162.217 | |
- derivati creditizi | ||
B - Vendite nell'esercizio | ||
B1. Titoli di debito | ||
B2. Titoli di capitale | 7.627.281 | |
B3. Quote di O.I.C.R. | 92.454 | |
B4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | 989.733.187 | |
- derivati creditizi | ||
B. Attività di esecuzione di ordini per conto dei clienti | ||
B.1 Attività di esecuzione di ordini per conto dei clienti | ||
Controvalore | ||
Operazioni con controparti del gruppo | Operazioni con altre controparti | |
A - Acquisti nell'esercizio | ||
A1. Titoli di debito | 6.995.239.164 | |
A2. Titoli di capitale | 9.081.497.838 | |
A3. Quote di O.I.C.R. | 3.967.545.821 | |
A4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | 6.157.198.635 | |
- derivati creditizi | ||
B - Vendite nell'esercizio | ||
B1. Xxxxxx di debito | 5.953.395.562 | |
B2. Titoli di capitale | 8.673.822.689 | |
B3. Quote di O.I.C.R. | 3.262.167.883 | |
B4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | 6.098.060.305 | |
- derivati creditizi |
C. Attività di gestione di portafogli
C.1 Valore complessivo delle gestioni di portafoglio
Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | |||
Gestione proprie | Gestioni ricevute in delega | Gestione proprie | Gestioni ricevute in delega | |
1. Titoli di debito | 10.650.169 | 8.190.563 | ||
di cui titoli di stato | 3.587.010 | 3.268.700 | ||
2. Titoli di capitale | 30.662.193 | 30.722.407 | ||
3. Quote di O.I.C.R. | ||||
4. Strumenti derivati | ||||
- derivati finanziari | 1.650 | |||
- derivati creditizi | ||||
5.Altre attività | ||||
6. Passività | ||||
Totale Portafofogli gestiti | - | 41.312.362 | - | 38.912.970 |
C.2 Gestioni proprie e ricevute in delega : operatività nell'esercizio
Controvalore | |||
Gestione proprie | Gestioni ricevute in delega | Operazioni con la SIM | |
A. Gestioni proprie | |||
A.1 Acquisti nell'esercizio | |||
A.2 Vendite nell'esercizio | |||
B. Gestioni ricevute in delega | |||
B.1 Acquisti nell'esercizio | 30.646.542 | ||
B.2 Vendite nell'esercizio | 27.512.157 |
C.3 Gestioni proprie : raccolta netta e numero contratti
Totale 31/12/2020 | Totale 31/12/2019 | |
Raccolta nell'esercizio | ||
Rimborsi nell'esercizio | ||
Numero di contratti |
D.1 Collocamento con e senza garanzia | ||
Controvalore | Totale | Totale |
2020 | 2019 | |
1. Xxxxxx collocati con garanzia: | ||
1.1 Titoli strutturati | ||
- a valere su operazioni curate da società del gruppo | ||
- a valere su altre operazioni | ||
1.2 Altri titoli | ||
- a valere su operazioni curate da società del gruppo | ||
- a valere su altre operazioni | ||
Totale titoli collocati con garanzia (A) | - | - |
2. Titoli collocati senza garanzia: | 28.485.300 | |
2.1 Titoli strutturati | ||
- a valere su operazioni curate da società del gruppo | ||
- a valere su altre operazioni | ||
2.2 Altri titoli | ||
- a valere su operazioni curate da società del gruppo | ||
- a valere su altre operazioni | ||
Totale titoli collocati senza garanzia (B) | - | 28.485.300 |
Totale titoli collocati (A+B) | - | 28.485.300 |
E. Attività di ricezione e trasmissione ordini
E.1 Attività di ricezione e trasmissione ordini
Controvalore | ||
Operazioni con controparti del gruppo | Operazioni con altre controparti | |
A - Ordini acquisti intermediati nell'esercizio | ||
A1. Titoli di debito | 8.360.465 | |
A2. Titoli di capitale | 1.708.459 | |
A3. Quote di O.I.C.R. | ||
A4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | ||
- derivati creditizi | ||
A5.Altro | ||
B - Ordini di vendita intermediati nell'esercizio | ||
B1. Titoli di debito | 11.150.608 | |
B2. Titoli di capitale | 10.133.079 | |
B3. Quote di O.I.C.R. | ||
B4. Strumenti derivati | ||
- derivati finanziari | ||
- derivati creditizi | ||
B5.Altro |
Nel corso dell'esercizio 2018 non sono state effettuate operazioni con controparti di gruppo, similmente a quanto accaduto nel precedente esercizio
F. Consulenza in materia di:
Controvalore | |
Attività di consulenza corporate | 6.838.892 |
Informativa e analisi finanziaria online istituzionali | 1.019.525 |
Informativa e analisi finanziaria online retail | 284.517 |
Consulenza strumentale | 2.292.728 |
Consulenza alla gestione | 1.260.133 |
Totale | 11.695.795 |
H. Custodia e amministrazione di strumenti finanziari | |
- titoli di terzi depositati presso terzi | 191.737.059 |
- titoli di proprieta' depositati presso terzi | 80.705.548 |
- di cui | |
titoli di stato | 3.772.851 |
obbligazioni | 4.978.367 |
azioni e quote | 71.212.959 |
altri | 741.371 |
L. Impegni | |
La società non ha nessun impegno. |
SEZIONE 2 - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
PREMESSA
Nella società esistono una funzione di risk-management che applica controlli di secondo livello all’attività aziendale e una funzione di revisione interna che applica i controlli di terzo livello. Entrambe le funzioni sono indipendenti l’una dall’altra e rispondono al Consiglio di Amministrazione societario. Verifiche sindacali sul loro operato vengono effettuate con cadenza almeno trimestrale.
Intermonte ha una cultura aziendale di “rischio contenuto”, trattandosi di una società di tipo cooperativo in cui il management è anche il principale azionista.
Il modello di business della società porta a identificare nel rischio di posizione e nel rischio di credito e controparte i principali rischi aziendali.
Il primo rischio deriva dal fatto che il gruppo, attraverso la propria controllata Intermonte Sim, gestisce in conto proprio parte del proprio patrimonio ed è dal 2013 market maker su IDEM. Questo ha comportato un aumento della rischiosità delle posizioni in derivati, con un modesto aumento del rischio complessivo del portafoglio di negoziazione.
Il secondo rischio deriva dall’attività principale di Intermonte Sim come intermediario sui mercati italiani, principalmente il mercato azionario (MTA) e dall’attività di negoziazione in conto proprio di derivati OTC fatti con la propria clientela.
La funzione di Risk Management giornalmente monitora la situazione di rischiosità del portafoglio di negoziazione e l’affidamento della clientela e delle controparti con cui Intermonte lavora, comunicando all’organo decisionale aziendale (Comitato Esecutivo) le situazioni di eventuali superamenti dei limiti vigenti. Le decisioni in merito sono responsabilità del comitato, il quale comprende i principali membri del comitato direttivo di Intermonte Sim. Idonee procedure aziendali sono state redatte a riguardo, riepilogando tutti i limiti in essere e tutti i poteri spettanti al comitato.
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