SOLVENCY AND FINANCIAL CONDITION REPORT 2021
CA Assicurazioni SFCR
SOLVENCY AND FINANCIAL CONDITION REPORT 2021
RELAZIONE SULLA SOLVIBILITÀ E LA CONDIZIONE FINANZIARIA
CA Assicurazioni
SFCR 2021
1
Riepilogo
SOMMARIO 4
A. Attività e risultati 6
A.1 Attività 6
A.1.1 Gruppo 6
A.1.2 Panoramica generale 6
A.2 Risultati di sottoscrizione 8
A.3 Risultati di investimento 9
A.4 Risultati di altre attività 10
A.5 Altre Informazioni 10
B. Sistema di governance 11
B.1 Informazioni generali sul sistema di governance 11
B.1.1 Ruoli responsabilità e mission degli attori della governance 11
B.1.2 Cambiamenti importanti nel sistema di governance nel periodo di riferimento 15
B.1.3 Informazioni relative alla Politica di remunerazione 15
B.2 Requisiti di professionalità e onorabilità 19
B.2.1 Requisiti di professionalità e onorabilità regolamentare 19
B.2.2 Processo di valutazione e documentazione dei requisiti di professionalità e onorabilità 20
B.3 Sistema di Gestione dei Rischi inclusa la valutazione interna del rischio e della solvibilità (ORSA) 21
B.3.1 Sistema di Gestione dei Rischi 21
B.3.2 Processo ORSA (Valutazione interna del rischio e della solvibilità) 21
B.4 Sistema di Controllo Interno 22
B.5 Funzione Internal Audit 24
B.6 Funzione Attuariale 25
B.7 Esternalizzazioni 25
B.7.1 Principi generali e obiettivi della Politica di esternalizzazione 25
B.7.2 Attività essenziali o importanti esternalizzate 25
C. Profilo di rischio 26
X.0 Xxxxxxxxxxxx 00
X.0 Xxxxxxx di sottoscrizione 27
C.2.1 Esposizione al rischio di sottoscrizione 27
C.2.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio 27
C.2.3 Concentrazione 27
C.2.4 Sensibilità al rischio 28
C.3 Rischio di mercato 29
C.3.1 Esposizione al rischio di mercato 29
Il rischio di concentrazione è collegato soprattutto al look-through dei fondi comuni monetari e corporate e alle esposizioni di tipo diretto, riflettendo la politica di diversificazione dell’esposizione verso gli emittenti attuata dalla Compagnia, osservando i limiti di concentrazione 29
C.3.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio 29
C.3.3 Concentrazione 30
C.3.4 Sensibilità al rischio 30
C.4 Rischio di controparte 31
C.4.1 Esposizione al rischio di controparte 31
C.4.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio 31
C.4.3 Concentrazione 31
C.4.4 Sensibilità al rischio 31
C.5 Rischio di liquidità 32
C.5.1 Esposizione al rischio di liquidità 32
C.5.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio 32
C.5.3 Sensibilità al rischio 32
C.6 Rischio operativo 33
C.6.1 Esposizione al rischio operativo 33
C.6.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio 33
C.6.3 Sensibilità al rischio 34
C.7 Altri rischi sostanziali 34
C.7.1 Esposizione ad altri rischi sostanziali 34
C.7.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio 34
D. Valutazione ai fini di solvibilità 35
D.1 Introduzione 35
D.1.1 Transazioni in valuta estera 35
D.1.2 Compensazione tra attività e passività 35
D.1.3 Utilizzo di stime e di expert judgement 35
D.2 Attivi 36
D.2.1 Attivi immateriali e costi differiti 37
D.2.2 Immobili e beni materiali ad uso proprio 37
D.2.3 Strumenti finanziari 37
D.2.4 Riserve tecniche cedute 38
D.2.5 Imposte differite 38
D.2.6 Tesoreria ed equivalenti di liquidità 39
D.3 Riserve Tecniche 40
D.3.1 Sintesi delle riserve tecniche 40
D.3.2 Principi di valutazione 40
D.3.3 Segmentazione 40
D.3.4 Rilevazione iniziale 41
D.3.5 Principi generali di valutazione 41
D.3.6 Risk Margin 42
D.3.7 Valutazione delle cessioni 42
D.4 Passività diverse dalle riserve tecniche 43
D.4.1 Accantonamenti e passività potenziali 43
D.4.2 Obbligazioni relative ai benefici per il personale 43
D.5 Metodi alternativi di valutazione 43
E. Gestione del capitale 44
E.1 Fondi propri 44
E.1.1 Politica di Gestione del Capitale 44
E.1.2 Fondi propri disponibili 44
E.1.3 Fondi propri ammissibili 46
E.2 Requisito Patrimoniale di Solvibilità e Requisito Patrimoniale Minimo 48
F. Annexes – QRTs 49
SOMMARIO
Nell’ambito dell’attuazione del regime Solvency II, e più in particolare nell'ambito del terzo Pilastro della direttiva, inerente l’informativa al pubblico, la Relazione sulla Solvibilità e la Condizione Finanziaria (abbreviata in “SFCR” o “la Relazione”) di Crédit Agricole Assicurazioni fornisce informazioni relative all’esercizio finanziario immediatamente precedente (ossia il 2021 per il presente documento).
Tale Relazione, insieme ai modelli di informativa quantitativa (QRT – “quantitative reporting templates”) riportati in appendice, fornisce una panoramica relativa alla Compagnia Crédit Agricole Assicurazioni in termini di: business, sistema di governance, profilo di rischio, valutazioni di bilancio e situazione di solvibilità. La Relazione è stata presentata al Comitato Rischi e Controlli Interni (ICRC) l’11 marzo 2022 ed è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Crédit Agricole Assicurazioni il 22 marzo 2022.
Attività e risultati
La Compagnia, attiva nel comparto danni in Italia, offre una gamma di prodotti comprendente principalmente assicurazione auto, assicurazione casa e protezione dei beni e della persona.
La Compagnia distribuisce i propri prodotti attraverso le Banche del Gruppo Crédit Agricole in Italia e attraverso l'intermediario Agos Ducato S.p.A. (anch’esso parte del Gruppo Crédit Agricole).
Nel 2021, i premi lordi di competenza di Crédit Agricole Assicurazioni ammontano a 100.872 migliaia di euro; la variazione in aumento rispetto l’anno precedente è del 14%, in particolare grazie alla crescita dei prodotti Protezione Casa e Infortuni distribuiti dalla rete CA Italia.
L’ammontare degli oneri relativi ai sinistri, pari a 27.332 migliaia di euro, registra un decremento del -17% rispetto al 2020. Con riferimento alla generazione corrente, si evidenzia un incremento del numero dei sinistri denunciati (11%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, inoltre sempre rispetto al 2020, si è verificato un numero maggiore di sinistri “gravi” (12 nel 2021 rispetto a 8 nel 2020, di cui 7 riferiti al prodotto Auto e 5 al prodotto Casa); questo trend è anche conseguenza delle minor restrizioni imposte alla circolazione a causa del Covid19 e della crescita del portafoglio e dunque dei rischi assicurati. Il maggior costo rispetto al 2020 sulla generazione corrente è stato più che compensato dal run-off sugli esercizi precedenti, sia per i sinistri gravi che attritional, restituendo un ottimo rapporto sinistri a premi del 33,2% in ulteriore miglioramento rispetto al 42,2% dell’anno precedente. Il rapporto “sinistri a premi” complessivo della Compagnia, al netto della riassicurazione, risulta in miglioramento, passando dal 38% nel 2020 al 33% nel 2021.
Considerando un asset allocation concentrata principalmente su strumenti obbligazionari / monetari e l’andamento del mercato, a fine dicembre, Crédit Agricole Assicurazioni registra una performance globale degli investimenti, calcolata secondo i principi contabili italiani, pari a 1.666 migliaia di euro, in aumento rispetto all’anno precedente (967 migliaia di euro) principalmente grazie a maggiori plusvalenze da realizzo.
Sistema di governance
Crédit Agricole Assicurazioni ha istituito un sistema di governance che consente una gestione sana e prudente del business, anche attraverso un’appropriata segregazione di ruoli.
Il Consiglio di Amministrazione definisce la strategia della Compagnia, in linea con il Gruppo Crédit Agricole Assurances, e monitora la sua implementazione. Esso è responsabile del rispetto dei requisiti previsti dalla Direttiva Solvency II. Il Consiglio di Amministrazione opera in connessione con l’Alta Direzione e le quattro Funzioni Fondamentali.
Il sistema di governance contribuisce alla realizzazione degli obiettivi strategici di Crédit Agricole Assicurazioni e garantisce un controllo efficace dei rischi considerando la loro natura, portata e complessità.
Più in dettaglio, il modello di Corporate Governance adottato dalla Compagnia è di tipo “tradizionale”, prevedendo quali organi societari il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e l’Assemblea Generale degli Azionisti.
La Compagnia istituisce al proprio interno specifici comitati incaricati di raccordare le proprie attività operative, nonché di migliorare le sinergie con Crédit Agricole Assurances, entità che esercita attività di direzione e coordinamento sulla Compagnia, con le altre società del Gruppo Crédit Agricole e con le Reti collocatrici.
I suddetti Comitati sono gli organi responsabili di migliorare l’efficienza gestionale ed i risultati aziendali complessivi, nonché di favorire l’integrazione dei flussi informativi tra i Responsabili delle diverse unità organizzative della Compagnia con quelli di Crédit Agricole Assurances, valorizzando sia la cultura del controllo interno che l’approccio integrato ai rischi d’impresa, conformemente ad un’impostazione risk-based.
Le Funzioni Fondamentali (Attuariale, Compliance, Internal Audit e Risk Management) supportano, attraverso le proprie competenze, il top management e il Consiglio di Amministrazione della Compagnia. Hanno l'autorità, le risorse e l'indipendenza operativa necessaria a garantire la realizzazione della propria missione.
Nel corso del 2021, in ottemperanza alla normativa regolamentare di riferimento (i.e., art. 30, comma 3 e comma 6 del CAP e art. 5, comma 2, lettera aa) e comma 7, del Regolamento IVASS n. 38/2018), il sistema di governo societario della Compagnia è stato sottoposto al riesame interno annuale. All’esito delle verifiche e delle analisi compiute dalla Compagnia, svolte con l’ausilio delle competenti Aree, Servizi e Funzioni aziendali, sono risultate confermate le considerazioni svolte nell’ambito del processo di autovalutazione condotto nel corso del 2020, ed è stata quindi confermata l’applicabilità alla Compagnia del modello di governo societario “semplificato”.
La Compagnia fa parte, dal 2019, del sottogruppo nazionale “Gruppo Crédit Agricole Assurances Italia”.
Il Sotto-Gruppo è composto da (a) Crédit Agricole Vita S.p.A. in qualità di capogruppo, e (b) la Società e Stelvio Agenzia Assicurativa S.p.A., quali società appartenenti al Sotto-Gruppo.
Crédit Agricole Vita S.p.A., in qualità di capogruppo, assume – anche in forza di apposita previsione statutaria – il ruolo di referente dell’IVASS per la vigilanza sul Sotto-Gruppo, essendo chiamata a (a) adottare nei confronti delle società appartenenti i provvedimenti necessari per attuare le disposizioni impartite dall’IVASS nell’esercizio dei relativi poteri di indirizzo e (b) richiedere alle società appartenenti al Sotto-Gruppo notizie, dati e situazioni rilevanti ai fini dell’adozione dei provvedimenti di attuazione delle disposizioni dell’IVASS.
Profilo di rischio
Secondo il profilo di business di Crédit Agricole Assicurazioni, nella cui offerta i prodotti auto hanno una significativa rilevanza, il principale rischio della Compagnia è il rischio di Sottoscrizione non-vita.
La Compagnia calcola il suo Requisito Patrimoniale di Solvibilità (SCR) utilizzando la formula standard con l’utilizzo dei parametri specifici di impresa (USP – “Untertaking Specific Parameters”). In particolare, tali parametri sono utilizzati nel calcolo del rischio di sottoscrizione e sono calibrati per tener conto dei dati relativi al portafoglio di rischi della Compagnia, anziché dei dati di mercato. Nello specifico, le LoB autorizzate all’utilizzo degli USP sono per il:
▶ Rischio di tariffazione: Responsabilità civile auto, Altri veicoli a motore, Incendio e altri danni ai beni e Responsabilità civile generale;
▶ Rischio di riservazione: Responsabilità civile auto.
L’utilizzo congiunto della formula standard e degli USP è ritenuto appropriato in quanto la struttura dei moduli di rischio di tale formula e le ipotesi sottostanti sono ritenute consone a catturare il profilo di rischio della Compagnia. I rischi non considerati nella formula standard (rischio di liquidità, spread “sovereign” o rischio reputazionale) sono soggetti, come gli altri rischi identificati, ad un processo di gestione finalizzato ad attenzionare la Direzione aziendale in caso di deviazione dal Framework di gestione regolare del rischio.
A fine 2021, l'esposizione ai rischi1 della Compagnia è costituita principalmente dai requisiti patrimoniali per:
▶ Rischi di sottoscrizione (68%), costituito per il 53% dal segmento non-vita e per il 14% dal segmento malattia, è legato principalmente al rischio di tariffazione e riservazione;
▶ Rischi di mercato (14%), costituito principalmente del rischio immobiliare e del rischio tasso di interesse a causa di un’allocazione delle attività incentrata principalmente su obbligazioni / fondi di investimento;
▶ Rischio di default di controparte (8%) può essere attribuito in particolare a liquidità depositata sui conti correnti presso Crédit Agricole Italia e crediti netti verso riassicuratori;
▶ Rischio operativo (11%).
Valutazione ai fini di solvibilità
Il bilancio Solvency II di Crédit Agricole Assicurazioni è redatto al 31 dicembre.
Il principio generale di valutazione del bilancio Solvency II è il valore di mercato di attività e di passività:
▶ le attività sono valutate all'importo al quale potrebbero essere scambiate tra parti consapevoli e consenzienti in un'operazione svolta alle normali condizioni di mercato;
▶ le passività sono valutate all'importo al quale potrebbero essere trasferite, o regolate, tra parti consapevoli e consenzienti in un’operazione svolta alle normali condizioni di mercato.
Per la redazione del bilancio civilistico, la Compagnia ha adottato i principi contabili italiani.
Alcuni metodi di valutazione dei principi contabili italiani, come il costo ammortizzato, non possono essere utilizzati per redigere il bilancio Solvency II; pertanto, laddove i principi contabili italiani non prevedano una valutazione con il metodo del “fair value”, così come definito da Solvency II, vengono effettuate opportune valutazioni.
Nella valutazione delle riserve tecniche, la Compagnia non utilizza misure di garanzia a lungo termine e misure transitorie.
Gestione del capitale
La Compagnia ha adottato una Politica di Gestione del Capitale che identifica le procedure per gestire, monitorare e classificare i fondi propri, così come il processo di finanziamento della Compagnia.
A fine dicembre 2021, Crédit Agricole Assicurazioni possiede un ammontare di fondi propri ammissibili pari a 47.029 migliaia di euro (100% Tier 1) e un Requisito Patrimoniale di Solvibilità (SCR) pari a 22.668 migliaia di euro, calcolato applicando la formula standard congiuntamente agli USP. La Compagnia non adotta misure transitorie per il calcolo del proprio Requisito Patrimoniale di Solvibilità. Il coefficiente di copertura del Requisito Patrimoniale di Solvibilità della Compagnia è pari a 207,5%.
Il Requisito Minimo di Capitale (MCR) ammonta a 10.200 migliaia di euro ed è coperto da fondi propri ammissibili pari a 47.029 migliaia di euro (tutti di Tier 1).
Il coefficiente di copertura del MCR è pari a 461%.
1 L’esposizione ai rischi è definita come la somma dei requisiti patrimoniali di solvibilità dei moduli di rischio al netto della capacità di assorbimento delle perdite delle riserve tecniche ed integrando il rischio operativo. In tale esposizione non è incluso alcuno effetto di diversificazione.
A. ATTIVITÀ E RISULTATI
A.1 ATTIVITÀ
A.1.1 Gruppo
Crédit Agricole Assicurazioni S.p.A. è stata fondata il 6 settembre 2007, ottenendo l’autorizzazione a operare nel ramo danni (rami assicurativi 1, 2, 3, 8, 9, 10, 13, 16, 17 e 18) con provvedimenti ISVAP n. 2599 (del 28 marzo 2008) e n. 2958 (del 27 gennaio 2012). Essa ha la sua sede amministrativa e legale a Milano (Italia), al 31 dicembre 2021 in via Tortona n.33 e dal 1 febbraio 2022 in Xxxxx xx Xxxxx Xxxxxxxxx,0. Crédit Agricole Assicurazioni è una compagnia interamente controllata da Crédit Agricole Assurances come mostrato nel grafico sottostante:
In data 1 Febbraio 2022, la capogruppo Crédit Agricole Assurances e Generali hanno siglato un accordo che prevede la vendita a quest’ultima della compagnia “La Médicale“. Il completamento dell’accordo è soggetto al processo di autorizzazione, attualmente in corso, da parte degli istituti di vigilanza competenti.
La capogruppo Crédit Agricole Assurances ha inoltre il controllo al 100% di Stelvio Agenzia Assicurativa S.p.A.
La capogruppo Crédit Agricole Assurances ha sede a Parigi (Francia) in 00-00 Xxxxxxxxx xx Xxxxxxxxx 00000 Xxxxx.
Il capitale sociale di Crédit Agricole Assicurazioni al 31 dicembre 2021 è composto da 9.500 azioni ordinarie con valore nominale di 1000 euro cadauna.
L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS), con sede a Xxxx (Xxxxxx) xx Xxx xxx Xxxxxxxxx 00, rappresenta l’autorità amministrativa indipendente che esercita la vigilanza sul mercato assicurativo italiano per garantirne la stabilità e tutelare il consumatore. Nell’ambito delle sue funzioni, l’IVASS esercita il controllo sulla Compagnia Crédit Agricole Assicurazioni.
La revisione legale del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021 di Crédit Agricole Assicurazioni è stata effettuata dalla società “PwC S.p.A.”; la relativa Relazione emessa ad aprile 2022 non ha evidenziato rilievi.
A.1.2 Panoramica generale
La Compagnia è attiva in Italia nel comparto danni, con una gamma di prodotti dedicati alla protezione di:
▶ Auto e Moto;
▶ Casa;
▶ Beni e Persona;
▶ Imprese di piccole dimensioni.
Tali prodotti possono essere raggruppati nelle seguenti principali linee di business (LoB) in conformità con Solvency II:
▶ responsabilità civile autoveicoli (RC Auto);
▶ spese mediche;
▶ incendio e altri danni ai beni;
▶ altre linee di business.
Per buona parte del 2021 in Italia si è registrata una graduale riduzione delle limitazioni legate alla pandemia Covid-19, introdotte nel 2020. In tale contesto la Compagnia, nonché le Reti distributive, hanno continuato ad adottare misure volte a preservare e salvaguardare la salute collettiva garantendo nel contempo lo svolgimento delle attività, anche in presenza sebbene con numeriche ridotte in termini di personale presente in sede, contingentato in funzione delle indicazioni del RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e del Medico competente.
Nel corso del 2021 la Compagnia ha proseguito la propria attività di consolidamento, con l’obiettivo di essere sempre più vicina ai clienti e di rispondere ai loro bisogni di protezione.
In particolare, per il canale bancario Crédit Agricole Italia, la Compagnia ha:
▶ effettuato un restyling della tariffa RCA, per aumentare l’efficacia del prodotto e proporre una soluzione più premiante per i clienti più virtuosi;
▶ sviluppato una offerta di prodotti assicurativi danni «fuori sede», per consentire ovunque la consulenza ai clienti e migliorare le opportunità di vendita;
▶ continuato le attività di efficientamento dei processi per il collocamento di tutti i prodotti assicurativi secondo la logica dell’Omnicanalità (filiale, web, app, banca telefonica, filiale virtuale), ovvero per la vendita in modalità multicanale “in loco” presso le filiali e/o “a distanza” tramite l’Home Banking e il Call center (Customer service), in modo tale da integrare i diversi canali e consentire al cliente di passare agevolmente da un canale all’altro.
Per l’intermediario Agos:
▶ sono state realizzate due nuove varianti dei prodotti CVT (a protezione dei danni a autoveicoli e motoveicoli) specifici per il Brand Honda Motor;
▶ è stato realizzato un nuovo prodotto Casa.
Per agevolare e favorire una più diffusa sensibilizzazione nei confronti delle tematiche di protezione da parte della clientela, la Compagnia si è attivata con una serie di iniziative di cash back per la rete distributiva del Gruppo bancario Crédit Agricole Italia, relativi a:
▶ rinnovi della garanzia RCA (cash back auto - un gesto per ringraziarti), promossa nel corso del 2020 a seguito dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19, che si è interamente conclusa nel 2021;
▶ sottoscrizione di nuove polizze Salute/Infortuni;
▶ sottoscrizione di nuove polizze Casa.
Avvenimenti successivi alla chiusura dell’esercizio
Nel 2022 si prevede l’aggiornamento del piano strategico di sviluppo del business danni con Crédit Agricole Italia, sia in termini di evoluzione dei prodotti, che di digitalizzazione ed evoluzione dei sistemi IT, nonché di supporto alla Rete.
Si prevede inoltre la partecipazione della Compagnia al progetto di sviluppo della business-unit assicurativa dell’intermediario Agos, lungo le direttrici dell’evoluzione dei canali di vendita, dei prodotti e dei processi.
Inoltre, sono state poste le basi per l’avvio, da inizio 2022, della partnership con il canale FCA Bank per la gestione del business CVT della rete dei concessionari automotive Jaguar e Land Rover.
Il protrarsi della pandemia legata al virus Covid 19 nel 2022 ei conseguenti impatti sulla vita quotidiana, hanno condotto la Compagnia ad un costante adeguamento delle misure di sicurezza già in essere fin dall’insorgere dell’emergenza, sempre con l’obiettivo di preservare e salvaguardare la salute collettiva garantendo nel contempo il normale svolgimento delle attività anche in presenza sebbene con numeriche ridotte in termini di personale presente in sede, contingentato in funzione delle indicazioni del RSPP e del Medico competente.
Si ricorda che, nel corso dell’esercizio, la Compagnia ha disdetto il contratto di locazione presso la sede di Xxx Xxxxxxx x. 00 a Milano e ha nel frattempo sottoscritto un contratto di temporary rent al fine di consentire la continuità operativa. Con effetto 1 luglio 2021 è avvenuto il trasferimento degli uffici amministrativi della Compagnia presso la sede di Xxx Xxxxxxx x. 00 Xxxxxx. Il trasferimento definitivo xxxxxx xx xxxx xx Xxxxx xx Xxxxx Xxxxxxxxx x. 0 è iniziato il 25 febbraio 2022.
A fine febbraio 2022, le tensioni tra Russia e Ucraina hanno portato a un conflitto armato. La portata e la durata di questo conflitto militare, così come il suo impatto economico e finanziario, sono chiaramente difficili da prevedere. Oltre alle immediate conseguenze finanziarie (avversione al rischio, calo dei mercati azionari, calo dei tassi di rendimento delle obbligazioni più sicure, tra cui Stati Uniti e Germania, aumento della volatilità), il conflitto russo-ucraino ha provocato un significativo aumento dei prezzi delle materie prime per la cui produzione i paesi belligeranti sono i principali fornitori2. In un contesto di incertezza molto elevata
2 Petrolio, gas e cereali in primo luogo, ma anche carbone, platino, alluminio, rame, nichel, argento, oro, palladio
e di calo della fiducia, l'effetto negativo sulle attività economiche e l'aumento delle già significative pressioni inflazionistiche complicheranno il compito delle banche centrali, in particolare quello della BCE.
Risultato della Compagnia
Il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021 di Crédit Agricole Assicurazioni S.p.A. evidenzia un utile lordo (ante imposte) pari a
10.595 migliaia di euro ed un utile netto (dopo imposte) di 6.963 migliaia di euro:
In migliaia di euro | 31/12/2021 | 31/12/2020 |
Risultato di sottoscrizione | 11.011 | 3.343 |
Risultato di investimento | 1.666 | 968 |
Risultati di altre attività | -2.082 | -866 |
Risultato ante imposte | 10.595 | 3.445 |
Imposte | -3.632 | -1.552 |
Risultato netto | 6.963 | 1.893 |
Il risultato positivo dell’esercizio 2021 è frutto di una solida performance tecnica e commerciale, con una raccolta in crescita fino a superare la soglia dei 100 milioni di euro (102.315 migliaia di euro al 31 dicembre 2021 rispetto ai 90.327 migliaia di euro al 31 dicembre 2020), di concerto con la continua crescita delle polizze in portafoglio (+8%) e con oneri relativi ai sinistri pari a 33.809 migliaia di euro, in riduzione rispetto all’anno precedente (37.646 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).
Si precisa che la facoltà prevista dal regolamento IVASS n. 43 del 12 febbraio 2019, modificato dal provvedimento IVASS n. 108 del 27 gennaio 2021, concernente l’attuazione delle disposizioni sulla sospensione temporanea delle minusvalenze nei titoli non durevoli, non è stata prorogata dall’IVASS per il bilancio 2021. Tale facoltà non era comunque stata applicata dalla Compagnia al 31 dicembre 2020.
Non è prevista distribuzione di dividendi sul risultato 2021
A.2 RISULTATI DI SOTTOSCRIZIONE
Il risultato di sottoscrizione, di seguito illustrato, si basa sulla segmentazione per le principali “Linee di Business” (LoB) ai sensi di Solvency II e non considera i proventi finanziari, la cui performance sarà trattata nella sezione dedicata A.3 Risultati di investimento.
In migliaia di euro | RC Auto | Spese mediche | 31/12/2021 Incendio ed altri danni ai beni | Altre LoB | Totale |
Premi emessi lordi | 18.492 | 23.502 | 26.255 | 34.067 | 102.315 |
Premi di competenza lordi | 20.849 | 23.363 | 24.802 | 31.857 | 100.872 |
Sinistri lordi | 9.390 | 6.729 | 6.762 | 4.451 | 27.332 |
Variazione riserve tecniche lorde | 417 | 0 | -68 | -25 | 324 |
Spese lorde | 9.630 | 11.085 | 14.832 | 17.542 | 53.641 |
Quota a carico dei riassicuratori | -3.641 | -2.293 | -1.347 | -1.931 | -9.212 |
31/12/2020
In migliaia di euro | RC Auto | Spese mediche | Incendio ed altri danni ai beni | Altre LoB | Totale |
Premi emessi lordi | 20.176 | 19.690 | 22.728 | 27.733 | 90.327 |
Premi di competenza lordi | 20.434 | 19.887 | 21.226 | 27.046 | 88.593 |
Sinistri lordi | 17.401 | 5.805 | 5.472 | 4.220 | 32.898 |
Variazione riserve tecniche lorde | -1.902 | 0 | -57 | -19 | -1.978 |
Spese lorde | 7.799 | 8.707 | 12.880 | 14.137 | 43.841 |
Quota a carico dei riassicuratori | 1.188 | -1.886 | -2.364 | -3.469 | -6.532 |
Nel 2021, i premi lordi di competenza di Crédit Agricole Assicurazioni ammontano a 100.872 migliaia di euro; la variazione in aumento rispetto l’anno precedente è del 14%, in particolare grazie alla crescita dei prodotti Protezione Casa e Infortuni distribuiti dalla rete CA Italia. In particolare, i premi della LoB:
▶ RC Auto hanno raggiunto 20.849 migliaia di euro nel 2021, in incremento del 2% rispetto al 2020, dovuto principalmente al rilascio della riserva premi e della riserva rischi in corso, quest’ultimo dovuto al miglioramento dei ratio andamentali, compensato parzialmente dal decremento dei premi emessi lordi per -8,3% rispetto al 2020;
▶ Spese mediche hanno raggiunto 23.363 migliaia di euro (19.887 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) grazie alla forte crescita del prodotto Infortuni distribuito dalla rete CA Italia;
▶ Incendio e altri danni ai beni registrano un incremento del 17% raggiungendo quota 24.802 migliaia di euro (21.226 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) grazie alla crescita del portafoglio del prodotto Casa distribuito dalla rete CA Italia.
L’ammontare degli oneri relativi ai sinistri, pari a 27.332 migliaia di euro, registra un decremento del 17% rispetto al 2020.Con riferimento alla generazione corrente, si evidenzia un incremento del numero dei sinistri denunciati (11%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, inoltre sempre rispetto al 2020, si è verificato un numero maggiore di sinistri “gravi” (12 nel 2021 rispetto a 8 nel 2020, di cui 7 riferiti al prodotto Auto e 5 al prodotto Casa); questo trend è conseguenza delle minor restrizioni imposte alla circolazione a causa del Covid19 e della crescita del portafoglio e dunque dei rischi assicurati. Il maggior costo rispetto al 2020 sulla generazione corrente è stato più che compensato dal run-off sugli esercizi precedenti, sia per i sinistri gravi che attritional, restituendo un ottimo rapporto sinistri a premi del 33,2% in ulteriore miglioramento rispetto al 42,2% dell’anno precedente. Il rapporto “sinistri a premi” complessivo della Compagnia, al netto della riassicurazione, risulta in miglioramento, passando dal 38% nel 2020 al 33% nel 2021
I premi ceduti del periodo ammontano a 29.262 migliaia di euro, mentre i sinistri pagati a carico dei riassicuratori sono pari a
11.419 migliaia di euro; al 31 dicembre 2021 l’indice di cessione, calcolato come rapporto fra premi ceduti e premi emessi del periodo è pari a 28,6% (30,2% al 31 dicembre 2020). Il risultato tecnico della riassicurazione è negativo per -9.212 migliaia di euro
Alla fine del terzo trimestre del 2021 la nuova produzione del mercato danni ha raggiunto 27,3 miliardi di euro, in crescita del 2,8% rispetto al 2020. L’andamento è influenzato da un trend di decisa ripresa dei volumi Non Auto (+5,9%) dopo un 2020 condizionato dalle misure restrittive imposte dal governo per contrastare la pandemia. La spinta maggiore si è rilevata nel secondo trimestre dell’anno, con un incremento dei volumi del +8,4%.
Ancora in lieve flessione invece i premi del settore Auto (-0,9%), dove nello specifico si rileva un calo nel comparto RC Auto del - 3,6% per effetto della continua decrescita dei premi medi solo in parte attenuata dall’incremento del parco circolante di quasi l’1%. Il segmento della bancassicurazione, in cui la Compagnia opera, prosegue il suo percorso di crescita con un apporto positivo di tutti i principali comparti di business. Al 30 settembre 2021 la raccolta premi danni complessiva degli sportelli bancari raggiunge circa 2,4 miliardi di euro in crescita di 14 punti percentuali rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente. Il peso della raccolta premi degli sportelli bancari rappresenta circa il 9% del totale volumi del mercato danni.
In tale contesto la Compagnia conferma la quota di mercato nella Bancassicurazione pari a circa il 3,9% (calcolo effettuato escludendo le coperture CPI - Creditor Protection Insurance - che non rientrano nel perimetro di proposta della Compagnia), grazie alla buona performance di tutti i suoi intermediari: il Gruppo Credit Agricole Italia registra infatti una crescita del 10% mentre il canale Agos Ducato S.p.A, dopo la flessione del 2020 (-40%), aumenta i premi del 59% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A.3 RISULTATI DI INVESTIMENTO
La crescita del PIL a un livello superiore al 6% nel 2021 (mentre non si registrava una crescita economica superiore all’1% annuo ormai dal 2017) è stata frutto di un insieme di fattori propulsivi per la crescita, tra cui l’aumento della spesa pubblica, che si è concentrata sulla concessione di incentivi alle attività produttive, in primis quella edilizia, l’aumento della domanda estera, che ha spinto la crescita delle esportazioni e l’aumento della fiducia dei consumatori e delle imprese generato dalle aspettative di stimolo all’economia in conseguenza dei finanziamenti attesi dal “Recovery Fund” (piano “Next Generation EU”, finanziato tramite l’emissione di titoli garantiti dal bilancio europeo e quindi da tutti gli Stati membri) e dal PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per rilanciare l'economia attraverso lo sviluppo verde e digitale del Paese.
Questo risultato è ancora più importante alla luce del perdurare della pandemia Covid-19 che, dopo la pausa estiva, ha ripreso a destare serie preoccupazioni con l’insorgenza della nuova variante “Omicron”. Fortunatamente la campagna vaccinale ha permesso di evitare le restrizioni alle attività produttive.
Gli effetti della ripresa economica a livello globale sono stati molto positivi, in particolare in termini di rientro dagli alti livelli di disoccupazione registrati post scoppio della pandemia e di aumento dei consumi delle famiglie. Questa repentina crescita ha avuto però anche l’effetto di aumentare la domanda di materie prime, in particolare quelle energetiche, come il petrolio ed il gas, che non è stata controbilanciata da una ugual crescita dell’offerta da parte dei principali Paesi produttori, che hanno invece ridotto la produzione: una combinazione che ha spinto a un sensibile rialzo dei prezzi.
Tuttavia l’aumento dell’inflazione nell’Area Euro (+ 5% nel 2021) e negli USA (+7% nel 2021) non è stato percepito dagli investitori come elemento di particolare pericolo poiché questo trend è stato considerato temporaneo, in un contesto di domanda eccezionalmente solida sostenuta da stimoli monetari e fiscali senza precedenti.
Sul fronte monetario, le Banche Centrali, a differenza di quanto successo all’indomani dello shock pandemico, hanno reagito adottando politiche divergenti di normalizzazione della politica monetaria. Mentre infatti la Federal Reserve ha adottato da novembre 2021 un orientamento più restrittivo, decidendo di ridurre il ritmo di acquisto dei titoli di stato, la BCE ha solo in misura marginale dato segnali di un rientro da un ciclo di eccezionale espansione monetaria. Infatti, la Banca Centrale Europea ha chiarito che gli acquisti netti nell'ambito del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) saranno interrotti nel primo trimestre del 2022 ma tale decisione potrebbe essere rivista dopo marzo 2022 nel caso di un peggioramento del quadro economico. A ciò si deve aggiungere come ulteriore elemento tranquillizzante, che la riduzione degli acquisti nell’ambito PEPP sarà controbilanciato da un aumento degli acquisti del APP (Expanded Asset Purchase Programme) e che la Banca Centrale si è impegnata a reinvestire in modo flessibile tutte le scadenze di titoli che avverranno nel 2022 già presenti nel suo portafoglio.
Le performance registrate nel 2021 dei principali indici azionari sono state molto positive. Unico elemento distonico è stato il mercato cinese che si è mosso in controtendenza a seguito delle preoccupazioni da parte dei mercati su possibili problemi strutturali nel finanziamento delle imprese cinesi, percezione confermata dai problemi di credito del colosso immobiliare Evergrande.
Mentre i mercati azionari nel 2021 hanno registrato record su record, l’obbligazionario ha vissuto un periodo complicato dovendo affrontare l'aumento dell'inflazione globale e aspettative di rientro alla normalità dopo l’eccezionale espansione monetaria. In particolare in USA, dove l’aumento dell’inflazione è stato più deciso e le decisioni verso una politica monetaria restrittiva ben più delineate, i rendimenti dei titoli di stato a breve scadenza hanno toccato livelli visti l'ultima volta solo a marzo 2020 e la curva dei rendimenti si è appiattita nell'attesa che le pressioni inflazionistiche spingano la Fed ad aumentare i tassi di interesse.
Nell’Area Euro ciò non è successo poiché la BCE ha dato minori segnali di preoccupazione per la crescita dei prezzi. Questa politica ha tuttavia alimentato la svalutazione dell’Euro nei confronti del dollaro (-7%).
In questo contesto i rendimenti dei titoli di stato italiani continuano a essere molto bassi, pur avendo assistito negli ultimi mesi a una crescita dei rendimenti dei Btp, solo parzialmente spiegata da un aumento degli spread verso i Bund.
Parallelamente anche gli spread rispetto al bund tedesco si sono contratti in misura consistente rispetto a quelli di fine 2020.
Considerando un asset allocation concentrata principalmente su strumenti obbligazionari / monetari e l’andamento del mercato, a fine dicembre 2021, Crédit Agricole Assicurazioni registra una performance globale degli investimenti, calcolata secondo i principi contabili italiani, pari a 1.666 migliaia di euro, in aumento rispetto all’anno precedente (967 migliaia di euro).
La tabella sottostante dettaglia tale performance per categoria di attivo:
In migliaia di euro Obbligazioni | 31/12/2021 | 31/12/2020 |
-29 | 226 | |
Azioni | 0 | 0 |
Fondi di investimento | 1.721 | 744 |
Oneri di investimento | -26 | -3 |
TOTALE | 1.666 | 967 |
Gli investimenti obbligazionari mostrano una performance di -29 migliaia di euro, generati principalmente dalle rettifiche nette di valutazione, in particolare sulla parte “corporate”.
La performance dei fondi di investimento di 1.721 migliaia di euro, che include anche i risultati dell'attività di trading effettuata durante l'anno, registra una crescita di circa +977 migliaia di euro rispetto al 2020 grazie principalmente a plusvalenze da realizzo derivanti dalla vendita di titoli (in particolare fondi ETF ed obbligazionari) in virtù della nuova Politica Finanziaria.
A.4 RISULTATI DI ALTRE ATTIVITÀ
Gli altri proventi ed oneri sono relativi a ricavi e costi di natura non tecnica derivante dalla gestione ordinaria, di natura residuale e/o straordinaria. Rientrano in particolare i rilasci e gli accantonamenti a fondo rischi, gli ammortamenti di attività immateriali, perdite operative sostenute nel corso dell’esercizio nella gestione dei rapporti con la clientela, differenze su accantonamento imposte su reddito dell’esercizio precedente.
A.5 ALTRE INFORMAZIONI
Il protrarsi della pandemia legata al virus Covid-19 nel 2021, e i conseguenti impatti sulla vita quotidiana, hanno condotto la Compagnia a un costante adeguamento delle misure di sicurezza già in essere fin dall’insorgere dell’emergenza, sempre con l’obiettivo di preservare e salvaguardare la salute collettiva garantendo nel contempo il normale svolgimento delle attività anche in presenza sebbene con numeriche ridotte in termini di personale presente in sede, contingentato in funzione delle indicazioni del RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e del Medico competente.
B. SISTEMA DI GOVERNANCE
B.1 INFORMAZIONI GENERALI SUL SISTEMA DI GOVERNANCE
Il sistema di governance adottato dalla Compagnia è di tipo “tradizionale”, prevedendo quali organi societari il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e l’Assemblea Generale degli Azionisti.
Nel corso del 2021, in ottemperanza alla normativa regolamentare di riferimento (i.e., art. 30, comma 3 e comma 6 del CAP e art. 5, comma 2, lettera aa) e comma 7, del Regolamento IVASS n. 38/2018), il sistema di governo societario della Compagnia è stato sottoposto al riesame interno annuale. All’esito delle verifiche e delle analisi compiute dalla Compagnia, svolte con l’ausilio delle competenti Aree, Servizi e Funzioni aziendali, e condivise con il Consiglio di Amministrazione sono risultate confermate le considerazioni svolte nell’ambito del processo di autovalutazione condotto nel corso del 2020, ed è stata quindi confermata l’applicabilità alla Compagnia del modello di governo societario “semplificato”.
La Compagnia fa parte, dal 2019, del sottogruppo nazionale “Gruppo Crédit Agricole Assurances Italia”.
Il Sotto-Gruppo è composto da (a) Crédit Agricole Vita S.p.A. in qualità di capogruppo, e (b) la Società e Stelvio Agenzia Assicurativa S.p.A., quali società appartenenti al Sotto-Gruppo.
Crédit Agricole Vita S.p.A., in qualità di capogruppo, assume – anche in forza di apposita previsione statutaria – il ruolo di referente dell’IVASS per la vigilanza sul Sotto-Gruppo, essendo chiamata a (a) adottare nei confronti delle società appartenenti i provvedimenti necessari per attuare le disposizioni impartite dall’IVASS nell’esercizio dei relativi poteri di indirizzo; e (b) richiedere alle società appartenenti al Sotto-Gruppo notizie, dati e situazioni rilevanti ai fini dell’adozione dei provvedimenti di attuazione delle disposizioni dell’IVASS.
B.1.1 Ruoli responsabilità e mission degli attori della governance
Consiglio di Amministrazione
Alla data del 31 dicembre 2021, il Consiglio di Amministrazione è composto da 11 membri, uno dei quali con poteri esecutivi.
Al Consiglio di Amministrazione, in linea con i poteri stabiliti dalla legge, è affidata l’amministrazione ordinaria e straordinaria della Compagnia, in particolare con riferimento ai piani strategici, industriali e finanziari redatti in coerenza con le linee guida e le istruzioni stabilite dal Gruppo di appartenenza.
Il Consiglio di Amministrazione si riunisce con frequenza almeno trimestrale.
Nell’ambito dei compiti di indirizzo strategico, il Consiglio valuta anche l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Compagnia, con particolare riferimento al sistema di controllo interno ed alla gestione dei conflitti di interesse; definisce le linee di indirizzo del sistema medesimo, valutandone, almeno annualmente, l’adeguatezza, l’efficacia e l’effettivo funzionamento. Il Consiglio di Amministrazione approva il budget della Compagnia e definisce le strategie di investimento della stessa. Valuta, infine, il generale andamento della Compagnia, confrontando periodicamente i risultati conseguiti con quelli pianificati.
Con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, il Consiglio di Amministrazione ha nominato un amministratore non esecutivo come referente diretto delle Funzioni
Fondamentali per le attività svolte dalle stesse funzioni: il Consigliere incontra periodicamente le Funzioni Fondamentali al fine di analizzare le attività svolte da tali ruoli e strutture in coerenza con le direttive definite in materia di sistema dei controlli interni e gestione dei rischi, valutare le performance e le eventuali disfunzioni e criticità riscontrate in modo da segnalare con urgenza le situazioni di particolare gravità e le necessità di miglioramento del sistema di controllo interno.
Alta Direzione
Fermo restando le responsabilità di dettaglio specificate nel funzionigramma per le diverse aree aziendali, l’Alta Direzione (Amministratore Delegato, Direttore Generale e Responsabili di Area) è responsabile dell’attuazione, del mantenimento e del monitoraggio del Sistema dei Controlli Interni e della Gestione dei Rischi, compresi quelli derivanti dalla non conformità alle norme.
L’Amministratore Delegato ha il compito di supervisionare il corretto funzionamento e l’adeguatezza complessiva del Sistema dei Controlli Interni.
Collegio Sindacale
Il Collegio Sindacale della Compagnia, formato da tre sindaci effettivi e due sindaci supplenti, tutti di comprovata esperienza, mantiene contatti con le diverse strutture aziendali preposte al controllo, oltre che con la Società di Revisione incaricata della revisione del bilancio e dello svolgimento delle verifiche previste durante il periodo di riferimento.
In particolare, il Collegio, che si riunisce di norma su base trimestrale, incontra la Società di Revisione e le Funzioni Fondamentali al fine di scambiare le informazioni circa le principali tematiche inerenti il sistema di controllo; tra gli aspetti esaminati rientra il costante aggiornamento in merito all’andamento dei reclami ricevuti dalla Compagnia.
Il Collegio Sindacale viene inoltre informato in merito ai fatti rilevanti intervenuti nel periodo in ambito amministrativo-contabile e all’adempimento di eventuali obblighi nei confronti degli Organi di Vigilanza. Il Collegio periodicamente richiede notizie ed aggiornamenti sull’assetto organizzativo della Compagnia.
Comitati Aziendali
La Compagnia ha istituito al proprio interno Comitati aziendali incaricati di raccordare le proprie attività operative, nonché di migliorare le sinergie con il socio unico Crédit Agricole Assurances (CA Assurances), entità che esercita altresì attività di direzione e coordinamento sulla Compagnia, con le Società del Gruppo CA Assurances, la Capogruppo e le società del Sotto-Gruppo CAA, nonché con le reti collocatrici.
In particolare, i Comitati aziendali hanno lo scopo di migliorare l’efficienza gestionale ed i risultati aziendali complessivi, nonché di favorire la diffusione dei flussi informativi tra i responsabili delle diverse unità organizzative della Compagnia e quelli di Crédit Agricole Assurances e della Capogruppo, valorizzando sia la cultura del controllo interno che l’approccio integrato ai rischi d’impresa, conformemente ad un’impostazione risk-based.
Nel perseguimento degli obiettivi sopra richiamati, la Compagnia, in occasione della riunione consiliare del 14 dicembre 2021, ha aggiornato il “Regolamento dei Comitati Aziendali di Crédit Agricole Assicurazioni S.p.A.”, che definisce e disciplina la mission e le modalità di svolgimento delle riunioni dei comitati della Compagnia, indicandone i rispettivi Responsabili e componenti.
Funzioni Fondamentali
All’interno della Compagnia sono presenti quattro Funzioni Fondamentali:
▶ Funzione Compliance;
▶ Funzione Internal Audit;
▶ Funzione Risk Management;
▶ Funzione Attuariale.
Queste Funzioni Fondamentali supportano, attraverso le proprie competenze, il top management e il Consiglio di Amministrazione della Compagnia. Hanno l'autorità, le risorse e l'indipendenza operativa necessaria a garantire la realizzazione della propria missione.
Tutte queste funzioni hanno come referente il medesimo Amministratore non esecutivo. Nei paragrafi seguenti vengono descritte le relazioni con gli altri dipartimenti ed entità del Gruppo.
Funzione Compliance
Ruolo e responsabilità
Le attività di compliance sono svolte dalla Funzione Compliance della Compagnia (con contratto di servizio da Crédit Agricole Vita). Il Titolare della Funzione è nominato dal CdA della Compagnia.
La Funzione Compliance è la struttura preposta al controllo dei rischi di non conformità alle norme e svolge un ruolo di rilievo nella creazione di valore aziendale, attraverso il rafforzamento e la preservazione del buon nome della Compagnia e della fiducia dei clienti nella sua correttezza e trasparenza operativa e gestionale.
Essa ha il compito di prevenire il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite patrimoniali o danni di reputazione, in conseguenza di violazioni di leggi, regolamenti o provvedimenti delle Autorità di Vigilanza o di non conformità alle norme di autoregolamentazione. Nello svolgimento della propria attività, la Funzione Compliance pone particolare attenzione al rispetto delle leggi e dei regolamenti volti a disciplinare il processo di governo e controllo dei prodotti assicurativi e ad assicurare la tutela dei consumatori.
Organizzazione della Funzione e relazione con gli altri Dipartimenti e Entità del Gruppo
Nel rispetto del principio di separatezza tra le funzioni operative e le Funzioni Fondamentali e al fine di garantirne l’indipendenza, l’autonomia e l’obiettività di giudizio, la Funzione risponde al Consiglio di Amministrazione della Compagnia e ha come referente un amministratore non esecutivo.
Il Titolare della Funzione è nominato dal CdA della Compagnia mentre le risorse allocate alla Funzione svolgono le attività previste dall’apposito contratto di prestazione di servizi vigente tra Crédit Agricole Assicurazioni e Crédit Agricole Vita. Le risorse che operano presso la Funzione non svolgono mansioni operative presso nessuna Compagnia per la quale svolgono l’attività di compliance e in tal modo è assicurata la completa indipendenza e autonomia di giudizio nell’esecuzione delle proprie attività.
Inoltre, la Funzione ha rapporti funzionali con il Dipartimento Compliance del Gruppo Crédit Agricole Assurances.
La Funzione di Compliance mantiene contatti con tutte le altre Funzioni Fondamentali della Compagnia. A tal fine è previsto uno scambio di flussi informativi, che possono avvenire tramite incontri dedicati, invio di documentazione e reportistica, partecipazione a “gruppi di lavoro congiunti” tra Funzioni Fondamentali, partecipazione a riunioni periodiche con i Comitati di Controllo istituiti, anche in conformità con gli standard di Crédit Agricole Assurances S.A.e di Crédit Agricole S.A.
La Funzione inoltre intrattiene rapporti con il Collegio Sindacale e con la Società di Revisione esterna nel corso delle verifiche sindacali.
Il Titolare della Funzione è anche membro dell’Organismo di Vigilanza della Compagnia, assieme al Titolare della Funzione Internal Audit e ad un professionista esterno.
La Funzione partecipa al processo di identificazione e valutazione dei rischi e dei controlli aziendali, in collaborazione con le Funzioni di Internal Audit e Risk Management.
La Funzione, nell’ambito dei propri controlli ex ante, fornisce consulenza nell’avvio di progetti, al fine di fornire supporto nella valutazione dei possibili impatti sul Sistema dei Controlli Interni, formulando opportune raccomandazioni. La Funzione monitora
altresì lo sviluppo e la revisione periodica delle procedure e delle misure di governo di prodotti assicurativi, al fine di individuare i rischi di mancato adempimento degli obblighi previsti dalla normativa vigente.
Inoltre, dove e quando necessario, scambia flussi informativi con la Funzione Attuariale.
Funzione Internal Audit
Ruolo e responsabilità
L’attività di audit è svolta dalla Funzione di Internal Audit aziendale.
La Funzione opera nel rispetto delle norme di legge e regolamentari di settore, delle “best practices” dell’Institute of Internal auditors, del codice etico e del Modello di Organizzazione e Gestione adottato dalla Compagnia, della Audit Policy del Gruppo nonché conformemente al mandato assegnatole dal Consiglio di Amministrazione.
I compiti, le responsabilità nonché le modalità di reportistica all’Organo Amministrativo della Compagnia, sono disciplinati dal contratto di servizi in essere con Crédit Agricole Vita S.p.A., nonché dai vigenti documenti interni tra cui si citano la “Politica di Internal Audit”, la politica “Il sistema dei controlli interni” ed il documento “Responsabilità e interrelazioni degli organi sociali e delle funzioni di controllo nell’ambito del sistema di governo societario”.
La Funzione è composta da dipendenti che sono tenuti ad evitare il coinvolgimento in attività che potrebbero creare situazioni di conflitti di interesse e, a tal fine, agli stessi non sono affidati incarichi di verifica di attività per le quali abbiano avuto in precedenza autorità o responsabilità se non sia trascorso un ragionevole periodo di tempo.
Gli internal auditor non hanno responsabilità operative dirette o poteri su una qualsiasi delle attività sottoposte a verifica. Tuttavia, la necessaria imparzialità del ruolo non esclude la possibilità di richiedere alla Funzione di Internal Audit pareri su questioni specifiche relative alla Governance della Compagnia.
Inoltre, la Funzione presenta le seguenti caratteristiche:
▶ libertà di accesso alle attività della Compagnia, alle strutture aziendali e a tutte le informazioni pertinenti, incluse le informazioni utili per la verifica dell’adeguatezza dei controlli svolti sulle funzioni aziendali esternalizzate;
▶ autonomia ed obiettività di giudizio, in modo da preservare la propria indipendenza e imparzialità, in coerenza con le direttive a tal fine definite dal Consiglio di Amministrazione;
▶ collegamenti con tutti i centri titolari di funzioni di controllo interno (sia istituiti internamente alla Compagnia che presso la Capogruppo).
L’indipendenza di azione della Funzione è garantita anche dal Titolare che:
▶ non è posto a capo di aree operative, né è gerarchicamente dipendente da soggetti responsabili di dette aree;
▶ ha specifica competenza e professionalità e soddisfa i requisiti di idoneità alla carica per lo svolgimento dell’attività;
▶ è designato e revocato dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale, che ne fissa i compiti, i poteri, le responsabilità e le modalità di reportistica al Consiglio stesso;
▶ è dotato dell’autorità necessaria a garantire l’indipendenza della Funzione ed è svincolato da rapporti gerarchici e funzionali rispetto ai responsabili dei settori aziendali sottoposti al controllo;
▶ riferisce della propria attività direttamente al Consiglio di Amministrazione ed al Collegio Sindacale.
Organizzazione della Funzione e relazione con gli altri Dipartimenti e Entità del Gruppo
Nel rispetto del principio di separatezza tra le funzioni operative e le Funzioni Fondamentali e al fine di garantirne l’indipendenza, l’autonomia e l’obiettività di giudizio, l’Area risponde al Consiglio di Amministrazione della Compagnia e ha come referente un amministratore non esecutivo.
Il Titolare della Funzione è distaccato parzialmente in Crédit Agricole Assicurazioni e le risorse allocate alla Funzione svolgono le attività previste dall’apposito contratto di prestazione di servizi vigente tra Crédit Agricole Assicurazioni e Crédit Agricole Vita. La Funzione opera in modo trasversale nell’ambito delle stesse e non svolge mansioni operative presso nessuna delle due Compagnie, al fine di assicurare la completa indipendenza e autonomia di giudizio.
La Funzione di Internal Audit mantiene contatti con tutte le altre Funzioni Fondamentali della Compagnia. A tal fine è previsto uno scambio di flussi informativi, che possono avvenire tramite incontri dedicati, invio di documentazione e reportistica, partecipazione a “gruppi di lavoro congiunti”, partecipazione a riunioni con i Comitati di Controllo istituiti, anche in conformità con gli standard di Crédit Agricole S.A.
La Funzione, inoltre, intrattiene rapporti con il Collegio Sindacale e con la Società di Revisione esterna.
Il Titolare della Funzione è anche membro dell’Organismo di Vigilanza della Compagnia, insieme al Titolare della Funzione Compliance e ad un professionista esterno.
Inoltre, la Funzione ha rapporti periodici con la struttura audit del Gruppo Crédit Agricole Assurances, a cui può richiedere, in caso di necessità, e se disponibili, risorse specialistiche a supporto dell’attività di audit interna; la struttura di Gruppo può anche richiedere o effettuare direttamente audit su argomenti specifici.
Funzione Risk Management
Ruolo e responsabilità
Le attività di gestione dei rischi della Compagnia sono svolte dalla Funzione Risk Management e Controlli Permanenti (di seguito Funzione di Risk Management) della Compagnia.
La Funzione Risk Management assicura un sistema di reporting dei rischi, al fine di monitorare l’esposizione della Compagnia ai rischi identificati e fornire al Consiglio di Amministrazione, all’Alta Direzione ed ai diversi Comitati, un’adeguata e continua informazione riguardante, in particolare: “cruscotto” dei rischi e dei controlli permanenti, Report ORSA (Valutazione interna del rischio e della solvibilità), segnalazione di allerta in caso di superamento dei limiti operativi stabiliti, report su “Asset and Liability Management” (ALM), relazione sui risultati di Solvency II in conformità con il Risk Appetite Framework.
La Funzione Risk Management predispone una relazione annuale delle attività, sottoposta all’attenzione del Consiglio di Amministrazione.
Essa opera in conformità con l’organizzazione e i principi fondatori stabiliti dalla controllante Crédit Agricole Assurances.
Le principali responsabilità della Funzione sono formulare opinioni sulle decisioni fondamentali che generano rischiosità (principio four-eyes), implementare un sistema di supervisione dei rischi e di prevenzione degli stessi, provvedere all’implementazione ed elaborazione della mappatura dei rischi, definendo metodologia, strumenti e criteri di valutazione, in condivisione con la Direzione dei Rischi e dei Controlli Permanenti della controllante Crédit Agricole Assurances, garantendone l’adeguato aggiornamento.
La Funzione definisce inoltre il sistema dei controlli target, adattando alla realtà locale gli standard e le metodologie della controllante Crédit Agricole Assurances sia per quanto riguarda la gestione dei rischi sia per quanto riguarda i controlli permanenti, condividendo con la Direzione dei Rischi e dei Controlli Permanenti della controllante Crédit Agricole Assurances gli indicatori di rischio, i modelli e le metodologie di misurazione, nonché il sistema di reporting, al fine di verificare che i modelli adottati rilevino e documentino adeguatamente tutti i rischi presenti.
La Funzione Risk Management svolge un ruolo importante in termini di informazione tempestiva e costante al Dipartimento Rischi e Controlli Permanenti della controllante in merito alle eventuali segnalazioni di allerta e al superamento dei limiti operativi e finanziari stabiliti relativamente ai rischi di mercato, eventuali interventi delle Autorità di Controllo, criticità (per quanto riguarda i rischi operativi) rilevanti in termini di impatto economico, reputazionale e normativo.
Durante lo svolgimento delle proprie mansioni la Funzione ha libero accesso a tutte le informazioni/attività della Compagnia utili al conseguimento dei propri obiettivi.
La Funzione Risk Management ha la responsabilità del processo ORSA, con il supporto fornito dalla Funzione Attuariale e dalla controllante Crédit Agricole Assurances.
Organizzazione della Funzione e relazione con gli altri Dipartimenti e Entità del Gruppo
Nel rispetto del principio di separatezza tra le funzioni operative e le Funzioni Fondamentali e al fine di garantirne l’indipendenza, l’autonomia e l’obiettività di giudizio, la Funzione risponde al Consiglio di Amministrazione della Compagnia e ha come referente un amministratore non esecutivo.
Il Titolare della Funzione è distaccato parzialmente in Crédit Agricole Assicurazioni e le risorse allocate alla Funzione svolgono le attività previste dall’apposito contratto di prestazione di servizi vigente tra Crédit Agricole Assicurazioni e Crédit Agricole Vita. La Funzione opera in modo trasversale nell’ambito delle stesse e non svolge mansioni operative presso nessuna delle due Compagnie, al fine di assicurare la completa indipendenza e autonomia di giudizio.
Inoltre, la Funzione ha rapporti funzionali con il Dipartimento di Risk Management del Gruppo Crédit Agricole Assurances.
La Funzione Risk Management mantiene contatti con tutte le altre Funzioni Fondamentali della Compagnia. A tal fine è previsto uno scambio di flussi informativi, che possono avvenire tramite incontri dedicati, invio di documentazione e reportistica, partecipazione a “gruppi di lavoro congiunti” tra Funzioni Fondamentali, partecipazione a riunioni con i Comitati di Controllo istituiti, anche in conformità con gli standard di Crédit Agricole S.A.
La Funzione inoltre intrattiene rapporti con il Collegio Sindacale e con la Società di Revisione esterna nel corso delle verifiche sindacali.
Essa partecipa al processo di identificazione e valutazione dei rischi e dei controlli aziendali, in collaborazione con le funzioni di Internal Audit e Compliance.
Occasionalmente, fornisce consulenza nell’avvio di progetti, al fine di fornire supporto nella valutazione dei possibili impatti sul Sistema dei Controlli Interni, formulando opportune raccomandazioni.
Inoltre, dove e quando necessario, scambia flussi informativi con la Funzione Attuariale.
Funzione Attuariale
Ruolo e responsabilità
Alla Funzione Attuariale sono attribuiti compiti di coordinamento, di gestione e di controllo in materia di riserve tecniche, nonché di valutazione delle politiche di sottoscrizione e degli accordi di riassicurazione.
Tale Funzione, oltre a svolgere un presidio interno sulle voci tecniche, contribuisce ad applicare in modo efficace il Sistema di Gestione dei Rischi della Compagnia.
Organizzazione della Funzione e relazione con gli altri Dipartimenti e Entità del Gruppo
Nel rispetto del principio di separatezza tra le funzioni operative e le Funzioni Fondamentali e al fine di garantirne l’indipendenza, l’autonomia e l’obiettività di giudizio, la Funzione risponde al Consiglio di Amministrazione della Compagnia e ha come referente un amministratore non esecutivo.
Il Titolare della Funzione è distaccato parzialmente in Crédit Agricole Assicurazioni e le risorse allocate alla Funzione svolgono le attività previste dall’apposito contratto di prestazione di servizi vigente tra Crédit Agricole Assicurazioni e Crédit Agricole Vita. La Funzione opera in modo trasversale nell’ambito delle stesse e non svolge mansioni operative presso nessuna delle due Compagnie, al fine di assicurare la completa indipendenza e autonomia di giudizio.
Inoltre, la Funzione ha rapporti funzionali con il Dipartimento di Risk Management del Gruppo Crédit Agricole Assurances. All’interno dell’Area Risk Management e Controlli permanenti a partire dal 1 gennaio 2020 si sono strutturati l’Ufficio Gestione Rischi operativi e Controlli permanenti e l’Ufficio Gestione Rischi finanziari e tecnici.
La Funzione Attuariale mantiene contatti con tutte le altre Funzioni Fondamentali della Compagnia. A tal fine è previsto uno scambio di flussi informativi, che possono avvenire tramite incontri dedicati, invio di documentazione e reportistica, partecipazione a “gruppi di lavoro congiunti” tra Funzioni Fondamentali, partecipazione a riunioni con i Comitati di Controllo istituiti, anche in conformità con gli standard di Crédit Agricole S.A.
La Funzione inoltre intrattiene rapporti con il Collegio Sindacale e con la Società di Revisione esterna nel corso delle verifiche sindacali.
La Funzione Attuariale di Crédit Agricole Assurances fornisce una “second opinion” sull’adeguatezza del calcolo delle Best Estimate Liability (controlli istituzionalizzati di Gruppo).
B.1.2 Cambiamenti importanti nel sistema di governance nel periodo di riferimento
Durante il periodo di riferimento 2021 non sono intervenuti cambiamenti rilevanti nel sistema di Governance della Compagnia rispetto a quanto già rappresentato con riferimento all’esercizio 2020.
B.1.3 Informazioni relative alla Politica di remunerazione
Crédit Agricole Assicurazioni ha implementato una Politica di remunerazione in linea con il Gruppo Crédit Agricole Assurances e Crédit Agricole S.A.
Principi generali, obiettivi e governo Principi Generali
In merito alla Politica di remunerazione, la Compagnia ha agito in conformità al Regolamento IVASS n. 38/2018 del 3 luglio, che incorpora le previsioni dettate dal previgente Regolamento ISVAP n. 39/2011 e, in linea con gli orientamenti internazionali e comunitari:
▶ rafforza la coerenza delle politiche di remunerazione con gli interessi di lungo termine della Compagnia;
▶ consolida il ruolo attivo degli azionisti nell’approvazione delle politiche e nella valutazione della relativa attuazione, anche in ragione dell’introduzione di un’informativa di maggior dettaglio agli azionisti e ad IVASS.
Lo Statuto della Compagnia prevede che l’assemblea ordinaria dei Soci:
▶ approvi le Politiche di remunerazione a favore degli organi sociali e del Personale Rilevante della Compagnia (inclusi gli eventuali piani di remunerazione basati su strumenti finanziari);
▶ determini i compensi dei componenti degli organi nominati dall’Assemblea medesima, fatto salvo il disposto dell’art. 2389
c.c. rispetto agli amministratori investiti di particolari cariche.
Ai fini del puntuale adempimento dei propri compiti, l’Assemblea dei Soci è destinataria di un’apposita informativa, sia in fase di approvazione preventiva delle Politiche di remunerazione, sia in sede di verifica della corretta attuazione delle medesime.
Obiettivi
Le Politiche di remunerazione della Compagnia sono dirette a premiare risultati effettivi e duraturi, adeguatamente corretti in base ai rischi ad essi associati.
La governance delle Politiche di remunerazione garantisce che queste ultime siano fondate su regole chiare e rigorose che ne assicurino la coerenza con il profilo di rischio (attuale e prospettico) della Compagnia, evitando il prodursi di situazioni di conflitto di interesse e garantendo la massima trasparenza attraverso un’adeguata informativa a tutti i soggetti interessati, realizzata nel rispetto del Regolamento.
Nella definizione delle Politiche di remunerazione si tiene conto dei principi previsti dalle Politiche di remunerazione tempo per tempo adottate dalla controllante Crédit Agricole Assurances S.A., in attuazione degli indirizzi del Gruppo Crédit Agricole Assurances, verificandone preventivamente la conformità e la coerenza col Regolamento.
Nel rispetto dei principi enunciati, le Politiche di remunerazione mirano al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
▶ attrazione, motivazione e retention di risorse professionalmente qualificate;
▶ riconoscimento del merito al fine di valorizzare adeguatamente il contributo personale delle risorse;
▶ effettiva creazione di valore ed orientamento delle performance di tutto il personale, verso obiettivi di breve, medio e lungo periodo, nell’ambito di un quadro di regole indirizzate ad un corretto controllo dei rischi aziendali, attuali e prospettici e al mantenimento di un adeguato livello di liquidità e di patrimonializzazione;
▶ equità retributiva interna, mediante il giusto riconoscimento al contributo fornito e alle responsabilità attribuite;
▶ competitività retributiva esterna, attraverso un costante riferimento al mercato;
▶ sostenibilità economica dei sistemi di remunerazione (“affordability”), attraverso il controllo delle implicazioni del costo del lavoro sul conto economico, sia nel breve che nel medio e lungo termine;
▶ rispetto delle disposizioni di legge, regolamentari e statutarie, ivi incluse quelle in materia di conflitto di interessi, applicabili alla Compagnia, nonché del codice etico adottato dalla Compagnia stessa;
▶ conoscibilità, per tutto il personale della Compagnia, del contenuto delle Politiche di remunerazione e delle conseguenze di eventuali violazioni normative o del Codice Etico;
▶ allineamento alle strategie di business della Compagnia e del Gruppo Crédit Agricole Assurances.
Governance
Il Consiglio di Amministrazione della Compagnia è responsabile della definizione, della corretta applicazione e della periodica revisione delle Politiche di remunerazione.
Alla luce degli esiti dell’esercizio di auto-valutazione effettuato dalla Compagnia e del principio di proporzionalità di cui alla Lettera IVASS (cfr. par. 1 sopra), e tenuto altresì conto del profilo dimensionale e della natura, portata e complessità dei rischi inerenti le attività svolte, si è ritenuto che non sussistano – sino al permanere delle attuali condizioni fattuali – i presupposti per la costituzione di un comitato remunerazioni.
Per l’effetto, i compiti che il Regolamento attribuisce a tale comitato spetteranno al Consiglio di Amministrazione. Pertanto, è compito del Consiglio provvedere, tra l’altro, a:
(i) formulare proposte in materia di compensi di ciascuno degli amministratori investiti di particolari cariche;
(ii) verificare la congruità del complessivo schema retributivo, nonché la proporzionalità delle remunerazioni dell’Amministratore Delegato e di eventuali ulteriori amministratori esecutivi rispetto all’ulteriore Personale Rilevante della Compagnia;
(iii) sottoporre periodicamente a verifica le Politiche di remunerazione al fine di garantirne l’adeguatezza anche in caso di modifiche all’operatività della Compagnia o del contesto di mercato in cui la stessa opera;
(iv) individuare i potenziali conflitti di interesse e le misure adottate per gestirli;
(v) accertare il verificarsi delle condizioni per il pagamento degli incentivi del Personale Rilevante, fermo restando il ruolo specificamente attribuito agli amministratori non esecutivi rispetto ai titolari delle Funzioni Fondamentali;
(vi) in caso di conferimento di incarichi a consulenti esterni in ambito remunerazioni, verificare l’assenza di situazioni che ne compromettano l’indipendenza di giudizio.
Il personale rilevante per l’applicazione delle disposizioni in materia di remunerazione include “i direttori generali, i dirigenti con compiti strategici, i responsabili e il personale di livello più elevato delle Funzioni Fondamentali e le altre categorie del personale, la cui attività può avere un impatto significativo sul profilo di rischio della Compagnia, identificato dalla Compagnia, in base a scelte motivate ed adeguatamente formalizzate”.
Pertanto, ai fini dell’individuazione del perimetro del Personale Rilevante è stata svolta una ricognizione puntuale delle funzioni e dei ruoli aziendali, allo scopo di valutarne la rilevanza in termini di “impatto sul profilo di rischio” della Compagnia.
Informazioni sulle principali componenti della Politica di Remunerazione del Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale dell’Alta Direzione, dei Dirigenti e Funzionari, del personale delle Funzioni Fondamentali e dei Distributori, fornitori ed altri collaboratori.
La Compagnia si avvale degli strumenti retributivi di seguito illustrati.
CdA e Collegio Sindacale | Alta Direzione, altri dirigenti e funzionari | Titolari distaccati delle Funzioni Fondamentali di CA Vita |
Emolumenti e retribuzioni fissi | + | + |
Remunerazione variabile | + | + |
Distacco Titolari Funzioni Fondamentali | + | |
Servizi CA Vita – Funzioni Fondamentali | + | |
Oneri Sociali | + | + |
TFR | + | |
Rimborso spese | + | |
Coperture Assicurative | + | |
Previdenza Complementare | ||
Altri benefits | + |
La Politiche di remunerazione della Compagnia prevede il ricorso a forme di remunerazione in strumenti finanziari oppure indicizzate a strumenti che riflettono la capacità di creazione di valore nel lungo termine, la consistenza patrimoniale e le prospettive reddituali solo con riferimento a specifiche figure e al superamento di determinate soglie di materialità della remunerazione variabile effettivamente riconosciuta.
In conformità con quanto disposto dal Regolamento, la Compagnia:
▶ prevede che il riconoscimento della componente variabile dipenda dal raggiungimento di risultati predeterminati, oggettivi e agevolmente misurabili;
▶ nella determinazione dei predetti risultati, cura che i parametri adottati non siano tali da incentivare comportamenti di moral hazard da parte del personale e, in particolare, l’assunzione di rischi e/o esposizioni che possano compromettere l’equilibrio patrimoniale della Compagnia nel medio/lungo termine;
▶ cura che tali parametri non incoraggino posizioni speculative nell’ambito del “proprietary trading”;
▶ chiede a coloro che accedono a piani di remunerazione variabile – attraverso specifiche pattuizioni inserite nei documenti contrattuali di riferimento – di impegnarsi a non avvalersi di strategie di copertura personale o assicurativa (cd. hedging) relative alle retribuzioni o che possano alterare o pregiudicare gli effetti di allineamento al rischio sottesi alla Politica e agli accordi con la Compagnia.
Inoltre, la Compagnia:
▶ prevede l’adozione di indicatori di performance che tengano conto dei rischi attuali o prospettici connessi ai risultati prefissati e del correlato costo del capitale impiegato e di liquidità necessaria;
▶ tiene conto anche dei criteri non finanziari e, comunque, di tipo non quantitativo, volti ad incentivare il duraturo miglioramento dell’operatività della struttura aziendale e la creazione di valore per la Compagnia (tra cui, la conformità normativa e la qualità ed efficienza del servizio alla clientela);
▶ assicura che l’importo complessivo della componente variabile sia basato su una adeguata combinazione dei risultati ottenuti dal singolo e dei risultati complessivi della Compagnia;
▶ fa sì che la misurazione dei risultati sia effettuata su un arco temporale adeguato e, ove opportuno in funzione dell’obiettivo prefissato, tenga in considerazione anche i risultati conseguiti su base pluriennale.
Il Consiglio di Amministrazione fornisce annualmente un’adeguata informativa all’Assemblea ordinaria dei Soci sull’applicazione delle Politiche di remunerazione.
Personale dipendente (Dirigenti e Funzionari rientranti nell’ambito di applicazione)
Con particolare riferimento al personale dipendente, la remunerazione fissa è definita sulla base dell’inquadramento contrattuale, del ruolo ricoperto, delle eventuali responsabilità assegnate, della particolare esperienza e competenza maturata, in conformità con il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicabile
Al fine di motivare adeguatamente il Personale rientrante nell’ambito di applicazione, le remunerazioni corrisposte prevedono, oltre alla remunerazione fissa, il riconoscimento di una componente variabile stabilita in conformità le Politiche di remunerazione.
Il riconoscimento di una remunerazione variabile è subordinato al raggiungimento di obiettivi predeterminati, oggettivi e agevolmente misurabili sulla base di criteri di performance individuati (e rivisti con cadenza annuale), avendo particolare riguardo ai risultati conseguiti dall’Area o dal Servizio di appartenenza. Tali obiettivi sono misurati su un arco temporale generalmente annuale, con nuova valutazione, in caso di differimento parziale della remunerazione variabile, su base pluriennale.
Amministratore Delegato / Direttore Generale
Per quanto riguarda l’Amministratore Delegato, la sua remunerazione quale dirigente della Compagnia è disciplinata da un apposito contratto di lavoro subordinato.
In particolare, al fine di motivare adeguatamente la performance dell’Amministratore Delegato, nonché di rafforzarne l’impegno, il relativo pacchetto retributivo prevede un adeguato pay-mix tra remunerazione fissa e remunerazione variabile, nell’ottica di una
equa proporzione e un corretto bilanciamento tra i due elementi, tale da non incentivare in alcun modo l’assunzione di rischi in misura eccedente rispetto al grado e limiti di tolleranza di rischio fissati dal Consiglio di Amministrazione nelle strategie aziendali.
Il Consiglio di Amministrazione della Compagnia stabilisce la remunerazione variabile attribuibile all’Amministratore Delegato nella sua qualità di dirigente della Compagnia, nonché gli obiettivi al cui raggiungimento è subordinata l’erogazione della stessa; il Consiglio inoltre procede alla valutazione della performance in relazione agli obiettivi prefissati.
La remunerazione variabile è finalizzata a motivare al raggiungimento di obiettivi specifici attraverso il collegamento diretti tra incentivo personale e risultati aziendali e collettivi. Pertanto, la remunerazione variabile è fondata su criteri di performance qualitativi e quantitativi, valutati secondo un approccio multidimensionale.
I parametri per l’attribuzione della remunerazione variabile sono individuati e rivisti con cadenza annuale e si connotano per le seguenti caratteristiche:
▶ riguardano tanto (i) obiettivi di performance quantitativa economico-finanziaria che tengono conto dei rischi attuali e prospettici connessi ai risultati prefissati e dei correlati oneri in termini di costo del capitale impiegato e della liquidità necessaria, quanto (ii) obiettivi qualitativi e non-finanziari, legati alla creazione di valore con riferimento ai diversi ambiti dell’attività aziendale, quali la conformità alla normativa esterna ed interna e l’efficienza nella gestione del servizio alla clientela;
▶ sono predeterminati, oggettivi e agevolmente misurabili ex-post;
▶ hanno riguardo a (i) la performance personale, e (ii) la performance della Compagnia nel suo complesso;
▶ sono misurati su un arco temporale generalmente annuale, con nuova valutazione, in caso di differimento parziale della remunerazione variabile, su base pluriennale.
Analogamente a quanto previsto per l’Amministratore Delegato, anche per il Direttore Generale l’approccio retributivo adottato dalla Compagnia prevede un pacchetto bilanciato tra remunerazione fissa e remunerazione variabile, nell’ottica di una equa proporzione ed un corretto bilanciamento tra i due elementi.
Il riconoscimento della componente variabile è legato al raggiungimento di risultati prestabiliti, oggettivi e misurabili. Funzioni Fondamentali
I Titolari delle Funzioni Fondamentali sono distaccati parzialmente in Crédit Agricole Assicurazioni e le risorse allocate nei relativi Servizi e Uffici svolgono le attività previste dall’apposito contratto di prestazione di servizi vigente tra Crédit Agricole Assicurazioni e Crédit Agricole Vita.
In fase di perfezionamento (e revisione periodica) del contratto di servizio stipulato con il fornitore, la Compagnia assicura che:
▶ il costo del servizio corrisposto al fornitore è un importo annuo fisso in conformità con i principi stabiliti dalle Politiche di remunerazione;
▶ il sistema di retribuzione applicato dal fornitore ai Titolari delle Funzioni Fondamentali è coerente con i principi stabiliti nel Regolamento n. 38/2018.
Remunerazione variabile a lungo termine
In considerazione dei rischi attuali o futuri connessi agli obiettivi prefissati e dei correlati oneri in termini di costo del capitale impiegato e liquidità necessaria, la Compagnia prevede il differimento del pagamento di una parte significativa della remunerazione variabile al superamento di determinate soglie di materialità della remunerazione variabile concretamente riconosciuta.
Resta salva la possibilità per la Compagnia di riconoscere importi inferiori in caso di raggiungimento degli obiettivi assegnati in misura inferiore al 100%, o di non riconoscere alcun importo in caso di “significativo deterioramento della situazione patrimoniale o finanziaria della Compagnia”, quale gate d’accesso alla remunerazione variabile.
La remunerazione variabile differita non deve svolgere una mera funzione di fidelizzazione del dipendente, e pertanto la sua effettiva erogazione dovrà dipendere da una nuova valutazione degli obiettivi identificati come esposti in misura rilevante al rischio di deterioramento.
Principali caratteristiche dei regimi pensionistici integrativi o di prepensionamento
La Compagnia assicura che le somme accordate agli organi con funzione di amministrazione, all’alta direzione e al restante personale rientrante nell’ambito di applicazione delle presenti Politiche di remunerazione in caso di anticipata cessazione dell’incarico o del rapporto di lavoro (tra cui, a titolo esemplificativo, trattamenti di fine mandato, benefici discrezionali di natura pensionistica o integrativa previdenziale, compensi corrisposti in base a patti di non concorrenza o indennità di mancato preavviso, etc.) siano soggette a limiti quantitativi nel rispetto di criteri di ragionevolezza e proporzionalità rispetto alla remunerazione percepita, nonché di coerenza con le previsioni normative e contrattuali vigenti.
Ai fini del calcolo dell’importo da corrispondersi si terrà conto, in particolare, del compenso annuo ovvero della retribuzione annua lorda del soggetto interessato, nonché di quanto effettivamente percepito a titolo di remunerazione variabile nell’ultimo triennio, o nel minor periodo eventualmente osservabile (la cd. “remunerazione ricorrente”).
In particolare, in caso di risoluzione consensuale del rapporto, i relativi termini economici verranno definiti sulla base delle circostanze e motivazioni concrete della cessazione, con particolare riferimento alla performance realizzata, ai rischi assunti e ai risultati della Compagnia, fermo restando che, in ogni caso, non potranno superare i 36 mesi della remunerazione ricorrente, in aggiunta a quanto stabilito dalle applicabili previsioni di legge e/o contratto (anche collettivo applicato dalla Compagnia) a titolo di indennità di mancato preavviso (ove applicabile).
Nessun compenso aggiuntivo verrà riconosciuto in caso di revoca dell’incarico (o licenziamento) per giusta causa, nonché in presenza di condotte dolose o gravemente colpose.
La Compagnia assicura, inoltre, che tali compensi non siano erogati qualora si sia verificato un significativo deterioramento della situazione patrimoniale o finanziaria della Compagnia in conseguenza delle condotte del soggetto interessato.
B.2 REQUISITI DI PROFESSIONALITÀ E ONORABILITÀ
Il Gruppo Crédit Agricole Assurances ha definito formalmente le regole per valutare e documentare la professionalità e l’onorabilità (individuale e collettiva) di soggetti rilevanti (membri del Consiglio di Amministrazione, dirigenti responsabili e i Titolari di Funzioni Fondamentali) all’interno della sua "Politica di professionalità e onorabilità per le compagnie assicurative del Gruppo Crédit Agricole".
La suddetta Politica viene rivista ogni anno e modificata al verificarsi di determinate circostanze (ad esempio modifiche alle regole per la valutazione e la documentazione di professionalità e onorabilità).
La vigente “Politica per l’identificazione e la valutazione del possesso dei requisiti di idoneità alla carica” è stata presentata per l’aggiornamento annuale ed approvata in occasione della riunione consiliare tenutasi il 14 dicembre 2021.
Xxxxx restando il rispetto del requisito di onorabilità e professionalità (in termini di competenze professionali, di buona reputazione e di indipendenza) previsto dalla normativa del settore di pertinenza, la Compagnia assicura anche che i suoi esponenti aziendali (membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, così come, se nominati, il Direttore Generale e l'Amministratore Delegato) possiedano, collettivamente, qualifiche, capacità, competenze e conoscenze in merito agli ambiti che assumono rilevanza centrale per l'operatività della Compagnia.
La valutazione della conformità ai requisiti di ammissibilità da parte dei Titolari delle Funzioni Fondamentali/servizi esternalizzati viene svolta collettivamente dal Consiglio di Amministrazione, avendo ottenuto il parere del Collegio Sindacale, al momento della nomina di tali Titolari.
Il Consiglio di Amministrazione è tempestivamente informato di eventuali modifiche alle informazioni fornite dalle persone incaricate a svolgere Funzioni Fondamentali/servizi esternalizzati e riguardanti il rispetto dei requisiti per assumere l’incarico.
B.2.1 Requisiti di professionalità e onorabilità regolamentare
Requisiti di professionalità regolamentare
Professionalità collettiva del Consiglio di Amministrazione
La professionalità collettiva è valutata in base alle qualifiche, conoscenze ed esperienze dei membri del Consiglio. Essa riflette i vari compiti assegnati a ciascuno dei singoli membri per garantire un'adeguata diversificazione delle qualifiche, delle conoscenze e delle relative esperienze. L'obiettivo finale è garantire che la Compagnia sia amministrata e supervisionata in modo professionale.
Professionalità individuale dei Consiglieri di Amministrazione
Le competenze professionali sono valutate alla luce dei requisiti di professionalità di cui all’art. 3 del Decreto Ministeriale n. 220/2011, conformemente a quanto previsto al riguardo dalla Politica interna di valutazione dei requisiti di idoneità alla carica.
Professionalità individuale dei Titolari delle Funzioni Fondamentali
Le competenze professionali sono valutate alla luce dei seguenti requisiti, conformemente a quanto previsto al riguardo dalla Politica interna di valutazione dei requisiti di idoneità alla carica: esperienza professionale di almeno tre anni prima della nomina, avendo svolto un ruolo manageriale in alternativa in uno dei seguenti contesti:
▶ imprese di assicurazione o di riassicurazione;
▶ controlli interni presso istituti bancari, società di investimento, intermediari di assicurazioni o società di consulenza;
oppure, in via alternativa, aver effettuato specifici corsi di formazione/specializzazione aventi ad oggetto materie e/o settori affini alla carica da ricoprire.
Competenze
La regolamentazione Solvency II delinea cinque ambiti per le competenze necessarie a soddisfare il requisito di professionalità individuale e collettiva. Si tratta di competenze assicurative, finanziarie, contabili, attuariali e di gestione.
Il Consiglio di Amministrazione deve possedere collettivamente le conoscenze e le esperienze essenziali dei mercati assicurativi e dei capitali, della strategia aziendale e dei modelli di business, dei sistemi di governance, dell'analisi finanziaria e attuariale e dei requisiti legali e regolamentari applicabili alla Compagnia di assicurazione.
Requisiti di onorabilità regolamentare
Principi
L’onorabilità sussiste se il singolo soggetto non è stato condannato per un reato relativo ad infrazioni riconducibili ai requisiti di pertinenza.
Soggetti dichiarati non idonei
I soggetti considerati non idonei ai requisiti di professionalità e onorabilità sono revocati dalla carica. Evidenze
Sono necessarie prove a sostegno dell’onorabilità che quantomeno devono essere fornite mediante la presentazione del casellario giudiziale o, in mancanza, di un documento equivalente rilasciato da un'autorità legale o amministrativa competente.
Requisiti di informativa all'Autorità di Vigilanza
L'Autorità di Xxxxxxxxx deve essere informata riguardo i consiglieri di amministrazione e i Titolari delle Funzioni Fondamentali, così come devono essere notificate le nomine e le rinomine.
Il Servizio Legale e Xxxxxx Xxxxxxxxx è responsabile dell'identificazione delle informazioni necessarie per la preparazione degli atti da notificare all’Autorità di Xxxxxxxxx.
B.2.2 Processo di valutazione e documentazione dei requisiti di professionalità e onorabilità
Disposizioni per valutare la professionalità
Professionalità individuale
La valutazione si basa prevalentemente sull'esperienza acquisita (attività correnti, precedenti nomine, ecc.). I principi di valutazione adottati riflettono:
▶ per i Titolari delle Funzioni Fondamentali: la valutazione delle competenze in base alle qualifiche conseguite, alle nomine precedenti, all'esperienza, alla formazione, presentate in dettaglio nei documenti inviati all'Autorità di Xxxxxxxxx relativamente ai compiti che svolgono all’interno della Compagnia;
▶ per i consiglieri di amministrazione: la valutazione della professionalità in tutti gli ambiti di seguito riportati:
o conoscenza dell'attività assicurativa (assicurazione, riassicurazione, intermediazione assicurativa, gestione del rischio);
o conoscenza dei sistemi economici e finanziari nazionali e internazionali e dei relativi andamenti e sviluppi, nonché
delle specificità del mercato assicurativo;
o conoscenza dei mercati geografici e dei prodotti in cui opera la Compagnia e delle loro caratteristiche;
o conoscenza delle norme specifiche del settore (assicurazioni, normativa finanziaria e fiscale, privacy);
o conoscenza dei sistemi di controllo interno, dei metodi di calcolo e della gestione e controllo dei rischi;
o conoscenza degli aspetti di governance societaria e dei processi di gestione aziendale (reportistica finanziaria, affari legali, direzione e coordinamento del Gruppo, controllo di gestione, conflitti di interessi, rapporti con gli stakeholder, gestione delle risorse chiave, remunerazioni, governo e controllo del prodotto, responsabilità sociale della Compagnia);
o conoscenza della struttura organizzativa e dei sistemi informativi (organizzazione, ICT, politiche di outsourcing,
continuità aziendale);
o conoscenza della struttura della Compagnia, del sistema di governance, dell'organizzazione e del posizionamento sul mercato.
Le regole per effettuare una valutazione individuale sono definite nella politica di riferimento. Professionalità collettiva
La professionalità collettiva del Consiglio di Amministrazione è valutata sulla base delle competenze individuali di tutti i consiglieri. Le qualifiche, gli incarichi, l’esperienza e il livello di competenza nei cinque ambiti stabiliti dalla direttiva Solvency II vengono verificati al fine di definire e offrire piani di formazione.
Il livello di competenze previsto e le regole per la determinazione di professionalità collettiva sono definite nella relativa politica.
Piani di formazione
I risultati attinenti alla valutazione delle competenze vengono analizzati per determinare i piani di formazione che devono essere attuati:
▶ Titolari delle Funzioni Fondamentali: al momento della loro nomina e in funzione delle esigenze individuate, i piani di formazione possono essere organizzati su base individuale;
▶ consiglieri di amministrazione: il piano di formazione proposto è identico per tutti i membri del consiglio. Ciononostante, possono essere trattate tematiche specifiche su richiesta di un consigliere, sia integrando il piano di formazione collettiva oppure organizzando apposite sessioni individuali.
Disposizioni per la valutazione di onorabilità
I soggetti designati alla nomina devono dare evidenza della loro onorabilità (siano essi consiglieri o Titolari delle Funzioni Fondamentali), ed inoltre, fornire e aggiornare la documentazione che prova l’assenza di sentenze giudiziarie o penali o sanzioni a loro carico. Le medesime disposizioni valgono per il Responsabile delle attività di controllo sulle attività esternalizzate.
A tal fine, oltre al casellario giudiziario su menzionato (o documentazione equivalente), viene richiesta un'autodichiarazione da compilare e firmare quale prova della loro onorabilità.
B.3 SISTEMA DI GESTIONE DEI RISCHI INCLUSA LA VALUTAZIONE INTERNA DEL RISCHIO E DELLA SOLVIBILITÀ (ORSA)
B.3.1 Sistema di Gestione dei Rischi
Al fine di mantenere i rischi a cui la Compagnia è esposta nel breve e nel medio-lungo periodo ad un livello accettabile e coerente con le disponibilità patrimoniali della Compagnia, Crédit Agricole Assicurazioni si è dotata di un adeguato Sistema di Gestione dei Rischi. Il Risk Appetite (la propensione al rischio) fa parte del Sistema Gestione dei Rischi.
Il Framework della Politica sulla Gestione dei Rischi di Crédit Agricole Assicurazioni stabilisce i requisiti necessari per garantire un approccio coerente per l’identificazione, la misurazione, la gestione, il monitoraggio e il reporting dei principali rischi attuali o emergenti.
Tutti questi rischi sono adeguatamente analizzati nel Comitato per il Controllo Interno di cui le Funzioni Fondamentali sono membri permanenti.
In linea con le indicazioni stabilite a livello di Gruppo, il Sistema dei Controlli Interni di Crédit Agricole Assicurazioni si basa su specifici principi riportati di seguito:
▶ strutturazione su diversi livelli di controllo;
▶ estensione anche ad altri servizi aziendali, come il Servizio dei Controlli Permanenti ed il Data Protection Officer;
▶ coordinamento funzionale effettuato dalla Capogruppo Crédit Agricole Assurances;
▶ principio di sussidiarietà.
Il Consiglio di Amministrazione è responsabile del Sistema di Controllo Interno e stabilisce le relative direttive e linee guida; valuta periodicamente la sua costante completezza, operatività ed efficacia, anche per quanto riguarda le attività esternalizzate; assicura che il Sistema di Gestione dei Rischi consenta di identificare, misurare (anche in ottica prospettica) e controllare i rischi, compresi i rischi di non conformità alla normativa; approva la struttura organizzativa, la quale deve essere adeguata e coerente e deve garantire la separazione dei compiti nelle attività di processo, la tracciabilità e la visibilità delle operazioni e la trasparenza dei processi decisionali relativi ai singoli processi operativi.
Anche sulla base dell’esperienza passata, Crédit Agricole Assicurazioni si è impegnata a mantenere un Sistema di Controllo Interno per il monitoraggio dei rischi aziendali che coinvolge l'intera organizzazione aziendale; i soggetti attivi in questo sistema sono il Consiglio di Amministrazione, l’Alta Direzione e i Comitati Operativi (Comitato Esecutivo, Comitato Finanza, Comitato Rischi e Controlli Interni, Comitato Investimenti Sistemi Informativi, Comitato Nuove Attività e Nuovi Prodotti, il Comitato di Management della Conformità, il Comitato Data Governance, il Comitato Tecnico, il Comitato del Modello, il Comitato Operativo Rischi IT e il Comitato Guida e Crisi).
La Funzione Risk Management assicura un sistema di reporting dei rischi al fine di monitorare l'esposizione della Compagnia ai rischi identificati e fornisce al Consiglio di Amministrazione, all’Alta Direzione e ai vari Comitati una relazione adeguata e costante, nello specifico:
▶ “cruscotto” dei rischi, integrato con i coefficienti di solvibilità, secondo le norme previste dalla regolamentazione Solvency II, sia per il Requisito Patrimoniale di Solvibilità SCR sia per la valutazione prospettica dei rischi (“cruscotto” ORSA);
▶ “cruscotto” dei controlli permanenti, per le questioni rilevanti;
▶ reporting su anomalie significative relative ai rischi operativi;
▶ relazione sui risultati Solvency II;
▶ conformità con il Framework della propensione al rischio (Risk Appetite Framework);
▶ relazione relativa all’esposizione dei rischi nell’area patrimoniale e finanziaria.
B.3.2 Processo ORSA (Valutazione interna del rischio e della solvibilità)
La Valutazione Prospettica del Proprio Rischio (ORSA), nell’ambito del Framework di Gestione dei Rischi:
▶ sviluppa processi e procedure che mirano ad attuare la valutazione prospettica del rischio sia annualmente sia "out of cycle" (se necessario);
▶ spiega la relazione tra il profilo di rischio, i limiti di tolleranza dei rischi e le esigenze generali di solvibilità;
▶ monitora e determina le esigenze generali di capitale;
▶ sviluppa processi di gestione della qualità dei dati relativi alla valutazione prospettica del rischio;
▶ informa l’Alta Direzione, il Consiglio di Amministrazione e il Regolatore circa la valutazione prospettica del rischio.
La valutazione Interna del Rischio e della Solvibilità (ORSA), parte integrante del Sistema di Gestione dei Rischi, è organizzata a livello di Compagnia e consolidata a livello di Gruppo.
Il processo ORSA è parte integrante del funzionamento della Compagnia e dei processi decisionali esistenti, a tre livelli:
▶ Strategico: validazione da parte dell’Alta Direzione delle sfide strategiche e della propensione al rischio (da definire a livello di Gruppo e di singola Compagnia), con riferimento agli obiettivi di solvibilità, di redditività e di valore, tradotti questi ultimi nella strategia di rischio attraverso i limiti di tolleranza al rischio;
▶ Gestionale: attraverso la sincronizzazione con il processo di pianificazione a medio termine;
▶ Operativo: attraverso gli studi di allocazione, tariffazione (pricing), ecc. integrando i criteri economici dell’ORSA.
La visione ORSA è presa in considerazione nei processi di gestione dei principali rischi, attraverso indicatori operativi di monitoraggio dei rischi armonizzati a livello di Gruppo, i limiti associati alla propensione al rischio e le leve di azione.
Il processo ORSA, quale componente essenziale a supporto del processo di pianificazione strategica e di budget triennale, si svolge almeno una volta all’anno e ogni qualvolta si verifichino cambiamenti di contesto o del profilo di rischio ritenuti rilevanti dal Consiglio di Amministrazione (valutazione “out of cycle”).
La valutazione prospettica del rischio combina un approccio quantitativo e qualitativo allo scopo di identificare e valutare tutti i rischi a cui la Compagnia è o potrebbe essere esposta, includendo anche quelli non previsti dalla formula standard.
Il Risk Appetite Framework è parte integrante del processo ORSA.
L'esercizio ORSA per scopi regolamentari viene effettuato almeno su base annuale e generalmente nel primo semestre ed è basato sui dati di riferimento al 31 dicembre.
Il consolidamento di gruppo è effettuato nell'ultima parte dell'anno con la definizione del piano di medio termine (almeno 3 anni) e della pianificazione del capitale.
Tenendo conto del Risk Appetite Framework approvato dal Consiglio di Amministrazione, il Comitato Tecnico e il Comitato Finanza discutono e validano gli scenari ORSA da sottoporre al Consiglio di Amministrazione per l'approvazione.
Durante il primo trimestre 2022, la Compagnia ha predisposto il report ORSA a partire dal profilo di rischio della Compagnia al 31 dicembre 2021. Tale report copre i seguenti aspetti:
▶ fabbisogno complessivo di solvibilità a breve e a lungo termine, tenendo conto del relativo profilo di rischio, dei limiti di tolleranza dei rischi approvati e della strategia aziendale;
▶ osservanza costante del Requisito Patrimoniale di Solvibilità (SCR), del Requisito Minimo di Capitale (MCR) e dei requisiti tecnici;
▶ identificazione di eventuali deviazioni del profilo di rischio rispetto alle ipotesi sottostanti alla formula standard;
▶ identificazione delle “management actions” implementabili in situazione di stress ed indicazione dell’efficacia delle stesse.
Per quanto concerne gli scenari economici, lo scenario Centrale è stato fornito dal Gruppo Crédit Agricole Assurances basato sulle previsioni di Crédit Agricole SA di febbraio 2022. Gli altri scenari sono stati definiti dalla Compagnia e condivisi con il Gruppo tenendo in considerazione il profilo di rischio. Tutti gli scenari sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione di Crédit Agricole Assicurazioni. In particolare, gli scenari di stress si focalizzano prevalentemente sui rischi tecnici, che rappresentano la principale esposizione al rischio della Compagnia, e sui rischi che non vengono presi in considerazione nella formula standard (ad esempio il rischio “sovereign” e il rischio reputazionale). Gli scenari di stress mirano ad analizzare l'impatto di scenari penalizzanti, in particolare su quelli tecnici si ha un approccio incrementale:
▶ un incremento di Loss Ratio sul prodotto MTPL dovuta ad un aumento dei sinistri gravi nel periodo 2022 – 2025;
▶ eventi di catastrofe naturale per l’anno 2022 (terremoto-grandine);
▶ stress sul business FCA.
I risultati dell'ORSA forniscono ulteriori elementi in merito alle esigenze finanziarie della Compagnia, sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi, consentendo di definire un piano di azione da attuare nei suddetti scenari.
B.4 SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
Il Sistema dei Controlli Interni è costituito dall’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative che mirano ad assicurare l’efficacia e l’efficienza dei processi aziendali, l’adeguato controllo dei rischi attuali e prospettici, la tempestività del sistema di reporting delle informazioni aziendali, la salvaguardia del valore del patrimonio aziendale, anche in un’ ottica di medio- lungo periodo, e la buona gestione degli attivi detenuti per conto della clientela, così come l’affidabilità e l’integrità delle informazioni contabili e gestionali, nonché la conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le norme di autoregolamentazione e le disposizioni interne della Compagnia e del Sotto-Gruppo.
La controllante Crédit Agricole Assurances e la Capogruppo del Sotto-Gruppo (Crédit Agricole Vita) assicurano, per tutte le Compagnie del Gruppo, un sistema di controlli interni basato sui seguenti principi:
▶ copertura esaustiva delle attività e dei rischi e responsabilità/affidabilità degli attori; la direzione aziendale è coinvolta direttamente nell’organizzazione e nel funzionamento del sistema;
▶ chiara definizione dei compiti e separazione effettiva tra compiti operativi e di controllo, nonché processi decisionali basati su un sistema di deleghe formalizzato e aggiornato;
▶ norme e procedure formalizzate e aggiornate, specialmente in ambito amministrativo-contabile;
▶ sistema di controlli interni, inclusi i controlli permanenti integrati nell’operatività (1°grado- 1°livello) o svolti da chi mette in atto una determinata attività (2°grado-1°livello) oppure affidate a strutture dedicate diverse da quelle operative (2°grado- 2°livello) e i controlli periodici (3°grado);
▶ informazioni dell’Organo amministrativo sulla strategia di rischio e sul monitoraggio della sua applicazione (tra cui i limiti fissati e la loro applicazione), i risultati del controllo interno e l’attuazione delle azioni correttive.
L’attività di controllo non è demandata esclusivamente ad alcuni specifici uffici o agli organi di sorveglianza e controllo, ma tutte le direzioni e funzioni hanno un proprio ruolo nel verificare le operazioni poste in essere, secondo differenti livelli di responsabilità.
Il Sistema dei Controlli Interni, nella sua configurazione a regime, è articolato su tre livelli:
▶ controlli di primo livello (controlli di linea): consistono nelle verifiche svolte sia da chi mette in atto una determinata attività, sia da chi ne ha la responsabilità di supervisione, generalmente nell’ambito della stessa unità organizzativa;
▶ controlli di secondo livello (gestione dei rischi): sono attività specifiche affidate a strutture diverse da quelle operative; hanno la finalità di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative, di controllare la coerenza dell’operatività con gli obiettivi e i livelli di rischio definiti dai competenti organi aziendali. Tali attività sono svolte dalla Funzione Compliance e dalla Funzione Risk Management;
▶ controlli di terzo livello: concernono le attività di verifica sulla completezza, funzionalità e adeguatezza del Sistema dei Controlli Interni svolte dalla Funzione Internal Audit.
Il Sistema dei Controlli Interni include la Funzione Controlli Permanenti in quanto deputata ad effettuare controlli periodici di secondo livello su tutti i processi aziendali ritenuti più rischiosi, la Funzione controlli rete distributiva e la Funzione Data Protection di seguito meglio descritte.
Sono altresì sottoposte a risk observing, le seguenti attività: monitoraggio della distribuzione, monitoraggio sulle attività esternalizzate, gestione dei reclami, monitoraggio sulla gestione dei dati personali, qualità dei dati, monitoraggio prodotti e sicurezza informatica e business continuity.
In particolare, la Funzione Compliance è responsabile di:
▶ proteggere la Compagnia dal rischio di non conformità e dal rischio reputazionale;
▶ valutare l'impatto delle leggi e regolamenti applicabili sui processi e sulle procedure aziendali, assicurando che siano rispettate tutte le normative in una logica risk based;
▶ controllare il rispetto delle normative e dei presidi adottati in materia di Product Governance (POG) con l’obiettivo di rafforzare la tutela dell’assicurato, garantendo la rispondenza del prodotto alle esigenze del target market identificato dal business per tutta la vita del prodotto stesso. Nell’ambito del processo di POG, la Funzione Compliance effettua anche le attività di clearing dei prodotti, verificando la documentazione precontrattuale e contrattuale, le comunicazioni commerciali, il materiale formativo e il materiale pubblicitario siano coerenti con le indicazioni della normativa;
▶ verificare che siano rispettati i presidi definiti in materia di formazione periodica e aggiornamento obbligatori;
▶ promuovere la trasparenza e la correttezza nei rapporti e nelle comunicazioni con gli assicurati, beneficiari e danneggiati;
▶ proporre modifiche all'organizzazione e alle procedure (strutture, processi, procedure operative, anche quelle di vendita) finalizzate a garantire un adeguato controllo dei rischi di non conformità identificati;
▶ preparare adeguati flussi informativi al Consiglio di Amministrazione (relazione annuale) e agli organi aziendali della Compagnia, della Capogruppo del Sotto-Gruppo e ad altre strutture coinvolte;
▶ promuovere la diffusione di una cultura aziendale basata su conformità, codice etico, principi identificati nelle procedure di conformità della Capogruppo e sul codice di condotta preparato da Crédit Agricole Assurances S.A., mediante programmi specifici di formazione.
Nel 2018 è stata istituita nell’area della Funzione Compliance una specifica Funzione Data Protection al fine di gestire, prevenire e mitigare i rischi relativi alla protezione dei dati personali.
Nel 2020 è stata integrata nell’area della Funzione Compliance una specifica Funzione Controlli rete distributiva dedicata al monitoraggio della rete distributiva e responsabile di svolgere i controlli di cui all’art. 46, Reg. Ivass n. 40/2018. Tale Funzione si è dotata di una specifica politica approvata dal Consiglio di Amministrazione, aggiornata annualmente e di procedure atte a disciplinare le modalità e le metodologie adottate per il monitoraggio della rete distributiva della Compagnia.
Nel 2020, è stata integrata nell’area della Funzione Compliance anche la Funzione Reclami. Tale impostazione è stata considerata idonea a mantenere separate e indipendenti la Funzione di gestione dei reclami dalle funzioni operative, prevenendo potenziali situazioni di conflitto di interessi. Quest’ultima modifica organizzativa risulta inoltre idonea ad assicurare una efficace, attenta e puntuale gestione dei reclami in conformità alla normativa di settore creando sinergie anche con le attività di controllo sulla distribuzione dei prodotti assicurativi effettuata dalla Funzione Compliance.
La Funzione Compliance si è dotata di una specifica Politica di conformità nella quale sono definiti ruolo compiti e responsabilità della stessa nell’ambito dell’operatività aziendale e del sistema del controllo interno della Compagnia e del Sotto-Gruppo. Tale politica è rivista una volta all’anno e viene portata in approvazione al Consiglio di Amministrazione.
La Funzione Compliance redige annualmente una relazione sulle attività e i controlli svolti al Consiglio di Amministrazione. La relazione indica anche il piano delle attività per l’anno successivo (su base annuale).
Il Sistema di controllo interno rispetta i seguenti principi:
▶ principi di correttezza, integrità e onestà come espressi nel Codice Etico e nel Codice di comportamento della Compagnia;
▶ copertura di tutte le operazioni di business, dei rischi e delle responsabilità delle persone coinvolte, con diretto coinvolgimento dell’Alta Direzione nell’organizzazione e nelle operazioni del Sistema di controllo interno;
▶ una chiara definizione dei compiti, che include una segregazione effettiva tra le attività di controllo e quelle operative ed un processo decisionale basato su un set di controlli formali ed un sistema di deleghe e poteri;
▶ standard e procedure aggiornate periodicamente, specialmente nelle aree controlli di gestione e contabilità;
▶ sistema di misurazione, monitoraggio e gestione del rischio;
▶ un sistema di controllo che include controlli permanenti integrati nelle operazioni di business (livello 1) o compiuti da personale operativo non coinvolto nelle operazioni che sono controllato (livello 2.1), o compiuti da personale dedicato (livello 2.2), e controlli periodici (livello 3) eseguiti da ispezione Generale di gruppo o Internal Audit;
▶ coordinamento funzionale e integrazione con Crédit Agricole Assurances SA e Crédit Agricole Vita in qualità di Capogruppo del Sotto-Gruppo;
▶ reporting all’Alta Direzione e al Consiglio di Amministrazione sulla strategia dei rischi e la sua implementazione (includendo set di limiti ed il loro utilizzo), sui risultati del sistema del controllo interno e l’implementazione dei relativi piani di mitigazione.
L’attività di valutazione del Sistema di Governance è oggetto di informativa continua nei confronti del Comitato Rischi e Controlli Interni (ICRC), del Collegio sindacale e del Consiglio di Amministrazione durante l’anno, in occasione delle reportistiche periodiche richieste dalla normativa, dalla reportistica delle Funzioni Fondamentali ed in occasione dell’aggiornamento delle politiche rientranti nel perimetro del sistema di governance; in queste circostanze non sono state sollevate criticità significative.
La Funzione Compliance per quanto di competenza non ha rilevato criticità rispetto al sistema di governance della Compagnia alla luce della natura, dimensione e complessità dei rischi inerenti il business, in linea con i requisiti di governance definiti a livello di Gruppo, di Sotto-Gruppo ed in conformità al Regolamento IVASS 38/2018.
B.5 FUNZIONE INTERNAL AUDIT
La politica della Funzione di Internal Audit, approvata dal CdA, viene rivista con periodicità almeno annuale. La politica definisce, formalizza e diffonde i principi che regolano la Funzione, in particolare:
▶ la mission della Funzione Internal Audit;
▶ il ruolo, i compiti e le responsabilità della Funzione Internal Audit;
▶ la struttura e la collocazione organizzativa della Funzione;
▶ l’organizzazione della relativa attività;
▶ i presidi di controllo sulle attività oggetto della Politica;
▶ i flussi informativi tra l’Internal Audit e i vari organi e soggetti rilevanti.
La stessa è stata rivista nel corso del 2021 al fine di allinearla alle attività operative poste in pratica nella prassi quotidiana.
Gli interventi di audit vengono definiti nell’ambito di un processo di pianificazione pluriannuale e successivamente riportati nel Piano di Audit.
Il piano di audit pluriannuale prevede una ciclicità dei controlli sulle aree aziendali/processi censiti ed è rivisto annualmente.
La pianificazione delle attività di audit, approvata annualmente dal Consiglio di Amministrazione, è effettuata in modo da identificare i processi/funzioni e le ulteriori componenti del sistema di governo societario da sottoporre prioritariamente a verifica, utilizzando un approccio basato sul rischio e tenendo conto di varie azioni/parametri, tra i quali:
▶ audit effettuati negli anni precedenti e relative risultanze;
▶ nuovi rischi identificati e rischiosità dei processi emersa dalle risultanze dell’attività di Risk Management;
▶ utilizzo di “experience e professional judgement”;
▶ eventuali richieste di audit pervenute dal Gruppo CAA, dalla Capogruppo, dall’Alta Direzione, dai membri del Consiglio di Amministrazione, dai membri del Collegio Sindacale o da altre funzioni od organi di controllo della Compagnia;
▶ attività obbligatorie e ricorrenti previste dalla normativa, e aspetti emersi;
▶ risultanze delle analisi sui reclami pervenuti nonché le più recenti tipologie di sanzioni;
▶ richieste specifiche e/o risultanze di attività ispettive da parte delle Autorità di Xxxxxxxxx.
In generale il piano di audit annuale comprende:
▶ le attività di verifica del sistema di controllo interno e delle ulteriori componenti del sistema di governo societario e, in particolare, del flusso informativo (anche da/verso le altre società del Sotto-Gruppo) e del sistema informatico;
▶ le attività a rischio, le operazioni e i sistemi da verificare, tra cui anche le attività di controllo sul processo distributivo;
▶ le attività di controllo obbligatorie comprese le eventuali relazioni specifiche presentate alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, in conformità alla normativa di settore;
▶ l'adeguatezza e l'efficacia dei dispositivi di controllo per garantire l'affidabilità e la precisione delle informazioni finanziarie, in conformità con il quadro normativo e le procedure in vigore;
▶ il monitoraggio semestrale dello stato delle azioni che il management, al termine delle attività di verifica, si è impegnato ad attuare, in conformità con i Provvedimenti emanati dalla Capogruppo;
▶ eventuali verifiche di audit in merito al rispetto, da parte della Compagnia, dei Provvedimenti eventualmente emanati dalla Capogruppo, per i profili di competenza della Funzione di Internal Audit.
Il piano di attività, oltre ad essere definito in modo da fronteggiare eventuali esigenze impreviste, tiene conto anche di altre attività di competenza della Funzione, quali l’attività di consulenza, l’eventuale partecipazione a progetti e gruppi di lavoro, l’attività di reporting, le attività di collaborazione con le altre aree aziendali (es. incontri) e la periodica formazione della Funzione.
B.6 FUNZIONE ATTUARIALE
La Funzione Attuariale della Compagnia è organizzata in modo conforme ai requisiti normativi di Solvency II.
All’interno del Gruppo Crédit Agricole Assurances, Crédit Agricole Assicurazioni organizza la propria Funzione Attuariale sulla base delle proprie caratteristiche e conformemente alle aspettative dei regolatori locali.
Alla Funzione Attuariale sono attribuiti compiti di coordinamento, di gestione e di controllo in materia di riserve tecniche, nonché di valutazione delle politiche di sottoscrizione e degli accordi di riassicurazione.
Pertanto, le principali attività previste per la Funzione Attuariale sono le seguenti:
▶ valutare le ipotesi di calcolo delle riserve tecniche relative al bilancio civilistico e ai fini di vigilanza sulla solvibilità e la corretta presa in carico del portafoglio;
▶ determinare la Politica di riservazione da proporre al Consiglio di Amministrazione, tenendo conto della Politica della Gestione del Rischio della Compagnia e del Framework riguardante la propensione al rischio (“Risk Appetite Framework”);
▶ produrre la "relazione attuariale" tecnica annuale;
▶ validare la metodologia per la determinazione della redditività dei prodotti e il pricing in conformità con le normative vigenti, compresa la valutazione dei principali rischi derivanti dai prodotti;
▶ riconciliare gli importi calcolati sulla base dei criteri di valutazione adottati per il bilancio civilistico e con i calcoli effettuati utilizzando i criteri di Solvency II, nonché motivare e rappresentare le differenze;
▶ fornire alla Funzione di Risk Management un supporto nell’identificazione e nell'analisi dei rischi, con particolare riferimento agli aspetti tecnici e ai requisiti di capitale;
▶ esprimere opinioni sullo schema di riassicurazione applicato dalla Compagnia in termini di efficacia del sistema di mitigazione dei rischi come richiesto dalla normativa Solvency II;
▶ valutare l'affidabilità e la pertinenza dei dati interni ed esterni utilizzati per il calcolo delle riserve tecniche.
B.7 ESTERNALIZZAZIONI
B.7.1 Principi generali e obiettivi della Politica di esternalizzazione
La “Politica in materia di esternalizzazione di attività”:
▶ definisce il processo di gestione delle attività esternalizzate e i criteri al fine di individuare attività essenziali e importanti in linea con i requisiti normativi e le linee guida del Gruppo;
▶ definisce i principi generali e le principali fasi che si applicano al processo di esternalizzazione per la Compagnia;
▶ identifica le regole e i processi che la Compagnia deve seguire per valutare se e come queste attività possano essere adeguatamente esternalizzate e il conseguente impatto su tali attività.
La Politica prevede:
▶ la definizione di attività essenziali o importanti ai fini delle valutazioni e adozione dei presidi rafforzati in caso di esternalizzazione previsti dalla normativa in materia: in accordo con il Risk Management, le regole stabilite per le esternalizzazioni essenziali o importanti devono essere estese anche all’esternalizzazione di attività non legate al core business (requisiti qualitativi), il cui valore è superiore a 300 migliaia di euro (requisiti quantitativi). Questa decisione, in una logica di rischio, è dovuta all’impatto significativo che si potrebbe avere sul bilancio della Compagnia in seguito ad un eventuale inadempimento di tale fornitore;
▶ i principi da seguire. È data enfasi al fatto che la Compagnia deve formalizzare i piani di emergenza, i piani di continuità operativa e le relative procedure ivi incluse le strategie di uscita dai contratti relativi alle esternalizzazioni di servizi essenziali o importanti. Queste valutazioni, così come richiesto dalla normativa, dovranno essere presenti nel documento redatto dal referente dell'attività per ottenere le validazioni di competenza da parte della Funzione Compliance e Risk Management nonché l’autorizzazione formale da parte dell'Amministratore Delegato o del Direttore Generale.
Si segnala inoltre il costante monitoraggio svolto dalla Funzione Compliance e dalla Funzione Risk Management ex ante nella fase di validazione dei contratti di esternalizzazione di servizi essenziali o importanti ed ex post (anche Funzione Controlli Permanenti) nella fase di esecuzione e monitoraggio degli stessi.
B.7.2 Attività essenziali o importanti esternalizzate
La Compagnia ha esternalizzato attività qualificate essenziali o importanti relative a:
▶ sistemi informatici;
▶ archiviazione documentale;
▶ supporto nella gestione dei sinistri;
▶ attività amministrative interne
La Compagnia nell’ottica di realizzare sinergie ed efficienza operativa ha esternalizzato all’interno del Gruppo e del Sotto-Gruppo attività amministrative nel rispetto dei presidi adottati in materia di conflitto di interessi e operazioni infragruppo.
I contratti di esternalizzazione di servizi essenziali o importanti conclusi nell’anno di riferimento risultano essere con fornitori situati nell’area UE.
C. PROFILO DI RISCHIO
Il profilo di rischio di Crédit Agricole Assicurazioni è il risultato dello strumento di mappatura dei rischi (“risk mapping”) che viene utilizzato per identificare e valutare i rischi a cui la Compagnia è esposta. Il profilo di rischio è utilizzato come base per il calcolo del requisito di capitale della Compagnia e sarà analizzato nel capitolo E della Relazione.
C.1 INTRODUZIONE
La Compagnia calcola il suo Requisito Patrimoniale di Solvibilità (SCR) utilizzando la formula standard con i parametri specifici di impresa (USP) per l’utilizzo dei quali la Compagnia è stata autorizzata da IVASS in data 9 aprile 2019. In particolare, tali parametri sono utilizzati nel calcolo del rischio di sottoscrizione e sono calibrati sui dati relativi al portafoglio di rischi della Compagnia, anziché sui dati di mercato.
L’utilizzo congiunto della formula standard e degli USP è ritenuto appropriato in quanto la struttura dei moduli di rischio di tale formula e le ipotesi sottostanti sono ritenute adeguate a catturare il profilo di rischio della Compagnia.
I rischi non considerati nella formula standard (rischio di liquidità, spread “sovereign” e rischio reputazionale) sono soggetti, come gli altri rischi identificati, ad un processo di gestione finalizzato ad attenzionare la Direzione aziendale in caso di deviazione dal Framework di gestione regolare del rischio.
Sulla base dei rischi rilevati alla fine del 2021, il Requisito Patrimoniale di Solvibilità (SCR) di Crédit Agricole Assicurazioni ammonta a 22.688 migliaia di euro, in aumento rispetto all’anno precedente di 92 migliaia di euro.
L'esposizione ai rischi3 è costituita principalmente dai requisiti patrimoniali per i rischi di sottoscrizione (67%) e di mercato (14%), nonché, in misura minore, dai requisiti patrimoniali per i rischi di default di controparte (8%) e operativo (11%).
Contributo dei moduli di rischio della formula standard al SCR2
3 L’esposizione ai rischi è definita come la somma dei requisiti patrimoniali di solvibilità dei moduli di rischio al netto della capacità di assorbimento delle perdite delle riserve tecniche ed integrando il rischio operativo. In tale esposizione non è incluso alcun effetto di diversificazione.
C.2 RISCHIO DI SOTTOSCRIZIONE
Il rischio di sottoscrizione rappresenta approssimativamente il 67% dell'esposizione ai rischi. Esso è costituito per il 53% dal rischio di sottoscrizione non-vita e per il 14% dal rischio di sottoscrizione malattia.
In termini di Best Estimate nette, la principale linea di business è l’assicurazione responsabilità civile autoveicoli, che rappresenta il 43% delle Best Estimate.
Best Estimate nette di riassicurazione
I rischi di sottoscrizione vengono assunti con i principi della persona prudente, come declinati nella normativa italiana ed europea.
C.2.1 Esposizione al rischio di sottoscrizione
Rischio di sottoscrizione non-vita
Crédit Agricole Assicurazioni è esposta al rischio “attritional” e ai rischi eccezionali, sia in termini di rischio catastrofale legato al clima (inondazione e grandine) che all’avvenimento di una serie di singoli sinistri di punta (di elevato importo).
Il rischio di sottoscrizione non-vita è il principale rischio sopportato dalla Compagnia e rappresenta il 53% dell’esposizione ai rischi a fine 2021, in riduzione rispetto all’anno precedente (58%).
Rischio di sottoscrizione malattia
Crédit Agricole Assicurazioni è principalmente esposta al rischio “attritional” e ai rischi eccezionali (rischio di singoli sinistri di punta). La Compagnia non ha esposizioni in ambito malattia ”similar to life”. Il Rischio di sottoscrizione malattia ”similar to non- life” rappresenta approssimativamente il 14% delle esposizioni ai rischi.
C.2.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio
Nell’assicurazione danni e malattia, i rischi di anti-selezione e di pricing inadeguato, così come il rischio catastrofale, sono controllati tramite l’attuazione delle politiche sui rischi di sottoscrizione, riservazione e riassicurazione.
Per il rischio di tariffazione e riservazione, la Compagnia monitora in particolare le variazioni nel contesto assicurativo italiano almeno su base annuale, sia in termini di strategia di tariffazione/pricing che di coperture offerte dai principali attori del settore.
Questo processo di monitoraggio comprende significative analisi tecniche, nonché analisi della performance della riassicurazione e dei risultati in termini di assorbimento di capitale associato al SCR per la sottoscrizione e la riservazione.
In particolare, il Loss ratio, ovvero il rapporto tra sinistri (denunciati, liquidati o previsti) e premi di competenza rappresenta l’indicatore chiave per il monitoraggio del rischio ed è confrontato con il rapporto target costruito sulla base di uno scenario standard di avvenimento dei sinistri.
I rischi catastrofali e di punta sono controllati attraverso l’attuazione della politica di riassicurazione, che costituisce la principale tecnica di mitigazione. La strategia di riassicurazione della Compagnia mira alla protezione dei suoi profitti dagli effetti generati da:
▶ sinistri significativi (in particolare nella linea Responsabilità Civile Autoveicoli);
▶ sinistri geografici risultanti dal portafoglio di rischi assicurati (principalmente associati al verificarsi di eventi naturali).
C.2.3 Concentrazione
Relativamente alla concentrazione geografica, le riserve tecniche danni sono totalmente riferibili al territorio italiano.
Per quanto riguarda la concentrazione dei rischi all’interno del rischio di sottoscrizione, data la composizione del portafoglio della Compagnia e considerando anche i risultati in termini di esposizione ai singoli rischi all’interno del rischio di sottoscrizione, risulta evidente che la Compagnia è esposta principalmente al rischio di tariffazione e riservazione.
In particolare, la Compagnia è esposta ai rischi associati alla linea di business Responsabilità Civile Autoveicoli, che registra un peso della misura di volume della Lob sul totale business danni del 23%: 6% dovuto alla misura di volume per il rischio di tariffazione e 17% dovuto alla misura di volume per il rischio di riservazione.
La Compagnia monitora costantemente il livello di diversificazione del portafoglio, al fine di renderlo adeguato agli obiettivi di sviluppo del business, ed attua specifiche tecniche di mitigazione, tipicamente attraverso la riassicurazione, monitorando costantemente l’effettivo livello complessivo di esposizione al rischio rispetto al Risk Appetite Framework stabilito.
C.2.4 Sensibilità al rischio
In aggiunta alle sensitività finanziarie (riportate nel paragrafo C.3.4), per testare i risultati della valutazione della Best Estimate la Compagnia ha sviluppato alcuni scenari di variazione dei presupposti e degli approcci tecnici.
In particolare, per quanto riguarda le variabili tecniche, la Compagnia ha applicato alcuni stress per verificare l’impatto sulle Best Estimate, relative ai rischi di tariffazione e riservazione, nei seguenti scenari:
Scenario | Descrizione dello scenario |
Spese mediche – BE Premi – stress loss ratio | Loss ratio per Spese mediche = valore che rappresenta il 95% della distribuzione della loss ratio |
Responsabilità Civile Autoveicoli – BE premi – stress loss ratio | Loss ratio per RCA = valore che rappresenta il 95% della distribuzione della loss ratio |
Incendio e altri danni ai beni – BE premi – stress loss ratio | Loss ratio per Incendio e altri danni ai beni = valore che rappresenta il 95% della distribuzione della loss ratio |
Responsabilità Civile Autoveicoli – BE premi e sinistri – stress loss ratio | Valutazione della BE sinistri e Be Premi a seguito dell’inserimento di 23 sinistro grave per un totale di circa 17,8 milioni di euro |
In generale, le sensitività hanno evidenziato un incremento delle Best Estimate. La ratio sottostante l’adozione di dette ipotesi è verificare lo scostamento in termini percentuali della Best Estimate considerando la forte variabilità dell’andamento della loss ratio.
C.3 RISCHIO DI MERCATO
Il rischio di mercato è il secondo rischio della Compagnia; a fine 2021 ammonta al 14% dell’esposizione ai rischi. Il rischio di mercato può trarre origine da:
▶ rischio tasso di interesse;
▶ rischio azionario e immobiliare;
▶ rischio valutario;
▶ rischio di spread, sia in termini di rischio di default (emittenti delle obbligazioni detenute in portafoglio, controparti per transazioni OTC) che di andamento degli spread che riflettono il rischio emittente;
▶ rischio di concentrazione.
I rischi di mercato vengono assunti con i principi della persona prudente, come declinati nella normativa italiana ed europea e come definiti nella politica finanziaria della Compagnia.
C.3.1 Esposizione al rischio di mercato
Il rischio di mercato al 31 dicembre 2021 rappresenta il 14% dell’esposizione complessiva al rischio.
Esso è composto principalmente dai rischi di spread e immobiliare, dovuti ad un’asset-allocation incentrata principalmente su obbligazioni / fondi di investimento obbligazionari ed immobiliari, in linea con la Politica Finanziaria della Compagnia.
L’esposizione in titoli di stato, non considerata nella formula standard, è concentrata principalmente in titoli italiani e spagnoli.
Il rischio di concentrazione è collegato soprattutto al look-through dei fondi comuni monetari e corporate e alle esposizioni di tipo diretto, riflettendo la politica di diversificazione dell’esposizione verso gli emittenti attuata dalla Compagnia, osservando i limiti di concentrazione.
C.3.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio
Al fine di mitigare le esposizioni al rischio di mercato, la Compagnia ha approvato una Politica Finanziaria prudente, che segue gli standard del Gruppo. In particolare, la Politica definisce:
▶ i ruoli e le responsabilità per un’appropriata gestione finanziaria delle attività secondo il principio della “persona prudente”;
▶ un monitoraggio accurato delle scelte di investimento;
▶ le modalità di valutazione e gestione dei rischi finanziari, in linea con le dinamiche attuariali delle passività e con la strategia aziendale, in conformità ai principi enunciati nel “Risk Appetite Framework”.
Rischio tasso di interesse
Le tecniche attualmente utilizzate per mitigare tale rischio riguardano la piena conformità alle linee guida fornite dalla Politica Finanziaria. In particolare, essa prevede il divieto di acquisto di obbligazioni con scadenza di lungo periodo e l’obbligo di mantenere una percentuale elevata di portafoglio in strumenti di liquidità.
Il “cruscotto” dei rischi di Crédit Agricole Assicurazioni comprende almeno il monitoraggio dei seguenti indicatori: saldi in essere, monitoraggio dell’asset-allocation, monitoraggio dell’indicatore SaR, monitoraggio della posizione netta di plusvalenze/minusvalenze non realizzate e monitoraggio dei limiti di investimento.
Rischio di spread
Il rischio di controparte - e gli andamenti dello spread che riflettono tale rischio - è controllato attraverso i limiti stabiliti dalla Politica Finanziaria che prevede una concentrazione massima a livello di singolo gruppo emittente e, a livello aggregato, per esposizione aggregata di portafoglio in funzione della classificazione per rating.
In particolare la politica finanziaria prevede i seguenti divieti:
▶ l’acquisto di obbligazioni con rating “non-investment grade”. Tali transazioni sono consentite solo attraverso fondi comuni, al fine di limitare il rischio specifico di singoli emittenti;
▶ l’acquisto di obbligazioni con una maturity superiore a 5 anni;
▶ l’acquisto di obbligazioni derivate da cartolarizzazioni;
▶ l’acquisto di esposizioni dirette in azioni.
Diversificazione del rischio degli asset
Sono stabiliti limiti di investimento aggregati definiti a livello di diversificazione per tipologia reddituale e di rischio per ogni classe di attività ritenuta significativa (equity, property, corporate, government, private equity - comprese infrastrutture - interest rate diversification). L’asset-allocation strategica è definita in base al profilo di rischio della Compagnia e delle caratteristiche delle passività collegate, garantendo il rispetto del Risk Appetite.
Rischio valutario
. Al 31 dicembre 2021 il rischio valutario è immateriale.
Rischio di concentrazione
Il rischio di concentrazione su un’unica controparte finanziaria o industriale è controllato a livello di gruppo di appartenenza nell’ambito dei limiti definiti dalla Politica Finanziaria.
Inoltre, la concentrazione su emittenti sovrani e collegati è sottoposta a limiti individuali con controlli applicabili caso per caso a emittenti sovrani di paesi periferici della zona euro.
La detenzione di strumenti finanziari, compresi fondi, emessi dal Gruppo Crédit Agricole viene monitorata in relazione a specifici limiti definiti sia nella Politica Finanziaria che nella Politica infragruppo.
Mensilmente vengono monitorati i rischi finanziari tramite opportuna documentazione a supporto: ciò al fine di permettere al Comitato Finanza di adottare prudenti scelte di investimento ed eventualmente attivare le misure correttive necessarie in caso di superamento delle soglie di investimento predefinite.
C.3.3 Concentrazione
Nella Politica Finanziaria, la Compagnia riporta i limiti e le soglie di tolleranza definiti in funzione della natura e della tipologia di specifici investimenti, al fine di ridurre la concentrazione all'interno del rischio di mercato. Alla luce di queste misure di gestione, il rischio di concentrazione è relativamente basso e, alla fine del 2021, le esposizioni dei diversi emittenti sono acquisite indirettamente tramite i fondi d’investimento e direttamente per la presenza in portafoglio di titoli corporate.
C.3.4 Sensibilità al rischio
Gli scenari di stress per i rischi finanziari sono definiti nell’ambito dell’ORSA e forniscono una visione prospettica degli indicatori di solvibilità rispetto all’orizzonte della pianificazione (piano a medio termine), considerando che è prevista la distribuzione di dividendi e non l’apporto di nuovi fondi propri.
Nell’ORSA, lo scenario di stress finanziario considerato è lo “Stress budgetaire”, le cui ipotesi finanziare prevedono un regime di tassi bassi combinato ad un declino del mercato azionario e immobiliare ed all’allargamento degli spread. Per Crédit Agricole Assicurazioni i risultati di questo stress non sono significativi e la Compagnia mantiene un livello di solvibilità nella zona di comfort del Risk Appetite Framework.
Inoltre è stato introdotto lo scenario Centrale “Alternativo” che considera le stesse ipotesi finanziare fornite dal Gruppo a gennaio 2022, mentre lo scenario centrale dell’esercizio ORSA IVASS 2022 si basa su ipotesi più aggiornate fornite dal Gruppo a febbraio 2022, caratterizzate da una curva dei tassi di interesse più alta.
È stata inoltre condotta l'analisi della sensitività finanziaria sul coefficiente di solvibilità a fine 2021 che si è focalizzata sul fattore di rischio spread, è stata effettuata solo la sensitività sull’incremento dello spread corporate.
È possibile evidenziare come tale stress implica un decremento del coefficiente di solvibilità di circa -3,2 punti percentuali, tuttavia rimanendo ampiamente sopra il limite regolamentare del 100%.
C.4 RISCHIO DI CONTROPARTE
C.4.1 Esposizione al rischio di controparte
Il rischio di credito, o rischio di controparte, al 31 dicembre 2021 ha un peso modesto, pari a circa l’8% dell’esposizione totale ai rischi, in aumento rispetto all’anno precedente (5%).
L’esposizione può essere specificamente attribuita a depositi detenuti presso le banche del Gruppo Crédit Agricole (a cui va aggiunto il cash presente nei fondi di investimento) ed alle esposizioni della Compagnia nei confronti dei riassicuratori, ovvero le esposizioni denominate anche “esposizioni di tipo 1” e ai crediti verso intermediari e assicurati, anche note come “esposizioni di tipo 2”.
I rischi di controparte vengono assunti con i principi della persona prudente, come declinati nella normativa italiana ed europea.
C.4.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio
Controparti finanziarie
La liquidità non viene generalmente allocata per intero in depositi bancari, bensì investita anche in fondi comuni monetari: la Compagnia monitora costantemente il livello di concentrazione dei depositi e, se un valore è considerato inadeguato o non conforme alla Politica Finanziaria, definisce specifici interventi di gestione.
Controparti riassicurative
Lo stretto controllo sul rischio di default dei riassicuratori è basato sui seguenti standard interni del Gruppo Crédit Agricole Assurances:
▶ In primo luogo, la robustezza finanziaria dei riassicuratori scelti: rating A- o superiore;
▶ regole di dispersione dei riassicuratori (per trattato), nonché definizione e monitoraggio di limiti di concentrazione sui premi ceduti ad un singolo riassicuratore. Su base annuale viene anche effettuata una reportistica a livello di Gruppo Crédit Agricole Assurances sull’esposizione in termini di concentrazione dei premi complessivamente ceduti ai diversi riassicuratori;
▶ Misure atte a garantire le riserve cedute grazie a clausole di garanzia standard.
C.4.3 Concentrazione
Relativamente alla concentrazione dei rischi nell’ambito del rischio di controparte, come sopra definito, l’esposizione può essere complessivamente attribuita ai depositi bancari nel Gruppo Crédit Agricole e al cash presente nei fondi di investimento, nonché ai riassicuratori.
C.4.4 Sensibilità al rischio
Alla luce del modesto peso di questo rischio sul BSCR, la Compagnia non produce specifiche analisi di sensitività sul rischio di controparte.
C.5 RISCHIO DI LIQUIDITÀ
C.5.1 Esposizione al rischio di liquidità
Le Compagnie assicurative devono essere in grado di coprire i propri impegni (in particolare i sinistri, inclusi quelli di punta). Il rischio di liquidità consiste quindi nella possibilità di dover realizzare perdite per far fronte a tali impegni (in caso di condizioni di mercato sfavorevoli).
Il rischio, non quantificato nella formula standard, può essere valutato e affrontato attraverso diversi approcci, i quali sono dettagliati nella sezione successiva.
Alla fine del 2021, gli utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP) sono pari a zero.
I rischi di liquidità vengono assunti con i principi della persona prudente, come declinati nella normativa italiana ed europea.
C.5.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio
In primo luogo, la liquidità costituisce un criterio di selezione degli investimenti: la maggior parte dei titoli quotati su mercati regolamentati non riguarda attività di natura meno liquida, quali, ad esempio, immobili, private equity, obbligazioni prive di rating, partecipazioni, investimenti alternativi, ecc.
In secondo luogo, le Compagnie assicurative definiscono meccanismi di gestione della liquidità come parte dei propri sistemi di Asset and Liability Management (ALM), con indicatori orientati su diversi orizzonti temporali (breve termine, medio termine e lungo termine).
La Compagnia mantiene un livello di cash e di attività non particolarmente sensibili ai rischi mercato proporzionato al fine di affrontare gli shock sulle passività. Inoltre, la Compagnia monitora i flussi in ingresso e in uscita confrontandoli con gli importi stabiliti nel piano a medio termine ed identifica le carenze di liquidità a breve termine.
Nei report predisposti al fine di monitorare il rischio di controparte viene data specifica evidenza dei livelli di cash ed equivalenti (inclusi i depositi).
C.5.3 Sensibilità al rischio
Alla luce di una modesta esposizione al rischio di liquidità, la Compagnia non produce specifiche analisi di sensitività sul rischio di liquidità.
C.6 RISCHIO OPERATIVO
C.6.1 Esposizione al rischio operativo
Il rischio operativo, al 31 dicembre 2021, è approssimativamente pari all’11% dell’esposizione al rischio, in linea con l’anno precedente.
In relazione all’esposizione ai rischi operativi, nel 2021 la Compagnia ha adottato e realizzato delle azioni di mitigazione sui rischi precedentemente individuati.
Nel 2021 è stato evidenziato il seguente rischio operativo su GDPR: adeguamento alla normativa europea per la protezione dei dati personali. Il regolamento (UE) 2016/679 prevede la piena conformità a partire dal 25 maggio 2018. I processi aziendali più importanti e i relativi adempimenti sono stati formalizzati. Si prevede il completamento entro il primo trimestre del 2022 con il processo di anonimizzazione informatico.
In tale contesto, nessun impatto materiale è stato rilevato con il processo di raccolta dati relativo ai rischi operativi (Loss Data Collection Process).
Anche i rischi di conformità (identificati principalmente nelle categorie cliente, Product Oversight & Governance e pratiche commerciali) assumono grande rilevanza dal punto di vista del rischio reputazionale, potendo persino dar luogo a sanzioni, in un contesto caratterizzato da un crescente numero di normative sempre più rigorose. Le tematiche principali riguardano gli sforzi per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (sanzioni internazionali) e per rafforzare la tutela del cliente (gestione dei reclami, gestione dei capitali non riscossi, protezione dei dati personali). Crédit Agricole Assicurazioni controlla la distribuzione dei propri prodotti assicurativi anche attraverso un’attenta selezione e gestione delle proprie reti distributive.
C.6.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio
Relativamente ai controlli che supportano le tecniche di mitigazione e di gestione del rischio, oltre al monitoraggio trimestrale effettuato su tutti i rischi attraverso un “cruscotto”, viene utilizzato anche uno specifico report sui controlli permanenti, che, specialmente per i rischi operativi, comporta le ulteriori attività riportate di seguito:
▶ monitoraggio dei rischi su base trimestrale con informativa al Comitato Rischi e Controlli Interni (ICRC);
▶ monitoraggio mensile del processo di raccolta dati relativo ai rischi operativi (Loss Data Collection);
▶ monitoraggio dell’implementazione del piano d’azione concordato per la maggior parte dei rischi;
▶ monitoraggio del rispetto della “warning procedure” (si tratta di una procedura che richiede a ciascun responsabile di informare il Risk Manager e il responsabile della Funzione Compliance in merito a qualsiasi criticità, perdita o superamento dei limiti);
▶ monitoraggio dei fornitori a rischio, classificati in base alla “Cerved Risk Class” (CGS).
Crédit Agricole Assicurazioni ha un approccio al rischio operativo basato sull’implementazione di una mappatura degli eventi rischiosi (aggiornata periodicamente al fine di incorporare i cambiamenti organizzativi, le nuove attività, o anche i cambiamenti nel costo del rischio e le conclusioni di audit), sulla raccolta delle perdite operative e sul dispositivo di controllo e di allerta. I rischi considerati significativi (dopo aver considerato le azioni di mitigazione) necessitano dell’implementazione di un piano di azione.
Per far fronte alla mancata disponibilità delle informazioni, dei siti operativi e dei sistemi utilizzati dal personale, Crédit Agricole Assicurazioni ha definito un Piano di Continuità Aziendale (PCA), il quale è testato su base annuale.
Le misure di conformità attuate da Crédit Agricole Assicurazioni (procedure, organizzazione, formazione e sensibilizzazione alla cultura del rischio, controlli e azioni sui sistemi informativi), le quali vengono periodicamente aggiornate, coinvolgono tutti gli attori aziendali (incluse le Funzioni Fondamentali e il management). Tali misure includono anche il processo definito per l’approvazione di nuovi prodotti, attività e servizi.
La prevenzione del riciclaggio di denaro e la lotta contro il finanziamento del terrorismo sono basati sulla conoscenza dei clienti e sull’esercizio della vigilanza, ricorrendo agli strumenti di rilevazione delle transazioni anomale.
Particolare attenzione è posta alla protezione dei dati personali ed alla gestione dei diritti degli interessati.
Inoltre, in tutto il processo di vendita dei prodotti, dalla pubblicità fino alla stipula dei contratti, Crédit Agricole Assicurazioni pone particolare attenzione all’implementazione delle regole a protezione del cliente, mentre il coordinamento della prevenzione delle frodi si basa su un sistema di segnalazione interno e su un processo di condivisione dei casi di anomalia.
I presidi di conformità adottati a livello di Compagnia e di Gruppo, incluso il “Comitato dei nuovi prodotti e attività” (NAP), aiutano ad gestire i rischi di conformità lato Product Oversight & Governance e progetti a cui la compagnia potrebbe esporsi o essere esposta; gli organi di coordinamento aiutano a rafforzare la direzione del Gruppo Crédit Agricole Assurances.
In ogni caso, l’attività di mitigazione a livello di Compagnia si estende trasversalmente a tutti i rischi operativi individuati compreso il rischio di corruzione e il rischio di condotta, anche tramite iniziative di “ people engagement “, che includono l’attivazione di specifici training ai dipendenti su tematiche connesse, ad esempio, all’antiriciclaggio e alla lotta al finanziamento del terrorismo, alla protezione dei dati personali, all’IDD, alla lotta alle frodi e alla corruzione.
C.6.3 Sensibilità al rischio
La Compagnia non utilizza un approccio basato sulla sensitività relativamente ai rischi operativi.
Gli impatti del rischio operativo sono misurati in termini di impatti di immagine o finanziari, attraverso il “risk mapping”. Ciò aiuta ad identificare i processi critici che portano rischi sostanziali e i piani di azione necessari per migliorare il livello di controllo.
C.7 ALTRI RISCHI SOSTANZIALI
C.7.1 Esposizione ad altri rischi sostanziali
Rischio reputazionale
Tenuto conto del modello distributivo della Compagnia, costituito principalmente dalle banche commerciali del Gruppo Crédit Agricole Italia, e nonostante lo sviluppo di canali alternativi, qualsiasi fattore che abbia impatto sulla posizione di competitività, sulla reputazione (prodotti immessi sul mercato, marketing) o sull’affidabilità creditizia delle banche nel Gruppo Crédit Agricole potrebbe impattare sui risultati della Compagnia.
Rischio di cambiamento dell’assetto normativo
I cambiamenti nel contesto normativo in cui le Compagnie di assicurazione operano costituiscono una potenziale fonte di rischi significativi.
C.7.2 Principali tecniche di mitigazione e di gestione del rischio
Rischio reputazionale
In occasione del lancio di nuovi prodotti, il Comitato prodotti si riunisce sistematicamente per revisionare i documenti contrattuali e commerciali, i materiali di formazione e gli strumenti di supporto alla vendita messi a disposizione dei distributori. Inoltre, le reti distributive sono supportate da iniziative di formazione.
Per quanto riguarda la reputazione e l'immagine del Gruppo nelle relazioni con terzi (stampa, media, social network, comparatori, forum), sono previste misure di prevenzione per rilevare tempestivamente i rischi ed essere in grado di organizzare risposte appropriate.
Inoltre, si sottolinea che nell’ambito della valutazione interna dei rischi e della solvibilità prospettica, la Compagnia valuta anche gli scenari relativi al rischio reputazionale, in termini di diminuzione della produzione.
Rischio di cambiamenti nel contesto normativo
Le attività di monitoraggio condotte dalle funzioni Legale e Compliance in merito ai cambiamenti nel contesto normativo, in aggiunta alle attività di monitoraggio del Gruppo Crédit Agricole, possono essere utilizzate per prevedere gli impatti potenziali e per prepararsi ad affrontare tali mutamenti.
D. VALUTAZIONE AI FINI DI SOLVIBILITÀ
D.1 INTRODUZIONE
Il bilancio Solvency II di Crédit Agricole Assicurazioni è redatto al 31 dicembre.
Principi di valutazione
Il principio generale di valutazione del bilancio Solvency II è una valutazione a valori di mercato di attività e di passività.
▶ le attività sono valutate all'importo al quale potrebbero essere scambiate tra parti consapevoli e consenzienti in un'operazione svolta alle normali condizioni di mercato;
▶ le passività sono valutate all'importo al quale potrebbero essere trasferite, o regolate, tra parti consapevoli e consenzienti in un’operazione svolta alle normali condizioni di mercato.
La Compagnia ha adottato i principi contabili italiani come criteri di valutazione di base per la redazione del bilancio Solvency II.
Alcuni metodi di valutazione dei principi contabili italiani, come il criterio del costo ammortizzato, non possono essere utilizzati per la redazione del bilancio Solvency II. Laddove i principi contabili italiani non prevedano una valutazione con il metodo del fair value, così come definito da Solvency II, vengono effettuate opportune valutazioni.
Gli attivi sono inseriti al valore economico sulla base dei seguenti livelli gerarchici:
▶ Livello 1: prezzi quotati in un mercato attivo per attivi identici: un mercato è considerato attivo se i prezzi sono disponibili immediatamente e regolarmente su un mercato, da dealer, da broker, da gruppi del settore, da servizi di pricing o da supervisor, e quei prezzi rappresentano le transazioni attuali e regolarmente rilevabili in una transazione amichevole;
▶ Livello 2: prezzi quotati in un mercato attivo per attivi similari corretti per prendere in considerazione le relative caratteristiche specifiche;
▶ Livello 3: nel caso di indisponibilità di prezzi quotati in un mercato attivo, possono essere utilizzate tecniche di valutazione basate su un modello (mark-to-model); i valori alternativi sono comparati, estrapolati o calcolati in altro modo, ricorrendo il più possibile a dati di mercato. Un metodo può essere basato su:
o transazioni che riguardano attivi similari;
o redditi futuri scontati generati dagli attivi;
o calcolo del costo di sostituzione dell’attivo.
D.1.1 Transazioni in valuta estera
Le attività e passività denominate in valuta estera vengono convertite in euro al tasso di cambio alla chiusura dell’esercizio.
D.1.2 Compensazione tra attività e passività
La Compagnia compensa un’attività e una passività finanziaria e registra un saldo netto se e solo se ha un diritto legalmente esercitabile di compensare gli ammontari rilevati e ha l’intenzione di regolare il saldo netto o realizzare le attività e passività contemporaneamente.
D.1.3 Utilizzo di stime e di expert judgement
Le valutazioni necessarie per la redazione del bilancio possono richiedere il ricorso ad assunzioni che comportano rischi ed incertezze relativi alla loro realizzazione. Esse sono le basi per determinare il valore contabile delle attività e delle passività che non possono essere ottenute direttamente da altre fonti. Le linee guida EIOPA e gli Atti delegati riconoscono questa necessità.
Gli avvenimenti futuri possono essere influenzati da numerosi fattori, tra cui:
▶ le attività del mercato nazionale e internazionale di capitali;
▶ le condizioni economiche e le politiche in taluni settori di attività o Paesi;
▶ le modifiche delle normative;
▶ il comportamento dell’assicurato;
▶ i cambiamenti demografici.
D.2 ATTIVI
In migliaia di euro | Valore Solvency II al 31 dicembre 2021 |
Avviamento | |
Costi di acquisizione differiti | 0 |
Attivi immateriali | 0 |
Imposte differite | 0 |
Immobili e beni materiali ad uso proprio | 998 |
Investimenti (diversi dagli attivi detenuti per fondi Index-linked e Unit-linked) | 121.493 |
Partecipazioni | 16 |
Azioni | 0 |
Obbligazioni | 18.333 |
Fondi comuni di investimento | 103.144 |
Derivati | 0 |
Crediti verso assicuratori e intermediari | 2.019 |
Importi recuperabili da contratti di riassicurazione | 46.144 |
Crediti riassicurativi | 2.976 |
Crediti (commerciali, non assicurativi) | 11.913 |
Tesoreria ed equivalenti di liquidità | 8.590 |
Altri attivi non riportati precedentemente | 455 |
Totale attivi | 194.587 |
Le variazioni più significative tra il bilancio redatto secondo i principi contabili italiani e il bilancio Solvency II al 31 dicembre 2021 sono le seguenti:
▶ le attività immateriali ai fini Solvency II sono valutate a zero e come conseguenza si verifica una differenza pari a -6.603 migliaia di euro;
▶ le imposte differite attive si azzerano per effetto di un cambiamento nell’esposizione all’interno del bilancio Solvency II, che prevede la rilevazione delle imposte differite nette per fattispecie di imposta: per l’esercizio corrente sia IRES che IRAP sono negative pertanto sono valorizzate all’interno delle imposte differite passive come illustrato nella sezione D.4 della Relazione;
▶ la voce Immobili e beni materiali ad uso proprio ai fini Solvency II comprende i diritti d’uso mobiliari e immobiliare per i contratti di leasing in essere, in conformità al principio internazionale IFRS16, con una differenza di circa 929 migliaia di euro rispetto ai principi contabili italiani; tale voce risulta bilanciata da una passività finanziaria iscritta tra gli altri passivi;
▶ gli investimenti sono valutati al valore di mercato secondo i principi Solvency II, generando una differenza pari a 1.303 migliaia di euro rispetto ai principi contabili italiani, di cui 146 migliaia di euro dovuti alla riclassificazione dei ratei su cedole;
▶ importi recuperabili da riassicurazione: la differenza tra i principi contabili italiani e i principi Solvency II (Best Estimate
ceduta) pari a -135 migliaia di euro è dovuta a:
(i) rivalutazione ai fini Solvency II per -5.626 migliaia di euro (i dettagli sono presenti nella sezione D.3);
(ii) riclassificazione dell’impatto sulla valutazione della riserva premi ceduta (per 5.491 migliaia di euro) dei trattati che si basano su una metodologia losses occurring. In particolare, tale passaggio prevede la cessione ai riassicuratori dell’esercizio successivo di una quota parte della riserva premi sotto forma di movimento di portafoglio. In applicazione del principio della prevalenza della sostanza sulla forma e nell’ottica di continuità del rapporto con l’intermediario assicurativo (Xxx Xxxxxxxxx), la Compagnia ha deciso di annullare l’effetto sulla riserva premi del movimento di portafoglio riportando l’ammontare nella voce delle altre passività (sezione D.4);
▶ la voce tesoreria ed equivalenti di liquidità è valutata sulla base del principio internazionale IFRS 9 che prevede il calcolo della componente di rischio di credito delle controparti (i.e. expected credit loss). Tale componente al 31 dicembre 2021 ammonta a -3 migliaia di euro;
▶ altri attivi: valutati secondo i principi contabili italiani includono i ratei su cedole (la variazione è 145 migliaia di euro), i quali sono riclassificati direttamente tra gli investimenti ai fini Solvency II;
D.2.1 Attivi immateriali e costi differiti
Gli attivi immateriali sono attivi non monetari, privi di sostanza fisica. Un attivo è considerato identificabile se può essere venduto o trasferito separatamente, o se ha origine da diritti contrattuali o da altri diritti legali. Il software, l’avviamento e i valori del portafoglio assicurativo sono le principali tipologie di attivi immateriali.
Attivi immateriali (incluso l’avviamento)
Gli attivi immateriali (diversi dall’avviamento) possono, comunque, essere iscritti nel bilancio ad un valore diverso da zero, qualora:
▶ siano identificabili;
▶ la Compagnia può ottenere dei benefici economici futuri da tali attivi;
▶ abbiano un valore disponibile sul mercato attivo.
Solo in questi casi, essi sono iscritti al fair value nel bilancio Solvency II.
Per esempio, un software sviluppato per esigenze specifiche della Compagnia sarebbe iscritto con un valore pari a zero all’interno del bilancio Solvency II, in quanto non può essere teoricamente trasferito.
Le rettifiche degli attivi immateriali tra il bilancio redatto secondi i principi contabili italiani e il bilancio Solvency II sono le seguenti:
▶ eliminazione dell’avviamento;
▶ eliminazione degli altri attivi immateriali, a meno che possano essere valutati al fair value sulla base delle osservazioni in un mercato attivo.
Per quanto concerne gli attivi immateriali che rappresentano il valore dei portafogli dei contratti assicurativi, tutti i flussi di cassa futuri derivanti dai contratti sono presi in considerazione nel calcolo della Best Estimate, la quale è iscritta tra le passività nel bilancio Solvency II.
Il valore del portafoglio, ottenuto dalla differenza tra i proventi percepiti (premi, ricavi di acquisizione o di trasferimento) e il valore delle obbligazioni dell’assicuratore, è iscritto nella riserva di riconciliazione relativa ai fondi propri Solvency II.
D.2.2 Immobili e beni materiali ad uso proprio
A differenza degli attivi immateriali, gli immobili e i beni ad uso proprio sono attivi materiali. Essi consistono in terreni, fabbricati e impianti utilizzati dalla Compagnia durante la propria attività, ossia per produrre o fornire beni e servizi.
Nel bilancio di esercizio redatto secondo i principi contabili italiani, gli immobili e i beni materiali detenuti per uso proprio sono valutati al costo ammortizzato, pertanto dovranno essere rivalutati per il bilancio Solvency II. Tuttavia, dato che l’importo, riferibile ai soli beni materiali, non è significativo, non sono state effettuate valutazioni specifiche.
Per quanto riguarda i contratti di leasing in essere, fanno riferimento principalmente ad automezzi aziendali. Nel bilancio d’esercizio redatto secondo i principi contabili italiani vengono rilevati solo i canoni pagati. Nel Xxxxxxxx Xxxxxxxx XX, tali contratti, che rientrano nell’ambito di applicazione del principio contabile internazionale IFRS16, vengono rilevati tra gli attivi materiali e valorizzati in base al diritto d’uso del bene acquistato in leasing al netto degli ammortamenti accumulati. Viene inoltre rilevato nei debiti il valore attuale dei futuri pagamenti delle rate di leasing.
D.2.3 Strumenti finanziari
Gli investimenti delle Compagnie sono iscritti nel bilancio Solvency II per natura (investimenti immobiliari, azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, attivi detenuti per i contratti unit-linked, etc.) e valutati al valore di mercato.
Nel bilancio d’esercizio redatto secondo i principi contabili italiani, gli strumenti finanziari immobilizzati sono valutati con il metodo del costo ammortizzato (metodo del costo medio ponderato) mentre l’attivo circolante è valutato al minore tra il valore del costo ammortizzato e il valore di mercato.
Per la determinazione dei prezzi, la Compagnia si avvale di provider di mercato, siti internet delle Società di Gestione del Risparmio e comunicazioni da parte dei Calculation Agent.
In particolare, per le valutazioni al mark-to market, i criteri utilizzati sono i seguenti:
▶ per azioni e obbligazioni, il prezzo BID di chiusura del giorno di riferimento;
▶ per ETF, il prezzo LAST di chiusura del mercato di riferimento;
▶ per Mutual Funds, il NAV di chiusura del giorno di riferimento.
Nel caso di attivi non quotati la Compagnia utilizza il costo d’acquisto salvo perdite durevoli di valore; invece nel caso di attivi non quotati in un mercato attivo, la Compagnia si avvale delle valutazioni effettuate da Calculation Agent o da emittenti di strumenti finanziari. In particolare, la Compagnia effettua una verifica indipendente sulla correttezza del prezzo ricevuto per gli strumenti finanziari derivati non quotati.
D.2.4 Riserve tecniche cedute
Le regole di valutazione per le riserve tecniche cedute sono presentate nella sezione D.3 relativa alle riserve tecniche.
D.2.5 Imposte differite
Il principio contabile di riferimento per la valutazione delle attività fiscali differite (DTA) e passività differite (DTL) è lo IAS 12. Secondo tale principio le attività fiscali differite sono gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri riferibili a:
▶ differenze temporanee deducibili;
▶ riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate; e
▶ riporto a nuovo di crediti d'imposta non utilizzati.
Le imposte differite registrate nel bilancio di esercizio Solvency II derivano da:
▶ differenze temporanee tra il valore delle attività e passività a valori correnti (valore Solvency II) e il loro valore di carico ai fini fiscali;
▶ attività fiscali differite per perdite fiscali portate a nuovo.
Le imposte differite attive e passive sono calcolate in base al cosiddetto “balance sheet liability method”, tenendo conto dell’effetto fiscale connesso alle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e delle passività ed il loro valore fiscale, che determineranno importi imponibili o deducibili negli esercizi successivi.
Ai fini Solvency II una passività fiscale differita dovrà essere riconosciuta nei seguenti casi:
▶ il valore di un’attività nello stato patrimoniale redatto ai fini di Solvency II risulta essere maggiore rispetto al valore calcolato ai fini fiscali;
▶ il valore di una passività nello stato patrimoniale redatto ai fini di Solvency II risulta essere minore rispetto al valore calcolato ai fini fiscali.
Diversamente un’attività fiscale differita dovrà essere riconosciuta nei seguenti casi:
▶ il valore di un’attività nello stato patrimoniale redatto ai fini di Solvency II risulta essere minore rispetto al valore calcolato ai fini fiscali;
▶ il valore di una passività nello stato patrimoniale redatto ai fini di Solvency II risulta essere maggiore rispetto al valore calcolato ai fini fiscali.
Tenendo conto dei piani elaborati dalla Compagnia e del principio della continuità aziendale, le imposte differite sono calcolate applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base delle aliquote fiscali vigenti, ponendo attenzione che:
▶ si generi un reddito imponibile con il quale verranno utilizzate le imposte differite attive;
▶ vi siano differenze temporanee imponibili sufficienti di cui si prevede l'annullamento.
Secondo lo IAS 12, le attività e le passività fiscali differite devono essere valutate con le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base delle aliquote fiscali (e della normativa fiscale) stabilite da provvedimenti in vigore (o sostanzialmente in vigore) alla data di riferimento del bilancio.
In particolare, per ogni differenza di valutazione emergente tra il valore contabile (determinato secondo i principi contabili italiani o secondo i criteri Solvency II) e il valore fiscale viene determinato l’imponibile fiscalmente rilevante a cui applicare le aliquote di pertinenza di seguito identificate:
▶ Aliquota IRES 24%;
▶ Aliquota IRAP 6,82%.
Nel calcolo delle imposte differite generate nel passaggio dai principi civilistici e quelli Solvency II l’unica specificità prevista dalla normativa fiscale attualmente applicabile alla Compagnia riguarda gli ammortamenti dei beni strumentali rientranti nella categoria degli Attivi Immateriali che sono deducibili ai fini IRAP nella misura del 90 per cento.
Di seguito viene fornito un dettaglio degli importi (in migliaia di euro) e tempi di azzeramento delle imposte differite:
Regime | Attività/passività fiscali differite rilevate nel bilancio Solvency II | IRES | IRAP | Orizzonti temporali previsti per l’annullamento delle differenze temporanee |
Le differenze temporanee derivanti dalle riprese in aumento per le | ||||
variazioni incrementative delle riserve si annulleranno | ||||
Riserve tecniche nette danni | 1.999 | 0 | coerentemente con quanto previsto dall’art. 111 comma 3 del TUIR | |
(18 anni per le variazioni degli esercizi fino al 2013 e 5 anni per le | ||||
Local | variazioni degli esercizi a partire dal 2014). | |||
Altre attività e passività | 1.618 | 33 | Voce residuale per la quale è ragionevole ipotizzare un periodo | |
superiore a 4 anni | ||||
Perdite fiscali | 0 | 0 | Sulla base dell'art. 84 del TUIR, la perdita fiscale è deducibile dal | |
reddito imponibile senza limiti di tempo. |
Regime | Attività/passività fiscali differite rilevate nel bilancio Solvency II | IRES | IRAP | Orizzonti temporali previsti per l’annullamento delle differenze temporanee |
La voce è costituita dalle attività immateriali oggetto di eliminazione | ||||
Attivi immateriali | 1.585 | 405 | nel bilancio Solvency II. L'annullamento della differenza temporanea è legato all'ammortamento delle attività immateriali, | |
mediamente previsto in 4 esercizi. | ||||
Le differenze temporanee relative ai titoli obbligazionari si | ||||
Investimenti finanziari (titoli di debito) | 8 | 2 | annulleranno progressivamente con l’approssimarsi della scadenza o alla cessione dei titoli. La duration media del portafoglio | |
obbligazionario della Compagnia è di 2,6 anno. | ||||
Altri investimenti finanziari (titoli di | -285 | -81 | Le differenze temporanee relative a OICR si annulleranno con la | |
Solvency 2 | capitale e OICR) | cessione dei titoli. | ||
Le differenze temporanee derivanti dagli adeguamenti tra bilancio | ||||
Riserve tecniche nette (adeguamenti IFRS e SII) | -0.000 | -0.000 | d'esercizio e bilancio Solvency II si riverseranno presumibilmente in maniera omogenea con la liquidazione delle corrispondenti riserve tecniche. La duration media delle riserve tecniche vita è di | |
circa 2,5 anni. | ||||
L'annullamento delle differenze avverrà coerentemente al periodo | ||||
Obbligazioni relative ai benefici per il personale | 33 | 10 | residuo di permanenza in servizio dei singoli dipendenti distinguendo fra risoluzione del rapporto per pensionamento e cessazioni dovute a cause diverse (dimissioni, morte e invalidità | |
totale). |
Totale -102 -1.069
D.2.6 Tesoreria ed equivalenti di liquidità
La liquidità e gli equivalenti della liquidità sono iscritti al fair value nel bilancio Solvency II.
Le regole di valutazione della liquidità, voce che comprende la cassa e i depositi a vista, seguono i criteri IFRS 9. La Compagnia ha adottato un modello di rischio che, in coerenza con il principio IFRS, effettua una svalutazione basata sulla determinazione del “Expected credit losses” su un orizzonte temporale di 12 mesi.
La formula utilizza, per il calcolo, la ponderazione dell’ammontare complessivo della liquidità per la probabilità che si verifichi il default della controparte, entro l’anno: ECL(12) = PD (12) x LGD dove:
▶ PD - probabilità di default delle controparti (merito creditizio espresso tramite il Rating);
▶ LGD - percentuale di perdita in caso di default (pari a 40%).
D.3 RISERVE TECNICHE
D.3.1 Sintesi delle riserve tecniche
Le seguenti tabelle illustrano la composizione delle riserve tecniche valutate secondo l’approccio Solvency II.
Sintesi delle riserve tecniche Solvency II della Compagnia
In migliaia di euro | Responsabilità civile autoveicoli | Malattia | 2021 Incendio e altri danni | Altre Linee di Business | Totale |
BEL Lorde | 65.559 | 11.438 | 16.606 | 16.377 | 109.979 |
BEL Cedute | 37.828 | 1.522 | 2.773 | 4.021 | 46.144 |
BEL Nette | 27.731 | 9.916 | 13.832 | 12.356 | 63.835 |
Risk Margin | 1.202 | 498 | 567 | 974 | 3.241 |
Totale riserve tecniche nette | 28.934 | 10.413 | 14.399 | 13.330 | 67.076 |
In migliaia di euro Riserve tecniche – danni (ad esclusione malattia) | Valore Solvency II |
101.285 | |
Riserve tecniche – malattia (simile all’assicurazione danni) | 11.936 |
Totale riserve tecniche lorde | 113.220 |
La differenza delle riserve tecniche lorde derivante dal confronto tra il valore risultante dai principi contabili italiani e dai principi Solvency II (pari a -26.708 migliaia di euro) è completamente spiegata dalla differente metodologia di calcolo. In particolare, la differenza è composta come segue:
▶ riserve premi (-24.476 migliaia di euro);
▶ riserve sinistri (-5.472 migliaia di euro);
▶ Risk Margin (+3.241 migliaia di euro) calcolato solo ai fini Solvency II.
D.3.2 Principi di valutazione
Il valore Solvency II delle riserve tecniche è dato dalla somma delle Best Estimate (BE) delle riserve e del Risk Margin (RM). La Best Estimate rappresenta la stima più accurata degli impegni contrattuali verso gli assicurati ed è calcolata:
▶ coerentemente con le informazioni di mercato disponibili alla data di valutazione;
▶ basandosi su un approccio oggettivo e affidabile;
▶ in linea con il quadro normativo vigente a livello locale.
Le Best Estimate sono calcolate al lordo della riassicurazione: le Best Estimate cedute sono valutate separatamente.
Il Risk Margin è un ammontare di riserva in aggiunta alla Best Estimate, calcolato in modo tale che l’ammontare complessivo delle riserve riportato nel bilancio corrisponda a ciò che una Compagnia di riferimento richiederebbe al fine di rispettare le obbligazioni dell’assicuratore. Il Risk Margin è calcolato direttamente al netto della riassicurazione.
Di conseguenza, le riserve Solvency II differiscono dalle riserve calcolate secondo i principi contabili italiani poiché:
▶ i flussi di cassa sono sistematicamente scontati;
▶ si elimina qualsiasi elemento prudenziale considerato nella valutazione o nelle ipotesi;
▶ si include un esplicito margine di rischio.
Tuttavia, come disposto dalle norme (Direttiva o Atti delegati), alcune riserve sono valutate per intero “as a whole”, senza identificare prima la Best Estimate e il Risk Margin. L’ammontare di tali riserve non è rilevante per la Compagnia.
D.3.3 Segmentazione
L’assegnazione di un’obbligazione assicurativa ad una linea di business (LoB) deve riflettere la natura della componente di rischio associata all’impegno contrattuale. La forma giuridica dell’impegno contrattuale non è necessariamente determinante per la natura del rischio.
Inoltre, laddove la polizza includa impegni contrattuali in diverse linee di business, l’assegnazione a ciascuna linea di business non è richiesta se soltanto una di esse è rilevante.
Nell’ambito della segmentazione dei propri impegni contrattuali, la Compagnia raggruppa i contratti in categorie omogenee in modo che i rischi sui singoli contratti siano perfettamente riflessi. Di conseguenza, la visione degli impegni contrattuali è simile a quella che sarebbe fornita attraverso una stima su ciascun contratto.
D.3.4 Rilevazione iniziale
La rilevazione iniziale degli impegni contrattuali avviene quando il contratto è stato sottoscritto oppure se il contratto non può essere rescisso unilateralmente dall’assicuratore.
D.3.5 Principi generali di valutazione
Valutazione – Flussi di cassa
La Best Estimate al lordo della riassicurazione è calcolata come il valore attuale dei flussi futuri di cassa ponderati per la probabilità, derivanti dai pagamenti agli assicurati e dai costi dovuti alla gestione di tali impegni contrattuali sino alla loro scadenza, al netto dei premi ricevuti dai contratti in portafoglio.
La Best Estimate va calcolata separatamente in relazione alle riserve premi e alle riserve sinistri:
▶ la riserva premi si riferisce ai sinistri futuri coperti dagli impegni contrattuali di assicurazione e di riassicurazione già assunti dalla Compagnia alla data di valutazione (entro il limite del contratto). Le proiezioni dei flussi di cassa per il calcolo della Best Estimate includono tutti i flussi di cassa in entrata e in uscita per prestazioni fornite agli assicurati, spese e premi;
▶ la riserva sinistri si riferisce ai sinistri già verificati, indipendentemente dal fatto che siano stati denunciati o meno. Le proiezioni dei flussi di cassa per il calcolo della Best Estimate includono tutti i flussi di cassa in entrata e in uscita per prestazioni fornite agli assicurati, spese e premi.
Per la Best Estimate dei sinistri, la proiezione dei flussi di cassa futuri utilizza l’evoluzione risultante dai triangoli dei costi totali dei sinistri (avvenuti) per i singoli anni di accadimento/sviluppo suddivisi per linee di business; per le linee di business con una riserva sinistri immateriale, è stato utilizzato il metodo della frequenza-severità.
Per quanto concerne la Best Estimate relativa ai premi, è stato utilizzato un modello semplificato, come previsto dalla normativa, che proietta i flussi futuri di cassa sulla base della sinistralità (“loss ratio”) stimata e dell’incidenza delle spese (“expense ratio”) stimata per singola linea di business. In conformità ai chiarimenti applicativi IVASS emessi il 14 febbraio 2017, tutti i premi sono considerati al lordo dei costi di acquisizione. Considerando la struttura del portafoglio di Crédit Agricole Assicurazioni, la base per la stima dei sinistri futuri è costituita dalla riserva premi e dalle rate a scadere delle polizze in vigore alla fine dell’anno e dai rinnovi del mese di gennaio (in quanto i contratti dei prodotti diversi dall’Auto della Compagnia prevedono il tacito rinnovo con possibilità di disdetta 30 gg prima della scadenza).
Valutazione – Granularità delle proiezioni
I contratti sono analizzati su base unitaria, e successivamente suddivisi in gruppi di rischi omogenei ai fini della modellizzazione. I gruppi di rischi omogenei per la valutazione delle riserve tecniche sono basati sui seguenti criteri:
▶ natura della garanzia;
▶ riferimento temporale della garanzia (ossia quando si verificano/sono riportati);
▶ tipo di attività (attività diretta della Compagnia, accettazioni, etc.);
▶ valute in cui i sinistri sono liquidati;
▶ tipologia di uscite.
In particolare, per calcolare la BEL (Best Estimate Liability), le garanzie risultanti dai contratti in vigore sono state raggruppate in conformità alle linee di business Solvency II. Per il calcolo, ove opportuno, sono stati definiti dei gruppi di rischio omogenei (per la LoB 4 RC Auto le riserve sono state suddivise in due gruppi: sinistri “attritional” con un costo totale pari a 150 migliaia di euro e sinistri “di punta” con un costo maggiore di 150 migliaia di euro).
Valutazione – Limiti dei contratti
La data limite del contratto è definita come la prima data in cui:
▶ l’assicuratore e la Compagnia hanno il diritto di rescindere il contratto unilateralmente;
▶ l’assicuratore ha il diritto di rifiutare i premi unilateralmente; o
▶ l’assicuratore e la Compagnia hanno il diritto di modificare unilateralmente i premi o le garanzie in modo tale che i premi riflettano pienamente i rischi.
I premi pagati dopo la data limite di un contratto di assicurazione/riassicurazione ed i relativi impegni contrattuali non sono considerati nel calcolo della Best Estimate.
Indipendentemente dalle suddette disposizioni, nel calcolo della Best Estimate nessun premio futuro è considerato qualora un contratto non preveda il risarcimento di un evento che incide negativamente sull’assicurato in modo rilevante.
I premi futuri sono riconosciuti per le rate a scadere e sui rinnovi del primo mese successivo al periodo di elaborazione dei prodotti diversi dall’Auto.
Valutazione – Spese
La proiezione dei flussi di cassa utilizzata per il calcolo della Best Estimate considera i seguenti costi:
▶ costi amministrativi;
▶ costi di gestione degli investimenti;
▶ costi di gestione dei sinistri;
▶ costi di acquisizione.
Sono considerate anche le spese generali sostenute per far fronte agli impegni di assicurazione e di riassicurazione. Le spese previste si basano sull’assunzione secondo la quale la Compagnia sottoscriverà nuova produzione in futuro.
Il Gruppo Crédit Agricole Assurances alloca le spese al livello di gruppi di rischio omogenei segmentati per le linee di business. Dalla base delle spese utilizzate per determinare i costi unitari non sono dedotte le spese straordinarie.
Il livello delle provvigioni usato nei calcoli riflette tutti gli accordi in essere alla data di valutazione.
Per calcolare i costi amministrativi per polizza, la base di calcolo comprende tutti i costi che si riferiscono ai contratti esistenti alla data di valutazione e maturati per tutta la durata degli stessi contratti.
Le spese sono classificate anche in base all’attribuzione ai contratti:
▶ diretta, ovvero direttamente attribuibile ai contratti, accordi o transazioni su contratti;
▶ indiretta, ovvero tutte le spese sostenute dalla Compagnia.
Valutazione – Attualizzazione
La Compagnia utilizza la curva dei tassi e l’aggiustamento per il rischio di credito.
L’aggiustamento per il rischio di credito è una rettifica che permette di prendere in considerazione il rischio di credito.
Da fine 2017, la Compagnia ha deciso di non applicare l’aggiustamento per la volatilità. Coerentemente con gli anni precedenti, non vengono applicate anche le altre misure di garanzia a lungo termine previste nel Framework Solvency II (aggiustamento di congruità, struttura transitoria per i tassi di interesse privi di rischio).
Valutazione – Livello di incertezza
I modelli di calcolo delle riserve tecniche si basano sull’applicazione di ipotesi generate da valutazioni che prendono in considerazione le basi tecniche della Compagnia: per quanto accurate, tali ipotesi possono però risultare differenti dalla realtà che sarà osservata in futuro.
Per valutare gli impatti conseguenti a situazioni diverse da quelle ipotizzate, è prassi utilizzare un’analisi di sensitività, cioè calcolare, al variare delle singole ipotesi impiegate, l’impatto di tali cambiamenti sui risultati finali. La Compagnia ha eseguito le seguenti analisi di sensitività:
▶ differenti loss ratio per le LoB 1 – Spese Mediche, LoB 4 – Responsabilità civile autoveicoli e LoB 7- Incendio ed altri danni a beni utilizzati per la determinazione della Riserva premi Solvency II. È stato utilizzato il valore che rappresenta il 95% della distribuzione della loss ratio di ogni LoB;
▶ uno scenario avverso in cui si verificano 23 sinistri punta per la LoB 4 – Responsabilità civile autoveicoli per un totale di circa 18 milioni di euro. Tale scenario mostra gli impatti di un simile evento sia sulla Riserva Premi che sulla Riserva Sinistri.
D.3.6 Risk Margin
Il Risk Margin è il costo del capitale di cui avrebbe bisogno una terza parte per assumere gli impegni contrattuali della Compagnia.
Il Risk Margin è calcolato scontando il costo annuale (premio per il rischio) del capitale necessario e equivalente al SCR, utilizzando la scadenza effettiva residua risultante dagli impegni contrattuali sottostanti al calcolo della Best Estimate. Il costo del capitale è posto pari al 6% all’anno.
Il Risk Margin è calcolato in ottemperanza alle linee Guida di EIOPA e al Regolamento IVASS n. 18 (metodo n. 2) e alle Linee Guida del Gruppo Crédit Agricole Assurances.
D.3.7 Valutazione delle cessioni
In conformità alle Linee Guida del Gruppo Crédit Agricole Assurances, la Compagnia ha adottato un approccio semplificato “Gross to Net” (GtN) per la valutazione delle riserve cedute. Il coefficiente GtN è calcolato per ciascuna linea di business sulla base dei sinistri ceduti, secondo i principi contabili italiani. In particolare:
▶ la riserva per premi ceduti si basa su un coefficiente GtN, definito sui contratti di riassicurazione dell’anno corrente; i flussi di cassa in entrata sono considerati per i sinistri e per le provvigioni sui premi futuri, i quali sono gli unici flussi di cassa in uscita;
▶ la riserva per sinistri ceduti è basata sui coefficienti GtN, definiti per ogni anno di accadimento separatamente al fine di considerare i sinistri che rientrano nei contratti non proporzionali; sono calcolati solo i flussi di cassa in entrata per i sinistri.
Il coefficiente “Gross to Net” è applicato alla Best Estimate lorda attualizzata.
D.4 PASSIVITÀ DIVERSE DALLE RISERVE TECNICHE
In migliaia di euro | Valore Solvency II al 31 dicembre 2021 |
Passività diverse dalle riserve tecniche | 5.775 |
Obbligazioni sul trattamento pensionistico | 262 |
Depositi dei riassicuratori | 332 |
Imposte differite passive | 1.171 |
Debiti assicurativi e verso intermediari | 10.468 |
Debiti di riassicurazione | 967 |
Debiti (commerciali, non assicurativi) | 9.874 |
Altre passività non riportate precedentemente | 5.491 |
Totale Passivo | 34.340 |
Le variazioni più rilevanti tra il bilancio redatto secondo i principi contabili italiani e il bilancio Solvency II al 31 dicembre 2021 riguardano:
▶ le passività relative ai benefici per il personale, che ai fini Solvency II seguono il principio IAS 19, rilevando una differenza pari a circa 140 migliaia di euro rispetto al valore ottenuto dai principi contabili italiani;
▶ le imposte differite passive: la differenza tra il valore ottenuto dai principi contabili italiani e i principi Solvency II pari a
1.171 migliaia di euro è dovuta alle rivalutazioni ai fini Solvency II. Come evidenziato nella sezione D.2. l’esposizione all’interno del bilancio Solvency II prevede la rilevazione delle imposte differite nette per fattispecie di imposta: per l’esercizio corrente sia IRES che IRAP sono negative pertanto sono valorizzate solo all’interno delle imposte differite passive;
▶ debiti (commerciali, non legati all’assicurazione): nel valore Solvency II si considera la valutazione secondo il principio internazionale IFRS 16 delle obbligazioni a sostenere futuri pagamenti per le rate di leasing per 925 migliaia di euro (come indicato nella sezione D.2);
▶ le altre passività: includono la riclassifica dei movimenti di portafoglio (come indicato nella sezione D.2).
D.4.1 Accantonamenti e passività potenziali
Nel Framework normativo Solvency II, i “fondi per rischi e oneri” sono iscritti al loro valore economico sulla base del valore attuale dei flussi futuri di cassa ponderati per la probabilità.
Dato che l’importo non è rilevante, la Compagnia ha adottato i principi contabili italiani anche ai fini Solvency II.
D.4.2 Obbligazioni relative ai benefici per il personale
La Compagnia ha adottato il principio di valutazione delle obbligazioni IAS 19 in quanto tale criterio prevede un metodo di valutazione in linea con una valutazione economica.
Tale valutazione è stata condotta sviluppando, attraverso una simulazione attuariale, la quota di obbligazioni maturate alla data di valutazione, nonché le eventuali ulteriori quote maturande per effetto dei futuri accantonamenti dovuti alla prosecuzione del rapporto di lavoro. A tale scopo risulta pertanto determinante l’adozione di un criterio che consenta di pervenire ad una valutazione prudenziale degli impegni contrattuali in un’ottica di coerenza rispetto all’impianto normativo che disciplina l’istituto del trattamento di fine rapporto e, più in generale, l’evoluzione del rapporto di lavoro.
Le valutazioni attuariali volte alla verifica dello stato di equilibrio del regime previdenziale aziendale vengono svolte attraverso una proiezione negli esercizi successivi alla data di valutazione delle posizioni dei singoli dipendenti alle predette date di riferimento. Tale proiezione viene estesa fino alla completa estinzione del collettivo tenendo conto di un sistema di ipotesi basato su parametri demografici, economici e finanziari. I parametri economici riguardano le ipotesi assunte sull’evoluzione delle grandezze che hanno un diretto connotato economico.
Il parametro finanziario più significativo è dato dal tasso di attualizzazione degli importi in uscita, utilizzato nella determinazione del valore attuale medio delle obbligazioni.
D.5 METODI ALTERNATIVI DI VALUTAZIONE
Premesso che la Compagnia non sviluppa al proprio interno metodi di valutazione alternativi degli attivi, gli investimenti classificati come “valutati con metodi alternativi”, d’accordo con le linee guida di Gruppo, sono totalmente costituiti da fondi immobiliari. Sono pari a 3.710 migliaia di euro ovvero il 3,05% dell’ammontare totale degli investimenti.
L’uso di tale metodo è giustificato dalla natura degli attivi definiti.
Considerando che tali investimenti non beneficiano di un mercato attivo, l’uso di un metodo alternativo di valutazione, ancorché calcolato esternamente alla Compagnia, consente di minimizzare l’incertezza della valutazione.
E. GESTIONE DEL CAPITALE
E.1 FONDI PROPRI
E.1.1 Politica di Gestione del Capitale
Al fine di fissare gli obiettivi, le politiche e i relativi processi di gestione dei fondi propri, la Compagnia ha definito una Politica di Gestione del Capitale tenendo conto delle linee guida del Gruppo Crédit Agricole Assurances.
La politica identifica le procedure per gestire, monitorare e classificare i fondi propri della Compagnia, così come il processo di finanziamento della Compagnia.
La Politica di Gestione del Capitale viene approvata dal Consiglio di Amministrazione della Compagnia a seguito della validazione da parte del Comitato Rischi e Controlli Interni (ICRC); la stessa procedura di approvazione è effettuata per ogni aggiornamento della politica, tenendo traccia di ogni variazione apportata.
I principi generali della politica relativi alla gestione dei fondi propri garantiscono che il livello di solvibilità della Compagnia sia costantemente compatibile con i seguenti obiettivi:
▶ rispettare i requisiti normativi di solvibilità;
▶ rispettare il Risk Appetite Framework, mantenendo un'adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica coerente con l'insieme dei rischi complessivamente assunti dalla Compagnia;
▶ ottimizzare la struttura dei fondi propri, limitando il costo del finanziamento, assicurando una flessibilità finanziaria adeguata, garantendo gli obiettivi di remunerazione del capitale per gli azionisti, ivi inclusi i dividendi, nonché rispettando le ulteriori indicazioni del Gruppo Crédit Agricole;
▶ concorrere all'ottimizzazione dei fondi propri a livello del Gruppo Crédit Agricole Assurances.
La Politica di Gestione del Capitale della Compagnia rientra nel campo di applicazione del Risk Appetite Framework stabilito dalla Compagnia stessa e dal Gruppo Crédit Agricole Assurances. Il Risk Appetite è definito come “il livello globale di rischio che la Compagnia è disposta ad assumere, considerando il proprio profilo di rischio e i propri obiettivi strategici”. Approvato dal Consiglio di Amministrazione, il Risk Appetite è un obiettivo e un Framework da rispettare nella gestione dei fondi propri della Compagnia. Gli indicatori definiti in questo Framework sono, tra gli altri, il Requisito Patrimoniale di Solvibilità (SCR) e il relativo coefficiente di solvibilità.
Il piano di gestione del capitale a medio termine è preparato nell’ambito del piano strategico (almeno triennale) ed approvato almeno annualmente dal Consiglio di Amministrazione. In particolare tiene conto dei seguenti elementi:
▶ vincoli normativi relativi alla dotazione patrimoniale e alla sua composizione (Tiering);
▶ situazione patrimoniale della Compagnia, sia in termini di quantità che in termini di qualità (e quindi classificazione in Tier), sia in ottica attuale che prospettica (così come determinata a seguito delle valutazioni ai fini ORSA);
▶ eventuali previsioni di emissione di capitale;
▶ scadenza degli elementi di fondi propri (scadenza contrattuale ed eventuali opportunità di rimborso anticipato degli elementi di fondi propri);
▶ risultato delle proiezioni elaborate nell’ambito di ORSA (comprensivi degli scenari di stress);
▶ incidenza dell’emissione, del riscatto o del rimborso o di qualsiasi altra variazione nella valutazione di un elemento di fondi propri sull’applicazione dei limiti nella classificazione dei fondi propri nei diversi livelli;
▶ situazioni nelle quali è previsto il rinvio o l’annullamento di distribuzione a carico di un elemento dei fondi propri;
▶ disponibilità, fungibilità e trasferibilità dei fondi propri;
▶ politica di distribuzione dei dividendi di Crédit Agricole Assurances e dell’impatto di questa politica sui fondi propri;
▶ impatto del termine delle disposizioni transitorie autorizzate da Solvency II.
E.1.2 Fondi propri disponibili
Scomposizione dei fondi propri disponibili
Crédit Agricole Assicurazioni copre il requisito normativo interamente con i fondi propri di tipo Tier 1 nel 2021. Tutti gli elementi dei fondi propri sono fondi propri di base e non esiste alcun fondo di tipo accessorio.
Al 31 dicembre 2021, l’ammontare dei fondi propri disponibili della Compagnia è pari a 47.029 migliaia di euro, e risulta così composto:
▶ Tier 1 – non ristretto è pari a 47.029 migliaia di euro ed è composto da Capitale Sociale per 9.500 migliaia di euro e dalla riserva di riconciliazione pari a 37.529 migliaia di euro.
Scomposizione dei fondi propri disponibili per Tier
47.029
0
691
38.985
Tier 3
Tier 1 - non ristretto
Fondi propri disponibili Anno 2021
Fondi propri disponibili Anno 2020
I fondi propri disponibili sono cresciuti di 7.353 migliaia di euro tra il 31 dicembre 2020 e il 31 dicembre 2021.
Imposte differite
Relativamente alla chiusura 2021, l’importo delle imposte differite iscritte nel bilancio redatto secondo i principi contabili italiani e Solvency II, come illustrato nel capitolo D, sono le seguenti (dati in migliaia di euro):
Imposte differite Principi contabili italiani | DTA | DTL | Posizione netta | ||
IRES | 3.617 | 0 | 3.617 | ||
IRAP | 33 | 0 | 33 | ||
Complessivo | 3.650 | 0 | 3.650 |
Rettifica imposte differite per Solvency II | DTA | DTL | ri | Riserva di conciliazion | e | ||
IRES | 0 | -3.719 | -3.719 | ||||
IRAP | 0 | -1.102 | -1.102 | ||||
Complessivo | 0 | -4.821 | -4.821 |
Imposte differite Solvency II | DTA | DTL | Posizione netta | ||
IRES | 0 | -000 | -000 | ||
XXXX | 0 | -1.069 | -1.069 | ||
Complessivo | 0 | -1.171 | -1.171 |
Tipologia imposta differita | Solvency II | Principi contabili italiani | Riserva di riconciliazione | |
DTA | 0 | 3.650 | -3.650 | |
DTL | -1.171 | 0 | -1.171 | |
Posizione netta | -1.171 | 3.650 | -4.821 |
La Compagnia parte da una posizione nel bilancio di esercizio redatto secondo i principi contabili italiani di 3.650 migliaia di euro composte solo da imposte differite attive.
La rilevazione delle attività fiscali differite è effettuata sulla base dell’esistenza di una proiezione di risultati fiscali per un periodo di tempo ragionevole, da cui si evince l’esistenza di futuri redditi imponibili sufficienti all’utilizzo delle perdite fiscali (se presenti), considerando anche il riversamento delle differenze temporanee imponibili.
Inoltre, con riferimento alla potenziale incertezza dei redditi imponibili futuri successivi all’orizzonte temporale del piano, si segnala che la Compagnia aderisce al regime del Consolidato fiscale, unitamente alle altre entità italiane del Gruppo Crédit Agricole, e che l’accordo di consolidamento prevede la ricezione di un flusso compensativo per le eventuali perdite trasferite dalla Compagnia alla società consolidante.
Ai fini della costruzione del “recoverability test” sono state identificate, per ogni esercizio, le differenze temporanee imponibili e deducibili in scadenza, anche in funzione della duration degli attivi e passivi sottostanti che le hanno generate.
Le rettifiche fiscali di natura temporanea al risultato civilistico sono distinte tra:
▶ rettifiche per le quali gli “esercizi di riversamento” sono definiti dalla norma fiscale;
▶ rettifiche per le quali la norma fiscale nulla dispone in tema di “esercizi di riversamento” e la definizione degli stessi trova fondamento nella qualificazione civilistica.
Di seguito sono riportati distintamente le ipotesi che sono state prese in considerazione in caso di rientro non definito dalla norma fiscale per le imposte differite attive:
▶ Variazione riserva sinistri: per le imposte differite attive su tale componente è programmato un orizzonte temporale di smontamento di:
(i) 10 anni per le variazioni degli esercizi fino al 2013 (deducibili fiscalmente in 18 anni);
(ii) 4 anni per le variazioni degli esercizi a partire dal 2014 (deducibili fiscalmente in 5 anni);
▶ Altre attività e passività: piano di rientro stimato in 4 anni.
Nel passaggio da principi civilistici a principi Solvency II, la Compagnia ha generato imposte differite passive per 4.821 migliaia di euro di cui 3.719 migliaia di euro IRES e 1.102 migliaia di euro IRAP. Di conseguenza la posizione netta Solvency II della Compagnia è di imposte differite passive maggiore delle imposte differite attive per 1.171 migliaia di euro, quindi non sono presenti relativi fondi propri ammissibili all’interno del Tier 3.
Riserva di riconciliazione
La riserva di riconciliazione ammonta a 37.529 migliaia di euro al 31 dicembre 2021. In particolare, come evidenziato nella tabella sottostante, essa è composta dall’eccedenza delle attività rispetto alle passività (47.029 migliaia di euro), a cui dedurre gli altri elementi dei fondi propri di base (Capitale Sociale per 9.500 migliaia di euro), per un totale di 37.529 migliaia di euro.
In migliaia di euro | 31/12/2021 | 31/12/2020 |
Eccedenza delle attività rispetto alle passività | 47.029 | 39.676 |
Azioni proprie ( incluse come crediti nel bilancio) | 0 | 0 |
Dividendi prevedibili e distribuzioni | 0 | 0 |
Altre voci dei fondi propri di base | 9.500 | 10.191 |
Restrizione dei fondi propri dovuti alla separazione | 0 | 0 |
Riserva di riconciliazione (totale) | 37.529 | 29.485 |
In particolare, l’aumento rispetto al 31 dicembre 2020 di 8.044 migliaia di euro considera principalmente:
▶ il risultato netto secondo i principi di contabili italiani del periodo (+6.963 migliaia di euro);
▶ l’aumento di 1.081 migliaia di euro del delta “Eccesso delle attività sulle passività” tra Solvency II e principi contabili italiani (escluso il delta net DTA incluso nel Tier 3 nel 2020) dovuto principalmente all’azzeramento del Tier 3.
Riconciliazione tra fondi propri civilistici e Solvency II
I fondi propri civilistici ammontano a 36.353 migliaia di euro e sono composti da 9.500 migliaia di euro di capitale sociale e da riserve del bilancio civilistico per 26.853 migliaia di euro. Passando dai principi contabili italiani ai principi Solvency II, vengono registrate le seguenti variazioni:
▶ eliminazione di attività immateriali per -6.603 migliaia di euro;
▶ rivalutazione di attività finanziarie e di altre attività/passività per -10.863 migliaia di euro;
▶ rivalutazione delle riserve tecniche per +26.708 migliaia di euro.
E.1.3 Fondi propri ammissibili
I fondi propri ammissibili necessari a coprire il Requisito Patrimoniale di Solvibilità (SCR) sono pari a 47.029 migliaia di euro al 31 dicembre 2021. L’ammontare dei fondi propri ammissibili di base necessari per coprire il Requisito Patrimoniale Minimo (MCR) ammonta a 47.029 migliaia di euro poiché è presente solo il tier 1.
Scomposizione dei fondi propri ammissibili per Tier 2021 vs 2020
0
0
K€
47.029
47.029
Tier 3
Tier 2
Tier 1 - non ristretto
Fondi propri ammissibili Anno 2021 - SCR
Fondi propri ammissibili Anno 2021 - MCR
0
691
K
€
Tier 3
38.985
38.985
Tier 2
Tier 1 - non ristretto
Fondi propri ammissibili Anno 2020 - SCR
Fondi propri ammissibili Anno 2020 - MCR
I Fondi propri ammissibili aumentano di 7.353 migliaia di euro, con la seguente movimentazione per Tier:
▶ Tier 1: in aumento per la riserva di riconciliazione (+8.044 migliaia di euro);
▶ Tier 3: in riduzione per l’azzeramento delle imposte differite nette (-691 migliaia di euro).
A fine 2021, i fondi propri disponibili sono tutti ammissibili per coprire il requisito patrimoniale di solvibilità (SCR).
E.2 REQUISITO PATRIMONIALE DI SOLVIBILITÀ E REQUISITO PATRIMONIALE MINIMO
Crédit Agricole Assicurazioni determina il fabbisogno di capitale di vigilanza in termini di Requisito Patrimoniale di Solvibilità (SCR) applicando la formula standard congiuntamente agli USP per l’utilizzo dei quali la Compagnia è stata autorizzata da IVASS in data 9 aprile 2019, come indicato nella Direttiva Solvency II. Nella valutazione del requisito normativo SCR non sono state adottate misure transitorie da parte della Compagnia.
Coerentemente con i dati forniti da EIOPA, la curva dei tassi di interesse utilizzata per la valutazione della Riserva Tecnica tiene conto dell’aggiustamento per il rischio di credito (di -10 bps).
Il Requisito Patrimoniale di Solvibilità (SCR) di Crédit Agricole Assicurazioni al 31 dicembre 2021 ammonta a 22.668 migliaia di euro. In linea con il profilo di business della Compagnia, i principali rischi sono i rischi di sottoscrizione, pari al 67% dell'esposizione complessiva ai rischi4, e rischi di mercato 14%.
Il Requisito Minimo di Capitale (MCR) ammonta a 10.200 migliaia di euro ed è funzione dei seguenti dati di input:
▶ riserve tecniche al netto della riassicurazione descritte nel paragrafo D.2.;
▶ premi contabilizzati al netto della riassicurazione negli ultimi 12 mesi;
▶ il SCR calcolato in ambito Solvency II per la definizione dei livelli di Cap (45%) e Floor (25%).
A fine 2021, il requisito patrimoniale minimo di solvibilità è pari al 45% del requisito patrimoniale di solvibilità.
Informativa sulle LAC DT
La Compagnia al 31 dicembre 2021 ha applicato l’aggiustamento per la capacità di assorbimento delle perdite delle imposte differite (c.d. LAC DT) nella determinazione del requisito di capitale per un importo pari a 102 migliaia di euro poiché la Compagnia è in una posizione di net DTL sull’IRES nel Bilancio Solvency II.
4 L’esposizione ai rischi è definita come la somma dei requisiti patrimoniali di solvibilità dei moduli di rischio al netto della capacità di assorbimento delle perdite delle riserve tecniche ed integrando il rischio operativo. In tale esposizione non è incluso alcun effetto di diversificazione.
F. ANNEXES – QRTs
S.02.01.02 Stato patrimoniale
S.05.01.02 Premi, sinistri e spese per area di attività
S.17.01.02 Riserve tecniche per l'assicurazione non vita
S.19.01.21 Sinistri nell'assicurazione non vita
S.23.01.01 Fondi propri
S.25.01.21 Requisito patrimoniale di solvibilità per le imprese che utilizzano la formula standard
S.28.01.01
Requisito patrimoniale minimo — Solo attività di assicurazione o di riassicurazione vita o solo attività di assicurazione o riassicurazione non vita
Stato patrimoniale
1/2
S.02.01.02
(K€) | Valore Solvency II |
Attività | C0010 |
Attività immateriali | R0030 | 0 | |
Attività fiscali differite | R0040 | 0 | |
Utili da prestazioni pensionistiche | R0050 | 0 | |
Immobili, impianti e attrezzature posseduti per uso proprio | R0060 | 998 | |
Investimenti (diversi da attività detenute per contratti collegati a un indice e collegati a quote) | R0070 | 121.493 | |
Immobili (diversi da quelli per uso proprio) | R0080 | 0 | |
Quote detenute in imprese partecipate, incluse le partecipazioni | R0090 | 16 | |
Strumenti di capitale | R0100 | 0 | |
Strumenti di capitale — Quotati | R0110 | 0 | |
Strumenti di capitale — Non quotati | R0120 | 0 | |
Obbligazioni | R0130 | 18.333 | |
Titoli di Stato | R0140 | 3.017 | |
Obbligazioni societarie | R0150 | 15.316 | |
Obbligazioni strutturate | R0160 | 0 | |
Titoli garantiti | R0170 | 0 | |
Organismi di investimento collettivo | R0180 | 103.144 | |
Derivati | R0190 | 0 | |
Depositi diversi da equivalenti a contante | R0200 | 0 | |
Altri investimenti | R0210 | 0 | |
Attività detenute per contratti collegati a un indice e collegati a quote | R0220 | 0 | |
Mutui ipotecari e prestiti | R0230 | 0 | |
Prestiti su polizze | R0240 | 0 | |
Mutui ipotecari e prestiti a persone fisiche | R0250 | 0 | |
Altri mutui ipotecari e prestiti | R0260 | 0 | |
Importi recuperabili da riassicurazione da: | R0270 | 46.144 | |
Non vita e malattia simile a non vita | R0280 | 46.144 | |
Non vita esclusa malattia | R0290 | 44.622 | |
Malattia simile a non vita | R0300 | 1.522 | |
a quote | R0310 | 0 | |
Malattia simile a vita | R0320 | 0 | |
Vita, escluse malattia, collegata a un indice e collegata a quote | R0330 | 0 | |
Vita collegata a un indice e collegata a quote | R0340 | 0 | |
Depositi presso imprese cedenti | R0350 | 0 | |
Crediti assicurativi e verso intermediari | R0360 | 2.019 | |
Crediti riassicurativi | R0370 | 2.976 | |
Crediti (commerciali, non assicurativi) | R0380 | 11.913 | |
Azioni proprie (detenute direttamente) | R0390 | 0 | |
ancora versati | R0400 | 0 | |
Contante ed equivalenti a contante | R0410 | 8.590 | |
Tutte le altre attività non indicate altrove | R0420 | 455 | |
Totale delle attività | R0500 | 194.588 |
Stato patrimoniale
2/2
S.02.01.02
Valore Solvency II
(K€)
Passività | C0010 | ||
Riserve tecniche — Non vita | R0510 | 113.220 | |
Riserve tecniche — Non vita (esclusa malattia) | R0520 | 101.285 | |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0530 | 0 | |
Migliore stima | R0540 | 98.542 | |
Margine di rischio | R0550 | 2.743 | |
Riserve tecniche — Malattia (simile a non vita) | R0560 | 11.936 | |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0570 | 0 | |
Migliore stima | R0580 | 11.438 | |
Margine di rischio | R0590 | 498 | |
Riserve tecniche — Vita (escluse collegata a un indice e collegata a quote) | R0600 | 0 | |
Riserve tecniche — Malattia (simile a vita) | R0610 | 0 | |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0620 | 0 | |
Migliore stima | R0630 | 0 | |
Margine di rischio | R0640 | 0 | |
Riserve tecniche — Vita (escluse malattia, collegata a un indice e collegata a quote) | R0650 | 0 | |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0660 | 0 | |
Migliore stima | R0670 | 0 | |
Margine di rischio | R0680 | 0 | |
Riserve tecniche — Collegata a un indice e collegata a quote | R0690 | 0 | |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0700 | 0 | |
Migliore stima | R0710 | 0 | |
Margine di rischio | R0720 | 0 | |
Passività potenziali | R0740 | 0 | |
Riserve diverse dalle dalle riserve tecniche | R0750 | 5.776 | |
Obbligazioni da prestazioni pensionistiche | R0760 | 262 | |
Depositi dai riassicuratori | R0770 | 332 | |
Passività fiscali differite | R0780 | 1.171 | |
Derivati | R0790 | 0 | |
Debiti verso enti creditizi | R0800 | 0 | |
Passività finanziarie diverse da debiti verso enti creditizi | R0810 | 0 | |
Debiti assicurativi e verso intermediari | R0820 | 10.468 | |
Debiti riassicurativi | R0830 | 967 | |
Debiti (commerciali, non assicurativi) | R0840 | 9.874 | |
Passività subordinate | R0850 | 0 | |
Passività subordinate non incluse nei fondi propri di base | R0860 | 0 | |
Passività subordinate incluse nei fondi propri di base | R0870 | 0 | |
Tutte le altre passività non segnalate altrove | R0880 | 5.491 | |
Totale delle passività | R0900 | 147.559 | |
Eccedenza delle attività rispetto alle passività | R1000 | 47.029 |
Premi, sinistri e spese per area di attività
S.05.01.02
1/2
Aree di attività per: obbligazioni di assicurazione e di riassicurazione non vita (attività diretta e riassicurazione proporzionale accettata)
Assicurazione spese mediche
Assicurazione protezione del reddito
Assicurazione risarcimento dei lavoratori
Assicurazione responsabilità civile
Altre assicurazioni auto
Assicurazione marittima, aeronautica e
Assicurazione contro l'incendio e altri danni a
Assicurazione sulla responsabilità
Assicurazione di credito e cauzione
autoveicoli | trasporti | beni | civile generale | ||||||||||
(K€) | C0010 | C0020 C0030 | C0040 | C0050 | C0060 | C0070 | C0080 | C0090 | |||||
Premi contabilizzati | |||||||||||||
Lordo - Attività diretta | R0110 | 23.502 | 0 | 0 | 18.492 | 10.980 | 0 | 26.255 | 11.146 | 0 | |||
Lordo - Riassicurazione proporzionale accettata | R0120 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Lordo - Riassicurazione non proporzionale | R0130 | ||||||||||||
Quota a carico dei riassicuratori | R0140 | 5.872 | 0 | 0 | 10.870 | 5.168 | 0 | 4.210 | 1.853 | 0 | |||
Netto | R0200 | 17.630 | 0 | 0 | 7.621 | 5.811 | 0 | 22.045 | 9.293 | 0 | |||
Premi acquisiti | |||||||||||||
Lordo - Attività diretta | R0210 | 23.363 | 0 | 0 | 20.849 | 9.261 | 0 | 24.802 | 10.874 | 0 | |||
Lordo - Riassicurazione proporzionale accettata | R0220 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Lordo - Riassicurazione non proporzionale | R0230 | ||||||||||||
Quota a carico dei riassicuratori | R0240 | 5.853 | 0 | 0 | 11.365 | 3.454 | 0 | 4.145 | 1.858 | 0 | |||
Netto | R0300 | 17.510 | 0 | 0 | 9.484 | 5.807 | 0 | 20.657 | 9.016 | 0 | |||
Sinistri verificatisi | |||||||||||||
Lordo - Attività diretta | R0310 | 6.729 | 0 | 0 | 9.390 | 2.950 | 0 | 6.762 | 1.249 | 0 | |||
Lordo - Riassicurazione proporzionale accettata | R0320 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Lordo - Riassicurazione proporzionale accettata | R0330 | ||||||||||||
Quota a carico dei riassicuratori | R0340 | 1.197 | 0 | 0 | 4.622 | 1.198 | 0 | 1.272 | 194 | 0 | |||
Netto | R0400 | 5.531 | 0 | 0 | 4.769 | 1.752 | 0 | 5.490 | 1.055 | 0 | |||
Variazioni delle altre riserve tecniche | |||||||||||||
Lordo - Attività diretta | R0410 | 0 | 0 | 0 | 417 | −25 | 0 | −68 | 0 | 0 | |||
Lordo - Riassicurazione proporzionale accettata | R0420 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Lordo - Riassicurazione non proporzionale | R0430 | ||||||||||||
Quota a carico dei riassicuratori | R0440 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Netto | R0500 | 0 | 0 | 0 | 417 | −25 | 0 | −68 | 0 | 0 | |||
Spese sostenute | R0550 | 8.723 | 0 | 0 | 6.527 | 3.802 | 0 | 13.307 | 5.443 | 0 | |||
Altre spese | R1200 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Totale spese | R1300 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
S.05.01.02
Premi, sinistri e spese per area di attività
2/2
Aree di attività per: obbligazioni di assicurazione e di
riassicurazione non vita (attività diretta e riassicurazione proporzionale accettata)
Aree di attività per: riassicurazione non proporzionale accettata
Totale
Assicurazione tutela giudiziaria
Assistenza
Perdite pecuniarie di vario genere
Malattia
Responsabilità civile
Marittima, aeronautica e trasporti
Immobili
(K€)
Premi contabilizzati
C0100 C0110 C0120 C0130 C0140 C0150 C0160 C0200
Lordo - Attività diretta | R0110 | 5.167 | 4.991 | 1.784 | 102.315 | ||||
Lordo - Riassicurazione proporzionale accettata | R0120 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
Lordo - Riassicurazione non proporzionale accettata | R0130 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Quota a carico dei riassicuratori | R0140 | 0 | 1.208 | 81 | 0 | 0 | 0 | 0 | 29.262 |
Netto | R0200 | 5.167 | 3.783 | 1.703 | 0 | 0 | 0 | 0 | 73.053 |
Premi acquisiti
Lordo - Attività diretta | R0210 | 5.012 | 4.962 | 1.748 | 100.872 | ||||
Lordo - Riassicurazione proporzionale accettata | R0220 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
Lordo - Riassicurazione non proporzionale accettata | R0230 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Quota a carico dei riassicuratori | R0240 | 0 | 1.202 | 83 | 0 | 0 | 0 | 0 | 27.960 |
Netto | R0300 | 5.012 | 3.760 | 1.665 | 0 | 0 | 0 | 0 | 72.912 |
Sinistri verificatisi
Lordo - Attività diretta | R0310 | −37 | 200 | 90 | 27.332 | ||||
Lordo - Riassicurazione proporzionale accettata | R0320 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
Lordo - Riassicurazione non proporzionale accettata | R0330 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Quota a carico dei riassicuratori | R0340 | 0 | 181 | 4 | 0 | 0 | 0 | 0 | 8.667 |
Netto | R0400 | −37 | 19 | 86 | 0 | 0 | 0 | 0 | 18.665 |
Variazioni delle altre riserve tecniche
Lordo - Attività diretta | R0410 | 0 | 0 | 0 | 324 | ||||
Lordo - Riassicurazione proporzionale accettata | R0420 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
Lordo - Riassicurazione non proporzionale accettata | R0430 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||
Quota a carico dei riassicuratori | R0440 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Netto | R0500 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 324 |
Spese sostenute | R0550 | 2.209 | 1.830 | 1.168 | 0 | 0 | 0 | 0 | 43.008 |
Altre spese | R1200 | 552 | |||||||
Totale spese | R1300 | 43.561 |
Riserve tecniche per l'assicurazione non vita
S.17.01.02
1/4
Attività diretta e riassicurazione proporzionale accettata
Assicurazione spese mediche
Protezione del
reddito
Assicurazione risarcimento dei
lavoratori
Assicurazione responsabilità civile autoveicoli
Altre assicurazioni auto
Assicurazione marittima, aeronautica e trasporti
Assicurazione contro l'incendio
e altri danni a beni
Assicurazione sulla responsabilità civile generale
Assicurazione di
credito e cauzione
(K€) | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 | C0060 | C0070 | C0080 | C0090 | C0100 | ||||||||||
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0010 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |||||||||
Totale importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione finite dopo l'aggiustamento per perdite previste a causa dell'inadempimento della controparte associato alle riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0050 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Riserve tecniche calcolate come somma di migliore stima
e margine di rischio
Migliore stima Riserve premi
Lordo | R0060 | 2.664 | 0 | 0 | 10.591 | 4.899 | 0 | 6.197 | 1.697 | 0 |
Totale importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione finite dopo l'aggiustamento per perdite previste a causa dell'inadempimento della controparte | R0140 | −228 | 0 | 0 | 5.388 | 1.388 | 0 | 402 | 33 | 0 |
Migliore stima netta delle riserve premi | R0150 | 2.892 | 0 | 0 | 5.203 | 3.511 | 0 | 5.795 | 1.664 | 0 |
Riserve per sinistri
Lordo | R0160 | 8.774 | 0 | 0 | 54.968 | 1.779 | 0 | 10.409 | 6.704 | 0 |
Totale importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione «finite» dopo l'aggiustamento per perdite previste a causa dell'inadempimento della controparte | R0240 | 1.750 | 0 | 0 | 32.440 | 755 | 0 | 2.372 | 1.675 | 0 |
Migliore stima netta delle riserve per sinistri | R0250 | 7.024 | 0 | 0 | 22.528 | 1.024 | 0 | 8.037 | 5.029 | 0 |
Migliore stima totale — Lordo | R0260 | 11.438 | 0 | 0 | 65.559 | 6.678 | 0 | 16.606 | 8.401 | 0 |
Migliore stima totale — Netto | R0270 | 9.916 | 0 | 0 | 27.731 | 4.535 | 0 | 13.832 | 6.693 | 0 |
Margine di rischio | R0280 | 498 | 0 | 0 | 1.202 | 172 | 0 | 567 | 393 | 0 |
Riserve tecniche per l'assicurazione non vita
2/4
S.17.01.02
Attività diretta e riassicurazione proporzionale accettata
Assicurazione spese mediche
Protezione del
reddito
Assicurazione risarcimento dei
lavoratori
Assicurazione responsabilità civile autoveicoli
Altre assicurazioni auto
Assicurazione marittima, aeronautica e trasporti
Assicurazione contro l'incendio
e altri danni a beni
Assicurazione sulla responsabilità civile generale
Assicurazione di
credito e cauzione
(K€)
C0100
C0090
C0080
C0070
C0060
C0050
C0040
C0030
C0020
Importo della misura transitoria sulle riserve tecniche
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0290 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Migliore stima | R0300 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Margine di rischio | R0310 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Riserve tecniche — Totale
Riserve tecniche — Totale | R0320 | 11.936 | 0 | 0 | 66.761 | 6.850 | 0 | 17.173 | 8.794 | 0 |
Importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione «finite» dopo l'aggiustamento per perdite previste a causa dell'inadempimento della controparte — Totale | R0330 | 1.522 | 0 | 0 | 37.828 | 2.143 | 0 | 2.773 | 1.708 | 0 |
Riserve tecniche meno importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione «finite» - Totale | R0340 | 10.413 | 0 | 0 | 28.934 | 4.707 | 0 | 14.399 | 7.086 | 0 |
Assicurazione tutela giudiziaria
Assistenza
Perdite pecuniarie di vario genere
Riassicurazione non proporzionale malattia
Riassicurazione non proporzionale responsabilità civile
Riassicurazione
non
prop nale
Riassicurazione
non
xxxxxxx prop nale aer a e
orzio
m a,
onautic tr e
xxxxx
xxx eni
ni a b
asportill
(K€)
R0010
C0180
C0170
C0160
C0150
C0140
C0130
C0120
C0110
Totale delle obbligazioni non
vita
Riassicurazione non proporzionale accettata
Attività diretta e riassicurazione proporzionale accettata
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico
R0050
Totale importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione finite dopo l'aggiustamento per
perdite previste a causa dell'inadempimento della controparte associato alle riserve tecniche calcolate come un elemento
unico
Riserve tecniche calcolate come somma di
0 0 0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0 0 0
migliore stima e margine di rischio
Migliore stima Riserve premi
Lordo | R0060 | 64 | 134 | 72 | 0 | 0 | 0 | 0 | 26.318 |
Totale importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione finite dopo l'aggiustamento per perdite previste a causa dell'inadempimento della controparte | R0140 | 0 | 28 | −6 | 0 | 0 | 0 | 0 | 7.004 |
Migliore stima netta delle riserve premi | R0150 | 64 | 106 | 78 | 0 | 0 | 0 | 0 | 19.314 |
Riserve per sinistri
Lordo | R0160 | 752 | 166 | 109 | 0 | 0 | 0 | 0 | 83.661 |
Totale importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione «finite» dopo l'aggiustamento per perdite previste a causa dell'inadempimento della controparte | R0240 | 0 | 144 | 4 | 0 | 0 | 0 | 0 | 39.140 |
Migliore stima netta delle riserve per sinistri | R0250 | 752 | 21 | 105 | 0 | 0 | 0 | 0 | 44.521 |
Migliore stima totale — Lordo | R0260 | 816 | 300 | 182 | 0 | 0 | 0 | 0 | 109.979 |
Migliore stima totale — Netto | R0270 | 816 | 128 | 184 | 0 | 0 | 0 | 0 | 63.835 |
Margine di rischio | R0280 | 176 | 127 | 106 | 0 | 0 | 0 | 0 | 3.241 |
Attività diretta e riassicurazione proporzionale | Riassicurazione non proporzionale accettata | Totale delle obbligazioni non vita | ||||||
Assicurazione tutela giudiziaria | Assistenza | Perdite pecuniarie di vario genere | Riassicurazione non proporzionale malattia | Riassicurazione non proporzionale responsabilità civile | Riassicurazione non proporzionale marittima, aeronautica e trasportille | Riassicurazione non proporzionale danni a beni | ||
(K€) | C0110 | C0120 | C0130 | C0140 | C0150 | C0160 | C0170 | C0180 |
Importo della misura transitoria sulle riserve tecniche
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0290 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Migliore stima | R0300 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Margine di rischio | R0310 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Riserve tecniche — Totale
Riserve tecniche — Totale | R0320 | 992 | 427 | 287 | 0 | 0 | 0 | 0 | 113.220 |
Importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione «finite» dopo l'aggiustamento per perdite previste a causa dell'inadempimento della controparte — Totale | R0330 | 0 | 172 | −2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 46.144 |
Riserve tecniche meno importi recuperabili da riassicurazione, società veicolo e riassicurazione «finite» - Totale | R0340 | 992 | 255 | 289 | 0 | 0 | 0 | 0 | 67.076 |
Sinistri nell'assicurazione non vita
S.19.01.21
Anno di accadimento del Z0010
Sinistri lordi pagati (non cumulato)
Anno di sviluppo
Nell'anno in corso
Somma degli anni (cumulato)
Year 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 & +
(K€) | C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 | C0060 | C0070 | C0080 | C0090 | C0100 | C0110 | C0170 | X0000 | |||||
Xxxxx | X0000 | 29 | R0100 | 29 | 29 | |||||||||||||
N-9 | R0160 | 4.135 | 3.200 | 1.011 | 613 | 518 | 301 | 369 | 135 | 198 | 9 | R0160 9 | 10.489 | |||||
N-8 | R0170 | 4.698 | 3.846 | 863 | 555 | 384 | 249 | 471 | 45 | 359 | R0170 359 | 11.471 | ||||||
N-7 | R0180 | 7.114 | 5.960 | 2.082 | 2.350 | 000 | 000 | 000 | 000 | R0180 228 | 19.398 | |||||||
N-6 | R0190 | 8.623 | 5.554 | 2.639 | 1.781 | 350 | 581 | 179 | R0190 179 | 19.706 | ||||||||
N-5 | R0200 | 10.297 | 4.962 | 2.153 | 780 | 430 | 569 | R0200 569 | 19.191 | |||||||||
N-4 | R0210 | 10.472 | 6.121 | 2.375 | 938 | 331 | R0210 331 | 20.237 | ||||||||||
N-3 | R0220 | 12.153 | 10.593 | 2.409 | 1.789 | R0220 1.789 | 26.943 | |||||||||||
N-2 | R0230 | 14.405 | 11.022 | 3.875 | R0230 3.875 | 29.302 | ||||||||||||
N-1 | R0240 | 12.376 | 5.869 | R0240 5.869 | 18.244 | |||||||||||||
N | R0250 | 13.290 | R0250 13.290 | 13.290 |
Totale R0260
26.527
188.301
Migliore stima lorda non attualizzata delle riserve per sinistri
Fine anno (attualizzato
)
C0360
(importo assoluto)
Totale R0260
75.024
Year | 0 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 & + | |
(K€) | C0200 | C0210 | C0220 | C0230 | C0240 | C0250 | C0260 | C0270 | C0280 | C0290 | C0300 |
Anno di sviluppo
Prior | R0100 | 1.510 | R0100 | 1.512 | ||||||||||
N-9 | R0160 | 10.239 | 7.237 | 5.770 | 4.338 | 3.458 | 3.291 | 1.860 | 1.316 | 1.048 | 856 | R0160 | 857 | |
N-8 | R0170 | 9.846 | 4.705 | 3.575 | 2.861 | 2.892 | 2.327 | 1.646 | 1.447 | 1.015 | R0170 | 1.017 | ||
N-7 | R0180 | 18.946 | 10.683 | 7.989 | 6.026 | 5.513 | 4.366 | 3.883 | 3.730 | R0180 | 3.737 | |||
N-6 | R0190 | 17.623 | 13.704 | 10.798 | 6.871 | 5.783 | 4.867 | 4.928 | R0190 | 4.938 | ||||
N-5 | R0200 | 12.521 | 9.966 | 6.054 | 4.524 | 4.412 | 3.367 | R0200 | 3.374 | |||||
N-4 | R0210 | 18.324 | 10.435 | 7.725 | 6.216 | 5.072 | R0210 | 5.083 | ||||||
N-3 | R0220 | 29.542 | 16.208 | 13.902 | 10.973 | R0220 | 10.993 | |||||||
N-2 | R0230 | 28.749 | 20.598 | 14.915 | R0230 | 14.942 | ||||||||
N-1 | R0240 | 17.324 | 7.342 | R0240 | 7.356 | |||||||||
N | R0250 | 21.168 | R0250 | 21.216 |
Fondi propri
S.23.01.01
1/2
(K€) | Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 illimitati | Classe 2 | Classe 3 |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 |
Altri elementi dei fondi propri approvati dall'autorità di vigilanza come fondi propri di base non specificati in precedenza
R0180
0
0
0
0
0
Fondi propri di base prima della deduzione delle partecipazioni in altri settori finanziari ai sensi dell'articolo 68 del regolamento
Capitale sociale ordinario (al lordo delle azioni proprie) | R0010 | 9.500 | 9.500 | 0 | ||
CSovrapprezzo di emissione relativo al capitale sociale ordinario | R0030 | 0 | 0 | 0 | ||
Fondi iniziali, contributi dei membri o elemento equivalente dei fondi propri di base per le mutue e le imprese a forma mutualistica | R0040 | 0 | 0 | 0 | ||
Conti subordinati dei membri delle mutue | R0050 | 0 | 0 | 0 | 0 | |
Riserve di utili | R0070 | 0 | 0 | |||
Azioni privilegiate | R0090 | 0 | 0 | 0 | 0 | |
Sovrapprezzo di emissione relativo alle azioni privilegiate | R0110 | 0 | 0 | 0 | 0 | |
Riserva di riconciliazione | R0130 | 37.529 | 37.529 | |||
Passività subordinate | R0140 | 0 | 0 | 0 | 0 | |
Importo pari al valore delle attività fiscali differite nette | R0160 | 0 | 0 |
Fondi propri in bilancio che non sono rappresentati dalla riserva di riconciliazione e che non soddisfano i criteri per essere classificati come fondi propri ai fini di solvibilità II
Fondi propri in bilancio che non sono rappresentati dalla riserva di riconciliazione e che non soddisfano i criteri per essere classificati come fondi propri ai fini di solvibilità II
0
R0220
Deduzioni
Deduzioni per partecipazioni in enti creditizi e finanziari | R0230 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||
Totale dei fondi propri di base dopo le deduzioni | R0290 | 47.029 | 47.029 | 0 | 0 | 0 |
Fondi propri accessori
Capitale sociale ordinario non versato e non richiamato richiamabile su richiesta | R0300 | 0 | 0 | ||
Fondi iniziali, contributi dei membri o elemento equivalente dei fondi propri di base per le mutue e le imprese a forma mutualistica non versati e non richiamati, richiamabili su richiesta | R0310 | 0 | 0 | ||
Azioni privilegiate non versate e non richiamate richiamabili su richiesta | R0320 | 0 | 0 | 0 | |
EUn impegno giuridicamente vincolante a sottoscrivere e pagare le passività subordinate su richiesta | R0330 | 0 | 0 | 0 | |
Lettere di credito e garanzie di cui all'articolo 96, punto 2), della direttiva 2009/138/CE | R0340 | 0 | 0 | ||
Lettere di credito e garanzie diverse da quelle di cui all'articolo 96, punto 2), della direttiva 2009/138/CE | R0350 | 0 | 0 | 0 | |
Richiami di contributi supplementari dai soci ai sensi dell'articolo 96, punto 3), della direttiva 2009/138/CE | R0360 | 0 | 0 | ||
Richiami di contributi supplementari dai soci diversi da quelli di cui all'articolo 96, punto 3), della direttiva 2009/138/CE | R0370 | 0 | 0 | 0 | |
Altri fondi propri accessori | R0390 | 0 | 0 | 0 | |
Totale dei fondi propri accessori | R0400 | 0 | 0 | 0 |
Fondi proprio
2/2
S.23.01.01
(K€) | Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 illimitati | Classe 2 | Classe 3 | |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 |
Fondi propri disponibili e ammissibili
R0500
R0540
Totale dei fondi propri disponibili per soddisfare il requisito patrimoniale di solvibilità (SCR)
47.029
47.029
47.029 0 0 0
Totale dei fondi propri disponibili per soddisfare il requisito patrimoniale minimo (MCR) | R0510 | 47.029 | 47.029 | 0 | 0 |
Totale dei fondi propri ammissibili per soddisfare il requisito patrimoniale di solvibilità (SCR)
47.029 0 0 0
Totale dei fondi propri ammissibili per soddisfare il requisito patrimoniale minimo (MCR) | R0550 | 47.029 | 47.029 | 0 | 0 | |
Requisito patrimoniale di solvibilità (SCR) | R0580 | 22.668 | ||||
Requisito patrimoniale minimo (MCR) | R0600 | 10.200 | ||||
Rapporto tra fondi propri ammissibili e SCR | R0620 | 207% | ||||
Rapporto tra fondi propri ammissibili e XXX | X0000 | 461% |
(K€) | C0060 | ||
Riserva di riconciliazione | |||
Eccedenza delle attività rispetto alle passività | R0700 | 47.029 | |
Azioni proprie (detenute direttamente e indirettamente) | R0710 | 0 | |
Dividendi, distribuzioni e oneri prevedibili | R0720 | 0 | |
Altri elementi dei fondi propri di base | R0730 | 9.500 |
Aggiustamento per gli elementi dei fondi propri limitati in relazione a portafogli soggetti ad aggiustamento di congruità e fondi propri separati
Riserva di riconciliazione prima della deduzione per partecipazioni in altri settori finanziari
R0740
0
R0760
37.529
0
R0770
Utili attesi
0
R0790
0
R0780
Utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP) — Attività vita Utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP) — Attività non vita
Totale utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP)
Requisito patrimoniale di solvibilità per le imprese che utilizzano la formula standard
S.25.01.21
Requisito patrimoniale di solvibilità lordo | Semplificazioni | ||||
(K€) | C0110 | C0120 | |||
Rischio di mercato | R0010 | 4.103 | 0 | ||
Rischio di inadempimento della controparte | R0020 | 2.244 | |||
Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione vita | R0030 | 0 | 0 | ||
Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione malattia | R0040 | 4.223 | 0 | ||
Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione non vita | R0050 | 15.908 | 0 | ||
Diversificazione | R0060 | −7.007 | |||
Rischio relativo alle attività immateriali | R0070 | 0 | |||
Requisito patrimoniale di solvibilità di base | R0100 | 19.471 |
Calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità | C0100 | |
Rischio operativo | R0130 | 3.299 |
Capacità di assorbimento di perdite delle riserve tecniche | R0140 | 0 |
Capacità di assorbimento di perdite delle imposte differite | R0150 | −102 |
Requisito patrimoniale per le attività svolte conformemente all'articolo 4 della direttiva 2003/41/CE | R0160 | 0 |
Requisito patrimoniale di solvibilità esclusa maggiorazione del capitale | R0200 | 22.668 |
Maggiorazione del capitale già stabilita | R0210 | 0 |
Requisito patrimoniale di solvibilità | R0220 | 22.668 |
Altre informazioni sul requisito patrimoniale di solvibilità
Requisito patrimoniale per il sottomodulo del rischio azionario basato sulla durata | R0400 | 0 |
Importo totale dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali (nSCR) per la parte restante | R0410 | 0 |
Importo totale dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali per i fondi separati | R0420 | 0 |
Importo totale dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali per i portafogli soggetti ad aggiustamento di congruità | R0430 | 0 |
Effetti di diversificazione dovuti all'aggregazione dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali (nSCR) per i fondi separati ai fini dell'articolo 000 | X0000 | 0 |
C0109 | ||
Metodo basato sull’aliquota fiscale media | R0590 | 2 |
C0130 | ||
Importo/stima della XXX XX | X0000 | −102 |
Importo/stima della LAC DT giustificata dal riversamento di | R0650 | −102 |
Importo/stima della LAC DT giustificata con riferimento al probabile | R0660 | 0 |
Importo/stima della LAC DT giustificata dal riporto all’esercizio | R0670 | 0 |
Importo/stima della LAC DT giustificata dal riporto all’esercizio | R0680 | 0 |
Importo/stima della LAC DT massima | R0690 | 5.465 |
S.28.01.01
Requisito patrimoniale minimo — Solo attività di assicurazione o di riassicurazione vita
o solo attività di assicurazione o riassicurazione non vita
1/2
Componente della formula lineare per le obbligazioni di assicurazione e di riassicurazione non vita
Risultato MCRNL | R0010 | 10985 |
C0010
(K€) | Migliore stima al netto (di riassicurazione/ società veicolo) e riserve tecniche calcolate come un elemento unico | Premi contabilizzati al netto (della riassicurazione) negli ultimi 12 mesi | ||
C0020 | C0030 | |||
Assicurazione e riassicurazione proporzionale per le spese mediche | R0020 | 9.916 | 17.613 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale di protezione del reddito | R0030 | 0 | 0 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale di risarcimento dei lavoratori | R0040 | 0 | 0 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale sulla responsabilità civile autoveicoli | R0050 | 27.731 | 7.465 | |
Altre assicurazioni e riassicurazioni proporzionali auto | R0060 | 4.535 | 5.795 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale marittima, aero-nautica e trasporti | R0070 | 0 | 0 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale contro l'incendio e altri danni a beni | R0080 | 13.832 | 21.900 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale sulla responsabilità civile generale | R0090 | 6.693 | 9.224 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale di credito e cauzione | R0100 | 0 | 0 | |
Riassicurazione non proporzionale marittima, aeronautica e trasporti | R0110 | 816 | 5.142 | |
Riassicurazione non proporzionale danni a beni | R0120 | 128 | 3.766 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale di tutela giudiziaria | R0130 | 184 | 1.699 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale di assistenza | R0140 | 0 | 0 | |
Assicurazione e riassicurazione proporzionale di assistenza | R0150 | 0 | 0 | |
Riassicurazione non proporzionale malattia | R0160 | 0 | 0 | |
Riassicurazione non proporzionale responsabilità civile | R0170 | 0 | 0 |
S.28.01.01
attività di assicurazione o riassicurazione non vita
2/2
Requisito patrimoniale minimo — Solo attività di assicurazione o di riassicurazione vita o solo
Componente della formula lineare per le obbligazioni di assicurazione e di riassicurazione vita
C0040
Migliore stima al
netto
(di rias zione/
sicura
societ lo) e
à veico riserve tecniche calcolate come un
elemento unico
Totale del capitale a rischio al netto (di riassicurazione/ società veicolo)
R0200
Risultato MCRNL 0
(K€) | C0050 C0060 | |
Obbligazioni con partecipazione agli utili - Prestazioni garantite | R0210 | 0 |
Obbligazioni con partecipazione agli utili - Future partecipa- zioni agli utili a carattere dis | R0220 | 0 |
Obbligazioni di assicurazione collegata ad un indice e collegata a quote | R0230 | 0 |
Altre obbligazioni di (ri)assicurazione vita e di (ri)assicurazione malattia | R0240 | 0 |
Totale del capitale a rischio per tutte le obbligazioni di (ri)assicu- razione vita | R0250 | 0 |
Calcolo complessivo dell'MCR
(K€) | C0070 | |
MCR lineare | R0300 | 10.985 |
Requisito patrimoniale di solvibilità (SCR) | R0310 | 22.668 |
MCR massimo | R0320 | 10.200 |
MCR minimo | R0330 | 5.667 |
MCR combinato | R0340 | 10.200 |
Minimo assoluto dell'MCR | R0350 | 3.200 |
Requisito patrimoniale minimo | R0400 | 10.200 |
Crédit Agricole Assicurazioni SpA
Relazione della società di revisione indipendente ai sensi dell’articolo 47-septies, comma 7 del DLgs 7 settembre 2005, n° 209 e dell’articolo 4, comma 1, lettere A e B, del Regolamento IVASS n° 42 del 2 agosto 2018
Modelli “S.02.01.02 Stato patrimoniale” e “S.23.01.01 Fondi propri” e relativa informativa contenuti nella Relazione sulla Solvibilità e sulla Condizione Finanziaria al 31 dicembre 2021
Relazione della società di revisione indipendente
ai sensi dell’articolo 47-septies, comma 7 del DLgs 7 settembre 2005, n° 209 e dell’ articolo 4, comma 1, lettere A e B, del Regolamento IVASS n° 42 del 2 agosto 2018
Al Consiglio di Amministrazione di Crédit Agricole Assicurazioni SpA
Modelli “S.02.01.02 Stato patrimoniale” e “S.23.01.01 Fondi propri” e relativa informativa contenuti nella Relazione sulla Solvibilità e sulla
Condizione Finanziaria al 31 dicembre 2021
Giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile dei seguenti elementi dell’allegata Relazione sulla Solvibilità e sulla Condizione Finanziaria (la “SFCR”) di Crédit Agricole Assicurazioni SpA (la “Società”) per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, predisposta ai sensi dell’articolo 47-septies del DLgs 7 settembre 2005, n° 209:
- modelli “S.02.01.02 Stato patrimoniale” e “S.23.01.01 Fondi propri” (i “modelli di MVBS e OF”);
- sezioni “D. Valutazione ai fini di solvibilità” e “E.1 Fondi propri” (l’“informativa”). Le nostre attività non hanno riguardato:
- le componenti delle riserve tecniche relative al margine di rischio (voci R0550, R0590, R0640, R0680 e R0720) del modello “S.02.01.02 Stato patrimoniale”;
- il Requisito patrimoniale di solvibilità (voce R0580) e il Requisito patrimoniale minimo (voce R0600) del modello “S.23.01.01 Fondi propri”,
che pertanto sono esclusi dal nostro giudizio.
I modelli di MVBS e OF e l’informativa, con le esclusioni sopra riportate, costituiscono nel loro insieme “i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa”.
A nostro giudizio, i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa inclusi nella SFCR di Crédit Agricole Assicurazioni SpA per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, sono stati redatti, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili e alla normativa nazionale di settore.
Elementi alla base del giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISAs). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa della presente relazione.
Siamo indipendenti rispetto alla Società in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza del Code of Ethics for Professional Accountants (IESBA Code) emesso dall’International Ethics Standards Board for Accountants applicabili alla revisione contabile dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa.
Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Richiamo di informativa - Criteri di redazione, finalità e limitazione all’utilizzo
Richiamiamo l’attenzione alla sezione “D. Valutazione ai fini di solvibilità” della SFCR che descrive i criteri di redazione. I modelli di MVBS e OF e la relativa informativa sono stati redatti, per le finalità di vigilanza sulla solvibilità, in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili e alla normativa nazionale di settore, che costituiscono un quadro normativo con scopi specifici. Di conseguenza possono non essere adatti per altri scopi. Il nostro giudizio non è espresso con rilievi con riferimento a tale aspetto.
Altri aspetti
La Società ha redatto il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021 in conformità alle norme italiane che ne disciplinano i criteri di redazione, che è stato da noi assoggettato a revisione contabile a seguito della quale abbiamo emesso la nostra relazione di revisione datata 8 aprile 2022.
La Società ha redatto i modelli “S.25.01.21 Requisito patrimoniale di solvibilità per le imprese che utilizzano la formula standard” e “S.28.01.01 Requisito patrimoniale minimo - Solo attività di assicurazione o di riassicurazione vita o solo attività di assicurazione o riassicurazione non vita” e la relativa informativa presentata nella sezione “E.2 Requisito Patrimoniale di Solvibilità e Requisito Patrimoniale Minimo” dell’allegata SFCR in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili, alla normativa nazionale di settore e ai parametri specifici dell’impresa, che sono stati da noi assoggettati a revisione contabile limitata, secondo quanto previsto dall’articolo 4 comma 1 lett. c) del Regolamento IVASS n° 42 del 2 agosto 2018, a seguito della quale abbiamo emesso in data odierna una relazione di revisione limitata allegata alla SFCR.
Altre informazioni contenute nella SFCR
Gli Amministratori sono responsabili per la redazione delle altre informazioni contenute nella SFCR in conformità alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione.
Le altre informazioni della SFCR sono costituite da:
- i modelli “S.05.01.02 Premi, sinistri e spese per area di attività”, “S.17.01.02 Riserve tecniche per l’assicurazione non vita”, “S.19.01.21 Sinistri nell’assicurazione non vita”, “S.25.01.21 Requisito patrimoniale di solvibilità per le imprese che utilizzano la formula standard” e “S.28.01.01 Requisito patrimoniale minimo - Solo attività di assicurazione o di riassicurazione vita o solo attività di assicurazione o riassicurazione non vita”;
- le sezioni “A. Attività e risultati”, “B. Sistema di governance”, “C. Profilo di rischio”, “E.2 Requisito Patrimoniale di Solvibilità e Requisito Patrimoniale Minimo”.
Il nostro giudizio sui modelli di MVBS e OF e sulla relativa informativa non si estende a tali altre informazioni.
Con riferimento alla revisione contabile dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa, la nostra responsabilità è svolgere una lettura critica delle altre informazioni e, nel fare ciò, considerare se le medesime siano significativamente incoerenti con i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa o con le nostre conoscenze acquisite durante la revisione o comunque possano essere significativamente errate. Laddove identifichiamo possibili incoerenze o errori significativi, siamo tenuti a determinare se vi sia un errore significativo nei modelli di MVBS e OF e nella relativa informativa o nelle altre informazioni. Se, in base al lavoro svolto, concludiamo che esista un errore significativo, siamo tenuti a segnalare tale circostanza. A questo riguardo, non abbiamo nulla da riportare.
Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale per i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa
Gli Amministratori sono responsabili per la redazione dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa in conformità alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione dei modelli di MVBS e OF e la relativa informativa che non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento e, nella redazione dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa, per l’appropriatezza dell’utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa a meno che abbiano
valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Società o per l’interruzione dell’attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell’informativa finanziaria della Società.
Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa
I nostri obiettivi sono l’acquisizione di una ragionevole sicurezza che i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa, nel loro complesso, non contengano errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l’emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISAs) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa.
Nell’ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISAs), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:
• abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nei modelli di MVBS e OF e nella relativa informativa, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l’esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
• abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno della Società;
• abbiamo valutato l’appropriatezza dei criteri di redazione utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori e della relativa informativa;
• siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell’utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull’eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento. In presenza di un’incertezza significativa, siamo tenuti a
richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Società cessi di operare come un’entità in funzionamento.
Xxxxxxx comunicato ai responsabili delle attività di governance, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.
Milano, 8 aprile 2022 PricewaterhouseCoopers SpA
Xxxxx Xxxxx (Revisore legale)
Crédit Agricole Assicurazioni SpA
Relazione di revisione contabile limitata della società di revisione indipendente
ai sensi dell’articolo 47-septies, comma 7 del DLgs 7 settembre 2005 n° 209, e dell’articolo 4, comma 1, lettera C, del Regolamento IVASS n° 42
del 2 agosto 2018
Modelli “S.25.01.21 Requisito patrimoniale di solvibilità per le imprese che utilizzano la formula standard” e “S.28.01.01 Requisito patrimoniale minimo - Solo attività di assicurazione o di riassicurazione vita o solo attività di assicurazione o riassicurazione non vita” e relativa informativa contenuti nella Relazione sulla Solvibilità e sulla Condizione Finanziaria al 31 dicembre 2021
Relazione di revisione contabile limitata della società di revisione indipendente
ai sensi dell’articolo 47-septies, comma 7 del DLgs 7 settembre 2005, n° 209 e dell’articolo 4, comma 1, lettera C, del Regolamento IVASS n° 42 del 2 agosto 2018
Al Consiglio di Amministrazione di Crédit Agricole Assicurazioni SpA
Modelli “S.25.01.21 Requisito patrimoniale di solvibilità per le imprese che utilizzano la formula standard” e “S.28.01.01 Requisito patrimoniale minimo - Solo attività di assicurazione o di riassicurazione vita o solo attività di assicurazione o riassicurazione non vita” e relativa informativa contenuti nella Relazione sulla
Solvibilità e sulla Condizione Finanziaria al 31 dicembre 2021
Introduzione
Abbiamo svolto la revisione contabile limitata dei modelli “S.25.01.21 Requisito patrimoniale di solvibilità per le imprese che utilizzano la formula standard” e “S.28.01.01 Requisito patrimoniale minimo - Solo attività di assicurazione o di riassicurazione vita o solo attività di assicurazione o riassicurazione non vita” (i “modelli di SCR e MCR”) e dell’informativa presentata nella sezione “E.2 Requisito Patrimoniale di Solvibilità e Requisito Patrimoniale Minimo” (l’“informativa” o la “relativa informativa”) dell’allegata Relazione sulla Solvibilità e sulla Condizione Finanziaria (“SFCR”) di Crédit Agricole Assicurazioni SpA (nel seguito anche la “Società”) per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, predisposta ai sensi dell’articolo 47-septies del DLgs 7 settembre 2005, n° 209.
I modelli di SCR e MCR e la relativa informativa sono stati redatti dagli Amministratori sulla base delle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili, della normativa nazionale di settore e dei parametri specifici dell’impresa così come descritto nell’informativa della SFCR e come approvato da parte di IVASS.
Responsabilità degli Amministratori
Gli Amministratori sono responsabili per la redazione dei modelli di SCR e MCR e della relativa informativa in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili, alla normativa nazionale di settore e ai parametri specifici dell’impresa così come descritto nell’informativa della SFCR e come approvato da parte di IVASS e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione dei modelli di SCR e MCR e della relativa informativa che non contengano errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Responsabilità del revisore
È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sui modelli di SCR e MCR e sulla relativa informativa. Abbiamo svolto la revisione contabile limitata in conformità al principio internazionale sugli incarichi di revisione contabile limitata (ISRE) 2400 (Revised), Incarichi per la revisione contabile limitata dell’informativa finanziaria storica. Il principio ISRE 2400 (Revised) ci richiede di giungere a una conclusione sul fatto se siano pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che i modelli di SCR e MCR e la relativa informativa non siano redatti, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili, alla normativa nazionale di settore e ai parametri specifici dell’impresa così come descritto nell’informativa della SFCR e come approvato da parte di IVASS. Tale principio ci richiede altresì di conformarci ai principi etici applicabili.
La revisione contabile limitata dei modelli di SCR e MCR e della relativa informativa conforme al principio ISRE 2400 (Revised) è un incarico di assurance limitata. Il revisore svolge procedure che consistono principalmente nell’effettuare indagini presso la direzione e altri soggetti nell’ambito dell’impresa, come appropriato, e procedure di analisi comparativa, e valuta le evidenze acquisite. Le procedure svolte in una revisione contabile limitata sono sostanzialmente minori rispetto a quelle svolte in una revisione contabile completa conforme ai principi di revisione internazionali (ISAs).
Pertanto non esprimiamo un giudizio di revisione sui modelli di SCR e MCR e sulla relativa informativa.
Conclusione
Sulla base della revisione contabile limitata, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che i modelli di SCR e MCR e la relativa informativa inclusi nell’allegata SFCR di Crédit Agricole Assicurazioni SpA per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, non siano stati redatti, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili, alla normativa nazionale di settore e ai parametri specifici dell’impresa così come descritto dell’informativa della SFCR e come approvato da parte di XXXXX.
Criteri di redazione, finalità e limitazione all’utilizzo
Senza esprimere la nostra conclusione con modifica, richiamiamo l’attenzione alla sezione “E.2 Requisito Patrimoniale di Solvibilità e Requisito Patrimoniale Minimo” della SFCR che descrive i criteri di redazione dei modelli di SCR e MCR. I modelli di SCR e MCR e la relativa informativa sono stati redatti, per le finalità di vigilanza sulla solvibilità, in conformità alle disposizioni
dell’Unione Europea direttamente applicabili, alla normativa nazionale di settore e ai parametri specifici dell’impresa, che costituiscono un quadro normativo con scopi specifici. Di conseguenza possono non essere adatti per altri scopi. In particolare, in conformità a quanto previsto dall’articolo 45-sexies, comma 7, del DLgs 7 settembre 2005, n° 209, l’utilizzo dei parametri specifici dell’impresa, sinteticamente descritti nell’informativa della SFCR è stato approvato dall’IVASS nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza.
Come previsto dall’articolo n° 13 del Regolamento IVASS n° 42 del 2 agosto 2018, le nostre conclusioni non si estendono alle determinazioni assunte dall’IVASS nell’esercizio delle sue funzioni di vigilanza e quindi, in particolare, all’idoneità dei parametri specifici dell’impresa rispetto allo scopo definito dalle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili e dalla normativa nazionale.
Milano, 8 aprile 2022 PricewaterhouseCoopers SpA
Xxxxx Xxxxx (Revisore legale)