Common use of PREMESSA Clause in Contracts

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:

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Samples: Accordo Quadro Sugli Assetti Contrattuali, Accordo Quadro Sugli Assetti Contrattuali

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi Fim, Fiom, Uilm nazionali considerano la presentazione di categoria una piattaforma unitaria per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti delle imprese artigiane metalmeccaniche, un risultato significativo che permette il rilancio di un’azione sindacale in un settore bancario hanno formato nel tempo un sistema importante e diffuso quale è l’artigianato metalmeccanico per l’economia del nostro Paese. Del resto il positivo rinnovo del Contratto Nazionale unitariamente realizzato nello scorso mese di relazioni coerente gennaio 2006 con tutte le esigenze delle Parti socialicontroparti per i metalmeccanici dipendenti di aziende industriali e la stipula dell’Accordo interconfederale sull’artigianato, a carattere sperimentale, realizzato lo scorso mese di febbraio 2006, rafforzano il diritto delle lavoratrici e dei lavoratorilavoratori metalmeccanici dipendenti di aziende artigiane ad aver rinnovato il proprio Contratto Nazionale di Lavoro. Detto sistemaLa piattaforma unitaria propone di rafforzare il ruolo del Contratto Nazionale e della contrattazione collettiva anche in funzione di una nuova e diversa politica industriale che indirizzi la capacità competitiva delle imprese artigiane sul terreno della qualità del lavoro, basato su sulla qualità dei prodotti, sull’innovazione organizzativa e tecnologica e per favorire lo sviluppo di un modello sistema d’impresa a rete. Per questo si richiede un aumento salariale capace di tutelare e affermare il potere d’acquisto delle retribuzioni, di rafforzare il sistema di relazioni sindacali concertativoad ogni livello, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento anche qualificando e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione finalizzando il ruolo degli assetti proprietariOsservatori, di riorganizzazione valorizzare la formazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settoreprofessionalità, la tutela qualità del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori lavoro e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione socialestabilità dell’occupazione, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va coniugando in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata tal modo la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità artigiano con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole miglioramento delle condizioni di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:lavoro.

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Samples: Contratto a Tempo Determinato, Contratto a Tempo Determinato

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Confimi Impresa Meccanica, Fim e Uilm, con questo contratto, intendono contribuire a creare le prospettive per la tutela e lo sviluppo dell’industria metalmeccanica nel Paese. Le problematiche più urgenti da affrontare sono relative alla chiusura di categoria numerose aziende del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema settore, all’aumento della disoccupazione e alla necessità di relazioni coerente con migliorare le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e condizioni salariali dei lavoratori. Detto sistemaSu queste priorità esistono già strumenti legislativi e contrattuali definiti ma risultano inadeguati rispetto al quadro generale della situazione. Un’azienda in crisi o che necessiti di reindirizzare la propria capacità produttiva si trova nello stesso contesto di un lavoratore disoccupato: senza adeguati strumenti. Le risorse disponibili sono evidentemente limitate, basato su un per questo è necessario reindirizzarle verso le necessità più urgenti salvaguardando la competitività del settore. La caratteristica produttiva dell’industria metalmeccanica del nostro Paese è la piccola dimensione delle imprese. Di tale modello sono stati esaltati i caratteri di relazioni sindacali concertativoflessibilità, di “familiarità” e “socialità” della produzione, di capacità di risposta competitiva ai mercati. Più recentemente, sono stati, evidenziati i limiti che tale modello incontra di fronte alla globalizzazione, all’integrazione dei mercati europei attraverso l’introduzione della moneta unica, alla diffusione delle nuove tecnologie informatiche e ai rapporti di subfornitura. In questo quadro, il modello produttivo dell’industria metalmeccanica del nostro Paese si presenta in piena stagnazione e con poche capacità di garantire le condizioni per agganciare i cicli congiunturali positivi. Considerato quindi: - l’andamento negativo del quadro congiunturale e le incerte prospettive sull’inversione di tendenza dell’attuale situazione; - il necessario adeguamento, legislativo e contrattuale, dell’ordinamento del lavoro alle esigenze di competitività delle imprese e di reddito disponibile per i lavoratori; - che l’industria metalmeccanica rappresenta il settore trainante della manifattura italiana; - che la necessità di determinare una politica industriale indirizzata al mantenimento e allo sviluppo della competitività dell’industria metalmeccanica è un’esigenza prioritaria per il Paese; - che è indispensabile intervenire sul cuneo fiscale e contributivo che incide sulle imprese e sul salario dei lavoratori; - che è necessario invertire la spirale depressiva che ha contribuito in modo determinante al rinnovamento creato devastanti sofferenze sociali; - che l’esigenza di riformare, semplificare e al rilancio uniformare le normative di riferimento del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse in un’ottica di equilibrio tra esigenza di flessibilità delle imprese e delicate fasi diritti dei lavoratori rappresenta una necessità di concentrazione primaria importanza; - che in questo quadro è prioritario disporre di adeguati ammortizzatori sociali per le imprese e privatizzazione degli assetti proprietari, per i lavoratori; - che le aziende estere non investono nel nostro Paese vista la mancanza delle condizioni generali del sistema. L’obiettivo primario è di riorganizzazione realizzare le condizioni per una consistente crescita dimensionale e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia qualitativa delle imprese per competere a livello nazionale internazionale. È altresì importante che a livello l’obiettivo di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costirapido sviluppo venga contemperato con il perseguimento di un solido modello sociale. I soggetti socio-economici che compongono l’impresa – lavoratori, imprenditori, aziende - devono essere posti al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito centro di un modello di relazione concertativosviluppo interpretato come valore collettivo da tutelare e sostenere. Questo non può essere, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizieevidentemente, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno compito esclusivo delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli sociali; anche le Istituzioni e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso il Governo devono impegnarsi in un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:questo processo.

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Samples: www.fim.torino.it, www.fim-cisl.it

PREMESSA. Le previsioni macroeconomiche per il 2023 saranno influenzate principalmente dai possibili effetti negativi sulla fiducia di famiglie e imprese indotti dal quadro geopolitico venutosi a determinare a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e dal protrarsi del conflitto tra i due Paesi nonché dalle misure necessarie per calmierare le bollette energetiche per famiglie e imprese. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali indirizzi generali della politica di categoria bilancio e di quella fiscale per il 2023, pertanto, continueranno a privilegiare interventi volti ad assicurare il supporto a famiglie e imprese. Inoltre, se saranno pienamente utilizzate, anche le risorse del settore bancario hanno formato nel tempo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) daranno un sistema contributo significativo alla crescita economica a partire dal 2023, anno in cui si verificherà un incremento significativo della spesa finanziata con i 191,5 miliardi che la Recovery and Resilience Facility europea ha assegnato all’Italia. Tuttavia, lo scenario di relazioni coerente riferimento deve tenere conto anche del protrarsi degli effetti della crisi epidemiologica affrontata negli ultimi anni, dell’incertezza sulla durata del conflitto in corso, dell’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime che determinano un impatto sociale significativo con le esigenze delle Parti socialiricadute sul costo della vita e, delle lavoratrici in particolare, sui beni di prima necessità. Il Governo è già intervenuto prevedendo misure urgenti per contrastare gli effetti economici di tale crisi sia in termini di contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei lavoratoricarburanti, che di misure a sostegno e tutela delle imprese nazionali. Detto sistemaL’azione dell’Agenzia, basato su quindi, dovrà tenere conto di quanto sancito dal quadro normativo e programmatorio vigente, ivi compresi i principi della riforma fiscale, assicurando ogni possibile sforzo per un efficace conseguimento della propria missione istituzionale. In particolare, sul fronte dei servizi, la loro erogazione dovrà avvenire cercando di adattarsi il più possibile alle esigenze dei cittadini affinché l’azione sia orientata alle loro effettive necessità e comunque garantendo i livelli qualitativi definiti nella Carta dei Servizi dell’Agenzia. Tale approccio richiede l’adozione di una strategia composita che passa attraverso la realizzazione di una piena digitalizzazione dei rapporti tra Agenzia e contribuenti, da perseguire con la valorizzazione degli asset informatici e degli investimenti tesi all’automazione dei processi. Rientrano in questa strategia l’introduzione generalizzata della fatturazione elettronica e la progressiva estensione del metodo della dichiarazione precompilata anche per gli adempimenti IVA, l’accettazione automatica nella presentazione degli atti di aggiornamento tecnico del catasto urbano e l’ampliamento dell’approvazione automatica di quelli relativi al Catasto Terreni. Si potenzieranno ulteriormente i servizi telematici e si evolverà il modello di relazioni sindacali concertativoassistenza “a distanza”, ha contribuito ricorrendo a innovativi strumenti ICT che consentono l’attivazione di sportelli virtuali per mezzo dei quali il cittadino può dialogare con l’amministrazione finanziaria in modo determinante videochiamata e inviare i documenti necessari tramite strumenti on line. L’assistenza tramite videochiamata si evolverà ulteriormente nella forma di “sportello virtuale”; i cittadini, infatti, potranno usufruire dei servizi dell’Agenzia per mezzo di una videochiamata che prevede l’identificazione certa del contribuente e consente lo scambio in tempo reale di documenti firmati digitalmente, senza alcuna necessità di recarsi fisicamente in ufficio. In ogni caso, qualora fosse indispensabile la presenza, si diffonderà sempre più la modalità di accesso su appuntamento, nel contesto ormai avviato del nuovo modello di assistenza, senza tralasciare, comunque, iniziative nei confronti dei cittadini che non prediligono gli strumenti informatici e, per tale ragione, si stanno sviluppando alcune iniziative di collaborazione con Enti Pubblici che possano garantire una capillare presenza sul territorio e che possono rilasciare alcuni servizi al rinnovamento cittadino come, ad esempio, la consultazione delle banche dati catastali ai titolari dei diritti reali. In materia di prevenzione, ai fini della promozione dell’adempimento spontaneo, l’Agenzia continuerà a fornire la propria consulenza in materia tributaria sia emanando circolari, risoluzioni e al rilancio pareri, sia curando la tempestiva risposta alle diverse tipologie di interpello previste. Si proseguirà nell’interlocuzione preventiva con il contribuente, prediligendo un approccio collaborativo attraverso il ricorso agli strumenti previsti e sarà ulteriormente incrementata la digitalizzazione e la valorizzazione delle banche dati, tra le quali quella relativa alla fatturazione elettronica e ai corrispettivi telematici. Sul fronte del settore bancario caratterizzatocontrasto all’evasione, nell’ultimo decenniol’attenzione sarà rivolta a intensificare le azioni che permettono la puntuale individuazione, da complesse la prevenzione e delicate fasi la lotta ai fenomeni di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione frode e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto utilizzo indebito dei crediti d’imposta e di canale distributivoaltre agevolazioni. A tale proposito anche la fase del controllo sarà spinta verso la digitalizzazione, sia con gli atti emessi in formato elettronico e con la notifica effettuata, ove possibile, via PEC. La gestione a distanza della fase di confronto e collaborazione avrà rilevanti impatti in termini di riduzione dei costi tanto per i contribuenti quanto per l’Agenzia. Sul fronte interno si sfrutteranno gli strumenti informativi messi a disposizione dall’uso della fatturazione elettronica, mentre in ambito transnazionale l’azione sarà frutto della cooperazione con gli altri Stati e delle opportunità offerte dagli analytics software sviluppati a livello nazionale che ed europeo. La rilevanza e la molteplicità delle attività svolte, impone all’Agenzia la necessità di poter sempre contare su personale di elevata competenza e professionalità, con forte motivazione e buona predisposizione al cambiamento. Per tale motivo, con riferimento alle risorse a livello di gruppo e/o aziendaledisposizione, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, particolare attenzione sarà posta alla crescita e alla modernizzazione valorizzazione del personale, che costituisce il capitale fondamentale per il conseguimento della propria missione istituzionale. Analoga attenzione sarà rivolta anche alle risorse finanziarie e tecnologiche di cui si dispone. Nel difficile contesto che stiamo ancora vivendo, il gettito che si prevede di realizzare nel triennio di riferimento, oltre a essere influenzato anche dall’operato degli altri attori della fiscalità, potrà essere condizionato da fattori esogeni quali, ad esempio, le evoluzioni congiunturali dell’economia italiana, le variazioni del Prodotto interno lordo e gli interventi normativi. Anche gli eventi internazionali non potranno non determinare impatti sul gettito. Entrate complessive da adempimento spontaneo NON ERARIALI(€/MLD)** 41,9 42,9 44,3 Entrate complessive da attività di contrasto dell'evasione ERARIALI(€/MLD) 9,38 9,9 9,9 Entrate complessive da attività di contrasto dell'evasione NONERARIALI (€/MLD)** 0,87 0,9 0,9 Totale entrate da attività di contrasto dell'evasione (€/MLD) 10,25 10,8 10,8 Allo scopo di apprezzare l’efficienza complessiva dell’Agenzia, può essere messa a confronto l’incidenza della spesa prevista a carico del bilancio dello Stato con il totale delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paeseentrate sopra evidenziate. La capacità tabella seguente espone la tendenza di innovazione tale indicatore nell’arco del triennio 2023-2025, il cui trend decrescente nell’arco del triennio evidenzia i progressi in termini di efficienza della struttura. 0000 0000 0000 EFFICIENZA COMPLESSIVA Entrate complessivamente riscosse(€/mld) 529,05 542,7 560,2 *** Somma dei modelli capitoli 3890/3891 da LB + stima 1 annualità integrativa ex D. Lgs. n. 157/15 * * * * * Il Piano 2023-2025 dell’Agenzia prevede quattro aree strategiche: - Servizi - Compliance volontaria dei contribuenti; - Prevenzione - Promozione dell’adempimento spontaneo; - Contrasto - Controlli e risoluzione delle controversie fiscali; - Risorse - Valorizzazione delle risorse a disposizione); che ne descrivono gli ambiti di servizio alla clientela attività e individuano le priorità politiche perseguite. All’interno delle aree sono evidenziati gli obiettivi che si intende raggiungere e le azioni da mettere in atto con i relativi indicatori istituzionali, volti a misurare il grado di conseguimento degli obiettivi in funzione degli specifici risultati attesi. Sono anche presenti alcuni indicatori di impatto, volti a monitorare, nel medio periodo, gli effetti delle attività svolte dall’Agenzia. * * * * * Di seguito sono elencati, per ciascuna area strategica, obiettivi e azioni con i relativi indicatori istituzionali e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:impatto.

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Samples: Convenzione Triennale Per Gli Esercizi 2023 2025, Convenzione Triennale Per Gli Esercizi 2023 2025

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai Dichiarazione congiunta I cambiamenti d’assetto di proprietà e gestione delle Farmacie Pubbliche, gli interventi giurisprudenziali in tale materia, gli effetti della riforma legislativa già influenti ma non ancora terminati, impongono una rivisitazione globale della strumentazione contrattuale in essere per permettere alle realtà di questo settore di rispondere prontamente ai cambiamenti in atto. E’ necessario rafforzare il ruolo socio-sanitario delle farmacie pubbliche nel territorio, coniugando l’impegno sociale con la necessità di rafforzare il sistema farmaceutico pubblico, promuovendo la presenza delle farmacie pubbliche, specie in quei territori dove non è ancora presente . Le farmacie pubbliche devono sempre più diventare presidi della salute, in modo da diventare il primo riferimento-contatto con il cittadino sul territorio, per la tutela della salute. Le innovazioni legislative di questo settore devono tenere conto degli operatori, della loro professionalità e delle loro condizioni di lavoro. Quanto dichiarato nell'estate 2007 dal Ministro della salute Xx. Xxxxx Xxxxx sulla necessità di chiudere i contratti collettivi nazionali di categoria lavoro del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema comparto sanitario nei tempi giusti è obiettivo primario non solo per la Pubblica Amministrazione ma anche per il nostro settore. E' bene ricordare che il Contratto Nazionale di relazioni coerente con Lavoro è la base per stabilire rapporti di fiducia e collaborazione tra le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici imprese e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà i lavoratori del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per migliorare le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienzalavoro, flessibilità e produttività, incrementare la formazione professionale necessaria per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo ruolo sociale che viene svolto. Conseguentemente si riconfermano la validità dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e due livelli di contrattazione, e considerata la specificità così come previsto dal Protocollo del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia e dall'Accordo sottoscritto da CISPEL, con l’obiettivo di “Politica dei redditi ottenere un CCNL che recepisca le innovazioni del settore e dell’occupazioneche sia strumento di regole e di principi generali, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:un 2°livello di contrattazione sempre più aderente alle realtà territoriali.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro Per I Dipendenti Di Aziende Farmaceutiche Speciali, Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro Per I Dipendenti Di Aziende Farmaceutiche Speciali

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Con la stipula del presente Contratto, le Parti hanno voluto confermare un’in- tesa che da decenni le lega nel difendere e valorizzare il comparto dei dipenden- ti da proprietari di categoria fabbricati. Lo hanno fatto pur trovandosi in un momento dif- ficile in cui la crisi economica nazionale e internazionale è stata ampiamente considerata in tutte le sue possibili drammatiche conseguenze. A fronte di tali premesse, le Parti – nel rispetto della piena reciproca autonomia e ferme restando le rispettive, distinte responsabilità e funzioni – hanno infatti inteso realizzare, con il presente Contratto, un confronto globale teso al conso- lidamento e allo sviluppo delle funzioni socio-economiche del settore bancario hanno formato settore, dandosi reciprocamente atto della necessità di favorire lo sviluppo economico e la cre- scita occupazionale, anche attraverso un’adeguata politica che incentivi la qua- lità del lavoro. Le nuove previsioni contrattuali, nel tempo cogliere l’esigenza di continuare a diversi- ficare il servizio reso agli utenti del Contratto, conseguono da un sistema lato lo scopo di relazioni coerente migliorarne la qualità, rendendo il servizio stesso – anche attraverso la pre- visione di innovative figure professionali – più in linea con le esigenze delle Parti socialidell'uten- za, delle lavoratrici e dall'altro la finalità di elevare le condizioni di lavoro dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione rea- lizzare anche mediante un corretto utilizzo degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato strumenti previsti per la gran parte forma- zione professionale a tutti i livelli. Le Parti si impegnano a richiedere l’eliminazione degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo carattere fi- scale che costituiscono obiettiva penalizzazione del settore. A questo patrimonio comune tale fine, le inizia- tive nei confronti delle istituzioni pubbliche saranno fondate sulla ricerca di im- pegni indirizzati ad una maggiore attenzione per il settore ed al riconoscimento del ruolo sociale svolto dai servizi alla proprietà immobiliare. Inoltre, le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva convengono che il rafforzamento e lo sviluppo, anche a livello locale, della concertazione sono necessari per la crescita dell'occupazione e per garantire il rispetto dell'autonomia e l'esercizio delle responsabilità attribuite alle Parti sociali ai vari livelli di consentire alle imprese creditiziecompetenza. Più specificatamente, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione le Parti si ritengono reciprocamente impegnate a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA mante- nere e molti Paesi Europeimigliorare i corretti e proficui rapporti già esistenti, di affrontare efficacemente le sfide attraverso l'appro- fondimento organico delle conoscenze dei problemi del settore e la pratica rea- lizzazione di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazionegestione degli strumenti con- trattuali, e considerata sia al fine di garantire il rispetto delle intese, contenendo l'insorgenza di eventuali criticità, sia al fine di conseguire l’obbiettivo di migliorare le con- dizioni sociali ed operative dei soggetti interessati. Per la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva concreta realizzazione di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premessotali scopi, le Parti convengono che:sono impegnate ad attivare tutti gli strumenti di gestione e di assistenza contrattuale allo scopo previsti e di- sciplinati nella presente regolamentazione.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro Per I Dipendenti Da Proprietari Di Fabbricati

PREMESSA. Gli La crisi finanziaria e dei consumi che si è manifestata nel corso degli ultimi mesi a livello globale, ha avuto ripercussioni particolarmente pesanti anche sull’industria dell’energia e del petrolio, soggetta alle imprevedibili oscillazioni del prezzo delle materie prime ed al calo degli impieghi e delle esportazioni dei prodotti finiti. La mancanza di un Piano Energetico Nazionale, il complicato e lungo iter per nuove concessioni, realizzazione d’impianti, imposizione di norme ambientali a volte eccessivamente complesse, la necessità comunque di contenere l’utilizzo di prodotti energetici fossili per rispettare i limiti imposti alla emissione di anidride carbonica continuano ad influenzare negativamente i processi energetici e le attività indotte o collaterali. Ciò comporta inevitabili ricadute negative sull’occupazione, sull’organizzazione del lavoro, sui processi produttivi spesso delocalizzati all’estero sia per una spasmodica ricerca di mano d’opera a basso costo sia per strategie finanziarie non sempre giustificate dalla internazionalizzazione dell’industria petrolifera nel suo complesso. Lo scenario petrolifero ed energetico sarà caratterizzato, a giudizio della UGL Chimici, dalla necessità di significativi investimenti per modernizzare gli impianti e renderli idonei a soddisfare le norme ambientali sempre più restrittive, da una politica commerciale sempre più diversificata ed integrata con settori affini e collaterali, dal progressivo e sempre più auspicabile incremento di produzione energetica da fonti rinnovabili o comunque non inquinanti. Le imprese del petrolio ed energia privilegiano progetti finanziari dai risultati spesso positivi nell’immediato ma che non producono ricchezza sociale ed occupazione. Nel contempo sono sempre insufficienti, a giudizio della UGL Chimici, i progetti d’investimento sul territorio nazionale ostacolando così lo sviluppo e l’occupazione delle nostre industrie. Il rinnovo del contratto nazionale, che deve inquadrarsi nell’ambito della Riforma degli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali introdotta il 22 gennaio 2009 e successivamente regolata con l’accordo interconfederale del 15 aprile 2009, dovrà essere l’occasione per mettere in atto una serie di categoria miglioramenti per venire incontro alle aspettative del settore bancario hanno formato nel tempo mondo del lavoro ed ad un sistema di relazioni coerente con attento confronto tra le esigenze delle Parti socialiparti, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento che si possa disporre di meccanismi contrattuali per affrontare le sfide industriali e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, le trasformazioni che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paeseinevitabilmente si presenteranno nei prossimi anni. La capacità UGL Xxxxxxx vuole ribadire che uno degli obiettivi primari che deve porsi il nuovo contratto di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, lavoro debba essere la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita salvaguardia e lo sviluppo dell’occupazione. Pertanto le condivise necessità d’adeguamento e modernizzazione se opportunamente recepite possono concorrere ad un riposizionamento del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide sistema finalizzato alla costituzione di un quadro macroeconomicocontratto dell’Energia, regolamentare unificando quello del petrolio e competitivo quello elettrico. Di fatto, entrambi regolano lavoratori che operano nello stesso campo in società tra loro concorrenti. Si ravvisa quindi la necessità di riferimento evitare che richiede scelte strategiche la concorrenza si scarichi sui lavoratori. Un contratto unico aprirebbe la possibilità a nuova occupazione e comportamenti adeguati al miglioramento della qualità del servizio reso al cittadino. Per quanto riguarda il ruolo del movimento sindacale la UGL Chimici/Xxxxxxxx vuole sottolineare come sia necessario rafforzare l’unità sindacale in uno spirito di convergenza d’intenti con le altre Organizzazioni Sindacali. Mentre il capitalismo e il mercatismo ha da tempo superato ogni frontiera e procede alla complessità realizzazione della globalizzazione con i suoi effetti negativi e mentre il mercato finanziario mondiale sta assumendo sempre più un ruolo in grado di dettare le sue condizioni, il movimento sindacale stenta purtroppo a trovare una dimensione organica e concorde nella strategia da seguire. Le richieste della UGL Chimici vogliono essere un equilibrato risultato tra le attese del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli corpo sociale rappresentato e le diverse conseguenti responsabilitàaspettative delle imprese, realizzino le opportune convergenze per la crescitanon discordandosi, per una rinnovata competitività volutamente, da quelle delle altre Organizzazioni Sindacali firmatarie del contratto al fine di evidenziare richieste convergenti e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva realizzazione di secondo livello convengono un tavolo comune di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:confronto.

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Samples: Contratto Estero

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il settore del turismo in Sardegna costituisce una grande potenzialità per l’isola grazie alla grande rilevanza del suo patrimonio ambientale e culturale. Tale settore ha un ruolo centrale e in continua crescita nel processo di categoria sviluppo economico del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici territorio e dei lavoratoricontribuisce a creare sbocchi occupazionali. Detto sistema, basato su La Sardegna è caratterizzata da un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento offerta turistica fortemente stagionalizzata che presenta una durata piuttosto breve. Ciò significa che uno dei settori trainanti dell’economia concentra le proprie potenzialità di crescita e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decenniosviluppo su pochi mesi dell’anno, da complesse giugno a settembre, manifestando difficoltà nell’attivare processi volti al prolungamento della stagione. La conseguenza, in termini di occupazione, è che gli addetti del comparto risultano spesso impiegati per un periodo di tempo limitato, riducendo in tal modo la qualità e delicate fasi la stabilità dei contratti di concentrazione lavoro, nonché le possibilità di miglioramento del reddito. La vera sfida su cui lavorano imprenditori e privatizzazione degli assetti proprietariRegione sarà proprio quella di favorire l’arrivo dei vacanzieri anche nei mesi di bassa stagione. Con il presente Avviso si tiene conto della rinnovata esigenza di promuovere l’occupabilità nei mesi della bassa stagione, di riorganizzazione migliorare la capacità di adattamento delle imprese del turismo ricettivo sarde, di rafforzare la loro capacità nel proporre prodotti innovativi e di ristrutturazioneconcorrenziali sia sul mercato del turismo italiano che su quello internazionale, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionaliportando ad un miglioramento della competitività e all’ampliamento dell’offerta. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, Ciò anche in materia considerazione del fatto che la crisi economica fa registrare una non trascurabile domanda di innovazione prodotti turistici a prezzi più contenuti, orientata verso opzioni di processovacanza da trascorrere nella bassa stagione in località che nulla perdono, di prodotto e di canale distributivoin tali periodi, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settoreproprio fascino. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva tal fine si vuole incentivare l’offerta turistica del territorio attraverso la concessione di consentire aiuti alle imprese creditiziedel turismo ricettivo, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi in termini di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescitaaiuti all’occupazione, per favorire una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali maggiore stabilità dei lavoratori, non solo promuovendo la stipula di contratti stagionali più lunghi ma anche ai fini attraverso la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato o l’assunzione con contratti a tempo indeterminato dall’origine del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 rapporto di lavoro. Questa iniziativa, programmata per il triennio 2016–2017–2018, ha l’obiettivo di promuovere attività utili alla crescita dell’economia regionale e 10 gennaio 2008 al sostegno all’occupazione. L’intervento sarà finanziato nell’ambito dell’obiettivo specifico 8.6, Azione 8.6.1 “Azioni integrate di politiche attive e politiche passive, tra cui azioni di riqualificazione e di quelli successivioutplacement dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi collegate a piani di riconversione e ristrutturazione aziendale”. L’operazione promossa si basa su incentivi volti a sostenere l’occupazione dei lavoratori stagionali nei mesi primaverili e autunnali, in coerenza al fine di potenziare e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:innovare l’offerta turistica.

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Samples: www.sardegnaprogrammazione.it

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Con il presente rinnovo contrattuale le Associazioni Cooperative e le Organizzazioni Sindacali intendono concordare e definire politiche e strumenti di categoria governo dell’attuale processo di trasformazione del settore bancario hanno formato nel tempo delle costruzioni e del sistema delle imprese cooperative. In questo contesto, le parti concordano che il mercato delle costruzioni, a partire dal 2006, ha raggiunto un sistema livello di relazioni coerente con le esigenze crescita elevato e si è stabilizzato dopo uno straordinario ciclo di espansione che ha caratterizzato la politica degli appalti in opere degli ultimi dieci anni. Questo ciclo, caratterizzato principalmente, nella provincia di Ravenna, dagli investimenti del del mercato immobiliare e residenziale e dalla riqualificazione industriale e commerciale, determina, ancora oggi, la necessità di una decisa ripresa degli investimenti in opere infrastrutturali che, promosse dalle amministrazioni pubbliche, devono recuperare i ritardi accumulati nella mancata realizzazione di opere territoriali strategiche sia per quanto concerne la realizzazione dell’E55, l’ammodernamento dell’E45 ed il potenziamento dell’area portuale e logistica compreso il progetto “Darsena” e del “ By Pass” del Candiano. Le parti concordano che su tali progetti infrastrutturali è necessaria una forte azione ed iniziativa anche a livello regionale e nazionale, in quanto tali investimenti determinano l’affermazione di alleanze imprenditoriali di sistema, modelli di concertazione privato- pubblico innovativi e forme stabili delle Parti socialiimprese affidatarie dei futuri lavori (Consorzi e raggruppamenti). La definizione di tali strutture organizzative, contrasta la diffusa polverizzazione delle lavoratrici imprese edili a livello territoriale, la concorrenza sleale, il lavoro nero e garantisce invece qualità imprenditoriale, sicurezza sul lavoro e tutela della regolarità contributiva dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:parti concordano il seguente

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Samples: Contratto Integrativo Provinciale Per I Lavoratori Edili Dipendenti

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il presente Contratto Collettivo Nazionale di categoria Lavoro disciplina in maniera unitaria i rapporti di lavoro tra le aziende del settore bancario hanno formato della panificazione, come di seguito specificate, e il relativo personale dipendente. Le parti concordano di regolare l’assetto della contrattazione collettiva secondo i termini e le procedure specificamente indicati dal presente contratto. Le parti, nel tempo rispetto della piena autonomia imprenditoriale e ferme restando le rispettive distinte responsabilità delle organizzazioni Imprenditoriali e sindacali convengono di realizzare un sistema di relazioni sindacali coerente con le esigenze delle Parti socialiaziende e dei lavoratori del settore e funzionale all’individuazione degli aspetti innovativi espressi nelle diverse tipologie settoriali ed aziendali anche con riferimento ai riflessi sull'organizzazione del lavoro. Le parti, nello stipulare il presente CCNL, hanno inteso individuare gli strumenti utili a rilanciare la crescita nel settore della panificazione e ritenuti più adeguati per rispondere alle attuali esigenze delle lavoratrici aziende e dei lavoratori. Detto sistemaLe Parti condividono la necessità di preservare e garantire la competitività delle imprese, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti valorizzando gli elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo specificità del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”Le parti, nella convinzione che lo sviluppo consapevolezza della centralità del rispetto delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti norme contrattuali e della corretta applicazione delle vigenti norme di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratorilegge, anche ai fini si impegnano a rispettare e a far rispettare le norme del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:CCNL.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali L’Unità politica dell’Europa è un fattore decisivo per la stabilità finanziaria, la crescita economica e la promozione dei valori di categoria pace, libertà, uguaglianza, giustizia e democrazia nel mondo. La moneta unica deve essere affiancata da politiche monetarie, fiscali e di bilancio coordinate e finalizzate sia alla stabilità finanziaria che alla crescita. Il programma Europa 2020 deve essere sostenuto con l’emissione di euro bond e la tassazione delle transazioni finanziarie. Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva La nuova fase politica che si è aperta in Italia deve consentire al Paese di ritrovare il suo ruolo di primo piano nella politica europea, di risanare la situazione finanziaria e riprendere il cammino della crescita in un quadro di accresciuta attenzione all’equità sociale. La riforma delle istituzioni è necessaria per ridurre i costi della politica e della pubblica amministrazione e soprattutto per far guadagnare efficienza ed efficacia alla azione di governo. La leale collaborazione fra le istituzioni della Repubblica è la condizione per valorizzare le potenzialità dei territori in un quadro di rinnovata coesione sociale e territoriale. Le riforme – fiscale, del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente welfare e del mercato del lavoro – da realizzare con le esigenze il consenso delle Parti parti sociali, sono indispensabili per accrescere la giustizia sociale, favorire la piena occupazione, promuovere le pari opportunità e diritti delle lavoratrici e dei lavoratorinuove generazioni. Detto sistemaLa riforma fiscale, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante particolare, deve ridurre il prelievo sul lavoro e sulle imprese, in particolare in quelle che investono in azienda ed assicurano nuova occupazione, e spostare il peso verso le rendite e i patrimoni, recuperando risorse aggiuntive dalla lotta all’evasione. Il rilancio della crescita ha bisogno di investimenti pubblici e privati per le infrastrutture e la riqualificazione urbana ed edilizia, l’ambiente e la difesa del territorio, l’energia, la ricerca e l’innovazione. Il patto di stabilità interno va rivisto per liberare gli investimenti delle Regioni e degli Enti Locali. L’Xxxxxx-Romagna, nel quadro delle politiche e delle norme europee e nazionali, è pronta come sempre a fare la sua parte. Le istituzioni e le forze sociali della regione intendono mandare al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi paese un messaggio di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione unità e di ristrutturazione, che hanno interessato impegno per superare la gran parte degli operatori nazionalicrisi. In tale quadro, importanti Xxxxxx-Romagna vogliamo creare un nuovo clima di fiducia e numerosi accordi, anche in materia un Bilancio 2012 ambiente favorevole alla ripresa. Vogliamo dimostrare che è possibile reagire al declino e percorrere insieme un cammino di innovazione di processo, di prodotto rinnovamento economico e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali fondato sul riconoscimento del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche valore del lavoro e sostegno al sistema produttivodell’impresa, del welfare e dell’ambiente, del sapere e della giustizia sociale, della piena e buona occupazione per tutte le età e per ogni genere. Le coordinate del patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva sono scritte nel PTR, nel programma Europa 2020 e nelle sue iniziative faro” e, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3)da ultimo, 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:nella comunicazione della Commissione UE della “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse”.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo La Cisl ritiene che il ruolo delle parti sociali sia indispensabile in un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato paese moderno per la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito realizzazione di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti democrazia diffusa e rispondente ai principi costituzionali che affermano il lavoro come elemento fondante della nostra repubblica. L’impresa e il lavoro sono l’asse costituente del nostro sistema economico e sociale ed i soggetti su cui costruire le prospettive di sviluppo e di benessere nel superamento di questa crisi che occorre sconfiggere. La regolazione dei rapporti di lavoro nell’ambito delle imprese e la certezza delle regole della rappresentanza delle parti sociali sono elementi centrali per il nostro sistema paese. In questo quadro il sindacato confederale ha unitariamente avviato - attraverso un processo di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo autonoma definizione con le organizzazioni imprenditoriali - un sistema di regole della rappresentanza che è impegnato a portare a compimento in tutti i settori in tempi brevi. In questo ambito sono state anche recuperate – a parziale superamento degli accordi del settore. A questo patrimonio comune 2008/2009 sul nuovo modello contrattuale - le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni regole fondamentali delle relazioni sindacali che hanno determinato l’attuale consentito un esercizio della contrattazione come strumento fondamentale della gestione della crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi e con un livello di ricapitalizzazione tenuta superiore a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA quello di molti paesi europei in cui la contrattazione è stata considerata come “un lusso non consentito in tempi di crisi”. Oggi occorre un progetto nuovo e molti Paesi Europei, coraggioso capace di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno fare delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di della contrattazione, non solo uno strumento (di per sè importantissimo) di tutela del lavoro, ma un vero e considerata proprio volano di sviluppo economico e sociale, capace di rilanciare la specificità del settore del credito produttività e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività competitività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, imprese attraverso la valorizzazione anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche economica del lavoro e sostegno scelte strategiche innovative nella produzione, nei servizi e nella pubblica amministrazione. Questa è a nostro avviso la scelta realistica per tornare a far crescere un’occupazione di qualità. Per queste ragioni la CISL presenta le proprie proposte per un nuovo modello contrattuale, aperta al sistema produttivo”confronto con le altre organizzazioni sindacali e con le organizzazioni imprenditoriali, nonché gli arttchiedendo, nel contempo, al governo di favorire un percorso di autonoma determinazione tra le parti sociali. 5 (comma 1 Questo è, non solo fattore di pratica democratica diffusa, ma sicuramente più rispondente alla necessità di trovare soluzioni condivise e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:mirate alle caratteristiche dei singoli contesti.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, La crisi che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del sta attraversando il settore, dovuta alla più generale crisi finanziaria mondiale, non può essere combattuta con la tutela compressione dei redditi dei lavoratori dipendenti, anzi il rilancio dei consumi interni passa attraverso la difesa del potere di acquisto reale delle retribuzioniretribuzione come indicato dalla Confederazione Europea dei Sindacati (CES). Tale obiettivo va perseguito sia attraverso una adeguata politica fiscale a favore dei redditi da lavoro dipendente che agisca in termini generali e diffusi in primo luogo attraverso sgravi sugli aumenti definiti dal contratto nazionale, l’attenzione alle attese sia attraverso un tempestivo e congruo aumento salariale conseguito con i rinnovi dei CCNL. L’accordo di sviluppo professionale riforma del modello contrattuale sottoscritto dalle parti imprenditoriali, dal Governo e da CISL e UIL, non è stato sottoscritto dalla CGIL perché non consente di perseguire tali obiettivi e non aiuta a rinnovare i contratti nazionali comprimendo l’autonomia delle categorie. In particolare non è in grado di salvaguardare il potere di acquisto del salario nazionale, perché gli indicatori previsti vengono sterilizzati dalla quota di inflazione dovuta ai prezzi dei lavoratori prodotti energetici e si introducono montanti salariali su cui calcolare gli aumenti che prendono in considerazione le soli voci del Contratto Nazionale limitando così già di per se le quantità delle richieste praticabili. Inoltre con l’istituzione di una commissione interconfederale, che valuta la rispondenza della piattaforma o di un accordo ai contenuti dell’intesa interconfederale, si limita l’azione autonoma delle parti nel definire i contratti nazionali facendogli perdere valore quantitativo e significato normativo. Dalla crisi si può uscire solo valorizzando il lavoro e la costante ricerca sua qualità e tale obiettivo passa necessariamente attraverso il rispetto dei diritti dei lavoratori, ed in modo particolare della sicurezza. Il settore del LEGNO dopo anni di relativa crescita sta vivendo una fase di forte criticità che deriva largamente dalla pesante crisi economica che investe i principali mercati europei e mondiali e da un vistoso calo della domanda interna. L’attuale gestione del credito non favorisce di sicuro né la difesa né il rilancio delle Parti attività produttive. In questo contesto molte sono le aziende che scaricano il peso della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze crisi sui lavoratori con il massiccio ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, ai processi di mobilità e alla chiusura degli impianti produttivi, anche all’interno dei Distretti Industriali. Drammatica è la situazione del SUD dove assistiamo ad un processo che sembra inarrestabile di “desertificazione” industriale e produttiva. Fenomeni questi che accentuano le disuguaglianze e minano la coesione socialesociale di intere comunità. I provvedimenti per fronteggiare la crisi, hanno costituito tratto distintivo adottati dal Governo, risultano senza una precisa strategia e qualificante anche per le relazioni sindacali non rispondono alle necessita del Paese. La capacità settore e alla tutela dei posti di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settorelavoro. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide proposito riteniamo in eludibile l’avvio di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momentoserio confronto con le Associazioni Imprenditoriali per l’individuazione delle priorità da sostenere “congiuntamente” ad un tavolo governativo. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle La difesa della retribuzioni reali dei lavoratorilavoratori deve essere affidata ad un adeguato incremento salariale nazionale “defiscalizzato”. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in La questione non è solo quella: Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziarioquando” usciremo dalla crisi ma anche: “come, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore . Quale sarà il livello di competitività utile a imprese e lavoratoridel nostro apparato produttivo e, della qualità dei prodotti da immettere sui mercati. Andrà ripensato anche il modello di sviluppo che dovrà essere sempre più sostenibile ed eco compatibile. Le Partirisorse disponibili, attesa l’autonoma determinazione anch’esse limitate, ad iniziare da quelle pubbliche, dovranno avere indirizzi sempre più selezionati e rispondenti a precise finalità. La crisi comporta la distruzione di esperienze, conoscenze e professionalità. Noi, insieme dobbiamo invece riuscire a valorizzazione il “capitale” umano. Quindi formazione, diritti, tutele, sicurezza, condizioni di lavoro non sono un limite ma un punto di forza da preservare se vogliamo guardare al futuro, nostro e delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazionegenerazioni che verranno, e considerata con la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:necessaria fiducia.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il sistema agro alimentare della provincia di categoria Ravenna, rappresenta una delle eccellenze produttive del settore bancario hanno formato nel tempo nostro paese. Inserito in un contesto agroindustriale di primaria importanza e in un ambito territoriale più ampio come quello regionale e nazionale, assolve un ruolo strategico fondamentale per lo sviluppo del territorio contribuendo, in modo significativo, al mantenimento dei livelli occupazionali ed all’equilibrio del tessuto sociale della provincia, in un sistema in trasformazione e cambiamento che dovrà misurarsi con un mercato sempre più globale, con aiuti progressivamente ridotti e con l’entrata in scena di relazioni coerente altri paesi competitori dell’area europea e mediterranea, in un contesto comunque sempre più critico e difficile, rimarcandosi la crisi ciclica di molte delle produzioni tipiche provinciali. Il sistema agricolo di Ravenna, comprende molte realtà produttive diverse, con significative punte di eccellenza dei prodotti. Va evidenziato che le esigenze imprese del nostro territorio provinciale mostrano una notevole capacità innovativa sia nelle attività tradizionali sia in nuove forme di impresa, innovazione che consente di contrastare le difficoltà rilevate sui mercati e di produzioni tradizionali soggette sempre maggiormente a dinamiche di mercato di difficile contrasto. La strada da continuare a perseguire è quella della qualità, intesa in un concetto ampio e dinamico in cui la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale devono essere gli elementi fondanti a cui pensare per lo sviluppo dell’agricoltura ravennate, coniugandosi inscindibilmente con l’etica del lavoro, l’impegno, della promozione della dignità dell’uomo e della legalità. In un contesto in cui l’agricoltura assume un ruolo di salvaguardia del territorio, di ripristino ambientale, in cui devono trovare efficace inserimento attività di servizio e di integrazione delle Parti socialiproduzioni, è necessaria un’idea di agricoltura multifunzionale e dello sviluppo rurale sostenibile. La valorizzazione del lavoro deve diventare uno degli obiettivi primari della nostra agricoltura, attraverso lo strumento della formazione e della conoscenza e creando le condizioni affinché si possa scegliere il lavoro agricolo come conveniente in termini di reddito, di stabilità occupazionale e di valorizzazione della persona e delle lavoratrici sue competenze. Le ultime stagioni produttive sono state caratterizzate, oltre che da difficoltà di remunerazione del valore delle produzioni dagli effetti del cambiamento climatico e dalla diffusione di insetti alieni come la cimice asiatica. Questo nuovo scenario che minaccia non solo il fronte quantitativo delle produzioni ma anche la quantità di prodotto con fortissime conseguenze sul reddito delle imprese e dei lavoratori e di riflesso sulla capacità di assunzione di maestranze nei vari livelli di lavorazione del comparto frutticolo, della raccolta delle successive fasi di magazzinaggio e lavorazione. Le parti ritengono, pur nel quadro complesso economico delineatosi nell’ultimo quadriennio la contrattualistica di settore indispensabile per la regolamentazione degli interessi di sistema, settoriali e di categoria, il perseguimento degli obiettivi di equità sostanziale, fonte regolatrice del rapporto di lavoro e delle dinamiche sindacali per il governo del comparto - in un contesto normativo certo e condiviso, teso alla valorizzazione delle imprese e della professionalità dei lavoratori. Detto sistemaIn tale contesto, basato su le parti si faranno parte attiva e propositiva del “Patto per il lavoro e per il Clima ” della Regione Xxxxxx Xxxxxxx del 14 dicembre 2020. Le parti firmatarie il presente CPL assumono come obiettivo comune quello proprio della valorizzazione del lavoro, della competitività dell’agricoltura, ritenendo lo sviluppo - fondiario, del comparto e delle comunità rurali - elemento strategico per il rilancio dell’occupazione, dell’economia e del benessere. Il rafforzamento delle relazioni fra il mondo della ricerca e quello delle imprese, la programmazione, la qualificazione delle produzioni, lo sviluppo di modalità produttive compatibili, la diversificazione e la multifunzionalità delle aziende agricole debbono perseguire finalità economiche idonee e tese alla creazione di nuove occasioni di reddito e di lavoro; le parti quindi intendono promuovere un modello insieme di relazioni sindacali concertativoiniziative forti, ha contribuito per integrare il sistema agricolo con il sistema agroalimentare, e promuovere nel contempo la difesa del paesaggio, la tipicità delle produzioni ed il turismo e l’ospitalità rurale, in modo determinante al rinnovamento tutte le possibili declinazioni. Le parti condividono sulla necessarietà della elaborazione di strumenti e al rilancio del settore bancario caratterizzatopolitiche, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietarianche contrattuali, di riorganizzazione sistema e di ristrutturazioneintersettoriali onde contrastare adeguatamente i fenomeni distorsivi che si affacciano sul mercato del lavoro e delle produzioni agroalimentari ed agroindustriali del territorio. In linea con tale visione strategica, che hanno interessato è nel contempo etica, sociale ed economica, le parti intendono valorizzare apporti negoziali in tema di tutela del lavoro e della sicurezza, igiene e salute, legalità e controllo del lavoro irregolare. Le parti, inoltre, si danno atto delle necessità di assicurare un Sistema di Relazioni Sindacali che consolidi e dia ulteriore sviluppo al metodo di confronto, sempre fermi i rispettivi ambiti di autonomia decisionale, al fine di promuovere lo sviluppo delle attività produttive e dello sviluppo dell’impresa e dell’occupazione, puntando sulla bilateralità. Le parti convengono, inoltre, di perseguire nell’ambito del sistema delle Relazioni Sindacali, un ruolo attivo ed idoneo, finalizzato a contrastare le distorsioni del Mercato del Lavoro. In particolare, le parti intendono a precisare che, nel quadro normativo che si va delineando, la gran parte contrattazione collettiva può svolgere, sempre di più, un ruolo fondamentale come presidio della legalità, avuto particolare riguardo al tema degli operatori nazionaliappalti e dei servizi . In tale quadrocontesto, importanti e numerosi accordile parti convengono di approfondire nel prosieguo tutte le tematiche negoziali legate alla bilateralità, anche condividendo linee guida specifiche, in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese una prospettiva di sviluppo professionale e con l’obiettivo di accentuale le tutele dei lavoratori e la costante ricerca corretta capacità gestionale delle Parti della migliore sintesi possibile tra aziende, negli ambiti propri dalle parti individuati, valutando ulteriori possibili interventi, sussidiari e complementari alle normative vigenti, in specie in tema di salute, assistenza, tutela del lavoro, formazione e informazione, antiinfortunistica. perseguimento dei citati obiettivi competitivi ed istanze alla diffusione dei valori culturali dell’etica del lavoro. In particolare le parti stipulanti si impegnano a verificare ed approfondire la possibilità di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela adottare linee operative e di semplificazione dell’operatività aziendaleindirizzo ed avvisi comuni ad esempio in tema di somministrazione ed appalto di servizi, la valorizzazione delle professionalitàda concordare, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativomedio tempore, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento con l’apporto essenziale anche del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel cooperazione agricola (agroalimentare ed agroindustriale) presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:sul territorio.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Le Parti, nel rispetto della propria autonomia e delle rispettive responsabilità, convengono sulla necessità di categoria assumere congiuntamente iniziative per favorire lo sviluppo del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema settore, al fine di garantire la massima occupazione, il miglioramento dell’attività produttiva e della qualità del lavoro in edilizia e il rispetto delle regole. Ritengono necessario operare, attraverso corrette relazioni coerente sindacali, per conferire maggiore qualità al settore, con riferimento alle condizioni di lavoro e alle iniziative volte a contrastare le esigenze forme di concorrenza sleale tra le imprese. Si conviene, a questo fine, sull’esigenza di sensibilizzare la Pubblica Amministrazione per l’adozione di provvedimenti intesi a diffondere la cultura della legalità, della sicurezza e del rispetto dei diritti delle Parti sociali, delle lavoratrici imprese e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello Concordano inoltre sulla opportunità di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito sensibilizzare la Pubblica Amministrazione per l’adozione di misure che tutelino le imprese locali nei confronti delle imprese che non concorrono in alcun modo determinante al rinnovamento all’economia e al rilancio all’occupazione locali. Le Parti riconoscono che l’attuale situazione evolutiva del settore bancario caratterizzatonon è sufficientemente accompagnata da una crescita della regolarità, nell’ultimo decenniomantenendosi ancora rilevante il fenomeno del lavoro abusivo e irregolare, da complesse caratterizzato dal ricorso all’evasione e delicate fasi all’elusione contributiva e fiscale, e dal mancato rispetto delle normative sulla sicurezza, pregiudizievole sia per le condizioni di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivolavoro dei dipendenti, sia a livello nazionale per le imprese che, operando nel rispetto delle norme, subiscono condizioni di concorrenza sleale, con le conseguenti distorsioni del mercato. Si riconosce che a livello è necessario operare per il consolidamento e lo sviluppo della struttura imprenditoriale attraverso la qualità dei modelli organizzativi e produttivi e l’adozione delle forme di gruppo e/o aziendaleflessibilità regolate dai contratti e dagli accordi collettivi nazionali in materia; attraverso, hanno contribuito significativamenteinoltre, anche attraverso un più rigoroso controllo dei il perseguimento della regolarità contrattuale e delle pertinenti verifiche di congruità, per favorire una competizione fondata sulla capacità organizzativa e sulla professionalità, e non solo sui minori costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo riconducendo tutto il settore all’osservanza delle normative di legge e contrattuali. Inoltre, riconoscono l’opportunità di dare piena attuazione alle regole fondative dei rapporti tra la Xxxxx Xxxxx e le imprese esecutrici di opere pubbliche e private. Le Parti riaffermano il loro impegno a combattere, attraverso strumenti adeguati, i gravissimi effetti devianti del sistema bancario italianolavoro irregolare, economicamente svantaggiosi per le imprese regolari e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto pregiudizievoli per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, l'esercizio e la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei diritti dei lavoratori e per la costante ricerca delle Parti loro sicurezza personale. Nella consapevolezza della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze maggior difficoltà nel perseguire efficaci azioni di coesione socialecontrollo sul fenomeno del lavoro irregolare nel campo dei lavori commissionati da privati, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva riconoscono la necessità di consentire alle imprese creditizieun'azione congiunta nei confronti degli Enti locali competenti affinché, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi unitamente alla Denuncia di ricapitalizzazione Inizio Attività o a carico dello Stato che hanno caratterizzato quella di Inizio Lavori conseguente al rilascio di Permesso di costruire, il committente rispetti l’obbligo di indicare gli USA estremi dell'impresa esecutrice, corredati dalla certificazione di regolarità contributiva e molti Paesi Europei, dalla dichiarazione di affrontare efficacemente le sfide osservanza del Contratto Collettivo Nazionale di un quadro macroeconomico, regolamentare Lavoro di settore e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratoridell’Accordo Integrativo Territoriale. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione al fine di incidere in maniera efficace sulle condizioni di svolgimento dei lavori pubblici e privati, ritengono necessario perseguire l'obiettivo della semplificazione delle stesse procedure alle quali soggiacciono le imprese in materia fase di relazioni sindacali aggiudicazione e realizzazione dei lavori pubblici e privati, e favorire in tal modo una competizione fondata sulla qualità organizzativa, gestionale e progettuale del cantiere, nonché sul rigoroso rispetto delle normative contrattuali, previdenziali e di contrattazioneigiene e sicurezza del lavoro. Le Parti, in armonia con gli orientamenti di livello nazionale, auspicano e considerata favoriscono un maggior coordinamento degli Enti Paritetici a livello regionale al fine di renderne sempre più omogeneo l’operato, nella consapevolezza dell’importanza crescente che questi rivestono per il settore edile. Le Parti si impegnano, inoltre, a dare sostegno a efficaci proposte di legge per la specificità del settore del credito disciplina di accesso all'attività edilizia, con la previsione e comunque nella prospettiva la valutazione di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività parametri qualitativi che garantiscano il possesso delle organizzazioni sindacali dei lavoratorinecessarie capacità imprenditoriali. Considerato il numero crescente, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e nella provincia di quelli successiviSavona, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto di lavoratori immigrati operanti nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premessosettore edile, le Parti convengono che:concordano sull’esigenza di prevedere politiche contrattuali adeguate, anche attraverso il pieno coinvolgimento degli Enti bilaterali di settore. Concordano pertanto sulla necessità di applicare una gestione delle ferie secondo quanto previsto dal C.C.N.L., per favorire il ritorno alle famiglie nei Paesi di origine, prevedendo periodi feriali più lunghi (e comunque entro i limiti contrattualmente previsti) in caso di esigenze documentate di viaggi verso il Paese di provenienza, usufruendo altresì dei permessi retribuiti e non retribuiti. Per quanto riguarda la disciplina dei congedi parentali di cui alla Legge n° 53/2000 ed al Testo Unico n° 151/2001 le Parti si impegnano a promuovere presso le imprese ed i lavoratori la più completa informativa volta a consentire anche nel settore edile la puntuale applicazione della disciplina stessa, con particolare riferimento al diritto ai tre giorni di permesso retribuito in caso di decesso di un familiare, nei termini stabiliti dalla legge. Le Parti, inoltre, si impegnano a promuovere presso le Pubbliche Amministrazioni, i professionisti e le imprese l’utilizzo di materiali ecocompatibili, nel rispetto dell’ambiente e della qualità dell’abitare. Le Parti, infine, auspicano che in sede nazionale, contrattuale e legislativa, vengano espressamente riconosciuti non applicabili nel settore edile i sistemi del contratto a chiamata e dei voucher

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Le parti stipulanti, con il presente CCNL, nel ribadire che le libere professioni costituiscono un punto di categoria riferimento irrinunciabile del settore bancario hanno formato nel tempo nostro sistema economico e sociale, in relazione anche al ruolo straordinario che le stesse possono avere per il Nostro Sistema-Paese, intendono dare una risposta sempre più puntuale e specifica alle esigenze di un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialimercato libero professionale in continuo mutamento. Ed invero, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistemail presente C.C.N.L., basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche conformità alle ultime riforme in materia di innovazione di processoJobs Act, di prodotto e di canale distributivocostituisce un riferimento contrattuale valido per tutto il Settore delle libere professioni, sia a livello nazionale siano esse riconosciute che a livello di gruppo non riconosciute, e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescitaquindi, per una rinnovata competitività tutti i lavoratori occupati negli studi e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze attività professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratorigenere. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali inoltre, intendono maggiormente condividere e di contrattazioneperseguire gli obiettivi definiti dall’Unione Europea, attraverso la “Strategia per una crescita intelligente, sostenibile e considerata inclusiva” denominata “Europa 2020”, la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successiviquale mira ad un rilancio dell’economia degli Stati membri nel prossimo decennio, in coerenza un mondo che cambia l’UE si propone di realizzare un sistema economico intelligente, sostenibile e continuità con solidale. Queste tre priorità, che si rafforzano a vicenda, intendono aiutare l’UE e gli Stati Membri a conseguire adeguati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. Per misurare i progressi compiuti nel conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020, sono stati convenuti 5 obiettivi quantitativi per l’intera Unione Europea, poi tradotti in obiettivi nazionali per riflettere la situazione e le circostanze specifiche di ogni paese. Il primo di questi 5 obiettivi che l’UE è chiamata a raggiungere entro il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo2020 è l’occupazione, sostituisce le regole ossia l’innalzamento al 75% del tasso di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo occupazione (per la fascia di età compresa fra i 20 e dalle Parti sociali 64 anni) il 23 luglio 1993 in materia Piano Nazionale di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 Riforma (comma 1 e 3PNR), 6riconducibile alla strategia Europa 2020, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 sancisce per l’Italia un obiettivo occupazionale entro il 2020 al 67- 69% per la fascia di età compresa fra i 20 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:i 64 anni.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Con la stipula del presente contratto, le Parti hanno voluto confermare un’ intesa che da decenni le lega nel difendere e valorizzare il comparto dei dipendenti da proprietari da fabbricati. Lo hanno fatto pur trovandosi in un momento difficile in cui la crisi economica nazionale e internazionale è stata ampiamente considerata in tutte le sue possibili drammatiche conseguenze. A fronte di categoria tali premesse, le Parti – nel rispetto della piena reciproca autonomia e ferme restando le rispettive, distinte responsabilità e funzioni – hanno infatti inteso realizzare, con il presente Contratto, un confronto globale teso al consolidamento e allo sviluppo delle funzioni socio-economiche del settore bancario hanno formato settore, dandosi reciprocamente atto della necessità di favorire lo sviluppo economico e la crescita occupazionale, anche attraverso un’adeguata politica che incentivi la qualità del lavoro. Le nuove previsioni contrattuali, nel tempo cogliere l’esigenza di continuare a diversificare il servizio reso agli utenti del Contratto, conseguono da un sistema lato lo scopo di relazioni coerente migliorarne la qualità, rendendo il servizio stesso – anche attraverso la previsione di innovative figure professionali – più in linea con le esigenze delle Parti socialidell’utenza, delle lavoratrici e dall’altro la finalità di elevare le condizioni di lavoro dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione realizzare anche mediante un corretto utilizzo degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato strumenti previsti per la gran parte formazione professionale a tutti i livelli. Le Parti s’impegnano a richiedere l’eliminazione degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo carattere fiscale che costituiscono obiettiva penalizzazione del settore. A questo patrimonio comune tale fine, le iniziative nei confronti delle istituzioni pubbliche saranno fondate sulla ricerca di impegni indirizzari ad una maggiore attenzione per il settore ed al riconoscimento del ruolo sociale svolto dai servizi alla proprietà immobiliare. Inoltre, le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva convengono che il rafforzamento e lo sviluppo, anche a livello locale, della concertazione sono necessari per la crescita dell’occupazione e per garantire il rispetto dell’autonomia e l’esercizio delle responsabilità attribuite alle Parti sociali ai vari livelli di consentire alle imprese creditiziecompetenza. Più specificatamente, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione le Parti si ritengono reciprocamente impegnate a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA mantenere e molti Paesi Europeimigliorare i corretti e proficui rapporti già esistenti, di affrontare efficacemente le sfide attraverso l’approfondimento organico delle conoscenze dei problemi del settore e la pratica realizzazione di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti gestione degli strumenti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno sia al sistema produttivo”fine di garantire il rispetto delle intese, nonché gli arttcontenendo l’insorgenza di eventuali criticità, sia al fine di conseguire l’obiettivo di migliorare le condizioni sociali ed operative dei soggetti interessati. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premessoPer la concreta realizzazione di tali scopi, le Parti convengono che:sono impegnate ad attivare tutti gli strumenti di gestione e di assistenza contrattuale allo scopo previsti e disciplinati nel,la presente regolamentazione.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro Per I Dipendenti

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il procurement pubblico ha lo scopo di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo soddisfare i bisogni delle amministrazioni/enti pubblici attraverso un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialiprocesso equo, delle lavoratrici trasparente e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazionecompetitivo, che hanno interessato la gran parte degli assicuri pari opportunità per gli operatori nazionalieconomici e le migliori possibilità di soddisfacimento delle esigenze per il cittadino/contribuente, prevenendo i fenomeni corruttivi. In tale quadroIl sistema normativo definisce il contesto delle regole che devono essere seguite nell’attuazione dei processi di spesa per garantire gli obiettivi suddetti, importanti e numerosi accordima non è in grado di specificare l’attività operativa nel dettaglio, anche in materia considerazione della variabilità che la casistica presenta. Perché il sistema del procurement pubblico possa essere efficace ed efficiente, in termini di innovazione qualità della spesa e di processocosti di gestione, è necessario porre attenzione a come gli organismi pubblici individuano i propri fabbisogni e attuano i processi di spesa, nel pieno rispetto delle norme che devono essere adeguate e coerenti per permettere il raggiungimento degli obiettivi di governo e di servizio al cittadino. Questo contributo, partendo dagli obiettivi generali attribuiti anche a livello internazionale agli appalti pubblici, prende in considerazione gli aspetti organizzativi (quelli che determinano responsabilità, processi, ruoli professionali e competenze) dai quali dipende la loro capacità di produrre risultati. L’efficacia della nuova normativa dipende in modo diretto da come operano i soggetti aggiudicatori. Se non si provvede a fare chiarezza nell’ambito dell’organizzazione (chi fa cosa e come lo fa), lasciando autonomia di organizzazione agli oltre 30.0001 soggetti aggiudicatori, è elevato il rischio che in breve tempo si arrivi ad avere un rispetto puramente formale delle indicazioni normative ed un mantenimento di fatto delle prassi operative (negative) consolidate (es. ricorrendo alla costituzione di aggregazioni puramente utilitaristiche di più soggetti, per conservare la possibilità di fare appalti). Col risultato che tornerebbero rapidamente a manifestarsi più o meno le stesse criticità. I punti su cui questo contributo si sofferma sono quelli relativi:  al problema della identificazione e programmazione dei fabbisogni, e  al processo di appalto, dalla fase di affidamento a quella di esecuzione.  Consulente, con area di competenza principalmente nell’organizzazione e strategie del procurement e gestione della spesa. Autore di diverse pubblicazioni sull’argomento, tra cui tre libri, è docente presso le università di Roma Tor Vergata e LUISS BS 1 AVCP - Relazione annuale 2011 al Parlamento, pag. 75, 4 Luglio 2012 Il concetto di base sviluppato è che la spesa, in ogni organizzazione pubblica o privata che sia, per produrre risultati adeguati deve essere programmata, cioè definita e valutata in relazione alla sua capacità di contribuire a raggiungere l’obiettivo di mandato (quello per cui l’organizzazione è stata costituita), e deve essere effettuata da soggetti che abbiano la necessaria competenza e assumano le relative responsabilità senza condizionamenti esterni. Da questo concetto si deducono alcune linee sulle quali si ritiene opportuno focalizzare l’attenzione per migliorare le prestazioni del sistema degli appalti pubblici. Lo scopo degli appalti pubblici è quello di acquisire dal mercato, alle migliori condizioni, le risorse (forniture, servizi, lavori, conoscenza) non disponibili internamente, ma necessarie al funzionamento, mantenimento e gestione delle attività primarie (fornire servizi al cittadino seguendo le linee politiche programmatiche dello Stato) ed ausiliarie (assicurare il funzionamento della struttura operativa). La sfida è ottimizzare la qualità della spesa, che gli anglosassoni misurano con il valore generato (“Value for money”), ottenendo in modo sostenibile il bilanciamento tra la soddisfazione delle esigenze dei cittadini e l’impegno delle risorse pubbliche. Una politica efficiente ed efficace degli appalti pubblici è quella che crea un ambiente trasparente e aperto alla competizione, focalizzato sulla qualità della spesa ed attento alla prevenzione della corruzione, offrendo alle imprese la possibilità di migliorare la capacità competitiva propria e della loro catena di fornitura, favorendo, di prodotto conseguenza, la crescita del sistema Paese. Un esempio di applicazione di questo contesto sono gli obiettivi messi alla base della trasformazione del sistema degli acquisti pubblici del Regno Unito a fine degli anni ‘902, dal quale le attuali direttive europee hanno tratto molti elementi caratterizzanti. In un quadro di forte spinta alla razionalizzazione della spesa, come è quello attuale, la logica alla base degli acquisti pubblici è che il denaro pubblico, fornito dal contribuente, deve essere speso “wisely and well”3: i decisori devono impiegare le risorse economiche dove ci sono le migliori possibilità di avere ritorni per il cittadino (spendere “wisely”), facilitando il raggiungimento degli obiettivi posti dalle linee programmatiche, mentre le strutture che attuano i processi di spesa devono ottenere un adeguato equivalente dell’impegno economico, cioè un bilancio adeguato tra costi sostenuti e qualità ottenuta (spendere “well”). Questa è l’essenza della spending review, vista come strumento non di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo puro taglio dei costi, ma di razionalizzazione ed indirizzo della spesa4, attraverso la valutazione della sua qualità e l’individuazione delle aree di miglioramento, come viene interpretata nella maggioranza delle nazioni in cui è utilizzata5. Improntare le logiche di gestione degli appalti pubblici sulla loro natura di strumenti per l’attuazione degli obiettivi di governo vuol dire legare strettamente il risultato dell’appalto al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano2 HR Treasury, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionaliTransforming government procurement, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:January 2007

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Dall’anno 2000 la Regione Molise ha avviato il processo di categoria informatizzazione del settore bancario hanno formato nel tempo Servizio 118 Regionale per la gestione, mediante un Sistema hardware/software tecnologicamente all’avanguardia ed affidabile nonché integrato con i sistemi di telecomunicazioni fondamentali, del servizio di emergenza/urgenza. Sino ad oggi l’Amministrazione Regionale ha garantito l’efficienza del Sistema Informatico di supporto puntando soprattutto ad ottenere, anche mediante interventi straordinari, un sistema stabile e sicuro capace di relazioni coerente con far fronte a tutte le esigenze delle Parti socialioperative del servizio e garantire la necessaria celerità negli interventi. Raggiunta la solidità e stabilità prestabilita del sistema e constatato l’aumento di richieste di intervento, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistemail Responsabile della Centrale Operativa, basato su un modello di relazioni sindacali concertativonel corso degli anni, ha contribuito ritenuto necessaria l’introduzione di nuove componenti per aumentare ulteriormente la qualità e l’efficienza del servizio. In particolare, l’informatizzazione realizzata nel 2010 ha riguardato un aggiornamento tecnologico di tutte le strutture presenti all’epoca del bando di gara preposte alla gestione dell’emergenza/urgenza, e, in modo determinante al rinnovamento particolar modo, della centrale operativa e al rilancio del settore bancario caratterizzatoCED. Attualmente, nell’ultimo decenniola necessità di procedere alla razionalizzazione della rete ospedaliera, da complesse ha modificato il quadro organizzativo generale e delicate fasi le esigenze del sistema portando ad evoluzioni sempre più indirizzate ad una gestione efficace dell’emergenza. Il presente documento, parte integrante e sostanziale del Disciplinare di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietariGare, Allegato A, ha lo scopo di riorganizzazione fornire le linee guida per la realizzazione di tutte le opere e di ristrutturazionetutti i servizi inerenti la fornitura e la manutenzione full risk per un periodo di quattro anni del Sistema Informativo del 118 Molise. È il caso di sottolineare che le ditte concorrenti dovranno proporre un nuovo software interamente in tecnologia web, facendo in modo, però, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionalinon vi siano interruzioni del servizio e che venga fornito un prodotto che abbia caratteristiche equivalenti o più avanzate rispetto all’attuale:il nuovo sistema fornito dovrà essere grado di gestire le operazioni di emergenza/urgenza in maniera migliorativa rispetto alla soluzione esistente. In tale quadrocaso di sostituzione dei software applicativi esistenti, importanti e numerosi accordile ditte concorrenti, anche dovranno presentare una proposta di migrazione dati che preveda modalità tali da garantire, in materia tutto il periodo di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settoreconversione, la tutela del potere continuità operativa dell’attuale Sistema. Tale delicato processo di acquisto delle retribuzionimigrazione sarà pertanto sottoposto a “test intermedi” di verifica in corso d’opera, l’attenzione alle attese secondo il Piano di sviluppo professionale Migrazione nel quale devono essere indicate tutte le attività tecniche necessarie ad effettuare il recupero dei lavoratori e dati dall’attuale Sistema al fine di garantire la costante ricerca delle Parti continuità operativa dei servizi interessati. Sarà cura della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze Stazione Appaltante garantire la consegna alla ditta aggiudicataria di coesione socialetutti i dati storici su supporto magnetico, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:tracciato record standard.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Con la comunicazione del dicembre 2019, la Commissione Europea si è impegnata ad “affrontare le sfide legate al clima e all’ambiente, che è il compito di categoria questa generazione”, e ha definito una serie di forti misure volte ad eliminare le emissioni nette di gas serra entro il 2050 ed a dissociare la crescita economica dall’uso delle risorse naturali. Il raggiungimento di questi obiettivi richiederà significativi progressi tecnologici in diversi settori e le tecnologie digitali saranno uno strumento chiave per migliorare l’efficienza e la sostenibilità di qualsiasi aspetto della nostra vita, dell’ambiente e del settore bancario territorio. Un secondo problema, molto recente, minaccia oggi l’Europa e il mondo. L’epidemia globale di COVID-19 sta imponendo un pesante tributo in termini di vite umane e mostra anche il suo impatto negativo sull’economia. I recenti eventi hanno formato mostrato chiaramente come le tecnologie digitali consentano la resilienza per la società in generale, ad esempio consentendo la comunicazione a distanza di informazioni importanti e supportando soluzioni come lo smart- working su larga scala. È, quindi, fondamentale che, non appena matureranno le condizioni per una ripresa economica, le aziende europee siano pronte a sfruttare le opportunità future, e per questo devono essere dotate delle tecnologie digitali necessarie e del know-how per sfruttarle al meglio. A tale riguardo, la Commissione Europea, con un primo draft di linee guida predisposto nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialimaggio 2020, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativonell’ambito della predisposizione del Programma per l’Europa Digitale (“Digital Europe Programme”), ha contribuito individuato nella creazione di una rete di European Digital Innovation Hubs (EDIH) uno strumento concreto di supporto alle aziende di qualsiasi dimensione per accedere alle tecnologie digitali di cui hanno bisogno per contribuire al Green Deal europeo. Con il presente Avviso l’ENM intende: i) catalizzare proposte di partenariato al fine di realizzare un ecosistema nazionale che favorisca lo sviluppo di competenze innovative; ii) valorizzare il know how proprio di quella finanza etica che caratterizza l’attività dell’ENM stesso, volta a sostenere la diffusione dell’innovazione presso i piccoli operatori economici e le start up, muovendo in modo determinante direzione dello sviluppo tecnologico, della crescita sostenibile e della diffusione di una nuova cultura imprenditoriale, più vicina al rinnovamento mondo della ricerca e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse dell’università e delicate fasi maggiormente disposta ad aprirsi ai flussi internazionali di concentrazione capitale umano e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, finanziario. L’ENM è un ente pubblico non economico che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, esercita importanti e numerosi accordi, anche funzioni in materia di innovazione di processomicrocredito e microfinanza, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che ed internazionale, sviluppando iniziative volte a livello favorire l’accesso al credito di gruppo e/o aziendalemicroimprese e PMI, hanno contribuito significativamentecomprese le start-up innovative, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costigli strumenti della microfinanza, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo della formazione, del sistema bancario italianotutoraggio, della ricerca, della capacity building e alla modernizzazione delle relazioni sindacalidella diffusione di buone pratiche. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va L’attività dell’ENM è caratterizzata in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono cheparticolare:

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Con questa intesa l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali intendono favorire il mantenimento e il rafforzamento della coesione sociale nei campi di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo azione dell’Amministrazione locale e creare le condizioni per un sistema processo di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione ripresa e di ristrutturazionecrescita della realtà economica e occupazionale. Inoltre, è condivisa la preoccupazione per la continua e rilevante riduzione delle risorse statali destinate agli enti locali, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadroper il Comune di Monteveglio si tradurrà, importanti e numerosi accordinel 2012, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo una riduzione del Fondo sperimentale di solidarietà del settore, la tutela del potere riequilibrio di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelatacirca euro 550.000 (valore stimato ad oggi), e per i vincoli del Patto di stabilità, che comporteranno per il 2012 il raggiungimento di un saldo positivo dell’ordine di 660.000 euro (fatte salve eventuali modificazioni agli attuali parametri), a scapito delle possibilità di pagamento e di investimento, con effetti recessivi di notevole portata. A questi importi, rispetto al bilancio assestato 2011, si deve aggiungere una diminuzione generale delle entrate previste da trasferimenti da altri enti, di entrate proprie e di altre entrate una tantum di cui si è beneficiato nel corso del 2011 pari a circa 220.000 euro. Nell’ottica di interrompere il meccanismo che negli ultimi anni ha spinto molte amministrazioni a fare cassa erogando permessi di costruire con l’inevitabile conseguenza di dover poi incrementare i servizi, l’amministrazione ha portato avanti la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratoriscelta strategica di non applicare nessuna quota degli oneri di urbanizzazione per raggiungere l’equilibrio economico finanziario; tale obiettivo è stato raggiunto nel 2011 e si intende perseguirlo anche per l’anno 2012.Tutti gli oneri serviranno pertanto a coprire gli investimenti. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti In particolare nell’anno 2012 si entrerà nel vivo dell’esecuzione del nuovo plesso scolastico; progetto nato circa 10 anni fa e che comporterà esborsi tra gli anni 2012 e 2014 per circa 4.900.000 Euro, di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende cui 1.500.000 a carico del comparto creditizio e finanziario”Comune ed il rimanente a carico di privati, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base a seguito di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratoriconvenzione urbanistica (art. 18 ) già stipulata dalla precedente amministrazione. Le Partiparti convengono sull’obiettivo fondamentale del mantenimento e, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali per quanto possibile, della qualificazione ulteriore, del sistema dei servizi socio assistenziali, educativi e di contrattazionewelfare in grado di fronteggiare i crescenti e nuovi bisogni. Per concretizzare questo obiettivo è stato attivato un confronto a livello distrettuale, tuttora in corso (e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratoriche il 26/3 ha già prodotto un primo accordo), anche ai fini sui temi della piattaforma sindacale del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 gennaio scorso, condivisibili e 10 gennaio 2008 affrontabili in quella sede, a partire da quelli riguardanti gli anziani (documento delle XX.XX allegato alla piattaforma), ma anche sul lavoro e sul contrasto alla crisi, sugli appalti, sugli assetti istituzionali (unioni, fusioni, ecc.). L'Amministrazione prevede un trasferimento ad ASC di quelli successivirisorse proprie di 368.500 Euro, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto che al netto delle partite di giro di risorse che venivano girate per conto della regione vedono incrementare la quota iniziale di circa 3.500 Euro (NB: nel presente Accordo, sostituisce le regole 2011 è stato stanziato un trasferimento di 431.000 Euro di cui 365.000 da risorse del Comune e 66.000 di Trasferimenti dalla Regione rigirati ad ASC. Per ora nel 2012 non sono previsti questi trasferimenti da rigirare). Le parti ritengono che sia indispensabile continuare a valorizzare i servizi scolastici che il Comune eroga, con funzioni e risorse proprie, al paragrafo “posto dello Stato; anche quest’anno il comune prevede di integrare l’offerta formativa con oltre 60.000 Euro di risorse. Sette i punti dell’accordo: Si conviene sulla definizione delle seguenti aliquote: • abitazione principale: applicazione dell’aliquota dello 0,45% (per un gettito complessivo stimato di circa € 345.000; • abitazioni locate a canone concordato aliquota dello 0,76%; • abitazioni concesse in comodato gratuito (fino 2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione° grado) aliquota dello 0,76%; • abitazioni non locate o 2° case aliquota dello 0,96%; • abitazioni locate a canone libero aliquota dello 0,90%; • immobili strumentali, assetti contrattualieffettivamente destinati all’attività d’impresa, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:commerciale ed artigianale: aliquota dello 0,90 %; • aree edificabili aliquota dello 0,96%; • terreni agricoli aliquota dello 0,76%; • fabbricati rurali strumentali aliquota dello 0,1%;

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Samples: Verbale Di Accordo Sul Bilancio Previsionale 2012 Del Comune Di Monteveglio‌

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il contesto economico internazionale, con particolare riguardo all’area Euro, è connotato da una fase di categoria del settore bancario hanno formato marcata incertezza. L’economia italiana registra una situazione complessiva di fragilità che è caratterizzata da una contrazione dei livelli di reddito delle famiglie e delle imprese, da tassi di inflazione che si mantengono su livelli bassi e da una dinamica dell’occupazione da tempo sfavorevole. Tale contesto macroeconomico si riflette sulla redditività delle banche italiane ed in particolare nel tempo un sistema deterioramento della qualità degli attivi, nella contrazione della domanda di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici credito e dei lavoratorimargini di ricavo e le prospettive restano difficili. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento Le richieste del Regolatore europeo per incrementare il patrimonio delle banche e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, i crescenti vincoli da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionaliciò derivanti a carico delle imprese bancarie determinano ulteriori rigidità. In tale quadrosituazione è indispensabile il rinnovato impegno di tutti gli attori sociali per contribuire, importanti e numerosi accordicon il massimo senso di responsabilità, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare favorire la crescita e lo sviluppo del Paese, cogliendo i segnali di ripresa in atto, in uno scenario di sostenibilità e di coesione sociale, a partire da una riflessione comune nelle aziende sul ruolo che le imprese di credito e il sistema bancario nel suo insieme possono assumere in riferimento al sostegno all’economia, nonché sull’innovazione dei processi e dei prodotti e sulla valorizzazione del personale e della sua professionalità. In tale contesto sarà posta particolare attenzione al tema della equità distributiva. La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale si è sviluppata in una fase decisiva e storica del riassetto complessivo del sistema creditizio e finanziario italiano. Nello specifico, il confronto ha anche tenuto conto della razionalizzazione dei processi produttivi ed organizzativi, delle strutture distributive, in ragione delle modifiche del quadro normativo, dell’evoluzione dei comportamenti della clientela e delle innovazioni tecnologiche. Il negoziato è stato, quindi, orientato a definire un accordo di rinnovo del contratto nazionale idoneo a fornire adeguate risposte agli interessi di carattere professionale ed occupazionale dei lavoratori e, nel contempo, alle esigenze di stabilità ed equilibrio delle imprese creditizie e finanziarie, che rappresentano requisiti necessari affinché l’industria bancaria continui a svolgere efficacemente il proprio ruolo di sostegno all’economia. Si conferma, anzitutto, la centralità del contratto nazionale e si mira a valorizzare le relazioni industriali a livello aziendale e di gruppo: il primo, infatti, ha la funzione di garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori del settore, nonché di declinare i criteri ed i principi sulla base dei quali indirizzare la contrattazione di secondo livello; le seconde rappresentano le sedi più idonee a meglio rispondere alla progressiva diversificazione delle singole realtà, in funzione delle scelte strategiche ed organizzative, nel rapporto con la clientela e nell’offerta di prodotti e servizi, anche in funzione del miglioramento della produttività e della redditività aziendale. A questo patrimonio comune In un contesto caratterizzato dalle rilevanti ricadute sociali rivenienti dalla crisi, con particolare riferimento alla progressiva perdita di posti di lavoro ed alla disoccupazione giovanile che ha recentemente toccato i massimi livelli, le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella hanno inteso definire un contratto connotato da una forte valenza sociale, introducendo e rafforzando strumenti utili per fronteggiare efficacemente l’attuale fase e, al tempo stesso, in grado di cogliere i segnali della ripresa. In quest’ottica, rivestono particolare rilievo le misure che consentono la tutela delle retribuzioni, così come quelle volte a favorire l’occupazione e l’occupabilità dei lavoratori e delle lavoratrici, anche in una prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratorisolidarietà intergenerazionale. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione consapevoli delle stesse criticità che interessano soprattutto i giovani nella ricerca di un impiego, hanno previsto di implementare misure volte ad agevolare le possibilità di accesso al mondo del lavoro, intervenendo efficacemente in materia favore delle nuove generazioni. Il presente contratto collettivo nazionale di relazioni sindacali lavoro per i quadri direttivi e di contrattazionele aree professionali - che costituisce una normazione unitaria e inscindibile - è strutturato in una parte generale, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole comune alle diverse componenti professionali, ed in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle due distinte discipline dedicate alle rispettive specificità. Le imprese cui si applica il presente contratto sono quelle indicate nell’elenco allegato (all. n. 1). L’ABI si impegna a fornire alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini stipulanti l’elenco aggiornato delle imprese destinatarie del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”contratto stesso, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:successive variazioni.

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Samples: Verbale Di Accordo

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Le parti riconoscono l'importanza del perseguimento degli obiettivi generali di categoria crescita, consolidamento e qualificazione del settore bancario hanno formato nel tempo edile che danno continuità ai rapporti di lavoro, valorizzano al massimo le competenze delle risorse umane impegnate ed elevano lo standard di efficienza e sicurezza. Le parti individuano in comune le azioni e le iniziative sulle quali avviare sforzi e sinergie per il perseguimento degli obiettivi generali suddetti e si impegnano, nell'ottica del metodo concertativo e del confronto continuo, ad un sistema di relazioni coerente con le esigenze monitoraggio continuo dell'andamento e delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio problematiche del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionalisettore. In tale quadroparticolare, importanti il settore necessita del riconoscimento da parte del mondo istituzionale del ruolo fondamentale esercitato nei processi di sviluppo del territorio, considerata la sua centralità e numerosi accordil'azione di supporto esercitata nei confronti di tutti gli altri settori coinvolti nei processi di infrastrutturazione: la logistica, anche in materia i trasporti, la portualità, etc. In prospettiva di innovazione di processo, di prodotto una sempre più forte competizione tra i territori e di canale distributivo, sia le città nell'attirare gli investimenti a livello nazionale che ed internazionale, le parti si attiveranno per favorire l'accelerazione dei processi di pianificazione strategica per rendere la nostra realtà territoriale più attrattiva. La pianificazione strategica delle città e del territorio deve perseguirsi soprattutto attraverso la creazione ed istituzionalizzazione di Tavoli di confronto permanenti, lo scambio di esperienze a livello nazionale ed internazionale, l'individuazione di gruppo e/o aziendalestrumenti innovativi di trasformazione del territorio. E' necessario sostenere le politiche di rilancio delle città favorendo un cambio culturale. Nell'ottica di risolvere le problematiche connesse all'incertezza operativa ed agli appesantimenti burocratici dovuti alla complessità normativa e regolamentare della Pubblica Amministrazione, hanno contribuito significativamentele parti riconoscono l'importanza di individuare e proporre interventi per velocizzare, anche attraverso un più rigoroso controllo semplificare, snellire le attività d impresa e ristabilire la centralità del cantiere. Nel settore dei costilavori pubblici verranno esaminate iniziative per assicurare il rispetto dei principi fondamentali della concorrenza, dell'adeguatezza dei progetti e dei prezzi posti a base di gara e del partenariato pubblico-privato. Le parti, inoltre, si attivano per accrescere la cultura e la sensibilità di tutti gli operatori del settore ai temi della sicurezza e del contrasto al riposizionamento strategico lavoro irregolare. Infine, le parti riconoscono grande importanza agli aspetti connessi alla sostenibilità edilizia ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settorerisparmio energetico. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva tal riguardo, condividono l'importanza di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA avviare azioni per incentivare l'adozione delle tecniche della bioediliza e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare cultura dell'innovazione nel settore. Gli articoli 8, 9 10, 11, 13, 22 del Contratto Collettivo Provinciale 11 marzo 2003 vengono sostituiti come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono chesegue:

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Nessuno poteva immaginare uno scenario come quello vissuto con la pandemia da Xxxxx 19 che ha imposto grande senso di categoria responsabilità e ha visto le rappresentanze sindacali ai vari livelli svolgere un ruolo fondamentale finalizzato a preservare la salute di lavoratori e lavoratrici in un contesto, che anche durante la fase più critica dei lockdown, ha garantito la prosecuzione delle attività in molti ambiti del settore bancario hanno formato nel tempo settore. L’impatto economico in quella fase è stato devastante e non ha risparmiato l’industria Chimica e l’industria Farmaceutica, Durante il periodo di ripresa si è constatato un recupero di gran parte del gap dei livelli produttivi, oggi minacciati da altri fattori macroeconomici che stanno frenando un rilancio consistente del settore. Un esempio sono i costi energetici, in particolare del gas metano, impennati negli ultimi mesi del 2021 a cui si aggiunge l’aumento sconsiderato del costo delle emissioni di CO2 (sistema ETS) fattore amplificato dalla speculazione finanziaria attualmente in atto su questo sistema di relazioni coerente interscambio vitale per la continuità produttiva delle imprese. In questo contesto, sono stati mantenuti costanti i confronti con le esigenze controparti per monitorare le evoluzioni delle Parti socialiproblematiche e per delineare un piano di azione che lo scenario di trasformazione del sistema delle imprese impone al mondo del lavoro. Questo nuovo scenario è influenzato fortemente dalla transizione energetica e dalle innovazioni introdotte dalle tecnologie digitali che impegneranno una particolare attenzione per questo rinnovo contrattuale. La pandemia ha dato una forte accelerazione sui temi della neutralità carbonica e l’impegno delle imprese verso l’individuazione di processi produttivi improntati all’abbassamento delle emissioni, all’ economia circolare al riciclo ed all’utilizzo delle lavoratrici biomasse e dei lavoratoririschia di emarginare il valore della chimica di base e tradizionale pagando il prezzo più alto. Detto sistemaLe trasformazioni che la nuova cultura ambientalista sta giustamente sostenendo, basato su coinvolgono decisioni politiche globali che se non correttamente indirizzate e attualizzate, metteranno fuori mercato per complessità autorizzativa e costi, le produzioni trainanti del nostro sistema chimico. L’innovazione, la trasformazione, il ridisegno di processi produttivi, necessitano un equilibrio occupazionale che potrebbe non essere garantito dai tempi con cui governare il percorso di transizione. In questo senso il valore del modello di partecipativo delle relazioni sindacali concertativodeve esplicitarsi attraverso la gestione di una giusta transizione che coniughi produzione, occupazione con la necessaria innovazione. Nel 2020 abbiamo sottoscritto un accordo con Federchimica e Farmindustria denominato “F.O.R. Working” che ha contribuito in modo determinante al rinnovamento aperto la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi. Un esempio del lavoro che ha l’obiettivo di sviluppare nel rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale tutte le linee guida utili a indirizzare una contrattazione aziendale efficace per le sfide dell’innovazione e al rilancio dotarci di un testo adeguato ad affrontare questa delicata fase di trasformazione. La piattaforma per il rinnovo del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi Contratto Nazionale Chimico intende quindi affrontare questi temi: Sul tema delle Relazioni Industriali confermiamo il nostro obbiettivo strategico che vede un ruolo fondamentale di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamentepartecipazione dei lavoratori alle scelte dell’impresa, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo sostanziale avanzamento del sistema bancario italiano, comitato per lo scenario economico aziendale per favorire e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo incentivare concreti accordi aziendali di solidarietà del settore, azionariato diffuso e di costituzione di Comitati di Sorveglianza che siano in grado di valorizzare la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale partec ipazione organizzata dei lavoratori nella vita delle aziende. Per consolidare e sviluppare un modello di Relazioni Industriali che caratterizza il settore diversi sono gli strumenti nel concreto proposti mediante l’attuazione delle discipline del CCNL: ● la costante ricerca concreta attuazione delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo misure individuate dal CCNL come mezzo cardine per lo sviluppo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalitàcosiddette “buone pratiche” realizzate anche all’esterno della stretta relazione aziendale ed imprenditoriale; in questo senso vanno recuperate le giornate di osservatorio territoriale itinerante che ottennero buoni risultati di partecipazione e confronto negli anni scorsi, delle competenze e interrotte forzatamente dall’emergenza sanitaria. ● orientare comportamenti; soprattutto definendo impostazioni di indirizzo del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e contratto per favorire lo sviluppo del settoree l’orientamento della contrattazione aziendale,motore essenziale dei processi di innovazione e delle sfide che ci attendono per i prossimi anni. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva Tali obiettivi si ritengono da perseguire anche attraverso gli Organismi bilaterali contrattualmente previsti dalle parti costitutive a partire dai citati Osservatori nazionali e territoriali come nello sviluppo qualificato di consentire alle imprese creditiziequelli aziendali, sostanzialmente estranee ai fenomeni così come attraverso Fonchim, FASCHIM e OBC, che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di debbono vedere un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali ruolo attivo e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:indirizzo verso i temi ad essi dedicati.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali L’onda lunga dell’epidemia da Covid-19 non si è ancora esaurita e gli effetti della pandemia perdurano, arrecando pregiudizio al tessuto economico ligure, con particolare riferimento alla filiera del turismo, nonostante il superamento dello stato di categoria emergenza sanitaria da Covid-19. A questo fattore si aggiungono i problemi determinati dalla crisi energetica e dall’instabilità derivante dal conflitto in Ucraina. Sulla scorta di quanto già realizzato negli anni precedenti, Regione Liguria ha approvato con deliberazione della Giunta Regionale 6 maggio 2022, n. 405 il Patto per il Lavoro nel Settore del settore bancario hanno formato nel tempo Turismo – edizione 2022. Si è ritenuto opportuno dare continuità a questo intervento per offrire adeguato supporto ad un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordicomparto strategico per il tessuto socio-economico regionale, anche in materia considerazione del fatto che negli anni il Patto per il Lavoro ha rappresentato a tutti gli effetti una best practice nell’ambito degli interventi di innovazione politica attiva del lavoro messi in campo dall’Amministrazione regionale. il suddetto Patto costituisce l’accordo tra Regione Liguria e le Parti Sociali per l’attuazione degli interventi a sostegno delle imprese operanti nel Settore del Turismo. Recuperando lo spirito originario dell’Intervento, l’Amministrazione intende valorizzare lo strumento dei Bonus assunzionali, tesi a offrire adeguato sostegno alle imprese liguri, supportando al contempo i lavoratori nel complesso percorso di processodestagionalizzazione, di prodotto mediante un’occupazione più stabile e di canale distributivo, sia a livello nazionale qualità. Con il presente Avviso pubblico si intende agevolare gli operatori nel Settore del Turismo che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito intendano assumere personale con decorrenza 1 febbraio 2022 mediante l’erogazione di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni contributo economico che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva consenta di favorire la diffusione l’occupazione e lo sviluppo della contrattazione collettiva contestualmente di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con abbattere parzialmente il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche costo del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:sostenuto.

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Samples: Accordo Per L’attuazione Degli Interventi a Sostegno Delle Imprese E Dei Lavoratori Del Settore Del Turismo

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali La situazione economica mondiale venutasi progressivamente deteriorando dalla seconda metà del 2008, a tutt’oggi non dà ancora segni di categoria sicura ripresa seppure alcuni degli indici significativi mostrano qualche positiva evoluzione. In questo non felice contesto i Consorzi Agrari costituiscono tuttora, in molte Regioni, una struttura equilibratrice del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialimercato dei prodotti agricoli, delle lavoratrici in particolare dei cereali e dei lavoratorimezzi tecnici per l'agricoltura, nonché lo strumento ancorché sottovalutato ma indispensabile per fornire agli agricoltori l’assistenza tecnica necessaria per l’innovazione e il miglioramento delle produzioni agricole e la loro valorizzazione attraverso la graduazione dell’immissione nei mercati dei prodotti conferiti. Detto sistemaLa professionalità del personale ha, basato sotto questo aspetto, una rilevanza strategica e su di esso è sempre stata ed è posta la massima attenzione al momento delle selezione delle risorse da immettere nella struttura consortile. Pur in un modello momento particolarmente delicato sotto il profilo procedurale, il rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori dei Consorzi Agrari si pone come un punto di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento convergenza tra diverse valutazioni e al rilancio diverse strategie nell’ottica del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decenniomantenimento sostanziale dell’unità della categoria. Le Parti auspicano altresì che si possano realizzare collegamenti e sinergie tra le aziende consortili e le strutture pubbliche regionali e nazionali titolari delle politiche agricole che, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietariun lato, di riorganizzazione e di ristrutturazionefavoriscano un positivo sviluppo dei Consorzi e, che hanno interessato la gran parte degli dall'altro, offrano agli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo agricoli validi punti di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescitaloro attività. Alla luce di tali concordi valutazioni si è pervenuti al rinnovo del c.c.n.l. per i lavoratori dei Consorzi Agrari, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato tenendo conto sia dell'evoluzione legislativa intervenuta dall'ultimo rinnovo sia degli orientamenti che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, vanno emergendo nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:nazionale.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro Per I Dipendenti Dei Consorzi Agrari

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Le Società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane1 agiscono sui mercati e nella società, realizzando per i Clienti opere e servizi nel trasporto ferroviario e contribuendo a sviluppare per il Paese un grande progetto di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici mobilità e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionalilogistica. In tale quadrocontesto si dedicano a soddisfare i bisogni collettivi per il miglioramento della qualità della vita e per il successo dei propri Clienti. Sono in prima linea nello sforzo di modernizzazione del Paese, importanti mediante il proprio sviluppo nel rispetto dell’ambiente e numerosi accordidel territorio, ponendo l’innovazione come costante riferimento per l’eccellenza e la lealtà e la professionalità al centro del proprio operare. Il ruolo del Gruppo all’interno della società non è solo quello di un mero attore economico, ma anche quello di referente sociale nel settore dei trasporti. La pluralità di stakeholder, sia interni (azionisti, management, personale dipendente) che esterni (clienti e fornitori attuali e potenziali, finanziatori, creditori, istituzioni pubbliche e collettività), interessati alla realizzazione della predetta missione attribuisce sempre più valore, oltre che al risultato economico, ad aspetti come la qualità, l’immagine, l’affidabilità e, più in generale, la reputazione dell’impresa in termini di responsabilità etica, sociale e ambientale. Per instaurare e mantenere un rapporto di fiducia tra il Gruppo e i suoi stakeholder s’impone, innanzitutto, il costante rispetto delle leggi, nella consapevolezza che le regole giuridiche possono, comunque, non essere sufficienti e che devono essere affiancate da un complesso di principi etici generali e specifici idonei ad orientare i comportamenti e le scelte individuali e collettive per il miglior perseguimento degli interessi coinvolti. Assume quindi assoluto rilievo l’etica come mezzo per orientare i comportamenti degli organi sociali, del management, del personale dipendente e dei collaboratori esterni oltre e al di là della norma e della procedure aziendali. L’esistenza e l’osservanza di questo sistema di regole etiche consente al Gruppo di esercitare il proprio ruolo responsabilmente, producendo servizi di qualità con i minori costi possibili per la collettività, e facilita il gioco di squadra, che è condizione necessaria per assolvere una funzione alla cui realizzazione concorre una pluralità di soggetti. Il Codice etico deve essere interpretato come una “carta dei diritti e dei doveri fondamentali” attraverso la quale il Gruppo enuncia e chiarisce le proprie responsabilità ed impegni etico/sociali verso i vari stakeholder interni ed esterni, anche in materia di innovazione di processoalla luce delle previsioni del D.Lgs. 231/2001, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo rendendo note le “regole del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacaligioco”. Il necessario governo presente Codice Etico, approvato dai Consigli di Amministrazione delle inevitabili tensioni occupazionaliSocietà del Gruppo, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settoreimpegna gli organi sociali, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioniil management, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori il personale dipendente, i collaboratori esterni, i partner commerciali, i fornitori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paesetutti coloro che intrattengono rapporti con il Gruppo. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando Al Codice vengono attribuite: • UNA FUNZIONE DI LEGITTIMAZIONE: il Codice esplicita i rispettivi ruoli doveri e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso responsabilità del Gruppo nei confronti degli stakeholder affinché questi ultimi possano ritrovare in esso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia riconoscimento delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:loro aspettative;

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il settore edile si trova in questo periodo in una condizione nuova rispetto al passato alla quale è necessario porre la debita attenzione. Dopo anni di categoria crisi che avevano compromesso l’attività e per- fino l’esistenza stessa di gran parte delle imprese edili, e dopo la pandemia sanitaria da Coronavirus che ha destato ulteriore sgomento nel 2020, il settore ha ricevuto consistenti sostegni attraverso l’istituzione dei “bonus fiscali” cui si affidano concrete speranze di miglioramento per l’intero com- parto delle costruzioni, senza dimenticare il miglioramento di un sistema dell’edilizia nazionale che necessitava da tempo di opportuni provvedimenti di adeguamento a standard di stabilità e sicurezza dei fabbricati. L’andamento economico della prima parte dell’anno 2021 è stato favorevolmente caratterizzato dalla congiuntura appena descritta che ha registrato un sensibile incremento di attività edilizia in tutto il Paese. Purtroppo però, già da diversi mesi si registrano problemi crescenti legati agli incre- menti del prezzo dei materiali con percentuali difficilmente sostenibili, quando addirittura non si verificano difficili reperibilità dei materiali stessi con ovvi rallentamenti dell’attività. Si aggiunga a questo un aumento dei prezzi dell’energia per il quale al momento non si hanno segni di rallenta- mento. Il risultato di questo mix è un aggravamento sensibile della situazione economica e finanzia- ria delle imprese. Le Parti Sociali della Provincia di Firenze hanno da tempo dimostrato sensibilità e attenzione a tutti i fenomeni che interessavano il Settore Edile. Oggi si trovano a condividere prospettive economiche e sociali che il Contratto Provinciale di Lavoro dovrà portare ai lavoratori ma anche alle imprese avendo cura di salvaguardare nel tempo condizioni di stabilità. Per fare questo ANCE FIRENZE e le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori edili hanno ritenuto di agire su quattro temi particolari quali Formazione, Salute e Sicurezza, Qualificazione e Salario, con la consapevolezza che tali temi siano tra loro profondamente interconnessi. La formazione rappresenta attività di particolare sensibilità per tutto il mondo dell’edilizia, costitui- sce la forma più importante di introduzione e mantenimento del lavoratore alle mansioni da svol- gere specialmente nei cantieri e riflette essa stessa la possibilità di generare l’attenzione necessaria dell’impresa e del lavoratore nell’ambito della sicurezza sul lavoro. Per avere un giusto abbinamento tra formazione e sicurezza occorre impegnare azioni formative che, in un sistema virtuoso, contribuiscano a migliorare continuamente la percezione dei rischi al fine di ridurre gli incidenti dovuti alla approssimativa percezione del pericolo. La formazione non può essere intesa solo come professionalizzazione costruita all’interno del set- tore, essa deve trovare terreno fertile in tutte le realtà che seguono la formazione della persona, in primis nel sistema scolastico. L’edilizia non può e non deve rappresentare la scelta residuale del mondo del lavoro, né per i lavoratori né per coloro che decideranno di fare impresa, e per fare questo è fondamentale il ruolo e il messaggio che dal sistema verrà diffuso attraverso gli organi preposti della Scuola Edile, ma anche delle Parti Sociali stesse che se ne devono far carico in un’ot- tica di impulso e promozione. E’ necessario che l’ente unico si doti di una opportuna infrastruttura formativa e che sia idonea alla formazione edile per il nuovo cantiere, in termini di spazi e attrezzature e che qualifichi in essa e attraverso essa, il proprio personale e quindi la propria proposta formativa Dovranno essere potenziate le attività formative dirette a lavoratori occupati, inoccupati e ai giovani e nel contempo si dovrà impegnare perché venga istituito un sistema virtuoso di qualificazione delle imprese anche nel settore privato. Si deve ripensare tutto il sistema formativo e non possono ritenersi sufficienti poche ore di scuola per definire la formazione di un addetto in edilizia. Alle ore di aula devono integrarsi ore di pratica controllata, seguita da tutor, che contribuiscano a far comprendere all’addetto una visione quanto più completa possibile delle sue mansioni e che si implementi con il cambiare negli anni delle man- sioni, delle tecnologie, dei fabbisogni di produzione. In questo senso la proposta di integrare le 16 ore pre-assuntive previste contrattualmente con un’integrazione di ulteriori 16 ore di tutoraggio ed integrazione tecnico-pratica deve essere interpretato come un contributo a favorire le migliori con- dizioni di conoscenza e avviamento al lavoro edile ma non può e non deve costituire un punto di arrivo. Nella consapevolezza che saper lavorare in cantiere presuppone ben altro che 32 ore di ob- bligo formativo e di tutoraggio, le Parti Sociali devono impegnare aziende e lavoratori ad una dispo- sizione continua a migliorare le prestazioni favorendo allo stesso tempo una sempre più accentuata attenzione alla sicurezza. Il fascicolo formativo del dipendente dovrà diventare una sorta di patente che possa dare al lavora- tore una diversa possibilità di inquadramento e di riconoscimento economico in base alla responsa- bilità del ruolo ricoperto che ne implementi la consapevolezza e condivisione di assunzione di re- sponsabilità in campo di sicurezza sul lavoro Le Parti Sociali devono attribuire alla Formazione, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, il carattere essenziale ch’essa ha per un equilibrato sviluppo del settore bancario e per allontanare dallo stesso gli illeciti che fino ad oggi hanno formato nel tempo fortemente penalizzato chi lavora con serietà, etica e rispetto delle norme e al contempo hanno esposto a rischi manodopera non adeguatamente formata. Il tema della Sicurezza sui luoghi di lavoro, come si evince già parlando di Formazione, necessita di un esame adeguato, dell’istituzione di concrete iniziative e di prese di posizione condivise dalle Parti Sociali. È riconosciuto da tutti che l’Ente Unico SPE/CPT di Firenze racchiude in sé le caratteristiche e poten- zialità che possono produrre gli auspici migliori. Si ritiene pertanto opportuno promuovere le attività del CPT valutando una idonea quantità di visite di cantiere, e ipotizzando un tavolo tecnico all’interno del CdA dell’Ente Unico che, con cadenza temporale da definire, e tramite appositi report, dia evidenza dell’attività svolta ed esprima indirizzi per il periodo successivo. Si deve tener in dovuto conto l’aspetto preventivo e di tutoraggio che il CPT ha in sé. Per questo si potrebbe ipotizzare una forma di premialità per le aziende che ricorrono frequente- mente alle attività del CPT (asseverazione, tutoraggio e affiancamento). Per quanto concerne invece la sorveglianza sanitaria, essa resta una materia normativamente par- lando di carattere nazionale (D. Lgs. 81/2008). Si devono potenziare come già detto le azioni attive di formazione e informazione per imprese e lavoratori, in special modo in campo di sicurezza e prevenzione e ripensare al sistema edilizia incen- tivando la responsabilizzazione delle imprese (qualificazione delle imprese nei lavori privati e pub- blici) e dei lavoratori (fascicolo formativo). In proposito potrebbe rappresentare un rafforzamento delle misure finora adottate una campagna di relazioni coerente con sensibilizzazione che favorisca opportuni adegua- menti formativi e di conoscenza da parte del CPT verso gli RLS. Il report periodico di tutte le esigenze varie attività poste in atto a questo fine potrebbe costituire un impor- tante momento di verifica e di orientamento delle attività da parte delle Parti socialiSociali. Vogliamo poi concludere con un appello alle Parti sociali su il “Cantiere Trasparente”. Questo valido strumento ha evidenziato criticità dovute alla sua inapplicabilità alle aziende extra provinciali, delle lavoratrici e dei lavoratoridando luogo così ad un discrimine tra aziende partecipanti agli stessi appalti. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante Così anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità chi applica il Contratto di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione Lavoro delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settoreImprese Artigiane. A questo patrimonio comune proposito, chiediamo di rivalutare il “Cantiere Trasparente”, sottolineandone l’importanza nell’ambito normativo del CCPL, invitando le Parti responsabilmente non So- ciali a rafforzare con il massimo impegno la sua efficace e diffusa applicazione come elemento poli- tico di interesse dell’intero settore Edile, attraverso azioni congiunte di inserimento dello stesso nei bandi di gara (per Appalti Pubblici) e rilascio del titolo autorizzativo (per Lavori Privati), per lavori superiori a 5 milioni di Euro, mediante la creazione di idonei e necessari protocolli con le PA provin- ciali che ne sanciscano tali obblighi. Nello spirito proprio di questo contratto, le parti intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide farsi portatrici presso la locale prefettura per la sottoscrizione di un quadro macroeconomicoprotocollo di legalità, regolamentare anche per prevenire eventuali e competitivo possibili irregolarità e condividere un testo che veda tutte le parti coinvolte per affermare il principio di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello lavoro di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali qualità e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva imprese di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratoriqualità, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successiviutilizzando le indicazioni della delibera CIPE N°62/2020, pub- blicata in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:gazzetta ufficiale 29/01/2021.

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Samples: Accordo Integrativo CCPL Firenze

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il mercato del credito rimane a tutt’oggi caratterizzato da una situazione di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema forte restrizione nelle condizioni di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazioneofferta, che hanno interessato penalizzano in particolar modo le potenzialità di sviluppo delle micro e piccole imprese. Secondo i dati di Banca d’Italia la gran domanda di finanziamenti da parte degli operatori nazionalidelle imprese ha mostrato segni di contrazione nei primi mesi del 2019, a fronte di un irrigidimento delle condizioni di accesso al credito da parte delle imprese sia per quanto riguarda le quantità offerte sia con riferimento all’aumento delle garanzie richieste e dello spread sui prestiti rischiosi. In tale quadrocontesto, importanti vista l’esperienza positiva realizzata tramite il Fondo Futuro nell’ambito del POR 2007-2013, la Regione ha inteso riproporre questo strumento a sostegno del microcredito e numerosi accordidella microfinanza prevedendo, anche in linea con le disposizioni regolamentari, nell’ambito del Programma Operativo FSE 2014-2020 l’uso di strumenti finanziari e specificando le priorità di investimento e le relative azioni potenzialmente interessate da tali modalità di attuazione. In particolare, in questa programmazione si è dato vita ad una nuova strategia regionale per sostenere l'accesso al credito, con un nuovo modello di governance che ha messo a disposizione maggiori risorse unitamente ad una maggiore facilità di accesso ai finanziamenti. Tale strategia in materia di innovazione accesso al credito, che si sostanzia in una specifica Azione Cardine della programmazione regionale, la numero 2 “Strumenti per l'accesso al credito e alle garanzie delle pmi”, si è mostrata capace di processo, di prodotto adattarsi all’evoluzione del mercato e di canale distributivointegrarsi con le corrispondenti strategie europee e nazionali. L’azione della Regione che, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendaleviste le proprie dimensioni, hanno contribuito significativamente, anche si esplica attraverso un più rigoroso controllo dei costiruolo complementare e integrativo, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italianosolo raramente sostitutivo, nei confronti degli interventi europei e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionalinazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settoreha voluto sostenere le imprese esistenti, garantendone la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori sostenibilità e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, affinché possano ulteriormente affermarsi sul proprio mercato di riferimento. Il Fondo Futuro oltre ad essere rivolto alle microimprese e ai liberi professionisti che per una rinnovata competitività condizioni soggettive e per l’occupazione oggettive si trovino in situazioni di difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito, inserisce nell’ambito dei soggetti prioritari, le donne che tradizionalmente incontrano grandi difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro regionale ed anche a rimanervi, soprattutto dopo la nascita dei figli, come confermato dai dati sulla condizione femminile nel mercato del lavoro regionale. Stante quanto evidenziato, attraverso un modello il presente Avviso “Concessione di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, finanziamenti a tasso agevolato a valere sul Fondo Regionale per il rafforzamento Microcredito e la Microfinanza: Sezione Speciale FSE 2014-2020 Fondo Futuro 2014-2020”, la Regione vuole perseguire obiettivi di natura generale ed altri a carattere più specifico, così sintetizzabili: ✓ sostenere la regolarizzazione del mercato del lavoro; ✓ assicurare sostenibilità allo spirito imprenditoriale; ✓ fornire strumenti per l’accesso al credito agevolato delle PMI; ✓ limitare il gap di provvista del sistema bancariodel credito; ✓ aumentare l’efficacia, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile l’efficienza, la qualità e tutelata, l’inclusività delle imprese; ✓ accompagnare i processi di adattamento e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base PMI; ✓ migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:genere.

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Samples: www.informazionefiscale.it

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali di categoria L’acuirsi della crisi dei debiti sovrani e il peggioramento del quadro macroeconomico internazionale e dell’Area euro in particolare, hanno reso il contesto economico e le condizioni delle banche del nostro Paese estremamente complessi. A questo si aggiungono importanti e penalizzanti misure regolamentari che incidono sulla tradizionale capacità del settore bancario hanno formato nel tempo di svolgere un sistema importante ruolo di relazioni coerente con le esigenze supporto nei confronti delle Parti sociali, famiglie e delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paeseimprese. La capacità prevista caduta del prodotto interno lordo metterà a ulteriore rischio i livelli di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendaleredditività delle banche italiane, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e peraltro già fortemente vincolati dai riflessi che il peggioramento del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settorecredito dell’Italia produce sul costo della raccolta. A questo patrimonio comune le Le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni stipulanti sono consapevoli che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, finanziari - che è perfino peggiore di quello registrato a metà degli anni ‘90 - richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso l’occupazione, per la difesa del potere di acquisto dei salari. In questo scenario, le Parti hanno definito un modello contratto volto a contrastare il potenziale declino competitivo delle banche, i cui positivi andamenti specifici rappresentano un prerequisito perché il Paese riprenda a crescere a tassi più elevati e duraturi e garantisca stabili progressi sul fronte della creazione di relazioni sindacali ricchezza e contrattuali regolato che crei condizioni dell’occupazione anche per il settore creditizio. Un contratto di efficienzalavoro, flessibilità pertanto, di carattere eccezionale che, nel quadro di una politica salariale compatibile con il sostegno dell’occupazione, con il recupero della redditività e la crescita della produttività, per il rafforzamento valorizza la solidarietà generazionale e l’equità del sistema bancariocontributo al Fondo di sostegno all’impiego stabile dei giovani, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile nell’interesse comune delle imprese e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori/lavoratrici. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Ciò premesso, le Parti si danno atto che il presente contratto nazionale, di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 2007, viene sottoscritto al termine di un articolato negoziato nel cui ambito sono stati stipulati i seguenti accordi: Accordo 7 luglio 2010 sulle libertà sindacali; Accordo 8 luglio 2011 sul Fondo di solidarietà per la riconversione e gli artt. 34riqualificazione professionale, 35, 37 (comma 1 per il sostegno dell’occupazione e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto reddito del personale del credito; Anche il presente rinnovo contrattuale si iscrive pertanto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, solco di una tradizione di relazioni sindacali fondate sul leale confronto fra le Parti convengono che:che hanno già contribuito al rinnovamento e al rilancio strategico del settore bancario, con grande attenzione ai bilanciamenti sociali, fin dalla stipulazione del Protocollo del 4 giugno 1997, che segnò una svolta storica nel sistema di relazioni sindacali del settore stesso. Il presente contratto collettivo nazionale di lavoro per i quadri direttivi e le aree professionali - che costituisce una normazione unitaria e inscindibile - è strutturato in una parte generale, comune alle diverse componenti professionali, ed in due distinte discipline dedicate alle rispettive specificità. Le imprese cui si applica il presente contratto sono quelle indicate nell’elenco allegato (all. n. 1). L’ABI si impegna a fornire alle organizzazioni sindacali stipulanti l’elenco aggiornato delle imprese destinatarie del contratto stesso, nonché le successive variazioni.

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Samples: Verbale Di Accordo

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il Piano Povertà costituisce il documento di categoria programmazione, progettazione e coordinamento delle misure a contrasto della povertà, in un’ottica di sistema affinchè si creino connessioni tra i differenti interventi attivati o in fase di attivazione nel territorio dell’Ambito. La gestione in ottica sistemica permette di avere un quadro completo ed esaustivo delle azioni attivate, non solo quelle afferenti ai fondi gestiti in primis dall’Ufficio Unico dell’Ambito, ma anche le misure, i progetti e gli interventi che i singoli Comuni hanno messo in campo. Ciò permette di garantire un continuum progettuale sui cittadini, ricomponendo le risorse a disposizione ed integrandole, superando la logica prestazionale. La visione organica che si genera nel programmare e progettare con uno sguardo a 360° non include solo la ricomposizione degli attori che gestiscono i canali di finanziamento, ma promuove una visione multi composta delle aree di policy, connettendo tra loro le politiche abitative, lavorative, di inclusione attiva, della domiciliarità, delle politiche giovanili e per i minori, interventi per la famiglia, interventi a favore di persone con disabilità. La povertà, infatti, è un fenomeno multifattoriale, i cui indicatori tengono conto non solo della condizione economica e lavorativa, ma anche di una serie di circostanze sociali, come ad esempio l’esclusione sociale, la disabilità, la deprivazione socio-sanitaria, educativa ed abitativa. Nell’Ambito si registra un elevato numero di richieste di sostegno (economico e lavorativo), da parte delle componenti familiari nella gestione dei carichi di assistenza e cura rivolti ad uno o più familiari a carico. La gestione di queste situazioni è infatti affidata quasi esclusivamente alla famiglia, in particolare nella sua componente femminile, laddove la componente anziana e disabile resta destinataria di interventi di cura, che configurano il cittadino come fragile, quindi esclusivo “costo” per la Comunità. Parallelamente emergono nuove fragilità in ambito lavorativo, che rispetto al passato interessano anche nuove fasce di popolazione, quali i giovani, gli stranieri, gli over 55 anni, i disoccupati di lungo periodo, destinatarie di supporti economici e sostegni alla collocazione nella comunità. Ulteriori esigenze emergenti poi sono legate al tema “abitare”, in termini sia di mantenimento della casa, sia di accesso al mercato immobiliare. I servizi sociali dei comuni dell’Ambito promuovono, in risposta alle esigenze di individui e famiglie, l’utilizzo di progetti e interventi sia strutturati e consolidati che più innovativi. Il sostegno economico, per sua natura concesso solo in condizioni di elevata criticità e dopo che le persone hanno fallito nella ricerca di soluzioni autonome, risulta essere, nella maggioranza dei casi, inefficace per rompere il circuito dell’assistenzialismo, in quanto il “problema economico” si impone in modo emergenziale. Proprio per rispondere a tale esigenza, la programmazione integrata tra policy risulta strategica per la messa in campo di sostegni ed interventi volti non solo direttamente al contrasto della povertà ma, in un’ottica preventiva e generativa, anche a quelle situazioni di vulnerabilità sociale, che rischiano lo scivolamento in una condizione di povertà. Per tanto è necessario che le politiche sociali prodotte a livello dei singoli Comuni e del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema prossimo triennio, anche grazie alla gestione associata dei servizi, siano capaci di relazioni coerente integrarsi non solo con le esigenze delle Parti socialipolitiche sociali regionali e nazionali (es. misure quali Bonus Famiglia e Nidi Gratis, delle lavoratrici gli interventi per l’assistenza educativa e dei lavoratori. Detto sistemascolastica, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione le politiche abitative e di ristrutturazionehousing sociale, il programma Dopo di Noi, il Reddito di Inclusione), ma anche con quelle socio-sanitarie e del lavoro. L’estensione dei confini delle politiche a contrasto della povertà va di pari passo con la necessità di programmare e progettare interventi che non siano pensati e attuati soltanto all’interno dei confini dell’Ambito, ma che si creino connessioni con i territori limitrofi e con partner del terzo settore e dell’associazionismo. Di fatto sia la L.R. 23/2015 sia la DGR 662/2018 forniscono lo spazio normativo per potenziare i rapporti di cooperazione sovra-zonale, che hanno interessato la gran parte nel corso degli operatori nazionalianni sono andati a formarsi, con l’obiettivo di rafforzare e omogenizzare i servizi offerti dai 4 Ambiti dell’area Adda Martesana, territori simili per caratteristiche socio/economiche e contigui in termini di confini territoriali/amministrativi. In tale quadroquesto ci aiuta l’impianto di Welfare su cui i 4 ambiti hanno lavorato, importanti in collaborazione con il Forum del Terzo settore, organizzando e numerosi accordi, anche partecipando agli Stati Generali del Welfare generativo. Gli incontri sono serviti a ragionare in materia termini di innovazione ed investimento sociale, ossia di processopensare il welfare non come una semplice “spesa” nel bilancio, ma come un investimento che prevede un ritorno non solo in termini sociali ed economici nel lungo periodo, ma che consente soprattutto di prodotto generare opportunità di scambio costante, in una logica di corresponsabilità, con altri soggetti della rete e i cittadini membri della Comunità generativa. Sono state così condivise, già nell’ “Atto di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione programmazione territoriale per l’attuazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese Linee di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze regionali di coesione socialecontrasto alla povertà”, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni macro linee programmatorie che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, vedono l’Adda Martesana impegnata per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, comunità generativa” nella convinzione che lo sviluppo i sistemi di welfare sono generativi se riescono a ri-generare risorse e opportunità dove si vedevano solo bisogni e bisognosi. I presupposti del Welfare Generativo vedono dunque il capitale relazionale della Comunità come risorsa sia per l’analisi delle competenze professionali in materiaesigenze del territorio stesso, sulla base che per la costruzione di valori condivisiservizi orientati a rispondervi nel modo più efficace, sia un fattore di competitività utile a imprese efficiente e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:sostenibile possibile.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali AdP, gestore delle infrastrutture e dei servizi aeroportuali pugliesi, alla luce degli incrementi (già riscontrati e previsti) del traffico e del movimento passeggeri nei quattro aeroporti pugliesi, ha pianificato l’ampliamento e la diversificazione delle sue attività, con l’obiettivo di categoria incrementare la qualità e quantità dei servizi offerti per una clientela in rapido sviluppo ottimizzando l’efficienza e l’efficacia delle attività aziendali. Nell’ambito di tale progetto di sviluppo del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema nuovo Sistema Aeroportuale Pugliese integrato, riveste particolare importanza la progettazione e realizzazione degli attuali servizi Web comprensivi del sito Web Istituzionale, del Sito dedicato ai Totem Aeroportuali e degli applicativi web personalizzati esistenti. Il presente documento dettaglia i requisiti tecnico-operativi previsti per il nuovo Portale Web di relazioni Aeroporti di Puglia. Nel seguito si forniscono elementi informativi, quantitativi e qualitativi che caratterizzano sia l’attuale situazione che gli aspetti tecnologici e funzionali ritenuti critici ed essenziali cui il concorrente deve attenersi. Il sito web istituzionale, quale strumento primario di comunicazione, rappresenta pertanto una risorsa strategica da sviluppare. Esso dovrà facilitare l’informazione, la comunicazione, l’ascolto e lo scambio con i cittadini, e, parallelamente, dovrà dialogare con le istituzioni, gli operatori, come punto di snodo informativo e di servizio per tutti gli stakeholder del mondo aeroportuale. E’ necessario, inoltre, che l’identità visiva sia efficace e coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio l’identità del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costiservizio, al riposizionamento strategico fine di veicolarlo, rafforzarlo ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacaliaccrescerne la percezione dei valori. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi sito dovrà ispirare facilità d’uso ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:invitare all’interazione.

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Samples: Bando Di Gara a Procedura Aperta Per La Progettazione, Realizzazione, Manutenzione, La Redazione Dei Contenuti E Le Azioni Di Comunicazione Degli Applicativi Web Istituzionali E Personalizzati Di Aeroporti Di Puglia s.p.A.

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il presente testo contrattuale disciplina, per tutto il territorio nazionale, i rapporti di lavoro intercorrenti tra le imprese operanti nel settore dell’information and communications technologies (di seguito ICT) e il relativo personale dipendente. Attraverso la stipula del presente testo contrattuale le Parti si sono poste quale principale obiettivo quello di favorire l’occupabilità e sostenere l'imprenditorialità nel settore delle nuove tecnologie, individuandone le criticità e ricercando soluzioni innovative che possano contribuire al suo sviluppo e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Difatti, le Parti hanno riconosciuto l’esigenza di una migliore definizione e di un maggiore riconoscimento del settore e delle figure professionali ad esso associato che, fino ad oggi, non hanno trovato adeguata corrispondenza all’interno degli inquadramenti contrattuali. Se, alla luce dei grandi cambiamenti del lavoro, le imprese si trovano di fronte a una grande sfida, dovendo abbattere i meccanismi privi di valore e reinventarsi, è allora necessario rinnovare e re-interpretare gli strumenti posti a loro disposizione, sostenendole in questo processo di sviluppo. In una fase preliminare alla stipula del C.C.N.L., le Parti hanno analizzato l'attuale situazione del mercato del lavoro e i cambiamenti sociali, economici e culturali che lo caratterizzano. Vedendo nello sviluppo tecnologico un fattore abilitante ma non autosufficiente nell’innescare processi di innovazione, le Parti chiamano in causa una pluralità di fattori, che possono contribuire al rafforzamento del settore ICT nel nostro Paese. In primis, si sottolinea l’urgenza di valorizzare il ruolo della formazione, sia a livello culturale sia in tema di upskilling e reskilling. L’avvento della società della conoscenza, la pervasiva diffusione del digitale e l’avanzamento tecnologico generano, infatti, obsolescenza di conoscenze, abilità e competenze, richiedendo l’attivazione di processi formativi in grado di garantire un elevato livello di professionalità nelle imprese. In secondo luogo, la tecnologia e la digitalizzazione dei processi permettono l’instaurarsi di modalità di lavoro più flessibili e “orizzontali”, che richiedono, però, lo sviluppo di un clima di fiducia, nonché di un’autonomia critica e di responsabilità tra i lavoratori. Le Parti sostengono la necessità di abbandonare la riduttiva e disfunzionale idea di un lavoro eterodiretto e controllato, per rianimare le relazioni sociali proprie nel lavoro e le motivazioni intrinseche che muovono i lavoratori, inserendoli in un contesto stimolante e creativo dove potersi esprimere e potersi autogestire e autoregolare, nel rispetto dei propri tempi di vita, dei propri obiettivi professionali e degli obiettivi dei colleghi e dell’azienda intera. Difatti i lavoratori di oggi possiedono un’elevata maturità professionale e necessitano di maggiore autonomia nella gestione degli spazi, dei tempi e degli strumenti. È per questo importante definire nuovi parametri di valutazione del lavoro, spostando la bussola dal monte ore lavorato al raggiungimento di obiettivi prefissati, considerando la responsabilità verso l’obbiettivo e l’efficacia nel portarlo avanti nei tempi dati. Tale prospettiva ha iniziato a prendere forma con la valorizzazione del lavoro agile, che le Parti hanno regolamentato attraverso l’Accordo interconfederale sottoscritto in data 25 febbraio 2021, ma di fatto può e dovrebbe iniziare a farsi strada in qualsiasi ambiente di lavoro. Lo smart working ha aperto una breccia verso una nuova idea di lavoro ed ora non dobbiamo perdere l’occasione per coglierla, svilupparla, renderla trasversale ed estenderla anche oltre i confini del lavoro a distanza. Le Parti Sociali hanno il delicato compito di delineare nuovi percorsi e di accompagnare lavoratori e imprese lungo il cammino da compiere per raggiungere tale obiettivo. Questo implica che le Relazioni Industriali assumano un nuovo ruolo nel panorama del sistema economico italiano, superando i rigidi limiti dell'attuale sistema di contrattazione. Per questo le Parti hanno previsto, nel presente C.C.N.L., la possibilità di prestare il proprio servizio lavorativo all’interno di un’ampia fascia oraria, rispettando i soli limiti di durata massima dell'orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Al fine di incentivare e valorizzare questa diversa gestione dell’attività e dell’orario di lavoro, le Parti introducono anche un premio di performance, da corrispondere al lavoratore al raggiungimento di determinati obiettivi, concordati e prefissati in sede aziendale. Tale impostazione permette alle imprese di essere traghettate verso nuovi modelli di sviluppo della produzione e del business. Si rende necessario, quindi, abbracciare nuovi modelli culturali e supportarne lo sviluppo, un’azione che le Parti hanno compiuto attraverso la sottoscrizione del già-citato Accordo Interconfederale per la regolamentazione del lavoro agile, attraverso il quale hanno fornito i principi generali a cui le aziende possono far riferimento per l’introduzione e la gestione dello smart working al di fuori dello stato emergenziale. Più in generale, però, il suddetto Accordo fornisce indicazioni trasversali che possono rivelarsi utili allo sviluppo di un nuovo approccio al lavoro e al modo di lavorare, dentro e fuori i locali aziendali. Data la complessità dello scenario attuale, le Parti hanno riconosciuto la validità e il ruolo di un Contratto Collettivo Nazionale di categoria per il settore delle nuove tecnologie, quale strumento di regolazione generale del lavoro e del livello dei trattamenti economici minimi di garanzia, aggregando e mappando le esigenze di imprese e lavoratori operanti nel settore bancario di riferimento. Le Parti hanno formato infatti instaurato un dialogo e un confronto costante con diverse realtà aziendali di settore, tenuto tutt’oggi in vita al fine di monitorare l’evoluzione del mercato del lavoro. L’obiettivo è quello di supportare la crescita, l'innovazione e lo sviluppo competitivo del settore, rispondendo alle esigenze delle figure professionali e delle aziende operanti nel tempo settore ICT, le quali hanno subito la mancanza di un adeguato riconoscimento e delle ambiguità nel loro esercizio professionale, che ne hanno frenato lo sviluppo e la diffusione. In linea con quanto previsto dall’ Accordo interconfederale per la promozione di un nuovo modello di relazioni industriali, il contrasto al dumping contrattuale e la definizione di nuovi modelli di rappresentatività sottoscritto in data 28 ottobre 2019, le Parti propongono un innovato sistema di classificazione del personale, fondato sulle competenze e sull’innalzamento delle stesse. L’inquadramento contrattuale sviluppato e adottato non è più suddiviso in livelli, ma in categorie professionali. A tal fine è stato avviato un processo di identificazione e mappatura dei profili professionali e delle competenze, recependo le figure proposte dal sistema europeo e-CF e dall’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni. L’e- CF offre un linguaggio condiviso per la descrizione delle Competenze dei Professionisti ICT, rendendo possibile l’identificazione di skill e livelli di proficiency, e rappresenta il quadro europeo per professionisti e manager ICT di tutti i settori industriali, configurandosi come componente chiave della Digital Agenda. La possibilità di rendere le competenze qualificabili e certificabili, unitamente al conseguente accrescimento della qualità della formazione, riduce drasticamente il rischio della prematura fuoriuscita dei lavoratori dal mondo del lavoro. Per questo le Parti introducono, all’interno del presente CCNL, istituti che incentivano l’erogazione e la fruizione di attività formative declinate alla luce delle competenze richieste dal mercato del lavoro. Il presente testo contrattuale si propone, inoltre, come strumento di regolazione dei rapporti di lavoro ispirato ai principi di partecipazione, sussidiarietà territoriale e flessibilità, in un sistema in cui la contrattazione di secondo livello viene implementata e resa sempre più efficiente, tale da adattarsi continuamente e velocemente alle esigenze legate al mutamento del mercato ed alle specificità del settore. Al fine di promuovere la piena occupazione nel settore, le Parti condividono l’importanza di interventi coerenti ed integrati con gli operatori pubblici e privati per l'impiego, anche a livello territoriale, per il potenziamento delle Politiche Attive per il lavoro. Si ritiene opportuno promuovere e valorizzare tutti gli strumenti di politica attiva che possano garantire un puntuale incontro tra domanda e offerta di lavoro, sostenendo in modo efficace i processi di collocazione e ricollocazione nel mercato del lavoro. A tal proposito, le Parti introducono l’istituto del “preavviso attivo” destinato alla ricollocazione dei lavoratori in uscita, come politica attiva di sostegno all’occupazione e alla mobilità. Le Parti assumono inoltre l'impegno di promuovere un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialibilateralità in grado di fornire, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistemaalle imprese di riferimento, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, azioni significative anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, adeguamento delle competenze e del merito delle persone nell’ambito welfare. La bilateralità è infatti l'ambito ideale nel quale far convergere, ai fini di un loro superamento, le molteplici esigenze di aziende e lavoratori, sia in forma singola che aggregata, fornendo così risposte immediate ai singoli contesti produttivi territoriali. Le Parti demandano all'Ente Bilaterale EPAR il compito di monitorare l'andamento del mercato lavoro e di promuovere e mettere in atto, anche con il supporto delle Agenzie per il Lavoro, tutte le azioni di politiche attive che possano consentire il raggiungimento dei suddetti obiettivi: inserimento e reinserimento occupazionale nel settore di riferimento; integrazione lavorativa di soggetti provenienti da contesti lavorativi differenti; incontro tra domanda e offerta di lavoro per consentire ai beneficiari l'attivazione di nuovi rapporti di lavoro dipendente continuativi e stabili nel tempo; sostegno ai lavoratori nella costruzione o ricostruzione della propria identità professionale; il potenziamento delle competenze. Le Parti si impegnano, dunque, a sostenere le imprese e i lavoratori del settore attraverso la loro azione congiunta, promuovendo un modello sindacale moderno e coerente con le concrete esigenze aziendali, fondato su relazioni partecipative e costruttive, orientate a creare un dialogo continuo tra impresa e lavoratore, valorizzando la pluralità di relazione concertativointeressi e abbandonando la prospettiva antagonistica che caratterizza il tradizionale sistema di relazioni industriali. Le Parti intendono infatti coltivare pratiche partecipative, possono dunque costituire rilevanti elementi introducendo forme di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente coinvolgimento dei lavoratori maggiormente incisive e sui quali basare favorendo la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide nascita di un quadro macroeconomicoclima di coinvolgimento e fiducia, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per quale passo fondamentale da compiere affinché il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:progresso organizzativo possa essere concretamente raggiunto.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali La presente guida è indirizzata a tutti i lavoratori dipendenti ed assimilati, e si presenta come strumento di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema informazione e di relazioni coerente promozione della sicurezza negli ambienti di lavoro, con particolare riguardo ai rischi specifici connessi con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratorivarie attività lavorative presenti. Detto sistema, basato su un modello Le pagine che seguono esplicitano le norme essenziali di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione prevenzione e di ristrutturazionecomportamento da osservare durante la conduzione dell'attività lavorativa; la stima dei rischi per i lavoratori invece è più dettagliatamente descritta nel "Documento di Valutazione dei Rischi", che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionaliagli atti della Direzione Aziendale. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamenteL’Azienda si propone, anche attraverso la diffusione delle informazioni contenute nel presente documento, di rendere consapevoli tutti i dipendenti delle diverse tipologie di rischio presenti in ogni contesto lavorativo, allo scopo di coinvolgerli nel processo di miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro, in un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo indispensabile rapporto di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paesereciproca collaborazione. La capacità presente guida si prefigge quindi l’obiettivo ambizioso di innovazione dei modelli rappresentare uno stimolo ad approfondire le tematiche relative alla sicurezza ed alla salute nei rispettivi ambienti di servizio alla clientela e lavoro, allo scopo di semplificazione dell’operatività aziendalediffondere una cultura comune ed omogenea, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito che consenta agli stessi lavoratori di farsi protagonisti di un modello processo continuo di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale miglioramento delle proprie ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei altrui condizioni di efficienza, flessibilità salute e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per sicurezza. D’altra parte lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti sforzo di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base rendere più incisiva l'attività di valori condivisi, sia un fattore prevenzione degli infortuni sul lavoro risulta privo di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei efficacia se non sono gli stessi lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successiviinsieme ed in collaborazione con gli altri attori specificatamente individuati dalla legge, a promuovere un sistema virtuoso ed integrato, in coerenza cui ciascuno si fa parte attiva e continuità con responsabile. Da ultimo il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno Manuale Informativo sui Rischi intende anche fornire un opportuno contributo al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile di gestione della sicurezza verso cui l’Azienda sta guardando con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:fiducia.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il “DIPARTIMENTO DI STUDI AZIENDALI E GIURIDICI ” (di categoria seguito denominato DISAG) nasce dall’aggregazione dei pre-esistenti Dipartimento di Studi Aziendali e Sociali e Dipartimento di Diritto dell’Economia. Il nuovo Dipartimento intende creare e sfruttare sinergie e competenze complementari tra i membri dei due pre-esistenti Dipartimenti, sia in relazione alla didattica ed alle attività di formazione in genere, sia con riferimento alla ricerca, svolgendo nel contempo un prezioso ruolo di supporto dello sviluppo economico, sociale e ambientale nei confronti del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema territorio e del contesto socio-economico di relazioni coerente riferimento. In tal senso, in linea con le esigenze delle Parti socialila Dichiarazione di Bologna (19 giugno 1999), delle lavoratrici e la quale riconosce alle università la triplice funzione di fornitrici dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietarimassimi livelli d’istruzione, di riorganizzazione ricerca avanzata e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processoavanguardia, il Dipartimento intende svolgere un ruolo attivo nella realizzazione della terza missione dell’università, rappresentata dall’utilizzo delle potenzialità degli atenei a supporto dell’accrescimento della competitività nell’economia della conoscenza e dello sviluppo socio- economico e ambientale di prodotto e di canale distributivouna determinata area. Negli ultimi anni, sia infatti, a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendalefianco delle due tradizionali attività svolte in ambito accademico, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, concernenti la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori produzione (ricerca) e la costante ricerca trasmissione (didattica) delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione socialeconoscenze, hanno costituito tratto distintivo si sta gradualmente e qualificante anche per progressivamente profilando il fondamentale ruolo che le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e Università devono avere nel supportare lo sviluppo del settoreeconomico e sociale. A questo patrimonio comune E’ in tale prospettiva che il Dipartimento, senza perdere il suo focus sulla ricerca di base, vuole offrire un contributo mediante un numero maggiore di progetti di ricerca di tipo interdisciplinare e basati sulla collaborazione con le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello istituzioni locali. Ciò potrebbe condurre anche alla definizione di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni nuovi programmi di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivistudio, in coerenza grado di dotare gli studenti delle conoscenze e continuità con delle capacità per operare nell’economia della conoscenza. In maggiore dettaglio, il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente AccordoDISAG intende basarsi su un Progetto Scientifico e Xxxxxxxxx non solo articolato ma anche fortemente integrato, sostituisce le regole come descritto di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:seguito.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il contratto collettivo nazionale di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato lavoro vuole essere una occasione impor- tante per determinare la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione tutti i soggetti che operano nel mercato delle autoscuole e degli studi di consulenza automobilistica, a qualificare le scelte necessarie sul piano produttivo ed operativo dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendaleservizi e, la valorizzazione su quello finanziario delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescitaimprese, per una rinnovata competitività migliore efficienza delle aziende, nella tute- la e per l’occupazione valorizzazione del lavoro e delle professionalità presenti nel settore. Ciò rende attuale una visione del settore delle autoscuole e degli studi di consulenza automobilistica, nonché di scuola nautica e di agenzia nautica, più conformi alla necessità loro piena attuazione della Legge 264/91, dell’art. 123 del Codice della Strada e delle sue modifiche, nonché dei decreti in esso previsti e di conformità alle direttive UE, altresì salvaguar- dando l’importante ruolo svolto dalle autoscuole e scuole nautiche relati- vamente alla formazione dei conducenti. Le parti quindi convengono sulla opportunità che l’attività delle autoscuole e degli studi di consulenza automobilistica trovi una migliore efficienza anche attraverso un modello una revisione del regime giuridico del veicolo e dei conducenti, in conformità a quanto già attuato nei paesi della CEE. Ciò anche al fine di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni migliorare il compito sociale delle aziende del settore finalizzato ad una maggiore educazione stradale con l’insegnamento delle norme di efficienza, flessibilità e produttivitàcondotta sulle strade a tutti i suoi utenti, per il rafforzamento del sistema bancariouna formazione continua dei conducenti, soprattutto quelli professionali, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile l’ottenimento di una mobilità sostenibile, efficiente e tutelatasicura. A tal fine le parti, fermo restando l'autonomia dell'attività imprenditoriale e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali le rispettive distinte responsabilità degli imprenditori e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con convengono quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:segue.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP), attuato mediante il Regolamento (CE) n. 508/2014 del 20 maggio 2014, al Capo IV art. 68 disciplina le “Misure a favore della commercializzazione”. Lo scopo è favorire la commercializzazione attraverso il finanziamento di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema misure di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello interesse comune miranti ad attuare una politica di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietariqualità, di riorganizzazione valorizzazione nonché di promozione dei prodotti della pesca, così da offrire un supporto per lo sviluppo di nuovi mercati e la valorizzare del ruolo del comparto della pesca e dell’acquacoltura. Obiettivo delle suddette misure è altresì quello di migliorare le condizioni per l’immissione sul mercato dei prodotti alieutici e acquicoli e di ristrutturazionerealizzare campagne di comunicazione e promozione regionali, che hanno interessato nazionali o transnazionali per sensibilizzare il pubblico sui prodotti della pesca e dell’acquacoltura sostenibili. Nel quadro delle priorità di intervento previste dal FEAMP l’obiettivo generale è quello di favorire la gran parte degli operatori nazionaligestione sostenibile delle attività di pesca ed acquacoltura, incentivando al contempo la competitività e la relativa capacità di generare sviluppo, occupazione e coesione territoriale. In tale quadro, importanti e numerosi accordiGli obiettivi vengono perseguiti nell’ottica di individuare nuovi sbocchi di mercato, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italianointernazionale, e migliorare le condizioni di commercializzazione dei prodotti, promuovendone la qualità ed incrementandone il valore aggiunto. Inoltre, si evidenzia un interesse volto alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà partecipazione a fiere e manifestazioni del settore, specialmente in ambito europeo al fine di contribuire alla trasparenza della produzione dei mercati, incentivare la tutela del potere tracciabilità dei prodotti, realizzare attività di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese promozione e campagne di sviluppo professionale dei lavoratori e comunicazione ed informazione rivolte ai consumatori. La predetta partecipazione a fiere specializzate verrà attuata anche attraverso la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze realizzazione di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche stand dedicati per le relazioni sindacali del PaeseRegioni e relative imprese di pesca e acquacoltura. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendaleSaranno previsti, la valorizzazione delle professionalitàaltresì, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA assistenza e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisicoordinamento degli operatori presenti, sia un fattore in fase di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Partipreparazione che durante lo svolgimento delle manifestazioni, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia al fine di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue assicurare che le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui occasioni espositive contribuiscano al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno meglio al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:perseguimento degli obiettivi.

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Samples: www.politicheagricole.it

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati L’approccio integrato secondo il paradigma Terni-Narni Smart Land per la promozione di un polo urbano connesso, intelligente e sostenibile deve necessariamente sviluppare il tema della mobilità quale asset primario per garantire l’effettiva qualità del vivere per cittadini e city users di tutto il territorio. Per tale ragione l’elaborazione congiunta del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile di Terni e Narni (PUMS) intende tradurre operativamente questo obiettivo, puntando a una pianificazione sostenibile dei sistemi di trasporto locale grazie all’adozione di strategie che permettano alla comunità di attivare soluzioni convincenti derivanti da un processo decisionale relativo a temi estremamente complessi quali quelli della mobilità di persone e merci in ambito urbano e di area vasta. Il sistema del trasporto locale e l’uso del territorio presentano elementi con rilevanti interazioni e profonde ricadute di natura sociale, comportamentale, ambientale ed economica. In ordine al controllo della qualità dell’aria costituiscono fattori primari condizionanti che incidono direttamente sulla situazione di vita e salute delle comunità che quindi richiedono per una gestione efficace di prescindere dai contratti collettivi nazionali meri confini amministrativi e dagli obblighi di categoria legge. Lo scenario attuale, decisamente complesso, suggerisce quindi di ricorrere a una pluralità di politiche di intervento e strumenti diversificati in tema di mobilità e gestione del settore bancario hanno formato nel tempo territorio, soprattutto in virtù della disponibilità di tecnologie informatiche e di apparati di regolazione, in aggiunta alla realizzazione di nuove infrastrutture. L’approccio dentro cui si colloca il percorso di formazione e redazione congiunta del PUMS di Terni e Narni è quello innescato dal percorso partecipativo di Smart Land, per costruire in differenti settori inseriti in una cornice unica di riferimento, un sistema territorio integrato, sostenibile e intelligente, in cui la mobilità costituisce uno dei pilastri portanti per tale finalità. Un territorio smart è infatti quello capace di relazioni coerente ottimizzare, snellire, facilitare i percorsi per lo spostamento di persone e merci, in ambito urbano e con le esigenze delle Parti socialiaree limitrofe, delle lavoratrici attraverso sistemi di trasporto plurali, innovativi e dei lavoratori. Detto sistemaa basso impatto ambientale, basato su garantendo la disponibilità di un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione trasporto pubblico efficiente e di ristrutturazionequalità quale alternativa a quello privato, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, va disincentivato anche in materia attraverso l’attivazione di innovazione sistemi di processo, di prodotto bike-car sharing e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello agevolazioni economiche. Particolare attenzione sarà riservata alla messa in campo di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo azioni di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti sensibilizzazione della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela comunità e di semplificazione dell’operatività aziendaleattivazione di sistemi efficaci di infomobilità tra amministrazioni e portatori di interesse. L’adozione di soluzioni avanzate e sostenibili di mobility management punteranno a intervenire sui flussi locali di traffico ottimizzandoli in termini di accessibilità, la valorizzazione delle professionalitàeconomicità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:riduzione dell’inquinamento.

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Samples: www.comune.terni.it

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Le parti, con la sottoscrizione del presente CCNL, intendono fornire uno strumento di categoria regolazione dei rapporti di lavoro intercorrenti tra le piccole e medie imprese industriali, artigianali e commerciali operanti nel settore alimentare e il relativo personale dipendente. Il testo si propone come strumento moderno di regolazione dei rapporti di lavoro ispirato ai principi di sussidiarietà territoriale e flessibilità, in un sistema in cui la contrattazione di secondo livello viene implementata e resa sempre più efficiente in modo da adattarsi continuamente e velocemente alle esigenze legate al mutamento del mercato ed alle specificità del settore. Il presente CCNL dovrà fornire risposte mirate in relazione alle diverse realtà imprenditoriali e territoriali del paese, considerato anche il fondamentale ruolo del settore bancario hanno formato alimentare, nel tempo contesto economico-sociale, per il volume del valore prodotto, per la qualità e quantità dell'occupazione assicurata, per la capillare diffusione nel territorio e per lo sviluppo delle economie territoriali. L'attuale situazione economica italiana, caratterizzata da bassi consumi, grandi rischi di recessione, bassi tassi di occupazione, perdita di competitività delle imprese e divario crescente tra il nord e il sud in termini di produttività e potere di acquisto dei salari, appare particolarmente sofferta dalle PMI, le quali necessitano di essere rappresentate all'interno di un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici sindacali flessibile e dei lavoratoriche non guardi esclusivamente ai grandi sistemi produttivi. Detto sistema, basato su un Un modello di relazioni sindacali concertativocontrattazione che superi la rigidità della contrattazione collettiva nazionale in favore di una di tipo più decentrato, ha contribuito in modo determinante su base territoriale o aziendale, permette di poter meglio adattare gli standard retributivi e le tutele dei lavoratori ai singoli contesti produttivi, incentivando al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzatocontempo i lavoratori verso un aumento della produttività. Le parti assumono l'impegno, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietariinoltre, di riorganizzazione promuovere un sistema di bilateralità in grado di fornire anche alle piccole e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche medie imprese azioni significative in materia di innovazione politiche attive, erogazioni salariali legate ad incrementi di processoproduttività, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, adeguamento delle competenze e welfare, fino ad oggi prerogative esclusive delle grandi aziende. In particolare, data la complessità del merito delle persone nell’ambito settore rappresentato, caratterizzato da una polverizzazione di imprese piccole e piccolissime in un contesto economico disomogeneo, le Parti individuano nella bilateralità l'ambito nel quale far convergere, ai fini di un modello loro superamento, le molteplici esigenze di relazione concertativoaziende e lavoratori, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settoresia in forma singola che aggregata, fornendo così risposte immediate ai singoli contesti produttivi territoriali. A questo patrimonio comune In tal senso già in passato le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva hanno dimostrato di consentire saper rispondere alle imprese creditiziesfide imposte dai cambiamenti normativi e produttivi, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi attraverso la realizzazione di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA strumenti e molti Paesi Europeipercorsi innovativi, capaci di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile saper offrire nuove opportunità a imprese e lavoratori. Le PartiOccorre, attesa l’autonoma determinazione delle stesse pertanto, rendere operativa l'attuale disciplina legislativa in materia di relazioni sindacali agevolazioni fiscali a favore delle erogazioni salariali di II livello e favorire il raggiungimento di contrattazioneobiettivi di elevato valore sociale in materia di welfare ed ammortizzatori sociali. Si rende, e considerata contestualmente, prioritaria la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo piena applicazione ed effettività della contrattazione collettiva nazionale e decentrata e del sistema della bilateralità nei confronti di secondo tutti i soggetti tenuti all'applicazione dei C.C.N.L. Al fine di promuovere la piena occupazione nel settore, le Parti condividono l’importanza di interventi coerenti ed integrati con gli operatori pubblici e privati per l'impiego, anche a livello convengono territoriale, per il potenziamento delle Politiche Attive per il lavoro. Si ritiene opportuno promuovere e valorizzare tutti gli strumenti di fissare come segue le regole politica attiva che possano garantire un puntuale incontro tra domanda e offerta di lavoro, sostenendo in materia modo efficace i processi di assetti contrattuali collocazione e ricollocazione nel mercato del lavoro. Le Parti demandano all'Ente Bilaterale EBINASPRI il compito di monitorare l'andamento del mercato lavoro e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratoripromuovere e mettere in atto, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Partisupporto di Agenzie per il Lavoro precedentemente individuate, tutte le azioni di politiche attive che possano consentire il raggiungimento di obiettivi quali: l'inserimento e il reinserimento occupazionale nel settore di riferimento; l'integrazione lavorativa di soggetti provenienti da contesti lavorativi differenti; l'incontro tra domanda e offerta di lavoro per consentire ai beneficiari l'attivazione di nuovi rapporti di lavoro dipendente continuativi e stabili nel tempo; il sostegno ai lavoratori nella costruzione o ricostruzione della propria identità professionale anche attraverso specifiche azioni formative che favoriscano l'acquisizione o il potenziamento delle competenze. Quanto convenuto nel presente AccordoLe Parti si impegnano, sostituisce dunque, a proseguire la loro azione congiunta a sostegno delle PMI e dei lavoratori del settore promuovendo un modello sindacale moderno e coerente con le regole concrete esigenze aziendali, ponendo continua attenzione alla salvaguardia dei livelli occupazionali e al miglioramento degli standard di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” vita e lavoro del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordorelativo personale dipendente. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:si è addivenuti alla stipula del presente Contratto Collettivo Nazionale di lavoro per i dipendenti delle piccole e medie imprese industriali, artigianali e commerciali operanti nel settore alimentare che qui di seguito si riporta.

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Samples: Contratto a Tempo Parziale

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Lo stato attuale del bacino che contiene l’acqua di categoria irrigazione versa in condizioni del settore bancario hanno formato tutto precarie non certamente dovute alla carenza di manutenzione, che nel tempo un sistema è sempre stata fatta nel limite delle possibilità operative, ma per la vetustà dello stesso e per le caratteristiche intrinseche legate alla sua costruzione. Il bacino infatti è stato realizzato con la tecnica delle dighe in terra e quindi non ha alcuna forma di relazioni coerente impermeabilizzazione del fondo e delle sponde ma si affida esclusivamente alla composizione del terreno che è a prevalente matrice argillosa. Ne consegue che una discreta quantità di acqua, specie in corrispondenza dell’emungimento e quindi della messa a nudo di parte delle sponde, non viene più trattenuta per effetto di crepature; tale perdita permane in quanto l’acqua, come noto, definisce tali percorsi come preferenziali con le esigenze il conseguente costante dilavamento. Inoltre, ad aggravare la capacità di contenimento e quindi utilizzo dell’acqua, il fondo del bacino di vecchia costruzione, è ormai parecchio rialzato per effetto della decantazione delle Parti socialiparticelle di materiale solido che vengono immesse in sospensione nell’acqua. Ne risulta quindi che la capacità complessiva dell’invaso si è ridotta negli anni a circa il 50% di quella che risultava a bacino appena realizzato, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, con conseguente difficoltà operativa da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionaliaddetti nella manutenzione del campo e deterioramento del terreno di gioco. In tale quadro, importanti Prova ne è che nel periodo estivo l’attuale gestore è costretto all’acquisto di ingenti quantità di acqua dalla azienda AMAIE S.p.A. con notevoli costi economici. Da qui discende la necessità assoluta di rifare l’invaso impermeabilizzandolo con opportuno materiale e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia con la metodologia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:seguito descritta.

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Samples: Convenzione Di Concessione Di Servizi Per La Gestione Dell'impianto Sportivo Campo Golf

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai La trattativa del rinnovo del CCRL edili artigiani della Sicilia si inserisce in una fase complessa. La pandemia legata alla diffusione del Coronavirus-19 e successive varianti hanno generato, nel corso degli ultimi anni, una crisi sanitaria che si è trasformata rapidamente in una crisi socio-economica di portata storica che, a sua volta, ha interessato tutti i paesi del mondo, determinando una sostanziale scomposizione e ricomposizione del ciclo produttivo nel settore delle costruzioni ed una diversa concezione dei luoghi, degli spazi e delle relazioni sociali. Le incertezze, le paure e le criticità di questa fase hanno generato una contrazione dell’economia mondiale che nel 2020 ha prodotto la più consistente riduzione del PIL mondiale dal dopoguerra (-3,5%); il dato riferito al nostro paese è del -8,9%. La risposta che l’Europa ha fornito alla crisi economica è straordinaria, il pacchetto globale per la ripresa dell'UE ammonta a 2364,3 miliardi di EURO. Queste misure, accanto agli interventi posti in essere dal Governo nell’ultimo anno, hanno fortemente aumentato la fiducia e le prospettive del settore Costruzioni. La fase di crisi del comparto delle costruzioni, iniziata nel 2008, ha completamente destrutturato uno dei fattori produttivi principali dell’economia del Paese, mentre, a partire dal 2021, si è registrata un’inversione di tendenza con un significativo incremento dei livelli produttivi e del numero degli occupati, imputabile prevalentemente alla concessione dei bonus governativi. Seppure tale circostanza sia da considerarsi favorevole, tuttavia, impone le opportune valutazioni e considerazioni circa il futuro imprenditoriale ed occupazionale di tali imprese, qualora, verosimilmente, non fossero rinnovate le misure agevolative già stanziate e aventi validità sino al 2024. Pertanto, le parti sono concordi nel ritenere gli indici di crescita registrati, un segnale positivo e un punto di partenza ma, tuttavia, non determinante ai fini di una parametrazione strutturale del settore, tanto più, in un contesto storico gravato dalle problematiche legate alle incertezze del legislatore, al conflitto in corso in Europa e al rincaro esponenziale del costo delle materie prime e dell’energia. Per consentire, realmente, che il 2022 sia l’anno di riavvio del comparto delle costruzioni, occorre innanzitutto dare certezze alle imprese e ai lavoratori puntando sul lavoro quale fattore determinante per il riavvio di un nuovo ciclo produttivo. Il mondo delle costruzioni, anche per l’emergere di una nuova sensibilità rispetto alle tematiche ambientali e alla necessità di sostenere una economia di tipo circolare, sarà teatro di importanti innovazioni tecnologiche orientate alla sostenibilità ambientale. In virtù di quanto sopra premesso, appare chiaro che per rafforzare il settore delle costruzioni, occorre che le XX.XX. investano sul lavoro di qualità, garantendo la sostenibilità sociale, allargando le tutele, la sicurezza dei lavoratori, la formazione e la qualificazione delle imprese dell’edilizia che resta uno dei comparti principali dell’economia regionale, tale da generare ricchezza complessiva anche nei settori trainati. Indubbiamente, la contrattazione di II livello, in questo contesto, può svolgere un ruolo importante, all’interno del perimetro che gli viene affidato dal CCNL e dagli strumenti della bilateralità, associato a politiche di settore specifiche. Le Parti firmatarie del settore costruzioni ritengono che gli assi sui quali sia prioritario condividere le loro azioni siano i seguenti: - Economia sostenibile e transizione ecologica del comparto - Qualificazione, sviluppo e sostenibilità finanziaria della bilateralità - Mercato dei Contratti Pubblici - Legalità, Regolarità, Sicurezza sul Lavoro e Formazione. Le parti costituiranno una commissione paritetica con la finalità di confrontarsi per raggiungere le finalità condivise nel presente contratto rafforzando ulteriormente quanto fatto negli ultimi anni. Si ritiene fondamentale l'azione di contrasto al lavoro irregolare e alle forme di dumping contrattuale applicando i contratti collettivi nazionali di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con e le esigenze delle Parti socialitutele a questi connesse, delle lavoratrici costruite per garantire le imprese corrette e regolarità e sicurezza a tutela dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante Gli obiettivi sinteticamente tracciati nella presente premessa al rinnovamento e al rilancio CCRL trovano puntuale sviluppo nella parte successiva del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono checontratto divisa in:

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Samples: Contratto Collettivo Regionale Di Lavoro

PREMESSA. Gli assetti Il settore alimentare, già nel 2011, è uscito dalla congiuntura che dal 2008 ha segnato l’economia globale e quella del nostro Paese. Un trend positivo che ha portato il valore aggiunto del settore, negli ultimi anni, a superare di 6 punti percentuali i livelli precrisi, consolidando così una ripresa delle produzioni e del mercato che continua tutt’oggi. Infatti, il settore alimentare si è distinto per una performance superio- re alla media degli altri comparti, facendo registrare un aumento della produttività del 4,9% accompagnata dal quasi raddoppio del valore dell’export negli ultimi 10 anni. In termini di fatturato il settore, grazie anche alle positive scelte compiute nello scorso rinnovo del CCNL industria alimentare, ha fatto segnare il miglior risultato negli ultimi 10 anni, raggiungendo ricavi per 140 mld di Euro. accompagnato da una politica salariale espansiva. Allo stesso modo, l’evoluzione tecnologica, così come, la digitaliz- zazione dei processi e l’informatizzazione e automazione degli appara- ti produttivi, richiedono la messa in atto di politiche di settore e previsioni contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali di categoria innovative volte ad adeguare l’organizzazione del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con lavoro, migliorare le esigenze delle Parti sociali, tutele sociali e incrementare l’occupazione e l’occupabilità delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistemaTutto ciò, basato su un modello con l’obiettivo condiviso di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento coniugare il rafforzamento del- la competitività e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi della produttività delle imprese con il miglioramento delle condizioni di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione vita e di ristrutturazionelavoro delle persone che operano nell’indu- stria alimentare italiana. Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, confermano la comune volontà di rinno- vare unitariamente il CCNL, nel solco di quanto indicato nell’Accordo Interconfederale, cd. “Patto per la fabbrica” del 9 marzo 2018, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti ha messo in evidenza il ruolo e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca il protagonismo delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze sociali, quali corpi intermedi di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche rappresentanza fondamentali per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo svi- luppo socio-economico del nostro Paese. Quindi nel riconfermare l’arti- colazione su due livelli di contrattazione del settore, vi è la necessità di rafforzare il carattere solidaristico e inclusivo, coinvolgendo i lavoratori nel negoziato e nella verifica degli esiti, secondo le modalità dell’art. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva 7 del vigente CCNL e dell’accordo di consentire alle imprese creditizieFai-Cisl, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA Flai-Cgil e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità Uila-Uil del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:12 giugno 2014.

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Samples: Verbale Di Assemblea Per La Consultazione

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali di categoria Lo scenario del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialicontesto socio‐economico, delle lavoratrici in continua e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativocostante evoluzione, ha contribuito coinvolto e continuerà a coinvolgere, in modo determinante al rinnovamento maniera sempre più intensa i mercati dei prodotti alimentari per quanto riguarda la tipologia ed i modelli di consumo ed acquisto. I segnali che indicavano una ripresa della situazione e al rilancio del settore bancario caratterizzatolivello di consumi, nell’ultimo decenniospecialmente con riferimento ad alcuni mercati non europei, da complesse hanno generato solo timidi riflessi nel contesto delle economie europee ed in particolare nel contesto economico italiano, dove permangono condizioni instabili e delicate fasi soggette a forte variabilità. In questa congiuntura il Gruppo Barilla ha proseguito e rafforzato la sua scelta di concentrazione consolidare e privatizzazione degli assetti proprietarisviluppare i propri marchi, i propri volumi e le proprie quote di riorganizzazione mercato nelle diverse aree geografiche di riferimento, attraverso investimenti significativi e importanti sul piano dello sviluppo/innovazione dei prodotti, sul piano della comunicazione e attraverso piani commerciali e industriali. Con scelte strategiche coerentemente collegate alla propria visione e missione, Barilla ha impostato attività sempre attente alle esigenze del consumatore e del proprio contesto sociale interno ed esterno di riferimento, sviluppando prodotti sempre più equilibrati dal punto di vista nutrizionale e implementando azioni concrete di tutela e promozione della salute alimentare e dell’ambiente. In questi ultimi anni, anche grazie alla significativa crescita in alcuni mercati, si è ulteriormente sviluppata la dimensione internazionale, caratterizzata dalla centralità e comunicazione di un prodotto di alta qualità e di ristrutturazionedistintiva caratterizzazione che richiama il valore dell’“italianità”. Nel prossimo futuro Barilla continuerà il percorso e la strategia intrapresa attraverso azioni orientate alla valorizzazione dei propri marchi e prodotti globali (pasta, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionalisughi) e volumi. In tale quadroparticolare, in Italia agendo sul mantenimento e la crescita delle proprie quote in ambito Bakery, puntando sui prodotti core ed attraverso un’ulteriore differenziazione dei propri prodotti, e in ambito Pasta attraverso l’ulteriore sviluppo delle “specialità” per incrementare la distintività ed il valore dei propri brand. In questa situazione risulteranno ulteriormente importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto gli equilibri economici e di canale distributivoefficienza complessivi collegati alle attività dell’azienda, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costied in particolare, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, settore industriale. Le Persone saranno interessate e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo coinvolte nei processi di solidarietà del settore, crescita dell’azienda e continueranno a rappresentare la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, risorsa centrale per il rafforzamento del sistema bancario, per lo suo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:successo.

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Samples: Verbale Di Accordo

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il procurement pubblico ha lo scopo di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo soddisfare i bisogni delle amministrazioni/enti pubblici attraverso un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialiprocesso equo, delle lavoratrici trasparente e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazionecompetitivo, che hanno interessato la gran parte degli assicuri pari opportunità per gli operatori nazionalieconomici e le migliori possibilità di soddisfacimento delle esigenze per il cittadino/contribuente, prevenendo i fenomeni corruttivi. In tale quadroIl sistema normativo definisce il contesto delle regole che devono essere seguite nell’attuazione dei processi di spesa per garantire gli obiettivi suddetti, importanti e numerosi accordima non è in grado di specificare l’attività operativa nel dettaglio, anche in materia considerazione della variabilità che la casistica presenta. Perché il sistema del procurement pubblico possa essere efficace ed efficiente, in termini di innovazione qualità della spesa e di processocosti di gestione, è necessario porre attenzione a come gli organismi pubblici individuano i propri fabbisogni e attuano i processi di spesa, nel pieno rispetto delle norme che devono essere adeguate e coerenti per permettere il raggiungimento degli obiettivi di governo e di servizio al cittadino. Questo contributo, partendo dagli obiettivi generali attribuiti anche a livello internazionale agli appalti pubblici, prende in considerazione gli aspetti organizzativi (quelli che determinano responsabilità, processi, ruoli professionali e competenze) dai quali dipende la loro capacità di produrre risultati. L’efficacia della nuova normativa dipende in modo diretto da come operano i soggetti aggiudicatori. Se non si provvede a fare chiarezza nell’ambito dell’organizzazione (chi fa cosa e come lo fa), lasciando autonomia di organizzazione agli oltre 30.0001 soggetti aggiudicatori, è elevato il rischio che in breve tempo si arrivi ad avere un rispetto puramente formale delle indicazioni normative ed un mantenimento di fatto delle prassi operative (negative) consolidate (es. ricorrendo alla costituzione di aggregazioni puramente utilitaristiche di più soggetti, per conservare la possibilità di fare appalti). Col risultato che tornerebbero rapidamente a manifestarsi più o meno le stesse criticità. I punti su cui questo contributo si sofferma sono quelli relativi: ✓ al problema della identificazione e programmazione dei fabbisogni, e ✓ al processo di appalto, dalla fase di affidamento a quella di esecuzione. ∗ Consulente, con area di competenza principalmente nell’organizzazione e strategie del procurement e gestione della spesa. Autore di diverse pubblicazioni sull’argomento, tra cui tre libri, è docente presso le università di Roma Xxx Xxxxxxx e LUISS BS 1 AVCP - Relazione annuale 2011 al Parlamento, pag. 75, 4 Luglio 2012 Il concetto di base sviluppato è che la spesa, in ogni organizzazione pubblica o privata che sia, per produrre risultati adeguati deve essere programmata, cioè definita e valutata in relazione alla sua capacità di contribuire a raggiungere l’obiettivo di mandato (quello per cui l’organizzazione è stata costituita), e deve essere effettuata da soggetti che abbiano la necessaria competenza e assumano le relative responsabilità senza condizionamenti esterni. Da questo concetto si deducono alcune linee sulle quali si ritiene opportuno focalizzare l’attenzione per migliorare le prestazioni del sistema degli appalti pubblici. Lo scopo degli appalti pubblici è quello di acquisire dal mercato, alle migliori condizioni, le risorse (forniture, servizi, lavori, conoscenza) non disponibili internamente, ma necessarie al funzionamento, mantenimento e gestione delle attività primarie (fornire servizi al cittadino seguendo le linee politiche programmatiche dello Stato) ed ausiliarie (assicurare il funzionamento della struttura operativa). La sfida è ottimizzare la qualità della spesa, che gli anglosassoni misurano con il valore generato (“Value for money”), ottenendo in modo sostenibile il bilanciamento tra la soddisfazione delle esigenze dei cittadini e l’impegno delle risorse pubbliche. Una politica efficiente ed efficace degli appalti pubblici è quella che crea un ambiente trasparente e aperto alla competizione, focalizzato sulla qualità della spesa ed attento alla prevenzione della corruzione, offrendo alle imprese la possibilità di migliorare la capacità competitiva propria e della loro catena di fornitura, favorendo, di prodotto conseguenza, la crescita del sistema Paese. Un esempio di applicazione di questo contesto sono gli obiettivi messi alla base della trasformazione del sistema degli acquisti pubblici del Regno Unito a fine degli anni ‘902, dal quale le attuali direttive europee hanno tratto molti elementi caratterizzanti. In un quadro di forte spinta alla razionalizzazione della spesa, come è quello attuale, la logica alla base degli acquisti pubblici è che il denaro pubblico, fornito dal contribuente, deve essere speso “wisely and well”3: i decisori devono impiegare le risorse economiche dove ci sono le migliori possibilità di avere ritorni per il cittadino (spendere “wisely”), facilitando il raggiungimento degli obiettivi posti dalle linee programmatiche, mentre le strutture che attuano i processi di spesa devono ottenere un adeguato equivalente dell’impegno economico, cioè un bilancio adeguato tra costi sostenuti e qualità ottenuta (spendere “well”). Questa è l’essenza della spending review, vista come strumento non di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo puro taglio dei costi, ma di razionalizzazione ed indirizzo della spesa4, attraverso la valutazione della sua qualità e l’individuazione delle aree di miglioramento, come viene interpretata nella maggioranza delle nazioni in cui è utilizzata5. Improntare le logiche di gestione degli appalti pubblici sulla loro natura di strumenti per l’attuazione degli obiettivi di governo vuol dire legare strettamente il risultato dell’appalto al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano2 HR Treasury, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionaliTransforming government procurement, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:January 2007

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Tenuto conto dei processi di categoria trasformazione e di innovazione tecnologica e organizzativa che caratterizzano attualmente il settore autostradale, le parti condividono l’esigenza strategica delle aziende di qualificare sempre più le proprie attività, anche rispetto all’ambiente, diversificandone la gamma e potenziando nel complesso i servizi offerti, in un’ ottica di valorizzazione degli assets aziendali. Tale processo, fondamentale per accompagnare positivamente le innovazioni tecnologiche ed organizzative, deve costituire, anche attraverso elementi di maggiore elasticità collegati alla prestazione lavorativa, il percorso con il quale individuare forme adeguate di presidio dei complessivi livelli occupazionali in una ottica di crescita del settore bancario hanno formato nel tempo sistema. In tale contesto le parti confermano la validità di un sistema di relazioni coerente con sindacali che, ferme restando le esigenze delle Parti socialidistinte autonomie e responsabilità, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su sia ispirato ad un modello che possa realizzare gli obiettivi di relazioni sindacali concertativoevoluzione del sistema verso assetti che assicurino più elevati livelli di efficacia ed efficienza. Nel sottolineare i positivi effetti derivanti da comportamenti improntati a criteri collaborativi e propositivi, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio assume particolare significato la previsione di momenti partecipativi che tengano conto sia delle situazioni ed esigenze particolari che contraddistinguono l’ organizzazione del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse sia della necessità di un diretto coinvolgimento e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamentevalorizzazione delle risorse umane interessate, anche attraverso adeguati momenti di formazione. In coerenza con gli intendimenti espressi e con le finalità indicate, le parti esprimono la comune condivisione dell’obiettivo di favorire l’ottimizzazione dei processi produttivi, attraverso una organizzazione del lavoro più adeguata ai flussi di attività e alle esigenze operative, con positive conseguenze sulla qualità e sull’ efficacia del servizio, ovviando alle rigidità determinate da un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, articolato essenzialmente su turni continui e alla modernizzazione delle relazioni sindacaliavvicendati. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito Le parti convengono altresì sulla attivazione di un modello processo che favorisca una migliore combinazione tra l’utilizzo delle previste tipologie di relazione concertativorapporto di lavoro, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque anche nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva nuove opportunità occupazionali per il personale utilizzato con contratto a tempo parziale o a tempo determinato in una diversa modalità di secondo livello convengono impiego in coerenza con le esigenze di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali flessibilità del sistema e di rappresentatività dimensionamento delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordorisorse necessarie. Tutto ciò premessopremesso si conviene quanto segue DICHIARAZIONE COMUNE DELLE PARTI SUL MERCATO DEL LAVORO Nel quadro di una particolare attenzione alle problematiche dell’occupazione e del mercato del lavoro le parti confermano che i contratti di lavoro a tempo indeterminato costituiscono la forma comune dei rapporti di lavoro – come previsto nell’Accordo europeo UNICE – CEEP – CES del 18 marzo 1999 – e ritengono che gli istituti che disciplinano gli strumenti di flessibilità del mercato del lavoro debbano integrare tale forma rispondendo contestualmente ad obiettivi di funzionalità, di sviluppo e crescita delle aziende e di appropriata tutela dei lavoratori interessati. Le parti, ritenendo la normativa seguente sufficiente a garantire le opportunità di crescita aziendale, convengono che a partire dal 2006 l’insieme dei lavoratori assunti con contratto atipico (tempo determinato, somministrazione, lavoro a progetto) non possa superare in ciascun mese il 20% (35% per le Società fino a 200 dipendenti) del personale a tempo indeterminato in organico in Azienda al 31 dicembre dell’ anno precedente. Eventuali specifiche maggiori esigenze costituiranno oggetto di esame congiunto con le strutture sindacali locali ai fini di una comune definizione. Nella suddetta percentuale non rientrano le sostituzioni di personale ai sensi della lettera g) del punto 2 dell’art. 2. Per quanto attiene il lavoro a chiamata e la somministrazione a tempo indeterminato, considerata la novità degli strumenti, le Parti convengono che:parti si riservano di effettuare una fase di approfondimento e di monitoraggio, nell’ ambito dell’Osservatorio Nazionale, con riferimento anche alle soluzioni di altri camparti, ai fini di una valutazione correlata alle peculiarità dell’attività svolta e dell’individuazione di soluzioni condivise. In attesa della definizione di quanto precede troveranno applicazione nel settore esclusivamente gli istituti normati dal presente contratto.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro Per Il Personale Dipendente Da Società E Consorzi Concessionari Di Autostrade E Trafori

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali di categoria Nella valutazione delle problematiche inerenti l’andamento del settore bancario hanno formato nel del Terziario, della Distribuzione, dei Servizi nella provincia di Roma, e dei riflessi sullo sviluppo e l’occupazione, le Parti concordano nello stabilire un approccio preventivo, che individui tempestivamente le azioni concrete e gli strumenti operativi di gestione. Il passo principale verso nuove e avanzate relazioni sindacali sarà l’analisi di tutti quei temi correlati allo sviluppo economico e sociale del territorio. Nell’integrare le varie tematiche relative all’urbanistica commerciale, agli orari e ai tempi della città, alla sicurezza sociale e al tempo libero con quelle di natura prettamente sindacale, quali il mercato del lavoro, la bilateralità, l’emersione e la sicurezza sul lavoro si potrà costruire un sistema di relazioni coerente economico-sociale qualificato e qualificante. È per questo che verrà costituito un tavolo a carattere permanete – tra le parti e i referenti istituzionali del Comune, della Provincia, della Regione e delle ulteriori articolazioni economico sociali presenti ed attive nel territorio – per la risoluzione delle problematiche suddette con le esigenze particolare attenzione all’analisi del settore, alle politiche degli orari, all’erogazione dei servizi a favore delle Parti sociali, delle lavoratrici aziende e dei lavoratori, alla formazione e alla riqualificazione professionale, nonché ai rapporti con le istituzioni. Detto sistemaAllo stesso modo il Tavolo dovrà operare per risolvere le crisi congiunturali di settore predisponendo appositi strumenti di governo, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietariovvero dovrà attivarsi, di riorganizzazione concerto con l’Osservatorio istituito presso l’EBIT Roma e in conseguenza dei dati da esso forniti, per prevenire devianze e flessioni prodotte dal mercato stesso ovvero per proporre iniziative di recupero e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto stabilizzazione delle attività economiche e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:occupazionale.

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Samples: Contratto Integrativo Territoriale Di Lavoro

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Le Parti, nel rispetto della propria autonomia e delle rispettive responsabilità, convengono sulla necessità di categoria assumere congiuntamente iniziative per favorire lo sviluppo del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema settore, al fine di garantire la massima occupazione, il miglioramento dell’attività produttiva e della qualità del lavoro in edilizia e il rispetto delle regole. Ritengono necessario operare, attraverso corrette relazioni coerente sindacali, per conferire maggiore qualità al settore, con riferimento alle condizioni di lavoro e alle iniziative volte a contrastare le esigenze forme di concorrenza sleale tra le imprese. Si conviene, a questo fine, sull’esigenza di sensibilizzare la Pubblica Amministrazione per l’adozione di provvedimenti intesi a diffondere la cultura della legalità, della sicurezza e del rispetto dei diritti delle Parti sociali, delle lavoratrici imprese e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello Concordano inoltre sulla opportunità di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito sensibilizzare la Pubblica Amministrazione per l’adozione di misure che tutelino le imprese locali nei confronti delle imprese che non concorrono in alcun modo determinante al rinnovamento all’economia e al rilancio all’occupazione locali. Le Parti riconoscono che l’attuale situazione evolutiva del settore bancario caratterizzatonon è sufficientemente accompagnata da una crescita della regolarità, nell’ultimo decenniomantenendosi ancora rilevante il fenomeno del lavoro abusivo e irregolare, da complesse caratterizzato dal ricorso all’evasione e delicate fasi all’elusione contributiva e fiscale, e dal mancato rispetto delle normative sulla sicurezza, pregiudizievole sia per le condizioni di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivolavoro dei dipendenti, sia a livello nazionale per le imprese che, operando nel rispetto delle norme, subiscono condizioni di concorrenza sleale, con le conseguenti distorsioni del mercato. Si riconosce che a livello è necessario operare per il consolidamento e lo sviluppo della struttura imprenditoriale attraverso la qualità dei modelli organizzativi e produttivi e l’adozione delle forme di gruppo e/o aziendaleflessibilità regolate dai contratti e dagli accordi collettivi nazionali in materia; attraverso, hanno contribuito significativamenteinoltre, anche attraverso un più rigoroso controllo dei il perseguimento della regolarità contrattuale e delle pertinenti verifiche di congruità, per favorire una competizione fondata sulla capacità organizzativa e sulla professionalità, e non solo sui minori costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo riconducendo tutto il settore all’osservanza delle normative di legge e contrattuali. Inoltre, riconoscono l’opportunità di dare piena attuazione alle regole fondative dei rapporti tra la Xxxxx Xxxxx e le imprese esecutrici di opere pubbliche e private. Le Parti riaffermano il loro impegno a combattere, attraverso strumenti adeguati, i gravissimi effetti devianti del sistema bancario italianolavoro irregolare, economicamente svantaggiosi per le imprese regolari e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto pregiudizievoli per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, l'esercizio e la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei diritti dei lavoratori e per la costante ricerca delle Parti loro sicurezza personale. Nella consapevolezza della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze maggior difficoltà nel perseguire efficaci azioni di coesione socialecontrollo sul fenomeno del lavoro irregolare nel campo dei lavori commissionati da privati, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva riconoscono la necessità di consentire alle imprese creditizieun'azione congiunta nei confronti degli Enti locali competenti affinché, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi unitamente alla Denuncia di ricapitalizzazione Inizio Attività o a carico dello Stato che hanno caratterizzato quella di Inizio Lavori conseguente al rilascio di Permesso di costruire, il committente rispetti l’obbligo di indicare gli USA estremi dell'impresa esecutrice, corredati dalla certificazione di regolarità contributiva e molti Paesi Europei, dalla dichiarazione di affrontare efficacemente le sfide osservanza del Contratto Collettivo Nazionale di un quadro macroeconomico, regolamentare Lavoro di settore e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratoridell’Accordo Integrativo Territoriale. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione al fine di incidere in maniera efficace sulle condizioni di svolgimento dei lavori pubblici e privati, ritengono necessario perseguire l'obiettivo della semplificazione delle stesse procedure alle quali soggiacciono le imprese in materia fase di relazioni sindacali aggiudicazione e realizzazione dei lavori pubblici e privati, e favorire in tal modo una competizione fondata sulla qualità organizzativa, gestionale e progettuale del cantiere, nonché sul rigoroso rispetto delle normative contrattuali, previdenziali e di contrattazioneigiene e sicurezza del lavoro. Le Parti, in armonia con gli orientamenti di livello nazionale, auspicano e considerata favoriscono un maggior coordinamento degli Enti Paritetici a livello regionale al fine di renderne sempre più omogeneo l’operato, nella consapevolezza dell’importanza crescente che questi rivestono per il settore edile. Le Parti si impegnano, inoltre, a dare sostegno a efficaci proposte di legge per la specificità del settore del credito disciplina di accesso all'attività edilizia, con la previsione e comunque nella prospettiva la valutazione di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività parametri qualitativi che garantiscano il possesso delle organizzazioni sindacali dei lavoratorinecessarie capacità imprenditoriali. Considerato il numero crescente, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e nella provincia di quelli successiviSavona, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto di lavoratori immigrati operanti nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premessosettore edile, le Parti convengono che:concordano sull’esigenza di prevedere politiche contrattuali adeguate, anche attraverso il pieno coinvolgimento degli Enti bilaterali di settore. Concordano pertanto sulla necessità di applicare una gestione delle ferie secondo quanto previsto dal C.C.N.L., per favorire il ritorno alle famiglie nei Paesi di origine, prevedendo periodi feriali più lunghi (e comunque entro i limiti contrattualmente previsti) in caso di esigenze documentate di viaggi verso il Paese di provenienza, usufruendo altresì dei permessi retribuiti e non retribuiti. Per quanto riguarda la disciplina dei congedi parentali di cui alla Legge n° 53/2000 ed al Testo Unico n° 151/2001 le Parti si impegnano a promuovere presso le imprese ed i lavoratori la più completa informativa volta a consentire anche nel settore edile la puntuale applicazione della disciplina stessa, con particolare riferimento al diritto ai tre giorni di permesso retribuito in caso di decesso di un familiare, nei termini stabiliti dalla legge. Le Parti, infine, si impegnano a promuovere presso le Pubbliche Amministrazioni, i professionisti e le imprese l’utilizzo di materiali ecocompatibili, nel rispetto dell’ambiente e della qualità dell’abitare.

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Samples: Contratto Collettivo Di Lavoro

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Le Parti riconoscono una centralità nel sistema Paese all’edilizia ed in particolare alle realtà piccole e media che costituiscono gran parte dell’occupazione buona e forniscono un contributo fondamentale alla crescita della ricchezza nazionale; Inoltre l’edilizia costituisce un patrimonio di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo innovazione tecnologica e di relazioni che va difeso, soprattutto nella fase di uscita dalla crisi. Pertanto il presente CCNL costituisce, a giudizio delle parti, un elemento importante perché rappresenta un esempio in positivo di come un sistema di relazioni coerente con le esigenze industriali moderno ed efficace possa rappresentare un contributo allo sviluppo delle Parti sociali, delle lavoratrici Aziende e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello della buona occupazione superando i retaggi della contrapposizione di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito classe del novecento: vanno sottolineate in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi questa direzione la clausola di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settoreresponsabilità, la tutela del potere di acquisto delle retribuzionibilateralità, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale il welfare integrativo a favore dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze commissione per il credito alla PMI come elementi innovativi contenuti nel presente CCNL. Le parti si riconoscono interlocutori stabili in un corretto sistema di coesione socialerelazioni industriali teso a valorizzare le risorse umane, hanno costituito tratto distintivo ampliare i momenti di dialogo e qualificante anche per a ridurre le relazioni sindacali occasioni conflittuali, al fine di affrontare i problemi di comune interesse in modo costruttivo e partecipativo: il fine di entrambe le parti firmatarie è il bene dell’Azienda e del Paese. La capacità sistema economico e produttivo nazionale, che sono la premessa affinché si accrescano le condizioni di innovazione dei modelli di servizio alla clientela reddito e di semplificazione dell’operatività aziendaleoccupazione dei lavoratori e dei disoccupati. Individuano il metodo partecipativo quale strumento efficace per trovare soluzioni coerenti con gli obiettivi condivisi di tutela e coinvolgimento dei lavoratori, miglioramento delle loro condizioni e tutela della competitività dell’Azienda e il continuo miglioramento delle risorse umane presenti in azienda. Di conseguenza, assumono la valorizzazione delle professionalitàprevenzione del conflitto come un reciproco impegno su cui di fonda il sistema partecipativo. In tale ambito si identificano nella Parte datoriale e sindacale dei lavoratori, delle competenze quei soggetti che hanno questo compito e che lo realizzano incontrandosi per valutare, ai fini della prevenzione, l’attività e i risultati del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e sistema partecipativo ed hanno individuato nell’Ente Bilaterale Italia (E.B.I.) lo sviluppo del settorestrumento adeguato per realizzare quanto in premessa. A questo patrimonio comune scopo definiscono criteri e contenuti del sistema di partecipazione da adottare, che si articola in vari Organismi congiunti ( Commissioni ) composti da rappresentanti della Parte datoriale e della Organizzazione sindacale firmataria del presente contratto collettivo. Con cadenza annuale si svolgerà un apposito incontro tra le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva firmatarie del presente Contratto avente ad oggetto l’illustrazione dei risultati economici dell’edilizia; tali dati potranno costituire anche la base di consentire alle imprese creditizieappositi convegni al fine di individuare legislazione a sostegno della attività del settore, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale anche con il supporto dell’Ente Bilaterale – E.B.I. Su richiesta delle Organizzazioni Sindacale firmatarie del presente contratto collettivo, al verificarsi di significative variazioni degli andamenti di mercato ed ai massicci interventi economici, nel corso di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA apposito incontro la parte datoriale firmataria fornirà alla suddetta Organizzazione Sindacale informazioni sulla situazione delle Aziende del settore con particolare riferimento all’andamento economico, produttivo e molti Paesi Europei, occupazionale. Il presente CCNL rappresenta un insieme di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze regole tra loro inscindibili ed efficaci per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello rendere il sistema di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali sviluppo e di contrattazionesviluppo per l’economia nazionale e per l’occupazione. Al sistema contrattuale così disciplinato corrisponde l'impegno delle parti di rispettare e far rispettare ai propri iscritti, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva a tutti i livelli, compreso quello di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali azienda e di rappresentatività cantiere, il presente contratto e gli accordi integrativi territoriali dello stesso, per tutto il periodo di relativa validità. A tal fine le Associazioni dei datori di lavoro sono impegnate ad adoperarsi per l'osservanza, da parte delle organizzazioni sindacali imprese, delle condizioni pattuite mentre le Organizzazioni dei lavoratorilavoratori si impegnano a non promuovere e ad intervenire perché siano evitate, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 a qualsiasi livello, compreso quello di azienda e di quelli successivicantiere, azioni o rivendicazioni intese a modificare, integrare, innovare quanto ha formato oggetto di accordi in coerenza sede nazionale e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Partiterritoriale. Quanto convenuto nel Il presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono cheContratto si applica:

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Samples: Contratto Collettivo Di Lavoro Per I Lavoratori Addetti Al Settore Edile Ed Affini

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il quadro di categoria riferimento Le politiche di internazionalizzazione del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema produttivo nazionale costituiscono una componente di rilievo delle politiche governative e, in questa fase, sono principalmente finalizzate ad incrementare le quote italiane del commercio internazionale e conquistare nuovi mercati. In questo ambito risulta cruciale il ruolo del sistema di relazioni coerente con sostegno pubblico all’internazionalizzazione, per supportare soprattutto le esigenze delle Parti socialipiccole e medie imprese riducendo i costi e le difficoltà di accesso ai mercati e compensando le difficoltà strutturali e dimensionali del nostro sistema produttivo. Appare quindi necessario rafforzare la capacità di analisi e propositiva, delle lavoratrici soprattutto ad un livello strategico. Infatti, nel prossimo biennio il Ministero è chiamato a sviluppare il Piano straordinario in favore del Made in Italy e dei lavoratoridell’attrazione degli investimenti varato nel 2015(d’ora in avanti Piano Straordinario o Piano). Detto sistema, basato su un modello E’ dunque imprescindibile l’adozione di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del sistemi di programmazione strategica che permettano di cogliere le migliori opportunità mercato/settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia presenti a livello nazionale che a livello internazionale. Le modalità di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle pubbliche rendono, inoltre, necessario ripartire i finanziamenti su base annuale e, di conseguenza, articolare il piano in tre programmi coordinati cronologicamente. Ciò comporta che le prossime due annualità siano coordinate con le attività svolte nel 2015, identificando tra queste le tipologie che si dimostrino più efficaci, in termini di risultati effettivi, così da poter valutare se siano da ripetere ed in quale misura. Gli obiettivi che il Piano 2015 ha inteso realizzare sono: • Incrementare il volume dell’export, espandendo la presenza internazionale, in particolare nei Paesi in cui il potenziale è maggiore. Si punta ad incrementare i flussi di export di beni e servizi di circa 50 miliardi di euro entro il triennio. • Aumentare il numero complessivo delle imprese esportatrici, trasformando le aziende potenzialmente esportatrici in esportatrici abituali. Negli ultimi anni il numero medio di imprese che operano con l’estero si è aggirato intorno alle 200.000: nell’ambito di tale numero, si ritiene che potrebbe crescere di circa 20.000 unità il numero delle imprese stabilmente esportatrici (tra le 70.000 circa che ne hanno le potenzialità). • Cogliere le opportunità legate alla crescita della domanda globale e all’incremento della classe media nei mercati emergenti, sempre più orientata verso modelli di consumo più vicini al modello di specializzazione produttiva dell’export italiano. Si stima una crescita della classe media mondiale di circa 800 milioni di persone nei prossimi 15 anni. • Accrescere la capacità di intercettare investimenti esteri; l’obiettivo è quello di ottenere 20 miliardi di dollari di flussi aggiuntivi. Nell’ambito di tali finalità si sono individuate specifiche aree di intervento, che spaziano dalla formazione all’accompagnamento delle imprese che intendono affrontare il mercato mondiale, dalla ricerca di percorsi promozionali innovativi al rafforzamento dell’immagine internazionale del comparto creditizio Made in Italy dagli accordi con le reti di distribuzione estere, ad una nuova strategia e finanziariogovernance per migliorare la capacità di attrazione degli IDE. Nello specifico, il piano è articolato in complessive 10 misure, di cui 5 da attuarsi in Italia (Potenziamento grandi eventi in Italia, Voucher Temporary Export Manager, Formazione Export Manager, Roadshow per le PMI, Piattaforma E-Commerce per le PMI) e 5 all’estero (Piano GDO, Piano speciale Mercati d’Attacco – es. USA -, Piano “Road to Expo”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materiaPiano comunicazione contro Italian Sounding, Roadshow attrazione investimenti). La prono>ione dell’export ha come protagonisti principali le imprese. Le azioni del Piano focalizzate sulle imprese si concentrano su iniziative di informazione sulle opportunità offerte dai mercati esteri e sugli strumenti pubblici a sostegno dell’internazionalizzazione, sulla base predisposizione di valori condivisipercorsi di formazione mirati sul loro rafforzamento organizzativo e professionale, sia un fattore in particolare tramite l’acquisizione di competenze specifiche, indispensabili per elevare il livello di competitività utile a imprese e lavoratoriintegrarsi con successo nelle catene globali del valore. Altro elemento fondamentale del Piano sarà la valorizzazione dell’immagine del Made in Italyche, come filosofia e stile di vita, rappresenta un veicolo straordinario per la promozione e la vendita dei nostri prodotti. Simbolo al tempo stesso economico e culturale del Paese, con i suoi tratti distintivi di creatività, progettualità e competenza, il Made in Italy può rivelarsi un’arma vincente nella competizione globale. Proprio al fine di sostenere l’immagine di qualità ed esclusività delle produzioni nazionali, il Piano straordinario prevede un particolare supporto alle più rilevanti manifestazioni fieristiche italiane di livello internazionale, preziosa vetrina dei settori di punta dell’economia del Belpaese. Per l’acquisizione e la fidelizzazione della domanda dei mercati esteri, il Piano comprende poi la realizzazione di tipologie promozionali innovative e di campagne strategiche nei mercati più rilevanti. Le Partiazioni saranno concentrate su specifici mercati di intervento individuati in funzione della dinamica della domanda e del posizionamento italiano, attesa l’autonoma determinazione differenziando le strategie a seconda dell’area prescelta. Particolare attenzione sarà riservata ai mercati emergenti - dove vi sono margini di crescita della presenza italiana si può puntare ad aumentare la quota di mercato del nostro Paese - senza trascurare mercati maturi dove è necessario difendere il posizionamento acquisito e cogliere le opportunità derivanti dai segnali di ripresa della domanda. Il piano di interventi punta anche a sostenere la specificità della produzione italiana attraverso campagne rivolte alla promozione dell’immagine e della qualità dei prodotti nazionali e alla tutela all’estero delle stesse in materia indicazioni geografiche dei marchi e dei prodotti biologici certificati. Gli interventi del Piano puntano, inoltre, ad impiegare nuove strategie di relazioni sindacali penetrazione commerciale, tramite l’utilizzo di tecnologie di web marketing e la stipula di appositi accordi con le reti della distribuzione organizzata estera. Se un valido utilizzo del web (as es. con l’e-commerce)può consentire alle PMI di superare i propri limiti dimensionali e di contrattazionelocalizzazione, e considerata grazie ad un accesso immediato ai mercati globali, le previste iniziative di collaborazione con la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di Grande Distribuzione Organizzata estera mirano a favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva dei marchi di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successiviqualità, in coerenza e continuità con particolare quelli delle PMI. Sul versante dell’attrazione degli investimenti, bisogna sfruttare il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto rinnovato clima di interesse che si riscontra da parte degli investitori internazionali nei confronti dell’Italia: per la prima volta dopo otto anni, infatti, nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo 2014 il nostro Paese è rientrato nel 2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivoForeign Direct Confidence Index”, nonché gli arttvale a dire la classifica dei primi venticinque mercati oggetto dell’attenzione degli investitori internazionali. 5 (comma 1 In base alla più recente edizione, l’Italia si è collocata al ventesimo posto. Con l’obiettivo di incentivare questa dinamica favorevole sono state ideate una serie di misure finalizzate non soltanto alla promozione delle opportunità di investimento in Italia, ma anche all’accompagnamento e 3)all’assistenza agli investitori esteri interessati al nostro Paese e al loro radicamento sul territorio. In questa fase appare, 6inoltre, 7opportuno ripensare la governance relativa all’attrazione degli investimenti esteri in Italia, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 al fine di coordinare puntualmente il ciclo delle attività di aggregazione dell’offerta e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 favorire la sinergia tra le diverse amministrazioni centrali e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:locali.

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Samples: www.mise.gov.it

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Come si è potuto apprendere dall’analisi della normativa delle start-up effettuata nel primo capitolo della presente trattazione, l’innovazione ha un ruolo sempre più importante nella nostra economia, sia perché rappresenta un indiscutibile vantaggio per i cittadini, consumatori o lavoratori che siano, sia perchè migliora la progettazione, lo sviluppo, la produzione e l’utilizzo di categoria nuovi prodotti, nonché i processi industriali e i servizi. 38 È fondamentale per creare posti di lavoro migliori, costruire una società più sostenibile e migliorare la qualità della nostra vita, ma anche per salvaguardare la competitività dell’Unione europea sul mercato mondiale. E proprio in virtù del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema processo di relazioni coerente integrazione europea, è impensabile, oggi, parlare di innovazione con le esigenze delle Parti socialiriferimento alle economie dei singoli stati membri (e per quanto più specificatamente ci riguarda, delle lavoratrici di quella italiana), se non si analizza la politica di sviluppo e dei lavoratoridell’innovazione in ambito europeo. Detto sistemaA livello continentale, basato su un modello di relazioni sindacali concertativola politica dell’innovazione, strettamente collegata alle altre politiche dell’UE, ha contribuito l’obiettivo di tradurre i risultati della ricerca in modo determinante servizi e prodotti nuovi e migliori, al rinnovamento fine di restare competitivi sul mercato mondiale e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato migliorare la gran parte degli operatori nazionaliqualità della vita dei cittadini europei. In tale quadroprospettiva, importanti l’UE ha sviluppato il concetto di “Unione dell’innovazione”, i cui obiettivi sono, tra gli altri, i seguenti: - fare dell’Europa una protagonista di livello mondiale nel campo scientifico; - rimuovere gli ostacoli all'innovazione (si pensi ai costi eccessivi dei brevetti, alla lentezza nella definizione delle norme, alla carenza di competenze) che attualmente impediscono alle idee di approdare rapidamente sul mercato; - realizzare partenariati per l’innovazione tra le istituzioni europee, le autorità nazionali e numerosi accordi, anche regionali e le imprese.39 Nel prosieguo della trattazione si tratteggeranno gli elementi costitutivi della politica comunitaria in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescitainnovazione, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienzacapire, flessibilità e produttivitàpoi, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che come tale politica possa positivamente influenzare lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:start-up.

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Samples: Dipartimento Di Economia E Direzione Delle Imprese

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Dalla prima metà degli anni ‘90 sono sempre più numerose le aziende ferroviarie che nel contesto internazionale considerano con interesse lo strumento contrattuale del leasing per acquisire nuovi mezzi trainati e trainanti e sin dal 1993 all’interno dei sistemi ferroviari europei è possibile registrare un incremento nel ricorso al leasing quale modalità di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratorifinanziamento (World Leasing Yearbook 1994/1995). Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennioIn effetti, da complesse e delicate fasi un certo punto di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietarivista le aziende di trasporto ferroviario nazionale possono essere considerate un riferimento ideale per l’applicazione di contratti di leasing, in quanto presentano: - un basso rischio di riorganizzazione e di ristrutturazione, credito: è evidente che hanno interessato la il controllo (non solo economico) che tuttora nella gran parte degli operatori nazionalidei paesi europei gli enti pubblici (Governo, Regioni, enti locali) esercitano sulle aziende di trasporto ferroviario assegna loro una elevata affidabilità in termini di capacità finanziaria, elemento di estrema rilevanza in operazioni di finanziamento a medio lungo termine; - una limitata capacità fiscale: la maggioranza delle aziende ferroviarie, come noto, spesso non sono soggette a ritenute fiscali, o perché esenti o perché in deficit; - struttura patrimoniale caratterizzata da asset a lunga durata: la presenza di beni con una elevata vita economica rendono le aziende ferroviarie potenzialmente interessanti per l’adozione di contratti di finanziamento come il leasing. In tale quadroTuttavia, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivosolo recentemente il leasing è considerato con sempre maggiore interesse, sia a livello nazionale che a livello dalle aziende esercenti sia dall’industria, per regolare operazioni di gruppo acquisizione e/o aziendalenoleggio del materiale rotabile nei sistemi di trasporto nazionale e locale. La contrattualistica già sperimentata in altri settori (trasporto aereo e navale) molto spesso ha potuto rappresentare un riferimento utile per valutare le alternative applicabili anche in questo comparto. Indubbiamente, hanno contribuito significativamente, anche attraverso l’assenza di un più rigoroso controllo vincolo infrastrutturale che condizioni l’utilizzo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo veicoli esclusivamente all’interno di un determinato sistema ha facilitato lo sviluppo e la diffusione del sistema bancario italiano, leasing degli aeromobili e alla modernizzazione delle relazioni sindacalinavi. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionalilessor che detiene la proprietà dei veicoli, soprattutto infatti, è in grado di trasferirli (mediante contratti successivi) da un operatore all’altro senza particolari problemi di adattamento o rinnovo e, quindi, è sia in grado di ridurre il rischio connesso al loro valore residuo sia di aumentare la redditività dell’investimento effettuato al momento dell’acquisto dei mezzi dal produttore. Tuttavia, esistono anche dei casi già consolidati di adozione del leasing per mezzo del Fondo acquistare veicoli ferroviari, da utilizzarsi specificamente su determinate infrastrutture e quindi caratterizzati da un limitato valore residuo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:mercato.

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Samples: consorziocesit.it

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati La questione dibattuta intorno al fenomeno della contraffazione della firma digitale è ben complessa e conosce la sua maggiore diffusione negli anni che sono stati investiti dall’emergenza sanitaria globale da COVID -19, ove la neofita fattispecie del commercio elettronico dai contratti collettivi nazionali contenuti digitali ha favorito lo sviluppo di categoria modalità di consumo dematerializzate e la conseguente emersione di un nuovo soggetto attivo nei mercati virtuali: il consumatore telematico. Col sopraggiungere di un fenomeno fortemente impattante a livello planetario, quale era la pandemia da Coronavirus, era verosimile che un cambiamento si producesse non solo sull’esistenza umana stricto sensu, ma anche, e più incisivamente, sull’andamento dell’economia. Sono stati i mercati digitali a beneficiarne in maggior misura, uscendone straordinariamente rafforzati dai prolungati e reiterati lockdown[1] sanitari: i grandi digital player[2] globali hanno raggiunto posizioni di forza economica, informativa e regolatoria oltre ogni immaginazione. La globalizzazione del diritto trova compimento nella nuova dimensione immateriale e delocalizzata, senza frontiere, generata dalle piattaforme commerciali digitali veicolate tramite le reti di comunicazione elettronica. Si registra a tal proposito la nascita di un nuovo settore bancario hanno formato nel tempo un sistema interdisciplinare del diritto che risponde pienamente alle istanze regolatorie di relazioni coerente con le esigenze tale complesso fenomeno, noto come High Tech Law[3], o Diritto privato delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratorinuove tecnologie. Detto sistema, basato su un modello Questa breve premessa risulta necessaria al fine di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decenniointrodurre l’oggetto della presente analisi che, da complesse questo momento in poi, si concentrerà sull’emersione del nuovo e delicate fasi ormai sempre più diffuso tipo di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietariscrittura privata, ovvero quella elettronica, con un’attenzione che impone di riorganizzazione e distinguere fra le varie tipologie di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:documento informatico.

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Samples: rivista.camminodiritto.it

PREMESSA. Gli Il settore dei trasporti vive un complesso processo evolutivo che ne consegna la missione al mercato ridisegnando gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali istituzionali e gestionali con conseguenze dirette per le imprese sia sul piano dell’aggiornamento tecnologico che su quello dell’adeguamento organizzativo. Questa realtà allarga i suoi perimetri a tutte le tipologie del trasporto, dal tradizionale servizio pubblico per la mobilità delle persone e merci ai servizi turistici di categoria viaggiatori fino al vastissimo mercato delle attività indotte. Il trasporto a fune operante in montagna a servizio di una mobilità turistico- sportiva si pone con una propria identità non marginale dentro la più generale realtà del settore bancario hanno formato nel tempo trasporto, ancorato com’è a un vero e proprio “sistema montagna” con tutta una serie di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialiattività collegate e complementari tra loro, delle lavoratrici soggette a trasformazioni rapide e dei profonde che coinvolgono anche i lavoratori. Detto sistemaIl processo tecnologico consente, basato su un modello e nel contempo obbliga, le imprese ad aggiornare ed ammodernare le strutture impiantistiche e gli impianti, non solo di relazioni sindacali concertativotrasporto, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento ai fini di una maggiore efficacia del servizio offerto. La vasta opera di cambiamento offre a tutti i soggetti interessati (imprese, sindacato e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse lavoratori) l’opportunità di rilanciare ruoli e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamentefunzioni propri, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costila valorizzazione della componente lavoro, tra cui assume specifica valenza la formazione. Ciò al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo fine di solidarietà del settore, la tutela del potere raggiungere livelli di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela produzione e di semplificazione dell’operatività aziendalequalità ottimali, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito in grado di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune soddisfare le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europeiesigenze della clientela, di affrontare efficacemente le sfide mantenere la competitività delle imprese, di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per consolidare il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo ruolo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono categoria, di fissare come segue salvaguardare le regole in materia di assetti contrattuali prospettive professionali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini occupazionali per tutti gli addetti del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:comparto funiviario.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro Per Gli Addetti Agli Impianti Di Trasporto a Fune

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Le Parti, nel rispetto della propria autonomia e delle rispettive responsabilità, convengono sulla necessità di categoria assumere iniziative per favorire lo sviluppo del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema settore, al fine di garantire la massima occupazione, il miglioramento dell’attività produttiva e della qualità del lavoro in edilizia ed il rispetto delle regole. Ritengono necessario operare, attraverso corrette relazioni coerente sindacali, per conferire maggiore qualità al settore, con riferimento alle condizioni di lavoro e alle iniziative volte a contrastare le esigenze forme di concorrenza sleale tra le imprese. Si conviene, a questo fine, sull’esigenza di sensibilizzare la Pubblica Amministrazione per l’adozione di provvedimenti intesi a diffondere la cultura della legalità, della sicurezza e del rispetto di diritti delle Parti sociali, delle lavoratrici imprese e dei lavoratori. Detto sistemaLa drammatica crisi economica internazionale e nazionale che ha investito in particolare il settore delle costruzioni in tutte le sue articolazioni e che perdura ormai da cinque anni, basato su un modello rischia di relazioni sindacali concertativodestrutturare il comparto accentuando i fenomeni di elusione ed irregolarità nell’applicazione delle leggi. In questo quadro assumono una rilevanza strategica gli Enti bilaterali sia per le funzioni contrattuali loro attribuite, ha contribuito ma anche per i compiti di pubblico servizio che la legge gli affida in modo determinante progressivamente più ampio. In particolare la Scuola Edile – EFSE, recentemente riorganizzata ed accreditata con il sistema formativo regionale, dovrà svolgere un ruolo centrale nella formazione obbligatoria, nella qualificazione e riqualificazione del personale, anche con riferimento ai lavoratori momentaneamente espulsi dal ciclo produttivo ed avvalendosi degli strumenti previsti dalla contrattazione nazionale. Le parti ribadiscono la assoluta necessità che si attui per l’intero territorio regionale un sistema omogeneo di contribuzione alla Cassa Edile, sia con riferimento agli istituti che alle aliquote totali e un sistema omogeneo di prestazioni a favore degli operai e delle imprese. Favoriranno, per quanto di loro competenza, ogni azione volta al rinnovamento raggiungimento di un sistema di regionalizzazione delle funzioni degli enti bilaterali al fine di migliorarne l’efficacia e al rilancio l’efficienza e razionalizzare le risorse. Le Parti con la sottoscrizione del settore bancario caratterizzatopresente contratto provinciale integrativo del CCNL 19 aprile 2010 intendono fornire risposte adeguate alla difficile condizione generale, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione valorizzando il sistema bilaterale come nucleo centrale ed operativo degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionaliobiettivi posti dal sistema delle relazioni industriali. In tale quadro, importanti ambito le Parti condividono l’attuale struttura dei contratti nazionale e numerosi accordi, anche in materia provinciale e ribadiscono la necessità di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia negoziare a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo locale esclusivamente le materie indicate nell’art. 38 del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:CCNL 19 aprile 2010.

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Samples: Contratto Provinciale Di Lavoro

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati L’aumento dei bisogni di salute dei cittadini, l’allungamento della vita media della popolazione, la commercializzazione di nuove molecole efficaci ma ad alto costo, il ricorso sempre più frequente ad esami strumentali tecnologicamente sempre più evoluti, sono tra le cause più evidenti della continua ascesa della spesa sanitaria. E’, quindi, necessario ed improcrastinabile orientare i processi gestionali e clinici secondo criteri improntati all’efficacia, efficienza, equità, appropriatezza e sostenibilità dei costi. Il raggiungimento dell’obiettivo di contenimento della spesa sanitaria potrà essere ottenuto interagendo oltre che sul versante dell’offerta, cui mirano gli interventi già attuati a livello regionale, anche sul versante della domanda di prestazioni potenziando adeguatamente il ruolo di gate-keeper del medico di assistenza primaria. Le parti concordano sull’opportunità di riqualificare la spesa sanitaria individuando aree nelle quali è possibile operare una riduzione della spesa attraverso una corretta allocazione delle risorse, ottimizzando terapie e iter diagnostici, secondo i criteri della medicina basata sulle prove di efficacia e sulle evidenze, e con investimenti nelle attività diagnostiche distrettuali che possano offrire ai cittadini– utenti servizi più efficienti e qualificati. A tale scopo, le XX.XX. adotteranno specifici progetti elaborati sulla base dello schema-tipo di progetto regionale che vede coinvolti Dipartimento, XX.XX. e Medici di Medicina Generale. Tali progetti non sono strumenti ragionieristici finalizzati a premiare il minor consumo, vogliono costituire invece un elemento strategico per modificare fattori distorsivi della spesa a favore di investimenti più appropriati a dare risposte adeguate ai bisogni di salute. E’ promossa la cultura della medicina basata sulle evidenze (EBM) come fattore aggiunto alla riconosciuta professionalità dei medici e l’integrazione delle diverse figure professionali operanti sul territorio anche attraverso l’inserimento nei programmi formativi regionali ed aziendali di specifici eventi formativi aventi per oggetto l’appropriatezza prescrittiva. A livello aziendale è costituito un nucleo operativo aziendale (NOA) composto dal direttore sanitario, o suo delegato, da un dirigente territoriale dell’A.S. esperto in programmazione sanitaria, da un responsabile del servizio farmaceutico territoriale, da due medici di medicina generale, di cui uno referente aziendale del progetto dei medici di assistenza primaria, e da un dipendente del comparto amministrativo addetto alle attività di segreteria. I medici di assistenza primaria saranno opportunamente informati dalle XX.XX. di competenza sulle opportunità offerte dal progetto e sulla sua organizzazione. Il nucleo operativo aziendale provvederà ad individuare le modalità per informare tutti i medici di medicina generale sulle opportunità offerte dal progetto. I Medici che decideranno di aderire, si riuniranno in Gruppi Omogenei Territoriali (GOT) con un range di assistiti in carico compreso, di norma, tra 5.000 e 15.000 abitanti. I GOT sono gruppi di lavoro operativi e potranno essere costituiti anche dai contratti collettivi nazionali medici in “ medicina di categoria gruppo”, in “medicina di associazione” o in “forma associativa mista”. Potranno comunque essere costituiti GOT allargati a due o più medicine di gruppo o di associazione o forme associative miste omogenee per territorio. I GOT si riuniranno periodicamente comunicando la data e la sede della riunione al NOA. Le riunioni avranno per oggetto la valutazione in gruppo dell’andamento prescrittivo e dei ricoveri e la loro aderenza alle linee guida condivise evidenziando e correggendo eventuali criticità o segnalando ai NOA particolari situazioni epidemiologiche locali o elementi ostativi al raggiungimento degli obiettivi. Alle riunioni potrà partecipare il medico di assistenza primaria facente parte del settore bancario hanno formato nel tempo NOA. Ogni GOT nominerà e comunicherà al NOA il nome di un sistema di relazioni coerente medico referente per il gruppo. L’Azienda dovrà fornire ad ogni membro del gruppo, in tempi utili ed in busta chiusa, i report dei dati prescrittivi per le riunioni. Il progetto è strutturato nelle seguenti fasi successive a tempistica definita: • I FASE (da concludersi entro il primo mese dall’attivazione del progetto): o presentazione del progetto ai medici aderenti con le esigenze illustrazione delle Parti socialiopportunità, delle lavoratrici responsabilità e degli impegni per chi decide di aderire o individuazione dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello GOT o identificazione delle linee guida da parte dei medici di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento medicina generale e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo specialisti ambulatoriali e/o aziendaleospedalieri relative a iter diagnostico-terapeutici di pertinenza della medicina generale. In particolare si individueranno criteri oggettivi di valutazione di ricoveri, hanno contribuito significativamentepatologie tiroidee, anche attraverso un più rigoroso controllo prevenzione oncologica, antibioticoterapia, malattie peptiche, broncopatie croniche ostruttive, cardiopatia ischemica, diabete, dislipidemie, ipertensione arteriosa, prevenzione delle malattie cardiovascolari, insufficienza cardiaca, patologie osteo- articolari, malattie del rene e della vescica o valutazione da parte dei costiGOT del lavoro svolto per la costituzione delle linee guida modificando o migliorando gli iter diagnostico-terapeutici proposti. Le parti precisano che le linee guida sono una serie di indicazioni o raccomandazioni sviluppate con lo scopo di aiutare il medico a prendere decisioni appropriate nell’ambito di circostanze cliniche ben definite. Esse non intendono limitare o ridurre la libertà prescrittiva, trattandosi di raccomandazioni frutto del consenso professionale, ma vanno considerate come uno strumento professionale interno alla categoria poiché sono realizzate con il contributo dei medici che dovranno poi applicarle nella pratica. A differenza dei protocolli, non sono norme vincolanti: le linee guida non prescrivono il comportamento ma guidano e assistono il medico nelle varie decisioni. • applicazione delle linee guida da parte di tutti i medici che aderiscono al riposizionamento strategico progetto. • costituisce il momento operativo nel quale i GOT si riuniranno periodicamente per adottare criteri di autovalutazione, identificare eventuali criticità e apportare gli opportuni correttivi • verifica e revisione semestrale ed al riequilibrio competitivo annuale del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze progetto e del merito delle persone nell’ambito livello di un modello accostamento agli obiettivi prefissati. Xxxxxxx, quindi, individuati gli eventuali correttivi da apportare per il raggiungimento del risultato. Alla fine di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui ogni anno la valutazione sarà effettuata dal NOA il quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze identificherà il Fondo per la crescita, Medicina Generale per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto proposto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:progetto.

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Samples: www.fimmgcosenza.org

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali La presente gara concerne l’attuazione dell’Asse IV – Capacità istituzionale del POR FSE 2014-2020, nell’ambito del quale è previsto lo sviluppo di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema due priorità di relazioni coerente con le esigenze investimento e precisamente: ✓ 11.i. Investimento nella capacità istituzionale e nell’efficacia delle Parti sociali, delle lavoratrici Amministrazioni pubbliche e dei lavoratoriservizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale nell’ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance; ✓ 11.ii. Detto sistemaRafforzamento delle capacità di tutti i soggetti interessati che operano nei settori dell’istruzione, basato su della formazione permanente, della formazione e delle politiche sociali e del lavoro anche mediante patti settoriali e territoriali e mobilitazione per una riforma a livello nazionale, regionale e locale. Entrambe le priorità, ciascuna con obiettivi specifici precisi, hanno lo scopo di contribuire, da un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento lato alla modernizzazione e al rilancio rafforzamento della capacity building nella P.A., sia dal punto di vista della programmazione che della gestione, dall’altro all’eliminazione degli ostacoli per la gestione e la fruizione del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi Fondo Sociale Europeo. Per migliorare le capacità amministrative della P.A. di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione garantire la trasparenza e di ristrutturazionefacilitare e aumentare l’accesso ai dati da parte di cittadini, che hanno interessato la gran parte imprese e pubbliche amministrazioni nazionali, regionali e locali, sono previste iniziative atte a migliorare i sistemi informativi e ad adeguare le competenze degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo scambio di informazioni. Attraverso la priorità 11.i la Regione intende promuovere specifiche azioni di supporto, accompagnamento e consulenza alle amministrazioni coinvolte nella gestione di procedure complesse, di particolare rilevanza per i cittadini e per le imprese. Tali azioni sono volte a individuare e quantificare gli obblighi informativi o gli adempimenti inutili o eccessivi, contribuendo ad un percorso di semplificazione normativa e amministrativa. Attraverso la priorità 11.ii si intende perseguire l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione, sia aumentando il livello di efficienza e qualità delle procedure, sia implementando le competenze delle risorse umane coinvolte. Allegato E al Decreto n. 239 del 30/09/2016 pag. 5/34 Tale priorità è dedicata al rafforzamento delle capacità di programmazione, gestione e sviluppo, nonché delle capacità operative di tutti i soggetti interessati che operano nei settori dell’istruzione, della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali formazione e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro ed è finalizzata a ottimizzare modalità e sostegno al strumenti di compartecipazione partenariale sulle decisioni da assumere a livello strategico ed operativo. In questo modo i contenuti degli interventi sulle varie linee operative saranno assorbiti dal contesto economico e sociale, venendo così a costituire la base condivisa per la determinazione di un reale e duraturo processo di integrazione tra gli attori. Per il raggiungimento delle finalità previste dalle due priorità di investimento, diventa indispensabile agire sviluppando un’azione di sistema, che dai destinatari della Pubblica Amministrazione si allarghi ai diversi stakeholder e comunità professionali che operano e agiscono all’interno del sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:socio-economico regionale.

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Samples: ot11ot2.it

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali La scuola, luogo principale di categoria formazione, inclusione ed accoglienza, si impegna sul fronte della prevenzione del settore bancario hanno formato nel tempo bullismo, e, più in generale, di ogni forma di violenza attivando strategie di intervento utili ad arginare comportamenti a rischio determinati, in molti casi, da condizioni di disagio sociale non ascrivibili solo al contesto educativo scolastico. La rapida diffusione delle tecnologie, ha determinato, accanto al bullismo, un sistema aumento del fenomeno del cyberbullismo, ossia quella forma di relazioni coerente bullismo che viene esercitata attraverso un uso improprio dei social network, della messaggistica, delle mail, con la diffusione di messaggi, foto, immagini denigratorie, tendenti a mettere a disagio, in imbarazzo o ad escludere. Si tratta di forme di aggressione e molestie, spesso accompagnate dall’anonimato e dal fatto che la distanza del persecutore rispetto alla vittima rende più difficile la percezione della sua sofferenza. Il mondo digitale e virtuale, pur rappresentando un’enorme opportunità di sviluppo e crescita culturale e sociale, nasconde una serie di insidie e pericoli su cui è indispensabile misurarsi. Il nostro Istituto, stante il dilagare di queste nuove forme di devianza da parte dei ragazzi, intende attivare sinergie con le esigenze delle Parti socialifamiglie e con le istituzioni, delle lavoratrici con l’obiettivo di accrescere il senso della legalità, il benessere ed educare gli studenti ad un uso consapevole del web e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paesemedia digitali. La capacità scuola, nell’ambito dell’ educazione alla legalità e all’uso consapevole di innovazione dei modelli di servizio alla clientela internet, si impegna a prevenire, individuare e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze combattere il bullismo e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune il cyberbullismo in tutte le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:loro forme.

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Samples: Patto Alunni Per L’uso Dei Dispositivi Elettronici

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Le parti convengono che il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale avviene in contesti generali e locali che rendono più complessa l’attività ed il rilancio dell’Assicoop di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente Ferrara. In presenza della crisi generale più rilevante dopo il ’29, il mercato assicurativo con le esigenze delle Parti socialinovità introdotte dal Decreto Bersani, sconta un periodo di riassestamento complesso con un contestuale incremento esasperato della concorrenza. In un momento in cui anche le agenzie di assicurazione sentono la crisi, il mondo dell’Assicoop affronta una ristrutturazione per consolidare una struttura che può garantire più stabilità e gratificazione professionale all’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su come pure un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionalimaggiore insediamento nei territori. In tale quadroquesto contesto, importanti pur in presenza di una Assicoop piccola e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante situazione difficile anche per le relazioni sindacali conseguenze del Paeserecente crack della Coopcostruttori e delle evidenti difficoltà per un numero crescente di aziende, le parti condividono il principio del sostegno di una occupazione stabile e gratificante, ponendosi come obiettivo privilegiato il tempo indeterminato. La capacità Le parti altresì condividono la finalità di innovazione inserire il call center in un percorso professionale di qualità dei modelli servizi alla clientela; lo sviluppo di servizio alla clientela buoni servizi telefonici può infatti costituire un elemento di importante vantaggio competitivo quando non vengano organizzati e regolamentati come una funzione cui adibire solo mano d’opera dequalificata. Il sindacato condivide la necessità di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti inserire elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo flessibilità nella gestione del settore. A questo patrimonio comune personale di banco, fatto salvo l’impegno a verificare le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva normative introdotte in presenza di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:ripresa consolidata dell’azienda.

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Samples: Contratto Integrativo Aziendale

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il trasporto pubblico locale riveste fondamentale importanza per la vita economica, sociale e produttiva del paese ma è caratterizzato da un pesante ritardo nell’adeguamento infrastrutturale e di categoria sistema. Si continuano ad operare scelte che impegnano considerevoli risorse in opere costose e di facciata, come il TAV, senza considerare una crisi generale che ha modificato sia il concetto di mobilità di merci e persone che la quantità di mobilità richiesta. Lo scenario di crisi oltre ad aver travolto l'economia del settore bancario nostro paese, ha determinato un cambiamento radicale nelle abitudini degli italiani. L'aumento costante della disoccupazione, dei prezzi del carburante, con la conseguente notevole riduzione della capacità di spesa, hanno formato nel tempo costretto milioni di cittadini a rivolgersi al trasporto collettivo. A tale nuova necessità, anche se dipesa non da una convinzione culturale ma da situazioni di diffusa indigenza, è stato risposto, in modo miope e sconsiderato, con un ulteriore taglio alle risorse destinate ai servizi pubblici essenziali, in specifico sui trasporti. Per il settore, inoltre, assistiamo all’assurdo sistema di relazioni coerente con le esigenze finanziamento attualmente basato sulla attribuzione di una quota delle Parti socialiaccise sui carburanti al “Fondo per il concorso dello stato agli oneri del trasporto pubblico locale”. Questo fa si che, paradossalmente, più i trasporti privati circolano più viene finanziato tale fondo; viceversa, più efficienti sono i mezzi pubblici meno troveranno risorse. Un sistema totalmente da rivedere partendo dal ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo agenzie della mobilità e/o aziendaledegli enti locali; tali organismi vanno trasformati in reali luoghi di progettazione affinché i servizi siano adeguati finanziariamente, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, quantitativamente e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti qualitativamente ai reali bisogni della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela cittadinanza facendogli abbandonare il superfluo ruolo puramente fiscale e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito mere distributrici di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settorefinanziamenti. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successiviRiteniamo, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordoprimo luogo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono chequindi procedere con:

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Samples: www.usb.it

PREMESSA. Gli assetti Il presente testo contrattuale disciplina, per tutto il territorio nazionale, i rapporti di lavoro intercorrenti tra le piccole e medie imprese operanti nel settore della metalmeccanica e della installazione di impianti ed il relativo personale dipendente. Attraverso la stipula del presente CCNL le Parti hanno inteso mettere in atto misure finalizzate a favorire l’occupabilità e sostenere l'imprenditorialità delle piccole imprese operanti nel settore metalmeccanico, individuandone le criticità e ricercando soluzioni innovative che possano contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla valorizzazione del lavoro industriale ed al miglioramento delle condizioni di lavoro. In particolare, in una fase preliminare alla stipula del CCNL, le Parti hanno analizzato l'attuale situazione del mercato del lavoro e i cambiamenti che si stanno verificando dal punto di vista economico, sociale e culturale. Con l'avvento della società della conoscenza, dell'industrializzazione e del mercato globale, infatti, si è imposta in ambito lavorativo la diffusione di standard professionali sempre più elevati, raffinati ed in continua evoluzione. L'avanzamento tecnologico e la crescente digitalizzazione dell'economia comporta l’obsolescenza delle conoscenze tradizionali e richiede sempre più ai lavoratori del mercato del lavoro 4.0 la padronanza di nuove competenze. Le repentine trasformazioni in atto impattano ed influenzano in particolar modo il lavoro alle dipendenze delle piccole e medie industrie, comportando la necessità di rivedere in maniera critica le soluzioni contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali già esistenti. Nella consapevolezza dei grandi cambiamenti prodotti dall’innovazione tecnologica nei processi produttivi e nei modelli organizzativi aziendali, le Parti, in linea con quanto previsto dall’ Accordo interconfederale per la promozione di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un nuovo modello di relazioni industriali, il contrasto al dumping contrattuale e la definizione di nuovi modelli di rappresentatività sottoscritto in data 28 ottobre 2019, propongono un innovato e moderno sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici industriali e dei lavoratori. Detto sistemadi contrattazione di qualità, basato su un nuovo sistema di classificazione del personale, sull’innalzamento delle competenze, sul potenziamento del rapporto tra sistema di istruzione e formazione con il mondo del lavoro e su una strutturata bilateralità. E’ necessario un modello contrattuale che superi la rigidità della contrattazione su base nazionale in favore di relazioni sindacali concertativouna su base territoriale o aziendale, ha contribuito permettendo di poter meglio adattare gli standard retributivi e le tutele dei lavoratori ai singoli contesti produttivi, tenendo conto delle peculiarità dell'ambiente socioeconomico nel quale la piccola impresa metalmeccanica opera ed alla quale è connessa. Xxxxxxx, al contempo, al fine di evitare la prematura fuoriuscita dei lavoratori dal mondo del lavoro, accrescere la qualità della formazione, rendere le competenze qualificabili e certificabili e favorire la continua analisi del fabbisogno formativo nel settore. Per tale motivo il presente CCNL propone un nuovo sistema di classificazione del personale basato sulle competenze, individuate e differenziate per ogni profilo professionale e, contestualmente introduce discipline basate sulla formazione professionale e sul metodo dell'educazione permanente, facendo sì che le persone possano accedere a percorsi formativi di qualità sin dalla prima assunzione e durante tutto l'arco della vita, adeguandosi alle esigenze in continua evoluzione del mercato del lavoro. La formazione non può infatti essere esclusivamente indirizzata a creare ambienti di lavoro sicuri ma deve favorire l’inserimento e il reinserimento occupazionale degli individui e la continua innovazione e crescita delle competenze dei lavoratori. Al fine di promuovere la piena occupazione nel settore, le Parti condividono l’importanza di interventi coerenti ed integrati con gli operatori pubblici e privati per l'impiego, anche a livello territoriale, per il potenziamento delle Politiche Attive per il lavoro. Si ritiene opportuno promuovere e valorizzare tutti gli strumenti di politica attiva che possano garantire un puntuale incontro tra domanda e offerta di lavoro, sostenendo in modo determinante al rinnovamento efficace i processi di collocazione e al rilancio ricollocazione nel mercato del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse lavoro. Le Parti assumono inoltre l'impegno di promuovere un sistema di bilateralità in grado di fornire anche alle piccole e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche piccolissime imprese azioni significative in materia di innovazione politiche attive, erogazioni salariali legate ad incrementi di processoproduttività, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, adeguamento delle competenze e del merito welfare, fino ad oggi prerogative esclusive delle persone nell’ambito grandi aziende. La bilateralità è infatti l'ambito ideale nel quale far convergere, ai fini di un modello loro superamento, le molteplici esigenze di relazione concertativoaziende e lavoratori, possono dunque costituire rilevanti elementi sia in forma singola che aggregata, fornendo così risposte immediate ai singoli contesti produttivi territoriali. Le Parti demandano all'Ente Bilaterale EPAR il compito di differenziazione competitiva monitorare l'andamento del mercato lavoro e di promuovere e mettere in atto, anche con il supporto delle Agenzie per il Lavoro, tutte le azioni di politiche attive che possano consentire il raggiungimento dei suddetti obiettivi: inserimento e reinserimento occupazionale nel settore di riferimento, integrazione lavorativa di soggetti provenienti da rafforzare ulteriormente contesti lavorativi differenti, incontro tra domanda e sui quali basare offerta di lavoro per consentire ai beneficiari l'attivazione di nuovi rapporti di lavoro dipendente continuativi e stabili nel tempo, sostegno ai lavoratori nella costruzione o ricostruzione della propria identità professionale e potenziamento delle competenze. Le Parti si impegnano, dunque, a proseguire la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione loro azione congiunta a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia sostegno delle PMI e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso lavoratori del settore promuovendo un modello sindacale moderno e coerente con le concrete esigenze aziendali, ponendo continua attenzione alla salvaguardia dei livelli occupazionali e al miglioramento degli standard di relazioni sindacali vita e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento lavoro del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordorelativo personale dipendente. Tutto ciò premesso, in linea con quanto contenuto nell' Accordo interconfederale per la promozione di un nuovo modello di relazioni industriali, il contrasto al dumping contrattuale e la definizione di nuovi modelli di rappresentatività, sottoscritto in data 28 ottobre 2019 da CIFA e CONFSAL, le Parti convengono che:intendono rispondere con il presente CCNL alle necessità di regolazione dei rapporti di lavoro del comparto delle piccole e medie imprese operanti nel settore della metalmeccanica e della installazione di impianti.

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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali La Regione Xxxxxx-Romagna, l’UPI e L’ANCI regionali, le Associazioni Imprenditoriali e le Organizzazioni Sindacali regionali firmatarie che hanno condiviso il metodo di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo confronto e concertazione per scelte fondamentali per l’economia regionale, condividono, con questo documento, l’importanza e la necessità di un sistema impegno comune di relazioni coerente con le esigenze delle Parti Istituzioni, forze economiche sociali, delle lavoratrici istituzioni finanziarie, e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietaritutte le energie della società regionale, di riorganizzazione fronte agli effetti della inedita e gravissima crisi che coinvolge tutta l’economia mondiale, e che tocca ora pesantemente l’economia italiana e anche quella della nostra regione. L’economia produttiva della regione ha espresso in questi ultimi anni, una significativa capacità di crescita, e di ristrutturazioneevoluzione nelle tecnologie e nella presenza sui mercati, in particolare internazionali, divenendo protagonista in molti settori della riaffermazione del ruolo e della competitività della manifattura e del sistema economico italiano. Ora è, innanzitutto, la brusca e prolungata caduta di ordini e programmi produttivi, la grave contrazione dei mercati internazionali, assieme alla già presente insufficienza della dinamica della economia italiana, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadrosi aggrava ulteriormente, importanti e numerosi accordi, anche in materia con una diminuzione di innovazione ricavi determinata dalla crisi di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italianodomanda, e alla modernizzazione con l’incertezza nella disponibilità di risorse di credito, a determinare grandissime difficoltà proprio al sistema delle relazioni sindacaliimprese più qualificate. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionaliPeraltro è ormai evidente che le cause e i caratteri della crisi internazionale, soprattutto propongono questioni di fondo e strutturali, per mezzo del Fondo l’economia globale e per l’economia italiana: la necessità cioè di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e nuove regolazioni dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni chema anche di innovazione nei modelli di sviluppo, fermi restando di prodotti e di consumi, di maggiori investimenti in istruzione e ricerca; in egual modo nelle politiche economiche a livello internazionale, europeo, e nel nostro paese. Dentro la crisi e oltre la crisi, quindi, avremo certamente di fronte una sfida ancor più intensa per affrontare i rispettivi ruoli mercati internazionali e la competizione tecnologica che sarà una grande prova per tutto il sistema economico e sociale del paese e dei suoi territori: una prova del saper crescere di nuovo e di più in qualità, competitività e innovazione. La Regione, l’UPI e l’ANCI e le diverse conseguenti responsabilitàforze economiche e sociali che sottoscrivono questo documento ritengono quindi che di fronte e a questa inedita crisi, realizzino le opportune convergenze occorre ancor di più condividere, una nuova prova di concertazione per la crescitacoesione economica e sociale della nostra società regionale, un vero e proprio impegno di responsabilità comune. Con il presente documento quindi i firmatari sottoscrivono l’impegno ad un patto per attraversare la crisi, salvaguardando insieme capacità produttive e lavoro, occupazione e capacità professionali, sicurezza sociale, anche per le condizioni dell’occupazione femminile, giovanile e dei migranti; per partecipare all’obiettivo, fondamentale per tutti, di individuare e promuovere concretamente scelte per rilanciare nuovo sviluppo, ancora più equo e solidale. Per la Regione tale impegno riguarda l’attuazione delle politiche pubbliche già individuate: nel Documento Unico di Programmazione per il programma di investimenti in infrastrutture sul territorio da svilupparsi assieme agli Enti Locali; nei programmi per il sostegno al credito e per il sostegno alle attività produttive industriali e agroindustriali, del commercio, del turismo, dei servizi; per la ricerca e l’innovazione, per una rinnovata competitività la formazione e l’istruzione, e per l’occupazione attraverso un modello l’occupabilità; per la mobilità e la qualità ambientale; per la sicurezza sociale. Per le imprese tale impegno riguarda l’ulteriore attenzione agli investimenti per l’innovazione, la crescita e il consolidamento delle imprese, il radicamento territoriale, la salvaguardia dell’occupazione e della qualità del lavoro. Le parti sociali sottoscrittrici si impegnano a divulgare i contenuti del presente accordo, al fine di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelataprodurre la massima condivisione nella società regionale degli obiettivi in esso contenuti, e per la sua efficacia operativa. Il presente documento fissa in particolare gli obiettivi, gli indirizzi, i criteri di seguito indicati, per una gestione condivisa degli strumenti di intervento, nella attuale situazione critica dei mercati, in cui sono fortemente ridotte le possibilità produttive delle imprese: come ulteriormente definiti anche dalla più recente normativa e dall’Accordo Stato-Regioni del 12/2/2009 e dall’Accordo Ministero del Lavoro e della Salute-Regione Xxxxxx-Romagna del 16/4/2009 per la gestione di “ammortizzatori sociali in deroga”. E per una politica attiva del lavoro realizzata di concerto con le Province, valorizzando l’apporto delle parti sociali componenti la CRT, a favore dell’occupazione e a sostegno al reddito. La Regione e le parti sociali sottoscrittrici condividono altresì l’urgenza e la necessità che si dia seguito ad un ulteriore confronto tra Governo, Istituzioni regionali e territoriali, forze economiche e sociali sulle scelte e sulla mobilitazione di risorse adeguate a misurarsi con i problemi della crisi, mettendo in campo nuovi interventi di politiche industriali, e una politica economica generale capace di sostenere effettivamente investimenti strategici nel territorio, investimenti e capacità produttiva delle imprese, redditi dei lavoratori/trici; in egual modo una nuova politica industriale ed economica, indispensabile anche per perseguire una ripresa dell’economia italiana che non può limitarsi ad attendere la ripresa internazionale. Xxxxxxx e parti sociali condividono altresì che il Governo dovrà effettivamente garantire l’impegno già assunto per il pieno finanziamento degli interventi in deroga che risulteranno necessari in ogni Regione e dare risposta alle esigenze già poste da Associazioni imprenditoriali e Organizzazioni Sindacali nazionali per l’allungamento dei trattamenti di Cigo e per la revisione dei massimali di integrazione al reddito cosiccome per la tutela dei migranti che perdono il lavoro. Il presente accordo individua, per il sistema regionale, i seguenti indirizzi e criteri generali per la gestione condivisa delle procedure e degli strumenti di intervento nelle situazioni di crisi, degli “ammortizzatori sociali in deroga”, delle politiche attive per il lavoro e l’occupabilità, al fine della salvaguardia delle retribuzioni reali capacità produttive, professionali e di lavoro; ferme restando la libertà e la responsabilità delle parti nelle specifiche azioni contrattuali, in riferimento alla legislazione vigente, per le singole situazioni d’impresa. Regione e parti sociali ritengono, a fronte delle tante situazioni critiche che si presentano nel sistema delle imprese, di consolidare, anche con la condivisione dei lavoratori. Va criteri generali, descritti in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali seguito, una utilizzazione e gestione degli ammortizzatori sociali e delle risorse umane nelle aziende procedure previste dalle Leggi vigenti, dall’Accordo Stato-Regioni del comparto creditizio 12/2/2009 e finanziariodall’Accordo sottoscritto dalla Regione Xxxxxx-Romagna con il Ministero del Lavoro e della Salute il 16/4/09 rivolte a tale obiettivo. Per questo: • la Regione, in collaborazione con le Amministrazioni Provinciali, e con l’impegno comune dell’Assessorato alle Attività Produttive, competente per gli interventi in crisi e ristrutturazioni, e dell’Assessorato al Lavoro e Formazione, competente per le politiche attive del lavoro, attiva le azioni per lo svolgimento del confronto e delle consultazioni previste anche in sede istituzionale tra le parti sociali per le situazioni di impresa, di settore; e per l’attivazione degli “ammortizzatori in deroga”, nella convinzione che lo sviluppo secondo quanto indicato negli Allegati parti integranti del presente accordo. Promuove l’insediamento di un Tavolo Tecnico con le parti sociali e in collaborazione con le Province e gli altri Enti preposti per il monitoraggio delle competenze professionali situazioni di crisi e delle dinamiche del mercato del lavoro. Per l’attivazione di tali procedure Regione e Associazioni Imprenditoriali e Organizzazioni Sindacali Confederali regionali condividono il contenuto degli Allegati parti integranti del presente accordo, impegnandosi alla applicazione delle procedure in materiaesso previsto, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratorianche con la propria partecipazione. Le PartiAssociazioni imprenditoriali e i Sindacati confederali regionali partecipano attivamente alle procedure secondo quanto previsto negli stessi Allegati. • Le modalità degli interventi di politica attiva che accompagneranno i soggetti beneficiari dei trattamenti di ammortizzatori sociali ordinari e in deroga verranno concertate in Commissione Regionale Tripartita e in Comitato di Concertazione Interistituzionale, attesa l’autonoma determinazione perseguendo la piena aderenza ai bisogni del sistema economico sociale del territorio e in coerenza con le regole comunitarie relativamente all’utilizzo del FSE. • La Regione e le Associazioni imprenditoriali e sindacali firmatarie convengono che la gestione delle stesse procedure previste e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, ivi compresi gli stessi nuovi interventi “in materia deroga”, si svolga, fermo restando quanto previsto nella legislazione vigente, secondo quanto indicato negli Allegati parti integranti del presente accordo con: - Buone pratiche di relazioni sindacali e ricerca di contrattazioneuna concertazione, e considerata l’impegno comune ad una definizione delle soluzioni da adottare, coerente con le condizioni e casistiche che si presentano. - L’Impegno ad operare per la specificità del settore del credito salvaguardia dell’occupazione, perseguendo anche nel caso di un ricorso a procedure di mobilità, soluzioni condivise, per la rioccupazione, per la riqualificazione professionale a sostegno della occupabilità, per la gestione dei criteri sociali e con l’esclusione comunque nella prospettiva di favorire procedure unilaterali di licenziamento collettivo anche attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti di ammortizzatori sociali secondo quanto indicato all’allegato B). - L’impegno a garantire rapidità e semplicità di fruizione degli interventi per i lavoratori/trici anche attraverso i pagamenti diretti INPS. Il presente accordo potrà essere integrato e/o modificato qualora le parti lo richiedano o intervengano modifiche legislative. . Bologna, 8 maggio 2009 Per la diffusione Regione Xxxxxx-Romagna Il Presidente L’Assessore alle Attività Produttive L’Assessore al Lavoro e alla Formazione L’Assessore al Commercio e Turismo Per UPI regionale Per ANCI regionale Per Unioncamere regionale Per Le Associazioni imprenditoriali regionali AGCI CIA CNA COLDIRETTI CONFAGRICOLTURA CONFARTIGIANATO CONFCOMMERCIO CONFESERCENTI CONFINDUSTRIA CONFCOOPERATIVE CONFSERVIZI LEGACOOP UNIONAPI UNCI Per Le Organizzazioni Sindacali regionali CGIL CISL UIL UGL Modalità per lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività svolgimento delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole procedure di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo alle Leggi 223/1991, e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 seguenti, in materia di “Politica dei redditi Interventi di cassa integrazione in situazione di crisi e dell’occupazioneristrutturazione aziendale, assetti contrattualiin attuazione dell’art. 16 L.R. 17/2005 e per l’attivazione degli ammortizzatori sociali “in deroga” secondo la L. 2/2009, politiche e la Legge 33/2009 e secondo quanto stabilito negli Accordi Stato-Regioni del lavoro 12/2/2009 e sostegno al sistema produttivoMinistero del Lavoro e della Salute-Regione Xxxxxx-Romagna del 16/4/2009. Come indicato dall’art. 3 del Dlgs. 469/1997 la Regione svolge, con la collaborazione delle Amministrazioni Provinciali, le funzioni di competenza istituzionale previste dalle Leggi 223/1991 e seguenti, per l’attivazione, con le relative procedure, degli interventi nelle situazioni di crisi e ristrutturazione di impresa e di settore, con l’utilizzo di cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria, o di dichiarazione di mobilità del personale o con promozione di accordi finalizzati a contratti di solidarietà, così come degli interventi per l’attivazione degli ammortizzatori sociali “in deroga”, nonché gli arttprevisti dalla L. 203/2008, art. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:2,

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali il lavoro di categoria ricerca, i cui risultati sono presentati in questo rapporto, è stato condotto nell’am- bito della Sovvenzione Globale mOViE UP 2020. La Sovvenzione, gestita da Ass.For.SEO in qualità di Organismo intermedio della Regione Lazio nell’ambito del POR FSE 2014 -2020 – Asse 3 istruzione e Formazione, è finalizzata al consolidamento delle competenze degli ope- ratori del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema audiovisivo per l’internazionalizzazione e l’innovazione. con l’obiettivo generale di relazioni coerente caratterizzare più puntualmente le linee di attività previste da mOViE UP 2020, con le esigenze particolare riferimento alle azioni formative mirate all’accrescimento/aggiorna- mento delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte competenze degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo ha prodotto: internazionale del settore. A questo patrimonio comune ; l’esigenza di potenziare le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva competenze chiave in materia di consentire alle in- novazione e internazionalizzazione; la necessità di cooperazione fra imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni quale possibile leva strategica per superare i limiti dimensionali che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e spesso ostacolano tanto l’innovazione quanto l’esplorazione dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello internazionali; il ruolo di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, supporto della Pubblica Ammi- nistrazione per lo sviluppo dei fattori della filiera. É stato così possibile far emergere, in una prospettiva di medio-lungo periodo, le potenziali aree di sviluppo internazionale del settore audiovisivo regionale e le correlate strategie da mettere in campo, sia da parte degli operatori del set- tore sia da parte delle diverse istituzioni che operano a sostegno del suo sviluppo; Da diversi anni le industrie culturali e creative (icc) sono in forte espansione nell’economia globale e sono considerate un generatore di ricchezza e occupazione sempre più importante1. Si tratta di industrie che poggiano prevalentemente su valori culturali, sulla creatività, sulle compe- tenze, sul talento e che includono fondamentalmente i seguenti settori: l’architettura, gli archivi e le biblioteche, l’artigianato artistico, gli audiovisivi (compresi i film, la televisione, i videogiochi e i prodotti multimediali), il patrimonio culturale, il design, la moda e l’industria di alta gamma basata sulla creatività, i festival, la musica, le arti dello spettacolo, l’editoria, la radio e le arti visive. Secondo un recente studio promosso dalla commissione Europea2, escludendo le industrie di alta gamma, in Europa le ICC rappresentano ormai l’11,2% del totale delle im- prese ed il 7,5 % della forza lavoro. Più precisamente, si tratta di oltre 3 milioni di imprese e di circa 12 milioni di lavoratori. in termini di valore aggiunto, le icc (sempre escludendo le industrie di alta gamma) generano il 5,3% del totale del valore aggiunto europeo3. Negli ultimi anni - soprattutto a partire dal Libro verde della commissione Europea “Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare”(COM(2010) 183 definitivo del 27.4.2010) - si sono susseguiti numerosi studi e documenti, della commissione come del Parlamento europeo, che sottoli- neano la crescente importanza del settore e, quindi, la necessità di sviluppare una vera e propria politica industriale europea per l’occupazione stabile le industrie culturali e tutelataxxxxxxxx0. Occorre precisare che quello delle icc è un sistema economico estremamente variegato e con confini in continua evolu- zione, e difficilmente inquadrabili in una definizione univoca. Ad ogni modo, una definizione piut- tosto condivisa è quella contenuta nella “Convenzione Unesco per la salvaguardia protezione e la promozione della diversità delle retribuzioni reali dei lavoratoriespressioni culturali” (2005) che identifica le industrie culturali come quelle che producono “beni, servizi e attività considerate culturali - per i loro attributi, scopi e caratteristiche - indipendentemente dal valore economico intrinseco”. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”Anche la commissione Europea, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Partici- tato Libro verde del 2010, ha fornito una propria definizione: per icc s’intendono quelle “in- dustrie che producono e distribuiscono beni o servizi che, quando vengono concepiti, sono considerati possedere un carattere, un uso o uno scopo specifici che incorpora o trasmette espressioni culturali, quale che sia il loro valore commerciale ……”. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo Precisa ancora la commissione: 2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:… oltre ai settori

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali La legge n.234 del 30 dicembre 2021 dispone un riordino della normativa in materia di categoria ammortizzatori sociali innovando le disposizioni relative sia agli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro sia agli ammortizzatori riconoscibili in caso di disoccupazione involontaria. Sono state, infatti, apportate modifiche ed integrazioni a decreto legislativo n. 148, del settore bancario hanno formato nel tempo 14 settembre 2015, recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, come già modificato e integrato. L’intervento legislativo è teso alla costituzione di un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratoriprotezione sociale universale. Detto sistema, basato su L'ambizione è quella di costruire un modello di relazioni sindacali concertativowelfare inclusivo, ha contribuito in modo determinante seguendo il principio dell'universalismo differenziato, accrescendo il grado di equità generale del sistema. La necessità è quella di coniugare il sistema degli ammortizzatori sociali con il sostegno di mirate politiche industriali, integrandolo con efficaci politiche attive del lavoro. Non sono, comunque, contemplate nella legge di riforma strutture di sostegno al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi reddito prive di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori nesso tra le politiche attive e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra formazione. Tra gli obiettivi competitivi ed istanze è, infatti, quello di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente garantire tutele adeguate non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione più attraverso misure meramente assistenziali ma atte a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche maggiori garanzie del lavoro e politiche attive attraverso la ricollocazione e la mobilità professionale verso le reali domande e richieste del mercato del lavoro. L’attuale riforma intende, dunque, garantire a tutti i lavoratori, in costanza di rapporto di lavoro, un sistema di tutela strutturato che, comunque, sia in grado di cogliere la elasticità delle dinamiche dei diversi settori produttivi, consentendo -in tal modo- un adeguamento dei trattamenti, differenziandoli secondo le caratteristiche settoriali e dimensionali delle aziende. Le nuove disposizioni legislative mirano anche alla semplificazione delle misure di sostegno al sistema produttivo”reddito proprio nell’attuale fase di ripresa economica dopo gli eventi pandemici anche attraverso la spinta alla digitalizzazione e innovazione tecnologica con l’intento di trasformare i nostri sistemi di protezione sociale anche attraverso i processi di transizione. Le nuove disposizioni introducono, tra l’altro, novità sulle disposizioni in merito alla platea dei lavoratori beneficiari del trattamento di integrazione salariale, alle causali di intervento, alla misura del trattamento di integrazione salariale- ordinario e straordinario- alla misura della contribuzione addizionale, nonché gli arttdelle tutele garantite dai Fondi di solidarietà bilaterali (articoli 26, 27 e 40 del D.lgs. 5 148/15) e dal Fondo di integrazione salariale (comma 1 FIS). Con la presente circolare, sulla quale è stato acquisito il parere dell’Ufficio Legislativo prot. n. 29 / 0000011 del 3 gennaio 2022, si offre un quadro più omogeneo dei diversi percorsi, già regolamentati, e 3)programmati dalle imprese che accedono all’intervento della cassa integrazione guadagni e si forniscono i primi chiarimenti e le prime indicazioni operative per l’accesso al trattamento di integrazione salariale in genere e, 6in particolare, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:quello straordinario.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Il 2004 si annuncia come un anno di categoria svolta nella evoluzione dell’organizzazione della Difesa. Il semestre italiano alla guida dell’Unione Europea ed i rilevanti impegni internazionali di cui l’Italia si fa carico sono una significativa testimonianza del settore bancario hanno formato suo ruolo nel tempo panorama variegato del “nuovo ordine mondiale”. Le risorse disponibili, in conseguenza dell’importante opera di risanamento economico del Paese, costituiscono un condizionamento al quale la Difesa si adegua con senso di responsabilità, nel rispetto e nella partecipazione alle misure economiche adottate dal Governo e, nella rinnovata determinazione all’assolvimento dei propri compiti di difesa dello Stato e di tutela degli interessi nazionali, nel quadro degli inalienabili principi improntati al perseguimento ultimo della pace, della stabilità e della sicurezza e salvaguardia dei diritti umani. Le politiche di sicurezza e difesa, ulteriormente sviluppatesi nel tradizionale solco della politica estera e di concerto con le innovate necessità di sicurezza interna, si sono rivelate fondamentali per assicurare al Paese il ruolo che oggi da ogni parte gli viene riconosciuto all’interno delle più importanti istituzioni internazionali: le Nazioni Unite, l’Alleanza Atlantica, l’Unione Europea. Nell’ambito di tali consessi si estrinseca in maniera importante l’azione esterna dello Stato, alla quale la Difesa fornisce uno strumento indispensabile. Una serie di eventi, aggreganti e disgreganti, ha determinato, negli ultimi anni, un repentino cambiamento e adeguamento delle politiche di difesa e sicurezza. L’allargamento e la successiva ristrutturazione dell’Alleanza Atlantica, l’evoluzione della politica estera e di difesa dell’Unione Europea, l’evoluzione geopolitica del bacino del Mediterraneo, contribuiscono a mantenere la centralità strategica dell’area geografica entro la quale l’Italia si pone come insostituibile ponte fra tre continenti. Il continuo avvicinamento dei paesi dell’est europeo al sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialivalori occidentali ed i rapporti di stretta e crescente cooperazione consolidatisi, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistemagrazie anche all’opera fondamentale della politica estera nazionale nei confronti della Federazione Russa, basato su contribuiscono a delineare un modello movimento di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, “inclusione” che si contrappone alle spinte centrifughe che si erano verificate nell’ultimo decennio. In questo panorama diversificato e multiforme, da complesse la Difesa è impegnata su più fronti ed in contesti operativi senza precedenti dalla fine del secondo conflitto mondiale. La natura dell’Alleanza Atlantica si è arricchita di nuove identità nazionali e, coerentemente con il mutamento del panorama geostrategico, affronta in questo tempo una fondamentale ristrutturazione organizzativa, il cui fine è quello di ridurre la struttura di comando, massimizzare i contributi dei paesi membri e delicate fasi renderla pronta ad affrontare con efficacia le sfide del futuro. A tale processo di concentrazione rinnovamento, l’Italia partecipa con atteggiamento convinto, al fianco degli alleati, allo scopo di prevenire e privatizzazione degli assetti proprietarifronteggiare le minacce che asimmetricamente si affacciano sul mondo: dai confronti etnici e religiosi ai traffici illeciti ed alla criminalità organizzata, ai conflitti di riorganizzazione bassa e media intensità, ai fenomeni di ristrutturazioneinstabilità interna e, soprattutto, al terrorismo internazionale. Quest’ultimo aspetto si presenta oggi come una vera e propria forma di minaccia al bene pubblico primario che ha comportato una decisa accelerazione dei processi di trasformazione dei dispositivi di sicurezza e difesa. Proprio in quest’ottica, si pongono i processi di allargamento della NATO e dell’Unione Europea, in un volere di aggregazione volto ad intensificare le iniziative di affermazione dei valori primari universali. L’evoluzione della politica di sicurezza e difesa comune europea, in una accezione nient’affatto alternativa, bensì complementare alla Nato, rappresenta una realtà sempre più compiuta, nella ricerca di un’appropriata suddivisione di compiti che accresca l’efficienza d’entrambe. Le missioni cosiddette di “Petersberg”, che hanno interessato l’Europa è in grado di assolvere a pieno titolo, sono umanitarie negli scopi e negli effetti e richiedono tutte un livello medio-basso d’intensità, se si esclude quella di “Peace Enforcement”, alla cui univoca definizione la gran parte degli operatori nazionaliPresidenza italiana dell’Unione ha dedicato un particolare sforzo propositivo. L’aspetto economico di una tale situazione, nella quale è da escludere una separazione operativa dell’Unione Europea dall’Alleanza Atlantica, è da tenere in prima considerazione. L’appartenenza alla NATO ha sinora consentito a molti dei membri europei di contrarre i budget della Difesa senza immediate e irreversibili conseguenze per la loro sicurezza. In tale questo quadro, importanti il perseguimento di una comune politica europea di sicurezza e numerosi accordidifesa vuole rappresentare un fattore abilitante con il quale l’Unione Europea nel suo complesso possa configurarsi quale partner pienamente idoneo degli Stati Uniti d’America, in grado di massimizzare le proprie risorse, umane, culturali ed economiche, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacalinel campo della sicurezza internazionale. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successiviCiò, in coerenza maniera compatibile ed inscindibile con la NATO che è e continuità con resterà il percorso negoziale finora intrapreso dalle Partifondamento della difesa collettiva del Continente. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole L’attiva e propulsiva partecipazione dell’Italia sia nella Forza Europea di cui al paragrafo Reazione Rapida che nella costituenda 2. Assetti contrattualiNato Response Forceè il segno più evidente dell’importanza e dell’indissolubilità del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:rapporto transatlantico.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati Il COVID-19 ha colpito l’economia mondiale in una fase storica critica e l’Italia non ne è stata esente. Nei primi tre trimestri del 2020 oltre il 60% delle imprese italiane ha registrato un calo di fatturato superiore al 4%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Rispetto a quanto osservato nel 2009, all’indomani della Grande Recessione, la quota di imprese che ha registrato una contrazione del fatturato nel settore dei servizi risulta molto più elevata (quasi tripla), mentre per la manifattura tale quota è superiore di 8 punti percentuali. I settori dei servizi, strutturalmente meno integrati nelle catene del valore, sono stati relativamente più colpiti rispetto ai settori manifatturieri, la cui attività è solitamente più influenza da shock di domanda tradizionali. Per quanto riguarda il segmento di mercato in cui opera la Vostra Società e, cioè, quello delle costruzioni l’indice Istat della produzione nelle costruzioni, corretto per gli effetti di calendario, evidenzia nei primi undici mesi dello scorso anno una diminuzione del -8,9%. Tale andamento risente dei forti cali registrati nei mesi del lockdown (-35,5% di marzo e -68,9% di aprile), recuperati gradualmente con l’allentamento delle misure adottate per contenere la pandemia che ha indotto un rimbalzo della produzione a partire dai contratti collettivi nazionali mesi estivi, non ancora sufficiente, tuttavia, a riportare in campo positivo i livelli settoriali. La Vostra Società ha subito un analogo rallentamento nei mesi di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo un sistema di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialimarzo ed aprile 2020, delle lavoratrici ma successivamente si è potuto constatare una progressiva e continua crescita della domanda sostenuta non solo dalla ripartenza dei lavoratori. Detto sistemacantieri nei quali operano i clienti della Società, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito ma anche dalle varie misure correttive messe in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, atto dal governo che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionaliincentivato in maniera significativa gli investimenti in nuovi macchinari, tanto da consentire una chiusura dell’anno in linea con gli obiettivi definiti ad inizio 2020, prima, cioè, dell’inizio della pandemia. In tale quadroDiverso discorso, importanti e numerosi accordiinvece, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione l’impatto conseguente alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche varie moratorie sui pagamenti per le relazioni sindacali PMI definite dal DL n. 18 del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela 17 marzo 2020 “Cura-Italia” e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni successive modifiche che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi drenato liquidità in maniera significativa alla Vostra Società. Per fare fronte a questa difficoltà temporanea in attesa che il normale flusso di ricapitalizzazione incassi sia ripristinato appieno non appena scadranno i termini della moratoria, il Socio Unico ha prontamente provveduto a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e fornire la Società dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno mezzi necessari ad una regolare continuazione delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:attività operative.

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PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali Un recente rapporto sulla povertà educativa, a cura della Fondazione “Save the Children”, sottolinea che uno degli obbiettivi primari delle politiche educative dell’istruzione è l’abbattimento del tasso di categoria del settore bancario hanno formato dispersione scolastica, attualmente al 15%. La povertà educativa, cioè la mancanza delle competenze necessarie per uno sviluppo adeguato e per farsi strada nella vita, è una mina innescata sul futuro di tanti bambini e adolescenti specialmente nel tempo un sistema meridione. Inoltre, la povertà educativa e la povertà economica, spesso, si alimentano reciprocamente e si trasmettono di relazioni coerente con le esigenze delle Parti socialigenerazione in generazione. Se associamo tutto ciò alla povertà crescente, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistemaalla nuova ondata migratoria, basato su un modello alla illegalità diffusa nel nostro territorio, alle carenze di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi servizi ed opportunità formative extrascolastiche di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, Barrafranca diventa di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionaliprimaria importanza intervenire incisivamente. In tale quadrosituazione diviene, importanti inoltre, fondamentale non interpretare la formazione e numerosi accordil’istruzione come elementi presieduti unicamente dal sistema scolastico. In realtà, favorire lo sviluppo culturale, sociale e conoscitivo del minore riguarda anche il sistema politico e sociale nel suo insieme, nonché tutti quei soggetti coinvolti a vario titolo nella promozione del minore e nella sua protezione. Anche per questo motivo, appare fondamentale partire da due elementi principali: l’individuazione dei bisogni dei minori e le modalità per soddisfare le esigenze. Entrambi gli elementi possono essere interpretati rispetto a un’impostazione dinamica e modulare. L’approccio proposto tiene al centro i tre soggetti principali del fenomeno (i minori, la scuola e la famiglia), ma aggiunge degli elementi. In primo luogo, per ogni soggetto va tenuta presente la costruzione che questo fa della realtà sociale. Inoltre, va tenuto conto che il processo d’interrelazione non mette quindi in materia contatto semplicemente i soggetti, ma le proprie categorie interpretative, che in parte si compenetrano, in quanto appartenenti comunque a uno stesso ambiente sociale. Un ambiente a sua volta composto da altri soggetti, che in modo diverso rientrano nelle relazioni e nelle azioni che riguardano l’aspetto formativo. L’approccio proposto dal progetto ritiene infatti fondamentale dare rilevanza soprattutto al territorio. Se l’intento è appunto quello di innovazione voler proteggere i minori da pericoli di processodevianza (e non solo), non possiamo pensare di prodotto delegare completamente le azioni alla scuola e di canale distributivo, sia a livello nazionale alla famiglia; è necessario interessare il territorio e gli altri soggetti che a livello di gruppo e/vario titolo sono coinvolti nel contrasto alla dispersione scolastica, o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo ancora meglio alla protezione del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:minore.

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Samples: Accordo Di Rete Per La Realizzazione Del Progetto

PREMESSA. Gli assetti Il presente testo contrattuale disciplina, per tutto il territorio nazionale, i rapporti di lavoro intercorrenti tra le piccole e medie imprese operanti nel settore della metalmeccanica e della installazione di impiantied il relativo personale dipendente. Attraverso la stipula del presente CCNL le Parti hanno inteso mettere in atto misure finalizzate a favorirel’occupabilità e sostenere l'imprenditorialità delle piccole imprese operanti nel settore metalmeccanico, individuandone le criticità e ricercando soluzioni innovative che possano contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla valorizzazione del lavoro industriale ed al miglioramento delle condizioni di lavoro. In particolare, in una fase preliminare alla stipula del CCNL, le Parti hanno analizzato l'attuale situazione del mercato del lavoro e i cambiamenti che si stanno verificando dal punto di vista economico, sociale e culturale. Con l'avvento della società della conoscenza, dell'industrializzazione e del mercato globale, infatti, si è imposta in ambito lavorativo la diffusione di standard professionali sempre più elevati, raffinati ed in continua evoluzione. L'avanzamento tecnologico e la crescente digitalizzazione dell'economia comporta l’obsolescenza delle conoscenze tradizionali e richiede sempre più ai lavoratori del mercato del lavoro 4.0 la padronanza di nuove competenze. Le repentine trasformazioni in atto impattano ed influenzano in particolar modo il lavoro alle dipendenzedelle piccole e medie industrie, comportando la necessità di rivedere in maniera critica le soluzioni contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali già esistenti. E’ necessario un modello contrattuale che superi la rigidità della contrattazione su base nazionale in favore di categoria una su base territoriale o aziendale, permettendo di poter meglio adattaregli standard retributivi e le tutele dei lavoratori ai singoli contesti produttivi, tenendo conto delle peculiarità dell'ambiente socioeconomico nel quale la piccola impresa metalmeccanica opera ed alla quale è connessa. Xxxxxxx, al contempo, al fine di evitare la prematura fuoriuscita dei lavoratori dal mondo del settore bancario hanno formato lavoro, accrescere la qualità della formazione, rendere le competenze qualificabili e certificabili e favorire la continua analisi del fabbisogno formativo nel tempo settore. Per tale motivo il presente CCNL propone un nuovo sistema di classificazione del personale basato sulle competenze, individuate e differenziate per ogni profilo professionale e, contestualmente introduce discipline basate sulla formazione professionale e sul metodo dell'educazione permanente, facendo sì che le persone possano accedere a percorsi formativi di qualità sin dalla prima assunzione e durante tutto l'arco della vita, adeguandosi alle esigenze in continua evoluzione del mercato del lavoro. La formazione non può infatti essere esclusivamente indirizzata a creare ambienti di lavoro sicuri ma deve favorire l’inserimento e il reinserimento occupazionale degli individui e la continua innovazione e crescita delle competenze dei lavoratori. Al fine di promuovere la piena occupazione nel settore, le Parti condividono l’importanza di interventi coerenti ed integrati con gli operatori pubblici e privati per l'impiego, anche a livello territoriale, per il potenziamento delle Politiche Attive per il lavoro. Si ritiene opportuno promuovere e valorizzare tutti glistrumenti di politica attiva che possano garantire un puntuale incontro tra domanda e offerta di lavoro, sostenendo in modo efficace i processi di collocazione e ricollocazione nel mercato del lavoro. Le Parti assumono inoltre l'impegno di promuovere un sistema di relazioni bilateralità in grado di fornire anche alle piccole e piccolissime imprese azioni significative in materia di politiche attive, erogazioni salariali legate ad incrementi di produttività, costante adeguamento delle competenze e welfare, fino ad oggi prerogative esclusive delle grandi aziende. La bilateralità è infatti l'ambito ideale nel quale far convergere, ai fini di un loro superamento, le molteplici esigenze di aziende e lavoratori, sia in forma singola che aggregata, fornendo così risposte immediate ai singoli contesti produttivi territoriali. Le Parti demandano all'Ente Bilaterale EPABIC il compito di monitorare l'andamento del mercato lavoro e di promuovere e mettere in atto, anche con il supporto delle Agenzie per il Lavoro, tutte le azioni di politiche attive che possano consentire il raggiungimento dei suddetti obiettivi: inserimento e reinserimento occupazionale nel settore di riferimento, integrazione lavorativa di soggetti provenienti da contesti lavorativi differenti, incontro tra domanda e offerta di lavoro per consentire ai beneficiari l'attivazione di nuovi rapporti di lavoro dipendente continuativi e stabili nel tempo, sostegno ai lavoratori nella costruzione o ricostruzione della propria identità professionale e potenziamento delle competenze. Le Parti si impegnano, dunque, a proseguire la loro azione congiunta a sostegno delle PMI e deilavoratori del settore promuovendo un modello sindacale moderno e coerente con le concrete esigenze delle Parti socialiaziendali, delle lavoratrici e ponendo continua attenzione alla salvaguardia dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento livelli occupazionali e al rilancio miglioramento degli standard di vita e lavoro del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione e di ristrutturazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionali. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo della contrattazione collettiva di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono che:relativo personale dipendente.

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Samples: Contratto a Tempo Parziale

PREMESSA. Gli assetti contrattuali regolati dai contratti collettivi nazionali La programmazione sanitaria regionale perseguirà, nel medio periodo, due obiettivi fondamentali: la riorganizzazione della rete ospedaliera ed il potenziamento dell’assistenza territoriale. Il primo vuole concentrare le prestazioni sanitarie che richiedono alti livelli di categoria del settore bancario hanno formato nel tempo specializzazione e più elevate complessitàorganizzative in un numero limitato di sedi adeguate e strategicamente collocate sul territorio piemontese, strettamente collegate al resto della rete ospedaliera più capillare dove saranno comunque garantite tutte le prestazioni specialistiche per acuti di più comune necessità. Opportuna ed adeguata distribuzione territoriale dovranno avere anche le strutture ospedaliere di minore complessitàorganizzativa destinate alla lungo degenza. Il secondo mira a garantire la maggior parte delle cure possibili in regime extraospedaliero, sia per supportare adeguatamente l’attività non residenziale delle strutture ospedaliere (day – hospital, day surgery ecc) sia per favorire la più rapida dimissione dei pazienti ricoverati appena superata la fase acuta della malattia, sia per dare massimo sviluppo quantitativo e qualitativo all’assistenza domiciliare integrata in funzione alternativa al ricovero, istituto questo particolarmente importante per alcune categorie di assistiti quali gli anziani, i soggetti inabili e i malati terminali. Per queste particolari categorie di malati l’assistenza domiciliare integrata si presenta non solo come forma assistenziale di minor costo ma anche come forma più efficace e gradita dal cittadino rispetto al ricovero ospedaliero. La possibilità di realizzare questo disegno passa attraverso due azioni fondamentali: eliminare ogni vuoto assistenziale che possa orientare il cittadino verso il pronto soccorso e perfezionare il sistema di relazioni coerente emergenza territoriale. Questa assume una importanza particolare per elevare il livello di sicurezza dei soggetti curati fuori dal regime di ricovero, per favorire, quando necessario, l’accesso assistito dei pazienti in condizione critica ai centri di più elevata specializzazione e complessità organizzativa, sia partendo dal territorio che dai presidi ospedalieri. Il sistema dell’emergenza territoriale 118, nella auspicata configurazione dell’assistenza sanitaria piemontese, viene dunque a configurarsi come un indispensabile tessuto connettivo in grado di aumentare la piena collaborazione del territorio con le esigenze delle Parti sociali, delle lavoratrici e dei lavoratori. Detto sistema, basato su un modello di relazioni sindacali concertativo, ha contribuito in modo determinante al rinnovamento e al rilancio del settore bancario caratterizzato, nell’ultimo decennio, da complesse e delicate fasi di concentrazione e privatizzazione degli assetti proprietari, di riorganizzazione gli ospedali meno specializzati e di ristrutturazionequesti con quelli di più elevata specializzazione, che hanno interessato la gran parte degli operatori nazionalirendendo possibile una loro razionale distribuzione sul territorio piemontese. In tale quadro, importanti e numerosi accordi, anche in materia di innovazione di processo, di prodotto e di canale distributivo, sia a livello nazionale che a livello di gruppo e/o aziendale, hanno contribuito significativamente, anche attraverso un più rigoroso controllo dei costi, al riposizionamento strategico ed al riequilibrio competitivo del sistema bancario italiano, e alla modernizzazione delle relazioni sindacali. Il necessario governo delle inevitabili tensioni occupazionali, soprattutto per mezzo del Fondo di solidarietà del settore, la tutela del potere di acquisto delle retribuzioni, l’attenzione alle attese di sviluppo professionale dei lavoratori e la costante ricerca delle Parti della migliore sintesi possibile tra obiettivi competitivi ed istanze di coesione sociale, hanno costituito tratto distintivo e qualificante anche Questo accordo regionale per le relazioni sindacali del Paese. La capacità di innovazione attività dei modelli di servizio alla clientela e di semplificazione dell’operatività aziendalemedici dell’emergenza territoriale, la valorizzazione delle professionalità, delle competenze e del merito delle persone nell’ambito di un modello di relazione concertativo, possono dunque costituire rilevanti elementi di differenziazione competitiva da rafforzare ulteriormente e sui quali basare la crescita e lo sviluppo del settore. A questo patrimonio comune le Parti responsabilmente non intendono rinunciare soprattutto nella prospettiva di consentire alle imprese creditizie, sostanzialmente estranee ai fenomeni che hanno determinato l’attuale crisi finanziaria internazionale ed ai massicci interventi di ricapitalizzazione a carico dello Stato che hanno caratterizzato gli USA e molti Paesi Europei, di affrontare efficacemente le sfide di un quadro macroeconomico, regolamentare e competitivo di riferimento che richiede scelte strategiche e comportamenti adeguati alla complessità del momento. L’attuale andamento dell’economia e dei mercati finanziari, richiede infatti un profondo impegno delle Parti verso obiettivi comuni che, fermi restando i rispettivi ruoli e le diverse conseguenti responsabilità, realizzino le opportune convergenze come deve essere metodologicamente obbligatorio per la crescita, per una rinnovata competitività e per l’occupazione attraverso un modello di relazioni sindacali e contrattuali regolato che crei condizioni di efficienza, flessibilità e produttività, per il rafforzamento del sistema bancario, per lo sviluppo dei fattori per l’occupazione stabile e tutelata, e per la salvaguardia delle retribuzioni reali dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa intrapresa dalle Parti di realizzare un Master in “Relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del comparto creditizio e finanziario”, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze professionali in materia, sulla base di valori condivisi, sia un fattore di competitività utile a imprese e lavoratori. Le Parti, attesa l’autonoma determinazione delle stesse in materia di relazioni sindacali e di contrattazione, e considerata la specificità del settore del credito e comunque nella prospettiva di favorire la diffusione e lo sviluppo ogni risultato della contrattazione collettiva locale, trova la sua giustificazione e validitànel raggiungimento di secondo livello convengono di fissare come segue le regole in materia di assetti contrattuali e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, anche ai fini del rinnovo dei ccnl 8 dicembre 2007 e 10 gennaio 2008 e di quelli successivi, in coerenza e continuità con il percorso negoziale finora intrapreso dalle Parti. Quanto convenuto nel presente Accordo, sostituisce le regole di cui al paragrafo “2. Assetti contrattuali” del Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali il 23 luglio 1993 in materia di “Politica dei redditi e dell’occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo”, nonché gli artt. 5 (comma 1 e 3), 6, 7, 26 (commi da 1 a 3) del ccnl 8 dicembre 2007 e gli artt. 34, 35, 37 (comma 1 e 3) del ccnl 10 gennaio 2008 e quant’altro comunque incompatibile con quanto contenuto nel presente Accordo. Tutto ciò premesso, le Parti convengono chedue obiettivi:

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