VERTENZA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DEL CREDITO:
VERTENZA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DEL CREDITO:
SCIOPERO GENERALE IL 10 SETTEMBRE
La contrattazione nazionale, nei momenti cruciali di ristrutturazione e di cambiamento del settore, ha sempre fatto valere il principio della tutela solidaristica di tutta la categoria.
Così è stato anche nell’ultimo Contratto del 1999 quando il Fondo di solidarietà di settore ha messo la categoria al riparo dai licenziamenti collettivi e dalla disoccupazione che avrebbero potuto accompagnare le crisi aziendali e le perduranti ristrutturazioni di gruppi e di aziende.
Quel Contratto, grazie al senso di responsabilità dei lavoratori e del sindacato, ha inoltre contribuito in modo determinante al riequilibrio economico, reddituale e patrimoniale del sistema bancario.
Con la piattaforma di rinnovo del CCNL presentata nell’autunno dell’anno scorso abbiamo richiesto, coerentemente, la distribuzione in termini salariali, professionali ed occupazionali del cosiddetto “dividendo del risanamento” al quale i lavoratori e le lavoratrici hanno contribuito con disponibilità, competenza ed impegno determinanti.
I gravi scandali finanziari di questo inverno hanno reso necessario affrontare prioritariamente la crisi di fiducia che ha investito il nostro settore e le pesanti ricadute che questa avrebbe potuto comportare. Già nella nostra piattaforma avevamo sostenuto la necessità di condividere una prospettiva di sviluppo del settore che contemplasse principi e vincoli di responsabilità etica e sociale delle banche rivendicando di conseguenza una conduzione da parte delle aziende più corretta e trasparente nella gestione del credito, nei rapporti con la clientela e soprattutto nei confronti dei lavoratori.
L’inizio del confronto è stato difficile in quanto l’ABI non dava alcuna risposta alle nostre richieste, e continuava a porre pregiudiziali strumentali.
Dopo complesse trattative, nel mese di giugno, è stato possibile raggiungere un importante
Protocollo d’intesa con l’ABI che sancisce,tra l’altro, criteri e principi per assicurare:
- valorizzazione dei colleghi attraverso formazione continua, parità di sviluppo professionale, adeguati criteri di valutazione;
- valori etici e di correttezza a cui devono ispirarsi coloro che operano nelle banche a tutti i livelli;
- qualità e trasparenza dei servizi offerti alla clientela e nella commercializzazione dei prodotti;
- sistemi incentivanti basati più sulla qualità e trasparenza che sulla quantità dei prodotti venduti, rafforzando e integrando le procedure di confronto sindacale aziendale su questo delicato terreno;
- tutela civile e penale per i colleghi che operano nel campo della collocazione dei prodotti finanziari.
Questo accordo doveva costituire una significativa premessa al proseguimento del confronto negoziale su tutta la piattaforma, a iniziare dalla parte economica.
Ricordiamo che la rivendicazione economica mira a riconoscere ai lavoratori del credito un reale recupero del potere di acquisto delle retribuzioni, fortemente eroso in questi anni. La crescita del costo della vita, come è noto, è ben superiore all’inflazione programmata dal Governo!
L’aumento richiesto medio è di circa € 185,00 ed è stato costruito sulla base dei seguenti elementi:
Ð recupero dell’inflazione reale e attesa, pari a un aumento a regime del 6,10%, che con il trascinamento diventa 6,22%. Tale percentuale è composta dal recupero della differenza tra inflazione programmata e inflazione reale pari a 0,8% per il 2002 e 1,2% per il 2003, e dall’aumento per il biennio in corso in base all’inflazione stimata (dati Prometeia-Ocse), cioè 2,2% per il 2004 e l’1,9% per il 2005;
Ð riconoscimento professionale attraverso la riparametrazione delle tabelle a partire dalla 3a Area 3° Livello, il cui costo è dell’1,10%;
Xxxxxxx aumenti MENSILI richiesti per livelli a scatto d’anzianità 0, 3, 6, 9 e 12:
livelli | scala parametrale | scatti 0 | scatti 3 | scatti 6 | scatti 9 | scatti 12 |
QD4* | 232,56 | 203,19 | 221,29 | 239,38 | 257,47 | |
QD3 | 200,00 | 245,10 | 263,19 | 281,28 | 299,38 | |
QD2 | 177,30 | 220,55 | 228,73 | 236,91 | 245,08 | 253,26 |
QD1 | 166,50 | 202,94 | 211,12 | 219,29 | 227,47 | 235,65 |
3 AREA 4 LIV. | 146,80 | 168,31 | 176,49 | 184,67 | 192,84 | 201,02 |
3 AREA 3 LIV. | 136,40 | 153,50 | 161,68 | 169,86 | 178,04 | 186,22 |
3 AREA 2 LIV. | 127,00 | 110,93 | 119,11 | 127,29 | 135,47 | 143,64 |
3 AREA 1 LIV. | 120,00 | 104,82 | 113,00 | 121,17 | 129,35 | 137,53 |
2 AREA 3 LIV. | 113,00 | 98,70 | 105,70 | 112,71 | 119,71 | 126,71 |
2 AREA 2 LIV. | 110,00 | 96,08 | 101,80 | 107,53 | 113,25 | 118,97 |
2 AREA 1 LIV. | 107,00 | 93,46 | 99,18 | 104,91 | 110,63 | 116,35 |
LIV.UNICO+NOT. | 101,84 | 88,96 | 93,12 | 97,29 | 101,45 | 105,62 |
LIV. UNICO | 100,00 | 87,35 | 91,31 | 95,26 | 99,22 | 103,18 |
* Ai QD4 va aggiunta la rilvalutazione dell’assegno “Ad Personam” riveniente dal CCNL del 1999.
Inoltre, in una logica di solidarietà generazionale, abbiamo richiesto un 1% di versamento aggiuntivo sui fondi previdenziali per agli assunti successivamente al 19/12/1994.
Nell’incontro del 13 luglio scorso l’ABI si è presentata con una posizione di netta chiusura sulle richieste sindacali, con un’offerta economica di 120,00 euro medi pari al 5,2% di aumento (aumento che tiene conto per il biennio 2004/2005 unicamente dell’inflazione “programmata”).
Sempre l’ABI ha sostenuto che il Protocollo sullo sviluppo eticamente e socialmente sostenibile esaurisse tutta la parte normativa.
Tale atteggiamento assunto dall’ABI ha reso impossibile una qualsiasi ipotesi di accordo sugli aumenti economici ed ha impedito l’apertura del confronto sulla parte normativa della piattaforma. Le nostre richieste non si limitano al recupero del potere di acquisto per la categoria, ma tendono alla definizione di nuove regole che garantiscano una più ampia tutela e valorizzazione dei colleghi.
E’ stata quindi inevitabile la rottura delle trattative e la proclamazione dello stato di agitazione per la categoria.
Xxxxxxx convocato le assemblee per discutere con i lavoratori le ragioni della rottura e per ribadire con forza le richieste per il rinnovo del CCNL:
- consolidamento dell’Area Contrattuale che ricomprenda tutti coloro che svolgono le attività inerenti al settore. E’ necessario arginare le cessioni di ramo d’azienda, perché troppo spesso motivate, più che da reali esigenze organizzative, dal “risparmio” derivante dalla non applicazione del contratto del Credito;
- percorsi professionali e formazione che consentano ai lavoratori di acquisire le competenze indispensabili per consigliare ed assistere la clientela in modo adeguato e vedere riconosciuta la professionalità acquisita;
- riduzione dell’orario di lavoro (contrattuale e di fatto) con la modifica del meccanismo di recupero della banca delle ore ed il rafforzamento delle norme sul part-time;
- limiti ed esclusioni nell’applicazione della Legge 30 (nuove tipologie d’ingresso nel mondo del lavoro), per limitare le precarietà già oggi ampiamente esistenti nelle aziende di credito;
- adeguamento economico che sappia tutelare il potere d’acquisto dei salari, che vada oltre l’irrealistica inflazione programmata dal governo e non concordata con le parti sociali.
Occorre sostenere la mobilitazione che impegnerà tutta la categoria nelle azioni di lotta per il rinnovo del
Contratto Nazionale a partire dallo
sciopero generale di tutta la giornata del 10 settembre 2004.
Torino, 23 agosto 2004
FALCRI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL – UILCA SEGRETERIE REGIONALI DEL PIEMONTE