SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA
DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR)
2020
Determinazione del 20 ottobre 2022, n. 125
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA
DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR)
2020
Relatore: Consigliere Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx
Ha collaborato
per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati: il dott. Xxxxxx Xx Xxxx
Determinazione n. 125/2022
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
nell'adunanza del 20 ottobre 2022;
visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214; viste le leggi 21 marzo 1958, n. 259 e 14 gennaio 1994, n. 20;
visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 11 marzo 1961 con il quale il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è stato sottoposto al controllo della Corte dei conti;
vista la determinazione n. 52 del 10 luglio 2003 con la quale questa Sezione ha deliberato che, a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 22, comma 2 del decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 127, il controllo di competenza è da esercitarsi ai sensi dell’art. 12 della citata legge n. 259 del 1958;
visto l’art. 14, comma 2, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218 che ha confermato
l’esercizio del controllo di competenza con le dette modalità;
visto il rendiconto generale dell’Ente, relativo all’esercizio finanziario 2020, nonché le annesse relazioni del Presidente e del Collegio dei revisori, trasmessi alla Corte dei conti in adempimento dell’art. 4 della citata legge n. 259 del 1958;
udito il relatore, Consigliere Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx, e, sulla sua proposta, discussa e deliberata la relazione con la quale la Corte, in base agli atti ed agli elementi acquisiti, riferisce alle Presidenze delle due Camere del Parlamento il risultato del controllo eseguito;
esaminati gli atti;
ritenuto che, assolti così gli adempimenti di legge, si possano, a norma dell’art. 7 della citata l. n. 259 del 1958, comunicare alle dette Presidenze, il rendiconto generale – corredato delle relazioni degli organi amministrativo e di revisione – e la relazione come innanzi deliberata, che alla presente si unisce quale parte integrante;
P. Q. M.
comunica, a norma dell’art. 7 della l. n. 259 del 1958, alle Presidenze delle due Camere del Parlamento, insieme con il rendiconto generale per l’esercizio 2020 – corredato delle relazioni del Presidente e dell’organo di revisione – del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’unita relazione con la quale la Corte riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’ente.
RELATORE | PRESIDENTE |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx | Xxxxxx Xxxxxxx |
DIRIGENTE
Xxxxx Xxxxxx
depositato in segreteria
SOMMARIO
1 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO 2
2.2 Il processo di riorganizzazione dell’Ente 7
2.3 Programmazione e valutazione della performance 8
2.4 Obblighi di pubblicazione, trasparenza e Piano per la prevenzione della corruzione .9 3 RISORSE UMANE 11
3.1 Stabilizzazione del personale precario 12
3.2 Consistenza del personale a tempo indeterminato 13
3.3 Consistenza del personale a tempo determinato 15
3.4 Consistenza del personale non dipendente 16
4 SPESE DI FUNZIONAMENTO E GESTIONE 20
4.1 Situazione della spesa per acquisto di beni e servizi 20
4.2 Razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare 23
5.1 Natura e tipologia delle partecipazioni 25
5.3 Piano di razionalizzazione delle partecipate e sua attuazione 26
6.1 La progettualità finalizzata 27
6.2 Progetti internazionali 29
6.3 Collaborazioni con soggetti pubblici e privati 30
6.4 La partecipazione al Xxxxx xxxxxxxxx xx xxxxxxx x xxxxxxxxxx (Xxxx) 00
7 RISULTATI CONTABILI DELLA GESTIONE 32
7.5 Situazione amministrativa 44
8 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 52
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 – Spesa per gli organi (impegni) 7
Tabella 2 – Personale stabilizzato nel corso del 2020 12
Tabella 3 – Consistenza del personale a tempo indeterminato 13
Tabella 4 – Consistenza del personale dirigenziale* 14
Tabella 5 – Consistenza del personale non dirigenziale a tempo indeterminato 15
Tabella 6 – Consistenza del personale a tempo determinato finanziato con risorse ordinarie e con fondi esterni 15
Tabella 7 – La spesa per il personale dipendente 17
Tabella 8 – Sintesi dati acquisti beni e servizi 21
Tabella 9 – Sintesi dati contabili 32
Tabella 10 – Classificazione centri di responsabilità 33
Tabella 11 – Entrate accertate e spese impegnate 34
Tabella 12 – Le entrate accertate 36
Tabella 13 – Spesa impegnata 38
Tabella 14 – Residui attivi 39
Tabella 15 – Residui passivi 41
Tabella 16 - Residui passivi pregressi propri e impropri relativi alla gestione corrente e di investimento 42
Tabella 17 – Situazione amministrativa 44
Tabella 18 – La ripartizione dell’avanzo di amministrazione 45
Tabella 19 – Stato patrimoniale 46
Tabella 20 – Il conto economico 50
PREMESSA
Con la presente relazione, la Corte dei conti riferisce al Parlamento, ai sensi dell’art. 7 della
l. 21 marzo 1958, n. 259, sul risultato del controllo, eseguito con le modalità di cui all’art. 12 della medesima legge, sulla gestione finanziaria dell’Ente avente ad oggetto l’esercizio 2020 e sulle vicende più significative verificatesi successivamente.
La precedente relazione, riguardante l’esercizio finanziario 2019, è stata deliberata con determinazione n. 114 del 9 novembre 2021, pubblicata in Atti Parlamentari – XVIII Legislatura, Doc. XV, n. 498.
1
Corte dei conti – Relazione CNR - esercizio 2020
1 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR (in seguito CNR o Ente), ente pubblico nazionale di ricerca, è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca (Mur), a seguito di quanto previsto dall’art. 2, del d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla l. 5 marzo 2020, n. 12. In precedenza, l’Ente era sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur).
L’Ente, istituito nel 1923, ha il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare l’attività di ricerca nei principali settori della conoscenza e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese, perseguendo l’integrazione di discipline e tecnologie diffusive ed innovative, anche attraverso accordi di collaborazione e programmi integrati con soggetti pubblici e privati, anche internazionali.
Il CNR ha personalità giuridica di diritto pubblico, gode di autonomia statutaria, scientifica, finanziaria, organizzativa, patrimoniale e contabile ed è dotato di ordinamento autonomo, in conformità con quanto previsto, da ultimo, dal decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218.
Il vigente statuto dell’Ente è stato emanato con decreto del Presidente del CNR n. 83, del 19 luglio 2018, in attuazione delle previsioni contenute nel citato d.lgs. n. 218 del 2016.
Il regolamento di organizzazione e di funzionamento è stato emanato con decreto del Presidente dell’Ente n. 14 del 18 febbraio 2019, dopo l’approvazione da parte del Consiglio di amministrazione con la deliberazione n. 24 del 12 febbraio 2019.
Nel corso del 2020 è stato approvato ed è entrato in vigore il nuovo regolamento del personale, secondo le disposizioni del citato d. lgs n. 218 del 2016, la cui elaborazione era iniziata nel 2018. Con deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 99 del 18 aprile 2019 è stato approvato il nuovo regolamento di amministrazione, contabilità e finanza (racf) al fine di adeguare il sistema contabile al mutato quadro legislativo ed alla nuova organizzazione dell’Ente, così come risultante dallo statuto.
Il Ministero vigilante, con note del 15, 27 e 31 maggio 2019, ha formulato alcune osservazioni e raccomandazioni, che sono state esaminate più volte dagli organi sociali dell’Ente, ma, ad oggi, non ancora recepite dai medesimi, come già evidenziato nelle Relazioni di questa Corte relative agli esercizi 2018 e 2019 e nonostante le sollecitazioni del Collegio dei revisori che, in più occasioni, ha invitato a definire le modifiche (da ultimo: verbale n. 1684, in data 24 febbraio
2021). Le questioni oggetto di osservazione da parte del Ministero vigilante riguardano la modifica delle previsioni riguardanti la gestione contabile dei fondi di ricerca non impegnati al termine dell’esercizio e la conseguente permanenza nel sistema contabile dell’Ente nella categoria dei residui ancorché non sorretti da obbligazioni giuridicamente perfezionate (c.d. residui impropri).
In ogni caso, si evidenzia che, siccome la modalità di contabilizzazione delle risorse vincolate in conto residui passivi non è in linea con le regole contabili, l’Ente deve adeguarsi a queste ultime, indipendentemente dai tempi di approvazione delle modifiche regolamentari.
In proposito, considerato il tempo trascorso, questa Corte ribadisce quanto già rilevato nelle relazioni relative agli esercizi 2018 e 2019, vale a dire che è necessario che il procedimento per l’adozione del nuovo regolamento di amministrazione, contabilità e finanza giunga quanto prima a conclusione.
Si sottolinea, in tema, che a norma dell’art. 1, c. 315 – 323, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio per il 2022) l’erogazione di finanziamenti specifici al CNR, finalizzati al rilancio dell’Ente e della ricerca è condizionata ad una complessiva riorganizzazione dell’Ente che deve essere adottata dal Consiglio di amministrazione entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, e, successivamente, approvata con decreto interministeriale.
L’Ente ha dato corso allo studio delle attività di riorganizzazione che, allo stato, non sono
ancora state approvate.
2 ASSETTO ORGANIZZATIVO
2.1 Organi
Gli organi del CNR sono il Presidente, il Consiglio di amministrazione, il Consiglio scientifico generale e il Collegio dei revisori dei conti (art. 5 dello statuto); i componenti del Consiglio di amministrazione e degli altri organi durano in carica quattro anni e possono essere confermati una sola volta.
Il Presidente “è scelto tra persone di alto profilo scientifico e competenze tecnico-organizzative”, secondo la procedura prevista dall’art. 11 del d. lgs. 31 dicembre 2009, n. 113 e dall’articolo 6 dello statuto.
Il Consiglio di amministrazione è composto da cinque componenti, fra i quali vi è il Presidente, nominati con decreto del Ministro vigilante, a seguito di designazione esterna al Governo: uno sulla base di una terna proposta dalla Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui); uno sulla base di una terna proposta dall’Unione italiana delle Camere di commercio e dalla Confindustria; uno dal Presidente della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome; uno è eletto dal personale del CNR tra ricercatori e tecnologi di ruolo dell’Ente. Come detto, i componenti del Consiglio di amministrazione durano in carica quattro anni e possono essere confermati una sola volta (art. 7 dello statuto). Tuttavia, in base allo statuto stesso, la durata del Consiglio non è unitaria, poiché l’organo amministrativo è composto dai componenti in carica, in base alla data del decreto di nomina di ciascuno.
Con riferimento al Consiglio di amministrazione in carica nell’anno 2020, si osserva che la nomina dei componenti è avvenuta in tempi diversi, a partire dal novembre 2015 e fino al febbraio 2016 con la nomina del Presidente (d.m. Miur n. 55 del 15 febbraio 2016). Successivamente, peraltro, la composizione dell’organo ha subito modifiche. Infatti, a seguito della cessazione di due componenti, il Consiglio è stato integrato, il 2 marzo 2018, con la nomina di un consigliere nell’ambito della terna indicata dalla Crui e, il 9 gennaio 2019, con la nomina di un consigliere nell’ambito della terna indicata dall’Unione italiana delle Camere di commercio e da Confindustria. Con decreto MIUR in data 14 novembre 2019, da ultimo, è stato nominato il componente del Consiglio eletto dal personale del CNR, in sostituzione di quello
precedentemente in carica, il cui mandato era scaduto il 12 novembre 20191.
In ragione dello stato di emergenza causato dalla epidemia sanitaria, in seguito a quanto previsto dall’art. 100, c. 2, del d.l. 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla
legge 24 aprile 2020, n. 27, in combinato disposto con l’art. 3, c. 3, lett. a) del d.l. 7 ottobre 2020,
n. 125, convertito con modificazioni dalla legge 27 novembre 2020, n. 159, il mandato del Presidente e dei consiglieri di amministrazione, rispettivamente in scadenza in data 19 febbraio e 8 febbraio 2020, è risultato prorogato fino al 31 dicembre 2020.
Con decreti del Ministro dell’università e della ricerca, in data 10 febbraio e 19 febbraio 2021, sono stati nominati i due nuovi consiglieri di amministrazione designati all’interno delle terne fornite dalla Crui e dall’Unione italiana delle Camere di commercio e dalla Confindustria.
A conclusione di una procedura avviata con avviso pubblico in data 8 marzo 2021, con decreto in data 12 aprile 2021, il Ministro dell’università e della ricerca ha nominato il nuovo Presidente dell’Ente per il successivo quadriennio.
Nel Consiglio di amministrazione del 19 aprile 2021 è stato nominato il vice-presidente, nella persona del consigliere designato dalla CRUI.
Il Consiglio è stato completato con la nomina di un componente scelto dal Ministro dell’università e della ricerca all’interno di una terna trasmessa dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome (decreto del Mur in data 10 maggio 2021).
Nel corso del 2016 è stato nominato il Consiglio scientifico generale che consta, in base a quanto stabilito dall’art. 8 dello statuto, di dieci componenti, sette dei quali scelti tra scienziati italiani e stranieri “di alta qualificazione a livello internazionale con professionalità ed esperienza rappresentativa delle macroaree di ricerca del CNR” e tre eletti dai ricercatori e tecnologi dell’Ente (delibera del consiglio di amministrazione del 4 ottobre 2016), tutti confermabili unicamente per un secondo mandato quadriennale. Anche il mandato del Consiglio scientifico è stato prorogato in vigenza dell’emergenza sanitaria e, successivamente, dal Consiglio di amministrazione, in attesa della designazione di tutti i componenti secondo le previsioni dello statuto.
1 Ciascun consigliere resta in carica per quattro anni, che decorrono dal momento della nomina, e in caso di
cessazione anticipata dalla carica il sostituto prosegue il mandato fino alla scadenza dell’originario quadriennio.
Il Consiglio di amministrazione, con delibera n. 37 del 6 maggio 2021, ha avviato la procedura per il rinnovo del Consiglio scientifico e, con successiva delibera n. 127 del 12 ottobre 2021, ha individuato i cinque componenti del Comitato di selezione, sulla base delle designazioni pervenute da istituzioni di ricerca di livello internazionale ed associazioni di categoria del mondo imprenditoriale ed economico, nominati dalla Presidente con provvedimento n. 61 del 28 ottobre 2021.
I componenti del Consiglio scientifico sono stati, quindi, designati all’esito delle dette
procedure, con delibera del Consiglio di amministrazione n. 25, del 26 gennaio 2022.
Il Collegio dei revisori dei conti, costituito da tre componenti, è stato designato con decreti del Miur n. 292 del 3 maggio 2016 e n. 293 del 27 novembre 2017. Alla cessazione dell’incarico, il mandato è stato prorogato, in ragione dell’emergenza sanitaria, sino al 31 dicembre 2020. Dal 1° gennaio 2021 si è insediato il nuovo Collegio dei revisori, designato con decreto Mur n. 892 del 17 dicembre 2020.
Le funzioni, i compiti e le modalità operative seguite dagli organi statutari sono disciplinate dallo statuto e dal regolamento di organizzazione e funzionamento.
Le indennità corrisposte ai componenti degli organi sociali sono state determinate dal d.m. Miur n. 979/RIC del 9 dicembre 2011 e, ad oggi, sono pari a 196.886 euro per il Presidente e a 37.863 euro per gli altri componenti del Consiglio di amministrazione. Al Presidente del Collegio dei revisori è riconosciuta un’indennità pari a 25.000 euro e ai componenti del Collegio un’indennità pari a 21.000 euro.
I componenti del Consiglio scientifico percepiscono unicamente un gettone di presenza per la partecipazione alle sedute collegiali, quantificato in 500 euro lordi. Ai componenti del Consiglio scientifico generale nel corso dell’anno 2020 sono stati effettuati pagamenti di gettoni per complessivi euro 9.720 netti.
E’ prevista, inoltre, la corresponsione di un gettone di presenza di 103 euro lordi per i componenti degli organi sociali partecipanti alle riunioni del Consiglio di amministrazione2. Nel corso del 2020, in favore dei componenti degli organi sono state impegnate risorse per compensi, gettoni e rimborsi spese come da tabella seguente, che evidenzia una riduzione delle somme impegnate rispetto all’esercizio precedente.
2 Un gettone del medesimo importo è riconosciuto al Magistrato della Corte dei conti.
Tabella 1 – Spesa per gli organi (impegni)
Descrizione (*) | 2019 | 2020 | Var. ass | |
Organi istituzionali dell'amministrazione – Indennità | 454.480,00 | 450.700,00 | -3.780,00 | |
Organi istituzionali dell'amministrazione – Rimborsi | 95.000,00 | 65.000,00 | -30.000,00 | |
Compensi agli organi istituzionali di revisione, di controllo ed altri incarichi istituzionali dell'amministrazione | 132.000,00 | 124.724,36 | -7.275,64 | |
Rimborso spese agli organi istituzionali di revisione, di controllo ed altri incarichi istituzionali dell'Ente | 13.000,00 | 410,00 | -12.590,00 | |
Totale | 694.480,00 | 640.834,36 | -53.645,64 |
(*) Spese complessive impegnate per gli organi. Dati da consuntivo decisionale.
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR
I dati indicati nella tabella che precede si riferiscono agli impegni assunti dall’Ente, a fronte dei quali nel 2020 sono stati effettuati pagamenti in conto competenza per euro 401.909. Peraltro, ad inizio esercizio i residui riferiti a questa voce erano pari ad euro 477.662, mentre alla fine dell’esercizio, all’esito di pagamenti e cancellazioni, erano pari a 395.743,41.
L’elevata mole di residui rende necessario, come già sottolineato dalla Corte nella precedente relazione, che l’Ente verifichi in concreto la composizione delle voci indicate nella tabella che precede e adegui le previsioni ed i successivi impegni di bilancio agli effettivi documentati obblighi.
2.2 Il processo di riorganizzazione dell’Ente
L’organizzazione dell’Ente risultante a seguito del processo avviato nel 2018 mette in luce una situazione articolata e complessa dipendente dalla circostanza che il CNR svolge le attività di ricerca sull’intero territorio nazionale e in relazione ad una pluralità e molteplicità di discipline.
Tali peculiarità organizzative hanno fatto sì che nel corso del 2020 siano risultati operativi un numero elevato di Centri di spesa, vale a dire entità dotate di autonomia finanziarie e gestionale.
In proposito, si rappresenta che l’Ente nel 2020 risultava articolato in:
- 18 Aree della ricerca;
- 7 Dipartimenti;
- 88 Istituti di ricerca, che contavano 220 Centri di spesa, tenendo conto delle sedi secondarie e periferiche;
- Uffici dirigenziali e Unità, attivi presso la sede centrale.
L’Amministrazione dell’Ente è costituita dalla Direzione generale e da due Direzioni centrali di livello dirigenziale generale che hanno il compito di svolgere le funzioni di gestione delle risorse umane e di supporto alla rete scientifica, nonché delle infrastrutture.
Alla Direzione generale e alle due Direzioni centrali fanno capo dieci uffici dirigenziali di I° livello e 16 unità autonome.
Nel corso del triennio 2018-2020, la rete scientifica è stata riorganizzata con la finalità di concentrare le risorse umane, finanziarie e strumentali in un numero limitato di Istituti, aventi una specifica competenza. Alla fine del 2020 gli istituti operativi erano 88, a fronte dei 101 presenti alla fine del 2017, divisi all’interno di sette Dipartimenti.
L’articolazione territoriale della rete scientifica prevede 88 sedi principali e 220 sedi secondarie. Inoltre, in attuazione della previsione contenuta nel Capo IV del Regolamento di organizzazione e funzionamento, con provvedimenti del Presidente dell’Ente, n. 112 e n. 120 del 2020, sono state istituite 14 Aree territoriali della ricerca, in altrettante Regioni.
2.3 Programmazione e valutazione della performance
La programmazione delle attività dell’Ente è stata definita nel Piano triennale di attività 2019
– 2021 (Pta), approvato con deliberazione del Consiglio di amministrazione in data 19 dicembre 2019.
Detta programmazione stata formulata in coerenza con le politiche di ricerca nazionali e internazionali e con le strategie del programma europeo di finanziamento per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020, tenendo conto dei contenuti nel Programma nazionale della ricerca (Pnr), con l’obiettivo di “valorizzare la multidisciplinarietà dell’Ente”.
Gli obiettivi strategici individuati nel Pta mirano principalmente a:
- potenziare e valorizzare la ricerca scientifica;
- ampliare, rafforzare e qualificare la comunità dei ricercatori;
- concorrere a rendere competitiva la scienza italiana, anche al fine di sostenere lo sviluppo e la crescita socio-economica del Paese;
- internazionalizzare la ricerca scientifica, in particolare nei settori di maggiore interesse per l’Italia;
- consolidare la posizione del CNR, quale punto di riferimento italiano della comunità
scientifica internazionale;
- promuovere la ricerca attraverso azioni mirate di comunicazione, per stimolare la crescita culturale, tecnologica ed economica della società italiana.
Al fine di raggiungere gli obiettivi strategici previsti dal piano, sono state definite specifiche azioni interne, dirette a migliorare la struttura organizzativa e l’efficienza dei processi, e esterne, finalizzate a migliorare la qualità della ricerca, anche in collaborazione con altri soggetti che operano negli stessi settori, sia nazionali che internazionali.
In base al Regolamento di organizzazione, per la prima volta nel corso del 2020 sono stati predisposti i Piani di gestione preliminari, da parte della rete scientifica, elemento di novità che si segnala positivamente.
Con deliberazione del Consiglio di amministrazione in data 26 settembre 2019, è stato nominato il nuovo Organismo interno di valutazione (Oiv), in sostituzione di quello designato con la deliberazione n. 152 del 31 ottobre 2018.
L’Ente ha predisposto un nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance, operativo dal 2019 ed approvato dal Consiglio di amministrazione con la deliberazione n. 2 del 2019, incentrato su uno specifico sistema informatico per l’assegnazione degli obiettivi a ciascun dirigente.
Le attività di verifica e accountability, condotte sulla base del sistema di misurazione e valutazione, sono state compendiate nella Relazione sulla performance 2020, riferita ai risultati organizzativi e individuali raggiunti nell’esercizio di riferimento (approvata dal Consiglio di amministrazione con deliberazione n. 446, in data 21 dicembre 2021).
2.4 Obblighi di pubblicazione, trasparenza e Piano per la prevenzione della corruzione
L’Ente ha ottemperato agli obblighi di pubblicità dei dati relativi ai controlli sull’organizzazione e sull’attività dell’amministrazione previsti dall’art. 31 del d. lgs 14 marzo 2013, n. 33, pubblicando sul settore del sito web istituzionale, dedicato all’amministrazione trasparente il referto della Corte dei conti, la relazione del Collegio dei revisori nonché gli atti dell’Oiv.
Con deliberazione del Consiglio di amministrazione del 17 giugno 2019, n. 172 è stato designato il nuovo responsabile della prevenzione della corruzione, in sostituzione del
precedente, nominato in data 17 marzo 2016, con deliberazione n. 47 del Consiglio di amministrazione.
L’Ente ha approvato il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza 2020
- 2022, con deliberazione del Consiglio di amministrazione in data 5 febbraio 2020, n. 54.
Il Responsabile per la prevenzione della corruzione ha reso la relazione annuale per l’anno 2020, rilevando che il complesso delle misure attuate dall’Ente ha avuto un effetto, diretto o indiretto, neutrale sulla qualità dei servizi, sull'efficienza degli stessi (es. in termini di riduzione dei tempi di erogazione dei servizi) e positivo sul funzionamento dell'amministrazione (es. in termini di semplificazione e snellimento delle procedure) e sulla diffusione della cultura della legalità e nelle relazioni con i cittadini.
3 RISORSE UMANE
La gestione delle risorse umane del CNR nel 2020 è stata influenzata, ancora, dal programma di stabilizzazione del personale precario, avviato nel corso del 2018 in base alla previsione contenuta nell’art. 20, comma 2, del d. lgs. 25 maggio 2017, n. 75, che è terminato nel corso dell’esercizio considerato.
Il piano del fabbisogno del personale dell’Ente, già presente nel precedente Pta, è stato aggiornato nell’ambito del Pta 2020 – 2022, adottato – peraltro solo al termine dell’esercizio 2020 - con delibera del Consiglio di amministrazione n. 328, in data 29 dicembre 2020, da ritenere approvata da parte del Ministero vigilante in assenza di osservazioni da parte di quest’ultimo. In quella sede, il Collegio dei revisori ha espresso parere positivo, osservando, tuttavia, che la delicata situazione finanziaria dell’Ente imporrebbe una rivisitazione delle scelte, anche in considerazione della circostanza che la spesa di personale assorbe quasi per intero il Fondo ordinario per la ricerca (Foe), “compromettendo evidentemente i programmi di ricerca cui l’Ente è istituzionalmente preposto”.
Il Piano predetto, è stato formulato, in linea con quello precedente relativo al periodo 2019 – 2021, tenendo conto del risparmio proveniente dalle cessazioni del personale previste negli anni 2016 – 2018, al fine di rispettare, da un lato, l’equilibrio annuale di bilancio e l’osservanza del limite posto dal d.lgs. n. 218 del 2016 alle spese di personale (rapporto non superiore all’80 per cento tra le spese complessive per il personale di competenza dell’anno di riferimento e la media delle entrate complessive dell’Ente come risultante dai bilanci consuntivi dell’ultimo triennio) e delle indicazioni legislative finalizzate a favorire l’adozione di procedure per il superamento del precariato.
Sempre nel corso del 2020, l’Ente ha approvato la costituzione dei fondi per il finanziamento del trattamento accessorio dei dirigenti di I fascia del Consiglio nazionale delle ricerche (delibera n. 51/2020 del 5 febbraio 2020), quindi ha sottoscritto con le Organizzazioni sindacali, in data 24 luglio 2020, l’accordo sulle “Modalità e criteri di ripartizione del fondo concernente gli incentivi per le funzioni tecniche di cui all’art. 113 del d.lgs. n. 50 del 2016”, oggetto di contrattazione ; ha sottoscritto in data 13 novembre 2020 il contratto integrativo sul “Piano di welfare integrativo 2019 – 2020. Criteri per il periodo 2019 – 2020. Art. 96 CCNL del 19 aprile
2018” e, sempre in data 13 novembre 2020, l’intesa sull’applicazione dell’art. 96, comma 1 lett.
d) del CCNL del 19 aprile 2018”.
In data 28 dicembre 2020, è stato sottoscritto il contratto integrativo sul “Fondo di
incentivazione ai sensi degli artt. 10 e 19 del Ccnl 07.04.2006. Criteri e modalità di utilizzo”.
3.1 Stabilizzazione del personale precario
Il CNR ha dato corso ad un ampio piano di stabilizzazione del personale precario, avviato nel 2018, proseguito nel corso degli anni 2019 e 2020, come analiticamente indicato e descritto nelle precedenti Relazioni di questa Corte .
La tabella che segue indica il numero dei dipendenti per ciascun livello e profilo, assunti a seguito del processo di stabilizzazione nel corso del 2020 e il relativo costo medio.
Tabella 2 – Personale stabilizzato nel corso del 2020
Personale stabilizzato | ||
Livello e profilo | U.d.P. | Costo medio |
III livello – Ricercatore | 134 | 7.511.504 |
I livello - Dirigente tecnologo | 1 | 113.429 |
II livello - I° tecnologo | 1 | 78693 |
III livello – Tecnologo | 19 | 1.067.325 |
Totale | 155 | 8.770.951 |
Fonte: dati forniti dal CNR
Nel corso del 2020 sono state assunte 155 unità di personale precario, a fronte delle 194 unità del 2019.
Il processo di stabilizzazione nel 2020 ha avuto un impatto minore rispetto al 2019, con un costo medio, a regime, di 8,77 milioni a fronte degli 11 milioni dell’esercizio precedente.
Le procedure di stabilizzazione operate nel triennio 2018 – 2020 hanno inciso in maniera significativa, sia in relazione all’aumento del numero dei dipendenti a tempo indeterminato, che ai costi a carico dell’Ente.
E’ stata accertata la copertura delle spese ma, contemporaneamente, un costante incremento dei costi che contribuisce al progressivo irrigidimento del bilancio, dal quale derivano margini minori per le spese di ricerca e investimento.
Da ultimo, con delibera n. 167, del 30 novembre 2021 il Consiglio di amministrazione dell’Ente ha deciso di stabilizzare l’ultimo contingente di ricercatori e tecnologi che, in servizio presso l’Ente, hanno maturato i requisiti di stabilizzazione previsti dal d. lgs. n. 75 del 2017.
Completando il processo avviato nel 2018 e con un investimento complessivo che, a regime, sarà pari ad oltre 144 milioni di euro – di cui 69 finanziati con appositi provvedimenti normativi. – la stabilizzazione riguarda in tutto 1.868 unità di personale, tra ricercatori e tecnologi.
3.2 Consistenza del personale a tempo indeterminato
Il personale in servizio al 31 dicembre 2020 era pari a 8494 unità, evidenziando una ulteriore crescita rispetto al termine dell’anno 2019 (nel quale era pari a 8.410 unità).
Tabella 3 – Consistenza del personale a tempo indeterminato
Qualifica | Pers. 2019 | Pers. 2020 | Var. ass. | Var.% |
Direttore generale | 1 | 1 | 0 | 0 |
Direttore di dipartimento | 7 | 7 | 0 | 0,00 |
Direttore di istituto | 46 | 75 | 29 | 63,04 |
Tot. (*) | 54 | 83 | 29 | 53,70 |
Dirigente I° fascia | 0 | 0 | 0 | |
Dirigente II° fascia | 4 | 4 | 0 | 0,00 |
Dirigente incaricato I° fascia | 1 | 1 | 0 | 0,00 |
Dirigente incaricato II° fascia | 1 | 3 | 2 | 200,00 |
Tot. | 6 | 8 | 2 | 33,33 |
Ricercatori | ||||
Dirigente di ricerca | 263 | 422 | 159 | 60,46 |
Primo ricercatore | 817 | 807 | -10 | -1,22 |
Ricercatore | 3.544 | 3.525 | -19 | -0,54 |
Tot. | 4.624 | 4.754 | 130 | 2,81 |
Tecnologi | ||||
Dirigente tecnologo | 25 | 22 | -3 | -12,00 |
Primo tecnologo | 90 | 85 | -5 | -5,56 |
Tecnologo | 634 | 650 | 16 | 2,52 |
Tot. | 749 | 757 | 8 | 1,07 |
Personale livelli | ||||
Ruolo ad esaurimento | 0 | 0 | 0 | |
Funzionari | 101 | 101 | 0 | 0,00 |
Collaboratore tecnico | 1.755 | 1.711 | -44 | -2,51 |
Collaboratore di amministrazione | 618 | 605 | -13 | -2,10 |
Operatore tecnico | 454 | 432 | -22 | -4,85 |
Operatore di amministrazione | 49 | 43 | -6 | -12,24 |
Tot. | 2.977 | 2.892 | -85 | -2,86 |
TOTALE | 8.410 | 8.494 | 84 | 1,00 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR
L’incremento di 84 unità, pari all’1 per cento, è dovuto, principalmente, al compimento delle richiamate procedure di stabilizzazione del personale precario ed è rappresentata dal saldo fra
nuove assunzioni e cessazioni intervenute nell’anno.
Una analisi per qualifiche evidenzia che nell’anno di riferimento sono aumentati i direttori di istituto, passati dai 46 del 2018 ai 75 del 2020. I direttori di dipartimento e di istituto sono dirigenti dell’Ente, incaricati per un periodo determinato di dirigere le strutture di ricerca.
In ragione delle scelte attuate dall’Ente sono aumentate, in particolare, le figure di dirigente di ricerca, passate da 263 nel 2019 a 422 nel 2020.
La tabella che segue rappresenta la consistenza del personale dirigenziale, in relazione alle varie tipologie contrattuali ed alla tipologia di mansione.
Tabella 4 – Consistenza del personale dirigenziale*
Qualifica | Pers. 2019 | Pers. 2020 | Var. ass. | Var.% |
Dirigenti I° fascia | 0 | 0 | 0 | |
Dirigenti II° fascia | 4 | 4 | 0 | 0,00 |
Dirigente incaricato | 2 | 4 | 2 | 100,00 |
Dirigente di ricerca | 263 | 422 | 159 | 60,46 |
Dirigente tecnologo | 25 | 22 | -3 | -12,00 |
Tot. | 296 | 452 | 156 | 52,70 |
* Escluso il Direttore generale e i Direttori di Dipartimento e Istituto
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR
Nel 2020, è aumentato ulteriormente il numero dei dirigenti che sono passati da 296 unità del 2019 a 452 unità dell’anno di riferimento (nel 2018 erano pari a 329 unità) (esclusi il Direttore generale e i Direttori di Dipartimento e di Istituto). L’incremento ha riguardato prevalentemente i dirigenti di ricerca, passati, come si è visto, dalle 263 unità del 2019 alle 422 unità del 2020, con una variazione assoluta di 159 posizioni e un incremento percentuale del 60,46 per cento. A questi si aggiungono i Direttori di dipartimento, pari a 7 unità, e i Direttori di istituto, pari a 75 unità (questi ultimi in aumento rispetto all’esercizio precedente nel quale erano pari a 46 unità).
Tabella 5 – Consistenza del personale non dirigenziale a tempo indeterminato
Qualifica | 2019 | 2020 | Var. ass. | Var.% |
Primo ricercatore | 817 | 807 | -10 | -1,22 |
Ricercatore | 3.544 | 3.525 | -19 | -0,54 |
Primo tecnologo | 90 | 85 | -5 | -5,56 |
Tecnologo | 634 | 650 | 16 | 2,52 |
Ruolo ad esaurimento | 0 | 0 | 0 | 0 |
Funzionari | 101 | 101 | 0 | 0 |
Collaboratori tecnici | 1.755 | 1.711 | -44 | -2,51 |
Collaboratori di amministrazione | 618 | 605 | -13 | -2,10 |
Operatori tecnici | 454 | 432 | -22 | -4,85 |
Operatori di amministrazione | 49 | 43 | -6 | -1,86 |
Tot. | 8.062 | 7.959 | -103 | -1,27 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR
Passando ad esaminare la situazione del personale non dirigenziale, la tabella che precede evidenzia la consistenza dello stesso al termine del 2020, pari a 7.959 unità rispetto alle 8.062 unità presenti nel 2019, con un decremento di 103 unità, pari al -1,86 per cento; vale la pena ricordare che nel periodo 2017 – 2018 vi era stato un incremento di 1.217 unità, pari al 17,99 per cento, come indicato nella relazione dell’esercizio precedente.
3.3 Consistenza del personale a tempo determinato
La tabella che segue espone la consistenza del personale a tempo determinato.
2019 | 2020 | |||||
Fondi Ordinari | Fondi Esterni | Totale | Fondi Ordinari | Fondi Esterni | Totale | |
Ricercatori | 6 | 160 | 166 | 6 | 157 | 163 |
Tecnologi | 24 | 51 | 75 | 16 | 54 | 70 |
Liv. IV-VIII | 2 | 86 | 88 | 2 | 61 | 63 |
Personale Contrattista | 0 | 0 | ||||
32 | 297 | 329 | 24 | 272 | 286 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR
A seguito dell’ampio processo di stabilizzazione effettuato dall’Ente, al termine del 2020 il personale a tempo determinato, finanziato con i fondi ordinari e con quelli esterni, era pari a 286 unità, a fronte delle 329 unità del 2019, evidenziando, in questo modo, la tendenza a superare forme di lavoro precario che negli anni precedenti avevano portato ad una situazione che ha originato le decisioni sulla stabilizzazione del personale assunte nel triennio 2018 - 2020.
3.4 Consistenza del personale non dipendente
La natura dell’attività svolta dal CNR prevede anche l’apporto di personale non dipendente che partecipa alle attività di ricerca e che si compone, prevalentemente, di ricercatori in fase di formazione a vario livello (assegnisti, borsisti, dottorandi) e di ricercatori universitari o dipendenti di imprese che partecipano alle attività di ricerca del CNR.
Nel corso del 2020 le strutture scientifiche hanno emanato 1.061 nuovi bandi per assegni di ricerca e 124 nuovi bandi per borse di studio per giovani studiosi, registrando un incremento rispetto al 2019 per i bandi per assegni di ricerca, che erano stati 877, e una diminuzione per quelli per borse di studio, che erano stati 133.
Nel corso dell’anno, sono risultati attivi 3.504 contratti per assegni di ricerca, in aumento rispetto ai 3.333 del 2019, e 502 contratti per borse di studio, in riduzione rispetto ai 780 del 2019.
In ordine al personale non dipendente che ha operato in favore dell’Ente occorre segnalare che nel 2020 sono risultati attivi 86 contratti di collaborazione coordinata e continuativa, in decisa riduzione rispetto ai 194 dell’esercizio precedente; di essi, 5 sono stati operativi nell’area amministrativa, 48 nell’area della ricerca e 33 nell’area di supporto tecnico.
3.5 Personale comandato
Anche nel 2020, la gestione del personale in comando ha seguito le linee di indirizzo ed i criteri previsti nella deliberazione del Consiglio di amministrazione dell’Ente n. 93 del 2012, con particolare riferimento al carattere temporaneo delle esigenze cui il comando deve essere finalizzato e al costo a carico del bilancio del CNR.
L’attivazione di comandi in entrata con oneri a carico dell’Ente, considerate le specifiche professionalità richieste, deve avvenire tramite valutazione comparativa. A fine 2020 era in comando presso il CNR una sola unità di personale di altra amministrazione con oneri a carico dell’Ente.
Nel corso del 2020 il personale del CNR comandato presso altre Amministrazioni con oneri a carico delle stesse ha segnato una diminuzione rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 19 unità (a fronte delle 24 del 2019).
In diminuzione anche il numero di unità di personale CNR in comando presso altre Amministrazioni, con oneri a carico dell’Ente, che si attesta a 72 unità, a fronte delle 81 unità
registrate nel 2019.
Il carattere di eccezionalità della prestazione lavorativa resa in regime di comando richiede che il ricorso all’istituto avvenga nella stretta osservanza delle regole che lo disciplinano in via generale e, in particolare, degli artt. 00, x. 0-xxxxxx, x 00, x. 00 xxx x.xxx. 00 marzo 2001, n. 165, tenuto anche conto della situazione finanziaria dell’Ente e della circostanza che, per lo svolgimento delle attribuzioni istituzionali, negli ultimi anni il CNR ha aumentato in misura significativa il personale, con conseguente incremento dei costi. Analoghi inviti sono stati rivolti all’Ente dal Collegio dei xxxxxxxx0.
3.6 Spesa per il personale
La tabella che segue indica la spesa che l’Ente ha sostenuto negli anni 2019 e 2020 per il personale, a titolo di retribuzioni fisse ed accessorie nell’anno di competenza.
Tabella 7 – La spesa per il personale dipendente
Descrizione | 2019 | 2020 | Var. ass. | Var.% |
Xxxxxx e stipendi | 327.305.724 | 331.367.046 | 4.061.322 | 1,24 |
Oneri sociali | 88.150.722 | 89.057.948 | 907.226 | 1,03 |
Oneri contr. Int. | 39.840.729 | 39.467.908 | -372.821 | -0,94 |
T.F.R. | 18.950.957 | 20.832.036 | 1.881.079 | 9,93 |
Altri costi | 50.187.612 | 52.335.148 | 2.147.536 | 4,28 |
Totale | 524.435.744 | 533.060.086 | 8.624.342 | 1,64 |
Fonte: dati forniti dal CNR |
Nel conto economico, l’Ente comprende fra le spese di personale anche quella relativa agli assegni di ricerca, nel 2020 pari a 48,03 milioni, che, però, ha natura diversa e, quindi, si ritiene non debba essere considerata ai fini dell’analisi della spesa riferita al personale dipendente.
La spesa complessiva presenta un aumento rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 533,06
milioni, a fronte dei 524,43 milioni, con un incremento dell’1,64 per cento.
Le somme pagate a titolo di salari e stipendi sono state pari a 331,36 milioni, e gli oneri per la contrattazione integrativa sono stati pari a 39,46 milioni, in linea con quelli dell’esercizio precedente.
Gli oneri sociali sono stati pari a 89,05 milioni, a fronte degli 88,15 milioni del 2019.
3 Da ultimo, si segnalano i moniti riportati nei verbali n. 1686, in data 18 marzo 2021, e n. 1700, in data 11 ottobre 2021.
Il trattamento di fine rapporto è aumentato, passando dai 18,95 milioni del 2019 ai 20,83 milioni. La voce “Altri costi” comprende la spesa riferita al pagamento dell’IRAP, agli assegni familiari corrisposti al personale, alle spese per visite fiscali, alle somme relative a quote di retribuzione arretrata conseguenti a progressioni di carriera o a decisioni giurisdizionali o a interventi legislativi, a benefici di natura assistenziale e sociale, a buoni pasto, mensa e ai trasferimenti correnti all’Inail, all’Aran e al Ministero dell’economia e delle finanze in attuazione delle norme di contenimento della spesa.
Da ultimo, si osserva che il Ministero dell’università e della ricerca con d.m. n. 802 del 2020, ha autorizzato l’Ente ad impiegare le maggiori risorse a carico del FOE assegnate in applicazione dell’art. 238, c. 2 del D. L. 19 maggio 2020, n. 34, a decorrere dall’anno 2021, pari ad euro 22.860.175,00 per assunzioni a tempo indeterminato di ricercatori e tecnologi, da attivare con la presa di servizio entro il 30 novembre 2022.
Inoltre, con successivo d.m. n. 614 del 19 maggio 2021, sono state assegnate al CNR, in attuazione dell’art. 1, comma 541, della l.. 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di bilancio 2021), ulteriori euro 9.642.188,00, di cui euro 3.315.000,00 espressamente dedicati alle “stabilizzazioni” del personale e gli altri euro 6.327.188,00 destinati ad assunzioni di nuovo personale.
3.7 Il Direttore generale
Il Direttore generale del CNR ha la responsabilità della gestione e della direzione della struttura amministrativa; il suo rapporto di lavoro è regolato da contratto individuale di diritto privato destinato a cessare con la scadenza del mandato del Presidente dell’Ente.
Il compenso, fissato dal Consiglio di amministrazione sulla base dei criteri di cui all’art. 15, comma 5 del d.lgs. n. 127 del 2003, ammonta a 120.000 euro annui lordi quale retribuzione base, comprensiva di tredicesima mensilità, alla quale si deve aggiungere la retribuzione di risultato che non può essere superiore a euro 60.000.
All’esito di una procedura di selezione, con decreto del Presidente in data 11 maggio 2018, è stato nominato il Direttore generale, nella persona di un Dirigente interno all’Ente, che è rimasto in carica sino al 15 febbraio 2021, quando è cessato il mandato del Presidente dell’Ente che lo aveva designato. A seguito di una nuova procedura selettiva, con decreto del Presidente in data 31 luglio 2021, è stato designato il nuovo Direttore generale, nella persona di un
dirigente di altra Amministrazione pubblica.
4 SPESE DI FUNZIONAMENTO E GESTIONE
Il processo di razionalizzazione della spesa, avviato da alcuni anni, è proseguito nel 2020, con alcuni interventi diretti a superare le criticità gestionali e finanziarie riscontrate negli esercizi precedenti.
4.1 Situazione della spesa per acquisto di beni e servizi
La verifica del rispetto da parte del CNR delle norme in materia di contenimento della spesa per beni e servizi si evince dalla scheda, allegata alla nota integrativa al rendiconto 2020, nonché dall’ammontare dei versamenti effettuati al bilancio dello Stato per 3,42 milioni di euro, come attestato dal Collegio dei revisori nel parere sul rendiconto.
Al fine di contenere la spesa per l’acquisto di beni e servizi e di migliorarne la qualità, l’Ente ha dichiarato che nel corso del 2020 sono state ulteriormente rafforzate le azioni, già intraprese in precedenza, di accentramento delle forniture e di osservanza delle regole di finanza pubblica per lo svolgimento delle procedure di acquisto.
I centri di spesa operativi nel 2020, come detto, sono diffusi su tutto il territorio: si tratta di 18 aree della ricerca, 7 dipartimenti, 88 Istituti di ricerca (che contano 220 centri di spesa), Uffici dirigenziali e Unità operative, attivi presso la sede centrale.
In relazione alle procedure di acquisto di beni e servizi effettuate nell’anno 2020, l’Ente ha fornito i dati aggregati risultanti dalla tabella che segue.
Tabella 8 – Sintesi dati acquisti beni e servizi
Consiglio nazionale delle ricerche anno 2020 | ||||
Modalità di affidamento utilizzata | Numero contratti | Importo aggiudicazione, esclusi oneri di legge | Utilizzo Mepa e Consip | Extra Consip e Mepa |
Procedure aperte | 00 | 00.000.000 | 49 | 29 |
Procedure ristrette | 35 | 5.034.505 | 16 | 19 |
Procedura competitiva con negoziazione | 88 | 5.146.401 | 76 | 12 |
Procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando | 549 | 16.877.121 | 215 | 334 |
Partenariato per l’innovazione | 0 | 0 | 0 | 0 |
Dialogo competitivo | 1 | 1.098 | 1 | 0 |
Affidamento in amministrazione diretta | 17.473 | 78.415.590 | 5.554 | 11.919 |
Affidamento diretto | 6 | 896.625 | 0 | 6 |
Affidamento con confronto di più offerte economiche | 1 | 128 | 0 | 1 |
Affidamento diretto in adesione ad accordo quadro/convenzione | 222 | 51.176.871 | 136 | 86 |
Totale | 18.453 | 178.824.901 | 6.047 | 12.406 |
Altro | 4.548 | 167.301.523 | 183 | 4.465 |
Totale complessivo | 23.001 | 346.126.424 | 6.230 | 16.871 |
Fonte: dati forniti dal CNR |
I dati riportati nella tabella che precede evidenziano che nel 2020 l’Ente ha concluso 23.001
contratti per un totale di 351,12 milioni.
In relazione a 18.453 procedure (per un totale di 183,82 milioni) si è fatto ricorso al Codice dei contratti, mentre, in relazione a 4.548 procedure (per un totale di 167,3 milioni), l’Ente ha fatto ricorso a proroghe o rinnovi contrattuali, non sempre in linea con la legislazione vigente.
L’Ente ha attivato per 6.130 procedure al MEPA o alla Consip, mentre 16.871 procedure sono avvenute al di fuori di esse4.
Al fine di superare una situazione critica in relazione alle procedure contrattuali adottate ed ai costi sostenuti, nel corso del 2021 sono state attivate numerose forniture relative ai servizi di funzionamento per il tramite della convenzione Consip FM14. L’adesione progressiva ai servizi Consip ha comportato, a partire dal 2021, una riduzione dell’utilizzo del sistema delle proroghe e dei rinnovi contrattuali.
4 Il Sistema Informativo per la Gestione delle Linee di Attività dell’Ente non permette di distinguere pienamente procedure MePa e Consip, pertanto non è stato possibile valorizzata la colonna Utilizzo Consip essendo tali informazioni confluite nelle procedure MEPA.)
In proposito, occorre rilevare che nel biennio 2020 – 2021, a conclusione di un percorso già avviato in precedenza, alcune forniture (energia elettrica, gas, buoni pasto) sono state ricondotte a gestione centralizzata, tramite l’adesione alle corrispondenti convenzioni Consip e con l’assunzione degli interi oneri contrattuali tramite i relativi stanziamenti nei bilanci di competenza annuale, non sempre avvenuta negli esercizi precedenti in relazione ad alcune spese. Allo stesso modo anche i costi dei servizi che garantiscono la pulizia e la vigilanza delle sedi dell’Ente, al fine di consentire un controllo più diretto della spesa e un monitoraggio sui contratti, sono stati centralizzati sull’ufficio Servizi generali. In tale ambito specifico si è evidenziata una diffusa pratica delle proroghe contrattuali. Con l’apertura dei primi lotti della Convenzione Consip Facility Management 4, a settembre 2020, si è proceduto alla adesione alle stesse a livello centralizzato, sia per l’Amministrazione centrale e sia per le sedi collegate (10 plessi).
I dati esposti sopra confermano che anche nel 2020 il sistema delle proroghe contrattuali e degli affidamenti diretti al di fuori delle convenzioni Consip e del Xx.Xx. è ancora molto diffuso all’interno dell’Ente. In merito, si ribadisce che è necessario che il CNR dedichi particolare attenzione alla revisione delle procedure, seguendo in maniera puntuale le regole della contabilità e finanza pubblica e del Codice dei contratti.
Persiste il ritardo dell’Ente nei pagamenti relativi a transazioni commerciali ed i dati del 2020,
anche se in miglioramento rispetto all’esercizio precedente, sono ancora negativi. Nell’esercizio considerato il ritardo ha interessato 18.241 fatture (22.858 fatture nel 2019), per un ammontare pari a 56,61 milioni (62,91 milioni nel 2019). Le fatture che hanno evidenziato ritardi maggiori di 99 giorni si sono attestate a 1.564, per un ammontare di 3,2 milioni. Il ritardo rilevato è conseguente, secondo quanto precisato dall’Ente, ad errori insanabili riscontrati nella fatturazione elettronica e a contestazioni relative alla precisa esecuzione dei contratti.
Il valore dell’indicatore di tempestività dei pagamenti, pubblicato ai sensi del d.lgs n. 33 del 2013, evidenzia per l’anno 2020 un numero di giorni di ritardo pari a 9.
Al riguardo, il Collegio dei revisori dei conti, in più occasioni ha invitato l’Ente ad adottare i provvedimenti organizzativi necessari per superare la situazione negativa, evidenziando il “consistente livello di interessi moratori evidentemente causati da notevoli ritardi nei pagamenti” e i “danni e responsabilità erariali derivanti dal ritardato pagamento per cause imputabili all’ente appaltante” (verbale n. 1687 del 2021).
Benché, come detto, il dato dei 9 giorni di ritardo risulti in miglioramento rispetto ai 14 giorni del 2019 e ai 25 giorni registrati nel 2018, si invita l’Ente ad assumere ulteriori misure, anche di tipo organizzativo, finalizzate ad assicurare che i pagamenti avvengano nei tempi previsti dalle disposizioni normative, anche per evitare l’ingiustificato esborso di elevati interessi moratori.
4.2 Razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare
Il patrimonio immobiliare del CNR, strumentale per il raggiungimento delle finalità istituzionali dell’Ente, risulta diverso nella forma, negli utilizzi e nelle tipologie edilizie e dotato, nella maggior parte dei casi, di impianti ad alto potenziale tecnologico e di servizi accessori.
La consistenza dello stesso, valutata dal CNR al termine del 2020, si attesta a 755,71 milioni, a fronte di una valorizzazione nello Stato patrimoniale del bilancio pari a 239,92 milioni e a 515,79 milioni di fondo ammortamento, e consta di 65 immobili/complessi immobiliari, di cui 3 in diritto di superficie e 3 in comodato distribuiti su gran parte del territorio nazionale con prevalenza nelle regioni del Lazio (sede centrale e aree della ricerca di Tor Vergata e Montelibretti), Toscana (aree della ricerca di Pisa e Firenze), Campania (area della ricerca di Napoli), Xxxxxx Xxxxxxx (area della ricerca di Bologna e insediamenti nelle provincie di Parma e Ferrara) e Lombardia; molte restano, inoltre, le Regioni ove il CNR utilizza immobili in comodato d’uso o in locazione (65 contratti con privati e università, con un onere di spesa annuale di circa 8,5 milioni).
Nel corso del 2020 non sono avvenute dismissioni immobiliari, nonostante il relativo Piano per gli anni 2018 – 2020 prevedesse la cessione di 8 compendi.
Con delibera n. 47, del 5 febbraio 2020, l’Ente ha approvato le “Linee guida sugli investimenti in infrastrutture del CNR”, che è stato definitivamente completato con successiva delibera
n. 134 del 27 maggio 2020 di “Aggiornamento delle linee guida per la definizione della roadmap per lo sviluppo delle infrastrutture e programma biennale degli interventi”.
La programmazione triennale dei lavori pubblici è stata approvata con notevole ritardo rispetto all’esercizio precedente (una prima versione, approvata in CdA il 10 novembre 2020 e una successiva il 23 dicembre 2020). Tuttavia, i lavori presentati nell’ultimo aggiornamento del detto Programma (di fatto presentato a conclusione del 2020) non hanno registrato
avanzamenti nel corso dell’anno stesso, anche in ragione dei rallentamenti dell’attività imposti dall’emergenza sanitaria COVID-19. Pertanto, la maggioranza degli interventi sono stati riproposti nel Programma 2021-23, approvato il 23 marzo 2021.
Alla fine dell’anno 2020 i contratti di locazione passiva erano diminuiti a 56, con una spesa annuale prevista pari a 8,5 milioni, in progressiva diminuzione rispetto al 2012, anno di massimo valore, nel quale la spesa era pari a 16,24 milioni.
Nel corso dell’anno 2020, infatti, sono state concluse 5 operazioni di chiusura di contratti di locazione iniziate già nel 2019, con riduzione della spesa annua per complessivi 251.000 euro. Sempre nel corso del 2020 sono stati rinegoziati, in riduzione, 2 contratti di locazione, con un risparmio annuale di 139.549 euro.
5 ORGANISMI PARTECIPATI
Le partecipazioni societarie rappresentano uno degli strumenti attraverso il quale il CNR realizza le proprie finalità istituzionali, poiché le stesse, secondo le intenzioni dell’Ente, sono finalizzate a promuovere e consolidare la rete di relazioni e collaborazione con l’esterno, sia esso il sistema industriale, sia la rete dei partner interessati allo sviluppo della scienza e della conoscenza, anche al fine di acquisire risorse finanziarie sul mercato della ricerca e sviluppare progetti comuni con altri soggetti, pubblici o privati.
5.1 Natura e tipologia delle partecipazioni
Al 31 dicembre 2020, il CNR era titolare di 156 partecipazioni in società, associazioni, consorzi, fondazioni e altri organismi (a fronte delle 152 detenute al termine del 2019), suddivise in partecipazioni di scopo, aventi come finalità principale l’attività di ricerca, e partecipazioni che rappresentano forme di collaborazione con soggetti terzi, prevalentemente non onerose.
Nell’ambito del primo gruppo (partecipazioni di scopo), la componente più significativa è quella delle iniziative che il CNR ha attivato a valle della partecipazione a bandi di finanziamento a livello regionale, nazionale o europeo – consorzi, distretti, cluster, centri di competenza, laboratori - prevalentemente nelle forme delle società consortili. Alla fine del 2020 le società partecipate erano 6, le società consortili partecipate dall’Ente erano 51, i consorzi 14 e i distretti tecnologici 15.
Nell’ambito del secondo gruppo, la partecipazione dell’Ente è legata al ruolo del CNR nel settore della ricerca ed ha, quindi, carattere prevalentemente istituzionale. La componente principale è rappresentata dalle associazioni (n. 53, nel 2019 erano 51), seguite dalle fondazioni (n. 16, al termine dell’esercizio precedente erano 15) e da un gruppo europeo di interesse economico (GEIE (), strumento giuridico comunitario per la cooperazione transnazionale.
5.2 Nuove partecipazioni
Nel corso del 2020, l’Ente ha acquisito o, comunque, dato corso ad attività che hanno condotto ad acquisire 6 nuove partecipazioni in organismi aventi diverse forme giuridiche, a fronte di dieci dismissioni. Tra queste operazioni, è stata effettuata la vendita delle quote di una società
consortile (CISI), è cessata definitivamente l’attività di un consorzio (Venezia Ricerche) per chiusura della procedura di liquidazione ed è stata azzerata la valorizzazione della partecipazione alla società SI4LIFE s.c.a.r.l.
L’Ente ha partecipato, con altre istituzioni di ricerca, amministrazioni pubbliche o soci privati scelti con procedura selettiva, alla costituzione di una società consortile a responsabilità limitata, denominata PM4Care, collegata alla realizzazione di specifici progetti di ricerca.
Ha partecipato, inoltre, alla costituzione di una associazione di diritto nazionale, denominata “Centro di eccellenza – DTC Lazio”, di una associazione di diritto estero, denominata “Ebrains Association Internationale sans but lucratif/Internationale Vereninging Zonder Winstoogmerk”, e di una fondazione nell’area delle scienze biomediche, denominata “Istituto Tecnico Superiore – I.T.S. IRIDEA, per l’area nuove tecnologie per il Made in Italy delle produzioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali. (in sigla, Fondazione Iridea I.T.S. – Agroalimentare”.
Ha partecipato, inoltre, alla costituzione di una società di diritto greco nel settore dell’ingegneria ICT e tecnologia per l’energia e i trasporti, denominata “Openaire Astiki Mi Kerdoskopiki Eteria (Openaire AMKE)”.
Nel 2020 non sono state effettuate acquisizioni e costituzioni di nuove Società spin-off
partecipate.
5.3 Piano di razionalizzazione delle partecipate e sua attuazione
Come riferito nei precedenti referti, il CNR ha adottato sia il Piano di revisione straordinaria delle partecipazioni, in attuazione della previsione dell’art. 24 del d. lgs. 19 agosto 2016, n. 175, che i successivi Piani annuali di razionalizzazione.
Con deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 352 del 19 dicembre 2019, l’Ente ha approvato la ricognizione periodica delle partecipazioni societarie alla data del 31 dicembre 2018, in attuazione dell’art. 20 del citato d.lgs. n. 175 del 2016, in continuità con il predetto Piano di revisione straordinaria. Con deliberazione del Consiglio n. 330, in data 29 dicembre 2020, ha approvato il piano riferito alle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2019.
L’analisi del Piano di razionalizzazione approvato con la deliberazione n. 330 del 29 dicembre 2020 è stata effettuata nell’ambito della relazione sul bilancio dell’esercizio 2019 alla quale si rinvia, anche per l’indicazione sugli atti adottati nel corso dell’anno 2020.
Si precisa che gli atti in argomento sono stati ritualmente comunicati alla Sezione, come previsto dalle disposizioni del Testo unico sulle partecipate.
6 ATTIVITÀ ISTITUZIONALE
L’attività istituzionale dell’Ente è rappresentata dalla attività scientifica che viene svolta all’interno dei Dipartimenti e nei singoli Istituti, ciascuno con un settore che intercetta le diverse discipline scientifiche ed umanistiche che rientrano nella missione istituzionale del CNR in base ai compiti affidati dal legislatore, alle risorse disponibili, alla valorizzazione dei risultati della ricerca e alla partecipazione, anche in collaborazione con altri soggetti istituzionali, nazionali o internazionali, a bandi pubblici e privati, finalizzati, tra l’altro, a favorire lo sviluppo tecnologico, in partnership con il mondo produttivo. La politica scientifica dell’Ente è stata articolata in 28 aree strategiche, i cui temi identificano e sostanziano la missione del CNR. In questa sede, pertanto, non è possibile dare conto della intera attività scientifica svolta dall’Ente, limitando, quindi, il richiamo ad alcuni aspetti generali e rinviando per una compiuta illustrazione alla esposizione fornita dal Presidente del CNR nella relazione illustrativa, parte integrante del rendiconto dell’esercizio 2020.
Rileva qui rammentare che attraverso la rete di istituti e la possibilità di un’azione multidisciplinare, l’Ente è uno dei soggetti per il tramite dei quali lo Stato sviluppa attività attinenti alla collaborazione scientifica e tecnologica in campo internazionale.
Il CNR è, attualmente, il maggior Ente non universitario coinvolto nei dottorati di ricerca degli atenei italiani.
Con delibere n. 147 del 2017 e n. 52 del 2020, il Consiglio di amministrazione ha approvato la partecipazione dell’Ente, rispettivamente, nei quadrienni 2017 – 2020 e 2020 - 2024, all’attivazione di percorsi di dottorato coerenti con i criteri elaborati dal Consiglio scientifico secondo le seguenti tipologie:
- programmi di dottorato collegati a grandi progetti internazionali di ricerca/infrastrutture di ricerca (I Tipo);
- dottorati in collaborazione con le imprese (II Tipo).
6.1 La progettualità finalizzata
Il Programma operativo nazionale - ricerca e innovazione 2014-2020 è lo strumento, gestito dal Ministero vigilante, diretto al miglioramento della qualità dell'istruzione superiore e al
rafforzamento della ricerca e dell'innovazione, realizzando gli obiettivi della politica di coesione dell'Unione europea a favore delle aree territoriali più svantaggiate.
Tre gli assi prioritari di intervento: investimenti in capitale umano (asse I), progetti tematici (asse II) e assistenza tecnica (asse III).
Il CNR è coinvolto in particolare nell’asse II, diretto a potenziare le infrastrutture di ricerca, le capacità di sviluppare l'eccellenza per la ricerca e l'innovazione e a promuovere centri di competenza, in particolare di interesse europeo. L’asse, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), riguarda principalmente due azioni:
- infrastrutture di ricerca (c.d. PON Infrastrutture)
- cluster - 12 Aree di Specializzazione (c.d. PON 12 Aree).
L’azione prevede il potenziamento delle infrastrutture esistenti per l'implementazione di progetti rispondenti agli ambiti dell’ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures), e che risultino di notevole impatto sulle traiettorie della Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI).
Il CNR ha partecipato all’avviso, sia programmando progetti di potenziamento per le infrastrutture di ricerca coordinate dall’Ente, sia prendendo parte ai progetti di potenziamento presentati da altri enti. L’Ente partecipa a 9 progetti, 7 come capofila e 2 come partner.
Le linee guida di rendicontazione prevedono che il finanziamento venga erogato progressivamente allo sviluppo dell’attività e nel corso del 2020 sono stati incassati 10,74 milioni, pari all’11 per cento circa del totale delle risorse accertate per i progetti di cui il CNR è capofila.
Il PON 12 Aree ha come obiettivo il sostegno di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale attinenti alle 12 aree di specializzazione individuate dal Pnr 2014-2020 (aerospazio; agrifood; Blue Growth; chimica verde; cultural heritage; design, creatività e Made in Italy; energia, fabbrica intelligente; mobilità sostenibile; salute; smart, secure and inclusive communities; tecnologie per gli ambienti di vita).
Il CNR partecipa a 7 delle 12 aree di specializzazione, con 9 progetti. Nel corso del 2020 sono stati avviati i progetti E-Crop e BEST-4U, per i quali sono state riscosse risorse pari a 1,66 milioni, che rappresentano il 67 per cento di quanto accertato sul totale del predetto PON.
Il decreto Ministero dell’università e della ricerca n. 646 del 2021, e successivi provvedimenti
correlati5, emanato in base alla previsione dell’art. 1, c. 549, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, ha istituito il “Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca”, con stanziamenti dedicati pari a 47 milioni di euro per il 2021 e per ciascuno degli esercizi 2021 e 2022. Al CNR sono stati assegnati 17,78 milioni per il 2021, come implementazione del Fondo ordinario, e 6 milioni per il finanziamento di un progetto per interventi di completamento del progetto GARR-T, in accordo con il Piano nazionale infrastrutture di ricerca (Pnir) 2021 - 2027.
6.2 Progetti internazionali
La partecipazione del CNR a programmi di ricerca internazionali e a bandi dell’Unione europea, spesso in collaborazione con altri soggetti, pubblici o privati, si è consolidata negli ultimi anni, anche in relazione alle singole e specifiche aree di competenza della rete scientifica. Tra i progetti di dimensione più significativa appare la partecipazione al programma-quadro “Horizon 2020”, nel cui ambito la rete scientifica del CNR è risultata assegnataria di numerosi progetti e l’Ente svolge un ruolo di impulso per l’attività di studio e per la partecipazione a svariate commissioni, anche avvalendosi di uno specifico ufficio sito in Bruxelles. Il 2020 è stato l’anno di chiusura del programma – quadro Horizon 2020, con la pubblicazione di alcuni bandi straordinari, dedicati al “Green deal” e a fronteggiare l’emergenza COVID-19, ai quali ha partecipato la rete scientifica dell’Ente.
Alla fine dell’anno 2020, i dati relativi a Horizon 2020 hanno evidenziato che il CNR è risultato aggiudicatario di 711 progetti, per un ammontare complessivo di 290,8 milioni di contributi dell’Unione europea.
Nel 2020 il CNR è stato riconfermato chair del gruppo di lavoro a Bruxelles che, all’interno del Gruppo informale degli uffici di ricerca europei (IGLO), segue le analisi, i dibattiti, le proposte e le legislazioni comunitarie in termini di sicurezza e difesa, nonché quelle tematiche spaziali che hanno connessioni e ricadute su di esse.
L’Ente ha partecipato, inoltre, ad azioni UE per la Regione euro – mediterranea e per l’America latina.
In relazione alla cooperazione bilaterale e multilaterale, nel corso del 2020 sono stati sottoscritti
n. 8 accordi e sono stati finanziati n.151 progetti (nel 2019 erano n. 126), svolti congiuntamente
5 Trattasi del decreto n. 151 del 2022, per l’anno 2021, e del decreto n. 355 del 2022, per l’anno 2022.
da ricercatori del CNR e di enti omologhi non italiani.
Sono stati finanziati numerosi laboratori tematici con enti stranieri, finalizzati ad avviare alla ricerca giovani ricercatori, alla realizzazione di brevetti ed al trasferimento tecnologico; peraltro gran parte dell’attività è stata posticipata all’anno 2021, a causa dell’emergenza sanitaria.
Nel 2020, il CNR ha rappresentato l’Italia in 37 Organismi scientifici internazionali non governativi, assicurando - anche con 5 Commissioni tematiche- la presenza del nostro Paese alle attività di tali entità che costituiscono un punto di incontro per gli scienziati di tutto il mondo su temi di interesse specifici.
6.3 Collaborazioni con soggetti pubblici e privati
Nell’ambito delle collaborazioni con altri soggetti, di particolare rilievo appaiono quelle con istituzioni pubbliche e private, tanto a carattere nazionale (Ministeri ed altri Enti), quanto territoriale (Regioni ed Enti locali), sia con la realtà imprenditoriale del Paese.
In tale direzione si inseriscono gli accordi con Enti pubblici, Enti territoriali e soggetti privati per collaborazioni scientifiche di ricerca e di studio, trasferimento tecnologico e formazione in settori di interesse comune (alla fine del 2020 erano operativi 325 accordi, a fronte dei 321 del 2019).
Alcune delle predette collaborazioni sono a titolo oneroso e riguardano accordi finalizzati ad integrare l’attività di ricerca svolta dal CNR nell’ambito della più vasta rete scientifica nazionale ed europea; tra essi rientrano alcuni progetti di interesse strategico, finanziati a carico del Foe.
Di rilievo anche gli accordi e le convenzioni di ricerca, volte a collocare le attività proprie delle macroaree scientifiche del CNR nello scenario della rete scientifica nazionale ed europea.
In tale ambito, significativi appaiono i rapporti con le Università che hanno dato vita a complessive 74 convenzioni quadro, delle quali 18 concluse nel 2020.
Sono attualmente in vigore 32 convenzioni per condivisione di personale, tra il CNR ed alcune Università italiane (erano 26 alla fine del 2019), di cui 18 stipulate nel 2019, ai sensi del d.m. MIUR del 27 novembre 2012, attuativo dell’art. 55 del d.l. 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con
modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 356.
Al 31 dicembre 2020, risultano vigenti n. 262 tra accordi quadro, protocolli d’intesa e convenzioni, sottoscritti tra il CNR ed altri soggetti pubblici e privati, nazionali ed internazionali, aventi per oggetto lo sviluppo e la gestione di collaborazioni scientifiche in attività di ricerca, trasferimento tecnologico e formazione in settori interdisciplinari di interesse nazionale e internazionale.
6.4 La partecipazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)
L’Ente ha manifestato la volontà di partecipare alla realizzazione di progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, in qualità di soggetto attuatore, ed ha risposto al monitoraggio disposto da questa Sezione, sottolineando che le attività di controllo, monitoraggio e rendicontazione dei progetti Pnrr potranno essere demandate alla struttura amministrativa centrale (unità Controllo di gestione e unità Internal Audit, alle dipendenze della Direzione Generale).
Tenuto conto degli obiettivi del Piano, l’azione del CNR - in ragione della natura stessa dell’Ente e nell’ambito di attività che prevedono la presenza di competenze e capacità scientifiche e tecnologiche, di una rete infrastrutturale e strumentale diffusa su tutto il territorio nazionale, con collegamenti internazionali - è diretta alla partecipazione a numerosi progetti, in tutte le missioni previste dal Piano, sia in collaborazione.
Nel corso dell’anno 2022 sono state avviate con altri Enti di ricerca che con Università e soggetti privati le collaborazioni e la realizzazione dei primi progetti.
6 Con il d.m. MIUR del 27 novembre 2012, è stata approvata la "Convenzione quadro tra università ed enti pubblici di ricerca per consentire ai professori e ricercatori universitari a tempo pieno di svolgere attività di ricerca presso un ente pubblico e ai ricercatori di ruolo degli enti pubblici di ricerca di svolgere attività didattica e di ricerca presso un 'università".
7 RISULTATI CONTABILI DELLA GESTIONE
Nella seguente tabella sono riportati i principali saldi contabili dell’esercizio in esame messi a confronto con quelli dell’esercizio precedente.
Tabella 9 – Sintesi dati contabili
Descrizione | 2019 | 2020 | Var.ass. | Var.% |
Fondo cassa | 755.191.843 | 856.518.370 | 101.326.527 | 13,42 |
Risultato finanziario di competenza | -41.776.133 | -22.479.856 | 19.296.277 | 46,19 |
Risultato di amministrazione | 167.830.824 | 173.526.030 | 5.695.206 | 3,39 |
Risultato economico | -1.167.369 | 2.417.811 | 3.585.180 | 307,12 |
Patrimonio netto | 638.589.253 | 641.007.064 | 2.417.811 | 0,38 |
Fonte: elaborazione Corte conti su dati CNR
Il rendiconto generale dell’Ente per l’esercizio finanziario 2020 è stato approvato con deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 70 del 30 giugno 2021, con il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti, e si compone della nota integrativa, del conto di bilancio (articolato in rendiconto finanziario decisionale, situazione dei residui attivi e passivi provenienti dagli esercizi precedenti e rendiconto finanziario gestionale), della situazione amministrativa, del conto economico, dello stato patrimoniale. Allo stesso è allegata la relazione illustrativa del Presidente.
Il documento è stato redatto secondo quanto disposto dal decreto legislativo 31 maggio 2011,
n. 91, attuativo dell’art. 2 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, con l’adozione del piano dei conti integrato, così come previsto dal d.P.R. n. 132 del 4 ottobre 2013, e l’utilizzo della classificazione delle spese e delle entrate, previsto dal Titolo III del predetto decreto legislativo. In relazione alla classificazione delle entrate, il rendiconto si articola in trasferimenti correnti, entrate extra tributarie, entrate in conto capitale, accensione prestiti, entrate per conto terzi e partite di giro; mentre, per quanto riguarda la classificazione delle spese, si articola in missioni, programmi e macroaggregati, in applicazione delle prescrizioni contenute nel d.p.c.m. 12 dicembre 2012, come successivamente aggiornato, e delle indicazioni risultanti dalla circolare del Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della ragioneria dello Stato n. 23 del 13 maggio 2013.
Le missioni e i programmi in cui si articola il bilancio del CNR, in linea con quanto previsto per il bilancio dello Stato, risultano dalla tabella seguente che evidenzia anche i centri di responsabilità, coincidenti, per i programmi della “Missione ricerca e innovazione” (ripresa dalla voce del bilancio dello Stato 017, gestita nel 2020 dal Mur), con i sette Dipartimenti in cui si
suddivide la rete scientifica, mentre per i restanti programmi con la Direzione generale dell’Ente.
Tabella 10 – Classificazione centri di responsabilità
Missioni | Programmi | Centri di responsabilità |
Ricerca e innovazione | Scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente | Dipartimento Scienze del sistema Terra e Tecnologie per l'Ambiente |
Scienze bio-agroalimentari | Dipartimento Scienze Bio-Agroalimentari | |
Scienze biomediche | Dipartimento Scienze Biomediche | |
Scienze chimiche e tecnologiche dei Materiali | Dipartimento Scienze Chimiche e Tecnologiche dei Materiali | |
Scienze fisiche e tecnologie della materia | Dipartimento Scienze Chimiche e Tecnologiche della Materia | |
Ingegneria - ICT e tecnologia per l'energia e i trasporti | Dipartimento Ingegneria - ICT e tecnologia per l'Energia e Trasporti | |
Scienze umane e sociali - Patrimonio culturale | Dipartimento Scienze Umane e sociali - Patrimonio Culturale | |
Servizi istituzionali e generali | Servizi istituzionali e generali | Direzione Generale |
Fondi da ripartire | Fondi da assegnare | |
Debito da finanziamento | Mutui | |
Partite di giro | Partite di giro |
Fonte: bilancio 2020 del CNR
La classificazione del bilancio e l’individuazione dei Centri di responsabilità non ha subito variazioni rispetto all’esercizio precedente.
7.1 Gestione di competenza
L’esercizio 2020, come risulta dalla tabella che segue, si è chiuso con un disavanzo di competenza di 22,47 milioni, quale differenza tra il totale delle entrate accertate (1.356,10 milioni) e delle spese impegnate (1.378,58 milioni).
Anche se in miglioramento rispetto all’esercizio precedente, nel quale si era registrato un disavanzo di 41,96 milioni, il risultato della gestione di competenza è, comunque, negativo.
Tabella 11 – Entrate accertate e spese impegnate
Denominazione | 2019 | 2020 | Var. ass. | Var.% | Inc.% | |
Titolo II - Trasferimenti correnti | 851.608.083 | 884.514.396 | 32.906.313 | 3,86 | 84,80 | 90,53 |
Titolo III - Entrate extratributarie | 62.595.968 | 62.826.092 | 230.123 | 0,37 | 6,23 | 6,43 |
Titolo IV - Entrate in c/capitale | 89.992.400 | 29.697.164 | -60.295.236 | -67,00 | 8,96 | 3,04 |
Titolo V - Entrate da riduzione di attività finanziarie | 886 | 14.840 | 13.954 | 1.574,94 | 0,00 | 0,00 |
Titolo VI - Accensione di prestiti | 0 | 0 | 0 | |||
Totale | 1.004.197.338 | 977.052.492 | -27.144.846 | -2,70 | 100,00 | 100,00 |
Titolo IX - Entrate per conto terzi e partite di giro | 348.400.942 | 379.056.227 | 30.655.284 | 8,80 | ||
Totale generale | 1.352.598.280 | 1.356.108.719 | 3.510.439 | 0,26 |
Spese per missioni
Denominazione | 2019 | 2020 | Var. ass. | Var.% | Inc.% | |
Missione Ricerca e Innovazione | 907.660.254 | 886.671.677 | -20.988.577 | -2,31 | 86,78 | 88,71 |
Missione Servizi Istituzionali e Generali delle Amministrazioni pubbliche | 133.297.314 | 107.845.654 | -25.451.659 | -19,09 | 12,74 | 10,79 |
Missione Debito da finanziamento dell'Amministrazione | 5.015.017 | 5.015.017 | 0 | 0,00 | 0,48 | 0,50 |
Missioni Fondi da ripartire | 0 | 0 | 0 | |||
Totale | 1.045.972.585 | 999.532.349 | -46.440.237 | -4,44 | 100,00 | 100,00 |
Servizi per conto terzi e partite di giro | 348.400.942 | 379.056.227 | 30.655.284 | 8,80 | ||
Totale generale | 1.394.373.528 | 1.378.588.575 | -15.784.952 | -1,13 | ||
Avanzo/disavanzo | -41.775.247 | -22.479.856 | 19.295.391 | 46,19 |
Spese per natura
Denominazione | 2019 | 2020 | Var. ass. | Var.% | Inc.% | |
Spese correnti | 936.048.757 | 903.743.425 | -32.305.332 | -3,45 | 89,49 | 90,42 |
Spese in conto capitale | 104.929.884 | 91.083.152 | -13.846.732 | -13,20 | 10,03 | 9,11 |
Spese per incremento attività finanziarie | 654.388 | 238.387 | -416.001 | -63,57 | 0,06 | 0,02 |
Rimborso prestiti | 4.339.556 | 4.467.385 | 127.829 | 2,95 | 0,41 | 0,45 |
Totale uscite al netto partite di giro | 1.045.972.585 | 999.532.349 | -46.440.236 | -4,44 | 100,00 | 100,00 |
Partite di giro | 348.400.942 | 379.056.277 | 30.655.335 | 8,80 | ||
Totale uscite al netto partite di giro | 1.394.373.528 | 1.378.588.626 | -15.784.902 | -1,13 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR
Al netto di quelle per conto terzi e delle partite di giro, le entrate si sono attestate a 977,05 milioni, in riduzione rispetto ai 1.004,19 milioni del 2019; anche la spesa, sempre al netto dei servizi per conto terzi e delle partite di giro, si è ridotta, attestandosi a 999,53 milioni, a fronte dei 1.045,97 milioni del 2019, con una diminuzione del 4,44 per cento, insufficiente, comunque, a garantire un saldo positivo della gestione di competenza.
La parte preponderante delle entrate si concentra nel titolo II “Trasferimenti correnti” che, con
un ammontare pari 884,51 milioni, rappresenta il 90,53 delle risorse, con un deciso incremento
rispetto all’esercizio 2019, sia in termini assoluti (erano pari a 851,6 milioni) che percentuali
(erano pari all’84,8 per cento).
Le entrate extra tributarie si attestano a 62,82 milioni, in linea con quelle dell’esercizio
precedente, pari a 62,59 milioni, e sono pari al 6,43 per cento delle entrate totali.
Le entrate in conto capitale ammontano a 29,69 milioni, in decisa riduzione rispetto agli 89,99 milioni del 2019. Anche nel 2020 non vi è stata accensione di prestiti.
Le spese classificate per missioni e programmi si concentrano, anche nell’esercizio 2020, principalmente nei programmi della missione “Ricerca e innovazione” (886,67 milioni, in riduzione rispetto al 2020 nel quale erano attestata a 907,66 milioni) e nella missione “Servizi istituzionali e generali” della Direzione generale (programmi: servizi istituzionali e generali, fondi da assegnare, mutui pari a 107,84 milioni, in riduzione rispetto ai 133,29 milioni registrati nel 2019).
Xxxxxxxx è la spesa della missione “Debito da finanziamento” dell’amministrazione (pari a 5,01 milioni), in coerenza con i piani di ammortamento in essere e con la mancata acquisizione, nell’esercizio, di nuovi finanziamenti mediante ricorso al mercato finanziario.
Al riguardo, si osserva che il Collegio dei revisori, pur avendo espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto, ha sottolineato che, sebbene “non vi siano particolari criticità immediate rinvenibili dall’esame del risultato di competenza dell’anno 2020”, si deve rilevare “che è presente una situazione di disavanzo di competenza per due esercizi consecutivi”. Ha evidenziato, inoltre, che “in disparte ogni considerazione su quali conseguenze potrebbe avere tale situazione (giova al tal riguardo richiamare il disposto dell’articolo 15, comma 1-bis del Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla Legge 15 luglio 2011, n. 11 … ), non si ravvisano al momento i presupposti per una situazione di reale squilibrio finanziario della gestione in quanto l’ente finora ha raggiunto il pareggio di bilancio utilizzando quote di avanzo di amministrazione già realizzato e disponibile”.
La presenza di un disavanzo di competenza, ripetuto negli anni, è elemento indicativo di uno squilibrio che deve indurre l’Ente a rivedere la gestione, adottando i necessari rimedi, individuando le cause e tenendo conto, in linea generale, che dai dati di bilancio si evince un incremento della spesa al quale non ha fatto fronte un parallelo aumento delle entrate.
7.2 Entrate
La tabella che segue illustra l’andamento delle entrate sulla base della classificazione economica riconducibile al piano dei conti integrato di cui al d.P.R. n. 132 del 2013, evidenziando, in particolare, lo scostamento, in valore assoluto e in percentuale, delle singole voci rispetto all’esercizio 2019.
Tabella 12 – Le entrate accertate
Descrizione | 2019 | 2020 | Incidenza% su totale | Var. ass. | Var.% |
Finanziamenti dal MIUR | 691.360.509 | 694.848.366 | 71,12 | 3.487.857 | 0,50 |
Trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche | 87.728.713 | 109.113.592 | 11,17 | 21.384.879 | 24,38 |
Trasferimenti correnti dall'Unione Europea e dal Resto del Mondo | 60.532.614 | 65.781.084 | 6,73 | 5.248.470 | 8,67 |
Altri trasferimenti correnti | 11.986.248 | 14.771.354 | 1,51 | 2.785.106 | 23,24 |
Sub Totale trasferimenti correnti (Tit. II) (A) | 851.608.083 | 884.514.396 | 90,53 | 32.906.313 | 3,86 |
Vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni | 52.568.434 | 52.461.258 | 5,37 | -107.176 | -0,20 |
Altre entrate | 10.028.421 | 10.379.674 | 1,06 | 351.252 | 3,50 |
Sub Totale entrate extratributarie e da Riduzione attività finanziarie (Tit. III e V) (B) | 62.596.855 | 62.840.932 | 6,43 | 244.076 | 0,39 |
Totale entrate correnti (A+B=C) | 914.204.939 | 947.355.328 | 96,00 | 00.000.000 | 3,63 |
Contributi agli investimenti | 89.695.245 | 29.220.362 | 2,99 | -60.474.883 | -67,42 |
Entrate da alienazioni di beni materiali e immateriali | 297.155 | 476.802 | 0,05 | 179.647 | 60,46 |
Totale in conto c/capitale (Tit. IV e V) (D) | 89.992.400 | 29.697.164 | 3,04 | -60.295.236 | -67,00 |
Totale | 1.004.197.339 | 977.052.492 | 100,00 | -27.144.846 | -2,70 |
Fonte: elaborazione della Corte dei Conti su dati del rendiconto generale.
Le entrate accertate al 31 dicembre 2020, come detto, al netto delle partite di giro, si attestano a 977.052,49 milioni e presentano una lieve flessione rispetto al dato dell’esercizio precedente (-2,7 per cento).
Le entrate correnti, pari a 947,35 milioni rappresentano il 96,96 per cento del complesso delle entrate e derivano, per la maggior parte da trasferimenti, pari a euro 884.514,39. Di esse la parte preponderante è rappresentata dalla quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, assegnata con d.m. MUR n. 774 del 2020, e pari a 656,16 milioni, in lieve riduzione rispetto all’esercizio precedente (nel quale erano state pari a 660,53 milioni).
In relazione a tali trasferimenti si segnala che è diminuita la componente di assegnazione ordinaria o di funzionamento (FOE), passata dai 592,69 milioni del 2019 ai 586,29 milioni del
2020.
E’ diminuita, altresì, in misura rilevante l’assegnazione riferita alla progettualità di carattere straordinario, attestata a 11,23 milioni a fronte dei 36,9 milioni del 2019. Si tratta, prevalentemente, di risorse vincolate all’attuazione di progetti nazionali, internazionali o straordinari che, in alcuni casi, si configurano quali meri trasferimenti a soggetti terzi attuatori delle iniziative. Al fine di rendere proficuo e trasparente l’utilizzo di queste risorse, il Consiglio di amministrazione dell’Ente ha stabilito un onere di verifica sul loro impiego in capo ai Direttori dei dipartimenti interessati.
Un lieve incremento ha fatto segnare l’assegnazione relativa alle “Attività di ricerca a valenza internazionale”, passata dai 30,94 milioni del 2019 ai 31,64 milioni del 2020.
Sempre in relazione ai trasferimenti ministeriali, si segnala che nel 2020 è stata nuovamente effettuata l’assegnazione dellee risorse per le progettualità di carattere continuativo, per 27 milioni, assente nel 2019.
Le entrate in conto capitale si attestano a 29,69 milioni e sono pari al 3,04 per cento delle somme accertate al netto delle partite di giro. Risultano essere in significativa diminuzione rispetto a quelle accertate nell’esercizio precedente che erano pari a 64,99 milioni.
La quasi totalità delle entrate in conto capitale sono costituite da “Contributi agli investimenti da Amministrazioni centrali”, pari a 29,17 milioni. Di esse 26,22 milioni sono costituiti dai contributi MUR per il finanziamento dei progetti PON Infrastruttura.
Nel 2020, come sopra evidenziato, l’Ente non ha fatto ricorso ad indebitamento.
7.3 Spesa
La seguente tabella illustra l’andamento della spesa sostenuta dall’Ente nell’esercizio in esame e, a fini comparativi, nel 2019.
Descrizione | 2019 | 2020 | Incidenza% su totale | Var. ass. | Var.% |
Redditi da lavoro dipendente | 589.429.862 | 584.052.414 | 58,43 | -5.377.447 | -0,91 |
Imposte e tasse a carico dell'ente | 37.391.206 | 35.742.673 | 3,58 | -1.648.533 | -4,41 |
Acquisto di beni eservizi | 182.543.121 | 171.240.252 | 17,13 | -11.302.868 | -6,19 |
Trasferimenti correnti | 114.779.299 | 101.283.246 | 10,13 | -13.496.053 | -11,76 |
Interessi passivi | 3.633.720 | 1.005.995 | 0,10 | -2.627.726 | -72,32 |
Xxxxxxxx e poste correttive delle entrate | 1.143.059 | 4.409.338 | 0,44 | 3.266.279 | 285,75 |
Altre spese correnti | 7.128.491 | 6.009.507 | 0,60 | -1.118.984 | -15,70 |
Totale spese correnti | 936.048.757 | 903.743.425 | 90,42 | -32.305.332 | -3,45 |
Contributi agli investimenti | 0 | 6.717.932 | 0,67 | 6.717.932 | |
Investimenti fissi lordi e acquisto di terreni | 104.929.884 | 84.365.220 | 8,44 | -20.564.664 | -19,60 |
Totale spese in conto capitale | 104.929.884 | 91.083.152 | 9,11 | -13.846.732 | -13,20 |
Acquisizione attività finanziarie | 654.388 | 238.387 | 0,02 | -416.001 | -63,57 |
Totale spese per incremento attività finanziarie | 654.388 | 238.387 | 0,02 | -416.001 | -63,57 |
Rimborso mutui e altri finanziamenti a medio e lungo termine | 4.339.556 | 4.467.385 | 0,45 | 127.829 | 2,95 |
Totale rimborso prestiti | 4.339.556 | 4.467.385 | 0,45 | 127.829 | 2,95 |
Totale spese | 1.045.972.585 | 999.532.349 | 100,00 | -46.440.237 | -4,44 |
Fonte: elaborazione della Corte dei Conti su dati del rendiconto generale.
Le spese impegnate, al netto delle partite di giro, si attestano a 999,53 milioni, evidenziando
una flessione pari al 4,44 per cento rispetto all’esercizio precedente.
La parte preponderante della spesa discende dalle uscite correnti che sono pari a 903,74 milioni di euro, pari al 90,42 per cento del totale.
La spesa principale è quella relativa ai “Redditi da lavoro dipendente” che si attesta a 584,05 milioni, pari al 64,63 per cento delle uscite correnti e al 58,43 per cento del totale delle uscite. La voce in esame si presenta in leggera diminuzione rispetto all’esercizio precedente nel quale si era attestata a 589,42 milioni (con una riduzione dello 0,91 per cento).
Anche la voce relativa all’”Acquisto di beni e servizi” si presenta in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 171,24 milioni, pari al 18,95 per cento delle uscite correnti ed al 17,13 del totale delle uscite; la riduzione rispetto all’esercizio precedente è pari a 11,30 milioni, in valori assoluti, e all’6,19, in valori percentuali.
Il costo riferito al rimborso mutui si attesta a 4,47, con un incremento del 2,95 per cento rispetto
all’esercizio precedente (nel quale il costo era stato pari a 4,33 milioni).
In diminuzione le spese calcolate nella voce “trasferimenti correnti”, che si attestano a 101,28 milioni, rispetto ai 114,77 milioni dell’esercizio precedente (con un decremento dell’11,76 per cento.
Quanto alla spesa in conto capitale, nel 2020 si è registrata una riduzione rispetto all’esercizio
precedente poiché la stessa è passata dai 104,92 milioni del 2019 ai 91,08, con una variazione, negativa del 13,20 per cento.
7.4 Gestione dei residui
7.4.1 Residui attivi
La tabella seguente illustra l’andamento dei residui attivi dell’Ente nell’ultimo esercizio (e nel 2019, a fini comparativi), riaccertati con deliberazione del Consiglio di amministrazione del 3 giugno 2021.
Correnti | 2019 | 2020 | Var. ass. | Var.% |
Consistenza residui al 1° gennaio | 170.261.217 | 152.978.098 | -17.283.118 | -10,15 |
Riscossioni | 69.678.077 | 58.859.523 | -10.818.554 | -15,53 |
Variazioni | -9.735.099 | -7.496.377 | 2.238.722 | 23,00 |
a) Rimasti da riscuotere al 31 dicembre | 90.848.041 | 86.622.198 | -4.225.843 | -4,65 |
b) Rimasti da riscuotere dalla competenza | 62.130.057 | 55.456.241 | -6.673.816 | -10,74 |
Totale complessivo a + b | 152.978.098 | 142.078.439 | -10.899.659 | -7,12 |
C/capitale | 2019 | 2020 | ||
Consistenza residui al 1° gennaio | 118.011 | 64.702.015 | 64.584.004 | 54.726,98 |
Riscossioni | 103.991 | 10.731.384 | 10.627.393 | 10.219,53 |
Variazioni | 0 | 0 | 0 | #DIV/0! |
a) Rimasti da riscuotere al 31 dicembre | 14.020 | 53.970.631 | 53.956.611 | 384.847,98 |
b) Rimasti da riscuotere dalla competenza | 64.687.995 | 26.668.924 | -38.019.071 | -58,77 |
Totale complessivo a + b | 64.702.015 | 80.639.555 | 15.937.540 | 24,63 |
P. di giro | 2019 | 2020 | ||
Consistenza residui al 1° gennaio | 4.144.429 | 5.282.781 | 1.138.352 | 27,47 |
Riscossioni | 875.222 | 553.051 | -322.170 | -36,81 |
Variazioni | 0 | 0 | 0 | #DIV/0! |
a) Rimasti da riscuotere al 31 dicembre | 3.269.208 | 4.729.729 | 1.460.522 | 44,68 |
b) Rimasti da riscuotere dalla competenza | 1.798.370 | 688.518 | -1.109.852 | -61,71 |
Totale complessivo a + b | 5.067.577 | 5.418.247 | 350.670 | 6,92 |
Totali | 2019 | 2020 | ||
Consistenza residui al 1° gennaio | 174.523.657 | 222.962.895 | 48.439.237 | 27,76 |
Riscossioni | 70.657.289 | 70.143.959 | -513.330 | -0,73 |
Variazioni | -9.735.099 | -7.496.377 | 2.238.722 | 23,00 |
a) Rimasti da riscuotere al 31 dicembre | 94.131.269 | 145.322.558 | 51.191.289 | 54,38 |
b) Rimasti da riscuotere dalla competenza | 128.616.422 | 82.813.683 | -45.802.739 | -35,61 |
Totale a fine esercizio | 222.747.691 | 228.136.241 | 5.388.550 | 2,42 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR
I residui attivi alla fine del 2020 ammontano, complessivamente, a 228,13 milioni, rispetto ai 222,96 milioni dell’esercizio precedente, con un incremento del 2,42 per cento.
Nel corso del 2020 sono stati cancellati residui per 7,49 milioni, in conseguenza, principalmente, della rinuncia da parte del soggetto finanziatore all’attività ed alla
duplicazione di accertamenti, nonché a minori somme incassate per arrotondamento, commissioni bancarie, spese postali, di bollo e registro.
Nel corso del 2020 è stata operata una rettifica sulle partite di giro dell’esercizio 2019, per euro 27.895, con conseguente incidenza sulla rideterminazione dei residui attivi che, come si evince dalla tabella che precede, all’inizio del 2020 stati rideterminati in aumento rispetto a quelli risultanti alla chiusura dell’esercizio 2019.
A seguito di una specifica analisi, l’Ente ha verificato che i primi dieci debitori sono enti pubblici, che assommano il 46,86 per cento dei residui attivi, e che la maggior parte dei crediti è vantata nei confronti del MIUR (pari a 107,31 milioni a fronte dei 56,93 milioni di residui registrato al termine del 2019).
In proposito, appare condivisibile il richiamo del Collegio dei revisori che ha invitato l’Ente a porre in essere “tutte le azioni necessarie al recupero delle relative somme, sollecitando, ove necessario, la presentazione dei rendiconti di progetto alle amministrazioni debitrici”.
7.4.2 Residui passivi
La gestione delle risorse finanziarie dell’esercizio 2020, al pari dei passati esercizi, è stata caratterizzata da una elevata consistenza dei residui passivi che si attestano a 911,12 milioni, in costante aumento negli ultimi esercizi (810,1 milioni nel 2019, 649,9 milioni nel 2018, 613,5
milioni nel 2017, 550,7 milioni nel 2016). L’incremento rispetto all’esercizio 2019 è del 12,47 per
cento.
Correnti | 2019 | 2020 | Var. ass. | Var.% | |
Consistenza residui al 1° gennaio | 495.541.402 | 588.296.881 | 92.755.479 | 18,72 | |
Pagamenti | 181.205.561 | 207.704.722 | 26.499.161 | 14,62 | |
Variazioni | -25.536.432 | -38.443.638 | -12.907.206 | -50,54 | |
a) Rimasti da pagare al 31 dicembre | 288.799.409 | 342.148.521 | 53.349.112 | 18,47 | |
b) Rimasti da pagare dalla competenza | 305.469.633 | 291.905.793 | -13.563.839 | -4,44 | |
Totale complessivo a + b | 594.269.042 | 634.054.315 | 39.785.273 | 6,69 | |
C/capitale | 2019 | 2020 | |||
Consistenza residui al 1° gennaio | 80.591.043 | 158.478.014 | 77.886.971 | 96,64 | |
Pagamenti | 27.731.598 | 30.931.378 | 3.199.780 | 11,54 | |
Variazioni | -365.681 | 2.956.060 | 3.321.741 | 908,37 | |
a) Rimasti da pagare al 31 dicembre | 52.493.764 | 130.502.696 | 78.008.932 | 148,61 | |
b) Rimasti da pagare dalla competenza | 100.012.089 | 86.845.527 | -13.166.562 | -13,16 | |
Totale complessivo a + b | 152.505.853 | 217.348.224 | 64.842.370 | 42,52 | |
Spese per incremento attività finanziarie | 2019 | 2020 | |||
Consistenza residui al 1° gennaio | 273.907 | 111.135 | -162.772 | -59,43 | |
Pagamenti | 273.084 | 105.759 | -167.325 | -61,27 | |
Variazioni | 0 | 3.447 | 3.447 | ||
a) Rimasti da pagare al 31 dicembre | 824 | 8.824 | 8.000 | 971,26 | |
b) Rimasti da pagare dalla competenza | 110.312 | 78.818 | -31.494 | -28,55 | |
Totale complessivo a + b | 111.135 | 87.642 | -23.494 | -21,14 | |
P. di giro | 2019 | 2020 | |||
Consistenza residui al 1° gennaio | 73.276.856 | 63.250.575 | -10.026.282 | -13,68 | |
Pagamenti | 64.062.251 | 55.146.190 | -8.916.061 | -13,92 | |
Variazioni | 0 | 0 | 0 | ||
a) Rimasti da pagare al 31 dicembre | 9.214.606 | 8.104.385 | -1.110.221 | -12,05 | |
b) Rimasti da pagare dalla competenza | 54.008.074 | 51.534.017 | -2.474.057 | -4,58 | |
Totale complessivo a + b | 63.222.680 | 59.638.402 | -3.584.278 | -5,67 | |
Totali | 2019 | 2020 | |||
Consistenza residui al 1° gennaio | 649.683.209 | 810.136.605 | 160.453.396 | 24,70 | |
Pagamenti | 273.272.493 | 293.888.048 | 20.615.555 | 7,54 | |
Variazioni | -25.902.113 | -35.484.131 | -9.582.018 | -36,99 | |
a) Rimasti da pagare al 31 dicembre | 350.508.603 | 480.764.426 | 130.255.823 | 37,16 | 52,77 |
b) Rimasti da pagare dalla competenza | 459.600.107 | 430.364.156 | -29.235.952 | -6,36 | 47,23 |
Totale a fine esercizio | 810.108.710 | 911.128.581 | 101.019.872 | 12,47 | 100,00 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR |
L’Ente ha cancellato residui passivi relativi ad esercizi precedenti per 35,48 milioni; in merito, il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole, osservando, però, che gran parte dei residui passivi radiati erano relativi a “spese di personale le cui disponibilità residue sono state conservate in conto residui al termine dell’esercizio di competenza, prassi che non appare in linea con le normali procedure di impegno delle spese di personale”. Tali spese, infatti, se non oggetto di preciso e specifico impegno nell’esercizio di competenza, costituiscono economie che devono confluire nell’avanzo disponibile.
Nel corso del 2020 sono state effettuate verifiche contabili che hanno condotto alla
rideterminazione dell’importo dei residui passivi dell’esercizio 2019, con conseguente incidenza sull’esercizio in esame. Quindi, come si evince dalla tabella che precede, all’inizio del 2020 i residui passivi stati rideterminati in aumento rispetto a quelli risultanti alla chiusura dell’esercizio 2019.
Il sempre più elevato ammontare dei residui passivi segnala, anche, una difficoltà dell’Ente ad adottare ed utilizzare idonei strumenti di spesa con conseguente ritardo nei pagamenti, evidenziato dagli elevati importi degli interessi di mora che l’Ente ha versato ai creditori. La stessa criticità è stata segnalata dal Collegio dei revisori e dal Ministero dell’economia e delle finanze nella nota sul rendiconto 2020.
Anche nell’esercizio 2020, inoltre, è presente il fenomeno del mantenimento in bilancio dei residui impropri relativi a programmi e progetti di ricerca aventi durata pluriennale (art. 28, comma 4 del regolamento di contabilità), secondo la consueta modalità di contabilizzazione adottata dall’Ente per tali poste.
In ragione della loro consistenza e della regola contabile sinora adottata, che non è in linea con le norme del d.P.R. del 2003 (nella specie, art. 40), ad oggi applicabile agli enti di ricerca, e soprattutto con i principi di contabilità pubblica di cui alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, occorre svolgere alcune considerazioni sui cd “residui impropri”.
2019 | 2020 | 2020 | |||||||||
Residui passivi pregressi | Residui impropri | Residui propri | Totale | Residui impropri | Residui propri | Totale | Var. ass. res. impr. | Var. % res impr. | Var. ass. res. propri | Var. % res. propri | Inc.% res. impr. su tot. |
Totale residui spesa corrente | 231.153.027 | 51.674.222 | 282.827.249 | 252.746.628 | 89.401.893 | 342.148.521 | 21.593.601 | 9,34 | 37.727.671 | 73,01 | 73,87 |
Totale residui spesa c/capitale | 52.707.177 | 5.758.747 | 58.465.925 | 93.538.306 | 36.964.390 | 130.502.696 | 40.831.129 | 77,47 | 31.205.643 | 541,88 | 71,68 |
rimborso mutui | 824 | 824 | 0 | 8.824 | 8.824 | 0 | 8.000 | 971,26 | 0,00 | ||
partite di giro | 9.214.606 | 9.214.606 | 0 | 0 | 0 | 0 | -9.214.606 | -100,00 | |||
Totale | 283.860.204 | 66.648.398 | 350.508.603 | 346.284.934 | 126.375.107 | 472.660.041 | 62.424.730 | 21,00 | 00.000.000 | 89,61 | 73,26 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR
Tali residui, come evidenziato dalla tabella che precede, appaiono consistenti e in ulteriore crescita rispetto all’esercizio precedente. Infatti, nel 2020 sono pari a 252,74 milioni, rispetto ai
231,15 milioni del 2019, con riferimento alle partite di spesa di parte corrente. L’incremento è anche elevato in relazione alle partite di spesa in conto capitale, in quanto il loro valore si attesta nel 2020 a 93,53 milioni, a fronte dei 52,70 milioni del 2019.
L’ammontare totale dei residui impropri è pari a 346,28 milioni, a fronte dei 283,86 milioni del 2019 (e dei 245,39 milioni del 2018).
La rilevanza del fenomeno, accentuata dalla anzianità di alcuni di essi che risalgono all’esercizio 2005, è stata evidenziata in più occasioni dal Collegio dei revisori e da questa Corte dei conti nelle precedenti relazioni, sottolineando come la permanenza di residui impropri in bilancio che l’ente conforma ad una propria disposizione regolamentare, ormai non più in linea con principi e regole della contabilità pubblica, sia meccanismo che, anche nel detto contesto normativo, andrebbe fisiologicamente applicato nei soli limiti di scopo e di tempo connessi all’esecuzione di un programma o di un progetto da perfezionare in un determinato arco temporale; tale meccanismo tuttavia, non può essere utilizzato quale sistema ordinario di gestione delle risorse collegate alla realizzazione di specifici progetti.
Si sottolinea che il superamento di questa modalità di gestione contabile è imposto dai principi e dalle regole di rango sovraordinato, sopra richiamate in funzione delle esigenze di chiarezza e di attendibilità che devono caratterizzare il bilancio e, più in generale, la gestione finanziaria degli enti pubblici, alle quali anche il CNR è tenuto ad uniformarsi.
Nel contesto generale indicato, la regola contabile tuttora in vigore presso l’Ente configura, sostanzialmente, una deroga ai criteri generali della gestione delle somme da impegnare che non trova alcun fondamento normativo e, neppure, amministrativo, posto che, come evidenziato dal Ministero dell’economia e delle finanze nella relazione al rendiconto 2020, non può essere giustificato con la previsione risultante dalla circolare MEF – RGS del 5 maggio 2017 che “costituisce solo evidenza esplicativa dei residui cd di stanziamento e non deroga autorizzatoria per il CNR al loro permanere in bilancio”.
7.5 Situazione amministrativa
La situazione amministrativa al 31 dicembre 2020 evidenzia un avanzo pari ad euro 173,52 milioni, in aumento rispetto ai 168,01 milioni registrati alla fine del 2019.
Al riguardo occorre segnalare che al momento dell’approvazione del rendiconto dell’esercizio 2019 l’avanzo esposto era pari a 167,83 milioni di euro, come riportato nella tabella che segue redatta in base ai dati trasfusi nel rendiconto, e che, nel corso dell’esercizio 2020, in seguito ad alcune rettifiche operate sull’ammontare dei residui attivi e di quelli passivi, così come indicato dal Collegio dei revisori e dal Ministero dell’economia e delle finanze, è stato rideterminato nell’importo sopra indicato di 168,01 milioni. Tali rettifiche hanno operato sia sul valore dei residui attivi che su quelli passivi, con conseguente rideterminazione dell’avanzo di amministrazione.
Tabella 17 – Situazione amministrativa
2019 | 2020 | ||||
Consistenza della cassa all'inizio dell'esercizio | 668.785.916 | 755.191.843 | |||
Riscossioni | in c/competenza | 1.223.981.859 | 1.294.639.149 | 1.273.295.036 | 1.343.438.995 |
in c/residui | 70.657.289 | 70.143.959 | |||
Pagamenti | in c/competenza | 934.960.729 | 1.208.233.222 | 948.224.420 | 1.242.112.467 |
in c/residui | 273.272.493 | 293.888.048 | |||
Consistenza della cassa alla fine dell'esercizio | 755.191.843 | 856.518.370 | |||
Residui attivi | degli esercizi precedenti | 94.131.269 | 222.747.691 | 145.322.558 | 228.136.241 |
dell'esercizio | 128.616.422 | 82.813.683 | |||
Residui passivi | degli esercizi precedenti | 350.508.603 | 810.108.710 | 480.764.426 | 911.128.581 |
dell'esercizio | 459.600.107 | 430.364.156 | |||
Avanzo di amministrazione alla fine dell'esercizio | 167.830.824 | 173.526.030 |
Fonte: elaborazione della Corte dei Conti su dati del rendiconto generale.
La tabella che segue indica la composizione delle voci che contribuiscono alla formazione del risultato di amministrazione.
Tabella 18 – La ripartizione dell’avanzo di amministrazione
Parte vincolata | 2019 | 2020 |
Fondo per il finanziamento di progetti di ricerca di interesse nazionale | 66.191.215 | 58.178.940 |
Fondo rischi e oneri | 20.000.000 | 20.000.000 |
Fondi rinnovi contrattuali | 12.621.654 | 12.621.654 |
Fondo stabilizzazioni | 4.000.000 | |
Maggiori entrate 2020 vincolate per lo svolgimento di specifici progetti di ricerca | 17.044.310 | 15.198.815 |
Totale parte vincolata | 119.857.179 | 105.999.408 |
Parte disponibile | ||
parte già applicata al bilancio 2021 | 47.973.646 | 49.325.315 |
parte disponibile per il bilancio 2021 | 18.201.307 | |
Totale parte disponibile | 47.973.646 | 67.526.622 |
Avanzo di amministrazione al 31 dicembre | 167.830.824 | 173.526.030 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati CNR
Anche nel 2020, la parte di avanzo di amministrazione vincolata è prevalente rispetto a quella disponibile. Infatti, è pari a 105,99 milioni, mentre quella disponibile è pari a 67,52 milioni (nel 2019 la prima era pari a 119,85 milioni e la seconda a 47,97 milioni).
L’avanzo vincolato è destinato a finanziare il Fondo per il finanziamento di progetti di ricerca di interesse nazionale (per 58,17 milioni, in riduzione rispetto ai 66,19 milioni del 2019), il Fondo rischi ed oneri (per 20 milioni, nella stessa misura del 2019), il Fondo rinnovi contrattuali(per 12,62 milioni; medesimo importo del 2019).
Nell’avanzo vincolato sono confluite anche maggiori entrate per 15,19 milioni, destinate a sostenere le spese per specifici progetti di ricerca.
Occorre evidenziare che alla data di approvazione del bilancio, una parte rilevante dell’avanzo disponibile risultava già applicata al bilancio 2020 (49,32 milioni a fronte dell’avanzo pari a 67,52 milioni). Peraltro, la stessa situazione si era verificata anche nel 2019 quando la somma applicata era pari a quella dell’avanzo disponibile (47,97 milioni).
In proposito, occorre ribadire quanto già osservato nella Relazione relativa all’esercizio 2019, vale a dire che “l’avanzo di amministrazione può essere utilizzato, nella misura di quanto effettivamente realizzato, solo successivamente all’approvazione del rendiconto”, come previsto dall’art. 13, c. 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 243.
7.6 Stato patrimoniale
Le attività patrimoniali del CNR hanno registrato nel corso dell’esercizio 2020 una crescita pari 87,65 milioni (nel 2019 il valore era aumentato di 74,45 milioni), attribuibile, esclusivamente, al valore dell’attivo circolante, che ha registrato un incremento di 116,45 milioni, a fronte di una diminuzione del valore delle immobilizzazioni (-28,8 milioni).
I dati relativi allo Stato patrimoniale dell’Ente sono esposti nella tabella che segue.
Tabella 19 – Stato patrimoniale
Attivo | 2019 | 2020 | Var. ass. | Var.% |
A) Immobilizzazioni | ||||
Immateriali | 2.194.000 | 2.311.000 | 117.000 | 5,33 |
Materiali | 428.123.028 | 414.871.159 | -13.251.869 | -3,10 |
Finanziarie | 31.028.519 | 15.360.839 | -15.667.680 | -50,49 |
Totale | 461.345.547 | 432.542.998 | -28.802.549 | -6,24 |
B) Attivo circolante | ||||
Rimanenze | 72.578 | 80.528 | 7.950 | 10,95 |
Crediti | 177.356.826 | 192.479.947 | 15.123.121 | 8,53 |
Disponibilità liquide | 755.191.843 | 856.518.370 | 101.326.527 | 13,42 |
Totale | 932.621.247 | 1.049.078.845 | 116.457.598 | 12,49 |
C) Ratei e risconti | ||||
Ratei attivi | 21.968.084 | 21.969.115 | 1.031 | 0,00 |
Risconti Attivi | 398.486 | 398.189 | -297 | -0,07 |
Totale | 22.366.570 | 22.367.304 | 734 | 0,00 |
D) Perdite | ||||
TOTALE ATTIVO | 1.416.333.364 | 1.503.989.147 | 87.655.783 | 6,19 |
Conti d'ordine | 0 | |||
PASSIVO | ||||
Patrimonio netto | ||||
Patrimonio iniziale | 639.756.622 | 638.589.253 | -1.167.369 | -0,18 |
Avanzo economico d'esercizio | -1.167.369 | 2.417.811 | 3.585.180 | 307,12 |
Totale | 638.589.253 | 641.007.064 | 2.417.811 | 0,38 |
Fondi per rischi ed oneri | ||||
per oneri contenziosi | 8.720.248 | 17.895.850 | 9.175.602 | 105,22 |
per crediti inesigibili | 17.735.683 | 20.000.000 | 2.264.317 | 12,77 |
Totale | 26.455.931 | 37.895.850 | 11.439.919 | 43,24 |
Fondo trattamento di fine rapporto | 500.100.525 | 494.510.135 | -5.590.390 | -1,12 |
Totale | 500.100.525 | 494.510.135 | -5.590.390 | -1,12 |
Debiti | ||||
Mutui in ammortamento | 24.873.120 | 20.405.735 | -4.467.385 | -17,96 |
Debiti di funzionamento | 165.897.704 | 166.874.159 | 976.455 | 0,59 |
Debiti per depositi ricevuti in cauzione | 764.199 | 962.539 | 198.340 | 25,95 |
Totale | 191.535.023 | 188.242.433 | -3.292.590 | -1,72 |
Ratei e Risconti | ||||
Ratei passivi | 11.971.637 | 21.860.737 | 9.889.100 | 82,60 |
Risconti passivi | 1.758.251 | 24.530.828 | 22.772.577 | 1.295,18 |
Contributi agli investimenti | 45.922.746 | 95.942.100 | 50.019.354 | 108,92 |
Totale | 59.652.634 | 142.333.665 | 82.681.031 | 138,60 |
PASSIVITA' | ||||
TOTALE PASSIVO (Passività + patrimonio netto) | 1.416.333.366 | 1.503.989.147 | 87.655.781 | 6,19 |
Conti d'ordine | ||||
Fonte: elaborazioni Corte dei conti su dati CNR |
Il valore delle immobilizzazioni si attesta a 432,54 milioni, in ulteriore decremento rispetto ai 461,34 milioni del 2019, con riduzione del valore sia delle immobilizzazioni materiali (- 3,10 per cento), che di quelle finanziarie (- 50,49 per cento) ed incremento limitato di quelle immateriali (5,33 per cento).
Nelle immobilizzazioni finanziarie sono compresi i crediti a lungo termine per 8,58 milioni e la valutazione delle partecipazioni.
I crediti ammontano a 192,48 milioni (in aumento rispetto al 2019, esercizio nel quale erano pari a 177,35 milioni) e comprendono gli investimenti in buoni fruttiferi postali per l’accantonamento del tfr del personale iscritto all’Inps, nonché i fondi assicurativi accantonati per il tfr del personale proveniente dall’Insean e dall’Infm.
In merito agli accantonamenti per il tfr maturato dal personale del CNR transitato, nel 2015, all’Inaf, occorre sottolineare che, in base dell’accordo stipulato dai due enti il 31 marzo 2015, il CNR ha continuato a versare periodicamente le somme maturate in favore del personale cessato dal servizio, e che nel corso del 2020 è stata compiuta una ricognizione numerica e finanziaria del debito del CNR.
Al riguardo, si osserva che nel bilancio dell’Ente non è previsto un capitolo dedicato all’Inaf e,
pertanto, le spese gravano sui capitoli ordinari dedicati al tfr e al tfs del personale.
Nel 2019 è stata versata ad INAF, a titolo di tfs per i dipendenti cessati nel 2018, la somma di euro 289.111. Nel 2020 non è stato effettuato alcun versamento ad INAF a titolo di tfs, mentre per i dipendenti cessati nel 2019 e nel 2021 sono stati effettuati due versamenti, rispettivamente per euro 52.806,86 ed euro 1.019.796,66.
Al 31 dicembre 2020 il debito verso Inaf ammonta ad euro 5.162.772, ridotto dopo i versamenti del 2021, ad euro 4.090.168 a titolo di tfs, cui si aggiungono euro 416.129, a titolo di tfr.
Le disponibilità liquide registrano un aumento, in termini di cassa, di oltre 101,32 milioni, attestandosi a 856,51 milioni, rispetto ai 755,19 milioni del 2019.
Il patrimonio netto (641,07 milioni) registra un incremento, pari all’avanzo economico di esercizio registrato nel 2020 (2,41 milioni) mentre i fondi per rischi e oneri si attestano a 37,89 milioni, rispetto ai 26,45 milioni del 2019.
Il fondo per il trattamento di fine rapporto diminuisce di 5,59 milioni in relazione alla differenza negativa tra il valore delle indennità erogate e quelle maturate a tutto l’esercizio 2020, attestandosi a 494,51 milioni.
In lieve diminuzione appare la quota dei debiti dell’Ente che si attesta a 188,24 milioni, a fronte dei 191,55 milioni del 2019, con un decremento dell’1,72 per cento, conseguente alla differenza fra mutui in ammortamento (il cui valore è in diminuzione del 17,96 per cento) e debiti di funzionamento (il cui valore è in aumento dello 0,59 per cento) che si attestano a 166,87 milioni. A questo riguardo, occorre osservare che permane, anche nel 2020, un rilevante scostamento tra il valore patrimoniale dei debiti (188,24 milioni) e quello dei residui passivi (911,12 milioni a fronte di 228,13 milioni di residui attivi), riconducibile, in parte, alla permanenza in bilancio dei c.d. residui impropri (346,28 milioni), anche di esercizi precedenti. Essi, come detto, nella sostanza, costituiscono accantonamenti programmatici e non debiti effettivi, circostanza che deve essere evidenziata nella nota integrativa, anche per spiegare e giustificare la differenza tra l’ammontare dei residui e dei debiti.
Nella nota integrativa l’Ente ha giustificato la discrepanza, osservando che: “- l’importo dei crediti iscritti nello Stato patrimoniale risulta inferiore ai residui attivi del conto di bilancio per la parte di residuo attivo non ancora agganciato a documento amministrativo”;
“- la quota più rilevante dei debiti è rappresentata dai debiti di funzionamento, il cui importo corrisponde a quello dei documenti passivi registrati e non ancora pagati nell’esercizio. Pertanto, l’importo iscritto nello Stato patrimoniale risulta inferiore al totale dei residui passivi, in piccola parte perché non agganciata a documento amministrativo e per la parte preponderante dalla presenza nel bilancio finanziario di un consistente importo di residui di stanziamento”.
La giustificazione non coglie nel segno e, pertanto, è necessario che l’Ente proceda ad una riconciliazione, anche in relazione alle partite contabili che rientrano nella categoria dei c.d. residui impropri.
Il Fondo rischi per crediti inesigibili è stato portato a 20 milioni, con un incremento di 12,77 milioni, “per far fronte alle eventuali mancate approvazioni delle rendicontazioni legate ai progetti di ricerca”, come evidenziato nella nota integrativa.
Sempre dalla nota integrativa risulta che il Fondo oneri contenziosi è stato incrementato mediante un accantonamento per l’esercizio pari a euro 10.624.870, per far fronte ai rischi di oneri derivanti da soccombenza in giudizio nei contenziosi, in particolare in materia di lavoro e, pertanto, al termine dell’esercizio era pari a 17,89 milioni.
Tuttavia, come segnalato dal Collegio dei revisori e dal Ministero dell’economia e delle finanze
- Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, nella nota del 13 agosto 2021, nell’avanzo
di amministrazione vincolato non viene data evidenza di tale accantonamento.
E’ indubbio che la mancata rappresentazione incide sulla effettiva disponibilità dell’avanzo di
amministrazione.
7.7 Conto economico
Il conto economico dell’esercizio 2020 espone un avanzo di 2,41 milioni, in netto miglioramento
rispetto al disavanzo dell’esercizio 2019, pari a 1,17 milioni.
La determinazione del risultato complessivo è data dal saldo positivo della gestione caratteristica, pari a 29,14 milioni di euro, dal saldo negativo dell’area finanziaria, per 1,27 milioni, e dalla differenza negativa fra i proventi e gli oneri straordinari, pari a – 25,45 milioni.
Tabella 20 – Il conto economico
CONTO ECONOMICO | 2019 | 2020 | Var. ass. | Var.% |
A - PROVENTIDELLA GESTIONE | ||||
Entrate derivanti da trasferimenti | 845.571.715 | 863.150.366 | 17.578.651 | 2,08 |
Entrate derivanti dalla vendita di prodotti e servizi | 47.244.927 | 48.226.270 | 981.343 | 2,08 |
Entrate diverse | 9.946.770 | 10.354.981 | 408.211 | 4,10 |
Totale | 902.763.412 | 921.731.617 | 18.968.205 | 2,10 |
B - COSTI DELLA GESTIONE | ||||
per materie prime, sussidiarie e di consumo | 21.055.451 | 19.034.149 | -2.021.302 | -9,60 |
per servizi | 198.265.836 | 179.047.662 | -19.218.174 | -9,69 |
per godimento beni di terzi | 14.579.818 | 14.951.048 | 371.230 | 2,55 |
per il personale | 583.740.257 | 603.922.235 | 20.181.978 | 3,46 |
Ammortamenti | 46.298.713 | 45.247.011 | -1.051.702 | -2,27 |
Oneri tributari | 2.473.557 | 1.413.693 | -1.059.864 | -42,85 |
Variazioni rimanenze di materie prime sussidiarie e di consumo | 20.545 | -7.950 | -28.495 | -138,70 |
Quota dell'esercizio per l'adeguamento del fondo oneri contenziosi | 6.861.003 | 10.624.870 | 3.763.867 | 54,86 |
Quota dell'esercizio per rischio crediti inesigibili | 14.027.420 | 17.446.128 | 3.418.708 | 24,37 |
Oneri diversi di gestione | 1.046.533 | 906.800 | -139.733 | -13,35 |
Totale | 888.369.133 | 892.585.646 | 4.216.513 | 0,47 |
DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE A-B | 14.394.279 | 29.145.971 | 14.751.692 | 102,48 |
C - PROVENTI E ONERI FINANZIARI | ||||
Interessi ed altri oneri finanziari | -698.823 | -1.271.388 | -572.565 | 81,93 |
Altri proventi finanziari | 49.279 | 46 | -49.233 | -99,91 |
Totale | -649.544 | -1.271.342 | -621.798 | 95,73 |
D - PROVENTI E ONERI STRAORDINARI | ||||
Proventi straordinari | 0 | |||
Sopravvenienze attive ed insussistenze del passivo | 605.371 | 795.239 | 189.868 | 31,36 |
Plusvalenze da alienazioni | 260.565 | 408.498 | 147.933 | 56,77 |
Sopravvenienze passive ed insussistenze dell'attivo | -14.798.608 | -9.256.392 | 5.542.216 | -37,45 |
Minusvalenze da alienazioni/dismissioni | -979.430 | -17.404.163 | -16.424.733 | 1.676,97 |
Totale | -14.912.102 | -25.456.818 | -10.544.716 | 70,71 |
Avanzo economico d'esercizio (A-B+C+D) | -1.167.367 | 2.417.811 | 3.585.178 | -307,12 |
Fonte: elaborazioni Corte dei conti su dati CNR |
La differenza tra valori e costi della produzione è pari a 29,14 milioni nel 2020, in significativo aumento rispetto a quella dell’esercizio precedente (pari a 14,39 milioni), andamento ascrivibile alla crescita dei proventi della gestione (921,73 milioni rispetto ai precedenti 902,76 milioni), nella sostanziale costanza dei costi della gestione, attestati a 892,58 milioni, a fronte degli 888,36 milioni del 2019.
Nell’ambito dei proventi della gestione segnano una crescita tutte le voci.
In relazione ai costi, si osserva che la spesa maggiore è quella per il personale (pari a 603,92 milioni), in aumento rispetto all’esercizio precedente (nel quale era pari a 583,74 milioni, +3,46 per cento), mentre quella per servizi, pari a 179,04 milioni, si presenta in diminuzione rispetto
al 2019 (nel quale era pari a 198,26 milioni, – 9,69 per cento).
Le voci di spesa per materie prime, sussidiarie e di consumo, per oneri tributari e per gli oneri diversi di gestione restano sostanzialmente analoghe a quelle dell’esercizio precedente.
Nel 2020 risultano indirizzate risorse verso i fondi per “oneri contenziosi” e “rischio crediti inesigibili”, rispettivamente per 10,62 milioni (6,86 milioni nel 2019) e per 17,44 milioni (mentre nel 2019 erano pari a 14,02 milioni).
Anche nel 2020 è confermato il valore negativo, in lieve peggioramento, del saldo tra i proventi e gli oneri finanziari che, nel complesso, passa da – 0,65 milioni del 2019 a -1,27 milioni.
In ulteriore peggioramento, rispetto al 2019, è il saldo della gestione straordinaria che si attesta a – 25,45 milioni, a fronte dei –14,91 milioni dell’esercizio precedente. Il risultato negativo è dovuto, in particolare, alle “minusvalenze da alienazioni”, pari a 17,4 milioni, riferite, in larga misura, alle “minusvalenze da alienazione di partecipazioni in altre imprese partecipate”, pari a 15,71 milioni. Di rilievo è anche la consistenza delle “sopravvenienze passive e insussistenze dell’attivo”, pari a 9,25 milioni, determinate, in larga misura, dalle cancellazioni contabili operate all’esito dell’operazione di riaccertamento dei residui attivi, per 7,49 milioni7.
Anche se l’esercizio si è chiuso con un avanzo positivo, si invita l’Ente a proseguire il percorso di una prudente gestione finanziaria, tenendo conto della necessità di mantenere l’equilibrio della gestione, considerata l’incidenza negativa che continuano ad avere gli oneri straordinari di gestione. Questi ultimi sono aumentati in misura significativa, anche in conseguenza, da un lato, delle elevate minusvalenze conseguenti alla cessione di partecipazioni nel capitale di altre società, e, dall’altro, della revisione dei residui attivi mantenuti in bilancio negli esercizi precedenti.
7 Con delibera 56/2021 del 3 giugno 2021, il Consiglio di amministrazione ha deliberato il riaccertamento dei residui.
8 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Nell’esercizio 2020 il CNR, sotto il profilo organizzativo, ha continuato a consolidare le principali tematiche strategiche della ricerca e dell’attività scientifica.
Nel corso del 2020 è stato approvato ed è entrato in vigore il nuovo regolamento del personale, secondo le disposizioni del d. lgs n. 218 del 2016; la elaborazione di tale regolamento era iniziata nel 2018.
Al contrario, non è ancora giunto a conclusione il percorso di predisposizione del regolamento di amministrazione, contabilità e finanza (Racf), approvato (con deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 99 del 18 aprile 2019) e trasmesso al Miur per il controllo di legittimità. Il Ministero vigilante (con note del 15, 27 e 31 maggio 2019), ha formulato alcune osservazioni e raccomandazioni quanto alla modifica delle previsioni riguardanti la gestione contabile dei fondi di ricerca non impegnati al termine dell’esercizio e la conseguente permanenza nel sistema contabile dell’Ente nella categoria dei c.d. residui impropri, cioè residui non sorretti da obbligazioni giuridicamente perfezionate ) Tali notazioni non sono state ancora recepite dall’Ente, nonostante le sollecitazioni di questa Corte contenute nelle Relazioni sugli esercizi 2018 e 2019 e i reiterati inviti del Collegio dei revisori dei conti.
L’art. 1, c. 315 – 323, della legge n. 234 del 2021 (legge di Bilancio per il 2022) ha previsto l’erogazione di finanziamenti specifici al CNR, finalizzati al rilancio dell’Ente e della ricerca e condizionati ad una complessiva riorganizzazione dell’Ente che deve essere adottata dal Consiglio di amministrazione entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, e, successivamente, approvata con decreto interministeriale.
L’Ente ha dato corso allo studio delle attività di riorganizzazione che, allo stato, non sono
ancora state approvate.
Nel corso del triennio 2018-2020, la rete scientifica è stata riorganizzata con la finalità di concentrare le risorse umane, finanziarie e strumentale in un numero limitato di Istituti, aventi una specifica competenza. Alla fine del 2020 gli istituti operativi erano 88, a fronte dei 101 presenti alla fine del 2017, divisi all’interno di sette Dipartimenti.
L’articolazione territoriale della rete scientifica prevede 88 sedi principali e 220 sedi secondarie. Il CNR ha dato corso ad un ampio piano di stabilizzazione del personale precario, avviato nel 2018, proseguito nel corso degli anni 2019 e 2020, in base alle previsioni contenute nel d. lgs. n. 75 del 2017.
Nel corso del 2020, nell’ambito delle procedure di stabilizzazione, sono state assunte 155 unità di personale, a fronte delle 194 unità del 2019.
Il processo di stabilizzazione nel 2020 ha avuto un impatto minore rispetto al 2019, con un costo medio, a regime, di 8,77 milionI a fronte degli 11 dell’esercizio precedente.
Le procedure di stabilizzazione operate nel triennio 2018 – 2020 hanno inciso in maniera significativa sia in relazione all’aumento del numero dei dipendenti a tempo indeterminato, che ai costi a carico dell’Ente.
È stata accertata la copertura delle spese ma, contemporaneamente, un costante incremento dei costi che contribuisce al progressivo irrigidimento del bilancio, dal quale derivano margini minori per le spese di ricerca e investimento.
Il personale in servizio al 31 dicembre 2020 era pari a 8494 unità, evidenziando una ulteriore
crescita rispetto al termine dell’anno 2019 (nel quale era pari a 8.410 unità).
Nel 2020 è aumentato, ulteriormente il numero dei dirigenti che sono passati dalle 296 unità del 2019 alle 452 unità dell’anno di riferimento (nel 2018 erano pari a 329 unità). L’incremento ha riguardato solamente i dirigenti di ricerca. A questi si aggiungono i Direttori di Dipartimento, pari a 7 unità, e i Direttori di Istituto, pari a 75 unità (questi ultimi in aumento rispetto all’esercizio precedente nel quale erano pari a 46 unità).
Al termine del 2020 il personale a tempo determinato, finanziato con i fondi ordinari e con quelli esterni, era pari a 208 unità, a fronte delle 296 unità del 2019.
In relazione al personale non dipendente che ha operato presso l’Ente, occorre segnalare che nel corso del 2020 le strutture scientifiche hanno emanato 1.061 nuovi bandi per assegni di ricerca e 124 nuovi bandi per borse di studio per giovani studiosi.
Nel corso dell’anno, sono risultati attivi 3.504 contratti per assegni di ricerca, in aumento rispetto ai 3.333 del 2018, e 502 contratti per borse di studio, in diminuzione rispetto alle 780 del 2019.
Il personale del CNR comandato presso altre amministrazioni, con oneri a carico delle stesse, ha segnato una diminuzione rispetto ai precedenti esercizi, attestandosi a 19 unità (a fronte delle 24 unità del 2019), come pure quello del CNR in comando presso altre amministrazioni, con oneri a carico dell’Ente, che si attesta a 72 unità, a fronte delle 81 del 2018.
Come già sottolineato nella relazione relativa all’esercizio 2019, l’elevato numero dei comandi concessi dall’Ente, anche con oneri a carico del CNR, impone una rigorosa verifica dei
presupposti che giustificano il loro mantenimento o il rilascio di nuove autorizzazioni.
Al riguardo, si osserva che il carattere di eccezionalità della prestazione lavorativa resa in regime di comando richiede che il ricorso all’istituto avvenga nella stretta osservanza delle regole che lo disciplinano in via generale e, in particolare, degli artt. 30, c. 2-sexies, e 70, c. 12 del d. lgs. n. 165 del 2001, tenuto anche conto della situazione finanziaria dell’Ente e della circostanza che per lo svolgimento delle attribuzioni istituzionali, negli ultimi anni, il CNR ha aumentato in misura significativa il personale, con conseguente incremento dei costi. Analoghi inviti sono stati rivolti all’Ente dal Collegio dei revisori.
La spesa complessiva presenta un aumento rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 533,08 milioni, a fronte dei 524,43 milioni, con un incremento dell’1,65 per cento.
Al fine di contenere la spesa per l’acquisto di beni e servizi, nel 2020 sono proseguite le azioni, già avviate in precedenza, di accentramento delle forniture e potenziati gli acquisti tramite MePa.
Tuttavia, il sistema delle proroghe contrattuali e degli affidamenti diretti al di fuori delle convenzioni CONSIP e del MePa è ancora molto diffuso all’interno dell’Ente. In merito, si ribadisce che è necessario che il CNR dedichi particolare attenzione alla revisione delle procedure, seguendo in maniera puntuale le regole della contabilità e finanza pubblica e del Codice dei contratti.
Sebbene, il dato del ritardo nei tempi di pagamento rispetto a quanto previsto dalla disciplina vigente risulti in miglioramento rispetto a quello registrato negli esercizi precedenti (9 giorni a fronte dei 14 giorni del 2019 e 25 giorni registrati nel 2018), si invita l’Ente ad assumere ulteriori misure, anche di tipo organizzativo, finalizzate ad assicurare che i pagamenti avvengano nei tempi previsti dalle disposizioni normative, anche per evitare il pagamento di interessi moratori, allo stato elevato ed ingiustificato.
Al 31 dicembre 2020, il CNR era titolare di 156 partecipazioni in società, associazioni, consorzi, fondazioni e altri organismi (a fronte delle 152 detenute al termine del 2019), suddivise in partecipazioni di scopo, aventi come finalità principale l’attività di ricerca, e partecipazioni che rappresentano forme di collaborazione con soggetti terzi, prevalentemente non onerose.
Nel corso del 2020, l’Ente ha acquisito o, comunque, dato corso ad attività che hanno condotto ad acquisire 6 nuove partecipazioni in organismi aventi diverse forme giuridiche, a fronte di dieci dismissioni.
Con deliberazione del Consiglio n. 330, in data 29 dicembre 2020, ha approvato il piano riferito alle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2019.
Sotto il profilo finanziario – contabile, il rendiconto 2020 è stato redatto secondo quanto disposto dal d.lgs. n. 91 del 2011, con l’adozione del nuovo piano dei conti integrato (di cui al dpr n. 132 del 2013) e l’utilizzo della classificazione delle spese e delle entrate prevista dal Titolo III del predetto atto normativo.
L’esercizio 2020 si è chiuso con un disavanzo di competenza di 22,47 milioni, quale differenza tra il totale delle entrate accertate (1.356,10 milioni) e delle spese impegnate (1.378,58 milioni). Se anche in miglioramento rispetto all’esercizio precedente, nel quale si era registrato un disavanzo di 41,96 milioni, il risultato della gestione di competenza è, comunque, negativo.
La presenza di un disavanzo di competenza che si ripete per più esercizi è elemento indicativo di uno squilibrio che deve indurre l’Ente a rivedere la gestione, adottando i necessari rimedi, come evidenziato anche dal Collegio dei revisori.
Le entrate accertate al 31 dicembre 2020, al netto delle partite di giro, si attestano a 977,05 milioni, in lieve flessione rispetto all’esercizio precedente (-2,7 percento).
La somma preponderante è rappresentata dalla quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, assegnata con d.m. MUR n. 774 del 2020, pari a 656,16 milioni, in lieve riduzione rispetto all’esercizio precedente (nel quale erano state pari a 660,53 milioni).
Le entrate in conto capitale si attestano a 29,69 milioni e sono pari al 3,04 per cento delle somme accertate al netto delle partite di giro. Risultano essere in significativa diminuzione rispetto a quelle accertate nell’esercizio precedente che erano pari a 64,99 milioni.
Nel 2020 l’Ente non ha fatto ricorso ad indebitamento.
Le spese impegnate, al netto delle partite di giro, si attestano a 999,53 milioni, evidenziando
una flessione pari al 4,44 per cento rispetto all’esercizio precedente.
La spesa principale è quella relativa ai “Redditi da lavoro dipendente” che si attesta a 584,05 milioni, pari al 64,63 per cento delle uscite correnti e al 58,43 per cento del totale delle uscite. La voce in esame si presenta in leggera diminuzione rispetto all’esercizio precedente nel quale si era attestata a 589,42 milioni (con una riduzione dello 0,91 per cento).
Anche la voce relativa all’”Acquisto di beni e servizi” si presenta in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 171,24 milioni, pari al 18,95 per cento delle uscite correnti ed al 17,13 del totale delle uscite;
I residui attivi alla fine del 2020 ammontano, complessivamente, a 228,13 milioni, rispetto ai
222,96 milioni dell’esercizio precedente, con un incremento del 2,42 per cento.
La gestione delle risorse finanziarie dell’esercizio 2020, al pari dei passati esercizi, è stata caratterizzata da una elevata consistenza dei residui passivi che si attestano a 911,12 milioni, in costante aumento negli ultimi esercizi (810,1 milioni nel 2019).
Anche nell’esercizio 2020 sono state applicate le modalità di mantenimento in bilancio dei residui impropri relativi a programmi e progetti di ricerca aventi durata pluriennale.
La rilevanza del fenomeno, evidenziata dalla circostanza che gli stessi ammontano a 346,28 milioni, in significativo aumento rispetto ai 283,85 milioni del 2019, e accentuata dalla anzianità di alcuni di essi che risalgono all’esercizio 2005, è stata evidenziata in più occasioni dal Collegio dei revisori e da questa Corte dei conti nelle precedenti relazioni, sottolineando che la permanenza di residui impropri in bilancio risulta consentita nei soli limiti di scopo e di tempo connessi all’esecuzione di un programma o di un progetto da perfezionare in un determinato arco temporale.
La necessità di superare questa modalità di gestione contabile è imposta dalle regole di contabilità applicabili agli Enti di ricerca (art. 40 del d.p.r. n. 97 del 2003) e la mancata ottemperanza al disposto normativo è in sicuro contrasto con le esigenze di chiarezza e di attendibilità che devono caratterizzare il bilancio degli enti pubblici.
La situazione amministrativa al 31 dicembre 2020 evidenzia un avanzo pari ad euro 173,52 milioni, in aumento rispetto ai 168,01 milioni registrati alla fine del 2019.
Anche nel 2020, la parte di avanzo di amministrazione vincolata è prevalente rispetto a quella disponibile (la prima è pari a 105,99 milioni mentre quella disponibile è pari a 67,52 milioni). Alla data di approvazione del bilancio, una parte rilevante dell’avanzo disponibile risultava già applicato al bilancio 2020 (49,32 milioni a fronte dell’avanzo pari a 67,52 milioni). Siccome la stessa situazione si era verificata anche nel 2019, occorre ribadire che l’avanzo di amministrazione può essere utilizzato, nella misura di quanto effettivamente realizzato, solo successivamente all’approvazione del rendiconto, come previsto dall’art. 13, c. 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 243.
Le attività patrimoniali del CNR hanno registrato nel corso dell’esercizio 2020 una crescita pari a 82,68 milioni (nel 2019 il valore era aumentato di 74,45 milioni), attribuibile, esclusivamente, al valore dell’attivo circolante, che ha registrato un incremento di 116,45 milioni, a fronte di
una diminuzione del valore delle immobilizzazioni (-28,8 milioni).
Permane, anche nel 2020, un rilevante scostamento tra il valore patrimoniale dei debiti (188,24 milioni) e quello dei residui passivi (911,12 milioni a fronte di 228,13 milioni di residui attivi), riconducibile, in parte, alla permanenza in bilancio dei c.d. residui impropri (346,28 milioni), anche relativi a esercizi precedenti, circostanza che deve essere evidenziata nella nota integrativa, anche per spiegare e giustificare la differenza tra l’ammontare dei residui e dei debiti.
E’ necessario, pertanto, che l’Ente proceda ad una riconciliazione contabile, anche in relazione
alle partite contabili che rientrano nella categoria dei c.d. residui impropri.
Il conto economico dell’esercizio 2020 espone un avanzo di 2,41 milioni, in netto miglioramento rispetto al disavanzo dell’esercizio 2019, pari a 1,16 milioni.
La differenza tra valori e costi della produzione è pari a 29.145 971, in significativo aumento rispetto a quella dell’esercizio precedente (pari a 14.394.279), andamento ascrivibile alla crescita dei proventi della gestione (921,73 milioni rispetto ai precedenti 902,76 milioni), nella sostanziale costanza dei costi della gestione, attestati a 892,58 milioni, a fronte degli 888,36 milioni del 2019.
Anche se l’esercizio si è chiuso con un avanzo, si invita l’Ente a proseguire il percorso di una prudente gestione finanziaria, tenendo conto della necessità di mantenere l’equilibrio della gestione, considerata l’incidenza negativa che continuano ad avere gli oneri straordinari di gestione che sono aumentati in misura significativa, anche in conseguenza, da un lato, delle elevate minusvalenze conseguenti alla cessione di partecipazioni nel capitale di altre società, e, dall’altro, della revisione dei residui attivi mantenuti in bilancio negli esercizi precedenti.
CORTE DEI CONTI – SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI