Accordo sulla Rappresentanza Sindacale Aziendale (R.S.A.), Territoriale (R.S.T.) e sulle Trattenute Sindacali
Allegato 1)
Accordo sulla Rappresentanza Sindacale Aziendale (R.S.A.), Territoriale (R.S.T.) e sulle Trattenute Sindacali
Il giorno 30 Giugno 2020, si sono incontrati a Roma, presso la sede sindacale dell’Organizzazione CISAL Metalmeccanici:
⮚ ASSOFRIGORISTI Datoriale - Associazione Italiana Frigoristi,
rappresentata dal Presidente Xxxxxxxx Xx Xxxxxxxx;
⮚ Con l’assistenza di ANPIT - Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario, rappresentata dal Presidente Xxxxxxxx Xxxxxxxxx;
e
⮚ CISAL Metalmeccanici - Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Metalmeccanici, rappresentata dal Segretario Generale Xxxxxx Xx Xxxxxxxx;
⮚ Con l’assistenza della CISAL - Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, rappresentata dal Segretario Generale Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx;
⮚ CONFEDIR - Confederazione Autonoma dei Dirigenti, Quadri e Direttivi, rappresentata dal Segretario Generale Confedir Xxxxxxx Xxxxxx;
nel seguito i comparenti saranno anche solo denominati “Parti”
per la definizione della disciplina in materia di Rappresentanza Sindacale Aziendale (ex art. 19, Legge 300/1970 - Statuto dei Lavoratori e art. 4 del CCNL), di Rappresentanza Sindacale Territoriale (art. 6 del CCNL), nonché in materia di Trattenute Sindacali nelle Aziende nelle quali si applica il relativo CCNL dei Settori che producono, installano o gestiscono macchine, impianti, apparecchi o componenti per il freddo industriale, commerciale, alimentare o di laboratorio, sinteticamente, detto “CCNL Frigoristi”.
Art. 1 - Definizione della R.S.A.
Nelle Aziende con almeno 7 Lavoratori, le Rappresentanze Sindacali Aziendali (in sigla “R.S.A.”), potranno essere costituite ad iniziativa dei Lavoratori in ogni unità aziendale nell'ambito delle Organizzazioni Sindacali firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato e delle Organizzazioni Sindacali che, congiuntamente ai Sindacati che precedono, abbiano sottoscritto il vigente Accordo Collettivo Aziendale di Secondo livello.
Art. 2 - Elezione e Nomina della R.S.A.
La R.S.A. è normalmente eletta dai Lavoratori nell’ambito degli iscritti all’Organizzazione Sindacale rappresentata.
In caso di molteplicità di lavoratori iscritti disponibili a costituire la R.S.A., l’O.S. indirà formale elezione in apposita assemblea retribuita ove l’elettorato passivo sarà tra i predetti Lavoratori iscritti all’O.S. da rappresentare mentre l’elettorato attivo
comprenderà tutti i Lavoratori dell’unità aziendale cui la R.S.A. si riferisce. Tale assemblea, salvo casi di urgenza, dovrà essere indetta con preavviso di almeno 7 giorni solari e con precisazione nell’Ordine del Giorno dell’elezione della R.S.A.
Art. 3 - Numero dei componenti della R.S.A.
Potrà essere costituita una R.S.A. presso ogni unità aziendale e per ogni Organizzazione Sindacale titolata ai sensi dell’articolo 1 che precede. In presenza di attività aziendali eterogenee all’interno della medesima unità, la R.S.A. potrà essere formata, in deroga alle previsioni ordinarie, anche da più componenti rappresentanti delle diverse attività. I limiti massimi dei componenti della R.S.A. sono sintetizzati nella seguente Tabella 1).
Tab. 1): Limiti massimi dei componenti della R.S.A.
N. dipendenti | n. Rappresentanti in unità aziendale omogenea | n. Rappresentanti in unità aziendale eterogenea |
Oltre 15 e fino a 50 | 1 | 2 |
Oltre 50 e fino a 100 | 2 | 3 |
Oltre 100 | 1 ogni 50, con il minimo di 3 | 1 ogni 50, con il minimo di 3 |
Art. 4 - Durata della R.S.A.
La R.S.A. resta in carica per tutta la vigenza del CCNL applicato (normalmente 3 anni oltre l’eventuale periodo di c.d. ultravigenza contrattuale) e fino alla decorrenza del suo rinnovo, dopo il quale essa, con i criteri dell’art. 2, potrà essere confermata, sostituita o integrata. In caso di dimissioni, individuali, individuali plurime o collettive, anticipate rispetto alla durata del mandato della R.S.A., le Organizzazioni Sindacali titolate potranno indire apposita Assemblea per integrare o sostituire la R.S.A.
Art. 5 - Dirigenti di R.S.A.
Nell’ambito della R.S.A., l’O.S. rappresentata potrà nominare i relativi Dirigenti, Responsabili della conduzione della R.S.A, ex art. 23 L. 300/1970.
Il numero massimo dei Dirigenti di R.S.A. sarà conforme alla seguente Tabella 2). Tali Dirigenti avranno diritto ai precisati permessi retribuiti per le attività sindacali e di formazione.
Tab. 2): Numero massimo dei Dirigenti di R.S.A. e dei relativi permessi
Col. 1 | Col. 2 | Col. 3 |
Dipendenti occupati nell'unità aziendale | Numero Massimo di Dirigenti aventi diritto a permessi retribuiti (per ciascuna R.S.A.) | Ore complessive annuali di permessi retribuiti per Dirigenti di R.S.A. (*) |
Da 16 a 200 | 1 | 1 ora all'anno per dipendente |
Da 201 a 600 | 2 | 240 ore/anno (complessive) |
Da 601 a 900 | 3 | 300 ore/anno (complessive) |
Da 901 a 1200 | 4 | 400 ore/anno (complessive) |
(*) Le ore di permesso saranno annualmente così ripartite tre le varie R.S.A.: 15% fisso per ciascuna R.S.A; la quota restante sarà ripartita in modo direttamente proporzionale alla media degli iscritti a ciascuna R.S.A. nell’anno solare precedente. In caso di decimali, il totale annuo sarà arrotondato all’unità superiore.
I limiti numerici delle Colonne 2 e 3 della Tabella 2) che precede, essendo complessivi aziendali, restano immutati nell'ipotesi di fusione di due o più R.S.A.
La legittimità della fruizione del permesso è condizionata:
• alla richiesta inoltrata al Datore di lavoro con comunicazione scritta tramite la Segreteria Provinciale del Sindacato titolato di riferimento, con un anticipo normalmente non inferiore a tre giorni lavorativi;
• al fatto che il permesso sia effettivamente utilizzato per adempiere al mandato conferito.
I dirigenti di R.S.A. hanno il diritto di usufruire, ai sensi dell'art. 24, L. n. 300/1970, anche di permessi non retribuiti nella misura di 8 (otto) giorni all'anno per partecipare a trattative sindacali, a congressi o a convegni. Salvo urgenze impreviste, tali permessi saranno richiesti dal Sindacato titolato rappresentato con il normale preavviso di almeno 3 (tre) giorni lavorativi.
Art. 6 - Definizione della R.S.T.
Nelle Aziende con meno di 7 dipendenti in ciascuna sede autonoma, per favorire ed estendere l’esercizio dei diritti sindacali, possono essere costituite ad iniziativa delle Organizzazioni Sindacali firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato nell'unità aziendale delle Rappresentanze Sindacali Territoriali (in sigla “R.S.T.”).
Art. 7 - Ambito territoriale della R.S.T.
L’ambito di competenza territoriale della R.S.T. è stabilito dall’Organizzazione Sindacale di riferimento al momento della relativa nomina. Essa, a seconda dell’estensione, complessità e numero di lavoratori di riferimento, avrà competenza sulle Aziende o sul territorio comunicati dalla O.S. rappresentata.
Art. 8 - Comunicazione al Datore di lavoro della costituzione della R.S.A./R.S.T.
Quando è costituita la R.S.A./R.S.T., l’Organizzazione Sindacale di riferimento dovrà darne tempestiva comunicazione al Datore di lavoro, con indicazione del numero e dei relativi componenti, così che egli sia posto in grado di adempiere agli obblighi che la Legge e il CCNL gli impone nei confronti della Rappresentanza Sindacale Collettiva.
In particolare, per la R.S.T., essendo normalmente esterna all’Azienda, dovranno essere indicati anche gli estremi per poterla contattare.
Art. 9 - Diritti della R.S.A./R.S.T.
Alla costituita R.S.A./R.S.T. competono i seguenti diritti:
1) d’informazione in materia degli istititi contrattuali secondo le previsioni del CCNL applicato (per esempio: sul Tempo Determinato, Tempo Parziale, Apprendistato, Lavoro Somministrato, Lavoro Intermittente ecc.);
2) di accesso ai locali aziendali, con preavviso di almeno 3 (tre) giorni lavorativi, fatto salvo un minor termine per i casi di emergenza o urgenza;
3) di affissione su appositi spazi, che l’Azienda ha l’obbligo di predisporre all’interno della sede di lavoro e in luoghi accessibili a tutti i Lavoratori, di comunicazioni, pubblicazioni o testi, purchè esclusivamente inerenti a materie d’interesse
sindacale o del lavoro, xxx comprese le comunicazioni riguardanti le prestazioni erogate dall’Ente Bilaterale En.Bi.M.S. o le notizie sui Patronati di riferimento delle Parti stipulanti il CCNL. Le copie delle comunicazioni di cui sopra dovranno essere preventivamente inoltrate, per conoscenza, alla Direzione Aziendale;
4) di assemblea retribuita con i Lavoratori dell’Azienda, secondo le previsioni del CCNL applicato;
5) di indire Referendum Aziendale su proposte di Accordo Collettivo di secondo livello, secondo le previsioni dell’Accordo Federale sul Referendum;
6) di discutere e sottoscrivere gli Accordi Collettivi Aziendali di Secondo livello sulle materie allo scopo delegate dal CCNL e dalla Legge.
L’applicazione e la decorrenza degli Accordi di Secondo livello sottoscritti dalla
R.S.T. restano sospese fino alla trasmissione dell’Accordo all’Archivio Accordi di Secondo Livello della competente Commissione Bilaterale Nazionale costituita presso l’En.Bi.M.S.
Anche la R.S.A. ha l’obbligo di trasmettere tempestivamente gli Accordi Aziendali sottoscritti all’Archivio “Accordi di Secondo livello” della competente Commissione Bilaterale Nazionale En.Bi.M.S.
L’inoltro all’Ispettorato Territoriale Provinciale (I.T.L.) potrà essere effettuato da qualsiasi Parte ne abbia interesse, quindi dall’En.Bi.M.S., dalla R.S.T. o dalla R.S.A..
Le Parti Nazionali di riferimento di quelle locali sottoscrittrici degli Accordi Collettivi di Secondo Livello, hanno diritto di accesso all’Archivio Contratti (di Xxxxxxx Xxxxxxx) e possono chiedere informazioni aggiuntive utili a verificare la coerenza dell’Accordo Aziendale o Territoriale con i criteri generali del CCNL applicato.
Art. 10 - Trattenute Sindacali
Le Aziende che applicano il CCNL sottoscritto dalle Parti in epigrafe s’impegnano a trattenere puntualmente dalla retribuzione del Lavoratore i contributi sindacali previsti dalla delega trasmessa dal Sindacato firmatario del presente CCNL o Organizzazioni Sindacali che, congiuntamente ai Sindacati sottoscrittori del CCNL, abbiano stipulato un vigente Accordo Collettivo Aziendale di Secondo livello.
Il Dipendente interessato dovrà presentare formale richiesta di trattenuta mensile, mediante consegna all’Azienda della Delega di iscrizione sottoscritta, con l’indicazione del mese di inizio della trattenuta e del consenso al trattamento dei propri dati personali e sensibili.
La delega avrà validità fino alla revoca del Lavoratore, che dovrà avvenire mediante formale comunicazione da lui sottoscritta, indirizzata alla propria Organizzazione Sindacale e, per conoscenza, all’Azienda.
La revoca, in ogni caso, decorrerà dal primo giorno del mese successivo a quello in cui essa è stata ricevuta dall’Azienda.
L’Azienda, su richiesta dei Sindacati sottoscrittori il CCNL o di quelli ammessi all’estensione dell’obbligo di trattenuta, fornirà semestralmente l'elenco dei Lavoratori loro iscritti, ai quali effettua la trattenuta sindacale.
L'ammontare del contributo sindacale in favore dei Sindacati firmatari è quello annualmente fissato dall’Organizzazione Sindacale cui il Lavoratore aderisce, suddiviso nelle quote mensili previste per anno solare e per il numero di mensilità indicate.
L'importo delle trattenute sindacali dovrà essere versato, a cura dell’Azienda, sui conti correnti indicati dalla Segreteria Nazionale dei Sindacati firmatari il presente CCNL o sottoscrittori, congiuntamente ai primi, degli Accordi Aziendali di Secondo Livello vigenti o di quelli ammessi alla trattenuta, cui il Lavoratore aderisce.
L’accredito dei contributi sindacali dovrà essere effettuato: mensilmente all’O.S. con oltre 20 (venti) iscritti; trimestralmente tra 6 (sei) e 20 (venti) iscritti e semestralmente, quando riferito fino a 5 (cinque) iscritti.
In alternativa, l’Organizzazione Sindacale potrà richiedere cadenze più favorevoli ma l’Azienda avrà il diritto di trattenere i costi di accredito.
Art. 11 - Computo della Rappresentanza
Ai fini della ripartizione delle ore di permesso retribuito spettanti ai Dirigenti di
R.S.A. (art. 5), il livello di rappresentanza di ciascuna R.S.A. sarà commisurato al numero delle deleghe sindacali ricevute nell’anno solare precedente.
Allegato 2)
Accordo sul Regolamento del Referendum Aziendale
Il giorno 30 Giugno 2020, si sono incontrati a Roma, presso la sede sindacale dell’Organizzazione CISAL Metalmeccanici:
⮚ ASSOFRIGORISTI Datoriale - Associazione Italiana Frigoristi,
rappresentata dal Presidente Xxxxxxxx Xx Xxxxxxxx;
⮚ Con l’assistenza di ANPIT - Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario, rappresentata dal Presidente Xxxxxxxx Xxxxxxxxx;
e
⮚ CISAL Metalmeccanici - Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Metalmeccanici, rappresentata dal Segretario Generale Xxxxxx Xx Xxxxxxxx;
⮚ Con l’assistenza della CISAL - Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, rappresentata dal Segretario Generale Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx;
⮚ CONFEDIR - Confederazione Autonoma dei Dirigenti, Quadri e Direttivi, rappresentata dal Segretario Generale Confedir Xxxxxxx Xxxxxx;
nel seguito i comparenti saranno anche solo denominati “Parti”
per discutere, definire e sottoscrivere il presente Accordo che regola l’istituto del Referendum nelle Aziende che applicano il CCNL dei Settori che producono, installano o gestiscono macchine, impianti, apparecchi o componenti per il freddo industriale, commerciale, alimentare o di laboratorio, sinteticamente, detto “CCNL Frigoristi”.
Premesso che:
a) Il CCNL sottoscritto tra le Parti in epigrafe prevede che per rendere obbligatorio per tutti i lavoratori interessati un Accordo Collettivo sottoscritto tra R.S.A. e Azienda, lo stesso debba essere confermato da approvazione mediante Referendum Aziendale.
b) Inoltre, tale CCNL prevede anche la possibilità di concordare delle deroghe motivate e temporanee in pejus rispetto alla disciplina collettiva che, per essere applicabili a tutti i dipendenti cui si riferiscono, dovranno essere approvate dai Lavoratori, sempre mediante Referendum Aziendale.
c) Al fine di dare certezza sulle condizioni di concreta applicabilità del Referendum è, pertanto, necessario che le Parti definiscano le regole per l’esercizio del predetto istituto del “Referendum Aziendale”.
Tutto ciò premesso, le Parti concordano la seguente disciplina in materia di Referendum Aziendale.
Articolo 1 - Parti promotrici, scopo del Referendum e ambito di applicazione
1. Nelle Aziende che applicano il CCNL “Frigoristi” sottoscritto tra le Parti in epigrafe, al fine di rendere un Accordo aziendale obbligatoriamente applicabile a tutti i lavoratori cui esso si riferisce, lo stesso dovrà essere sottoposto a Referendum indetto dalla R.S.A. o dalla R.S.T. tra tutti i Lavoratori dell’ambito aziendale in cui l’accordo si applica.
2. Nel caso in cui l’ipotesi di Accordo aziendale sia sottoscritto tra le Parti in epigrafe e preveda anche deroghe in peius rispetto alla disciplina collettiva nazionale, lo stesso, per essere applicabile alla generalità dei lavoratori, dovrà essere approvato mediante Referendum. In tal caso, promotore del Referendum potrà essere la R.S.A./R.S.T. o almeno un terzo dei lavoratori interessati dall’applicazione dell’Accordo.
3. Pertanto, scopo del Referendum Aziendale sarà di proporre all’approvazione della generalità dei lavoratori interessati la bozza di Accordo Collettivo di secondo livello raggiunto tra R.S.A./R.S.T. e l’Azienda o una proposta di Accordo di prossimità, che preveda temporanei sacrifici al fine di salvaguardare posti di lavoro o la continuità dell’azienda stessa, in modo che tale Intesa, Proposta o Accordo, sia poi applicabile di diritto a tutti i lavoratori cui essa si riferisce.
4. La bozza o Ipotesi di Accordo da sottoporre a Referendum dovrà avere portata collettiva e, quindi, riguardare l’intera Azienda o una parte di essa funzionalmente autonoma o, comunque, chiaramente individuabile. L’Ipotesi di Accordo e, quindi, il Referendum, potrà riguardare anche una o più Categorie di lavoratori (es. Impiegati o Operai) o specifiche mansioni trasversali (es. dipendenti Commerciali o tecnici). Parteciperanno di diritto al Referendum tutti i Lavoratori facenti parte dell’area, categoria o mansione regolamentati dall’Ipotesi di Accordo Collettivo che si sottopone a Referendum.
Articolo 2 - Informazione sul Referendum (prima assemblea) e Elezione del Comitato Elettorale
1. Prima delle attività referendarie di cui al successivo articolo, la R.S.A./R.S.T. dovrà convocare un’apposita assemblea sindacale, richiesta nei tempi e modi previsti dal CCNL applicato, ponendo all’Ordine del Giorno la presentazione dell’Accordo o Proposta che sarà oggetto di Referendum.
2. In tale assemblea, la R.S.A./R.S.T., anche mediante l’assistenza del Dirigente esterno del sindacato, illustrerà l’oggetto del Referendum, le modalità di svolgimento (condizioni di validità, modi delle votazioni, maggioranze necessarie, garanzie formali, operazioni di spoglio e proclamazione dei risultati) e gli effetti del risultato, che sarà vincolante per tutti i lavoratori interessati.
3. La R.S.A./R.S.T. provvederà, quindi, a illustrare nel dettaglio la questione sottoposta a Referendum e il testo che sarà sottoposto a voto.
4. A tale assemblea di Lavoratori, in apposito spazio distinto, potrà partecipare
anche il Datore di lavoro o un Delegato Aziendale, sempre allo scopo di illustrare il punto di vista aziendale sugli obiettivi dell’Accordo o della proposta da sottoporre a Referendum.
5. Al fine di garantire la regolarità delle operazioni di consultazione referendaria, si formerà il Comitato Elettorale del Referendum composto, oltre che dalla R.S.A./R.S.T., anche da altri 2 lavoratori eletti dall’Assemblea per ciascun membro della R.S.A./R.S.T. Il Lavoratore che avrà ottenuto maggiori voti di preferenza sarà cooptato Presidente del Comitato Elettorale.
Tale Comitato avrà i compiti di presiedere al corretto svolgimento della consultazione, di effettuare lo spoglio delle schede di voto e di proclamare i risultati del Referendum.
6. La R.S.A./R.S.T. redigerà tre originali del Verbale di Assemblea con la votazione degli eletti nel Comitato Elettorale e dei rispettivi voti ottenuti. I membri del Comitato sottoscriveranno i predetti Verbali, conservandone uno tra gli Atti del Referendum. Un altro originale sarà conservato dalla R.S.A./R.S.T. Il terzo originale sarà per l’Azienda. Una copia sarà trasmessa all’En.Bi.M.S. per l’inoltro agli Enti di competenza.
Articolo 3 - Indizione del Referendum (seconda assemblea)
1. Trascorsi almeno 5 giorni lavorativi dall’Assemblea sindacale di cui al precedente articolo 2, la R.S.A./R.S.T. indirà, nei modi e forme consueti per la richiesta di assemblea sindacale, il “Referendum” fissandone, dopo aver sentito il Comitato Elettorale, la data. La R.S.A./R.S.T. si assicurerà che sia esposto nella Bacheca aziendale il testo dell’Accordo Collettivo che sarà posto al voto.
Articolo 4 - Diritto di voto e Validità della Consultazione
1. Per il Referendum hanno diritto di voto tutti i lavoratori dipendenti destinatari delle intese oggetto del Referendum, indipendentemente dalla qualifica, tipologia o durata del loro rapporto (tempo pieno, parziale, determinato, apprendistato ecc.), ma purché siano in forza alla data d’indizione e alla data di svolgimento del Referendum.
2. Per la validità del Referendum è richiesta la partecipazione al voto della maggioranza assoluta degli aventi diritto.
Articolo 5 - Operazioni di Voto
1. Prima dell’apertura dei seggi, il Comitato Elettorale si assicura:
a. che sia stata formata la lista degli aventi diritto al voto, che sarà siglata e sottoscritta da tutti i Membri del Comitato;
b. che la domanda posta nelle schede di voto individui in modo certo e univoco l’oggetto e il quesito referendario, seguito da due evidenti riquadri indicanti “SI” o “NO”;
c. che siano state predisposte tante schede di voto quanti gli aventi diritto, più
tre originali sottoscritti dal Comitato: uno per la R.S.A./R.S.T., uno per l’Azienda ed uno da allegare agli Atti del Referendum, conservati dal Presidente per conto del Comitato;
d. che le schede, conformi al modello predisposto dalle Parti, si presentino identicamente tutte piegate, in modo che l’esterno sia privo di qualsiasi indicazione, salvo una timbratura che qualifichi la scheda come referendaria in modo certo;
e. che siano stati preventivamente fissati e pubblicizzati i tempi di apertura e di chiusura della consultazione;
f. che siano state preventivamente concordate tra tutte le Parti interessate le condizioni organizzative che rendano effettivo l’esercizio del diritto di voto a tutti i Lavoratori destinatari delle Intese che si sottopongono al Referendum;
g. che sia garantita la segretezza del voto.
2. Per l'identificazione dei lavoratori per l’esercizio del diritto di voto, ove non noti ad almeno due componenti del Comitato Elettorale, gli stessi dovranno esibire la tessera aziendale munita di fotografia e generalità o un valido documento di riconoscimento.
3. La scheda di voto sarà consegnata all’avente diritto al momento dell’esercizio del voto, con spunta sull’elenco dei votanti.
4. Il voto, a pena di nullità, dovrà essere espresso in condizioni di riservatezza.
5. Il voto si esprimerà con una croce su uno solo dei due riquadri: “SI”, per approvazione del quesito, “NO” per la sua bocciatura.
6. Qualsiasi altra scritta o espressione di voto renderà nulla la scheda.
7. Il Presidente del Comitato registrerà, con sottoscrizione e firma, nel Verbale del Referendum, il nome di tutti i lavoratori aventi diritto di voto, precisando quelli che hanno votato, gli astenuti e gli assenti perché impossibilitati indicando, quando nota, la causa dell’impossibilità.
8. La scheda votata sarà consegnata ripiegata al Presidente, o a suo incaricato del Comitato, per essere introdotta e conservata in un’apposita urna sigillata, ove permarrà fino all’apertura delle operazioni di spoglio. Introdotta la scheda nell’urna, l’incaricato proclamerà: “(nome e cognome) ha votato” e tale voto sarà utile al raggiungimento del quorum di cui al successivo comma 1. dell’art. 6.
9. Il Comitato registrerà nominalmente l’avvenuto esercizio del diritto di voto.
10. Concluse le votazioni, o all’ora di chiusura del/dei seggio/i, le schede timbrate e non ritirate alla chiusura delle operazioni di voto, previa verifica con il numero degli astenuti e degli assenti e verbalizzazione, saranno annullate, mentre tutte le schede votate dovranno permanere nell’urna di voto.
Articolo 6 - Operazioni di Spoglio
1. Dopo la chiusura delle operazioni di voto, il Comitato verificherà che il numero dei votanti sia superiore al 50% degli aventi diritto, nel qual caso proclamerà raggiunto il quorum e la validità della consultazione.
In caso contrario, con apposito Xxxxxxx sottoscritto dal Presidente e dai membri del Comitato Elettorale, il Referendum sarà considerato deserto e la consultazione non valida.
2. Se la consultazione è dichiarata valida, il Comitato:
a. aprirà le urne di voto, verificando la coincidenza tra il numero dei votanti e le schede di voto espresse;
b. effettuerà, quindi, lo spoglio delle schede contenute, registrando e separando le schede nulle (vedi precedente art. 5, commi 4, 5 e 6), le schede bianche, le schede valide con voto “SI” e quelle valide con voto “NO”.
3. Il Presidente del Comitato, compiuto lo spoglio, registrerà nel Verbale del Referendum il risultato ottenuto dalle votazioni:
a. il numero dei lavoratori aventi diritto al voto;
b. il quorum di votanti richiesto per la validità della consultazione;
c. il numero dei lavoratori votanti;
d. il numero delle schede nulle;
e. il numero delle schede bianche;
f. il numero dei voti validi: SI/NO;
g. il quorum richiesto per l’approvazione del quesito (50%+1 dei voti validi);
h. il numero dei voti “SI”;
i. il numero dei voti “NO”;
j. l’indicazione dell’esito del Referendum: “Oggetto del Referendum approvato”, quando la maggioranza assoluta dei voti validi ha espresso SI o, “Oggetto del Referendum respinto”, quando la maggioranza assoluta dei voti validi ha espresso NO.
4. In caso di Referendum deserto o di parità dei voti SI/NO, vi sarà un’assemblea sindacale entro sette giorni e nella successiva settimana il Referendum dovrà essere ripetuto.
5. Il Verbale del Referendum dovrà riportare le eventuali osservazioni di uno o più membri del Comitato Elettorale. Inoltre, dovrà essere debitamente siglato in ogni pagina da tutti i membri del Comitato Elettorale (R.S.A./R.S.T. e membri Xxxxxx) e sottoscritto dal Presidente.
6. Le schede di voto saranno conservate in contenitore, chiuso con sigillatura siglata dal Comitato e sarà conservato dalla R.S.A./R.S.T. per le eventuali operazioni di verifica del voto.
Articolo 7 - Proclamazione dei risultati
1. Il Presidente del Comitato Elettorale proclamerà i risultati del Referendum alla R.S.A./R.S.T. e a tutti i lavoratori mediante pubblicazione del Verbale di
Referendum (e.mail, affissione in bacheca, ecc.).
2. Un originale di tale Xxxxxxx sarà inoltrato dal Presidente del Comitato Elettorale alla R.S.A./R.S.T. e un altro all’Azienda, che ne accuseranno ricevuta.
3. Una copia sarà inoltrata all’En.Bi.M.S. Territoriale (Regionale o Provinciale) e all’En.Bi.M.S. Nazionale, per quanto di competenza.
4. Un terzo originale sarà conservato, per conto del Comitato, dal Presidente tra gli Atti del Referendum.
Articolo 8 - Richiesta di esibizione delle schede di voto
1. A garanzia della correttezza della consultazione, i Lavoratori, con motivazione scritta, potranno richiedere al Presidente del Comitato Elettorale, entro 3 giorni lavorativi dalla proclamazione dei risultati, la verifica delle schede di voto.
2. Tale richiesta dovrà essere trasmessa anche alla R.S.A./R.S.T., sempre entro il termine di decadenza di giorni 3 lavorativi dalla proclamazione dei risultati.
3. Il Comitato Elettorale, esaminate le richieste di verifica e le loro motivazioni, le porrà ai voti. Se almeno un terzo dei componenti approva la verifica, la stessa dovrà essere tempestivamente e, comunque, entro 7 (sette) giorni lavorativi, effettuata alla presenza del richiedente o del Rappresentante dei richiedenti.
Articolo 9 - Ricorsi
1. Eventuali ricorsi o impugnazioni della procedura di Referendum dovranno essere presentati per iscritto all’Organizzazione Sindacale della R.S.A./R.S.T. e al Presidente del Comitato Elettorale, entro il 5° giorno lavorativo dalla proclamazione dei risultati o dall’avvenuta verifica.
2. In caso di ricorsi sul rispetto della procedura, il Comitato Elettorale sarà integrato dal Richiedente la verifica o dal Rappresentante dei richiedenti, e da un Dirigente sindacale esterno rappresentante dell’Organizzazione Sindacale che ha eletto la R.S.A./R.S.T.
3. Previo ricevimento di tutta la documentazione afferente il Referendum (richieste di convocazione delle assemblee sindacali, numero schede di voto predisposte, copia di tutte le schede di voto, anche quelle nulle o non utilizzate, Verbale di referendum, copia dell’Accordo/Ipotesi di accordo oggetto del Referendum, ogni ulteriore comunicazione intervenuta in merito al Referendum), a conclusione delle operazioni di verifica, il Comitato Elettorale allargato dovrà stendere entro 7 giorni lavorativi, con l’approvazione della maggioranza assoluta dei suoi membri, un motivato Verbale conclusivo di conferma o di reiezione del Referendum e dei risultati proclamati. Il Verbale sarò redatto in cinque originali: uno per il Comitato, uno per la R.S.A./R.S.T., uno per l’Azienda, uno per il Rappresentante dell’Organizzazione Sindacale che ha eletto o nominato la R.S.A./R.S.T. e uno per il Richiedente o per il Rappresentante dei richiedenti. Il Verbale, in copia, sarà pubblicato per informazione di tutti i Lavoratori e trasmesso all’En.Bi.M.S. Territoriale e Nazionale.
4. Qualora il Comitato Elettorale allargato di cui al punto 2. che precede respinga l’effettuato Referendum, una parte interessata potrà farsene nuovamente promotrice.
Articolo 10 - Efficacia dei risultati del Referendum
1. Il risultato del Referendum, condotto nel rispetto della procedura di cui al presente Accordo, dal 6° giorno lavorativo dopo la Proclamazione dei risultati o, in caso di Ricorso, dalla pubblicazione in bacheca o simili del Verbale conclusivo di conferma, renderà efficace l’Ipotesi di Accordo posta a oggetto del Referendum, che diverrà vincolante per tutti i lavoratori aventi diritto di voto e per entrambe le Parti che l’hanno sottoscritta (R.S.A./R.S.T. e Datore di lavoro).
Articolo 11 - Reiterazione del Referendum
1. Il Referendum sarà ripetuto con procedura semplificata ex punto 4., art. 6, in caso di Referendum deserto o di assolta parità tra i SI ed i NO.
2. Il Referendum annullato per vizio dalla Commissione Elettorale allargata ex punto 2., art. 9, potrà essere riproposto con rispetto dell’art. 2 e seguenti del presente Regolamento.
Indennità di Contingenza
Indennità di Contingenza in Euro valida per tutta la vigenza del Contratto.
Essa è già conglobata nella P.B.N.C.M.
Livello | Indennità di Contingenza |
Q° | 541,85 |
A1 | 536,58 |
A2 | 533,06 |
B1 | 529,55 |
B2 | 526,04 |
C1 | 523,40 |
C2 | 520,76 |
D1 | 519,01 |
D2 | 517,25 |
Allegato 4)
Classificazione del Personale: Sintesi Ruoli specifici I.C.T.
Per agevolare gli Operatori di settore, si riporta una sintesi delle Professionalità/Mansioni I.C.T., conforme all’European e-Competence Framework, utile per la Classificazione del Personale ivi addetto.
Successivamente, sono riportate le descrizioni analitiche delle singole Professionalità/Mansioni I.C.T.
Tab. 1) Sintesi delle Professionalità/Mansioni I.C.T.
(conforme all’European e-Competence Framework)
n. | Nome Mansione | Livelli d’inquadramento (da attribuire a seconda delle Conoscenze, Abilità, Autonomie, Competenze e Responsabilità previste dalla Declaratoria E.Q.F. art. 241) |
1) | “Responsabile Allineamento Strategia IS e di Business” (I.S. and Business Strategy Alignment) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 |
2) | “Responsabile dei livelli di servizio” (Service Level Management) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
3) | “Sviluppatore del Business Plan” (Business Plan Development) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
4) | “Responsabile della pianificazione di Prodotto o di Servizio”(Product/Service Planning) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
5) | “Progettista di Architetture” (Architecture Design) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
6) | “Progettista di Applicazioni” (Application Design) | • Gestionale B1 • Gestionale B2 • Impiegato C1 |
7) | “Responsabile Monitoraggio degli orientamenti Tecnologici” (Technology Trend Monitoring) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 |
8) | “Responsabile Sviluppo Sostenibile” (Sustainable Development) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
9) | Responsabile Innovazione (Innovating ) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 |
10) | “Sviluppatore di Applicazioni” (Application Development) | • Gestionale B1 • Gestionale B2 • Impiegato C1 |
n. | Nome Mansione | Livelli d’inquadramento (da attribuire a seconda delle Conoscenze, Abilità, Autonomie, Competenze e Responsabilità previste dalla Declaratoria E.Q.F. art. 241) |
11) | “Responsabile Integrazione dei Componenti” (Component Integration) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
12) | Responsabile Testing (Testing) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 • Impiegato C1 |
13) | “Responsabile/Addetto Rilascio della Soluzione” (Solution Deployment) | • Gestionale B1 • Gestionale B2 • Impiegato C1 |
14) | “Responsabile della Produzione della documentazione” (Documentation Production) | • Gestionale B1 • Gestionale B2 • Impiegato C1 |
15) | “Responsabile Ingegneria dei Sistemi” (Systems Engineering) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
16) | “Assistenza all’Utente” (User Support) | • Gestionale B1 • Gestionale B2 • Impiegato C1 |
17) | “Gestore Supporto alle modifiche/evoluzioni del sistema” (Change Support) | • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
18) | “Responsabile Erogazione del servizio” (Service Delivery) | • Gestionale B1 • Gestionale B2 • Impiegato C1 |
19) | “Responsabile Gestione/Soluzione del problema” (Problem Management) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
20) | “Responsabile Sviluppo Strategia per la Sicurezza Informatica ” (Information Security Strategy Development) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 |
21) | “Sviluppatore Strategia della Qualità I.C.T.” (I.C.T. Quality Strategy Development) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 |
22) | “Gestore Fornitura dei Servizi di Formazione” (Education and Training Provision) | • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
23) | “Responsabile Acquisti” (Purchasing) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
24) | “Sviluppatore dell’Offerta” (Sales Proposal Development) | • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
n. | Nome Mansione | Livelli d’inquadramento (da attribuire a seconda delle Conoscenze, Abilità, Autonomie, Competenze e Responsabilità previste dalla Declaratoria E.Q.F. art. 241) |
25) | “Responsabile del Canale delle vendite” (Channel Management) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
26) | “Responsabile Gestione delle Vendite” (Sales Management) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
27) | “ Responsabile della Gestione del Contratto” (Contract Management) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
28) | “Sviluppo del Personale” (Personnel Development) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
29) | “Responsabile dell’Informazione e della Conoscenza” (Information and Knowledge Management) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
30) | “Identificatore dei fabbisogni” (Needs Identification) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
31) | “ Responsabile Marketing Digitale” (Digital Marketing) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
32) | “Responsabile del Progetto e del Portfolio” (Project and Portfolio Management) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
33) | “Responsabile Formulazione delle Previsioni” (Forecast Development) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
34) | “Responsabile Gestione del rischio” (Risk Management) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
35) | “Responsabile Gestione delle Relazioni”(Relationship Management) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
36) | “Responsabile Miglioramento dei Processi” (Process Improvement) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
37) | “Responsabile Qualità I.C.T.” (I.C.T. Quality Management) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 • Gestionale B2 |
38) | “Responsabile del Cambiamento del Business” (Business Change Management) | • Direttivo A1 • Direttivo A2 • Gestionale B1 |
n. | Nome Mansione | Livelli d’inquadramento (da attribuire a seconda delle Conoscenze, Abilità, Autonomie, Competenze e Responsabilità previste dalla Declaratoria E.Q.F. art. 239) |
39) | “Responsabile della Sicurezza dell’Informazione” (Information Security Management) | • Direttivo A2 • Gestionale B1 Gestionale B2 |
40) | “Responsabile dei Sistemi Informativi” (I.S. Governance) | • Direttivo A1 Direttivo A2 |
Classificazione del Personale: Descrizione analitica delle Professionalità/Mansioni I.C.T.
Di seguito si riportano le descrizioni analitiche delle singole Professionalità/Mansioni I.C.T. che, per il corretto inquadramento del Personale, dovranno essere integrate alla Classificazione dei Ruoli Generali conformi all’E.Q.F.
MANSIONI (e-C.F.) e RELATIVI INQUADRAMENTI
1) “Responsabile Allineamento Strategia IS e di Business”
I.S. and Business Strategy Alignment
Descrittivo generale della mansione:
Anticipa i requisiti di business di lungo termine e favorisce il miglioramento dell’efficienza ed efficacia dei processi organizzativi. Determina il modello I.S. e l’architettura d’impresa in linea con la politica aziendale e garantisce un ambiente sicuro. Prende decisione sulla politica
I.S. dell’impresa, comprese le strategie di sourcing.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, ed esercita la leadership strategica nell’I.S. per suscitare l’impegno (commitment) dai Responsabili (management) dell’Impresa.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, esercitando la leadership nella costruzione e nelle implementazioni di soluzioni I.S. innovative e di lungo termine.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i concetti di strategia di business
• le tendenze e le implicazioni nelle Organizzazione tipiche dello sviluppo interno ed esterno dell’I.C.T.
• il potenziale e le opportunità dei Modelli più rilevanti di business
• gli obiettivi dell’organizzazione
• gli aspetti e le implicazioni dei modelli di sourcing
• le nuove tecnologie emergenti (esempio, sistemi di distribuzione, modelli di virtualizzazione, sistemi di mobilità, data sets)
• i framework architetturali
• le problematiche di sicurezza
• il contesto giuridico e normativo.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• analizzare gli sviluppi futuri nel processo di business e nell’applicazione della tecnologia
• determinare i requisiti per i processi collegati ai servizi I.C.T.
• identificare e analizzare le necessità di lungo termine del Cliente/Utente
• contribuire allo sviluppo della strategia I.C.T., incluse la qualità e la sicurezza I.C.T.
• contribuire allo sviluppo della strategia di business
• analizzare la fattibilità in termini di costi e benefici
• rivedere e analizzare gli impatti delle implementazioni
• comprendere gli impatti delle nuove tecnologie sul business e come esse possano fornire valore e vantaggio competitivo (esempio open/big data, dematerializzazione opportunità e strategie)
• comprendere le architetture di impresa e il contesto giuridico e normativo, anche per integrarlo nelle esigenze di business.
2) “Responsabile dei livelli di servizio”
Service Level Management:
Descrittivo generale della mansione:
Definisce, valida e rende applicabile il livello del servizio concordato (Service Level Agreement
- SLA) e i Contratti su cui esso si fonda. Negozia i livelli di performance del servizio, tenendo conto delle necessità e capacità dei Clienti esterni ed interni (Stakeholder) e del business.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e negozia la revisione degli SLA in conformità con gli obiettivi generali. Assicura il conseguimento dei risultati programmati.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone garantendo il conseguimento dello SLA.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• la documentazione dello SLA
• come comparare i interpretare i dati di gestione
• gli elementi che formano le metriche dello SLA
• come operano le infrastrutture dedicate alla service delivery
• l'impatto della non conformità dei livelli di servizio nella performance del business
• gli standard di sicurezza e qualità I.C.T.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• analizzare i dati relativi all'erogazione di un servizio
• valutare l’erogazione di un servizio rispetto al relativo SLA
• negoziare obiettivi realistici per i livelli di servizio
• usare tecniche rilevanti di gestione della qualità
• anticipare e mitigare potenziali guasti o interruzione nel servizio.
3) “Sviluppatore del Business Plan”
Business Plan Development
Descrittivo generale della mansione:
Indirizza l’ideazione e la struttura di un Piano di Business, compresa l’identificazione di approcci alternativi e le previsioni di ritorno sugli investimenti. Considera i modelli di sourcing di possibile applicabilità. Analizza i costi-benefici e argomenta a supporto della strategia scelta. Garantisce le conformità alle strategie di business, tecnologiche, legali e normative, condividendo il Business Plan con le parti interessate interne ed esterne più importanti (Stakeholders), indirizzando, ai fini del risultato, gli interessi politici, finanziari e organizzativi dell’impresa.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, applicando il pensiero strategico e la leadership organizzativa nello sfruttamento delle potenzialità dell’I.T. per migliorare il business.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, esercitando la leadership nella creazione di una strategia di sistemi informativi che soddisfi i requisiti del business (distribuito, mobility based) e valuta rischi e opportunità.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone impiegando la conoscenza specialistica per fornire l’analisi dell’ambiente, di mercato ecc.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• gli elementi fondamentali del Business Plan
• le necessità e le dimensioni presenti e future del mercato
• le tecniche di analisi sui punti di forza, debolezze, opportunità, minacce del progetto (analisi SWOT), anche considerando le caratteristiche del prodotto e dell’ambiente in cui si
pone
• i meccanismi di creazione del valore
• gli elementi di profittabilità
• le implicazioni dei modelli di sourcing
• le nozioni di pianificazione finanziaria
• le tecnologie emergenti e le tecniche di valutazione dei rischi e delle opportunità.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• identificare gli elementi essenziali del valore offerto da un prodotto o da una soluzione
• definire i canali appropriati per la creazione del valore
• costruire una dettagliata analisi SWOT
• generare report di performance di breve e lungo termine (finanziario, profittabilità, uso e creazione del valore)
• identificare le principali sequenze degli obiettivi (milestones) di un Piano.
4) “Responsabile della Pianificazione di Prodotto o di Servizio”
Product/Service Planning
Descrittivo generale della mansione:
Analizza e stima lo status corrente e quello obiettivo. Stima i costi, i punti di rischio, forza e debolezza e le opportunità, con un approccio critico. Crea piani di struttura, stabilendo la cronologia e le milestones, garantendo l’ottimizzazione delle attività e delle risorse. Gestisce le richieste di cambiamento. Definisce le quantità della consegna e fornisce una panoramica per ulteriori requisiti di documentazione. Specifica il corretto trattamento dei prodotti, compresi gli aspetti legali correlati alla normativa vigente.
Profilo Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone ed esercita la leadership per prendere la responsabilità dell’intero piano di progetto o di prodotto.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone ed impiega la conoscenza specialistica per creare e mantenere documenti complessi.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestisce persone e agisce sistematicamente per documentare elementi standard del prodotto o del progetto.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• l’efficacia dei framework per la gestione del progetto
• gli indicatori chiave tipici della performance
• i metodi base per il potere decisionale
• i principi e le regole della proprietà intellettuale
• le tecniche agili
• le metodologie di costruzione del progetto (tecniche agili)
• i metodi di ottimizzazione (esempio lean management)
• le nuove tecnologie emergenti.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• identificare tutti i possibili obiettivi del prodotto o del servizio
• definire il piano di comunicazione
• identificare gli utenti chiave e creare la relativa documentazione
• produrre piani di qualità
• garantire corrette e adeguate informazioni I.C.T. a chi prende le decisioni
• gestire il processo di richiesta di cambiamenti
• gestire il ciclo di produzione del prodotto/servizio (incluso il processo di richiesta di modifica formale).
5) “Progettista di Architetture”
Architecture Design
Descrittivo generale della mansione:
Specifica, affina, aggiorna e rende disponibile un approccio formale all’implementazione di soluzioni idonee a sviluppare e gestire un’architettura di I.S.
Identifica le richieste di cambiamento e i relativi componenti (hardware, software, applicazioni, processi e piattaforme), assicurando l’interoperabilità, la scalabilità, l’usabilità, la disponibilità, la sicurezza e l’accessibilità.
Mantiene l’allineamento tra l’evoluzione del business e gli sviluppi tecnologici.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone ed esercita la leadership strategica I.C.T. (e-leadership), per implementare la strategia dell’impresa. Scopre e riconosce nuovi modelli in grandi insiemi di dati e nuovi sistemi I.C.T. per ottenere economie di business.
Profilo Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, operando con un’ampia delega nel definire una strategia d’implementazione della tecnologia I.C.T. conforme alle necessità del business. Tiene conto della piattaforma tecnologica corrente, dell’obsolescenza delle apparecchiature e delle ultime innovazioni tecnologiche.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, sfrutta la conoscenza specialistica per definire le tecnologie
I.C.T. rilevanti e le specifiche da utilizzare nella costruzione di progetti I.C.T. multipli, nelle applicazioni o nei miglioramenti da apportare all’infrastruttura.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i framework architetturali, metodologie e strumenti per la progettazione di sistemi
• requisiti quali: prestazioni, manutenibilità, estendibilità, scalabilità, disponibilità, sicurezza e accessibilità
• i costi, i benefici e i rischi di un’architettura di sistema
• l’architettura complessiva dell’impresa e gli standard interni
• le nuove tecnologie emergenti (esempio, sistemi di distribuzione, modelli di virtualizzazione, sistemi di mobilità, data sets).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• fornire competenza per aiutare la risoluzione di problemi tecnici complessi e assicurare che siano implementate le migliori soluzioni architetturali
• usare la conoscenza in varie aree tecnologiche per costruire e mettere in esercizio l’architettura d’impresa
• comprendere gli obiettivi/elementi guida del business, che riguardano i componenti dell’architettura (dati, applicazioni, sicurezza, sviluppo ecc.)
• dare assistenza ai Team applicativi nella comunicazione dell’architettura d’impresa, degli standard, dei principi guida e degli obiettivi
• sviluppare Modelli e Schemi (pattern) per assistere gli Analisti di sistema nella progettazione di applicazioni consistenti.
6) “Progettista di Applicazioni”
Application Design
Descrittivo generale della mansione:
Analizza, specifica, aggiorna e rende disponibile un modello per implementare le applicazioni in conformità con la politica e le esigenze dell’Utente/Cliente. Seleziona le opzioni tecniche più appropriate per la progettazione di applicazioni, ottimizzando l’equilibrio tra costi e qualità.
Progetta con linguaggi di modellazione strutture dati e modelli di struttura di sistema adeguati ai risultati dell’analisi. Assicura che tutti gli aspetti tecnici tengano in considerazione l’interoperatività, la fruibilità e la sicurezza. Identifica un framework di riferimento comune per validare i modelli con gli utenti rappresentativi, sulla base dei modelli di sviluppo (es. approccio interattivo).
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone e risponde delle proprie e delle altrui azioni, assicurandosi che l’applicazione sia correttamente integrata in un ambiente complesso e conforme alle necessità dell’Utente/Cliente.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestendo persone, organizza la pianificazione complessiva della progettazione dell’applicazione.
Profilo Impiegato Altamente Specializzato C1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Impiegato Altamente Specializzato C1”, contribuisce alla progettazione, alle specifiche funzionali generali e alle interfacce.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• la modellazione dei requisiti e le tecniche per l'analisi dei bisogni
• i metodi per lo sviluppo del software e la loro logica (esempio prototipazione, metodi agili, reverse engineering eccetera)
• le metriche connesse allo sviluppo delle applicazioni
• i principi della programmazione dell’interfaccia utente
• i linguaggi per la formalizzazione delle specifiche funzionali
• le applicazioni esistenti e le relative architetture (DBMS, Data Warehouse, DSS, ecc.)
• le tecnologie mobile e le tecniche di modellazione delle minacce.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• identificare i clienti utenti e di stakeholder
• collezionare, formalizzare e validare i requisiti funzionali e non funzionali
• applicare modelli e dati di stima per valutare i costi delle differenti fasi del ciclo di vita del software
• valutare l'uso di prototipi per supportare la validazione dei requisiti
• pianificare, organizzare e monitorare il piano complessivo per la progettazione dell’applicazione
• progettare le specifiche funzionali partendo dai requisiti definiti
• valutare l’idoneità di differenti metodi di sviluppo dell’applicazione rispetto allo scenario corrente
• stabilire una comunicazione sistematica e frequente con i clienti utenti e gli stakeholder
• garantire che controlli e funzionalità vengano recepite dalla programmazione.
7) “Responsabile Monitoraggio degli orientamenti Tecnologici”
Technology Trend Monitoring:
Descrittivo generale della mansione:
Esplora gli ultimi sviluppi tecnologici dell’I.C.T. per comprenderne l’evoluzione.
Concepisce soluzioni innovative per l’integrazione di nuove tecnologie, nei prodotti, applicazioni e servizi esistenti o per la creazione di nuove soluzioni.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone e dirige l’Organizzazione nel costruire nuove soluzioni e nell’impiegarle. Prende decisioni strategiche immaginando e articolando le future soluzioni I.C.T., per i processi orientati al Cliente, ai nuovi prodotti del business e ai servizi.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, impiegando un ampio spettro di conoscenze specialistiche sulle tecnologie nuove ed emergenti, con una
profonda conoscenza del business, per immaginare e articolare le soluzioni del futuro. Fornisce una guida esperta e consiglia i gruppi della dirigenza, nel business e nelle scelte tecnologiche, circa le potenziali innovazioni a supporto delle decisioni strategiche.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le tecnologie emergenti e le applicazioni più importanti del mercato
• le necessità del mercato
• le fonti d’informazione più importanti
• le regole di discussioni nel web
• gli approcci a programmi di ricerca applicata.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• di monitorare le fonti d’informazione e seguire con continuità le più promettenti
• identificare venditori e fornitori di soluzioni più promettenti: valutare, giustificare e scegliere quanto è più appropriato ai fini del business
• identificare i vantaggi e i miglioramenti del business derivante dall’adozione delle tecnologie emergenti.
8) “Responsabile Sviluppo Sostenibile”
Sustainable Development
Descrittivo generale della mansione:
Stima l’impatto delle soluzioni I.C.T. in termine di eco-responsabilità, incluso il consumo d’energia. Consiglia gli Stakeholder business e I.C.T. sulle alternative sostenibili coerenti con la strategia di business.
Applica una politica I.C.T. degli acquisti e delle vendite che soddisfi le eco-responsabilità.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e definisce l’obiettivo e la strategia per uno sviluppo sostenibile dell’I.S. in accordo con le politiche dell’organizzazione sulla sostenibilità.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone promuovendo la consapevolezza, la formazione e l’impegno per l’implementazione di uno sviluppo sostenibile e applica gli strumenti necessari per pilotare questo approccio.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le metriche e gli indicatori relativi allo sviluppo sostenibile
• la Corporate social responsability (CRS) degli stakeholder nell'ambito dell'infrastruttura IT.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• monitorare e misurare il consumo di energia relativo all’IT
• applicare le raccomandazioni nei progetti per supportare le ultime strategie sullo sviluppo sostenibile
• padroneggiare i vincoli normativi e gli standard internazionali relativi alla sostenibilità IT.
9) “Responsabile Innovazione”
Innovating:
Descrittivo generale della mansione:
Escogita azioni creative per fornire nuovi concetti, idee, prodotti o servizi. Adotta un approccio mentale innovativo e aperto allo scopo di prefigurare il modo di sfruttare i processi tecnologici per soddisfare le esigenze del business, della società o identificare la direzione di ricerca.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, sfida lo status quo e fornisce la leadership strategica per introdurre concetti rivoluzionari.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e applica un pensiero libero da schemi, insieme alla consapevolezza della tecnologia emergente, per integrare idee e concetti e fornire soluzioni uniche e innovative.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le tecnologie emergenti e le applicazioni più importanti del mercato
• le abitudini, le tendenze e le esigenze
• le abitudini, le tendenze e le esigenze di business, della società e/o della ricerca
• le tecniche dei processi di innovazione.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• identificare i vantaggi e i miglioramenti del business derivanti dall'adozione delle tecnologie emergenti
• verificare la soluzione progettata (proof of concept)
• pensare fuori dagli schemi
• individuare le risorse adeguate.
10) “Sviluppatore di Applicazioni”
Application Development
Descrittivo generale della mansione:
Adatta il processo di progettazione delle applicazioni per sviluppare un’applicazione personalizzata e conforme alle esigenze del cliente. Adatta le soluzioni esistenti, per esempio, acquisizione (porting) di un’applicazione da un altro sistema operativo. Codifica, esegue il debug e i test, documenta e comunica le fasi di sviluppo del prodotto.
Sceglie le soluzioni tecniche appropriate per lo sviluppo, quali il riutilizzo, il miglioramento o la riconfigurazione di componenti esistenti. Ottimizza efficienza, costi e qualità.
Convalida i risultati con gli Utenti rappresentativi, integra e realizza la soluzione complessiva.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone ed opera creativamente per sviluppare applicazioni e scegliere le opzioni tecniche appropriate. È responsabile per altre attività di sviluppo. Ottimizza lo sviluppo di applicazioni, la manutenzione e le prestazioni, impiegando modelli di progettazione e riutilizzando soluzioni collaudate.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestendo persone, sistematicamente sviluppa e collauda applicativi.
Profilo Impiegato Altamente Specializzato C1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Impiegato Altamente Specializzato C1”, anche con la guida e il controllo di Professionisti esperti, sviluppa, documenta ed esegue il test delle applicazioni.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i programmi/moduli software appropriati
• i componenti hardware, gli strumenti e le architetture hardware
• la progettazione funzionale e tecnica
• lo stato dell’arte delle tecnologie
• i linguaggi di programmazione
• i modelli di consumo di energia del software e/o dell’hardware
• DBMS
• i sistemi operativi il piattaforme software
• l’Integrated Development Environment (IDE)
• le problematiche della proprietà intellettuale (IPR)
• i linguaggi e le tecniche di modellazione, l’interface definition languages (IDL)
• la sicurezza.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• spiegare e comunicare la progettazione/realizzazione al cliente
• eseguire e valutare i test confrontandoli con le specifiche di prodotto
• applicare l'architettura software e/o hardware appropriata
• progettare e sviluppare le interfacce utenti, le componenti software relativi al business e le componenti software embedded
• gestire e garantire un alto livello di coesione e qualità
• utilizzare modelli di dati
• eseguire e valutare i test nell’ambiente finale del cliente
• cooperare con il team di sviluppo e i progettisti dell’applicazione.
11) “Responsabile Integrazione dei Componenti”
Component Integration
Descrittivo generale della mansione:
Installa hardware, software o componenti di sottosistema in un sistema esistente ho proposto. Si conforma ai processi e alle procedure definite (esempio configuration management e package maintenance). Tiene conto delle compatibilità sia dei moduli esistenti che di quelli nuovi per assicurare l’integrità, l’interoperabilità e la sicurezza delle informazioni. Verifica le performance del sistema e garantisce la validazione e la documentazione dell’esito favorevole dell’integrazione.
Profilo Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, impiegando un ampio spettro di conoscenze specialistiche, per creare un processo per l’intero ciclo d’integrazione, ivi compresa l’istituzione di standard interni procedurali. Esprime leadership, capacità organizzative e assegna risorse ai programmi d’integrazione.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone nell’ambito del processo d’integrazione delle proprie e delle altrui azioni.
Rispetta gli appropriati standard e le procedure di controllo del cambiamento per mantenere l’integrità delle funzionalità e dell’affidabilità dell’intero sistema. È responsabile per la conformità con le procedure di testing.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestendo persone opera sistematicamente per identificare la compatibilità delle specificità hardware e software. Documenta tutte le attività durante le istallazioni e registra le deviazioni e le azioni di recupero.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i componenti hardware e software, i moduli vecchi, esistenti e nuovi
• l’impatto che l’integrazione di sistemi ha sul sistema/organizzazione esistente
• le tecniche di interfaccia tra moduli sistemi e componenti
• le tecniche di test d’integrazione, i tool di sviluppo (ambiente di sviluppo, gestione, accesso e revisione del codice sorgente)
• le buone pratiche delle tecniche di progettazione.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• misurare le performance di sistema prima, durante e dopo l'integrazione di sistema
• documentare e registrare le attività, i problemi e le relative attività di riparazione
• rispondere con i prodotti esistenti alle necessità dei clienti
• verificare che capacità ed efficienza dei sistemi integrati rispondano alle specifiche
• proteggere/effettuare il back-up dei dati per garantire la loro integrità durante l’implementazione di sistema.
12) “Responsabile Testing”
Testing
Descrittivo generale della mansione:
Costruisce ed esegue procedure di test sistematico per i sistemi I.T. o per i requisiti di usabilità del cliente, per stabilire la conformità con le specifiche di progettazione. Assicura che i componenti nuovi o modificati soddisfino le aspettative. Assicura il rispetto degli standard interni, esterni, nazionali ed internazionali tra cui salute e sicurezza, usabilità, performance, affidabilità e compatibilità. Produce i documenti e i report che danno evidenza dei requisiti di certificazione.
Profilo Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, impiegando un'ampia e vasta conoscenza specialistica per creare un processo per tutte le attività di testing, inclusa la creazione di pratiche standard interni. Fornisce una guida esperta e di consulenza al team di testing.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone impiegando la conoscenza specialistica per supervisionare i programmi complessi di testing. Assicura che i tests e i risultati siano documentati per fornire l'input ai proprietari del processo successivo come, ad esempio, progettisti, utenti o manutentori. È responsabile per la conformità con le procedure di testing, compreso un percorso di verifica documentato.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestisce persone ed organizza programmi di test, costruendo script per lo stress test delle potenziali vulnerabilità. Registra e fa un resoconto dell’esito fornendo un’analisi dei risultati.
Profilo Impiegato Altamente Specializzato C1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Impiegato Altamente Specializzato C1”, esegue test in conformità alle direttive.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le tecniche, le infrastrutture e gli strumenti utilizzati nel processo di testing, il ciclo di vita di un processo di testing
• i differenti tipi di test (funzionale, integrazione, performance, usabilità, stress ecc.)
• gli standard nazionali ed internazionali che definiscono i criteri per la qualità per il testing
• le tecnologie web, cloud e mobile.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• creare e gestire un piano di test
• gestire e valutare il processo di test
• progettare i test dei sistemi ICT
• preparare e condurre i test dei sistemi ICT
• sviluppare il reporting e la documentazione dei test e dei relativi risultati.
13) “Responsabile/Addetto Rilascio della Soluzione”
Solution Deployment
Descrittivo generale della mansione:
Seguendo standard generali predefiniti di esercizio, realizza gli interventi necessari pianificati per implementare la soluzione tra cui l'installazione, l'aggiornamento e la dismissione. Configura l'hardware e il software o la rete per assicurare l'interoperabilità dei componenti di sistema e mettere appunto ogni difetto o incompatibilità risultante. Ingaggia risorse specialistiche addizionali, se richiesto, come fornitori di rete di terze parti. Consegna formalmente la soluzione completamente operante all’Utente e completa la documentazione
registrando tutte le informazioni rilevanti compreso gli indirizzi delle apparecchiature, i dati di configurazione e di performance.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone nell’ambito delle attività di fornitura della soluzione, rispondendo delle proprie e degli altrui azioni, ivi compresa una completa comunicazione con gli stakeholder. Impiega la conoscenza specialistica per influenzare la costruzione di soluzioni, fornendo consulenza e orientamento.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestendo persone, opera sistematicamente per costruire o eliminare elementi del sistema. Identifica componenti non performanti e stabilisce la causa originaria del guasto nell’ambito della soluzione complessiva. Fornisce il supporto richiesto ai colleghi, utenti e clienti.
Profilo Impiegato Altamente Specializzato C1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Impiegato Altamente Specializzato C1”, effettua la rimozione e installazione complessa di componenti software e hardware.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le tecniche di analisi delle performance
• le tecniche relative alla gestione del problema (funzionamento, performance e compatibilità)
• metodi e tecniche per la pacchettizzazione e la distribuzione del software
• l'impatto del deployment sull'architettura corrente
• le tecnologie e gli standard che devono essere utilizzati nel deployment
• le tecnologie web, cloud e mobile.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• organizzare il workflow del deployment e le attività di roll-out del prodotto
• organizzare e pianificare gli attività di beta-test e testare la soluzione nel suo ambiente finale d’esercizio
• configurare componenti ad ogni livello per garantire la corretta interoperabilità complessiva
• identificare e utilizzare la competenza necessaria a risolvere i problemi di interoperabilità
• organizzare e controllare la fornitura dei servizi iniziali di supporto ivi incluso la formazione all’utente durante lo start-up di sistema
• organizzare il popolamento della base dati e gestire la migrazione dei dati
• collaborare a modificare il codice di terze parti, supportare e manutenzione il software modificato.
14) “Responsabile della Produzione della documentazione”
Documentation Production
Descrittivo generale della mansione:
Produce documenti che descrivono prodotti, servizi, componenti o applicazioni conformi con i requisiti relativi alla documentazione. Seleziona lo stile e il media appropriato per il materiale di presentazione. Crea maschere (template) per i sistemi di gestione dei documenti (document-management). Garantisce che le funzioni e le caratteristiche siano documentate in modo appropriato. Garantisce che i documenti esistenti siano validi e aggiornati.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone determinando i requisiti della documentazione e adattando i livelli di dettaglio in base agli obiettivi della documentazione ed alle persone destinatarie.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestendo persone, determina i requisiti della documentazione, tenendo in considerazione lo scopo e l’ambiente in cui essa viene applicata.
Profilo Impiegato Altamente Specializzato C1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Impiegato Altamente Specializzato C1”, usa e applica gli standard per definire la struttura della documentazione.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• gli strumenti per la produzione, l'editing e la distribuzione i documenti professionali
• gli strumenti per la creazione di presentazioni multimediali
• i differenti documenti tecnici richiesti per la progettazione, lo sviluppo e il deploying dei prodotti, delle applicazioni e dei servizi
• gli strumenti di controllo della versione per la produzione di documentazione.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• seguire e controllare l'uso effettivo degli standard documentativi aziendali
• preparare i template per pubblicazioni condivise
• organizzare e controllare il workflow per la gestione di contenuti
• mantenere le pubblicazioni allineate con le soluzioni durante l’intero ciclo di vita.
15) “Responsabile Ingegneria dei Sistemi”
Systems Engineering
Descrittivo generale della mansione:
Ingegnerizza il software e/o i componenti hardware per soddisfare le esigenze di soluzioni quali specifiche, costi, qualità, tempi, efficienza energetica, sicurezza dell’informazione e protezione dei dati. Segue una metodologia sistematica per analizzare e costruire i componenti e le interfacce richieste. Costruisce modelli di struttura di sistema e conduce simulazioni di comportamento del sistema. Esegue test di unità e di sistema per garantire la conformità ai requisiti.
Profilo Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e gestisce la complessità attraverso lo sviluppo di procedure standard e architetture a sostegno del prodotto nel suo insieme. Stabilisce i requisiti di sistema che ne guideranno la progettazione.
Identifica quali requisiti di sistema devono essere assegnati ai vari elementi di sistema.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, garantisce l’interoperabilità dei componenti del sistema. Sfrutta le ampie conoscenze specialistiche di settore per creare un sistema completo in grado di soddisfare i vincoli e le aspettative del Cliente.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i necessari programmi/moduli software, DBMS e i relativi linguaggi
• le componenti, gli strumenti e le architetture hardware
• la progettazione tecnica e funzionale, lo stato dell'arte della tecnologia
• i linguaggi di programmazione
• i modelli di consumo energetico di software e/o hardware
• le basi dell’information security
• le tecniche di realizzazione dei prototipi.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• spiegare e comunicare la progettazione/realizzazione al cliente
• eseguire e valutare i test confrontandoli con le specifiche di prodotto
• applicare l'architettura software e/o hardware appropriata
• progettare e sviluppare le architetture hardware, le interfacce utenti, le componenti software relative al business e le componenti software embedded
• gestire e garantire un alto livello di coesione e qualità nello sviluppo di software complesso
• utilizzare modelli di dati
• applicare gli opportuni modelli di processo di sviluppo per sviluppare in modo efficace ed efficiente.
16) “Assistenza all’Utente”
User Support
Descrittivo generale della mansione:
Risponde alle richieste e ai problemi dell’utente, registra le informazioni rilevanti. Risolve o scala gli incidenti e ottimizza le performance del sistema rispettando i livelli di servizio predefiniti (SLA). Sa come effettuare il monitoraggio sugli esiti della soluzione e il grado di soddisfazione del Cliente (Customer Satisfaction).
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone e il processo di supporto, con responsabilità dei livelli di servizio concordati (SLA). Pianifica l'allocazione delle risorse per assicurare il supporto nel rispetto dei livelli di servizio definiti. Opera creativamente e ricerca le opportunità per un continuo miglioramento del servizio. Gestisce il budget della funzione di supporto.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestisce persone e, per la propria consolidata esperienza, interpreta sistematicamente i problemi dell'utente, identificando le soluzioni e i possibili effetti collaterali, anche interrogando il database. Xxxxx i problemi complessi e non risolti, regista e traccia i problemi dall’inizio alla conclusione.
Profilo Impiegato Altamente Specializzato C1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Impiegato Altamente Specializzato C1”, interagisce con gli utenti, applicando le conoscenze di base del prodotto per rispondere alle loro richieste. Risolve gli incidenti seguendo le procedure.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le applicazioni I.C.T. utente rilevanti
• le strutture del database e l'organizzazione dei suoi contenuti
• le procedure di escalation aziendale
• i metodi di distribuzione del software e le procedure di correzione di un'applicazione
• le metodologie di trasmissione di un file applicabile alle correzioni del software
• le sorgenti di informazione di potenziali soluzioni.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• interrogare efficacemente gli utenti per stabilire i sintomi
• analizzare i sintomi per identificare l'area dove si manifestano gli errori utente o i guasti tecnici
• effettuare il deploy degli strumenti di supporto necessari a tracciare sistematicamente la causa dell’errore o del guasto tecnico
• comunicare chiaramente con l’utente finale e fornire istruzioni sui progressi nella soluzione dei problemi
• registrare e codificare i problemi per supportare la crescita e l’integrità degli strumenti di supporto on-line.
17) “Gestore Supporto alle modifiche/evoluzioni del sistema”
Change Support
Descrittivo generale della mansione:
Implementa e guida l’evoluzione di una soluzione I.T. Controlla e schedula in modo efficiente le modifiche software o hardware per prevenire aggiornamenti multipli che creano esiti imprevedibili.
Minimizza le interruzioni del servizio conseguenti ai cambiamenti e aderisce ai service level agreement (SLA) definiti. Garantisce conformità e il rispetto delle procedure di sicurezza delle informazioni.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, assicura integrità del sistema, controllando l’applicazione degli aggiornamenti funzionali, l’aggiunta di software o hardware e le attività di manutenzione. Agisce conformemente ai requisiti di budget.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestendo persone, durante il cambiamento opera sistematicamente per rispondere alle necessità operative e reagisce a queste evitando interruzioni di servizio e mantenendo la coerenza con il livello di servizio pattuito (S.L.A.) e i requisiti di sicurezza delle informazioni.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le specifiche funzionali di un sistema informativo
• l'architettura tecnica di un'applicazione I.C.T. esistente
• come i processi business sono integrati e la loro dipendenza dalle applicazioni I.C.T.
• strumenti e tecniche per la gestione del cambiamento
• le buone pratiche e standard per l’information security management.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• condividere specifiche funzionali e tecniche con il team I.C.T. che hanno in carico la manutenzione e l'evoluzione delle soluzioni I.C.T.
• gestire la comunicazione per l'evoluzione dei sistemi informativi
• analizzare l'impatto sugli utenti dei cambiamenti funzionali/tecnici
• anticipare tutte le azioni necessarie a mitigare l'impatto dei cambiamenti (formazione, documentazione, nuovi processi eccetera).
18) “Responsabile Erogazione del servizio”
Service Delivery
Descrittivo generale della mansione:
Garantisce l’erogazione dei servizi in conformità con i livelli di servizio stabiliti (SLA). Opera in modo proattivo per garantire un’infrastruttura applicativa I.C.T. stabile e sicura, curando la stima delle risorse ai fini dell’erogazione dei servizi (capacity planning) e la sicurezza delle informazioni. Aggiorna la libreria dei documenti di esercizio e ne registra tutti gli incidenti. Cura la manutenzione degli strumenti di monitoraggio e di gestione (esempio script, procedure ecc). Mantiene i servizi dei sistemi informativi. Prende misure proattive.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, ne programma le attività operative. Gestisce costi e budget in accordo con le procedure interne e i vincoli esterni. Identifica i requisiti delle risorse necessarie alla gestione operativa dell’infrastruttura I.C.T.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestendo persone, sistematicamente analizza i dati di performance e comunica l’esito agli esperti senior. Scala le carenze nei livelli potenziale di servizio e raccomanda azioni per migliorarne l’affidabilità. Traccia i dati di affidabilità confrontandoli con i livelli di servizi pattuiti (S.L.A.).
Profilo Impiegato di Altamente Specializzato C1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Impiegato di Altamente Specializzato C1”, opera per registrare i dati inerenti l’affidabilità dei sistemi.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• preparare i requisiti di I.T. per l’erogazione del servizio
• buone pratiche e standard relativi all’erogazione del servizio
• come monitorare l’erogazione del servizio (SLA)
• come registrare le attività dell’erogazione del servizio (SLA) e ha capacità di identificare i guasti
• buone pratiche e standard relativi alla sicurezza delle informazioni
• le tecnologie web, cloud e mobile.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• applicare i processi che includono l'organizzazione strategica dell'erogazione del servizio
• compilare e completare la documentazione usata nell'erogazione del servizio
• analizzare l'erogazione del servizio disponibile e fornire i report dei risultati
• pianificare e applicare i requisiti e l’impegno del personale addetto per fornire servizi efficienti ed economici.
19) “Responsabile Gestione/Soluzione del problema”
Problem Management
Descrittivo generale della mansione:
Identifica e risolve le cause degli incidenti. Adotta un approccio proattivo alle cause principali di problemi I.C.T.
Effettua il deployment di un sistema di conoscenza basato sulla ricorrenza di errori comuni. Risolve o scala gli incidenti. Ottimizza le performance di sistemi e componenti.
Profilo Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone per garantire la gestione del processo di soluzione del problema. Schedula e garantisce la disponibilità di risorse umane ben addestrate, strumenti e dispositivi di diagnosi, per affrontare le emergenze causati da incidenti. Ha una competenza approfondita nella prevenzione di guasti a componenti critici e provvede alla sostituzione con il minor tempo di fermo. Costruisce il processo di escalation per assicurare che a ciascun incidente siano applicate le risorse appropriate.
Profilo Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, impiega la conoscenza specialistica, la comprensione profonda dell’infrastruttura I.C.T. e il processo di gestione del problema per identificare i guasti e risolverli con il minimo periodo di interruzione.
In situazioni di stress, prende decisioni oculate e orientate per minimizzare l’impatto sul business. Identifica rapidamente il componente guasto, seleziona tra diverse alternative come riparare, sostituire e riconfigurare.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestendo persone, identifica e classifica tipi di incidente e le interruzione di servizio. Regista gli incidenti, catalogandoli in base ai sintomi e alle risoluzioni.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• l’infrastruttura I.C.T. complessiva delle organizzazioni e i componenti chiave
• le procedure di reporting delle organizzazioni
• le procedure per l'escalation delle situazioni critiche dell'organizzazione
• l'applicazione e la disponibilità degli strumenti di diagnostica
• il collegamento tra gli elementi dell’infrastruttura di sistema e l’impatto del guasto sui processi di business correlati.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• monitorare i problemi durante il ciclo di vita e comunicarlo efficacemente
• identificare potenziali guasti dei componenti critici e mitigare il loro effetti
• condurre gli audit per la gestione del rischio e la sua minimizzazione
• allocare risorse adeguate per la manutenzione, bilanciando costo e rischio
• comunicare a tutti i livelli per garantire il deployment di risorse interne ed esterne per minimizzare le interruzioni.
20) “Responsabile Sviluppo Strategia per la Sicurezza Informatica”
Information Security Strategy Development
Descrittivo generale della mansione:
Definisce e rende formalmente applicabile la strategia, gli obiettivi e la cultura organizzativa, al fine di mantenere la sicurezza e la difesa dei dati, da minacce interne ed esterne.
Effettua indagini aziendali per il recupero dei dati o per indagini antintrusione (Digital forensic).
Definisce programmi, procedure ed accorgimenti per la gestione dell’Information Security, compresa l’identificazione dei Ruoli e delle responsabilità.
Applica gli standard definiti per determinare gli obiettivi d’integrità, disponibilità e privacy delle informazioni.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, esercitando la leadership strategica per radicare l’Information Security nella cultura dell’Organizzazione.
Profilo Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, impiegando una profonda esperienza e usa standard esterni e buone pratiche.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• il potenziale e le opportunità offerte dagli standard e dalle buone pratiche (Best practices) più rilevanti
• l’impatto dei requisiti legali sulla sicurezza dell’informazione
• la strategia dell’informazione nell’Organizzazione
• le possibili minacce alla sicurezza e i relativi rimedi (Mobilty strategy)
• i differenti Modelli di servizio (Saas, Paas, Iaas) e operativi (es. Cloud Compunting).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• analizzare criticamente e sviluppare la strategia aziendale sull’information security
• definire, presentare e promuovere una politica dell’information security aziendale presso il senior management dell’organizzazione
• applicare gli standard, le buone pratiche e i requisiti legali più rilevanti all’information security
• anticipare l’evoluzione dell’information security e formulare nuovi piani e proporre misure efficaci di contenimento dei danni.
21) “Sviluppatore Strategia della Qualità I.C.T.”
I.C.T. Quality Strategy Development
Descrittivo generale della mansione:
Definisce e perfeziona la strategia formale per soddisfare le aspettative e migliorare le performance del business cliente (bilanciamento tra costi e rischi). Identifica i processi critici che influenzano la fornitura del servizio (Service delivery) e i risultati (Performance) del prodotto per definirli nel sistema di gestione della qualità I.C.T. Usa gli standard definiti per formulare gli obiettivi di qualità nella gestione del servizio, del prodotto e del processo. Identifica le responsabilità di gestione della qualità I.C.T.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, esercitando la leadership strategica per radicare la qualità I.C.T. nella cultura dell’Organizzazione.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, impiegando un ampio spettro di conoscenze specialistiche per influenzare e autorizzare l’applicazione di standard esterni e buone pratiche.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i principali framework dell’industria dell’I.T. (COBIT, ITIL, CMMI, ISO) e le loro implicazioni nella gestione (Governance) dell’I.C.T. aziendale
• la strategia aziendale dell’informazione
• i differenti Modelli di servizio (Saas, Paas, Iaas) e operativi (es. Cloud Compunting).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• definire una politica di qualità dell’I.C.T. per soddisfare le aspettative di risultato (Standard di performance) dell’Organizzazione e gli obiettivi di soddisfazione del Cliente (Customer satisfaction)
• identificare le metriche di qualità da utilizzare
• applicare regole e buone pratiche utili per mantenere la qualità dell’informazione.
22) “Gestore Fornitura dei Servizi di Formazione”
Education and Training Provision
Descrittivo generale della mansione:
Definisce e implementa una politica di formazione I.C.T. per indirizzare i fabbisogni e i gap delle competenze dell’organizzazione. Struttura, organizza e attua i programmi di formazione, ne valida la qualità attraverso un processo di feedback e attua un continuo miglioramento.
Adatta ai piani di formazione per indirizzare il cambiamento della domanda.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, opera creativamente nell'analisi del gap delle competenze; elabora requisiti specifici e identifica le sorgenti potenziali per la fornitura di formazione. Ha una conoscenza specialistica del mercato della formazione e instaura un meccanismo di feedback per valutare il valore aggiunto dei programmi di formazione alternativi.
Profilo di Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B2”, gestendo persone, organizza l’identificazione dei fabbisogni formativi. Raccoglie i requisiti dell'organizzazione.
Identifica, selezione e prepara la pianificazione degli interventi formativi.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• gli approcci pedagogici appropriati e i metodi di delivery dell’istruzioni, esempio aula frontale, on-line, testi DVD,
• il mercato competitivo dell’offerta formativa
• le metodologie di analisi del fabbisogno formativo
• le tecniche di empowerment.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• organizzare la pianificazione della formazione e dell'istruzione per soddisfare le necessità del mercato
• identificare e massimizzare l'uso delle risorse richieste per finalizzare un piano efficace dal punto di vista dei costi
• promuovere e distribuire sul mercato un’offerta di istruzione e formazione
• analizzare i dati di feedback e usarli per implementare un continuo miglioramento nella delivery dell’istruzione e della formazione
• progettare i curricula e i programmi formativi per soddisfare i fabbisogni formativi I.C.T. dei clienti
• affrontare le esigenze della formazione continua del personale per soddisfare le richieste organizzative.
23) “Responsabile Acquisti”
Purchasing
Descrittivo generale della mansione:
Applica procedure appropriate per gli approvvigionamenti comprendenti il deployment dei seguenti sotto processi: specifiche dei requisiti, identificazione del fornitore, analisi dell’offerta, valutazione dell’efficienza energetica e conformità ambientale di prodotti, fornitori e loro processi; negoziazione del contratto, selezione del fornitore e inquadramento contrattuale. Assicura che l'intero processo di approvvigionamento sia adatto allo scopo, aggiunga valore al business dell'organizzazione e che sia conforme a norme e requisiti legali.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone ed esercita la leadership per l'applicazione delle politiche di approvvigionamento delle organizzazioni e stila le raccomandazioni per il miglioramento del processo.
Applica l'esperienza e la competenza nella procedura di approvvigionamento per prendere le appropriate decisioni di acquisto definitive.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, impiega l'esperienza specialistica nell'effettuare il deployment del processo di approvvigionamento, assicurando relazioni commerciali positive con i fornitori. Seleziona fornitori, i prodotti e i servizi valutando le performance, il costo, le tempistiche e la qualità. Decide l’emissione di contratti nel rispetto delle politiche organizzative.
Profilo di Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B2”, gestendo persone, comprende e applica i principi del processo di approvvigionamento, effettua ordini basati su contratti di fornitura esistenti. Assicura la corretta esecuzione degli ordini, compresa la validazione delle consegne e la correlazione con i conseguenti pagamenti.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i tipici “Termini e condizioni” dei contratti di acquisto
• le politiche di acquisto della propria organizzazione
• i modelli finanziari, esempio Schema di sconto
• il mercato corrente dei prodotti e dei servizi rilevanti
• i problemi e le applicazioni dei servizi di outsourcing
• i differenti modelli di servizio (SaaS, PaaS, IaaS) e operativi (esempio Cloud Computer).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• interpretare le specifiche del prodotto/servizio
• negoziare i termini, condizioni e politiche di prezzo
• analizzare le offerte ricevute
• gestire il budget degli acquisti
• guidare il miglioramento del processo degli acquisti
• analizzare l’efficienza energetica e gli aspetti correlati all’ambiente di un’offerta
• verificare che i processi d’acquisto rispettino le norme legali inclusa la proprietà intellettuale (IPR).
24) “Sviluppatore dell’Offerta”
Sales Proposal Development
Descrittivo generale della mansione:
Sviluppa offerte tecniche per soddisfare i requisiti delle soluzioni per i clienti e le mette a disposizione del personale delle vendite con un'offerta competitiva. Evidenzia nell'offerta anche l'efficienza energetica e l'impatto ambientale. Collabora con i colleghi per allineare la soluzione prodotto/servizio con la capacità di consegna delle organizzazioni.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone ed opera creativamente per sviluppare offerte che includono soluzioni complesse. Personalizza una soluzione in un ambito tecnico complesso e assicura la fattibilità e la validità tecnica dell’offerta al cliente.
Profilo di Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B2”, gestendo persone, organizza la collaborazione tra i servizi/uffici interni pertinenti, per esempio: tecnico, vendite e legale. Facilita il confronto tra i requisiti del cliente e le soluzioni disponibili.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i fabbisogni del cliente
• le tecniche di vendita e marketing adottate internamente
• i requisiti legali
• le pratiche interne di business
• i punti di vendita del prodotto servizio
• i differenti modelli di servizio (SaaS, PaaS, IaaS) e operativi (esempio Cloud Computer).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• costruire il framework per la documentazione d'offerta
• coordinare e facilitare il contributo all'offerta di team multidisciplinari
• interpretare i termini e le condizioni della documentazione di un appalto
• valutare i punti di forza e debolezza dei potenziali competitori
• assicurare che è un'offerta sia di alta qualità e che venga presentata nei tempi stabiliti
• comunicare l'efficienza energetica e gli aspetti correlati all’ambiente presenti nell’offerta
• garantire che l’offerta soddisfi i requisiti di conformità.
25) “Responsabile del Canale delle Vendite”
Channel Management
Descrittivo generale della mansione:
Sviluppa la strategia per gestire i punti vendita delle terze parti. Assicura le performance commerciali ottimali del canale che assicura prestazioni aggiuntive ai prodotti o servizi altrui Value Added Reseller - V.A.R., attraverso la messa a disposizione di una strategia coerente di business e di marketing. Definisce il target dei volumi, la copertura geografica e il settore industriale su cui ingaggiare i VAR e i programmi d’incentivazione premiante per raggiungere i risultati di vendita prefissati.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e impiega un ampio spettro di abilità nel marketing e nelle vendite per creare la strategia delle organizzazioni sui VAR. Stabilisce i processi attraverso i quali i VAR possono essere gestiti massimizzando i risultati del business.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B1”, gestendo persone, opera creativamente per influenzare la costituzione di una rete di VAR. Gestisce l’identificazione e la valutazione dei VAR potenziali e l’allestimento delle procedure di supporto. Gestisce i VAR per massimizzare i risultati degli affari.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• la competizione (cosa e dove)
• la distribuzione del mercato nel settore di riferimento
• la tipologia di canale di vendita (esempio vendita diretta, VAR, web marketing)
• le politiche di incentivazione
• le esperienze degli utenti di ciascun tipo di canale
• gli aspetti giuridici riguardanti i canali e le organizzazioni VAR.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• scegliere il canale di vendita in base al prodotto o alla soluzione oggetto della delivery
• definire gli sconti conformemente all’ambiente competitivo
• selezionare i VAR in base ad un’analisi approfondita, pianificare e stabilire i contatti
• monitorare e supervisionare le performance del canale in linea con le previsioni di vendita e definire azioni correttive, se necessario
• applicare i metodi di marketing digitale.
26) “Responsabile Gestione delle Vendite”
Sales Management
Descrittivo generale della mansione:
Guida l’ottenimento dei risultati delle vendite, governando l’introduzione di idonee strategie. Dimostra all’Organizzazione il valore aggiunto dei prodotti e dei servizi a Clienti nuovi, esistenti e potenziali.
Instaura le procedure di supporto alle vendite in grado di fornire risposte efficienti ai quesiti conformemente alla strategia e politica dell’Azienda.
Instaura un approccio sistematico all’intero processo delle vendite, che tenga conto della: comprensione dei fabbisogni del Cliente, previsioni, valutazione delle potenzialità, tattiche di negoziazione e finalizzazione delle stesse.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, nonché della Rete di Vendita di sua competenza (Filiali, Concessionari, Agenti, Dimostratori e Operatori di Vendita), assumendosi la responsabilità ultima delle performance di vendita dell’Organizzazione.
Autorizza l’allocazione delle risorse, definisce le priorità nella promozione di prodotti e servizi.
Informa i Dirigenti sulle performance delle vendite.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, nonché della Rete di Vendita di sua competenza (Filiali, Concessionari, Agenti, Dimostratori e Operatori di Vendita).
Valuta e stima appropriate strategie delle vendite per raggiungere i risultati aziendali.
Decide e assegna gli obiettivi annuali delle vendite e mette a punto gli incentivi per favorire la penetrazione del mercato.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1” (o Operatore di Vendita di Prima Categoria), gestisce i propri sottoposti d’area, contribuendo al processo delle vendite, anche presentando efficacemente al Cliente i prodotti e i servizi forniti.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• l’Organizzazione del Cliente (fabbisogni, allocazione del budget e individuazione dei Responsabili delle decisioni)
• i processi aziendali specifici (vendite, ITIL ecc.)
• i trend di mercato e il proprio portfolio dei servizi offerti
• le regole legali, finanziarie e contrattuali applicabili alla vendita
• le procedure di gestione del progetto dei servizi offerti
• le caratteristiche correnti di mercato: rischi, cambiamenti, innovazione, notizie ecc. comunicandole alle unità di business interne, anche per migliorare il portfolio dei servizi e dei prodotti ecc.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• sviluppare una forte cooperazione tra i Clienti e la propria Organizzazione
• generare una relazione positiva e sostenibile con il Cliente
• analizzare le performance delle vendite per costruire previsioni e sviluppare un Piano tattico di vendita.
27) “Responsabile della Gestione del Contratto”
Contract Management
Descrittivo generale della mansione:
Organizza e negozia il contratto in accordo con i processi aziendali. Assicura che le caratteristiche di prodotto richieste dal fornitore (deliverables) siano forniti nei tempi previsti, rispettino gli standard di qualità e siano conformi con i livelli di servizio concordati. Indirizza le non conformità e scala i problemi più significativi, guida i piani di recovery e se necessario rettifica i contratti. Mantiene l’integrità del budget. Valuta e indirizza la conformità del fornitore rispetto agli standard relativi agli aspetti legali, della salute e della sicurezza. Persegue attivamente una comunicazione regolare con il fornitore.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, esercita la leadership nella conformità del contratto di fornitura ed è il punto di riferimento finale (escalation) per la risoluzione dei problemi.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, valuta la performance del contratto di fornitura monitorando i relativi indicatori. Assicura la performance dell’intera catena di fornitura. Influenza i termini del rinnovo del contratto.
Profilo di Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B2”, gestendo persone, opera sistematicamente per monitorare la conformità del contratto e scalare prontamente le inadempienze.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i livelli di servizio (SLA) applicabili
• le politiche aziendali per la gestione del contratto
• le norme legali applicabili ai contratti
• le norme legali inclusa la proprietà intellettuale (IPR)
• i differenti modelli di servizio (Saas, PaaS, IaaS), livelli di servizio e contrattualizzazione degli stessi (es. Cloud Computing).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• incoraggiare positive relazioni con fornitori e clienti
• negoziare termini e condizioni del contratto
• applicare la capacità di giudizio e la flessibilità nelle negoziazioni contrattuali in modo conforme alle regole e politiche interne.
28) “Sviluppo del Personale”
Personnel Development
Descrittivo generale della mansione:
Diagnostica le competenze individuali e di gruppo, identificando il fabbisogno di abilità (skill) e le abilità carenti (skill gap).
Esamina le opzioni di formazione e sviluppo e seleziona l’appropriata metodologia tenendo conto delle necessità degli individui e del business.
Prepara e/o addestra individui e team per indirizzare i fabbisogni di apprendimento.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, agisce in modo proattivo e sviluppa processi organizzativi per indennizzare i fabbisogni di sviluppo d’individui, gruppi o dell’intera forza lavoro.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, monitora e indirizza i fabbisogni di sviluppo degli individui e dei gruppi di lavoro (teams).
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B2”, gestendo persone, informa e forma individui e gruppi, organizza e tiene corsi di istruzione.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i metodi di sviluppo delle competenze
• le metodologie di analisi dei fabbisogni di competenze e skills
• i metodi a supporto dell’apprendimento e dello sviluppo (es. coaching, insegnamento)
• le tecnologie e i processi con una prospettiva d’insieme
• le tecniche di consapevolezza (empowerment).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• identificare gap di competenze e skill gaps
• identificare e raccomandare opportunità di sviluppo basate sulla pratica lavorativa
• incorporare nei processi di lavoro quotidiani le opportunità di sviluppo delle skills coaching
• rispondere alle esigenze di sviluppo delle skills
• rispondere alle esigenze di sviluppo professionale del personale per soddisfare le esigenze organizzative.
29) “Responsabile dell’Informazione e della Conoscenza”
Information and Knowlegde Management
Descrittivo generale della mansione:
Identifica e gestisce informazioni strutturate e non strutturate e considera le politiche sulla distribuzione dell’informazione. Crea la struttura delle informazioni per abilitare l’impiego e l’ottimizzazione dell’informazione finalizzata ai benefici del business. Comprende gli strumenti appropriati che devono essere diffusi per creare, estrarre, mantenere, rinnovare e diffondere la conoscenza del business al fine di capitalizzare il patrimonio informativo.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, correlando informazioni e conoscenza per creare valore per il business. Applica soluzioni innovative basate sulle informazioni recuperate.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, al fine di integrare la struttura delle informazioni appropriata all’ambiente organizzativo.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone, al fine di analizzare i processi del business e i requisiti dell’informazione associati e rende disponibile la struttura dell’informazione più appropriata.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i metodi per analizzare le informazioni non strutturate e i processi di business
• gli strumenti e gli apparati applicabili per la memorizzazione e il recupero dei dati
• le problematiche legate alla dimensione dei dati sets (esempio big data)
• le problematiche relative ai dati non strutturati (esempio data analytics).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• raccogliere la conoscenza interna ed esterna e dei fabbisogni di informazione
• formalizzare i requisiti del cliente
• tradurre/riflettere il funzionamento del business in informazione strutturata
• rendere l’informazione disponibile
• garantire che la proprietà intellettuale (I.P.R.) e le norme della privacy siano rispettate
• raccogliere, immagazzinare e analizzare serie di dati (data sets) complessi, larghi, non strutturati e in formati differenti
• applicare metodi di acquisizione dati (data mining).
30) “Identificatore dei fabbisogni”
Needs Identification
Descrittivo generale della mansione:
Ascolta attivamente i clienti interni esterni, articola e chiarisce le loro esigenze. Gestisce i rapporti con tutti i Clienti (stakeholder) per garantire che la soluzione sia in linea con i requisiti di business. Propone differenti soluzioni da sviluppare o da acquistare (es. make-or- buy), eseguendo un’analisi contestuale nella progettazione di un sistema centrato sull’utilizzatore (user centered). Consiglia al cliente la scelta appropriata. Agisce attivamente impegnandosi nel processo d’implementazione o configurazione della soluzione scelta.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, al fine di fornire la leadership a supporto delle decisioni strategiche dei clienti.
Aiuta i clienti a prevedere nuove soluzioni I.C.T., promuove le collaborazioni e crea proposte di valore.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone che sfrutta la conoscenza specialistica del business dei clienti per offrire possibili soluzioni alle loro esigenze. Fornisce consigli ed esperienza ai clienti proponendo soluzioni e fornitori.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone, al fine di stabilire relazioni affidabili con i clienti e gli aiuta a identificare i loro fabbisogni.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le tecnologie emergenti e le applicazioni di mercato rilevanti
• le necessità del business
• i processi e le strutture delle organizzazioni
• le tecniche di analisi delle esigenze del cliente
• le tecniche di comunicazione
• le tecniche di narrazione (“Story telling”).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• analizzare e formalizzare i processi del business
• analizzare i requisiti del cliente
• presentare i costi/benefici delle soluzioni I.C.T.
31) “Responsabile Marketing digitale”
Digital Marketing
Descrittivo generale della mansione:
Conosce i principi fondamentali del marketing digitale. Distingue tra gli approcci tradizionali e digitali. Apprezza e conosce la gamma di canali disponibili. Valuta l’efficacia dei vari approcci e applica rigorose tecniche di misurazione. Pianifica una strategia coerente utilizzando i mezzi più efficaci a disposizione. Conosce le problematiche di protezione dei dati e le questioni di privacy e ne tiene conto nell’attuazione della strategia di marketing.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e sviluppa chiari obiettivi significativi per il Piano di Marketing Digitale. Seleziona gli strumenti e definisce gli obiettivi di budget per i canali adottati. Monitora, analizza e migliora le attività di marketing digitale in modo continuativo.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B1”, gestendo persone, sfrutta la conoscenza specialistica per utilizzare strumenti di analisi e valutare l’efficacia di siti web in termini di prestazioni tecniche e velocità di download. Valuta il coinvolgimento dell’utente con l’applicazione di una vasta gamma di reportistica analitica. Conosce le implicazioni legali dei metodi adottati.
Profilo di Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B2”, gestendo persone, conosce e applica le tattiche di marketing digitale per sviluppare un piano integrato ed efficace con le diverse aree coinvolte nel marketing digitale, come la ricerca, visualizzazione, e-mail, social media e mobile marketing.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le strategie di marketing
• le tecnologie web
• il search engine marketing (PPC)
• la search engine optimization (SEO)
• il mobile marketing (esempio: Pay Per Click)
• il social media marketing
• l’email marketing
• il display marketing
• i requisiti e gli aspetti legali.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• capire come le tecnologie web possono essere utilizzate per il marketig
• capire l’User Centric Marketing
• usare e analizzare la Web analytics
• capire l’on-line enviroment.
32) “Responsabile del Progetto e del Portfolio”
Project and Portfolio Management
Descrittivo generale della mansione:
Implementa i piani per un programma di cambiamento. Pianifica e dirige un singolo progetto
I.C.T. o un Portfolio di progetti per assicurare il coordinamento e la gestione delle interdipendenze. Organizza i progetti per sviluppare o implementare nuovi processi, interni o definiti dall’esterno, al fine di soddisfare le esigenze di business.
Definisce le attività, la responsabilità, le criticità nella sequenza degli obiettivi, le risorse, le competenze necessarie, le interfacce e il budget. Formula piani di emergenza per affrontare potenziali problemi d’implementazione. Consegna i progetti nei tempi previsti, con rispetto del budget e conforme ai requisiti preventivati. Crea, produce e mantiene i documenti per facilitare il monitoraggio dell’avanzamento del Progetto.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone e fornisce la leadership strategica per grandi programmi di lavoro, correlati al fine di garantire che l’I.T. sia agente di benefici, in linea con gli obiettivi strategici del business complessivo. Applica la padronanza tecnologia e la conoscenza del business per concepire e portare a compimento idee innovative.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, gestendo progetti o programmi complessi e nella loro interazione. Influenza la strategia di progetto, proponendo soluzioni nuove o alternative, bilanciando efficacia ed efficienza. Ha il potere di rivedere le regole e scegliere standard. Ha la responsabilità globale dei risultati di progetto, inclusa la gestione finanziaria e delle risorse e opera oltre i confini stessi del Progetto.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, è responsabile per le proprie e le altrui attività. Lavora nell’ambito del progetto, facendo scelte e dando istruzioni. Gestisce e supervisiona le relazioni all’interno del team, pianifica e stabilisce gli obiettivi e i risultati del team e ne documenta gli esiti.
Profilo di Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestisce persone, comprendendo e applicando i principi del Project Management e le metodologie, gli strumenti e i processi per gestire Progetti. Xxxxxxxxx i costi e minimizza gli sprechi.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• una metodologia di progetto, comprendente gli approcci per definire gli step di progetto e gli strumenti per realizzare piani di azione
• le tecnologie da implementare nel progetto
• la strategia di business aziendale e i processi di business
• lo sviluppo e la conformità ai piani finanziari e i budget
• le norme e i principi di proprietà intellettuale (I.P.R.)
• le metodologie strutturate di gestione del progetto - Project Management (esempio: agile techniques).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• identificare i rischi di progetto e definire i piani di azione per mitigarli
• definire un piano di progetto suddividendolo in singoli task di progetto
• comunicare lo stato d'avanzamento del progetto a tutte le parti interessate, evidenziando argomenti come il controllo dei costi, la calendarizzazione dei risultati, il controllo qualità,
l'annullamento dei rischi e i cambiamenti alle specifiche di progetto
• delegare i task e gestire in modo appropriato i contributi dei membri del team
• gestire le risorse contrattualizzate esternamente per raggiungere gli obiettivi di progetto
• ottimizzare tempi e obiettivi di consegna del portafoglio progetti, ottenendo il consenso sulle priorità degli stakeholder.
33) “Responsabile Formulazione delle Previsioni”
Forecast Development
Descrittivo generale della mansione:
Interpreta i fabbisogni del mercato e valuta il consenso di prodotti o servizi da parte del mercato.
Valuta il potenziale delle organizzazioni nell’affrontare i requisiti produttivi e di qualità futuri.
Applica metriche utili ad abilitare un accurato processo decisionale a supporto della produzione, del marketing, delle vendite e delle funzioni della distribuzione.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, operando con un ampio spettro di responsabilità nella produzione di previsioni di lungo termine.
Comprende il mercato globale, identifica e valuta dati utili dai più ampi contesti di business, politici e sociali.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, impiega le capacità (skill) per fornire previsioni di breve termine usando dati di mercato e valutando le potenzialità di produzione e vendita delle organizzazioni.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• la dimensione del mercato e le fluttuazioni rilevanti
• l’accessibilità del mercato secondo le condizioni correnti (es. politiche governative, tecnologie emergenti, trend sociali e culturali etc.)
• le operazioni dell’intera catena di fornitura
• le tecniche di analisi dei dati su larga scala (data mining).
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• applicare tecniche di interrogazioni ipotetiche (what - if) per produrre previsioni realistiche
• generare previsioni di vendita in relazione alla quota di mercato corrente
• generare previsioni di produzione tenendo conto della capacità produttiva
• comparare previsione di vendita e produzione ed analizzare la potenziale discrepanza
• interpretare i dati di una ricerca esterna e analizzare le informazioni.
34) “Responsabile Gestione del rischio”
Risk Management
Descrittivo generale della mansione:
Implementa la gestione del rischio dei sistemi informativi attraverso l'applicazione delle politiche e procedure definite dall'azienda per il risk management.
Valuta il rischio del business dell’organizzazione e documenta rischi potenziali e piani di prevenzione.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone ed esercita leadership per definire e rendere applicabile una politica di risk management considerando tutti i possibili vincoli, inclusi gli aspetti tecnici economici e politici.
Delega incarichi.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, decide sulle azioni più appropriate per adeguare la sicurezza e affrontare l’esposizione al rischio. Valuta e gestisce le eccezioni e ne assicura la validazione; conduce audit sui processi I.C.T. e sull’ambiente.
Profilo di Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestendo persone, comprende ed applica principi del risk management e ricerca soluzioni I.C.T. per mitigare i rischi identificati.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i valori ed interessi dell’azienda cui applicare l’analisi del rischio
• il ritorno dell’investimento comparato all’annullamento del rischio
• le corrette metodologie (best practices)e gli standard nella analisi del rischio.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• sviluppare piani di risk management per identificare le necessarie azioni preventive
• comunicare e pubblicizzare sia i risultati dell’analisi del rischio che i processi di gestione del rischio
• progettare e documentare i processi dell’analisi e della gestione del rischio
• applicare azioni di contenimento del rischio e dell’emergenza.
35) “Responsabile Gestione delle Relazioni”
Relationship Management
Descrittivo generale della mansione:
Stabilisce e mantiene relazioni di business positive con i clienti e fornitori (interni o esterni) conformi ai processi organizzativi. Mantiene regolari comunicazioni con clienti, partner, fornitori e soddisfa le esigenze in relazione al loro contesto, gestendo le comunicazioni della filiera della fornitura.
Assicura che le esigenze, preoccupazioni o lamentele del cliente, partner o fornitore, siano comprese e soddisfatte in accordo con la politica dell’organizzazione.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e fornisce leadership per le relazioni per grandi o numerosi clienti. Autorizza investimenti in nuove o esistenti relazioni. Conduce la progettazione di procedure fattibili per mantenere positive relazioni di business.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone ed è responsabile per le proprie azioni e per quelle dei sottoposti nel gestire una limitata base di stakeholder.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i processi dell’organizzazione ivi inclusi le strutture decisionali, di budget e di gestione
• gli obiettivi di business propri e dei Clienti (stakeholders)
• come misurare ed impiegare risorse per soddisfare i requisiti dei Clienti (stakeholders)
• le opportunità e i rischi del business.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• sviluppare empatia verso le esigenze del cliente
• identificare potenziali opportunità di successo per il cliente e per la propria organizzazione
• creare realistiche aspettative per sostenere lo sviluppo di fiducia reciproca
• monitorare gli impegni in corso per assicurarne l’adempimento
• comunicare le buone e le cattive notizie per evitare sorprese.
36) “Responsabile Miglioramento dei processi”
Process Improvement
Descrittivo generale della mansione:
Misura l’efficacia dei processi ICT esistenti. Ricerca e paragona il disegno dei processi ICT da una varietà di fonti. Segue una metodologia sistematica per valutare, progettare e implementare processi o cambiamenti tecnologici finalizzati a benefici di business misurabili. Valuta potenziali controindicazioni del cambiamento di processo.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e fornisce la leadership e autorizza la realizzazione d’innovazioni e miglioramenti per aumentare la competitività o l’efficienza. Illustra ai livelli superiori i vantaggi di business derivanti da potenziali cambiamenti.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestendo persone, sfrutta la conoscenza specialistica per studiare i processi e le soluzioni ICT esistenti per identificare possibili innovazioni. Effettua raccomandazioni basate su argomentazioni ragionate.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• i metodi di ricerca, i test di valutazione e metodi di misurazione
• le metodologie di valutazione, disegno e implementazione, i processi interni
• gli sviluppi rilevanti dell’ICT ed il loro potenziale impatto sui processi
• le tecnologie web, cloud e mobile
• l’ottimizzazione delle risorse e la riduzione degli sprechi.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• comporre, documentare e classificare i processi fondamentali e le procedure
• proporre cambiamenti di processo per facilitare e razionalizzare i miglioramenti
• implementare il cambiamento dei processi.
37) “Responsabilità Qualità I.C.T.”
I.C.T. Quality Management
Descrittivo generale della mansione:
Implementa la politica di qualità I.C.T. per mantenere ed aumentare la fornitura di prodotti e servizi. Pianifica e definisce indicatori per gestire la qualità per quanto riguarda la strategia
I.C.T. Controlla gli indicatori di risultato (performance) della qualità e ne raccomanda un accrescimento per indurre un miglioramento continuo.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, valuta e giudica il grado di soddisfazione dei requisiti di qualità e fornisce la leadership per l’implementazione della politica di qualità. Fornisce leadership a tutte le funzioni per stabilire ed aumentare gli standard di qualità.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B1”, gestisce persone, valuta gli indicatori e i processi di gestione della qualità che si basano sulla politica di qualità I.C.T. e propone le azioni correttive.
Profilo di Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria “Gestionale B2”, gestisce persone, comunica e controlla l’applicazione della politica di qualità delle Organizzazioni.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• su quali strumenti, metodi e procedure vengano applicate nell’Organizzazione e dove dovrebbero essere applicati
• l’approccio di audit interno della qualità del sistema informativo
• su regolamenti e norme sull’efficienza energetica e sui rifiuti informatici.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• illustrare come metodi, strumenti e procedure si possono applicare per implementare la politica di qualità delle organizzazioni
• valutare ed analizzare i singoli processi per identificare forze e debolezze
• assistere i responsabili dei processi nella scelta e nell’uso di misure per valutare l’efficacia e l’efficienza del processo complessivo
• monitorare, comprendere ed agire sulla base degli indicatori di qualità
• effettuare auditing della qualità.
38) “Responsabile del Cambiamento del business”
Business Change Management
Descrittivo generale della mansione:
Valuta le implicazioni di nuove soluzioni IT. Definisce i requisiti e quantifica i benefici di business. Gestisce la diffusione del cambiamento, tenendo conto degli aspetti organizzativi e culturali. Mantiene la continuità del business e dei processi per la durata del cambiamento, controllandone l’impatto e prendendo le eventuali misure correttive e mettendone a punto l’approccio.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, usando un’influenza pervasiva per integrare il cambiamento organizzativo.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e fornisce la leadership per pianificare, gestire e realizzare significativi cambiamenti di business portati dall’I.C.T.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone, valuta i requisiti del cambiamento sfruttando competenze specialistiche per identificare possibili metodi e standard che possono essere adottati.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• le strategie digitali
• gli impatti dei cambiamenti del business sulle risorse umane e sull’organizzazione
• l’impatto dei cambiamenti del business sugli aspetti legali.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• analizzare costi e benefici del cambiamento del business
• selezionare soluzioni I.C.T. appropriate basandosi su benefici attesi, rischi e di impatto complessivo
• costruire e documentare un piano per la realizzazione dei miglioramenti di processo
• applicare standard e programmi di gestione del progetto.
39) “Responsabile della Sicurezza dell’Informazione”
Information Security Management
Descrittivo generale della mansione:
Implementa la politica della sicurezza dell’informazione. Controlla e prende iniziative a fronte d’intrusioni, frodi e buchi o falle della sicurezza. Assicura che i rischi legati alla sicurezza siano analizzati e gestiti per i dati e le informazioni aziendali. Rivede gli incidenti sulla sicurezza e fornisce raccomandazioni per applicare strategie specifiche per un miglioramento continuo della sicurezza fornita.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone e fornisce la leadership per l’integrità, la riservatezza e la disponibilità dei dati presenti nei sistemi informativi, assicurando la conformità ai requisiti legali.
Profilo di Gestionale B1
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B1”, gestisce persone e valuta le misure e gli indicatori di gestione della sicurezza e decide della loro compatibilità con la politica della sicurezza delle informazioni. Indaga e adotta misure correttive per affrontare eventuali violazioni della sicurezza.
Profilo Gestionale B2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Gestionale B2”, gestisce persone e controlla sistematicamente l’ambiente per identificare e definire minacce o debolezze. Registra e denuncia le non conformità.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• la politica di gestione della sicurezza nelle aziende e delle sue implicazioni con gli impegni verso i clienti e fornitori e sub-contraenti
• le buone pratiche e gli standard nella gestione della sicurezza delle informazioni
• i rischi critici per la gestione della sicurezza
• l’approccio all’auditing interno del sistema informativo
• le tecniche di rilevamento di sicurezza, compreso il mobile e il digitale
• le tecniche di attacco informatico e le contromisure per evitarlo
• la computer forensics.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• documentare la politica di gestione della sicurezza collegandola alla strategia di business
• analizzare gli aspetti critici dell'azienda ed identificare debolezze e vulnerabilità riguardo ad intrusioni o attacchi
• costruire un piano di gestione del rischio per fornire e produrre piani di azioni preventivi
• effettuare auditing di sicurezza
• applicare tecniche di monitoraggio e collaudo
• stabilire un piano di ripristino e implementarlo in caso di crisi.
40) “Responsabile dei Sistemi Informativi”
I.S. Governance
Descrittivo generale della mansione:
Definisce, realizza e controlla la gestione dei Sistemi informativi in linea con gli obiettivi e i vincoli di business.
Tiene conto di tutti i parametri interni ed esterni come la normativa e l’aderenza agli standard tecnici per indirizzare la gestione del rischio e dell’impiego delle risorse, al fine di raggiungere i benefici di business preventivati.
Profilo di Direttivo A1
In possesso delle Caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A1”, è Responsabile di gruppi e persone, definendo e adeguando la strategia di gestione dei Sistemi informativi, inserendola all’interno della strategia complessiva dell’organizzazione aziendale. Allo scopo, prende in considerazione nuovi significativi eventi derivanti da aspetti legali, economici, normativi, tecnologici, di mercato o ambientali.
Profilo di Direttivo A2
In possesso delle caratteristiche previste dalla Declaratoria di “Direttivo A2”, è Responsabile di gruppi e persone, fornendo la leadership per la gestione della strategia dei Sistemi informativi comunicando, diffondendo e controllando i principali processi in tutta la struttura I.C.T.
Esempi di conoscenza e-C.F. richiesta per i livelli descritti:
• l’infrastruttura I.C.T. e l’organizzazione
• la strategia del business aziendale
• i valori del business
• i requisiti legali.
Esempi di Abilità e-C.F. richieste per i livelli descritti:
• governare i modelli di gestione applicabili
• analizzare il contesto di business dell’azienda e la sua evoluzione
• definire ed implementare adeguati indicatori chiave dei risultari (key performance indicators KPI’s)
• comunicare il valore, i rischi e le opportunità derivanti dalla strategia del sistema informati
Allegato 5)
Accordo Federale di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Virus Covid-19
In data 30 Giugno 2020 Assofrigoristi Datoriale, con l’assistenza di ANPIT, e le Organizzazioni Sindacali CISAL Metalmeccanici, con l’assistenza di CISAL e Confedir, stipulanti il CCNL “per Lavoratori dipendenti da Aziende che producono, installano o gestiscono macchine, impianti, apparecchi o componenti per il freddo industriale, commerciale, alimentare o di laboratorio, sinteticamente detto CCNL Frigoristi”, si sono incontrate per esaminare la grave emergenza che ha colpito il Paese a seguito dell’evoluzione dello scenario epidemiologico causato dal COVID-19, con particolare riferimento alle misure da adottare nel settore “Frigoristi”, al fine di tutelare i lavoratori ivi impiegati e, compatibilmente all’attivazione di misure che garantiscano la massima sicurezza nell’ambiente e delle condizioni di lavoro, concorrere ad assicurare la continuità dell’attività produttiva, contribuendo in tal modo al superamento dell’emergenza economica e sanitaria nazionale. Ciò, anche in attuazione dei Protocolli Governativi, che individuano i Principi generali di tutela dei Lavoratori nei luoghi di lavoro in funzione dei rischi da "Covid-19" e che hanno demandato alle Federazioni di settore la concertazione di ulteriori regole idonee ad operare in sicurezza, tenendo conto delle diverse esigenze esistenti nei vari settori di attività contrattuale.
⇒ Preso atto che il Governo favorisce, per quanto di sua competenza, la piena attuazione delle disposizioni di sicurezza già previste e quelle aggiuntive individuate riferite all'Emergenza sanitaria "Covid-19";
⇒ Condivisi i principi dei Protocolli Governativi di Sicurezza nel lavoro;
⇒ Tenuto conto del Documento Tecnico INAIL del 23 Aprile 2020 sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-Cov-2 nei luoghi di lavoro e sulle strategie di prevenzione, e successive integrazioni;
⇒ Considerata la possibilità di disposizioni specifiche settoriali aggiuntive a quelle previste dalla legge per far fronte alla diffusione del COVID-19 negli ambienti di lavoro;
⇒ Valutata la necessità di adottare un Accordo di Categoria che, nel rispetto dei principi di quello nazionale, li adatti ai rischi specifici previsti nel settore di applicazione contrattuale;
⇒ Considerato che, secondo i Protocolli Governativi, le misure previste negli stessi possono essere integrate da altre equivalenti o più incisive, secondo la peculiarità della propria organizzazione del lavoro;
⇒ Tenuto conto degli esiti della previa consultazione delle Rappresentanze Sindacali e dell’Organismo Nazionale Paritetico sulla Sicurezza del lavoro ("ENBIMS Sicurezza" di Categoria);
⇒ Ricordato che, in attuazione del presente Accordo Federale, dovranno essere aggiornate le misure qui indicate in funzione degli specifici rischi aziendali, che non possono essere stati qui esaustivamente previsti.
Richiamando integralmente le Premesse di cui sopra, le Aziende associate Assofrigoristi Datoriale assumono il presente Accordo di regolamentazione anche quale attuazione settoriale dei Protocolli Governativi nazionali sopra richiamati.
1. PARTECIPAZIONE - LIVELLO NAZIONALE
Le Parti concordano di istituire un Comitato Nazionale "Covid-19", con il compito di esaminare ed affrontare le tematiche relative a salute e sicurezza poste dal Covid-19 e per consentire alle Strutture territoriali una gestione più informata e meno conflittuale.
Alle attività del Comitato Nazionale, ove necessario, potranno essere chiamati a partecipare i membri dell’Organismo Paritetico Nazionale sulla Sicurezza del lavoro ("ENBIMS Sicurezza"), al fine di prestare consulenza sulle soluzioni che garantiscano, anche in corso di Emergenza sanitaria, le condizioni di salute e sicurezza nel settore Metalmeccanico. Il Comitato si pone anche come mediatore di eventuali situazioni critiche e/o nella richiesta di verifica della correttezza delle prassi aziendali adottate in relazione alle indicazioni del presente Accordo Federale, conformemente al proprio Regolamento.
2. PARTECIPAZIONE - LIVELLO AZIENDALE
Nelle Aziende deve essere costituito un Comitato Aziendale per la verifica di attuazione dei Protocolli Governativi e del presente Accordo Federale, con la partecipazione della R.S.A./R.S.T. e degli RLS Aziendali o Territoriali (vedasi
successivo paragrafo 17).
Per un’efficace gestione dell’organizzazione del lavoro conciliata alla tutela della sicurezza e salute, le Aziende, tenendo conto delle emergenze in corso, assicureranno la corretta, completa e tempestiva informazione nonché il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, in relazione ai rispettivi ruoli e compiti e nel pieno rispetto del metodo partecipativo, sulle scelte adottate e da adottare, anche in merito ai Protocolli di Sicurezza Anti-Contagio.
3. DEROGHE CONTRATTUALI
Le Parti sottoscrittrici il presente Accordo prevedono che, per il periodo di permanenza dell’Emergenza Sanitaria da Covid-19, si attuino le seguenti particolari deroghe al CCNL e discipline speciali:
A. Le assenze dovute alla patologia diretta o indiretta da COVID-19 e quelle qualificate come malattia connessa all’Emergenza epidemiologica da COVID-19, ai sensi delle vigenti disposizioni legislative, non saranno influenti ai fini del computo del periodo di comporto contrattuale di cui all’articolo 165 del CCNL;
B. Si preveda il massimo utilizzo del lavoro agile, di cui al Titolo XVI del CCNL, per tutte le attività che possono essere proficuamente svolte nel proprio domicilio o in modalità a distanza;
C. In assenza di ammortizzatori sociali, siano incentivati i congedi contrattuali retribuiti per i dipendenti temporaneamente in esubero, nonché i riposi compensativi di straordinari (Titoli XXXI del CCNL) e dei saldi positivi della Banca delle Ore contrattuale (art. 261 del CCNL);
D. Sia sospesa la facoltà di recedere da parte dell’Azienda nei contratti di lavoro per “giustificato motivo oggettivo”, così come previsto dall’art. 46 del D.L.
n. 18 del 17 Marzo 2020 e s.m.i.;
X. Xxxxx sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
F. Si assumano Protocolli Aziendali di Sicurezza Anti-contagio, con adozione di strumenti obbligatori di protezione individuale, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, come principale misura di contenimento;
X. Xxxxx programmate operazioni di sanificazione nei luoghi di lavoro, anche ricorrendo a tal fine agli ammortizzatori sociali, conservando la relativa documentazione da esibire in caso di richiesta della Pubblica Autorità;
H. Si raccomanda che nelle attività produttive siano limitati al massimo gli
spostamenti all’interno dei siti ed efficacemente e formalmente contingentato l’accesso agli spazi comuni;
I. Si favoriscano intese tra Azienda ed RSA o RST, con il contributo del RLS o RLST e il coinvolgimento del RSPP e, quando le attività aziendali prevedano la sorveglianza sanitaria anche ausiliaria Covid-19, del Medico Competente.
4. INFORMAZIONE
L’Azienda, attraverso i modi più idonei ed efficaci, ha l'obbligo di informare tutti i lavoratori e chiunque entri in azienda circa le disposizioni delle Autorità e quelle aggiuntive eventualmente concordate, consegnando e/o affiggendo appositi testi informativi all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali.
In particolare, tale informazione riguarderà:
a) l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o di altri sintomi influenzali e di avvertire il proprio Medico di famiglia e l’Autorità sanitaria;
b) la consapevolezza e l’accettazione del fatto di non poter fare ingresso in azienda o di potervi permanere, qualora sussistano le condizioni di pericolo (sintomi di influenza, temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti ecc.). Il Lavoratore dovrà tempestivamente segnalare anche quando i sintomi dovessero manifestarsi successivamente all’ingresso in azienda o in tutti i casi in cui i provvedimenti dell’Autorità impongano di informare il Medico di famiglia e l’Autorità sanitaria e di rimanere al proprio domicilio;
c) l’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del Datore di lavoro nell’accesso in azienda (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene ed i relativi comportamenti corretti, osservare gli obblighi di utilizzo dei DPI e di rispettare le condizioni di lavoro stabilite a fini di prevenzione);
d) l'obbligo di informare tempestivamente e responsabilmente il Datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di porsi ad adeguata distanza dalle persone presenti (vedasi paragrafo 15);
e) la necessità di informare tempestivamente e responsabilmente il Datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale tra i familiari o
soggetti conviventi, trasmettendo tutte le notizie utili alla protezione dei colleghi di lavoro.
5. REGOLAMENTAZIONE DEGLI INGRESSI IN AZIENDA
A. Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea (vedi Allegato 1). Se tale temperatura fosse superiore ai 37.5° non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione, nel rispetto degli obblighi di riservatezza, saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine e dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguirne le indicazioni, senza recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede.
B. Il Datore di lavoro informerà preventivamente il personale dipendente, e chiunque intenda fare ingresso in azienda, della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS e del Decreto legge n. 6 del 23/02/2020, art. 1, lett. h) (vedi Allegato 2).
C. L'ingresso in azienda di soggetti già risultati positivi all'infezione da Covid- 19 dovrà avvenire solo dopo l'evidenza di "negativizzazione" del tampone rilasciata dal Dipartimento di prevenzione territoriale di competenza;
D. Nelle aree maggiormente colpite dal virus, qualora l'Autorità sanitaria competente disponga misure aggiuntive specifiche, il Datore di lavoro fornirà la massima collaborazione.
E. Le dichiarazioni mendaci saranno sanzionate, a norma di Xxxxx, dalla Pubblica Autorità.
6. CONDIZIONI AGGIUNTIVE PER IL SETTORE “FRIGORISTI“
Il RSPP (Interno) o il RESPP (Esterno), in attuazione del presente Accordo dovrà concorrere a formulare specifiche disposizioni aziendali, aggiuntive a quelle già previste nel DVR, sulle seguenti criticità talvolta presenti nelle Aziende di settore e il Comitato Aziendale si attiverà per accertarne l'effettiva applicazione:
A. Lavoratori che operano singolarmente in spazi confinati, ristretti o isolati (camerette, cunicoli, entro cabine insonorizzate, cabine di verniciatura, di essicazione, polimerizzazione, lavaggio, sabbiatura, stabilizzazione e simili, vani ascensori, locali caldaie, locali autoclavi o simili): si dovranno prevedere idonei sistemi di
allarme personali tipo “uomo a terra” e, nei limiti del possibile e del rispetto delle distanze minime, si favorirà di operare almeno in coppia. In caso d’impossibilità, sarà opportuno predisporre un sistema di videosorveglianza remota.
B. Lavoratori che operano in coppia con impossibile rispetto delle distanze minime di sicurezza: in questo caso, per limitare i rischi, si renderanno possibilmente fisse le coppie di lavoro. Ogniqualvolta possibile, l'attrezzatura delle macchine e delle stazioni di lavoro dovrà avvenire in modo da garantire le distanze minime di sicurezza. Nel caso d’impossibilità a rispettare la distanza minima di almeno due metri, si rende obbligatorio l’uso permanente e corretto delle mascherine protettive.
C. Lavoratori che operano in linee di produzione, montaggio o collaudo, con distanze interpersonali ridotte: prevedere l’uso obbligatorio di mascherine e di altri eventuali DPI (es. guanti). Curare con particolare attenzione la formazione documentata sui corretti comportamenti di sicurezza del personale che lavora con distanze interpersonali ridotte.
D. Lavoratori che operano in cabine di controllo e comando con spazi ridotti: operare come al punto precedente.
E. Lavoratori che non possono utilizzare le mascherine, perché obbligati ad altri supporti (maschere di saldatura, maschere di verniciatura, caschi interattivi ecc.): prevedere il rispetto delle distanze minime di sicurezza e, ove non fosse possibile, prevedere l’obbligo stringente di utilizzo di mascherina regolamentare da parte di tutti gli assistenti vicini. È possibile individuare aziendalmente, con gli interlocutori consueti, eventuali soluzioni alternative e/o procedure di lavoro, che assicurino comunque adeguate condizioni di sicurezza ai Lavoratori.
7. ACCESSO DEI FORNITORI ESTERNI
A. Per l’accesso dei fornitori esterni, le Aziende stabiliranno procedure d’ingresso, transito e uscita, con percorsi e tempi predefiniti, al fine di ridurre nei reparti o uffici coinvolti le occasioni di contatto tra fornitori e personale presente.
B. Gli autisti dei mezzi di trasporto, per quanto possibile, dovranno rimanere a bordo dei propri mezzi. Non è consentito l’accesso autonomo agli uffici per nessun motivo. Per le necessarie attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di almeno metri due da altri lavoratori ed indossare correttamente la mascherina di protezione.
C. Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno, si dovranno individuare o installare, servizi igienici dedicati. Prevedere il divieto di utilizzare quelli del personale dipendente e garantire un’adeguata pulizia e disinfestazione periodica, documentalmente registrata.
D. Va ridotto, per quanto possibile, l’accesso ai visitatori. Qualora fosse necessario l’ingresso di addetti e visitatori esterni (impresa di pulizie, manutentori ecc.), gli stessi dovranno sottostare a tutte le regole aziendali, ivi comprese quelle per l’accesso ai locali aziendali di cui al precedente paragrafo 5.
E. Ove presente un servizio di trasporto organizzato dall’azienda, va garantita e rispettata la sicurezza dei lavoratori anche durante gli spostamenti. Per quanto riguarda i servizi di trasporto non di linea, va evitato che il passeggero occupi il posto vicino al conducente. Nelle auto, al fine di rispettare le distanze di sicurezza, sui sedili posteriori non potranno essere trasportati più di due passeggeri distanziati il più possibile tra loro. Il Conducente e i passeggeri dovranno indossare i dispositivi di protezione.
F. Le norme del presente Accordo si estendono alle aziende in appalto che abbiamo organizzato sedi e cantieri permanenti o provvisori, all’interno dei siti o delle aree produttive qui regolamentati.
8. PULIZIE E SANIFICAZIONE IN AZIENDA
A. L’Azienda, tramite il RSPP, deve disporre un Protocollo sulle pulizie e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni.
B. Nel caso di avvenuta presenza all’interno dei locali aziendali di una persona con positività all’infezione COVID-19, si procederà tempestivamente alla pulizia e sanificazione dei suddetti locali secondo le disposizioni della Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute (vedi Allegato 3), nonché alla loro ventilazione.
C. Negli uffici o nei reparti produttivi, quando possono operare Lavoratori diversi da quelli smontanti, l’Azienda disporrà che alla fine di ciascun turno di lavoro sia effettuata, anche dal lavoratore smontante, la sanificazione di tastiere, schermi, mouse ecc. con adeguati detergenti e disinfettanti opportunamente resi disponibili.
D. L’Azienda, in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute e secondo i modi concordati, organizzerà con il Comitato Aziendale
interventi particolari di pulizia, straordinari o periodici, anche ricorrendo agli ammortizzatori sociali attivabili.
E. Nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di Covid-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere, prima della riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della Circolare 5443 del 22 febbraio 2020 (in Allegato 3).
9. PRECAUZIONI IGIENICHE PERSONALI
A. È obbligatorio che tutte le persone presenti in azienda adottino correttamente le precauzioni igieniche previste, in particolare per la pulizia delle mani e sull’uso di strumenti comuni e dei DPI.
B. L’Azienda deve mettere a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani ed i necessari DPI, individuando tempestivamente le scelte alternative in caso di irreperibilità degli stessi.
C. Quale prima attenzione, è raccomandata la frequente pulizia delle mani con acqua e sapone e di evitare di toccare le mucose (occhi, bocca ecc.) senza aver prima accuratamente lavate o disinfettate le mani.
D. I detergenti per le mani di cui al punto B. devono essere accessibili a tutti i Lavoratori anche grazie a specifici distributori collocati in punti facilmente individuabili.
10. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
A. Vista l’attuale situazione di emergenza, che può determinare limitate disponibilità in commercio dei DPI, l’Azienda provvederà all’adozione di misure suppletive d’igiene e di dispositivi di protezione individuali alternativi a quelli indicati nelle specifiche previsioni. È fondamentale che:
a. le mascherine siano utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni d'uso e dal RSPP aziendale;
b. in caso di documentata difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere temporaneamente utilizzate mascherine di diversa tipologia con previo adeguamento dei parametri di sicurezza (distanze minime; condizioni e tempi di utilizzo ecc.);
c. è favorita la preparazione da parte dell’azienda del liquido detergente
secondo le indicazioni dell’OMS (per mezzo litro di disinfettante: 416 ml Xxxxx etilico; 21 ml Acqua ossigenata 3%; 7 ml Glicerina Vegetale/Glicerolo; 55 ml Acqua distillata).
B. Qualora le attività impongano di lavorare a distanza interpersonale minore di metri due e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è comunque necessario l’uso permanente delle mascherine, e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici ecc.) conformi alle disposizioni degli aggiornamenti Covid-19 ed al Protocollo Aziendale di Sicurezza Anti-contagio.
C. Ogniqualvolta siano presenti nella specifica area di lavoro gli obblighi di sorveglianza sanitaria, il RSPP, di concerto con il Medico Competente e con il contributo del RLS o dell'RLST, formulerà un Protocollo Aziendale di adeguamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e delle previsioni di tutela (DPI, rotazioni del personale, tempi massimi di esposizione e tipo e frequenza dei controlli preventivi periodici ecc.).
D. Salvo che nella mensa aziendale, tutti i Lavoratori che condividono spazi comuni, dovranno utilizzare una mascherina chirurgica come previsto dal
D.L. n° 9, art. 34 (in Allegato 5), in combinato con il D.L. n° 18 c. 1 art. 16 (in Allegato 6).
E. Nella mensa aziendale, i Lavoratori dovranno mantenere la distanza interpersonale di sicurezza, con il contestuale obbligo di utilizzo della mascherina. Per mangiare, a questa condizione e per il periodo strettamente necessario all'assunzione di cibo, potranno togliersi la mascherina.
11. GESTIONE SPAZI COMUNI (MENSA, SPOGLIATOI, AREE FUMATORI, DISTRIBUTORI DI BEVANDE E/O SNACK…)
A. L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi dovrà essere contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 2 metri tra le persone che li occupano.
B. Occorre provvedere all’organizzazione degli spazi e alla sanificazione degli spogliatoi al fine di lasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro con idonee condizioni igieniche sanitarie. Dovranno essere individuate le condizioni e procedure che evitino, o almeno riducano al minimo, il rischio di contaminazioni incrociate casa-lavoro.
C. Occorre garantire la sanificazione e la pulizia periodica, con appositi detergenti e disinfettati dei locali mensa e delle tastiere dei distributori di bevande e snack. Tale sanificazione, dovrà essere documentata in apposita scheda riassuntiva.
12. ORGANIZZAZIONE AZIENDALE (TURNAZIONE, TRASFERTE, LAVORO AGILE E RIMODULAZIONE DEI LIVELLI PRODUTTIVI)
Limitatamente al periodo d’emergenza COVID-19, le Imprese, avendo a riferimento quanto previsto dal presente Accordo Federale e dal CCNL e dalle intese con la Rappresentanza Sindacale Aziendale (RSA o RST), potranno:
A. Disporre la chiusura di reparti anche diversi dalla produzione, con ricorso agli ammortizzatori sociali o, comunque, di quelli dei quali sia possibile il funzionamento mediante il ricorso al lavoro agile, o a distanza.
B. Procedere ad una rimodulazione dei lay-out di produzione e dei livelli produttivi.
C. Assicurare, per quanto possibile, un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione, con l’obiettivo di garantire le distanze interpersonali, diminuire al massimo i contatti e creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili, evitando rotazioni tra lavoratori diversi o su aree ristrette in uso promiscuo, in modo da diminuire al massimo la diffusione tra i dipendenti di eventuali casi positivi al Coronavirus.
D. Utilizzare il lavoro agile per tutte quelle attività che possano essere proficuamente svolte presso il domicilio o a distanza. Nel caso vengano utilizzati ammortizzatori sociali, anche in deroga, è opportuno valutare sempre la possibilità di assicurare che gli stessi riguardino un intero settore aziendale omogeneo, limitando per quanto possibile il rischio di aumentare il numero delle esposizioni a causa di rotazioni.
E. Utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili. Quindi, nel rispetto degli istituti contrattuali, utilizzare ROL (art. 157 del CCNL), Banca delle ore (art. 261 del CCNL), Riposi compensativi dello straordinario prestato (art. 258 del CCNL), generalmente finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione.
F. Nel caso in cui, esauriti gli ammortizzatori sociali e che, gli istituti di cui al punto E. che precede non fossero sufficienti, si utilizzeranno i periodi di ferie arretrate anni precedenti (cioè i saldi al 31/08/2019) e non ancora
fruite. Quindi, con l’accordo del dipendente, si potranno utilizzare ferie dell’anno corrente purché godute in blocchi di una settimana di calendario.
G. Sono temporaneamente sospese o annullate le trasferte o i viaggi di lavoro nazionali che interessino zone “rosse”, o internazionali, anche se già concordate o organizzate.
H. Il lavoro a distanza (Titolo XVI del CCNL), quando possibile e produttivo, va favorito anche nella fase di progressiva riattivazione del lavoro, in quanto efficace strumento di prevenzione. In tal caso, il Datore di lavoro garantirà adeguate condizioni di supporto al Lavoratore e alla sua attività (assistenza nell'uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause) ed il Lavoratore assicurerà la quantità e la qualità della prestazione retribuita.
I. Compatibilmente con la natura dei processi produttivi e degli spazi disponibili, è necessario il rispetto del distanziamento sociale, quando possibile, anche attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro. I Lavoratori che non necessitano di particolari strumenti e/o attrezzature di lavoro e che possono lavorare da soli, potrebbero, per il periodo transitorio, essere posizionati in spazi aziendali individualmente riservati mediante il recupero di aree diversamente destinate.
X. Xxx gli uffici ove operino più lavoratori contemporaneamente, potrà effettuarsi il riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziandole, ovvero altre idonee soluzioni. Inoltre, l'articolazione del lavoro potrà essere ridefinita con orari differenziati che favoriscano il distanziamento sociale e riducano il numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro. Individuare condizioni atte ad evitare assembramenti all'entrata e all'uscita, anche mediante flessibilità di orari.
K. È essenziale evitare di favorire aggregazioni sociali, anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa, con particolare riferimento all'utilizzo del trasporto pubblico. Per tale motivo, si potrebbero incentivare forme di trasporto verso il luogo di lavoro con adeguato distanziamento fra i viaggiatori, favorire l'uso del mezzo privato o di navette o, ancora, modificare gli orari d'inizio o fine del lavoro in modo da diluire le punte di traffico e trasporto conseguenti alle necessità di raggiungere il posto di lavoro o la propria abitazione.
13. GESTIONE ENTRATA E USCITA DEI DIPENDENTI
A. Le Aziende favoriscano orari d’ingresso/uscita scaglionati anche per evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa).
B. Dove è possibile, nei locali comuni, dedicare una porta di entrata e una diversa porta di uscita e garantire in loco la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni.
14. SPOSTAMENTI INTERNI, RIUNIONI, EVENTI INTERNI E FORMAZIONE
A. Gli spostamenti all’interno dell'azienda devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali.
B. Nello stato di emergenza, non sono ordinariamente consentite le riunioni in presenza. Laddove esse fossero connotate dal carattere della necessità, urgenza e nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione richiesta e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale di almeno due metri, la presenza e l’uso dei DPI compatibili e un’adeguata pulizia/areazione dei locali.
C. Nello stato di emergenza, sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in aula, anche se prevista come obbligatoria ed anche se già organizzata. È comunque possibile, qualora l’organizzazione aziendale lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in modalità agile.
D. Vista la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza da rischio sanitario, il mancato completamento dell’aggiornamento e della formazione professionale e/o abilitante, entro i termini previsti per tutti i ruoli o funzioni aziendali in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, causato dall’emergenza in corso e, quindi, dal 1° Febbraio 2020, inteso quale inizio della decorrenza per causa di forza maggiore, non comporta la temporanea impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo/funzione (a titolo esemplificativo: anche con il mancato completamento dell’aggiornamento professionale, l’addetto all’emergenza, sia antincendio, sia primo soccorso, potrà continuare ad intervenire in caso di necessità; il carrellista potrà continuare ad operare come carrellista).
15. GESTIONE DI UNA PERSONA SINTOMATICA IN AZIENDA
A. Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre (oltre 37.5°) e sintomi d’infezione respiratoria quali tosse, gola arrossata, starnuti, bruciori agli occhi, spossatezza, improvvisa attenuazione dell’odorato, lo dovrà immediatamente dichiarare all’ufficio del personale. Si dovrà tempestivamente procedere al suo isolamento e a quello degli altri lavoratori già presenti nei medesimi locali. L’Azienda procederà immediatamente ad avvertire le Autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute, attenendosi diligentemente alle relative indicazioni.
B. Nel caso di una persona presente in azienda alla quale sia stata riscontrata positività al tampone COVID-19, l’Azienda deve collaborare con le Autorità sanitarie per la definizione degli eventuali “contatti stretti” intervenuti per motivi di lavoro. Ciò, al fine di permettere alle Autorità di applicare le necessarie e opportune misure di quarantena. Nel periodo dell’indagine, l’Azienda potrà procedere alla sospensione precauzionale dal lavoro degli eventuali possibili contatti stretti, secondo le indicazioni fornite dell’Autorità sanitaria.
C. Dal momento dell'isolamento, il Lavoratore che ne sia sprovvisto dovrà subito essere dotato di mascherina, che dovrà utilizzare, e di disinfettante per le mani.
16. SORVEGLIANZA SANITARIA/MEDICO COMPETENTE/RLS
A. La Sorveglianza sanitaria dovrà proseguire rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute (c.d. decalogo), vedi allegato 4.
B. Il Medico Competente privilegerà, in questo periodo, le visite preventive, le visite a richiesta e le visite di idoneità da rientro da malattia.
C. La Sorveglianza sanitaria periodica non va interrotta, perché rappresenta un’ulteriore misura di prevenzione di carattere generale; perché può intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio e per l’informazione e la formazione che il Medico competente potrà fornire ai lavoratori al fine di evitare la diffusione del contagio stesso.
D. Nell’integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione legate al COVID-19, il Medico Competente collabora con il Datore di lavoro e il
RLS/RLST.
E. Il Medico Competente in funzione di particolari fragilità dei dipendenti o di patologie Covid-19, attuali o pregresse, provvederà a comunicare all'Azienda le eventuali misure di tutela straordinarie, sempre nel rispetto della riservatezza. Il Medico Competente farà applicare in Azienda le indicazioni delle Autorità Sanitarie.
F. Inoltre, il Medico Competente, in funzione delle concrete situazioni di rischio e di lavoro, potrà suggerire l'adozione di eventuali mezzi diagnostici, qualora ritenuti utili al fine del contenimento della diffusione aziendale del virus e della salute dei lavoratori.
X. Xxxx ripresa delle attività, è opportuno che il Medico Competente sia coinvolto per le identificazioni dei soggetti con particolari situazioni di fragilità e per il reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da Covid-19.
H. Per il reintegro progressivo di lavoratori dopo l'infezione da Covid-19, il Medico Competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza, effettua la visita medica di idoneità al lavoro, a seguito di assenza per Covid-19, ciò indipendentemente dalla durata dell'assenza per malattia.
17. AGGIORNAMENTO E VERIFICA DEL PRESENTE ACCORDO FEDERALE DI REGOLAMENTAZIONE
A. Il Datore di lavoro deve costituire in Azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del presente Accordo Federale. Normalmente, tale Comitato avrà la partecipazione delle Rappresentanze Sindacali Aziendali o, in loro assenza, del RST e del RLS.
B. Laddove, per dimensione aziendale, particolare tipologia di impresa o per il sistema delle relazioni sindacali esistenti, non si desse luogo alla costituzione del Comitato aziendale, si farà riferimento al Comitato Paritetico Territoriale per la salute e la sicurezza o, qualora anch’esso non costituito, all'Organismo Paritetico Nazionale ENBIMS Sicurezza, sempre con il coinvolgimento degli RLS o RLST.
C. Ad iniziativa dei soggetti firmatari del presente Protocollo, potranno infine essere costituiti, a livello territoriale o settoriale, comitati per le finalità del presente Accordo, anche con il coinvolgimento delle Autorità sanitarie
locali e degli altri Soggetti istituzionali coinvolti nelle iniziative per il contrasto della diffusione del COVID-19.
D. Tutti gli incontri previsti dal presente Accordo potranno avvenire in teleconferenza o in modalità remota.
18. DOCUMENTO TECNICO INAIL del 23 Aprile 2020 "SULLA POSSIBILE RIMODULAZIONE DELLE MISURE DI CONTENIMENTO DEL CONTAGIO DA SARS-CoV-2 NEI LUOGHI DI LAVORO E STRATEGIE DI PREVENZIONE"
A. Le Parti sottoscrittrici il presente Accordo Federale prendono atto del Documento citato nel presente paragrafo, redatto dal Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del lavoro e ambientale dell'INAIL, da poco pervenuto. Il Documento in questione si presenta elettivamente quale testo utile all'aggiornamento del DVR e, pertanto, esso si considera acquisito nel presente Accordo Federale e si riporta in Allegato 7).
B. Nella Tabella del Documento citato che illustra le classi di rischio per alcuni dei principali settori lavorativi (pag. 10 del Documento), le Parti sottoscrittrici rilevano l'esistenza di rischio "medio alto" per l'attività dei Manutentori, dei Corrieri e degli Addetti alle mense, figure che in diversa misura possono essere presenti nel settore Frigoristi. Pertanto, le Parti invitano gli RSPP a prendere atto della necessità di adottare una serie di azioni che integrino il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) per prevenire il rischio di infezioni Sars-Cov-2 nei luoghi di lavoro, contribuendo così alla prevenzione della diffusione dell'Epidemia. Tali misure, nel predetto Documento INAIL, sono così classificate:
• Misure Organizzative: che prevedono, Gestione degli spazi di lavoro e
Organizzazione e orario di lavoro;
• Misure di Prevenzione e Protezione: che prevedono Informazione e Formazione, tenendo conto delle principali fonti istituzionali di riferimento che sono il Ministero della Salute, l'Istituto Superiore di
Sanità (ISS), l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro l'Infortuni sul Lavoro (INAIL), l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC); le Misure igieniche e di sanificazione degli ambienti; l'Utilizzo di mascherine e Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) per le vie respiratorie, con l'avvertenza che la valutazione dei rischi delle singole realtà aziendali è lo strumento adeguato per la determinazione di specifici DPI anche in relazione al
complesso dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori; la Sorveglianza sanitaria per la tutela dei lavoratori fragili. Sul punto, il Documento consiglia: relativamente alle Aziende dove non è già presente il Medico Competente, in xxx xxxxxxxxxxxxx, xx pensata la nomina di un Medico Competente ad hoc per il periodo emergenziale (tale sorveglianza sanitaria aziendale potrà essere effettuata anche ricorrendo ai Medici Competenti convenzionati con “ENBIMS Sicurezza”) o soluzioni alternative, anche con il coinvolgimento delle strutture territoriali pubbliche che, come per altre attività, possono effettuare le visite, magari anche a richiesta del lavoratore. Parimenti, tenuto conto della maggiore fragilità nelle fasce d'età più elevate, in tale ottica, potrebbe essere introdotta la sorveglianza sanitaria eccezionale che verrebbe effettuata sui lavoratori con età maggiore di 55 anni o su lavoratori al di sotto di tale età ma che ritengano di rientrare, per condizioni patologiche, in questa condizione anche attraverso una visita a richiesta. In aggiunta a quanto precede, per il reintegro progressivo di lavoratori dopo l'infezione di SARS-Cov-2, il Medico Competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal Dipartimento di prevenzione territoriale di competenza, effettua la "visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai 60 giorni continuativi, al fine di verificare l'idoneità alla mansione", anche per valutare profili specifici di rischiosità e comunque indipendentemente dalla durata dell'assenza per malattia, in deroga alla norma;
• Misure Specifiche per la Prevenzione dell'attivazione di focolai epidemici: si ribadisce l'importanza che sia attuata la procedura
del controllo della temperatura corporea sui lavoratori prima dell'accesso al luogo di lavoro, secondo le modalità previste dal Protocollo Governativo.
C. Nel Documento seguono delle "CONSIDERAZIONI FINALI", che propongono un modello di analisi del rischio su tre aspetti di particolare interesse:
• l'analisi del processo lavorativo nell'ottica di distanziamento sociale fra i lavoratori;
• il rischio di contagio connesso con la tipologia di attività specifica;
• il coinvolgimento di terzi nei processi lavorativi e il rischio di aggregazione sociale.
D. Da ultimo, in Allegato 1 del Documento, Tabella 1, vi è il riepilogo delle classi di rischio e aggregazione sociale per i singoli Codici Ateco. A seguire, altre interessanti Tabelle.
30 Giugno 2020, le Parti Contrattuali
ASSOFRIGORISTI Datoriale
Con l’assistenza di ANPIT
CISAL Metalmeccanici
Con l’assistenza di CISAL
CONFEDIR
Allegati al presente Accordo Federale:
1) Sul controllo della temperatura corporea
2) Dichiarazione di non provenienza dalle zone e rischio epidemiologico e di assenza di contatti negli ultimi 14 giorni con soggetti risultati positivi al COVID-19
3) Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute
4) "Decalogo" del Ministero della salute 5) D.L. n° 9, art. 34
6) D.L. n° 18, c. 1 art. 16
7) Documento Tecnico INAIL del 23 Aprile 2020 sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione - INAIL
Allegati:
1) Sul controllo della temperatura corporea
La rilevazione in tempo reale della temperatura corporea costituisce un trattamento di dati personali e, pertanto, deve avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente. A tal fine si suggerisce di:
1) rilevare a temperatura e non registrare il dato acquisto. È possibile identificare l’interessato e registrare il superamento della soglia di temperatura solo qualora sia necessario a documentare le ragioni che hanno impedito l’accesso ai locali aziendali;
2) fornire l’informativa sul trattamento dei dati personali. Si ricorda che l’informativa può omettere le informazioni di cui l’interessato è già in possesso e può essere fornita anche oralmente. Quanto ai contenuti dell’informativa, con riferimento alla finalità del trattamento potrà essere indicata la prevenzione dal contagio da COVID-19 e con riferimento alla base giuridica può essere indicata l’implementazione dei protocolli di sicurezza anti-contagio ai sensi dell’art. art. 1, n. 7, lett. d) del DPCM 11 marzo 2020 e con riferimento alla durata dell’eventuale conservazione dei dati si può far riferimento al termine dello stato d’emergenza;
3) definire le misure di sicurezza e organizzative adeguate a proteggere i dati. In particolare, sotto il profilo organizzativo, occorre individuare i soggetti preposti al trattamento e fornire loro le istruzioni necessarie. A tal fine, si ricorda che i dati possono essere trattati esclusivamente per finalità di prevenzione dal contagio da COVID-19 e non devono essere diffusi o comunicati a terzi al di fuori delle specifiche previsioni normative (es. in caso di richiesta da parte dell’Autorità sanitaria per la ricostruzione della filiera degli eventuali “contatti stretti di un lavoratore risultato positivo al COVID-19);
4) in caso d’isolamento momentaneo dovuto al superamento della soglia di temperatura, assicurare modalità tali da garantire la riservatezza e la dignità del lavoratore. Tali garanzie devono essere assicurate anche nel caso in cui il lavoratore comunichi all’ufficio responsabile del personale di aver avuto, al di fuori del contesto aziendale, contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 e nel caso di allontanamento del lavoratore che durante l’attività lavorativa sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria e dei suoi colleghi (v. infra).
2) Dichiarazione di non provenienza dalle zone e rischio epidemiologico e di assenza di contatti negli ultimi 14 giorni con soggetti risultati positivi al COVID-19
Qualora si richieda il rilascio di una dichiarazione attestante la non provenienza dalle zone a rischio epidemiologico e l’assenza di contatti, negli ultimi 14 giorni, con soggetti risultati positivi al COVID-19, si ricorda di prestare attenzione alla disciplina sul trattamento dei dati personali, poiché l’acquisizione della dichiarazione costituisce
un trattamento dati. A tal fine, si applicano le indicazioni di cui al precedente allegato
n. 1 e, nello specifico, si suggerisce di raccogliere solo i dati necessari, adeguati e pertinenti rispetto alla prevenzione del contagio da COVID-19. Ad esempio, se si richiede una dichiarazione sui contatti con persone risultate positive al COVID-19, occorre astenersi dal richiedere informazioni aggiuntive in merito alla persona risultata positiva. Oppure, se si richiede una dichiarazione sulla provenienza da zone a rischio epidemiologico, è necessario astenersi dal richiedere informazioni aggiuntive in merito alle specificità dei luoghi.
3) Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute
… omissis …
OGGETTO: Polmonite da nuovo coronavirus COVID-19 - ulteriori informazioni e precauzioni ed indicazioni operative su utilizzo DPI.
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato, in data 30 gennaio 2020, lo stato di emergenza nazionale, per la durata di mesi sei, in conseguenza del rischio sanitario connesso all’infezione da virus SARS-CoV-2 e ha individuato il Capo del Dipartimento della protezione civile quale Commissario straordinario cui è stato affidato il coordinamento degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l’emergenza sul territorio nazionale.
L’art. 2 dell’Ordinanza del Capo della protezione civile (OCDPC) n. 630 del 3 febbraio 2020 ha istituito il Comitato tecnico-scientifico, di cui il medesimo si avvale per il necessario supporto alla realizzazione degli interventi previsti.
Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6 (Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19) e i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio, del 1 marzo, del 4 marzo, del 8 marzo, del 9 marzo e da ultimo dello scorso 11 marzo 2020 contenente “Disposizioni attuative del decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”,
Il 21 febbraio 2020 il Ministro della Salute ha emanato l’Ordinanza pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22 febbraio 2020 contenente “Ulteriori misure profilattiche contro la diffusione della malattia infettiva COVID-19”.
Inoltre, nella giornata del 22 febbraio 2020 il Ministero della Salute ha emanato la circolare n. 5443 contenente “COVID 19. Nuove indicazioni e chiarimenti” che aggiorna le indicazioni sulla gestione dei casi nelle strutture sanitarie, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e le precauzioni standard di biosicurezza. La definizione di caso e di contatto stretto è stata da ultimo aggiornata con circolare del Ministero della Salute n. 7922 del 9 marzo 2020.
Con il Decreto Legge 2 marzo 2020, n. 9 e segnatamente all’art. 21 sono state adottate misure per la profilassi del personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del Fuoco e al personale dell’Amministrazione
civile dell’interno che opera presso le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, prevedendo l’adozione di apposite linee guida al fine di garantire le misure precauzionali per tutelare la salute la profilassi degli appartenenti impegnati in servizi di istituto.
Per quanto applicabili andranno adottate le disposizioni contenute nel protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo 2020.
Il DPCM 8 marzo 2020 raccomanda l’applicazione delle seguenti misure igienico- sanitarie:
1) lavarsi spesso le mani facendo uso di soluzioni idroalcoliche;
2) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
3) evitare abbracci e strette di mano;
4) mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro;
5) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie)
6) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
7) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
8) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o si tossisce;
9) non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico;
10) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o di alcol;
11) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
Inoltre, è obbligatorio rimanere al proprio domicilio in presenza di sintomi simil- influenzali (febbre superiore a 37,5 °C, tosse, raffreddore, mal di gola, difficoltà respiratoria, malessere), non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici ma chiamare al telefono il medico di famiglia, la guardia medica o il numero verde regionale. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario.
Il rischio di contagio per gli operatori di polizia locale e per il personale amministrativo deve essere valutato dal datore di lavoro in collaborazione col medico competente, tuttavia, in linea generale, può essere assimilato a quello della popolazione generale, richiedendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Qualora, durante l’esercizio della propria attività, non possa essere garantita una distanza interpersonale di almeno un metro, il personale dovrà
essere munito di mascherina chirurgica. Tutto il personale dovrà ricevere apposita formazione sull’uso e smaltimento dei DPI.
Nel lavarsi le mani gli operatori avranno cura di:
✓ svolgere accuratamente le seguenti procedure on una durata complessiva tra i 40 e i 60 secondi:
1. bagnarsi le mani con l’acqua,
2. applicare una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superfice delle mani,
3. frizionare le mani palmo contro palmo,
4. portare il palmo destro sopra il dorso sinistro intrecciando le dita tra loro e poi ripetere l’operazione portando il palmo sinistro sopra il dorso destro intrecciando le dita tra di loro,
5. portare il palmo destro contro il palmo sinistro intrecciando le dita tra di loro,
6. portare il dorso delle dita contro il palmo opposto tenendo strette le dita tra di loro,
7. effettuare la frizione rotazionale del pollice sinistro stretto sul palmo destro e poi la frizione rotazionale del pollice destro stretto sul palmo sinistro,
8. effettuare la frizione rotazionale, in avanti ed in dietro, con le dita della mano destra strette tra loro nel palmo sinistro e poi la frizione rotazionale, in avanti ed in dietro, con le dita della mano sinistra strette tra loro nel palmo destro,
9. risciacquare accuratamente le mani con l’acqua;
✓ asciugare accuratamente le mani con una salvietta monouso;
✓ chiudere il rubinetto facendo uso della salvietta mono uso utilizzata per asciugarsi le mani.
Per gli operatori impiegati nei servizi sul territorio è necessario avere una particolare attenzione nell’ipotesi operativa di “fermo - arresto” di una persona che manifesti una sintomatologia respiratoria (tosse starnuti difficoltà respiratoria).
In tale ipotesi operativa si suggerisce di:
• fare indossare alla persona fermata una mascherina chirurgica per evitare la dispersione di goccioline;
• indossare un paio di guanti monouso e una mascherina chirurgica o, qualora non disponibile, FFP2, un camice monouso, protezione facciale;
• xxxxxsi le mani dopo il contatto con la persona sospetta;
• pulire con disinfettanti a base di cloro o alcol le superfici potenzialmente contaminate.
Nell’effettuare i controlli dei veicoli gli operatori avranno cura di avvicinarsi al conducente solo per farsi consegnare i documenti e poi allontanarsi con immediatezza onde distanziarsi di almeno un metro dal soggetto controllato e contestualmente operando in modo di essere costantemente coperti dal “copattugliante” secondo le consuete tecniche operative insegnate in occasione delle sessioni di addestramento.
Qualora si debba procedere a sottoporre all’alcoltest un conducente, l’operatore addetto dovrà indossare i guanti monoso e la mascherina di protezione delle vie respiratorie tipo FFP2 o, qualora non disponibile, una mascherina chirurgica, e si posizionerà di fianco al soggetto controllato in modo di non essere investito da eventuali goccioline salivali e colpi di tosse rilasciati dal soggetto controllato in fase di soffiaggio del misuratore. Analoghe precauzioni gli operatori dovranno adottare nel caso sottopongano il conducente o altro fermato al pre test per la ricerca dell’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Finito l’utilizzo gli operatori avranno cura di pulire le attrezzature con disinfettanti a base di cloro o alcol e di eliminare i dispositivi di protezione individuale (DPI) monouso secondo la normativa vigente, e di provvedere alla sanificazione dei DPI riutilizzabili.
Le rispettive amministrazioni provvedono alla pulizia giornaliera e sanificazione periodica dei locali seguendo le indicazioni della circolare del Ministero della Salute
n. 5443 del 22 febbraio 2020 e del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 14 marzo 2020.
Nel caso di presenza di una persona con Covid-19 all’interno dei locali del comando, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti locali secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della salute nonché alla loro ventilazione.
Gli operatori, nel caso di interventi a supporto del personale sanitario operante in caso di sospetta infezione da COVID-2019, avranno cura di limitarsi a garantire il contesto di sicurezza e l’operatività del personale sanitario, senza alcun intervento diretto sul soggetto con sospetta infezione.
Eventuali azioni coercitive sul soggetto con sospetta infezione sono riservate a operatori, ovvero alle Forze di polizia che indossano idonei DPI (guanti monoso, mascherina di protezione delle vie respiratorie tipo FFP2, tuta monouso) nonché il casco operativo con visiera calata.
Il personale amministrativo addetto agli Uffici “Accertamenti e notifiche” avrà cura di seguire analoghe precauzioni nell’operare ed in particolare mantenersi a una distanza di almeno un metro dal soggetto interessato per la redazione degli atti amministrativi
ed avendo cura di xxxxxsi le mani frequentamene e dopo ogni contatto interpersonale utilizzando acqua e sapone o prodotti disinfettati a base di soluzioni alcoliche, dovranno essere limitati al massimo gli spostamenti all’interno degli uffici; dovrà altresì essere contingentato agli stessi da parte dell’utenza.
4) "Decalogo" del Ministero della salute
Ecco i comportamenti da seguire e i punti informativi:
1. Lavati spesso le mani;
2. Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
3. Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani;
4. Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci;
5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
6. Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
7. Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate;
8. I prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi;
9. Contatta il Numero Verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni;
10. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.
Visti gli sviluppi dell’epidemia da Coronavirus il decalogo è stato così aggiornato nel caso ci siano dei dubbi sull'aver preso la malattia:
11. Non recarti al pronto soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112".
5) D.L. n° 9, art. 34
Disposizioni finalizzate a facilitare l'acquisizione di dispositivi di protezione e medicali
... omissis ...
Art. 34
1. Il Dipartimento della protezione civile e i soggetti attuatori individuati dal Capo del dipartimento della protezione civile fra quelli di cui all'ordinanza del medesimo in data 3 febbraio 2020 n. 630, sono autorizzati, nell'ambito delle risorse disponibili per la gestione dell'emergenza, fino al termine dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, ad acquisire dispositivi
di protezione individuali (DPI) come individuati dalla circolare del Ministero della salute n. 4373 del 12 febbraio 2020 e altri dispositivi medicali, nonchè a disporre pagamenti anticipati dell'intera fornitura, in deroga al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
2. In relazione all'emergenza di cui al presente decreto, fino al termine dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, è consentito l'utilizzo di dispositivi di protezione individuali di efficacia protettiva analoga a quella prevista per i dispositivi di protezione individuale previsti dalla normativa vigente. L'efficacia di tali dispositivi è valutata preventivamente dal Comitato tecnico scientifico di cui all'articolo 2 dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile del 3 febbraio 2020, n. 630.
3. In relazione all'emergenza di cui al presente decreto, in coerenza con le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e in conformità alle attuali evidenze scientifiche, è consentito fare ricorso alle mascherine chirurgiche, quale dispositivo idoneo a proteggere gli operatori sanitari; sono utilizzabili anche mascherine prive del marchio CE previa valutazione da parte dell'Istituto Superiore di Sanità.
... omissis ...
6) D.L. n° 18, c. 1 art. 16 - Ulteriori misure di protezione a favore dei lavoratori e della collettività
... omissis ...
1. Per contenere il diffondersi del virus COVID-19, fino al termine dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, sull'intero territorio nazionale, per i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro, sono considerati dispositivi di protezione individuale (DPI), di cui all'articolo 74, comma 1, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, le mascherine chirurgiche reperibili in commercio, il cui uso è disciplinato dall'articolo 34, comma 3, del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9.
... omissis ...
7) Documento Tecnico INAIL del 23 Aprile 2020 sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione - INAIL
... Segue Documento ...