Common use of Posa in opera dei conglomerati bituminosi Clause in Contracts

Posa in opera dei conglomerati bituminosi. La posa in opera dei conglomerati bituminosi verrà effettuata mediante macchine vibrofinitrici dei tipi approvati dall’Amministrazione in perfetto stato di efficienza e dotate di automatismi di autolivellamento. Le vibrofinitrici devono comunque lasciare uno strato finito perfettamente sagomato, privo di sgranamenti, fessurazioni ed esente da difetti dovuti a segregazione degli elementi litoidi più grossi. Nella stesa si deve porre la massima cura alla formazione dei giunti longitudinali, preferibilmente ottenuti mediante tempestivo affiancamento di una strisciata alla precedente, possibilmente con l’impiego di due finitrici con analoghe caratteristiche. Qualora ciò non sia possibile, il bordo della striscia già realizzata possibilmente deve essere spalmato con emulsione bituminosa cationica al 55% in massa, per assicurare la saldatura della striscia successiva. Se il bordo risulterà danneggiato o arrotondato, si dovrà procedere al taglio verticale con idonea attrezzatura. I giunti trasversali derivanti dalle interruzioni giornaliere devono essere sempre realizzati previo taglio ed asportazione della parte terminale di azzeramento. La sovrapposizione dei giunti longitudinali tra i vari strati deve essere programmata e realizzata in maniera che essi risultino fra di loro sfalsati di almeno 20 cm e non cadano mai in corrispondenza delle due fasce della corsia di marcia normalmente interessate dalle ruote dei veicoli pesanti. Il trasporto del conglomerato, dall’impianto di confezione al cantiere di stesa, deve avvenire mediante mezzi di trasporto di adeguata portata, efficienti e veloci; la temperatura del conglomerato bituminoso all’atto della stesa, controllata immediatamente dietro la finitrice, deve risultare, in ogni condizione, non inferiore a 135 °C, per i conglomerati tradizionali, e non inferiore ai 170 °C, per i conglomerati migliorati a base di bitumi modificati. Nel caso in cui il conglomerato bituminoso sia stato confezionato con bitume di provenienza visbreaking, la temperatura, dietro la finitrice, non dovrà essere inferiore a 125° C. La stesa dei conglomerati deve essere sospesa quando le condizioni meteorologiche generali possono pregiudicare la perfetta riuscita del lavoro. Gli strati eventualmente compromessi devono essere immediatamente rimossi e successivamente ricostruiti a spese dell’Impresa. Il costipamento dei conglomerati deve iniziare immediatamente dopo la stesa della vibrofinitrice e condotta a termine senza interruzioni. Esso sarà realizzato con rulli di peso opportuno in modo da consentire il prescritto grado di costipamento. Al termine del costipamento, gli strati di base, collegamento e usura devono presentare, in tutto il loro spessore, un grado di costipamento non inferiore al 97 %, con riferimento alla massa volumica dei xxxxxxx Xxxxxxxx relativi al periodo di lavorazione controllato all’impianto. La superficie degli strati deve presentarsi priva di irregolarità ed ondulazioni. Un’asta rettilinea lunga 4 metri, posta in qualunque direzione sulla superficie finita di ciascuno strato, deve aderirvi uniformemente; potrà essere tollerato uno scostamento massimo di 5 mm. Per lo strato di base, la miscela bituminosa verrà stesa sul piano finito della fondazione soltanto dopo che sia stata accertata dall’Amministrazione la rispondenza di quest’ultima ai requisiti di quota, sagoma, grado di costipamento e portanza. Prima della stesa del conglomerato bituminoso su strati di fondazione in misto cementato, per garantirne l’ancoraggio, deve essere rimossa la sabbia eventualmente non trattenuta dall’emulsione acida al 55% stesa precedentemente a protezione del misto cementato stesso. Se la stesa del conglomerato avviene in doppio strato, tra di essi deve essere interposta una mano di attacco di emulsione bituminosa in ragione di 0,5 kg/m2. L’Impresa ha l’obbligo di far eseguire prove di controllo di idoneità dei campioni di aggregato e di bitume per la relativa accettazione da parte dell’Amministrazione, alla quale l’Impresa è tenuta a presentare, per il controllo della idoneità, con congruo anticipo rispetto all’inizio delle lavorazioni, e per ogni cantiere di produzione, la composizione delle miscele che intende adottare; ogni composizione proposta deve essere corredata da una completa documentazione degli studi effettuati. Una volta accettato dall’Amministrazione lo studio di progetto e la composizione granulometrica della curva di progetto proposta, l’Impresa deve attenervisi scrupolosamente, comprovandone l’osservanza con controlli sperimentali, presso laboratori specializzati, secondo la frequenza stabilita dall’Amministrazione e comunque non inferiore ad un prelievo per ogni due giorni di lavorazione consecutiva. Nella curva granulometrica non saranno ammesse variazioni delle singole percentuali di aggregato grosso (>2 mm) di ± 5 per lo strato di base e di ± 3 per gli strati di binder e di usura. Per gli strati di base, di collegamento e di usura, non saranno ammesse variazioni del contenuto di sabbia (per sabbia si intende il passante al setaccio UNI 2 mm) di ± 2 %; per il passante al setaccio UNI 0,075mm (filler) di ± 1,5 % . Per la percentuale di bitume, non deve essere tollerato uno scostamento da quello di progetto di ± 0,25 % . Tali valori devono essere soddisfatti dall’esame delle miscele prelevate sia all’impianto, sia all’atto della stesa, come pure dall’esame dei campioni prelevati in sito mediante carotaggio, tenuto conto, per questi ultimi, della quantità teorica del bitume di ancoraggio. Per quanto sopra specificato, dovranno essere effettuati: - la verifica della composizione del conglomerato (granulometria degli inerti, percentuale di bitume; - la verifica delle caratteristiche del conglomerato finito, in opera (massa volumica, percentuale dei vuoti, grado di costipamento di ciascuno strato); - la verifica delle caratteristiche Xxxxxxxx del conglomerato che si pone in opera (massa volumica, Stabilità e scorrimento Xxxxxxxx). In corso d’opera ed in ogni fase delle lavorazioni, l’Amministrazione potrà effettuare, a sua discrezione, tutte le verifiche, Per gli strati di base, binder e usura (e per il binderone), i provini di conglomerato bituminoso devono essere confezionati con materiale prelevato direttamente dall’impianto di produzione del conglomerato o alla stesa, presso la finitrice, ed immediatamente costipato: per i bitumi tradizionali, alla temperatura prescritta al punto 3.3 della norma CNR 30/73; per i bitumi modificati, alla temperatura non inferiore ai 180 °C. In ogni caso i xxxxxxx Xxxxxxxx dovranno essere confezionati senza alcun ulteriore riscaldamento, rispetto a quello che è stato necessario per la preparazione della miscela. I valori di stabilità e scorrimento Xxxxxxxx ottenuti da provini ricostituiti in laboratorio, mediante riscaldamento del conglomerato prelevato in cantiere e lasciato raffreddare non possono essere considerati significativi. Il confezionamento di xxxxxxx Xxxxxxxx mediante secondo riscaldamento potrà essere soltanto indicativo per la determinazione della massa volumica ed il controllo del grado di costipamento del conglomerato in opera, qualora non si sia proceduto alla confezione di xxxxxxx Xxxxxxxx durante le operazioni di stesa. Così pure non potranno essere presi in considerazione, perché assolutamente privi di significato, i valori della stabilità Xxxxxxxx eseguita su carote prelevate dalla pavimentazione.

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Samples: Contract for Urban Infrastructure Maintenance, Construction Contract

Posa in opera dei conglomerati bituminosi. La posa in opera dei conglomerati bituminosi verrà effettuata mediante macchine vibrofinitrici dei tipi approvati dall’Amministrazione Comunale in perfetto stato di efficienza e dotate di automatismi di autolivellamento. Le vibrofinitrici devono comunque lasciare uno strato finito perfettamente sagomato, privo di sgranamenti, fessurazioni ed esente da difetti dovuti a segregazione degli elementi litoidi più grossi. Nella stesa si deve porre la massima cura alla formazione dei giunti longitudinali, preferibilmente ottenuti mediante tempestivo affiancamento di una strisciata alla precedente, possibilmente con l’impiego di due finitrici con analoghe caratteristiche. Qualora ciò non sia possibile, il bordo della striscia già realizzata possibilmente deve essere spalmato con emulsione bituminosa cationica al 55% in massa, per assicurare la saldatura della striscia successiva. Se il bordo risulterà danneggiato o arrotondato, si dovrà procedere al taglio verticale con idonea attrezzatura. I giunti trasversali derivanti dalle interruzioni giornaliere devono essere sempre realizzati previo taglio ed asportazione della parte terminale di azzeramento. La sovrapposizione dei giunti longitudinali tra i vari strati deve essere programmata e realizzata in maniera che essi risultino fra di loro sfalsati di almeno 20 cm e non cadano mai in corrispondenza delle due fasce della corsia di marcia normalmente interessate dalle ruote dei veicoli pesanti. Il trasporto del conglomerato, dall’impianto di confezione al cantiere di stesa, deve avvenire mediante mezzi di trasporto di adeguata portata, efficienti e veloci; la temperatura del conglomerato bituminoso all’atto della stesa, controllata immediatamente dietro la finitrice, deve risultare, in ogni condizione, non inferiore a 135 °135° C, per i conglomerati tradizionali, e non inferiore ai 170 °170° C, per i conglomerati migliorati a base di bitumi modificati. Nel caso in cui il conglomerato bituminoso sia stato confezionato con bitume di provenienza visbreaking, la temperatura, dietro la finitrice, non dovrà essere inferiore a 125° C. La stesa dei conglomerati deve essere sospesa quando le condizioni meteorologiche generali possono pregiudicare la perfetta riuscita del lavoro. Gli strati eventualmente compromessi devono essere immediatamente rimossi e successivamente ricostruiti a spese dell’Impresa. Il costipamento dei conglomerati deve iniziare immediatamente dopo la stesa della vibrofinitrice e condotta a termine senza interruzioni. Esso sarà realizzato con rulli di peso opportuno in modo da consentire il prescritto grado di costipamento. Al termine del costipamento, gli strati di base, collegamento e usura devono presentare, in tutto il loro spessore, un grado di costipamento non inferiore al 97 97%, con riferimento alla massa volumica dei xxxxxxx Xxxxxxxx relativi al periodo di lavorazione controllato all’impianto. La superficie degli strati deve presentarsi priva di irregolarità ed ondulazioni. Un’asta rettilinea lunga 4 metri, posta in qualunque direzione sulla superficie finita di ciascuno strato, deve aderirvi uniformemente; potrà essere tollerato uno scostamento massimo di 5 mm. Per lo strato di base, la miscela bituminosa verrà stesa sul piano finito della fondazione soltanto dopo che sia stata accertata dall’Amministrazione Comunale la rispondenza di quest’ultima ai requisiti di quota, sagoma, grado di costipamento e portanza. Prima della stesa del conglomerato bituminoso su strati di fondazione in misto cementato, per garantirne l’ancoraggio, deve essere rimossa la sabbia eventualmente non trattenuta dall’emulsione acida al 55% stesa precedentemente a protezione del misto cementato stesso. Se la stesa del conglomerato avviene in doppio strato, tra di essi deve essere interposta una mano di attacco di emulsione bituminosa in ragione di 0,5 kg/m2. L’Impresa Controllo dei requisiti di accettazione dei conglomerati bituminosi L’impresa ha l’obbligo di far eseguire prove di controllo di idoneità dei campioni di aggregato e di bitume per la relativa accettazione da parte dell’Amministrazionedell’Amministrazione Comunale, alla quale l’Impresa l’impresa è tenuta a presentare, per il controllo della idoneità, con congruo anticipo rispetto all’inizio delle lavorazioni, e per ogni cantiere di produzione, la composizione delle miscele che intende adottare; ogni composizione proposta deve essere corredata da una completa documentazione degli studi effettuati. Una volta accettato dall’Amministrazione Comunale lo studio di progetto e la composizione granulometrica della curva di progetto proposta, l’Impresa l’impresa deve attenervisi scrupolosamente, comprovandone l’osservanza con controlli sperimentali, presso laboratori specializzati, secondo la frequenza stabilita dall’Amministrazione Comunale e comunque non inferiore ad un prelievo per ogni due giorni di lavorazione consecutiva. Nella curva granulometrica non saranno ammesse variazioni delle singole percentuali di aggregato grosso (>2 mm) di ± 5 per lo strato di base e di ± 3 per gli strati di binder e di usura. Per gli strati di base, di collegamento e di usura, non saranno ammesse variazioni del contenuto di sabbia (per sabbia si intende il passante al setaccio UNI 2 mm) di ± 2 2%; per il passante al setaccio UNI 0,0750,075 mm (filler) di ± 1,5 % 1,5%. Per la percentuale di bitume, non deve essere tollerato uno scostamento da quello di progetto di ± 0,25 % 0,25%. Tali valori devono essere soddisfatti dall’esame delle miscele prelevate sia all’impianto, sia all’atto della stesa, come pure dall’esame dei campioni prelevati in sito mediante carotaggio, tenuto conto, per questi ultimi, della quantità teorica del bitume di ancoraggio. Per quanto sopra specificato, dovranno essere effettuati: - la verifica della composizione del conglomerato (granulometria degli inerti, percentuale di bitume; - la verifica delle caratteristiche del conglomerato finito, in opera (massa volumica, percentuale dei vuoti, grado di costipamento di ciascuno strato); - la verifica delle caratteristiche Xxxxxxxx del conglomerato che si pone in opera (massa volumica, Stabilità e scorrimento Xxxxxxxx). In corso d’opera ed in ogni fase delle lavorazioni, l’Amministrazione Comunale potrà effettuare, a sua discrezione, tutte le verifiche, Per gli strati di base, binder e usura (e per il binderone), i provini di conglomerato bituminoso devono essere confezionati con materiale prelevato direttamente dall’impianto di produzione del conglomerato o alla stesa, presso la finitrice, ed immediatamente costipato: per i bitumi tradizionali, alla temperatura prescritta al punto 3.3 della norma CNR 30/73; per i bitumi modificati, alla temperatura non inferiore ai 180 °C. 180° C. In ogni caso i xxxxxxx Xxxxxxxx dovranno essere confezionati senza alcun ulteriore riscaldamento, rispetto a quello che è stato necessario per la preparazione della miscela. I valori di stabilità e scorrimento Xxxxxxxx ottenuti da provini ricostituiti in laboratorio, mediante riscaldamento del conglomerato prelevato in cantiere e lasciato raffreddare non possono essere considerati significativi. Il confezionamento di xxxxxxx Xxxxxxxx mediante secondo riscaldamento potrà essere soltanto indicativo per la determinazione della massa volumica ed il controllo del grado di costipamento del conglomerato in opera, qualora non si sia proceduto alla confezione di xxxxxxx Xxxxxxxx durante le operazioni di stesa. Così pure non potranno essere presi in considerazione, perché assolutamente privi di significato, i valori della stabilità Xxxxxxxx eseguita su carote prelevate dalla pavimentazione.

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Samples: Capitolato Speciale Di Appalto

Posa in opera dei conglomerati bituminosi. La posa in opera dei conglomerati bituminosi verrà effettuata mediante macchine vibrofinitrici dei tipi approvati dall’Amministrazione Comunale in perfetto stato di efficienza e dotate di automatismi di autolivellamento. Le vibrofinitrici devono comunque lasciare uno strato finito perfettamente sagomato, privo di sgranamenti, fessurazioni ed esente da difetti dovuti a segregazione degli elementi litoidi più grossi. Nella stesa si deve porre la massima cura alla formazione dei giunti longitudinali, preferibilmente ottenuti mediante tempestivo affiancamento di una strisciata alla precedente, possibilmente con l’impiego di due finitrici con analoghe caratteristiche. Qualora ciò non sia possibile, il bordo della striscia già realizzata possibilmente deve essere spalmato con emulsione bituminosa cationica al 55% in massa, per assicurare la saldatura della striscia successiva. Se il bordo risulterà danneggiato o arrotondato, si dovrà procedere al taglio verticale con idonea attrezzatura. I giunti trasversali derivanti dalle interruzioni giornaliere devono essere sempre realizzati previo taglio ed asportazione della parte terminale di azzeramento. La sovrapposizione dei giunti longitudinali tra i vari strati deve essere programmata e realizzata in maniera che essi risultino fra di loro sfalsati di almeno 20 cm e non cadano mai in corrispondenza delle due fasce della corsia di marcia normalmente interessate dalle ruote dei veicoli pesanti. Il trasporto del conglomerato, dall’impianto di confezione al cantiere di stesa, deve avvenire mediante mezzi di trasporto di adeguata portata, efficienti e veloci; la temperatura del conglomerato bituminoso all’atto della stesa, controllata immediatamente dietro la finitrice, deve risultare, in ogni condizione, non inferiore a 135 °C, per i conglomerati tradizionali, e non inferiore ai 170 °C, per i conglomerati migliorati a base di bitumi modificati. Nel caso in cui il conglomerato bituminoso sia stato confezionato con bitume di provenienza visbreaking, la temperatura, dietro la finitrice, non dovrà essere inferiore a 125° C. La stesa dei conglomerati deve essere sospesa quando le condizioni meteorologiche generali possono pregiudicare la perfetta riuscita del lavoro. Gli strati eventualmente compromessi devono essere immediatamente rimossi e successivamente ricostruiti a spese dell’Impresa. Il costipamento dei conglomerati deve iniziare immediatamente dopo la stesa della vibrofinitrice e condotta a termine senza interruzioni. Esso sarà realizzato con rulli di peso opportuno in modo da consentire il prescritto grado di costipamento. Al termine del costipamento, gli strati di base, collegamento e usura devono presentare, in tutto il loro spessore, un grado di costipamento non inferiore al 97 %, con riferimento alla massa volumica dei xxxxxxx Xxxxxxxx relativi al periodo di lavorazione controllato all’impianto. La superficie degli strati deve presentarsi priva di irregolarità ed ondulazioni. Un’asta rettilinea lunga 4 metri, posta in qualunque direzione sulla superficie finita di ciascuno strato, deve aderirvi uniformemente; potrà essere tollerato uno scostamento massimo di 5 mm. Per lo strato di base, la miscela bituminosa verrà stesa sul piano finito della fondazione soltanto dopo che sia stata accertata dall’Amministrazione Comunale la rispondenza di quest’ultima ai requisiti di quota, sagoma, grado di costipamento e portanza. Prima della stesa del conglomerato bituminoso su strati di fondazione in misto cementato, per garantirne l’ancoraggio, deve essere rimossa la sabbia eventualmente non trattenuta dall’emulsione acida al 55% stesa precedentemente a protezione del misto cementato stesso. Se la stesa del conglomerato avviene in doppio strato, tra di essi deve essere interposta una mano di attacco di emulsione bituminosa in ragione di 0,5 kg/m2. L’Impresa L’impresa ha l’obbligo di far eseguire prove di controllo di idoneità dei campioni di aggregato e di bitume per la relativa accettazione da parte dell’Amministrazionedell’Amministrazione Comunale, alla quale l’Impresa l’impresa è tenuta a presentare, per il controllo della idoneità, con congruo anticipo rispetto all’inizio delle lavorazioni, e per ogni cantiere di produzione, la composizione delle miscele che intende adottare; ogni composizione proposta deve essere corredata da una completa documentazione degli studi effettuati. Una volta accettato dall’Amministrazione Comunale lo studio di progetto e la composizione granulometrica della curva di progetto proposta, l’Impresa l’impresa deve attenervisi scrupolosamente, comprovandone l’osservanza con controlli sperimentali, presso laboratori specializzati, secondo la frequenza stabilita dall’Amministrazione Comunale e comunque non inferiore ad un prelievo per ogni due giorni di lavorazione consecutiva. Nella curva granulometrica non saranno ammesse variazioni delle singole percentuali di aggregato grosso (>2 mm) di ± 5 per lo strato di base e di ± 3 per gli strati di binder e di usura. Per gli strati di base, di collegamento e di usura, non saranno ammesse variazioni del contenuto di sabbia (per sabbia si intende il passante al setaccio UNI 2 mm) di ± 2 %; per il passante al setaccio UNI 0,075mm (filler) di ± 1,5 % . Per la percentuale di bitume, non deve essere tollerato uno scostamento da quello di progetto di ± 0,25 % . Tali valori devono essere soddisfatti dall’esame delle miscele prelevate sia all’impianto, sia all’atto della stesa, come pure dall’esame dei campioni prelevati in sito mediante carotaggio, tenuto conto, per questi ultimi, della quantità teorica del bitume di ancoraggio. Per quanto sopra specificato, dovranno essere effettuati: - la verifica della composizione del conglomerato (granulometria degli inerti, percentuale di bitume; - la verifica delle caratteristiche del conglomerato finito, in opera (massa volumica, percentuale dei vuoti, grado di costipamento di ciascuno strato); - la verifica delle caratteristiche Xxxxxxxx del conglomerato che si pone in opera (massa volumica, Stabilità e scorrimento Xxxxxxxx). In corso d’opera ed in ogni fase delle lavorazioni, l’Amministrazione Comunale potrà effettuare, a sua discrezione, tutte le verifiche, Per gli strati di base, binder e usura (e per il binderone), i provini di conglomerato bituminoso devono essere confezionati con materiale prelevato direttamente dall’impianto di produzione del conglomerato o alla stesa, presso la finitrice, ed immediatamente costipato: per i bitumi tradizionali, alla temperatura prescritta al punto 3.3 della norma CNR 30/73; per i bitumi modificati, alla temperatura non inferiore ai 180 °C. In ogni caso i xxxxxxx Xxxxxxxx dovranno essere confezionati senza alcun ulteriore riscaldamento, rispetto a quello che è stato necessario per la preparazione della miscela. I valori di stabilità e scorrimento Xxxxxxxx ottenuti da provini ricostituiti in laboratorio, mediante riscaldamento del conglomerato prelevato in cantiere e lasciato raffreddare non possono essere considerati significativi. Il confezionamento di xxxxxxx Xxxxxxxx mediante secondo riscaldamento potrà essere soltanto indicativo per la determinazione della massa volumica ed il controllo del grado di costipamento del conglomerato in opera, qualora non si sia proceduto alla confezione di xxxxxxx Xxxxxxxx durante le operazioni di stesa. Così pure non potranno essere presi in considerazione, perché assolutamente privi di significato, i valori della stabilità Xxxxxxxx eseguita su carote prelevate dalla pavimentazione.

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Samples: Accordo Quadro Per Lavori Di Manutenzione Ordinaria E Pronto Intervento

Posa in opera dei conglomerati bituminosi. La posa in opera dei conglomerati bituminosi verrà effettuata mediante macchine vibrofinitrici dei tipi approvati dall’Amministrazione in perfetto stato di efficienza e dotate di automatismi di autolivellamento. Le vibrofinitrici devono comunque lasciare uno strato finito perfettamente sagomato, privo di sgranamenti, fessurazioni ed esente da difetti dovuti a segregazione degli elementi litoidi più grossi. Nella stesa si deve porre la massima cura alla formazione dei giunti longitudinali, preferibilmente ottenuti mediante tempestivo affiancamento di una strisciata alla precedente, possibilmente con l’impiego di due finitrici con analoghe caratteristiche. Qualora ciò non sia possibile, il bordo della striscia già realizzata possibilmente deve essere spalmato con emulsione bituminosa cationica al 55% in massa, per assicurare la saldatura della striscia successiva. Se il bordo risulterà danneggiato o arrotondato, si dovrà procedere al taglio verticale con idonea attrezzatura. I giunti trasversali derivanti dalle interruzioni giornaliere devono essere sempre realizzati previo taglio ed asportazione della parte terminale di azzeramento. La sovrapposizione dei giunti longitudinali tra i vari strati deve essere programmata e realizzata in maniera che essi risultino fra di loro sfalsati di almeno 20 cm e non cadano mai in corrispondenza delle due fasce della corsia di marcia normalmente interessate dalle ruote dei veicoli pesanti. Il trasporto del conglomerato, dall’impianto di confezione al cantiere di stesa, deve avvenire mediante mezzi di trasporto di adeguata portata, efficienti e veloci; la temperatura del conglomerato bituminoso all’atto della stesa, controllata immediatamente dietro la finitrice, deve risultare, in ogni condizione, non inferiore a 135 °C, per i conglomerati tradizionali, e non inferiore ai 170 °C, per i conglomerati migliorati a base di bitumi modificati. Nel caso in cui il conglomerato bituminoso sia stato confezionato con bitume di provenienza visbreaking, la temperatura, dietro la finitrice, non dovrà essere inferiore a 125° C. La stesa dei conglomerati deve essere sospesa quando le condizioni meteorologiche generali possono pregiudicare la perfetta riuscita del lavoro. Gli strati eventualmente compromessi devono essere immediatamente rimossi e successivamente ricostruiti a spese dell’Impresa. Il costipamento dei conglomerati deve iniziare immediatamente dopo la stesa della vibrofinitrice e condotta a termine senza interruzioni. Esso sarà realizzato con rulli di peso opportuno in modo da consentire il prescritto grado di costipamento. Al termine del costipamento, gli strati di base, collegamento e usura devono presentare, in tutto il loro spessore, un grado di costipamento non inferiore al 97 %, con riferimento alla massa volumica dei xxxxxxx Xxxxxxxx relativi al periodo di lavorazione controllato all’impianto. La superficie degli strati deve presentarsi priva di irregolarità ed ondulazioni. Un’asta rettilinea lunga 4 metri, posta in qualunque direzione sulla superficie finita di ciascuno strato, deve aderirvi uniformemente; potrà essere tollerato uno scostamento massimo di 5 mm. Per lo strato di base, la miscela bituminosa verrà stesa sul piano finito della fondazione soltanto dopo che sia stata accertata dall’Amministrazione la rispondenza di quest’ultima ai requisiti di quota, sagoma, grado di costipamento e portanza. Prima della stesa del conglomerato bituminoso su strati di fondazione in misto cementato, per garantirne l’ancoraggio, deve essere rimossa la sabbia eventualmente non trattenuta dall’emulsione acida al 55% stesa precedentemente a protezione del misto cementato stesso. Se la stesa del conglomerato avviene in doppio strato, tra di essi deve essere interposta una mano di attacco di emulsione bituminosa in ragione di 0,5 kg/m2. L’Impresa L’impresa ha l’obbligo di far eseguire prove di controllo di idoneità dei campioni di aggregato e di bitume per la relativa accettazione da parte dell’Amministrazione, alla quale l’Impresa l’impresa è tenuta a presentare, per il controllo della idoneità, con congruo anticipo rispetto all’inizio delle lavorazioni, e per ogni cantiere di produzione, la composizione delle miscele che intende adottare; ogni composizione proposta deve essere corredata da una completa documentazione degli studi effettuati. Una volta accettato dall’Amministrazione lo studio di progetto e la composizione granulometrica della curva di progetto proposta, l’Impresa l’impresa deve attenervisi scrupolosamente, comprovandone l’osservanza con controlli sperimentali, presso laboratori specializzati, secondo la frequenza stabilita dall’Amministrazione e comunque non inferiore ad un prelievo per ogni due giorni di lavorazione consecutiva. Nella curva granulometrica non saranno ammesse variazioni delle singole percentuali di aggregato grosso (>2 mm) di ± 5 per lo strato di base e di ± 3 per gli strati di binder e di usura. Per gli strati di base, di collegamento e di usura, non saranno ammesse variazioni del contenuto di sabbia (per sabbia si intende il passante al setaccio UNI 2 mm) di ± 2 %; per il passante al setaccio UNI 0,075mm (filler) di ± 1,5 % . Per la percentuale di bitume, non deve essere tollerato uno scostamento da quello di progetto di ± 0,25 % . Tali valori devono essere soddisfatti dall’esame delle miscele prelevate sia all’impianto, sia all’atto della stesa, come pure dall’esame dei campioni prelevati in sito mediante carotaggio, tenuto conto, per questi ultimi, della quantità teorica del bitume di ancoraggio. Per quanto sopra specificato, dovranno essere effettuati: - la verifica della composizione del conglomerato (granulometria degli inerti, percentuale di bitume; - la verifica delle caratteristiche del conglomerato finito, in opera (massa volumica, percentuale dei vuoti, grado di costipamento di ciascuno strato); - la verifica delle caratteristiche Xxxxxxxx del conglomerato che si pone in opera (massa volumica, Stabilità e scorrimento Xxxxxxxx). In corso d’opera ed in ogni fase delle lavorazioni, l’Amministrazione potrà effettuare, a sua discrezione, tutte le verifiche, Per gli strati di base, binder e usura (e per il binderone), i provini di conglomerato bituminoso devono essere confezionati con materiale prelevato direttamente dall’impianto di produzione del conglomerato o alla stesa, presso la finitrice, ed immediatamente costipato: per i bitumi tradizionali, alla temperatura prescritta al punto 3.3 della norma CNR 30/73; per i bitumi modificati, alla temperatura non inferiore ai 180 180‌ °C. In ogni caso i xxxxxxx Xxxxxxxx dovranno essere confezionati senza alcun ulteriore riscaldamento, rispetto a quello che è stato necessario per la preparazione della miscela. I valori di stabilità e scorrimento Xxxxxxxx ottenuti da provini ricostituiti in laboratorio, mediante riscaldamento del conglomerato prelevato in cantiere e lasciato raffreddare non possono essere considerati significativi. Il confezionamento di xxxxxxx Xxxxxxxx mediante secondo riscaldamento potrà essere soltanto indicativo per la determinazione della massa volumica ed il controllo del grado di costipamento del conglomerato in opera, qualora non si sia proceduto alla confezione di xxxxxxx Xxxxxxxx durante le operazioni di stesa. Così pure non potranno essere presi in considerazione, perché assolutamente privi di significato, i valori della stabilità Xxxxxxxx eseguita su carote prelevate dalla pavimentazione.

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Samples: Contract for Public Works