Requisiti dei Next Generation Firewall (NGFW) Clausole campione

Requisiti dei Next Generation Firewall (NGFW). Nel presente paragrafo sono descritti i requisiti minimi e migliorativi relativi ai NGFW. I NGFW sono apparati che consentono l’ispezione dei pacchetti di rete e si differenziano dai firewall “tradizionali” in quanto non si occupano solamente di analizzare e filtrare i pacchetti dati sulla base della porta e/o protocollo ma consentono di eseguire l’ispezione a livello applicativo, fornendo inoltre funzionalità di prevenzione dalle intrusioni, analisi e rilevamento dei malware e capacità di utilizzo di sorgenti esterne a supporto della propria attività di protezione. Per i NGFW sono richieste sei fasce dimensionali. Nelle tabelle seguenti si riportano i requisiti minimi e migliorativi di tipo dimensionale per ogni fascia richiesta. Throughput NGFW [Mbps]: almeno 250 Numero di sessioni TCP contemporanee: almeno 48.000 Numero di nuove sessioni TCP/secondo: almeno 3.000 Xxxxx 0000Xxxx-X: almeno 6 ID Caratteristica 1.1 Throughput NGFW [Mbps]: valore compreso tra 250 e 325 1.2 Porte 1000Base-T: almeno 8 Throughput NGFW [Gbps]: almeno 2 Numero di sessioni TCP contemporanee: almeno 300.000 Numero di nuove sessioni TCP/secondo: almeno 16.000 Porte 1000Base-T: almeno 8 Porte 1 GE SFP: almeno 4 ID Caratteristica 2.1 Throughput NGFW [Gbps]: valore compreso tra 2 e 2,6 2.2 Porte 1000Base-T: almeno 10 2.3 Porte 1 GE SFP: almeno 6 Throughput NGFW [Gbps]: almeno 4 Numero di sessioni TCP contemporanee: almeno 1.500.000 Numero di nuove sessioni TCP/secondo: almeno 20.000 Porte 1000Base-T: almeno 8 ID Caratteristica 3.1 Throughput NGFW [Gbps]: valore compreso tra 4 e 5,2

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  • Utilizzo di somme a specifica destinazione 1. L'Ente, previa apposita deliberazione dell'organo esecutivo da adottarsi ad inizio dell’esercizio finanziario e subordinatamente all’assunzione della delibera di cui al precedente art. 12, comma 1, utilizza le somme aventi specifica destinazione anche per il pagamento di spese correnti, nel rispetto delle indicazioni di cui all’art. 195 del TUEL. Il ricorso all'utilizzo delle somme a specifica destinazione vincola una quota corrispondente dell'anticipazione di tesoreria che, pertanto, deve risultare già richiesta, accordata e libera da vincoli. Il ripristino degli importi momentaneamente liberati dal vincolo di destinazione ha luogo con i primi introiti non soggetti a vincolo. 2. L’Ente per il quale sia stato dichiarato lo stato di dissesto non può esercitare la facoltà di cui al comma 1 fino all’emanazione del decreto di cui al comma 3 dell’art. 261 del TUEL. 3. Il Tesoriere, in conformità al Principio applicato n. 10 della contabilità finanziaria, è tenuto ad una gestione unitaria delle risorse vincolate; conseguentemente le somme con vincolo sono gestite attraverso un’unica “scheda di evidenza. 4. Il Tesoriere, verificandosi i presupposti di cui al comma 1, attiva le somme a specifica destinazione, procedendo prioritariamente all’utilizzo di quelle giacenti sul conto di tesoreria. Il ripristino degli importi vincolati utilizzati per spese correnti ha luogo con priorità per quelli da ricostituire in contabilità speciale. 5. Il Tesoriere gestisce l’utilizzo delle somme a specifica destinazione uniformandosi ai criteri ed alle modalità prescritte dal Principio contabile applicato n. 10.2 e n. 10.3 concernente la contabilità finanziaria. L’Ente emette Mandati e Reversali a regolarizzazione delle carte contabili riguardanti l’utilizzo e la ricostituzione dei vincoli nei termini previsti dai predetti principi.