Documento Di Offerta
Documento Di Offerta
Offerta Pubblica Di Scambio Volontaria
ai sensi dell’Articolo 102 del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998
(l’“Offerta di Scambio”) promossa dalla Repubblica Argentina (l’“Offerente” o la “Repubblica Argentina”) avente ad oggetto le
OBBLIGAZIONI
emesse dalla Repubblica Argentina
appartenenti alle serie riportate dalla pagina ii alla pagina xi del presente Documento di Offerta
(le “Obbligazioni Esistenti”) aventi un ammontare in linea capitale non rimborsato complessivo pari a circa 79,7 miliardi di dollari al 31 dicembre 2001
Offerente
REPUBBLICA ARGENTINA
Corrispettivo Offerto
La presente offerta (l’“Offerta di Scambio”) è parte di un invito globale (l’“Invito Globale”) contestualmente rivolto dall’Offerente a parità di condizioni a tutti i titolari delle Obbligazioni Esistenti. Il corrispettivo dell’Offerta di Scambio è rappresentato dalle seguenti serie di nuove obbligazioni che saranno emesse dalla Repubblica Argentina entro la Data di Scambio:
• Obbligazioni Par in euro, dollari o Peso, con godimento 31 dicembre 2003 e scadenza 31 dicembre 2038, tasso di interesse con step-up e diverso a seconda della valuta di denominazione. Ammontare in linea capitale complessivo massimo 10 miliardi di dollari o equivalente nelle altre valute (15 miliardi di dollari o equivalente nelle altre valute, ove il
Livello di Partecipazione all’Invito Globale sia superiore al 70% del Valore di Scambio delle Obbligazioni Esistenti).
• Obbligazioni Quasi-par in Peso, con godimento 31 dicembre 2003 e scadenza 31 dicembre 2045, tasso di interesse fisso del 3,31%. Ammontare in linea capitale complessivo massimo 24,3 miliardi di Peso. Non trasferibili per 1 anno a partire dalla Data di Scambio.
• Obbligazioni Discount in euro, dollari o Peso, con godimento 31 dicembre 2003 e scadenza 31 dicembre 2033, tasso di interesse fisso e diverso a seconda della valuta di denominazione. Ammontare nominale complessivo massimo non predeterminato.
• Xxxxxx XXX, scadenza 15 dicembre 2035, strumenti finanziari con rendimento condizionato e indicizzato al Prodotto Interno Lordo della Repubblica Argentina, inscindibili dalle obbligazioni summenzionate per un periodo di 180 giorni dalla Data di Scambio.
L’ammontare in linea capitale complessivo originario massimo di Obbligazioni Par, Obbligazioni Quasi-par e Obbligazioni Discount che potrà essere emesso nell’ambito dell’Invito Globale è pari a 41,8 miliardi di dollari.
Durata Dell’Offerta
concordata con la CONSOB e la Borsa Italiana
dalle ore 8:30 del 14 gennaio 2005
alle ore 17:40 del 25 febbraio 2005 (xxxxx xxxxxxx)
Ai fini del riparto delle Obbligazioni Par, il Periodo di Adesione è suddiviso in un Periodo Tempestivo che va dall’Inizio del Periodo di Adesione fino alle ore 17:40 del 4 febbraio 2005 (salvo proroga) e in un Periodo Tardivo che va dalle ore 8:30 del 5 febbraio 2005 fino alla Fine del Periodo di Adesione.
Data di Scambio
1 aprile 2005 (xxxxx xxxxxxx)
Dealer Managers
Barclays Capital Xxxxxxx Xxxxx & Co. UBS Investment Bank
Information Agent e Coordinatore Xxxxx Xxxxxxxx
GSC Proxitalia S.p.A.
Exchange Agent
The Bank of New York
La pubblicazione del presente Documento di Offerta non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’adesione e sul merito dei dati e delle notizie contenute in tale documento.
[PAGINA INTENZIONALMENTE LASCIATA BIANCA]
Di seguito la lista delle serie di Obbligazioni Esistenti (la “Lista delle Obbligazioni Esistenti”) oggetto dell’Offerta di Scambio, suddivisa in cinque sottogruppi. La seguente tabella non include una descrizione completa delle caratteristiche delle Obbligazioni Esistenti.
Lista delle Obbligazioni Esistenti
La seguente lista contiene tutte le obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina che sono oggetto dell’Offerta di Scambio. Alcune di queste obbligazioni rientrano nella categoria di Obbligazioni Esistenti Scindibili o nella categoria di Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds, come di seguito specificato.
Obbligazioni Esistenti Scindibili: obbligazioni in relazione alle quali (i) i diritti al pagamento del capitale e degli interessi sono stati incorporati in cedole scindibili e autonomamente trasferibili, e (ii) i titolari di tali obbligazioni sono tenuti a conferire ogni cedola scindibile che la compone ovvero il corrispondente valore in denaro per poter validamente scambiare tali obbligazioni ai sensi dell’Offerta di Scambio (si veda al riguardo “Procedure per gli Obbligazionisti che conferiscono Obbligazioni Esistenti Scindibili” nel paragrafo c.5.2 del presente Documento di Offerta). Alcune Obbligazioni Esistenti, pur essendo state scisse in diverse cedole, non rientrano nella definizione di Obbligazioni Esistenti Scindibili poiché per esse le cedole che le compongono separatamente saranno trattate ciascuna come una Obbligazione Esistente. Le Obbligazioni Esistenti Scindibili sono le seguenti:
- ISIN: ARARGE030122 - Bonds, 1992 (Bonex 92);
- ISIN: ARARGE044404 - Bonex 92, Mar 2002 interest coupon.
- ISIN: ARARGE033217 - Debt Consolidation Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 5th Series (Pro 10);
- ISIN: ARARGE043836 - Debt Consolidation Bonds, 5th Series (Pro 10) interest coupon;
- ISIN: ARARGE033225 – Debt Consolidation Bonds, 5th Series (Pro 9);
- ISIN: ARARGE043844 - Debt Consolidation Bonds, 5th Series (Pro 9) Xxx 2002 payment coupon;
Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds sono le seguenti serie di Obbligazioni Esistenti:
- PAR Bonds USD 6% (BR) due 2023;
- PAR Bonds USD 6% (RG) due 2023;
- PAR Bonds DEM 5,87% due 2023;
- Discount USD L+ 0,8125% (BR) due 2023;
- Discount USD L+0,8125 (RG) due 2023;
- Discount DEM L+ 0,8125% due 2023.
Legenda
* Nonostante il capitale e gli interessi non pagati relativi a tale obbligazione siano stati incorporati in cedole scindibili ed autonomamente trasferibili, tale obbligazione non è considerata come una Obbligazione Esistente Scindibile. Pertanto, le cedole che compongono tale obbligazione sono trattate ciascuna come una Obbligazione Esistente e quindi i titolari di tali cedole possono conferire separatamente ogni cedola scindibile senza dover ricomporre l’obbligazione sottostante per poter validamente scambiare tale cedola scindibile ai sensi dell’Offerta di Scambio.
** Rappresenta la cedola scindibile per i pagamenti di interessi o capitale maturati e non pagati, detenuta come parte dell’obbligazione sottostante.
*** Obbligazioni Esistenti Scindibili.
Σ Obbligazioni esistenti quotate alla Borsa di Lussemburgo.
Α Ammontare indicato in marchi tedeschi. Η Ammontare indicato in scellini austriaci. Χ Ammontare indicato in lire italiane.
1 BADLAR è il tasso di interesse argentino applicabile ai depositi a termine di valore superiore a 1 milione di dollari.
2 ENCUESTA è il tasso di interesse argentino applicabile ai depositi a termine di valore inferiore o pari a 1 milione di dollari.
3 Obbligazioni in forma definitiva o non dematerializzata.
4 Obbligazioni in forma definitiva in relazione alle quali non è possibile determinare l’ammontare detenuto da singoli obbligazionisti e l’ammontare gestito da Clearstream AG.
5 Obbligazioni in forma definitiva per un ammontare in linea capitale complessivo pari a 350.000.000 di euro, di cui 342.476.000 di euro relativi a obbligazioni immesse in Clearstream e 7.524.000 euro relativi a obbligazioni detenute al di fuori di tale Sistema di Gestione Accentrata.
6 Obbligazioni in forma definitiva per un ammontare in linea capitale complessivo pari a 650.000.000 euro, di cui 649.857.000 euro relativi a obbligazioni immesse in Clearstream e 143.000 euro relativi a obbligazioni immesse in altri Sistemi di Gestione Accentrata.
7 Tale obbligazione sarà considerata denominata in dollari ai fini dell’Invito Globale e il valore di scambio per tale obbligazione sarà moltiplicato per il tasso di cambio dollaro/Peso in vigore al 31 dicembre 2003 (2,9175).
Opzioni
Le note seguenti permettono di identificare le opzioni di corrispettivo che possono essere richieste per ciascuna serie di Obbligazioni Esistenti.
(A) Le opzioni di corrispettivo per tali Obbligazioni Esistenti includono Obbligazioni Par in dollari, Obbligazioni Par in Peso, Obbligazioni Discount in dollari, Obbligazioni Discount in Peso, Obbligazioni Quasi-par in Peso.
(B) Le opzioni di corrispettivo per tali Obbligazioni Esistenti includono Obbligazioni Par in euro, Obbligazioni Par in Peso, Obbligazioni Discount in euro, Obbligazioni Discount in Peso, Obbligazioni Quasi-par in Peso.
(C) Le opzioni di corrispettivo per tali Obbligazioni Esistenti includono Obbligazioni Par in Peso, Obbligazioni Discount in Peso e Obbligazioni Quasi-par in Peso.
(D) Le opzioni di corrispettivo per tali Obbligazioni Esistenti includono Obbligazioni Discount in dollari e Obbligazioni Discount in Peso.
(E) Le opzioni di corrispettivo per tali Obbligazioni Esistenti includono Obbligazioni Discount in euro e Obbligazioni Discount in Peso.
Valute
ARS = peso argentini;
CHF = franchi svizzeri;
EUR = euro;
GBP = sterline britanniche JPY = yen giapponesi; USD = dollari statunitensi.
Con il termine “serie” di Obbligazioni Esistenti ci si riferisce a ogni emissione di Obbligazioni Esistenti sotto indicata.
Obbligazioni Esistenti denominate in dollari | ISIN | Valuta | Taglio Minimo | Opzioni |
Adjustable Margin Bonds, U.S. dollars due November 2002 (Span 02) Σ | US040114AW01 | USD | 1.000 | (A) |
Alternative Participation Instruments, U.S. dollars 4% due 2013 Σ | XS0015229908 | USD | 1 | (A) |
Bonds, U.S. dollars floating rate L + 0,8125% (BR) and (RG) Σ | XS0043120236 XS0043120582 | USD | 1.000 | |
XS0043120822 | USD | 1.000 | (A) | |
Xxxxx, U.S. dollars variable rate due 2005 (FRAN) Σ | US040114AX83 | USD | 1.000 | (A) |
Capitalized Certificates, U.S. dollars 10,5% | ||||
1998-2018 | ARARGE03D230 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 1st | ||||
Series (Pro 2) | ARP04981BA66 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 1st | ||||
Series (Pro 2) Amortizing Payment Coupon | ||||
January 2002 | ARARGE043927 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 1st | ||||
Series (Pro 2) Amortizing Payment Coupon | ||||
February 2002 | ARARGE044008 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 1st | ||||
Series (Pro 2) Amortizing Payment Coupon | ||||
March 2002 | ARARGE044164 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 2nd | ||||
Series (Pre 4) | ARP04981DG19 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 2nd | ||||
Series (Pre 4) Amortizing Payment Coupon | ||||
January 2002 | ARARGE043901 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 2nd | ||||
Series (Pre 4) Amortizing Payment Coupon | ||||
February 2002 | ARARGE044032 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 2nd | ||||
Series (Pre 4) Amortizing Payment Coupon | ||||
March 2002 | ARARGE044198 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 2nd | ||||
Series (Pro 4) | ARARGE031773 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 2nd | ||||
Series (Pro 4) Amortizing Payment Coupon | ||||
December 2001 | ARARGE043877 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 2nd | ||||
Series (Pro 4) Amortizing Payment Coupon | ||||
January 2002 | ARARGE044073 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 2nd | ||||
Series (Pro 4) Amortizing Payment Coupon | ||||
February 2002 | ARARGE044230 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 3rd | ||||
Series (Pre 6) | ARARGE033183 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 3rd | ||||
Series (Pro 6) | ARARGE032177 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 3rd | ||||
Series (Pro 6) Amortizing Payment Coupon | ||||
January 2002 | ARARGE043851 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 4th | ||||
Series (Pro 8) | ARARGE033191 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 5th | ||||
Series (Pro 10)*** | ARARGE033217 | USD | 1 | (A) |
Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 5th Series (Pro 10) Interest Coupon** | ARARGE043836 | USD | 1 | (A) |
Discount Bonds, USD L+0,8125% due 2023 | XS0043118172 | USD | 1.000 | |
(BR) and (RG)Σ | XS0043118339 | USD | 250.000 | (D) |
Global Bonds, 7% 2001-2004 and 15,5% 2004- 2008 due 2008 Σ | US040114GF14 | USD | 1 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 8,375% due 2003 Σ | US040114AH34 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 9,75% due 2027 Σ | US040114AV28 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 10,25% due 2030 Σ | US040114GB00 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 11% due 2005 Σ | US040114AZ32 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 11% due 2006 Σ | US040114AN02 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 11,375% due 2010 Σ | US040114FC91 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 11,375% due 2017 Σ | US040114AR16 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 11,75% due 2009 Σ | US040114BE93 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 11,75% due 2015 Σ | US040114GA27 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 12% due 2020 Σ | US040114FB19 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 12% due 2031 Σ | USP8055KGV19 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 12% due 2031 (capitalized) Σ | US040114GH79 | USD | 1 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 12,125% due 2019 Σ | US040114BC38 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 12,25% due 2018 Σ | US040114GG96 | USD | 1 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars 12,375% due 2012 Σ | US040114GD65 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars amortizing 8,875% due 2029 Σ | US040114BD11 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars zero-coupon due October 2003 (Series E) Σ | US040114BK53 | USD | 1.000 | (A) |
Global Bonds, U.S. dollars zero-coupon due October 2004 (Series F) Σ | US040114BL37 | USD | 1.000 | (A) |
Letras Externas, U.S. dollars LIBOR+5,75% | US04011MAS98 | USD | 250.000 | |
due 2004 Σ | US04011NAS71 | USD | 10.000 | (A) |
Letras Externas, U.S. dollars BADLAR1 +2,98% due 2004 (Series 75)∗Σ | (A) | |||
Strip Interest 01/02 **Σ | XS0142240414 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 02/02 | XS0142311298 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 03/02 | XS0142311371 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 04/02 | XS0142311702 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 05/02 | XS0142311967 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 06/02 | XS0142312189 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 07/02 | XS0142312346 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 08/02 | XS0142312692 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 09/02 | XS0142312775 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 10/02 | XS0142312932 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 11/02 | XS0142313070 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 12/02 | XS0142313237 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 01/03 | XS0142313740 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 02/03 | XS0142314631 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 03/03 | XS0142315364 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 04/03 | XS0142315877 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 05/03 | XS0142316255 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 06/03 | XS0142316412 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 07/03 | XS0142316768 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 08/03 | XS0142316842 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 09/03 | XS0142317147 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 10/03 | XS0142317576 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 11/03 | XS0142317733 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 12/03 | XS0142317816 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 01/04 | XS0142318111 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 02/04 | XS0142318541 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 03/04 | XS0142319192 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 04/04 | XS0142319358 | USD | 1 | (A) |
Σ
XS0142320109 | USD | 1 | (A) |
XS0142424141 | USD | 1 | (A) |
XS0142426195 | USD | 1 | (A) |
XS0142426781 | USD | 1 | (A) |
XS0142427599 | USD | 1 | (A) |
** Strip Interest 05/04
Σ
** Strip Principal 05/11/03
Σ
** Strip Principal 08/11/03
Σ
** Strip Principal 11/11/03
Σ
** Σ Strip Principal 05/11/04 | XS0142428134 | USD | 1 | (A) |
Letras Externas, U.S. dollars BADLAR | ||||
+2,98% due 2004 (Series 75) (Tranche 7)* Σ | (A) | |||
Strip Interest 01/02 T.7 ** Σ | XS0142242972 | USD | 1 | (A) |
Strip Interest 02/02 T.7 ** Σ | XS0142465417 | USD | 1 | (A) |
Strip Interest 03/02 T.7 ** Σ | XS0142465763 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0142465920 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0142466142 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0142466654 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0150789799 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0150853124 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0150853397 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0150853470 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0150853553 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0150853637 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0157405233 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0157406470 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0157408096 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0157408765 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0157409060 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0157409144 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170149438 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170150360 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170150873 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170151251 | USD | 1 | (A) |
** Strip Principal 02/11/04
Strip Interest 04/02 T.7 Strip Interest 05/02 T.7 Strip Interest 06/02 T.7 Strip Interest 07/02 T.7 Strip Interest 08/02 T.7 Strip Interest 09/02 T.7 Strip Interest 10/02 T.7 Strip Interest 11/02 T.7 Strip Interest 12/02 T.7 Strip Interest 01/03 T.7 Strip Interest 02/03 T.7 Strip Interest 03/03 T.7 Strip Interest 04/03 T.7 Strip Interest 05/03 T.7 Strip Interest 06/03 T.7 Strip Interest 07/03 T.7 Strip Interest 08/03 T.7 Strip Interest 09/03 T.7 Strip Interest 10/03 T.7
Σ
XS0170152903 | USD | 1 | (A) |
XS0170154271 | USD | 1 | (A) |
XS0179690721 | USD | 1 | (A) |
XS0179691539 | USD | 1 | (A) |
XS0179692420 | USD | 1 | (A) |
XS0179694475 | USD | 1 | (A) |
XS0188805716 | USD | 1 | (A) |
XS0169331393 | USD | 1 | (A) |
** Strip Interest 11/03 T.7
Σ
** Strip Interest 12/03 T.7
Σ
** Strip Interest 01/04 T.7
Σ
** Strip Interest 02/04 T.7
Σ
** Strip Interest 03/04 T.7
Σ
** Strip Interest 04/04 T.7
Σ
** Strip Interest 05/04 T.7
** Σ
Strip Principal 05/11/03 T.7
Strip Principal 08/11/03 T.7 | XS0169352399 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0169353793 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0169354684 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0169355657 | USD | 1 | (A) |
Letras Externas, U.S. dollars ENCUESTA2 + | ||||
4,95% due 2004 (Series 74)* Σ | (A) | |||
** Σ Strip Interest 01/02 | XS0142239085 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 02/02 | XS0142276871 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 03/02 | XS0142277689 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 04/02 | XS0142279461 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 05/02 | XS0142281285 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 06/02 | XS0142281798 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 07/02 | XS0142282259 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 08/02 | XS0142282689 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 09/02 | XS0142282762 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 10/02 | XS0142283497 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 11/02 | XS0142283810 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 12/02 | XS0142283901 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 01/03 | XS0142284206 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 02/03 | XS0142285195 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 03/03 | XS0142287563 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 04/03 | XS0142287720 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 05/03 | XS0142288298 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 06/03 | XS0142288611 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 07/03 | XS0142289189 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 08/03 | XS0142290278 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 09/03 | XS0142290781 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 10/03 | XS0142291599 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 11/03 | XS0142292308 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 12/03 | XS0142292720 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 01/04 | XS0142292993 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 02/04 | XS0142294189 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 03/04 | XS0142294858 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Interest 04/04 | XS0142295152 | USD | 1 | (A) |
** Σ
Strip Principal 11/11/03 T.7 Strip Principal 2/11/04 T.7 Strip Principal 05/11/04 T.7
** Σ Strip Interest 05/04 | XS0142295665 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Principal 05/11/05 | XS0142454056 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Principal 08/11/03 | XS0142454726 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Principal 11/11/03 | XS0142458479 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Principal 02/11/04 | XS0142459360 | USD | 1 | (A) |
** Σ Strip Principal 05/11/04 | XS0142459873 | USD | 1 | (A) |
Letras Externas, U.S. dollars ENCUESTA + 4,95% due 2004 (Series 74) (Tranche 7)* Σ | (A) | |||
** Σ | XS0142242030 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0142461770 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0142462315 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0142462745 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0142463479 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0142464444 | USD | 1 | (A) |
** Σ |
Strip Interest 01/02 T.7 Strip Interest 02/02 T.7 Strip Interest 03/02 T.7 Strip Interest 04/02 T.7 Strip Interest 05/02 T.7 Strip Interest 06/02 T.7
XS0150425832 | USD | 1 | (A) |
XS0150474707 | USD | 1 | (A) |
XS0150476314 | USD | 1 | (A) |
XS0150478286 | USD | 1 | (A) |
XS0150479920 | USD | 1 | (A) |
XS0150481157 | USD | 1 | (A) |
XS0157397620 | USD | 1 | (A) |
XS0157398867 | USD | 1 | (A) |
Strip Interest 07/02 T.7
Σ
** Strip Interest 08/02 T.7
Σ
** Strip Interest 09/02 T.7
Σ
** Strip Interest 10/02 T.7
Σ
** Strip Interest 11/02 T.7
Σ
** Strip Interest 12/02 T.7
Σ
** Strip Interest 01/03 T.7
Σ
** Strip Interest 02/03 T.7
Strip Interest 03/03 T.7 | XS0157399246 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0157399329 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0157399592 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0157399832 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170147812 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170148117 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170148380 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170148463 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170148547 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0170148893 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0179665466 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0179684161 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0179686885 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0179687347 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0188799216 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0169306015 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0169323887 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0169325239 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0169326393 | USD | 1 | (A) |
** Σ | XS0169326989 | USD | 1 | (A) |
** Σ
Strip Interest 04/03 T.7 Strip Interest 05/03 T.7 Strip Interest 06/03 T.7 Strip Interest 07/03 T.7 Strip Interest 08/03 T.7 Strip Interest 09/03 T.7 Strip Interest 10/03 T.7 Strip Interest 11/03 T.7 Strip Interest 12/03 T.7 Strip Interest 01/04 T.7 Strip Interest 02/04 T.7 Strip Interest 03/04 T.7 Strip Interest 04/04 T.7 Strip Interest 05/04 T.7 Strip Principal 05/11/03 T.7 Strip Principal 08/11/03 T.7 Strip Principal 11/11/03 T.7 Strip Principal 02/11/04 T.7 Strip Principal 05/11/04T.7
Pagarés, U.S. dollars floating rate Series I
USD | 1 | (A) |
USD | 1 | (A) |
USD | 10.000 | (A) |
USD | 10.000 | (A) |
USD | 10.000 | (A) |
USD | 10.000 | (A) |
USD | 10.000 | (A) |
USD | 1.000 | |
USD | 250.000 | (D) |
BADLAR + 4,05% due 2003 (RADAR I) XXXXXX000000
Xxxxxxx, U.S. dollars floating rate Series II
BADLAR + 4,05% due 2003 (RADAR II) XXXXXX000000
Xxxxxxx, U.S. dollars floating rate BADLAR +
4,5% due 2006 (RADAR III) XXXXXX000000
Xxxxxxx, U.S. dollars floating rate BADLAR +
4,5% due 2006 (RADAR IV) XXXXXX000000
Xxxxxxx, U.S. dollars floating rate Series I
BADLAR + 4,5% due 2007 (CELTIC I) XXXXXX000000
Xxxxxxx, U.S. dollars floating rate Series II
BADLAR + 4,5% due 2007 (CELTIC II) XXXXXX000000
Xxxxxxx, U.S. dollars floating rate BADLAR +
4% due 2005 (HEXAGON IV) ARARGE033522
PAR Xxxxx, U.S. dollars 6% due 2023 (BR) and (RG)Σ
XS0043119147 XS0043119576
Obbligazioni Esistenti denominate in euro od originariamente denominate in una valuta sostituita dall’euro | ISIN | Valuta | Taglio Minimo | Opzioni |
Bonds, euro 8% due 2002 Σ | IT0006527292 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 9,25% due 2002 Σ | DE0003527966 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 10% 1999-2001 and 8% 2002- 2008 due 2008 (fungible) Σ | XS0103457585 | EUR | 0,01 | (B) |
Bonds, euro 15% 2000-2001 and 8% 2002- 2008 due 20085 Σ | DE0002923851 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 14% 2000-2001 and 8% 2002- 2008 due 2008 Σ | DE0002966900 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 8% 1999-2002, 8,25% 2002-2006 and 9% 2007-2010 due 20103 Σ | DE0002483203 | EUR | 0,01 | (B) |
Bonds, euro 8,5% due 20046 Σ | DE0003089850 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 9% due 2003 Σ | DE0002466208 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 9% due 2006 Σ | DE0002998952 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 9% due 2009 Σ | DE0003045357 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 9,75% due 2003 Σ | DE0003538914 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 9,5% due 2004 Σ | DE0002929452 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 10% due 2004 Σ | DE0004500558 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 10% due 2007 Σ | DE0005450258 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 10,25% due 2007 Σ | DE0004509005 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, euro 11% 1999-2001 and 8% 2002- 2008 due 20083 Σ | DE0001974608 | EUR | 0,01 | (B) |
Bonds, euro EURIBOR + 4% due 2003 Σ | IT0006529769 | EUR | 1.000 | (B) |
Bonds, German deutsche mark 7% due 20043 Σ | DE0001904308 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark 7,875 % due 2005 Σ | DE0002488509 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark 8,5% due 20053 Σ | DE0001354751 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark 8% due 2009 Σ | DE0001954907 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark 9% due 20034 Σ | DE0001340909 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark 11,25% due 20064 Σ | DE0001319507 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark 11,75% due 20114 Σ | DE0001325017 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark 11,75% due 20263 Σ | DE0001348100 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark 12% due 20164 Σ | DE0001340917 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark 14% 1999 - 2000 and 9% 2001-2008 due 2008 Σ | DE0001767101 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark medium-term 2003 10,25%4 Σ | DE0001308609 | EUR | 1.000Α | (B) |
Bonds, German deutsche mark medium-term 2002 10,5%4 Σ | DE0001300200 | EUR | 1.000Α | (E) |
Bonds, Spanish peseta 7,5% due 2002 Σ | ES0273541013 | EUR | 601,01 | (B) |
Discount Bonds, German deutsche mark DEM L+0,8125% due 2023 Σ | DE0004103015 | EUR | 5.000Α | (B) |
Global Bonds, euro 8,125% due 2008 Σ | XS0086333472 | EUR | 1.000 | (B) |
Letras Externas, Austrian schillings 7% due 2004 Σ | AT0001912331 | EUR | 10.000Η | (B) |
Letras Externas, euro 7,125% due 2002 Σ | XS0098314874 | EUR | 1.000 | (B) |
Letras Externas, euro 8,125% due 2004 Σ | XS0109203298 | EUR | 1.000 | (B) |
Letras Externas, euro 8,50% due 2010 Σ | XS0089277825 | EUR | 2 | (B) |
Letras Externas, euro 8,75% due 2003 Σ | XS0084071421 | EUR | 1 | (B) |
Letras Externas, euro 9% due 2005 Σ | US040114FZ86 | EUR | 100.000 | (B) |
USP8055KFQ33 | EUR | 1.000 | (B) | |
Letras Externas, euro 9,25% due 2004 Σ | XS0113833510 | EUR | 1.000 | (B) |
Letras Externas, euro 10,50% 2000 and 7% 2001-2004 due 2004 Σ | XS0096960751 | EUR | 1.000 | (B) |
Letras Externas, euro 10% due 2005 Σ | XS0105694789 | EUR | 1.000 | (B) |
Letras Externas, euro 10% due 2007 Σ | XS0124528703 | EUR | 1.000 | (B) |
Letras Externas, euro EURIBOR + 5,10% due 2004 Σ | XS0105224470 | EUR | 1.000 | (B) |
Letras Externas, Italian lira 9% 1997-1999 and 7% 1999-2004 due 2004 Σ | XS0081057589 | EUR | 5.000.000Χ | (B) |
Letras Externas, Italian lira 9,25 % 1997-1999 and 7% 1999-2004 due 2004 Σ | XS0080809253 | EUR | 5.000.000Χ | (B) |
Letras Externas, Italian lira 10% 1997 - 1999 and 7,625 % 1999-2007 due 2007 Σ | XS0078502399 | EUR | 5.000.000Χ | (B) |
Letras Externas, Italian lira 10% due 2007 Σ | XS0071898349 | EUR | 5.000.000Χ | (B) |
Letras Externas, Italian lira 10,375% 1998- 2000 and 8% 2001-2009 due 2009 Σ | XS0084832483 | EUR | 5.000.000Χ | (B) |
Letras Externas, Italian lira 11% due 2003 Σ | XS0070531420 | EUR | 5.000.000Χ | (B) |
Letras Externas, Italian lira LIBOR + 1,6% due 2004 Σ | XS0076397248 | EUR | 5.000.000Χ | (B) |
Letras Externas, Italian lira LIBOR + 2,5% due 2005 Σ | XS0088590863 | EUR | 5.000.000Χ | (B) |
Letras Externas, euro Fixed-rate due 2028 Σ | US04011MAR16 | EUR | 250.000 | (B) |
US04011NAR98 | EUR | 10.000 | (B) | |
Strip Coupon, euro Fixed-rate due 2006 Σ | US04011MAL46 | EUR | 250.000 | (B) |
US04011NAL29 | EUR | 10.000 | (B) | |
Strip Coupon, euro Fixed-rate due 2011 Σ | US04011MAM29 | EUR | 250.000 | (B) |
US04011NAM02 | EUR | 10.000 | (B) | |
Strip Coupon, euro Fixed-rate due 2016 Σ | US04011MAN02 | EUR | 250.000 | (B) |
US04011NAN84 | EUR | 10.000 | (B) | |
Strip Coupon, euro Fixed-rate due 2021 Σ | US04011MAP59 | EUR | 250.000 | (B) |
US04011NAP33 | EUR | 10.000 | (B) | |
Strip Coupon, euro Fixed-rate due 2026 Σ | US04011MAQ33 | EUR | 250.000 | (B) |
US04011NAQ16 | EUR | 10.000 | (B) | |
Par Bonds, German deutsche mark DEM 5,87% due 2023 Σ | DE0004103007 | EUR | 5.000Α | (E) |
Obbligazioni Esistenti denominate in valute europee diverse dall’euro | ISIN | Valuta | Taglio Minimo | Opzioni |
Bonds, Swiss franc 7% due 2003 Σ | CH0005458101 | CHF | 5.000 | (B) |
Letras Externas, British pounds sterling 10% due 2007 Σ | XS0077243730 | GBP | 1.000 | (B) |
Obbligazioni Esistenti denominate in yen | ISIN | Valuta | Taglio Minimo | Opzioni |
Letras Externas, Japanese yen 3,5% due 2009 Σ | XS0100354066 | JPY | 10.000.000 | (B) |
Letras Externas, Japanese yen 4,4% due 2004 Σ | XS0076249308 | JPY | 10.000.000 | (B) |
Letras Externas, Japanese yen 6% due 2005 Σ | XS0070808166 | JPY | 10.000.000 | (B) |
(B)
(B)
(B)
(C)
(C)
(C)
(C)
Opzioni
(A)
(A)
(A )
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(A)
(C)
(C)
(C)
(C)
(C)
(C)
(C)
(C)
Xxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxx xxx 0,0% xxx 0000 (XXXX Series 36) Σ | XS0064910812 | JPY | 10.000.000 |
Letras Externas, Japanese yen 7,4% due 2006 (EMTN Series 38) Σ | XS0065490988 | JPY | 100.000.000 |
Letras Externas, Japanese yen 7,4% due 2006 (EMTN Series 40) Σ | XS0066125559 | JPY | 100.000.000 |
Samurai Bonds, Japanese yen 5% due 2002 Σ | JP503200ASC0 | JPY | 1.000.000 |
Samurai Bonds, (Series 5) 5,40% due 2003 Σ | JP503200AWC2 | JPY | 10.000.000 |
Samurai Bonds, Japanese yen (Series 6) 5,125% due 2004 Σ | JP503200A061 | JPY | 1.000.000 |
Samurai Bonds, Japanese yen (Series 7) 4,85% 2000-2005 Σ | JP503200A095 | JPY | 1.000.000 |
Obbligazioni Esistenti denominate in Peso | ISIN | Valuta | Taglio Minimo |
Bonds, 1992 (Bonex 92)*** | ARARGE030122 | USD | 100 |
Bonds, 1992 (Bonex 92) March 2002 interest coupon** | ARARGE044404 | USD | 12,5 |
Bono del Gobierno Nacional, 9% due 2002 | |||
(RML) | ARARGE033233 | USD | 1 |
Bono Pagaré, Series A ENCUESTA + 5,8% | |||
due 2002 | ARARGE033449 | USD | 1 |
Bono Pagaré, Series III ENCUESTA + 4% | |||
due 2002 | ARARGE032714 | USD | 1 |
Bono Pagaré, Series IV ENCUESTA + 3,3% | |||
due 2002 | ARARGE032862 | USD | 1 |
Bono Pagaré, Series V ENCUESTA + 5,8% | |||
due 2002 | ARARGE032953 | USD | 1 |
Bono Pagaré, Series VI ENCUESTA + 4,35% | |||
due 2004 | ARARGE033084 | USD | 1 |
Bono Pagaré, Series B BADLAR + 3% due | |||
2002 | ARARGE033456 | USD | 1 |
Bono Pagaré, Series C BADLAR + 0,75% due | |||
2002 | ARARGE033464 | USD | 1 |
Bontes, 8,75% due 2002 | ARARGE031633 | USD | 1.000 |
Bontes, 9,9375% due 2027 | ARARGE032136 | USD | 1.000 |
Bontes, 11,25% due 2004 | ARARGE032409 | USD | 1 |
Bontes, 11,75% due 2003 | ARARGE032573 | USD | 1 |
Bontes, 11,75% due 2006 | ARARGE033076 | USD | 1 |
Bontes, 12,125% due 2005 | ARARGE032581 | USD | 1 |
Bontes, variable rate ENCUESTA+ 3,2% due | |||
2003 | ARARGE032086 | USD | 1.000 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 1st | |||
Series (Pro 1) | ARP04981BV04 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 1st | |||
Series (Pro 1) Amortizing Payment Coupon | |||
due January 2002 | ARARGE043919 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 1st | |||
Series (Pro 1) Amortizing Payment Coupon | |||
due February 2002 | ARARGE044016 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 1st | |||
Series (Pro 1) Amortizing Payment Coupon | |||
due March 2002 | ARARGE044172 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 2nd Series (Pre 3) | ARP04981DH91 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 2nd Series (Pre 3) Amortizing Payment Coupon | |||
due January 2002 | ARARGE043893 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 2nd Series (Pre 3) Amortizing Payment Coupon | |||
due February 2002 | ARARGE044057 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 2nd Series (Pre 3) Amortizing Payment Coupon | |||
due March 2002 | ARARGE044214 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos | |||
2nd Series (Pro 3) | ARARGE031781 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos | |||
2nd Series (Pro 3) Amortizing Payment | |||
Coupon due December 2001 | ARARGE043885 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos | |||
2nd Series (Pro 3) Amortizing Payment | |||
Coupon due January 2002 | ARARGE044065 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos | |||
2nd Series (Pro 3) Amortizing Payment Coupon | |||
due February 2002 | ARARGE044222 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 3rd | |||
Series (Pro 5) Amortizing Payment Coupon | |||
due January 2002 | ARARGE043869 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 3rd | |||
Series (Pro 5) | ARARGE032185 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 5th | |||
Series (Pro 9)*** | ARARGE043844 | ARS | 1 |
Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 5th | |||
Series (Pro 9) Payment Coupon due January | |||
2002** | ARARGE033225 | ARS | 1 |
Derechos Creditorios | ARARGE03D255 | ARS | 1 |
Ferrobonos | ARARGE030056 | USD | 1 |
Global Bonds, Argentine pesos 10% 2001- | |||
2004 and 12% 2004-2008 due 2008 7 Σ | XS0130278467 | ARS | 1 |
Hydrocarbon Royalties Restructuring Bonds | ARARGE030114 | USD | 1 |
Hydrocarbon Royalties Restructuring Bonds, | |||
Amortizing Payment Coupons January 2002 | ARARGE044081 | USD | 1 |
Hydrocarbon Royalties Restructuring Bonds, | |||
Amortizing Payment Coupons February 2002 | ARARGE043992 | USD | 1 |
Hydrocarbon Royalties Restructuring Bonds, | |||
Amortizing Payment Coupons March 2002 | ARARGE044156 | USD | 1 |
Letes Xxxx due July 2002 | ARARGE03D248 | ARS | 1 |
Letra del Tesoro 90 due March 2002 | ARARGE033134 | USD | 1 |
Letra del Tesoro 105 due February 2002 | ARARGE033738 | USD | 1 |
Letra del Tesoro 106 due March 2002 | ARARGE033746 | USD | 1 |
Letra del Tesoro 108 due February 2002 | ARARGE033795 | USD | 1 |
Letra del Tesoro 109 due March 2002 | ARARGE033803 | USD | 1 |
Letras Externas, Argentine pesos 8,75% due | US040114AT71 | ARS | 250.000 |
2002 Σ | USP8055KAP05 | ARS | 10.000 |
(C)
(C)
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(C)
(C)
(C)
(C)
(A)
Pagaré, fixed rate Series I 14,75% due 2002 (HEXAGON II) | ARARGE03D206 | USD | 1 |
Pagaré, fixed rate Series II 14,75% due 2002 (HEXAGON III) | ARARGE03D214 | USD | 1 |
Pagaré o Bono del Gobierno Nacional, variable rate ENCUESTA + 5,8% due 2006 | ARARGE033340 | USD | 1 |
Treasury Bonds, capitalized interest 11,49128% 2000-2020 | ARARGE03D222 | USD | 1 |
US040114AS98 | ARS | 250.000 |
USP0450KAB90 | ARS | 10.000 |
Letras Externas, Argentine pesos 11.75% due 2007 Σ
(C)
(A)
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(C)
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(A)
INDICE
Pag.
GLOSSARIO 3
VALUTA DI PRESENTAZIONE 11
PREMESSA E SINTESI DELL’OFFERTA DI SCAMBIO 13
A. AVVERTENZE 23
A.1 CONDIZIONI – INFORMAZIONI AL PUBBLICO – ECCEZIONI ALLA
IRREVOCABILITA’ DELLE ADESIONI 23
a.1.1 Livello di Partecipazione all’Invito Globale ed Ammontare Massimo delle
Obbligazioni Par 24
a.1.2 Mancato avveramento e rinuncia alle Condizioni 24
a.1.3 Informazioni al pubblico 24
A.2 COMUNICATO DELL’EMITTENTE 26
A.3 AVVERTENZE SUI RISCHI DELL’OPERAZIONE 26
a.3.a Avvertenze relative alla mancata adesione all’Offerta di Scambio 26
a.3.b Avvertenze relative alle Nuove Obbligazioni 27
a.3.b.1 Avvertenze relative alle Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino 29
a.3.b.2 Avvertenze relative alle Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di
New York o dal diritto inglese 30
a.3.b.3 Avvertenze relative ai Titoli PIL 30
a.3.c Avvertenze relative all’adesione all’Offerta di Scambio 31
a.3.c.1 Avvertenze relative alle Procedure di Adesione 34
a.3.d Avvertenze relative all’Argentina 36
B. SOGGETTI PARTECIPANTI ALL’OPERAZIONE 45
B.1 INFORMAZIONI GENERALI RIGUARDANTI LA REPUBBLICA ARGENTINA IN QUALITA’ DI EMITTENTE DELLE OBBLIGAZIONI ESISTENTI E DI
EMITTENTE ED OFFERENTE DELLE NUOVE OBBLIGAZIONI 45
b.1.1 Territorio e popolazione 46
b.1.2 Forma di Governo 46
b.1.3 Recenti avvenimenti politici 47
b.1.4 Partiti politici 48
b.1.5 Affari esteri e organizzazioni internazionali 49
b.1.6 Economia argentina 50
b.1.6.1 Introduzione 50
b.1.6.2 Evoluzione della situazione economica 52
b.1.6.3 Prodotto Interno Lordo 61
b.1.6.4 Principali settori dell’economia nazionale: settore primario,
secondario e terziario 65
b.1.6.5 Occupazione e lavoro 74
b.1.6.6 Povertà e distribuzione del reddito 78
b.1.6.7 Ruolo dello Stato nell’economia nazionale (e privatizzazioni di
imprese a partecipazione statale) 79
b.1.6.8 Ambiente 81
b.1.7 Commercio estero e bilancia dei pagamenti 81
b.1.7.1 Bilancia dei pagamenti 81
b.1.7.2 Regolamentazione del commercio 89
b.1.7.3 Composizione delle esportazioni 91
b.1.7.4 Composizione delle importazioni 94
b.1.7.5 Composizione del commercio dei servizi non finanziari 95
b.1.7.6 Suddivisione geografica delle attività commerciali 96
b.1.7.7 Commercio con il Brasile e altri paesi Mercosur 98
b.1.7.8 Investimenti esteri 99
b.1.8 Sistema monetario 103
b.1.8.1 Banca Centrale 103
b.1.8.2 Politica monetaria 103
b.1.8.3 Liquidità 108
b.1.8.4 Mercato valutario e riserve internazionali 110
b.1.8.5 Inflazione 112
b.1.8.6 Regolamentazione del settore finanziario 113
b.1.8.7 Composizione del settore finanziario 117
b.1.8.8 Tassi di interesse 123
b.1.8.9 Mercati dei capitali 125
b.1.9 Finanza pubblica 128
b.1.9.1 Ambito e metodologia 128
b.1.9.2 Conti pubblici 129
b.1.9.3 Spesa pubblica 140
b.1.9.4 Regime fiscale 142
b.1.9.5 Bilancio previsionale. 146
b.1.9.6 Rapporti con le province 148
b.1.9.7 Previdenza sociale 155
b.1.10 Debito pubblico 157
b.1.10.1 Sintesi introduttiva 157
b.1.10.2 Storia del debito 158
b.1.10.3 Gestione del debito. 160
b.1.10.4 Evoluzione del debito 165
b.1.10.5 Debito denominato in valuta estera 175
b.1.10.6 Debito denominato in Peso 180
b.1.10.7 Debito dovuto a istituzioni multilaterali 184
b.1.10.8 Procedimenti legali 189
B.2 INTERMEDIARI 195
b.2.1 Dealer Managers 195
b.2.2 Depositari 195
b.2.3 Information Agent e Coordinatore della Raccolta 196
b.2.4 Exchange Agent e Luxembourg Exchange Agent 196
b.2.5 Trustee 196
C. CATEGORIE E QUANTITATIVI DEGLI STRUMENTI FINANZIARI OGGETTO
DELL’OFFERTA DI SCAMBIO E MODALITÀ DI ADESIONE 197
C.1 CATEGORIA E QUANTITÀ DEGLI STRUMENTI FINANZIARI OGGETTO DELL’OFFERTA DI SCAMBIO 197
c.1.1 Caratteristiche delle Obbligazioni Esistenti 199
c.1.2 L’Invito Globale 220
c.1.3 Percentuale degli strumenti oggetto di offerta rispetto al loro numero
complessivo 221
C.2 CONDIZIONI DELL’OFFERTA DI SCAMBIO 221
C.3 MODIFICHE, PROROGA DELL’OFFERTA DI XXXXXXX E RINUNCIA ALLE
CONDIZIONI 222
C.4 AUTORIZZAZIONI 222
C.5 PROCEDURE DI ADESIONE 223
c.5.1 Invio della Scheda di Adesione 224
c.5.2 Conferimento delle Obbligazioni Esistenti 228
c.5.3 Perfezionamento dell’adesione all’Offerta di Scambio. 233
c.5.4 Data e modalità dello scambio 234
c.5.5 Irregolarità delle adesioni 235
C.6 REVOCA DELLE ADESIONI 235
C.7 COMUNICAZIONI RELATIVE ALL’OFFERTA DI SCAMBIO 237
C.8 MERCATO SUL QUALE È PROMOSSA L’OFFERTA DI SCAMBIO 238
D. QUANTITATIVO DELLE OBBLIGAZIONI POSSEDUTE DALL’OFFERENTE E
OPERAZIONI SULLE OBBLIGAZIONI 240
D.1 QUANTITATIVO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI DELLO STATO SOVRANO EMITTENTE POSSEDUTI DAL SOGGETTO O DAI SOGGETTI CHE INTENDONO O DEVONO EFFETTUARE L’OFFERTA PUBBLICA, ANCHE A MEZZO DI SOCIETÀ FIDUCIARIE O PER INTERPOSTA PERSONA E DI
QUELLI POSSEDUTI DA SOCIETÀ CONTROLLATE 240
d.1.1 Indicazione del quantitativo e delle categorie di obbligazioni possedute, con la specificazione del titolo del possesso 240
d.1.2 Indicazione dell’eventuale esistenza di contratti di riporto, usufrutto o pegno su strumenti finanziari delle Stato sovrano emittente, ovvero ulteriori impegni
sui medesimi strumenti 240
D.2 QUANTITATIVO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI IN CORRISPETTIVO DELLO SCAMBIO POSSEDUTI DALL’OFFERENTE,
ANCHE A MEZZO DI SOCIETÀ FIDUCIARIE O PER INTERPOSTA PERSONA 240
d.2.1 Indicazione del quantitativo delle categorie di obbligazioni offerte in
corrispettivo dello scambio con la specificazione del titolo del possesso 240
d.2.2 Indicazione dell’eventuale esistenza di contratti di riporto, usufrutto o pegno su strumenti finanziari delle stato sovrano emittente, ovvero ulteriori impegni
sui medesimi strumenti 240
E. CORRISPETTIVO OFFERTO PER LO SCAMBIO 241
E.1 CORRISPETTIVO PER GLI STRUMENTI FINANZIARI E SUA GIUSTIFICAZIONE 241
e.1.1 Indicazione del Corrispettivo 241
e.1.1.2 Altri impegni dell’Offerente 249
e.1.2 Criteri seguiti per la determinazione del Corrispettivo 251
e.1.3 Media aritmetica mensile delle quotazioni delle Obbligazioni Esistenti nei
dodici mesi precedenti l’annuncio dell’Offerta di Scambio. 252
e.1.4 Indicazione dei valori attribuiti alle Obbligazioni Esistenti in occasione di
precedenti operazioni finanziarie 257
e.1.5 Indicazione dei valori ai quali l’Argentina ha effettuato operazioni di acquisto
e/o vendita sulle Obbligazioni Esistenti 257
E.2 INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI OFFERTI QUALE CORRISPETTIVO DELLO SCAMBIO 257
e.2.1 Indicazione delle eventuali autorizzazioni, rilasciate dalle autorità competenti, cui è soggetta l’operazione di vendita degli strumenti finanziari costituenti il
corrispettivo dello scambio e dei relativi estremi 257
e.2.2 Indicazione dei valori attribuiti agli strumenti finanziari offerti come
corrispettivo in occasione di precedenti operazioni finanziarie 257
e.2.3 Indicazione dei valori ai quali la Repubblica Argentina ha effettuato operazioni
di acquisto e/o vendita sugli strumenti finanziari oggetto dello scambio 257
e.2.4 Criteri seguiti per la determinazione del Valore di Scambio 257
e.2.5 Descrizione degli strumenti finanziari offerti in corrispettivo dello scambio e
dei relativi diritti connessi 257
e.2.5.1 Sistemi di Gestione Accentrata e registrazione delle Nuove
Obbligazioni 268
e.2.5.2 Obbligazioni in forma definitiva 270
e.2.5.3 Descrizione del regime fiscale 272
e.2.5.3.1 Regime fiscale italiano 272
e.2.5.3.2 Scambio delle Obbligazioni Esistenti 272
e.2.5.3.3 Regime fiscale delle Nuove Obbligazioni 273
e.2.5.4 Regime fiscale argentino 278
e.2.6 Modalità dei pagamenti di capitale e di interessi in ragione delle Nuove
Obbligazioni 278
e.2.7 Indicazione dell’esistenza di un formale impegno da parte degli organi designati a presentare domanda di ammissione alla quotazione presso un mercato regolamentato precisando gli estremi della delibera ed il periodo entro il
quale verrà attuata 279
F. DATE, MODALITÀ DI PAGAMENTO DEL CORRISPETTIVO E GARANZIE DI ESATTO ADEMPIMENTO 281
F.1 INDICAZIONE DELLA DATA DI PAGAMENTO DEL CORRISPETTIVO 281
F.2 INDICAZIONE DELLE MODALITÀ DI PAGAMENTO DEL CORRISPETTIVO 281
F.3 INDICAZIONE DELLE GARANZIE DI ESATTO ADEMPIMENTO 281
G. MOTIVAZIONI DELL’OFFERTA E PROGRAMMI FUTURI DELL’OFFERENTE 282
G.1 PRESUPPOSTI GIURIDICI DELL’OPERAZIONE 282
G.2 MOTIVAZIONI DELL’OPERAZIONE 282
G.3 PROGRAMMI FUTURI DELL’EMITTENTE 282
H. COMPENSI AGLI INTERMEDIARI 285
H.1 COMPENSI AI DEPOSITARI 285
H.2 COMPENSI AI DEALER MANAGERS 286
H.3 ALTRE COMMISSIONI E SPESE 287
I. IPOTESI DI RIPARTO 288
L. INDICAZIONE DELLE MODALITÀ DI MESSA A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO DEL DOCUMENTO DI OFFERTA 291
M. APPENDICI 292
M.1 SCHEDA DI ADESIONE 293
M.2 TRADUZIONE DELL’INDENTURE TRA LA REPUBBLICA ARGENTINA E THE BANK OF NEW YORK, IN QUALITÀ DI TRUSTEE, E DEL REGOLAMENTO DELLE NUOVE OBBLIGAZIONI RETTE DAL DIRITTO DELLO STATO DI
NEW YORK O DAL DIRITTO INGLESE 294
M.3 ALLEGATO III AL DECRETO 1735/2004 DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ARGENTINA, CHE DESCRIVE LA DISCIPLINA APPLICABILE ALLE NUOVE OBBLIGAZIONI RETTE DAL DIRITTO ARGENTINO 295
M.4 DATI DI SINTESI SUL BILANCIO DELLA REPUBBLICA ARGENTINA 296
M.5 MODELLO DI DICHIARAZIONE DI REVOCA 297
M.6 ESEMPI DI CORRISPETTIVO 298
M.7 TRADUZIONE NON UFFICIALE DEI RATING REPORT 299
M.8 SINTESI DELLE SCALE DI RATING ELABORATE DALLE SOCIETA’ DI RATING 300
M.9 ESEMPLIFICAZIONE DEL PIANO DI RIMBORSO DEL CAPITALE DI OBBLIGAZIONI PAR E OBBLIGAZIONI DISCOUNT DENOMINATE IN
DOLLARI PER UN AMMONTARE IN LINEA CAPITALE DI 1.000 DOLLARI 301
N. DOCUMENTI CHE L’OFFERENTE DEVE METTERE A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO E LUOGHI NEI QUALI TALI DOCUMENTI SONO DISPONIBILI PER LA
CONSULTAZIONE 302
N.1 DOCUMENTI RELATIVI ALL’OFFERENTE NONCHÉ EMITTENTE GLI STRUMENTI FINANZIARI OGGETTO DELL’OFFERTA E DEGLI STRUMENTI
FINANZIARI OFFERTI IN CORRISPETTIVO 302
e
[PAGINA INTENZIONALMENTE LASCIATA BIANCA]
INFORMAZIONI IMPORTANTI
Le definizioni di alcuni dei termini utilizzati nella presente sezione sono contenute nel Glossario.
Valutazione dell’informativa a disposizione del pubblico e metodologie utilizzate
Nel definire i termini finanziari dell’Invito Globale e dell’Offerta di Scambio, la Repubblica Argentina ha applicato alcuni principi di sostenibilità del debito e di eguaglianza di trattamento tra creditori. La Repubblica Argentina, che sta ancora uscendo dalla più seria crisi economica di tutta la sua storia, cerca di ridurre il proprio debito pubblico nella misura che essa considera necessaria per creare le basi di una futura stabilità finanziaria e della sostenibilità del debito nel lungo termine. La Repubblica Argentina ha calcolato i Rapporti di Scambio per ciascuna serie di Obbligazioni Esistenti nella misura più equa che ha ritenuto attuabile tenuto conto della immensa complessità dei fattori finanziari e di altro genere che incidono su tale calcolo. Inoltre, la Repubblica Argentina ha individuato i termini e le condizioni delle Nuove Obbligazioni in un modo che, secondo la sua opinione, bilancia le necessità e le urgenze economiche del Paese con le diverse preferenze degli investitori, ed ha cercato di fornire agli investitori accesso alle Nuove Obbligazioni in maniera equilibrata.
In ogni caso, il calcolo del Valore di Scambio, del Rapporto di Scambio, dei tassi di interessi delle Nuove Obbligazioni, dei tassi di conversione delle valute e dei pagamenti in contanti da farsi contestualmente all’Invito Globale (di cui l’Offerta di Scambio è parte) sono, almeno parzialmente, fondati su criteri stabiliti dall’Argentina scegliendo tra diversi possibili approcci e metodologie. La Repubblica Argentina, pertanto, ha operato delle scelte in ordine alla metodologia, ai calcoli e agli altri parametri dell’Invito Globale (di cui l’Offerta di Scambio è parte) che per loro natura sono necessariamente soggettivi. Inoltre, non è possibile fornire alcuna garanzia che il tasso di crescita dell’economia argentina rispetterà le attuali assunzioni fatte, né che l’Argentina raggiungerà la sostenibilità del proprio debito nel lungo termine (in particolare, si vedano le avvertenze di cui al paragrafo a.3.d. per la descrizione di diversi fattori che possono avere un effetto negativo sulle prospettive economiche dell’Argentina).
Né la Repubblica Argentina né i Dealer Managers, l’Information Agent e Coordinatore della Raccolta, l’Exchange Agent, il Luxembourg Exchange Agent o i Sistemi di Gestione Accentrata hanno espresso alcuna opinione relativamente: (i) all’equità sostanziale dei termini dell’Invito Globale (di cui l’Offerta di Scambio è parte), (ii) all’esattezza ovvero l’equità sostanziale dei valori risultanti dall’applicazione della metodologia prescelta per i calcoli e degli altri parametri fissati per l’Invito Globale (di cui l’Offerta di Scambio è parte), o
(iii) alla circostanza se gli Obbligazionisti debbano o meno aderire all’Invito Globale (di cui l’Offerta di Scambio è parte), conferendo le Obbligazioni Esistenti detenute. Nessun altro soggetto è stato autorizzato dalla Repubblica Argentina a esprimere raccomandazioni o dare informazioni in relazione alla Offerta di Scambio che non siano contenute nel presente Documento di Offerta, nella Scheda di Adesione o nel Modello di Dichiarazione di Revoca allo stesso allegati. Qualora tali informazioni o raccomandazioni vengano fornite da soggetti diversi dalla Repubblica Argentina, dai Dealer Managers, dall’Information Agent e Coordinatore della Raccolta, dai Sistemi di Gestione Accentrata o dall’Exchange Agent, le stesse dovranno considerarsi non autorizzate dalla Repubblica Argentina, dai Dealer Managers, dall’Information Agent e Coordinatore della Raccolta, dai Sistemi di Gestione Accentrata o dall’Exchange Agent o dalle rispettive società controllate.
Di conseguenza, gli Obbligazionisti dovrebbero comunque svolgere una propria indipendente valutazione dei termini dell’Invito Globale (di cui l’Offerta di Scambio è parte). La decisione di aderire all’Offerta di Scambio spetta unicamente agli Obbligazionisti. Si raccomanda agli Obbligazionisti di leggere attentamente le avvertenze contenute nella sezione A del presente Documento di Offerta e di considerare attentamente tutte le informazioni contenute nel presente Documento di Offerta e nella Scheda di Adesione, di consultare i documenti messi a disposizione del pubblico e di rivolgersi ai propri consulenti finanziari e fiscali per decidere se aderire o meno alla Offerta di Scambio e quale opzione selezionare.
In particolare, gli Obbligazionisti sono invitati a consultare i documenti messi a disposizione del pubblico nei luoghi indicati alla successiva sezione N. L’Argentina non assume alcuna responsabilità per le informazioni o i dati pubblicati sul sito internet xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/xxxxxxxxx o allegati al presente Documento di Offerta di cui non è autore, salvo che per il presente Documento di Offerta e le sue appendici da
M.1 a M.6 elencate nella sezione M o le informazioni delle quali abbia autorizzato la pubblicazione da parte dell’Information Agent e Coordinatore della Raccolta. In particolare l’Argentina non assume alcuna responsabilità per le informazioni e traduzioni contenute nelle appendici M.7 e M.8 del presente Documento di Offerta.
L’Offerta di Scambio viene effettuata esclusivamente sulla base del presente Documento di Offerta. L’Invito Globale, di cui l’Offerta di Scambio è parte, è effettuato sulla base di documenti d’offerta redatti secondo le normative vigenti nei paesi in cui le offerte pubbliche di scambio sono promosse nonché, nel caso di collocamenti privati presso investitori istituzionali, sulla base di documenti predisposti in lingua inglese. L’Offerta di Scambio è rivolta esclusivamente ai titolari delle Obbligazioni Esistenti residenti in Italia. L’Invito Globale non è esteso in alcun paese nel quale l’effettuazione dello stesso non sia permessa.
Informazioni di natura previsionale
Alcune delle informazioni contenute nel presente Documento di Offerta hanno natura previsionale. In particolare, hanno natura previsionale le dichiarazioni relative all’andamento futuro dell’economia e delle finanze argentine. L’accuratezza delle informazioni di natura previsionale è significativamente influenzata da fattori la cui valutazione è incerta quali, tra l’altro, il successo della ristrutturazione del debito e delle riforme economiche adottate dal Governo, eventuali decisioni assunte dai finanziatori multilaterali dell’Argentina, quali il FMI, il peggioramento della categoria di rating dell’Argentina, la fluttuazione dei tassi di cambio, il livello di investimenti stranieri in Argentina, elevati tassi di interesse internazionali, l’andamento dei prezzi, inclusi i prezzi all’ingrosso, e l’andamento dell’economia nei paesi che sono principali partner commerciali dell’Argentina. Ulteriori fattori rilevanti possono essere: eventi naturali, conflitti armati interni o internazionali, situazioni di instabilità politica interna. Pertanto, le dichiarazioni previsionali si basano su presupposti la cui mancata o difforme realizzazione potrebbe comportare uno scostamento significativo dei risultati economici della Repubblica Argentina rispetto a quelli previsti o ipotizzati.
GLOSSARIO
Aderente: ciascun Obbligazionista aderente all’Offerta di Scambio.
Aderenti Tardivi: ciascuno degli Obbligazionisti che conferirà validamente Obbligazioni
Esistenti durante il Periodo Tardivo.
Aderenti Tempestivi: ciascuno degli Obbligazionisti che conferirà validamente Obbligazioni
Esistenti durante il Periodo Tempestivo.
Ammontare in Linea Capitale Originario delle Nuove Obbligazioni Rimborsabili:
Ammontare Massimo delle Obbligazioni Par:
Ammontare Xxxxxxx delle Obbligazioni Quasi-par:
Ammontare Minimo di Scambio per le Obbligazioni Quasi-par:
l’ammontare in linea capitale delle Nuove Obbligazioni Rimborsabili alla data del 31 dicembre 2003.
l’ammontare massimo delle Obbligazioni Par che saranno emesse nel contesto dell’Invito Globale sarà pari a 10 miliardi di dollari, nel caso in cui il Livello di Partecipazione sia inferiore o pari al 70% (e, quindi, il Valore di Scambio delle Obbligazioni Esistenti regolarmente portate in adesione e accettate dall’Offerente sia pari o inferiore a una somma equivalente a 57,3 miliardi di dollari) o di 15 miliardi di dollari nel caso in cui il Livello di Partecipazione sia superiore al 70% (e, quindi, il Valore di Scambio delle Obbligazioni Esistenti regolarmente portate in adesione e accettate dall’Offerente sia superiore a 57,3 miliardi di dollari). Ai fini del calcolo di tali ammontari, il valore delle Obbligazioni Par denominate in valute diverse dal dollaro sarà convertito in dollari in base ai tassi di cambio in vigore al 31 dicembre 2003.
l’ammontare massimo delle Obbligazioni Quasi-par che saranno emesse nel contesto dell’Invito Globale sarà di 24,3 miliardi di Peso (pari a circa 8,3 miliardi di dollari applicando il tasso di cambio al 31 dicembre 2003).
l’ammontare minimo in linea capitale non rimborsato di Obbligazioni Esistenti che dovrà essere scambiato dall’Aderente che intende ricevere Obbligazioni Quasi-par nel contesto dell’Invito Globale é pari a 280.000 euro, 350.000 dollari, 200.000 sterline inglesi, 37.600.000 yen, 1.025.000 Peso, o 430.000 franchi svizzeri.
Ammontare Nozionale: l’ ammontare nozionale dei Titoli PIL pari al Valore di Scambio delle
Obbligazioni Esistenti scambiate con le Obbligazioni Par, Obbligazioni Discount e Obbligazioni Quasi-par a cui sono annessi i Titoli PIL, e che non rappresenta un diritto a ricevere pagamenti di capitale o interessi, ma è solo strumentale al calcolo dei pagamenti derivanti dai Titoli PIL da effettuare ai vari titolari.
Argentina, Repubblica Argentina, l’Offerente o Stato:
la Repubblica Argentina, lo Stato sovrano che promuove l’Offerta di Xxxxxxx, nonché lo Stato emittente degli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta di Scambio e degli strumenti finanziari offerti in corrispettivo dello scambio.
Banca Centrale: Banco Central de la Republica Argentina, la banca centrale argentina.
Bocones: obbligazioni che lo Stato ha emesso a partire dal 1991 per ristrutturare gli obblighi di pagamento verso i pensionati argentini e verso vari creditori privati, nonché per indennizzare le famiglie di coloro che erano stati imprigionati o erano scomparsi durante il periodo di dittatura militare.
Boden: obbligazioni che lo Stato ha emesso a partire dal 2002 per indennizzare persone fisiche e istituzioni finanziarie colpiti da alcune delle misure d’emergenza adottate dal Governo durante la crisi economica. I Boden comprendono:
Boden Compensation. Obbligazioni emesse per indennizzare le banche delle perdite attribuibili alla differenza di valore tra le attività e le passività pesificate risultanti dalla pesificazione asimmetrica di
sostanzialmente tutte le passività e tutti gli obblighi denominati in valuta estera.
Boden Coverage. Obbligazioni emesse per indennizzare le banche delle perdite attribuibili alla differenza tra le loro rimanenti passività denominate in valuta estera non soggette a pesificazione e le loro rimanenti attività denominate in valuta estera non soggette a pesificazione.
Boden Depositor. Obbligazioni emesse per indennizzare i titolari di depositi bancari delle perdite risultanti dalla pesificazione e dal dilazionamento dei depositi.
Boden Quasi-Currency. Obbligazioni emesse a favore della Banca Centrale per riscattare le obbligazioni quasi-valuta emesse dallo Stato e dalle province.
Boden Restitution. Obbligazioni emesse per indennizzare i pensionati argentini e gli impiegati del settore pubblico per le riduzioni del 13% nei sussidi e nei salari decise nel 2001.
Bogar: obbligazioni garantite dallo Stato ed emesse dal Fondo Fiduciario para el Desarrollo Provincial (Fondo di Sviluppo Provinciale) al fine di ristrutturare il debito delle province stesse. Tale garanzia è, a sua volta, garantita dal pegno sulle entrate derivanti dalla riscossione di determinate imposte statali. Inoltre, le province hanno l’obbligo di rimborsare al Fondo di Sviluppo Provinciale e quindi, indirettamente, allo Stato, ogni importo pagato dallo Stato in ragione di tali obbligazioni. Tale impegno è garantito dal pegno sulle entrate delle province derivanti dai trasferimenti di entrate effettuati dal Governo nell’ambito del regime di ripartizione.
Bonos-pagaré: buoni del Tesoro a medio e a lungo termine collocati in Argentina alla fine degli anni novanta.
Bontes: buoni del Tesoro a medio e a lungo termine collocati in Argentina alla fine degli anni novanta.
Brady Bonds: obbligazioni garantite emesse dallo Stato nel 1992 per ristrutturare il debito argentino scaduto a medio e a lungo termine nei confronti delle banche commerciali.
Cedros: titoli negoziabili emessi da istituzioni finanziarie argentine che incorporano il diritto su depositi la cui scadenza è stata dilazionata. Tali titoli possono essere utilizzati per ripagare alcuni finanziamenti bancari, non sono garantiti dallo Stato e sono negoziati sulla Borsa di Buenos Aires.
CER: Coefìciente de estabilización de referencia, coefficiente il cui valore in Peso è indicizzato al tasso di inflazione calcolato sulla crescita dei prezzi al consumo. Il valore nominale di uno strumento finanziario parametrato al CER viene convertito, tramite applicazione di questo coefficiente, in un valore adeguato al CER e gli interessi sono calcolati con riferimento al valore ottenuto in seguito a tale conversione.
CIF: Costo Assicurazione e Nolo (Cost, Insurance and Freight); termine che indica il prezzo della merce al porto di destinazione ed include il costo delle merci, il nolo sino a destinazione ed il premio assicurativo relativo alla polizza di assicurazione per il trasporto.
Corrispettivo: le Nuove Obbligazioni emesse come corrispettivo dell’Offerta di Scambio.
CVS: Coefìciente de variación salarial, coefficiente il cui valore in Peso è determinato sulla base dell’indice di misurazione delle variazioni salariali nei settori pubblico e privato. Il valore nominale di uno strumento finanziario parametrato al CVS viene convertito tramite applicazione di questo coefficiente in un valore adeguato al CVS e gli interessi su tali strumenti finanziari sono calcolati con riferimento al valore ottenuto in
seguito a tale conversione.
Data di Annuncio: il 18 marzo 2005 (o, comunque, entro il giorno di borsa aperta antecedente
la Data di Scambio come eventualmente prorogata), data in cui la Repubblica Argentina annuncerà i risultati definitivi dell’Invito Globale.
Data di Scambio: l’1 aprile 2005, o la prima data successiva in cui può essere completato lo scambio tra le Obbligazioni Esistenti conferite ai sensi dell’Offerta di Scambio e dell’Invito Globale e le Nuove Obbligazioni, diventando così efficace il trasferimento della proprietà delle Obbligazioni Esistenti all’Offerente e l’attribuzione delle Nuove Obbligazioni agli Aderenti. Ove necessario, per facilitare l’esecuzione dello scambio, la stessa Data di Xxxxxxx può essere protratta per sette giorni lavorativi. Ciò non avrebbe effetto sulle prerogative delle Nuove Obbligazioni ricevute dagli Aderenti.
Dealer Managers: Barclays Capital Inc., Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx, Xxxxxx & Xxxxx, Incorporated
e UBS Securities LLC.
debito scaduto: tutto il debito pubblico dell’Argentina che risulta scaduto ad una certa data e rispetto al quale l’Argentina non ha adempiuto al pagamento del capitale e/o degli interessi, compresi i pagamenti di capitale e interessi scaduti e non adempiuti precedentemente.
debito in sofferenza: il debito pubblico dell’Argentina formalmente soggetto alla sospensione
dei pagamenti dichiarata dal Governo nel mese di dicembre 2001, inclusi:
(i) alcuni obblighi di pagamento che il Governo ha continuato ad onorare, (ad esempio, in casi di estrema necessità riguardanti anziani di più di 75 anni di età oppure in caso di messa a repentaglio della fornitura di servizi essenziali), nonostante la sospensione formale del pagamento dei debiti e
(ii) alcuni obblighi derivanti dal pagamento anticipato degli obblighi fiscali da parte di alcune imprese. Tali pagamenti fiscali anticipati hanno dato origine a crediti di pari ammontare nei confronti del Governo. Il Governo considera tali crediti come debito pubblico aggiuntivo dell’Argentina e come tali essi vengono riconosciuti nella contabilità del Governo. Tuttavia, i crediti vengono soddisfatti quando l’obbligo fiscale che ha dato origine al pagamento anticipato diventa effettivamente esigibile e, pertanto, si estingue per compensazione. Di conseguenza, sebbene formalmente soggetti alla sospensione di pagamenti, gli obblighi del Governo relativi a tali crediti non sono in stato di inadempienza. Il “debito in sofferenza” dell’Argentina comprende tutto il debito pubblico per il quale l’Argentina risulta inadempiente ad una determinata data, con esclusione dei pagamenti di capitale ed interessi scaduti.
Decreto di Emissione: decreto del Presidente della Repubblica Argentina n. 1735/2004 emesso in
data 9 dicembre 2004 che all’Allegato III contiene la disciplina applicabile a tali Nuove Obbligazioni. Una traduzione di tale allegato si trova nell’appendice M. 3 del presente Documento di Offerta.
Depositari: la banca o impresa di investimento attraverso la quale un Obbligazionista detiene le Obbligazioni Esistenti, e alla quale dovrà essere consegnata la Scheda di Adesione debitamente compilata e sottoscritta al fine di aderire all’Offerta di Scambio.
Documento di Offerta: il presente documento di offerta, redatto in base all’art. 37 del
Regolamento Emittenti e secondo gli schemi 1 e 5 della parte seconda dell’allegato 2° al Regolamento Emittenti.
dollari: dollari statunitensi.
DTC: Depository Trust Company.
Eurobond: obbligazioni emesse dallo Stato sui mercati finanziari internazionali nel 2001 in base ad un programma governativo di titoli a medio termine per un totale di 15 miliardi di dollari.
esportazioni: le esportazioni sono calcolate (i) al fine del commercio estero, in base ai valori forniti alla dogana argentina, su base FOB, al momento della
partenza delle merci e (ii) al fine della bilancia dei pagamenti, in base ai valori forniti su base FOB.
Exchange Agent: The Bank of New York, cui l’Offerente ha conferito l’incarico di “agente per lo scambio” nell’ambito dell’Invito Globale, con il compito, tra l’altro, di ricevere le Obbligazioni Esistenti portate in adesione all’Offerta di Scambio, attraverso i Sistemi di Gestione Accentrata, nonché di effettuare i pagamenti del Corrispettivo alla Data di Scambio, anch’essi per il tramite degli intermediari aderenti ai Sistemi di Gestione Accentrata (si veda il successivo paragrafo C.5).
Fine del Periodo di Adesione: il 25 febbraio 2005, data di chiusura del Periodo di Adesione, o altra data
a cui è stata prorogata la fine del Periodo di Adesione.
FOB: Xxxxxx a Bordo (Free on Board); termine che indica il prezzo della merce al porto di partenza e non include il nolo sino a destinazione ed il premio assicurativo relativo alla polizza di assicurazione per il trasporto.
giorno lavorativo: ogni giorno (esclusi i sabati e le domeniche) in cui le banche e i mercati di
borsa sono generalmente aperti a New York per lo svolgimento della loro normale attività e in cui il Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer System (o TARGET), ovvero un sistema che lo abbia sostituito, è operativo. Per una definizione di giorno lavorativo differente dalla presente, che si applica in materia di pagamenti di capitale e interessi sulle Nuove Obbligazioni, si veda il paragrafo e.2.6.
Governo: il governo federale argentino, con esclusione della Banca Centrale.
importazioni: le importazioni sono calcolate (i) al fine del commercio estero, in base ai valori forniti alla dogana argentina al momento dell’entrata delle merci nel paese, che includono costo, assicurazione e nolo (o base CIF) e (ii) al fine della bilancia dei pagamenti, in base ai dati FOB raccolti nella località di partenza delle merci.
Indebitamento Esterno: l’ammontare complessivo dell’indebitamento dell’Offerente rappresentato
da finanziamenti, obbligazioni e altri titoli di debito denominati o pagabili (anche a discrezione del titolare di tali titoli) in una valuta diversa dalla valuta legale in Argentina.
Indebitamento Obbligazionario: l’ammontare complessivo dell’indebitamento dell’Offerente nei confronti
di titolari di Obbligazioni Esistenti, il quale costituisce oggetto del Piano di Ristrutturazione dell’Indebitamento Obbligazionario.
Indenture: contratto tra l’Argentina e The Bank of New York, in qualità di Trustee Europeo e Statunitense, che disciplina le Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese.
Information Agent e Coordinatore della Raccolta:
per l’Offerta di Scambio, GSC Proxitalia S.p.A., cui l’Offerente ha conferito l’incarico di svolgere i compiti descritti nel Documento di Offerta, a cui devono essere inviate le domande o richieste relative alle procedure di adesione all’Offerta di Scambio, le richieste di ricevere copia del Documento di Offerta e della Scheda di Adesione, e a cui devono essere inviate da parte degli intermediari finanziari le Schede di Adesione all’Offerta di Scambio debitamente compilate.
Inizio del Periodo di Adesione: 14 gennaio 2005, data di inizio del Periodo di Adesione.
Interessi Maturati: gli interessi maturati sulle Obbligazioni Esistenti a partire dalla data di
pagamento dell’ultima cedola liquidata fino al 31 dicembre 2001 (escluso), i quali saranno conteggiati al fine di determinare il Valore di Scambio delle Nuove Obbligazioni spettanti a ciascun Aderente.
Interessi Ricevuti: gli interessi maturati sulle Obbligazioni Par dal 31 dicembre 2003
(incluso) fino al 31 marzo 2005 (escluso) e sulle Obbligazioni Discount e sulle Obbligazioni Quasi-par dal 31 dicembre 2003 (incluso) fino al 30 giugno 2004 e al 31 dicembre 2004 (escluso), che verranno pagati o capitalizzati alla Data di Scambio insieme al Corrispettivo.
Invito Globale: l’offerta globale, di cui l’Offerta di Scambio è parte, rivolta dall’Offerente a tutti i titolari di Obbligazioni Esistenti, a condizioni sostanzialmente analoghe nelle varie giurisdizioni in cui è promossa, la quale consiste nella presente Offerta di Scambio e in altre offerte pubbliche di scambio promosse sulla base di autonomi documenti di offerta pubblicati secondo le normative nazionali applicabili (in Argentina, Stati Uniti, Germania e Lussemburgo), in base al riconoscimento dei documenti dell’offerta negli Stati Uniti (in Danimarca), o in base alla procedura di mutuo riconoscimento del prospetto pubblicato in Lussemburgo (nei Paesi Bassi e in Spagna) nonché in offerte rivolte in altri paesi a investitori istituzionali o in base ad altre esenzioni dall’obbligo di approvazione di un prospetto da parte delle autorità di vigilanza locali (le offerte diverse dall’Offerta di Scambio, congiuntamente, le “Altre Offerte”).
IPC: indice dei prezzi al consumo. Tale indice viene calcolato sulla base di un paniere di beni e servizi computati secondo un criterio di ponderazione aggiornato mensilmente, in modo da riflettere i consumi tipici delle famiglie argentine. L’IPC misura le variazioni nel livello dei prezzi applicati al consumatore finale e quindi è indicativo dell’andamento del costo della vita.
IPI: indice dei prezzi all’ingrosso. La variazione percentuale annua del IPI calcolata ad una particolare data corrisponde alla variazione dell’IPI tra quella data e la medesima data dell’anno precedente. Tale indice viene calcolato sulla base di un paniere di beni e servizi che intende riflettere gli acquisti tipici dei venditori al dettaglio argentini. L’IPI misura le variazioni nel livello dei prezzi dei beni e dei servizi applicati ai venditori al dettaglio.
Lecops: obbligazioni quasi valuta emesse dallo Stato.
Letes: buoni del Tesoro a breve termine collocati dallo Stato in Argentina alla fine degli anni novanta.
Livello di Partecipazione: il livello di partecipazione all’Invito Globale così come determinato dalla
Repubblica Argentina nella sua piena discrezionalità sulla base del rapporto tra il Valore di Xxxxxxx complessivo delle Obbligazioni Esistenti regolarmente portate in adesione ed accettate dall’Argentina ed il Valore di Scambio complessivo delle Obbligazioni Esistenti in circolazione.
Luxembourg Exchange Agent: The Bank of New York (Luxembourg) S.A.
Ministero dell’Economia: Ministerio de Economía y Producción, il ministero dell’economia
argentino.
Modello di Dichiarazione di Revoca: il modello di dichiarazione di revoca, pubblicato unitamente al presente
Documento di Offerta, che gli Aderenti potranno (ma non dovranno) utilizzare ai fini di una eventuale revoca della propria precedente adesione all’Offerta di Scambio, nei limitati casi in cui tale revoca sarà permessa.
Nuove Obbligazioni: le Obbligazioni Par, le Obbligazioni Quasi-par, le Obbligazioni Discount e
i Titoli PIL. Le Nuove Obbligazioni sono offerte quale Corrispettivo nell’ambito dell’Invito Globale e saranno emesse dalla Repubblica Argentina entro la Data di Scambio.
Nuove Obbligazioni Rimborsabili: Obbligazioni Par, Obbligazioni Discount e Obbligazioni Quasi-par.
Obbligazioni Discount: le Nuove Obbligazioni denominate in dollari, euro, Peso, scadenza 2033,
offerte dall’Offerente come corrispettivo dell’Invito Globale.
Obbligazioni Esistenti: gli strumenti finanziari, emessi dalla Repubblica Argentina, oggetto
dell’Offerta di Scambio.
Obbligazioni Globali: obbligazioni emesse dallo Stato e collocate sul mercato internazionale dei
capitali in base ad un registration statement depositato presso la Securities Exchange Commission degli Stati Uniti.
Obbligazioni Par: le Nuove Obbligazioni denominate in dollari, euro o Peso, scadenza 2038,
offerte dall’Offerente come corrispettivo dell’Invito Globale.
Obbligazioni Quasi-par: le Nuove Obbligazioni denominate in Peso, scadenza 2046, offerte
dall’Offerente come corrispettivo dell’Invito Globale.
Obbligazioni quasi-valuta: obbligazioni emesse dallo Stato e dalle province che potevano essere
utilizzate per estinguere determinate obbligazioni, comprese quelle fiscali.
Obbligazioni Samurai: obbligazioni denominate in yen emesse dalla Repubblica Argentina in
Giappone e rette dal diritto giapponese.
Obbligazioni Spagnole: obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina a favore di banche
spagnole nel 1993 nell’ambito del programma di ristrutturazione Xxxxx. Hanno scadenze più brevi rispetto alle obbligazioni Xxxxx e sono garantite dal governo spagnolo e non da beni.
Obbligazionisti: tutti i titolari di Obbligazioni Esistenti.
Offerente: la Repubblica Argentina.
Offerta di Scambio: l’offerta promossa ai sensi dell’art. 102 del Testo Unico, nell’ambito
dell’Invito Globale con cui l’Offerente invita gli Obbligazionisti residenti in Italia a conferire le Obbligazioni Esistenti verso il pagamento del Corrispettivo.
Offerta in Giappone: ove ottenga la necessaria autorizzazione da parte delle competenti
autorità, l’Argentina intende promuovere, contestualmente all’Invito Globale o, in ogni caso, il prima possibile dopo l’Invito Globale, un’offerta pubblica in Giappone avente ad oggetto le Obbligazioni Esistenti, a condizioni sostanzialmente analoghe a quelle dell’Invito Globale salvo che in essa verranno offerte anche obbligazioni denominate in yen e rette dal diritto giapponese.
Ai fini del calcolo dell’Ammontare Xxxxxxx delle Obbligazioni Par che saranno emesse dalla Repubblica Argentina e della valutazione se l’Ammontare Massimo delle Obbligazioni Par e l’Ammontare Massimo delle Obbligazioni Quasi-par siano stati raggiunti si terrà conto delle Obbligazioni Par e delle Obbligazioni Quasi-par che saranno emesse nell’ambito dell’Offerta in Giappone. Tuttavia, nessun ammontare di Obbligazioni Par o di Obbligazioni Quasi-par sarà riservato agli aderenti all’Offerta in Giappone. Quindi, nel caso in cui l’Offerta in Giappone non sia effettuata contestualmente all’Invito Globale, a seconda della richiesta di Obbligazioni Par o di Obbligazione Quasi-par registrata nell’Invito Globale, è possibile che le Obbligazioni Par o le Obbligazioni Quasi-par non saranno disponibili per gli aderenti all’Offerta in Giappone.
Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds:
In maniera analoga, nell’applicazione dei criteri di riparto delle Obbligazioni Par e delle Obbligazioni Quasi-par, saranno considerate tutte le richieste di Obbligazioni Par e di Obbligazioni Quasi-par effettuate nell’ambito dell’Invito Globale e dell’Offerta in Giappone. Qualora, l’Offerta in Giappone non sia effettuata contestualmente all’Invito Globale, gli aderenti all’Offerta in Giappone potrebbero non avere accesso al riparto preferenziale delle Obbligazioni Par tra gli Aderenti Tempestivi o al riparto delle Obbligazioni Quasi-par.
le seguenti serie di Obbligazioni Esistenti: Discount USD L+ 0.8125% (BR) due 2023; Discount USD L+0.8125 (RG) due 2023; PAR Bonds USD 6% (BR) due 2023; PAR Bonds USD 6% (RG) due 2023; Discount
DEM L+ 0.8125% due 2023; e PAR Bonds DEM 5.87% due 2023. Tali
obbligazioni sono le uniche serie di Xxxxx Xxxxx assistiti da una garanzia che non sia stata integralmente liquidata alla data del presente Documento di Offerta.
Patacones: buoni del Tesoro quasi valuta emessi dalla provincia di Buenos Aires nel 2001 e nel 2002 per finanziare il proprio deficit di bilancio.
Paying and Transfer Agent di New The Bank of New York o un altro soggetto da questi eventualmente
York: designato.
Paying and Transfer Agent Europeo:
The Bank of New York o un altro soggetto da questi eventualmente designato.
Periodo di Adesione: il periodo di durata dell’Offerta di Scambio, come concordato con
CONSOB e Borsa Italiana S.p.A., dalle ore 8:30 del 14 gennaio 2005 alle ore 17:40 del 25 febbraio 2005, e relativa proroga.
Periodo Tardivo: il periodo a partire dal giorno successivo la Scadenza Tempestiva e fino alla Fine del Periodo di Adesione.
Periodo Tempestivo: il periodo a partire dall’Inizio del Periodo di Adesione e fino alla
Scadenza Tempestiva.
Peso: peso argentini.
Piano di Ristrutturazione dell’Indebitamento Obbligazionario:
il piano elaborato dall’Offerente per la ristrutturazione del proprio Indebitamento Obbligazionario, di cui l’Invito Globale, l’Offerta di Scambio e l’Offerta in Giappone costituiscono parte integrante, come meglio descritto nel paragrafo e.1.2.
PIL Eccedente: nell’ambito del sistema di calcolo dei pagamenti da effettuarsi in relazione ai Titoli PIL descritto nel paragrafo e.2.5, è la differenza, per ciascun anno di riferimento, tra il PIL Reale Attuale e il PIL di Base convertiti in Peso nominali.
Prodotto Interno Lordo o PIL: il valore complessivo dei beni e dei servizi finali prodotti da un paese in un
determinato periodo.
Rapporto di Scambio: indica il rapporto che applicato al Valore di Scambio delle Obbligazioni
Esistenti determina l’Ammontare in Linea Capitale Originario delle Nuove Obbligazioni Rimborsabili con cui le Obbligazioni Esistenti possono essere scambiate.
Regolamenti Esistenti: i regolamenti che disciplinano le Obbligazioni Esistenti.
Regolamento Emittenti: il regolamento recante norme di attuazione del Testo Unico in materia di
emittenti, adottato con delibera CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato.
Scadenza Tempestiva: 4 febbraio 2005, salvo proroga.
Scheda di Adesione: la scheda di adesione, pubblicata unitamente al presente Documento di
Offerta, che gli Obbligazionisti devono compilare e consegnare al Depositario presso il quale detengono le proprie Obbligazioni Esistenti ai fini dell’adesione all’Offerta di Scambio.
Sistemi di Gestione Accentrata: Sistemi di Gestione Accentrata Principali e Sistemi di Gestione Accentrata
Secondari.
Sistemi di Gestione Accentrata Principali:
Sistemi di Gestione Accentrata Secondari:
Monte Titoli S.p.A, Caja de Valores, Clearstream AG, Clearstream Luxembourg, DTC, Euroclear, e SIS AG.
qualsiasi altro sistema di gestione accentrata diverso dai Sistemi di Gestione Accentrata Principali.
Stati Uniti: gli Stati Uniti d’America.
xxxxx di disoccupazione: il tasso di disoccupazione rappresenta la percentuale della forza lavoro
dell’Argentina che non ha lavorato per almeno un’ora remunerata oppure per almeno quindici ore non remunerate durante la settimana precedente la data della misurazione. Per “forza lavoro” si intende il totale della popolazione nei maggiori centri urbani dell’Argentina che ha lavorato per almeno un’ora remunerata oppure per almeno quindici ore non remunerate durante la settimana precedente la data della misurazione più la popolazione che è disoccupata ma attivamente in cerca di lavoro.
xxxxx di sottoccupazione: il tasso di sottoccupazione rappresenta la percentuale della forza lavoro
dell’Argentina che ha lavorato per meno di trentacinque ore durante la settimana precedente la data della misurazione e che desidera lavorare per
un maggior numero di ore.
tasso di inflazione: il tasso di inflazione misura, su base aggregata, la variazione percentuale
dei prezzi dei beni e dei servizi. Corrisponde alla variazione percentuale dell’IPC tra due diverse date, se non specificato altrimenti. Il tasso di inflazione annuo calcolato ad una particolare data corrisponde alla variazione dell’IPC tra quella data e la medesima data dell’anno precedente.
Tesoro: Tesoro Nacional de la Republica Argentina.
Testo Unico: il Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, come successivamente modificato.
Titoli PIL: (noti come GDP-linked Securities), strumenti finanziari con rendimento condizionato e indicizzato all’evoluzione del PIL dell’Argentina, offerti dall’Offerente come corrispettivo dell’Invito Globale, solo unitamente alle Obbligazioni Discount, Obbligazioni Par o Obbligazioni Quasi-par.
Trustee Europeo e Statunitense: The Bank of New York, che agirà in qualità di trustee per i titolari di
Nuove Obbligazioni rette dal diritto inglese o dal diritto dello Stato di New York.
Valore di Scambio: il valore assegnato dalla Repubblica Argentina a ciascuna delle
Obbligazioni Esistenti secondo quanto descritto nel paragrafo e.1.1, pari al loro ammontare in linea capitale non rimborsato al 31 dicembre 2001 (incluso) più gli interessi scaduti e non pagati al 31 dicembre 2001 (escluso).
Valore di Scambio per Unità Valutaria Rilevante:
il coefficiente che se applicato all’ammontare in linea capitale originario delle Obbligazioni Esistenti detenute permette di calcolare il loro Valore di Scambio.
Nel presente Documento di Offerta, salvo diversa indicazione, gli orari si riferiscono all’ora italiana. Per calcolare l’ora di Buenos Aires e di New York, alla data del presente Documento di Offerta, si devono sottrarre, rispettivamente, quattro e sei ore dall’ora italiana.
VALUTA DI PRESENTAZIONE
Salvo ove diversamente specificato, nel presente Documento di Offerta con “euro” e “€” ci si riferisce alla valuta dell’Unione Europea, con “dollari” e “$” ci si riferisce alla valuta degli Stati Uniti d’America e con “Peso” e “Ps.” ci si riferisce ai peso argentini. La maggior parte degli indicatori economici e altri dati statistici riguardanti la Repubblica Argentina vengono resi pubblici dal Governo in Peso. Le cifre in cui sono espressi gli indicatori economici nel periodo compreso tra l’1 aprile 1991 e il 6 gennaio 2002 sono le stesse sia in dollari che in Peso, in virtù del regime di tasso di cambio fisso 1,00 Peso = 1,00 dollaro in vigore durante quel periodo. Per le cifre in cui sono espressi i flussi di capitale in Peso durante un determinato periodo, si utilizza il tasso di cambio medio Peso/dollaro di quel periodo.
Dal 6 gennaio 2002 all’11 febbraio 2002, sono stati in vigore due distinti tassi di cambio Peso/dollaro:
• un tasso ufficiale, fissato a 1,40 Peso per dollaro, utilizzato per le esportazioni, determinate importazioni e determinati pagamenti di capitale e
• un tasso non ufficiale variabile, utilizzato per tutte le altre operazioni economiche.
Attualmente il Peso fluttua liberamente nei confronti delle valute straniere, sebbene la Banca Centrale, in base alle circostanze, acquisti o venda dollari sul mercato valutario con l’obiettivo di contenere le fluttuazioni del Peso. Il tasso ufficiale di cambio rilevato dalla Banca Centrale era di 3,36 Peso per un dollaro il 31 dicembre 2002, 2,93 Peso per un dollaro il 31 dicembre 2003 e 2,95 Peso per un dollaro il 30 novembre 2004.
Il tasso ufficiale di cambio Peso/euro rilevato dalla Banca Centrale era di 3,6250 Peso per un euro, al 31 dicembre 2003, e 3,7732 Peso per un euro al 29 ottobre 2004, mentre il tasso di cambio ufficiale euro/dollaro rilevato dalla Federal Reserve Bank of New York era di 1,2597 dollari per un euro al 31 dicembre 2003 e di 1,2746 dollari per un euro al 29 ottobre 2004.
Molti dati contenuti nel presente Documento di Offerta sono stati convertiti utilizzando i seguenti tassi di cambio in vigore al 31 dicembre 2003 (che è, tra l’altro, la data a partire dalla quale le Obbligazioni Par, le Obbligazioni Discount e le Obbligazioni Quasi-par avranno godimento):
Tasso di cambio per 1 dollaro
Valuta | al 31 dicembre 2003 | |
Peso | 2,9175 | |
Franco svizzero | 1,2409 | |
Euro | 0,7945 | |
Sterlina britannica | 0,5599 | |
Yen giapponese | 107,3900 | |
Fonte: Reuters Group PLC |
Salvo ove diversamente specificato, i prezzi e i dati contenuti nel presente Documento di Offerta sono presentati al valore corrente della valuta in cui sono espressi.
Le conversioni valutarie contenute nel presente Documento di Offerta, incluse le conversioni di Peso in dollari, sono riportate solo per comodità del lettore e non devono essere interpretate nel senso che gli importi a cui si riferiscono sono stati, possono essere stati o potrebbero essere convertiti in una determinata valuta, a un determinato tasso di cambio.
Ai fini dell’Offerta di Scambio, tutti i calcoli effettuati con riferimento alle Obbligazioni Esistenti originariamente denominati in una valuta sostituita dall’euro saranno effettuati in euro. Conseguentemente, l’Obbligazionista che detiene tali Obbligazioni Esistenti deve convertire tutti gli importi ad esse riferiti in euro applicando il relativo tasso di conversione indicato nella tabella seguente.
Valuta sostituita dall’euro | Tasso di conversione per 1 euro | |
xxxxx xxxxxxx | 1,9558 | |
lira italiana | 1.936,27 | |
scellino austriaco | 13,7603 | |
peseta spagnola | 166,3860 | |
Fonte: Banca Centrale Europea |
La tabella che segue indica, per i periodi indicati, il tasso di cambio Peso/dollaro medio e quello relativo alla fine del periodo, come rilevati dalla Banca Centrale:
Tasso di cambio (1) (Peso/dollaro) | ||||
Tasso di fine | ||||
Tasso medio | periodo | |||
1999 | 1,00 | 1,00 | ||
2000 | 1,00 | 1,00 | ||
2001 | 1,00 | 1,00 | ||
2002(2) | 3,07 | 3,36 | ||
2003 | 2,95 | 2,93 | ||
2004 | ||||
Gennaio | 2,89 | 2,94 | ||
Febbraio | 2,93 | 2,92 | ||
Marzo | 2,90 | 2,86 | ||
Aprile | 2,84 | 2,85 | ||
Maggio | 2,92 | 2,96 | ||
Giugno | 2,96 | 2,96 | ||
Luglio | 2,96 | 2,98 | ||
Agosto | 3,01 | 3,02 | ||
Settembre | 3,00 | 2,98 | ||
Ottobre | 2,97 | 2,98 | ||
Novembre | 2,95 | 2,95 |
(1) I tassi di cambio indicati sono stati utilizzati per la conversione dei dati contenuti nella Sezione B.1 del presente Documento di Offerta.
(2) Dall’1 gennaio 2002 al 3 marzo 2002 il tasso nominale di cambio utilizzato è il tasso di cambio di valutazione (valuation exchange rate), mentre dal 4 marzo 2002 il tasso di cambio utilizzato è il tasso di cambio di riferimento (reference exchange rate). Entrambi i tassi sono pubblicati dalla Banca Centrale.
Fonte: Banca Centrale
PREMESSA E SINTESI DELL’OFFERTA DI SCAMBIO
Dall’ultimo trimestre del 1998 a tutto il primo semestre del 2002, l’Argentina è stata colpita da una recessione economica, causata da diversi fattori. Al culmine di questa recessione, nel biennio 2001-2002, l’Argentina ha sofferto una profonda crisi economica, politica e sociale. In particolare, detta crisi è stata causata sia da una serie di eventi straordinari di origine esterna verificatisi fra l’ultimo trimestre del 1997 e l’autunno del 2001, sia da alcuni elementi strutturali interni al paese (per una descrizione analitica di questi fattori si vedano i successivi paragrafi b.1.6.1 e b.1.6.2).
A causa della crisi economica, il Governo, in data 24 dicembre 2001, ha sospeso i pagamenti su una porzione sostanziale del proprio debito pubblico. Tale sospensione continua alla data del presente Documento di Offerta. Per maggiori informazioni relativamente alla sospensione dei pagamenti si veda il successivo paragrafo
b.1.10.2. Al 30 giugno 2004, l’Argentina aveva sospeso i pagamenti per obblighi complessivamente pari a circa 102,6 miliardi di dollari ossia per una quota equivalente al 56,6% del proprio debito pubblico totale – ivi compresi i pagamenti in linea capitale di obblighi già scaduti per un importo complessivamente pari a 24,3 miliardi di dollari – nonché, per altri 12 miliardi di dollari a titolo di interessi. L’Argentina non intende provvedere in futuro a ripristinare l’adempimento degli obblighi inerenti il proprio debito pubblico scaduto. Per una descrizione della Repubblica Argentina e, in specie, dei principali elementi che ne caratterizzano il sistema politico, economico e finanziario si veda la sezione B.1.
Nel febbraio 2002, il Governo ha autorizzato il Ministero dell’Economia ad avviare un processo di ristrutturazione del proprio debito. L’1 giugno 2004, il Governo, dopo aver valutato (attraverso il Ministero dell’Economia) alcune possibili alternative per la ristrutturazione del debito, ha annunciato una proposta per la ristrutturazione dell’Indebitamento Obbligazionario, che prevede anche l’Invito Globale, di cui sono parte le offerte pubbliche registrate negli Stati Uniti, in Argentina e in vari altri paesi in Europa e in Asia. L’obiettivo di tale ristrutturazione è raggiungere un livello sostenibile d’indebitamento. L’Offerta di Scambio, effettuata nel contesto dell’Invito Globale, è parte di tale processo di ristrutturazione.
Sono di seguito riportati in sintesi i termini principali della offerta di scambio rivolta dalla Repubblica Argentina a tutti i titolari di Obbligazioni Esistenti in Italia. Per un’informativa completa si rinvia ai paragrafi e alle sezioni del presente Documento di Offerta di seguito richiamati. Le definizioni di alcuni dei termini utilizzati nella presente sezione sono contenute nel Glossario.
In relazione all’Offerta di Scambio, l’Obbligazionista dovrà scegliere se aderire o non aderire, tenendo conto, da un lato, delle caratteristiche dell’Offerente e delle Nuove Obbligazioni nonché che l’adesione comporta rinuncia a qualsiasi azione, pendente o futura, nei confronti dell’Argentina, del trustee o del fiscal agent delle Obbligazioni Esistenti relativa alle Obbligazioni Esistenti conferite e, dall’altro lato, che l’Argentina ha annunciato che non intende riprendere i pagamenti per nessuna serie di Obbligazioni Esistenti in circolazione dopo la conclusione dell’Offerta di Scambio e dell’Invito Globale. Prima dell’adesione gli Obbligazionisti sono invitati a considerare attentamente le avvertenze indicate nel paragrafo A.3 del presente Documento di Offerta.
L’Offerta di Scambio
La presente offerta pubblica di scambio (l’“Offerta di Scambio”) viene promossa dalla Repubblica Argentina (la “Repubblica Argentina” o l’“Offerente”) ai sensi e per gli effetti dell’art. 102 del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (il “Testo Unico”), nonché delle disposizioni applicabili del regolamento recante norme di attuazione del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998, in materia di emittenti, adottato con delibera CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche (il “Regolamento Emittenti”).
L’Offerta di Scambio ha per oggetto i prestiti obbligazionari in sofferenza emessi dalla Repubblica Argentina e tuttora in circolazione elencati da pagina ii a pagina xi del presente Documento di Offerta (le “Obbligazioni Esistenti”). L’ammontare complessivo in linea capitale non rimborsato delle Obbligazioni Esistenti, calcolato sulla base dei tassi di cambio in vigore al 31 dicembre 2003, è pari a 79,7 miliardi di dollari, equivalenti, in base al tasso di cambio dollaro/euro alla stessa data, a 63,3 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti gli Interessi Maturati per 2,1 miliardi di dollari (equivalenti a 1,7 miliardi di euro).
L’Offerta di Xxxxxxx è rivolta a parità di condizioni a tutti i titolari delle Obbligazioni Esistenti in Italia (gli “Obbligazionisti”).
Ai sensi dell’art. 129 del D.Lgs. n. 385/1993 e successive modificazioni, la Banca d’Italia ha preso atto dell’offerta delle Nuove Obbligazioni in Italia con nota del 23 dicembre 2004.
L’Offerta di Scambio è parte di un Invito Globale (l’“Invito Globale”) rivolto dall’Offerente a tutti i titolari delle Obbligazioni Esistenti, a condizioni analoghe a quelle previste per l’Offerta di Scambio. L’Invito Globale consiste nella presente Offerta di Scambio e in altre offerte pubbliche di scambio promosse in base ad un autonomo prospetto pubblicato secondo le normative nazionali applicabili (in Argentina, Stati Uniti, Germania e Lussemburgo) in base alla procedura di mutuo riconoscimento del prospetto pubblicato in Lussemburgo (nei Paesi Bassi e in Spagna), o in base al riconoscimento dei documenti dell’offerta negli Stati Uniti (in Danimarca), nonché in offerte rivolte in altri paesi a investitori istituzionali o in base ad altre esenzioni dall’obbligo di approvazione di un prospetto da parte delle autorità di vigilanza locali (le offerte diverse dall’Offerta di Scambio, congiuntamente, le “Altre Offerte”).
Gli Obbligazionisti in Argentina, Stati Uniti, Germania, Lussemburgo, Danimarca, Paesi Bassi x Xxxxxx, che intendano aderire all’Invito Globale potranno farlo solo sulla base del prospetto pubblicato ai sensi della normativa applicabile in tali paesi. Il presente Documento di Offerta contiene informazioni sostanzialmente equivalenti a quelle contenute nei prospetti pubblicati in tali paesi, eccetto che per le informazioni che sono richieste o rilevanti solo in un particolare paese ma non in altri. Il documento di offerta in lingua inglese utilizzato per l’offerta pubblica di scambio negli Stati Uniti e in Lussemburgo è a disposizione per la consultazione nei luoghi indicati alla successiva sezione N.
Ove ottenga la necessaria autorizzazione da parte delle competenti autorità, l’Argentina intende promuovere, contestualmente all’Invito Globale o, in ogni caso, il prima possibile dopo l’inizio dell’Invito Globale, un’offerta pubblica in Giappone avente ad oggetto le Obbligazioni Esistenti, a condizioni sostanzialmente analoghe a quelle dell’Invito Globale salvo che in essa verranno offerte anche obbligazioni denominate in yen e rette dal diritto giapponese (l’“Offerta in Giappone”).
Ai fini del calcolo dell’Ammontare Massimo delle Obbligazioni Par che saranno emesse dalla Repubblica Argentina (si veda “Limiti all’emissione di Obbligazioni Par e di Obbligazioni Quasi-par ed ipotesi di riparto” nel paragrafo e.1.1) e della valutazione se l’Ammontare Massimo delle Obbligazioni Par e l’Ammontare Massimo delle Obbligazioni Quasi-par siano stati raggiunti si terrà conto delle Obbligazioni Par e delle Obbligazioni Quasi-par che saranno emesse nell’ambito dell’Offerta in Giappone. Tuttavia, nessun ammontare di Obbligazione Par o di Obbligazione Quasi-par sarà riservato agli aderenti all’Offerta in Giappone. Quindi, nel caso in cui l’Offerta in Giappone non sia effettuata contestualmente all’Invito Globale, a seconda della richiesta di Obbligazioni Par o di Obbligazione Quasi-par registrata nell’Invito Globale, è possibile che le Obbligazioni Par o le Obbligazioni Quasi-par non saranno disponibili per gli aderenti all’Offerta in Giappone.
In maniera analoga, nell’applicazione dei criteri di riparto delle Obbligazioni Par e delle Obbligazioni Quasi-par (si veda “Riparto delle Obbligazioni Par” e “Riparto delle Obbligazioni Quasi-par” nella sezione I), saranno considerate tutte le richieste di Obbligazioni Par e di Obbligazioni Quasi-par effettuate nell’ambito dell’Invito Globale e dell’Offerta in Giappone. Qualora, l’Offerta in Giappone non sia effettuata contestualmente all’Invito Globale, gli aderenti all’Offerta in Giappone potrebbero non avere accesso al riparto preferenziale delle Obbligazioni Par tra gli Aderenti Tempestivi o al riparto delle Obbligazioni Quasi-par.
I dati relativi all’ammontare complessivo in linea capitale non rimborsato delle Obbligazioni Esistenti e ai relativi Interessi Maturati sopra indicati nella presente Premessa si riferiscono a tutte le Obbligazioni Esistenti, incluse, pertanto, quelle che potranno essere scambiate nel contesto dell’Offerta in Giappone.
L’Offerta di Scambio avrà durata, come concordato con CONSOB e Borsa Italiana, dalle ore 8:30 del 14 gennaio 2005 alle ore 17:40 del 25 febbraio 2005, salva proroga (il “Periodo di Adesione”). Il Periodo Tempestivo (che comprende 16 giorni di borsa aperta), che è rilevante ai fini dell’applicazione del criterio di riparto delle Obbligazioni Par, terminerà alle 17:40 della Scadenza Tempestiva fissata nel giorno 4 febbraio 2005. Conseguentemente il Periodo Tardivo (che comprende 15 giorni di borsa aperta) avrà inizio alle ore 8:30 del 5 febbraio 2005 e terminerà alle ore 17:40 del 25 febbraio 2005.
Affinché il Periodo di Adesione possa essere il più possibile coincidente con il periodo di adesione delle Altre Offerte, in caso di proroga delle Altre Offerte l’Offerente richiederà, nel rispetto delle disposizioni vigenti e applicabili in Italia, la proroga anche dell’Offerta di Scambio (si veda il successivo paragrafo C.3).
Il Piano di Ristrutturazione dell’Indebitamento Obbligazionario costituisce la modalità con cui l’Offerente intende ristrutturare il proprio indebitamento in sofferenza nei confronti dei titolari di obbligazioni dallo stesso xxxxxx.
L’Offerta di Scambio è soggetta ad alcune condizioni, rinunciabili dall’Offerente e descritte nel paragrafo A.1 del presente Documento di Offerta.
Il Corrispettivo
Il corrispettivo della presente Offerta di Scambio è costituito dalle Nuove Obbligazioni (il “Corrispettivo”) che sono:
• Obbligazioni Par (per una descrizione delle caratteristiche specifiche di tali obbligazioni si veda “Caratteristiche delle Obbligazioni Par” nel paragrafo e.2.5),
• Obbligazioni Discount (per una descrizione delle caratteristiche specifiche di tali obbligazioni si veda “Caratteristiche delle Obbligazioni Discount” nel paragrafo e.2.5),
• Obbligazioni Quasi-par (per una descrizione delle caratteristiche specifiche di tali obbligazioni si veda “Caratteristiche delle Obbligazioni Quasi-par” nel paragrafo e.2.5),
• Titoli PIL emessi unitamente alle Nuove Obbligazioni suindicate (per una descrizione delle caratteristiche specifiche di tali strumenti finanziari si veda “Caratteristiche dei Titoli PIL” nel paragrafo e.2.5).
Per una descrizione delle caratteristiche di tali obbligazioni si veda “Caratteristiche generali delle Nuove Obbligazioni” e “Caratteristiche speciali delle Nuove Obbligazioni” nel paragrafo e.2.5.
Ai fini della determinazione del Corrispettivo dovuto ai sensi dell’Offerta di Scambio, alle Obbligazioni Esistenti portate in adesione dall’Aderente verrà assegnato un Valore di Scambio pari (salvo che per i Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds per i quali si veda “Corrispettivo per lo scambio di Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds e liquidazione della Garanzia dei Brady Bonds” nel paragrafo e.1.1), all’ammontare in linea capitale non rimborsato e agli interessi maturati al 31 dicembre 2001 e da calcolarsi secondo le modalità descritte nel paragrafo c.1.1. L’Argentina ha deciso di fare riferimento a tale data, in quanto il 24 dicembre 2001 ha annunciato la sospensione dei pagamenti di una porzione sostanziale del proprio debito pubblico. Al Valore di Scambio verrà applicato un Rapporto di Scambio per determinare l’ammontare in linea capitale originario di Obbligazioni Par, Obbligazioni Discount e Obbligazioni Quasi-par a cui gli Aderenti avranno diritto (come indicato nella Tabella delle Opzioni nel paragrafo e.1.1. del presente Documento di Offerta). In caso di scambio di Obbligazioni Esistenti con Nuove Obbligazioni denominate in diverse valute, il Rapporto di Scambio è stato adeguato per tener conto dei diversi tassi di cambio applicabili.
La tabella seguente riassume le caratteristiche generali principali delle Obbligazioni Par, delle Obbligazioni Discount e delle Obbligazioni Quasi-par:
Obbligazioni Par | Obbligazioni Discount | Obbligazioni Quasi-par | |
Possibile valuta di denominazione | dollari, euro, Peso | dollari, euro, Peso | Peso |
Scadenza | 31 dicembre 2038 | 31 dicembre 2033 | 31 dicembre 2045 |
Rapporto di scambio (a parità di valuta di denominazione delle Obbligazioni Esistenti e delle Nuove Obbligazioni)* | 1:1 | 1:0,337 | 1:0,669 |
Trasferibilità | trasferibili a partire dalla Data di Scambio | trasferibili a partire dalla Data di Scambio | non trasferibili per un anno a partire dalla Data di Scambio |
Ammontare massimo che può | • 10 miliardi di dollari (qualora il | Nessun limite all’emissione | 24,3 miliardi di Peso (pari a |
essere emesso | Livello di Partecipazione all’Invito Globale sia pari o inferiore al 70%); • 15 miliardi di dollari qualora il Livello di Partecipazione all’Invito Globale sia superiore al 70% | (18,5 miliardi di dollari, ipotizzando una partecipazione totalitaria e una richiesta di Obbligazioni Par e Obbligazioni Quasi-par che raggiunga i rispettivi limiti massimi di emissione) | circa 8,3 miliardi di dollari, applicando il tasso di cambio in vigore al 31 dicembre 2003) |
Ammontare minimo di Obbligazioni Esistenti da conferire in cambio | nessuno | nessuno | 350.000 dollari, 200.000 sterline inglesi, 37.600.000 yen, 1.025.000 Peso, 280.000 euro o 430.000 franchi svizzeri |
Pagamento del capitale | 20 pagamenti semestrali a partire dal 30 settembre 2029 | 20 pagamenti semestrali a partire dal 30 giugno 2024 | 20 pagamenti semestrali a partire dal 30 giugno 2036 |
Interessi | Con step-up: − se denominate in dollari: • 1,33% dal 31.12.2003 al 31.03.2009; • 2,50% fino al 31.03.2019; • 3,75% fino al 31.03.2029; • 5,25% fino al 31.12.2038; − se denominate in euro: • 1,20% dal 31.12.2003 al 31.03.2009; • 2,26% fino al 31.03.2019 • 3,38% fino al 31.03.2029; • 4,74% fino al 31.12.2038; − se denominate in Peso: • 0,63% dal 31.12.2003 al 31.03.2009: • 1,18% fino al 31.03.2019; • 1,77% fino al 31.03.2029; • 2,48% fino al 31.12.2038. | Tasso fisso pari a: • 8,28% se denominate in dollari; • 7,82% se denominate in euro; • 5,83% se denominate in Peso | Tasso fisso pari a 3,31% |
Modalità di corresponsione degli interessi | pagamento in denaro | capitalizzato il: − se denominate in dollari: • 4,31% dal 31.12.2003 al 31.12.2008; • 2,51% fino al 31.03.2013; − se denominate in euro: • 4,07% dal 31.12.03 al 31.12.2008; • 2,37% fino al 31.03.2013; − se denominate in Peso: • 3,04% dal 31.12.2003 al 31.12.2008; • 1,77% fino al 31.12.2013. Il saldo, fino al 31.12.2013, sarà pagato in denaro. Dopo il 31.12.2013 tutti gli interessi saranno pagati in denaro | fino al 31.12.2013 capitalizzati, successivamente pagati in denaro |
Pagamento di Interessi Ricevuti alla Data di Scambio | interessi maturati dal 31.12.2003 fino al 31.03.2005 (integralmente in denaro) | interessi maturati dal 31.12.2003 fino al 30.06.2004 e al 31.12.2004 (in parte in denaro, in parte capitalizzato secondo quanto descritto sopra) | interessi maturati dal 31.12.2003 fino al 30.06.2004 e al 31.12.2004 (integralmente capitalizzato) |
Prima data di corresponsione degli interessi successiva alla Data di Scambio | 31 settembre 2005 (integralmente in denaro) | 30 giugno 2005 (in parte in denaro, in parte capitalizzato secondo quanto descritto sopra) | 30 giugno 2005 (integralmente capitalizzato) |
Titoli PIL | Titoli PIL per un Ammontare Nozionale pari al Valore di Scambio delle Obbligazioni Esistenti scambiate con Obbligazioni Par | Titoli PIL per un Ammontare Nozionale pari al Valore di Scambio delle Obbligazioni Esistenti scambiate con Obbligazioni Discount | Titoli PIL per un Ammontare Nozionale pari al Valore di Scambio delle Obbligazioni Esistenti scambiate con Obbligazioni Quasi-par |
Mercati per cui è stata richiesta l’ammissione a quotazione | Borsa di Buenos Aires, Mercado Abierto Electrónico de Buenos Aires, Borsa del Lussemburgo | Borsa di Buenos Aires, Mercado Abierto Electrónico de Buenos Aires, Borsa del Lussemburgo | Borsa di Buenos Aires, Mercado Abierto Electrónico de Buenos Aires |
* Per una indicazione dei Rapporti di Scambio che si applicano nel caso di scambio di Obbligazioni Esistenti con Nuove Obbligazioni denominate in diverse valute si veda la Tabella delle Opzioni nel paragrafo e.1.1.
Le Obbligazioni Quasi-par sono esclusivamente denominate in Peso e sono tutte rette dal diritto argentino così come le Obbligazioni Par e le Obbligazioni Discount denominate in Peso, mentre le Obbligazioni Par e le Obbligazioni Discount denominate in euro o in dollari sono rette, rispettivamente, dal diritto inglese o dal diritto dello Stato di New York (salvo che le Obbligazioni Par e le Obbligazioni Discount denominate in dollari e offerte in cambio di Obbligazioni Esistenti denominate in dollari e rette dal diritto argentino sono anch’esse rette dal diritto argentino). La tabella seguente sintetizza le differenze più significative tra Nuove Obbligazioni rette dal diritto inglese e dal diritto dello Stato di New York e Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino. Per una descrizione più dettagliata di tali differenze si veda “Caratteristiche speciali delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese” e “Caratteristiche e differenze delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino” nel paragrafo e.2.5.
Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese | Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino | |
Collective Action Clause (clausola che permette a delle maggioranze qualificate di deliberare su certe materie) | Previsto | Non previsto |
Pagamenti addizionali (diritto di ricevere pagamenti di interessi e di capitale liberi da ritenute o deduzioni a titolo di imposta o tasse o altri oneri stabiliti dalla Repubblica Argentina ovvero il diritto di ricevere il relativo rimborso) | Previsto | Non previsto |
Diritti di pari grado rispetto all’Indebitamento Esterno non garantito e non subordinato | Previsto | Non previsto |
Consenso alla giurisdizione delle corti di New York/Inglesi (secondo il caso) e rinuncia all’immunità (con eccezioni; si veda “Caratteristiche speciali delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese” nel paragrafo e.2.5) | Previsto | Non previsto |
Diritti relativi a offerte future (si veda “Diritti relativi a offerte future” nel paragrafo e.1.1) | Previsto | Previsto |
Adeguamento tramite CER all’inflazione per il calcolo dei pagamenti di capitale e interessi | Non previsto | Previsto |
Le Obbligazioni Par, le Obbligazioni Discount e le Obbligazioni Quasi-par avranno godimento a partire dal 31 dicembre 2003 (incluso) e su di esse alla Data di Scambio verranno riconosciuti gli interessi maturati fino al 31 marzo 2005 (nel caso di Obbligazioni Par) ovvero al 30 giugno e al 31 dicembre 2004 (nel caso di Obbligazioni Discount o Obbligazioni Quasi-par), escluso (gli “Interessi Ricevuti”). Alla Data di Scambio gli Interessi Ricevuti verranno pagati in denaro o capitalizzati (sommati al capitale), secondo quanto descritto nella tabella di sopra e, più diffusamente, nel paragrafo e.2.5 del presente Documento di Offerta.
A ciascuna Obbligazione Par, Obbligazione Discount e Obbligazione Quasi-par è annesso un Titolo PIL e cioè uno strumento finanziario con rendimento condizionato e indicizzato al raggiungimento in futuro di certi livelli di PIL dell’Argentina. I Titoli PIL saranno originariamente emessi unitamente alle Obbligazioni Par, Obbligazioni Discount e Obbligazioni Quasi-par (le quali, collettivamente, sono le “Nuove Obbligazioni Rimborsabili”) ricevute dall’Aderente come Corrispettivo. Per un periodo di 180 giorni successivi alla Data di Scambio (o, nel caso siano necessari più giorni per effettuare lo scambio, al primo di tali giorni), tutti i Titoli PIL rimarranno annessi alle Nuove Obbligazioni Rimborsabili sottostanti e saranno negoziati unitamente ad esse. Alla scadenza di tale periodo di 180 giorni i Titoli PIL e le Nuove Obbligazioni Rimborsabili sottostanti si separeranno automaticamente e non costituiranno più una sola unità. Successivamente, i Xxxxxx PIL saranno negoziati indipendentemente dalle Nuove Obbligazioni Rimborsabili sottostanti. (per una descrizione delle caratteristiche specifiche dei Titoli PIL e delle modalità di pagamento in relazione ai Titoli PIL si veda “Caratteristiche dei Titoli PIL” nel paragrafo e.2.5).
L’Aderente può indicare il tipo di Nuove Obbligazioni che preferisce ricevere secondo le modalità indicate nella Scheda di Adesione, esercitando le opzioni descritte nella Tabella delle Opzioni nel paragrafo
e.1.1. del presente Documento di Offerta. Il corrispettivo offerto in cambio di Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds è costituito solo da Obbligazioni Discount, come specificato in “Corrispettivo per lo scambio di Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds e liquidazione della Garanzia dei Brady Bonds” nel paragrafo e.1.1).
Nei casi in cui l’Obbligazionista non specifichi nella Scheda di Adesione quale tipo di Nuove Obbligazioni intenda ricevere in cambio delle Obbligazioni Esistenti conferite, l’Obbligazionista riceverà Obbligazioni Discount denominate nella stessa valuta delle Obbligazioni Esistenti conferite, fatta eccezione per l’ipotesi in cui quest’ultime siano denominate in sterline, franchi svizzeri, yen (escluse le Obbligazioni Esistenti rette dal diritto giapponese) o qualsiasi altra valuta sostituita dall’euro, in cui l’Obbligazionista riceverà Obbligazioni Discount in euro oppure, se le Obbligazioni Esistenti conferite sono denominate in yen e rette dal diritto giapponese, Obbligazioni Discount in Peso.
L’Argentina ha stabilito un ammontare massimo complessivo di Obbligazioni Par e Obbligazioni Quasi-par che può essere emesso ai fini dell’Offerta di Scambio (per una descrizione di tali limiti si veda “Limiti all’emissione di Obbligazioni Par e di Obbligazioni Quasi-par ed ipotesi di riparto” nel paragrafo e.1.1). Qualora a seguito dell’adesione all’Invito Globale, di cui l’Offerta di Scambio è parte, tali limiti dovessero essere superati, l’Argentina procederà al riparto delle Obbligazioni Par e/o Obbligazioni Quasi-par secondo le modalità descritte nella sezione I del presente Documento di Offerta. Le Obbligazioni Esistenti che non potranno essere scambiate con Obbligazioni Par e/o Obbligazioni Quasi-par a seguito di tale riparto saranno scambiate con Obbligazioni Discount denominate nella stessa valuta prescelta dall’Aderente per le Obbligazioni Par o per le Obbligazioni Quasi-par.
Ipotizzando una partecipazione totalitaria all’Invito Globale (inclusa a questi fini l’Offerta in Giappone, ove sia effettuata contestualmente all’Invito Globale) nonché una richiesta di Obbligazioni Par e Obbligazioni Quasi-par che raggiunga i limiti massimi previsti all’emissione di tali obbligazioni, l’ammontare complessivo in linea capitale delle Nuove Obbligazioni Rimborsabili emesse ai sensi dell’Invito Globale sarebbe pari a circa 41,8 miliardi di dollari.
L’Argentina si impegna ad offrire fino al 31 dicembre 2014 ai titolari di Nuove Obbligazioni di scambiare le loro Nuove Obbligazioni per il corrispettivo che in futuro dovesse essere eventualmente offerto per lo scambio o la modifica dei termini delle Obbligazioni Esistenti che fossero ancora in circolazione dopo la chiusura dell’Invito Globale (al riguardo si veda “Diritti relativi a offerte future” nel paragrafo e.1.1).
L’Argentina si impegna inoltre, per ogni anno solare fino al 2009, a riacquistare Nuove Obbligazioni o altro debito nei limiti e secondo le modalità descritte in “Riacquisto di Nuove Obbligazioni e di altro debito in base alla capacità di pagamento sopravvenuta” nel paragrafo e.1.1.2 nonché, per ogni Anno di Riferimento fino al 2010, a riacquistare Nuove Obbligazioni nei limiti e secondo le modalità descritte in “Riacquisto di Nuove Obbligazioni con il PIL Eccedente” nel paragrafo e.1.1.2.
L’Argentina ha presentato domanda di ammissione alla quotazione delle Obbligazioni Par, delle Obbligazioni Discount e dei Titoli PIL alla Borsa del Lussemburgo e ha presentato domanda di ammissione alla quotazione di tutte le Nuove Obbligazioni alla Borsa di Buenos Aires e al Mercado Abierto Electrónico de Buenos Aires. L’Offerente intende richiedere, compatibilmente con il rispetto di tutti i requisiti previsti dai regolamenti di Borsa Italiana, l’ammissione a quotazione delle Nuove Obbligazioni denominate in euro o in dollari presso un mercato organizzato e gestito da Borsa Italiana, tuttavia non può essere fornita assicurazione che tale richiesta venga presentata e, ove presentata, venga approvata con efficacia alla Data di Scambio o successivamente.
Procedure di adesione
Per aderire all’Offerta di Scambio è necessario completare alcune procedure. Tali procedure sono necessariamente complesse e richiedono lo svolgimento di diversi adempimenti. Coloro che intendano aderire all’Offerta di Xxxxxxx sono invitati a considerare attentamente le avvertenze indicate nel paragrafo a.3.c.1 del presente Documento di Offerta.
L’Offerta di Scambio in Italia è condotta tramite un Exchange Agent e un Information Agent e Coordinatore della Raccolta (per una descrizione degli intermediari partecipanti all’Offerta di Scambio e delle rispettive funzioni si veda il paragrafo B.2). Gli Obbligazionisti che intendono partecipare all’Offerta di Scambio devono completare regolarmente il procedimento di adesione descritto nel paragrafo C. 5 del presente Documento di Offerta entro e non oltre le ore 17:40 della Fine del Periodo di Adesione. A tal fine, gli Obbligazionisti che non siano partecipanti diretti ai Sistemi di Gestione Accentrata devono partecipare all’Offerta di Scambio attraverso la banca o impresa di investimento presso la quale detengono le proprie Obbligazioni Esistenti (“il Depositario”), il quale deve procedere per loro conto all’espletamento delle procedure di adesione. La tabella seguente riassume gli adempimenti a carico degli Aderenti (termine con cui si intendono gli Obbligazionisti aderenti all’Offerta di Scambio) e dei Depositari nell’ambito delle procedure di adesione all’Offerta di Scambio ipotizzando che l’Aderente non sia un partecipante diretto ai Sistemi di Gestione Accentrata:
Soggetto | Adempimenti |
Aderente: | qualora detenga Obbligazioni Esistenti in forma non dematerializzata dovrà ottenerne la registrazione prima di portarle in adesione all’Offerta di Scambio consegnando i titoli cartacei rappresentativi di tali obbligazioni a un Depositario, il quale li iscriverà in un conto titoli a nome dell’Aderente. |
sottoscrivere e far pervenire tramite un Depositario all’Information Agent e Coordinatore della Raccolta una Scheda di Adesione debitamente compilata e sottoscritta nei modi e termini indicati nel paragrafo c.5.1 del presente Documento di Offerta; a tal fine deve rivolgersi al proprio Depositario in tempo utile per consentire che la Scheda di Adesione sia inviata dal Depositario e ricevuta dall’Information Agent e Coordinatore della Raccolta entro le ore 17:40 della Fine del Periodo di Adesione; | |
indicare, nel caso in cui la Scheda di Adesione sia sottoscritta da un fiduciario (ove il fiduciario non agisca in nome proprio) rappresentante o procuratore dell’Aderente, tale circostanza e allegare alla copia di tale incarico fiduciario, procura o mandato con rappresentanza; | |
ove le Obbligazioni Esistenti portate in adesione siano detenute congiuntamente da più Aderenti, la Scheda di Adesione dovrà essere sottoscritta da ciascuno di essi; | |
nel caso in cui le Obbligazioni Esistenti portate in adesione siano possedute da una persona giuridica, la Scheda di Adesione dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante e accompagnata da adeguata evidenza dei relativi poteri di rappresentanza; | |
dare istruzioni al proprio Depositario di trasferire all’Exchange Agent le Obbligazioni Esistenti portate in adesione attraverso i Sistemi di Gestione Accentrata, nei modi e termini indicati nel paragrafo c.5.2 del presente Documento di Offerta; |
Aderente che intenda richiedere Obbligazioni Par | se intende partecipare in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Par deve completare le procedure di adesione entro le ore 17:40 del 4 febbraio 2005; |
Aderente che intenda richiedere Obbligazioni Quasi-par | se intende partecipare in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Quasi-par deve aderire il più tempestivamente possibile tenuto conto del criterio di riparto cronologico descritto nel paragrafo “Riparto delle Obbligazioni Quasi-par” nella sezione I. Si ricorda che per richiedere Obbligazioni Quasi-par è necessario portare in adesione Obbligazioni Esistenti pari all’Ammontare Minimo di Scambio per le Obbligazioni Quasi-par; |
Depositario: | ricevere e controfirmare la Scheda di Adesione e trasmetterla all’Information Agent e Coordinatore della Raccolta entro la Fine del Periodo di Adesione ovvero: • entro le ore 17:40 della Scadenza Tempestiva, nel caso in cui l’Aderente intenda partecipare in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Par; • il prima possibile, nel caso in cui l’Aderente intenda partecipare in via preferenziale del riparto delle Obbligazioni Quasi-par; |
trasferire le Obbligazioni Esistenti all’Argentina presso l’Exchange Agent attraverso i Sistemi di Gestione Accentrata secondo le modalità descritte nel paragrafo c.5.2 e nei termini indicati nel paragrafo c.5.3 del presente Documento di Offerta, identificando un conto presso Euroclear, Clearstream Luxembourg, DTC o Caja de Valores come richiesto a seconda dei casi in modo che l’Aderente possa indicare nella Scheda di Adesione il conto su cui dovranno essere trasferite le Nuove Obbligazioni. Il trasferimento delle Obbligazioni Esistenti all’Argentina dovrà essere effettuato: • entro le ore 17:40 della Scadenza Tempestiva, nel caso in cui l’Aderente intenda partecipare in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Par; • il prima possibile, nel caso in cui l’Aderente intenda partecipare in via preferenziale del riparto delle Obbligazioni Quasi-par. |
Qualora gli adempimenti relativi all’invio della Scheda di Adesione e al trasferimento delle Obbligazioni Esistenti all’Argentina non siano effettuati entro i termini rispettivamente previsti e indicati più nel dettaglio nei paragrafi c.5.1 e c.5.2 del presente Documento di Offerta, il procedimento di adesione non potrà essere considerato regolarmente compiuto e l’Obbligazionista non avrà alcun diritto al ricevimento delle Nuove Obbligazioni in cambio delle Obbligazioni Esistenti che saranno restituite all’Obbligazionista. Si nota altresì che l’Aderente deve completare le procedure di adesione entro la Scadenza Tempestiva fissata nel giorno 4 febbraio 2005 per poter partecipare in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Par; qualora le procedure di adesione dovessero essere iniziate prima di tale scadenza ma completate solo dopo di essa (e comunque entro la Fine del Periodo di Adesione), l’adesione sarà considerata avvenuta nel Periodo Tardivo e quindi l’Aderente non parteciperà in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Par.
Le adesioni all’Offerta di Scambio non sono revocabili salvo che nei casi e secondo le modalità indicati nel paragrafo C.6. Se regolarmente eseguita l’adesione avrà efficacia alla Data di Scambio.
L’Argentina si riserva il diritto di valutare la validità (ivi inclusa la tempestività e la revoca di ciascuna Scheda di Adesione) e la regolarità del procedimento di adesione, nonché il diritto di rifiutare le adesioni, sia nel caso in cui tali adesioni non siano regolari o conformi alle istruzioni contenute nel presente Documento di Offerta e nella Scheda di Adesione, sia nel caso in cui, ad avviso dei consulenti legali dell’Argentina, l’accettazione delle Obbligazioni Esistenti o il pagamento del relativo Corrispettivo possano comportare la violazione di norme di legge o regolamentari. Le adesioni ritenute invalide dall’Argentina saranno automaticamente nulle e prive di effetti.
L’Argentina non sarà in alcun modo responsabile nel caso in cui le adesioni non siano effettuate correttamente e secondo i termini dell’Offerta di Scambio. Salvo che i vizi e le irregolarità eventualmente riscontrati siano stati sanati entro la Fine del Periodo di Adesione e fatte salve le altre facoltà della Repubblica Argentina ai sensi del presente Documento di Offerta, le Obbligazioni Esistenti non regolarmente portate in adesione verranno restituite agli Obbligazionisti appena possibile e, comunque, non oltre il quindicesimo giorno
successivo alla Data di Scambio con le modalità descritte in “Restituzione delle Obbligazioni Esistenti irregolarmente conferite nell’Offerta di Scambio” nel paragrafo c.5.5.
Resta a esclusivo carico degli Aderenti il rischio di omissioni o ritardi da parte dei Depositari nell’invio della Scheda di Adesione all’Information Agent e Coordinatore della Raccolta e nel compimento di qualsiasi altro atto o formalità che siano necessari o utili ai fini del regolare completamento del procedimento di adesione all’Offerta di Scambio. Si raccomanda agli Obbligazionisti di informarsi tempestivamente circa i tempi di cui il Depositario ha bisogno per completare regolarmente le procedure di adesione.
L’Obbligazionista che detiene Obbligazioni Esistenti in forma non dematerializzata dovrà ottenerne la registrazione prima di portarle in adesione all’Offerta di Scambio consegnando i titoli cartacei rappresentativi di tali obbligazioni a un Depositario, il quale li iscriverà in un conto titoli a nome dell’Aderente. A tale fine, gli Obbligazionisti dovranno completare le procedure indicate in “Procedure per gli Obbligazionisti che detengono Obbligazioni Esistenti in forma definitiva o non dematerializzata” nel paragrafo c.5.2.
Le Obbligazioni Esistenti includono alcune obbligazioni scindibili che sono specificamente indicate nella Lista delle Obbligazioni Esistenti (le “Obbligazioni Esistenti Scindibili”). I diritti al pagamento del capitale e degli interessi in relazione a tali obbligazioni sono stati incorporati in cedole scindibili ed autonomamente trasferibili. I titolari di tali obbligazioni sono tenuti a conferire ogni cedola scindibile che la compone ovvero il corrispondente valore in denaro per poter validamente scambiare tali obbligazioni ai sensi dell’Offerta di Scambio. Per una descrizione di alcune regole speciali che si applicano al conferimento delle Obbligazioni Esistenti Scindibili si veda “Procedure per gli Obbligazionisti che conferiscono Obbligazioni Esistenti Scindibili” nel paragrafo c.5.2. Alcune Obbligazioni Esistenti, pur essendo state scisse in diverse cedole, non rientrano nella definizione di Obbligazioni Esistenti Scindibili poiché per esse le cedole che le compongono separatamente saranno trattate ciascuna come una Obbligazione Esistente.
Per una più dettagliata descrizione delle procedure di adesione si rinvia al paragrafo C.5. In particolare, per una più approfondita descrizione delle modalità di perfezionamento dell’adesione all’Offerta di Scambio si rinvia al paragrafo c.5.3.
Il pagamento del Corrispettivo a favore di tutti gli aderenti all’Invito Globale verrà effettuato alla Data di Scambio secondo le modalità descritte al paragrafo c.5.4 del presente Documento di Offerta.
Calendario e date principali
Nella tabella seguente è indicato il calendario dell’Offerta di Scambio e le date principali di cui l’Aderente dovrà tenere conto una volta che abbia scambiato le proprie Obbligazioni Esistenti ai sensi dell’Offerta di Scambio:
14 gennaio 2005: Inizio del Periodo di Adesione.
4 febbraio 2005: data di chiusura del Periodo Tempestivo rilevante al fine del riparto delle Obbligazioni Par secondo le modalità descritte nella sezione I del presente Documento di Offerta.
5 febbraio 2005: data di inizio del Periodo Tardivo rilevante al fine del riparto delle Obbligazioni Par secondo le modalità descritte nella sezione I del presente Documento di Offerta.
25 febbraio 2005: Fine del Periodo di Adesione, salvo proroga.
18 marzo 2005: annuncio dei risultati definitivi dell’Invito Globale con le modalità indicate in “Annunci al pubblico” nel paragrafo C.7.
1 aprile 2005: Data di Scambio.
Fino a tre giorni prima della fine del Periodo di Adesione:
possibilità della Repubblica Argentina di modificare i termini dell’Offerta di Scambio nei limiti e secondo le modalità indicate nel paragrafo C.3.
Altre date rilevanti in merito ad alcune caratteristiche delle Nuove Obbligazioni sono le seguenti:
2009: ultimo anno in cui è previsto l’impegno della Repubblica Argentina di riacquistare Nuove Obbligazioni e altro debito in base alla capacità di pagamento sopravvenuta (si veda al riguardo “Riacquisto di Nuove Obbligazioni e di altro debito in base alla capacità di pagamento sopravvenuta” nel paragrafo
e.1.1 del presente Documento di Offerta).
2010: ultimo anno in cui è previsto l’impegno della Repubblica Argentina di riacquistare Nuove Obbligazioni in base al PIL Eccedente (si veda al riguardo “Riacquisto di Nuove Obbligazioni con il PIL eccedente” nel paragrafo e.1.1 del presente Documento di Offerta).
31 dicembre 2014: data ultima di spettanza dei diritti sulle offerte future concessi ai titolari di Nuove Obbligazioni (si veda al riguardo “Diritti relativi alle offerte future” nel paragrafo e.1.1).
31 dicembre 2033: data di scadenza delle Obbligazioni Discount.
15 dicembre 2035: data di scadenza dei Titoli PIL (o, se precedente, altra data in cui i pagamenti effettuati in ragione dei Xxxxxx PIL raggiungeranno l’ammontare massimo previsto).
31 dicembre 2038: data di scadenza delle Obbligazioni Par.
31 dicembre 2045: data di scadenza delle Obbligazioni Quasi-par.
* * *
In relazione all’Offerta di Xxxxxxx, l’Obbligazionista dovrà scegliere se aderire o non aderire, tenendo conto, tra l’altro, che in caso di valida adesione:
• riceverà in corrispettivo Nuove Obbligazioni,
• rinuncerà a qualsiasi azione, pendente o futura, nei confronti dell’Argentina, del trustee o del fiscal agent delle Obbligazioni Esistenti conferite relativa a tali Obbligazioni Esistenti, e
• nel caso di eventuali offerte future aventi ad oggetto Obbligazioni Esistenti, gli saranno riconosciuti i diritti descritti in “Diritti dei titolari delle Nuove Obbligazioni relativi a offerte future” nel paragrafo e.1.1.2 del presente Documento di Offerta;
mentre in caso di mancata adesione:
• non effettuerà la rinuncia alle azioni, pendenti o future, sopra menzionata, e
• l’Argentina ha annunciato che non intende riprendere i pagamenti per nessuna serie di Obbligazioni Esistenti in circolazione dopo la conclusione dell’Offerta di Scambio e dell’Invito Globale.
A. AVVERTENZE
si raccomanda agli Obbligazionisti, prima di aderire alla presente offerta di scambio, di leggere con la massima attenzione e congiuntamente con le altre informazioni contenute nel Documento di Offerta le avvertenze di seguito indicate ed, in particolare, quelle di cui al paragrafo A.3.
Si raccomanda a ciascun potenziale investitore di consultare il proprio consulente fiscale per avere maggiori informazioni circa le implicazioni fiscali relative alla cessione delle Obbligazioni Esistenti in seguito all’adesione alla presente Offerta di Scambio, nonché all’acquisto, al possesso e alla cessione delle Nuove Obbligazioni.
A.1 CONDIZIONI – INFORMAZIONI AL PUBBLICO – ECCEZIONI ALLA IRREVOCABILITA’ DELLE ADESIONI
L’Offerta di Scambio non è condizionata al raggiungimento di un Livello di Partecipazione minimo e, pertanto, le adesioni valide all’Offerta di Scambio saranno accettate integralmente. L’Offerta di Scambio è soggetta alle seguenti condizioni (le “Condizioni”):
(a) che, nei tempi necessari per effettuare l’Offerta di Scambio e l’Invito Globale nei modi e nei termini descritti nel presente Documento di Offerta, siano rilasciate da ogni autorità competente tutte le approvazioni e le autorizzazioni necessarie per l’effettuazione dell’Offerta di Scambio e dell’Invito Globale;
(b) che, entro la Data di Xxxxxxx, non sia minacciato per iscritto ovvero non sia intentato, né risulti pendente dinanzi ad un organo giudiziario, ad un’agenzia o ad un’autorità governativa o amministrativa, alcuna azione, causa o procedimento, né sia adottato da alcuno di tali soggetti o autorità alcun provvedimento, sentenza, ordine o ingiunzione, né si sia verificato o sia minacciato per iscritto alcun evento o sia stata intrapresa o minacciata per iscritto alcuna azione che:
(i) contesti l’esecuzione dell’Offerta di Scambio o dell’Invito Globale, o possa, direttamente o indirettamente, proibirne, ostacolarne, limitarne o posticiparne l’esecuzione, o che comunque possa avere un effetto negativo apprezzabile sull’Offerta di Scambio o sull’Invito Globale; o
(ii) possa determinare anche in prospettiva un impatto negativo apprezzabile sulla situazione patrimoniale, finanziaria o economica dell’Argentina;
(c) che, entro la Data di Xxxxxxx non venga proposta, emanata o minacciata per iscritto l’applicazione di alcuna disposizione di legge o regolamentare che possa avere rilevanza per l’Offerta di Scambio o l’Invito Globale e, quindi, direttamente o indirettamente, comportare alcune delle conseguenze indicate ai punti (i) e (ii) del precedente punto (b);
(d) che, stante quanto previsto sopra, entro la Data di Scambio, non si verifichi alcuno dei seguenti eventi che possa avere un impatto sostanziale e negativo sull’Offerta di Scambio o sull’Invito Globale ovvero che possa comportare un peggioramento apprezzabile della situazione patrimoniale, finanziaria o economica dell’Argentina rispetto alla situazione patrimoniale, finanziaria o economica attuale come descritta nel presente Documento d’Offerta:
(i) una generale sospensione o limitazione dell’operatività dei sistemi di negoziazione, compensazione, trasferimento o pagamento degli strumenti finanziari in Italia, Argentina, Stati Uniti o in altri mercati finanziari (ivi inclusi i mercati ristretti);
(ii) una sostanziale limitazione dell’operatività dei mercati di negoziazione degli strumenti di debito;
(iii) una moratoria bancaria in Italia, Argentina, negli Stati Uniti o in altri importanti mercati finanziari;
(iv) l’inizio di una guerra, ostilità armata o crisi nazionale o internazionale che coinvolga direttamente o indirettamente l’Argentina, l’Italia o gli Stati Uniti;
(v) qualsiasi rilevante mutamento in negativo delle condizioni politiche o economiche in Argentina o nei mercati argentini, italiani o statunitensi o, in generale, nei mercati finanziari internazionali;
(vi) una modifica sostanziale dei rapporti di cambio tra la valuta argentina e statunitense, o una generale sospensione o limitazione dell’attività dei relativi mercati dei cambi;
(vii) nel caso in cui alcuno degli eventi sopra elencati si sia già verificato alla data del presente Documento di Offerta, un’accelerazione o un sostanziale peggioramento degli stessi; o
(viii) ogni altro evento che possa avere un analogo impatto sostanziale e negativo sull’Offerta di Xxxxxxx, sull’Invito Globale o sulla situazione patrimoniale, finanziaria o economica dell’Argentina.
(e) che, entro la Data di Scambio, l’Argentina non abbia ricevuto alcuna comunicazione da parte delle autorità competenti attestante che l’Offerta di Scambio o ogni altra offerta parte dell’Invito Globale sia in violazione delle rispettive normative nazionali; e
(f) che le altre offerte pubbliche costituenti l’Invito Globale abbiano avuto inizio e si siano concluse entro la Data di Scambio.
Per una descrizione dei procedimenti legali nei confronti della Repubblica Argentina si veda il paragrafo b.1.10.8.
a.1.1 Livello di Partecipazione all’Invito Globale ed Ammontare Massimo delle Obbligazioni Par
L’ammontare massimo delle Obbligazioni Par che saranno emesse nel contesto dell’Invito Globale sarà pari a 10 miliardi di dollari, nel caso in cui il Livello di Partecipazione sia inferiore o pari al 70% (e, quindi, il Valore di Scambio delle Obbligazioni Esistenti regolarmente portate in adesione e accettate dall’Offerente sia pari o inferiore a una somma equivalente a 57,3 miliardi di dollari) o di 15 miliardi di dollari, nel caso in cui il Livello di Partecipazione sia superiore al 70% (e, quindi, il Valore di Scambio delle Obbligazioni Esistenti regolarmente portate in adesione e accettate dall’Offerente sia superiore a 57,3 miliardi di dollari). Ai fini del calcolo di tali ammontari, il valore delle Obbligazioni Par denominate in valute diverse dal dollaro sarà convertito in dollari in base ai tassi di cambio in vigore al 31 dicembre 2003.
a.1.2 Mancato avveramento e rinuncia alle Condizioni
Nel rispetto dei limiti imposti dalla normativa applicabile (ed in particolare nei limiti e secondo le modalità previste dall’articolo 43 del Regolamento Emittenti) e dai termini della presente Offerta di Scambio, la Repubblica Argentina si riserva il diritto di (a) dichiarare decaduta l’Offerta di Scambio qualora dovesse ritenere che una o più delle Condizioni non si sia verificata entro la Data di Scambio, (b) rinunciare a ciascuna delle Condizioni, in conformità ad ogni normativa applicabile, (c) modificare i termini e le condizioni dell’Offerta di Scambio, e (d) prorogare il Periodo di Adesione (si veda al riguardo il paragrafo C.3). L’Offerente darà comunicazione di eventuali modifiche dell’avveramento o rinuncia alle Condizioni con le modalità previste dall’art. 37 del Regolamento Emittenti, nonché mediante pubblicazione su due quotidiani a diffusione nazionale e sul sito internet xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/xxxxxxxxx. Nel caso in cui l’Offerta di Xxxxxxx sia dichiarata decaduta le Obbligazioni Esistenti saranno restituite ai rispettivi titolari secondo le modalità descritte nel paragrafo C.3.
a.1.3 Informazioni al pubblico
Fino alla Data di Scambio, l’Offerente diffonderà al pubblico in Italia, attraverso l’invio di un comunicato stampa a due agenzie di stampa, alla CONSOB e a Borsa Italiana: (i) ogni informazione in merito ad ogni fatto intervenuto nel corso del Periodo di Adesione e fino alla Data di Scambio idoneo ad avere rilevanza sulle condizioni dell’Offerta di Scambio, e (ii) tutti i comunicati che lo stesso dovesse diffondere ai sensi di normative estere e che avessero rilevanza per l’Offerta di Scambio.
L’Offerente darà altresì comunicazione di eventuali proroghe o modifiche dell’Offerta di Scambio con le modalità previste dall’articolo 37 del Regolamento Emittenti, nonché mediante pubblicazione su due quotidiani a diffusione nazionale e sul sito internet xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/xxxxxxxxx entro il terzo giorno di borsa aperta antecedente la Fine del Periodo di Adesione.
Inoltre, l’Offerente renderà nota, tramite uno o più comunicati stampa, che saranno diramati attraverso almeno due agenzie di stampa e contestualmente trasmessi a CONSOB, qualsiasi notizia in merito alla presentazione dell’istanza e ai provvedimenti che saranno emessi in merito all’ammissione a quotazione dalla Caja de Valores di Buenos Aires in relazione all’ammissione a quotazione delle Nuove Obbligazioni presso la
Borsa di Buenos Aires e presso il Mercado Abierto Electrónico de Buenos Aires, nonché dalla Borsa del Lussemburgo o, ove una richiesta in tal senso venga presentata, da Borsa Italiana in merito all’ammissione a quotazione delle Obbligazioni Par, delle Obbligazioni Discount e dei Titoli PIL.
La tabella seguente riassume le informazioni relative all’Offerta di Scambio o alle Nuove Obbligazioni che la Repubblica Argentina fornirà al pubblico in diverse fasi dopo l’Inizio del Periodo di Adesione:
Quando | Informazione |
Durante il Periodo di Adesione, settimanalmente | Dato provvisorio relativo all’ammontare in linea capitale complessivo delle Obbligazioni Esistenti conferite nell’Invito Globale. |
Dall’Inizio del Periodo di Adesione fino alla Data di Scambio | - Informazione in merito ad ogni fatto intervenuto idoneo ad avere rilevanza sulle condizioni dell’Offerta di Scambio e, in particolare, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Argentina; - i comunicati che la Repubblica Argentina dovesse diffondere ai sensi della normativa argentina o statunitense e che avessero rilevanza per l’Offerta di Scambio. |
18 marzo 2005 (o entro il giorno di borsa aperta antecedente la Data di Scambio) | - Dato relativo all’ammontare complessivo in linea capitale non rimborsato di Obbligazioni Esistenti validamente portate in adesione ai sensi dell’Invito Globale e dell’Offerta di Scambio; - dato relativo all’ammontare in linea capitale complessivo, per ciascuna serie, di Nuove Obbligazioni da emettersi a servizio dell’Invito Globale e dell’Offerta di Scambio; - informazioni sui risultati del riparto, di cui alla sezione I del presente Documento di Offerta. |
Entro la Data di Scambio | Informazione in merito al verificarsi o al mancato verificarsi delle Condizioni a cui è soggetta l’Offerta di Scambio. |
Durante ogni anno solare fino al 2034 | Annuncio di eventuali pagamenti in relazione ai Titoli PIL da effettuarsi nei limiti e secondo le modalità descritte in “Caratteristiche dei Titoli PIL” nel paragrafo e.2.5. |
Durante ogni anno solare fino al 2009 | Annuncio di eventuali riacquisti di Nuove Obbligazioni o di altro debito nei limiti e secondo le modalità descritte in “Riacquisto di Nuove Obbligazioni e di altro debito in base alla capacità di pagamento sopravvenuta” nel paragrafo e.1.1.2. |
Durante ogni anno solare fino al 2010 | Annuncio di eventuali riacquisti di Nuove Obbligazioni nei limiti e secondo le modalità descritte in “Riacquisto di Nuove Obbligazioni con il PIL Eccedente” nel paragrafo e.1.1.2. |
Inoltre, la Repubblica Argentina fornirà al pubblico tempestiva informativa in merito ad una eventuale proroga della Data di Scambio.
Allo stesso modo, l’Offerente fornirà al pubblico non appena saranno disponibili, notizie in merito ai provvedimenti relativi all’ammissione a quotazione di Nuove Obbligazioni presso la Borsa di Buenos Aires, il Mercado Abierto Electrónico de Buenos Aires, la Borsa del Lussemburgo o, ove una domanda in tal senso venga presentata, un mercato organizzato e gestito da Borsa Italiana.
Limitati casi di revocabilità delle adesioni
Le adesioni all’Offerta di Scambio non sono revocabili salvo che nei casi specificati nel paragrafo C.6. In tali casi, entro 15 giorni a far data dal giorno in cui sia stata resa pubblica dall’Argentina, tramite un comunicato al mercato, la decorrenza del diritto di revoca delle adesioni, l’Aderente può procedere alla revoca della propria adesione in tutto o in parte secondo le modalità descritte nel paragrafo C.6. Per revocare l’adesione, l’Aderente potrà (ma non dovrà) utilizzare il Modello di Dichiarazione di Revoca contenuto nell’appendice M.5 del presente Documento di Offerta. La revoca della adesione, una volta validamente
espletate le relative formalità, non potrà essere annullata o ritirata. Le Obbligazioni Esistenti svincolate a seguito di revoca delle adesioni potranno essere nuovamente portate in adesione entro la Fine del Periodo di Adesione, secondo le procedure descritte nel paragrafo C.5.
A.2 COMUNICATO DELL’EMITTENTE
In considerazione del fatto che l’Offerta di Scambio è proposta dalla Repubblica Argentina e che, pertanto, vi è coincidenza tra l’Emittente le Obbligazioni Esistenti ed il soggetto offerente, il comunicato dell’emittente previsto dall’art.103 del Testo Unico non è stato predisposto.
A.3 AVVERTENZE SUI RISCHI DELL’OPERAZIONE
DI SEGUITO SONO ESPOSTE IMPORTANTI AVVERTENZE RELATIVE A: a.3.a) LA MANCATA ADESIONE ALL’OFFERTA DI SCAMBIO; a.3.b) LE NUOVE OBBLIGAZIONI; a.3.b.1) LE NUOVE OBBLIGAZIONI RETTE DAL DIRITTO ARGENTINO; a.3.b.2) LE NUOVE OBBLIGAZIONI RETTE DAL DIRITTO DELLO STATO DI NEW YORK O DAL DIRITTO INGLESE; a.3.b.3) I TITOLI PIL; a.3.c) L’ADESIONE ALL’OFFERTA DI SCAMBIO; a.3.c.1) LE PROCEDURE DI ADESIONE; E a.3.d) L’ARGENTINA. SI RACCOMANDA ALL’OBBLIGAZIONISTA DI LEGGERE ATTENTAMENTE TUTTE LE SEGUENTI AVVERTENZE PRIMA DI DECIDERE SE ADERIRE O MENO ALL’OFFERTA DI SCAMBIO.
a.3.a AVVERTENZE RELATIVE ALLA MANCATA ADESIONE ALL’OFFERTA DI SCAMBIO
a.3.a.i I pagamenti delle Obbligazioni Esistenti, oggetto dell’Offerta di Scambio, che sono stati sospesi da parte dell’Argentina, potrebbero non essere mai ripristinati.
Al 30 giugno 2004, l’Argentina aveva sospeso i pagamenti per circa 102,6 miliardi di dollari del proprio debito pubblico incluse le Obbligazioni Esistenti. Le Obbligazioni Esistenti non portate in adesione nell’Invito Globale e nell’Offerta in Giappone resteranno in circolazione. L’Argentina ha annunciato che non intende riprendere i pagamenti per nessuna serie di Obbligazioni Esistenti in circolazione dopo la conclusione dell’Invito Globale. Pertanto, l’Obbligazionista che decida di non conferire le proprie Obbligazioni Esistenti in adesione all’Offerta di Xxxxxxx non potrà fare affidamento sulla possibilità di ricevere in futuro alcun pagamento relativo alle Obbligazioni Esistenti rimaste in suo possesso.
A seguito di tale intenzione pubblicamente dichiarata dalla Repubblica Argentina, la negoziazione delle Obbligazioni Esistenti nei mercati in cui sono state ammesse potrebbe essere sospesa o revocata. In particolare, a seguito di tale dichiarazione, la negoziazione delle due serie di Obbligazioni Esistenti (9% Bonds due 2006 e 9% Bonds due 2009) attualmente ancora quotate presso il MOT organizzato e gestito da Borsa Italiana verrà prevedibilmente sospesa a tempo indeterminato da Borsa Italiana con efficacia già dal terzultimo giorno di borsa aperta del Periodo di Adesione e pertanto dal 23 febbraio 2005 (salvo proroga del Periodo di Adesione).
a.3.a.ii Una volta completata l’Offerta di Scambio, il mercato delle Obbligazioni Esistenti tuttora in circolazione potrebbe non essere liquido. Ciò potrebbe avere un effetto negativo sul valore di mercato di dette Obbligazioni Esistenti.
L’Argentina intende annullare tutte le Obbligazioni Esistenti che riceverà ai sensi dell’Offerta di Scambio. Le Obbligazioni Esistenti che non saranno scambiate con Nuove Obbligazioni, secondo i termini e le condizioni all’Offerta di Scambio, rimarranno in circolazione all’esito della stessa Offerta di Scambio. Tuttavia, a quel punto, l’Argentina, ove consentito dalle norme applicabili, potrebbe ritirare o escludere una o più serie di Obbligazioni Esistenti dalla quotazione sui vari mercati regolamentati cui esse sono state ammesse alle negoziazioni, tra cui la Borsa del Lussemburgo (Bourse de Luxembourg), la Borsa di Buenos Aires (Bolsa de Comercio de Buenos Aires), il Mercato Aperto Elettronico di Buenos Aires (Mercado Abierto Electrónico de Buenos Aires), e il Mercato delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT) gestito da Borsa Italiana. Lo scambio di Obbligazioni Esistenti ai sensi dell’Offerta di Scambio e il loro successivo annullamento avrà dunque l’effetto di ridurre il valore nominale complessivo delle relative serie di Obbligazioni Esistenti che sarebbero altrimenti negoziate sul mercato. Tale riduzione del valore nominale complessivo avrà l’effetto di ridurne la liquidità e, quindi, anche il loro valore di mercato. Per quanto non si possa escludere che anche dopo la conclusione dell’Offerta di Scambio e dell’Invito Globale, vi sia un mercato per le Obbligazioni Esistenti, è possibile che, al contrario, si verifichi il ritiro o l’esclusione di una o più serie di Obbligazioni Esistenti dalla quotazione sui mercati regolamentati e ciò potrebbe aggravare le conseguenze negative derivanti dalla riduzione del numero delle Obbligazioni Esistenti rimaste in circolazione. In tal caso, potrebbe infatti mancare un mercato
sufficientemente liquido su cui negoziare le Obbligazioni Esistenti tuttora possedute (in quanto non portate in adesione all’Offerta di Scambio) ovvero anche la pubblicazione di un prezzo ufficiale di quotazione sul mercato secondario. In particolare, a seguito della intenzione pubblicamente dichiarata dalla Repubblica Argentina di non riprendere i pagamenti per nessuna serie di Obbligazioni Esistenti in circolazione dopo la conclusione dell’Invito Globale, la negoziazione delle due serie di Obbligazioni Esistenti (9% Bonds due 2006 e 9% Bonds due 2009) attualmente ancora quotate presso il MOT organizzato e gestito da Borsa Italiana verrà prevedibilmente sospesa a tempo indeterminato da Borsa Italiana con efficacia già dal terzultimo giorno di borsa aperta del Periodo di Adesione e quindi dal 23 febbraio 2005 (salvo proroga del Periodo di Adesione). Pertanto, xxx decidesse di non partecipare all’Offerta di Xxxxxxx deve considerare che la successiva negoziazione delle obbligazioni non conferite in adesione potrebbe risultare più difficile e il loro valore di mercato diminuito.
a.3.b AVVERTENZE RELATIVE ALLE NUOVE OBBLIGAZIONI
a.3.b.i L’Obbligazionista che aderisce all’Offerta di Xxxxxxx deve essere consapevole che le Nuove Obbligazioni offerte in Corrispettivo hanno, in genere, scadenze più estese e tassi di interessi più bassi delle Obbligazioni Esistenti e che perderà definitivamente gli interessi maturati dopo il 31 dicembre 2001.
Le Obbligazioni Par hanno scadenza al 31 dicembre 2038, le Obbligazioni Discount hanno scadenza al 31 dicembre 2033 e le Obbligazioni Quasi-par hanno scadenza al 31 dicembre 2045. Tali scadenze sono più estese delle scadenze delle Obbligazioni Esistenti.
Le Obbligazioni Par hanno un tasso di interesse con meccanismo di step-up che, nell’ultimo periodo (e cioè dal 31 marzo 2029 al 31 dicembre 2038), arriva al massimo di 5,25%, per le Obbligazioni Par denominate in dollari, 4,74% per quelle denominate in euro, e 2,48%, per quelle denominate in Peso (per una completa descrizione dei tassi di interesse relativi alle Obbligazioni Par si veda il paragrafo “Il Corrispettivo” in “Premessa e sintesi dell’Offerta di Scambio” e “Caratteristiche delle Obbligazioni Par” nel paragrafo e.2.5). Le Obbligazioni Discount hanno un tasso di interesse fisso pari a 8,28% (se denominate in dollari), 7,82% (se denominate in euro) o 5,83% (se denominate in Peso). Le Obbligazioni Quasi-par hanno un tasso di interesse fisso pari al 3,31%. Tali tassi possono essere più bassi dei tassi di interesse previsti per le Obbligazioni Esistenti.
Inoltre, (a parità di valuta di denominazione delle Obbligazioni Esistenti e delle Nuove Obbligazioni) l’Ammontare in Linea Capitale Originario delle Nuove Obbligazioni Rimborsabili è calcolato solo per le Obbligazioni Par tramite l’applicazione al Valore di Scambio di un Rapporto di Scambio alla pari, mentre tale rapporto è sotto la pari sia per le Obbligazioni Discount (1: 0,337) sia per le Obbligazioni Quasi-par (1: 0,699). Il Valore di Scambio attribuito alle Obbligazioni Esistenti conferite per stabilire (tramite l’applicazione del Rapporto di Scambio) l’ammontare in linea capitale originario delle Nuove Obbligazioni sarà pari all’ammontare in linea capitale non rimborsato al 31 dicembre 2001 e agli interessi maturati al 31 dicembre 2001 delle Obbligazioni Esistenti e, pertanto, non includerà gli interessi che eventualmente sarebbero maturati dal 31 dicembre 2001 e che verranno definitamene perduti dall’Obbligazionista. Da ciò deriva che a fronte di un Valore di Scambio complessivo di tutte le Obbligazioni Esistenti pari a 81,8 miliardi di dollari al 31 Dicembre 2001 (di cui 79,7 miliardi in linea capitale non rimborsato e 2,1 miliardi a titolo di interessi maturati ma non pagati), l’ammontare originario in linea capitale complessivo delle Obbligazioni Par, Obbligazioni Discount e Obbligazioni Quasi-par che possono essere emesse ai sensi dell’Invito Globale (inclusa l’Offerta in Giappone ove sia effettuata contestualmente all’Invito Globale) sarebbe pari a circa 41,8 miliardi di dollari, ipotizzando una partecipazione totalitaria nonché una richiesta di Obbligazioni Par e Obbligazioni Quasi-par che raggiunga i limiti massimi previsti all’emissione di tali obbligazioni.
Infine, così come per le Obbligazioni Esistenti (con l’eccezione dei Par Brady Bonds e dei Discount Brady Bonds su cui si veda “Corrispettivo per lo scambio di Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds e liquidazione della Garanzia dei Brady Bonds”nel paragrafo e.1.1), anche per le Nuove Obbligazioni i pagamenti di capitale o interessi non sono assistiti da alcuna garanzia di alcun tipo (neppure da parte di soggetti terzi).
L’Argentina non ha richiesto l’attribuzione di un rating specifico per le serie di Nuove Obbligazioni emesse ai sensi dell’Invito Globale ma non esclude che tale rating venga richiesto in futuro (per informazioni sui rating della Repubblica Argentina si veda “Rating” nel paragrafo c.1.1).
Si raccomanda di leggere attentamente “Caratteristiche delle Obbligazioni Par”, “Caratteristiche delle Obbligazioni Discount” e “Caratteristiche delle Obbligazioni Quasi-par” nel paragrafo e.2.5., per una
descrizione più precisa dei termini delle Nuove Obbligazioni Rimborsabili, il paragrafo C.2, per una descrizione delle modalità di calcolo del Valore di Scambio e le “Avvertenze relative all’Argentina” per una indicazione dei fattori suscettibili di avere un effetto negativo sulla capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico, inclusi gli obblighi di pagamento di capitale e interessi relativi alle Nuove Obbligazioni. Nel valutare se aderire o meno all’Offerta di Scambio, l’Obbligazionista deve essere consapevole di tali termini, di tali modalità e di tali fattori, così come del fatto che l’Argentina ha annunciato che non intende riprendere i pagamenti per nessuna serie di Obbligazioni Esistenti in circolazione dopo la conclusione dell’Invito Globale e dell’Offerta di Scambio (a seguito di tale dichiarazione, tra l’altro, la negoziazione delle due serie di Obbligazioni Esistenti - 9% Bonds due 2006 e 9% Bonds due 2009 - attualmente ancora quotate presso il MOT organizzato e gestito da Borsa Italiana verrà prevedibilmente sospesa a tempo indeterminato da Borsa Italiana con efficacia già dal terzultimo giorno di borsa aperta del Periodo di Adesione e pertanto dal 23 febbraio 2005, salvo proroga del Periodo di Adesione).
a.3.b.ii L’Aderente può, in genere, indicare il Corrispettivo che preferisce ricevere tra diversi tipi di Nuove Obbligazioni che possono essere denominate in diverse valute e, come tali, essere rette dal diritto di diversi ordinamenti. Nell’effettuare tale scelta l’Aderente deve essere consapevole delle caratteristiche diverse delle Nuove Obbligazioni che può richiedere di ricevere.
L’Obbligazionista che aderisce all’Offerta di Scambio può indicare il Corrispettivo che preferisce ricevere tra più opzioni disponibili che possono variare sia per il tipo di Nuove Obbligazioni offerte (Obbligazioni Par, Obbligazioni Discount o Obbligazioni Quasi-par) sia per la valuta in cui tali Nuove Obbligazioni possono essere denominate (per una indicazione delle opzioni disponibili per ciascuna delle Obbligazioni Esistenti si confronti la Lista delle Obbligazioni Esistenti a pagina (ii) del presente Documento d’Offerta). Le Obbligazioni Par, le Obbligazioni Discount e le Obbligazioni Quasi-par differiscono tra loro sotto diversi profili, tra cui: il Rapporto di Scambio applicato per determinarne l’ammontare in linea capitale originario, la scadenza finale, il tasso e le modalità di corresponsione degli interessi (si raccomanda di leggere attentamente il paragrafo “Il Corrispettivo” in “Premessa e sintesi dell’Offerta di Scambio” e “Caratteristiche generali delle Nuove Obbligazioni” e “Caratteristiche speciali delle Nuove Obbligazioni” nel paragrafo e.2.5.).
Come sopra ricordato, in molti casi, le opzioni di Corrispettivo disponibili in cambio di Obbligazioni Esistenti includono Nuove Obbligazioni in varie valute (anche diverse da quella delle Obbligazioni Esistenti conferite). Si raccomanda di valutare attentamente il rischio di cambio a cui l’Aderente si espone nel caso in cui scelga di ricevere Nuove Obbligazioni in una valuta diversa da quella delle Obbligazioni Esistenti conferite ovvero (nel presupposto che l’euro sia la valuta di riferimento degli Aderenti all’Offerta di Scambio) in una valuta diversa dall’euro. Inoltre, le Nuove Obbligazioni saranno rette da diritti diversi a seconda della valuta in cui esse sono denominate. In particolare, le Obbligazioni Par e le Obbligazioni Discount denominate in euro saranno rette dal diritto inglese e quelle denominate in dollari saranno rette dal diritto dello Stato di New York (salvo che le Obbligazioni Par e le Obbligazioni Discount denominate in dollari e offerte in cambio di Obbligazioni Esistenti denominate in dollari e rette dal diritto argentino saranno anch’esse rette dal diritto argentino), mentre le Obbligazioni Par e le Obbligazioni Discount denominate in Peso nonché le Obbligazioni Quasi-par (che sono solo denominate in Peso) saranno rette dal diritto argentino (si raccomanda di leggere attentamente il paragrafo “Il Corrispettivo” in “Premessa e sintesi dell’Offerta di Scambio” e “Caratteristiche speciali delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto di New York o dal diritto inglese” e “Caratteristiche speciali delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino”nel paragrafo e.2.5).
Infine, le Obbligazioni Par e le Obbligazioni Quasi-par sono emesse in un ammontare massimo e, nel caso di richiesta superiore a tale ammontare massimo, esse saranno ripartite secondo i criteri descritti nella sezione I, gli Aderenti che a seguito dell’applicazione di tali criteri non avranno diritto a ricevere, a seconda dei casi, Obbligazioni Par o Obbligazioni Quasi-par riceveranno Obbligazioni Discount. L’ammontare massimo complessivo in linea capitale di Obbligazioni Par è pari a 10 miliardi di dollari, qualora il Livello di Partecipazione all’Invito Globale (inclusa a questi fini l’Offerta in Giappone ove effettuata contestualmente all’Invito Globale) sia pari o inferiore al 70%, ovvero a 15 miliardi di dollari qualora il Livello di Partecipazione all’Invito Globale (inclusa, a questi fini l’Offerta in Giappone ove effettuata contestualmente all’Invito Globale) sia superiore al 70%. L’ammontare massimo complessivo in linea capitale delle Obbligazioni Quasi-par che può essere emesso è pari a 24,3 miliardi di Peso (pari a circa 8,3 miliardi di dollari, applicando il tasso di cambio in vigore al 31 dicembre 2003, salvi aggiustamenti per l’inflazione dal 31 dicembre 2003 in base al CER).
Prima di selezionare l’opzione di Corrispettivo prescelta, l’Obbligazionista deve attentamente valutare tutte le caratteristiche delle Nuove Obbligazioni (inclusa la valuta di denominazione e il diritto ad esse applicabile).
a.3.b.iii Le Nuove Obbligazioni sono obbligazioni di nuova emissione e, pertanto, non si hanno indicazioni come tali desumibili da un mercato già in essere. Non è pertanto nemmeno dato sapere a quale prezzo le Nuove Obbligazioni saranno scambiate sul mercato secondario.
Ciascuna serie delle Nuove Obbligazioni è di nuova emissione e non esiste ancora un mercato ove le stesse siano già scambiate. Sebbene il Governo argentino sia stato informato dai Dealer Managers che gli stessi intendono sostenere la liquidità delle Nuove Obbligazioni (svolgendo un’attività detta di market making), essi non hanno alcun obbligo di iniziare o continuare a svolgere tale attività che, ove effettuata, potrà essere cessata senza alcun preavviso. Pertanto, non si può assicurare che si formi un mercato attivo di scambi per ciascuna serie delle Nuove Obbligazioni e, ove ciò dovesse verificarsi, che tale mercato si protragga per un periodo più o meno lungo. L’eventuale mancata formazione di un mercato attivo di scambi per ciascuna serie delle Nuove Obbligazioni e l’eventuale venir meno di tale mercato avrebbero un riflesso negativo sul prezzo delle Nuove Obbligazioni. Inoltre, l’Argentina ha già presentato istanza di ammissione a quotazione delle Obbligazioni Par, delle Obbligazioni Discount e dei Titoli PIL alla Borsa del Lussemburgo e presenterà analoga istanza per tutte le Nuove Obbligazioni alla Borsa di Buenos Aires e al Mercado Abierto Electrónico de Buenos Aires. L’Offerente intende richiedere, compatibilmente con il rispetto di tutti i requisiti previsti dai regolamenti di Borsa Italiana l’ammissione a quotazione delle Nuove Obbligazioni denominate in euro o in dollari presso un mercato organizzato e gestito da Borsa Italiana, tuttavia non può essere fornita assicurazione che tale richiesta, ove presentata, venga approvata con efficacia alla Data di Scambio o successivamente. In ogni caso, non si può fornire nessuna assicurazione che alla Data dello Scambio le Nuove Obbligazioni saranno quotate in tali mercati, né relativamente al grado di liquidità del mercato ove si scambino le Nuove Obbligazioni e al prezzo al quale esse saranno negoziate sul mercato secondario.
a.3.b.1 AVVERTENZE RELATIVE ALLE NUOVE OBBLIGAZIONI RETTE DAL DIRITTO ARGENTINO
a.3.b.1.i Le Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino, ivi incluse tutte le Obbligazioni Quasi-par, non saranno anch’esse oggetto degli stessi impegni contrattuali assunti dall’Argentina nei confronti dei detentori delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese.
Le Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino, ivi incluse tutte le Obbligazioni Quasi-par, saranno emesse in base a un decreto del Presidente della Repubblica Argentina che non contiene gli stessi impegni contrattuali assunti dall’Argentina nei confronti dei detentori delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese. In particolare, quanto alle Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino, ivi incluse tutte le Obbligazioni Quasi-par, l’Argentina non avrà nessun obbligo di pagare importi aggiuntivi a fronte di ogni ritenuta di imposte o tasse eventualmente applicabili in base al diritto argentino sui pagamenti in linea capitale o a titolo di interessi quanto a tali obbligazioni. Inoltre, il regolamento delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino non contiene certi altri impegni contrattuali, quali la promessa di non concedere garanzie ad altri creditori ovvero la previsione di talune circostanze al ricorrere delle quali si presume l’inadempimento dell’Argentina. Pertanto, il prezzo di mercato delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto argentino può essere influenzato negativamente dalla mancata assunzione da parte dell’Argentina di detti impegni. In specie, il prezzo di mercato delle Obbligazioni Par, delle Obbligazioni Discount e dei Titoli PIL retti dal diritto argentino potrà essere inferiore al prezzo di mercato delle Obbligazioni Par, delle Obbligazioni Discount e dei Titoli PIL retti dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese.
a.3.b.1.ii Le Obbligazioni Quasi-par sono soggette a diverse limitazioni che potrebbero ridurre la loro liquidità e il loro valore di mercato.
Le condizioni delle Obbligazioni Quasi-par imporranno una serie di limitazioni in relazione a valuta di denominazione, pagamento, trasferimento e quotazione, che potrebbero ridurre la liquidità e il valore di mercato delle stesse. Tali obbligazioni saranno denominate esclusivamente in Peso, saranno pertanto rette dal diritto argentino e potranno essere possedute, direttamente o indirettamente, solo tramite un conto presso il Central de Registro y Liquidaciones (CRYL). Le Obbligazioni Quasi-par non potranno essere trasferite per un anno a far data dalla loro emissione. Inoltre, le Obbligazioni Quasi-par non saranno quotate alla Borsa del Lussemburgo o altro mercato regolamentato fuori dall’Argentina e potrebbero essere del tutto sprovviste o provviste in scarsa misura di un mercato secondario. L’Argentina si attende che gli Obbligazionisti che richiederanno Obbligazioni Quasi-par, nel contesto dell’Invito Globale, saranno principalmente investitori istituzionali argentini. Ove anche si sviluppi un mercato secondario di riferimento, questo potrebbe essere caratterizzato da una scarsa liquidità ed elevati costi di transazione. Pertanto, gli Obbligazionisti potrebbero avere difficoltà a negoziare le Obbligazioni Quasi-par ottenute in scambio con un conseguente effetto negativo sul loro prezzo di mercato.
a.3.b.2 AVVERTENZE RELATIVE ALLE NUOVE OBBLIGAZIONI RETTE DAL DIRITTO DELLO STATO DI NEW YORK O DAL DIRITTO INGLESE
a.3.b.2.i L’Obbligazionista che intende ricevere Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese deve essere consapevole che i regolamenti di tali obbligazioni prevedono che alcune decisioni vengano prese a maggioranza e che, pertanto, potrebbe essere vincolato da tali decisioni anche nel caso in cui dissenta da esse.
Il Regolamento delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese e l’Indenture (allegati al presente Documento di Offerta nell’appendice M.2) contengono particolari clausole, comunemente dette “Collective Action Clauses”, diverse da quelle applicabili a sostanzialmente tutto il debito pubblico esterno in circolazione dell’Argentina. In particolare, le Collective Action Clauses consentono che maggioranze qualificate di titolari di Nuove Obbligazioni possano esercitare il diritto di accelerare l’obbligo di rimborso da parte della Repubblica Argentina nei casi previsti dal Regolamento delle Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese, ovvero modificare tale regolamento, così come di seguito specificato. In particolare, se si verificassero determinati inadempimenti da parte della Repubblica Argentina, i titolari del 25% dell’ammontare in linea capitale di una serie di Nuove Obbligazioni in circolazione in quel momento potrebbero dichiarare che le Nuove Obbligazioni di tale serie sono immediatamente scadute ed esigibili (purché, in alcuni casi, sia verificata la condizione che tale evento arrechi un pregiudizio rilevante agli interessi di tali titolari). Inoltre, alcune modifiche del regolamento delle Nuove Obbligazioni (tra cui, ad esempio, le date di scadenza dei pagamenti, la valuta dei pagamenti, il foro competente) possono essere effettuate da maggioranze qualificate (se la modifica riguarda solo una serie, i titolari del 75% delle obbligazioni in circolazione di una serie, o se la modifica riguarda più di una serie, i titolari di almeno l’85% del totale delle obbligazioni di tali serie più i titolari di almeno il 66⅔% delle obbligazioni di ciascuna di tali serie). L’Obbligazionista che intende ricevere Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York o dal diritto inglese deve essere consapevole che potrebbe essere vincolato dalla decisione di accelerare i pagamenti su tali obbligazioni in presenza di determinati eventi o da altre decisioni prese a maggioranza anche nel caso in cui dissenta con tali decisioni.
a.3.b.3 AVVERTENZE RELATIVE AI TITOLI PIL
a.3.b.3.i L’assenza di precedenti relativi a strumenti finanziari del tipo dei Titoli PIL potrebbe avere implicazioni negative sul loro valore di mercato e comporta incertezze in ordine al loro trattamento fiscale.
Nonostante l’Argentina abbia presentato domanda per quotare i Titoli PIL su più mercati regolamentati, la mancanza di dati storici relativi alle negoziazioni di obbligazioni indicizzate al PIL dell’Argentina potrebbe rendere difficilmente prevedibile la volatilità o altri rischi connessi con questo tipo di strumento finanziario. Pertanto, le variazioni dei dati pubblicati sul PIL dell’Argentina potrebbero non riflettersi in un corrispondente mutamento del valore di mercato dei Titoli PIL. Inoltre, un mercato secondario per i Titoli PIL potrebbe essere scarso ovvero mancare del tutto. Ove anche si sviluppi un mercato secondario di riferimento, questo potrebbe essere caratterizzato da una scarsa liquidità ed elevati costi di transazione. Oltre a ciò, considerato che il valore dei pagamenti sui Titoli PIL è calcolato in Peso, sebbene i pagamenti debbano essere effettuati in valute diverse dal Peso, i titolari di Titoli PIL denominati in tali altre valute sono esposti al rischio di cambio. In considerazione di tali fattori, potrebbe essere difficile negoziare Titoli PIL e il loro valore di mercato potrebbe esserne sfavorevolmente influenzato.
Infine, la qualificazione ai fini tributari italiani dei Titoli PIL appare incerta, potendo tali titoli essere ricondotti tanto nell’alveo dei titoli atipici quanto in quello dei contratti derivati (a questo proposito si veda “Caratteristiche dei Titoli PIL” nel paragrafo e.2.5.3.3). Pertanto, si raccomanda agli Aderenti di consultare prima dell’adesione il proprio consulente fiscale al fine di stabilire il regime fiscale applicabile al possesso e alla cessione dei Titoli PIL, anche in ragione di disposizioni particolari applicabili a talune categorie di investitori.
a.3.b.3.ii I pagamenti relativi ai Titoli PIL dipendono da fattori imprevedibili ed è anche possibile che tali pagamenti non saranno mai effettuati.
I Titoli PIL non danno luogo a pagamenti in linea capitale e il loro rendimento è indicizzato all’evoluzione del Prodotto Interno Lordo dell’Argentina (come descritto in “Caratteristiche dei Titoli PIL” nel paragrafo e.2.5). I pagamenti relativi ai Titoli PIL saranno eseguiti unicamente al compiersi di determinate condizioni. In particolare, perché i pagamenti relativi a un determinato anno solare siano dovuti, il PIL reale
attuale dell’Argentina di quell’anno dovrà superare determinati ammontari e tassi di crescita. Dal momento che l’andamento storico del PIL dell’Argentina non può essere indicativo dei risultati futuri, non vi è garanzia che tale condizione si realizzi in un determinato anno o si realizzi affatto in futuro. Inoltre, è stato previsto un ammontare massimo di pagamenti in ragione dei Titoli PIL e i Xxxxxx PIL si considereranno scaduti nell’anno in cui si raggiunga tale ammontare massimo di pagamenti (come descritto in “Caratteristiche dei Titoli PIL” nel paragrafo e.2.5). Ancora, si noti che qualsiasi variazione nel calcolo e nella composizione del PIL dell’Argentina da parte dell’Instituto Nacional de Estadistica y Censos (l’“INDEC”) - l’istituto, controllato dal Governo, che è responsabile per l’elaborazione delle statistiche relative all’economia argentina - potrebbe dar luogo a una diminuzione del valore o del rendimento dei Titoli PIL. L’Argentina non sarà in ogni caso obbligata a effettuare alcun aggiustamento agli importi preventivamente pagati ai possessori dei Titoli PIL per eventi che possono incidere sul calcolo del PIL dell’Argentina.
a.3.c AVVERTENZE RELATIVE ALL’ADESIONE ALL’OFFERTA DI SCAMBIO
a.3.c.i I termini dell’Invito Globale permettono all’Argentina, a sua discrezione e nei limiti di quanto consentito dalle leggi applicabili, di prorogare o ritirare l’Invito Globale, oltre che di revocare o modificare lo stesso Invito Globale anche soltanto in una o più giurisdizioni, nonché, in altre giurisdizioni diverse dall’Italia, di rifiutare valide adesioni. Inoltre, l’Argentina potrà altresì dichiarare decaduta l’Offerta di Scambio nel caso in cui non si verifichi una delle condizioni cui è soggetta l’Offerta di Scambio.
I termini dell’Invito Globale consentono all’Argentina, a sua discrezione e nei limiti di quanto consentito dalle leggi applicabili, di prorogare o ritirare l’Invito Globale, ovvero di revocare o modificare l’Invito Globale in una o più giurisdizioni, nonché, in altre giurisdizioni diverse dall’Italia, di rifiutare valide adesioni con cui sono state conferite Obbligazioni Esistenti. L’Offerta di Scambio è irrevocabile ai sensi dell’articolo 103 Testo Unico ma è soggetta ad alcune condizioni. Nel caso in cui una di tali condizioni non si verifichi entro il termine previsto, l’Argentina si riserva il diritto di dichiarare decaduta l’Offerta di Scambio (si veda al riguardo il successivo paragrafo C.2). Pertanto, non v’è alcuna certezza che lo scambio delle Obbligazioni Esistenti con le Nuove Obbligazioni sarà perfezionato ai sensi dell’Invito Globale (in una o tutte le giurisdizioni in cui esso è effettuato) o dell’Offerta di Scambio.
a.3.c.ii Gli Obbligazionisti che conferiscono Par Brady Bonds o Discount Brady Bonds devono essere consapevoli che il Valore di Scambio per tali obbligazioni viene calcolato secondo una formula diversa da quella che si applica per tutte le altre Obbligazioni Esistenti, che tali obbligazioni possono essere scambiate solo con Obbligazioni Discount e che, in aggiunta alle Obbligazioni Discount, l’Aderente riceverà una somma in denaro derivante dalla liquidazione della garanzia che assiste il diritto al rimborso del capitale dei Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds conferiti.
I Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds, sono costituiti dalle seguenti sei serie di Obbligazioni Esistenti: Discount USD L+ 0.8125% (BR) due 2023; Discount USD L+0.8125 (RG) due 2023; PAR Bonds USD 6% (BR) due 2023; PAR Bonds USD 6% (RG) due 2023; Discount DEM L+ 0.8125% due 2023; e PAR
Bonds DEM 5.87% due 2023. Il valore nominale di tali obbligazioni è garantito, nel caso di obbligazioni denominate in dollari, da buoni del tesoro degli Stati Uniti e, nel caso di obbligazioni denominate in euro (originariamente denominate in marchi tedeschi), da obbligazioni emesse dal Kreditanstalt fuer Wiederaufbau o KfW (Banca per lo sviluppo della Germania). I Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds costituiscono le uniche serie di Xxxxx Xxxxx assistiti da una garanzia che non sia stata integralmente liquidata alla data del presente Documento di Offerta (si veda al riguardo “Debito garantito” nel paragrafo b.1.10.3). In particolare, alla data del Documento di Offerta, tutti i Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds sono ancora assistiti da una garanzia che riguarda il capitale, mentre solo le due serie di Discount Xxxxx Xxxxx denominati in dollari sono ancora assistite da una garanzia relativa agli interessi. Tale garanzia relativa agli interessi non verrà liquidata nel contesto dell’Offerta di Scambio (su di essa si veda “Debito garantito” nel paragrafo b.1.10.3). Riguardo alla garanzia del capitale dei Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds, tale garanzia non può essere fatta valere prima della data di scadenza di queste obbligazioni nel 2023. Tuttavia, la parte di questa garanzia relativa ai Par Brady Bonds e ai Discount Brady Bonds conferiti nell’Offerta di Scambio o nell’Invito Globale verrà liquidata a favore degli Aderenti che hanno conferito tali obbligazioni nei modi descritti in “Corrispettivo per lo scambio di Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds e liquidazione della Garanzia dei Brady Bonds” nel paragrafo
e.1.1 (che si raccomanda agli Obbligazionisti titolari di Par Xxxxx Xxxxx o Discount Brady Bonds di leggere attentamente ed a cui si rinvia per una più dettagliata descrizione dei tempi e dei modi della liquidazione della garanzia e delle modalità di calcolo del Corrispettivo spettante). In aggiunta, alle somme ricevute a titolo di liquidazione della garanzia sul capitale, gli Aderenti che conferiscono Par Brady Bonds o Discount Brady
Bonds, riceveranno Obbligazioni Discount per un ammontare in linea capitale pari al 33,7% dell’“Ammontare Residuale” relativo ai Par Brady Bonds o ai Discount Brady Bonds conferiti, più Titoli PIL per un Ammontare Nozionale pari al corrispondente “Ammontare Residuale”. Tale “Ammontare Residuale” sarà pari a: (i) l’ammontare in linea capitale non rimborsato al 31 dicembre 2001, meno (ii) la somma ricevuta a titolo di liquidazione della garanzia, ed ancora sottratti (iii) gli interessi maturati dopo il 31 dicembre 2001, in relazione ai quali i possessori di queste obbligazioni hanno già ricevuto il pagamento, ovvero hanno diritto a ricevere il pagamento, esercitando i loro diritti sulla garanzia in essere per tali pagamenti (tale clausola (iii) è rilevante in particolare per i titolari delle due serie di Discount Xxxxx Xxxxx denominati in dollari; pertanto si raccomanda ai titolari di tali obbligazioni di leggere attentamente la descrizione più dettagliata che si trova nel già citato “Corrispettivo per lo scambio di Par Brady Bonds e Discount Brady Bonds e liquidazione della Garanzia dei Brady Bonds” nel paragrafo e.1.1). Gli Obbligazionisti che conferiscono Par Brady Bonds o Discount Brady Bonds potranno ricevere solo Obbligazioni Discount e non potranno chiedere Obbligazioni Par ovvero Obbligazioni Quasi-par.
a.3.c.iii Gli Obbligazionisti che conferiscono Obbligazioni Esistenti Scindibili devono essere consapevoli di alcune regole speciali che si applicano al conferimento di tali obbligazioni. In particolare, se non si detengono tutte le cedole che compongono un’Obbligazione Esistente Scindibile, per conferire le cedole che si detengono, si dovrà contestualmente trasferire una somma in denaro pari al valore facciale complessivo di ogni cedola mancante.
Per Obbligazioni Esistenti Scindibili si intendono obbligazioni in relazione alle quali i diritti al pagamento del capitale e degli interessi sono stati incorporati in cedole scindibili e autonomamente trasferibili, e precisamente le seguenti Obbligazioni Esistenti: Debt Consolidation Bonds, U.S. dollars 5th Series (Pro 10); Debt Consolidation Bonds, 5th Series (Pro 10) interest coupon; Bonds, 1992 (Bonex 92); Bonex 92, Mar 2002 interest coupon; Debt Consolidation Bonds, Argentine pesos 5th Series (Pro 9); Debt Consolidation Bonds, 5th Series (Pro 9) Xxx 2002 payment coupon. I titolari di Obbligazioni Esistenti Scindibili che intendono aderire all’Offerta di Scambio sono tenuti a conferire ogni cedola scindibile che la compone per poter validamente scambiare tali obbligazioni. Tuttavia, un Obbligazionista che non sia in grado di ricomporre integralmente un’Obbligazione Esistente Scindibile in tutte le sue parti originarie e che comunque desideri conferire le parti dell’Obbligazione Esistente Scindibile che detiene, potrà farlo conferendo la parte o le parti di Obbligazione Esistente Scindibile da esso detenuta e, allo stesso tempo, trasferendo una somma in denaro pari al valore facciale complessivo di ogni cedola o certificato di pagamento del capitale mancante, a mezzo di bonifico bancario a favore di Caja de Valores, che riceverà tali pagamenti per conto della Repubblica Argentina. La Repubblica Argentina non ha alcuna informazione che la induca a ritenere che esistano Obbligazionisti residenti in Italia che detengano Obbligazioni Esistenti Scindibili. Si raccomanda comunque a tali eventuali Obbligazionisti di leggere attentamente “Procedure per gli Obbligazionisti che conferiscono Obbligazioni Esistenti Scindibili” nel paragrafo c.5.2 del presente Documento di Offerta per una descrizione dettagliata delle speciali procedure di adesione che si applicano nel caso di Obbligazioni Esistenti Scindibili.
a.3.c.iv Con il conferimento di Obbligazioni Esistenti in adesione all’Invito Globale (inclusa l’Offerta di Scambio), gli Obbligazionisti rinunceranno a significativi diritti e interessi, ivi incluso il diritto di far valere le proprie pretese attraverso azioni giudiziarie relativamente alle Obbligazioni Esistenti conferite nei confronti della Repubblica Argentina, del trustee e del fiscal agent di tali Obbligazioni Esistenti.
Gli Obbligazionisti, all’atto del conferimento di Obbligazioni Esistenti in adesione all’Invito Globale (inclusa l’Offerta di Scambio), rinunceranno a significativi diritti e interessi nei confronti della Repubblica Argentina, del trustee e del fiscal agent delle Obbligazioni Esistenti conferite, ivi incluso il diritto ad agire (sia individualmente sia come membri di una classe) circa pretese relative all’Offerta di Scambio (fatto salvo, in caso di valida adesione, il diritto al Corrispettivo) e alle Obbligazioni Esistenti portate in adesione. Per una descrizione delle azioni certificate come class action o per le quali è stata avanzata richiesta di certificazione come class action attualmente pendenti dinanzi la Federal District Court per il Southern District di New York (giudice Xxxxxx) (la “Corte Distrettuale”), si veda il paragrafo b.1.10.8. In particolare, ogni possessore delle obbligazioni emesse dall’Argentina con cedola 11,375% e scadenza il 30 Gennaio 2017, nonché delle obbligazioni con cedola 11,75% e scadenza il 7 aprile 2009, che porti in adesione tali obbligazioni all’Invito Globale (di cui l’Offerta di Scambio è parte) rinuncerà al diritto di partecipare come attore membro della classe alla class action Urban c. Repubblica Argentina, 02 Civ. 5899 (TPG) (si veda “Il contenzioso negli Stati Uniti – Class action” nel paragrafo b.1.10.8 per una breve descrizione di cosa è una “class action”). Inoltre, gli Obbligazionisti acconsentiranno all’abbandono di ogni procedimento già instaurato contro l’Argentina in relazione alle Obbligazioni Esistenti portate in adesione e rinunceranno all’esecuzione di ogni eventuale titolo
esecutivo in loro favore emesso all’esito di una procedura giudiziale già avviata. Essi rinunceranno ancora a ogni diritto già loro riconosciuto e a ogni provvedimento di sequestro o pignoramento su beni, emesso da un tribunale in loro favore a seguito di procedimento cautelare, relativamente alle Obbligazioni Esistenti portate in adesione. Per una descrizione completa dei vari impegni e dichiarazioni richiesti agli Obbligazionisti all’atto dell’adesione all’Offerta di Scambio, si veda il successivo paragrafo C.5.
Al contrario, l’Obbligazionista che deciderà di non aderire all’Offerta di Xxxxxxx potrà promuovere azioni giudiziarie o proseguire nelle azioni eventualmente da esso intentate nei confronti della Repubblica Argentina (nei limiti consentiti dai regolamenti obbligazionari, dal diritto applicabile e dalla specifica situazione processuale in cui si trovano le eventuali azioni in corso) per far valere le proprie pretese relative alle proprie Obbligazioni Esistenti non portate in adesione. In tal caso, l’Argentina si difenderà in giudizio, facendo valere, tra l'altro, la propria immunità, come stato sovrano, dalla giurisdizione di cognizione e di esecuzione, nonché lo stato di necessità.
a.3.c.v Gli Obbligazionisti che non aderiscono all’Invito Globale potrebbero impedire lo svolgimento o il perfezionamento dell’Invito Globale promovendo provvedimenti cautelari in tal senso o con altre azioni legali.
L’Argentina è esposta al rischio che creditori che rifiutino di aderire all’Invito Globale promuovano azioni dirette a bloccare o impedire il perfezionamento dell’Invito Globale. Di recente, alcuni creditori hanno intrapreso due diverse iniziative giudiziali per impedire l’offerta di scambio promossa dalla provincia argentina di Mendoza. In uno di questi casi, l’exchange agent, il trustee e altre parti sono state citate in giudizio. Per quanto l’autorità giudiziaria abbia successivamente annullato i provvedimenti sfavorevoli all’Argentina emessi in precedenza, tali azioni giudiziali dei creditori sono state inizialmente accolte e hanno temporaneamente impedito il perfezionamento dell’offerta di scambio. Non si può quindi escludere che un’autorità giudiziaria competente possa emettere provvedimenti che blocchino o differiscano l’Invito Globale.
Nelle ultime settimane, alcuni creditori dell’Argentina hanno intrapreso due procedimenti per bloccare l’offerta di scambio:
• in data 28 ottobre 2004, nell’azione c.d. di classe (“class action”), Urban c. Repubblica Argentina, 02 Civ. 5899 (TPG), l’attore rappresentante della classe ha depositato un’istanza per ottenere un
provvedimento cautelare dalla Corte Distrettuale. In data 30 novembre 2003, la Corte Distrettuale già aveva certificato che la classe Urban comprendeva i possessori delle obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina con cedola 11,375% e scadenza il 30 Gennaio 2017, nonché delle obbligazioni con cedola 11,75% e scadenza il 7 aprile 2009, inclusi, in forza della decisione della Corte Distrettuale del 23 novembre 2004, i possessori in Argentina. Tale istanza era diretta a inibire l’Invito Globale e comunque a impedire che questo fosse rivolto ai presunti membri della classe, argomentando che ogni offerta costituirebbe un’offerta fatta all’intera classe con il fine di raggiungere una transazione delle pretese di tale intera classe direttamente con essa piuttosto che comunicando detta offerta attraverso gli avvocati che rappresentano la classe. In data 16 novembre 2004 la stessa Corte Distrettuale ha in parte accolto ed in parte rigettato l’istanza, affermando che la Repubblica Argentina ha il diritto di lanciare l’Invito Globale, pur riconoscendo che i membri potenziali della classe debbano ricevere informazioni in merito alla class action, incluse informazioni in merito all’esistenza della class action, alla definizione della classe e alla circostanza che, accettando di aderire all’Invito Globale, un membro potenziale della classe rinuncerebbe ad ogni diritto di partecipare a tale class action. La Corte Distrettuale ha stabilito che gli avvocati rappresentanti della classe devono fornire ai potenziali membri della classe le informazioni relative alla class action.
• In data 5 novembre 2004, l’attore nell’azione per cui è stato richiesto il riconoscimento della qualità di class action, Xxxxxx c. Repubblica Argentina, 04 Civ. 0400 (TPG), ha presentato presso la
Corte Distrettuale un’istanza per inibire la Repubblica Argentina dall’effettuare un’offerta di scambio. Il 16 novembre 2004 la Corte Distrettuale ha rigettato l’istanza di inibitoria e si è riservata ogni ulteriore decisione al riguardo fintanto che non si sarà pronunciata in merito alla richiesta di certificazione della classe.
L’Argentina intende opporsi con decisione a questi e a ogni altro tentativo di inibire l’Invito Globale (di cui l’Offerta di Scambio è parte), ma non può fornire alcuna assicurazione in merito al successo delle proprie difese.
x.0.x.xx I pagamenti del Corrispettivo che l’Argentina dovrebbe effettuare in relazione all’Invito Globale (ivi incluso ogni pagamento dovuto dall’Argentina alla Data di Scambio) e i pagamenti dell’Argentina ai titolari di Nuove Obbligazioni emesse in seguito all’Invito Globale potrebbero essere sottoposti a pignoramento, sequestro o altre azioni consimili anche esecutive da parte di Obbligazionisti che abbiano deciso di non aderire all’Invito Globale ovvero da altri creditori della Repubblica Argentina.
Negli ultimi anni, creditori che hanno rifiutato di aderire ad offerte di ristrutturazione del debito hanno proposto azioni giudiziarie contro Stati sovrani debitori (tra cui, in particolare, Perù e Nicaragua) aventi come obiettivo ultimo di aggredire o impedire i pagamenti da questi destinati, tra gli altri, a obbligazionisti che avevano aderito alla ristrutturazione del loro debito e avevano aderito a offerte di scambio con corrispettivo in nuovi strumenti finanziari. L’Argentina è stata convenuta in vari giudizi diretti a ottenere il pagamento delle somme dovute ai sensi delle Obbligazioni Esistenti in più giurisdizioni, ivi incluse l’Italia, gli Stati Uniti d’America e la Germania. Alcuni di quei giudizi si sono conclusi con decisioni sfavorevoli per l’Argentina. Non si può dunque escludere che altri creditori riescano a ostacolare – attraverso pignoramenti di beni, azioni inibitorie, provvedimenti di sequestro o altri provvedimenti cautelari – i pagamenti del Corrispettivo in relazione all’Invito Globale (ivi incluso ogni pagamento dovuto dall’Argentina alla Data di Scambio) ovvero in relazione alle Nuove Obbligazioni. Per una descrizione del contenzioso nei confronti della Repubblica Argentina, si veda il successivo paragrafo b.1.10.8.
a.3.c.1 AVVERTENZE RELATIVE ALLE PROCEDURE DI ADESIONE
a.3.c.1.i Per aderire all’Offerta di Scambio o, nei casi in cui è possibile, per revocare l’adesione all’Offerta di Scambio già effettuata, è necessario completare alcune procedure. Tali procedure, specie quelle di adesione, sono necessariamente complesse e richiedono lo svolgimento di diversi adempimenti. Ogni ritardo nell’espletamento di tali adempimenti potrebbe pregiudicare la validità dell’adesione. Inoltre, gli Obbligazionisti che intendono partecipare in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Par devono essere consapevoli che dovranno, a tal fine, completare la procedure di adesione entro la Scadenza Tempestiva. Gli Obbligazionisti che intendono partecipare in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Quasi-par devono essere consapevoli che essi avranno priorità solamente rispetto agli Aderenti che aderiscono successivamente al giorno in cui essi hanno completato le procedure di adesione.
Per aderire all’Offerta di Scambio, l’Obbligazionista dovrà completare le procedure di adesione descritte in dettaglio nel paragrafo C.5. Al fine di validamente aderire all’Offerta di Scambio, (i) una Scheda di Adesione debitamente compilata e sottoscritta dovrà essere ricevuta dall’Information Agent e Coordinatore della Raccolta entro e non oltre le ore 17:40 della Fine del Periodo di Adesione e (ii) un ordine elettronico di trasferimento delle Obbligazioni Esistenti conferite nell’Offerta di Scambio dovrà essere ricevuto da un Sistema di Gestione Accentrata Principale entro e non oltre le ore 17:40 della Fine del Periodo di Adesione. I Sistemi di Gestione Accentrata Principali non inoltreranno all’Exchange Agent alcun ordine elettronico di trasferimento ricevuto oltre tale termine. Per completare la procedura di adesione, l’ordine di trasferimento elettronico ricevuto dal Sistema di Gestione Accentrata Principale tramite il quale sono conferite le Obbligazioni Esistenti dovrà essere trasmesso all’Exchange Agent entro i tre giorni lavorativi successivi alla Fine del Periodo di Adesione; del pari, la registrazione del trasferimento delle Obbligazioni Esistenti sul conto dell’Exchange Agent da parte dei Sistemi di Gestione Accentrata Principali tramite cui le stesse sono conferite nell’Offerta di Xxxxxxx dovrà essere effettuata non oltre tre giorni successivi alla Fine del Periodo di Adesione. Qualora gli adempimenti sopra indicati non siano effettuati entro i termini rispettivamente previsti, il procedimento di adesione non potrà essere considerato regolarmente compiuto e l’Obbligazionista non avrà alcun diritto al ricevimento delle Nuove Obbligazioni in cambio delle Obbligazioni Esistenti che saranno restituite all’Obbligazionista. La predisposizione e consegna della Scheda di Adesione e di tutti i documenti necessari ai fini del trasferimento delle Obbligazioni Esistenti all’Argentina dal Depositario, a un eventuale altro intermediario partecipante ai Sistemi di Gestione Accentrata (ivi inclusi i Sistemi di Gestione Accentrata Principali) non costituisce di per sé trasferimento delle Obbligazioni Esistenti all’Exchange Agent e quindi non integra una valida adesione all’Offerta di Scambio. Si raccomanda pertanto agli Aderenti di contattare tempestivamente il proprio Depositario al fine di accertare il tempo necessario affinché la procedura di adesione possa essere completata e quindi di limitare il rischio di ritardi nell’espletamento delle procedure di adesione.
Inoltre, gli Obbligazioni che intendono partecipare in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Par dovranno, a tal fine, far sì che la Scheda di Adesione debitamente compilata e sottoscritta sia ricevuta dall’Information Agent e Coordinatore della Raccolta entro e non oltre le 17:40 della Scadenza Tempestiva e
che, entro e non oltre lo stesso limite temporale, l’ordine elettronico di trasferimento delle Obbligazioni Esistenti venga ricevuto da un Sistema di Gestione Accentrata Principale. Gli Obbligazionisti che intendono partecipare in via preferenziale al riparto delle Obbligazioni Quasi-par, invece, avranno priorità solamente rispetto agli Aderenti che aderiscono successivamente al giorno in cui sia la Scheda di Adesione relativa alla loro adesione è stata ricevuta dall’Information Agent e Coordinatore della Raccolta sia l’ordine elettronico di trasferimento delle Obbligazioni Esistenti sia stato ricevuto da un Sistema di Gestione Accentrata Principale. Ove gli Aderenti non riuscissero, in tutto o in parte, a partecipare al riparto delle Obbligazioni Par o delle Obbligazioni Quasi-par per non essere riusciti a completare tempestivamente la relativa procedura di adesione (ma comunque abbiano completato validamente la procedura di adesione entro la Fine del Periodo di Adesione), essi riceveranno Obbligazioni Discount in cambio delle Obbligazioni Esistenti per cui avevano chiesto Obbligazioni Par o Obbligazioni Quasi-par senza che la loro richiesta possa essere esaudita in sede di riparto.
a.3.c.1.ii Gli Obbligazionisti che detengono Obbligazioni Esistenti in forma non dematerializzata o Obbligazioni Esistenti rappresentate da Certificados de Crédito Fiscal o Certificados de Crédito Fiscal Letes devono effettuare alcune operazioni preliminari prima di potere aderire all’Offerta di Scambio.
L’Obbligazionista che detiene Obbligazioni Esistenti in forma non dematerializzata dovrà ottenerne la registrazione prima di portarle in adesione all’Offerta di Scambio consegnando i titoli cartacei rappresentativi di tali obbligazioni a un Depositario il quale li iscriverà in un conto titoli a nome dell’Aderente.
Gli Obbligazionisti che detengano Obbligazioni Esistenti rappresentate da Certificados de Crédito Fiscal (certificati di credito fiscale) emessi dalla Repubblica Argentina ai sensi del Decreto n. 1005/01 o del Decreto n. 1226/01 o Certificados de Crédito Fiscal Letes emessi dalla Repubblica Argentina ai sensi del Decreto n. 1005/01, prima di poter aderire all’Offerta di Scambio devono depositare i Certificados de Crédito Fiscal o Certificados de Crédito Fiscal Letes presso Caja de Valores, secondo le procedure previste da Caja de Valores, ed ottenere in cambio le Obbligazioni Esistenti relative a tali certificati.
La Repubblica Argentina non ha alcuna informazione che la induca a ritenere che esistano Obbligazionisti residenti in Italia che detengano Obbligazioni Esistenti non dematerializzate o Certificados de Crédito Fiscal o Certificados de Crédito Fiscal Letes. Si raccomanda comunque a tali eventuali Obbligazionisti che vogliono aderire all’Offerta di Scambio (in particolare se intendono partecipare al riparto preferenziale delle Obbligazioni Par o delle Obbligazioni Quasi-par) di effettuare le procedure sopra menzionate (e meglio descritte, rispettivamente, in “Procedure per gli Obbligazionisti che detengono Obbligazioni Esistenti in forma definitiva o non dematerializzata” e in “Procedure per gli Obbligazionisti che detengono Certificados de Crédito Fiscal” nel paragrafo C.5) tempestivamente e, se possibile, anche prima dell’Inizio del Periodo di Adesione.
a.3.c.1.iii Ogni errore nell’espletamento delle procedure di adesione o di revoca dell’adesione già effettuata commesso da un Sistema di Gestione Accentrata, da un partecipante diretto ai Sistemi di Gestione Accentrata o da un Depositario ovvero un qualsiasi guasto tecnico di un Sistema di Gestione Accentrata potrebbe pregiudicare e invalidare l’adesione o la revoca dell’adesione all’Offerta di Scambio o comportare un ritardo nell’accredito delle Nuove Obbligazioni.
Nel corso delle esecuzione delle procedure di adesione, non è escluso che una persona fisica o una persona giuridica compiano un errore ovvero omettano di svolgere un’attività necessaria. Ogni errore nell’espletamento delle procedure di adesione commesso da un Sistema di Gestione Accentrata, da un partecipante diretto ai Sistemi di Gestione Accentrata o da un Depositario potrebbe pregiudicare e invalidare l’adesione e, quindi, la possibilità per l’Aderente di ricevere Nuove Obbligazioni in corrispettivo dell’Offerta di Scambio Inoltre, considerato l’elevato numero di Obbligazioni Esistenti in circolazione e di titolari di tali Obbligazioni Esistenti, se una larga parte di Obbligazionisti aderisce all’Invito Globale, i Sistemi di Gestione Accentrata potrebbero subire ritardi e possibili guasti tecnici nella procedura di conferimento delle Obbligazioni Esistenti o di accredito delle Nuove Obbligazioni. Ogni errore, ritardo o guasto tecnico di tale genere potrebbe comportare che la ricezione della Scheda di Adesione da parte dell’Information Agent e Coordinatore della Raccolta o il trasferimento delle Obbligazioni Esistenti all’Exchange Agent non avvengano in tempo utile o non avvengano affatto ovvero che l’accredito delle Nuove Obbligazioni subisca un significativo ritardo.
Nel caso in cui l’Argentina riconosca agli Aderenti il diritto di revoca della propria adesione ovvero ciò sia ammesso al ricorrere di determinate circostanze (relativamente alle quali, si rinvia al successivo paragrafo C.6), la dichiarazione di revoca deve pervenire all’Exchange Agent almeno 15 giorni a far data dal giorno in cui
il diritto sia inizialmente esercitabile. Ciascun Obbligazionista che intenda esercitare il proprio diritto di revoca dovrà provvedere a trasmettere la propria dichiarazione di revoca tramite lo stesso Sistema di Gestione Accentrata, partecipante diretto a tali sistemi o Depositario attraverso il quale aveva precedentemente aderito. Nel corso di tale procedura, non è escluso che una persona fisica o una persona giuridica compiano un errore ovvero omettano di svolgere un’attività necessaria, di talché la dichiarazione di revoca non pervenga in tempo utile ovvero non pervenga affatto all’Information Agent e Coordinatore della Raccolta sì da pregiudicare la possibilità per tale Obbligazionista di revocare la propria precedente adesione.
Né l’Argentina, né i Dealer Managers, né l’Information Agent e Coordinatore della Raccolta, né l’Exchange Agent saranno responsabili per alcuno di tali errori o omissioni commessi dai Sistemi di Gestione Accentrata, dai partecipanti diretti a tali sistemi o dai Depositari, nell’ambito delle procedure di adesione descritte nel paragrafo C.5 del presente Documento di Offerta.
a.3.c.1.iv Gli Obbligazionisti devono essere consapevoli dei tempi e delle condizioni dell’Offerta di Scambio prima di aderire alla stessa offrendo in scambio le Obbligazioni Esistenti. Ancora, gli Obbligazionisti devono considerare il fatto che essi hanno facoltà di revocare la propria adesione soltanto in alcune limitate ipotesi all’occorrere di determinate circostanze.
Una volta conferite le Obbligazioni Esistenti in adesione all’Offerta di Scambio, gli Obbligazionisti non avranno alcun diritto di revocare la propria adesione, salvo che in alcune limitate ipotesi specificamente individuate, al cui proposito si veda il successivo paragrafo C.6. Successivamente alla Fine del Periodo di Adesione non è possibile esercitare nessun diritto di revoca dell’adesione.
Il Periodo di Adesione durerà per 31 giorni di apertura del MOT di Borsa Italiana, salvo proroga. L’ammontare e il tipo di Nuove Obbligazioni che gli Obbligazionisti riceveranno in Corrispettivo verrà determinato dopo la Fine del Periodo di Adesione. Inoltre, è previsto che la Data di Scambio cada almeno 35 giorni di calendario dopo la Fine del Periodo di Adesione. Non si può però escludere che tali termini possano essere prorogati. Il prezzo di mercato delle Obbligazioni Esistenti potrebbe fluttuare a seguito delle adesioni all’Offerta di Scambio e fino alla Data di Scambio. In questo periodo gli Aderenti non riceveranno alcuna Nuova Obbligazione in cambio delle Obbligazioni Esistenti da essi conferite, né saranno in grado di trasferire o altrimenti disporre delle stesse (salvo nei casi di revoca di cui al paragrafo C.6), né quindi di beneficiare di eventuali fluttuazioni positive nell’andamento dei prezzi. Trasferimenti e atti di disposizione verso terzi di Obbligazioni Esistenti conferite in adesione saranno “bloccati” fino al perfezionamento dell’Offerta di Scambio. Inoltre, gli Aderenti dovranno attendere la Data di Scambio prima di poter ricevere le Nuove Obbligazioni in cambio e, laddove la Fine del Periodo di Adesione dovesse essere prorogata, gli Aderenti dovranno attendere il trascorrere di tale ulteriore periodo di proroga prima di ricevere le Nuove Obbligazioni offerte in Corrispettivo.
a.3.d AVVERTENZE RELATIVE ALL’ARGENTINA
a.3.d.i Rischi che comporta l’investimento in un paese in via di sviluppo come l’Argentina.
L’Argentina è un paese con economia di mercato in via di sviluppo; investire nei mercati in via di sviluppo generalmente comporta dei rischi. Xxxx rischi includono quelli legati all’eventuale instabilità politica, economica e sociale del paese e che potrebbero avere effetti negativi sui risultati economici dello stesso. L’instabilità verificatasi in passato in Argentina, come in altri paesi latino-americani e in altri mercati in via di sviluppo, è stata causata da diversi fattori, tra i quali ricordiamo i seguenti:
• gli alti tassi di interesse;
• le fluttuazioni dei tassi di cambio;
• gli alti livelli di inflazione;
• i controlli valutari;
• il controllo dei salari e dei prezzi;
• i cambiamenti nelle politiche economiche o fiscali; e
• l’imposizione di barriere agli scambi commerciali.
Uno qualsiasi di questi fattori, come anche la sola volatilità del mercato dei titoli simili alle Nuove Obbligazioni, può influire negativamente sulla liquidità delle Nuove Obbligazioni.
Inoltre, secondo gli ultimi report emessi, Standard and Poor’s ha assegnato alla Repubblica Argentina, come emittente, un rating “SD” (ventiduesimo livello di rating su una scala da uno a ventitre) che viene assegnato quando Standard & Poor’s ritiene che l’emittente sia inadempiente rispetto ad alcune ma non a tutte le serie di emissioni di strumenti finanziari, e che, pertanto, l’emittente continuerà ad adempiere regolarmente ai propri obblighi di pagamento in relazione ad altre serie o classi di emissioni di strumenti finanziari; Moody’s Investors Service ha assegnato all’indebitamento a lungo termine della Repubblica Argentina un rating pari, per l’indebitamento denominato in valuta diversa dal Peso, a “Caa1” (che segnala obbligazioni di bassa qualità ed è il diciassettesimo livello di rating su una scala da uno a ventuno) e, per l’indebitamento denominato in Peso, a “B3” (che segnala obbligazioni che non possono definirsi investimenti desiderabili ed è il sedicesimo livello di rating su una scala da uno a ventuno); Fitch ha assegnato all’indebitamento a lungo termine della Repubblica Argentina un rating pari, per l’indebitamento denominato in valuta diversa dal Peso, a “DDD” (che segnala lo stato di default ed è il ventiduesimo livello di rating su una scala da uno a ventiquattro) e, per l’indebitamento denominato in Peso, a “B-” (che segnala un investimento altamente speculativo ed è il sedicesimo livello di rating su una scala da uno a ventiquattro). Si raccomanda di leggere attentamente “Rating” nel paragrafo c.1.1 per maggiori informazioni sui rating e una spiegazione di cosa è un rating. I rapporti di rating rilasciati da Standard and Poor’s, da Moody’s Investors Service e da Fitch sono consultabili nei luoghi indicati alla successiva sezione N e sul sito xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/xxxxxxxxx (per una traduzione non ufficiale di tali relazioni si veda l’appendice M.7 del presente Documento di Offerta, mentre l’appendice M.8 contiene una sintesi delle scale di rating elaborate dalle societa’ di rating). La Repubblica Argentina non assume alcuna responsabilità per l’attendibilità dei giudizi emessi dalle agenzie di rating (né per le traduzioni e le informazioni contenute nelle appendici M.7 e M.8 del presente Documento di Offerta).
a.3.d.ii Qualsiasi eventuale rettifica dei dati ufficiali economici e finanziari relativi alla Repubblica Argentina, conseguente a una revisione degli stessi da parte della Banca Centrale o di altro ente governativo, potrebbe avere un effetto significativamente negativo sulla capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico.
Alcuni dati finanziari e altre informazioni contenute nel presente Documento di Offerta potrebbero essere successivamente modificati in misura significativa al fine di riflettere nuovi e/o ulteriori dati rivenienti all’esito della revisione periodica delle statistiche ufficiali economiche e finanziarie della Repubblica Argentina. Tali eventuali modifiche potrebbero rivelare che le condizioni economiche e finanziarie della Repubblica Argentina a una certa data differiscono in misura significativa dalle condizioni descritte nel presente Documento di Offerta. Non può esservi alcuna garanzia o assicurazione che detti aggiustamenti e revisioni non abbiano conseguenze significativamente negative per gli interessi dei creditori dell’Argentina, ivi incluso l’interesse degli Aderenti di ricevere Nuove Obbligazioni secondo i termini e le condizioni dell’Offerta di Scambio.
a.3.d.iii L’economia argentina potrebbe non continuare a migliorare ai tassi attuali di crescita o potrebbe contrarsi nel futuro, il che avrebbe un effetto negativo sulla finanza pubblica argentina e sui prezzi di mercato delle Nuove Obbligazioni.
Negli ultimi decenni l’economia argentina è stata caratterizzata da livelli significativi di volatilità, da diversi periodi di crescita lenta o addirittura negativa oltre che alti e fluttuanti livelli di inflazione e svalutazione. Dopo aver toccato il culmine della crisi economica nella prima metà del 2002, l’economia argentina è tornata a crescere. Tuttavia, il Governo non può garantire che in futuro l’economia argentina continui a crescere ai tassi attuali né che in assoluto cresca. La crescita economica dipende da vari fattori, ivi inclusi la domanda internazionale per le esportazioni argentine e in specie di beni, la stabilità e la competitività del Peso rispetto alle valute straniere, la fiducia dei consumatori argentini e degli investitori nazionali ed esteri, nonché il livello dei loro investimenti in Argentina, la volontà e capacità delle imprese di fare nuovi investimenti in beni strumentali e un tasso di inflazione stabile o relativamente basso. Molti di questi fattori non si possono controllare. Se la crescita economica dell’Argentina rallenta, si ferma o si contrae, le entrate statali potrebbero diminuire significativamente, il prezzo di mercato delle Nuove Obbligazioni potrebbe esserne influenzato negativamente e anche la capacità dell’Argentina di servire il debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni, potrebbe essere pregiudicata. Per quanto riguarda il prezzo di mercato delle Obbligazioni Esistenti si veda invece il paragrafo
e.1.3 e la relativa tabella.
a.3.d.iv L’Argentina potrebbe in futuro trovarsi nella condizione di non potere o di non volere accedere al mercato dei capitali. Di conseguenza, l’economia argentina e la capacità della Repubblica Argentina di servire il proprio debito pubblico potrebbero esserne negativamente influenzate.
I risultati del bilancio primario dello Stato (che non comprende i pagamenti a titolo di interessi sul debito pubblico e i proventi derivanti dalle privatizzazioni) potrebbero essere insufficienti a sostenere gli obblighi di pagamento a servizio del debito pubblico argentino. Al fine di poter far fronte a questi obblighi in futuro, il Governo conta di poter fare affidamento su ulteriori finanziamenti aventi origine nel mercato interno e internazionale dei capitali, oltre che sul rifinanziamento del debito nei confronti dei creditori istituzionali. Nondimeno, da quando ha sospeso i pagamenti su parte del proprio debito pubblico, tanto in linea capitale quanto a titolo di interessi, il Governo non ha avuto la possibilità di accedere al mercato internazionale o interno dei capitali. Il Governo potrebbe in futuro trovarsi nelle condizioni di non potere o non voler accedere al mercato internazionale o interno dei capitali. Una siffatta circostanza potrebbe pregiudicare la capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.v L’Argentina si troverà probabilmente in futuro nelle condizioni di dover dipendere dal Fondo Monetario Internazionale e da altre istituzioni multilaterali come fonti principali di capitale estero a breve e medio termine; di conseguenza, se l’Argentina non dovesse soddisfare i parametri cui l’erogazione dei finanziamenti del FMI è condizionata ovvero se il FMI dovesse ridurre tali finanziamenti, il già limitato accesso dell’Argentina a capitali esteri potrebbe essere ulteriormente ridotto e ciò avrebbe un effetto negativo sulle prospettive economiche dell’Argentina.
Attualmente l’Argentina non ha accesso ai mercati internazionali dei capitali privati e ad altre fonti di finanziamento private. Questa situazione potrebbe protrarsi per alcuni anni. Il FMI e altre istituzioni finanziarie internazionali, come ad esempio la Banca Mondiale e la Banca Interamericana di Sviluppo, hanno continuato a concedere prestiti all’Argentina. Fino a che l’Argentina non riguadagnerà l’accesso ai mercati internazionali dei capitali privati, i finanziatori multilaterali come il FMI rimarranno le principali fonti di capitale estero dell’Argentina. Al 30 giugno 2004, su un debito totale del settore pubblico di 181,2 miliardi di dollari, 14,8 miliardi erano dovuti al Fondo Monetario Internazionale, 7,8 miliardi erano dovuti alla Banca Mondiale e 8,8 miliardi erano dovuti alla Banca Interamericana di Sviluppo. Ulteriori erogazioni nell’ambito del finanziamento stand-by del FMI richiederanno il soddisfacimento da parte dell’Argentina di diversi requisiti, sia di natura quantitativa, quali gli obiettivi fiscali, le restrizioni alla crescita del credito interno e all’accumulo di nuovo debito pubblico, sia anche requisiti di natura qualitativa idonei a valutare le riforme strutturali del sistema finanziario o del settore pubblico (si veda al riguardo il paragrafo b.10.7). Malgrado il raggiungimento di alcuni di questi parametri e condizioni – come l’obiettivo di avanzo di bilancio per gli anni 2002 e 2003, l’entrata in vigore di riforme fiscali dirette a ridurre l’evasione fiscale, la rimozione di alcune misure di emergenza che limitavano i prelievi bancari e il ritiro delle obbligazioni quasi-valuta emesse dal Governo e dalle province – la Repubblica Argentina dovrà adottare ulteriori misure per soddisfare i restanti parametri prescrittile. Questi ultimi includono il raggiungimento di alcuni obiettivi di bilancio primario nel 2004, progressi nella negoziazione dei contratti di pubblici servizi oltre che nella gestione dell’amministrazione doganale, nella riscossione dei contributi previdenziali e nella ristrutturazione del debito pubblico, nonché, infine, l’adozione di modifiche al sistema di compartecipazione delle entrate con le province.
Dal dicembre 2001 l’Argentina ha intrapreso lunghe trattative con il FMI e altre istituzioni multilaterali e ha subito diverse sospensioni delle erogazioni programmate di finanziamenti e, per contro, si è avvalsa di brevi dilazioni di pagamento. Nell’agosto 2004, il FMI ha annunciato la dilazione di un pagamento, nella valutazione trimestrale dell’osservanza, da parte dell’Argentina, delle condizioni cui è soggetta la linea di credito stand-by del settembre 2003, con ciò di fatto posticipando l’erogazione di 728 milioni di dollari alla stessa in base a questa linea di credito. La dilazione è stata disposta al fine di poter valutare più approfonditamente il rispetto da parte del Governo dei parametri sulla realizzazione delle riforme strutturali e ai progressi nella rinegoziazione delle tariffe per i servizi pubblici e nel processo di ristrutturazione del debito. Successivamente, il Governo ha annunciato l’intenzione di posporre ulteriori negoziazioni con il FMI fino al 31 dicembre 2004 (e, conseguentemente, rinunciare a ulteriori erogazioni da parte del FMI per un totale di 1,8 miliardi di dollari prima di quella data), con l’intento di concentrarsi sulla ristrutturazione del debito in sofferenza. Se il FMI determinasse che l’Argentina non ha rispettato i criteri previsti in base alla linea di credito stand-by (e il FMI non accettasse di modificare questi criteri o di rinunciarvi), il FMI potrebbe rifiutare erogazioni in base a questa linea per un periodo di tempo indefinito. Tale sospensione di erogazioni da parte del FMI potrebbe anche interferire con la capacità del Governo di ottenere finanziamenti da altre istituzioni multilaterali. Inoltre, gli sforzi compiuti dal Governo per rispettare i criteri previsti dai finanziamenti del FMI potrebbero ridurre la flessibilità dello stesso Governo nello stabilire le politiche macroeconomiche del paese.
Non vi è garanzia che le future erogazioni all’Argentina, da parte delle istituzioni finanziarie multilaterali, non saranno ulteriormente ostacolate da contrasti sulle politiche adottate dal Governo, da difficoltà nei pagamenti o dalla decisione delle istituzioni finanziarie di ridurre i prestiti all’Argentina per altre ragioni. La perdita o la limitazione dei finanziamenti da parte di queste istituzioni avrebbe un effetto negativo sulla crescita economica e sulle finanze pubbliche dell’Argentina e sulla sua capacità di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni. Per una descrizione dei parametri prescritti dal FMI con riferimento ai più recenti programmi di aiuto, si veda il paragrafo b.1.10.7.
x.0.x.xx Una nuova svalutazione del Peso potrebbe avere un effetto significativamente negativo sull’economia argentina e sulla capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico.
A seguito del collasso del regime di convertibilità, ovvero della parità tra Peso e dollaro, e dell’adozione di un sistema di cambi variabili all’inizio del 2002, il Peso si è svalutato in maniera rilevante e continua a fluttuare in maniera significativa, nonostante i regolari interventi della Banca Centrale sul mercato valutario allo scopo di stabilizzarne il valore. Non è possibile assicurare che il Peso non si svaluti nuovamente in futuro. Una nuova svalutazione del Peso aumenterebbe il costo del servizio del debito pubblico argentino e potrebbe avere un significativo effetto negativo sulle imprese argentine e sulle istituzioni finanziarie, colpendo l’economia argentina e le entrate dello Stato nonché, di riflesso, la capacità dello Stato di servire il proprio debito pubblico. Ciò potrebbe essere anche la ragione di una variazione significativamente negativa del prezzo di mercato delle Nuove Obbligazioni.
a.3.d.vii Una significativa rivalutazione del Peso avrebbe un effetto negativo sulla competitività delle esportazioni argentine e potrebbe ostacolare la crescita economica dell’Argentina.
Dopo la svalutazione del Peso a seguito della fine del regime di convertibilità a metà del 2002, il Peso si è rivalutato. Un’ulteriore rivalutazione del Peso in rapporto alle valute dei più importanti partner e concorrenti commerciali dell’Argentina potrebbe rendere le esportazioni argentine meno competitive e causare una diminuzione delle entrate derivanti dalle esportazioni. La diminuzione di queste entrate avrebbe un effetto negativo sulla crescita economica dell’Argentina e sulla capacità di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.viii Un calo dei prezzi dei principali beni esportati dall’Argentina sui mercati internazionali potrebbe avere un significativo effetto negativo sull’economia argentina e sulla capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico.
La ripresa economica dell’Argentina è stata assistita in misura significativa dai recenti aumenti dei prezzi nei mercati internazionali di alcuni dei principali beni esportati dall’Argentina, come, ad esempio, la soia. Gli alti prezzi di tali beni hanno contribuito a incrementare il valore delle esportazioni dell’Argentina a partire dal terzo trimestre del 2002 e ad accrescere le entrate statali per effetto dei maggiori introiti derivanti dalle imposte sulle esportazioni introdotte nel 2002. Se i prezzi internazionali dei beni esportati dall’Argentina si riducessero in misura significativa, la crescita economica dell’Argentina potrebbe subirne un effetto negativo e le entrate statali derivanti dalle esportazioni diminuirebbero, con una ripercussione negativa sulle finanze pubbliche e sulla capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.ix Un aumento dell’inflazione potrebbe avere un effetto negativo sulle prospettive economiche dell’Argentina.
La svalutazione del Peso ha messo sotto pressione il sistema dei prezzi determinando, nel 2002, un alto tasso di inflazione, poi stabilizzatosi nel 2003. Inoltre, in risposta alla crisi economica del 2002, il Governo ha attribuito alla Banca Centrale un più ampio controllo sulla politica monetaria rispetto a quello già esercitato durante il periodo del regime di convertibilità, ivi inclusa la capacità di stampare moneta, di concedere prestiti al Governo per coprire eventuali disavanzi di bilancio e di fornire assistenza finanziaria alle istituzioni finanziarie con problemi di liquidità (si veda al riguardo il paragrafo b.1.6.2). Non vi è garanzia che il tasso di inflazione rimarrà basso anche in futuro. Un alto tasso di inflazione avrebbe un effetto negativo sulla crescita economica dell’Argentina e sulla capacità di servire il proprio debito pubblico e, quindi, sul prezzo di mercato delle Nuove Obbligazioni.
a.3.d.x L’economia argentina resta esposta a possibili eventi esterni relativi alle rilevanti difficoltà economiche dei maggiori partner commerciali dell’Argentina nel continente sudamericano e/o da
un più generale “effetto domino” che potrebbe influenzare negativamente la crescita economica dell’Argentina e la sua capacità di servire il proprio debito pubblico.
Un significativo rallentamento della crescita economica di uno dei maggiori partner commerciali dell’Argentina, come il Brasile, potrebbe avere un effetto negativo sulla bilancia commerciale e sulla crescita economica dell’Argentina. Il Brasile è il maggior mercato per le esportazioni argentine. Una diminuzione della domanda di prodotti di importazioni in Brasile avrebbe un effetto negativo sulle esportazioni e sulla crescita economica dell’Argentina. Inoltre, siccome le reazioni degli investitori internazionali agli eventi accaduti in un mercato in via di sviluppo alle volte scontano e riflettono un “effetto domino”, a causa del quale una intera regione o un tipo di investimenti viene sfavorito dagli investitori internazionali, l’Argentina potrebbe risentire negativamente degli sviluppi economici o finanziari negativi in altri mercati in via di sviluppo. In passato, l’Argentina ha subito il c.d. effetto domino in diverse occasioni come, ad esempio, a seguito della crisi messicana del 1994, della crisi finanziaria asiatica nel 1997, della crisi finanziaria russa nel 1998, della svalutazione del real brasiliano nel 1999 e del collasso del regime a cambi fissi della Turchia nel 2001. Simili eventi potrebbero avere un effetto negativo sull’economia argentina anche in futuro. Inoltre, l’economia argentina potrebbe essere influenzata anche dalle condizioni di paesi ad economia sviluppata, come gli Stati Uniti, i quali sono un importante partner commerciale dell’Argentina e influenzano i cicli economici mondiali. Non è possibile assicurare che eventi che colpiscono altri mercati non potranno avere conseguenze negative sulla crescita economica dell’Argentina e sulla sua capacità di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xi Un incremento rilevante dei tassi di interesse in paesi con economie sviluppate, come gli Stati Uniti, potrebbe avere un effetto negativo sulle economie dei partner commerciali dell’Argentina con mercati emergenti e colpire negativamente la crescita economica in Argentina e la capacità di servire il debito pubblico.
Se i tassi di interesse salgono in maniera significativa nei paesi con economie sviluppate, inclusi gli Stati Uniti, i paesi emergenti che siano anche partner commerciali dell’Argentina potrebbero trovare più difficile e costoso accedere a finanziamenti esterni e, pertanto, rifinanziare il proprio debito. Ciò potrebbe influenzare negativamente la crescita economica di tali paesi. Un rallentamento della crescita economica dei partner commerciali dell’Argentina potrebbe avere un effetto negativo sui mercati d’esportazione dell’Argentina e, a sua volta, danneggiare la crescita economica argentina. Un rialzo dei tassi di interesse nelle economie sviluppate aumenterebbe anche il costo del servizio del debito argentino con riguardo al suo debito a tasso variabile e, conseguentemente, potrebbe avere un effetto negativo sulla capacità dell’Argentina di servire il debito pubblico in generale, incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xii Il settore finanziario dell’Argentina resta esposto a ulteriori rischi che potrebbero minacciare il sistema finanziario e causare di riflesso nuove rilevanti passività per lo Stato, influenzando negativamente le finanze pubbliche e la capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico.
La crisi economica del 2001 e del 2002 ha determinato il ritiro di depositi dal sistema finanziario argentino per somme ingenti e in un breve lasso di tempo. Ciò ha causato una crisi di liquidità che ha indotto il Governo ad adottare misure restrittive sul sistema dei cambi e sui trasferimenti di denaro e a rendere obbligatoria la conversione in Peso dei depositi e dei prestiti in dollari, a tassi differenti per i depositanti e le istituzioni finanziarie. Diverse istituzioni finanziarie sono diventate insolventi. In considerazione di quanto precede, la Banca Centrale è stata obbligata a fornire un significativo aiuto finanziario a molte banche appartenenti al sistema finanziario argentino. Ciò nonostante, molte istituzioni finanziarie argentine sono rimaste indebolite dagli effetti della crisi economica e dalla risposta fornita dal Governo, mentre la fiducia dei depositanti nel sistema finanziario è tuttora fragile.
Nel caso di un evento futuro, quale il fallimento di una o più banche o una crisi di fiducia dei depositanti, si potrebbe verificare una nuova corsa ai prelievi sui depositi e il Governo potrebbe reintrodurre misure restrittive sul sistema dei cambi e sui trasferimenti di denaro. Inoltre, non è possibile fornire assicurazioni in ordine al fatto che il Governo, in tali circostanze, decida o sarà in grado di intervenire efficacemente al fine di prevenire il collasso del sistema finanziario. Un tale intervento potrebbe produrre rilevanti passività non altrimenti preventivate e, pertanto, danneggiare le finanze pubbliche e avere un effetto negativo sulle prospettive di crescita economica dell’Argentina e sulla capacità di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xiii L’aiuto statale ai fondi pensione privati potrebbe influenzare negativamente la capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico e di ottenere nuovo capitale attraverso la vendita di titoli di debito a fondi pensione privati.
Attualmente i fondi pensione privati argentini detengono una quota significativa del debito statale scaduto. L’attuale situazione di inadempimento da parte dello Stato e una eventuale riduzione significativa delle somme pagabili sul debito in sofferenza a seguito della ristrutturazione del debito potrebbero ridurre in maniera significativa le somme a disposizione dei fondi pensione privati argentini al fine di effettuare i pagamenti delle pensioni. Qualsiasi intervento statale volto a compensare questa riduzione potrebbe influenzare negativamente le finanze pubbliche e la capacità dello Stato di servire il debito pubblico. Inoltre, i fondi pensione argentini hanno tradizionalmente acquistato somme ingenti di titoli di debito dello Stato. Quindi, una riduzione delle disponibilità finanziarie dei fondi pensione o il venir meno della loro volontà di acquistare titoli di debito dello Stato avrebbe un effetto negativo sulla capacità dell’Argentina di ottenere finanziamenti tramite la vendita di titoli di debito a tali fondi pensione.
a.3.d.xiv Il settore privato in Argentina risente ancora in misura rilevante dell’impatto della recente crisi economica. Ciò può influenzare negativamente la crescita economica dell’Argentina e la capacità di servire il debito pubblico.
Durante il precipitare della crisi economica argentina, nella prima metà del 2002, l’incertezza politica ed economica e le misure economiche di emergenza del Governo hanno portato a una virtuale paralisi dell’attività del settore privato. Da allora, molte imprese hanno cessato l’attività o hanno chiesto l’ammissione a una procedura concorsuale. La ripresa del settore privato è legata in parte alla crescita economica e in parte all’abilità delle imprese di ristrutturare il proprio debito scaduto con creditori nazionali e internazionali e di ottenere l’accesso a nuovi capitali. Se il settore privato non dovesse riprendersi, la crescita economica dell’Argentina potrebbe risentirne negativamente, la disoccupazione aumentare e il Governo essere costretto ad assumere ulteriori oneri per mantenere la stabilità di vari settori dell’economia, mettendo a rischio le finanze pubbliche argentine e la capacità del paese di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xv L’Argentina in futuro potrebbe trovarsi nella condizione di non riuscire ad attirare investimenti esteri. L’economia e le prospettive future dell’Argentina potrebbero esserne influenzate negativamente.
La recente instabilità economica e sociale dell’Argentina, le misure d’emergenza messe in atto dal Governo per ridurre l’instabilità e le preoccupazioni in tema di sicurezza conseguenti all’aumento della criminalità, nonché le azioni di protesta dei cosiddetti “piqueteros”, hanno dissuaso diversi investitori esteri dall’investire in Argentina. Gli investimenti esteri sono importanti per la ripresa e la futura crescita economica dell’Argentina. Una costante incapacità dell’Argentina di attrarre investimenti esteri potrebbe avere effetti negativi sull’economia e sulle prospettive dell’Argentina.
a.3.d.xvi Le finanze pubbliche e la capacità dello Stato di servire il proprio debito pubblico potrebbero risentire in misura significativamente negativa di un’eventuale sospensione dei pagamenti dovuti dalle singole province allo Stato.
Le province dell’Argentina hanno contratto certune obbligazioni verso lo Stato, connesse alla ristrutturazione delle proprie obbligazioni, al rimborso dei titoli di quasi-valuta, dei prestiti multilaterali e ad altre operazioni. Il mancato pagamento di queste obbligazioni da parte delle province avrebbe un effetto negativo sulle finanze statali e sulla capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xvii Ove si verificasse un’altra crisi economica, il Governo potrebbe nuovamente adottare misure restrittive sul sistema dei cambi e sui trasferimenti di denaro che avrebbero un effetto negativo sul settore privato dell’economia argentina.
Nel corso del 2002, la Banca Centrale ha adottato misure restrittive sul sistema dei cambi e sui trasferimenti di denaro, limitando significativamente la capacità delle imprese argentine di trattenere ricavi in valuta estera o di pagare in valuta estera i propri debiti. Ciò ha dato origine a numerosi casi di inadempimento di debiti in valuta estera da parte delle imprese argentine e ha influenzato negativamente la crescita economica dell’Argentina. Anche se tali restrizioni sono state eliminate o attenuate, non è possibile garantire che, per
affrontare una nuova fuga di capitali o una rilevante svalutazione del Peso, il Governo in futuro non reintroduca misure restrittive sul sistema dei cambi e/o sui trasferimenti di denaro. Ciò potrebbe avere un effetto negativo sul settore privato, sulla crescita economica dell’Argentina e sulla sua capacità di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xviii La crisi energetica argentina potrebbe avere un effetto negativo sull’economia argentina e sulla capacità dell’Argentina di servire il proprio debito pubblico.
Mentre in passato l’Argentina è stata un esportatore netto di energia, a partire dal primo trimestre del 2004 ha accusato una carenza (e diversi distacchi) di energia elettrica principalmente dovuti alla diminuzione degli investimenti che hanno importato una ridotta capacità di trasporto e di produzione di energia, come tale insufficiente a soddisfare la crescente domanda. Di conseguenza, negli ultimi mesi l’Argentina ha aumentato in misura rilevante le proprie importazioni di energia dai paesi vicini. Tuttavia, tensioni politiche tra e con alcuni paesi dai quali l’Argentina importa e nei quali esporta energia, i più importanti dei quali sono il Cile e la Bolivia, potrebbero nel futuro mettere a repentaglio la continua disponibilità di tali rifornimenti. Più in generale, questa nuova dipendenza dall’importazione di energia rende l’Argentina ancora più vulnerabile agli eventi politici o economici nell’area sudamericana che potrebbero limitare le riserve di energia disponibili. Se l’Argentina non riuscirà a superare gli ostacoli all’incremento della produzione di energia o non troverà altrove fonti affidabili di energia, in quantità e a costi adeguati alle sue necessità, la crisi energetica potrebbe avere un effetto negativo sulla sua crescita economica e sulla sua capacità di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xix La recente crisi economica e finanziaria ha prodotto elevate tensioni politiche e sociali, che potrebbero aumentare se le misure per realizzare le riforme economiche, ivi incluse quelle richieste dal FMI, non avessero successo o risultassero impopolari. Ciò potrebbe avere un effetto negativo sulla crescita economica dell’Argentina e sulla sua capacità di servire il proprio debito pubblico.
Al precipitare della recente crisi economica, in Argentina si sono svolte grandi proteste sociali e politiche, accompagnate da dimostrazioni di piazza e da scioperi, da un aumento del tasso di criminalità e dalla rapida successione di quattro amministrazioni ad interim successivamente alle dimissioni del Presidente De la Rúa, nel dicembre 2001, e fino alla nomina del Presidente Xxxxxxx, nel gennaio 2002. Nonostante l’inizio della ripresa economica, queste tensioni sociali e politiche continuano e si sono esacerbate a causa degli elevati livelli di povertà e disoccupazione. I piqueteros continuano ad opporsi alla politica del Governo con dimostrazioni di piazza e altre azioni di disturbo. Per di più, le sfide economiche che l’Argentina deve affrontare e le condizioni poste dal programma di finanziamenti del FMI potrebbero obbligare il Governo ad adottare nuove riforme economiche e ulteriori misure di austerità come tali impopolari. Non è possibile assicurare che le misure attuate dal Governo, fino ad ora o in futuro, avranno successo, né che una situazione di grave instabilità interna, come quella già verificatasi nel 2001 e nel 2002, non si verifichi nuovamente, causando conseguenze negative sulla crescita economica dell’Argentina e sulla sua capacità di servire il proprio debito pubblico, ivi incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xx Le dinamiche politiche e sociali interne potrebbero rendere politicamente difficile il compito del Governo di attuare le riforme economiche e servire il proprio debito pubblico.
La crisi economica argentina ha provocato una forte reazione interna contro i creditori esteri, incluso il FMI e altre istituzioni finanziarie multilaterali. Di conseguenza, le proposte di riduzione della spesa pubblica e altre misure di austerità - in modo da liberare i fondi necessari a pagare i creditori esteri, ivi compresi i creditori che hanno accettato di ridurre in misura rilevante le proprie richieste in sede di ristrutturazione - potrebbero essere politicamente impopolari. L’esistenza di una consistente opposizione interna al Partito Peronista del Presidente Xxxxxxxx, insieme al potere politico dei partiti di opposizione, potrebbe creare degli ostacoli all’attuazione delle riforme economiche del governo Xxxxxxxx. Non vi è certezza che il Parlamento approvi in futuro alcuna delle misure economiche proposte dal governo Xxxxxxxx. In caso di forte opposizione politica al mantenimento di tali impegni, inoltre, il Governo potrebbe in futuro non essere in grado di soddisfare impegni presi con i creditori, ivi compresi eventualmente anche i creditori aderenti all’Invito Globale.
a.3.d.xxi L’Argentina è uno stato sovrano e, pertanto, può essere difficile ottenere o eseguire procedimenti giudiziali nei suoi confronti. Inoltre, nonostante con riferimento alle Nuove Obbligazioni l’Argentina abbia rinunciato, in determinate giurisdizioni (esclusa l’Italia), alla propria immunità, tale rinuncia è soggetta a importanti eccezioni.
L’Argentina è uno stato sovrano. Pertanto, nonostante essa abbia irrevocabilmente accettato la giurisdizione di qualsiasi tribunale, statale o federale, che si trovi nel Distretto di Manhattan, Città di New York, (con riferimento alle Nuove Obbligazioni rette dal diritto dello Stato di New York), di qualsiasi tribunale inglese (con riferimento alle Nuove Obbligazioni rette dal diritto inglese) e di qualsiasi tribunale argentino (con riferimento a tutte le Nuove Obbligazioni), per ciascun titolare di Nuove Obbligazioni o per il relativo trustee potrebbe essere difficile ottenere o dare esecuzione a una pronuncia giudiziale contro l’Argentina, in Italia o all’estero.
Inoltre, è vero che l’Argentina ha irrevocabilmente rinunciato, nella misura più ampia consentita dai suddetti ordinamenti (tra cui il c.d. United States Foreign Sovereign Immunities Act del 1976, l’”Immunities Act”), alla propria immunità dalla giurisdizione (anche in caso di procedure cautelari o esecutive) o da qualsiasi provvedimento di notifica o altro provvedimento giudiziale dei tribunali summenzionati. Tuttavia, è anche vero che sussistono importanti eccezioni a tale rinunzia all’immunità sovrana. Ad esempio, i beni che costituiscono riserve liberamente disponibili ai sensi della legge argentina e le proprietà dell’Argentina adibite a un servizio pubblico o dirette a uno scopo pubblico fanno eccezione a tale deroga. Inoltre, l’Argentina potrebbe avvalersi dell’immunità sovrana prevista dall’Immunities Act nelle azioni contro la stessa promosse ai sensi del diritto dei mercati finanziari statunitense, tanto federale quanto statale; l’accettazione della giurisdizione e la nomina del Banco de la Nácion Argentina quale domiciliatario autorizzato a ricevere notifiche di atti giudiziali non si applicano infatti a tali azioni. Infine, l’Argentina non ha accettato di sottoporsi alla giurisdizione dei tribunali italiani con riferimento ad alcuna delle Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xxii La sospensione dei pagamenti dovuti dall’Argentina ha indotto diversi creditori ad avviare azioni legali, fino ad oggi, in quattro paesi. Alcune di queste azioni hanno condotto a sentenze sfavorevoli all’Argentina. Ulteriori azioni legali o ulteriori sentenze sfavorevoli potrebbero avere un effetto negativo sulla finanza pubblica argentina e sulla capacità del paese di servire il debito pubblico.
Obbligazionisti hanno avviato numerose azioni legali contro l’Argentina negli Stati Uniti, in Italia e in Germania, a seguito della sospensione dei pagamenti da parte del Governo sul proprio debito pubblico (per una descrizione di tali procedimenti si veda il paragrafo b.1.10.8). Negli Stati Uniti, dal marzo 2002 al 28 settembre 2004 sono state presentate circa 38 azioni legali, inclusa una che ha ottenuto lo status di “class action” e altre 13 azioni legali per cui è stato richiesto lo status di “class action” (si veda “Il contenzioso negli Stati Uniti – Class action” nel paragrafo b.1.10.8 per una descrizione delle caratteristiche di una “class action”); sono state pronunciate sentenze contrarie al Governo in sette casi per un ammontare totale di circa 740 milioni di dollari . Si veda “Il contenzioso negli Stati Uniti-Azioni Individuali” e “Il contenzioso negli Stati Uniti – Class action” nel paragrafo b.1.10.8 per una descrizione più dettagliata di tali procedimenti. Sempre al 28 settembre 2004, in Italia l’ammontare totale reclamato in sei azioni legali promosse dagli Obbligazionisti contro il Governo è pari a
60 milioni di euro più interessi, mentre in Germania è pari a 58 milioni di euro più interessi. Si veda, rispettivamente, “Il contenzioso in Italia” e “Il contenzioso in Germania” nel paragrafo b.1.10.8 per una descrizione più dettagliata di tali procedimenti. Non è possibile garantire che altre azioni non risultino in sentenze contrarie al Governo per somme ancora più consistenti. Azioni legali presenti o future potrebbero portare al pignoramento o al sequestro di beni dell’Argentina che il Governo intenda destinare ad altri usi, il che avrebbe un effetto negativo sulla finanza pubblica e sui prezzi di mercato delle Nuove Obbligazioni. Eventuali aggiornamenti sugli sviluppi di tali procedimenti che, a giudizio della Repubblica Argentina, siano tali da poter avere un impatto rilevante sulla decisione di aderire all’Offerta di Scambio, verranno resi noti ai sensi del Regolamento Emittenti mediante apposito comunicato.
a.3.d.xxiii Le azioni legali contro la pesificazione potrebbero avere un significativo effetto negativo sulle finanze pubbliche dell’Argentina e sulla capacità di servire il debito pubblico.
Nel gennaio del 2002 il Governo ha ordinato la pesificazione dell’economia, compresa la conversione a diversi tassi di cambio dei debiti verso le banche e le istituzioni finanziarie espressi in dollari e dei depositi espressi in dollari. I depositanti hanno avuto il diritto di usufruire di un tasso di cambio Peso-dollaro a loro più favorevole rispetto a quello applicato per i debiti verso le banche e le istituzioni finanziarie. In diversi casi le banche e i depositanti hanno eccepito l’incostituzionalità di tale conversione. Il 5 marzo 2003, in una causa relativa ai depositi della provincia di San Xxxx presso il Banco de la Nación Argentina, la Corte Suprema
argentina ha dichiarato incostituzionale la conversione effettuata dal governo argentino dei depositi espressi in dollari. Il 26 ottobre 2004, tuttavia, la Corte Suprema ha riconosciuto la costituzionalità della pesificazione in un’altra causa intentata da un depositante contro l’istituzione finanziaria presso cui si trovava il suo deposito. Tali decisioni, tuttavia, sono vincolanti solo sulle parti in causa e non hanno alcun effetto su altri soggetti. Conseguentemente, non vi è garanzia circa l’esito di altre cause in cui venga contestata la legittimità della pesificazione. Qualsiasi revoca della pesificazione potrebbe risolversi in ulteriori significative passività del Governo nei confronti di una o più istituzioni bancarie, dei depositanti, delle compagnie assicuratrici, dei fondi pensione o di altri soggetti del sistema finanziario. Tali passività avrebbero un effetto negativo sulla finanza pubblica dell’Argentina e sulla propria capacità di servire il debito pubblico, incluse le Nuove Obbligazioni.
a.3.d.xxiv I procedimenti di arbitrato ai sensi dei trattati bilaterali di investimento potrebbero avere un significativo effetto negativo sulla finanza pubblica e sulla capacità dell’Argentina di servire il debito pubblico.
L’Argentina è stata coinvolta in diverse procedure di arbitrato innanzi l’International Centre for the Settlement of Investment Disputes (ICSID) (Centro Internazionale per la Risoluzione delle Controversie sugli Investimenti) nelle quali sono state impugnate alcune delle misure di emergenza adottate dal Governo nel 2001 e nel 2002 ed è stato chiesto il risarcimento dei danni. Tali procedure sono state iniziate ai sensi di vari trattati bilaterali di investimento, principalmente da investitori esteri con interessi in varie imprese private. Non è possibile garantire che lo Stato prevarrà in tali procedimenti. In tali procedimenti arbitrali, eventuali lodi sfavorevoli all’Argentina avrebbero un effetto negativo sulle finanze statali e sulla capacità di servire il proprio debito pubblico, incluse le Nuove Obbligazioni.
* * *
L’Argentina si riserva il diritto, dopo la Fine del Periodo di Adesione, nella sua piena discrezionalità, di acquistare, scambiare, nonché offrire di acquistare o di scambiare, di effettuare transazioni, ovvero ancora di effettuare altre operazioni sul libero mercato, nei limiti consentiti dalla legge applicabile, sia mediante trattative private sia mediante altre modalità da essa prescelte, relativamente alle Obbligazioni Non Scambiate. Qualsiasi acquisto, scambio, nonché offerta di acquisto, di scambio o di transazione sarà sempre effettuata in conformità al diritto applicabile. I termini e le condizioni di tali acquisti, scambi, nonché di offerte di acquisto, di scambio o di transazione potrebbero essere diversi dai termini e dalle condizioni dell’Offerta di Scambio. I titolari delle Nuove Obbligazioni avranno il diritto di partecipare a qualsiasi acquisto, scambio, nonché offerta di acquisto o di scambio fatta a o concordata con i titolari di Obbligazioni Non Scambiate, nei termini indicati al precedente paragrafo e.2.5.
B. SOGGETTI PARTECIPANTI ALL’OPERAZIONE
B.1 INFORMAZIONI GENERALI RIGUARDANTI LA REPUBBLICA ARGENTINA IN QUALITA’ DI EMITTENTE DELLE OBBLIGAZIONI ESISTENTI E DI EMITTENTE ED OFFERENTE DELLE NUOVE OBBLIGAZIONI
La presente sezione B.1* contiene una descrizione della Repubblica Argentina e, in specie, dei principali elementi che ne caratterizzano il sistema politico, economico e finanziario. Questa descrizione riflette quella contenuta nel Registration Statement depositato dalla Repubblica Argentina presso la Securities and Exchange Commission e da questa dichiarato “effective” in data 29 settembre 2004 (come modificato dal post-effective amendment che è stato dichiarato “effective” in data 27 dicembre 2004). In particolare, viene fornita una descrizione della struttura e dell’andamento recente dell’economia, della bilancia dei pagamenti, della finanza pubblica e del debito pubblico dell’Argentina. La tabella che segue riporta una sintesi dei principali valori di alcuni indicatori dell’economia e della finanza argentina dal 1999 al 2003, che vengono più diffusamente presentati nella presente sezione B.
Informazioni Economiche Generali
(in miliardi di Peso salvo ove indicato diversamente)
al 31 dicembre (salvo ove diversamente specificato)
Primo semestre al 30 giugno
1999 | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2003 | 2004 | |||||||
ECONOMIA: | |||||||||||||
PIL reale (in miliardi di Peso al 1993) (1) .... | Ps. 278,4 | Ps. 276,2 | Ps. 264,0 | Ps. 235,2 | Ps. 255,8 | 247,0 | 269,4 | ||||||
Cambiamento dall’anno | |||||||||||||
precedente(1) ........................................ | (3,4)% | (0,8)% | (4,4)% | (10,9)% | 8,7% | 6,7% | 9,1% | ||||||
PIL nominale ............................................... | 283,5 | 284,2 | 268,7 | 312,6 | 376,2 | 363,2 | 433,5 | ||||||
Inflazione (calcolata attraverso l’IPC)(2) .... | (1,8)% | (0,7)% | (1,5)% | 41,0% | 3,7% | 2,1% | 3,3% | ||||||
Tasso di disoccupazione (3).......................... | 14,5% | 15,4% | 16,4% | 21,5% | 15,6% | 17,8% | 14,8% | ||||||
BILANCIA DEI PAGAMENTI | |||||||||||||
(in milioni di dollari): | |||||||||||||
Conto delle partite correnti $ (12,0) | $ (9,0) | $ (3,9) | $ 9,1 | $ 7,5 | $ 4,8 | $ 2,0 | |||||||
Di cui: | |||||||||||||
Importazioni........................................ | 24,1 | 23,9 | 19,2 | 8,5 | 13,1 | 5,5 | 9,6 | ||||||
Esportazioni ........................................ | 23,3 | 26,3 | 26,5 | 25,7 | 26,6 | 14,7 | 16,6 | ||||||
Conto capitale e conto finanziario .............. | 13,7 | 8,7 | (5,4) | (11,7) | (2,5) | (2,2) | 1,6 | ||||||
Variazione nelle riserve internazionali | |||||||||||||
lorde della Banca Centrale .......................... 1,2 | (0,4) | (12,1) | (4,5) | 3,6 | 1,7 | 3,5 | |||||||
Centrale ....................................................... 19,2 | 18,8 | 18,3 | 10,5 | 14,1 | 12,2 | 17,4 | |||||||
Entrate Ps. 54,8 | Ps. 55,5 | Ps. 50,4 | Ps. 55,1 | Ps. 77,2 | Ps. 36,7 | Ps. 52,8 | |||||||
Come percentuale del PIL .................. | 19,3% | 19,5% | 18,8% | 17,6% | 20,5% | 10,1% | 12,2% | ||||||
Spese ........................................................... | 54,0 | 52,7 | 49,0 | 52,8 | 68,5 | 31,8 | 41,0 | ||||||
Come percentuale del PIL .................. | 19,0% | 18,6% | 18,2% | 16,9% | 18,2% | 8,8% | 9,5% | ||||||
Bilancio primario (4) .................................... | 0,9 | 2,7 | 1,4 | 2,3 | 8,7 | 4,9 | 11,8 | ||||||
Come percentuale del PIL .................. | 0,3% | 1,0% | 0,5% | 0,7% | 2,3% | 1,4% | 2,7% | ||||||
Bilancio complessivo .................................. | (4,8) | (6,8) | (8,7) | (4,5) | 1,8 | 1,4 | 9,0 | ||||||
Come percentuale del PIL .................. | (1,7)% | (2,4)% | (3,2)% | (1,5)% | 0,5% | 0,4% | 2,1% | ||||||
DEBITO PUBBLICO(5) (in milioni di dollari): | |||||||||||||
Debito denominato in Peso(6) ...................... | $ 8,1 | $ 5,7 | $ 4,7 | $ 29,6 | $ 36,7 | n/d | $ 36,6 | ||||||
Debito denominato in valuta estera(6).......... | 113,7 | 122,3 | 139,8 | 95,7 | 114,1 | n/d | 108,4 | ||||||
Totale del capitale scaduto .......................... | 0 | 0 | 0 | 7,7 | 18,0 | n/d | 24,3 | ||||||
Totale degli interessi scaduti....................... | 0 | 0 | 0 | 4,3 | 10,0 | n/d | 12,0 | ||||||
Totale del debito pubblico lordo (7) .... | $ 121,9 | $ 128,0 | $ 144,5 | $ 137,3 | $ 178,8 | n/d | $ 181,2 | ||||||
Totale del debito pubblico netto |
Riserve internazionali lorde della Banca
FINANZA PUBBLICA:
110,9 | 119,2 | 134,7 | 130,1 | 157,9 | n/d | 160,1 |
43,0% | 45,0% | 53,8% | 129,7% | 139,5% | n/d | 111,2% |
222,3% | 230,8% | 286,7% | 764,3% | 683,6% | n/d | n/d |
(inclusi obblighi scaduti) (8).................
Totale del debito pubblico lordo come percentuale del PIL......................................
Totale del debito pubblico lordo come percentuale delle entrate statali annuali ......
* Nelle tabelle della presente sezione B.1 alcuni totali possono differire dalla somma dei singoli addendi a causa di arrotondamenti.
(1) Il PIL reale relativo al terzo trimestre del 2004 è pari a 283,2 miliardi di Peso, con un incremento dell’8,3% rispetto al medesimo periodo del 2003.
(2) Calcolato attraverso la modifica percentuale su base annua dell’IPC, tranne per i dati al 30 giugno 2003 e al 30 giugno 2004, che sono calcolati attraverso la modifica percentuale su base semestrale dell’IPC.
(3) Al 31 maggio di ogni anno, salvo per i dati semestrali relativi al 2003 e al 2004, per i quali tale informazione è data al 30 giugno.
(4) Esclude dati relativi alle privatizzazioni e a pagamenti di interessi.
(5) Esclude dati relativi al debito delle province o delle municipalità non garantito dallo Stato.
(6) Non include capitale e interessi scaduti.
(7) Al 31 dicembre 2003, su 178,8 miliardi di dollari di debito pubblico lordo totale, 101,2 miliardi di dollari erano scaduti.
(8) Al netto delle garanzie.
b.1.1 Territorio e popolazione
La Repubblica Argentina è una repubblica federale e comprende 23 province più la capitale federale Buenos Aires. Situata nella parte sudorientale del continente sudamericano, l’Argentina è il secondo paese dell’America Latina per estensione, con una superficie di circa 3,8 milioni di chilometri quadrati, se si considerano anche le pretese territoriali nell’Antartico (relative ad una superficie di circa 970.000 chilometri quadrati) e alcune isole dell’Atlantico meridionale (che si estendono su una superficie di circa 5.000 chilometri quadrati).
Le aree a più alta densità demografica e le principali regioni ad economia agricola sono situate nell’ampia fascia temperata che si estende nella parte centrale del paese. Su una popolazione di circa 36,6 milioni di abitanti nel 2001 (anno in cui è stato effettuato l’ultimo censimento) circa 11,5 milioni di persone vivono nella vasta area metropolitana di Buenos Aires. Tre altre province – Córdoba, Mendoza e Santa Fe – contano una popolazione superiore a 1.000.000 di abitanti ciascuna. Durante il periodo compreso fra il 1991 e il 2001 (l’ultimo periodo per cui vi sono dati a disposizione), la popolazione dell’Argentina è cresciuta in media circa dell’1,1% all’anno. All’incirca il 77% della popolazione vive in aree urbane e il 97% circa è alfabetizzato.
Prima del 2002, l’International Bank for Reconstruction and Development, la Banca Mondiale, e altre organizzazioni internazionali avevano classificato l’Argentina come un paese in via di sviluppo a medio reddito. La tabella che segue riporta alcuni dati statistici comparati riferiti al 2002 (l’anno più recente per cui sono disponibili informazioni statistiche comparate), tra cui quello relativo al reddito nazionale lordo o RNL. Si veda il paragrafo b.1.6.6.
Argentina | Xxxxxxx | Xxxx | Colombia | Messico | Perú | USA | |||||||
RNL pro capite(1) | $4.220 | $2.830 | $4.250 | $1.820 | $5.920 | $2.020 | $35.400 | ||||||
Aspettativa di vita (in anni) | 74 | 69 | 76 | 72 | 74 | 70 | 77 | ||||||
Mortalità infantile (percentuale su nati vivi) | 1,6% | 3,3% | 1,0% | 1,9% | 2,4% | 3,0% | 0,7% | ||||||
Quota alfabetizzazione adulti (percentuale della popolazione di età di 15 anni e superiore) | 97% | 87% | 96% | 92% | 91% | 86% | n/d |
(1) Calcolato utilizzando il metodo World Bank Atlas.
Fonte: Indicatori World Bank Atlas 2004, eccetto ove indicato diversamente.
b.1.2 Forma di Governo
La Costituzione argentina, entrata in vigore nel 1853, prevede un sistema di governo tripartito: il potere esecutivo con a capo un presidente, il potere legislativo, esercitato da un parlamento bicamerale, e il potere giudiziario, al cui vertice vi è la Corte Suprema di Giustizia. La Costituzione è stata emendata per l’ultima volta nel 1994. Ciascuna provincia ha un proprio statuto ed elegge un proprio governatore ed un proprio organo legislativo indipendenti dal governo federale. Il governo federale ha il potere di intervenire direttamente nell’amministrazione dei governi provinciali in determinate situazioni di emergenza, tra cui, fra l’altro, rientrano l'intervento a garanzia della forma di governo repubblicana e il caso di pericolo di invasione straniera. Il Parlamento ha approvato nel 2004 l’intervento del governo federale nell’amministrazione della provincia di Xxxxxxxx del Estero rivolto a proteggere i diritti civili previsti dalla Costituzione, che l’amministrazione provinciale non stava adeguatamente tutelando, e ad assicurare il rispetto del principio della separazione dei poteri.
Potere esecutivo
Il Presidente e il Vice Presidente sono eletti con elezione diretta per un mandato di quattro anni che può essere rinnovato un’unica volta. Il Presidente è responsabile dell’amministrazione generale del paese ed ha il potere di veto totale o parziale sulle leggi, sebbene il Parlamento possa annullare tale veto con un voto a maggioranza di due terzi di ciascuna Camera. La Jefatura del Gabinete de Ministros (il Capo del Governo) è responsabile dell’amministrazione generale del paese e redige il bilancio annuale dello Stato che è soggetto all’approvazione del
Presidente e del Parlamento. Il Presidente nomina il Capo del Governo, che può essere rimosso con il voto della maggioranza assoluta di entrambe le camere del Parlamento.
Il Parlamento
Il Parlamento si compone del Senato e della Camera dei Deputati.
Il Senato. I seggi del senato sono in totale 72: tre per ciascuna provincia e tre per la capitale di Buenos Aires (uno per circoscrizione). Dei tre senatori provenienti da ciascuna circoscrizione, due rappresentano il partito che riceve la maggioranza dei voti in quella circoscrizione e il terzo rappresenta il secondo partito in termini di voti ottenuti. I senatori restano in carica per sei anni durante i quali si tengono, con cadenza biennale, le elezioni per un terzo dei seggi.
Nell’ottobre 2001 si sono tenute le elezioni per tutti i seggi del Senato. É stato questo il passaggio finale nella transizione al nuovo regime elettorale introdotto con le riforme costituzionali del 1994. Sulla base di un sorteggio, un terzo dei senatori eletti nel 2001 è rimasto in carica due anni, un terzo rimarrà in carica quattro anni e un terzo sei anni. Tutti i senatori eletti nelle elezioni successive a quelle del 2001 rimarranno in carica sei anni. Nel periodo tra il 24 agosto e il 23 novembre 2003 si sono tenute le elezioni per un terzo dei seggi del Senato.
La Camera dei Deputati. La Camera dei Deputati è costituita da 257 seggi, distribuiti in proporzione alla popolazione di ciascuna circoscrizione elettorale. I deputati sono eletti con voto popolare e rimangono in carica quattro anni durante i quali si tengono, con cadenza biennale, le elezioni per la metà dei seggi. Le ultime elezioni per i seggi della Camera dei Deputati si sono tenute nel 2003.
Sistema giudiziario
Il sistema giudiziario è costituito da tribunali federali e provinciali di prima istanza, dalle corti di appello e dalla Corte Suprema di Giustizia. Il Consejo de la Magistratura, o Consiglio della Magistratura, un organo costituito da un comitato indipendente di avvocati, magistrati, parlamentari, un rappresentante del potere esecutivo e accademici, è responsabile dell’amministrazione della giustizia, dell’avvio dei procedimenti volti alla destituzione dei giudici che non siano membri della Corte Suprema e alla designazione dei giudici stessi. Il Xxxxxx de Enjuiciamento, o Collegio Giudicante, si pronuncia in merito ai procedimenti per la destituzione dei giudici avviati dal Consiglio della Magistratura. Il Presidente nomina i nove giudici della Corte Suprema di Giustizia e tutti i giudici della corte federale sulla base di un elenco di nominativi designati dal Consiglio della Magistratura. I nove giudici della Corte Suprema e tutti i giudici delle corte federale sono nominati a vita. Tutte le nomine relative ai giudici devono essere approvate con voto favorevole dei due terzi del Senato. Un decreto del Presidente in carica Xxxxxxxx dispone che l’identità e altre informazioni sui candidati siano rese pubbliche e che l’amministrazione preveda un periodo durante il quale sia possibile presentare commenti su ciascuna nomina, prima che la stessa venga sottoposta all’approvazione del Senato.
Nel febbraio 2002, una commissione interna alla Camera dei Deputati ha iniziato a considerare richieste di destituzione nei confronti dei nove giudici della Corte Suprema di Giustizia per presunte negligenze nell’esercizio del loro potere e violazione dei propri doveri d’ufficio. Nel 2002, la Camera dei Deputati ha respinto le richieste di destituzione. Nel giugno 2003, il Parlamento ha iniziato l’esame di procedimenti di destituzione a carico di tre giudici per presunta violazione dei doveri d’ufficio. Due di questi giudici si sono dimessi (ivi incluso il Presidente della Corte Xxxxx Xxxxxxxx) mentre il terzo è stato destituito. Il magistrato destituito, Xxxxxx X’Xxxxxx, ha recentemente impugnato il provvedimento di destituzione. I tre giudici decaduti sono stati sostituiti. L’1 settembre 2004, un altro giudice, Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx, si è dimesso dopo che un procedimento di destituzione era stato avviato nei suoi confronti. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx è stato nominato dalla Corte Suprema di Giustizia per sostituire il giudice Xxxxxxx quale membro di tale corte. Il Senato, in data 16 dicembre 2004, ha approvato la nomina del giudice Xxxxxxxxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx dovrebbe entrare a far parte della Corte Suprea di Giustizia il 22 dicembre 2004. Tuttavia, il decreto di conferma della nomina dovrà essere emesso dal Presidente. Il 16 dicembre 2004, la Camera dei Deputati ha approvato il procedimento di destituzione del giudice della Suprema Corte Giustizia, Xxxxxxx Xxxxxxxx. Per l’inizio del 2005 è atteso il voto del Senato. L’attuale Presidente della Corte, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, è magistrato della Corte Suprema dal 1983.
b.1.3 Recenti avvenimenti politici
L’Argentina è stata governata senza soluzione di continuità da governi civili a partire dal 1983, anno in cui è caduto l’ultimo governo militare in seguito a difficoltà nella gestione economica del paese e alla sconfitta nel breve conflitto militare con il Regno Unito per la sovranità sulle Isole Malvine (Falkland). Fra il 1930 e il 1983, i
militari hanno retto il paese per un periodo complessivo di 22 anni, mentre le lotte politiche interne, la stagnazione economica e l’allargarsi del divario sociale pregiudicavano le possibilità di sviluppo di un più stabile regime democratico. Nel 1983, Xxxx Xxxxxxxx è stato eletto Presidente. A partire da quella data, quattro colpi di stato, guidati da reparti disallineati dell’esercito (il più recente del dicembre 1990), non sono riusciti nell’intento di assumere la guida del paese, data la mancanza di appoggio da parte dell’opinione pubblica e dell’esercito nel suo complesso. Nel 1989, a Xxxx Xxxxxxxx è succeduto Xxxxxx Xxxxx, che è stato rieletto nel 1995, per un ulteriore periodo di quattro anni a seguito della modifica costituzionale del 1994 che ha ridotto da sei a quattro anni la durata del mandato presidenziale.
Dopo un decennio di relativa stabilità e prosperità economica, l’Argentina si è trovata a fronteggiare una crisi sociale, economica e politica senza precedenti, culminata nel biennio 2001 e 2002 e principalmente dovuta al perdurare di una recessione economica già iniziata nel quarto trimestre del 1998. Dal 1999 al 2002, l’economia argentina ha subito una sensibile contrazione, mentre la povertà e la disoccupazione raggiungevano livelli mai prima raggiunti. L’Amministrazione di Xxxxxxxx xx xx Xxx, che ha assunto la carica di Presidente nell’ottobre del 1999, non è stata in grado di favorire una ripresa economica. Nella seconda metà del 2001, l’acuirsi della recessione economica ha alimentato un crescente scontento sociale.
Nel dicembre 2001, per salvaguardare la solvibilità del sistema creditizio, il Governo ha imposto alcune restrizioni sui prelievi da depositi bancari. Le restrizioni hanno scatenato disordini e proteste diffuse che hanno obbligato il Presidente De la Rúa e l’intero Governo a dimettersi il 19 e 20 dicembre 2001. Nelle settimane successive a questi eventi, l’Argentina ha vissuto giorni di estremo disordine politico e sociale. Il 23 dicembre 2001, il Parlamento ha nominato Presidente Xxxxxx Xxxxxxxxx Xxx, Governatore della Provincia di San Xxxx, il quale, dopo una sola settimana, ha rassegnato le dimissioni, avendo perso il sostegno dell’opinione pubblica e l’appoggio politico del Partito Peronista. Il 1° gennaio 2002, il Parlamento ha eletto Xxxxxxx Xxxxxxx, senatore peronista, sconfitto da Xx xx Xxx nelle elezioni presidenziali del 1999, perché ricoprisse la carica di Presidente fino alla fine del 2003. Tanto l’elezione di Xxxxxxxxx Xxx quanto quella di Xxxxxxx Xxxxxxx sono avvenute nel pieno rispetto della Costituzione.
Il Presidente Xxxxxxx ha convocato le elezioni il 27 aprile 2003, prima della scadenza prevista del suo mandato. Xxxxxx Xxxxx, ex presidente dell’Argentina, e Xxxxxx Xxxxxxxx, ex governatore della provincia di Santa Xxxx, sono risultati i due candidati più votati al primo turno. Xxxxx ha ricevuto il 24% dei voti, Xxxxxxxx il 22%. Poichè i sondaggi indicavano che il 74% dei votanti era favorevole a Xxxxxxxx, Xxxxx si è ritirato dalla competizione prima del ballottaggio previsto dalla Costituzione. L’unico candidato rimasto, Xxxxxx Xxxxxxxx, è stato eletto Presidente il 25 maggio 2003, ed è il presidente in carica alla data del Documento d’Offerta. Il suo mandato terminerà il 10 dicembre 2007 e, secondo la Costituzione, le prossime elezioni presidenziali si svolgeranno negli ultimi due mesi di tale mandato.
b.1.4 Partiti politici
I due maggiori partiti politici in Argentina sono il Partito Peronista e l’Unione Civica Radicale, che godono di un ampio consenso in tutto il paese. Nel 1997, l’Unione Civica Radicale e Frepaso hanno costituito una coalizione politica nota come Alianza o l’Alleanza. L’ex Presidente Xxxxxxxx Xx xx Xxx era un esponente di tale coalizione. La coalizione, comunque, si è sciolta nel 2002, anche in seguito alle dimissioni del vice presidente di Xx xx Xxx dovute ad accuse di corruzione.
I principali partiti politici dell’Argentina sono:
• il Partido Justicialista, o Partito Peronista, risultato degli sforzi compiuti dall’ex Presidente Xxxx Xxxxx per estendere il ruolo della forza lavoro nel processo politico degli anni ‘40. Il Partito Peronista ha attualmente il 54% dei seggi in Senato e il 45% dei seggi nella Camera dei Deputati. Il Presidente
Xxxxxxxx è membro di tale partito;
• la Unión Cívica Radical, o Unione Civica Radicale, fondata nel 1890;
• il Frente de País Solidario, o Fronte per un Paese Solidale (noto come Frepaso), fondato nel 1994 da ex membri del Partito Peronista e di un piccolo partito socialista;
• l’Afirmación para una República Igualitaria, o Affermazione per una Repubblica Equa (l’ “ARI”), fondata nel 2001; e
• il partito Recrear para el Crecimiento, o Ricostruire per la Crescita, fondato nel 2002 da Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx, Ministro della Difesa e Ministro dell’Economia e delle Infrastrutture durante l’amministrazione De la Rúa.
A questi si aggiungono alcuni partiti politici locali che godono di una rappresentanza significativa in Parlamento; tra cui, in particolare, i partiti di Neuquén e Salta.
La seguente tabella illustra la composizione partitica della Camera dei Deputati e del Senato argentini in seguito alle elezioni tenutesi negli anni indicati:
Camera dei Deputati(1) Senato(2)
1997 | 1999 | 2001 | 2003 | 1995 | 1998 | 2001 | 2003 | ||||||||
Partito: Partito Peronista | 119 | 101 | 116 | 116 | 40 | 39 | 39 | 41 | |||||||
Alleanza(3) | - | 125 | 88 | - | - | - | 25 | - |
Unione Civica Radicale | 68 | - - | 61 | 22 | 22 | - |
Frepaso | 38 | - - | 6 | 1 | 1 | - |
19(6)
3(7)
ARI - - 17(4) 11 - - 1 -
Altri(8) | 32 | 31 | 36 | 63 | 9 | 9 | 7 | 8 | |||||||
Totale | 257 | 257 | 257 | 257 | 72 | 71(5) | 72 | 71(5) |
(1) Composizione della Camera dei Deputati al 10 dicembre per ogni anno indicato all’inizio della carica del deputato eletto.
(2) Composizione del Senato al 31 dicembre per ogni anno indicato.
(3) Alle elezioni dei membri della Camera dei Deputati fra il 1999 e il 2002, gli esponenti dell’Unione Civica Radicale e del Frepaso hanno partecipato come candidati dell’Alleanza. L’Alleanza è stata sciolta nel 2002, di conseguenza i candidati dell’Unione Civica Radicale e del Frepaso si candidano ora come esponenti dei loro rispettivi partiti politici.
(4) 11 deputati dell’Alleanza nel 2001 sono passati all’ARI.
(5) Nel 1998 e nel 2003 la mancata ratifica dell’elezione di un senatore da parte del Senato ha fatto sì che il numero dei senatori fosse 71 anziché 72.
(6) Compresi due senatori indipendenti candidati con l’Unione Civica Radicale, e due senatori appartenenti a un partito distinto provinciale guidato dall’Unione Civica Radicale.
(7) Compreso un senatore del partito socialista e un senatore del Frente Grande successivamente unitisi al Frepaso.
(8) Inclusi altri partiti registrati, in genere rappresentati da un parlamentare per ciascun partito, nonché alcuni partiti politici provinciali. Fonte: Senato e Camera dei Deputati dell’Argentina.
b.1.5 Affari esteri e organizzazioni internazionali
L’Argentina intrattiene rapporti diplomatici con molti paesi, è membro di numerose organizzazioni internazionali, ed è uno dei membri fondatori delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione degli Stati Americani. In particolare, l’Argentina è membro delle seguenti organizzazioni internazionali:
• il Fondo Monetario Internazionale o FMI;
• la Banca Mondiale;
• le Nazioni Unite;
• Organizzazione degli Stati Americani (Organization of American States) o OAS;
• Società Finanziaria Internazionale (International Financial Conference) o IFC;
• Banca Interamericana di Sviluppo (International American Development Bank) o IADB;
• Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization) o WTO;
• l’Associazione di Integrazione dell’America Latina (Associatión Latinoamericana de Integración) o ALADI.
L’Argentina è anche membro permanente del Comitato ad Interim del FMI, un comitato con funzione consultiva in materia di politiche generali del Fondo. Nell’ottobre 1997, gli Stati Uniti hanno definito l’Argentina come paese alleato non aderente alla NATO.
L’Argentina ha sottoscritto accordi bilaterali per la promozione di investimenti con numerosi paesi, inclusi gli Stati Uniti, il Canada, la Germania, la Francia, l’Italia, la Spagna, la Svizzera, la Svezia e il Regno Unito. Tali accordi hanno un’ampia portata, riguardando, tra l’altro, questioni concernenti l’investimento diretto estero e
questioni commerciali e fiscali. Numerose procedure di arbitrato sono state promosse nei confronti della Repubblica Argentina dinanzi all’International Centre for Settlement of Investment Disputes (Centro Internazionale per la Risoluzione di Conflitti in Materia di Investimento), o ICSID, ai sensi di diversi accordi bilaterali per la promozione di investimenti. Per maggiori dettagli su tali controversie si veda “Arbitrati ICSID” nel paragrafo b.1.10.8.
Mercosur
Uno dei più importanti successi di politica estera dell’Argentina è stata la creazione con il Brasile, il Paraguay e l’Uruguay del mercato comune Mercosur, nel marzo del 1991. Il Cile e la Bolivia sono diventati membri associati del Mercosur nel 1997.
Il Mercosur sta attualmente perseguendo i propri obiettivi commerciali attraverso trattative con paesi terzi e con altri organismi internazionali per il libero scambio, ed in particolare:
• sono in essere negoziati con gli Stati Uniti in merito a diverse questioni, fra cui lo sviluppo di una Zona di Libero Scambio Americana o AFTA, il commercio elettronico, la biotecnologia, gli
investimenti, l’accesso ai reciproci mercati e la posizione che ciascuna delle parti assumerà alla prossima riunione di ministri presso il WTO. L’Argentina e gli altri paesi membri del Mercosur hanno assunto una posizione unitaria nelle negoziazioni per la costituzione dell’AFTA;
• sono in essere negoziati per concludere accordi di libero scambio bilaterali con il Messico, le nazioni facenti parte del Patto Andino (che include il Perù, la Bolivia, l’Ecuador, la Colombia e il Venezuela) e l’Unione Europea;
• i paesi del Mercosur hanno intrattenuto negli ultimi anni un dialogo continuo con l’Unione Europea e con gli Stati Uniti in tema di rapporti commerciali.
b.1.6 Economia argentina
b.1.6.1 Introduzione
Dall’ultimo trimestre del 1998 a tutto il primo semestre del 2002, l’Argentina è stata colpita da una grave recessione economica, causata da diversi fattori sia esterni sia interni. In particolare, la crisi economica è stata causata da una serie di eventi straordinari di origine esterna verificatisi fra l’ultimo trimestre del 1997 e l’autunno del 2001, tra cui le crisi economiche e finanziarie in Russia, Asia e Brasile e la crescita generale dei tassi di interesse nel mondo, nonché da elementi strutturali interni che hanno limitato la crescita economica del paese. Tra tali limiti strutturali si devono annoverare:
• il disavanzo commerciale e fiscale dell’Argentina;
• la rigidità del suo sistema monetario e del sistema del tasso di cambio fisso (noto come “regime di Convertibilità”), che ha ridotto il potere del Governo di utilizzare la politica monetaria per stimolare l’economia;
• l’eccessivo affidamento sul capitale estero; e
• il crescente debito esterno.
Complessivamente, questi fattori hanno prodotto una profonda contrazione dell’economia, una crisi bancaria e fiscale, nonché la fuga dei capitali dal paese. Dal 1998 fino a tutto il 2002, il PIL reale è diminuito in totale del 18,4%. Al 31 maggio 2002, il tasso di disoccupazione aveva raggiunto il 21,5% e oltre la metà della popolazione viveva al di sotto della soglia di povertà.
Alla fine del 2001 e all’inizio del 2002, la fuga dei capitali dall’Argentina e la corsa ai depositi bancari hanno comportato la fine del regime di Convertibilità e hanno obbligato il Governo a imporre rigide restrizioni ai prelievi bancari. Al contempo, il Governo ha sospeso i pagamenti sul capitale e sugli interessi di una porzione significativa del debito pubblico a causa fra l’altro dei seguenti fattori:
• la riduzione delle entrate fiscali a favore dello Stato;
• i notevoli obblighi relativi al debito e a servizio del debito;
• il crescente deficit del sistema di previdenza pubblica; e
• il ridotto accesso ai mercati internazionali di capitali e ad altre fonti di credito.
A seguito del crollo del regime di Xxxxxxxxxxxxxx, il Peso ha perso sensibilmente di valore, sia nei confronti delle valute straniere che in termini di potere d’acquisto interno. Nei primi sei mesi del 2002, il Peso ha perso all’incirca il 74,2% del proprio valore rispetto al dollaro, raggiungendo il livello più basso il 26 giugno del 2002, quando il tasso di cambio era di 0,258 dollari per 1 Peso. Nello stesso periodo, l’inflazione è salita al 30,5% secondo le rilevazioni effettuate in base all’indice dei prezzi al consumo (IPC) e al 96,6% secondo le rilevazioni effettuate in base all’indice dei prezzi all’ingrosso (IPI).
Nel terzo trimestre del 2002, la situazione economica argentina ha iniziato a stabilizzarsi. Difatti, se da un lato la svalutazione del Peso ha avuto numerosi effetti negativi, contribuendo significativamente alla recessione economica del paese, dall’altro lato, a partire dall’autunno del 2002 ha determinato un positivo aggiustamento nel commercio con l’estero. Il minor valore del Peso ha infatti reso le importazioni più costose, inducendo i consumatori a spostare la domanda dai prodotti esteri a quelli nazionali (un processo a cui ci si riferisce di solito come sostituzione delle importazioni). L’aumento della produzione conseguente a questa crescente domanda interna dovuta alla sostituzione delle importazioni ha iniziato a favorire la ripresa economica del paese.
Nel corso del 2003, la ripresa economica si è accentuata ed ha accelerato, in quanto la maggiore produzione ha originato un incremento dell’occupazione e dei salari che, a loro volta, ha alimentato i consumi interni. Nel 2003, il PIL è aumentato dell’8,7% e il 31 maggio 2003 il tasso di disoccupazione è sceso al 15,6% rispetto al 21,5% del 31 maggio 2002. Nonostante tale ripresa, l’economia argentina deve ancora far fronte ad una situazione difficile caratterizzata, tra l’altro, da una diffusa povertà, da un’elevata disoccupazione e sotto-occupazione, da carenze energetiche, dalla necessità di provvedere alla ristrutturazione del debito pubblico e di stabilizzare il sistema finanziario e rinegoziare le tariffe dei pubblici servizi.
La tabella che segue riporta i valori di alcuni indicatori economici e finanziari dell’economia argentina dal 1993 al 2003.
Sommario dei principali indicatori economici e finanziari dal 1993 al 2003
1993 | 1994 | 1995 | 1996 | 1997 | 1998 | 1999 | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | |||||||||||
Inflazione(1) ......................... | 7,4% | 3,9% | 1,6% | 0,1% | 0.3% | 0,7% | (1,8)% | (0,7)% | (1,5)% | 41,0% | 3,7% | ||||||||||
Crescita del PIL .................. | 6,9% | 5,8% | (2,8)% | 5,5% | 8,1% | 3,9% | (3,4)% | (0,8)% | (4,4)% | (10,9)% | 8,7% | ||||||||||
Saldo del conto delle partite | |||||||||||||||||||||
correnti (in percentuale | |||||||||||||||||||||
rispetto al PIL) .................... | (3,5)% | (4,3)% | (2,0)% | (2,5)% | (4,2)% | (4,9)% | (4,2)% | (3,2)% | (1,4)% | 8,6% | 5,8% | ||||||||||
Debito pubblico lordo complessivo(2) (in percentuale | 139,5 | ||||||||||||||||||||
rispetto al PIL) .................... | 29,4% | 31,3% | 33,8% | 35,7% | 34,5% | 37,6% | 43,0% | 45,0% | 53,8% | 129,7% | % | ||||||||||
Avanzo/disavanzo pubblico | |||||||||||||||||||||
primario (in percentuale rispetto al PIL) (3) ................ | 2,2% | 0,9% | 0,6% | (0,4)% | 0,5% | 0,8% | 0,3% | 1,0% | 0,5% | 0,7% | 2,3% | ||||||||||
Avanzo/disavanzo pubblico | |||||||||||||||||||||
complessivo in percentuale | |||||||||||||||||||||
rispetto al PIL ..................... | 1,2% | 0,0% | (0,5)% | (1,9)% | (1,5)% | (1,4)% | (1,7)% | (2,4)% | (3,2)% | (1,5)% | 0,5% | ||||||||||
Tasso di disoccupazione(4) .. | 9,9% | 10,7% | 18,4% | 17,1% | 16,1% | 13,2% | 14,5% | 15,4% | 16,4% | 21,5% | 15,6% | ||||||||||
Tasso di cambio nominale | |||||||||||||||||||||
medio Peso/dollaro ............. | 1,0 | 1,0 | 1,0 | 1,0 | 1,0 | 1,0 | 1,0 | 1,0 | 1,0 | 3,07 | 2,95 |
(1) Misurato come variazione del IPC rispetto al periodo precedente.
(2) Al 31 dicembre di ogni anno.
(3) Non comprende l’emissione di Bocones, che il Governo utilizza per pagare certe spese.
(4) Al 31 maggio di ogni anno.
Fonte: Ministero dell'Economia
b.1.6.2 Evoluzione della situazione economica
Antefatto
Alla fine del 1800 e inizio del 1900, l’Argentina godeva di grande prosperità, con incrementi del PIL pro capite al livello di molti paesi dell’Europa occidentale. Nel periodo di crescita, l’economia argentina si basava sostanzialmente sulla domanda internazionale costante di suoi prodotti agricoli.
La grande depressione del 1929 e la seconda guerra mondiale determinarono modifiche drammatiche dell’economia argentina: il drastico declino del commercio mondiale privò il paese della sua principale fonte di reddito. Il Governo rispose a questi sviluppi con una svolta sostanziale della politica economica, adottando un modello di capitalismo a direzione statale e consentendo il radicarsi del fenomeno della sostituzione delle importazioni. Di conseguenza, l’intervento dello Stato sull’economia divenne sempre più pronunciato.
A partire dagli anni quaranta, il Governo ha nazionalizzato molte industrie e servizi di base, di fatto erigendo barriere alle importazioni nel tentativo di rendere l’Argentina autosufficiente nell’industria e nell’agricoltura, nonché di proteggere la sua economia dalla concorrenza straniera. Il coinvolgimento del Governo in settori che andavano dal petrolio all’elettricità e dalle telecomunicazioni ai servizi finanziari divenne preponderante.
Sebbene negli anni cinquanta fosse iniziata una nuova era di prosperità mondiale, l’Argentina sperimentò una crescita relativamente bassa rispetto agli altri paesi in via di sviluppo e il ruolo del Governo nell’economia argentina rimase significativo.
A metà degli anni settanta, l’Argentina era autosufficiente in molti settori industriali e, malgrado la produzione industriale fosse diventata la componente maggiore della propria economia, le esportazioni continuavano a essere dominate dai prodotti agricoli. L’economia argentina, comunque, continuava a crescere a livelli inferiori rispetto agli standard mondiali.
Nel 1976, il Governo iniziò a disincentivare la sostituzione delle importazioni, riducendo le barriere alle importazioni e le restrizioni imposte al prestito estero. Nonostante la svolta politica, dal 1981 al 1990 diversi fattori hanno influenzato negativamente la crescita economica tra cui l’instabilità politica, la crescente spesa pubblica, i consistenti sussidi alle imprese statali, l’elevata inflazione, le periodiche svalutazioni della moneta, l’inefficienza del sistema produttivo e l’inefficienza nella riscossione delle imposte. Dal 1981 al 1990 la crescita media annuale del Prodotto Interno Lordo ha segnato un valore negativo pari all’1% e il tasso di cambio reale medio è stato di Peso 2,022 per 1 dollaro.
In questo periodo, il Governo finanziò il disavanzo pubblico in primo luogo tramite una linea di credito con la Banca Centrale, nonché con prestiti da creditori esteri (anche multilaterali). L’incremento del debito con la Banca Centrale sfociò in aumenti incontrollati dell’erogazione di denaro che comportarono livelli elevati di inflazione. Tra il 1981 e il 1990 il tasso di inflazione medio annuo è stato pari al 787%. Inoltre, il crescente ricorso da parte del Governo all’indebitamento estero ha avuto come risultato un aumento esponenziale del debito pubblico e nel 1982 il Governo non ha adempiuto le obbligazioni relative al debito pubblico estero.
Negli anni ottanta, il Governo mise in atto numerosi piani economici nello sforzo di stabilizzare l’economia. A parte qualche successo iniziale, questi piani in ultima analisi non diedero esiti positivi, soprattutto perché il Governo non fu in grado di mantenere una condotta rigorosa nella gestione dei conti pubblici. Inoltre, gli elevati livelli di intervento statale nell’economia hanno frenato la competitività dell’economia argentina. Questi fattori, abbinati agli alti livelli di inflazione, ai frequenti cambi di politica del Governo e all’instabilità dei mercati finanziari, impedirono all’economia di conseguire una crescita reale.
Liberalizzazione dell’economia
Alla metà del 1989, l’amministrazione del Presidente Xxxxx ereditò un’economia affetta da iperinflazione e da una profonda recessione. I rapporti con i creditori esteri erano tesi, i debiti con le banche commerciali erano stati ristrutturati due volte e su di essi si stavano nuovamente accumulando interessi scaduti e non pagati, i programmi del FMI e della Banca Mondiale erano scaduti e i pagamenti alla Banca Mondiale e alla IADB venivano spesso corrisposti in ritardo. Pertanto, gli obiettivi immediati della nuova amministrazione sono stati quelli di stabilizzare i prezzi e di migliorare i rapporti con i creditori esterni.
A seguito dei numerosi tentativi senza successo di stabilizzare l’economia e di porre fine all’iperinflazione, l’amministrazione Xxxxx ha adottato un programma economico mirante a liberalizzare l’economia e imporre una disciplina monetaria. Il nuovo programma economico, noto come regime di Xxxxxxxxxxxxxx, verteva sulla Legge di Convertibilità del 1991. Le principali caratteristiche di tale regime sono di seguito elencate.
• Regime del tasso di cambio fisso.
– Nel 1991 il Parlamento ha emanato la Legge di Convertibilità, che stabiliva un regime di tasso fisso di cambio modellato su quello che è normalmente conosciuto come “currency board”. L’obiettivo del sistema era stabilizzare il tasso di inflazione limitando la capacità della Banca Centrale di agire sull’offerta di denaro emettendo nuovi Peso. Ciò è stato realizzato esigendo che la base monetaria fosse totalmente coperta dalle attività internazionali lorde della Banca Centrale, fissando così il tasso di cambio fra il Peso e il dollaro a 1,00 Peso
= 1,00 dollaro.
– Con questo sistema, la politica monetaria argentina era vincolata al flusso di capitale estero in entrata. Senza un aumento delle attività internazionali della Banca Centrale, la base monetaria non poteva espandersi.
– Misure accessorie alle precedenti limitavano la capacità della Banca Centrale di erogare credito, in particolare al settore pubblico, e incentravano i propri obiettivi sul conseguimento della stabilità dei prezzi.
• Programmi di privatizzazione, deregolamentazione e liberalizzazione commerciale.
– Negli anni novanta, nello sforzo di migliorare la competitività dell’economia, il Governo ha rimosso le barriere all’investimento estero, deregolamentato i settori industriali e sostanzialmente privatizzato tutte le aziende statali, inclusa la compagnia telefonica nazionale, la compagnia aerea di bandiera, le strade, le ferrovie, i porti, le aziende che fornivano acqua ed elettricità, il settore televisivo, le acciaierie, la società nazionale del gas e quella petrolifera.
– Nel 1991, il Governo ha costituito il Mercosur con Brasile, Paraguay e Uruguay, nel tentativo di stimolare il commercio fra questi stati membri. Subito dopo, il Brasile è divenuto il principale partner commerciale dell’Argentina.
– Nel 1994, il Governo ha introdotto un sistema di previdenza sociale privato, inteso a sostituire gradualmente quello pubblico.
• Miglioramento dei rapporti con i creditori. Nel 1992, il Governo ha rifinanziato una parte sostanziale del debito esterno mediante una ristrutturazione conosciuta come Piano Xxxxx e ha riottenuto così accesso ai mercati dei capitali internazionali.
Il regime di Convertibilità e le iniziative del Governo tese a liberalizzare il mercato hanno conseguito temporaneamente la stabilità dei prezzi, aumentato l’efficienza e la produttività dell’economia argentina e attratto significativi investimenti esteri. Nel 1991 il Prodotto Interno Lordo in termini reali è cresciuto del 10,6% e nel 1992 del 9,6%. Dal 1993 al 1998 il Prodotto Interno Xxxxx è cresciuto in termini reali a un tasso medio del 4% nonostante una contrazione del 3% nel 1995 dovuta alla crisi finanziaria messicana del 1994.
Il regime di Convertibilità, tuttavia, presentava significativi svantaggi, fra cui:
• Politica monetaria rigida. Privando la Banca Centrale della propria discrezionalità nella politica monetaria, il regime di Convertibilità limitava la capacità del Governo di utilizzare tale politica per stimolare l’economia e affrontare i periodi di recessione.
• Dipendenza dal capitale estero. Qualsiasi riduzione netta dei flussi in entrata di capitale estero, spesso indotta da fattori di là del controllo del Governo, preludeva in ultima analisi a contrazioni nell’offerta di denaro. La dipendenza dell’Argentina dal capitale estero è stata poi accentuata dall’apertura
dell’economia argentina al commercio estero, cosa che ha determinato significativi deficit nella bilancia commerciale, e dal continuo disavanzo pubblico, che era rifinanziato in gran parte con capitale estero.
• Vulnerabilità agli eventi straordinari esterni. La dipendenza dal capitale estero, insieme alla abolizione dei controlli sui flussi di capitale da parte dello Stato, ha reso l’economia argentina vulnerabile agli eventi esterni di natura straordinaria.
• Affidamento eccessivo su determinati settori economici. Dato che, a causa dell’ancoramento del Peso al dollaro, i prodotti denominati in Peso erano relativamente costosi sui mercati internazionali, la crescita economica in questo periodo è stata guidata dal settore dei servizi e, in particolare, dai
segmenti dei servizi finanziari e pubblici, mentre i settori manifatturiero e industriale, basati sulla produzione industriale, segnavano il passo. Inoltre, ogni apporto dal settore agricolo derivante da un accresciuto volume di produzione, era vanificato dal ridursi dei prezzi dei prodotti internazionali.
• Crescita della disoccupazione. La crescita economica è stata relativamente lenta nei settori a intenso impiego di manodopera, quali l’edilizia e il settore manifatturiero. Sicché, in questi settori dell’economia, sono incrementati i livelli di disoccupazione.
La sostenibilità della crescita economica argentina durante gli anni novanta è stata negativamente influenzata anche dall’incapacità del Governo di mantenere una disciplina rigorosa nella gestione dei conti pubblici. Invece di capitalizzare le maggiori entrate nei periodi di crescita sostenuta per pareggiare il bilancio e ridurre il debito, il Governo ha continuato a registrare risultati di disavanzo pubblico. Ciò era anche dovuto ai fattori di seguito elencati.
• Mancanza di consenso politico. Per gran parte degli anni novanta, al Governo è mancata la volontà politica e il consenso popolare necessari per ridurre la spesa pubblica e migliorare la raccolta delle imposte. Così il livello di spesa è aumentato parallelamente agli incrementi delle entrate pubbliche e,
in alcuni anni, li ha persino superati.
• Incapacità di riformare l’accordo di ripartizione delle entrate con le province. Il Governo non è riuscito a realizzare una riforma complessiva dell’accordo di ripartizione delle entrate con le province, ed è stato costretto a garantire trasferimenti di entrate minimi alle province in cambio di concessioni da
parte di queste a vantaggio di altre iniziative del Governo. Questa garanzia di trasferimenti minimi era praticabile quando le entrate fiscali aumentavano, ma ha ridotto ulteriormente la flessibilità delle finanze pubbliche statali nei periodi di recessione.
• Obblighi a servizio del debito esistente. Nonostante le ristrutturazioni del debito degli anni ottanta e dei primi anni novanta, il Governo ha continuato a dedicare ingenti risorse al servizio dei sostenuti livelli di debito.
• Disavanzo del sistema previdenziale. La parziale privatizzazione del sistema previdenziale nel 1994 è sfociata in un sempre maggiore divario fra le entrate e le uscite previdenziali dello Stato.
Così, se dal 1993 a tutto il 1998 il Governo ha presentato un disavanzo pubblico non diverso da quello di altre economie, tale disavanzo lo ha obbligato a ricorrere a ulteriore indebitamento e ha limitato la sua capacità di introdurre incentivi fiscali alla crescita economica nei periodi di recessione. L’incapacità del Governo di imporre alle proprie finanze un corso più sostenibile ha minato anche la fiducia degli investitori esteri nell’Argentina, aumentando i costi dell’indebitamento statale e minacciando i flussi di capitale in entrata da cui il paese aveva finito per dipendere.
La crisi messicana
Le carenze del regime di Convertibilità sono divenute evidenti durante la crisi economica indotta dalla crisi finanziaria messicana del 1994. Il collasso del tasso di cambio messicano, noto con il nome di crawling peg, ha minato la fiducia degli investitori nei mercati emergenti e sollevato dubbi sulla sostenibilità del regime di Convertibilità. La perdita di fiducia ha indotto una netta riduzione dei flussi in entrata di capitali che si è infine trasformata nella loro fuoriuscita del 1995, provocando una crisi di liquidità nel sistema bancario argentino. In quest’occasione, l’Argentina ha sperimentato la prima contrazione economica dall’introduzione del regime di Convertibilità.
Nel periodo successivo alla crisi messicana, le condizioni esterne sono mutate a favore dell’Argentina. Infatti, la Federal Reserve statunitense ha ridotto i tassi di interesse che, a loro volta, hanno reso i rendimenti del debito argentino più allettanti per gli investitori esteri. Il dollaro statunitense, cui era agganciato il Peso, si è svalutato mentre il real brasiliano si è rivalutato, migliorando la competitività dei prodotti argentini sui mercati d’esportazione. Questi fattori, uniti alla forza che il settore bancario aveva guadagnato nella prima metà degli anni novanta, hanno contribuito a prevenire quella che avrebbe potuto essere una crisi più dannosa.
Dopo la crisi messicana, l’economia argentina ha recuperato i livelli di crescita registrati nella prima metà degli anni novanta. Dal 1996 a tutto il 1998, il PIL è aumentato a un tasso medio annuo del 6%. Ciò nonostante, il Governo ha adottato delle misure per cercare di rimediare ad alcune debolezze del regime di Convertibilità. Tali misure, ideate soprattutto al fine di migliorare la liquidità del sistema finanziario argentino nei periodi di crisi, includevano:
• la riforma della disciplina delle riserve bancarie obbligatorie;
• l’eliminazione di alcune barriere che in precedenza limitavano l’investimento estero nel settore finanziario; nonché
• l’istituzione di linee di credito fra la Banca Centrale e gli istituti finanziari esteri in modo da migliorare la capacità della Banca Centrale di erogare credito durante le crisi del sistema bancario.
Queste riforme hanno contribuito a incoraggiare una rinnovata fiducia nel settore creditizio, mentre i depositi totali (in Peso e in dollari) sono costantemente aumentati da 44,9 miliardi Peso nel 1995 a 79,0 miliardi di Peso nel 1998.
L’inizio della crisi economica: 1997-2000
Il Governo ha affrontato una serie di nuove sfide economiche a partire dall’ultimo trimestre del 1997 fino a tutto il 2000, dovute innanzitutto ai fattori esterni di seguito elencati:
• La crisi finanziaria asiatica. La crisi finanziaria asiatica nel quarto trimestre del 1997 ha indotto una nuova ondata di sfiducia degli investitori nei mercati emergenti. L’economia argentina è stata inizialmente in grado di sopportare le conseguenze di tale crisi, incluse le significative riduzioni dei
valori del mercato azionario e i crescenti margini dei rendimenti dei titoli governativi nel mercato secondario.
• La crisi finanziaria russa. La fiducia degli investitori nei mercati emergenti si è erosa ulteriormente in seguito alla svalutazione del rublo russo nell’agosto del 1998. Gli effetti della crisi russa sono stati
anche più dannosi di quelli della crisi messicana. I flussi in entrata di capitali esteri verso le economie dei mercati emergenti si sono ridotti drasticamente, privando l’economia argentina dei necessari capitali e sfociando, in seguito, nell’aumento dei tassi di interesse. Difatti, gli investimenti lordi nell’economia argentina si sono ridotti del 3,1% nell’ultimo trimestre del 1998, provocando una riduzione pari allo 0,4% del PIL in quel trimestre rispetto al quarto trimestre del 1997.
• La crisi finanziaria brasiliana. La situazione economica in Argentina si è deteriorata sensibilmente dopo che il Brasile, colpito dall’erosione della fiducia degli investitori nei mercati emergenti, è stato
obbligato a svalutare la propria moneta nel gennaio del 1999. Dato che il Brasile era la principale controparte commerciale dell’Argentina, le sue difficoltà economiche si sono riverberate pesantemente sull’economia argentina. Il significativo apprezzamento del Peso nei confronti del real brasiliano ha reso le esportazioni dall’Argentina in Brasile proporzionalmente più costose, contribuendo così a un declino dell’11,8% delle esportazioni argentine nel 1999. Inoltre, poiché questi fatti sono sopraggiunti subito dopo le crisi valutarie in Messico, Asia e Russia, il collasso del real ha minato la fiducia degli investitori nella sostenibilità del regime a tasso di cambio fisso dell’Argentina. Il timore di una svalutazione del Peso ha accelerato la riduzione dei flussi di capitali in entrata verso il settore privato che era iniziata dopo la crisi russa e ha fatto temporaneamente crescere esponenzialmente i costi del prestito a carico del Governo.
• Aumento dei tassi di interesse statunitensi. L’economia argentina è stata influenzata negativamente anche dalla decisione della Federal Reserve statunitense, alla metà del 1999, di aumentare i tassi di interesse per rallentare il boom economico spinto da Internet e prevenire l’inflazione. Ciò ha
comportato ritorni maggiori sugli investimenti negli Stati Uniti, distogliendo il capitale estero da investimenti in Argentina.
• Declino dei prezzi dei beni di consumo. Il declino dei prezzi dei beni di consumo internazionali nel 1998 e 1999, soprattutto nei settori agricolo e industriale, ha avuto un impatto negativo sulle
esportazioni argentine durante quegli anni. I prezzi dei beni di consumo sono leggermente aumentati nel 2000.
Alla fine degli anni novanta, al Governo sono mancati gli strumenti monetari o finanziari adeguati per controbilanciare il declino dell’attività produttiva ed economica. Il Governo ha cercato poi di riconquistare la fiducia
degli investitori mediante l’aumento delle imposte e la riduzione della spesa pubblica nel tentativo di pareggiare il bilancio.
Gli aumenti delle imposte hanno tuttavia ulteriormente influenzato negativamente l’attività economica e, in ultima analisi, hanno prodotto un beneficio soltanto limitato, dato che la prolungata recessione ha impedito l’incremento del gettito delle entrate. Analogamente, mentre il Governo è riuscito, nel corso del periodo considerato, a ridurre i livelli di spesa, tali sforzi hanno avuto in definitiva un impatto limitato sul disavanzo pubblico, dato che i pagamenti degli interessi sul debito hanno continuato ad aumentare, compensando le riduzioni della spesa. Inoltre, le misure di austerità hanno prodotto una crisi politica che si è aggiunta all’incertezza economica.
L’Argentina ha subito anche una deflazione nel periodo dal 1998 a tutto il 2001: in tale periodo l’indice dei prezzi all’ingrosso si è ridotto dell’1,9% e l’indice dei prezzi al consumo del 3,1%. La deflazione dei prezzi ha contribuito ad aggravare la recessione economica, in quanto ha scoraggiato i consumi e ha esercitato una pressione negativa sui salari.
Una breve tregua nel profondo declino economico: 2000-primo trimestre 2001
Nel 2000 e nel primo trimestre del 2001, il declino economico dell’Argentina è stato rallentato dai fattori di seguito elencati.
• Nel corso del 2000, l’economia brasiliana ha recuperato, ripristinando la domanda delle esportazioni argentine.
• Nel dicembre 2000, il Governo si è assicurato un pacchetto di salvataggio di 39,7 miliardi di dollari da un ampio gruppo di finanziatori guidati dal FMI.
• Nel primo trimestre del 2001, la Federal Reserve statunitense ha segnalato che avrebbe iniziato a ridurre i tassi di interesse in risposta al collasso della bolla speculativa di Internet.
Questi fattori hanno ridotto per un breve periodo l’inquietudine degli investitori e stabilizzato i flussi di capitale in uscita e i costi dell’indebitamento statale. Nel 2000, il PIL dell’Argentina si è ridotto solo dello 0,8%, rispetto al calo del 3,4% del 1999.
La crisi profonda: 2001
A partire dal secondo trimestre del 2001, le condizioni economiche sono peggiorate sensibilmente, essenzialmente a causa dei fattori di seguito elencati.
• L’effetto del regime di Convertibilità sul livello di liquidità. A partire dal 2000, dato che i flussi in entrata di capitale netto hanno continuato a ridursi, i capitali immessi nell’economia argentina non
erano più sufficienti a compensare il costante disavanzo nel commercio con l’estero. Di conseguenza, più denaro è uscito dall’economia argentina di quanto non ne sia entrato, esercitando una pressione al ribasso sul Peso. Per mantenere la parità del Peso con il dollaro, come richiesto dalla Legge di Convertibilità, la Banca Centrale è stata così obbligata a vendere dollari in cambio di Peso, contraendo la base monetaria e riducendo le proprie riserve internazionali di 376 milioni di dollari nel 2000 (la prima perdita di riserve dalla crisi finanziaria messicana) e di 486 milioni di dollari nel 2001. La contrazione della base monetaria ha incrementato i tassi di interesse e ridotto il livello di liquidità nel mezzo di una recessione, finendo per acuirla ulteriormente.
• Fattori esterni. Il collasso di un ennesimo regime valutario, questa volta in Turchia nel febbraio 2001, si è combinato con le condizioni recessive a livello mondiale, alimentando nuovamente le speculazioni secondo cui il Peso si dirigeva verso una svalutazione. Le condizioni recessive a livello mondiale
hanno esercitato inoltre un effetto negativo sulla domanda di esportazioni argentine.
• Disordine politico. L’acuirsi della crisi economica unita all’incapacità del Governo di presentare soluzioni chiare hanno alimentato in Argentina il disordine politico che ha minato ulteriormente la fiducia degli investitori nel paese.
• Aumento del costo del debito. Mentre il Governo continuava a essere incapace di ridurre il disavanzo pubblico, la necessità di rivolgersi ai mercati internazionali per coprire il proprio disavanzo è aumentata, in un periodo in cui i costi del debito stavano crescendo drammaticamente a causa della
ridotta fiducia degli investitori negli investimenti in Argentina.
Per affrontare l’acuirsi della crisi, a partire dal 2001 il Governo ha adottato le misure di seguito elencate.
• Misure per aumentare le esportazioni. Il Governo ha attuato un nuovo meccanismo di aggiustamento diretto a incidere sulla bilancia commerciale noto come il “fattore di convergenza”, che fissava una tariffa sulle importazioni e forniva i rimborsi agli esportatori basandosi sulla differenza di valore fra il
dollaro e l’Euro. Le tariffe e i rimborsi erano volti a compensare la mancanza di competitività delle esportazioni argentine, dovuta al valore relativamente alto del dollaro in quel momento.
• Modifiche al regime di Convertibilità. Il Governo ha annunciato modifiche al regime di Xxxxxxxxxxxxxx, in seguito alle quali se e quando l’Euro e il dollaro avessero raggiunto la parità, il Peso si sarebbe agganciato a una combinazione al 50% delle due valute e non soltanto al dollaro.
• Sgravi fiscali mirati. Nello sforzo di incentivare la crescita economica mantenendo le entrate fiscali ai livelli esistenti, il Governo ha iniziato a offrire sgravi fiscali mirati ai settori chiave dell’economia.
• Misure di austerità. Per ridurre il disavanzo pubblico, il Governo ha introdotto una nuova imposta sulle operazioni finanziarie e adottato una legge che prevedeva che il Governo aggiustasse la propria spesa in modo da raggiungere la parità nel bilancio complessivo dell’anno (la “Legge Deficit Zero”).
• Misure per incrementare la liquidità di breve periodo del Governo. Per affrontare i propri problemi di liquidità a breve termine, il Governo ha realizzato un’ingente offerta di scambio (denominata
l’“Offerta Mega”) dei titoli governativi esistenti con nuovi titoli a scadenza più lunga. Ha ottenuto anche dal FMI un aumento pari a 8,0 miliardi di dollari della linea di credito già esistente per l’Argentina.
• Misure per migliorare la fiducia nel sistema finanziario. Nel 2001 il Governo ha approvato la Ley de Intangibilidad de los Depósitos, (“Legge di Intangibilità dei Depositi”) in base alla quale al Governo era vietato espropriare qualsiasi deposito bancario.
L’obiettivo del Governo era quello di stimolare i settori chiave dell’economia e rilanciare le esportazioni senza ulteriormente compromettere le proprie finanze. In ultima analisi, comunque, gran parte delle iniziative del Governo ha prodotto pochi benefici per i motivi di seguito elencati.
• Il meccanismo di aggiustamento diretto a incidere sulla bilancia commerciale si è rivelato inefficace ad aumentare le esportazioni e le modifiche annunciate al regime di Convertibilità sono state ampiamente
percepite come un preludio alla svalutazione del Peso, cosa che ha minato ulteriormente la fiducia degli investitori e ha fatto nuovamente salire il tasso di rendimento dei titoli governativi.
• La nuova imposta sulle transazioni finanziarie non è riuscita a compensare la riduzione significativa delle entrate provocata dal continuo declino dell’attività economica. I tagli alle spese, d’altro canto, hanno aggravato la recessione economica, riducendo la domanda. Inoltre, tali misure non sono riuscite
a risolvere i fattori di debolezza che minavano le finanze statali, quali soprattutto il crescente deficit del sistema previdenziale pubblico, il gravoso debito pubblico e l’inflessibile accordo di ripartizione delle entrate con le province.
• L’Offerta Mega e l’ultimo pacchetto di aiuti del FMI hanno fornito un sollievo solo temporaneo e non sono riusciti a contenere l’aumento dei costi dell’indebitamento statale. Di conseguenza, le spese per interessi dello Stato hanno continuato ad aumentare vertiginosamente al di fuori del suo controllo.
Inoltre, a causa della decisione assunta dal Governo, nell’ambito della Legge Deficit Zero, di ridurre i trasferimenti alle province, molte province hanno emesso obbligazioni, conosciute come obbligazioni quasi-valuta, allo scopo di finanziare le proprie spese.
Il collasso del regime di Convertibilità
Nella seconda metà del 2001, la crescente percezione che la svalutazione del Peso fosse imminente ha indotto una corsa massiccia ai depositi bancari e una significativa accelerazione della fuga di capitali dall’economia argentina. I depositi totali nel sistema bancario argentino si sono ridotti del 20,6% nella seconda metà del 2001 e le riserve internazionali della Banca Centrale del 14,6%.
In un ultimo tentativo di salvaguardare il regime di Convertibilità e di prevenire il collasso del settore creditizio, il Governo ha imposto nel dicembre 2001 limiti rigidi sui prelievi bancari per persona e per mese (noti
come corralito) in effetti riducendo la possibilità per i correntisti di ritirare dal sistema finanziario circa 60 miliardi di dollari dai depositi a vista in Peso e dollari.
Le limitazioni ai prelievi bancari hanno innescato un fermento sociale massiccio che ha comportato la caduta dell’amministrazione De la Rúa e scatenato una crisi politica culminata con l’ascesa di Xxxxxxx Xxxxxxx alla presidenza. Nel gennaio 2002, il Parlamento ha approvato la Legge di Emergenza Pubblica (come di seguito definita), che ha abolito la parità fra il Peso e il dollaro e posto fine al regime di Convertibilità. Il Parlamento ha attribuito al Governo il potere di fissare il tasso di cambio.
Le politiche dell’Amministrazione Xxxxxxx
Con l’amministrazione Xxxxxxx, il Governo ha attuato diverse misure per ripristinare la stabilità economica e finanziaria, fra cui:
• ha permesso al valore del Peso di fluttuare rispetto ad altre valute, eliminando il doppio sistema di tassi di cambio adottato immediatamente dopo la fine del regime della Convertibilità;
• ha imposto la conversione in Peso della valuta di alcuni finanziamenti da parte di istituzioni finanziarie retti dalla legge argentina e denominati in valuta straniera e di alcuni contratti di pubblici servizi, a un tasso di 1,00 Peso per 1,00 dollaro nonché di tutti i depositi denominati in valuta straniera, a un tasso
di 1,40 Peso per 1,00 dollaro; le risultanti obbligazioni denominate in Peso erano soggette ad aggiustamenti in base all’inflazione;
• ha imposto ulteriori restrizioni sui prelievi bancari, note come corralón, che di fatto hanno congelato e dilazionato tutti i depositi a termine;
• ha sottoscritto un nuovo accordo temporaneo di ripartizione delle entrate con le province che ha eliminato i trasferimenti minimi fissi di entrate richiesti dai precedenti accordi, passando così a un sistema percentuale di ripartizione delle entrate;
• ha introdotto una serie di imposte sulle esportazioni per vari prodotti nell’intento di incrementare le entrate fiscali statali; e
• ha introdotto una serie di misure tese ad aumentare la capacità della Banca Centrale di gestire il livello di liquidità dell’economia e di incentivare la crescita economica con misure di politica monetaria. Tra tali misure si ricordano:
– la modifica dello statuto della Banca Centrale per ridurre i limiti alla sua capacità di erogare credito al Governo e al settore privato, e
– l’introduzione di un nuovo tipo di strumento finanziario noto come LEBAC per assorbire la liquidità in eccesso nella base monetaria.
Nel 2002, la Banca Centrale ha introdotto numerose restrizioni alle operazioni in valuta estera, fra cui:
• limiti all’importo di dollari che poteva essere detenuto mensilmente nei conti bancari,
• limiti ai trasferimenti di valuta straniera all’estero, e
• restrizioni alle operazioni di commercio con l’estero.
Inoltre, il Governo ha modificato la legge fallimentare per fornire alle società la possibilità di ristrutturare le proprie obbligazioni mediante un acuerdo preventivo extrajudicial che è sostanzialmente un accordo di ristrutturazione stragiudiziale predefinito che richiede certe approvazioni a maggioranza da parte dei creditori e deve essere formalmente approvato dal tribunale. Tale possibilità fornisce maggiore flessibilità per le società private insolventi. Il Governo ha anche approvato una legge che impediva che determinate società radio-televisive e dei media fossero acquistate da non argentini.
Primo semestre del 2002
La crisi economica ha raggiunto l’apice nella prima metà del 2002. La fine del regime di Convertibilità, la trasformazione in Peso (“pesificazione”) della valuta di alcuni contratti nonché i limiti ai prelievi bancari e alle operazioni in valuta estera hanno avuto un effetto devastante sull’economia argentina e hanno comportato un drastico impoverimento della popolazione come di seguito descritto.
• Nei primi sei mesi del 2002, il PIL si era contratto del 6,7% e al 31 maggio 2002 il tasso di disoccupazione era cresciuto al 21,5%, mentre oltre il 53% della popolazione viveva al di sotto della soglia di povertà.
• Al 26 giugno 2002, il Peso si era svalutato di circa il 74,2% raggiungendo un tasso di cambio pari a 0,258 dollari per 1 Peso. L’acuta svalutazione ha provocato un significativo aumento del prezzo delle importazioni che, a sua volta, ha indotto un aumento sensibile dell’inflazione ma, allo stesso tempo, un
incremento della domanda di prodotti interni. Entro la fine del giugno 2002, il tasso di inflazione semestrale aveva raggiunto il 30,5% misurato sull’indice dei prezzi al consumo e il 96,6% sull’indice dei prezzi all’ingrosso.
• Nei primi sei mesi del 2002, le riserve internazionali della Banca Centrale si sono ridotte del 50% a 9,6 miliardi di dollari, mentre la Banca Centrale lottava per sostenere il sistema finanziario e gestire il declino del valore del Peso.
• I limiti ai prelievi dai conti bancari hanno limitato i consumi interni e i depositanti in molti casi hanno avviato azioni giudiziarie contro il Governo impugnando tali restrizioni.
• Data la conversione asimmetrica di prestiti e depositi, ma anche a causa dell’aumento dei portafogli prestiti in sofferenza delle banche e la riduzione del valore finanziario delle coperture bancarie del debito statale, gran parte del settore finanziario si è trovato ad essere insolvente. Ciò ha limitato
sensibilmente la disponibilità di credito.
• In seguito alla sospensione dei pagamenti del debito, il Governo e gran parte del settore privato non avevano accesso ai mercati di capitale internazionali. Ciò ha aumentato gli effetti negativi della
mancanza di credito interno e ha spinto all’inadempimento molti privati incapaci di far fronte alle proprie obbligazioni denominate in dollari.
• Data l’incapacità del Governo di soddisfare le misure e gli obiettivi concordati durante i primi sei mesi del 2002 con il FMI, il Fondo Monetario Internazionale ha sospeso 740 milioni di dollari di finanziamenti previsti ai sensi del programma esistente (pur accettando di prorogare la data di
scadenza di numerosi pagamenti dovuti dal Governo).
L’inizio della ripresa economica
La situazione economica argentina ha iniziato a stabilizzarsi nella seconda metà del 2002, specie in conseguenza dei fattori di seguito elencati.
• Aggiustamenti nel commercio con l’estero. La svalutazione del Peso ha avuto conseguenze sensibilmente negative, ma ha almeno consentito il necessario aggiustamento della bilancia corrente dell’Argentina, che a sua volta ha favorito la ripresa della produzione interna. Il rapido declino del
valore del Peso rispetto alle valute estere, insieme a un declino dei costi di produzione in dollari, hanno reso i prodotti argentini relativamente poco costosi nei mercati di esportazione. Al contempo, i costi dei prodotti importati sono aumentati sensibilmente a causa della svalutazione del Peso, obbligando i consumatori argentini a sostituire l’acquisto dei prodotti esteri con i prodotti interni e alimentando sostanzialmente la domanda interna di prodotti nazionali.
• Politica monetaria espansionista. Con strumenti quali i prestiti temporanei dalla Banca Centrale al Governo, i prestiti garantiti sotto forma di risconti forniti alle banche dalla Banca Centrale e garantiti dal Governo e altri strumenti di politica monetaria, il Governo è stato in grado di esercitare un
maggiore controllo sul sistema finanziario e sull’erogazione di denaro. Inoltre, mediante la vendita di un nuovo strumento finanziario a breve termine noto come LEBAC, la Banca Centrale è stata in grado di assorbire la liquidità in eccesso nella base monetaria.
Alla metà del 2002, l’aggiustamento nel conto delle partite correnti aveva creato le condizioni per la stabilizzazione del Peso. Mentre la valuta nazionale si stabilizzava, si riducevano le pressioni inflazionistiche. Tali fattori, abbinati all’espansione della base monetaria, hanno consentito una graduale stabilizzazione dei tassi di interesse che erano aumentati in modo significativo in seguito alla fine del regime di Convertibilità.
Nella seconda metà del 2002, il PIL è aumentato del 16% se raffrontato alla seconda metà del 2001 e l’Argentina ha registrato eccedenze per 17,2 miliardi di dollari nel conto delle partite correnti. Al 31 dicembre 2002:
• il Peso si era apprezzato a 3,36 Peso per dollaro, rispetto al livello minimo di 3,87 Peso del 26 giugno 2002;
• l’inflazione, rilevata in base all’indice dei prezzi al consumo, era all’8,0% nel semestre conclusosi il 31 dicembre 2002, rispetto al 30,5% del semestre conclusosi il 30 giugno 2002. Per l’anno 2002,
l’inflazione, rilevata in base all’indice dei prezzi al consumo e in base all’indice dei prezzi all’ingrosso, era al 41,0% e al 118%, rispettivamente. Il dato, benché significativo, è relativamente basso rispetto alla svalutazione (pari a oltre il 300% del valore del Peso nel corso dell’anno); e
• le riserve della Banca Centrale erano aumentate a 10,5 miliardi di dollari dai 9,6 miliardi di dollari del 30 giugno 2002.
Le migliori condizioni economiche, in particolare la riduzione dei capitali in fuga dall’economia argentina, hanno consentito al Governo di incominciare a rimuovere nel novembre 2002 le limitazioni poste ai prelievi bancari.
Nonostante il miglioramento delle condizioni economiche nella seconda metà del 2002, il PIL globale si è comunque ridotto del 10,9% per quell’anno.
Le politiche economiche dell’Amministrazione Xxxxxxxx
L’obiettivo complessivo dell’amministrazione retta da Xxxxxx Xxxxxxxx, eletto presidente dell’Argentina il 25 maggio 2003, è conseguire una crescita sostenibile mediante riforme strutturali, che tengano conto della necessità di ridurre la povertà e le ineguaglianze sociali diffuse tra la popolazione argentina ed esacerbatesi in seguito alla recessione del 2001-2003. Per far ciò, l’Amministrazione Xxxxxxxx ha presentato un programma politico a medio termine per il 2006. I principali obiettivi del programma dell’Amministrazione Xxxxxxxx sono i seguenti:
• incentivare la crescita economica e garantire la stabilità dei prezzi attraverso l'utilizzo di strumenti di politica macroeconomica;
• aumentare la spesa destinata ai programmi sociali e agli investimenti nelle infrastrutture pubbliche;
• ristrutturare il debito pubblico dell’Argentina e imporre disciplina e rigore nella gestione dei conti pubblici a livello sia federale sia provinciale con lo scopo di raggiungere un livello sostenibile di obbligazioni a servizio del debito;
• attuare una riforma fiscale diretta a scoraggiare la diffusa evasione fiscale;
• riformare il sistema previdenziale;
• ottenere un accordo sostenibile di ripartizione delle entrate tributarie con le province;
• accrescere la possibilità di ricorso al credito rafforzando la stabilità del sistema finanziario, anche modificando la legislazione bancaria eccezionale introdotta durante la crisi economica e, al contempo, compiere attività di vigilanza e ispezione sui principali istituti bancari pubblici al fine di garantirne
l’efficienza;
• aumentare l’indipendenza della Banca Centrale, rafforzando la sua credibilità a livello di supervisione del settore finanziario;
• adottare una politica monetaria volta a ridurre l’inflazione; e
• attrarre gli investimenti nel settore privato creando un quadro regolamentare certo ed efficiente anche per la ristrutturazione dei debiti societari.
Anno 2003
La ripresa economica iniziata nella seconda metà del 2002 è continuata nel 2003, anno in cui il PIL ha registrato un aumento pari all’8,7%.
Nel 2003, l’aumento della produzione e degli investimenti derivante dalla crescita delle esportazioni e dalla sostituzione delle importazioni ha favorito una diminuzione del tasso di disoccupazione e l’aumento dei salari. Ciò, di riflesso, ha portato a un incremento del livello dei consumi interni, rafforzando la ripresa economica. La ripresa economica ha iniettato una rinnovata fiducia nell’economia argentina, come è evidenziato dall’aumento del valore del Peso, che si è apprezzato del 4,0% nel corso dell’anno e dall’aumento pari al 24% dei depositi bancari totali. Ciononostante, il livello assoluto dei depositi bancari è rimasto basso, al 24,7% del PIL.
La rinnovata fiducia nel Peso e nel settore bancario ha consentito al Governo di revocare i limiti imposti ai prelievi dai depositi bancari e alcuni controlli del tasso di cambio nonché di riscattare la quasi-valuta che era stata emessa dalle province durante la crisi economica per finanziare le proprie operazioni.
Anno 2004
La ripresa economica è continuata durante i primi nove mesi del 2004. Alcuni dati preliminari indicano un incremento del PIL pari all’11,3%, 7,0% e 8,3% rispettivamente durante il primo, il secondo e il terzo trimestre dell’anno in corso, in entrambi i casi rispetto ai corrispondenti periodi del 2003. Tale incremento del PIL è il riflesso di maggiori consumi interni e investimenti lordi, secondo la tendenza avviatasi nel 2003. I settori edile e manifatturiero sono stati i principali fattori trainanti per la crescita economica durante questo periodo. Nonostante una perdurante espansione economica, il tasso di disoccupazione è aumentato dal 14,5% rilevato al 31 dicembre 2003, fino al 14,8%, rilevato al 30 giugno 2004, mentre il tasso di sottoccupazione si è ridotto dal 16,3%, rilevato al 31 dicembre 2003, fino al 15,2%, rilevato al 30 settembre 2004.
Il Peso è rimasto relativamente stabile durante i primi undici mesi del 2004; il tasso di cambio con il dollaro è aumentato da 2,93 Peso per 1 dollaro al 31 dicembre 2003 a 2,95 Peso per 1 dollaro al 30 novembre 2004. Durante questo periodo la Banca Centrale ha effettuato significativi acquisti di valuta estera sul mercato valutario estero, che hanno determinato la crescita delle riserve internazionali fino a 18,9 miliardi di dollari al 30 novembre 2004, un incremento pari al 34,2% rispetto al 31 dicembre 2003.
Durante i primi sei mesi del 2004, l’Argentina ha registrato per la prima volta dal 2000 un afflusso netto di capitale in entrata tale da comportare un avanzo nel conto capitale pari a 1,6 miliardi di dollari, rispetto al disavanzo di 2,2 miliardi di dollari registrato nei primi sei mesi del 2003. Tale incremento è stato dovuto ai maggiori finanziamenti ricevuti dal settore privato argentino non finanziario da utilizzare per investimenti o come capitale circolante. Principalmente a seguito di tale passaggio da un disavanzo ad un avanzo nel conto capitale, l’avanzo nella bilancia dei pagamenti dell’Argentina è aumentato da 1,7 miliardi di dollari durante i primi sei mesi del 2003 fino a 3,5 miliardi di dollari per i primi sei mesi del 2004.
b.1.6.3 Prodotto Interno Lordo
Il prodotto interno lordo, o PIL, è la misura del valore totale dei prodotti e dei servizi resi in un paese. Il PIL nominale rileva il valore totale della produzione finale ai prezzi correnti. Il PIL reale rileva il valore totale della produzione finale ai prezzi costanti di un anno particolare, consentendo in questo modo i raffronti sul PIL storico che esclude gli effetti dell’inflazione. I dati argentini relativi al PIL reale sono rilevati in Peso e si basano sui prezzi costanti del 1993.
La seguente tabella illustra l’evoluzione del PIL, del PIL pro capite e del reddito pro capite per i periodi indicati, ai prezzi correnti:
Evoluzione del PIL, PIL pro capite e reddito pro capite (a prezzi correnti)
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | |||||
PIL (in milioni di Peso)............ | 283.523 | 284.204 | 268.697 | 312.580 | 376.232 | ||||
PIL (in milioni di dollari)......... | 283.523 | 284.204 | 268.697 | 105.861 | 128.184 |
PIL pro capite (in dollari)......... | 7.751 | 7.675 | 7.168 | 2.915(3) |
Per reddito pro capite(2) (in | ||||
dollari) ...................................... | 7.558 | 7.482 | 6.969 | 2.727(3) |
Tasso di cambio Peso/dollaro .. | 1,00 | 1,00 | 1,00 | 3,07 |
3.508(3)
n/d 2,95
(1) Dati preliminari.
(2) Reddito disponibile nazionale pro capite, uguale al PIL lordo meno rimesse estere nette più trasferimenti netti diviso per la popolazione del paese.
(3) Stimato.
Fonte: Ministero dell’Economia
Le tabelle seguenti illustrano le informazioni sul PIL argentino, per categoria di spesa, per i periodi indicati, ai prezzi costanti del 1993.
Composizione del PIL per categorie di spesa (in milioni di Peso ai prezzi 1993 costanti)
Trimestre
31 marzo | 30 giugno | |||||
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | 2004(1) | 2004(1) |
Xxxxxxx:
Consumi pubblici............. | Ps. 36.173 | Ps. 36.382 | Ps. 35.629 | Ps. 33.820 | Ps. 34.314 | Ps. 29.591 | Ps. 36.310 | ||||||
Consumi privati(2) ............ | 193.151 | 193.482 | 184.148 | 156.572 | 169.914 | 174.589 | 188.455 | ||||||
Consumi totali .............. | 229.324 | 229.865 | 219.777 | 190.392 | 204.228 | 204.181 | 224.764 | ||||||
Investimento lordo: Settore pubblico ............... | 4.664 | 3.133 | 2.939 | 1.883 | n/d | n/d | n/d | ||||||
Settore privato.................. | 48.452 | 46.369 | 38.811 | 24.700 | n/d | n/d | n/d | ||||||
Investimento lordo | |||||||||||||
totale ............................. | 53.116 | 49.502 | 41.750 | 26.533 | 36.652 | 41.571 | 48.452 | ||||||
Esportazioni di beni e | |||||||||||||
servizi | 30.449 | 31.272 | 32.129 | 33.123 | 35.256 | 34.870 | 37.949 | ||||||
Importazioni di beni e servizi | 34.521 | 34.466 | 29.659 | 14.812 | 20.385 | 26.292 | 27.219 | ||||||
Netto esportazioni/ (importazioni)............... | (4.072) | (3.194) | 2.470 | 18.311 | 14.871 | 8.578 | 10.730 | ||||||
Ps. | Ps. | Ps. | Ps. | Ps. | Ps. | Ps. | |||||||
PIL reale .............................. | 278.369 | 276.173 | 263.997 | 235.236 | 255.751 | 254.330 | 283.947 |
(1) Dati preliminari.
(2) Comprese discrepanze statistiche. Fonte : Ministero dell’Economia
Composizione del PIL per categorie di spesa
(in percentuale del PIL totale, ai prezzi 1993 costanti)
Trimestre
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | 31 marzo 2004(1) | 30 giugno 2004(1) | |||||||
Consumi: | |||||||||||||
Consumi pubblici.............. | 13,0% | 13,2% | 13,5% | 14,4% | 13,4% | 11,6% | 12,8% | ||||||
Consumi privati(²).............. | 69,4 | 70,1 | 69,8 | 66,6 | 66,4 | 68,6 | 66,4 | ||||||
Consumi totali ............... | 82,4 | 83,2 | 83,2 | 80,9 | 79,9 | 80,3 | 79,2 | ||||||
Investimento lordo: Settore pubblico ................ | 1,7 | 1,1 | 1,1 | 0,8 | n/d | n/d | n/d | ||||||
Settore privato................... | 17,4 | 16,8 | 14,7 | 10,5 | n/d | n/d | n/d | ||||||
Investimento lordo | |||||||||||||
totale ..................................... | 19,1 | 17,9 | 15,8 | 11,3 | 14,3 | 16,3 | 17,1 | ||||||
Esportazioni di beni e | |||||||||||||
servizi.................................... | 10,9 | 11,3 | 12,2 | 14,1 | 13,8 | 13,7 | 13,4 | ||||||
Importazioni di beni e | |||||||||||||
servizi.................................... | 12,4 | 12,5 | 11,2 | 6,3 | 8,0 | 10,3 | 9,6 | ||||||
Netto (importazioni) |
|
|
|
|
|
|
| ||||||
esportazioni ....................... | (1,5) | (1,2) | 0,9 | 7,8 | 5,8 | 3,4 | 3,8 | ||||||
PIL reale ............................... | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% |
(1) Dati preliminari.
(2) Comprese discrepanze statistiche.
Fonte: Ministero dell’Economia
Evoluzione del PIL per categorie di spesa
(in percentuale di variazione rispetto all’anno precedente, ai prezzi 1993 costanti)
Trimestre
1999 2000(1) 2001(1) 2002(1) 2003(1) 31 marzo
2004(1)
31 marzo
2004(1)
Xxxxxxx:
2,6% | 0,6% | (2,1)% | (5,1)% | 1,5% | 0,8% | (0,8)% |
(3,5) | 0,2 | (4,8) | (15,0) | 8,5 | 11,9 | 7,6 |
(2,6) | 0,2 | (4,4) | (13,4) | 7,3 | 10,1 | 6,2 |
(0,5) | (32,8) | (6,2) | (37,6) | x/x | x/x | x/x |
(00,0) | (0,0) | (00,0) | (00,0) | x/x | x/x | x/x |
(12,6) | (6,8) | (15,7) | (36,4) | 38,1 | 50,3 | 38,3 |
(1,3) | 2,7 | 2,7 | 3,1 | 6,4 | 7,7 | 0,4 |
(11,3) | (0,2) | (13,9) | (50,1) | 37,6 | 55,8 | 42,4 |
(49,5) | (21,5) | (177,3) | 641,5 | (18,8) | (44,7) | (42,6) |
Consumi pubblici............
Consumi privati(²)............
Consumi totali .............
Investimento lordo:
Settore pubblico ..............
Settore privato.................
Investimento lordo totale: ...........................
Esportazioni di beni e servizi..................................
Importazioni di beni e servizi..................................
Netto esportazioni (importazioni) .................
PIL reale ............................. (3,4)% (0,8)% (4,4)% (10,9)% 8,7% 11,3% 7,0%
(1) Dati preliminari.
(2) Comprese discrepanze statistiche. Fonte: Ministero dell’Economia
Il Prodotto Interno Lordo: 1999-2003
La recente recessione argentina è iniziata nel quarto trimestre del 1998. Durante il 1999, il PIL dell’Argentina è sceso del 3,4%, in parte, a causa del continuo declino dei flussi in entrata di capitali netti a partire dal 1998 e, in parte, sulla scia della crisi finanziaria brasiliana dell’inizio del 1999. Durante il 1999 si è verificata una contrazione pari al 12,6% degli investimenti lordi, sia privati che pubblici. La recessione nell’attività economica ha indebolito anche la domanda interna, provocando una contrazione pari al 3,5% dei consumi privati. La riduzione dei consumi privati è stata controbilanciata in parte da un aumento pari al 2,6% delle spese statali diretto a incentivare la crescita economia.
La contrazione dell’economia argentina è divenuta temporaneamente meno pronunciata nel 2000, anno in cui il PIL si era ridotto solo dello 0,8%, fondamentalmente a causa della ripresa dell’economia brasiliana. La maggiore domanda brasiliana ha contribuito a un aumento pari al 2,7% delle esportazioni argentine. I consumi privati e gli investimenti lordi, comunque, hanno continuato a ridursi nel 2000, sebbene a un ritmo più lento che nel 1999, quale riflesso della persistente debolezza della domanda interna e della mancanza di fiducia degli investitori. Il fabbisogno statale è aumentato in quell’anno in misura inferiore all’1% grazie agli sforzi del Governo di ridurre la spesa a seguito dell’approvazione della Legge Finanziaria di Convertibilità del 1999. Si veda “Politiche di finanza pubblica: 1999-2004” nel paragrafo b.1.9.2.
Il PIL si è ridotto del 4,4% nel 2001, quando gli investimenti lordi sono calati ulteriormente del 15,7%. Anche la contrazione dei consumi privati ha accelerato, mentre oltre due anni di recessione hanno ridotto significativamente i redditi privati e la fiducia dei consumatori. La situazione è stata aggravata da una riduzione pari al 2,1% dei consumi statali a seguito degli sforzi del Governo di ridurre la spesa pubblica, in particolare, dopo l’approvazione della Legge Deficit Zero del luglio 2001.
Nel corso del 2002, l’Argentina ha subito una riduzione del PIL pari al 10,9%. La crisi economica si è sensibilmente acuita alla fine del 2001, provocando la fine del regime di Convertibilità. Il Governo ha imposto allora rigidi limiti ai prelievi bancari e ai trasferimenti di capitale. In conseguenza di tali restrizioni, l’attività economica è calata drasticamente e nel 2002 gli investimenti lordi e i consumi privati si sono ridotti rispettivamente
del 36,4% e del 15,0%. Nel corso di quell’anno è calato anche del 5,1% il fabbisogno statale. Nel 2002, le esportazioni nette argentine sono aumentate del 641,5% e le esportazioni hanno rappresentato il 14,1% del PIL, mentre una significativa svalutazione del Peso, che è seguita alla fine del regime di Convertibilità, ha generato un aumento pari al 3,1% delle esportazioni e una riduzione del 50,1% delle importazioni. Anche i consumatori argentini hanno orientato i propri consumi dai prodotti esteri a quelli interni, mano a mano che le importazioni diventavano più costose. Benché l’aumento delle esportazioni nette di prodotti e servizi tendesse a incrementare il PIL, esso è stato insufficiente a compensare le riduzioni dei consumi e degli investimenti totali nella prima metà dell’anno. A partire dalla seconda metà dell’anno, comunque, l’aumento delle esportazioni e l’incremento dei consumi di prodotti nazionali ha riattivato la produzione interna.
Nel 2003, il PIL è aumentato dell’8,7%, prevalentemente a causa di un incremento del 7,3% dei consumi interni e a un incremento del 38,1% degli investimenti lordi nel corso dell’anno. L’aumento degli investimenti è stato in parte conseguenza della crescita delle esportazioni e del processo di sostituzione delle importazioni avviato nel 2002. L’incremento della produzione ha comportato a sua volta livelli maggiori di occupazione e reddito. Si veda il paragrafo b.1.6.5. Inoltre, nel 2003 sono aumentati i consumi interni, rafforzando la ripresa e incoraggiando ulteriormente gli investimenti interni. Nel corso del 2003, le esportazioni nette si sono ridotte del 18,8% rispetto al 2002, ma rappresentavano ancora il 13,8% del PIL. Il calo nelle esportazioni nette è stato dovuto sopratutto all’aumento del 37,6% delle importazioni nel 2003.
Primo, secondo e terzo trimestre del 2004
I dati preliminari indicano che il PIL è aumentato dell’11,3% nel primo trimestre del 2004 rispetto allo stesso periodo del 2003 e ciò è dovuto principalmente ad un incremento del 50,3% degli investimenti lordi in Argentina e ad un incremento dell’11,9% dei consumi privati. La crescita è stata guidata dall’espansione del settore edile, che ha registrato un incremento pari al 41,3% durante tale periodo rispetto al primo trimestre del 2003, come riflesso della persistente ripresa economica. Durante lo stesso periodo il settore manifatturiero ha registrato una crescita pari al 15,6%; il settore agricolo, dell’allevamento, della pesca e delle foreste un incremento pari al 6,7% e il settore dei servizi una crescita del 6,6%, sempre con riferimento al primo trimestre del 2003.
I dati preliminari indicano una crescita del PIL pari al 7,0% nel secondo trimestre del 2004 rispetto allo stesso periodo del 2003 e ciò è dovuto principalmente ad un incremento del 38,3% degli investimenti lordi in Argentina e ad un incremento del 8,1% dei consumi privati. Anche in questo caso la crescita è stata per lo più determinata dai settori edile e manifatturiero, che hanno registrato un’espansione pari, rispettivamente, al 32,4% e al 13,2% durante tale periodo rispetto al secondo trimestre del 2003. Anche il settore dei servizi in questo periodo ha registrato una crescita del 5,2% rispetto al secondo trimestre del 2003.
I dati preliminari indicano una crescita del PIL pari all’8,3% nel terzo trimestre del 2004 rispetto allo stesso periodo del 2003. Tale crescita riflette un incremento del 33,1% degli investimenti lordi in Argentina, del 9,2% delle esportazioni di beni e servizi (compensato da un incremento del 38,1% delle importazioni) e dell’8,8% e del 4,8% dei consumi, rispettivamente, privati e pubblici, rispetto al terzo trimestre del 2003. Anche in questo caso la crescita è stata per lo più determinata dai settori edile e manifatturiero, che hanno registrato un’espansione pari, rispettivamente, al 26,1% e al 9,5% durante tale periodo rispetto al terzo trimestre del 2003. Anche il settore dei servizi in questo periodo ha registrato una crescita del 6,6% rispetto al terzo trimestre del 2003.
Risparmio e investimenti interni
La seguente tabella presenta le informazioni relative ai risparmi e agli investimenti interni per i periodi
indicati:
Risparmi e investimenti interni (in milioni di Peso, a valori attuali)
1999 2000(1) 2001(1) 2002(1) 2003(1)
Risparmi interni.......... Risparmi esteri(2)............. | Ps. 38.679 11.967 | Ps. 40.870 8.845 | Ps. 38.033 3.920 | Ps. 62.763 (28.452) | n/d n/d | ||||
Risparmi totali......... | Ps. 50.646 | Ps. 49.714 | Ps. 41.952 | Ps. 34.311 | n/d | ||||
Investimenti interni(3) .. | Ps. 51.074 | Ps. 46.020 | Ps. 38.099 | Ps. 37.387 | Ps. 56.903 |
(1) Dati preliminari.
(2) Misura dell’ammontare dei fondi provenienti dall’estero (ad esempio da non residenti argentini) per investimenti nazionali.
(3) Incluse la formazione lorda delle immobilizzazioni più la variazione delle rimanenze. Non comprende discrepanze statistiche. Fonte: Ministero dell’Economia
Nel corso degli anni novanta la crescita dei risparmi esteri, conseguenza di un aumento significativo degli investimenti esteri in Argentina, ha contribuito a incrementare gli investimenti interni. A partire dal 1999, la contrazione dei risparmi esteri ha comportato una riduzione degli investimenti totali del 36,1% dal 31 dicembre 1998 fino al 31 dicembre 2001. Anche i risparmi interni si sono ridotti nello stesso periodo del 21,0%, contribuendo alla riduzione generale degli investimenti interni. Nel 2002, i risparmi interni sono cresciuti del 65,0%. Tale incremento, tuttavia, è stato controbilanciato dalla diminuzione dei risparmi esteri passati da 3,9 miliardi di Peso nel 2001 alla somma negativa di 28,5 miliardi di Peso nel 2002. Conseguentemente, gli investimenti interni sono diminuiti dell’1,9% nel 2002.
b.1.6.4 Principali settori dell’economia nazionale: settore primario, secondario e terziario
Le principali attività economiche in Argentina sono i servizi (che rappresentavano il 62,9% del PIL nel 2003) e la produzione secondaria (pari al 23,8% del PIL nel 2003).
Le seguenti tabelle illustrano la composizione del PIL argentino per settore economico per i periodi
indicati:
PIL reale per settore
(in milioni di Peso, ai prezzi 1993 costanti)
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | |||||||
Produzione primaria : Agricoltura, allevamento, pesca e silvicoltura | Ps. 15.258 | Ps. 14.991 | Ps. 15.148 | Ps. 14.803 | Ps. 15.802 | ||||||
Miniere ed estrazioni (compreso petrolio e gas) | 4.572 | 4.880 | 5.107 | 4.916 | 5.099 | ||||||
Produzione primaria complessiva | 19.830 | 19.871 | 20.255 | 19.719 | 20.901 | ||||||
Produzione secondaria : Industria manifatturiera | 45.599 | 43.855 | 40.627 | 36.176 | 41.882 | ||||||
Edilizia | 15.752 | 14.284 | 12.627 | 8.410 | 11.297 | ||||||
Elettricità, gas e acqua | 6.873 | 7.325 | 7.407 | 7.182 | 7.681 | ||||||
Totale produzione secondaria | 68.224 | 65.494 | 60.661 | 51.768 | 60.861 | ||||||
Servizi : | |||||||||||
Trasporti, logistica e comunicazioni | 23.121 | 23.522 | 22.446 | 20.664 | 22.369 | ||||||
Commercio, hotel e ristoranti | 44.700 | 43.623 | 40.222 | 33.477 | 37.208 | ||||||
Servizi finanziari, assicurativi e immobiliari | 57.159 | 57.893 | 55.328 | 49.993 | 49.445 | ||||||
Servizi comunitari, sociali e personali | 51.284 | 52.160 | 52.087 | 50.364 | 51.767 | ||||||
Totale servizi | 176.264 | 177.198 | 170.083 | 154.498 | 160.788 | ||||||
Più dazi all’importazione meno aggiustamento per servizi bancari(2) | 14.051 | 13.640 | 12.998 | 9.251 | 13.201 | ||||||
Totale PIL | Ps. 278.369 | Ps. 276.173 | Ps. 263.997 | Ps. 235.236 | Ps. 255.751 |
(1) Dati preliminari.
(2) Le cifre della produzione in questa tabella non comprendono dazi su importazioni necessarie alla produzione, che devono essere presi in considerazione per la determinazione del PIL, mentre comprendono il costo dei servizi bancari correlati, computati anche in “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari”. Questa voce aggiunge nuovamente i dazi all’importazione e sottrae i servizi bancari, al fine di determinare il PIL.
Fonte: Ministero dell’Economia | ||||||
PIL reale per settor | e | |||||
(in percentuale del PIL, a prezzi | 1993 costanti) | |||||
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | ||
Produzione primaria : Agricoltura, allevamento, pesca e silvicoltura 5,5% | 5,4% | 5,7% | 6,3% | 6,2% | ||
Miniere ed estrazioni (compreso petrolio e gas) 1,6 | 1,8 | 1,9 | 2,1 | 2,0 | ||
Produzione primaria complessiva 7,1 | 7,2 | 7,7 | 8,4 | 8,2 | ||
Produzione secondaria : Industria manifatturiera 16,4 | 15,9 | 15,4 | 15,4 | 16,4 | ||
Edilizia 5,7 | 5,2 | 4,8 | 3,6 | 4,4 | ||
Elettricità, gas e acqua 2,5 | 2,7 | 2,8 | 3,1 | 3,0 | ||
Totale produzione secondaria 24,5 | 23,7 | 23,0 | 22,0 | 23,8 |
Servizi:
Trasporti, logistica e comunicazioni | 8,3 | 8,5 | 8,5 | 8,8 | 8,7 | ||||
Commercio, hotel e ristoranti | 16,1 | 15,8 | 15,2 | 14,2 | 14,5 | ||||
Servizi finanziari, assicurativi e immobiliari | 20,5 | 21,0 | 21,0 | 21,3 | 19,3 | ||||
Servizi comunitari, sociali e personali | 18,4 | 18,9 | 19,7 | 21,4 | 20,2 | ||||
Totale servizi | 63,3 | 64,2 | 64,4 | 65,7 | 62,9 | ||||
Più dazi all’importazione meno aggiustamento per servizi bancari | 5,0 | 4,9 | 4,9 | 3,9 | 5,2 | ||||
Totale PIL | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% |
(1) Dati preliminari.
(2) Le cifre della produzione in questa tabella non comprendono dazi su importazioni necessarie alla produzione, che devono essere presi in considerazione per la determinazione del PIL, mentre comprendono il costo dei servizi bancari correlati, computati anche in “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari”. Questa voce aggiunge nuovamente i dazi all’importazione e sottrae i servizi bancari, al fine di determinare il PIL.
Fonte: Ministero dell’Economia
La produzione secondaria è stata quella che maggiormente ha risentito della recessione e ha registrato una riduzione pari al 24,1% della produzione totale dal 1999 a tutto il 2002, recuperando un 17,6% nel 2003. La contrazione della produzione secondaria durante la recessione è stata conseguenza delle significative contrazioni dei settori edilizio e manifatturiero, che sono state leggermente compensate dalla crescita nei settori dell’elettricità, del gas e dell'acqua. Anche il settore dei servizi è stato sensibilmente interessato dalla recessione, mentre la produzione totale è diminuita del 12,3% dal 1999 a tutto il 2002 e ha recuperato un 4,1% nel 2003. L’attività commerciale, alberghiera e ristorativa è stata particolarmente colpita dalla recessione e ha registrato il secondo calo per dimensioni di produzione fra tutti i settori dell’economia argentina. La produzione primaria è stata il settore meno colpito dalla recessione, registrando una leggera flessione pari allo 0,6% dal 1999 fino alla fine del 2002.
La seguente tabella illustra la crescita del PIL reale in Argentina per settore per i periodi indicati:
Crescita del PIL reale per settore
(in percentuale del PIL, a prezzi 1993 costanti)
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | |||||
Produzione primaria : Agricoltura, allevamento, pesca e silvicoltura | 2,5% | (1,7)% | 1,0% | (2,3)% | 6,7% | ||||
Miniere ed estrazioni (compreso petrolio e gas) | (3,3) | 6,7 | 4,7 | (3,7) | 3,7 | ||||
Produzione primaria complessiva | 1,1 | 0,2 | 1,9 | (2,6) | 6,0 |
Produzione secondaria :
Industria manifatturiera | (7,9) | (3,8) | (7,4) | (11,0) | 15,8 | ||||
Edilizia | (7,9) | (9,3) | (11,6) | (33,4) | 34,3 | ||||
Elettricità, gas e acqua | 3,6 | 6,6 | 1,1 | (3,0) | 7,0 | ||||
Totale produzione secondaria | (6,9) | (4,0) | (7,3) | (14,7) | 17,6 | ||||
Servizi : Trasporti, logistica e comunicazioni | (1,3) | 1,7 | (4,6) | (7,9) | 8,3 | ||||
Commercio, hotel e ristoranti | (6,9) | (2,4) | (7,8) | (16,8) | 11,1 | ||||
Servizi finanziari assicurativi e immobiliari | (0,5) | 1,3 | (4,4) | (9,6) | (1,1) | ||||
Servizi comunitari, sociali e personali | 1,9 | 1,7 | (0,1) | (3,3) | 2,8 | ||||
Totale servizi | (1,6) | (0,5) | (4,0) | (9,2) | 4,1 | ||||
Più imposte importazione meno adeguamento servizi bancari(2) | (12,6) | (2,9) | (4,7) | (28,8) | 42,7 | ||||
Totale PIL | (3,4)% | (0,8)% | (4,4)% | (10,9)% | 8,7% |
(1) Dati preliminari.
(2) Le cifre della produzione in questa tabella non comprendono dazi su importazioni necessarie alla produzione, che devono essere presi in considerazione per la determinazione del PIL, mentre comprendono il costo dei servizi bancari correlati, computati anche in: “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari”. Questa voce aggiunge nuovamente i dazi all’importazione e sottrae i servizi bancari, al fine di determinare il PIL.
Fonte: Ministero dell’Economia
Settore Primario
Agricoltura, allevamento, pesca e silvicultura
Nel 2003 l’agricoltura, l’allevamento del bestiame, la pesca e il settore forestale rappresentavano l’8,2% del PIL. L’Argentina è in teoria autosufficiente per quanto riguarda tutti i prodotti agricoli e l’allevamento di bestiame. Nel corso degli anni novanta il paese è divenuto uno dei principali esportatori di prodotti primari, inclusi i cereali, i grani, la carne e il pesce. Dal 1999 alla fine del 2002, la produzione agricola e il bestiame hanno costituito insieme la maggior parte della produzione totale del settore primario, rappresentando rispettivamente il 63,7% e il 30,0% della produzione annuale nel 2002. I raccolti consistono soprattutto in soia, mais e grano. La produzione di soia ha rappresentato negli ultimi anni una percentuale in crescita fra le esportazioni, in gran parte a causa del recente aumento dei prezzi dei prodotti di consumo (e in particolare della soia).
Le seguenti tabelle illustrano la produzione e la crescita in Argentina dei settori dell’agricoltura, allevamento del bestiame, forestale e della pesca nei periodi indicati:
Produzione in agricoltura, allevamento, silvicoltura e pesca (in milioni di Peso, a prezzi 1993 costanti)
1999 2000(1) 2001(1) 2002(1) 2003(1)
Agricoltura, bestiame e selvaggina:
Seminativo | Ps. 8.641 | Ps. 8.638 | Ps. 8.894 | Ps. 8.960 | n/d | ||||
Bestiame | 5.024 | 4.813 | 4.584 | 4.211 | n/d | ||||
Servizi agricoltura e bestiame | 838 | 788 | 811 | 880 | n/d | ||||
Appropriazione selvaggina e servizi connessi | 10 | 10 | 10 | 8 | n/d | ||||
Totale agricoltura, bestiame e selvaggina | 14.512 | 14.248 | 14.299 | 14.059 | n/d |
Silvicoltura, estrazione legno e servizi connessi | 312 | 319 | 313 | 313 | n/d | ||||
Pesca | 434 | 424 | 536 | 433 | n/d | ||||
Totale produzione settore | Ps. 15.258 | Ps. 14.991 | Ps. 15.148 | Ps. 14.804 | Ps. 15.802 |
(1) Dati preliminari.
Fonte: Ministero dell’Agricoltura argentino
Produzione in agricoltura, allevamento, silvicoltura e pesca
(in percentuale di modifica dall’anno precedente, a prezzi 1993 costanti)
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | |||||
Agricoltura, bestiame e selvaggina: | |||||||||
Seminativo | (0,7)% | 0,0% | 3,0% | 0,7% | n/d | ||||
Bestiame | 12,2 | (4,2) | (4,7) | (8,1) | n/d | ||||
Servizi agricoltura e bestiame | (7,7) | (5,9) | 2,9 | 8,5 | n/d | ||||
Appropriazione selvaggina e servizi connessi | 1,6 | (2,6) | (0,1) | (16,3) | n/d | ||||
Totale agricoltura, bestiame e selvaggina | 2,9 | (1,8) | 0,4 | (1,7) | n/d | ||||
Silvicoltura, estrazione legno e servizi connessi | (9,0) | 2,1 | (1,6) | (0,2) | n/d | ||||
Pesca | (2,7) | (2,4) | 26,5 | (19,3) | n/d | ||||
Totale produzione settore | 2,5% | (1,8)% | 1,1% | (2,3)% | 6,7% |
(1) Dati preliminari.
Fonte: Ministero dell’Agricoltura argentino
L’agricoltura, l’allevamento del bestiame, la pesca e il settore forestale hanno registrato una crescita moderata pari al 2,5% nel 1999, dovuta all’aumento delle esportazioni di bestiame dopo che, nel 1997, gli Stati Uniti avevano revocato l’embargo durato 68 anni sulle importazioni di manzo argentino. Dal 2000 al 2002, comunque, la produzione di bestiame si è ridotta principalmente a causa della scoperta della diffusione del morbo dell’afta epizootica fra capi di bestiame argentini, che ha spinto nel 2001 gli Stati Uniti, l’Unione Europea e altri paesi a bandire le importazioni di manzo argentino.
Nonostante la recessione e la riduzione dei prezzi internazionali dei prodotti agricoli, i raccolti in generale hanno subito poche variazioni nel periodo compreso fra il 1999 e la fine del 2002. Nel 2001, l’agricoltura, l’allevamento del bestiame, la pesca e la silvicoltura sono cresciute dell’1,0% nonostante il continuo calo nella produzione di nuovi capi di bestiame. Nel periodo compreso fra il 1999 fino alla fine del 2002, la produzione in altri comparti di tali settori ha esercitato un'influenza limitata sulla produzione totale, fatta eccezione per un sensibile incremento della pesca nel 2001. Il settore è cresciuto del 6,7% nel 2003, come riflesso di un’accresciuta domanda interna dovuta essenzialmente alla ripresa economica.
Il settore agricolo in Argentina ha beneficiato degli aumenti significativi dei prezzi internazionali della soia e del grano, che, dopo aver raggiunto livelli mai raggiunti prima nel primo semestre del 2004, sono successivamente diminuiti.
La seguente tabella illustra i prezzi internazionali medi della soia e del grano per i periodi indicati:
Prezzi internazionali medi della soia e del grano (in dollari)
Soia(1) (prezzo per tonnellata) | Grano(1) (prezzo per tonnellata) | ||
1999 | 186,00 | 114,00 | |
2000 | 193,55 | 118,55 | |
2001 | 182,14 | 129,85 | |
2002 | 201,41 | 153,12 | |
2003 | 246,60 | 151,15 | |
2004 | |||
Gennaio | 314,57 | 171,27 | |
Febbraio | 330,23 | 165,73 | |
Marzo | 372,64 | 171,82 | |
Aprile .................................................................. | 374,05 | 169,71 | |
Maggio | 362,00 | 167,00 | |
Giugno | 342,00 | 158,00 | |
Primo semestre 2004 | 349,25 | 167,26 | |
(1) Prezzi FOB rilevati nel Golfo del Messico. | |||
Fonte: Ministero dell’Economia |
Industria mineraria ed estrattiva (inclusi petrolio e gas)
Il settore minerario ed estrattivo comprende essenzialmente l'estrazione di metalli preziosi e semi-preziosi, carbone, petrolio e gas. Storicamente, l’attività mineraria in Argentina ha rappresentato una parte estremamente ridotta dell’economia, assestandosi al 2,0% del PIL nel 2003. Il settore ha subito una contrazione pari al 3,3% nel 1999 ma si è ripreso nel 2000 e 2001, grazie all’incremento dei prezzi internazionali di petrolio e gas. Nel 2002 la produzione totale del settore si è ridotta nuovamente del 3,7%, in virtù di una riduzione degli investimenti esteri e dell’aumento dei costi dei beni strumentali importati dovuto alla svalutazione del Peso. Il settore ha recuperato del 3,7% nel 2003.
Il settore petrolifero e del gas è stato oggetto negli anni novanta di una significativa liberalizzazione, che ha attratto gli investimenti esteri e alimentato la sua crescita. Alla fine degli anni novanta la produzione di petrolio ha sofferto della riduzione dei prezzi internazionali. La recente crisi economica ha sensibilmente limitato gli investimenti esteri nel settore petrolifero e del gas, ostacolandone la ripresa, nonostante il rincaro dei prezzi petroliferi. Se in precedenza era stata un esportatore netto di petrolio e gas, dal primo trimestre del 2004, l’Argentina ha sofferto carenze energetiche e distacchi. Di conseguenza, l’Argentina ha incrementato le importazioni di energia dai paesi limitrofi. Per un approfondimento di come il settore petrolifero e del gas si riflette sulle carenze energetiche attuali dell’Argentina, si veda “Elettricità, gas e acqua” nel presente paragrafo.
La seguente tabella illustra le riserve verificate di petrolio e gas naturale in Argentina alle date indicate:
Riserve verificate
1999 | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | |||||
Petrolio(1) | 488.280 | 472.781 | 457.674 | 448.426 | 425.213 | ||||
Gas naturale(2) | 748.133 | 777.609 | 763.526 | 663.523 | 612.496 | ||||
(1) In migliaia di metri cubi. | |||||||||
(2) In milioni di metri cubi. | |||||||||
Fonte: Ministero dell’Economia |
Settore secondario Settore manifatturiero
L’Argentina possiede un settore manifatturiero diversificato che nel 2003 rappresentava il 16,4% del PIL. Le principali aree produttive del settore manifatturiero argentino sono gli alimenti e le bevande, i prodotti e le sostanze chimiche, il carbone, i derivati del petrolio e il combustibile nucleare. Il settore è stato interessato in maniera assai negativa dalla recente recessione economica, benché abbia mostrato una ripresa nel 2003 dovuta all’incremento dei consumi interni.
Dal 1999 fino a tutto il 2002, la produzione manifatturiera si è ridotta a un tasso annuo composito del 7,5% a causa dell’aumento dei tassi di interesse, del declino degli investimenti privati lordi e della debolezza della domanda interna. In particolare, nel 1999 la riduzione della domanda brasiliana di prodotti argentini, dovuta alla svalutazione del real ha contribuito sensibilmente alla riduzione della produzione manifatturiera. Tutti i settori manifatturieri sono stati gravemente influenzati da tale contrazione economica e molti di essi si sono ridotti di oltre il 50% dal 1999 a tutto il 2002.
Le diminuzioni complessivamente più significative nel settore manifatturiero dal 1999 a tutto il 2002 si sono registrati nell’industria dell’arredamento (con un decremento produttivo pari al 58,2%), nell’industria tessile (decremento produttivo del 50,9%), nell’industria automobilistica, dei rimorchi e semirimorchi (decremento produttivo del 34,3%) e nell’industria dei prodotti metallici (escludendo i macchinari e le apparecchiature) (decremento produttivo del 37,0%). La lavorazione dei prodotti del tabacco ha registrato una diminuzione complessiva più ridotta rispetto agli altri settori manufatturieri dal 1999 fino a tutto il 2002, contraendosi solo dell’8,9%. Infine, sebbene l’industria alimentare e delle bevande si sia contratta solo del 10,8% dal 1999 a tutto il 2002, tale riduzione ha contribuito significativamente al declino generale del settore manifatturiero dovuto all’importanza di tale industria come percentuale del PIL totale. Il settore manifatturiero ha registrato una crescita pari al 15,8% nel 2003, essenzialmente in conseguenza dell’incremento dei consumi interni.
Le seguenti tabelle illustrano la produzione e la crescita del settore manifatturiero per i periodi indicati:
Produzione per settore manifatturiero (in milioni di Peso, a prezzi 1993 costanti)
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | |||||
Alimenti | Ps. 10.980 | Ps. 10.579 | Ps. 10.330 | Ps. 9.797 | n/d | ||||
Prodotti e sostanze chimiche | 5.137 | 5.121 | 5.380 | 4.862 | n/d | ||||
Carbone, derivati del petrolio e combustibili nucleari(2) | 4.510 | 4.221 | 4.195 | 3.674 | n/d | ||||
Automezzi, rimorchi e semi-rimorchi | 2.170 | 2.190 | 1.566 | 1.427 | n/d | ||||
Prodotti in gomma e plastica | 2.293 | 2.168 | 1.936 | 1.817 | n/d | ||||
Attrezzature e macchinari | 1.910 | 1.833 | 1.621 | 1.649 | n/d | ||||
Arredamento, e produzione industriale | 1.760 | 1.565 | 1.198 | 736 | n/d | ||||
Prodotti in metallo, esclusi attrezzature e macchinari | 1.552 | 1.519 | 1.374 | 978 | n/d | ||||
Editoria e mass media | 2.007 | 1.962 | 1.696 | 1.469 | n/d | ||||
Tessile | 1.659 | 1.563 | 1.277 | 815 | n/d | ||||
Tabacchi | 1.889 | 1.746 | 1.642 | 1.720 | n/d | ||||
Metalli comuni | 1.533 | 1.662 | 1.520 | 1.493 | n/d | ||||
Legno, prodotti in legno e sughero, escluso mobilio: | |||||||||
prodotti in paglia e materiali intrecciati | 1.377 | 1.293 | 1.244 | 1.334 | n/d | ||||
Altri | 6.822 | 6.434 | 5.649 | 4.405 | n/d | ||||
Produzione totale | Ps. 45.599 | Ps. 43.855 | Ps. 40.627 | Ps. 36.176 | Ps. 41.882 |
(1) Dati preliminari.
(2) Comprende raffinazione del petrolio e altri prodotti secondari. Fonte: Ministero dell’Economia
Produzione per settore manifatturiero
(in percentuale di variazione dall’anno precedente, a prezzi 1993 costanti)
1999(1) | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | |||||
Alimenti | 1,5% | (3,7)% | (2,4)% | (5,2)% | n/d | ||||
Prodotti e sostanze chimiche | (2,0) | (0,3) | 5,1 | (9,6) | n/d | ||||
Carbone, derivati del petrolio e combustibili nucleari(2) | (1,7) | (6,4) | (0,6) | (12,4) | n/d | ||||
Automezzi, rimorchi e semi-rimorchi | (30,3) | 0,9 | (28,5) | (8,9) | n/d | ||||
Prodotti in gomma e plastica | (1,7) | (5,5) | (10,7) | (6,1) | n/d | ||||
Attrezzature e macchinari | (21,6) | (4,0) | (11,6) | 1,8 | n/d | ||||
Arredamento, e produzione industriale | (20,0) | (11,1) | (23,4) | (38,6) | n/d | ||||
Prodotti in metallo, esclusi attrezzature | |||||||||
e macchinari | (19,0) | (2,1) | (9,6) | (28,8) | n/d | ||||
Editoria e mass media | (5,5) | (2,3) | (13,6) | (13,3) | n/d | ||||
Tessile | (17,8) | (5,8) | (18,3) | (36,2) | n/d | ||||
Tabacchi | 2,6 | (7,6) | (5,9) | 4,7 | n/d | ||||
Metalli comuni | (12,3) | 8,5 | (8,6) | (1,7) | n/d | ||||
Legno, prodotti in legno e sughero, | |||||||||
escluso mobilio: prodotti in paglia e | |||||||||
materiali intrecciati | (13,0) | (6,1) | (3,8) | 7,2 | n/d | ||||
Altri | (9,8) | (5,7) | (12,2) | (22,0) | n/d | ||||
Produzione globale | (7,9)% | (3,8)% | (7,4)% | (11,0)% | 15,8% |
(1) Dati preliminari.
(2) Comprende raffinazione del petrolio e altri prodotti secondari. Fonte: Ministero dell’Economia
Edilizia
Il settore edile rappresenta attualmente una percentuale relativamente ridotta dell’economia argentina; nel 2003, ammontava al 4,4% del PIL. All’inizio degli anni novanta, il settore edile si è espanso significativamente in virtù dell’accresciuta domanda di alloggi che è seguita alla stabilizzazione dell’inflazione e alla ripresa economica che hanno incrementato la disponibilità del credito per la costruzione di nuovi edifici. Tale crescita è stata
ulteriormente incentivata dall’ampliato accesso ai mutui, a seguito dell’espansione del settore dei servizi finanziari durante gran parte degli anni novanta.
Il settore edile, comunque, ha subito la contrazione più significativa a seguito della recessione e ha registrato un declino complessivo a livello di produzione pari al 46,6% dal 1999 fino a tutto il 2002. Il settore è stato particolarmente colpito dagli elevati tassi di interesse. L’aumento del costo del denaro e la recessione economica hanno ridotto in generale e in maniera sensibile l’acquisto di nuove case ed edifici, comportando cali nell’edilizia del 7,9% e del 9,3% rispettivamente nel 1999 e 2000. Inoltre, nell’ambito delle misure di contenimento della spesa, nel 2000 il Governo ha sospeso la maggioranza dei suoi progetti di sviluppo infrastrutturali, indebolendo ulteriormente il settore. Di conseguenza, il settore edile ha perso un ulteriore 11,6% nel 2001. Il settore si è contratto in maniera ancora più significativa nel 2002, del 33,4%, quando una grave crisi di liquidità del settore finanziario ha bloccato di fatto il credito destinato al finanziamento dei progetti edili.
Il settore edile è cresciuto del 34,3% nel 2003 grazie alla ripresa economica, all’aumento della spesa pubblica nelle infrastrutture e alla possibilità di utilizzare i titoli Boden emessi dal Governo per il pagamento dei progetti edili. Per una descrizione dei Boden si veda “Misure adottate durante la crisi economica” nel paragrafo b.1.8.6.
Elettricità, gas e acqua
La produzione di elettricità in Argentina è essenzialmente dovuta alle fonti idroelettriche, mentre il gas, il carbone e gli impianti nucleari costituiscono fonti secondarie. Il settore dell’elettricità, gas e acqua rappresenta una frazione ridotta dell’economia argentina che nel 2003 ammontava al 3,0% del PIL. E' stato questo il settore meno interessato dalla recessione, con una crescita totale pari al 4,5% dal 1999 a tutto il 2002. La crescita è attribuibile in parte alla maggiore integrazione dei mercati e delle infrastrutture del settore dell’energia tra i paesi facenti parte del Mercosur e agli investimenti esteri nel petrolio, gas ed elettricità legati alle privatizzazioni. Ciò ha consentito all’Argentina di diventare un esportatore netto di energia e di rifornire di elettricità il Brasile, il Cile e il Paraguay. La crescita del settore dal 1999 a tutto il 2000, comunque, è stata anche un risultato della crisi energetica brasiliana che ha accresciuto la domanda di energia argentina.
Il settore dell’energia, gas e acqua è stato sensibilmente influenzato dalla svalutazione del Peso nel gennaio 2002. Nel 2002, il Presidente Xxxxxxx ha approvato un decreto che impediva alle aziende di pubblici servizi di aumentare le tariffe in linea con l’inflazione e convertiva in Peso le tariffe delle aziende di pubblici servizi che erano state precedentemente nominate in dollari, ad un tasso di cambio di 1 a 1. Di conseguenza, mentre i costi delle imprese di servizi pubblici crescevano a causa dell’inflazione e dei loro debiti denominati in valuta estera divenuti più onerosi a causa del deprezzamento del Peso, le tariffe dei servizi pubblici non potevano essere aumentate per generare entrate maggiori. Così, nel 2002, il settore ha subito una contrazione pari al 3,0%.
L’Amministrazione Xxxxxxxx ha mantenuto il congelamento delle tariffe dei pubblici servizi avviato dall’Amministrazione Xxxxxxx fino al febbraio 2004, quando ha istituto un sistema di tariffe graduate come incentivo alla riduzione dei consumi. Il Governo ha indicato che intende attuare le misure per aumentare gradualmente le tariffe dei pubblici servizi in linea con l’inflazione e la crescita economica entro la fine del 2006. Nel 2004, il Governo ha approvato una risoluzione, in base alla quale 2,0 miliardi di Peso di eventuale eccedenza rispetto all’obiettivo di avanzo primario annuo saranno investiti nel settore energetico. Il Governo non può garantire, comunque, la risoluzione delle difficoltà in cui versano le aziende di pubblici servizi nel breve o medio termine.
L’Argentina sta affrontando una crisi energetica, con carenze energetiche e distacchi che sono iniziati nel primo trimestre del 2004. La crisi è stata causata soprattutto dal sottoinvestimento nei progetti di ricerca di gas naturale e generazione di elettricità, ma è anche il risultato della produzione ridotta degli impianti idroelettrici dovuta alle siccità. In risposta alla crisi energetica, il Governo ha ordinato ai produttori argentini di gas naturale di ridurre le esportazioni verso il Cile. Tale questione è attualmente oggetto di discussione da parte dei due paesi e l’Argentina ha recentemente ridotto alcune restrizioni precedentemente poste a carico delle esportazioni di gas naturale verso il Cile. Il Governo ha stipulato trattati con il Brasile, la Bolivia e il Venezuela per importare energia, incluso il carburante diesel e il gas naturale.
La crisi energetica argentina potrebbe avere un forte impatto negativo sulla crescita economica. I cali di tensione e le interruzioni di servizio verificatisi in fabbriche di tutto il paese hanno comportato una produzione ridotta nell’aprile 2004. La ripresa del settore energetico dipenderà significativamente dalla capacità delle aziende di pubblici servizi di investire nelle attività di generazione e di aumentare le tariffe al fine di finanziare l’incremento degli investimenti e della produzione. La ripresa sarà connessa anche al contributo in termine di produzione al settore energetico della società energetica statalizzata recentemente creata dal Governo, “ENARSA”. ENARSA è
stata creata con l’obiettivo di incentivare maggiori investimenti nel trasporto, nella ricerca e nella produzione di petrolio e gas, mentre negli ultimi anni la maggioranza delle società private che operano nel settore energetico si è resa inadempiente alle proprie obbligazioni di pagamento del debito e presenta utili ridotti se non nulli con cui realizzare gli investimenti. Nell’ottobre 2004, dopo aver introdotto alcuni emendamenti, il Parlamento ha approvato definitivamente la legge che crea ENARSA. Ai sensi di tale legge, il Governo detiene una partecipazione in ENARSA del 53%, i governi provinciali una partecipazione del 12%, mentre la rimanente porzione del 35% è negoziata sul mercato. Fino ad oggi non è stato dato alcun mandato a ENARSA con riguardo a livelli preventivati di esportazione o produzione.
La seguente tabella riporta le informazioni relative al settore energetico argentino per i periodi indicati:
Principali indicatori economici settore elettricità (in Gw/h, salvo ove indicato diversamente)
1999 | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | ||||||
Produzione settore elettrico: Ciclo combinato | 13.390 | 25.367 | 25.990 | 26.687 | n/d | |||||
Idroelettrico(1) | 21.598 | 28.762 | 36.949 | 35.797 | n/d | |||||
Altro(2) | 38.181 | 26.930 | 20.048 | 14.153 | n/d | |||||
Generazione complessiva | 73.169 | 81.058 | 82.987 | 76.637 | n/d | |||||
Consumi per settore economico: | ||||||||||
Residenziale | 20.141 | 20.814 | 21.523 | 20.643 | n/d | |||||
Industriale | 25.382 | 27.319 | 27.529 | 26.804 | n/d | |||||
Governo | 2.027 | 2.161 | 2.188 | 1.951 | n/d | |||||
Commerciale | 11.187 | 11.717 | 12.688 | 12.287 | n/d | |||||
Altri | 5.526 | 5.597 | 5.842 | 5.590 | n/d | |||||
Consumi totali | 64.264 | 67.607 | 69.770 | 67.276 | n/d |
(1) Ciclo combinato.
(2) Comprende: diesel, energia eolica, energia nucleare, gas, vapore ed energia solare. Fonte: Ministero dell’Economia
Servizi
Le seguenti tabelle riportano la composizione e la crescita del settore dei servizi per i periodi indicati:
Composizione settore servizi
(in milioni di Peso, a prezzi 1993 costanti)
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | |||||
Trasporto, logistica e comunicazione | Ps. 23.121 | Ps. 23.522 | Ps. 22.446 | Ps. 20.664 | Ps. 22.369 | ||||
Commercio, hotel e ristoranti 44.700 | 43.623 | 40.221 | 33.477 | 37.208 | |||||
Servizi finanziari, assicurativi e immobiliari | 57.159 | 57.893 | 55.328 | 49.993 | 49.445 | ||||
Servizi comunitari, sociali e personali | 51.284 | 52.160 | 52.087 | 50.364 | 51.767 | ||||
Totale | Ps. 176.264 | Ps. 177.198 | Ps. 170.083 | Ps. 154.498 | 160.788 |
(1) Dati preliminari.
Fonte : Ministero dell’Economia
Crescita settore servizi
1999 | 2000(1) | 2001(1) | 2002(1) | 2003(1) | ||||
Trasporto, logistica e comunicazione (1,3)% | 1,7% | (4,6)% | (7,9)% | 8,3% | ||||
Commercio, hotel e ristoranti (6,9) | (2,4) | (7,8) | (16,8) | 11,1 | ||||
assicurativi e immobiliari (0,5) | 1,3 | (4,4) | (9,6) | (1,1) | ||||
Servizi comunitari, sociali e personali | 1,9 | 1,7 | (0,1) | (3,3) | 2,8 | |||
Totale | (1,6)% | 0,5% | (4,0)% | (9,2)% | 4,1% |
(in percentuale di variazione dall’anno precedente, ai prezzi 1993 costanti)
Servizi finanziari,
(1) Dati preliminari.
Fonte: Ministero dell’Economia
Il settore dei servizi rappresenta la componente più importante in termini percentuali dell’economia argentina. Tale settore si è assestato al 62,9% del PIL annuo nel 2003. Dopo essersi leggermente contratto nel 1999 e aver fatto registrare una crescita moderata nel 2000, il settore si è contratto sia nel 2001 (del 4,0%) che nel 2002 (del 9,2%) a causa della recessione di quegli anni. La contrazione relativa al 2002 è stata dovuta anche alla svalutazione del Peso, che ha influenzato principalmente i servizi finanziari, i servizi immobiliari e i servizi personali. Dal 1999 fino alla fine del 2002, i sottosettori interni all’industria dei servizi hanno registrato i risultati di seguito riassunti.
• Il sottosettore del commercio, alberghiero e della ristorazione ha registrato la contrazione più sensibile all’interno del settore dei servizi tra il 1999 e il 2002, riducendosi del 6,9% nel 1999, del 2,4% nel 2000, del 7,8% nel 2001 e del 16,8% nel 2002. Il calo dal 1999 a tutto il 2001 è stata una conseguenza
del perdurare della recessione e della svalutazione del real brasiliano nel 1999, che hanno causato una riduzione del turismo. Anche se il turismo è cresciuto nel 2002, il settore del commercio, alberghiero e della ristorazione ha continuato a decrescere per l’effetto della svalutazione del Peso sul valore pagato per tali servizi.
• Il sottosettore dei servizi finanziari, assicurativi e immobiliari è rimasto stabile nel 1999. Tale settore ha registrato una riduzione del 4,4% nel 2001, quando la fuga di capitali e l’assalto ai depositi bancari
sono sfociati in una significativa crisi di liquidità. Nel 2002 i servizi finanziari, assicurativi e immobiliari hanno subito una contrazione del 9,6% dovuta soprattutto a restrizioni governative sui prelievi e trasferimenti bancari.
• Il sottosettore dei trasporti, della logistica e delle comunicazioni è rimasto relativamente stabile tra il 1999 e il 2000 per poi contrarsi nel 2001 e 2002, rispettivamente del 4,6% e del 7,9%. La contrazione
di questo settore nel 2001 e 2002 è attribuibile soprattutto alla significativa riduzione dei consumi di tali servizi indotta dalla recessione.
• Il sottosettore dei servizi alla comunità, e dei servizi sociali e personali, è cresciuto a un tasso moderato dal 1999 fino a tutto il 2000, in quanto molti lavoratori licenziati hanno cercato impiego in questo settore. Nel 2001, il sottosettore è rimasto relativamente stabile, ma si è contratto del 3,3% nel
2002, in parte a causa delle restrizioni imposte ai prelievi bancari che hanno limitato la disponibilità di servizi pagabili in contanti.
Nel 2003, tutti i sottosettori dei servizi hanno registrato una crescita, con l’eccezione dei servizi finanziari, assicurativi e immobiliari che hanno subito una riduzione pari all’1,1%. La crescita nell’industria dei servizi è stata trainata da un aumento pari all’11,1% nel commercio e nel settore alberghiero e della ristorazione correlato all’accresciuto turismo nel 2003.
Telecomunicazioni
La tabella riportata qui di seguito riflette alcune informazioni inerenti il settore delle telecomunicazioni che è rimasto relativamente costante in termini di numero di linee dal 2001, dopo essere cresciuto del 35,4% nel 2000 a causa dell’aumento pari al 95,5% delle linee dedicate ai telefoni cellulari nel corso dell’anno. Nel 2003, il numero delle linee dedicate ai telefoni cellulari è cresciuto ulteriormente in maniera sensibile, del 19,4%, contribuendo così all’aumento totale delle linee del 9,1% nel 2003. L’aumento dell’utilizzo del telefono cellulare è stato dovuto in gran parte all’incremento della disponibilità di nuove opzioni tariffarie di telefonia mobile a costi più bassi nel 2003.
Sommario del settore delle telecomunicazioni (in migliaia di linee)
al 31 dicembre
1999 2000 2001 2002 2003
Linee: Linea fissa(1) | 7.223,2 | 7.894,2 | 8.131,4 | 7.708,6 | 7.745,6 | |||||
Cellulare(2) | 3.264,6 | 6.380,9 | 6.741,8 | 6.567,0 | 7.842,0 | |||||
Telefoni pubblici | 168,5 | 156,6 | 160,5 | 138,7 | 139,7 | |||||
Linee totali | 10.656,2 | 14.431,7 | 15.033,8 | 14.414,3 | 15.727,3 | |||||
(1) Linee attive. |
(2) Telefoni attivi.
Fonte: Ministero dell’Economia
b.1.6.5 Occupazione e lavoro
Disoccupazione e sotto-occupazione
Gli elevati tassi di disoccupazione negli anni novanta hanno danneggiato l’economia argentina. All’inizio di tale periodo, diversi fattori hanno contribuito al persistere degli elevati tassi di disoccupazione. Fra questi si ricordano il passaggio da una produzione a intenso impiego di manodopera a quella a intenso utilizzo di capitali, la crescita più lenta dei settori a intenso impiego di manodopera rispetto agli altri e gli sforzi da parte dei datori di lavoro di incrementare la produttività attraverso gli straordinari effettuati da dipendenti esistenti piuttosto che espandendo la forza lavoro.
A partire dal 1998, questi fattori sono stati significativamente aggravati dalla recessione. Dal 1999 a tutto il 2002, il tasso di disoccupazione è aumentato significativamente, dal 14,5% del maggio 1999 al 21,5% del maggio 2002. L’aumento della disoccupazione è stato particolarmente significativo dal maggio 2001 al maggio 2002, quando l’indice è aumentato dal 16,4% al 21,5%, mentre la crisi economica raggiungeva l’apice. Successivamente, dal maggio 2002, il tasso di disoccupazione si è ridotto dal 21,5% al 15,6% nel maggio 2003, come riflesso della ripresa dell’economia argentina.
L’economia argentina è stata colpita anche da tassi elevati di sotto-occupazione. Dal 1999 a tutto il 2002, il tasso di sotto-occupazione ha di norma seguito la tendenza del tasso di disoccupazione, anche se l’aumento è stato meno pronunciato, salendo dal 13,7% al 31 maggio 1999 al 18,6% al 31 maggio 2002. Mentre la disoccupazione è diminuita dal maggio 2002 fino al maggio 2003, la sotto-occupazione ha continuato ad aumentare, benché leggermente, dal 18,6% al 18,8%.
Nel 2004, il Governo ha modificato il metodo per calcolare i livelli di occupazione passando da un’analisi semestrale (a maggio e ottobre di ogni anno) a un rilevamento trimestrale. Secondo il nuovo metodo di calcolo trimestrale, al 31 dicembre 2003, il tasso di disoccupazione era pari al 14,5% e, al 30 giugno 2004, era aumentato al 14,8%. Tuttavia, al 30 settembre 2004, il tasso di disoccupazione era diminuito al 13,2% a seguito della continua crescita economica. Tale dato rappresenta una diminuzione del 3,1% del livello di disoccupazione rispetto al 30 settembre 2003. Con il nuovo metodo di calcolo trimestrale è stato inoltre rilevato che, al 31 dicembre 2003, il tasso di sotto-occupazione era pari al 16,3% e che, al 30 giugno 2004, era diminuito al 15,2%. Il tasso di sotto- occupazione è rimasto invariato durante il terzo trimestre del 2004. Tale dato rappresenta una diminuzione dell’1,4% del livello di sotto-occupazione rispetto al 30 settembre 2003.
Nel gennaio 2002, l’Amministrazione Xxxxxxx ha attuato il c.d. Plan Jefes y Jefas de Hogar, o “Programma dei Capifamiglia”, ideato per sostituire il precedente Plan Trabajar. Con il Programma dei Capifamiglia, che è stato proseguito dall’Amministrazione Xxxxxxxx, i capifamiglia disoccupati con uno o più figli in età inferiore ai 18 anni o disabili di qualsiasi età percepiranno 150 Peso al mese in cambio di almeno quattro ore di lavoro in servizi alla comunità e in altri progetti di opere pubbliche. Le persone che ricevono i benefici grazie al Programma dei Capifamiglia sono conteggiate come persone che hanno un impiego nelle statistiche di occupazione stilate dal Governo, incluse le tabelle presentate qui di seguito.
La seguente tabella illustra le cifre relative alla disoccupazione per i periodi indicati:
Quota partecipazione e disoccupazione
(in migliaia di persone, salvo ove indicato diversamente)
1999 | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | |||||
Buenos Aires Agglomerato Urbano: Forza lavoro(1) | 5.513 | 5.410 | 5.451 | 5.347 | 5.589 | ||||
Occupazione(2) | 4.653 | 4.545 | 4.514 | 4.170 | 4.668 | ||||
Quota di partecipazione(3) | 46,6% | 45,3% | 45,2% | 44,0% | 45,5% | ||||
Quota di disoccupazione(4) | 15,6% | 16,0% | 17,2% | 22,0% | 16,4% | ||||
Quota di sotto-occupazione(5) | 13,9% | 15,0% | 14,4% | 19,3% | 19,8% | ||||
Città importanti dell’interno(6): Forza lavoro(1) | 4.115 | 4.250 | 4.457 | 4.449 | 4.564 |
Occupazione(2) | 3.584 | 3.634 | 3.771 | 3.525 | 3.902 |
Quota di partecipazione(3) | 38,5% | 39,0% | 39,9% | 39,3% | 39,8% |
Quota di disoccupazione(4) | 12,9% | 14,5% | 15,4% | 20,9% | 14,5% |
Quota di sotto-occupazione(5) | 13,4% | 13,6% | 15,4% | 17,7% | 17,5% |
Area urbana totale : Forza lavoro(1) | 13.373 | 13.517 | 13.909 | 13.933 | 14.392 |
Quota di partecipazione(2) | 42,8% | 42,4% | 42,8% | 41,8% | 42,8% |
Quota di disoccupazione(3) | 14,5% | 15,4% | 16,4% | 21,5% | 15,6% |
Quota di sotto-occupazione(4) | 13,7% | 14,5% | 14,9% | 18,6% | 18,8% |
(1) La forza lavoro è rappresentata dalle persone che hanno lavorato almeno un’ora remunerata oppure quindici ore non remunerate nel corso delle settimana precedente alla data di rilevazione e dalle persone disoccupate che cercano attivamente lavoro.
(2) Per essere considerata occupata, una persona che superi l’età minima richiesta deve avere lavorato almeno un’ora remunerata, oppure quindici ore non remunerate, nel corso delle settimana precedente.
(3) La forza lavoro come percentuale della popolazione totale.
(4) Popolazione non occupata come percentuale della forza lavoro.
(5) Popolazione sotto-occupata come percentuale della forza lavoro. I lavoratori si definiscono sottoccupati se lavorano meno di 35 ore a settimana e desiderano lavorare di più.
(6) I dati per gli anni 1999 e 2000 si basano su 27 città importanti dell’interno. Fonte: Ministero dell’Economia
L’economia sommersa
L’Argentina presenta un settore sommerso dell’economia composto prevalentemente da dipendenti non registrati nel sistema di previdenza sociale argentino che operano in attività legittime e solo in piccola parte in imprese non registrate. Data la sua natura, è difficile tratteggiare l’economia sommersa con informazioni statistiche o altri dati affidabili.
La parte principale dell’economia sommersa argentina si compone di lavoratori non registrati. La seguente tabella fornisce una stima numerica dei lavoratori che operano nell’economia formale e in quella sommersa negli anni indicati.
Economia formale e non registrata (in migliaia di persone) | ||||
Al 31 maggio | Formale | Sommersa | ||
1999 | 5.250 | 3.087 | ||
2000 | 5.226 | 3.121 | ||
2001 | 5.074 | 3.155 | ||
2002 | 4.956 | 2.981 | ||
2003 | 5.146 | 3.186 |
Fonte: Ministero dell’Economia
Un' altra parte, assai più modesta, del settore sommerso dell’economia argentina è costituita dalle attività economiche che vengono svolte senza il rispetto delle norme statali o degli usi commerciali applicabili. Queste attività sono, principalmente, piccole attività a conduzione individuale o familiare che, in genere, riguardano la produzione e lo scambio di beni e servizi che, seppur leciti nell'oggetto, sono effettuati senza le necessarie autorizzazioni commerciali, senza dichiarare i relativi redditi, senza rispettare la normativa a tutela dei lavoratori ovvero senza prestare le garanzie previste dalla legge a beneficio dei fornitori e degli utenti finali. Il Governo stima che durante la recente crisi l’occupazione nel settore sommerso sia cresciuta e sia servita da ammortizzatore ai tagli nell'economia formale. Il Governo ritiene probabile che poiché l’economia è migliorata nel corso del 2003, il settore dell'economia sommersa si sia ridotto.
Composizione dell’occupazione
Il settore dei servizi impiega la maggioranza della forza lavoro argentina (all’incirca il 62,9% al 31 dicembre 2003), seguito dal settore secondario (che impiegava all’incirca il 29,9% della forza lavoro al 31 dicembre 2003) e dal settore primario (che impiegava all’incirca il 6,5% della forza lavoro al 31 dicembre 2003). Dal 1999 a tutto il 2002, il settore edile ha perso il maggior numero di posti di lavoro, seguito dall’agricoltura, dall’allevamento, dalla pesca e dall’industria forestale e quindi da quella manifatturiera. Dal 1999 al 2002, i settori che hanno generato il maggior numero di posti di lavoro sono stati i servizi finanziari, assicurativi e immobiliari e i servizi alla comunità, sociali e personali. Con l’eccezione del settore dei servizi alla comunità, e dei servizi sociali e personali,
in cui l’occupazione si è ridotta dello 0,5% nel 2003, l’occupazione ha recuperato in tutti i settori dell’economia in quell’anno, con al primo posto l’aumento nel settore edile pari al 25,6%, seguito dall’industria mineraria ed estrattiva (14,3%), dall’agricoltura, dall'allevamento, dalla pesca e dal settore forestale (6,1%) e dalla industria manifatturiera (5,9%). I servizi finanziari, assicurativi e immobiliari sono rimasti stabili nel 2003.
La seguente tabella illustra le cifre relative all’occupazione per settore nei periodi indicati:
Occupazione (percentuale per settore)
al 31 dicembre | |||||||||
1999 | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | |||||
Produzione primaria : Agricoltura, allevamento, pesca e silvicoltura | 6,3% | 6,1% | 5,4% | 5,6% | 5,8% | ||||
Miniere ed estrazione (compreso petrolio e gas) | 0,5 | 0,5 | 0,6 | 0,6 | 0,7 | ||||
Produzione primaria complessiva | 6,8 | 6,6 | 6,0 | 6,2 | 6,5 | ||||
Produzione secondaria : Industria manifatturiera | 17,9 | 16,6 | 17,6 | 17,3 | 17,8 | ||||
Edilizia | 6,2 | 5,5 | 4,4 | 2,9 | 3,6 | ||||
Elettricità, gas e acqua | 1,1 | 1,1 | 1,2 | 1,3 | 1,2 | ||||
Trasporti, logistica e comunicazioni | 7,8 | 7,6 | 7,4 | 7,5 | 7,4 | ||||
Totale produzione secondaria | 33,0 | 30,9 | 30,6 | 29,0 | 29,9 |
Servizi :
Commercio, hotel e ristoranti | 14,5 | 13,7 | 16,4 | 16,0 | 16,0 | ||||
Servizi finanziari, assicurativi e immobiliari | 10,7 | 11,1 | 13,2 | 12,9 | 12,9 | ||||
Servizi comunitari, sociali e personali | 31,6 | 31,1 | 32,8 | 55,2 | 34,0 | ||||
Totale servizi | 56,8 | 56,0 | 62,4 | 64,0 | 62,9 |
Altro | 3,4 | 6,5 | 0,9 | 0,7 | 0,7 | ||||
Totale | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% | 100,0% |
Fonte: Ministero dell’Economia
Normativa sul lavoro
Negli anni novanta, il Governo ha attuato una serie di riforme del mercato del lavoro ideate per aumentare la flessibilità del mercato del lavoro argentino e del processo di contrattazione collettiva. Il Governo ha cercato di modificare la normativa che impediva ai datori di lavoro di calibrare la forza lavoro alle sopravvenute condizioni economiche. Tra le importanti iniziative assunte in merito vi è stata la rimozione dell'obbligo di concludere esclusivamente contratti di lavoro a lungo termine e di vincoli in materia di trattamento di fine rapporto. Il Governo ha adottato misure che consentivano la conclusione di contratti di impiego in prova, ha ridotto i periodi di preavviso per la risoluzione del rapporto di lavoro e ha introdotto una nuova metodologia di calcolo del trattamento di fine rapporto. Il Governo ha infine adottato numerose ulteriori riforme nel 2000 che, ad esempio, hanno esteso i periodi di prova per i neoassunti.
Oltre alle riforme mirate ad aumentare la flessibilità sul mercato del lavoro, il Governo ha cercato anche di migliorare il processo di contrattazione collettiva. Ad esempio, le riforme realizzate nel 2000 hanno eliminato il rinnovo automatico dei contratti di lavoro collettivi previsto nel caso di mancanza di un accordo tra i datori di lavoro e i lavoratori sui termini di un nuovo contratto collettivo, e hanno introdotto il decentramento della negoziazione dei contratti collettivi al fine di consentire la contrattazione a livello aziendale. Tali riforme, tuttavia, non sono più in vigore. L’Amministrazione Xxxxxxxx ha continuato ad affidarsi ad una disciplina del trattamento di fine rapporto, in base alla quale i lavoratori licenziati nel periodo immediatamente successivo all’entrata in vigore della Legge di Emergenza Pubblica (come di seguito definita) fino al 31 dicembre 2002 ricevono il 180% del valore del trattamento di fine rapporto programmato (ridotto rispetto al 200% stabilito dall’Amministrazione Xxxxxxx).
L’approvazione delle riforme sul lavoro del 2000 ha avuto significative conseguenze politiche per l’Amministrazione De la Rúa, mentre le accuse secondo cui alcuni senatori avrebbero ricevuto pagamenti illeciti in
cambio del voto favorevole al controverso xxxxxxxxx di riforme sul lavoro sono sfociate, in ultima analisi, nelle dimissioni dell’allora Vice Presidente Xxxxxx Xxxxxxx il 6 ottobre 2000, benché a tutt’oggi non sia stato formalizzato alcun rinvio a giudizio o mandato di arresto in relazione alle stesse.
I sindacati esercitano tuttora una significativa influenza nel processo di contrattazione collettiva. Negli ultimi anni sia i sindacati locali che nazionali hanno organizzato diversi scioperi per protestare contro gli alti livelli di disoccupazione e le riforme del lavoro. Gli scioperi nel 2000, 2001, 2002 e 2003 hanno avuto impatti brevi ma significativi sui trasporti e sono riusciti ad arrestare temporaneamente la produzione in diversi settori dell’economia, nella maggioranza dei casi per periodi di pochi giorni al massimo. Molti di questi scioperi sono stati accompagnati da violente dimostrazioni.
Accanto ai sindacati istituzionali, comitati organizzati di scioperanti, chiamati “piqueteros”, hanno partecipato a manifestazioni nelle strade e a scioperi. Le dimissioni del Presidente De la Rúa sono state in parte provocate da queste stesse manifestazioni. I piqueteros continuano a influenzare significativamente la riforma del lavoro e la politica sociale. Sono riusciti a bloccare le principali arterie di traffico dentro e fuori la città di Buenos Aires e in altri luoghi del paese sin dalla loro comparsa sulla scena poilitica nel 2001. I piqueteros continuano a utilizzare strategie simili per presentare le proprie istanze al Governo in relazione alle proposte di riforma del mercato del lavoro e alle altre misure sociali. Attualmente, i piqueteros agiscono in gruppi più isolati rispetto al movimento più ampio che è insorto contro le politiche di De la Rúa e in alcuni casi hanno anche utilizzato metodi violenti e invasivi, come occupare una stazione di polizia od organizzare picchetti presso esercizi McDonald’s o in altre società di proprietà straniera. L’Amministrazione Xxxxxxxx intrattiene un dialogo costante con i rappresentanti dei piqueteros.
Per un approfondimento relativo ad alcune riforme del mercato del lavoro da parte dell’Amministrazione Xxxxxxxx, si veda il paragrafo successivo b.1.6.6.
Stipendi e produttività sul lavoro
Il Ministro dell’Occupazione e della Previdenza Sociale stabilisce un salario minimo annuo per tutti i settori economici basato sugli indicatori macroeconomici, quali la crescita del PIL e l’inflazione. Il salario minimo è stato aggiornato l’ultima volta nel gennaio 2004 quando ammontava a 332,4 Peso al mese. Il 9 dicembre 2004, il Governo ha annunciato, con effetto a partire dall’1 gennaio 2005, l’aumento di 100 Peso del salario minimo. Il decreto che autorizza tale aumento non è stato ancora emanato. I salari mensili medi dei lavoratori si sono ridotti dopo la svalutazione del Peso e durante la recessione economica, ma hanno iniziato a risalire nel 2002 e nel 2003.
La seguente tabella illustra il salario minimo mensile per gli anni indicati:
Salario nominale minimo mensile (in Peso a valori attuali)
Anno | Salario minimo mensile | % rispetto all’anno precedente |
1999 | Ps. 270 | 1,2% |
2000 | 272 | 0,9 |
2001 | 275 | 1,1 |
2002 | 221 | (19,5) |
2003 | 229 | 3,2 |
2004(1) | 332 | 45,5 |
(1) Salario minimo 2004 annunciato a gennaio 2004. | ||
Fonte: Ministero dell’Economia |
La seguente tabella illustra il salario mensile minimo medio dei dipendenti argentini per gli anni indicati:
Salario mensile medio
Nominale(1) Reale(1) (2)
Anno | In Peso a valori attuali | % rispetto all’anno precedente | In Peso ai valori costanti del 1999 | % rispetto all’anno precedente |
1999 | Ps. 937 | 1,4% | Ps. 929 | 2,6% |
2000 | 941 | 0,5 | 943 | 1,5 |
2001 | 932 | (1,0) | 944 | 0,1 |
2002 | 982 | 5,3 | 790 | (16,3) |
2003(3) | 1.086 | 10,6 | 770 | (2,5) |
(1) Calcolato sulla base dei posti di lavoro dichiarati al Sistema Integrado de Jubilaciones y Pensiones (Sistema Pensionistico Integrato).
(2) I salari reali sono calcolati adeguando i salari nominali all’IPC.
(3) Dati preliminari.
Fonte: Ministero dell’Economia
b.1.6.6 Povertà e distribuzione del reddito
La seguente tabella illustra i livelli di povertà nell’area metropolitana di Buenos Aires:
Povertà nell’agglomerato urbano di Buenos Aires(1)
Totale agglomerato urbano(2)
Periodo(2) | Famiglie | Popolazione | |
Maggio 1999 | 19,1% | 27,1% | |
Ottobre 1999 | 18,9 | 26,7 | |
Maggio 2000 | 21,1 | 29,7 | |
Ottobre 2000 | 20,8 | 28,9 | |
Maggio 2001 | 23,5 | 32,7 | |
Ottobre 2001 | 25,5 | 35,4 | |
Maggio 2002 | 37,7 | 49,7 | |
Ottobre 2002 | 42,3 | 54,3 | |
Maggio 2003 | 39,4 | 51,7 |
(1) La soglia della povertà è basata sul costo medio di un paniere di beni e servizi essenziali in un determinato periodo. Tale paniere varia a seconda delle caratteristiche di ciascun individuo e famiglia. Per esempio, un uomo tra i 30 e i 59 anni che abbia guadagnato meno di 229,1 Peso al mese nel 2003 ha vissuto al di sotto della soglia della povertà. Per le famiglie la soglia della povertà dipende dalla composizione delle stesse. Una famiglia di quattro persone (due adulti, un uomo di 35 anni e una donna di 31, e due bambini di 5 e 8 anni) che abbia guadagnato complessivamente meno di 708 Peso al mese durante il 2003 ha vissuto al di sotto della soglia di povertà.
(2) La popolazione dell’area di Buenos Aires rappresenta approssimativamente il 34% della popolazione totale del paese.
(3) Il reddito corrisponde al mese immediatamente precedente. Fonte: Ministero dell’Economia
Dal 1999 a tutto il 2002 la contrazione dell’economia ha sensibilmente esacerbato il livello di povertà in Argentina. Dal maggio 1999 fino a tutto l’ottobre 2002, il numero delle persone che vivevano al di sotto della soglia di povertà nell’area metropolitana di Buenos Aires è salito dal 27,1% al 54,3% della popolazione. La ripresa economica iniziata nel terzo trimestre del 2002 ha leggermente ridotto il livello di povertà. Nonostante ciò, al 30 giugno 2004, il 44,3% della popolazione e il 33,5% delle famiglie in 28 centri urbani (inclusa la città di Buenos Aires) viveva ancora al di sotto della soglia di povertà. I rilevamenti sul livello di povertà nazionale effettuati dal 1999 fino al 2003 si fondano prevalentemente sui dati relativi all’area metropolitana di Buenos Aires. Nel 2001 il Governo ha iniziato a raccogliere statistiche sul livello di povertà relative anche ad altri centri urbani in Argentina oltre a Buenos Aires. Inoltre, nel 2003, il Governo ha modificato la frequenza di calcolo del livello di povertà nazionale passando da una rilevazione semestrale, effettuata nei mesi di maggio e ottobre, ad una rilevazione su base trimestrale. Il rilevamento della povertà si basa su di un paniere di beni e servizi (costituito essenzialmente da alimenti, abbigliamento, trasporti, sanità, alloggi ed educazione), considerati il minimo necessario per il sostentamento di un individuo. Il paniere è valutato sui prezzi di mercato e la soglia che ne risulta è definita soglia di povertà.
Storicamente il Governo ha intrapreso varie misure per risolvere il problema della disoccupazione come causa principale della povertà in Argentina. Benché tali misure forniscano nuove opportunità di impiego, i nuovi posti di lavoro offerti sono spesso a tempo parziale, a basso salario e senza benefici di assistenza sanitaria né altri benefici.
Inoltre, l’Amministrazione Xxxxxxxx ha incrementato la spesa nei programmi di riduzione della povertà, tra cui si annoverano, tra gli altri, i programmi di sicurezza sociale di seguito elencati.
• Plan Manos a la Obra (Programma Mani al Lavoro), che fornisce cibo alle persone in difficoltà e un’assistenza allo sviluppo delle comunità;
• Plan Mayores (Programma Anziani), che fornisce sussidi alle persone con più di 70 anni d’età che non percepiscono una pensione; e
• Plan Jefes y Jefas del Hogar (Programma dei Capifamiglia) attuato dall’Amministrazione Xxxxxxx e descritto in precedenza in “Disoccupazione e sotto-occupazione” al paragrafo b.1.6.5, che fornisce 150 Peso al mese ad alcuni capifamiglia disoccupati.
In Argentina, il 10% della popolazione con il reddito annuo più elevato rappresenta oltre un terzo del reddito nazionale totale, mentre il 20% che compone la seconda fascia di reddito rappresenta oltre la metà del reddito totale nazionale. Tale distribuzione del reddito non si è modificata in maniera significativa tra il 30 settembre 2003 e il 30 giugno 2004. Al 30 giugno 2004, il 10% della popolazione con il reddito annuo più elevato rappresentava il 36,8% del reddito nazionale totale, mentre il 20% che compone la seconda fascia di reddito rappresentava il 53,1% del reddito totale nazionale. La seguente tabella illustra le cifre relative alla distribuzione del reddito alle date indicate:
Evoluzione della distribuzione del reddito (percentuale del reddito nazionale totale complessivo)
al 31 maggio,
Fascia di reddito | 1999 | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | ||||
40% più basso | 13,3% | 13,2% | 12,8% | 12,2% | 12,7% | ||||
20% successivo | 13,9 | 13,7 | 13,8 | 13,5 | 13,3 | ||||
20% successivo | 21,8 | 21,6 | 21,6 | 21,3 | 21,5 | ||||
20% più elevato | 51,1 | 51,5 | 51,8 | 52,9 | 52,6 | ||||
10% più elevato | 34,4 | 34,5 | 35,1 | 36,3 | 35,6 | ||||
Fonte: Ministero dell’Economia |
b.1.6.7 Ruolo dello Stato nell’economia nazionale (e privatizzazioni di imprese a partecipazione statale)
Regolamentazione dell’economia
Il Governo ha iniziato a riconsiderare l’ambizioso programma di liberalizzazione e deregolamentazione dell’economia argentina che era stato attuato negli anni novanta. Tramite questo programma, il Governo ha già privatizzato la maggioranza delle imprese statali, trasferito al settore privato la gestione di molti servizi pubblici, liberalizzato il commercio, eliminato i controlli di gestione statali, introdotto semplificazioni normative e ridotto le dimensioni del settore pubblico. In risposta alla più recente crisi economica, il Governo ha reintrodotto numerosi controlli statali e, in specie, alcune limitazioni ai prelievi bancari e ai trasferimenti di capitali. Anche se la ripresa economica iniziata nella seconda metà del 2002 ha consentito al Governo di revocare molte restrizioni, alcune tuttora permangono. Per un approfondimento su tali restrizioni si veda il paragrafo b.1.8.6.
Sebbene l’Amministrazione Xxxxxxxx non intenda ricostruire il capitalismo di Stato che caratterizzò l’economia argentina prima degli anni novanta, essa ha identificato settori di cui intende incrementare e migliorare la regolamentazione, la supervisione e il coinvolgimento dello Stato. Le iniziative recenti in tal senso includono:
• l’annullamento della privatizzazione delle poste argentine (Correo Argentino) tramite revoca della concessione alla società già concessionaria;
• la creazione di una compagnia aerea di bandiera (Lineas Aereas Federales S.A.);
• la creazione di un’azienda per l’energia statale – ENARSA – in risposta alla recente crisi energetica. La nuova società aumenterà gli investimenti nella ricerca petrolifera e di gas naturale e nell’espansione dei gasdotti del paese;
• l’annullamento della privatizzazione di Thales Spectrum, società che in precedenza gestiva le frequenze radiotelevisive argentine, tramite revoca della concessione alla società già concessionaria;
• l’annuncio nel giugno 2004 che la linea ferroviaria Gral-Belgrano sarà privatizzata; e
• una maggiore regolamentazione delle società di pubblici servizi, inclusa una proroga del congelamento delle tariffe già imposto dal Governo.
Privatizzazioni
Negli anni novanta, l’Argentina ha attuato un ambizioso programma di privatizzazioni. In totale, dal 1989 al 2002, sono state privatizzate, in tutto o in parte, oltre 81 aziende del settore pubblico, incluse ENTEL (la società nazionale delle telecomunicazioni), Gas del Estado (la società nazionale di erogazione del gas), SEGBA (la società elettrica che serve l’area di Buenos Aires), Yacimientos Petrolíferos Fiscales (YPF) (la compagnia petrolifera nazionale), e Aerolíneas Argentinas (la compagnia aerea di bandiera). La maggioranza di queste privatizzazioni si è realizzata nella prima metà degli anni novanta. Il programma di privatizzazione ha avuto un impatto significativo sull’occupazione nel settore pubblico, generando significativi risparmi di spesa. Nel 2000, il settore pubblico nazionale impiegava 291.287 persone, rispetto al milione circa del 1991. Al 31 dicembre 2002, il settore pubblico nazionale impiegava 265.954 persone.
Nella seconda metà degli anni novanta, le privatizzazioni sono diminuite sensibilmente, dato che il Governo aveva già venduto una percentuale significativa delle società pubbliche. Ciò nonostante, numerose privatizzazioni si sono realizzate nel periodo compreso fra il 1999 e il 2001, compresa la vendita da parte del Governo del 49% delle azioni ordinarie del Banco Hipotecario Nacional, la banca di credito ipotecario nazionale, per 307,5 milioni di dollari.
I ricavi derivanti dalle privatizzazioni dal 1990 al 1999 ammontarono complessivamente a circa 23,8 miliardi di dollari, di cui 19,4 miliardi furono destinati al Governo e 4,4 miliardi alle province. La maggioranza dei fondi per gli investimenti in società già statali sono stati forniti da finanziatori e investitori esteri.
Al 23 giugno 2004, il Governo manteneva partecipazioni nelle seguenti società:
Aziende | % proprietà del governo |
Ferrovie: | |
Ferroexpreso Pampeano S.A. | 16% |
Nuevo Central Argentino S.A. | 16 |
Ferrosur Roca S.A. | 16 |
America Latina Logística Central S.A. | 16 |
America Latina Logística Mesopotamico S.A. | 16 |
Belgrano Cargas S.A. | 1 |
Acqua ed Elettricità: Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxx | 00 |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxx Patagonicas S.A. | 13 |
Central Dique S.A. | 49 |
Hidroelectrica Piedra del Aquila | 26 |
Transpa S.A. | 6 |
Aerolineas Argentinas S.A. | 0,807 |
YPF | 1000 Golden Shares(1) |
Papel Prensa S.A.I.C.F. y de M. | 27,46 |
Banco de la Nación Argentina | 100 |
Banco de Inversión y Comercio Exterior S.A. | 100 |
Banco Hipotecario | 44 |
Edcadassa | 55 |
(1) Il Governo detiene 1000 azioni YPF di classe A che gli consentono determinati diritti di veto in relazione ad operazioni societarie quali fusioni e modifica del controllo.
Fonte: Ministero dell’Economia
Concessioni
Nel 1967, il Governo emanò una legge che autorizzava l’attribuzione di concessioni per la gestione di servizi pubblici. Nel corso degli anni novanta, alcuni servizi pubblici e società statali sono stati parzialmente privatizzati mediante concessioni governative. I settori dell’economia in cui si è attribuito il numero maggiore di concessioni sono le comunicazioni, i trasporti, le costruzioni stradali e la ricerca e la produzione di petrolio e gas.
In seguito alla svalutazione del Peso, nel febbraio 2002, l’Amministrazione Xxxxxxx ha approvato un decreto che richiedeva al Ministero dell’Economia di rinegoziare i contratti di concessione dei servizi pubblici tramite una Commissione di Rinegoziazione dei Contratti per le Opere e i Servizi Pubblici, creata in conformità a tale decreto. Il ruolo della Commissione è quello di rinegoziare i contratti di concessione al fine di stabilire nuove strutture tariffarie per i servizi pubblici interessati, migliorare i servizi, incrementare la sicurezza e gli utili. Nella prima fase delle rinegoziazioni, dei 61 enti che avevano concessioni inerenti i pubblici servizi, a 58 è stato richiesto
di presentare rapporti alla Commissione per consentire alla stessa di valutare lo stato di ciascuna concessione. Le restanti tre concessioni, Correo Argentino, il servizio postale argentino, Thales Spectrum (la società che gestiva le frequenze radio), e Metropolitano (la società che gestiva le linee ferroviarie San Xxxxxx, Roca e Belgrano), sono state recentemente revocate. La revoca della concessione relativa a Metropolitano è stata comunque sospesa in attesa di una pronuncia definitiva al riguardo della autorità giudiziaria.
La seconda fase del processo di rinegoziazione delle concessioni ha implicato incontri e negoziati fra ciascun concessionario e la Commissione. Al 15 agosto 2004, questa Commissione aveva raggiunto un accordo temporaneo con Aguas Argentinas S.A. per la concessione relativa alla distribuzione di acqua e aveva sottoscritto un accordo quadro con Telefónica Argentina S.A. e con Telecom Argentina S.A. relativo alla loro concessione di servizi di telecomunicazioni. Il Governo sta inoltre procedendo nelle negoziazioni con altri 35 titolari di concessioni. Tuttavia, il Governo non può garantire che le negoziazioni saranno completate con successo o entro i tempi previsti, essendo ciò legato a fattori esterni al suo controllo, tra cui la volontà dei titolari delle concessioni di raggiungere un accordo alle condizioni proposte dal Governo.
Numerose procedure di arbitrato sono state presentate all’International Centre for the Settlement of Investment Disputes, o ICSID, da parte di cittadini stranieri che avevano investito nelle società argentine erogatrici di servizi pubblici durante le privatizzazioni degli anni novanta. Le azioni giudiziarie essenzialmente contestano la pesificazione obbligatoria delle tariffe dei pubblici servizi a seguito del collasso del regime di Convertibilità ovvero la risoluzione anticipata dei contratti di concessione.
b.1.6.8 Ambiente
Negli anni novanta, l’Argentina ha avviato varie misure per regolamentare, supervisionare e migliorare i parametri ambientali, paragonabili alle misure emanate in quel periodo dagli Stati Uniti e dai paesi dell’Europa, ivi compresa la creazione di un registro nazionale dei produttori e trasportatori di rifiuti tossici e la richiesta del pagamento di canoni annui basati sugli utili e sul volume di sostanze nocive movimentato. La maggioranza delle misure esigeva che le società industriali rispondessero a parametri di sicurezza più rigidi. Sempre negli anni novanta, il Governo ha poi richiesto a chi acquisiva imprese pubbliche nel quadro delle privatizzazioni di soddisfare determinati parametri ambientali. In questo periodo le riforme si sono rivelate largamente inefficaci poiché gli sforzi di monitoraggio e di applicazione delle normative non erano adeguati. L’Argentina è membro del Protocollo di Kyoto per ridurre le emissioni di gas che alimentano l’effetto serra e ha ospitato una conferenza dei firmatari del Protocollo di Kyoto a Buenos Aires nel 1998.
In conseguenza della carenza di monitoraggio e di una insufficiente applicazione delle misure che garantirebbero il rispetto dei parametri ambientali fissati, l’Argentina è attualmente chiamata a far fronte a importanti sfide ambientali, tra cui l’individuazione delle regole e dei rimedi da applicare all’inquinamento dell’acqua e dell’aria, lo smaltimento dei rifiuti tossici, gli effetti della deforestazione e gli alti livelli di produzione di energia idroelettrica.
b.1.7 Commercio estero e bilancia dei pagamenti
b.1.7.1 Bilancia dei pagamenti
Introduzione
Nella bilancia dei pagamenti viene registrato il valore delle transazioni avvenute fra i soggetti residenti di un paese e il resto del mondo. La bilancia dei pagamenti dell’Argentina è composta da due conti: il conto delle partite correnti – che misura il commercio con l’estero, - e quello finanziario e capitale (o, più semplicemente, conto capitale) – che misura il livello di debito, credito e investimento internazionale del paese. Un avanzo nei conti della bilancia dei pagamenti è indice che la valuta straniera che entra nell’economia locale (attraverso rapporti commerciali, finanziari o investimenti) eccede la somma della valuta straniera che esce dall’economia locale. Un disavanzo nei conti della bilancia dei pagamenti è indice del contrario. Le riserve internazionali del paese (costituite dalle somme in valuta straniera e da beni il cui valore è denominato in valuta straniera), che in Argentina sono tenute dalla Banca Centrale, aumentano quando il paese registra un avanzo nella bilancia dei pagamenti e diminuiscono nel caso di disavanzo nella stessa.
Diversi fattori tendono ad influire sulla bilancia commerciale del paese. I più importanti sono: