Quindicinale Telematico di informazione
n° 14/ 2005—1-15 Settembre
Sommario:
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Enti Locali Roma e Milano
Pagg.5/6/7 Rassegna/moci. Pensioni e Tfr saranno “tagliati”
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CUB
Quindicinale Telematico di informazione
della Federazione delle Rappresentanze sindacali di Base aderente alla C.U.B.
CONTRATTI: RdB protesta il 7 settembre all'Aran Pubblico Impiego: dopo 20 mesi dalla scadenza, l’Aran convoca per il 7 settembre i sindacati per l’apertura "farsa" dei rinnovi contrat-
tuali solo di Ministeri, Scuola e Xxxxxxx Xxxxxxx.
Protesta della RdB/CUB Pubblico Impiego.
Ben sapendo che non sono nella disponibilità del tavolo negoziale neanche le insufficienti risorse concordate con l’accordo "bidone" del 27 maggio tra Governo e Sinda- cati, l’Aran (pressato a destra e a manca) convoca i sindacati per l’apertura di un contratto che sca- drà il 31 dicembre 2005.
La piena disponibilità delle risorse, e quindi la concreta possibilità di firmare il contratto, sarà possibile solo con l’entrata in vigore della Finanziaria 2006 (1° gennaio) che
"dovrebbe" stanziare le risorse mancanti a quelle già stanziate dal governo.
La previsione, quindi, è quella di avere nelle buste paga aumenti irrisori (circa 50 euro net- ti) non prima della primavera 2006, guarda caso proprio a ridosso delle elezioni politiche del prossimo anno.
E non per tutti. Infatti ancora è in ballo la questione della copertura economica dei comparti non statali (enti locali e sanità) per i quali non è ancora prevista alcuna convocazione all’Aran.
Con la benzina a 1,30 euro, con aumenti incontrollati di tariffe e prezzi che hanno prodotto un carovita che negli ultimi anni ha ridotto il tenore di vita di chi campa con lo stipendio, con manovre finanziarie fatte pagare soltanto ai lavoratori sia in termini di costi che di tagli ai servizi sociali, si chiede ai dipendenti pubblici di pazientare ulteriormente per avere (quando sarà possibile) aumenti contrattuali risibili e già abbondantemente erosi dall’inflazione.
La RdB/CUB Pubblico Impiego non ci sta!
Unica sigla sindacale a non aver firmato l’accordo truffa di maggio, protesterà mercoledì 7 settembre alle ore 15 sotto la sede dell’Aran per chiedere la definizione dei contratti per
tutti i comparti pubblici che portino nelle buste paga aumenti salariali veri per un reale riallineamento delle buste paga al carovita.
RdB CUB Pubblico Impiego
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ENTI LOCALI
RdB-CUB comune di Roma
NASCE IL COORDINAMENTO DELLE INSEGNANTI PRECARIE DEL COMUNE DI ROMA
Siamo lavoratrici preca- Nello specifico gli obiettivi individuati dal Coordi- rie che da anni, in alcu- namento sono i seguenti: ni casi da decenni, si Procedere ad una trasformazione progressiva trovano ad operare sen- dei rapporti di lavoro precario in rapporti di za una prospettiva con- lavoro a tempo indeterminato; creta di stabilità del po- Assicurare adeguata tutela giuridica, economica sto di lavoro. e normativa per tutte le forme di lavoro atipiche La professionalità e- presenti tra i lavoratori del Comune di Roma; spressa in questi anni, Verificare il rispetto di condizioni di lavoro e- lo spirito di abnegazio- gualitarie; ne dimostrato e le pe- Contrastare gli accordi sindacali contrari alla santi ripercussioni nella volontà delle lavoratrici. | |
vita familiare di ognuna di noi, non sono in grado Il percorso di lotta di questo Coordinamento è natu- di darci la concretezza di un posto di lavoro vero. ralmente aperto sia al personale scolastico ed edu- Il Coordinamento nasce, come prima risposta orga- cativo, sia a tutte le altre forme di precariato attiva- nizzata, direttamente dalle lavoratrici di base, per te dal Comune di Roma . opporsi all’espansione del lavoro precario tra i di- Contatti e informazioni presso la sede di RdB . pendenti del Comune di Roma. |
RdB-CUB comune di Milano
In linea con la pre-intesa nazionale del 27 maggio 2005, che prevede pochi soldi sulla retribuzione tabellare ed aumenti del salario accessorio legati al merito, nei gior- ni 23-24 giugno è stato firmato da CGIL-CISL-UIL- CSA-SULPM-SDB l’accordo decentrato del Comune di Milano, su produttività e progressioni economiche, imperniato sulla finta meritocrazia della pagellina.
Il mandato per la trattativa ricevuto dai lavoratori nell’assemblea generale al Mazda Palace del 9 giugno era chiaro : qualificanti erano i punti che prevedevano il RIGETTO della competizione e delle discriminazioni tra lavoratori ed il mantenimento del premio di produ- zione con le stesse modalità degli ultimi anni. Questo mandato è stato tradito dai firmatari dell’accordo!
Lo scambio tra denaro ed accettazione della scheda di valutazione farà gola a molti (visti gli stipendi da fame dei comunali!), ma è chiaro che si tratta di un’esca av- velenata che vedrà in futuro l’Amministrazione Comu-
nale rivendicare l’applicazione del Contratto Nazionale e quello Decentrato di Ente, sui principi meritocratici e discrezionali della pagellina, per l’utilizzo e la distribu- zione delle risorse economiche della contrattazione in- tegrativa.
Via libera dunque alla "competizione produttiva" tra colleghi a scapito del legame tra organizzazione del lavoro e professionalità reale espressa dai lavoratori. Un deciso passo in avanti verso l’obiettivo comune perse- guito dai Governi nazionali e locali di smantellamento della Pubblica Amministrazione.
Infine registriamo negativamente la firma dell’accordo da parte dei delegati SDB/Sincobas, i quali, con i fatti, hanno dimostrato di avere perduto la bussola che ha sempre contraddistinto il sindacalismo di base, cioè il rifiuto della monetizzazione in cambio dei diritti del lavoratore, abbracciando così le logiche concertative di CGIL-CISL-UIL.
ABOLIAMO LA PAGELLINA !!!
RESPINGIAMO LA VALUTAZIONE DEI NOSTRI DIRIGENTI CHE PRETENDONO DI DISCRIMI- NARCI ATTTRAVERSO VALUTAZIONI UTILI SOLO A DIVIDERCI !!!
PASSAGGI ECONOMICI CERTI E 14° MENSILITA’ COME NEL SETTORE PRIVATO !!!
PASSA DALLA TUA PARTE: UNISCITI ALL’ RDB/CUB
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Milano – giovedì, 01 settembre 2005 ENTI LOCALI - RdB comune di Milano
Riflessioni in una giornata di mezza estate su quello che dovrebbe essere un "CONTRATTO BALNEARE", come quelli dei mitici governi della 1° Repubblica, ma che pur- troppo di balneare ha ben poco, anzi esso si delineerà co- me un contratto decentrato STORICO che segnerà la linea su tutti i contratti futuri al Comune di Milano.
Xxxx, in sintesi, quanto recitano le pre-intese balneari del 23/24 giugno 2005:
le parti sottoscrivono
• la quota d’incentivo…del premio per l’anno…sarà confermata al personale…fermo restando che una quota di euro…sarà solo riservata ai dipendenti con valutazione…pari a eccellente (pagellina)
• le progressioni orizzontali saranno disposte…sulla base della scheda di valutazione (pagellina)
• il punteggio della valutazione…considera
l’impegno individuale come da tabellina (pagellina)
• il personale della Polizia Municipale progredirà con le stesse decorrenze temporali previste per tutti i dipendenti comunali.
Letto e sottoscritto quanto sopra, consci che i contratti non si firmano sui cavilli, sulle percentuali o sugli arre- trati, ma sui concetti e sulle letture politiche e normati- ve della loro applicazione, è ovvio che una Amministra- zione Comunale di non sprovveduti (e i nostri Magri e Carli certamente non lo sono!), incassata con grande consenso sindacale la firma di questo accordo che vede l’istituzionalizzazione della pagellina, in futuro la ap-
plicherà a regime con pesanti ripercussioni sui lavora- tori.
"Complimenti" a CGIL – CISL – UIL – CSA - SULPM che hanno riportato nel Comune di Milano quello che avevamo già negli anni passati sottoscritto a Roma, nel pieno rispetto della loro coerenza sulla valu- tazione meritocratica nel Pubblico Impiego.
Un po’ più Pantaloni, Masanielli e Xxxxxxx (il maniaco che sta sempre dietro nei telegiornali) sono quei sindaca- listi alla SdB, anch’essi firmatari dell’intesa, che da sempre si erano schierati contro le pagelline al Comune di Milano, che arringano le folle del MazdaPalace alle guerre sante e poi, essendo in un periodo "balneare", si sciolgono come neve al sole .
Ma i veri sconfitti, come sempre, sono i lavoratori che perderanno parecchi soldi e che d’ora in avanti vivranno la vera competizione produttiva con il proprio compagno di lavoro: su chi fa più pratiche, più contravvenzioni, chi darà più informazioni, chi farà più riparazioni o più…metteteci voi la parola giusta.
Registrato infine lo scontento di una gran parte dei lavoratori dell’Ente, non si può che invitare gli stessi a reagire ed a piantarla di finanziare con il tesseramento ed a votare alle elezioni RSU chi firma questa porche- rie.
Ricordiamo a tutti che RdB/CUB e SLAI/COBAS sono le uniche Organizzazioni Sindacali che non hanno sot- toscritto questo accordo.
RSU eletti nella lista RdB/CUB
Milano – venerdì, 02 settembre 2005 GRAZIE ALLO SCIOPERO ARRIVANO I PRIMI RISULTATI SETTORE FINANZE ED ONERI TRIBUTARI: INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE
Mercoledì 22 giugno si è tenuto un incontro fra l’amministrazione, rappresentata dal xxxx.Xxxxx (dirigente di via Borgognone, addetto alle relazioni sindacali), dalla dott.ssa Xxxxxxxxxx (direttore del set- tore) e le organizzazioni sindacali, sulle questioni ine- renti il settore Finanze ed Oneri Tributari.
L’amministrazione ha esordito proponendo di aumenta- re tetto massimo del premio per il recupero dell’evasione e di estenderlo, anche se in percentuali minori, a tutti gli altri uffici del settore, che ne erano esclusi (COSAP, Protocollo, Archivio e tributi pregres- si).
L’amministrazione ha però precisato che intende ero- gare il 70% del premio a pioggia (uguale per tutti) e il 30% in base alla famigerata scheda di valutazione per- sonale (pagellina)!!!!!
La bozza di proposta sarà oggetto di definizione nei prossimi incontri e previa discussione con i lavoratori attraverso un’assemblea.
Il delegato sindacale Rdb-Cub presente all’incontro ha
ribadito la contrarietà incondizionata all’uso dello strumento delle pagelline!!!
Il xxxx. Xxxxx ha poi ammesso di aver percepito il forte
segnale dato dallo sciopero del 20 giugno e ha mostrato un’esplicita apertura sui seguenti temi: ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: è stato sancita l’apertura di un tavolo di discussione attraverso incon- tri che si terranno fra la dott.ssa Xxxxxxxxxx e i delegati sindacali del settore.
La questione del PERSONALE PRECARIO con parti- colare riferimento all’ufficio ICI: pur avendo ribadito la solita canzone che gli enti locali hanno le mani lega- te dalla legislazione e dal contratto nazionale (firmato da tutti i sindacati tranne Rdb-Cub), l’amministrazione si è mostrata disponibile a cercare una soluzione per garantire il rinnovo del contratto per il personale preca- rio dell’ICI, in scadenza al 31 luglio. Riteniamo che questi piccoli segnali di apertura da parte dell’amministrazione, sono la conseguenza della mas- siccia adesione allo sciopero del 20 giugno. Quando il lavoratori sono uniti i risultati si vedono!
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Milano – venerdì, 02 settembre 2005 ENTI LOCALI - RdB comune di Milano 19 settembre 2005: SCIOPERO degli operatori del Settore Servizi all'Infanzia
Interessati allo sciopero del 19 settembre 2005, indetto da RdB/CUB, dei Servizi Educativi all’Infanzia: 3000 educatrici di ruolo e precarie e oltre 1000 commessi (Collaboratori ed esecutori dei servizi ausiliari all’Infanzia) di Scuole Materne
– Xxxxx Xxxx – Ludoteche e Tempi per le famiglie del Comune di Milano.
Obiettivo la chiusura di tutti i servizi come rispo- sta alle politiche dell’Amministrazione del Comu- ne di Milano che continua imperterrita nell’opera di smantellamento dei servizi educativi. Dopo aver costituito con incentivi pubblici 64 nidi privati e 16 nidi in casa ora con l’inizio dell’anno scolastico 2006 privatizza dando il servizio in gestione alle cooperative 4 nidi (aldini – Margherite – San Gi- miniano e Spadini) e trasformando tutti i raccordi in micronidi a gestione cooperativistica.
SCIOPERO
LUNEDI’ 19 settembre 2005 PER L’INTERA GIORNATA
di tutti i lavoratori del Settore Servizi all’Infanzia, SCUOLE MATERNE, ASILI NI- DO, LUDOTECHE, TEMPI PER LE FAMI- GLIE, ESECUTORI SERV. AUSILIARI ALL’INFANZIA , COLLABORATORI SERV. AUSILIARI ALL’INFANZIA
PRESIDIO
ore 17.00 p.zza della Scala (educatrici)
C O N T R O L E S C E L T E DELL’AMMINISTRAZIONE DI TRASFORMA- RE 4 NIDI PUBBLICI IN PRIVATI "aldini –
margherite – san gimignano – spadini"
CONTRO IL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIO- NE E ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI
ALL’INFANZIA (ora 16 nidi in casa – 64 nidi privati)
CONTRO LA SCELTA DI CHIUDERE TUTTI I
RACCORDI trasformandoli in micro-nidi privati PER L’ASSUNZIONE DI TUTTO IL PERSO- NALE PRECARIO, PER UNA REALE TRAT- TATIVA DECENTRATA DI TUTTI I SERVIZI ALL’INFANZIA EDUCATIVI E AUSILIARI
(rispetto dei rapporti numerici educatrice/bambino, rispetto del profilo professionale, pagamento degli incentivi di turno e reperibilità per le educatrici, blocco della mobilità selvaggia, diminuzione dei carichi di lavoro, regolarizzazione del bi/livello per i commessi)
Un unico grido si leverà al Presidio cui parteci- peranno insieme sindacato, educatrici, commes- si e genitori, con cartelloni, slogan, striscioni
ABBIAMO SERVIZI ALL’INFANZIA ALTA- MENTE QUALIFICATI ED EDUCATRICI DI ALTISSIMA PROFESSIONALITA’
"BASTA, FERMATEVI !!! NON DISTRUGGETE TUTTI I SERVIZI PUBBLICI !!!
On line il nuovo sito RdB Regioni e Autonomie Locali Più risorse, più strumenti per le battaglie sindacali delle RdB
Roma – lunedì, 29 agosto 2005
Da settembre è in linea il nuovo sito delle RdB CUB - Federazione del Pubblico Impiego - Regioni e Au- tonomie Locali.
Siamo passati da un modello "statico" ad un modello "dinamico" che ci offre maggiori, e migliori, stru- menti per continuare a fare informazione sindacale su internet.
Il sito che stai vedendo ha una nuova grafica, una nuova impaginazione per dare maggiore leggibilità alle notizie, ai comunicati, all'accesso agli archivi e a tutti gli altri servizi che il nuovo "motore" ci permette; a quello che già oggi è visibile si aggiungeranno altri servizi che saranno implementati nel corso delle pros- sime settimane.
Con la collaborazione di tutte le strutture RdB degli enti locali, alle quali rivolgiamo un sollecito ad inter- venire puntualmente con notizie e comunicati, riusciremo sicuramente a dare uno strumento migliore a tutti i nostri delegati e a tutti i lavoratori del comparto.
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Rassegna/moci
Non è poi una gran novità! Alla faccia di coloro che continuano a blaterare sulla inef- ficienza del Sud Italia, e sulla spesa pubblica come voragine di danaro per i nullafa- centi meridionali!! I dati reali della attuale situazione rappresentano la migliore smen- tita delle menzogne seminate a piene mani contro il Sud!
…da Il Foglio del 5/9/2005
INPS
Un italiano su quattro é pensionato Inps. Le città con più pensionati: Trieste e Biella, 40,8 e 39,1%, della popolazione. Quella con meno: Napoli (15,3%). La percentuale di pensionati dipende dall'epoca in cui è cominciato il processo di industrializzazione. Per questo al Nord ci sono più pensionati che al Sud: dopo Trieste e Biella, vengono Ferrara e Vercelli.
Roma occupa il novantaseiesimo posto
Durate la pausa estiva qualcuno ha pensato bene di costruire il programma per il possibile nuovo go- verno di centro-sinistra. I lavoratori già hanno iniziato già a preoccuparsi e ha porsi una domanda: E’ QUESTO IL PROGRAMMA SULLE PENSIONI DEL CENTRO-SINISTRA?
UN IMPEGNO CONCRETO: PENSIONI DA FAME PER TUTTI
XXXXXXX XXXX: SISTEMA CONTRIBUTIVO PER TUTTI E SUBITO!
L’ex Ministro Xxxxxxx Xxxx ha annunciato che, se vincerà il centro-sinistra, bisognerà mettere urgentemen- te mano al sistema previdenziale accelerando l’applicazione del sistema contributivo inaugurato con la Riforma del Governo Dini.
L’aspettativa di vita, la durata media della vita degli italiani, è aumentata e a questa buona notizia, secon- do Xxxxxxx Xxxx, bisogna rispondere con un ulteriore taglio delle pensioni.
La proposta è semplice: a pagare devono essere sempre i lavoratori che potranno scegliere se andare in pensione alla data prevista (ma con una decurtazione della pensione) oppure lavorare ancora due anni in più (per recuperare l’aumento della durata media di vita). Anche questo non basterà ad avere una pensione decente e per Xxxxxxx Xxxx, è importante incentivare al massimo il ricorso alla previdenza integrativa e favorire lo scippo del TFR a favore dei fondi pensione.
Continua così l’attacco al sistema previdenziale, Xxxxxxx Xxxx spaccia per inevitabile, giusto ed equo un sistema pensionistico da fame.
La pensione calcolata con il sistema contributivo non è una pensione "equa"; produce una pensione che non sarà proporzionata al reddito percepito durante la vita lavorativa (come era prima con il sistema chia- mato "retributivo"), bensì una pensione costruita con i soli contributi versati, senza prevedere collegamenti con il costo della vita o con la dinamica dei salari.
Prima della riforma Amato del 1992 l’applicazione del metodo retributivo portava ad avere una pensione pari alla media dei salari degli ultimi 5 anni, rivalutati in base al costo della vita e garantiva una pensione pari all’80% della retribuzione. La riforma Amato estese il periodo di riferimento da 5 a 10 anni, e quindi si produsse un abbassamento della media. Con la riforma Dini (1995) sostenuta da CGIL CISL e UIL si abbandonò il metodo di calcolo retributivo per passare a quello contributivo.
I danni del sistema contributivo vengono a sommarsi con la riforma del mercato del lavoro, inaugurata dallo stesso Xxxx: oggi gran parte dei nuovi lavoratori ha un versamento contributivo ridicolo, causato da lavori precari e discontinui (interinali, a termine, ecc…), da contributi ridotti a vantaggio delle aziende (collaboratori a progetto, soci lavoratori delle cooperative, ecc…).
Se il sistema contributivo sarà mantenuto o addirittura accelerato si avrà una situazione socialmente inso- stenibile per milioni di persone, ridotte a percepire pensioni da fame o nessuna pensione.
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Rassegna/moci
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E’ sempre utile sapere cosa ne pensa la parte contraria agli interessi dei lavoratori.
Particolarmente interessante è quindi il parere di X. Xxxxxxx , viste anche le sue precedenti vite di ex membro influente della segreteria della CGIL, ex segretario generale proprio del settore pensionati.
La sua battaglia contro i pensionati italiani non conosce sosta.
In questa sua lotta, ora si è fatto accompagnare da un insospettabile compare!
Gli interessi degli imprenditori stanno maggiormente a cuore a costoro.
Pensate un po’ cosa facevano quando erano al servizio dei lavoratori (sic!!) ?
Meditate gente, meditate!!!
…da Il sole 24 ore del 27/7/2005 INTERVENTO di XXXXXX XXXXXXXX e XXXXXXXX XXXXXXX
“Avviso” di frenata su previdenza e Tfr
Che le parti sociali dialoghino tra di loro è sempre un fatto positivo. Xxxxxx ancora se raggiungono intese su questioni delicate del rapporto di lavoro e della protezione sociale, (…) . Non sembra rispondere a tali requisiti l’ “avviso comune” sottoscritto dalle confederazioni sindacali e dalle principali organizzazioni datoriali (le quali non si preoccupano certo degli interessi imprendi- toriali delle assicurazioni e delle banche) contro lo schema di decreto delegato, predisposto dal Governo (ora all’esame delle competenti commissioni parlamentari) in materia di previdenza complementare.
Il “cartello” delle parti sociali, infatti, si è formato sommando le rivendicazioni di ciascuna di esse sulla base di un’istanza oggetti- vamente corporativa, contraria non solo ai principi di sana concorrenza, ma anche a quanto dispone con chiarezza la norma di delega. Insomma le parti hanno voluto difendere la “rendita di posizione” fino ad ora riconosciuta ai fondi negoziali o chiusi. Ri- cordiamo brevemente cosa prevede la legge n.243/2004, relativamente al conferimento del trattamento di fine rapporto (Tfr).
Una volta entrato in vigore il decreto delegato, il lavoratore ha sei mesi di tempo per decidere, liberamente, la propria linea di con- dotta. Può restare nel regime del trattamento di fine rapporto oppure di destinare la liquidazione “maturanda” ad una forma a capi- talizzazione (fondi chiusi, aperti, piani individuali), in una logica stretta di “par condicio”. (…) Per consentire l’opzione del lavora- tore, il legislatore impone un obbligo di informazione e trasparenza da parte di tutte le forme di previdenza complementare non- ché la più ampia uniformazione delle regole.
Anche per quanto riguarda i poteri di vigilanza e controllo, il Governo è intenzionato (in tal senso si pronuncia lo schema) ad uni- ficare tali funzioni in capo alla Covip (l’organismo di vigilanza sulla previdenza integrativa). sottraendo all’Isvap (l’istituto di sor- veglianza delle assicurazioni) i compiti ora esercitati sulle polizze individuali (Pip) in base al decreto legislativo n.47/2000.
Se il lavoratore resta passivo, scatta la procedura del silenzio assenso e il Tfr confluisce o presso i fondi promossi dalle Regioni oppure presso il fondo vigente nell’azienda di appartenenza. In ultima istanza, viene istituita una gestione “residuale” presso l’Inps. Benché la legge non preveda una gerarchia tra fondi regionali e negoziali. il Governo ha inteso - ragionevolmente - ricono- scere una priorità ai secondi.
Ma, con la loro recente iniziativa. le parti sociali pretendono di più: a loro avviso il T.f.r. dovrebbe essere conferito soltanto ai fon- di collettivi e non anche ai Pip. In sostanza, le parti rivendicano il mantenimento di una posizione di privilegio che, fino ad ora, non ha giovato allo sviluppo del secondo pilastro. Non è un caso che, in Italia, dopo 12 anni dalla riforma della previdenza com- plementare, aderisca ai fondi negoziali di nuova istituzione poco più di un milione di lavoratori (a fronte delle 700mila polizze individuali sottoscritte in pochi anni). L’imprimatur costitutivo delle parti sociali e della contrattazione collettiva è una caratteristi- ca importante per tanti motivi (in particolare per la competitività dei costi), ma finisce per imprigionare l’esperienza entro iconfini angusti e non sufficientemente rappresentativi degli attuali assetti delle relazioni industriali che coinvolgono una netta minoranza di imprese e di lavoratori. Basti pensare che. nel mondo del lavoro dipendente, vi sono solo due fondi - il Fonchim e il Cometa - con dimensioni europee; mentre la previdenza complementare non riesce a decollare nel pubblico impiego, nel lavoro autonomo e in quello atipico.
Più seria, per quanto riguarda i datori di lavoro, è la questione delle compensazioni fiscali e creditizie a fronte della dismissione del T.f.r., con relativo esborso periodico. Il Governo ha fatto delle concessioni importanti per quanto riguarda i benefici fiscali. Più complesso è il problema dell’accesso al credito. dal momento che non sembra possibile - al di là della costituzione del fondo di garanzia - introdurre dei meccanismi di erogazione automatica, a prescindere da un quadro minimo di garanzie.
La vera contropartita alle imprese stava nel testo originario: quel taglio fino a cinque punti dell’aliquota contributiva per i nuovi assunti a tempo indeterminato che i sindacati hanno affossato e che i datori di lavoro non hanno difeso a sufficienza. Stupisce, comunque, la tardiva levata di scudi di sindacati e imprese nei confronti di una legge che ha impiegato quasi quattro anni per esse- re approvata, e che aveva posto fin dall’inizio con chiarezza quei problemi che adesso risultano dirimenti. Al dunque, mentre le commissioni parlamentari proseguono spedita- mente nella formulazione del parere, le parti sociali hanno innestato il freno a ma- no. E singolare, poi, la minaccia di boicottare - per mere questioni di potere - il conferimento del Tfr, quando da anni è risaputo che solamente la riconversione di tale istituto può mettere in campo risorse adeguate a far decollare finalmente un secondo pila- stro previdenziale in grado di tutelare i giovani di oggi e i futuri pensionati di domani. (…) Come, purtroppo, abbiamo imparato dalla storia lontana e recente del nostro Paese, la convergenza di interessi corporativi, ancorché maggioritaria all’apparenza, non porta mai al benessere collettivo.
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Rassegna/moci
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...e mentre da una parte si vuole ridurre la pensione sia per i vecchi pensionati che per coloro che lo saranno in futuro, il governo pensa bene di usare (meglio sarebbe dire scippare), le giacenze di danaro presenti nelle casse publiche! Non c’è tregua per i lavoratori!!
Il Bilancio 2006: I TECNICI DELTESORO CERCANO I FONDI...
Triplo vertice per la manovra. Oltre 2 miliardi dai fondi Inail
...match decisivo sul Tfr. Maroni: ci vogliono più risorse
Servono undici miliardi e mezzo per riportare il rapporto tra deficit e Pil al 3,8% (dal 4,6) e mantenere l'impegno preso con la Commissione Europea. Preparandosi a scrivere la legge Finanziaria 2006, il ministro dell'economia Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx avrà cominciato a buttar giù i punti fermi: oltre al patto di stabilità, ci sono la crescita da rilan- ciare, le tasse da ridurre, la riforma delle pensioni. La manovra, dicono i più informati, potrebbe raggiungere quota 20 miliardi.
E mentre i tecnici del Tesoro frugano caccia di risorse, il ministro si prepara a una serie di incontri decisivi. Due passaggi in consiglio dei ministri, oggi e venerdì dove inevitabilmente si parlerà di conti ma non ci saranno bozze della Finanziaria, “niente di scritto” - e l'appuntamento col collega titolare del welfare Xxxxxxx Xxxxxx in program- ma per martedì pomeriggio.
Intanto si chiariscono le linee guida. Nessuno per il momento parla volentieri di tassazione delle rendite finanziarie e riapertura del condono fiscale (ma la linea è “vedremo”), nessuno dei due provvedimenti è stato escluso), mentre prende corpo l'ipotesi di una proroga degli sconti casa. Si allontanano, viceversa, il taglio Irpef e la riduzione dell'I- va al 10%. impostazione condivisa, dicono, dall'opposizione: c'è stato un confronto tra i presidenti delle commissio- ni finanze di Camera e Senato.
Xxxxxx, dal canto suo, incalza il collega Xxxxxxxxxx chiedendo una riduzione del costo del lavoro: dovrebbe essere “il piatto forte della Finanziaria” visto che il taglio dell'Irap non basta, “le piccole imprese ne beneficiano meno”. L'incontro tra ministri apre la stagione cruciale della politica economica. Con un accordo. Siniscalco e Maroni han- no trovato 2,5 miliardi per la Finanziaria: si tratta di parte dell'avanzo di bilancio dell'Inail, che al momento è “congelato ” in un fondo infruttifero alla Tesoreria di Stato.
Saranno destinati a scopi “ad alta vocazione sociale ” che abbiano “carattere innovativo e di eccellenza” 500 milioni nel 2006, 800 nel 2007, l miliardo e 200 milioni nel 2008.
Martedì è fissato anche il consiglio di amministrazione Inail chiamato a decidere del denaro rimasto in cassa. Maro- ni voleva che si investisse l'intero avanzo (3 miliardi e 800 milioni), il titolare del Tesoro voleva scucirne appena 800 perché un buon fondo all'Inail giova ai conti pubblici. Si passa poi alla riforma del Tfr, con il decreto che va presentato entro il 6 ottobre per poter partire col nuovo regime il primo gennaio 2006.
Xxxxxx lo vuole fortissimamente, ma anche qui servono risorse. i sindacati chiedono che si punti di più sui fondi chiusi - quelli collettivi, contrattati per categoria - e vogliono voce in capitolo nelle trattative, ma sembrano ben di- sposti. Xxxxxx Xxxxxxxx, leader Cisl: “mercoledì bisogna chiudere questa partita. L’intesa c’è”.
Da superare la freddezza di banche e assicurazioni e le preoccupazioni delle imprese. Le banche - e con loro le a- ziende - aspettano di capire con quali meccanismi il governo conta di “restituire” alle imprese sotto forma d i finan- ziamento il denaro perso con la perdita del Tfr. Le assicurazioni vorrebbero che la riforma puntasse di più sulla pre- videnza individuale e meno su quella collettiva. I1 Tfr accantonato ogni anno dalle aziende italiane vale grosso mo- do 13 miliardi. Secondo Xxxxxx i fondi integrativi, a regime, potrebbero raccoglierne circa 10. Tanto, in qualche modo, andrebbe “restituito” alle imprese per non affossare la competitività del paese.
Anche qui un Maroni a dir poco conciliante: “Sono d'accordo, bisogna migliorare il sistema di compensazioni alle imprese. Bisogna trovare più risorse”.
Gli obiettivi
Occorrono 11,5 miliardi per riportare al 3,8% il rapporto fra deficit e pil, come previsto dall'intesa con l'Ue. La Fi- nanziaria finirà per arrivare a 20 miliardi
Denari scongelati
Dalla riserva Infortuni sul Lavoro destinata alla Tesoreria di Stato una nuova iniezione di liquidità su tre anni per “scopi ad alta vocazione sociale”
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