UNGHERIA Sample Clauses

UNGHERIA. Il primo incontro si è tenuto a Budapest il 6 settembre 2012. La presentazione del caso dell’Ungheria a cura dell’ONYF ha messo in luce alcuni argomenti chiave relativi a specifiche situazioni ed esempi che possono interessare la libera circolazione dei lavoratori. Queste problematiche non producono uno svantaggio vero e proprio o una penalità per quanto riguarda il diritto alle prestazioni, ma il metterle in evidenza potrebbe aiutare ad accelerare i processi di definizione delle pratiche e migliorare la comprensione delle caratteristiche del sistema di sicurezza sociale ungherese. Nei seguenti paragrafi viene fornita una veloce panoramica di queste problematiche.  Un residente in Ungheria beneficiario di una pensione da un altro Stato Membro, che ha diritto a prestazioni sanitarie secondo un formulario (S1; E121) rilasciato dall’istituzione presso cui è assicurato, e che svolge anche un’attività retribuita di minore importanza in Ungheria (per es. è docente universitario), può trovarsi in posizione di svantaggio in seguito all’applicazione del Regolamento (CE) N. 883/2004. Infatti, in conformità con l’Articolo 11 3(a) del suddetto Regolamento è applicabile la legislazione ungherese, per cui il pensionato ha l’obbligo di pagare i contributi di sicurezza sociale da quando è stato assunto e secondo il formulario emesso dall’istituzione estera termina anche il diritto a prestazioni sanitarie.  L’interpretazione della definizione di “residenza” in conformità con l’Articolo 11 del Regolamento (CE) N. 987/2009 e particolarmente quando si applica l’Articolo 17 del Regolamento.  La questione relativa al diritto dei familiari, con particolare attenzione alla mancanza del diritto del coniuge ai sensi della legislazione ungherese.  Problemi pratici riguardo all’applicazione dell’Articolo 27(8) del Regolamento (CE) N. 987/2009 ai sensi del quale lo Stato Membro competente accetterà i certificati di inabilità al lavoro rilasciati in un altro Stato Membro.  Dal 1 gennaio 2012 in Ungheria, le prestazioni di invalidità o di riabilitazione sono concesse alle persone con ridotta capacità lavorativa se sono state assicurate in qualunque Stato Membro dell’UE/SEE per almeno 1.095 giorni nei 5 anni che precedono la richiesta. L’ammontare della prestazione non dipende dal periodo di servizio retribuito perché è calcolato sulla base della retribuzione media mensile. Cosicché nel caso di questo tipo di prestazione i vantaggi derivanti da un lungo periodo di servizio non sono ...

UNGHERIA. Il principale sistema del regime pensionistico ungherese è un sistema pensionistico pubblico a ripartizione. Il sistema di calcolo pensionistico pubblico è una prestazione definita, legata alle retribuzioni rivalutate sulla base del tasso di crescita dei salari. Il calcolo va a vantaggio delle durate brevi o molto lunghe. Parallelamente a questo regime, esiste anche un fondo pensionistico privato, ma ha un ruolo marginale e in calo, specialmente dopo la riforma del 2011. L’età pensionabile standard per gli uomini è di 62 anni, ma questo limite sarà innalzato ai 65 anni di età nel 2021. Malgrado questo aumento, nel periodo di simulazione l’età pensionabile standard per la pensione di vecchiaia sarà sensibilmente inferiore a quella prevista in Italia (circa 69 anni nel 2040-2045). Saranno necessari 20 di anzianità per poter percepire una pensione di vecchiaia intera e 15 anni per poter percepire una pensione di vecchiaia parziale (parziale vuol dire che non costituisce diritto alla pensione minima). L’ammontare della pensione minima è attualmente HUF 28,500 (circa 108 euro al mese). Le prestazioni dipendono dai salari di riferimento – i.e. la media dei salari netti percepiti dal 1988 – e dal numero di anni di anzianità contributiva. Pertanto l’ammontare della pensione è espresso da una percentuale del reddito mensile medio percepito dal lavoratore, al netto delle tasse sul reddito personale e dei contributi di sicurezza sociale. In dettaglio, i guadagni percepiti dal 1988 vengono rivalutati sulla base della crescita dei salari medi netti fino ad un anno prima della pensione e la media di questi guadagni rivalutati viene moltiplicato per un’aliquota relativa al numero di anni di servizio effettuati dal lavoratore (per esempio, questa aliquota è dell’80% per 40 anni di servizio). Se un lavoratore va in pensione dopo aver compiuto l’età pensionabile standard, avrà diritto ad un bonus dello 0,5% del trattamento pensionistico per ogni periodo di ulteriori 30 giorni. Il fattore moltiplicatore dipende dall’anzianità individuale e favorisce la carriera lavorativa sia breve che molto lunga. I riferimenti percentuali per calcolare questo fattore sono i seguenti:  3,3% per i primi 10 anni di assicurazione;  2% per ciascun anno assicurativo tra 11-25;  1% per ciascun anno assicurativo tra 26-36;  1,5% per ciascun anno assicurativo tra 36-40;  2% per ciascun anno assicurativo dopo i 40 anni.