ACCORDO DI PROGRAMMA TERRITORIALE PER L'INCLUSIONE SCOLASTICA E FORMATIVA DEI BAMBINI, ALUNNI E STUDENTI CON DISABILITA' 2016 - 2021
ACCORDO DI PROGRAMMA TERRITORIALE PER L'INCLUSIONE SCOLASTICA E FORMATIVA DEI BAMBINI, ALUNNI E STUDENTI CON DISABILITA' 2016 - 2021
(Legge 104/1992)
Acronimi
AM Accordo di programma metropolitano
ASC InSieme – Azienda speciale interventi sociali valli del Reno, Xxxxxx e Samoggia ASL Alternanza scuola lavoro
BES Bisogni educativi speciali
CIS Certificazione integrazione scolastica CRA Centro Regionale Ausili
DF Diagnosi funzionale
DSA Disturbi specifici dell’apprendimento GLI Gruppo di lavoro per l’inclusività GO Gruppo operativo
MMG Medico di medicina generale
NPIA Neuro psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza AUSL PAI Piano annuale dell’inclusività
PDF Profilo dinamico funzionale
PDP Progetto Didattico Personalizzato PEI Piano educativo individualizzato
PLS Pediatra di libera scelta
PRIA Progetto regionale integrato per l’Autismo UAT Ufficio di ambito territoriale
UO Unità operativa
Premessa
Il presente Accordo Territoriale recepisce e aggiorna quanto previsto dall’Accordo di Programma metropolitano per l’integrazione scolastica e formativa dei bambini e alunni disabili 2016 – 2021
Vista la specificità territoriale di tale Accordo, tutte le Istituzioni coinvolte, interessate a vario titolo nei processi di sviluppo di apprendimento e di socializzazione, sulla base dell’esperienza sviluppata, ritengono in premessa di dover sottolineare che:
▪ il quadro degli interventi si rivolge principalmente alla popolazione in condizione di disabilità del Distretto Reno, Lavino e Samoggia, un territorio di circa 110.000 abitanti, e interviene nell’ambito scolastico in forma individuale e di gruppo, in un contesto sociale ed istituzionale da sempre attento all’integrazione delle persone in condizione di disabilità;
▪ gli interventi di inclusione devono essere finalizzati oltre che all’apprendimento, alla massima autonomia quotidiana e alla partecipazione alla vita sociale, e non sono rivolti al singolo soggetto ma al suo contesto di vita con l’obiettivo di rimuovere i fattori che impediscono la piena espressione dell’individuo;
▪ Nello specifico dell'ambito scolastico, la disabilità rappresenta una risorsa, in quanto la relazione con un soggetto in condizione di disabilità educa alla differenza e quindi arricchisce capacità relazionali individuali e collettive come buona propensione a costruire comunità aperte e fertili.
L’innovazione rappresentata dal presente Accordo e la sua sfida nasce anche dalla necessità di adeguare l'intervento in un contesto modificato, con un aumento delle certificazioni d'integrazione scolastica, di nuovi alunni con bisogni educativi speciali provenienti da paesi stranieri, ma non solo, e una struttura
sociale ed economica che nella modernità lascia convivere nuove opportunità positive e solidali accanto a rischi e derive nell’ampliamento delle fragilità sociali. Questo ha imposto una nuova strategia nella progettazione degli interventi secondo le modalità di seguito tracciate nel presente Accordo territoriale, costruito secondo un approccio flessibile, tendenzialmente personalizzato e in stretto raccordo con le opportunità offerte dal territorio attraverso lo strumento del lavoro di rete e di comunità.
Art. 1 Finalità
Il presente Accordo di Programma Territoriale per l’inclusione scolastica e formativa dei minori con Disabilità descrive le modalità di attuazione dell’Accordo di Programma Metropolitano nell’ambito territoriale dei Comuni dell’Unione Xxxxx Xxxx Lavino e Samoggia, in considerazione delle specificità dei bisogni dell’utenza residente e delle risorse peculiari presenti sul territorio.
Art. 2 Enti firmatari ed aderenti
L’accordo di programma territoriale è sottoscritto dalle Istituzioni operanti a livello territoriale:
- le Istituzioni Scolastiche Autonome statali e paritarie, comprese le Istituzioni della Istruzione degli Adulti;
- i Soggetti pubblici e privati titolari e/o gestori di nidi e delle scuole dell’infanzia;
- i Comuni di Casalecchio di Reno, Monte San Xxxxxx, Sasso Marconi, Valsamoggia e Zola Predosa;
- l’Unione dei Comuni Valli del Reno, Xxxxxx e Samoggia;
- ASC InSieme Azienda speciale interventi sociali valli del Reno, Lavino e Samoggia;
- l’Azienda AUSL – Distretto Reno, Lavino e Samoggia
- le Associazioni di famiglie e di persone con disabilità (aderenti)
Art. 3 Ambito di applicazione
Il territorio di riferimento sono i Comuni di Casalecchio di Reno, Monte San Xxxxxx, Sasso Marconi, Valsamoggia e Xxxx Predosa.
Art. 4 Impegni degli Enti firmatari e aderenti
4.1 Istituzioni scolastiche autonome
Le Istituzioni scolastiche statali e paritarie si impegnano a:
a) Predisporre progetti per l’accoglienza e l’inclusione degli alunni con disabilità PEI mettendo a disposizione adeguate dotazioni didattiche e tecniche. I PEI sono oggetto di condivisione con i referenti ASC e NPIA e con i familiari del minore nell’ambito dei GO di norma programmati due volte all’anno.
b) Promuovere le progettazioni in capo all’educatore d’Istituto nell’ambito di ogni plesso scolastico secondo le modalità previste nell’Accordo di Programma Metropolitano. Tali progettazioni dovranno prevedere il coinvolgimento delle risorse educative assegnate, degli insegnanti di sostegno e/o dirigente scolastico e/o insegnante coordinatore di plesso per la realizzazione di attività, anche di tipo laboratoriale, che prevedano l’integrazione anche di alunni non certificati.
c) Individuare nell’ambito dei singoli progetti i relativi indicatori di risultato. Le istituzioni scolastiche si impegnano ad un confronto per dotarsi di specifici indicatori di risultato in linea con il sistema di valutazione dell’inclusione scolastica come definito dal DDL n.66/2017.
d) Organizzare, nell’ambito delle attività progettate per l’accoglienza degli alunni delle classi prime, momenti specifici per la conoscenza dell’alunno certificato.
e) Promuovere momenti di formazione-informazione rivolti a tutto il personale scolastico impegnato, per organizzare al meglio l’accoglienza degli alunni disabili prevedendo anche il coinvolgimento dei genitori.
f) Organizzare specifiche esperienze di ASL (Alternanza Scuola Lavoro) per gli alunni con disabilità privilegiando quando possibile esperienze condivise con la classe, coinvolgendo i compagni in modalità peer to peer.
g) Richiedere la partecipazione ai GO dell’equipe multi professionale integrata individuata dell’ambito del servizio di NPIA (come da Protocollo Metropolitano per la Continuità di Cura) per gli alunni che hanno compiuto il 16°anno di età e, per gli alunni in carico ai servizi sociali, la presenza di un operatore del servizio stesso.
h) Predisporre protocolli per la formazione e la selezione delle figure di tutor amicali;
i) Richiedere l’attivazione dell’esperienza del tutor amicale sia per alunni certificati che con Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA);
j) Integrare il PEI con le attività promosse in ambito extrascolastico.
Il Dirigente Scolastico di concerto con ASC e referenti NPIA, dovrà indicare, nel PEI di ogni singolo minore, l’assegnazione delle ore di sostegno e delle ore educative.
Nell’ultimo Gruppo Operativo dell’anno scolastico verranno condivisi le risorse e gli obiettivi da perseguire nell’anno scolastico successivo. Tali obiettivi dovranno essere ripresi nel PEI dell’anno successivo.
L’ Istituzione scolastica, nella definizione dei progetti di inclusione in cui sono coinvolti gli educatori di plesso, dovrà favorire l’accoglienza di un ampio numero di minori (certificati e non) e rendere funzionale l’impiego delle risorse. Tali progetti dovranno essere condivisi con ASC all’inizio dell’anno scolastico, prevedendo la consultazione dei referenti dell’alunno quando seguito dalla NPIA. La presenza di un gruppo stabile di educatori all’interno di un plesso potrà agevolare il raccordo con gli insegnanti per l’individuazione di eventuali nuovi bisogni che possano presentarsi in corso d’anno scolastico. La progettazione dovrà inoltre considerare l’integrazione delle attività educative e di sostegno con ogni altra attività promossa nell’ambito dell’Istituzione scolastica volta all’integrazione ed al benessere relazionale degli alunni, anche in considerazione delle azioni, laddove previste, di qualificazione dell’offerta formativa finanziate dagli Enti Locali e realizzate attraverso associazioni o altri soggetti incaricati. Il progetto educativo dovrà favorire un clima di classe sereno e pertanto ben disposto all’accoglienza.
4.2 Azienda ASL – Distretto Reno, Lavino e Samoggia L’Azienda Usl si impegna a :
1. Partecipare, oltre alla rilevazione e cura dell’alunno disabile, ai momenti collegiali stabiliti dagli
Accordi Metropolitani, attraverso l’operatore dell’équipe multi-professionale più coinvolto nel percorso assistenziale; si impegna in particolare, coerentemente a tali Accordi, a condividere i
P.E.I nell’ambito dei GO Nei casi di alunni maggiorenni già seguiti dai servizi per la disabilità adulta (come da Linee di Indirizzo per la Continuità di Cura ART.2.3), il GO dovrà essere integrato dall’operatore sociale di tale servizio che si coordinerà con i referenti della NPIA, titolari del caso fino alla conclusione del percorso scolastico. Coerentemente a tale valutazione il
P.E.I può essere formalmente ratificato, nell’ottica di un’oculata gestione delle risorse, anche in sede diversa.
2. Mettere a disposizione le consulenze dei professionisti propri e di gruppi di lavoro specifici (anche confluenti in progetti regionali o aziendali) per determinate patologie (ad es.: neuromotorie, sensoriali, dello spettro autistico, adhd…) sia attraverso osservazioni propedeutiche alla definizione o aggiornamento del PEI e per specifici bisogni da svolgersi anche nelle scuole, sia attraverso momenti di condivisione del progetto abilitatico (cfr. PRI_A) o di individuazione di ausili o adattamenti ambientali ( ad es, tramite il CRA). Qualora la consulenza si realizzi attraverso un incontro, convocato dal Dirigente, fra i diversi attori ed includa la famiglia, si conviene che si configuri come GO.
3. Definire, in collaborazione con le Istituzioni scolastiche e con ASC, progettazioni personalizzate per gli alunni che presentano fobie scolari e ritiro sociale. Per questi ragazzi, che si percepiscono inadeguati nei confronti dei coetanei, diventa intollerabile presentarsi a scuola, entrare in relazione con i compagni e gli insegnanti. Necessitano perciò che il progetto di cura sia integrato da percorsi specifici che li accompagnino ad un graduale riavvicinamento alla frequenza
scolastica e alla relazione con i pari. Si rende utile la costruzione di un PDP che, grazie all' attivazione di risorse già presenti a scuola (insegnante di classe, di potenziamento ed educatore di plesso), integrate con risorse individuate dall'equipe di NPIA, promuova forme di protezione alternative al rinchiudersi in casa.
4. Cooperare con propri operatori al percorso di orientamento per l’alunno disabile, a partire dalla seconda classe della scuola Secondaria di Xxxxx Xxxxx (secondo modalità da concordarsi con i diversi IC) e monitorarne l’evoluzione nella Scuola Secondaria di Xxxxxxx Xxxxx.
5. Collaborare per la realizzazione di percorsi formativi rivolti al personale scolastico e/o agli educatori, come previsto dall’Accordo Metropolitano, sulla base di tematiche particolarmente rilevanti nell’ambito territoriale o di Istituto.
6. Mettere a disposizione proprie risorse, anche in collaborazione con le Associazioni di familiari, per la realizzazione di progetti di inclusione (es.: Programma PRISMA).
4.3 Enti locali
I Comuni del Distretto hanno delegato la funzione relativa all’integrazione degli alunni disabili in ambito scolastico all`Unione che la esercita tramite il proprio organismo strumentale ASC InSieme. L’Azienda realizza tali funzioni all’interno dell’area delle Disabilità che svolge le funzioni di committenza proprie dell’Ente locale. Il servizio e’ appaltato ad un soggetto esterno denominato in seguito soggetto erogatore. ASC Insieme, sulla base delle risorse disponibili, provvede all’assegnazione delle risorse educative secondo i seguenti criteri condivisi nell’ambito dei Comuni dell’Unione:
1. diagnosi funzionale con riferimento alle sole aree di propria competenza dell’educatore: motoria- sensoriale, affettivo-relazionale e delle autonomie ed eventuali gradi di compromissione;
2. orario scolastico della classe in cui è inserito l’alunno;
3. la situazione complessiva della classe (numero di alunni certificati, tipologia di disabilità e numero di alunni complessivi);
4. le risorse professionali assegnate dall’amministrazione scolastica (insegnanti di sostegno, insegnanti di potenziamento).
Sulla base dei criteri sopra evidenziati, con l’intento di condividere e sostenere l’impegno e la progettualità delle Istituzioni scolastiche a favore dell’inclusione, pur tenendo conto dei bisogni individuali e di contesto, si propone di privilegiare quale modalità di assegnazione delle risorse quella dell’assegnazione di un monte ore complessivo, quantificato come segue:
a) copertura individuale per i minori non autosufficienti, individuati di norma negli alunni che presentano Diagnosi funzionali con 3/4 gravità nelle diverse aree funzionali;
b) assegnazione di un monte ore complessivo all’Istituto Scolastico sulla base del numero di minori certificati e delle loro necessità specifiche.
Il monte ore educativo individuato per ogni Istituto Scolastico dovrà prevedere, ove possibile l’individuazione di almeno una figura educativa per plesso. A seguito dell’individuazione del personale educativo assegnato ad ogni Istituto, si dovrà procedere con la progettazione di plesso realizzata attraverso uno stretto raccordo fra educatori, insegnante di sostegno e/o dirigente scolastico e/o insegnante coordinatore di plesso e delle singole classi di inserimento.
ASC Insieme supporta gli Istituti scolastici e il soggetto erogatore nel percorso di predisposizione delle attività, attraverso il confronto con i propri operatori e la divulgazione delle buone prassi.
Tale progettazione, per obiettivi, potrà prevedere l’organizzazione delle azioni secondo modalità di piccolo gruppo integrato e/o talvolta individuali finalizzati alla realizzazione di interventi educativi flessibili in relazione alle esigenze di integrazione degli alunni con disabilità. In seguito alle verifiche periodiche, su casi specifici, è prevista la possibilità di prevedere anche in corso d’anno variazioni delle ore educative assegnate.
4.3.1 Soggetto erogatore
Il soggetto erogatore partecipa attivamente e in maniera propositiva a ogni singola progettazione attraverso il singolo educatore e/o il gruppo di educatori assegnato al plesso, in un’ottica di sistema, come motore propulsivo di attività educative rispondenti in maniera sempre più specifica e strutturata ai bisogni rilevati. Il passaggio da un sistema di assegnazioni individuali ad un sistema misto necessita di un`evoluzione del ruolo dell`educatore che deve diventare mediatore e cardine dell`inclusione all`interno della scuola, ma anche verso il territorio e le risorse che esso esprime mettendole a sistema in un`ottica di sussidiarietà. I progetti di inclusione scolastica dovranno quindi considerare il coinvolgimento delle persone che vivono nei contesti degli alunni come gli amici di classe, le famiglie di questi e gli operatori e le risorse del territorio, costruendo con essi una cultura inclusiva che abbia come risultato una rete amicale e di aiuto che garantisca relazioni ed interazioni sociali significative e continuative.
Il soggetto erogatore presenta annualmente un piano della formazione da concertare con gli attori del sistema in cui dovranno essere contenuti, accanto a tematiche standard riferite al ruolo, anche momenti formativi sul lavoro di comunità, sulla conoscenza delle opportunità socio-educative formali e informali offerte dal territorio, su altre tematiche ritenute prioritarie dagli attori del sistema. Parallelamente garantisce che l’assegnazione individuale di un operatore/educatore preveda la sua formazione e preparazione in corrispondenza dei bisogni dell’alunno, correlati anche alla sua specifica disabilità. Il soggetto gestore affianca ad una reportistica quantitativa dell’attività svolta, un sistema di rilevazione di efficacia degli interventi svolti ed indicati nei singoli PEI sia a livello individuale per singolo alunno che per plesso attraverso l’individuazione di specifici indicatori di risultato, di concerto con le Istituzioni scolastiche autonome titolari del progetto educativo. L’orario degli educatori assegnati ai plessi deve tener conto dell’orario scolastico degli alunni.
4.4 Le famiglie (aderenti)
Le famiglie, nei primi mesi di avvio dell’anno scolastico, di norma nell’ambito del primo GO condividono il progetto educativo del singolo alunno (PEI).
Le famiglie possono inoltre richiedere la partecipazione al GO di un consulente privato che, in base alle competenze, contribuisce alla definizione del PEI, alla valutazione e al monitoraggio.
Si ribadisce l’importanza di mantenere durante il percorso scolastico un contatto diretto fra studente, famiglia e tutti i referenti dell’alunno presenti nell’ambiente scolastico. Tale contatto è importante perché la famiglia, non solo fornisce informazioni preziose, ma garantisce la continuità fra progetto educativo scolastico e il percorso al di fuori dell’ambiente scolastico. Si evidenzia come tale raccordo sia fondamentale nella fase della Scuola Superiore affinché si evidenzino potenzialità, attitudini e competenze delle studente in un ottica di definizione del suo progetto di vita.
Art. 5 Interventi educativi nel periodo estivo
Come previsto nell'Accordo di programma l’Ente Locale, tramite ASC Insieme, si impegna a far conoscere e favorire l’accesso alle attività extrascolastiche, comprese le iniziative estive, presenti sul proprio territorio, prevedendo criteri e modalità ad hoc per l’assegnazione delle risorse educative- assistenziali.
Nello specifico per le attività estive, sulla base delle risorse economiche disponibili, si rende necessario definire:
- numero massimo di settimane di frequenza ai centri estivi garantite per ogni minore certificato che ne fa richiesta, in continuità progettuale, indipendentemente dal monte ore educativo settimanale da erogare per alunni che presentano diagnosi funzionali con 3/4 gravità nelle diverse aree funzionali;
- possibilità di concertare con gli Enti gestori dei centri estivi accordi in merito la sostenibilità progettuale per ogni singolo minore certificato mediante l’impiego di personale proprio qualificato.
Vista la pregressa triennale offerta del progetto educativo-riabilitativo “Summer Camp”, in raccordo con il Servizio PRIA (Ausl Bologna, Casa del Giardiniere) e la compartecipazione delle Associazioni Angsa e Passo Passo, si ritiene utile consolidare tale Servizio come proposta integrativa alle iniziative estive dei
vari territori, mantenendo invariata la modalità di inserimento dei minori: su indicazione del Servizio NPIA e Servizio Sociale, in accordo con le famiglie.
Art. 6 Verifiche
Si chiede che la Conferenza Territoriale per l’Offerta Formativa, Ambito n. 2, si riunisca annualmente in una seduta apposita per la verifica del rispetto del seguente Accordo, coinvolgendo i soggetti firmatari e aderenti. La verifica deve essere finalizzata anche ad attualizzare il documento allegato 1) al presente atto, parte integrante e sostanziale dello stesso “Fasi procedurali dell’inclusione”.
Art. 7 Durata e modifiche
Il presente Accordo ha validità fino al 2021, data di scadenza dell’Accordo Provinciale di Programma, che ne costituisce il “quadro di riferimento”. Modifiche del presente Accordo, coerenti con le disposizioni di legge e con l’Accordo provinciale, possono essere concordate tra le parti nell’ambito di un’apposita conferenza.
ALLEGATO 1) FASI PROCEDURALI DELL’INCLUSIONE
MOMENTO AL DELLA DIAGNOSI | L’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) dell’AUSL di Bologna-ambito territoriale del Distretto Reno, Lavino e Samoggia qualora, durante l’attività diagnostica e di cura ne ravvvisi gli estremi, fornisce alle famiglie le informazioni utili perché il bambino/ragazzo possa godere dei benefici relativi alla L104/92 e all’Accordo di Programma; al termine della valutazione consegna una relazione clinica da presentare al PLS/MMG per ottenere la certificazione informatizzata con cui inoltrare domanda all’INPS (direttamente o tramite Patronato). La famiglia viene convocata dalla Commissione Medico-Legale per la visita di accertamento della condizione di disabilità e l’eventuale rilascio del CIS, di norma entro un mese dalla trasmissione alla stessa della documentazione da parte dell’INPS. La valutazione diagnostica e l’individuazione della condizione di disabilità può essere compiuta anche da altra UO specialistica (per le patologie organiche) dell’ASL o, a scelta della famiglia, da specialista in ambito privato, come meglio specificato nell’Accordo metropolitano, Cap. 4 – art. 8. |
IN FASE DI ISCRIZIONE | In caso di prima valutazione o di revisione, dopo il rilascio del CIS da parte della Commissione Medico-Legale, il clinico referente dell’UO di NPIA redige e consegna alla famiglia la Diagnosi Funzionale (DF). La famiglia consegna la documentazione clinica (CIS e DF) all’Istituzione Scolastica o ai servizi educativi del Comune di domicilio/residenza (per l’inserimento ai Nidi comunali) o all’Ente di Formazione Professionale. In caso di DSA o altra relazione clinica la famiglia consegna alla scuola la documentazione specifica al fine della predisposizione di un PDP. |
ENTRO IL MESE DI FEBBRAIO | Per i neoiscritti, la famiglia e i referenti della scuola frequentata comunicano alla nuova sede scolastica i particolari bisogni ed eventuali esigenze di specifici adattamenti o ausili. I servizi sociali o la NPIA (in particolare per particolari difficoltà evolutive che non beneficiano di CIS) forniscono alle Istituzioni scolastiche informazioni utili sugli alunni al fine di permettere alla scuola di formare le future classi in modo equilibrato e conoscere i referenti degli interventi extrascolastici in essere. |
ENTRO IL MESE DI MARZO | Le Istituzioni Scolastiche: - Invitano ai Gruppi operativi di fine ciclo già programmati i referenti della scuola in cui l’alunno è iscritto per l’anno successivo e provvedono a definire il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) ed a fornire tutte le indicazioni utili per la redazione del PEI che sarà elaborato dai docenti della futura classe di appartenenza; - avviano percorsi di continuità (progetti ponte) e azioni di orientamento al fine di migliorare e facilitare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all’altro in collaborazione con i servizi locali deputati; - convocano il GLI al fine di: 1. procedere alla rilevazione dei BES presenti nella scuola con particolare riferimento agli alunni certificati; 2. raccogliere e coordinare le proposte formulate dai singoli GO; 3. elaborare di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) riferito a tutti gli alunni con disabilità (L.140/92) con la richiesta dell’organico del sostegno e delle risorse di competenza degli Enti Locali necessarie ad incrementare il livello di inclusività generale della scuola; 4. presentare il protocollo di utilizzo della figura del Tutor amicale. |
ENTRO IL MESE DI MARZO o nella data annualmente definita | Il Dirigente Scolastico predispone l’invio all’UAT delle richieste per l’organico di sostegno. Invia inoltre all’ASC Insieme le richiesta relative al personale educativo compilando il modello unico all 7) degli AM, con l’elenco di tutti gli alunni iscritti per fornire un quadro d’insieme utile per la richiesta delle figura educative compresa quella dell’educatore di istituto ex art 4.5.1 lett f) Accordo Metropolitano. Eventuali aggiornamenti del fabbisogno educativo o di sostegno emersi nei GO successivi potranno essere richiesti successivamente secondo le scadenze definite dall’UAT e da ASC InSieme. |
ENTRO IL MESE DI SETTEMBRE | ASC Insieme, entro la prima settimana del mese, comunica alle Istituzioni scolastiche le risorse educative assegnate secondo le modalità definite nel presente Accordo. Le Istituzioni scolastiche o gli Enti di formazione professionale, procedono alla definizione dell’organico della classe, programmano, prima dell’inizio delle lezioni, il primo GO di programmazione e conoscenza dell’alunno con disabilità iscritto nelle classi prime di passaggio da un ordine di scuola all’altro. Le Istituzioni scolastiche attuano momenti specifici di formazione-informazione per tutto il personale docente educativo ATA e, in collaborazione con la famiglia, momenti specifici per la conoscenza dell’alunno all’interno dell’attività progettate per l’accoglienza delle classi prime. |
ENTRO IL MESE DI OTTOBRE | Xxxx’ambito di ogni singola Istituzione scolastica verranno definite le modalità di gestione delle risorse educative e di organico di sostegno prevedendo il coinvolgimento di tutto il personale al fine di garantire anche il passaggio delle informazioni necessarie all’ottimizzazione delle risorse stesse. I Dirigenti scolastici definiscono formalmente il calendario annuale dei GO concordandolo con i referenti dell’Azienda U.S.L. e di ASC Insieme e con l’equipe multi professionale integrata per gli alunni che hanno compiuto il 16° anno. La NPIA può proporre, in casi specifici e in accordo con la famiglia, gruppi tecnici (da alternare ai GO), che vanno parimenti convocati dai Dirigenti Scolastici. Le Istituzioni scolastiche coordinano per tutti gli alunni BES che frequentano gli ultimi due anni della scuola superiore un percorso di orientamento alla scelta universitaria o dell’inserimento lavorativo. |
ENTRO META’ NOVEMBRE | I Gruppi operativi dei servizi educativi, delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado sottoscrivono il PEI dell’anno scolastico per ogni alunno certificato nonché i progetti specifici per ogni plesso scolastico. I consigli di classe confermano predispongono i PDP per gli alunni con B.E.S. |