Common use of AREA STRATEGICA CONTRASTO Clause in Contracts

AREA STRATEGICA CONTRASTO. L’area strategica Contrasto compendia le linee di attività che saranno rivolte verso i contribuenti meno collaborativi e trasparenti, che hanno strutturato complessi sistemi di evasione e di frode o che sono ritenuti, comunque, maggiormente a rischio. In tale contesto un ausilio fondamentale è rappresentato dall’efficace utilizzo delle banche dati e delle applicazioni disponibili, grazie alle quali effettuare analisi di rischio mirate e differenziate per macro-tipologie di contribuenti. Il primo dei tre obiettivi compresi nell’area Contrasto, cioè “Procedere ad una revisione del sistema dei controlli con l’obiettivo di migliorare la compliance fiscale” attiene a linee di attività che misurano il grado di copertura dei controlli, anche quelli di natura immobiliare, e la loro efficacia in termini di positività. Con riferimento al grado di copertura della platea, è previsto un indicatore che misura la percentuale di soggetti titolari di partita IVA, con dichiarazione presentata, nei confronti dei quali viene svolta un’attività di presidio mediante strumenti di promozione della compliance (applicazione di studi di settore/indici di affidabilità fiscale, parametri e comunicazioni inviate ai sensi dell’art. 1, commi 634 e ss., legge n. 190 del 2014) e attività di controllo (controllo sostanziale o attività istruttoria esterna). L’attività di presidio resta costante nel triennio. In questo obiettivo sono comprese anche le attività connesse alle importanti innovazioni che verranno introdotte in merito agli studi di settore. Nel corso dell’anno è infatti prevista una progressiva sostituzione di questi ultimi con gli indici sintetici di affidabilità fiscale per gli esercenti attività di impresa e di lavoro autonomo, finalizzati a favorire una maggiore compliance dichiarativa, anche mediante l’individuazione di soluzioni per minimizzare gli oneri dichiarativi e l’utilizzo delle informazioni presenti nelle banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria. Si tende al superamento dell’ottica “in or out” della congruità e all’abbandono graduale del ricorso allo studio di settore come strumento di selezione delle posizioni da sottoporre a controllo. Viene introdotto, infatti, l’indicatore di compliance, un dato sintetico che fornirà, su una scala da uno a dieci, il complessivo grado di affidabilità del contribuente. Se il livello raggiunto è elevato, il soggetto potrà accedere al regime premiale, che consente a chi vi rientra di godere di diversi vantaggi, anche consistenti nell’esclusione o nella riduzione dei termini per gli accertamenti. L’Agenzia comunicherà al contribuente l’esito dell’indicatore sintetico e le sue diverse componenti, comprese quelle che risultano incoerenti. Lo scopo è quello di incentivare il dialogo con il contribuente, stimolandolo all’adempimento spontaneo e al miglioramento, in autonomia, della propria posizione di affidabilità fiscale. La graduale introduzione dei nuovi indici comporterà, contestualmente, la soppressione dei relativi studi di settore attualmente esistenti. Con riferimento al secondo obiettivo “Ottimizzare l’attività di controllo e migliorare la valutazione del rischio di non compliance da parte dei contribuenti”, le riscossioni da versamenti diretti e a mezzo ruolo previste per il 2017, derivanti dall’azione dell’Agenzia per il contrasto degli inadempimenti tributari (accertamento, controllo formale e liquidazione automatizzata delle dichiarazioni), non tengono conto degli incassi che deriveranno dalla riapertura dei termini per regolarizzare le disponibilità finanziarie illecitamente detenute all’estero (la cosiddetta voluntary disclosure) prevista dal decreto-legge n. 193/2016. Sono invece inclusi quelli derivanti dalla definizione agevolata dei ruoli prevista dall’art. 6 del suddetto decreto legge, che potranno subire modifiche in base all’andamento che farà registrare la citata definizione in corso di esercizio. Per ciascuna categoria di contribuenti saranno utilizzati, specifici sistemi di analisi e valutazione del rischio di evasione e/o elusione, funzionali a una mirata scelta delle tipologie di controllo da effettuare, anche attraverso l’utilizzo del patrimonio informativo presente nelle banche dati a disposizione. Per le imprese di grandi dimensioni (con volume d’affari o ricavi non inferiori a 100 milioni di euro) e per quelle di medie dimensioni (con volume d’affari o ricavi compreso tra 5.164.569 milioni di euro e 100 milioni di euro), sarà valutata l’efficacia dell’azione condotta dall’Agenzia nei confronti di tali tipologie di soggetti, attraverso la previsione di un indicatore che misura il valore mediano delle somme incassate tramite gli strumenti deflativi del contenzioso (adesione e acquiescenza) a seguito di accertamenti realizzati nei loro confronti. Con l’obiettivo di migliorare la qualità dei controlli effettuati sarà misurato il tasso di definizione della maggiore imposta accertata (MIA), attraverso uno specifico indicatore che mette a rapporto la maggiore imposta definita per adesione con la maggiore imposta accertata oggetto di definizione per adesione. L’attività di deterrenza sarà assicurata anche nei confronti delle imprese minori e dei lavoratori autonomi, attraverso l’esecuzione nel 2017 di 140.000 accertamenti il cui numero è destinato a crescere nel biennio successivo. Il terzo obiettivo previsto nell’Area persegue il miglioramento della sostenibilità delle pretese erariali. Ormai da molti anni la diminuzione della conflittualità nei rapporti con i contribuenti e la riduzione del contenzioso tributario costituiscono obiettivi prioritari dell’Amministrazione finanziaria. Lo sforzo dell’Agenzia è puntato alla sostenibilità della pretesa evitando, quindi, di ricorrere al contenzioso per questioni meramente formali, continuando a promuovere, laddove possibile, il ricorso all’istituto della mediazione tributaria. La qualità dell’azione in merito alle attività di contenzioso sarà perseguita attraverso il consolidamento delle vittorie in giudizio sia in termini di sentenze favorevoli all’amministrazione, sia in termini di importi decisi a favore. Di seguito sono riportati in forma tabellare gli obiettivi strategici e operativi dell’Area Contrasto, con specifica evidenza dei risultati attesi nell’arco del triennio di riferimento.

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Samples: Convenzione Triennale Per Gli Esercizi 2017 2019, Convenzione Triennale Per Gli Esercizi 2017 2019, Convenzione Triennale Per Gli Esercizi 2017 2019

AREA STRATEGICA CONTRASTO. L’area strategica Contrasto compendia le linee di attività che saranno rivolte verso i contribuenti meno collaborativi e trasparentiIn analogia alle altre aree strategiche, che hanno strutturato complessi sistemi di evasione e di frode o che sono ritenuti, comunque, maggiormente a rischio. In tale contesto un ausilio fondamentale è rappresentato dall’efficace utilizzo delle banche dati e delle applicazioni disponibili, grazie alle quali effettuare analisi di rischio mirate e differenziate per macro-tipologie di contribuenti. Il primo dei tre obiettivi compresi nell’area Contrasto, cioè “Procedere ad una revisione del sistema dei controlli con l’obiettivo di migliorare la compliance fiscale” attiene a linee di attività che misurano il grado di copertura dei controlli, anche quelli di natura immobiliare, e la loro efficacia in termini di positività. Con riferimento al grado di copertura della platea, è previsto un indicatore che misura la percentuale di soggetti titolari di partita IVA, con dichiarazione presentata, nei confronti dei quali viene svolta un’attività di presidio mediante strumenti di promozione della compliance (applicazione di studi di settore/indici di affidabilità fiscale, parametri e comunicazioni inviate ai sensi dell’art. 1, commi 634 e ss., legge n. 190 del 2014) e attività di controllo (controllo sostanziale o attività istruttoria esterna). L’attività di presidio resta costante nel triennio. In questo obiettivo sono comprese anche le attività connesse alle importanti innovazioni che verranno introdotte in merito agli studi di settore. Nel corso dell’anno è infatti prevista una progressiva sostituzione di questi ultimi con gli indici sintetici di affidabilità fiscale per gli esercenti contrasto saranno rivolte alla riduzione del tax gap, attraverso il potenziamento delle attività di impresa e di lavoro autonomocontrollo, finalizzati a favorire una maggiore compliance dichiarativaaumentandone l’efficacia, anche mediante l’individuazione di soluzioni per minimizzare gli oneri dichiarativi e l’utilizzo delle informazioni presenti nelle banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria. Si tende al superamento dell’ottica “in or out” della congruità e all’abbandono graduale del ricorso allo studio di settore come strumento di una migliore selezione preventiva delle posizioni da sottoporre a controlload accertamento. Viene introdotto, infatti, l’indicatore di compliance, un dato sintetico che fornirà, su una scala da uno a dieci, il complessivo grado di affidabilità del contribuente. Se il livello raggiunto è elevato, il soggetto potrà accedere al regime premiale, che consente a chi vi rientra di godere di diversi vantaggi, anche consistenti nell’esclusione o nella riduzione A tal fine sarà ottimizzato l’utilizzo dei termini per dati e degli elementi informativi acquisiti attraverso gli accertamenti. L’Agenzia comunicherà al contribuente l’esito dell’indicatore sintetico strumenti della cooperazione internazionale e perfezionate le sue diverse componenti, comprese quelle che risultano incoerenti. Lo scopo è quello di incentivare il dialogo con il contribuente, stimolandolo all’adempimento spontaneo e al miglioramento, in autonomia, della propria posizione di affidabilità fiscale. La graduale introduzione dei nuovi indici comporterà, contestualmente, la soppressione dei relativi studi di settore attualmente esistenti. Con riferimento al secondo obiettivo “Ottimizzare l’attività di controllo e migliorare la valutazione del rischio di non compliance da parte dei contribuenti”, le riscossioni da versamenti diretti e a mezzo ruolo previste per il 2017, derivanti dall’azione dell’Agenzia per il contrasto degli inadempimenti tributari (accertamento, controllo formale e liquidazione automatizzata delle dichiarazioni), non tengono conto degli incassi che deriveranno dalla riapertura dei termini per regolarizzare le disponibilità finanziarie illecitamente detenute all’estero (la cosiddetta voluntary disclosure) prevista dal decreto-legge n. 193/2016. Sono invece inclusi quelli derivanti dalla definizione agevolata dei ruoli prevista dall’art. 6 del suddetto decreto legge, che potranno subire modifiche in base all’andamento che farà registrare la citata definizione in corso di esercizio. Per ciascuna categoria di contribuenti saranno utilizzati, specifici sistemi tecniche di analisi e valutazione del rischio di evasione e/o elusionenon compliance, funzionali monitorando i comportamenti di soggetti a una mirata scelta delle tipologie elevata pericolosità fiscale. La grave situazione economica e sociale che la pandemia ha determinato, impone di indirizzare l’attività di contrasto nei confronti di coloro che, ricorrendo a forme più insidiose di evasione, elusione e frode, non esprimono comportamenti collaborativi e trasparenti. In ogni caso sarà privilegiato il confronto preventivo con il contribuente, rendendolo partecipe al procedimento accertativo mediante un efficace contraddittorio con l’Agenzia, sia nella fase istruttoria e dunque preventiva alla definizione della pretesa tributaria, sia nell'ambito degli istituti definitori. Le analisi selettive e i controlli incrociati tra le diverse operazioni dichiarate dai contribuenti saranno migliorate utilizzando i dati derivanti dalla fatturazione elettronica e dalla memorizzazione elettronica e trasmissione dei corrispettivi telematici, che consentiranno anche il monitoraggio dei pagamenti IVA. L’analisi del rischio e la selezione dei soggetti da sottoporre a controllo saranno supportate anche ricorrendo ai dati che derivano dallo scambio automatico di informazioni e dalle informazioni di natura finanziaria contenute nell’Archivio dei rapporti finanziari. Saranno assicurate le attività di controllo relative all’indebita fruizione delle agevolazioni previste per fronteggiare le ricadute negative sul tessuto economico nazionale connesse all’emergenza epidemiologica da effettuareCovid-19. Verranno potenziate le analisi volte a contrastare l’evasione in modo mirato e a coordinare le attività a livello territoriale grazie al rafforzamento delle iniziative congiunte con la Guardia di Finanza e con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Il coordinamento tra le strutture provinciali e regionali con quelle centrali assicurerà una gestione uniforme delle fattispecie esaminate nelle attività di controllo. Gli obiettivi riconducili all’Area strategica Contrasto saranno finalizzati a: • potenziare i controlli fiscali e presidiare l’efficacia dell’attività di riscossione; • ridurre la conflittualità con i contribuenti e migliorare la sostenibilità in giudizio della pretesa erariale. Il primo obiettivo sarà perseguito con una serie di indicatori istituzionali: il primo misura il numero di indicatori di rischio individuati e resi operativi nell’ambito delle procedure di sospensione e che riguardano posizioni che presentano significativi profili di rischio in base a criteri selettivi ben definiti; il secondo e il terzo, anche attraverso l’utilizzo entrambi di nuova istituzione, sono stati introdotti al fine di contrastare, sulla base di specifiche analisi del patrimonio informativo presente nelle banche dati rischio, gli indebiti utilizzi della cessione del credito e dello sconto in fattura, riferiti alle diverse agevolazioni introdotte sul fronte immobiliare; il quarto misura il numero dei soggetti sottoposti ad analisi congiunta con la Guardia di Finanza, ai fini della rispettiva attività di controllo; il quinto, invece, misura la percentuale di posizioni trattate, mediante processo di analisi basato su indici di rischiosità fiscale predefiniti, sul totale di posizioni presenti nello scambio complessivo di informazioni Country-by-Country reporting ricevute dall'Ufficio, ai fini della selezione a disposizione. Per le imprese seguito dell’analisi del rischio di grandi dimensioni (elusione delle multinazionali con volume d’affari o ricavi non inferiori a 100 fatturato mondiale superiore ai 750 milioni di euro) . Al primo obiettivo sono collegati due indicatori di impatto: il primo attiene agli esiti dell'attività di analisi, verifica e controllo svolta dall’Agenzia in relazione alle comunicazioni di cessione di credito e delle comunicazioni di opzione per quelle di medie dimensioni (con volume d’affari o ricavi compreso tra 5.164.569 milioni di euro e 100 milioni lo sconto in fattura; il secondo misura le entrate complessive, espresse in miliardi di euro), sarà valutata l’efficacia dell’azione condotta dall’Agenzia nei confronti derivanti da attività di tali tipologie contrasto all’evasione fiscale. L’Agenzia si propone di soggetti, attraverso diminuire la previsione di un indicatore che misura il valore mediano delle somme incassate tramite gli strumenti deflativi del contenzioso (adesione e acquiescenza) a seguito di accertamenti realizzati nei loro confronti. Con l’obiettivo di migliorare la qualità dei controlli effettuati sarà misurato il tasso di definizione della maggiore imposta accertata (MIA), attraverso uno specifico indicatore che mette a rapporto la maggiore imposta definita per adesione con la maggiore imposta accertata oggetto di definizione per adesione. L’attività di deterrenza sarà assicurata anche nei confronti delle imprese minori e dei lavoratori autonomi, attraverso l’esecuzione nel 2017 di 140.000 accertamenti il cui numero è destinato a crescere nel biennio successivo. Il terzo obiettivo previsto nell’Area persegue il miglioramento della sostenibilità delle pretese erariali. Ormai da molti anni la diminuzione della conflittualità nei rapporti con i contribuenti attraverso il miglioramento della qualità degli atti notificati, nonché attraverso un efficace utilizzo degli strumenti deflativi del contenzioso. Il secondo e la riduzione del contenzioso tributario costituiscono obiettivi prioritari dell’Amministrazione finanziaria. Lo sforzo dell’Agenzia è puntato alla sostenibilità della pretesa evitandoultimo obiettivo dell’area strategica, quindidunque, di ricorrere si riferisce alle attività relative al contenzioso per questioni meramente formalitributario, continuando a promuovere, laddove possibile, il ricorso all’istituto della mediazione tributaria. La qualità dell’azione in merito alle attività di contenzioso sarà perseguita attraverso il consolidamento che dovrebbero tendenzialmente diminuire anche grazie all’incremento delle vittorie in giudizio sia da parte dell’Agenzia. All’interno dell’obiettivo è stato inserito un nuovo indicatore istituzionale, volto a ridurre la conflittualità tra fisco e cittadini anticipando la risoluzione della lite ed evitando la fase del contenzioso. Tale indicatore misura la percentuale delle istanze di mediazione tributaria esaminate e concluse dagli uffici nei termini previsti. Gli altri due indicatori istituzionali presenti nell’obiettivo misurano l’impegno dell’Agenzia nel sostenere il proprio operato dinanzi alle Commissioni Tributarie e riguardano la percentuale di costituzioni in termini giudizio in Commissione Tributaria Provinciale (CTP) e Commissione Tributaria Regionale (CTR) e quella di partecipazione alle pubbliche udienze, presso le medesime Commissioni, per le controversie di valore in contestazione superiore a 10.000 euro e di valore indeterminabile. Con tre indicatori di impatto si monitora la qualità dell’azione svolta, attraverso la percentuale di sentenze definitive totalmente e parzialmente favorevoli all’amministrazioneall’Agenzia, sia in termini di quelle solo favorevoli, e la percentuale degli importi decisi in via definitiva a favorefavore dell’Agenzia. Di seguito sono riportati in forma tabellare gli obiettivi strategici e operativi gli indicatori dell’Area strategica Contrasto, con specifica evidenza dei risultati attesi nell’arco del triennio di riferimento. Percentuale di posizioni trattate, mediante processo di analisi basato su indici di rischiosità fiscale predefiniti, sul totale di posizioni presenti nello scambio complessivo di informazioni Country-by- Country reporting e ricevute dall'Ufficio ai fini della selezione a seguito dell’analisi del rischio di elusione delle multinazionali con fatturato mondiale superiore ai 750 milioni di euro effettuata in base alle informazioni del Country-by-Country reporting 90% 90% 90% Elaborazione interna OBIETTIVO 7- Ridurre la conflittualità con i contribuenti e migliorare la sostenibilità in giudizio della pretesa erariale Favorire la riduzione del contenzioso tributario attraverso gli istituti deflativi normativamente previsti Percentuale di istanze di mediazione esaminate e concluse dagli uffici entro i termini previsti. 70% 70% 70% Elaborazione interna Efficace difesa, in termini qualitativi e quantitativi, degli atti impugnati, anche al fine di ottenere una diminuzione del contenzioso Percentuale di costituzioni in giudizio in CTP e CTR sui ricorsi il cui termine di costituzione scade nell'esercizio 96% 96% 96% BI % di sentenze definitive totalmente e parzialmente favorevoli all’Agenzia 72% 72% 72% BI L’Area strategica Risorse è stata introdotta inizialmente con il proposito di valutare l’attività dell’Agenzia anche in relazione all’utilizzo e allo sviluppo del personale. Da quest’anno l’attività dell’Agenzia verrà valutata anche rispetto alla capacità di qualificare ed efficientare le risorse patrimoniali e di migliorare il livello delle risorse intangibili. Poter disporre di risorse umane dotate di elevata competenza e professionalità, con forte motivazione e buona predisposizione al cambiamento risulta, infatti, fondamentale per l’Agenzia, in virtù della peculiare attività che essa svolge. Taluni aspetti strategici relativi alla gestione del personale quali: il rafforzamento delle conoscenze e delle competenze dei dipendenti, lo sviluppo e la formazione e le iniziative per la condivisione dei criteri ispiratori per la valutazione della prestazione lavorativa, risultano determinanti ai fini del conseguimento di tutti gli obiettivi afferenti alle altre aree strategiche. In considerazione dell’importanza della valorizzazione delle risorse umane e della loro crescita professionale, della capacità di reclutare personale con profili adeguati al fine di realizzare il mandato istituzionale dell’Agenzia e di agevolare il fisiologico turn over, è stato previsto l’obiettivo “Reclutare, qualificare e valorizzare le risorse umane necessarie al conseguimento degli obiettivi istituzionali”. Al suo interno sono state individuate tre azioni: • potenziamento delle risorse umane a disposizione; • attuazione e sviluppo del lavoro agile; • rafforzamento delle conoscenze e competenze del personale dell’Agenzia. Alla prima azione corrispondono due indicatori istituzionali che misurano il potenziamento del capitale umano a disposizione dell’Agenzia sia numericamente, sia in termini di rinnovamento, calcolando le unità di personale assunto nell’anno di riferimento. Il primo indicatore “Unità di personale assunte a tempo indeterminato nell'anno di riferimento”, è riferito al reclutamento di funzionari esperti in materia fiscale con conoscenze specifiche in materia tributaria e contabilità aziendale, che si occupano di attività di accertamento fiscale, contenzioso tributario, dichiarazioni fiscali, assistenza ai contribuenti, coordinamento e indirizzo nella lotta all'evasione fiscale; il secondo indicatore “Data scientists assunti con contratto a tempo indeterminato” riguarda invece la selezione di funzionari esperti nell’applicazione di metodologie statistiche avanzate (metodi inferenziali, algoritmi di machine learning, ecc.), e nell’analisi e trattamento di grandi moli di dati attraverso l’utilizzo di specifici strumenti informatici e dei principali e più diffusi software statistici. Altri due indicatori sono rivolti a monitorare l’azione relativa alla nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, il c. d. lavoro agile: viene misurata la percentuale di postazioni lavorative virtualizzate e la percentuale di personale dotato di un PC portatile fornito, a tale scopo, dall’Agenzia stessa. La comunicazione interna è uno degli elementi fondamentali per diffondere i principi e i valori di una organizzazione e per consolidare il senso di appartenenza. L’esigenza di ascolto del personale da parte dell’organizzazione diviene ancor più necessaria in caso di crisi particolarmente profonde come quella scaturita dalla pandemia. Nel 2020 l’Agenzia ha avviato il “Progetto identità e valori organizzativi” al fine di ridefinire l’identità e consolidare il senso di appartenenza del proprio personale. Il punto di partenza sono stati i 35 focus group online organizzati tra aprile e maggio 2021, ai quali hanno preso parte 210 dipendenti provenienti da tutto il territorio nazionale, suddivisi in base alla tipologia di lavoro svolto (servizi fiscali, gestione risorse, servizi immobiliari, gestione controlli, consulenza e contenzioso). L’indagine ha coinvolto anche il personale che ricopre posizioni organizzative di responsabilità e i dipendenti delle strutture centrali. I/le partecipanti hanno manifestato un grande interesse per la tematica dei valori organizzativi e un forte desiderio di aderire a iniziative che coinvolgano il personale, riconoscendo l’importanza di poter essere ascoltati e di poter esprimere la propria opinione su alcuni aspetti potenzialmente migliorabili, forti di un punto di vista privilegiato e di una conoscenza diretta delle attività svolte. Obiettivo della seconda fase del progetto è comprendere da dove nascano le percezioni del personale dell’Agenzia, anche e soprattutto quelle critiche, e cosa si possa fare, laddove necessario, per invertire la rotta, provando a tracciare delle possibili linee d’azione in risposta alle problematiche emerse, ma anche supportando quanto viene vissuto in maniera positiva. Il biennio 2022-2023 sarà pertanto incentrato sull’adozione delle iniziative per la promozione e l’implementazione del sistema di valori organizzativi, in risposta ai temi più “critici” e prioritari rispetto al contesto organizzativo, e sul monitoraggio delle stesse. Per il rafforzamento delle conoscenze e competenze del personale dell’Agenzia vengono introdotti due nuovi indicatori istituzionali. Il primo “Realizzazione di piani di sviluppo personalizzati per sviluppare competenze specifiche” è volto a monitorare la realizzazione e la valutazione dell’efficacia di piani di sviluppo personalizzati indirizzati ai titolari di posizioni organizzative di elevata responsabilità (POER) e ai dirigenti. Il secondo “Realizzazione di Iniziative formative e di sviluppo dedicate al personale impegnato nell’assistenza al contribuente” misura la realizzazione di percorsi formativi e di sviluppo (piani individuali, coaching, ecc.) volti a consolidare e ampliare competenze relazionali e sociali, per implementare la gestione dei servizi e dell’assistenza al contribuente; il primo anno le iniziative saranno rivolte in modo particolare al personale dedicato all’erogazione dei servizi fiscali. A livello di impatto è previsto un indicatore che misura l’efficacia della formazione attraverso l’ampliamento, in termini percentuali, delle attività formative sottoposte a valutazione di efficacia secondo la metodologia già in uso; nel prossimo triennio si prevede di concentrare l’applicazione del modello su una parte delle iniziative di carattere tributario previste nel piano di formazione dell’anno di riferimento. Per quanto concerne il secondo obiettivo “Qualificare ed efficientare le risorse patrimoniali e migliorare il livello delle risorse intangibili”, esso viene perseguito attraverso l’attuazione del Piano pluriennale degli investimenti, il quale contiene: la rappresentazione degli investimenti corrispondenti alle attività progettuali e di evoluzione dei servizi digitali dell’Agenzia nel triennio a venire; gli investimenti e le iniziative immobiliari volte a conseguire progressivamente una significativa riduzione dei canoni di locazione attraverso la razionalizzazione e il rilascio di immobili condotti in locazione passiva da privati e, contestualmente, la valorizzazione e l’utilizzo di immobili pubblici. Al secondo obiettivo corrispondono due indicatori che misurano rispettivamente: la percentuale di investimenti ICT contabilizzati, rispetto agli impegni ICT programmati; l’attuazione delle misure di sicurezza ICT emanate dall’Agenzia per l’Italia digitale. A livello di impatto è previsto un indicatore che misura la capacità dell’Agenzia di qualificare ed efficientare le risorse patrimoniali, attraverso il calcolo dei “Risparmi di spesa per effetto del rilascio di immobili condotti in locazione passiva”. Di seguito sono riportati in forma tabellare gli obiettivi e gli indicatori dell’Area Risorse, con specifica evidenza dei risultati attesi nell’arco del triennio di riferimento.

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Samples: Convenzione Triennale Per Gli Esercizi 2022 2024, Convenzione Triennale Per Gli Esercizi 2022 2024

AREA STRATEGICA CONTRASTO. L’area La terza Area strategica Contrasto compendia prevista nel Piano di Agenzia contiene due obiettivi: ”Ottimizzare l'attività di controllo“ e “Migliorare la sostenibilità delle pretese erariali”, che compendiano tutte le linee di attività che saranno rivolte nei confronti dei contribuenti che non si mostreranno collaborativi. Con riguardo al primo obiettivo, in coerenza con il nuovo indirizzo strategico e al fine di assicurare un congruo impegno verso i contribuenti meno maggiormente collaborativi e trasparentiben disposti verso il fisco, nel 2016 l’attività di controllo sarà prioritariamente finalizzata alla lavorazione delle richieste di accesso alla procedura di collaborazione. Risulta quindi evidente che hanno strutturato complessi sistemi di evasione e di frode o che sono ritenuti, comunque, maggiormente a rischio. In tale contesto un ausilio fondamentale è rappresentato dall’efficace utilizzo delle banche dati e delle applicazioni disponibili, grazie alle quali effettuare analisi di rischio mirate e differenziate per macro-tipologie di contribuenti. Il primo dei tre obiettivi compresi nell’area Contrasto, cioè “Procedere ad una revisione del sistema dei controlli con l’obiettivo di migliorare la compliance fiscale” attiene a linee di attività che misurano il grado di copertura dei controlli, anche quelli di natura immobiliare, e la loro efficacia in termini di positività. Con riferimento al grado di copertura della platea, è previsto un indicatore che misura la percentuale di soggetti titolari di partita IVA, con dichiarazione presentata, nei confronti dei quali viene svolta un’attività di presidio mediante strumenti di promozione della compliance (applicazione di studi di settore/indici di affidabilità fiscale, parametri e comunicazioni inviate ai sensi dell’art. 1, commi 634 e ss., legge n. 190 del 2014) e residua attività di controllo (controllo sostanziale o attività istruttoria esterna)da svolgere nel 2016 sarà necessario indirizzare l’attenzione e le risorse disponibili in base al principio della proficuità comparata, concentrando l’azione innanzitutto verso i rilievi riferiti ad annualità in scadenza contenuti nei verbali e negli elementi di accertamento disponibili, abbandonando quelli di carattere meramente formale. L’attività Tutto ciò sulla scorta di presidio resta costante nel triennio. In questo obiettivo sono comprese anche le attività connesse alle importanti innovazioni specifiche analisi di rischio, che verranno introdotte in merito agli studi di settoreconsentano l’individuazione dei comportamenti caratterizzati da maggiore pericolosità fiscale verso i quali indirizzare proficuamente i controlli, ivi compresi quelli relativi al rispetto delle norme e istruzioni catastali sul classamento degli immobili. Nel corso dell’anno è infatti prevista una progressiva sostituzione complesso, per l’esercizio 2016 si prevede di questi ultimi con gli indici sintetici riscuotere 15 miliardi di affidabilità fiscale euro – per gli esercenti attività di impresa e di lavoro autonomo, finalizzati a favorire una maggiore compliance dichiarativa, anche mediante l’individuazione di soluzioni per minimizzare gli oneri dichiarativi e l’utilizzo delle informazioni presenti nelle banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria. Si tende al superamento dell’ottica “in or out” della congruità e all’abbandono graduale del ricorso allo studio di settore come strumento di selezione delle posizioni da sottoporre a controllo. Viene introdotto, infatti, l’indicatore di compliance, un dato sintetico che fornirà, su una scala da uno a dieci, il complessivo grado di affidabilità del contribuente. Se il livello raggiunto è elevato, il soggetto potrà accedere al regime premiale, che consente a chi vi rientra di godere di diversi vantaggi, anche consistenti nell’esclusione o nella riduzione dei termini per gli accertamenti. L’Agenzia comunicherà al contribuente l’esito dell’indicatore sintetico e le sue diverse componenti, comprese quelle che risultano incoerenti. Lo scopo è quello di incentivare il dialogo con il contribuente, stimolandolo all’adempimento spontaneo e al miglioramento, in autonomia, della propria posizione di affidabilità fiscale. La graduale introduzione dei nuovi indici comporterà, contestualmente, la soppressione dei relativi studi di settore attualmente esistenti. Con riferimento al secondo obiettivo “Ottimizzare l’attività di controllo e migliorare la valutazione del rischio di non compliance da parte dei contribuenti”, le riscossioni da versamenti diretti e riscossione a mezzo ruolo previste per il 2017, derivanti dall’azione dell’Agenzia per il contrasto degli inadempimenti tributari (accertamento, controllo formale e liquidazione automatizzata delle dichiarazioni). A tal fine saranno utilizzati, non tengono conto degli incassi che deriveranno dalla riapertura dei termini per regolarizzare le disponibilità finanziarie illecitamente detenute all’estero (la cosiddetta voluntary disclosure) prevista dal decreto-legge n. 193/2016. Sono invece inclusi quelli derivanti dalla definizione agevolata dei ruoli prevista dall’art. 6 del suddetto decreto legge, che potranno subire modifiche in base all’andamento che farà registrare la citata definizione in corso di esercizio. Per ciascuna categoria di contribuenti saranno utilizzaticontribuenti, specifici sistemi di analisi e valutazione del rischio di evasione e/o elusione, funzionali a una mirata scelta delle tipologie di controllo da effettuare, anche attraverso l’utilizzo del patrimonio informativo presente nelle banche dati a disposizione. Per le imprese di grandi dimensioni (con volume d’affari o ricavi non inferiori a 100 milioni di euro) e per quelle di medie dimensioni (con volume d’affari o ricavi compreso tra 5.164.569 milioni di euro e 100 milioni di euro), sarà valutata l’efficacia dell’azione condotta dall’Agenzia nei confronti di tali tipologie di soggetti, attraverso la previsione di un indicatore che misura il valore mediano delle somme incassate tramite gli strumenti deflativi del contenzioso (adesione e acquiescenza) a seguito di accertamenti realizzati nei loro confronti. Con l’obiettivo di migliorare la qualità dei controlli effettuati sarà misurato il tasso di definizione della maggiore imposta accertata (MIA), attraverso uno specifico indicatore che mette a rapporto la maggiore imposta definita per adesione con la maggiore imposta accertata oggetto di definizione per adesione. L’attività di deterrenza sarà assicurata anche nei confronti delle imprese minori e dei lavoratori autonomi, attraverso l’esecuzione nel 2017 di 140.000 700.000 controlli elettronici, rappresentati sia dai controlli formali ai sensi dell’art. 36-ter del D.P.R n. 600/73 sia dagli accertamenti il cui numero è destinato a crescere nel biennio successivoparziali automatizzati ai sensi dell’art. 41-bis del medesimo D.P.R. Nell’ambito di questo obiettivo si calcolerà l’incidenza percentuale dei costi dell’Agenzia sul gettito incassato, al fine di valorizzare l’uso economico delle risorse. Questo indicatore, costituito dal rapporto tra i costi totali dell’Agenzia e le entrate complessivamente riscosse dalla stessa (sia da adempimento spontaneo che da attività di accertamento e controllo), evidenzia la marginalità del costo di funzionamento dell’Agenzia rispetto all’apporto che quest’ultima garantisce al bilancio dello Stato. Tre indicatori riguardano le attività di controllo svolte in ambito catastale. Sono previste verifiche in sopralluogo sugli atti di aggiornamento tecnico (tipi mappali e di frazionamento) del catasto terreni (3.500 interventi), sulle unità immobiliari oggetto di procedimenti di accertamento per mancata presentazione dell’atto di aggiornamento catastale (30.000 interventi) e sulle unità immobiliari urbane contenute negli atti di aggiornamento del catasto fabbricati (400.000 interventi). Il terzo secondo obiettivo previsto nell’Area persegue il miglioramento della sostenibilità delle pretese erariali. Ormai da molti anni la diminuzione della conflittualità nei rapporti con i contribuenti e la riduzione del contenzioso tributario costituiscono obiettivi prioritari dell’Amministrazione finanziaria. Lo sforzo dell’Agenzia è puntato alla sostenibilità della pretesa evitando, quindi, di ricorrere al contenzioso per questioni meramente formali, continuando a promuovere, laddove possibile, il ricorso all’istituto della mediazione tributaria. La qualità dell’azione in merito alle attività L’azione viene valutata dal punto di contenzioso sarà perseguita attraverso il consolidamento delle vittorie in giudizio sia in termini vista qualitativo con tre indicatori. I primi due rilevano la percentuale di sentenze definitive favorevoli all’amministrazioneall'Agenzia, sia in termini con riferimento a quelle totalmente e parzialmente favorevoli4 (indicatore di vittoria parziale) e a quelle totalmente favorevoli (indicatore di vittoria netto). Il terzo indicatore pone l’accento sulla proficuità dell’azione ed è rappresentato dal rapporto fra gli importi decisi a favore. Di seguito sono riportati in forma tabellare gli obiettivi strategici e operativi dell’Area Contrasto, con specifica evidenza dei risultati attesi nell’arco del triennio di riferimento.favore dell’Agenzia nelle pronunce delle Commissioni tributarie

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