Settimo rapporto sulla contrattazione
Settimo rapporto sulla contrattazione
sociale in Toscana
a cura di Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx IRES Toscana
INDICE
INTRODUZIONE pag. 1
1. METODOLOGIA pag. 2
2. I DATI
2.1. Documenti: caratteristiche e tipologie pag. 4
2.2. Le piattaforme pag. 6
2.3. Il livello dell’accordo pag. 8
3. LA PROPENSIONE CONTRATTUALE IN TOSCANA
3.1. Un quadro complessivo della regione pag. 11
3.2. La propensione negoziale per numero
di comuni coperti da contrattazione sociale pag. 12
3.3. La propensione negoziale per popolazione coperta
da contrattazione sociale nelle province della Toscana pag. 13
3.4. Percentuali di comuni coperti da accordi
per classi di ampiezza demografica 3.5. Una panoramica dei territori | pag. 15 pag. 17 |
4. L’ANALISI DELLE AREE TEMATICHE NEGOZIALI | |
4.1 Gli argomenti oggetto di contrattazione | pag. 21 |
4.2. Esame delle aree tematiche negoziali | pag. 23 |
CONCLUSIONI | pag. 34 |
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE | pag. 36 |
APPENDICE QUANTITATIVA | |
ACCORDI SOTTOSCRITTI PER PROVINCIA E COMUNE E ANNO DI STIPULA (2009-2017) | pag. 38 |
ACCORDI SOTTOSCRITTI PER LIVELLO REGIONALE, INTERCOMUNALE, AUSL/SDS E ANNO DI STIPULA (2009-2017) | pag. 49 |
PIATTAFORME (2009-2017) | pag. 51 |
RECUPERO EVASIONE FISCALE PER CONTO DELLO STATO CENTRALE IN TOSCANA (2014-2016) | pag. 52 |
INTRODUZIONE
Questo settimo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale in Toscana riprende, in buona parte, l’articolazione dei precedenti rapporti, in particolare a partire da quello del 2014. Dal 2011 viene, infatti, effettuato un esame della contrattazione sociale territoriale in Toscana, in armonia con la classificazione dell’Osservatorio nazionale della contrattazione sociale. La contrattazione sociale, che all’inizio aveva un ruolo secondario rispetto alla tradizionale contrattazione aziendale, assume un’importanza crescente in un contesto in cui aumenta la richiesta di politiche sociali a causa di vari fattori (invecchiamento della popolazione, persistenza della crisi, fenomeni immigratori).
Nel primo capitolo è descritta la metodologia adottata, evidenziando le modifiche apportate a partire da questo rapporto, al fine di affinare l’analisi della contrattazione sociale territoriale che si svolge in Toscana.
Il secondo capitolo tratta della tipologia e delle caratteristiche della documentazione relativa all’anno 2017, confrontandola con gli anni precedenti. Dopo un esame delle piattaforme, ci si sofferma sui diversi livelli dell’accordo (dal regionale al comunale).
Il terzo capitolo riguarda la propensione contrattuale in Toscana, quindi esamina, sulla base di elaborazioni statistiche, il numero di comuni e la percentuale di popolazione coperti da contrattazione sociale, sempre nell’ottica di un confronto con gli anni precedenti, in particolare con il 2016. Viene, inoltre, fornita una panoramica delle caratteristiche della contrattazione nelle varie province.
Il quarto capitolo è dedicato all’analisi delle aree tematiche negoziali. Prendendo come riferimento la classificazione dell’albero logico adottato a livello nazionale, viene presentata una panoramica dei principali argomenti trattati nelle intese stipulate con le amministrazioni comunali relative al 2017.
Nelle conclusioni è fornito un quadro dei tratti distintivi della contrattazione sociale nel 2017, che emergono dall’analisi dei precedenti capitoli.
1. METODOLOGIA
Questo settimo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale in Toscana analizza i documenti di contrattazione territoriale siglati dalle delegazioni sindacali da un lato (Confederazione, Sindacato dei Pensionati o altre categorie) e interlocutori istituzionali dall’altro (prevalentemente enti locali in forma singola o associata, Comuni, Unioni di Comuni, ma anche Società della Salute, AUSL e Regione) nel territorio regionale toscano nel corso del 2017. L’impostazione del rapporto, come si può vedere anche dall’indice e dall’introduzione, è simile a quella degli anni precedenti, in particolare a partire dal 2014; del resto la stabilità delle classificazioni adottate è funzionale anche a un confronto sul medio-periodo e a eventuali ulteriori approfondimenti scientifici, che possono esser fatti a partire dalla nostra base di dati. Per quanto riguarda la metodologia sono state introdotte delle modifiche al fine di affinare l’analisi della contrattazione sociale territoriale che si svolge in Toscana.
Finora il metodo utilizzato è stato quello di conteggiare gli accordi sottoscritti nell’anno oggetto del rapporto. Nella contrattazione sociale è però possibile stipulare degli accordi che abbiano valenza pluriennale o di mandato, e tali accordi hanno rilevanza perché permettono una pianificazione degli interventi con esiti positivi più duraturi. Al fine di permettere un monitoraggio della contrattazione sociale utile anche a valutare l’impatto dell’iniziativa sindacale, a partire da questo rapporto, nella documentazione raccolta vengono considerate anche le intese stipulate in anni precedenti, ma che abbiano esplicitamente valenza per l’anno di riferimento, con l’indicazione del periodo di pertinenza. Ci si riferisce agli accordi comunali e intercomunali, nei quali è chiaramente indicato il periodo di validità (annuale, pluriennale o di mandato), e che costituiscono il cuore della contrattazione sociale, definendo i provvedimenti a favore della popolazione con un approccio distributivo o, comunque, con un effetto diretto sul territorio. Negli accordi sottoscritti negli altri livelli (regionale, AUSL, SdS) prevale un approccio regolativo nei quali, generalmente, non viene definita esattamente una validità temporale, come verrà illustrato anche nel capitolo 2.
Anche per quanto riguarda le piattaforme, altra categoria principale della documentazione raccolta, si è cercato di valorizzare i documenti con valenza pluriennale, considerando sia quelli che esplicitamente citano un riferimento di tale genere, sia quelli che hanno una durata maggiore di quella dell’anno di stipula, anche se non viene espresso in maniera diretta. Infine, in linea con la metodologia usata dall’Osservatorio nazionale della CGIL, non sono più prese in considerazione nella documentazione raccolta le delibere. Pertanto nella documentazione principale sono compresi: le piattaforme, gli accordi, i verbali di incontro assimilabili ad accordi.
Le piattaforme precedono gli accordi e sono importanti per comprendere vari aspetti: il punto di partenza del sindacato, il grado di coinvolgimento della base sindacale, il mandato e la rappresentatività, l’apporto dato dal sindacato rispetto alla normale attività amministrativa dell’ente locale di riferimento, la concretezza degli obiettivi. Come ben spiegato dall’Osservatorio nazionale, nel termine accordi sono comprese “tutte le varie forme di documenti conclusivi di un percorso negoziale, sia che questo giunga al suo termine con la redazione di un documento di intesa centrato su una molteplicità di punti precedentemente discussi e negoziati, sia che rappresenti in ogni caso un’ultima tappa
del negoziato, non corrispondente alla totalità dei temi posti in avvio del processo negoziale. In sostanza sotto la voce accordi ritroviamo diverse varietà di denominazioni (Accordi, Intese, Protocolli di intesa, Verbali di intesa) che non è possibile collocare semplicemente lungo una linea compresa tra maggiore e minore completezza e ampiezza tematica e procedurale; spesso, difatti, tali espressioni sono utilizzate come sinonimi”.1 Inoltre, in molti casi, un verbale di incontro può essere assimilabile a un accordo vero e proprio, in quanto acquisitivo di misure a favore della popolazione su indicazione della delegazione sindacale, anche se non su tutti i punti si è verificata concordanza, a causa, in genere, di vincoli esterni, non tanto per mancanza di volontà da parte dell’amministrazione comunale. Bisogna, infine, rilevare che la stessa denominazione data a un documento può avere un significato diverso a seconda delle province.
A partire dal 2012, oltre alle categorie principali sopraccitate, sono raccolte altre tipologie di documentazione, utili per comprendere la contrattazione sociale, che sono state raggruppate in un’unica categoria residuale: comunicati sindacali, comunicati stampa, richieste di incontro, verbali di incontro, verbali e comunicati di istituzioni, convenzioni, progetti, articoli di giornali. La lettura dei documenti di quest’ultima categoria consente di acquisire informazioni sia per capire il percorso negoziale dal punto di vista delle difficoltà e delle posizioni dei principali soggetti coinvolti, sia per conoscere attività non direttamente relative alla contrattazione sociale, ma che comunque rivestono importanza per la tutela del welfare locale.
1 IRES - SPI CGIL – CGIL (2011), Secondo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma, pag.20.
2. I DATI
2.1. Documenti: caratteristiche e tipologie
Prima di passare a esaminare i documenti raccolti relativi al 2017, è opportuno ricordare sinteticamente le variazioni concernenti la metodologia intervenute a partire da questo rapporto e spiegate più dettagliatamente nel capitolo 1. Al fine di migliorare il monitoraggio della contrattazione sociale, sono calcolate anche le intese stipulate in anni precedenti, ma che abbiano comunque valenza per l’anno di riferimento. Anche per quanto riguarda le piattaforme si adotta il criterio di tenere conto dei documenti con valenza pluriennale. Inoltre, in linea con la metodologia usata dall’Osservatorio nazionale, non sono più conteggiate nella documentazione raccolta le delibere. Pertanto nella documentazione principale si considerano: le piattaforme, gli accordi, i verbali di incontro assimilabili ad accordi.
La prima analisi della documentazione raccolta relativa al 2017 inizia con il grafico del numero dei documenti raccolti per anno, che si basa su una serie statistica di dati a partire dal 2009 presente nei precedenti rapporti (vedi grafico 1).
Graf. n. 1. - Numero di documenti raccolti per anno (2009-2017)
159
160
142
140
124
120
100
92
88
88
80
68
70
76
56
60
53
40
15
24
28
20
12
0
0
0
0
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
documentazione principale
altra documentazione
Osservando questo grafico, per la documentazione principale si nota un trend crescente rispetto al 2016 (76 rispetto a 70), anche se non vengono raggiunti i livelli del 2015, anno in cui era stata invertita la tendenza negativa. Al fine di un esame più accurato, isoliamo il numero degli accordi a partire dal 2014, considerando anche quelli con xxxxxxx xxxxxxxxxxx, come evidenziato nel grafico 2. Questa analisi si basa sia sul fatto che sono gli accordi la componente principale della contrattazione sociale, essendo il risultato concreto della negoziazione, sia sul fatto che hanno importanza ai fini dei benefici sulla popolazione anche gli accordi, siglati in anni precedenti, ma con valenza ancora attuale.
Viene preso come anno di partenza il 2014, perché può essere considerato un anno spartiacque, dal momento che si sono manifestati in maniera decisa gli effetti della crisi sulla contrattazione sociale.
Dall’esame del grafico 2 si può rilevare come il numero complessivo degli accordi relativi al 2017 (69) si avvicini a quello degli accordi del 2015 (72) e sia di più di 10 punti superiore rispetto a quello del 2014 (58), anno in cui si è verificato il livello più basso della contrattazione sociale.
Graf. n. 2. - Numero di accordi per anno (2014-2017)
accordi annuali
accordi valenza pluriennale
0
4
0
2
72
58
59
65
2014
2015
2016
2017
Ritornando al grafico 1 esaminiamo la consistenza della categoria residuale “altra documentazione” in cui sono compresi materiali non direttamente definibili di contrattazione sociale, ma che comunque gettano luce su alcuni aspetti di questo processo: comunicati sindacali, comunicati stampa, richieste di incontro, verbali di incontro, verbali e comunicati di istituzioni, convenzioni, progetti, articoli di giornali, etc. Questa documentazione è raccolta dal 2012 e viene classificata a parte rispetto alle tipologie principali.
Il valore di questa documentazione di supporto raccolta nel 2017(53) ritorna quasi al livello del 2015 (56), il più elevato dall’inizio del monitoraggio di questa tipologia di materiale. Le delegazioni territoriali si sono dimostrate consapevoli dell’importanza di documentare qualsiasi genere di attività collegata con la negoziazione sociale, sia che si tratti di materiale relativo al percorso negoziale con le eventuali criticità, sia che si tratti di iniziative al di fuori del tradizionale processo di trattativa e intesa a livello comunale, ma che comunque si pongono a salvaguardia delle fasce deboli della popolazione, come le campagne a tutela del sistema socio-sanitario o in difesa della casa.
La maggior quantità di documentazione di supporto si riflette naturalmente nella ripartizione in termini percentuali. Come si vede dal grafico n. 3 la quota maggiore è sempre assegnata agli accordi che coprono più della metà del totale (54% rispetto al 64% del 2016), ma la categoria residuale di altro materiale aumenta la sua incidenza arrivando a superare leggermente i due quinti dell’insieme (41% rispetto al 29% del 2016).
All’interno di questa tipologia bisogna sottolineare la prevalenza dei comunicati sindacati (34%), testimonianza delle attività svolte a livello locale, ma anche rilevare che quasi un quinto è costituito dai comunicati delle istituzioni, che indicano la volontà da parte delle amministrazioni locali coinvolte di dare risalto alla contrattazione sociale. E’ poi opportuno segnalare che, nell’insieme della documentazione di supporto, la tematica prevalente riguarda la riorganizzazione del sistema socio-sanitario dopo l’introduzione della legge regionale di riordino (L.R. 84/2015).
Graf. n. 3 - Tipologia dei documenti relativi al 2017
Altro
materiale
41%
Accordo
54%
Piattaforma
5%
2.2. Le piattaforme
Le piattaforme rappresentano il 5% del materiale relativo al 2017, che corrispondono a sette documenti in valori assoluti, quattro redatti nel 2017, tre presentati in anni precedenti con valenza anche per il 2017. Il numero limitato delle piattaforme rispetto alle altre tipologie di documentazione deriva dal fatto che, in genere, tali documenti hanno dimensione provinciale, fornendo delle linee di indirizzo per la contrattazione a livello di singola amministrazione comunale all’interno del territorio.
Della sopraccitata tipologia di livello provinciale, nel 2017, si registra una piattaforma redatta, nella provincia di Pistoia, in forma congiunta dalle organizzazioni sindacali confederali con le leghe dei pensionati, anche con la partecipazione della FP della CGIL. Nella premessa viene evidenziata “la necessità, così come previsto per legge, della associazione dei servizi da parte dei Comuni”, indicando come mezzo principale la fusione e auspicando un confronto con le due Conferenze dei Sindaci presenti nell’area, al fine di definire lo schema di un accordo territoriale che comporti un’omogeneità di scelte a livello provinciale. Il tema dell’omogeneità e dell’integrazione delle politiche si ritrova in diversi paragrafi del documento: proposta dell’estensione dell’ISEE a tutti i servizi, uniformandolo a livello almeno provinciale; esigenza di un protocollo che stabilisca il percorso che gli enti di vario livello (Comuni, Unione dei Comuni, Conferenza dei Sindaci) devono attuare per rendere esigibile il Sistema di Inclusione Attiva (SIA); nell’ambito della
non-autosufficienza, verifica dell’andamento e dei risultati del progetto regionale “Pronto Badante”; opportunità di stipulare con la SdS della Valdinievole un protocollo simile a quello sottoscritto con la SdS di Pistoia; importanza dell’adesione al progetto regionale Tosca per la lotta contro l’evasione fiscale; nelle politiche abitative priorità agli interventi sovra comunali che valorizzino il ruolo di ERP, LODE e Fondazione Casa. Oltre agli ambiti di intervento già indicati sono presenti proposte per: lo sviluppo e la messa in sicurezza del territorio; gli appalti con la valorizzazione del dialogo tecnico previsto dal nuovo codice; l’emergenza abitativa, le politiche del lavoro e il microcredito.
Sempre di livello provinciale, ma di tipologia diversa, è la bozza di protocollo di intesa, redatta dalle delegazioni sindacali di Prato, concernente la programmazione integrata delle politiche socio-sanitarie a livello di distretto dell’Area Pratese. Richiamandosi alla L.R. 84/15 e al protocollo di intesa sottoscritto a livello di area vasta con l’AUSL Toscana Centro2, viene affermata l’opportunità di un ulteriore confronto a livello di zona distretto sia sugli atti di programmazione pertinenti a tale ambito territoriale, sia su un insieme di materie afferenti all’ambito socio-sanitario come: la non-autosufficienza con le varie tipologie di intervento collegate, le Case della Salute, la sanità di iniziativa, il Reddito di Inclusione (REI) 2018, la gestione degli appalti, il piano regolatore dei servizi territoriali e l’organizzazione dell’emergenza territoriale. Tale protocollo è stato poi sottoscritto all’inizio di aprile 2018, dopo un’intensa attività di richiesta e di effettuazione di confronti con i sindaci e la SdS dell’Area Pratese nel corso del 2017 e nei primi mesi del 2018.
Rimanendo in ambito socio-sanitario e a livello di zona distretto, passiamo a esaminare due documenti di proposte presentati nella provincia di Lucca, uno relativo alla Piana di Lucca, l’altro relativo alla Versilia. Il documento della Piana di Lucca riprende in buona parte le proposte già presentate nel 2016, partendo dalla presa d’atto della riorganizzazione in atto del sistema socio-sanitario con l’individuazione di tre distretti nella provincia di Lucca, e focalizzando l’attenzione sulle esigenze specifiche di questo distretto su temi generali come Case della Salute, liste di attesa e consultori.
Il documento della Versilia riprende l’articolazione di quello della Piana di Lucca, con una breve premessa sul recente riordino del sistema sanitario e la conseguente esigenza di confronti fra diversi soggetti presenti sul territorio (Distretto Sanitario, Conferenza zonale dei Sindaci). Di seguito sono declinate, sulla base delle condizioni locali, problematiche più generali come Case della Salute, liste d’attesa, strutture ospedaliere, RSA e non- autosufficienza.
Per completare la panoramica sulle piattaforme, è utile fare menzione di quelle presentate nel 2016 che hanno valenza anche per il 2017. A livello regionale si tratta di due piattaforme, una presentata dalle organizzazioni sindacali confederali e l’altra dai relativi sindacati dei pensionati. Entrambi i documenti focalizzano l’attenzione sulle tematiche socio-sanitarie, che rivestono sempre più importanza a causa sia della riorganizzazione del settore che dell’aumento della popolazione anziana. In particolare la trattazione riguarda gli argomenti propri delle politiche socio-assistenziali tra i quali: integrazione socio-sanitaria, servizi territoriali, liste d’attesa, non autosufficienza, assistenza domiciliare e residenze sanitarie assistite. In entrambe le piattaforme è trattato il tema della sanità integrativa, rilevante in un periodo in cui si diffondono fondi contrattuali dai
2 Di questo protocollo sottoscritto nel maggio 2017 si parla più diffusamente nel paragrafo 2.3 sul livello dell’accordo.
quali sono esclusi i cittadini in uno stato di maggiore fragilità (anziani, precari, atipici, disoccupati). Viene, quindi, proposta una riflessione sull’idea di un “fondo territoriale Regionale”per l’erogazione di prestazioni extra LEA aperto all’adesione volontaria di cittadini anche non lavoratori, con l’intervento delle amministrazioni pubbliche territoriali che favorisca la mutualità e il supporto dei soggetti più deboli. Se il documento delle organizzazioni sindacali è incentrato sull’ambito socio-sanitario, quello dei sindacati dei pensionati tratta anche altre tematiche della negoziazione sociale: politiche abitative, servizi pubblici locali, riorganizzazione degli enti locali, politiche di genere.
Per quanto riguarda il livello provinciale si ricorda per il territorio di Arezzo il documento di riferimento con valenza biennale (2016-2017), suscettibile di ulteriore definizione, in sede di trattativa, a seconda delle esigenze delle singole zone. Dopo una premessa che evidenzia l’importanza della contrattazione sociale per la popolazione nel suo complesso, sono trattati gli specifici argomenti: il welfare sociale e sanitario con particolare attenzione al riordino del sistema sanitario regionale; i servizi e la tassazione comunale; le politiche abitative; le politiche di genere. Si segnala, rispetto alla precedente piattaforma 2014- 2015, la presenza di alcune nuove tematiche: politiche di immigrazione e accoglienza, divenute ormai rilevanti in Italia; l’economia della condivisione, che, riallacciandosi alla cultura delle piccole comunità del passato, può riguardare vari aspetti (dalla riduzione del cibo sprecato al co-housing); le patologie derivanti dall’elettrosmog con la necessità di installazioni di telefonia mobile in zone con minor impatto per la salute dei cittadini.
Dopo questa panoramica sulle piattaforme, nel prosieguo del capitolo e nei capitoli seguenti l’attenzione sarà volta agli accordi, in particolare quelli comunali e intercomunali, che costituiscono la parte centrale della contrattazione sociale territoriale.
2.3. Il livello dell’accordo
Gli accordi possono essere di diversi livelli partendo dal regionale fino al comunale, oppure riguardare intese in ambito specificatamente sanitario con le AUSL e le Società della Salute.
Tab. n. 1- Il livello dell’accordo % sul totale di ciascun anno (2009-2017)
Comunale | Intercomunale Provinciale | Regionale | AUSL/SDS | Totale | ||
2009 | 84,8 | 6,5 | 1,1 | 7,6 | 0 | 100 |
2010 | 87,5 | 6,8 | 1,1 | 3,4 | 1,1 | 100 |
2011 | 84,4 | 6,4 | 2,1 | 4,3 | 2,8 | 100 |
2012 | 79,7 | 9,8 | 2,4 | 6,5 | 1,6 | 100 |
2013 | 65,7 | 15,2 | 1,9 | 6,7 | 10,5 | 100 |
2014 | 86,2 | 1,7 | 0 | 8,6 | 3,4 | 100 |
2015 | 86,1 | 6,9 | 0 | 4,2 | 2,8 | 100 |
2016 | 90,2 | 1,6 | 0 | 4,9 | 3,3 | 100 |
2017 | 97,1 | 1,4 | 0 | 0 | 1,4 | 100 |
Con il termine intese regionali si indicano sia gli i protocolli siglati con la Regione, sia quelli siglati con associazioni che raggruppano enti locali, come ad esempio l’ANCI, nel loro
livello regionale. Le intese regionali sono importanti perché forniscono delle linee guida sulle principali materie della contrattazione sociale, che, poi, possono essere adattate alle specifiche esigenze locali. Queste considerazioni sono in particolar modo valide per i protocolli di intesa siglati con l’ANCI Toscana, che costituiscono, di volta in volta, uno schema di riferimento, di cui le organizzazioni sindacali si possono servire come valido strumento per il processo negoziale.
Nel corso degli ultimi anni (2014-2016) è sempre stato sottoscritto un accordo tra l’ANCI Toscana e le Confederazioni regionali, dopo che vi era stata un’interruzione di due anni. Nel 2017 non è stata siglata tale tipologia di intesa, però probabilmente, per la contrattazione sociale locale di tale anno, è servito da riferimento il protocollo firmato nel 2016, che comunque si collocava in una linea di continuità con le intese precedenti, dando indicazioni, nella cornice del metodo concertativo, sui principali ambiti di intervento della contrattazione sociale: equità e lotta all’evasione fiscale e tariffaria, politiche abitative, politiche per l’infanzia, gestione degli appalti, servizi sociali, fondi anticrisi. Riguardo alle politiche nazionali, veniva giudicato positivamente l’allentamento del Patto di Stabilità, con la conseguente maggiore possibilità di spesa per la messa in sicurezza del territorio e degli edifici pubblici, specialmente quelli scolastici.
In particolare, nell’intesa del 2016, veniva posto l’accento sui cambiamenti in corso all’interno dell’organizzazione territoriale attuati in Toscana, con il suggerimento di un’attenta riflessione sui modelli di riordino, in cui, sulla base delle aree vaste, sono stati individuati degli ambiti ottimali per lo svolgimento efficiente dei servizi. In questo quadro si reputava opportuna l’incentivazione delle iniziative di gestione associata dei comuni e, per quanto riguarda lo specifico ambito socio-sanitario, necessaria una valutazione sulla riforma delle nuove zone-distretto.
Proprio riguardo alla tematica socio-sanitaria, nel 2016, era stato sottoscritto un accordo con la Regione Toscana, in cui era confermato il ruolo essenziale del sistema delle relazioni sindacali nel riassetto del servizio sanitario toscano articolato su tre livelli (regionale, area vasta, territoriale) in base alla legge regionale 84/2015.
Nel corso del 2017, non si registra la sottoscrizione di alcun accordo regionale, ma si può ritenere che gli accordi sottoscritti a tale livello nel 2016 forniscano delle indicazioni che possano essere valide oltre questo anno. Infatti negli accordi sottoscritti a livello regionale, come anche per quello relativo a AUSL e SdS, prevale un approccio regolativo, con la mancanza in genere di una esatta definizione temporale, come spiegato precedentemente nel capitolo 1. In particolare, come si potrà vedere nel capitolo 4 sui contenuti degli accordi, sono state considerate le linee guida contenute nell’intesa con l’ANCI Toscana del 2016 nel processo negoziale compiuto nel 2017.
Nel livello socio-sanitario, ossia quello relativo alle AUSL e alle Società della Salute, si registra la stipula di un protocollo di relazioni sindacali tra AUSL Toscana Centro, da una parte, e le organizzazioni sindacali confederali provinciali con le categorie dei pensionati e delle funzioni pubbliche, dall’altra. Dentro la cornice della L.R. 84/2015 e dei protocolli di intesa sottoscritti in precedenza, sono definiti le regole del confronto, i tempi e le modalità, le materie oggetto di confronto, gli strumenti di verifica. Si ritiene opportuno ricordare anche il contenuto dei due accordi di questo livello sottoscritti nel 2016 (relativi uno all’Area Toscana Sud Est e l’altro all’Area Toscana Centro), dato che vengono citati in alcuni accordi firmati nel 2017, vista la rilevanza della tematica del recente riordino del
sistema socio-sanitario. Nell’intesa dell’Area Toscana Sud Est del 2016 viene confermato un protocollo di relazioni sindacali per la programmazione socio-sanitaria sottoscritto nel 2015, aggiornandolo alla luce della recente legge di riordino, la sopraccitata L.R. 84/2015. Nel protocollo del 2016 sottoscritto con la SdS Pistoiese e l’Azienda USL Toscana Centro l’attenzione è focalizzata sui problemi legati all’invecchiamento della popolazione, con l’individuazione degli obiettivi da perseguire (Case della Salute, cure intermedie, RSA, assistenza domiciliare, programmi di prevenzione).
Per quanto riguarda gli accordi intercomunali, come nel 2016, si rileva una sola intesa di questo livello sottoscritta nella provincia di Arezzo, con un’incidenza minima simile al 2016 (1,5%), relativa al distretto della Val di Chiana.
La centralità dell’accordo tradizionale di tipo comunale trova conferma e anche un ulteriore rafforzamento pure rispetto al valore già elevato del 2016, arrivando al 97%, la quota più alta da quando viene monitorata la contrattazione sociale in Toscana. Le caratteristiche e i contenuti degli accordi comunali e intercomunali verranno trattati in maniera approfondita nei capitoli 3 e 4.
3. LA PROPENSIONE CONTRATTUALE IN TOSCANA
3.1. Il quadro complessivo della regione
Nella contrattazione sociale relativa al 2017 si rileva una crescita della sua diffusione territoriale, con una copertura di un quarto dei comuni (25% contro il 22% del 2016) e di un terzo della popolazione (33% contro il 26% dell’anno precedente). A parte il 2015, si tratta della percentuale maggiore degli ultimi quattro anni, anche se nel periodo precedente (soprattutto nel 2011-2012, anni di picco della crisi) si erano registrate percentuali di copertura più elevate. Come detto precedentemente nel capitolo 2, il 2014 può essere considerato un anno spartiacque, dal momento che si sono manifestati in maniera decisa gli effetti della crisi sulla contrattazione sociale.
Graf. n. 4 - La contrattazione sociale territoriale in Toscana: propensione contrattuale per comuni e per popolazione 2009-2017
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
69%
62%
58%58%
60%
52%
47%
43%
35%37%
38%
31%
33%
29%
26%
20%
22%
25%
%comuni
%popolazione
69%
70%
62%
58% 58%
60%
60%
50%
47%
52%
43%
40%
35%
37%
38%
29% 31%
20%
33%
30%
22%
26% 25%
20%
10%
0%
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
%comuni
%popolazione
Come espresso nel capitolo 1 sulla metodologia, al fine di effettuare un monitoraggio della contrattazione sociale utile anche a valutare l’impatto dell’iniziativa sindacale, si ricorda che sono calcolate anche le intese stipulate in anni precedenti, ma che abbiano valenza per l’anno di riferimento, di livello comunale e intercomunale3. Oltre agli accordi, in continuità con il metodo dei rapporti precedenti, sono presi in considerazione anche i verbali di incontro assimilabili ad accordi, in quanto acquisitivi di misure a favore della popolazione su indicazione della delegazione sindacale. Si ricorda che dal punto di vista dell’ambito territoriale sono considerati i livelli comunale, intercomunale e quello dei distretti socio-sanitari qualora vi sia la presenza delle amministrazioni comunali. Non sono, invece, conteggiati gli accordi tra organizzazioni sindacali e/o leghe dei pensionati con le ASL senza il coinvolgimento dei comuni.
3.2. La propensione negoziale per numero di comuni coperti da contrattazione sociale
Passando a una scala di analisi più ravvicinata, esaminiamo l’andamento della negoziazione sociale nelle diverse province. Si assiste a una stabilità della contrattazione sociale, nel triennio 2015-2017, nelle province di Siena e Pisa, che riescono a mantenere il numero dei comuni coperti intorno a 15, come pure nella provincia di Livorno, anche se con valori diversi (intorno a 5). Nella provincia di Lucca, che, nel 2016, aveva subito un decremento si ritorna al numero di comuni coinvolti del 2015 (da 11 a 15).
Tab. n. 2 - Numero dei comuni coperti da contrattazione sociale per provincia 2009-2017
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | |
Arezzo | 11 | 11 | 32 | 37 | 35 | 5 | 22 | 9 | 5 |
Firenze | 32 | 29 | 30 | 31 | 17 | 6 | 7 | 1 | 3 |
Grosseto | 5 | 8 | 12 | 16 | 10 | 4 | 0 | 0 | 0 |
Livorno | 2 | 6 | 11 | 7 | 4 | 0 | 5 | 4 | 5 |
Lucca | 15 | 15 | 15 | 29 | 15 | 6 | 15 | 11 | 15 |
Massa-Carrara | 0 | 0 | 14 | 4 | 4 | 0 | 2 | 1 | 1 |
Pisa | 7 | 1 | 17 | 15 | 9 | 18 | 16 | 15 | 16 |
Pistoia | 14 | 9 | 7 | 4 | 0 | 2 | 2 | 3 | 7 |
Prato | 2 | 3 | 3 | 1 | 7 | 5 | 4 | 0 | 0 |
Siena | 13 | 25 | 26 | 22 | 23 | 10 | 14 | 17 | 17 |
Toscana | 101 | 107 | 167 | 166 | 124 | 56 | 87 | 61 | 69 |
Pure nella provincia di Pistoia si verifica una crescita di una certa entità con più del raddoppio dei comuni coperti che passano da 3 a 7, mentre più limitato in valori assoluti è l’aumento nella provincia di Firenze (da 1 a 3). Nella provincia di Arezzo si verifica un ridimensionamento della copertura dei comuni che passano da 9 a 5. In tale territorio nel 2017 è stato stipulata un sola intesa, come pure nel 2016, ma, trattandosi di accordi intercomunali relativi a due distinti distretti della provincia, la copertura dei comuni è
3 Bisogna segnalare che per quanto riguarda la copertura dei comuni e della popolazione già nel 2016 erano stati considerati i due accordi sottoscritti in anni precedenti con valenza anche per il 2016 (Fucecchio e Rosignano Marittimo)
diversa nei due anni. Si registra assenza di contrattazione sociale nelle province di Grosseto e di Prato, come è avvenuto nel 2016. La stabilità della copertura nella provincia di Massa Carrara è dovuta a un accordo stipulato alla fine del 2016, che, tramite il bilancio del processo di concertazione avviato dal 2014, evidenzia i risultati acquisiti e definisce le linee di indirizzo concordate per gli anni futuri.
Con il passaggio a un’analisi in termini percentuali, si nota che l’estensione della contrattazione sociale nelle singole province rimane piuttosto disomogenea, ma con alcuni elementi di costanza nel tempo, anzitutto la maggiore relativa incidenza nei comuni delle province di Siena, Lucca e Pisa, che insieme sommano circa il 70% dei comuni toscani in cui si è svolta negoziazione sociale. A Siena il 49% dei comuni (47% nel 2016) è coperto da contrattazione sociale, a Lucca il 45% (33% l’anno precedente), a Pisa il 43% (41% nel 2016). Al di sopra della media regionale è anche la copertura nella provincia di Pistoia (che subisce un netto incremento dal 14% del 2016 al 35% del 2017), in linea con la media regionale nella provincia di Livorno (25% nel 2017, 20% nel 2016). Fra le altre province, rimane debole la copertura nelle province di Firenze (7% contro il 2% del 2016) e Massa-Carrara, assente in quelle di Grosseto e Prato.
Tab. n. 3 - Numero e percentuale di comuni coperti da contrattazione sociale per provincia. Raffronto 2016-20174
TOT. COMUNI 2016 | 2016 | 2016% TOT. COMUNI 2017 | 2017 | 2017% | ||
Arezzo | 37 | 9 | 24% | 37 | 5 | 14% |
Firenze | 42 | 1 | 2% | 42 | 3 | 7% |
Grosseto | 28 | 0 | 0% | 28 | 0 | 0% |
Livorno | 20 | 4 | 20% | 20 | 5 | 25% |
Lucca | 33 | 11 | 33% | 33 | 15 | 45% |
Massa-Carrara | 17 | 1 | 6% | 17 | 1 | 6% |
Pisa | 37 | 15 | 41% | 37 | 16 | 43% |
Pistoia | 22 | 3 | 14% | 20 | 7 | 35% |
Prato | 7 | 0 | 0% | 7 | 0 | 0% |
Siena | 36 | 17 | 47% | 35 | 17 | 49% |
Toscana | 279 | 61 | 22% | 276 | 69 | 25% |
3.3. La propensione negoziale per popolazione coperta da contrattazione sociale nelle province della Toscana
Se calcoliamo la copertura rispetto alla popolazione locale residente nei comuni interessati (e non al numero dei comuni coperti), la quota regionale media di popolazione
4 Dal 1° gennaio 2017 il numero dei comuni della Toscana è passato da 279 a 276, a causa di tre fusioni che hanno comportato, nella montagna pistoiese, l’accorpamento dei comuni di Abetone e Cutigliano e di San Xxxxxxxx Pistoiese e Piteglio e , nella provincia di Siena, del comune di Montalcino e di S.Xxxxxxxx d’Asso.
coperta (33%) è ampiamente oltrepassata nelle province di Lucca (89%, percentuale mai raggiunta in tutti gli anni precedenti), Siena (72%), Pistoia (67%), e in misura minore anche a Pisa (45%) e Massa-Carrara (35%) (vedi tabella 4).
E’ evidente che la discrepanza rispetto alla tabella relativa alla percentuale di comuni coperti è data sostanzialmente dalla adesione o non adesione alla contrattazione sociale del comune capoluogo. Infatti nelle province di Lucca, Massa-Carrara, Pistoia e Siena si registra la stipula di un accordo nel comune capoluogo, evento che non si verifica in quella di Pisa. Livorno (28%), Arezzo (15%), Firenze (10%), per quanto in alcuni casi migliorino la quota di copertura rispetto al 2016, si mantengono su livelli inferiori a quelli raggiunti negli anni di picco (2009-2012).
Tab. n. 4 - Percentuale di popolazione coperta da accordi su totale della popolazione della provincia 2009-2017
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | |
Arezzo | 56% | 56% | 91% | 95% | 65% | 15% | 71% | 28% | 15% |
Firenze | 85% | 46% | 48% | 82% | 65% | 16% | 11% | 2% | 10% |
Grosseto | 18% | 27% | 71% | 72% | 35% | 52% | 0% | 0% | 0% |
Livorno | 50% | 77% | 94% | 79% | 24% | 0% | 26% | 26% | 28% |
Lucca | 86% | 72% | 68% | 76% | 56% | 33% | 75% | 63% | 89% |
Massa-Carrara | 0% | 0% | 61% | 75% | 75% | 0% | 39% | 35% | 35% |
Pisa | 34% | 3% | 45% | 65% | 29% | 72% | 45% | 52% | 45% |
Pistoia | 81% | 37% | 33% | 20% | 0% | 11% | 11% | 13% | 67% |
Prato | 83% | 8% | 17% | 7% | 100% | 90% | 83% | 0% | 0% |
Siena | 44% | 84% | 80% | 77% | 65% | 19% | 61% | 67% | 72% |
TOSCANA | 62% | 47% | 60% | 69% | 52% | 29% | 38% | 26% | 33% |
Tab. n. 5 - Percentuale di popolazione coperta per almeno un anno da accordi su totale della popolazione della provincia nell’arco del periodo 2009-2017
POP TOT | POP COPERTA ALMENO 1 ANNO | POP COPERTA ALMENO 1 ANNO % | |
AR | 344.374 | 344.374 | 100,00% |
FI | 1.014.423 | 946.906 | 93,30% |
GR | 223.045 | 215.986 | 96,80% |
LI | 337.334 | 316.333 | 93,80% |
LU | 390.042 | 389.116 | 99,80% |
MS | 196.580 | 195.569 | 99,50% |
PI | 421.851 | 399.119 | 94,60% |
PT | 291.839 | 280.597 | 96,10% |
PO | 254.608 | 254.608 | 100,00% |
SI | 268.341 | 260.278 | 97,00% |
TOSC | 3.742.437 | 3.602.886 | 96,30% |
Se consideriamo che la contrattazione sociale proietta i suoi effetti, presumibilmente, anche nel medio periodo, oltre la vigenza effettiva di eventuali atti amministrativi che la recepiscono, può essere interessante anche vedere la copertura pluriennale della contrattazione sociale, considerando l’intero arco degli anni interessati dalla nostra raccolta di materiali. A questo livello vediamo che quasi tutte le province gravitano verso la media regionale del 96,3% di popolazione coperta (da almeno un anno di contrattazione sociale), con valori fra il 93% e il 100%. In conclusione il 96% della popolazione regionale ha copertura della contrattazione sociale per almeno uno degli anni considerati (dal 2009 al 2017), il restante 4% afferisce a una quota di comuni che non ha mai attivato processi di negoziazione sociale (12%), in cui prevalgono quelli di piccola dimensione.
3.4. Percentuali di comuni coperti da accordi per classi di ampiezza demografica
Il 2017 si presenta come uno dei pochi anni (con il 2009 e il 2012) in cui i grandi comuni sono i più coperti di tutti da accordi di contrattazione sociale, superando i comuni medi e medio-piccoli che di solito sono i più recettivi verso la contrattazione sociale, che rimane invece su un livello di copertura intorno al 10% nei comuni piccoli e scende allo zero in quelli piccolissimi.
Graf. n. 5 - Percentuali di comuni coperti da accordi per classi di ampiezza demografica 2009-2017
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
comuni piccolissimi (1)
comuni medio-piccoli (3)
comuni piccoli (2)
comuni medi (4)
comuni grandi (5)
Nota: le classi di ampiezza demografica sono le seguenti
(1) Classe 1 - da 1 a 1.000 |
(2) Classe 2 - da 1.001 a 5.000 |
(3) Classe 3 - da 5.001 a 15.000 |
(4) Classe 4 - da 15.001 a 50.000 |
(5) Classe 5 - oltre 50.000 |
Da notare che la copertura cresce nei comuni grandi e medio-grandi, è abbastanza stabile nei comuni medio-piccoli e piccoli, e scende nei comuni piccolissimi, nel quadro, quindi, di un andamento verso la concentrazione nei comuni di maggiori dimensioni. La tradizionale preferenza per la contrattazione sociale espressa dai comuni con popolazione fra 5mila e 50mila abitanti sembra indebolirsi, effetto forse della più generale tendenza alla concentrazione urbana che comporta un dinamismo dei centri urbani direttamente correlato alla loro dimensione.
Tab. n. 6 - Percentuali di comuni coperti da accordi per classi di ampiezza demografica 2009-2017
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | Almeno un anno | |
comuni piccolissimi (1) | 11% | 11% | 32% | 63% | 32% | 0% | 18% | 6% | 0% | 64% |
comuni piccoli (2) | 24% | 25% | 50% | 50% | 34% | 9% | 18% | 8% | 10% | 80% |
comuni medio-piccoli (3) | 38% | 47% | 66% | 58% | 45% | 29% | 40% | 34% | 35% | 96% |
comuni medi (4) | 64% | 62% | 79% | 72% | 49% | 33% | 48% | 36% | 43% | 98% |
comuni grandi (5) | 69% | 38% | 54% | 77% | 46% | 25% | 46% | 23% | 46% | 100% |
Se però consideriamo la variabile della popolazione coperta (all’interno di ogni fascia di ampiezza demografica) si rileva ancora una volta un’immagine di radicamento privilegiato della contrattazione sociale in quella fascia di medi comuni con 5-50mila abitanti, nei quali i tassi di copertura oscillano intorno al 40% (44% i comuni medio-grandi e 36% i comuni medi) mentre i comuni più grandi vedono una copertura del 28% della loro popolazione.
Graf. n. 6 - Popolazione coperta da accordi per classi di ampiezza demografica dei comuni 2017
Quota di popolazione coperta per classe di
ampiezza dei comuni
comuni grandi (5)
28%
comuni medi (4)
44%
comuni medio-piccoli (3)
36%
comuni piccoli (2)
12%
comuni piccolissimi (1)
0%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
3.5. Una panoramica dei territori
Nella provincia di Arezzo nel 2016 è stata presentata una piattaforma a livello provinciale con valenza biennale, da adattare nel corso delle trattative nelle singole zone, come ricordato nel paragrafo 2.2. Date le difficoltà riscontrate dalla delegazione territoriale nel riunire le Conferenze dei Sindaci o le Unioni dei Comuni, nel 2017, è stato sottoscritto soltanto un accordo intercomunale, nel Distretto della Val di Chiana, che fa riferimento alla piattaforma provinciale. L’intesa si concentra sulle tematiche socio-sanitarie, anche se, comunque, vengono affrontati altri argomenti come le politiche educative e il ruolo del volontariato. Come in altri accordi o documenti di altro genere, l’attenzione è posta sul riordino del sistema sanitario regionale, evidenziando la necessità di un monitoraggio soprattutto riguardo ai servizi territoriali, al fine di rispondere alle esigenze di salute della zona.
Nella provincia di Firenze si registra un ritorno dell’attività di contrattazione sociale con la stipula di due nuove intese in comuni limitrofi al capoluogo (Bagno a Ripoli e Scandicci) di dimensione rispettivamente medio-grande e grande. A livello comunale si sono svolte altre riunioni che si possono desumere sia dai verbali di incontro che dai comunicati stampa delle amministrazioni. In particolare nei comuni di Cerreto Guidi e Calenzano sono stati attuati dei confronti durante la presentazione dei bilanci di previsione, in cui le amministrazioni hanno confermato la volontà di attenersi al principio di equità sociale. Nel comune di Xxxxx Xxxxxxxxxx è stato sottoscritto un verbale di incontro in cui vengono considerate le esigenze emerse da una rilevazione fatta sui propri iscritti da parte dalla Lega SPI di Xxxxx Xxxxxxxxxx, concernenti tre ambiti principali (servizi socio-sanitari, sicurezza, mobilità), in raccordo con la Lega SPI di Fiesole. Sono state, comunque, attuate altre iniziative che mostrano l’impegno da parte delle delegazioni territoriali nell’ambito delle problematiche sociali. Come in altre province una parte rilevante dell’attività è stata indirizzata verso gli aspetti socio-sanitari, tramite l’organizzazione di incontri e il coinvolgimento delle amministrazioni comunali, prendendo come riferimento le piattaforme presentate a livello regionale nel 2016 e confermate nel 2017.
Nella provincia di Grosseto si conferma l’arresto dell’attività vera e propria di contrattazione sociale avvenuto a partire dal 2015, dato che anche nel 2017 non si rileva la sottoscrizione di alcun accordo. Da un comunicato pervenuto dalla delegazione territoriale si rileva, comunque, l’impegno profuso nell’effettuare dei confronti con le amministrazioni, con la sintetica descrizione di undici incontri svolti nel primo trimestre del 2017 riguardo ai bilanci preventivi. Si desume che, pur non essendoci stata una formalizzazione di alcun genere, sono stati acquisiti dei risultati come l’invarianza delle tariffe e delle imposte, i contributi per gli affitti e l’emergenza abitativa, le agevolazioni per nuove attività.
Nella provincia di Livorno si rileva la sottoscrizione di tre accordi comunali nel corso del 2017 che, abbinati ai due stipulati negli anni precedenti con valenza pluriennale (Castagneto Carducci e Rosignano Marittimo), comportano la copertura di un quarto dei comuni (25%), in linea con la media regionale, e di quasi un 30% della popolazione (28%).
Come rilevato nel 2016, le intese sono ben articolate in paragrafi con la descrizione dettagliata dei vari provvedimenti, che riguardano diverse aree della contrattazione sociale da quelle principali (fiscali-tributarie e sociali) fino a quelle relative a integrazione e pari opportunità. Bisogna segnalare che nel comune di Campiglia è stata avvertita l’esigenza di sottoscrivere uno specifico accordo sulle tematiche della sicurezza e della legalità, in cui sono state combinate diverse istanze dal contrasto dei fenomeni illeciti fino alla sicurezza urbana.
Nella provincia di Lucca si rileva un aumento dei comuni coperti (da 11 a 15), tornando ai livelli del 2015, con una copertura di quasi il 90% della popolazione, livello mai raggiunto in precedenza, grazie pure alla presenza del comune capoluogo, dove continua il percorso di concertazione, avviato nel 2016, tramite tavoli di confronto su diverse tematiche. L’ampia copertura di popolazione è anche dovuta al ritorno del processo negoziale nel comune di Viareggio, il più popolato dopo Lucca, dove dal 2013 non era stata stipulata alcuna intesa. Come osservato negli anni passati, gli accordi, in genere, sono ben strutturati con la trattazione di molteplici tematiche relative alla negoziazione sociale. Nel 2017 si rileva la sottoscrizione di un’intesa nel comune di Altopascio dedicata esclusivamente al baratto sociale, tramite un apposito bando, con l’utilizzo di parte degli stanziamenti del Fondo anticrisi. Insieme all’attività tradizionale di concertazione a livello comunale, sono proseguite le iniziative in ambito socio-sanitario in particolare in Versilia, dove, tramite una diffusa campagna sul territorio, sono state evidenziate le criticità, tra le quali, non ultima, il contrasto tra i sindaci della zona per la nomina del nuovo direttore del distretto. Per quanto riguarda il resto della provincia, si segnala l’adesione alla campagna della raccolta firme per l’abbattimento delle liste di attesa e la redazione di un documento di proposta della Piana di Lucca, che si ricollega a quello presentato nel 2016 sulla riorganizzazione del sistema sanitario, di cui si è parlato nel paragrafo 2.2. sulle piattaforme.
Riguardo alla provincia di Massa Carrara, da parte della delegazione territoriale è stato segnalato soltanto l’accordo firmato con il comune di Massa nel dicembre 2016, di cui era stato tenuto conto già nel precedente rapporto, in quanto poteva essere considerato una sorta di accordo pluriennale, anche se non esplicitamente menzionato. Infatti in tale intesa è possibile rilevare un bilancio del processo di concertazione avviato dal 2014, con l’evidenziazione dei risultati acquisiti (in particolar modo in campo fiscale e tariffario), ma anche con la descrizione delle linee guida concordate per gli anni futuri. Naturalmente, come nel 2016, anche se si tratta di un solo accordo, il fatto che sia relativo al comune capoluogo comporta una copertura di più di un terzo della popolazione (35%).
Come è avvenuto lo scorso anno, dalla delegazione della provincia di Pisa è pervenuto un resoconto delle attività di contrattazione svolte sul territorio. In forma congiunta le organizzazioni sindacali confederali e i relativi sindacati dei pensionati hanno richiesto un incontro con i 37 comuni della provincia. In 13 comuni non è stato possibile attuare alcun confronto, in 8 comuni (tra i quali anche il capoluogo) si sono svolti degli incontri senza la firma di un accordo o di un verbale di incontro. Nei restanti 16 casi, in 11 comuni la trattativa ha portato alla stipula di un accordo, mentre in 5 comuni si è conclusa con la
redazione di un verbale di incontro. Rispetto allo scorso anno vi è un leggero aumento degli accordi veri e propri che si accrescono di due unità (9 nel 2016 ). Come lo scorso anno, è stato ritenuto opportuno verificare se i verbali di incontro potessero essere assimilabili ad accordi, in quanto acquisitivi di provvedimenti su proposta dei sindacati, anche se poi non vi è stata convergenza su tutti i punti, come ad esempio la TARI. Dopo una lettura attenta dei documenti con confronti con l’anno precedente, i 5 verbali di incontro sono stati considerati assimilabili ad accordi, in quanto si riscontrano delle acquisizioni su indicazione dei sindacati su alcuni temi di contrattazione sociale. D’altra parte, questa è la metodologia utilizzata anche nei rapporti precedenti, finalizzata a valorizzare i risultati della negoziazione sociale. In base a queste considerazioni, il numero dei comuni oggetto di contrattazione sociale rimane stabile intorno al valore di 15 nel periodo 2014-2017, con una copertura nel 2017 di più di due quinti dei comuni (43%) e della popolazione (45%).
Nella provincia di Pistoia l'attività della delegazione territoriale è iniziata con l'invio alle due Conferenze dei Sindaci di una piattaforma redatta a livello provinciale, contenenti elementi utili per la contrattazione con gli enti locali, le Società della Salute e le Conferenze zonali, di cui si parlato nel paragrafo 2.2. A questo invito, prima della scadenza del termine dell’approvazione del bilancio, hanno risposto 5 comuni su 20, con i quali, dopo un confronto sulle linee guida da seguire, sono stati sottoscritti degli accordi. Da alcune amministrazioni non è stata ricevuta alcuna risposta, mentre altri comuni si sono dichiarati disponibili a un incontro soltanto dopo l’approvazione del bilancio, compresi Monsummano Terme e Quarrata, che hanno poi stipulato delle intese in cui, da una parte, sono stati confermati degli indirizzi di bilancio a favore delle fasce più bisognose, e, dall’altra, previsti ulteriori impegni in ambiti come la regolazione degli appalti, la lotta all’evasione fiscale, l’applicazione del Sostegno all’Inclusione Attiva (SIA). Nell’insieme, nel corso del 2017, sono stati 7 i comuni coperti da contrattazione sociale, con un aumento di un certo rilievo rispetto allo scorso anno (da 3 a 7), e con una copertura di due terzi della popolazione (67%) grazie alla presenza del comune capoluogo, che dal 2009 non sottoscriveva intese. Oltre all’azione di negoziazione sociale sui bilanci comunali, la delegazione si è anche impegnata nello specifico ambito socio- sanitario, richiedendo incontri a tutti i sindaci della provincia per confrontarsi e fare fronte comune sulle criticità probabilmente accentuate dopo l’accorpamento delle preesistenti strutture territoriali in tre grandi Aziende. Da quel che risulta soltanto i sindaci di Pistoia e di Serravalle Pistoiese hanno risposto all’appello, consentendo un incontro.
Nella provincia di Prato la delegazione territoriale ha sempre trovato difficoltà ad attuare confronti con le amministrazioni sui bilanci di previsione, e, quindi, non è presente una tradizione di contrattazione sociale, anche se, nel corso degli anni, sono state attuate iniziative a carattere sociale. Anche nel 2017 non si registra la sottoscrizione di alcun accordo sul bilancio a livello comunale, ma c’è stato, comunque, un impegno a trattare tematiche proprie della contrattazione sociale come quelle socio-sanitarie. Come rilevato in altri territori, l’accento è stato posto sulla recente riorganizzazione del sistema sanitario regionale, evidenziando la rilevanza della realizzazione di una rete territoriale capace di affrontare le problematiche socio-sanitarie della nostra epoca (invecchiamento della
popolazione, cronicizzazione delle malattie, non autosufficienza). A tale proposito sono stati effettuati degli incontri con i sindaci e i responsabili della SdS dell’Area Pratese, richiamandosi al precedente protocollo sulle relazioni sindacali specifico dell’Area Pratese stipulato nel 2013, ma avvertendo la necessità di aggiornamenti, anche alla luce del recente protocollo relativo all’ASL Toscana Centro del 2017. E’ stata quindi definita una bozza di protocollo di intesa concernente la programmazione integrata delle politiche socio-sanitarie a livello di distretto dell’Area Pratese, sottoscritta all’inizio di aprile 2018, di cui si è parlato nel paragrafo 2.2 sulle piattaforme.
Nella provincia di Siena la presentazione della piattaforma per il confronto sui bilanci 2018 è stata un’occasione sia per ribadire la rilevanza del sistema dello stato sociale, sia per fare un bilancio sulla contrattazione sociale svolta nel 2017. Si tratta di un territorio in cui si verifica una continuità del processo negoziale sulla base dei principi di “solidarietà, uguaglianza e trasparenza”, che sono stati seguiti nel confronto con le amministrazioni nel corso degli anni, come ricordato nella nota stampa. Nel 2017 sui 35 comuni sono stati sottoscritti accordi o verbali di incontro assimilabili ad accordi in 17 comuni (con una copertura del 72% della popolazione), in 2 comuni si è svolto semplicemente un incontro senza alcuna formalizzazione, in 15 comuni non vi è stata disponibilità ad attuare un confronto, mentre in un comune non è stato possibile a causa del commissariamento. La delegazione territoriale ha sottolineato la difficoltà a stabilire dei rapporti con le amministrazioni di piccole dimensioni demografiche, a causa della limitata struttura organizzativa, e di quelle governate da maggioranze espressione di liste civiche, ad eccezione di Chianciano e Pienza, dove si reputa che l’accordo sia uno fra quelli maggiormente acquisitivi. Dato che la contrattazione sociale si svolge, in genere, negli stessi comuni, sono utilizzati i modelli degli anni precedenti, che, per lo più, hanno una buona articolazione, trattando diverse tematiche. Nel 2017 bisogna segnalare che nel comune di Siena, oltre all’accordo sul bilancio preventivo, è stata stipulata un’intesa specifica sugli appalti.
4. L’ANALISI DELLE AREE TEMATICHE NEGOZIALI
4.1. Gli argomenti oggetto di contrattazione
In questo capitolo viene presentata una panoramica dei principali argomenti trattati negli accordi stipulati con le amministrazioni comunali relativi al 2017, prendendo come riferimento le aree negoziali e le voci tematiche dell’albero logico adottato a livello nazionale, uno schema strutturato su più livelli attinenti ai contenuti del processo negoziale.
Come si vede dalla tabella seguente, per le 11 aree tematiche negoziali è stata conteggiata la numerosità delle intese relative al 2017 che le citassero almeno una volta.
Tab. n. 7 - Percentuale delle aree tematiche negoziali di primo livello sul totale degli accordi
Aree tematiche negoziali | % sugli accordi totali | |
01. | Relazioni tra le parti e definizione del processo | 81% |
02. | Politiche e strumenti della partecipazione attiva | 43% |
03. | Pubblica amministrazione | 62% |
04. | Politiche di bilancio | 72% |
05. | Politiche socio-sanitarie ed assistenziali | 78% |
06. | Politiche del lavoro e dello sviluppo | 51% |
07. | Politica locale dei redditi e delle entrate | 97% |
08. | Azioni di contrasto delle discriminazioni e pari opportunità | 29% |
09. | Politiche abitative e del territorio | 74% |
10. | Politiche dell’infanzia, giovani, educative e dell’istruzione | 68% |
11. | Politiche culturali, di socializzazione e sicurezza | 38% |
La prima area si riferisce ad aspetti concernenti il metodo, le procedure, in quanto attiene alla relazione tra le parti e alla definizione del processo negoziale, ed è, quindi, considerata un indicatore, seppur indiretto, della qualità della contrattazione. Questa area è presente in una parte rilevante degli accordi, quattro quinti (81%), ed è composta da tre voci: le valutazioni di premessa, l’attivazione di tavoli di confronto, la previsione di
occasioni di verifica. Riprendendo le considerazioni dell’Osservatorio nazionale, non si può, però, dedurre che nel restante quinto delle intese non sia stata seguita una procedura negoziale, ma che semplicemente non sia stata menzionata.5
Si ricorda che nelle valutazioni di premessa possono essere contemplate diverse componenti: il contesto in cui le amministrazioni decidono le scelte di bilancio; relazioni sulla precedente attività amministrativa; gli obiettivi prioritari; i riferimenti normativi; la legittimazione delle parti sociali, tramite il riferimento al metodo concertativo oppure a una piattaforma sindacale o a incontri e intese precedenti.
A seconda degli accordi, quindi, la premessa può essere più o meno estesa e dettagliata, anche se, in genere, sono presenti sia il richiamo alla validità della concertazione, sia l’intenzione di attuare politiche a favore della popolazione più bisognosa, pur in uno scenario di risorse limitate. Nelle premesse più articolate si può rilevare la descrizione delle finalità prioritarie da perseguire insieme alle modalità con cui attuare i confronti e le verifiche, come anche, in alcuni casi, il resoconto dell’attività amministrativa svolta in precedenza e/o le disposizioni contenute nella legge di stabilità, ai fini di una conoscenza del contesto e degli eventuali vincoli in cui l’amministrazione si trova ad operare.
Oltre alle valutazioni di premessa, spesso sono previste occasioni di confronto, con l’attivazione di specifici tavoli, su argomenti già specificati oppure da definire in base alle esigenze maturate nel corso dell’anno. Come vedremo nei paragrafi seguenti, una tematica menzionata come necessitante di ulteriori momenti di concertazione è quella relativa al riordino del sistema socio-sanitario dopo l’introduzione della legge regionale L.R. 84/2015.
L’esigenza di momenti di approfondimento e di verifica deriva anche dall’incertezza dell’applicazione delle norme nazionali, soprattutto se le intese sono stipulate all’inizio dell’anno6. Proprio un accordo segnala che i dati fondamentali per la redazione dei bilanci sono forniti da parte dello Stato nel corso dell’anno, rendendo difficile la pianificazione.7 Inoltre, per quanto riguarda le misure concernenti le agevolazioni e le esenzioni, può essere necessaria una rimodulazione a seconda della quantità di domande che vengono presentate.
La contrattazione sociale è, generalmente, collegata con il confronto sul bilancio preventivo, e, quindi, l’area delle politiche di bilancio è ben rappresentata negli accordi (72%, quasi tre quarti delle intese). Come precedentemente detto, nelle valutazioni di premessa, spesso, è descritta l’impostazione data dall’amministrazione al bilancio, soprattutto se sono trattate le diverse aree di pertinenza delle politiche sociali locali. Inoltre possono essere indicati i percorsi negoziali con cui sono state definite le linee di indirizzo e sono stati concordati gli interventi. Comunque, anche se, negli accordi, vengono affrontate solo le questioni più rilevanti (tasse e tributi locali), in alcuni casi, si possono rilevare delle considerazioni sugli indirizzi di bilancio, che mirano a tutelare la popolazione più bisognosa. In altri casi il documento si incentra sulle misure di politica fiscale, con la descrizione delle agevolazioni e delle esenzioni, senza indicazioni sulle linee
5 Vedi Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016), Settimo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma, pag. 42.
6 In particolare si veda Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2015), Sesto rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma, pag. 49; Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016), op. cit, pag. 52.
7 Si tratta dell’accordo di Calci, provincia di Pisa.
di bilancio complessive. Sono pochi gli accordi con valenza pluriennale, in cui è contemplata una programmazione che va oltre il singolo anno.
Dopo questa premessa sulle aree che sono di introduzione negli accordi, nei prossimi paragrafi saranno trattati i principali ambiti di negoziazione, partendo da quelli maggiormente presenti nelle intese, che rappresentano il cuore della contrattazione sociale, per arrivare a quelli che hanno minore incidenza, ma che, comunque, configurano aspetti che sono di complemento alla soddisfazione delle esigenze primarie.
4.2. Esame delle aree tematiche negoziali Politica locale dei redditi e delle entrate
L’obiettivo prioritario della contrattazione sociale è quello della tutela delle categorie più bisognose della popolazione (famiglie a basso reddito, anziani, lavoratori colpiti dalla crisi), tramite il mantenimento, e, se possibile, pure il rafforzamento dei servizi sociali ed educativi senza una penalizzazione delle fasce deboli. Ne consegue che anche nel 2017 le politiche fiscali e tariffarie costituiscano la principale area tematica, essendo trattate nella quasi totalità degli accordi (97%). Infatti soltanto in intese che affrontano argomenti specifici, come ad esempio gli appalti, non si rileva questo genere di tematica.
In molti accordi è, quindi, presente la voce della compartecipazione ai costi del welfare, ossia della determinazione delle rette dei servizi pubblici (sociali, educativi, assistenziali) con l’obiettivo del mantenimento del livello delle tariffe o, comunque, della concessione di agevolazioni o esenzioni a coloro che si trovano in reale stato di necessità. La tematica della compartecipazione dei costi del welfare è strettamente legata al metodo ISEE, principale indicatore adottato nei vari territori per definire esenzioni e riduzioni, quindi non solo le rette dei servizi pubblici, ma anche per altre misure quali i contributi per il pagamento delle bollette di gas e acqua, o nell’ambito della tariffa dei rifiuti. A causa di questa diffusa utilizzazione, si rileva un’intensa frequenza della voce ISEE nelle intese, in linea con quanto avviene a livello nazionale8.
Nel corso del tempo, in particolare dal 2014 al 2017, come rilevato anche a livello nazionale9, la voce che acquisisce più rilevanza è quella relativa alla tariffa sui rifiuti, la TARI, che spesso si collega con il sistema di gestione dei rifiuti, quindi con le politiche ambientali all’interno dell’area Politiche abitative e del territorio. Con la definizione degli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali) si sta verificando in Toscana una riorganizzazione dei servizi di igiene urbana che mira all’aumento della raccolta differenziata, anche tramite il sistema del porta a porta. Tale riassetto può avere come conseguenza un iniziale aumento dei costi di smaltimento che poi, in genere, sfocia in una diminuzione, una volta che il sistema è andato a regime. La riorganizzazione avviene con tempi diversi nei singoli comuni, quindi, nelle diverse amministrazioni, a seconda degli anni, si può avere un
8 Naturalmente in questo caso, come in ulteriori osservazioni nel corso del capitolo, si deve considerare che gli ultimi dati disponibili a livello nazionale, nella fase di stesura di questo rapporto, sono quelli relativi al 2016, contenuti nel rapporto pubblicato nel 2017. In particolare si veda Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016), op. cit, pag. 52; Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), Xxxxxx rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma, pag. 33.
9 Ovviamente il confronto a livello nazionale è per il periodo 2014-2016, ma si può pensare a una tendenza che probabilmente sarà confermata anche per il 2017. Si veda Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), op.cit., pag. 49.
aumento o una diminuzione della tariffa, con la necessità di una rimodulazione all’interno delle intese. Soprattutto in caso di aumento delle tariffe, l’attenzione è volta alla difesa dei soggetti in difficoltà con la previsione di agevolazioni/esenzioni in genere sulla base dell’ISEE.
In alcuni accordi, i provvedimenti concernenti la TARI possono anche avere lo scopo di favorire lo sviluppo del territorio tramite agevolazioni concesse a nuove imprese oppure a imprese che prevedono assunzioni a tempo indeterminato. In alcuni territori, si rileva pure l’obiettivo della prevenzione della ludopatia, tramite la concessione di agevolazioni ad attività che rimuovono le slot machine o ad attività commerciali che non ne prevedono l’installazione.
Essendosi verificata nell’ambito dell’IMU e della TASI l’esclusione dei proprietari e residenti nella sola abitazione principale, si rileva un ridimensionamento dell’importanza di queste voci, almeno rispetto alla presenza della TARI. In alcuni accordi l’argomento è trattato semplicemente affermando l’invarianza delle imposte rispetto agli anni precedenti, in altri accordi, soprattutto riguardo all’IMU, vengono dettagliate le misure, che, in genere, prevedono delle aliquote agevolate nel caso di comodato a figli o parenti o nel caso di contratti a canone agevolato, collegandosi quindi a provvedimenti per le politiche abitative. Proprio il recente rapporto sulla contrattazione sociale a livello nazionale raccomanda l’inserimento di aliquote agevolate IMU in caso di locazione sulla base degli accordi territoriali sulla casa, ossia quelli che regolamentano i contratti a canone agevolato10.
Rimanendo nell’ambito delle imposte, come rilevato in passato, una voce ricorrente è quella dell’addizionale IRPEF, che, grazie al lavoro di stimolo svolto dalle delegazioni territoriali nel corso degli anni, è, in genere, collegata con degli scaglioni di progressività. Come rilevato negli ultimi due anni, l’iniziativa sindacale si sta orientando verso l’inserimento della provenienza del reddito per l’acquisizione di esenzione, dando rilevanza ai redditi da lavoro dipendente o da pensione. Se in alcuni accordi tale misura è già inclusa, considerando una soglia di esenzione ma solo per queste due categorie, in altri è prevista la disponibilità da parte dell’amministrazione a trattare la questione, previa comunque la verifica della fattibilità, dati i vincoli di bilancio.
Differenziazioni in base alla provenienza del reddito sono attuabili anche in altri campi come la tassa sui rifiuti; ad esempio, in provincia di Lucca, in molti accordi per le agevolazioni TARI viene posta particolare attenzione ai pensionati e ai lavoratori dipendenti. Alla base delle sopraccitate misure vi è la considerazione che su tali categorie esista un controllo alla fonte sul livello effettivo del reddito, quindi i dati forniti sono quelli corretti e non vi è possibilità di affermazioni mendaci.
Proprio per far si che le agevolazioni siano concesse soltanto a coloro che ne abbiano effettivamente diritto, in alcuni accordi sono previsti ulteriori requisiti oltre al livello ISEE. Si ritiene che sebbene il nuovo ISEE sia più attendibile del precedente, tenendo conto di una situazione complessiva, sia preferibile richiedere alcuni dati connessi con il tenore di vita, come non aver acquisito, dopo una certa data, beni immobili o autoveicoli e motocicli di nuova immatricolazione oltre una certa cilindrata.
10 Vedi Fondazione Di Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), op.cit., pag. 49.
Il possesso di specifici requisiti per l’accesso alle agevolazioni è strettamente collegato al tema della lotta all’evasione ed elusione fiscale e tariffaria, voce presente in una parte rilevante degli accordi pur con diversi livelli di approfondimento.
Nel corso degli anni si è registrata una diminuzione di risorse a disposizione dei comuni mentre aumentano le necessità da parte della popolazione, a causa sia della crisi che dell’invecchiamento, nonché ultimamente, anche se in misura più limitata, per l’accoglienza dei migranti.
Per questo le amministrazioni sono sempre più sensibili alla questione della lotta dell’evasione, e, infatti, nelle intese, si rileva una maggiore attenzione al tema con la specificazione delle attività intraprese, il resoconto delle somme recuperate per tipologia di tributi e la destinazione, comunque finalizzata all’equità sociale. A partire dal 2008, la Regione Toscana ha promosso lo svolgimento in forma associata delle attività anti- evasione con l’attuazione del progetto TOSCA, che prevede percorsi formativi mirati per i dipendenti comunali. In diversi accordi sono presenti riferimenti ad attività intraprese o da attuare in collaborazione con altri enti (Agenzia delle Entrate, INPS, Agenzia del Territorio, Guardia di Finanza), anche tramite l’adesione al progetto Tosca.
I comunicati dello SPI regionale ricordano che, oltre al recupero di tributi di competenza delle amministrazioni, esiste un altro tipo di attività di accertamento fiscale e contributivo che i comuni possono svolgere per lo Stato centrale. Fino al 2019 il contributo riconosciuto a ogni comune è il totale dell’importo dell’evasione fiscale e/o contributiva accertata, tramite l’invio di segnalazioni qualificate all’Agenzia delle Entrate secondo alcune macroaree.
In alcuni accordi, abbinate alle misure contro l’evasione dei tributi locali, sono inserite iniziative di compartecipazione alla lotta all’evasione statale mediante il sopraccitato sistema delle segnalazioni qualificate11. Questa tipologia di attività non è ancora diffusa, ma si auspica che nel tempo diventi più strutturata, grazie anche allo stimolo propositivo della negoziazione sociale. Il contributo del sindacato è importante anche perché, nel corso degli anni, si è verificata una diminuzione delle somme recuperate in Toscana, come nel resto dell’Italia12.
Come rilevato per il 2016, anche nel 2017, in alcuni accordi della provincia di Lucca, l’allocazione di una parte consistente delle risorse recuperate proprio dalla lotta all’evasione erariale è prevista per la spesa sociale, ma all’interno di un “nuovo sistema di welfare locale/regionale” che “non è alternativo, ma integrativo del sistema socio- sanitario locale”, come testualmente sottoscritto, anche tramite l’eventuale adesione a un “futuro fondo territoriale regionale”. Si evidenzia comunque la necessità di un accordo integrativo per l’individuazione di progetti mirati a tale scopo, dato che un fondo sanitario integrativo, proposto nelle piattaforme regionali, non è ancora stato definito13.
11 Macro aree per le quali le amministrazioni comunali possono inoltrare delle segnalazioni qualificate all’Agenzia delle Entrate: commercio e professioni; urbanistica e territorio; proprietà edilizie e patrimonio immobiliare; residenze fittizie all'estero; disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva.
12 Come si può vedere nell’appendice sul recupero dell’evasione fiscale per conto dello Stato centrale in Toscana, rispetto al valore accertato del 2014 (circa 1.339.401 euro), vi è stata una diminuzione del 24% nel 2015 e del 32% nel 2016. Il numero delle amministrazioni partecipanti è stabile intorno ai 50, cifra comunque bassa rispetto ai 276 comuni della Toscana.
13 Le citazioni si possono trovare negli accordi con i comuni di Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Capannori, Forte dei Marmi, Lucca, Porcari, e anche nell’intesa con il comune di Massa.
L’ultima osservazione riguarda il tema del baratto amministrativo (provvedimento relativo alla normativa introdotta con il cosiddetto Decreto Sblocca Italia, convertito in legge nel 2014) considerato, a partire dal monitoraggio del 2015, come voce specifica dalla catalogazione dell’Osservatorio nazionale14. Gli interventi di “baratto amministrativo” prevedono l’alleggerimento o l’annullamento del carico fiscale e tariffario a favore di soggetti in difficoltà sulla base di determinati indicatori (livello ISEE, condizione occupazionale, etc.) in cambio dello svolgimento di attività socialmente utili. Già nel 2016 qualche accordo faceva menzione del baratto amministrativo all’interno dei vari interventi relativi alla negoziazione sociale. Anche nel 2017 sono pochi gli accordi che prevedono questa misura, ma si ricorda che nel comune di Altopascio è stata sottoscritta un’intesa dedicata esclusivamente al baratto sociale, tramite un apposito bando, con l’utilizzo di parte degli stanziamenti del Fondo anticrisi. Per quanto riguarda il baratto amministrativo, infine, è opportuno segnalare che, affinché resti una buona pratica, è necessario che non ne venga fatto un uso improprio, rimanendo entro i limiti stabiliti dalla normativa, come ricordato negli accordi stipulati con l’ANCI Toscana15.
Politiche socio-sanitarie e assistenziali
E’ stato rilevato nel paragrafo precedente come la lotta all’evasione sia strettamente legata al tema dell’equità sociale, in quanto finalizzata a recuperare risorse da destinare alla spesa sociale, in particolare verso il funzionamento del sistema socio-sanitario, come riscontrato in alcune intese.
Infatti, le politiche socio-sanitarie e assistenziali, insieme a quelle fiscali, costituiscono il cuore della contrattazione sociale e rimangono uno degli ambiti principali, comparendo in quasi quattro quinti (78%) delle intese relative al 2017.
La finalità prioritaria della negoziazione sociale è garantire i servizi a favore della popolazione, pur in presenza di risorse limitate, e ciò è valido in particolar modo per le prestazioni socio-assistenziali. Come per gli anni passati, il tema del mantenimento del livello della spesa sociale è al centro di molti accordi, anche se con diversi gradi di specificazione.
Se in alcune intese compaiono semplicemente affermazioni generiche, con il riferimento probabilmente alla consultazione delle voci di bilancio oppure ad accordi precedenti, in altre sono inclusi paragrafi dettagliati con la descrizione delle tipologie di intervento, che in genere si concentrano sull’assistenza agli anziani e ai disabili (residenziale, semiresidenziale, domiciliare) in collegamento spesso con le misure per la non auto- sufficienza. Riguardo all’assistenza residenziale, nelle province di Siena e Arezzo, viene pure sollevata la questione della recente introduzione, da parte della Regione Toscana, della libera scelta per le residenze sanitarie assistite. Le strutture residenziali pubbliche sono di vitale importanza sia per la popolazione anziana, che per il tessuto socio-economico locale, date anche le ricadute in termini occupazionali. Pertanto viene affermato l’impegno a trovare dei meccanismi di tutela per il loro mantenimento dal punto di vista
14 Si veda Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016), op. cit, pag. 48.
15 A tale proposito si considerino i protocolli sottoscritti nel 2016 e all’inizio del 2018, che collocano il baratto amministrativo all’interno degli “strumenti previsti dalla normativa” volti a “sostenere quei cittadini che hanno perso il lavoro”.
qualitativo e quantitativo, nonché per effettuare un monitoraggio sulle strutture private accreditate16.
Per quanto riguarda i servizi territoriali, l’attenzione rimane rivolta alle Case della Salute, considerate uno dei cardini della riorganizzazione del sistema sanitario regionale a livello locale, ai fini del mantenimento di una presenza diffusa dei servizi nei vari territori. E’ opportuno osservare che sia nelle piattaforme che nella documentazione di supporto ampio spazio viene dato allo stato di attuazione delle Case della Salute. Sempre nel campo delle tipologie delle prestazioni bisogna segnalare le misure per l’accoglienza, in genere rivolte agli immigrati, che in alcuni casi sono collegate con dei provvedimenti più ampi volti all’integrazione.
Come precedentemente osservato il tema delle Case della salute è in relazione con quello più generale della programmazione tramite piani di zona e/o distrettuali. E’ stato già segnalato nel precedente rapporto, come, in presenza di risorse limitate, acquisisca sempre più rilevanza la gestione della spesa socio-sanitaria all’interno di un ambito comunale e/o di zona distretto, considerando anche la riorganizzazione del sistema sanitario regionale che si articola su livelli più accentrati (tre aree vaste).
Si può, quindi, comprendere che, date queste evoluzioni, in diverse intese, sia trattata la tematica della programmazione e dell’integrazione socio-sanitaria. L’argomento è affrontato sotto diversi punti di vista: la necessità di tavoli di concertazione con la Società della Salute insieme al Distretto Sanitario in merito al funzionamento del sistema socio- sanitario ed ospedaliero; i benefici in termini di efficienza e di contenimento dei costi derivanti dal conferimento della spesa socio-assistenziale all’ambito di zona; il timore che i processi di integrazione e standardizzazione socio-sanitaria provochino una penalizzazione delle autonomie e delle esigenze locali, ad esempio livellando verso il basso i servizi oppure non garantendo una copertura adeguata sul territorio. In tale contesto assumono rilevanza, in campo regolativo, le apposite intese socio-sanitarie stipulate a livello sovra-comunale (da quello distrettuale fino all’interprovinciale) e, dal punto di vista operativo, Il rafforzamento dei presidi territoriali come le Case della Salute.
Data la persistenza della fase di crisi, negli accordi viene anche dato un certo spazio alle misure di contrasto alla povertà che consistono principalmente in contributi economici una tantum (per il pagamento di rette, tariffe, utenze domestiche, affitti), ma si rilevano anche contributi in beni di prima necessità come pacchi alimentari, vestiario, etc. . In alcuni accordi sono proprio incluse collaborazioni con catene della grande distribuzione oppure con le mense comunali al fine della riduzione degli sprechi, in un’ottica di utilizzo etico delle risorse alimentari. La voce relativa agli interventi di contrasto alla povertà ha una sua collocazione specifica all’interno dell’area delle politiche socio-assistenziali, ma naturalmente misure anti-povertà si collocano o comunque si collegano anche con altre aree come le politiche abitative, educative, fiscali, etc. . Dall’Osservatorio nazionale viene rilevato come spesso manchi un’integrazione tra le varie tipologie di intervento e che solo in pochi casi i provvedimenti anti-povertà sono accompagnati da progetti di inclusione sociale e/o lavorativa.17
16 L’esigenza di un confronto riguardo alla riorganizzazione delle RSA in tema di libera scelta e accreditamento è segnalato proprio dalla piattaforma regionale delle organizzazioni sindacali confederali presentata nel 2016 e confermata nel 2017.
17 In particolare si veda Fondazione Di Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016), op. cit, pag. 43; Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), op. cit, pag. 29-31.
Il problema dell’integrazione tra le varie misure è posto negli accordi della provincia di Pistoia, in particolare riguardo all’introduzione del SIA. In linea con la piattaforma presentata a livello provinciale, è sottolineata la necessità di un confronto per verificare, in concerto con la Società della Salute, lo stato di attuazione dei progetti relativi al sostegno per l’inclusione attiva, nonché, nel campo degli interventi per la non- autosufficienza, l’andamento e i risultati del progetto regionale “Pronto Badante”.
Politiche abitative e del territorio
Le politiche abitative e del territorio rappresentano un’area importante della negoziazione sociale, comparendo in circa tre quarti (74%) degli accordi, dato che una delle finalità della spesa sociale è proprio quella di garantire un’abitazione in particolare per le fasce più bisognose, soddisfacendo, quindi, una delle esigenze di base della popolazione.
Nell’ambito dei provvedimenti per la casa e la condizione abitativa, la voce principale rimane quella relativa al sostegno affitti, che, oltre alla modalità classica del contributo in denaro (con la presenza di appositi fondi), può pure assumere una configurazione più ampia, con interventi volti alla stipula di contratti a canone agevolato anche tramite apposite agenzie come la Fondazione Casa Lucca. Può essere previsto un percorso che prevede l’aiuto nella ricerca di un nuovo alloggio, l’erogazione di contributi di prima sistemazione, l’anticipo della caparra di affitto e delle prime mensilità. Naturalmente questa visione più estesa del sostegno agli affitti è presente negli accordi in cui sono più articolate le misure per le politiche abitative, dove possono essere previste anche altri provvedimenti volti a fare fronte all’emergenza abitativa come: la riqualificazione e il recupero di immobili di proprietà comunale; l’individuazione di aree dedicate all’edilizia residenziale pubblica; le verifiche sull’assegnazione degli alloggi ERP; progetti di co- housing per gestire delle situazioni di emergenza in vista di una sistemazione temporanea. Per quanto concerne la gestione del territorio, proseguono nella provincia di Siena gli investimenti iniziati nel 2015 con durata pluriennale, che riguardano vari ambiti dalla manutenzione dei centri storici all’edilizia scolastica, comprendendo anche lavori finalizzati a una migliore viabilità.
Rispetto agli anni passati, riguardo alla manutenzione del territorio si rileva una maggiore attenzione nel 2017 anche in altre province, probabilmente anche grazie all’allentamento del patto di stabilità. La questione della messa in sicurezza del territorio è affrontata in diversi accordi e particolare interesse viene posto verso il monitoraggio degli edifici scolastici, ai fini di una ristrutturazione a norma.
Nell’ambito delle politiche ambientali, la prevalenza è data alla voce concernente i servizi di igiene urbana, data la riorganizzazione che si sta attuando in Toscana con il collegamento con gli effetti sulla TARI, di cui si è parlato nel paragrafo sulle politiche fiscali. In misura minore sono presenti altri interventi di tutela ambientale riguardanti la, gestione idrica, l’efficienza energetica, la preservazione delle risorse naturali viste anche come elemento di sviluppo di un territorio.
Come in anni passati, in alcune intese, è affrontata la tematica della mobilità urbana ed extra-urbana, prevalentemente nei termini di servizio verso i presidi sanitari, comprendenti
la realizzazione di linee di trasporto verso frazioni non ancora coperte a beneficio soprattutto degli anziani.
Politiche dell’infanzia, giovanili, educative e dell’istruzione
Nelle premesse degli accordi si rileva spesso l’impegno a mantenere ed eventualmente potenziare i servizi sociali ed educativi, considerati il fondamento di una politica locale a favore della popolazione, in particolare quella più bisognosa di interventi da parte dell’ente locale. Pertanto si registra una presenza di rilievo delle politiche educative, con una frequenza superiore ai due terzi delle intese (68%).
Come riscontrato negli anni passati, esiste uno stretto collegamento con l’area delle politiche fiscali, dato che ci si concentra in prevalenza sugli aspetti tariffari e di compartecipazione relativi alle rette degli asili nido e di servizi come mensa e trasporto scolastico, ambiti di competenza comunale. Spesso accanto alle affermazioni di garanzia di offerta dei servizi educativi, in una cornice di tutela del welfare, sono incluse le tabelle di determinazione delle agevolazioni e delle esenzioni in base agli scaglioni ISEE. A volte, ai fini di un’effettiva equità sociale, per l’accesso alle agevolazioni sono inserite ulteriori indicazioni riguardanti ad esempio il possesso di beni di consumo durevoli, come spiegato nel capitolo sulle politiche fiscali.
Se gli aspetti tariffari continuano a essere prevalenti, rispetto al passato, si denota un maggiore interesse verso la questione della ristrutturazione dell’edilizia scolastica, probabilmente sia a causa dell’allentamento del patto di stabilità, sia a causa di una maggiore attenzione alla messa in sicurezza del territorio e degli edifici, tema di forte attualità in buona parte delle regioni italiane.
L’organizzazione dei servizi continua ad avere un posto secondario, anche se in alcuni accordi sono inseriti degli aspetti qualitativi. In alcune intese si registra semplicemente l’intenzione di migliorare l’offerta educativa, anche attraverso specifici progetti, in altre vengono riportate le iniziative intraprese che, generalmente, riguardano l’inclusione di minori con particolari caratteristiche (disabili, stranieri, situazioni di disagio famigliare, problemi psico-pedagogici).
Pubblica amministrazione
Come osservato in paragrafi precedenti, in Toscana è in atto un riordino a livello degli enti locali per quanto riguarda diverse funzioni come, ad esempio, la gestione dei rifiuti o il sistema socio-sanitario. Naturalmente questo processo si pone all’interno di una più ampia evoluzione a livello nazionale, in cui si collocano le esigenze di riforma conseguenti dal Testo unico degli enti locali, i provvedimenti di modifica delle province, il riordino delle strutture del welfare locale18. L’area relativa alla Pubblica Amministrazione riveste, quindi, una certa rilevanza, essendo trattata nel 62% delle intese.
La tematica principale è quella delle gestioni associate, in particolare relativa ai servizi socio-assistenziali. E’ stato visto in precedenza come, con la recente riorganizzazione del sistema sanitario locale, assuma sempre più importanza la gestione della spesa socio-
18 Si veda Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2015), op. cit. pag.34; Fondazione Di Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016),op. cit., pag. 44.
sanitaria all’interno di un ambito comunale e/o di zona distretto, e quali possano essere i diversi punti di vista con i quali la questione è affrontata. Per quanto riguarda le altre tipologie di servizi, in prevalenza, si rilevano semplicemente delle affermazioni generiche sui benefici dell’accorpamento delle gestioni o sull’intenzione di individuare dei percorsi finalizzati a una coesione sociale e territoriale, in seno alle già esistenti Unioni di comuni, come accade ad esempio in Versilia. In alcuni accordi, anche se al momento in misura limitata, si riportano invece dei casi concreti di gestioni associate che possono riguardare vari ambiti: le principali funzioni comunali (economico-finanziaria, tecnica, giuridica, polizia municipale); la pianificazione territoriale; nel campo degli appalti, la costituzione di una Centrale Unica di Committenza; i servizi educativi per la prima infanzia; la gestione dei rifiuti.
La finalità della gestione associata è di aumentare l’efficienza dei servizi pubblici, ottimizzando le risorse e riducendo la spesa a livello di singolo comune. In alcuni accordi, la tematica del contenimento della spesa non è affrontata a livello intercomunale, ma all’interno della singola amministrazione, tramite una razionalizzazione dell’organizzazione e la riduzione degli sprechi, con l’obiettivo di liberare risorse per il settore sociale e gli investimenti. Nel corso degli anni, il tema della spending review sta assumendo sempre più rilevanza ai fini di una messa in sicurezza del bilancio comunale.
Un’altra importante voce collegata alla Pubblica Amministrazione è pure la regolamentazione degli appalti, tematica alla quale l’ultimo rapporto pubblicato a livello nazionale dedica un apposito paragrafo anche alla luce della recente introduzione del nuovo Codice degli appalti (Dlgs 50/2016)19. Bisogna rilevare che in Toscana, già da diversi anni, in alcuni territori viene posta particolare a questo argomento, in un’ottica di trasparenza e concertazione, prevedendo confronti preventivi da parte delle amministrazioni con le delegazioni sindacali, con misure volte alla tutela occupazionale e privilegiando la tipologia del contratto a tempo indeterminato. Alcune intese, anche se al momento poche probabilmente a causa della recente introduzione, si riferiscono espressamente al nuovo codice degli appalti con la valorizzazione del dialogo tecnico come importante strumento e l’adozione dei migliori istituti contrattuali di tutela sociale. E’opportuno, infine, segnalare la stipula negli ultimi due anni di due intese specifiche sugli appalti: un primo protocollo sottoscritto nel 2016 tra il comune di Lucca e le organizzazioni sindacali della categoria degli edili anche con la presenza dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Toscana Nord; un secondo sottoscritto nel 2017 tra il comune di Siena e le organizzazioni sindacali confederali con la presenza dell’ANCE Siena e di altre associazioni di categoria relative a varie attività (commercio, artigianato, agricoltura, cooperative, etc.). In entrambe le intese si rileva la possibilità di estensione del protocollo anche ad altre amministrazioni, in particolare delle relative province, tramite l’impegno della sua diffusione.
19 Si veda Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), op. cit, pag. 39-41.
Politiche del lavoro e dello sviluppo
L’area delle Politiche del lavoro e dello sviluppo ha una certa incidenza, dato che è trattata nella metà degli accordi relativi al 2017 (51%).
Sebbene i comuni, amministrazioni di riferimento nella negoziazione sociale, non abbiano specifiche competenze per le politiche di sviluppo, demandate ad enti di livello superiore, si rileva comunque un impegno a servirsi degli strumenti a disposizione ai fini di una crescita del proprio territorio. Infatti, in diversi accordi, sono incluse misure di agevolazioni fiscali e tariffarie (TARI, imposta di soggiorno, oneri di urbanizzazione) per le imprese che assumono a tempo indeterminato o per la nascita di nuove attività, soprattutto se riguardano zone disagiate o a rischio di spopolamento.
Oltre a queste misure di incentivi fiscali, in alcuni casi, seppur pochi, si cerca di andare oltre con politiche specificatamente orientate verso lo sviluppo del territorio, tramite la valorizzazione delle risorse locali (agricoltura, agriturismo, patrimonio turistico, attività lapidee, etc.) oppure la creazione di incubatori di imprese innovative dedicati ai giovani. Inoltre, il maggior spazio dato agli investimenti in opere pubbliche, grazie all’allentamento del patto di stabilità, ha ricadute positive sull’occupazione.
In alcuni territori, continua la costituzione di fondi anticrisi dedicati a soggetti interessati da crisi aziendali e occupazionali e comprendenti misure per la difesa del tenore di vita del lavoratore e del proprio nucleo famigliare: esenzioni e/o agevolazioni per il pagamento della tassa sui rifiuti e/o la compartecipazione alle rette dei servizi scolastici. In alcuni casi sono previste anche azioni per l’inserimento lavorativo, che riguardano generalmente lavori socialmente utili, visti come una soluzione alternativa all’assistenzialismo, mentre mancano delle iniziative più strutturali, miranti alla qualificazione professionale, in raccordo con i centri con l’impiego. La mancanza di provvedimenti volti a un effettivo reinserimento nel mondo del lavoro è rilevata anche a livello nazionale20.
I giovani sono l’altra categoria destinataria delle azioni per l’inserimento lavorativo, che hanno la connotazione di tirocini, occasioni di formazione e di primo impiego, e, nei casi più articolati, anche l’impegno a destinare risorse per l’imprenditoria giovanile, in particolare tramite l’agevolazione di start-up di imprese innovative, come accennato precedentemente. Questo genere di misure è presente in pochi accordi, ma esprime la volontà di valorizzare la creatività delle nuove generazioni e di considerare le politiche giovanili un’area non esclusivamente sociale, ma legata alla realtà lavorativa.
Come rilevato negli anni passati, i provvedimenti miranti al contrasto della precarietà e al rispetto delle norme di salute e sicurezza, sono, in genere, in relazione con la regolamentazione degli appalti pubblici e con la previsione di controlli delle attività economiche, in particolare del settore edile. In alcuni casi la voce della stabilizzazione del lavoro è collegata con le misure a favore delle imprese che assumono a tempo indeterminato, come detto all’inizio del paragrafo.
Bisogna segnalare che nel comune di Campiglia è stata sottoscritta una specifica intesa concernente le tematiche della legalità e della sicurezza, che mira ad attuare politiche integrate in materia del lavoro, della fiscalità, del contrasto dei fenomeni criminosi, dell’educazione alla legalità, della sicurezza dei cittadini.
20 Si veda Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016), op. cit., pag. 50; Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), op. cit., pag.30.
Politiche e strumenti della partecipazione attiva
Come per la prima area relativa alla definizione del processo negoziale, anche quella delle politiche della partecipazione attiva è considerata di “metodo”, in quanto riguarda l’”accountability” e la trasparenza delle amministrazioni, tramite la redazione di bilanci di qualità sociale e misure di confronto, di informazione e di coinvolgimento della popolazione e del mondo associativo21. Negli accordi relativi al 2017 si registra una crescita di questa area che arriva a superare i due quinti (43%), mentre in precedenza (2014-2016) si collocava intorno al 30%.
La voce principale rimane la promozione del terzo settore che si configura come l’affidamento alle associazioni di volontariato o non-profit di interventi nel sociale come: trasporto sociale, accoglienza immigrati, distribuzione prodotti alimentari, progetti di inclusione sociale, servizi domiciliari. Il terzo settore ha, quindi, un ruolo di supplenza nell’offerta di determinati servizi, che dovrebbero essere di competenza dell’ente locale. A tale proposito merita riportare l’osservazione contenuta nell’accordo intercomunale della Val di Chiana, che segnala che “l’attività del volontariato deve essere sussidiaria e non sostitutiva di interventi di competenza delle strutture pubbliche”22.
L’altra voce che ricorre con maggiore frequenza è quella relativa ai percorsi di informazione, consultazione e coinvolgimento dei lavoratori e dei cittadini che, in genere, riguarda due ambiti: sportelli informativi, in particolare rivolti ai giovani e agli immigrati; iniziative di divulgazione dei contenuti degli accordi, ai fini di agevolare ai cittadini l’accesso ai risultati della contrattazione sociale.
Rimangono limitati i riferimenti ai bilanci di qualità sociale (bilancio sociale, di genere, ambientale) o al bilancio partecipato, come anche avviene a livello nazionale23.
Politiche culturali, di socializzazione e sicurezza
Le politiche culturali, di socializzazione e sicurezza sono presenti in quasi due quinti (38%) degli accordi relativi al 2017, registrando un aumento rispetto al triennio precedente (2014-2016) in cui i valori erano oscillati tra il 18% e il 31%.
Come in passato, la prevalenza spetta alle iniziative di socializzazione rivolte agli anziani (vacanze estive, attività fisica, centri ricreativi, etc.), ma si rilevano anche attività a favore di altre fasce di età come: centri di aggregazione per i giovani, centri e soggiorni estivi per i minori, sport di base.
Per quanto concerne le attività culturali si segnala il sostegno alle biblioteche e a iniziative che promuovono le relazioni intergenerazionali (centri, manifestazioni, etc.), che sono prevalentemente collocate nella provincia di Livorno.
Infine bisogna rilevare che gli interventi rivolti alla sicurezza urbana non si configurano semplicemente come relativi all’ordine pubblico ma, spesso, sono legati ad altri aspetti
21 In particolare si veda Fondazione Di Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016), op. cit., pag. 43; Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), op. cit., pag. 45.
22 L’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale sottolinea la “dimensione ambivalente” della voce “promozione del terzo settore e della partecipazione sociale” che si colloca “tra il sostegno all’attivazione del tessuto sociale e associativo e la delega ai soggetti dell’associazionismo nella gestione di azioni e interventi sociali”. Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), op. cit., pag. 46.
23 Per i dati 2012-2015 si veda Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016), op. cit., pag. 43-44, per i dati 2016 Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), op. cit., pag. 90.
come il decoro urbano, i controlli ambientali e la bonifica del territorio, l’educazione alla legalità. E’ stato osservato nel paragrafo sulle politiche del lavoro come la specifica intesa, sottoscritta nel comune di Campiglia, sulla legalità e la sicurezza combini diverse tematiche che vanno dal contrasto dei fenomeni illegali e criminosi fino alla sicurezza dei cittadini.
Azioni di contrasto delle discriminazioni e pari opportunità
L’area riguardante il contrasto delle discriminazioni e a favore delle pari opportunità è trattata in circa il 30% degli accordi relativi al 2017, con un aumento rispetto al triennio precedente (2014-2016), in cui non si era mai andati oltre il 22%.
La voce prevalente rimane quella relativa alle pari opportunità e l’integrazione, con una crescita dovuta principalmente a una maggiore attenzione al tema dell’immigrazione, che assume la configurazione di azioni rivolte alla prima accoglienza, ma anche relative a passi successivi come: sportelli informativi e mediazione culturale, progetti di inclusione sociale e lavorativa, offerta di spazi abitativi, inserimento scolastico di minori stranieri. Questa tipologia di iniziative compariva anche negli anni precedenti, ma nel 2017 si rileva un’estensione della presenza.
L’altro ambito di integrazione riguarda le azioni a favore dei disabili, che possono essere collocate in diverse fasi dell’esistenza, da una valida inclusione scolastica fino a progetti di vita indipendente.
Nelle intese stipulate nella provincia di Livorno, continuano le azioni di contrasto alla violenza sulle donne, tramite la realizzazione di apposite strutture di supporto alle donne vittime di abusi.
CONCLUSIONI
Nel 2012 è stato pubblicato il primo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale in Toscana che tracciava un bilancio delle attività svolte nel triennio 2009-2011, collegandosi al monitoraggio compiuto a livello generale dall’Osservatorio nazionale della CGIL, che era appunto iniziato a partire dal 2009. Da allora, ogni anno, è stata raccolta la documentazione relativa alla negoziazione sociale in Toscana ed è stato redatto un rapporto sulla base di un modello, confermato nel corso degli anni, in quanto si ritiene che la stabilità delle classificazioni adottate sia funzionale anche a un confronto sul medio-periodo e a eventuali ulteriori approfondimenti, che possono esser fatti a partire dalla nostra base di dati.
A partire da questo anno, pur rimanendo l’impostazione del rapporto simile a quella degli anni precedenti, sono state introdotte delle modifiche relative alla metodologia al fine di permettere un monitoraggio della contrattazione sociale utile anche a valutare l’impatto dell’iniziativa sindacale. Per questo sono state calcolate anche le intese stipulate in anni precedenti, ma che abbiano comunque valenza per l’anno di riferimento, in modo da tener conto degli accordi in cui è prevista una pianificazione che va oltre il singolo anno. Anche per quanto riguarda le piattaforme è stato adottato il criterio di tenere conto dei documenti con valenza pluriennale. Inoltre, in linea con la metodologia usata dall’Osservatorio nazionale, non sono state conteggiate nella documentazione raccolta le delibere.
Questa tipologia di metodologia permette di valorizzare i risultati della contrattazione sociale. Infatti se prendiamo il numero degli accordi relativi al 2017 (69), considerando anche quelli con valenza pluriennale, vediamo che non si discosta molto da quello del 2015 (72), e sia di più di 10 punti superiore rispetto a quello del 2014 (58), considerato un anno spartiacque, dal momento che si sono manifestati in maniera decisa gli effetti della crisi sulla contrattazione sociale. Xxxxxxx, comunque, sottolineare che anche considerando solo gli accordi stipulati nel 2017 (65) è presente un aumento rispetto quelli sottoscritti nel 2016 (59).
Anche passando a un esame della propensione contrattuale, si rileva una crescita della diffusione territoriale della contrattazione sociale, con una copertura di un quarto dei comuni (25% contro il 22% del 2016) e di un terzo della popolazione (33% contro il 26% dell’anno precedente). A parte il 2015, si tratta della percentuale maggiore degli ultimi quattro anni, anche se nel periodo precedente (soprattutto nel 2011-2012, anni di picco della crisi) si erano registrate percentuali di copertura più elevate. A una scala di analisi più ravvicinata, si notano alcune difformità fra i vari territori, con alcune province in cui vi è stabilità della contrattazione sociale, altre che segnano una crescita (in alcuni casi anche di un certo rilievo), altre ancora in cui, da alcuni anni, non si riesce a concludere dei percorsi di negoziazione sociale o in cui vi è stato un ridimensionamento dei comuni coinvolti.
Per quanto riguarda i contenuti, la politica locale dei redditi e delle entrate rimane l’area maggiormente trattata, anche perché è una sorta di cornice in cui si possono inserire gli interventi delle altre aree a favore delle fasce più fragili, come quelle socio-assistenziali ed educative riguardo, ad esempio, alle tariffe dei servizi individuali. Nel campo delle imposte sulle abitazioni, la previsione di aliquote agevolate nel caso di contratti a canone agevolato, o nel caso di comodato a figli o parenti, ha un effetto positivo sulle politiche abitative.
Nelle intese relative al 2017 continua l’attenzione verso l’adozione del criterio della provenienza del reddito per l’accesso alle esenzioni o alle agevolazioni, dando rilevanza ai redditi da pensione e da lavoro dipendente, in particolare per l’addizionale IRPEF, ma anche in altri ambiti come la tassa sui rifiuti. Al tema dell’equità sociale è strettamente connessa la lotta all’evasione ed elusione fiscale e tariffaria, voce alla quale le amministrazioni si stanno dimostrando sempre più interessate, date, da una parte, la limitatezza di risorse, e, dall’altra, l’aumento delle esigenze della popolazione a causa di diversi fattori (invecchiamento, persistere della crisi, accoglienza dei migranti).
Come ricordato dai comunicati dello SPI regionale, oltre al recupero di tributi di competenza delle amministrazioni, i comuni possono svolgere per lo Stato centrale attività di accertamento fiscale e contributivo in cambio della corresponsione dell’intera somma accertata almeno fino al 2019. Attualmente soltanto in pochi accordi sono incluse iniziative di questo genere mediante il sistema delle segnalazioni qualificate all’Agenzia delle Entrate, ma si auspica che nel tempo queste attività diventino più strutturate e diffuse, grazie anche allo stimolo propositivo della negoziazione sociale. Il contributo del sindacato è importante anche perché, nel corso degli anni, si è verificata una diminuzione delle somme recuperate in Toscana, come nel resto dell’Italia.
In diversi accordi si registra poi l’uso delle politiche fiscali e tariffarie ai fini dello sviluppo del territorio, includendo agevolazioni (TARI, imposta di soggiorno, oneri di urbanizzazione) per le imprese che assumono a tempo indeterminato o per la nascita di nuove attività, soprattutto se collocate in zone disagiate o a rischio di spopolamento.
Riguardo alle politiche socio-sanitarie e assistenziali, altra area cardine della contrattazione sociale, si rileva non solo negli accordi, ma anche nell’altra documentazione, una particolare attenzione verso la questione del riordino del sistema sanitario regionale, evidenziando l’importanza di mantenere una rete di servizi sul territorio al fine di poter soddisfare le esigenze di salute della popolazione.
Nel campo della pubblica amministrazione le voci principalmente trattate sono quelle delle gestioni associate e degli appalti, ma è sempre più presente l’indicazione di politiche di spending review in modo da liberare risorse per il sociale e gli investimenti in opere pubbliche. In effetti, rispetto agli anni passati, nel 2017, si registra un maggiore impegno verso la manutenzione del territorio, probabilmente anche grazie all’allentamento del patto di stabilità, con un particolare interesse verso il monitoraggio degli edifici scolastici, ai fini di una ristrutturazione a norma.
Infine si nota un aumento della trattazione delle aree che riguardano aspetti di complemento alla soddisfazione delle esigenze di base come: le politiche culturali, di socializzazione e sicurezza; le azioni di contrasto delle discriminazioni e pari opportunità. Nel caso della prima area è opportuno segnalare, oltre alle consuete attività di socializzazione rivolte prevalentemente agli anziani, la presenza di iniziative culturali intergenerazionali e l’inserimento, nel campo della sicurezza, di provvedimenti volti al recupero ambientale e al contrasto di fenomeni illeciti. Nel caso dell’area dedicata all’integrazione e alle pari opportunità, si registra una maggiore attenzione al tema dell’immigrazione, che assume la configurazione di azioni rivolte alla prima accoglienza, ma anche relative a passi successivi finalizzati all’inclusione.
Come rilevato per il 2016, nell’insieme, si nota da parte delle delegazioni territoriali un impegno a dare una configurazione sempre più qualitativa alle intese, fornendo alle amministrazioni un contributo di stimolo e di approfondimento su varie tematiche.
Bibliografia essenziale
IRES - SPI CGIL – CGIL (2010), Primo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma. IRES - SPI CGIL – CGIL (2011), Secondo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma.
IRES - SPI CGIL – CGIL (2012), Terzo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma. Associazione Xxxxx Xxxxxxx Isf IRES - SPI CGIL – CGIL (2013), Quarto rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma.
Associazione Xxxxx Xxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2014), Quinto rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma.
Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2015), Sesto rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma.
Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2016), Settimo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma.
Fondazione Xx Xxxxxxxx - SPI CGIL – CGIL (2017), Ottavo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale, Roma.
IRES Toscana - SPI CGIL Toscana - CGIL Toscana - Funzione Pubblica CGIL Toscana (2012), Benessere in Toscana - La sfida della contrattazione sociale, Primo rapporto sulla contrattazione sociale in Toscana triennio 2009-2011.
IRES Toscana - SPI CGIL Toscana - CGIL Toscana - Funzione Pubblica CGIL Toscana (2013), Recuperare equità - La contrattazione sociale nella crisi, Secondo rapporto sulla contrattazione sociale in Toscana anno 2012.
IRES Toscana - SPI CGIL Toscana - CGIL Toscana - Funzione Pubblica CGIL Toscana (2014), Contrattazione sociale - Una pratica da valorizzare, Terzo rapporto sulla contrattazione sociale in Toscana anno 2013.
IRES Toscana - SPI CGIL Toscana - CGIL Toscana - Funzione Pubblica CGIL Toscana (2015),
Quarto rapporto sulla contrattazione sociale in Toscana, anno 2014.
IRES Toscana - SPI CGIL Toscana - CGIL Toscana - Funzione Pubblica CGIL Toscana (2016),
Quinto rapporto sulla contrattazione sociale in Toscana, anno 2015.
IRES Toscana - SPI CGIL Toscana - CGIL Toscana - Funzione Pubblica CGIL Toscana (2017),
Sesto rapporto sulla contrattazione sociale in Toscana, anno 2016.
APPENDICE QUANTITATIVA
RIPARTIZIONE DEGLI ACCORDI SOTTOSCRITTI PER PROVINCIA E COMUNE E ANNO DI STIPULA (2009-2017)
PROVINCIA DI AREZZO | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
3 | arezzo | Anghiari | 5.638 | 12.4.12 | 23.07.13 | |||||||
5 | arezzo | Arezzo | 99.543 | 10.09.09 | 2010 | 24.03.11 e 16.12.10 | 18.7.12 | 05.12.14 | ||||
2 | arezzo | Badia Tedalda | 1.087 | 12.4.12 | 23.07.13 | |||||||
3 | arezzo | Bibbiena | 12.241 | 12.11.10 e 24.11.10 | 12.7.12 | 2015 | ||||||
3 | arezzo | Bucine | 10.164 | 25.03.09 e set 2009 | set-10 | 21.02.11 e 18.01.11 | 15.6.12 | 2013 e 14.06.13 | 17.03.15 | 07.09.16 | ||
3 | arezzo | Capolona | 5.438 | 16.12.10 | 27.9.12 | |||||||
2 | arezzo | Caprese Xxxxxxxxxxxx | 1.426 | 12.4.12 | 23.07.13 | |||||||
2 | arezzo | Castel Focognano | 3.149 | 12.11.10 e 24.11.10 e luglio 2011 | 9.2.12 | 22.04.13 | 2015 | |||||
3 | arezzo | Castelfranco di Sopra Pian di Sco | 9.632 | 25.03.09 e set 2009 | set-10 | 26.10.10, 20.01.11 e 18.01.11 | 31.5.12 e 14.6.12 | 11.06.13 e 14.06.13 | 17.03.15 | 07.09.16 | ||
0 | xxxxxx | Xxxxxx Xxx Xxxxxxx | 2.707 | 12.11.10 e 24.11.10 e luglio 2011 | 9.2.12 | 22.04.13 | 2015 | |||||
2 | arezzo | Castiglion Fibocchi | 2.167 | 16.12.10 | ||||||||
3 | arezzo | Castiglion Fiorentino | 13.244 | 31.03.11 | 30.4.12 | 24.06.13 | 28.10.14 | 11.05.17 | ||||
3 | arezzo | Cavriglia | 9.614 | 25.03.09 e set 2009 | set-10 | 20.11.10 e 18.01.11 | 16.4.12 | 27.05.2013 e 14.06.13 | 17.03.15 | 07.09.16 | ||
1 | arezzo | Chitignano | 899 | 12.11.10 e 24.11.10 e luglio 2011 | 9.2.12 | 22.04.13 | 2015 |
2 | arezzo | Chiusi della Verna | 2.023 | 12.11.10 e 24.11.10 e luglio 2011 | 9.2.12 | 22.04.13 | 2015 | |||||
3 | arezzo | Xxxxxxxxx xx Xxx xx Xxxxxx | 0.000 | 12.1.11 e 16.12.10 | 2012 | 01.07.13 | ||||||
4 | arezzo | Cortona | 22.450 | 31.03.11 | 2.8.12 e 30.4.12 | 24.06.13 | 28.10.14 | 11.05.17 | ||||
3 | arezzo | Foiano della Chiana | 9.516 | 31.03.11 | 30.4.12 e 9.8.12 | 24.06.13 | 28.10.14 | 25.03.15 | 11.05.17 | |||
2 | arezzo | Laterina | 3.517 | 25.03.09 e set 2009 | set-10 | 14.12.10 e 18.01.11 | 15.6.12 | 2013 | 17.03.15 | 07.09.16 | ||
3 | arezzo | Loro Ciuffenna | 5.819 | 25.03.09 e set 2009 | set-10 | 18.01.11 | 5.6.12 | 14.06.13 e 08.08.13 | 17.03.15 | 07.09.16 | ||
2 | arezzo | Lucignano | 3.581 | 31.03.11 | 30.4.12 e 10.8.12 | 24.06.13 | 28.10.14 | 2015 | 11.05.17 | |||
2 | arezzo | Marciano della Chiana | 3.466 | 31.03.11 | 30.4.12 | 24.06.13 | 28.10.14 | 11.05.17 | ||||
1 | arezzo | Montemignaio | 566 | 12.11.10 e 24.11.10 e luglio 2011 | 9.2.12 | 22.04.13 | 2015 | |||||
2 | arezzo | Monterchi | 1.757 | 12.4.12 | 23.07.13 | |||||||
0 | xxxxxx | Xxxxx Xxx Xxxxxx | 8.743 | 16.12.10 | 0000 | 00.00.00 | ||||||
4 | arezzo | Montevarchi | 24.378 | 25.03.09 e set 2009 | set-10 | 16.11.10 e 18.01.11 | 23.7.12 | 14.06.13 | 17.03.15 | 07.09.16 | ||
1 | arezzo | Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | 000 | 12.11.10 e 24.11.10 e luglio 2011 | 9.2.12 | 22.04.13 | 2015 | |||||
2 | arezzo | Pergine Valdarno | 3.162 | 25.03.09 e set 2009 | set-10 | 18.01.11 | 15.6.12 | 2013 | 17.03.15 | 07.09.16 | ||
2 | arezzo | Pieve Santo Stefano | 3.183 | 0000 | 00.00.00 | |||||||
3 | arezzo | Poppi | 6.160 | 12.11.10 e 24.11.10 e luglio 2011 | 9.2.12 | 22.04.13 | 2015 |
3 | arezzo | Pratovecchio Stia | 5.845 | 12.11.10 e 24.11.10 e luglio 2011 | 9.2.12 | 22.04.13 | 2015 | |||||
0 | xxxxxx | Xxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx | 17.018 | 25.03.09 e set 2009 | set-10 | 22.12.10 e 18.01.11 | 25.5.12 | 03.06.13 e 14.06.13 | 17.03.15 | 07.09.16 | ||
4 | arezzo | San Sepolcro | 15.884 | 12.4.12 | 23.07.13 | |||||||
2 | arezzo | Sestino | 1.355 | 12.4.12 | 23.07.13 | |||||||
3 | arezzo | Subbiano | 6.331 | 16.12.10 | 2012 | 2013 e 18.09.12 | ||||||
2 | arezzo | Talla | 1.062 | 12.11.10 e 24.11.10 e luglio 2011 | 9.2.12 | 22.04.13 | 2015 | |||||
3 | arezzo | Terranuova Bracciolini | 12.346 | 25.03.09 e set 2009 | set-10 | 16.11.10 e 18.01.11 | 16.11.11 | 11.07.13 e 14.06.13 | 17.03.15 | 07.09.16 | ||
PROVINCIA DI FIRENZE | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
4 | firenze | Bagno a Ripoli | 25.611 | 15.04.09 | 0000 | 00.00.00 | 23.5.12 | 9.4.14 | 07.12.16 | |||
3 | firenze | Barberino di Mugello | 10.836 | |||||||||
2 | firenze | Barberino Val d'Xxxx | 4.386 | 15.04.09 | 0000 | 00.00.00 | 23.5.12 | 26.06.13 | 01.07.15 | |||
4 | firenze | Borgo San Xxxxxxx | 18.211 | 25.02.09 | 19.05.11 | |||||||
4 | firenze | Calenzano | 17.489 | 19.01.09 | 14.01.10 | |||||||
4 | firenze | Campi Bisenzio | 46.166 | |||||||||
3 | firenze | Capraia e Limite | 7.670 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 | |||||
4 | firenze | Castelfiorentino | 17.504 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 | |||||
3 | firenze | Cerreto Guidi | 10.870 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 | |||||
4 | firenze | Certaldo | 16.121 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 | 2015 | ||||
3 | firenze | Dicomano | 5.515 | 09.03.10 | 07.04.11 | |||||||
4 | firenze | Empoli | 48.109 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 13.6.12 e 16.05.12 | 10.06.13 | ||||
3 | firenze | Fiesole | 13.969 | 2009 | 11.05.11 | 25.06.13 | ||||||
0 | xxxxxxx | Xxxxxxx Xxxxxx xx Xxx x'Xxxx | 23.505 | 24.03.09 e 2009 | 09.04.10 e 2010 | 03.03.11 e 08.03.11 | 14.6.12 | 09.07.13 | 29.7.14 | |||
5 | firenze | Firenze | 382.808 | 12.03.09 | mag.0000 | 00.00.00 | ||||||
2 | firenze | Firenzuola | 4.726 |
4 | firenze | Fucecchio | 23.618 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 e 05.09.12 | 29.12.14 | ||||
2 | firenze | Gambassi Terme | 4.870 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 | 08.08.13 | ||||
3 | firenze | Greve in Chianti | 13.862 | 15.04.09 | 0000 | 00.00.00 | 23.5.12 | |||||
3 | firenze | Impruneta | 14.615 | 15.04.09 | 0000 | 00.00.00 | 23.5.12 | |||||
4 | firenze | Lastra a Signa | 20.156 | 26.03.10 | 16.03.11 | 14.05.15 | ||||||
2 | firenze | Londa | 1.840 | 17.02.09 | 23.03.10 | 31.5.12 | 01.08.13 | |||||
2 | firenze | Marradi | 3.139 | apr.10 | mag-11 | 29.6.12 | ||||||
2 | firenze | Montaione | 3.700 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 | 08.08.13 | ||||
3 | firenze | Montelupo Fiorentino | 14.098 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 | |||||
3 | firenze | Montespertoli | 13.537 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 | 09.08.13 | ||||
2 | firenze | Palazzuolo sul Senio | 1.154 | 16.03.09 | ||||||||
3 | firenze | Pelago | 7.660 | 29.01.09 | 27.05.13 | |||||||
4 | firenze | Pontassieve | 20.603 | 07.01.09 | 14.03.11 | 22.5.12 | ||||||
4 | firenze | Xxxxxxxx | 00.000 | |||||||||
0 | xxxxxxx | Xxxxxxx xxxx'Xxxx | 8.651 | 24.03.09 | 08.03.11 | 2012 | 2013 | |||||
3 | firenze | Rufina | 7.346 | 09.02.09 | 16.03.10 | 14.6.12 | 02.07.13 | |||||
0 | xxxxxxx | Xxx Xxxxxxxx xx Xxx xx Xxxx | 17.062 | 15.04.09 | 0000 | 00.00.00 | 23.5.12 | 12.05.15 | ||||
2 | firenze | San Godenzo | 1.167 | 7.6.12 | ||||||||
3 | firenze | San Piero a Sieve Scarperia | 12.217 | 05.02.09 | 2011 | 20.6.12 e 2012 | feb. 2017 | |||||
5 | firenze | Scandicci | 50.609 | 19.12.08 | 15.03.10 | 2011 | 19.3.12 | 17.06.13 | 21.7.14 | |||
4 | firenze | Xxxxx Xxxxxxxxxx | 48.958 | 03.12.08 e 14.11.08 | 21.12.09 e 27.12.10 | 09.02.11 | 12.12.11 e feb. 2012 | 16.05.13 | 25.2.14 | |||
4 | firenze | Signa | 19.179 | mar.10 | 08.07.15 | |||||||
0 | xxxxxxx | Xxxxxxxxxx Xxx xx Xxxx | 7.800 | 15.04.09 | 0000 | 00.00.00 | 23.5.12 | 26.06.13 | 01.07.15 | |||
3 | firenze | Vaglia | 5.073 | |||||||||
3 | firenze | Vicchio | 8.044 | 09.01.10 | 2011 | 2013 | ||||||
3 | firenze | Vinci | 14.604 | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.05.12 | 2014 | ||||
PROVINCIA DI GROSSETO | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
2 | grosseto | Arcidosso | 4.285 | 18.6.12 | ||||||||
2 | grosseto | Campagnatico | 2.412 | |||||||||
2 | grosseto | Capalbio | 4.129 | 25.02.10 | 09.02.11 | 9.7.12 | ||||||
2 | grosseto | Castel del Piano | 4.690 | 18.6.12 | ||||||||
2 | grosseto | Castell'Azzara | 1.476 | 18.6.12 | ||||||||
3 | grosseto | Castiglione della Pescaia | 7.308 | 17.05.12 | ||||||||
2 | grosseto | Cinigiano | 2.618 | 25.11.09 | 18.6.12 | |||||||
2 | grosseto | Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | 0.000 | |||||||||
0 | xxxxxxxx | Follonica | 21.605 | 18.03.09 | 07.03.11 | 16.7.12 | 07.11.13 |
3 | grosseto | Gavorrano | 8.580 | 07.03.11 | ||||||||
5 | grosseto | Grosseto | 82.087 | 02.05.11 | 3.8.12 | 3.4.14 | ||||||
2 | grosseto | Isola del Giglio | 1.442 | |||||||||
2 | grosseto | Magliano in Toscana | 3.619 | 31.5.12 | 08.10.13 | |||||||
3 | grosseto | Manciano | 7.354 | 15.11.13 | ||||||||
3 | grosseto | Massa Marittima | 8.375 | 03.03.09 | 11.05.10 | 07.03.11 | 15.10.13 | 13.2.14 | ||||
3 | grosseto | Monte Argentario | 12.660 | 20.04.10 | 9.4.14 | |||||||
2 | grosseto | Monterotondo Marittimo | 1.371 | 26.03.09 | 23.03.10 | 07.03.11 | 13.3.12 | 24.10.13 | ||||
2 | grosseto | Montieri | 1.204 | 07.03.11 | ||||||||
3 | grosseto | Orbetello | 14.878 | 04.02.10 | 16.02.11 | 21.6.12 | 22.10.13 | 12.3.14 | ||||
2 | grosseto | Pitigliano | 3.818 | 24.03.11 | 20.09.13 | |||||||
2 | grosseto | Roccalbegna | 1.044 | 18.6.12 | ||||||||
3 | grosseto | Xxxxxxxxxxx | 0.000 | 23.04.10 | 14.02.11 | 14.6.12 | 30.10.13 | |||||
2 | grosseto | Santa Fiora | 2.622 | 18.6.12 | ||||||||
2 | grosseto | Scansano | 4.427 | 08.01.09 | 08.03.10 | 29.10.13 | ||||||
2 | grosseto | Scarlino | 3.847 | 19.03.09 | 07.03.11 | |||||||
1 | grosseto | Seggiano | 961 | 18.6.12 | ||||||||
2 | grosseto | Semproniano | 1.059 | 18.6.12 | ||||||||
2 | grosseto | Sorano | 3.428 | 10.02.11 | 01.10.13 | |||||||
PROVINCIA DI LIVORNO | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
2 | livorno | Bibbona | 3.175 | 19.04.11 | 2012 | 05.05.15 | ||||||
3 | livorno | Campiglia Marittima | 13.218 | 18.03.11 | 2016 | 13.02.17 17.02.17 | ||||||
2 | livorno | Campo nell'Elba | 4.805 | |||||||||
2 | livorno | Capoliveri | 4.033 | |||||||||
1 | livorno | Capraia Isola | 415 | |||||||||
3 | livorno | Castagneto Carducci | 9.010 | 0000 | 00.00.00 | 2011 | 2013 | 18.06.15 | 04.08.16 | |||
4 | livorno | Cecina | 28.046 | 15.04.11 | 25.6.12 | 24.06.15 | ||||||
4 | livorno | Collesalvetti | 16.827 | lug-10 | 22.03.11 | 23.06.15 | ||||||
5 | livorno | Livorno | 159.219 | 10.09.08 | 07.09.2010 | giu 2011 e 8.11.10 | 19.3.12 | |||||
2 | livorno | Marciana | 2.186 | |||||||||
2 | livorno | Marciana Marina | 1.977 | |||||||||
4 | livorno | Piombino | 34.060 | 0000 | 00.00.00 | 29.3.12 | 03.06.13 | 29.08.16 | 29.03.17 | |||
2 | livorno | Xxxxx Xxxxxxx | 0.000 | |||||||||
0 | xxxxxxx | Portoferraio | 11.992 | 22.11.10 | ||||||||
2 | livorno | Rio Marina | 2.198 | |||||||||
2 | livorno | Xxx xxxx'Xxxx | 0.000 | |||||||||
0 | xxxxxxx | Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx | 31.394 | 12.04.10 | 21.03.11 | 8.06.12 | 09.09.13 | 29.07.15 |
3 | livorno | San Xxxxxxxx | 6.911 | 20.04.10 | 21.04.11 | giu.00 | 00.00.00 | 03.01.17 | ||||
1 | livorno | Sassetta | 514 | |||||||||
2 | livorno | Suvereto | 3.072 | 23.02.11 | 20.5.12 | |||||||
PROVINCIA DI LUCCA | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
4 | lucca | Altopascio | 15.481 | 14.03.09 | 10.03.10 | 26.03.11 | 19.6.12 | 28.07.15 | 27.07.16 | 20.02.17 | ||
3 | lucca | Bagni di Lucca | 6.161 | 17.02.15 | ||||||||
3 | lucca | Barga | 10.034 | 03.02.10 | 14.5.12 e 1.9.12 | 23.07.13 e 07.06.13 | 21.8.14 | 17.02.15 20.02.15 | 2016 | 09.02.17 | ||
3 | lucca | Borgo a Mozzano | 6.994 | 14.5.12 | 07.06.13 e 17.06.13 | 17.02.15 22.04.15 | 30.03.16 | 31.01.17 | ||||
4 | lucca | Camaiore | 32.513 | 07.04.09 | 17.02.10 | 27.04.11 | 13.9.12 | 2013 | 28.7.14 | 19.06.15 | 27.04.16 | 30.03.17 |
2 | lucca | Camporgiano | 2.176 | 22.01.09 | 29.01.10 | 09.04.11 | 23.8.12 e 30.07.12 | 02.09.13 | ||||
4 | lucca | Capannori | 46.252 | 15.12.08 | 22.12.09 | 10.02.11 | 27.1.12 | 26.03.2013 | 2.9.14 e 25.3.14 | 20.04.15 | 22.04.16 | 22.03.17 |
1 | lucca | Careggine | 564 | 30.07.12 | ||||||||
3 | lucca | Castelnuovo di Garfagnana | 5.950 | 19.02.09 | ||||||||
2 | lucca | Castiglione di Garfagnana | 1.818 | 30.07.12 | ||||||||
3 | lucca | Coreglia Antelminelli | 5.215 | 23.03.11 | 14.5.12 | 07.06.13 | 17.02.15 | |||||
1 | lucca | Fabbriche di Vallico Vergemoli | 768 | 14.5.12 e 14.6.12, 30.07.12 | 07.06.13 e 24.06.13 | |||||||
3 | lucca | Forte dei Marmi | 7.510 | 04.02.09 | 28.04.10 | 30.03.11 | 11.7.12 | 19.06.13 | lug. 00 | 00.00.00 | 08.08.16 | 19.05.17 |
1 | lucca | Fosciandora | 602 | 30.07.12 | ||||||||
2 | lucca | Gallicano | 3.807 | 14.04.10 | 27.06.11 | 31.7.12 e 30.07.12 | ||||||
5 | lucca | Lucca | 89.046 | 24.03.09 | 22.04.2010 | 2011 | 30.8.12 | 27.04.15 29.07.15 | 22.12.15 01.08.16 10.10.16 26.10.16 | 09.01.17 26.04.17 | ||
4 | lucca | Massarosa | 22.471 | 26.03.09 | 01.03.10 | 23.12.10 | 26.6.12 | 15.09.13 | 4.12.2014 | 18.06.15 | 04.05.16 | 20.03.17 |
2 | lucca | Minucciano | 2.102 | 30.07.12 | ||||||||
2 | lucca | Molazzana | 1.043 | 30.07.12 | ||||||||
2 | lucca | Montecarlo | 4.428 | 19.12.08 | 20.03.10 | 26.02.11 | 2.4.12 | 07.10.13 |
2 | lucca | Pescaglia | 3.526 | 17.02.15 09.06.15 | 17.08.16 | 04.05.17 | ||||||
2 | lucca | Piazza al Serchio | 2.367 | 14.03.11 | 30.07.12 | |||||||
4 | lucca | Pietrasanta | 24.007 | 20.08.09 | 21.07.2010 | 01.04.11 | 20.6.12 | 27.05.15 | 29.11.16 | |||
2 | lucca | Pieve Fosciana | 2.414 | 09.04.10 | 30.07.12 | 19.07.13 | 07.04.17 | |||||
3 | lucca | Porcari | 8.845 | 11.03.09 | 03.03.10 | 23.02.11 | 28.3.12 | 30.05.13 | 29.5.14 | 06.05.15 | 11.04.16 | 2017 |
2 | lucca | San Romano in Garfagnana | 1.410 | 30.07.12 | ||||||||
3 | lucca | Seravezza | 13.073 | 02.03.09 | 04.05.10 | 28.05.15 | 21.03.17 | |||||
2 | lucca | Sillano Giuncugnano | 1.085 | 30.07.12 | ||||||||
2 | lucca | Stazzema | 3.193 | 15.12.08 | 15.04.10 | 10.05.11 | 25.6.12 | 17.09.13 | 16.07.15 | 15.03.16 | 20.04.17 | |
1 | lucca | Vagli Sotto | 939 | |||||||||
5 | lucca | Viareggio | 62.467 | 05.08.09 | 04.10.13 | 30.03.17 | ||||||
2 | lucca | Villa Basilica | 1.633 | 20.12.08 | 17.06.11 | 11.5.12 | ||||||
2 | lucca | Villa Collemandina | 1.334 | 30.07.12 | 11.09.13 | |||||||
PROVINCIA DI MASSA CARRARA | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
3 | massa c. | Aulla | 11.263 | 22.07.11 | ||||||||
2 | massa c. | Bagnone | 1.887 | 22.07.11 | ||||||||
5 | massa x. | Xxxxxxx | 63.133 | 9.1.12 | 16.04.13 | |||||||
1 | massa x. | Xxxxxx in Lunigiana | 988 | |||||||||
1 | massa c. | Comano | 714 | 22.07.11 | ||||||||
2 | massa c. | Filattiera | 2.309 | 22.07.11 | ||||||||
3 | massa c. | Fivizzano | 7.925 | 22.07.11 | ||||||||
2 | massa c. | Fosdinovo | 4.883 | 22.07.11 | 9.1.12 | 16.04.13 | ||||||
2 | massa c. | Licciana Nardi | 4.949 | 22.07.11 | ||||||||
5 | massa x. | Xxxxx | 69.479 | 13.06.11 | 9.1.12 | 16.04.13 | 18.05.15 | 07.12.16 | ||||
3 | massa x. | Xxxxxxxxxx | 00.000 | 9.1.12 | 16.04.13 | |||||||
2 | massa c. | Mulazzo | 2.424 | 22.07.11 | ||||||||
2 | massa c. | Podenzana | 2.180 | 22.07.11 | ||||||||
3 | massa x. | Xxxxxxxxxx | 7.357 | 22.07.11 | 20.07.15 | |||||||
2 | massa c. | Tresana | 2.044 | 22.07.11 | ||||||||
0 | xxxxx x. | Xxxxxxxxxxx xx Xxxxxxxxx | 4.770 | 22.07.11 | ||||||||
2 | massa c. | Zeri | 1.094 | 22.07.11 | ||||||||
PROVINCIA DI PISA | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
3 | pisa | Bientina | 8.062 | |||||||||
3 | pisa | Buti | 5.791 | 19.06.15 | 28.03.17 |
3 | pisa | Calci | 6.426 | 28.5.12 | 22.7.14 | 21.07.15 | 30.03.16 | 21.12.16 | ||||
3 | pisa | Calcinaia | 12.439 | 03.03.11 | 15.3.12 | 26.03.13 | 1.7.14 | 05.05.15 | 30.03.16 | 23.02.17 | ||
3 | pisa | Capannoli | 6.381 | 28.03.11 | 24.5.12 | 2.9.14 | 27.04.16 | 25.01.17 | ||||
2 | pisa | Casale Marittimo | 1.122 | 04.02.11 | 21.6.12 | 07.06.13 | ||||||
3 | pisa | Casciana Terme Lari | 12.529 | 27.01.11 | 19.4.12 | 19.04.13 | 24.9.14 | 25.05.15 | 05.04.16 | 30.01.17 | ||
4 | pisa | Cascina | 45.257 | 12.03.09 | 24.02.11 | 7.2.12 | ||||||
3 | pisa | Castelfranco di Sotto | 13.427 | 12.02.09 | 5.8.14 | |||||||
2 | pisa | Castellina Marittima | 2.025 | 01.11 | 18.6.12 | 18.06.13 | ||||||
2 | pisa | Xxxxxxxxxxx xx Xxx xx Xxxxxx | 0.000 | |||||||||
0 | xxxx | Chianni | 1.392 | 15.9.14 | 13.03.17 | |||||||
3 | pisa | Crespina Lorenzana | 5.457 | 25.03.11 | 26.05.16 | |||||||
2 | pisa | Fauglia | 3.682 | |||||||||
2 | pisa | Guardistallo | 1.234 | 29.03.11 | 19.9.12 | 27.08.13 | ||||||
2 | pisa | Lajatico | 1.336 | 21.07.15 | ||||||||
2 | pisa | Montecatini Val di Cecina | 1.749 | |||||||||
2 | pisa | Montescudaio | 2.144 | |||||||||
1 | pisa | Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx | 000 | |||||||||
0 | xxxx | Xxxxxxxxx xx Xxx x'Xxxx | 11.148 | 22.04.10 | 25.6.12 | 4.9.14 | 27.07.15 | 28.04.16 | 30.03.17 | |||
1 | pisa | Orciano Pisano | 647 | |||||||||
2 | pisa | Palaia | 4.612 | 23.02.09 | 03.11 | 29.8.14 | 21.07.15 | 21.03.17 | ||||
2 | pisa | Peccioli | 4.807 | 10.02.09 | 11.03.11 | |||||||
5 | pisa | Pisa | 89.158 | 22.2.12 | 16.7.14 | |||||||
3 | pisa | Pomarance | 5.897 | 17.06.13 | 5.8.14 | 10.06.15 | 27.02.17 | |||||
4 | pisa | Ponsacco | 15.611 | 06.04.11 | 1.9.14 | 23.06.15 | 05.05.16 | 09.03.17 | ||||
4 | pisa | Pontedera | 29.223 | 2009 | 19.3.12 | 24.05.13 | 21.7.14 | 28.07.15 | 22.04.16 | 14.02.17 | ||
2 | pisa | Xxxxxxxxxx | 0.000 | |||||||||
0 | xxxx | Xxx Xxxxxxxx Xxxxx | 31.399 | 03.02.09 | 28.03.11 | 19.07.13 | 8.9.14 | 24.07.15 | 18.05.16 | 16.12.16 | ||
4 | pisa | San Miniato | 27.934 | 16.12.10 | 23.3.12 | 25.02.13 | 9.10.14 | 27.04.16 | ||||
0 | xxxx | Xxxxx Xxxxx xxxx'Xxxx | 14.601 | 3.5.12 | 24.9.14 | 17.07.15 | 2.016 | 17.02.17 | ||||
2 | pisa | Santa Luce | 1.684 | |||||||||
3 | pisa | Santa Xxxxx a Monte | 13.253 | 28.03.11 | 16.7.12 | 7.8.14 | 01.07.15 | 01.04.16 | 17.02.17 | |||
2 | pisa | Terricciola | 4.627 | 07.07.15 | ||||||||
3 | pisa | Vecchiano | 12.189 | 25.06.15 | apr-16 | |||||||
3 | pisa | Vicopisano | 8.559 | 03.11.10 | 31.5.12 | 3.7.14 | 14.07.15 | 10.05.16 | 02.02.17 | |||
3 | pisa | Volterra | 10.519 | 20.02.09 | 23.02.16 | 27.02.17 |
PROVINCIA DI PISTOIA | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
1 | pistoia | Abetone Cutigliano | 2.084 | |||||||||
4 | pistoia | Agliana | 17.525 | 10.02.09 | 08.02.10 | 29.03.11 | 20.5.11 | 21.03.17 | ||||
3 | pistoia | Buggiano | 8.825 | 12.7.12 | ||||||||
2 | pistoia | Chiesina Uzzanese | 4.552 | 14.12.08 | ||||||||
3 | pistoia | Lamporecchio | 7.508 | |||||||||
3 | pistoia | Larciano | 6.394 | 24.04.10 | ||||||||
2 | pistoia | Marliana | 3.210 | 19.12.08 | 09.11.09 | |||||||
3 | pistoia | Massa e Cozzile | 7.983 | 17.12.08 | 22.04.10 | 28.02.11 | 17.03.17 | |||||
4 | pistoia | Monsummano Terme | 21.338 | 04.02.10 | 2011 | 12.6.12 | 03.07.17 | |||||
3 | pistoia | Montale | 10.737 | 24.03.09 | 16.02.10 | |||||||
4 | pistoia | Montecatini Terme | 20.409 | 17.03.09 | ||||||||
4 | pistoia | Pescia | 19.644 | 2009 | 31.7.14 | 10.07.15 | 14.03.16 | 10.03.17 | ||||
3 | pistoia | Pieve a Nievole | 9.266 | 22.12.08 | 10.02.10 | 29.06.11 | ||||||
5 | pistoia | Pistoia | 90.315 | 28.01.09 | 09.03.17 | |||||||
3 | pistoia | Ponte Buggianese | 8.804 | 24.01.09 | 30.03.10 | 27.04.11 | ||||||
4 | pistoia | Quarrata | 26.190 | 19.02.09 | 2010 | 2011 | 17.05.17 | |||||
2 | pistoia | Sambuca Pistoiese | 1.626 | 20.12.08 | ||||||||
0 | xxxxxxx | Xxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Piteglio | 8.034 | 07.06.11 | 28.04.16 | |||||||
3 | pistoia | Serravalle Pistoiese | 11.659 | 18.02.09 | 4.6.14 | 30.07.15 | 11.04.16 | 27.02.17 | ||||
3 | pistoia | Uzzano | 5.770 | 31.03.09 | ||||||||
PROVINCIA DI PRATO | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
2 | prato | Cantagallo | 3.105 | 23.04.10 | 25.11.13 | 4.4.14 | 24.03.15 | |||||
3 | prato | Carmignano | 14.450 | 10.12.10 | 25.11.13 | |||||||
4 | prato | Montemurlo | 18.456 | 31.03.09 | 2011 | 2012 | 25.11.13 | 9.7.14 | ||||
3 | prato | Poggio a Caiano | 10.007 | 02.02.11 | 25.11.13 | |||||||
5 | prato | Prato | 191.150 | 14.04.09 | 25.11.13 | 17.9.14 | 16.02.15 | |||||
3 | prato | Vaiano | 9.895 | 23.04.10 | 25.11.13 | 3.4.14 | 24.03.15 | |||||
3 | prato | Vernio | 6.060 | 23.04.10 | 25.11.13 | 3.4.14 | 24.03.15 | |||||
PROVINCIA DI SIENA | ||||||||||||
classe (*) | provincia | comune | abitanti | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
0 | xxxxx | Xxxxxxx Xxx Xxxxxxxxx | 6.444 | 22.03.10 | 30.5.12 | 04.03.15 | 18.01.16 | 08.02.17 | ||||
3 | siena | Asciano | 7.118 | 24.02.09 | 16.02.10 | 28.01.11 | 1.6.12 | 20.04.16 | 16.02.17 | |||
2 | siena | Buonconvento | 3.173 | 30.03.09 | 29.05.15 | 13.04.16 | ||||||
2 | siena | Casole d'Elsa | 3.897 | 26.05.10 | 2.5.12 |
2 | siena | Castellina in Chianti | 2.859 | 01.02.11 | 24.4.12 | 11.6.13 | 21.03.17 | |||||
3 | siena | Castelnuovo Berardenga | 9.097 | 05.02.09 | 10.02.10 | 09.02.11 | 29.2.12 | 23.5.13 | 24.3.14 | 25.05.15 | 17.02.16 | 28.02.17 |
2 | siena | Xxxxxxxxxxx x'Xxxxx | 0.000 | |||||||||
0 | xxxxx | Cetona | 2.755 | 10.03.10 | 17.02.11 | 31.5.12 | 19.06.13 e 2013 | 24.7.14 | 28.07.15 | 2.016 | ||
3 | siena | Chianciano Terme | 7.105 | 11.03.10 | 11.03.11 | 12.6.12 | 18.06.13 e 2013 | 20.3.14 | 11.04.16 | 2017 | ||
2 | siena | Chiusdino | 1.903 | 26.02.09 | 17.02.11 | |||||||
3 | siena | Chiusi | 8.704 | 18.12.09 | 7.6.12 | 01.07.13 e 2013 | 30.03.15 | 22.03.16 | 16.01.17 | |||
4 | siena | Xxxxx xx Xxx x'Xxxx | 00.000 | 26.05.10 | 23.03.11 | 3.4.12 | ||||||
2 | siena | Gaiole in Chianti | 2.758 | 26.01.09 | 08.04.10 | 01.02.11 | 24.4.12 | 11.6.13 | ||||
3 | siena | Montalcino | 5.093 | 26.04.11 | ||||||||
3 | siena | Montepulciano | 14.097 | 09.01.09 | 01.02.10 | 2011 | 2013 | 28.04.15 | 0000 | 00.00.00 | ||
3 | siena | Monteriggioni | 9.810 | 26.05.10 | 14.05.13 | 26.01.17 | ||||||
3 | siena | Monteroni d'Arbia | 9.088 | 28.02.11 | 14.05.13 | 14.07.15 | 05.04.16 | 02.03.17 | ||||
2 | siena | Monticiano | 1.571 | |||||||||
2 | siena | Murlo | 2.389 | 05.02.10 | 09.05.13 | |||||||
2 | siena | Piancastagnaio | 4.230 | |||||||||
2 | siena | Pienza | 2.107 | 27.02.09 | 15.03.10 | 14.02.11 | 9.3.12 | 03.06.13 | 3.7.14 | 16.06.15 | 05.05.16 | 13.01.17 |
4 | siena | Poggibonsi | 29.196 | 26.05.10 | 26.05.11 | 7.6.12 | 13.07.15 | 30.03.16 | 28.12.16 | |||
2 | siena | Radda in Chianti | 1.613 | 19.03.10 | 01.02.11 | 24.4.12 | 11.6.13 | |||||
2 | siena | Radicofani | 1.097 | 25.02.10 | ||||||||
1 | siena | Radicondoli | 000 | 00.00.00 | 26.05.10 | 07.03.11 | 0000 | 00.00.00 | ||||
3 | siena | Rapolano Terme | 5.249 | 16.03.10 | 29.03.11 | |||||||
2 | siena | Xxx Xxxxxxxx xxx Xxxxx | 0.000 | 16.12.10 | 2013 | |||||||
3 | siena | San Gimignano | 7.820 | 26.05.10 e 26.01.10 | 20.12.10 | 25.11.11 e 10.7.12 | 03.12.12 | 23.7.14 | 19.01.15 | 11.12.15 | 11.12.16 | |
0 | xxxxx | Xxx Xxxxxxxx x'Xxxx | 000 | 00.00.00 | 31.03.10 | 23.02.11 | 11.4.12 | 22.05.13 | 07.04.16 | |||
0 | xxxxx | Xxx Xxxxxxx x'Xxxxx | 2.662 | 16.12.08 | 17.02.10 | 04.01.11 | 10.5.12 | 28.02.13 | 22.4.14 | |||
2 | siena | Sarteano | 4.717 | 11.02.10 | 21.02.11 | 24.2.12 | 04.07.13 e 2013 | 8.4.14 | 20.05.15 | 13.04.16 | 23.01.17 | |
5 | siena | Siena | 53.903 | 26.01.09 | 05.02.10 | 07.02.11 | 1.12.11, 2012 e 7.6.2012 | 24.11.13 | 11.05.15 | 09.03.16 | 05.01.17 17.01.17 | |
3 | siena | Sinalunga | 12.764 | 28.01.09 | 0000 | 00.00.00 | 0000 | 0000 | 00.0.00 | 17.06.15 | 18.04.16 | 16.01.17 |
3 | siena | Sovicille | 10.116 | 26.11.08 | 31.03.10 | 21.12.10 | 2012 | 2013 | 22.4.14 |
3 | siena | Torrita di Siena | 7.434 | 19.02.10 | 18.02.11 | 4.4.12 | 22.05.13 e 2013 | 20.12.16 | ||||
2 | siena | Trequanda | 1.254 | 17.07.13 e 2013 | 30.6.14 | 10.06.15 | 13.04.16 | 11.01.17 |
(*) Legenda classi dimensionali dei comuni |
classe 1 - da 1 a 1.000 |
classe 2 - da 1.001 a 5.000 |
classe 3 - da 5.001 a 15.000 |
classe 4 - da 15.001 a 50.000 |
classe 5 - oltre 50.000 |
RIPARTIZIONE DEGLI ACCORDI SOTTOSCRITTI A LIVELLO REGIONALE, INTERCOMUNALE, ASL/SDS E ANNO DI STIPULA (2009-2017)
ACCORDI | ||||||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | ||
livello reg.le | ||||||||||
anci regionale toscana | 16.12.08 | 23.12.09 | 21.02.11 | 26.2.14 | 10.04.15 | 12.05.16 | ||||
xxxxxxx xxxxxxx | 00.00.00 | 00.00.00 | ||||||||
xxxxxxx xxxxxxx piano operat. | 22.07.11 | |||||||||
regione - ooss - sind.inquilini | 2012 | |||||||||
regione - anci | 2012 | |||||||||
regione - xxxxxxxx.xxxx. Xxxxx dirigenz. S.S.R. | 25.8.14 | |||||||||
regione - xxxxxxxx.xxxx. Xxxxx dirigenz. S.S.R. | 27.6.14 | |||||||||
regione-anci-upi gestione personale per L.56/2014 | 8.7.14 | |||||||||
regione-organizzazione socio-sanitaria | 2014 | |||||||||
regione-schema-accordo- appalti-ssr | 29.04.15 | 2016 | ||||||||
regione-schema-accordo- relaz-sind-ssr | 0000 | 00.00.00 | ||||||||
liv. prov.le | ||||||||||
provincia | arezzo | 17.02.11 | ||||||||
prov sds | siena | 19.04.11 | ||||||||
tavolo pol.soc. | siena | 2011 | ||||||||
circondario comun. mont. unione comuni zona | ||||||||||
circondario | empolese valdelsa | 2009 | 2010 | 03.02.11 | 16.5.12 | |||||
com. montana | val di bisenzio (PO) | 23.04.10 | ||||||||
unione comuni | media valle del serchio (LU) | 14.5.12 | 2013 | 17.02.15 | ||||||
7.6.13 | ||||||||||
unione comuni | bucine-laterina-pergine (AR) | 15.6.12 | 2013 | |||||||
unione comuni | garfagnana | giu. 12 | ||||||||
unione comuni | figline-incisa valdarno | 14.6.12 | 9.7.13 | |||||||
unione comuni | castellina-gaiole-radda | 01.02.11 | 24.4.12 | 11.6.13 | ||||||
unione comuni | gambassi terme-montaione | 8.8.13 | ||||||||
unione comuni | valdichiana senese | 2013 | ||||||||
unione comuni | barberino-tavarnellevp | 01.07.15 | ||||||||
unione comuni | cantagallo-vaiano-vernio | 24.03.15 | ||||||||
xx.xxx. montani | valtiberina toscana (AR) | 12.4.12 | ||||||||
xx.xxx. xxxxxxx | xxxxxxxxx (AR) | 09.5.11 | 9.2.12 | 2015 | ||||||
zona | valdichiana aretina | 1.4.11 | 16.4.12 | 24.6.13 | 28.10.14 | 11.05.17 | ||||
xxxx | xxxxxxx xxxxxxxxxx | 00..0.00 | 0000 | 00.0.00 |
xxxx | xxxxxxxx senese | 26.5.10 | ||||||||
xxxx | xxxxxx xxxxxxxxxx | 00.0.00 | ||||||||
xxxx | xxxxxxxx conf. sindaci xxxx xxxxx-xxxxxxxxx | 00.0.00 | ||||||||
xxxx | xxxxxxxx conf. sindaci | 17.03.15 | 07.09.16 | |||||||
sanità | ||||||||||
asl 8 | arezzo | 22.9.10 | 3.7.12 | |||||||
sds | casentino | 12.11.10 | ||||||||
sds | colline metallifere | 7.03.11 | ||||||||
sds ASL Toscana Centro | pistoia | 14.11.16 | ||||||||
asl 6 | livorno | 17.2.14 | ||||||||
asl 10 | firenze | 19.11.14 | ||||||||
sds-asl4 | area pratese | 25.11.13 | ||||||||
sds-asl7 | altavaldelsa- valdichianasenese-senese | 03.11.15 | ||||||||
area vasta Toscana Sud- Est | siena-arezzo-grosseto | 05.02.15 | 05.12.16 | |||||||
area vasta Toscana Centro | firenze-prato-pistoia | 22.05.17 |
PIATTAFORME (2009-2017)
PIATTAFORME | |||||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | |
livello provinciale arezzo | 2012 | 2013 | |||||||
liv. prov. ar. integrativo violenza donne | 2013 | ||||||||
livello provinciale arezzo su contrattazione socio-sanitaria | 2014 | 2016 | |||||||
valdichiana aretina integrazione piatt. 2014 | 2014 | ||||||||
livello provinciale firenze | 2012 | ||||||||
livello provinciale firenze sanità | 2015 | ||||||||
livello provinciale grosseto | 15.11.11 | 9.5.13 | |||||||
livello provinciale livorno | 2013 | ||||||||
livello provinciale livorno Case della Salute ASL 6 | 2015 | ||||||||
collesalvetti | 8.8.14 | ||||||||
rosignano marittimo | 31.7.14 | ||||||||
cecina su tasi | 2014 | ||||||||
livello provinciale lucca | 1.11.11 | 2014 | |||||||
livello sub-provinciale piana di lucca su sanità | 2016 | 2017 | |||||||
livello sub-provinciale versilia su sanità | 2017 | ||||||||
livello provinciale massa | 2015 | ||||||||
livello provinciale pisa | 17.10.11 | 2013 | 2015 | ||||||
liv. prov. pisa contributo spi | 5.11.12 | ||||||||
livello provinciale pistoia | 2012 | 2017 | |||||||
livello provinciale prato | 2014 | ||||||||
liv. prov. prato sanità | 4.7.13 | 2015 | 2016 | ||||||
livello provinciale prato su relazioni sindacali | 2014 | ||||||||
livello SdS area pratese su programmazione integrata | 2017 | ||||||||
livello provinciale siena | 15.10.11 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | ||||
livello regionale su riforma servizi socio-sanitari | 14.06.16 | ||||||||
livello comunale fiesole | 06.09.16 | ||||||||
livello regionale su welfare | 04.04.16 |
RECUPERO EVASIONE FISCALE PER CONTO DELLO STATO CENTRALE IN TOSCANA (2014-2016)
TOSCANA: RECUPERO EVASIONE FISCALE: Contributi spettanti ai comuni per la loro partecipazione all’attività di accertamento fiscale per gli anni 2014 - 2015 - 2016 | ||||
Prov. | Comune | per l'anno 2014 | per l'anno 2015 | per l'anno 2016 |
Importo attribuito 2015 | Importo attribuito 2016 | Importo attribuito 2017 | ||
AR | Arezzo | 235.644,33 | 121.901,39 | 66.665,09 |
AR | Castiglion Fibocchi | 380 | 615,00 | |
AR | Civitella in val di Chiana | 315 | ||
AR | Laterina | 165 | ||
AR | Lucignano | 365 | ||
AR | Monte san Xxxxxx | 97,23 | 66.146,60 | |
AR | Sansepolcro | 50 | 30.717,51 | |
FI | Bagno a Ripoli | 20.792,15 | 730 | 165,00 |
FI | Barberino di Mugello | 495,00 | ||
FI | Barberino val d'elsa | 65 | 250 | 1.120,64 |
FI | Xxxxxxxxx | 00 | ||
XX | Xxxxx Xxxxxxxx | 0.000,00 | ||
XX | Dicomano | 15.924,76 | 374,19 | |
FI | Empoli | 5.491,48 | 11.615,36 | 10.673,69 |
FI | Fiesole | 1.208,26 | ||
FI | Firenze | 139.016,11 | 86.142,45 | 69.673,99 |
FI | Impruneta | 2.015,70 | 300,00 | |
FI | Montelupo fiorentino | 2.868,28 | 2.456,72 | 618,04 |
FI | Montespertoli | 17.481,30 | 9.102,18 | 1.783,23 |
FI | Pelago | 3.525,91 | 1.749,14 | 989,53 |
FI | Pontassieve | 4.691,07 | 5.162,22 | 4.230,46 |
FI | Rufina | 1.066,94 | 826,47 | 3.025,56 |
FI | Xxxxx xxxxxxxxxx | 19.798,41 | 1.517,36 | 740,04 |
GR | Cinigiano | 115 | ||
GR | Civitella paganico | 1450 | ||
GR | Massa marittima | 2.736,35 | 3.527,19 | 878,31 |
GR | Monte argentario | 510 | 4.590,00 | |
GR | Orbetello | 250 | 165 | |
GR | Scansano | 200 | ||
GR | Seggiano | 1.155,00 | ||
LI | Campiglia marittima | 1.325,77 | 2.387,92 | 1.914,12 |
LI | Castagneto Carducci | 165 | 2.496,46 | 2.921,51 |
LI | Cecina | 2.759,72 | ||
XX | Xxxxxxxxxxxxx | 53.613,44 | 39.020,84 | 26.176,94 |
LI | Livorno | 25.731,78 | 13.605,52 | 3.947,99 |
XX | Xxxxxxxxxxxx | 445,00 | ||
LI | San Xxxxxxxx | 7.002,25 | 100,00 | |
LU | Barga | 760 | ||
LU | BORGO A MOZZANO | 3.692,61 | ||
LU | Capannori | 695 | 380 | |
LU | Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxxx | 000 | ||
XX | Lucca | 32.001,55 | 7.772,36 |
LU | Massarosa | 575 | 16.956,15 | 15.928,80 |
LU | Pietrasanta | 3.355,17 | 3.523,70 | |
LU | Seravezza | 183,69 | ||
LU | Viareggio | 760 | ||
MS | Carrara | 330 | 940,00 | |
MS | Massa | 14.177,94 | 288,83 | 864,47 |
PI | Buti | 594,09 | ||
PI | Calci | 380,00 | ||
PI | Calcinaia | 3.173,58 | 6.791,02 | 1.512,15 |
PI | Capannoli | 1.478,48 | 2.100,82 | 1.591,25 |
PI | Cascina | 8.647,39 | 8.803,75 | 1.621,62 |
PI | Chianni | 1.241,20 | 1.147,00 | |
PI | Crespina Xxxxxxxxx | 1.210,00 | ||
PI | Lajatico | 4.317,86 | 3.308,20 | |
PI | Palaia | 1.228,66 | ||
PI | Orciano pisano | 165,00 | ||
PI | Peccioli | 2.665,80 | 615,41 | |
PI | Pisa | 50,00 | ||
PI | San giuliano terme | 6.589,21 | 3.170,97 | |
PI | San miniato | 3.387,17 | 4.192,49 | 497,34 |
PI | Santa croce sull’Arno | 323,86 | ||
PI | Santa Xxxxx a monte | 46,88 | 276,12 | |
PI | Terricciola | 165 | ||
PI | Vecchiano | 610 | ||
PO | Poggio a Caiano | 100,00 | ||
PO | Prato | 624.389,72 | 533.241,75 | 524.140,27 |
PT | Cutigliano | 165 | ||
PT | Chiesina uzzanese | 415,00 | ||
PT | Montecatini terme | 465,13 | 856,02 | 1.088,25 |
PT | Pistoia | 56.786,49 | 25.335,55 | 21.856,71 |
PT | Quarrata | 7.025,19 | 38.591,60 | 15.893,55 |
PT | Sambuca pistoiese | 450,00 | ||
PT | Uzzano | 6.349,64 | ||
SI | Abbadia san salvatore | 31.143,50 | 27.817,37 | 7.227,54 |
SI | Asciano | 100 | ||
SI | Castellina in chianti | 215 | 380,00 | |
SI | Monteriggioni | 100 | ||
SI | Poggibonsi | 150 | ||
SI | Rapolano terme | 200 | ||
SI | Siena | 350 | ||
Totale | 1.339.401,51 | 1.020.102,93 (-23.84%) | 915.498,50 (-31.64%) |