Workshop di (Ri)Attivazione del Contratto di Fiume della Stura di Lanzo
CONTRATTO DI FIUME DEL BACINO DELLA STURA
DI XXXXX
RESTITUZIONE SINTETICA DEL
WORKSHOP DI (RI)ATTIVAZIONE E
BOZZA ABACO DELLE AZIONI
piano di azione del contratto di fiume
del bacino della stura di xxxxx
Workshop di (Ri)Attivazione del Contratto di Fiume della Stura di Xxxxx
Restituzione sintetica
Il giorno 3 giugno 2013, presso l’Istituto Superiore "Xxxxxxx D'Oria" di Cirié, in Via Prever 13 -‐ Cirié, si è tenuto il workshop “Ri-‐attivazione del Contratto di Fiume della Stura di Xxxxx”, promosso dalla Provincia di Torino al fine di avviare un processo di confronto e condivisione con i soggetti locali, portatori di interesse che condurrà alla firma del Contratto di Fiume del bacino della Stura di Xxxxx. I promotori e i partecipanti all’incontro hanno discusso tematiche relative alla riqualificazione ambientale del bacino idrografico della Stura, agli ambiti di intervento possibili e agli scenari progettuali di riferimento, a partire dalle analisi emerse nel corso del primo workshop di progettazione partecipata del 4 luglio 2007.
L'incontro è stato articolato in due momenti principali: il primo costituito da una sessione introduttiva plenaria dedicata all'aggiornamento sulle conoscenze relative al territorio del bacino e alle sue criticità e sulle attività svolte fino ad oggi; il secondo caratterizzato da tre sessioni parallele di lavoro, distinte per gruppi tematici, finalizzate a valutare gli interventi programmati ed attuati finora e ad identificare le azioni e gli interventi aggiuntivi, integrativi o migliorativi nell’ambito dei temi proposti.
Ai lavori (che si sono svolti dalle 9,30 alle 14,30) hanno partecipato circa settanta rappresentanti di Enti pubblici, associazioni ambientaliste e di categoria, operatori economici portatori di interesse locali, studenti e docenti dell’Istituto Istruzione Superiore D’Oria e tecnici, a vario titolo coinvolti nel processo, oltre a privati cittadini.
Ai partecipanti è stato distribuito il Report del workshop del 2007 insieme ad una scheda informativa che riassume il percorso effettuato e le criticità emerse.
Xxxxxxx Xxxxx (Assessore all’Ambiente della Provincia di Torino), Xxxxxxxxx Xxxxxxxx (Presidente Comunità Montana Valli di Xxxxx Ceronda e Casternone), Xxxxxxxxx Xxxxxx (Sindaco di Cirié) e Xxxx Xxxxxxx (dirigente scolastico dell’IIS D’Oria) hanno aperto la giornata portando i saluti istituzionali, sottolineando l’importanza del processo in corso e augurando un buon lavoro a tutti i presenti.
Le comunicazioni, nella sessione plenaria introduttiva, hanno riguardato in particolare:
• Gli obiettivi di qualità per il Torrente Stura di Xxxxx e lo strumento del “Xxxxxxxxx xx Xxxxx”, x xxxx xx Xxxxx Xxxxxx xxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx;
• Il Contratto di Fiume della Stura e lo stato dell’arte -‐ diagnosi territoriale con indicazione delle principali criticità e opportunità di intervento, a cura di Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx e Xxxxxx Xxxxx della Provincia di Torino;
• Le azioni già intraprese e i primi risultati: “Puliamo la Stura”, a cura di Xxxx Xxxxx della Provincia di Torino;
• Le azioni già intraprese e i primi risultati: la progettazione partecipata con le realtà scolastiche a cura di Xxxxxx Xxxxxxxxxxx della cooperativa Co.r.in.te.a (facilitazione del processo coinvolgimento del Contratto di Fiume);
• Turismo e Contratto di Fiume della Stura: lo “STOURING” e Il metodo di lavoro, a cura di Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxx, Xxxx Xxxxxxxxxx e Giuliana D'Addetta dell’I.I.S. “Xxxxxxx D'Oria”;
• Descrizione dell'attività dei gruppi di lavoro a cura di Xxxxxx Xxxxxxx di S&T (facilitazione del processo di coinvolgimento del Contratto di Fiume).
La mattinata è proseguita con la consegna degli attestati agli allievi partecipanti al Progetto “Turismo e Contratto di Fiume della Stura” e con la presentazione delle proposte di logo del Contratto di Fiume della Stura elaborate dagli studenti dell'I.I.S. "Xxxxxxx D'Oria" di Cirié. La scelta del logo da utilizzare per le campagne di comunicazione legate al Contratto è avvenuta tramite votazione.
Tutti gli interventi esposti nella sessione plenaria insieme al logo vincitore sono pubblicati sulla pagina web della Provincia di Torino dedicata all’evento. (xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xxxxxx.xxx.xx/xxxxxxxx/xxxxxxx_xxxxxxx/xxxxxx/xxxxxxxx_xxxxx_0000)
Nella seconda parte della giornata si sono svolti i lavori dei tre Tavoli tematici paralleli:
• Tavolo 1 -‐ Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del rischio idraulico;
• Tavolo 2 -‐ Qualità e quantità delle acque;
• Tavolo 3 -‐ Sviluppo locale sostenibile.
I soggetti che hanno partecipato al tavolo tematico, prima della discussione, hanno condiviso il Documento fornito dal gruppo di lavoro preposto all’assistenza tecnica, riepilogativo dell’aggregazione delle criticità e delle proposte individuate nel Workshop di progettazione partecipata del 2007 e nel corso delle attività di progettazione partecipata condotte con gli IIS D’Oria e Fermi-‐Galilei nel 2013.
Inoltre sono state messe a disposizione dei partecipanti due cartografie, una di inquadramento territoriale e una di sintesi relativa ad alcune delle pressioni ambientali connesse alla risorsa idrica riportante sostanzialmente i punti di presa da acque superficiali, i pozzi e i punti di scarico, nella totalità di competenza della Provincia di Torino.
Tavolo 1 -‐ Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del r ischio idraulico
Presenze: 20 partecipanti appartenenti ai seguenti Enti: Regione Piemonte, (4) Provincia di Torino, Comune di Balangero, Comune di Cafasse, (2) Città di Ciriè, Città di Caselle Torinese, Città di Venaria Reale, Comune di Villanova Canavese, Politecnico di Torino, GEV Provincia di Torino, ATA (Associazione Tutela Ambiente), CIRF (Centro Italiano Riqualificazione Fluviale) e Consulenze Ecologiche, (2) M.BAC -‐ Soprintendenza Beni Culturali Archeologici del Piemonte, Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Area Metropolitana di Torino.
Tempi della discussione nel gruppo: 1 ora.
Obiettivi
L’obiettivo è quello di affrontare le criticità discusse nel corso della sessione plenaria introduttiva: il degrado delle sponde e delle zone perifluviali; la criticità relative alla sicurezza idraulica, la criticità nell’assetto della morfologia e della naturalità dell’alveo.
Principali proposte emerse
Le principali proposte avanzate sono:
• predisporre e adottare un Programma di gestione dei sedimenti senza il quale si rischia di intervenire peggiorando la situazione attuale;
• elaborare un criterio di intervento condiviso che consenta una gestione uniforme del sistema fiume e del suo territorio e che integri a livello di Enti locali le diverse competenze e conoscenze al fine di evitare azioni spot, slegate tra loro;
• elaborare Linee Guida rivolte per gli interventi sulle sponde orientate all’utilizzo dell’ingegneria naturalistica e comunque votati alla non artificializzazione del corso d’acqua;
• effettuare una ricognizione dei tratti di corso d’acqua a maggior valenza paesaggistica, ambientale, naturalistica e dei tratti che viceversa necessitano di interventi di riqualificazione;
• contrastare la creazione di discariche abusive attraverso maggiori controlli e aumentando le misure per favorire il corretto smaltimento dei rifiuti;
• individuare procedure più snelle e operative, che permettano anche un maggiore coordinamento tra gli Enti che operano sul territorio e in particolare che si occupano di corsi d’acqua;
• Avviare un confronto tra i Comuni del Bacino al fine di pianificare un coordinamento tra i Piani Regolatori;
Tavolo 2 “ Qualità e quantità delle acque”
Presenze: 10 partecipanti appartenenti ai seguenti Enti: Confagricoltura, (2) (GEV) Provincia di Torino, (2) Xxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxxx xx Xxxxxx, (0) XXXX Xxxxxxxx, Legambiente Circolo Metropolitano,
Obiettivi
Affrontare il tema relativo alla tutela della Qualità e della Quantità delle acque, declinato nei seguenti punti: carenza idrica, approvvigionamento idropotabile; qualità delle acque.
Principali proposte emerse
In generale, dal dibattito emerge la necessità di migliorare il coordinamento e la diffusione dei diversi dati ambientali che Arpa, Regione e Provincia producono nelle loro attività istituzionali, utilizzando sistemi di appoggio già esistenti, quali il SIRI e il Geoportale dell’Arpa Piemonte, ed evitando la creazione di nuove banche dati.
Le principali proposte avanzate sono:
• promuovere buone pratiche che favoriscano un risparmio di risorsa;
• ragionare sulla possibilità di convertire le colture a favore di produzioni meno idroesigenti;
• effettuare una valutazione puntuale dei quantitativi di acqua disponibili prevedendo una ridistribuzione dei quantitativi sulla base delle reali necessità;
• sensibilizzare gli operatori agricoli sul valore, anche monetizzabile, dell’ambiente e sulle possibili ricadute economiche negative, dirette, derivanti dal mancato rispetto degli obiettivi di qualità delle acque;
• ripristinare e mettere in funzione i bacini di accumulo esistenti e oggi in disuso (censiti dalle GEV), presenti in particolare nella fascia pedemontana tra i Comuni di La Cassa, Druento, San Gillio;
• favorire l’allacciamento alla rete fognaria del maggior numero di scarichi domestici ancora direttamente recapitanti nel reticolo idrografico;
• migliorare l’efficacia degli impianti di depurazione e verificare il corretto funzionamento dei dispositivi dei sfioro presenti lungo la rete fognaria;
• predisporre interventi di riqualificazione spondale mirati in particolare al recupero delle fasce di vegetazione riparia e all’eliminazione delle potenziali fonti di inquinamento;
• avviare percorsi di formazione e di sensibilizzazione relativamente alle tematiche della riqualificazione fluviale da rivolgere alla cittadinanza e alle scuole del territorio;
• predisporre un Piano delle compensazioni Ambientali per evidenziare gli interventi necessari e utili al territorio da realizzare come compensazione ambientale di progettazioni autorizzate.
Tavolo 3 “ Sviluppo locale sostenibile”
Presenze: 15 partecipanti appartenenti ai seguenti Enti: (4) Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Nole, Città di Torino, Comune di Villanova Canavese, Confagricoltura, Codiretti, Azienda Agricola, Legambiente Circolo Metropolitano, Legambiente Circolo Ecopolis, (2) IIS "Xxxxxxx D'Oria".
Obiettivi
Affrontare il tema dello sviluppo sostenibile, al fine di contribuire a risolvere le seguenti problematiche: degrado delle sponde e delle zone perifluviali; degrado morfologico e scarsa naturalità dell’alveo; difficile fruizione delle aree fluviali; la scarsa identità territoriale rispetto all’elemento fiume.
Principali proposte emerse
Nel corso del dibattito si delineano alcune raccomandazioni, di ordine generale, relative alle progettualità emerse:
• implementare il monitoraggio della rete di discariche autorizzate e contrastare la creazione di discariche abusive fornendo maggiori informazioni sulla gestione dei rifiuti, promuovendo gli ecocentri e potenziando la raccolta differenziata nelle aree di interesse turistico;
• definire una strategia di intervento riguardante il Settore Agricolo, da perseguire con le seguenti azioni: (1) razionalizzazione e modifica del sistema delle derivazioni per uso irriguo; (2) modifica dei sistemi di irrigazione; (3) modifica/ adeguamento delle colture.
• diffondere la conoscenza circa le procedure e le buone pratiche da attuare per la gestione dei sedimenti, attivando programmi di formazione specifici sulla gestione dei corsi d’acqua da rivolgere ai tecnici e ai politici comunali e attuando un Programma di gestione dei sedimenti;
• puntare sulla naturalità degli interventi per evitare l’effetto “parco urbano” e riscoprire l’ambiente fluviale originale;
• recuperare le cave lungo l’asta del torrente, le strade di accesso e le piste, al fine di creare una rete di fruizione dei siti recuperati;
• promuovere i prodotti agricoli locali e organizzare eventi pubblici, in siti adiacenti al fiume, coinvolgendo le aziende locali;
• affidare la manutenzione dei percorsi alle stesse aziende agricole del territorio;
• realizzare il Progetto “Stouring” percorso ciclopedonale che “gira intorno” al Torrente Stura per 42,5 Km da Lanzo a Xxxxxxx x xxxxxxx, xxxxxxxxxxxxx 00 xxxxxx xxx Xxxxx Xxxxxxxx;
• integrare la progettualità presente sul territorio per ciò che concerne la fruibilità e l’accessibilità al fiume;
• individuare un “direttore turistico” che coordini le azioni di promozione turistica dell’area;
• realizzare un portale online di promozione turistica;
• avviare un piano di comunicazione e partecipazione della cittadinanza che faccia conoscere il fiume in termini utilitaristici, “conoscere quanto vale e quanto mi serve il fiume”, “imparare a pesare correttamente i servizi ecosistemici che il corso d’acqua garantisce alla comunità”;
• avviare attività di comunicazione volte alla promozione dell’area, integrate con le attività di coinvolgimento e sensibilizzazione delle comunità locali.
Contratto di Fiume Stura di Xxxxx – Bozza Abaco delle Azioni – Raccomandazioni di tipo progettuale o sulla Governance emerse dalle diverse fasi concertative
Raccomandazioni relative all’intero processo |
• Promuovere l’identità territoriale come elemento chiave per la riqualificazione dell’ambiente fluviale • La rinaturalizzazione del fiume rappresenta una priorità anche ai fini della sicurezza idraulica e della qualità delle aree spondali e perifluviali • Le idee–progettuali proposte dal IIS D’Oria e in generale le Azioni che verranno proposte nel CdF vanno confrontate e integrate con il quadro strategico rappresentato da Corona Verde 2. In generale con il Masterplan ed in particolare con il Quadrante nord–ovest • Definire un Piano delle compensazioni Ambientali condiviso dal territorio grazie al quale evidenziare gli interventi ambientali necessari/utili al territorio e alla tutela del corso d’acqua • Necessità di migliorare il coordinamento e la diffusione dei diversi dati ambientali che Arpa, Regione e Provincia producono nelle loro attività istituzionali, utilizzando sistemi di appoggio già esistenti, quali il SIRI e il Geoportale dell’Arpa Piemonte, ed evitando la creazione di nuove banche dati. • E’ necessario che gli approcci tesi alla tutela dell’ecosistema fluviale e alla tutela degli interessi socio-‐economici trovino SEMPRE un punto di equilibrio, in particolare in un territorio oggetto di Contratto di Fiume • Coinvolgere attivamente l’Autorità d’Ambito (ATO) nel percorso di concertazione. • Favorire il coordinamento tra Enti competenti presenti sul territorio e tra gli strumenti di pianificazione vigenti al fine di perseguire una pianificazione integrata a scala di bacino • Istituire, nell’ambito del Contratto di Fiume, un Gruppo di Coordinamento per la pianificazione del bacino relativa a tutte le macrotematiche individuate • Lo Schema progettuale del Contratto di Fiume deve prevedere l’obiettivo generale di comprendere e per quanto possibile di recuperare il rapporto storico–culturale tra Comunità locali e “Acqua” |
Raccomandazioni relative all’ Ambito di intervento 1: «Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del rischio idraulico» |
• Coinvolgimento dell’AIPo per quanto riguarda le competenze di intervento e autorizzative • Procedure autorizzative e attuative di interventi in alveo e sulle fasce spondali troppo lunghe e poco “comprensibili” • Il piano paesaggistico regionale(PPR) prevede un’attività di aggiornamento, revisione di quella che è la rilevanza paesaggistica dei corsi d’acqua e per la tutela del paesaggio: sarebbe molto importante avviare un maggior coordinamento tra Contratto di Fiume e PPR • Considerare e integrare le proposte del CdF con il “Piano di Recupero sulla Stura di Xxxxx”: riqualificazione delle ferite vecchie scavi inferte al paesaggio. Un’attività che si va a concludere nei prossimi mesi e che restituisce al territorio 40 ettari di bosco e aree umide ricostruite ideali per la fruizione • Specifico interesse della Soprintendenza sulla foresta fossile nei Comuni di Ciriè e di Nole (per conoscere quali sono gli interventi di regolamentazione, di costruzione di argini) |
Raccomandazioni relative all’ Ambito di intervento 2: «Tutela della qualità e quantità delle acque» |
• Necessità di operare per sensibilizzare gli operatori agricoli sul valore anche monetizzabile dell’ambiente e sulle possibili ricadute economiche negative, dirette, derivanti dal mancato rispetto degli obiettivi di qualità delle acque (taglio dei finanziamenti e sanzioni [Ambito di Intervento 2 e 3] • Prevedere azioni di formazione e sensibilizzazione, in particolare sulle tematiche acqua, obiettivi di qualità dei corsi d’acqua e agricoltura, da rivolgere alle scuole del territorio [Ambito di Intervento 2 e 3] • Operare per la condivisione di idee progettuali tra i diversi soggetti portatori di interesse del bacino idrografico al fine di elaborare proposte progettuali concrete e strutturate da tener pronte per eventuali bandi, concorsi, apertura misure PSR [Ambito di Intervento 2 e 3] |
Raccomandazioni relative all’Ambito di intervento 3: «Sviluppo Locale Sostenibile» |
• Prendere, sempre e sin dall’inizio, in considerazione l’opzione zero quando si deve valutare una proposta che potrebbe avere degli impatti sulle componenti ambientali; ad es. valutare l’opzione “diniego della concessione” di fronte alla richiesta di nuovi prelievi. • Coinvolgere e riconoscere le competenze dei Consorzi irrigui di secondo grado. • Integrare le progettualità, elaborate dalle diverse amministrazioni, che favoriscono l’accessibilità e la fruizione al fiume, elementi chiave per la lotta al degrado. • Approfondire la conoscenza dei soggetti (o comunità) presenti nelle aree perifluviali e le problematiche ad essi connesse (anche in termini di legalità), che portano, in particolare nell’area metropolitana, a trasformare le sponde del fiume in discariche, al fine di sviluppare un progetto adeguato • Limitare la creazione di “parchi urbani”, anche tenendo conto delle difficoltà finanziarie per la manutenzione, ma puntare sulla naturalità degli interventi, trasformando i lunghi periodi di abbandono in una risorsa progettuale per valorizzare la biodiversità. • Sul problema della governance e della progettazione e implementazione delle politiche per il settore turistico/ loisir il territorio nel suo complesso ha bisogno di competenze specifiche, di strumenti specifici, e di professionalità che si applichino in maniera continuativa alle problematiche della promozione turistica. Nella situazione attuale gli interventi sono episodici e in parte “improvvisati” da parte degli amministratori e dei tecnici degli enti locali che sono chiamati a rispondere su molti fronti legati all’amministrazione, all’erogazione dei servizi, alla tutela delle comunità, alla promozione di linee di sviluppo locale. Si sintetizza questa indicazione con la necessità di un “Direttore turistico per l’area”. Valutare se poter utilizzare le competenze dell’Istituto per il Turismo D’Oria di Ciriè per questo scopo. |
Contratto di Fiume Stura di xxxxx – Bozza Abaco delle Azioni – Ambito di intervento 1: « Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del rischio idraulico» |
Criticità | Cause | Obiettivi generali | Obiettivi specifici | Scopi | Azioni | Tempi di attuazione | Responsabilità attuative | Risorse finanziarie |
Degrado delle sponde e delle zone perifluviali | Presenza diffusa di discariche abusive e/o di abbandono di rifiuti solidi | Riqualificazione delle aree, spondali e perifluviali, fortemente compromesse | Migliorare l’efficienza e l’efficacia del controllo ambientale | Favorire un maggiore controllo delle aree protette con criteri di sostenibilità amministrativa e finanziaria | Maggior controllo delle aree protette mediante l’uso della tecnologia | |||
Implementare il monitoraggio delle aree fortemente degradate | Realizzare un’applicazione per smartphone/ tablet (app) per il monitoraggio dell’abbandono dei rifiuti | |||||||
Contrastare il fenomeno dell’abbandono di materiale inerte nell’area fluviale | Raccolta e riciclaggio del materiale inerte abbandonato lungo le sponde | |||||||
Attuare di misure per favorire e incentivare il corretto smaltimento dei rifiuti | • Fornire maggiori informazioni sulla gestione dei rifiuti promuovendo anche gli eco centri • Potenziare la raccolta differenziata nelle aree di interesse turistico (piste ciclabili, aree picnic, ..) | |||||||
Eccessivo sviluppo urbanistico con presenza di aree fortemente industrializzate a ridosso dell’alveo e delle zone perifluviali | Diminuire l’impatto ecologico delle aree fortemente urbanizzate | Realizzare un sistema di reti ecologiche urbane. | • Adottare misure per combattere l’eccessiva impermeabilizzazione dei suoli • Riassetto sistema di drenaggio acque meteoriche e rete minore area metropolitana torinese • Ricreare le fasce di vegetazione fluviale per migliorare la funzione filtro • Aumentare le aree boscate lungo la riva del fiume | |||||
Carente organizzazione per la fruizione dell’area perifluviale | Aumentare la fruibilità dell’area perifluviale | Vedi Ambito di Intervento 3, Obiettivo “Migliorare l’accessibilità e promuovere la valorizzazione sostenibile della fascia perifluviale” | Vedi Ambito di Intervento 3, Obiettivo “Migliorare l’accessibilità e promuovere la valorizzazione sostenibile della fascia perifluviale” | |||||
Presenza di difese spondali impattanti | Diminuire l’impatto ecologico delle difese spondali | Realizzazione di nuove difese sponda li solo dove strettamente indispensabile e comunque privilegiando interventi di ingegneria naturalistica in luogo di quella tradizionale | Valutazione dei progetti di nuove opere nel contesto dell'intero bacino | |||||
Adeguamento (con rimozione ove possibile e compatibile con l'assetto idraulico) di alcune opere traversali e longitudinali per ricreare continuità nell'ecosistema fluviale | Realizzare un censimento al fine di rimuovere opere in alveo ormai obsolete e dannose per garantire una continuità fluviale – Aggiornare il censimento delle GEV | |||||||
Scarsa qualità paesaggistica delle sponde fluviali | Migliorare la qualità paesaggistica delle sponde fluviali | Utilizzazione di strumenti di coordinamento a livello sovracomunale al fine di recuperare il degrado paesaggistico | • Censimento dei tratti di rilevanza paesaggistica dei corsi d’acqua • Ricognizione dei tratti di valenza paesaggistica, ambientale, naturalistica e dei tratti da riqualificare • Linee guida per gli interventi sulle sponde orientate all’utilizzo dell’ingegneria naturalistica e alla non artificializzazione dei corsi d’acqua |
Criticità | Cause | Obiettivi generali | Obiettivi specifici | Scopi | Azioni | Tempi di attuazione | Responsabilit à attuative | Risorse finanziarie |
Criticità nell’assetto della morfologia dell’alveo | Eccessiva artificializzazione dell’alveo | Ripristinare la morfologia dell’alveo | Ripristinare la naturalità dell’alveo e delle sponde | Vedi Obiettivo specifico “Diminuire l’impatto ecologico delle difese spondali” | Vedi Obiettivo specifico “Diminuire l’impatto ecologico delle difese spondali” | |||
Eccessiva presenza localizzata di sedimenti in alveo | Rimozione programmata dei sedimenti presenti in alveo | Diffondere la conoscenza circa le procedure e le buone pratiche da attuare per la gestione dei sedimenti | • Attivare programmi di formazione dei tecnici comunali e dei politici sulla gestione dei corsi d’acqua • Adottare un programma di gestione dei sedimenti previa verifica della sua effettiva necessità e fattibilità | |||||
Scarsa manutenzione delle opere in alveo | Avviare un programma di manutenzione delle opere presenti in alveo | Vedi Obiettivo specifico “Diminuire l’impatto ecologico delle difese spondali” | Vedi Obiettivo specifico “Diminuire l’impatto ecologico delle difese spondali” | |||||
Impatto delle colture agricole presenti a ridosso del fiume | Promuovere un’agricoltura “ecosostenibile” mirata anche alla manutenzione delle fasce fluviali. | Vedi Ambito di Intervento 3, Obiettivo “Incentivare la diffusione di modelli di agricoltura sostenibile” | Vedi Ambito di Intervento 3, Obiettivo “Incentivare la diffusione di modelli di agricoltura sostenibile” | |||||
Criticità della naturalità (biodiversità) dell’alveo | Frammentarietà delle reti ecologiche | Ripristinare la naturalità dell’alveo | Realizzare e/o ripristinare i corridoi ecologici | Attuare le previsioni della rete ecologica regionale secondo quanto previsto dal Piano paesistico regionale e la LR 19/2009 | ||||
Presenza di specie esotice (o alloctone) vegetali nelle sponde | Limitare la presenza di specie esotice (alloctone) vegetali nelle sponde | |||||||
Impoverimento del patrimonio naturale per i tratti fluviali interessati da derivazioni idrauliche | Promuovere la biodiversità naturale per i tratti fluviali interessati da derivazioni idrauliche | Individuare i tratti fluviali di pregio naturalistico interessati da derivazioni e definire un piano di interventi di riqualificazione e conservazione ambientale | ||||||
Realizzare uno studio finalizzato a individuare le derivazioni presenti sul territorio non riconducibili a specifici utilizzi. In particolare, procedere con la revisione delle autorizzazioni a derivare attualmente\e in atto. – [A partire dal censimento GEV.] | ||||||||
Impatto delle colture agricole presenti a ridosso del fiume | Promuovere un’agricoltura “ecosostenibile” mirata anche alla tutela della biodiversità nelle fasce fluviali | Vedi Ambito di Intervento 3, Obiettivo “Incentivare la diffusione di modelli di agricoltura sostenibile” | Vedi Ambito di Intervento 3, Obiettivo “Incentivare la diffusione di modelli di agricoltura sostenibile” | |||||
Diminuzione della fauna ittica pregiata (temolo e trote) | Promuovere il ripopolamento dell’alveo con fauna ittica pregiata (temolo e trote) | Garantire il rispetto delle condizioni di tutela e salvaguardia dell’ittiofauna previste dalla L.R. 37/2006 relative agli interventi in alveo | • Ricreare habitat per la fauna ittica pregiata (temolo) • Aumentare i controlli in particolare nelle aree più critiche • Garantire una maggiore tutela delle specie ittiche in presenza di interventi in alveo • Controllare la pesca di frodo nel fiume • Promuovere una corretta applicazione dei Piani di gestione faunistica (piani di abbattimento o contenimento cormorani e gabbiani) | |||||
Carenza idrica | Promuovere un regime idraulico appropriato alla tutela della biodiversità ed al ripristino della naturalità | Sperimentare l’applicazione del “Flusso Ecologico” |
Criticità | Cause | Obiettivi generali | Obiettivi specifici | Scopi | Azioni | Tempi di attuazione | Responsabilit à attuative | Risorse finanziarie |
Criticità relative (o Scarsa) sicurezza idraulica | Eccessiva artificializzazione dell’alveo | Migliorare la sicurezza idraulica e la capacità di convivenza delle comunità locali con il rischio | Creare ambiti naturali di espansione del corso d’acqua | Restituzione al fiume dello spazio necessario per le proprie dinamiche naturali | Ricostituzione di aree naturali di esondazione lungo tutta l'asta fluviale | |||
Eccessiva presenza di difese spondali | Limitare gli interventi di difesa spondale alle zone di criticità | Vedi Obiettivo specifico “Diminuire l’impatto ecologico delle difese spondali” | Vedi Obiettivo specifico “Diminuire l’impatto ecologico delle difese spondali” | |||||
Mancanza di una visione di insieme nella pianificazione delle opere di difesa spondale | Inserire gli interventi di difesa spondale all’interno di una visione di insieme nella pianificazione | Programmare in modo strategico le opere di difesa spondale in modo da garantire maggior coordinamento e riduzione dei tempi delle opere | ||||||
Eccessivo apporto solido proveniente dai versanti per la presenza di piante ad alto fusto | Limitare l’apporto solido dei versanti | Manutenzione delle aree forestali dei versanti | • Garantire una manutenzione dei boschi di piante ad alto fusto, soprattutto nelle zone particolarmente ripide e nelle vicinanze dei centri abitati • Implementare la vegetazione riparia a protezione dell’apporto solido dai versanti verso i corsi d’acqua | |||||
Eccessiva presenza localizzata di sedimenti in alveo | Eliminare le criticità relativa la presenza localizzata di sedimenti in alveo | Vedi sopra all’obiettivo “Rimozione programmata dei sedimenti presenti in alveo” | Vedi sopra all’obiettivo “Rimozione programmata dei sedimenti presenti in alveo” | |||||
Scarsa manutenzione delle opere in alveo | Manutenzione delle opere in | Vedi Obiettivo specifico “Diminuire l’impatto ecologico delle difese spondali” | Vedi Obiettivo specifico “Diminuire l’impatto ecologico delle difese spondali” | |||||
Non compatibilità della vegetazione spondale con le opere presenti in alveo | Trovare l’equilibrio necessario tra naturalità del fiume e manutenzione delle opere presenti in alveo | Avviare un programma di manutenzione della vegetazione spondale compatibile con i criteri di tutela | ||||||
Mancata manutenzione della rete dei canali e dei Rii secondari | Manutenere la rete dei canali e dei rii secondari | |||||||
Criticità nell’impostazione della pianificazione territoriale comunale | Superare le criticità nell’impostazione della pianificazione territoriale comunale | Coordinare la pianificazione territoriale dei comuni rivieraschi al fine di soddisfare un criterio progettuale prudenziale di convivenza con il rischio |
Contratto di Fiume Stura di xxxxx – Bozza Abaco delle Azioni – Ambito di intervento 2: « Tutela della qualità e quantità delle acque »
Criticità | Cause | Obiettivi generali | Obiettivi specifici | Scopi | Azioni | Tempi di attuazione | Responsabilità attuative | Risorse finanziarie |
Problemi relativi alla qualità delle acque | Scarsa Funzionalità della rete fognaria e degli impianti di depurazione delle acque reflue (sorgenti di inquinamento puntuali) | Contenere e convertire i processi che contribuiscono al degrado qualitativo delle acque | Migliorare e rendere più efficienti la rete di collettamento e gli impianti di depurazione delle acque reflue | Completare e migliorare la rete di collettamento e gli impianti di depurazione | • Rafforzare il coordinamento a livello intercomunale per definire un quadro completo delle esigenze di fognatura sul territorio. • Avviare un’indagine sul territorio finalizzata ad individuare le aree maggiormente critiche dove realizzare impianti di depurazione • Censire e coordinare le opere lungo l’asta fluviale. – [Aggiornare il censimento delle GEV] (Controllo Impatti puntuali) • Controllo-risanamento scarichi su rete minore area metropolitana torinese (PTA – Misura d’Area) • Controllo e monitoraggio con l’aiuto dei cittadini e dei volontari (Controllo Impatti puntuali) • Investire una parte delle risorse derivanti dalle compensazioni ambientali conseguenti alla realizzazione di opere impattanti (es. centrali idroelettriche) per il miglioramento o la realizzazione del sistema fognario comunale. • Necessità di operare per favorire l’allacciamento alla rete fognaria del maggior numero di scarichi domestici ancora direttamente recapitanti nel reticolo idrografico. • Necessità di lavorare sugli impianti di depurazione per migliorarne l’efficacia della depurazione e sui dispositivi dei sfioro presenti lungo la rete fognaria per verificarne il corretto funzionamento. • Miglioramento della funzionalità dei depuratori e ricollocazione del punto di recapito di alcuni scarichi (es. impianti di Nole e San Xxxxxxxx) (Prima Diagnostica Provincia – 2007) • Revisione rete di collettamento fognario (es. Colombè, comune di Traves) (Prima Diagnostica Provincia – 2007) • Misure di area per il conseguimento dell’obiettivo1 dell’abbattimento del carico in ingresso a tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane del territorio regionale: in particolare sono previsti lavori di adeguamento e potenziamento dell’impianto di Ceretta – S. Xxxxxxxx - Soggetto responsabile: A. ATO 3 (PTA – Misura d’Area) • Sistemi di monitoraggio mirati alla caratterizzazione dell’inquinamento da sorgenti puntuali: area metropolitana torinese (PTA – Misura d’Area) | |||
Presenza di aree inquinanti bonificate e da bonificare (sorgenti di inquinamento puntuali) | Ridurre le altre fonti di inquinamento puntuali | Verifica dell'efficacia degli interventi di bonifica e realizzazione di quelli ancora da effettuare | • Prevedere interventi di riqualificazione spondale mirati in particolare al recupero delle fasce di vegetazione riparia e all’eliminazione delle potenziali fonti di inquinamento (es. discarica abusiva). • Prevedere azioni concrete di formazione e di sensibilizzazione relativamente alle tematiche abbandono rifiuti e riqualificazione fluviale da rivolgere alla cittadinanza e alle scuole del territorio | |||||
Presenza attività agricola intensiva e di allevamento (sorgenti diffuse di inquinamento) | Diminuire l’impatto acque reflue in falda provenienti dalle attività agricole | Promuovere una gestione agricola orientata alla riduzione degli apporti di prodotti fitosanitari/fosforo/azoto | • Ricreare le fasce di vegetazione fluviale per migliorare la funzione filtro • Utilizzare fertilizzanti o ammendanti di origine naturale • Prevedere interventi di riqualificazione spondale al recupero delle fasce di vegetazione riparia e all’eliminazione delle potenziali fonti di inquinamento (es. discarica abusiva) con la collaborazione delle aziende agricole |
1 Disposizioni della DGR n. 7-‐10588 del 19 gennaio 2009
Criticità | Cause | Obiettivi generali | Obiettivi specifici | Scopi | Azioni | Tempi di attuazione | Responsabilità attuative | Risorse finanziarie |
Segue ”Problemi relativi alla qualità delle acque” | Presenza di delle grandi discariche di RSU (sorgenti diffuse di inquinamento) | Segue “Contenere e convertire …” | Limitare l’inquinamento dovuto alle grandi discariche di RSU | |||||
Carenza idrica con conseguente mancata diluizione degli inquinanti | Vedi sotto Obiettivo “Perseguire una gestione ed un utilizzo sostenibile della risorsa idrica” | Vedi sotto Obiettivo “Perseguire una gestione ed un utilizzo sostenibile della risorsa idrica” | • Vedi sotto Obiettivo “Perseguire una gestione ed un utilizzo sostenibile della risorsa idrica” | |||||
Aumento della pressione antropica nel periodo estivo | Promuovere un uso responsabile dell’uso della risorsa idrica per usi civili | Favorire una maggior consapevolezza degli abitanti e delle attività industriali insediate circa l’uso della risorsa idrica | • Attività di comunicazione e sensibilizzazioni mirate ai diversi tipi di utenza attraverso l’uso integrato di una pluralità di canali comunicativi | |||||
Carenza idrica: Criticità del regime del deflusso in supeficie | Prelievi ad uso prevalentemente irriguo (canali) (asta di valle fino alla confluenza del Ceronda) non compatibili con le discontinuità idrica stagionale (riduzione estiva del deflusso) | Perseguire una gestione ed un utilizzo sostenibile della risorsa idrica (acque superficiali) | Riduzione dei prelievi ad uso irriguo | Promuovere un minor uso delle risorsa idrica da parte del settore agricolo | • Effettuare un monitoraggio dei prelievi e dei consumi idrici in ambito agricolo al fine di evitare gli sprechi e gestire le criticità legate alla carenza idrica. • Promuovere il riutilizzo delle acque reflue depurate (coordinamento tra la gestione della risorsa e gli utilizzatori). • Razionalizzare l’uso delle acque a scopo irriguo in funzione delle colture • Operare assieme alle OO.PP.AA. per: - promuovere buone pratiche che favoriscano ad esempio l’irrigazione nelle ore meno calde della giornata consentendo un risparmio di risorsa - ridefinire le tecniche di irrigazione a favore di innovazioni tecnologiche che garantiscano un risparmio di risorsa (es irrigazione in pressione); - ragionare sulla possibilità di convertire le colture a favore di produzioni meno idroesigenti; - affinare le attuali metodologie di calcolo dei fabbisogni irrigui prevedendo applicazioni sperimentali a casi reali del bacino della Stura. • Regolamentare i misuratori di portata – [regolamento regionale 7r/2007] • Sovvenzioni per modernizzare i sistemi di irrigazione e renderli più efficienti • Valutare la possibilità di realizzare nuove opere per l’accumulo di risorsa idrica sia alla scala della singola azienda sia alla scala di comprensorio irriguo/bacino idrografico prendendo anche spunto dalle esperienze francesi ove sono stati realizzati bacini che fungono sia per assorbire le piene sia per restituire acqua quando le portate naturali sono scarse e la richiesta è alta. In questi casi la gestione è coordinata a scala di bacino da un organismo sovraordinato che si rapporta con gli operatori agricoli del territorio. • Creazione di bacini di accumulo o circuiti virtuosi di recupero nei contesti urbani al fine di diminuire gli sprechi e affrontare la discontinuità idrica stagionale. • Ripristino e messa in funzione dei bacini di accumulo esistenti e oggi in disuso, censiti dalla GEV, presenti in particolare nella fascia pedemontana tra i Comuni di La Cassa, Druento, San Gillio. • Analizzare le possibili modalità di utilizzo dell’acqua contenuta all’interno di bacini privati | |||
Derivazioni per uso idroelettrico (impianti in cascata) (tratto montano) (riduzione invernale del deflusso) | Migliorare l’utilizzo delle risorsa idrica per la produzione idroelettrica | Promuovere un uso più contenuto della risorsa idrica nel settore idroelettrico | • Migliorare la qualità e le tecnologie delle centrali idroelettriche esistenti • Maggior controllo dei rilasci delle derivazioni idroelettriche |
Criticità | Cause | Obiettivi generali | Obiettivi specifici | Scopi | Azioni | Tempi di attuazione | Responsabilità attuative | Risorse finanziarie |
Carenza idrica: Criticità del regime del deflusso sotterraneo | Prelievi sotterranei | Perseguire una gestione ed un utilizzo sostenibile della risorsa idrica (acque sotterranee) | Limitare i prelievi sotterranei per usi irrigui e per approvvigionamento idropotabile | |||||
Carenza idrica: Criticità dei regimi di deflusso dell’alveo del fiume | Prelievi di acque superficiali e sotterranee | Garantire l’equilibrio dei regimi di deflusso nell’alveo del fiume tra acque superficiali e acque sotterranee | Garantire l’equilibrio tra prelievi in superficie e sotterranei | Razionalizzazione dell’uso della risorsa idrica attraverso una conoscenza aggiornata delle reali esigenze idriche del territorio | • Realizzare un bilancio della risorsa idrica. | |||
Non alterare significativamente l’assetto idrogeologico | Limitare gli interventi in alveo | • | ||||||
Carenza idrica: Criticità nell’approvvigionamento idropotabile (del regime del deflusso in falda) | Antropizzazione del territorio che ha determinato la criticità quantitativa e qualitativa nel servizio eco-sistemico di estrazione di acqua potabile | Garantire un adeguato approvvigionamento idropotabile agendo sia sulla domanda che sull’offerta della risorsa idrica | Promuovere un uso responsabile dell’uso della risorsa idrica per usi civili | Favorire una maggior consapevolezza degli abitanti e delle attività industriali insediate circa l’uso della risorsa idrica | Attività di comunicazione e sensibilizzazioni mirate ai diversi tipi di utenza attraverso l’uso integrato di una pluralità di canali comunicativi | |||
Razionalizzazione infrastrutturale e gestionale dell’offerta di acqua per usi civili e industriali | Individuazione di nuove potenziali fonti di approvvigionamento potabile e loro eventuale sfruttamento | Indagini mirate all' individuazione, definizione zone di riserva e programmazione del loro sfruttamento (Prima Diagnostica Provincia – 2007) | ||||||
Nuove realizzazione di Invasi artificiali a scopo multiplo (PTA – Misura d’Area) | Verifica di fattibilità tecnica, ambientale, sociale ed economica dell’invaso “Viù-Combanera” (PTA – Misura d’Area) | |||||||
Potenziamento compatibile o riqualificazione (in riduzione, dismissione selettiva) campi pozzi esistenti (PTA – Misura d’Area) | • Dismissione selettiva di alcuni dei pozzi operativi nel campo- pozzi di Borgaro Torinese (PTA – Misura d’Area) • Chiusura selettiva dei filtri o chiusura di pozzi che mettono in comunicazione il sistema acquifero freatico con i sistemi acquiferi profondi: ricondizionamento prioritario relativo a campi pozzi di interesse regionale (PTA – Misura d’Area) • Progetti operativi di ATO finalizzati allo sviluppo e alla conservazione e riqualificazione selettiva delle fonti captate ad uso potabile (PTA – Misura d’Area) • Progetti operativi di ATO (PTA – Misura d’Area) | |||||||
Centralizzazione e gestione controllata usi industriali nell’area industriale metropolitana torinese, settore Ovest (PTA – Misura d’Area) | Progetti operativi di ATO (PTA – Misura d’Area) |
Contratto di Fiume Stura di xxxxx – Bozza Abaco delle Azioni – Ambito di intervento 3: « Sviluppo Locale Sostenibile»
Criticità | Cause | Obiettivi generali | Obiettivi specifici | Scopi | Azioni | Tempi di attuazione | Responsabilità attuative | Risorse finanziarie |
Scarso uso ricreativo e fruizione difficile della fascia perifluviale | Carente organizzazione per la fruizione dell’area perifluviale | Incentivare l’uso creativo e la fruizione della fascia perifluviale | Migliorare l’accessibilità e promuovere la valorizzazione sostenibile della fascia perifluviale | Interventi per migliorare l’accessibilità e le attrezzature volte a una fruizione oculata del corso d’acqua basata sulla preservazione del sistema naturale, su un sistema turistico sostenibile e sul recupero di vie d’accesso al fiume | • Progetto Stouring • Creazione di circuiti ciclo-pedonali con raccordo delle piste tra le sponde • Manutenzione delle strade bianche di accesso al fiume e possibilità di transito ciclo-pedonale sui ponti esistenti • Creazione di piste ciclabili non asfaltate, itinerari di trekking ed escursionismo (fruizione) e adeguamento delle strutture esistenti • Creazione di aree pic nic e di relax che permettano ai cittadini di godere della naturalità del territorio • Realizzare opere di collegamento tra le piste ciclabili e i paesi rivieraschi • Creare punti di noleggio bici o bike sharing e attrezzature sportive anche per disabili nei principali comuni del bacino/ vicino alla Stura • Conservazione e fruibilità di aree verdi non attrezzate per amanti della natura • Tutela, Conservazione e fruibilità dei siti paleontologici (Foresta fossile) • Integrare le indicazioni del PPR e della LR 19/2009 sulle reti ecologiche rete ecologica, storico culturale e fruitiva | |||
Il fiume e l’ambiente fluviale sono un luogo “poco interessante” | Fare diventare il fiume e l’ambiente fluviale un luogo “interessante” | Promozione di un turismo funzionale alla valorizzazione delle risorse locali culturali e ambientali | Vedi sotto Obiettivo “Promuovere le risorse territoriali (ecologiche, storico–artistiche, culturali, fruitive)”” | |||||
Scarsa identificazione dell’area fluviale come elemento di identità territoriale e come elemento da valorizzare per tutti i servizi eco–sistemici che fornisce e come opportunità di sviluppo sostenibile | Carenza di informazioni sul fiume e sull’ambiente fluviale | Avviare un percorso che porti le comunità locali del territorio a riconoscersi con il territorio fluviale | Diffondere informazioni per ciò che concerne lo stato dell’area fluviale, le sue risorse e le attività ad essa inerenti | Azioni di informazione integrata riguardo tutto il territorio fluviale (risorse, opportunità e modalità di fruizione, eventi, ecc.) | • Creazione di un portale web che miri alla promozione (turistica) dell’area in cui le informazioni funzionali alla fruizione, e dei servizi alla fruizione, siano coordinate con quelle relative alle risorse naturalistiche, ambientali, culturali alla scala territoriale del Contratto di Fiume • Installare una serie coordinata di cartelli informativi su flora e fauna, sulle risorse territoriali (ecologiche, storico–artistiche, culturali, fruitive), sui percorsi di fruizione e sentieri possibili, su opportunità fruitive | |||
Carenza di opportunità di Comunicazione con le Comunità Locali | Aumentare le occasioni di comunicazione con le Comunità locali | Individuare e implementare strumenti ed eventi di comunicazione che prevedano il coinvolgimento attivo dei cittadini | • Valorizzare le azioni di coinvolgimento informativo – culturale del progetto “Corona Verde” • Sensibilizzazione cittadini attraverso lavoro nelle scuole incontri nelle piazze spot pubblicitari e cartelloni • Organizzare corsi di formazione, sensibilizzazione dei cittadini per la salvaguardia dell’ambiente • Creare uno sportello per la progettazione e la mediazione rivolto al territorio | |||||
Scarse attività di promozione delle risorse territoriali | Promuovere le risorse ecologiche, storico–artistiche, culturali, fruitive | Integrare misure di progetti e programmi già esistenti | • Valorizzare le azioni di coinvolgimento informativo – culturale del progetto “Corona Verde” | |||||
Promuovere le risorse territoriali attraverso gli strumenti informatici | • Realizzare un’applicazione per smartphone/ tablet (app) per la promozione del territorio | |||||||
Promuovere le risorse lungo tutta l’asta del fiume | • Valorizzare i ponti antichi presenti sul territorio • Creare visite guidate alla scoperta della fauna e della flora • Realizzare aree attrezzate nei pressi del fiume con vendita dei prodotti locali nella stagione turistica • Creare un pacchetto turistico che metta in rete le bellezze del territorio (IIS – 2013). • Rinaturalizzare le cave realizzando aree attrezzate per la fruizione (canoa, parco avventura, …) |
Criticità | Cause | Obiettivi generali | Obiettivi specifici | Scopi | Azioni | Tempi di attuazione | Responsabilità attuative | Risorse finanziarie |
Segue “Scarsa identificazione dell’area fluviale …” | Banalizzazione dei servizi eco–sistemici forniti dal Fiume | Segue “Avviare un percorso che porti …” | Promuovere una “cultura del fiume” che valorizzi tutti i servizi eco–sistemici che il fiume fornisce | Favorire una maggior consapevolezza degli abitanti e delle attività industriali insediate circa l’uso della risorsa idrica | Avviare una campagna informativa “passiva”: per es. spot pubblicitario sull’integrazione di tutti i servizi eco–sistemici | |||
Avviare una campagna informativa, che preveda il coinvolgimento diretto dei cittadini come per es.: • Organizzare corsi di formazione, sensibilizzazione dei cittadini per la salvaguardia dell’ambiente • Invitare le scuole a coltivare piccoli orti in modo da sensibilizzare i bambini a rispettare la natura • Piano di comunicazione e partecipazione della cittadinanza che faccia conoscere il fiume in termini utilitaristici, “conoscere quanto vale e quanto mi serve il fiume” (per esempio, incontri aperti in biblioteca) | ||||||||
Il Fiume è considerato come una minaccia | Diffondere una “cultura del fiume”, che percepisce il fiume come risorsa e non come minaccia | Avviare un dialogo con i cittadini, che permetta di comprendere e affrontare i loro timori legati alla presenza del fiume | Piano di comunicazione e partecipazione della cittadinanza e degli enti locali volta diffondere una cultura di convivenza con il rischio idrico | |||||
Il Fiume è considerato come un “retro” delle attività antropiche | Diffondere una “cultura del fiume”, che percepisce il fiume come ambiente integrante del paesaggio e non come retro delle attività antropiche | Vedi sopra Obiettivo “Promuovere una “cultura del fiume” che valorizzi tutti i servizi eco–sistemici che il fiume fornisce” | Vedi sopra Obiettivo “Promuovere una “cultura del fiume” che valorizzi tutti i servizi eco–sistemici che il fiume fornisce | |||||
Carenza di coinvolgimento attivo delle Comunità Locali | Coinvolgere le comunità locali nella gestione dell’area fluviale | Promuovere azioni di coinvolgimento delle comunità locali sul territorio promosse dalle amministrazioni | • Organizzare giornate ecologiche per la pulizia delle sponde anche con l’aiuto dei detenuti (lavori socialmente utili) • Favorire la formazione e l’attività dei volontari per l’ambiente | |||||
Promuovere azioni sul territorio gestite dai soggetti privati | • Invogliare gli agriturismi a proporre menù tipici con prodotti locali • Coinvolgere le imprese agricole nella creazione di una rete di attività economiche(promozione dei prodotti agricoli, organizzazione di eventi pubblici) intese come servizio alla fruizione, situate nelle cave o nelle sedi delle imprese locali • Affidare alle aziende agricole le attività di manutenzione dei percorsi (pubblici o in aree demaniali)1 | |||||||
Scarsa diffusione di modelli di Sviluppo sostenibile per la valorizzazione delle risorse locali culturali e ambientali | Diffondere modelli di sviluppo per la valorizzazione delle risorse locali, culturali e ambientali | Incentivare la diffusione di modelli di agricoltura sostenibile e multifunzionale | • Promuovere interventi e azioni che siano: - compatibili con il sistema delle attività agricole esistenti e che siano mirate alla loro riqualificazione e ammodernamento; - volte a promuovere esperienze innovative dal punto di vista dell’ecosostenibilità delle attività agricole. • Sostenere le aziende agricole che praticano un’agricoltura biologica e valorizzano i prodotti tipici del territorio | |||||
Incentivare il diffondersi di attività/azioni, volte alla sostenibilità ambientale nelle comunità locali presso gli enti, gli abitanti e attività produttive | • Promuovere l’uso civile e la produzione eco-compatibile di energie rinnovabili • Promuovere modelli di Smart Small Communities |
1 Il DLgs. del 18 maggio 2001, n. 228, art. 15, permette l’assegnazione diretta per “lo svolgimento di attività funzionali alla sistemazione ed alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura ed al mantenimento dell'assetto idrogeologico”. Inoltre L’art. 14 prevede “contratti di collaborazione” — contratti di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione, nonché convenzioni con soggetti pubblici o privati diretti a fornire consulenze o servizi aggiuntivi — destinati ad assicurare il sostegno e lo sviluppo dell'imprenditoria agricola locale, anche attraverso la valorizzazione delle peculiarità dei prodotti tipici, biologici e di qualità, anche tenendo conto dei distretti agroalimentari, rurali.