ACCORDO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E LA COMPETITIVITA’ DEL SISTEMA LOMBARDO
ACCORDO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E LA COMPETITIVITA’ DEL SISTEMA LOMBARDO
TRA REGIONE LOMBARDIA E SISTEMA CAMERALE LOMBARDO
Premesso che
• l’Accordo per lo Sviluppo Economico e la Competitività del Sistema Lombardo, sottoscritto nel 2016 tra Regione Lombardia e Sistema camerale lombardo, è un’importante e consolidata esperienza di collaborazione istituzionale, dimostratasi nel tempo una buona prassi di governance territoriale per lo sviluppo di una strategia condivisa in grado di rispondere efficacemente alle esigenze del sistema imprenditoriale ed economico lombardo nel suo insieme;
• il suddetto Accordo è in vigore fino al 31 dicembre 2018;
• Il Programma Regionale di Sviluppo XI Legislatura, approvato il 10 luglio 2018 con DCR n. XI/64, prevede, tra le priorità regionali in tema di sviluppo economico e competitività, la valorizzazione del “partenariato e la collaborazione strategica ed operativa con il sistema lombardo delle Camere di Commercio, attraverso l’Accordo di programma pluriennale per la competitività”
• la legge 241/1990, e sue successive integrazioni e modifiche, all’art. 15 prevede la possibilità per le amministrazioni pubbliche di concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune;
• la l.r. 19 febbraio 2014, n. 11 “Impresa Lombardia: per la libertà d’impresa, il lavoro e la competitività”, che, al fine di promuovere la crescita competitiva, la capacità di innovazione del sistema produttivo e l’attrattività del contesto territoriale e sociale della Lombardia nel rispetto dei principi di responsabilità, sussidiarietà e fiducia, individua all’articolo 3, tra le sue modalità attuative, la stipula di specifici accordi con Stati, Regioni, Province autonome, enti locali, camere di commercio, ordini professionali, università e sistema della ricerca, fondazioni bancarie, istituti di credito, organizzazioni imprenditoriali, aggregazioni di imprese, organizzazioni dei lavoratori, enti bilaterali e sistema
cooperativo, anche al fine di promuovere azioni di autoimprenditorialità e di autoimpiego;
• la l.r. 24 settembre 2015, n. 26 “Manifattura diffusa, creative e tecnologica 4.0" che, per promuovere l'attrattività e il rilancio produttivo del territorio lombardo, individua una serie di strumenti finalizzati a sostenere l'innovazione del settore artigiano e della manifattura innovativa attraverso la piena integrazione tra i saperi tradizionali, le nuove conoscenze e la tecnologia;
• la l.r. 1 ottobre 2015, n. 27 “Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo” prevede all’art. 9 “Partenariato con le CCIAA” la promozione di Regione e delle CCIAA, singole o in forma associata, di progetti e iniziative per l'attrattività turistica e integrata del territorio di riferimento con l'obiettivo del consolidamento e della crescita competitiva e qualitativa delle imprese, per il tramite di accordi di programma e convenzioni;
• la l.r. n. 36/2015 “Nuove norme per la cooperazione in Lombardia. Abrogazione della legge regionale 18 novembre 2003, n. 21" prevede, tra gli strumenti attuativi, la stipula di convenzioni tra Regione Lombardia e le Camere di Commercio, oltre che con gli organismi regionali delle associazioni rappresentative, per la promozione della cooperazione in Lombardia e la regolazione dell’utilizzo delle reciproche banche dati;
• la l.r. n.29/2016, “Lombardia è ricerca e innovazione” volta ad integrare e rafforzare le politiche in materia di ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico e alta formazione, promuove, in sinergia con soggetti pubblici e privati, diversi interventi tra i quali la diffusione della cultura della ricerca e dell'innovazione responsabile, il trasferimento tecnologico e di competenze dal mondo della ricerca al sistema delle imprese, anche attraverso la qualificazione del lavoro dei giovani ricercatori e la valorizzazione delle start up giovanili innovative, la ricerca privata, anche in forma associata, e la sua integrazione con la ricerca pubblica, gli investimenti strategici anche nell'ambito della sicurezza delle infrastrutture digitali e per favorire l'uso degli open data e dei big data;
• la legge 29 dicembre 1993, n. 580, come modificata dal d.lgs. 25 novembre 2016, n. 219, definisce le Camere di commercio “enti pubblici dotati di autonomia funzionale che svolgono, nell'ambito della circoscrizione territoriale di competenza, sulla base del principio di sussidiarietà di cui all'articolo 118 della Costituzione, funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali”
• la stessa legge 580/93 prevede in particolare:
- alla lettera g dell’art. 2 (Compiti e funzioni) che le Camere di commercio, singolarmente o in forma associata, nell'ambito della circoscrizione territoriale di competenza, svolgono anche attività oggetto di convenzione con le regioni ed altri soggetti pubblici e privati stipulate compatibilmente con la normativa europea;
- al comma 10 dell’art. 18 (finanziamento delle Camere di Commercio) che per il finanziamento di programmi e progetti presentati dalla Camere di commercio, condivisi con le Regioni ed aventi per scopo la promozione dello sviluppo economico e l’organizzazione di servizi alle imprese, il Ministro dello Sviluppo economico, su richiesta di Unioncamere, valutata la rilevanza dell’interesse del programma o del progetto nel quadro delle politiche strategiche nazionali, può autorizzare l’aumento, per gli esercizi di riferimento, della misura del diritto annuale fino a un massimo del venti per cento;
• con Decreto n. 53 del 22 dicembre 0000, Xxxxxxx Xxxxxxxxx ha disposto il riconoscimento giuridico di Unioncamere Lombardia su domanda della stessa, con iscrizione nel Registro regionale delle Persone Giuridiche Private; tale riconoscimento – che viene attribuito dalla Regione alle associazioni, fondazioni o altre istituzioni di carattere privato che operano nelle materie di competenza della Regione – comporta l’acquisto da parte di Unioncamere Lombardia della personalità giuridica di diritto privato ai sensi del D.P.R. n. 361/2000 e con essa anche lo status di organismo di diritto pubblico ai sensi e per gli effetti dell’articolo 3 comma 26 del D.Lgs n.163/2006;
• con DGR n. 6790 del 30/06/2017 Regione Lombardia ha approvato le Linee guida per l’adozione e la gestione delle misure nell’ambito dell’Accordo per
lo sviluppo economico e la competitività tra Regione e Sistema camerale lombardo;
Considerato che
• Regione Lombardia e Sistema Camerale lombardo, consapevoli della complessità del ruolo che le istituzioni sono chiamate a svolgere per agevolare lo sviluppo economico del territorio, condividono la volontà di offrire ai soggetti economici le migliori condizioni per operare tutelando, nel contempo, le condizioni di attrattività e benessere del territorio stesso;
• Regione Lombardia e Sistema Camerale lombardo, anche alla luce dei processi di riforma istituzionale in atto, riconoscono l’opportunità di rinnovare e rafforzare la propria collaborazione, accrescendo ogni possibile sinergia fra le funzioni di governo e di indirizzo proprie della Regione e quelle di sostegno allo sviluppo di imprese e territori, proprie delle Camere di Commercio, dotandosi a tal fine di uno strumento di partenariato che, nell’interesse del sistema economico lombardo, favorisca il raccordo strategico e operativo fra i due sistemi, renda sistematica l’intersezione fra i rispettivi percorsi di programmazione e realizzi una crescente convergenza su obiettivi di sviluppo prioritari e condivisi;
• Regione Lombardia e Sistema camerale lombardo si propongono di accrescere ed estendere il grado di condivisione delle politiche e delle azioni sviluppate dai rispettivi organi ed enti, per un utilizzo più efficace delle risorse disponibili, anche attraverso il cofinanziamento di progetti e azioni che garantiscano una crescita duratura e uno sviluppo qualitativo del sistema delle imprese;
• le Camere di Commercio lombarde si pongono come naturale rete di riferimento istituzionale della Regione sul territorio in materia di sviluppo economico, attività produttive e attrattività territoriale;
• le Camere di Commercio lombarde riconoscono il ruolo di programmazione dello sviluppo economico e territoriale proprio della Regione Lombardia, impegnandosi a definire le proprie linee di intervento per lo sviluppo locale in coerenza con gli orientamenti regionali;
• Regione Lombardia riconosce e si impegna a valorizzare il ruolo e il contributo delle Camere di Commercio quali istituzioni operanti in regime di autonomia
funzionale, individuando le stesse quale interlocutore privilegiato per l’attuazione degli interventi a sostegno delle imprese e delegando loro lo svolgimento di quelle funzioni a favore dello sviluppo del sistema delle imprese che meglio possono essere attivate a livello locale;
• la rete delle Camere di Commercio operanti sul territorio lombardo costituisce un punto di riferimento prioritario attraverso il quale si sviluppano, oltre ai servizi informativi, le azioni di carattere promozionale, di assistenza e di accompagnamento che la Regione Lombardia indirizza al sistema delle imprese;
• nella prospettiva di intercettare al meglio i fabbisogni del sistema economico regionale, Regione Lombardia e Sistema camerale intendono continuare a promuovere interventi e progettualità condivise, puntando a una maggiore qualificazione degli interventi in termini di efficacia, semplificazione e integrazione, e condividono pertanto la necessità di rafforzare ulteriormente la collaborazione con un nuovo accordo;
• Regione Lombardia e Sistema camerale si impegnano a sviluppare un ambiente favorevole all’imprenditorialità delle PMI e a promuovere azioni comuni per facilitare l’accesso delle imprese e dei territori alle opportunità di finanziamento della programmazione comunitaria;
Tutto ciò premesso
SI CONVIENE E SI STABILISCE QUANTO SEGUE
Articolo 1 - Finalità e oggetto
Regione Lombardia e Sistema camerale lombardo, condividendo la necessità di massimizzare l’efficacia dei propri interventi a favore dello sviluppo del sistema economico lombardo, con il presente Accordo intendono promuovere un quadro strategico-programmatorio comune al fine di incrementare le sinergie e realizzare una addizionalità delle risorse messe a disposizione dai rispettivi sistemi, ottimizzando la capacità d’intervento e favorendo altresì l’attrazione di risorse esterne pubbliche e private.
Sulla base di tale visione condivisa, Regione Lombardia e Sistema camerale lombardo individuano come prioritario l’obiettivo della crescita economica e dello
sviluppo competitivo delle imprese - singole o associate - e dei territori lombardi, collaborando, a tal fine, alla definizione e attuazione di interventi focalizzati su temi cruciali quali l’innovazione, l’internazionalizzazione, lo sviluppo del capitale umano, l’accesso al credito, la semplificazione dell’azione amministrativa, la qualità e l’efficienza ambientale, l’attrattività del sistema territoriale lombardo.
Articolo 2 - Programma annuale d’azione
Il presente Accordo si attua attraverso un Programma annuale d’azione (d’ora innanzi Programma), che viene approvato – di norma, entro il 31 dicembre precedente l’anno di riferimento – dal Collegio di Indirizzo e Sorveglianza di cui al successivo art. 5 e che costituisce il documento programmatico di riferimento per il conseguimento degli obiettivi dell’Accordo.
Il Programma definisce, per ogni Asse di cui al successivo articolo 3, le linee strategiche, ossia gli obiettivi di policy da perseguire nell’ambito dell’Asse, le azioni a tal fine programmate e il relativo quadro finanziario, inteso come dotazione minima delle risorse pianificate e integrabile da parte dei sottoscrittori e di altri soggetti esterni.
L’entità delle risorse complessivamente previste dal Programma è concordata in funzione delle priorità definite dai documenti di programmazione dei sottoscrittori e sulla base delle risorse finanziarie disponibili nei rispettivi bilanci.
Il Programma e il relativo piano finanziario possono essere modificati e/o integrati per concorde volontà dei soggetti sottoscrittori, di norma tramite approvazione da parte dalla Segreteria Tecnica di cui al successivo articolo 6. Modifiche e/o integrazioni al Programma che comportino variazioni alla sua struttura per Assi o per linee strategiche sono soggette ad approvazione da parte del Collegio di Indirizzo e Sorveglianza.
Articolo 3 - Assi di intervento
Le azioni di cui si compone il Programma sono organizzate sulla base di tre Assi, che individuano le aree prioritarie di intervento per il conseguimento degli obiettivi del presente Accordo.
Gli Assi, di seguito descritti, possono essere integrati e/o rimodulati, previa approvazione da parte del Collegio di Indirizzo e Sorveglianza, e i relativi interventi,
secondo quanto previsto all’articolo 2, sono attivati in ragione delle priorità segnalate dai soggetti sottoscrittori e delle risorse finanziarie rese annualmente disponibili.
Il Programma annuale potrà essere completato con azioni trasversali ai tre assi e rivolte ad ottimizzare la comunicazione, la promozione ed il monitoraggio dell’Accordo nel suo complesso.
Asse 1 – Competitività delle imprese
Obiettivo dell’asse è promuovere, sostenere e sviluppare la competitività delle imprese, agendo sui fattori che possono aiutarle ad essere più forti nell’affrontare la concorrenza globale. Si rivolge all’intero sistema delle imprese lombarde, in modo esteso e intersettoriale, con specifica attenzione alle esigenze di crescita delle micro e piccole imprese, dell’artigianato innovativo e delle cooperative. I filoni di intervento riguardano principalmente: l’innovazione tecnologica di prodotto e di processo, l’innovazione organizzativa, l’internazionalizzazione, il supporto all’export, l’accesso al credito quale strumento di supporto agli investimenti in innovazione e internazionalizzazione, il sostegno ai processi di aggregazione delle imprese e lo sviluppo di politiche di filiera e di rete. Comprende azioni finalizzate al sostegno di progetti innovativi promossi dalle imprese, quali start-up di imprese innovative e spin- off universitari, e dei processi di trasferimento tecnologico e della conoscenza, per facilitare le sinergie tra chi “produce” e chi “utilizza” innovazione. Comprende altresì azioni finalizzate allo sviluppo di strumenti di supporto all’internazionalizzazione, sia in entrata che in uscita, al fine di produrre ricadute concrete sul sistema economico lombardo, a partire dal consolidamento delle relazioni e delle attività ricomprese in accordi e intese, rendendo più efficace la proiezione a livello internazionale dell’intero sistema. Saranno pertanto realizzate sia misure rivolte alle singole imprese, attraverso azioni di incoming e di outgoing, sia interventi di promozione all’estero del sistema economico regionale nel suo complesso, con attenzione ai settori di rilevanza strategica.
Asse 2 – Attrattività e competitività dei territori
Obiettivo dell’asse è promuovere, sostenere e sviluppare l’attrattività del territorio lombardo agendo sui fattori in grado di promuoverla ed incrementando il valore che il territorio è capace di esprimere, al fine di attrarre soggetti privati, pubblici ed economici in grado di concorrere alla sua crescita, anche attraverso le relative ricadute in chiave turistica, insediativa, abitativa, di mobilità del capitale umano e, in generale, di competitività del sistema economico.
Si rivolge ai territori nella loro complessità per sostenere e valorizzare, a livello di sistema, le caratteristiche e le vocazioni per accrescere l’efficienza e la competitività dei sistemi economici e delle imprese che insistono sul territorio stesso, oltre che per attrarre nuovi investimenti.
In una fase di profonda trasformazione e modifica degli assetti territoriali politici ed economici, l’asse si propone di dare continuità alle politiche integrate di sviluppo dei territori realizzate in questi anni a fronte di una discontinuità nei livelli di governance e nelle responsabilità e funzioni.
Si rivolge inoltre, anche singolarmente, agli operatori territoriali, con particolare enfasi sui comparti non de-localizzabili (commercio, turismo, ambiti legati alla creatività, servizi, artigianato, agricoltura) che concorrono alla migliore infrastrutturazione del territorio, alla qualificazione del sistema dell’offerta ed al mantenimento dei livelli di competitività anche occupazionali.
Comprende altresì tutte le azioni tese a migliorare l’attrattività dei territori, in una logica di marketing territoriale, agendo sulla presenza di servizi e sulle dotazioni infrastrutturali (fisiche ed immateriali) che favoriscono lo svolgimento delle attività economiche, accrescendone il grado di efficienza anche favorendo i percorsi di attuazione delle riforme regionali (l.r. 11/2014, l.r. 26/2015 e l.r. 27/2015), superando gli ostacoli che, soprattutto sul versante del rapporto tra le imprese e la PA, rischiano di scoraggiare i potenziali investitori, al fine di rendere la Lombardia una destinazione favorevole e ideale per gli investimenti produttivi.
Tra i filoni di intervento rientrano: la promozione del territorio e dell’ambiente (su una base di sostenibilità come opportunità per favorire occasioni di innovazione d’impresa e di occupazione, di rafforzamento dell’economia verde e della qualità
del vivere e del lavorare in Lombardia), l’adeguamento delle infrastrutture fisiche e tecnologiche (inclusi i quartieri e gli eventi fieristici), la promozione dell’attrattività turistica delle destinazioni, anche minori e con riferimento alla sinergia tra i driver capaci di promuovere l’attrazione di flussi turistici sul territorio lombardo e culturale, la promozione dell’offerta enogastronomica lombarda, il potenziamento di fattori “soft” di attrattività, l’attrattività per l’insediamento di imprese non lombarde, la promozione di reti e partenariati locali per lo sviluppo di un’offerta integrata dei fattori di attrattività regionale, la promozione della Lombardia come destinazione sia turistica che per gli investimenti, anche attraverso la collaborazione con il MISE, il MAECI e l’ICE –Agenzia, e la stipula, con i Comuni lombardi, di specifici Accordi per l’attrattività finalizzati a mappare le opportunità localizzative per gli insediamenti produttivi, a semplificare gli adempimenti e le procedure amministrative per le imprese, e ad accompagnare i potenziali investitori, anche prevedendo misure di riduzione della fiscalità e degli oneri locali.
Asse 3 – Capitale umano, imprenditorialità, semplificazione
Obiettivo dell’Asse è promuovere un contesto favorevole alla valorizzazione del capitale umano nella consapevolezza che competenze di alta qualificazione rappresentano leve imprescindibili per la competitività del territorio. Si rivolge pertanto sia al sistema formativo nel suo complesso, sia al sistema delle imprese, attraverso lo sviluppo di interventi, tra i quali l’alternanza scuola-lavoro, volti a facilitare l’incontro tra il mondo della scuola e della formazione, da un lato, e il mondo delle imprese, dall’altro. Gli interventi, in tal senso, intendono ridurre il disallineamento tra le figure professionali ricercate dalle imprese e le competenze di chi esce dal mondo della scuola, oltre a far meglio conoscere l’impresa e “l’essere imprenditore” ai giovani, anche riscoprendo mestieri e professionalità in chiave innovativa. In stretta connessione, l’Asse sostiene l’imprenditorialità quale competenza chiave e distintiva del tessuto economico lombardo, sviluppando a tal fine strumenti atti a fornire agli aspiranti e nuovi imprenditori non solo contributi, ma anche percorsi integrati di formazione e accompagnamento per la creazione di una nuova generazione di imprenditori consapevoli e preparati e misure
specifiche per la crescita e il consolidamento della startup favorendo anche l’incontro con gli investitori privati.
In continuità con quanto già attuato in collaborazione con il sistema camerale, il presente Asse comprende anche le attività volte alla promozione della Responsabilità sociale d’Impresa, in quanto strumento a supporto di una crescita sostenibile e competitiva delle imprese.
In stretta connessione con lo sviluppo di strumenti a sostegno dell’imprenditorialità, tra gli obiettivi dell’Asse, in attuazione della l.r. 11/2014, vi è anche quello inerente alla semplificazione del rapporto tra PA e Imprese con lo sviluppo di azioni finalizzate allo snellimento dei procedimenti connessi all’esercizio delle attività di impresa. In tale ottica, Regione Lombardia e Sistema camerale intendono proseguire il percorso di collaborazione già attivato con l’introduzione del Fascicolo Informatico d’Impresa e con le azioni finalizzate a supportare il percorso di qualificazione dei SUAP (Sportelli Unici Attività Produttive), anche mediante il coinvolgimento di specifici soggetti, quali, ad esempio, gli “Angeli antiburocrazia”, nell’intento di fornire supporto e assistenza nel rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione. Verrà inoltre data attuazione all’accordo tra Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, approvato con d.g.r. n. 7787 del 17/01/2018, per la promozione di interventi di semplificazione per le imprese e lo sviluppo di un modello regionale di interoperabilità per gli sportelli telematici degli enti locali.
Infine, nell’intento di favorire la diffusione di una cultura della semplificazione, agendo oltre gli aspetti normativi e di regolamento, l’Asse intende promuovere percorsi di “formazione alla semplificazione” rivolti ai funzionari pubblici, in particolare regionali e camerali, interessati dai processi di innovazione attivati con le misure adottate.
Articolo 4 – Monitoraggio, controllo e valutazione
Le attività di monitoraggio, di controllo e di valutazione del presente Accordo sono finalizzate al conseguimento degli obiettivi del medesimo e si esplicano anche tramite funzioni del presente Accordo e strumenti di verifica periodica dello stato di attuazione del Programma e di valutazione dei risultati conseguiti.
I soggetti coinvolti nelle attività di monitoraggio e controllo del presente Accordo e della sua attuazione tramite il Programma annuale d’Azione sono: la Segreteria Tecnica, i Responsabili d’Asse e i Responsabili d’azione, nei termini indicati rispettivamente ai successivi articoli 6, 7 e 8. L’attività di valutazione compete al Collegio di Indirizzo e Sorveglianza, nei termini indicati al successivo articolo 5. Tutto quanto sopra fermo restando il continuo e sistematico monitoraggio dell’avanzamento delle singole misure attraverso proprie procedure di controllo interno, che resta in capo alle Direzioni Generali regionali per le azioni di loro competenza come previsto dal par. 10 delle Linee guida.
Articolo 5 - Collegio di Indirizzo e Sorveglianza
Al fine di assicurare il perseguimento degli obiettivi del presente Accordo, è istituito un Collegio di Indirizzo e Sorveglianza (d’ora innanzi semplicemente Collegio), composto dal Presidente della Giunta regionale o da persona da lui delegata, che lo presiede e lo convoca, dagli Assessori regionali competenti, dai Presidenti delle Camere di Commercio lombarde e dal Presidente di Unioncamere Lombardia.
Il Collegio:
a) nomina la Segreteria Tecnica, organo di cui si avvale per l’esercizio delle proprie funzioni;
b) approva il Programma, sovraintende alla sua realizzazione e procede alla valutazione dell’efficacia e dell’efficienza delle politiche realizzate, sulla base delle attività istruttorie e delle relazioni predisposte dalla Segreteria Tecnica;
c) approva eventuali modifiche e/o integrazioni dell’Accordo e, nei casi indicati all’articolo 2, del Programma;
d) verifica il rispetto degli impegni assunti dai soggetti sottoscrittori ponendo in essere le iniziative idonee a garantire la completa realizzazione degli interventi previsti;
e) approva le proposte di adesione all’Accordo da parte di altri soggetti, pubblici e privati, che ne condividano le finalità e contribuiscano finanziariamente alla realizzazione degli obiettivi;
f) dirime eventuali controversie in ordine all’interpretazione e all’applicazione delle disposizioni contenute nel presente Accordo che non abbiano trovato soluzione in sede di Segreteria Tecnica.
Il Collegio si riunisce almeno una volta all’anno per valutare lo stato di attuazione dell’Accordo e per approvare il Programma, nonché ogni volta che le parti lo ritengano utile o necessario.
Articolo 6 - Segreteria Tecnica
La Segreteria Tecnica è l’organo che fornisce il supporto tecnico all’attività di indirizzo e sorveglianza del Collegio. E’ composta da un massimo di 6 membri per parte, inclusi i Responsabili d’asse, ed è coordinata congiuntamente da un rappresentante di Regione Lombardia e da un rappresentante del Sistema camerale.
La Segreteria Tecnica:
a) predispone il Programma sulla base delle proposte elaborate dai Responsabili d’asse;
b) approva, su proposta condivisa e istruita dai Responsabili d’asse, le azioni che attuano il Programma, nonché le eventuali variazioni e integrazioni relative ad azioni già approvate;
c) approva o propone al Collegio, in base a quanto indicato dall’articolo 2, eventuali modifiche e/o integrazioni al Programma
d) verifica lo stato di avanzamento del Programma e il complessivo andamento dell’Accordo attraverso gli esiti del monitoraggio delle azioni e i rapporti forniti dai Responsabili d’asse
e) predispone per il Collegio gli elementi istruttori e le relazioni che consentono la valutazione della ricaduta, in termini di efficacia ed efficienza, delle azioni sviluppate.
La Segreteria Tecnica convoca almeno una volta l’anno una riunione congiunta dei Segretari Generali camerali e dei Direttori Generali regionali, per approfondire e sviluppare il confronto sui principali temi oggetto dell’Accordo.
Art. 7 - Responsabili d’Asse
Per ogni asse di intervento si individuano due Responsabili, uno di parte regionale e uno di parte camerale.
I Responsabili d’Asse:
a) elaborano, per ciascun asse, le proposte per il Programma;
b) condividono e istruiscono le azioni da sottoporre all’approvazione della Segreteria Tecnica, nonché le eventuali variazioni e integrazioni, verificandone la coerenza con gli obiettivi del Programma stesso, accertando l’effettiva disponibilità delle risorse finanziarie previste e richiedendo ai Responsabili delle azioni istruite, ove necessario, eventuali integrazioni progettuali; in caso di esito positivo, i Responsabili d’Asse iscrivono le proposte all’ordine del giorno della prima Seduta utile della Segreteria Tecnica ai fini della loro approvazione;
c) assumono le decisioni in merito all’attuazione delle azioni approvate, inclusa l’individuazione del Responsabile d’azione, del soggetto attuatore e dell’eventuale soggetto operativo
d) assicurano, ai sensi del par. 10 delle Linee guida, il monitoraggio dell’avanzamento fisico e finanziario delle azioni sul proprio asse, fornendo alla Segreteria Tecnica dati e report periodici – predisposti dai Responsabili d’azione
– sullo stato di avanzamento delle stesse azioni, nonché ogni altro elemento utile alla verifica dello stato di attuazione del Programma e del complessivo andamento dell’Accordo.
Articolo 8 - Responsabile d’azione
Per ogni azione proposta all’approvazione della Segreteria Tecnica, i Responsabili d’Asse individuano almeno un Responsabile d’azione; se opportuno, possono essere identificati due Responsabili d’azione, uno di parte camerale e uno di parte regionale. Il Responsabile di procedimento coincide con uno dei Responsabili d’azione così come previsto ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 delle Linee Guida approvate con DGR n. 6790/2017.
I Responsabili d’azione:
a) svolgono attività di controllo relative al corretto svolgimento dell’azione sotto il profilo amministrativo
b) trasmettono al Responsabile d’Asse di riferimento le azioni da proporre all’approvazione della Segreteria Tecnica, compilando in modo completo e corretto la Scheda-Azione
c) predispongono e, tramite il Responsabile d’Asse, trasmettono alla Segreteria Tecnica i dati e i report periodici relativi allo stato di avanzamento delle azioni di propria competenza, in linea con quanto previsto dal par. 10 delle Linee guida;
d) garantiscono l’invio delle informazioni relative alle agevolazioni concesse alle imprese mediante l’alimentazione del Registro Nazionale degli Aiuti (RNA), ai sensi del D.M. 115 del 31/05/2017.
Articolo 9 – Soggetto attuatore
Unioncamere Lombardia è di norma individuata come soggetto attuatore delle azioni in attuazione dell'Accordo, ai sensi dell'art. 27-ter della l.r. 34/1978.
Come soggetto attuatore, Unioncamere Lombardia, pur rimanendo responsabile delle azioni, può avvalersi delle strutture camerali competenti, per territorio o materia, a cui affidare la concreta realizzazione delle stesse azioni, entro i limiti fissati dall’art. 13 delle Linee Guida approvate con DGR n. 6790 del 30.06.2017.
Regione Lombardia e Sistema Camerale lombardo mettono a disposizione del Soggetto Attuatore le risorse di propria competenza all’avvio del progetto o, per i bandi, al momento della individuazione dei beneficiari. Nel caso in cui le azioni siano pluriennali le risorse verranno messe a disposizione in rate annuali.
Articolo 10 – Partenariato
Al fine di assicurare ed estendere il grado di condivisione delle politiche e delle azioni sviluppate, e per incrementare l’efficacia delle risorse disponibili anche attraverso il cofinanziamento da parte di altri soggetti pubblici e privati, Regione Lombardia e Sistema camerale svilupperanno un’estesa attività di informazione e ascolto nei confronti delle parti sociali e dei territori.
In particolare, Regione Lombardia, con la collaborazione di Unioncamere Lombardia, prevederà apposite riunioni del Patto per lo Sviluppo, per informare sulle linee strategiche del Programma, recepire, per quanto possibile, osservazioni e
proposte di azioni da implementare, dare conto dei risultati conseguiti e dell’impatto azioni poste in essere.
Con gli stessi obiettivi, le Camere di Commercio, con il coinvolgimento delle sedi territoriali di Regione Lombardia (UTR), cureranno sul loro territorio l’organizzazione di momenti di incontro con le Amministrazioni locali e con le forze sociali, anche al fine di raccogliere ulteriori cofinanziamenti.
Articolo 11 - Impegni dei soggetti sottoscrittori
I soggetti sottoscrittori, nello svolgimento delle attività di propria competenza, si impegnano a:
a) rispettare le condizioni concordate e indicate nel presente accordo;
b) utilizzare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, con il ricorso in particolare agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa;
c) procedere periodicamente alla verifica dell’avanzamento degli interventi e, se necessario, a proporre gli eventuali aggiornamenti al Collegio;
d) attivare e utilizzare efficacemente le risorse finanziarie individuate dal Programma per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento;
e) rimuovere ogni ostacolo procedurale in ogni fase procedimentale di realizzazione degli interventi.
Articolo 12 - Decorrenza e durata
L’Accordo è di durata quinquennale, con decorrenza dal 1 gennaio 2019 e scadenza al 31 dicembre 2023.
Milano,
Letto e sottoscritto,
Per Regione Lombardia
Per la Camera di Commercio di Bergamo
Per la Camera di Commercio di Brescia
Per la Camera di Commercio di Cremona
Per la Camera di Commercio di Como
Per la Camera di Commercio di Lecco
Per la Camera di Commercio di Mantova
Per la Camera di Commercio Milano Monza Xxxxxxx Xxxx
Per la Camera di Commercio di Pavia
Per la Camera di Commercio di Xxxxxxx
Per la Camera di Commercio di Varese
Per Unioncamere Lombardia