Coperture ventilate. Al di sopra dell’ultimo solaio viene posto l’elemento isolante che dovrà avere una adeguata resistenza termica e potrà essere costituito da doppio strato di pannelli posati con giunti sfalsati o da un monostrato con giunti ad incastro. Sono da evitare i materiali isolanti leggeri sfusi o granulari quando possono essere rimossi dalle correnti d’aria. Se la zona del sottotetto è praticabile l’elemento termoisolante dovrà avere una resistenza a compressione adeguata oppure dovrà essere protetto o completato da uno strato di ripartizione dei carichi. Si possono realizzare coperture ventilate anche mediante intercapedine a spessore costante lungo la falda. Lo spazio di ventilazione dovrà avere nel punto più basso dell’intercapedine o del sottotetto un’altezza minima di 10 cm. Sono comunque da preferire altezze maggiori (almeno 30-60 cm). Tutto il volume d’aria dovrà essere ventilato con regolarità, senza zone morte, per mezzo di aperture generalmente poste in corrispondenza della gronda e del colmo. Le uscite dell’aria saranno comunque a livello più elevato di quelle d’entrata. Aperture laterali possono risultare dannose per un efficace tiraggio. La sezione utile delle aperture nel caso di spazi da ventilare di ridotta altezza dovrà essere non minore di 1/500 della superficie della copertura. Per falde di copertura molto estese occorre prevedere 100 cm2 di aperture (in ingresso e altrettante in uscita) ogni m3 di volume di sottotetto da ventilare. Nel caso che le falde siano realizzate con strutture in legno discontinue i giunti tra i prodotti costituenti l’elemento di tenuta possono contribuire alla ventilazione del sottotetto stesso (es: coperture in coppi di laterizio, ecc.). Per la realizzazione delle aperture di ventilazione è possibile ricorrere ad appositi elementi speciali quali le tegole con aeratore, ecc., che vengono integrati con i prodotti costituenti l’elemento di tenuta. Tali prodotti devono però essere realizzati in modo da evitare infiltrazioni d’acqua (per pioggia di stravento) e intrusioni di animali. Sono preferibili aperture continue (tipo feritoia) a quelle discontinue (fori distanziati). Le aperture dovranno avere un contatto diretto tra lo spazio ventilato e l’esterno e dovranno essere attrezzate con reti di protezione per evitare l’intrusione di animali (volatili, ecc.). Nel caso che la ventilazione sia ottenuta mediante una intercapedine a spessore costante lungo la falda occorrerà verificare che non vi siano in essa strozzature causate da elementi strutturali, impianti, ecc. Nel caso l’elemento inferiore (o la struttura inferiore dell’intercapedine) non garantisca la tenuta all’aria verso gli ambienti è possibile predisporre un apposito telo di tenuta. Se questo è disposto al di sopra dell’isolante termico occorre predisporre una barriera al vapore prima dell’isolante, verso il lato caldo. Occorre evitare in ogni caso la comunicazione tra locale abitato e intercapedine: ciò potrebbe portare a infiltrazioni di vapore d’acqua dovute a depressioni o sovrapressioni del vento.
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Samples: www.cmtaroceno.pr.it, servizi.comune.fe.it
Coperture ventilate. Al di sopra dell’ultimo solaio viene posto l’elemento isolante che dovrà avere una adeguata resistenza termica e potrà essere costituito da doppio strato di pannelli posati con giunti sfalsati o da un monostrato con giunti ad incastro. Sono da evitare i materiali isolanti leggeri sfusi o granulari quando possono essere rimossi dalle correnti d’aria. Se la zona del sottotetto è praticabile l’elemento termoisolante dovrà avere una resistenza a compressione adeguata oppure dovrà essere protetto o completato da uno strato di ripartizione dei carichi. Si possono realizzare coperture ventilate anche mediante intercapedine a spessore costante lungo la falda. Lo spazio di ventilazione dovrà avere nel punto più basso dell’intercapedine o del sottotetto un’altezza minima di 10 cm. Sono comunque da preferire altezze maggiori (almeno 30-60 cm). Tutto il volume d’aria dovrà essere ventilato con regolarità, senza zone morte, per mezzo di aperture generalmente poste in corrispondenza della gronda e del colmo. Le uscite dell’aria saranno comunque a livello più elevato di quelle d’entrata. Aperture laterali possono risultare dannose per un efficace tiraggio. La sezione utile delle aperture nel caso di spazi da ventilare di ridotta altezza dovrà essere non minore di 1/500 della superficie della copertura. Per falde di copertura molto estese occorre prevedere 100 cm2 di aperture (in ingresso e altrettante in uscita) ogni m3 m di volume di sottotetto da ventilare. Nel caso che le falde siano realizzate con strutture in legno discontinue i giunti tra i prodotti costituenti l’elemento di tenuta possono contribuire alla ventilazione del sottotetto stesso (es: coperture in coppi di laterizio, ecc.). Per la realizzazione delle aperture di ventilazione è possibile ricorrere ad appositi elementi speciali quali le tegole con aeratore, ecc., che vengono integrati con i prodotti costituenti l’elemento di tenuta. Tali prodotti devono però essere realizzati in modo da evitare infiltrazioni d’acqua (per pioggia di stravento) e intrusioni di animali. Sono preferibili aperture continue (tipo feritoia) a quelle discontinue (fori distanziati). Le aperture dovranno avere un contatto diretto tra lo spazio ventilato e l’esterno e dovranno essere attrezzate con reti di protezione per evitare l’intrusione di animali (volatili, ecc.). Nel caso che la ventilazione sia ottenuta mediante una intercapedine a spessore costante lungo la falda occorrerà verificare che non vi siano in essa strozzature causate da elementi strutturali, impianti, ecc. Nel caso l’elemento inferiore (o la struttura inferiore dell’intercapedine) non garantisca la tenuta all’aria verso gli ambienti è possibile predisporre un apposito telo di tenuta. Se questo è disposto al di sopra dell’isolante termico occorre predisporre una barriera al vapore prima dell’isolante, verso il lato caldo. Occorre evitare in ogni caso la comunicazione tra locale abitato e intercapedine: ciò potrebbe portare a infiltrazioni di vapore d’acqua dovute a depressioni o sovrapressioni del vento.
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Coperture ventilate. Al di sopra dell’ultimo solaio viene posto l’elemento isolante che dovrà avere una adeguata resistenza termica e potrà essere costituito da doppio strato di pannelli posati con giunti sfalsati o da un monostrato con giunti ad incastro. Sono da evitare i materiali isolanti leggeri sfusi o granulari quando possono essere rimossi dalle correnti d’aria. Se la zona del sottotetto è praticabile l’elemento termoisolante dovrà avere una resistenza a compressione adeguata oppure dovrà essere protetto o completato da uno strato di ripartizione dei carichi. Si possono realizzare coperture ventilate anche mediante intercapedine a spessore costante lungo la falda. Lo spazio di ventilazione dovrà avere nel punto più piU basso dell’intercapedine o del sottotetto un’altezza minima di 10 cm. Sono comunque da preferire altezze maggiori (almeno 30-60 30 -60 cm). Tutto il volume d’aria dovrà essere ventilato con regolarità, senza zone morte, per mezzo di aperture generalmente poste in corrispondenza della gronda e del colmo. Le uscite dell’aria saranno comunque a livello più piU elevato di quelle d’entrata. Aperture laterali possono risultare dannose per un efficace tiraggio. La sezione utile delle aperture nel caso di spazi da ventilare di ridotta altezza dovrà essere non minore di 1/500 della superficie della copertura. Per falde di copertura molto estese occorre prevedere 100 cm2 di aperture (in ingresso e altrettante in uscita) ogni m3 di volume di sottotetto da ventilare. Nel caso che le falde siano realizzate con strutture in legno discontinue i giunti tra i prodotti costituenti l’elemento di tenuta possono contribuire alla ventilazione del sottotetto stesso (es: coperture in coppi di laterizio, ecc.). Per la realizzazione delle aperture di ventilazione è possibile ricorrere ad appositi elementi speciali quali le tegole con aeratore, ecc., che vengono integrati con i prodotti costituenti l’elemento di tenuta. Tali prodotti devono però perô essere realizzati in modo da evitare infiltrazioni d’acqua (per pioggia di stravento) e intrusioni di animali. Sono preferibili aperture continue (tipo feritoia) a quelle discontinue (fori distanziati). Le aperture dovranno avere un contatto diretto tra lo spazio ventilato e l’esterno e dovranno essere attrezzate con reti di protezione per evitare l’intrusione di animali (volatili, ecc.). Nel caso che la ventilazione sia ottenuta mediante una intercapedine a spessore costante lungo la falda occorrerà verificare che non vi siano in essa strozzature causate da elementi strutturali, impianti, ecc. Nel caso l’elemento inferiore (o la struttura inferiore dell’intercapedine) non garantisca la tenuta all’aria verso gli ambienti è possibile predisporre un apposito telo di tenuta. Se questo è disposto al di sopra dell’isolante termico occorre predisporre una barriera al vapore prima dell’isolante, verso il lato caldo. Occorre evitare in ogni caso la comunicazione tra locale abitato e intercapedine: ciò ciô potrebbe portare a infiltrazioni di vapore d’acqua dovute a depressioni o sovrapressioni del vento.
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