Germania. In Germania, si può osservare la prevalenza di due forme di partecipazione nella formazione delle politiche del lavoro: quella consultiva e quella istituzionale. Quest’ultima è resa possibile grazie alla rappresentanza sindacale all’interno di una serie di enti e organi coinvolti nell’elaborazione delle politiche del lavoro. Fra questi vi sono il consiglio di sorveglianza dell’Agenzia Federale del Lavoro all’interno del quale le parti sociali hanno una forte rappresentanza, e la commissione centrale dell’Istituto Federale di Formazione BIBB, centro di competenza centrale per la ricerca e lo sviluppo nel campo delle formazione professionale. I suoi compiti principali sono la definizione delle esigenze nella formazione del futuro, il monitoraggio dell’evoluzione del mercato del lavoro e della qualità della formazione corrente, l’elaborazione di studi comparati con i sistemi formativi in altri paesi, la definizione di criteri di qualità per la formazione dei formatori. Anche all’interno della commissione centrale del BIBB, le parti sociali hanno una paritetica rappresentanza e quindi un ruolo partecipativo ad un campo importante delle politiche del lavoro. Soprattutto per quanto riguarda i nuovi profili professionali, il BIBB, che si pone come ente consulente sia dei Ministeri dell’Economia e dell’Istruzione che delle parti sociali, ascolta le istanze sindacali e datoriali prima di proporre al Ministero dell’Economia degli aggiornamenti dei profili professionali. È inoltre prassi di ascoltare le parti sociali nel processo legislativo. Questo vale in particolar modo per i leggi materia di lavoro, come per esempio per i decreti attuativi della legge sulla contrattazione (TVG), per la Legge sul lavoro a domicilio (HAG) e per la legge sui Tribunali del Lavoro (ArbGG).
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Germania. In Germania, si può osservare Per quanto riguarda la prevalenza di due forme di partecipazione nella formazione programmazione delle politiche del lavoro: quella consultiva lavoro occorre ricordare il ruolo dell’Agenzia Federale del Lavoro (BA) la quale è incaricata dal Ministero Federale del Lavoro e quella istituzionale. Quest’ultima è resa possibile grazie alla rappresentanza sindacale all’interno di una serie di enti e organi coinvolti nell’elaborazione degli Affari Sociali dell’implementazione delle politiche del lavoro. Fra questi vi sono Per la programmazione annuale, i vertici della BA si incontrano con il Ministero e concordano gli obiettivi e le priorità. Sulla base di queste linee guida programmatiche, la BA elabora un piano finanziario che deve essere approvato prima dal suo organo di controllo interno e poi ratificato dal Ministero, mentre la gestione dei fondi impiegati è controllata dalla Corte dei Conti. Il consiglio di sorveglianza dell’Agenzia Federale del Lavoro all’interno del quale le della BA è composto da un Presidente e un Vice-Presidente, 7 rappresentanti sindacali, 7 rappresentanti delle associazioni datoriali, 6 rappresentanti di ministeri federali e regionali e 1 rappresentante dell’Associazione nazionale dei Comuni o delle Province (a rotazione). La composizione di quest’organo di controllo sottolinea il ruolo importante delle parti sociali hanno una forte rappresentanza, e la commissione centrale dell’Istituto Federale nell’implementazione della politiche di Formazione BIBB, centro di competenza centrale per la ricerca e lo sviluppo nel campo delle formazione professionalelavoro. I suoi compiti principali sono la definizione delle esigenze nella formazione includono, oltre all’approvazione del futuropiano per l’anno successivo, l’approvazione del rendiconto di gestione annuale e il monitoraggio dell’evoluzione dei risultati, in termini di efficacia e sostenibilità economica. È di sua competenza lo statuto della BA e la sua revisione, come in generale il controllo dell’operato dei vertici esecutivi. A questo scopo il Consiglio di Xxxxxxxxxxxx ha la facoltà di chiedere un controllo da parte dell’auditing interno. Inoltre può fare ricorso a esperti esterni per una revisione approfondita. Il Consiglio Direttivo ha inoltre l’obbligo di riferire regolarmente al Consiglio di Sorveglianza, e in modo immediato in caso di urgenza. I rappresentanti del Consiglio di Sorveglianza forniscono infine un lavoro di consulenza su questioni di mercato del lavoro e della qualità della formazione corrente, l’elaborazione di studi comparati con i sistemi formativi in altri paesi, la definizione di criteri di qualità per la formazione dei formatori. Anche all’interno della commissione centrale del BIBB, le parti sociali hanno una paritetica rappresentanza e quindi un ruolo partecipativo ad un campo importante delle politiche del lavoro. Soprattutto per quanto riguarda i nuovi profili professionali, il BIBB, che si pone come ente consulente sia dei Ministeri dell’Economia e dell’Istruzione che delle parti sociali, ascolta le istanze sindacali e datoriali prima di proporre al Ministero dell’Economia degli aggiornamenti dei profili professionali. È inoltre prassi di ascoltare le parti sociali nel processo legislativo. Questo vale in particolar modo per i leggi materia di lavoro, come per esempio per i decreti attuativi della legge sulla contrattazione (TVG), per la Legge sul lavoro a domicilio (HAG) e per la legge sui Tribunali del Lavoro (ArbGG).
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Germania. In GermaniaSecondo la legge federale sulla contrattazione TVG, si può osservare la prevalenza il datore di due forme lavoro è tenuto di partecipazione nella formazione delle politiche del lavoro: quella consultiva e quella istituzionaleapplicare il contratto negoziato soltanto ai dipendenti iscritti ai sindacati con cui ha stipulato il contratto. Quest’ultima è resa possibile grazie alla rappresentanza sindacale all’interno È però prassi applicarlo a tutti i dipendenti per non offrire ai lavoratori non-sindacalizzati l’incentivo a iscriversi. Se i datori di lavoro inclusi in un contratto impiegano almeno il 50% dei lavoratori di una serie di enti categoria e organi coinvolti nell’elaborazione delle politiche se è riconosciuto un interesse generale per l’applicazione del lavoro. Fra questi vi sono contratto, il consiglio di sorveglianza dell’Agenzia Ministero Federale del Lavoro all’interno (o il Ministero Regionale del Lavoro incaricato dal Ministero Federale a questo scopo) può su richiesta delle parti sociali assegnare l’obbligatorietà generale ad un contratto e renderlo applicabile per l’intero settore. Prima della decisione, il Ministero si consulta la commissione paritetica di contrattazione, i cui sei rappresentanti (tre delle federazioni dei sindacati ed altri tre della federazione delle associazioni datoriali) sono nominati dal Ministero stesso. L’applicazione include automaticamente anche i datori di lavoro e i lavoratori non iscritti presso una rappresentanza. L’estensione dell’obbligatorietà può essere regionale o nazionale, secondo il caso. A volte si estende anche agli apprendisti di un settore. Lo strumento dell’obbligatorietà generale ha raggiunto il suo picco nel 1994 con 632 contratti soggetti a un’AVE. Oggi di questi sono rimasti soltanto 495 contratti sui 67.000 registrati nell’archivio contrattuale presso il Ministero Federale del Lavoro il che corrisponde ad una percentuale sotto l’1%. Uno dei motivi per questa evoluzione sta nel diritto di veto dei rappresentanti delle associazioni datoriali nella commissione di contrattazione del quale le parti sociali hanno una forte rappresentanza, e si avvalgono molto più spesso che nel passato. Va sottolineato che la commissione centrale dell’Istituto Federale di Formazione BIBB, centro di competenza centrale per la ricerca e lo sviluppo nel campo delle formazione professionale. I suoi compiti principali sono la definizione delle esigenze nella formazione durata dell’obbligatorietà è identica alla durata del futuro, il monitoraggio dell’evoluzione del mercato del lavoro e della qualità della formazione corrente, l’elaborazione di studi comparati con i sistemi formativi in altri paesi, la definizione di criteri di qualità per la formazione dei formatori. Anche all’interno della commissione centrale del BIBB, le parti sociali hanno una paritetica rappresentanza e quindi un ruolo partecipativo ad un campo importante delle politiche del lavoro. Soprattutto per quanto riguarda i nuovi profili professionali, il BIBB, che si pone come ente consulente sia dei Ministeri dell’Economia e dell’Istruzione che delle parti sociali, ascolta le istanze sindacali e datoriali prima di proporre al Ministero dell’Economia degli aggiornamenti dei profili professionali. È inoltre prassi di ascoltare le parti sociali nel processo legislativosingolo contratto. Questo vale in particolar modo per i leggi materia vuol dire che l’obbligatorietà generale deve essere richiesta di lavoro, come per esempio per i decreti attuativi della legge sulla contrattazione (TVG), per la Legge sul lavoro a domicilio (HAG) e per la legge sui Tribunali del Lavoro (ArbGG)nuovo con ogni stipula di un nuovo contratto di categoria.
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Germania. In Germania, si può osservare la prevalenza La Germania ha promosso alcune iniziative nazionali di due contrasto alle forme di partecipazione nella formazione dispersione/abbandono che poi sono state implementate nei singoli Länder, in conformità alle specifiche esigenze dei territori. Dalle interviste condotte in Germania a decisori e attuatori delle politiche del lavoro: quella consultiva di for- mazione ed educazione emerge, nel Paese, la presenza di un dialogo costante e quella istituzionale. Quest’ultima è resa possibile grazie alla rappresentanza sindacale all’interno di una serie di enti e organi coinvolti nell’elaborazione delle politiche del lavoro. Fra questi vi sono il consiglio di sorveglianza dell’Agenzia Federale del Lavoro all’interno del quale le parti sociali hanno una forte rappresentanzacircolare tra i livelli istituzionali, gerarchicamente organizzati, e la commissione centrale dell’Istituto Federale di Formazione BIBBgli attori che, centro di competenza centrale localmente, agiscono in un’ottica cooperativa e collaborativa per la ricerca realizzazione di programmi e progetti d’intervento di prevenzione e contrasto alla dispersione/ abbandono scolastico: in altre parole le interconnessioni costanti ed efficaci tra i soggetti coinvolti in questi percorsi risultano essenziali per garantirne la riuscita ottimale. In Germania la fondazione DKJS68 lavora per avviare e sostenere partenariati di responsabilità interdipartimentali, ad esempio all’interfaccia tra scuola, assisten- za giovanile e autorità locale; promuove attività per lo sviluppo nel campo delle formazione professionaleindividualizzati dell’insegnamento e dell’apprendimento e aiuta a rendere le strutture del sistema educativo più efficienti. I suoi compiti principali Le collaborazioni e gli intrecci tra soggetti del network che collaborano nelle politi- che di contrasto alla dispersione/abbandono hanno lo scopo di attuare interventi stabili di contrasto alla dispersione formativa: gli attori dei partenariati e le isti- tuzioni scolastiche si incontrano in organi decisionali decentralizzati con l’obbligo di mutua cooperazione. Gli interventi sono la definizione delle esigenze nella formazione del futurovolti a realizzare quella che viene definita come “triangolazione dei benefici”, il monitoraggio dell’evoluzione del mercato del lavoro e della qualità della formazione correnteovvero un’interazione costante che reca reciproci vantaggi ai desti- natari degli interventi (singoli, l’elaborazione di studi comparati con i sistemi formativi in altri paesifamiglie, la definizione di criteri di qualità per la formazione dei formatori. Anche all’interno della commissione centrale del BIBBgruppi, le parti sociali hanno una paritetica rappresentanza e quindi un ruolo partecipativo ad un campo importante delle politiche del lavoro. Soprattutto per quanto riguarda i nuovi profili professionali, il BIBB, che si pone come ente consulente sia dei Ministeri dell’Economia e dell’Istruzione che delle parti sociali, ascolta le istanze sindacali e datoriali prima di proporre al Ministero dell’Economia degli aggiornamenti dei profili professionali. È inoltre prassi di ascoltare le parti sociali nel processo legislativo. Questo vale in particolar modo per i leggi materia di lavoro, come per esempio per i decreti attuativi della legge sulla contrattazione (TVGetc.), per la Legge sul lavoro a domicilio ai fornitori dei servizi ed allo Stato (HAG) e per la legge sui Tribunali del Lavoro (ArbGGagenzie di welfare, aiuti familiari socio-educativi, sostegni terapeutici etc.).
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