Germania. Secondo la legge federale sulla contrattazione TVG, il datore di lavoro è tenuto di applicare il contratto negoziato soltanto ai dipendenti iscritti ai sindacati con cui ha stipulato il contratto. È però prassi applicarlo a tutti i dipendenti per non offrire ai lavoratori non-sindacalizzati l’incentivo a iscriversi. Se i datori di lavoro inclusi in un contratto impiegano almeno il 50% dei lavoratori di una categoria e se è riconosciuto un interesse generale per l’applicazione del contratto, il Ministero Federale del Lavoro (o il Ministero Regionale del Lavoro incaricato dal Ministero Federale a questo scopo) può su richiesta delle parti sociali assegnare l’obbligatorietà generale ad un contratto e renderlo applicabile per l’intero settore. Prima della decisione, il Ministero si consulta la commissione paritetica di contrattazione, i cui sei rappresentanti (tre delle federazioni dei sindacati ed altri tre della federazione delle associazioni datoriali) sono nominati dal Ministero stesso. L’applicazione include automaticamente anche i datori di lavoro e i lavoratori non iscritti presso una rappresentanza. L’estensione dell’obbligatorietà può essere regionale o nazionale, secondo il caso. A volte si estende anche agli apprendisti di un settore. Lo strumento dell’obbligatorietà generale ha raggiunto il suo picco nel 1994 con 632 contratti soggetti a un’AVE. Oggi di questi sono rimasti soltanto 495 contratti sui 67.000 registrati nell’archivio contrattuale presso il Ministero Federale del Lavoro il che corrisponde ad una percentuale sotto l’1%. Uno dei motivi per questa evoluzione sta nel diritto di veto dei rappresentanti delle associazioni datoriali nella commissione di contrattazione del quale si avvalgono molto più spesso che nel passato. Va sottolineato che la durata dell’obbligatorietà è identica alla durata del singolo contratto. Questo vuol dire che l’obbligatorietà generale deve essere richiesta di nuovo con ogni stipula di un nuovo contratto di categoria.
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Germania. Secondo Per quanto riguarda la legge federale sulla contrattazione TVG, programmazione delle politiche del lavoro occorre ricordare il datore di lavoro ruolo dell’Agenzia Federale del Lavoro (BA) la quale è tenuto di applicare il contratto negoziato soltanto ai dipendenti iscritti ai sindacati con cui ha stipulato il contratto. È però prassi applicarlo a tutti i dipendenti per non offrire ai lavoratori non-sindacalizzati l’incentivo a iscriversi. Se i datori di lavoro inclusi in un contratto impiegano almeno il 50% dei lavoratori di una categoria e se è riconosciuto un interesse generale per l’applicazione del contratto, il incaricata dal Ministero Federale del Lavoro (o e degli Affari Sociali dell’implementazione delle politiche del lavoro. Per la programmazione annuale, i vertici della BA si incontrano con il Ministero Regionale del Lavoro incaricato e concordano gli obiettivi e le priorità. Sulla base di queste linee guida programmatiche, la BA elabora un piano finanziario che deve essere approvato prima dal Ministero Federale suo organo di controllo interno e poi ratificato dal Ministero, mentre la gestione dei fondi impiegati è controllata dalla Corte dei Conti. Il consiglio di sorveglianza della BA è composto da un Presidente e un Vice-Presidente, 7 rappresentanti sindacali, 7 rappresentanti delle associazioni datoriali, 6 rappresentanti di ministeri federali e regionali e 1 rappresentante dell’Associazione nazionale dei Comuni o delle Province (a questo scopo) può su richiesta rotazione). La composizione di quest’organo di controllo sottolinea il ruolo importante delle parti sociali assegnare l’obbligatorietà nell’implementazione della politiche di lavoro. I suoi compiti includono, oltre all’approvazione del piano per l’anno successivo, l’approvazione del rendiconto di gestione annuale e il monitoraggio dei risultati, in termini di efficacia e sostenibilità economica. È di sua competenza lo statuto della BA e la sua revisione, come in generale ad un contratto e renderlo applicabile per l’intero settore. Prima della decisione, il Ministero si consulta la commissione paritetica di contrattazione, i cui sei rappresentanti (tre delle federazioni controllo dell’operato dei sindacati ed altri tre della federazione delle associazioni datoriali) sono nominati dal Ministero stesso. L’applicazione include automaticamente anche i datori di lavoro e i lavoratori non iscritti presso una rappresentanza. L’estensione dell’obbligatorietà può essere regionale o nazionale, secondo il casovertici esecutivi. A volte si estende anche agli apprendisti questo scopo il Consiglio di Xxxxxxxxxxxx ha la facoltà di chiedere un settorecontrollo da parte dell’auditing interno. Lo strumento dell’obbligatorietà generale Inoltre può fare ricorso a esperti esterni per una revisione approfondita. Il Consiglio Direttivo ha raggiunto il suo picco nel 1994 con 632 contratti soggetti a un’AVEinoltre l’obbligo di riferire regolarmente al Consiglio di Sorveglianza, e in modo immediato in caso di urgenza. Oggi I rappresentanti del Consiglio di questi sono rimasti soltanto 495 contratti sui 67.000 registrati nell’archivio contrattuale presso il Ministero Federale Sorveglianza forniscono infine un lavoro di consulenza su questioni di mercato del Lavoro il che corrisponde ad una percentuale sotto l’1%. Uno dei motivi per questa evoluzione sta nel diritto di veto dei rappresentanti delle associazioni datoriali nella commissione di contrattazione del quale si avvalgono molto più spesso che nel passato. Va sottolineato che la durata dell’obbligatorietà è identica alla durata del singolo contratto. Questo vuol dire che l’obbligatorietà generale deve essere richiesta di nuovo con ogni stipula di un nuovo contratto di categorialavoro.
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Germania. Secondo In Germania, si può osservare la legge federale sulla contrattazione TVG, il datore prevalenza di lavoro due forme di partecipazione nella formazione delle politiche del lavoro: quella consultiva e quella istituzionale. Quest’ultima è tenuto di applicare il contratto negoziato soltanto ai dipendenti iscritti ai sindacati con cui ha stipulato il contratto. È però prassi applicarlo a tutti i dipendenti per non offrire ai lavoratori non-sindacalizzati l’incentivo a iscriversi. Se i datori di lavoro inclusi in un contratto impiegano almeno il 50% dei lavoratori resa possibile grazie alla rappresentanza sindacale all’interno di una categoria serie di enti e se è riconosciuto un interesse generale per l’applicazione organi coinvolti nell’elaborazione delle politiche del contratto, lavoro. Fra questi vi sono il Ministero consiglio di sorveglianza dell’Agenzia Federale del Lavoro all’interno del quale le parti sociali hanno una forte rappresentanza, e la commissione centrale dell’Istituto Federale di Formazione BIBB, centro di competenza centrale per la ricerca e lo sviluppo nel campo delle formazione professionale. I suoi compiti principali sono la definizione delle esigenze nella formazione del futuro, il monitoraggio dell’evoluzione del mercato del lavoro e della qualità della formazione corrente, l’elaborazione di studi comparati con i sistemi formativi in altri paesi, la definizione di criteri di qualità per la formazione dei formatori. Anche all’interno della commissione centrale del BIBB, le parti sociali hanno una paritetica rappresentanza e quindi un ruolo partecipativo ad un campo importante delle politiche del lavoro. Soprattutto per quanto riguarda i nuovi profili professionali, il BIBB, che si pone come ente consulente sia dei Ministeri dell’Economia e dell’Istruzione che delle parti sociali, ascolta le istanze sindacali e datoriali prima di proporre al Ministero dell’Economia degli aggiornamenti dei profili professionali. È inoltre prassi di ascoltare le parti sociali nel processo legislativo. Questo vale in particolar modo per i leggi materia di lavoro, come per esempio per i decreti attuativi della legge sulla contrattazione (o il Ministero Regionale TVG), per la Legge sul lavoro a domicilio (HAG) e per la legge sui Tribunali del Lavoro incaricato dal Ministero Federale a questo scopo) può su richiesta delle parti sociali assegnare l’obbligatorietà generale ad un contratto e renderlo applicabile per l’intero settore. Prima della decisione, il Ministero si consulta la commissione paritetica di contrattazione, i cui sei rappresentanti (tre delle federazioni dei sindacati ed altri tre della federazione delle associazioni datoriali) sono nominati dal Ministero stesso. L’applicazione include automaticamente anche i datori di lavoro e i lavoratori non iscritti presso una rappresentanza. L’estensione dell’obbligatorietà può essere regionale o nazionale, secondo il caso. A volte si estende anche agli apprendisti di un settore. Lo strumento dell’obbligatorietà generale ha raggiunto il suo picco nel 1994 con 632 contratti soggetti a un’AVE. Oggi di questi sono rimasti soltanto 495 contratti sui 67.000 registrati nell’archivio contrattuale presso il Ministero Federale del Lavoro il che corrisponde ad una percentuale sotto l’1%. Uno dei motivi per questa evoluzione sta nel diritto di veto dei rappresentanti delle associazioni datoriali nella commissione di contrattazione del quale si avvalgono molto più spesso che nel passato. Va sottolineato che la durata dell’obbligatorietà è identica alla durata del singolo contratto. Questo vuol dire che l’obbligatorietà generale deve essere richiesta di nuovo con ogni stipula di un nuovo contratto di categoriaArbGG).
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