Immobilizzazioni materiali. I cespiti appartenenti alla categoria delle immobilizzazioni materiali, rilevati alla data in cui avviene il trasferimento dei rischi e dei benefici connessi al bene acquisito, sono iscritti in bilancio al costo di acquisto e/o di produzione, aumentato degli oneri accessori sostenuti fino al momento in cui i beni sono pronti all’uso e comunque nel limite del valore recuperabile. Il costo di produzione corrisponde all’insieme di tutti i costi di fabbricazione sostenuti fino all’entrata in funzione del bene, sia che si tratti di costi ad esso direttamente riferibili, sia che si tratti di costi relativi a lavorazioni comuni per la quota ragionevolmente ad esso imputabile. I criteri di ammortamento delle immobilizzazioni materiali non sono variati rispetto a quelli applicati nell’esercizio precedente. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 10 della legge 19 Marzo 1983, n.72, così come anche richiamato dalle successive leggi di rivalutazione monetaria, si precisa che per i beni materiali tuttora esistenti in patrimonio non è stata mai eseguita alcuna rivalutazione monetaria. Si evidenzia che non è stato necessario operare svalutazioni ex art. 2426 comma 1, n. 3 del codice civile in quanto, come previsto dal principio contabile OIC 9, non sono stati riscontrati indicatori di potenziali perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali.
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Immobilizzazioni materiali. I cespiti appartenenti alla categoria delle immobilizzazioni materiali, rilevati alla data in cui avviene il trasferimento dei rischi e dei benefici connessi al bene acquisito, sono iscritti in bilancio al costo di acquisto e/o di produzione, aumentato degli oneri accessori sostenuti fino al momento in cui i beni sono pronti all’uso e comunque nel limite del valore recuperabile. Il costo di produzione corrisponde all’insieme di tutti i costi di fabbricazione sostenuti fino all’entrata in funzione del bene, sia che si tratti di costi ad esso direttamente riferibili, sia che si tratti di costi relativi a lavorazioni comuni per la quota ragionevolmente ad esso imputabile. I criteri di ammortamento delle immobilizzazioni materiali non sono variati rispetto a quelli applicati nell’esercizio precedente. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 10 dell'art.10 della legge 19 Marzo 1983, n.72, così come anche richiamato dalle successive leggi di rivalutazione monetaria, si precisa che per i beni materiali tuttora esistenti in patrimonio non è stata mai eseguita alcuna rivalutazione monetaria. Si evidenzia che non è stato necessario operare svalutazioni ex art. 2426 comma 1, 1 n. 3 del codice civile in quanto, come previsto dal principio contabile OIC 9, non sono stati riscontrati indicatori di potenziali perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali.
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Immobilizzazioni materiali. I cespiti appartenenti alla categoria delle Le immobilizzazioni materialimateriali iscritte all’attivo del bilancio consolidato al 30 settembre 2005 ammontano a circa 11,4 miliardi di Euro (10,1 miliardi di Euro al 31 dicembre 2004). Tali valori includono i veicoli ceduti in locazione di lunga durata per circa 700 milioni di Euro e quelli ceduti con impegno di buy-back da Iveco per circa 1,1 miliardi di Euro. Le restanti immobilizzazioni sono rappresentate in misura prevalente dagli insediamenti produttivi (fabbricati industriali, rilevati alla data in cui avviene il trasferimento dei rischi impianti e macchinari). A fine 2004 la ripartizione degli stabilimenti produttivi e dei benefici connessi centri di ricerca e sviluppo per area geografica era la seguente: (numero) Stabilimenti Centri di ricerca e sviluppo Italia 54 52 Europa esclusa Italia 56 33 Nord America 28 17 Mercosur 19 10 Altre aree 23 9 Nel corso del 2004 e nel primo semestre del 2005 i settori del Gruppo Fiat hanno fornito al bene acquisitomercato prodotti caratterizzati da una ulteriore riduzione del loro impatto sui fattori ambientali in termini di minori consumi, minori emissioni, maggiore efficienza. Analogo miglioramento ha riguardato i processi industriali. Questi risultati si devono alle innovazioni, che richiedono un continuo sviluppo della ricerca, nonché all’impegno delle persone ad essa dedicate. Capofila delle diverse attività in questo campo, sono iscritti il C.R.F., Elasis e il Centro Studi sui Sistemi di Trasporto i quali operano in bilancio al costo un contesto di acquisto e/o di produzione, aumentato degli oneri accessori sostenuti fino al momento in cui i beni sono pronti all’uso partnership sia con soggetti pubblici e comunque nel limite del valore recuperabile. Il costo di produzione corrisponde all’insieme di tutti i costi di fabbricazione sostenuti fino all’entrata in funzione del beneprivati, sia che con gli Enti dedicati operanti all’interno delle singole società del Gruppo. Per ulteriori dettagli si tratti rinvia al Rapporto di costi ad esso direttamente riferibiliSostenibilità pubblicato dall’Emittente unitamente al bilancio consolidato per l’esercizio 2004, il quale illustra sia le più importati iniziative sviluppate in campo sociale, economico ed ambientale, sia che si tratti di costi relativi a lavorazioni comuni per la quota ragionevolmente ad esso imputabile. I criteri di ammortamento delle immobilizzazioni materiali non sono variati rispetto a quelli applicati nell’esercizio precedente. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 10 della legge 19 Marzo 1983, n.72, così come anche richiamato dalle successive leggi di rivalutazione monetaria, si precisa che per i beni materiali tuttora esistenti in patrimonio non è stata mai eseguita alcuna rivalutazione monetaria. Si evidenzia che non è stato necessario operare svalutazioni ex art. 2426 comma 1, n. 3 del codice civile in quanto, come previsto dal principio contabile OIC 9, non sono stati riscontrati indicatori di potenziali perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materialirisultati più importanti consolidati.
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Immobilizzazioni materiali. I cespiti appartenenti alla categoria delle immobilizzazioni materiali, rilevati alla data in cui avviene il trasferimento dei rischi e dei benefici connessi al bene acquisito, sono iscritti in bilancio al costo di acquisto e/o di produzione, aumentato degli oneri accessori sostenuti fino al momento in cui i beni sono pronti all’uso e comunque nel limite del valore recuperabile. Il costo di produzione corrisponde all’insieme di tutti i costi di fabbricazione sostenuti fino all’entrata in funzione del bene, sia che si tratti di costi ad esso direttamente riferibili, sia che si tratti di costi relativi a lavorazioni comuni per la quota ragionevolmente ad esso imputabile. I criteri di ammortamento La società si è avvalsa della facoltà prevista dall’art. 60 del D.L. 104/2020 e successive modificazioni e integrazioni sospendendo l’ammortamento delle immobilizzazioni materiali non sono variati rispetto a quelli applicati nell’esercizio precedenteimmobilizzazioni. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 10 della legge 19 Marzo marzo 1983, n.72, così come anche richiamato dalle successive leggi di rivalutazione monetaria, si precisa che per i beni materiali tuttora esistenti in patrimonio non è stata mai eseguita alcuna rivalutazione monetaria. Si evidenzia che non è stato necessario operare svalutazioni ex art. 2426 comma 1, n. 3 del codice civile in quanto, come previsto dal principio contabile OIC 9, non sono stati riscontrati indicatori di potenziali perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali.
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