Common use of La gestione delle risorse Clause in Contracts

La gestione delle risorse. La gestione è rivolta prevalentemente verso strumenti finanziari di tipo obbligazionario ed è effettuata anche tenendo conto del criterio di determinazione dei rendimenti basato sulla valutazione delle attività al ‘costo storico’ (cfr. la descrizione della politica di gestione contenuta nella sezione “Caratteristiche della forma pensionistica complementare”). Lo stile di gestione adottato individua i titoli guardando agli aspetti di solidità dell’emittente e privilegiando la stabilità del flusso cedolare nel tempo. Le scelte di gestione tengono conto anche delle indicazioni che derivano dall’attività di monitoraggio del rischio. In particolare, la gestione del rischio è effettuata dalla Compagnia attraverso una apposita funzione interna, che adotta strumenti per l’analisi della rischiosità coerenti con l’orizzonte temporale di lungo periodo che caratterizza gli investimenti. Nel corso dell’anno 2006 il portafoglio è stato prevalentemente investito in titoli di stato governativi area euro, sulle scadenze della curva dei rendimenti coerenti sia con le logiche di ALM (Asset - Liability Management) sia con le previsioni sull’andamento dei tassi. In un contesto che ha visto la curva dei rendimenti progressivamente appiattirsi si è privilegiata sia la parte a breve, che ha consentito di acquistare rendimenti via via superiori, sia la parte extra-lunga, che ha visto registrare la migliore performance. Alla luce delle valutazioni positive sul mercato azionario, è stato inoltre inserito un portafoglio composto da titoli ad alta capitalizzazione e alto dividendo, nonché da titoli che, a scapito di un dividendo più basso, mostravano migliori prospettive di crescita. Il tasso di movimentazione del portafoglio (Turnover) nel 2006 è stato pari a 2,5. Il Turnover, che fornisce un’indicazione indiretta dell’incidenza dei costi di negoziazione sulla Gestione, è calcolato come rapporto tra la somma in valore assoluto degli acquisti e delle vendite di strumenti finanziari, al netto dei flussi in entrata ed in uscita, e il capitale medio investito della Gestione. Nella attuazione della politica di investimento non sono stati presi in considerazione aspetti sociali, etici ed ambientali. Le Tabelle che seguono forniscono informazioni relative alla fine del 2006. Obbligazioni 95% Azioni 5% Titoli di Stato 95% Titoli Corporate 0% Emittenti governativi 95% Soprannazionali 0% Italia 45% Altri Paesi dell’Area Euro 55% Italia 27% Altri Paesi dell’Area Euro 73% Tav. II.3. Altre informazioni rilevanti Liquidità (in % del patrimonio) 2% Duration modificata media (componente obbligazionaria) 7,9 anni Esposizione valutaria (in % del patrimonio) 0% Turnover del portafoglio 2,5

Appears in 1 contract

Samples: Nota Informativa

La gestione delle risorse. La gestione è rivolta prevalentemente verso strumenti finanziari di tipo obbligazionario ed è effettuata anche tenendo conto del criterio di determinazione dei rendimenti basato sulla valutazione delle attività al costo storico(cfr. la descrizione della politica di gestione contenuta nella sezione “Caratteristiche della forma pensionistica complementare”). Nel corso del 2013 l’Autorità di Vigilanza si è espressa, con la circolare n.5089 del 22 luglio 2013, in merito all’utilizzo dei giudizi delle agenzie di rating da parte delle forme pensionistiche complementari. Il giudizio delle agenzie di rating costituisce solo uno dei fattori utili per la valutazione degli investimenti obbligazionari. Pertanto la Compagnia, anche tramite l’eventuale società delegata alla gestione degli attivi, per la valutazione del grado di sicurezza dei propri investimenti, non si affida esclusivamente all’utilizzo dei rating assegnati dalle agenzie specializzate, ma adotta strumenti e tecniche per la valutazione autonoma del merito creditizio degli emittenti dei titoli di debito escludendo, quindi, ogni “meccanismo” di investimento o disinvestimento di tipo automatico basato sul rating. Tali valutazioni vengono effettuate sia nella fase preliminare di selezione dei titoli obbligazionari sia successivamente nella fase di monitoraggio periodico degli investimenti utilizzando indicatori di tipo quantitativo rilevati sui mercati finanziari e considerazioni di tipo qualitativo basate sull’analisi dei mercati di riferimento in cui gli emittenti operano e sulla loro situazione patrimoniale, economica e finanziaria attuale e prospettica. Lo stile di gestione adottato individua i titoli guardando agli aspetti di solidità dell’emittente e privilegiando la stabilità del flusso cedolare nel tempo. Le scelte di gestione tengono conto anche delle indicazioni che derivano dall’attività di monitoraggio del rischio. In particolare, la gestione del rischio è effettuata dalla Compagnia da Poste Vita S.p.A. attraverso una apposita funzione interna, che adotta strumenti per l’analisi della rischiosità rischiosità, coerenti con l’orizzonte temporale di lungo periodo che caratterizza gli investimenti. Nel corso dell’anno 2006 del 2015, il patrimonio in gestione è passato da circa 2.861 ad oltre 3.665 milioni di Euro. Il portafoglio è stato prevalentemente risulta investito principalmente in titoli obbligazionari e, per una parte molto residuale, in titoli azionari. L’asset allocation della componente obbligazionaria, costituita quasi esclusivamente da titoli di stato Stato governativi area eurodell’Area Euro, sulle scadenze della curva dei rendimenti coerenti sia è coerente con le logiche di ALM Asset Liability Management (Asset - Liability ManagementALM) sia e con le previsioni la visione sull’andamento dei tassitassi di interesse e degli spread dei titoli governativi dei paesi periferici. La duration modificata (modified duration) del portafoglio obbligazionario è scesa da 11,88 a 11,71. A fine 2015, la crescita economica mondiale è in calo rispetto al 2014. Le principali economie avanzate hanno continuato ad espandersi, sebbene in alcuni casi a ritmi più blandi rispetto al passato, mentre nelle principali economie emergenti il quadro congiunturale è andato deteriorandosi, a causa del rallentamento economico della Cina e del calo del prezzo del petrolio. Dopo essere tornata positiva nel 2014, la crescita economica dell’Area Euro ha fatto registrare un’accelerazione nel corso del 2015, sostenuta sia da fattori esterni (come il deprezzamento del cambio e il calo del petrolio) che dalla politica monetaria accomodante della Banca Centrale Europea (BCE). In un contesto che particolare, il gap tra la crescita economica dei Paesi “core” e quella dei Paesi “periferici” ha visto la curva dei rendimenti progressivamente appiattirsi si è privilegiata sia la continuato a stringersi. Il quadro inflazionistico rimane debole, in gran parte a brevecausa del calo del prezzo delle materie prime energetiche, che ha consentito di acquistare rendimenti via via superiorista rallentando il ritorno dell’inflazione su livelli in linea con la stabilità dei prezzi. In prospettiva, sia la parte extracrescita economica che l’inflazione appaiono fragili, a causa dei rischi connessi alle condizioni macroeconomiche dei Paesi emergenti, alle tensioni geopolitiche e ai loro effetti in termini di domanda estera e di prezzo del petrolio. In tale contesto, la BCE ha rafforzato lo stimolo monetario, prima introducendo, nel mese di marzo, un programma di Quantitative Easing (ossia di acquisto di titoli di Stato), poi rafforzando, nel mese di dicembre, il Quantitative Easing stesso (estendendo la durata del programma, ampliando la gamma dei titoli ammissibili e reinvestendo i capitali a scadenza all’interno del programma stesso). Contemporaneamente è stato tagliato, da -0,2% a -0,3%, il tasso sui depositi delle banche presso la banca centrale, mentre il tasso di riferimento della BCE è rimasto al suo minimo storico dello 0,05%. Nel 2015 i mercati obbligazionari governativi dell’Area Euro, specialmente quelli “periferici” (principalmente Italia e Spagna) hanno consolidato i guadagni del 2014 grazie all’orientamento progressivamente accomodante della BCE e al calo delle aspettative di inflazione, risentendo solo temporaneamente delle vicende politico-lungafinanziarie della Grecia nel mese di luglio, delle turbolenze finanziarie provocate dal rallentamento economico della Cina a partire da agosto ed, infine, a dicembre delle elezioni spagnole. A fine anno, lo spread decennale tra Italia e Germania è pari a 96 bps e in calo rispetto ai livelli osservati 12 mesi prima (quando lo spread era stato pari a 134 bps). Con riferimento all’operatività posta in essere nel corso del 2015, la gestione separata risulta caratterizzata da una composizione che rimane sostanzialmente in linea con il 2014 e da una gestione attiva del portafoglio. Rispetto alla situazione del 31/12/2014, la composizione della componente obbligazionaria della gestione separata è rimasta sostanzialmente invariata con una prevalenza dei titoli di Stato, in particolare emessi dalla Repubblica Italiana. Più in particolare, nel corso del 2015, il Gestore ha visto registrare aumentato, con la migliore performancefinalità di incrementare la diversificazione del portafoglio, il peso dei titoli governativi spagnoli. Alla luce delle valutazioni positive sul mercato azionarioInoltre, nel corso dell’anno, è stato inoltre inserito un stata effettuata una gestione attiva, in particolar modo su alcuni titoli governativi italiani, in modo da aumentare la performance assicurativa. Nei momenti di turbolenza finanziaria, il Gestore ha continuato ad utilizzare la componente obbligazionaria governativa a tasso variabile come forma di investimento alternativo alla liquidità. Al 31/12/2015, il portafoglio composto azionario è pari allo 0,3% del portafoglio complessivo e risulta costituito sia da titoli ad alta capitalizzazione e alto dividendobuon dividend yield, nonché sia da titoli che, a scapito di seppur caratterizzati da un dividendo dividend yield più basso, mostravano mostrano migliori prospettive di crescita. Il tasso di movimentazione del portafoglio (Turnover) nel 2006 è stato pari a 2,5. Il Turnover, che fornisce un’indicazione indiretta dell’incidenza dei costi di negoziazione sulla Gestione, è calcolato come rapporto tra la somma in valore assoluto degli acquisti e delle vendite di strumenti finanziari, al netto dei flussi in entrata ed in uscita, e il capitale medio investito della Gestione. Nella attuazione della politica di investimento non sono stati presi in considerazione aspetti sociali, etici ed ambientali. Le Tabelle che seguono forniscono informazioni relative alla fine del 2006. Obbligazioni 95% Azioni 5% Titoli di Stato 95% Titoli Corporate 0% Emittenti governativi 95% Soprannazionali 0% Italia 45% Altri Paesi dell’Area Euro 55% Italia 27% Altri Paesi dell’Area Euro 73% Tav. II.3. Altre informazioni rilevanti Liquidità (in % del patrimonio) 2% Duration modificata media (componente obbligazionaria) 7,9 anni Esposizione valutaria (in % del patrimonio) 0% Turnover del portafoglio 2,5.

Appears in 1 contract

Samples: Nota Informativa

La gestione delle risorse. La gestione è rivolta prevalentemente verso strumenti finanziari di tipo obbligazionario ed è effettuata anche tenendo conto del criterio di determinazione dei rendimenti basato sulla valutazione delle attività al costo storico(cfr. la descrizione della politica di gestione contenuta nella sezione “Caratteristiche della forma pensionistica complementare”). Lo stile di gestione adottato individua i titoli guardando agli aspetti di solidità dell’emittente e privilegiando la stabilità del flusso cedolare nel tempo. Le scelte di gestione tengono conto anche delle indicazioni che derivano dall’attività di monitoraggio del rischio. In particolare, la gestione del rischio è effettuata dalla Compagnia da Poste Vita S.p.A. attraverso una apposita funzione interna, che adotta strumenti per l’analisi della rischiosità rischiosità, coerenti con l’orizzonte temporale di lungo periodo che caratterizza gli investimenti. Nel corso dell’anno 2006 del 2012, il portafoglio patrimonio in gestione è stato prevalentemente passato da circa 1.033 ad oltre 1.492 milioni di Euro. Il por- tafoglio risulta investito principalmente in titoli obbligazionari e, per una parte molto residuale, in titoli azio- nari. L’asset allocation della componente obbligazionaria, costituita quasi esclusivamente da titoli di stato Stato governativi area eurodell’Area Euro, sulle scadenze della curva dei rendimenti coerenti sia è coerente con le logiche di ALM Asset Liability Management (Asset - Liability ManagementALM) sia e con le previsioni la visione sull’andamento dei tassitassi di interesse e degli spread dei titoli governativi dei paesi periferici. La durata media finanziaria (modified duration) del portafoglio obbligazionario è salita da 9,1 a 9,7. Nei primi mesi del 2012, i mercati finanziari hanno beneficiato degli effetti positivi derivanti dalle operazioni di finanziamento alle banche della zona Euro effettuate dalla Banca Centrale Europea (LTRO). Il supporto illimitato di liquidità, offerto al sistema bancario dalla BCE, ha rimosso il problema della raccolta di fondi per le banche, le quali hanno reinvestito una parte di questi ammontari in titoli di Stato a breve termine portando ad un innalzamento dei prezzi di mercato degli stessi. Successivamente, a causa delle rinnovate preoc- cupazioni sulla situazione del sistema bancario europeo, delle tensioni legate alla situazione in Spagna e della possibile uscita della Grecia dall’Euro, l’avversione al rischio è tornata a salire per diversi mesi e si è arrestata solo in seguito agli interventi del governatore della BCE in merito alla ferma volontà di salvaguar- dare la stabilità dell’intera Area Euro e a sancirne l’irrevocabilità. In tal senso, in estate viene annunciato dalla BCE un contesto che ha visto la curva “programma anti-spread”, il c.d. “OTM” (Outright Monerary Transaction), per attuare l’acquisto di titoli di Stato (a breve termine) sul mercato secondario per i paesi periferici, con lo scopo di ridurre le pressioni sugli spread e placare i timori sui mercati finanziari. Tali eventi hanno contribuito a riportare nel corso della parte finale del 2012 un rinnovato clima di ottimismo sui mercati e a favorire un significativo restringimento degli spread dei paesi periferici e dell’Italia in particolare. Con riferimento all’operatività posta in essere nel corso del 2012 sui mercati obbligazionari, beneficiando degli alti rendimenti progressivamente appiattirsi offerti dai titoli di Stato italiani durante l’anno, si è privilegiata sia proceduto ad acquistare BTP a ren- dimenti complessivamente superiori a quello medio della Gestione Separata e all’acquisto di titoli di Stato legati all’inflazione (BTP Inflation linked). Nella prima parte dell’anno, in considerazione della consistente contrazione degli spread, è stata ridotta l’esposizione sui titoli governativi a breve e media scadenza, per riposizionarsi su scadenze più lunghe. Questo ha portato all’incremento della durata media finanziaria del portafoglio. Nella seconda parte dell’an- no, approfittando del ritorno di fiducia degli investitori verso gli asset più rischiosi e della buona performance dei titoli governativi italiani, si è proceduto ad effettuare operazioni di compravendita sulla parte lunga della curva governativa italiana con la parte a brevefinalità di mantenere costante la redditività del portafoglio senza aumen- tarne la rischiosità. In parte, che ha consentito sono stati acquistati titoli governativi francesi, per mantenere un’esposizione in titoli di acquistare rendimenti via via superiori, sia paesi con merito creditizio più elevato con la parte extra-lunga, che ha visto registrare la migliore performancefinalità di fronteggiare eventuali situazioni di elevata volatilità sul mercato. Alla luce delle valutazioni positive sul mercato Il portafoglio azionario, è stato inoltre inserito un pari allo 0,5% del portafoglio composto complessivo, risulta costituito sia da titoli ad alta capitalizzazione capi- talizzazione e alto dividendobuon dividend yield, nonché sia da titoli che, a scapito di un dividendo più basso, mostravano mostrano migliori prospettive di crescita. Nel corso dell’anno, non sono stati effettuati acquisti nel comparto azionario proce- dendo ad una riduzione dello stesso per contenere i rischi complessivi del portafoglio. Rispetto alla composizione del 31/12/2011, l’asset allocation della Gestione Separata ha visto salire il peso dei titoli di Stato a fronte di una riduzione di quello degli altri attivi. Il tasso di movimentazione del portafoglio (o Turnover) nel 2006 2012 è stato pari a 2,5allo 0,39. Il TurnoverTurnover esprime la quota del portafoglio di un fondo pensione che, che fornisce un’indicazione indiretta dell’incidenza dei costi nel periodo di negoziazione sulla Gestioneriferimento, è stata “ruotata” ovvero sostituita con altri titoli o forme di investimento. L’indicatore è calcolato come rapporto tra la somma in il valore assoluto minimo individuato tra quello degli acquisti e quello delle vendite di strumenti finanziari, al netto dei flussi in entrata ed in uscita, finanziari effettuati nell’anno e il capitale patrimonio medio investito della Gestionegestito (a partire dall’anno 2011 la modalità di calcolo dell’indicatore è stata uniformata alle disposizioni emanate dalla COVIP). Nella attuazione della politica Si precisa, a titolo esemplificativo, che un livello di investimento non sono stati presi in considerazione aspetti socialiturnover di 0,1 significa che il 10 per cento del portafoglio è stato, etici ed ambientalidurante l’anno, sostituito con nuovi investimenti e che un livello pari a 1 significa che tutto il patri- monio è stato, durante l’anno, oggetto di disinvestimento e reinvestimento. Si ricorda inoltre che a parità di altre condizioni elevati livelli di turnover possono implicare più elevati costi di transazione con conseguente riduzione dei rendimenti netti. Le Tabelle che seguono forniscono informazioni relative alla fine del 20062012. Obbligazioni 95% Azioni 5% Titoli di Stato 95italiani 85,20% Titoli Corporate 0Altri titoli di Stato dell’Area Euro 13,50% Emittenti governativi 95Obbligazioni corporate 0,10% Soprannazionali 0Azioni 0,50% Liquidità 0,70% Italia 4586,00% Altri Paesi dell’Area dell'Area Euro 5514,00% Italia 27% Altri Paesi dell’Area Euro 73% Tav. II.3. Altre informazioni rilevanti Liquidità (in % del patrimonio) 2% Duration modificata media 0,70 Modified duration (componente obbligazionaria) 7,9 anni 9,70 Esposizione valutaria (in % del patrimonio) 0% assente Turnover del portafoglio 2,50,39

Appears in 1 contract

Samples: Nota Informativa

La gestione delle risorse. La gestione è rivolta prevalentemente verso strumenti finanziari di tipo obbligazionario ed è effettuata anche tenendo conto del criterio di determinazione dei rendimenti basato sulla valutazione delle attività al ‘costo storico’ (cfr. la descrizione della politica di gestione contenuta nella sezione “Caratteristiche della forma pensionistica complementare”). Lo stile di gestione adottato individua i titoli guardando agli aspetti di solidità dell’emittente e privilegiando la stabilità del flusso cedolare nel tempo. Le scelte di gestione tengono conto anche delle indicazioni che derivano deri- vano dall’attività di monitoraggio del rischio. In particolare, la gestione del rischio è effettuata dalla Compagnia da Poste Vita S.p.A. attraverso una apposita funzione interna, che adotta strumenti per l’analisi della rischiosità rischiosità, coerenti con l’orizzonte temporale di lungo periodo che caratterizza gli investimenti. Nel corso dell’anno 2006 del 2011, il portafoglio patrimonio in gestione è passato da circa 637 ad oltre 1.031 milioni di Euro. Il porta- foglio è stato prevalentemente investito principalmente in titoli obbligazionari a meno di stato governativi area eurouna percentuale azionaria residuale, sulle scadenze ad oggi pari allo 0,70%. L’asset allocation della curva dei rendimenti coerenti sia componente obbligazionaria, costituita quasi esclusivamente da titoli di Stato go- vernativi Area Euro, è coerente con le logiche di ALM (Asset - Liability Management) sia e con le previsioni la visione del gestore sull’andamento dei tassitassi di interesse e degli spread dei Paesi periferici. Nel 2011, i mercati finanziari sono stati colpiti da una crisi senza precedenti del debito sovrano dei Paesi dell’Area Euro. Se il 2010, infatti, era stato un anno in cui l’ampia volatilità degli spread, derivante dalla crisi della Grecia, aveva portato il gestore a riconsiderare il differenziale di tassi tra i vari paesi dell’Area Euro, il 2011 ha posto il gestore di fronte ad una situazione, in cui è venuta meno la fiducia internazionale sulla capacità dell’Eurozona di uscire dalla crisi. La credibilità dell’Unione Monetaria Europea è stata minata a tal punto da portare ad ipotizzare un break down dell’intero sistema. In un contesto che una prima fase, i Paesi interessati all’allargamento degli spread sono stati Grecia, Portogallo, Irlanda. Questi Paesi hanno ottenuto aiuti scalettati dal Fondo Salva Stati (EFSF) e dal Fondo Monetario In- ternazionale, a fronte dell’impegno dei rispettivi governi a varare in tempi brevi le misure di austerità neces- sarie per rientrare nei target, di volta in volta definiti dalle autorità europee. In una seconda fase la crisi ha visto la curva dei rendimenti progressivamente appiattirsi si è privilegiata sia la parte a breveinteressato anche Paesi, che in precedenza erano stati ai margini della turbolenza (Italia, Spagna, Belgio) portando la crisi dell’Eurozona all’apice. Il differenziale dei tassi tra il decennale tedesco e quello italiano ha consentito di toccato i 585 punti base, quello spagnolo 468, quello belga 360. Nel corso dell’anno è stata modificata sensibilmente l’asset allocation del portafoglio, attraverso una riduzione scalettata della duration, andando ad acquistare rendimenti via via superioricrescenti sulle scadenze brevi. Alla base delle scelte di asset allocation strategica del gestore vi è sempre l’analisi dell’ALM. Sfruttando la forte volatilità del mercato, sia la parte extra-lungasono stati immobilizzati titoli italiani, che ha visto registrare la migliore performance. Alla luce delle valutazioni positive sul mercato azionarioa scadenza più breve offrissero un rendimento elevato (rappresentato dal 5% in una prima fase dell’anno fino ad arrivare al picco dell’8%), e titoli core, principalmente francesi, con rendimento mini- mo pari al 4% (questo è stato inoltre inserito un possibile solo in una prima parte dell’anno). Per quanto riguarda le scelte di asset allocation tattica, ancora una volta sfruttando la volatilità sugli spread, nelle fasi di forte pressione sui periferici, il gestore è passato da titoli di Stato italiani a titoli emessi da paesi core (Germania e Francia) con rendimenti assicurativi uguali o superiori a quelli venduti, al fine di non abbassare la redditività ordinaria del portafoglio composto e diminuirne la volatilità complessiva. Parte dei posizionamenti tattici sui paesi “core” sono stati utilizzati per finalità di trading ed hanno portato a consistenti plusvalenze, con conseguente incremento della redditività di portafoglio. Il portafoglio azionario risulta costituito sia da titoli ad alta capitalizzazione e alto dividendobuon dividend yield, nonché sia da titoli che, a scapito di un dividendo più basso, mostravano mostrano migliori prospettive di crescita. La componente azionaria è stata leggermente incrementata nella prima parte dell’anno, per bene- ficiare dello stacco dei dividendi, e poi si è progressivamente ridotta nella seconda parte dell’anno a causa del non reinvestimento dei nuovi conferimenti in questa asset class. L’asset allocation è rimasta sostanzialmente invariata per i titoli di Stato governativi area euro, preferendo tra questi ultimi i Titoli Governativi ritenuti di maggiore affidabilità, con un peso di circa il 97,7% mentre per i Titoli Corporate è passata dallo 0,3% allo 0,2% e per le Azioni dall1,1% allo 0,7%. Il tasso di movimentazione del portafoglio (o Turnover) nel 2006 2011 è stato pari a 2,50,58. Il Turnover, Turnover esprime la quota del portafoglio di un fondo pensione che fornisce un’indicazione indiretta dell’incidenza dei costi nel periodo di negoziazione sulla Gestione, riferimento è stata “ruotata” ovvero sostituita con altri titoli o forme di investimento. L’indicatore è calcolato come rapporto tra la somma in il valore assoluto minimo individuato tra quello degli acquisti e quello delle vendite di strumenti finanziari, al netto dei flussi in entrata ed in uscita, finanziari effettuati nell’anno e il capitale patrimonio medio investito della Gestionegestito (a partire dall’anno 2011 la modalità di calcolo dell’indicatore è stata uniformata alle disposizioni emanate dalla COVIP). Nella attuazione Si precisa, a titolo esemplificativo, che un livello di turnover di 0,1 significa che il 10 per cento del portafoglio è stato, durante l’anno, sostituito con nuovi investimenti e che un livello pari a 1 significa che tutto il patri- monio è stato, durante l’anno, oggetto di disinvestimento e reinvestimento. Si ricorda inoltre che a parità di altre condizioni elevati livelli di turnover possono implicare più elevati costi di transazione con conseguente riduzione dei rendimenti netti. Nell’attuazione della politica di investimento non sono stati presi in considerazione aspetti sociali, etici ed ambientali. Le Tabelle che seguono forniscono informazioni relative alla fine del 20062011. Obbligazioni 95Titoli Obbligazionari Corporate 0,2% Azioni 50,7% Titoli di Stato 95Italiani 81,3% Titoli Corporate 0Altro 1,4% Altri Emittenti governativi 95Governativi 16,4% Soprannazionali 0% Italia 4583% Altri Paesi paesi dell’Area Euro 5517% Italia 2741% Altri Paesi paesi dell’Area Euro 7359% Tav. II.3. Altre informazioni rilevanti Liquidità (in % del patrimonio) 21,43% Duration modificata media (componente obbligazionaria) 7,9 anni 9,09 Esposizione valutaria (in % del patrimonio) 0% Turnover del portafoglio 2,50,58

Appears in 1 contract

Samples: Nota Informativa