L’area Euro Clausole campione

L’area Euro. L’area Euro nel 2019 ha rallentato il passo ed è cresciuta del +1,2% dal +1,9% del 2018. Dopo un inizio anno confortante, con tutti i principali paesi che registravano una crescita nel 1Q19 più marcata dei trimestri precedenti, sostenuti dalle condizioni di finanziamento favorevoli, ulteriori incrementi dell’occupazione e delle retribuzioni e da prezzi più contenuti dei prodotti energetici, già dal secondo trimestre rallentavano e la crescita rimaneva debole fino alla fine dell’anno. Il rallentamento dell’economia cinese e la debolezza nel settore automobilistico europeo pesavano sui produttori di beni strumentali e intermedi, in particolare sull’economia tedesca, molto esposta – come l’Italia - alle esportazioni. Risultavano meno colpite Francia e Spagna, che hanno una quota maggiore di servizi e beni di consumo. Così la Germania chiudeva l’anno con solo un +0,6% di crescita, dal +1,5% del 2018; la Francia registrava +1,3% dal +1,7% del 2018, la Spagna +2,0% dal +2,4% del 2018 e l’Italia +0,2% dal +0,8% dell’anno precedente. Concluso a dicembre 2018 il piano di QE iniziato nel 2015 con lo scopo di riportare l’inflazione vicino al 2,0%, livello considerato ottimale per una solida crescita economica, la BCE, preso atto che la situazione economica si stava di nuovo involvendo, adottava nel corso dell’anno altri strumenti di politica monetaria, convenzionali e non. Oltre ad aver continuato a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza, in giugno annunciava un nuovo programma di TLTRO (III) e in settembre annunciava un taglio del tasso di interesse sui depositi di 10 bps, portandolo al -0,50% e un nuovo piano di QE da 20 Mld Euro/mese a partire da novembre. Queste sono state le ultime decisioni del Consiglio guidato da X. Xxxxxx, il cui mandato è terminato a fine ottobre. Nel complesso si può affermare che nel 2019 la politica monetaria della BCE se da una parte ha avuto successo per i mercati finanziari dall’altra non lo è stata per l’economia reale. La ripresa graduale dell’inflazione, uno dei benefici del piano di QE, infatti, si interrompeva nei primi mesi del 2019 quando si invertiva di nuovo i trend, così che la media d’anno si riduceva al +1,2%, dal +1,8% del 2018. Relativamente ai principali paesi della Eurozona, in media d’anno i prezzi hanno registrato +1,4% in Germania, +1,1% in Francia, +0,7% in Spagna, e +0,6% in Italia. Il mercato del lavoro è ancora in miglioramento; la disoccupazione è scesa al 7,6% dal 8,2% del 2018, nell’area Eu...