L’incentivazione. L’introduzione di un sistema d’incentivazione legata agli obiettivi dell’Amministrazione serve a limitare il “Moral Hazard” allineando gli interessi dell’Amministrazione con quelli dalla ESCO. In pratica, nel caso di contratti EPC con Garanzia di Risultato, l’Amministrazione rinuncia a una parte degli sgravi di bilancio prodotti dal risparmio energetico per condividerli con la ESCO. In questo modo la ESCO può diventare un partner affidabile dell’Amministrazione, poiché è suo interesse primario realizzare rapidamente e a regola d'arte il progetto, gestendolo successivamente secondo criteri di massima efficienza. Alcune tecnologie utilizzate per ridurre i consumi danno luogo a forme di incentivazione. Tra queste si possono elencare: i Titoli di Efficienza Energetica (TEE), denominati anche Certificati Bianchi, il Conto Energia per il Fotovoltaico, il Conto Termico, la riduzione delle accise sui consumi di gas naturale in caso di realizzazione di impianti di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR). Data la complessità delle operazioni necessarie per ottenere i benefici generati dai differenti regimi di sostegno, può essere opportuno che le Amministrazioni riconoscano interamente tali incentivazioni alle ESCO. In alternativa, nel caso l’ammontare delle incentivazioni si riveli consistente, la quota di incentivi da riconoscere alle Amministrazioni può essere posta come criterio di aggiudicazione delle gare. Da non trascurare infine, la predisposizione e l’attuazione di programmi di modifica comportamentale degli utenti in termini di formazione, sensibilizzazione e incentivazione ad adottare azioni e prassi per l’uso razionale dell’energia nel quotidiano. È opportuno quindi che il servizio di informazione, comunicazione e motivazione dell’utenza sia inserito nei disciplinari di gara e faccia parte dei criteri di valutazione delle offerte. Ultimo, ma non meno importante, il monitoraggio e la verifica delle prestazioni degli EPC rappresentano un passo fondamentale nello strutturare un sistema di Governance atto a gestire al meglio la “Relazione di Agenzia”. Una corretta attività di controllo e monitoraggio consente all’Amministrazione di verificare la corretta applicazione del contratto stipulato con la ESCO e di individuare elementi oggetto di possibile contenzioso se non affrontati in tempi utili. Tal attività consentono inoltre di evidenziare degli aspetti che possono portare a un miglioramento dei rapporti fra le Parti e al conseguimento di maggiori benefici. Questa attività, che ha i suoi costi, deve essere dettagliata a livello contrattuale utilizzando riferimenti a protocolli consolidati e riconosciuti, come ad esempio l’International Performance Monitoring & Verification Protocol – IPMVP (14). Per poter garantire una attività completa e trasparente, è necessario che: - il Concessionario attui un Sistema di Monitoraggio e Verifica delle Prestazioni (SMVP); - l’Amministrazione si doti di una struttura permanente che segua l’attività del SMVP; - tale Sistema sia in condivisione per via telematica tra Amministrazione ed ESCO. L’adozione di un modello ESCO comporta inevitabilmente dei costi. Alcuni di questi costi sono diretti e immediati come la Contrattualizzazione. I costi di Incentivazione sono indiretti e rappresentano minori entrate rispetto ai vantaggi economici globali. I costi di Monitoraggio e Verifica sono per lo più rappresentati dall’impegno costante delle Amministrazioni a tenere sotto controllo l’operato delle ESCO, effettuare le misure necessarie e negoziare le modifiche che intervengono durante lo svolgimento dei contratti. L’impegno più rilevante è da ascrivere sicuramente alla fase iniziale per la definizione delle Baseline e per la redazione dei documenti di gara. Questi costi non sono trascurabili, devono essere accuratamente dimensionati e allocati come costi di Assistenza Tecnica. In particolare è opportuno che le Amministrazioni che intendono applicare modelli ESCO si avvalgano di Advisor legali includendo negli incarichi anche la gestione dei contenziosi. I ricorsi sono infatti sempre in agguato e purtroppo sono diventati prassi frequenti, con il risultato di mettere a rischio le attività delle Amministrazioni. La funzione dell’Advisor legale è dunque bene che non si limiti alla predisposizione di un buon contratto, in grado di ridurre i rischi di contenziosi di esercizio e quelli a monte di ricorsi da parte di chi non si aggiudica la gara. Rimane il problema della generale non disponibilità finanziaria per affrontare i costi iniziali di Contrattualizzazione. Secondo una regola approssimativa, generalmente il costo dell’Assistenza Tecnica
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L’incentivazione. L’introduzione di un sistema d’incentivazione legata agli obiettivi dell’Amministrazione serve a limitare il “Moral Hazard” allineando gli interessi dell’Amministrazione con quelli dalla ESCO. In pratica, nel caso di contratti EPC con Garanzia di Risultato, l’Amministrazione rinuncia a una parte degli sgravi di bilancio prodotti dal risparmio energetico per condividerli con la ESCO. In questo modo la ESCO può diventare un partner affidabile dell’Amministrazione, poiché è suo interesse primario realizzare rapidamente e a regola d'arte il progetto, gestendolo successivamente secondo criteri di massima efficienza. Alcune tecnologie utilizzate per ridurre i consumi danno luogo a forme di incentivazione. Tra queste si possono elencare: i Titoli di Efficienza Energetica (TEE), denominati anche Certificati Bianchi, il Conto Energia per il Fotovoltaico, il Conto Termico, la riduzione delle accise sui consumi di gas naturale in caso di realizzazione di impianti di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR). Data la complessità delle operazioni necessarie per ottenere i benefici generati dai differenti regimi di sostegno, può essere opportuno che le Amministrazioni riconoscano interamente tali incentivazioni alle ESCO. In alternativa, nel caso l’ammontare delle incentivazioni si riveli consistente, la quota di incentivi da riconoscere alle Amministrazioni può essere posta come criterio di aggiudicazione delle gare. Da non trascurare infine, la predisposizione e l’attuazione di programmi di modifica comportamentale degli utenti in termini di formazione, sensibilizzazione e incentivazione ad adottare azioni e prassi per l’uso razionale dell’energia nel quotidiano. È opportuno quindi che il servizio di informazione, comunicazione e motivazione dell’utenza sia inserito nei disciplinari di gara e faccia parte dei criteri di valutazione delle offerte. Ultimo, ma non meno importante, il monitoraggio e la verifica delle prestazioni degli EPC rappresentano un passo fondamentale nello strutturare un sistema di Governance atto a gestire al meglio la il “Relazione Problema di Agenzia”. Una corretta attività Troppo spesso, infatti, le Amministrazioni delegano totalmente la tenuta del monitoraggio e della verifica, con il risultato di controllo indurre un’asimmetria informativa e monitoraggio consente all’Amministrazione non essere in grado poi di verificare la corretta applicazione del contratto stipulato con la ESCO e di individuare elementi oggetto di possibile contenzioso se non affrontati in tempi utili. Tal attività consentono inoltre di evidenziare degli aspetti che possono portare a un miglioramento dei rapporti fra le Parti e al conseguimento di maggiori benefici“contraddire” efficacemente i conti presentati dalle ESCO. Questa attività, che ha i suoi costi, deve essere dettagliata a livello contrattuale utilizzando riferimenti a protocolli consolidati e riconosciuti, come ad esempio l’International Performance Monitoring & Verification Protocol – − IPMVP (144). Per poter garantire una attività completa e trasparente, è necessario che: - il Concessionario attui un Sistema di Monitoraggio e Verifica delle Prestazioni (SMVP); - l’Amministrazione si doti di una struttura permanente che segua l’attività del SMVP; - tale Sistema sia in condivisione per via telematica tra Amministrazione ed ESCO. L’adozione di un modello ESCO comporta inevitabilmente dei costi. Alcuni di questi costi sono diretti e immediati come la Contrattualizzazione. I costi di Incentivazione sono indiretti e rappresentano minori entrate rispetto ai vantaggi economici globali. I costi di Monitoraggio e Verifica sono per lo più rappresentati dall’impegno costante delle Amministrazioni a tenere sotto controllo l’operato delle ESCO, effettuare le misure necessarie e negoziare le modifiche che intervengono durante lo svolgimento dei contratti. L’impegno più rilevante è da ascrivere sicuramente alla fase iniziale per la definizione delle Baseline e per la redazione dei documenti di gara. Questi costi non sono trascurabili, devono essere accuratamente dimensionati e allocati come costi di Assistenza Tecnica. In particolare è opportuno che le Amministrazioni che intendono applicare modelli ESCO si avvalgano di Advisor legali includendo negli incarichi anche la gestione dei contenziosi. I ricorsi sono infatti sempre in agguato e purtroppo sono diventati prassi frequenti, con il risultato di mettere a rischio paralizzare letteralmente le attività delle Amministrazioni. La funzione dell’Advisor legale è dunque bene che non si limiti alla predisposizione di un buon contratto, in grado di ridurre i rischi di contenziosi di esercizio e quelli a monte di ricorsi da parte di chi non si aggiudica la gara. Rimane il problema della generale non disponibilità finanziaria per affrontare i costi iniziali di Contrattualizzazione. Secondo una regola approssimativa, generalmente il costo dell’Assistenza Tecnica (diagnosi energetiche + assistenza legale) incide per il 7% dei costi di baseline fino ad una soglia di un milione di euro. Per costi di Baseline fino a € 2,5 milioni, si scende al 6% e per importi di Baseline superiori a € 5 milioni, il costo di AT scende ulteriormente per stabilizzarsi poi tra il 4% e il 5%. Ciò significa che un Comune che spende 500.000 euro/anno di combustibili + energia elettrica + Conduzione & Manutenzione, deve prevedere in bilancio una somma di 35.000 euro/anno. Viceversa una Amministrazione che spende 5 milioni di euro/anno per Energia e O&M necessita di € 200.000 da accantonare per i costi di Assistenza Tecnica. Questo problema può essere risolto utilizzando i risparmi che l’operazione di efficientamento energetico realizzerà (5), oppure con l’utilizzo di contributi che, più o meno regolarmente, sono messi a disposizione da parte di Regioni, Governo o Fondazioni private.
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L’incentivazione. L’introduzione di un sistema d’incentivazione legata agli obiettivi dell’Amministrazione serve a limitare il “Moral Hazard” allineando gli interessi dell’Amministrazione con quelli dalla ESCO. In pratica, nel caso di contratti EPC con Garanzia di Risultato, l’Amministrazione rinuncia a una parte degli sgravi di bilancio prodotti dal risparmio energetico per condividerli con la ESCO. In questo modo la ESCO può diventare un partner affidabile dell’Amministrazione, poiché è suo interesse primario realizzare rapidamente e a regola d'arte il progetto, gestendolo successivamente secondo criteri di massima efficienza. Alcune tecnologie utilizzate per ridurre i consumi danno luogo a forme di incentivazione. Tra queste si possono elencare: i Titoli di Efficienza Energetica (TEE), denominati anche Certificati Bianchi, il Conto Energia per il Fotovoltaico, il Conto Termico, la riduzione delle accise sui consumi di gas naturale in caso di realizzazione di impianti di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR). Data la complessità delle operazioni necessarie per ottenere i benefici generati dai differenti regimi di sostegno, può essere opportuno che le Amministrazioni riconoscano interamente tali incentivazioni alle ESCO. In alternativa, nel caso l’ammontare delle incentivazioni si riveli consistente, la quota di incentivi da riconoscere alle Amministrazioni può essere posta come criterio di aggiudicazione delle gare. Da non trascurare infine, la predisposizione e l’attuazione di programmi di modifica comportamentale degli utenti in termini di formazione, sensibilizzazione e incentivazione ad adottare azioni e prassi per l’uso razionale dell’energia nel quotidiano. È opportuno quindi che il servizio di informazione, comunicazione e motivazione dell’utenza sia inserito nei disciplinari di gara e faccia parte dei criteri di valutazione delle offerte. Ultimo, ma non meno importante, il monitoraggio e la verifica delle prestazioni degli EPC rappresentano un passo fondamentale nello strutturare un sistema di Governance atto a gestire al meglio la il “Relazione Problema di Agenzia”. Una corretta attività Troppo spesso, infatti, le Amministrazioni delegano totalmente la tenuta del monitoraggio e della verifica, con il risultato di controllo indurre un’asimmetria informativa e monitoraggio consente all’Amministrazione non essere in grado poi di verificare la corretta applicazione del contratto stipulato con la ESCO e di individuare elementi oggetto di possibile contenzioso se non affrontati in tempi utili. Tal attività consentono inoltre di evidenziare degli aspetti che possono portare a un miglioramento dei rapporti fra le Parti e al conseguimento di maggiori benefici“contraddire” efficacemente i conti presentati dalle ESCO. Questa attività, che ha i suoi costi, deve essere dettagliata a livello contrattuale utilizzando riferimenti a protocolli consolidati e riconosciuti, come ad esempio l’International Performance Monitoring & Verification Protocol – IPMVP (144). Per poter garantire una attività completa e trasparente, è necessario che: - il Concessionario attui un Sistema di Monitoraggio e Verifica delle Prestazioni (SMVP); - l’Amministrazione si doti di una struttura permanente che segua l’attività del SMVP; - tale Sistema sia in condivisione per via telematica tra Amministrazione ed ESCO. L’adozione di un modello ESCO comporta inevitabilmente dei costi. Alcuni di questi costi sono diretti e immediati come la Contrattualizzazione. I costi di Incentivazione sono indiretti e rappresentano minori entrate rispetto ai vantaggi economici globali. I costi di Monitoraggio e Verifica sono per lo più rappresentati dall’impegno costante delle Amministrazioni a tenere sotto controllo l’operato delle ESCO, effettuare le misure necessarie e negoziare le modifiche che intervengono durante lo svolgimento dei contratti. L’impegno più rilevante è da ascrivere sicuramente alla fase iniziale per la definizione delle Baseline e per la redazione dei documenti di gara. Questi costi non sono trascurabili, devono essere accuratamente dimensionati e allocati come costi di Assistenza Tecnica. In particolare è opportuno che le Amministrazioni che intendono applicare modelli ESCO si avvalgano di Advisor legali includendo negli incarichi anche la gestione dei contenziosi. I ricorsi sono infatti sempre in agguato e purtroppo sono diventati prassi frequenti, con il risultato di mettere a rischio paralizzare letteralmente le attività delle Amministrazioni. La funzione dell’Advisor legale è dunque bene che non si limiti alla predisposizione di un buon contratto, in grado di ridurre i rischi di contenziosi di esercizio e quelli a monte di ricorsi da parte di chi non si aggiudica la gara. Rimane il problema della generale non disponibilità finanziaria per affrontare i costi iniziali di Contrattualizzazione. Secondo una regola approssimativa, generalmente il costo dell’Assistenza Tecnica (diagnosi energetiche + assistenza legale) incide per il 7% dei costi di baseline fino ad una soglia di un milione di euro. Per costi di Baseline fino a € 2,5 milioni, si scende al 6% e per importi di Baseline superiori a € 5 milioni, il costo di AT scende ulteriormente per stabilizzarsi poi tra il 4% e il 5%. Ciò significa che un Comune che spende 500.000 euro/anno di combustibili + energia elettrica + Conduzione & Manutenzione, deve prevedere in bilancio una somma di 35.000 euro/anno. Viceversa una Amministrazione che spende 5 milioni di euro/anno per Energia e O&M necessita di € 200.000 da accantonare per i costi di Assistenza Tecnica. Questo problema può essere risolto utilizzando i risparmi che l’operazione di efficientamento energetico realizzerà (5), oppure con l’utilizzo di contributi che, più o meno regolarmente, sono messi a disposizione da parte di Regioni, Governo o Fondazioni private.
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