Common use of PON Inclusione Clause in Contracts

PON Inclusione. Viene prescelto il riferimento a situazioni homeless connesse all’età adulta (da 18 a 60 anni), senza discriminazione di genere, intercettabili dalle Unità di Strada, dal loro passaggio a sportelli/uffici, da segnalazioni. La rete dei servizi farà riferimento operativo alle organizzazioni del 3° settore che già agiscono nell’ambito della esclusione, che condivideranno il progetto e porranno in atto loro risorse implementando le attuali forme di intervento; l’azione complessiva avrà regia e coordinamento pubblico (EGSA e Comune) in modo da raccordare le azioni progettuali con i servv.socio assistenziali professionali. L’ accordo di rete a pubblica evidenza tra i vari soggetti individua le singole prestazioni e le relative forme di intervento economico. La definizione dell’intervento sui casi singoli avviene in ambito dell’equipe formata dai soggetti dell’accordo, con eventuali allargamenti a in relazione ai bisogni specifici (lavoro, sanità, scuola, ecc.). La presa in carico condivisa in equipe determina in singoli progetti le azioni sociali da svolgersi a cura dell’operatore e le relative modalità; in generale, dovrà essere impostato un percorso facendo leva sulla fiducia reciproca, mettendo in conto possibili tempi medio lunghi di intervento e ponendo obiettivi generali/intermedi monitorabili. Il riferimento metodologico corrisponderà alle “Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia” fornite dal competente Ministero. La rete e, più in particolare i soggetti del terzo settore che la compongono, garantisce, con propri operatori sociali: l’accompagnamento ai servizi del territorio, l’accompagnamento/ aiuto a riprendere confidenza coi luoghi ove può veder riconosciuti i propri diritti, la gestione di possibili fallimenti in itinere, il “mettersi a fianco” anche di chi “non voler essere aiutato”, richiama il soggetto alle sue responsabilità e alle prerogative di scelta, garantisce comunicazione e feedback costante coi servizi della rete, struttura percorsi formativi orientati alla multidisciplinarietà, al lavoro di equipe, supervisiona l’apporto dei singoli operatori di cui è responsabile.

Appears in 1 contract

Samples: Convenzione Di Sovvenzione

PON Inclusione. Viene prescelto il Al fine di orientare l’azione complessiva di lotta alla povertà in modo integrato, sia a livello di ambito che cittadino (compatibilmente con le scelte politiche delle diverse amministrazioni di riferimento a situazioni homeless connesse all’età adulta (da 18 a 60 anni- tre, per l’esattezza), senza discriminazione non si può prescindere dalla mappatura “partecipata” dei servizi e delle realtà esistenti. Il bacino di genere, intercettabili dalle Unità di Strada, dal loro passaggio a sportelli/uffici, da segnalazioni. La riferimento sarà costituito dalla rete dei servizi farà riferimento operativo alle organizzazioni pubblici e del terzo settore che già agiscono nell’ambito della esclusioneoperano sul territorio, che condivideranno il progetto e porranno in atto loro risorse implementando le attuali forme di intervento; l’azione progetto. L’azione complessiva avrà regia e coordinamento pubblico (EGSA e Comune/X. Xxxxxxx) in modo da raccordare le azioni progettuali con i servv.socio servizi socio assistenziali professionaliprofessionali degli altri Enti di ambito e per consentire una migliore futura programmazione degli interventi. L’ accordo Lo strumento specifico individuato allo scopo è la costituzione e la formalizzazione di un’équipe territoriale multi- professionale tra operatori con competenze diverse e appartenenti a servizi e associazioni differenti, dove la figura dell’Educatore Professionale specializzato sarà fornito al Comune di Asti da un’associazione del terzo settore facente parte della rete a pubblica evidenza tra regionale o locale, con modalità successivamente individuate. La sua azione si svolgerà in stretto raccordo con le assistenti sociali del Segretariato Sociale del capoluogo e, quando necessario, con il servizio sociale degli XX.XX. dell’ambito: Avrà il compito di coordinare l’équipe per il raggiungimento degli obiettivi specificati al precedente punto 3.1. Azioni dell’équipe: - Ricognizione partecipata delle attività svolte sul territorio e sull’entità/caratteristiche del fenomeno con scambio reciproco di informazioni relative alla tipologia di utenza, luoghi di ritrovo, problematiche emergenti, modalità metodologiche di approccio e/o presa in carico, ecc. - Ricognizione presso i vari soggetti individua le singole prestazioni Uffici anagrafici dei principali comuni di ambito sulle modalità di concessione o meno della residenza fittizia e le relative forme successiva proposta di intervento economicoadozione di un modello unico e più diffuso che consentirebbe una progressiva redistribuzione della marginalità grave sul territorio, consentendo contestualmente interventi più efficaci. La definizione dell’intervento sui casi singoli avviene - Definizione delle modalità operative dell’équipe ed ottimizzazione delle prese in ambito dell’equipe formata dai soggetti dell’accordocarico individuali di accompagnamento nonché attività di sensibilizzazione rispetto al coinvolgimento dei servizi meno presenti sulla problematica (sanità – formazione – cultura – lavoro...) - studio di interventi innovativi, sia attraverso l’eventuale sperimentazione di buone pratiche realizzate in altri territori, sia attivando un canale di collaborazione con eventuali allargamenti a in relazione ai bisogni specifici (lavoro, sanità, scuola, ecc.). La l’Università del Piemonte Orientale –Corso di studi di Servizio Sociale anche per promuovere iniziative di sensibilizzazione della comunità - attività di fundraising tra gli operatori economici/Fondazioni insistenti sul territorio - attività di presa in carico condivisa vera e propria per l’accompagnamento all’autonomia di situazioni particolarmente complesse o in equipe determina vista dell’inserimento nel percorso di dell’housing first (attivazione PASS, buoni servizio della Regione Piemonte, accompagnamenti a uffici del Servizio Sanitario Nazionale, contatti con Servizio Sociale professionale degli altri XX.XX.,…) - ricerca di soluzioni abitative aggiuntive a quelle già esistenti Come si può evincere dallo schema di cui al punto 2.4, sul nostro territorio esiste una rete abbastanza articolata di interventi riconducibili al terzo settore, che svolge un ruolo determinante in singoli progetti autonomia e ad integrazione di quanto messo in campo dal pubblico e del quale quest’ultimo ne riconosce senz’altro l’alto valore civile ed essenziale. Tale attività, ulteriormente potenziata nell’ambito dell’équipe di cui sopra (e incuneata in un accordo formale tra le azioni sociali parti), potrà ottimizzare il proprio operato accrescendo la sinergia con il pubblico e, forte di un’esperienza riconosciuta e formalizzata, potrebbe accrescere la propria influenza e capacità “contrattuale” in alcune cittadine dell’ambito (dove è presente solo l’intervento del terzo settore) ottenendo un maggior coinvolgimento dell’Ente pubblico, anche attraverso la messa a disposizione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il compito gravoso della gestione della complessità, delle frequenti “ricadute”, di arresto di percorso e di mancanza/indisponibilità delle risorse da svolgersi a cura dell’operatore e le relative modalità; in generaleattivare, nonché l’acquisizione della capacità di lavorare insieme nelle reciproche “appartenenze” ad anime diverse, dovrà essere impostato opportunamente sostenuto con una formazione specifica di territorio. Alcuni elementi di quest’ultima, se ritenuto opportuno in itinere, potranno essere estesi a rappresentanti degli Uffici anagrafici delle 20 cittadine da coinvolgere nell’ambito per l’omogeneizzazione delle modalità di attribuzione della residenza fittizia. Tenendo conto delle caratteristiche del territorio e del consistente numero di persone richiedenti asilo accolte sul territorio dell’ambito, si ritiene poi importante prevedere la possibilità di poter utilizzare le competenze di Mediatori culturali, che verranno chiamati al bisogno e a seconda della nazionalità della persona da colloquiare/accompagnare/assistere, nell’ambito di convenzioni/affidamenti con associazioni del terzo settore con tempi e modi successivamente individuati . Un altro importante obiettivo da raggiungere è quello della realizzazione di un modello più diffuso di Housing first, al fine di avviare, anche se in modo graduale, il percorso facendo leva sulla fiducia reciprocadi superamento della mera fase emergenziale. Nella città di Asti esistono già diverse esperienze di alloggi di transizione, mettendo sia pubbliche che del terzo settore, e di assegnazioni individuali. L’idea progettuale è quella di avviare all’autonomia abitativa n. 15 persone, per alcune delle quali è previsto un periodo in conto possibili tempi medio lunghi alloggi di intervento e ponendo obiettivi generali/intermedi monitorabilitransizione. Il riferimento metodologico corrisponderà alle risultato atteso è quello di raggiungere l’obiettivo abitativo per almeno l’80% delle persone coinvolte nell’accompagnamento (12 persone). Quest’ultimo si sostanzia nelle seguenti azioni: - individuazioni dei soggetti idonei (proposta di candidati da parte di attori della rete diversi con discussione e valutazione in équipe) - individuazione delle misure più idonee alla progettazione individualizzata (buoni servizio, PASS ( dei quali 5 in parte finanziati con il presente progetto e 10 finanziati con altri progetti in essere sul territorio, Tirocini formativi, colloqui di sostegno, formazione,affidatario,…). - potenziamento degli interventi di accompagnamento sociale, trarranno beneficio dal lavoro in équipe previsto, attraverso la figura dell’affidatario, (istituto già ampiamente sperimentato dal Servizio Sociale Professionale del Comune di Asti), quale misura di accompagnamento transitorio e finale alla rete dei servizi e interventi quali segretariato sociale, supporto nell’accesso ai servizi, svolgimento di pratiche burocratiche, sostegno nell’acquisizione dell’autonomia anche attraverso l’uso programmato del denaro per le spese vive, con una graduale attività di Linee sganciamento” rispetto al sistema di Indirizzo affiancamento fornito in precedenza dai volontari del terzo settore o dal personale Professionale degli Enti dagli operatori di soglia e come facilitatori nella creazione di nuove relazioni e conoscenza di contesti diversi (pratica di sport, contesti di aggregazione, cultura..) - individuazione della soluzione abitativa più consona alla tenuta del progetto - avvio e step di verifica - assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica (o di risorsa diversa) o rinnovo di un ulteriore periodo in alloggio di transizione - (reperimento degli arredi e quant’altro necessario con la quota di finanziamento PO i FEAD). L’esperienza di questi anni ci porta a ricercare le risorse abitative in primo luogo nell’ambito della residenzialità pubblica (Agenzia Territoriale per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta la Casa) o propria del comune (alloggi a gestione diretta), in Italia” fornite dal competente Ministero. La secondo luogo tra le associazioni della rete e, più in ultimo, tra i privati che vengono periodicamente interpellati per l’adesione ai programmi, finanziati dalla Regione Piemonte, di edilizia agevolata. Una particolare nota va riservata alle donne senza dimora: né il Capoluogo né l’ambito dispongono di dormitori femminili (per l’accoglienza in emergenza i soggetti del terzo settore che la compongonoservizi si appoggiano al dormitorio di Alessandria gestito dalla Caritas o, garantiscein caso di particolare fragilità o età avanzata, con propri operatori socialiil ricorso ad altro tipo di strutture residenziali/case di riposo). Ponendosi tuttavia in un’ottica di reinserimento e di accompagnamento all’autonomia, sostenuta da una rete di soggetti territoriali, è importante poter mantenere la persona nel contesto, rendendo quindi più efficaci le azioni di accompagnamento sopra descritte. Un alloggio sarà pertanto destinato all’accoglienza di donne. Ci si prefigge infine di riuscire ad “esportare” la pratica dell’Housing First in altre cittadine dell’ambito, attraverso l’attività di promozione, valorizzazione e documentazione a carico dell’équipe. Infine- attività già proiettate verso un pieno reinserimento sociale, quali l’offerta di un ventaglio di opportunità culturali (nell’ambito delle rassegne culturali organizzate dal Comune di Asti o da altre istituzioni presenti sul territorio). Il percorso verso un pieno reinserimento nel contesto sociale, che implica non solo la possibilità di avere una casa, un minimo di risorse economiche se non ancora un lavoro vero e proprio, ma anche e soprattutto una ritrovata fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità/capacità, è inevitabilmente lungo, a volte doloroso o faticoso, magari costellato di battute d’arresto. Riteniamo di estrema importanza, fin dall’inizio di questo “viaggio”, riconoscere valore a quegli elementi che possono sembrare agli antipodi della vita di strada: l’accompagnamento ai servizi del territoriola possibilità di andare al cinema, l’accompagnamento/ aiuto o a riprendere confidenza coi luoghi ove può veder riconosciuti i propri dirittiteatro, o ad eventi culturali cittadini e, infine, la gestione possibilità, per coloro la cui storia individuale lo richiede, di possibili fallimenti in itinerefrequentare corsi di studio. L’idea di prevedere nel ventaglio di offerte anche l’opportunità di accedere a corsi organizzati dall’Università della Terza Età – UTEA, che nella città di Asti è presente con un’ampia offerta formativa (che verrà vagliata nel corso dello sviluppo del progetto), ci è parso il segno della ferma volontà di cercare “punti di forza”, di vedere opportunità dove a volte sembra esserci il vuoto, di approcciare il fenomeno con atteggiamento aperto e privo di pregiudizi. Nel promuovere azioni innovative attraverso l’uso di questi fondi, il “mettersi a fianco” anche territorio intende adottare una logica strategica integrata nel contrasto alla grave emarginazione adulta che, tenendo in conto la multiproblematicità del target di chi “non voler essere aiutato”riferimento, richiama il soggetto alle sue responsabilità agevoli un percorso integrato pluriprofessionale tra i diversi attori presenti. Si darà spazio ad azioni di coordinamento specifiche che coinvolgano tutti gli attori presenti in modo da costruire, condividere e alle prerogative adottare un modello strategico integrato dei servizi, nell’ottica di scelta, garantisce comunicazione promuovere l’uscita della persona dalla condizione di senza dimora: censimento dei servizi e feedback costante coi delle persone presenti sul territorio; co progettazione di servizi della rete, struttura percorsi formativi orientati alla multidisciplinarietà, al lavoro di equipe, supervisiona l’apporto dei singoli operatori di cui è responsabileinnovativi.

Appears in 1 contract

Samples: Convenzione Di Sovvenzione

PON Inclusione. Viene prescelto Per l’accompagnamento all’autonomia, l’housing first farà maturare, insieme alla soluzione abitativa, la capacità di cura e responsabilizzazione verso se stessi e verso i terzi (es. famigliari, condomini, operatori della rete e dei servizi, condizioni di salute e di sicurezza, valutazione dei rischi) sviluppando un approccio olistico nei confronti della persona SD con l’accompagnamento ad ampio raggio di operatori specializzati e mediatore culturale. Sarà attuato uno stretto monitoraggio a cura del Tavolo Operativo di Intervento Integrato. Le misure di accompagnamento comprenderanno anche il riferimento a situazioni homeless connesse all’età adulta (da 18 a 60 anni)disbrigo di pratiche burocratiche, senza discriminazione di genere, intercettabili dalle Unità di Strada, dal loro passaggio a sportelli/uffici, da segnalazioni. La rete dei servizi farà riferimento operativo alle organizzazioni del 3° settore che già agiscono nell’ambito della esclusione, che condivideranno il progetto e porranno in atto loro risorse implementando le attuali forme di intervento; l’azione complessiva avrà regia e coordinamento pubblico (EGSA e Comune) in modo da raccordare le azioni progettuali rapporto con i servv.socio assistenziali professionali. L’ accordo di rete a pubblica evidenza tra i vari soggetti individua le singole prestazioni e le relative forme di intervento economico. La definizione dell’intervento sui casi singoli avviene in ambito dell’equipe formata dai soggetti dell’accordo, con eventuali allargamenti a in relazione ai bisogni specifici (lavoro, sanità, scuola, ecc.). La presa in carico condivisa in equipe determina in singoli progetti le azioni sociali da svolgersi a cura dell’operatore e le relative modalità; in generale, dovrà essere impostato un percorso facendo leva sulla fiducia reciproca, mettendo in conto possibili tempi medio lunghi di intervento e ponendo obiettivi generali/intermedi monitorabili. Il riferimento metodologico corrisponderà alle “Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia” fornite dal competente Ministero. La rete e, più in particolare i soggetti del terzo settore che la compongono, garantisce, con propri operatori sociali: l’accompagnamento ai servizi del territorio, l’accompagnamento/ aiuto l’attenzione all’aspetto formativo/occupazionale/ di inserimento socio-linguistico calibrato sulla individualità di ciascun caso. Il SD target del progetto è una persona che vive in strada, ha perso l’abitazione, fa ricorso a riprendere confidenza coi luoghi ove può veder riconosciuti i propri dirittimezzi di sostentamento di fortuna o è legate all’assistenza nelle due città di riferimento: Alessandria e Valenza. Tra queste vi sono persone senza tetto da lungo periodo, la gestione persone straniere che uscendo da percorsi di possibili fallimenti accoglienza in itinereemergenza o Sprar hanno perso il diritto all’ospitalità senza poter contare su strutture alternative, persone con dipendenze o comportamenti patologici che hanno compromesso il loro stile di vita, persone con diagnosi dei Servizi Territoriali di Salute Mentale senza riferimenti familiari o affettivi. A queste si aggiungono donne vittime di violenza e badanti perdenti lavoro e abitazione insieme. Accanto all’accompagnamento e alla presa in carico integrata, il “mettersi progetto si propone di intervenire sul territorio del Comune di Alessandria con una Equipe di Pronto Intervento di Strada capace di entrare in contatto con questi soggetti, coglierne le potenzialità e le fragilità più manifeste, sviluppare sostegni attraverso la rete dell’Osservatorio Sociale e gli altri soggetti attivi promuovendo l’accesso ai servizi del territorio e a fianco” quelli di primo e secondo livello per la presa in carico. L’Equipe interverrà nei contesti di rifugio che insistono in alcune aree, zone e orari della città. Avrà anche il compito di chi “monitorare fenomeni di accattonaggio sempre più frequenti sul territorio (prevenzione della stigmatizzazione di rappresentazioni di povertà, episodi di razzismo), accompagnati dal radicamento della microcriminalità. Risponderà alle segnalazioni che arrivano al Comune dai cittadini e opererà su intesa con la Polizia Municipale. Le modalità di gestione dei servizi dell’Equipe di strada saranno curate sotto l’aspetto della formazione del personale e dell’accesso ai servizi di primo e secondo livello al fine di garantire un adeguato orientamento e in alcuni casi l’invio diretto ai servizi del territorio (sanitari, dormitori, docce, lavanderia, drop-in, centri diurni, housing). Il monitoraggio riguarderà anche l’uscita dai percorsi di accoglienza di richiedenti asilo o protezione, con finalità di prevenzione e in raccordo con l’esistente Rete di Accoglienza Alessandrina, affinché il delicato passaggio di uscita dall’accoglienza e Sprar non voler sia l’entrata nella condizione di SD. Tutto ciò senza sconfinare negli ambiti di competenza di altri Fondi aventi quale obiettivo specifico l’integrazione. Tale azione è innovativa e sperimentale nel territorio del capoluogo di provincia e i suoi risultati potranno essere aiutato”diffusi tra i comuni di ambito contribuendo a mappare il fenomeno dei SD e il suo trend di crescita (stranieri nel triangolo TO-MI-GE, richiama di cui Alessandria è il soggetto alle sue responsabilità centro), a consolidare modelli di intervento e alle prerogative ad ampliare le reti dei servizi e delle risorse per rispondere in maniera più rapida ed efficace all’aumento di sceltaalcune di queste forme che persistono da tempo sui nostri territori, garantisce comunicazione anche tentando eventuali esperimenti di de-urbanizzazione. I servizi coinvolti saranno quelli del privato sociale che si coordineranno gradualmente per fornire al Comune di Alessandria e feedback costante coi ai suoi cittadini un Pronto Intervento Sociale visibile, identificabile e raggiungibile attraverso i normali canali di accesso dei servizi tradizionali e della retePolizia Municipale. Accanto a ciò, struttura percorsi formativi orientati alla multidisciplinarietà, al il progetto potenzierà il lavoro di equipeCissaca, supervisiona l’apporto Forze dell’Ordine e locale Centro Antiviolenza me.dea affiancando le donne con provvedimento di allontanamento dall’abitazione e protezione in quanto vittime di violenza domestica, laddove si manifestino situazioni emergenziali immediate e urgenti non altrimenti risolvibili con le risorse a disposizione. Inoltre il progetto formerà operatori e volontari impegnati sui temi dei singoli operatori SD dal punto di cui è responsabilevista sociale, socio-sanitario, educativo, della mediazione culturale e dell’ordine e della sicurezza, nonché per gli addetti alle anagrafi comunali, in quest’ultimo caso per quanto attiene alla delicata materia dell’iscrizione anagrafica e della possibilità di domiciliazione postale. Nel promuovere azioni innovative attraverso l’uso di questi fondi, il territorio intende adottare una logica strategica integrata nel contrasto alla grave emarginazione adulta che, tenendo in conto la multiproblematicità del target di riferimento, agevoli un percorso integrato pluriprofessionale tra i diversi attori presenti. Si darà spazio ad azioni di coordinamento specifiche che coinvolgano tutti gli attori presenti in modo da costruire, condividere e adottare un modello strategico integrato dei servizi, nell’ottica di promuovere l’uscita della persona dalla condizione di senza dimora: censimento dei servizi e delle persone presenti sul territorio; co progettazione di servizi innovativi.

Appears in 1 contract

Samples: Convenzione Di Sovvenzione

PON Inclusione. Viene Il target prescelto il fa riferimento a senza dimora uomini e donne, di età compresa tra i 18 ed i 60 anni conosciuti ed intercettati da unità di strada dedicate o tra quelli che naturalmente afferisce ai servizi o sportelli cittadini e sono pertanto conosciuti ed in carico. Verranno valutati eventuali casi di persone in uscita dal sistema CAS senza il titolo di profugo che si teme vedranno un consistente in aumento nei prossimi mesi. Questa misura prevede la realizzazione di percorsi di inclusione sociale dedicati ai soggetti adulti sia cronici, sia di recente ingresso in situazioni homeless connesse all’età adulta di marginalità. Le finalità che ci si pone di raggiungere sono: - intercettazione e conoscenza del bisogno inespresso della fascia di popolazione non conosciuta dai servizi tradizionali a bassa soglia; - sperimentazione di un approccio finalizzato all’interruzione del percorso di grave deprivazione di alcuni cittadini; - superamento dell’ottica dell’intervento in emergenza tentando un lavoro che miri alla prevenzione ed al recupero dei soggetti a livello sociale e di reinserimento sia lavorativo che alloggiativo. - realizzare un coordinamento ed una regia cittadina degli interventi e servizi rivolti a questa popolazione dove attraverso la sperimentazione di azioni ed interventi innovativi possa poi consolidare mantenere attive le prassi adottate. Il progetto avrà la regia del Comune, che attraverso la propria organizzazione farà da convettore con il mondo del terzo settore, Caritas, CRI, Ambulatorio infermieristico del Centro città, Banco alimentare, CST (da 18 a 60 anni)Centro Servizi per il Territorio) e degli altri soggetti istituzionali, senza discriminazione quali ASL, Ospedale, forze di generepolizia, intercettabili dalle Unità enti formativi, centri per l’impiego. Individuati i soggetti aderenti, verrà costruita una parternship con la rete dei soggetti istituzionali e del terzo settore, mediante la stesura di Strada, dal loro passaggio a sportelli/uffici, da segnalazioniaccordi di programma. La rete individuerà un team di progetto e dei referenti dedicati alla costruzione ed implementazione del progetto. I partner indicheranno operatori sensibilizzati e formati sulle problematiche legate alla grave marginalità adulta con il compito di programmare ed attuare le azioni di xxxxxxxx, sostegno e reinserimento sociale dei beneficiari individuati. Con i fondi erogati della misura si andrà ad implementare il personale da dedicare all’attuazione delle azioni previste e sarà identificato in grado alle competenze acquisite nei confronti di questa tipologia di utenza La costruzione della rete avverrà anche attraverso momenti formativi che permetteranno la condivisione dell’approccio metodologico previsto dalle “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave Emarginazione adulta in Italia” emesse dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La conduzione di un comune percorso formativo sarà un fattore coadiuvante alla sua costruzione ed elemento essenziale per la successiva conduzione dei percorsi ed azioni di aiuto messe in campo sul progetto. Il partenariato con cui verrà costruita la rete partirà da una analisi e valorizzazione delle prassi e dei servizi farà riferimento operativo alle organizzazioni del 3° settore che attivati potenziando ed acquisendo, in particolare, quelle in linea con l’approccio metodologico proposto nelle Linee Guida ministeriali. Saranno, se ritenuto necessario, rivisitati ed integrati, i protocolli già agiscono nell’ambito della esclusionein uso, in relazione agli interventi dedicati a tale target di popolazione (ad es. - protocolli tra ASL –DSM/DPD/servizio sociale comunale per la presa in carico congiunta di tossicodipendenti e soggetti con problematiche psichiatriche). La conduzione dei progetti di accompagnamento all’autonomia delle persone prese in carico verrà consolidata con accordi di programma, che condivideranno il progetto daranno cornice e porranno forza alla prassi metodologica del lavoro in atto loro risorse implementando le attuali forme di intervento; l’azione complessiva avrà regia e coordinamento pubblico (EGSA e Comune) in modo da raccordare le azioni progettuali con equipe multidisciplinari ed interistituzionali che i servv.socio assistenziali professionali. L’ accordo di rete a pubblica evidenza tra i vari soggetti individua le singole prestazioni e le relative forme di intervento economico. La definizione dell’intervento sui casi singoli avviene in ambito dell’equipe formata dai soggetti dell’accordo, con eventuali allargamenti a in relazione ai bisogni specifici (lavoro, sanità, scuola, ecc.)servizi pubblici storicamente adottano. La presa in carico condivisa dei casi, in equipe determina capo al servizio sociale professionale, vedrà una valutazione congiunta del percorso con gli operatori della sanità, dell’impiego, o della formazione ove il caso lo richieda e con l’adozione di un modello di intervento sul caso strategico e integrato anche con il privato sociale ed il volontariato. L’applicazione di tale metodologia richiede un’alta integrazione ed a più livelli e, dovrà prevedere nella sua costruzione, azioni che facilitano, per gli utenti, l’accesso ai servizi e la successiva presa in singoli progetti carico. A tal fine si valuteranno eventuali modifiche agli aspetti organizzativi. Si prevede l’Istituzione di un unico punto di accesso al pubblico che potrà trovare una collocazione ed una denominazione dedicata, presso lo Sportello sociale Comunale già operante presso la sede del servizio in centro città. Di facile accesso da tutte le zone della città è limitrofo alla stazione ed alla sede centrale della Caritas come ai servizi di ASL ed Ospedale avrà una funzione di orientamento e facilitazione alla presa in carico professionale di questa fascia di utenza. Alla costituzione del team sarà assegnato il compito di individuare insieme ad una sede di raccordo delle attività, anche una modalità di concertazione di attività, ruoli e funzioni necessari alla realizzazione degli obiettivi. Il sostegno del Comune avverrà, insieme all’utilizzo del finanziamento regionale, mettendo a disposizione dei partner le proprie risorse anche di personale e attivando tutte le azioni sociali necessarie al coordinamento del programma Le azioni che si intendono mettere in capo sono rivolte all’implementazione ed alla regia di quanto attivo sul territorio attraverso le seguenti attività. hanno accesso ai servizi. Attraverso le attività messe in campo di ascolto, distribuzioni viveri o beni, si intercetteranno i casi di “invisibili” con cui tentare di costruire una vicinanza se non una relazione e avviare percorsi di accompagnamento alla rete dei servizi di aiuto. L’attuazione dell’intervento di HF ed HL necessiterà del reperimento di alloggi che sono individuati nel numero di tre nell’ambito pubblico ed uno tramite il volontariato/ terzo settore. L’avvio del progetto è previsto al momento per un massimo di 10 persone. Sono alloggi collocati in ambito cittadino, di facile accesso alla rete dei servizi. Saranno concepiti e strutturati per favorire l’autonomia delle persone inserite. I costi del funzionamento delle strutture sarà in capo all’amministrazione e/o ai soggetti proponenti ed ognuno provvederà per la propria copertura. Si prevede nel caso di maggiori disponibilità di alloggi un aumento del numero dei soggetti beneficiari. Nei percorsi di autonomizzazione si valuterà caso per caso, dove prevedere una parte di compartecipazione alle spese da svolgersi a cura dell’operatore e le relative modalità; parte delle persone in generale, dovrà essere impostato un percorso facendo leva sulla fiducia reciproca, mettendo in conto possibili tempi medio lunghi carico. L’implementazione completa avverrà con gradualità. Si prevede una prima attivazione di intervento e ponendo obiettivi generali/intermedi monitorabili. Il riferimento metodologico corrisponderà alle “Linee di Indirizzo due alloggi per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta primo semestre di avvio. I restanti due alloggi saranno attivati successivamente sino ad arrivare a complessivi quattro alloggi previsti entro il primo anno. Alcuni soggetti inseriti di recente in Italia” fornite dal competente Ministeroalloggi comunitari autogestiti, e provenienti dalla situazione di senza fissa dimora, potranno essere presi in carico dagli operatori dedicati al progetto per sostenere e monitorare i percorsi di autonomizzazione avviati in un’ottica di HF/HL. La rete e, più Si prevede insieme all’accompagnamento all’abitare l’avvio di percorsi formativi e di tirocinio. Tali attività saranno svolte in particolare una forma di accompagnamento misto in capo al personale educativo dedicato al progetto e di personale facente parte dei servizi che già seguono tali attività di accompagnamento per i soggetti titolati (es. DSM/ DPD/NIL) Stante l’attivazione della rete che prevede la partecipazione di associazioni di volontariato e del terzo settore, si prevede tra le azioni di reinserimento sociale la possibilità di aderire ad iniziative di volontariato o di servizi di pubblica utilità col fine di partecipare ad attività socializzanti e di integrazione relazionale e sociale. Con l’attivazione del modello di accoglienza HF/HL si attende una sperimentazione rivolta del superamento degli interventi emergenziali di bassa soglia insistenti sul territorio. In concreto con la presente misura si prevede, con la regia del Comune e insieme ai partners, la definizione delle seguenti attività: - Costituzione del partenariato e individuazione del team di progetto che costituirà l’equipe multidisciplinare deputata all’attivazione e gestione degli interventi, definendone i ruoli e compiti in modo integrato anche per gli aspetti sanitari; - Formazione comune per l’applicazione della metodologia di presa in carico integrata e di counselling ai soggetti fragili - Implementazione delle Unità di strada con lo scopo di collegamento ed intercettazione dei bisogni inespressi del territorio; - Individuazione, di due operatori a part time, di cui uno con profilo di educatore, per parte degli interventi di aggancio e facilitazione nell’accesso ai servizi e di segretariato sociale, e uno per lo sportello di accesso e per le prese in carico sociale dei progetti di HF/HL in collaborazione con la rete; - previsione di voucher/rimborsi per l’accesso ad attività finalizzate al reinserimento quali: partecipazione a percorsi formativi, tirocini lavoro. Complessivamente il progetto al termine del percorso prevede una valutazione partecipata e condivisa dai sottoscrittori del partenariato sui seguenti aspetti: - Valutazione dell’esito dei percorsi attivati con le persone accolte e/o seguite a qualsiasi titolo; - l’attivazione sul territorio di un lavoro di comunità; - sviluppo e crescita delle competenze ed interventi messi in campo dagli operatori partecipanti rispetto alla metodologia ed all’approccio alla grave marginalità adulta ed all’inclusione sociale; - capacità di costruzione, sviluppo e mantenimento nel territorio di riferimento delle collaborazioni, costruite con la rete dei servizi pubblici e del terzo settore che la compongono, garantisce, con propri operatori sociali: l’accompagnamento ai servizi in grado di operare anche alla conclusione del territorio, l’accompagnamento/ aiuto a riprendere confidenza coi luoghi ove può veder riconosciuti i propri diritti, la gestione presente finanziamento. Nel promuovere azioni innovative attraverso l’uso di possibili fallimenti in itinerequesti fondi, il “mettersi a fianco” anche territorio intende adottare una logica strategica integrata nel contrasto alla grave emarginazione adulta che, tenendo in conto la multiproblematicità del target di chi “non voler essere aiutato”riferimento, richiama il soggetto alle sue responsabilità agevoli un percorso integrato pluriprofessionale tra i diversi attori presenti. Si darà spazio ad azioni di coordinamento specifiche che coinvolgano tutti gli attori presenti in modo da costruire, condividere e alle prerogative adottare un modello strategico integrato dei servizi, nell’ottica di scelta, garantisce comunicazione promuovere l’uscita della persona dalla condizione di senza dimora: censimento dei servizi e feedback costante coi delle persone presenti sul territorio; co progettazione di servizi della rete, struttura percorsi formativi orientati alla multidisciplinarietà, al lavoro di equipe, supervisiona l’apporto dei singoli operatori di cui è responsabileinnovativi.

Appears in 1 contract

Samples: Convenzione Di Sovvenzione