CAPITOLATO SPECIALE PRESTAZIONALE CIG 86559403A8
Servizio di Manutenzione dei Dispositivi Antincendio della Fondazione Idis - Citta’ della Scienza
CAPITOLATO SPECIALE PRESTAZIONALE CIG 86559403A8
FONDAZIONE IDIS · XXXXX' XXXXX XXXXXXX · xxx Xxxxxxxx, 000 e 57 · 80124 Napoli
tel. (x00) 000.0000.000 · fax (x00) 000.0000.000 · xxxx@xxxxxxxxx.xx · xxxx@xxxxxxxxxxxxxxxxx.xx · xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xx X.X. 00000000000 · X. XXX 00000000000 · C.C.I.A.A. 498497 · TRIB. NA 1281/93
Sommario
SEZIONE I - PREMESSE 1
SEZIONE II - GENERALITA’ 4
Articolo 1: Oggetto dell’Appalto 4
Articolo 2: Luogo di svolgimento del servizio 5
Articolo 3: Durata dell’appalto 6
Articolo 4: Ammontare dell’Accordo Quadro 6
Articolo 5: Direttore dell’esecuzione del contratto 7
Articolo 6: Direttore tecnico 7
Articolo 7: Personale dell’Appaltatore 8
Articolo 8: Rapporti con gli operatori del Settore Building ed il personale di altre Ditte manutentrici 8
Articolo 9: Norme operative di sicurezza 9
Articolo 10: Qualità delle opere e provenienza dei materiali 10
Articolo 11: Gestione dei rifiuti da manutenzione 10
Articolo 12: Osservanza di Leggi, decreti, regolamenti 11
SEZIONE III - CONSISTENZA DEGLI IMPIANTI E DEI DISPOSITIVI 13
Articolo 13: Descrizione degli impianti 13
SEZIONE IV - MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA 15
Articolo 14: Consegna e riconsegna degli impianti 15
Articolo 15: Avvio delle attività 15
Articolo 16: Programmazione e tempistica degli interventi 15
Articolo 17: Modalità operative generali di svolgimento delle attività 16
Articolo 18: Documentazione del servizio di manutenzione 17
SEZIONE V - PRESTAZIONI MINIME DI MANUTENZIONE ORDINARIA 19
Articolo 19: Modalità di svolgimento del servizio di manutenzione ordinaria 19
Articolo 20: Attività preliminari 19
Articolo 21: Documentazione ad esito dell’intervento 20
Articolo 22: Interventi non conclusi nell’ambito della manutenzione ordinaria periodica 20
Articolo 23: Manutenzione urgente in pronto intervento, reperibilità 21
Articolo 24: Formazione del personale interno - assistenza alla sorveglianza 22
Articolo 25: Manutenzione estintori di incendio portatili e carrellati 22
Articolo 26: Manutenzione componenti reti idranti 26
Articolo 27: Manutenzione sistemi di rivelazione incendi 29
Articolo 28: Manutenzione stazione di pompaggio 32
Articolo 29: Manutenzione porte tagliafuoco e uscite di emergenza 35
Articolo 30: Manutenzione segnaletica di sicurezza 38
SEZIONE VI - MANUTENZIONE STRAORDINARIA 39
Articolo 31: Modalità di svolgimento degli interventi di manutenzione straordinaria 39
Articolo 32: Programmazione e tempistica degli interventi 39
Articolo 33: Richieste di intervento 40
Articolo 34: Reportistica, rendicontazione e relative tempistiche di consegna 41
Articolo 35: Modalità di esecuzione degli interventi 41
Articolo 36: Garanzia degli impianti 42
Articolo 37: Servizi di progettazione e consulenza tecnica 42
Articolo 38: Direzione lavori 43
FONDAZIONE IDIS · XXXXX' XXXXX XXXXXXX · xxx Xxxxxxxx, 000 e 57 · 80124 Napoli
tel. (x00) 000.0000.000 · fax (x00) 000.0000.000 · xxxx@xxxxxxxxx.xx · xxxx@xxxxxxxxxxxxxxxxx.xx · xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xx X.X. 00000000000 · X. XXX 00000000000 · C.C.I.A.A. 498497 · TRIB. NA 1281/93
SEZIONE I - PREMESSE
La Fondazione Idis - Città della Scienza ha sede in Napoli alla Via Coroglio, e si estende all’interno di due macroaree, la prima con accesso dal civ. 57 ospita all’interno di un’area di circa 39.000 mq, il Museo del Corpo Umano, il Planetario, gli uffici direzionali, l’incubatore di impresa, sale conferenze, aule didattiche, aree espositive, laboratori ed un anfiteatro all’aperto, oltre a locali tecnici e di servizio; la seconda, con accesso dal civ. 104 si estende per circa 25.000 mq comprendendo aree espositive, uffici ed altri locali tecnici e di servizio.
La planimetria generale della Città della Scienza è riportata in Allegato CDS MDA 01.
Per il raggiungimento dei propri obiettivi fondamentali, la Fondazione Idis - Città della Scienza si avvale dei servizi di manutenzione, assistenza e supporto operativo necessari a garantire la sicurezza, l’efficienza e la conservazione degli impianti, dei presidi e dei dispositivi antincendio nonché di tutte le opere ad essi collegate, mediante affidamento in appalto a soggetto esterno qualificato che, con moderne tecniche di gestione, sia in grado di assicurare un servizio efficiente ed economico.
SCOPO DEL CAPITOLATO
Scopo del presente Capitolato è quello di definire le prestazioni, le forniture e le reciproche obbligazioni a carico dell’Assuntore e del Committente, in conseguenza della stipula dell’Accordo Quadro relativo ai servizi di “Manutenzione dei dispositivi antincendio della Fondazione Idis Città della Scienza”.
Inoltre, essendo il presente Capitolato il documento di base e di riferimento per la formulazione di un’offerta tecnico-economica, scopo dello stesso è anche la definizione di tutte le condizioni a contorno che possono influire sull’offerta stessa.
DOCUMENTI ALLEGATI
CDS MDA 01 Planimetria di inquadramento generale con individuazione dei fabbricati, CDS MDA 02 Anagrafica Dispositivi;
CDS MDA 03 Elenco Prezzi Unitari;
CDS MDA 04 Planimetrie edifici con ubicazione dispositivi;
DOCUMENTI APPLICABILI
“Prezzario regionale dei lavori pubblici della Campania”, redatto nel 2018 con valenza 2019, approvato con Delibera della Giunta Regionale n. 824 del 28/12/2017 e smi;
“Tariffa dei Prezzi per le Opere Edili ed Impiantistiche della Regione Lazio”, approvato con deliberazione della Giunta Regionale del 6 agosto 2012 n. 412 e smi;
“Prezzari informativi dell’edilizia: impianti Tecnologici” (editore DEI, tipografia del Genio civile, Volume Luglio 2019),
“Prezzari informativi dell’edilizia: impianti Elettrici” (editore DEI, tipografia del Genio civile, Volume
Giugno 2019).
Tariffario della manodopera.
Relazioni di progetto degli impianti ove disponibili. Schemi progettuali impianti “as built” ove disponibili.
Certificazioni dichiarazioni apparecchiature. Registro dei controlli di prevenzione incendi.
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
Presso la sede del Committente è in visione la documentazione di progetto e realizzazione disponibile a corredo degli impianti e dei dispositivi oggetto del servizio.
Sono inoltre disponibili in visione disegni che contengono informazioni sulla manutenzione delle apparecchiature oggetto del servizio.
Durante le fasi preparatorie dell’offerta, i partecipanti avranno l’obbligo di prendere visione, con
possibilità di consultazione presso la Committente ed eventuale estrazione di copie a spese del richiedente, della documentazione di cui sopra, unitamente all’obbligo di sopralluogo dei dispositivi, impianti, fabbricati e infrastrutture oggetto del servizio.
Durante l’esecuzione del contratto l’Appaltatore avrà accesso regolamentato alla documentazione di cui sopra.
FINALITÀ DEL CONTRATTO
La Fondazione Idis - Città della Scienza, con l’Accordo Quadro, con cui intende affidare il servizio di Manutenzione straordinaria e ordinaria programmata dei dispositivi antincendio, si propone di perseguire i seguenti obiettivi:
a) il conseguimento del massimo beneficio in termini di qualità, efficienza e sicurezza, requisiti indispensabili per la migliore funzionalità e conservazione del patrimonio impiantistico e dei dispositivi oggetto del presente Capitolato;
b) l’individuazione delle attività necessarie per la manutenzione degli impianti e dei dispositivi, la loro misurazione e documentazione;
c) il conseguimento di sinergie operative nelle attività di manutenzione e utilizzo degli impianti e dei
dispositivi oggetto dell’appalto anche attraverso il supporto al personale interno alla Fondazione Idis;
d) la gestione degli impianti e dei dispositivi con standard manutentivi che consentono di evitare disservizi;
e) il conseguimento della riduzione del tasso di guasti e della indisponibilità parziale o totale degli
impianti e dei dispositivi;
f) il conseguimento di risparmi energetici mediante l’ottimizzazione nell’uso degli impianti;
g) la garanzia del rispetto dei requisiti di sicurezza connessi alla manutenzione ed all’uso delle soluzioni tecnologiche ed impiantistiche presenti;
h) la garanzia di un supporto tecnico per evidenziare le eventuali migliorie necessarie da effettuarsi agli impianti ed ai dispositivi oggetto dell’appalto;
i) un servizio di monitoraggio delle prestazioni degli impianti e dei dispositivi nonché di controllo finalizzato alla prevenzione di guasti;
Per conseguire il raggiungimento di tali obiettivi l’Appaltatore dovrà svolgere attività di tipo operativo e gestionale. Tali attività dovranno essere svolte in maniera trasparente e riscontrabile al fine di consentire sempre il confronto dei costi con i benefici.
L’Appaltatore potrà proporre tutte quelle procedure e prassi di gestione, eventualmente suggerendo modifiche a quelle attualmente adottate dalla Città della Scienza, che ritenesse utili per il
raggiungimento degli obiettivi prefissati e nel rispetto dei livelli del servizio richiesto dal presente Capitolato.
L’Appaltatore dovrà svolgere le attività oggetto dell’appalto nel rispetto della normativa vigente,
prestando ogni servizio in conformità alle leggi ed alle normative che le disciplinano. L’onere di conoscere leggi e normative in vigore, riguardanti tutti i servizi previsti dal presente Capitolato, nonché l’onere di agire in ossequio alle normative stesse, ricade sull’Appaltatore che mai potrà addurre al fatto che tali norme non erano a Lui note o che il Committente ha omesso di segnalare inadempienze o inosservanze.
SEZIONE II - GENERALITA’
Articolo 1: Oggetto dell’Appalto
1. L’Accordo Quadro ha per oggetto i servizi di manutenzione ordinaria/programmata, l’esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria, l’eventuale manutenzione su guasto di tutti i sistemi e le attrezzature antincendio di proprietà della Fondazione Idis Città della Scienza, nonché eventuali prestazioni tecniche e/o di presidio ed assistenza in occasione di eventi o per verifiche su impianti e dispositivi.
2. I dispositivi ed impianti oggetto dell’Accordo Quadro sono riportati sinteticamente all’allegato al presente documento denominato CDS MDA 02 - Anagrafica dispositivi.
3. Il sistema comprende la stazione di pompaggio, la rete di tubazioni, gli idranti e attacchi VVF, gli estintori, le centraline, gli allarmi ed i rilevatori di fumo, le porte tagliafuoco e di emergenza, nonché la relativa la segnaletica - nel seguito denominati semplicemente “dispositivi” - esistenti in edifici di proprietà della Fondazione Idis - Città della Scienza, nonché di quelli attivati o installati, nel corso dell’appalto, per adempimenti legislativi, adeguamenti impiantistici, ampliamento delle attività e/o utilizzo di nuove strutture.
4. Più in dettaglio, oggetto dell’appalto sono i servizi, le forniture ed i lavori, da eseguirsi in ottemperanza alle prescrizioni del presente Capitolato e in stretta osservanza delle norme di Legge, in modo tale da garantire costantemente funzionalità ed efficienza dei dispositivi comprendendo tutte le attività/prestazioni di seguito indicate e meglio descritte nei capitoli successivi:
Servizio di Manutenzione Ordinaria con corrispettivo a canone
Il servizio, da effettuarsi secondo legge e in ossequio alle norme UNI di riferimento per tipologia di impianti e loro componenti, sulla base di un Piano di Manutenzione da redigersi a carico dell’Appaltatore e comunque nel rispetto almeno di quanto alla Sezione IV del presente Capitolato, attiene sinteticamente alle seguenti attività:
- manutenzione degli estintori, secondo quanto previsto alla norma UNI 9994-1;
- manutenzione delle componenti le reti idranti, secondo quanto previsto alle norme UNI 10779:2014 e UNI EN 671-3;
- manutenzione della stazione di pompaggio e della riserva idrica, secondo quanto previsto alla
norma UNI 12845.
- manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi, secondo quanto previsto alla norma UNI 11224;
- manutenzione delle porte tagliafuoco e di tutte le porte individuate quali uscite di emergenza, anche secondo quanto previsto alla norma UNI 11473-1 ove applicabile;
- manutenzione segnaletica di sicurezza anche luminosa ed acustica secondo quanto previsto al D.Lgs. 81/08.
Il servizio, con corrispettivo a canone, include un servizio di reperibilità 24/24 ore per interventi di urgenza su chiamata telefonica con intervento entro 2 ore dalla chiamata.
Si intendono inoltre inclusi nel corrispettivo a canone tutti i servizi gestionali, tecnici e di governance,
inclusa la predisposizione ed aggiornamento del Registro di controllo di prevenzione incendi, inventario e pianificazione dei collaudi dei presidi antincendio, formazione degli operatori interni per le attività di sorveglianza dei dispositivi previste dalle correnti norme UNI, nonché assistenza ed attività diversificate e di supporto operativo.
Interventi di Manutenzione Straordinaria con corrispettivo a misura
Eventuali interventi finalizzati alla riparazione/sostituzione dei dispositivi antincendio esistenti in maniera da garantirne la perfetta efficienza ovvero la loro implementazione che dovessero rendersi necessari durante il periodo di vigenza del contratto.
Detti interventi, con corrispettivo a misura, saranno di volta in volta definiti ed affidati all’Appaltatore mediante singoli contratti attuativi, sulla base delle effettive specifiche necessità e disponibilità finanziarie della Stazione Appaltante.
Di seguito si elencano, sommariamente e a titolo non esaustivo, le tipologie di prestazioni che potranno essere richieste all’Appaltatore nell’ambito del presente affidamento:
- fornitura in opera di impianti e/o componenti in aggiunta o a parziale modifica di quelli esistenti;
- modifica e/o miglioramento degli impianti;
- interventi atti a ricondurre gli impianti o le loro singole componenti allo stato previsto dal progetto originario o alle caratteristiche iniziali previste dal costruttore nonché migliorarne la funzionalità, la sicurezza, la compatibilità con altri impianti;
- interventi atti a ricondurre gli impianti o le loro singole componenti alle normative UNI, CEI, VV.F. ed alle prescrizioni degli altri organi e Amministrazioni aventi competenza in materia di impianti, con l’obbligo di comunicare tempestivamente alla Fondazione Idis - Città della Scienza eventuali modifiche o emanazioni di nuove norme, regolamenti e/o leggi;
- ampliamenti degli impianti per sopravvenute esigenze correlate all’attività istituzionale che si svolge nei Siti interessati;
- sostituzione di materiali e/o apparecchiature che non rientrano tra quelle previste per le attività di manutenzione ordinaria.
Resta inteso che le suddette attività di manutenzione straordinaria devono riguardare le stesse categorie di opere impiantistiche per le quali l’Appaltatore svolge la manutenzione ordinaria, ma non sono ricomprese nel corrispettivo a canone offerto dallo stesso in sede di gara.
L’Appaltatore dovrà svolgere il sopra menzionato servizio conformemente alle specifiche del presente Capitolato e, comunque ed in ogni caso, con modalità idonee a consentire la funzionalità/conservazione degli impianti mantenendone lo stato adeguato all’esecuzione delle funzioni richieste e in piena sicurezza.
Presidio e assistenza tecnica con corrispettivo a misura
Per prestazioni di presidio ed assistenza si intende, invece, l’insieme delle attività di supporto tecnico specialistico, quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo, l’assistenza durante le verifiche di controllo (attrezzature assoggettate a visita e controllo CCV, VVF, ISPESL etc.) o il presidio degli impianti tecnologici durante manifestazioni e/o eventi che si svolgono presso il Comprensorio di Città della Scienza.
Articolo 2: Luogo di svolgimento del servizio
1. L’appalto in oggetto dovrà essere eseguito presso le sedi della Fondazione Idis - Città della Scienza ubicata in Xxxxxx, xxxx Xxx Xxxxxxxx, xxxxxx 00 e 104. Più in dettaglio, il servizio dovrà essere espletato presso tutti gli edifici che compongono il complesso, come riportati nell’elaborato CDS MDA 01 Planimetria di inquadramento generale allegato al presente documento, e precisamente:
ID edificio | Denominazione |
A1 | Mostre temporanee, cabina elettrica |
B | Ristorante |
C1 | Sale Espositive |
C2 | Uffici |
C3 | Sale espositive, uffici |
C4 | Sale espositive, uffici |
Dm | Museo Corporea, uffici |
Dp | Planetario, bar, negozio, ced, servizi |
E | Laboratori |
F1 | Guardiania |
F2 | Sale espositive |
G | Uffici |
H1 | Sala Newton |
H2 | Bar, Xxxx Xxxxx, Xxxxxx, Xxxx Xxxxxxxxxxx |
X0X | Incubatore e galleria |
H3B | Galleria, Uffici, Aule, Sala Averroè, Sala Archimede |
H4T | Tendostruttura Spazio Eventi |
Locali e ambienti tecnici (cavea, cabine, cunicoli) |
Articolo 3: Durata dell’appalto
1. Salvo diverse indicazioni specificate nel bando e/o nel disciplinare di gara, la durata dell’appalto è fissato in due anni, decorrenti dalla data di sottoscrizione dell’Accordo Quadro.
2. Entro tale periodo, la Stazione Appaltante può affidare i contratti attuativi, salvo esaurimento anticipato della somma economica determinata nel medesimo Accordo dovuta al totale dei singoli Contratti attuativi stipulati.
3. Al termine di scadenza dell’Accordo Quadro, qualora la somma economica determinata nell’Accordo Quadro non sia esaurita, la durata dell’appalto potrà essere prorogata, ai sensi dell’art. 106 c. 11 del D.Lgs. 50/2016, per una durata massima di ulteriori mesi 6 (sei).
Articolo 4: Ammontare dell’Accordo Quadro
1. Il valore complessivo stimabile dell’Accordo Quadro, ai sensi dell’art. dell’art. 35, comma 4 del D.lgs. 50/2016 è pari ad Euro 109.234,48 al netto di IVA, di cui Euro 2.141,84 oltre IVA per la sicurezza e risulta così suddiviso:
Euro 54.617,24 oltre IVA, per il periodo di 12 mesi, così suddiviso:
- Euro 20.168,47 oltre Iva ed Euro 403,37 oltre Iva per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta, per il servizio di manutenzione ordinaria e controllo periodico a canone, incluso il servizio di reperibilità;
- Euro 30.877,85 al netto d’Iva ed Euro 617,56 oltre Iva per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta, quale somma a disposizione (plafond) per la manutenzione straordinaria, con corrispettivo a misura;
- Euro 2.500,00 oltre IVA ed Euro 50,00 oltre iva per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta per prestazioni a tariffa, con corrispettivo a misura;
Euro 54.617,24 oltre IVA, per il periodo di ulteriori 12 mesi, così suddiviso:
- Euro 20.168,47 oltre Iva ed Euro 403,37 oltre Iva per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta, per il servizio di manutenzione ordinaria e controllo periodico a canone, incluso il servizio di reperibilità;
- Euro 30.877,85 al netto d’Iva ed Euro 617,56 oltre Iva per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta, quale somma a disposizione (plafond) per la manutenzione straordinaria, con corrispettivo a misura;
- Euro 2.500,00 oltre IVA ed Euro 50,00 oltre iva per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta per prestazioni a tariffa, con corrispettivo a misura;
2. La conclusione dell’Accordo Quadro non impegna in alcun modo la Stazione Appaltante ad appaltare gli interventi di manutenzione straordinaria e le prestazioni a tariffa per l’ importo definito dall’Accordo stesso.
3. Si precisa in proposito, che la base d’asta relativa alla manutenzione straordinaria e per le prestazioni a tariffa con corrispettivo a misura corrisponde al valore del massimale contrattuale previsto per tale prestazione, non vincolante per la Fondazione Idis Città della Scienza. Si precisa, infatti, che l’importo sopra indicato per la manutenzione straordinaria è da considerare come somma a disposizione (plafond) per pagare le prestazioni di manutenzione straordinaria, non prevedibili, effettivamente e regolarmente eseguite su richiesta di Fondazione Idis Città della Scienza e, pertanto, potrebbe anche non essere raggiunto nel corso della durata del contratto. Tale evenienza non fa sorgere alcuna pretesa a qualunque titolo in capo all’Appaltatore.
Articolo 5: Direttore dell’esecuzione del contratto
1. Il Direttore dell’Esecuzione del Contratto è il soggetto attraverso cui la Stazione Appaltante verifica il regolare andamento dell’esecuzione del contratto da parte dell’Aggiudicatario, ed attraverso cui dovranno svolgersi i rapporti fra l’Aggiudicatario e la medesima nelle sedi di intervento.
2. Ad esso compete la consegna, il controllo esecutivo tecnico ed amministrativo e la contabilizzazione degli interventi di manutenzione.
3. Gli ordini di servizio, le istruzioni e le prescrizioni del Direttore dell’Esecuzione del Contratto dovranno essere eseguiti dall’Aggiudicatario con la massima cura e prontezza, nel rispetto delle norme dell’Accordo Quadro e del Capitolato Speciale Prestazionale.
Articolo 6: Direttore tecnico
1. La responsabilità delle aree oggetto degli interventi di manutenzione è onere dell’Aggiudicatario, che nomina all’uopo un Direttore Tecnico in possesso dei requisiti professionali richiesti dalle leggi vigenti e di adeguata capacità tecnica, che lo rappresenti nei confronti del Direttore dell’Esecuzione del Contratto e che assuma le responsabilità tecniche che, ai sensi delle norme vigenti competono all’Aggiudicatario, nonché le responsabilità per l'organizzazione dei mezzi d'opera e delle maestranze, per l'attività e operato delle maestranze stesse.
2. L’Aggiudicatario dovrà, altresì, nominare un Responsabile della Sicurezza (eventualmente coincidente con il Direttore Tecnico), il quale dovrà essere in possesso dei requisiti previsti dalla Legge.
3. Il Direttore Tecnico ed il Responsabile della Sicurezza, dovranno assicurare la loro presenza nelle aree oggetto degli interventi secondo necessità e tutte le volte che ciò sarà richiesto dal Direttore
dell’Esecuzione del Contratto. Il Direttore Tecnico dovrà essere autorizzato a ricevere ed a fare eseguire gli ordini del Direttore dell’Esecuzione del Contratto; inoltre dovrà presentarsi alle verifiche ed alle misurazioni tutte le volte che sarà richiesto e controfirmerà, in qualità di rappresentante dell’Aggiudicatario, la documentazione prodotta ai fini della verifica di conformità ed eventuali altre disposizioni scritte emanate dal Direttore dell’Esecuzione del Contratto.
4. L’Aggiudicatario, ogni qualvolta è invitato a conferire, per comunicazioni urgenti e/o sostanziali riguardanti le attività in corso, è tenuto a presentarsi presso gli uffici del Responsabile Unico del Procedimento, entro la giornata successiva all’avviso.
Articolo 7: Personale dell’Appaltatore
1. Tenuto conto delle norme UNI applicabili agli interventi oggetto del presente Capitolato, che prescrivono che i servizi di controllo periodico, verifica e manutenzione devono essere svolti da personale specializzato e riconosciuto in possesso degli specifici requisiti, l’Appaltatore oltre a nominare un Direttore Tecnico, munito delle facoltà e dei mezzi occorrenti per tutte le provvidenze che riguardano l’adempimento di natura tecnica e degli obblighi contrattuali, dovrà garantire l’esecuzione del servizio ad opera di personale adeguatamente formato (c.d. persona competente) secondo le norme tecniche antincendio.
2. Il personale dell’Appaltatore adibito al presente servizio dovrà essere adeguatamente formato, qualificato ed esperto nel ramo specifico ed in conformità alle prescrizioni del presente Capitolato, delle regole della buona tecnica e delle norme di legge in vigore, in numero sufficiente da garantire il corretto ed efficace svolgimento degli adempimenti richiesti relativi a tutti gli impianti oggetto dell'appalto, nonché dotato di tutti i dispositivi di protezione individuali (DPI) necessari.
3. Ai fini della condotta del contratto di manutenzione oggetto del presente Appalto, l’Appaltatore comunicherà, entro 10 gg dalla sottoscrizione del Contratto d’Appalto, i nominativi del Direttore Tecnico, del Responsabile della Sicurezza e del personale incaricato dell’esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria oggetto del presente Capitolato indicandone le rispettive qualifiche/abilitazioni.
4. Il personale dell’Appaltatore è sottoposto alla disciplina della stazione appaltante; chiunque non sia di gradimento del Committente dovrà essere sostituito entro 3 gg dalla richiesta scritta.
5. L'Appaltatore dovrà svolgere le proprie attività in modo da evitare qualsiasi danno ai beni della
Committente, rendendosene responsabile e in modo da non intralciare le normali attività della stessa.
6. L’Appaltatore è in via esclusiva responsabile del proprio personale e risponde di eventuali danni a cose e persone cagionati nel corso della gestione dell’appalto.
Articolo 8: Rapporti con gli operatori del Settore Building ed il personale di altre Ditte manutentrici
1. Nello svolgimento della sua attività, l’Appaltatore dovrà collaborare con gli operatori tecnici del Settore Building di Città della Scienza mantenendosi in stretto contatto con il Direttore dell’esecuzione del contratto per tutte le operazioni di cui al presente Capitolato.
2. Tutte le comunicazioni tra il Committente e l’Appaltatore dovranno avvenire per iscritto, salvo comunicazioni d’urgenza, e potranno essere scambiate a mezzo posta elettronica. A tal fine l’Appaltatore fornirà un proprio indirizzo di posta elettronica al quale inviare le comunicazioni.
3. La documentazione attestante l’avvenuta esecuzione degli interventi previsti, nonché eventuali
attestazioni/certificazioni ogni atto necessario dovrà in ogni caso essere consegnata in formato cartaceo debitamente datata e sottoscritta dall’Appaltatore.
4. L’appaltatore dovrà, altresì, collaborare e comunicare costantemente con le ditte manutentrici di
altri impianti, segnalando ai tecnici incaricati dal Settore Building le eventuali anomalie riscontrate nei propri impianti che si ritengano conseguenti al malfunzionamento degli impianti gestiti dalle altre ditte, fatta eccezione per quelle prestazioni che l’appaltatore deve svolgere autonomamente.
Articolo 9: Norme operative di sicurezza
1. Le fasi operative di installazione e di manutenzione svolte dal personale dell’Appaltatore dovranno eseguirsi secondo quanto previsto dal proprio Piano di sicurezza, nel quale si ritiene doveroso precisare l’obbligo di contenere i seguenti punti essenziali:
- descrizione dell’attività lavorativa, eventualmente distinta per fasi e/o gruppi di lavoratori con l’indicazione precisa delle modalità operative e numero degli addetti impiegati;
- nominativo dell’eventuale responsabile del SPP (se diverso dal datore di lavoro); nominativi dei preposti alla sicurezza nei luoghi sede delle attività oggetto dell’appalto; nominativo eventuale del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza;
- numero e descrizione dei mezzi, attrezzature, macchine previste per l’esecuzione dell’Appalto e relative certificazioni e documentazioni prescritte dalle leggi;
- dotazione dei DPI;
- documentazione della formazione effettuata ai lavoratori (pronto soccorso, antincendio, ecc.), formazione specifica per l’utilizzo di macchine e/o attrezzature specifiche, nonché sulle procedure di lavoro;
2. Il Piano di sicurezza dovrà altresì prevedere:
- l’impegno a rispettare eventuali indicazioni provenienti dalla Stazione Appaltante in merito al coordinamento dei lavori con dipendenti della stessa ed in seguito a misure di emergenza o pericolo immediato;
- l’impegno a consultare preventivamente il RSPP del Committente in merito a:
eventuali modifiche nelle modalità operative descritte in piano di sicurezza;
eventuali modifiche dei nominativi del Responsabile del Servizio di Prevenzione aziendale, dei preposti ecc.
situazioni di emergenza o pericolo emerse durante lo svolgimento dei lavori ed i relativi
provvedimenti adottati;
incidenti ed infortuni verificatesi nello svolgimento dell’attività anche se di lieve entità;
eventuali interferenze che hanno o potrebbero determinare l’insorgenza di rischi per la sicurezza e/o salute dei lavoratori della ditta Appaltatrice, dei lavoratori della stazione Appaltante e/o di chiunque presente ed i relativi provvedimenti assunti o previsti in merito;
- l’impegno a fornire collaborazione ed esecuzione a tutti i provvedimenti e le procedure che dovessero emergere in seguito alle disposizioni impartite nel piano di coordinamento sulla sicurezza (per le attività che si dovessero svolgere congiuntamente o in presenza di personale comunale);
- sorveglianza sanitaria dei dipendenti e vaccinazioni obbligatorie.
3. Si precisa che per talune lavorazioni, in specie quelle connesse alla manutenzione dei rivelatori di fumo, alcuni dei quali posizionati a quota superiore a mt 18, è necessaria la disponibilità di personale adeguatamente formato e qualificato, mezzi e ed attrezzature idonee per l’esecuzione di lavori in
quota secondo quanto stabilito dal T.U.S.L.L. D.Lgs. 81/08 capo II art. 107.
4. Potranno altresì essere richiesta, per l’esecuzione delle manutenzioni all’interno dei cunicoli e della vasca di accumulo dell’acqua antincendio, la disponibilità di personale adeguatamente formato e qualificato, mezzi e ed attrezzature idonee per l’esecuzione di lavori in ambienti confinati secondo quanto previsto dal T.U.S.L.L. D.Lgs. 81/08 all. IV punto 3 e dal Decreto del Presidente della Repubblica
14 settembre 2011, n. 177.
Articolo 10: Qualità delle opere e provenienza dei materiali
1. Tutti i materiali oltre a corrispondere alla vigente normativa in materia di presidi antincendio ed essere marchiati CE, dovranno inoltre essere omologati.
2. Dovranno comunque essere installate solamente apparecchiature aventi caratteristiche tecniche uguali o superiori agli standard in uso presso la Fondazione IDIS.
3. Qualora l’Appaltatore intendesse impiegare apparecchiature con caratteristiche difformi da quelle indicate saranno a suo carico tutti gli oneri derivanti da quelle prove tecniche da effettuarsi in laboratorio autorizzato e riconosciuto che il Committente riterrà opportuno far eseguire.
4. Pertanto l’Appaltatore per l’offerta di base dovrà tenere conto esclusivamente dei materiali standard in uso presso la Fondazione IDIS.
5. Qualora si riscontrassero difetti, irregolarità e/o deperimenti di qualsiasi parte delle opere, l’Appaltatore dovrà porvi rimedio riparando o sostituendo in tutto o in parte le forniture in modo che ogni inconveniente sia eliminato a giudizio del Committente.
6. Se per tali difetti e/o riparazioni, sostituzioni di quanto già in opera fosse necessario manomettere altre opere, le spese di ripristino delle opere stesse sono a carico dell’Appaltatore. In caso di inadempienza a tale obbligo o di qualsiasi previsto dal presente atto, se entro 10 (dieci) giorni dall’avvertimento scritto l’Appaltatore non avrà provveduto alla esecuzione dei lavori e delle riparazioni o sostituzioni richieste, il Committente ha la facoltà di far eseguire direttamente tali lavori, riparazioni o sostituzioni addebitandone il relativo importo all’Appaltatore. La stessa con la firma del contratto si impegna ad accettare tale addebito, il cui ammontare risulterà dalla liquidazione fatta dalla Direzione di esecuzione.
7. Se tale inadempienza si ripeterà per più di tre volte, si provvederà alla rescissione del contratto con
spese a carico dell’Appaltatore.
Articolo 11: Gestione dei rifiuti da manutenzione
1 La gestione dei rifiuti prodotti da manutenzione antincendio è a carico dell’Appaltatore e deve essere svolta in ottemperanza al D.lgs.152/2006.
2 Il Committente si riserva il diritto di chiedere:
- processo di gestione;
- dichiarazione di corretto smaltimento;
- iscrizione all’Albo Gestori ambientali per ciascun codice CER di rifiuti trasportato.
3 L’Appaltatore deve essere dotato del REGISTRO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI, obbligatorio per legge, dove registrare il corretto conferimento dei rifiuti derivanti dalla manutenzione
Articolo 12: Osservanza di Leggi, decreti, regolamenti
1. Nell’esecuzione degli obblighi contrattuali, l’Appaltatore dovrà conformarsi, oltre alle disposizioni contenute nel presente Capitolato d’oneri, a tutta la normativa vigente, al momento dell’effettuazione delle prestazioni, in materia di manutenzione dei dispositivi antincendio.
2. Di seguito sono elencate le norme di legge, che specificatamente entrano nel merito della manutenzione antincendio:
D.M. 10.03.1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro - art. 4 “Controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio”;
DPR 22.01.2008 n. 37 - art. 5 “Obblighi connessi con l’esercizio dell’attività”;
D.Lgs. 9.04.2008 n. 81 - allegato IV, Cap. 4 “Misure contro l’incendio e l’esplosione”, comma 4.1.3;
Decreto 20.12.2012 “Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi” - all. punto 2.3.
D.M. 26.08.1992 - Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica - Art. 12 “Norme di esercizio”, comma 12.3;
D.M. 9.04.1994 - Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio di attività turistico alberghiere - art. 14 “Gestione della Sicurezza” e art. 16 “Registro dei controlli”;
DPR 30.06.1995 n. 418 - Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi. - Art. 9 “Gestione della sicurezza”, co. 3;
D.M. 18.03.1996 - Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi - Art.
19 “Gestione della sicurezza”;
D.M. 22.02.1996 n. 261 - Regolamento recante norme sui servizi di vigilanza antincendio da parte dei Vigili del fuoco sui luoghi di spettacolo e trattenimento - Art. 8 “Adempimenti di enti e privati”, comma 3.
Si richiamano inoltre, ma senza escludere altre normative applicabili qui non citate:
D.Lgs. n. 50/2016: disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture;
D.P.R. 207/2010: Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006,
n. 163, limitatamente agli articoli che restano in vigore nel periodo transitorio fino all'emanazione delle linee-guida ANAC e dei decreti del MIT attuativi del d.lgs. n. 50 del 2016;
D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151: regolamento recante semplificazione della disciplina in materia di prevenzione incendi, a norma dell'art. 49, comma 4-quater, del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122; D.M. 10.03.1998: criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro;
X.Xxx. 81/2008 (testo unico sulla salute e sicurezza coordinato con il D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106): attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia dei tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
Legge 9 gennaio 1991 n°10 “Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”;
D.lgs. 19 agosto 2005, n. 192: attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia coordinato con:
- D.lgs. 29 dicembre 2006, n. 311 (disposizioni correttive ed integrative al D.lgs. 19/08/2005, n. 192;
- D.lgs. 3 marzo 2011, n. 28,
- D.L. 4 giugno 2013, n. 63;
Legge 1 marzo 1968, n. 186: disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici.
Legge n. 791 del 18/10/1977: Attuazione della direttiva del Consiglio delle Comunità Europee (n.72/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione;
DM del 5/10/1984: Attuazione della direttiva (CEE) n. 47 del 16/1/1984 che adegua al progresso tecnico la precedente direttiva (CEE) n. 196 del 6/2/1979 concernente il materiale elettrico destinato ad essere impiegato in atmosfera esplosiva già recepito con il Decreto del Presidente della Repubblica 21/7/1982 n. 675;
D.Lgs. n. 615 12/11/1996: Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989 in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata e integrata dalle direttive 92/ 31/ CEE, 93/ 68/ CEE, 93/ 97/ CEE;
DPR n. 126 del 23/03/1998: Regolamento recante norme per l’attuazione della direttiva 94/9/CE in materia di apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera esplosiva”
DM del 5/05/1998: Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, esecuzione ed esercizio delle linee elettriche;
Direttiva 06/95/CEE del 12-12-2006: Riguardante la marcatura CE del materiale elettrico;
D.M. 37/2008: regolamento concernente l'attuazione dell'art. 11-quaterdiecies, comma 13, lettera a), della legge 248 del 2/12/2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti sicurezza degli impianti elettrici all’interno degli edifici (ex legge n.46/1990, tranne l’art. 8 (finanziamento delle attività di normazione tecnica), l’art. 14 (verifiche) e l’art. 16 (sanzioni) - ex regolamento DPR n. 447/1991 di attuazione della legge n. 46/1990 - ex Capo V articoli da 107 a 121 del DPR n. 380/2001 (Testo Unico dell'Edilizia);
DPR n. 462 del 22/10/2001: Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi”;
Legge n. 36 del 22/02/2000: Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici”;
Norma UNI 9994-1 “impianti mobili di estinzione incendi (estintori);
Norma UNI 11224:2011 “impianti fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme incendio”,
Norma UNI 11473-1 “porte tagliafuoco REI e uscite di sicurezza”;
Norma UNI EN 12845 “impianti di pompaggio per l’alimentazione della rete idrica antincendio”; Norma UNI EN 671/3 “impianti fissi di estinzione incendi a naspi e/o idranti;
Norma UNI 11222 “illuminazione di emergenza”
Tutte le altre Norme tecniche UNI-CTI emesse in attuazione alle norme sopracitate, UNI-CIG, CEI, UNI-EN, nonché circolari e regolamenti applicabili alle attività e agli impianti e ai relativi componenti.
SEZIONE III - CONSISTENZA DEGLI IMPIANTI E DEI DISPOSITIVI
Articolo 13: Descrizione degli impianti
1 Gli impianti presenti nel Complesso di Città della Scienza sono stati oggetto di successive modifiche ed integrazioni rispetto alla configurazione originaria: il sistema principale è costituito da una rete di idranti servita dalla stazione di pompaggio situata presso il locale cavea del civico 57, alimentata da riserva idrica stoccata all’interno di una vasca sottoposta al piano di calpestio della Piazza della musica.
2 Di seguito si riporta una breve descrizione degli impianti e dei dispositivi antincendio di tutto il Complesso.
3 Per ulteriori informazioni sugli impianti e sui dispositivi di cui sopra, si rinvia alla documentazione allegata quale parte integrante e sostanziale del presente Capitolato.
4 Si precisa che la consistenza degli impianti descritti nel seguito, da sottoporre a manutenzione
periodica a canone, è stata riportata a puro titolo indicativo, sarà compito dell’Appaltatore verificare gli elenchi e aggiornarli in termini di aumento o diminuzione del numero effettivo di elementi presenti e funzionanti, senza che per questo si dia luogo ad alcun compenso aggiuntivo.
A. Impianto manuale ad idranti
L’impianto manuale ad idranti è costituito da:
- centrale antincendio composta da gruppo di pressurizzazione (elettropompa principale, pompa pilota e motopompa) e riserva idrica situata presso i locali cavea siti al di sotto dell’anfiteatro lato civ. 57;
- n. 84 idranti di cui: n. 79 idranti a muro UNI 45, n. 2 idranti a muro UNI 70, n. 3 idranti soprassuolo UNI 70;
- n. 7 attacchi motopompa VVF UNI 70.
L’elenco dettagliato delle componenti la rete idranti rilevate e funzionanti è riportato nell’allegato CDS MDA 02 - Anagrafica dispositivi.
B. Impianti di rivelazione incendio
Gli edifici del complesso sono dotati di impianto di rivelazione incendio costituito da rivelatori lineari, pulsanti di allarme manuale, attivazioni ottico-acustiche ed allarmi bagno. L’impianto è asservito a diverse centraline munite di pannello ripetitore presso l’edificio F1 (presidio di vigilanza) e si articola come segue:
- n. 1 centrale marca Siemens modello CT 1145, cui sono collegati circa 69 rivelatori puntali e n. 2 rivelatori lineari di fumo, n. 13 pannelli ottico acustici, n. 14 pulsanti manuali, n. 1 sirene di allarme incendi. La Centrale serve gli edifici A1, B, C1, C2, C3, C4, e cabina elettrica 104. La centrale è ubicata presso il piano terra dell’edificio C2 mentre presso l’edificio F1 è presente un pannello ripetitore.
- n. 1 centrale marca Notifier modello AM 400, cui sono collegati circa 100 rivelatori puntali, n. 7 rivelatori lineari di fumo, n. 31 pannelli ottici, n. 40 pulsanti manuali, n. 3 sirene di allarme incendi, n. 5 allarmi wc. La Centrale serve gli edifici D (Museo Corporea e Planetario), gestendo in totale 3 linee. La centrale è ubicata presso il piano terra dell’edificio H2 mentre presso l’edificio F1 al primo livello è presente un pannello ripetitore.
- n. 1 centrale marca Siemens modello CS1140 CT11, cui sono collegati circa 175 rivelatori puntali, n. 6 rivelatori lineari di fumo, n. 36 pannelli ottici, n. 75 pulsanti manuali, n. 5 sirene di allarme incendi, n. 9 allarmi wc. La Centrale serve gli edifici H1, H2, H3A e H3b, cunicoli cavea e cabina elettrica, gestendo
in totale 9 loop. La centrale è ubicata presso il piano terra dell’edificio H2 mentre presso l’edificio F1 al primo livello è presente un pannello ripetitore.
- n. 1 centrale marca Siemens modello FC 2020, cui sono collegati circa 24 rivelatori puntali, n. 3
pannelli ottici, n. 3 pulsanti manuali. La Centrale serve gli edifici E, F1, F2 (quest’ultimo da riconnettere nell’ambito delle attività di manutenzione straordinaria), gestendo in totale 2 loop. La centrale è ubicata presso il piano terra dell’edificio F1.
Si precisa che il numero di elementi del sistema effettivamente presenti potrà variare di alcune unità rispetto a quello soprariportato.
C. Estintori
La dotazione attuale di estintori del complesso si compone di n. 175 estintori portatili e carrellati così suddivisi:
n. 134 estintori a polvere da 6 kg
n. 7 estintori a polvere da 12 kg
n. 5 estintori a polvere da 30 kg
n. 29 estintori ad anidride carbonica da 5 kg
Si precisa che a seguito delle forniture previste nell’ambito del presente appalto, il numero di estintori complessivo sarà pari a 180 con l’acquisizione di ulteriori 5 estintori a CO2.
D. Porte tagliafuoco e uscite di sicurezza
Il complesso è dotato delle seguenti porte oggetto di manutenzione:
n. 1 portone tagliafuoco REI
n. 23 porte REI a 2 ante di cui 11 a vetro;
n. 35 porte REI ad 1 anta;
n. 48 porte a 2 ante con maniglione antipanico di cui 33 a vetro;
n. 32 porte ad 1 anta con maniglione antipanico di cui 28 a vetro;
n. 1 porta scorrevole con meccanismo ridondante;
n. 3 porte scorrevoli.
X. Xxxxxxxxxxx e illuminazione di sicurezza
Il complesso è dotato della segnaletica anche luminosa prescritta distribuita nei pressi dei dispositivi e degli impianti.
SEZIONE IV - MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA
Articolo 14: Consegna e riconsegna degli impianti
1 Entro e non oltre 5 (cinque) gg. dalla stipula dell’Accordo Quadro, il Direttore dell’esecuzione della Fondazione Idis - Città della Scienza ed il Direttore tecnico dell’Appaltatore sottoscriveranno apposito verbale di consegna degli impianti.
2 Eventuali nuove apparecchiature affidate in manutenzione nel corso del presente appalto, dovranno pure essere consegnate a mezzo di appositi verbali.
3 Alla cessazione dell’appalto, le stesse dovranno essere riconsegnate dall’Appaltatore alla Fondazione IDIS, pure a mezzo di apposito verbale, in condizioni ottimali di conservazione, di manutenzione e di funzionalità, salvo le modifiche apportate in fase di adeguamento ed il normale deperimento d’uso.
Articolo 15: Avvio delle attività
1 All’inizio dell’appalto l’Appaltatore dovrà procedere alla verifica della consistenza dei dispositivi mantenendo le indicazioni esistenti ed integrando quelle necessarie per ampliamenti, modifiche o sottrazioni, con punzonatura indicante “Fondazione Idis - Città della Scienza” e numero progressivo, da ripetere sulla rispettiva segnaletica murale.
2 L’Appaltatore dovrà provvedere, entro 15 (quindici) giorni dalla consegna degli impianti, ad una completa verifica dell’integrità e dell’efficienza dei dispositivi antincendio, intendendosi ogni impianto esistente destinato alla prevenzione incendi, ivi compresi: manichette, idranti, pompe, rilevatori di fumo, impianti di allarme, porte antincendio, maniglioni antipanico, segnaletica e illuminazione di emergenza.
3 Ove necessario, entro 15 (quindici) giorni dalla consegna del servizio, l’Appaltatore dovrà altresì avviare le attività di manutenzione ordinaria che dovranno in ogni caso essere eseguite non prima di quindici giorni dalla data di scadenza del precedente intervento, e comunque non oltre la data di scadenza. L’avvenuto intervento di manutenzione, dovrà essere riportato sull’apposito cartellino di controllo.
4 Entro 60 (sessanta) giorni dall’aggiudicazione, l’Appaltatore dovrà fornire, sulla base di quanto reso disponibile dal Settore Building, l’elenco dettagliato ed aggiornato dei dispositivi antincendio in formato software Microsoft Excel, nonché le planimetrie su supporto informatico compatibile con Autocad 2017 aggiornate che raffigurino l’ubicazione effettiva delle attrezzature antincendio.
Articolo 16: Programmazione e tempistica degli interventi
1 Entro 20 gg dalla sottoscrizione del verbale di consegna, l’Appaltatore dovrà presentare un calendario su base annua dal quale siano chiaramente desumibili le date di effettuazione dei singoli interventi periodici previsti, avendo cura di segnalare eventuali necessità di interrompere il funzionamento degli impianti, nonché l’eventuale durata stimata di tali interruzioni. E’ facoltà della Committente modificare detto calendario per particolari e motivate esigenze, anche di volta in volta sopraggiunte.
2 Gli interventi di manutenzione ordinaria/programmata dovranno in ogni caso essere svolti senza interrompere il funzionamento degli impianti se non per il tempo strettamente necessario all’effettuazione delle operazioni su singoli apparati.
3 Per le visite di controllo programmato, l’Appaltatore dovrà in ogni caso comunicare al Settore Building con almeno cinque giorni di anticipo il giorno e l’ora esatta per l’effettuazione delle visite.
4 Prima di effettuare ogni operazione l’Appaltatore dovrà in ogni caso informare il Settore Building
nonché la Vigilanza ed il RSPP dell’inizio dell’attività, in considerazione del fatto che l’attività di controllo e manutenzione può temporaneamente comportare una riduzione del livello di protezione antincendio.
5 Il personale del Settore Building, se lo riterrà opportuno, presenzierà alle attività, fermo restando che gli interventi stessi, l’effettuazione di tutte le operazioni e la redazione dei rapporti di intervento rimarranno totalmente a carico dell’Appaltatore, come pure a carico dell’Appaltatore rimarranno le conseguenze derivanti da una mancata o errata effettuazione di detti interventi.
6 Il Settore Building effettuerà controlli, a mezzo del proprio personale tecnico, sul corretto operato dell’Appaltatore.
Articolo 17: Modalità operative generali di svolgimento delle attività
1 L’Appaltatore provvederà a sue spese ad effettuare tutte le verifiche ed i controlli indicati nel presente documento, curando che i dispositivi antincendio siano disponibili e non vi siano ostacoli per il loro utilizzo.
2 Nello svolgimento delle operazioni sopra elencate, l'Appaltatore deve osservare qualsiasi disposizione di legge e/o regolamento in vigore, comprese le norme UNI, riguardante la manutenzione delle apparecchiature per estinzione d'incendi nonché la prevenzione e l'estinzione degli stessi.
3 Sono esclusi dal presente impegno gli oneri seguenti: le riparazioni derivanti da atti di vandalismo, manomissioni, casi di forza maggiore e di qualsiasi altra causa estranea al normale uso dei dispositivi/impianti.
4 Resta inteso che l’Appaltatore sarà tenuto penalmente e civilmente responsabile per inconvenienti, danni o sinistri che dovessero derivare dal mancato funzionamento delle apparecchiature di cui si tratta.
5 L’erogazione del servizio dovrà avvenire di norma nei giorni feriali durante l’ordinario orario di lavoro (da Lunedì a Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00). Festività a carattere locale e nazionale non saranno incluse.
6 Qualora sia necessario, per particolari esigenze, quali ad esempio l’effettuazione di talune operazioni nell’ambito della manutenzione, erogare il servizio al di fuori del normale orario di lavoro, ovvero nelle ore e nei giorni notturno e/o festivo, saranno concordate preventivamente date ed orari di intervento.
7 Per il prelievo e la ricollocazione delle attrezzature negli stabili adibiti ad uffici deve essere rispettato l'orario normale d'ufficio; in edifici sedi di altre tipologie di servizi, eventuali giorni ed orari particolari dovranno essere concordati preventivamente e potranno subire variazioni in rapporto alle necessità della Fondazione: le disposizioni date in merito all'orario dovranno essere scrupolosamente osservate.
8 L’esecuzione del servizio deve essere coordinata e subordinata alle esigenze che possono sorgere nel contemporaneo svolgimento delle attività: saranno quindi a carico dell’Appaltatore tutte le opere
provvisionali necessarie ad assicurare tale requisito, tenendo presente che tutti i lavori dovranno svolgersi senza dar luogo a discontinuità o disservizi.
9 All’atto della sottoscrizione del verbale di consegna, il Settore Building e l’Appaltatore concorderanno il calendario degli interventi, rispettando in ogni caso gli intervalli indicati negli articoli che seguono.
10 L’Appaltatore è tenuto ad osservare altresì i seguenti obblighi, senza ulteriori oneri a carico della Committente:
- fornire ai tecnici incaricati dalla Fondazione Idis - Città della Scienza i certificati del corretto smaltimento a norma di legge dei materiali e componenti usati, dei fusti dei prodotti chimici utilizzati e di ogni altro rifiuto prodotto nel corso degli interventi;
- apporre un cartello indicante la denominazione della ditta ed il recapito telefonico presso ogni dispositivo elencato nel presente Capitolato d’oneri;
- osservanza di tutte le norme in materia assicurativa, infortunistica e di trattamento economico e normativo del personale dipendente restando a carico dell’impresa tutti i relativi oneri, sanzioni civili o penali previsti dalle norme vigenti in materia;
- possesso e/o disponibilità immediata e senza oneri aggiuntivi a carico della Stazione Appaltante delle attrezzature e dei macchinari necessari per l’espletamento delle prestazioni oggetto del presente capitolato.
- la fornitura del materiale dovrà rispondere alla normativa vigente. Tutti i materiali dovranno essere preventivamente accettati dal Responsabile dell’esecuzione del contratto, e dichiarati conformi dal fornitore.
- sono a carico dell'appaltatore gli interventi che fosse necessario eseguire per garantire il buon funzionamento degli impianti, anche sotto il profilo del contenimento dei consumi energetici ai sensi della legge L.10/91 e s.m.i. e che comunque, seppure non individuati specificatamente nel presente capitolato, abbiano le caratteristiche di un intervento di manutenzione ordinaria.
Articolo 18: Documentazione del servizio di manutenzione
1 Preliminarmente alle attività di controllo/manutenzione l’Appaltatore dovrà definire un PIANO DI CONTROLLO PERIODICO E MANUTENZIONE: tale documento costituisce la traccia degli interventi da effettuare e riporta le scadenze annuali fissate per la manutenzione ordinaria.
2 Gli interventi eseguiti dovranno essere obbligatoriamente annotati nel REGISTRO DELLA SICUREZZA E DEI CONTROLLI PER LA PREVENZIONE INCENDI. Il Registro deve essere sempre presente presso l’attività, a disposizione dell’Autorità competente e del manutentore.
3 L’annotazione delle operazioni di manutenzione e di controllo sul registro è a cura del referente del Committente all’uopo designato, che vi provvede congiuntamente al manutentore contestualmente al rilascio del rapporto di intervento.
4 Per ciascun intervento effettuato, in via ordinaria o straordinaria, l’Appaltatore dovrà rilasciare apposito RAPPORTO DI INTERVENTO: con la compilazione del medesimo il tecnico di manutenzione realizza la registrazione delle attività svolte, delle anomalie riscontrate, degli interventi eseguiti, dei ricambi utilizzati oltre alla segnalazione di eventuali operazioni da eseguire.
5 Il documento deve obbligatoriamente contenere:
i dati dell’azienda di manutenzione;
i dati identificativi del manutentore;
i dati dell’azienda cliente e della persona responsabile.
6 Il documento deve essere consegnato inderogabilmente entro la stessa giornata dell’intervento, sottoscritto dal tecnico intervenuto e controfirmato per accettazione dal referente del Committente all’uopo designato, il documento, in copia, deve essere allegato al Registro dei controlli delle attrezzature antincendio.
SEZIONE V - PRESTAZIONI MINIME DI MANUTENZIONE ORDINARIA
Articolo 19: Modalità di svolgimento del servizio di manutenzione ordinaria
1 L’appalto ha per oggetto il mantenimento in efficienza di tutti i dispositivi antincendio e di sicurezza, nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti, delle norme di buona tecnica emanate dagli organismi di normalizzazione nazionale ed europei o, in assenza di dette norme di buona tecnica, delle istruzioni fornite dal fabbricante o dall’installatore (D.M. 10/03/98 art. 4).
2 La manutenzione ordinaria, effettuata da PERSONA COMPETENTE (nel seguito “manutentore”), consiste in una serie di visite periodiche e di operazioni atte a eliminare le anomalie di modesta entità riscontrate, inclusa ogni operazione come definita all’allegato VI del D.M. 10/03/98: “che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità, bisognevoli unicamente di minuterie e comporta l'impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzioni di parti di modesto valore espressamente previste”.
3 Nella presente sezione si riportano le prestazioni di manutenzione ordinaria minime che l’Appaltatore è tenuto in ogni caso ad eseguire nel rispetto della vigente normativa e a garanzia della sicurezza dei dispositivi.
4 Così come previsto all’art. 18, per la migliore programmazione degli interventi, l’Appaltatore è tenuto a redigere apposito Piano di controllo periodico e manutenzione ordinaria, che tenga conto delle periodicità previste dalle norme e della necessità di mantenere costantemente i dispositivi in perfetta efficienza.
5 Per tutte le componenti oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria le attività di manutenzione ordinaria potranno essere avviate solo contestualmente o a seguito dell’esecuzione dell’intervento straordinario.
Articolo 20: Attività preliminari
1 Prima di iniziare qualsiasi operazione connessa alla manutenzione, l’Appaltatore è tenuto a:
- informare dell’inizio dell’attività: il personale del Building, il servizio di vigilanza, il RSPP, ecc.;
- comunicare il/i nominativi dei manutentori incaricati delle operazioni;
- disinserire eventuali allarmi acustici o segnalazioni di allarme;
- esporre opportuna segnaletica di “manutenzione in corso”;
- effettuare lettura e registrazione di tutti i manometri, indicatori di livello e posizionamento delle chiavi, valvole, etc.
2 In generale, le condizioni di svolgimento delle attività di manutenzione per ciascuna fase devono
coincidere con quelle esistenti durante l’ordinaria operatività dei sistemi, non devono determinare condizioni di pericolo per le persone, causare azioni indesiderate o in grado di produrre danno alle cose. Le operazioni che potrebbero creare panico e disagio nelle persone che operano nelle zone interessate (ad esempio, tutte le persone che possono essere raggiunte dalle segnalazioni ottico/acustiche devono essere preventivamente informate), devono essere concordate con il responsabile della sicurezza, con il quale sarà opportuno individuare le eventuali contromisure necessarie.
3 Al termine dell’esecuzione delle prove deve essere sempre verificata la condizione di pulizia delle apparecchiature e degli spazi.
Articolo 21: Documentazione ad esito dell’intervento
1 A conferma della corretta esecuzione delle verifiche e dei controlli effettuati a seguito della presa in carico di ciascun impianto e dispositivo, l’Appaltatore deve predisporre un documento esaustivo in grado di consentire alla stazione Appaltante una piena e completa conoscenza delle attività poste in essere, degli esiti delle stesse e degli eventuali interventi correttivi, di adeguamento e migliorativi necessari al fine di garantire la perfetta conformità ed efficienza ed per una corretta gestione nel tempo del sistema.
2 Tale documento dovrà contenere:
- Piano di Lavoro o documento equivalente da cui si evinca: la data di consegna del lavoro, il tempo impiegato, il luogo, le persone che lo hanno eseguito, i preposti del Committente che lo hanno avallato e i materiali forniti o sostituiti;
- Elenco dettagliato dei componenti e Check list delle operazioni eseguite per ogni impianto
manutenzionato, in funzione dei riferimenti normativi o del Capitolato applicati;
- Report o Note di fine visita da cui si evinca: se il sistema dispone di tutti i disegni e della documentazione prevista dalle norme di legge e dalle norme tecniche, se l’impianto è regolarmente funzionante, se sono state riscontrate anomalie e se sono state risolte, se sono state riscontrate anomalie e deve essere pianificata la loro soluzione, se l’impianto presenta delle non conformità e le azioni proposte per la loro soluzione, se l’ambiente protetto ha subito modifiche e le azioni proposte per l’adeguamento dell’impianto alle modifiche, si vi sono problemi ambientali o gestionali che possano compromettere il funzionamento e la funzionalità del sistema.
3 Dopo ogni visita ed al termine di ciascuna fase della manutenzione effettuata, per ognuno degli impianti e/o dispositivi antincendio e di sicurezza descritti nel seguito, il tecnico manutentore è tenuto all’aggiornamento del cartellino di manutenzione, alla consegna del rapporto di intervento, nel quale saranno riportate tutte le anomalie riscontrate e descritti gli interventi correttivi adottati, nonché alla compilazione del Registro della sicurezza e dei controlli per la prevenzione incendi come previsto all’art.18.
Articolo 22: Interventi non conclusi nell’ambito della manutenzione ordinaria periodica
1 Tutte le anomalie riscontrate durante le operazioni di manutenzione ordinaria dovranno essere immediatamente eliminate. In caso contrario, il componente deve essere dichiarato fuori servizio.
2 Dovrà essere sempre verificata la disponibilità di parti di ricambio identiche o compatibili, e in caso queste non siano reperibili, l’Appaltatore è tenuto a segnalando tempestivamente l’impossibilità di manutenere il sistema in caso di successivo guasto.
3 Qualora non sia disponibile documentazione di impianto, o sia solo parzialmente disponibile, il manutentore deve registrare l’esito e comunicare al Committente la non conformità rilevata.
4 L’Appaltatore è tenuto a segnalare tempestivamente e per iscritto la necessità di fornitura di parti di ricambio o di esecuzione di interventi straordinari non previsti nelle operazioni di manutenzione ordinaria.
5 In tale evenienza, per ciascun intervento a farsi, dovranno essere seguite le indicazioni e le procedure previste per gli interventi di manutenzione straordinaria di cui alla Sezione VI del presente Capitolato.
Articolo 23: Manutenzione urgente in pronto intervento, reperibilità
1 Per manutenzione urgente si intende il complesso degli interventi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria, siano essi con corrispettivo a canone o a misura, da eseguire sugli impianti oggetto del presente appalto in casi di situazioni di rischio o grave disservizio, vi rientrano gli interventi in tutti quei manufatti e/o impianti e/o componenti il cui stato possa:
- mettere a rischio gli operatori o gli utenti per qualunque situazione di pericolo imminente a persone o cose;
- compromettere la sicurezza;
- compromettere i servizi erogati dalla Fondazione Idis.
2 L’appaltatore del servizio è tenuto ad intervenire, in caso di urgenza, su qualsiasi impianto oggetto del presente capitolato entro 2 (due) ore naturali e consecutive dalla richiesta del Committente. La suddetta richiesta, a mezzo di ricerca telefonica diretta, potrà essere formulata in qualunque momento nell’arco delle 24 ore inclusi i giorni festivi; alla ricerca telefonica seguirà entro le 48 ore successive conferma via fax dall’intervento richiesto indicando data e ora.
3 Si precisa che il servizio di reperibilità è da intendersi incluso nelle prestazioni a canone e che la richiesta di intervento urgente non è motivo di riconoscimento di compensi aggiuntivi per diritto di chiamata.
4 Se, sulla base alle verifiche eseguite sull’eventuale guasto ovvero a quanto stabilito dal Direttore dell’esecuzione, siano necessari interventi di manutenzione straordinaria caratterizzati da “somma urgenza”, l’Appaltatore dovrà attivarsi per l’esecuzione di tali interventi sia in giorni feriali che festivi entro 3 (tre) ore naturali e consecutive, successive alla chiamata da parte del Direttore dell’esecuzione o da parte di persona da lui delegata e ripristinare il guasto entro le 24 (ventiquattro) ore naturali e consecutive seguenti all’intervento.
5 L’intervento di “somma urgenza” dovrà, entro il termine suddetto, garantire la risoluzione del problema e, ove ciò non fosse possibile, la riduzione al minimo del disservizio e comunque la messa in sicurezza.
6 L’appaltatore si impegnerà a stilare una relazione accurata dei problemi rilevati ed a presentare un preventivo di spesa alla Committenza che si riserva di accettare o meno tale preventivo, con facoltà per la Stazione appaltante anche di fare eseguire gli interventi ad altra ditta, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge, senza che l’Appaltatore possa avanzare alcuna pretesa e/o richieste di indennizzo.
7 L’Appaltatore, al fine di fronteggiare in qualsiasi momento situazioni di pericolo o di inagibilità anche parziale degli immobili, ferma restando la reperibilità del proprio Referente Tecnico 7 giorni su 7, h 24, dovrà garantire la disponibilità di personale idoneo ed adeguato a fronteggiare l’emergenza con le modalità e nei tempi indicati con riferimento agli interventi in pronta disponibilità.
8 L’Appaltatore, terminato l’intervento di “somma urgenza”, ne darà comunicazione alla Committente tempestivamente, e comunque entro le ore dodici del giorno successivo, mediante dettagliato rapporto di intervento con descrizione delle iniziative intraprese per il pieno ripristino e/o per limitare il disservizio, i danni e le disfunzioni agli impianti e agli immobili.
9 Il manutentore è tenuto altresì all’annotazione sul Registro della sicurezza e dei controlli per la prevenzione incendi come previsto all’art. 18 e, se del caso, al rilascio di una nuova dichiarazione di corretta installazione.
Articolo 24: Formazione del personale interno - assistenza alla sorveglianza
1 L’Appaltatore è tenuto a fornire adeguate indicazioni al personale appartenente al Settore Building della Fondazione Idis Città della Scienza, al fine di consentire da parte di questi la sorveglianza quotidiana/settimanale degli impianti e dei dispositivi nell’intervallo tra una visita e l’altra del manutentore.
Articolo 25: Manutenzione estintori di incendio portatili e carrellati
25.1 Fasi della manutenzione
1 Ai fini del presente appalto, si intendono inclusi nella manutenzione ordinaria i servizi di controllo iniziale, sorveglianza mensile, controllo semestrale, ricarica e collaudo periodico degli estintori secondo quanto previsto alla norma UNI 9994-1.
2 Per tutti gli estintori portatili e carrellati di cui al documento CDS MDA 02 Anagrafica Dispositivi,
allegato al presente Capitolato, l’Appaltatore è tenuto all’osservanza delle fasi di seguito descritte.
3 Si fini precisa che ai fini del presente appalto, si intendono incluse nel servizio di manutenzione ordinaria le operazioni di revisione e di collaudo previste per il periodo di 24 mesi di durata dell’Accordo Quadro ed indicate nel documento CDS MDA 02 Anagrafica Dispositivi.
FASE 0: Controllo iniziale, presa in carico
Il controllo iniziale deve essere eseguito dall’Appaltatore al momento del subentro, e comunque entro e non oltre 15 gg. dalla consegna degli impianti e consiste in un esame che deve essere eseguito a cura dell’Appaltatore e deve prevedere i seguenti accertamenti:
numero, posizione e caratteristiche degli estintori;
gli estintori siano manutenibili, ovvero non ricadano nelle fattispecie della norma UNI 9994-1 punto 6;
le iscrizioni e le marcature siano presenti e leggibili;
esistano le registrazioni delle attività di manutenzione precedenti; sia disponibile il libretto di manutenzione ove previsto.
Qualora i documenti non siano disponibili, o siano solo parzialmente disponibili, il manutentore deve registrare l’esito e comunicare al Committente la non conformità rilevata.
Sono da considerarsi non manutenibili, secondo quanto alla norma UNI 9994-1 punto 6, i seguenti
estintori:
di tipo non approvato ad esclusione degli estintori di classe D, che presentino segni di corrosione,
che presentino ammaccature sul serbatoio, sprovvisti delle marcature previste per legge,
le cui parti di ricambio e gli agenti estinguenti non siano più disponibili,
con marcature e iscrizioni illeggibili e non sostituibili,
che devono essere ritirati dal mercato in conformità a disposizioni vigenti, non dotati di libretto di uso e manutenzione rilasciato dal produttore, che abbiano superato 18 anni di vita.
Tutti gli estintori d’incendio per i quali non è consentita la manutenzione devono essere immediatamente messi fuori servizio e dismessi secondo le norme vigenti. Lo smaltimento degli estintori è incluso nel canone previsto per il servizio di manutenzione.
Sull’estintore deve essere applicata un’etichetta “ESTINTORE FUORI SERVIZIO” Si deve informare la persona responsabile e riportare la dizione “FUORI SERVIZIO“ sul cartellino di manutenzione collocato sull’estintore stesso.
FASE 1: Sorveglianza mensile
La Sorveglianza deve essere eseguita con cadenza mensile, e comunque non prima di 20 e non oltre 30 giorni dalla precedente, ad opera del personale dell’Appaltatore.
La Sorveglianza consiste in una misura di prevenzione atta a controllare l’estintore nella posizione in cui è collocato tramite l’effettuazione dei seguenti accertamenti (rif. norma UNI 9994-1):
a) che l’estintore sia presente e segnalato con apposito cartello, secondo quanto prescritto dal DPR
n. 524 - 8 giugno 1982 (e successivi aggiornamenti), recante la dicitura “estintore”;
b) che l’estintore sia chiaramente visibile, immediatamente utilizzabile e l’accesso allo stesso sia libero da ostacoli;
c) che l’estintore non sia stato manomesso, in particolare che non sia stato manomesso o rimosso il dispositivo di sicurezza per evitare azionamenti accidentali;
d) che i contrassegni distintivi siano esposti a vista e siano ben leggibili;
e) che l’indicatore di pressione, se presente, indichi un valore di pressione compreso all’interno del campo verde;
f) che l’estintore non presenti anomalie quali ugelli ostruiti, perdite, tracce di corrosione, sconnessioni o incrinature dei tubi flessibili, etc.;
g) che l’estintore sia esente da danni alle strutture di supporto e alla maniglia di trasporto; in particolare, se carrellato, che abbia le ruote perfettamente funzionanti;
h) che il cartellino di manutenzione sia presente sull’apparecchio e sia correttamente compilato;
i) che l’estintore portatile non sia collocato a pavimento.
Tutte le anomalie riscontrate dovranno essere immediatamente eliminate.
FASE 2: Controllo
Il Controllo deve essere eseguito dall’Appaltatore con cadenza semestrale, entro l’ultimo mese del semestre e comunque non prima di 15 giorni dal termine del semestre in scadenza.
Il controllo periodico deve essere effettuato da persona competente e consiste nel verificare l’efficienza, tramite l’effettuazione dei seguenti accertamenti (rif. 5.2 norma UNI 9994-1):
a) le verifiche di cui alla fase di sorveglianza (fase 1);
b) per gli estintori pressurizzati l’accertamento della pressione interna con uno strumento indipendente;
c) per gli estintori a CO2 l’accertamento dello stato di carica tramite pesatura;
d) controllo della presenza, del tipo e della carica delle bombole di gas ausiliario per gli estintori pressurizzati con tale sistema;
e) che l’estintore non presenti anomalie quali ugelli ostruiti, perdite, tracce di corrosione, sconnessioni o incrinature dei tubi flessibili ecc.;
f) che l’estintore sia esente da danni alle strutture di supporto ed alla maniglia di trasporto, se carrellato, abbia ruote funzionanti;
g) sia esente da danni e ammaccature al serbatoio.
Tutte le anomalie riscontrate dovranno essere immediatamente eliminate.
FASE 3: Revisione e sostituzione della carica
La Revisione deve essere eseguito dall’Appaltatore con la frequenza diversa in relazione alla tipologia di estintore, stabilita dalla norma UNI 9994-1.
La revisione, effettuata da persona competente, consiste in una misura di prevenzione, atta a verificare e rendere perfettamente efficiente l’estintore, tramite l’effettuazione dei seguenti accertamenti e interventi:
verifica della conformità al prototipo omologato per quanto attiene alle iscrizioni e all’idoneità degli eventuali ricambi;
esame interno dell’apparecchio per la verifica del buono stato di conservazione;
esame e controllo funzionale di tutte le parti;
controllo di tutte le sezioni di passaggio del gas ausiliario, se presente, e dell’agente estinguente, in particolare il tubo pescante, i tubi flessibili, i raccordi e gli ugelli, per verificare che siano liberi da incrostazioni, occlusioni e sedimentazioni;
controllo dell’assale delle ruote, quando esistenti, ripristino delle protezioni superficiali, se danneggiate;
sostituzione dei dispositivi di sicurezza contro le sovrapressioni se presenti; sostituzione dell’agente estinguente,
sostituzione delle guarnizioni;
sostituzione valvola erogatrice per gli estintori a CO2 per garantire sicurezza ed efficienza; rimontaggio dell’estintore in perfetto stato di efficienza.
La frequenza con la quale deve essere eseguita la revisione con sostituzione della carica degli estintori è
fissata come segue:
Tipo di estintore | Tempo massimo di revisione con sostituzione della carica (in mesi) |
a polvere | 36 (3 anni) |
ad anidride carbonica (CO2) | 60 (5 anni) |
La revisione comprende tutti i componenti costituenti l’estintore.
La data della revisione (mm/aa) e la denominazione dell’azienda che l’ha effettuata devono essere riportati sia all’interno che all’esterno dell’estintore con modalità che ne garantiscano la leggibilità nel corso della successiva revisione programmata. E’ vietato punzonare tale data sul serbatoio o sui componenti dell’estintore soggetti a pressione.
Ogni 5 anni, durante la fase di revisione degli estintori a biossido di carbonio, portatili e carrellati, la valvola erogatrice deve essere sostituita.
Durante il ritiro degli estintori per l’esecuzione di interventi presso la propria sede, l’Appaltatore è tenuto a fornire altrettanti estintori in sostituzione di quelli prelevati senza alcun aggravio dei costi stabiliti per l’intervento di ricarica che si intendono comprensivi di tale servizio sostitutivo.
FASE 4: Collaudo
Il Collaudo deve essere eseguito dall’Appaltatore con la frequenza, diversa in relazione alla tipologia di estintore, stabilita dalla norma UNI 9994-1.
Le operazioni di collaudo possono essere eseguite presso l’utilizzatore e/o presso la sede attrezzata della ditta di manutenzione, applicando quanto previsto dalla normativa UNI 9994 - 1.
Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare, con la frequenza sotto specificata, la stabilità del serbatoio o della bombola dell’estintore, in quanto facente parte di apparecchi a pressione.
Gli estintori a biossido di carbonio (CO2) e le bombole di gas ausiliario devono rispettare le scadenze indicate dalla legislazione vigente in materia di gas compressi e liquefatti.
Gli estintori che non siano già soggetti a verifiche periodiche secondo la legislazione vigente e costruiti in conformità alla Direttiva 97/23/CE (D.Lgs 93/2000), devono essere collaudati ogni 12 anni mediante una prova idraulica della durata di 30 s alla pressione di prova (Pt) indicata sul serbatoio.
Gli estintori che non siano già soggetti a verifiche periodiche secondo la legislazione vigente e non conformi alla Direttiva 97/23/CE (DLgs 93/2000), devono essere collaudati ogni 6 anni, mediante una prova idraulica della durata di 1 min a una pressione di 3,5 MPa, o come da valore punzonato sul serbatoio se maggiore.
Al termine delle prove, non devono verificarsi perdite, trasudazioni, deformazioni o dilatazioni di nessun tipo.
Il produttore deve fornire tutte le indicazioni per effettuare il collaudo.
La frequenza con la quale deve essere eseguito il collaudo è fissata come segue:
Tipo di estintore | Tempo massimo di Collaudo CE / PED (Mesi -Anni) | Collaudo PRE / PED (Mesi -Anni) |
a polvere | 144 (12 anni) | 72 (6 anni) |
ad anidride carbonica (CO2) | 120 (10 anni) | 120 (10 anni) |
Durante il ritiro degli estintori per l’esecuzione di interventi presso la propria sede, l’Appaltatore è tenuto a fornire altrettanti estintori in sostituzione di quelli prelevati senza alcun aggravio dei costi stabiliti per l’intervento di collaudo che si intendono comprensivi di tale servizio sostitutivo.
25.2 Riferimenti normativi
1 Per la manutenzione degli estintori l’Appaltatore è tenuto al pieno rispetto dei tempi e dei metodi regolamentati dalla norma UNI 9994-1 “Apparecchiature per estinzione incendi - Estintori di incendio”:
- Parte 1: “Controllo iniziale e manutenzione”. La norma prescrive i criteri per effettuare il controllo iniziale, la sorveglianza, il controllo periodico, la revisione programmata ed il collaudo degli estintori di incendio, al fine di garantirne l’efficienza.
2 La norma si applica alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli estintori d’incendio portatili e carrellati, inclusi gli estintori d’incendio per fuochi di classe D.
L’Appaltatore è altresì tenuto all’osservanza delle seguenti Leggi, norme nazionali, norme europee e
direttive di riferimento:
Direttiva 97/23/CE (PED) (attrezzature soggette a pressione), recepita dal D.Lgs. 93/2000;
D.M. 07 gennaio 2005 Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili di incendio;
D.M. 06 marzo 1992 Norme tecniche e procedurali per la classificazione della capacità estinguente e per l’omologazione degli estintori carrellati di incendi;
UNI EN 2 Classification of fires;
UNI EN 3-7 Portable fire extinguishers - Part 7: Characteristics, performance requirements and test methods;
UNI 9994-1 Apparecchiature per estinzione incendi - Estintori di incendio - Parte 1: Controllo iniziale e manutenzione;
UNI EN 1866-1 Estintori d’incendio carrellati - Parte 1: Caratteristiche, prestazioni e metodi di prova.
Articolo 26: Manutenzione componenti reti idranti
26.1 Fasi della manutenzione
1 Ai fini del presente appalto, si intendono inclusi nella manutenzione ordinaria i servizi di controllo iniziale, sorveglianza mensile, controllo semestrale, collaudo funzionale annuale ed eventuale collaudo quinquennale secondo quanto previsto alla norma UNI 10779:2014 e UNI EN 671-3.
2 Per le componenti la rete idranti di cui al documento CDS MDA 02 Anagrafica Dispositivi, allegato al presente Capitolato, l’Appaltatore è tenuto all’osservanza delle fasi di seguito descritte.
FASE 0: Controllo iniziale, presa in carico
Il controllo iniziale deve essere eseguito dall’Appaltatore al momento del subentro, e comunque entro e non oltre 15 gg. dalla consegna degli impianti e consiste in un esame che deve essere eseguito a cura dell’Appaltatore e deve prevedere i seguenti accertamenti:
numero, posizione e caratteristiche di idranti/attacchi VVF; prima verifica di massima sullo stato dei suddetti componenti;
esame della documentazione storica relativa ai pregressi interventi di controllo e manutenzione; esame della documentazione a corredo.
Qualora i documenti non siano disponibili, o siano solo parzialmente disponibili, il manutentore deve
registrare l’esito e comunicare al Committente la non conformità rilevata.
FASE 1: Sorveglianza mensile
La Sorveglianza deve essere eseguita con cadenza mensile, e comunque non prima di 20 e non oltre 30 giorni dalla precedente, ad opera ad opera del personale dell’Appaltatore.
La Sorveglianza consiste nella verifica delle apparecchiature quanto ad integrità, completezza
dell’equipaggiamento e possibilità di accesso, nei periodi che intercorrono fra due manutenzioni periodiche.
verifica delle condizioni di stato dell’attacco (assenza di segni di deterioramento, corrosione o perdite) e della cassetta e/o armadio di contenimento.
verifica delle condizioni di stato delle colonne idranti (assenza di segni di deterioramento, corrosione o perdite) controllando che siano regolarmente chiuse e con i tappi delle bocche idranti serrati;
verifica dell’integrità della dotazione.
verifica dell’integrità della dotazione;
verifica delle non presenza di segni di deterioramento, corrosione o perdite; verifica della corretta collocazione;
verifica della accessibilità senza ostacoli, visibilità, presenza e leggibilità delle istruzioni d’uso;
verifica del corretto avvolgimento della manichetta nel caso di idranti a muro;
verifica dello stato degli sportelli e lastre di protezione;
verifica della corretta chiusura e presenza del sigillo nel complesso.
FASE 2: Controllo periodico (semestrale)
Il controllo periodico, effettuato da persona competente con frequenza semestrale, consiste nel verificare l’efficienza e la completa e corretta funzionalità dei componenti delle reti di idranti, nelle normali condizioni esistenti nell’ambiente in cui è installata. Il controllo andrà eseguito entro l’ultimo mese del semestre e comunque non prima di 15 giorni dal termine del semestre in scadenza.
L’Appaltatore, durante la fase di controllo deve verificare l’impianto come di seguito indicato (rif. norma UNI 10779, UNI EN 671-3):
controllo della presenza, corretta ubicazione, adeguata segnalazione e accessibilità senza ostacoli; controllo che non sia danneggiato ed i componenti non presentino segni di corrosione o perdite di
protezione da urti accidentali;
controllo della presenza del tappo filettato secondo norme UNI apribile con chiave per raccordi di tipo A;
manovrabilità delle valvole mediante la completa apertura e chiusura delle stesse verificando la tenuta della valvola di ritegno.
Alla fine delle operazioni il manutentore è tenuto ad assicurarsi che le valvole di intercettazione degli attacchi autopompa siano in posizione aperta.
controllo della presenza, corretta ubicazione, adeguata segnalazione e accessibilità senza ostacoli; controllo che non sia danneggiato ed i componenti non presentino segni di corrosione o perdite
protezione da urti accidentali;
controllo presenza tappo filettato secondo norme UNI apribile con chiave per raccordi di tipo A; manovrabilità delle valvole mediante la completa apertura e chiusura delle stesse verificando la
tenuta della valvola di ritegno;
il sistema di drenaggio antigelo ove previsto funzioni correttamente;
le cassette a corredo degli idranti siano dotate di tubazione con raccordi UNI 804;
le cassette a corredo degli idranti siano dotate di lancia di erogazione secondo la norma UNI 11423;
le cassette a corredo degli idranti siano dotate di chiavi di manovra per l’apertura dell’idrante e per il serraggio dei raccordi.
controllo della presenza della marcatura CE della cassetta se impianto costruito dopo 2004; controllo della presenza, corretta ubicazione, adeguata segnalazione e accessibilità senza ostacoli;
non sia danneggiato, i componenti non presentino segni di corrosione o perdite e la cassetta non
sia danneggiata, si apra agevolmente non ostacoli le vie di esodo e sia saldamente fissata al supporto; controllo protezione da urti accidentali;
in caso di presenza di manometro controllo che esso funzioni correttamente;
controllo che la lancia erogatrice sia di tipo appropriato, di facile manovrabilità ed abbia almeno 3 posizioni di regolazione (intercettazione di getto, getto pieno e frazionato);
controllo che non vi sia presenza di screpolature, deformazioni e danneggiamenti delle tubazioni; controllo che i raccordi delle tubazioni siano a norma UNI 804;
controllo della presenza di un adeguato sistema di protezione dell’operatore in prossimità del raccordo della tubazione (ad es. manicotto copri legatura) UNI 7422 punto 4;
controllo che la tubazione abbia legature secondo UNI 7422;
controllo che sia presente la fascetta vincolata al sistema di fissaggio riportante i dati del produttore, la massima pressione di esercizio, l’anno di costruzione ed il riferimento alla norma UNI 7422.
Tutte le anomalie riscontrate dovranno essere immediatamente eliminate.
FASE 3: Controllo e collaudo funzionale (annuale)
La manutenzione annuale, effettuata da persona competente con frequenza annuale consiste, così come specificato nelle norma UNI EN 671/3, oltre a tutte le operazioni previste nel controllo periodico semestrale, nel mettere tutte le tubazioni flessibili e semirigide sia relative ad idranti e naspi sia a corredo di idranti soprassuolo alla pressione di esercizio della rete per verificarne l’integrità. Il collaudo andrà eseguito entro l’ultimo mese dell’annualità in scadenza.
È ammesso il collaudo ad aria fino a pressioni di 6 bar, se le pressioni dell’impianto sono superiori è necessario utilizzare collaudo idraulico.
Le tubazioni non perfettamente integre devono essere sostituite o almeno collaudate alla pressione di 1,2 Mpa.
Annualmente deve essere inoltre effettuata la prova di funzionalità degli idranti a muro e dei naspi controllando che la portata e la gittata siano costanti e sufficienti (è consigliato l’uso di indicatori di flusso). Durante tale operazione si può utilizzare anche un tronchetto di tubazione con le stesse caratteristiche ma di lunghezza inferiore.
FASE 4: Collaudo periodico (quinquennale)
Il collaudo periodico, effettuato da persona competente con frequenza quinquennale, consiste nel mettere alla massima pressione di esercizio 1,2 MPa (12 Bar) la tubazione flessibile (in caso di idranti a muro) o la tubazione semirigida (in caso di naspi antincendio) così come specificato nelle norma UNI EN 671/3.
26.2 Cartellino (etichetta) di manutenzione controllo e sigillo di sicurezza
1 È previsto l’obbligo di apporre i dati di manutenzione e controllo su di un’etichetta che non deve impedire la visione della marcatura del fabbricante (norma UNI EN 671/3).
2 È necessario riportare almeno i seguenti dati:
la dicitura “REVISIONATO”;
i dati essenziali del fornitore del naspo o dell’idrante a muro; gli estremi di identificazione di chi effettua la manutenzione; la data (mese ed anno) dell’intervento di manutenzione.
3 Al termine di ciascuna manutenzione deve essere applicato il sigillo di sicurezza per ogni idrante.
26.3 Riferimenti normativi
1 Per la manutenzione della rete idranti e delle sue componenti, l’Appaltatore è tenuto al pieno rispetto dei tempi e dei metodi regolamentati dalla norma UNI 10779 “Reti di idranti - Progettazione,
installazione ed esercizio” e dalla norma UNI EN 671-3 Manutenzione dei naspi antincendio con tubazioni semirigide ed idranti a muro con tubazioni flessibili”.
2 L’Appaltatore è altresì tenuto all’osservanza delle seguenti Leggi, norme nazionali, norme europee e
direttive di riferimento:
UNI EN 671 - 1 “Sistemi fissi di estinzione incendi sistemi equipaggiati con tubazioni. Naspi antincendio con tubazioni semirigide”;
UNI EN 672 - 2 “Sistemi fissi di estinzione incendi sistemi equipaggiati con tubazioni. Idranti a muro con tubazioni flessibili”;
UNI EN 14384 “Idranti a colonna soprasuolo”; UNI EN 14339 “Idranti sottosuolo”;
UNI EN 694 “Tubazioni semirigide per naspi”;
UNI EN 14540 “Tubazioni appiattibili per idranti a muro” UNI; UNI 804 “Raccordi per tubazioni flessibili;
UNI 810 “Apparecchiature per estinzione incendi - Attacchi a vite”;
UNI 811 Apparecchiature per estinzione incendi - Attacchi a madrevite”;
UNI 814 “Apparecchiature per estinzione incendi - Chiavi per la manovra dei raccordi, attacchi e tappi per tubazioni flessibili”;
UNI 7421 “Apparecchiature per estinzione incendi - Tappi per valvole e raccordi per tubazioni
flessibili”;
UNI 7422 “Apparecchiature per estinzione incendi - Sistemi di fissaggio per tubazioni appiattibili prementi”;
UNI 9487 “Apparecchiature per estinzione incendi - Tubazioni flessibili antincendio DN 70 per pressioni di esercizio fino a 1,2 Mpa”;
UNI 11423 “Apparecchiature per estinzione incendi - Lance erogatrici di DN 70 a corredo di
idranti per pressioni di esercizio fino a 1,2 Mpa”.
Articolo 27: Manutenzione sistemi di rivelazione incendi
27.1 Fasi della manutenzione
1 Ai fini del presente appalto, si intendono inclusi nella manutenzione ordinaria i servizi di controllo iniziale, sorveglianza mensile, controllo semestrale, eventuale collaudo funzionale decennale dei sistemi di rivelazione incendi secondo quanto previsto alla norma UNI 11224.
2 I sistemi si intendono comprensivi dei seguenti componenti:
- centrali di controllo e segnalazione (centrali),
- rivelatori automatici di incendio (rivelatori),
- punti di segnalazione manuale (pulsanti),
- dispositivi di allarme incendio (attuatori),
- apparecchiature di alimentazione.
3 La norma UNI 11224 specifica dettagliatamente le condizioni di prova ideali per ciascuna fase di manutenzione. In generale, le condizioni devono coincidere con quelle esistenti durante l’ordinaria operatività dei sistemi, non devono determinare condizioni di pericolo per le persone, causare azioni indesiderate o in grado di produrre danno alle cose. Le operazioni devono essere concordate con il responsabile della sicurezza, con il quale sarà opportuno individuare contromisure necessarie ad
evitare condizioni che potrebbero creare panico e disagio nelle persone che operano nelle zone interessate (tutte le persone che possono essere raggiunte dalle segnalazioni ottico/acustiche devono essere preventivamente informate). Al termine dell’esecuzione delle prove deve essere verificata la condizione di pulizia delle apparecchiature.
4 Si segnala che per la corretta esecuzione dei lavori, l’Appaltatore dovrà disporre di mezzi idonei e personale qualificato per l’esecuzione di lavori fino ad un’altezza fino a mt 15 dal momento che parte delle apparecchiature da verificare e manutenere si trovano in luoghi altrimenti inaccessibili.
5 A conferma della corretta esecuzione dei lavori, dopo ogni visita, l’Appaltatore deve predisporre un documento esaustivo in grado di consentire una corretta gestione nel tempo del sistema come previsto all’articolo 21.
6 Tale documento dovrà inoltre contenere la seguente documentazione aggiuntiva relativa a: elenco dettagliato dei componenti del sistema;
elenco degli eventi registrati dalla centrale di controllo, precedentemente all’intervento di manutenzione;
elenco degli eventi registrati dalla centrale di controllo durante le operazioni di manutenzione;
stampa delle condizioni di stato di ogni singolo rivelatore e del livello d’impolveramento raggiunto (se previsto dalla tipologia di centrale installata).
7 Al termine di ciascuna verifica, per ciascuna delle attività descritte nel seguito, l’Appaltatore è
tenuto in ogni caso a rilasciare un rapporto di intervento, valido ai fini della compilazione del Registro dei controlli di prevenzione incendi, nel quale saranno riportate tutte le anomalie riscontrate e descritti gli interventi correttivi adottati.
8 Per i sistemi di rivelazione incendi, di cui al documento CDS MDA 02 Anagrafica Dispositivi, allegato al presente Capitolato, l’Appaltatore è tenuto all’osservanza delle fasi di seguito descritte.
FASE 0: Controllo iniziale, presa in carico
Il controllo iniziale deve essere eseguito dall’Appaltatore al momento del subentro, e comunque entro e non oltre 15 gg. dalla consegna degli impianti e consiste in un controllo effettuato per verificare la completa e corretta funzionalità delle apparecchiature e delle connessioni e la positiva corrispondenza con i documenti del progetto esecutivo.
Il controllo iniziale dovrà essere eseguito secondo quanto previsto al punto 8 della norma UNI 11224:2011 effettuando le operazioni riportate nelle appendici X0, X0, X0, X0:
Procedura di controllo preliminare e verifica generale del sistema (verifica visiva del sistema secondo la norma UNI 9597);
Procedura di controllo funzionale di tutti i componenti; verifica dello stato delle indicazioni della centrale;
verifica dell’efficacia dei sistemi di segnalazione locali; verifica delle condizioni e delle segnalazioni d’allarme;
verifica delle condizioni e delle segnalazioni di guasto (per rivelatori analogici e convenzionali, linea di controllo monitorata, apparecchiature dei sistemi utilizzanti collegamenti radio);
verifica stato fonti di alimentazione;
verifica altri sistemi di segnalazione e comando.
A seguito di verifica generale del sistema, dovrà essere verificata la disponibilità di parti di ricambio identiche o compatibili, segnalando tempestivamente l’impossibilità di manutenere il sistema in caso di successivo guasto.
FASE 1: Sorveglianza mensile
La Sorveglianza deve essere eseguita con cadenza mensile, e comunque non prima di 20 e non oltre 30 giorni dalla precedente, ad opera del personale dell’Appaltatore.
La Sorveglianza consiste in una misura di prevenzione atta a controllare che l’impianto non presenti stati anomali, disfunzioni, allarmi o problematiche particolari tali da richiedere l’intervento di tecnici specializzati.
Il controllo di sorveglianza deve essere effettuato nelle condizioni esistenti, durante l’ordinaria operatività dei sistemi, e consiste in:
a) Procedura di controllo preliminare e controllo visivo del sistema;
b) Procedura di controllo funzionale;
c) Verifica stato ed indicazioni della centrale;
d) Verifica delle condizioni e segnalazioni di allarme;
e) Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di guasto;
f) Verifica materiali di consumo e parti di ricambio.
FASE 2: Controllo periodico (semestrale)
Il controllo periodico, effettuato da persona competente con frequenza semestrale, consiste nel verificare l’intero sistema, sulla base di una check-list, utilizzando strumentazioni specifiche, idonea manualistica della centrale e delle apparecchiature installate in campo, disegni progettuali, schemi elettrici e di funzionamento del sistema forniti dall’Utente. Il controllo andrà eseguito entro l’ultimo mese del semestre e comunque non prima di 15 giorni dal termine del semestre in scadenza.
Durante la verifica dovranno essere provati tutti i rivelatori, sulla base delle periodicità stabilite dalla norma (100% a visita se rivelatori convenzionali; 100% nell’anno se rivelatori analogici), tutti i dispositivi e gli azionamenti previsti dalla logica di funzionamento dell’impianto.
Il controllo periodico semestrale dovrà essere eseguito secondo quanto previsto alla norma UNI 11224:2011 effettuando le operazioni riportate nelle appendici X0, X0, X0, X0:
Verifica della presenza dei documenti relativi al controllo iniziale, Procedura di controllo preliminare;
Procedura di controllo funzionale di tutti i componenti, verifica dello stato delle indicazioni della centrale, verifica dell’efficacia dei sistemi di segnalazione locali, verifica delle condizioni e delle segnalazioni d’allarme,
verifica delle condizioni e delle segnalazioni di guasto (per rivelatori analogici e convenzionali, linea di controllo monitorata, apparecchiature dei sistemi utilizzanti collegamenti radio), verifica stato fonti di alimentazione,
verifica altri sistemi di segnalazione e comando.
A seguito di verifica generale del sistema, dovrà essere verificata la disponibilità di parti di ricambio identiche o compatibili, ovvero dovrà essere tempestivamente segnalata l’impossibilità di manutenere il sistema in caso di successivo guasto ed i rimedi previsti.
27.2 Riferimenti normativi
1 Per la manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi e delle componenti, l’Appaltatore è tenuto al pieno rispetto dei tempi e dei metodi regolamentati dalla norma UNI 11224 “Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi” e dalla norma UNI 9795 “Sistemi fissi automatici di rivelazione, segnalazione manuale e di allarme d’incendio - sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore, rivelatori ottici lineari di fumo e punti di segnalazione manuali”.
2 L’Appaltatore è altresì tenuto all’osservanza delle seguenti Leggi, norme nazionali, norme europee e direttive di riferimento:
Articolo 28: Manutenzione stazione di pompaggio
28.1 Fasi della manutenzione
1 Ai fini del presente appalto, si intendono inclusi nella manutenzione ordinaria i servizi di controllo iniziale, sorveglianza mensile, controllo trimestrale, controllo annuale della stazione di pompaggio secondo quanto previsto alla norma UNI 12845.
2 Per la stazione di pompaggio di cui al documento CDS MDA 02 Anagrafica Dispositivi, allegato al presente Capitolato, l’Appaltatore è tenuto all’osservanza delle fasi di seguito descritte.
FASE 0: Controllo iniziale, presa in carico
Il controllo iniziale deve essere eseguito dall’Appaltatore al momento del subentro, e comunque entro e non oltre 15 gg. dalla consegna degli impianti e consiste in un controllo effettuato per verificare la completa e corretta funzionalità delle apparecchiature e deve prevedere i seguenti accertamenti:
A) numero, posizione e caratteristiche delle componenti la stazione di pompaggio;
B) presenza e leggibilità di iscrizioni e le marcature;
C) registrazioni delle attività di manutenzione precedenti;
D) libretto di manutenzione ove previsto,
E) verifica dello stato generale della stazione di pompaggio e controllo funzionalità di tutte le componenti,
F) controllo e lettura di pressione dei manometri e degli indicatori di livello,
G) controllo delle valvole di intercettazione a monte e a valle delle pompe,
H) controllo delle parti meccaniche (albero motore, cuscinetti, trasmissione). La fase di controllo inziale dovrà comprendere anche i seguenti controlli:
I) prova di avviamento automatico della pompa.
Le prove sulle pompe automatiche devono comprendere: controllo dei livelli di carburante, dell’olio lubrificante e dell’acqua di raffreddamento dei motori diesel; si deve ridurre la pressione dell’acqua sul dispositivo di avviamento, simulando in questo modo la condizione di avviamento automatico; quando la pompa si avvia, la pressione di avviamento deve essere controllata e registrata; si deve controllare la pressione dell’olio sulle motopompe diesel; si deve controllare il flusso dell’acqua attraverso gli impianti di raffreddamento a circuito aperto.
prova di riavvio del motore diesel.
Immediatamente dopo la prova di avviamento della pompa, i motori diesel devono essere collaudati come segue: il motore deve essere fatto funzionare per 20 minuti, oppure per il tempo raccomandato dal fornitore. Il motore deve essere successivamente fermato e immediatamente riavviato utilizzando il pulsante di prova dell’avviamento manuale; deve essere controllato il livello dell’acqua nel circuito primario dell’impianto di raffreddamento a circuito chiuso. Durante la prova devono essere monitorati la pressione dell’olio, le temperature del motore ed il flusso del refrigerante. Devono essere controllate le tubazioni dell’olio. Si deve eseguire un’ispezione generale per rilevare le eventuali perdite di carburante, di liquido refrigerante o dei fumi di scarico.
L’Appaltatore è tenuto altresì a fornire adeguate indicazioni ed istruzioni atte a di consentire il controllo settimanale da parte del personale interno al Building, secondo quanto previsto dalla norma UNI 12845.
FASE 1: Controllo periodico (mensile)
Il controllo periodico deve essere eseguito dall’Appaltatore con cadenza mensile, e comunque non prima di 20 e non oltre 30 giorni dal controllo precedente.
Il controllo consiste in una misura di prevenzione atta a controllare non presenti stati disfunzioni, allarmi o
Il controllo deve essere effettuato nelle condizioni esistenti, durante l’ordinaria operatività dei sistemi, e consiste in:
verifica dello stato generale della stazione di pompaggio e controllo funzionalità di tutte le componenti,
controllo e lettura di pressione dei manometri e degli indicatori di livello, controllo delle valvole di intercettazione a monte e a valle delle pompe, controllo delle parti meccaniche (albero motore, cuscinetti, trasmissione)
pulizia, lubrificazione ed ingrassaggio di tutte le parti metalliche, prova di avviamento automatico della pompa come in Fase 0, prova di riavvio del motore diesel come in fase 0.
Durante il controllo dovranno essere verificati il livello e la densità dell’elettrolito delle celle degli accumulatori al piombo, ivi comprese le batterie d’avviamento del motore diesel e per l’alimentazione del quadro elettrico.
FASE 2: Controllo periodico (trimestrale)
Il controllo periodico deve essere eseguito dall’Appaltatore con cadenza trimestrale, e comunque non prima di 20 e non oltre 30 giorni dal controllo precedente.
Il controllo consiste in una misura di prevenzione atta a controllare non presenti stati disfunzioni, allarmi o
Il controllo deve essere effettuato nelle condizioni esistenti, durante l’ordinaria operatività dei sistemi, e consiste in:
le verifiche di cui alla fase di controllo mensile (fase 1);
ACCORDO QUADRO PER LA MANUTENZIONE ANTINCENDIO 34
controllo alimentazione idrica e relativi allarmi: ciascuna alimentazione idrica deve essere verificata su ogni stazione di controllo presente nel sistema. La pompa, se presente nell’alimentazione, deve avviarsi automaticamente e i valori di pressione e portata misurati non devono essere inferiori a quelli nominali, registrando poi ogni cambiamento;
controllo alimentazione elettrica: qualsiasi alimentazione elettrica secondaria derivante da generatori diesel deve essere controllata per verificarne il corretto funzionamento;
controllo sulle valvole di intercettazione: tutte le valvole di intercettazione che controllano il flusso dell’acqua devono essere manovrate per assicurare che siano operative e devono essere di nuovo bloccate nella posizione normale. Questa operazione deve riguardare le valvole di intercettazione su tutte le alimentazioni idriche, sulla valvola(e) di controllo e allarme e su tutte le valvole di intercettazione di zona oppure ausiliarie.
Ripristino dei livelli di carburante, olio, elettrolita per batterie, ecc.
FASE 3: Controllo periodico (annuale)
Il controllo periodico deve essere eseguito dall’Appaltatore con cadenza annuale, e comunque non prima di 20 e non oltre 30 giorni dall’ultimo controllo mensile/trimestrale eseguito.
Il controllo consiste in una misura di prevenzione atta a controllare che l’impianto non presenti stati anomali, disfunzioni, allarmi o problematiche particolari tali da richiedere l’intervento di tecnici specializzati.
Il controllo deve essere effettuato nelle condizioni esistenti, durante l’ordinaria operatività dei sistemi, e consiste in:
a) le verifiche di cui alla fase di controllo mensile (fase 1);
b) le verifiche di cui alla fase di controllo trimestrale (fase 2);
c) prova di portata della pompa automatica: ciascuna pompa di alimentazione deve essere provata nelle condizioni di pieno carico (mediante il collegamento della linea di prova collegata alla mandata della pompa a valle della valvola di non ritorno). La pompa deve fornire i valori di pressione/portata indicati in targa.
d) Prova di mancato avviamento del motore diesel: l’allarme di mancato avviamento deve essere provato in conformità con le indicazioni normative. Immediatamente dopo questa verifica il motore deve essere avviato utilizzando il sistema di avviamento manuale.
e) Controllo dei serbatoi di accumulo: le valvole a galleggiante nei serbatoi di accumulo devono essere controllate per assicurarne il corretto funzionamento.
f) Camere di aspirazione e filtri per la pompa: i filtri, le camere di sedimentazione e le paratie filtranti devono essere ispezionati almeno annualmente e puliti se necessario.
g) Ripristino dei livelli di carburante, olio, elettrolita per batterie, ecc.
h) Tagliando del motore diesel con fornitura e sostituzione di olio motore, filtri gasolio e filtri olio.
28.2 Riferimenti normativi
1 Per la manutenzione della stazione di pompaggio e delle componenti, l’Appaltatore è tenuto al pieno rispetto dei tempi e dei metodi regolamentati dalla norma UNI EN12845 Impianti fissi di estinzione incendi - Sistemi automatici sprinkler - Progettazione, Installazione e Manutenzione”.
2 L’Appaltatore è altresì tenuto all’osservanza delle seguenti Leggi, norme nazionali, norme europee e direttive di riferimento:
UNI11292. Locali destinati ad ospitare unità di pompaggio per impianti antincendio; UNI 10779 Reti di idranti - Progettazione, installazione ed esercizio.
Articolo 29: Manutenzione porte tagliafuoco e uscite di emergenza
29.1 Fasi della manutenzione
1 Ai fini del presente appalto, si intendono inclusi nella manutenzione ordinaria i servizi di controllo iniziale, assistenza alla sorveglianza mensile, controllo semestrale e ripristino di lievi anomalie riscontrate, anche secondo quanto previsto alla norma UNI 11473-1 ove applicabile, delle porte tagliafuoco e di tutte le porte individuate quali uscite di emergenza.
2 Al termine di ciascuna verifica, per ciascuna delle attività descritte nel seguito, l’Appaltatore è tenuto a rilasciare un rapporto di intervento, valido ai fini della compilazione del Registro dei controlli di prevenzione incendi, nel quale saranno riportate tutte le anomalie riscontrate e descritti gli interventi correttivi adottati.
3 Qualora vengano riscontrate anomalie dovranno essere effettuati tutti gli interventi correttivi necessari.
4 Per la manutenzione delle porte di cui al presente capitolato, l’Appaltatore è tenuto all’osservanza delle seguenti fasi.
FASE 0: Controllo iniziale, presa in carico
Il controllo iniziale deve essere eseguito dall’Appaltatore al momento del subentro, e comunque entro e non oltre il 15 gg. dalla consegna degli impianti e consiste in un esame che deve essere eseguito a cura dell’Appaltatore e deve prevedere i seguenti accertamenti:
a) numero, posizione e caratteristiche delle porte tagliafuoco e delle uscite di emergenza;
b) prima verifica di massima sullo stato delle porte;
c) verifica presenza dei contrassegni distintivi del costruttore UNI 9723 (ove applicabile);
d) verificare l’integrità e la tenuta dei sistemi di fissaggio, la stabilità della porta nel suo complesso;
e) verificare l’integrità della porta e degli accessori e che non siano state apportate modifiche non previste dal produttore;
f) esame della documentazione a corredo.
FASE 1: Sorveglianza mensile
La Sorveglianza deve essere eseguita con cadenza quotidiana/settimanale/mensile, e comunque non prima di 20 e non oltre 30 giorni dalla precedente, ad opera ad opera del personale interno al Building di Città della Scienza, sulla base delle indicazioni fornite dall’Appaltatore.
La Sorveglianza consiste in una misura di prevenzione atta a controllare verificare che le porte siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali accertabili tramite esame visivo:
a) verificare che il sistema di apertura della porta sia funzionante;
b) verificare che non vi siano danni e che le guarnizioni siano integre;
c) verificare che la porta chiuda regolarmente;
d) verificare che ruotino liberamente e, in presenza di dispositivi di autochiusura, questi operino efficacemente;
e) se munite di elettromagnete di chiusura automatico, questo operi in modo efficiente.
FASE 2: Controllo periodico (semestrale)
Il controllo periodico, effettuato da persona competente con frequenza semestrale, consiste nel verificare l’efficienza e la completa e corretta funzionalità delle porte ed uscite nelle normali condizioni esistenti nell’ambiente in cui sono installate. Il controllo andrà eseguito entro l’ultimo mese del semestre e comunque non prima di 15 giorni dal termine del semestre in scadenza.
L’Appaltatore, durante la fase di controllo deve verificare le porte tagliafuoco come indicato dalla norma UNI 11473-1, nonché, per le parti della norma applicabili, verificare le altre porte individuate quali uscite di emergenza:
verifica presenza targhetta (marchio di conformità) apposto dal produttore, verifica presenza di ritegni impropri,
verifica guarnizioni (assenza di danneggiamenti, integrità e modifiche, fissaggio sicuro a porta e telaio, verniciatura),
verifica dei fissaggi (continuità e solidità dell’ancoraggio al supporto murario, verifica dei piani verticali ed orizzontali di posa delle parti mobili, presenza di giochi tra porta e telaio, tra le ante e dei labirinti dei portoni scorrevoli),
verifica integrità costruttiva (presenza di forature, ammaccature, distorsioni, corrosioni, spaccature,
cedimenti, fessurazioni, opacizzazioni, incrinature, scagliature dei vetri, altre manomissioni che alterino la costruzione iniziale),
verifica cerniere (integrità, corretta lubrificazione, fissaggio e funzionamento cerniere, verticalità
asse),
verifica dispositivi di apertura (lubrificazione scrocco e serratura di fissaggio, valore corretto forza di riaggancio dello scrocco della serratura, forza e coppia di sgancio di dispositivi antipanico o di emergenza: maniglione, maniglia, piastra a spinta),
verifica facilità di manovra,
verifica integrità e scorrevolezza (carrelli, perni, pulegge, cavi, catene, contrappesi, etc., verifica corretta lubrificazione, chiusura e corretta velocità di chiusura),
verifica dispositivi di autochiusura (lubrificazione chiudiporta aereo, condizioni braccio-chiudiporta,
eventuali perdite di olio, allineamento ante e telaio con chiudiporta a pavimento, funzionamento boccola del perno chiudiporta, valvola di regolazione velocità chiusura, verifica tempi di chiusura, corretta chiusura con prova azionamento ad angolo minimo,),
verifica corretto funzionamento del coordinatore di chiusura,
verifica dei
dispositivi di ritegno quali elettromagneti o elementi termosensibili (corretto fissaggio e buono stato del cavo di , tensione di , potenza ,
presenza di sgancio manuale
L’Appaltatore, durante la fase di controllo delle porte individuate quali uscite di emergenza, deve verificare in ogni caso che siano soddisfatte le seguenti condizioni:
perfetta apertura e chiusura delle porte e dei singoli meccanismi delle stesse;
corretto funzionamento degli accessori delle porte (maniglioni, chiudiporta, serrature, etc.); serraggio componenti meccanici;
buono stato guarnizioni,
pulizia, lubrificazione delle componenti,
corretto funzionamento ammortizzatori e dispositivi di sicurezza.
Per le porte automatiche posizionate lungo le vie di esodo, l’Appaltatore è altresì tenuto ad eseguire i seguenti controlli:
verifica usura e registrazione degli organi in movimento,
riassetto meccanico delle parti in movimento, verifica sistema di guida a pavimento,
verifica distanza dell’anta del pavimento, verifica ed eventuale serraggio viti e bulloneria, verifica ampiezza apertura conforme,
verifica franchi di sicurezza contro i rischi meccanici,
verifica inversione del movimento in caso di urto, controllo dello stato di carica delle batterie, controllo funzione apertura di emergenza, verifica dei sensori di rilevazione presenza,
verifica funzionamento della consolle di comando,
verifica del regolare funzionamento dei dispositivi di sicurezza,
segnalazione di stati di usura dei componenti che potrebbero generare guasti e/o malfunzionamenti dell’impianto in base alle indicazioni fornite dal produttore dei materiali installati,
collaudo finale e verifica prestazioni.
29.2 Riferimenti normativi
UNI EN 179 Accessori per serramenti - Dispositivi per uscite di emergenza azionati mediante maniglia a leva o piastra a spinta per l’utilizzo sulle vie di fuga - Requisiti e metodi di prova.
UNI EN 1125 Accessori per serramenti - Dispositivi per le uscite antipanico azionati mediante una barra orizzontale per l’utilizzo sulle vie di esodo - Requisiti e metodi di prova.
UNI EN 1154 Accessori per serramenti - Dispositivi di chiusura controllata delle porte - Requisiti e metodi di prova.
UNI EN 1155 Accessori per serramenti - Dispositivi elettromagnetici fermo-porta per porte girevoli - Requisiti e metodi di prova.
UNI EN 1158 Accessori per serramenti - Dispositi per il coordinamento della sequenza di chiusura delle porte - Requisiti e metodi di prova.
UNI EN 1634-1 Prove di resistenza al fuoco e di controllo della dispersione del fumo per porte e sistemi di chiusura, finestre apribili e loro accessori costruttivi - Parte 1: Prove di resistenza al fuoco per porte e sistemi di chiusura e finestre apribili.
UNI EN 1634-2 Prove di resistenza al fuoco e di controllo della dispersione del fumo per porte e sistemi di chiusura, finestre apribili e loro componenti costruttivi - Parte 2: Prove di resistenza precomponenti costruttivi.
UNI EN 1906 Accessori per serramenti - Maniglie e pomoli - Requisiti e metodi di prova.
UNI EN 1935 Accessori per serramenti - Cerniere ad asse singolo - Requisiti e metodi di prova.
UNI 11473-1 Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo
- Parte 1: Requisiti per l’erogazione del servizio di posa in opera e manutenzione.
UNI EN 12209 Accessori per serramenti - Serrature e chiavistelli - Serrature azionate meccanicamente, chiavistelli e piastre di bloccaggio - Requisiti e metodi di prova.
UNI EN 13501-2 Classificazione al fuoco dei prodotti e elementi da costruzione.
UNI EN 14600 Porte e finestre apribili con caratteristiche di resistenza al fuoco e/o tenuta al fumo.
Requisiti e classificazione.
UNI EN 14637 Accessori per serramenti - Sistemi di uscita controllati elettricamente per assemblaggi di porte a tenuta di fumo - Requisiti, metodi di prova, applicazione e manutenzione.
UNI EN 16034 Porte pedonali, porte da garage commerciali industriali e finestre. Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali. Resistenza al fuoco e / o controllo del fumo.
Articolo 30: Manutenzione segnaletica di sicurezza
La manutenzione periodica dei segnali secondo il 81/08 AII. 24 consiste in:
PULIZIA
CONTROLLO
MANUTENZIONE O SOSTITUZIONE
VERIFICARE LA TONALITÀ DEGLI INCHIOSTRI
I mezzi e i dispositivi segnaletici devono, a seconda dei casi, essere regolarmente puliti, sottoposti a manutenzione, controllati e riparati e, se necessario, sostituiti, affinché conservino le loro proprietà intrinseche o di funzionamento.
Il numero e l'ubicazione dei mezzi o dei dispositivi segnaletici da sistemare è in funzione dell'entità dei rischi, dei pericoli o delle dimensioni dell'area da coprire. Per i segnali il cui funzionamento richiede una fonte di energia, deve essere garantita un'alimentazione di emergenza nell'eventualità di un'interruzione di tale energia, tranne nel caso in cui il rischio venga meno con l'interruzione stessa.
Le segnalazioni luminose ed acustiche devono essere sottoposte ad una verifica del buon funzionamento e dell'efficacia reale prima di essere messe in servizio e, in seguito, con periodicità almeno trimestrale.
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SEZIONE VI - MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Articolo 31: Modalità di svolgimento degli interventi di manutenzione straordinaria
1 Per interventi di manutenzione straordinaria si intendono tutti gli interventi non compresi o non riconducibili alle operazioni elencate nel novero delle manutenzioni ordinarie/periodiche di cui alla sezione precedente, essi sono necessari per assicurare la funzionalità e l’esercizio degli impianti oggetto del presente appalto.
2 La manutenzione straordinaria, effettuata da PERSONA COMPETENTE (nel seguito “manutentore”), consiste in un intervento che richiede attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti ad esempio la sostituzione degli accessori o dell’idrante a muro, naspo o la completa sostituzione di idranti a colonna o attacchi per gruppi autopompa ovvero, come definita all’allegato VI del D.M. 10/03/98: “intervento che non può essere eseguito in loco o che, pur essendo eseguita in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di impianto o la completa revisione o sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile o conveniente la riparazione”.
3 Gli interventi di manutenzione straordinaria oggetto del presenta appalto sono, in genere, di limitata entità e non programmabili; tuttavia possono essere richiesti all’Appaltatore anche eventuali interventi caratterizzati da maggiore complessità e articolazione, per i quali verrà concordata la programmazione in base alle esigenze dei diversi soggetti interessati.
4 Tutti gli interventi di manutenzione straordinaria dovranno essere effettuati mediante il ricorso a mezzi e attrezzature idonei, nonché comprensivi della manodopera necessaria per l’espletamento a regola d’arte delle attività affidate.
5 Tutti gli interventi saranno subordinati all’ottenimento delle autorizzazioni, pareri e visti, eventualmente previsti dalle norme vigenti, il cui ottenimento rimane a carico dell'Appaltatore e dei quali deve essere trasmessa copia alla Committente.
Articolo 32: Programmazione e tempistica degli interventi
1 Gli interventi di manutenzione straordinaria dovranno di norma essere svolti nei giorni e negli orari di servizio della struttura ovvero nei giorni feriali dalle ore 8.00 alle ore 17.00 senza interrompere il funzionamento degli impianti se non per il tempo strettamente necessario all’effettuazione delle operazioni su singoli apparati.
2 Sono esentati dal rispetto della tempistica indicata quei lavori per i quali l’intervento, per esigenze dei vari Settori della Fondazione Idis, nonché per circostanze oggettive in merito al reperimento dei materiali e/o apparecchiature, dovrà essere concordato con tempistiche specifiche.
3 Nel caso in cui gli interventi richiesti abbiano un maggiore livello di articolazione, siano volti alla modifica, al miglioramento, all’ampliamento degli impianti esistenti, anche attraverso la fornitura in opera di impianti e/o componenti o la sostituzione di apparecchi, i tempi di esecuzione saranno concordati di volta in volta con il Direttore dell’esecuzione, nel rispetto delle esigenze della Committenza e dei tempi necessari per la programmazione dell’intervento e l’approvvigionamento dei materiali.
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4 Ogni intervento di manutenzione straordinaria di cui al presente articolo dovrà essere documentato e rendicontato dall’’Appaltatore nei modi e tempi descritti nel presente Capitolato al successivo articolo 32.
5 I suddetti documenti dovranno essere controfirmati dal Direttore dell’esecuzione per certificare l’esito positivo dell’intervento, e inviati all’Appaltatore.
6 In caso di modifiche e/o aggiornamenti eseguiti sugli impianti antincendio inclusi gli impianti idrici,
elettrici ed assimilabili e meccanici, l’Appaltatore dovrà fornire ogni eventuale certificazione (DM 22 gennaio 2008, n. 37), schemi, elaborati grafici as-built, nonché aggiornare le tavole planimetriche e/o schemi, che saranno forniti dalla Committente, di quanto realizzato e/o modificato, consegnando la relativa documentazione alla Società appaltante, su supporto CD attraverso files tipo dwg e pdf, oltre a doppia copia su carta.
7 La mancata compilazione e presentazione della documentazione di cui sopra esonera la Committente da ogni obbligo di riconoscimento delle prestazioni svolte e, conseguentemente, di liquidazione e pagamento delle relative fatture. L’Appaltatore potrà fatturare gli interventi ultimati nel mese di riferimento per i quali vi sia la verifica positiva da parte del Direttore dell’esecuzione, così come previsto nel successivo articolo.
Articolo 33: Richieste di intervento
1 In relazione all’esecuzione dei singoli interventi di manutenzione straordinaria, e/o altre attività sugli impianti, con corrispettivo a misura, la Stazione Appaltante invierà richiesta di intervento all’Appaltatore, direttamente via email, con le specifiche del caso relative alla tipologia di intervento, alle lavorazioni da realizzare, al luogo di esecuzione, ai tempi richiesti, e al relativo ammontare, se preventivamente già quantificato.
2 L’Appaltatore dovrà provvedere alla presa in carico della richiesta, secondo le modalità e tempistiche concordate con il Direttore dell’esecuzione.
3 A seguito della richiesta di intervento inviata come specificato, l’Appaltatore deve effettuare una valutazione tecnico-economica dell’intervento stesso. A tal fine deve predisporre una Proposta di Intervento che contenga tutte le informazioni necessarie alla identificazione dell’intervento stesso, alla sua pianificazione/programmazione, alla definizione del costo complessivo ed eventualmente il riferimento alla segnalazione che l’ha generato. La valutazione dei costi dovrà essere effettuata secondo quanto disciplinato all’articolo 29 <<Prezzi>> dell’Accordo Quadro.
4 La predetta Proposta di Intervento sarà sottoposta all’esame della Stazione appaltante che provvederà poi a formulare, per il tramite del Direttore dell’esecuzione, un apposito Ordine di servizio secondo le modalità di cui all’art. 15 dell’Accordo Quadro, eventualmente corredato da un computo metrico estimativo e/o da un progetto, ove necessario.
5 L’Ordine di servizio sarà inviato dalla Stazione appaltante a mezzo email.
6 Nel caso di interventi caratterizzati da urgenza o per i quali non sia possibile a priori definire le lavorazioni da realizzare e il relativo ammontare, la Stazione appaltante invierà all’Appaltatore, via email, la richiesta con le specifiche della problematica riscontrata, del luogo di esecuzione, e dei tempi richiesti, o in caso di estrema urgenza, anche tramite telefono, indicando solamente la problematica riscontrata e il luogo di esecuzione.
7 L’Appaltatore, in tal caso, dovrà comunicare tempestivamente al Direttore dell’esecuzione la tipologia di intervento da effettuare. L’ammontare dell’intervento, in tali casi, sarà determinato dalle
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Parti a consuntivo, nel rispetto delle modalità previste dall’art. 29 dell’Accordo Quadro e dal presente Capitolato.
8 L’Appaltatore è obbligato ad evadere le richieste di intervento nel rispetto delle tempistiche di
volta in volta concordate con il Direttore dell’esecuzione ovvero, nel caso di manutenzione straordinaria urgente, nel rispetto delle tempistiche previste al precedente articolo 31 o comunque entro i termini inferiori eventualmente valutati.
Articolo 34: Reportistica, rendicontazione e relative tempistiche di consegna
1 Relativamente alle attività di manutenzione straordinaria su richiesta, eseguita a seguito degli ordinativi ricevuti, l’Appaltatore dovrà produrre apposita documentazione da fornire alla Stazione Appaltante, come di seguito specificato.
2 A conclusione di ogni singolo intervento relativo alla manutenzione straordinaria l’Appaltatore dovrà compilare un documento denominato Rapporto di Intervento, nel quale siano indicate le informazioni relative alla richiesta di intervento (data, numero riferimento richiesta, numero di richiesta ordinativo RDO), l’ubicazione intervento (sito, area/locale), descrizione intervento (tipologia/categoria, descrizione dettagliata, materiali utilizzati) e il tempo impiegato per effettuare le lavorazioni, nonché il nominativo e la firma dei tecnici che hanno effettuato l’intervento, che verrà controfirmato, per presa visione, da un addetto del Building presente in situ durante la lavorazione.
3 Solo a seguito della consegna da parte dell’Appaltatore dei suddetti dati, la Stazione appaltante potrà procedere alla verifica dell’intervento e alla chiusura della segnalazione.
4 Nel caso di lavori per i quali l’ammontare dell’intervento viene determinato dalle parti a
consuntivo, come previsto al precedente articolo 32, l’Appaltatore dovrà consegnare, ovvero con cadenza ravvicinata su specifica richiesta del Direttore dell’esecuzione, la rendicontazione in formato elettronico degli interventi effettuati, con i relativi importi computati a consuntivo, inviandola via email insieme ai Rapporti di intervento;
5 Il consuntivo Interventi eseguiti, dovrà essere compilato per ciascun intervento riportando le informazioni relative a:
- richiesta di intervento (data, numero riferimento richiesta, numero di richiesta ordinativo RDO,
- ubicazione intervento (sito, area/locale)
- descrizione intervento (tipologia/categoria, descrizione dettagliata, materiali utilizzati)
- quantificazione costo (codice della Tariffa di riferimento e voci di prezzo, quantità, costo lordo, percentuale di sconto applicato, costo netto).
6 Ogni qualvolta la Stazione appaltante lo ritenga necessario e opportuno, sarà redatto un Verbale di costatazione finale, sottoscritto dalle parti, che avrà valore di attestazione della regolare esecuzione dell’intervento.
7 Terminata la manutenzione, il manutentore è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento, all’annotazione sul compilazione del Registro della sicurezza e dei controlli per la prevenzione incendi come previsto all’art. 18 e, se del caso, al rilascio di una nuova dichiarazione di corretta installazione.
Articolo 35: Modalità di esecuzione degli interventi
1. Ove per tipologia e complessità degli interventi di manutenzione straordinaria sia necessaria la redazione di un progetto, la stessa potrà essere affidata all’Appaltatore, secondo le specifiche riportate
negli articoli che seguono, o potrà essere affidata ad altri soggetti. In tale ultimo caso l’Appaltatore dovrà provvedere solo ed esclusivamente all’esecuzione dei lavori, dei servizi e delle forniture richieste.
2. L’esecuzione delle opere prevede la fornitura la posa in opera e l’installazione di tutti i materiali principali ed accessori che risultano necessari per consegnare i lavori eseguiti a perfetta regola d’arte.
3. L’Appaltatore si impegna ad utilizzare proprio personale specializzato, a fornire eventuali ricambi,
nonché i mezzi, le attrezzature ed i materiali necessari.
4. L’Appaltatore si impegna altresì ad adottare tutti i provvedimenti necessari per operare nel rispetto della normativa riguardante la sicurezza sul lavoro nonché nel rispetto delle normative riguardanti la posa in opera e l’esercizio degli impianti.
5. L’Appaltatore avrà il compito di provvedere alla redazione della documentazione, conformemente alle leggi vigenti (in materia di impianti, di sicurezza, di uso razionale dell’energia, salvaguardia ambientale), ed alla eventuale presentazione della stessa presso gli Enti competenti, con la sola esclusione delle attività di competenza della Committente non delegabili o trasferibili a terzi.
6. Al termine degli interventi, l’Appaltatore sarà tenuto a rilasciare ogni dichiarazione e certificazione di legge secondo quanto previsto dall’Accordo Quadro.
7. La Committente si riserva, in ogni caso, la facoltà di valutare l’opportunità di avvalersi delle prestazioni dell’Appaltatore diversamente, potrà decidere di fare eseguire gli interventi ad altri soggetti, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge. In quest’ultimo caso l’Appaltatore non potrà avanzare alcuna pretesa e/o richieste di indennizzo.
Articolo 36: Garanzia degli impianti
1. L’Appaltatore ha l'obbligo di garantire tutti gli impianti ed i dispositivi che andrà eventualmente ad installare per quanto concerne la qualità dei materiali, al loro montaggio e per il regolare funzionamento delle apparecchiature installate per tutto il periodo della gestione.
2. Tutti gli impianti dovranno essere realizzati in conformità alle norme vigenti in materia degli stessi al momento della realizzazione, dovranno essere installate apparecchiature conformi alle specifiche tecniche ISPESL, UNEL, UNI, o altri organi riconosciuti dallo Stato.
Articolo 37: Servizi di progettazione e consulenza tecnica
1. Nel periodo di vigenza dell’Accordo Quadro l’Appaltatore dovrà svolgere, su richiesta del Committente, attività di consulenza tecnico-impiantistica con predisposizione di progetti ed elaborati tecnici per eventuali ulteriori lavori di straordinaria manutenzione.
2. In caso di affidamento dell’incarico di progettazione all’Appaltatore, questi dovrà provvedere all’esecuzione di tutti i livelli di progettazione necessari per eseguire le opere occorrenti.
3. Per gli impianti di cui all’art. 1 comma 2 lett. g) del D.M. 37/08, l’attività di progettazione dovrà
essere svolta da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta di cui all’art. 5 comma 2 lettera c), mentre, negli altri casi, il progetto, come specificato all'articolo 7, comma 2, del medesimo D.M., potrà essere redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice.
4. I progetti degli impianti dovranno essere elaborati in conformità alla vigente normativa e alle indicazioni delle guide e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea e dovranno contenere almeno gli schemi dell'impianto e i disegni
planimetrici nonché una relazione tecnica sulla consistenza e sulla tipologia dell'installazione, della trasformazione o dell'ampliamento dell'impianto stesso, con particolare riguardo alla tipologia e alle caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di prevenzione e di sicurezza da adottare.
5. Resterà demandato all’Appaltatore l’obbligo e la responsabilità di soddisfare con il progetto tutte le prescrizioni: ciò anche per cautelare il Committente dall’omissione di dispositivi, forniture ed opere essenziali ai fini dell’obiettivo dell’appalto.
6. Pur non esimendo l’Appaltatore, da alcuna delle responsabilità sopraccitate, il progetto dovrà in ogni caso essere approvato dal Committente che si riserva la facoltà di esprimersi nel merito, circa la strategia d’intervento, gli aspetti tecnici e formali delle soluzioni progettate, al fine di garantire l’armonizzazione degli interventi con la realtà esistente.
7. La Committente si riserva, in ogni caso, la facoltà di valutare l’opportunità di avvalersi delle prestazioni dell’Appaltatore diversamente, potrà decidere di fare eseguire la progettazione ad altri soggetti, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge. In quest’ultimo caso l’Appaltatore non potrà avanzare alcuna pretesa e/o richieste di indennizzo.
Articolo 38: Direzione lavori
1. La Direzione Lavori sia in caso di progettazione da parte dell’Appaltatore, che in caso di progettazione affidata ad altro soggetto verrà affidata dal Committente ai propri uffici od eseguita da professionista esterno abilitato.
2. Il Direttore dei Lavori agisce come professionista e svolge la Direzione e l’alta sorveglianza dei Lavori con
visite periodiche nel numero necessario a suo esclusivo giudizio, con disposizioni ed ordini per l’attuazione delle opere progettate, nelle fasi esecutive, sorvegliandone la buona riuscita.