ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI , PARI OPPORTUNITA’, POLITICHE SANITARIE E TUTELA DEGLI ANIMALI
COMUNE DI OLBIA
Provincia di Olbia-Tempio
ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI , PARI OPPORTUNITA’, POLITICHE SANITARIE E TUTELA DEGLI ANIMALI
CAPITOLATO INTERVENTI DI PROMOZIONE
DELL’AFFIDAMENTO FAMILIARE
ART.1 OGGETTO DELL’APPALTO
L’Appalto ha per oggetto la realizzazione di interventi di informazione, promozione e sensibilizzazione all’affidamento familiare, finalizzati a mobilitare e rinforzare la disponibilità di famiglie e singoli all’affido familiare. Gli interventi oggetto dell’appalto verranno realizzati a supporto ed integrazione delle equipe professionali dei Servizi Sociali Comunali, Consultoriali e Provinciali, che nella diversità di compiti e funzioni, risultano istituzionalmente titolari degli interventi di affido familiare.
Gli interventi previsti dovranno essere attuati nell’ottica della continuità di quanto fino ad ora realizzato, contemplando le necessarie integrazioni dovute al coinvolgimento di numerosi partner istituzionali.
L’affidamento familiare, così come previsto dalla Legge n.184/1983, Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori, modificata con la Legge n.149/2001, Diritto del minore ad una famiglia è un intervento a termine di aiuto e sostegno particolarmente significativo, che si attua per sopperire al disagio e/o alla difficoltà di un minore e della sua famiglia che, temporaneamente, non è in grado di occuparsi delle sue necessità affettive, accuditive ed educative. Le famiglie, o singoli opportunamente formati e preparati all’esperienza dell’affidamento familiare accolgono temporaneamente, e secondo modalità funzionali alle esigenze del minore, bambini ed adolescenti che necessitano di adulti adeguati, affidabili ed affettivamente disponibili.
ART. 2
PROCEDURA DI SCELTA DEL CONTRAENTE
L’appalto verrà affidato mediante procedura aperta, ai sensi dell’art. 55 D.lgs. 12.04.2006 n. 163 e sarà aggiudicato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del predetto decreto, sulla base dei criteri e punteggi esplicitati nel bando di gara.
ART.3
DURATA DELL’APPALTO
La durata del contratto è stabilita con decorrenza dal 01.12.2012 e termine il 31.07.2013.
ART. 4 IMPORTO DELL’APPALTO
L’importo è pari ad € 163.545,19 oltre IVA ed oneri derivanti da rischi di interferenza, come determinati nell’allegato D.U.V.R.I. In oltre è da assommarsi l’importo di € 122.658,89 per l’eventuale proroga tecnica oltre IVA e relativi oneri derivanti da rischi di interferenza”
Il valore è stato determinato tenuto conto dell’incidenza del costo medio del personale da impiegare, calcolato sulla base del costo orario del lavoro desunto dalla contrattazione collettiva nazionale, dei costi di gestione presunti e di ogni altro elemento ritenuto significativo per la determinazione del costo complessivo del servizio.
Gli oneri sono da considerarsi compensativi di qualsiasi servizio inerente l’attività nel suo complesso, senza alcun diritto a maggiori compensi, ritenendosi l’appaltatore in tutto soddisfatto dal Comune con il pagamento del corrispettivo pattuito.
ART. 5
LUOGO DI ESECUZIONE DEL SERVIZIO
Gli interventi previsti dovranno essere attuati principalmente nel territorio di Olbia, Arzachena, e presso tutti gli altri Comuni facenti parte del Distretto Sanitario di Olbia: Alà dei Sardi, Berchidda, Buddusò, Budoni, Golfo Aranci, La Maddalena, Monti, Oschiri, Loiri - Porto San Paolo, Padru, Palau, Santa Xxxxxx di Gallura, Sant’Xxxxxxx di Gallura, San Xxxxxxx, Telti.
Le sedi presso cui si svolgeranno le diverse attività previste dal presente appalto comprendono:
- La sede del Servizio sarà individuata dal Comune di Olbia e dovrà essere in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento del Servizio in argomento. minimi: almeno 2 stanze; linea telefonica, fax ed internet;
- ogni altra sede utile all'espletamento degli interventi di seguito descritti (Scuole, Sale convegni, Centri di Aggregazione, sedi dei Servizi Sociali dei comuni, della Asl e della Provincia O.T. etc. etc...).
ART. 6
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI E MODALITA’ OPERATIVE 6.1. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DELL’ EQUIPE PROFESSIONALE
La gestione degli interventi del presente appalto prevede l'individuazione di aree distinte di competenza, che dovranno concorrere tutte alla realizzazione di un efficace rete di servizi ed interventi nel campo dell’affido familiare, nel’ottica dell’integrazione socio-sanitaria:
A) Compiti degli Operatori del Servizio Affido Familiare
Il gruppo dei professionisti incaricati proposti dalla ditta aggiudicataria ha funzioni di promozione e di gestione di attività di supporto ai servizi sociali comunali, consultoriali e provinciali, al fine di agevolare il ricorso all'affidamento familiare e di favorirne una efficace utilizzazione.
I compiti degli Operatori sono:
1. Promozione della cultura dell'affidamento familiare con interventi di informazione, formazione e sensibilizzazione rivolti alla cittadinanza;
2. Reperimento delle famiglie e dei singoli disponibili ad impegnarsi nell'accoglienza dei minori privi temporaneamente di ambiente familiare idoneo;
3. Valutazione, selezione e formazione delle famiglie e dei singoli che hanno manifestato la loro disponibilità all'affido familiare;
4. Esame delle segnalazioni dei minori temporaneamente privi di ambienti familiari idonei provenienti dai Servizi Sociali territoriali e valutazione congiunta della proposta di affidamento;
5. Abbinamento minore/famiglia affidataria in collaborazione con gli Operatori dei Servizi Sociali territoriali e definizione del progetto di affidamento per il minore, individuando impegni e compiti degli Operatori, della famiglia affidataria, e della famiglia d'origine;
6. Azioni di supporto agli affidatari prima, durante e dopo la conclusione dell'affidamento;
7. Conduzione dei gruppi di sostegno delle famiglie o dei singoli affidatari ;
8. Interventi di osservazione, valutazione, sostegno e/o invio presso Servizi Specialistici dei minori coinvolti nell'esperienza dell'affidamento;
9. Verifiche e revisioni del progetto di affido in collaborazione con gli Operatori dei servizi territoriali;
10. Inserimento dati, aggiornamento e monitoraggio della banca dati sull’affido;
11. Mantenimento di costanti rapporti con le istituzioni pubbliche, enti ed organizzazioni solidali o di privato sociale, finalizzati all’informazione e sensibilizzazione della cittadinanza al tema dell’affidamento familiare;
12. Collaborazione costante con tutti i servizi sociali comunali, consultoriali e provinciali;
13. Elaborazione di rapporti statistici e relazioni descrittive sull'attività svolta autonomamente, in equipe ed in collaborazione con i servizi.
14. Valutazione, predisposizione e realizzazione interventi a tutela del minore;
15. Attività di Segretariato Sociale relativa all’area minori e famiglia.
B) Compiti del Servizio Sociale Comunale
Il Servizio Sociale del Comune, mantiene in ogni caso la titolarità esclusiva dei casi sociali, esercitando la sua funzione istituzionale secondo quanto previsto dalle normative nazionali e regionali. L'integrazione ed il supporto degli Operatori del Servizio Affido Familiare, non preclude l'esercizio delle funzioni di regia, supervisione e gestione dei casi, da parte degli Operatori dei Servizi Sociali Comunali, i cui compiti sono i seguenti :
1. Individuazione e segnalazione delle situazioni familiari che presentano fattori di rischio ed elaborazione di un profilo psico-sociale del caso;
2. Valutazione e predisposizione degli opportuni interventi a tutela del minore;
3. Segnalazione del caso, agli Operatori del Servizio Affido Familiare, con relazione circostanziata sulle condizioni del minore, anamnesi familiare, bisogni emersi, finalità dell'intervento ed ogni elemento utile per valutare l'abbinamento con la famiglia affidataria;
4. Eventuale indicazione di nominativi e recapiti di persone singole e/o famiglie disponibili all'affidamento;
5. Formalizzazione dell'affidamento familiare ed eventuale comunicazione al Tribunale per i Minorenni o Giudice Tutelare;
6. Determinazione ed erogazione di contributo economico continuativo agli affidatari impegnati nell'accoglienza di un minore;
7. Attivazione copertura assicurativa per incidenti occorsi ai bambini in affidamento e agli affidatari, nonché per i danni provocati a terzi dai minori nel corso dell'affido;
8. Predisposizione di interventi socio-assistenziali ed educativi di supporto alla famiglia di origine del minore;
9. Verifica periodica del progetto di affido familiare;
10. Predisposizione e cura della fase del rientro del minore nella famiglia d’origine;
11. Mantenimento dei rapporti con l’ Autorità Giudiziaria;
12. Collaborazione nella gestione della banca dati sull’affido.
C) Compiti del Consultorio Familiare e dei Servizi Psicosociali dell’Asl
Il Consultorio Familiare si occupa di prevenzione e supporto alla famiglia sostenendola a livello psicologico, sociale e sanitario nella risoluzione di eventi o atteggiamenti che possono compromettere le relazioni all'interno del nucleo familiare, in particolare il rapporto genitori-figli, anche in relazione all'ambiente sociale circostante.
Nell’ambito degli interventi di affido familiare, l’equipe psicosociale svolge le seguenti funzioni:
- Accoglienza, osservazione, valutazione e sostegno dei minori in stato di disagio psicosociale;
- Osservazione e valutazione capacità genitoriali;
- Percorsi di sostegno alla genitorialità;
- Interventi di mediazione familiare;
- Predisposizione interventi di affido familiare;
- Informazione, valutazione e supporto delle famiglie o singoli disponibili all’affido familiare;
- Mantenimento rapporti con l’autorità giudiziaria;
- Integrazione e collaborazione con il Servizio Affido Familiare , al fine di condividere la presa in carico degli interventi di affido familiare;
- Collaborazione nella gestione della banca dati sull’affido.
I servizi psico-sociali dell’ASL, in relazione agli interventi di affidamento familiare, possono svolgere le seguenti funzioni: la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza fornisce le prestazioni specialistiche necessarie a garantire la salute psicofisica del minore; il Ser.D, CSM, Servizio Sociale Ospedaliero, ecc.. attuano gli interventi di secondo livello volti al supporto e recupero della genitorialità, attraverso la presa in carico dell’adulto e/o famiglia in stato di disagio psico-fisico e sociale.
D) Compiti del Settore Politiche Sociali della Provincia
In quanto ente sovracomunale, e in relazione alle competenze istituzionali attribuitegli dalla normativa nazionale e regionale, il Settore Politiche Sociali della Provincia Olbia Tempio collabora con gli altri attori sopra menzionati:
- nella gestione della banca dati sull’affido;
- nelle attività di rilevazione ed elaborazione dei dati sul contesto sociale, economico e culturale dell’intero territorio provinciale;
- nel facilitare l’integrazione ed il coordinamento tra le eterogenee realtà territoriali ed istituzionali della provincia;
6.2. Progetto di affido
A)Il significato del progetto quadro nell’affido familiare
Nell'affido familiare, la dinamica che attraversa le famiglie (la famiglia di origine come la famiglia affidataria) è la dinamica distanza-vicinanza; separazione-riunificazione. Paradossalmente, anche i servizi coinvolti sono attraversati da questa stessa dinamica e, da più parti, si rileva come la fatica maggiore degli operatori sia quella di costruire un progetto quadro personalizzato e unitario che non frammenti la persona del bambino o del ragazzo in tanti pezzi (gli operatori del servizio titolare ne vedono un pezzo, quelli dell'affido un altro pezzo, ecc.) e che tenga conto di tutte le componenti e gli attori in gioco.
Incontrarsi, costruire tra soggetti diversi uno spazio di intervento comune che implichi per ciascuno l’uscire dalla propria soglia, non è mai facile, è sempre frutto di un atto professionale che si concretizza nel progetto, il quale si configura dunque come il luogo della riunificazione degli interventi, lo strumento indispensabile a mantenere una visione olistica sul bambino o ragazzo e la famiglia, che è ciò che consente di tenere insieme la parte di intervento che riguarda il progetto educativo del bambino o del ragazzo nella famiglia affidataria e il lavoro di sostegno alla famiglia di origine da parte di un'unità di lavoro mista composta da operatori che fanno parte del Centro Affido e da operatori del servizio titolare del caso. Tale unità di lavoro si forma ad hoc, appena si comincia a pensare ad un allontanamento e ad un affidamento familiare ed è funzionale al lavoro sul singolo caso.
B) L’elaborazione del progetto di intervento sul minore e sulla famiglia
L’elaborazione del progetto di intervento, predisposto sulla base della valutazione dei diversi aspetti problematici della situazione del minore e della sua famiglia, deve considerare molteplici elementi: la famiglia naturale, il minore, la famiglia affidataria, la rete delle risorse.
NeI predisporre iI progetto, si devono:
- definire gli obiettivi che si perseguono in risposta ai bisogni evolutivi del minore e ai cambiamenti da produrre nella situazione familiare di provenienza, dettagliando gli obiettivi specifici nei confronti del minore, della sua famiglia e della famiglia affidataria;
- individuare le priorità;
- articolare gli interventi di aiuto in rapporto ai destinatari, agli operatori che ne assumono la responsabilità, ai tempi di attuazione;
- stabilire Ie modalità e i tempi di verifica del progetto.
Il progetto, elaborato dalI’équipe territoriale del servizio affido competente, dall’operatore sociale del Comune interessato, strutturato sulla base delle disposizioni delI’Autorità Giudiziaria Minorile, deve essere definito nel confronto con Ia famiglia di origine, con la famiglia affidataria e, entro i limiti consentiti dall’età, con il minore al fine di giungere ad una condivisione degli interventi da porre in essere, ottenere la collaborazione delle parti e concordare i rispettivi impegni, dando ad essi forma scritta.
Il documento da sottoscrivere a cura delle parti, famiglia naturale, affidataria, équipe territoriale integrata multiprofessionale, con cui si fissano le condizioni dell’affidamento, modificabili in seguito alle verifiche periodiche, ha la seguente struttura:
- obiettivi generali ed obiettivi specifici riferiti ai diversi attori del progetto;
- durata prevista;
- programma degli interventi articolato per destinatari;
- impegni della famiglia di origine, anche in ordine alle modalità ed alla periodicità dei rientri del minore ed ai rapporti tra Ie due famiglie;
- impegni della famiglia affidataria in ordine ai bisogni educativi, di istruzione, sociali e sanitari del minore, aI rispetto della sua identità, ai rapporti con la sua famiglia, alla partecipazione ai gruppi di sostegno;
- impegni del Servizio ASL Territoriale verso iI minore e Ie due famiglie. Nei confronti della famiglia affidataria devono essere definiti anche gli impegni di sostegno economico;
- responsabilità dei singoli operatori per l’attuazione del programma degli interventi;
- cadenza e modalità delle verifiche del progetto.
Il provvedimento di affidamento familiare consensuale è ratificato dal Giudice Tutelare; in caso di affido giudiziale è disposto dal Tribunale per i Minorenni con un decreto. Nel provvedimento di affidamento vengono riportati gli elementi più significativi del progetto, ai sensi dell’art. 4, comma 3, L. 149/2001.
C) Le verifiche suII’andamento del progetto e la valutazione finale
I progetti di affidamento, in quanto complessi per la pluralità degli obiettivi che perseguono e dei soggetti, professionali e non, che in essi assumono responsabilità diversificate, devono essere sottoposti a verifiche periodiche, basate sulI’analisi e Ia discussione degli operatori impegnati nel progetto, di confronto utile a garantire una sostanziale unitarietà degli interventi che i diversi attori, pongono in essere nella specificità del ruolo svolto.
Più specificamente, le attività di verifica sono utili:
- a coordinare gli interventi nella fase iniziale del progetto e nelle sue fasi successive;
- ad aggiornare il progetto in rapporto all’evoluzione della situazione della famiglia di origine e dei bisogni del minore, nonché per far fronte ad eventuali difficoltà emergenti;
- a fare circolare, tra tutti i soggetti coinvolti, le informazioni utili alla gestione del progetto, in modo che ognuno possa agire entro un quadro aggiornato della situazione e riceva le indicazioni per accedere alle risorse utili per affrontare i problemi contingenti;
- a valutare i risultati ottenuti e gli obiettivi raggiunti nel percorso dell’istituto dell’affidamento e favorirne la conclusione dello stesso.
6.3. Campagna informativa e di sensibilizzazione sull'affidamento familiare
La campagna informativa e di promozione dell’affido ha la finalità di sensibilizzare singoli e famiglie, residenti nei territori indicati nell’art. 3 del presente capitolato, al tema dell'affidamento familiare e indurre le famiglie all'azione mediante l'avvio di rapporti di collaborazione con gli uffici competenti.
A) Gli obiettivi qualificanti della campagna sono:
- Favorire una cultura ed una pratica della solidarietà verso i minori in difficoltà;
- Dare una informazione corretta e capillare sull'affidamento familiare, sulla sua utilità, sulle sue caratteristiche, sui servizi esistenti;
- Reclutare e quantificare un numero minimo di famiglie che, grazie alla campagna promozionale condotta, potranno essere reperite e formate all'esperienza dell'affido;
- Sollecitare forme di eterogenea disponibilità per sviluppare affidi di sostegno a tempo parziale (soprattutto diurno), affidi per minori stranieri, disabili, per bambini piccoli, per adolescenti alle soglie della maggiore età, per affidi di madri con bambini, o di pronta accoglienza.
Nella realizzazione della campagna affidi dovranno essere coinvolti, in quanto soggetti con competenze e funzioni specifiche nell'intervento dell'affido familiare:
- Il Tribunale per i Minorenni, il Tribunale Ordinario, il Giudice Tutelare, quali autorità giudiziaria coinvolte a diversi livelli nella tutela dei minori;
- La ASL di Olbia (Consultori, CIM, SerT, ecc..), in quanto specificatamente competente negli interventi di secondo livello;
- La Provincia di Olbia, in quanto competente nelle attività di promozione sociale, formazione degli Operatori e realizzazione osservatorio sulle condizioni dei minori;
- L'Associazionismo, quale risorsa del privato sociale particolarmente attiva ed in contatto con la realtà locale.
La ditta aggiudicataria deve realizzare la campagna informativa e di sensibilizzazione sull'affidamento familiare attenendosi ai principi tecnici, professionali, etici e di tutela della privacy previsti dalla vigente normativa per quanto concerne gli strumenti di comunicazione.
B) La ditta aggiudicataria opererà al fine di realizzare le seguenti azioni:
- Stampa e diffusione di tutto il materiale pubblicitario (depliant, libretti informativi, segnalibro, calendari, manifesti di varie dimensioni, etc.) nel territorio sopra menzionato, da affiggere e distribuire in punti strategici, sui mezzi di trasporto e/o in ogni altro luogo significativo di accesso al pubblico. Eventuali modifiche ed integrazioni dovranno essere preventivamente visionati ed approvati dall'Amministrazione prima della loro diffusione ed utilizzo;
- Redazione di articoli da pubblicare sui quotidiani e/o periodici regionali e locali, relativi alla campagna informativa e di sensibilizzazione;
- Ideazione, realizzazione e messa in diffusione di interventi radiofonici e/o televisivi (spot, interviste, etc..) nelle reti di interesse locale e regionale sul tema dell'affidamento familiare;
- Organizzazione di incontri informativi e di sensibilizzazione su tutto il territorio, attraverso il coinvolgimento del privato sociale, a partire dal secondo mese di attivazione del servizio;
- Elaborazione e realizzazione di attività di sensibilizzazione che coinvolgano i minori delle scuole dei vari ordini e gradi;
- Partecipazione agli eventi di interesse locale che possano rappresentare occasioni adeguate alla sensibilizzazione o anche alla semplice diffusione del materiale informativo sull’affido familiare;
- Realizzazione di attività a carattere sociale e culturale (rappresentazioni teatrali, proiezioni di film, recital, ecc..) che promuovano il tema dell’affidamento familiare;
- Aggiornamento della pagina web sull’affidamento familiare, già realizzata nel precedente ed analogo appalto;
- Creazione, in ogni portale ufficiale dei comuni della provincia, del link con la pagina web dell’affido familiare (già realizzata in precedenza nella gestione del medesimo appalto;
A tal fine si precisa quanto segue:
- La diffusione del materiale dovrà avvenire capillarmente su tutto il territorio provinciale e dovrà prevedere la replica in almeno tre momenti diversi: entro il secondo, quinto ed ottavo mese dall’attivazione del servizio;
- Le attività di divulgazione su giornali, periodici, tv e radio andranno realizzate concordando tempi e contenuti con l'Amministrazione;
- La campagna informativa deve prevedere diverse riprese successive delle attività al fine di mantenere vivo nell'opinione pubblica l'interesse e dare modo di attivare processi di riflessione e decisione alla scelta di disponibilità all'affido.
- Tutto il materiale prodotto resta di proprietà del Comune di Olbia e non potrà essere utilizzato in nessuna forma se non dietro formale autorizzazione dello stesso Comune.
Logo ed immagine che serviranno ad identificare il Servizio Affido Familiare dovranno essere preventivamente autorizzati dall’Ufficio di Piano gestore del Plus.
6.4. Formazione
L'attività di formazione sarà finalizzata a creare momenti di collaborazione, discussione e condivisione di metodologie di intervento, nonché ad un accrescimento ed evoluzione delle competenze professionali degli Operatori dei Servizi Sociali Comunali, della ASL, della Provincia, e del Servizio Affido Familiare.
Considerando la numerosità degli operatori coinvolti, verranno costituiti 2 gruppi, di 20 partecipanti circa ciascuno, valutando se fosse necessario un eventuale differenziazione delle attività, a seconda delle precedenti esperienze formative degli Operatori.
La ditta aggiudicataria dell'appalto dovrà avvalersi del supporto di Enti pubblici o privati che preferibilmente hanno già realizzato sul territorio provinciale tale tipologia di eventi formativi. In alternativa la scelta dovrà comunque cadere su enti di pluriennale esperienza operativa e formativa in tema di affidamento familiare e/o trattamento di minori e famiglie multiproblematiche.
La proposta formativa dovrà essere preventivamente valutata, condivisa e autorizzata dall’Ufficio di Piano.
L'attività formativa si prevede debba essere di almeno 30 ore totali, presumibilmente 15 ore per gruppo, con modalità che integrino lezioni teoriche frontali con attività pratiche ed interattive. Ai partecipanti verrà consegnato idoneo materiale didattico sui contenuti trattati durante il corso. Si potranno prevedere eventuali interventi formativi specifici per i soli Operatori del Servizio Affido Familiare, attingendo dal medesimo monte ore complessivo destinato alla formazione.
Gli argomenti della formazione verteranno complessivamente sulle tematiche generali sull'affido, metodologie d'intervento ed esperienze sul territorio nazionale; alcuni moduli dovranno essere specificatamente destinati alla formazione per la conduzioni dei gruppi di famiglie affidatarie in formazione, coinvolte nel percorso, o semplicemente interessate.
Le attività formative di cui sopra dovranno essere realizzate entro 8 mesi dall’attivazione del servizio.
6.5. Banca dati territoriale sull'affidamento familiare
La banca dati è uno strumento di supporto al lavoro di rete dei servizi territoriali, che ha il compito prioritario di rendere più rapida, efficace ed efficiente, per i vari Operatori Sociali, l’individuazione delle famiglie adeguatamente preparate e disponibili ad intraprendere un esperienza di accoglienza di un minore in difficoltà.
Il Servizio Affido Familiare disporrà di una banca dati realizzata nell’ambito del precedente ed analogo appalto. Tale banca dati diventerà una risorsa per tutti gli Operatori Sociali degli enti coinvolti: Comuni, Consultori Familiari ASL, Provincia. A tal fine saranno previsti condizioni e
vincoli specifici relativamente all’inserimento, consultazione ed utilizzo dei dati, secondo quanto prevede la normativa nazionale in materia e non prima che venga sottoscritto dalle parti una preciso accordo sulle modalità di coinvolgimento dei vari enti.
Il personale del Servizio Affido Familiare avrà il compito prioritario di provvedere al mantenimento, aggiornamento, consultazione ed utilizzo della banca dati.
Le finalità della banca dati sono essenzialmente:
1) la razionalizzazione dei dati quantitativi e qualitativi sui bisogni e sulle risorse del territorio provinciale nel campo dell’affido familiare;
2) la consultazione immediata di dati storici ed attuali sulle famiglie o singoli disponibili all’affido familiare;
3) la valutazione e monitoraggio degli interventi di affido sul territorio provinciale;
4) la facilitazione nell’abbinamento minore-famiglia affidataria.
L’appaltatore dovrà avvalersi della collaborazione di una ditta specializzata nella realizzazione ed implementazione di software, a cui ricorrere per eventuali consulenze per il funzionamento, messa in rete e gestione della banca dati e non ultimo l’eventuale supporto al personale professionale per ogni esigenza che si dovesse verificare nell’utilizzo della stessa.
6.6 Spazio neutro
Lo Spazio Neutro all’interno del Servizio Affido Familiare è finalizzato a garantire il mantenimento ed il recupero della relazione tra figli e genitori naturali (su richiesta del Tribunale o dei Servizi territoriali delle stesse famiglie), tutelando così il diritto del bambino o adolescente a preservare i legami con entrambe le figure parentali, quando le difficoltà genitoriali sono tali da avere determinato l’affidamento ad un'altra famiglia affidataria; il servizio offre uno spazio “neutro”, dove il minore incontra il genitore che si trova in una situazione di forte limitazione nell’esercizio delle sue funzioni genitoriali, con l’adeguata protezione e supporto professionale, in un contesto di promozione del benessere relazionale.
Lo Spazio Neutro garantisce la presenza di un Operatore neutro (educatore) che non sia coinvolto professionalmente con la famiglia d’origine o affidataria presso la quale svolge la funzione di facilitatore della relazione bambino-genitori e fornisce un riferimento adulto rassicurante e protettivo per il minore, in grado di contenere atteggiamenti e comportamenti inadeguati da parte dei genitori naturali, ridefinendo quando necessario l’obiettivo dell’incontro. Obiettivi generali dello Spazio Neutro sono quindi:
▪ Supportare il mantenimento e la ricostruzione della relazione con il/i genitore/i naturale/i non affidatario;
▪ Garantire la necessaria protezione al minore coinvolto nel disagio relazionale familiare.
▪ Assicurare la neutralità nel contesto di incontro tra genitori naturali e minore.
A. Oneri a carico delle Amministrazioni Comunali
Le Amministrazioni di tutti i Comuni presso cui si realizzano gli incontri protetti hanno l’onere di fornire la disponibilità di idonei locali laddove non sia possibile effettuare l’incontro presso la sede del Servizio Affido Familiare.
Il Servizio Sociale di ogni Comune, ha l’onere di:
▪ Xxxxxxxx l’opportunità di procedere alla predisposizione di incontri protetti tra genitori e figli o, qualora ne ricorresse il caso, eseguire l’eventuale prescrizione dell’autorità giudiziaria;
▪ Curare l’invio del/i genitore/i o familiare significativo, che incontra il minore in modalità protetta allo Spazio Neutro;
▪ Presentare il caso all’Operatore dello Spazio Neutro, formulando breve richiesta di intervento e se necessario fornendo documentazione utile alla comprensione della situazione relazionale del nucleo;
▪ Stabilire il calendario degli incontri tra adulti e minori;
▪ Trasmettere all’autorità giudiziaria le relazioni sugli incontri e ogni altra documentazione sull’attività svolta dall’Operatore dello Spazio Neutro;
▪ Xxxxxxxx l’andamento degli incontri e verificare periodicamente la sua prosecuzione o interruzione;
▪ Trasmettere al referente dell’Ufficio di Piano, la documentazione relativa all’effettiva attuazione del servizio presso il proprio comune o comunque a beneficio degli utenti residenti nel proprio Comune.
B. L’Operatore dello Spazio Neutro, avvalendosi di tutti gli strumenti professionali in possesso, svolge le seguenti funzioni:
▪ analizza le informazioni ricevute dall’assistente Sociale che ha inviato il caso;
▪ si integra con le equipe psicosociali dei Servizi Affido Familiare;
▪ svolge colloqui preliminari con il minore ed i suoi familiari per facilitare il suo ingresso nel contesto relazionale familiare e predisporre gli opportuni interventi di supporto;
▪ collabora alla predisposizione del calendario degli incontri tra i minori ed i suoi familiari significativi;
▪ predispone lo spazio, i materiali e le attività funzionali ad ogni incontro;
▪ chiarisce agli utenti la propria funzione ed i limiti del suo mandato;
▪ osserva ed analizza la qualità della relazione tra il minore e l’adulto significativo;
▪ vigila affinché atteggiamenti, comportamenti o comunicazioni verbali e non dell’adulto non suscitino disagio, malessere emotivo o eventualmente danno al minore;
▪ interviene nel contenere le tipologie di situazioni sopra accennate, ridefinendo gli obiettivi del contesto o, nei casi in cui si rendesse necessario, per sospendere gli incontri,
▪ stimola l’adulto significativo senza anticiparlo, sovrapporsi o sostituirlo, rinforzando le parti sane e gli aspetti di maggiore funzionamento, proponendo attività ed iniziative che facilitino lo scambio e la condivisione tra il minore e l’adulto,
▪ opera al fine di sviluppare nel tempo le competenze genitoriali degli adulti, promuovendo percorsi di autonomia nella relazione adulto-minore;
▪ sostiene il minore avendo cura di mantenere un livello di comunicazione autentico, autorevole ed emotivamente protettivo nei suoi confronti;
▪ redige dettagliata relazione scritta (trascrizione) degli incontri avendo cura di osservare e rilevare tutti gli aspetti (verbali, non verbali, di contesto) che caratterizzano l’interazione tra il minore e l’adulto significativo, documentando altresì i propri interventi, le motivazioni che li hanno determinati ed i risultati raggiunti;
▪ si relaziona (qualora lo ritiene opportuno per il suo intervento) con tutte le figure professionali e servizi territoriali (set, cam, neuropsichiatria infantile, consultorio, ecc.) implicati nella presa in carico del progetto di affido familiare riguardante il minore di cui cura gli incontri protetti.
▪ svolge periodiche riunioni d’equipe con l’assistente Sociale del caso e l’equipe del Servizio Affido;
▪ trasmette tempestivamente la documentazione dell’attività svolta, anche su esplicita richiesta del Referente dell’Ufficio di Piano o dell’Assistente Sociale;
▪ si sottopone ad opportuna supervisione da parte del supervisore del Servizio Affido, preferibilmente in sessione separata rispetto al resto dell’equipe;
▪ partecipa alle attività di formazione specifiche o condivise con l’equipe del Servizio Affido.
C) La ditta aggiudicataria opererà al fine di realizzare le seguenti azioni:
▪ Rimborso spese per gli eventuali spostamenti degli operatori nel territorio al fine di espletare gli incontri protetti. Dette spese debbono essere debitamente documentate mediante compilazione di un registro relativo agli spostamenti sottoscritto, per ogni singolo intervento, dall’operatore e dal coordinatore;
▪ Spese per l’acquisto del materiale necessario ad una corretta attuazione del servizio: libri di testo e/o dispense varie; materiale didattico; materiale di facile consumo; giochi (ludico ricreativi, linguistici e/o logico-matematici); altre prestazioni necessarie al fine della piena realizzazione degli incontri previa autorizzazione del Referente dell’Ufficio di Piano.
ART. 7 PERSONALE
7.1. Profili professionali
L’appaltatore dovrà assicurare l’impiego delle seguenti figure professionali: Sede di Olbia:
- 2 Assistenti Sociali, per 20 ore settimanali medie ciascuno, per 2440 ore totali;
- 2 Psicologi, per 20 ore settimanali medie ciascuno, per 2440 ore totali;
- 1 Sociologo per 24 ore settimanali medie, per un totale di 1.464 ore totali;
- 1 Assistente Sociale per 36 ore settimanali medie, per 2196 ore totali che opererà presso l’ufficio minori e genitorialità dell’assessorato alle politiche sociali del comune di Olbia ;
- 2 Educatori per n. 18 ore settimanali medie ciascuno , per n. 2196 ore totali.
Gli operatori dovranno garantire la massima flessibilità nella gestione del monte ore settimanale, prevedendo, qualora fosse necessario, prestazioni lavorative anche in orario serale e prefestivo (per incontri con gruppi di affidatari, manifestazioni di sensibilizzazione od altro). Dovrà comunque essere garantito un orario di apertura al pubblico che preveda almeno due mattine e due pomeriggi settimanali presso la sede del Servizio Affido Familiare di Olbia che faciliti l’accesso ed il contatto con i servizi e con l’intera cittadinanza. Durante l’orario di chiusura al pubblico dovrà essere attivata una segreteria telefonica che garantisca un primo contatto di accoglienza.
Il personale impiegato deve essere in possesso dei seguenti requisiti minimi, pena l'esclusione:
Assistente Sociale | Diploma Universitario di Assistente Sociale o titolo equipollente o+ iscrizione all’Albo degli Assistenti Sociali + almeno 1 anno di esperienza in qualità di assistente sociale presso servizi sociali comunali |
Psicologo | Laurea quadriennale/quinquennale vecchio ordinamento o magistrale o specialistica in Psicologia, con indirizzo dello Sviluppo e dell’Educazione o indirizzo Clinica e di Comunità + iscrizione all’Albo degli Psicologi + almeno 1 anno di esperienza in qualità di psicologo presso servizi sociali comunali o servizi rivolti ai minori e/o famiglie multiproblematiche |
Sociologo | Laurea quadriennale vecchio ordinamento o magistrale o specialistica in Sociologia o in Scienze della Comunicazione o in Scienze Politiche + almeno 1 incarico in attività di comunicazione sociale o collaborazione con mass-media o gestione-coordinamento servizi alla persona o organizzazione campagna di informazione-sensibilizzazione nei servizi territoriali socio-assistenziali e/o sanitari pubblici e privati. |
Educatore | Qualifica post diploma di Educatore Professionale riconosciuto |
dallo Stato o alla Regione; o Laurea quadriennale in Scienze dell’Educazione o Laurea quadriennale in Pedagogia o Laurea triennale in Scienze delle Professioni Educative + biennio Laurea Specialistica; o Diploma di Scuola Superiore anche ad indirizzo non educativo con almeno cinque anni di esperienza lavorativa nei servizi territoriali socio-assistenziali e/o sanitari pubblici e privati nello svolgimento delle funzioni di educatore come disciplinato dall’art.13,comma 11, della L.R. 21.04.2005 n.7 ,legge finanziaria 2005 o Laurea triennale in Scienze delle Professioni Educative di Base, indirizzo Educatore Professionale; + (in aggiunta a tutte le tipologie di percorsi formativi sopra elencati) almeno 12 mesi di esperienza lavorativa, anche non continuativo, in qualità di educatore in servizi socio-educativi per minori nei servizi territoriali socio- assistenziali e/o sanitari pubblici e privati. |
7.2. Prestazioni professionali
Gli Operatori organizzeranno la loro attività per la gestione dei casi sociali, costituendosi in 2 microequipe composte da Assistente Sociale e Psicologo che opereranno nel territorio. Le 2 microequipe avranno come sede unica quella identificata dal Comune di Olbia e saranno di riferimento per tutti i Comuni del Distretto.
Il Coordinamento dell’equipe sarà affidato al Sociologo che si relazionerà con il referente dell’Ufficio di Piano attenendosi alle direttive impartite dallo stesso.
Considerato che il Coordinatore dovrà operare su tutto il territorio del distretto sanitario di Olbia e dovrà quindi sottoporsi a frequenti spostamenti, la ditta appaltatrice dovrà dotarlo di telefono cellulare così da essere agevolmente reperibile.
Gli Operatori presteranno servizio stabilmente nella sede identificata dal Comune di Olbia ed in tutti gli altri Comuni coinvolti nell’appalto al fine di promuovere gli interventi di informazione e sensibilizzazione all’affido. Per gli spostamenti su tutto il territorio provinciale, sono previsti i rimborsi chilometrici del carburante, fino ad un importo complessivo massimo di € 4.666,00 .
Tutti gli Operatori del Servizio Affido Familiare, concorrono alla realizzazione degli interventi sopra indicati, al fine di creare una sinergia tra le diverse professionalità, un reciproco arricchimento e stimolare la capacità creativa del gruppo.
La specificità professionale di ogni figura coinvolta si esprimerà nei compiti di seguito indicati:
A) Psicologo:
- Osservazione, valutazione ed analisi delle dinamiche psicologiche caratterizzanti il funzionamento delle famiglie o dei singoli che si propongono per l'affidamento, al fine di stabilirne l'idoneità;
- Osservazione, valutazione ed analisi dei vissuti del minore in affidamento ed eventuale sostegno psicologico o invio ai servizi Specialistici (Consultorio familiare, NPIA, ecc..);
- Predisposizione degli interventi per l'abbinamento minore - famiglia affidataria;
- Sostegno psicologico agli affidatari, in coppia, individualmente o con il gruppo familiare;
- Mediazione familiare tra affidatari e famiglie d'origine;
- Predisposizione e cura, qualora fosse necessario, degli incontri protetti tra minori e famiglie d'origine;
- Conduzione dei gruppi di sostegno degli affidatari;
- Conduzione ed animazione degli incontri informativi al fine di fornire informazione ed ascolto sulle tematiche giuridiche, sociali e psicologiche che caratterizzano l'esperienza dell'affido;
- Comunicazione costante, e tempestiva con gli Operatori del Servizio Sociale Comunale in merito all'andamento del progetto di affidamento;
- Redazione di tutta la documentazione relativa alle attività di propria competenza e quelle condivise con l’equipe;
- Partecipazione alle attività di inserimento dati nella banca dati sull’affido;
- Partecipazione attiva e diretta alle attività di informazione, sensibilizzazione e promozione dell’affido.
- Valutazione e predisposizione ed effettuazione degli opportuni interventi a tutela dei minori e delle famiglie in genere;
B) Assistente Sociale:
- Indagine socio-ambientale sulle famiglie e singoli disponibili all'affidamento, al fine di stabilirne l'idoneità;
- Predisposizione e progettazione di interventi economici, ambientali e sociali a supporto degli affidatari;
- Verifiche domiciliari sui percorsi di affidamento, sull'adeguatezza educativa, affettiva, ambientale e sociale degli affidatari rispetto ai bisogni e alle caratteristiche del minore;
- Monitoraggio sull'andamento dell'affido, sul rispetto delle condizioni e degli impegni formalizzati nel progetto di affidamento, da parte dei soggetti coinvolti (rispetto di decreti, prescrizioni del Servizio Sociale, ecc..);
- Informazione sulle modalità e garanzie per le famiglie affidatarie (contributo economico, copertura assicurativa, assegno maternità ecc.., tessera sanitaria, variazioni anagrafiche, ecc..);
- Cura dei rapporti tra famiglia d'origine e famiglia affidataria, attivando tempestivamente opportuni interventi di mediazione, e contenendo dinamiche disfunzionali al benessere del minore;
- Collaborazione con lo psicologo nella conduzione dei gruppi di sostegno degli affidatari;
- Rilevazione sul territorio di Servizi, Enti pubblici e privati, Organizzazioni solidali ed ogni altra risorsa locale con i quali entrare in rete al fine di collaborare per la realizzazione degli interventi di promozione dell'affidamento familiare;
- Conduzione ed animazione degli incontri informativi al fine di fornire informazione ed ascolto sulle tematiche giuridiche, sociali e psicologiche che caratterizzano l'esperienza dell'affido;
- Comunicazione costante, e tempestiva con gli Operatori del Servizio Sociale Comunale in merito all'andamento del progetto di affidamento;
- Redazione di tutta la documentazione relativa alle attività di propria competenza e quelle condivise con l’equipe;
- Partecipazione alle attività di inserimento dati nella banca dati sull’affido;
- Partecipazione attiva e diretta alle attività di informazione, sensibilizzazione e promozione dell’affido.
Le microequipe composte da assistente sociale e psicologo potranno essere coinvolte nella gestione di alcuni casi pregressi, opportunamente individuati dagli Operatori dei Servizi Sociali, e in quelli di recente o attuale presa in carico. Il passaggio avverrà gradualmente e con modalità di reciproca integrazione.
- Attività di Segretariato Sociale relativa all’area minori e famiglia.
C) Sociologo:
- Individuazione e raccolta dei dati utili alla rilevazione dei bisogni e delle risorse in tema di affido familiare nel territorio, funzionale ad una prima conoscenza della realtà e ad una più accurata progettazione degli interventi di promozione;
- Organizzazione campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema dell'affido;
- Supervisione sulla gestione della banca dati sull’affido;
- Individuazione e attivazione contatti con tutte le agenzie informative presenti nel territorio (stampa, radio, tv, ecc..);
- Attivazione dei contatti con le realtà istituzionali e del privato sociale (associazioni, sindacati, istituzioni religiose, enti di promozione culturale, ecc…);
- Collaborazione con il Servizio Informativo dei Comuni per la realizzazione del link con la pagina web sull'affido nel portale del Comune;
- Coordinamento del personale professionale del Servizio Affido Minori;
- Redazione della documentazione di report e rendicontazione sulle attività svolte;
- Coordinamento di tutti gli interventi previsti nel presente capitolato, al fine di monitorarne la realizzazione, il rispetto dei tempi e il perseguimento degli obiettivi indicati;
- Comunicazione costante e diretta con il referente dell’Ufficio di Piano nella gestione dell’appalto e con tutti i referenti dei sub ambiti.
- Attività amministrativa e di segretariato funzionale alla realizzazione di tutti gli interventi sopra indicati (comunicazioni, contatti telefonici, predisposizione materiale cartaceo o su supporto informatico, inserimento dati, redazione di atti, raccolta schede orarie operatori, spedizione lettere, protocollazione, ecc..).
I contenuti dei materiali informativi e di promozione e sensibilizzazione saranno predisposti con la collaborazione di tutte le figure professionali.
Il sociologo, gli assistenti sociali, gli psicologi, ognuno con la propria specificità professionale, dovrà essere partecipe di tutti gli obiettivi individuati per la realizzazione degli interventi di promozione dell'affidamento familiare.
D) Educatore
- Affianca le figure genitoriali negli incontri protetti;
- Partecipa alla formulazione del progetto complessivo riguardante il minore per il quale si renda necessario attivare incontri protetti;
- Collabora alla elaborazione del progetto di affido, alla definizione dei metodi di lavoro ed alle prassi di intervento di situazioni dove siano necessari incontri protetti;
- Segue il caso nei luoghi previsti e ritenuti opportuni anche con accompagnamento dei minori;
- Osserva i comportamenti, le caratteristiche ed i problemi del minore e degli adulti raccogliendo le informazioni relative;
- Gestisce processi comunicativi finalizzati al cambiamento dei comportamenti individuali del minore e genitoriali;
- - Documenta la propria attività utilizzando strumenti cartacei e/o su supporto informatico
7.3. Supervisione
Il personale professionale dovrà essere accompagnato da una supervisione costante che dovrà avere cadenza almeno mensile, a partire dalla presa in carico dei casi, per un totale non inferiore a 60 ore.
Il supervisore (in possesso di diploma di psicoterapeuta), esterno al personale del Servizio Affido familiare, e a tutti gli enti coinvolti, dovrà avere una vasta e pluriennale esperienza clinica nel lavoro terapeutico con le famiglie multiproblematiche, minori deprivati, vittime di abusi e maltrattamenti, con percorsi di affidamento familiare ed adozione e/o nella supervisione di Operatori Psico-Sociali.
La ditta aggiudicataria proporrà all’Amministrazione il supervisore individuato e valuteranno concordemente l’opportunità del suo intervento. La proposta del supervisore non verrà valutata in sede di gara, ma sarà esaminata successivamente. Qualora fosse necessario ed opportuno si può prevedere il ricorso a più di un supervisore, suddividendo tra i professionisti scelti, il monte ore disponibile.
Per gli interventi di supervisione saranno disponibili € 7.000,00 comprensivi di eventuali rimborsi viaggio dei professionisti.
7.4. Relazione e documentazione attività svolta
Il personale del Servizio Affido Familiare dovrà predisporre:
- Relazioni psicosociali (valutazione disponibilità all'affido, valutazione affidamenti in corso, predisposizione abbinamento, conclusione dell'affidamento, osservazioni sui gruppi di sostegno) con tempi da concordare con il Referente dell’Ufficio di Piano;
- Indagine sociale sul territorio;
- Schede sintetiche per raccolta dati dei nuclei familiari e dei minori;
- Relazione mensile sull'attività svolta da ogni operatore con indicazione impegno orario giornaliero, da prodursi entro 10 giorni dal termine del mese di riferimento;
- Relazione trimestrale dettagliata (tempi, modalità, azioni, obiettivi raggiunti) sull'attività svolta dal gruppo di lavoro sull'affido, da prodursi entro 10 giorni dal termine del mese di riferimento ;
- Programma trimestrale dettagliato delle attività da realizzare, allegata alla relazione sull'attività svolta nei tre mesi precedenti, da prodursi entro 10 giorni dal termine del trimestre di riferimento;
- Il personale in servizio , previa esplicita richiesta da parte dell’operatore sociale del Comune, sarà tenuto ad effettuare relazioni da inviare al Tribunale per i Minorenni, relativamente ai casi seguiti per i quali se ne ravvisi la necessità;
- Incontri periodici con gli operatori referenti dei servizi territoriali.
ART. 8
ONERI A CARICO DELL'APPALTANTE
Ufficio di Piano del Distretto Sanitario di Olbia, in quanto ente capofila ha l’onere di:
- garantire la gestione amministrativa dell’appalto;
- monitorare e verificare l’effettiva realizzazione degli interventi previsti nel presente capitolato;
- mantenere assidui contatti con il Coordinatore dei Servizi Affido Familiare;
- garantire le necessarie informazioni ai referenti dei sub ambiti, della ASL, della Provincia.
Le Amministrazioni dei Comuni aderenti all’appalto hanno l’onere di:
- fornire la disponibilità di idonei locali per la realizzazione degli incontri informativi rivolti alla cittadinanza;
- collaborare con le equipe di lavoro sull’affido familiare per realizzare quanto previsto nel capitolato d’appalto.
I Referenti dei sub ambiti di Olbia, Arzachena del Distretto Sanitario di Olbia hanno l’onere di:
- verificare l’andamento del servizio e la realizzazione degli interventi nel territorio interessato;
- operare il necessario raccordo tra i Servizi Sociali e le Amministrazioni Comunali dei sub ambiti;
- fornire pareri tecnici sull’andamento del servizio al Referente dell’Ufficio di Piano.
Il Servizio Sociale di tutti i comuni ha l’onere di:
- mantenere la titolarità della gestione degli interventi istituzionali a tutela dei minori;
- intervenire sulla famiglia d’origine del minore per rimuovere le cause che hanno determinato l’allontanamento dal nucleo familiare del minore;
- salvaguardare la coerenza, promuovere la connessione e la collaborazione interistituzionale;
- curare i rapporti con la magistratura;
- intervenire nei casi in cui è necessario il supporto istituzionale;
- rappresentare il Comune nelle occasioni istituzionali;
- fornire tutte le necessarie informazioni per la presa in carico dei casi assegnati;
- attuare tutti gli interventi indicati nel presente capitolato; La Provincia ha l’onere di:
- Fornire tutta la consulenza, collaborazione e supporto possibili al fine di realizzare tutte le azioni previste dal presente capitolato;
- Operare il necessario coordinamento tra tutti i Comuni appartenenti al distretto;
- Collaborare con L’Ufficio di Piano nella verifica degli interventi attuati. L’ASL n.2 ha l’onere di:
- Fornire tutta la consulenza, collaborazione e supporto possibili al fine di realizzare tutte le azioni previste dal presente capitolato;
- Operare il necessario coordinamento tra i Consultori Familiari dei vari Distretti Sanitari e favorire la collaborazione con gli altri servizi specialistici dell’ASL;
- Collaborare con l’ente capofila nella verifica degli interventi attuati.
ART. 9
ONERI A CARICO DELL’APPALTATORE
Sono a carico dell’appaltatore gli oneri relativi a:
- spese per la retribuzione del personale;
- rimborsi chilometrici carburante per il personale € 4.666,00 ;
- spese per l’intervento del supervisore non meno di € 7.000,00 ;
- spese per la realizzazione degli interventi di formazione del personale (compensi e rimborsi per i docenti, materiale didattico, eventuali dispense;
- spese per la realizzazione degli interventi previsti per la campagna di sensibilizzazione: stampa, affissione e distribuzione di materiale informativo e divulgativo, strisce radiofoniche e/o televisive (compensi professionisti incaricati, passaggi sui mezzi di comunicazione, ecc..), materiali per interventi di informazione nelle scuole, ecc..;
- spese per la consulenza della ditta del settore informatico;
- idonee polizze assicurative per la responsabilità civile verso persone o cose, per danni eventualmente arrecati dai propri operatori in occasione e a causa dell’espletamento dei servizi oggetto del presente appalto;
- spese amministrative varie della ditta appaltatrice;
- ogni altra spesa urgente non prevista nel progetto, ma ritenuta necessaria per un miglior funzionamento del servizio, dovrà essere preventivamente concordata e/o autorizzata dall’Ufficio di Piano;
- qualora taluno degli operatori impegnati venga sostituito, definitivamente o temporaneamente, l’Appaltatore dovrà darne comunicazione all’Ufficio di Piano con un preavviso rispettivamente di 15 e 3 giorni, impegnandosi a reintegrare il personale necessario al Servizio con altri soci e/o personale dipendente regolarmente assunti ed in possesso di professionalità equipollenti;
- il materiale che l’Appaltatore intenderà acquistare con i fondi messi a disposizione dall’Ufficio di Piano rimarranno, alla scadenza del Contratto di proprietà dello stesso Ufficio di Piano.
- è fatto obbligo all’appaltatore redigere mensilmente una scheda di rendicontazione delle ore lavorative prestate dagli Operatori, nonché le schede di presenza relative alle riunioni di coordinamento, entrambe vistate da un responsabile individuato dall’appaltatore.
Art. 10 Responsabilità e polizze assicurative
Il soggetto aggiudicatario è direttamente responsabile di fronte a terzi dei danni di qualsiasi natura, sia a persone che a cose, causate in esecuzione del servizio.
L’appaltatore si obbliga, a sua cura e spese, a stipulare e a mantenere in vigore per tutta la durata dell’affidamento, presso primaria compagnia assicurativa, idonee polizze di assicurazione a copertura dei seguenti rischi:
- responsabilità civile verso terzi (RCT) con massimale non inferiore a € 1.000.000,00 (un milione) per ogni sinistro con il limite di € 500.000,00 (cinquecento) per ogni persona e di € 500.00,00 (cinquecento) per danni a cose;
- responsabilità civile verso prestatori di lavoro (RCO) con un massimale non inferiore a € 1.000.000,00 (un milione) per ogni sinistro con il limite di € 500.000,00 (cinquecento) per ogni persona e di € 500.00,00 (cinquecento) per danni a cose
ART.11 MODALITÀ DI PAGAMENTO
L’importo globale dell’appalto verrà corrisposto in rate mensili posticipate a partire dalla data di avvio del servizio previa predisposizione dello stato di avanzamento del servizio e del certificato di pagamento emesso dal responsabile nominato dall’Ente, nel quale verrà indicato l’importo che dovrà essere riportato in fattura. Il certificato di regolare esecuzione verrà trasmesso all’appaltatore, che entro 5 giorni dal ricevimento dello stesso, dovrà restituirlo firmato. All’atto della firma l’appaltatore potrà aggiungere le eventuali contestazioni che ritiene opportune, rispetto alle operazioni di verifica. Successivamente all’emissione del certificato di regolare esecuzione e alla restituzione dello stesso, si procederà al pagamento della prestazione entro giorni 60 (sessanta) dal ricevimento della fattura presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Olbia.
In conformità alla normativa vigente, la liquidazione delle fatture avverrà previa verifica effettuata dall’Ente circa la regolarità contributiva e assicurativa dell’appaltatore.
Resta inteso che i pagamenti verranno sospesi nel caso vengano contestate all’appaltatore inadempienze nell’esecuzione del servizio che possano comportare l’applicazione delle penali. Per tale sospensione o ritardo l’appaltatore non potrà opporre eccezioni né avrà titolo a risarcimento danni.
La sospensione del termine di pagamento si intende cessata a decorrere dalla data della dichiarazione del responsabile del servizio individuato dall’Ente che attesti l’avvenuto adempimento da parte dell’appaltatore ovvero che dichiari, a seguito di chiarimenti, che non sussistono le condizioni per l’applicazione delle penali.
Ai fini del rispetto della Legge 13.08.2010, n. 136, l’appaltatore dovrà utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali dedicati, anche in via non esclusiva, alle commesse pubbliche, per
assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari. Gli estremi identificativi dei conti correnti dedicati nonché le generalità ed il codice fiscale delle persone delegate ad operare su di essi, dovranno essere comunicati, entro sette giorni dall’avvio del servizio. I bonifici riporteranno, tra gli altri elementi, il codice CIG relativo alla gara.
ART. 12 PENALI
Qualora fossero rilevate inadempienze rispetto a quanto previsto dalle norme di legge e dal presente capitolato, l’amministrazione invierà formale diffida con descrizione analitica e motivata delle contestazioni addebitate e con invito a conformarsi immediatamente alle prescrizioni violate.
Nel caso in cui le giustificazioni eventualmente addotte dalla ditta aggiudicataria, che dovranno comunque pervenire al Comune di Olbia , gestore del PLUS , entro il termine stabilito nella diffida, non fossero ritenute soddisfacenti dall’Amministrazione, si procederà a detrarre dalle fatture le penalità più avanti specificate per le quali non siano pervenute o non siano state accolte le giustificazioni addotte dalla ditta aggiudicataria.
L’Amministrazione potrà procedere al recupero della penale anche mediante trattenuta sulla garanzia definitiva, che dovrà essere immediatamente reintegrata.
L’applicazione delle penalità non esclude la richiesta del maggior danno subito a causa del disservizio verificatosi.
In caso di ritardo o rifiuto delle prestazioni, nonché in ogni altra inosservanza degli obblighi contrattuali assunti dalla ditta fornitrice, l’Amministrazione appaltante potrà rivolgersi ad altra ditta di fiducia, addebitando alla ditta appaltatrice le eventuali maggiori spese sostenute e riservandosi la possibilità di applicare ulteriori penalità proporzionali all’inadempimento e variabili da un minimo di euro 100,00 ad un massimo di euro 5.000,00.
In caso di mancato svolgimento delle azioni, nei contenuti e nelle modalità indicate nel presente capitolato, verranno applicate le seguenti penali:
- per ogni assenza degli Operatori non trasmessa entro 12 ore con comunicazione scritta: € 250,00 (euro duecentocinquanta/00) per ciascun operatore e per ciascun giorno di assenza;
- per ogni sostituzione degli Operatori non trasmessa entro i termini stabiliti all’art.10 del presente capitolato con comunicazione scritta: € 250,00 (euro duecentocinquanta/00) per ciascun operatore e per ciascun giorno di ritardo;
- per ogni ritardo nella realizzazione delle azioni di cui all’art.6 , paragrafi 6.3. (Campagna informativa e di sensibilizzazione), 6.4. ( Formazione): € 500,00 (euro cinquecento/00)) per ogni periodo di ritardo pari a 10 giorni;
- per i mancati interventi di supervisione del personale del Servizio Affido Familiare di cui all’art. 7, paragrafo 7.3., € 500,00 (euro cinquecento/00) per ogni mancato intervento;
- per la mancata consegna nei tempi previsti, della documentazione di cui al paragrafo 7.4 del presente capitolato: € 100,00 (euro cento/00) per ciascun giorno di ritardo;
- per la mancata esecuzione degli interventi opportunamente concordati e calendarizzati con il Referente dell’Ufficio di Piano, o comunque previsti nel capitolato: € 100,00 (euro cento/00) per ciascun inadempimento e per ciascun giorno di ritardo.
ART. 13
Cessione del contratto e sub appalto
E’ assolutamente vietata la cessione totale o parziale del contratto. Nel caso di contravvenzione al divieto, la cessione si intenderà nulla e di nessun effetto nei rapporti con l’Amministrazione e costituisce causa per la risoluzione del contratto.
Art. 14 Esecuzione in danno
Qualora l’appaltatore ometta di eseguire, anche solo in parte, la prestazione dei servizi oggetto del presente appalto con le modalità e i termini previsti, l’Amministrazione potrà ordinare ad altra ditta l’esecuzione parziale o totale di quanto omesso dall’appaltatore.
All’appaltatore inadempiente saranno addebitati costi e danni eventualmente causati all’Ente.
Per il risarcimento dei danni l’Amministrazione potrà rivalersi mediante trattenute sugli eventuali crediti dell’appaltatore o sul deposito cauzionale che dovrà, in tal caso, essere reintegrato entro tre giorni dalla richiesta dell’Amministrazione
Art. 15 Risoluzione del contratto
L’Amministrazione ha facoltà di risolvere il contratto mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento nei seguenti casi:
- comportamenti colposi o dolosi nell’esecuzione del servizio;
- interruzione del servizio senza giustificati motivi;
- manifesta incapacità o inidoneità, anche solo legale, all’esecuzione del servizio;
- inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e le assicurazioni obbligatorie del personale nonché delle norme previdenziali;
- subappalto in contrasto con le disposizioni di legge vigenti, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto;
- non rispondenza del servizio fornito rispetto alle specifiche di contratto;
- inosservanza reiterata, e comunque non oltre la terza contestazione, degli obblighi per i quali sono previste le penali di cui all’art. 12 del presente capitolato;
- l’applicazione di penali pari o superiore al 10% dell’importo contrattuale;
- perdita dei requisiti previsti per l’affidamento del servizio;
- non osservanza di quanto previsto relativamente agli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari;
La risoluzione di diritto del contratto comporterà l’incameramento del deposito cauzionale salvo il risarcimento dei maggiori danni nonché il diritto per l’Amministrazione all’esecuzione in danno come previsto al precedente art. 14.
Art. 16 Trattamento dati personali
L’appaltatore sarà nominato, dall’Amministrazione, Responsabile esterno del trattamento dei dati e risulterà pertanto corresponsabile con la stessa del trattamento dei dati effettuato in forza del rapporto contrattuale.
Nell’effettuare le operazioni ed i compiti ad esso affidati, l’appaltatore dovrà osservare le norme del codice in materia di protezione dei dati personali (D.lgs. 196/2003 e xx.xx.) ed attenersi alle decisioni dell’autorità garante per la protezione dei dati personali provvedendo ad assolverne le richiesta.
L’appaltatore indicherà il responsabile della privacy, dovrà informare l’Amministrazione in merito alla puntuale adozione di tutte le misure di sicurezza al fine di evitare rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati stessi, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta. In ogni caso l’appaltatore si impegna espressamente a non effettuare operazioni di comunicazione e diffusione dei dati personali sottoposti al trattamento verso soggetti terzi diversi dall’Amministrazione senza preventivo consenso della stessa.
Art. 17
Rispetto delle norme in materia di sicurezza
L’appaltatore è esclusivo responsabile del rispetto di tutte le disposizioni relative alla tutela infortunistica e sociale delle maestranze addette all’esecuzione dell’appalto di cui al presente capitolato.
L’appaltatore dovrà, altresì, osservare nei riguardi dei propri dipendenti le leggi, i regolamenti e le disposizioni previste dai contratti collettivi nazionali di settore e dagli accordi sindacali integrativi nonché rispettare le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro e di tutti gli adempimenti di legge previsti nei confronti dei lavoratori o soci.
E’ fatto carico allo stesso di dare piena attuazione, nei riguardi del personale assunto degli obblighi retributivi e contributivi, alle assicurazioni obbligatorie e ad ogni altra disposizione contrattuale o normativa prevista.
L’appaltatore si obbliga ad osservare e a far osservare ai propri dipendenti tutte le disposizioni di ordine interno che venissero comunicate dall’Amministrazione.
Art. 18 Domicilio legale
Per gli effetti del contratto l’appaltatore dovrà eleggere domicilio legale nel Comune di Olbia ai sensi delle disposizioni vigenti
Art. 19 Spese contrattuali
Sono a carico dell’appaltatore tutte le spese inerenti la stipula del contratto compresa la registrazione, imposte e bolli.
Art. 20 Controversie
Tutte le controversie che dovessero insorgere tra l’Amministrazione appaltante e l’appaltatore, in ordine all’esecuzione del servizio ed all’applicazione delle norme contrattuali, saranno devolute al Giudice competente del foro di Tempio Pausania.
Art. 21 Rinvio
Per quanto non espressamente previsto nel presente atto, si rinvia alle disposizioni nazionali e regionali vigenti in materia, alle norme emanate dalla Comunità Europee e recepite nell’ordinamento italiano nonché a disposizioni regolamentari dell’Ente.