ANALISI CONCLUSIVA DEL CASO BREXIT Clausole campione

ANALISI CONCLUSIVA DEL CASO BREXIT. Unione Europea Regno Unito Hard -30 ; -15 +10 ; -5 Soft -20 ; +20 -5 ; +10 Concludendo l’analisi, prendendo in considerazione i vari fattori che influenzano la contrattazione, si può prevedere quelli che saranno i negoziati di breve periodo che andranno a mettere in relazione i due giocatori in questione. Razionalmente parlando, come primo aspetto si può escludere l’eventualità di un fallimento delle trattative identificato in un no deal: dal punto di vista economico il danno sarebbe negativo per entrambe le parti (in particolare per l’UK) e, di conseguenza, nessuno è incentivato a seguire questa direzione (-30 ; -15). Allo stesso tempo, non vi è il pericolo di influenzare le trattative con minacce di questo tipo poiché, considerando l’equilibrio perfetto nei sottogiochi, non sarebbero credili in quanto il danno di questa scelta è noto per entrambi. Procedendo invece con un’alternativa più favore per l’UK, la contrattazione si potrebbe incentrare verso un’offerta volta esclusivamente a mitigare i danni economici che questo giocatore ha subito, a scapito tuttavia dell’UE. Questo risultato potrebbe essere attuabile attraverso una politica volta alla riduzione dell’impatto europeo e globale che la Brexit ha generato e potrebbe generare, alla luce delle contingenze temporali e di frammentazione interna del partito Conservatore. Tuttavia, questa opzione, come analizzato, potrebbe spingere altri paesi europei a seguire l’esempio inglese, andando così a minare l’integrità stessa della Comunità Europea, portando così un’utilità negativa a quest’ultima (+10 ; -5) e rappresenta quindi, un’alternativa non razionalmente applicabile. Seguendo invece quello che sembra lo scenario più plausibile elaborato nella matrice precedente, ovvero una dura linea di contrattazione per l’UE a discapito dell’UK, necessariamente costretta a scendere ad un compromesso, si evince che questa soluzione, seppur razionalmente valida, conduca comunque il Regno Unito in una posizione di perdita in termini di utilità. Al contrario, l’UE riuscirebbe nell’intento di punire la controparte andando così ad eludere il possibile e dannoso effetto domino degli altri stati membri (-20 ; +20). Come ultima possibilità dell’analisi, riprendendo anche la convenienza economica, si propone quella che rappresenta in questo caso la risposta ottima. In linea con l’ultima alternativa proposta in termini di obbiettivo principale, la differenza si evince dall’intento di non punire l’UK ma di cercare una posizione ...

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