Common use of Considerazioni finali Clause in Contracts

Considerazioni finali. Nel concreto, ricerca e innovazione responsabile nei confronti dell’ambiente significa tenere conto dell’importanza del metodo del Life Cycle Assessment (LCA), la valutazione dell’intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio secondo i principi e requisiti definiti a livello internazionale dalle norme UNI EN ISO 14040 e 14044. Ciò è evidente per i progetti di ricerca ed innovazione che prevedono la quantificazione dei vantaggi ambientali di tecnologie o prodotti innovativi con l’LCA Con la Comunicazione Costruire il Mercato Unico dei Prodotti Verdi e la Raccomandazione 2013/179/EU, la Commissione Europea raccomanda l’uso dell’LCA per valutare e comunicare l’impronta ambientale di prodotti e organizzazioni, proponendo metodi specifici in corso di sperimentazione su 27 prodotti e settori. Inoltre, è facile prevedere che le normative europee più recenti sui materiali da costruzione per l’edilizia avranno un impatto positivo sugli investimenti delle famiglie e delle imprese (anche) italiane nell’espansione del cosiddetto Green Building. Un’altra leva significativa per il disegno di responsabilità condivisa nei confronti dell’ambiente potrebbe essere data dal rilancio del programma strategico per la sostenibilità dei consumi della pubblica amministrazione (legge n. 296/2006 e decreto interministeriale 11 aprile 2008), previsto dal disegno di legge sul collegato ambientale alla legge di stabilità del 2014 (Atto Senato n. 1676) in esame al Senato. Tale disegno di legge prevede tra l’altro l’obbligatorietà dell’applicazione dei criteri ambientali per un certo numero di tipologie di prodotti. In tal modo si può accelerare la diffusione del Green Public Procurement (GPP) nella PA italiana, perseguendo gli obiettivi di efficienza e risparmio nell’uso delle risorse energetiche (e riduzione delle emissioni di CO2), di riduzione dell’uso di sostanze pericolose e di diminuzione delle quantità dei rifiuti prodotti. Non va mai sottovalutato, comunque, il legame molto stretto che esiste tra le innovazioni per lo sviluppo sostenibile delle diverse industrie, i principi e gli strumenti della legislazione europea e nazionale, e la dimensione (potenziale ed effettiva) dei mercati di riferimento. Questo proprio perché gli aspetti normativi (regolatori o volontari che siano) rappresentano una variabile decisiva per la sostenibilità economica, vale a dire per la convenienza e la redditività, della ricerca e del suo trasferimento ai fini di sviluppo sperimentale, produttivo e commerciale. Tutto questo sottintende una valutazione della ricerca ispirata anche ai principi della RRI (basata cioè su indicatori che consentano di leggere l’evoluzione delle sue stesse performance in un’ottica di ciclo di vita), con più trasparenza sui finanziamenti e più diffusione dei risultati, e sistemi di interazione più efficaci dei soggetti che “producono” ricerca e innovazione con gli stakeholder di riferimento, per identificare soluzioni condivise per le sfide dello sviluppo economico e sociale.

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Considerazioni finali. In generale, c’è stato un passaggio da più forme di valutazione basate sugli esperti a modelli più partecipativi. Ad es., nata da polemiche su tecnologie come l’energia nucleare, negli Stati Uniti la valutazione APPENDICE della tecnologia si è concentrata piuttosto sulla fornitura di conoscenze oggettive e probabilistiche sulle traiettorie future delle tecnologie emergenti. Nel concretocorso del tempo, si è giunti alla conclusione che è necessario riconoscere che le ipotesi di framing (ad esempio definizioni dei problemi, ambito e metodologie) modellano le conclusioni della valutazione tecnologica. In particolare, wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaeldonInianoPviaazzizoaneSRaelslupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liaR>om8a9 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA un’enfasi eccessiva sulle conseguenze tecnologiche può mettere in ombra importanti questioni associate agli impatti sociali, etici e politici delle tecnologie: per questi motivi, i Paesi hanno iniziato a passare a forme più inclusive, aperte e deliberative di valutazione della tecnologia. Alcuni meccanismi di valutazione della tecnologia comportano procedure pubbliche formali che si inseriscono direttamente nella politica dell’Innovazione e nelle decisioni di Governance, in particolare attraverso l’uso di organismi consultivi di esperti. Un approccio alla valutazione della tecnologia è l’uso di accademie scientifiche o autorità regolatorie per valutare gli aspetti più tecnici delle tecnologie emergenti. Un altro è l’istituzione di organi consultivi pubblici: esempi di questi approcci includono il Danish Board of Technology Foundation, il Nuffield Council on Bioethics nel Regno Unito e i comitati di bioetica presidenziale negli Stati Uniti. Tali gruppi potrebbero essere incaricati di redigere relazioni su particolari tecnologie che raccolgono prove attraverso la ricerca e innovazione responsabile nei confronti dell’ambiente significa tenere conto dell’importanza del metodo del Life Cycle Assessment (LCA), la valutazione dell’intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio secondo i principi testimonianza pubblica. Sondaggi pubblici e requisiti definiti a livello internazionale dalle norme UNI EN ISO 14040 e 14044. Ciò è evidente per i progetti di ricerca ed innovazione che prevedono la quantificazione dei vantaggi ambientali di interviste con le parti interessate su tecnologie o prodotti innovativi con l’LCA Con la Comunicazione Costruire il Mercato Unico dei Prodotti Verdi e la Raccomandazione 2013/179/EU, la Commissione Europea raccomanda l’uso dell’LCA emergenti potrebbero anche essere impiegati per valutare le tecnologie e comunicare l’impronta ambientale anche l’opinione corrente. Le udienze che cercano di prodotti e organizzazioni, proponendo metodi specifici in corso raccogliere i vari input pubblici potrebbero anche essere utilizzate per informare le agenzie di sperimentazione su 27 prodotti e settori. Inoltre, è facile prevedere che le normative europee più recenti sui materiali da costruzione per l’edilizia avranno un impatto positivo sugli investimenti delle famiglie e delle imprese (anche) italiane nell’espansione del cosiddetto Green Building. Un’altra leva significativa per il disegno di responsabilità condivisa nei confronti dell’ambiente potrebbe essere data dal rilancio del programma strategico per la sostenibilità dei consumi della pubblica amministrazione (legge n. 296/2006 e decreto interministeriale 11 aprile 2008), previsto dal disegno di legge sul collegato ambientale alla legge di stabilità del 2014 (Atto Senato n. 1676) in esame al Senato. Tale disegno di legge prevede tra l’altro l’obbligatorietà dell’applicazione dei criteri ambientali per un certo numero di tipologie di prodotti. In tal modo si può accelerare la diffusione del Green Public Procurement (GPP) nella PA italiana, perseguendo gli obiettivi di efficienza e risparmio nell’uso delle risorse energetiche (e riduzione delle emissioni di CO2), di riduzione dell’uso di sostanze pericolose e di diminuzione delle quantità dei rifiuti prodotti. Non va mai sottovalutato, comunque, il legame molto stretto che esiste tra le innovazioni per lo sviluppo sostenibile delle diverse industrie, i principi e gli strumenti della legislazione europea e nazionale, e la dimensione (potenziale ed effettiva) dei mercati di riferimento. Questo proprio perché gli aspetti normativi (regolatori o volontari che siano) rappresentano una variabile decisiva per la sostenibilità economica, vale a dire per la convenienza e la redditività, della ricerca e del suo trasferimento ai fini di sviluppo sperimentale, produttivo e commerciale. Tutto questo sottintende una valutazione della ricerca ispirata anche ai principi della RRI (basata cioè su indicatori che consentano di leggere l’evoluzione delle sue stesse performance in un’ottica di ciclo di vita), con più trasparenza sui finanziamenti e più diffusione dei risultati, e sistemi di interazione più efficaci dei soggetti che “producono” ricerca e innovazione con gli stakeholder di riferimento, per identificare soluzioni condivise per le sfide dello sviluppo economico e socialeregolamentazione.

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Considerazioni finali. Nel concretoAPPENDICE Storicamente, ricerca l’opposizione pubblica si è radicata in una serie di settori tra cui l’energia nucleare, gli organismi geneticamente modificati (OGM) e altre aree della biotecnologia. In Europa, ad esempio, l’opinione pubblica negativa sugli OGM ha portato a livelli di finanziamento inferiori, alti tassi di rifiuto normativo e livelli di innovazione responsabile inferiori rispetto ad altri Paesi, determinando un blocco degli investimenti pubblici. Mentre molti Paesi hanno investito nella costruzione di reattori nucleari negli anni ‘60 e ‘70, rilevanti opinioni sulla sicurezza degli impianti e le proteste politiche di tutto il mondo hanno bloccato la loro ampia diffusione. Questo ovviamente non vuol dire che il pubblico sia a priori “anti-tecnologia”. wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaelodnInianoPviaazzizoaneSRaellsupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liRa >om7a9 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA L’atteggiamento generale dei cittadini europei nei confronti dell’ambiente significa tenere della tecnologia viene regolarmente valutato dall’Eurobarometro, una serie di sondaggi condotti per conto dell’importanza del metodo del Life Cycle Assessment (LCA)della Commissione Europea dal 1973. Mentre l’opinione pubblica generale sulle tecnologie emergenti è difficile da valutare, vi sono prove che la Società è generalmente ottimista riguardo alle tecnologie in fase di sviluppo, anche se questo è mitigato dalle preoccupazioni. In una recente indagine di vasta portata in Europa, almeno la metà degli intervistati si aspetta che, tra 15 anni, la valutazione dell’intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio secondo i principi scienza e requisiti definiti a livello internazionale dalle norme UNI EN ISO 14040 e 14044. Ciò è evidente per i progetti di ricerca ed innovazione che prevedono la quantificazione dei vantaggi ambientali di tecnologie o prodotti innovativi con l’LCA Con la Comunicazione Costruire il Mercato Unico dei Prodotti Verdi e la Raccomandazione 2013/179/EU, la Commissione Europea raccomanda l’uso dell’LCA per valutare e comunicare l’impronta ambientale di prodotti e organizzazioni, proponendo metodi specifici in corso di sperimentazione su 27 prodotti e settori. Inoltre, è facile prevedere che le normative europee più recenti sui materiali da costruzione per l’edilizia lo sviluppo tecnologico avranno un impatto positivo sugli investimenti su assistenza sanitaria e medica (65%), istruzione e competenze (60%), trasporti e infrastrutture di trasporto (59%), approvvigionamento energetico (58%), protezione dell’ambiente (57%), lotta ai cambiamenti climatici (54%) e qualità degli alloggi (50%). Una valutazione dell’accettazione pubblica, tuttavia, deve andare oltre la misurazione degli atteggiamenti e mirare a una migliore comprensione delle famiglie fonti e dei drivers di accettazione. Da quanto avvenuto con le precedenti esperienze relative all’accettazione, appare evidente che i Paesi e gli innovatori dovrebbero incorporare, nella massima misura possibile, obiettivi e preoccupazioni sociali sin dall’inizio del processo di sviluppo. Mentre rimane una sfida realizzare tale obiettivo, è indubbio che in questi ultimi anni siano emerse best practices che possono fungere da guida. Queste includono il finanziamento di scienze sociali e umanistiche in co-flussi integrati con scienze naturali e fisiche, utilizzando forme partecipative di previsione e valutazione tecnologica al fine di tracciare futuri auspicabili e coinvolgere le parti interessate nei processi comunicativi con chiari collegamenti nella politica. Tutto ciò contribuisce a creare fiducia e affidabilità nei sistemi di Innovazione, che sono fattori critici per una accettazione pubblica. Alcune preoccupazioni dell’opinione pubblica hanno a che fare con il rischio, rispetto soprattutto a questioni come la salute e la sicurezza degli esseri umani e dell’ambiente: ciò nella convinzione che l’attuale grado di attenzione sia inadeguato ad anticipare potenziali danni. Altre preoccupazioni riguardano le questioni relative al controllo dei processi vitali o del potere decisionale sulla tecnologia stessa, come ad es. il controllo della proprietà intellettuale o il dominio sul mercato. Una delle principali fonti d’incertezza sul percorso di queste tecnologie sta nel fatto che, nel Mondo 4.0, esse stanno convergendo in modi inaspettati e quindi generano altri nuovi sviluppi. Un esempio è dato dalla convergenza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e delle imprese (anche) italiane nell’espansione del cosiddetto Green Buildingbiotecnologie per produrre approcci di biologia sintetica, formando, nel contempo, una piattaforma per molti altri tipi di entità e strumenti biologici. Un’altra leva significativa per L’accettazione o il disegno di responsabilità condivisa nei confronti dell’ambiente potrebbe rifiuto pubblico della tecnologia è un fenomeno complesso che non può essere data dal rilancio del programma strategico interpretato in maniera Airi - Associazione Italiana per la sostenibilità dei consumi Ricerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad 8u0so<peRriscoerncaaleedpIenrnGoviauzsieopnpe eReSspaolonnsiaabi-leUiNn IIOtaNliaCAMERE Xxxxxxxx Xxxxxxx Piazza Sallustio 21 000x00xxX.xxxxxxx.xx facile. Soltanto facendo riferimento a quanto discusso nell’ambito della letteratura delle Scienze Sociali e alle pratiche esistenti (che aiutano a suggerire approcci su come la tecnologia può essere meglio inserita nella società in modo accettabile) possiamo trovare una via di uscita. Per un certo periodo, si è ritenuto che la resistenza pubblica amministrazione (legge n. 296/2006 e decreto interministeriale 11 aprile 2008), previsto dal disegno alla tecnologia fosse il risultato di legge sul collegato ambientale alla legge una mancanza di stabilità del 2014 (Atto Senato n. 1676) in esame al Senatoinformazioni o di educazione. Tale disegno di legge prevede tra l’altro l’obbligatorietà dell’applicazione dei criteri ambientali per un certo numero di tipologie di prodotti. In tal modo ipotesi si può accelerare la diffusione del Green Public Procurement (GPP) nella PA italiana, perseguendo gli obiettivi di efficienza e risparmio nell’uso delle risorse energetiche (e riduzione delle emissioni di CO2), di riduzione dell’uso di sostanze pericolose e di diminuzione delle quantità dei rifiuti prodotti. Non va mai sottovalutato, comunque, il legame molto stretto che esiste è fondata sul fatto dell’esistente divergenza tra le innovazioni per lo sviluppo sostenibile delle diverse industrievalutazioni del rischio dei laici e quelle degli esperti. Tali divergenze, i principi nei fatti, nascono dall’esistenza di un pregiudizio verso certe caratteristiche tecnologiche: le tecnologie che sono percepite come irreversibili, fuori dal controllo umano e/o capaci di fallimenti catastrofici tendono a sollevare la percezione pubblica del rischio rispetto alle valutazioni specialistiche; allo stesso modo, se le tecnologie sono nuove e gli strumenti meno conosciute, al di fuori della legislazione europea percezione umana (ad esempio nanoparticelle invisibili all’occhio umano) e nazionaleritardate nella loro manifestazione di danno, e la dimensione (potenziale ed effettiva) dei mercati tendono anche ad essere di riferimento. Questo proprio perché gli aspetti normativi (regolatori o volontari che siano) rappresentano una variabile decisiva per la sostenibilità economica, vale a dire per la convenienza e la redditività, della ricerca e del suo trasferimento ai fini di sviluppo sperimentale, produttivo e commerciale. Tutto questo sottintende una valutazione della ricerca ispirata anche ai principi della RRI (basata cioè su indicatori che consentano di leggere l’evoluzione delle sue stesse performance in un’ottica di ciclo di vita), con più trasparenza sui finanziamenti e più diffusione dei risultati, e sistemi di interazione più efficaci dei soggetti che “producono” ricerca e innovazione con gli stakeholder di riferimento, per identificare soluzioni condivise per le sfide dello sviluppo economico e socialemaggiore interesse pubblico.

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Considerazioni finali. Nel concretodella ricerca. La tendenza verso una maggiore adozione di meccanismi di impegno pubblico nella politica dell’Innovazione suggerisce che essi siano percepiti dai Paesi come vantaggiosi. Ma, indubbiamente, vanno superate alcune criticità. In primo luogo, la costruzione APPENDICE di pubblici rappresentativi attraverso tali esercizi può rivelarsi difficile: alcuni processi d’impegno pubblico sono visti come legittimi solo per il pubblico direttamente coinvolto in essi. Un’altra sfida riguarda il rendere la politica di Innovazione sensibile ai risultati wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceerScaaelodnIinanPoviaazzizoaneSRaellsupsotinosa2b1ile00in1I8ta7liRa o>m9a1 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA degli sforzi di impegno pubblico: c’è il rischio che un impegno pubblico debole non faciliti la vera deliberazione, e invece serva a legittimare le politiche esistenti. L’esperienza nel campo dell’Innovazione nella Salute mostra come pazienti, partecipanti alla ricerca e innovazione responsabile nei confronti dell’ambiente significa tenere conto dell’importanza del metodo del Life Cycle Assessment (LCA)laici pubblici, la valutazione dell’intero ciclo se consultati nel corso della R&S, possono promuovere l’innovazione e orientarla verso bisogni reali. Ad esempio, nell’area delle malattie rare, le organizzazioni di vita di un prodotto o di un servizio secondo difesa delle malattie hanno organizzato le proprie biobanche, reclutato ricercatori per lavorare sulle loro malattie, hanno co- inventato strumenti per gli interventi e hanno contribuito come consulenti chiave nel plasmare i principi e requisiti definiti a livello internazionale dalle norme UNI EN ISO 14040 e 14044. Ciò è evidente per i progetti di ricerca ed innovazione che prevedono la quantificazione dei vantaggi ambientali di tecnologie o prodotti innovativi con l’LCA Con la Comunicazione Costruire il Mercato Unico dei Prodotti Verdi e la Raccomandazione 2013/179/EU, la Commissione Europea raccomanda l’uso dell’LCA per valutare e comunicare l’impronta ambientale di prodotti e organizzazioni, proponendo metodi specifici in corso di sperimentazione su 27 prodotti e settori. Inoltre, è facile prevedere che le normative europee più recenti sui materiali da costruzione per l’edilizia avranno un impatto positivo sugli investimenti delle famiglie e delle imprese (anche) italiane nell’espansione del cosiddetto Green Building. Un’altra leva significativa per il disegno di responsabilità condivisa nei confronti dell’ambiente potrebbe essere data dal rilancio del programma strategico per la sostenibilità dei consumi della pubblica amministrazione (legge n. 296/2006 e decreto interministeriale 11 aprile 2008), previsto dal disegno di legge sul collegato ambientale alla legge di stabilità del 2014 (Atto Senato n. 1676) in esame al Senato. Tale disegno di legge prevede tra l’altro l’obbligatorietà dell’applicazione dei criteri ambientali per un certo numero di tipologie di prodotti. In tal modo si può accelerare la diffusione del Green Public Procurement (GPP) nella PA italiana, perseguendo gli obiettivi di efficienza e risparmio nell’uso delle risorse energetiche (e riduzione delle emissioni di CO2), di riduzione dell’uso di sostanze pericolose e di diminuzione delle quantità dei rifiuti prodotti. Non va mai sottovalutato, comunque, il legame molto stretto che esiste tra le innovazioni per lo sviluppo sostenibile delle diverse industrie, i principi e gli strumenti della legislazione europea e nazionale, e la dimensione (potenziale ed effettiva) dei mercati di riferimento. Questo proprio perché gli aspetti normativi (regolatori o volontari che siano) rappresentano una variabile decisiva per la sostenibilità economica, vale a dire per la convenienza e la redditività, regimi dell’etica della ricerca e del suo trasferimento ai fini di sviluppo sperimentale, produttivo e commerciale. Tutto questo sottintende una valutazione della ricerca ispirata anche ai principi della RRI (basata cioè su indicatori che consentano di leggere l’evoluzione delle sue stesse performance in un’ottica di ciclo di vita), con più trasparenza sui finanziamenti e più diffusione dei risultati, e sistemi di interazione più efficaci dei soggetti che “producono” ricerca e innovazione con gli stakeholder di riferimento, per identificare soluzioni condivise per le sfide dello sviluppo economico e socialesperimentazioni cliniche.

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Considerazioni finali. Nel concretopubblici, ricerca è rilevante il successo scientifico dei ricercatori italiani ma non si può trascurare il fatto che nessuna impresa italiana appartiene alle così dette big pharma le sole imprese che hanno le capacità e innovazione responsabile nei confronti dell’ambiente significa tenere conto dell’importanza del metodo del Life Cycle Assessment le risorse per portare un candidato alla registrazione come farmaco, essendo tale iter costosissimo, rischioso e lunghissimo. Quando una delle big pharma acquista il brevetto e i diritti d’uso generati in Italia con risorse pubbliche l’acquisto avviene generalmente per cifre modeste dato lo stadio di sviluppo, i rischi da affrontare e gli investimenti necessari per procedere alla registrazione. Il risultato concreto è il finanziamento con denaro pubblico di imprese non italiane. Se quindi la responsabilità è corretta (LCA)si risponde pur sempre a un’esigenza di avanzamento di conoscenze utilizzabili per un “bene pubblico”, la valutazione dell’intero ciclo salute) manca però il requisito del sostegno all’innovazione del sistema produttivo. Come può essere valutato in termini di vita RRI un investimento di questo tipo? E soprattutto chi valuta? All’opposto, nella chimica del cemento, pur essendo l’edilizia un prodotto o settore estremamente importante in Italia (valore della produzione 2013 della filiera pari a 400 Mld di Euro) e notoriamente dipendente per gli input innovativi da altri settori e comparti, lo studio delle reazioni di idratazione del cemento è un servizio secondo argomento assolutamente trascurato nel panorama della ricerca italiana e nessun finanziamento pubblico vi è dedicato. Se questa è una scelta, equamente distribuita tra chi determina gli obiettivi finanziabili e chi autonomamente sceglie i principi e requisiti definiti a livello internazionale dalle norme UNI EN ISO 14040 e 14044. Ciò è evidente per i progetti di ricerca ed innovazione che prevedono la quantificazione dei vantaggi ambientali di tecnologie o prodotti innovativi con l’LCA Con la Comunicazione Costruire propri interessi scientifici, certo viene disatteso il Mercato Unico dei Prodotti Verdi e la Raccomandazione 2013/179/EU, la Commissione Europea raccomanda l’uso dell’LCA per valutare e comunicare l’impronta ambientale di prodotti e organizzazioni, proponendo metodi specifici in corso di sperimentazione su 27 prodotti e settori. Inoltre, è facile prevedere che le normative europee più recenti sui materiali da costruzione per l’edilizia avranno un impatto positivo sugli investimenti delle famiglie e delle imprese (anche) italiane nell’espansione del cosiddetto Green Building. Un’altra leva significativa per il disegno criterio di responsabilità condivisa nei confronti dell’ambiente potrebbe essere data dal rilancio del programma strategico per la sostenibilità dei consumi della pubblica amministrazione (legge n. 296/2006 e decreto interministeriale 11 aprile 2008), previsto dal disegno di legge sul collegato ambientale chi alloca risorse pubbliche alla legge di stabilità del 2014 (Atto Senato n. 1676) in esame al Senato. Tale disegno di legge prevede tra l’altro l’obbligatorietà dell’applicazione dei criteri ambientali per un certo numero di tipologie di prodotti. In tal modo si può accelerare la diffusione del Green Public Procurement (GPP) nella PA italiana, perseguendo gli obiettivi di efficienza e risparmio nell’uso delle risorse energetiche (e riduzione delle emissioni di CO2), di riduzione dell’uso di sostanze pericolose e di diminuzione delle quantità dei rifiuti prodotti. Non va mai sottovalutato, comunque, il legame molto stretto che esiste tra le innovazioni per lo sviluppo sostenibile delle diverse industrie, i principi e gli strumenti della legislazione europea e nazionale, e la dimensione (potenziale ed effettiva) dei mercati di riferimento. Questo proprio perché gli aspetti normativi (regolatori o volontari che siano) rappresentano una variabile decisiva per la sostenibilità economica, vale a dire per la convenienza e la redditività, della ricerca e del suo trasferimento ai fini di sviluppo sperimentale, produttivo e commerciale. Tutto questo sottintende una valutazione della ricerca ispirata anche ai principi della RRI (basata cioè su indicatori che consentano di leggere l’evoluzione delle sue stesse performance in un’ottica di ciclo di vita), con più trasparenza sui finanziamenti e più diffusione dei risultati, e sistemi di interazione più efficaci dei soggetti che “producono” ricerca e innovazione con gli stakeholder di riferimento, per identificare soluzioni condivise per le sfide dello sviluppo economico e socialericerca.

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Considerazioni finali. Nel concretoA loro volta, domanda sociale e accettabilità etica presuppongono che gli interessi coinvolti siano compiutamente in grado di manifestarsi, e, in questa loro “emersione”, di convergere in una rappresentazione di interessi e in una richiesta di contenuti che sia utilizzabile per una valutazione del loro raggiungimento. I condizionamenti relativi alle asimmetrie informative amplificano il tradizionale gap informativo che penalizza la valutazione: in pratica sono disponibili oggi dati relativi ad azioni svoltesi ieri, mentre poco conosciamo, se non attraverso una valutazione ex-ante, di quello che si sta progettando per domani. In ogni caso le decisioni vengono intraprese con una tempistica non ottimale. Ma il mondo della valutazione non giunge impreparato di fronte a questa nuova sfida. Le metodologie relative all’impatto (atteso) e, soprattutto, le sperimentazioni sviluppatesi in questi anni, hanno sicuramente esteso la gamma degli strumenti a disposizione. Il filone della valutazione ex-ante, sommato agli studi di prospettiva, ha registrato significativi passi in avanti, accompagnati da una maggior puntualizzazione nell’individuazione dei dati necessari. La crescente complessità nel trattamento delle informazioni ha sviluppato sia un’attenzione all’organizzazione dei dati sia alle forme di loro integrazione per i più diversi usi. Come già indicato nel precedente Capitolo 2, l’approccio di ciclo di vita con il suo strumentario permette già di supportare le decisioni con valutazioni quantitative relative agli impatti ambientali potenziali, al costo e ai possibili hotspot sociali derivanti. Il campo della Scienza della Sostenibilità, e in particolare del Life Cycle Sustainability Analysis è ricco di proposte e sviluppi per maturare ulteriormente strumenti di valutazione che permettano, in modo trasparente, l’integrazione transdisciplinare e tra valori e dati empirici, anche attraverso l’adozione di percorsi partecipativi dei diversi portatori di interesse. Infine, la Governance dei processi di ricerca e innovazione responsabile nei confronti dell’ambiente significa tenere conto dell’importanza del metodo del Life Cycle Assessment (LCA)ha focalizzato l’attenzione sulla gestione dei processi decisionali, a partire dal decisore politico, mentre è ancora parziale il protagonismo degli attori e dei soggetti che la valutazione dell’intero ciclo ricerca la fanno e l’utilizzano. Questo porta alla conseguenza che, accanto alle ormai accettate attività valutative connesse alla “qualità della ricerca” e a quelle crescenti e per certi versi sperimentali e dai confini incerti connesse alla “terza missione”, vanno inserite strategie, strumenti ed azioni che consentano la valutabilità delle iniziative associabili alla RRI in un quadro coerente e confrontabile. Da quanto sopra esposto derivano quattro prime raccomandazioni: 🡢 Similmente a quanto avviene in Horizon 2020, le richieste di vita di un prodotto o di un servizio secondo i principi finanziamento su tecnologie e requisiti definiti a livello internazionale dalle norme UNI EN ISO 14040 e 14044. Ciò è evidente per i progetti di ricerca ed innovazione che prevedono la quantificazione dei vantaggi ambientali di tecnologie o prodotti innovativi dovrebbero essere accompagnate da valutazioni di LCA e di sostenibilità, con l’LCA Con un livello di approfondimento coerente con il loro livello di sviluppo. 🡢 Un forte investimento sul monitoraggio dei processi, non delegando alla valutazione la Comunicazione Costruire ricostruzione di quanto è avvenuto ai fini di poter esprimere un giudizio. Monitoraggio implica tenere sotto controllo, all’interno di uno schema logico definito, diversi parametri i cui valori siano validati e condivisi. Possibilmente alleggerendo il Mercato Unico dei Prodotti Verdi carico di chi deve produrre queste informazioni attraverso il ricorso a fonti esistenti, possibilmente di matrice amministrativa e quindi autoalimentate. 🡢 Una casa comune (data warehouse) per collocare e gestire i dati sensibili e un forte dialogo con la pluralità delle fonti esterne, se open, per evitare duplicazioni non giustificate di sforzi e per assicurare sia la possibilità di nuovi ingressi, sia la qualità e la Raccomandazione 2013/179/EUriservatezza, la Commissione Europea raccomanda l’uso dell’LCA per valutare e comunicare l’impronta ambientale di prodotti e organizzazioni, proponendo metodi specifici in corso di sperimentazione su 27 prodotti e settori. Inoltre, è facile prevedere che le normative europee più recenti sui materiali da costruzione per l’edilizia avranno un impatto positivo sugli investimenti delle famiglie e delle imprese (anche) italiane nell’espansione del cosiddetto Green Building. Un’altra leva significativa per il disegno di responsabilità condivisa nei confronti dell’ambiente potrebbe essere data dal rilancio del programma strategico per la sostenibilità dei consumi della pubblica amministrazione (legge n. 296/2006 e decreto interministeriale 11 aprile 2008), previsto dal disegno di legge sul collegato ambientale alla legge di stabilità del 2014 (Atto Senato n. 1676) in esame al Senato. Tale disegno di legge prevede tra l’altro l’obbligatorietà dell’applicazione dei criteri ambientali per un certo numero di tipologie di prodotti. In tal modo si può accelerare la diffusione del Green Public Procurement (GPP) nella PA italiana, perseguendo gli obiettivi di efficienza e risparmio nell’uso delle risorse energetiche (e riduzione delle emissioni di CO2), di riduzione dell’uso di sostanze pericolose e di diminuzione delle quantità dei rifiuti prodotti. Non va mai sottovalutato, comunque, il legame fattori molto stretto che esiste tra le innovazioni per lo sviluppo sostenibile delle diverse industrie, i principi e gli strumenti della legislazione europea e nazionale, e la dimensione (potenziale ed effettiva) dei mercati di riferimento. Questo proprio perché gli aspetti normativi (regolatori o volontari che siano) rappresentano una variabile decisiva per la sostenibilità economica, vale a dire per la convenienza e la redditività, rilevanti nel mondo della ricerca e del suo trasferimento ai fini dell’innovazione. Rientrano in questo schema la condivisione, attraverso le opportune tutele, delle informazioni relative agli esiti delle valutazioni già effettuate, che costituiscono sia una fonte di sviluppo sperimentaleinformazioni (per i valutati ma non solo) sia un bacino di conoscenze a cui attingere per una nuova progettualità che non riparta da zero; 🡢 Uno sforzo coordinato nella direzione di costruzioni di scenari che, produttivo attraverso l’incrocio di tecniche, dal foresight (analisi/valutazione preventiva) alle analisi di futuro, favorisca la generazione di sedi di confronto in grado di alimentare il “magazzino di dati” e commerciale. Tutto questo sottintende una valutazione della ricerca ispirata anche ai principi della RRI (basata cioè su indicatori che consentano di leggere l’evoluzione delle sue stesse performance in un’ottica rendere lo stesso un effettivo fornitore di ciclo di vita), con più trasparenza sui finanziamenti e più diffusione dei risultati, e sistemi di interazione più efficaci dei soggetti che “producono” ricerca e innovazione con gli stakeholder di riferimento, informazioni per identificare soluzioni condivise per le sfide dello sviluppo economico e socialeulteriori elaborazioni.

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