Contesto di riferimento Clausole campione
Contesto di riferimento. L’intervento fa riferimento alle specifiche indicazioni operative previste nella legge 124/2015 (c.d. “legge Madia”), in cui si prevede l'estensione del Numero Unico Europeo NUE 112 su tutto il territorio nazionale, con Centrali Uniche di Risposta da realizzare in ambito regionale, nonché al Protocollo d’Intesa stipulato a Cagliari il 2 marzo 2017 tra i presidenti della Regione Autonoma della Sardegna e della Regione Lombardia per dare avvio alle attività congiunte per la definizione delle modalità operative per la realizzazione del progetto. Il Numero Unico dell’Emergenza Europeo 112 (NUE 112) è il numero telefonico per chiamare i servizi di emergenza in tutti gli Stati dell’Unione Europea. La decisione di istituire un numero unico di emergenza per tutta l'Unione Europea risale al 1991 (Decisione del Consiglio - 91/396/CEE) ed ora è implementato nella quasi totalità degli Stati membri. L’AREUS, Azienda Regionale dell’Emergenza e Urgenza della Sardegna, ha ricevuto l’incarico dalla Giunta Regionale sarda di progettare e realizzare il servizio NUE 112 secondo il modello di call center laico. Con il Protocollo d’intesa stipulato a Cagliari il 2 marzo 2017 tra i presidenti della Regione Autonoma della Sardegna e della Regione Lombardia è stato concordato, tra l’altro, di dare avvio alle attività congiunte per la definizione delle modalità operative per la realizzazione del progetto, individuando nel modello NUE 112 “Laico” ideato e adottato in Lombardia e oggi attivo in diverse altre Regioni italiane, il paradigma di implementazione del servizio. Il servizio si declinerà a regime nella realizzazione di due nodi CUR distribuiti sul territorio per preservarne il corretto livello di disponibilità; in particolare è prevista a regime la realizzazione di una sala di risposta presso una sede di Cagliari e un’altra presso l’ex ospedale psichiatrico Rizzeddu di Sassari. Sempre a regime le Centrali operative del 118 saranno trasferite nelle sedi in cui opereranno le CUR NUE 112, condividendo parte delle infrastrutture. Nell’ambito della Convenzione perfezionata tra AREUS e AREU Lombardia in data 08/04/2021, si è scelto di riutilizzare la soluzione software CAD NUE 112 di proprietà di AREU, offerta in uso gratuito; tale soluzione viene integrata da alcuni moduli complementari realizzati dallo sviluppatore del software di AREU Lombardia, la cui licenza di utilizzo è posseduta da AREUS in quanto si tratta di moduli già utilizzati nell’ambito delle Centrali Operative del 1...
Contesto di riferimento. Il Fascicolo Sanitario elettronico (FSE) è definito come “l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l'assistito” (rif. D.L. n. 179/2012, art. 12, co.1, conv. con L. n. 221/2012). Il FSE pertanto ➜ consiste nell’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario riferiti al paziente, generati da eventi clinici presenti e trascorsi, ➜ viene realizzato dalle Regioni previo consenso dell’assistito, che ne autorizza l’accesso ai vari professionisti, ➜ copre l'intera vita del malato ed è costantemente aggiornato dai soggetti che lo prendono in cura. Oltre al fine primario di supportare i processi prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dell’assistito, il FSE viene istituito con l’obiettivo di supportare, in prospettiva, le attività di studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico e quelle di programmazione sanitaria, verifica delle qualità delle cure e valutazione dell’assistenza sanitaria (rif. D.L. n. 179/2012, art. 12, co.2, conv. con L. n. 221/2012). Dal secondo semestre 2008, a partire dai lavori del Tavolo della Sanità Elettronica – TSE, è stato elaborato un quadro normativo unitario per l’implementazione del FSE, necessario alla definizione di un modello di riferimento nazionale e che valorizzasse allo stesso tempo i risultati raggiunti a tutti i livelli del SSN. Tra le principali normative e documentazione di riferimento si richiamano: - Linee guida in tema di Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e di dossier sanitario emesse dal Garante Privacy, 16 luglio 2009 - Linee guida nazionali in tema di Fascicolo sanitario elettronico emesse dal Ministero della Salute, 11 novembre 2010 - D.L. 18 ottobre 2012, n.179, “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, convertito con l. 17 dicembre 2012, n. 221 - D.L. 21 giugno 2013, n. 69, “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” convertito con l. 9 agosto 2013, n. 98 - Linee guida per la presentazione dei piani di progetto regionali per il FSE, emesse da Ministero della Salute e Agenzia per l’Italia Digitale, 31 marzo 2014. La Regione Marche, con il “Piano regionale per gli interventi informatici nella sanità 2012-2014”, si è posta l’obiettivo di far convergere due percorsi di investimento avviati negli ultimi anni, il primo volto alla riduzione del digital divide del territorio - al fine di favorire l’accessibilità ai servizi sanitari e assistenzial...
Contesto di riferimento. Le Province, sulla base della Legge n. 56/2014, esercitano, quali enti con funzioni di area vasta, un ruolo importante nella pianificazione territoriale provinciale di coordinamento e nell’assistenza agli enti locali, con una funzione specifica in materia di tutela e valorizzazione dell’ambiente, di gestione dell’edilizia scolastica e del proprio patrimonio di impianti sportivi (palestre, piscine, campi sportivi, spazi polifunzionali), nonché di programmazione della rete scolastica, spesso declinata in iniziative e progetti con il sistema dell’istruzione scolastica superiore. Il patrimonio infrastrutturale delle Province, le loro competenze specifiche unite alla loro esperienza in attività di coinvolgimento del tessuto sociale ed economico del territorio, finalizzate alla promozione di una programmazione condivisa con gli Enti Locali e le Associazioni di giovani e tutto il partenariato socioeconomico volta a facilitare la partecipazione giovanile, rappresentano la cornice all’interno della quale si inserisce la presente proposta. Per inquadrare correttamente le finalità della proposta si deve tenere conto che in questo anno dell’emergenza pandemica sono rimasti a casa oltre 8 milioni e mezzo di ragazzi che prima frequentavano i diversi gradi d’istruzione e oltre 10 milioni i giovani che non hanno praticato sport. In questa fase di emergenza sanitaria, i ragazzi/e hanno vissuto, seppur in modi diversi una vera e propria chiusura relazionale che ha inciso in maniera acuta sul benessere del giovane stesso. La pandemia da COVID-19 si è caratterizzate e ancora oggi si profila come un fenomeno che crea, nella mente dei giovani, delle organizzazioni e delle comunità i seguenti fenomeni: clima di incertezza diffusa; compromissione della capacità immaginativa sul futuro; impossibilità ad utilizzare le strategie relazionali consuete; necessità di creare nuove metodologie di aiuto psicosociale; aumento esponenziale del bisogno di contenimento emotivo. Per contrastare tale fenomeno in un primo momento tutto è stato affidato alle capacità e alla creatività dei singoli di far fronte all’emergenza. I ragazzi sono stati lasciati spesso da soli ad affrontare tali problematiche emergenti, anche in un contesto dove è stato interrotto ogni tipo di socializzazione. Non possiamo dimenticare che la socializzazione è un fattore educativo importantissimo, in quanto i giovani crescono nella condivisione e nella conoscenza con e degli altri: questo diritto è stato, in questi mesi di...
Contesto di riferimento. “La Legge di Bilancio 2017 al fine di assicurare, un’omogenea diffusione nazionale del FSE ha variato il quadro di riferimento per gli scenari di evoluzione e diffusione del FSE con l’introduzione dell’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità (INI) dei Fascicoli Sanitari Elettronici regionali, nonché con la revisione di adempimenti e scadenze previsti per la realizzazione dei progetti di FSE da parte delle Regioni. Fermo restando quanto già previsto nell’ambito del D.P.C.M. n. 178 del 29/9/2015 “Regolamento in materia di fascicolo sanitario elettronico” e dalle specifiche AgID per l’interoperabilità tra i sistemi regionali di FSE, l’INI ha il compito di garantire l’interoperabilità dei FSE regionali e mette a disposizione una serie di funzionalità per l’alimentazione e la consultazione del FSE. L’infrastruttura nazionale, oltre a garantire i processi operativi per sistemi regionali di FSE esistenti, dovrà assicurare funzioni, nella loro interezza o in maniera modulare, per la realizzazione e gestione di un sistema di FSE per le regioni e province autonome che non hanno sviluppato completamente proprie soluzioni di FSE. (regime di sussidiarietà)1” INI espone dei servizi che si possono suddividere nelle seguenti macrocategorie: • servizi di gestione e comunicazione dei consensi; • servizi di gestione e comunicazione delle informative regionali; • servizi di recupero dei metadati dei documenti che compongono il FSE; • servizi di recupero dei documenti del FSE, compatibilmente con le politiche di accesso da parte di un assistito, un operatore o un professionista sanitario; • servizi di comunicazione o di aggiornamento dei metadati relativi ad un documento o di cancellazione dei metadati di un documento invalidato; • servizio di trasferimento dell’indice a seguito del cambio della regione di assistenza di un assistito. In relazione allo stato di avanzamento dei propri FSE, le Regioni hanno aderito in toto o in parte al progetto INI. La Regione Campania, insieme alla Calabria e alla Sicilia, ha aderito in toto all’infrastruttura nazionale di sussidiarietà. INI ha messo a disposizione di queste Regioni le principali componenti di storage dell’infrastruttura (repository e registry) e alcuni servizi tra cui: • Autenticazione cittadini e professionisti sanitari; • Gestione del consenso e oscuramenti documenti; • Comunicazione dell’informativa; • Consultazione FSE; • Indicizzazione documenti; • Archiviazione documenti; • Consultazione accessi;
1 Conferenza Sta...
Contesto di riferimento. A livello architetturale il Sistema Informativo SIL della Regione Abruzzo rappresenta il punto centrale e di snodo dei servizi per l’impiego pubblici e privati operanti sul territorio della Regione e del network di imprese, enti di formazione e cittadini che possono utilizzarne i servizi on line per incontrarsi e rafforzarsi. Lo schema seguente descrive il livello logico della struttura attuale dei servizi: L’attuale architettura del complesso di Sistemi Informativi Lavoro della Regione Abruzzo si presenta come una struttura federata suddivisa su più livelli principali, all’interno dei quali trovano spazio i diversi moduli applicativi realizzati in un lungo processo di omogeneizzazione e esternalizzazione verso l’esterno: Il livello CPI, ovvero il Sistema Informativo lavoro SIL, che consente di supportare tutte le attività di back-office e front-office dei Centri per l’Impiego, attraverso funzionalità adeguate alla normativa e agli standard tecnici ed è in grado di interagire con il livello regionale/nazionale. Le principali funzionalità riguardano: Gestione Scheda Anagrafico-Professionale dei cittadini: informazioni anagrafiche e curriculari dei cittadini che usufruiscono, o hanno usufruito, dei servizi erogati dai CPI (anagrafe dei CPI, liste di mobilità e disoccupazione, gestione rapporti di lavoro, ecc.); Banca dati delle aziende del territorio; Strumenti per l’incontro domanda/offerta di lavoro; Gestione amministrativa delle liste di disoccupazione e delle procedure di creazione delle graduatorie di avviamento a selezione; Gestione completa del collocamento mirato e dei servizi erogati nei confronti delle fasce deboli; Servizi di politica attiva e passiva erogati ai cittadini, già promossi dalle numerose iniziative finanziate dall’UE; Il livello Regionale Borsa Lavoro, costituito da diversi servizi web tra loro interconnessi e in grado di interoperare sia con il SIL, che con i livelli superiori della Rete dei Servizi, quali Click lavoro, Sistema delle CO del Ministero del Lavoro, Banca Dati delle Politiche Attive e Passive, ecc. Nello specifico: Nodo di coordinamento Regionale per l’interoperabilità dei sistemi tra il livello centrale e il livello locale, lo scambio di dati secondo standard condivisi e definiti a livello nazionale, e la cooperazione applicativa delle Comunicazioni Obbligatorie e di Garanzia Giovani; Gestione del programma Garanzia Giovani regionale messo a disposizione delle agenzie per il lavoro, i cittadini e le aziende accreditate ...
Contesto di riferimento. Il 15 luglio 2016 la società Enel Sole s.r.l. (di seguito ES) ha pubblicato le Condizioni generali di accesso all’Infrastruttura elettrica per disciplinare in modo equo, trasparente e non discriminatorio l’utilizzo delle proprie Infrastrutture per la posa della Fibra Ottica, in attuazione delle disposizioni del D.lgs. 33/2016. L’intenzione perseguita da ES con la pubblicazione di tali Condizioni è quella di favorire il processo di digitalizzazione del Paese mettendo a disposizione, a condizioni trasparenti, non discriminatorie, eque e ragionevoli, le proprie Infrastrutture elettriche a tutti gli Operatori di telecomunicazione che intendano sviluppare la Rete in Fibra Ottica sul territorio nazionale. Il diritto di accesso all’Infrastruttura elettrica viene concesso nel rispetto di specifiche regole e condizioni poste per garantire la prevenzione del rischio elettrico e la sicurezza dei lavoratori e di terzi oltre che per salvaguardare l’efficienza e la continuità del servizio di pubblica illuminazione. La salvaguardia della qualità, della continuità del servizio di pubblica illuminazione erogato verso le pubbliche amministrazioni e della sicurezza dei lavoratori e dei terzi hanno, infatti, carattere prioritario rispetto alle esigenze connesse alle attività di posa ed esercizio della Rete in Fibra Ottica. Le regole sopracitate disciplinano:
(i) il rispetto delle prescrizioni operative di accesso alle Infrastrutture elettriche indicate da ES;
(ii) la Certificazione da parte di ES dell’Applicabilità della Progettazione della Rete in Fibra Ottica sull’Infrastruttura aerea;
(iii) l’obbligo per l’Operatore di telecomunicazione di adottare ogni cautela, compresa l’eventuale richiesta di messa fuori servizio degli impianti, per evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone che operano, stante il fatto che l’Infrastruttura elettrica è da considerarsi costantemente in tensione;
(iv) la realizzazione della Rete in Fibra Ottica con l’impiego di Imprese Qualificate negli specifici comparti previsti da ES e con obbligo da parte di queste ultime di operare sull’Infrastruttura ES esclusivamente con personale dotato di adeguati profili, mezzi e qualifiche;
(v) il Controllo in corso d’opera effettuato a campione da ES per verificare che la posa della Rete in Fibra Ottica sull’Infrastruttura ES avvenga nel rispetto delle regole e condizioni dalla stessa indicate al fine di prevenire ogni possibile danneggiamento, presente e futuro, all’Infrastruttura ES;
(vi) le richie...
Contesto di riferimento. Negli ultimi 10 anni il Legislatore ha diretto la propria attenzione alla digitalizzazione dei rapporti tra cittadini/imprese e Pubblica Amministrazione, dando vita ad un insieme di norme che sviluppano il progetto della Pubblica Amministrazione Digitale. La prima importante azione riformatrice in tale direzione è stata l’emanazione del D.lgs. 82/2005 e s.m.i. - cosiddetto Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) - che ha individuato le strategie organizzative e tecnologiche per accrescere la digitalizzazione della P.A. italiana, dettando per la prima volta alle Amministrazioni obblighi, responsabilità e scadenze per l’attuazione degli specifici interventi in materia di innovazione. La riforma digitale si propone il perseguimento dei seguenti obiettivi: ▪ offrire ai cittadini servizi innovativi e di qualità, monitorandone il livello di soddisfazione; ▪ dare pieno valore giuridico alla transazioni digitali tra cittadini e Pubblica Amministrazione; ▪ permettere la tracciabilità dello stato di una pratica in tempo reale e la consegna/ricezione telematica della documentazione, con la conseguente eliminazione delle code agli sportelli e della consegna di documentazione già in possesso della P.A.; ▪ rendere trasparente e facilmente fruibile il rapporto tra cittadini e imprese con le PP.AA., fornendo agli utenti un alto grado di informazioni sui servizi resi dall’Amministrazione e le modalità per accedervi; ▪ rendere disponibili, ai cittadini e alle altre Amministrazioni, i dati raccolti, prodotti e gestiti da una Amministrazione, permettendo la loro valorizzazione; ▪ creare una Amministrazione pienamente interoperabile e cooperativa, in cui i servizi sviluppati da una Amministrazione sono ottimizzati dalla cooperazione con i servizi di altre Amministrazioni. Il CAD individua le seguenti azioni (con relativi obblighi, responsabilità e scadenze) che ogni Amministrazione deve intraprendere per il raggiungimento degli obiettivi sopra declinati: ▪ obbligo di dotarsi degli strumenti necessari alla gestione dei procedimenti amministrativi attraverso le tecnologie dell’innovazione, raccogliendo tutti i dati e i documenti facenti capo a un medesimo procedimento in un “fascicolo informatico” che dovrà essere facilmente accessibile dal cittadino; ▪ identificazione informatica univoca e sicura del cittadino/impresa che accede a servizi on-line della Pubblica Amministrazione; ▪ accettazione di istanze e dichiarazioni presentate per via telematica alle Pubbliche Amministraz...
Contesto di riferimento. Il Piano Triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione (Piano Triennale d’ora in avanti) è uno strumento essenziale per promuovere la trasformazione digitale dell’amministrazione italiana e del Paese. Tale trasformazione deve avvenire nel contesto del mercato unico europeo di beni e servizi digitali, secondo una strategia che si propone di migliorare l'accesso online ai beni e servizi in tutta Europa per i consumatori e le imprese e creare un contesto favorevole affinché le reti e i servizi digitali possano svilupparsi per massimizzare il potenziale di crescita dell'economia digitale europea. La strategia e gli obiettivi della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione (PA) contenuti nel Piano Triennale si basano sulle indicazioni che emergono dalla nuova programmazione europea 2021-2027, sui principi dell'eGovernment Action Plan 2016-2020 e sulle azioni previste dalla eGovernment Declaration di Tallinn (2017- 2021), i cui indicatori misurano il livello di digitalizzazione in tutta l’UE e rilevano l’effettiva presenza e l’uso dei servizi digitali da parte dei cittadini e imprese. L’aggiornamento 2021 – 2023 del Piano Triennale rappresenta la naturale evoluzione delle precedenti edizioni. In particolare, laddove la prima edizione (2017-2019) aveva posto l’accento sull'introduzione del Modello strategico dell’informatica nella PA, la seconda edizione (2019-2021) si proponeva di dettagliare l’implementazione del modello e la terza edizione (2020-2022) era focalizzata sulla realizzazione delle azioni previste e sul monitoraggio dei risultati. L’aggiornamento 2021 – 2023, in continuità con la precedente edizione, consolida l’attenzione sulla realizzazione delle azioni previste e sul monitoraggio dei risultati raggiunti, introducendo alcuni elementi di novità tra i quali: • la previsione di obiettivi e risultati attesi connessi all’attuazione del PNRR al quale il Piano triennale si collega attraverso specifici progetti e interventi; • la vigilanza sugli obblighi di trasformazione digitale della PA, prevista dall’art.18-bis del CAD. Gli ingenti investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in risposta alla crisi pandemica produrranno necessariamente nei prossimi anni una ulteriore forte accelerazione nei processi di innovazione in atto nella Pubblica Amministrazione e le linee tracciate dal Piano Triennale assumeranno progressivamente una rilevanza maggiore. In particolare il PNRR prevede nell’ambito della Missi...
Contesto di riferimento. Contesto As-is dei servizi Nel perimetro degli obiettivi tracciati dal PNRR in termini di innovazione degli Enti del Sistema Sanitario, quindi di digitalizzazione delle strutture ospedaliere, di realizzazione, adozione e diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), ARES e Regione Autonoma della Sardegna hanno sottoscritto una “Convenzione regolante le attività del soggetto attuatore esterno per la realizzazione del Piano Operativo per incremento delle competenze digitali dei professionisti del sistema sanitario”. Tale convenzione ha l’ambizione di agevolare il raggiungimento degli obiettivi di transizione digitale tramite l’erogazione di attività di formazione e comunicazione verso tutti gli stakeholder, incrementando le competenze digitali dei professionisti della sanità, affinché possano diventare protagonisti attivi del processo di innovazione in atto. Inoltre, in tale contesto, XXXX ha manifestato l’intenzione di avvalersi dell’Accordo Quadro “Digital Transformation ed. 2 – PMO, Lotto 8 – Sud” con lo scopo di attivare e potenziare i servizi di consulenza funzionali alla gestione ed al buon esito delle attività progettuali di propria competenza. ARES, quindi, attivando i servizi di supporto messi a disposizione dall’Accordo Quadro di riferimento, si pone l’obiettivo di agevolare l’avanzamento complessivo dell’iniziativa, di intervenire in caso di necessità, di curare l’organizzazione degli eventi e di provvedere rispettivamente all’attività di formazione e comunicazione.
Contesto di riferimento. Le direttive dell’Istituto