Considerazioni finali Clausole campione

Considerazioni finali. Di recente – come già detto – vi è stato un ripensamento della romanistica sulle antiche posizioni dottrinali, che avevano caratterizzato l’“anticausalismo”. Una parte della dottrina moderna sostiene che quello di causa sia un concetto d’incer- to statuto scientifico67, nonostante il suo permanere nel diritto europeo attraverso i secoli. Altrove io ho ritenuto che esso sia un concetto xxxxxxx00, perché il vaglio della ra- gionevolezza sulle convenzioni dei privati, al fine di concedere loro tutela, può essere realizzato con l’utilizzazione di diversi parametri normativi ed in particolare quello della liceità che è tra l’altro imposto dall’ordinamento. Esaminando l’uso giurisprudenziale della causa, emerge una diffusa ambiguità: i giudici ne fanno una difforme applicazione nel giudizio, partendo da impostazioni diverse. La selezione della meritevolezza della tutela è impostata su criteri, che solo poi sono rielaborati e sussunti come causa. A Roma la negozialità era connotata di strutture tipiche segnate dal sedimentarsi storico di una forma, ragione per cui i contractus erano definiti come negozi giuridici a forma tipica, piuttosto che essere ritenuti schemi caratterizzati dalla tipicità della causa. Era diffuso l’uso dei contratti a causa multipla attraverso i quali, tramite l’inseri- mento delle nuncupationes delle parti, emergeva l’interesse per il quale le parti sce- glievano un contractus. Il percorso evolutivo della causa non è dunque lineare, subisce una serie di battute d’arresto soprattutto nella stessa giurisprudenza classica. La causa diviene rilevante con il consensualismo, dato il valore obbligante della nuda pactio. 66 Quest’ultimo brano allude implicitamente alla ripetibilità conseguente al venir meno della causa o alla sua inesistenza: condictio causa data causa non secuta in D. 12.1.4 (Ulp. 44 ad Sab). Saranno poi i glossatori ad estendere il concetto di causa, in funzione positiva, alla nozione di causa remota intesa come presupposto oggettivo o scopo ulteriore.
Considerazioni finali. Ed infine, ultimo, ma non per questo meno importante dei tre aspetti principali del Modello definito nella prassi di riferimento, è la gestione dei rischi effettivi e potenziali che si esplicita sostanzialmente nell’introduzione ed applicazione del ‘Principio di precauzione’ APPENDICE , cioè di quel criterio di condotta ispirato, attraverso la relazione con gli stakeholders, alla ricerca del punto di compatibilità tra lo sviluppo tecnico-scientifico necessario al progresso dell’umanità ed il controllo dei rischi potenziali associati a tale sviluppo. Nel modello elaborato vengono anche definiti i requisiti di un Approccio per l’Innovazione Airi - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaelod nInianoPviaazzizoaneSRaellsupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liaR>om6a5 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA Responsabile, vale a dire si definiscono quali sono gli impegni che un’Organizzazione (pubblica o privata) deve assumersi per essere considerata responsabile: 🡢 Definire gli ambiti significativi della propria attività attraverso un confronto sistematico e condiviso con gli stakeholders di riferimento; 🡢 Adottare le misure necessarie per un’appropriata gestione del rischio; 🡢 Applicare il principio di precauzione includendo gli ambiti identificati come significativi, in modo esplicito od implicito, dagli stakeholders di riferimento 🡢 Individuare gli indicatori più opportuni per poter misurare – ma anche successivamente riesaminare e gestire al meglio - la propria performance; 🡢 Individuare gli obiettivi per ciascun indicatore, tenendo a riferimento le aspettative degli stakeholders, i benchmarks esterni, i vincoli strutturali interni di tipo organizzativo, ecc…; 🡢 Riesaminare le prestazioni su ciascun indicatore; 🡢 Relazionarsi con fornitori, partners, filiere, reti di imprese ed organizzazioni dedicate alla ricerca e promuovere i principi della prassi stessa 🡢 Infine, diffondere la conoscenza, ovvero l’organizzazione deve definire ed attuare azioni di comunicazione, informazione e formazione degli stakeholders, aumentando il livello di consapevolezza. È opportuno ricordare che, in tema di Responsabilità Sociale, è stata pubblicata la Prassi di Riferimento UNI 51:2018 alle tre dimensioni dell’ambiente, della Governance e del sociale. Questo documento è il risultato di un percorso condotto da Confartigianato Lo...
Considerazioni finali. Nel concreto, ricerca e innovazione responsabile nei confronti dell’ambiente significa tenere conto dell’importanza del metodo del Life Cycle Assessment (LCA), la valutazione dell’intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio secondo i principi e requisiti definiti a livello internazionale dalle norme UNI EN ISO 14040 e 14044. Ciò è evidente per i progetti di ricerca ed innovazione che prevedono la quantificazione dei vantaggi ambientali di tecnologie o prodotti innovativi con l’LCA Con la Comunicazione Costruire il Mercato Unico dei Prodotti Verdi e la Raccomandazione 2013/179/EU, la Commissione Europea raccomanda l’uso dell’LCA per valutare e comunicare l’impronta ambientale di prodotti e organizzazioni, proponendo metodi specifici in corso di sperimentazione su 27 prodotti e settori. Inoltre, è facile prevedere che le normative europee più recenti sui materiali da costruzione per l’edilizia avranno un impatto positivo sugli investimenti delle famiglie e delle imprese (anche) italiane nell’espansione del cosiddetto Green Building. Un’altra leva significativa per il disegno di responsabilità condivisa nei confronti dell’ambiente potrebbe essere data dal rilancio del programma strategico per la sostenibilità dei consumi della pubblica amministrazione (legge n. 296/2006 e decreto interministeriale 11 aprile 2008), previsto dal disegno di legge sul collegato ambientale alla legge di stabilità del 2014 (Atto Senato n. 1676) in esame al Senato. Tale disegno di legge prevede tra l’altro l’obbligatorietà dell’applicazione dei criteri ambientali per un certo numero di tipologie di prodotti. In tal modo si può accelerare la diffusione del Green Public Procurement (GPP) nella PA italiana, perseguendo gli obiettivi di efficienza e risparmio nell’uso delle risorse energetiche (e riduzione delle emissioni di CO2), di riduzione dell’uso di sostanze pericolose e di diminuzione delle quantità dei rifiuti prodotti. Non va mai sottovalutato, comunque, il legame molto stretto che esiste tra le innovazioni per lo sviluppo sostenibile delle diverse industrie, i principi e gli strumenti della legislazione europea e nazionale, e la dimensione (potenziale ed effettiva) dei mercati di riferimento. Questo proprio perché gli aspetti normativi (regolatori o volontari che siano) rappresentano una variabile decisiva per la sostenibilità economica, vale a dire per la convenienza e la redditività, della ricerca e del suo trasferimento ai fini di sviluppo sperimentale, produttivo ...
Considerazioni finali. Definire un quadro normativo connesso al fenomeno dell’innovazione appare quindi una sorta di ossimoro. Per definizione, infatti, l’innovazione è un fenomeno complesso che porta alla luce qualcosa di non ancora esistente, il cui manifestarsi genera una discontinuità temporale tra il prima (che questa novità esista) e il dopo. È solo quando un’innovazione compare che si inizia a fare i conti con essa: da quel momento le sue ricadute effettive e/o potenziali cominciano a essere individuate, e i suoi sviluppi scientifici e tecnici vengono sempre più esplorati e consolidati. Al contrario la norma mira a stabilire un accordo razionale e codificato (sulla base di aspetti come la qualità, l’economicità, la sicurezza...) che faciliti la relazione con il mondo di un qualcosa di già sufficientemente noto e diffuso, quindi tale da giustificare l’investimento di risorse (di tempo, se non altro) per raggiungere l’accordo stesso tra le diverse parti interessate. Solo dopo che un certo periodo di tempo è trascorso da quando una novità è apparsa, queste ultime cominciano ad avvertire l’esigenza di codificare il sistema di regole attraverso il quale ciò che oramai non è più innovazione entra stabilmente nella vita quotidiana. È nell’ordine stesso delle cose che un’innovazione possa costituire (se utile) oggetto di normazione solo quando essa non è più tale. Ciò sposta inevitabilmente l’attenzione sul processo: dato che l’innovazione per sua natura non è normabile, è possibile normare il processo attraverso cui governare l’innovazione? Per rispondere alla domanda, occorre riflettere sulla fenomenologia dell’innovazione. I significati attribuiti a questo fenomeno variano, e di molto, al variare delle prospettive e delle conoscenze dei soggetti che ne parlano. Così è frequente incrociare visioni di matrice economica, nelle quali l’innovazione in qualsiasi forma è qualcosa che consente di essere più competitivi sui mercati, o visioni di matrice tecnica, nelle quali l’innovazione è semplicemente il frutto dell’attività di ricerca e sviluppo, o più raramente approcci di stampo epistemologico, più olistici sul piano formale, ma non immediatamente declinabili sul piano pratico-applicativo.
Considerazioni finali uno sguardo d’insieme al problema del contratto modificativo ...................- 35 -
Considerazioni finali. 86 < Ricerca ed Innovazione Responsabile in Italia xxx.xxxx.xx D ecenni di lavoro nella Sociologia della Tecnologia hanno dimostrato come il percorso dello sviluppo tecnologico non possa essere predeterminato, ma in definitiva dipenda dall’agire umano a livello individuale o politico, così come dalla contingenza storica. È vero che l’attuale trasformazione del sistema produttivo comporterà un gran numero di possibili ricerche e scelte tecnologiche rilevanti effettuate in modi non coordinati da persone che vanno dal personale che finanzia gli Enti ai Manager delle Istituzioni che sostengono l’innovazione, agli imprenditori e ai lavoratori. Ma è anche vero che un ruolo determinante sulla direzione del cambiamento tecnologico sarà giocato da strategie nazionali fondate su uno stretto rapporto tra tutti gli attori coinvolti e sui conseguenti investimenti. Uno dei fenomeni oggi più urgenti, rispetto ai limiti di quei modelli politici, giuridici ed economici che erano tarati sul modello di organizzazione di tipo fordista, è l’insicurezza sociale che aumenta di giorno in giorno. Essa era stata governata dagli stati nazionali attraverso modelli di protezione tarati su soggettività collettive omogenee, le quali sono state protagoniste della mediazione sindacale novecentesca. Oggi, l’eterogeneità produttiva, l’indeterminatezza dell’orario di lavoro, la dilatazione dei tempi di disoccupazione, la progressiva automazione del lavoro materiale e l’importanza sempre xxxxxxxx xxxxxxx - almeno nelle economie occidentali - delle funzioni ideative, determinano un’insuṀcienza di quei modelli, nonché del diritto del lavoro novecentesco. Tali mutamenti derivano da processi che eccedono i confini dello stato-nazione, e che potranno essere regolati solo da istituzioni sovranazionali, in ogni caso al di là di modelli di pianificazione di stampo keynesiano. Il QUADRO DI RIFERIMENTO LA RICERCA RESPONSABILE L’INNOVAZIONE RESPONSABILE LA NECESSITÀ DI FARE SISTEMA CONSIDERAZIONI FINALI APPENDICE Nel frattempo, però, sono le imprese che possono dare una direzione ai nuovi processi produttivi, evitando, tra l’altro, che la normazione avvenga su coordinate astratte rispetto ai fenomeni reali. In questo quadro, la RRI può costituire una risposta eṀcace sia sul piano economico che sociale. Da un lato, infatti, essa può permettere di far aderire in maniera sistematica bisogni, desideri e tendenze sociali agli obiettivi aziendali, attraverso sistemi di governance partecipativi che includano s...
Considerazioni finali. Si attesta che sono stati adempiuti gli obblighi di pubblicazione previsti dalla vigente normativa in materia di trasparenza della performance (d. lgs. n.33/2013). La distribuzione delle risorse è collegata alle funzioni svolte ed al raggiungimento degli obiettivi di performance organizzativa ed individuale, così come definiti nel Piano della Performance 2020-2022, ritenuti strategici nell’ottica di miglioramento dei servizi, di efficienza ed efficacia delle prestazioni rese.
Considerazioni finali. 1. Gli Enti contraenti si impegnano attraverso le strutture tecniche di riferimento individuate nel presente accordo alla definizione di ulteriori progetti e programmi di cooperazione nel campo di applicazione dei Sistemi Informativi Territoriali, che verranno definiti di comune intesa; 2. Ulteriori attività prodotte dalla Struttura Tecnico Integrata di S.I.T.I. relative ad assistenza tecnica e supporto in materia di Sistemi Informativi Territoriali non inerenti ad attività connesse e disciplinate dal presente accordo saranno a carico dei Comuni. 3. Su richiesta dei Comuni potrà essere definito un ulteriore specifico accordo di collaborazione finalizzato alla realizzazione di un Ufficio per la gestione in ambiente GIS delle tematiche di interesse del Comune e riguardante in particolare l’analisi e la definizione delle necessità, l’acquisizione delle necessarie dotazioni HW e SW, la formazione del personale e la consulenza a regime. Per la Provincia di Xxxx Xxxxx Xxxxx Per il Comune di Volterra Xxxxxx Xxxxxxxx Per il Comune di Montecatini V.C. Xxxxxx Xxxxxxx Pisa lì 20 maggio 2002 L'anno ….. e di questo il giorno ……. del mese di………………, in Volterra (Pi), presso la sede comunale; - Xxx Xxxxxxxxxx, Sindaco pro tempore del Comune di Volterra (Pi), il quale interviene al presente atto in rappresentanza del Comune medesimo C.F.: 00183970508, in virtù della deliberazione consiliare n. …. del ; - Xxxxx Xxxxx, Sindaco pro tempore del Comune di Montecatini Val di Cecina (Pi), il quale interviene al presente atto in rappresentanza del Comune medesimo C.F.: 00344340500, in virtù della deliberazione consiliare n. …. del ; Visto l’art. 30 del D.Lgs. 267/2000 recante disposizioni sullo svolgimento in forma coordinata di determinati funzioni e servizi tra enti locali; Vista la Legge Regionale n. 5/1995 “Norme per il governo del territorio” e successive modifiche ed integrazioni;
Considerazioni finali. La ricognizione sulla situazione attuale del contenzioso amministrativo in materia di appalti pubblici induce ad una iniziale riflessione. Quanto più il quadro normativo si infittisce - indipendentemente dalle cause, che nella gran parte sono legate alle tecnicalità della materia trattata o al coordinamento di diversi corpi legislativi – tanto più crescono le occasioni di contenzioso o quest’ultimo tende a divenire complesso e dagli esiti imprevedibili, a causa della concreta possibilità di oscillazioni giurisprudenziali. E’ certo difficilmente contestabile l’assunto che le controversie sono occasionate da un generale scadimento qualitativo della legislazione o dalla proliferazione di riforme, spesso inserite in provvedimenti emergenziali prive di respiro organico. Ma è del pari certo che ulteriore fattore di sviluppo del contenzioso è dato dal tasso di rigidità delle regole normative e dai vincoli che essa impone alle amministrazioni nella conduzione della procedura di gara. L’eccesso di regolazione può rappresentare una sicurezza per i funzionari amministrativi, attraverso la meccanicistica applicazione delle norme di legge, ma comporta il rischio di fughe dalle responsabilità che invece questi ultimi sono comunque chiamati ad assumersi. L’analisi condotta in questa relazione sulle aree di sviluppo del contenzioso svolto dimostra che laddove la norma consente margini di manovra alle amministrazioni, un esercizio ragionevole del potere e della discrezionalità ad essa sotteso può indurre le parti a desistere dal proporre impugnative, perché l’esito difficilmente potrà arriderle (a prescindere poi dal fattore costo, notevolmente aumentato a causa di discussi interventi degli ultimi governi in carica, posti anche all’attenzione della Corte di giustizia dell’Unione). Il giudice amministrativo è infatti un giudice “speciale” proprio perché – si afferma comunemente – meglio attrezzato rispetto a quello ordinario a comprendere l’operato dei pubblici poteri. Un altro riconoscimento tributato al giudice amministrativo è la capacità di cogliere i cambiamenti di indirizzo legislativo. In questa ottica possono allora essere collocate alcune delle più significative pronunce nomofilattiche dell’Adunanza plenaria, seguite a stretto giro dal legislatore, in un continuum volto nel suo complesso ad arginare contenziosi incentrati sulla ricerca di cause di esclusione delle imprese avversarie per ragioni di carattere meramente formale. E’ tuttavia auspicabile che questa line...
Considerazioni finali. Questo significa che il concetto di impatto va affrontato ragionando anche in termini di implicazione e non solo di applicazione dei risultati. In un momento di rivoluzione industriale e di evoluzioni distruttive è quanto mai necessario un tale approccio riflessivo, anticipatorio e multidisciplinare, al fine di cogliere opportunità ed individuare rischi ad ampio spettro e a lungo termine.