Considerazioni finali Clausole campione

Considerazioni finali. Quello delle procedure ex. artt. 63 e 163 del Codice rappresenta un sistema di affidamento dei contratti pubblici alternativo all’ordinario regime dell’evidenza pubblica e che si giustifica proprio per la eccezionalità e la specificità del contesto che ha dato luogo a tale tipologia di procedura. In merito, la legislazione comunitaria ha sempre cercato di porre dei precisi limiti all’utilizzo delle procedure de qua, proprio per il loro potenziale “distorsivo” del principio della concorrenza. Questione, quest’ultima, affrontata a più riprese dai giudici amministrativi nazionali, i quali hanno evidenziato con estrema chiarezza che tali moduli procedurali «possono in concreto determinare abusi in danno di alcuni operatori economici alterandosi il gioco della concorrenza e violandosi conseguentemente il principio (ex art. 97 Cost.) di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa» (Cons. St., sez. V, 28 gennaio 2016, n. 760; in termini, Id., sez. V, 25 novembre 2014, n. 65 e Id., sez. III, 12 settembre 2014 n. 4661)52. Pertanto, detti procedimenti – che consentono modalità più agevoli di affidamento anche nel superamento di qualsiasi confronto concorrenziale – possono avere, ove non adeguatamente disciplinate e circoscritte, anche effetti negativi sul mercato53. Una interessante, seppur datata, disamina degli istituti in esame, che coglie – ad avviso di chi scrive – la ratio della normativa in generale, è stata data dalla Corte dei conti, la quale ha rilevato come presupposto indefettibile per l’applicazione di tali affidamenti sia «un grado di urgenza più pressante di quello richiesto per il ricorso all’ordinaria trattativa privata», vale a dire che deve versarsi in una situazione di emergenza in cui sussista la necessità di adottare «con immediatezza misure di pronto intervento per porre riparo a un danno improvviso, che siano incompatibili con gli adempimenti occorrenti per la trattativa privata» (Corte dei conti, sez. contr., n. 39/1992)54. Tali procedimenti, pertanto, sono passibili di far emergere trovare soluzioni più stabili, quali contratti quadro di forniture e servizi aggiudicati tramite procedure regolari (comprese quelle accelerate)».
Considerazioni finali. La RRI è parte dello sforzo finalizzato alla realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca e al rispetto dell’impegno dell’Unione per l’Innovazione. Nei prossimi anni le attività di Governance della Ricerca Italiana, devono intraprendere azioni che mirino in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interesse e le capacità dei cittadini per la scienza, consentendo loro di partecipare attivamente alle varie attività scientifiche (ad esempio mostre e caffè scientifici, comunità creative di riutilizzo, meccanismi on-line per fornire pareri e consulenze ai responsabili della politica della ricerca); 🡢 Promuovere la diffusione di informazioni e di buone pratiche attraverso piattaforme di condivisione della conoscenza, incluso il networking, il monitoraggio e la valutazione delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenere il cambiamento strutturale nella Governance della ricerca e negli istituti di istruzione superiore al fine di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadini e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatori e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politici a livello nazionale, regionale e locale, alle strutture di istruzione primaria, secondaria e superiore, ai musei scientifici, alle biblioteche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, etc. In questo senso si delinea un modello di comunicazione top-down che, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscenze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzano il rapporto tra Scienza e Società. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifici, semplificando e rafforzando il rapporto tra scienza e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocato da parte sia degli scienziati sia dei mediatori. Questi ultimi si vedono investiti di un ruolo chiave che è quello di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanza e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modello i confini tra scienza e società si perdono, a favore di una realtà a molte facce, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiata di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito d...
Considerazioni finali. Il contratto a tempo determinato sconta una naturale diffidenza legislativa e sociale rispetto al contratto a tempo indeterminato, forma comune del rapporto di lavoro. L’acausalità diffusa nei confini di una durata predeterminata di 36 mesi risulta notevolmente compressa dalla previsione del limite quantitativo, secondo il quale il numero complessivo dei contratti a tempo determinato stipulati da ciascun datore di lavoro, non può eccedere la percentuale del venti per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno di assunzione. Tale limite risulta eccessivamente ridotto rispetto alle esigenze aziendali e probabilmente antistorico rispetto all’andamento della crisi economica e alla disperata necessità di creare occupazione. L’esclusione dai limiti quantitativi per i contratti conclusi nella fase di avvio di nuove attività (con delega alla contrattazione collettiva di individuazione delle relative definizioni), per ragioni di carattere sostitutivo o di stagionalità, per specifici spettacoli o programmi radiofonici o televisivi ed, infine, con lavoratori aventi una età superiore a 55 anni, risulta eccessivamente circoscritta e certamente non produttiva di positivi impulsi per la creazione di posti di lavoro. Infine, relativamente all’esercizio del diritto di precedenza, ai fini dell’utilizzo degli sgravi contributivi, è sufficiente mantenere l’obbligo a carico del datore di lavoro di inserire l’apposita informativa sul nominato diritto di precedenza all’interno del contatto individuale di lavoro, in modo da richiamare ulteriormente l’attenzione del lavoratore all’eventuale esercizio del diritto di precedenza stesso, escludendosi espressamente altri adempimenti ulteriori. Ciò, peraltro, realizzerebbe quel principio correttezza e buona fede cui deve essere improntata la condotta contrattuale. Il principio della buona fede oggettiva (inteso come reciproca lealtà di condotta), deve presiedere all’esecuzione del contratto, così come alla sua formazione ed alla sua interpretazione ed, in definitiva, accompagnarlo in ogni sua fase (Cass., 5 marzo 2009, n. 5348; Cass. 11 giugno 2008, n. 15476). L’obbligo di buona fede oggettiva o correttezza costituisce un autonomo dovere giuridico, espressione di un generale principio di solidarietà sociale (Cass. 15 febbraio 2007, n. 3462), che trova nella informativa contrattuale in merito all’esercizio del diritto di precedenza la sua naturale realizzazione. Per i motivi su esposti, si riti...
Considerazioni finali. APPENDICE Airi - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaelod nInianoPviaazzizoaneSRaellsupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liaR>om3a9 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA Airi - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad 4u0so<peRriscoerncaaleedpIenrnoGviauzsieopnpe eReSspaolonnsiaabi-leUiNn IIOtaNliaCAMERE Xxxxxxxx Xxxxxxx Piazza Sallustio 21 000x00xxX.xxxxxxx.xx ROMA. Email: xxxxxxxx.xxxxxxx@xxxxxxxxxxx.xx L a crescita economica nelle sue forme attuali rischia di produrre risultati non soddisfacenti in termini di uguaglianza e inclusione sociale. Tali problematiche costituiscono quindi un rischio per il mantenimento del benessere in senso generale, ma anche per la stessa sostenibilità economica dell’attività delle Imprese. Al contempo un nuovo modello di crescita non può concretizzarsi senza il contributo delle Imprese. Sono infatti l’Innovazione e la sua concreta applicazione produttiva che rendono possibile la sostenibilità: due driver che insieme definiranno la transizione verso un’economia più circolare, più efficiente nell’uso delle risorse, a basse emissioni e più inclusiva. Un punto di vista che è ormai condiviso dalle principali istituzioni internazionali e dalla maggioranza dei Governi dei grandi Paesi. Tale scenario di fondo è decisivo per orientare le scelte imprenditoriali e manageriali al fine di non mettere a rischio la competitività dell’industria italiana nel medio termine: ad es. diventa più probabile una maggiore severità di regole e norme; cresce la sensibilità dei consumatori per gli impatti ambientali e sociali (ad esempio in tema di rispetto dei diritti umani) dei prodotti e dei servizi; migliora la consapevolezza di imprenditori e lavoratori sulle tematiche di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; si modificano le preferenze; aumenta l’aspettativa delle comunità locali verso le Imprese del proprio territorio affinché contribuiscano al benessere delle persone che lì vivono, al di là della capacità di generare reddito e occupazione. LA RICERCA RESPONSABILE Non diciamo nulla di nuovo perché, nei fatti, 70 anni fa Xxxxxxx Xxxxxxxx promulgava un modello d’Impresa in cui al valore economico si aggiungeva anche quello sociale. È opportuno pertanto ricordare quali vantaggi possano essere conseguiti dalla considerazione degli asp...
Considerazioni finali uno sguardo d’insieme al problema del contratto modificativo ...................- 35 -
Considerazioni finali. Il sistema di Governance dovrebbe essere applicabile sia nelle organizzazioni pubbliche (soprattutto per orientare le risorse della collettività sugli obiettivi condivisi come prioritari) che in quelle imprenditoriali, in questo caso per mantenere l’equilibrio tra i legittimi interessi di business e gli impatti (i rischi e le minacce reali o presunte) sulla collettività. Perché possa fornire reali garanzie di funzionamento ai diversi stakeholder, esso dovrà trovare un suo posizionamento tra due estremi: da una parte quello tipico di un approccio normativo cogente e dall’altra quello di un approccio autoregolamentato da parte di ciascuna organizzazione. Considerati peraltro i limiti specifici degli estremi presi in esame, una posizione ragionevole potrebbe essere rappresentata da un documento normativo tecnico contenente requisiti di sistema, adottabile su base volontaria da organizzazioni pubbliche e imprenditoriali, e certificabile da parte di organismi terzi dotati di apposito accreditamento. Inoltre, data la grande varietà (per tipologia e dimensione) delle organizzazioni a cui potrebbe applicarsi, è opportuno l’impiego dei principi del miglioramento continuo, al fine di far evolvere – attraverso una progressività sostenibile – lo stato dell’arte di ciascuna organizzazione verso i principi e le pratiche della RRI. Infine esso dovrebbe essere applicabile anche da parte di strutture che aggregano più organizzazioni, poiché la soglia dimensionale che consente le attività di ricerca e sviluppo significative è generalmente piuttosto elevata. Un’esperienza che risponde positivamente a queste esigenze consiste nel sistema normativo e certificativo proprietario, denominato UGO2, concepito per generare un vantaggio competitivo delle organizzazioni 2 Cfr. xxx.xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx: si tratta di un progetto sperimentale di messa a punto di un modello applicabile alle organizzazioni su base volontaria per la gestione responsabile del processo innovativo; le principali imprese nelle quali è stata effettuata la sperimentazione sono Novamont SpA, OIKOS Srl, Fiorini Industries Srl. che sviluppano un’innovazione tesa a migliorare la qualità della vita secondo le aspettative delle parti interessate. A tal fine XXX adotta un approccio caratterizzato da: 🡢 la scelta di collocare la propria azione nell’ambito dei comportamenti adottati dalle imprese su base volontaria, ossia nell’ambito della “regolamentazione soft law”; 🡢 il rispetto della legislazione cogente esistente (...
Considerazioni finali. Ed infine, ultimo, ma non per questo meno importante dei tre aspetti principali del Modello definito nella prassi di riferimento, è la gestione dei rischi effettivi e potenziali che si esplicita sostanzialmente nell’introduzione ed applicazione del ‘Principio di precauzione’ APPENDICE , cioè di quel criterio di condotta ispirato, attraverso la relazione con gli stakeholders, alla ricerca del punto di compatibilità tra lo sviluppo tecnico-scientifico necessario al progresso dell’umanità ed il controllo dei rischi potenziali associati a tale sviluppo. Nel modello elaborato vengono anche definiti i requisiti di un Approccio per l’Innovazione Airi - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaelod nInianoPviaazzizoaneSRaellsupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liaR>om6a5 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA Responsabile, vale a dire si definiscono quali sono gli impegni che un’Organizzazione (pubblica o privata) deve assumersi per essere considerata responsabile: 🡢 Definire gli ambiti significativi della propria attività attraverso un confronto sistematico e condiviso con gli stakeholders di riferimento; 🡢 Adottare le misure necessarie per un’appropriata gestione del rischio; 🡢 Applicare il principio di precauzione includendo gli ambiti identificati come significativi, in modo esplicito od implicito, dagli stakeholders di riferimento 🡢 Individuare gli indicatori più opportuni per poter misurare – ma anche successivamente riesaminare e gestire al meglio - la propria performance; 🡢 Individuare gli obiettivi per ciascun indicatore, tenendo a riferimento le aspettative degli stakeholders, i benchmarks esterni, i vincoli strutturali interni di tipo organizzativo, ecc…; 🡢 Riesaminare le prestazioni su ciascun indicatore; 🡢 Relazionarsi con fornitori, partners, filiere, reti di imprese ed organizzazioni dedicate alla ricerca e promuovere i principi della prassi stessa 🡢 Infine, diffondere la conoscenza, ovvero l’organizzazione deve definire ed attuare azioni di comunicazione, informazione e formazione degli stakeholders, aumentando il livello di consapevolezza. È opportuno ricordare che, in tema di Responsabilità Sociale, è stata pubblicata la Prassi di Riferimento UNI 51:2018 alle tre dimensioni dell’ambiente, della Governance e del sociale. Questo documento è il risultato di un percorso condotto da Confartigianato Lo...
Considerazioni finali. Si attesta che sono stati adempiuti gli obblighi di pubblicazione previsti dalla vigente normativa in materia di trasparenza della performance (d.lgs. n.33/2013). La distribuzione delle risorse è collegata alle funzioni svolte ed al raggiungimento degli obiettivi di performance organizzativa ed individuale, così come definiti nel Piano della Performance 2019-2021, ritenuti strategici nell’ottica di miglioramento dei servizi, di efficienza ed efficacia delle prestazioni rese.
Considerazioni finali. Questo significa che il concetto di impatto va affrontato ragionando anche in termini di implicazione e non solo di applicazione dei risultati. In un momento di rivoluzione industriale e di evoluzioni distruttive è quanto mai necessario un tale approccio riflessivo, anticipatorio e multidisciplinare, al fine di cogliere opportunità ed individuare rischi ad ampio spettro e a lungo termine.
Considerazioni finali. 🡢 indicatori di risultato/output, misure quantitative di output nel breve-medio periodo;