Immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali riguardano attività prive di consistenza fisica e sono essenzialmente riferibili a costi la cui utilità si estende lungo un arco temporale di più esercizi. Esse sono iscritte al costo di acquisto effettivamente sostenuto, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione, ovvero al costo di produzione se realizzate internamente. Nell’ambito degli oneri pluriennali (costi di impianto e ampliamento, costi di sviluppo) questi sono capitalizzati solo quando esiste una correlazione oggettiva con i benefici futuri attesi e se risulta ragionevolmente stimabile la loro recuperabilità, previo consenso del Collegio Sindacale, ove nominato. Relativamente ai beni immateriali (diritti di brevetto industriale, diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, concessioni, licenze e marchi), essi vengono rilevati quando: (a) sono individualmente identificabili e (b) il relativo costo è stimabile con sufficiente attendibilità. Con riferimento ai meccanismi di aggiustamento prezzo, previsti in taluni contratti per l’acquisto di licenze per la commercializzazione di prodotti farmaceutici, i cui pagamenti sono condizionati al verificarsi di eventi specifici chiaramente definiti, individuati e misurabili e di ammontare altresì determinato, questi sono rilevati a conto economico tramite apposito accantonamento a fondo oneri futuri, a quote costanti, a partire dall’esercizio in cui è ritenuto probabile il verificarsi dell’evento. L’accantonamento annuo al fondo è pari all’importo del prezzo addizionale suddiviso per il numero di esercizi residui di utilizzo della licenza. Nell’esercizio in cui il prezzo addizionale è corrisposto, l’importo pagato è capitalizzato tra le immobilizzazioni immateriali ed ammortizzato in quote costanti per gli anni di residuo utilizzo della licenza e, parallelamente, l’importo del fondo oneri accantonato negli esercizi precedenti è stornato a conto economico a quote costanti lungo lo stesso periodo di utilizzo residuo. L’avviamento viene rilevato tra le immobilizzazioni immateriali solo se acquisito a titolo oneroso, ha un valore quantificabile incluso nel corrispettivo pagato e nel rispetto dei requisiti per l’iscrizione degli oneri pluriennali, è costituito da elementi che garantiscono alla società benefici economici futuri ed il relativo valore è recuperabile nel tempo. Le immobilizzazioni immateriali sono esposte al netto delle quote di ammortamento, calcolate in misura sistematica e costante in relazione alla residua possibilità di utilizzazione del bene. Gli oneri pluriennali quali costi di impianto e ampliamento sono ammortizzati entro un periodo non superiore a 5 anni; i costi di sviluppo sono ammortizzati secondo la loro vita utile, nei casi in cui non è possibile stimare la vita utile, sono ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. L’ammortamento dell’avviamento è effettuato secondo la sua vita utile e, nei casi in cui non è possibile stimare la vita utile, è ammortizzato entro un periodo non superiore a dieci anni. L’ammortamento dei beni immateriali è effettuato secondo la durata legale o contrattuale del diritto, ovvero secondo la vita utile stimata se inferiore. L’ammortamento dei marchi è effettuato considerando una vita utile di dieci anni. Nel caso in cui, al netto degli ammortamenti già rilevati, il valore di una immobilizzazione immateriale risulti durevolmente inferiore al suo valore contabile, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata fino a concorrenza di tale minor valore. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario, rettificato dei soli ammortamenti. Gli oneri finanziari eventualmente sostenuti nell’acquisto o nella produzione di una immobilizzazione immateriale vengono imputati direttamente a Conto Economico. Le aliquote di ammortamento utilizzate sono le seguenti: Costi di impianto e di ampliamento 20% 20% Costi di sviluppo 20% 20% Diritti di brevetto industriale ed i diritti di utilizzazione delle opere di ingegno 10% 33% Concessioni, licenze Durata contrattuale 33% Marchi 10% 10% Avviamento 10% 20% Differenza di Consolidamento 10% 10% Altre immobilizzazioni 20% 20% Tra le immobilizzazioni materiali sono iscritti beni tangibili di uso durevole la cui utilità economica si estende oltre i limiti di un esercizio, acquistati da terzi o prodotti internamente. Le immobilizzazioni materiali sono rilevate alla data in cui avviene il trasferimento dei rischi e dei benefici connessi al bene acquisito e valutate al costo effettivamente sostenuto per l’acquisizione del bene, comprensivo degli oneri accessori sostenuti affinché l’immobilizzazione possa essere utilizzata. Il trasferimento dei rischi e dei benefici avviene quando viene trasferito il titolo di proprietà. Se prodotte internamente, il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al bene (tipicamente materiali e manodopera diretta) ed altri costi generali di produzione per la quota ragionevolmente imputabile all’immobilizzazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato. Gli oneri finanziari eventualmente sostenuti nell’acquisto o nella produzione di una immobilizzazione materiale vengono imputati direttamente a Conto Economico. Sono esposte in bilancio al netto delle quote di ammortamento, calcolate sistematicamente e col metodo a quote costanti, in relazione alla vita utile del bene. Il periodo di ammortamento decorre dall’esercizio in cui il bene è disponibile e pronto all’uso; per i cespiti acquisiti nell’anno la quota di ammortamento è rapportata alla metà di quella annuale, per tenere conto del minore utilizzo. Il costo relativo a immobilizzazioni materiali di modico valore unitario viene spesato direttamente nell’esercizio in cui il bene viene acquisito. Se l’immobilizzazione materiale comprende componenti, pertinenze o accessori, aventi vite utili di durata diversa rispetto al cespite principale, tali componenti vengono rilevati separatamente al cespite principale e ammortizzati secondo la rispettiva vita utile, salvo il caso in cui ciò non sia praticabile o significativo. Le aliquote di ammortamento utilizzate sono le seguenti: Settore Terreni e fabbricati Impianti e Macchinario Attrezzature Xxx.xx e xxxx.xx Altri beni Min Max Min Max Min Max Min Max Chimico-Farmaceutico- 2% 10% 7,5% 30% 10% 40% 10% 25% Agro-Alimentare 3% 10% 9% 20% 20% 12% 25% Largo consumo 3% 6% 10% 14% 25% 40% 12% 25% Holding e finanziario 3% 10% 15% 12% 25% L’ampiezza del campo di variazione delle aliquote di ammortamento indicate è attribuibile a immobilizzazioni di natura profondamente diversa tra i vari settori operativi. I contributi in conto impianti vengono contabilizzati al momento della delibera di erogazione e sono accreditati a conto economico in connessione alla vita utile del bene. I costi di manutenzione avente natura ordinaria (riparazioni, sostituzione ordinaria componenti, pulizia, etc.) sono imputati al Conto Economico dell’esercizio in cui vengono sostenuti. I costi di manutenzione aventi natura straordinaria, ovvero che producono un aumento significativo e tangibile in termini di produttività, sicurezza e/o vita utile, rientrano tra i costi capitalizzabili nei limiti del valore recuperabile del bene. Nel caso in cui, al netto degli ammortamenti già rilevati, il valore di una immobilizzazione materiale risulti durevolmente inferiore al suo valore contabile, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata fino a concorrenza di tale minor valore. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario, rettificato dei soli ammortamenti.
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Samples: Corporate Governance
Immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali riguardano attività prive di consistenza fisica e sono essenzialmente riferibili a costi la cui utilità si estende lungo un arco temporale di più esercizi. Esse sono iscritte al costo di acquisto effettivamente sostenuto, comprensivo degli oneri accessori o di diretta imputazione, ovvero al costo costruzione interna e vengono ammortizzate con il metodo dell’ammortamento diretto. La loro iscrizione è concordata con il Collegio Sindacale nei casi previsti dalla legge. I costi sostenuti per migliorie e spese incrementative su beni in concessione o presi in locazione dall'impresa sono capitalizzabili ed iscrivibili tra le “altre” immobilizzazioni immateriali se le migliorie e le spese incrementative non sono separabili dai beni stessi (ossia non possono avere una loro autonoma funzionalità); altrimenti sono iscrivibili tra le “Immobilizzazioni materiali” nella specifica voce di produzione se realizzate internamenteappartenenza. Nell’ambito degli oneri pluriennali (Gli ammortamenti sono calcolati in modo sistematico sulla base di aliquote ritenute congrue a riflettere il previsto periodo di utilità futura delle immobilizzazioni. Le aliquote di ammortamento annue utilizzate sono le seguenti: - i “costi di impianto e ampliamento, ” e i “costi di sviluppo) questi ” sono capitalizzati solo quando esiste una correlazione oggettiva con ammortizzati a quote costanti in 5 esercizi; - i benefici futuri attesi e se risulta ragionevolmente stimabile la loro recuperabilità, previo consenso del Collegio Sindacale, ove nominato. Relativamente ai beni immateriali (costi relativi a “diritti di brevetto industriale, diritti di e utilizzazione delle opere dell’ingegno, concessioni, licenze e marchi), essi vengono rilevati quando: (a) ” sono individualmente identificabili e (b) il relativo costo è stimabile con sufficiente attendibilità. Con riferimento ai meccanismi di aggiustamento prezzo, previsti in taluni contratti per l’acquisto di licenze per la commercializzazione di prodotti farmaceutici, i cui pagamenti sono condizionati al verificarsi di eventi specifici chiaramente definiti, individuati e misurabili e di ammontare altresì determinato, questi sono rilevati a conto economico tramite apposito accantonamento a fondo oneri futuri, a quote costanti, a partire dall’esercizio in cui è ritenuto probabile il verificarsi dell’evento. L’accantonamento annuo al fondo è pari all’importo del prezzo addizionale suddiviso per il numero di esercizi residui di utilizzo della licenza. Nell’esercizio in cui il prezzo addizionale è corrisposto, l’importo pagato è capitalizzato tra le immobilizzazioni immateriali ed ammortizzato in quote costanti per gli anni di residuo utilizzo della licenza e, parallelamente, l’importo del fondo oneri accantonato negli esercizi precedenti è stornato a conto economico ammortizzati a quote costanti lungo lo stesso periodo di utilizzo residuo. L’avviamento viene rilevato tra le in 5 esercizi; - i costi relativi a “concessioni, licenze, marchi e diritti simili” sono ammortizzati a quote costanti in 5 esercizi; - i costi relativi ad “altre immobilizzazioni immateriali solo se acquisito a titolo oneroso, ha un valore quantificabile incluso nel corrispettivo pagato e nel rispetto dei requisiti per l’iscrizione degli oneri pluriennali, è costituito da elementi che garantiscono alla società benefici economici futuri ed il relativo valore è recuperabile nel tempo. Le immobilizzazioni immateriali sono esposte al netto delle quote di ammortamento, calcolate in misura sistematica e costante in relazione alla residua possibilità di utilizzazione del bene. Gli oneri pluriennali quali immateriali” (costi di impianto e ampliamento manutenzioni straordinarie su beni di terzi) sono ammortizzati entro un sulla base del minor periodo non superiore a 5 anni; i costi di sviluppo sono ammortizzati secondo la loro vita utile, nei casi in cui non è possibile stimare la vita utile, sono ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. L’ammortamento dell’avviamento è effettuato secondo la sua vita utile e, nei casi in cui non è possibile stimare la vita utile, è ammortizzato entro un periodo non superiore a dieci anni. L’ammortamento dei beni immateriali è effettuato secondo la durata legale o contrattuale del diritto, ovvero secondo tra la vita utile stimata se inferiore. L’ammortamento delle migliorie e la durata dei marchi è effettuato considerando una vita utile di dieci anni. Nel caso in cui, al netto degli ammortamenti già rilevati, il valore di una immobilizzazione immateriale risulti durevolmente inferiore al suo valore contabile, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata fino a concorrenza di tale minor valore. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario, rettificato dei soli ammortamenti. Gli oneri finanziari eventualmente sostenuti nell’acquisto o nella produzione di una immobilizzazione immateriale vengono imputati direttamente a Conto Economico. Le aliquote di ammortamento utilizzate sono le seguenti: Costi di impianto e di ampliamento 20% 20% Costi di sviluppo 20% 20% Diritti di brevetto industriale ed i diritti di utilizzazione delle opere di ingegno 10% 33% Concessioni, licenze Durata contrattuale 33% Marchi 10% 10% Avviamento 10% 20% Differenza di Consolidamento 10% 10% Altre immobilizzazioni 20% 20% Tra le immobilizzazioni materiali sono iscritti beni tangibili di uso durevole la cui utilità economica si estende oltre i limiti di un esercizio, acquistati da terzi o prodotti internamente. Le immobilizzazioni materiali sono rilevate alla data in cui avviene il trasferimento dei rischi e dei benefici connessi al bene acquisito e valutate al costo effettivamente sostenuto per l’acquisizione del bene, comprensivo degli oneri accessori sostenuti affinché l’immobilizzazione possa essere utilizzata. Il trasferimento dei rischi e dei benefici avviene quando viene trasferito il titolo di proprietà. Se prodotte internamente, il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al bene (tipicamente materiali e manodopera diretta) ed altri costi generali di produzione per la quota ragionevolmente imputabile all’immobilizzazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato. Gli oneri finanziari eventualmente sostenuti nell’acquisto o nella produzione di una immobilizzazione materiale vengono imputati direttamente a Conto Economico. Sono esposte in bilancio al netto delle quote di ammortamento, calcolate sistematicamente e col metodo a quote costanti, in relazione alla vita utile del bene. Il periodo di ammortamento decorre dall’esercizio in cui il bene è disponibile e pronto all’uso; per i cespiti acquisiti nell’anno la quota di ammortamento è rapportata alla metà di quella annuale, per tenere conto del minore utilizzo. Il costo relativo a immobilizzazioni materiali di modico valore unitario viene spesato direttamente nell’esercizio in cui il bene viene acquisito. Se l’immobilizzazione materiale comprende componenti, pertinenze o accessori, aventi vite utili di durata diversa rispetto al cespite principale, tali componenti vengono rilevati separatamente al cespite principale e ammortizzati secondo la rispettiva vita utile, salvo il caso in cui ciò non sia praticabile o significativo. Le aliquote di ammortamento utilizzate sono le seguenti: Settore Terreni e fabbricati Impianti e Macchinario Attrezzature Xxx.xx e xxxx.xx Altri beni Min Max Min Max Min Max Min Max Chimico-Farmaceutico- 2% 10% 7,5% 30% 10% 40% 10% 25% Agro-Alimentare 3% 10% 9% 20% 20% 12% 25% Largo consumo 3% 6% 10% 14% 25% 40% 12% 25% Holding e finanziario 3% 10% 15% 12% 25% L’ampiezza del campo di variazione delle aliquote di ammortamento indicate è attribuibile a immobilizzazioni di natura profondamente diversa tra i vari settori operativi. I contributi in conto impianti vengono contabilizzati al momento della delibera di erogazione e sono accreditati a conto economico in connessione alla vita utile del benerapporti contrattuali sottostanti. I costi di manutenzione avente natura ordinaria (riparazioni, sostituzione ordinaria componenti, pulizia, etc.) pubblicità e di ricerca sono interamente imputati al Conto Economico dell’esercizio a costo di periodo nell’esercizio in cui vengono sono sostenuti. I costi di manutenzione aventi natura straordinaria, ovvero che producono un aumento significativo e tangibile in termini di produttività, sicurezza e/o vita utile, rientrano tra i costi capitalizzabili nei limiti del valore recuperabile del bene. Nel caso in cui, al netto degli ammortamenti già rilevati, il valore di una immobilizzazione materiale risulti durevolmente inferiore al suo valore contabile, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata fino a concorrenza di tale minor valore. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario, rettificato dei soli ammortamenti.
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Samples: Bilancio D’esercizio
Immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali riguardano attività prive La componente più significativa è rappresentata dal marchio di consistenza fisica fatto e sono essenzialmente riferibili a costi la cui utilità si estende lungo un arco temporale dalla rete di più esercizi. Esse sono iscritte al costo di acquisto effettivamente sostenuto, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione, ovvero al costo di produzione se realizzate internamente. Nell’ambito degli oneri pluriennali (costi di impianto e ampliamento, costi di sviluppo) questi sono capitalizzati solo quando esiste una correlazione oggettiva con i benefici futuri attesi e se risulta ragionevolmente stimabile la loro recuperabilità, previo consenso del Collegio Sindacale, ove nominato. Relativamente ai beni immateriali (diritti di brevetto industriale, diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, concessioni, licenze e marchi), essi vengono rilevati quando: (a) sono individualmente identificabili e (b) il relativo costo è stimabile con sufficiente attendibilità. Con riferimento ai meccanismi di aggiustamento prezzo, previsti in taluni contratti per l’acquisto di licenze per la commercializzazione di prodotti farmaceutici, i cui pagamenti sono condizionati al verificarsi di eventi specifici chiaramente definiti, individuati e misurabili e di ammontare altresì determinato, questi sono rilevati a conto economico tramite apposito accantonamento a fondo oneri futuri, a quote costanti, a partire dall’esercizio in cui è ritenuto probabile il verificarsi dell’evento. L’accantonamento annuo al fondo è pari all’importo del prezzo addizionale suddiviso per il numero di esercizi residui di utilizzo della licenza. Nell’esercizio in cui il prezzo addizionale è corrisposto, l’importo pagato è capitalizzato tra le immobilizzazioni immateriali ed ammortizzato in quote costanti per gli anni di residuo utilizzo della licenza e, parallelamente, l’importo del fondo oneri accantonato negli esercizi precedenti è stornato a conto economico a quote costanti lungo lo stesso periodo di utilizzo residuo. L’avviamento viene rilevato tra le immobilizzazioni immateriali solo se acquisito a titolo oneroso, ha un valore quantificabile incluso nel corrispettivo pagato e nel rispetto dei requisiti per l’iscrizione degli oneri pluriennali, è costituito da elementi che garantiscono alla società benefici economici futuri ed il relativo valore è recuperabile clientela consolidata nel tempo. La valutazione di questa componente avviene considerando due fattori : ✓ l’esistenza sul mercato sin dal 1972 di una attività denominata Autoricambi DI Meo; ✓ una clientela ripetitiva, che acquista al dettaglio con regolarità quotidiana e che ha fatto del punto vendita di Xxx Xxxxx xxxxx Xxxxxx, 000 il punto di riferimento per le proprie esigenze; ✓ l’autorizzazione amministrativa; ✓ il know-how delle maestranze Ciò ha consentito il consolidarsi di livelli di fatturato che appaiono costanti nel corso degli anni, fino alla momentanea chiusura dell’esercizio. Il volume d’affari medio del triennio, sviluppato dalla società in esercizio, è identificabile in € 450.000,00 annui. Le immobilizzazioni immateriali sono esposte al netto delle quote indagine svolte hanno consentito di ammortamento, calcolate in misura sistematica e costante in relazione alla residua possibilità di utilizzazione del bene. Gli oneri pluriennali quali verificare che il mark up dell’azienda è fisso nel 30% rispetto ai costi di impianto acquisto, pertanto, pari ad € 135.000,00 annui. L’analisi dei costi generali, di quelli relativi al personale ( per stima diretta ,non in base al bilancio di esercizio) consente di identificare un MOL di circa € 90.000,00 annui. Le necessarie considerazioni relative alla possibile conservazione di un avviamento commerciale consentono di assumere tale valore come possibile parametro di cessione, ipotizzando un rapporto 1/1 sul MOL netto. L’art. 104-bis prevede che la scelta dell’affittuario sia effettuata dal curatore a norma dell’art. 107, sulla base di stima, assicurando, con adeguate forme di pubblicità, la massima informazione e ampliamento sono ammortizzati entro partecipazione degli interessati. Nella scelta del contraente, pertanto, si opera un periodo non superiore a 5 anni; i costi rinvio pieno all’art. 107, e quindi alla liquidazione dei beni, traendone una disciplina deformalizzata, sulla base di sviluppo sono ammortizzati secondo procedure competitive, con garanzia di trasparenza e di pubblicità dell’attività del curatore. Con la loro vita utileprevisione della necessità della “stima” da parte di un “operatore esperto”, nei casi in cui non che dia alle procedure le indicazioni opportune per valorizzare nel modo corretto il godimento del compendio aziendale dato al terzo, la norma pone il primo elemento, costituendo tale “stima” un elemento irrinunciabile per il perfezionamento dell’iter che conduce alla stipula del contratto di affitto: “per la chiara enunciazione normativa la stima è possibile stimare la vita utile, sono ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. L’ammortamento dell’avviamento è effettuato secondo necessaria: la sua vita utile non effettuazione deve essere rilevata dagli organi chiamati ad approvare ed autorizzare il contratto di affitto. Infatti, la stessa è elemento costitutivo della scelta della particolare forma di gestione dell’attivo e proprio per questo motivo pare essere uno dei pochi elementi che debba essere necessariamente allegato all’istanza del curatore”. Quanto alla “massima informazione e partecipazione degli interessati”, occorre coniugare da un lato l’esigenza di una corretta pubblicità e, nei casi in dall’altro, il perseguimento della massima semplificazione possibile della procedura fallimentare, da ottenersi mediante la “deformalizzazione” della stessa e cioè creando un modello fondato sulla libertà delle forme e sull’assoluta centralità del ruolo del curatore, con il solo limite dell’utilizzo di “procedure competitive”. Da ciò deriva un’ampia informalità della procedura di definizione del soggetto affittuario, bilanciata tuttavia dalla necessità di grande trasparenza nella scelta dello stesso, stante l’assenza di ogni valutazione da parte del giudice delegato e del comitato dei creditori sul punto. Sotto questo aspetto è importante tenere distinti i profili della “pubblicità”, che deve essere adeguata, e cioè congrua rispetto alla platea di operatori economici a cui non è possibile stimare si rivolge, e della “partecipazione e informazione”, che costituiscono l’obiettivo della pubblicità e che la vita utilenorma etichetta come “massime” proprio per sollecitare tutti i potenziali interlocutori. Molto chiaro, poi, è ammortizzato entro un periodo non superiore a dieci anniil terzo comma dell’art. L’ammortamento dei beni immateriali è effettuato secondo la durata legale o contrattuale 104-bis nel delineare i criteri di scelta dell’affittuario da parte del diritto, ovvero secondo la vita utile stimata se inferiore. L’ammortamento dei marchi è effettuato considerando una vita utile di dieci anni. Nel caso in cui, al netto degli ammortamenti già rilevaticuratore, il valore quale deve tenere conto “oltre che dell’ammontare del canone offerto, delle garanzie prestate e della attendibilità del piano di una immobilizzazione immateriale risulti durevolmente inferiore al suo valore contabileprosecuzione delle attività imprenditoriali, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata fino a concorrenza avuto riguardo alla conservazione dei livelli occupazionali”. L’elemento di tale minor valore. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario, rettificato dei soli ammortamenti. Gli oneri finanziari eventualmente sostenuti nell’acquisto o nella produzione di una immobilizzazione immateriale vengono imputati direttamente a Conto Economico. Le aliquote di ammortamento utilizzate sono le seguenti: Costi di impianto e di ampliamento 20% 20% Costi di sviluppo 20% 20% Diritti di brevetto industriale ed i diritti di utilizzazione delle opere di ingegno 10% 33% Concessioni, licenze Durata contrattuale 33% Marchi 10% 10% Avviamento 10% 20% Differenza di Consolidamento 10% 10% Altre immobilizzazioni 20% 20% Tra le immobilizzazioni materiali sono iscritti beni tangibili di uso durevole la cui utilità economica si estende oltre i limiti di un esercizio, acquistati da terzi o prodotti internamente. Le immobilizzazioni materiali sono rilevate alla data in cui avviene il trasferimento dei rischi e dei benefici connessi al bene acquisito e valutate al costo effettivamente sostenuto per l’acquisizione del bene, comprensivo degli oneri accessori sostenuti affinché l’immobilizzazione possa essere utilizzata. Il trasferimento dei rischi e dei benefici avviene quando viene trasferito il titolo di proprietà. Se prodotte internamente, il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al bene (tipicamente materiali e manodopera diretta) ed altri costi generali di produzione per la quota ragionevolmente imputabile all’immobilizzazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato. Gli oneri finanziari eventualmente sostenuti nell’acquisto o nella produzione di una immobilizzazione materiale vengono imputati direttamente a Conto Economico. Sono esposte in bilancio al netto delle quote di ammortamento, calcolate sistematicamente e col metodo a quote costantimaggior vantaggio economico, in relazione alla vita utile del bene. Il periodo di ammortamento decorre dall’esercizio in cui altri termini, non pare il bene è disponibile e pronto all’uso; per i cespiti acquisiti nell’anno la quota di ammortamento è rapportata alla metà di quella annuale, per tenere conto del minore utilizzo. Il costo relativo a immobilizzazioni materiali di modico valore unitario viene spesato direttamente nell’esercizio in cui il bene viene acquisito. Se l’immobilizzazione materiale comprende componenti, pertinenze o accessori, aventi vite utili di durata diversa rispetto al cespite riferimento orientativo principale, tali componenti vengono rilevati separatamente in coerenza con la finalità della procedura intesa non solo al cespite principale e ammortizzati secondo miglior realizzo ma anche alla miglior conservazione dell’efficienza produttiva dell’azienda: valutazioni, peraltro, da farsi non quando si tratti di alienare l’azienda, con la rispettiva vita utileconseguenza che in tema di affitto valgono regole in parte diverse da quelle dettate in tema di alienazione, salvo il caso in cui ciò dal momento che l’affitto di azienda non sia praticabile o significativo. Le aliquote di ammortamento utilizzate sono le seguenti: Settore Terreni e fabbricati Impianti e Macchinario Attrezzature Xxx.xx e xxxx.xx Altri beni Min Max Min Max Min Max Min Max Chimico-Farmaceutico- 2% 10% 7,5% 30% 10% 40% 10% 25% Agro-Alimentare 3% 10% 9% 20% 20% 12% 25% Largo consumo 3% 6% 10% 14% 25% 40% 12% 25% Holding e finanziario 3% 10% 15% 12% 25% L’ampiezza del campo di variazione delle aliquote di ammortamento indicate è attribuibile a immobilizzazioni di natura profondamente diversa tra i vari settori operativi. I contributi in conto impianti vengono contabilizzati al costituisce un momento liquidativo, ma un aspetto della delibera di erogazione e sono accreditati a conto economico in connessione gestione fallimentare, seppur prodromico alla vita utile del bene. I costi di manutenzione avente natura ordinaria (riparazioni, sostituzione ordinaria componenti, pulizia, etcliquidazione1.) sono imputati al Conto Economico dell’esercizio in cui vengono sostenuti. I costi di manutenzione aventi natura straordinaria, ovvero che producono un aumento significativo e tangibile in termini di produttività, sicurezza e/o vita utile, rientrano tra i costi capitalizzabili nei limiti del valore recuperabile del bene. Nel caso in cui, al netto degli ammortamenti già rilevati, il valore di una immobilizzazione materiale risulti durevolmente inferiore al suo valore contabile, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata fino a concorrenza di tale minor valore. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario, rettificato dei soli ammortamenti.
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Samples: Bando Per Procedura Competitiva Per Proposte Di Affitto d'Azienda
Immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali riguardano attività prive di consistenza fisica e sono essenzialmente riferibili a a) I costi la cui utilità si estende lungo un arco temporale di più esercizi. Esse sono iscritte al costo di acquisto effettivamente sostenuto, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione, ovvero al costo di produzione se realizzate internamente. Nell’ambito degli oneri pluriennali capitalizzati (costi d’impianto e di impianto e ampliamento, costi di sviluppo) questi sono capitalizzati solo quando esiste una correlazione oggettiva con i benefici futuri attesi ricerca, sviluppo e se risulta ragionevolmente stimabile la loro recuperabilitàpubblicità, previo consenso del Collegio Sindacaleimmobilizzazioni in corso e acconti, ove nominatoaltre immobilizzazioni immateriali. Relativamente ai migliorie e spese incrementative su beni immateriali (diritti di brevetto industrialeterzi, diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, concessioni, licenze usufrutto su azioni e marchi), essi vengono rilevati quando: (a) sono individualmente identificabili e (b) il relativo costo è stimabile con sufficiente attendibilità. Con riferimento ai meccanismi di aggiustamento prezzo, previsti in taluni contratti per l’acquisto di licenze per la commercializzazione di prodotti farmaceutici, i cui pagamenti sono condizionati al verificarsi di eventi specifici chiaramente definiti, individuati e misurabili e di ammontare altresì determinato, questi sono rilevati a conto economico tramite apposito accantonamento a fondo oneri futuri, a quote costanti, a partire dall’esercizio in cui è ritenuto probabile il verificarsi dell’evento. L’accantonamento annuo al fondo è pari all’importo del prezzo addizionale suddiviso per il numero di esercizi residui di utilizzo della licenza. Nell’esercizio in cui il prezzo addizionale è corrisposto, l’importo pagato è capitalizzato tra le immobilizzazioni immateriali ed ammortizzato in quote costanti per gli anni di residuo utilizzo della licenza e, parallelamente, l’importo del fondo oneri accantonato negli esercizi precedenti è stornato a conto economico a quote costanti lungo lo stesso periodo di utilizzo residuo. L’avviamento viene rilevato tra le immobilizzazioni immateriali solo se acquisito acquisite a titolo oneroso, ha un valore quantificabile incluso nel corrispettivo pagato oneri accessori su finanziamenti, costi di software applicativo prodotto per uso interno non tutelato) si iscrivono nell’attivo applicando i criteri di iscrizione e nel rispetto dei requisiti per l’iscrizione degli oneri pluriennalivalutazione previsti dal documento n. 24 OIC, è costituito da elementi che garantiscono alla società benefici economici futuri ed il relativo valore è recuperabile nel tempo. “Le immobilizzazioni immateriali sono esposte al netto delle quote immateriali”, nonché i criteri previsti nel presente documento per l’ammortamento e la svalutazione per perdite durevoli di ammortamento, calcolate in misura sistematica e costante in relazione alla residua possibilità di utilizzazione del bene. Gli oneri pluriennali quali costi di impianto e ampliamento sono ammortizzati entro un periodo non superiore a 5 anni; i costi di sviluppo sono ammortizzati secondo la loro vita utile, nei casi in cui non è possibile stimare la vita utile, sono ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. L’ammortamento dell’avviamento è effettuato secondo la sua vita utile e, nei casi in cui non è possibile stimare la vita utile, è ammortizzato entro un periodo non superiore a dieci anni. L’ammortamento dei beni immateriali è effettuato secondo la durata legale o contrattuale del diritto, ovvero secondo la vita utile stimata se inferiore. L’ammortamento dei marchi è effettuato considerando una vita utile di dieci anni. Nel caso in cui, al netto degli ammortamenti già rilevati, il valore di una immobilizzazione immateriale risulti durevolmente inferiore al suo valore contabile, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata fino a concorrenza di tale minor valore. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazioneLa durata massima dell’ammortamento dei costi capitalizzati (salvo le migliorie e spese incrementative su beni di terzi) è quella quinquennale prevista dall’art. 2426, viene ripristinato il valore originarion. 5, rettificato dei soli ammortamenti. Gli oneri finanziari eventualmente sostenuti nell’acquisto o nella produzione di una immobilizzazione immateriale vengono imputati direttamente a Conto Economico. Le aliquote di ammortamento utilizzate sono le seguenti: Costi di impianto e di ampliamento 20% 20% Costi di sviluppo 20% 20% Diritti c.c..
b) I diritti di brevetto industriale ed (anche se acquisiti in forza di contratto di licenza), i diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno (compreso il software applicativo giuridicamente tutelato), le concessioni, le licenze, i marchi ed i diritti simili (compreso il know-how giuridicamente tutelato) devono essere iscritti e valutati (al costo) in base ai criteri indicati nel documento OIC n. 24 sopra menzionato; l’ammortamento e l’eventuale svalutazione straordinaria per perdite durevoli di ingegno 10% 33% Concessionivalore si effettuano in conformità ai criteri precisati in tale documento. I diritti menzionati devono essere iscritti all’attivo anche se acquisiti dall’ente a titolo gratuito (ad es. in forza di donazioni). In questa ipotesi, licenze Durata contrattuale 33% Marchi 10% 10% Avviamento 10% 20% Differenza fermi restando i criteri di Consolidamento 10% 10% Altre immobilizzazioni 20% 20% Tra le immobilizzazioni materiali sono iscritti beni tangibili ammortamento e svalutazione straordinaria previsti dal documento OIC n. 24, la valutazione è effettuata al valore normale (corrispondente al fair value dei documenti sui principi contabili internazionali per il settore pubblico IPSAS), determinato a seguito di uso durevole apposita stima a cura dell’Ufficio Tecnico dell’ente, salva la cui utilità economica si estende oltre i limiti facoltà dell’ente di ricorrere ad una valutazione peritale di un esercizioesperto indipendente designato dal Presidente del Tribunale nel cui circondario ha sede l’ente, acquistati da terzi su istanza del rappresentate legale dell’ente medesimo.
c) L’avviamento va iscritto separatamente solo se relativo all’acquisizione, a titolo oneroso, di un’azienda o prodotti internamentecomplesso aziendale. Le immobilizzazioni materiali sono rilevate alla data Per i criteri di valutazione, ammortamento e svalutazione straordinaria si fa riferimento al menzionato documento OIC n. 24.
d) Diritti reali di godimento e rendite, perpetue o temporanee. d.1)Rendite
d.1.1) Rendita perpetua o a tempo indeterminato: il valore è V=R/i, in cui avviene “R” è l’importo medio della rendita netta ed “i” il trasferimento dei rischi e dei benefici connessi tasso di capitalizzazione pari al bene acquisito e valutate tasso di interesse legale;
d.1.2) Rendita temporanea: V=Rn┐i, in cui “n” è il numero di anni di durata della rendita ed “i” il tasso di capitalizzazione, pari al costo effettivamente sostenuto per l’acquisizione del benetasso di interesse legale. Non è, comprensivo degli oneri accessori sostenuti affinché l’immobilizzazione possa essere utilizzata. Il trasferimento dei rischi e dei benefici avviene quando viene trasferito il titolo di proprietàovviamente, configurabile la rendita vitalizia a favore dell’ente. Se prodotte internamentesi tratta di valutare un immobile trasferito all’ente, gravato di una rendita a favore di terzi, il valore “V” dell’immobile, determinato come sopra precisato, deve essere ridotto del valore della rendita. Se l’obbligazione di corrispondere al terzo la rendita grava direttamente sull’ente, all’attivo deve essere iscritto il valore (costo o valore normale) dell’immobile; al passivo, fra i debiti, il valore della rendita. Se la rendita a favore di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili terzi è una rendita vitalizia, devono essere utilizzate le tavole di sopravvenienza media allegate al bene (tipicamente materiali e manodopera diretta) ed altri costi generali vigente T.U. in materia di produzione per la quota ragionevolmente imputabile all’immobilizzazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato. Gli oneri finanziari eventualmente sostenuti nell’acquisto o nella produzione imposta di una immobilizzazione materiale vengono imputati direttamente a Conto Economico. Sono esposte in bilancio al netto delle quote di ammortamento, calcolate sistematicamente e col metodo a quote costanti, in relazione alla vita utile del beneregistro. Il periodo di ammortamento decorre dall’esercizio in cui di tali diritti è correlato alla loro durata. d.2)Usufrutto e nuda proprietà. La durata dell’usufrutto per le persone giuridiche non può eccedere i trent’anni (art. 979, 2° comma, codice civile). In ipotesi di acquisizione a titolo gratuito, il bene valore dell’usufrutto “V” è disponibile e pronto all’uso; per i cespiti acquisiti nell’anno pari a V=Rn┐idove “R” è il reddito netto annuo medio conseguibile, “n” la quota durata dell’usufrutto ed “i” il tasso di ammortamento capitalizzazione, pari al tasso di interesse legale. Se, come avviene di solito, si tratta di usufrutto di un fabbricato di civile abitazione o di un fabbricato a destinazione commerciale, il reddito medio netto può essere convenzionalmente identificato con la rendita catastale (che è rapportata alla metà di quella annuale, per tenere conto del minore utilizzo. Il costo relativo a immobilizzazioni materiali di modico valore unitario viene spesato direttamente nell’esercizio in cui il bene viene acquisito. Se l’immobilizzazione materiale comprende componenti, pertinenze o accessori, aventi vite utili di durata diversa rispetto al cespite principale, tali componenti vengono rilevati separatamente al cespite principale e ammortizzati secondo la rispettiva vita utile, salvo il caso in cui ciò non sia praticabile o significativo. Le aliquote di ammortamento utilizzate sono le seguenti: Settore Terreni e fabbricati Impianti e Macchinario Attrezzature Xxx.xx e xxxx.xx Altri beni Min Max Min Max Min Max Min Max Chimico-Farmaceutico- 2% 10% 7,5% 30% 10% 40% 10% 25% Agro-Alimentare 3% 10% 9% 20% 20% 12% 25% Largo consumo 3% 6% 10% 14% 25% 40% 12% 25% Holding e finanziario 3% 10% 15% 12% 25% L’ampiezza del campo di variazione delle aliquote di ammortamento indicate è attribuibile a immobilizzazioni di natura profondamente diversa tra i vari settori operativi. I contributi in conto impianti vengono contabilizzati al momento della delibera di erogazione e sono accreditati a conto economico in connessione alla vita utile del bene. I netto dei costi di manutenzione avente natura ordinaria (riparazioni, sostituzione ordinaria componenti, pulizia, etc.) sono imputati al Conto Economico dell’esercizio in cui vengono sostenutie riparazione dell’immobile). I costi Se l’ente acquisisce a titolo gratuito la nuda proprietà di manutenzione aventi natura straordinaria, ovvero che producono un aumento significativo e tangibile in termini di produttività, sicurezza e/o vita utile, rientrano tra i costi capitalizzabili nei limiti del valore recuperabile del bene. Nel caso in cui, al netto degli ammortamenti già rilevatiimmobile, il valore da iscrivere è pari al valore normale dell’immobile al netto del valore dell’usufrutto. In caso di una immobilizzazione materiale risulti durevolmente inferiore al suo valore contabileusufrutto di azioni o quote di società di capitali, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata fino a concorrenza occorre individuare il dividendo medio futuro conseguibile ed è necessaria la valutazione peritale. Il periodo di tale minor valore. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario, rettificato dei soli ammortamentiammortamento di tali diritti è correlato alla loro durata.
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